Uniti (?) per San Cesario

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febbraio_2009

17-02-2009

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TRADIZIONI

I consigli della zia Tetta

“na mangiare ‘ncora pane testu” di Lucia Luperto

I

l secondo appuntamento con la nostra rubrica ci porta nella tradizione agricola salentina, luoghi e sapori troppo spesso lontani. A noi, spreconi e smemorati, la zia Tetta ci ricorda alcuni antichi consigli per recuperare ciò che abbiamo nelle nostre case, dimostrando come la cultura del riutilizzo trovi le sue fondamenta nella nostra cultura popolare. Come promesso, tre brevi ricette per riutilizzare il pane raffermo in piatti poveri ma gustosi, ma anche utili per risparmiare, senza trascurare i benefici sulla nostra salute poiché il pane duro diventa molto più digeribile e abbassa l’indice glicemico. Infine dal suo album di ricordi di carnevale - lu paulinu, li maci, la pentolaccia - la zia vi invita a provare un divertente gioco tradizionale del martedì grasso da fare con i bambini ma anche con gli adulti!

LU PANE CUETTU

LA MUDDHRICA Rosolate il pane grattugiato in un filo d’olio girando fino alla doratura, se necessario asciugatelo su di un foglio di carta assorbente. Si può utilizzare a piacimento, sulle verdure o sulla pasta fatta in casa al sugo al posto del formaggio. In passato veniva preparata durante il periodo di Quaresima per rispettare l’ astinenza da carni e formaggi

Tagliate a pezzi 400 grammi di pane casereccio raffermo e copritelo completamente con acqua. Aggiungete un filo di olio, una foglia di alloro e un pizzico di sale. Lasciate bollire fino all’assorbimento dell’acqua. Può essere servito cospargendo il tutto con del formaggio. Questa ricetta era utilizzata anche per i bambini, andando a sostituirsi al classico semolino. Una variante della ricetta prevede l’utilizzo delle frise al posto del pane, fatele rosolare in un filo d’olio e coprite con acqua. Aggiungete un po’ di farina, e mescolate fino ad addensare.

LI MUERSI In una pentola a bordi alti versate un bicchiere d’olio; quando comincia a fumare friggete il pane raffermo tagliato a tocchetti fino a farlo dorare.

LU CANNARUTU Il gioco consiste nell’ afferrare con la bocca, con occhi bendati e mani dietro la schiena un uovo sodo legato ad un filo. Colui che muoverà dall’alto l’uovo dovrà farlo con destrezza, movimenti repentini ed un pizzico di furbizia. Solitamente li muersi si abbinano a zuppe di legumi e verdure, unendo le parti e facendo in modo che il composto si amalgami completamente per pochi secondi a fiamma moderata.

Se volete avere consigli personalizzati dalla zia Tetta o darle suggerimenti, potete scrivere a: rubricaziatetta@alambicco.com.


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