Tutto_Misure n.1 - 2022

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N° 1 - Anno 24 - Marzo 2022

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

Le Misure strumento per la ripresa

ANNO XXIV N. 01 2022

EDITORIALE Prospettive

IL TEMA Misure dimensionali di alberi forgiati

ALTRI TEMI La verifica dei contatori di energia elettrica La direttiva MISE sulle verifiche periodiche

TESTING & DINTORNI La Transizione, lÊIdrogeno e lÊATEX

TECNOLOGIE IN CAMPO Innovare per diminuire i costi, anche quelli del cliente! Uno sguardo alla fabbrica automatizzata del futuro Simulazione multi-fisica: i vantaggi delle prove virtuali Quando lÊimpresa familiare investe in metrologia... Novità organizzative e tecnologiche, ma al centro le risorse umane

ALTRI ARGOMENTI La logica Fuzzy nellÊanalisi di sicurezza CON IL SOSTEGNO DI

Il ruolo sociale della metrologia La Smart Metrology non è unÊopzione Metrologia in ambito sanitario La storia del GMEE

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LAT L LA T N° 019


TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Disponibile in 2 versioni con differenti classi di accuratezza il profilometro e costituito da un grande piano in granito su cui si trova installata la testa motorizzata di misura. L’operatore può settare anche la velocita di esplorazione, pressione di misura e direzione verticale a salire o a scendere del tastatore. L’ampia corsa di rilevazione di 200 mm sull’asse X e di 50 mm (Z1) del tastatore è usufruibile sull’intera corsa di spostamento motorizzato di 450 mm dell’asse Z. Il profilometro è inoltre dotato di sistemi anticollisione per la sicurezza di misura. Lo strumento viene fornito completo di PC ultima generazione, sistema operativo Windows, tastiera, mouse, joystick di controllo, master di taratura, tastatore standard H30 mm. Prezzo di assoluto interesse.


TUTTO_MISURE Misure dimensionali di alberi forgiati

Dimensional measurements of forged shafts by means of 2D laser triangulation scanner V. Marcotuli, M. Colombo, M. Tarabini

11 Tecnologie in campo – Innovare per diminuire i costi, anche quelli del cliente Tecnologies in actions: Innovate to reduce costs, even those of the customer! A cura di M. Mortarino

65 Metrologia e Contratti – Parte 23: Story Points: cosa misurano? Metrology and contracts – Part 23: Story Points: what do they measure? Luigi Buglione

91 Analisi di unÊantica collezione di strumenti scientifici: gli strumenti del Collegio Rotondi Analysis of an ancient collection of scientific instruments: the Rotondi College Gabriele Cattaneo

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ANNO XXIV N. 01 2022

IN QUESTO NUMERO

Editoriale: Prospettive (Alessandro Ferrero) 7 Il tema: Misure dimensionali Misure dimensionali di alberi forgiati (Valerio Marcotuli, Maurizio Colombo, Marco Tarabini) 11 Gli altri temi: Metrologia legale Accreditamento di laboratori per la taratura di sistemi per la misura dell’energia elettrica su impianto (Giuseppe La Paglia) 17 Gli altri temi: Malametrologia C’è un metrologo a Roma? (Alessandro Ferrero) 25 La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) 35 La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO (a cura di Enrico Silva) 45 La Pagina dellÊIMS Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society (M. Parvis, S. Rapuano) 47 Testing & dintorni La Transizione, l’Idrogeno e l’ATEX (articolo di Mirko Martina) (a cura di Massimo Mortarino) 51 Misure e fidatezza La logica Fuzzy a supporto degli strumenti utilizzati nell’analisi della sicurezza dei sistemi industriali (articolo di M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi,G. Patrizii) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani) 57 Tecnologie in campo Misure e prove per competere: altri casi di successo (a cura di Massimo Mortarino) 65 Metrologia generale Il ruolo sociale della cultura metrologica (articolo di Luca Mari, Dario Petri e Alessandro Ferrero) (a cura di Luca Mari) 87 Manifestazioni, Eventi e Formazione 2022: eventi in breve 90 I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti – Parte 23 (a cura di Luigi Buglione) 91 Metrologia legale e forense Nuove norme, vecchie abitudini (a cura di Veronica Scotti) 95 Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, P. Carbone e N. Paone) 97 Smart Metrology Perché la Smart Metrology non è più un’opzione (articolo di Jean-Michel Pou) (a cura di Annarita Lazzari) 99 Metrologia⁄ per tutti! Metrologia in sanità: i controlli nelle sale operatorie Esperienza di un’azienda italiana (a cura di Michele Lanna) 105 Commenti alle norme: la 17025 17025 – Presentazione dei risultati – Decima parte: Contenuto del documento finale (a cura di Nicola Dell’Arena) 109 Storia e curiosità Storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) Quinta parte: Gli anni precedenti alla transizione (Mario Savino) 111 Analisi di un’antica collezione di strumenti scientifici: gli strumenti del Collegio Rotondi (Gabriele Cattaneo) 123 Abbiamo letto per voi 128 News 30-41-46-56-60-86-88-92-94-98-102-104 110-112-114-118-120-122-124-127

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TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

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Sede principale: Via Roma 103 – 21017 Samarate (VA) Unità locale: Via G.B. Bardanzellu 46 – 00155 Roma Tel. 0331/227911 – Fax 0331/227944 E-mail: aviatronik@aviatronik.it Web: www.aviatronik.it Persona da contattare: Massimo Rebellato

Da oltre 40 anni Aviatronik si occupa della taratura e manutenzioni di strumenti e apparecchiature nel settore avionico. Centro SIT n. 019 dal 1982, divenuto poi LAT n. 019 nel 2011, il nostro laboratorio effettua circa 13.000 tarature l’anno. Affidarsi ad Aviatronik significa poter contare sui laboratori più avanzati d’Europa, sia per caratteristiche tecniche sia per numero e varietà delle grandezze metrologiche disponibili. Siamo in grado di effettuare tarature presso i nostri laboratori e on site, grazie alla nostra unità mobile. Nello specifico ci occupiamo della taratura di stru-

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menti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al knowhow acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. Consulta le tabelle di accreditamento sul nostro sito: www.aviatronik.it.


EDITORIALE

Alessandro Ferrero

Prospettive

Future prospects

Cari Lettori, mai come quest’anno avrei voluto sfuggire da quella vetusta e spesso un po’ vuota tradizione che impone, all’inizio di un nuovo anno, di guardare alle prospettive future. Sia perché, non essendo particolarmente versato nell’arte di leggere una sfera di cristallo, che non possiedo, mi esporrei al ridicolo di insulse banalità o di previsioni puntualmente smentite dai fatti; sia perché gli eventi di questi ultimi tempi hanno fatto nascere in me qualche dubbio su quello che ci possiamo attendere. Mai come quest’anno, però, avrebbe significato nascondere la testa sotto la sabbia. Dopo aver perso il conto delle volte in cui ho cancellato e riscritto questo editoriale, ben conscio che quando lo rileggerò pubblicato mi apparirà inadeguato come le precedenti versioni, scossi via i residui di sabbia, provo a decifrare ciò che il nostro mondo delle misure si può attendere. Evito qualunque analisi geopolitica, che non mi compete e per la quale non mi sento per nulla attrezzato, limitandomi al piano strettamente tecnico. Stavamo, molto probabilmente, uscendo dalla fase più acuta di una pandemia, che stava dando segni di voler diventare endemica, e i segnali raccolti in questi due difficili anni ci indicavano con sufficiente chiarezza che la realtà delle misure aveva sofferto meno di altre realtà. Tra tanti segnali negativi di come la mancanza di una diffusa cultura metrologica avesse impedito di affrontare la pandemia sulla base di dati metrologicamente validati e, quindi, affidabili, è emerso un aspetto promettente e significativo: il mondo produttivo ha iniziato a dare maggiore importanza alle misure, come importante strumento per ottimizzare la produzione in un momento di crisi, in cui ridurre i costi senza penalizzare la qualità è diventata sempre di più l’arma vincente per restare competitivi. Non c’è stato neppure il tempo di pensare di rallegrarsene che è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina, che sta tenendo tutti con il fiato sospeso per l’imprevedibilità degli sviluppi che può assumere. Uno sembra però chiaro: una nuova crisi energetica, almeno per quei Paesi (come il nostro) poveri di risorse primarie e, soprattutto, della lungimiranza necessaria per gestirle al meglio (ma

ricchi di aprioristici rifiuti che, se si potessero convertire in energia, ci renderebbero autosufficienti). La migliore arma per ridurre, nell’immediato, gli effetti della ridotta disponibilità di energia primaria è certamente quella di ottimizzare i consumi, eliminando qualunque spreco. Ci ritroviamo, in modo altrettanto, se non ancora più drammatico, nella stessa situazione in cui ci ha messi la pandemia: produrre al meglio con il minimo delle risorse. Ancora una volta sapere cosa misurare, come misurarlo, quale incertezza obiettivo ci serve per quella data applicazione e come garantirla nel tempo sembra essere lo strumento adatto per affrontare la crisi. Lo abbiamo saputo usare per limitare i danni della pandemia, ci può aiutare a superare questa crisi e ancor più, in prospettiva futura, a produrre senza sprecare risorse sempre più preziose per la nostra stessa sopravvivenza. Forse, nonostante gli eventi, il pessimismo più nero non è giustificato, perché qualche strumento per venire fuori da questa situazione lo abbiamo. Mai come in questi tempi, però, mi torna alla mente ciò che disse Churchill parafrasando, pare, le parole di Santayana: chi non impara dalla storia è condannato a ripeterla. Vale per gli aspetti geopolitici, ma vale anche in un campo, quello scientifico-tecnico, che deve per sua natura guardare avanti. In questo campo, la storia rappresenta una sorta di specchietto retrovisore in cui guardare, di tanto in tanto, per ricordare cosa ci ha portati al punto in cui ci troviamo, comprenderne gli aspetti positivi, per trarne insegnamento, e quelli negativi per non ripetere gli errori. Tutto_Misure ha un obiettivo: sviluppare e disseminare la cultura delle misure in tutti i suoi aspetti, senza dimenticare il percorso seguito per trarne utili insegnamenti. È per questo che, tra le nostre rubriche, ce n’è una su Storia e Curiosità. Per non rischiare di ripetere gli errori del passato e per contribuire a vedere il futuro sotto prospettive un pochino meno cupe di quel che sembrano. È il nostro piccolo contributo a sviluppare cultura e conoscenza, le uniche armi che, invece di distruggere, costruiscono. Se saremo bravi, avremo prospettive. Altrimenti… No, non ci possiamo permettere un altrimenti! Buona lettura. Alessandro Ferrero (alessandro.ferrero@polimi.it)

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A lAlessandro essandro Frul li Frulli Account Manager Account Manager

Reverse engineering: PolyWorks|Modeler™ 2021 offre una moderna soluzione la creazione automatica di superfici “La nostra missione pone i clienti alper centro delle attività del Supporto tecnico” La tecnologia di reverse-engineering e il flusso di lavoro intelligenti accelerano la creazione di modelli superficiali compatibili con progetti CAD di alta qualità, a partire dai dati di scansione 3D

Ciao Alessandro, iniziamo con le presentazioni…? Mi chiamo Alessandro Vicinelli, sono il direttore del supporto tecnico di PolyWorks Europa. Ho iniziato come ingegnere di produzione, per poi passare alla qualità e alla metrologia in un’azienda di stampaggio automatico del settore automotive. Da quando è presente il supporto tecnico in Italia? Con PolyWorks|Modeler 2021, InnovMetric, leader globale nelle soluzioni software di metrologia 3D intelligente, presenta PolyWorks Europa inizia ufficialmente a operare in Italia ad aprile del 2016, ma le attività di una nuova tecnologia automatica per la creazione di superfici. supporto erano già iniziate l’anno precedente. Dalla versione 2021 i modelli di superfici NURBS prodotti sono leggeri e modificabili nel software CAD; l’attività di reverseengineering è semplificata grazie all’integrazione della creazione automatica di superfici nel flusso di lavoro di modellazione Cosa rappresenta per PolyWorks Europa il supporto tecnico? superficiale basata su curve. La soluzione di nuova generazione PolyWorks|Modeler 2021 per la generazione di superfici acceIl supporto tecnico si basa su 3 attività cardini: dimostrare il simulazione prodotto, formare i clienti, supporlera la creazione di modelli, per applicazioni come la fresatura, la visualizzazione 3D, la con applicativi dedicati, tarli nelle sfide quotidiane mettendo a disposizione dei nostri account manager dei nostri e offre ai progettisti CAD layout di patch, ideali per iniziare un progetto a partire dalla scansione di un oggetto efisico. partner, Application Specialist (AS) formati e motivati. La nostra missione pone al centro di queste attività i clienti, con i quali cerchiamo di instaurare fin dal primo incontro un rapporto di collaborazione e fiducia,Specialist ascoltando le loro esigenze e proponendo soluzioni 3 domande a Giada Leminci, Application presso PolyWorks Europa Italiaspecifiche per le varie necessità. Una volta che i clienti ci accordano fiducia scegliendo PolyWorks®, il secon1) Cosa si intende per flusso di lavoro superficiale basato su curve? do passo è quello di fornire una formazione adeguata ed efficace. Ogni licenza include un conPolyWorks Modeler è una soluzione presente nel mercato da circa 25 anni. Finora l’operatore tratto di supporto che dà la possibilità di contattare i tecnici telefonicamente o tramite canali digitali per confrontarsi con i seguiva un flusso di lavoro prevalentemente manuale, basato sulla creazione ed editing di nostri AS su casi applicativi. Tutto questo è possibile formando in modo continuo e mirato i nostri tecnici. Con la stessa logica curve. Le patch NURBS venivano create automaticamente dalla rete di curve. A partire dalla verlavoriamo anche con la rete di partner. sione 2021 anche la rete di curve viene creata in automatico dal software. Gli strumenti di creazione ed editing sono ancora utilizzabili per la gestione delle aree critiche, lasciando che l’opeCom’è organizzato li supporto tecnico di PolyWorks insul Italia? ratore mantenga il controllo risultato. La sede operativa è a Pistoia e abbiamo 7 tecnici che lavorano in home-office in grado di coprire tutta l’Italia. Gli AS si alternano fra supporto da remoto, corsi e dimostrazioni del prodotto: per attività complesse abbiamo tecnici 2) Qual è il principale beneficio di questo nuovo particolarmente flusso di lavoro presente nella versione 2021? esperti in vari settori (CMM, Macro, Reverse, GD&T, etc). L’obiettivo finale dell’attività di reverse-engineering è sempre quello di ottenere un modello Questo tipo di organizzazione CAD ci permette, purstp mantenendo un livello eccellenza nelle attività svolte, ottimizzare le in formato o igs. La versione 2021dioffre una soluzione a singolo clickdiper avere velocerisorse: oltre a corsi, dimostrazioni e interventi di supporto tecnico abbiamo completato diversi progetti di customizzazione. mente un modello di qualità compatibile con i software per le applicazioni a valle, siano esse di simulazione o progettazione. Il singolo click per la generazione delle superfici è lo strumento Hai parlato di Macro e customizzazioni, spiegaci meglio. chiave per rendere il flusso di lavoro più efficiente. Infatti, una volta create rapidamente e automaticamente le superfici Ogni licenza di PolyWorks include gratuitamente un linguaggio macro molto potente e allo stesso tempo sull’aspetto semplice e intuiNURBS, l’operatore applica le modifiche in modo più rapido e immediato, concentrandosi maggiormente qualitivo chedel consente ad ogni utilizzatore, anche senza esperienza di programmazione, di scaricare delle macro dalla TSZ (Techtativo risultato. nical Support Zone) o convertire in un singolo “click” un numero qualsiasi di operazioni. Se il cliente lo desidera, offriamo anche servizi di customizzazione avanzati fare fronte esigenze più complesse. 3) Quali tipologie di dati di scansione 3D per possono esserealle utilizzati? Il dato di partenza è un modello poligonale, che può essere acquisito direttamente in Inspector per Modeler o importato. Nel Parlaci di progetti futuri primo caso si utilizzano i plugin dedicati, per ottenere in tempo reale una scansione di qualità da teste laser installate su CMM, Abbiamo da poco ricevuto il primo ordine per il nostro nuovo prodotto cheda consente una rivolubracci antropomorfi o sistemi robotizzati in genere. Nel secondo caso siPolyWorks|DataLoop™, importa un file .stl, ottenuto tomografia, sistemi zionaria gestione, analisi e condivisione dei dati parallelamente importantissimo iniziando un periodo di test a luce strutturata, luce bianca e, in generale, daetutti i dispositivi un in grado di generarecliente questosta formato. sempre di quanto sta già accadendo in nord ci prepariamo supportareinlamodello diffuInfine,di sePolyWorks|DataLoop. il dato a disposizione èSulla unascia nuvola di punti (acquisita in tempo realeAmerica, o importata) è possibileaconvertirla sione su largaall’interno scala di questo prodottoSono che rivoluzionerà il modo di lavorare nostri mostrare e spiegare ciò di poligonale di PolyWorks. supportati in importazione tutti i dei formati diclienti. nuvolePer di punti. cui vimaggiori ho appena parlato, stiamo preparando numerose prima delle quali si terrà presso FICO l’11 Marzo 2022. Per informazioni su PolyWorks Modeler 2021iniziative, CLICCARElaQUI. 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MISURE DIMENSIONALI

Valerio Marcotuli 1, Maurizio Colombo 2, Marco Tarabini 1

Misure dimensionali di alberi forgiati mediante scanner laser 2D a triangolazione

trollando la corsa della pressa; 2) lunghezza totale o distanza tra variazioni di sezione; 3) rettilineità complessiva lungo l’asse principale. Generalmente la forgia aperta rappresenta un ambiente ostile, a causa della presenza di polvere, temperature elevate, rumore e vibrazioni. Di conseguenza, i metodi e le strategie convenzionali per il monitoraggio del procesRIASSUNTO so spesso non risultano adatti in queIn questo articolo, descriviamo un sistema di misura senza contatto per la sto contesto industriale. Al giorno sezione di barre forgiate, basato su uno scanner laser 2D che osserva l’og- d’oggi la maggior parte delle forge getto da una posizione fissa. Il sistema acquisisce scansioni multiple del pro- utilizza misure di contatto, eseguite da filo, poi un algoritmo di machine vision ricostruisce la geometria per stimarne un operatore con calibri manuali/ le dimensioni. L’incertezza tipo, quantificata sia sperimentalmente sia me- meccanici. Questo metodo è lento, diante simulazioni, è inferiore a 3 mm quando si misurano oggetti con di- potenzialmente pericoloso e, sopratmensioni di 1 m. tutto, impreciso poiché la misura dipende strettamente dalle capacità dell’operatore che MISURE IN FORGIA APERTA: tende ad allontanarsi il più IERI, OGGI E DOMANI velocemente dal pezzo incandescente [1]. La produzione di alberi in acciaio ha un La tecnologia di misurazioruolo centrale nell’industria manifattune dimensionale senza conriera di dispositivi meccanici. I prodotti tatto può essere una valida di dimensioni più importanti (lunghezalternativa per questo scoze superiori ai 6 m, diametri prossimi o po: un possibile metodo di superiori a 1 m) sono di solito realizzati misura è quello della triantramite forgiatura a stampo aperto e golazione a laser blu, con rappresentano la base per la produziolunghezza d’onda comprene di alberi turbina o di grossi alberi a sa tra 360 e 480 nm; il laser camme per applicazioni navali. Nell’oosserva il forgiato da una perazione di forgiatura i particolari Figura 1 – Schema di lavorazione in forgia posizione fissa e consente la vengono riscaldati a temperature sua stampo aperto misura di una sola porzione periori a 1.000 °C in forni a gas medella sezione. Siccome il tano; successivamente il pezzo viene lavorato per mezzo di una pressa verti- tempo possibile, evitando di lasciare profilo ruota durante la forgiatura, è cale che, attraverso magli di forme e un eccessivo sovrametallo per le suc- possibile effettuare scansioni multiple dimensioni variabili, modella il mate- cessive fasi di finitura. L’obiettivo gene- durante la lavorazione e quindi, attrariale. Le operazioni vengono controlla- rale è quello di ottenere la forma che verso un sistema di computer vision, è te da un operatore, che da remoto de- minimizzi il sovrametallo da asportare possibile ricomporre il profilo del fortermina la posizione di ogni colpo della nel processo di finitura, per minimizza- giato. pressa sul pezzo d’acciaio attraverso re i costi. In generale, i parametri geoun manipolatore. metrici da controllare durante il pro1 Dip. Meccanica, Politecnico di Milano È fondamentale controllare le dimen- cesso sono: sioni dei semilavorati durante la fase 1) dimensioni caratteristiche delle se- valerio.marcotuli@polimi.it di modellazione per raggiungere le zioni (diametri, lati), che di solito ven- 2 One-off solution - Automation specifiche desiderate nel più breve gono stimate in modo indiretto con- Software Service, Carate Brianza (MB) DIMENSIONAL MEASUREMENTS OF FORGED SHAFTS BY MEANS OF 2D LASER TRIANGULATION SCANNER In this paper, we describe a non-contact measurement system for the section of forged bars based on a 2D laser scanner that observes the object from a fixed position. The system acquires multiple scans of the profile, then a machine vision algorithm reconstructs the geometry for estimating the dimensions. The standard measurement uncertainty, quantified with experiments and simulations, is lower than 3 mm when measuring objects with dimensions of 1 m.

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N. 01 03 ;2022 2016 riva che il numero minimo di acquisi- ni identificate da massimi e minimi zioni per ricostruire l’intera sezione locali. Quando tutte le curve sono posarà pari a 3, con rotazioni di 120°; un sizionate correttamente, la ricostruzioGli scanner laser a triangolazione bi- numero di osservazioni maggiori con- ne della geometria può essere ottimizdimensionali utilizzano una sorgente sente di ridurre l’incertezza di misura. zata osservando le distanze residue tra luminosa costituita da un diodo laser e Generalmente le nuvole di punti ac- la prima e l’ultima curva, trovando i un ricevitore per trovare, tramite trian- quisite possono includere oggetti ap- parametri di correzione e riorganizgolazione trigonometrica, le coordina- partenenti al background e non al mi- zando le posizioni di tutte le curve. te del punto in cui il raggio laser impat- surando (forgiato). Nel sistema da noi L’ultima fase prevede la valutazione ta sulla superficie di un oggetto. Se il proposto, il background viene identifi- dei parametri dimensionali della geolaser si sposta lungo una linea retta, la cato tramite clustering analysis, un’o- metria ricostruita (esempio in Fig. 3) sezione dell’oggetto viene discretizza- perazione di raggruppamento di ele- seguendo due procedure distinte: ta in una nuvola di punti. Strumenti di menti in classi, ampiamenquesto tipo vengono chiamati anche te utilizzata nell’ambito del profilometri senza contatto; nell’ambi- machine learning. Poiché to della forgia aperta, questa tecnolo- questo tipo di nuvole ha un gia può essere sfruttata per monitorare numero indefinito di punti in tempo reale le dimensioni del semi- non ordinati e un numero lavorato durante la modellazione. Al indefinito di elementi alfine di non utilizzare diodi laser con l’interno del dataset, una potenza troppo elevata, i dispositivi soluzione adatta è rapcommerciali richiedono solitamente di presentata dal metodo posizionarsi a distanze di 1-5 m dal DBSCAN (Density-Based forgiato per riuscire a osservare dia- Spatial Clustering of Applications with Noise). Quemetri fino a 1,5 m [2]. Un’ulteriore sfida tecnologica è quella sto metodo utilizza due pa- Figura 3 – Esempio di geometria ricostruita dalle nuvole di realizzare un sistema di misura indi- rametri, e : il primo indidi punti: al raggio è stato tolto un offset, per consentire la visualizzazione del profilo pendente dall’impianto di forgia, uti- ca una distanza massima lizzando un solo profilometro posizio- per cui due punti apparnato in modo da osservare lateral- tengono allo stesso cluster e il secondo 1) per le sezioni circolari, il diametro mente il forgiato. Il sistema, oggetto di è il numero minimo di elementi per for- massimo, medio e minimo come distanze tra due punti diametralmente domanda di brevetto, osserva una se- mare un cluster. zione della barra forgiata (in genere La scelta di questi due parametri può opposti rispetto a un centro stimato da circolare o poligonale) solo in una sua influenzare la procedura di classifica- un fitting circolare; parte, come illustrato in Fig. 2. Ne de- zione, per cui è fondamentale definire 2) per le sezioni poligonali la dimeni limiti superiori e inferiori sione massima, media e minima di conoscendo il tipo di geome- ogni coppia di lati paralleli. tria che ci si aspetta. Successivamente i punti della nuvola appartenenti al so - ANALISI SPERIMENTALI lo profilo forgiato vengono riassunti da una curva inter- Le prestazioni del sistema di misura polante. I risultati ottimali so- descritto sono state verificate, in una no stati ottenuti utilizzando prima fase, presso il VBLab del Politecfunzioni polinomiali con or- nico di Milano, per mezzo di un banco dine maggiore di quattro. prova appositamente realizzato. In L’operazione di fitting poli- una seconda fase, il sistema è stato nomiale viene applicata al- testato in ambiente industriale. Per le l’intera nuvola di punti nel prove è stato selezionato uno scanner caso di profili circolari, men- laser modello 2ODS 1950 prodotto tre dev’essere applicata al dalla DSE-Danish Sensor Engineering, singolo lato della forma poli- con campo di visione tra 1,5 m e 2,4 m gonale in seguito all’identifi- e un raggio laser nel campo del violetcazione dei vertici. Le curve to (lunghezza d’onda pari a 405 nm) ricostruite sono quindi so- idoneo per le superfici dei forgiati inFigura 2 – Esempio di sequenza di acquisizione vrapposte una dopo l’altra, candescenti (1.000-1.200 °C) che della sezione del forgiato con 4 rotazioni per mezzo di features comu- emettono radiazioni nel campo del PROFILOMETRO LASER PER LA FORGIATURA

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N. 01 ; 2022 rosso e infrarosso (oltre i 600 nm). In una fase preliminare, lo scanner è stato caratterizzato metrologicamente valutandone la ripetibilità su piani metallici scabri. I test hanno portato all’identificazione di un’incertezza strumentale compresa tra 0,6 mm e 0,9 mm: i dati si sono rivelati coerenti rispetto alle specifiche dichiarate dal costruttore. Il passo successivo ha riguardato la valutazione della dispersione delle nuvole di punti su superfici cilindriche: si è notato, infatti, un peggioramento della ripetibilità quando il laser colpisce la superficie circolare con angoli d’incidenza non nulli (prossimi alla tangenza). L’andamento dello scarto tipo in funzione dell’angolo d’incidenza è illustrato in Fig. 4. Successivamente lo scanner è stato inserito in una cassa protettiva per alte temperature con un sistema di raffreddamento ad acqua, montata su una struttura regolabile in altezza. Questa configurazione è stata utilizzata in laboratorio per misurare il diametro massimo, medio e minimo di provini cilindrici, a loro volta misurati con una macchina di misura coordinate. Ciascun provino è stato osservato durante rotazioni discrete di 45°; l’incertezza tipo di misura risulta inferiore ai 2 mm nell’osservazione di oggetti di dimensioni prossime a 1 m a temperatura ambiente. Analogamente sono state

effettuate misure della dimensione massima e media dei lati di una sezione rettangolare effettuando quattro scansioni, ruotando il provino di 90° dopo ogni acquisizione. L’incertezza tipo di misura, in questo caso, risulta inferiore a 1,5 mm per provini con dimensione massima di 400 mm. La grandezza d’influenza principale è data dalla posizione degli spigoli durante le acquisizioni: la condizione ottimale prevede lo spigolo alla stessa altezza dell’apertura dello scanner, con i lati posizionati simmetricamente rispetto all’orizzontale. Infine, il sistema di misura è stato utilizzato in ambiente operativo, per monitorare le dimensioni di forgiati cilindrici e prismatici confrontati con misure effettuate per mezzo di un calibro manuale. La massima deviazione dal valore nominale (funzione dalla rugosità delle superfici) è risultata sempre inferiore a 3 mm per dimensioni caratteristiche della sezione fino a 1 m.

quest’ambito è sicuramente una sfida positiva e vantaggiosa: il sistema presentato è utilizzabile per forgiati di piccole e grandi dimensioni, utilizzando un solo sensore in maniera indipendente dall’impianto di forgiatura. Questo porta numerosi vantaggi: versatilità di misura, adattabilità agli spazi e ai macchinari, abbattimento dei costi d’integrazione negli impianti e semplicità nelle operazioni di manutenzione. Le prove in condizioni operative hanno riportato valori d’incertezza compatibili con le necessità del processo, eventualmente migliorabili in caso di conoscenza del dato di rotazione del manipolatore. RIFERIMENTI BLIBIOGRAFICI

[1] M. Hawryluk and J. Ziemba, “Possibilities of application measurement techniques in hot die forging processes”, Meas. J. Int. Meas. Confed., vol. 110, pp. 284-295, 2017. [2] R. Beermann, L. Quentin, G. Stein, CONCLUSIONI E. Reithmeier, and M. Kästner, “Full E MIGLIORAMENTI FUTURI simulation model for laser triangulation measurement in an inhomogeIl monitoraggio delle dimensioni dei neous refractive index field”, Opt. forgiati permette di valutare lo stato di Eng., vol. 57, no. 11, p. 1, 2018. avanzamento del processo di forgia e il corretto funzionamento dell’attrezValerio Marcotuli è ricerzatura. catore nel campo delle MiL’utilizzo delle misure senza contatto in

Figura 4 – Scarto tipo del raggio dello scanner laser rispetto all’angolo d’incidenza (Fig.4a) e definizione dell’angolo d’incidenza tra scanner e misurando (Fig.4b)

sure Meccaniche e Termiche presso il Politecnico di Milano. Si occupa di misure senza contatto, basate su triangolazione laser e videocamere, nell’ambito di processi industriali. Maurizio Colombo è laureato in ingegneria elettrica presso il Politecnico di Milano ed è esperto di soluzioni industriali nell’ambito dell’automazione.

