Tutto_Misure n.3 - 2020

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXII N. 03 2020

Le Misure strumento per la ripresa EDITORIALE Don Giovanni e il Commendatore CON IL SOSTEGNO DI

IL TEMA Normativa sul grafene

TECNOLOGIE IN CAMPO INCHIESTA - Misure per la ripartenza: scenari e opportunità

ALTRI ARGOMENTI Dall’incertezza all’informazione

N° 3 - Anno 22 - Settembre 2020

In ricordo del CNR che fu I traguardi della ricerca italiana nelle misure I digital twins Le competenze del metrologo Verifiche periodiche e disponibilità degli strumenti Metrologia e monitoraggio dei processi La storia del GMEE

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LA ABORATORIO BORATORIO PE ERMANENTE RMANENTE RO OMA MA Taratura T aratura e riparazione di strumenti elettrici ed elettronici. Test. Sviluppo Sistemi di T est. Taratura T aratura strumenti s meccanici, dimensionali,i, forza, temperatu ura, pressione, massa. temperatura,

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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EDITORIALE In ricordo di due amici

Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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TUTTO_MISURE

ANNO XXII N. 03 2020

Normativa per le proprietà elettriche del grafene: il progetto GRACE A standard for the electrical properties of graphene A. Cultrera L. Callegaro

15 INCHIESTA – Misure per la Ripartenza: scenari e opportunità Measures for restarting: scenarios and opportunities Massimo Mortarino

57 Metrologia e Contratti – Parte 17 Manutenzione & Misurazione: partiamo dagli standard Metrology and contracts – Part 17 Maintenance & Measurement: let's start from standards Luigi Buglione

69 La storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) – Prima parte: la nascita in un convento The history of GMEE – First part: birth in a monastery Mario Savino

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IN QUESTO NUMERO

Editoriale: Don Giovanni e il Commendatore (Alessandro Ferrero) 7 Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 10 Il tema: Metrologia primaria Normativa per le proprietà elettriche del grafene (A. Cultrera, L. Callegaro) 15 Gli altri temi: Fondamenti Cifre significative: dall’incertezza all’informazione 23 (Claudio Narduzzi) Gli altri temi: le sorti del CNR Meminisse iuvabit: il declino del CNR (Mario Rinaldi) 31 La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) 37 La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO (a cura di Enrico Silva) 48 La Pagina dell’IMS Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society (M. Parvis, S. Rapuano) 49 Divagazioni a zonzo su metrologia e dintorni La ricerca italiana nel campo delle misure (articolo di S. Baglio, A. Ferrero, D. Petri) (a cura di Alessandro Ferrero) 51 Misure e fidatezza I gemelli digitali (Giambattista Gruosso) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani) 55 Tecnologie in campo Misure per la ripartenza: scenari e opportunità INCHIESTA: Misure e Prove strumenti per l’innovazione competititiva – Prima parte 57 Nuovo scanner 3D (a cura di Massimo Mortarino) 63 Metrologia generale Le competenze del metrologo (a cura di Luca Mari) (articolo di R. Buccianti, L. Mari, M. Cibien) 65 Manifestazioni, Eventi e Formazione 2020-2021: eventi in breve 68 I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 17 (a cura di Luigi Buglione) 69 Metrologia legale e forense Verifiche periodiche e disponibilità degli strumenti (a cura di Veronica Scotti) 73 Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, P. Carbone e N. Paone) 75 Smart Metrology Utilizzo intelligente dei dati di produzione (a cura di Annarita Lazzari) 77 Metrologia… per tutti! Integrazione tra ISO/IEC 17025 e ISO/IEC 17043: è possibile? (a cura di Michele Lanna) 81 Commenti alle norme: la 17025 17025 – Presentazione dei risultati: quarta parte, contenuto del documento finale (a cura di Nicola Dell’Arena) 85 Storia e curiosità Storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) Parte prima: la nascita in un convento (Mario Savino) 87 Abbiamo letto per voi 93 News 26-34-50-66-76-80-86-90-92

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Sede principale: Via Roma 103 – 21017 Samarate (VA) Unità locale: Via G.B. Bardanzellu 46 – 00155 Roma Tel. 0331/227911 – Fax 0331/227944 E-mail: aviatronik@aviatronik.it Web: www.aviatronik.it Persona da contattare: Massimo Rebellato

Da oltre 40 anni Aviatronik si occupa della taratura e manutenzioni di strumenti e apparecchiature nel settore avionico. Centro SIT n. 019 dal 1982, divenuto poi LAT n. 019 nel 2011, il nostro laboratorio effettua circa 13.000 tarature l’anno. Affidarsi ad Aviatronik significa poter contare sui laboratori più avanzati d’Europa, sia per caratteristiche tecniche sia per numero e varietà delle grandezze metrologiche disponibili. Siamo in grado di effettuare tarature presso i nostri laboratori e on site, grazie alla nostra unità mobile. Nello specifico ci occupiamo della taratura di stru-

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menti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al knowhow acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. Consulta le tabelle di accreditamento sul nostro sito: www.aviatronik.it.


Alessandro Ferrero

EDITORIALE

Don Giovanni e il Commendatore

Don Juan and the Stone Guest Cari Lettori, speravo, in realtà senza troppo crederci, in un’estate tranquilla, in cui ci si potesse ritemprare corpo e spirito, per affrontare con una briciola di serenità le tante sfide dei prossimi mesi. Speravo di poter ignorare quell’ingombrante convitato di pietra, che da Commendatore di mozartiana memoria è mutato nel non meno terrificante Covid19. Speravo … dimenticando che c’è sempre qualche sciagurato Don Giovanni che, tronfio d’impudenza, lo va a risvegliare. Sarebbe facile gioco tentare di dare a Don Giovanni il volto di qualche dongiovanni nostrano, assiduo frequentatore di discoteche dove i virus sono talmente rintronati da alcol, droga e musica a palla da far venire le prostatiti ai polmoni. Si finirebbe però per svilire la grandezza (malvagia e diabolica, ma pur sempre grandezza) di un simbolo delle umane debolezze. Gioco assai più istruttivo è chiedersi chi stia realmente impersonando Don Giovanni, non per giustificare i piccoli dongiovanni, ma per tentare di capire cosa li abbia spinti a comportamenti talmente poco responsabili da aver riportato la circolazione del virus a livelli che destano qualche preoccupazione. Attribuirlo a sola idiozia, anche se confortati da quanto scritto in proposito da Carlo Cipolla, sembra riduttivo. A mio modesto e discutibilissimo parere, il vero Don Giovanni con cui abbiamo e avremo a che fare è la spaventosa carenza di cultura scientifica che dovrebbe far parte del bagaglio culturale e delle conoscenze di base della stragrande maggioranza della popolazione. Eppure, per capire l’importanza di comportamenti ispirati a un minimo di cautela non servono competenze da Nobel. Sarebbe sufficiente avere chiara in testa la differenza tra una funzione lineare e una funzione esponenziale, differenza che può essere tranquillamente spiegata e fatta capire, con qualche esempio, alle medie inferiori. Sarebbe sufficiente avere un’idea di cosa sia una probabilità, concetto anche questo facile da spiegare facendo fare qualche esperimento ben concepito. È, invece, sentimento comune e diffuso che queste nozioni servano solo agli specialisti, e che altro è la cultura che conta. Se io, ingegnere, affermassi pubblicamente di non aver mai apprezzato Manzoni e di considerare i Promessi sposi un testo noioso, scritto in un linguaggio insopportabilmente lezioso, verrei (giustamente) considerato persona rozza e di scarsa cultura. Ma se un qualunque laureato in materie umanistiche, dopo aver dottamente disquisito sull’attualità del capitolo sulla peste dei Promessi sposi, dichiarasse pubblicamente (credetemi, mi è capitato più volte di sentirlo) di non capire nulla di matematica e di non saper calcolare una percentuale

nemmeno con le calcolatrici con il tasto %, sarebbe al massimo considerato originale, ma quasi certamente non di scarsa cultura. Di fronte a questo atteggiamento, riusciamo ancora a meravigliarci e scandalizzarci se un assessore regionale alla sanità dichiara, con un indice di contagio pari a 2, di non essere preoccupato, perché difficilmente si trova a contatto contemporaneamente con due persone infette? Probabilmente, se si informasse lo stesso assessore della probabilità che due attentatori siano contemporaneamente a bordo dello stesso aereo, questi tenterebbe di salire a bordo con una bomba per aumentare la sicurezza del volo … I nostri piccoli dongiovanni non sono altro che i tanti figli di questo vero Don Giovanni che, accomunati dall’ignoranza e arroganza dei tanti figli di papà, vanno in giro a combinare danni senza avere la più pallida idea di cosa stiano facendo. Consentitemi una piccola postilla. Don Giovanni non sarebbe tale senza Leporello, servitore un po’ brontolone come tutti i lacchè, ma pronto ad assecondarlo senza porsi troppi problemi, se non in ultimo, davanti alle invettive del Commendatore, non certo per un sussulto etico, ma per paura di essere anche lui inghiottito dagli inferi. Il nostro Don Giovanni, purtroppo, ha trovato più di un Leporello in quei tanti “esperti” che, senza alcun coordinamento, hanno disseminato “illustri” pareri spesso dando per certe cose soltanto probabili. Ne ho già scritto, quindi non mi ripeto. Mi chiedo però, se anche avessero correttamente dichiarato le probabilità, quanti sarebbero stati in grado di capirle e di adeguare i loro comportamenti. La speranza di sconfiggere il Covid19 sta nell’arrivo di un vaccino. La speranza di evitare che faccia troppi danni sta in un altro vaccino: la cultura scientifica. Purtroppo, per inoculare il primo basta un’iniezione e forse nel giro di qualche mese si potrà iniziare a farlo. Per inoculare l’altro occorrono generazioni, e se non si inizia più che in fretta sono guai seri. Cerchiamo di dare anche noi il nostro contributo. Come cerca di fare Tutto_Misure che, a partire da questo numero, propone un’inchiesta che si snoderà per diverse puntate, “Misure per la ripartenza: scenari e opportunità”, volta a individuare il reale valore delle Misure e Prove in ottica d’innovazione competitiva, con l’obiettivo di offrire ai lettori e alle loro aziende indicazioni, consigli e suggerimenti su come investire sugli strumenti e servizi metrologici per trarne reale valore aggiunto, non solo per garantire burocraticamente la conformità dei prodotti e dei processi. E scusate se è poco, di questi tempi …!

Buona lettura! Alessandro Ferrero

(alessandro.ferrero@polimi.it)

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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CheckBox è la serie di prodotti VEA creati per eseguire il controllo qualità in modo semplice e versatile. Facili da configurare, possono controllare e misurare qualunque tipo di oggetto. Utilizzano sistemi di visione ad alta affidabilità e altra strumentazione. Esistono versioni manuali e automatizzate, per analizzare in modo autonomo fino a 5.000 pz/ora. Sono personalizzate per la produzione del cliente e possono eseguire analisi di superfici, misure dimensionali e controlli qualitativi in generale. Un altro progetto italiano.

Micrometro ottico VEA: esegue velocemente in linea di produzione misure accurate. Precisione micrometrica anche in ambiente industriale. Esegue oltre 256 misurazioni alla volta direttamente in fabbrica, sulla linea di produzione, mantenendo stabile l’accuratezza e la ripetibilità. Sempre accurato con auto-calibrazione: le variazioni ambientali sono corrette in tempo reale mediante l’uso di calibri certificati. LTC (Laboratory Thermal Compensation) compensazione termica a triplo stadio che permette di misurare oggetti con temperature tra 10 °C e

60 °C con la stessa accuratezza che avverrebbe in un laboratorio metrologico (20° ±1°). Micro Stabilized Accuracy: esegue un’analisi delle vibrazioni ambientali per controllare la ripetibilità delle misure e migliorare l’accuratezza. Dirty Advanced Filter: analizza il grado di sporcizia del pezzo e corregge la misura.

Ivis C: sistema di visione al costo di un sensore di visione (un altro progetto italiano). IVIS-C1, il primo sistema di visione al mondo con struttura scalabile con costi paragonabili a quelli di un sensore di visione, rappresenta una vera rivoluzione nel campo della visione artificiale. Con la telecamera HCM-VSC-31 di soli 12 mm di diametro è più piccolo di un sensore di visione là dove serve. L'unità di elaborazione di soli 120 x 120 x 40 mm integra un PC, un PLC con tempi di scansione di 1 mSec, un HMI (interfaccia operatore programmabile) per il massimo della funzionalità e un maggiore risparmio di apparecchiature esterne. La sua struttura scalabile e modulare permette agli integratori di automazione di utilizzare lo stesso prodotto sia per applicazioni semplici che per quelle complesse, utilizzando un unico linguaggio di configurazione per tutte le applicazioni. Il software, composto da vari moduli può eseguire: controllo qualità, guida robot, misura, analisi superfici, ocr – ocv, datamatrix. Un altro progetto italiano. T_M  9


COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

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La Redazione di Tutto_Misure (alessandro.ferrero@polimi.it)

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Da Laboratori, Enti e Imprese

i gruppi di ricerca con cui hanno condiviso il proprio lavoro. Il Premio rappresenta, nelle parole di Mana, “l’apprezzamento del mio lavoro e di quello di quei colleghi presenti e passati, senza i quali nessun risultato sarebbe stato otteRIASSUNTO nuto”, mentre Tavella ricorda e ringrazia L’articolo contiene una panoramica delle principali notizie riguardanti risulta“il gruppo dell’INRiM impegnato nel ti scientifici, collaborazioni, eventi, Start-up, dei Gruppi di R&S Italiani nel progetto Galileo, il sistema di navigaziocampo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico ne europeo, e tutti gli studenti e collabosia applicato. Le industrie sono i primi destinatari di queste notizie, poiché i ratori per la dedizione, l’entusiasmo, risultati di ricerca riportati possono costituire stimolo per attività di Trasferil’intraprendenza, l’impegno e l’allegria mento Tecnologico. che hanno permesso di imparare e costruire competenze importanti”. DUE METROLOGI FRA I VINCITORI viduati da una commissione di La Redazione di Tutto_Misure si congraDEL PREMIO “ENRICO FERMI” esperti nominati dalla SIF, dal CNR, tula con i due vincitori di questo prestidall’INAF, dall’INFN, dall’INGV, dal- gioso premio. La ricerca metrologica l’INRiM e dal Centro Fermi. di eccellenza premiata dalla Patrizia Tavella, direttrice del dipartiSocietà Italiana di Fisica mento “Tempo” del BIPM di Sèvres e ROBERTO BUCCIANTI È IL NUOVO P a t r i z i a già responsabile della sezione dell’IN- PRESIDENTE DELLA FAST Tavella del RiM dedicata allo studio dei campioni Bureau Inter- di tempo e frequenza, dedica la sua atti- È un nome ben noto ai lettori di Tutto_ national des vità di ricerca allo sviluppo di algoritmi Misure quello del nuovo presidente Poids et Me- matematici e statistici per la definizio- della Federazione delle Associasures (BIPM) ne di scale di tempo e la caratte- zioni Scientifiche e Tecniche di Sévres e rizzazione dell’efficienza di oro- (FAST) per il biennio 2020-2021. Si Giovanni logi atomici, con numerose collaboratratta di RoMana dell’I- zioni in Italia e in Europa. berto Bucstituto Naziocianti: clasGiovanni nale di Ricerse 1947, lauMana, dirica Metrolorea in ingegente di ricergica (INRiM) gneria eletca presso sono stati introtecnica e l’INRiM, ha signiti “per i loro originali e importanti professore a giocato un contributi alla misura del tempo e alla contratto al ruolo chiave definizione della massa” del prestigioPolitecnico di nella ridefiso premio “Enrico Fermi”, dedicato Milano; una nizione del a coloro i quali hanno particolarmente carriera tutkilogram onorato la fisica con le loro scoperte. ta al CESImo tramiIl premio, istituito nel 2001 in occasiote costanti Centro elettrotecnico sperimentale itane del centenario della nascita di Fermi fisiche uni- liano fino al 2005, con la responsabilidalla Società Italiana di Fisiversali, gra- tà della ricerca e sviluppo e poi della ca (SIF), è stato conferito il 14 settem- zie alla sua ricerca è dedicata agli aspetti promozione tecnica e scientifica; incabre, nel corso della Cerimonia Inau- teorici e matematici delle misure di preci- richi nel campo della certificazione, gurale del 106° Congresso Na- sione finalizzate alla ridefinizione del della normazione e della consulenza zionale della Società Italiana di Sistema Internazionale delle unità di aziendale; diverse collaborazioni con Fisica, quest’anno in modalità telema- misura. associazioni ed enti, quali CEI, UNI, tica. I vincitori del Premio vengono indi- I due ricercatori ringraziano le strutture e AEIT, GMEE. NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels.

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N. 03 2020

COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

“Accetto l’incarico ringraziando per la fiducia” – ha dichiarato il neo-presidente – “e sono certo di poter contare sulla qualità delle esperienze dei consiglieri e sulle competenze del personale FAST. L’impegno è quello di proseguire le attività di successo della Federazione; tra queste il concorso europeo collegato a EUCYS ’I giovani e le scienze’, la formazione ambientale con FAST Ambiente Academy, le attività a favore delle imprese e dei centri di ricerca nell’ambito della rete EEN-Enterprise Europe Network, le iniziative congressuali e formative per gli ordini professionali, tra cui quelli dei giornalisti e degli ingegneri. Intendo valorizzare il rapporto con le realtà associate; creare nuove si nergie con enti e organizzazioni attive su tematiche simili tecnico-scientifiche; definire e condividere obiettivi di crescita di breve e medio termine economicamente sostenibili”. Entrano nel Direttivo due nuovi consiglieri: Michele de Nigris e Ferruccio Trombini. Il primo, indicato dalla sezione di Milano dell’associazione federata AEIT, sostituisce il dimissionario Angelo Bargigia. Nato nel 1959, dal 2006 lavora presso RSE, dopo i vent’anni trascorsi al CESI e la laurea in ingegneria all’Università di Genova. Su proposta dell’associazione AIM, diventa consigliere anche Ferruccio Trombini in sostituzione di Paola Cristiani: 51 anni, laureato in ingegneria meccanica a Brescia, Trombini dal 2011 lavora come Direttore industriale alla Cogne Acciai Speciali, dopo il periodo trascorso occupando vari ruoli alla Lucchini. La Redazione di Tutto_Misure si congratula con il neo Presidente e i neo Consiglieri e augura loro un proficuo lavoro. FAST: il valore d’innovazione, formazione e ricerca La FAST (fondata nel 1897) vanta 123 anni di storia e riunisce, integrandone l’azione autonoma, le più qualificate e rappresentative associazioni tecniche nazionali (attualmente 29) che raggruppano circa 35mila soci. La Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche è un’istituzione indipenden-

te senza fini di lucro, legalmente riconosciuta, che opera a livello nazionale e internazionale, direttamente o attraverso le organizzazioni collegate, per avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca; offre servizi qualificati alle imprese; favorisce la partecipazione ai programmi europei; progetta e realizza iniziative di formazione avanzata e aggiornamento professionale, seminari e congressi, corsi ECM, SIGEF e corsi riconosciuti da diversi ordini professionali. FAST ha come finalità quella d’incentivare il continuo approfondimento di conoscenze nei campi della ricerca e dello sviluppo tecnologico; promuovere il dibattito culturale, l’informazione e la divulgazione scientifica. Per ulteriori informazioni: www.fast.mi.it. SVILUPPO DI SENSORI CON TECNOLOGIE DI PROTOTIPAZIONE RAPIDA

può essere impiegata per la realizzazione di dispositivi su substrati flessibili o sensibili alla pressione. Inoltre, tale tecnica non necessita di maschere per il layout, in quanto il pattern da realizzare viene disegnato mediante un CAD e successivamente stampato. In aggiunta, grazie alla natura della tecnica di deposizione dell’inchiostro (drop on demand), la tecnologia inkjet printing permette sia un controllo maggiore sul particolare pattern da stampare, permettendo di ottenere layout con elevata risoluzione spaziale, sia una migliore gestione degli inchiostri, riducendone i consumi e gli scarti. Nel caso in cui non sia necessario raggiungere elevate precisioni e risoluzione spaziale, è possibile adoperare comuni stampanti da ufficio che, parzialmente modificate, possono essere rese idonee all’impiego di inchiostri funzionalizzati. In commercio sono disponibili stampanti dedicate altamente sofisticate, ampiamente utilizzate in ambienti di ricerca, che consentono una regolazione precisa del volume della goccia d'inchiostro, della temperatura, della velocità di espulsione e della spaziatura, consentendo un controllo dettagliato sul processo di stampa. L’Unità di Catania dispone di un laboratorio per la prototipazione rapida di sensori flessibili, dotato di una stampante inkjet Dimatix DMP-2850 e di una micro-fresatrice LPKF Protomat S103, mostrate nella figura. Tra le realizzazioni del gruppo GMEE di Catania, segnaliamo lo sviluppo di un sensore di massa flessibile e di un ac celerometro a basso costo con tuning magnetico della frequenza naturale.

La realizzazione di sensori ed elettronica con tecniche di prototipazione rapida sta assumendo un ruolo determinante, sia in contesti prettamente didattici o di ricerca, sia in ambito industriale per lo sviluppo di dispositivi a basso costo. In tale contesto la tecnologia inkjet printing, grazie ai vantaggi offerti, quali la rapidità di esecuzione, il basso costo di produzione e delle apparecchiature (rispetto alla tecnologia tradizionale basata su silicio), le basse temperature di funzionamento di queste ultime e la facilità d’uso, ha guadagnato un rinnovato interesse come metodologia innovativa per la produzione di architetture sensoriali economiche, realizzate su misura e all’occorrenza monouso: come dimostrato dall’attività Per ulteriori informazioni: di ricerca, promossa anche dall’Unità bruno.ando@unict.it. GMEE di Catania. Diversamente da altre tecniche (es. screen printing), che richiedono il contatto con il substrato, la tecnologia inkjet printing

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

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Via G. Pastore. 6 - 25080 Mazzano(BS) Tel: 030/2791033 | Fax: 030/2594494 Web: www.tamburinigroup.it E-mail: info@tamburinigroup.it

TAMBURINI, DA SEMPRE UNA CONFERMA QUANDO SI PARLA DI PRECISIONE In Tamburini, la precisione è tutto. Continui investimenti in tecnologia pongono i Laboratori Metrologici di Tamburini al centro di una costante ricerca per offrire al cliente un prodotto e un servizio accurato, sicuro e dalla qualità indiscussa. Il Laboratorio Metrologico Primario di Tamburini è accreditato ACCREDIA e opera in conformità alla normativa europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, effettuando servizi di controllo e taratura per strumenti primari ed emette certificati riconosciuti da tutti gli stati firmatari dell’Accordo Multilaterale della “European Cooperation for Accreditation (EA)”. Vengono verificate le caratteristiche del prodotto (diametro medio, diametro esterno, diametro nocciolo, passo e angolo di filettatura) e viene valutato il suo grado di finitura. Inoltre a richiesta viene rilasciato il Rapporto di Prova o la Dichiarazione di Conformità, secondo l’uso a cui è destinato. Il servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta.

Tamburini produce calibri lisci e filettati, secondo le normative vigenti, e speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo considerando le quote di filettatura e le dimensioni di ingombro. La gamma calibri è realizzata in acciaio legato, altamente indeformabile con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). Per applicazioni speciali produciamo calibri in acciaio su specifiche richieste. E per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, senza alterare le caratteristiche di base, i calibri possono essere sottoposti a una serie di trattamenti superficiali tra cui la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno (in TIN o DCL) a seconda delle necessità individuate nelle specifiche applicazioni

La nostra missione: essere precisi. Dalla produzione al controllo. T_M  13



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METROLOGIA PRIMARIA

IL TEMA

Alessandro Cultrera, Luca Callegaro

Normativa per le proprietà elettriche del grafene Il progetto GRACE

A STANDARD FOR THE ELECTRICAL PROPERTIES OF GRAPHENE GRACE, Developing electrical characterisation methods for future graphene electronics, is a Joint Research Project of the European Metrology Research Programme for Innovation and Research (EMPIR). Its objective is to research measurement methods of the electrical properties of graphene, and to develop and validate measurement protocols suitable to be included in international standards. The project, near its conclusion, has recently published two open access Good Practice Guides. RIASSUNTO GRACE, Developing electrical characterisation methods for future graphene electronics, è un progetto di ricerca del European Metrology Research Programme for Innovation and Research (EMPIR), finalizzato allo studio di metodi di misura delle proprietà elettriche del grafene e all’inquadramento dei protocolli di misura sviluppati e validati nel contesto della normativa internazionale. Il progetto si avvia alla conclusione e ha recentemente pubblicato due Good Practice Guides in open access.

INTRODUZIONE

Il grafene è una forma bidimensionale del carbonio. È costituito da un singolo strato di atomi, organizzati in struttura esagonale: si può pensare alla comune grafite come a tanti strati di grafene sovrapposti uno all’altro. A partire dagli anni Quaranta diversi gruppi di ricerca avevano predetto l’esistenza di questo materiale, e si erano avvicinati a una sintesi, ma l’effettiva scoperta del grafene è datata 2004, quando Andre Geim e Konstantin Novoselov (poi Premi Nobel nel 2010) lo hanno isolato, caratterizzato e ne hanno evidenziato le sorprendenti proprietà [1]. Condizioni di produzione di facile implementazione consentono di ottenere un ottimo conduttore, con mobilità elettronica superiore a 1.000 cm2/Vs e densità di corrente massima comparabile con quella dei conduttori metallici. Condizioni di sintesi più spinte, su substrati specifici, consentono di raggiungere mobilità elevatissime, dell’ordine di 200.000 cm2/Vs, adatte alla realizzazione di dispositivi per onde millime-

te, memorie, dispositivi elettronici meccanicamente flessibili, sensori ambientali, supercondensatori e batterie per l’automotive, applicazioni fotovoltaiche [3]. LA NECESSITÀ DI NUOVA NORMATIVA

L’affidabilità, la stabilità delle proprietà elettriche e meccaniche nel tempo, l’uniformità di produzione sono precondizioni necessarie per consentire l’impiego di un nuovo materiale come il grafene nei prodotti dell’elettrotecnica e dell’elettronica. La stabilità meccanica è inoltre precondizione per il rispetto delle regole ambientali, di salute, e di sicurezza. La determinazione delle proprietà elettriche e meccaniche di un materiale così fuori dal comune richiede lo sviluppo di metodi di misura dedicati, che devono essere standardizzati come prerequisito della specificazione del materiale da parte del produttore, dell’industria di trasformazione, e dell’utente finale. Necessità di nuova normativa, dunque. La Comunità Europea ha raccolto questa esigenza di standardizzazione delle specifiche di materiali per le nanotecnologie, tra cui il grafene e altri materiali nanostrutturati da esso derivati: nel 2010 ha diramato il mandato “M/461 – Standardization activities regarding nanotechnologies and na nomaterials”, [4] rivolto agli organi normativi europei, per incoraggiare lo sviluppo di progetti normativi specifici.

triche, e densità di corrente massime superiori a 106 A/mm2, 1.000 volte quella del rame. Il grafene è flessibile ma comunque estremamente resistente, è trasparente (assorbe solo il 2,7% della radiazione visibile), ed è chimicamente inerte (ma opportunamente funzionalizzato può diventare un sensore selettivo e sensibile di specie chimiche). In ambito metrologico, dispositivi per effetto Hall quantistico in grafene consentono la realizzazione dell’unità SI di resistenza elettrica, l’ohm, in condizioni di temperatura e campo magnetico più facilmente raggiungibili di quelle necessarie per i dispositivi a semiconduttore [2]. Il grafene è considerato una tra le tecnologie per l’elettronica che diverranno determinanti nei prossimi anni, ed è previsto abbia un impatto sostanziale su molte applicazioni. Queste includono i dispositivi integrati di nuova generazione, in grado di superare i limiti di miniaturizzazione imposti alla tecnologia CMOS. Per citarne alcune d’interesse particolar- Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, mente rilevante: dispositivi in grado di Torino operare a frequenze sempre più eleva- a.cultrera@inrim.it T_M

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EURAMET E GLI ORGANISMI DI NORMAZIONE

Il Comité Européen de Normalisation (CEN), in particolare il suo comitato tecnico CEN/TC 352 nanotechnology, si è attivato per l’identificazione di New Work Item Proposals (NWIP) nell’ambito del mandato M/461. Gli NWIP dichiarano la necessità di un nuovo standard internazionale; i comitati tecnici degli enti normativi quali International Standards Organization (ISO) e International Electrotechnical Commission (IEC) definiscono i NWIP e fanno procedere il processo di redazione dei documenti. In ambito metrologico, nel 2010 le organizzazioni metrologiche europee CEN e CENELEC (Comité Européen de Normalisation Électrotechnique) hanno siglato un Cooperation Agreement con l’European Association of National Metrology Institutes (EURAMET) per integrare le necessità metrologiche di standardizzazione nel contesto dei progetti di ricerca EURAMET. Nel 2014 è stato creato un gruppo dedicato, STAIR-EMPIR (STAndardisation, Innovation and Research-EMPIR). Il gruppo identifica, con workshop periodici, le opportunità di cooperazione nel contesto dell’European Metrology Programme for Innovation and Research (EMPIR), il programma di coordinamento dei progetti metrologici europei gestito da EURAMET. Il programma EMPIR include un Targeted Program Metrology for Pre- and Co-normative Research, con chiamate annuali per il finanziamento di progetti specifici. L’indagine STAIR-EMPIR 2016 ha identificato il need “Measurement methods for key control characteristics of graphene, especially stability and reliability testing of graphene materials” da parte di: – CENELEC Reporting Secretariat; – IEC, Technical Committee 113 Nanotechnology for electrotechnical products and systems; – GFSC, Graphene Flagship Standardization Committee. Il progetto che ha risposto al need, presentato nella chiamata 2016 e poi approvato, è GRACE: Developing characterisation methods for future graphene electronics. T_M  16

N. 03 ;2020 2016

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IL TEMA

IL PROGETTO GRACE: DEVELOPING ELECTRICAL STANDARDS FOR FUTURE GRAPHENE ELECTRONICS

Figura 1 – Il logo del progetto GRACE

nuovi standard IEC specifici per il grafene a uso industriale. I metodi di misura esplorati dal consorzio GRACE sono riportati in Fig. 2. La ricerca ha interessato sia metodi che prevedono di contattare elettricamente il campione da caratterizzare (si pensi, ad esempio, al metodo van der Pauw) che metodi che operano senza contatto, come le misure in cavità risonante. L’applicazione dei metodi al grafene ha richiesto lo sviluppo di sistemi di misura dedicati a un materiale di spessore atomico. I metodi forniscono una molteplicità di proprietà elettriche del materiale quali conducibilità, concentrazione dei portatori di carica, mobilità, sia mediate sull’intera area del campione che con risoluzione spaziale. Un lotto di campioni di grafene industriale di larga area (1×1 cm2), prodotti per deposizione da fase vapore (chemical vapor deposition) da Graphenea, è stato caratterizzato impiegando i metodi sopraelencati, che sono stati così ottimizzati. I primi deliverables di GRACE a essere completati sono stati due protocolli di misura (“contact” e “non-contact”) per la caratterizzazione elettrica del grafene appunto con i metodi di Fig. 2. I protocolli, validati tramite confronti interlaboratorio, sono stati messi a disposizione degli esperti del IEC TC/113 come input per il processo di definizione, discussione e redazione di nuove Technical Specification per la caratterizzazione elettrica del grafene in campo industriale.

Il progetto GRACE (Fig. 1) è cofinanziato da EMPIR (per 640 k€) e dagli enti partecipanti. È partito nel luglio 2017 con un kick-off meeting presso l’INRiM, per la durata di un triennio. GRACE vede come partner gruppi di ricerca di tre istituti metrologici europei (INRiM; il National Physical Laboratory inglese; il Centro Español de Metrologia), l’Università di Manchester e il Politecnico di Torino. Sono partner del consorzio anche Graphenea e dasNano, aziende spagnole attive nella produzione e la caratterizzazione del grafene; VDE (Verband der Elektrotechnik, Elektronik und Informationstechnik), l’associazione che gestisce la normativa tedesca in ambito elettrico ed elettronico; l’azienda di consulenza tedesca ISC (International Standard Consulting). L’obiettivo generale di GRACE è lo sviluppo di protocolli di misura per la caratterizzazione delle proprietà elettriFigura 2 – Elenco dei metodi di misura indagati da GRACE. che del grafene, che I metodi si dividono in due gruppi, quelli che richiedono costituiscano una base di posizionare dei contatti sul campione (sinistra), e quelli che non prevedono contatto diretto col campione (destra) scientificamente solida per la definizione di


N. 03 ; 2020 Un esempio dell’attività di GRACE è un confronto tra due metodi di misura della conducibilità dotati di risoluzione spaziale, che generano mappe di conducibilità elettrica del campione indagato: uno per contatto, Electrical Resistance Tomography (ERT), e uno senza contatto, la Time-Domain terahertz spectroscopy (TDS). L’ERT si basa su una serie ridondante di misure a quattro terminali, del tipo van der Pauw, tra un numero elevato (nel setup impiegato 16) di contatti disposti sul bordo del campione. Metodi numerici consentono di ricostruire la distribuzione spaziale della conducibilità sulla superficie del campione. Tipici impieghi dell’ERT sono per misure biologiche o prospezioni del terreno; l’impiego della tecnica su campioni del grafene è una delle innovazioni di GRACE. La TDS misura la riflessione d’impulsi di radiazione elettromagnetica di durata dell’ordine del picosecondo. Ricostruito numericamente lo spettro di assorbimento nella regione di frequenza dei THz, viene determinato (tramite modelli di tipo Drude-Smith) il valore di conducibilità equivalente a bassa frequenza. Una scansione meccanica dello spot di radiazione sul campione permette di ottenere mappe di conducibilità. La Fig. 3 mostra un esempio di confronto delle due tecniche ERT e TDS, due

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CONFRONTI DI METODI DI MISURA

IL TEMA

mappe di conducibilità ottenute da INRiM e dasNano sullo stesso campione. Si può osservare la somiglianza qualitativa tra le due mappe, che mostrano però anche differenze quantitative per i valori di conducibilità più bassi, causate dalla diversa risposta dinamica delle due tecniche [5]. Un recente traguardo del progetto è il completamento di un confronto di misura di conducibilità che ha 4 – Conducibilità elettrica di sette campioni di grafene impiegato i metodi di ca- Figura misurata con cinque set-up e quattro metodi diversi ratterizzazione studiati da per ciascun campione: vdP, ERT, MW GRACE sugli stessi cam(Microwave resonant cavity) e TDS pioni di grafene. I risultati del confronto sono riportati in Fig. 4. L’analisi dei risultati ha GOOD PRACTICE GUIDES dovuto tener conto delle intrinseche differenze nella definizione del misuran- L’esperienza maturata nell’ambito del do dei vari metodi, gli effetti ambientali progetto GRACE ha permesso la pube di evoluzione temporale del campio- blicazione di due Good Practice Guine nell’arco di mesi. Per fare un esem- des (GPG), disponibili in open access pio: se consideriamo campioni con sulla pagina web del progetto [6], inticonducibilità locale non spazialmente tolate Good Practice Guide on the omogenea, la “conducibilità media” electrical characterisation of graphene misurata con il metodo di van der Pauw using contact methods e Good Practice (che ha un modello di misura fortemen- Guide on the electrical characterisate non lineare) è definita in modo intrin- tion of graphene using non-contact secamente differente dalla “conducibi- and high-throughput methods. lità media” misurata mediando i valori Scopo delle Guide è l’applicazione numerici della mappa di conducibilità pratica dei metodi di misura delle promisurata con il metodo a scansione prietà elettriche di campioni di grafene industriale di larga area, su supporto TDS. isolante. Dedicano un capitolo a ognuno dei metodi riportati in Fig. 2: descrivono il principio di misurazione, un protocollo di misura ottimale per il grafene per la determinazione (a seconda del metodo) della conducibilità elettrica (globale o locale), mobilità e concentrazione dei portatori di carica, e forniscono indicazioni per l’espressione dell’incertezza di misura.

Figura 3 – Mappe di conducibilità elettrica, ERT (sinistra), e TDS (destra) di uno dei campioni di grafene. La scala di colore rappresenta la conducibilità elettrica in mS. (Riprodotto da [5], Fig. 5, licenza CC 4.0 Open Access)

INTERAZIONE CON LA COMUNITÀ SCIENTIFICA E INDUSTRIALE

Il progetto GRACE ha un bilancio, ormai consolidato, molto positivo sia in T_M  17


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EDITORIALE Riflessioni

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Il monitoraggio delle grandi strutture

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ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Termometria in ambito biomedicale

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Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490 E-mail: tomalino@cibelab.it Web: www.cibelab.it Persona da contattare: Erika Tomalino STRUMENTI FORNITI – PESI SINGOLI: pesi in acciaio inox classe di precisione M1; masse OIML in fusione di ghisa classe di precisione M1; masse in classe di precisione M1 per bilance di grossa portata; masse a disco e aste porta pesi in classe di precisione M1; pesi in acciaio inox classe di precisione f1, pesi campione in acciaio inox classi di precisione E1-E2

– BILANCE DA LABORATORIO: bilancia analitica “top-loading” con paravento alto serie GAT; termobilancia, misuratore di umidità serie ALGM; bilancia tecnica di precisione “top-loading” serie GAI; bilancia tecnica di precisione “top-loading” con paravento serie HLD; bilancia tecnica di precisione in acciaio inox serie GAM; bilancia tecnica di precisione in acciaio inox serie GAEP-K – ACCESSORI: custodie, pesi e accessori vari

– PESIERE: set di pesi in acciaio inox classe di precisione M1-F1-E2

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– SOFTWARE: software per la gestione della taratura e prove di strumenti per pesare


N. 03 ; 2020 LA PRODUZIONE NORMATIVA

hertz time-domain spectroscopy: una Technical Specification è in fase preparatoria alla pubblicazione; 62607-06-25: Nanomanufacturing – Key control characteristics – Part 6-25: Two-dimensional materials – Doping concentration: Kelvin Probe Force Microscopy: proposta di NWIP; Verrà inoltre portato come argomento di discussione alla prossima riunione del Comitato, che si terrà a Milano, un NWIP sull’ERT. Alcuni dei membri del consorzio GRACE erano già, o sono diventati nel corso del progetto, membri dei rispettivi comitati nazionali afferenti all’IEC, il che ha permesso uno scambio d’informazioni ancora più efficace tra il gruppo di ricerca e il principale stakeholder del progetto. Il progetto GRACE volge al termine; l’impatto del progetto verrà presto valutato da EURAMET. L’indagine STAIR EMPIR 2020 ha identificato un nuovo need, logicamente successivo a quello che ha giustificato GRACE, dal titolo Measurement methods for key control characteristics of graphene, especially stability and reliability testing of graphene materials: i partner del progetto GRACE intendono raccogliere la sfida di questa ulteriore necessità normativa, essenziale per rendere il grafene un materiale affidabile per l’industria elettrotecnica ed elettronica.

termini di produzione scientifica che d’impatto sul mondo della ricerca e industriale, nel caso del grafene particolarmente connessi. GRACE ha organizzato due Joint Workshop: il primo, in collaborazione con IEC, nel maggio 2019 presso l’Instituto de Ciencia de Materiales de Madrid, rivolto agli stakeholders del progetto (IEC in primis) e finalizzato alla produzione normativa. Il secondo, un Industry friendly workshop dal titolo GRACE-Methods for the Electrical Characterization of Graphene, si è svolto durante la Graphene Week a Helsinki nel settembre 2019, ed è stato dedicato a informare esperti e tecnici degli sviluppi scientifici del progetto, con un panel format che ha permesso di aprire la discussione a tutto il pubblico presente.

IL TEMA

racterisation methods for future graphene electronics ha ricevuto fondi dall’European Metrology Programme for Innovation and Research (EMPIR), cofinanziato dagli stati partecipanti e dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea Horizon 2020. This project received funding from the European Metrology Programme for Innovation and Research (EMPIR) cofinanced by the Participating States and from the European Unions’ Horizon 2020. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] A.K. Geim, “Graphene prehistory”. Physica Scripta 2012.T146 (2012): 014003. [2] K.S. Novoselov, “Nobel lecture: Graphene: Materials in the flatland”. Rev. Mod. Phys. 83.3 (2011): 837. [3] T. Reiss, K. Hjelt, and A. C. Ferrari. “Graphene is on track to deliver on its promises”. Nature nanotechnology 14.10 (2019): 907-910. [4] European commission enterprise and industry directorate-general, M/461 mandate addressed to CEN, CENELEC and ETSI for standardization activities regarding nanotechnologies and nanomaterials, Brussels, 2010. [5] A. Cultrera et al. “Mapping the conductivity of graphene with Electrical Resistance Tomography”. Scientific reports 9.1 (2019): 1-9. [6] http://empir.npl.co.uk/grace.

