Alcool... non si comanda

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luglio_2011 bis

12-07-2011

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A Luigi Pascali, autore regista e attore sancesariano, il prestigioso premio “Stella d’Oro” ad Allerona

QUATTRO PASSI... DI SUCCESSO Luigi, il prossimo 2 agosto ti sarà conferito il Premio “Stella d’oro” ad Allegrona (Terni). Cosa si prova a ricevere un così prestigioso riconoscimento nazionale? Beh, un premio fa sempre piacere... Se a livello Nazionale la soddisfazione (me lo perdonerai) è ancora più grande, anche se (non lo sa nessuno) non è la prima volta... Anzi, devo dire che un paio di volte sono stato premiato anche all’estero (per le poesie - ho anche pubblicato un libro a Bologna che è andato discretamente bene). Ma ogni volta è una grande vittoria con me stesso! Cos’è e di cosa parla il testo teatrale con cui hai vinto? Quattro passi è un monologo, una riflessione sulla frenesia dei tempi moderni che induce, troppo spesso, a sorvolare su alcuni dettagli apparentemente insignificanti, ma che potrebbero rivelarsi delle preziose “pillole” di serenità. Un momento di “vacanza mentale” da ciò che quotidianamente ci travolge come uno schiacciasassi inesorabile e

invisibile, una “vacanza” che non richiede esosi viaggi in chissà quale esotico luogo del pianeta, una “vacanza” a portata di “piedi”: quattro passi nella propria città, nei luoghi che non si frequentano mai, perché irraggiungibili in auto! Una curiosità: è vero che, in parte, l’idea di Quattro passi è nata mentre scrivevi un numero di “Lu rusciu” per il nostro giornale? L’incipit di questo testo è proprio l’apertura del pezzo su Carmelino scritto per “l’alambicco”, naturalmente solo l’inizio. Il testo originale è localizzato a San Cesario, poi per il concorso l’ho “traslato” a Lecce. Nella tua carriera hai sempre alternato indifferentemente il ruolo di autore, regista e attore ma in quali vesti ti senti più a tuo agio? La mia è una passione che esula dal ruolo: quando scrivo io “vedo” letteralmente ciò che descrivo, ogni minimo dettaglio, come se vedessi un film: ogni ruolo completa l’altro, non saprei fare a

meno di nessuno di loro... si “nutrono” a vicenda. Hai quasi sempre usato il dialetto per i tuoi lavori. Pensi che l’uso della lingua sia un limite alla notorietà degli artisti di teatro dialettale? E tu hai mai pensato di abbandonarlo per l’Italiano? Sì! La lingua limita molto la notorietà degli artisti “nostrani”, poichè siamo ancora molto provinciali, nonostante si tenti di ostentare il contrario. Il sogno di valorizzare il nostro patrimonio linguistico, come hanno saputo fare sapientemente in altri posti (Napoli, Sicilia, Campania, Lazio, Veneto, Liguria...) con Eduardo, Goldoni, Trilussa, Govi, è ancora lontano! Le Istituzioni non solo fanno poco o nulla ma in moltissimi casi ostacolano! Probabilmente ciò è dovuto a una altissima inflazione di “artisti” improvvisati che contribuiscono a non fare decollare la qualità! E non esiste un “organo” preposto ad un minimo di selezione. Non ho mai pensato di abbandonare il dialet-

to per l’italiano, anche perché vi è una produzione parallela che pochi conoscono (in loco) ma che spesso mi regala belle soddisfazioni! Come ogni vincitore che si rispetti, anche tu vorrai dedicare questo successo a qualcuno. Innanzitutto alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto strenuamente, e poi a quanti hanno creduto in me e continuano a farlo. Grazie! Giancarlo Greco giancarlo@alambicco.com

K -NOW: LA

SETTIMANA DEL TEATRO PUGLIESE

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anche quest’anno ritorna Know, che per la sua quarta edizione si sposta a San Cesario che sarà città del teatro dal 9 al 13 luglio e si trasformerà in luogo dove la creatività la farà da padrona. Come sempre lo showcase-laboratorio, attirerà attori, registi, musicisti, perfomer, danzatori, scrittori e appassionati di teatro da tutta la Puglia che, secondo una formula ormai consolidata, potranno lavorare a performance, idee, frammenti di spettacolo, spunti propri, aggregarsi tra loro o lavorare da soli. In più quest’anno gli artisti partecipanti al K-now potranno aggregarsi al gruppo di Induma che continuerà il proprio lavoro su Trattato di pace di Antonio Tarantino, prossimo spettacolo della compagnia, per la regia di Werner Waas. La bellezza del K-now sta nel suo carattere “democratico”. La partecipazione infatti è aperta a tutti, non necessariamente ai professionisti, le prove

Attori, registi, musicisti, perfomer, danzatori, scrittori da tutta la Puglia hanno trasformato San Cesario in un palcoscenico a cielo aperto sono sempre aperte, agli altri artisti, al pubblico, ai curiosi. La regola principale del K-now è quella di non chiudersi in se stessi, di non partire con un’idea precisa, fissa e non modificabile. A questo scopo esiste la figura degli spettatori attivi, detti anche “rompibolle”, persone (possibilmente non addetti ai lavori in senso stretto) con il compito specifico di rompere le bolle artistiche dei partecipanti attraverso interviste, domande, foto, video, commenti.

San Cesario si trasformerà in quei giorni in una città del teatro. Le sue piazze, strade, cortili, negozi, bar, faranno parte del lavoro degli artisti che coinvolgeranno, senza forzature, naturalmente, anche i cittadini del paese, che saranno naturalmente, graditissimi ospiti durante tutte le giornate di prove e soprattutto alla serata finale, una grande festa del teatro in cui tutti materiali performativi raccolti durante la residenza saranno mostrati

al pubblico. Uno spettacolo itinerante, un viaggio attraverso l’energia creativa e propositiva maturata in cinque giorni di lavoro collettivo. Dopo le scorse edizioni ospitate dalle Manifatture Knos e dagli spazi dell’oratorio della Chiesa dei Salesiani a Lecce, quest’anno sarà quindi San Cesario a celebrare questa grande settimana del teatro pugliese. Dario Goffredo

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