Marco Tarabini è professore associato nel campo delle Misure Meccaniche e Termiche presso il Politecnico di Milano. Si occupa di misure nel campo della biomeccanica e di progettazione di strumenti di misura in campo biomeccanico. T_M  13


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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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Termometria in ambito biomedicale

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METROLOGIA LEGALE

Accreditamento di laboratori per la taratura di sistemi per la misura dell’energia elettrica su impianto

Giuseppe La Paglia

Le problematiche tecniche – Parte II

ACCREDITATION OF LABORATORIES TO CARRY OUT ON SITE CALIBRATION OF ELECTRICAL ENERGY MEASURING SYSTEM Since the first decades of the nineteenth century bodies have been active, in Italy, involved in on site calibration and verification of electrical energy measuring systems for fiscal matters. Beginning in 2011, these bodies, on request of Customs Agency and of the Ministry of Economic Development, have started to ask to be accredited as Calibration Laboratory. In this paper the technical issues are reported, arising from the accreditation process of this kind of Laboratories and the implemented solutions. RIASSUNTO Sin dai primi decenni del Novecento sono attivi sul territorio italiano organismi che effettuano la taratura e verifica dei sistemi di misura dell’energia elettrica presenti negli impianti industriali in particolare per fini fiscali. A partire dal 2011, tali realtà, su sollecitazione dell’Agenzia delle Dogane e del Ministero dello Sviluppo Economico hanno iniziato a richiedere l’accreditamento come Laboratori di taratura. Nel testo si riportano le problematiche a carattere tecnico emerse nel processo di accreditamento in questa specifica tipologia di Laboratori e le soluzioni adottate. In questo articolo completeremo l’esame, iniziato in un precedente numero della rivista, dei diversi documenti che trattano le operazioni tecniche da eseguire per la taratura di sistemi per la misura dell’energia elettrica su impianto. Negli articoli successivi continueremo ad analizzare gli aspetti pratici delle operazioni tecniche da attuare per la taratura e verifica dei sistemi di misura e la riferibilità delle misure effettuate. LE NORME E I DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

Guida CEI 13-71

A valle dell’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia delle Dogane del maggio 2011, che coinvolgeva Accredia nel controllo dei Laboratori che effettuano le verifiche sui sistemi di misura dell’energia installati su impianto, il CEI segnalava la sua disponibilità e interesse a svilup-

misura dell’energia elettrica. A ciò ha concorso anche il fatto che si tratta di una norma non recepita né approvata in ambito europeo o internazionale (come attualmente è richiesto) e che si trattava di una norma a carattere sperimentale (i cui termini temporali erano scaduti). Con la riunione del Comitato Tecnico 13 (CT-13) CEI del luglio 2011, s’istituiva un gruppo di lavoro per la revisione della CEI 13-4. Nel gennaio 2012 si avviavano i lavori del gruppo, che comprendeva non solo rappresentanti dei distributori di energia elettrica e dei produttori di contatori di energia, ma anche dell’Agenzia delle Dogane, del Ministero dello Sviluppo economico, dell’associazione che raccoglie i Laboratori che effettuano le verifiche e di Accredia-INRiM. Particolarmente rilevante, dal punto di vista numerico, la presenza di tecnici ENEL. Questa eterogeneità dei componenti del gruppo di lavoro ha costituito sicuramente un elemento positivo, poiché ci ha permesso di affrontare e discutere i diversi aspetti del documento sotto differenti punti di vista, con un complessivo arricchimento dei contenuti e un più ampio approccio ai problemi. Nella struttura del documento i due paragrafi principali sono: il paragrafo 5, “Elementi costitutivi” del sistema di misura, e il paragrafo 7, “Verifica dei sistemi di misura”. Per i nostri scopi, i contenuti più rilevanti sono contenuti nel paragrafo 7.3, “Verifiche su impianto”, che si articola in: 7.3.1: Verifiche sugli elementi impiantistici afferenti al sistema di misura; 7.3.2: Controllo delle prestazioni effettive dei TA e dei TV;

pare documenti di supporto a tale attività. Il CEI aveva, in effetti, già nel passato trattato l’argomento tramite la norma italiana CEI 13-4, che forniva indicazioni sulla realizzazione e verifica dei gruppi di misura dell’energia installati su impianto. La prima versione della CEI 13-4 risale al 1945; vi era poi stata una seconda revisione nel 1961 (dal titolo “Verifica dei complessi di misura dell’energia elettrica”), una terza nel 1996 e una quarta nel 2005. Il titolo di quest’ultima era stato modificato in “Sistemi di misura dell’energia elettrica – Composizione, precisione e verifica”. La necessità di revisionare la norma derivava anche dall’emissione della direttiva europea sugli strumenti di misura 2004/22/CE, che modifica le tipologie di contatori coinvolti. Per quanto mi risulta l’impatto della quarta revisione della norma è stato alquanto limitato sugli operatori che Ispettore Accredia-DT, Torino effettuavano la verifica dei sistemi di giuseppe.lapaglia@yahoo.com T_M

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zoelettrici ICP . sono essere acquisiti tramite una campagna di misure e in tempo reale. Questi accelerometri ad alta risoluzione vengono tipicamente installati in modo permanente su ponti, passerelle, DXWRVWUDGH HGLğFL H DOWUH JUDQGL VWUXWWXUH OH LQIRUPD]LRQL raccolte aiutano gli ingegneri a valutare l‘integrità strutturale così da avere un chiaro quadro delle condizioni in cui versa la struttura sotte test. Questo tipo di manutenzione preventiva è utile poichè, dal trend dei dati acquisiti, si può valutare la necessità di interYHQWR SULPD FKH VL YHULğFKL XQD VLWXD]LRQH SRWHQ]LDOPHQWH FDWDVWURğFD

Prove strutturali dinamiche di ponti e fondamenta GL HGLğFL

Monitoraggio di macchinari soggetti a vibrazioni a bassa frequenza

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7.3.3: Verifica della caduta di tensione dovuta alle connessioni dei TV; 7.3.4: Taratura e verifica del sistema di misura; 7.3.5: Strumenti campione. Nel paragrafo 7.3.1 sono presenti, in primo luogo, verifiche sull’impianto elettrico, sul circuito del sistema di misura e sulla documentazione disponibile. Sono inoltre richiesti il rilievo delle condizioni di funzionamento del sistema nel corso dell’operazione, il rilievo della temperatura ambientale e l’esecuzione delle prove di verifica dell’assenza della marcia a vuoto del contatore e di avviamento con il carico minimo previsto, nel caso in cui tali prove non siano già state effettuate in laboratorio. La prova di corretta integrazione dei numeratori di energia (verifica della costante del contatore) è prevista nei casi in cui fosse richiesta. Il “Controllo delle prestazioni effettive dei TA e dei TV” di par. 7.3.2 è previsto che sia effettuato alla prima verifica utile eseguita sull’impianto e a valle di eventuali modifiche apportate ai circuiti secondari dei trasformatori di misura (ad esempio, sostituzione del contatore). Al par. 7.3.3 si tratta il caso in cui la caduta di tensione, presente sulle connessioni sul secondario dei trasformatori di tensione, non sia trascurabile (caso particolare e non diffuso). All’inizio del par. 7.3.4 si precisa che “La verifica del sistema di misura può essere eseguita a carico reale e/o carico fittizio. Nel caso in cui il sistema sia composto da un contatore e da trasformatori di misura, la taratura può essere effettuata globalmente o valutando separatamente gli errori dei diversi componenti”. Le operazioni di taratura e verifica si articolano in: Verifica a carico reale preliminare, Taratura a carico fittizio e Taratura a carico reale in punti di misura aggiuntivi, da eseguire solo nel caso in cui non fosse possibile effettuare la taratura a carico fittizio. Viene quindi esaminato il caso della “Taratura a carico fittizio del contatore con valutazione analitica dell’errore globale”, opzione che viene approfondita nel successivo par. 7.4 che forniT_M  19

sce indicazioni su come calcolare l’errore globale del sistema di misura e la relativa incertezza. Nel par. 7.3.5 sono riportate indicazioni sullo strumento campione utilizzato per la taratura. Il requisito che esso deve assicurare è quello di “consentire l’esecuzione della taratura con un’incertezza estesa, corrispondente a un livello di fiducia del 95 %, non superiore a un terzo dell’errore massimo ammesso previsto per la tipologia di verifica che si esegue”. Sono fornite quindi informazioni sulle modalità a cui attenersi per la taratura degli strumenti campione. Un altro paragrafo che ha un forte impatto è il par. 7.5 “Valutazione dei risultati”, in cui si riportano indicazioni su come valutare i risultati ottenuti nella taratura al fine di poter affermare se il sistema di misura assicura o meno l’accuratezza prevista per il ruolo che deve svolgere. Come valore limite MPE (errore massimo ammesso) del sistema di misura in esame, si fa riferimento agli MPE riportati sulle norme di prodotto dei contatori e trasformatori che compongono il sistema. Tale limite è applicabile se il sistema opera nelle condizioni di riferimento definite nel documento al par. 6. Il limite non è valido in senso assoluto nel senso che le autorità regolatorie (nel nostro caso, Agenzia delle Dogane e MISE) posso definire dei loro specifici limiti di accettazione degli errori, tenendo conto della funzione svolta dal sistema di misura nel contesto in cui è inserito. Il documento riporta quindi gli MPE previsti per i contatori che fanno riferimento alle norme della serie CEI EN 50470. Per quanto riguarda i contatori delle classi 2, 1 e 0,5 S, definite nelle norme della serie CEI EN 62053, il documento le equipara rispettivamente alle classi A, B e C delle norme della serie CEI EN 50470, rimandando a esse per il valore di MPE. Per i contatori cl. 0,2 S conformi alle Norme serie CEI EN 62053 questa equiparazione non è stata possibile in quanto non è presente una classe analoga nelle norme della serie CEI EN 50470. L’MPE per contatori cl. 0,2 S è stata quindi ricava-

ta dalla norma CEI EN 62053-22, componendo l’MPE base con gli effetti dei parametri d’influenza al fine di tenere conto delle condizioni di riferimento definite nel documento al par. 6. La struttura dell’MPE è stata, inoltre, modificata al fine di renderla omogenea con quella dei contatori definiti nelle norme della serie CEI EN 50470. Il documento riporta quindi un’interessante elaborazione in cui, in diverse tabelle, sono calcolati gli MPE da applicare ai diversi sistemi di misura composti da contatore e trasformatori di misura, facendo riferimento alla loro classe di appartenenza. Un aspetto che rimane non chiaramente definito è se gli MPE calcolati valgono solo al momento della installazione del sistema di misura dell’energia o anche per le verifiche effettuate negli anni successivi. D’altro canto, l’argomento non è trattato chiaramente in nessuna norma o documento di valenza internazionale. Al termine del documento sono presenti tre allegati. Nell’allegato A sono descritti i diversi “Elementi che influenzano la misura”, in cui rientrano gli effetti dovuti ai parametri ambientali e alle caratteristiche dell’energia che è misurata. L’allegato B è un approfondimento riguardante il caso in cui non siano trascurabili gli “Errori dovuti alle connessioni tra i morsetti secondari dei trasformatori di tensione e i contatori alimentati”. L’allegato C descrive il “Calcolo degli errori dei sistemi di misura dell’energia attiva”, nel caso in cui gli errori del contatore e dei trasformatori di misura che li compongono siano ricavati in tempi (e modi) differenti. In conclusione, la guida CEI 13-71 è risultato essere un documento molto interessante: credo che poche volte il CEI sia riuscito a coinvolgere nella stesura di un suo documento tanti e diversi attori, portatori di esperienze e interessi differenti. Il testo che ne è risultato è da valutare positivamente sotto molti aspetti: è riuscito a mantenere molto dell’importante contenuto tecnico della norma CEI 13-4 integrandola con le indicazioni contenute nel documento Accredia DT-01-DT, revisionando il


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N. 01 ; 2022 tutto in una visione più complessiva e aggiornata. Da segnalare, inoltre, che la revisione ha consentito un sostanziale allineamento della norma alla terminologia utilizzata dal VIM (Vocabolario Internazionale di Metrologia, norma CEI UNI 70099) e, in particolare, una maggiore chiarezza del significato di errore e incertezza. Da segnalare che il cambio del nome da 13-4 a 13-71 è dovuto anche al fatto che, mentre la CEI 13-4 era una norma, la CEI 13-71 è una guida. Per farla diventare norma sarebbe stato necessario iniziare una procedura di accettazione preventiva da parte delle autorità normative europee, procedura che si prevedeva lunga e anche di esito incerto. Si è preferito emanarla come guida con effetto immediato e chiedere successivamente la valutazione europea al fine di farla diventare una norma. Nonostante l’impegno del CEI, al momento attuale, ciò non è ancora avvenuto.

Circolari e documenti dellÊAgenzia delle Dogane L’Agenzia delle Dogane è istituita con un decreto legislativo nel luglio 1999 come una delle agenzie fiscali che svolgono le attività tecnico-operative un tempo di competenza del Ministero delle Finanze. Diventa attiva a partire dal 2001. Dal 1° dicembre 2012 l’Agenzia delle Dogane ha incorporato l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, assumendo la nuova denominazione di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Tra i compiti che sono stati assegnati all’Agenzia ricade quello di controllo sui sistemi di misura dell’energia le cui misure abbiano un effetto in ambito fiscale e, conseguentemente, sui laboratori autorizzati ad effettuare le verifiche dei sistemi. Numerose sono state le circolari e i documenti emanati dall’Agenzia delle Dogane (e Monopoli) riguardanti la verifica dei sistemi di misura dell’energia. In relazione all’argomento trattato si segnalano in particolare: – La Circolare n. 17D del 23 maggio 2011 recepisce un documento sviluppato congiuntamente con il Ministero dello Sviluppo economico. L’oggetto

del documento è “Controlli metrologici successivi sui contatori di energia elettrica attiva e complessi di misura elettrici utilizzati per l’accertamento dei flussi energetici ai fini fiscali”. Si tratta del documento a cui si accennava all’inizio di questo testo e che prevede il coinvolgimento anche da parte del MISE del circuito dei laboratori già utilizzato dall’Agenzia delle Dogane e il loro accreditamento come laboratori di taratura da parte di Accredia. – La Circolare n. 7D del 06 maggio 2013 recepisce un successivo documento sviluppato congiuntamente con il MISE. Nel documento congiunto si riporta un primo elenco provvisorio di Laboratori autorizzati all’effettuazione delle verifiche e si precisa che per mantenere l’autorizzazione o entrare nell’elenco è necessario essere accreditati come laboratori di taratura da Accredia. Veniva quindi riportato il testo del documento DT-01-DT in rev. 0 come documento di riferimento. – Il Documento prot. 112519 / R.U. del 9 ottobre 2014 ha come oggetto “Verifiche successive all’accreditamento per il rilascio del nulla osta definitivo all’inserimento nell’elenco dei taratori di sistemi di misura elettrici utilizzati per i fini fiscali”. In esso è precisato il fatto che non è sufficiente che l’azienda sia accreditata ma è necessario che tutti gli operatori tecnici coinvolti siano valutati singolarmente mediante un processo in cui l’Agenzia delle Dogane è direttamente coinvolta. Come documento di riferimento si recepisce il DT-01-DT in rev. 1. – La Circolare n. 9/D del 21 luglio 2015 è conseguente all’emissione del Decreto del MISE n. 60 del 24 marzo 2015 che esamineremo nel prossimo paragrafo. Inizia a segnalare un cambio di approccio da parte dell’Agenzia in quanto si prevede che i Laboratori autorizzati possano essere accreditati o in accordo con UNI CEI EN ISO/IEC 17025 (come Laboratori di taratura) o secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17020 (come Organismi d’ispezione). – Le Circolari 18/D, 23/D e 24/D del dicembre 2015 segnano la frattura con l’impostazione iniziale. Per essere autorizzati ad effettuare le verifiche ai fini fiscali dei contatori e dei gruppi di

misura è necessario essere accreditati come Organismi d’ispezione. Le precedenti autorizzazioni basate su accreditamenti conseguiti in accordo con UNI CEI EN ISO/IEC 17025 mantengono la loro validità ma tale accreditamento non è più funzionale all’inserimento di nuovi Laboratori nell’elenco degli organismi autorizzati dall’Agenzia delle Dogane. Il documento tecnico di riferimento non è più il DT-01-DT ma la guida CEI 13-71 di cui si definisce una specifica interpretazione per l’attività svolta dagli organismi autorizzati. Si precisa in particolare che la verifica dev’essere effettuata a carico reale; solo qualora non sia possibile effettuarla a carico reale sarà eseguita con carico fittizio. I limiti di accettazione dell’errore rilevato sono ricavati aumentando del 50% gli MPE riportati nella guida CEI 13-71. Viene quindi riportata una riproposizione-rilettura delle parti rilevanti, per l’Agenzia, della Guida 13-71 che definisce in dettaglio le modalità di esecuzione della verifica. Si allegano, inoltre, i moduli da utilizzare per la stesura dei rapporti di verifica da emettere per le verifiche in campo e in laboratorio, per i contatori e i trasformatori di misura. – La Circolare n. 6/D del 2017-05-02 precisa che lo scopo dell’accreditamento per le verifiche in ambito fiscale secondo la norma ISO/IEC 17020:2012 deve comprendere: A. Verifica in impianto di contatori e di sistemi di misura dell’energia elettrica attiva utilizzati in ambito fiscale; B. Verifica in laboratorio di contatori di energia elettrica attiva, antecedente all’installazione; C. Verifica in laboratorio di trasformatori di corrente e di tensione, antecedente all’installazione (opzionale). Questa richiesta appare anomala in quanto per i punti B e C si tratta di attività che è difficile non interpretare come taratura e quindi non coerenti con l’accreditamento come Organismi d’ispezione. Come considerazione finale non si può non evidenziare il cambio di approccio dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli che in un primo momento T_M  21


TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

Forze compressione F orze di trazione e compr essione fino a 6,7 kN Corse fino a 813 mm Precisione posizionamento P recisione di posizionament o pari a 0,05 mm Compensazione della flessione ad ogni carico e posizione Pannello controllo integrato P annello di contr ollo int egrato sistemi Ampia gamma di sist emi di fissaggio e di aggancio Numero virtualmente illimitato prove Numer o virtualment e illimitat o di pr ove Peeling •P eeling Trazione cavi •T razione ca vi • Compr essione e trazione molle Compressione • Piegatura

Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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Le responsabilità da contatto sociale

EDITORIALE In ricordo di due amici

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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Banchi dinamometrici digitali

NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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N. 01 ; 2022 ha ritenuto centrale nell’esecuzione della verifica l’effettuazione della taratura del sistema di misura dell’energia e in un secondo tempo ha privilegiato il controllo della corretta realizzazione circuitale del sistema. Tale scelta appare comprensibile tenendo conto degli scopi dell’Agenzia, ma ha comportato notevoli disagi (anche dal punto di vista economico) per gli operatori che eseguono le verifiche e in particolare per i nuovi operatori che intendevano essere inseriti nell’elenco dei verificatori autorizzati. Sembra, inoltre, trasparire una scarsa fiducia, da parte dell’Agenzia, verso lo strumento dell’accreditamento, dato che una buona parte degli operatori attualmente autorizzati non ha completato, al momento, l’iter di accreditamento secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17025 o ISO/IEC 17020:2012 (a 10 anni dall’inizio della vicenda).

Documenti della metrologia legale Il documento che ha avviato la vicenda è la Direttiva europea sugli strumenti di misura 2004/22/CE conosciuta anche come MID (Measuring Instruments Directive) emessa nel 2004 e di cui abbiamo già parlato nel paragrafo che tratta le norme di prodotto. Nel novembre 2009 la Commissione delle Comunità Europee produce la Direttiva 2009/137/CE che modifica alcuni punti della 2004/22/CE e nel febbraio 2014 il Parlamento Europeo e il Consiglio adottano la Direttiva 2014/32/UE che è una revisione complessiva della 2004/22/CE. Se la revisione del 2014 non contiene novità impattanti sull’aspetto tecnico delle operazioni, diverso è il caso delle modifiche introdotte nel 2019, che riportano una piccola ma rilevante integrazione all’allegato MI-003 riguardante i contatori di energia elettrica. Aggiungendo la frase “Il contatore non deve sfruttare gli errori massimi tollerati o favorire sistematicamente una parte” hanno esplicitato il requisito che il valore medio degli errori rilevati su un lotto di contatori non solo deve rientrare nei limiti di accettazione definiti dalla sua classe di appartenenza ma non dev’essere polarizzato. Tenendo conto che i produt-

tori sono in grado di realizzare contatori di energia di tipo elettronico più accurati con un limitato costo aggiuntivo e del significativo impatto economico che potrebbe derivare da una polarizzazione dell’errore, pari anche solo a una frazione dell’errore massimo ammesso definito nelle norme, su grandi quantità di contatori si può capire l’importanza dell’integrazione apportata. La Direttiva MID è stata recepita nell’ordinamento nazionale con il Decreto Legislativo 2 febbraio 2007 n. 22 “Attuazione della direttiva 2004/22/CE relativa agli strumenti di misura” pubblicato nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale 17 marzo 2007 n. 64. Il Decreto non solo recepisce la Direttiva europea ma al comma 2 dell’Art. 19 afferma che “Il Ministro dello sviluppo economico stabilisce, con uno o più decreti, i criteri per l’esecuzione dei controlli metrologici successivi sugli strumenti di misura disciplinati dal presente decreto dopo la loro immissione in servizio”. È una affermazione importante perché porta, per la prima volta, i contatori di energia elettrica sotto la responsabilità del MISE e quindi della metrologia legale. La vicenda è per molti versi curiosa: la legge che definisce gli ambiti della metrologia legale è il Regio decreto 23 agosto 1890, n. 7088. Tra gli strumenti che devono essere sottoposti a verifica non sono compresi i contatori di energia elettrica (mentre lo sono i contatori del gas e i manometri campione) perché, presumibilmente, in quel momento non sono utilizzati per scambi commerciali rilevanti. Nel 1895 è emesso il Regio decreto n. 624-1895 che prevede la tassa sul consumo di energia elettrica (è il decreto che avvia tutto il filone fiscale trattato nel paragrafo precedente). Dal punto di vista della metrologia legale, la presenza dei contatori di energia elettrica continua però ad essere ignorata tant’è che il Regio Decreto 12 giugno 1902, n. 226 (Regolamento per la fabbricazione dei pesi e delle misure) non ne fa cenno, nonostante l’enorme impatto economico derivan-

te dall’acquisto e vendita di energia elettrica. Ne consegue che i contatori di energia elettrica rimangono per oltre un secolo non coperti in alcun modo dalla metrologia legale. Come conseguenza del Decreto Legislativo 2 febbraio 2007 n. 22, il MISE inizia ad affrontare le problematiche relative al controllo dei contatori di energia elettrica i cui risultati sono utilizzati in transazioni commerciali. Con una scelta che non ho ben compreso, ma presumibilmente giustificata dalla complessità e costo dell’operazione, decide di non farsi carico dei contatori per uso domestico ma solo di quelli installati negli impianti industriali e nelle realtà in cui sono presenti rilevanti scambi di energia. In questo modo si sovrappone, per larga parte, all’ambito d’interesse dell’Agenzia delle Dogane che dispone già di una struttura di verifica composta da diversi Laboratori, Laboratori che possono essere facilmente coinvolti anche nelle attività svolte nell’ambito della metrologia legale. Tenendo conto di una sostanziale unità di intenti, il MISE ha quindi, sin dall’inizio, cercato un forte coordinamento con l’Agenzia delle Dogane anche nell’apprezzabile intento di non gravare con due distinte verifiche (e relativi costi) le realtà produttive nei cui impianti sono installati i contatori. Da questo presupposto sono nati in primo luogo i due documenti congiunti del maggio 2011 e del maggio 2013 di cui si parla nel precedente paragrafo. Il 24 marzo 2015 viene emesso il Decreto del Ministro dello sviluppo economico n. 60 (pubblicato nella G.U. del 14 maggio 2015) avente come oggetto “Regolamento concernente i criteri per l’esecuzione dei controlli metrologici successivi sui contatori di energia elettrica attiva, ai sensi del decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22, attuativo della direttiva 2004/22/CE (MID) ….”. Il testo contiene diverse affermazioni interessanti, tra cui di particolare rilievo sono: – La periodicità della verificazione dei contatori e fissata a 10-15 anni a seconda della installazione. – I laboratori accreditati per i fini fiscali T_M  23