Il progetto GRACE sta avendo un impatto diretto sulla normativa relativa al grafene attraverso l’attività del comitato tecnico IEC/TC 113. I protocolli di misura validati dal consorzio GRACE sono attualmente a disposizione del IEC/TC 113 e usati per sviluppare progetti normativi volti a ridurre l’attuale gap tra ricerca e standardizzazione nell’ambito dei prodotti elettrotecnici a base di grafene. I progetti normativi IEC in corso che beneficiano dei risultati del progetto GRACE sono: 62607-06-04: Nanomanufacturing – RINGRAZIAMENTI Key control characteristics – Part 6-4: Graphene – Surface conductance Il progetto GRACE: Developing chameasurement using resonant cavity: contributo allo sviluppo della seconda Alessandro Cultrera è ricercatore post-doc presso l’Istituto Nazionale edizione; di Ricerca Metrologica, settore QN02: Metrologia Elettrica Quantistica. La 62607-06-07: Nanomanufacturing – sua attività di ricerca presso INRiM, svolta in buona parte nell’ambito del Key control characteristics – Part 6-7: progetto GRACE, è principalmente orientata allo sviluppo di metodi per la Graphene material – Sheet resistance: caratterizzazione elettrica di materiali nanostrutturati. È membro del van der Pauw method, avvio di un comitato tecnico CEI/CT 113 e del mirror committee IEC/TC 113. nuovo progetto normativo; 62607-06-08: Nanomanufacturing – Key control characteristics – Part 6-8: Luca Callegaro è dirigente di ricerca presso l’Istituto Nazionale di RicerGraphene material – Sheet resistance: ca Metrologica. È responsabile del settore QN02: Metrologia Elettrica In-line four-point probe, avvio di un Quantistica dell’INRiM, dei Campioni Nazionali italiani d’impedenza eletnuovo progetto normativo; trica, dell’Unità di Ricerca INRiM del GMEE. È Coordinatore del progetto 62607-06-10: Nanomanufacturing – GRACE. Key control characteristics – Part 10: Graphene film – Sheet resistance: TeraT_M  19


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Il monitoraggio delle grandi strutture

Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Strada del Portone, 113 10095 Grugliasco (TO) – ITALY Tel. 011/4025 111 E-mail: commerciale.it.mi@hexagon.com Web: www.hexagonmi.com Persona da contattare: Levio Valetti Hexagon è il gruppo leader mondiale nel settore dei sensori, dei software e delle soluzioni autonome. Ci stiamo avvalendo dei dati per aumentare l’efficienza, la produttività e la qualità nell’ambito delle applicazioni per l’industria, la produzione, le infrastrutture, la sicurezza e la mobilità. Le nostre tecnologie stanno modellando gli ecosistemi urbani e produttivi per renderli sempre più connessi e autonomi, garantendo un futuro scalabile e sostenibile. La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon fornisce soluzioni che utilizzano i dati derivanti dalla progettazione e dall’ingegneria, dalla metrologia e dalla produzione, per rendere l’impresa manifatturiera più intelligente. Per maggiori informazioni visitate hexagonmi.com.

L’organizzazione commerciale e di supporto tecnico di Hexagon Italia opera con sedi e personale distribuiti sul territorio nazionale per garantire la massima efficienza e rapidità d’intervento locale. Un centro di coordinamento nazionale, cinque aree geografiche gestite individualmente, cinque centri servizi, un centro Retrofit & Aftermarket e un Centro ACCREDIA riconosciuto a livello europeo. La competenza e la pluriennale esperienza del personale di vendita su tutti i prodotti del gruppo sono ulteriormente arricchite dal supporto di tecnici specializzati in grado di eseguire studi applicativi, dimostrazioni e realizzazione di sistemi speciali e integrati.

Nel difficile periodo che abbiamo attraversato e che stiamo continuando a vivere la Divisione Commerciale di Hexagon Italia e i suoi servizi di vendita e assistenza hanno continuato a essere operativi compatibilmente con le limitazioni imposte dalle Autorità sanitarie e governative e con le misure cautelative definite dai propri clienti. Siamo pronti a riprendere tutte le normali attività produttive e i servizi commerciali e di supporto tecnico non appena l’emergenza sanitaria ce lo consentirà, e nel frattempo il nostro personale è a completa disposizione attraverso tutti gli strumenti di comunicazione remota. Vi invitiamo quindi a contattarci per ogni necessità e informazione sia in modo diretto verso i vostri abituali interlocutori che al nostro indirizzo di posta elettronica (commerciale.it.mi@hexagon.com) Per ogni esigenza di assistenza tecnica e applicativa è operativo il Contact Center alla pagina webcc.it.hexagonmi.com o al numero 011/4025555. Abbiamo contestualmente avviato un ciclo di webinar per sfruttare i tempi di attesa di questi giorni, offrendo un servizio di aggiornamento e informazione sulle nostre soluzioni. La programmazione sarà comunicata attraverso le nostre newsletter, i nostri social e il nostro sito WEB Continuate a seguirci su tutti i nostri canali di comuinicazione e, per una informazione continua, iscrivetevi alla nostra newsletter.

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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In ricordo di due amici

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GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo

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I campi di applicazione dei nostri prodotti spaziano dall’analitica all’automazione industriale, alla spettroscopia, alla ricerca in campo biologico, fisico e astronomico, ai controlli non distruttivi. Novità per applicazioni di “sorting” Sensori di Immagine CCD, CMOS e InGaAs: i nostri sensori lineari e bidimensionali garantiscono alta sensibilità e qualità superiore per applicazioni di imaging dal visibile allo SWIR. Mini-spettrometri della serie TF: sistema ottico, sensori di immagine ed elettronica integrati in un unico package. Ideali per misure in tempo reale direttamente sul campo. Videocamere InGaAs 1D e 2D: compatte, con ottimo rapporto qualità-prezzo, ideali per applicazioni di imaging che richiedono alte prestazioni.

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FONDAMENTI

GLI ALTRI TEMI

Claudio Narduzzi

Cifre significative: dall’incertezza all’informazione Ovvero: come “buon senso” e teoria possono andare d’accordo

SIGNIFICANT DIGITS: FROM UNCERTAINTY TO INFORMATION (AND BACK) When a measurement result is reported, the number of “signifcant” digits is taken as an implicit indication that the associated uncertainty interval is narrower or at most comparable to the least significant digit. Easily motivated by plain common sense, this criterion appears as heuristic, needing no rigorous treatment. On the contrary, this note discusses links to information theory that show potential for development of the uncertainty concept within a coherent and rigorous framework. RIASSUNTO Il numero di cifre significative in un risultato di misura è un’indicazione implicita che l’intervallo d’incertezza stimato è inferiore o al più confrontabile con la cifra meno significativa. Facilmente motivabile “a buon senso”, il criterio sembra rientrare tra le euristiche che non richiedono giustificazioni rigorose. Al contrario, questa nota propone un collegamento alla teoria dell’informazione, che può preludere a estensioni del concetto d’incertezza in un quadro coerente e rigoroso. CIFRE SIGNIFICATIVE NELLE MISURE

Il numero di cifre significative in un risultato di misura può essere considerato un’indicazione implicita che l’intervallo d’incertezza stimato è inferiore, o al più confrontabile con il peso della cifra meno significativa ([1], 2.9, Nota 2). Si consideri come esempio un voltmetro “a 6 cifre” con fondo scala di ±10 V: nell’indicazione dello strumento il peso della cifra decimale meno significativa (least significant digit, LSD) è Δx = 10 [V] x 10-6 = 10-5 V = 10 μV. L’incertezza è solitamente valutata come semiampiezza Ux di un intervallo, attraverso un’espressione del tipo ±Ux = ±(k1·|xM| + k2), dove xM è l’indicazione fornita, k1 e k2 sono valori tabulati nel manuale d’uso dello strumento. Si supponga che sia: xM = 2,73586 V, k1 = 0.001% e k2 = 20 μV: in tal caso Ux = 47 μV e l’estensione dell’intervallo d’incertezza (arrotondata a una sola cifra decimale) è 2Ux ~ =10-4 V = 0,1 mV, più ampia di un ordine di grandezza rispetto a Δx. Dunque, l’indicazione dello strumento è in grado di variare a passi di 10 μV, che

corrispondono a una rappresentazione del risultato su 6 cifre, ma la minima variazione interpretabile come differenza tra due grandezze di valore diverso è 0,1 mV, che corrisponde a una rappresentazione del risultato su 5 cifre. Come si vede, è opportuno chiarire una possibile ambiguità nell’uso dei termini. Negli strumenti di misura come i multimetri digitali, il “numero di cifre” dichiarato indica soltanto la risoluzione dello strumento, mentre l’intervallo d’incertezza viene determinato sulla base dei dati sperimentali e di un’espressione matematica fornita dai manuali d’uso. L’interesse di chi utilizza il risultato di una misurazione è rivolto soprattutto a questo secondo intervallo, considerando il quale si può, ad esempio, stabilire se due valori misurati siano compatibili oppure no. In termini meno precisi ma più immediati, si può affermare che la capacità di differenziare effettivamente due quantità dipende dall’incertezza, più che dalla risoluzione. Il numero di cifre significative è quindi determinato in base al criterio di garantire implicitamente la distinguibilità accentuando, ove necessario, la di-

scretizzazione dei valori numerici rispetto a quanto la pura e semplice risoluzione offerta dalla strumentazione consentirebbe. Nell’esempio l’uso di 5 cifre decimali, più il segno, permette di rappresentare in totale non più di 200.000 differenti valori di quantità, che si possono considerare come “stati distinguibili” del misurando. Il criterio per la scelta del “numero significativo” di cifre in base all’incertezza, facilmente motivato con il “buon senso”, sembra rientrare tra euristiche che sfuggono a giustificazioni più rigorose. Questa nota mostra come, al contrario, lo si possa riferire a nozioni base della teoria dell’informazione, cosa che permette di estendere e formalizzare con maggiore generalità il concetto d’incertezza. INCERTEZZA E INFORMAZIONE

Questa analisi non ha come oggetto il risultato di una singola misurazione, ma l’insieme dei possibili risultati che un sistema di misura può generare, ossia valori compatibili con il suo campo d’ingresso. Questo insieme è pertanto descritto da una variabile aleatoria (v.a.) x, a cui è associata una densità di probabilità (pdf) fx(a). Per i risultati di misura si fa riferimento al semplice modello additivo: y=x+u dove una seconda v.a. u, con pdf fu(a), descrive la dispersione dovuta all’incertezza. Il legame con la teoria dell’informazione è dato dall’interpretazione della misurazione come “processo di produzione d’informazione”, al quale si può facilmente adattare il classico modello di Shannon [2], riportato in Fig. 1. L’incertezza u limita la capacità di diUniversità di Padova claudio.narduzzi@unipd.it

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N.

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EU Notified Body

LA B CERT Taratura & Certificazione TARATURA E PROVE DI CONFORMITA’ SU STRUMENTI PER PESARE E MISURARE

Organismo Notificato MID & NAWID

PRD n. 237B LAT n.147

N° 2166

Certificazione e valutazione della conformità degli strumenti regolamentati dalle seguenti direttive europee:

x x

DIRETTIVA 2014/31/UE – strumenti per pesare a funzionamento non automatico “NAWID” DIRETTIVA 2014/32/UE – Strumenti di misura “MID”

Il laboratorio LABCERT effettua prove metrologiche in conformità alle seguenti Raccomandazioni Internazionali: OIML: R35, R43, R50, R51, R61, R76, R80, R106, R107, R111, R117, R120, R134, R138

Prove metrologiche su strumenti per pesare MID & NAWID

Prove EMC

Prove in camera climatica

Prove su Selezionatrici Ponderali

Prove su Dosatrice gravimetriche

Prove metrologiche su Bilance da banco

Bicchieri e caraffe Prove di sicurezza elettrica su pesatrici gravimetriche

Prove su Pale meccaniche con pesatura dinamica

ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura (Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)

Prove su Pese a ponte ferroviarie statiche e dinamiche

Prove su Pesa a ponte stradale Statiche e dinamiche

Metri

Misure di capacità

Prove su erogatore di carburante

TIPOLOGIA STRUMENTI: x Strumenti per pesare NAWI; x Strumenti per pesare AWI; x Sistemi per la misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua;

x x x x

Misuratori massici di gas metano; Misure di capacità; Pesi; Contatori dell’acqua;

LAT n. 147 Taratura Masse da 1mg a 2000kg Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 100t Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)

LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina, 3 – 33080 S. QUIRINO (PN) Italy Tel. 0434-554707 - Fax 0434-362081 Internet : www.labcert.it e-mail: info@labcert.it


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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081 E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi. – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura. – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.

Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L. Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).

132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.

Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.

Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-

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N. 03 ;2020 2016

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GLI ALTRI TEMI

seconda della scelta di b la quantità Ib(x;y) sarà espressa, ad esempio, in bit oppure in cifre decimali. In ogni caso, il numero di valori effettivamente distinti sarà: bIb(x;y)

Figura 1 – Modello della misurazione come canale di comunicazione con rumore additivo. In lingua inglese le denominazioni dei blocchi nel modello originale [2]

NEWS

t

stinguere i possibili valori di x. Per stabilire quanti se ne possano effettivamente differenziare, note le misurazioni y, la teoria dell’informazione definisce l’informazione mutua tra x e y, che nel modello di Shannon permette di valutare la capacità di un canale di comunicazione [3]. In questo contesto, invece, l’informazione mutua Ib(x;y) indica “quanta informazione sul misurando” viene apportata dal risultato della misurazione. Si può dimostrare che, in conseguenza delle ipotesi sulle grandezze del mo-

NUOVO SENSORE A SEI GRADI DI LIBERTÀ PER MISURAZIONI DINAMICHE MTS Sensors, divisione di MTS Systems Corporation (NASDAQ: MTSC), presenta il nuovo modello Endevco 7360A, sensore a sei gradi di libertà (6DOF) che fornisce un’uscita analogica per tre assi di accelerazione e tre assi di velocità angolare, estremamente compatto. A differenza delle unità di misura inerziali (IMU), non facili da usare in un ambiente di prova e misurazione, questo dispositivo offre la comodità e la flessibilità di un sensore con uscita analogica. Nelle tipiche misurazioni dinamiche, i dati di accelerazione e di velocità angolare sono parametri essenziali e necessari per caratterizzare pienamente il comportamento complesso di un og-

dello additivo, vale la relazione: Ib(x;y) = hb(y) - hb(u),

Noto il campo d’ingresso del sistema di misura, per cui si suppone: |x| ≤ XFS, la “distanza minima tra gli stati distinguibili”, che dipende a sua volta dall’incertezza, si può quindi determinare come: 2X FS bIb ( x ; y )

dove h(·) è detta entropia differenziale. Data una generica v.a. z, l’entropia differenziale è definita come il valore atteso del logaritmo del reciproco della INCERTEZZA “WORST CASE” sua pdf; in formula: E CRITERIO 1 hb ( u ) = logb (2πeσu2 ) DI MASSIMA ENTROPIA hb(x) = – fz(s)logbfz(a)da, 2 dove b è la generica base considerata Per ottenere il valore di Ib(x;y) è necessario determinare le entropie differenper il logaritmo. Si noti che in genere non si dà impor- ziali, che dipendono dalle pdf delle tanza alla definizione della base b del variabili aleatorie considerate. Per stax fare riferimentoU in logaritmo; va però ricordato che a bilire a quali hpdf logb e ≅ b ( y ) = logb 2X FS + X FS

getto in movimento. Fino a poco tempo fa, si potevano raccogliere informazioni solo usando accelerometri lineari, ma la massiccia serie di sensori necessari per raccogliere i dati di rotazione era però poco praticabile, a causa del costo e dello spazio limitato nell’installazione. Con questo nuovo sensore 6DOF, per lo sviluppo in campo automobilistico e aeronautico sono ora possibili misure delle dinamiche lineari e rotazionali, che in precedenza richiedevano sensori multipli e spazio aggiuntivo. Invece di fare ipotesi su queste interazioni dinamiche, si possono ricevere dati affidabili a supporto dei risultati analitici. Il nuovo sensore multiassiale offre bassi campi di accelerazione e bassi campi di velocità angolare, adatti a caratterizzare accuratamente il movimento.

I b ( z ; y ) = hb ( y ) − hb (u ≅ logb

bIb ( x ; y ) ≅

FS

Ux

I10 ( x ; y ) = log10

10 47 ×10 − 6

= 5,3

Endevco 7360A fornisce un’uscita differenziale usando due cavi a 12 fili per1 I b ( x ; y ) ≅ logb 2X FS − logb (2πeσ semplificare il collegamento ai sistemi2 di acquisizione dati. Lo strumento è corredato con certificati di taratura, viti di montaggio e rondelle per l’installazione. 2X FS

σu 2πe Per ulteriori informazioni: CLICCA QUI.

σu 2πe T_M  26

2 FS 2U x


N. 03 ; 2020

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GLI ALTRI TEMI hb ( y ) = logb 2X FS +

questa analisi si può applicare, in accordo con [4], il principio di massima entropia. Si considerano cioè le pdf che descrivono la massima variabilità nel rispetto dei vincoli. Per l’incertezza u, l’applicazione del principio di massima entropia si può vedere come la traduzione del criterio worst case in termini statistici, ossia un’ipotesi di massima variabilità nel rispetto dei vincoli noti. Nei casi più semplici è sufficiente considerare due tipi di pdf, ciascuna delle quali rende massima l’entropia sotto vincoli diversi, ma entrambi molto comuni in pratica: – uniforme: si tratta del caso in cui, sulla base delle conoscenze disponibili sullo strumento di misura e/o sul processo di misurazione, si è determinato un intervallo d’incertezza con semiampiezza Ux, come nell’esempio del voltmetro considerato in apertura. Quando il vincolo riguarda il valore massimo, |u| ≤ Ux, la pdf di massima entropia corrisponde alla distribuzione uniforme della v.a. u nell’intervallo finito [-Ux, Ux] e si ha:

za, si considera fx(a) uniforme nell’intervallo [-XFS, +XFS]. Se si suppone u statisticamente indipendente da x, la pdf che caratterizza la v.a. y è il risultato della combinazione di fx(a) e fu(a) secondo un integrale di convoluzione. Nel caso qui considerato, in cui fx(a) è uniforme, ne consegue che la pdf della v.a. y assume la 2 FS forma:

Ux logb e ≅ log X FS

senta il valore numerico del risultato di misura, il numero di “stati distinguibili” 2 FS I b ( z ; y ) = hb ( y ) − hb (u ≅ logb del misurando, ossia riconoscibili co- 2U x me differenti date le ipotesi sull’incertezza, è dato semplicemente dal rapporto: 2

FS I ( x;y ) I b ( x ;by )b

X FS Ux

La discretizzazione indotta dall’analisi dell’entropia e dell’informazione mutua 10 I10 ( x ; ycon ) = log = 25,3 da dove Fu(a) è la distribuzione di proba- risulta in accordo [1],102.9, Nota −6 47 ×10 1 2 , +X ] in bilità dell’incertezza u. e suddivide il campo [-X hb ( u ) = logb (2πeσu FS ) FS intervalli disgiunti, così che i risultati 2 Incertezza con pdf di misura siano incompatibili (entro il 1 uniforme hb ( u ) = logb (2πeσu2 ) livello di confiden1 2 I b ( x ; y )za ≅ log logb (2πeσu2 ) associato b 2X FS − all’in2 tervallo d’incertezza I ( x;y )

fz(a)=Fub(a+XFS)–Fu(a–XFS),

valutato) U ossia, in hb ( y ) = logb 2altri X FS termini, + x log b e ≅ logb 2X FS X FS “sicura2X FS mente distinguibili”. U Si consideri hb ( y ) = logb 2X FS + x logb e ≅ logb 2XσFS se U x << l’esemFFS u 2πe X FS pio della misura di tensione riportato in 2 FS σu 2πeapertura. Le informaI b ( z ; y ) = hb ( y ) − hb (u ≅ logb zioni di cui si dispoFigura 2 – Densità di probabilità del risultato della misurazione y, 2U x secondo il modello additivo, per distribuzioni uniformi di x e u. ne permettono di 2 FS considerare sia x, I b ( z ; y ) = hb ( y ) − hb (u ≅ logb hb(u) = logb(2Ux) 2U x sia u come v.a. limi– gaussiana: questo caso rappresenta Si supponga che sia il misurando, sia tate, con rispettivi valori limite: XFS = 2 FS la situazione sperimentale in cui si sup- l’incertezza assumano valori in un 10 VbeI b U ( xx; y= ) 47 μV. ≅ FS In un multimetro il Ib ( x ; y ) pone che la “potenza” dell’incertezza u intervallo limitato. Nell’ipotesi di mas- valore numericoU xè presentato in base 2 FS entropia entrambe le pdf sono decimale, pertanto l’informazione sia finita. Quando si assume varianza sima FS y) Ib ( x ; y ) b I b ( x ; ed ≅è immediato finita σu2 < ∞ la pdf di massima entropia quindi uniformi ottene- mutua è: U re l’andamento di fy(a), xriportato in Fig. è appunto gaussiana e si ha: I10 ( x ; y ) = log10 10 − 6 = 5,3 da cui : 1 2 dove si è indicato con YFS = XFS + Ux 47 ×10 1 il massimo valore compatibile con il hb ( u ) = logb (2πeσu2 ) 10 risultato1della tenendo 2 I10b((x2π;misurazione, da cui : 10I10 ( x ; y ) ≅ 200.000 hb ( u ) = log eyσ)u2 = ) log10 47 ×10 − 6 = 5,3 conto dell’intervallo d’incertezza. 2 dove, in pratica, si sostituirà a σu il valo- Per questa pdf il calcolo dell’entropia La parte intera di I10(x;y) corrisponde 1 I b ( x ; ydi ) ≅cifre logbdecimali 2X FS − che, logbnell’e(2πeσu2 ) re stimato dell’incertezza standard ux. differenziale dà: al numero 2 Più in generale l’andamento della pdf sempio, si erano considerate significa1 fu(a) potrebbe essere stimato attraverso tive della misurazione. 2 Ux U X FS πeσseper ) x il<<risultato uU bb 2 y ) =b log logU ≅ log X FS b (2Questa FFS hbMonte ( y ) = log logb e h≅b (log 2XIbbFS2(XxFS; y+) ≅x log se F−FSb22log x e<< FS +permettenb 2X[4], un metodo Carlo valutazione tiene dunque X FS X 2X FS del segno, in accordo con do di determinare il valore di hFS conto anche b(u) per via numerica. l’andamento U σu 2πe assunto per la pdf del hb ( y ) per = log 2X FS + xx log se U x FS x <<UX b e ≅ logb 2hX FS Anche ilbmisurando è necessario misurando (Fig. si vede, logb e ≅ logb 2X FS se U x2)<<e,Xcome FS b ( y ) = logb22 XXFSFS + X X FS 2 FS assegnare una pdf e, inFSquesto caso, il determina lo stesso numero di “stati I b ( z ; y ) = hbσ( y ) −2hπbe(u ≅ logb σu 2πe trovato in precedenza. u criterio di massima entropia viene 2Pertanto, in prima approssimazione, si distinguibili” 2U x FS I ( z ; y ) = h ( y ) − h ( u ≅ log ~ b b b adottato allo scopob di garantire che può ritenere h (y) = h (x) e l’informab b 2U x l’analisi tenga conto di tutti i possibili zione mutua è: Incertezza con pdf gaussiana σu 2πe valori del misurando, entro i limiti Il caso in cui si assuma una pdf gaussia2 FSdi I b ( x ; y ) = hb ( y )del − hsistema b (u ) ≅ log funzionamento dibmisura. Ibb I(bx( x;; yy) )≅= hFSb ( y ) − hb (u ) ≅ logb 2X FS na per l’incertezza è particolarmente 2U x Ux 2U x Nell’ipotesi più semplice si può fare interessante, sia perché si tratta di un’iriferimento potesi frequente, sia per il fatto che una FSd’ingresso dello I bal ( x ;campo y) b ≅ strumento, |x| ≤ XFSU e, di conseguenQuale che sia la base b in cui si rapprev.a. gaussiana non è limitata ed è perx I10 ( x ; y ) = log10

b I b ( x ; y ) ≅ FS U I10 ( x x; y ) = log10

10 47 ×10 − 6

= 5,3

10 47 ×10 − 6

= 5,3

da cui : 10I10 ( x ; y ) ≅ 200.000

b I b ( x ; y ) ≅ FS U xI10 ( x ; y ) ≅ 200.000 da cui : 10 1

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE

EDITORIALE

Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

In ricordo di due amici

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0) (() )+%() (+

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo

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GLI ESPERTI DI T_M

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

Il monitoraggio delle grandi strutture

Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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N. 03 ; 2020

s

confidenza: nell’ipotesi d’incertezza con pdf gaussiana i 2 FS risultati di misura 2 FS x;y ) discretizzati si pos2I b ( FS Ib ( x ; y ) sono ritenere incomIb ( x ; y ) patibili entro un livello di confidenza del 95% circa. 1 In generale, ad ehb ( u ) = logb (2πeσu2 ) 1 2 sempio quando si fa hb ( u ) = logb (2πeσu ) 12 hb ( u ) = logb (2πeσu2 ) 2 uso di un metodo 2 Monte Carlo per stiFigura 3 – Andamenti della funzione fy(a)·log10fy(a) nel caso mare l’andamento di modello additivo in cui x ha pdf uniforme e u ha pdf gaussiana di fu(a), è sempre possibile associare U hb (interessante y ) = logb 2X FS + xl’effetto logb eindotto ≅U log 2X livello di se U x << FFS alla discretizciò capire confidenza x b un FS hb ( y ) U = X FS + logb e ≅ logb 2X FS se U x << FFS X FSlogb 2valori. dalla zazione introdotta secondo il criterio hb ( y ) discretizzazione = logb 2X FS + x dei logb e ≅ log se U x << FFS XIn FSb 2X FS Fig. 3 sono riportati X FSgli andamenti illustrato. della funzione fy(a)·log10fy(a), la cui area è l’entropia differenziale di y, per alcuni valori del rapporto σu/X2 CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FS. FS I b ( zevidenziare ; y ) = hb ( y ) nel − hbgrafico (u ≅ logl’effetto 2 FS b Per di I b ( z ; y ) = hb ( y )22 −UhFSxb (u ≅ logb fIub(a) di In questa ( z ; sull’andamento y ) = hb ( y ) − hb (u complessivo ≅ logb 2U x discussione si sono applicati 2U x sce- alla misurazione alcuni principi di teoquesta funzione è stato necessario gliere valori di σu irrealisticamente gran- ria dell’informazione, permettendo di di se riferiti a un’incertezza (tratto conti- mettere in evidenza legami e presupnuo nero: (σuFS/XFS) = 0,1; tratto punto- posti concettuali che consentono l’intery) b I b ( x ;nero: ≅ (σ FS I b ( x ); y= linea /X 0,1/√3; tratto pretazione della misurazione come FS ) ≅ UFSx ub continuo (σu/XFS) =U0,01/√3). b I b ( x ; y ) ≅grigio: “processo di produzione d’informaziox U x caso se, come spesso ne”. Anche in questo accade in pratica, vale σu << XFS risul- Va messo in evidenza come la valuta(x ;y ) ~ I10 (hxb;(y) y) = = 5,3scrivere da cui : 10I10 ≅ 200.000 ta = log hb10 (x) e10si− 6 può zione dell’incertezza si possa inquaI10 ( x ; y ) ×;10 Ih10 47 ((u). x10 y ) = log10 10 − 6 =drare 5,3 I agevolmente da cui : 10nella ≅ 200 .000 ~ IIb(x;y) = h (x) – teoria dell’in( x ; y ) 47 ×10 10 b b ( x ; y ) = log = 5 , 3 da cui : 10 ≅ 200 . 000 10 10 − 6 47 ×10 con pdf gaussia- formazione, dalla quale si è ricavato Nel caso d’incertezza na si ha quindi: un concetto di “stati distinguibili” del misurando. Si può osservare l’affinità 1 del parametro “bit I b ( x ; y ) ≅ logb 2X FS − logb (2πeσu2 ) 1 con la definizione 2 I b ( x ; y ) 12 ≅ logb 2X FS 2− log u) b (2πeσ(ENOB, effettivi” equivalent number of I b ( x ; y ) ≅ logb 2X FS − logb (2πeσu ) 2 bits), utilizzato per caratterizzare oscil2 da cui segue che il numero di “stati loscopi digitali e convertitori analogidistinguibili” del misurando è: co-digitali [5]. Secondo questo approc2X FS 2X FS cio concettuale, il parametro si può σ2 u X2 FSπe con intervalli di ampiezza: considerare un’indicazione della “caσu 2πe σu 2πe pacità di produrre informazione” sul misurando. σu 2πe σu 2πe L’impostazione teorica proposta in σu 2πe questa nota suggerisce l’utilità di consiL’analisi porta dunque a suddividere derare la valutazione dell’incertezza il campo d’ingresso dello strumento come aspetto di un ambito molto più in intervalli di ampiezza proporziona- ampio. Sembra interessante indagare le a σu secondo un fattore costante ulteriori sviluppi di questa idea, nella (±2,07·σu), indipendente dagli specifi- prospettiva di un trattamento omogeci valori del campo d’ingresso dello neo dell’incertezza in contesti di misustrumento e dell’incertezza. razione che possano comprendere È importante notare come questo per- anche valutazioni non strettamente metta di conoscere a priori il livello di quantitative.

GLI ALTRI TEMI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] JCGM 200:2012, International vocabulary of metrology – Basic and general concepts and associated terms (VIM). [2] C.E. Shannon, “Communication in the Presence of Noise”, Proceedings of the IRE, vol. 37, no. 1, pp. 10-21, Jan. 1949 – Proceedings of the IEEE, vol. 86, no. 2, pp. 447-457, Feb. 1998. [3] T.M. Cover, J.M. Thomas, Elements of Information Theory, 2nd ed., Wiley, Hoboken, NJ, USA, 2006. [4] JCGM 101:2008, Evaluation of measurement data – Supplement 1 to the “Guide to the expression of uncertainty in measurement” – Propagation of distributions using a Monte Carlo method. [5] IEEE Standard for Terminology and Test Methods for Analog-to-Digital Converters, IEEE, 2011. Claudio Narduzzi è professore Ordinario di Misure elettroniche presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova. Si occupa di elaborazione numerica e analisi statistica dei segnali in applicazioni di misura distribuite (smart grid, wearable sensors, ecc.). Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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LE SORTI DEL CNR

GLI ALTRI TEMI

Mario Rinaldi

Meminisse iuvabit Il declino del CNR

REMEMBERING ALWAYS HELPS The Italian National Research Council (CNR) played, in the recent past, an important role in fostering and supporting research projects in every field. Unfortunately, changes in the laws ruling its activity have adversely affected its capability of continuing its role, so that the CNR impact on nowadays research has become negligible in many fields. This article goes through these events in the hope it may help in avoiding similar errors in the future. RIASSUNTO Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha avuto, nel recente passato, un ruolo importante nel promuovere e sostenere progetti di ricerca in ogni campo. Purtroppo riforme succedutesi nel corso degli anni hanno avuto un impatto tragico sulle funzioni del CNR, il cui apporto sulle attuali ricerche è diventato pressoché nullo in moltissimi campi. Questo articolo si propone di ricordare tali eventi, nella speranza che tenerne viva la memoria possa aiutare a non ripetere, in futuro, gli stessi errori. IL CNR E IL SUO RUOLO

I professori e i ricercatori in attività un po’ di anni fa e quelli residui al maggio 2020, soffrono nel constatare che del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che loro conobbero e nel quale anche operarono (con convinzione e, generalmente, anche in letizia), si stia perdendo memoria, in particolare riguardo a quanto, nell’interesse del Paese, il CNR si era impegnato a realizzare. Infatti si è potuto constatare come attualmente siano purtroppo pochi coloro che ricordano e apprezzano il glorioso passato di questo organo istituzionale, prima della riforma dei primi anni di questo secolo che gli tolse la funzione di “agenzia”; e ancora meno sono coloro i quali si chiedono chi possa svolgere una funzione propositiva nella ricerca nazionale, servizio fondamentale per lo sviluppo del Paese. Conoscere la storia è una cosa importante, ma ricordare l’esistenza di problemi importanti che restano irrisolti lo è assai di più. Il CNR, costituito nel 1923, primo presidente Vito Volterra, matematico, e secondo Guglielmo Marconi, dopo una serie di provvedimenti che ne avevano via via definito e precisato le fun-

scienza con legami internazionali e politici capaci di pensare in grande; successivamente hanno invece preso potere altri, con obiettivi diversi che forse non hanno consapevolezza di cosa hanno soppresso. Gli uomini di scienza di quei tempi, i non molti superstiti, e quelli già nella tomba devono soffrire almeno quanto soffrono nelle loro tombe Adenauer, De Gasperi e Schumann a proposito delle attuali vicende della UE. Il CNR era posto alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I suoi organi operativi erano il Presidente (nominato con decreto del Presidente della Repubblica su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri); il Consiglio di Presidenza composto dagli undici Presidenti dei Comitati di Consulenza e dal Presidente del CNR, assieme (suppongo) a qualche presenza istituzionale. Questo Consiglio costituiva l’organo deliberante. C’era poi la Assemblea Generale composta da tutti i membri dei Comitati, ovviamente dal Presidente Generale, e da qualche figura istituzionale, Il CNR amministrava consistenti fondi governativi e operava tramite i seguenti Comitati nazionali di consulenza: 1. Comitato nazionale per le scienze matematiche; 2. Comitato nazionale per le scienze fisiche; 3. Comitato nazionale per le scienze chimiche; 4. Comitato nazionale per le scienze biologiche e mediche; 5. Comitato nazionale per le scienze geologiche e minerarie; 6. Comitato nazionale per le scienze agrarie; 7. Comitato nazionale per le scienze d’ingegneria e di architettura;

zioni, era un organo dello Stato con questi compiti (legge n. 82 del 1 marzo 1945): promuove, coordina e disciplina la ricerca scientifica ai fini del progresso scientifico e tecnico; esercita la consulenza per ciò che attiene all’attività scientifico-tecnica dello Stato; provvede alla compilazione di norme tecniche di carattere generale; studia i problemi scientifico-tecnici inerenti alla ricostruzione del Paese. Per il raggiungimento dei fini indicati … il CNR: coordina le attività nazionali nei vari rami della scienza e delle sue applicazioni; … ; provvede all’attuazione e al finanziamento di ricerche d’interesse nazionale; concede assistenza e aiuto a istituti scientifici, a studiosi e a ricercatori, mediante il conferimento di contributi, borse e premi; … ; d’intesa con il Ministero degli Affari Esteri, cura la partecipazione agli or ganismi scientifici e tecnici di carattere internazionale. Sembrerebbe proprio lo strumento di cui il Paese necessita oggi. Allora però, per Università di Bologna crearlo, si erano mossi gli uomini di mario.rinaldi@unibo.it T_M

N.

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STRUMENTAZIONE

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FRQWUROOR HPLVVLRQL FRQWURO OR HPLVVLRQL

/LQHD FRPSOHWD VHQVRUH FDYR HG DPSOLÄ&#x;FDWRUH FRQ ƒ /LQHD FRPSOHWD VHQVRUH FDYR HG DPSOLÄ&#x;FDWRUH FRQ FHUWLÄ&#x;FD]LRQH $7(; FHUWLÄ&#x;FD]LRQH $ 7(;

$FFHOHURPHWUL H WUDVGXWWRUL GL SUHVVLRQH FRQ HOHPHQWR ƒ $FFHOHURPHWUL H WUDVGXWWRUL GL SUHVVLRQH FRQ HOHPHQWR

COMBUSTIONE

LQWHUQR 8+7 Å— LQWHUQR 8+7 Å—

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N. 03 ; 2020 8. Comitato nazionale per le scienze storiche, filosofiche e filologiche; 9. Comitato nazionale per le scienze giuridiche e politiche; 10. Comitato nazionale per le scienze economiche, sociologiche e statistiche. Esisteva poi un undicesimo Comitato, definito “il Tecnologico”, per interventi multidisciplinari, composto da esponenti nominati dai dieci Comitati predetti. I COMITATI

I dieci Comitati sopra riportati erano costituiti da rappresentanti eletti su base nazionale dalle varie categorie di “ricercatori”: professori e assistenti (a quei tempi esistevano) universitari, ricercatori di centri pubblici di ricerca (CNR, successivamente ENEA, ecc.), ricercatori di strutture private (Centro Ricerche FIAT, ad esempio). Si trattava di 20-22 membri per Comitato che duravano in carica quattro anni. C’era anche un rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione. Naturalmente erano tutti servizi non retribuiti: vi era solo il rimborso di spese vive documentabili. Il Consiglio di Presidenza era composto, come si è detto, dal Presidente Generale e dai Presidenti dei vari Comitati a loro volta eletti dai membri degli stessi Comitati. Esisteva poi una Commissione Relazioni Internazionali che, collaborando con il Ministero degli Esteri, seguiva le attività degli enti scientifici internazionali e stipulava con questi accordi bilaterali o multilaterali per attività di ricerca: era composta dai delegati dei vari Comitati e da qualche esperto di questioni internazionali. È appena il caso di sottolineare l’esistenza di un’attività nel settore della normativa tecnica, la cui importanza, per l’attività produttiva, non ha bisogno di dimostrazioni. LA RELAZIONE GENERALE

Entro il 30 giugno di ogni anno il presidente doveva presentare una relazione generale sullo stato della ricerca scientifica e tecnologica in Italia con conseguenti proposte di programmi di ricerca annuali o pluriennali.

GLI ALTRI TEMI

Questo adempimento, di grande importanza e di grande prestigio per il CNR e tutte le strutture che esso coinvolgeva, dava luogo, ogni anno, a una cerimonia pubblica nella Aula Magna della sede di Piazzale delle Scienze (oggi piazzale Aldo Moro) alla quale partecipavano professori, ricercatori, Ministri, autorità varie: era il Presidente del CNR che leggeva la sua relazione e distribuiva il materiale ad essa connesso, dando poi la parole ad altri interventi; successivamente aveva luogo la discussione generale. Occorre ricordare che il CNR era un organo della Presidenza del Consiglio, ciò che comportava che lo stesso CNR riferisse anche delle ricerche condotte nei vari Ministeri. Il Ministero per la Ricerca nacque più tardi e senza portafoglio: naturalmente questa nascita era destinata a creare problemi alla rappresentatività del CNR, che però manteneva la propria autorevolezza per essere una struttura dove il potere decisionale era del mondo della ricerca grazie alla rappresentatività acquisita con la elezione dei suoi membri di Comitato. L’ISTITUZIONE DEL MINISTERO DELLA RICERCA

Negli anni successivi la presenza di un Ministero della Ricerca (inizialmente con sede piazza della Minerva a Roma) era inevitabile venisse a confliggere con i compiti statutari del CNR. Tale Ministero non poteva vantare la disponibilità di membri-ricercatori eletti e trovò una sua collocazione solo al trascorrere del tempo. Negli anni successivi fu inglobato in quello della Pubblica Istruzione, poi fu nuovamente distinto da esso (una poltrona in più) e quindi nuovamente inglobato (come è attualmente). Ma il CNR cessò, nei fatti, di dipendere direttamente dalla Presidenza del Consiglio e la creazione del Ministero della Ricerca (che cambiò anche la propria denominazione negli anni), in sostanza ne determinò una diminutio capitis. Infatti, in presenza di un tale Ministero che senso poteva avere il seguitare a redigere per l’esecutivo una relazione sullo stato della ricerca scientifica e tecnologica in Italia?

LE STRUTTURE DEL CNR

Il CNR si avvaleva dei Comitati di consulenza per esaminare le richieste di finanziamento presentate su appositi moduli dal mondo della ricerca, in particolare dal mondo universitario. L’esame di queste richieste dava luogo a una valutazione dei contenuti delle stesse ricerche, della metodologia con la quale si intendeva procedere per conseguire gli obiettivi indicati; a una valutazione dei costi e anche della metodologia messa a punto per sviluppare l’attività e, infine, delle varie fasi nelle quali si articolava il progetto. Si veniva così a creare un’unità operativa del CNR. Era possibile richiedere anche solo singole attrezzature di costo elevato, fuori dagli schemi del Ministero della Pubblica Istruzione dove i ricercatori universitari chiedevano i fondi per l’ordinario sviluppo della loro attività istituzionale. Particolare importante: anche privati cittadini potevano presentare al CNR programmi di ricerca per finanziamenti: infatti doveva essere lasciato spazio a “inventori” veri o presunti. Le ricerche approvate dai Comitati dovevano essere poi approvate dal Consiglio di Presidenza: da quel momento iniziava lo sviluppo delle attività relative. È ovvio che poi si dovevano presentare resoconti sui risultati ottenuti e sulle spese sostenute. Le attrezzature acquistate con fondi CNR venivano inventariate anche nelle strutture universitarie con un inventario particolare CNR. Il CNR, per meglio svolgere i suoi compiti istituzionali, operava anche con strutture a gestione diretta: Centri, situati presso strutture universitarie; Laboratori in edifici suoi, dove normalmente operavano, assieme ai ricercatori CNR, anche quelli universitari; Istituti propri. È stato poi raggruppando queste strutture (quelle conservate) che, credo, siano sono state costituite molte delle attuali Aree di Ricerca. Nei Comitati di consulenza, come in quello d’ingegneria, spesso i ricercatori delle varie unità operative venivano invitati a raggrupparsi sia per affinità culturali istituzionali sia, occasionalmente, per condurre a termine progetti di ricerca complessi. Questi Gruppi in T_M  33


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GLI ALTRI TEMI

quale è sceso un colpevole oblio, fu l’attivazione dei cosiddetti Progetti Finalizzati, la cui importanza era per il nostro Paese immensa: oggi chi dà seguito a quella brillante iniziativa? Nel 1975, il presidente Alessandro Faedo presentò un programma di 18 progetti finalizzati; questi progetti erano stati preparati da apposite commissioni di esperti, di varie provenienza, mai di nomina politica diretta, anche se, ovviamente, un suggerimento poteva provenire da un mondo politico qualificato. Il CNR, in questo ambito, finanziava totalmente la attività di unità operative di ricerca pubbliche (Università, CNR ecc.) o private di qualunque provenienza (ad esempio ENEL, Ansaldo nel caso dell’Ingegneria) purché si trattasse di proposte valide. Le attività previste dai progetti finalizzati (il cui studio di fattibilità aveva subito varie approvazioni tra cui quella del CIPE) avevano precisi obiettivi di aumento delle conoscenze teoriche o applicate nei settori interessati. Tanto per fare un esempio, tra i primi 18 progetti finalizzati si trovavano “Fonti alimentari”, “Salute dell’uomo”, “Territorio e ambiente”, “Applicazioni cliniche della ricerca oncologica”, “Risparmio energetico e fonti alternative”. Per motivi di spazio non se ne citano altri.

