Tutto_Misure n. 3 - 2019

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MALAMETROLOGIA

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Alessandro Ferrero 1, Dario Petri 2

I guasti della malametrologia Quando trascurare i fondamenti delle misure provoca danni

WHEN FAKE METROLOGY CAUSES DAMAGES The paper deals with a number of real cases where having disregarded the fundamentals of metrology caused a wrong interpretation of the obtained data and, consequently, wrong decisions that caused several damages, mostly economical, though, in some cases, the consequences were also dramatic. RIASSUNTO L’articolo considera alcuni casi reali in cui la mancanza di un’analisi critica dei dati sperimentali alla luce dei fondamenti della metrologia, ha causato un’interpretazione errata dei dati stessi e, conseguentemente, decisioni errate che hanno causato ingenti danni, generalmente economici, sebbene, in alcuni casi, le conseguenze siano state drammatiche. METROLOGIA E MALAMETROLOGIA

Siamo sicuri di non dire nulla di nuovo ai lettori di Tutto_Misure se definiamo la metrologia – la scienza delle misure – come quell’insieme di processi, descrittivi e sperimentali, che permettono di ottenere quell’insieme di valori che possono essere ragionevolmente attribuiti a una grandezza [1]. Compito della metrologia è, conseguentemente, quello di quantificare, attraverso un’attenta valutazione dell’incertezza di misura, quanto ragionevoli siano i valori ottenuti con una misura, in modo che si possa stabilire quanto affidabili siano le decisioni prese sulla base di quell’insieme di valori [2]. Purtroppo, come tutte le cose, anche la metrologia ha il suo lato oscuro, che emerge tutte le volte che ci si affida in modo acritico ai soli processi sperimentali, dimenticando quei fondamenti metodologici che permettono di costruire un soddisfacente modello dell’attività di misura per mezzo del quale individuare tutte le cause che possono rendere irragionevoli i valori ottenuti [3]. In altre parole, il lato oscuro può prendere il sopravvento quando ci limitiamo a leggere e a prendere per buone le indicazioni di uno strumento senza passarle al vaglio della cultura metrologica. E la metrologia si trasforma inesorabilmente in malametrologia.

La conseguenza? Un mare di guai, perché se non si è in grado di stabilire quanto ragionevoli e affidabili siano i valori misurati, non si può essere in grado neppure di stabilire se le decisioni prese a partire da quei valori siano corrette, e quale sia il rischio che siano errate. Per dimostrare che quanto affermato non è dovuto all’esagerazione di chi vuole a tutti i costi affermare l’importanza di una corretta e sistematica applicazione della cultura metrologica, ma che, al contrario, il rischio d’incorrere in effetti dannosi, se non catastrofici, è concreto, riportiamo nel seguito alcuni dei molti eventi, per la maggior parte recenti, che sono saliti agli onori della cronaca, analizzando anche quali aspetti metrologici sono stati trascurati e hanno portato alle nefaste conseguenze illustrate. L’AFFONDAMENTO DEL VASA

va percorso più di due miglia quando una folata di vento lo fece inclinare a meno di 120 m dalla costa. Iniziò a imbarcare acqua dai portelli dei cannoni e colò a picco in pochi minuti, facendo almeno 40 vittime tra le circa 130 persone presenti a bordo. Fortunatamente, le condizioni di quel tratto di mare risultarono ideali per la conservazione del relitto, che fu recuperato nel 1961 ed è oggi visibile e visitabile, completamente restaurato, nell’omonimo museo di Stoccolma. Quali furono le cause dell’instabilità che condusse all’affondamento? Si sa per certo che il progetto originale era meno imponente. Ma il re lo fece modificare, chiedendo che il galeone venisse significativamente allungato. Il mastro carpentiere, che ne aveva curato il progetto e che, forse, sarebbe stato l’unico in grado di opporsi a questa richiesta, si ammalò e morì poco dopo, lasciando la direzione dei lavori a mani molto meno esperte e obbedienti alla volontà del re. Indagini eseguite in epoca moderna hanno inoltre permesso di scoprire che le squadre delle maestranze che hanno costruito lo scafo usavano strumenti di misura tarati con riferimenti diversi: il piede svedese (corrispondente a 12 pollici) e il piede di Amsterdam (corrispon-

Iniziamo da un fatto antico e poco noto: l’affondamento del Vasa. Il Vasa era stato progettato e costruito, tra il 1626 e il 1628, su ordine del Re Gustavo II Adolfo di Svezia per essere il più potente (era armato con 64 cannoni) e imponente galeone dell’epoca. 1 Varato nel 1628, il 10 agosto dello stes- Politecnico di Milano so anno partì per il suo viaggio inaugu- alessandro.ferrero@polimi.it rale, nonostante fossero stati avanzati 2 Università di Trento seri dubbi sulla sua stabilità. Non ave- dario.petri@unitn.it T_M

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