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secondo il documento Accredia DT-01-DT, oltre ai controlli di natura tributaria, possono effettuare anche le verifiche periodiche sui contatori in ambito metrologia legale dopo aver presentato apposita S.C.I.A. a Unioncamere. – Possono richiedere di essere inseriti nell’elenco dei laboratori che possono eseguire verifiche periodiche gli organismi accreditati secondo le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012, UNI CEI EN 45011:1999, o UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012. La periodicità viene quindi definita in tempi notevolmente più rilassati rispetto a quelli previsti dall’Agenzia delle Dogane (3 – 5 anni). La possibilità di essere autorizzati come verificatori dopo essere stati accreditati non solo come “Laboratori di taratura” secondo la 17025, ma anche come “Organismi d’ispezione” in accordo con la 17020 o come “Organismi che certificano prodotti, processi e servizi” in accordo alla 17065 cambia notevolmente il quadro in cui si sviluppa l’operazione. Il 21 aprile 2017 viene emesso il Decreto del Ministero dello sviluppo economico n. 93 (pubblicato nella G.U. del 20 giugno 2017) avente come oggetto “Regolamento recante la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale e europea”. Il regolamento, a differenza del precedente, non riguarda solo i contatori di energia elettrica, ma tutti gli strumenti trattati nella MID ed è uno dei documenti base su cui si appoggia attualmente la metrologia legale in Italia. Il campo di applicazione riguarda gli strumenti di misura che sono utilizzati per funzioni di misura legali e su di loro è prevista l’esecuzione delle seguenti operazioni: – verifiche periodiche; – controlli casuali; – vigilanza su strumenti. I controlli casuali sono effettuati dalle Camere di Commercio. La vigilanza sugli strumenti soggetti a normativa nazionale o europea è effettuata dal T_M  24

MISE che si avvale delle Camere di Commercio. Le Camere di Commercio utilizzano a tale scopo Laboratori di taratura accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. In relazione ai contatori di energia elettrica il decreto fa rientrare anche i contatori di energia elettrica non MID nel suo campo di applicazione e precisa che la periodicità della verifica è 18 anni per i contatori elettromeccanici, 15 anni per i contatori statici installati in impianti di bassa tensione e 10 anni per i contatori statici installati in impianti di alta tensione. Le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche sui contatori di energia sono riportate nella Scheda F del Regolamento. Esse ricalcano, in buona parte, le modalità previste dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli dato. In particolare, si prevede l’esecuzione della sola verifica a carico reale, mentre la verifica a carico fittizio è prevista solo se non è possibile effettuare quella a carico reale. Elementi di differenziazione rispetto all’Agenzia sono la richiesta di eseguire (in ogni caso) la verifica che il contatore integra regolarmente (prova della Costante del contatore) e specialmente il limite di accettazione dell’errore massimo che è posto pari al valore riportato sulla MID. In considerazione degli scopi del Decreto, legato alla verifica della corretta applicazione della MID, appare opinabile la scelta di prevedere la verifica dei contatori solo a carico reale e non a carico fittizio, in quanto solo questa ultima consente un significativo confronto tra gli errori rilevati sul contatore e i limiti di errore definiti, in funzione della classe del contatore, dalla MID e dalle norme ad essa armonizzate. Il 6 dicembre 2019 viene, infine, emesso il Decreto del Ministro dello sviluppo economico n. 176 (pubblicato nella G.U. del 18 febbraio 2020) avente come oggetto “ Regolamento recante modifiche al decreto 21 aprile 2017, n. 93, concernente la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale

e europea” che però non introduce significative modifiche in relazione agli argomenti d’interesse. In conclusione, credo che si possa ritenere che l’introduzione della MID e l’emissione dei successivi regolamenti da parte del MISE non abbiano avuto un effetto rilevante sulle attività di verifica dei contatori di energia elettrica. La scelta di limitare il campo di applicazione e di allinearsi alle modalità operative definite dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli (con periodicità molto più rilassate) se da un lato ha conseguito il lodevole risultato di non caricare ulteriormente gli operatori economici, dall’altro non ha consentito un sostanziale miglioramento delle modalità di verifica dei contatori stessi rispetto alla situazione precedente.

Giuseppe La Paglia attualmente svolge la funzione d’ispettore per il Dipartimento laboratori di taratura di Accredia. Dal 1972 al 2015 ha operato all’interno dell’Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris e quindi nell’INRIM nel gruppo Metrologia Elettrica e nella struttura per l’accreditamento dei laboratori di taratura (SIT).


MALAMETROLOGIA Alessandro Ferrero

C’è un metrologo a Roma? La direttiva 6/12/2021 del MISE

IS THERE A METROLOGIST IN ROME? A recent Directive of the Italian Ministry for the Economic Development added three technical annexes to Decree 93/2017 concerning the periodic verification of legal metrology instruments. Unfortunately, several conceptual mistakes frustrate the commendable purpose of encompassing the periodic verifications inside a unique framework. The hopefully unwanted result of this unbelievable lack of metrological competences is the violation of the basic principle of legal metrology of granting fair measurement results that do not favor any party. RIASSUNTO Una recente Direttiva del Ministro per lo Sviluppo Economico ha adottato tre nuove schede tecniche per la verificazione periodica di strumenti di metrologia legale che si aggiungono a quelle originariamente previste dal DM 93/2017. Sfortunatamente, alcuni gravi errori concettuali vanificano le buone intenzioni d’inserire le verificazioni periodiche in un unico quadro normativo. Il risultato (sperabilmente indesiderato) risultato di questa incredibile incompetenza è la violazione del principio cardine della metrologia legale di garantire risultati di misura equi, che non favoriscano indebitamente alcuna delle parti coinvolte. LE BUONE INTENZIONI E LA VIA PER LÊINFERNO

Un antico detto popolare ammonisce che la via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Chi si occupa di misure sa bene quale “inferno” possa scatenare una misurazione eseguita senza seguire le buone pratiche metrologiche, dalla produzione di parti fuori tolleranza in ambito industriale a interminabili contenziosi e perdita di fiducia nella fede pubblica in ambito legale. Si può ben dire che, anche nel campo delle misure, le buone intenzioni non evitano l’inferno a chi vi si avventura senza essere sostenuto da una solida competenza metrologica. È indubbio, come già discusso su questa rivista [1], che il DM 93/2017 abbia costituito un significativo passo avanti sia nel riordino di un settore (quello delle verificazioni periodiche degli strumenti di metrologia legale) appesantito da un insieme di norme non sempre in accordo, sia garantendo la riferibilità delle misure effettuate

zione della metrologia legale alla moderna metrologia. Vana speranza… definitivamente affossata dalla recente Direttiva Ministeriale del 6/12/2021 e pubblicata dal MISE il 3/2/2022, “recante l’adozione, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 21 aprile 2017, n. 93, di schede tecniche per la verificazione periodica di strumenti di misura in servizio utilizzati per funzioni di misura legali” [3]. La Direttiva si applica alla verificazione periodica di strumenti non espressamente considerati dalle schede tecniche del DM 93/2017 e, in particolare, di: – sistemi per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua, del tipo sistemi di misurazione di gas liquefatti per autotrazione (distributori di GPL); – misuratori massici di gas metano per autotrazione (Gas Naturale Compresso – CNG); – strumenti per pesare a funzionamento automatico, del tipo selezionatrici ponderali; definendone le schede tecniche, che vanno così ad aggiungersi (come scheda G, H e I, rispettivamente) a quelle già allegate al DM 93/2017. Non ho le competenze per esaminare la Direttiva sotto il profilo giuridico, anche se qualche dubbio mi sento di esprimerlo, dal momento che, non limitandosi a definire le procedure tecniche da seguire nei controlli, come dall’art. 3 comma 4 del Decreto, ma modificandone alcune disposizioni, potrebbe non essere lo strumento adeguato. Qui mi limiterò a evidenziare alcuni aspetti tecnici che fanno, purtroppo, dubitare delle competenze metrologiche di chi si è incaricato di

attraverso il requisito dell’accreditamento dei laboratori che eseguono le verificazioni, nel riportare la pratica della metrologia legale nell’alveo della metrologia tout court, i cui sviluppi sembravano essere diventati vieppiù estranei al legislatore [2]. Già al momento della pubblicazione del DM 93/2017 avevamo espresso qualche dubbio che gli aspetti innovativi e condivisibili introdotti dal decreto potessero essere in parte vanificati dall’uso di una terminologia e di alcuni requisiti metrologici non completamente in linea con l’attuale normativa e con la buona pratica imposta ai laboratori di prova e di taratura dalle norme (rispettivamente la UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e la UNI CEI EN ISO/IEC 17025) secondo cui i laboratori si devono accreditare per poter eseguire le verificazioni periodiche. Si sperava che le critiche costruttivamente sollevate potessero essere recepite in una successiva revisione del decreto, per completare senza inci- Politecnico di Milano, DEIB denti l’auspicato percorso di riunifica- alessandro.ferrero@polimi.it T_M

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predisporli e cercherò di mettere in evidenza le conseguenze, certamente indesiderate e sperabilmente impreviste, al momento della preparazione di questa Direttiva. ERRORE E INCERTEZZA: I RISCHI DI INCAUTE COMBINAZIONI

L’art. 5 comma 3 del DM 93/2017 rimanda, per quanto riguarda le prove da eseguire e gli strumenti da utilizzare nelle verificazioni periodiche, all’Allegato II. In questo allegato, al punto 1.2, si prescrive che i campioni e gli strumenti impiegati “non devono essere affetti da un errore superiore a 1/3 dell’errore massimo tollerato per la grandezza che si sta misurando e l’incertezza estesa con cui è stato determinato tale errore non deve superare 1/3 dell’errore misurato”. Il ragionamento seguito è chiaro e

coerente con quanto si può ricavare da un certificato di taratura: uno scostamento (errore) da un valore di riferimento e l’incertezza con cui tale scostamento viene valutato. Peraltro il successivo punto 1.3 prescrive che campioni e strumenti impiegati vengano tarati da un laboratorio accreditato e tutto quanto prescritto appare coerente, almeno in linea di principio, con la buona pratica metrologica. Ci si può domandare quale motivazione abbia portato a definire il valore di 1/3, dal momento che le caratteristiche metrologiche degli strumenti impiegati e dei metodi seguiti andrebbero definite non in valore assoluto, ma sulla base dello scopo prefissato: scopo che, nel caso della metrologia legale, dovrebbe essere quello di garantire, oltre al non superamento dell’errore massimo tollerato (MPE), anche il rischio massimo ammissibile che, pur

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avendo misurato un errore inferiore a MPE, questo sia superato. Vista la grande eterogeneità degli strumenti utilizzati per funzioni di misura legali, del valore economico e dell’impatto sociale delle grandezze misurate, una valutazione del rischio ammissibile, effettuata caso per caso, sarebbe stata metrologicamente più appropriata, soprattutto a valle della pubblicazione del documento JCGM 106 da parte del BIPM [4], ma almeno il punto 1.2. dell’Allegato II non contiene errori concettuali. La Direttiva del 6 dicembre 2021 modifica questo punto stabilendo che, per i tre strumenti considerati, la condizione di cui al punto 1.2 dell’Allegato II del Decreto si considera soddisfatta anche quando, per il campione di lavoro, detto E l’errore da cui è affetto e detta U l’incertezza estesa con cui l’errore viene misurato, è soddisfatta la seguente relazione:

C Costanti iinvestimenti esttim imeenntitihanno hanno hannnoocconsentito onnsese uuna naccontinua resc Costanti occonsentito ntnitoitouuna na occontinua notnintiunaucacrescita rccrescita esc itait a C oossttaannttii iinvestimenti nnvves ha eed dd un uu nnampliamento aampliamento eelll’lo’of fefer trat addid i pprodotti ordoodtotti tei esservizi, esservizi, revrivzi,zda di,ada saosoluzioni eed un am mpplliiaam meenntotoddell’offerta ddell’offerta di i rpprodotti dsoluzioni sluozluioznioi n collaudate complesse personalizzazioni. rsrsoonanalizlizazzaizoinoin. i. co lllaauuddaatteeaaco mmpples co collaudate co complesse lesse sepe pe personalizzazioni. LLe ee ultime uultime nnovità ccasa PCB CCBBP Piezotronics ieizeoztortornoinciscssono: sosono: nesnosroi r LLe ullttiim mee novità noovvititàà iinniinn casa caassaa P P PCB P Piezotronics snoon:o:i ssensori i essensori W Wireless, eesoluzioni ssoluzioni ’ll’industria i’nindduustsrtiraia4.0, 4.4.0, rella id gigtaitliazlzizazzaioznioen Wireless, Wiirreelleessss,, llelle sooluluzzioionni ipper per peer rll’industria 40.,0pper , epper rallaaddigitalizzazione digitalizzazione ddel ssegnale ee, nnon uultima, l’l’acquisizione al’accqquuisiisziizoinoenedel dedel m aracrhcihoioEndevco. EnEndevco. del deell segnale seeggnnaalleee, e,,non noonnultima, ultlitm imaa, ,l’acquisizione dlemarchio l marchio m Ednedvecvoc. o. P Per lallaagamma ggamma oommpplelteat addei ed iennostri sotsrti rpprodotti, ordoodtotit,tvvisitate iitsaitteat Per Peerr cconoscere conoscere coonnoosscceerreela gaammmmaaccompleta ccompleta dei i onnostri i rpprodotti, i,isvvisitate hhttps://www.pcb.com t t p s : / / w w w . p c b . co m e h https://endevco.com/ t t ps : / / en d e v c o . c o m / hhttps://www.pcb.com t t s: w w w. cb.com e https://endevco.com/ ht t : endevco.com/

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N. 01 ; 2022 |E| + U £ 1/3 MPE (1) Anche per gli strumenti impiegati vengono date, in alcuni casi, condizioni simili con limiti prefissati. Questa condizione si modifica in: |E| + U £ 1/5 MPE nel caso in cui il campione di lavoro impiegato per la verificazione periodica degli erogatori di GPL e GNC sia un master meter, di fatto un misuratore di portata di riferimento, e questo sia stato tarato con un fluido diverso da quello che è destinato a misurare o in condizioni diverse da quelle di lavoro. Al di là del valore numerico di 1/5 o 1/3, su cui ci soffermeremo brevemente in seguito, questa condizione è ben diversa da quella sopra richiamata del punto 1.2 dell’Allegato II del Decreto. Come si è detto, errore e incertezza sono dati riportati sul certificato di taratura, la cui lettura e comprensione sembra sfuggire a chi ha scritto questa delibera. Vale quindi la pena ricordare che la buona pratica delle misure prevede l’impiego dell’errore per correggere il valore misurato, mentre l’incertezza di taratura dev’essere combinata con quella di misura e con quella stimata a partire dalla deriva attesa dell’errore nel tempo, per ottenere l’incertezza sul valore corretto. Non sempre è possibile o economicamente sostenibile procedere in tal senso, come nel caso delle verificazioni periodiche. In questo caso, imporre un limite all’entità dell’errore e un limite all’incertezza di taratura significa poter identificare un intervallo di confidenza all’interno del quale può cadere il valore dell’errore. Per esempio, ipotizzando un MPE pari a 1 (nella generica unità di misura utilizzata) e di aver misurato un errore pari all’MPE, considerando che l’errore del campione di lavoro utilizzato si distribuisca uniformemente nell’intervallo ±1/3 MPE e che l’incertezza estesa U=1/9 MPE faccia riferimento a una distribuzione normale con scarto tipo pari a U/2, si otterrebbe una distribuzione di probabilità dell’errore dello strumento assoggettato alla verificazione periodica indicata dalla linea magenta nella Fig. 1. Volendo semplificare ulteriormente, si possono comporre gli scarti tipo delle

cuna condizione sui singoli fattori, è possibile avere tutte le combinazioni di E e U che soddisfano la (1). In Fig. 2 sono riportate le possibili distribuzioni degli errori misurati, avendo sempre ipotizzato |MPE| = 1, avendo fatto variare E dal 5% al 95% di 1/3, e considerando il corrispondente valore di U che soddisfa la (1). La differenza tra queste due distribuzioni e quelle riportate in Fig. 1 è evidente. A mano a mano che l’errore del campioFigura 1 – Distribuzione di probabilità dell’errore ne aumenta, la distribuzione si misurato in sede di verificazione periodica, avendo polarizza sempre di più da una ipotizzato MPE=1, |E|=1/3, U=1/9. par te dell’MPE, per arrivare a La linea magenta indica la distribuzione porsi quasi totalmente alla di probabilità con distribuzione uniforme dell’errore e quella ciano la distribuzione destra (Fig. 2a) o alla sinistra di probabilità con distribuzione normale dell’errore (Fig. 2b) dell’MPE per valori dell’errore del campione supedue distribuzioni e supporre una distri- riori al 50% di 1/3 di MPE. buzione dell’errore normale, come in- Il risultato della condizione (1) è, di dicato dalla curva ciano in Fig. 1. Con fatto, quello di non garantire più che i valori considerati, considerare una l’errore misurato abbia una distribudistribuzione normale porterebbe a un zione simmetrica, e quindi eguale prointervallo con probabilità di copertura babilità di essere maggiore o minore del 95% con semiampiezza pari a 0,4, del valore misurato, non rischiando di mentre la distruzione corretta porte- favorire sistematicamente una delle rebbe, per la stessa probabilità di co- parti, come espressamente richiesto pertura, a un intervallo con sempiam- dalla Direttiva MID. Aver trascurato piezza pari a 0,38. L’approssimazione queste semplici considerazioni metroappare quindi più che accettabile e, in logiche sul diverso significato concetentrambi i casi, si avrebbe un inter- tuale di E e U e sulle modalità con cui vallo simmetrico attorno all’errore mi- vanno composte porta, nei fatti, alla surato, che a priori non favorisce alcu- violazione di uno dei principi cardine na delle parti. Si potrebbe, al massimo, obiettare che un intervallo di ampiezza ±0,4 per un MPE=1 sia eccessivo, ma basterebbe imporre limiti inferiori per l’errore del campione e per l’incertezza con cui viene misurato. Ben diverso, invece, è lo scenario che si apre se si impone la condizione (1). Qui, infatti, si impone un limite per la somma di due termini peraltro non omogenei tra loro, dal momento che E rappresenta uno sco- Figura 2 – Distribuzione di probabilità dell’errore stamento puntuale da un valomisurato in sede di verificazione periodica, re di riferimento e U implica l’eavendo ipotizzato |MPE|=1 e |E| che varia tra il 5% di 1/3 MPE (linea blu scura) sistenza di un intervallo di coe il 95% di 1/3 MPE (linea gialla). pertura con data probabilità di In a) MPE=1 e E>0 e in b) MPE=-1 e E<0 copertura. Non imponendo alT_M  27


TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

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N. 01 ; 2022 della metrologia legale: tutelare la fede pubblica. La riduzione a 1/5 di MPE della condizione posta quando si usano master meter tarati con un fluido diverso da quello di misura non evita il problema appena esposto, limitandosi semplicemente a scalarlo. Peraltro questa riduzione non appare giustificata da alcuna considerazione tecnica. Se ci si può attendere diverse prestazioni dei master meter al variare del fluido di cui si vuole misurare la portata, è compito del laboratorio che esegue la taratura riportare l’errore misurato in sede di taratura alle condizioni operative, se la taratura è richiesta in tali condizioni, o del proprietario dello strumento, se la taratura non è richiesta in tali condizioni. Un valore dato aprioristicamente, svincolato dal fluido impiegato nella taratura e dalle condizioni di taratura, non dà alcuna garanzia tecnica validata in sede di taratura sull’adeguatezza del campione utilizzato a decidere sulla conformità o meno dello strumento sottoposto a verificazione periodica. I METODI PER LA VERIFICAZIONE: SONO EQUIVALENTI?

Spesso esistono più metodi per la verificazione degli strumenti di misura. È quindi auspicabile che, qualora sia possibile utilizzare più metodi, venga data facoltà agli organismi di verifica di adottare quello che ritengono più consono alle proprie esigenze. È ovvio che i metodi autorizzati debbano essere metrologicamente compatibili, debbano cioè fornire “gli stessi risultati”. Altrimenti sarebbe ancora una volta gravemente disatteso il principio cardine della metrologia legale di tutela della fede pubblica. Questo principio è implicitamente ribadito dalla Direttiva del MISE del 6/12/2021 che, nell’elencare i metodi autorizzati per la verificazione periodica, include sempre un punto che recita: “sono ammessi ulteriori metodi di controllo, la cui adeguatezza ed equivalenza ai sopracitati metodi è dimostrata dall’organismo”. La Scheda G della Direttiva, relativa alla verificazione periodica dei distri-

butori di GPL, prevede tre metodi per la verificazione: – metodo “Volumetrico”, per confronto con campioni di lavoro del tipo misura speciale di capacità per il controllo di misuratori volumetrici (serbatoio campione); – metodo “Confronto con master meter”, per confronto con campione di lavoro del tipo master meter; – metodo “Gravimetrico”, per confronto con campione di lavoro del tipo strumento per pesare a funzionamento non automatico. Il metodo volumetrico, con la misura diretta del volume erogato per mezzo di un campione di lavoro, è quello che presenta le maggiori difficoltà, dal momento che il GPL, nelle normali condizioni di temperatura e pressione di erogazione, si presenta come un fluido bi-fase, con la fase liquida sempre in equilibrio dinamico con il proprio vapore. Questo significa che parte del vapore di GPL presente nel campione di lavoro (una bombola a pressione della capacità complessiva di 25 l, tarata sul punto a 20 l, chiamata doppio decalitro speciale) prima dell’erogazione può condensare in fase liquida, così come, in funzione della temperatura e pressione a fine erogazione, parte del GPL liquido introdotto nella bombola durante l’erogazione può evaporare in fase gassosa. Il volume di liquido presente nel campione di lavoro al termine dell’erogazione, letto sulla scala graduata del campione, può quindi essere affetto da un errore causato dal cambiamento di fase subito dal GPL. In linea teorica, è possibile compensare l’errore di misura commesso, note le pressioni nella bombola prima e dopo l’immissione del GPL (misurabili con relativa facilità), la capacità della bombola (indicata nel certificato di taratura della stessa), la densità del GPL allo stato liquido e allo stato gassoso, il suo calore specifico, il calore latente di vaporizzazione e il coefficiente di dilatazione cubica. All’atto pratico, la determinazione dei parametri sopra elencati è resa estremamente difficile dal fatto che il GPL, nominalmente Gas Propano Liquido, è in realtà una miscela di propano e

butano in proporzioni estremamente variabili entro una prefissata gamma di valori. Di fatto, l’unico parametro misurabile in modo agevole con un termodensimetro è la densità della miscela allo stato liquido. Pertanto nella verificazione periodica dei distributori di GPL il valore del volume letto sul campione di lavoro (il doppio decalitro speciale) viene corretto, sottraendovi la quantità: EV = C ● (5P1 – P2)

(2)

dove P1 e P2 sono, rispettivamente, la pressione nel campione prima e dopo l’immissione del liquido. Il valore numerico del coefficiente C, come riportato nella Direttiva del MISE, viene convenzionalmente assunto, in base ai valori “medi” dei parametri sopra elencati per le miscele commerciali, pari a 18,76. Ho virgolettato “medi” perché il numero elevato e la grande variabilità delle grandezze d’influenza non garantisce che i valori impiegati siano davvero quelli medi per le diverse possibili miscele nelle diverse possibili condizioni operative. Se le pressioni sono espresse in bar (e ci si potrebbe chiedere come mai, alla fine del 2021, un Ministero di uno stato firmatario della convenzione del metro continui ad adottare unità di misura non SI), il volume di correzione dato dalla (2) risulta espresso in ml. Come detto, non ci sarebbe nulla da eccepire all’impiego di questo metodo, basato su una formula convenzionale, se questo fosse l’unico metodo per la verificazione, perché tutti i distributori sarebbero verificati in modo omogeneo anche se l’eventuale errore residuo dovuto allo scostamento dei parametri del GPL dai valori considerati per ricavare il valore convenzionale C=18,76 ml bar-1 non darebbe alcuna garanzia di non favorire sistematicamente una parte. Ma se si usa uno degli altri metodi, le cose cambiano in modo sostanziale. Per esempio, il metodo gravimetrico presenta un numero decisamente inferiore di sorgenti d’incertezza. Una volta misurata la massa di GPL erogato (cosa che si fa agevolmente misuT_M  29


N. 01 03 ;2022 2016

forme, se verificato con un metodo, e non conforme, se verificato con un altro. Assisteremo, grazie a questa Direttiva, alla caccia all’organismo di verifica che adotta il metodo più favorevole? Supponiamo, per puro esercizio accademico, che un distributore verificato con un metodo e trovato conforme venga successivamente verificato con un altro metodo e, trovato non conforme, debba rimettere in punto i suoi erogatori per riottenere il sospirato bollino verde. La quantità di GPL residuo in cisterna, valutato come differenza tra immesso ed erogato, non torna più. Chi va a spiegare all’Agenzia delle Entrate che la differenza non è frutto di una frode, ma di due metodi di verificazione sulla carta (della Delibera) che quindi, per legge, equivalenti, ma che equivalenti non sono?

t

rando la massa del campione prima e dopo l’erogazione), il volume erogato viene ricavato misurando la densità del liquido con il termodensimetro. Il risultato di misura, applicate le opportune correzioni per gli effetti della temperatura, non è più influenzato dai parametri della miscela che influenzano la misura volumetrica diretta. Si può facilmente verificare in campo (e chi scrive lo ha fatto), applicando i due metodi per la verificazione dello stesso distributore, che lo scostamento tra gli errori rilevati può tranquillamente arrivare allo 0,7%-0,8%, quando la condizione da soddisfare sull’MPE data dalla MID è |MPE| £ 1%. Basta una minima competenza metrologica per accorgersi che, con queste differenze, è estremamente probabile che un distributore possa risultare con-

AVIATRONIK ENTRA NEL GRUPPO TRESCAL: UNA SCELTA PER LO SVILUPPO

La società varesina, fra i principali player italiani

delle misure in ambito avionico, elettrico ed elettronico, entra nel gruppo francese, leader nel settore delle tarature strumenti di misura Aviatronik S.p.A., nell’ottica di rafforzare e ampliare il mercato acquisito in oltre quarant’anni di Storia fatta di competenza tecnica e specializzazione, ben rappresentate dal noto marchio, ha deciso di entrare a far parte del gruppo internazionale Trescal, leader nel settore delle tarature. La presenza capillare sul territorio e la gamma di competenze tecniche trasversali di Trescal, unite alle eccellenze verticali di Aviatronik nei settori Space & Defence, potranno dare un nuovo impulso a reciproche sinergie, ampliando la gamma di servizi di taratura e rispondendo in maniera com-

L’ing. Massimo Rebellato (Direttore Generale Aviatronik S.p.A.)