Si richiama l’attenzione sul periodo: era il 1975. Il progetto, messo a punto con un grande lavoro degli esperti designati, individuava degli obiettivi da raggiungere in vari anni di attività; il progetto aveva obiettivi parziali e complessivi e un responsabile; ognuno degli obiettivi di un complessivo progetto doveva essere il risultato del lavoro svolto in alcuni sottoprogetti; a questi responsabili di sottoprogetto facevano capo i responsabili delle unità operative che avevano accettato d’impegnarsi per raggiungere l’obiettivo di sottoprogetto; le unità operative il cui contributo era stato ritenuto valido avevano ottenuto un finanziamento al 100% delle richieste, anche per atI PROGETTI FINALIZZATI trezzature, purché pertinenti. I responsabili di sottoprogetto disponevano di Ma la più importante e innovativa atti- una linea telefonica dedicata; da un vità cui il CNR dette luogo, e sulla certo momento in avanti, perché prima T_M  34

NEWS

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vista della presentazione della loro proposta di ricerca coordinata al Comitato corrispondente si impegnavano per dare luogo alla migliore messa a punto del progetto complessivo; coordinando il lavoro delle varie unità operative, così da sottoporre al parere del Comitato corrispondente un progetto coordinato e con obiettivi prestabiliti. Esempi di queste strutture erano il Gruppo Alte Tensioni, il Gruppo Impianti elettrici ecc. Naturalmente questi Gruppi non dovevano essere eterni, dovevano portare a termine un compito pluriennale di riconosciuta validità: tuttavia niente vietava che ci si potesse organizzare per mettere a punto un nuovo progetto. È il caso di ricordare l’esistenza di laboratori CNR di grande fama e importanza per il restauro di opere d’arte; si trattava (e, suppongo, si tratti) di gruppi di esperti di alto livello e di eccellente capacità operativa, ai quali deve andare anche oggi il ringraziamento per le attività svolte per la conservazione dei beni artistici e museali. Il confronto prima tra ricercatori culturalmente omogenei (Gruppi) e successivamente, comunque dello stesso mondo (Comitati), costituivano fasi di selezione importanti per definire la qualità delle attività di ricerca. Vale la pena ricordare una proposta (poi resa operante) del presidente del Comitato Ingegneria degli anni ’70 del secolo scorso Giuseppe Biorci: questa proposta era intesa a favorire il trasferimento delle conoscenze acquisite nelle ricerche sul mondo produttivo (a co-creare le conoscenze, si disse con un neologismo brutto ma significativo). Si trattava di sollecitare la presentazione di temi di ricerca da parte di strutture produttive, temi che, se ritenuti validi, comportavano il finanziamento del Comitato alla struttura di ricerca che accettava di condurre a termine tale compito; la struttura esterna, generalmente una azienda privata, doveva garantire il suo reale interesse con una partecipazione alle spese.

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Italia e in Europa nell’ambito della metrologia tecnica e legale, vanta un’ampia gamma di servizi, come ad esempio la taratura e certificazione di masse fino a 2.000 kg. La taratura e certificazione di masse è di fondamentale importanza in molti settori produttivi, come quello farmaceutico e alimentare, a garanzia della riferibilità delle misurazioni. Al fine di ottenere risposte sempre più veloci e affidabili, Cibe si è dotata dei migliori nuovi comparatori di massa presenti sul mercato, in particolare: – uno di portata 2.500 kg e risoluzione 1 g, utilizzato per la taratura di masse da 100 kg a 2.000 kg; – l’altro di portata di 2 kg e risoluzione 0,1 mg, ideale per eseguire ad esempio la taratura di masse da 1 kg a 2 kg in classe E2. I nuovi comparatori di massa potenziano ulteriormente le capacità del laboratorio e assicurano ulteriore precisione nella taratura delle masse, eseguita secondo quanto previsto dalla Raccomandazione OIML-R111. Cibe effettua altri servizi, come la verificazione periodica di masse campione, strumenti per pesare a funzionamento non automatico, selezionatrici ponderali e riempitrici gravimetriche. Per conoscere la gamma completa dei servizi metrologici del laboratorio Cibe: www.cibelab.it.


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I RAPPORTI INTERNAZIONALI

Il CNR di allora, ben consapevole della importanza dei collegamenti internazionali, era stato uno dei soci fondatori (assieme al CNRS francese, al MaxPlanck-Gesellshaft tedesco, alla British Academy e alla Royal Society, tanto per fare alcuni nomi) della European Science Foundation (ESF) di Strasburgo dove si organizzavano e, credo, ancora si organizzino, progetti di ricerca internazionali che, penso, pur non essendo aggiornato, oggi si colleghino anche alle iniziative della UE. Successivamente, in tempi assai più recenti, fu creato dalla UE l’European Research Council, struttura intergovernativa e non più iniziativa del solo mondo della ricerca: suppongo che con questa struttura tenga rapporti la ESF. Nel 1982, se ben ricordo, fu creato l’ENEA, altro ente incaricato di svolgere e organizzare ricerche nel settore dell’energia, Qui non c’erano elezioni di ricercatori, c’era un consiglio di amministrazione con membri di “area” nominati dall’alto: si trattava di un altro modo di operare. A ogni modo, il predetto Progetto Finalizzato Energetica fu condotto in collaborazione tra CNR ed ENEA. LA RECENTE RIFORMA

Questa importante funzione di agenzia per la promozione e il finanziamento della ricerca fu tolta al CNR in una riforma approvata attorno agli anni 2000. Da quel momento il prestigioso CNR si deve occupare solo delle sue strutture. È un poco triste riscontrare come, nella sede di Piazzale Aldo Moro, le frenetiche attività di un tempo si siano alquanto rarefatte. Era giusto chiedere all’antico CNR di attuare al suo interno riforme all’altezza dei tempi: ad esempio era certamente esorbitante la presenza universitaria specie nei Comitati, ma si ha l’impressione (almeno io la ho) che, come suole dirsi, il bambino sia stato gettato via assieme all’acqua sporca. Ho passato molti anni della mia vita a lavorare per il CNR come membro eletto nel Comitato 07 operante anche nei progetti finalizzati, come membro

non esisteva, ebbero a disposizione un fax per assicurare la massima agilità operativa ed efficienza. Riunioni di sottoprogetto verificavano periodicamente l’andamento dei lavori. Generalmente poi, ogni anno avevano luogo riunioni generali pubbliche dove responsabili di progetto, di sottoprogetto e unità operative riferivano sulla attività svolta. Questi Progetti coinvolgevano generalmente tutta l’attività di ricerca nazionale nel settore interessato, assicurando quindi la presenza di una concentrazione di esperti (anche stranieri) di riconosciuta competenza ed esperienza in campo nazionale e internazionale. Il “territorio” non era un dato tenuto presente. Alla presidenza Faedo subentrò la presidenza Ernesto Quagliariello, poi quella Luigi Rossi Bernardi e mi fermo qui. Forse fu durante la presidenza Quagliariello che il CNR raggiunse la massima popolarità. Nel complesso si attuarono almeno un’altra ventina di Progetti finalizzati pluriennali. Nel campo dell’Ingegneria ricordo Energetica, Robotica, Trasporti, Laser di potenza. Fu molto interessante e produttivo vedere lavorare in modo coordinato su obiettivi condivisi e approvati ricercatori pubblici e privati. Molte aziende trassero notevoli benefici in termini di sviluppo dei loro prodotti dalle ricerche condotte in comune: anche perché non esiste trasferimento tecnologico più efficace nel lavoro condotto in comune. Peccato lo abbiano capito in pochi e che su questa attività di agenzia propositiva del CNR, con quelle modalità operative, sia poi sceso l’oblio. Ma i problemi di creazione di conoscenze e di trasferimento delle stesse nel mondo produttivo di beni e servizi alla soluzione dei quali quel CNR si proponeva di contribuire come vengono oggi affrontati? Molti di oggi non sanno neppure dell’esistenza passata di questo strumento moderno ed efficace; probabilmente non sanno neppure della passata esistenza del CNR di cui si parla. Credo che a ricordarlo ci sia solo un libro dell’ultimo Presidente (di quel tipo di CNR), Lucio Bianco, e la nostalgia di un gruppo sempre più esiguo di protagonisti.

GLI ALTRI TEMI

delle relazioni internazionali e come esponente italiano (per designazione CNR) nel board della ESF. Non è stato il mondo privato a demolire l’intervento pubblico nel caso del CNR: chi ha voluto questa demolizione e perché? E perché nessuno ha commentato questo evento? E perché nessuno ha ripreso quella magnifica idea, splendida e originale esperienza, dei Progetti Finalizzati? Ai posteri l’ardua (?) sentenza. Ringraziamenti: il prof. Vittorio Cecconi, ex-professore a Palermo, antico compagno di militanza CNR e amico carissimo, ha letto questo scritto prima della pubblicazione e lo sottoscrive.

Mario Rinaldi si è laureato in Ingegneria Elettronica e Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Bologna e si è Diplomato in Organizzazione Aziendale dal CUOA presso l’Università di Padova. È stato titolare della cattedra di Misure Elettroniche del Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna dal 1980 al 2010 e titolare del corso “Affidabilità, gestione e controllo di qualità” del Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale della stessa Facoltà, dall’Anno Accademico 1995-96 all’Anno Accademico 2009-2010. È stato Pro-Rettore vicario dell’Università di Bologna dal 9.11.1985 al 31.10.1996. Ha presieduto il Centro di Calcolo Elettronico Interuniversitario CINECA dal 1994 al gennaio 2011. È stato membro del Comitato Nazionale per le Scienze di Ingegneria e Architettura del CNR nei quadrienni 1976-80 e 1994-98, membro del Consiglio Generale del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) dal 1994 al 2006, membro dell’Executive Board della European Science Foundation (ESF) dal 1999 al 2006 e responsabile, negli anni 1983-89, del sottoprogetto “Produzione, accumulo, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica” del progetto finalizzato “Energetica” del CNR. T_M  35


TUTTO_MISURE

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ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE

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IL TEMA La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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LA PAGINA DI ACCREDIA

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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento

della conformità. Un sistema complesso ma efficiente, in cui strutture pubbliche e private (senza scopo di lucro, come nel caso degli Enti di normazione e accreditamento) cooperano virtuosamente. Lo studio dell’Osservatorio Accredia ha calcolato in 10,8 miliardi di euro il contributo della IQ all’economia italiaRIASSUNTO na tra il 2013 e il 2018, corrispondenAccredia, L’Ente unico di Accreditamento Nazionale te al 16,1% dell’incremento del PIL nei gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISUsettori manifatturiero (5 miliardi di RE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda euro), dei servizi (5,8 miliardi di euro) l’ambito delle misure e delle prove. e delle costruzioni (110 milioni di euro). THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, The Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high addedvalue contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.

QUANTO VALE LA QUALITÀ? IL NUOVO STUDIO DELL’OSSERVATORIO ACCREDIA

Paese e che riguardano la competitività e l’organizzazione delle filiere, le nuove tecnologie, la sicurezza e la sostenibilità ambientale. Si parla di Infrastruttura per la Qualità perché molti sono i protagonisti che la compongono e ne garantiscono il funzionamento: Istituzioni, Enti nazionali di normazione, Istituti nazionali di metrologia, Enti nazionali di accreditamento, soggetti accreditati. Tra questi ultimi, gli organismi di certificazione, ispezione, verifica e convalida, e i laboratori di prova e taratura ricoprono un ruolo centrale nel sistema, attraverso l’attività di valutazione

È stato pubblicato il nuovo studio dell’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali”, realizzato in collaborazione con Prometeia e presentato al webinar “Quanto vale la Qualità? Crescita economica, sicurezza e sostenibilità”. La ricerca ha voluto misurare la crescita economica e i benefici sociali che derivano dalle attività dell’Infrastruttura per la Qualità (IQ), e in particolare dalle certificazioni, ispezioni, prove e tarature svolte dagli organismi e dai laboratori accreditati da Accredia. In uno scenario in profonda evoluzione, caratterizzato da una crescente complessità e da nuovi bisogni sociali, la scelta di Accredia di fotografare l’IQ e valutarne i benefici, economici e non, è stata dettata dall’obiettivo di riflettere su molte delle sfide Figura 1 – L’Infrastruttura per la Qualità nazionale e i suoi benefici che attendono il

Il valore del settore A livello di settore, lo studio ha evidenziato che gli oltre 1.800 organismi e laboratori accreditati hanno una base occupazionale di 33mila addetti e un valore di mercato di circa 4,2 miliardi di euro. In particolare, gli organismi di certificazione e ispezione producono circa 1,6 miliardi di euro di valore (37%), i laboratori di prova 2,5 mi liardi (60%) e i laboratori di taratura quasi 110 milioni di euro (3%). Per questi operatori l’accreditamento è un vantaggio concreto che si misura in una crescita del fatturato: gli organismi accreditati mostrano tassi di crescita più sostenuti, con una differenza rispetto a quelli non accreditati di 1,7 punti percentuali nel decennio 20082018.

1

Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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IL TEMA

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N. 03 ; 2020 alle imprese non certificate. Un dato ancora più rilevante nel comparto delle costruzioni, in cui le imprese certificate per la UNI EN ISO 9001 registrano ricavi aggiuntivi dell’8,2% e del 17%, rispettivamente nel primo e secondo anno successivi alla cerFigura 2 – Il valore di mercato delle valutazioni della conformità: fotografia al 2018 tificazione. Inoltre, possedere una certificazione accreditata rappresenta un asset strategico per le I vantaggi per le imprese Anche il vantaggio per le aziende è aziende italiane attive sui mercati esteri, tangibile: la certificazione accreditata che rilevano significativi incrementi di di un sistema di gestione contribuisce a efficienza, riducendo i costi di adattafar crescere il fatturato dal 2% al 18%, mento (di prodotti e processi produttivi) in funzione dell’ambito di appartenen- attraverso l’adozione di standard interza e degli standard applicati (qualità, nazionali e grazie al mutuo riconosciambiente, sicurezza, ecc.). Lo studio mento delle certificazioni accreditate. dell’Osservatorio ha analizzato in par- Le imprese esportatrici certificate sono ticolare la relazione fra certificazione mediamente più produttive delle non accreditata e performance economi- certificate, specie le PMI: il differenziale che delle imprese. Quelle che adottano di produttività per le piccole imprese è i sistemi di gestione certificati – oltre pari a 11,9 mila euro, che diventano 88mila aziende in Italia, con un fattura- 4,5 mila per le medie. to complessivo di circa 1.400 miliardi di euro, pari al 40% del fatturato totale I benefici sociali e ambientali delle imprese – esprimono un significa- L’Osservatorio Accredia ha evidenziativo aumento di performance rispetto to come le attività eseguite dagli orgaTabella 1 – Incremento percentuale del fatturato ascrivibile alla certificazione. Sono riportati solo gli impatti statisticamente significativi

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nismi di certificazione e ispezione e dai laboratori di prova e taratura accreditati producano benefici anche per la collettività in termini di ambiente, salute e sicurezza, grazie alla riduzione degli effetti negativi –inquinamento, malattie e infortuni – e dei costi associati. In particolare, sono state misurate le “esternalità” delle certificazioni ambientali, energetiche, sulla sicurezza del lavoro, sulla sicurezza alimentare e di alcune direttive e normative europee, quali macchine, giocattoli e rumore, ambiti per i quali si disponeva dei dati necessari a elaborare delle stime: i benefici ambientali e sociali valgono circa 1,3 miliardi di euro l’anno. Di questi, un risparmio di oltre 500 milioni, calcolato valorizzando in euro le riduzioni annue di emissioni di CO2, è attribuibile alle certificazioni ambientali ed energetiche; oltre 400 milioni derivano dai controlli sui beni alimentari; 300 milioni è il risparmio dei costi sociali per minori e meno gravi infortuni grazie ai sistemi di gestione per la sicurezza del lavoro; 25 milioni è il contributo derivante dall’utilizzo delle certificazioni accreditate negli ambiti delle direttive europee. L’Osservatorio Accredia 1/2020 e la relativa Appendice metodologica sono pubblicati sul sito www.accredia. it/comunicazione/osservatorio/. IL VALORE ECONOMICO DEI LABORATORI DI PROVA E TARATURA ACCREDITATI

Lo studio dell’Osservatorio Accredia “Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali” realizzato con Prometeia ha misurato il valore economico del mercato dei soggetti accreditati. Alla fine del 2018, in particolare, si contavano oltre 1.200 laboratori di prova accreditati attivi sul territorio italiano, con un valore della produzione stimato in poco più di 2,5 miliardi di euro. Poco meno del 90% del valore economico del comparto è riconducibile ai laboratori privati. Per rappresentare in modo esaustivo il mercato complessivo delle prove, a questi vanno affiancati i laboratori pubblici T_M  39



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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

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Via Pisacane 46 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/543222 –Fax 0331/486660 E-mail: info@ltts.it – Web: www.ltts.it Persona da contattare: Marco Carrera

Il Laboratorio di Taratura della LTTS, attivo su tutta Italia, è strutturato e competente per svolgere un servizio completo di gestione e taratura degli strumenti di misura. Il Laboratorio è accreditato, come Centro LAT n. 060, per la grandezza temperatura nel campo da -80 °C a 1.100 °C e nel punto di ebollizione dell’azoto (-196 °C) (si veda la tabella di Accreditamento per dettagli). La Società dispone di competenze adeguate e laboratori opportunamente attrezzati per l’esecuzione della Taratura e Verifica di sensori e strumenti per la misura delle seguenti grandezze: – Temperatura (termocoppie, termistori, Termometri a Resistenza con o senza strumento indicatore/registratore / trasmettitore, termostati, termometri a bimetallo, termometri in vetro, fornetti e calibratori di temperatura portatili e giunti di riferimento elettronici); – Temperatura ambientale/umidità relativa (Igrometri, termometri ambientali indicatori-registratoritrasmettitori, psicrometri); – Dimensionale (Alesametri, anelli e tamponi lisci/filettati, calibri a corsoio, micrometri per interni/

esterni e di profondità, comparatori e spessimetri, misuratori di strati, lamine spessimetriche, blocchetti pp., spine e fili calibrati, livelle a bolla d’aria/ottiche/ laser, squadre, flessometri/nastri/rotelle metriche, telemetri laser, righe e aste millimetrate, ruote contametri, truschini e altimetri, goniometri, calibri per scartamento ferroviario); – Pressione/vuoto (Manometri, vacuometri, registratori, trasmettitori, calibratori portatili, pressostati, differenziali, barometri, misuratori di pressione assoluta); – Momento torcente (Giraviti e chiavi dinamometriche); – Peso (Bilance tecniche e analitiche); – Velocità rotazionale (Tachimetri meccanici e ottici); – Tempo (Cronometri e contasecondi); – Flusso di gas per saldatura (Flussimetri per saldatrici con gas o miscele di Ar – CO2 – N2); – Tarature presso la sede del cliente (non è direttamente legato alle grandezze). Per tutte le altre grandezze, il Laboratorio ha sviluppato in questi anni una rete di collaborazione con altri Centri di Taratura, ed è quindi in grado di gestire l’intero parco strumenti dei Clienti.

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(sono circa 140 quelli mappati in questa analisi), il cui valore delle prove di laboratorio è stimato in oltre 270 milioni di euro. Si tratta di laboratori che operano prevalentemente nell’ambito della sicurezza alimentare (es. gli Istituti Zooprofilattici) o dell’ambiente (es. Agenzia Regionali per la Protezione Ambientale). Alcuni sono laboratori di riferimento in caso di contenzioso legale e/o eseguono prove per cui vige obbligo di legge di effettuarle presso strutture pubbliche. In ogni caso, le attività dei laboratori pubblici rispondono a interessi generali, come la tutela della salute e sicurezza dei consumatori, e non possono essere valorizzate in base a logiche di convenienza economica. Guardando più in dettaglio alla parte privata del mercato si osserva come l’Italia rappresenti un unicum nel panorama europeo. Accanto a pochi laboratori di dimensioni medio-grandi opera, infatti, un numero significativo di piccole realtà altamente specializzate: una struttura produttiva che riflette il tessuto economico territoriale e che opera realizzando prove di laboratorio finalizzate al controllo dei requisiti di prodotto richiesti dal mercato e/o da obblighi di legge. Per la gran parte dei laboratori privati (839 aziende mappate) le prove rappresentano il core business aziendale e vengono offerte come servizio a terzi. Accanto a questi operano, poi, alcuni laboratori interni a – spesso grandi – imprese (240 quelli mappati), che svolgono attività di prova a esclusivo supporto dell’attività produttiva aziendale principale. Più di nicchia è l’attività svolta dai 189 laboratori di taratura accreditati attivi sul territorio nazionale. Al netto delle grandi aziende con laboratori di taratura interni, il valore della produzione è pari a circa 100 milioni di euro, ma meno del 10% è attribuibile a servizi effettivamente riconducibili ad attività di taratura. L’attività metrologica, infatti, risulta spesso un servizio complementare offerto da aziende la cui attività prevalente è la produzione e/o la vendita di strumenti di misurazione. Rispetto ai laboratori di prova, il ruolo del pubblico in questo caso è meno rilevante: sono 16 i laboratori di taratura T_M  42

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Figura 3 – Laboratori di prova accreditati: il valore di mercato al 2018

pubblici mappati, per un valore dei servizi di taratura stimato in circa 10 milioni di euro. L’accreditamento rappresenta un punto di forza anche per i laboratori di taratura. Dalle analisi effettuate emerge come il mercato sia disposto a riconoscere un premium price alle prove e tarature accreditate, affermandone pertanto il maggiore valore aggiunto – in funzione dei molteplici benefici, diretti e indiretti, che da esse si possono ricavare – rispetto a servizi fuori accreditamento. Il differenziale di prezzo è stimato nell’ordine del 20% per le tarature accreditate (che rappresentano circa la metà del giro d’affari complessivo delle attività di laboratorio) e

sale al 30% per le prove accreditate (pari a oltre il 70% dell’attività di testing complessiva). Un confronto con un benchmark di laboratori di prova e taratura non ac creditati fa emergere alcune interessanti differenze. La prima è di natura strutturale: i laboratori non accreditati mostrano dimensioni medie significativamente inferiori, circa 700 mila euro di fatturato contro i 3 milioni dei laboratori con accreditamento. Si osserva poi un vantaggio significativo di questi ultimi in termini di marginalità, che conferma la capacità di farsi riconoscere un premium price dal mercato: i laboratori accreditati si distinguono per un livello medio del margine

Figura 4 – Laboratori di prova accreditati: il valore di mercato al 2018


N. 03 ; 2020 L’Osservatorio Accredia 1/2020 e la relativa Appendice metodologica sono pubblicati sul sito www.accredia. it/comunicazione/osser vato rio/. LA RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ DELL’ENTE DI ACCREDITAMENTO NEL 2019

Il 2019 è stato per Accredia un anno di bilanci. Un bilancio importante, coinciso con i 10 anni di attività dell’Ente. Anni d’intenso lavoro e impegno condiviso, in cui l’accreditamento ha visto crescere in modo significativo il riconoscimento del suo ruolo in molti e differenti settori economici. Lo confermano prima di tutto i dati presentati nella Relazione di attivitò. Alla fine del 2019 i soggetti accreditati sono 1.862, in crescita del 5% rispetto al 2018 e del 55% negli ultimi dieci anni. Di questi, 1.250 sono i laboratori di prova, 417 gli organismi di certificazione e ispezione, 195 i laboratori di taratura. Un trend di crescita sempre positivo in questi 10 anni, che probabilmente subirà qualche contraccolpo a causa della pandemia da Covid-19 e delle ripercussioni economiche che questo ha portato in tutti i settori economici. L’emergenza ha tuttavia messo in luce l’importanza dell’accreditamento come strumento utile ed efficace per ripartire. Un tratto che emerge con evidenza se si inquadrano le valutazioni della conformità accreditate sotto il profilo del commercio internazionale. Le aziende esportatrici certificate so-

no infatti più produttive e accedono con più facilità alle catene di produzione globali rispetto a quelle esportatrici non certificate, soprattutto se si tratta di piccole e medie imprese, come rileva anche il Rapporto 2020 sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat. La fiducia nell’Infrastruttura per la Qualità La crescita continua e costante ha riguardato tutti i tre Dipartimenti che compongono Accredia: Certificazione e ispezione, Laboratori di prova, Laboratori di taratura. Sono aumentate le attività di verifica, svolte dai suoi 579 ispettori ed esperti, salite dell’8% nell’ultimo anno e dell’85% negli ultimi dieci, arrivando a quota 16.493. Il numero maggiore di accreditamenti riguarda gli organismi d’ispezione (+44%), i laboratori di analisi mediche e gli organizzatori di prove valutative interlaboratorio (rispettivamente del 27% e del 21%), seguiti dagli organismi di certificazione dei sistemi di gestione dell’energia e per la sicurezza delle informazioni (+14% entrambi). Gli organismi di certificazione e ispezione accreditati, saliti a 417, hanno fatto registrare l’incremento più forte, +14%. Il settore maggiormente interessato è quello delle costruzioni – di cui la componente principale è rappresentata dalle certificazioni di sistemi di gestione per la qualità ISO 9001 (oltre 123mila), seguite da quelle ambientali ISO 14001 (oltre 24mila) e per la salute e sicurezza del lavoro OHSAS 18001-ISO 45001 (oltre 20mila). I laboratori di prova accreditati rappresentano la componente preponderante (67%) dei soggetti accreditati da Accredia, appartenenti prevalentemente all’ambito delle analisi chimiche e biologiche/microbiologiche. Anche i laboratori di taratura confermano la crescita: a fine 2019, hanno rilasciato 166mila certificati di taratura, con un incremento dell’11% sul 2018 e dell’80% in 10 anni: per sostenere il costante processo d’innovazione tecnologica sono sempre più necessarie misure affidabili in grado di garantire il mercato.

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operativo lordo significativamente più elevato (oltre 3 punti percentuali) rispetto ai non accreditati lungo tutto il decennio analizzato (2008-2018). Migliori anche le performance in termini di produttività del lavoro. In tutti i casi, il vantaggio associato all’accreditamento è andato ampliandosi negli anni più recenti (nella seconda parte del decennio inizia a evidenziarsi anche un vantaggio di efficienza), a conferma del ruolo sempre più strategico di questo fattore tra gli asset aziendali.

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Il rapporto con la PA e i settori in crescita Continua inoltre il riconoscimento della competenza di Accredia attraverso le numerose convenzioni stipulate e rinnovate con la Pubblica Amministrazione. Ne è testimonianza la stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per la definizione delle regole tecniche degli accreditamenti da rilasciare nell’ambito di un settore innovativo, come quello delle biobanche. Sempre in ambito di nuovi settori, parlando in questo caso di cybersecurity, l’Ente Unico è stato il primo al mondo ad avviare l’attività di accreditamento delle prove di vulnerability assessment strategiche per aumentare la resilienza delle strutture IT. Per quanto riguarda gli ambiti più “tradizionali”, Accredia continua a giocare sempre di più un ruolo da protagonista negli Appalti Pubblici. Dalla consultazione con il MIT per la definizione del Regolamento unico, al progetto di formazione di e-learning rivolto alle stazioni appaltanti e avviato in collaborazione con ITACA e UNI. Senza dimenticare lo Sportello Bandi on line, la nuova sezione del sito istituzionale aperta per promuovere il riferimento alle valutazioni della conformità accreditate e agevolare la corretta redazione dei bandi di gara. La relazione annuale Accredia 2019 è pubblicata sul sito www.accredia. it/comunicazione/relazioni annuali. NUOVI ACCORDI INTERNAZIONALI PER RMP E ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE

Accredia ha firmato i nuovi Accordi internazionali ILAC e IAF che aprono i mercati globali per i produttori di materiali di riferimento accreditati e gli organismi di certificazione dei sistemi di gestione per la sicurezza sul lavoro. In particolare, con la firma dell’Accordo di mutuo riconoscimento ILAC MRA per gli RMP, anche l’accreditamento dei produttori di materiali di riferimento secondo la norma UNI CEI EN ISO 17034:2017, è oggi riconosciuto a livello internazionale. Accredia, da semT_M  43


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Industria Calibri e Meccanica di precisione via Lampugnano 157 – 20151 Milano Tel. 02/40910000 – Fax 02/48200625 Email: info@icmcalibri.it – Web: www.icmcalibri.it Persona da contattare: Anna Galli La società ICeM Srl - Industria Calibri e Meccanica di precisione, costituita negli anni ’60 sull’esperienza trentennale acquisita dai soci fondatori in aziende del settore, si è specializzata nella costruzione di calibri fissi secondo le normative nazionali e internazionali (UNI, ANSI, DIN, BS, ecc.), lavorazioni di tornitura, fresatura e rettifica conto terzi, costruzione di attrezzature di controllo speciali, costruzione e rigenerazione di utensili a rullare. I suoi prodotti hanno trovato applicazione nei più svariati settori produttivi: automobilistico, aereonautico, ferrotramviario, nell’industria vetraria e, in particolare, nel settore elettrico con la costruzione dei calibri per il controllo delle filettature CEI, IEC. Il proprio Laboratorio Metrologico, sulla base dell’esperienza acquisita nel controllo della propria produzione e dalla verifica periodica della propria strumentazione, ha ottenuto da ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento, il riconoscimento come Centro LAT n. 144 (Labo-

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ratorio Accreditato di Taratura) per le grandezze “lunghezze” indicate nella specifica tabella di accreditamento (campioni diametrali lisci; cilindri interni e forcelle lisce da 3 mm a 250 mm; cilindri esterni fino a 300 mm; sfere esterne fino a 100 mm; anelli cilindrici filettati da 3 mm a 90 mm; tamponi cilindrici filettati fino a 300 mm. I calibri sono costruiti dalla società milanese con acciai indeformabili, trattati termicamente e stabilizzati. La durezza, la finitura superficiale e l’indeformabilità nel tempo garantiscono la loro lunga durata. Su richiesta, alcuni tipi di calibri possono essere forniti in metallo duro, (widia) carburo di tungsteno. Inoltre tamponi e anelli possono essere anche realizzati con riporto superficiale TIN.


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diverse norme applicate a livello nazionale, come la BS OHSAS 18001, IAF ha esteso a livello mondiale la validità dell’Accordo MLA gestito da EA in Europa. L’Accordo IAF MLA nell’ambito dei sistemi di gestione copre quindi il nuovo sub-scope delle certificazioni per la salute e sicurezza sul lavoro, accanto a quelle per la qualità, ambientali, per la sicurezza alimentare, delle informazioni, ecc. Si apre così l’opportunità di essere competitivi sullo scenario internazionale sia per gli organismi accreditati sia per le aziende italiane che scelgono di certificare il proprio sistema di gestione secondo la norma UNI ISO 45001, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro, ridurre il rischio d’infortuni e migliorare la salute e il benessere dei lavoratori. RIDOTTE LE EMISSIONI GAS A EFFETTO SERRA CON L’EMISSION TRADING SOTTO ACCREDITAMENTO

In applicazione del Protocollo di Kyoto, la UE ha realizzato lo schema “EU ETS – Emission Trading System” per rendicontare e ridurre nel tempo le emissioni di gas serra (GHG – Greenhouse gases) nei settori energivori, che riguardano ad esempio le imprese ad alto consumo di energia. Istituito dalla Direttiva 2003/87/CE (Direttiva ETS), l’Emission Trading regolamenta lo scambio in Europa di diritti di emissione (quote) per gli impianti industriali, per il settore della produzione di energia elettrica e termica e per gli operatori aerei, e coinvolge quindi impianti termoelettrici industriali, manifatture e impianti di produzione, stoccaggio e trasporto di diverso tipo. Viene definito un sistema cap & trade perché fissa un tetto massimo (cap) al livello complessivo delle emissioni consentite a tutti i soggetti vincolati, ma permette ai partecipanti di acquistare e vendere sul mercato (trade) i diritti a emettere CO2 secondo le loro necessità, all’interno del limite stabilito. La convalida delle emissioni è obbligatoria per legge per tutte quelle aziende che rientrano nella direttiva di riferimento e dev’essere svolta da soggetti accreditati per svolgere tale attività, gli orga-

pre impegnata nelle reti EA, IAF e ILAC, è uno dei primi Enti al mondo ad aver firmato l’Accordo ILAC per gli RMP, insieme a CAI (Repubblica Ceca), DAkkS (Germania), ENAC (Spagna), INAB (Irlanda), RvA (Paesi Bassi), SANAS (Sudafrica), TURKAK (Turchia) e UKAS (Regno Unito). Un traguardo importante sia per i produttori di materiali di riferimento italiani, che prima dell’ILAC MRA già erano riconosciuti in Europa sotto l’egida degli Accordi EA MLA, sia per l’European co-operation for accreditation, le cui procedure sono state validate a livello mondiale da ILAC. L’utilizzo di materiali di riferimento certificati (RM) si sta diffondendo sempre di più, sia in campo metrologico che in campo industriale, e l’accreditamento dei loro produttori contribuisce a far crescere la fiducia nel mercato in settori come quello ambientale o industriale, e nella qualità e sicurezza dei beni e dei servizi utilizzati nella vita quotidiana. Si pensi, ad esempio, ai materiali di riferimento impiegati in ambiti come la sicurezza degli alimenti e dell’ambiente, la genetica, la diagnostica, ecc. Al momento, nel mondo sono 44 i produttori di materiali di riferimento accreditati dagli Enti aderenti a ILAC, e quindi firmatari degli Accordi MRA. Di questi, 5 operano con l’accreditamento di Accredia. L’accreditamento, che viene rilasciato agli RMP in base alla norma ISO 17034 “General requirements for the competence of reference material producers” utilizzata in tutto il mondo, verifica diversi aspetti del processo di produzione degli RM, dal sistema di gestione alle competenze tecniche, alla conformità del loro processo di distribuzione. Per gli RMP scegliere l’accreditamento significa ottenere un riconoscimento di competenza imparziale e indipendente, assicurare il controllo regolare dell’intero processo di produzione, e veder riconosciuti i propri materiali sul mercato globale. Sempre a livello internazionale, un passo importante è stato compiuto anche per il riconoscimento delle certificazioni di sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro rilasciate dagli organismi accreditati. Con la pubblicazione della norma tecnica ISO 45001:2018, che ha sostituito le

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nismi di verifica e convalida EU ETS che vengono verificati conformi agli standard tecnici ISO 14065 e ISO 14064-3 e alle norme obbligatorie applicabili. In Italia Accredia ha emesso 10 certificati di accreditamento in settori che vanno dalla raffinazione del petrolio al trasporto aereo. Il sistema EU ETS è il principale strumento adottato dall’Unione europea per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori energivori e il suo funzionamento è una best practice a livello globale a cui diversi Paesi guardano con attenzione. La Comunicazione del 4 maggio 2020 della Commissione europea attesta che, nel 2019, le emissioni di gas a effetto serra di tutti gli operatori coinvolti nel sistema di scambio di quote si sono ridotte dell’8,7% rispetto ai livelli del 2018; ciò a seguito della riduzione del 9% delle emissioni degli impianti fissi e dell’aumento dell’1% delle emissioni del trasporto aereo. La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è avvenuta in un contesto di crescita economica con un PIL europeo cresciuto dell’1,5% nel 2019. La migliore performance è stata quella del settore dell’energia elettrica con una diminuzione del 15%, che riflette un processo di decarbonizzazione basato su un maggior ricorso a fonti rinnovabili e gas naturale per la produzione di elettricità. Riduzioni delle emissioni sono state osservate anche nella maggior parte dei settori manifatturieri con una diminuzione complessiva del 2%. In dettaglio, la Commissione europea ha verificato che le emissioni di gas a effetto serra provenienti da impianti fissi (centrali elettriche e impianti di produzione) sono state pari a 1,527 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente nel 2019, il 9% in meno rispetto al 2018, mentre le emissioni degli operatori di aeromobili hanno registrato un aumento significativamente inferiore rispetto agli anni precedenti. Le emissioni di tali operatori sono state pari a 68,14 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2019, circa l’1% in più rispetto al 2018. Il 54% di queste era tuttavia coperto da quote acquisite da aste o da altri settori, mentre il restante 46% era coperto da assegnazioni gratuite pari a 31,3 milioni di quote. T_M  45


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Notizie da A&T – Automation & Testing 2021

FIERA AUMENTATA 4.0 Nasce il nuovo format fieristico di A&T, la Fiera dedicata a innovazione, tecnologie e competenze 4.0

La fiera si evolve, organizzata non solo in totale sicurezza ma soprattutto nel pieno delle sue potenzialità: l'offerta fisica viene integrata con possibilità digitali all’avanguardia, dando vita a un nuovo modo di esporre che supera i confini geografici e incrementa le opportunità per espositori e visitatori dell’ecosistema industry 4.0. A&T – Automation & Testing è l’appuntamento annuale di riferimento per gli attori della filiera produttiva industriale italiana in ambito additive manufacturing, affidabilità, automazione, robotica, digitalizzazione, logistica e il suo corposo e qualificato programma formativo rappresenta il valore aggiunto della manifestazione, integrato e sinergico con la parte espositiva. A&T – Automation & Testing 2021 è la risposta concreta alle nuove esigenze di marketing delle aziende italiane. La 15a edizione della fiera si svolgerà dal 10 al 12 febbraio 2021 presso l’Oval Lingotto di Torino dove aziende, imprese, start-up innovative e PMI si daranno appuntamento per confrontarsi sui temi relativi a tecnologie, soluzioni e competenze 4.0.

smartphone + stabilizzatore d’immagine + microfono a pulce. Un mix di tecnologie che consentono alle aziende di ogni dimensione di mettere in mostra il meglio di sé. Non si tratta quindi di una sorta di catalogo online, bensì di un modo completamente nuovo di fare fiera: A&T 2021 sarà un grande evento, nel quale si creeranno opportunità di networking e interazione one to one tra visitatori ed espositori, sia presso il padiglione espositivo dell’Oval Lingotto di Torino sia nelle sedi aziendali degli espositori, attraverso la piattaforma digitale. In questo modo i visitatori avranno maggiori opportunità e contenuti a loro disposizione. A&T 2021 supera le limitazioni geografiche, garantisce la sicurezza e dà spazio alla creatività del marketing. Una vera rivoluzione!

