Tutto_Misure n. 4 - 2019

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

XISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 4 - Anno 21- Dicembre 2019 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi

TUTTO_MISURE - ANNO 21, N. 04 - 2019

Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

IL TEMA Termometria in ambito biomedicale La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS Le responsabilità da contatto sociale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2019

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica The importance of reproducibility in biomedical measurements Mario Savino

IN QUESTO NUMERO

Editoriale: Riflessioni (Alessandro Ferrero)

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Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione

247

Il tema: Misure biomedicali Misure di temperatura durante trattamenti ablativi di tumori (Paola Saccomandi, Emiliano Schena)

249

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica (Mario Savino)

253 Analisi FMEA e misure: una sinergia trascurata FMEA analysis and measurement: a neglected sinergy Loredana Cristaldi

267 Metrologia e contratti – Parte 14: ITIL4 e le Linee Guida Contrattuali GUFPI-ISMA Metrology and contracts – Part 14: ITIL4 and GUFPI-ISMA Contractual Guidelines Luigi Buglione

289 Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi The Italian University Associations for Measurement A. Ferrero P. Daponte N. Paone

299

253

La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero)

259

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2019-2020 (a cura di Enrico Silva)

265

Misure e fidatezza Analisi FMEA e misure: una sinergia trascurata (L. Cristaldi) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani)

267

Tecnologie in campo Test & Measurement: applicazioni di successo (a cura di Massimo Mortarino)

273

Metrologia generale La riscoperta del valor vero?(L. Mari, A. Giordani) (a cura di Luca Mari)

285

I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 14 (a cura di Luigi Buglione)

289

Metrologia legale e forense Contatto sociale: quali responsabilità? (a cura di Veronica Scotti)

293

Manifestazioni, Eventi e Formazione 2019-2020-2021: eventi in breve

297

Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, P. Daponte e N. Paone)

299

Smart Metrology Le misure in ambiente industriale (a cura di Annarita Lazzari)

305

Metrologia… per tutti! La competenza metrologica in sanità (a cura di Michele Lanna)

309

Commenti alle norme 17025 – Presentazione dei risultati – Prima parte (a cura di Nicola Dell’Arena)

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Abbiamo letto per voi

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News

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Alessandro Ferrero

EDITORIALE

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Riflessioni

Considerations “Non sono in vena …”: la battuta di Rodolfo in Bohème (ebbene sì, per chi non se ne fosse ancora accorto sono un patito di musica e opera…) mi suona insistentemente nella mente mentre guardo lo schermo bianco del mio PC e mi chiedo con cosa vi posso annoiare questa volta. Se avessi ancora l’età di Rodolfo, invece dello schermo guarderei la porta, con la segreta speranza di sentir bussare Mimì. Ma visto che quell’età è ormai solo un ricordo, continuo a fissare lo schermo nella speranza di trovare qualcosa d’interessante, di non ripetermi, insomma … di non annoiarvi troppo. Come sempre in queste situazioni, i pensieri si accavallano e si incrociano, un po’ come i segni lasciati sul vetro della finestra dalle gocce di pioggia: sembra emergere un disegno, ma poi cambia, ne arriva un altro, cambia ancora quasi senza lasciare traccia. Sono lampi, sensazioni di questi due anni passati al timone di Tutto_Misure, riflessioni sul ruolo che una rivista tecnicoscientifica italiana può e deve svolgere in un panorama, da un lato, affollato di riviste scientifiche internazionali, alcune di alto livello e altre nate solo per lucrare sulla necessità di pubblicare in fretta, non importa come e non importa cosa (in questo tutto il mondo si assomiglia e il vizio, per una volta, non è solo italiano…); dall’altro, caratterizzato da un tessuto industriale e dei servizi, che ha perso, in larga misura, il contatto con le attività di ricerca e ha fatto perdere di vista, di conseguenza, al mondo della ricerca gli argomenti che potrebbero essere utilmente sviluppati per consentire alla nostra industria di meglio competere anche su scala globale. Sembra che il sistema abbia perso la retroazione e stia evolvendo ad anello aperto, soprattutto per quanto riguarda la metrologia, che appare vivere sempre più “all’affanno e al pianto” proprio come Cenerentola: le competenze in metrologia sono spesso considerate superflue, quasi sempre, subordinate ad altre, ritenute più importanti e strategiche. Cercarne le ragioni è esercizio di sicuro interesse, ma richiede uno spazio ben più ampio di quello di un editoriale. Qui possiamo (forse) continuare a riflettere sul ruolo che questa rivista e la comunità dei metrologi possono avere nel tentativo di riattivare la linea di retroazione, e far comprendere a chi, nell’esercizio delle proprie funzioni e attività, esegue misure o impiega risultati di misura per prendere decisioni che ignorare gli aspetti fondanti della scienza e pratica delle misure rischia di avere conseguenze molto pesanti. La prima parola chiave che mi viene alla mente, anche ripercorrendo gli eventi di quest’anno che si sta per concludere, è comunicazione. Ho la sgradevole sensazione che, nell’era delle comunicazioni globali, degli strumenti nati per facilitare lo scambio d’idee (dalle innumerevoli piattaforme per chiamate e video chiamate, anche tra più persone, alle piattaforme “social”) ci si stia sempre più chiuden-

do su se stessi, capaci solo di dialogare con chi la pensa come noi, e incapaci di comunicare con chi non parla il nostro stesso linguaggio. Si disquisisce a tutti i livelli, con un compiacimento quasi narcisistico, di trasversalità e multidisciplinarietà, ma poi si trovano tutte le possibili scuse per restare comodamente abbarbicati alle proprie conoscenze ed evitare con cura di allargare i propri orizzonti. Eppure basta poco per uscire da questa invisibile ma robusta gabbia in cui rischiamo di rinchiuderci. A febbraio 2019, nell’evento A&T di Torino destinato essenzialmente all’industria, la mattinata dedicata, con la Giornata della Misurazione, ad approfondire aspetti metodologici in applicazioni industriali è stata una delle sessioni più affollate, a dimostrazione che, se presentate in modo da farne capire l’utilità, anche le questioni apparentemente meno utili a chi, dovendo produrre, ha poco tempo da dedicare alla riflessione, vengono ben recepite. A settembre, al Forum delle Misure di Perugia (ne trovate il resoconto in questo numero), consesso tradizionalmente dedicato alla discussione delle ricerche condotte da GMEE e GMMT, la tavola rotonda dedicata a discutere, con rappresentanti dell’INRIM, degli enti di accreditamento, dei laboratori e dell’industria, le prospettive aperte dalla revisione del SI ha generato, pur a valle d’interventi sostanzialmente (e in modo un po’ miope) chiusi su attività e problemi delle comunità rappresentate dai singoli relatori, un interessantissimo scambio d’idee che, se coltivate, possono dar vita a interessanti sinergie. A ottobre, grazie all’iniziativa di Dario Petri, presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento, si è tenuta una giornata di studio sulla Metrologia Forense in cui, per la prima volta, si sono confrontati metrologi, magistrati e avvocati (anche di questo evento trovate un breve resoconto in questo numero). La discussione che è seguita agli interventi dei relatori ha costituito, a mio parere, un primo importante passo per infrangere una sorta di barriera linguistica tra due mondi, quello giuridico e quello scientifico, che collaborano da tempo in modo sempre più stretto senza comprendersi fino in fondo. Sentire un procuratore dire: “Mi si è aperto un mondo” è la migliore prova sperimentale dell’importanza di diffondere i concetti alla base delle misure in modo semplice e comprensibile, senza per questo rinunciare al rigore scientifico. Sono tre esempi diversi che, sia pure nei limiti dell’esperienza personale di chi scrive, fanno sperare che il filo sottile della disseminazione delle nostre competenze non si sia rotto, ma possa anzi consolidarsi se saremo capaci di utilizzare tutti i canali di comunicazione a nostra disposizione (Tutto_Misure in primis) per smettere di parlare solamente tra di noi e aprirci agli altri settori, comprendendone le esigenze e illustrando l’utilità delle nostre. Mi pare che siamo sulla buona strada. Due anni sono passati. Auguriamoci, assieme a un Ottimo Anno Nuovo, di continuare così! Alessandro Ferrero

(alessandro.ferrero@polimi.it)

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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

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La Redazione di Tutto_Misure (alessandro.ferrero@polimi.it)

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Da Laboratori, Enti e Imprese

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico sia applicativo.

è emerso solo in tempi relativamente recenti e che si colloca a cavallo tra le discipline giuridiche e quelle ingegneristiche delle misure. Per questo motivo il convegno ha inteso proporre relazioni da parte di tutte e tre le figure coinvolte in questo settore: magistrati, avvocati e tecnici, in modo da costituire un utilissimo momento di approfondimento di diverse prospettive. I relatori intervenuti:

A TRENTO MAGISTRATI, AVVOCATI E METROLOGI HANNO DISCUSSO DI METROLOGIA FORENSE

in chi si occupa di misure, sono in grandissima parte estranei a chi ha una formazione umanistica e, conseguentemente, nell’attuale pratica processuale Il 3 ottobre scorso, una giornata l’informazione ottenuta dai rilievi sciendi studio multidisciplinare tifici tende a essere considerata in termini assoluti, con il conseguente rischio È ben noto che le indagini di carattere di errori giudiziari. tecnico-scientifico basate su rilievi sperimentali sono sempre più utilizzate in ambito giudiziario al fine di pervenire a una ricostruzione quanto più affidabile possibile dei fatti oggetto di giudizio. I risultati delle misurazioni eseguite assumono pertanto un ruolo centrale e spesso dirimente in molte decisioni adottate nelle aule di giustizia. Questa crescente rilevanza deriva dalla maggiore fiducia che chi amministra la giustizia generalmente ripone nei rilievi scientifici rispetto ai più tradizionali strumenti di prova (ad esempio, le te- Per la prima volta questi importanti testimonianze): mentre la fallacia della mi sono stati dibattuti alla presenza di memoria e la debolezza della prova te- magistrati, avvocati e metrologi nel stimoniale sono fenomeni ormai noti, i corso del convegno “La metrologia Fodati scientifici assumono spesso un’au- rense” tenutosi il 3 ottobre presso la ra di oggettività, di “verità”, che li fa Facoltà di Giurisprudenza dell’Univerpresumere esatti e incontestabili. sità di Trento e organizzato congiuntaTuttavia, anche il risultato di una misu- mente dalla Prof.ssa Gabriella Di razione (quale una misura di velocità, Paolo della stessa Facoltà e dal Prof. un profilo del DNA oppure, ancora, il ri- Dario Petri del Dipartimento d’Ingesultato di una prova tossicologica o di gneria industriale, con il patrocinio delun test alcolimetrico) non può assicura- l’Ordine degli Avvocati e dell’Ordine re assoluta certezza, in quanto per sua degli Ingegneri. natura è sempre affetto da un margine La “metrologia forense”, ossia le applid’incertezza che può risultare non tra- cazioni alle scienze forensi della scienscurabile. za e della tecnologia delle misurazioPurtroppo questi concetti, ben presenti ni, è un ramo delle scienze forensi che

– Dott. Roberto Valli, sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Pavia; – Prof. Alessandro Ferrero, professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Politecnico di Milano, – Avvocato Veronica Scotti, docente di materie giuridiche presso il Politecnico di Milano, hanno illustrato efficacemente, avvalendosi di esempi emblematici, gli aspetti salienti della nuova disciplina, facendo riferimento sia al contesto nazionale che a quello internazionale. Nel corso del convegno è emerso come l’omissione d’informazioni sull’incertezza dei risultati delle misurazioni equivalga a nascondere al giudicante un elemento di fondamentale importanza ai fini della valutazione sull’affidabilità della prova: la conoscenza del margine d’incertezza che connota ogni procedura di misurazione consentirebbe infatti di quantificare il dubbio sulla correttezza di una decisione assunta sulla base di un risultato di misura. Il convegno ha riscontrato l’interesse T_M

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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

dei professionisti, sia di ambito giuridico, sia di ambito ingegneristico, come dimostrato dall’ampia e qualificata partecipazione. Dalle numerose domande poste ai relatori al termine del seminario è emerso un notevole interesse per la tematica, e da più parti è stato avanzato l’invito a proporre ulteriori approfondimenti ed eventi mirati a far crescere la consapevolezza sui limiti delle informazioni ottenibili attraverso i risultati di misura. L’intero convegno è stato video registrato ed è disponibile, per chi volesse approfondire queste tematiche, a questo link: https://youtu.be/3dRueqA4FzU. SI È TENUTO A PARIGI IL XIX CONGRESSO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA

Ancora un successo per questo interessante evento

L’edizione 2019, la diciannovesima, del Congresso Internazionale di Metrologia (CIM) si è svolta a Parigi dal 24 al 26 settembre scorsi, presso il polo espositivo della Porte de Versailles. Questo Congresso, a cadenza biennale, unisce un salone espositivo a cui partecipano importanti aziende attive nel settore della strumentazione e numerose e interessanti sessioni scientifiche, orali e poster, a cui partecipano

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autori provenienti dal mondo industriale, universitario e degli Istituti Metrologici Primari. L’edizione del 2019 ha ruotato attorno a 200 presentazioni scientifiche e 6 tavole rotonde e ha visto la partecipazione di 850 congressisti (con un incremento del 6% rispetto all’edizione del 2017), di cui il 38% proveniva da 41 paesi esteri. L’esposizione, alla quale hanno partecipato 270 espositori, è stata visitata da 4400 persone. Anche l’edizione 2019 si è rivelata un’ottima opportunità per riunire gli utilizzatori delle misure e gli attori (organismi internazionali, ricercatori, laboratori) che contribuiscono a sviluppare e diffondere questa importante disciplina. Per ulteriori informazioni: www.cim2019.com.

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MISURE BIOMEDICALI

IL TEMA

Paola Saccomandi 1, Emiliano Schena 2

Misure di temperatura durante trattamenti ablativi di tumori Discussione sulle tecniche proposte dallo stato dell’arte

THERMOMETRY TECHNIQUES FOR MONITORING BIOMEDICAL THERAPIES Thermal ablation is widely used for localized treatment of tumors, as the controlled change of tissue temperature can destroy diseased cells. While several minimally invasive technologies for energy delivery into the tissues have been developed, the accurate monitoring of the tissue temperature change is still an open field of research. This paper discusses principles, pros and cons of the main thermometric techniques used for measuring tissue temperature during ablative therapies. RIASSUNTO La variazione controllata di temperatura in tessuti biologici è utilizzata per fini terapeutici, poiché induce danno termico irreversibile nei tumori localizzati. Sebbene lo sviluppo tecnologico abbia portato all’ingegnerizzazione di dispositivi avanzati per l’induzione di ablazione termica, i sistemi di misura della temperatura richiedono ancora attenzione. Questo articolo discute le principali tecniche di termometria utilizzate in questo ambito, ponendo l’attenzione sugli aspetti metrologici d’interesse. ABLAZIONE TERMICA PER IL TRATTAMENTO DI TUMORI

L’ablazione termica, o termoablazione, è una delle possibili alternative alla chirurgia oncologica, e negli ultimi anni è diventata un trattamento di routine in molti centri di cura del territorio nazionale e internazionale. Questa pratica induce una variazione di temperatura all’interno del tumore, tale da danneggiare le cellule malate. Le principali tecniche di termoablazione sono basate sull’utilizzo di radiofrequenza, microonde, luce emessa da un laser, ultrasuoni focalizzati ad alta intensità. In tali tecniche, il raggiungimento di temperature superiori a 60 °C garantisce l’induzione di danno termico irreversibile e, per temperature superiori a 100 °C, necrosi coagulativa controllata. Nella termoablazione con radiofrequenza (1 MHz circa) e microonde (1GHz -2 GHz circa), il fenomeno del riscaldamento dielettrico causa l’incremento di temperatura desiderato e localizzato. La termoablazione con laser è basata sulla conversione dell’energia emessa dal laser

vità delle tradizionali tecniche chirurgiche e, di conseguenza, il trauma indotto ai pazienti. L’inserimento di questi aghi all’interno dell’organo viene in genere effettuato sotto la guida di sistemi di diagnostica per immagini, quali l’ecografia, la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica. TERMOMETRIA DURANTE ABLAZIONE TERMICA

Il controllo accurato del danno termico da indurre al tumore e da minimizzare in corrispondenza delle strutture sane circostanti è una delle sfide ancora presenti in questo tipo di terapie, e può ancora oggi portare ad alcune complicazioni cliniche [2]. Infatti, per temperature superiori a 42,5 °C, il danno termico ai tessuti biologici dipende sia dalla temperatura che dal tempo di esposizione alla stessa; informazioni sull’evoluzione temporale della temperatura indotta dal trattamento termico possono essere molto utili per regolare i parametri dei sistemi ablativi. Lo sviluppo tecnologico si sta indirizzando molto alla progettazione di sistemi di pianificazione delle terapie termoablative, basati sulla predizione del piano di trattamento idoneo allo specifico paziente. Anche per questi piani, informazioni sulla temperatura e sul conseguente danno termico indotto sono fondamentali per poter correggere le predizioni dei modelli fisici e per definire le impostazioni in termini di potenza elettrica o luminosa, tempo di trattamento, posizionamento degli aghi, ecc.

in calore, in quanto assorbita direttamente dai cromofori del tessuto. Gli ultrasuoni per scopi terapeutici sono ad alta intensità, vengono focalizzati sul tessuto malato e di conseguenza assorbiti, inducendo nel tumore sia incremento di temperatura, che effetti meccanici distruttivi. È possibile indurre danno termico anche raffreddando le cellule a temperature inferiori a -20 °C: la crioablazione infatti induce danno cellulare grazie alla disidratazione indotta dalle basse temperature, e all’aumento di soluti nella matrice extracellulare [1]. Ad eccezione dei trattamenti che utilizzano ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, tutte le altre tecniche descritte richiedono l’inserimento all’interno dell’organo sottoposto a trattamento di un applicatore che consente di depositare l’energia direttamente in corrispondenza del tumore. Elettrodi per radiofrequenza, antenne per microonde, fibra otti- 1 Dip. di Meccanica, Politecnico di Milano ca per laser e ago per crioablazione paola.saccomandi@polimi.it vengono inseriti nel corpo umano per 2 Dip. di Ingegneria, Università Campus via percutanea, o endoscopica tramite Bio-Medico di Roma orifizi naturali, minimizzando l’invasi- e.schena@unicampus.it T_M

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Le principali tecniche per misurare la temperatura in questo contesto specifico possono essere classificate in tecniche di tipo invasivo (a contatto) e tecniche di tipo non invasivo (senza contatto), come mostrato in Fig. 1 [3]. Le prime richiedono un contatto diretto tra il sensore e il tessuto, le seconde sono basate principalmente sulle tecniche di diagnostica per immagini.

Termometria con termocoppie Le termocoppie sono costituite da due cavi metallici e il principio di funzionamento su cui si basano è descritto dall’effetto Seebeck [4]. Tra i numerosi vantaggi nell’utilizzare le termocoppie durante procedure termoablative vi sono: i) la possibilità di realizzarne con dimensioni molto ridotte in modo da facilitare l’inserimento della termocoppia nel sito d’interesse con rischi minimi di effetti indesiderati come il sanguinamento dovuto alla lacerazione di vasi sanguigni; ii) le ottime caratteristiche dinamiche, il che consente di seguire le variazioni temporali della temperatura in un organo sottopoFigura 1 – Principali tecniche termometriche per il monitoraggio sto a termoabladi temperatura in tessuti biologici sottoposti a trattamenti ablativi zione; iii) un’accuratezza tale da In termini di requisiti degli strumenti di rispettare i requisiti richiesti dall’apmisura utilizzati per termoablazione, plicazione d’interesse (migliore di 2 un’accuratezza di 1-2 °C è ritenuta suf- °C). Le principali problematiche assoficiente, il campo di misura dev’essere ciate all’utilizzo delle termocoppie in compreso almeno tra 20 °C e 120 °C questo ambito sono legate al fatto che (per termoablazione con incremento di esse misurano la temperatura in un sintemperatura), e sono desiderate una golo punto. Di conseguenza è necesrisoluzione spaziale di 1-2 mm, e una sario inserire numerose termocoppie risoluzione temporale dell’ordine del nell’organo al fine di ricostruire in modo accurato la distribuzione di temdecimo di secondo. peratura. Tale necessità ne scoraggia l’utilizzo in uno scenario clinico dove Misure di temperatura causerebbe un incremento notevole con tecniche invasive Tra i numerosi trasduttori che consento- della durata della procedura e dell’inno di misurare la temperatura ponendo vasività. Da un punto di vista strettal’elemento sensibile a contatto con il mente metrologico, la presenza dei tessuto, i più utilizzati sono le termo- cavi metallici che costituiscono la tercoppie, i termistori e una specifica tipo- mocoppia può essere un problema rilelogia di sensori in fibra ottica, i sensori vante soprattutto nel corso di ablazioa reticolo di Bragg (FBG, Fiber Bragg ne con laser. Infatti, l’assorbimento diretto della luce emessa dal laser da Grating). I tre succitati trasduttori sono stati am- parte dei cavi metallici causa un errore piamente utilizzati per monitorare gli di misura significativo con sovrastime effetti di procedure d’ipertermia in dif- rispetto alla temperatura presente delferenti scenari applicativi che spazia- l’organo superiori a 17 °C [5]. Ulteriono da prove condotte in laboratorio ad ri errori di misura sono causati dalla applicazioni nel corso di procedure conducibilità termica dei cavi metallici che è maggiore di quella del tessuto effettuate in vivo [1,3]. T_M ƒ 250

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IL TEMA

biologico. Pertanto, la presenza della termocoppia nell’organo causa una via preferenziale alla conduzione di calore che perturba il campo di temperature che sarebbe presente nell’organo in assenza della termocoppia stessa [3]. Termometria con termistori Un termistore è realizzato con materiali ceramici o polimerici e presenta una resistenza elettrica che varia in modo non lineare con la temperatura [4]. I vantaggi nell’utilizzare tali trasduttori sono simili a quelli illustrati per le termocoppie; inoltre, non essendo costituiti da materiale metallico, non presentano le problematiche relative all’elevato assorbimento di luce (nel caso d’ipertermia laser-indotta) e all’elevata conducibilità termica. Il motivo principale che ne scoraggia l’utilizzo in applicazioni cliniche è relativo al fatto che i termistori effettuano misure di temperature in un singolo punto, pertanto per ricostruire una mappa di temperature nell’organo è necessario inserire numerosi elementi [3]. Termometria con sensori in fibra ottica Tra i trasduttori in fibra ottica utilizzati durante procedure d’ipertermia ne possono essere elencati almeno tre: i trasduttori fluorottici, trasduttori basati su tecniche interferometriche (es. Fabry-Perot) e i trasduttori FBG [3]. Tra tali trasduttori, i più diffusi sono senza dubbio gli FBG. Un FBG consiste in una variazione periodica delle caratteristiche fisiche della parte interna della fibra ottica, detta core. Quando un reticolo di Bragg è attraversato da uno spettro luminoso policromatico, esso ne riflette una parte centrata in corrispondenza di una lunghezza d’onda detta di Bragg, λB, la quale varia linearmente con la temperatura. Tra le peculiarità degli FBG si possono annoverare: i) l’ottima accuratezza (dipende dall’elemento secondario della catena di misura e dalla lunghezza del reticolo, ma nei casi migliori possono raggiungere accuratezze migliori di 0.1 °C); ii) i tempi di risposta molto brevi (dell’ordine di decine di microsecondi); iii) lo scarso ingombro (tipicamente la fibra ottica che


N. 04ƒ ; 2019 Misure di temperatura con tecniche non invasive Le tecniche non invasive richiedono l’utilizzo di sistemi di diagnostica per immagini, e si basano sull’analisi della dipendenza di specifiche proprietà dei tessuti alla temperatura. I principali sistemi utilizzati per tale tipo di analisi sono la risonanza magnetica (RM), la tomografia computerizzata (TC), e l’ecografia con ultrasuoni (US) [1,3]. Termometria con Risonanza Magnetica La termometria effettuata con RM è di grande interesse per la comunità scientifica e industriale, in quanto numerosi parametri del tessuto, misurabili con RM, sono sensibili alle variazioni di temperatura, e quindi possono essere utilizzati per stimare tale grandezza. Inoltre, la RM utilizza radiazioni non ionizzanti, quindi non pericolose per il

paziente [1,3]. Durante un’indagine con RM, il tessuto viene esposto a un campo magnetico esterno stazionario che induce l’allineamento dello spin dei protoni del mezzo. Quando un impulso di radiofrequenza viene inviato, si verifica la sincronizzazione dei protoni nella stessa fase di precessione, i quali quindi ruotano alla stessa frequenza e in maniera coordinata. L’interruzione dell’impulso causa un rilassamento dei protoni che tornano allo stato iniziale. Questo rilassamento è descrivibile tramite due parametri temporali, T1 e T2, che dipendono dalla temperatura del mezzo. In realtà, molti altri parametri, quali la frequenza protonica di risonanza (proton resonance shift, PRF), il coefficiente di diffusione (D) mostrano una dipendenza dalla temperatura. La tecnica PRF presenta una sensibilità pari a (−1,03 ± 0,02)⋅10-8 °C-1 per temperature nell’intervallo compreso tra -15 e 100 °C [3]. La termometria RM basata su PRF è la più diffusa, in quando la sensibilità è costante nel campo di misura d’interesse, e risulta essere indipendente dalla tipologia di tessuto. In definitiva, la variazione dei succitati parametri del mezzo a causa della temperatura si traduce in un’informazione spaziale, un’immagine, tramite la quale è possibile ricostruire la distribuzione tridimensionale della temperatura nell’organo. I sistemi più sofisticati permettono di raggiungere una risoluzione spaziale dell’ordine di 1 mm, e tempi richiesti per la ricostruzione della mappa di temperatura di circa 1s - 2 s. Il limite principale della termometria con RM riguarda gli artefatti causati da movimenti respiratori e la compatibilità con gli strumenti introducibili in RM. Inoltre, gli elevati costi della strumentazione ne limitano la diffusione in molti centri. Termometria con Tomografia Computerizzata La termometria con TC è stata studiata sin dagli anni 70, sebbene l’utilizzo di radiazioni ionizzanti ne abbia limitato la diffusione clinica per molto tempo. Come nel caso della termometria con RM, l’immagine TC consente di ottene-

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li integra ha un diametro di 125 mm); iv) il multiplexing, che consente d’interrogare numerosi FBG all’interno di una singola fibra ottica. Di conseguenza inserendo una singola fibra all’interno dell’organo è possibile monitorare la temperatura in numerosi punti; v) i materiali realizzativi. Le fibre sono costituite da vetro oppure da materiali polimerici, e tale caratteristica ne consente l’utilizzo durante procedure condotte sotto guida di tecniche di diagnostica per immagini (es. Risonanza Magnetica e Tomografia Assiale Computerizzata) senza problematiche relative a errori di misura e senza “artefattare” l’immagine ottenuta [1,2]. Il principale svantaggio è relativo alla potenziale presenza di errori di misura causati dalla sensibilità degli FBG alle deformazioni. Tale problematica ha una certa rilevanza nel monitoraggio in applicazioni cliniche per via dei movimenti degli organi dovuti alla respirazione del paziente. Per ridurre tali oscillazioni e facilitare l’inserimento nell’organo dei sensori FBG, sono state proposte soluzioni basate sull’integrazione di tali sensori all’interno di aghi utilizzati nella pratica clinica [6].

IL TEMA

re informazione spaziale sulla variazione di temperatura a cui il mezzo biologico è sottoposto grazie alla dipendenza dalla temperatura della densità elettronica del mezzo. Infatti, il coefficiente di attenuazione lineare (m) dei raggi X trasmessi all’interno del tessuto è funzione della densità del mezzo, la quale, a sua volta, è funzione della temperatura. Pertanto, all’aumentare della temperatura la densità diminuisce, causando una variazione di m, e, di conseguenza, dell’intensità del pixel nell’immagine TC corrispondente [1,3]. La sensibilità varia a seconda dell’organo, con valore tipici di 0.3-0.5 HU/°C (HU, Hounsfield Unit, è l’unità di misura); la minima risoluzione temporale ottenibile è di 4 s - 5 s. Altre tecniche Tra le altre tecniche, si ricordano gli ultrasuoni. Anche in questo caso, come per la termometria con RM, molti sono i parametri dei tessuti che mostrano dipendenza con la temperatura, tra cui la velocità del suono e l’attenuazione. A causa di una serie di complessi fenomeni fisici e acustici, quali la dipendenza dalla temperatura non lineare di alcuni parametri, i passaggi di stato e la presenza del fenomeno della cavitazione, la termometria con US è utilizzabile solo fino a circa 50 °C. Altri approcci non termici sono in fase di studio e ottimizzazione per poter consentire un utilizzo più ampio degli US per monitoraggio termico. Tra questi, uno dei più promettenti è l’elastografia shear wave. Le onde meccaniche trasversali si espandono perpendicolarmente alla direzione della forza che le ha generate e, viaggiando lentamente (2 m/s – 8 m/s), vengono rapidamente attenuate dal tessuto. La velocità di propagazione delle shear wave è funzione della rigidezza del tessuto, che aumenta con l’aumentare della temperatura dei tessuti esaminati. I vantaggi principali della termometria US sono legati alla disponibilità degli ecografi nella gran parte dei centri di cura, e all’assenza di rischi derivanti da radiazioni ionizzanti. T_M ƒ 251


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IL TEMA

UNO SGUARDO AL FUTURO

Sebbene la tecnologia offra un’ampia scelta di tecniche da poter utilizzare per il monitaggio della temperatura in tessuti viventi sottoposti a trattamenti termoablativi per rimozione di tumori localizzati, molto lavoro è ancora richiesto per definire la tecnica o le tecniche piĂš promettenti, in termini di prestazioni metrologiche e di effettivo utilizzo in ambito clinico. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Saccomandi et al. Thermal treatments of tumors: principles and methods. Biomedical engineering challenges: a chemical engineering insight. John Wiley & Sons 2018. [2] Stafford et al. Laser-induced ther-

ttesting esting

mal therapy for tumor ablation. Critical Reviews™ in Biomedical Engineering, 38, 2010. [3] Saccomandi et al. Techniques for temperature monitoring during laserinduced thermotherapy: an overview. International Journal of Hyperthermia, 29, 2013. [4] Beckwith et al. Mechanical measurements. Pearson, 2009. [5] Schena, Majocchi. Assessment of temperature measurement error and its correction during Nd: YAG laser ablation in porcine pancreas. International Journal of Hyperthermia, 30, 2014. [6] Cavaiola et al. Error of a Temperature Probe for Cancer Ablation Monitoring Caused by Respiratory Movements: Ex Vivo and In Vivo Analysis. IEEE Sensors Journal, 16, 2016.

Paola Saccomandi è professore Associato di Misure Meccaniche e Termiche presso la Sezione di Misure Sperimentali del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano. Si occupa di termometria e sviluppo di tecnologia per trattamenti ablativi, e della realizzazione di sistemi di misura basati su tecnologia in fibra ottica. Emiliano Schena è professore Associato di Misure presso la FacoltĂ Dipartimentale d’Ingegneria dell’UniversitĂ Campus Bio-Medico di Roma. Le sue principali attivitĂ di ricerca riguardano lo sviluppo di sistemi indossabili per il monitoraggio di parametri fisiologici, e misure di temperatura durante procedure d’ipertermia.

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MISURE BIOMEDICALI

IL TEMA

Mario Savino

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica Un importante aspetto metrologico da considerare

THE IMPORTANCE OF REPRODUCIBILITY IN BIOMEDICAL MEASUREMENTS The origin of this paper comes from the author’s personal experience, when he found discordance among the results of the medical reports related to a series of medical tests he underwent. The paper explains the meaning of reproducibility of measurements and the need to verify it. This is possible through a differentiated series of survey levels, starting from the general practitioner, passing then to echography, for finishing with the PET/CT. RIASSUNTO Questo articolo nasce da una esperienza personale dell’autore, che, sottoposto a una serie di esami medici, riscontrava discordanza tra i risultati dei referti. Nell’articolo si spiega quindi cosa sia la riproducibilità delle misure e la necessità di verificarla attraverso una serie differenziata di livelli d’indagine, partendo dal medico di base e dall’ecografia per arrivare alla PET/TC. QUANTO CI POSSIAMO FIDARE DELLE ANALISI MEDICHE?

