Credete nella mia pura innocenza?

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SAN CESARIO

LA

CONDIZIONE FEMMINILE A SAN CESARIO Presentati in un incontro pubblico i risultati dell’indagine promossa dalla Commissione per le Pari Opportunità

S

an Cesario di Lecce ha istituito da circa un anno una Commissione per le Pari Opportunità. Scopo principale della stessa è di “sostenere le donne, di tutte le età e con uguali diritti ed opportunità rispetto agli uomini, mediante la realizzazione di progetti relativi al mondo femminile e a tutto ciò che ne consegue, come la vita familiare, il lavoro e l’inserimento delle donne straniere nella nostra comunità”. L’organo ha cercato, riuscendoci, di dare inizio alla sua attività costruendo delle fondamenta concettuali su cui basare successivi interventi che vadano incontro alle varie necessità e risolvano la più ampia parte dei problemi. In quest’ottica, l’indagine conoscitiva svolta a cura di Annamaria Protopapa e Paola Valentina Scialpi, coadiuvate da Luigi Za, docente di Sociologia Generale e Metodologia e Tecniche della Ricerca Sociale presso l’Università del Salento, si pone, oltre che come un insieme di dati compresi ed analizzati, come un forziere di esperienze ed impressioni fondamentale per decidere da quale parte muoversi e come. Riassumendo, data la grande

quantità di dati e grafici presentati, la donna di San Cesario risulta essere attaccata alla famiglia, tanto che un gran numero di nuclei sono da ritenersi allargati, con la presenza dei genitori a far compagnia ai coniugi. Un modo di vivere radicato nella cultura del nostro territorio, adottato per i numerosi vantaggi che porta oltre che per necessità di sostentamento. La cosa è palese quando si guarda ai dati relativi alla custodia dei bambini, molto spesso accuditi dai nonni più che da scuole materne o nidi privati. Aumenta anche il numero di donne altamente scolarizzate, anche se la media di lauree distribuite statisticamente non è in assoluto predominante. C’è poi un atteggiamento positivo nei confronti del lavoro e, esclusi gli impieghi pubblici, sono presenti in buon numero attività gestite al femminile come iniziative imprenditoriali. La famiglia ha un valore altissimo per gli abitanti del nostro paese. Uno dei dati più impressionanti presentati fotografa infatti l’abitante come una figura chiusa nel suo guscio, che intrattiene scarsi, sporadici rapporti con il vicinato, tanto che, nemmeno in situazioni di emergenza, chiede aiuto

Periodico di politica cultura società Anno IX n. 3 - Luglio 2010 ISCRITTO AL N. 792/2002 DEL REG. STAMPA DEL TRIB. DI LECCE

Direttore responsabile: Giancarlo Greco. Hanno collaborato: Andrea Rollo, Andrea Savonitti, Antonella Perrone, Aristodemo De Blasi, Chiara Savonitti, Cristian Nobile, Enrico Tortelli, Gianni Nobile, Giuliana Scardino, Giuseppe Nobile, Luca Ruberti, Lucia Luperto, Marco Signore, Paolo De Blasi, Paolo Taurino, Pierpaolo Lala, Riccardo De Blasi, Roberto Cavallo. www.alambicco.com • e-mail: redazione@alambicco.com Redazione: via Umberto I, 65 - San Cesario di Lecce Distibuito gratuitamente a San Cesario, Cavallino, Lequile, San Donato Stampato presso: S.& G. Grafiche - Galugnano (LE)

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a chi abita vicino, preferendo contattare familiari e parenti prima di rivolgersi altrove. Infine la popolazione femminile di San Cesario ha espresso uno scarso interesse per le forme associative e politiche, manifestando un disinteresse spesso motivato in maniera generica, non precisa. A cosa sia dovuto ciò è difficile sapere, ma di certo migliorare l’unione tra concittadini non potrebbe portare risultati spiacevoli, quindi bisogna tenere a mente il problema. I dati conoscitivi per la programmazione di “interventi atti a sviluppare un miglioramento delle condizioni di vita delle donne e un coinvolgimento attivo delle stesse su tematiche e problematiche che le riguardano direttamente”, sono dunque acquisiti, grazie a questa ricerca finanziata dalla Consigliera di Parità della Provincia. Rovesciando la medaglia, quello che emerge da questo lavoro è, dispiace dirlo, un senso di generale perplessità. I capitoli precedenti la presentazione dei dati sono occupati da, si lasci passare l’opinione personale, troppi preamboli, come dieci pagine dedicate alla definizione di commissione di parità e circa quaranta ad una

retrospettiva storica su San Cesario che poco si sposa con l’ambizione del libro, fornire una fotografia della condizione femminile del paese nei tempi recenti. Non sarebbe stato più opportuno presentare dei dati ed occupare anche cento pagine a discutere di cosa e come fare per aiutare nel concreto le donne? Siamo sicuri siano sufficienti cinque righe di conclusione a pagina 122 e decine di citazioni di autori famosi qui e là per il documento? O si presentano dei dati, o si scrive un’opera basandosi su dei dati, o si crea un mix tra le due cose, ma lo si deve fare bene. Andrea Rollo


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