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L’ing. Giovanni Musatti (Amministratore Delegato Trescal S.r.l.)

Chiedersi se c’è un metrologo a Roma sembra una domanda più che legittima. LE OCCASIONI PERDUTE

Che il metodo di misura volumetrico non sia in grado di garantire una corretta valutazione degli errori dei distributori di GPL è cosa nota da tempo. Era però l’unico metodo autorizzato dai Decreti finora vigenti (qualcuno risalente agli anni ’50) e si era costretti a fare buon viso a cattiva sorte. Avendo ora deciso di autorizzare altri metodi, si è persa un’enorme occasione: quella di mandare finalmente in pensione un metodo non adeguato o, se lo si voleva conservare per ragioni storiche o per non penalizzare gli organismi non ancora pronti a impiega-

pleta e altamente qualificata anche alle richieste dei clienti più esigenti. Entrare a far parte del gruppo Trescal consentirà ad Aviatronik una maggiore capacità di investire, anche sotto il profilo finanziario, nonché di poter rispondere ancora meglio alle esigenze internazionali dei suoi clienti più importanti. La continuità della qualità dei prodotti e servizi è garantita dal fatto che le persone di riferimento, il management nonché le sedi, gli indirizzi, la partita Iva, i numeri telefonici e indirizzi mail di Aviatronik spa rimarranno i medesimi.

AVIATRONIK Da oltre 40 anni Aviatronik si occupa della taratura e manutenzione di strumenti e apparecchiature nel settore avionico. Centro SIT n. 019 dal 1982, divenuto poi LAT n. 019 nel 2011, il suo laboratorio interno effettua circa 13.000 tarature l’anno di strumenti elettrici ed elettronici e di strumenti meccanici (grandezze dimensionali, forza, temperatura, pressione, massa). Grazie alla tecnologia di cui dispone e al know-how acquisito, Aviatronik si configura come partner ideale per le imprese e organizzazioni che desiderano assicurarsi il massimo della qualità, anche in outsourcing. TRESCAL Azienda leader nel settore delle tarature, con accreditamenti in tutti i principali segmenti industriali. Centro di taratura accreditato LAT n. 002/ LAT n. 011/ LAT n. 051/ LAT n. 110/ LAT n. 174, effettua circa 150.000 tarature all’anno (dimensionale, accelerometria, forze e coppie, masse, temperatura e pressione, umidità relativa, grandezze elettriche LF e HF, gas flow, acustica). Con le proprie 9 sedi e capacità tecniche accreditate anche presso i siti dei clienti, Trescal rappresenta la soluzione “one-stop-shop” per le imprese e le organizzazioni che necessitano servizi altamente qualificati e di prossimità.


N. 01 ; 2022 re gli altri metodi, quella d’individuare, attraverso una controllata campagna sperimentale di confronti, l’errore che si commette con il metodo volumetrico e definire un’opportuna tabella di correzione. Si sarebbe proceduto secondo i dettami della metrologia e, soprattutto, si sarebbe evitato di fare scempio del più importante principio della metrologia legale. Ma non è l’unica occasione perduta. Chi scrive aveva considerato estremamente positivo e utile il requisito dell’accreditamento imposto dal DM 93/2017 agli organismi che intendono eseguire verificazioni periodiche. È infatti noto che le norme di riferimento, in particolare la ISO 17025 e la ISO 17020, richiedono comprovate competenze metrologiche, che sembrano il “minimo sindacale” per gli organismi preposti a svolgere il ruolo, economicamente e socialmente importante, di garantire la fede pubblica attraverso la verificazione periodica degli strumenti di misura con funzioni di metrologia legale. Scoprire però testi di legge, come la Direttiva in questione, che sembrano scritti da chi non possiede quelle competenze o si è dimenticato di aggiornarle negli ultimi 30 anni, più o meno da quando è stata pubblicata la GUM (che in Italia, giova ricordarlo, è norma UNI CEI 70098-3:2016, già UNI CEI 13005:2000), fa tristemente pensare che si stia perdendo una grande occasione di diffondere una corretta cultura metrologica tra tutti gli attori del settore. Quale valore si può dare a qualcosa che si è obbligati a studiare, se poi i principi studiati sono totalmente disattesi da chi ha il compito e l’autorità di farli applicare? Mi chiedo anche quale ruolo possa avere Accredia, in quanto organismo di accreditamento, in questa vicenda. Un laboratorio che decida di accreditarsi secondo la ISO 17025, diventando un Laboratorio Accreditato di Taratura (LAT) deve dimostrare la propria capacità di tarare gli stessi strumenti che andrà a verificare. Temo fortemente che Accredia finisca per trovarsi schizofrenicamente nel ruolo di non poter accettare condizioni come la (1) o considerare equivalenti

nalizzino nessuna delle parti coinvolte. Quanto sopra riportato è solo un e sempio dei danni che l’ignoranza dei fondamentali principi della metrologia può causare, ma la Direttiva contiene anche altre perle su cui non mi sono soffermato per non annoiare i lettori. È fuori luogo, dunque, chiedersi se c’è un metrologo a Roma e magari pretendere che quelli che abitano i luoghi in cui si scrivono queste perle dimostrino una comprovata competenza meCONCLUSIONI trologica, come viene chiesto agli organismi di verificazione periodica atBenché non sia facile, alla luce di certi traverso l’accreditamento? documenti [3], trovare qualche spunto ottimistico in uno scenario altrimenti sconfortante e deprimente, non va di- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI menticato che a Roma, e non solo, un metrologo c’è. Anche più di uno. Il [1] A. Ferrero, V. Scotti, Il DM 93/2017 problema è che nessuno abita più i sui controlli degli strumenti di metrololuoghi in cui si scrivono Leggi, Decreti gia legale. Tutto_Misure, n. 4, 2017, e Direttive concernenti la metrologia e pp. 257-262. [2] A. Ferrero, Il quadro italiano: è i risultati, purtroppo, si vedono. Le funzioni di misura legali hanno metrologia? È legale? Tutto_Misure, sempre svolto un ruolo fondamentale n. 3, 2021, pp. 15-19. nel garantire la fiducia pubblica sulla [3] MISE, Direttiva del Ministro dello correttezza di “ogni convenzione di Sviluppo Economico recante l’adozioquantità che non sia di solo danaro”, ne, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, per usare le parole del R.D. n. 7088 del Decreto del Ministro dello Sviluppo del 23 agosto 1890, tuttora vigente e Economico 21 aprile 2017, n. 93, di sicuramente scritto con maggiore schede tecniche per la verificazione competenza di quella, pressocché ine- periodica di strumenti di misura in sersistente, con cui è stata scritta la Diret- vizio utilizzati per funzioni di misura tiva del 6 dicembre 2021 [3]. La com- legali, 6 dicembre 2021, disponibile plessità dei moderni strumenti di misu- online. ra, il cui cuore è sempre più spesso un [4] BIPM JCGM 106:2012, Evaluation sistema programmabile che elabora of measurement data – The role of algoritmi di misura, rende ancora più measurement uncertainty in conformicritico il ruolo della metrologia legale. ty assessment, 2012. Fortunatamente la metrologia si è evoluta e attrezzata per affrontare le sfide Alessandro Ferrero è poste dalla nuova tecnologia ed è in professore Ordinario di Migrado di caratterizzare anche i più comsure Elettriche ed Elettroniplessi sistemi di misura. Questa rivista e che al Politecnico di Milano. la comunità di metrologi che in essa s’iSi occupa di misure sui sistedentifica ne sono la più evidente prova. mi elettrici di potenza, di Personalmente ritengo che non sia tolelaborazione numerica di lerabile, per un paese che si ritiene ci- segnali, di metodi di valutazione ed espresvile, avere un sistema di metrologia le- sione dell’incertezza di misura e di metrologale regolato da norme, come quelle gia forense. Ha presieduto il GMEE nel triencontenute nella Direttiva qui esamina- nio 2004-2007 e la Instrumentation and ta [3], che non seguendo i dettami del- Measurement Society dell’IEEE nel biennio la moderna metrologia vanno nei fatti 2008-2009. È stato Editor in Chief delle IEEE a violare il principio cardine della me- Transactions on Instrumentation and Meatrologia legale, quello di garantire mi- surement dal 2012 al 2016. È l’attuale diretsure eque che non favoriscano né pe- tore di Tutto_Misure. metodi come il volumetrico e il gravimetrico sopra descritto e di richiedere, giustamente, l’adozione di procedure metrologicamente corrette e validate quando il laboratorio esegue tarature come LAT, ma di doverle accettare quando lo stesso LAT eseguirà verificazioni periodiche. Non vorrei essere nei panni dei poveri ispettori che si sentiranno sempre più Dr. Jekill e Mr. Hide …

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Competenza e know-how specifico nella meccanica di precisione da oltre 60 anni.

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Tamburini affronta con te tutte le fasi dello sviluppo del prodotto con un servizio su misura per ogni progetto. Garantiamo la soluzione ottimale per tutte le esigenze produttive grazie a prodotti mirati, studiati e realizzati in base alle tue specifiche richieste.

LAT N° 079


TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

WWW.TUTTOMISURE.IT

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Via G. Pastore. 6 - 25080 Mazzano(BS) Tel: 030/2791033 | Fax: 030/2594494 Web: www.tamburinigroup.it E-mail: info@tamburinigroup.it

TAMBURINI, DA SEMPRE UNA CONFERMA QUANDO SI PARLA DI PRECISIONE In Tamburini, la precisione è tutto. Continui investimenti in tecnologia pongono i Laboratori Metrologici di Tamburini al centro di una costante ricerca per offrire al cliente un prodotto ed un servizio accurato, sicuro e dalla qualità indiscussa. Il Laboratorio Metrologico di Tamburini è accreditato ACCREDIA e opera in conformità alla normativa europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, effettuando servizio di taratura per strumenti primari ed emette certificati riconosciuti da tutti gli stati firmatari dell’Accordo Multilaterale della “European Cooperation for Accreditation (EA)”, secondo tabella pubblicata sul sito www.accredia.it. I certificati emessi dal laboratorio ACCREDIA garantiscono la riferibilità metrologica per gli strumenti e i campioni usati nei processi di misurazione attuati dalle aziende che operano in termini di “garanzia della qualità”. Tamburini produce calibri lisci e filettati, sia standard secondo le normative vigenti, e speciali per qualsiasi esigenza di utilizzo considerando le quote di filettatura e le dimensioni di ingombro. La gamma calibri è realizzata in acciaio legato, altamente indeformabile con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra). Per applicazioni speciali vengono realizzati calibri con acciai specifici secondo le richieste del cliente. E per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, senza alterare le caratteristiche di base, i calibri possono essere sottoposti a una serie di trattamenti superficiali tra cui la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno (in TIN o DCL) a seconda delle necessità individuate nelle specifiche applicazioni. Inoltre a richiesta può essere rilasciato il Rapporto di Taratura o la Dichiarazione di Conformità, secondo l’uso a cui è destinato. Il servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta.

La nostra missione: essere precisi. Dalla produzione al controllo. TT _M _M  33 13


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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

NOTIZIE

FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

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Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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IL TEMA Il monitoraggio delle grandi strutture

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In ricordo di due amici

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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EDITORIALE

GLI ESPERTI DI T_M

Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490 E-mail: tomalino@cibelab.it Web: www.cibelab.it Persona da contattare: Erika Tomalino STRUMENTI FORNITI – PESI SINGOLI: Pesi in acciaio INOX in classe di precisione M1; masse OIML in fusione di ghisa classe di precisione M1; masse in classe di precisione M1 per bilance di grossa portata; masse a disco e aste porta pesi in classe di precisione M1; pesi in acciaio INOX classe di precisione F1, pesi campione in acciaio INOX classi di precisione E1-E2.

– PESIERE: Pesiere in legno e in alluminio con set di pesi in acciaio INOX in classe di precsione M1, F1, E2.

Uniformare il peso per garantire la Qualità Il laboratorio metrologico CIBE lavora per assicurare qualità e affidabilità riferite alle misure di massa, eseguendo prove e tarature per bilance, sistemi automatici di pesatura e di misura. Da oltre 30 anni CIBE è un punto di riferimento nell’ambito della Metrologia legale e tecnica in Italia ed in Europa. CIBE offre: • Servizi di taratura ACCREDIA per pesi, masse e bilance; • Rapporti di prova per bilance, indicatori di peso, sistemi di pesatura automatica e celle di carico; • Verificazione periodica di strumenti per pesare; • Formazione e consulenza sulla metrologia legale e scientifica; • Vendita di pesi, pesiere e masse di grossa portata.

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– ACCESSORI: Custodie in legno, plastica e alluminio per pesi singoli e set di pesi; maniglie, pinze, pennellini e altri accessori.

– SOFTWARE: Software per la gestione della taratura e pro ve di stru menti per pesare.


Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

La pagina di Accredia Notizie dall’Ente di accreditamento

THE PAGE OF ACCREDIA Accredia, The Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high addedvalue contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry. RIASSUNTO Accredia, L’Ente unico di Accreditamento Nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove. NUOVE TARIFFE PER LÊACCREDITAMENTO: VANTAGGI PER TUTTI I SOGGETTI ACCREDITATI

Cresce il valore dell’accreditamento, diminuiscono i costi per i soggetti accreditati. In un mercato sempre più complesso, si diffonde la consapevolezza del valore aggiunto dell’accreditamento quale strumento di garanzia di terza parte indipendente, motore di efficienza per le imprese e fattore di sviluppo di un mercato snello, sano e competitivo. Inoltre sempre più spesso la PA delega all’Ente di accreditamento attività in settori strategici, come l’edilizia e l’energia, l’attestazione delle competenze professionali e la verifica di sicurezza dei prodotti marcati CE. In oltre 10 anni di attività, infatti, Accredia ha registrato un progressivo ampliamento del settore regolamentato, nel quale l’accreditamento costituisce un obbligo per gli organismi che rilasciano servizi di valutazione della conformità, a garanzia della sicurezza dei consumatori e a tutela degli interessi generali. Negli stessi anni, quindi, a fronte del crescente ricorso alla certificazione e alle prove accreditate e per andare incontro alle esigenze degli operatori, l’Ente ha rivisto a più riprese le tariffe di

accreditamento per i soggetti accreditati, introducendo nel 2014, in piena crisi economica, una riduzione di circa il 3% e prevedendo, nel 2017, benefici per circa 400 mila euro. Infine, a novembre 2021 è stato approvato il nuovo tariffario TA-00 rev. 09 in vigore dal 1° gennaio 2022 e introduce ulteriori vantaggi per gli organismi e i laboratori accreditati. Le tariffe prevedono un taglio dei costi che porta benefici ai soggetti accreditati per quasi un milione di euro. Tra le principali modifiche si segnalano: – per i laboratori di taratura, la quota per il diritto di mantenimento dell’accreditamento passa da 800 euro a 700 euro l’anno; – per i piccoli laboratori di prova, la quota per il diritto di mantenimento dell’accreditamento passa da 800 euro a 500 euro l’anno; – per gli organismi di certificazione e ispezione, la quota per il diritto di mantenimento dell’accreditamento cala mediamente del 5% e l’imponibile viene accorpato per norma di accreditamento e non più per schema. La manovra economica di Accredia si inserisce nel contesto di un servizio svolto nell’interesse della collettività: l’accreditamento deve riuscire a bilanciare al meglio gli interessi degli stakeholder ed essere accessibile e conve-

niente per tutti i soggetti che ne facciano richiesta.

Scarica il tariffario TA-00 rev. 09, pubblicato sul sito Accredia

AUDIT A DISTANZA: COSA NE PENSANO GLI STAKEHOLDER INTERNAZIONALI IAF, ILAC E ISO

L’audit a distanza (remote audit) è la tecnica di verifica figlia della pandemia da Covid-19, che ha cambiato il modo di lavorare degli Enti di accreditamento e degli organismi e dei laboratori accreditati. Dopo un anno e mezzo di applicazione, gli effetti delle nuove tecnologie sulla conduzione delle verifiche sono stati misurati da IAF, ILAC e ISO in un’indagine rivolta a oltre 4mila stakeholder della qualità, comprese le aziende certificate. Il cosiddetto “New Normal” resta tuttora da definire, ma è evidente che un certo grado di lavoro a distanza resterà anche in futuro in molti ambiti, compreso quello della valutazione della conformità. IAF, ILAC e ISO hanno analizzato le risposte di 4.350 operatori del settore, per raccogliere opinioni, commenti e desiderata riguardo le esperienze e le prospettive di applicazione dell’audit a distanza, il bilanciamento con le verifiche in sede e le opportunità dell’audit misto. Dall’indagine risulta che la grande maggioranza degli intervistati preferisce Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it 1

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N. 01 2022

condurre o sottoporsi a verifiche in modalità a distanza o mista, ritiene che le attività da remoto forniscano la stessa garanzia di quelle effettuate in sede e vorrebbe continuare anche in futuro a utilizzare le tecniche di remote audit se non aumentarne il ricorso. Con questa modalità, infatti, quasi tutti i rispondenti hanno potuto mantenere l’accreditamento o la certificazione e sono riusciti a rispettare i tempi di verifica, oltre a risparmiare i tempi e i costi delle trasferte. Ma con le verifiche on line hanno anche ridotto i rischi di viaggio e l’impatto ambientale. “La survey mostra un alto livello d’interesse verso le tecniche da remoto, una chiara comprensione dei vantaggi e il desiderio di vedere questi metodi adottati più ampiamente. L’entusiasmo verso i nuovi mezzi per effettuare le verifiche è molto evidente e lavoreremo duramente per continuare a supportare tutti coloro che utilizzano e traggono vantaggio dalla certificazione, dall’accreditamento e dagli standard” – hanno commentato i vertici di IAF. Nei prossimi mesi, sulla base dei risultati emersi dall’indagine, IAF, ILAC e ISO analizzeranno il contributo degli stakeholder per pianificare le azioni future e consolidare le migliori formule di verifica, quelle in grado di conciliare efficacia ed efficienza, oltre a tutelare la salute delle persone e la sicurezza delle informazioni. Esperienze La visione fortemente positiva nei confronti delle tecniche di verifica a distanza è data dalle esperienze dirette dei partecipanti all’indagine durante la pandemia da Covid-19: il 71% si è detto soddisfatto della propria esperienza con il remote audit, mentre il 26% è rimasto abbastanza soddisfatto e solo il 4% ha dichiarato di essere insoddisfatto. In particolare, i rispondenti hanno segnalato tra i vantaggi: – Mantenimento dell’accreditamento o della certificazione: il 98% ritiene che le attività a distanza siano utili e in qualche modo vantaggiose; – Riduzione dei tempi e costi di viaggio: 96%; – Riduzione dei rischi di viaggio: 95%; T_M  36

– Riduzione dell’impatto ambientale: 95%; – Utilizzo efficiente del personale impiegato nella verifica: 87%; – Opportunità di verifiche in accompagnamento in più siti o strutture: 82,5%; – Rispetto rigoroso dei tempi/programmi del piano di verifica: 82%. Per quanto riguarda il futuro delle verifiche, alla domanda “Fino a che punto le organizzazioni possono trarre vantaggio dalle tecniche da remoto?”, il 33% ha risposto “in larga misura”, il 57% “in una certa misura”, l’8% “non molto” e solo l’1% ha risposto “nessuno”. Prospettive Nella prospettiva che non ci siano più restrizioni dovute alla gestione della pandemia, il 60% afferma che in futuro preferirebbe verifiche di tipo misto, ovvero che includano attività da remoto e in sede; mentre il 19% preferirebbe visite completamente da remoto e il 21% continuerebbe con le visite in sede. Il 79% ha dichiarato di voler continuare con l’utilizzo di procedure a distanza o miste. L’80% ritiene che le procedure a distanza offrono la stessa garanzia delle visite in sede. Il 91,5% ritiene che un sostanziale aumento delle tecniche a distanza stimolerà l’uso di nuovi processi. Il 97,5% concorda in una certa misura sull’utilizzo di nuove tecnologie e tecniche alternative. Miglioramenti I partecipanti all’indagine hanno fornito anche centinaia di commenti e suggerimenti su come cogliere i benefici delle attività a distanza: – il 37% ritiene che le regole attuali, inclusi gli standard internazionali ISO e le procedure IAF e ILAC, dovrebbero essere modificate per adattarsi meglio alle nuove modalità da remoto; – il 53% ha ritenuto che la preparazione fosse più difficile e dispendiosa per la verifica a distanza; – è emerso chiaramente che la connessione internet e la sicurezza informatica devono essere affrontate in modo adeguato per garantire la sicurezza delle attività a distanza e risultati di verifica sempre affidabili.

SCARICA QUI il “Report for IAF/ ILAC/ISO Survey on Remote Audit/ Assessment/Evaluation”. SHELF LIFE: LE PROVE ACCREDITATE PER UNA MAGGIORE SICUREZZA ALIMENTARE

La tutela della salute della collettività dipende dalle tecniche per garantire l’integrità e la sicurezza degli alimenti fino al momento del consumo. Il termine “shelf life” (letteralmente “vita di scaffale”) indica il periodo tra la produzione e il consumo sicuro, ossia il tempo che intercorre senza che nel prodotto si verifichino modifiche organolettiche tali da comprometterne la sicurezza igienico sanitaria. La “shelf life secondaria” (“pantry shelf life”) indica invece il periodo successivo all’apertura della confezione, durante il quale l’alimento mantiene caratteristiche nutrizionali, igienico sanitarie e sensoriali accettabili. Il ruolo dei laboratori di prova accreditati per la determinazione della shelf life è il tema dell’intervista a Silvia Tramontin, Vice Direttore e Direttore del Dipartimento Laboratori di prova di Accredia, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Alimenti e Bevande. Per consentire scelte consapevoli riguardo agli alimenti da acquistare e prevenire il rischio di omissioni o informazioni che possano trarre in inganno i consumatori, il Regolamento UE 1169/2011 prevede l’obbligo di riportare sulle etichette la durata di conservazione, le condizioni di conservazione e l’uso sicuro. A seconda della tipologia di alimenti, variano le regole per l’indicazione della shelf life. Nella maggior parte dei casi è sufficiente specificare il termine minimo di conservazione (TMC, “da consumarsi preferibilmente entro il…”), ma se si tratta di alimenti freschi e deperibili, il cui consumo dopo un dato periodo comporta rischi per la salute, è necessario indicare una data di scadenza (“da consumarsi entro il…”). In alcuni casi la legge stabilisce le caratteristiche che l’alimento deve mantenere fino alla fine della durata commerciale del


N. 01 ; 2022 prodotto: nello yogurt, ad esempio, deve perdurare la presenza di fermenti lattici vivi e vitali in quantità non inferiori a 10 milioni per grammo di prodotto. La durata da riportare sulla confezione, tale da garantire il mantenimento delle caratteristiche organolettiche richieste, dev’essere individuata dal produttore a seguito di studi di shelf life. Lo scopo dello studio di shelf life è determinare il principale meccanismo di deterioramento del prodotto e, fissato il criterio di accettabilità, stabilire il tempo massimo entro il quale tale criterio è rispettato. Il ricorso a modelli predittivi, basati su algoritmi matematici realizzati con dati provenienti da test di laboratorio, consente di ottenere gli andamenti di specifiche flore microbiche in funzione delle caratteristiche del prodotto. Il numero di prove analitiche varia a seconda del tipo di prodotto, ma in generale un protocollo per lo studio della shelf life deve fornire almeno queste indicazioni: – microrganismi parametri chimicofisici oggetto di studio; – tipologia, metodi e frequenza delle analisi; – modalità di campionamento; – condizioni di conservazione durante la sperimentazione; – documentazione dei risultati; – interpretazione dei risultati analitici. Ovviamente i risultati dei test microbiologici dipendono anche dal metodo analitico utilizzato. Ricorrere a metodi di riferimento riconosciuti (ad esempio: ISO, EN, UNI) è quindi fondamentale per ottenere risultati affidabili. Accredia accredita anche metodi alternativi, a condizione che siano validati da un organismo di certificazione di terza parte accreditato rispetto al metodo di riferimento e in accordo alla norma EN/ISO 16140, o altro protocollo accettato a livello internazionale. Sebbene non sia un requisito obbligatorio per lo studio di shelf life, è raccomandato che gli operatori del settore alimentare utilizzino laboratori accreditati per condurre le prove analitiche. L’accreditamento è obbligatorio nel caso le prove siano finalizzate a garantire la sicurezza alimentare: in tal caso l’alimento deve rispettare i criteri

microbiologici di sicurezza indicati nel Regolamento CE 2073/2005 e il rapporto di prova deve riportare il marchio Accredia. Praticamente tutti i laboratori che operano nell’ambito dell’autocontrollo per le aziende alimentari hanno accreditato le prove per la ricerca dei patogeni. Nella banca dati Accredia risultano poco meno di 300 laboratori accreditati per la ricerca della Listeria Monocytogenes e circa 450 accreditati per la ricerca della salmonella. Questi dati confermano il ruolo fondamentale dell’accreditamento quale strumento di garanzia della qualità e della sicurezza degli alimenti a tutela della salute dei consumatori.