Sarà capitato di sentire qualcuno affermare leggendo un referto medico: “Ma le misure effettuate saranno esatte?”. In realtà quel qualcuno a vrebbe dovuto chiedersi: “Ma le misure saranno corrette, precise e accurate?”. Infatti non esistono misure esatte. Le misure saranno state corrette, se depurate dagli effetti sistematici, precise, se ripetute più volte ed espresse con la loro media, e accurate, se degli strumenti utilizzati era stata verificata la taratura in base a quanto richiesto dal foglio illustrativo. Quando c’è di mezzo la salute di un individuo ci si aspetta che la verifica della suddetta caratteristica sia stata correttamente effettuata. Il primo controllo è quello inerente alla bontà degli strumenti utilizzati. Le case produttrici di apparecchi biomedicali sono ormai numerose. In Internet è possibile trovare una gamma piuttosto varia di tali dispositivi, che si differenziano per modello, numero di elettrodi e canali utilizzati, qualità del sistema di acquisizione del segnale, condizioni ambientali di lavoro, velocità di registrazione, costo,

accompagnata dalla sua incertezza, espressa con una o al massimo due cifre significative. La definizione dell’incertezza presuppone l’esistenza del misurando all’interno di una fascia di valori, che dipende da una deviazione standard, stabilita in base a un ben preciso livello di confidenza. L’ACCURATEZZA E LA PRECISIONE

L’accuratezza è il grado di approssimazione fra un valore di una grandezza misurata e il valore convenzionalmente vero di un misurando. Questo termine viene dall’inglese accuracy, che però si traduce in lingua italiana con la parola precisione, mentre la traduzione italiana del termine precision è accuratezza. È opportuno fare attenzione a questi problemi semantici, perché altrimenti, in tal modo, si favorisce a mio avviso la confusione. Le norme internazionali consigliano di considerare l’accuratezza come un concetto qualitativo e non quantitativo. Spesso però sui cataloghi e su alcuni testi si trova quantificata l’accuratezza. Si trova scritto o si sente dire che uno strumento presenta un’accuratezza dello 0,5 %, il che, se preso alla lettera, starebbe a significare che lo strumento fornisce delle pessime prestazioni. Si vuole invece far riferimento all’incertezza. Se così fosse, in modo del tutto qualitativo si dovrebbe dire semplicemente che lo strumento presenta una buona accuratezza. La precisione di una misura è il grado di approssimazione fra le indicazioni o i valori della grandezza misurata ottenuti da misure ripetute sullo

ma anche per risoluzione, sensibilità e incertezza di misura dello strumento. L’informazione offerta su queste ultime specifiche da parte dei costruttori è piuttosto scarsa. In particolare non è facile reperire dati numerici su risoluzione, sensibilità e incertezza degli apparecchi. Quasi sempre sono omesse le informazioni sull’incertezza nelle schede tecniche degli strumenti, trascurando la loro importanza, fondamentale, invece, per la precisione e l’accuratezza del dispositivo, poiché, anche da queste caratteristiche dovrebbe dipendere il costo dello stesso. Questa situazione di dubbio sull’accuratezza e precisione della strumentazione biomedicale pone al medico una serie di problemi da risolvere per evitare diagnosi errate. Per comprendere come comportarsi nel caso gli esiti di un esame evidenzino situazioni di possibili patologie, è necessario ricordare i concetti di precisione, accuratezza e incertezza di una misura. Qualsiasi misura è soggetta a limitazioni: quando si fornisce il risultato di una misura è necessario dare anche un’indicazione sull’incertezza della misura stessa, ov- Politecnico di Bari vero ogni misura dev’essere sempre mario.savino@poliba.it T_M

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Visualizzazione delle linee di flusso, della pressione e del campo di velocitĂ in una pompa centrifuga. Le pompe centrifughe sono diuse in molti settori: si trovano per esempio negli aspirapolvere e nelle pompe per acqua, liquami o gas. Un progetto ottimizzato per una pompa centrifuga deve mirare a tre obiettivi: massima eďŹƒcienza, massima durata e costi d’esercizio ridotti. Per raggiungere questi obiettivi, i progettisti si aďŹƒdano alla simulazione. Il software COMSOL MultiphysicsÂŽ permette di simulare progetti, dispositivi e processi in ogni ambito tecnologico, dall’industria alla ricerca. Scopri i vantaggi che può portare all’analisi dei progetti per pompe centrifughe.

comsol.blog/centrifugal-pump


N. 04ƒ ; 2019 stesso oggetto o su oggetti simili in condizioni specificate. In Fig. 1 è mostrata la differenza tra accuratezza e precisione. Le misure in rosso sono accurate e precise quando si concentrano entro la prima corona circolare centrale, Fig. 1(a). Quando invece, pur essendo distanti dal cerchio centrale, le misure siano molto vicine tra loro, come in Fig. 1(b), si dirà che le misure saranno precise, ma non accurate.

re per un confronto dei risultati. La procedura sarà chiara tra poco quando saranno introdotti i concetti di ripetibilità e riproducibilità, che non vanno confusi tra loro. I costruttori di strumentazione biomedicale hanno il fine di realizzare strumenti con le migliori prestazioni possibili, tenendo sempre in conto il bilancio costi benefici. Tutto sta a intendersi su quali sono le prestazioni dello strumento che lo ren-

Figura 1 – Misure (a) accurate e precise (b) solo precise

Probabilmente la causa è un effetto sistematico che, se corretto effettuando una regolazione della taratura, potrà consentire di avere misure precise e accurate. Il VIM (International vocabulary of basic and general terms in metrology) introduce inoltre la definizione di precisione intermedia di misura, per cui le condizioni di misura includono la stessa procedura, la stessa postazione e misure ripetute sullo stesso oggetto o su oggetti simili, in un periodo di tempo esteso, ma che possono includere altre condizioni, comprendenti anche variazioni, come nuove tarature, nuovi calibratori, nuovi operatori o nuovi sistemi di misura. Questo concetto è importante nel caso vi sia necessità di approfondire l’esame di primi risultati che evidenzino la possibile esistenza di una patologia. Si possono ripetere le misure su un diverso campione nello stesso laboratorio iniziale, richiedendo la taratura dell’apparecchiatura utilizzata o in un altro laboratorio con un diverso operato-

dono idoneo all’uso. Uno strumento è idoneo quando rispetti la sua classe di accuratezza (quasi sempre nei testi italiani indicata come classe di precisione), espressa con un numero o un simbolo, ovvero soddisfi requisiti

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IL TEMA

metrologici stabiliti, tesi a mantenere gli errori di misura o le incertezze strumentali entro limiti specificati in relazione a determinate condizioni operative. Quindi è importante che lo strumento rispetti le specifiche indicate dalla normativa vigente per la particolare applicazione in cui esso sarà impiegato. Non va sottaciuta la necessità di abilità, che deriva dall’esperienza, da parte dell’operatore. Uno strumento idoneo nelle mani di un operatore inesperto non fornirà risultati soddisfacenti. Per esempio, come si dirà tra poco, un ecografo nelle mani di un ecografista che non lo sa usare serve a molto poco. Per passare da indicazioni prevalentemente qualitative sulla bontà di una misura, ottenibili attraverso l’accuratezza e la precisione, a rappresentazioni quantitative del risultato di una misura, occorre quantificare l’incertezza, che è un parametro sia qualitativo sia quantitativo. È bene chiarire che l’accuratezza e la precisione di una misura sono concetti qualitativi anche se una bassa incertezza di misura si può ottenere solo quando entrambe queste caratteristiche sono elevate. Esse dipendono sia dalla qualità degli strumenti utilizzati, sia della cura esercitata dall’operatore nell’esecuzione della misura. LA RIPETIBILITÀ E LA RIPRODUCIBILITÀ

Figura 2 – Vocabolario internazionale di metrologia

Insieme con il concetto di precisione il VIM ne riporta altri simili, come quelli di ripetibilità dei risultati delle misure e di riproducibilità. La precisione di una misura a volte è espressa numericamente attraverso l’imprecisione, quantificata mediante la deviazione standard (scarto tipo nella norma italiana) o la varianza o un coefficiente di variazione, calcolati in condizioni specificate delle misure ripetute. Il VIM associa al concetto di precisione quelli di ripetibilità T_M ƒ 255


e di riproducibilità dei risultati delle misure, che sono di estrema importanza nel campo della strumentazione biomedicale. Si definisce ripetibilità la precisione ottenuta operando in un insieme di condizioni ripetibili. Si intendono condizioni ripetibili quelle che comprendono misure eseguite sullo stesso oggetto o su oggetti simili in un breve periodo di tempo, nella stessa postazione e nelle stesse condizioni operative, seguendo la stessa procedura, impiegando gli stessi operatori e lo stesso sistema di misura. Si definisce invece riproducibilità la precisione ottenuta operando in un insieme di condizioni riproducibili. Si intendono condizioni riproducibili quelle che comprendono misure ripetute sullo stesso oggetto o su oggetti simili, in diverse postazioni, utilizzando diversi sistemi di misura che possono seguire anche procedure differenti, con l’impiego anche di vari operatori. La precisione, in una visione estensiva, implica sia ripetibilità di una serie di misure, sia un sufficiente numero di cifre significative. Quanto maggiore è la precisione della misura tante più cifre significative la rappresentano e gli scarti tra le misure sono piccoli tra loro. In alcune applicazioni spesso si richiede ripetibilità delle indicazioni, ovvero un’ottima precisione, che risulta più importante dell’accuratezza. La ripetibilità di uno strumento, come si dirà tra poco, è requisito fondamentale nella fase successiva all’individuazione di una patologia, in quanto consente di seguire nel tempo l’efficacia o meno della terapia. I LIVELLI D’INDAGINE PRIMA DI GIUNGERE A UNA DIAGNOSI ATTENDIBILE

La riproducibilità è la caratteristica più importante per le misure biomedicali e la sua mancanza può essere addebitata a una serie di cause di cui si può non avere evidenza; pertanto essa va sempre verificata specie in caso d’incertezza sull’esistenza di una possibile patologia. T_M ƒ 256

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IL TEMA

Esistono diversi livelli d’indagine che i medici sono tenuti a seguire. Il medico di famiglia ha pochi strumenti a disposizione nel suo studio, in genere uno stetoscopio per auscultare le diverse parti del corpo e un sfigmomanometro per misurare la pressione arteriosa. Questi strumenti sono di buona precisione, superiore a quella degli strumenti di cui molte persone si dotano in casa, il che assicura alle misure la necessaria ripetibilità, mentre l’accuratezza dipende dalle verifiche della taratura dei dispositivi che devono essere eseguite periodicamente. In casi di situazioni sospette il medico può richiedere al paziente l’esame del sangue, che, in base alle ricerche più recenti, fornisce indicazioni chiare su un numero sempre crescente di patologie. Anche per gli strumenti dei vari laboratori di analisi si possono ripetere le considerazioni fatte per quelli del medico di famiglia, il quale, dopo l’esame delle analisi del sangue, può richiedere una visita specialistica. Esistono tre livelli d’indagine più frequenti al fine di accertare la riproducibilità delle misure. Primo livello ecografia o radiografia In genere il primo livello è rappresentato dall’ecografia, che è la tecnica più semplice, più economica e poco invasiva in quanto utilizza ultrasuoni emessi da particolari sonde appoggiate sulla pelle del paziente e non richiede che il paziente sia sottoposto a radiazioni ionizzanti come nella Tomografia Computerizzata (TC). L’ecografia è utilizzata in diversi ambiti radiologico, internistico (esame di collo, tiroide, ghiandole salivari, tessuti molli, linfonodi superficiali, mammelle, fegato, colecisti, pancreas, milza, reni, surreni, linfonodi profondi, vasi addominali, tubo digerente, vescica, prostata, canali inguinali, pene, testicoli,

cartilagini, menischi, tendini, legamenti, fasci muscolari), cardiovascolare (aorte, vene, arterie, cuore) e ostetrico (basso addome, utero, ovaio, embrione, feto). In Fig. 3 è mostrato un monitor per ecografia. Gli organi contenenti gas (polmoni) non sono esaminabili. Alle frequenze comunemente usate, comprese tra 1 e 20 MHz si ha una rapida attenuazione degli ultrasuoni sia nei gas, sia nelle ossa. Per questo motivo non è possibile applicare tecniche diagnostiche a ultrasuoni ai polmoni, in quanto sono situati all'interno della gabbia toracica e pieni d’aria. Così lo stomaco è visibile solo in parte e l’intestino, che contiene gas, non si presta a uno studio completo. Per facilitarne la visione, prima di un’ecografia dell’addome si adottano diete per ridurre il gas intestinale. L’ecografia è l’esame diagnostico di base, in continua evoluzione, anche se i risultati dipendono molto sia dall’accuratezza e precisione dello strumento, sia dall’abilità ed esperienza dell’ecografista. Anche all’interno dell’esame ecografico si distinguono tre sottolivelli. Il primo si riferisce a controlli di routine eseguiti in campagne regionali o nazionali di prevenzione. Il secondo è un’ecografia su indicazione, cioè volta a risolvere un quesito specifico, posto in genere dal medico di base, per un controllo dettagliato in centri dove sono a disposizione macchinari ecografici di buona accuratezza.

Figura 3 – Monitor per ecografia


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Nel terzo la valutazione ecografica è eseguita da personale particolarmente esperto nella valutazione dell’anatomia e nella gestione della patologia accertata sul paziente, richiesta da un medico specialista. L’assenza di effetti biologici dannosi per il paziente, che permette l’esecuzione dell’esame quando si voglia, l’economicità, la rapidità di esecuzione e di ottenimento dei risultati, ma soprattutto l’elevata ripetibilità delle misure la indica come la tecnica d’indagine preferibile per valutare gli effetti della terapia anche durante la fase di cura del paziente. Proprio per quanto detto precedentemente, è consigliabile rivolgersi sempre allo stesso centro o istituto dove si è effettuato il primo esame, in quanto in tal caso è assicurata, in genere, la ripetibilità e stabilità dei risultati rendendo più certo il confronto nel tempo dell’efficacia o meno della terapia. Per quanto affermato in precedenza, il primo livello d’indagine per torace e polmoni non può essere rappresentato dall’ecografia, ma è sostituito da un esame radiologico, che utilizza radiazioni ionizzanti, come i raggi X, in grado d’impressionare su una lastra sia le ossa, sia i tessuti molli. Le ossa appaiono chiare sul negativo della lastra, in quanto sono attraversate me no facilmente rispetto ai tessuti molli, come le fibre muscolari e la pelle, le quali appaiono grigie sulla lastra. La prescrizione dell’esame radiologico riguarda diverse malattie quali artriti, traumi e lesioni, broncopatie (come la Broncopatia Cronica Ostruttiva, BPCO), polmoniti, pleuriti, malattie a carico del cavo orale o dell’intestino, alterazioni della colonna vertebrale. Chiunque può essere sottoposto a questo esame, tranne le donne in gravidanza. In centri specializzati possono essere effettuate radiografie digitali con elaborazione al computer (computed radiography). La visualizzazione dell’immagine in forma digitale avviene su un monitor, il che consente un’analisi dettagliata dell’organo preso in esame e facilita anche la successiva archiviazione. I risultati dell’esame sono consegnati al paziente generalmente

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su CD o DVD, evitando le procedure di Solo l’ecografia intravascolare consentrattamento chimico delle pellicole ne- te risoluzioni spaziali paragonabili, cessarie per il loro smaltimento. mentre la risoluzione temporale dell’ecografia (inferiore ai 5 ms) è decisaSecondo livello TC o RMI mente migliore di quella della TC Il secondo livello d’indagine è (variabile tra 80 e 150 ms) e consente rappresentato dalla Tomografia di avere i risultati diagnostici in tempo Computerizzata (TC) e dalla riso- reale. nanza magnetica (RMN o RMI, Riso- Al secondo livello insieme con la TC o nanza Magnetica Nucleare o in successione a essa vi è la risonanper Immagini). Inizialmente si parla- za magnetica. va di TAC (Tomografia Assiale Quest’ultima non necessita di radioComputerizzata), oggi meglio di grafie, e di solito è effettuata in seconTC (CT Computed Tomography, in in- da battuta rispetto alla TC. La RMI (Imaglese) che è una metodica diagnostica ging a risonanza magnetica o MRI) è per immagini; infatti, l’aggettivo assia- considerata da molti destinata a sostile è ormai obsoleto, in quanto le mo- tuire in toto la TC per la minore invasiderne metodiche permettono scansioni vità, nonostante la maggiore sensibilitrasversali e ricostruzioni delle immagi- tà nei moderni tomografi dei sensori ai ni non solo sul piano assiale. Essa sfrut- raggi X ne abbia notevolmente ridotta ta, come nel primo esame radiologico, l’intensità. i raggi X, che sono radiazioni ionizzan- La RMI è utile anche nel campo delle ti e quindi dannose all’organismo uma- Neuroscienze per la visualizzazione no, per questo non è mai eseguita al delle strutture interne del cervello, delprimo livello d’indagine. l’attività dei neuroni e dello stato delle La TC è di facile esecuzione e non inva- vie metaboliche coinvolte nei processi siva. Gli effetti dei raggi X sul paziente funzionali neurologici, in maniera non sono noti insieme con i rischi. La dispo- invasiva e senza somministrazione di nibilità di rivelatori di raggi X sempre sostanze radioattive come avviene più miniaturizzati e sensibili hanno nella PET. consentito di ridurre significativamente La risoluzione spaziale della MRI è delsia le dosi di radiazioni adoperate sia l’ordine di 1-2 mm leggermente ancora il tempo di esposizione. migliore di quella ottenibile con una Un ulteriore beneficio per la sicurezza normale ecografia, mentre la risoluziodei pazienti è derivato dai nuovi siste- ne temporale (dell’ordine di 20-50 ms) mi di schermatura in grado di proteg- è decisamente migliore di quella della gere le parti più radiosensibili dell’or- TC ma non dell’ecografia. ganismo umano. La TC offre la possibilità di riprodurre Terzo livello sezioni corporee del paziente ed ela- Il terzo livello è rappresentato dalla borazioni tridimensionali utilizzando PET (Positron Emission Tomoun computer e appropriati algoritmi di graphy), ovvero tomografia a emisricostruzione d’immagini, prelevate da sione di positroni). La PET è una tecnica varie angolazioni. di medicina nucleare che permette di È naturalmente sempre da valutare il localizzare con precisione a livello celrapporto rischio-beneficio di una TC, lulare una sostanza marcata con un evitando l’uso molto frequente che ne è radioisotopo che emette positroni. stato fatto negli USA, nel corso degli È una tecnica d’imaging biomedicale ultimi decenni. La risoluzione, defini- in grado di fornire una mappa funziota come la minima variazione del misu- nale dei tessuti. Utilizza isotopi rarando che dà luogo a una variazione dioattivi a vita breve che decadono percettibile della corrispondente misu- emettendo un positrone. Richiede la ra si distingue in spaziale e temporale. somministrazione di sostanze radioatLa risoluzione spaziale della TC è e tive a rapido decadimento, solitamente inferiore al millimetro e migliore di iniettate nel paziente sotto forma di quella ottenibile con la normale eco- uno zucchero. grafia e nel primo esame radiologico. È possibile, per esempio utilizzare la T_M ƒ 257


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Più p pr preci re ecci e cisione ssione one on precisione S Sensori i di di m isu isu sura misura

Sollecitazioni

PET per visualizzare i tumori che si dividono più rapidamente e che quindi sono caratterizzati da un metabolismo del glucosio più elevato. Il recente sviluppo di nuova strumentazione integrata PET/TC ha reso realmente possibile la fusione d’immagini anatomiche e funzionali per diagnosi cliniche più accurate e differenziate. Si sono molto sviluppati scanner ibridi PET/TC, uno di questi è mostrato in Fig. 4.

Est ensimetri Estensimetri Sist emi di acquisizione dat ti per est ensimetria Sistemi dati estensimetria Sist emi a corr elazione digit tale delle immagini Sistemi correlazione digitale

Spostamento p Sensorii llaser a ttriangolazio i one triangolazione Sist emi capacitivi Sistemi correnti parassite Sensori a corr enti parassit e

Vibrazioni A ccelerometri monoassial Accelerometri monoassialii e triassiali A ccelerometri per ttesting esting Accelerometri A ccelerometri per manut e enzione pr e Accelerometri manutenzione predittiva Figura 4 – Tomografo PET/TC

p Temperatura T ermocamere a infrarossi infrarossi Termocamere Pirometri laser Pir ometri a puntamento puntamento las ser Pirometri Pir ometri compatti

La PET offre la possibilità di avere immagini molto intense delle lesioni causate per esempio da un tumore, ma ciò rende difficile osservare gli organi limitrofi. Per valutare con maggiore precisione la localizzazione del tumore, è necessario avere a disposizione la struttura anatomica, il che si ottiene mediante la TC. Il movimento automatico del tavolo del paziente rende possibile l’acquisizione sequenziale delle immagini in emissione (PET) e in trasmissione (TC). L’apparecchiatura è molto costosa ed è disponibile solo in grandi ospedali. La sua specificità è quella di rivelare l’attività delle cellule da un punto di vista morfologico, in modo da distinguere le attività cellulari normali da quelle tumorali. Infatti il campo di maggiore applicazione della PET è quello oncologico. La risoluzione spaziale della PET, da sola, è dell’ordine di 4-10 mm, il che spiega la necessità di affiancarla alla TC nei tomografi combinati PET/TC, e anche la risoluzione temporale è peggiore di quella della TC. Mario Savino è professore di Strumentazione biomedicale presso il Politecnico di Bari. Si occupa di misure elettriche ed elettroniche applicate alla diagnostica medica.

Bergamo, 24035 CURNO (BG) - Via Be ergamo, 25 T el. 035 462 678 - F ax 03 35 462 790 Tel. Fax 035 info@luchsinger r.it - www.luchsinger www.lu uchsingerr.it .it info@luchsinger.it www.luchsinger.it


LA PAGINA DI ACCREDIA

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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, The Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high addedvalue contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.

RIASSUNTO Accredia, L’Ente unico di Accreditamento Nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove. UN ANNO PER LA NUOVA ISO/IEC 17025 LABORATORI. NOVITÀ DAL CONGRESSO DI VERONA E DI ROMA

Si è svolto a Verona il 14-15 ottobre, e a Roma il 24-25 ottobre, il Congresso Nazionale dei laboratori di prova accreditati e degli ispettori. Un’occasione per far luce su nuovi documenti, applicativi e procedure, e sullo stato dell’arte della transizione alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 sui requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura, che entrerà in vigore il 1° dicembre 2020. I risultati di Accredia e il punto di vista dei laboratori In apertura, il documentario dei 10 anni di attività dell’Ente di accreditamento, seguito dai saluti del Presidente Giuseppe Rossi e del Direttore Generale Filippo Trifiletti, è stato il messaggio per ricordare come la consapevolezza della propria storia rappresenti il punto di partenza per Accredia nell’affrontare nuove sfide, in ottica di miglioramento continuo. La reputazione e il ruolo internazionale dell’Ente escono ulteriormente rafforzati dall’esito positivo della verifica EA dello scorso anno, e Accredia guarda al futuro ponendosi importanti obiettivi: dalla

transizione alla norma ISO/IEC 17025 all’ampliamento dei settori e all’introduzione di nuove forme di verifica per l’accreditamento delle prove, che tra il 2010 e il 2018 ha registrato un incremento del 72% del numero di giornate di verifica. Inoltre, la ricerca Prometeia, e il nuovo progetto Twinning della Commissione europea con la Georgia, oltre al crescente impegno nella for mazione e nella collaborazione con la Pubblica Amministrazione, tramite lo Sportello bandi di gara. Nausicaa Orlandi, Presidente di FNCF (Federazione nazionale degli ordini dei chimici e dei fisici), nel suo intervento “Il rapporto con il cliente nelle attività di laboratorio” ha sottolineato l’importanza delle aspettative del cliente rispetto alla competenza, l’imparzialità e l’obiettività del laboratorio al quale si affida. Il rapporto di fiducia è sempre più fondamentale e la figura strategica del professionista interviene a tutela sia del cliente, garantendo l’affidabilità dei risultati, che del laboratorio stesso, assumendosi parte della responsabilità mediante la valutazione e l’assunzione dei rischi nella cosiddetta “regola decisionale”. Fiducia tra le parti, centralità del cliente, lavoro in sinergia: elementi la cui rilevanza è stata al centro dell’intervento di Paolo Moscatti, Presidente

di ALPI, il quale ha sottolineato il contributo fondamentale di diversi attori al consolidamento del sistema dell’Infrastruttura di Qualità, dagli Enti di accreditamento agli organismi di valutazione della conformità, alle associazioni che li rappresentano. In questa cornice, le associazioni dei laboratori si propongono come “luogo” d’incontro e confronto allo scopo d’interagire con Accredia in modo propositivo. La transizione alla ISO/IEC 17025 e le verifiche senza preavviso Entrando nel vivo della nuova ISO/IEC 17025, Silvia Tramontin, Direttore del Dipartimento Laboratori di Prova, ha illustrato lo stato dell’arte, che vede circa 300 laboratori transitati alla norma di accreditamento. Ha quindi ribadito la raccomandazione (già diffusa con la Circolare 12/2017/DL del 22 dicembre 2017) di effettuare la visita di transizione alla ISO/IEC 17025 entro il 1° giugno 2020 per assicurarsi la continuità nell’accreditamento. Per le visite svolte successivamente, infatti, Accredia non può assicurare la transizione entro il termine ultimo fissato al 30 novembre 2020, a tre anni dalla pubblicazione della ISO/IEC 17025 come indicato da ISO a livello mondiale. I documenti per l’accreditamento, novità e revisioni Federico Pecoraro, Vicedirettore del Dipartimento Laboratori di Prova, ha quindi fornito alcuni chiarimenti tecnici in meri1

Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it

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to al documento SANTE/11813/2017 relativo ai laboratori che effettuano controlli ufficiali sui residui di fitofarmaci negli alimenti e nei mangimi. Dei 75 laboratori inseriti nell’elenco del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, designati per le analisi dei prodotti biologici prelevati dagli organismi di controllo, risulta che solo 14 hanno accreditato la prova per la determinazione dell’acido fosfonico, ovvero per rilevare i residui di fosetil alluminio. Il documento, emesso dall’UE per fornire un sistema di controllo e garanzia della qualità armonizzato a livello europeo, fornisce indicazioni su tutto il processo di attività del laboratorio, utili anche nell’ambito degli audit di accreditamento. Partendo dai concetti di sinergia e collaborazione, e in risposta alle richieste di chiarimento presentate dai laboratori, l’intervento di Giancarlo Peruz-

zo, funzionario tecnico e ispettore di Accredia, ha recepito le criticità nell’implementazione della nuova norma ISO/IEC 17025, anticipando le novità dei documenti applicabili per i laboratori di prova. Nella prossima revisione del Regolamento tecnico RT-08 “Prescrizioni per l’accreditamento dei Laboratori di prova” sarà specificata la distinzione tra gamma di attività e campo di accreditamento (possono coincidere o meno) e verranno fornite delucidazioni in merito alle forniture esterne, ai contratti e ai report di campionamento. Quanto alla documentazione e alla modulistica, Beatrice Bargellini, funzionario tecnico e ispettore di Accredia, ha illustrato i numerosi aggiornamenti sulla base delle revisioni dei Regolamenti RG-09 “Regolamento per l’utilizzo del Marchio Accredia”, RT-26 “Prescrizioni per l’accreditamento con campo di accreditamento flessibile” e

RG-02-01 “Regolamento per l’accreditamento dei Laboratori di Prova, dei Laboratori Medici e degli Organizzatori di prove valutative interlaboratorio multisito”. Il nuovo RG-09, rivisto alla luce degli Accordi di mutuo riconoscimento EA MLA per i Produttori di Materiali di Riferimento (RMP) e ILAC MRA per gli Organizzatori di prove valutative (PTP), entrerà in vigore il 1° gennaio 2020, ma le disposizioni relative al marchio ILAC sui certificati di accreditamento dei PTP sono già applicabili. Al fine di recepire il documento internazionale EA 2/15, sull’accreditamento degli scopi flessibili, e la nuova norma ISO/IEC 17011, sono stati modificati sia il Regolamento Tecnico RT-26 (relativamente ad alcuni aspetti procedurali degli accreditamenti dei laboratori) sia il Regolamento Generale RG-02-01, al fine di dettagliare meglio le attività eseguite nelle sedi secondarie.

www. ww w. cogobilance.it

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N. 04ƒ ; 2019 Le Linee guida ISO 19011 per la conduzione degli audit Per quanto riguarda le novità per gli ispettori, Nicola Gigante, ispettore di Accredia che ha attivamente partecipato alla stesura della terza edizione delle Linee guida UNI EN ISO 19011 per audit di sistemi di gestione, ha spiegato come questa nuova edizione valorizzi gli aspetti di concretezza ed efficacia degli audit, focalizzandosi in particolare sul tema del rischio e del suo impatto sulla fase tecnica, nonché sul contesto dell’organizzazione oggetto di audit e sulla definizione degli obiettivi del programma di audit. Rispetto alla precedente norma, viene valorizzato un approccio basato sul rischio e si interviene sulla terminologia. Gli Atti del Congresso Nazionale dei laboratori di prova accreditati e degli ispettori sono pubblicati sul sito www.accredia.it/Pubblicazioni/ Materiali didattici.

VERIFICHE SENZA PREAVVISO: PROGETTO PILOTA PER RAFFORZARE IL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO

Uno strumento per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività di verifica. Nasce con questo scopo il progetto pilota avviato da Accredia, sulla spinta della nuova edizione della norma ISO/IEC 17011:2017 “Conformity assessment – Requirements for accreditation bodies accrediting conformity assessment bodies” (recepita da UNI nel 2018), che ha introdotto alcune novità in merito alle metodologie di verifica che un Ente di accreditamento può utilizzare. Nello specifico, questo nuovo strumento prevede verifiche non annunciate (VSP – Verifiche Senza Preavviso) da parte degli ispettori dell’Ente presso gli organismi e i laboratori accreditati. L’assenza di preavviso contribuisce a rendere più efficace il lavoro svolto dagli ispettori di Accredia e comporta, per i soggetti accreditati, la necessità di garantire sempre uno standard qualitativo elevato, come richiesto dal processo di accreditamento. Inoltre, qualora questa modalità d’indagine facesse emergere comportamenti non conformi, il competente Comitato Settoriale di Accreditamento di Accredia potrà emettere delle sanzioni a carico degli organismi che risultino inadempienti. Si tratta di una novità, quella delle VSP, condivisa dalle Pubbliche Amministrazioni, dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dai soggetti accreditati, inserita dall’Ente nel Documento Programmatico del CIG per il 2018-2020, approvato dal Comitato d’Indirizzo e Garanzia. Le nuove procedure, diffuse attraverso apposite circolari dai tre Dipartimenti di Accredia, sono state anche introdotte nelle revisioni vigenti dei Regolamenti di accreditamento per i laboratori e gli organismi che svolgono i vari servizi di valutazione della conformità, dalle certificazioni alle ispezioni e verifiche, dalle prove alle tarature. Un modo per rafforzare maggiormente il lavoro svolto da Accredia, aumentando il valore delle prove e delle certificazioni accreditate e rendendo anco-

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I tools informatici per i laboratori e gli ispettori Sui feedback ricevuti dai laboratori si sono concentrati anche gli interventi di Giulia Casati e Silvio Sonnino, entrambi funzionari tecnici e ispettori Accredia, rispettivamente sull’utilizzo del portale DA-online e dell’applicativo 3A. La piattaforma DA-online ha registrato 536 richieste di credenziali e con la successiva emissione di 262 elenchi prove. I laboratori sono stati invitati a compilare gli elenchi prove con le modalità e nei tempi richiesti, in un’ottica di collaborazione con l’Ente, che con questo strumento mira a garantire elenchi prove uniformi per tutti i laboratori. Alla luce delle principali richieste di chiarimento degli ispettori, sono state descritte le nuove funzionalità dell’Applicativo 3A, relativamente alle funzioni “campionamento”, “sedi” e “rilievi”. Attualmente è in produzione l’accoppiamento tra l’applicativo 3A e DAonline che consentirà agli ispettori tecnici in ogni visita di recuperare il campionamento prove della visita precedente senza dover compilare ogni volta ex-novo il campionamento.

LA PAGINA DI ACCREDIA

ra più trasparente ed efficace il processo di accreditamento. “Tutti gli stakeholder presenti nel Comitato d’Indirizzo e Garanzia dell’Ente hanno trovato un pieno consenso sulle modalità d’impiego dei nuovi strumenti di verifica – ha dichiarato il Presidente di Accredia, Giuseppe Rossi –. Contiamo, in tal modo, di rafforzare ulteriormente la reputazione di Accredia e la fiducia dei cittadini-consumatori verso gli operatori del mercato delle valutazioni di conformità, nell’interesse dell’intero sistema economico”. Le verifiche senza preavviso possono essere svolte anche presso soggetti che non abbiano dimostrato evidenti criticità e gli esiti possono essere tenuti in considerazione per intensificare o ridurre le attività di sorveglianza sullo stesso organismo o laboratorio. In generale, il criterio di selezione dei soggetti destinatari delle verifiche riguarderà per il 70-80% quelli risultati in classe di rischio “alto”, sia per le criticità evidenziate in visita sia per la loro complessità, mentre per il restante 2030% quelli classificati come rischio “medio” e “basso”. “Abbiamo da subito accolto con favore sia le disposizioni della nuova norma ISO/IEC 17011:2017 sia il progetto pilota promosso da Accredia – aggiunge Roberto Cusolito, Presidente del Comitato d’Indirizzo e Garanzia – perché crediamo fortemente che migliorare ogni giorno le attività svolte sotto accreditamento possa di pari passo aumentare la fiducia delle imprese e del consumatore nell’accreditamento, strumento ormai indispensabile per tutto il sistema economico. Senza dubbio i principi dell’imparzialità e dell’indipendenza su cui poggia l’infrastruttura dell’accreditamento – continua Cusolito – non possono che essere rafforzati da questa metodologia che prevede verifiche senza preavviso, per valutare il mantenimento costante della conformità, da parte di organismi e laboratori, ai requisiti previsti per ottenere l’accreditamento”. Le circolari sulle VSP per gli organismi e i laboratori accreditati sono pubblicate sul sito www.accredia.it/Documenti/ Circolari tecniche. T_M ƒ 261


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INNOVAZIONE TECNOLOGICA E INDUSTRIA 4.0, IL RUOLO DI SUPPORTO DELLA CERTIFICAZIONE ACCREDITATA

A partire dagli ultimi anni del secolo scorso il processo d’integrazione dei mercati e l’avvento di Internet hanno esasperato la competizione internazionale. La nostra industria ha contato, prevalentemente, su provvedimenti volti ad aumentare la flessibilità del lavoro piuttosto che su politiche volte al miglioramento della produttività che, in economie mature come la nostra, sono basate principalmente su processi d’innovazione tecnologica. Le politiche economiche perseguite hanno quindi sostenuto i livelli di occupazione e la domanda interna ma non sono state in grado di migliorare i livelli di produttività. In assenza di adeguati investimenti infatti la produttività ha ristagnato e il differenziale rispetto alle altre economie sviluppate si è accresciuto. Le pressioni competitive sono state più intense nelle produzioni tradizionali, in cui la specializzazione dell’Italia era più elevata. Ad esempio, nel comparto del tessile l’Italia ha scontato la perdita di quote di mercato per l’apertura alla concorrenza cinese: tra il 1995 e il 2018 la quota della Cina negli scambi mondiali è aumentata di ben 23 punti percentuali, mentre nello stesso periodo la produzione com-

plessiva realizzata dalle imprese italiane in questo comparto è crollata del 38%.

Ritardo nella digitalizzazione Particolarmente sentito è stato il ritardo nei processi di digitalizzazione, che ha riguardato non solamente la produzione di beni e servizi digitali, ma anche il loro modesto impiego da parte delle imprese e degli individui. L’indiFigura 2 – Indice di digitalizzazione dell’economia e della società ce che riassume il livello di digitalizzazione dell’Europa e degli Stati membri le, come pure la capacità d’impiegare le (DESI, Digital Economy and Society tecnologie digitali nell’esecuzione e Index) pone il nostro paese al 23º po- nella gestione dei processi. Le imprese di sto nell’Unione europea con riferimen- piccole dimensioni hanno maggiori diffito all’integrazione delle nuove tecnolo- coltà nel sostenere i costi, diretti e indiretti, legati all’adozione di nuove tecnogie nei processi aziendali. Il ritardo nella diffusione di nuove tec- logie. Il divario nell’adozione di nuove nologie ha risentito della struttura del tecnologie tra imprese piccole e grandi sistema produttivo italiano: piccole si amplia infatti quando si passa da tecimprese con limitate capacità d’investi- nologie meno sofisticate a quelle più mento. La contenuta dimensione delle avanzate. imprese e, soprattutto, la prevalenza di La digitalizzazione della manifattura una struttura proprietaria e gestionale offre importanti benefici alle imprese e familiare limitano infatti le capacità le tecnologie 4.0 servono a intercongestionali e, in particolare, condizio- nettere l’intera catena del valore, minano le capacità di gliorando l’efficienza tecnica ed enerchange management getica dei processi aziendali, e la trae la propensione a sformazione digitale delle imprese riricorrere ai mercati chiede una politica industriale che favorisca gli investimenti in nuove tecnodei capitali. Non è un caso che logie, con un orizzonte di lungo periol”Osservatorio Indu- do; questo è tanto più vero per l’econostria 4.0” del Politecni- mia italiana. co di Milano evidenzi una maturità digitale Politiche europee decisamente inferiore e Piano Nazionale Industria 4.0 delle PMI, in ogni di- Nel contesto europeo, a partire dalle mensione e in ogni Comunicazioni del 2005 e fino alla processo analizzato, Comunicazione del 2014 “Per un rispetto alle grandi Rinascimento Industriale europeo”, le aziende. Nelle PMI, il politiche economiche si sono sempre controllo, inteso come più orientate verso obiettivi di sviluppo la capacità di prende- tecnologico, concentrando gli interre decisioni, è la di- venti in aree industriali a elevata cremensione più debole scita e verso l’adozione di tecnologie Figura 1 – Produttività totale dei fattori (2010=100) della maturità digita- innovative. Con il piano “Digitising Eu-

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N. 04ƒ ; 2019 La certificazione accreditata strumento di politica industriale Le disposizioni specifiche per l’iperammortamento stabiliscono che, ai fini dell’eleggibilità per la maggiorazione del costo di acquisizione del bene oggetto d’investimento e dunque per la conseguente maggiorazione del valore ammortizzato, i beni di valore superiore ai 500 mila euro debbano essere accompagnati da una perizia di un professionista o da una dichiarazione di conformità rilasciata sotto accreditamento. Le attestazioni garantiscono che il bene risponda alle caratteristiche tecniche fissate negli allegati A e B della Legge di stabilità 2017 e che sia interconnesso ai sistemi di gestione della produzione. A oggi sono 9 gli organismi accreditati e oltre 1.000 le attestazioni eseguite, di cui oltre la metà per beni d’importo inferiore ai 500 mila euro. Infatti, nonostante l’incentivo mediante credito d’imposta sia immediato, l’imprenditore continua tuttavia a sopportare il

rischio di doverlo restituire nel caso in cui l’agenzia delle entrate, a posteriori, giudichi il bene non eleggibile al regime dell’iper-ammortamento. La dichiarazione di conformità accreditata è uno strumento di garanzia che mette al riparo gli investimenti e dà maggiore serenità all’imprenditore anche per investimenti d’importi più contenuti. Grazie al Piano Nazionale Industria 4.0 molte imprese italiane hanno iniziato un percorso di evoluzione digitale e la grande maggioranza di queste ha espresso una grande consapevolezza della discontinuità rappresentata dalla trasformazione 4.0 (“Osservatorio Industria 4.0”, Politecnico di Milano). A supporto di una politica industriale tesa al rinnovamento tecnologico, centrale in questa fase di trasformazione digitale dei mercati, la certificazione accreditata rappresenta uno strumento su cui imprese e Pubblica Amministrazione possono contare per sviluppare piani d’investimento. Le azioni del Piano Nazionale Industria 4.0, nate dall’idea di allineare la manifattura italiana al livello di digitalizzazione dei mercati internazionali per consentire alle imprese di competere su scala globale, avranno effetti di lungo periodo che si declineranno, non solo sui conti economici delle imprese coinvolte, ma anche su dimensioni collettive come l’ambiente, attraverso un minor consumo energetico, e la sicurezza del lavoro. QUALITÀ E SICUREZZA IN EUROPA, CRESCONO GLI ORGANISMI E I LABORATORI ACCREDITATI DAGLI ENTI MEMBRI DI EA

L’estrema complessità e diversificazione dei prodotti scambiati ogni giorno nei mercati internazionali richiede un’Infrastruttura della Qualità (IQ) in grado di dimostrare a consumatori e imprese le caratteristiche attese dei beni e servizi acquistati. Attraverso l’IQ, che si regge sulle attività di normazione, accreditamento e metrologia, vengono infatti supportati i processi d’integrazione economica e innovazione tecnologica delle imprese.

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ropean Industry – Reaping the full benefits of a Digital Single Market”, lanciato nell’aprile del 2016, la Commissione europea ha affrontato il tema della trasformazione digitale dell’industria e messo in campo misure specifiche con l’obiettivo di rafforzarne la competitività attraverso lo sviluppo e l’integrazione delle tecnologie digitali nei processi produttivi. Anche l’Italia con il Piano Nazionale Industria 4.0 si è dotata di una politica industriale di medio-lungo periodo in linea con le best practice internazionali. Il Piano Industria 4.0 inserito nella Legge di stabilità 2017 e rinnovato negli anni successivi ha, tra le altre cose, introdotto incentivi per le imprese che investono in nuovi beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Tra le diverse azioni promosse da Industria 4.0 l’iperammortamento è stata la misura che più di tutte ha sostenuto gli investimenti in beni strumentali alla trasformazione digitale delle imprese. Confindustria stima che tale strumento abbia riguardato 10 miliardi d’investimenti nel solo 2017 (“Dove va l’industria italiana”, CSC, 2019).