Tutto_Misure ha intervistato Luciano Malgaroli, CEO di A&T, per avere le prime anticipazioni. Il termine Fiera AUMENTATA è certamente una novità: può raccontarci concretamente in cosa consiste? Si tratta di un format che integra in maniera innovativa la fiera tradizionale con la fiera digitale. Le tecnologie digitali e audio video della Fiera Aumentata sono alla portata di tutti gli espositori e di facile utilizzo: piattaforma digitale, ADSL 10 megabit nella propria azienda, T_M  46

Quali sono i principali vantaggi e le modalità per partecipare alla fiera Aumentata? I visitatori che si recheranno in fiera a Torino potranno cogliere diverse opportunità: dal programma formativo di alta qualità (fruibile esclusivamente nella fiera fisica) ai “contenuti espositivi aumentati”, propri della Fiera 4.0. I visitatori geograficamente più lontani potranno organizzare facilmente il loro tour virtuale interattivo nelle aziende degli espositori utilizzando la piattaforma digitale durante tutta la durata dell’evento. Partecipare alla fiera Aumentata è facile: il visitatore si iscrive sul sito www.aetevent.com e riceve


N. 03 ; 2020 il badge d’ingresso alla fiera fisica e le proprie credenziali personali; dal 1° gennaio potrà, tramite il sito A&T e le credenziali personali, programmare la sua visita, prenotare gli eventi del programma formativo, chiedere appuntamenti agli espositori (sia per la fiera fisica sia per quella digitale). Gli espositori potranno così organizzare incontri e approfondimenti diretti, sia in fiera fisica che digitale, con clienti attivi o potenziali. Il visitatore che accede alla piattaforma digitale troverà l’elenco e gli stand di tutti gli espositori e dei loro workshop e potrà richiedere contatti con tutti gli espositori d’interesse. L’espositore potrà presentare le tecnologie e le competenze presenti nella sua azienda, o presso altri siti, tramite varie soluzioni: tour virtuale interattivo, video preregistrati, documenti, workshop. Gli espositori disporranno, in tempo reale e in esclusiva, dei dati dei visitatori del loro stand digitale e degli iscritti ai loro workshop, fisici e digitali, nel rispetto del GDPR, per facilitare ogni contatto successivo. Tutto ciò a costi sostenibili: grazie alla soluzione digitale integrata nello stand fisico, infatti, la fiera offre la possibilità di esporre più tecnologie e competenze, abbattendo i costi espositivi e di trasporto merci. Uno sconto sullo stand fisico, inoltre, verrà offerto agli espositori che, entro il 20 ottobre 2020, sceglieranno la soluzione Aumentata (fisica + digitale). Come affronta A&T il tema della sicurezza e cosa si aspetta in termini di affluenza? Dal nostro osservatorio, parlando con tanti espositori e visitatori, ricaviamo la sensazione che le persone non vedono l’ora d’incontrarsi di nuovo e le fiere assolveranno egregiamente il loro ruolo, creando opportunità di networking per il mondo produttivo e della ricerca. Per A&T di febbraio 2021 prevedo una fiera fisica con un’ottima affluenza di visitatori e tanti accessi alla fiera digitale, soluzione ideale per tutti coloro che non potranno spostarsi fisicamente. A&T sarà progettata per essere SICURA, INNOVATIVA e SOSTENIBILE. Il sistema di prenotazione incontri, messo a disposizione da A&T a partire dal primo gennaio 2021, consentirà a espositori e visitatori di organizzare la propria agenda. Ma anche i visitatori eventualmente non prenotati potranno trovare adeguata accoglienza presso gli stand espositivi. I 20.000 mq del padiglione espositivo consentono di organizzare la visita nella massima sicurezza: accessi monitorati e tracciati, corridoi dise-

Notizie da A&T – Automation & Testing 2021 gnati a doppia corsia, con percorso ob bligato, che offre garanzia di visibilità per tutti gli stand. Ab biamo anche pensato agli studenti che, per aumentare ulteriormente i livelli di sicurezza, parteciperanno esclusivamente sulla piattaforma digitale, fruendo di una proposta speciale, espressamente progettata in funzione delle loro esigenze. Quale sarà il ruolo delle Misure, Prove e Affidabilità nell’ambito di A&T 2021? “A&T pone al centro dell’attenzione il tema dell’affidabilità e porterà in fiera il progetto Instrumentation Valley, rinnovandone e potenziandone i contenuti. Sarà un grande appuntamento annuale dedicato al tema dell’Affidabilità, delle Misure e delle Prove, mirato a offrire ai professionisti della metrologia industriale e dell’R&D un momento d’incontro altamente specializzato: un appuntamento a valore aggiunto, dove poter individuare strumenti, tecnologie, soluzioni, competenze e servizi 4.0 rispondenti alle singole esigenze. Instrumentation Valley è stato progettato per creare opportunità di confronto e networking tra società espositrici, visitatori profilati, mondo industriale e della ricerca, enti del settore. Per competere occorre non solo innovare ma soprattutto garantire prodotti e processi di qualità e affidabili. I fornitori del settore Misure e Prove, utilizzando le potenzialità della Fiera Aumentata, esporranno dando vita a un network specialistico: dalla R&D alla prototipazione, dalla simulazione al processo, dai controlli in produzione alla sicurezza, dalla taratura alle prove certificate. In questo contesto, i visitatori potranno incontrare i leader del settore e autorevoli esperti, PMI innovative, enti e start up, e scoprire le best practice per rendere affidabile la produzione e i processi industriali. Come possiamo concludere l’intervista? Tutti noi vogliamo ripartire con una vita normale e sicuramente supereremo definitivamente questo momento con il vaccino anti covid. Ma prima che ciò accada dobbiamo continuare a vivere: è dovere di tutti impegnarsi per far ripartire l’economia, puntando sulla responsabilità, la sicurezza e l’innovazione. L’invito a tutti i lettori della rivista TUTTO_MISURE è di partecipare con tranquillità alla prossima edizione di A&T. Puntiamo sulla sicurezza, superiamo i confini geografici, viviamo insieme un nuovo progetto e nuove opportunità. T_M  47


LA PAGINA DI IMEKO

Rubrica a cura di Enrico Silva (enrico.silva@uniroma3.it)

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2020 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.

RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie d’iutilità per i nostri lettori. L’impatto del COVID-19 non pare attenuarsi e, come tutte le attività sociali, anche la parte congressuale di IMEKO ne risente pesantemente. Quasi tutti gli eventi programmati per il 2020 sono stati posposti o trasformati in eventi virtuali, a partire dalla riunione annuale del General Council, del Technical Board e dell’Advisory Board, tutti tenutisi per videoconferenza. L’autorevolezza di IMEKO si manifesta anche nella scelta della conferenza “Global Smart Industry Conference GLoSIC 2020” (online, Russia, 17-19 novembre 2020) d’invitare il presidente di IMEKO, Prof Masatoshi Ishikawa, come co-chair della conferenza stessa. Segnaliamo di nuovo i numerosi eventi IMEKO del 2020. Molti si terranno in modalità telematica o ibrida, e va considerata l’opportunità che tali modalità offrono. Infatti, se da un lato lo scambio informale d’idee e informazioni proprie delle conferenze tradizionali viene ridotto, dall’altro si mettono a disposizione di una platea ben più ampia gli ultimi sviluppi scientifici: le quote d’iscrizione sono generalmente molto più basse rispetto alle conferenze in presenza, i tempi dedicati agli spostamenti sono azzerati e la possibilità spesso offerta di accedere agli interventi in differita permette di ottimizzare la fruizione. Ecco quindi i prossimi eventi sponsorizzati da IMEKO da settembre 2020. T_M

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Iniziamo con gli eventi previsti in modalità interamente virtuale. Troviamo subito due appuntamenti organizzati da colleghi italiani, il primo dei quali da poco svolto: “24th IMEKO TC-4 International Symposium”, evento gemellato come tradizione con il “22nd International Workshop on ADC/DAC Modelling and Testing” (www.imeko-tc42020.org), dal 14 al 16 settembre 2020; “Metrology for the Sea” (http://www.metrosea.org), organizzato dai misuristi e metrologi italiani per il TC-19, dal 5 al 7 ottobre 2020. Anche la “17th Conference: Global Trends in Testing, Diagnostics & Inspection for 2030” si terrà in modalità virtuale dal 20 al 22 ottobre (www.imekotc10-2020.com). In modalità ibrida, ovvero con parte della partecipazione in presenza e con la possibilità di seguire i lavori da remoto, troviamo il “5th IMEKOFoods”, dal 16 al 18 settembre a Praga (Repubblica Ceca), sito: https:// imekofoods.cz. Continuano invece a essere previste in presenza alcune conferenze. La “23rd International Symposium on Measurement and Control in Robotics” (https://ismcr2020. org), dal 15 al 17 ottobre a Budapest (Ungheria), prevede comunque la possibilità di convertirsi in modalità ibrida,

mentre si confermano al momento le nuove date per le conferenze: “24th Conference on the Measurement of Force, Mass and Torque” (TC3), “14th TC5 Conference on the Measurement of Hardness” (TC5), “6th Conference on Pressure and Vacuum Measurement” (TC16), e “5th TC22 Conference on Vibration Measurement” (TC22), tutte a Dubrovnik (Croazia) dal 16 al 18 novembre 2020, sito web aggregato: http://conferences.imeko.org/in dex.php/tc3-5-16-22_2020/ 2020. Co-sponsorizzata da IMEKO con il TC-17, la “10th International Workshop on Robotics for Risky Interventions and environmental surveillance” (https://www.icibelgium.be/imeko-tc17-icirise2020-new-dates) è prevista per il 7/8 settembre in Belgio. Infine, ancora una attività organizzata dalla comunità italiana: “Metrology for Archaeology and Cultural Heritage”, in programma dal 22 al 24 ottobre a Trento, con la possibilità di presentare i lavori in via telematica qualora l’emergenza permanesse. Ricordiamo ancora che molto materiale del World Metrology Day 2020, il cui tema di quest’anno è stato “Measurements for global trade”, è ancora disponibile al link www. worldmetrologyday.org. IMEKO pubblica un utile e completo bollettino sul proprio sito web www.imeko. org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre notizie d’interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO: presentazioni, documenti di governo dell’associazione e newsletter. Ricordiamo che IMEKO pubblica le riviste scientifiche “Measurement”, “Measurement Sensors” e “ACTA IMEKO”: https://acta.imeko.org/index. php/acta-imeko.


LA PAGINA DELL’IMS

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M. Parvis 1, S. Rapuano 2

Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society Opportunità internazionali per il mondo delle misure

ABSTRACT This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers. In any issue information about conferences, funding opportunities, education activities and standard development activities of the Society are presented. RIASSUNTO Questa rubrica presenta gli ultimi aggiornamenti sulle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers. Di volta in volta vengono presentate informazioni sui congressi, sulle opportunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.

Una parte significativa delle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society (in seguito per brevità IMS) viene condotta dai suoi soci coordinati in unità decentrate semiautono-

me chiamate Capitoli (Chapters) e Comitati Tecnici (Technical Committees o per brevità TC). In questo numero presenteremo i Comitati Tecnici. I TC sono gruppi organizzati di volon-

Tabella 1 – Elenco dei TC della IEEE IMS

Sigla TC Campo d’interesse TC-1 TC-2 TC-3 TC-4 TC-6 TC-7 TC-9 TC-10 TC-13 TC-17 TC-18 TC-19 TC-20 TC-22 TC-25 TC-32 TC-34 TC-37 TC-39 TC-40 TC-41 TC-42

Nondestructive Evaluation and Industrial Inspection (NDE&II) Impedance Spectroscopy Condition Monitoring & Fault Diagnosis Instrument High Frequency Measurement and Connector Emerging Technologies in Measurements Signals and Systems in Measurement Sensor Technology Waveform Generation, Measurement & Analysis Wireless & Telecommunications in Measurements Materials in Measurements Environmental Measurements Imaging Measurements and Systems Transportation Systems in Measurements Intelligent Measurement Systems Medical and Biological Measurements Fault Tolerant Measurement Systems Nanotechnology in Instrumentation and Measurement Measurements and Networking Measurements in Power Systems Secure and Dependable Measurement Traffic Enforcement Technologies Photonic Technology in Instrumentation and Measurement

tari con un interesse professionale comune in un settore specifico delle misure elettriche ed elettroniche. I membri di ogni TC sono leader dell’industria, professionisti, studenti e accademici che forniscono le basi per le attività tecniche e contribuiscono alla crescita complessiva e alla vitalità dell'IMS. Fra le altre cose i TC si occupano di: (i) costituire i gruppi di lavoro impegnati nello sviluppo o nella riaffermazione delle norme tecniche dell’IEEE, i cosiddetti IEEE Standards, (ii) sviluppare linee guida e buone pratiche (le cosiddette ‘best practices’) su argomenti specifici, (iii) incoraggiare la redazione di articoli scientifici per le conferenze o per le riviste dell’IMS, (iv) organizzare conferenze dedicate, (v) assistere nella pianificazione dell’I2MTC attraverso la partecipazione attiva dei TC ai comitati di programma tecnico e l’organizzazione e il coordinamento di sessioni speciali, (vi) assistere il Comitato Premi e il Comitato di Selezione dei Fellow dell’IMS presentando loro candidati di alta qualità e meritevoli dei vari premi dell’IMS o dell’elevazione al grado di IEEE Fellow, (vii) assistere il Comitato Candidature e Nomine proponendo potenziali candidati alle elezioni del Consiglio di Amministrazione (AdCom) dell’IMS. Ogni TC ha uno o più coordinatori (i cosiddetti Chairs e i co-Chairs), a loro volta coordinati a livello centrale dal Comitato Attività e Normative Tecniche (Technical and Standards Activities Committee o per brevità TSAC), presieduto dal Vicepresidente TSAC dell’IMS.

1 Dip. Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino marco.parvis@polito.it 2 Dip. Ingegneria, Università del Sannio rapuano@unisannio.it

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I TC rappresentano i centri di competenza dell’IMS su svariati argomenti specifici e costituiscono il principale bacino di reclutamento dei quadri della Society nonché gli unici settori dell’IMS direttamente coinvolti nella redazione delle norme tecniche. I TC, quindi, costituiscono un polo di attrazione per i soci provenienti dal mondo dell’industria e interessati alla traduzione nella pratica quotidiana delle attività tecnico-scientifiche presentate alle conferenze. I TC sono comunità molto aperte ai contributi di chiunque

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NEWS

NUOVE TAVOLE ROTANTI AD AZIONAMENTO DIRETTO Aerotech, produttore di sistemi di controllo del movimento e di posizionamento ad alte prestazioni, presenta la nuova serie ALAR-XP, che comprende due tavole rotanti ad alta precisione con azionamento diretto: sia l’ALAR-250XP (diametro dell’apertura: 250 mm) sia l’ALAR-325XP (325 mm) offrono coppia e capacità di carico estremamente elevate, con eccellente velocità e precisione di posizionamento. Ciò si traduce in evidenti vantaggi in termini di efficienza rispetto agli azionamenti a vite senza fine o agli azionamenti diretti con motori slotless con nucleo in ferro. Questo rende i tavoli ALAR ideali per applicazioni verticali od orizzontali, ad esempio nella tecnologia aerospaziale o nella tecnologia medica: praticamente ovunque vengano richiesti movimenti rotanti impegnativi, velocità di scansione uni-

NUOVI TRASMETTITORI DI VIBRAZIONI A BASSO COSTO PCB Piezotronics, società interamente controllata da MTS Systems Corporation (NASDAQ: MTSC), ha recentemente presentato 682A14 e 682A15, due nuovi modelli di trasmettitori di vibrazioni a basso costo progettati per l’uso

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LA PAGINA DELL’IMS

sia interessato agli argomenti di cui si occupano. Solo i presidenti dei TC e dei gruppi di redazione degli Standard devono essere membri dell’IMS, i secondi devono essere membri anche della Standards Association dell’IEEE. Attualmente l’IMS ha 22 TC attivi. I TC sono numerati da 1 a 42, in modo non sequenziale, riflettendo il fatto che alcuni TC nel tempo sono scomparsi, mentre altri sono stati creati. Nella Tabella 1 vengono elencati gli argomenti di cui si occupano i vari TC, sintetizzati dai loro titoli, per illustrare ai lettori di

Tutto_Misure i campi in cui operano. Vista la sovrapposizione con le aree di ricerca del GMEE, i soci GMEE hanno da sempre contribuito in modo significativo alla vita dei TC e in alcuni casi gli attuali presidenti dei TC sono anche soci GMEE. Alla pagina http://ieee-ims.org/ technical-committees si possono trovare ulteriori dettagli su ciascun TC. Per facilitare i contatti dei lettori con i coordinatori dei comitati, in questa pagina sono riportati anche i loro indirizzi di e-mail.

formi e passi incrementali precisi.

un movimento a basse vibrazioni, silenzioso, con una coppia di arreAssenza di gioco, sto praticamente nulla vibrazioni e usura (cooging) e un moviLe tavole rotanti mento eccezionalmenALAR utilizzano mote uniforme. Le tavole tori torque con azioALAR sono particolarnamento diretto, somente adatte per apno esenti da gioco, plicazioni in cui vengovibrazioni e usura e no richiesti eccellenti possono raggiungere movimenti di contorvelocità e accelerano, velocità di scansiozioni molto più elevate rispetto, ad ne uniformi e passi incrementali precisi. esempio, alle tavole rotanti a vite senza fine. In pratica, questo porta a una Ampia gamma migliore precisione, ripetibilità e longe- di applicazioni possibili vità del sistema e, quindi, a una maggio- Le applicazioni delle tavole ALAR-XP si re produttività. trovano nel campo dei sistemi di prova per sensori monoassiali e multiassiali, Motori ad azionamento diretto sistemi di tracciamento missilistico, senza spazzole e senza cave misurazione delle caratteristiche di Tutte le tavole ALAR vengono azionate radiazione delle antenne, prove di direttamente da motori senza spazzole e giroscopi, regolazione e misurazione slotless. Poiché non sono presenti ingra- di ottiche di grandi dimensioni e lavonaggi a vite senza fine, ingranaggi o frizio- razioni laser ad alta precisione. ni da movimentare, le tavole ALAR possono raggiungere velocità e accelerazioni Per ulteriori informazioni: elevate, nonché prestazioni costanti e sta- www.aerotech.com. bili senza gioco, isteresi o usura nel tempo. Aerotech Italy: Simone Gelmini Le tavole rotanti sono azionate da motori Tel. 327/8360128 slotless senza nucleo in ferro. Il risultato è E-mail: sgelmini@aerotech.com.

con un accelerometro ICP® / IEPE da 100 mV/g. I nuovi prodotti sono stati sviluppati per l’uso in applicazioni di monitoraggio di processo e di monitoraggio PLC/DCS/ SCADA. – Intervallo di misura (velocità) fisso da 0 a 25.4 mm/s picco per il modello 682A14; – Intervallo di misura (velocità) fisso da 0 a 25,4 mm/s RMS per il modello 682A15; – Risposta in frequenza da 3,5 Hz a

10.000 Hz per entrambi i modelli. Uscite in corrente 4-20 mA e in tensione AC del segnale di vibrazione su BNC. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com.


DIVAGAZIONI A ZONZO SU METROLOGIA E DINTORNI

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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero (alessandro.ferrero@polimi.it) Articolo di S. Baglio 1, A. Ferrero 2, D. Petri 3

La ricerca italiana nel campo delle misure Raggiunto un altro importante traguardo THE ITALIAN RESEARCH IN THE I&M FIELD On the occasion of the 70th “anniversary” of the IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, the present Editor-in-Chief Shervin Shirmohammadi has collected some interesting data, such as Top 70 mostpublished authors in both “all time” and “in the past 7 years” categories, under a historical perspective. These data show that the Italian papers and authors are in the top positions for several of these rankings, thus proving, once again, the high quality of the Italian research in the I&M field. This paper comments on this.

RIASSUNTO Nell’occasione del 70° “compleanno” delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, l’attuale Editor in Chief della rivista ha estratto, in una prospettiva storica, alcuni interessanti dati quali, ad esempio, i 70 maggiori contributori alla rivista sia a partire dalla sua istituzione sia negli ultimi 7 anni. Questi dati mostrano che gli articoli di autori italiani si situano nelle prime posizioni in molte di queste classifiche, dimostrando, ancora una volta, l’eccellenza della ricerca italiana nel campo delle misure. Questo articolo aggiunge alcuni commenti a quanto mostrato dai dati. UN IMPORTANTE COMPLEANNO

Questo articolo prende spunto da un “compleanno” importante, uno di quelli a cifra tonda che già da soli meritano qualche riga di commento: nel 2021 le IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement (TIM) pubblicheranno il 70° volume, avendo iniziato le pubblicazioni nel 1952, a quel tempo come Transactions of the IRE Professional Group on Instrumentation, per poi assumere l’attuale nome nel 1963 quando l’Institute of Radio Engineers (IRE) si fuse con l’American Institute of Electrical Engineers per dare vita all’IEEE. Le TIM sono, assieme a Measurement, edito da IMEKO, le due riviste di riferimento per la comunità scientifica italiana delle misure, in particolare per chi si occupa di misure elettriche ed elettroniche, essendo le due riviste di maggior prestigio a livello internazionale in questo settore. Conseguentemente, grande è l’interesse per queste due riviste, non soltanto dal punto di vista scientifico,

ma anche da quelli organizzativo e bibliometrico. Questo evento porta con sé una piacevole sorpresa che chi scrive, avendo contribuito alla vita sia della IEEE Instrumentation and Measurement Society (e quindi anche di TIM) sia del GMEE, ritiene utile portare a conoscenza dei lettori di Tutto_ Misure, con qualche breve commento. LA SORPRESA

a indagare sulla provenienza geografica degli articoli pubblicati e su come questa sia mutata nel tempo. Un breve commento per chi opera al di fuori del mondo accademico sull’importanza dei dati bibliometrici e della presenza di TIM nel primo quartile di questi importanti settori. Il MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) ha iniziato, ormai da diversi anni, a valutare la qualità della ricerca scientifica svolta nelle Università e negli Enti di Ricerca basandosi su indicatori bibliometrici. Non vogliamo entrare nel merito di questo modus operandi che tante polemiche ha suscitato e, a nostro modesto parere, ha la gravissima pecca di non trattare quello che, di fatto, è uno “strumento” di misura e come tale andrebbe trattato, valutandone l’incertezza e tentando di renderlo riferibile per quanto possibile. Ci limitiamo a far notare che avere le riviste di riferimento nel primo quartile del settore dell’Electrical and Electronic Engineering, nel quale anche le Misure sono inquadrate, garantisce che il nostro settore non risulti penalizzato rispetto ad altri, già avvantaggiati dalla numerosità, nell’attribuzione delle risorse. Per chi opera nel mondo della ricerca questo è un indubbio vantaggio, che contribuisce a dare più autorevolezza alle nostre pubblicazioni scientifiche e anche più valore rispetto alle metriche di valutazione imposte da ANVUR. Il traguardo raggiunto da TIM è quindi, anche per questa ragione, sicuramente significativo e apprezzabile. Veniamo all’altra analisi, meno istituzionale ma non meno significativa, condotta dall’Editor. Ne emerge che due ricercatori italiani sono tra gli autori più prolifici di sempre, condividendo il terzo

L’attuale Editor di TIM, Shervin Shirmohammadi, non si è lasciato sfuggire l’occasione del 70° compleanno della rivista per proporre ai lettori qualche interessante risultato di misura. Non si è limitato ai soli dati bibliometrici, che pure meritano di essere citati, essendo tutti – non solo il più famoso (o famigerato?) Impact 1 Università degli Studi di Catania Factor – in costante crescita, tanto da salvatore.baglio@unict.it aver portato TIM nel primo quartile in 2 Politecnico di Milano entrambi i settori dell’Instrumentation & alessandro.ferrero@polimi.it Measurement e dell’Electrical and Elec- 3 Università degli Studi di Trento tronic Engineering, ma si è spinto anche dario.petri@unitn.it T_M

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gradino di questo inusuale podio virtuale, e che altri tre ricercatori italiani sono gli autori che più hanno pubblicato negli ultimi sette anni di vita della rivista. Altri ricercatori italiani seguono numerosi in queste graduatorie. Ovviamente non faremo nomi (chi è curioso troverà questi dati e altri ancora nell’editoriale del numero di dicembre di TIM) perché riteniamo e siamo fermamente convinti che questo non sia solo un successo dei singoli bensì, soprattutto, un successo dell’intera scuola italiana nel settore delle misure, che ha saputo imporsi e confermarsi nel tempo a livello internazionale. IL RUOLO DEL GMEE

Esaurita la soddisfazione per il traguardo raggiunto, è bene analizzare i dati per capire quali circostanze li abbiano favoriti, in modo da poter continuare

sulla strada intrapresa e non mancare i prossimi traguardi. Ciò che balza immediatamente all’occhio è che questo successo è innegabilmente figlio del GMEE. I lavori che hanno portato la ricerca italiana ad avere una posizione preminente sono tutti successivi alla fine degli anni ’80inizio degli anni ’90 del secolo scorso. In questo numero di Tutto_Misure pubblichiamo un articolo di Mario Savino, che inizia a percorrere la storia del GMEE. Vi leggerete che il GMEE si è inizialmente costituito, come gruppo informale del CNR, nel 1983. Prima della nascita del GMEE, la comunità scientifica italiana pubblicava solo molto sporadicamente su riviste internazionali, e per lo più limitatamente a ricercatori afferenti ai due Istituti Metrologici di allora (il Galileo Ferraris e il Colonnetti): il mondo accademico preferiva, di gran lunga, pubblicare su riviste nazionali che, va riconosciuto, fino

TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

agli anni ’70 avevano un certo prestigio. La presenza, finalmente non più sporadica, di lavori italiani su TIM (e su Measurement) è quindi opera della generazione di ricercatori che si è formata subito dopo la costituzione del GMEE in un clima di grande fermento culturale (giova ricordare che la prima edizione della GUM è del 1995 e la prima edizione del VIM è del 1984), che ha posto alla base dell’attività di ricerca e didattica nel campo delle misure i fondamenti della metrologia, in corso di affermazione in quegli anni. Si è venuto così a creare, grazie alla lungimiranza dei fondatori del GMEE, un gruppo nazionale coeso, forse unico nel panorama internazionale, che condivideva le medesime basi culturali e le trasfondeva, in un clima di cooperazione e di feconda competizione, in pubblicazioni che si distinguevano per innovazione di contenuti e rigore metodologi-

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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EDITORIALE In ricordo di due amici

Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Via F.lli Bandiera 2 – 24048 Treviolo (BG) Tel. 035/201421 – Fax 035/203754 E-mail: info.italia@pcb.com Web: www.pcb.com Persona da contattare: Stefano Prioletta PCB Piezotronics è stata fondata nel 1967 come produttore di sensori piezoelettrici al quarzo, con elettronica associata, per la misurazione delle vibrazioni, acustica, pressione dinamica, forza e deformazione. Il know-how esclusivo della società è racchiuso soprattutto nell’inserimento di circuiti microelettronici di condizionamento del segnale all’interno di questi sensori, per renderli più facili da usare e più convenienti a livello economico. Tale tecnologia è stata brevettata con il nome ICP® (marchio registrato) e ha acquisito una vasta popolarità oltre a diventare la base per il successo dell’azienda. La successiva crescita e i progressivi costanti investimenti in impianti, macchinari, attrezzature hanno consentito un continuo ampliamento della gamma di prodotti offerta. La capacità di misurazione si è ampliata con l’aggiunta di tecnologie complementari, quali elementi in piezoceramica, tormalina, capacitivi, piezoresistivi e strain gauge. I prodotti che sfruttano tali tecnologie sono accelerometri industriali, accelerometri di alta temperatura, celle di carico, sensori di coppia, microfoni, trasduttori di pressione e apparecchiature di taratura.

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La spina dorsale della società è la sua missione: soddisfazione totale del cliente, con una rete mondiale di uffici di vendita immediatamente disponibile per assistere le richieste della clientela. Per conoscere la gamma completa dei nostri prodotti, visitate http://www.pcb.com/shopsensors.


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Purtroppo si tratta di un patrimonio quasi sempre ignorato, a tutti i livelli: da quello industriale, verso cui riesce spesso difficile trasferire il risultato delle ricerche in tempi sufficientemente brevi perché possa tradursi in incremento di competitività, a quello delle decisioni, prese sulla base di dati di cui, ignorandone l’incertezza, si ignora totalmente l’affidabilità, con il conseguente rischio di prendere una decisione sbagliata (la recente e non terminata emergenza sanitaria dovuta al covid-19 ne è purtroppo un chiaro esempio), fino a quello della formazione, in cui i fondamenti delle misure rimangono la cenerentola delle materie d’insegnamento, confinati in pochi percorsi di studio (con le conseguenze di cui sopra) invece di essere riconosciuti come un’indispensabile cultura di base, non solo per le discipline tecnico-scientifiche. Speriamo che averne scritto su una rivista di ampia diffusione tra gli attori delle

co. Nessuna meraviglia, quindi, che questi lavori venissero accettati e pubblicati sulle due più prestigiose riviste internazionali nel settore delle misure. I fondatori del GMEE hanno evidentemente saputo creare una “scuola” e hanno saputo trasmettere alle successive generazioni di ricercatori gli stessi valori: prova ne è che la presenza della ricerca italiana su TIM (e su Measurement) si è mantenuta ai più alti livelli anche in questi ultimi anni. La scuola per dottorandi “Italo Gorini”, la Giornata della Misurazione e il Forum delle Misure, organizzati dal GMEE, sono da sempre ricchi di partecipazione di giovani futuri colleghi appassionati di misure e misurazioni e hanno rappresentato un’occasione di formazione e una severa palestra per affrontare con successo platee internazionali. Questa missione è nel DNA del GMEE e siamo dunque certi che le nuove generazioni sapranno trasmettere, rinnovandoli, questi stessi valori ai giovani che si affacciano ora alla ricerca nelle misure; siamo sicuri che, al prossimo compleanno “importante” di TIM ci saranno risultati simili a quelli che stiamo commentando.

DIVAGAZIONI A ZONZO SU METROLOGIA E DINTORNI

misure porti a una nuova consapevolezza del patrimonio culturale a disposizione dell’intera società e si eviti così di dissiparlo, com’è avvenuto purtroppo in tanti altri settori. Oggi, come ben mostrano i dati da cui siamo partiti, i risultati della ricerca nazionale non restano pubblicati su riviste nazionali: essi diventano patrimonio globale e le riviste scientifiche, all’estero, sono lette anche dal mondo produttivo che, in un mondo sempre più globalizzato, non ha problemi ad “acquistare” risultati di ricerca dove questi vengono generati. Il rischio che un patrimonio di conoscenze creato in Italia, con risorse italiane, finisca per giovare alla competitività di Paesi esteri a discapito delle imprese italiane (e quindi del Paese Italia) è molto più grande di quanto, ignorando le capacità del mondo della ricerca, si percepisca. Se apriamo gli occhi, forse, non è tardi per salvare il salvabile.

Salvatore Baglio è professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche all’Università di Catania. La sua attività di ricerca è prevalentemente rivolta a sensori e trasduttori, e micro e nano sensori con applicazioni a magnetometri, sensori magnetici e sensori inerziali; Metodologie nonlineari nei sistemi di misura e nei sensori e trasduttori; Energy Harvesting. È stato coordinatore della Linea “sensori” del GMEE dal 2014 al 2017 e organizzatore della Scuola per dottorandi I. Gorini nel 2015 e nel 2017. È Fellow della IEEE, è stato Associate Editor in Chief delle IEEE Transactions on Instrumentation and CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Measurement fino al 2019 ed l’attuale Presidente della IEEE Instrumentation and MeasureA conclusione di queste brevi note, pre- ment Society.

valentemente volte a spiegare i motivi del rilievo assunto dalla ricerca italiana nel settore delle misure, ci si consenta di uscire dall’ambito accademico e allargare la prospettiva all’intero campo delle misure. I dati che abbiamo presentato confermano nuovamente quanto più volte affermato in varie sedi: il settore delle misure è uno di quelli in cui la ricerca italiana eccelle. È un primato che ci viene riconosciuto in ambito internazionale: non è un caso se tanti ricercatori italiani hanno rivestito e continuano a rivestire ruoli di prestigio nelle associazioni tecnico-scientifiche internazionali che operano nell’ambito delle misure. È un patrimonio che l’intera società italiana ha a disposizione e, come tutti i risultati scientifici di eccellenza, potrebbe tradursi in un’enorme leva di competitività, se adeguatamente e tempestivamente sfruttato.

Alessandro Ferrero è professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche al Politecnico di Milano. Si occupa di misure sui sistemi elettrici di potenza, di elaborazione numerica di segnali, di metodi di valutazione ed espressione dell’incertezza di misura e di metrologia forense. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2004-2007 e la Instrumentation and Measurement Society dell’IEEE nel biennio 2008-2009. È Fellow IEEE, è stato Editor in Chief delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement dal 2012 al 2016. È l’attuale direttore di Tutto_Misure. Nel 2006 ha ricevuto l’IEEE J. F. Keithley award con la seguente motivazione “For advancing the measurement of electrical quantities in electric power systems under non-sinusodial conditions”. Dario Petri è professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche all’Università di Trento. Le sue attività di ricerca coprono diversi settori e sono focalizzate sulla progettazione e caratterizzazione di sistemi embedded, sull’elaborazione dei segnali di misura, sulle misure per la gestione della qualità, sui fondamenti della teoria della misurazione. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2013-2016, è Fellow IEEE, è stato Vice President for Conferences della IEEE Instrumentation and Measurement Society dal 2011 al 2013,Vice President for Finances della IEEE Instrumentation and Measurement Society dal 2013 al 2018 ed è Associate Editor in Chief delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement dal 2019. Ha presieduto la IEEE Italy Section dal 2012 al 2014. Nel 2020 Dario Petri ha ricevuto l’IEEE J. F. Keithley award con la seguente motivazione “For contributions to measurement fundamentals and signal processing techniques in instrumentation and measurement”. T_M  53


TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITĂ€ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEEâ€? E DI “METROLOGIA & QUALITĂ€â€?

TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 Ć’ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITĂ€ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEEâ€? E DI “METROLOGIA & QUALITĂ€â€?

ANNO XXI N. 01 Ć’ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE

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Tavola XY a due assi LQWHJUDWL LQ XQ SURȴOR bassissimo ed un’ampia apertura centrale

Eccellenti performance JHRPHWULFKH UHWWLOLQHLW¢ ȴQR D s wP

Ottimizzata per applicazioni altamente dinamiche con YHORFLW¢ ȴQR D P V HG DFFHOHUD]LRQL ȴQR D J

Versioni ad 1 o 2 motori per ciascun asse per la PDVVLPD ȾHVVLELOLW¢

Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in SanitĂ Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI Ăˆ il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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AFFIDABILITĂ€ & TECNOLOGIA

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Le responsabilitĂ da contatto sociale

EDITORIALE In ricordo di due amici

AFFIDABILITĂ€ & TECNOLOGIA

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Web: https://www.aerotech.co.uk Persona da contattare: Uwe Fischer Tel. +44/1256855055 - E-mail: ufischer@aerotech.com Aerotech Italy - Simone Gelmini Tel. 327/8360128 -E-mail: sgelmini@aerotech.com

Aerotech Inc., con sede a Pittsburgh, USA, è un’azienda privata a conduzione familiare di medie dimensioni. Fondata nel 1970 da Stephen J. Botos, Aerotech progetta e produce i piĂš precisi sistemi di controllo del movimento e del posizionamento per applicazioni industriali, scientifiche e di ricerca. Nello spirito di un’azienda familiare, i proprietari continuano ad attribuire la massima importanza a un rapporto aperto e di fiducia con clienti, partner commerciali e dipendenti. Nel Regno Unito, Aerotech ha un ufficio vendite e di assistenza tecnica a Ramsdell, vicino a Basingstoke. L’assemblaggio su misura dei sistemi di posizionamento per l’intero mercato europeo avviene nella sede di FĂźrth, vicino a Norimberga. Le soluzioni innovative per il movimento e l’alta precisione soddisfano tutti i requisiti necessari per le applicazioni piĂš esigenti di oggi. Queste vengono utilizzate ovunque sia richiesta una produttivitĂ elevata, ad esempio per dispositivi medici e applicazioni nel campo delle scienze della vita, nella produzione di semiconduttori e schermi piatti, nella fotonica, nell’industria automobilistica, nell’archiviazione dati, nell’elaborazione laser, nell’industria aerospaziale, nella produzione elettronica, cosĂŹ come nel collaudo e nell’ispezione fino al montaggio. Aerotech fornisce supporto tecnico e assistenza a livello mondiale con le sue capacitĂ avanzate di analisi e diagnostica.

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Gli assi Aerotech della serie PlanarDLA presentano un’apertura centrale, alta dinamicitĂ , eccezionali performance geometriche in un design compatto e dal SURČ´OR EDVVLVVLPR *XLGH D ULFLUFROR GL UXOOL VXSHUČ´FL lavorate con estrema precisione e motori lineari agenti lungo i centri di rigidezza per ciascun asse danno vita ad una tavola dalle performance geometriche eccezionali. Capace di raggiungere i 2 m/s di velocitĂ ed i 2 g di accelerazione la tavola PlanarDLA consente la massima produttivitĂ e precisione garantendo il massimo ritorno del tuo investimento ed il minor total cost of ownership. 'LVSRQLELOH FRQ GLYHUVL YDORUL GL FRUVD H SUHFLVLRQH questa tavola è ideale per applicazioni di metrologia, /(' ZDIHU VFULELQJ ZDIHU LQVSHFWLRQ &RQWDWWD $HURWHFK oggi stesso per conoscere come la tavola PlanarDLA possa migliorare la tua applicazione.

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TAVOLA XY IMPAREGGIABILE PER PERFORMANCE DI POSIZIONAMENTO

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilitĂ delle misure nella diagnostica medica

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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale


MISURE E FIDATEZZA

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Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di G. Gruosso

I gemelli digitali Il loro ruolo per il sistema elettrico DIGITAL TWINS AND THEIR ROLE IN THE ELECTRIC SYSTEM Digital twins represent a modern technique to simulate complex systems under different points of view (such as structural, functional, etc.) and analyze and process data generated during the system mission. This paper provides an overview of their most important features and how they can be exploited in the digital transformation of industry and, in particular, in designing and managing the electric systems.

RIASSUNTO I gemelli digitali rappresentano una moderna tecnica per la simulazione di sistemi complessi sotto diversi punti di vista (ad esempio: strutturale, funzionale, ecc.) e per analizzare i dati generati durante la missione che caratterizza il sistema. Questo articolo fornisce una panoramica sulle loro più importanti caratteristiche e su come possano essere impiegati nella trasformazione digitale delle industrie, in particolare nella progettazione e gestione dei sistemi elettrici. UNA BREVE INTRODUZIONE AL TEMA

Nell’era dell’Industry 4.0, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali, si stanno via via affermando nuovi paradigmi: tra questi risultano assai promettenti i “gemelli digitali”. Non trattandosi di tecniche sviluppate per film di fantascienza, fugheremo subito il primo dubbio dei lettori: non parleremo in questo articolo di robot umanoidi o di macchine che sostituiscono l’uomo in processi decisionali, ma di un insieme di tecniche che consentono di simulare i sistemi sotto diversi punti di vista (strutturale, funzionale, ecc.) e anche di lavorare sui dati generati durante la missione che caratterizza il sistema. Questa considerazione evidenzia il fatto che i campi di applicazione sono molteplici e i gemelli digitali sono quindi idonei a seguire l’intero ciclo di vita del prodotto/processo, rendendo possibile l’abilitazione di nuovi servizi. Qualunque prodotto o processo può essere modellizzato con il suo gemello digitale, che può essere interrogato per fare analisi o per ottenere informazioni:

prevedere l’intero ciclo di vita del prodotto o processo considerato, sia le nuove sfide metrologiche che questa nuova tecnica porta con sé. DI COSA SI PARLA?

I gemelli digitali (digital twins) sono ritenuti uno degli elementi chiave della trasformazione digitale delle imprese e rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella gestione di nuovi prodotti e processi. Il loro attuale utilizzo e la loro diffusione non sono percepiti in maniera univoca in tutti i settori, il più delle volte perché si associa questa tecnologia ai soli software di simulazione, ma il gemello digitale è molto di più. I digital twins derivano dalla digitalizzazione e formalizzazione dei processi interni alle aziende che partono dalla fase di definizione delle specifiche fino ad arrivare alla progettazione e produzione, senza però fermarsi qui. Vivono anche nelle fasi successive e per mettono di gestire e analizzare il comportamento dei prodotti e dei processi anche in ulteriori fasi. Sono tenuti in vita da un tessuto di comunicazione pervasivo, che collega i prodotti con il digital twin attraverso le tecnologie dell’Internet of Things: simulazioni e dati raccolti dal campo si integrano e si fondono per offrire nuove opportunità. In altre parole, i tradizionali software di simulazione si ampliano di nuove funzionalità verso il cliente per la condivisione delle specifiche e anche per la raccolta di dati che possono essere integrati nei processi di progettazione e produzione stessa. Tutto questo abilita lo sviluppo di nuovi servizi ad alto valore aggiunto. Insomma, un gemello

sono, di fatto, “un sé” aumentato. Ma perché parlare di gemelli digitali su Tutto_Misure e, in particolare, su questa rubrica? Perché seguire lo sviluppo del ciclo di vita di prodotto è il sogno nascosto di chi si occupa di affidabilità e la promessa di dati, resa possibile dall’utilizzo dei big data, aiuta a ben sperare. Costruire un gemello digitale su modelli e dati reali non può, però, che portare l’attenzione sul modo in cui tali dati vengono misurati e resi disponibili per l’elaborazione. Ormai non si può più prescindere dalla qualità delle misure e dei processi posti in atto per dare vita e nutrire i modelli dei gemelli digitali. Dove, se non su questa rivista, ribadire che l’incertezza delle misure eseguite va valutata e adeguatamente considerata anche in questo campo, al fine di evitare scelte non idonee o, peggio, pericolose al sistema e agli operatori? In questo articolo ci poniamo quindi l’obiettivo d’iniziare a descrivere, per sommi capi, la natura e le funzioni dei “gemelli digitali”, certi che i nostri lettori sapranno individuare sia le prospetti- Politecnico di Milano – DEIB ve che si schiudono sulla possibilità di giambattista.gruosso@polimi.it T_M

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MISURE E FIDATEZZA

digitale è molto più di un progetto, uno UN POSSIBILE strumento di simulazione o un sistema UTILIZZO IN UN SETTORE cyber-fisico (CPS). “PARTICOLARE” COSA È UN GEMELLO DIGITALE?