SCARICA QUI l’intervista integrale a Silvia Tramontin “Valutazione della shelf life, il ruolo delle analisi di laboratorio”. NUOVE PRESCRIZIONI PER GLI ORGANISMI CHE OPERANO NEL BIOLOGICO: EMESSO IL DT-16

Dal 1° gennaio 2022 si applica in tutti i Paesi membri il Regolamento UE 2018/848, che abroga il Regolamento CE 834/2007 e stabilisce i principi e le norme applicabili alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Il Regolamento contiene inoltre le norme relative ai controlli aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dal Regolamento UE 2017/625 sulla sicurezza degli alimenti. Già agli inizi del 2020 Accredia ha avviato il processo di revisione delle regole di accreditamento degli organismi che operano nel settore per adeguarle ai requisiti previsti dalla nuova normativa UE. L’Ente ha infatti attivato un nuovo Gruppo di Lavoro, composto dai principali stakeholder del biologico (MIPAAF, Regioni, Associazioni degli organismi di certificazione accreditati, Associazioni dei produttori), con il compito di procedere alla riedizione del Regolamento Tecnico RT-16 “Prescrizioni per l’accreditamento degli organismi che rilasciano dichiarazioni di conformità di processi e prodotti agricoli e derrate alimentari biologici ai sensi del

Regolamento CE n. 834/2007 e sue successive integrazioni e modifiche”. All’interno del Gruppo è stato quindi nominato un Gruppo di Lavoro Ristretto, dedicato all’aggiornamento dei criteri guida per la valutazione del rischio, secondo quanto previsto all’articolo 40 del Regolamento 848. Quest’ultimo richiede la predisposizione, da parte dell’organismo, di una procedura di valutazione del rischio finalizzata a determinare, in particolare, la base per l’intensità e la frequenza delle verifiche di conformità degli operatori e dei gruppi di operatori. I risultati delle attività del Gruppo ristretto, inclusi gli approfondimenti sulle classi di rischio e gli esiti delle simulazioni effettuate, sono stati presentati al Gruppo allargato con cadenza quadrimestrale. A conclusione delle valutazioni dei Gruppi, in considerazione del fatto che la normativa contiene prescrizioni chiare e definite per l’applicazione armonizzata dei requisiti di certificazione, si è infine deciso di trasformare il Regolamento Tecnico RT-16 in un Documento Tecnico (DT). Il DT contiene sempre requisiti obbligatori, ma si limita a definire i criteri guida della valutazione del rischio per tutti gli organismi che rilasciano certificazioni accreditate nel biologico. L’obiettivo è uniformare il modo in cui la valutazione del rischio viene predisposta e attuata dagli organismi per emettere certificati a fronte del Regolamento UE 2018/848. A esito del processo di riedizione dei requisiti, a ottobre è stato dunque approvato il Documento Tecnico DT-16 “Documento tecnico per la valutazione del rischio ai sensi dell’art. 40.1.A.I del Regolamento (UE) 2018/848 e s.m.i. per CAB che rilasciano dichiarazioni di conformità ad aziende che producono e/o etichettano prodotti biologici” che entra in vigore il 1° gennaio 2022, in linea con l’applicazione della normativa europea. Accredia ha precisato che i Documenti Tecnici hanno carattere di obbligazione contrattuale nei confronti degli organismi accreditati a rilasciare certificazioni nell’ambito disciplinato dal Regolamento UE 2018/848, tanto T_M  37


N. 01 2022

quanto i Regolamenti Tecnici. Rispetto a questi ultimi, però, i DT sono soggetti a modifiche e aggiornamenti frequenti, poiché si limitano a fissare requisiti di carattere operativo e hanno procedure di revisione più agili. Gli aggiornamenti, infatti, una volta condivisi con tutte le parti interessate e con il Gruppo di Lavoro specifico, vengono approvati direttamente dal Direttore di Dipartimento e dal Direttore Generale di Accredia.

SCARICA QUI il documento DT-16 rev. 00.

DIFFUSIONE ED EFFETTI DELLA CERTIFICAZIONE ACCREDITATA TRA LE IMPRESE ESPORTATRICI

La valorizzazione delle banche dati Accredia, oggetto della Convenzione con Istat, ha portato alla realizzazione di analisi di dettaglio sulla diffusione, tra le imprese esportatrici, dei sistemi di gestione certificati dagli organismi accreditati da Accredia. Dalla collaborazione è nata la nuova Statistica Report “Diffusione della certificazione accreditata dei sistemi di gestione tra le imprese esportatrici” che aggiorna e arricchisce le precedenti analisi sul tema. Per un’impresa, la certificazione accreditata di un sistema di gestione può rappresentare uno strumento di monitoraggio della correttezza di tutte le fasi di produzione, contribuendo a garantire una qualità costante dei prodotti e servizi. Attraverso i sistemi di gestione viene alimentata la partecipazione delle imprese, in qualità di fornitori, a catene produttive dislocate su più Paesi. Negli ultimi tre anni di analisi (2017-2019) la quota di imprese certificate sul totale delle imprese esportatrici, seppur di poco, è aumentata, attestandosi al 16% nel 2019, per un totale di circa 20mila imprese esportatrici certificate (vedi Tab. 1). Complessivamente, nel 2019, il valore delle merci esportate dalle imprese certificate era di circa 240 miliardi di euro,

Tabella 1 – Diffusione della certificazione tra le imprese esportatrici. Numeri e valori percentuali (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Accredia) 2019

Imprese totali Accredia Imprese totali

19.677

Quota % imprese totali Accredia

123.207 16,0%

2018

18.582

123.410 15,1%

2017

19.235

125.920 15,3%

pari al 54% del valore totale esportato. I settori di attività economica nei quali sono maggiormente diffusi i sistemi di gestione, con percentuali che vanno dal 42% al 54%, sono tutti caratterizzati da un alto livello di standardizzazione. In particolare, la chimica farmaceutica e la fabbricazione di autoveicoli sono tra i settori che maggiormente ricorrono alla certificazione accreditata dei sistemi di gestione (vedi Tab. 2 a fondo pagina). Le imprese certificate sono tipicamente più strutturate e proporzionalmente più presenti nel mercato europeo. Tale evidenza, già emersa nell’analisi della diffusione della certificazione tra le imprese esportatrici, legata alla dimensione aziendale, viene confermata anche analizzando la propensione all’export per classe di addetti. Il grado di apertura internazionale delle imprese, misurato dalla propensione all’export, evidenzia un differenziale positivo per quelle in possesso di un sistema di gestione certificato, soprattutto se di grandi dimensioni (vedi Tab. 3 a pagina successiva). Una delle possibili spiegazioni del legame tra internazionalizzazione e certificazione è il coinvolgimento delle imprese esportatrici certificate nelle catene del valore globali. La certificazione accreditata, come evidenza della rispondenza a standard di produzione internazionali, qualifica le imprese come fornitori affidabili. Ciò è tanto più vero in mercati avanzati come, ad esempio, quello tedesco, in cui la certificazione accreditata è un titolo normalmente

Tabella 2 – Primi 5 settori ATECO per diffusione della certificazione tra le imprese esportatrici – Anno 2019. Numeri e valori percentuali (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Accredia) Imprese totali ATTIVITÀ ECONOMICHE Attività manifatturiere

Fabbricazione prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici

Fabbricazione coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

Fabbricazione autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

Fabbricazione prodotti chimici

Fabbricazione computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi T_M  38

Numero 61.059 256 51

899

Imprese totali Accredia

Quota % su imprese attive

Numero

57,0

16,4

18,0

39,3

Quota % su imprese attive

Quota % imprese totali Accredia

139

31,0

54%

426

18,6

14.319 25

3,8

8,8

23%

49%

47%

1.970

45,3

860

19,9

44%

1.722

34,5

723

14,5

42%


N. 01 ; 2022

diminuire della dimensione aziendale, arrivando nelle micro imprese a 22mila euro. D’altro canto è abbastanza intuitivo immaginare che le grandi imprese siano già strutturate e tendano a una maggiore efficienza organizzativa rispetto alle PMI e alle micro imprese, beneficiando meno, proporzionalmente, dei benefici di un sistema di gestione certificato.

Tabella 3 – Propensione all’export per classe di addetti – Anno 2019. Valori percentuali (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Accredia) CLASSI DI ADDETTI

Propensione all’export imprese ACCREDIA (a)

0-9

20,5

20-49

27,5

10-19

Propensione all’export altre esportatrici (a)

TOTALE

24,3

20,3

50-99

25,4

23,4

100-249

28,9

37,7

250-499

26,8

38,7

500 e oltre

CLASSI DI ADDETTI

32,2

32,1

Totale

Tabella 5 – Produttività delle imprese manifatturiere per classe di addetti. Anno 2019 – Migliaia di euro (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Accredia)

21,0

23,9

31,7

25,8

0-9

richiesto ai fornitori, siano essi domestici o internazionali. Le imprese certificate sono più internazionalizzate quindi, ma anche più produttive. Negli ultimi tre anni di analisi (2017-2019) è sempre stato verificato un differenziale positivo di produttività (rapporto tra valore aggiunto e addetti dell’impresa esportatrice) tra le imprese esportatrici Tabella 4 – Differenziale di produttività tra imprese esportatrici Accredia e altre esportatrici. Migliaia di euro (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Accredia) Classe di addetti 0-9

2019

2018

2017

22

21,9

18,8

3,7

5

4,5

10-49

11,8

250 e oltre

-1,1

50-249

11,8

67,2

10-49

(a) Rapporto tra valore aggiunto e addetti dell’impresa esportatrice

11,9

0,1

1,4

Produttività imprese esportatrici ACCREDIA (a) 73,0

50-249

83,8

250 e oltre

92,0

Produttività altre imprese esportatrici (a)

Differenziale di produttività tra imprese esportatrici ACCREDIA (a)

45,2

48,7

61,2

19,3

93,2

-1,2

801,

4,6

(a) Rapporto tra valore aggiunto e addetti dell’impresa esportatrice

La produttività delle imprese esportatrici declinata per macroarea geografica evidenzia il suddetto differenziale indipendentemente dalla provenienza dell’impresa (vedi Tab. 6). Le imprese che quotidianamente si confrontano con i mercati internazionali devono, più di altre, dotarsi di strumenti di differenziazione che ne migliorino il posizionamento lungo le filiere produttive. Allo stesso tempo con la certificazione accreditata dei sistemi di gestione riescono a ottimizzare i processi organizzativi e ad aumentare l’efficienza. In particolar modo le PMI, rispetto alle grandi imprese, beneficiano maggiormente di tali strumenti che facilitano la penetrazione nei mercati internazionali.

certificate e le altre esportatrici. SCARICA QUI la Statistica Report “Diffusione della certifiVerifichiamo sui dati 2019, così come nel biennio prece- cazione accreditata dei sistemi di gestione tra le imprese dente, che la maggior produttività delle certificate cresce al esportatrici”.

Tabella 6 – Produttività per macroarea. Anno 2019 – Migliaia di euro (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Accredia)

CLASSI DI ADDETTI Totale

Nord-Ovest 90,2

Imprese esportatrici Accredia

Altre imprese esportatrici

Nord-Est

Centro

Sud e Isole

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud e Isole

83,7

96,9

68,3

79,9

73,3

82,5

53,0

(a) Rapporto tra valore aggiunto e addetti dell’impresa esportatrice T_M  39


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t

N. 01 ; 2022 CALIBRI E UTENSILI: IL VALORE AGGIUNTO DELLA FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO CONTINUO I lettori di TUTTO_MISURE sono abituati a vedere sistematicamente sulle pagine della nostra rivista la presenza di diversi fornitori storici in ambito metrologico, che da anni sono ai vertici del proprio segmento di attività, grazie alla qualità e affidabilità dei prodotti ma anche alle svariate componenti di servizio e supporto che sono in grado di offrire alla propria clientela. È il caso, ad esempio, della TAMBURINI srl di Mazzano (BS), società che da oltre 60 anni progetta e produce calibri e utensili, prevalentemente destinati al settore delle lavorazioni meccaniche.

Un’azienda innovativa nei prodotti e nei servizi, che crede molto nel supporto al cliente, che si concretizza in un servizio di assistenza continua (vera e propria forma di consulenza, in grado di fornire effettivo valore aggiunto), e in un articolato e completo programma di formazione, mirato sui diversi settori applicativi, proposto sotto il cappello dell’“ACADEMY TAMBURINI”. L’Academy (idea piuttosto innovativa in quest’ambito d’attività, a ulteriore testimonianza della tradizionale attenzione della società per il servizio al cliente, oltre che per la qualità e affidabilità del prodotto) è nata da alcuni anni proprio nella piena consapevolezza della società lombarda che il supporto offerto alla clientela non deve esaurirsi con la vendita e l’assistenza tecnica, anzi deve rappresentare un servizio di cui il cliente stesso può fruire continuativamente, traendone importante valore aggiunto. Aderendo al progetto Academy, infatti, si ha l’opportunità di accedere a momenti specifici di approfondimento, formazione e aggiornamento continuo, specificamente rivolti alle figure tecniche che devono pianificare al meglio l’utilizzo degli strumenti acquistati, e in tale ottica, specializzati e differenziati per aree tematiche.

Alcuni esempi di moduli formativi disponibili: SCELTA DEI CALIBRI E LORO UTILIZZO: Definizione di cos’è un filetto e utilizzo dei termini tecnici appropriati – Tipologie di filetti e norme che li regolano – Tolleranze di filettatura – Scelta del calibro idoneo – Utilizzo dei calibri, teorico e pratico – Correlazione calibro-utensile – Filetto utile (definizione e controllo); SCELTA DEGLI UTENSILI E LORO UTILIZZO – Definizione di cos’è un utensile e utilizzo dei termini tecnici appropriati – Tipologie di filetto e norme che li regolano – Tolleranze di filettatura – Scelta utensile idoneo – Utilizzo utensili teorico e pratico – Correlazione calibro-utensile – Riaffilature (dove, cosa, quando) – Rivestimenti superficiali – Filetto utile (definizione e controllo); RIAFFILATURA UTENSILI – Definizione di cos’è un filetto e utilizzo dei termini tecnici appropriati – Riaffilatura (dove, cosa, quando) – Valutazione usura utensili – Valutazione parametri in base al materiale lavorato – Rivestimenti superficiali – Prove pratiche; PROGETTAZIONE STRUMENTI DI CONTROLLO – Definizione strumento di controllo – Valutazione per scelta strumento di misura per variabili o calibro per attributi – Identificazione tolleranze da adottare – Valutazione ergonomica dello strumento – Identificare cosa cercare; RAPPORTI DI PROVA, ACCREDIA E SERVIZIO TARATURA ESTERNA: Cos’è un rapporto di prova – Differenze tra rapporti di prova certificati Accredia – Come leggerli – Scelta criteri di accettabilità – Scelta periodicità tarature. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI ulteriori informazioni, programmi e modalità di partecipazione.

T_M  41


16a EDIZIONE | 6-8 APRILE 2022

LA FIERA DEDICATA A INNOVAZIONE, TECNOLOGIE, AFFIDABILITÀ E COMPETENZE 4.0 TORINO | OVAL LINGOTTO FIERE

TESTING & METROLOGIA Nell'era di Industry 4.0 un aspetto di centrale importanza è il tema delle MISURE E DELLE PROVE, a garanzia dell'afɊņĘĻƈƨƈtà e a supporto dell'innovazione di prodotto, ovvero i caposaldi sui quali poggiano le strategie di crescita delle aziende più evolute di ogni settore. A&T è la manifestazione di riferimento in

Italia per il grande mondo delle Misure e delle Prove e per la prossima edizione 2022, grazie alle collaborazioni con il suo network ǸĿƈœƷȂƈɊĿDŽϽϵƈǸȂƈȂȎɀƈDŽƷĘƨœϵœϵǪrimarie aziende, sarà realizzato un appuntamento specialistico, utile per l’aggiornamento degli addetti ai lavori e dedicato alle aziende che investono in rƈĿœǯĿa œϵǸȪƈƨȎǪǪDŽ.


TORNA L’APPUNTAMENTO IN PRESENZA

A chi si rivolge Il progetto TESTING & METROLOGIA di A&T si rivolge ad un targeȂϵǪǯDŽɊƨĘto e di qualità: R&D Misure Prove Laboratori Progettazione Manutenzione Innovazione Qualità

Programma di aggiornamento Il programma della tre giorni ospita gli eventi di ACCREDIA, ASSOTIC, AIPND, GMEE, INRIM, ƨœϵÖĘȪDŽƨœϵÄDŽȂDŽƷņœϵņœƨϵ&DŽƴƈȂĘȂDŽϵÌĿƈœƷȂƈɊĿDŽϽϵ i workshop degli Espositori.

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TUTTO_MISURE

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

Il III Forum delle Misure

Le responsabilità da contatto sociale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Il monitoraggio delle grandi strutture

Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo

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KNOW THIS

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

EDITORIALE In ricordo di due amici

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

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Rubrica a cura di Enrico Silva (enrico.silva@uniroma3.it)

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2022

AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers. RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori. IMEKO accoglie e promuove come missione naturale l’innovazione e, quindi, non sorprendono i continui cambiamenti che si verificano al suo interno. In particolare, IMEKO accoglie due nuovi membri: l’IMBiH, Istituto di Metrologia della Bosnia e Erzegovina, e l’Istituto di Metrologia degli Emirati Arabi Uniti. Sono poi stati istituiti due nuovi Comitati Tecnici (TC): TC6 “Digitalization” e TC25 “Quantum Measurement and Quantum Information”, in rappresentanza di due componenti della rivoluzione che attende la scienza delle misure nel prossimo futuro. IMEKO ha rinnovato l’Accordo Quadro con EUROLAB, Federazione Europea delle Associazioni dei Laboratori di Misura, Prove ed Analisi, con l’obiettivo di una stretta cooperazione. EUROLAB supporta numerose iniziative insieme a IMEKO, fra cui conferenze e serie di seminari. Sono attivamente riprese le attività del TC-24, Metrologia nella Chimica. Il comitato tecnico è caratterizzato da un’importante presenza italiana (9 componenti su 30), sottolineata anche dalla nomina di Leonardo Iannucci, ricercatore presso il Politecnico di Torino, al ruolo di Segretario Scientifico del TC. Nel board del TC-24 sono inoltre state elette Tatjana Tomić nella carica di Chair e Hongmei Li in quella di Vice-Chair. Le nuove attività si svolgeranno durante tutto il 2022, attraverso una serie di incontri dal titolo “IMEKO Talks on

Chemical Measurements”. Fra il 17 e il 20 ottobre 2022 a Dubrovnik (Croazia) si svolgeranno in modalità ibrida (sia online sia in presenza) le Conferenze congiunte del TC-11 e del TC-24 “Chemical Measurements Towards a Sustainable Future” e “Measurement for Better Life”. Anche nel campo delle misure elettriche l’attività italiana di IMEKO è assai intensa. Si terrà a Brescia (12-14 settembre 2022) il “25th IMEKO TC-4 International Symposium on Measurement of Electrical Quantities” congiunto con il “23rd International Workshop on ADC and DAC Modelling and Testing”, appuntamento ormai tradizionale per il TC-4. Nonostante il periodo incerto a causa della pandemia, riprende l’attività congressuale di IMEKO. È stata annunciata la Conferenza congiunta fra i TC3, TC5, TC16, e TC22 a Dubrovnik (Croazia), dall’11 al 13 ottobre 2022, e la sesta edizione di „IMEKO Foods”, dal 7 al 9 novembre 2022, sempre a Dubrovnik, con il tema di grande rilevanza “Food on a global market – opportunities or threats”. Torneremo regolarmente sulle attività dei TC (Comitati Tecnici). Nel frattempo, ricordiamo che IMEKO pubblica un utile e completo bollettino sul proprio sito web www.imeko.org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni

degli officer di IMEKO e altre notizie d’interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO: presentazioni, documenti di governo dell’associazione e newsletter. Gli atti del congresso mondiale triennale, XXIII IMEKO World Congress, tenutosi dal 30 agosto al 3 settembre 2021, sono stati pubblicati ad accesso aperto da Measurement: Sensors e sono quindi liberamente consultabili qui. ACTA IMEKO

Acta IMEKO, rivista scientifica di IMEKO e indicizzata su Scopus, rende disponibili liberamente (open access) tutti gli articoli pubblicati all’indirizzo: https://acta. imeko.org/index.php/actaimeko. È online il quarto fascicolo del 2021, che raccoglie ben trentuno contributi scientifici provenienti da accurate selezioni di lavori presentati a diversi eventi internazionali. Come e più del solito, la presenza italiana e particolarmente abbondante.

T_M

N.

1/22  45


N. 01 2022

s NOVITÀ PI IN MOSTRA AD A&T 2022 PHISIK INSTRUMENTE (PI) sarà puntualmente presente come espositore alla 16a edizione di A&T – Automation & Testing, in programma a Torino il 6-8 aprile 2022. L’azienda presenterà presso il suo stand le più recenti novità al servizio della Robotica e Automazione in produzione, ma non solo…! Ecco alcune delle proposte più interessanti che PI illustrerà in anteprima ai visitatori di A&T 2022. Rotatore Compatto V-610 della Serie PIMag®: per carichi fino a 2 kg Grazie ai motori magnetici iron-less a 3 fasi progettati e sviluppati internamente da PI, questi nuovi assi consentono di combinare alte velocità e accelerazioni alla consueta precisione che contraddistingue i prodotti PI. La tecnologia PIMag garantisce inoltre nessun tipo di attrito, consentendo a questi prodotti di lavorare a ritmi costanti e garantendo al contempo precisione e accuratezza. Tra i vantaggi troviamo anche il controllo della posizione e il freno di stazionamento opzionale. Controllore C-887.53x per Hexapod con Interfaccia EtherCAT® Versione aggiornata del nostro controllore per Hexapod che garantisce la gestione sincronizzata di 6 assi, con interfaccia analogica e ingresso per motionstop di emergenza. L’attuatore si gestisce su coordinate cartesiane tramite una connessione via TCP/IP o RS-232, senza l’ausilio di alcun master PLC. Questi controllori possono inoltre essere facilmente integrati nei sistemi di automazione per la ricerca e l’industria grazie agli svariati protocolli e librerie forniti. Controllori ACS Motion Control ad Alte Prestazioni L’acquisizione dell’80% delle azioni di ACS Motion Control (Israele), leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di controllori EtherCAT® ad alte prestazioni, ideali per pilotare sistemi di azionamento multi-asse, è stato un importante passo in avanti per PI che è ora in grado di fornire sistemi completi personalizzati per applicazioni industriali che richiedono la massima precisione e dinamica. La piattaforma ACS è strutturata su tre livelli (Controller, Driver, I/O) che si occupano di tutto quanto compete la generazione del profilo e/o traiettoria, l’esecuzione di macro, la diagnostica, la gestione degli I/O e così via. Hexapod a Cinematica Parallela Con l’Hexapod H-840 PI mostra ulteriormente le proprie capacità di eseguire movimenti precisi e ripetibili su sei gradi di libertà con carichi di media entità. Questo modello infatti consente di spo-

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stare nello spazio un carico fino a 40 kg di massa con corse di ±50 mm e ±30°. La possibilità d’impostare un punto di pivot arbitrario nello spazio consente di effettuare movimenti e rotazioni decentrate rispetto al riferimento originale dell’attuatore. Sistemi compatti, in combinazioni multi-asse, altamente precisi, flessibili e ideali per l’industria e la ricerca PI offre una nuova gamma di traslatori verticali, di rotatori e di assi lineari per tutte le applicazioni industriali e nel mondo della ricerca che richiedono elevati numeri di cicli e alta precisione. Asse Lineare di PI ad alta precisione L-511 Le slitte L-511 possono raggiungere corse di 155 mm con velocità fino a 90 mm/s e riescono muovere carichi fino a 50 kg. In combinazione con l’asse verticale L-310 e l’asse rotativo L-611, PI è in grado di realizzare sistemi multi-asse compatti. Ognuno di questi assi è disponibile con encoder ad alta risoluzione e in versioni sia con motore DC che stepper. Su richiesta è possibile fornire questi assi anche compatibili con il vuoto. Asse verticale L-310 con Elevata Stabilità L’asse L-310 offre corse di 26 mm e raggiunge step sizes di 0,1 μm con una velocità di 15 mm/s. Un encoder lineare opzionale consente una risoluzione di 50 nm. Lo stadio è auto-bloccante fino a un carico di 10 kg, inoltre la base in alluminio, non essendo interessata da sollecitazioni, assicura un’ottima stabilità di posizione. Gli azionamenti a sfera precaricati e i cuscinetti a rulli incrociati di precisione garantiscono una lunga durata e alta precisione di corsa con gioco minimo. Asse Rotativo di Precisione L-611 Il nuovo asse rotativo L611 è in grado di raggiungere velocità di 50°/s con un’elevata precisione e muovere carichi fino a 10 kg. Con un foro centrale di 35 mm di diametro garantisce corse in entrambi i sensi di rotazione. Clicca qui per ulteriori informazioni. Fissa un appuntamento con i tecnici di PI allo stand E13 ad A&T 2022.


A cura di M. Parvis 1 e S. Rapuano 2

Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society Congressi e tesi di dottorato di ricerca IEEE

ABSTRACT This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers. In any issue information about conferences, funding opportunities, education activities and standard development activities of the Society are presented. RIASSUNTO Questa rubrica presenta gli ultimi aggiornamenti sulle attività dell’IEEE Instrumentation and Measurement Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers. Di volta in volta vengono presentate informazioni sui congressi, sulle opportunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.

LA NUOVA RIVISTA OPEN ACCESS DELLÊINSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY

Con l’obiettivo di estendere l’offerta di servizi alla sua comunità scientifica di riferimento, l’IEEE IMS ha appena lanciato una nuova rivista: l’IEEE OPEN JOURNAL OF INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT (OJIM). OJIM pubblicherà articoli sulla scienza, la tecnologia e le applicazioni delle misure e della strumentazione. In particolare, verranno pubblicati articoli su metodi, strumenti, sistemi e applicazioni per la misurazione, il rilevamento, il tracciamento, il monitoraggio, la caratterizzazione, l’identificazione, il rilevamento, la stima, il riconoscimento o la diagnosi di un fenomeno fisico, la metrologia e teoria della misura e la taratura della strumentazione. Come si evince dal titolo, OJIM è una rivista gold open access, il che significa che tutti i contenuti sono disponibili gratuitamente. Tutti gli articoli verranno pubblicati con licenze Creative Commons CCBY o CCBY-NC-ND e,

contrariamente alle tradizionali riviste IEEE, l’autore ne conserva i diritti. Per la licenza CCBY gli utenti sono autorizzati a leggere, scaricare, copiare, distribuire, stampare, cercare o collegare i testi integrali degli articoli pubblicati o utilizzarli per qualsiasi altro scopo legittimo, a condizione che venga correttamente citata la fonte. Gli articoli pubblicati sotto CCBY-NC-ND sono disponibili alle stesse condizioni di CCBY, ma i contenuti non possono essere riutilizzati a fini commerciali né è consentito modificare in alcun modo l’opera. Queste modalità di pubblicazione rendono OJIM pienamente compatibile con i requisiti degli enti pubblici, come l’Unione Europea, appartenenti alla cosiddetta Coalizione S, che impongono la pubblicazione dei risultati dei progetti finanziati su articoli coperti da licenze del tipo CCBY. OJIM non si pone in concorrenza alle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement, principale collocazione editoriale dell’IMS per i risultati di ricerca nel campo delle misure e della strumentazione elettronica, ma

offre agli autori la possibilità di continuare a pubblicare su riviste IMS in presenza di requisiti obbligatori sul tipo di licenza open access. La rivista verrà pubblicata in modalità esclusivamente elettronica, con l’obiettivo di raggiungere un intervallo medio di 10 settimane fra la sottomissione e la pubblicazione. Il sito per le sottomissioni, aperto dal 1° settembre 2021, è raggiungibile all’indirizzo www.editorialmanager. com/ojim/default1.aspx. Il primo numero della rivista verrà pubblicato quest’anno. Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito della rivista. PREMIO DELLA REGIONE 8 AL CAPITOLO ITALIANO DELLÊIMS

La Regione 8 dell’IEEE, che include Europa, Africa, Medio Oriente e Asia Settentrionale, riconosce ogni anno i Capitoli che si sono distinti per eccezionali servizi resi ai membri con il premio “Capitolo dell’anno”. Per il 2021 il premio “Capitolo dell’anno” per la categoria “Most Virtually Active and Adaptive Region 8 Chapter/Student Branch Chapter of the Hard COVID-19 Times” è andato al Capitolo italiano dell’IMS, presieduto dal Prof. Angrisani. Congratulazioni e auguri di buon lavoro.