LA PAGINA DI ACCREDIA

In questo quadro, la centralità dell’accreditamento, fondamentale per dimostrare ai mercati la qualità dei prodotti, è confermata dalla sua crescente diffusione e dal suo richiamo in tutti gli accordi commerciali di nuova generazione promossi dall’UE. Nel quotidiano funzionamento del Mercato Unico, attraverso gli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento, l’accreditamento è lo strumento deputato a dimostrare la competenza di organismi e laboratori allo scopo dell’accettazione reciproca dei risultati delle valutazione di conformità, fluidificando gli scambi tra paesi e migliorando il livello di competitività delle imprese europee. In Europa, il quadro legislativo di riferimento si basa su due atti promulgati dal Parlamento europeo nel 2008 con cui vengono promosse le attività di accreditamento e vigilanza del mercato, entrambe fondamentali per la realizzazione del mercato unico: il Regolamento CE 765/2008 e la Decisione CE 768/2008. Attraverso tali attività vengono tutelati gli interessi dei cittadini europei e viene regolata l’immissione dei prodotti nel mercato. È significativo che la Commissione europea abbia confermato, nella recente relazione sull’attuazione del Regolamento CE 765/2008, che l’infrastruttura europea di accreditamento ha fornito un valore aggiunto, non solo per il mercato unico ma anche per il commercio internazionale. Indicatori specifici sul funzionamento dell’accreditamento in Europa sono illustrati da EA (European co-operation for Accreditation) nel report “Functioning of accreditation in Europe”. I risultati dell’indagine evidenziano un progressivo intensificarsi delle attività di accreditamento in Europa. Tale maggiore utilizzo deriva, tra gli altri fattori, anche dal sempre più frequente richiamo dell’accreditamento nelle normative nazionali a supporto dell’azione pubblica di controllo e tutela di consumatori e imprese. All’indagine hanno risposto 45 Enti nazionali di accreditamento, a delineare un campione di analisi altamente rappresentativo. T_M ƒ 263


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Dal 2016 al 2018, in Europa si rilevano 650 nuovi accreditamenti, per un totale di 35.250. Questo dato sintetizza un crescente livello di diffusione, da leggersi insieme alla sempre maggiore necessità di segnalare e dimostrare ai mercati le caratteristiche dei prodotti e servizi scambiati. Il beneficio per imprese e consumatori è strettamente connesso al livello di trasparenza nell’informazione fornita, riflessa poi in un livello dei prezzi corrispondente alla qualità attesa dall’acquirente dei prodotti, che sia l’impresa lungo una catena di produzione o il consumatore finale dei prodotti. Si tratta di un trend in accelerazione negli ultimi anni che vede l’Italia al 5° posto per numero di nuovi accreditamenti emessi nel 2018. Sono 134 i nuovi accreditamenti emessi nel nostro paese, molti legati ai nuovi affidamen-

Gli effetti sulla competitività del tessuto produttivo e, in generale, sul livello di sviluppo delle economie europee sono traguardi raggiunti negli ultimi anni, anche grazie alla standardizzazione di processi e prodotti, le cui caratteristiche sono segnalate al mercato attraverso l’azione di organismi e laboratoFigura 4 – Nuovi accreditamenti rilasciati dai membri di EA. Anno 2018 ri accreditati. Prodotti controllati e certificati sostenuto la produttività delle imprese possono liberamente circolare entro i aiutandole nella competizione interna- confini europei, questo è il risultato più zionale in un mondo che oggi appare significativo del Mercato Unico e delmolto più esposto alle dinamiche eco- l’Infrastruttura della Qualità su cui poggia. nomiche globali.

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NEWS

PCB® ACQUISISCE LA LINEA DI PRODOTTI ENDEVCO® TEST E MISURE

Figura 3 – Crescita degli accreditamenti in Europa. Anni 2016-2018

ti della Pubblica Amministrazione, che hanno riconosciuto la competenza dell’Ente nel rilasciare accreditamenti in conformità al DPR 462/2001, per le verifiche degli impianti di messa a terra, e al DM 93/2017, per la verificazione periodica degli strumenti di misura. Grazie al Mercato Unico, le imprese europee hanno avuto accesso a input più diversificati, di più alta qualità e più economici, diventando più competitive a livello globale. Il Mercato Unico è stato foriero di processi d’innovazione tecnologica e ha T_M ƒ 264

Piezotronics ha recentemente siglato un accordo con Meggitt PLC (MGGT.L) per l’acquisto del settore sensori di Endevco. Questa acquisizione amplia in modo significativo il nostro portafoglio prodotti, in particolare nei mercati automobilistico, aerospaziale e difesa. I partner hanno fermamente convenuto che la combinazione di PCB ed Endevco consentirà di offrire un’ampia gamma di prodotti per sensori leader del settore e che la combinazione dell’innovazione di classe mondiale di Endevco con il Total Customer Satisfaction (TCS) di PCB permetterà di fornire prodotti e servizi che non hanno eguali nel mercato dei sensori. Fondata nel 1947, Endevco è leader storico nel settore dei sensori di misura e test ad alte prestazioni utilizzati principalmente per testare nuovi prodotti. Questa acquisizione strategica della linea di prodotti riunisce due marchi iconici nel mercato dei sensori di misura e prova, PCB ed Endevco, e rafforza ulteriormente la strategia di crescita a lungo termine di MTS e la leadership di mercato nel nostro core business. PCB prevede di passare dalla produzione della linea di prodotti Endevco dagli attuali stabilimenti di Irvine, California e Xiamen, Cina, allo stabilimento PCBNC di Halifax, North Carolina, entro la fine del 2020. L’acquisizione dovrebbe offrire enormi opportunità di crescita accelerata nel settore dei sensori nel 2020 e oltre. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com. E-mail: sprioletta@pcb.com.


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Rubrica a cura di Enrico Silva (enrico.silva@uniroma3.it)

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2019-2020 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.

RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori.

IMEKO accoglie nuovamente un membro svedese: rientra nella Confederazione la Svezia. L’istituzione svedese membro di IMEKO è il RISE (www.ri.se), Istituto Svedese di Ricerca. Mentre iniziano con congruo anticipo i preparativi per il XXIII IMEKO World Congress (www.imeko2021.org, Yokohama, Giappone 2021), è stata stabilita la sede del XXIV World Congress: si terrà ad Amburgo (Germania, 2024). I nostri auguri ai colleghi giapponesi e tedeschi per due congressi che saranno d’indiscutibile livello e interesse. È sempre opportuno ricordare l’impegno di IMEKO verso i giovani ricercatori: IMEKO ha confermato il finanziamento del “György Striker Junior Paper Award”, rivolto ai giovani ricercatori che presentino i loro lavori al World Congress. Ancora sul versante organizzativo, si segnala il rinnovo di presidenti e vicepresidenti di numerosi Comitati Tecnici. Iniziano gli annunci dei congressi, workshop e conferenze del 2020. Segnaliamo la vivacità del maggio in Croazia: a Dubrovnik dal 5 al 7 maggio 2020 si terranno contemporaneamente ben quattro “International Con-

ferences” dei Comitati Tecnici (TC): “24th Conference on the Measurement of Force, Mass and Torque” (TC3), “14th TC5 Conference on the Measurement of Hardness” (TC5), “6th Conference on Pressure and Vacuum Measurement” (TC16), e “5th TC22 Conference on Vibration Measurement” (TC22). Tutte le informazioni aggregate si trovano al sito web: http://conferences.imeko.org/ index.php/tc3-5-16-22_ 2020/2020. Sebbene non organizzati direttamente da IMEKO, sono di sicuro interesse per la comunità i congressi “SMSI - Sensor and Measurement Science International 2020” (Norimberga, Germania, 22-25 giugno 2020, www.smsi-conference.com), “8th International Metrology Conference CAFMET 2020” (Casablanca, Marocco, 14-15 aprile 2020, www.cafmet.com/en/). Segnaliamo, infine, l’ultimo evento IMEKO del 2019 (conferenza co-sponsorizzata): “Asia-Pacific Measurement Forum on Mechanical Quantities - APMF 2019” (Nigata, Giappone, 17-21 novembre 2019, https://unit.aist.go.jp/riem/ ft-std/apmf2019).

Infine registriamo con soddisfazione il successo, di matrice tutta italiana, di “MetroSea 2019”, tenutosi a Genova dal 3 al 5 ottobre: un evento giunto al terzo appuntamento, che vede ormai una comunità numerosa attorno alle misure per l’ambiente e l’industria marini nella loro accezione più ampia. IMEKO pubblica un utile e completo bollettino sul proprio sito web www.imeko.org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre notizie d’interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO: presentazioni, documenti di governo dell’associazione e newsletter. Ricordiamo che IMEKO pubblica le riviste scientifiche “Measurement”, “Measurement Sensors” e “ACTA IMEKO”. Di quest’ultima presentiamo le attività con più dettaglio qui di seguito. ACTA IMEKO

ACTA IMEKO, rivista scientifica di IMEKO e indicizzata su Scopus, rende disponibili liberamente (open access) tutti gli articoli pubblicati all’indirizzo: https://acta.imeko.org/index. php/acta-imeko. È stato pubblicato il terzo fascicolo del 2019, con 11 contributi scientifici e una introduzione. Sei contributi sono stati selezionati dal “Asia-Pacific Symposium on Measurement of Mass, Force and Torque (APMF 2017)”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Metrologia thailandese. Il fascicolo è completato da cinque contributi sottoposti liberamente. T_M

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EU Notified Body

LA B CERT Taratura & Certificazione TARATURA E PROVE DI CONFORMITA’ SU STRUMENTI PER PESARE E MISURARE

Organismo Notificato MID & NAWID

PRD n. 237B LAT n.147

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Certificazione e valutazione della conformità degli strumenti regolamentati dalle seguenti direttive europee:

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DIRETTIVA 2014/31/UE – strumenti per pesare a funzionamento non automatico “NAWID” DIRETTIVA 2014/32/UE – Strumenti di misura “MID”

Il laboratorio LABCERT effettua prove metrologiche in conformità alle seguenti Raccomandazioni Internazionali: OIML: R35, R43, R50, R51, R61, R76, R80, R106, R107, R111, R117, R120, R134, R138

Prove metrologiche su strumenti per pesare MID & NAWID

Prove EMC

Prove in camera climatica

Prove su Selezionatrici Ponderali

Prove su Dosatrice gravimetriche

Prove metrologiche su Bilance da banco

Bicchieri e caraffe Prove di sicurezza elettrica su pesatrici gravimetriche

Prove su Pale meccaniche con pesatura dinamica

ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura (Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)

Prove su Pese a ponte ferroviarie statiche e dinamiche

Prove su Pesa a ponte stradale Statiche e dinamiche

Metri

Misure di capacità

Prove su erogatore di carburante

TIPOLOGIA STRUMENTI: x Strumenti per pesare NAWI; x Strumenti per pesare AWI; x Sistemi per la misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua;

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Misuratori massici di gas metano; Misure di capacità; Pesi; Contatori dell’acqua;

LAT n. 147 Taratura Masse da 1mg a 2000kg Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 100t Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)

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MISURE E FIDATEZZA

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Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di Loredana Cristaldi 1

Analisi FMEA e misure: una sinergia trascurata Una criticità da risolvere

FMEA ANALYSIS AND MEASUREMENT: A NEGLECTED SINERGY Failure Mode Effects Analysis (FMEA) is a procedure that is often skipped or not completed because of time and project financing constraints. Nevertheless, using FMEA during the different steps of the product life cycle (design, product development, manufacturing and maintenance activity) it is possible to identify and try to solve potentially critical problems. However, a new capability that is even less taken into account should be added to this intrinsic skill, namely the evaluation, in the process analysis, of the metrological implications of the measurements embedded in the process itself. RIASSUNTO FMEA (acronimo da Failure Modes and Effects Analysis ovvero analisi dei modi di guasto e dei loro effetti) è una procedura spesso non presa in considerazione a causa dei vincoli temporali e/o economici imposti sul progetto dalle aziende. Eppure, l’uso di questa tecnica durante le diverse fasi del ciclo di vita di prodotto consente d’identificare e mitigare (dove non consente di eliminare) modi di guasto i cui effetti sono potenzialmente critici. A questa sua intrinseca abilità andrebbe però aggiunta una sensibilità ancor meno presa in considerazione, ovvero la valutazione, nell’analisi relativa al processo, degli aspetti metrologici delle misure gestite dal processo stesso. INTRODUZIONE L’analisi FMEA (acronimo da Failure Modes and Effects Analysis, ovvero analisi dei modi di guasto e dei loro effetti [1]) è un metodo che è nato per supportare i progettisti nel corso della fase di definizione delle caratteristiche di sistema, ed è basato sull’analisi sistematica dei modi di guasto con l’obiettivo di migliorarne l’affidabilità intrinseca. Si tratta, di fatto, di un processo iterativo che identifica e definisce, nel corso del progetto, i modi di guasto evidenziandone gli effetti sul sistema e consentendo d’isolarne le cause stabilendo le opportune azioni correttive; l’associazione dei modi di guasto a una classificazione di gravità (meglio nota come severità di guasto) e a una probabilità di occorrenza consente d’introdurre un

indice di criticità che trasforma uno strumento puramente qualitativo (FMEA) in uno strumento quantitativo (FMECA dove, per quanto detto prima si definisce la criticità - C - del guasto). È quindi evidente che i risultati ottenuti dall’analisi FME(C)A risultano assai utili nella definizione dei vincoli operativi e nella definizione di attività di manutenzione preventiva e hanno la ricaduta non indifferente di minimizzare i rischi di avaria o malfunzionamento. Si potrebbe dire che tra i costi della mancata qualità di processo, i costi della mancata applicazione di questo metodo potrebbero non essere indifferenti a dispetto dei vincoli temporali e di costo solitamente imposti sul progetto dalle aziende [1] [2] [3]. A costo di suonare ripetitivi e noiosi, il processo che porta alla definizione della FMECA, così come i processi rela-

tivi all’analisi RAM (Reliability, Availability e Maintainability), devono seguire passo passo l’evoluzione del progetto, in modo da indirizzare correttamente tutte le scelte opportune, siano esse architetturali o tecnologiche, le prove da eseguire sul sistema, le sue modalità operative senza trascurare la logistica [2][3][4]. Il ruolo della FME(C)A nel ciclo di prodotto si declina attraverso diverse “varianti” della FMEA stessa: Design FMEA (DFMEA), Process FMEA (PFMA) e, ovviamente, la già citata FMECA. A questi si aggiunge il metodo sviluppato dalla marina americana, il Failure Recording and Corrective Action System (FRACAS), che di fatto, attraverso l’analisi dello storico dei guasti, fornisce un supporto per identificare e attuare le opportune azioni correttive. DFMEA, PFMEA: I “FRATELLI DIVERSI” Vi sono diversi standard che si occupano dell’argomento: SAE-J1739 per la DFMEA, MIL-STD-1629a per FMECA e AIAG FMEA-3 per la PFMEA. Tutti questi documenti di fatto rappresentano un mattoncino essenziale nella definizione del Quality Management System (QMS) rispondente ai requisiti ISO 9001 in termini di analisi del rischio. Come già mostrato in precedenti contributi a Tutto _Misure [5], si può vedere il rischio composto da due fattori, ovvero nei termini delle conseguenze dell’evento e nella probabilità che l’evento possa accadere. Ridurre il rischio quindi vuol dire operare per mitigarne le conseguenze o l’occorrenza. DFMEA e PFMEA di fatto rispondono alle indicazioni della ISO9001 che suggerisce di tenere sotto controllo quali sorgenti di rischio: 1 Politecnico

di Milano – DEIB

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1. Definizione incompleta e/o errata degli input di progetto; 2. Creazione di output di progettazione inadeguati alle specifiche; 3. Produzione che non soddisfa le specifiche definite in fase di design. DFMEA e PFMEA hanno l’obiettivo di analizzare i modi di guasto dell’oggetto della progettazione guardando alle cause del modo di guasto e alle loro conseguenze in funzione del modo in cui le diverse parti del progetto del sistema si interfacciano. L’aspetto critico di queste analisi, o meglio del modo in cui vengono declinate, quando il sistema analizzato impiega risultati di misura è che si limita a considerare i dispositivi di misura – sensori, strumenti e, più in generale, apparecchiature – alla stregua di normali componenti a cui, normalmente, vengono associati due possibili modi di funzionamento: funzionante o guasto.

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Il problema è che, quando si parla di misure, si possono avere strumenti apparentemente perfettamente funzionanti che, viceversa, forniscono informazioni non pertinenti perché funzionanti al di fuori delle loro specifiche metrologiche. È quindi necessario, innanzitutto, porsi il problema di definire correttamente le specifiche metrologiche che devono essere soddisfatte per garantire il funzionamento a specifiche dell’intero sistema. In termini d’incertezza obiettivo, ovviamente, ma anche, a seconda delle prestazioni richieste all’interro sistema, di ripetibilità, deriva massima ammissibile, ecc. Si potrebbe poi pensare che la condizione di guasto, per un’apparecchiatura di misura, sia il funzionamento al di fuori delle specifiche metrologiche assegnate. È ben noto che l’operazione che permette di stabilire se l’apparecchiatura sta funzionando o meno all’interno

delle proprie specifiche metrologiche è la taratura. Ma è altrettanto ovvio che non si può aspettare la taratura per accorgersi che lo strumento si è “guastato” e sta quindi ponendo a rischio di malfunzionamento l’intero sistema. È qui che devono entrare in gioco le tecniche DFMEA e PFMEA per prendere in considerazione gli effetti di risultati di misura apparentemente corretti, ma in realtà fuori dalle specifiche metrologiche, perché, ad esempio, l’incertezza di misura nelle condizioni attuali di utilizzo eccede l’incertezza obiettivo. Ed è sempre qui che la criticità di questo tipo di “guasti” dev’essere correttamente considerata, alla luce di un’analisi rigorosamente metrologica, per poter mettere in atto tutte le azioni atte a rilevare e “disinnescare” condizioni potenzialmente critiche. L’Analisi DFMEA è finalizzata all’esame del “prodotto” guardando a un pro-


N. 04ƒ ; 2019 getto che richiede il raggiungimento di requisiti ritenuti, in questa fase, raggiungibili, mentre l’Analisi PFMEA prende in considerazione i soli modi di guasto che possano verificarsi durante la realizzazione del prodotto dando per scontato che il progetto risponda perfettamente alle specifiche richieste. È quindi durante la DFMEA che i modi di guasto da associare al mancato rispetto delle specifiche metrologiche vanno tenuti in considerazione. In generale si tende a ridurre la DFMEA a una mera attività di brainstorming per identificare e stabilire le priorità dei diversi modi di guasto. Tale idea è riduttiva in quanto il processo “moderno” che porta alla definizione della DFMEA è un punto di forza del risk assessment dedicato a valutare l’adeguatezza del prodotto ai requisiti in ingresso. Sebbene i modi di guasto siano identificati durante il processo, l’obiettivo fondamentale è quello di valutarne a priori i rischi, inclusi quelli metrologici. Se eseguita correttamente, la DFMEA costringe l’azienda a documentare lo sviluppo del processo relativo al prodotto dalla definizione dei requisiti stabiliti con il cliente fino al rilascio alla produzione. Se combinato con gli strumenti utilizzati in ambito controllo qualità, la DFMEA di fatto soddisfa la maggior parte dei requisiti indicati dalla norma ISO 9001: 2015. La colonna più importante del Design FMEA è la Colonna “Requisiti di pro-

gettazione” (Tab.1). Questa colonna è utilizzata per acquisire gli input di progettazione. Un errore nella definizione degli input di progettazione ha come conseguenza che il modo di guasto venga scoperto solo quando il prodotto inizia il suo ciclo di lavoro. Per quanto detto, sarebbe bene in questa colonna inserire una voce “misure” a cui potrà corrispondere un failure mode “mancato rispetto delle specifiche metrologiche” le cui conseguenze verranno valutate dal gruppo di lavoro in accordo con l’esperto di misure. Questa colonna non può essere vista come una sorta di distinta materiali di cui elencare le funzioni di ogni singolo componente. Se si guarda il problema dal punto di vista del cliente, il cliente acquista ciò che ritiene farà il prodotto nel suo complesso ovvero il cliente guarda alle funzioni del prodotto, anche quindi a quelle collegate all’ambito metrologico. La prima colonna deve quindi individuare i requisiti; un’analisi così condotta riesce a mettere in evidenza le eventuali incongruenze. La PFMEA propone un’analisi di rischio relativamente all’adeguatezza del processo e del controllo di processo per i processi produttivi che dovranno soddisfare i requisiti in uscita dalla fase di Design. Se eseguita correttamente, la PFMEA forza l’azienda a documentare l’intero processo produttivo (ricevimento e gestione del prodotto acquistato, fun-

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MISURE E FIDATEZZA

zionamento e manutenzione dell’attrezzatura e gestione del prodotto non conforme per citare alcune voci). Se usato correttamente, il processo PFMEA guida nella definizione del piano di controllo, delle istruzioni di processo, dei fogli di controllo e nella definizione del piano di convalida del processo. Le informazioni contenute nella PFMEA sono fondamentali per supportare il miglioramento del processo e le attività di “problem solving” nel momento in cui si passa alla fase operativa. Se combinata con gli strumenti di qualità, la PFMEA soddisfa direttamente o fornisce supporto per soddisfare la maggior parte dei requisiti indicati nelle sezioni della norma ISO 9001: 2015: – 8.4 Control of externally provided products and services; – 8.5 Production and service provision; – 8.6 Release of products and services; – 8.7 Control on nonconforming process outputs, products and services; – 10. Improvement. Questo modo di procedere consente di tenere traccia delle diverse soluzioni ipotizzate, potendo contare così su una memoria documentata dei pro e dei contro relativi alle diverse soluzioni perseguite. Rispondere a quanto richiesto al punto 8.7 non può non tenere conto delle eventuali non conformità da associare al processo di misura.

Tabella 1 – DFMEA Requisiti Modi di di guasto progettazione

Effetti

Severità S

Cause principali in fase di progetto

Controlli preventivi

Occorrenza

Rilevabilità

RPN (Risk priority number)

Occorrenza

Controlli sul processo

Rilevabilità

RPN (Risk priority number)

Tabella 2 – PFMEA Oggetto/ Funzione

Potenziali Modi di guasto

Potenziali Effetti

Severità

Potenziali cause

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Per comprendere la natura delle due I PASSI DELLA FMEA – identificazione di come dovrebbe analisi si confrontino i diversi significacomportarsi il componente del sistema; ti che l’oggetto di analisi e il contesto Per eseguire una FMEA occorre cono- – identificazione dei potenziali modi di scere: acquistano nelle due analisi: guasto, dei loro effetti e delle cause; – identificazione dei rischi correlati ai Tabella 3 – Oggetto di analisi e contesto in DFMEA e PFMEA modi di guasto e ai loro effetti; – identificazione delle azioni raccomandate per eliminare o ridurre il rischio; Contesto Oggetto di analisi -– azioni conseguenti per dare seguito DFMEA Parti che – Azioni tra i componenti alle raccomandazioni. costituiscono Tutto ciò seguendo gli 11 passi che [1] il prodotto – Azioni con entità esterne indica (la sequenza è visualizzata in Fig. 2): – Passo 1 PFMEA – Modalità – Azioni tra gli elementi Definizione del sistema. operative, gestionali o d’impiego

– Azioni tra le fasi

– Fasi del processo

– Azioni con i sistemi

In sostanza le due analisi sono complementari in quanto la prima consente di evidenziare e correggere eventuali debolezze di progetto che possono generare guasti mentre la seconda evidenziare e correggere eventuali debolezze del sistema logistico-produttivo, che possono inficiare la qualità del prodotto; il nodo di scambio, come si evince dal confronto delle colonne riportate nelle tabelle 1 e 2 e dalla sintesi riportata in Fig. 1.

-– la suddivisione del sistema in elementi, che per il livello di analisi richiesto, non vengono ulteriormente scomposti (es. parti, circuiti o moduli); – il diagramma della struttura funzionale e affidabilistica del sistema (tipicamente Diagrammi a Blocchi); – i modi di guasto; – la definizione di criticità (nella FMECA); – le condizioni ambientali in cui il sistema opera.

Figura 1 – Relazioni tra DFMEA e PFMEA (spunto ripreso dai documenti della mitconsulting)

Figura 2 – Schema dell’analisi FMEA/FMECA

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– Passo 2 Elaborazione dei diagrammi a blocchi. – Passo 3 Definizione dei principi di base. – Passo 4 Definizione modi di guasto. – Passo 5 Identificazione delle cause dei guasti. – Passo 6 Identificazione degli effetti dei guasti. – Passo 7 Definizione dei provvedimenti e dei metodi per rilevare e isolare i guasti. – Passo 8 Prevenzione degli eventi indesiderabili. – Passo 9 Classificazione della severità degli effetti finali. – Passo 10 Guasti multipli. – Passo 11 Raccomandazioni. Occorre, nella rodata struttura articolata sui precedenti passi, introdurre in modo corretto, già a livello di elaborazione dei diagrammi a blocchi, la funzione dei sistemi di misura e delle loro criticità che vanno poi esplicitate in modo dettagliato al passo 6.

chiamento, sia per variazioni nelle condizioni operative – per esempio le condizioni ambientali. In entrambi i casi si rischierebbe di avere valori misurati meno attendibili di quelli che ci si aspetterebbe da un sensore o strumento operante nelle medesime condizioni di taratura. Questa considerazione dovrebbe portare a introdurre, tra i modi di guasto già analizzati in fase DFMEA, anche quelli relativi alle tarature e al possibile degrado degli strumenti di misura, attuando un’analisi che evidenzi gli effetti a livello di sistema. In Fig. 3 è riportato uno schema di principio per mostrare come le possibili variazioni nel tempo a cui si accennava qui sopra si possano riflettere sulla qualità della misura stessa. Non è improbabile assistere all’effetto schematizzato in figura, ovvero da una parte allo scostamento della distribuzione della misura rispetto al valore di specifica (in termini di valore medio e distribuzione) e, aspetto decisamente grave, a una possibile ricopertura, non diagnosticata, della distribuzione della misura eseguita dallo strumento rispetto alla distribuzione del valore di soglia.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] IEC 60812: 2018 “Failure modes and effects analysis (FMEA and FMECA)”. [2] M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, L. Peretto e P. Rinaldi “Reliability Engineering: Basic Concepts and Applications in ICT”, Springer ISBN 978-3-642-20983-3, 2011. [3] M. Rausand, A. Hoyland, “System Reliability Theory” second edition, J. Wiley & Sons, Inc.,Hoboken, New Jersey, 2004. [4] A. Castellani, “Teoria dell’affidabilità” Pearson Prentice Hall ISBN 8871925823, 2009. [5] Howard C Cooper “Capture All Critical Failure Modes into FMEA in Half the Time with a Simple Decomposition Table” 2015 Annual Reliability and Maintainability Symposium (RAMS), IEEE. [6] M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, A. Ferrero “AFFIDABILITÀ DELLE MI SURE E MISURE PER L’AFFIDABILITÀ: Sicurezza e misure per sistemi complessi”, Tutto_Misure, Anno XXI, n. 03 2019.

FMEA E MISURE: UNA SINERGIA POSSIBILE

In [6], si era già ipotizzato, facendo riferimento all’interazione tra errori di progettazione e malfunzionamenti, come questi possano portare un modo di guasto nella categoria dei non rilevabili (a tale proposito si era fatto riferimento al caso del Boeing 737 MAX). Ovviamente una DFMEA per sua natura considera il sensore come elemento tarato e ne riporta l’importanza dell’operazione nelle procedure operative di controllo della strumentazione. Per un sensore, così come per un qualunque altro strumento di misura, la fase di taratura è condizione necessaria ma non sufficiente a garantirne le prestazioni metrologiche: esse dipendono dal modo in cui i dispositivi vengono utilizzati in campo e dalla possibilità che le caratteristiche metrologiche del dispositivo cambino, durante il funzionamento, rispetto a quelle riportate nel certificato di taratura, sia per invecT_M ƒ 272

Figura 3 – Effetti del degrado degli strumenti rispetto a un valore soglia e alla sua distribuzione


TECNOLOGIE IN CAMPO

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Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Test & Measurement: applicazioni di successo Vantaggi della pesatura accurata – Metrologia e Robotica nel controllo di qualità – Nuove frontiere nell’acquisizione dati per T&M – Allineamento ottico per accoppiamento di strutture fotoniche

offerta, inserendo nel proprio catalogo diverse soluzioni tecnologiche che hanno portato le macchine della Tecnomaco in più di 80 paesi nel mondo. “Oggi la Tecnomaco è una realtà

puntare all’eccellenza”. Compatte macchine per il riempimento e tappatura dei liquidi, contatrici con avanzatissimi sistemi di visione, affidabili dosatrici per polveri, diverse tipologie di blisteratrici. E ancora la stampante per alluminio dedicata ai blister, con circa 400 macchine vendute in tutto il mondo. Completano il nostro catalogo diverse configurazioni di etichettatrici e astucciatrici, automatiche e semiautomatiche, fino ad arrivare al fine linea con varie incartonatrici. Per essere sempre più competitivi e offrire ai clienti soluzioni efficienti e affidabili, riveste particolare importan-

aziendale che opera a livello internazionale nel settore delle macchine per il confezionamento farmaceutico e nutraceutico – dichiara Alessandro Maria Iaci, Sales & Marketing Manager della Tecnomaco –. Un’azienda in continua crescita, che nel corso degli anni ha avuto la possibilità di sviluppare diverse collaborazioni strategiche, tali da accrescere ulteriormente la qualità e la tecnologia delle soluzioni proposte al mercato. Progettiamo e costruiamo le nostre macchine con generosità, perché senza di essa non si può

za il rapporto sinergico instaurato con alcuni fornitori chiave, selezionati negli anni in funzione della loro capacità e disponibilità a mettere in campo, insieme al componente fornito, il proprio servizio in termini di consulenza, assistenza, co-design, ecc. “Un esempio concreto di tali sinergie è rappresentato dai rapporti di fornitura sviluppati con HBM, multinazionale tedesca leader nell’ambito dei sistemi di misurazione, – continua A.M. Iaci –. Rapporti instaurati nel 2017, che hanno prodotto ottimi risultati nell’ambito della produzio-

TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura. L’ACCURATEZZA (DELLA PESATURA) FA BENE AL PORTAFOGLIO

Integrazione di sistemi e competenze nel riempimento di flaconi con liquidi molto costosi

La TECNOMACO nasce nel 1994 ad Aprilia (LT), nel cuore di uno dei più importanti distretti farmaceutici europei. Sin dai suoi primi passi l’azienda inizia a espandersi nei mercati internazionali, raggiungendo importanti risultati commerciali grazie alla grande passione che la contraddistingue. Nel corso degli anni l’azienda ha ampliato la propria

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ne di un nuovo monoblocco di riempimento e tappatura per liquidi, dove l’importanza della precisione di dosata è un elemento cruciale, così come la verifica della stessa”. L’applicazione nasce dalla richiesta ricevuta (a seguito dell’incontro avvenuto in una manifestazione fieristica dove Tecnomaco era presente in veste di espositore) da parte di un’importante azienda russa attiva in diverse tipologie di confezionamenti, non solo di liquidi. Si trattava di una richiesta abbastanza “classica”, quindi inerente al semplice riempimento e tappatura, senza aggiunta di particolari controlli. Ma ben presto, mentre il progetto andava delineandosi e veniva stilata la prima offerta, si evidenziavano meglio le specifiche esigenze dell’azienda potenziale cliente, in particolare quella di disporre di un controllo totale e accurato della dosatura del liquido: ciò in funzione soprattutto del costo elevato del liquido da imbottigliare, che imponeva di garantire la massima precisione della dosatura.

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“Tutti i potenziali fornitori in lizza per aggiudicarsi la commessa proponevano una bilancia all’ingresso e una all’uscita dalla linea d’imbottigliamento, ma questo non era sufficiente a soddisfare le esigenze della società russa, – prosegue A.M. Iaci – perché dopo il riempimento venivano inseriti sottotappo e tappo che, pur singolarmente di peso limitato, sulle grandi quantità diventavano piuttosto influenti a livello di costo. Tutti tranne HBM che, una volta inquadrato esattamente il problema da risolvere, proponeva una soluzione di controllo al 100%, con due celle di carico digitali FIT7A. Una inserita subito prima delle operazioni di riempimento e la seconda subito dopo, ma prima della tappatura. Al di là della soluzione mirata propostaci e dell’ottimo rapporto qualità-prezzo garantito, HBM ha vinto su tutti grazie anche alla capacità di offrire al cliente un servizio estremamente articolato, ben strutturato ed efficiente: ci hanno fatto una dimostrazione pratica della pesata e, successivamente, ci hanno inviato una bilancia in prova gratuita, in modo da poter testare la soluzione in campo. Ma forse l’aspetto principale che ci ha fatto scegliere la proposta di HBM è stata la semplicità e immediatezza dell’interfaccia operatore: pulita, gradevole e molto intuitiva, tale da garantire l’abbattimento del rischio di possibili errori umani”. “Una caratteristica fondamentale di HBM è quella di offrire a qualsiasi cliente il proprio know-how, – dichiara


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TECNOLOGIE IN CAMPO

ottengono misurando molti particolari, e tutte queste acquisizioni si ottengono eseguendo svariati controlli e manipolazioni. Quando queste operazioni ripetitive (essenziali per il controllo qualità di gruppi complessi e forme libere) vengono eseguite da risorse umane, certamente non si ottiene alcun valore aggiunto dal proprio personale. Grazie ai recenti sviluppi tecnologici, i robot hanno acquisito la capacità per eseguire queste operazioni ripetitive di misurazione e acquisizione dati. Ciò consente di riassegnare le risorse umane ad altri compiti, che richiedono elevate competenze e conoscenze.

Paolo Pesarin (Sales Engineer – HBM Italia) – svolgendo il ruolo di problem solving, in grado di ascoltare e capire la specifica esigenza, progettando la soluzione migliore e più conveniente in funzione della realtà operativa. Certamente un’offerta ben più ricca rispetto a quella del semplice prodotto, complessa e onerosa da attuare ma in grado di fidelizzare il cliente soddisfatto e produrre rilevanti ritorni a nostro favore, nel medio-lungo periodo”. “Una volta definita la congruità e applicabilità della soluzione prospettata – conclude A.M. Iaci – abbiamo proceduto a integrare gli strumenti di pesatura, naturalmente ridisegnando una macchina che non era stata concepita per ospitare celle di carico né tanto meno prevedeva d’isolarle totalmente dal resto della soluzione, a garanzia della massima precisione. Riguardo ai risultati ottenuti, è sufficiente indicare due dati per visualizzarne la rilevanza: velocità di linea di 3.600 flaconi/ora (formato flacone: 100 ml) e accuratezza di pesatura ± 1%. Ora possiamo vantarci di avere ottenuto un successo importante, contro avversari molto agguerriti e senz’altro più blasonati di noi, ottenendo la soddisfazione del cliente e aprendo possibili positivi futuri sviluppi dei nostri rapporti commerciali, così come ci saranno sicuramente molte occasioni sinergiche fra Tecnomaco e HBM!”.

Un ottimo esempio di fornitura in ottica 4.0, dove non solo l’end user può fruire dell’esperienza e del know-how del fornitore (che svolge il ruolo di vero e proprio “consulente”), ma anche quest’ultimo (in veste d’integratore di sistemi) può sfruttare a pieno la competenza del fornitore di strumenti per elaborare la soluzione ottimale, con il migliore rapporto prezzo-prestazioni. Un vero e proprio circolo virtuoso, nel quale tutti vincono, crescono, innovano e… fanno business! Per ulteriori informazioni: www.tecnomaco.com e www.hbm.com. I ROBOT ENTRANO NEL CONTROLLO QUALITÀ

Come unire metrologia e robotica? di Jérôme-Alexandre Lavoie (Responsabile prodotti - Creaform) L’ottimizzazione dei processi produttivi è divenuta una priorità per la stragrande maggioranza delle aziende automobilistiche e aerospaziali. I componenti progettati, sviluppati e prodotti diventano sempre più complessi e richiedono ispezioni avanzate e complete, con misurazioni precise e affidabili. Poiché i piani non sono più semplici e gli angoli non sono più solo retti, si devono controllare più punti: l’ispezione richiede un numero maggiore di dati, che si

I robot esistono per migliorare le operazioni, non per sostituire le persone Nell’attuale contesto caratterizzato da personale al minimo e da orari di lavoro limitati, i robot offrono una soluzione valida, potendo essere impiegati per effettuare certe operazioni ripetitive, liberando risorse umane per lavori a valore aggiunto. Questa soluzione si è dimostrata efficace, ad esempio, sulle linee di assemblaggio e si può adottare nello stesso modo nel controllo qualità, portando a un aumento della produttività. Robot per chi è a digiuno di robotica Come fa un’azienda a integrare la robotica nei controlli di qualità, se non possiede conoscenze di robotica? Come fa uno specialista di metrologia, che ha sempre gestito un gruppo di responsabili della qualità, a integrare robot nel processo di controllo senza compromettere la qualità delle ispezioni? La mancanza di conoscenze è di per sé un ostacolo alla modifica della procedura? Qual è il punto di partenza? Come si può ottimizzare il processo d’ispezione, sapendo che la geometria dei componenti è più complessa che mai? Per molti esperti in materia di controllo qualità, la robotica rappresenta qualcosa di simile all’ignoto: percorsi che preferiamo evitare, per rimanere in ambiti più familiari in cui ci sentiamo a nostro agio. In fin dei conti, il laboratorio di metrologia è un ambiente controllato, dove le ispezioni si possono T_M ƒ 275


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TECNOLOGIE IN CAMPO

lità direttamente nella linea di produzione con l’impiego di robot può sembrare una fantasia. Quindi il primo passo per tentare di entrare in questa nuova frontiera è quello di rivedere la nostra definizione d’incertezza. Accuratezza in produzione Controllo di qualità significa sempre accuratezza. In una situazione ideale, la dimensione di ciascun componente dovrebbe essere misurata con un’accuratezza nell’ordine di pochi micron. Purtroppo questa strategia avrebbe un enorme impatto sulla produttività, in un’era caratterizzata dalla corsa a produrre, spedire e fatturare i componenti nel più breve tempo possibile. In Figura 1 – I robot possono incrementare la produttività questo contesto, sono giustificate tolleranze così strette per ogni entità? eseguire senza difficoltà. Inoltre la nenti con tolleranze ridottissime. Pen- I vari processi che concorrono alla proCMM è lo strumento di metrologia più sare che la CMM e il laboratorio di duzione dei componenti generano fenoaccurato, adatto per misurare compo- metrologia eseguano i controlli di qua- meni complessi e difficili da prevedere.