Il termine Digital Twin fu coniato, per la prima volta, nel 2013 da Grieves nel suo “Digital twin: manufacturing excellence through virtual factory replication”, che rappresenta ancora oggi un testo di riferimento per chi si occupa di queste tecnologie. Da allora tante cose sono cambiate, in particolare le tecnologie digitali che permettono d’implementare alcune delle idee allora embrionali e quasi utopistiche. Il principale settore che ha saputo cogliere queste potenzialità è stato il manifatturiero, ma molti altri settori industriali hanno iniziato a guardare a queste metodologie: dal biomedicale al sistema elettrico. Oggi ha sempre meno senso parlare di un unico gemello digitale. Ogni componente del processo che si vuole studiare ha la sua tecnologia di riferimento: per descriverlo può essere usato un disegno ma anche dati o esperimenti, che quindi richiedono diversi strumenti di raccolta, comprese le nuove tecnologie dell’Internet of Things e del cloud. Inoltre lo stesso oggetto può avere più di un gemello digitale, perché può servire a diversi scopi: può avere una descrizione legata ai suoi dati, un’altra basata sul suo modello al CAD e, perfino, una descrizione basata sul modo in cui il cliente lo sta usando e come lo sta usando. Tutte queste viste sono legate a tecnologie diverse, che quindi richiedono un’integrazione per costituire il Gemello Digitale del prodotto o del processo che stiamo considerando. Ed è a questo Gemello Digitale che possiamo porre le nostre domande e possiamo far interagire con modelli digitali di altri prodotti. Possiamo quindi dire che un gemello digitale è costituito da tre parti principali (Fig. 1): a) oggetto fisico nel mondo Fisico; b) modelli virtuali nello spazio digitale; c) connessioni di dati e informazioni/ processi che legano i modelli virtuali e i prodotti reali. T_M

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Sono proprio le proprietà precedentemente descritte che rendono questa tecnologia particolarmente sfidante per il settore elettrico e, più in generale, dei sistemi elettrici di trasmissione. Le reti elettriche diventaFigura 1 – Rappresentazione di un’architettura no sempre più complesdi gemello digitale se, ma anche sempre più intelligenti, con l’adozione di reti di comunicazioni e di in bassa dimensionalità (di equazioni). raccolta di dati: si pensi, per esempio, Un’alternativa valida sono gli approcci alle PMU e al loro ruolo nel controllo basati sui dati raccolti durante il funziodelle reti elettriche. namento. E se si parla di smart grids I decisori possono avere oggi a dispo- questo diviene un trend naturale. Quesizione modelli complessi della rete, sti metodi sono privi di un modello che da integrare con i dati raccolti durante descrive fedelmente la realtà e quindi l’esercizio, per creare gemelli digitali ben si adattano alle situazioni in cui che possono essere usati per realizza- non è possibile ricostruire la topologia re centri di controllo remoti, in grado di della rete e la tipologia dei suoi compoeffettuare simulazioni su larga scala nenti. anche grazie alla diffusione delle tec- Ma anche approcci di questo tipo prenologie di calcolo decentralizzato in sentano delle limitazioni poiché si Cloud. perde l’informazione sul comportaI gemelli digitali per i sistemi di poten- mento locale del sistema. za mirano a descrivere la realtà e per- Il futuro è nella definizione di tecniche mettono il test virtuale per supportare il per l’integrazione di queste due tipoloprocesso decisionale sull’esercizio e la gie di modelli che rappresentano il gestione della rete elettrica in condizio- nuovo paradigma per i gemelli digitali. ni normali o urgenti. Relativamente a una rete elettrica, utilizziamo equazioni, formule o simula- CONCLUSIONI zioni per descrivere le regole di funzionamento e i meccanismi d’interazione Il gemello digitale è molto più di una di ogni unità. Questa modalità basata simulazione: è lo strumento che permetsu modelli non può fare pieno uso di terà di allargare le filiere, permettendo dati massicci a causa dei suoi stessi la collaborazione con i fornitori e i limiti e mira a una soluzione determini- clienti. Misure, simulazioni e informastica che è sempre in uno spazio a zioni permetteranno di creare nuovi serbassa dimensione. Inoltre, le ipotesi e vizi, ma anche di gestire in modo remole semplificazioni dei componenti del to e distribuito i prodotti e i processi. sistema (spesso di piccole dimensioni Mai un tema è stato così attuale come in in termini di equazioni, ma in numero questi mesi, quando i contatti con le perelevato), e la crescente penetrazione sone sono stati e continuano a essere di risorse energetiche distribuite (spes- limitati: l’utilizzo di gemelli digitali perso suscettibili di cambiamenti climatici mette la continuità dell’esercizio dei e di durata di utilizzo), portano inevita- sistemi (per esempio elettrici, ma non bilmente errori di stima e gli accumuli solo), ovunque sia possibile pensare a di errori possono difficilmente essere nuovi modi di uso o scenari scambianaffrontati (descritti o analizzati) con dosi modelli e prototipando in modo virmodelli fisici o in spazi di simulazione tuale quello che si vuole realizzare.


TECNOLOGIE IN CAMPO

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Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Misure per la ripartenza: scenari e opportunità INCHIESTA: Misure e Prove strumenti per l’innovazione competitiva – Prima parte

MEASURES TO RECOVER: SCENARIOS AND OPPORTUNITIES Italian enterprises are engaged, in many sectors, in the difficult post-pandemics recovering process, with the aim of rapidly increasing their competitive value, implementing adequate tools to guarantee customers and consumers with reliability and safety of products and processes. However, there are few resources available and every investment must be carefully evaluated. Tutto_Misure offers its readers authoritative testimonies on the “value” of Tests and Measurements for competitive development, in the hope they can be useful to plan targeted and productive actions in the short-medium period. RIASSUNTO Le imprese italiane di gran parte dei settori merceologici sono impegnate nel difficile percorso post-pandemia, con l’obiettivo imprescindibile di aumentare rapidamente il valore competitivo della propria offerta alla clientela, implementando l’utilizzo di strumenti adeguati, come quelli in grado di garantire l’affidabilità e sicurezza di prodotti e processi a clienti e consumatori. Ma le risorse sono scarse e ogni investimento va attentamente valutato. Tutto_Misure offre ai propri lettori autorevoli testimonianze riguardanti il “valore” delle Prove e Misure in ottica di sviluppo competitivo, utili per pianificare azioni mirate e produttive nel breve-medio periodo. SOLUZIONI DI PESATURA INTEGRATE NEL SISTEMA AZIENDALE

Fabio Martignoni (Partner e CEO – COGO Bilance srl) Come cambia lo scenario tecnologico e di mercato Il segmento degli strumenti per pesare, oltre a rappresentare una fetta importante del Test & Measurement, riguarda uno degli ambiti che maggiormente negli ultimi anni, e segnatamente in questo periodo caratterizzato dalla pandemia, si sono evoluti in modo molto profondo. Dalla fornitura di bilance, apparecchiature e servizi si è passati rapidamente all’offerta di soluzioni integrate, in grado di rispon-

dere a specifiche esigenze e da parte di una clientela che necessita di un numero di controlli sempre maggiore, da effettuare nel minor tempo possibile. La necessità di pesare correttamente si è quindi evoluta nel tempo, in modo integrato nel sistema aziendale (in collegamento con magazzino, carico/ scarico, controllo accessi, ecc.), e i dati acquisiti dalla strumentazione devono poter essere utilizzati anche in ottica di pianificazione e predisposizione di strategie, non solo squisitamente a livello di verifica e controllo. In quest’ottica, la domanda si è progressivamente ampliata, mirando a trasformare l’obbligo (il “bollino” …) in opportunità: taratura strumenti e incertezza di misura sono quindi diventati concreti e importanti “strumenti” aziendali, ben oltre il loro significato meramente metrologico. Accelerando ulteriormente l’evoluzione dei fornitori più sensibili all’innovazione in veri e propri partner delle aziende clienti, in grado di garantire la competitività delle soluzioni e servizi offerti.

Come COGO Bilance srl, azienda che opera da sempre nella progettazione e produzione d’impianti di pesatura rivolti a una clientela operante in svariati settori d’attività: automotive, alimentare, agricoltura, chimica, meccanica, ecc., destinata principalmente al mercato italiano ma anche ad alcuni Paesi europei (Svizzera, Romania, Albania, Polonia). La rapida e continua evoluzione dei mercati, che ha comportato l’aumento esponenziale della concorrenza, ci ha obbligato a percorrere la strada dell’innovazione continua, unica in grado di consentirci di mantenere un elevato livello competitivo, anche di fronte a competitor ubicati in aree geografiche caratterizzate da bassi costi di manodopera. La bilancia, quindi, si è a mano a mano evoluta in un “sistema” di pesatura, in grado di acquisire e rendere disponibili dati qualitativamente e quantitativamente sempre più evoluti, in funzione delle specifiche esigenze: pensiamo, ad esempio, al mulettista che può leggere il dato della pesata sul proprio tablet. E, di conseguenza, anche la nostra struttura aziendale si è evoluta: da fornitori di apparecchiature a solutori di problemi, capaci di fornire alla clientela un elevato know-how e una gamma di servizi collaterali di ottimo livello. Le esigenze delle imprese impegnate nella ripartenza Quanto si siano indebolite le aziende a causa della pandemia è ancora difficile da quantificare con precisione; di sicuro si tratta di dati negativi sensibili, a doppia cifra, che posso facilmente dedurre analizzando i dati di bilancio della nostra azienda, peraltro arrivata all’impatto con il virus in regime di notevole crescita (portafoglio ordini di +40%), grazie agli sforzi compiuti in ottica d’innovazione competitiva. Nella scorsa primavera abbiamo lavorato solo per le filiere aperte, con un calo di fatturato intorno al 30% che, T_M

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grazie al buon andamento iniziale dell’anno, è diventato un -8% relativamente a questo primo semestre e dovrebbe tornare alla sostanziale parità nel terzo trimestre, dato che ora stiamo lavorando a pieno regime. Esistono dubbi, comunque, riguardo all’andamento del quarto trimestre 2020 che, nonostante la crescita del volume delle offerte registrata a maggio e a giugno, deve fare i conti con una forte incertezza da parte delle aziende, in attesa di efficaci leggi d’incentivazione e d’iniezioni di liquidità da parte dello Stato, finora in ritardo rispetto ai desiderata delle imprese. Come ripartire Una situazione, la nostra, che pur presentando numeri apparentemente non eclatanti è in realtà ben migliore rispetto a quella che caratterizza moltissime aziende italiane di svariate dimensioni e settori merceologici e per noi significa un riscontro concreto della bontà delle scelte strategiche compiute negli anni: in primis, l’innovazione di prodotto, ma anche, soprattutto, quella di servizio, a partire dagli investimenti fatti per poter erogare un servizio di taratura accreditata di strumenti per pesare, culminato nel giugno scorso nell’ottenimento, da parte di Accredia, dell’accreditamento del nostro laboratorio quale Centro LAT n. 292, per la taratura d’impianti di pesatura NAWI fino a 150.000 kg. e di masse fino a 2.000 kg. Ma parlando di “servizio” da noi offerto non posso dimenticare il valore di quello di tipo “consulenziale” che i nostri tecnici offrono abitualmente ai clienti, guidandoli passo dopo passo al raggiungimento del risultato atteso, e anche di più. Un servizio che si estende anche molto al di là di ciò che per esso normalmente s’intende: ad esempio, nella precisa segnalazione di chi possa essere in grado di fornire ciò che noi non siamo in grado di fare direttamente… Questo significa, ovviamente, una politica di gestione delle risorse umane estremamente orientata alla continua crescita e valorizzazione del personale. In tale ottica va inquadrata la nostra precisa scelta di limitare al minimo indispensabile l’utilizzo dello strumento della cassa integrazione, riconoscendo pieT_M  58

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TECNOLOGIE IN CAMPO

namente ai nostri tecnici l’impegno e la disponibilità sempre dimostrata, ancora di più durante la pandemia, quando spesso è capitato loro di dover rientrare a casa in piena notte, dopo interventi svolti anche a grande distanza, senza poter pernottare fuori a causa delle disposizioni di sicurezza in vigore. Misure e testing al servizio della ripartenza Notiamo con piacere che la pandemia non ha soffocato la crescita d’interesse delle aziende nei confronti delle Misure; anzi, posso tranquillamente affermare che l’approccio a quest’ambito non si è mai fermato, come dimostrano, ad esempio, le svariate richieste ricevute in questi mesi riguardo a soluzioni particolarmente attuali, come Smartscale, il nostro prodotto di punta e più innovativo che consente, grazie al sistema di gestione tramite cloud, di gestire a distanza e in ogni luogo i dati di ogni singola pesata, rilevando ogni indicazione relativa al funzionamento della bilancia stessa, così come le condizioni di operatività e molto altro. Oppure come il software Matrix, che consente di gestire le operazioni di pesatura su più po–stazioni PC, mantenendo le distanze tra chi elabora i dati del peso e chi (cliente, fornitore o altro operatore) ne deve usufruire, con la possibilità d’installare “totem” esterni agli uffici, in grado di agevolare l’impostazione dei dati e il ritiro di stampe o cartellini di avvenuta pesata. Ma si stanno moltiplicando anche le richieste informative riguardo ai nostri servizi di taratura, nonostante il recentissimo accredita-

mento: evidentemente le buone notizie fanno in fretta a diffondersi…! In linea generale, comunque, si nota chiaramente un atteggiamento “pratico e ragionevole” da parte degli imprenditori, sempre più pronti a svolgere un ruolo proattivo nei confronti degli obblighi imposti dalle normative cogenti e volontarie: non basta dare per scontato che la certificazione di un peso o dell’idoneità di uno strumento siano obbligatorie, ma è sempre opportuno capire come tali costi possano essere non solo ottimizzati ma anche trasformati in opportunità per la singola azienda dando sempre maggior valoro al proprio siste-

Impianto di pesatura self service con box contenente PC touch e software Matrix collegato in rete e possibilità di utilizzo tessere RFID o gettoni (installato presso il comune di Bagnolo Piemonte – CN)

ma metrologico. Sicuramente la ripartenza sarà difficile e molto impegnativa, ma occorre essere pienamente consapevoli che, soprattutto stavolta, chi saprà riorganizzarsi meglio e più rapidamente vincerà ancora più nettamente. Un vecchio adagio recita: “Il coraggio senza prudenza diventa incoscienza; la prudenza senza coraggio diventa viltà…”. Impianto costituito da tre bilance collegate a un sistema Extrim e a un PC con software Matrix per il riempimento automatico di bombole

Per ulteriori informazioni: www.cogobilance.it.


N. 03 ; 2020 Stefano Prioletta (Sales Manager – PCB Piezotronics Italia) La situazione di mercato Uno degli atteggiamenti più rischiosi che possono condizionare in modo pesantemente negativo le aziende nei momenti in cui le risorse da investire sono ridotte al minimo, come quello che stiamo attraversando, risiede nella paura di sbagliare l’acquisto. Spesso non c’è una seconda possibilità e un acquisto sbagliato significa un investimento non riuscito, con una perdita di denaro difficilmente colmabile. La pandemia ha evidenziato fortemente tale atteggiamento, imponendo ai fornitori di rispondere in modo sempre più articolato e innovativo alle richieste, espresse e implicite, provenienti dai clienti, particolarmente nel settore Test & Measurement. È proprio nei momenti di crisi che il fornitore deve saper offrire di più e il cliente deve pretendere di più e questa situazione ha innescato notevoli cambiamenti in seno al mercato. Alla luce dei risultati recentemente ottenuti devo però riconoscere, con sollievo, che la nostra società sta vivendo tale periodo meglio di quanto fosse lecito attendersi, grazie alla continuità di un’offerta focalizzata sull’innovatività e sulla qualità dei prodotti e del servizio. In questo modo siamo stati capaci di contrastare efficacemente competitor altrimenti imbattibili sul puro terreno del prezzo di vendita; aggiungo un caloroso grazie ai clienti che nel momento di crisi, hanno scelto e puntando sulla qualità e la garanzia dei prodotti PCB. Abbiamo messo pienamente a disposizione della clientela i nostri oltre 50

anni di know-how nell’ambito della sensoristica, che non riguardano solo lo strumento in sé ma anche i servizi collaterali: la taratura, il service, i termini di garanzia e soprattutto il supporto nella scelta del prodotto corretto per l’applicazione. Questo nostro modello organizzativo ha un nome, Total Customer Satisfaction (TCS): il cliente deve poter scegliere serenamente e con sicurezza la soluzione che gli serve realmente e PCB dev’essere in grado di soddisfare al meglio le sue esigenze in termini di rapidità, qualità, affidabilità e semplicità d’uso. E, nel caso il cliente non si trovi nella condizione ottimale di acquisto, possa anche offrirgli l’alternativa di noleggiare tale soluzione per il periodo necessario a verificarne la congruità e la sostenibilità economica. In sostanza, ci prendiamo carico delle esigenze del cliente come se fossero le nostre e mettiamo a sua completa disposizione tutte le nostre competenze settoriali. Ogni persona del Team PCB possiede una specifica competenza tecnica, che condivide con il cliente per crescere, e quest’aspetto è molto apprezzato dalla totalità dei clienti stessi; i nostri settori di sbocco, infatti, sono piuttosto vasti: aerospace, automotive, industriale, testing di ogni genere, ricerca e Università. Molti dei nostri clienti stanno risentendo pesantemente della crisi in atto, mentre appare migliore la situazione delle aziende operanti in settori come l’Energy, l’Oil & Gas, l’industria di processo e l’Aerospaziale. A livello generale, sono stati portati avanti la quasi totalità dei “grandi” progetti piuttosto che quelli di minore dimensione, maggiormente penalizzati da questa

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OLTRE 50 ANNI DI KNOW-HOW NELLA SENSORISTICA AL SERVIZIO DELLE AZIENDE

TECNOLOGIE IN CAMPO

pandemia. La maggior par-te dei nostri clienti, comunque, si sono immediatamente impegnati nella ripartenza, cercando di cambiare il proprio modo di lavorare e di ottimizzare i propri processi. In tale ottica, abbiamo moltiplicato i nostri sforzi per offrire sempre nuove soluzioni e servizi, che garantiscano continuità, affidabilità e velocità. Il cliente di PCB Piezotronics sa di poter accedere all’intero know-how di una multinazionale leader nella sensoristica, potendo quindi dialogare di-

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TECNOLOGIE IN CAMPO

rettamente con i tecnici, fruire di vastissima documentazione (white paper, technical notes, ecc.) e ricevere rapidamente risposte in funzione di ogni precisa esigenza. Il valore del Test & Measurement per l’azienda impegnata a ripartire Il taglio degli investimenti, caratteristico dei periodi difficili, mette tuttavia in evidenza la continua crescita del T&M come strumento competitivo per le aziende di ogni settore, in grado di aiutarle a superare i momenti di crisi andando ben oltre il mero obbligo normativo o contrattuale: è sempre più evidente come la qualità delle misure sia fondamentale, perché esse garantiscono risposte immediate e forniscono un sensibile vantaggio competitivo a chi le gestisce secondo le specifiche esigenze. Possiamo quindi ragionevolmente affermare che anche la crisi in atto sta contribuendo a evidenziare il valore delle soluzioni e strumenti di misura e testing in un contesto competitivo sempre più focalizzato sull’affidabilità e sulla qualità dei prodotti.

In casa PCB Piezotronics, segnalo soprattutto tre esempi di particolare rilievo, che ben evidenziano come si stia adeguando in questa fase la nostra offerta alla clientela: – prodotti “Platinum”: questo programma (attivo da diversi anni) mira a fornire un elevato livello di servizio senza alcun costo aggiuntivo, velocizzando la consegna. I prodotti, contradT_M  60

distinti da ottimo livello qualitativo e prezzo contenuto, includono una selezione di sensori “evergreen”, utilizzati sia in R&D che per le applicazioni industriali. – affitto di soluzioni: questo servizio, di cui abbiamo precedente parlato, consente, con un investimento contenuto, di eseguire le misure desiderate senza rinunciare al progetto. Rappresenta inoltre un’ottima alternativa utile anche per testare il nuovo strumento in piena operatività, senza procedere subito all’investimento; – significativo am pliamento del no stro portafoglio prodotti: l’acquisizione dell’Endevco, perfezionata di recente, ci consente di completare l’offerta dei sensori di misura per test ad alte prestazioni, destinati soprattutto ai settori Aerospace e Automotive. L’ampliamento della gamma dei sensori a capacità variabile ci consente di soddisfare pienamente le richieste legate alle applicazioni “motion” per ogni tipologia di cliente. Questa, in sintesi, la “ricetta” di Pcb Piezotronics a disposizione del cliente impegnato nella ripartenza: qualità, affidabilità, innovazione, rapidità di risposta e servizi evoluti, ma anche un rapporto sinergico con il cliente basato sull’affidabilità. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com.

RIPARTIRE CON L’INNOVAZIONE, PER MIGLIORARE

Intervista a Fabio Rosi (CEO – VEA srl) La situazione di mercato VEA srl (Canegrate – MI) nasce nel 1992 come società d’integrazione di sistemi di visione artificiale in ambito industriale e negli anni si consolida sempre più come partner ideale nel campo della visione e automazione industriale, in particolare nell’ambito del controllo qualità (analisi delle superfici, controllo di assemblaggio, guida robot, misure dimensionali, ecc.). Il successo delle soluzioni realizzate da VEA è dovuto in gran parte alla capacità di abbinare alla velocità anche le prestazioni del controllo, molto vicine a quelle offerte dalle misure in laboratorio. Si tratta di metrologia di produzione, che non si avvale più di sensoristica di varia complessità: è una tecnologia innovativa e vincente, in quanto abbina alla capacità di controllare la qualità del prodotto al 100% le funzioni di misura appositamente studiate per operare in ambiente di produzione con precisioni micrometriche, che risulta sempre più conosciuta e apprezzata dalle aziende poten-


N. 03 ; 2020 Il valore delle Misure e delle Prove per la Ripartenza La diffusione dell’interesse delle aziende nei confronti delle soluzioni VEA è in costante crescita da diversi anni, principalmente da parte delle grandi aziende ma sempre di più anche delle piccole/ medie imprese, prevalentemente fornitrici di componenti e semilavorati. Anche se nel campo della metrologia industriale si assiste ancora a un atteggiamento fortemente prudenziale nei confronti delle nuove tecnologie, sono sempre più numerose le aziende che stanno traendo grossi profitti dai vantaggi ottenibili grazie all’utilizzo di un sistema di controllo qualità e misura automatizzato. Questo atteggiamento prudenziale, tipicamente tedesco, ultimamente non esclude l’interesse nei confronti delle nostre soluzioni, ma al limite può richiedere tempi più lunghi e dimostrazioni più severe di precisione ed efficacia. È un problema di diffusione e di semina, che richiede tempi certamente non

brevi; nel nostro caso, comunque, possiamo contare anche sulla relativa facilità di acquisire la soddisfazione del nuovo cliente e, di conseguenza, estendere con una certa rapidità l’ordine ad altri stabilimenti dello stesso gruppo. Siamo, quindi, abbastanza ottimisti per il 2021, anno nel quale ci attendiamo di riscuotere un forte interesse per le nostre soluzioni da parte di nuovi potenziali clienti, usciti dal lockdown con l’atteggiamento, a mio parere, ideale per ripartire come si deve: estrema attenzione al singolo investimento ma forte propensione al miglioramento, ripensando la propria organizzazione a livello complessivo in ottica di aumento di competitività, non soltanto tramite interventi parziali, come potrebbe essere lo smartworking a livello di “tampone” e fuori da un disegno organizzativo più articolato. Occorre aumentare il valore della propria offerta, possibilmente sfruttando incentivi e finanziamenti agevolati in ottica d’innovazione produttiva (Industria 4.0 e non solo) e in questo contesto l’adozione di un sistema di controllo qualità automatizzato pare decisamente interessante: la qualità viene riconosciuta economicamente, anche a livello di entità delle commesse da noi acquisite, consentendoci di trarre profitto dal maggior “peso” della nostra offerta (le nostre

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ziali clienti in svariati settori merceologici. Grazie a una politica fortemente mirata sulla Ricerca & Sviluppo e sull’Innovazione, da un lato, e sull’estrema personalizzazione della soluzione sulle precise esigenze del singolo cliente, dall’altro, VEA arriva al lockdown dello scorso marzo in una situazione ottimale sotto il profilo dei progetti in corso e degli ordini, situazione che successivamente consente all’azienda di ripartire a pieno regime con la produzione, portando avanti le commesse sospese, che verranno concluse con il collaudo e la messa in opera a settembre. Parallelamente, tuttavia, il flusso degli ordini in arrivo e delle richieste d’offerta si blocca in misura sensibile, dato che il settore di sbocco più consolidato delle soluzioni dell’azienda milanese è soprattutto quello Automotive, fra quelli in assoluto più penalizzati dalla pandemia. Solo dall’inizio di agosto si riscontra una ripresa delle richieste, provenienti prevalentemente proprio dalle aziende di questo settore, che quindi dovrebbe essere avviato, finalmente, verso una fase di crescita. Richieste, peraltro, molto più attente e competenti rispetto a quelle pre-pandemia.

TECNOLOGIE IN CAMPO

macchine, ad esempio, possono fornire al cliente un preciso tasso di difettosità previsionale in parti per milione, e questo ha un valore tangibile…!). Nel caso di VEA, investiamo da sempre sulla qualità dei servizi offerti al cliente; abbiamo tecnici molto preparati, pronti a risolvere ogni specifica problematica, anche quando la migliore soluzione non appartenesse alla gamma di quelle a nostra effettiva disposizione, e anche grazie a questa disponibilità spesso le persone contattate si ricordano di noi in futuro! Nota dolente per gran parte delle aziende impegnate nella ripresa, la carenza di personale specializzato: sarebbe necessario formarlo in casa, ma ciò si presenta molto arduo per le aziende, non solo in quanto molto impegnate verso l’innovazione competitiva, ma anche per l’insufficiente livello “operativo” dei laureati e dei diplomati, in possesso di scarse conoscenze rispetto a ciò che servirebbe realmente in azienda.

Nel periodo del lockdown VEA ha effettuato un forte investimento nell’ingegnerizzazione di una serie di prodotti tecnologici caratterizzati da un prezzo sostenibile, mirati sulle specifiche esigenze delle aziende impegnate nella ripresa: – Sistema di visione IVIS: costa come un sensore di visione ma offre molto di più. Dal sensore di visione fino ai più complessi sistemi di visione in un unico sistema scalabile, un solo potente tool di configurazione, un’espandiT_M  61


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TECNOLOGIE IN CAMPO

NEWS

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bilità facile e modulare, progettato per ridurre i costi e i tempi di chi installa i sistemi di visione;

NUOVI ASSI LINEARI AD ALTO CARICO

– Nuova microtelecamera: caratterizzata da eccellenti caratteristiche e funzioni, ma soprattutto da un’innovativa struttura in polimero al carbonio, in produzione a partire da ottobre 2020;

PI (Physik Instrumente) amplia il suo portfolio con la nuova serie di assi lineari ad alto carico V-817, che stabilisce così un nuovo standard di prezzo-prestazioni nelle soluzioni di posizionamento per l’elaborazione, il collaudo e le attività di ispezione altamente dinamiche e precise nei settori dei semiconduttori, dell’elettronica e dei laser. La serie V-817 è adatta ad applicazioni quali il posizionamento di sensori e telecamere, la saldatura laser, le procedure di test ottici e tattili, nonché l’elaborazione e l’ispezione di wafer. Grazie al design piatto, i nuovi assi possono essere integrati in modo poco ingombrante come assi singoli o strutture XY in assemblaggi di macchine compatte.Gli assi lineari V-817 sono progettati specificamente per applicazioni industriali con cicli di funzionamento elevati: i motori lineari trifase con guide a ricircolo di sfere offrono forze costanti fino a 600 N e velocità fino a 3.000 mm/s. Inoltre, l’encoder lineare incrementale ha una risoluzione fino a 0,3 nm che garantisce un’elevata precisione, minimi errori di inseguimento e brevi tempi di assestamento. La precisione di posizionamento calibrata degli stadi lineari è fino a ±2,5 µm. Il campo di corsa si estende fino a 813 mm. Per ulteriori informazioni: www.pionline.it.

NUOVO TORSIOMETRO AD ALBERI

– Nuovo kit d’illuminazione modulare per sensori e sistemi di visione: costa poche centinaia di euro e comprende tantissime soluzioni in grado di soddisfare le più svariate esigenze. Per ulteriori informazioni: www.vea.it. Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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Magtrol, leader mondiale nelle soluzioni di misura di Coppia, Torsione e Motor Testing aggiunge un nuovo torsiometro dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di disporre dello “stato dell’arte” nelle misure di coppia mediante torsiometri ad alberi, il nuovo torsiometro serie TS include tutte le funzionalità che consentono un perfetta integrazione negli ambienti di misura, grazie all’uscita analogica +/-10 V e l’uscita digitale USB per una connessione diretta con il PC. 3 Led sul corpo del torsiometro lato connettori, consentono di verificare lo stato della misura (sovraccarico, Test, Tare etc.). La funzione BITE (Built In Test), attivabile mediante software e chiusura contatti sul cavo di segnale, completa la verifica funzionale del sistema. Le dimensioni sono contenute e consentono un montaggio vincolato a terra oppure sospeso, con interasse albero-base di 45 mm. Perfetta compatibilità del torsiometro con tutti gli hardware e software Magtrol. Caratteristiche principali: Range di misura: +/-0,05 Nm….+/-500 Nm Velocità di rotazione max: 15.000 rpm Uscita analogica: +/-5 V (+/-10 V al 200% FS) 2x360 Impulsi/giro (sfasamento 90°) + Index Accuratezza: 0,1% FS Banda passante: 1 kHz Alimentazione: 12-35 Vdc Connessione digitale USB Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/mhNUZM E-mail: info@dspmindustria.it.


TECNOLOGIE IN CAMPO

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Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Nuovo scanner 3D Guillaume Bull (Responsabile prodotti – Creaform

Innovazione applicata alle esigenze dell’industria

TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura.

Questo articolo descrive come gli specialisti di controllo qualità e garanzia di qualità che operano in vari settori (da quello automobilistico e aerospaziale all’industria pesante e generazione elettrica) possono migliorare la qualità dei prodotti grazie ad accuratezza e risoluzione elevata, misurare una vasta gamma di parti con un unico strumento metrologico, e velocizzare le ispezioni di primo articolo a fronte di tolleranze ristrette. SPECIFICHE TECNICHE

Studiato per eseguire ispezioni in ambienti di produzione, il nuovo scanner è in grado di misurare i vari elementi delle parti in contesti differenti. MetraSCAN BLACK può misurare parti con dimensioni tra 30 cm e 10 m (da 1 a 32 piedi), ovvero qualunque oggetto, da un casco da sciatore a un piccolo aereo a reazione. Sebbene possa misurare anche parti più piccole o più grandi, le prestazioni dello scanner 3D sono ottimizzate entro quest’arco di dimensioni. Lo scanner può ispezionare parti con accuratezze che vanno dal decimo di

millimetro al millimetro. MetraSCAN BLACK utilizza laser blu, che rispetto ai laser rossi generano una quantità minore di rifrazioni. Pertanto, lo scanner 3D genera un segnale migliore su superfici lucide e metalliche ed è ideale per qualsiasi tipo di superficie, da scura a lucida, da opaca a riflettente, e per tutti i tipi di finiture intermedie. Inoltre, i laser blu possono generare punti di dimensioni minori, migliorando la nitidezza e consentendo risoluzioni di scansione più elevate. Il sistema può essere utilizzato sia nei laboratori di metrologia, affiancando la macchina di misurazione a coordinate (CMM), sia direttamente sulla linea di produzione, dove offre il meglio di sé come CMM ottica. Il tracciamento dinamico e la compensazione ambientale dinamica consentono al sistema di preservare l’accuratezza anche in presenza di vibrazioni e fluttuazioni termiche nelle vicinanze. Abbinato al sistema di misurazione con contatto HandyPROBE, MetraSCAN 3D non solo è in grado di affrontare progetti che richiedono l’acquisizione dati di forme complesse, ma anche quelli che richiedono sia il rilevamento fisico di elementi geometrici sia la scansione di geometrie complesse.

Controllo qualità di motociclette sportive ad alte prestazioni L’obiettivo di questa applicazione è controllare i vari componenti di una motocicletta, assicurandosi che siano stati realizzati correttamente e analizzando le deformazioni di parti critiche, come il forcellone, da un giro all’altro. Le problematiche legate alla costruzione e al collaudo di motociclette sportive ad alte prestazioni sono diverse e complesse. Anzitutto, i progettisti e i tecnici devono scegliere materiali di alta qualità e creare parti con geometrie diverse rispettando tolleranze strette. L’assemblaggio delle parti non deve causare problemi. Le motociclette sportive devono resistere a condizioni estreme e raggiungere i limiti in pista: durante una gara, i parametri delle parti cambiano e subiscono forti deviazioni. Quindi la squadra prove deve poter misurare queste deviazioni direttamente in pista, non solo con la moto in condizioni statiche in officina. Inoltre, le motociclette sportive sono composte da una serie di componenti con differenti dimensioni, geometrie e finiture superficiali. Pertanto, il team del controllo qualità richiede uno strumento in grado di misurare accuratamente un’ampia gamma di parti. La velocità è ciò che conta nell’ambiente APPLICAZIONI INDUSTRIALI delle competizioni motoristiche: le misurazioni si devono ottenere rapidamente Il nuovo MetraSCAN 3D è stato già uti- per poter formulare ipotesi e raggiungelizzato per varie applicazioni industria- re conclusioni. Di conseguenza, la squali. Ecco tre esempi di riferimento, per dra prove richiede una soluzione di poter confrontare le problematiche. scansione in grado di misurare le deT_M

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viazioni direttamente in pista e fornire dati accurati in tempo reale (o, per lo meno, in tempi molto brevi). Queste problematiche hanno orientato il costruttore di motociclette verso il MetraSCAN 3D, uno scanner 3D accurato, rapido e versatile in grado di consentire ai tecnici di migliorare le prestazioni, creando motociclette sportive più robuste, rapide e leggere e migliorandone la guidabilità.

completare le FAI senza causare ritardi in produzione. Ancora una volta, le problematiche legate alle FAI di nuove parti per programmi aerospaziali sono significative. Una FAI richiede l’ispezione completa delle parti prima di avviare la produzione; quindi la CMM dev’essere disponibile per misurare e controlla-

Ispezioni per la produzione di fusioni L’obiettivo di questa applicazione è ridurre i costi di produzione delle fusioni riducendo le parti e i materiali di scarto. Le aziende manifatturiere devono verificare che le superfici critiche dispongano di materiale sufficiente per la lavorazione, per evitare di produrre fusioni non re tutti gli elementi del pezzo. Se così conformi ai requisiti e alle tolleranze dei non fosse a causa dei ritardi generati clienti. Le fusioni che presentano poten- dai controlli di elementi di minor importanza, ciò potrebbe ripercuotersi negativamente su qualità dei pezzi e tempi di produzione. Più numerose sono le parti (come spesso succede con nuovi programmi), più lo sono le FAI da eseguire e maggiore il tempo richiesto sulla CMM (con relative risorse umane per farla funzionare), tutto ciò a fronte di periodi di tempo spesso limitati. Le tolleranze e i criteri di prestazioni sono molto stretti nel settore aerospaziale. ziali problemi devono essere individuate Gli elementi critici si devono controllaprima di essere inviate alle lavorazioni re sulla CMM, che dev’essere prosuccessive e prima di sprecare ulteriore grammata e utilizzata da operatori tempo e denaro. Inoltre, le ispezioni specializzati. Infine, le parti per l’indelle fusioni richiedono l’acquisizione dustria aerospaziale sono realizzate delle dimensioni 3D di parti con forme e con forme diverse e geometrie comlivelli di complessità diversi, un’opera- plesse (da nervature e correntini a carzione che a volte avviene in ambienti dif- relli di atterraggio e motori), spesso utificili. Infine, il processo d’ispezione può lizzando finiture e trattamenti speciali. essere lungo e noioso, con significativi Problematiche che hanno convinto costi di produzione associati agli scarti. questa azienda aerospaziale a eseguiQueste problematiche hanno orientato re le misurazioni meno importanti con anche l’azienda manifatturiera verso il il MetraSCAN 3D, riservando la CMM MetraSCAN 3D per poter produrre fusio- all’ispezione di elementi con tolleranze ni grezze in grado di soddisfare gli stan- più strette. dard d’ispezione e ridurre i costi dovuti agli scarti, producendo parti di migliore qualità pur riducendo i tempi d’ispezione. VANTAGGI

Velocità Sfruttando 15 croci laser blu in grado di acquisire 1.800.000 punti dati al secondo, il nuovo MetraSCAN BLACK offre tempi di scansione più brevi e aree di acquisizione più ampie. La velocità di misurazione, 4 volte maggiore rispetto alla precedente versione, garantisce tempi di acquisizione ed elaborazione dati ottimali, fornendo agli utenti mesh in tempo reale ed eliminando i tempi di riscaldamento, tipici delle CMM in produzione. Accuratezza e risoluzione Grazie all’eccellente risoluzione 4X, il nuovo scanner soddisfa standard di qualità sempre più alti. Grazie alle multiple fonti laser blu, è in grado di acquisire dettagli minuti. L’elevata accuratezza (25 micron), basata sullo standard VDI/VDE 2634 parte 3 e verificata in un laboratorio accreditato ISO 17025, garantisce l’affidabilità e tracciabilità totale secondo gli standard internazionali. Versatilità Grazie all’area di scansione adattiva e volume di misurazione espandibile, che evita di dover eseguire “salti”, MetraSCAN BLACK può misurare qualsiasi parte a prescindere da dimensioni, forma, finitura superficiale o complessità. CONCLUSIONE

Grazie a questo nuovo scanner 3D, le aziende manifatturiere possono riservare le ispezioni critiche di elementi con tolleranze ristrette unicamente alla CMM, lasciando tutte le altre ispezioni da eseguire sulla linea di produzione al MetraSCAN BLACK, senza compromessi sull’accuratezza. In tal modo, non solo si garantisce la qualità del prodotto in ogni fase di lavorazione, ma si migliora anche la diagnostica delle problematiche segnalate e si velocizzano le FAI a dispetto dei requisiti rigorosi. Individuando e risolvendo Ispezione primo articolo (FAI) L’ultimo arrivato nella linea di prodotti rapidamente i problemi di qualità si di parti di recente sviluppo MetraSCAN 3D si concentra su tre assi riducono gli scarti e i ritardi. per il settore aerospaziale di sviluppo: velocità, accuratezza e Per ulteriori informazioni: L’obiettivo di questa applicazione è risoluzione, e versatilità. www.creaform3d.com/it. T_M

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METROLOGIA GENERALE

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Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it) Articolo di Roberto Buccianti (CEI), Luca Mari (LIUC) e Marco Cibien (UNI)

Le competenze del metrologo La figura professionale del metrologo GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him!