Marco Parvis, IEEE IMS Vice President Technical and Standards Activities, Dip. di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino marco.parvis@polito.it 2 Sergio Rapuano, IEEE IMS Vice President Education, Dip. Ingegneria, Università del Sannio rapuano@unisannio.it 1

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

In ricordo di due amici

IL TEMA Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia

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Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

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Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

EDITORIALE

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NOTIZIE

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Rubrica a cura di Massimo Mortarino (mmortarino@affidabilita.eu)

La Transizione, l’Idrogeno e l’ATEX Articolo di Mirko Martina

Evoluzione delle prove nella nuova filiera dell’Idrogeno

TRANSITION, HYDROGEN AND ATEX Our analysis in the field of tests prescribed by the ATEX Directives (regarding equipment used in potentially explosive atmospheres) continues. In this issue the hydrogen supply chain is considered. TESTING & DINTORNI Prosegue la nostra analisi in ambito di prove prescritte dalle Direttive ATEX, riguardanti le apparecchiature impiegate in atmosfere potenzialmente esplosive. In questo numero è la volta della filiera dell’idrogeno. Il titolo dell’articolo di questa rubrica sembra la parodia di quello di un noto western movie, ma in realtà riassume un argomento complesso, di non facile inquadramento normativo e non certo nuovo agli addetti ai lavori. Parliamo di qualcosa di molto attuale, ovvero di transizione energetica. Non è compito di queste poche righe descrivere un processo già iniziato e che sta scatenando un’interessante ricerca tecnica e tecnologica. Ci limiteremo a raccontare uno solo dei mille aspetti degli sforzi del mondo industriale per prepararsi al passaggio dal combustibile fossile ad altre forme di combustibile. Transizione energetica, “de-carbonizzazione”, energia verde o qualunque altro neologismo tecnico si voglia usare, il fatto oggettivo è che in questo momento storico il settore energetico è chiamato a rispondere a due fattori, che rappresentano il presente piuttosto che il futuro: il petrolio sta pian piano terminando e la natura esige che si prenda una direzione eco-sostenibile nell’industria e nell’utilizzazione. In sostanza, la densità demografica del nostro pianeta ci ha portato a dover modificare i nostri progetti energetici. Il processo di ricerca di un combustibile capace di sostituire i derivati del petrolio non è nuovo. Forme di energia verde si sono nel tempo sviluppate, ad esempio con l’utilizzo del gas naturale (GN). Ma, se ci pensiamo, anche il gas naturale è principalmente una

risorsa del sottosuolo, con tutto quello che comporta dal punto di vista ambientale e politico. La ricerca tecnica si è quindi concentrata su un possibile combustibile che non sia di origine fossile (non a base carbonio) e si possa immagazzinare e trasportare anche localmente. La ciliegina sulla torta potrebbe essere, magari, la possibilità di produrlo in loco ovvero direttamente all’impianto o mezzo utilizzatore. L’idrogeno offre questa possibilità. A un osservatore attento non sarà sfuggito che di idrogeno si parla da tempo e tutta la filiera tecnica, dai costruttori di apparecchiature ai trasportatori, alle industrie (utilizzatori finali), è sempre più impegnata in ricerca e sviluppo in quest’ambito. Perché occuparsi di tale argomento, sebbene interessante, in questa rubrica che tratta di prove…? Cerchiamo la risposta a questo quesito analizzando la filiera, dalla produzione all’utilizzo. Non è scopo di queste poche righe ambire ad analizzare tecnicamente nel dettaglio un processo con così svariate applicazioni. Desideriamo, invece, descriverne gli aspetti che possano portarci a capire se esso potrà avere una qualche incidenza nella progettazione delle apparecchiature destinate all’impiego in presenza di idrogeno e, di conseguenza, sulle prove di tipo necessarie a verificarne la conformità alle norme di riferimento.

PERCHÉ IDROGENO?

L’idrogeno ha il vantaggio di generare una combustione “pulita”, che quando avviene correttamente produce vapore acqueo. Inoltre lo si può produrre industrialmente e, comprimendolo, trasportarlo in forma liquida come gas compresso, in volumi decisamente importanti. L’idrogeno è un gas che può essere utilizzato principalmente in due modi: come combustibile e come reagente all’interno di generatori di tensione elettrica tramite reazione elettrochimica (pile a combustibile). Nell’ambito dell’industria pesante, già da tempo alcuni utilizzatori, quali ad esempio i forni di trattamento termico, utilizzano combustibile idrogeno. Ora il focus si sta spostando verso il fruitore anche non industriale, soprattutto considerando l’idrogeno come combustibile per mezzi di trasporto. Partendo da mezzi di trasporto di massa, quali navi (progetto di MSC, Fincantieri e Snam per la prima nave da crociera con motori a combustibile idrogeno) e treni (progetto Alstom per treno alimentato da cella a combustibile a idrogeno), l’obiettivo è quello di estendersi ai mezzi di trasporto commerciali e privati (camion e automobili) e, magari, anche al riscaldamento degli edifici. In Fig. 1 proponiamo un diagramma di flusso, tratto da uno studio del 2013 di un ente di certificazione francese,

Ing. Mirko Martina Responsabile Settore ATEX di Intek spa e membro CT31 CEI mirko.martina@intek.it

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automobili, autobus, camion;  Veicoli di lavoro: carrelli elevatori, macchine movimento terra ed edili;  Imbarcazioni da diporto;  Navi;  Aeroplani.

Figura 1 – Filiera Idrogeno (Fonte: rapporto studio n. DRA-15-149420-06399C pubblicato da INERIS nel 2013)

che riassume nel complesso i settori coinvolti e l’uso finale del gas idrogeno come combustibile. Il sistema parte dalla produzione, che richiede acqua e vapore acqueo, come materie prime, ed energia, utilizzate in un elettrolizzatore; quest’ultimo è un sistema di apparecchiature e impianto meccanico/elettrico (Skid) nel quale avviene la produzione di gas idrogeno, per effetto dell’elettrolisi dell’acqua. Una volta prodotto, il gas idrogeno può essere immagazzinato e trasportato oppure distribuito, mediante rete gas, direttamente agli utilizzatori. Si possono individuare tre macroblocchi. – Applicazioni stazionarie:  Nel campo energia dell’idrogeno: l Produzione di idrogeno per elettrolisi a partire dalla fonte elettricità, l Stazioni di compressione, l Stoccaggio, l Utilizzo ai fini della produzione di energia elettrica;  Distribuzione e stazioni di distribuzione di carburante per i veicoli;  Nel campo industriale: utilizzo come combustibile per la produzione di merci e di beni;  Nel campo domestico: utilizzo come combustibile nelle abitazioni per riscaldamento.

– Applicazioni relative al trasporto di idrogeno come merce: comprende lo stoccaggio e il trasporto in pressione.

LÊINQUADRAMENTO NORMATIVO

Produzione, immagazzinamento, trasporto, distribuzione e utilizzo sono elementi di un sistema, ognuno dei quali a sua volta composto da apparecchiature, macchine, impianti, mezzi di trasporto, ecc. L’inquadramento normativo, sebbene sui singoli componenti sia noto in termini di Direttive comunitarie e norme armonizzate, non appare semplice perché di applicazione frazionata. In sostanza, pensando alle apparecchiature di possibile impiego nel sistema, le Direttive che risultano applicabili a seconda della singola apparecchiatura o sottoinsieme sono riportate nella Fig. 2. Alcuni componenti/apparecchiature

Figura 2 – Alcuni esempi di Direttive UE applicabili agli elementi del sistema Idrogeno

– Applicazioni relative alla mobilità integrata nei veicoli:  Veicoli stradali a motore:

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saranno già conformi alla rispettiva Direttiva applicabile perché già presenti sul mercato. Altri, invece di costruzione dedicata allo scopo saranno da valutare applicando i requisiti della Direttiva entro il cui campo di applicazione ricadranno. In merito alle norme tecniche, le norme armonizzate che danno presunzione di conformità alle Direttive citate in Fig. 2 sono consolidate, quali ad esempio le norme della serie EN IEC 60079 per la Direttiva ATEX. Altri componenti con tecnologia specifica per l’applicazione hanno riferimenti normativi specifici, come ad esempio gli elettrolizzatori, ai quali si applica la norma ISO 22734:2019 (ed. 2) “Hydrogen generators using water electrolysis”. Per la parte elettrica tale norma, riconoscendo il rischio di esplosione dell’idrogeno, rimanda alle norme della serie IEC 60079. Agli esempi in Fig. 2 si possono anche aggiungere alcune considerazioni in merito a specifiche applicazioni della filiera, quali ad esempio: – Compatibilità dei materiali L’idrogeno, a causa delle dimensioni molto ridotte della sua molecola, presenta un rischio di diffusione all’interno dei materiali. In alcuni materiali, questo idrogeno disciolto può indebolire il materiale, degradarlo, portare a fenomeni di cracking o blistering durante la decompressione. I dettagli di questo fenomeno e della compatibilità dei materiali con l’idrogeno sono trattati dal rapporto tecnico ISO/TR 15916:2015 “Considerazioni di base per la sicurezza dei sistemi a idrogeno”, che fornisce le linee guida per l’uso dell’idrogeno nelle forme gassose e liquide, nonché la sua conservazione in una di queste o altre forme (idruri). La guida ISO/TR 15916 è attualmente oggetto di revisione da parte del comitato tecnico ISO CT 197 (Tecnologie per l’idrogeno), con lo scopo di completare i dati e le raccomandazioni sulla compatibilità dei materiali. La norma EN ISO 11114 relativa alle “Bombole trasportabili per gas”, tratta della compatibilità dei materiali della bombola e della valvola con i gas che contiene. La parte 4, EN ISO 11114-4, presenta metodi di prova per la selezione di materiali metallici resistenti all’infragiT_M  54

limento da idrogeno, mentre le parti 1 e 2 della norma, EN ISO 11114-1 e EN ISO 11114-2, forniscono esempi generici di materiali compatibili. Queste considerazioni incideranno sulle caratteristiche delle tubazioni e componenti dei sistemi di distribuzione e contenimento, soprattutto qualora si volesse sostituire il gas naturale con l’idrogeno nell’esistente sistema di distribuzione. – Mezzi di trasporto e idrogeno L’idrogeno a bordo di mezzi di trasporto è da distinguersi, come descritto, in combustibile per la trazione oppure in sostanza trasportata. Nel primo caso, saranno da applicare i regolamenti tecnici per il trasporto ferroviario, marittimo e aereo, considerando che, in presenza di gas infiammabile, già alcuni di questi regolamenti citano norme con requisiti per le apparecchiature di bordo che, se non direttamente riferiti alle norme EN IEC 60079, prescrivono metodi di prova equivalenti. Quando invece l’idrogeno è la sostanza trasportata, come nel caso di autocisterne, ci si riferisce al regolamento ADR “Agreement Concerning the international Carriage of Dangerous Goods by Road” (ultima edizione del 2021), la cui parte 9 è dedicata ai requisiti di costruzione del veicolo. I requisiti per la costruzione degli impianti elettrici e i componenti dell’impianto in caso di sostanza gas infiammabile o liquido infiammabile, sono rimandati alle norme IEC 60079 e ai relativi modi di protezione. Abbiamo citato alcune tra Direttive e norme tecniche che risultano applicabili al sistema idrogeno, con la consapevolezza che non vi sia attualmente una guida che le riassuma tutte, suddividendole per applicazione alle singole parti del sistema di produzione, stoccaggio, trasporto, distribuzione, utilizzo dell’idrogeno. In questo momento storico di sviluppo della tecnologia si ha, in parallelo, lo sviluppo di tavoli tecnici di lavoro per definire se gli standard esistenti siano sufficienti oppure debbano essere ampliati o modificati. A livello europeo, questi sviluppi stanno avvenendo nell’ambito dei comitati tecnici TC 268 “Cryogenic vessel” e TC 6 “Hydrogen in energy systems” e, a

livello internazionale, nell’ambito dei comitati tecnici ISO TC 197 “Technologies of Hydrogen “, IEC TC 105 “Celle a combustibile” e, per l’automobile, nel comitato tecnico ISO/TC 22/SC 41 “Aspetti specifici dei combustibili gassosi”. A livello nazionale, il CEI ha costituito un gruppo di lavoro specifico per l’idrogeno all’interno del CT31 delle apparecchiature Ex, con lo scopo di consolidare i collegamenti e il riferimento alle norme 60079 per le apparecchiature elettriche destinate ai luoghi con pericolo di esplosione. IDROGENO E ATEX: QUALI CONSEGUENZE SU PRODOTTI E PROVE DI TIPO

L’idrogeno, in quanto gas infiammabile, richiede l’applicazione delle direttive ATEX (impianti in UE). Pertanto ogni impianto dev’essere soggetto a classificazione delle aree pericolose (Zona 0, 1, 2) e le apparecchiature impiegate all’interno di una zona classificata rientrano nel campo di applicazione della Direttiva 2014/34/UE, ovvero devono essere marcate ATEX. Come già affrontato nei precedenti numeri di questa rubrica, le norme tecniche armonizzate di riferimento per la Direttiva ATEX sono quelle della serie EN IEC 60079. Viene ora da chiedersi quali conseguenze potranno mai esserci in una transizione dal combustibile fossile (benzina) o dal gas naturale (metano) al gas idrogeno, dato che anche per gli impianti esistenti il riferimento è sempre la norma 60079? La prima sostanziale differenza è data dalla classificazione delle apparecchiature, tipica della 60079 in “Gruppo del Gas”. Infatti i requisiti di progetto e di prova variano a seconda del gruppo di gas a cui l’apparecchiatura sarà destinata. Nella norma IEC 60079-20-1 i Gas sono raggruppati in relazione alle proprietà di accensione, in particolare: – Se sono gas di miniera, ovvero Gas di Grisou (Firedamp); oppure – Se sono gas di superficie, sono suddivisi in relazione a: – massimo interstizio sperimentale di sicurezza (maximum experimental safe gaps MESG), in mm, che deve avere


N. 01 ; 2022 un giunto, di lunghezza definita, di un recipiente sperimentale affinché l’innesco dell’atmosfera contenente il gas in esame, produca una esplosione contenuta nel recipiente e non si propaghi all’atmosfera circostante; – in relazione alla minima energia di innesco, mediante un parametro di confronto tra questa e l’energia di innesco del metano (minimum igniting current – MIC).

Requisiti Generali (IEC 60079-0) – Limiti di potenza più ristretti per dispositivi che presentano sorgenti in radiofrequenza; – Limiti più ristretti delle aree delle superfici di materiale non metallico sulle custodie, per limitare l’accumulo di carica elettrostatica; – Limiti più ristretti di spessore degli strati non metallici su custodie metalliche, ad esempio strato di verniciatura, per limitare l’accumulo di carica elettrostatica; – Limiti più ristretti di carica trasferita, per limitare l’accumulo di carica elettrostatica; – Limiti più ristretti di capacità verso terra di parti metalliche isolate su custodie non metalliche, per la riduzione del rischio di scariche dovute a Figura 3 – Suddivisione del gruppo II – differenze di potenziale. gas di superficie (IEC 60079-20-1) Queste limitazioni si applicano indistintamente In sostanza, le apparecchiature finora a prodotti per Zona 0, 1 oppure 2 impiegate in impianti, automezzi e (livello di protezione Ga, Gb o Gc) e la macchine che trattano combustibili conseguenza è che i limiti per il gruppo fossili (derivati del petrolio) sono defi- IIC potrebbero richiedere una revisionite di gruppo IIB oppure di gruppo ne del progetto dell’apparecchiatura e IIA, mentre quelle impiegate in presen- la ripetizione dei test. za di Gas Naturale (Metano) o GPL, Apparecchiature con modo sono definite di gruppo IIA. Passando al combustibile idrogeno, le di protezione Ex d (IEC 60079-1) apparecchiature idonee dovranno es- Il modo di protezione è realizzato con sere classificate IIC, oppure come con- custodie progettate per resistere alla pressione di una esplosione interna e i sentito dalla norma IIB+H2. La differenza non è solo di “nomencla- giunti di accoppiamento, dimensionati tura”, ma si rispecchia in precisi requi- in accordo ai requisiti della norma siti nella scelta dei materiali, di requisiti 60079-1, non consentono la trasmisprogettuali e di prove di tipo. Sia per i sione dell’innesco all’atmosfera esterrequisiti generali sia per i requisiti di na circostante. ogni specifico modo di protezione. La prescrizione per il gruppo IIC impone misure di interstizio di accoppiaVediamo alcuni esempi.

mento dei giunti e dimensioni di lunghezza e tolleranze più stringenti rispetto ai gruppi IIB e IIA. Potrebbe essere necessaria una riprogettazione con lavorazioni di maggior precisione. Inoltre il metodo di prova di esplosione richiede miscele di prova differenti a seconda del Gruppo di gas: si veda la Fig. 4, sia per la prova di misura della pressione di esplosione (pressione di riferimento) sia per la prova di non trasmissione della fiamma. Tale differenza è dovuta al differente MESG tra i due gruppi di gas. Nell’articolo “prove di esplosione quando sono richieste” sul TM n. 3/21, erano stati riportati alcuni esempi della differenza tra esiti di prova al variare del gruppo del gas, nella misura della pressione di esplosione. Allo stesso modo variano le miscele di prova per un dispositivo con livello di protezione “dc” (Zona 2).

Apparecchiature con modo di protezione a sicurezza intrinseca Ex i (IEC 60079-11) La protezione mediante sicurezza intrinseca, che si applica ad apparecchiature di bassa potenza (elettronica e segnale), è basata sulla MIC, ovvero sul concetto che il computo energetico dell’apparecchiatura sia sempre inferiore all’energia d’innesco del gas. La norma riporta le curve d’innesco a seconda del gruppo di gas e in relazione alla caratteristica del circuito da verificare: circuito resistivo, capacitivo o induttivo. Le curve definiscono i valori massimi dei parametri concentrati del circuito, che garantiscono di non innescare. La Fig. 5 riporta l’esempio di curve d’innesco per un circuito induttivo, dove si può notare la differenza di limiti

Figura 4 – Miscele di prova per livello protezione “db” (Zona 1) T_M  55


N. 01 03 ;2022 2016 quindi sarebbe necessario verificare anche se progettata per il corretto Gruppo IIC. I tavoli tecnici sono aperti: Distributori (es. ENEL), CEI, Comitati Normativi internazionali, Costruttori di apparecchiature sono attivi allo scopo di analizzare ogni applicazione nel sistema di produzione, trasporto, distribuzione e utilizzo del gas idrogeno e fornire gli strumenti per definire i requisiti minimi di sicurezza per questo settore in forte espansione.

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Figura 5 – Curve di innesco per circuito induttivo (IEC 60079-11)

ammessi tra il gruppo IIA (320 µJ) e il dotto e prove di tipo potrebbero dover IIC (40 µJ). essere riveduti e rieseguiti o, per lo meno, un’analisi è il minimo scotto da pagare. CONCLUSIONI Si aggiungano poi alcuni fattori esterni, dovuti al ciclo produttivo dell’idroVi è una certezza: il gas idrogeno impone geno, quali pressioni e temperature l’applicazione delle norme 60079. Lo si elevate, condizioni al contorno che la ritrova nell’applicazione della Diretti- letteratura tecnica ci dice che modifiva ATEX, nei regolamenti del trasporto cano l’energia d’innesco del gas dimidi gas infiammabili, nelle norme spe- nuendola rispetto ai limiti delle norme cifiche di prodotto (es. elettrolizzatori). 60079, definiti per condizioni ambienL’applicazione delle norme 60079 tali normali. potrebbe non essere indolore nella Questo inciderebbe su prodotti con transizione tra gas/combustibili tradi- alcuni specifici modi di protezione, ad zionali e l’idrogeno. Progetto del pro- esempio la sicurezza intrinseca, che T_M  56

Il preamplificatore con alimentazione phantom brevettato da PCB Piezotronics (426A14) ha un design unico, che si abbina a qualsiasi capsula microfonica pre-polarizzata da ½” o ¼”, conforme a IEC 61094-4. Questa flessibilità permette agli utenti di selezionare la capsula più adatta alle richieste della specifica misura, sfruttando l’investimento di un unico preamplificatore universale 48 V. I punti salienti dello strumento: – Cambio rapido e semplice tra capsule microfoniche da ½” e ¼”, conforme a IEC 61094-4; – 15,5 dBA di rumore di fondo, frequenze fino a 100 kHz in base alla capsula microfonica selezionata; – Rise time e transienti veloci. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI ulteriori informazioni.


Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M. Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani

La logica Fuzzy a supporto degli strumenti utilizzati nell’analisi della sicurezza dei sistemi industriali

Articolo di M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, G. Patrizi

Panoramica dei pro e contro nell’applicazione all’albero dei guasti FUZZY LOGIC AS A TOOL SUPPORTING SAFETY ANALYSIS IN INDUSTRIAL SYSTEMS

Probabilistic Risk assessment (PRA) is a methodology that, when applied in the different stages of the company and the different phases of the product life cycle (process), helps reduce technological and programmatic risk. Fault Tree Analysis (FTA) is one of the most significant logical and probabilistic techniques used in PRA and overall system reliability assessment. IEC 61025 recalls that the FTA can be applied quantitatively using base event failure rates. These coefficients are often determined without taking into account the actual operating conditions of the equipment or system. In order to reduce the impact of this limitation, already in the early 80’s, it was thought to apply the theory of Fuzzy sets to the FTA defining the FFTA.

La norma di riferimento per la FTA è la IEC 61025 [3] che, come recita l’abstract: “Describes fault tree analysis and provides guidance on its application to perform an analysis, identifies appropriate assumptions, events and failure modes, and provides identification rules and symbols”. La norma ricorda che la FTA può essere applicata sia in modo qualitativo sia quantitativo; l’approccio quantitativo consente di fatto di ottenere una probabilità di occorrenza del top event a partire dalle probabilità di occorrenza degli eventi base. In Fig. 2 è schematizzata la sequenza dei passi per sviluppare l’albero dei guasti.

RIASSUNTO

La Probabilistic Risk assessment (PRA) è una metodologia che, se applicata nelle diverse fasi aziendali e nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto e/o processo, aiuta a ridurre il rischio tecnologico e programmatico. La Fault Tree Analysis (FTA) è una delle più importanti tecniche logiche e probabilistiche utilizzate nel PRA e nella valutazione complessiva dell’affidabilità del sistema. La norma IEC 61025 ricorda che la FTA può essere applicata in modo quantitativo utilizzando i tassi di guasto degli eventi base. I tassi di guasto utilizzati sono spesso determinati con modalità che non rispettano le condizioni d’uso del dispositivo/sistema. Per ridurre l’impatto di questa limitazione, già nei primi anni 80 si pensò di applicare la teoria dei Fuzzy set (insiemi sfumati) alla FTA definendo così la FFTA.

INTRODUZIONE

Come già discusso nel precedente contributo a Tutto_Misure [1], la Probabilistic Risk Assessment (PRA) è una metodologia che favorisce l‘uso dei criteri dell’ingegneria dell’affidabilità con l’obiettivo di ridurre il rischio tecnologico e programmatico. Ovviamente tale metodologia ha un senso se applicata nelle diverse fasi aziendali e nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto. Come ben evidenziato in Fig. 1 [2], la valutazione dell’affidabilità è determinante nelle diverse fasi di sviluppo del prodotto, ed è frutto dell’applicazione

congiunta di diversi metodi qualitativi e quantitativi. In questo contesto, La Fault Tree Analysis (FTA) è una delle più importanti tecniche logiche e probabilistiche utilizzate nel PRA e nella valutazione complessiva dell’affidabilità del sistema. Ovviamente, tale tecnica fornisce i migliori risultati se condotta sistematicamente già nelle prime fasi di progettazione. L’analisi dei risultati proposti dall’applicazione della FTA consente di valutare la probabilità che un evento critico si manifesti, in modo da attuare le dovute modifiche al progetto per ridurre i rischi a esso connessi.

FTA E LOGICA FUZZY

È opportuno però fare una considerazione. Una limitazione della FTA come descritta in Fig. 2 è che i tassi di guasto degli eventi base sono valori assegnati e determinati in condizioni che potrebbero non rispettare le condizioni d’uso del dispositivo/sistema. Per ridurre l’impatto di questa limitazione, già nei primi anni 80 si pensò di applicare la teoria dei Fuzzy set (insiemi sfumati) alla FTA definendo così la FFTA. La teoria dei Fuzzy set fu definita nel 1965 da Zadeh [4] proprio con l’intento di elaborare informazioni incomplete o soggettive. Nella sua definizione classica, un insieme (set) è infatti una collezione di oggetti per la quale sia sempre possibile decidere se un generico oggetto appartiene oppure no all’aggregato stesso: questa definizione identifica come concetto chiave l’informazione di “appartenenza” a un insieme. Il concetto di “appartenenza” identifica, quindi, per ogni elemento solo due condizioni possibili: vero (appartiene all’insieme) o falso (non appartiene all’insieme). T_M

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LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

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GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

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Industria Calibri e Meccanica di precisione via Lampugnano 157 – 20151 Milano Tel. 02/40910000 – Fax 02/48200625 Email: info@icmcalibri.it – Web: www.icmcalibri.it Persona da contattare: Anna Galli La società ICeM Srl - Industria Calibri e Meccanica di precisione, costituita negli anni ’60 sull’esperienza trentennale acquisita dai soci fondatori in aziende del settore, si è specializzata nella costruzione di calibri fissi secondo le normative nazionali e internazionali (UNI, ANSI, DIN, BS, ecc.), lavorazioni di tornitura, fresatura e rettifica conto terzi, costruzione di attrezzature di controllo speciali, costruzione e rigenerazione di utensili a rullare. I suoi prodotti hanno trovato applicazione nei più svariati settori produttivi: automobilistico, aereonautico, ferrotramviario, nell’industria vetraria e, in particolare, nel settore elettrico con la costruzione dei calibri per il controllo delle filettature CEI, IEC. Il proprio Laboratorio Metrologico, sulla base dell’esperienza acquisita nel controllo della propria produzione e dalla verifica periodica della propria strumentazione, ha ottenuto da ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento, il riconoscimento come Centro LAT n. 144 (Labo-

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ratorio Accreditato di Taratura) per le grandezze “lunghezze” indicate nella specifica tabella di accreditamento (campioni diametrali lisci; cilindri interni e forcelle lisce da 3 mm a 250 mm; cilindri esterni fino a 300 mm; sfere esterne fino a 100 mm; anelli cilindrici filettati da 3 mm a 90 mm; tamponi cilindrici filettati fino a 300 mm. I calibri sono costruiti dalla società milanese con acciai indeformabili, trattati termicamente e stabilizzati. La durezza, la finitura superficiale e l’indeformabilità nel tempo garantiscono la loro lunga durata. Su richiesta, alcuni tipi di calibri possono essere forniti in metallo duro, (widia) carburo di tungsteno. Inoltre tamponi e anelli possono essere anche realizzati con riporto superficiale TIN.