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N. 04ƒ ; 2019 Soluzioni d’ispezione automatizzata “chiavi in mano” La migliore opzione a disposizione di chi desidera impiegare robot per aumentare la produttività, pur non essendo esperto di robotica, è scegliere una soluzione di controllo qualità automatizzata pronta all’uso. Questo tipo di soluzione offre un gran numero di vantaggi, come accessibilità, versatilità e semplicità. Accessibilità L’introduzione di celle robotiche in produzione solitamente comporta tre fasi: progettazione, installazione e messa in opera. Le soluzioni "chiavi in mano" consentono ai metrologi di saltare le prime due fasi, poiché la cella è già stata sviluppata ed è pronta per l’installazione. In questo modo, possono iniziare a usare la soluzione d’ispezione più facilmente e in tempi rapidi, con grande risparmio di denaro, oltre che di tempo. Inoltre le soluzioni di controllo qualità automatizzata pronte all’uso sono modellate sui bisogni di chi non è esperto e, pertanto, sono facilmente e rapida-

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Quando si stampa con una matrice si verificano reazioni; un componente in materiale composito, creato con uno stampo, si restringe; deformazioni termiche hanno luogo quando si saldano tra di loro due elementi. Questi fenomeni rappresentano problematiche che non possono essere ignorate. Di conseguenza, la produzione di componenti con una precisione di qualche decina di micron diviene di fatto impossibile. Con questi fenomeni durante il processo di produzione, le tolleranze saranno più nell’ordine di 500-750 μm, ovvero 1-1,5 mm nei profili superficiali. Pertanto fare uso di strumenti di misurazione con precisione nell’ordine di pochi micron rappresenta una reale necessità? Il bisogno di tolleranze ridotte su ogni entità può diventare meno vincolante per aumentare la produttività? Considerando che i metrologi non sono esperti di robotica, il secondo passo per l’integrazione dei robot nel processo d’ispezione è quello di scegliere soluzioni chiavi in mano.

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mentre il loro assortimento è ampio e con forti variazioni. Nel settore automobilistico la situazione è opposta: il volume dei componenti è alto, mentre assortimento e variazioni sono ridotte. Quindi la soluzione di controllo qualità dev’essere versatile. perFigura 2 – Creaform Cube-R è un’accurata CMM ché i compoper la scansione 3D chiavi in mano nenti da ispezionare cammente utilizzabili. Esse sono anche otti- biano molto. Inoltre la soluzione di mizzate per operazioni ripetitive, mira- scansione dev’essere abbastanza verte ad aumentare la produttività dei pro- satile da digitalizzare ogni tipo di finicessi di manifattura, pur offrendo la tura, a prescindere dalla complessità, massima accuratezza in un contesto e senza preparazione. industriale. Il CUBE-R di Creaform è un eccellente esempio per questo tipo di Semplicità soluzione. Tuttavia i requisiti di versatilità richiedono anche semplicità di programCUBE-R di Creaform mazione. Una piattaforma software Si tratta di una CMM per scansione 3D 3D come VXelementsTM combina tutti "chiavi in mano" ad alta precisione. questi strumenti essenziali, necessari Questa soluzione è composta da un per l’acquisizione dati in un’interfacMetraSCAN-R, potente scanner ottico cia elegante, semplice e facile da 3D montato su robot, e da un involucro usare. Questa parte integrante della pronto per essere integrato nel proces- soluzione pronta all’uso riunisce caso di manifattura, direttamente nella pacità di visualizzazione in tempo linea di produzione. L’interfaccia è fa- reale con indicatori di prestazioni cile da usare, sfruttando al massimo le istantanei e un’esperienza di scansioispezioni automatiche e minimizzando ne 3D semplice ma efficace. Quindi il gli interventi dell’operatore. La struttu- pacchetto software 3D, abbinato alla ra è robusta, idonea per ambienti indu- caratteristica "chiavi in mano" della striali e ottimizzata per ispezioni in am- soluzione automatizzata, facilita ultebienti di produzione. riormente l’uso del sistema di controlSe si compara una macchina come il lo qualità. CUBE-R, composta da robot e scanner, con una macchina tradizionale, com- Aumento di produttività posta da una CMM e da un tastatore, è Grazie a soluzioni di controllo qualità chiaro che la prima consente di aumen- automatizzate pronte all’uso, come tare la produttività senza perdere pre- CUBE-R, le aziende manifatturiere poscisione dimensionale e volumetrica. sono produrre di più e tale aumento di produttività consente di: Versatilità – misurare più componenti ogni ora, a I requisiti di produttività delle aziende parità di numero di dimensioni; manifatturiere differiscono in ogni set- – misurare solo le dimensioni critiche tore: in quello aerospaziale, ad esem- su un gran numero di componenti, aupio, il volume dei componenti è ridotto, mentando il numero di componenti T_M ƒ 277


ispezionati ogni ora; – misurare lo stesso numero di componenti, ma ottenere più informazioni su ciascuno di essi, per costruire uno storico utile per consentire una migliore tracciabilità. Così, in caso di difetti, l’origine del problema può essere individuata rapidamente; – misurare più componenti e più dimensioni ogni ora. In breve, una soluzione d’ispezione automatizzata pronta all’uso che, come il CUBE-R, offre quanto c’è di meglio: produttività e precisione. Soprattutto, il CUBE-R è uno strumento di misurazione accessibile, versatile e semplice, che offre accesso alla robotica a chi si occupa di controllo qualità. Incorporare la robotica nel controllo qualità, può portare grandi vantaggi. L’aumento di produttività è chiaramente quello più importante (consentendo l’ispezione di vari componenti e di-

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Elaborazione dati per azioni correttive e preventive Le soluzioni di controllo qualità automatizzato rendono la metrologia accessibile, permettendo a chi oggi esegue queste operazioni ripetitive di concentrarsi su compiti che offrono maggiore valore aggiunto. Tra i compiti più importanti per miFigura 3 – La soluzione CUBE-R digitalizza qualsiasi tipo di finitura gliorare la qualità dei componenti c’è mensioni in tempi inferiori), ma tutt’al- l’analisi dei dati raccolti per implementro che irrilevante è il fatto che si libe- tare azioni correttive e preventive, ottirano risorse umane per l’analisi dei mizzando la produzione ed evitando dati ottenuti, al fine di attivare azioni costosi errori. preventive. È chiaro che la raccolta di grandi


N. 04ƒ ; 2019 Metrologia in linea e manifattura efficiente La robotica è già presente sulla linea di produzione. Tuttavia la metrologia sta ancora cercando di raggiungere gli ambienti di produzione. Pertanto uno dei principali sviluppi futuri del controllo qualità nella manifattura avverrà con la metrologia in linea. Poiché è inevitabile che il controllo di qualità venga introdotto in ambienti industriali dove sono comuni vibrazioni, polvere e fluttuazioni di temperatura e umidità, si richiedono strumenti di misurazione destinati all’uso sulla linea di produzione. A tal fine, i produttori di strumenti d’ispezione devono fornire soluzioni di controllo qualità appropriate a persone non specializzate in metrologia. Nello stesso tempo, è anche necessario rendere i robot accessibili ai metrologi (ovvero, non-esperti di robotica), con soluzioni pronte all’uso

che non richiedano un manuale d’uso dettagliato o lunghi corsi di formazione. Di conseguenza, chi non è esperto in robotica vedrà i robot come collaboratori, non solo essenziali al controllo qualità ma anche funzionali a un modello di produzione efficiente, in cui l’intero processo di produzione è ottimizzato per minimizzare le perdite. Inoltre il controllo qualità non può ignorare l’importanza dell’accuratezza, anche se i controlli avvengono sulla linea di produzione. È chiaro che, anche se gli strumenti di metrologia sono esposti a condizioni ambientali industriali e aggressive o vengono spostati da un luogo all’altro, essi devono mantenere lo stesso livello di accuratezza di misurazione e le stesse tolleranze di quelli in uso nei laboratori di metrologia.

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quantità di dati non è giustificata se questi non vengono poi elaborati e sfruttati per introdurre procedure correttive o, meglio ancora, preventive. Tutti i dati devono servire per orientare la produzione. Devono essere usati per far scattare allarmi se si verificano errori nel processo di produzione. Devono far comparire allarmi quando, o meglio ancora prima, che si verifichino problemi nel processo manifatturiero. È ovvio che introdurre azioni correttive e preventive rappresenta una grossa sfida, ma questa è la direzione in cui si muovono la manifattura intelligente e l’industria 4.0. Per poterlo fare, è necessaria un’innovazione del software. Questa visione richiede una piattaforma software facile da usare, in grado di analizzare gli allarmi e inviare avvisi immediati al reparto di rilievo. Ad esempio, dopo aver elaborato i dati, un robot d’ispezione che rileva un problema di saldatura può inviare un comando al robot saldatore perché corregga l’errore, garantendo che non venga ripetuto. L’obiettivo finale ovviamente è quello d’ispezionare il 100% delle dimensioni sul 100% dei componenti e arrivare a produrre pezzi perfetti, privi di difetti. Per farlo, il controllo qualità va integrato direttamente sulla linea di produzione.

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Le ultime novità di Creaform saranno esposte ai visitatori della 14a edizione di A&T (Torino, OVAL Lingotto – 12-14 febbraio 2019).

NUOVE FRONTIERE NELL’ACQUISIZIONE DATI PER T&M

Intervista a Jure Knez (Presidente e Co-Founder – Dewesoft) Proseguono le nostre interviste ai fornitori di strumenti, soluzioni e servizi di Misura e Prova, allo scopo di delineare l’evoluzione tecnologica e gli scenari applicativi in ottica settoriale. Questa volta il nostro ospite è Jure Knez, presidente del gruppo Dewesoft, società con casa madre in Slovenia e sedi in tutto il mondo, che sviluppa e produce strumenti di acquisizione dati per T&M, Conclusione L’alleanza tra metrologia e robotica è utilizzati in tutto il mondo sia nei laboradestinata ad aumentare. La robotica tori R&D sia nei test più avanzati. può far crescere la produttività, riassegnando risorse umane a compiti a va- Dewesoft è un nome nuovo tra i lore aggiunto e aumentando il numero big del T&M: quali sono i princidi componenti e/o dimensioni misura- pali mercati ai quali vi rivolgete, con l’obiettivo finale di controllare te? tutte le dimensioni sul 100% dei com- (J. Knez) I nostri sistemi sono utilizzati nello sviluppo di tecnologie in svariati ponenti. Le soluzioni di controllo qualità auto- ambiti, da razzi e satelliti a nuovi veicomatizzato renderanno la metrologia in li più sicuri, fino ai prodotti che migliolinea ancora più accessibile, versatile rano la nostra vita quotidiana. Lavoriae facile da usare, senza mai ignorare mo costantemente per essere la prima l’importanza dell’accuratezza in con- scelta del cliente che si trova a utilizzare dizioni industriali e negli ambienti di strumenti di misura mission-critical e per produzione. Questo sviluppo verrà questo creiamo soluzioni in grado di supportato da un’architettura software garantire la massima efficacia, assoin grado di fornire risultati chiari e rapi- ciandovi inoltre un design e un’usabilità di in un formato che supporti azioni ai massimi livelli Ci avvaliamo, inoltre, di tecnici estremamente specializzati preventive e correttive. Questa innovazione richiede sia hard- che, attraverso una solida rete di supware sia software, per collegare la porto e vendita, forniscono il massimo manifattura efficiente e la metrologia in supporto a tutti i nostri clienti. linea con una piattaforma in cui è im- Ciò che più ci contraddistingue, tuttapossibile fare un uso improprio di uno via, è l’approccio umano con cui concestrumento di metrologia montato su un piamo il nostro lavoro: Infatti ingegnerobot sulla linea di produzione. In que- rizziamo i nostri dispositivi partendo sta situazione, persino chi è a digiuno dall’esperienza d’uso richiesta dagli utidi metrologia non potrebbe eseguire lizzatori, all’opposto rispetto a tante scansioni errate, ottenere misurazioni aziende nostre concorrenti, che invece imprecise, o approvare componenti iniziano la progettazione dal dispositivo, dedicandosi successivamente all’edifettosi. sperienza d’uso. La nostra modalità Per ulteriori informazioni: d’approccio ci consente di costruire www.creaform3d.com/it. T_M ƒ 279


Siamo naturalmente conformi ai più alti livelli di standard di qualità, sia nei processi di sviluppo e produzione sia per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente (certifical’hardware e il software attorno alla più zioni ISO 9001 e ISO 14001). veloce, flessibile e intuitiva esperienza In Dewesoft, però, il patrimonio più d’uso possibile. importante sono le persone. Vorrei sottolineare che non costruiamo strumenti di acquisizione; bensì “inge- Come proteggete e sviluppate gnerizziamo soluzioni di misura che questo “patrimonio”, del cui abilitano a un livello di apprendimento valore non abbiamo certamensuperiore”. te alcun dubbio…?

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(J. Knez) Coltiviamo eccellenze, tramite piani di sviluppo delle carriere e valutazione del talento. Supportiamo il nostro personale interno con programmi di formazione continua e con opportunità di certificazione, in modo da fornire tutte le risorse necessarie per il successo. Ma, probabilmente, ciò che ci differenzia maggiormente è la scelta (fatta in controtendenza, in un mercato fortemente instabile come quello degli ultimi anni) di privilegiare la stabilità e il supporto a lungo termine per i nostri clienti, applicando una politica che favorisce fortemente la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie. Oggi i proprietari della società sono i dipendenti stessi e questo approccio crea un legame tra dipendenti e società che va al di là del semplice rapporto di lavoro. L’introduzione di questo meccanismo, da un lato, ha cambiato sensibilmente


N. 04ƒ ; 2019 Passiamo ora agli aspetti tecnici che contraddistinguono i vostri prodotti…? (J. Knez) Dewesoft è stata fondata nel 2000 con il principale obiettivo di ridurre i tempi di test e analisi dei dati impiegando metodi innovativi, senza trascurare però la precisione di misura, che deve sempre essere garantita ai massimi livelli. Tendiamo ad approcciare in modo innovativo alla misura, con soluzioni molto originali e senza inseguire le tendenze. Siamo consapevoli che per ottenere il massimo delle performance di misura, ogni singolo componente dev’essere scelto con cura. Per questo motivo ci siamo specializzati nell’acquisizione e l’analisi dei segnali, progettando la massima compatibilità con dispositivi di terze parti. Ci piace supportare i nostri clienti nella scelta del dispositivo giusto, caso per caso, in funzione delle reali necessità. La soluzione proveniente dal fornitore unico è sempre rischiosa per chi acquista! Per raggiungere questo obiettivo abbiamo sviluppato un metodo, che ha trovato la sua espressione finale nel software integrato Dewesoft X, capace di sincronizzare perfettamente i dati provenienti da qualsiasi sorgente. La nostra tecnologia permette oggi di acquisire segnali analogici, digitali, counter insieme a bus automotive (CAN BUS, FlexRay, LIN), bus di campo industriali (MODBUS, Siemens S7, OPC UA), stream di dati di telemetria PCM, CHAPTER 10, telecamere a flusso continuo e molto altro come, ad esempio, stream generici seriali

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il modo di sentire l’azienda per i dipendenti e, dall’altro, l’ha resa immune alle burrasche del mercato. Il focus che ci unisce tutti è sintetizzabile con una frase: fare bene, tutti insieme, per noi stessi e per i clienti. È semplice intuire quanto diverso sia questo modo di lavorare e sentire l’azienda rispetto a quello di altre realtà che, spesso, sono di proprietà di gruppi finanziari, orientati a rincorrere dividendi a breve termine e a comprare aziende sul mercato per accorparle in maniera violenta o, peggio, per rivenderle e fare profitto…

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(RS232/485) oppure Ethernet. Abbiamo aggiunto a questo la possibilità di effettuare calcoli durante l’acquisizione, con formule, filtraggi dei segnali, statistiche, ma anche elaborazioni più complesse, in ambito sia elettrico sia vibroacustico. Tutto viene registrato in file dati con una perfetta sincronizzazione, anche se i dati sono eterogenei e acquisiti con diverse velocità e, spesso, generati in maniera asincrona. Inizialmente non avevamo un HW di nostra proprietà, ma presto ci siamo resi conto che per raggiungere elevate prestazioni e una perfetta esperienza d’uso era necessario avere il completo controllo sulla progettazione dell’hardware, del firmware e del software. Fu in quel momento che decidemmo di sviluppare i nostri dispositivi, che rappresentano tuttora la tecnologia di punta nella misura, grazie alle tecnologie DualCoreADC® e SuperCounter® integrati nella nostra linea di prodotti SIRIUS®. Quanti software sono necessari per gestire tutte queste applicazioni ? (J. Knez) La nostra filosofia di base recita: un software per tutte le applicazioni! E Dewesoft X è il risultato di questa filosofia. Abbiamo implementato innumerevoli funzioni per applicazioni automotive, analisi power, NVH, aerospaziale, industriale, ingegneria civile, nonché funzionalità per test e misura generici. La registrazione dei dati, l’analisi, la reportistica e tutto ciò che è necessario, sono implementati all’inter-

no di un’unica soluzione software. Questo produce un miglioramento sostanziale nel lavoro quotidiano di test. È sufficiente una rapida formazione e si è subito in grado di utilizzare un sistema che integra in sé molte funzioni e, soprattutto, permette di eseguire velocemente i test. Poter effettuare nuove misure e test in diversi ambiti applicativi, senza investire ogni volta in nuovi hardware e software, fa risparmiare tempo e denaro e preserva il valore dell’investimento. T_M ƒ 281


N. 04ƒ 2019 Il nostro valore fondamentale è cercare la semplicità, l’usabilità e la facilità d’uso. Lavorare con i nostri dispositivi è facile come andare in bicicletta: tutto è strettamente integrato e funziona senza complesse configurazioni. Ma la semplicità d’uso del nostro software non limita la creatività e la libertà per analisi avanzate e personalizzate. Il mercato ci ha abituati a costi molto alti di acquisto e manutenzione per le soluzioni di fascia elevata: dobbiamo attenderci che la vostra tecnologia così avanzata abbia costi ancora più alti? (J. Knez) Assolutamente no, ed è proprio questo che fa la differenza! Offriamo un modello di licenza software molto flessibile, senza costi nascosti, senza contratti annuali rinnovabili e senza fastidiose tariffe di aggiornamento. Un’offerta tagliata su misura per le PMI, tessuto portante dell’industria italiana.

Da 20 anni il nostro software si evolve continuamente, proponendo continue migliorie e supporti per nuovi dispositivi, standard e protocolli. Tutti gli aggiornamenti sono sempre rilasciati gratuitamente. Inoltre Dewesoft X è completamente gratuito in modalità analisi.

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N. 04ƒ ; 2019 Chiudiamo con una previsione: dove si collocherà Dewesoft nel medio termine? La nostra è una società strutturata per offrire supporto di alta professionalità e affidabilità e per durare nel tempo. Stiamo lavorando su alcune tecnologie molto innovative, che rivoluzioneranno il modo di fare test nei prossimi anni: una sfida è molto complessa, ma i primi risultati sono eccitanti. Abbiamo già raggiunto traguardi interessanti integrando acquisizione ad alte performance e controllo real-time. Stiamo lavorando, inoltre, sulla nuova generazione di ADC a 15 MS/s, che ci consentirà di coprire quella fascia di misure e analisi dei segnali con performance tra gli acquisitori e gli oscilloscopi, dove ricadono buona parte delle nuove applicazioni elettriche con inverter di nuova generazione. Le sfide più spinte riguardano la gestione di un tale flusso dati in termini di performance, con la conver-

sione dei complessi algoritmi di elaborazione online dei segnali su piattaforma real-time e su GPU. Ribadisco, infine, che la nostra forza risiede nella compatibilità con qualsiasi dispositivo, nelle performance di misura e nell’implementazione d’interfacce e protocolli standard che favoriscono una semplice integrazione con sistemi di terze parti, con le nuove tecnologie emergenti e anche con quelle che non sono state ancora inventate. Per ulteriori informazioni: www.dewesoft.com/it. NUOVO SISTEMA DI ALLINEAMENTO IN FIBRA PER L’ACCOPPIAMENTO DI STRUTTURE FOTONICHE

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Ha menzionato competenze multidisciplinari in ambiti molto diversi, come la vibroacustica e misure elettriche, e settori industriali estremamente diversificati: come siete organizzati per supportare al meglio i vostri clienti ? (J. Knez) La nostra organizzazione si contraddistingue per alcuni aspetti chiave. In Slovenia è situato il nostro centro operativo, sede dei dipartimenti di ricerca, sviluppo e produzione: qui si trovano il nostro reparto R&D, i laboratori di test, le linee di lavorazione meccanica, le linee di produzione dell’elettronica, i centri marketing e di comunicazione. Abbiamo diverse sedi locali di proprietà (Austria, Brasile, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, India, Russia, Singapore, Svezia, Regno Unito e USA), con funzioni di presidi supporto tecnico, vendite e marketing e forniamo il più alto livello di supporto sul territorio, grazie a team di tecnici esperti. Abbiamo inoltre una grande rete di partner ufficiali per settori di applicazioni con competenze specifiche. In Italia, ad esempio, il settore del testing automotive è supportato da LEANE International Srl, mentre il monitoraggio di macchinari industriali è seguito da ISE Srl.

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sottosistemi offrono nove gradi di libertà e consentono l’accoppiamento di fibre e matrici a strutture PIC e SiP. L’elevata dinamica e il principio di funzionamento esente da usura del NanoCube® consentono inoltre il monitoraggio continuo per la compensazione dinamica degli effetti di deriva durante l’accoppiamento o l’indurimento degli adesivi. Design a Cinematica Parallela Il design intrinseco a cinematica parallela dell’Hexapod offre un’elevata rigidità del sistema in tutti i suoi sei gradi di libertà. I motori DC brushless integrati nei montanti consentono inoltre intervalli di spostamento lineari di ± 17 mm o inclinazione fino a ± 21°. Il punto di pivot può essere definito liberamente tramite software, consentendo rotazioni attorno a un asse ottico, un punto focale, un punto vita del fascio o un’altra posizione a scelta. Il NanoCube® P-616, avente anch’esso un design a cinematica parallela, offre intervalli di spostamento fino a 100 µm in direzione X, Y e Z con una ripetibilità bidirezionale inferiore a 15 nm. Le guide flexure e gli attuatori PICMA® interamente in ceramica garantiscono inoltre una lunga durata. Routine di Scansione ad Alte Prestazioni Le sofisticate routine di scansione di PI sono a livello di firmware, ovvero sono integrate direttamente nei controllori dei due sistemi di movimento. Rispetto al software basato su PC, questo rende l’intero processo di scansione significativamente più semplice e più veloce poiché praticamente non ci sono latenze di comando. Tutti i calcoli per il controllo della posizione vengono eseguiti nei controllori con la frequenza di clock. Le routine di scansione rotazionale integrate rendono anche possibile l’ottimizzazione di array di fibre con tutti i canali. Allineamenti multipli possono procedere in parallelo, eliminando sequenze e loop che richiedono tempo. Il sistema può quindi svolgere tutte le attività necessarie nell’allineamento attivo e nell’ottimizzazione dei componenti fotonici.

Nel packaging e nel collaudo dei componenti fotonici, l’allineamento ottico dev’essere ripetuto in più fasi del processo, svolgendo quindi un ruolo decisivo nell’economia della produzione. Il nuovo micro-robot di allineamento in fibra F-712.HU1 di PI (Phisik Instrumente), in grado di allineare con precisione i componenti fotonici di silicio o i circuiti integrati fotonici (PIC) con array di fibre, accelera questo processo in genere di due ordini di grandezza, consentendo un notevole risparmio sui costi. Il sistema combina l’Hexapod H-811, ideale per lunghe corse, con il nanoposizionatore veloce NanoCube® P-616 in grado di garantire un’accuratezza Ampio pacchetto software nanometrica. In combinazione, i due Il pacchetto software incluso nella forniT_M ƒ 283


tura consente l’integrazione del sistema praticamente in qualsiasi ambiente. Sono supportati tutti i sistemi operativi comuni come Windows, Linux e macOS, nonché un gran numero di linguaggi di programmazione come C++, Python, MATLAB e NI LabVIEW. Grazie a sofisticati esempi di programmi e all’uso di strumenti software, come PIMikroMove, il tempo che intercorre tra l’avvio dell’integrazione e il funzionamento produttivo si riduce notevolmente. Possibile combinazione con il misuratore di potenza F-712.PM1 PI offre il misuratore di potenza F712.PM1 come sottosistema supplementare per l’acquisizione del segnale, il quale offre alta risoluzione e larghezza di banda estremamente elevata (20 kHz). Può operare su una vasta gamma di lunghezze d’onda, da 400

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nm a 1550 nm, consentendo quindi di suoi prodotti, PI (Physik Instrumente) è lavorare nelle gamme del visibile e del- da sempre una delle aziende di riferimento nel mercato globale per i sistemi l’infrarosso senza commutazione. di nano-posizionamento e può vantare un’esperienza di ormai 40 anni nello Integrazione Industriale Il sistema è disponibile opzionalmente sviluppo e nella fabbricazione di procon le interfacce EtherCAT® per l’inte- dotti standard e OEM, su tecnologie grazione più sofisticata e in tempo reale convenzionali e piezoelettriche. Acquinei sistemi industriali ad alto rendimen- sendo le quote di maggioranza di ACS to, come quelli che incorporano grandi Motion Control, fra i leader mondiale stadi e carriponte per pick-and-place e nello sviluppo e nella produzione di condispensing. Il micro-robot di allineamen- trollori di movimento modulari per sisteto F-712.HU1 è particolarmente adatto mi di azionamento multi-asse e ad alta per accoppiare interi array di fibre a precisione, PI ha compiuto un importanstrutture fotoniche in silicio e circuiti foto- te passo in avanti nella fornitura di sistenici integrati. La velocità e, quindi, l’effi- mi completi per applicazioni industriali cienza economica dei processi di ac- con la più alta richiesta di precisione e coppiamento sono migliorate di solito di dinamica. Oltre a quattro siti produttivi due ordini di grandezza, sia durante i in Germania, il Gruppo PI è rappresentest sia negli imballaggi. tato a livello internazionale da quindici filiali di vendita e assistenza. PI in Breve Per ulteriori informazioni: Ben conosciuta per l’alta qualità dei www.pionline.it.


METROLOGIA GENERALE

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Rubrica a cura di Luca Mari

Articolo di L. Mari (LIUC - Univ. Cattaneo) e A. Giordani (Univ. Cattolica - Milano)

La riscoperta del valor vero? Che tipo di conoscenza si può ottenere dalla misurazione? GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him!

METROLOGIA GENERALE In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! La misurazione è un processo fondamentale per acquisire informazione su proprietà empiriche, e perciò non sorprende che la sensibilità che in un certo periodo si sviluppa a proposito del senso e dei limiti della conoscenza del mondo empirico si trasferisca alla scienza della misurazione, orientando l’interpretazione di questioni come “che tipo di conoscenza si può ottenere dalla misurazione?” e “come è giustificata la conoscenza che si può ottenere dalla misurazione?”. Se si considera che il mondo empirico abbia una struttura matematica e una dinamica deterministica, un’assunzione implicita nella cornice culturale in cui si è sviluppata la fisica classica, si sarà portati a ritenere che le entità empiriche possiedono proprietà determinate e che sia compito della misurazione identificare queste proprietà. Al contrario, se si suppone che la struttura matematica del mondo empirico derivi dalle nostre attività conoscitive e operative, un’assunzione in voga intorno alla metà del XX secolo nella cornice culturale del neopositivismo, si sarà orientati a sostenere che le entità empiriche possiedono proprietà solo

in quanto operiamo su di esse e a cercare un fondamento operativo della conoscenza. In conseguenza, in un contesto classico la metrologia tenderà a presentare il misurando come entità indipendente rispetto alla misurazione, mentre in un contesto positivista sarà particolarmente sensibile all’importanza delle definizioni operative, fino al caso limite di assumere che è la procedura di misurazione stessa che definisce il misurando. Certo, l’attività concreta di chi effettua misurazioni è modificata solo indirettamente da questi paradigmi. Tuttavia, ogni volta che si vuole concordare sul significato di quello che si sta facendo quando si misura e sul modo più appropriato per comunicarlo, l’influenza dell’ambiente culturale emerge. Un caso particolarmente interessante di questa dipendenza della metrologia dall’ambiente culturale è quello del valor vero delle grandezze. Infatti, coloro che sono d’inclinazione classica saranno portati a sostenere che il concetto di valor vero, inteso come ideale (in un senso più o meno chiaro) della misurazione, è fondamentale

per comprendere l’attività di chi misura, tanto che l’incertezza di misura può essere definita in termini di scostamento dei valori misurati rispetto al valore vero del misurando. Al contrario, coloro che sono d’inclinazione più operativa saranno portati a sostenere che il concetto di valor vero è un retaggio di una concezione troppo astratta e avulsa dal processo di misurazione, un relitto, per parafrasare Russell, di un’età tramontata, che sopravvive soltanto perché si suppone erroneamente che non rechi danno. Il dibattito che si apre è ricco di do mande: il misurando ha un valor vero? questo valore è unico? è sempre e comunque inconoscibile? E più a monte: il concetto di valor vero è ne cessario per la metrologia, o al contrario dovrebbe perciò essere definitivamente eliminato? Proponiamo qui una breve e preliminare analisi sul tema. Inteso tradizionalmente come necessario per comprendere la ragione stessa della misurazione (“analizzando le misure che ha ottenuto, lo sperimentatore cerca d’indovinare il valor vero, il valore che sarebbe stato ottenuto con il miglior strumento possibile”, tradotto da un testo del 1960), il concetto di valor vero fu oggetto della critica dell’operazionismo prima e del relativismo poi, con il risultato di essere progressivamente eliminato dalla considerazione. Ne è chiara testimonianza in particolare quanto scrisse la (per tanti aspetti ancora attuale) norma italiana UNI 4546, “Misure e misurazioni – Termini e definizioni fondamentali”, pubblicata nel 1984: “A tutti gli effetti pratici il concetto di ’valore’ qui definito sostituisce quelli di ’valore vero’, ’valore convenzionalmente vero’, ’valore accettato standard’, o simili, dei quali va sconsigliato l’uso non essendo posT_M

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Beginner’s guide to uncertainty of measurement (S. Bell, Measurement Good Practice Guide No. 11 (Issue 2), National Physical Laboratory, 19992001) il concetto è presente, e definito in accordo alla tradizione come il “valore che sarebbe ottenuto da una misurazione perfetta”. E anche il VIM3, nonostante il citato “mutamento del modo di trattare l’incertezza di misura”, ha mantenuto una voce per ’valor vero’ definito come “valore di una grandezza coerente con la definizione della grandezza” (2.11). Così che se, per qualche motivo, si sbagliasse la definizione del misurando (per esempio includendo condizioni ambientali impossibili), veri sarebbero i valori sbagliati, perché coerenti con la definizione. Emerge qui un problema nel problema. Questa definizione è diversa da quella tradizionale, dato che qui ’valor vero’ è definito in riferimento alla coerenza a una definizione, e non in riferimento a un processo ideale. Sorge il dubbio che si sia voluto mantenere l’espressione linguistica, “valor vero”, magari in omaggio ai nostalgici di un passato di successo, con la mossa spregiudicata di cambiarne il significato, sperando che non ci si accorga di nulla… (sollevando questo dubbio a vari colleghi metrologi, una tipica risposta che abbiamo ottenuto è, più o meno: “sì, la definizione del VIM è poco chiara ed è diversa da quella tradizionale; ma tanto chi usa il concetto di valor vero sa comunque a cosa si riferisce). Tutto ciò parrebbe orientare lo sviluppo della metrologia a un definitivo abbandono del concetto di valor vero, per un suo rifiuto esplicito oppure perché considerato inutile, come dichiarato nella Guida all’espressione dell’incertezza di misura (GUM), in cui “il termine “valor vero di un misurando” (...) viene evitato (...) poiché la parola “vero” viene considerata ridondante (dato che) il “vero” valore del misurando (...) è semplicemente il valore del misurando” (D.3.5) (che questo fosse noto agli autori della GUM o no, questa posizione ricalca la teoria defla-

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sibile definirli operativamente” (2.2 Nota 1). Il 1984 fu anche l’anno di pubblicazione della prima edizione del Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM), in cui pur si scelse d’introdurre una definizione di ’valor vero’ – “valore che caratterizza una grandezza perfettamente definita, nelle condizioni in cui la grandezza è considerata” (1.17) – ma senza fare poi menzione di valori veri nella definizione di ’misurazione’ – “insieme di operazioni per determinare il valore di una grandezza” (2.01). Una dichiarazione esplicita di questo allontanamento dalla posizione tradizionale si trova nell’Introduzione alla terza edizione del VIM, pubblicata nel 2007, che propone l’idea di un “mutamento del modo di trattare l’incertezza di misura, quando si passi da un punto di vista basato sull’errore (talvolta denominato “Approccio Tradizionale” o “Approccio del Valor Vero”) a uno basato invece sull’incertezza. (...) Secondo il punto di vista basato sull’errore, l’obiettivo della misurazione è la determinazione di una “stima del valor vero” che sia la più vicina possibile a quello che è considerato l’unico “valor vero”. (...) Secondo il punto di vista basato sull’incertezza, l’obiettivo della misurazione non è di fornire la miglior determinazione possibile di un valor vero. Tale punto di vista prevede invece che l’informazione ottenuta dalla misurazione consenta unicamente d’individuare un intervallo di valori, che possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando, nell’ipotesi che nel corso della misurazione non siano stati commessi sbagli o errori grossolani.”. Come si vede, le obiezioni a un concetto tradizionale di valor vero sono almeno due: i valori veri sono inconoscibili, e perciò il concetto di valor vero è operativamente inutile; in generale, le misurazioni non consentono di ottenere un solo valore, e questo è incompatibile con l’ipotesi tradizionale di unicità del valore. Ciononostante, raramente e magari in tono minore ma riferimenti al valor vero sono rimasti nella letteratura della misurazione, e così per esempio nella

METROLOGIA GENERALE

zionistica della verità, secondo cui della verità possiamo fare a meno perché “è vero che X” è solo un rafforzativo per “X”). Ci sono, al contrario, dei segnali di una volontà di recupero del concetto di valor vero e del suo ruolo della metrologia. Molto esplicito è in particolare quanto scrive il NIST Quality Manual for Measurement Services, recentemente rivisto e liberamente scaricabile dalla pagina www.nist. gov/nist-quality-system, che riporta definizioni ufficiali del NIST, che – ricordiamo – è tra l’altro l’Istituto Metrologico Nazionale Statunitense. Ne citiamo due, particolarmente importanti, senza tradurle e solo evidenziando parti del testo: Measurement: experimental or computational process that, by comparison with a standard, produces an estimate of the true value of a property of a material or virtual object or collection of objects, or of a process, event, or series of events, together with an evaluation of the uncertainty associated with that estimate, and intended for use in support of decision-making. Measurement uncertainty: doubt about the true value of the measurand that remains after making a measurement; measurement uncertainty is described fully and quantitatively by a probability distribution on the set of values of the measurand; at a minimum, it may be described summarily and appro ximately by a quantitative indication of the dispersion (or scatter) of such distribution. Il lettore che, avvisato delle ambiguità di cui abbiamo discusso, cercasse in questo documento una definizione o almeno una spiegazione di cosa si intende qui con “valor vero” rimarrebbe però deluso; il significato rimane implicito, e con ciò il dubbio rimane: si starà facendo riferimento al valore che produrrebbe una misurazione ideale, o a un valore coerente con la definizione del misurando, o a che altro? Nonostante questa mancanza di chiarezza, il fatto che un’istituzione importante per la metrologia internazionale come il NIST sia giunta a definizioni come quelle riportate ci è sufficiente per recuperare il problema del valor T_M ƒ 287


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vero: abbiamo oggi argomenti per riconsiderare le conclusioni a cui si è giunti in un pur non così lontano passato? Siamo in una situazione di riscoperta del valor vero? L’argomento è complesso, e a esso dedicheremo un prossimo articolo. Per concludere qui ci accontentiamo di rimarcare l’importanza (in generale e per il nostro tema in particolare) di mantenere la distinzione tra modelli ed entità modellate. In un modello gli oggetti possono essere perfettamente determinati e le loro proprietà perfet-

NEWS

NUOVE TAVOLE ROTANTI AD AZIONAMENTO DIRETTO Aerotech, produttore di sistemi di controllo del movimento e di posizionamento ad alte prestazioni, presenta la nuova serie ALAR-XP, che comprende due tavole rotanti ad alta precisione con azionamento diretto: sia l’ALAR-250XP (diametro dell’apertura: 250 mm) sia l’ALAR325XP (325 mm) offrono coppia e capacità di carico estremamente elevate, con eccellente velocità e precisione di posizionamento. Ciò si traduce in evidenti vantaggi in termini di efficienza rispetto agli azionamenti a vite senza fine o agli azionamenti diretti con motori slotless con nucleo in ferro. Questo rende i tavoli ALAR ideali per applicazioni verticali od orizzontali, ad esempio nella tecnologia aerospaziale o nella tecnologia medica: praticamente ovunque vengano richiesti movimenti rotanti impegnativi, velocità di scansione uniformi e passi incrementali precisi. “Le nostre nuove tavole rotanti ad azionamento diretto della serie ALAR offrono un eccellente posizionamento angolare e costanza di velocità”, afferma Norbert Ludwig, am mini stra tore delegato della Aerotech GmbH di Fürth. Gra-

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tamente definite; se ciò che è modellato è empirico, potrà contenere oggetti non perfettamente determinati e con proprietà non perfettamente definite. Citiamo al proposito un tardo (1959) Bridgman: “There are certain human activities which apparently have perfect sharpness. The realm of mathematics and of logic is such a realm, par excellence. Here we have yes-no sharpness. But this yes-no sharpness is found only in the realm of things we say, as distinguished from the realm of things we do. Nothing that happens in

the laboratory corresponds to the statement that a given point is either on a given line or it is not. (...) By forcing the physical experience into the straight jacket of mathematics, with its yes-no sharpness, one is discarding an essential aspect of all physical experience and to that extent renouncing the possibility of exactly reproducing that experience. In this sense, the commitment of physics to the use of mathematics itself constitutes, paradoxically, a renunciation of the possibility of rigor”.

zie alla sua coppia estremamente elevata, l’ALARIl XP è praticamente predestinato per carichi utili con un elevato momento d’inerzia e un’elevata massa, ma quando siano necessarie accelerazioni rapide e movimenti particolarmente uniformi per processi di prova e produzione ad alta precisione. Assenza di gioco, vibrazioni e di usura Le tavole rotanti ALAR utilizzano motori torque con azionamento diretto, sono esenti da gioco, vibrazioni e usura e possono raggiungere velocità e accelerazioni molto più elevate rispetto, ad esempio, alle tavole rotanti a vite senza fine. In pratica, questo porta a una migliore precisione, ripetibilità e longevità del sistema e, quindi, a una maggiore produttività. “Che si tratti di movimenti rapidi o di vibrazioni aggressive di carichi utili e campioni, con la serie ALAR-XP creiamo il movimento perfetto. Gli utenti possono produrre, ispezionare o lavorare più pezzi con maggiore precisione in meno tempo, con conseguente riduzione dei costi operativi e maggiori profitti”, afferma Ludwig. Motori ad azionamento diretto senza spazzole e senza cave Tutte le tavole ALAR vengono azionate direttamente da motori senza spazzole e slotless. Poiché non sono presenti ingranaggi a vite senza fine, ingranaggi o frizioni da movimentare, le tavole ALAR possono raggiungere velocità e accelerazioni elevate, nonché prestazioni costanti e stabili senza gioco, isteresi o usura nel tempo. Le tavole rotanti sono azionate da motori slotless senza anima in ferro. Il risultato è un movimento a basse vibrazioni, silenzioso, con una coppia di arresto pratica-

mente nulla (cooging) e un movimento eccezionalmente uniforme. Le tavole ALAR sono particolarmente adatte per applicazioni in cui vengono richiesti eccellenti movimenti di contorno, velocità di scansione uniformi e passi incrementali precisi. “L’ALAR-XP è un vero e proprio GameChanger perché gli utenti possono raggiungere coppie elevate senza compromettere la qualità del movimento”, spiega Ludwig con soddisfazione. Ampia gamma di applicazioni possibili Le applicazioni delle tavole ALAR-XP si trovano nel campo dei sistemi di prova per sensori monoassiali e multiassiali, sistemi di tracciamento missilistico, misurazione delle caratteristiche di radiazione delle antenne, prove di giroscopi, regolazione e misurazione di ottiche di grandi dimensioni e lavorazioni laser ad alta precisione. Per ulteriori informazioni: www.aerotech.com. Aerotech Italy: Simone Gelmini Tel. 327/8360128 E-mail: sgelmini@aerotech.com.