METROLOGIA GENERALE In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! Tutti facciamo misure ma non tutti siamo professionisti della misurazione (la cosa non è inusuale: molti di noi guidano, ma non tutti siamo piloti!). Ciò è possibile perché gli strumenti di misura sono sempre più semplici da usare e perché la qualità accettabile dei risultati delle misurazioni quotidiane è generalmente molto limitata, così che (un esempio illuminante nella sua ovvietà) riteniamo di poterci disinteressare della ritaratura degli strumenti di misura che abbiamo in casa. Tra questo e il caso opposto dei sistemi di misura “su misura” che si trovano nei laboratori degli Istituti Metrologici Nazionali si trova il mondo dei laboratori di misura delle aziende manifatturiere, degli ospedali e degli istituti diagnostici, degli enti incaricati della protezione ambientale, e così via: tutte situazioni in cui la misurazione ha un ruolo abilitante, a volte perfino strategico, tale da giustificare significativi investimenti nell’acquisto e nel mantenimento della strumentazione. Ma tale strumentazione non funziona in modo automatico (o comunque non tutte le fasi del processo di misura sono per ora automatizzate – la possibilità della completa automazione della misurazione è un tema deli-

cato e non ne trattiamo qui), e perciò non meno importanti sono le competenze di coloro che operano con e gestiscono il sistema metrologico dell’organizzazione. Benché solo in forma implicita, troviamo un’indicazione al proposito nel Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM, JCGM 200:2012; la versione trilingue, inglese, francese e italiano, è accessibile liberamente: www. ceinorme.it/it/normazioneit/vim.html), che nella Nota 3 alla definizione di ‘misurazione’ (2.1) specifica che “La misurazione richiede una descrizione della grandezza adeguata all’utilizzo previsto del risultato di misura, una procedura di misura, un sistema di misura tarato e operante in conformità alla procedura di misura specificata, incluse le condizioni di misura”. Da questa descrizione possiamo desumere almeno alcune delle competenze richieste al metrologo che voglia svolgere correttamente le sue attività (due puntualizzazioni: nella tradizione lessicale italiana il termine “metrologia” è spesso inteso solo in riferimento alle attività svolte dall’Istituto Metrologico Nazionale, l’INRiM; il significato che

adottiamo qui è invece quello, più ampio, stabilito dal VIM: “scienza della misurazione e delle sue applicazioni” (2.2); per brevità, usiamo qui il termine “metrologo” senza connotazioni di genere). Il metrologo parte dalla conoscenza della grandezza che si vuole misurare (il misurando) e ne dà una definizione adeguata all’uso che si intende fare dei risultati di misura, anche in termini d’incertezza obiettivo, cioè dell’incertezza effettivamente richiesta, stabilendo poi una procedura di misura e la strumentazione necessaria. La Nota del VIM sottolinea inoltre l’importanza della corretta scelta del sistema di misura, tenendo conto delle condizioni di taratura e di esercizio, mentre non evidenzia gli aspetti gestionali ed economici (costo della strumentazione, necessità di formazione degli operatori, manutenzioni, tarature, ...) del processo, che pure sono di grande importanza nella pratica. In una prospettiva sufficientemente ampia, il metrologo è dunque colui a cui è affidata la responsabilità di gestire (progettare, impostare, manutenere, garantire, ...) la qualità sostenibile dell’informazione prodotta dalle misurazioni: i risultati di misura dovrebbero avere una qualità sufficiente per supportare le decisioni rilevanti, e nello stesso tempo dovrebbero essere l’esito di processi dai costi complessivi appunto sostenibili. Data questa molteplicità e diversità di attività, non è sorprendente che identificare un profilo di competenze (includendo in questo anche conoscenze, abilità, …) per il metrologo non sia un compito ovvio: è quanto recentemente la Commissione Tecnica UNI/CT 027, Metrologia (Commissione Mista UNICEI), ha deciso di realizzare, con l’obiettivo di creare una norma a proposito dell’Attività Professionale Non Regolamentata (APNR) del Metrologo. Dopo qualche cenno sul ruolo sociale T_M

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delle APNR, proponiamo una giustificazione sul senso e l’utilità di formalizzare l’APNR del Metrologo e una descrizione dell’impostazione culturale che la Commissione ha dato finora al lavoro. NORMAZIONE E ATTIVITÀ PROFESSIONALI NON REGOLAMENTATE (APNR)

competenze è un ostacolo alla sua mobilità professionale (un metrologo che ha studiato in Italia potrebbe non essere riconosciuto nella sua professionalità all’estero), una questione sempre più importante in un mondo del lavoro globalizzato; – dal punto di vista della società, l’assenza di un riconoscimento sociale delle competenze professionali è una fonte di possibili problemi, per attività professionali che comportino assunzioni di responsabilità socialmente rilevanti, come è certamente e quella del metrologo (non è difficile pensare a esempi di gravi conseguenze causate da misurazioni non appropriate). Per le cosiddette “professioni ordinistiche/regolamentate”, come è il caso dell’ingegnere, è l’ordine professionale stesso il contesto in cui si sviluppano strategie e si realizzano interventi operativi per mantenere aggiornati i profili professionali e i relativi percorsi di formazione. Ma per attività professionali senza un ordine di riferimento, e perciò chiamate appunto “non regolamen-

MISURAZIONE FILETTATURE CON PROFILOMETRO/ RUGOSIMETRO AUTOMATICO Il Profilometro/Rugosimetro CNC T4HD della IMTS ITALIA permette di valutare, in modo semplice e automatico, le caratteristiche delle filettature esterne e interne, anche di piccole dimensioni. I bracci tastatori possono essere realizzati a richiesta per adattarsi a pezzi “difficili”, dotati di memoria interna che contiene i dati di taratura. Dopo aver eseguito la scansione dei profili filettati, il software consente di analizzarne in modo completo la forma e i relativi parametri della filettatura. Parametri, tolleranze e metodi di misurazione sono configurabili dall’operatore, memorizzabili e richiamabili nelle successive misurazioni. Il software dispone di un tool automatico per l’analisi di qualsiasi filettatura M passo grosso o fine (interno o esterno). La valutazione comprende i seguenti para-

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tate”, tale contesto mancava fino a pochi anni fa. La Legge 04/2013 ha introdotto un fino ad allora inedito processo di “auto-regolamentazione volontaria” (Art. 6) per la qualificazione di tali attività professionali, individuando nelle norme tecniche UNI/CEN/ISO lo strumento di base in materia e nel processo di certificazione da parte di una terza parte accreditata (Art. 9) il punto di arrivo per il riconoscimento sul mercato della competenza del singolo professionista. Ciò si colloca nel Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualifications Framework, EQF), introdotto nel 2008 (Raccomandazione UE 2008/C111/01) e basato attualmente (Raccomandazione UE 2017/C189/03) su una struttura di descrittori classificati in conoscenze (knowledge), abilità (skill), autonomia e responsabilità (autonomy and responsibility), a loro volta articolati su 8 livelli. Tale impostazione è stata recentemente incorporata nel cosiddetto “Quadro Nazionale delle Qualifica-

Alcune caratteristiche dello strumento: – 3 Assi automatici e quarto asse disponibile; – Doppio senso di scansione; – Elevata precisione (1 micron / 100 mm); – Campo di misura reale 200x205 mm (x,z); – Riconoscimento automatico dei bracci tastatori (anche speciali); – Sistema di verifica compatibilità del tastatore montato con il programma in esecuzione (minimizza gli errori dell’operatore); – Individuazione automatica del punto di Zenith (corsa asse Y 20 mm); – Ciclo di taratura automatico;

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Con l’evolversi del contesto socio-economico e tecnologico – ciò a cui ci si riferisce a volte con il termine “quarta rivoluzione industriale” – stanno cambiando non solo i modi di produrre e generare valore, ma anche le competenze attese dei professionisti che, a vario titolo, operano nelle sempre più articolate, dinamiche e immateriali catene del valore. Per molte figure professionali tale fluidità è non solo un’opportunità di sviluppo ma anche una fonte di problemi. Ne citiamo due: - dal punto di vista del lavoratore, la non riconoscibilità sociale delle sue

NEWS

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METROLOGIA GENERALE

metri: Diametro massimo/minimo, Passo, Angolo dei fianchi, Diametro del nocciolo, Diametro medio. Il metodo più accurato per la misura del diametro medio di una filettatura è quello cosiddetto a tre fili. Infatti il software del T4HD propone in automatico il diametro filo consigliato e lo colloca virtualmente nella filettatura per calcolarne il diametro medio. Naturalmente sono proposti i valori nominali e le relative tolleranze degli altri parametri.

Per ulteriori informazioni: www.imtsitalia.it - www.imts.ch.


N. 03 ; 2020 VERSO UNA NORMA SULL’ATTIVITÀ PROFESSIONALE DEL METROLOGO

La diffusione della sensoristica, della strumentazione digitale e dei sistemi software hanno reso la misurazione ancor più pervasiva di quanto già non fosse. La nostra è infatti una società in cui, più o meno consapevolmente, si misura quasi ovunque: in ambito di ricerca e produzione industriale, oggi con un’attenzione particolare al controllo della qualità di prodotti e servizi; per le molteplici esigenze del commercio e degli scambi internazionali; per la protezione ambientale; in contesto sanitario, in particolare per la diagnostica; nella metrologia legale; e così via. Questa molteplicità di ambiti di applicazione fa sì che le tradizionali distinzioni disciplinari – misure meccaniche, geodetiche, termiche, elettriche, elettroniche, chimiche, biologiche, nucleari, e così via – siano sempre meno rilevanti per caratterizzare il profilo di competenze del metrologo: pare inve-

ce indispensabile identificare una base culturale e tecnica comune, sulla quale poi articolare eventuali specializzazioni relative a specifiche aree applicative. A partire da questa ipotesi la Commissione ha formulato una prima caratterizzazione: il metrologo è la figura professionale che, in virtù di una cultura di base di scienza della misurazione, è in grado di gestire i processi di misura, comprendendone e validandone i risultati, e interfacciandosi correttamente con le diverse funzioni coinvolte nello sviluppo delle attività di misurazione e nell’uso dei loro risultati, indipendentemente dall’ambito di applicazione, assumendo inoltre che i compiti del metrologo si estendono anche alla gestione della strumentazione presente nelle diverse tipologie d’impianti e laboratori. Un poco più analiticamente, la Commissione ha concordato che il metrologo dovrebbe avere competenze che gli consentano di occuparsi di – gestire processi di misura nel loro complesso, inclusa la selezione dei metodi di misura e della strumentazione da utilizzare, – analizzare, valutare, riesaminare e validare i risultati di misura, – predisporre rapporti e relazioni tecniche contenenti le informazioni utili alle diverse funzioni preposte al fine di consentire l’utilizzo corretto dei risultati di misura, e – preparare consuntivi economici e previsioni di costo delle attività sviluppate che permettano alle funzioni preposte corrette analisi tecnico-economiche, dovendo perciò conoscere – le caratteristiche (hardware e software) della strumentazione tipica utilizzata nelle diverse tipologie d’impianti e laboratori (industriali, di taratura, di prova, in ambito ambientale e sanitario, e così via) nei diversi settori d’impiego, e le modalità di utilizzo, manutenzione e mantenimento in taratura della strumentazione (comprese le attività di conferma metrologica), in funzione dei diversi contesti, – gli elementi di base di analisi matematica, statistica e informatica necessari per la progettazione del processo di misura e l’elaborazione dei dati di misura, e

zioni” (QNQ), attraverso il Decreto 08/2018, che costituisce la declinazione dell’EQF nel quadro giuridico nazionale. Le norme UNI sulle professioni non regolamentate (“norme APNR”) hanno dunque ruolo strategico nel mettere in evidenza le caratteristiche peculiari delle attività professionali e identificare le competenze di coloro che dovrebbero essere in grado di erogare un determinato servizio professionale, anche ai fini di una loro valutazione / qualificazione / certificazione. Per assicurare la coerenza con l’EQF / il QNQ, UNI ha contribuito all’elaborazione della Guida CEN 14:2010, “Linee guida d’indirizzo per le attività di normazione sulla qualificazione delle professioni e del personale”, e quindi, forte di questa esperienza, ha sviluppato uno “Schema APNR” (una sorta di meta-norma), per l’elaborazione delle norme APNR, applicabile indipendentemente dal settore. È in questo contesto che la Commissione UNI-CEI di Metrologia ha cominciato il lavoro che dovrebbe portare alla norma APNR sul Metrologo.

METROLOGIA GENERALE

– la normativa di base (tecnica, di sicurezza, di salvaguardia ambientale, e così via) applicabile alla strumentazione, agli ambienti e alle attività metrologiche rilevanti. Una stima, basata sul numero di certificati di taratura emessi da Laboratori Accreditati e sul volume di fatturato annuo per la strumentazione, rende credibile l’ipotesi che il numero delle persone che in Italia si occupano a diverso titolo di aspetti metrologici sia dell’ordine di grandezza almeno delle migliaia, e questo ha dato un’ulteriore giustificazione al progetto di una norma APNR sul Metrologo. La Commissione UNI-CEI di Metrologia, in accordo alle procedure previste da UNI in ambito APNR, ha finora predisposto la Scheda pre-normativa APNR che è stata approvata in Inchiesta Pubblica Preliminare l’11 luglio 2020. I prossimi passi saranno perciò rivolti all’insediamento del drafting group e allo sviluppo della norma, con una particolare attenzione alla diffusione dell’informazione a proposito di questo progetto, sia per trasparenza sia per aumentare la rappresentatività e le competenze dei partecipanti ai lavori. Le direttrici finora concordate prevedono che si procederà inizialmente allo sviluppo di una norma di base, che potrà essere seguita da eventuali altre norme relative a settori applicativi o ambiti disciplinari specifici. L’obiettivo è che il risultato di questo lavoro contribuisca a – promuovere il riconoscimento, anche formale, della figura professionale del metrologo, – fornire elementi per verificare il soddisfacimento dei requisiti che saranno previsti, – costituire un riferimento tecnico-normativo per le attività di formazione formale e non formale ai fini dell’accesso alla professione e per l’aggiornamento professionale continuo, – identificare e fornire elementi inerenti anche agli aspetti etici e deontologici applicabili. Siamo consapevoli di quanto sia ambizioso il progetto, ma confidiamo nella collaborazione fattiva dei tanti esperti del nostro settore. T_M  67


MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE

2020-2021 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse

AVVISO AI LETTORI Dopo molti mesi in cui tutte le manifestazioni d'interesse per i nostri lettori sono state annullate o rinviate, gradualmente molte conferenze ed eventi stanno lentamente tornando alla normalità. Avvertiamo tuttavia i lettori che alcuni eventi in presenza, sulla base di dati di contagio preoccupanti o di provvedimenti locali d'urgenza, potrebbero essere convertiti in eventi virtuali all’ultimo secondo: li invitiamo quindi a controllare attentamente i siti web dei singoli eventi.

2020 5-7 ottobre

Virtual conference

Metrology for the Sea

SITO WEB

11-16 ottobre

Virtual conference

39th DASC - Digital Avionics Systems Conference

SITO WEB

Budapest, Ungheria

23rd International Symposium on Measurement and Control in Robotics

SITO WEB

20-22 ottobre

Virtual conference

17th IMEKO TC 10 Conference: “Global trends in testing, diagnostics & inspection for 2030”

SITO WEB

22-24 ottobre

Trento, Italy

Metrology for Archaeology and Cultural Heritage

SITO WEB

25-28 ottobre

Virtual conference

IEEE Sensors 2020

SITO WEB

4-6 novembre

Virtual conference

2020 IEEE International Workshop on Metrology for agriculture and forestry

SITO WEB

16-18 novembre

Dubrovnik, Croazia

24th IMEKO TC3 Conference on the Measurement of Force, Mass and Torque

SITO WEB

16-18 novembre

Dubrovnik, Croazia

14th IMEKO TC5 Conference on the Measurement of Hardness

SITO WEB

16-18 novembre

Dubrovnik, Croazia

6th IMEKO TC16 Conference on Pressure and Vacuum Measurement

SITO WEB

16-18 novembre

Dubrovnik, Croazia

5th IMEKO TC22 Conference on Vibration Measurement

SITO WEB

18-20 novembre

Shenzen, China

International Symposium on Sensors and Instrumentation in 5G & IoT Era

SITO WEB

19 novembre

Seminario virtuale

Le intercettazioni di comunicazioni tra riforme legislative e fonica forense

SITO WEB

2-4 dicembre

Praga, Rep. Ceca

19th International Conference on Mechatronics – Mechatronika 2020

SITO WEB

15-17 ottobre

2021 8-10 gennaio

Virtual conference

2021 IEEE Second International Conference on Control, Measurement and Instrumentation

SITO WEB

10-12 febbraio

Torino, Italy

A&T Automation and Testing - 15a edizione

SITO WEB

Virtual conference

73rd AAFS Annual Scientific Meeting

SITO WEB

17-20 maggio

Glasgow, Scozia

I2MTC 2021 - The International Instrumentation & Measurement Technology Conference

SITO WEB

22-24 giugno

Kahosiung, Taiwan

2021 IEEE International Conference on Imaging Systems and Techniques (IST)

SITO WEB

23-25 giugno

Napoli, Italy

2021 IEEE International Workshop on Metrology for Aerospace

SITO WEB

30 agosto - 3 settembre

Yokohama, Giappone

XIII IMEKO World congress

SITO WEB

28-30 settembre

Parigi, Francia

2021 Congrès International de Métrologie

SITO WEB

15-20 febbraio

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3/20  68


LA MISURA DEL SOFTWARE

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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA

Metrologia e Contratti Parte 17 – Manutenzione & Misurazione: partiamo dagli standard METROLOGY AND CONTRACTS PART 17: MAINTENANCE & MEASUREMENT: LET’S START FROM STANDARDS This seventeenth paper based on the new GUFPIISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol. 1, 2016) is about maintenance standards (and related measurement issues).

RIASSUNTO Diciassettesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di ‘Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali’ (vol. 1, 2016), relativo agli standard sulla manutenzione del software (e relativi aspetti di misurazione).

INTRODUZIONE

Diciassettesimo appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non), relativo agli aspetti di corretto censimento delle misure e loro utilizzo in un piano di misurazione, altro spunto incluso nelle “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA 2016 [1]. Stavolta parliamo di manutenzione del software: se è importante creare correttamente un sistema informatico seguendo le dovute “best practice”, è altrettanto vero che non si può prescindere da una buona manutenzione per mantenere alto il valore di quel sistema, allungandone la vita utile per i suoi utenti e stakeholder. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.... MANUTENZIONE: QUESTA ‘SCONOSCIUTA’

Negli ultimi 20-25 anni c’è stata una tendenza generalizzata in molti settori, e anche nella nostra vita personale, a pensare alla sostituzione di un oggetto, ad esempio un elettrodomestico, al primo problema (‘incidente’) incontrato, piuttosto che non a valutare una riparazione (“manutenzione”) di quel dato oggetto.

nutenzione correttiva ed evolutiva in quattro categorie di dettaglio, come illustrato in Fig. 1: Nel ramo della manutenzione correttiva, si può parlare di correttiva in senso pieno (es: bug fixing) e di preventiva (es: refactoring del codice, aspetti di ottimizzazione post-rilascio prima che errori latenti “esplodano” e diventino incidenti in produzione). Nel ramo della manutenzione evolutiva invece si distingue quella adattiva (es: le change request per far evolvere e mantenere un sistema “up-to-date” per i propri utenti) da quella perfettiva (es: miglioramenti per gli utenti, partendo sempre dal lavo-

La variabile ‘costo’ sicuramente rappresenta un elemento centrale in questo tipo di atteggiamento: se il costo di sostituzione fosse inferiore a quello per una riparazione e in più ci fosse quindi una nuova garanzia a coprire ulteriori futuri rischi, Figura 1 – ISO/IEC 14764:2006 – Tipologie di Manutenzione allora non c’è dubbio: cambiamo! E così è stato (ed in parte ancora è) in molti casi, nel quotidiano. Nel settore rare sui possibili errori latenti). ICT le cose sono un po’ differenti, ma l’at- Ognuna di queste categorie esprime tenzione a ripartire il budget per un siste- pertanto attività e misure di pianificama informatico tra sviluppi e manuten- zione e controllo diverse e dal punto di zioni continua a essere spesso sbilancia- vista di un project manager verrebbe to in proporzione verso i primi più che allocata a personale con esperienza e non verso le seconde. E poi molto spesso costi diversi: ad esempio, la manuten– partendo dai capitolati di gara o dalle zione correttiva può essere eseguita richieste di un committente – non si ha anche da personale più giovane e a contezza delle tipologie di manutenzio- costi più contenuti, mentre la preventine che andrebbero previste e adottate va magari da personale più esperto (e con l’obiettivo di allungare la vita utile di più costoso). Stesse considerazioni per un sistema, erogando quindi un “valore” informativo per i suoi utenti bilanciando qualità, costi e tempi. A tal proposito, già dal 1999 è in vigore uno standard ISO, Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti la norma 14764 [2], che evolve la clas- Function Point Italia sificazione dello standard IEEE 1219 [3] Italian Software Metrics Association e raffina la canonica dicotomia tra ma- luigi.buglione@gufpi-isma.org T_M

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il ramo delle evolutive: le adattive possono richiedere personale meno esperto e costoso di quelle perfettive, laddove si cerca sempre più un valore aggiunto, pagandolo in proporzione. Un primo problema reale è la scarsa conoscenza nel settore ICT degli standard e ciò comporta una massificazione delle sotto-tipologie di manutenzione (e della relativa gestione) o interpretazione “libera” di come pensare e realizzare progetti di manutenzione, con un conseguente impatto su tempi e costi e che nelle prospettive delle diverse parti contrattuali variano in modo sensibile. Il caso più semplice è quello di rimanere al primo livello della classificazione: nella Pubblica Amministrazione Italiana sono consolidati termini quali MAC (Manutenzione Correttiva) e MEV (Manutenzione Evolutiva). Ma come detto, una manutenzione preventiva non ha gli stessi tempi, produttività e costi/corrispettivi di una correttiva pura e massificare un intervento di adattiva (tipica Change Request) con una perfettiva presenta gli stessi problemi… Ancora, recentemente in alcuni bandi PA [4] si è introdotto un nuovo acronimo (MAD – Manutenzione Adeguativa), che mette insieme aspetti di preventiva e di adattiva, considerando MEV gli interventi di piccola manutenzione evolutiva entro 10 giorni-uomo d’impegno complessivo (e lasciando quindi fuori complessivamente gli interventi di manutenzione perfettiva). In altri casi si parla di MAM (Manutenzione Adeguativa e Migliorativa) [5] per gli aspetti di “enhancement”, mantenendo invece le definizioni ISO rispettivamente di manutenzione adattiva e perfettiva. Ma se esistono classificazioni “standard”, perché cambiarle? Non sarebbe più semplice e utile adottare la stessa classificazione nel mondo anche per possibili benchmark con altri progetti e fornitori? MANUTENZIONE DEL SOFTWARE: ASPETTI DI MISURAZIONE E IMPATTI CONTRATTUALI

Come indicato anche nella tassonomia EAM (Entità-Attributo-Misura) [1], ogni entità misurabile (e quindi anche una T_M

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N. 03 2020

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LA MISURA DEL SOFTWARE

misure non congruenti. Un esempio: in [5] (sezione 3.1) i servizi di MAC e MAM sono retribuiti rispetto al numero di FP gestiti mediamente in un anno. Ma se un FP misura esclusivamente il prodotto software (e non il progetto) e solo Figura 2 – Variazioni sulle tipologie di manutenzione standard: per gli aspetti funzionaMAM/MAD li, vorrebbe dire che una parte delle attività rispecifica tipologia di attività) deve poter chieste non troverebbero un proprio essere misurata in relazione agli attribu- corrispettivo dimensionale. E ancora ti/caratteristiche di riferimento. Una non si vedono contratti che usino, tranmanutenzione correttiva è relativa al cor- ne alcuni rari casi, misure non-funzioreggere errori e non modificare funzio- nali sia nella gestione tecnica quanto nalità richieste da un utente: le relative nell’aspetto retributivo: cosa fare se un attività nel progetto saranno pertanto progetto esprimesse prevalentemente non relative alla variazione di un FUR aspetti non-funzionali? (Functional User Requirement) e quindi non sono misurabili con unità di dimensionamento funzionale di prodotto quali LO SCHEMA 1-2-3: CLASSIFICARE i Function Point (FP), di qualsiasi tipo. Nel PROGETTI DI SVILUPPO, caso di una manutenzione adeguati- EROGAZIONE E MANUTENZIONE va/adattiva invece dipende: se il requisito da cui discendono le attività di proget- Una possibile soluzione a uno dei queto è un FUR, potremo contare FP, altri- siti sopra discussi (come e quanto sudmenti avremo a che fare con un NFR dividere il budget tra sviluppi e manu(Non-Functional Requirement) di prodot- tenzioni) potrebbe trovarsi nell’adozioto e dovremmo applicare altre misure ne del nostro schema 1-2-3, come illuspecifiche per l’attributo/caratteristica in strato nella Fig. 4. questione, ad esempio tratte dalla nor- Seguendo il principio del ‘divide-etma ISO/IEC 25023 [6] o dalla tecnica impera’ un progetto pluriennale che preIFPUG SNAP [7], come suggerito recen- vedesse tanto attività di sviluppo, erogatemente anche da AGID [8] in un docu- zione e manutenzione, potrebbe essere mento rilasciato nel 2018. scomposto in tre parti (da qui “1-2-3”), Osservando però nei contratti e nei ca- bilanciando opportunamente il budget pitolati gli aspetti di corresponsione, fin dall’inizio (applicando proporzioni spesso si associano entità/attributi con derivate dai propri dati storici o, per esperienza, “alla Pareto” ma in modo rovesciato: 20% per gli sviluppi e 80% per erogazione e manutenzioni) e gestendo ciascuna delle tre parti con le opportune misure e indicatori. Nella figura per ciascuna delle parti sono indicati altresì i tipi di requisiti utente applicabili secondo lo schema ABC (A: FUR di prodotto; B: NFR di proFigura 3 – Dove si contano (o no) i Function Point? dotto; C: requisiti/vincoli di progetto) [1], e ciò


N. 03 ; 2020 Figura 4 – Lo schema 1-2-3

gio (cfr. [11], Parte 3, Cap. 4, pag. 20). Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze (trend) il più possibile oggettivi utili prendere decisioni consapevoli che tengano in debito conto anche dei rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto. “Development is Maintenance” – Brian Marick

chiarisce ad esempio che nell’erogazione di un servizio non possono esserci requisiti di tipo A (FUR) relativi allo sviluppo/manutenzione evolutiva, ma solo di tipo B e C. E che non esistono (ovviamente) i “function point di conduzione” (cfr. [9] Capitolato, § 7.2.11.4.1), riferendosi possibilmente a una unità di misura RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI per l’effort di erogazione e supporto di un progetto di servizio, ma con una ter- 1. GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & minologia non corretta. Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016, URL: https://www.gufpi-isma.org/ ALCUNE CONCLUSIONI... wp-content/uploads/2019/ 01/GUFPI-ISMA_BPC-Vol01_ Gli ultimi anni stanno mettendo in evi- v1.0_estratto.pdf. denza – a volte a fronte di eventi pubblici 2. ISO/IEC, IS 14764:2006, Softanche drammatici, come ad esempio il ware Engineering – Software Life crollo del ponte Morandi di Genova [10] Cycle Processes – Maintenance, URL: – la necessità e l’urgenza di pianificare https://www.iso.org/standard/ la manutenzione di prodotti e servizi, 39064.html. partendo da una corretta e robusta crea- 3. IEEE, 1219-1998, Standard for Softzione degli asset e continuando con una ware Maintenance, URL: manutenzione ongoing che permetta https://ieeexplore.ieee.org/ un’ottimizzazione del TCO (Total Cost of document/720567. Ownership). Come suggerisce Brian 4. CONSIP, ID 1607, Affidamento di Marick, una visione di sviluppo “conti- servizi in ambito di sistemi gestionali nuativo” permetterebbe sempre di più e integrati per le Pubbliche Amministrameglio di considerare la manutenzione zioni, Capitolato Tecnico Lotto 3, Allenelle sue diverse forme, da classificare, gato 5, 2015, URL: misurare e monitorare in modo opportu- https://tinyurl.com/y2zbpmjf. no. Gli standard possono (e dovrebbero 5. Ministero delle Infrastrutture e dei poter) essere una fonte di riferimento per Trasporti – Dipartimento per i Trasporun benchmarking interno ed esterno: ti, la Navigazione, gli Affari Generali perché non considerare sempre più la e il Personale – Gara per l’affidamento tassonomia proposta dalla ISO/IEC dei servizi di gestione e sviluppo del 14764:2006? Tra l’altro, per chi conteg- Sistema Informativo del Dipartimento gia Function Point, questa è inclusa per i Trasporti, la Navigazione, gli espressamente nel manuale di conteg- Affari Generali e il Personale, CIG

LA MISURA DEL SOFTWARE

7124541D36, CAPITOLATO TECNICO SCHEDA SERVIZIO MANUTENZIONE CORRETTIVA, ADEGUATIVA, MIGLIORATIVA E SERVIZI DI ASSISTENZA [MAC], URL: http://tiny.cc/4huksz. 6. ISO/IEC, IS 25023:2016, Systems and software engineering – Systems and software Quality Requirements and Evaluation (SQuaRE) – Measurement of system and software product quality, URL: https://www.iso.org/standard/ 35747.html. 7. IFPUG, SNAP (Software Non-functional Assessment Process), APM v2.4, Maggio 2017, URL: https://www.ifpug.org/aboutsnap. 8. AGID, Guida tecnica all’uso di metriche per il software applicativo sviluppato per conto delle pubbliche amministrazioni, Maggio 2018, URL: http://tiny.cc/ynuksz. 9. Regione Campania, Procedura ristretta per l’affidamento di servizi di sviluppo e realizzazione del sistema informativo dell’amministrazione regionale (SIAR), di gestione e manutenzione del software e di ridisegno dei processi della giunta regionale della Campania. Fase invito concorrenti ammessi, Bando: 964.13, 2014, URL: http://innovazione.regione. campania.it/sites/default/files/ 2013-OJS022-034180-it.pdf. 10. ANSA, Ponte Morandi: per i periti, difetti esecutivi e poca manutenzione, 02/08/2020, URL: https://tinyurl.com/y68z3og5. 11. IFPUG, Function Point: Manuale delle Regole di Conteggio, Versione 4.3.1, Gennaio 2010, www.ifpug.org. Caratteri 10511, 0 Figure, 0 Tabelle

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITĂ€ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEEâ€? E DI “METROLOGIA & QUALITĂ€â€?

ANNO XXI N. 04 Ć’ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITĂ€ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEEâ€? E DI “METROLOGIA & QUALITĂ€â€?

ANNO XXI N. 01 Ć’ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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EDITORIALE

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La riproducibilitĂ delle misure nella diagnostica medica

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Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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METROLOGIA LEGALE E FORENSE

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Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)

Verifiche periodiche e disponibilità degli strumenti Qualche difficoltà d’interpretazione delle disposizioni

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D.lgs. 22/2007, the so-called MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs. 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! Gli organismi abilitati alla esecuzione di verifiche periodiche sugli strumenti di misura, ai sensi di quanto stabilito dall’allegato II art. 1.7 del DM 93/2017, devono disporre degli strumenti e delle apparecchiature necessarie per le funzioni da svolgere. Apparentemente tale disposizione risulta di chiara e immediata comprensione, senza necessità alcuna d’interpretazione; tuttavia lo scenario non sempre risulta così pacifico ai fini dell’individuazione di una corretta modalità di “acquisizione” degli strumenti indispensabili. Sul punto la previsione del decreto fornisce, in via esemplificativa, alcuni suggerimenti in ordine alle fattispecie contrattuali legittimamente applicabili, in specie il comodato d’uso o altre forme che ne assicurino l’effettiva disponibilità. Mentre per il comodato d’uso non sussistono difficoltà interpretative, poiché trova compiuta disciplina nel Codice Civile, si riscontra una maggiore incer-

Nell’ipotesi in cui il contratto stipulato tra le parti si discosti da quanto sopra, non sarà possibile definirlo come comodato (ad esempio, nel caso in cui il comodatario versi una somma superiore a quella necessaria per il mantenimento/conservazione in buono stato della cosa, assimilabile quindi a una sorta di canone o corrispettivo vero e proprio, non si potrà parlare di comodato bensì di locazione o di altra e diversa forma contrattuale) ma dovrà essere ricondotto in una fattispecie contrattuale differente; fermo restando, in ogni caso, l’assoluto rispetto a quanto previsto dal decreto ministeriale, che impone l’effettiva disponibilità del bene senza privilegiare una forma contrattuale piuttosto che un’altra. Quali sono, quindi, altre forme contrattuali che possano essere considerate utili per l’osservanza delle previsioni normative? Tutte le forme contrattuali che consentono la disponibilità fisica degli strumenti e attribuiscono al soggetto una “signoria di fatto” sulla cosa, a prescindere dagli aspetti giuridici, sono idonee allo scopo. Nel nostro ordinamento, come già ricordato in altre column della rubrica, gli accordi conclusi dalle parti sono assolutamente liberi in quanto il Codice Civile riconosce e valorizza l’autonomia negoziale delle parti, demandando a esse stesse la regolazione dei rapporti, pur nel rispetto di alcuni limiti invalicabili quali, in via esemplificativa: – libero accordo e consenso delle parti: la volontà delle parti non dev’es-

tezza in ordine alle altre forme contrattuali, cui il decreto fa espresso riferimento, atte a garantire la disponibilità degli strumenti. Per mera completezza, si rende necessario ricordare gli elementi principali del comodato d’uso: 1) è essenzialmente gratuito, salvo le spese necessarie per la conservazione della cosa oggetto del contratto, che sono poste a carico del comodatario; 2) si perfeziona con la consegna del bene oggetto di contratto poiché, in assenza di tale adempimento, si ha soltanto un impegno di natura obbligatoria che vincola il promittente-comodante alla consegna materiale; 3) il contratto può prevedere un termine per la restituzione ma, in assenza di tale specificazione, è a revoca esercitabile ad libitum da parte del comodante, il quale ha diritto di rientrare in possesso del bene concesso in comodato in ogni momento senza che il Avvocato – Foro di Milano comodatario possa sollevare alcuna Professore a contratto al Politecnico di Milano veronica.scotti@gmail.com eccezione al riguardo. T_M

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sere né coartata (non deve sussistere violenza fisica o psicologica in danno a una delle parti per la conclusione dell’accordo) né ingannata (nel senso che le parti non devono essere indotte con l’inganno a concludere un accordo o comunque il consenso non deve fondarsi su erronei presupposti, di fatto o di diritto); – liceità dell’accordo: il contenuto del contratto, indi le prestazioni ivi previste così come l’oggetto del contratto, devono essere entrambi leciti affinché l’accordo possa assumere un valore giuridico Ne deriva che le forme e il contenuto con cui i soggetti decidano l’assetto dei loro rapporti, in termini giuridici, sono liberamente determinabili, nel rispetto dell’autonomia contrattuale delle parti, ferma restando comunque la necessità che sussista l’effettiva disponibilità dei beni oggetto di accordo. EFFETTIVA DISPONIBILITÀ DELLE APPARECCHIATURE E DEGLI STRUMENTI

La ratio della disposizione ministeriale risulta tesa ad assicurare che l’organismo incaricato dello svolgimento delle verificazioni periodiche disponga non solo delle competenze sufficienti per tale compito, ma anche delle attrezzature necessarie che dovranno essere nella sua disponibilità materiale. A sommesso avviso di chi scrive, al fine di soddisfare la prescrizione disposta dalla norma di legge, non appare necessario che gli strumenti si trovino inderogabilmente presso la sede dell’organismo, il quale potrebbe legittimamente depositare le at trezzature presso altri magazzini e stabilimenti, anche di terzi, purché sia comunque garantito il libero e autonomo accesso da parte dell’organismo stesso, in modo da assicurare la gestione e il controllo degli strumenti che costituisce, oltre che un adempimento di legge, anche un requisito per l’accreditamento – acquisizione e mantenimento, ai sensi della norma UNI EN ISO 17020 e della norma UNI EN ISO 17025 che impongono la verifica della funzionaT_M  74

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METROLOGIA LEGALE E FORENSE

lità (ovvero del mantenimento delle caratteristiche metrologiche) degli strumenti da utilizzare per lo svolgimento delle attività. Una soluzione, che potrebbe apparire comoda ed economicamente vantaggiosa, è costituita dalla condivisione degli strumenti nel caso di organismi operanti nello stesso settore (o anche in differenti settori in cui si utilizzino le stesse categorie di strumenti, sebbene per verificazioni di tipo diverso), anche se più macchinosa in termini di operazioni di controllo e accertamento del mantenimento delle condizioni e caratteristiche. Al riguardo è bene, infatti, rammentare che l’organismo deve garantire le caratteristiche e specifiche metrologiche degli strumenti che utilizza per effettuare le verificazioni periodiche e, pertanto, ogni volta che le attrezzature escono dalla sfera di controllo dell’organismo devono essere poi, al rientro, sottoposte ai test necessari e idonei a dimostrare tali circostanze, di cui occorre mantenere traccia documentale. All’interno dell’accordo contrattuale sarebbe poi opportuno prevedere clausole volte a regolamentare ipotesi di responsabilità, sia diretta sia verso terzi, derivanti da vizi o problemi presentati dagli strumenti, in specie nel caso in cui si tratti di comodato d’uso così come nella ipotesi di condivisione delle attrezzature tra due o più aziende, attesa la rilevante importanza che agli strumenti viene attribuita, oltre che dalle norme di legge, dalle norme tecniche. Infatti, tanto la norma UNI EN ISO 17025:2018 1, che impone che “il laboratorio deve disporre delle dotazioni necessarie per eseguire correttamente le attività di laboratorio e che possono influire sui risultati” e, nel caso in cui gli strumenti siano sottratti al “suo controllo permanente, deve assicurare che siano soddisfatti i re quisiti per le dotazioni”, quanto la norma UNI EN ISO 17020:2012 prescrivono che l’organismo abbia la disponibilità dei necessari strumenti utili per lo svolgimento delle attività senza che, tuttavia, ne debba essere il proprietario

purché sia comunque sempre in grado di esercitare un controllo sugli stessi e garantirne le prestazioni. Le considerazioni di cui sopra sono di natura prettamente civilistica, ovvero fanno riferimento a tipologie contrattuali ammesse dal nostro codice civile (espressamente, nel caso di apposita disciplina predisposta o implicitamente, nel caso di nuove forme contrattuali non puntualmente regolamentate dal codice ma comunque concesse, sempre in forza del generale principio di autonomia negoziale delle parti), senza rinvio alla disciplina fiscale e tributaria prevista per ciascuna tipologia di accordo imprenditoriale. Sul punto occorre prestare particolare attenzione, soprattutto nella ipotesi in cui la scelta ricada sul contratto di comodato d’uso (gratuito per definizione, come sopra detto), poiché il regime di deducibilità fiscale delle eventuali spese effettuate per gli strumenti così come il loro ammortamento risulta maggiormente penalizzante, in specie per il soggetto comodante, rispetto ad altre forme contrattuali, pur ugualmente valide ed efficaci ai fini del rispetto delle norme, che po trebbero risultare più favorevoli sotto questo aspetto. Sfortunatamente nel nostro ordinamento le diverse normative (in specie i diversi rami del diritto) spesso non trovano un coordinamento omogeneo tra loro, bensì sono caratterizzate da un elevato grado di disomogeneità, quanto a disposizioni e relativi criteri interpretativi, che in alcuni casi determina contraddizioni insanabili con conseguente trattamento differenziato di uno stesso caso in funzione del tipo di normativa richiamata (civilistica, penale, tributaria, amministrativa). NOTA 1

Si preferisce citare l’ultima edizione della norma anche se, a oggi, la transizione dei laboratori accreditati con la precedente versione non è definitiva ma, in ogni caso, anche per tale precedente versione erano previsti controlli specifici e puntuali sugli strumenti utilizzati per le attività di taratura e prova.


SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Paolo Carbone e Nicola Paone

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure. UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO AL PROF. DAPONTE

Apprendiamo con piacere che il Prof. Pasquale Daponte, past President del GMEE, ha ricevuto un importante riconoscimento. Gli è stato infatti assegnato l’AESS Outstanding Organizational Leadership Award per il 2020 con la seguente motivazione: “For contributions to metrology for aerospace applications”.

cesso nel campo d’interesse della Society. La notizia di questo premio ci fa doppiamente piacere. Innanzitutto per il Prof. Daponte che ancora una volta vede riconosciuto il suo impegno a favore della diffusione della cultura metrologica in importanti settori e con cui l’intera Redazione di Tutto_Misure si congratula. Ci fa poi piacere per l‘implicito riconoscimento all’importanza di un corretto approccio alle misure in un settore così importante come quello aerospaziale. ON-LINE LA QUARTA EDIZIONE DEL FORUM DELLE MISURE

Questo premio viene annualmente conferito dall’IEEE Aerospace and Electronic Systems Society a chi si è distinto per la capacità d’ideare e organizzare eventi innovativi e di suc-

giorno, 11 Settembre. Quest’anno le due tavole rotonde affrontano temi di grandi attualità: la “didattica on-line” e “la scienza delle misure e l’emergenza COVID 19: come servire la comunità”. Sono due temi che evidentemente scaturiscono dall’esigenza di comprendere come adeguare la di dattica svolta negli Atenei ai mezzi di comunicazione utilizzati per la sua diffusione e per comprendere come la comunità dei misuristi si sia attivata per servire la società in un momento di forte crisi. La risposta della nostra comunità scientifica è stata entusiasmante. I lavori sono pervenuti numerosi e la selezione di quelli che concorrono ai premi Cennamo e Cappa non è stata per niente facile. Tenuto conto che quest’anno non erano previste le consuete sessioni parallele e sessioni poster, si è pensato di riorganizzare la struttura del programma e sperimentare nuove mo dalità di svolgimento, nel tentativo di dare voce ai tanti giovani che hanno continuato a fare ricerca nonostante le difficoltà incontrate. Pertanto, in ag giunta alle sessioni congiunte GMEE-GMMT, è stata pre-

La quarta edizione del Forum nazionale delle Misure si è svolta quest’anno interamente online, a causa dell’eccezionalità delle misure di contenimento del virus COVID19. Questa edizione si è avvalsa comunque del contributo fattivo ed entusiasta di tutti i ricercatori dei due gruppi che organizzano il Forum. Si è dunque data continuità alla storia di questo percorso culturale, avviato a Modena nel 2017 e proseguito a Padova e Perugia. L’organizzazione del Forum 2020, svoltosi dal 10 al 12 Settembre, ha visto le riunioni telematiche dei due gruppi GMMT e GMEE rispettivamente in apertura (10 Settembre) e in chiusura (12 Settembre), mentre gli interventi si sono tenuti il secondo alessandro.ferrero@polimi.it T_M

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vista una sessione di presentazioni “asincrone”, oggetto di un’approfondita discussione on-line (flipped conference talk). Ovviamente, come negli anni passati, meritato spazio alla relazione del vincitore del premio “Carlo Offelli”, assegnato alla miglio-

NEWS

MISURA DI COGGING DI MOTORI ELETTRICI A MAGNETI PERMANENTI Magtrol Inc., leader mondiale nelle soluzioni per il Motor Testing, aggiunge un nuovo sistema dedicato alla caratterizzazione dei motori elettrici a magneti permanenti, per impieghi di sviluppo e controllo qualità. Con il preciso obbiettivo di fornire un sistema di semplice utilizzo, il banco dinamometrico CTS include tutto quanto necessario per eseguire le misure in pochi minuti, grazie alla gestione mediante software e alla connessione USB con il PC. Le misure di Cogging, Detent e Drag torque vengono eseguite portando in

NUOVO CONTROLLORE PER APPLICAZIONI DI BASSA POTENZA La nuova serie di controllori G-910 di Physik Instrumente (PI) offre soluzioni completamente integrate, con controllore e modulo driver all’interno di

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SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

re tesi di dottorato. I due gruppi GMEE-Misure Elettriche ed Elettroniche e GMMT-Misure Meccaniche e Termiche hanno sviluppato proficue modalità di collaborazione scientifica e accademica per diffondere, incrementare e aggiornare la cultu-

ra delle Misure, di cui il Forum rappresenta una consolidata tradizione per affermarne la centralità nella nostra società.

rotazione il rotore. Il range di misura di +/-200 mNm, assicura una elevata accuratezza nei rilievi mantenendo una sicurezza grazie al blocco meccanico mediante frizione che preserva il sistema di misura da sovraccarichi. Il software specifico per la gestione della prova consente il salvataggio dati, esportazione e confronto fino a 5 curve. La base di montaggio del motore in test su piastra scanalata PT25-B375 e il sistema di regolazione micrometrica della posizione AMF-1 completano la dotazione. Alcune caratteristiche del sistema: – Range di misura +/-200 mNm; – Misura di Detent, Cogging e Friction Torque; – Risoluzione encoder: 5.000

impulsi/giro; – Rotazione: 1-10 rpm; – Accuratezza: 0,1% Fs. Connessione USB al PC con software dedicato.

una custodia compatta. La versione G-910.RC02 è dotata del controllore di movimento ACS SPiiPlusEC e di un master EtherCAT e dispone di un modulo driver integrato per 2 assi, aggiornabile via EtherCAT fino a 4 assi sincronizzati. Ciclo EtherCAT e velocità di generazione del profilo di movimento 2 kHz. Velocità Ethernet fino a 1 GbE. Servo-algoritmi per il controllo avanzato di gantry e dual-loop. Driver integrato a 2 assi, Master EtherCAT per la sincronizzazione fino a 4 assi. Gli ingressi e le uscite digitali possono essere configurati in modo flessibile. Per la gestione dei microinterruttori di riferimento, gli ingressi digitali possono essere collegati in alternativa ai connettori del motore. A seconda dell’applicazione, gli ingressi per gli interruttori di fine corsa e di riferimento possono

essere configurati per 5 V o 24 V e anche come ingressi PNP o NPN. I segnali di trigger sincroni di posizione con frequenza di uscita fino a 10 MHz rendono possibile un preciso controllo di processo ad alte velocità di traslazione (generatore di eventi di posizione - PEG). Il controllore funziona come master in una rete EtherCAT interna. L’architettura di rete aperta permette anche l’integrazione di componenti di terze parti. Per la comunicazione con un PC, il motion controller è dotato di un TCP/IP Ethernet e di un’interfaccia RS-232. ACS SPiiPlus MMI Application Studio, un moderno software utente con strumenti per la regolazione e la visualizzazione del controllo, è incluso nella fornitura. Sono disponibili librerie di programmazione per C/C+++, COM, .NET, MATLAB.

Le presentazioni sono disponibili qui.

Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/iUKnjD E-mail: info@dspmindustria.it.

Per ulteriori informazioni: www.pionline.it.


SMART METROLOGY

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Rubrica a cura di Annarita Lazzari

Utilizzo intelligente dei dati di produzione Importanza della metrologia nell’ispezione e monitoraggio dei processi – Parte 2

THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in companies and in laboratories. Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi.

I BIG DATA STANNO PLASMANDO IL FUTURO: BIG DATA E INDUSTRIA 4.0 In generale la realizzazione di un prodotto (come, ad esempio, un’automobile) genera enormi quantità di dati in tutta la catena del valore. Esaminarli in modo selettivo e migliorare il proprio sistema di produzione dà la possibilità di ottenere risultati in seguito a una loro analisi intelligente, che fornisca un contributo efficace al miglioramento della qualità in tutti i settori della produzione e della logistica. I miglioramenti guidati dai dati di processi e sistemi aiutano a ridurre i tempi di consegna e i costi. L’Internet of Things Industriale IIoT (Industrial Internet of Things) è oggi una realtà: non è un concetto di tendenza, ma una tecnologia di comunicazione attualmente integrata in tutti i sensori e attuatori, che consente loro di comunicare tra loro e con il resto delle apparecchiature connesse alla rete. Oltre al controllo e all’ottimizzazione del processo, è possibile utilizzare un’ampia varietà di dati per migliorare il tasso di utilizzo di una macchina, ma è anche possibile trarne

Mentre questi oggetti generano un volume crescente di dati, non tutte le aziende sono allo stesso livello per quanto riguarda la loro elaborazione: c’è chi usa i dati per comprendere meglio il funzionamento delle strutture e prendere decisioni migliori, c’è chi invece si è reso conto che è necessario analizzarli, ma non ha una roadmap per elaborarli e non tiene conto di quelli che mancano, perché il livello di automazione e l’infrastruttura di comunicazione non lo consentono. Alcuni parametri, infatti, potrebbero mancare se, ad esempio, la vibrazione o la temperatura non sono state inizialmente integrate; a volte sarà necessario completare la strumentazione a bordo macchina. La correlazione dei dati attuali e passati tramite algoritmi specifici consentirà di comprendere meglio determinati fenomeni e ottimizzare i processi. E, in effetti, in vari campi di attività i produttori stanno facendo buon uso di questa massa di dati e, anche se il livello di maturità delle aziende in materia è vario, si può constatare che alcuni grandi gruppi industriali hanno iniziato a interessarsi ai contributi della scienza dei dati e dei big data. Certo i grandi gruppi sono spesso più avanzati perché hanno più risorse, ma anche alcune PMI hanno approcciato con successo l’analisi dei dati per ottenere competitività. C’è però ancora un grande divario tra i big data e le pratiche più tradizionali. Le PMI sono spesso già dotate di soluzioni per stabilire carte di controllo, come parte dell’SPC (controllo statistico dei processi), allo scopo di monitorare la propria produzione. L’approccio ai big data e i suoi strumenti d’intelligenza artificiale sono però molto diversi. Di conseguenza, a

vantaggio per una molteplicità di applicazioni, molte delle quali sono ancora da scoprire. Per poterne veramente approfittare pienamente e per realizzare il loro pieno potenziale, è essenziale istituire un’infrastruttura di comunicazione unificata e sicura. Le aziende che operano nel settore dell’ingegneria meccanica, ad esempio, stanno diventando sempre più consapevoli riguardo questo fenomeno e stanno cominciando a rendersi conto che la raccolta e l’analisi dei dati può portare a guadagni di produttività della macchina, oltre che cicli di produzione ridotti, nonché scorte ridotte. Tutto ciò consente anche di ottenere una tracciabilità molto più fine dei parametri di fabbricazione e dei prodotti. In un modo o nell’altro, la maggior parte dei produttori ha dunque attivato un piano d’implementazione di software e hardware per inviare informazioni dalle linee di produzione a sistemi informatici, come MES, supervisori o ERP, garantendo la loro analisi e il loro trattamento. Ci sono ovviamente anche gli Direttore tecnico-commerciale – Deltamu “early adopters” e coloro che sono an- Italia srl cora in fase di dispiegamento. alazzari@deltamu.com T_M

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volte ci sono diverse miscele di approcci, ma l’aspetto principale è quello di cercare informazioni pertinenti rivelate dall’analisi dei dati. Si sta, in ogni caso, assistendo a un crescente interesse industriale per l’IIoT e questo non è sorprendente: connettività, accesso ai dati e capacità di analisi in tempo reale aprono nuove strade per ottimizzare i processi di produzione e la catena di approvvigionamento, da un lato, e la possibilità di creare nuovi prodotti, dall’altro. I big data non sono, quindi, una rivoluzione tecnologica ma una consapevolezza del valore e del potenziale che possiamo raggiungere. I benefici che ci si può aspettare sono davvero molteplici. Molti pensano che le pratiche attuali siano troppo costose e, per aggirare problemi che in realtà non si sapevano padroneggiare (ad esempio gli errori di misurazione), le aziende hanno chiesto “di più” rispetto a ciò di cui hanno realmente bisogno. Questo “plus” non è ottimale. Alcuni affermeranno che si tratta di qualità, ma al contrario, a pensarci bene, non si tratta affatto di qualità: il cliente paga troppo per quello che riceve. Con nuove tecniche e poiché stiamo cercando di riprodurre ciò che funziona, andremo necessariamente verso qualcosa di più ottimizzato, più efficiente. Per fare ciò, ci sono già nuove soluzioni di gestione patrimoniale, manutenzione predittiva e “Smart Metrology” che utilizzano tecnologie Internet. Lo sviluppo di altre applicazioni, come il monitoraggio della qualità delle misure effettuate in un particolare settore critico, è sicuramente molto importante. I guadagni di produttività non sono quantificati in questa fase e sono certamente molto diversi da un’applicazione all’altra. Tuttavia, si può parlare di diversi percento, forse anche decine di percento per alcuni casi…! Per ottenere il massimo dai big data, alcuni passaggi sono tuttavia essenziali: accedere ai dati (interni ed esterni), pulirli (qualità e affidabilità), strutturarli e proteggerli, e infine analizzarli ed eventualmente metterli in relazione con i dati provenienti da “altre fonti”. Nel campo della strumentazione industriale, molto spesso, vengono utilizzati solo i dati direttamente collegati alle T_M  78

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SMART METROLOGY

quantità misurate. I dati utilizzati, ad esempio, per eseguire la manutenzione predittiva sono ancora poco utilizzati. L’analisi e la modellizzazione dei dati richiedono, da un lato, un’ottima conoscenza delle professioni aziendali e, dall’altro, le competenze dei data scientist (le aziende possono contare su partner specializzati). È necessario quindi, prima di tutto, che le aziende prendano correttamente la misura del fenomeno dei “Big data”. D’altro canto, la maggior parte dei dati nel mondo industriale sono purtroppo semplici valori misurati e, in realtà, tutte le misurazioni sono affette da errore; pertanto la metrologia deve fare attenzione a garantire che le misurazioni stesse siano rappresentative della realtà, in modo che gli strumenti dei Big data possano dare risultati convincenti. Per questo motivo non è assolutamente più sufficiente, anche se ancora molto diffuso, semplicemente tarare o controllare gli strumenti di misura affinché le misurazioni siano corrette; occorrerebbe, invece, essere principalmente interessati all’affidabilità delle misure prodotte ed è appunto questo il focus della Smart Metrology. L’analisi di dati affidabili, con gli strumenti dei big data, apre dunque un campo considerevole. Fino a oggi, le pratiche industriali sono passate sotto quella che gli anglosassoni definiscono una visione “guidata dall’opinio-

ne”: crediamo che questo o quel fattore agisca sul processo e idealmente organizziamo un piano sperimentale per provare a modellare questi effetti. Nel mondo dei big data, al contrario, ci troviamo in un contesto “fact driven”: osserviamo i fenomeni e proviamo a tornare alle cause. Questo nuovo approccio ha già dimostrato effetti perfettamente contro-intuitivi. Per scoprire tali sorprese, è importante essere in grado di archiviare tutti i tipi di dati, senza a priori sapere se possano avere un impatto o meno. È certo che molti problemi troveranno soluzioni od ottimizzazioni grazie a queste tecniche, senza sapere troppo in anticipo quali saranno i terreni più favorevoli: il trattamento di questi dati in tempo reale costituisce un vero e proprio insieme d’informazioni ad alto valore aggiunto, che può consentire alle aziende di comprendere meglio, padroneggiare e, quindi, migliorare il proprio processo di produzione. È una fonte di guadagni di produttività ed efficienza operativa per le aziende, che consentirà loro in particolare l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, una nuova organizzazione dei mezzi di produzione per una maggiore adattabilità nella attività produttiva, fornendo la possibilità a chiunque in azienda di prendere la migliore decisione in tempo reale. I servizi di monitoraggio e analisi delle informazioni consentono d’informare l’utente del livello di prestazioni delle

Figura 1 – Optimu 6: Smart Metrology software


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l’architettura IT tradizionale verso un’architettura cloud, per renderla più agile (cloud computing). Le offerte e i servizi di architettura cloud sono in aumento. Queste piattaforme saranno molto utilizzate, perché promuovono la condivisione di dati tra clienti, fornitori e partner e le organizzazioni dovranno quindi adattare, suddividere i loro processi e trovare modi di lavorare nuovi, più aperti e collaborativi. Il ruolo degli analisti aziendali e le nuove professioni dei data scientist diventeranno sempre più importanti I clienti chiedono sempre più soluzioni in modalità SaaS, che consente loro di delegare queste richieste agli host. Alcuni dati possono essere salvati sui server delle aziende, nonché tramite servizi di archiviazione sicura nel cloud. Le PMI che non possiedono appropriate risorse IT, tenderanno senza dubbio a esternalizzare questo servizio a piattaforme di archiviazione specializzate, che garantiranno la sicurezza e la sostenibilità dei dati aggiornando i sistemi IT. I servizi cloud sicuri sono ora offerti a un costo accettabile. Tuttavia non tutti i dati verranno archiviati tramite il cloud. Quelli che richiedono l’elaborazione in tempo reale, ad esempio relativi all’ultima ora di funzionamento di una macchina, possono essere salvati localmente mentre la loro cronologia viene memorizzata ed elaborata nel cloud. L’arrivo di oggetti industriali collegati e i loro flussi di dati da elaborare e analizzare in tempo reale richiederanno risorse di calcolo significative. Prima o poi, i dati del ciclo di vita dovranno essere memorizzati direttamente nei sensori e in un’architettura di elaborazione il più vicino possibile a questa apparecchiatura. Questo si chiama edge computing. In questa era dei Big data, pertanto, la sfida della trasformazione digitale del settore sta diventando inevitabile. Riguardo al supporto dei big data, per condurre le aziende verso una digitalizzazione di successo occorre combinare quattro aree di competenze complementari: 1. gestione delle prestazioni, 2. supporto ai cambiamenti, 3. uso strategico, 4. affidabilità e veridicità dei dati. Le aziende possono affidarsi a partner

sue macchine: avviseranno di un potenziale malfunzionamento e consentiranno di elaborare un adeguato piano d’intervento di manutenzione, al fine di evitare guasti prematuri anticipando le necessità di pezzi di ricambio (ad esempio, mettendo in magazzino o avviando in produzione). Un’interfaccia ergonomica e intuitiva, che può essere visualizzata su un PC (uno smartphone o un tablet), che fornisce dashboard progettati per consentire l’analisi visiva tramite vari indicatori destinati agli operatori, i quali saranno quindi in grado di catturare le informazioni senza avere una grande esperienza nel settore. La diagnosi può essere effettuata in remoto o in loco da esperti. Nei settori di attività in cui l’innovazione è il motore della differenziazione sul mercato, in cui la produzione su richiesta diventa il nuovo modello di business o quando la concorrenza è tale che il miglioramento continuo è essenziale, allora diventa necessario elaborare i dati dalla produzione nel miglior modo possibile e convertirli in dati IT. A breve termine, l’IIoT industriale consentirà dunque un migliore controllo e l’ottimizzazione dell’intera catena del valore, l’aumento della sicurezza degli impianti e della capacità previsionale e, quindi, l’anticipazione degli eventi per incrementare la produttività e ridurre costi energetici. A lungo termine, vedremo emergere nuovi servizi (ad esempio, la personalizzazione d’iperprodotti) e nuovi modelli economici del tipo XaaS (Everything as a service). Pertanto è importante non esitare a esplorare tutte le aree: l’unico limite, ovviamente, è quello di disporre di dati affidabili. La sicurezza informatica è un altro aspetto da prendere in seria considerazione, alla luce degli esempi di attacchi informatici che vengono regolarmente osservati. È essenziale collaborare con i responsabili IT, per mettere a punto soluzioni di protezione adeguate che consentano il trasferimento dei dati tramite collegamenti sicuri. Dovranno essere predisposte procedure per il backup dei dati durante l’intero ciclo di vita delle strutture: probabilmente il futuro (che è già oggi) è nel cloud. L’attuale tendenza è quella di evolvere

SMART METROLOGY

IT per l’archiviazione dei dati e per lo sviluppo di determinati algoritmi specifici; esperti metrologi possono collaborare con il cliente e supportarlo per fornire loro le competenze tecniche relative al proprio prodotto. Possono offrire strumenti di analisi, personalizzabili in base ai requisiti specifici dell’applicazione industriale, al fine di rilevare eventuali malfunzionamenti e prevedere guasti. In particolare, possono proporre soluzioni di monitoraggio. In tutti i casi, tuttavia, il trattamento di questi dati dovrebbe essere accompagnato da cambiamenti organizzativi. Nell’era dei Big data, l’azienda di successo è quella il cui quadro relazionale, organizzativo e materiale creerà le condizioni ottimali e le prestazioni dei propri dipendenti. Un disegno aziendale composto da strumenti, tecnologie e ambiente di lavoro globale, messi a disposizione dei dipendenti per realizzare le ambizioni dell’azienda. Ottimizzazione delle capacità produttive, gestione dei sistemi di qualità, integrazione di tecnologie innovative, sviluppo di agilità e prestazioni umane, ecc. sono tutte leve che tendono a favorire la competitività, ma è necessario che i team lavorino in sinergia. In questo le aziende potrebbero dover affrontare sfide per i team che accettano di condividere e scambiare i propri dati. Possono sperimentarlo come una perdita di potere. La gestione è quindi essenziale per far comprendere e accettare le sfide. È chiaro, infatti, che l’implementazione di un progetto d’intelligence operativa comporta la trasformazione dell’azienda a livello sociale: una riduzione dei livelli gerarchici darà più valore aggiunto a tutti i livelli dell’azienda fornendo ai manager suggerimenti per azioni che tengano conto di ciò che sta accadendo in tempo reale in fabbrica e degli operatori. Le barriere si abbattono attraverso una maggiore collaborazione tra i diversi dipartimenti. Domani il vantaggio strategico delle aziende sarà basato sulla superiorità delle competenze industriali e tecnologiche, ma anche, e forse soprattutto, sul capitale umano che deve anche essere coltivato. E questo diventa un imperativo per continuare a operare in modo competitivo. T_M  79


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NEWS

NUOVO SISTEMA DI CONTROLLO ACQUISTI, ORDINI E MAGAZZINO TRAMITE PESATURA Cogo Bilance ha realizzato un sistema di controllo acquisti, vendita e gestione magazzino composto da diverse unità di impianti di pesatura, collegate in rete e al server tramite un apposito software, Matrix Magazzino. Ciò ha permesso, per esempio, di gestire in un’azienda di commercio acciai comuni e speciali il movimento controllato di circa 240.000 tonnellate di materiale all’anno. All’ingresso dello stabilimento sono state collocate due pese a ponte con un sistema d’identificazione dei mezzi in entrata e uscita, tramite lettura delle targhe, e all’interno dello stabilimento 20 postazioni di pesatura, una per ogni reparto di magazzino, dotate di PC. Tutti gli impianti sono collegati in rete fra loro e con l’ufficio commerciale e amministrativo. Quando un mezzo si presenta all’ingresso dello stabilimento viene identificato e gli uffici indicano all’autista i reparti da raggiungere per il carico o lo scarico dei materiali/fasci. Se il mezzo deve scaricare, i magazzinieri ricevono sui propri PC le relative informazioni utili (qualità, tipo, colata, ecc.) e provvedono a scaricare i fasci pesandoli e quindi etichettandoli, con l’uso di

un codice a barre in cui sono riassunte tutte le informazioni e il peso. Quando il camion esce viene eseguito un controllo incrociato tra il peso totale trasportato dal mezzo e i singoli pesi scaricati dai magazzinieri. Se il mezzo, invece, deve caricare, i magazzinieri ricevono sui propri PC le indicazioni dei fasci da caricare ed eseguono l’operazione, senza necessità di ripesare gli stessi poiché il dato del peso è già inserito nel codice a barre insieme alle altre informazioni. Quando il camion esce viene eseguito un controllo incrociato tra il peso del mezzo e la somma dei pesi dei fasci caricati Il sistema consente un notevole risparmio di tempo, riduce la possibilità di errori nel carico scarico dei materiali e controlla in tempo reale le giacenze di magazzino. Per ulteriori informazioni: www.cogobilance.it.

SENSORE D’IMMAGINE CMOS PER VISIONE INDUSTRIALE Hamamatsu presenta il sensore d’immagine lineare CMOS S13774 a elevata velocità, per applicazioni di visione industriale. Il nuovo sensore offre una risoluzione di 4.096 pixel ed è in grado di raggiungere un line rate di 100 k linee/s. Sviluppato con le più moderne tecnologie CMOS, il sensore ha pixel di piccole dimensioni (7 x 7 µm) e area attiva maggiore di 28 mm, garantendo simultaneamente una buona risoluzione spaziale (4.096 pixel) e area attiva piuttosto ampia. L’eccezionale velocità è stata raggiunta grazie a una struttura che integra un amplificatore e un ADC per ciascun pixel, migliorando in questo modo anche il SNR e la sensibilità del sensore, anche in condizioni di bassa luminosità o esposizioni estremamente brevi. Il sensore ha uscita digitale ed è possibile scegliere tra due livelli di risoluzione dell’ADC, ovvero 10 bit (high speed mode:100 Klines/s max) o 12 bit (low speed mode: 25 Klines/s max). Queste caratteristiche rendono il nuovo sensore d’immagine particolarmente adatto per applicazioni di machine vision, in particolare in ambiti industriali che necessitano prestazioni molto elevate. Nell’ambito dei controlli in linea su processi produttivi (ad esempio: qualità dell’allineamento, controllo di packaging, controlli di forma o posizione), l’elevato line rate e lo shutter elettronico garantiscono immagini ottime anche in linee di produzione ad alta velocità. Nell’ambito della robotica, l’elevata sensibilità fornisce presta-

zioni eccellenti anche in condizioni ambientali difficili o in cui l’immagine risulta poco luminosa, per la presenza di polveri, disturbi o per il rapido movimento dell’oggetto. L’ottima risoluzione spaziale e la grande area attiva permettono di acquisire immagini accurate per applicazioni quali i controlli ispettivi di tipo visivo o analitico, in ambiti come controllo di qualità, ispezione di conformità, selezionatrici ottiche o lettura di codici. La bassa tensione di alimentazione (3,3 V), il package compatto e la possibilità di gestire alcuni parametri con protocollo SPI rendono il sensore di facile integrazione, anche in strumenti di analisi o robot portatili. Infine l’eccellente velocità e l’elevata sensibilità permettono l’utilizzo del sensore anche in applicazioni più complesse, quali l’imaging multispettrale. Hamamatsu, al fine di testare il sensore, ha sviluppato un kit di valutazione con interfaccia USB. Hamamatsu Photonics Italia mette a disposizione dei suoi clienti unità demo per facilitare la valutazione. Per maggiori informazioni potete contattarci all’indirizzo info@hamamatsu.it.

NUOVO ACCELEROMETRO TRIASSIALE DI PRECISIONE PCB Piezotronics Inc. ha da poco presentato il nuovo modello 630A91, accelerometro triassiale di precisione ICP® con un connettore M12 in uscita. Il prodotto è stato sviluppato per installazioni con limitazioni di spazio che richiedono un accelerometro ICP® con accesso verticale del cavo, ma non hanno spazio per ruotare un connettore tradizionale. Alcune caratteristiche del prodotto: – possibilità di effettuare tre misurazioni simultanee delle vibrazioni, che fa risparmiare tempo e denaro; – design innovativo con salva-spazio, grazie al connettore con

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uscita verso l’alto; – realizzato per resistere agli ambienti più difficili, poiché isolato in acciaio inossidabile, con robusto connettore M12 a quattro poli. Disponibile in versione omologata per aree pericolose. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com.


METROLOGIA... PER TUTTI

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Rubrica a cura di Michele Lanna

Integrazione tra ISO/IEC 17025 e ISO/IEC 17043: è possibile? I know of no more encouraging fact than the unquestionable ability of man to elevate his life by a conscious endeavor (Henry David Thoreau) METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA

La normativa relativa ai sistemi di gestione si va arricchendo sempre più, sulla spinta di esigenze del mondo industriale, della ricerca in settori diversi. Alla fine degli anni ’80 sono nate le UNI EN 29000 (traduzione in italiano delle ISO 9000). Hanno costituito un punto di riferimento per tutte le certificazioni di sistemi qualità che sono avvenute a partire dai primi anni ’90 in poi. Prima le grandi aziende italiane, che si sono rese conto che la certificazione del sistema di gestione qualità poteva rappresentare un efficace approccio per rivedere le strutture organizzativi, i flussi d’informazione, i processi attraverso i quali si articola l’operatività delle organizzazioni più o meno complesse, ma anche un viatico per affermarsi sui mercati e dimostrare di avere una buona organizzazione in grado di realizzare prodotti di qualità. Successivamente, aziende piccole e medie (spesso fornitori di quelle grandi e su input di queste) hanno determinato in Italia, più che in altri Paesi europei, un vero e proprio interesse di massa. La declinazione dei requisiti dell’ISO 9000 è avvenuta prima nelle aziende di produzione e poi in quelle di servizi, consentendo anche di rispondere alle specificità di

per dimostrare a clienti e stakeholders una gestione virtuosa (a volte) e più attenta a temi a lungo trascurati; si è – infatti – constatato che sistemi di gestione ambientale, sistemi di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro hanno riferimenti gestionali comuni alla ISO 9000: gli strumenti di pianificazione, quelli reattivi (non conformità, azioni correttive, ecc.), necessari al funzionamento di un’efficace gestione, pur nelle loro specificità, utilizzano modalità comuni per la gestione. Nella prima decade degli anni 2000 alcune aziende (ad iniziare da quelle di grandi dimensioni) hanno creato al loro interno sistemi integrati, con un duplice scopo: 1. dimostrare di poter disporre di una gestione virtuosa, in termini di attenzione a una pluralità di aspetti utili per il funzionamento delle organizzazioni, ma essenzialmente adottare azioni per tenerli sotto controllo; 2. poter governare i processi aziendali “a tutto tondo”, utile viatico per una gestione integrata, per consentire di pianificare la gestione dei rischi e adottare le misure preventive più idonee. I laboratori di prova e taratura hanno adottato anch’essi criteri organizzativi e tecnici in grado di ottimizzarne la gestione. Gli investimenti in apparecchiature si sono via via intensificati nel corso degli ultimi anni, a dimostrazione della consapevolezza che soltanto un sistema di prove e controlli che permettano a prodotti sempre più sofisticati di poter essere controllati nel loro funzionamento, prima della loro immissione sul mercato potesse essere un utile passepartout per le garanzie da fornire. La metrologia è entrata prepotentemente nel novero delle priorità aziendali, portatrice di una cultura per la qualità, sviluppata a volte in differita rispetto ai sistemi di gestione.

settori merceologici diversi. È negli anni ’90 che nascono standard che hanno lo scopo di soddisfare requisiti di un numero crescente di settori merceologici: QS 9000 nel settore automotive, AS 9000 nel settore aerospaziale, TL 9000 per la progettazione, lo sviluppo, la produzione e la fornitura di servizi per l'industria delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) ecc. Un numero crescente di settori merceologici ha ritrovato – grazie a queste intelligenti specializzazioni – un percorso, spesso già noto, nel quale inserirsi e dove trovare punti di riferimento organizzativi, gestionali e anche tecnici, utili per un’efficace operatività. A partire dalla metà degli anni ’90 si è ampliato il numero delle aziende certificate, non solo perché sulla base di un interesse crescente nei confronti di regole e criteri di gestione, aziende e organizzazioni anche pubbliche hanno compreso la portata e la valenza delle certificazioni di sistemi di qualità, ma anche perché l’attenzione per l’ambiente, per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (solo per citarne alcune) hanno rappresentato una spinta per l’ampliamento della normativa disponibile, consentendo a un numero crescente di aziende di Studio Lanna & Associati – Roma creare regole, paradigmi di gestione utili info@studiolanna.it T_M

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L’importanza di questa disciplina è significata da numerosi impulsi esterni, quali: – progresso della scienza in settori nuovi o in rapido progredire (es. settore farmaceutico, apparecchiature diagnostiche sempre più sofisticate e precise necessarie a curare patologie nuove, settori merceologici innovativi o a rapido sviluppo, quale il settore aerospaziale o quello di beni durevoli quali l’automotive); – spinte derivanti da leggi emesse dagli Stati che spingono sull’acceleratore del progresso; – necessità di avere certezze crescenti sui livelli di qualità dei prodotti realizzati e, di conseguenza, predisposizione di sistemi di controllo più efficaci e adeguati per tecnologia e competenza del personale che effettua le prove; – garantire la qualità e l’affidabilità dei prodotti per un arco di tempo più lungo; – problematiche nuove poste da fattori esterni: un esempio è proprio di questi ultimi mesi, in cui l’epidemia del coronavirus sta facendo ricercare terapie nuove in campo sanitario e nella predisposizione e messa a punto di nuovi farmaci e quindi esigenza di testarle per l’efficacia che possono esprimere; – necessità di confronti interlaboratorio, per consentire ad aziende che operano anche in Paesi diversi di sviluppare metodi e criteri di controllo confrontabili. Si sta consolidando sempre più la necessità di dimostrare una competenza a tutto tondo, basandosi su una “piramide” di conoscenze e competenze che possano esprimere la loro voce non solo nel settore strettamente metrologico, ma che poggino su un knowhow ampio, con conoscenza non solo dei meccanismi di funzionamento dei sistemi di gestione, ma anche conoscenza di statistica, di standard diversi, che permettano confronti, metodi di controllo nuovi, ecc. Le ragioni di questo ampliamento del campo d’azione sono dettate dalla piramide della competenza (Fig. 1). Esprimere competenza diventa un fattore competitivo anche nella gestione delle prove e controlli sul prodotto: basti pensare all’immissione sul mercato di un nuovo prodotto, ad esempio un nuovo farmaco, che deve avere tutte le caratteristiche necessarie a poter essere usato per la cura di patologie. Nella T_M  82

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Figura 1 – La piramide delle competenze

misura in cui un’Azienda Farmaceutica sarà più rapida ed efficiente nel trovare e adottare un metodo nuovo, con prove e apparecchiature di controllo nuove, potrà tagliare il traguardo del progresso prima di altre e aumentare la sua competitività e le sue vendite. LE NORME ISO/IEC 17025 E ISO/IEC 17043

Le sigle e i numeri non mi sono mai piaciuti per parlare di sistemi di gestione. In modo sintetico ma efficace devono rifarsi ad ambiti applicativi diversi e delineare sistemi di gestione. Tutti i lettori di questa rivista conoscono certamente la ISO/IEC 17025 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura” e tutta l’ampia descrizione del suo funzionamento, ivi inclusa l’ultima edizione del 2018, della quale abbiamo parlato anche in questa rubrica tempo addietro. L’interesse crescente per la norma è testimoniato dal crescente numero di laboratori accreditati, spesso di piccole dimensioni, a dimostrazione della comprensione, da parte del mercato, della valenza assegnata all’organizzazione e all’efficace gestione dei controlli. Un po’ meno conosciuta è la ISO/IEC 17043: lo testimonia anche il numero certamente inferiore di accreditamenti rispetto alla ISO/IEC 17025.

Di cosa tratta la ISO/IEC 17043? La norma titola: “Valutazione della conformità – Requisiti generali per prove valutative interlaboratorio”. Leggo sul sito dell’UNI: “La norma specifica i requisiti generali per la competenza degli organizzatori di schemi di prove valutative interlaboratorio e per lo sviluppo e il funzionamento di detti schemi. Questi requisiti sono da intendersi generali, per qualsiasi tipo di schema e possono essere utilizzati come base per requisiti tecnici specifici per particolari campi di applicazione”. Innanzitutto, va detto che il confronto interlaboratorio non è un confronto tra sistemi di gestione, ma vuole prendere in considerazione uno specifico metodo di prova, al fine di stabilire un confronto mirato, con i seguenti scopi: – valutare le prestazioni di laboratori diversi per specifiche prove o misure e monitorarne continuamente le prestazioni; – identificare punti deboli e carenze esistenti in uno o più laboratori tra quelli considerati nel confronto; – stabilire l’efficacia e la compatibilità di prove o metodi di misura, attraverso un confronto con altri laboratori, anche attraverso la disamina delle differenze esistenti nell’organizzazione, metodi, personale, fattori ambientali; – valutare le caratteristiche prestazionali di un metodo; – assegnare valori ai materiali di riferi-


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cifica norma: ISO 13528:2015), nella gestione del sistema (in particolare per la figura del progettista di proficiency tests). Questi deve soddisfare una serie di requisiti, quindi esprimere competenza in: selezione degli articoli oggetto di proficiency test, pianificare gli schemi di prova, effettuare un idoneo campionamento degli oggetti da provare nei diversi laboratori, scegliere apparecchiature idonee e omogenee per i proficiency test, condurre misure adeguate a testare l’omogeneità e la stabilità, preparare e distribuire gli articoli da testare attraverso prove valutative, raccogliere i dati e organizzare un’analisi statistica di essi, valutare le prestazioni dei partecipanti al proficiency test, esprimere opinioni e dare interpretazioni, autorizzare la pubblicazione dei risultati del proficiency test. Una specifica documentazione, costituita da procedure confrontabili tra tutti i laboratori che partecipano alle attività di confronto deve riportare: – necessità di addestramento del personale; – programma di addestramento; – criteri di valutazione dell’efficacia; – competenza minima per il ruolo da svolgere; – valutazione della competenza e azioni di adeguamento da intraprendere. La pianificazione, innanzitutto, richiede particolari competenze tecniche nel campo delle prove, tarature, campionamento, verifica ed elaborazione statistica. Ciò implica la definizione di obiettivi, programma, modi di operare comuni (es. procedure), ma anche la competenza in analisi e metodi statistici. Questi ultimi devono includere: – accuratezza e incertezza di misura richiesta o attesa per ogni misurando; – numero minimo di partecipanti per un’idonea applicazione statistica; – cifre significative; – test di ripetibilità e numero di replicazioni; – altre decisioni statistiche (es: stabilire lo scarto tipo, il campionamento da realizzare in base a un preciso piano, ecc.). L’aspetto caratterizzante dell’attività di proficiency test è descritto dall’attività di pianificazione, che richiede non solo la definizione degli aspetti organizzativi, quali numero dei partecipanti e loro caratteristiche, ma anche le competenze

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mento e valutare la convenienza per l’utilizzo in specifiche prove o procedure di misura. I requisiti gestionali e tecnici sono, almeno nei titoli, confrontabili nelle due norme. Il personale, le apparecchiature, le strutture e l’ambiente di prova, devono essere idonei alla specificità delle prove per le quali si effettua il confronto interlaboratorio. Particolare importanza è data dalla norma alla progettazione delle prove interlaboratorio, per le quali devono essere definiti: pianificazione, preparazione del materiale di prova, omogeneità e stabilità dei materiali di riferimento (vedi ISO Guide 34 e 35 e ISO 13528 “Statistical Methods for use in proficiency testing by interlaboratory comparison”). “In particolare, la norma ISO 13528 fornisce descrizioni dettagliate circa i metodi statistici per gli organizzatori di prove valutative da utilizzarsi per la progettazione di schemi di prove valutative e per le analisi dei dati ottenuti da tali schemi. Essa fornisce inoltre raccomandazioni sull’interpretazione dei dati di prove valutative per i partecipanti a tali schemi e per gli organismi di accreditamento” (da UNI). Le procedure della norma possono essere applicate per dimostrare che i risultati di misura ottenuti da laboratori, organismi d’ispezione e singoli operatori soddisfano criteri specificati relativi a prestazioni accettabili. Essa è applicabile a prove valutative nelle quali i risultati riportati provengono da misurazioni quantitative o da osservazioni qualitative sugli elementi di prova. Innanzitutto, c’è da domandarsi se sono possibili sinergie tra i vari requisiti delle due norme. Certamente si riscontra una struttura, almeno a livello di alcuni requisiti, che ha molte analogie con quelli della ISO/IEC 17025. Per il personale dev’essere espresso un livello di competenza che, oltre alle competenze di sistema e alla conoscenza di norme, deve avere una buona competenza nei metodi statistici e loro interpretazione, nelle tecniche di campionamento statistico (non è casuale che il normatore abbia indicato una spe-

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del personale, che a esso partecipa, procedure, ecc. Anche per gli aspetti gestionali può essere fatta un’integrazione con la ISO/IEC 17025. Pensiamo innanzitutto alla politica; possono essere trovati molti punti comuni, riferimento certamente per entrambe le norme. Poi tutti gli aspetti documentali, cioè un manuale e procedure del sistema di gestione. I documenti di registrazione possono esprimere specificità diverse: per i PT è importante documentare, oltre agli aspetti tipici del sistema di gestione, tutta l’attività relativa alle prove effettuate in tutti i laboratori facenti parte della rete. L’aspetto però che contraddistingue la ISO/IEC 17043 dalla 17025 è la trattazione dei metodi statistici, riportati nell’Appendice B, per tutte le tecniche applicabili. In questo la ISO 13528 costituisce il punto di riferimento per tutte le possibili applicazioni riportate nella suddetta Appendice B. Questa norma fornisce le linee guida per la trattazione statistica degli schemi di PT, con l’adozione di tutte le principali tecniche necessarie. Tutte le tecniche utilizzabili nei PT devono essere conosciute per le applicazioni necessarie. È opportuno che chi voglia adottare la ISO/IEC 17043 faccia al proprio interno una valutazione della competenza posseduta. Può essere utile sfogliare i Manuali in base ai quali l’ASQ (American Society for Quality) certifica i Green Belts e Black Belts per l’applicazione del Sei Sigma e poter valutare la competenza posseduta. I test di esame, venduti dal Quality Council of Indiana possono essere utili per misurare la competenza posseduta, limitatamente agli aspetti statistici trattati dalla norma. Abbiamo ritenuto utile raccogliere una testimonianza della prima azienda in Italia che ha conseguito i due accreditamenti: ISO/IEC 17025 (già da molti anni) e da relativamente pochi anni ISO/IEC 17043. INTERVISTA ALLA DOTT.SSA SILVIA FREMIOTTI (AGENZIA DELLE DOGANE)

L’Agenzia delle Dogane è una delle prime aziende italiane ad aver conseguito due accreditaT_M  83


menti: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 e UNI CEI EN ISO/IEC 17043. Quali le ragioni che vi hanno spinto verso l’applicazione dei due standard all’interno della vostra Organizzazione? (S. Fremiotti) I laboratori chimici doganali sono accreditati ISO 17025 dal 2003 e ISO 17043 dal 2012 con numero di accreditamento 0001 quindi, oltre a essere il primo PTP (Proficiency Test Provider) accreditato in Italia, siamo anche il primo ente italiano a essere accreditato per entrambi gli schemi. La cultura della qualità nei laboratori chimici doganali nasce però ben prima dell’accreditamento. Negli anni ’90 infatti già si utilizzavano procedure standardizzate sia per il sistema di gestione, che per gli aspetti analitici. Avete realizzato un unico sistema integrato di gestione o i due sistemi sono separati e si basano su set documentali di riferimento diversi? (S. Fremiotti) Ad aprile di quest’anno i laboratori chimici doganali, in concomitanza con la transizione alla ISO 17025:2017, hanno anche effettuato la transizione dal sistema di accreditamento, costituito da 16 laboratori accreditati indipendenti, al nuovo modello organizzativo multisito con numero di accreditamento 1831. L’ufficio centrale che da sempre si occupa del coordinamento del sistema qualità dei laboratori, nonché dell’organizzazione dei proficiency test con il proprio specialistico Settore PT, è ora diventato sede centrale del multisito. Da questo momento sarà quindi possibile l’integrazione dei due sistemi di gestione. Le due norme presentano certamente alcuni elementi di comunanza, in particolare per quanto riguarda i requisiti di gestione. Come si è tenuto conto dei requisiti gestionali nei due sistemi? Sono basati su procedure di gestione comuni? (S. Fremiotti) Le due norme presentano sistemi di gestione del tutto sovrapponibili ma, per i motivi esposti prima, ancora non sono stati integrati se non in minima parte. Nell’ultimo riesame della direzione abbiamo comunque individuato un obiettivo che prevede proprio l’integrazione dei due sistemi di gestione entro il 2021. T_M  84

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Com’è stata creata la competenza degli addetti alle prove valutative interlaboratorio, per quanto riguarda sia la progettazione delle prove valutative interlaboratori sia la gestione dei laboratori in accordo alla ISO/IEC 17025? (S. Fremiotti) Organizziamo prove valutative fino dagli anni ’90, quindi abbiamo una vasta esperienza nel settore. L’esigenza di organizzare tali circuiti nasceva diversi anni fa proprio all’interno dell’Agenzia, vista l’attività istituzionale dei laboratori chimici doganali chiamati ad analizzare diversi prodotti merceologici, sia a fini fiscali sia per conto terzi. Vista quindi anche la rilevanza penale degli esiti prodotti dai laboratori, l’assicurazione della qualità dei dati forniti rappresentava una caratteristica imprescindibile nelle attività di verifica dei laboratori. Il Settore PT ha pertanto organizzato circuiti inizialmente rivolti esclusivamente ai laboratori chimici doganali. Tale attività ha suscitato via via crescente interesse nelle Strutture scientifiche esterne all’Agenzia, che oggi partecipano costantemente e da diversi anni agli schemi forniti dal Settore PT. Può accennare alla formazione erogata agli addetti alle prove valutative interlaboratorio e ai programmi realizzati? (S. Fremiotti) Fare formazione in questo settore non è semplice perché è molto specialistico e non è facile trovare corsi specifici. La prima e fondamentale formazione che abbiamo fatto, è stata quindi lo studio approfondito delle norme di riferimento: ISO 17043, ISO 13528, ma anche altre come la serie ISO 5725. Abbiamo poi contattato dei professionisti con esperienza nel settore, chiedendo loro dei corsi ad hoc, in quanto non esistono sul mercato dei corsi a catalogo. Partecipiamo inoltre da alcuni anni a importanti convegni internazionali, come p.es. l’Eurachem Workshop on Proficiency Testing che viene organizzato ogni due anni e all’interno del quale sono previsti dei training courses di statistica applicata ai PT. Noi organizziamo programmi su svariate categorie merceologiche quali birra, caffè, droghe d’abuso, prodotti da forno, prodotti industriali contenenti alcool, tessili.