N. 01 ; 2022 proprio dall’esigenza di operare con definizioni vaghe o non complete; ne segue quindi la definizione d’insieme sfumato, che corrisponde a un insieme di oggetti nel quale la funzione di appartenenza non è definita attraverso una funzione booleana, un insieme cioè in cui il confine tra gli oggetti che vi appartengono e quelli che non vi appartengono non è netto. Per poter introdurre questo confine “sfumato”, viene introdotto il concetto fondamentale di “grado di appartenenza” che consente quindi di rappresentare anche i modelli di ragionamento secondo questa logica. In sostanza, gli insiemi classici (crisp) contengono oggetti che soddisfano precise proprietà di appartenenza (del tipo: appartiene ‘1’ o non appartiene ‘0’); quelli fuzzy contengono invece elementi che soddisfano proprietà imprecise di appartenenza, descritte da una funzione di appartenenza che può assumere tutti i valori reali compresi tra 0 e 1. Una spiegazione grafica semplificata di questi due concetti è illustrata in Fig. 3, dove il cuore della logica fuzzy è ben spiegato tramite le sfumature di grigio incluse tra i valori ‘0’ e ‘1’. Figura 1 – Fasi aziendali e applicazione dei criteri dell’ingegneria dell’affidabilità [2] Formalizzando il concetto, un insieme fuzzy A sarà sempre caratterizzato da una o più coppie elemento-grado di La definizione classica appartenenza, come di seguito [5]: d’insieme, pur rappre= {(x, µA(x))ȁ | x ‫ א‬X} sentando correttamente ൟ ൌ A൛൫ ǡ Ɋ୅ ሺ ሻ൯ un numero importante di classificazioni, risulta µA(x) : X → [0, 1] limitante qualora la si intenda applicare a mo- dove µA(x) rappresenta la funzione di delli di ragionamento appartenenza (membership function) che tengano conto della degli elementi x all’insieme. conoscenza “impreci- Apparentemente la logica Fuzzy semsa” degli oggetti d’inda- brerebbe quindi offrire uno strumento per estendere le potenzialità della FTA gine. La logica Fuzzy nasce tradizionale alle situazioni dove le

Figura 2 – Traditional Fault tree procedure

Figura 3 – Confronto grafico tra logica booleana e logica fuzzy

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N. 01 2022 sign. In queste condizioni l’uso della riducendo il peso della numerosità di FTA rischia di non essere uno strumen- dati di guasto necessari alla valutazioto completamente adeguato. ne; questa strada, se utilizzata correttamente, consente di assegnare il valore di probabilità richiesto gestendo LÊAPPROCCIO DI TAKAGI anche l’incertezza che deriva dal non E SUGENO conoscere la relazione tra gli eventi e l’entità del guasto. Il rovescio della mePer superare queste limitazioni, Takagi daglia nell’applicazione della Fault e Sugeno (T-S) [6] hanno proposto un Tree fuzzy mediante il metodo di Takagi modello fuzzy dove gli eventi vengono e Sugeno (T-S FFTA) è che rischia d’indescritti mediante le possibilità (con- trodurre un inevitabile errore legato cetto che estende il concetto di proba- alla soggettività dell’esperienza. bilità) fuzzy, mentre l’intensità del guasto viene descritta attraverso le variabili fuzzy. In questo approccio l’esperien- UNA NUOVA DEFINIZIONE: za degli operatori e i dati storici dei LÊINDICE DÊIMPORTANZA componenti/sistemi vengono modelPer minimizzare il rischio introdotto nel lati mediante le porte fuzzy. La probabilità del Top event è quindi paragrafo precedente, in [9] è stato determinata valutando la possibilità assegnato alle porte fuzzy un indice dei modi di guasto al posto della pro- che tiene conto dell’importanza dell’ebabilità classica. In letteratura l’analisi vento base rispetto al top event descritdella possibilità del top event secondo to dalla FTA. l’approccio T-S passa dall’uso dell’o- L’indice d’importanza sembrerebbe peratore “max-min” (si veda ad esem- adatto a sistemi in cui non sono dispopio [7]) al metodo basato sugli ά-cut (si nibili informazioni adeguate relativamente alle probabilità di guasto dei veda ad esempio [8]). L’analisi della letteratura consente di af- componenti e agli effetti del guasto fermare che l’uso delle variabili e delle sulle diverse parti del sistema stesso (in porte fuzzy, seguendo il metodo T-S, for- Fig. 4 è riportata la flowchart che imnisce un valido strumento nella deter- plementa la simulazione Montecarlo, minazione della probabilità di guasto, così come descritto in [10]).

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informazioni non possono essere definite all’interno di insiemi tradizionali. Esistono però alcuni limiti nell’uso della FTA tradizionale, che non vengono di fatto risolti. Il primo riguarda l’entità del guasto e i conseguenti effetti sul sistema, a cui si collega il funzionamento in condizioni di degrado crescente. Quando si considera l’usura, il guasto del sistema non può essere modellato utilizzando le variabili casuali e, quindi, lo stato del sistema non potrà assumere solo due stati seguendo la classificazione classica di funzionante o non funzionante. Altro punto riguarda l’utilizzo nella FTA delle porte logiche per modellare le connessioni (si veda quanto sintetizzato in [1]). Le porte logiche non consentono di tenere in considerazione le informazioni linguistiche legate alle esperienze degli operatori e le conoscenze degli esperti, elementi che nella pratica dell’applicazione dell’ingegneria dell’affidabilità hanno un peso fondamentale. È bene tenere presente che osservare un evento estremamente pericoloso è, grazie all’ingegneria dell’affidabilità, un evento estremamente raro. Un evento raro presuppone quindi pochi dati e, in assenza di dati accurati, diventa necessario lavorare con stime delle probabilità definite in fase di de-

NUOVA TECNOLOGIA DI CANCELLAZIONE DIFFERENZIALE DEL RUMORE

DifferentialNoiseCancelling di ATEQ

Ateq (https://ateq.it) ha recentemente presentato la sua tecnologia di cancellazione differenziale del rumore (DifferentialNoise Cancelling), particolarmente utile quando si deve eseguire il test di tenuta di un componente grande e flessibile (ad esempio, l’alloggiamento delle batterie EV) in un ambiente di fabbrica rumoroso e la misurazione tradizionale della perdita tramite Mass Flow viene fortemente influenzata dalle dirompenti turbolenze provenienti dall’ambiente di produzione (temperature, vibrazioni, aria compressa, ecc.). La tecnologia di test di tenuta con cancellazione del rumore differenziale garantisce misurazioni più rapide e accurate e la funzione ATEQ DNC fornisce una lettura della perdita più stabile, compensando le fluttuazioni di fondo, in modo che non influenzino la correttezza della misurazione effettuata dallo strumento. Utilizzando ATEQ F620LV con DNC, strumento per prove di tenuta a caduta di pressione differenziale per grossi volumi, è possibile rilevare cadute di pressione inferiori a 0,1 Pa/sec.

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N. 01 ; 2022

risalto le potenzialità della logica fuzzy applicata all’ingegneria dell’affidabilità. Successivamente verrà inoltre analizzato anche come la tecnica Failure Modes, Effects and Criticality Analysis (FMECA) possa beneficiare degli aspetti d’insieme sfumato, proponendo un Fuzzy Risk Priority Number (FRPN) come indice alternativo per la classificazione dei modi di guasto critici di un sistema. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Figura 4 – Flowchart dell’algoritmo della simulazione Montecarlo per implementare il modello T-S FFTA [9]

La definizione dell’indice d’importanza ha aperto scenari interessanti. In [11], sempre applicando la logica Fuzzy, è stato proposto un indice d’importanza, basato sul computo di una distanza euclidea, che tiene conto dell’incertezza. Tale indice, FUIM, è importante per identificare i componenti che forniscono con la loro incertezza un contributo non trascurabile all’incertezza del Top Event. La valutazione del FUIM identifica un procedimento che porta a individuare i componenti del sistema per i quali è opportuno acquisire nuove informazioni proprio per ridurre l’incertezza del guasto di sistema. Per i lettori di Tutto_Misure il senso della parola incertezza è ben chiaro: le fonti che determinano l’incertezza sono legate al modello, alle informazioni e, ovviamente, alle misure che determinano il contributo informativo. L’incertezza, sia quella relativa alla probabilità di guasto di un componente sia di un evento base, si può propa-

gare per ottenere l’incertezza relativa al sistema: occorre quindi assumere per la probabilità di guasto una opportuna distribuzione di probabilità. CONCLUSIONI E SVILUPPI

In questo primo numero dedicato alla logica fuzzy a supporto dell’analisi PRA, sono stati illustrati i concetti basi degli insiemi fuzzy, con particolare riferimento a come questi possono rivelarsi estremamente utili per risolvere alcuni problemi delle tecniche classiche di analisi dei rischi, come la Fault Tree Analysis. È stato inoltre analizzato come la letteratura affronta tale problema, richiamando brevemente alcuni dei lavori più importanti in questo campo. Nei prossimi numeri verrà quindi approfondito questo argomento, applicando la FFTA - Fuzzy Fault Tree Analysis a un sistema elettronico di sicurezza, utilizzato sulla rete ferroviaria italiana. Questo permetterà di mettere in

[1] M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, “L’importanza degli strumenti nell’analisi della sicurezza dei sistemi industriali”, Tutto_Misure, anno XXIII, n. 4, 2021, pp. 80-84. [2] E. Calixto, Gas and Oil Reliability – Engineering Modeling and Analysis – Second Edition – Elsevier. [3] IEC 61025 – International Standard – Faut Tree Analysis (FT). [4] Zadeh L.A., “Fuzzy Sets”, Information and Control, vol. 8 (1965). [5] M. Catelani, L. Ciani, G. Guidi, G. Patrizi, “Introduzione alla logica Fuzzy nell’analisi FMECA”, Tutto_Misure, anno XXII, n. 1, 2020, pp. 49-53. [6] Takagi T., Sugeno M., “Fuzzy identification of systems and its applications to modeling and control”, IEEE Trans Syst Man Cybern 1, 1985, pp. 116-132. [7] Misra K.B., Weber G.G., “A new method for fuzzy fault tree analysis”, Microelectron Reliab 29, 1989, p. 195. [8] Misra K.B., Soman K.P., ‘‘Multistate fault tree analysis using fuzzy probability vectors and resolution identity’’, Reliability and safety analysis under fuzziness. Physica, Heidelberg, 1995. [9] Tao C (2011) Importance analysis method of fuzzy fault tree based on TS model. China Mech Eng 22.11, p. 1261. [10] Yue Wu, Zhaojun Yang, Jili Wang, Wei Hu, N. Balakrishnan, “Fuzzy fault tree reliability analysis based on improved T-S model with application to NC turret”, The International Journal of Advanced Manufacturing Technology, 2021. [11] Suresh P, Babar A, Raj V, “Uncertainty in fault tree analysis: a fuzzy approach”, Fuzzy Sets Syst 83(2), 1996, pp. 135-141. T_M  61


LA B CERT Taratura & Certificazione

PRD n. 237B LAT n.147

TARATURA E PROVE DI CONFORMITA’ SU STRUMENTI PER PESARE E MISURARE

Il laboratorio LABCERT effettua prove metrologiche in conformità alle seguenti Raccomandazioni Internazionali OIML: R35, R43, R49, R50, R51, R61, R76, R80, R106, R107, R111, R117, R120, R134, R138

Prove metrologiche su strumenti per pesare MID & NAWID

Prove EMC

Prove in camera climatica

Prove su Selezionatrici Ponderali

Prove su Dosatrice gravimetriche

Prove metrologiche su Bilance da banco

Bicchieri e caraffe Prove di sicurezza elettrica su pesatrici gravimetriche

Prove su Pale meccaniche con pesatura dinamica

ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura (Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)

Prove su Pese a ponte ferroviarie statiche e dinamiche

Prove su Pesa a ponte stradale Statiche e dinamiche

Metri

Misure di capacità

Prove su erogatore di carburante

TIPOLOGIA STRUMENTI: x Strumenti per pesare NAWI; x Strumenti per pesare AWI; x Sistemi per la misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall’acqua;

x Misuratori massici di gas metano; x Misure di capacità; x Pesi; x Contatori dell’acqua;

LAT n. 147 Taratura Masse da 1mg a 2000kg Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 100t Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)

LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina, 3 – 33080 S. QUIRINO (PN) Italy Tel. 0434-554707 - Fax 0434-362081 Internet : www.labcert.it e-mail: info@labcert.it


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LABCERT snc di G. Blandino & C. Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081 E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi. – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura. – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.

Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L. Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).

132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.

Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.

Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PNT_M _M  63 65 T


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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

Il monitoraggio delle grandi strutture

Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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IL TEMA

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

Termometria in ambito biomedicale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

WWW.TUTTOMISURE.IT

Via Paolo Uccello 4– 20148 Milano Tel. 02/48009757 – Fax 02/48002070 E-mail: info@dspmindustria.it Web: www.dspmindustria.it Persona da contattare: Ing. Riccardo Romanelli La nostra società opera da oltre 40 anni nella misura delle grandezze fisiche e ha maturato una competenza specialistica e qualificata in un ampio spettro di impieghi, nei settori dell’industria, della ricerca e del laboratorio. La conoscenza ed esperienza applicativa ci porta a risolvere le problematiche di misura utilizzando le migliori tecnologie sviluppate dai primari Marchi dei quali siamo Partner. Ci occupiamo di consulenza tecnica, vendita, assistenza, calibrazioni ed esecuzioni custom. Principali grandezze fisiche: accelerazione, angolo, torsione, coppia, forza, inclinazione, livello, posizione, pressione, velocità lineare e angolare, sistemi dinamometrici, sistemi telemetrici, sistemi inerziali e avionici, condizionatori di segnale e acquisitori. Tecnologie di misura: asservita, capacitiva, digitale, estensimetrica, fibra ottica, induttiva, laser, LVDT, microfused, piezoelettrica, potenziometrica, semiconduttore. Accelerometri specifici per Testing, R&D, monitoraggi strutturali, installazioni permanenti, controllo vibrazione di processo. Trasduttori di pressione per impieghi industriali, ATEX, miniaturizzati per impieghi in ambito avionico/difesa e motorsport (omologati FIA).

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Celle di carico miniatura, con blocco meccanico di sicurezza, multiassiali, con elevata risposta in frequenza, uscite amplificate ed USB. Sensori di posizione/spostamento LVDT, potenziometrici, induttivi, ad alta temperatura, miniaturizzati, per impieghi ATEX, a filo. Banchi dinamometrici completi per la caratterizzazione e l’analisi elettro-meccanica di motori elettrici, torsiometri, freni ad isteresi magnetica. Sistemi inerziali miniaturizzati ad alte prestazioni IMU, VG, AHRS, INS, per applicazioni flight test, UAV, motorsport, vehicle testing, robotica. Alcune novità Cella di carico FUTEK mod. LSB205, miniatura ad “S”. Realizzata completamente in acciaio 17-4 PH, blocco meccanico di sicurezza del fondo scala, range di misura da 2,5 a 500 N. Connettore a 7 pin, TEDS e sensore PT1000 per la misura di temperatura. Torsiometro ad alberi Magtrol serie TS, lo stato dell’arte nelle misure di coppia mediante albero rotante. Range di misura da 0,05 a 10 Nm. Sovraccarico sicuro 3X, uscita analogica e digitale USB. Encoder 2x360 impulsi+index.


Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Misure e prove per competere: altri casi di successo Investire nel controllo qualità fa bene al bilancio - Uno sguardo alla fabbrica automatizzata del futuro - Metrologia “anno zero”: la nuova ripartenza vista da un fornitore - Simulazione multi-fisica: vantaggi delle prove virtuali - Quando l’impresa familiare investe in metrologia

TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura.

INNOVARE PER DIMINUIRE I COSTI⁄ANCHE QUELLI DEL CLIENTE!

Investire nel controllo qualità (e non solo) fa bene al bilancio aziendale: lÊesperienza di 3B Fluid Power

La nuova azienda protagonista delle nostre interviste è ancora una brillante PMI, questa volta operante nel settore dell’oleodinamica, dove si è ritagliata il proprio mercato consolidato e in via di espansione, puntando molto non solo sul know-how e sull’innovazione continua a livello tecnologico ma anche sulla ricerca della massima garanzia di qualità e affidabilità dei processi e dei prodotti. Questa la sintesi delle informazioni ricevute dai nostri segnalatori, che andiamo prontamente a verificare sul campo, per la precisione a Novellara (RE) presso la 3B Fluid Power srl, guidati dal titolare della società emiliana, Andrea Barani.

cono essere piuttosto giovane rispetto alle altre realtà del territorio emiliano operanti nel settore dellÊoleodinamica, giusto⁄? (A. Barani) Non siamo così giovani come azienda, dato che la società festeggia quest’anno il suo ventesimo compleanno, ma siamo probabilmente la più giovane in assoluto nel settore oleodinamico (che nella zona compresa tra Reggio Emilia e Modena ospita una bella fetta di aziende del settore a livello mondiale), essendo nati nel 2002 per iniziativa di tre lavoratori dipendenti che hanno deciso di mettersi in gioco rilevando una piccola realtà della zona prossima alla chiusura in quanto il titolare andava in pensione. Un caso piuttosto raro, quindi, diverso a monte da tanti altri esempi di aziende di famiglia, passate di mano nel tempo per delega/successione piuttosto che acquisite per scelta da neo-imprendi-

tori. In questi 20 anni l’azienda è cresciuta parecchio, fino a raggiungere gli attuali circa 4,5 milioni di euro di fatturato annuale e i 36 dipendenti (contro i 6 iniziali): un incremento ancora più rilevante se paragonato al ridimensionamento registrato da tante altre piccole PMI del nostro settore, secondo un trend esattamente opposto al nostro. Quali sono, a suo giudizio, i motivi principali di questa positiva evoluzione del vostro progetto imprenditoriale? (A. Barani) Sicuramente ha pagato in modo particolare la nostra costante attenzione per l’Innovazione, la Qualità, l’Affidabilità e la completa Tracciabilità dei nostri processi e prodotti, che sono essenzialmente componenti oleodinamici e lavorazioni meccaniche di precisione. Da sempre investiamo moltissimo nelle tecnologie e soluzioni per garantire la conformità dei prodotti forniti al cliente, e si tratta di una precisa scelta per differenziarci decisamente dalla concorrenza e volta a consentirci di proporci non solo come fornitore bensì come vero e proprio partner. Investimenti sicuramente impegnativi, che tuttavia hanno sortito nel tempo importanti vantaggi a nostro favore, in termini di fidelizzazione clienti di qualsiasi dimensione, senza che il nostro successo debba dipendere troppo dal

Come sempre, inizieremmo con una breve scheda di presentazione dellÊazienda, che ci diT_M

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prezzo praticato: nel nostro caso, infatti, siamo ritenuti un fornitore dai costi leggermente sopra media, ma in grado di garantire livelli di qualità e affidabilità eccellenti, al top del settore. Abbiamo instaurato nel tempo, con parecchi clienti, un vero e proprio rapporto di partnership, grazie anche al fatto che siamo in grado di soddisfare direttamente alcune loro esigenze, senza che essi debbano provvedere a gestirle internamente, acquisendo attrezzature, risorse umane e know-how specifico preposto a tali compiti. Siamo, in sostanza, fornitori orientati a diminuire svariati costi al cliente (fino al caso estremo di un cliente arrivato ad affidarci sistematicamente tutte le produzioni “rognose”…!), non legati necessariamente a quelli del prodotto finito. Per maggiore chiarezza, cito un esempio emblematico dei nostri frequenti investimenti nell’innovazione: nel maggio 2019 abbiamo acquistato una lavatrice a ultrasuoni (valore circa 150.000,00 euro), anche se nessun cliente ci richiedeva espressamente la disponibilità di questa tipologia di servizio, in previsione di una probabile crescente necessità nel breve-medio periodo. Necessità che si è ben presto puntualmente manifestata, a seguito della rapida diffusione dei requisiti anticontaminazione, che hanno moltiplicato le specifiche richieste da parte dei clienti… Forte propensione agli investimenti, quindi: una caratteristica purtroppo non così frequente fra le PMI, soprattutto in ambito metrologico, quindi nelle misure, prove e controlli qualità⁄?! (A. Barani) Certo anche la nostra azienda non può vantare un’abbondanza di risorse da investire nell’innovazione competitiva, ma a volte analizzando in profondità i costi della non Qualità si possono scoprire ambiti nei quali essi possono superare, addirittura in modo sensibile, quelli della nuova attrezzatura di controllo che consente di abbattere un centro di costo. Inoltre va evidenziato che i costi degli strumenti e soluzioni metrologiche sono progressivamente diminuiti negli ultimi anni, e ciò le rende più abbordabili T_M  66

anche da parte delle aziende più piccole e appartenenti a segmenti industriali tradizionalmente meno propensi a investire in quest’ambito. Semplificando, se si è consapevoli che puntare sulla Qualità equivale a ridurre diversi costi e a ottenere rilevanti benefici e vantaggi a livello competitivo, tutto diventa più semplice e meno doloroso…! E poi accade che aziende del settore di varie dimensioni vengano da un’azienda ultima arrivata, come la nostra, a farsi prestare uno strumento di misura o a chiederci un controllo particolare perché non attrezzati internamente allo scopo: e allora comprendi di avere un ulteriore potenziale vantaggio sui competitor nonché un importante elemento in più per fidelizzare il cliente, che giustifica ampiamente l’investimento effettuato e serve da stimolo per approcciare in modo proattivo a prossimi altre possibili acquisizioni innovative…! Con il giusto mix d’intui-

zione, ragionevolezza, coraggio e prudenza, ovviamente! Quindi ci pare di capire dalle sue parole che investire in metrologia rappresenti una scelta imprenditoriale molto opportuna, oltre che per certi versi „obbligata‰, per aziende di qualsiasi dimensione⁄? (A. Barani) La nostra esperienza ci indica con precisione la bontà di questa strada, in stretto collegamento con quella dell’innovazione produttiva, volta ad automatizzare, velocizzare, semplificare e monitorare i processi relativi alla produzione. Così disponiamo di un’ampia sala dedicata al controllo qualità finale, dotata di tecnologie e strumenti all’avanguardia: macchina di misura 3D a scansione continua, endoscopio, profilometro, altimetri, rugosimetro, calibri, micrometri, tamponi P/NP, anelli di riscontro, ecc., destinati


N. 01 ; 2022 a effettuare accurate verifiche dimensionali, geometriche e funzionali. Abbiamo quindi puntato molto sui controlli, sulle garanzie offerte ai clienti, e questa scelta si è dimostrata molto opportuna ai fini del raggiungimento del nostro obiettivo principale, poc’anzi indicato: riuscire a consolidare la nostra posizione di “partner” dei nostri clienti, ben oltre la semplice condizione di fornitore, e pertanto con un rapporto lavorativo più equilibrato, basato sul rispetto reciproco, al di là dei meri requisiti contrattuali. Un partner altamente sinergico con clienti fidelizzati, impegnato a percorrere ogni giorno la strada dell’innovazione competitiva e mettere i risultati di tale percorso al servizio del cliente stesso. Possiamo sintetizzare per i lettori di TUTTO_MISURE un vostro concreto caso di successo, che confermi la bontà di questa scelta⁄? (A. Barani) Ad esempio, sempre nell’ambito del controllo qualità, quello relativo all’automatizzazione del lavoro di pallinatura dei disegni da campionare, che si è resa via via sempre più indispensabile per velocizzare e migliorare le varie pratiche di controllo da gestire quotidianamente. Dopo accurate ricerche di mercato, abbiamo scelto uno specifico programma software, InspectionXpert, distribuito in Italia dalla Es-Tek srl di Villaverla (VI), programma in grado di gestire automaticamente la pallinatura ed estra-

zione delle caratteristiche d’ispezione, fornendo una vasta tipologia di reportistica finale: un programma molto completo e continuamente aggiornato, personalizzabile sulle specifiche esigenze dell’azienda utente e con un servizio di assistenza e formazione di assoluto livello. Si è trattato di un investimento rilevante, ma capace di produrre ritorni immediati, a partire ovviamente dal tempo risparmiato rispetto alla precedente gestione manuale (ora riusciamo a pallinare 200 quote in meno di 4 ore contro una giornata abbondante) e, soprattutto, a prova di errore, poiché il programma legge automaticamente le quote a disegno, pallinando e riportando nel report in un unico passaggio tutte le informazioni riconosciute, come: tipologia di quota, valore nominale, tolleranze, calcolo limiti superiore/inferiore.

Che ne direbbe di terminare questa intervista con il suo personale consiglio utile, rivolto ai colleghi imprenditori e responsabili tecnici delle aziende potenzialmente interessati a investire in ambito metrologico⁄? (A. Barani) La strada giusta è quella di procedere per gradi, ma con fiducia nell’importanza competitiva della garanzia della qualità e dell’affidabilità, che rappresenta un formidabile strumento per fidelizzare il cliente, di qualsiasi dimensione e settore; e ciò vale per ogni azienda, di qualsiasi tipo e dimensione essa sia. Gli scenari competitivi sono molto cambiati negli ultimi anni, imponendo alle aziende di anticipare il più possibile le richieste di mercato per conquistare o consolidare stabili posizioni di rilievo. La metrologia ci aiuta a crescere, proponendoci strumenti, soluzioni e servizi sempre più a portata degli utenti, a livello di prestazioni, usabilità e costo. Ciò consente a ogni azienda di aumentare non solo la Qualità ma anche la varietà dei propri prodotti, aprendole nuovi mercati e ulteriori fasce di clientela. Pensiamo soltanto a 30 anni fa, quando era sufficiente fornire un solo tipo di chiodo a un muratore per accontentarlo: oggi la specializzazione richiede al produttore di proporre al muratore, per ciascuno specifico impiego, almeno 10 tipi di chiodi tra cui scegliere. Questo significa offrire al cliente, insieme a un prodotto di qualità, anche un servizio estremamente completo e affidabile.