LA MISURA DEL SOFTWARE

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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA

Metrologia e Contratti Parte 14 – ITIL4 e le Linee Guida Contrattuali GUFPI-ISMA METROLOGY AND CONTRACTS PART 14: ITIL4 AND GUFPI-ISMA CONTRACTUAL GUIDELINES Fourteenth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) is about the mapping between the new ITILI4 Guiding Principles and GUFPI-ISMA Contractual Guidelines main topics.

RIASSUNTO Quattordicesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di ’Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali’ (vol.1, 2016), relativo alla mappatura tra i nuovi Guiding Principles di ITIL4 e i principali lemmi delle Linee Guida Contrattuali GUFPI-ISMA.

singoli servizi IT (es: posta elettronica, serve, network, ...) ed evolve nel tempo “snellendosi” seguendo una logica di processo, fino alla versione 3 (inizialmente emessa nel 2007 e successivamente revisionata nel 2011), proposta attraverso cinque libri, relativi alle fasi del ciclo di vita di un servizio (SS: Service Strategy; SD: Service Design; ST: Service Transition; SO: Service Operation; CSI: Continual Service Improvement), e 26 processi e diventando la base di partenza per la famiglia di norme ISO/IEC 20000-x [3]. Attraversando fasi e processi, è possibile quindi considerare questo con un

INTRODUZIONE

Quattordicesimo appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non), relativo agli aspetti di corretto censimento delle misure e loro utilizzo in un piano di misurazione, altro spunto incluso nelle “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA 2016 [1]. Stavolta parliamo del collegamento tra questo documento e i “guiding principles” (GP) proposti da ITIL 4 [2], la nuova versione del noto framework di best practice per la gestione dei servizi, IT e non. Un servizio è un mezzo per gestire ed erogare “valore” verso i clienti e i loro utenti, ma in generale verso i suoi diversi possibili stakeholder. I deliverable di un servizio possono essere anche di natura software, ma non solo e quindi valutare e misurare i servizi diventa un sempre più il perimetro da cui partire per meglio comprendere la relazione tra sviluppi, erogazioni e manutenzioni dei vari asset di cui si compone un progetto di servizio. Il documento PABCP (Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali) tratta della misurazione e della misurabilità a 360°, seppur dedicando un’attenzione particolare dagli aspetti legati ai

Figura 1 – ITIL 2011: le 5 fasi del Service Life Cycle e i 26 processi

framework di natura generale, che inprodotti software. Ma vediamo meglio clude anche aspetti di sviluppo/manutenzione software, ma allarga ovviadi cosa si tratta.... mente il confine agli aspetti fondamentali di “uso” dei prodotti/servizi in esercizio (Service Operation), diversaITIL4: COSA È E COSA CAMBIA CON LA NUOVA VERSIONE

ITIL (IT Infrastructure Library) nasce come serie di best practice per il mondo IT nel 1989, suggerita da entità del governo inglese attraverso una trentina di mini-guide su come gestire i

Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org

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mente da modelli e concettualizzazioni proposte nel dominio del Software Engineering quali ad esempio il RUP (Rational Unified Process) [4], che si “fermavano” al momento temporale del deployment in produzione (“Transition”). ITIL v3 è “vissuta” per 12 anni ma sempre con l’idea di una parte della comunità ITSM (IT Service Management) che mancassero dei necessari “refresh” legati agli aspetti IT (Cloud, IoT, Agile, Lean, DevOps...) e alcuni processi di natura gestionale a completare il modello. A inizio 2019 è stata pertanto emessa la nuova versione, ITIL 4, che recupera tutti i concetti già espressi, rinfrescandoli e inserendo alcuni elementi. Il sistema generale di riferimento viene ora denominato SVS (Service Value System), come indicato in Fig. 2. Il nuovo SVS è composto da cinque componenti: (1) i Guiding Principles; (2) Governance; (3) SVC – Service Value Chain; (4) Practices; (5) Continual Improvement. Il punto di partenza è rappresentato dalle “Opportunities/Demand” colte e/o proposte dal/al mercato, per generare e alimentare il “valore” in uscita dalla gestione di un qualsivoglia servizio. La SVC rappresenta invece il nuovo modo di esprimere un ciclo di vita del servizio, attraverso sei fasi (Plan, Improve, Engage, Design/Transition, Obtain/

NEWS ACCELEROMETRO TRIASSIALE ICP IN MINIATURA

PCB Piezotronics Inc. presenta i più piccoli accelerometri triassiali ICP®, modelli 356A04 e 356A05. Sviluppati per le prove di “drop testing” con accelerazioni fino a 5.000 e 20.000 g rispettivamente, questi modelli sfruttano la sensibilità e la resistenza agli urti da sovraccarico dei nostri modelli a goccia in un pacchetto triassiale. I modelli 356A04 e 356A05 sono ideali per misurare urti e vibrazioni in spazi ristretti e su sistemi sensibili al carico di massa. Il design miniaturizzato ICP con-

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LA MISURA DEL SOFTWARE

Figura 2 – ITIL4: Service Value System (SVS)

Ecco una breve presentazione sul contenuto e significato dei sette GP di ITIL4: 1. Focus on Value: ogni aspetto del servizio dovrebbe essere collegato, direttamente o indirettamente, a generare valore per i diversi stakeholder, con un’ottica strategico/tattica, non solo operativa. 2. Start Where You Are: non reinventare l’acqua calda, (ri)partire dai risultati già conseguiti e dagli asset già posseduti, migliorando le pratiche di ITIL4: I “GUIDING PRINCIPLES” riuso, anche delle conoscenze. 3. Progress Iteratively with La Fig. 3 illustra quelli che sono i sette Feedback: suddividere progetti di più lungo respiro in progetti più brevi, Guiding Principles:

Build, Deliver/Support) che recuperando l’esperienza del sopramenzionato RUP, lo estendono e flessibilizzano al mondo della gestione servizi. Ma quello che ora ci interessa analizzare sono i c.d. “Guiding Principles”, ovverosia i sette principi-guida a cui ogni servizio dovrebbe potersi rifare, con indicazioni tese sempre verso un miglioramento continuativo.

sente l’uso in varie applicazioni di shock meccanico, come ad esempio: – Elettronica per il test di caduta; – Screening dello stress ambientale; – Test d’urto multiasse. Questi accelerometri miniaturizzati triassiali ICP sono dotati di due diverse opzioni di sensibilità di 1,0 mV/g (mod. 356A04) e 0,25 mV/g (mod. 356A05). Ognuno di essi è dotato di un cavo flessibile integrato per facilitare l’instradamento dei cavi. Gli elevati limiti di shock da sovraccarico riducono il potenziale di danni al sensore o la saturazione del segnale durante il test. I sensori sono racchiusi in una robusta

custodia in titanio, ermeticamente sigillata, che pesa solo 0,8 grammi. Questi accelerometri sono alimentati da qualsiasi condizionatore di segnale ICP o sistema di acquisizione dati che fornisce una tensione di eccitazione da 18 a 30 VDC a 2-20 mA di corrente costante. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com.


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propone una lettura in tal senso, cercando di stimolare il giusto ammontare di attività (e di ore di lavoro) da inserire in un piano di progetto, con possiFigura 3 – ITIL4: i sette Guiding Principles bile riferimento al con risultati visibili e autoconcludenti, capitolo/sezione/ come promosso da tecniche/metodo- lemma (la c.d. “trilogie agili. pletta”) nelle PABPC 4. Collaborate and Promote GUFPI-ISMA. Visibility: stimolare la partnership tra le parti di un contratto/progetto in modo collaborativo, condividendo ALCUNE dati/informazioni utili al raggiungi- CONCLUSIONI... mento degli obiettivi del progetto. Figura 4 - Principi, Assunzioni 5. Think and Work Holistically: La mappatura di e Best Practice Contrattuali (PABPC), Vol.1 [1] stimolare una gestione “end-to-end” alto livello tra i “guidel progetto, cercando di tradurre una ding principles” di domanda di prodotti/servizi in outco- ITIL4 sopra presentata e le Linee Guida cercando di evidenziare come una corme con un alto valore, partendo da Contrattuali GUFPI-ISMA può rappre- retta applicazione degli aspetti di miuna visione a 360° di tutti i potenziali sentare un punto di partenza per sti- surazione permetta a un decisionstakeholder. molare una riflessione su quali (e quan- maker di disporre di dati, informazioni 6. Keep It Simple and Practical: te) attività misurabili (con relativo impe- e conoscenze (trend) il più possibile Lean thinking…eliminare gli elementi gno in un budget di un qualsivoglia oggettivi utili a prendere decisioni condi “spreco” (waste), dai processi alle progetto) potrebbero essere inserite in sapevoli che tengano in debito conto pratiche di gestione che non generino un piano di lavoro per ottenere l’ap- anche dei rischi da individuare, gestire “valore aggiunto”. propriato livello di valore per i diversi e possibilmente prevedere in un pro7. Optimize and Automate: auto- stakeholder, bilanciando opportuna- getto. matizzare le attività ripetitive, dopo mente costi, rischi e risultati. Emerge aver semplificato e ottimizzato i relati- che la versione attuale delle Linee “Strive not to be a success, but rather vi processi, lasciando maggior tempo Guida Contrattuali GUFPI-ISMA non to be a value” (Albert Einstein) agli “umani” di potersi dedicare ad tratterebbe al momento gli aspetti di attività di maggior complessità cogni- automazione e tool legati agli aspetti tiva. di misurazione e monitoraggio, tema RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI che sicuramente andrà aggiunto in una prossima revisione del documento, ma [1] GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni I “GP” ITIL4: UN POSSIBILE che già oggi può permettere una auto- & Best Practice Contrattuali (Vol.1), MAPPING “MISURABILE” valutazione dello stato di un progetto Feb 2016. CON LE “PABPC” GUFPI-ISMA (e del relativo contratto) verificando la [2] Axelos, ITIL4 Foundation, ISBN presenza/assenza di una data pratica 9780113316076, 2019. I Guiding Principles di ITIL4 rappresen- e il relativo livello di maturità nella sua [3] ISO/IEC 20000-x, Information tano un elenco di aspetti d’interesse adozione. Technology: Service Management: per migliorare continuativamente un Nei prossimi numeri continueremo a Parts 1-x. prodotto/servizio: ma quali potrebbe- commentare ulteriori aspetti derivati [4] Kruchten P., Rational Unified ro essere le sfaccettature in ottica di dall’analisi delle nuove “linee guida Process: an Introduction, Addison-Wesmisurazione/misurabilità per un misu- contrattuali” GUFPI-ISMA 0 (in Fig. 4 ley, 3rd ed., ISBN 9780321197702, ratore? La Tab. 1 (a pag. successiva) gli argomenti trattati nel documento), 2003. T_M ƒ 291


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LA MISURA DEL SOFTWARE

Tabella 1 – Gli aspetti misurabili

Possibili aspetti “misurabili”

Rif. GUFPI-ISMA “PABPC”

Focus on Value (FOV)

Balanced Scorecards (BSC) e gestione causa-effetto tra misure

§1 (Contratto) §4 (Schema ABC) §18 (Modelli Contrattuali)

Start Where You Are (SWYA)

Approccio EAM (EntitàAttributo-Misura) per creazione piani di misurazione bilanciati Appraisal di prodotto/processo

§14 (Riusabilità-Riuso)

% rispetto milestone consegna deliverable per iterazione (“Done”)

§15 (Metodologie & Cicli di Vita)

Rapporto di compressione (Effort reale/Effort pianificato)

§16 (Livelli di Servizio, KPI e Piani di Misurazione)

Think and Work Holistically (TWH)

Storicizzazione e Scambio dati/ informazioni (processo di knowledge management) tra i partner Bilanciamento Livelli di Servizio e relativi valori-soglia per stakeholder Piani di misurazione bilanciati per prospettiva (stakeholder)

§12 (BenchmarkingDati storici) §15 (Metodologie & Cicli di Vita) §1.1 (Contratto Stakeholders) §3 (Gestione dei Requisiti Utente) §16 (Livelli di Servizio, KPI e Piani di Misurazione)

Keep it Simple and Practical (KISP)

Value Stream Mapping (VSM)

§13 (Manutenzione)

Lean Measurement (8 Wastes – DOWNTIME) Optimize and Automate (OA)

Analisi attività repetitive a basso valore aggiunto e possibili saving (tempi/costi) Bilanciamento uso tool commerciali/open per dimensionamento del budget di progetto (in ottica di DevOps toolchain)

ClipX è il nuovo condizionatore di segnale industriale HBM, preciso e di facile integrazione

§12 (BenchmarkingDati storici)

§17 (Monitoraggi, Verifiche e Controlli) Collaborate and Promote Visibility (CPV)

MISURA E CONTROLLA “CON UN CLIP”

§11 (Produttività)

Analisi periodica degli asset riusabili (processo di riusabilità) Analisi di produttività storiche per linee di prodotti/servizi Progress Iteratively with Feedback (PIF)

NEWS

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ITIL4 Guiding Principles

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Si chiama ClipX il nuovo condizionatore di segnale di ultima generazione proposto da HBM per effettuare misurazioni di forza, coppia, pressione e di molte altre grandezze, rendendo disponibili tutte le moderne interfacce in un unico modulo! Grazie alla classe di precisione 0,05 e a un certificato di taratura integrato, il condizionatore di segnale immune alle interferenze ClipX ha stabilito nuovi standard nell’ambito del controllo di processo industriale. ClipX si adatta a tutti i compiti di misura, indipendentemente dal fatto che venga utilizzato con applicazioni a canale singolo o multiplo, in macchinari di produzione, su banchi prova o nel monitoraggio della produzione. Grazie al principio Plug and Play, è possibile collegare contemporaneamente fino a sei dispositivi in una configurazione modulare e calcolare preventivamente i dati misurati. Ecco le principali caratteristiche dello strumento: – Classe di precisione: 0,05; – Input di misura: Estensimetri full-bridge e half-bridge, trasduttore piezoresistivo, potenziometro, Pt100, corrente e tensione; – Interfacce: PROFINET, EtherCAT®,PROFIBUS, Ethernet/IP™, analogica, I/O digitale (V/mA,) e Ethernet (TCP/IP); – IIoT (Industrial Internet of Things): Diagnosi in remoto, integrazione web e archiviazione dati sul Cloud tramite l’interfaccia OPC-UA. Per per ulteriori informazioni e per guardare il breve filmato di presentazione: www.hbm.com/it/7077/condizionatoredi-segnale-preciso-e-di-facileintegrazione


METROLOGIA LEGALE E FORENSE

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Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)

Contatto sociale: quali responsabilità? Una nuova fattispecie di responsabilità extra-contrattuale

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the Dlgs 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! Sebbene il titolo del presente breve contributo possa apparire un riferimento a una pratica commerciale e pubblicitaria attualmente molto in voga, quale quella di promuovere i propri servizi attraverso i “social”, in realtà si tratta di altra (forse meno gradevole) tematica. Da qualche tempo la giurisprudenza sta elaborando nuove interpretazioni che hanno l’effetto di estendere il novero dei casi di responsabilità di natura civilistica, sulla scorta di una rilettura delle disposizioni normative nazionali influenzata da istituti di diritto estero (in questo caso giurisprudenza tedesca) oltre che da innovazioni tecnologiche. Tradizionalmente si usa distinguere due tipologie di responsabilità: – Responsabilità contrattuale; – Responsabilità extracontrattuale o aquiliana. Quest’ultimo termine, utilizzato per identificare l’azione di responsabilità extracontrattuale, richiama le origini dell’azione che risalgono alla Lex Aquilia del II secolo a.C. volta ad abolire le precedenti norme del diritto romano mediante introduzione di una nuova azione destinata a garantire il ristoro dei

dempiente sarà tenuto a indennizzare la parte danneggiata, fermo il caso in cui riesca a dimostrare l’assenza di responsabilità per causa a lui non imputabile (forza maggiore, caso fortuito, ecc). Ugualmente, pur in assenza di un accordo, la mancata corretta esecuzione di una specifica attività, secondo le norme che la disciplinano (siano esse cogenti o volontarie), implica il sorgere della responsabilità extracontrattuale nei confronti dei soggetti terzi danneggiati da tale condotta, con conseguente obbligo di risarcimento a carico del soggetto danneggiante. Apparentemente le due fattispecie parrebbero indistinguibili, dato che, in ambo i casi, il soggetto danneggiante sarà tenuto al risarcimento. In realtà, la principale differenza si situa a livello processuale ovvero con riferimento all’onere della prova, posto in capo al soggetto che vanta la pretesa risarcitoria e più gravoso per quanto concerne la responsabilità extracontrattuale: – Qualora alla base del rapporto sia posto un contratto che si assume violato da una delle parti, sarà sufficiente per il soggetto danneggiato, ai fini della richiesta di risarcimento, provare l’esistenza del contratto concluso e le relative obbligazioni a carico dell’altra parte contrattuale che si assumono violate. Sarà quindi la parte (asseritamente) inadempiente a dovere fornire prova di avere eseguito correttamente la prestazione; – Nella diversa ipotesi di responsabilità extracontrattuale, stante l’assenza di un’obbligazione specifica a carico del danneggiante, il soggetto danneggiato dovrà dimostrare la condotta dolosa o colposa (indi negligente) della controparte. Questo particolare assetto processuale determina, per il soggetto richiedente il risarcimento, il difficile

danni patiti dal dominus di una cosa. Queste due tipologie trovano espressa disciplina nel Codice civile, rispettivamente all’art. 1218 c.c. e all’art. 2043 c.c. che così testualmente dispongono: Art. 1218 – Responsabilità del debitore – Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Art. 2043 – Risarcimento per fatto illecito – Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui il quale ha commesso il fatto a risarcire il danno. La differenza tra i due tipi di responsabilità discende dalla presenza o meno di un contratto che obblighi il danneggiante (o preteso tale) a fornire le prestazioni dedotte nell’accordo; pertanto, in caso di mancato corretto adempimento a quanto pattuito dalle parti (inadempimento contrattuale), ivi inclusa la diffor- Avvocato – Foro di Milano mità rispetto alla regola d’arte per le atti- Professore a contratto al Politecnico di Milano vità a contenuto tecnico, il soggetto ina- veronica.scotti@gmail.com T_M

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NEWS

MACCHINE DI MISURA E CONTROLLO QUALITÀ AL 100% DIRETTAMENTE IN PRODUZIONE Con la linea di celle robotizzate CheckBox di VEA CheckBox di VEA è una linea di celle robotizzate compatte, capaci di eseguire controlli qualitativi, misure, analisi di superfici e oggettivazione dei controlli. Questi impianti utilizzano la tecnologia LIF, che permette di eseguire misure micrometriche su tutti i pezzi direttamente in ambiente di produzione, con la stessa precisione che si può ottenere nel laboratorio metrologico. CheckBox è semplice da usare, flessibile al cambio di prodotto, con poca manutenzione. Questi impianti utilizzano un robot controllato da un sistema di visone (guida robot) e possono prendere pezzi in modo disordinato, anche di forma diversa, senza che questo comporti onerose messe a punto meccaniche. L’interfaccia uomo macchina è veramente innovativa e naturale: essa risiede, infatti, in un unico grande monitor touch che permette di comandare in modo agevole e immediato tutte le funzioni della macchina. Questi impianti vengono personalizzati sui pezzi del cliente e possono eseguire analisi di superfici, analisi colore, presenza bave, misure dimensionali, rilevazione cricche, soffiature o grumi e tutto quello che può servire per controllare la produzione. All’interno della CheckBox vengono montati i sistemi di visione HQV®-PPM appositamente studiati per ridurre al minimo la produzione di falsi-scarti e garantire contemporaneamente l’affidabilità del riconoscimento del difetto

con ordini di grandezza di qualche parte in 106. Nei sistemi CheckBox ogni pezzo può essere controllato e misurato in tutte le sue facce e in diverse angolazioni. Il sistema permette di vedere il pezzo da oltre 50 diversi punti di vista e consente di eseguire più di 1.000 misure o controlli nell’arco di qualche secondo. Al termine dell’analisi è possibile marchiare il prodotto controllato per garantire l’eseguito controllo e si possono me morizzare le foto e le fasi di controllo di ogni singolo pezzo in conformità alle ultime direttive sulla qualità. Checkbox è inoltre predisposto per l’imballaggio automatico. Per ulteriori informazioni: www.vea.it.

NOVITÀ NELLE MISURE DI PRESSIONE Nel campo della pressione l’AEP transducers presenta una nuova serie di manometri digitali e calibratori di pressione per misure RELATIVE, ASSOLUTE, DIFFERENZIALI e in VUOTO con campi normalizzati da 10 KPa a 300 MPa. All’interno della gamma si distinguono tre famiglie principali: – Manometri dedicati all’automazione e al controllo di processo, completi di set point con relè, uscite analogiche, uscite seriali e USB, trasmissione WIRELESS per poter essere interfacciati con sistemi più evoluti PC, PLC, ecc.; – Manometri dedicati alla registrazione automatica della pressione e temperatura, tramite Data Logger interno programmabile e scaricabile su PC tramite software dedicato; – Manometri campioni di riferimento, completi di certificato Accredia, dedicati alla verifica e taratura di trasduttori e trasmettitori di pressione, manometri analogici e pressostati. All’interno della famiglia si distinguono diverse classi di precisione che vanno dallo 0,05% allo 0,5%, per adattarsi a tutte le esigenze di carattere metrologico e industriale. Tutti i manometri possono essere programmati tramite tastiera, impostando la velocità di acquisizione, il filtro, la risoluzione, l’unità di misura e altri parametri. Alcuni modelli possono trasformare la pressione in unità di FORZA,

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per misurare direttamente i carichi generati dai cilindri idraulici o pneumatici montati su presse. I campi di applicazione sono i più svariati, da quello industriale a quello metrologico: ricordiamo in particolare i settori oleodinamico, pneumatico, automazione, banchi prova, macchine prova materiali, laboratori, ricerca, certificazioni, dosaggio automatico con misura di livello. I manometri possono essere forniti nella custodia tradizionale o in contenitori da pannello per facilitarne l’impiego nei quadri elettrici a bordo macchina. Per ulteriori informazioni: www.aep.it.


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analogia pacificamente applicabile nel procedimento civile, che consente di assumere le medesime decisioni per casi analoghi.Preliminarmente occorre precisare che, secondo quanto previsto dal nostro codice civile, le obbligazioni derivano da contratto, da fatto illecito, o da ogni altro atto, o fatto idoneo a produrle in conformità dell’ordinamento giuridico talché, secondo la prospettiva interpretativa sul punto formatasi, appare consentito l’ingresso a nuove fattispecie di responsabilità che si situano a un livello intermedio tra contrattuale ed extracontrattuale proprio in ragione degli interessi (beni giuridici) coinvolti nel caso concreto, purché meritevoli di tutela (come a.e. i beni costituzionalmente rilevanti quali vita umana, salute, ambiente, lavoro, buon andamento della pubblica amministrazione, pubblica fede). Inoltre, affinché possa affermarsi una simile responsabilità, è necessario e imprescindibile che l’oggetto dell’attività condotta dal soggetto assunto come responsabile, in virtù della posizione di garanzia ricoperta, sia una prestazione qualificata, ovvero svolta da un soggetto obbligato a fornire un servizio/bene munito di particolari caratteristiche e rispondente a precise specifiche. Infatti, alla luce di quanto affermato dalla giurisprudenza, la responsabilità sorge con riferimento a quel tipo di prestazioni che devono essere rese da soggetti particolarmente competenti, dai quali è legittimo attendersi una diligenza qualificata, pertanto obbligati all’osservanza di specifiche cautele che, se violate, determinano il sorgere dell’obbligo di risarcimento in favore della parte danneggiata. La diligenza, che costituisce un criterio oggettivo e generale di valutazione della condotta tenuta dall’operatore, con pacifica esclusione di qualsivoglia elemento soggettivo, è strettamente correlata alla natura dell’attività esercitata poiché è determinata dalla corretta applicazione di regole tecniche funzionali all’esecuzione della prestazione, oltre che dall’adozione delle specifiche best practices idonee per il caso specifico e ricomprende, altresì, la perizia, da intendersi come conoscenza e attuazione delle regole tecniche proprie di una determinata area di attività.

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compito di fornire una prova granitica circa gli errori commessi dal danneggiante nell’esecuzione dell’attività. Inoltre, è previsto un diverso termine prescrizionale per le azioni derivanti dalle due categorie di responsabilità: 1) 10 anni, a decorrere dall’evento, per la responsabilità contrattuale; 2) 5 anni, a decorrere dall’evento, per la responsabilità extracontrattuale. Recentemente, accanto a un progressivo ridimensionamento in senso restrittivo delle tipologie di danno risarcibile, che fino a un paio di anni fa includevano diverse sottocategorie del danno biologico quali danno edonistico, danno da vita di relazione e altre, mediante la riduzione a unità del danno non patrimoniale, è stato introdotto dalla giurisprudenza un tertium genus di responsabilità ovvero quella derivante da contatto sociale. Tale istituto, che trae origine dal diritto tedesco, risulta applicabile ogni qualvolta si verifichi un danno a carico di un soggetto debole che abbia legittimamente confidato nell’operato di altro soggetto il quale, sebbene estraneo rispetto al danneggiato, abbia assunto, in virtù di disposizioni normative o in ragione degli interessi e beni coinvolti, la cosiddetta posizione di garanzia. Questa posizione si ravvisa nelle ipotesi in cui le attività poste in essere da un dato soggetto si possano considerare orientate (in termini sostanziali) anche a proteggere tale parte debole. Nonostante non sussista alcun rapporto diretto tra danneggiato e danneggiante, similmente a quanto accade per la responsabilità extracontrattuale, quest’ultimo potrebbe essere tenuto a risarcire il danno, su basi giuridiche diverse da quelle previste per l’azione aquiliana, nell’ipotesi in cui abbia svolto negligentemente la propria attività. Tipicamente la responsabilità da contatto sociale è stata affermata per contenziosi che concernevano contestazioni per malpractice medica, rapporti banche vs clientela in generale, rapporti tra “cittadino” e PA; tuttavia, se si esaminano più dettagliatamente gli elementi costitutivi di questa fattispecie, non si può a priori escluderne l’estensione ad altre casistiche che condividono un comune denominatore con quelle già decise, sulla scorta del principio di

METROLOGIA LEGALE E FORENSE

Il presupposto necessario da cui potrebbe trarre origine una responsabilità da contatto sociale è tendenzialmente rappresentato da un contratto (concluso dall’operatore con soggetto diverso da quello che vanta la pretesa risarcitoria) o da un obbligo di legge che impone una data prestazione a carico dell’operatore con effetti protettivi a favore dei terzi. In via esemplificativa, si pensi a un laboratorio che effettua prove o analisi su un prodotto o strumento destinato a rilevazioni di parametri di varia natura in ambito lavorativo e, per effetto di un errore del laboratorio stesso, ne derivi un danno a soggetto/i che abbia/no fatto affidamento sulla conformità del prodotto/strumento sulla scorta delle attestazioni (o equivalenti) emesse dal laboratorio. Una simile ipotesi potrebbe dare luogo a una responsabilità da contatto sociale nei seguenti casi: a) L’attività di prova/verifica affidata al laboratorio deriva da una disposizione di legge (a.e. verificazioni periodiche di strumenti di misura); b) L’attività di prova/verifica costituisce prestazione in adempimento di un contratto concluso dal laboratorio avente per oggetto un prodotto/strumento che, per sua natura o per funzione definita dal cliente del laboratorio, è destinato a essere utilizzato in circostanze tali da coinvolgere necessariamente beni giuridici di elevato livello, quali la vita la salute umana ecc. Quale la differenza rispetto all’azione di risarcimento del danno per responsabilità extracontrattuale che sarebbe comunque esercitabile da parte del terzo danneggiato? In termini pratici, l’effetto che deriva da ambo le azioni risarcitorie è pressoché il medesimo, ovvero, in caso di condanna, l’operatore sarà tenuto a risarcire il danno, derivante dalla sua attività (negligente), patito dal soggetto terzo indipendentemente dal titolo da cui trae origine la responsabilità. Tuttavia, come già inizialmente precisato, a prescindere dai presupposti utili a fondare un’azione per responsabilità da contatto sociale, più rigorosi rispetto a quelli previsti per un’azione di responsabilità extracontrattuale, il primo tipo di azione risulta più favorevole al danneggiato sia sotto il profilo dell’onere probatorio che T_M ƒ 295


risultati forniti dal laboratorio stesso. Infine, in considerazione del fatto che questo tipo di responsabilità mutua la maggior parte delle proprie caratteristiche dalla disciplina disposta per le obbligazioni contrattuali, nonostante non ci siano puntuali indicazioni giurisprudenziali al riguardo, è ragionevole ritenere che anche il termine prescrizionale per l’esercizio dei diritti sia quello ordinario di 10 anni. In considerazione di questo nuovo orientamento giurisprudenziale che ha innovato la casistica della responsabilità, senza che siano rinvenibili specifiche normative utili a delimitare il campo applicativo 1 né puntuali elenchi tassativi d’ipotesi sanzionabili secondo questo schema, si rende opportuno valutare questa ipotesi come non meramente remota o esclusa in via preventiva e assoluta, adottando, ove possibile, specifiche cautele legali allo scopo di evitare una dolorosa ampli-

ficazione delle responsabilità derivanti dalle attività svolte. NOTA 1 In realtà il legislatore, quando ha provveduto in materia di responsabilità da contatto sociale, è intervenuto a contrario nel senso che, anziché prevedere ipotesi specifiche e tassative per l’applicabilità di tale tipologia di azione risarcitoria, ha preferito individuare casi o materie in cui fosse esclusivamente invocabile la responsabilità extracontrattuale. Un esempio eloquente è rappresentato dalla Legge 24/2017 (Legge “Gelli-Bianco”) in materia di responsabilità medica, settore in cui si stava diffondendo il ricorso alla responsabilità da contatto sociale e che, per tale ragione, si poneva come altamente critico, in quanto tale impostazione (processuale) rischiava di condurre verso un atteggiamento di chiusura da parte dei medici che trovava manifestazione attraverso una medicina difensiva; in ragione di tale circostanza, il legislatore ha optato per la qualificazione della responsabilità medica del sanitario operante presso struttura come responsabilità extracontrattuale.

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con riguardo al termine prescrizionale. In ordine alle prove il danneggiato, analogamente a quanto accade per le ipotesi di responsabilità contrattuale, potrà limitarsi ad affermare l’inadempimento dell’operatore sul quale graverà, invece, l’onere di dimostrare di avere eseguito la prestazione secondo la diligenza richiesta fornendo sul punto una solida prova. Risulterà infatti sufficiente per il danneggiato, ai fini della integrazione delle prove richieste per una vittoriosa azione risarcitoria, dimostrare l’esistenza dell’obbligo del laboratorio di effettuare determinate prove su tale prodotto/strumento in conformità a una data norma, nonché la sussistenza e l’entità del danno patito e il corrispondente rapporto eziologico tra la condotta del laboratorio e il danno che, nel caso di specie, potrebbe semplicemente essere limitato alla “confidenza” posta dal soggetto nei

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METROLOGIA LEGALE E FORENSE

NUOVA TERMOCAMERA INDUSTRIALE PER ALTE TEMPERATURE È stata recentemente presentata la termocamera industriale FLIR TG297, che combina in un singolo strumento immagini termiche con misurazioni di temperatura senza contatto. Questa versatile termocamera per la diagnostica in ambito industriale è dotata di un filtro esclusivo, che consente agli ispettori della manutenzione, riparazione e verifica funzionale d’identificare visivamente e individuare la fonte di molti problemi comuni in applicazioni ad alta temperatura, tra cui fornaci, forni, materiale refrattario e attività manifatturiere. La TG297 supera le limitazioni dei termometri IR a singolo punto, consentendo di vedere i punti caldi e freddi, indicativi della presenza di problemi potenzialmente gravi, e tracciarli fino alla fonte. Essa permette di esaminare molteplici impianti e componenti, dai collegamenti elettrici ai guasti meccanici, in modo rapido e preciso con temperature tra 25 °C e 1.030 °C. Tipicamente, le alte temperature appaiono bianche nelle immagini termiche, ma la TG297 dispone di un filtro mobile per alte temperature che migliora la gamma

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dinamica termica. Con il filtro attivato, è possibile vedere le variazioni di colore che evidenziano le differenze in prossimità della soglia più alta della gamma di temperatura della termocamera. La TG297 si basa su un sensore termico FLIR Lepton® 160×120 e su algoritmi di elaborazione immagine proprietari FLIR per ottenere immagini della massima qualità. La tecnologia brevettata FLIR Multi Spectral Dynamic Imaging (MSX™) sovrappone i dettagli dell’immagine catturata con la fotocamera integrata sull’immagine termica completa ripresa dalla termocamera, per una maggiore nitidezza e prospettiva. La termocamera può essere utilizzata anche per catturare immagini visive complete di valori di temperatura. La memoria flash da 4 gigabyte consente di memoriz-

zare fino a 50.000 immagini, per mostrare ai clienti, a conclusione dell’intervento, che il problema è stato risolto. La batteria ricaricabile agli ioni di litio consente cinque ore di uso continuo. Il robusto corpo della TG297 è in classe di protezione IP54 per sopportare le sollecitazioni negli ambienti di lavoro più difficili. È dotata di un puntatore laser multipunto, che indica chiaramente l’area misurata, nonché di un potente illuminatore LED per vedere in spazi bui e difficili da raggiungere. La tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) consente di caricare dati e condividere le immagini su un dispositivo mobile per creare rapporti sul campo. Per ulteriori informazioni: www.flir.com/TG297.


MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE

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2019-2020-2021 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse 2019

3-5 ottobre

Genova

IMEKO TC-19 Workhop on Metrology for the Sea

www.metrosea.org

9 ottobre

Milano

Evoluzione del sistema di telecontrollo e automazione dell’acquedotto di Milano

https://my.foim.org/ISFormazione-Milano/evoluzione-del-sistema-di-telecontrolloe-automazione-dellacquedotto-di-milano-i-ed-corso-630.xhtml; jsessionid=25d441b692b83570085a7a1d591a

10 ottobre

Roma

NI Aerospace and Defense Forum - Italy

https://events.ni.com/profile/web/index.cfm?PKWebId=0x812450001

17 ottobre

Milano

L’impatto acustico di impianti meccanici in ambito civile

https://my.foim.org/ISFormazione-Milano/limpatto-acustico-di-impianti-meccaniciin-ambito-civile-corso-658.xhtml;jsessionid=25d441b692b83570085a7a1d591a

30-31 ottobre

Napoli

XXVII Convegno Nazionale AIVELA

www.aivela.org/XXVII_Meeting/index.html

Graz, Austria

8th IEEE International Conference on Connected Vehicles and Expo (ICCVE)

https://iccve2019.com

17-21 novembre

Niigata, Giappone

Asia-Pacific Measurement Forum on Mechanical Quantities - APMF 2019

https://unit.aist.go.jp/riem/ft-std/apmf2019

8-10 dicembre

Abu Dhabi, Emirati Arabi

2019 IEEE International Conference on Imaging Systems & Techniques (IST)

https://ist2019.ieee-ims.org

4-8 novembre

2020 27-31 gennaio

Palm Springs, CA, USA

66th Annual Reliability and Maintainability Symposium

http://rams.org/ www.aetevent.com

12-14 febbraio

Torino

A&T - Automation & Testing, 14a edizione

17-22 febbraio

Anahaim, CA, USA

AAFS 72nd Annual Scientific Meeting

www.aafs.org

9-11 marzo

Tunisi, Tunisia

Mediterranean and Middle-East Geoscience and Remote Sensing Symposium 2020

https://2020.m2garss.org/

9-11 marzo

Kuala Lumpur, Malesia

IEEE Sensors Applications Symposium (SAS)

https://2020.sensorapps.org

31 marzo - 2 aprile

Bielsko-Biała, Polonia

Coordinate Measuring Technique

https://wtp.pl/conf14/

6-9 aprile

Crystal City, VI, USA

IEEE/NDIA/INCOSE Systems Security Symposium 2020

https://2020.ieeesystemssecuritysymposium.org/

14 - 20 aprile

Casablanca - Marocco

CAFMET Conference 2020

http://www.cafmet.com/event/cafmet-conference-2020/

5-7 maggio

Cavtat-Dubrovnik, Croazia

IMEKO TC3, TC5, TC16 and TC22 International Conference 2020

http://conferences.imeko.org/index.php/tc3-5-16-22_2020/2020

14-15 maggio

Eindhoven, Olanda

IEEE Sensor Interfaces Meeting 2020

https://2020.ieee-sim.org/

18-21 maggio

Austin, TX, USA

NI Week 2020

www.ni.com/en-us/events/niweek.html

25-28 maggio

Dubrovnik, Croazia

2020 IEEE International Instrumentation & Measurement Technology Conference (I2MTC)

https://i2mtc2020.ieee-ims.org

1-3 giugno

Bari

IEEE International Symposium on Medical Measurements & Applications (MeMeA)

https://memea2020.ieee-ims.org

23-26 giugno

Roma

14th Intl Conference on Vibration Measurements by Laser and Noncontact Techniques

www.aivela.org/14th_Conference/index.html

28 giugno - 1 luglio

Manchester, UK

IEEE International Conference on Flexible and Printable Sensors and Systems (FLEPS)

https://2020.ieee-fleps.org/

24-27 agosto

USA - location da definire

AUTOTESTCON 2020

http://autotestcon.com

19-22 ottobre

Dubrovnik, Croazia

17th IMEKO TC 10 Conference: “Global trends in testing,

https://www.imekotc10-2020.com/

25-28 ottobre

Rotterdam, Olanda

IEEE Sensors 2020

https://ieee-sensors2020.org/

Praga, Rep. Ceca

19th International Conference on Mechatronics – Mechatronika 2020

https://mechatronika.fel.cvut.cz/

2-4 dicembre

diagnostics & inspection for 2030”

2021 30 agosto - 3 settembre

Yokohama, Giappone

XIII IMEKO World congress

www.imeko2021.org

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NUOVO TRASDUTTORE PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI IN SERIE Ideata per le applicazioni che richiedono grandi volumi di sensori, la nuova serie di trasduttori a filo wireSENSOR WPS-Kxx effettua misurazioni di distanza e posizione altamente precise. La serie K combina le caratteristiche di un sensore ad alte prestazioni per ambienti indoor e outdoor con un eccellente prezzo. Grazie al design modulare, tutti i modelli possono essere facilmente adattati all’applicazione. I nuovi trasduttori per misurazioni di posizione e distanza ad alta precisione di Micro Epsilon, con un campo di misura da 2.300 mm a 5.000 mm, sono appositamente progettati per uso industriale e usati principalmente in macchinari mobili, gru e sollevatori. Le serie compatte K di distinguono per l’alta flessibilità e l’eccellente rapporto prezzo/prestazioni, caratteristiche adatte alle applicazioni OEM e in serie. L’involucro in plastica rinforzato in fibra di vetro, così come gli spazi separati tra tamburi e molle, rendono questi sensori estre-

mamente robusti contro le influenze esterne e ideali per applicazioni sia indoor che outdoor. Il design modulare consente un facile adattamento efficiente alle diverse applicazioni. Sono disponibili versioni personalizzate con diversi campi di misura, spessori e uscite. Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it.

IL PRIMO LASER TRACKER CON SCANSIONE 3D INTEGRATA È stata recentemente presentata da Hexagon Manufacturing Intelligence la nuovissima linea di laser tracker Leica Absolute Tracker ATS600, che introduce un nuovo tipo di strumento metrologico, in grado di effettuare scansioni anche senza riflettore. L’ATS600 può scansionare una superficie con precisione metrologica fino a 40 metri di distanza, senza la necessità di target, spray, riflettori o sensori. Aree, in precedenza di difficile accesso, si misurano ora in modo semplice senza neppure la necessità di riposizionare il tracker. Mentre le superfici che in passato avrebbero richiesto ore di scansione manuale, possono essere ora digitalizzate in pochi minuti. “Siamo sempre molto focalizzati sulla facilità d’uso. La produttività in tutto il nostro processo di ricerca e sviluppo e la scansione a portata estesa è un concetto molto interessante per

noi,” afferma Matthias Saure, Laser Tracker Product Manager in Hexagon. “Come già il LAS-XL in precedenza, l’ATS600 cambia in modo radicale la portata della scansione non-contatto come la intendiamo noi. Sappiamo che gli utilizzatori sono sempre più interessati a digitalizzare i componenti per garantire in modo assoluto la qualità di produzione e pensiamo che l’ATS600 sia un prodotto che possa veramente portare la digitalizzazione in nuovi campi della produzione industriale, e svolgere un ruolo chiave nell’estendere il ruolo dell’assicurazione qualità”. Il Leica Absolute Tracker ATS600 è disponibile da oggi in tutto il mondo e può essere ordinato presso la rete vendita Hexagon locale. Le prime unità verranno consegnate a marzo. Per maggiori informazioni: www.hexagonmi.com.

NUOVO TORSIOMETRO AD ALBERI Magtrol, leader mondiale nelle soluzioni di misura di Coppia, Torsione e Motor Testing, aggiunge alla propria gamma un nuovo torsiometro, dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di disporre dello “stato dell’arte” nelle misure di coppia mediante torsiometri ad alberi, il nuovo torsiometro serie TS include tutte le funzionalità che consentono un perfetta integrazione negli ambienti di misura, grazie all’uscita analogica +/-10 V e l’uscita digitale USB per una connessione diretta con il PC. 3 Led sul corpo del torsiometro lato connettori, consentono di verificare lo stato della misura (sovraccarico, Test, Tare etc.). La funzione BITE (Built In Test), attivabile mediante software e chiusura contatti sul cavo di segnale, completa la verifica funzionale del sistema. Le dimensioni sono contenute e consentono un montaggio vincolato a terra oppure sospeso, con interasse albero-base di 45 mm. Perfetta compatibilità del torsiometro con tutti gli hardware e software Magtrol.

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Caratteristiche principali: Range di misura: +/-0,05 Nm….+/-500 Nm Sovraccarico: 400 % FS Rpm: 15.000 max Accuratezza: 0,1% FS Banda passante: 1 kHz Uscita analogica: +/-5 V (+/-10 V al 200% FS) Connessione digitale USB 2x360 Impulsi / giro (sfasamento 90°) + Index Alimentazione: 12-35 Vdc Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/mhNUZM. Contattaci per discutere la tua applicazione: info@dspmindustria.it.


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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Pasquale Daponte e Nicola Paone

SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure.

(GMMT), i quali svolgono da alcuni anni la propria riunione scientifica annuale in modo congiunto. Nell’ambito del Forum si sono infatti tenuti il XXXVI Congresso Nazionale di Misure elettriche ed elettroniche e il XXVII Congresso Nazionale di Misure meccaniche e termiche. L’evento ha visto la partecipazione di

IL PROF. SALVATORE BAGLIO ELETTO PRESIDENTE DELLA IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY

mine del biennio di presidenza dell’amico Salvo, sarà, ne siamo convinti, ancora più alta. Al neo Presidente vanno i Apprendiamo calorosi auguri di tutta la con grande pia- redazione di Tutto_Micere che il nostro sure! collega Salvatore Baglio della se- A SETTEMBRE, de GMEE di Ca- A PERUGIA, tania è stato e- SI È TENUTO letto Presiden- IL III FORUM te della Instru- DELLE MISURE mentation and Mea sure ment Dal 12 al 14 settembre 2019 si è svolSociety dell’IEEE per il biennio 2020- to presso il Centro Congressi Hotel Giò 2021. a Perugia, il III Forum Nazionale delle La redazione di Tutto_Misure si con- misure. Si tratta di un evento annuale gratula con il Prof. Baglio per l’impor- co-organizzato dal Gruppo misure tante e meritatissimo riconoscimento elettriche ed elettroniche (GMEE) e dal giunto a coronamento dell’importante Gruppo misure meccaniche e termiche lavoro svolto in seno alla Instrumentation and Measurement Society per tanti anni e con grande dedizione. Ancora una volta un rappresentante italiano si siede al timone della più importante, assieme a IMEKO, associazione internazionale delle misure, a testimonianza della stima di cui gode internazionalmente la ricerca italiana in questo settore. Stima che, al ter-

circa 180 ricercatori dell’area delle misure e di 16 aziende che hanno sponsorizzato l’iniziativa. Il Forum rappresenta senza dubbio l’evento scientifico annuale più importante del settore, nel corso del quale vengono illustrati i principali esiti delle attività di ricerca che si conducono negli Atenei nazionali e in altri centri italiani di ricerca. Quest’anno, in occasione della recente modifica effettuata al sistema internazionale delle unità di misura, la presentazione plenaria è stata fatta da Luca Callegaro dell’INRIM ed ha avuto per argomento proprio la descrizione delle recenti modifiche attuate a livello internazionale.

alessandro.ferrero@polimi.it

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La presentazione è stata seguita da una tavola rotonda sul tema, coordinata da Federico Pedrocchi, giornalista di Radio 24. Vi hanno partecipato esperti di misure di vari settori dell’industria, dei servizi e della ricerca con considerazioni sull’impatto delle misure nella vita delle imprese e dei cittadini.

Il Forum è poi proseguito con le presentazioni a invito nei diversi settori delle misure elettriche, elettroniche, meccaniche e termiche. Si è quindi avuta una panoramica sugli sviluppi e sulle tendenze in atto nell’ampio ambito della metrologia e delle sue tante applicazioni. Del resto, l’avanzamento della tecnologia nei diversi settori applicativi dell’industria e lo sviluppo di recenti e nuovi paradigmi della conoscenza (Internet-of-Things, Big data, …) e applicativi (es. Industria 4.0) forniscono spunti di riflessione su come e cosa debba essere misurato e con quale incertezza. Di questi argomenti si è dibattuto nelle giornate dedicate agli approfondimenti scientifici. Durante la prima giornata dei lavori, il GMEE e il GMMT hanno condiviso le sessioni dedicate alle presentazioni e hanno assegnato a due giovani ricercatori i premi intitolati alla memoria dei professori Cennamo e Cappa. La seconda giornata si è svolta a sessioni separate e contemporanee ed è T_M ƒ 300

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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

terminata con la cena sociale, nel corso della quale sono stati assegnati i premi intitolati alla memoria dei professori Offelli e D’Apuzzo e i premi sponsorizzati dalla National Instruments e da Gibertini elettronica. Il contributo delle imprese è stato determinante per la buona riuscita dell’evento, sia per le informazioni sugli aggiornamenti da loro effettuati a prodotti esistenti e per la presentazione di nuovi prodotti, sia per le discussioni che i partecipanti hanno condotto presso i loro stand, durante le pause e le sessioni poster. Il Forum è terminato con la riunione scientifica annuale del GMEE e del GMMT. Di entrambe si dà conto più sotto. Il Forum delle misure è diventato ormai un appuntamento significativo nella vita professionale dei ricercatori nell’area delle misure, sia per consentire ai ricercatori di rimanere aggiornati rispetto alle evoluzioni del settore, sia per far partire o consolidare collaborazioni fra gruppi di ricerca in Atenei e centri di ricerca distribuiti sul territorio nazionale. L’appuntamento con il IV Forum delle misure è a settembre 2020 nella bella località di Giardini Naxos, in Sicilia.

L’ASSEMBLEA DEL GMEE

L’Assemblea del GMEE si è riunita il giorno 14 settembre 2019, alle ore 9:30, presso il Centro Congressi Hotel Giò a Perugia, con il seguente Ordine del Giorno: 1) Comunicazioni 2) Relazione del Presidente uscente sul triennio 2016-2019 3) Elezione del Presidente per il triennio 2019-2022 (art. 19 dello Statuto e art. 13 del Regolamento). 4) Elezione del Segretario per il triennio 2019-2022 (art. 19 dello Statuto e art. 14 del Regolamento). 5) Elezione di: a. Rappresentante dei Soci Sostenitori nel Consiglio Direttivo (art. 24 dello Statuto e artt. 5 e 18 del Regolamento); b. Rappresentante dei Soci Ordinari nel Consiglio Direttivo (artt. 5 e 17 del Regolamento); c. Rappresentanti di Unità Operative nel Consiglio Direttivo (art. 16 del Regolamento); d. Membri eletti della Commissione di Coordinamento (artt. 7 e 21 del Regolamento); e. Membri eletti della Commissione Didattica (artt. 6 e 20 del Regolamento); f. Membri del Comitato Etico e Deontologico (art. 22 del Regolamento); 6) Nomina dei Revisori dei Conti (art. 21 dello Statuto); 7) Nomina del Tesoriere (art.17 dello Statuto); 8) Situazione nazionale alla luce delle iniziative ministeriali, CUN e ANVUR; 9) Stato delle iniziative: Sito web dell’Associazione, Tutto_Misure, Borse di studio all’estero “Massimo D’Apuzzo”, Premio di dottorato “Carlo Offelli”; 10) Giornata della Misurazione; 11) Scuola per addottorandi “Italo Gorini”; 12) IV Forum delle Misure, 2020; 13) Varie ed eventuali. 1) Comunicazioni Il Presidente informa l’Assemblea sugli eventi


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– Baglio segnala che sono aperte le candidature per gli award della IEEE I&M society. – Peretto segnala che sta partendo un CdS in Ingegneria Elettrica dove le misure sono caratterizzanti. – Consuntivo III Forum delle Misure 2019. Carbone presenta la relazione a consuntivo del III Forum delle Misure. Il Consiglio approva il bilancio consuntivo e ringrazia i colleghi dell’Unità di Perugia per l’ottimo lavoro svolto. Il Presidente ricorda che come già deliberato dal CD la sede organizzatrice non percepirà una quota degli utili derivanti dall’organizzazione della Riunione Annuale. 2) Relazione del Presidente uscente sul triennio 2016-2019 Daponte relaziona sulle attività del GMEE nel triennio 2016-2019. Le attività si sono concentrate principalmente sulla riorganizzazione dell’Associazione, il proseguimento e potenziamento dei legami con i colleghi del GMMT, il sostegno alla presenza dei giovani nel GMEE, e lo sviluppo delle attività della Terza Missione. L’attenzione è stata posta sulla riorganizzazione dell’Associazione tramite: – sviluppo di un Sistema Informatico Integrato (SI2); – nascita di un nuovo sito web dell’Associazione che integra un CMS (Content Management System); – creazione di un’apposita Commissione coordinata dal Prof. Francesco Lamonaca e composta dal Prof. Massimo Lazzaroni (Responsabile documentazione), Prof. Luca Mari (Responsabile servizio mail e newsletter), Ing. Lorenzo Ciani (Responsabile didattica e pubblicazioni), Ing. Giuseppe Maria D’Aucelli (Responsabile social), Ing. Liliana Viglione (Segretaria), per la gestione del SI2; – revisione dell’anagrafe dei soci e l’individuazione corretta delle quote annuali, attività resa possibile dalla realizzazione dei punti precedenti; – contratto annuale con Athena Srl per la gestione sia degli eventi organizzati dall’Associazione sia delle sue attività amministrative; – adeguamento della documentazione

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d’interesse dell’Associazione. Daponte illustra inoltre al Consiglio quanto segue: – È venuto a mancare il giovane collega Alberto Fornaser. Il Consiglio esprime le più vive condoglianze alla Famiglia del Collega scomparso. – Nicola Pasquino è stato nominato Presidente del CT106 “Esposizione Umana ai Campi Elettromagnetici” per il triennio 2019-2021. – È stato dato patrocinio al 1° Convegno dell’Istituto italiano di Robotica e Macchine Intelligenti, Roma, dal 18 al 20 Ottobre. Maggiori informazioni su I-RIM sul sito www.irim.it. – Sabina Merlo è stata nominata Guest Editor dello Special Issue su “Refractive Index Sensors” per la rivista Sensors. La scadenza per la sottomissione degli articoli è fissata per il 15 gennaio 2020, mentre il link alla call è il seguente: www.mdpi.com/ journal/sensors/special_issues /Refractive_index_sensors. – Sergio Toscani è stato nominato Guest Editor dello Special Issue della rivista mdpi “Applied Sciences” su PMU e misure sincronizzate. La scadenza per la sottomissione degli articoli è fissata per il 30 aprile 2020, mentre il link alla call è il seguente: www.mdpi.com/ journal/applsci/special_issues/ phasor_measurement_units. – Petri ha inviato una copia del documento sulla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale prodotto dal Ministero dello Sviluppo Economico, edita a luglio 2019. – Arpaia invita i colleghi a sensibilizzarsi sul tema della physical artificial intelligence. – Betta informa sulla riunione del 26 settembre organizzata dall’agenzia quacing-Eurace, di cui è presidente. Il giorno precedente si terrà un corso di formazione. Informa inoltre l’assemblea che è diventato coordinatore della commissione CRUI per la didattica. – Petri comunica che il prossimo 3 ottobre a Trento ci sarà un seminario sulla Metrologia Forense con ingegneri e magistrati. – Tellini informa sull’esito di RTSI 2019. L’anno prossimo sarà a Napoli dal 7 al 10 settembre. Leopoldo Angrisani seguirà l’evento.

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e dell’attività dell’Associazione ai requisiti del GDPR; – avvio di pagine relative al GMEE sui Social più diffusi; – revisione dei documenti fondanti dell’Associazione, con il valido sostegno del Past President e del Segretario. Tale attività continuerà nel prossimo triennio. La riorganizzazione ha comportato da subito una maggiore semplificazione amministrativa e una migliore gestione dei flussi di cassa, con il risultato di un considerevole assestamento delle finanze dell’associazione. Il bilancio consuntivo dell’Associazione si è chiuso ogni anno sempre in attivo. In parallelo con l’attività organizzativa è stata data ampia cura ai rapporti con i colleghi del GMMT, tramite: – creazione del “Forum delle Misure”; – lancio di attività scientifiche comuni (ad esempio, MetroAeroSpace, MetroAgriFor, MetroArchaeo, MetroSea, MetroInd); – partecipazione coordinata a riunioni CUN/MIUR; – invito a colleghi del GMMT a partecipare a riunioni del Consiglio Direttivo e della Commissione di Coordinamento del GMEE. Tali attività hanno consentito una maggiore conoscenza tra i colleghi del GMEE e GMMT e una maggiore consapevolezza delle aspettative e problematiche di ciascun gruppo. Si evidenzia, inoltre, l’avvio di una discreta attività di ricerca tra gruppi del GMEE e GMMT. L’attenzione dedicata ai giovani ha visto: – un rinnovato sviluppo della scuola Gorini che per la prima volta si è tenuta all’estero e ha visto nell’edizione del 2019 più di 70 iscritti. Daponte ricorda che al fine di legare sempre di più questa iniziativa al GMEE, è stato introdotto a partire dall’edizione 2017 un premio per la miglior presentazione delle proprie attività di ricerca tra i partecipanti alla scuola. I vincitori avranno l’iscrizione gratuita al successivo Forum delle Misure. Ringraziamenti vivissimi a Pasquale Arpaia e a tutti i T_M ƒ 301


suoi collaboratori per il successo conseguito. La scuola è un ulteriore esempio di eccellente collaborazione con il GMMT. In futuro ulteriori sforzi dovrebbero essere rivolti a includere altri giovani studiosi di aree culturali affini. – Borse di studio all’estero “Massimo D’Apuzzo” pari a € 10.000,00, nuovo regolamento e nuovo bando con tutta la documentazione presentabile tramite web portal. È stata predisposta anche una presentazione per guidare i candidati e i commissari nell’utilizzo della nuova procedura. – Premio di dottorato “Carlo Offelli” 2019, nuovo regolamento e nuovo bando con tutta la documentazione presentabile tramite web portal. Anche i commissari opereranno tramite accesso al sito web. È stata predisposta anche una presentazione per guidare i candidati e i commissari nell’utilizzo della nuova procedura. – istituzione del Premio “F. Cennamo”, la National Instruments ha firmato con il GMEE un accordo per offrire un NImyRIO al vincitore del premio per le prossime 5 edizioni della riunione annuale a partire dal 2016. Per il contributo svolto nella realizzazione di questo progetto, il Presidente ringrazia il Prof. Arpaia. L’attenzione e l’impegno del GMEE per la Terza missione sono continuati: – attraverso la rivista Tutto_Misure, di cui è stato nominato Direttore il Prof. Alessandro Ferrero; – con la riorganizzazione della Giornata della Misurazione. La nuova formula della GdM, evento incluso nella fiera A&T all’Oval Lingotto di Torino, e organizzata da Nicola Giaquinto e Carlo Carobbi, è senza dubbio un successo. È da evidenziare che L’Assemblea del GMEE, riunita in seduta telematica convocata con email del 20.02.2018, preso atto della perdita con cui la società Deltamu Italia s.r.l. ha chiuso l’anno finanziario 2017, non ritenendo economicamente sostenibile per il GMEE contribuire finanziariamente al ripianamento di tale perdita e alla ricostituzione del capitale sociale come richiesto dal socio Delta Mu, ha deliberato di vendere al socio Delta Mu le proprie quote di capitale sociale. T_M ƒ 302

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Il GMEE presenta oggi 43 Unità operative (di cui 37 universitarie e 1 straniera). Nel triennio colleghi del GMEE hanno conseguito rilevanti posizioni in prestigiose istituzioni internazionali. Proiettando l’analisi al prossimo futuro, Daponte auspica: – la rivitalizzazione della commissione didattica che utilizzando il SI2 potrebbe avviare una ricognizione dei corsi di misure e creare una banca dati; – la continuazione della politica di razionalizzazione delle riunioni dell’Associazione; – una sempre maggiore attenzione alla crescita dei giovani ricercatori; – di particolare importanza sono i rapporti con gli altri SSD del Macrosettore e una puntuale e coordinata presenza alle riunioni in cui a vario titolo si di scute dell’evoluzione del Macrosettore; – la continuazione delle attività tese all’accreditamento per le attività di formazione del GMEE. Daponte termina la relazione triennale ringraziando il Segretario e tutti i soci per il sostegno avuto durante il proprio mandato come presidente dell’Associazione. 3) Elezione del Presidente per il triennio 2019-2022 (art. 19 dello Statuto e art. 13 del Regolamento) Su proposta di Daponte, l’Assemblea elegge all’unanimità come Presidente del GMEE per il prossimo triennio, Paolo Carbone, il cui mandato avrà inizio al termine dell’Assemblea.

riore al triennio, così da riallineare il triennio di presidenza con quello dei coordinatori. Daponte, sentiti i componenti della Commissione di Coordinamento, propone i seguenti coordinatori delle linee di ricerca per il prossimo triennio: Salicone – A1: Fundamentals of measurement and metrology Liguori – A2: Measurement signals and data Fort – A3: Measurements for quality and innovation Muscas – A4: Measurement for characterization of components and systems Rapuano – A5: Measuring systems and instrumentation Malcovati – A6: Sensors and transducers for instrumentation Daponte evidenzia che, per la prima volta, il 50% dei responsabili sono donne. b. Rappresentante dei Soci Sostenitori nel Consiglio Direttivo (art. 24 dello Statuto e artt. 5 e 18 del Regolamento) Attualmente non vi sono Soci Sostenitori. c. Rappresentante dei Soci Ordinari nel Consiglio Direttivo (artt. 5 e 17 del Regolamento). Daponte ricorda che in questa posizione è tradizione del GMEE eleggere un socio senior non strutturato nel SSD ING-INF/07. Propone quindi di confermare Roberto Buccianti, che viene eletto all’unanimità.

d. Rappresentanti di Unità Operative nel Consiglio Direttivo (art. 16 del Regolamento). Daponte ricorda che l’Art. 16 del Regolamento dell’Associazione riporta che: Ciascuna Unita operativa elegge, entro un mese dall’elezione del Presidente e del Segretario, il proprio rappresentante nel Consiglio Direttivo secondo le modalita concordate tra gli affe5) Elezione renti all’Unita. a. Coordinatori delle Linee di Ricerca Daponte elenca gli attuali rappresenDaponte ringrazia gli attuali coordi- tanti delle Unità operative e invita le natori delle Linee di Ricerca che Unità operative a procedere all’eleziohanno operato per un periodo supe- ne dei propri rappresentanti.

4) Elezione del Segretario per il triennio 2019-2022 (art. 19 dello Statuto e art. 14 del Regolamento) Su proposta di Daponte, l’Assemblea elegge all’unanimità come Segretario del GMEE per il prossimo triennio Emilio Sardini, il cui mandato avrà inizio al termine dell’Assemblea.


N. 04ƒ ; 2019 f. Membri eletti della Commissione Didattica (artt. 6 e 20 del Regolamento) Daponte ringrazia i componenti della Commissione Didattica e ricorda i criteri utilizzati – e discussi con il Segretario – per individuare i candidati per la nuova Commissione didattica, ossia, considerare docenti di I o II fascia, possibilmente garantendo una equa distribuzione geografica e privilegiando soci non coinvolti nella precedente Commissione. Propone quindi all’Assemblea la seguente lista: D’Arco, Silva, Faifer, Carullo, Donato, Lanzolla, Fontanelli, Miele, Sulis. L’Assemblea vota all’unanimità questi membri quali componenti la Commissione Didattica. g. Membri del Comitato Etico e Deontologico (art. 22 del Regolamento) Daponte propone all’Assemblea di eleggere membri del Comitato Etico e Deontologico Benetazzo, Savino, Ferraris, anche in virtù della loro considerevole partecipazione alla stesura del

Codice Etico e Deontologico dell’Associazione. Dopo breve discussione l’Assemblea vota all’unanimità il Comitato, indicando Ferraris quale coordinatore. 6) Nomina dei Revisori dei Conti (art. 21 dello Statuto) Daponte propone all’Assemblea i seguenti nominativi quali revisori dei conti: Teresa De Ianni, Antonella Palombi e, come sostituto, Paolo Palummo. L’Assemblea approva all’unanimità. Viene anche deciso che dal primo gennaio 2020 il nuovo commercialista dell’Associazione sarà il Dott. Giuseppe Campana che opera a Perugia, sede del Presidente eletto per il triennio 2019-2022.

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e. Membri eletti della Commissione di Coordinamento (artt. 7 e 21 del Regolamento). Daponte ricorda che secondo il Regolamento il numero di membri eletti nella Commissione di Coordinamento è 6. Informa, inoltre, che ha ottenuto disponibilità a far parte della Commissione da parte dei seguenti soci: Andria, Angrisani, Catelani, Landi, Narduzzi, Parvis. Chiede poi all’Assemblea se vi siano altri candidati tra i presenti. Non risultando alcun altro candidato, propone quindi all’Assemblea di votare i nominativi sopra riportati, che vengono votati all’unanimità. Betta ricorda le modalità di costituzione della Commissione di Coordinamento. Tre anni fa i membri eletti sono passati da 4 a 6. I membri attualmente non scadono. Questo fatto crea una alternanza di una unità ogni tre anni circa o nulla addirittura. Invita a ragionare su una modalità di rappresentanza diversa. Abbiamo un orizzonte temporale di tre anni per arrivare a proposte che garantiscano una maggiore dinamicità nella composizione della Commissione di Coordinamento.

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una gara di appalto per editori. Ha vinto una casa editrice di Bologna con prezzi competitivi. Daponte informa che a seguito del bando per la borsa di studio per ricerca all’estero “Massimo D’Apuzzo” quest’anno non sono pervenute domande. Daponte informa che il Premio di dottorato C. Offelli ha ricevuto quest’anno 4 domande. La Commissione ha conferito il premio a Domenico Russo dell’Unità di Salerno. L’Assemblea si congratula con il vincitore. 10) Giornata della Misurazione Daponte invita Giaquinto a illustrare brevemente la proposta di una Giornata della Misurazione maggiormente focalizzata sulle esigenze del mondo industriale. Giaquinto sollecita l’assemblea a contribuire maggiormente alle attività della giornata e ringrazia Carobbi per il supporto e la collaborazione fornita alle attività. La data della prossima Giornata è quella del 12-14 febbraio 2020.

7) Nomina del Tesoriere (art.17 dello Statuto) Daponte propone all’Assemblea di confermare come tesoriere Ferrero. L’Assemblea riconferma l’attuale tesoriere all’unanimità. Betta interviene per chiedere d’individuare delle iniziative per ridurre la cassa. 11) Scuola per addottorandi “Italo Gorini” 2019 8) Situazione nazionale Arpaia relaziona sull’andamento delalla luce delle iniziative l’ultima edizione della Scuola Gorini. ministeriali, CUN e ANVUR C’è stata una grande partecipazione. Daponte illustra brevemente le recenti Per la prima volta i corsi sono stati inseiniziative ministeriali. In particolare, riti sul MOOC Federica-web learning. ricorda che sono state avviate le pro- Ci sono stati 68 iscritti, alcuni provecedure per l’ASN. A dicembre ci sarà nienti dal CERN. La sede per l’edizione la sostituzione di quattro nuove perso- 2020 della Scuola sarà Reggio Calane nel consiglio direttivo dell’ANVUR. bria. De Capua illustra i dettagli organizzativi. 9) Stato delle iniziative: Daponte sollecita l’Assemblea a consiSito web dell’Associazione, derare possibili soluzioni per l’orgaTutto_Misure, Borse di studio nizzazione della Scuola per il triennio all’estero “Massimo D’Apuzzo”, 2021-23 e auspica candidature da Premio di dottorato parte delle Unità operative che ancora “Carlo Offelli” non l’hanno ospitata. Salerno, Firenze Daponte ricorda che il Sistema infor- e Siena si candidano a gestire il prosmatico Integrato dell’Associazione è simo triennio. pienamente operativo. Ferrero presenta un breve rendiconto 12) IV Forum delle Misure 2020 sullo stato della rivista Tutto_Misure, Daponte ricorda all’Assemblea che il illustrando i principali dati relativi ai Congresso annuale 2020 si terrà a contributi editoriali ricevuti e sollecitan- Messina, nella settimana 10-12 settemdo nuovi contributi. Docchio apprezza bre. Responsabile dell’organizzaziol’impegno di Ferrero e informa sul fatto ne sarà il GMMT. che a Brescia si occupa dell’edizione Nei giorni immediatamente precedenti di testi universitari. L’Università ha fatto alla riunione è prevista sia la Scuola “I. T_M ƒ 303


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nale di Misure Meccaniche e Termiche, presso la Sala Brugnoli del Palazzo Cesaroni in Perugia. La riunione si è svolta discutendo una serie di punti, tra cui: 1) Si è analizzato lo sviluppo dell’organico del gruppo, che vede 51 docenti, di cui 14 professori ordinari, 21 professori associati e 16 ricercatori, 13) Varie ed eventuali 10 a tempo determinato e 6 indetermiNon essendovi altro da discutere, la nato; il gruppo è in leggera crescita e seduta viene tolta alle ore 11.35. vede inoltre la presenza di 45 assegnisti di ricerca, in parte finanziati con progetti di ricerca. I docenti sono diL’ASSEMBLEA DEL GMMT stribuiti in 23 sedi universitarie italiane. L’importanza delle discipline delle miIl giorno 11-9-2019, alle 15.30, si è sure purtroppo non è equamente ricoriunita l’assemblea del Gruppo Nazio- nosciuta in tutte le sedi in cui esistono

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Gorini”, 3 -8 settembre, sia l’IMEKO TC-4 Symposium, Palermo, lunedì 14mercoledì 16 settembre. Daponte invita caldamente i soci a cogliere l’occasione per inviare lavori scientifici o proposte di sessioni speciali a questa conferenza. RTSI 2020 si svolgerà a Napoli dal 7 al 10 settembre.

STAGE LINEARI MINIATURIZZATI PER L’AUTOMAZIONE DI PRECISIONE I sistemi di posizionamento che non solo funzionano in modo molto preciso, ma sono adatti anche per carichi elevati e richiedono poco spazio d’installazione, sono ricercati nella tecnologia medica, nell’ingegneria biomedica o quando si allineano componenti nell’industria del laser e della fotonica, nel micro assemblaggio e, infine, quando si maneggiano componenti nell’automazione industriale. Con la serie L-505, PI (Physik Instrumente) dispone ora nel suo portafoglio di stadi lineari compatti che possono essere caricati fino a 30 N, disponibili in due dimen-

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sioni “salva spazio”: una versione stretta e allungata da 36 mm, con azionamento diretto, e una versione più corta e larga 60 mm, con trasmissione affiancata. Questi stadi lineari compatti sono disponibili sia con motore DC sia con motore passo-passo, con o senza riduttore. Nelle versioni DC senza riduttore e con motore a lato, la vite a ricircolo di sfere garantisce un ottimo funzionamento anche a velocità elevate e continuative. Ciò garantisce anche bassi giochi e l’assenza di stick-slip. Le versioni con riduttore sono invece adatte per applicazioni con carichi elevati ma velocità inferiori.

corsi di laurea e di laurea magistrale; su questo aspetto è in corso una riflessione all’interno del gruppo, con particolare riferimento ai corsi in ingegneria meccanica, industriale, biomedica e gestionale, nei quali la formazione alle misure è d’indubbio valore. 2) Si è poi fatto un quadro sulle iniziative a livello nazionale inerenti la riorganizzazione dei SSD e la proposta di nuove classi di laurea, discusse a livello di CUN, di Macrosettore 09/E-Misure e di Coordinamento della Meccanica. 3) Ampio spazio è stato infine dedicato alla didattica delle Misure Meccaniche e Termiche; in particolare emerge una sentita esigenza di aggiornare i testi di riferimento nel settore.

Poiché le guide, precaricate e con quattro file di sfere, vengono inserite direttamente nel corpo e nella piattaforma mobile, esse raggiungono un’elevata capacità di carico e un’elevata rigidità, garantendo allo stesso tempo un funzionamento regolare e uniforme. Per ulteriori informazioni: www.pionline.it.


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Rubrica a cura di Annarita Lazzari

Le misure in ambiente industriale Un mezzo attraverso cui accedere alla realtà prodotta

THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in companies and in laboratories. Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. LE FINALITÀ

200 anni (1837: creazione della Metrologia Legale, che ha la responsabilità di garantire la trasparenza e l’equità nelle transazioni commerciali), una misura non può essere sistematicamente corretta, proprio come un oggetto non può essere sistematicamente al valore nominale. Quindi, dobbiamo ammettere che un valore misurato non è la rappresentazione corretta della realtà, ma che contiene, in aggiunta, un errore di misura, frutto degli errori individuali prodotti da ciascuno dei fattori del processo di misurazione al momento in cui viene effettuata ciascuna misura. Di conseguenza, la misura sfoca e distorce la realtà (Fig. 1), e questo va a complicare la risposta a una domanda apparentemente semplice: il mio prodotto è conforme o la mia analisi mi consente effettivamente di decidere circa la patologia del paziente? Si noti che la dispersione apparente è maggiore della dispersione effettiva a causa degli errori di misura che trovano le condizioni favorevoli per manifestarsi durante le misurazioni di un campione. La realtà è quindi “migliore” di quanto non sembri, mentre la parte degli errori di misura che non hanno la possibilità di variare durante le misurazioni (e che quindi si comportano come bias) è all’origine della differenza tra la “media apparente” e la “media effettiva”. Questo scarto gioca un ruolo negativo, perché può suggerire che la popolazione sia ben posizionata (centrata) mentre è più vicina di quanto sembri, di fatto, a uno dei suoi limiti di tolleranza. Pertanto, la percentuale di “non conformi” può essere superiore, o anche significativamente più alta, rispetto alla apparenza.

analisi mediche (L.A.M.), ma anche per i parchi strumenti di misura la cui gestione La misura non è un’esigenza in sé per è oggetto di massima attenzione. l’industria. È solo un mezzo attraverso cui cercare di accedere alla realtà prodotta. Essa permette di pilotare e/o LA MISURA controllare la produzione per cercare PER CONOSCERE LA REALTÀ di raggiungere ciò che per l’azienda è essenziale, vale a dire la conformità. L’ideale sarebbe essere in grado di acIn generale, nel campo della produzio- cedere alla realtà degli oggetti (o delle ne industriale, non è possibile misurare analisi) prodotti, vale a dire al valore tutti gli oggetti prodotti per garantire la vero. Ora, proprio come un’azienda loro conformità individuale. In questo che produce pezzi mira a un valore contesto si procede con i prelievi (cam- nominale che non sarà in grado di ragpionamento) e, attraverso gli strumenti giungere, la misura mira a un valore sviluppati dalle scienze della statistica reale che non può essere raggiunto. (inferenza), si cerca di “indovinare” la Infatti, una misura non è altro che il risulrealtà della produzione attraverso al- tato di un processo che utilizza vari fatcune delle sue realizzazioni (campio- tori (oggetto misurato, strumento, operani). Queste tecniche sono abbastanza tore, procedura di misura, ambiente) comuni al giorno d’oggi e sono note in imperfetti per natura, proprio come generale con il nome di SPC (dall’In- anche un processo industriale implica glese, Statistical Process Control). diversi fattori (materiale, operatore, Tuttavia, in alcune aree specifiche, tutti i ambiente, strumento, usura dell’utensi”prodotti o servizi” (grandezza d’interes- le, istruzioni di lavoro ...). se) vengono verificati uno per uno. Que- Di conseguenza, e contrariamente a Direttore tecnico-commerciale – Deltamu sto è il caso, ad esempio, delle analisi una convinzione saldamente radicata Italia srl condotte nell’ambito dei laboratori di nel nostro inconscio collettivo da quasi alazzari@deltamu.com T_M

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piuttosto limiti, spesso determinati empiricamente, per valori misurati. In questa ipotesi, sono sufficienti misure di qualità equivalenti alla qualità storicamente prodotta, al di là di ogni altro concetto a volte discutibile. Sul piano industriale, Figura 1 – Apparenza Vs realtà è quindi necessario analizzare le due situazioni sopra menzionate.