D6. Quali sono stati i punti di forza della vostra organizzazione che vi hanno permesso di poter applicare il nuovo standard? (S. Fremiotti) Il nostro punto di forza è senz’altro l’esperienza pluriennale maturata sull’allora ISO Guide 43, poi evoluta in norma. Questo ci ha permesso di conseguire l’accreditamento da parte dell’ente Accredia come primo fornitore in Italia di proficiency testing competente per l’organizzazione, l’esecuzione e la valutazione dei risultati prodotti dai vari laboratori, secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17043:2010. CONCLUSIONI

In questo breve scritto abbiamo voluto dimostrare che è possibile fare sinergia tra norme diverse. L’integrazione tra sistemi è certamente possibile, almeno in termini documentali. La traduzione in pratica di una gestione che consenta reali integrazioni non sempre è realizzabile all’interno delle aziende: esempi di mancata integrazione tra sistemi di gestione ce ne sono tanti e in tutti gli ambiti. Spesso si preferisce tenere separati i sistemi, sia perché nella progettazione di essi è più facile considerare le specificità di ognuno e declinarle all’interno di uno specifico sistema, sia perché le organizzazioni aziendali sono ancora ancorate a concezioni che mettono al primo posto gli obiettivi settoriali. È certamente più facile realizzare un sistema di gestione che segua soltanto i requisiti di una norma, che non di due o più, anche se – penso – le opportunità offerte dalla proposta normativa stimolano volontà applicative, portando le aziende ad ampliare il proprio know-how per una popolazione di addetti la più vasta possibile. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI [1] UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 “Requisiti generali per la competenza nei laboratori di prova e taratura”. [2] UNI CEI EN ISO/IEC 17043:2010 “Valutazione della conformità – Requisiti generali per prove valutative interlaboratorio”. [3] ISO 13528:2015 “Statistical Methods for use in proficiency testing by interlaboratories comparison”.


COMMENTI ALLE NORME

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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena

17025 Presentazione dei risultati Quarta parte: contenuto del documento finale COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati.

RISULTATI E METODO

A risultati e metodo si riferiscono 3 alinee della norma. All’alinea 7.8.2.1 f) si legge: “identificazione del metodo utilizzato”. Per questo requisito si può riportare sia il nome sia la sigla con cui a livello internazionale ci si riferisce al metodo impiegato. All’alinea 7.8.2.1 k) si legge: “il riferimento al piano di campionamento e al metodo di campionamento utilizzati dal laboratorio o da altro organismo, quando queste informazioni sono rilevanti per la validità o l’utilizzo dei risultati”. Anche per questo requisito nulla da eccepire. Se viene utilizzato un campionamento, se ne devono riportare i riferimenti. Giova richiamare l’attenzione del lettore su due termini sopra utilizzati: “altro organismo” e “rilevanti”. Il campionamento può essere effettuato: 1) dal laboratorio; 2) dal cliente; 3) da un terzo, tra cliente e laboratorio. Resta da stabilire in base a quale criterio assegnare rilevanza al campionamento. In questo caso si può fare riferimento alle norme, oppure stabilire di comune accordo, tra cliente e laboratorio, se considerare rilevante o meno il campionamento. All’alinea 7.8.2.1 m) si legge: “i risultati, corredati ove appropriato delle unità di misura”. È talmente ovvio l’og-

getto del requisito che non si ritiene di dover commentare oltre. Giova peraltro ricordare (anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno) che le unità di misura devono essere quelle del SI (Sistema Internazionale). Le modalità con cui riportare i dati richiesti varia da prova a prova. Se il risultato della prova/taratura consiste in un solo dato, ci si limita a riportarlo. Se il risultato della prova/taratura dovesse essere espresso con più valori o fosse la combinazione dei risultati di più prove, allora si può utilizzare una tabella contenente risultato, unità di misura e metodo utilizzato. Nella tabella si possono riportare tutte le informazioni dei requisiti aggiuntivi. POSIZIONE DI ACCREDIA SU RISULTATI E METODO

niera diversa dall’elenco prove, se richiesto da normative di settore, cogenti o dal cliente (concordato su contratto), prevedendo l’utilizzo, per esempio, di sinonimi (es. concentrazione idrogenonica invece di pH, anidride solforosa invece di biossido di zolfo …)”. Il secondo requisito recita: “È possibile aggiungere nel rapporto di prova anche altre informazioni, oltre a matrice, misurando e metodo, per esempio temperature di esercizio, apparecchiature usate, purezza dei reagenti o intervallo di misura dei metodi”. Il terzo requisito recita: “Eventuali procedure di prova possono essere indicate tra parentesi dopo la sigla del metodo normalizzato; nel caso d’impiego di metodi sviluppati dal laboratorio si può indicare, tra parentesi, la fonte (rif. Bibliografico, norma modificata, norma superata), con chiare identificazioni”. Infine il quarto requisito recita: “I risultati possono essere riportati con unità di misura diversa dal metodo, qualora lo richiedano la normativa cogente o gli accordi con il cliente”. Il primo prevede, inizialmente, una cosa ovvia, “essere coerenti ..… nell’elenco prove”, per poi lasciare subito spazio a una deroga sulla base delle richieste di: 1) normative di settore; 2) normative cogenti; 3) del cliente (concordato su contratto). Lasciare spazio a queste deroghe fa però nascere due domande. Se le norme di settore e cogenti prevedono espressamente dei requisiti, che senso ha approvare un Elenco prove con informazioni non previste dalle norme? E, ancora: Il cliente può chiedere cose non previste dalle norme?

Per i laboratori di taratura ACCREDIA non aggiunge nulla, mentre per quelli di prova prescrive 4 requisiti sull’alinea m e un requisito sull’alinea k. Vediamoli uno per uno, per poi successivamente commentarli. Il primo requisito recita: “Nei rapporti di prova le indicazioni delle proprietà misurate e dei metodi devono essere coerenti con quanto riportato nell’elen- Former: Responsabile Qualità - ENEA co prove accreditate, è anche ammes- Casaccia - RETIRED sa l’espressione dei misurandi in ma- ndellarena@hotmail.it T_M

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Il secondo e terzo requisito si applicano con semplicità. Per il quarto requisito valgono le stesse considerazioni già esposte a proposito del primo. L’Elenco prove è un documento preparato dal laboratorio e ufficialmente approvato da Accredia, nel quale sono riportate le informazioni utili per definire le prove accreditate. Con i requisiti aggiuntivi sopra menzionati, Accredia autorizza di fatto il laboratorio a riportare informazioni diverse da quelle contenute nell’Elenco prove. Mi sembra che consentire quanto sopra, sebbene possa essere in alcuni casi giustificato, vada in conflitto con lo spirito della norma. Questa prassi dovrebbe essere consentita solamente per una fase temporanea, in attesa di una revisione dell’Elenco prove, ben più coerente con lo spirito della norma. Il requisito aggiuntivo sull’alinea k recita: “Nel caso manchino prescrizioni normative o un accordo tra Laboratorio e richiedente o non sia stato preventivamente comunicato tramite pubbli-

NEWS

SCANSIONE A LUCE BIANCA 3D ULTRAVELOCE SU BRACCI DI MISURA PORTATILI La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha da poco presentato sul mercato lo Scanner di Area RS-SQUARED per Absolute Arm, che abbina per la prima volta uno scanner di area a un braccio di misura portatile. Progettato per la scansione a velocità elevata di forme e superfici semplici, l’RS-SQUARED è in grado di misurare più rapidamente rispetto agli scanner laser tradizionali e ad altri scanner a luce strutturata. Combinando la flessibilità di un braccio portatile con la velocità della tecnologia di scansione a luce strutturata, RS-SQUARED acquisisce fino a quattro “tile” quadrate di punti 3D al secondo, mantenendo inalterata l’alta precisione di misura del tastatore, anche in aree difficili da raggiungere. Poiché RS SQUARED non richiede marker di

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COMMENTI ALLE NORME

ca comunicazione, dev’essere riportato il tempo di conservazione, presso il Laboratorio, del campione sul quale è stata eseguita la prova, di eventuali contro campioni e delle registrazioni tecniche (vedere punto 7.1) del presente Regolamento Tecnico”. Anche questo requisito è di semplice applicazione. Il tempo di conservazione dipende dal materiale oggetto della prova/taratura. Per materiali facilmente deperibili può essere di qualche giorno o addirittura inesistente (ad esempio: pesce, urina, latte), mentre per materiali non deperibili può essere anche di qualche anno. Per i campioni, conservati nel laboratorio, bisogna ovviamente rispettare il requisito sulla riservatezza.

All’alinea 7.8.2.1 j) si legge: “la data di emissione del rapporto”. Questi ultimi 2 requisiti non richiedono particolari commenti, dal momento che si possono applicare con estrema semplicità. Spesso la data di emissione si mette alla fine del rapporto e serve proprio a indicare la conclusione del rapporto stesso. POSIZIONE DI ACCREDIA SULL’ESECUZIONE

Per i laboratori di taratura Accredia non aggiunge alcun requisito, mentre per quelli di prova aggiunge il seguente requisito: “Sul rapporto di prova devono essere riportate la data d’inizio e di fine di ciascuna prova”. Il requisito aggiuntivo tocca un problema reale, poiché ci sono delle prove ESECUZIONE che durano più di una giornata. PeralAll’alinea 7.8.2.1 i) si legge “la(e) tro, è necessario riportare il periodo di data(e) di esecuzione dell’attività di taratura anche nel caso di tarature che si prolungano per più giornate. Laboratorio”.

riferimento né utilizza la proiezione di frange come altri scanner simili, il tempo necessario per la scansione del pezzo è ridotto al minimo indispensabile. Lo Scanner di Area RS-SQUARED è il complemento perfetto alla gamma esistente di scanner, sensori e tastatori già disponibili per gli Absolute Arm di Hexagon: rappresenta l’alternativa di scansione ad altissima velocità adatta a pezzi di grandi dimensioni con esigenze di dettaglio limitate. Proprio come i sistemi Scanner Laser RS6 e RS5 attuali, l’RS-SQUARED può essere facilmente smontato dal braccio in qualsiasi momento e sostituito con un altro sensore o tastatore, senza alcun bisogno di taratura. Insieme al lancio di questo nuovo scanner rivoluzionario, Hexagon ha annunciato anche nuovi Control Pack per l’ultima generazione dei sistemi Absolute Arm. Entrambi i nuovi Control Pack offriranno funzionalità complete utilizzando un unico cavo, che contribuirà a ridurre significativamente il disordine in officina. Il modello di fascia alta Wireless Pack fornirà anche prestazioni di scansione a

piena velocità tramite WiFi per tutti gli scanner di Absolute Arm, compresi lo Scanner Laser RS6 top di gamma e il nuovo Scanner di Area RS-SQUARED, insieme a doppie batterie sostituibili velocemente per il funzionamento di un’intera giornata. Lo Scanner di Area RS-SQUARED può ora essere ordinato presso i rappresentanti Hexagon in tutto il mondo. Si può acquistare come sistema completo con un nuovo Absolute Arm a 7 assi e come retrofit per i sistemi Absolute Arm a 7 assi della generazione attuale. Tutti i nuovi ordini di un sistema Absolute Arm completo verranno spediti anche con un nuovo Control Pack. Per ulteriori informazioni: www.hexagon.com.


STORIA E CURIOSITÀ

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Mario Savino

Storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) Prima Parte – La nascita in un convento

THE HISTORY OF GMEE – FIRST PART: BIRTH IN A MONASTERY The article tells the first years that led to form the GMEE (Group of Electrical and Electronic Measurements), a group that has achieved international scientific recognition, allowing Italy to reach and consolidate a worldwide leadership in measurement science. This story focuses not only on dates and events, but also on the strong bonds of friendship among the members of the group, a required glue for a harmonious growth of metrology throughout the entire nation. RIASSUNTO L’articolo traccia i primi anni che hanno portato alla formazione del GMEE (Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche), un gruppo che ha ottenuto riconoscimenti scientifici internazionali, consentendo all’Italia di raggiungere e consolidare una leadership mondiale nel settore delle misure. Questa storia non si sofferma solo su date ed eventi, ma anche sui forti legami di amicizia tra i componenti del gruppo, collante indispensabile per una crescita armoniosa della metrologia su tutto il territorio nazionale.

LE RAGIONI DI QUESTA STORIA

Il GMEE è stato costituito ufficialmente come gruppo CNR nel 1983. Esso ha contribuito allo sviluppo delle metodologie di misura sperimentate nei laboratori universitari italiani, che stanno suscitando un interesse sempre maggiore a livello sia accademico da parte degli studenti, sia commerciale con la metrologia legale, sia industriale per il sostegno alle necessità e allo sviluppo di svariate aziende, sia medico per l’incremento sempre maggiore della strumentazione biomedicale, sia informatico, automatico e telematico, dove con le apparecchiature di nuova generazione (in particolare con lo sviluppo della rete 5G) si richiedono e sono possibili misure sempre più accurate e precise. Dopo vent’anni dalla sua costituzione, nel 2003 si ebbe la transizione del GMEE da ex gruppo informale del CNR, che ormai da tempo li aveva aboliti, ad Associazione. L’atto costitutivo dell’Associazione GMEE si ebbe sotto la Presidenza di Gaetano Iuculano (Firenze) che si attivò con grande

familiarità con i fondamenti della misurazione. Dopo Cunietti si sono succeduti diversi colleghi nella organizzazione delle GdM, in particolare Sergio Sartori (Istituto Colonnetti) e Domenico Mirri (Bologna). Le GdM, per iniziativa di Franco Docchio (Brescia), dal 2017 si tengono all’interno della fiera A&T e rappresentano ora un luogo d’incontro tra metrologia teorica e metrologia applicata, in special modo industriale. Attualmente sono organizzate da Nicola Giaquinto (Bari) e Carlo Carobbi (Firenze). È da evidenziare che le GdM hanno contribuito in modo molto significativo alla crescita culturale di molti misuristi, dimostrando come la sinergia di competenze diverse è foriera di sviluppo e allargamento degli orizzonti. Quello del superamento di arcaici steccati culturali e dell’apertura a tematiche diverse da quelle tradizionali delle misure elettriche ed elettroniche è probabilmente uno dei motivi principali di crescita del GMEE. Così alle ricerche mirate allo sviluppo e uso di strumenti elettrici ed elettronici per misurare, monitorare e registrare segnali elettrici, si sono affiancate, come recita lo statuto dell’Associazione, quelle nei campi innovativi delle misure per le ICT (Information and Communication Technologies), per la bioingeneria, per l’aerospazio, per la sicurezza, per la salute e l’ambiente. Chi scrive, in un precedente articolo “An overview of the measurement, of electrical quantities from 1979 to 2002 (Measurement, 2012)”, in cui ha tracciato la storia del Comitato TC4 dell’IMEKO (International Measurement Confederation), ha evidenziato che la storia può aiutare le persone a rafforzare la loro identità

passione a che ciò si realizzasse. L’Associazione, come si legge nello statuto: “ha lo scopo di promuovere il progresso della scienza e della tecnologia delle misure, favorendo e tutelando la ricerca e lo studio con specifico riguardo alla metrologia e alla strumentazione di misura per l’industria, la qualità, l’informazione, la salute e l’ambiente”. Oggi le attività del GMEE si affiancano a quelle di altri gruppi come il GMMT (gruppo delle Misure Meccaniche e Termiche) con il quale si è consociato. Dal 2017 i due gruppi hanno promosso il Forum Nazionale delle Misure, il quale si tiene annualmente. È opportuno sottolineare che i primi incontri tra i due gruppi e altri esperti, epistemologi, studiosi di storia della scienza, logici, storici, si sono avuti a partire dal 1982 con la Giornata della Misurazione (GdM), voluta e promossa da Mariano Cunietti del Politecnico di Milano, coadiuvato dall’allora giovane assistente Luca Mari, oggi ordinario di misure (LIUC Castellanza). Esse, in un clima sereno e costruttivo, hanno per- Politecnico di Bari messo a molti ricercatori di acquisire mario.savino@poliba.it T_M

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STORIA E CURIOSITÀ

individuale, sociale e culturale. La storia è maestra di vita e la memoria è una delle risorse più importanti dell’umanità. Far conoscere l’origine del GMEE può aiutare soprattutto i giovani, interessati alle misure, ad acquisire la propria identità culturale e prima questo accadrà, prima tenderanno a essere più felici e più sereni. Con questo auspicio in questo articolo si riassumono i primi passi per arrivare alla costituzione del GMEE facendo riferimento anche alla storia raccontata a Monte Porzio Catone (Roma), su richiesta dell’allora Presidente del Gruppo Franco Ferraris (Torino), dai sette precedenti presidenti, in concomitanza con i 25 anni dalla nascita del GMEE.

Figura 2 – I Padri Fondatori del GMEE: Giorgio Savastano (a sinistra) e Giuseppe Zingales (a destra)

In quella occasione si decise la costituzione di un gruppo informale di Misure Elettriche, con la richiesta di formalizzazione al CNR. Vittorio Cecconi (PaIl 10 novembre 1980, presso la lermo) ricordò che il Consiglio Nazioforesteria dell’Università della Cala- nale delle Ricerche (CNR) aveva come bria nel Convento Francescano di sua attività principale quella di proRende, in provincia di Cosenza (mo- muovere e coordinare la ricerca in tutti strato nella Fig. 1), ospiti di Felice i settori scientifici e tecnologici più Cennamo docente di quella Universi- avanzati. Inoltre, per la mancanza in tà, fu convocata una riunione di tutti i Italia di un gruppo formalizzato di docenti che impartivano corsi apparte- Misure all’interno del CNR molti donenti al gruppo 377, dal professor centi di quell’area per poter accedere Giorgio Savastano (Napoli), promo- a fondi di ricerca erano stati costretti a tore dell’incontro insieme con il profes- frequentare altri Gruppi CNR (per sor Giuseppe Zingales (Padova). Es- esempio “Macchine elettriche”, “Alte si, a giusta ragione, sono considerati i tensioni”, “Gas ionizzati”). L’impossibilità di costituire un Gruppo CNR di Padri Fondatori del GMEE. Misure era dovuta al numero esiguo di docenti in questo campo. Negli anni precedenti al 1980 furono banditi diversi concorsi nazionali a cattedra universitaria per il gruppo ministeriale n. 377 (poi diventato I2000, quindi Settore Disciplinare K10X e infine SSD INGINF/07), che consentirono l’incremento dei docenti di Misure sia Elettriche sia Elettroniche. Savastano e Zingales pensarono che sussiFigura 1 – La cinquecentesca chiesa di S. Francesco d’Assisi con l’annesso Convento dei Minori Francescani Osservanti stessero le condizioni IL GRUPPO NASCE INFORMALMENTE NELLA RIUNIONE DI RENDE

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perché si potesse avviare la richiesta al Comitato 07 del CNR per la costituzione di un Gruppo di Misure. Il dibattito durante la riunione di Rende fu molto costruttivo alla ricerca di una chiara identità del nascente gruppo, che doveva essere caratterizzato da comuni interessi nella didattica e nelle metodologie di misura in ambito scientifico. Si decise d’iniziare un coordinamento didattico, raccogliendo i programmi degli insegnamenti di misure, con l’indicazione del tempo dedicato ai singoli argomenti e dell’eventuale utilizzo di sussidi audiovisivi. Si esortò la costituzione di un dottorato di ricerca in scienze delle misure in unione con gli Istituti Metrologici Nazionali. Si formarono tre gruppi di lavoro: – Didattica [Brandolini (Milano), Bussolati (Milano), Schiaffino (Milano)] – Dottorato di ricerca [Mangiavacchi (Trieste), Rinaldi (Bologna), Zingales] – Laboratori e personale [Benetazzo (Padova), Gorini (Torino), Schiaffino] Emerse anche l’importanza di nuovi sensori nei settori biomedico e chimico, con la necessità d’instaurare un proficuo rapporto con i colleghi fisici e chimici. È proprio da questa indicazione che emergono sia la capacità di guardare oltre il proprio orticello, sia la lungimiranza dei padri fondatori di aprirsi a collaborazioni con altri gruppi superando steccati anacronistici, che ancor oggi sono di ostacolo allo sviluppo della ricerca scientifica. Parti-


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ciazione di studiosi per la promozione della ricerca scientifica nel campo delle misure. Ciò però non distoglieva da altri obiettivi importanti quali quello di favorire il coordinamento didattico, per cui i docenti delle diverse sedi furono invitati a inviare i programmi d’insegnamento a Paolo Schiaffino.

SI STABILISCE IL NOME DEL GRUPPO LE LINEE DI RICERCA E IL DOTTORATO IN METROLOGIA

Alla prima riunione di Rende ne seguirono altre. La seconda si tenne il 9 gennaio 1981, ospiti di Antonio Zanini, a Firenze dove si concordarono le azioni da intraprendere presso il CNR per la formalizzazione del gruppo, al quale si convenne di dare il nome di Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE). Mario Rinaldi relazionò in merito alla costituzione del Gruppo, che avrebbe consentito il coordinamento della ricerca scientifica, lo scambio delle informazioni e le indicazioni al CNR sulla suddivisione dei fondi a disposizione. Ricordò i gruppi già esistenti, concordando con Camillo Bussolati (Milano) che in essi l’aggregazione dei ricercatori era avvenuta sulla base dei raggruppamenti per concorsi a cattedra. Sigfrido Leschiutta (Torino) sottolineò l’importanza della formazione di un gruppo CNR soprattutto per il finanziamento della ricerca scientifica. Si discusse sulla difficoltà del coordinamento per l’eterogeneità dei temi della ricerca condotta nelle diverse sedi. Luigino Benetazzo propose la formazione di sottogruppi di ricercatori aventi interessi scientifici omogenei. Zingales relazionò sull’iter da avviare per la costituzione di un Dottorato in Scienza delle Misure in base alle indicazioni fornite dal CUN, chiarendo che la sede del dottorato doveva essere unica. Claudio Egidi (Torino) sostenne l’idea di tale costituzione con il coinvolgimento degli Istituti Metrologici, dell’ISS (Istituto superiore di Sanità) e del CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare). È da sottolineare l’apertura a Istituti, Consorzi, Enti esterni al mondo accademico. Il GMEE aveva l’aspirazione di non essere un gruppo di professori universitari, ma un’asso-

Seguì a breve a Torino presso l’IENGF (Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris), ospiti di Leschiutta, il 27 febbraio 1981 la terza riunione, durante la quale si fissarono con la nomina dei rispettivi responsabili i seguenti otto settori di ricerca: metrologia e misure di precisione (Egidi); misure per la caratterizzazione di materiali componenti e dispositivi (Rinaldi); misure su circuiti di potenza (Savastano); sensori e trasduttori (Gorini); strumentazione e automazione delle misure (Schiaffino); teoria delle misure ed elaborazione dati (Bussolati); normativa (Antonio Zanini); didattica (Massimo Rea – Padova). Furono riunioni estremamente importanti, con scambi di opinioni fra esperti del settore con diverse esperienze ed emersero svariate proposte. Si trattava, infatti, di definire cosa si dovesse intendere con l’espressione “misure elettriche ed elettroniche” al termine del ventesimo secolo. Si discusse a lungo, si ragionò su quali dovessero essere i limiti del nuovo Gruppo nazionale Misure, fissando come scopo quello di promuovere e coordinare le attività di ricerca nel settore. Si avanzarono diverse ipotesi sulle regole sia di funzionamento, nell’ambito del regolamento tipo CNR, sia di ammissione al gruppo, sia di composizione del Consiglio Scientifico. Nella successiva quarta riunione, che si tenne a Palermo il 12 giugno 1981, ospiti di Cecconi, fu proposta la costituzione con sede a Torino di un dottorato sulla metrologia e fu evidenziata la necessità di affidare ad alcuni componenti la proposta sia di un

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colarmente attivo in quest’opera di sensibilizzazione a forme di collaborazione con esperti di altri settori, soprattutto nel campo della sensoristica industriale, fu Italo Gorini (Torino). A lui si deve anche l’invito a familiarizzare abolendo il “lei” tra gli appartenenti al gruppo, sostituendolo con il “tu”.

STORIA E CURIOSITÀ

regolamento interno al gruppo, sia di un censimento delle attività di ricerca svolte nelle diverse sedi, con l’indizione dell’elezione dei responsabili delle varie unità locali. Il 3 dicembre 1981 Savastano comunicava tali nominativi: Mario Savino (Bari); Mario Rinaldi (Bologna); Camillo Bussolati (Brescia); Alberto Tocco (Cagliari); Nicola Pitrone (Catania); Felice Cennamo (Cosenza); Antonio Zanini (Firenze); Antonio Operto (Genova); Paolo Schiaffino (Milano); Andrea Taroni (Modena); Giorgio Savastano (Napoli); Massimo Rea (Padova); Salvatore Nuccio (Palermo); Giuseppe Invernizzi (Pavia); Ennio Zappitelli (Pisa); Giancarlo Sacerdoti (Roma); Italo Gorini (Torino); Claudio Mangiavacchi (Trieste). UNA TRE GIORNI DECISIVA A CAPRI

Particolare rilevanza assunse la quinta riunione di tre giorni, ospiti di Savastano, a Capri a partire dal 17 ottobre 1981, con la partecipazione del professor Giuseppe Biorci (Genova) Presidente del Comitato di Ingegneria e Architettura del CNR, che insieme con Mario Rinaldi, membro dello stesso comitato, diede la notizia che il CNR nella seduta del luglio dello stesso anno aveva approvato la formazione del gruppo di coordinamento “Misure elettriche ed Elettroniche”, con un’organizzazione per sedi territoriali. Biorci sottolineò l’importanza della nuova organizzazione per gruppi di coordinamento all’interno del CNR, tesa a consentire una corretta collocazione dal punto di vista scientifico di tutti i ricercatori e a evitare l’appartenenza a più di un gruppo. Per l’avvio delle attività del nuovo Gruppo di Misure si attendeva la pubblicazione del regolamento con i responsabili delle unità territoriali, che si decise fossero diciotto con l’aggiunta di tre rappresentanti dell’IENGF, dell’Istituto Colonnetti e dell’IMEKO. Italo Gorini e Nello Polese (Napoli) relazionarono sui dottorati di ricerca che si stavano formando in tutta Italia, che riproponevano per la maggior parte le aggregazioni dei settori disciplinari, T_M  89


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zione. Erano le premesse per la realizzazione di strumenti intelligenti, in grado di eseguire l’autodiagnosi, di riconoscere la differente natura dei segnali al loro ingresso e di gestirli in modo corretto. La terza relazione fu tenuta da Massimo D’Apuzzo (Napoli) sulle misure di precisione. D’Apuzzo individuò tre filoni: la metrologia; i sensori e i trasduttori; la strumentazione automatica di misura. Si aprivano nuove prospettive con i sistemi ATE (Automatic Test Equipment), i loro principali standard industriali e gli ambienti di sviluppo. Chiuse le relazioni Bussolati che si soffermò sui banchi di misura per l’identificazione parametrica di modelli e sulle misure sui circuiti di potenza. Da questa panoramica generale emerge come alle tematiche tradizionali delle misure elettriche ed elettroniche si sommavano quelle innovative che guardavano con interesse sempre crescente alle nuove tecnologie informatiche e telematiche. I PRIMI CONSIGLI SCIENTIFICI INFORMALI

Il primo Consiglio Scientifico (C.S.) informale del gruppo si tenne a Milano, ospiti di Arnaldo Brandolini, il 30 aprile 1982 con l’approvazione dell’organizzazione di una riunione scientifica annuale del GMEE, insieme con quella di una serie di convegni nazionali e internazionali. Brandolini diede la disponibilità a organizzare sempre a Milano il primo Convegno GMEE sull’uso dei microprocessori nell’ambito delle misure elettriche. Furono nominati, nelle persone dei professori Giorgio Savastano e Mario Rinaldi, il Presidente e il Segretario, che in data 3 giugno 1982 comunicarono a Giuseppe Biorci i responsabili delle unità territoriali. Rispetto a quelli eletti l’anno precedente si aggiungevano: Maurizio Caciotta (L’Aquila); Paolo Soardo (Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris); Sergio Sartori (Istituto CNR Gustavo Colonnetti); Giuseppe Zingales (responsabile italiano IMEKO). Il secondo C.S. si tenne, ospiti di Zingales, a Padova il 9 luglio 1982 prin-

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per cui quello proposto di “Metrologia” risultava anomalo rispetto agli altri. Bussolati il giorno seguente sottolineò l’importanza di definire i temi di ricerca in modo da dare una chiara identità ai componenti del gruppo. Si passò quindi sede per sede a esaminare le ricerche in corso per verificare la possibilità di aggregazioni su tematiche comuni. Zingales, delegato del CUN (Consiglio Universitario Nazionale) per la suddivisione dei fondi assegnati al settore elettrico, relazionò sulla divisione dei fondi ministeriali per i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 40%). Giova ricordare che, fino al 1997, il finanziamento ministeriale per la ricerca universitaria destinava un 60% direttamente agli Atenei, mentre ai PRIN era riservato il restante 40%. Egli, sottolineò che a fronte di richieste ammontanti a ventisette miliardi di lire al settore elettrico erano stati assegnati solo cinque miliardi, per cui annunciò che avrebbe promosso una riunione tra tutti coloro che avevano fatto richiesta per cercare di arrivare a un’equa suddivisione dei fondi. Egli, inoltre, diede informazioni sui prossimi Congressi organizzati dall’IMEKO e in particolare su quello che avrebbe organizzato a Bressanone nella primavera del 1984. Il terzo giorno fu dedicato, su indicazione di Bussolati, alle relazioni dei responsabili di alcune aggregazioni tematiche. Polese relazionò sulle misure sui circuiti di potenza con la caratterizzazione dei materiali e componenti, indicando le ricerche svolte nelle singole sedi coinvolte. Gorini suddivise in tre gruppi i filoni di ricerca: apparecchi di misura; sistemi di controllo; sensori e trasduttori. Nell’ambito della strumentazione e delle metodologie di misura individuò cinque sottogruppi: i microprocessori; l’autodiagnostica; la teoria della misurazione; la teoria del controllo; i metodi per la trasmissione dei dati. Fu sottolineata l’importanza che rivestivano per le misure sia il microprocessore, posto all’interno degli strumenti, sia la trasmissione e l’elaborazione dei dati. Queste tematiche, negli anni successivi, avrebbero dato nuovo impulso alle ricerche nel campo delle misure e della relativa strumenta-

STORIA E CURIOSITÀ

cipalmente per coordinare tra le varie sedi le richieste da avanzare relativamente alla quota del PRIN 40%, ovvero dei fondi MPI stanziati a favore della ricerca scientifica. Zingales comunicò che dall’anno successivo sarebbe nata la rivista Measurement giornale della Confederazione internazionale delle Misure (IMEKO), edito dall’ELSEVIER, con abbonamento del costo di quaranta sterline e pubblicazione con cadenza trimestrale. Nello stesso C.S. si discusse su possibili convegni nazionali e internazionali che il nascente gruppo si accingeva a organizzare e Zingales comunicò che aveva proposto all’AEI (Associazione Elettrotecnica Italiana) le Misure come tema della sua Riunione Annuale del 1984. IL PRIMO CONVEGNO GMEE SUL MICROPROCESSORE Il terzo C.S. ebbe luogo a Milano il 15 ottobre 1982 durante il quale i responsabili dei settori di ricerca svolsero delle brevi relazioni sullo stato di avanzamento del lavoro di coordinamento tra le varie sedi. Si discusse anche sulle ricadute che poteva avere sull’Università il D.P.R. 10 marzo 1982, n. 162, riguardante il “Riordinamento delle scuole dirette a fini speciali, delle scuole di specializzazione e dei corsi di perfezionamento”. In contemporanea al C.S. si tenne il primo Convegno del GMEE dal titolo: “Il microprocessore nella misura delle grandezze elettriche. Stato dell’arte e prospettive di sviluppo”. Il Convegno, organizzato da Brandolini, fu dedicato al noto professore da poco andato in pensione Piero Regoliosi, autore di diversi libri di Misure Elettriche, alcuni molto diffusi scritti insieme con il professore Angelo Barbagelata. Le memorie presentate furono raccolte in un libro edito nel 1983 dalla CLUP Milano. Furono evidenziati diversi campi applicativi della strumentazione a microprocessore con le loro caratteristiche, prestazioni e limiti. Si ebbe consapevolezza che il microprocessore avrebbe sempre più rivoluzionato il modo di eseguire le misure. L’acquisizioT_M  91


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ne e l’analisi digitale dei segnali di misura assumeva un ruolo centrale per la successiva elaborazione. Si aprivano scenari impensabili fino a pochi anni prima, con la possibilità di misurare anche grandezze tempo varianti. Fu chiara la necessità di studiare nuove tipologie di errori quali quelli di campionamento, troncamento e quantizzazione. Apparve anche evidente il connubio indissolubile tra misure e intelligenza artificiale dello strumento. Il microprocessore imponeva metodologie innovative nell’esecuzione delle misure e apriva interessanti scenari alla ricerca scientifica nel settore. Si poneva però anche il problema della caratterizzazione metrologica corretta degli strumenti intelligenti basati sul microprocessore. Suscitò notevole interesse la relazione tenuta da Alessandro Ferrero (Milano). LA FORMALIZZAZIONE DEL GRUPPO CNR “MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE”

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piani generali e le direttive del C.N.R., ricerche nel campo delle misure elettriche ed elettroniche, ...”. Il primo Presidente eletto fu Giorgio Savastano, per il triennio 1983 al 1986, e il primo segretario Mario Rinaldi.

Mario Savino è attualmente professore a contratto di Strumentazione biomedicale presso il Politecnico di Bari. Si occupa di misure elettriche ed elettroniche applicate alla diagnostica medica. È stato professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche al Politecnico di Bari e ha presieduto il GMEE nel triennio 1995-1998. Nel 2011 ha ricevuto il Career Excellence Award dalla IEEE Instrumentation and Measurement Society con la seguente motivazione: “For decades of advancements in measurement science and its dissemination”.

Il quarto C.S. si tenne il 14 aprile 1983 a Bologna, ospiti di Rinaldi,

dove fu comunicato che per la formalizzazione del gruppo si attendeva solo la ratifica da parte del consiglio di presidenza del CNR e che l’AEI aveva accettato d’intitolare “Misure” il tema della sua riunione annuale del 1984 a Riva del Garda. Inoltre fu sollecitata la partecipazione dei membri del gruppo alla Giornata della Misurazione (GdM) che si sarebbe tenuta a Como, a Villa Olmo, il 30 giugno 1983. Finalmente, in data 25 maggio 1983, sulla scorta dello statuto tipo per i gruppi nazionali di coordinamento, approvato in data 10 luglio 1980 dal consiglio di presidenza del CNR e ratificato dalla giunta amministrativa il 17 luglio 1980, con decreto del Presidente del CNR n. 7978, fu pubblicato lo statuto del gruppo nazionale di coordinamento “Misure elettriche ed Elettroniche”. Era formalmente nato il GMEE. L’articolo 1 dello statuto costitutivo affermava: “Il Gruppo ha lo scopo di promuovere e coordinare, in armonia con i

SENSORE LASER DI SPOSTAMENTO PER L’AUTOMAZIONE AVANZATA

Figura 3 – Copertina del libro “Il microprocessore nella misura delle grandezze elettriche. Stato dell’arte e prospettive di sviluppo”

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T U T T O _ M I S U R E Anno XXII - n. 3 - Settembre 2020 ISSN: 2038-6974

Direttore responsabile: Alessandro Ferrero Vice Direttori: Alfredo Cigada, Paolo Carbone

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La Redazione di Tutto_Misure (info@tuttomisure.it)

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DIECI RAGIONI PER CANCELLARE SUBITO I TUOI ACCOUNT SOCIAL di Jaron Lanier 160 pp. – Il Saggiatore (2018) Titolo originale: Ten Arguments for Deleting Your Social Media Accounts Right Now ISBN: 978-88-428225166 Prezzo (ed. cartacea): € 10,00 https://www.ilsaggiatore.com Prezzo (ed. EPUB): € 4,99 https://www.ibs.it

Ci racconta l’autore che i segreti più profondi della Cia e dell'Nsa sono stati hackerati e resi pubblici più di una volta. Ma ci dice anche che da nessuna parte, nemmeno nel dark web, troveremo una copia dell'algoritmo di ricerca di Google o dell'algoritmo del feed di Facebook. Oggi questi algoritmi determinano l'andamento della vita umana sul nostro pianeta. Jaron Lanier, informatico della Silicon Valley, pioniere della realtà virtuale, non ha nessun account social. In “Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social” spiega perché non dovremmo averne nemmeno noi. Ci spiega, in modo arguto e divertente ma tecnicamente rigoroso, che Google e Facebook, insieme a Instagram, WhatsApp (cioè di nuovo Facebook), Twitter e gli altri social costituiscono l'impero della modificazione comportamentale di massa. Non senza qualche ragione sostiene che i social tirino fuori il peggio, spingendo a manifestazioni di sentimenti (odio incluso) di cui non ci si pensava capaci; ingannano con una popolarità puramente illusoria; spacciano dopamina a suon di like, creando dipendenza. Distorcono il rapporto con la verità e degradano la capacità di empatia, disconnettendo dagli altri esseri umani anche se ci si sente più connessi che mai. Difficile non concordare con questa analisi, anche alla luce di quanto si trova sui social, che ad esempio in occasione della pandemia di Covid19 sono riusciti a dare il peggio di sé. Meno facile, però, concordare con la soluzione proposta. Si può decidere di non avere account sui social, esattamente come si può preferire di non frequentare certi luoghi o certi ambienti reali, preferendone altri. Ma chiudersi in casa perché il mondo non ci piace non è mai stata e non è la soluzione ai problemi. È molto più difficile (ma sicuramente più utile) prendere atto di un problema, con la competenza e il rigore mostrati dall’autore, e poi, invece di scappare a nascondere la testa sotto la sabbia, cercare di capirne l’origine, qui molto probabilmente dovuta a poca cultura e ancor minore educazione all’espressione rispettosa delle proprie idee, e tentare di proporre correttivi. Bisognerebbe sempre considerare che gli strumenti, in sé, non sono mai buoni o cattivi: è l’uso che se ne fa che può essere utile o nocivo. Forse, al di là della provocazione del titolo, l’invito che si può trarre da questo libro è quello a un uso consapevole dei social, evitandone l’abuso.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO A&T Automation & Testing pp. 46-47-94

IMTS

pp. 14-66

Aerotech

pp. 50-54

Labcert

pp. 24-25

Aviatronik

pp. 3-6-90

Luchsinger

pp. 30-92

LTTS

pp. 40-41

Cibe Cogo Bilance Creaform Ametek DSPM Industria

• Tarature nei laboratori medici

Hamamatsu

• Misure per la ripartenza

Hexagon Metrology

E molto altro ancora...

IC&M

pp. 18-34 pp. 38-57-80 pp. 63-72 pp. 28-62-76 pp. 22-80 pp. 20-21-86

PCB Piezotronics pp. 26-32-50-52-80 Physik Instrumente

pp. 36-62-76

Rupac

pp. 2-4-90

Tamburini

pp. 12-13-90

VEA

pp. 8-9-60

p. 44

T_M

N.

3/20  93


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