Tutto_Misure n. 3 - 2019

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MISURE E FIDATEZZA

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Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani Articolo di M. Catelani1, L. Ciani1, L. Cristaldi 2, F.A. Marchitelli 2

Affidabilità delle misure e misure per l’affidabilità Affidabilità e Industria 4.0: il parere delle aziende

RELIABILITY AND INDUSTRY 4.0: THE POINT OF VIEW OF INDUSTRIES This paper reports on the results of a survey submitted, thanks to the help of this journal’s publisher, to industrial people who follow this journal and are included in the mailing list of Tutto_Misure. With the optimistic perspective of those who write under the beach umbrella, let us say that these results provide a first, though, at the same time, promising analysis since the collected answers (32 in total) can be used, in the future, as the starting point for a more detailed and organized analysis. RIASSUNTO In questo contributo si riportano i risultati di un sondaggio proposto, grazie alla disponibilità dell’editore di questa rivista, al personale delle aziende che seguono il giornale e i cui nominativi rientrano nella mailing list di Tutto_Misure. Con l’ottimismo di chi scrive sotto l’ombrellone, diremo che i risultati forniscono solo una prima ma, allo stesso tempo, promettente analisi in quanto il campione di sondaggi raccolto (32 in tutto) potrebbe essere in futuro utilizzato per un’analisi più capillare e articolata. INTRODUZIONE

Come ormai è noto ai lettori, sotto il termine “Industry 4.0“ si ritrova un nuovo paradigma che ha dato il via a quella che è oggi nota come la quarta rivoluzione industriale. Questa rivoluzione si basa sull’utilizzo di “nuove” (solo per la consuetudine della maggior parte delle industrie) tecnologie, chiamate “tecnologie abilitanti” (KET, key enabling technology) e su di una collaborazione, che se pur non ottimale può essere considerata quanto meno soddisfacente, con enti di ricerca pubblici e privati nell’ambito della ricerca e dello sviluppo di prodotti e servizi che integrano le KET. Il cuore del nuovo paradigma è l’interconnessione veloce tra tutte le attività aziendali e la capacità di condividere e analizzare in modo efficiente importanti moli di dati. Le ricadute sono diverse ma occorre fare un focus su quello che è l’impatto del paradigma sul-

l’applicazione delle tecniche di affidabilità. Ciò che è stato sin da subito evidenziato è che le l’analisi dei ben noti big data forniscono un osservatorio privilegiato ai tecnici delle manutenzioni e forniscono una chiave di lettura importante nella gestione delle obsolescenze. Ma se la prognostica è uno degli output del paradigma, l’applicazione dello stesso richiede che sistemi e infrastrutture siano sicuri (safety e security sono parole chiave) ma allo stesso tempo efficienti: in sostanza l’accento si sposta sull’affidabilità e sulla disponibilità. Senza queste caratteristiche tecnologie note come: – robotica avanzata; – realtà aumentata; – integrità orizzontale/verticale. rischiano di essere sogni nel cassetto perché tecnologie critiche. Le Smart Factory per raggiungere gli obiettivi di:

– maggiore flessibilità; – maggiore velocità di produzione; – maggiore produttività in tempi minori; – migliore qualità e minori scarti. richiedono quindi maggiore affidabilità, disponibilità, sicurezza e protezione. Inutile dire che quanto richiesto dall’applicazione efficace del paradigma sollecita le aziende a formare/acquisire personale qualificato, capace di saper utilizzare queste nuove tecnologie mettendo a fattor comune competenze di un certo livello: questa esigenza sicuramente sollecita le università (e per gli aspetti di aggiornamento gli enti di formazione) a riguardare criticamente i mix didattici in modo da fornire ai nuovi laureati competenze che non è sempre detto siano solo di natura tecnologica. La norma 17024 definisce una competenza come “capacità di applicare conoscenze e abilità al fine di conseguire i risultati” e definisce qualifica come “livello d’istruzione, formazione, addestramento ed esperienza di lavoro dimostrati, ove applicabili.”

L’EQF (European Qualifications Framework), un sistema che confronta le qualifiche professionali dei cittadini europei, introduce una nuova definizione di qualifica: è una certificazione rilasciata da un’autorità competente a conclusione di un percorso di formazione.

1 Università

degli Studi di Firenze Dipartimento d’Ingegneria 2 Politecnico di Milano Dipartimento DEIB

T_M

N.

3/19 ƒ 195


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