IL RUOLO DELLA INCERTEZZA DI MISURA

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Innanzitutto, va notato che oggigiorno, e nonostante quasi 30 anni di certificazione, le incertezze di misura non vengono solitamente prese molto in considerazione nelle decisioni. Di conseguenza, possiamo ritenere che le attuali tolleranze, che servono di base alle nostre decisioni non siano necessariamente tolleranze funzionali, ma

AMPLIFICATORI MODULARI CON INTERFACCIA FIELDBUS Il futuro mondo dell’automazione presenta agli utenti sfide come il networking, la velocità, l’accuratezza, l’integrazione e l’economicità. L’ultima generazione di amplificatori burster sta affrontando questa sfida con l’innovativo sistema di amplificazione 9250/9251, che offre alte prestazioni e compatibilità fieldbus in un design modulare e versatile. La modularità di questi amplificatori consente prestazioni riservate solitamente a strumenti più complessi. Compatibile con tutti i bus di campo, modulare e facile da utilizzare, a un prezzo che diventa più competitivo con l’aumentare delle esigenze, la nuova generazione di amplificatori 9250/9251 unisce per la prima volta tutte le funzionalità che rendono possibile la moderna acquisizione dei dati di misura. Il sistema combinato di modulo amplificatore e bus-controller è compatibile con la rete, estremamente preciso, intelligente e adattabile a ogni esigenza e può essere integrato in qualsiasi configurazione e

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La conformità di un elemento (caso di misurazioni del 100%, ad esempio analisi mediche) La norma ISO/IEC Guide 98-4 [1], pubblicata in inglese nel 2012 (e questo standard è stato rivisto e confermato l’ultima volta nel 2015, pertanto questa versione rimane attuale), offre un approccio molto innovativo per definire una strategia che consenta di teneapplicazione esistente. Il 9250/9251 supporta bus di campo basati su Ethernet come Profinet, Ethercat, Ethernet o interfacce I/O e segnali di processo da sensori straingauge, potenziometri e sensori incrementali di qualsiasi genere, nonché segnali di processo analogici ± 10 V. Il sistema è adatto per misurare la forza, la pressione, lo spostamento, la velocità di rotazione e la coppia, comprese le misure combinate. Quando anche i sensori utilizzati sono burster, il trasferimento dei dati non solo è molto più semplice, ma anche immune da errori degli utenti grazie al burster TEDS (Transducer Electronic Data Sheet). Il 9250 a singolo canale è progettato per funzionare in modo autonomo e indipendente oppure in combinazione con il bus-controller 9251 per formare la versione multicanale, offrendo fino a 8 canali di misura che possono essere letti in modo sincrono tramite il buscontroller. Grazie all’alto livello di precisione e alla sua capacità di tara, l’amplificatore 9250 è in grado di affrontare le attività di misura più impegnative. La configurazione ultra-semplice avviene in pochi secondi con la funzione a due pulsanti per i parametri di uscita

re conto dell’incertezza della misurazione nella dichiarazione di conformità. È dunque una questione di considerare i rischi relativi alla decisione che possono essere suddivisi in: – rischio del cliente: rischio di dichiarare “conforme” un “non conforme” o rischio di dichiarare “non malato” un “paziente”; – rischio fornitore: rischio di dichiarare “non conforme” un “conforme” o dichiarare “malato” un “non ammalato”. Indipendentemente dal rischio del cliente o dal rischio del fornitore, la norma ci invita a considerare che questi rischi non riguardano solo le incertezze di misura. In effetti, è anche importante tenere conto dei rischi del processo con una semplice osservazione: “consegnare” un “non conforme” suppone di averlo realizzato. Di conseguenza, i calcoli del rischio diventano rapidamente complicati e i dati d’input sono: – incertezze di misura; – A priori sul processo, cioè la probabilità che produca questa o quella unità.

standard. È possibile impostare ulteriori parametri utilizzando il software per PC DigiVision tramite la porta USB. Varie funzioni, come la tara, sono controllabili tramite i due ingressi configurabili dall’utente. Si possono utilizzare due segnali limite per definire i punti di commutazione, con un’uscita logica dei rispettivi segnali di allarme, e impostare una frequenza di taglio tramite filtri passa-basso selezionabili per un segnale di uscita ottimale. Il Buscontroller 9251 offre un’interfaccia versatile al mondo dell’automazione tramite tutti i più diffusi sistemi fieldbus, in modo che i dati di misura possano essere analizzati esattamente dove è necessario. Il 9251 si inserisce semplicemente accanto ai moduli di misurazione compatibili con il bus. Grazie al loro design slim-fit, i moduli occuperanno poco spazio nel vostro quadro elettrico. Per ulteriori informazioni: www.burster.it.


N. 04ƒ ; 2019 La conformità di una produzione (caso della misura nel contesto dell’SPC in particolare) L’SPC è fondato su basi statistiche comprovate. Si tratta di determinare i parametri (media e deviazione standard) di una produzione che dovrebbe seguire una legge di probabilità normale (si potrebbe estendere questa tecnica a qualsiasi tipo di legge) e di assicurarsi che questa produzione non superi una percentuale fissa di “non conformi”. Questa “assicurazione” è stabilita dai parametri calcolati (media, deviazione standard) e dalle tolleranze da raggiungere. Tali parametri (Cp e Cpk per esempio) vengono rivalutati periodicamente e vengono definiti dei grafici di controllo per garantire il mantenimento delle prestazioni del processo. Il limite contrattuale del parametro Cpk consente di stabilire il tasso di “non conforme” accettato dal cliente. La valutazione dei parametri Cp e Cpk si basa sui valori misurati dei campioni della produzione. Tuttavia, la misura introduce errori, alcuni dei quali hanno un carattere casuale durante le misurazioni stesse del campione (errori HO, come la ripetibilità – EV- per esempio), mentre altri no (errori LO, come l’operatore di riproducibilità – AV – per esempio). Infatti, se l’operatore non cambia du-

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Su questa base, la norma definisce il “rischio specifico”, ovvero il rischio che un campione subisca una decisione sbagliata (cliente o fornitore). La valutazione di questo rischio specifico richiede una “revisione bayesiana” del risultato della misurazione, una revisione cioè che consenta di stimare, a priori, il valore misurato e l’incertezza della misura, il valore più significativo probabile e la distribuzione di possibili valori veri. È da questa revisione che è possibile determinare i rischi dei clienti e dei fornitori che diventano i criteri decisionali per la decisione finale. È quindi possibile, se questi rischi non sono soddisfacenti, rivedere il processo di misurazione per raggiungere l’obiettivo o determinare bande di guardia che stabiliscano nuovi limiti di accettazione in cui i rischi siano accettabili (cioè nei criteri impostati).

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rante le misurazioni, l’errore che esso di per sé il rischio. Probabilmente è mecomporta nel processo rimane “costan- glio essere nel caso rappresentato dalla te” in tutte le misure. Si può anche consi- Fig. 2 con una scarsa capacità, perché derare, come causa degli errori LO, lo la realtà crea poco “non-conforme”, a strumento di misura utilizzato durante la differenza del caso descritto nella Fig. misurazione di un campione (perché è 3 (con una “capacità” molto buona, raro cambiarlo tra le misurazioni, pro- ma un sacco di “non conforme” geneprio come è raro cambiare l’operatore). rato dal processo). Questa partecipazione agli errori LO contribuisce alla discrepanza tra “realtà” e “apparenza”, ovvero la differen- PROSPETTIVE za tra l’apparente tasso “non conforA pensarci bene, i dati disponibili me” e il tasso effettivo. Nelle regole dell’SPC, e per non essere durante uno studio R & R, arricchito dal distolti da errori di misurazione nell’a- campionamento periodico effettuato nalisi dei dati, è stato sviluppato il con- come parte del monitoraggio di un procetto di “capacità del processo di misu- cesso, possono consentire di fornire un razione”. Questo per garantire che gli quadro del tasso di “non conforme”, errori di misura siano trascurabili duran- cosa che più spesso rappresenta l’esite le misurazioni in modo che i parame- genza industriale in un rapporto clientri apparenti Cp e Cpk siano molto vici- te-fornitore sano, basato su alcune ni alla realtà del processo. La taratu- semplici riflessioni: ra/verifica degli strumenti di misura 1: I pezzi prelevati dalla produzione sembra sufficiente, agli occhi dei crea- per lo studio R & R consentono di valutori del metodo, a trascurare il loro con- tare una prima stima dei parametri tributo agli errori di misurazione duran- della produzione. te gli studi (uno strumento dichiarato Queste stime sono “contaminate” dal“conforme” è considerato “trascurabi- l’incertezza che le statistiche possono le”, il che sembra altamente discutibile). valutare (legge di Student, per la media, Pertanto, il concetto di “capacità del e la distribuzione di c2 per la varianza). processo di misurazione” mira a garantire che il processo di misurazione possa valutare il Cp, il Cpk di un processo che, a loro volta, consentono di determinare la percentuale di “non conformi” effettivamente prodotta. La “capacità di un processo di Figura 2 – Caso di scarsa capacità del processo di misurazione misurazione” non garantisce la rilevanza di una decisione sulla conformità di un particolare oggetto (o analisi) a una specifica, contrariamente a ciò che sempre più persone sembrano pensare ... Si può osservare, anche graficamente, che una buona capacità del processo di misura- Figura 3 – Caso di una buona capacità del processo di misurazione zione non garantisce T_M ƒ 307


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2: Le ripetizioni delle misure eseguite da diversi operatori consentono di valutare alcune delle incertezze di misura. Anche in questo caso, la statistica consente di valutare l’incertezza sui parametri EV (ripetibilità) e AV (affidabilità intermedia correlata alla differenza tra gli operatori). È sempre possibile migliorare la conoscenza dell’incertezza totale eseguendo altri tipi di esperimenti. 3: Prendendo in considerazione le incertezze sulla valutazione di tutti questi parametri (media e dispersione della produzione, errori LO e HO dovuti al processo di misurazione) e la loro composizione, è possibile, sulla base dei risultati sperimentali, controllare il tasso di “non conformi” effettivamente prodotto dal processo. 4: “nutrendosi” delle informazioni ottenute durante il campionamento periodico e a condizione che confermino che il campione analizzato non sia diverso, in senso statistico, da ciò che precedentemente si sapeva del processo, è possibile migliorare la conoscenza dei parametri e migliorare la conoscenza dell’inquadramento del tasso di prodotto “non conforme”. 5: In questo spirito, la “dichiarazione di

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SENSORI LASER A LUCE BLU PER APPLICAZIONI SPECIALI

uno stato” (attuale) si trasforma in “gestione della conoscenza”. Inoltre, integra le proprietà singolari delle misure che consente di ottimizzare. Questo quadro consente di determinare i limiti di accettazione (EMT) degli strumenti di misura. Va ben oltre il concetto di capacità che non dice nulla sui rischi dei clienti e dei fornitori. Una strategia del genere soddisfa quindi perfettamente gli obiettivi del rapporto cliente/fornitore: il controllo di un tasso “non conforme” accettato e l’adeguamento dei mezzi per raggiungerlo, in uno spirito di “appena necessario”. CONOSCERE LA REALTÀ

Infine, il problema di conoscere la realtà attraverso le misurazioni è la vita quotidiana del metrologo. Come accennato in precedenza, il controllo di un processo di produzione (SPC), di un’apparecchiatura specifica o ancora le prestazioni di una famiglia di Strumenti di misura (C.2.I, [2], [3], [4]), è sempre una questione di decodificare una situazione reale sottostante. Questa ricerca viene condotta attraverso dati campionati contaminati da in-

BIBLIOGRAFIA

[1] ISO/IEC Guide 98-4:2012 (JCGM 106) – “Uncertainty of measurement – Part 4: Role of measurement uncertainty in conformity assessment”. [2] J-M. Pou, L. Leblond, La Smart Metrology – De la métrologie des instruments – à la métrologie des décisions. AFNOR Publication, maggio 2016. [3] P. Coquet, La comparaison interinstruments, tests et interprétation – BIVI Métrologie, AFNOR, 2018. [4] P. Coquet, La comparaison interinstruments, une autre manière de surveiller ses instruments de mesure – BIVI Métrologie, AFNOR, 2018.

impedendo di ottenere risultati precisi. Questa misurazione in linea viene realizzata usando il sensore a triangolazione laser optoNCDT 1750BL. Il più grande vantaggio deriva dal fatto che l’acquisizione può avvenire durante la fase iniziale del processo di produzione: se il parametro discosta dal valore target, è possibile intervenire immediatamente sul processo, riducendo significativamente gli scarti.

I sensori a triangolazione laser utilizzano generalmente una luce laser rossa. In situazioni particolari, ad esempio in presenza di materiali organici, incandescen- Caratteristiche uniche - Misure ti o fusi, i sensori a luce laser rossa rag- di distanza su materiali trasparenti Un’altra applicazione che può essere risolgiungono il loro limite applicativo. ta solamente utilizzando la tecnologia con laser blu è la misura su materiali plastici Tecnologia laser blu brevettata La tecnologia laser blu brevettata di Mi- trasparenti. A differenza del laser rosso, la cro-Epsilon permette di misurare con luce blu non penetra nel materiale: perprecisione su questi tipi di superficie. tanto il punto laser viene proiettato in moUn’applicazione particolarmente com- do nitido, ottenendo risultati precisi. plessa è quella del controllo del processo Il sensore optoNCDT 1750BL gestisce il produttivo della carta di qualità. In que- controllo di qualità in tempo reale in quasi sto caso, la tecnologia laser blu permette tutti i settori. Grazie allo spot di dimensiodi effettuare la misurazione mentre la ni ridotte, è possibile rilevare anche il più polpa di carta umida si trasforma in un piccolo dei componenti e il suo design compatto consente l’integrazione del sensolido nastro di carta. Usando un laser rosso, questo risulta sore in spazi ristretti. La combinazione tra impossibile a causa del riverbero genera- una vasta gamma di funzioni e le alte preto dalla pasta di carta ancora umida, stazioni, rende il sensore optoNCDT 1750

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certezze legate alle misurazioni. Sulla base di questa osservazione di una problematica quasi universale, è possibile fornire i modelli, le strategie di misura e le formule per stimare la definizione del tasso di “non conformità” generato dal processo e, se del caso, le strategie per ridurre l’impatto “incertezza di misura” in questo quadro (ripetizione di misure, cambiamento degli strumenti di misura, ottimizzazione dei “gesti dell’operatore” ...).

leader nella sua categoria. A seconda del modello, sono disponibili campi di misura da 20 a 750 mm. L’interfaccia web intuitiva consente di adattare la misura alla propria applicazione e salvare configurazioni predefinite. Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it.


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Rubrica a cura di Michele Lanna

La competenza metrologica in sanità “Il dubbio cresce con la conoscenza” (Goethe) METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione!

PREMESSA

Nei precedenti numeri abbiamo declinato il concetto di competenza metrologica in numerose realtà molto diverse tra di loro: da quelle tipicamente industriali (automotive, aerospace, ecc.) a quelle relative a settori pur importanti e trainanti per la nostra economia, quali il restauro e la conservazione dei monumenti. In questa nostra disamina, pur riduttiva nell’estensione, non può mancare un settore molto vasto e trainante per la nostra economia, che è quello della sanità. Parlare di sanità significa affrontare un tema vastissimo, che va dalla progettazione, sperimentazione e produzione di farmaci per la cura di molte patologie alle strutture nelle quali si riesce a rendere operativa la cura e la salute. Un mio recente intervento chirurgico mi ha permesso di rendermi conto di persona di quanto sia importante il ruolo degli ospedali o dei Centri (pubblici o privati) nei quali si cura la salute delle persone. In particolare, intendiamo parlare delle strutture delle sale operatorie, dove la salute dell’individuo in cura è sottoposto a protocol-

li nei quali la buona o cattiva sanità fanno la differenza, assegnando al nostro sistema nazionale un posto di rilievo nella specifica classifica mondiale. L’Italia, infatti, può vantare di possedere un sistema sanitario nazionale pubblico e diffuso su tutto il territorio nazionale, che comprende molti centri di eccellenza, riconosciuti anche all’estero. Molto spesso la cura del paziente è affidato a un delicato insieme di attrezzature, spesso sofisticate, alla competenza del personale medico e paramedico, che si avvalgono di protocolli che prescrivono dosaggi di terapie stechiometricamente definiti, per non alterare equilibri delicati e per assicurare cure adeguate rispetto a ciascuna patologia. Ho voluto approfondire un po’ meglio il tema, per poter cogliere il nesso tra i protocolli utilizzati nelle sale operatorie e i centri di terapia intensiva e le numerose apparecchiature alle quali è spesso affidata la cura e la salute dell’individuo in questi contesti. Non avendo le competenze per poter trattare un tema tanto delicato, mi sono avvalso di due esperti che operano in

un’importante struttura ospedaliera di Roma, i quali mi hanno permesso di capire meglio il nesso tra metrologia e il funzionamento di apparecchiature sofisticate e complesse: Felice Eugenio Agrò (Professore ordinario di Anestesia, Rianimazione e Medicina del Dolore al policlinico universitario Campus Biomedico – primario policlinico universitario romano) e la Dott.ssa Francesca Claps (Medico Anestesista Rianimatore della stessa struttura). RISPOSTE ALL’INTERVISTA

(D): L’organizzazione della sanità in Italia ha assunto un’importanza crescente, anche per poter mantenere l’ambita posizione di una delle nazioni che meglio si collocano nel dare risposta ai bisogni della popolazione. Le strutture ospedaliere rappresentano pilastri importanti di questa organizzazione. Come si sono adeguate le strutture ospedaliere ai bisogni, in termini di tecnologia, di nuovi apparati in grado di rispondere alla domanda?

Studio Lanna & Associati – Roma info@studiolanna.it

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(F. Agrò, F. Claps) Il quesito è molto stimolante, a partire dalla sua formulazione. La sanità italiana, alla quale ci si riferisce come a un unicum, è in realtà pensata come un raggruppamento di realtà regionali, tipologie di aziende ospedaliere, realtà pubbliche o private, livelli di specializzazione delle singole strutture e conseguente settorialità in termini di competenze. A grandi linee, tutte queste realtà risentono del riverbero dell’organizzazione aziendale: in termini di capitale umano, si osserva una sempre più netta cesura tra ruoli eminentemente clinici e figure con compiti d’impronta manageriale. Appare chiaro, pertanto, come il termine “organizzazione” rischi di diluirsi in descrizioni approssimative, senza focalizzarsi su ciò che poi arriva realmente al cittadino, cioè l’ospedale presso il quale deciderà di essere seguito e, qualora necessario, sarà trattato. La domanda è quindi interessante, perché focalizza l’attenzione sulla realtà della singola struttura ospedaliera, come entità a sé, e su come essa si giovi delle tecnologie per adeguarsi ai bisogni della popolazione. In Italia l’avanzamento tecnologico non è omogeneo e ogni struttura risente delle possibilità di spesa e della specificità di fruizione della propria realtà territoriale. Una grossa influenza è dettata dalla presenza o assenza di figure illuminate che riservino attenzioni a questo tipo di investimenti. Direi che le direttrici, in tal senso, siano principalmente tre: – aggiornamento delle conoscenze; – conoscenza dell’epidemiologia territoriale; – connubio tra scienze mediche e altre discipline (statistica, ingegneria biomedica, biotecnologie). In merito al primo punto, è fondamentale sottolineare che la genesi del bisogno di ricorrere a tecnologie moderne non nasca primariamente dalla popolazione, bensì dalla lungimiranza di coloro che sono chiamati a trattarla. In altre parole, certi bisogni si generano e il clinico fa da trait d’union tra il rilievo di problemi di ordine sanitario e la spesa per approvvigionarsi dei sistemi per risolvere tali problemi. È il motivo per il quale la scienza avanza e non si T_M ƒ 310

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accontenta di conoscenze vetuste. La figura del clinico è in continua formazione e nel suo percorso di aggiornamento egli impara a ravvisare, in ogni situazione clinica, un’ipotetica domanda: quadri patologici noti da lunga data diventano lo stimolo per pensare a nuove soluzioni e sviluppare il bisogno di nuovi mezzi per attuarle. Bisogna, in primis, non dare per scontate entità nosologiche con le quali si ha familiarità. Da questo cambiamento nel punto di vista, tale da far crollare le fondamenta di un impianto basato sulla consuetudine, nasce il doppio sentiero costituito dallo studio dell’epidemiologia locale e dal ricorso a scienze ausiliarie. L’epidemiologia permette di dare il giusto taglio agli investimenti sanitari, prendendo in esame, in particolare, incidenza e prevalenza di specifiche entità nosografiche, che spaziano dalle malattie cardiovascolari alle patologie onco-ematologiche per arrivare ai quadri infettivi. In tal senso, ogni luogo ha una fisionomia a sé stante e deve produrre una sanità di taglio sartoriale. Un esempio per tutti riguarda la prevalenza delle patologie associate alla senescenza, che hanno avuto e hanno tuttora un peso crescente, riflesso di una trasformazione demografica che vede la terza età quantitativamente e qualitativamente sempre più rappresentativa dei problemi di ordine medico-assistenziale. Infatti, non solo la popolazione anziana è numericamente ponderosa, ma è anche cambiato il modo di pensarla e approcciarla: il grande anziano viene studiato e curato, ci si spinge molto più in là in termini di indicazioni a esami e terapie, anche in termini d’invasività. Si è in presenza di branche mediche, come la geriatria, che studiano la senescenza in sé e vedono la persona anziana non solo come un insieme di comorbidità e politerapie, ma anche con caratteristiche specifiche legate proprio allo stato fisiologico dell’organismo invecchiato. Altro caso è quello delle patologie oncologiche, molte delle quali, essendo di eziologia multifattoriale, vedono un peso non trascurabile nei fattori ambientali: un esempio per tutti è la prevalenza delle neoplasie dell’apparato

gastrointestinale nel mondo occidentale, come conseguenza indiretta di un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati e grassi saturi, o il tumore dell’esofago nei paesi orientali ad alto consumo di bevande bollenti, come il tè. Tutto questo fa sì che la struttura ospedaliera non sia un’entità morta, ma resa viva dalle figure cliniche che la popolano e la fanno funzionare; né tantomeno la si può pensare come uno spazio periferico, avulso dal territorio: come l’architettura dell’ospedale è integrata nello spazio urbano, altrettanto devono esserlo i servizi che offre. Strutture deputate ai servizi e vita della popolazione devono compenetrarsi. Il secondo sentiero che si snoda a partire dalla formazione del personale medico-infermieristico è quello che conduce alla consapevolezza di doversi avvalere delle conoscenze offerte da altri campi del sapere. Questa integrazione dei saperi è fondamentale a tutti i livelli: la statistica offre una visione matematica e sintetica di tutti gli aspetti dell’operare medico, l’architettura permette di realizzare spazi ergonomicamente adeguati alle esigenze di ripartizione dello spazio, di gestione e controllo delle infezioni, di compartimentazione delle aree a differente intensità assistenziale (reparto ordinario versus terapia intensiva e subintensiva), dei flussi. In tal senso una posizione al vertice l’assumono le scienze di taglio fisico-ingegneristico, senza le quali non disporremmo né di dispositivi d’imaging di avanguardia (come risonanze magnetiche, TAC, PET, scintigrafia, ecc.) né di sistemi di monitoraggio (monitoraggi multiparametrici in sala operatoria o in terapia intensiva), come neppure di apparati operativi volti all’attuazione d’interventi terapeutici (si pensi alla radioterapia per il trattamento loco-regionale delle patologie oncologiche o al crescente avanzamento della chirurgia robotica). Si può dire, quindi, che il modo nel quale le strutture ospedaliere si orientano, oggi, per risolvere i problemi della popolazione parta da una visione del medico come interprete dei bisogni della popolazione che si trova a trattare, portavoce degli stessi bisogni presso le figure deputate agli investimenti e


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raccogliere informazioni quanto più possibile sensibili, specifiche, non approssimative, in tempo reale e continue. Si va dai monitoraggi emodinamici come il PiCCO, che sfrutta il metodo matematico del contorno del polso arterioso, a sistemi come la pulsossimetria, che si basano sulla pletismografia e spettrofotometria. Altrettanto fondamentale è l’apparato tecnicoscientifico che permette oggi di supportare il lavoro ventilatorio del polmone con diversi livelli di assistenza meccanica o di supportare il circolo con sistemi meccanici pneumatici (contropulsatore aortico) o di circolazione extracorporea (bypass cardiopolmonare, ECMO, VAD).

(D) Le strutture ospedaliere trovano uno dei loro fulcri nelle sale operatorie e nelle strutture di rianimazione, che sono diventate – nel corso degli anni – sempre più ad alta tecnologia. Può fare qualche esempio di apparati e strumenti utili per migliorare le tecniche operatorie e la salute, la sicurezza e il benessere del paziente? (F. Agrò, F. Claps) Ha nominato i due spazi con i quali abbiamo maggiore familiarità e che possiamo descrivere come osservatori interni. Anzitutto, benché entrambi gli spazi vedano la presenza dell’anestesista-rianimatore, si tratta di aree di lavoro estremamente diverse, sia per tipologia di pazienti, che, conseguentemente, per tipologia di attività assistenziale. Partendo dalla sala operatoria, ci si può riferire più correttamente al blocco

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fruitore in prima persona delle tecnologie che la scienza contemporanea gli mette a disposizione. Tutto questo implica apertura a una conoscenza in continuo rinnovamento e volontà di affrontare una formazione che non si accontenta solo di conoscenze (il sapere) ma si integra con competenze (il saper fare, le cosiddette skills). Quando si parla d’interazione uomo-tecnologia, non si descrive un idillio. Le macchine sono una sorta di “protesi”, che spingono occhi e braccia umane lì dove non potrebbero arrivare da sole. Tuttavia, questo ensemble richiede una specifica formazione ed è esattamente qui che si incontra la quota maggiore d’inerzia al cambiamento. Al momento, la tecnologia viene utilizzata in misura amplissima in tutto il continuum diagnosticoterapeutico e a tutti i livelli, dalla prevenzione primaria alle cure di fine vita. Per semplificare, si potrebbe distinguere l’apparato diagnostico da quello terapeutico, che a propria volta può essere suddiviso secondo diversi livelli d’invasività. Peraltro, alcune tecnologie sono state messe al servizio di interventi che possono essere al contempo diagnostici e terapeutici, si pensi alla coronarografia, una metodica che nasce per indagare lo status del circolo coronarico, ma che può intervenire a ripristinarne la pervietà, qualora indicato, attraverso l’esecuzione di angioplastiche associate o meno a stenting. Tecnologie per screening e diagnosi da una parte, tecnologie per interventi terapeutici dall’altra, quindi. Tuttavia, non si può esaurire qui il discorso. Noi anestesisti-rianimatori vorremmo porre l’accento su un altro territorio molto fertile per il fiorire delle tecnologie e dei saperi ausiliari a quello medico: i monitoraggi. Nel nostro ambito lo scopo ultimo è il supporto delle funzioni vitali, sia che si tratti d’indurre l’ipnosi per interventi di breve durata, sia che si tratti di sostenere parametri vitali instabili in un paziente critico di terapia intensiva. Il fulcro di tali attività è “sapere come sta il paziente”, in altre parole, monitorarlo. I monitoraggi si avvalgono dei metodi più disparati per

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operatorio. Parlando di “blocco” si intuisce meglio l’entità composita dello spazio, che è tale perché non è statico, ma è l’arena di un flusso di lavoro con la sua specifica direzionalità. Ci sono diversi saperi trasversali che ne consentono il funzionamento, partendo dall’architettura. Anzitutto, in termini di ripartizione dello spazio, i blocchi operatori non sono mai commisti ad altre aree dell’ospedale, ma sono sempre situati in una sorta di territorio a sé stante, il che fa capire come vigano regole e pericoli diversi dagli altri spazi. Lo spazio, a propria volta, è costituito, in primis, da “zone filtro”: una prima zona, all’ingresso del blocco, è quella nella quale il paziente passa dal proprio letto alla barella; una seconda zona è invece quella nella quale avviene il passaggio opposto. Le zone filtro permettono di creare una prima barriera tra i corridoi di degenza, con la microflora batterica e fungina che li popola, e il blocco operatorio, nel quale ogni dettaglio (dalla temperatura, alla planimetria) sono finalizzate al mantenimento della sterilità. Dalle zone filtro si accede al corridoio delle sale operatorie. Ognuna di esse può essere letta sotto un profilo statico e sotto un profilo dinamico. In termini statici, si tratta di ambienti suddivisi in due ulteriori “scatole”, la pre-sala operatoria e la sala operatoria vera e propria. La pre-sala operatoria è lo spazio nel quale il paziente viene preparato per l’intervento chirurgico e nella quale il chirurgo esegue il lavaggio sterile delle mani prima di accedere al campo operatorio; pertanto questo spazio dev’essere pensato in due segmenti: da una parte una zona estesa, atta a ospitare la barella del paziente, gli scaffali e gli armadietti con l’occorrente per posizionare ago-cannule o preparare farmaci, una colonna con prese di corrente per il monitor, attacchi per le fonti di ossigeno e vacuum per i sistemi di aspirazione. La restante zona, più ridotta, è quella in cui viene collocato il lavabo con l’occorrente per il lavaggio sterile. La sala operatoria vera e propria, invece, dev’essere ampia a sufficienza da poter dare spazio T_M ƒ 311


al letto operatorio, al ventilatore meccanico, al tavolo madre (quello sul quale l’infermiere/a strumentista colloca lo strumentario e i dispositivi per l’esecuzione dell’intervento) e al servitore (un tavolino sterile di dimensioni ridotte nel quale si collocano i ferri di uso immediato). Inoltre, deve disporre di prese di corrente, fonte di ossigeno e altri gas freschi (aria medicale, CO2, protossido), sistemi di scarico di gas medicali (per lo smaltimento dei gas alogenati adoperati in anestesia), sistemi di regolazione della temperatura sia centralizzati che locali, sistemi di aerazione e pressurizzazione. A ciò si aggiunga la lettura dinamica: nel blocco operatorio hanno sede flussi, sia di persone che di dispositivi. Il flusso di persone prevede che l’ingresso del paziente avvenga dalla prima zona filtro alla pre-sala operatoria, attraverso il corridoio principale, e da qui alla sala operatoria; al termine dell’intervento, tramite l’uscita posteriore della sala operatoria, percorrendo il corridoio dello “sporco”, il paziente giunge alla cosiddetta recovery room o sala risveglio, nella quale avviene una sosta di monitoraggio e ottimizzazione, prima di passare alla seconda zona filtro e, da qui, al reparto di degenza. Stessa cosa dicasi per lo strumentario operatorio, che al termine dell’intervento esce dalla sala per essere portato alla centrale di sterilizzazione, area ulteriormente compartimentata, annessa al blocco operatorio. Questo modello-tipo non si osserva in tutti gli ospedali: in molti casi i flussi sono semplificati e non si dispone della doppia zona filtro e dei due corridoi, come pure non è sempre detto che il paziente possa giovarsi della presenza di una sala risveglio. In termini di controllo e gestione delle infezioni, però, un tale tipo di organizzazione è fondamentale. Inoltre, questo tipo d’impianto consente di monitorare i tempi relativi a spostamenti, attività anestesiologica e chirurgica e attuare correzioni finalizzate a ottimizzare i costi. Quindi, innanzitutto, per la sicurezza del paziente è necessaria un’adeguata pianificazione dello spazio. Inoltre, gli spazi devono avere un aspetto stanT_M ƒ 312

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dardizzato e ripetibile: in setting di emergenza il personale di sala operatoria deve sapere dove trovare le cose, dai farmaci ai dispositivi per l’intubazione, fino al defibrillatore. Il primum non nocere si traduce, di fatto, nel ridurre il più possibile l’errore umano, azzerando la necessità di attuare decisioni in un setting emergenziale, nel quale potrebbe venir meno la lucidità: in situazioni di urgenza-emergenza, si deve operare secondo protocolli e lo spazio nel quale si opera dev’essere familiare. Pertanto, le sale operatorie devono essere identiche e con disposizione standardizzata di presidi, farmaci, macchinari. In aggiunta a ciò, la figura dell’anestesista deve poter avvalersi dei già citati sistemi di monitoraggio, che consentono di avere una fotografia in tempo reale di quanto sta accadendo al suo paziente in corso d’intervento. Disponendo di questo tipo d’informazione infatti, l’anestesista può migliorare la qualità dei diversi elementi che compartecipano dell’anestesia: analgesia, ipnosi, miorisoluzione. A seconda del grado d’invasività della chirurgia, secondo le linee guida nazionali e internazionali, si adotta un monitoraggio via via più composito. Si parte dal monitoraggio base, un monitoraggio multiparametrico continuo costituito da ECG, rilevazione della pressione arteriosa mediante bracciale (quindi, discontinua), pulsossimetria. Il livello di complessità viene elevato progressivamente a seconda del grading chirurgico e della classe di rischio del paziente, denominata classe ASA. In tal senso si passa ai metodi di misurazione della pressione arteriosa in continuo mediante cannulazione arteriosa, sistemi di monitoraggio emodinamico con o senza calibrazione (Vigileo, catetere di Swan-Ganz), monitoraggio della profondità dell’ipnosi, basato su algoritmi matematici che estrapolano un valore numerico dalla traccia analogica dell’EEG (es. sistema BIS), monitoraggio della miorisoluzione mediante stimolazione nervosa ripetitiva e valutazione dell’ampiezza della risposta muscolare contrattile (sistema TOF). Questi sistemi coniugano sia l’esigenza di offrire sicurezza al

paziente sia quella di dargli benessere. Il benessere in sala operatoria, infatti, consiste nel mantenimento dell’omeostasi, che riguarda l’intera fisiologia del corpo umano: ne è esempio l’omeostasi termica, ottenuta coniugando il monitoraggio della temperatura corporea centrale, per lo più mediante una sonda naso-faringea o esofagea, con i sistemi di riscaldamento attivo del paziente e dei fluidi infusi e con i sistemi passivi di conservazione della temperatura. L’elenco dei monitoraggi disponibili è lungo e muta continuamente, ma ciò che preme sottolineare è che questi sistemi hanno un costo e non sono ubiquitari né in numero sufficiente. Questo rende il lavoro dell’anestesista meno fine e lo costringe all’approssimazione. Sarebbe, quindi, auspicabile una standardizzazione dell’operare clinico, con il ricorso sistematico ai sistemi di monitoraggio presenti sul mercato. La rianimazione è un ambito ancora più complesso, nel quale la parola chiave è criticità. In tale ambiente sono ricoverati pazienti con instabilità dei parametri vitali o sottoposti a interventi di chirurgia maggiore che impongono un periodo di osservazione nel postoperatorio. Sono pazienti che necessitano, pertanto, di un’elevata intensità assistenziale, potremmo dire della massima intensità assistenziale. In questo setting, sono due le principali coordinate alle quali adeguare gli spazi: il monitoraggio continuo e in tempo reale e il controllo delle infezioni. Non a caso, la terapia intensiva ha una disposizione dei letti diversa da quella dei reparti: i letti sono disposti frontalmente rispetto alla zona di lavoro dei medici e infermieri, per poter essere sempre in vista. Ogni postazione è costituita da un versante sul quale si trovano monitor e ventilatore meccanico e un versante nel quale sono collocate pompe infusionali e linee infusionali per somministrazione di terapie estemporanee e in continuo. I letti sono opportunamente distanziati e ci sono aree chiuse, denominate box, nelle quali sono collocati pazienti con infezioni da germi multi-resistenti, che impongono il ricorso a precauzioni per contagio infettivo, distinte in isolamento da contatto,


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isolamento aereo e isolamento da droplets. In rianimazione tutto è tecnologia: monitoraggi, macchine per la terapia dialitica continua o CRRT (Continuous renal Replacement Therapy), ventilatori meccanici, ECMO (Extra Corporeal membrane Oxygenation), VAD (Ventricular Assist Device) e così via. Ognuno di questi sistemi si declina poi in differenti modalità operative. Più è complessa la situazione del paziente, più crescono, in proporzione, il numero e la finezza dei monitoraggi e l’invasività dei supporti. Poiché il carico assistenziale di questi pazienti è molto oneroso, la direzione attuale è quella di riservare alle risorse umane i compiti non vicariabili, come la preparazione dei farmaci, le medicazioni, l’osservazione clinica del paziente durante la visita medica o le cure igieniche. Ecco perché stanno prendendo sempre più piede i sistemi di telemetria, che consentono all’infermiere e al medico di adempiere ad altri compiti senza dover restare fermi alla postazione del paziente. A ciò si aggiunga che la tecnologia in rianimazione dovrebbe volgere sempre più nella direzione dell’integrazione delle informazioni (intese come dati relativi ai parametri vitali, dati laboratoristici, di microbiologia, anatomia patologica e dosaggi farmacologici), perché solo dalla visione sincronica e diacronica di tali dati possono derivare indirizzi terapeutici in grado d’influire sulla prognosi del paziente. Per il futuro sarebbe auspicabile, quindi, perfezionare gli attuali sistemi di monitoraggio e di laboratorio, per renderli sempre più di uso facile, che abbiano una curva di apprendimento rapida e siano di facile interpretazione, integrati e in tempo reale; che tali sistemi possano fornire dati trasferibili sulla cartella del paziente, in automatico; che tale cartella sia informatizzata, con digitalizzazione della firma del medico prescrittore e dell’infermiere che somministra la terapia, al fine di disporre di un doppio controllo sia sulla

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molecola che sui dosaggi e ridurre, co- molecole di ultima generazione, altretsì, l’errore umano. tanto accade per le aziende che si occupano di dispositivi medicali. Un (D) Gli strumenti e apparati uti- esempio per tutti è costituito dalle aplizzati si avvalgono di specifiche parecchiature chirurgiche o destinate regolazioni per il loro funziona- a procedure endoscopiche (suturatrici, mento. Quali sono le competen- strumenti per emostasi, ecc): in genere ze richieste al personale sanita- l’operatore viene formato dapprima a rio (chirurghi, anestesisti, per- livello teorico sulle specificità del nuosonale paramedico) per l’otti- vo strumento e poi ne fa uso sul pazienmale gestione di una tecnologia te, affiancato dalla figura tecnica che che sta diventando sempre più viene inviata dall’azienda produttrice. sofisticata? Si tratta di una formazione teorico-pratica che può prevedere o meno, a se(F. Agrò, F. Claps) Sia il personale conda dei casi, lo step intermedio delmedico che infermieristico affrontano l’utilizzo simulato del macchinario. La simulazione, molto popolare in ambito anglosassone e negli USA, permette di acquisire la necessaria familiarità con lo strumento e la disinvoltura nell’uso facendo pratica su modelli animali, manichini, ecc. e portando così l’operatore a un livello di maggiore maturità prima di toccare il paziente. (D) Sono effettuati specifici corsi di formazione per il personale medico e paramedico per insegnare a gestire in maniera ottimale la tecnologia che gli oun percorso di formazione universita- peratori sanitari sono chiamati a ria, fatto sia di lezioni ex cathedra che utilizzare? di tirocini, che consentono di avere competenze di base per una corretta (F. Agrò, F. Claps) Nella maggior lettura e interpretazione dei monito- parte dei casi sì: non si potrebbe fare raggi. I percorsi specialistici, che pos- altrimenti. Le macchine che si utilizzasono essere la formazione dell’infer- no in ambito sanitario non sono di uso miere di sala risveglio o di terapia in- intuitivo e pertanto richiedono anzituttensiva o la scuola di specializzazione to che se ne apprenda la lettura e l’inin anestesia e rianimazione aggiungo- terpretazione e poi se ne acquisisca no a tali competenze base le skills ne- padronanza d’uso. Le modalità didatticessarie per utilizzare i macchinari con che vanno dai corsi di formazione, ai i quali si supporta il paziente, dalla master, ai workshop, alle mini-confedialisi al ventilatore meccanico. Quello renze, alla presentazione dell’oggetto che cambia a mano a mano che lo svi- da parte di un rappresentante. Ogni luppo tecnologico avanza sono i sin- modalità differisce per il grado di comgoli macchinari: dalle nuove macchine plessità e per il livello di partecipazioper la dialisi ai nuovi ventilatori mec- ne e coinvolgimento delle figure sanitacanici, dotati di sempre nuove opzioni rie, ma in ogni caso non si arriva all’utidi funzionamento. In tal senso, riba- lizzo del dispositivo senza un’adeguadiamo, la formazione è continua. Co- ta preparazione. La tecnologia diventa me gli informatori farmaceutici prov- di ausilio se è ben conosciuta, altrivedono a fornire nuovi dettagli circa menti diventa un ostacolo. l’impiego e i possibili rischi connessi a Un esempio per tutti: fino a qualche anT_M ƒ 313


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no fa la puntura vascolare o l’esecuzione dell’anestesia loco-regionale prevedevano l’utilizzo di reperti anatomici cutanei, che guidassero nell’esecuzione della puntura. Oggi questo è impensabile e sia la puntura vascolare che i blocchi nervosi devono essere eseguiti con eco-guida. Questo, ovviamente, implica che si conosca cos’è un ecografo, come funzionano gli ultrasuoni, che tipologie di sonde si possono utilizzate e per quale destinazione d’uso, che frequenza scegliere, come modificare il guadagno o i fuochi. Stessa cosa dicasi della diagnostica cardiovascolare, che si avvale sempre più dell’ecocardiografia, trans-toracica o trans-esofagea. Chiaramente bisogna che il personale medico sia formato e questo avviene sia durante la scuola di specializzazione che con corsi ad hoc, ma molto dipende anche dall’iniziativa del

NEWS NUOVO SCANNER LASER 3D AD ALTA PRODUTTIVITÀ

La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha presentato RS6, uno scanner laser 3D all’avanguardia per i bracci di misura portatili Absolute di nuova generazione lanciati nel 2018. Questo nuovo scanner offre il rilevamento di nuvole di punti di altissima densità a elevate velocità e precisione. L’RS6 consente un miglioramento unico della produttività rispetto alle soluzioni di scansione presenti sul mercato, grazie all’introduzione di SHINE, una serie avanzata di algoritmi che permette allo scanner di misurare con qualità e precisione più elevate, senza ridurre la larghezza della linea laser o la frequenza di scansione. Lo Scanner Laser RS6 vanta una linea di scansione di 150 mm di larghezza media: un aumento di oltre il 30% dell’area coperta a ogni movimento di scansione rispetto agli scanner laser Absolute Arm della precedente generazione. Lo scanner misura anche più rapidamente del suo predecessore, con una frequenza tre volte maggiore (300 Hz). La scansione può essere quindi eseguita in modo tre volte più rapido, senza perdita di dettaglio delle nuvole di punti.

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singolo, poiché spesso un livello base non lo saprà un anestesista. Viceversa, di conoscenza non è sufficiente quando i sistemi di monitoraggio e di gestione il caso clinico sale di complessità. del paziente sono di pertinenza dell’anestesista e dell’infermiere di anestesia (D) L’adozione di una nuova e potrebbero essere conosciuti superfiapparecchiatura o dispositivo in cialmente dalle altre figure, ma è giusala operatoria è supportata da sto che sia così. un up-grading specifico del per- In generale l’introduzione di un nuovo sonale necessario all’adozione dispositivo è sempre preceduta da una di quanto utilizzato. I criteri di fase di formazione e di training, doporegolazione delle apparecchia- diché si passa all’uso vero e proprio sul ture sono noti a tutto il persona- campo. Le apparecchiature che possole che è chiamato a operare? no essere utilizzate in autonomia da figure differenti, ad esempio sia dal (F. Agrò, F. Claps) Dipende. Non medico che dall’infermiere, devono estutti usano tutto e in sala operatoria le sere ben note a entrambi. Viceversa, ci conoscenze e le competenze sono mol- sono macchine, come i ventilatori mecto ben suddivise: non è ammesso il con- canici, che sono conosciuti abbastancetto di sovrapposizione. Quindi sicu- za bene sia da medico che da inferramente uno strumentista o un chirurgo miere, ma al medico è richiesto un sursapranno come montare, regolare, uti- plus di conoscenza che lo pone nella lizzare un elettrobisturi, ma di certo posizione di fare una prescrizione.

“Spesso il problema degli scanner laser ad alte prestazioni è che le velocità di acquisizione pubblicizzate sembrano incredibili ma, quando si misura nel mondo reale, la performance non è di fatto così speciale a causa delle varie condizioni esistenti” afferma Anthony Vianna, Product Manager Absolute Arm systems. “Con l’RS6 forniamo uno scanner che non delude l’utilizzatore. La nostra tecnologia SHINE permette agli utilizzatori di scansionare tutti i componenti, sempre a piena velocità e con tutta la larghezza del laser”. La nuova tecnologia SHINE rende l’RS6 migliore e più facile da usare, in quanto non richiede l’apprendimento di numerose complesse combinazioni d’impostazioni in funzione delle esigenze di precisione e del tipo di superficie; con SHINE, l'RS6 è costantemente pronto a scansionare qualunque materiale con la totale precisione, senza riduzione di frequenza, larghezza della linea di scansione o qualità dei dati. Come lo Scanner Laser RS5, l’RS6 può essere rimosso completamente dal braccio in pochi secondi, per una gestione più agevo-

le quando non è in uso. Grazie al suo innovativo sistema di montaggio ripetibile, può essere poi rimontato altrettanto rapidamente e senza necessità di ritaratura. “Si tratta di un lancio entusiasmante, perché in questo modo miglioriamo ulteriormente la scansione dell'Absolute Arm 7 assi senza penalizzare la possibilità d’impiego,” afferma Stephan Amann, Business Director della gamma Absolute Arm. "Volevamo offrire uno scanner che permettesse a tutti gli utilizzatori di misurare senza preoccuparsi delle impostazioni. Vogliamo che la qualità dei dati sia eccellente indipendentemente dal livello di esperienza dell'utilizzatore”. Per ulteriori informazioni: www.hexagonmi.com.


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Anche ventilare un paziente è una terapia e il medico deve utilizzare le misure meccaniche ottenibili dal macchinario per apprendere quale sia il fabbisogno del suo paziente; poi, una volta deciso come ventilare, è sufficiente che l’infermiere sappia usare la macchina a un livello tale da comprendere come impostare i parametri descritti e come leggere e interpretare gli allarmi. Da questo punto di vista, quindi, i macchinari vanno pensati come si fa con i farmaci: se la macchina non è altro che un supporto terapeutico, ci sarà una figura atta a prescrivere e una atta a eseguire la somministrazione; è chiaro che le due figure non avranno le medesime competenze e daranno un taglio diverso all’interazione con la macchina. Questo perché la tecnologia ci pone in relazione con oggetti d’uso a seconda dell’impiego che siamo preposti a farne: chi prescrive le terapie dev’essere preparato a selezionare modalità d’uso, dosaggi (e. volume, frequenza ventilatoria) e a impostare gli allarmi, deve saper leggere sia i numeri che le cur ve sugli schermi e deve saper riconoscere se la terapia sta fallendo e, eventualmente, modificarla. Viceversa, l’infermiere deve saper impostare i valori predetti, avere competenze in termini di riconoscimento dei segnali di allarme e segnalarli al medico, eventualmente attuando piccole correzioni in autonomia. Quindi anche in questo caso le competenze sono diversificate e solo in alcuni casi si richiede che tutti sappiano le stesse cose: è il caso di dispositivi salvavita come il defibrillatore. Si pensi a una sala angiografica, nella quale di eseguono procedure di emodinamica, aritmologia, correzione percutanea di vizi valvolari cardiaci. In questo caso, il medico è impegnato a lavorare al tavolo, sul paziente, è sterile e non ha accesso immediato al defibrillatore; le figure preposte ad azionarlo in caso di necessità saranno, quindi, l’anestesista, se presente, o gli infermieri. Pertanto, ogni contesto richiederà anzitutto che sia adottato un protocollo interno di suddivisione dei compiti e che, in accordo con esso, il personale sia adeguatamente formato, in modo tale da garantire che tutti sappiano

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cosa fare e come farlo e ridurre, di con- avvalgono di tecnologie innovative, seguenza, near miss e eventi avversi. conoscendone bene anche gli aspetti negativi che possono compromettere un loro positivo utilizzo. Il fattore temCONCLUSIONI po è determinante, in quanto contingentato e limitato allo stretto necessaL’esauriente risposta alle nostre do- rio, per la salute del paziente presente mande ci permette di trarre alcune con- in sala operatoria. clusioni: Questa piccola “finestra” su un settore 1. Innanzitutto ci ha permesso di aprire delicato e che sta a cuore a tutti noi ci una “porta” di conoscenza su un mon- permette di vedere quanti sforzi si stiano do che spesso non conosciamo, dai facendo per avere un sistema di cura contorni complessi e articolati, che ci sempre più adeguato alle esigenze. fanno capire come il mondo della sani- Vorrei ringraziare il Prof. Agrò e la tà e in particolare le strutture ospeda- Dott.ssa Claps per aver dato ampie riliere adottino una tecnologia sempre sposte alle nostre domande, per i nupiù sofisticata, per protocolli di cura merosi ragguagli anche tecnici specifiidonei al trattamento delle patologie ci che ci fanno comprendere la comcomplesse e sofisticate, il tutto per la plessità organizzativa, tecnologica e nostra salute e per le nostre cure, quan- gestionale, il cui ottimale connubio perdo ne abbiamo bisogno. mette il funzionamento di un mondo 2. L’adeguamento delle competenze complesso come quello di una sala odel personale nelle strutture ospedalie- peratoria, con tutte le sue complessità re è direttamente proporzionale all’e- strumentali. voluzione tecnologica delle strutture e dei protocolli di terapia e cura: è richiesta sempre più competenza, anche in RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI campi prima non ritenuti così significativi. Innanzitutto, la statistica descrittiva [1] L’applicazione della metrologia e le sue tecniche che ci permettono di nelle misurazioni in ambito sanitario – elaborare e interpretare i dati e dare Istituto Superiore di Sanità 2012. risposte mirate ai fenomeni che sono [2] F. E. Agrò, Una nuova Terapia Intenoggetto della nostra osservazione. La siva al Policlinico Universitario Camtrasversalità di questa tematica è di- pus Bio-Medico, eHealth Innovazione ventata basilare per interpretare i dati e Tecnologia in Ospedale n° 63 2018. e prendere decisioni che possono por- [3] UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 tare ad aggiustamenti o variazioni di – Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura. protocolli di cura. 3. Si conferma ancora il binomio “livel- [4] UNI EN ISO 10012: 2004 – Requilo di tecnologia-competenza”, che ri- siti per i processi e le apparecchiature chiede la conoscenza e l’utilizzo delle di misurazione continue innovazioni di apparecchia- [5] J.M. Goldman, R.A. Schrenker, J.L. ture e strumenti, con l’utilizzo di princi- Jackson, S.F. Whitehead, Plug-andpi anche metrologici necessari a una play in the operating room of the corretta gestione, a partire dalle unità future, Biomed. Instrum. Technol., di misura, dalle regolazioni a volte 2005, 39(3):194-9. sofisticate e che operano in simbiosi [6] J. C. Chiao, J. M. Goldman, D.A. Heck, P. Kazanzides, W.J. Peine, J.B. con altre apparecchiature. 4. Altro aspetto – e non secondario – è Stiehl, D. Yen, N.G. Dagalakis, Metrolla necessità di una conoscenza diffusa, ogy and Standards needs for some catsia di apparecchiature e strumenti com- egories of medical devices, J. Res. plessi, sia di regolazioni, dal cui cor- Natl. Inst. Stand. Technol., 2008, retto uso dipende l’efficacia di terapie 113(2):121-9. a volte complesse. Il personale che [7] M. do C´eu Ferreira, The role of opera in una sala operatoria deve co- metrology in the field of medical noscere e saper usare – in funzione dei devices, Int. J. Metrol. Qual. Eng., ruoli svolti – apparecchiature che si 2011, 2, 135-140. T_M ƒ 315


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UN’APP PER MONITORAGGIO PROCESSI IN TEMPO REALE In occasione di EMO Hannover 2019, Renishaw ha presentato una nuova versione ottimizzata di Reporter, un’app per monitorare i processi in tempo reale, che genera rappresentazioni grafiche dei dati di misura di grande impatto, mostra lo stato di ciascuna misura (ok, errore o avviso) ed è ideale per operazioni di reportistica di base. Inoltre, Reporter consente di visualizzare ed esaminare i dati di misura salvati in archivio, per identificare le tendenze e gli effetti termici nel lungo periodo e pianificare in tutta comodità gli interventi di manutenzione preventiva. L’app può anche essere utilizzata per visualizzare i dati acquisiti attraverso altri software Renishaw per macchine utensili e tramite cicli d’ispezione di produttori diversi. In contesti di smart factory, la raccolta dei dati sulle operazioni produttive è un’attività di routine che consente di ottenere informazioni da utilizzare per la risoluzione dei problemi o per ottimizzare i processi produttivi. Reporter dispone di una nuova opzione di esportazione dati, che ne semplifica l’acqui-

sizione e la condivisione. Gli utenti possono esportare i dati d’ispezione dei pezzi e delle misure utensile, raccolte tramite l’app, in un file CSV oppure inviarli in streaming alla macchina utensile tramite MTConnect, lo standard per lo scambio dati delle macchine utensili. Oltre alle ispezioni e alle impostazioni pezzo, i sistemi di misura per macchine utensili di Renishaw sono in grado di definire la lunghezza e il diametro degli utensili da taglio della macchina. La versione più recente dell’app Reporter è in grado di registrare gli aggiornamenti al correttore utensile e di mostrare un grafico delle variazioni nel tempo della lunghezza e del diametro degli utensili da taglio. La possibilità di monitorare l’usura delle frese aiuta gli operatori a capire quando è il momento di effettuare una sostituzione, per evitare scarti derivanti da un’usura eccessiva e risparmiare denaro, evitando di sostituire gli utensili troppo presto. Per maggiori informazioni: www.renishaw.it/reporter.

ECCO LA VERSIONE 5.5 DI COMSOL MULTIPHYSICS®! COMSOL, fornitore leader di soluzioni software per la modellazione multifisica, la simulazione, la progettazione e la distribuzione di app, annuncia il rilascio della nuova versione di COMSOL Multiphysics®. Nella versione 5.5 il Design Module include uno sketching tool completamente nuovo per creare in modo più semplice le geometrie e ottenere un controllo parametrico più versatile. Solutori nuovi e aggiornati rendono più rapide le simulazioni in diversi ambiti. Due nuovi prodotti aggiuntivi, il Porous Media Flow Module e il Metal Processing Module, ampliano ulteriormente le potenzialità della suite di prodotti per la modellazione multifisica. Principali novità della versione 5.5 – Nuovo sketching tool che semplifica l’assegnazione di quote e vincoli ai disegni per modelli 2D e ai piani di lavoro in 3D; – Simulazioni rapide di onde elastiche lineari; – Nuovo Metal Processing Module per l’analisi della Ottimizzazione parametrica del trasformazione di fase dei campo di moto in una microval- metalli per applicazioni nel campo della saldatura, del vola eseguita utilizzando il trattamento termico e del nuovo sketching tool con la funzionalità di quote e vincoli metal additive manufactudisponibile nel Design Module ring; – Nuovo Porous Media Flow

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Module per l’analisi del trasporto nei mezzi porosi nell’industria alimentare, farmaceutica e biomedica; – Strumenti potenziati per l’ottimizzazione topologica e di forma per analisi meccaniche, acustiche, elettromagnetiche, termiche, fluidodinamiche e chimiche; Campo di pressione sonora – Importazione ed esportazione dei formati di all’interno di un’automobile risolto stampa 3D e additive ma- con il metodo degli elementi finiti a 7 kHz utilizzando un solutore nufacturing PLY e 3MF; specializzato per l’analisi della – Strumenti di editing per propagazione delle onde la riparazione di file STL, PLY e 3MF; – Analisi strutturali di shell non lineari, analisi meccaniche in tubazioni, random vibration e trasmissioni a catena; – Flussi di Eulero comprimibili e Large Eddy Simulation (LES) non isoterme; – Flussi in macchine rotanti con level set, phase field, Euler–Euler e bubbly flow; – Circuiti termici equivalenti a parametri concentrati. Per scoprire in dettaglio le novità della release 5.5 visita la pagina: www.comsol.it/release/5.5


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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena

17025 Presentazione dei risultati Prima parte: riesame e approvazione COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Da questo numero iniziamo a parlare della presentazione dei risultati.

PREMESSA

Con questo contributo si inizia a parlare di un requisito tecnico sui requisiti di gestione che voi lettori, esperti metrologi, avete sicuramente applicato già prima della 17025 e su cui siete quasi certamente più preparati di me. RIESAME E APPROVAZIONE

Nel paragrafo 7.8.1.1 la norma prescrive: “I risultati devono essere riesaminati e approvati prima di essere emessi”. La prima cosa che mi preme far notare è che, in italiano, il termine riesame significa “effettuare l’esame un’altra volta” mentre il termine inglese risulta più adatto a descrivere la seguente situazione: “Cosa bisogna fare, chi lo deve fare e cosa bisogna preparare per dimostrare quello che è stato fatto per rispettare questo requisito?” Nasce subito un problema. In molte prove e taratura fa tutto l’apparecchiatura: si inserisce il materiale di prova e l’apparecchiatura produce i risultati, anche stampati su carta. Se dovessi indicare cosa fare in questa situazione, direi null’altro che firmare il Rapporto di Prova o il Certificato di Taratura. Esistono apparecchiature che pri-

ma di effettuare la prova verificano che tutti i parametri e gli strumenti siano a posto, e quindi forniscono risultati validi. Per questo tipo di prova/taratura la norma diventa obsoleta e, addirittura, si rischia che non venga rispettata. Tuttavia, per rispettare il requisito bisogna che il risultato sia riesaminato e poi approvato.

Chi deve eseguire queste operazioni? La norma non dice nulla, ma qui nasce un altro problema particolarmente sentito dai laboratori di piccole dimensioni. Sarebbe logico e opportuno che ciascuna operazione fosse svolta da una persona diversa (ad esempio, il responsabile del Laboratorio oppure un operatore diverso da quello che ha eseguito le misure) da quella che ha prodotto i risultati e che sia autorizzata allo scopo. Purtroppo, nelle realtà più piccole, ciò diventa spesso impossibile… LISTA DI RISCONTRO

Come si dimostra che queste azioni siano state effettuate? In realtà, il requisito di norma si limita a richiederne la sola registrazione; tuttavia, lavorando con i sistemi qualità, diventa necessaria anche la dimostrazione. Il riesame si effettua con l’ausilio di una Lista di riscontro (check-list) inserita nella procedura tecnica di riferimento e specifica per ogni singola prova/taratura. L’impiego della lista assicura che tutti i punti siano riesaminati in modo uniforme ed è importante quando il riesame viene effettuato dalla stessa persona che ha prodotto i risultati. La Check-list deve riportare i controlli da fare, l’esito da selezionare (positivo/negativo) e l’azione da intraprendere in caso di esito negativo. A titolo di esempio, ecco alcuni punti della check-list: Misure effettuate congruenti con la richiesta; Valori di fondo iniziale e finale compatibili tra loro; Valori della grandezza di riferimento

In cosa consiste il riesame? Analizziamo come applicare la norma relativamente a una taratura. Il riesame consiste nella verifica dei punti critici che possono inficiare la validità dei risultati. Affinché esso sia efficace, il Laboratorio deve aver effettuato preliminarmente un’adeguata analisi del rischio, finalizzata a individuare quali siano i punti critici che possono produrre risultati non conformi nell’intero processo, a partire dal ricevimento dell’oggetto da tarare fino al l’emissione del certificato/rapporto. Nell’ipotesi in cui il software utilizzato sia correttamente validato e tenuto sotto controllo, i punti critici saranno più facilmente individuati in corrispondenza dei passaggi che necessitano l’intervento dell’operatore: ad esempio, l’inserimento manuale di dati, la manipolazione dell’oggetto, la sele- Former: Responsabile Qualità - ENEA zione dei metodi o le impostazioni del Casaccia - RETIRED software. ndellarena@hotmail.it T_M

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compatibili con i valori previsti; Valori della grandezza di riferimento e dell’incertezza compatibili con le CMC; Risultati della taratura compatibili con i valori attesi (da misure precedenti o da letteratura); Controllo del numero di certificato; Controllo dei dati riportati nella prima pagina del certificato; Controllo delle condizioni di taratura; Controllo dei parametri ambientali; Controllo che l’unità di misura sia correttamente riportata; Controllo della corretta trascrizione dei risultati di taratura. La persona addetta al riesame compila la lista di riscontro, che poi firma assumendosi la responsabilità dell’effettuazione del riesame stesso. La firma sul Rapporto di Prova o Certificato di Taratura dimostra che le azioni siano state effettuate? La norma non dice nulla in proposito, però la firma finale avalla tutto ciò che è stato fatto a monte. Con la Lista di riscontro non ci sono problemi ma, per molte prove che avvengono in modo totalmente automatico, la firma lascia forti dubbi sul fatto che il riesame e

l’approvazione siano stati realmente inutile, in quanto Accredia ha altri effettuati. documenti con cui imporre i propri requisiti. La prima raccomandazione recita: LA POSIZIONE DI ACCREDIA “Si raccomanda che il laboratorio conservi copia conforme all’originale Accredia riporta, per entrambi i casi, dei certificati di taratura emessi, in la solita frase: “si applica il requisito di formato cartaceo (come riproduzionorma”. ne) oppure in formato elettronico, purPer i laboratori di taratura aggiunge un ché garantiscano la corrispondenza requisito e tre raccomandazioni per le totale all’originale”. Nulla da dire, tarature non accreditate: doverose e tranne il dubbio che si richieda di riutili, visto che ci sono diversi laboratori portare sul Certificato la scritta “co non accreditati che, giocando sull’am- pia conforme”. biguità, possono sembrare a un occhio La seconda raccomandazione recita: non attento accreditati, ma probabil- “Si raccomanda che il laboratorio utimente fuori luogo in un documento in lizzi per i rapporti di taratura emessi cui si parla sempre di tarature accredi- fuori accreditamento un modello divertate… so da quello del Certificato (riferimento Il requisito aggiunto recita: “I Certifica- IO-09-DT) per non indurre il cliente nelti di taratura devono essere emessi uti- l’errata valutazione che si tratti di prelizzando il marchio Accredia, secondo stazione accreditata”. il modello previsto dall’istruzione IO- La terza raccomandazione recita: “Si 09-DT, sul quale non possono essere raccomanda inoltre che la numerazioriportati risultati di tarature non accre- ne dei rapporti fuori accreditamento ditate, ovvero di punti di misura non segua criteri diversi da quelli applicati rientranti nella tabella di accredita- per la numerazione dei Certificati di mento ossia coperti dalla CMC pubbli- taratura, in particolare che non sia uticata nello scopo di accreditamento”. lizzata una stringa alfanumerica conteAppare essere un’aggiunta del tutto nente la sigla ‘LAT’ ”.

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PCB PIEZOTRONICS RINNOVA L’HANDBOOK PER I MICROFONI PCB Piezotronics, Inc., una sussidiaria interamente controllata da MTS Systems Corporation, ha recentemente aggiornato il suo manuale per microfoni, destinato a coloro i quali si occupano di acustica. Il team PCB, composto da esperti di acustica e ingegneri meccanici, industriali ed elettrici, ha condiviso in questo manuale oltre 35 anni di esperienza collettiva nella progettazione e produzione di microfoni. Alcuni argomenti trattati : – Selezione dei sensori, compresi i modelli pre-polarizzati (0 V) e tradizionali polarizzati esternamente (200 V); – Confronto dettagliato tra le tarature sul campo e quelle in fabbrica; – Consigli per la corretta gestione e manutenzione dei microfoni di prova e misurazione; – Informazioni sugli standard industriali

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più comuni del settore. Una copia del manuale del microfono (contenente informazioni tecniche in un formato facile da leggere e di facile utilizzo, completo di immagini e formule) è disponibile sul sito web della PCB al seguen-

te link: www.pcb.com/sensors-fortest-measurement . Per ulteriori informazioni, scrivere a: info.italia@pcb.com.


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NEWS

RIVOLUZIONE NEL MONDO DELLA PESATURA Cogo Bilance è un’azienda per la quale tradizione si traduce in innovazione quando, dall’interpretazione dei segnali che il mercato ci trasmette, nascono prodotti innovativi come Smart Scale. Una delle novità che riteniamo possa cambiare in maniera sostanziale il mondo della pesatura industriale è proprio il nostro innovativo sistema, pronto per essere presentato nella prossima edizione di A&T-Automation & Testing (Torino, 12-14 febbraio 2020). Smart Scale, interamente ideato, progettato e realizzato da Cogo Bilance, rivoluziona la pesatura facendo diventare la bilancia un vero e proprio sistema di controllo integrato. Il suo software di gestione in-cloud può ricevere decine di dati in tempo reale, grazie ai particolari sensori installati direttamente sul sistema di pesatura, consentendo di verificare, oltre ai normali dati di peso e di accesso, anche quelli relativi alle condizioni di operatività, come temperatura, ambiente, livello di umidità, orientamento, posizionamento, inclinazione, eventuali colpi subiti, visualizzazione delle operazioni tramite IP camera e tutto quanto può servire per integrare la bilancia nel ciclo di produzione industriale. Smart Scale verrà rilasciato in due versioni web-app, “Basic” e “Cloud”, e permetterà agli operatori di essere sempre aggiornati sullo stato della bilancia e sulla “qualità” della pesata nonché, nella versione più completa, di ricevere alert e segnalazioni push dirette, anche in mobilità, sia su tablet sia su smartphone. Ciò consentirà agli interessati di poter con-

trollare, in ogni momento e da ogni parte del mondo, quanto accaduto sull’impianto di pesatura o, in caso di anomalia, di ricevere immediatamente la segnalazione e, quindi, far intervenire l’assistenza chiamandola o, addirittura, avendo accettato la possibilità che l’allerta arrivi direttamente al centro assistenza, sapendo che quest’ultima interverrà autonomamente e immediatamente. Sono innegabili i vantaggi e i conseguenti risparmi nella riduzione della quantità di pesate sbagliate in condizioni non ottimali. Agganciando poi il sistema con lo “scadenziario” Cogobilance per le verifiche periodiche, l’utilizzatore sarà sempre aggiornato sulle scadenze evitando fermi o pesanti sanzioni. Tradizione e innovazione sono dunque le parole chiave che contraddistinguono questo rivoluzionario sistema ed è per questo che, senza timore di smentita, abbiamo deciso di descrivere Smart Scale con il claim “THE FUTURE OF WEIGH”. Per ulteriori informazioni: www.cogobilance.it.

40 ANNI AL SERVIZIO DELLA METROLOGIA E DELLA COMPATIBILITÀ ELETTTROMAGNETICA TESEO S.p.A. ha compiuto 40 anni! Dal 1978 assistiamo i clienti per migliorare l’affidabilità dei risultati delle proprie misurazioni fornendo servizi, prodotti e soluzioni utili per diversi settori industriali, civili e militari (aerospaziale, automotive, avionico, ferroviario, navale, medicale, monitoraggio e molti altri). 20 anni di accreditamento! Nel 1998 il Laboratorio di taratura TESEO fu accreditato dal SIT e dal 2011 fa parte dei Centri di taratura accreditati da Accredia per le grandezze Intensità di campo elettromagnetico, Potenza in Alta Frequenza e Frequenza (http://en.teseo.clemessy.com/teseo/ qualifications). Un solo posto per la marcatura CE! Il laboratorio di prova TESEO completa la storica competenza e capacità di misura per prove di compatibilità elettromagnetica con le prove di sicurezza elettrica, semplificando l’at tività ai clienti e assistendoli nelle messe a punto. Il team del laboratorio prove EMC TESEO viene arricchito con due progettisti per facilitare il debug con i clienti. Verifica il pattern di antenna! Oltre alla misurazione del fattore di antenna, TESEO è in grado di misurare il diagramma

d’irradiazione delle antenne in tempi rapidissimi: il servizio viene erogato in n. 1 giorno lavorativo. Verifica dei generatori di scariche elettrostatiche (ESD)! TESEO è attrezzata sia per la misurazione della corrente di scarica a contatto che per la misura della tensione generata dai generatori ESD. Taratura di misuratori di campo elettromagnetico a 18 GHz a elevate intensità di campo! Il Laboratorio TESEO genera circa 50 V/m di campo elettrico fino a 18 GHz. 40 GHz! Il laboratorio di taratura TESEO possiede strumentazione riferibile per la misura della potenza di uscita dei generatori fino a 40 GHz. Amplifica il tuo segnale! TESEO è rivenditore e centro riparazioni esclusivo degli amplificatori BONN Elektronik, per una sempre maggiore qualità e affidabilità delle nostre proposte EMC. Per maggiori informazioni contattaci a +39 011 9941924 o scrivici a services.teseo@eiffage.com. Per tutti i clienti una promozione speciale, scrivi AT2018 nella richiesta.

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T U T T O _ M I S U r E Anno XXI - n. 4 - Dicembre 2019 ISSN: 2038-6974 Sped. in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Torino Direttore responsabile: Alessandro Ferrero Vice Direttori: Alfredo Cigada, Paolo Carbone Comitato di redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Rosalba Mugno, Claudio Narduzzi, Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini,  Gaetano Vacca, Emanuele Zappa, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino

redazioni per: Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Mario F. Tschinke, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Pasquale Daponte, Nicola Paone Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti, Alessandro Ferrero); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Pasquale Daponte); GMMT (Nicola Paone); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Gianbartolo Picotto, Luca Callegaro); ISPRA (Maria Belli) Videoimpaginazione e Stampa: la fotocomposizione - Torino Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999. I testi firmati impegnano gli autori. A&T - sas Direzione, redazione, Pubblicità e Pianificazione Via Principi d’Acaja, 38 - 10138 Torino Tel. 011 0266700 - Fax 011 0266711 E-mail: info@affidabilita.eu Web: www.affidabilita.eu Direzione Editoriale: Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. ABBONAMENTO ANNUALE: 40 EUrO (4 numeri cartacei + 4 sfogliabili + 4 numeri telematici) ABBONAMENTO BIENNALE: 70 EUrO (8 numeri cartacei + 8 sfogliabili + 8 numeri telematici) Abbonamenti on-line su: www.tuttomisure.it L’IMPOrTO DELL’ABBONAMENTO ALLA PrESENTE PUBBLICAZIONE È INTErAMENTE DEDUCIBILE. Per la deducibilità del costo ai fini fiscali fa fede la ricevuta del versamento effettuato (a norma DPR 22/12/86 n. 917 Art. 50 e Art. 75). Il presente abbonamento rappresenta uno strumento riconosciuto di aggiornamento per il miglioramento documentato della formazione alla Qualità aziendale.

NEL PROSSIMO NUMERO • Da A&T 2020: anticipazioni sulla metrologia 4.0 • Misure di spessore con tecniche NDT • Metrologia del vino E molto altro ancora...

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La Redazione di Tutto_Misure (info@tuttomisure.it)

ABBIAMO LETTO PER VOI

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CHE COSA C’È SOTTO. IL SUOLO, I SUOI SEGRETI, LE RAGIONI PER DIFENDERLO Paolo Pileri, Gianni Biondillo 176 pp. – Altreconomia (2016)

ISBN: 9788865162095 Prezzo (Altreconomia): € 12,50 (ed. cartacea); € 07,49 (e-book)

Che cosa c’è sotto i nostri piedi? Una realtà affascinante, tutta da scoprire, che non può non interessare e coinvolgere direttamente ogni essere umano, a maggior ragione un “metrologo”. Per suscitare la sua curiosità sarà sufficiente elencargli qualche rapido dato: come la velocità di 1 m/sec (l’attuale velocità del consumo di suolo in Italia; per la verità scesa dagli inconcepibili 8 m/sec di qualche anno fa “grazie” non tanto alla presa di coscienza dei nostri governanti quanto alla crisi dell’edilizia civile che sta imperversando) oppure il tempo enorme (500 anni) necessario per generare 2,5 cm di suolo. Ma perché un bene così importante per la nostra vita merita la nostra immediata attenzione…? Perché è una risorsa straordinaria e non rinnovabile . Perché è un bene comune che ci nutre, ci sostiene, ci fa respirare. Perché oggi non viene solo calpestato, ma “consumato”e distrutto per sempre. Paolo Pileri – nella nuova edizione aggiornata e arricchita da nuovi testi tra cui uno di Gianni Biondillo – racconta il suolo da una prospettiva scientifica ma anche economica e politica. Spiega come il consumo di suolo sia provocato da interessi rapaci, così come da piani urbanistici dissennati e frammentati. Questo libro non è solo un esemplare progetto divulgativo, ma una lucida proposta politica, che immagina un progetto culturale, un’idea di città, di Paese e di cittadinanza del tutto nuovi. Una “pedagogia dei suoli” che coinvolge la scuola, la disciplina urbanistica ma anche i responsabili della gestione del suolo. L’invito dell’autore è a far nostra l’intuizione dei Padri Costituenti che inserirono – all’articolo 9 – il paesaggio nella Carta e le parole di papa Francesco nella “Laudato si’” e di “parteggiare” per il suolo, in una delle battaglie civili e culturali più importanti per il nostro Paese.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO Hexagon Metrology

pp. 242-298-314

AEP Transducers

pp. 241-294

Aerotech

pp. 282-288

IC&M

p. 278

3a di cop.

IMTS

p. 268

4a di cop.

Labcert

p. 266

LTTS

p. 270

A&T-Automation & Testing Aviatronik burster Italia Cibe

pp. 246-306 p. 284

Luchsinger

Cogo Bilance

pp. 260-319

PCB Piezotronics

Comsol

pp. 254-316

Physik Instrumente

Creaform-Ametek Dewesoft DSPM Industria FLIR Systems HBM Italia

p. 275

Renishaw

p. 279

Rupac

pp. 280-298 p. 296 pp. 252-273-286-292

Tecnomaco Teseo VEA

pp. 258-298-308 pp. 264-276-290-318 pp. 274-283-304 p. 316 2a di cop. p. 273 p. 319 pp. 244-294



TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

XISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 4 - Anno 21- Dicembre 2019 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi

TUTTO_MISURE - ANNO 21, N. 04 - 2019

Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

IL TEMA Termometria in ambito biomedicale La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS Le responsabilità da contatto sociale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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