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TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURE

ANNO XXI N. 04 ƒ 2 019

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XXI N. 01 ƒ 2 019

EDITORIALE Riflessioni

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La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica

ALTRI ARGOMENTI FMEA e misure: una sinergia Si dibatte ancora sul valore vero La competenza metrologica in Sanità Il III Forum delle Misure Salvatore Baglio eletto Presidente IEEE IMS

EDITORIALE In ricordo di due amici

IL TEMA +0)

Il monitoraggio delle grandi strutture

GLI ALTRI TEMI Il campione nazionale del tempo I robot come strumenti di controllo Boe intelligenti per il monitoraggio delle acque

ALTRI ARGOMENTI È il software il vero colpevole? Gestione dell’efficienza energetica L’importanza della terminologia Storia: le misure meccaniche e termiche a Milano

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AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Le responsabilità da contatto sociale

GLI ESPERTI DI T_M

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Il XIX Congresso Internazionale di Metrologia

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NOTIZIE Magistrati, avvocati e metrologi discutono di Metrologia Forense

Termometria in ambito biomedicale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

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Via Pisacane 46 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/543222 –Fax 0331/486660 E-mail: info@ltts.it – Web: www.ltts.it Persona da contattare: Marco Carrera

Le principali grandezze trattate dal Laboratorio sono: • TEMPERATURA • UMIDITÀ RELATIVA • MISURE DIMENSIONALI • PESO • MOMENTO TORCENTE • VELOCITÀ ROTAZIONALE • TEMPO • FLUSSO GAS DI SALDATURA Per tutte le altre grandezze LTTS ha sviluppato, in questi anni, una fitta rete di collaborazione con altri Centri di Taratura ed è quindi in grado di gestire l’intero parco strumenti del Cliente. Il laboratorio di Legnano, in provincia di Milano, dispone di nuovi Laboratori attrezzati, grazie ai quali è in grado soddisfare le esigenze dei propri Clienti garantendo un servizio completo di gestione della taratura degli strumenti di misura. Il Laboratorio è Accreditato Centro LAT n. 060 per la grandezza temperatura nel campo -80÷1.100 °C e nel punto di ebollizione dell’Azoto (-196 °C) – si veda tabella di Accreditamento per dettagli. Grazie a una completa ridefinizione e ristrutturazione degli spazi dedicati alle tarature, LTTS ha ampliato i propri Laboratori aumentandone sensibilmente la capacità operativa. LTTS dispone inoltre di competenze e apparecchiature per lo svolgimento di tarature, anche presso la sede del Cliente, per verifica di forni, muffole, stufe, celle climatiche, autoclavi, incubatori, frigocongelatori, macchine di saldatura e per trattamenti termici.

Il “know-how” acquisito e l’esperienza trentennale maturata nel settore, consentono inoltre ad LTTS di assistere i propri Clienti nella qualifica di forni per trattamenti termici in accordo a norme internazionali nei settori Automotive (AIAG CQI-9), Oil&Gas (qualifiche API6A e NORSOK M-650) ed Aerospaziale (SAE-AMS2750).

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additive manufacturing e intelligenza artificiale. In questo articolo, tentiamo d’immaginare questo futuro, comprese le sue implicazioni, conseguenze e, soprattutto, benefici per la crescita e i ricavi delle aziende.

I magazzini di Amazon, con il loro inventario di merci e sistemi di recupero che utilizzano una serie di robot per spostare la merce dai produttori agli utenti, offrono già uno sguardo alla Una combinazione di robotica, fabbrica del futuro. E i progressi non si additive manufacturing fermeranno qui, poiché Amazon sta e intelligenza artificiale, I robot prevalgono anche sviluppando droni e veicoli a ma il controllo qualità nelle fabbriche del futuro guida autonoma per accelerare le resta fondamentale È possibile prevedere un futuro in cui consegne e completare i viaggi robotidi François Leclerc (Program Manager nessuno entri o circoli per le fabbriche, ci delle loro merci con stile. – Ametek, Div. Creaform) dove le macchine eseguono tutte le Boston Dynamics ha contribuito al boom della robotica, sviluppando robot umanoidi mobili e versatili per la movimentazione di valigie in diverse operazioni di magazzino. Questi robot intelligenti accelerano il nostro progresso verso la fabbrica del futuro, automatizzando la gestione di pacchi in qualsiasi punto del magazzino, con mobilità avanzata e sistemi di visione all’avanguardia, eliminando la necessità di nuove infrastrutture fisse.

UNO SGUARDO ALLA FABBRICA AUTOMATIZZATA DEL FUTURO

Fabbrica automatizzata del futuro

Il COVID-19 ha turbato l’economia e il mercato del lavoro in molti settori. La carenza di manodopera precedente alla pandemia è peggiorata, creando difficoltà per le aziende manifatturiere di tutte le dimensioni: un problema su scala globale, che comporta enormi ritardi e limita la crescita delle aziende. Questo contesto ci porta a immaginare un futuro in cui l’industria manifatturiera sarà composta di fabbriche completamente autonome, dove i materiali entrano da un lato e i manufatti escono dall’altro. In questo livello successivo del just-intime, i metodi di ottimizzazione non sarebbero limitati alla produzione, ma inizierebbero con la progettazione, immaginata da computer con metodi di calcolo che superano il genio umano. Ciò consentirebbe la creazione di geometrie prima inesistenti e ne consentirebbe la produzione con mezzi futuristici avanzati. L’unica costante che rimarrebbe degli attuali processi di produzione è la necessità del controllo qualità, in ogni caso completamente automatizzato. Tre elementi sono essenziali per realizzare la fabbrica del futuro: robotica, T_M  70

operazioni, trasformando le materie prime in beni finali nel modo più rapido e sicuro possibile. Di conseguenza, l’impianto produttivo diventa essenzialmente uno spazio in cui i robot svolgono un “balletto elettromeccanico”, coreografato al millisecondo ed eseguito senza sosta, in un ambiente pacifico ma ruggente. In assenza di persone, gli standard di sicurezza possono essere reinventati, i protocolli possono essere rivisti, le velocità operative possono essere accelerate e l’intero turno può essere ottimizzato, perché la salute e la sicurezza dei lavoratori non sono più un problema. Le luci possono anche essere spente, poiché tutte le azioni sono guidate da sensori ottici e di movimento. Mentre le fabbriche di oggi sono progettate per consentire agli addetti alla movimentazione dei materiali di muoversi in sicurezza, tutto sarà diverso nella fabbrica del futuro. In impianti completamente automatizzati, i robot instancabili si muovono efficacemente uno accanto all’altro su vasti piani, sfiorandosi, svolgono diligentemente i loro compiti e si fermano solo per il controllo di qualità.

LÊadditive manufacturing sta plasmando il futuro Alcuni settori hanno già fatto un passo nel futuro sfruttando la potenza delle tecnologie di produzione più avanzate. Dalla prototipazione rapida e dal miglioramento nella personalizzazione dei progetti alle riduzioni significative delle scorte in eccesso, l’additive manufacturing è una tecnologia dirompente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione, dal punto di vista sia dei costi sia dell’efficienza. Dispositivi medici, veicoli aerei senza pilota e motori a reazione possono ora essere realizzati con stampanti 3D di livello industriale. Non sorprende che la gamma di materiali stampabili continui a espandersi. Oltre alla plastica di base e alle resine fotosensibili, ora si usano ceramica, cemento, vetro, numerosi metalli e leghe e nuovi compositi termoplastici infusi con nanotubi di carbonio e fibre. Tra i pionieri della stampa 3D in metallo c’è Lincoln Electric Additive Solutions, produttore di prototipi di grandi dimensioni, parti di ricambio e utensili in acciaio e acciaio inossidabile, Invar e leghe di nichel. A causa delle dimensioni e della complessità delle parti metalliche che Lincoln Electric stampa in 3D, una valutazione accurata delle dimensioni è


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Il futuro del fare Grazie a questo nuovo know-how di progettazione, i produttori sono ora in grado di ottimizzare la durata dei loro prodotti, eliminare le aree di debolezza e selezionare materiali più sostenibili. Possono anche esplorare nuove soluzioni di progettazione che consentono di raggruppare più componenti in uniche parti solide, semplificando la catena di assemblaggio e riducendo i costi. In breve, l’intelligenza artificiale fornisce la potenza per spingere l’innovazione verso prodotti di migliore qualità progettati e costruiti in meno tempo. L’additive manufacturing non è più limitata in termini di dimensioni e materiale

fondamentale per evitare problemi di qualità. Tuttavia condurre il controllo qualità su parti molto grandi e pesanti, ancora troppo calde per essere toccate, è una sfida che finora può essere raggiunta solo con il supporto di tecnologie di scansione 3D senza contatto, portatili e accurate. Pertanto, l’accesso a un controllo qualità che permetta d’individuare i difetti e le deviazioni direttamente in produzione, rimane essenziale. LÊintelligenza artificiale reinventa il design Il prossimo passo consiste nell’incorporare l’intelligenza artificiale nella progettazione dei pezzi, scoprendo strade che non sono state ancora esplorate. Poiché l’intelligenza umana si avvicina alla progettazione in modo molto pragmatico, la correlazione tra la geometria della parte e le sue funzioni meccaniche è generalmente piuttosto diretta. Ora, tuttavia, con l’ascesa dell’intelligenza artificiale e dei suoi milioni di calcoli al secondo, saremo in grado di creare forme mai viste prima, con un livello di complessità che non avrebbe potuto essere immaginato da un solo essere umano. Partendo dai punti d’attacco e dai vari vincoli ingegneristici (termici, di sollecitazione o di resistenza) a cui la parte sarà sottoposta nel suo ambiente, l’intelligenza artificiale può quindi simulare l’intera rete di vincoli e ottenere, in modo ite-

rativo, un design ottimizzato che riduce al minimo l’uso di materiale e gli scarti di produzione, mantenendo gli standard di prestazione e rispettando gli obiettivi di progettazione. Questa forma d’intelligenza artificiale, che sfrutta la potenza dell’apprendimento automatico per ottimizzare l’intero processo design-to-make, è chiamata design generativo. Sempre più popolare tra i designer, accelera l’intero processo di progettazione, consentendo alle aziende di entrare più rapidamente sul mercato con progetti perfettamente adattati alle loro applicazioni.

Il controllo qualità segue questa tendenza rimanendo efficace Sebbene questo progresso tecnologico sia imminente, l’ispezione e la validazione sono realtà che rimarranno nell’agenda delle aziende manifatturiere. Naturalmente si presuppone che il macchinario stia svolgendo il compito giusto, stampando correttamente la parte in 3D. Tuttavia solo un sistema d’ispezione a prova di errore può verificare le dimensioni delle parti stampate e confermarne la qualità. Pertanto, anche se gli esseri umani trasferiscono gradualmente alcune responsabilità alle macchine, il loro ruolo nella progettazione e produzione di parti è ancora indispensabile per controllarne la qualità, poiché devono

Un dipendente di Lincoln Electric utilizza MetraSCAN 3D per misurare un enorme componente metallico stampato in 3D T_M  71


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convalidare che le parti stampate in 3D siano conformi ai file CAD. Anche se si elimina l’errore umano, quindi, resta il fatto che la macchina non è perfetta e le dimensioni e la qualità delle parti stampate devono comunque essere rigorosamente controllate, tramite accurati sistemi di misurazione 3D. Per questo, Lincoln Electric Additive Solutions si è rivolta a MetraSCAN 3D, tecnologia di misurazione 3D di Creaform in grado di generare modelli di superficie 3D completi delle parti metalliche stampate e confrontarli con il CAD originale. Così facendo, il team d’ispezione può verificare rapidamente che ogni caratteristica sia coerente all’intento progettuale originale e fedele alle tolleranze previste. LÊautomazione sta rivoluzionando anche il controllo della qualità in produzione L’automazione è dirompente anche per il controllo di qualità. I reparti di produzione, dove si vedevano comunemente soluzioni di scansione 3D portatili, stanno ora facendo spazio a sistemi automatizzati dÊispezione della qualità. Realizzate con potenti scanner 3D ottici montati su robot, queste celle robotiche migliorano la qualità in diversi modi: eliminano l’errore umano, aumentano la ripetibilità e la precisione, consentono la creazione di parti più complesse e identificano gli errori in itinere. Pertanto l’automazione rende l’ispezione delle parti più rapida, accurata e ripetibile, garantendo che i componenti vengano prodotti ai massimi livelli di qualità e siano in grado di arrivare più velocemente sul mercato. Progettazione e produzione stanno progredendo Robot che eseguono tutte le operazioni, dalla movimentazione al controllo qualità; algoritmi che progettano le migliori geometrie in base ai vincoli ingegneristici; stampanti 3D di livello industriale, che producono tutti i tipi di componenti, indipendentemente dalle loro dimensioni, complessità e materiali. I blocchi per costruire la loro fabbrica del futuro sono già disponibili per le aziende. Le sfide imposte dal T_M  72

Scanner CMM ottico montato su robot che esegue il controllo qualità su uno chassis

COVID-19 e dal suo impatto sulla forza lavoro sono ulteriori incentivi per compiere attuare il cambiamento tecnologico e innovativo. Sebbene le macchine funzionino in modo più efficiente rispetto agli esseri umani e l’intelligenza artificiale sia in grado di apprendere nel tempo, con dati pre-alimentati ed esperienze passate, esse non possono imparare a pensare fuori dagli schemi e, quindi, non possono essere creative nel loro approccio. Pertanto il genio umano, la

creatività, l’intelligenza emotiva e il senso etico rimarranno componenti essenziali della fabbrica del futuro. I metodi di produzione continueranno a evolversi con lo stesso ritmo con cui vengono sviluppati nuovi mezzi di progettazione. Finché la qualità rimarrà un imperativo, questa sinergia sprigionerà possibilità di creare e produrre un numero infinito di nuove parti, non ancora viste e per ora inimmaginabili.

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Scanner CMM ottico, montato su robot, che esegue il controllo qualità sulla portiera di un’auto


N. 01 ; 2022 SIMULAZIONE MULTI-FISICA: I VANTAGGI DELLE PROVE VIRTUALI Strumenti innovativi a disposizione della ricerca applicativa in ambito universitario

Accanto ai numerosi ed eccellenti casi applicativi aziendali, ai quali ogni numero di Tutto_Misure offre ampio spazio, meritano un posto di rilievo le testimonianze che riguardano il mondo dell’Università e Ricerca, un ambito sicuramente più “abituato” a utilizzare metodi e soluzioni innovative e a cercare sempre di estendere il singolo risultato a nuove applicazioni, ampliando il più possibile i bacini d’utenza. La realtà che andiamo oggi a presentare è uno dei gruppi di ricerca che fanno capo al DIMEAS - Dip. dÊIngegneria MEccanica e AeroSpaziale del Politecnico di Torino, diretto dal Prof. Terenziano Raparelli e comprendente Andrea Trivella, Daniela Maffiodo, Federico Colombo, Vladimir Viktorov (da poco in quiescenza) e soprattutto Luigi Lentini, che ringraziamo per guidarci in questa visita nella loro realtà operativa. Il vostro gruppo di ricerca ci è

stato segnalato, come sempre, per lÊampio e innovativo impiego di soluzioni di Testing & Measurements e, nello specifico, di Simulazione Multi-fisica. Possiamo entrare nello specifico delle vostre attività? (L. Lentini) Il nostro gruppo è impe-

gnato soprattutto nell’ambito della Tribologia, disciplina che studia le interazioni che avvengono tra le superfici in moto relativo. Lo studio di queste interazioni risulta di fondamentale importanza per studiare e comprendere due importanti fenomeni: l’attrito e l’usura. Uno dei temi della nostra ricerca che stiamo trattando in questi ultimi anni si focalizza sulla lubrificazione come tecnica da utilizzare al fine di ridurre l’attrito tra le superfici in moto relativo. Magari, a primo impatto, voler ridurre gli effetti dell’attrito potrà risultare una cosa di poco conto ma, in realtà, questo fenomeno produce e ha prodotto ingenti danni economici e ambientali, già a partire dalla prima rivoluzione industriale. Per esempio, basti pensare che circa 1/3 del pieno della nostra auto viene quotidianamente consumato per compensare l’energia persa a causa dell’attrito (con tutti i danni ambientali che poi ne conseguono). Scendendo più nello specifico il nostro gruppo si occupa di supporti lubrificati tramite aria compressa. Le applicazioni che vedono coinvolti i supporti ad aria o, più in generale, a gas sono principalmente di due tipologie e sfruttano a pieno i vantaggi associabili all’utilizzo di lubrificanti gassosi piuttosto che liquidi, olii o grassi (a livello sia ambientale sia prestazionale). La prima riguarda tutte quelle applicazioni in cui sono richieste elevatissime precisioni di posizionamento: CMM-Macchine di Misura a Coordinate a portale, guide lineari, tavole rotanti sulle macchine di lavoro. Qui, la bassa viscosità del gas lubrificante insieme alle basse velocità relative permette di ottenere moti in quasi totale assenza di attrito, usura e contaminazione ambientale. La seconda tipologia di applicazioni è quella che prevede l’utilizzo di alberi rotanti ad altissime velocità (si parla di velocità che superano le centinaia di migliaia di giri al minuto), come ad esempio, elettro-mandrini per microfresature o micro-forature. In questi casi la possibilità di

arrivare a elevate velocità di rotazione è resa possibile sia dalla bassa viscosità dei lubrificanti gassosi sia dalla loro scarsa tendenza a modificare le proprie caratteristiche al variare della temperatura di esercizio (nel caso di lubrificanti liquidi è possibile incorrere in fenomeni di cavitazione e cambiamenti di fase). Purtroppo l’altra faccia della moneta è che la comprimibilità dei gas richiede grandi precisioni a livello di progettazione, produzione e installazione dei supporti. Per poter ottenere capacità di carico adeguate, tramite l’interposizione di un fluido comprimibile tra la parte fissa e mobile di un cuscinetto, è necessario lavorare con meati dell’ordine della decina di micrometri. Ed è proprio qui che entrano in gioco la sperimentazione e la modellazione numerica… Siamo già entrati nel merito, pertanto, della „modellazione multi-fisica‰⁄? (L. Lentini) Se realizziamo il modello di un componente, possiamo valutarne

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diversi importanti aspetti funzionali. Se consideriamo, ad esempio, il sistema rotore e cuscinetti di un mandrino, quindi l’albero che ruota e i supporti, la modellazione multi-fisica ci permette di valutare in prima battuta: le capacità portanti dei cuscinetti; la forma e l’ampiezza delle orbite descritte dal rotore durante la sua rotazione a diverse velocità. Da queste caratteristiche è poi possibile studiare come varia il runout del mandrino andando a definire quelle che risultano essere le migliori condizioni di funzionamento per effettuare le operazioni di fresatura o foratura. Questo perché la precisione di una lavorazione meccanica è strettamente collegata proprio al runout (la tendenza dell’utensile a oscillare mentre ruota), che a sua volta è anche strettamente legato alle caratteristiche di stabilità (smorzamento). Inoltre la modellazione numerica permette di valutare possibili modifiche del sistema rotorecuscinetti per farlo diventare stabile nel campo di funzionamento di specifico interesse. Questo tipo di modifiche vengono solitamente effettuate utilizzando un montaggio flottante dei cuscinetti, che vengono quindi separati dalla parte statorica per mezzo dell’interposizione di anelli o-ring. Oltre ai problemi relativi alla produzione di componenti, esistono anche quelli riguardanti le varie fisiche che interagiscono durante il funzionamento di queste tipologie di supporti: ad esempio, si possono avere effetti termici, a causa delle elevate

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velocità ottenute utilizzando i mandrini rotanti, oppure deformazioni semplicemente a causa delle pressioni presenti nei meati, che ne vanno a variare la forma e la geometria e, di conseguenza, le prestazioni. In qualità di accademici uno dei “nostri compiti” è quello di venire incontro alle esigenze del mondo industriale, e non solo, che richiedono strumenti sempre più affidabili e ci commissionano appositi studi e accu- evoluto ed efficiente servizio di assirate ricerche, volte proprio all’accerta- stenza e formazione utenti, aspetti quemento di tale affidabilità. sti ultimi imprescindibili per poter soddisfare le nostre particolari esigenze. Per quali motivi avete scelto strumenti „virtuali‰ piuttosto che Possiamo chiederle dÊillustrarci, „reali‰, se ci passa la semplifica- in sintesi, un vero case-study, zione⁄? per entrare nel merito dei vostri (L. Lentini) La simulazione multi-fisica progetti di ricerca⁄? consente ingenti risparmi in termini di (L. Lentini) Vi presento volentieri un tempo e denaro, evitando di allestire nostro caso applicativo, pubblicato nel numerose campagne di test sperimen- 2020, intitolato “Simulazione multali (riducendole al numero necessario tifisica di pattini pneumostatici”, a validare i modelli) per lo studio di un componenti ampiamente utilizzati, singolo fenomeno e offrendo la possi- grazie ai lori livelli di attrito e usura bilità di fare tutto dalla propria scriva- quasi nulli, nelle applicazioni in cui sia nia, sul proprio PC, piuttosto che dover richiesta un’elevata precisione di posioperare in laboratorio, riducendo quin- zionamento, ad esempio: guide lineari di non soltanto i costi ma anche i fattori e tavole rotanti per macchine utensili, esterni che potrebbero influire sulla macchine di misura a coordinate, tecorrettezza delle misure. ster di rotondità e altre forme di appaNel nostro caso, ci avvaliamo di Com- recchiature di misurazione scientifica. sol Multiphysics, la suite prodotta Sebbene siano state eseguite ricerche dalla società multinazionale Comsol approfondite, vi è una crescente richiegiunta alla versione 6.0, che offre all’u- sta di migliorare le prestazioni e la pretilizzatore, oltre a un ingente guadagno cisione di questo tipo di supporti, ad di tempo a livello matematico, un’am- esempio per poterne montare diversi pia varietà di scelta delle funzioni e, al esemplari a sostegno di una guida tempo stesso, lo libera da qualsiasi in- lineare mettendo quest’ultima in grado combenza “materiale”, come la so- di traslare avanti e indietro senza attriluzione delle equazioni, che il sistema to e con precisioni di posizionamento di gestisce autonomamente e con la mas- ordine nanometrico. Analizzando le sima rapidità. Uno strumento estre- prestazioni statiche del cuscinetto (in mamente flessibile (rispetto, ad esem- questo caso un pattino), con un certo pio, a un analogo software compilato valore di meato fra la parte mobile e autonomamente), tramite il quale è fissa, si possono valutare e misurare possibile modellare il componente e, grandezze come la capacità di carico, solo una volta ottenuto un modello affi- il consumo di aria e la rigidezza. Dal dabile rispetto alla realtà, si può proce- punto di vista della dinamica, invece, è dere alla sua ottimizzazione, realizzan- possibile valutare caratteristiche come do finalmente il banco prova reale, lo smorzamento e la rigidezza dinamirisparmiando tempo e denaro. Nella ca (per dinamica si intende non misurascelta di questo tool, comunque, hanno ta in condizioni statiche ma sotto l’apinfluito diverse altre peculiarità proprie plicazione di un carico che dipende dal di Comsol Multiphysics, come la sem- tempo, ad esempio, sinusoidale). plicità d’uso, la versatilità, l’aggiorna- L’uso di modelli multifisici, dunque, mento continuo e, dulcis in fundo, un rappresenta uno strumento prezioso


N. 01 ; 2022 per ottenere unÊaccurata progettazione e previsione delle prestazioni di pattini pneumostatici. Questo tipo di analisi consente di ottenere corrispondenze quasi perfette tra dati numerici e sperimentali e d’identificare le principali cause geometriche e fisiche di errore esibite dai modelli convenzionali basati sulla sola equazione di Reynolds (senza considerare l’effetto delle diverse fisiche). Quando si progetta un cuscinetto ad aria, dunque, sono prioritarie da considerare la parte statica, quella “preliminare”, e quella dinamica, che è la più importante e spesso fornisce indicazioni che portano a rivedere la progettazione relativamente alle performance di precisione. In questa ricerca applicativa abbiamo svolto l’analisi multi-fisica per individuare le principali fonti di errore che si potrebbero incontrare nella simulazione di un pattino pneumostatico utilizzando approcci classici e non tenendo conto di possibili errori che si potrebbero riscontare nella sua geometria a seguito della lavorazione e del montaggio: macro e micro errori superficiali, deformazioni sotto carico e una possibile inclinazione del pattino a seguito del montaggio. Si è visto che considerando sia la forma del meato (differenza fra un pattino piatto e uno concavo) sia la possibilità che il pattino possa deformarsi sotto l’effetto della pressione all’interno del meato, possono essere riscontrate variazioni nei risultati di un 10-15%, quindi risulta evidente l’opportunità di migliorare la previsione delle performance del componente. Dopo la chiusura di quel case-study si è aperta una nuova prospettiva di ricerca, suggerita proprio dalle prestazioni evolute del software impiegato: ad esempio, ora possiamo far lavorare su quel tool anche i tesisti, grazie all’ottimo impatto operativo da noi verificato durante lo sviluppo del progetto di ricerca, e possiamo cercare di trasmettere ciò che abbiamo imparato non solo a chi sarà ricercatore e docente nel prossimo futuro ma anche agli utenti di questo software nella aziende, sicuramente numerosi. Va citato che all’interno di modelli riguardanti applicazioni “industriali” possono essere presenti aspetti “teorici” migliorabili

con l’ausilio di un laboratorio ben attrezzato, fino alla validazione di nuove teorie. Il nostro laboratorio, ad esempio, può vantare una quantità di banchi prova, quasi totalmente progettati e costruiti in casa per soddisfare esigenze via via emerse negli anni, durante i vari progetti di ricerca. La Ricerca raggiunge in toto i propri obiettivi quando riesce a moltiplicare le possibili applicazioni, estendendo il range dÊimpiego e il bacino dÊutenza, fino addirittura a creare uno specifico indotto⁄ (L. Lentini) Nel nostro caso abbiamo progettato diversi modelli di valvole da integrare con pattini pneumostatici di diversa taglia per migliorarne notevolmente le prestazioni. Questa integrazione consente al sistema di auto-compensare eventuali disturbi o variazioni della posizione dell’elemento supportato (la perfezione si avrebbe in presenza di un sistema caratterizzato da rigidezza infinita, ovvero un sistema imperturbabile). Ad esempio, posso pensare di schiacciare il mio pattino compensato, grazie alla presenza della valvola integrata: il sistema reagisce in maniera tale da farlo tornare nella posizione iniziale in cui si trovava prima di essere sottoposto allo schiacciamento (in maniera del tutto passiva: quando tolgo la mano, tutto torna com’era). Il lavoro è stato lungo e complesso, ma estremamente completo e soddisfacente, dalla scrittura delle equazioni fino alla realizzazione del componente e alla verifica del suo corretto funzionamento.

(L. Lentini) Direi che valgono entrambe le motivazioni: il nostro progetto sulle valvole, ad esempio, è nato per nostra iniziativa, nonostante abbia potuto contare sul supporto di un’azienda privata che ha fornito il pattino e realizzato la valvola; il progetto sugli elettro-mandrini, invece, ci è stato direttamente commissionato da un’azienda cliente, interessata a realizzare un nuovo esemplare più veloce, in grado di raggiungere i 200.000 giri/ minuto contro i circa 100.000 giri/ minuto del precedente modello. In questo caso siamo partiti dal modello, verificandone il corretto funzionamento, per poi progettare il nuovo elettromandrino con migliori prestazioni, capace di raggiungere velocità molto più elevate. Quali sono le vostre previsioni a livello di nuovi progetti nel medio periodo? (L. Lentini) Fortunatamente abbiamo una quantità di lavoro più che soddisfacente, dopo aver da poco terminato un lungo e impegnativo, ma molto gratificante, progetto di alcuni anni per conto della Hexagon, mirato al testing di cuscinetti e prototipi della multinazionale svedese, che nell’ultimo periodo mi ha visto personalmente impegnato in modo serratissimo, fino a 12-13 ore al giorno. È durante lo sviluppo di progetti di medio-lungo periodo, come questo, che le idee fioccano e si pongono le basi per le future commesse. “Un lavoro tira l’altro”, direbbe il saggio…!

Un nuovo progetto da sviluppare ha origine da unÊidea totalmente autonoma o può essere suggerito da una realtà esterna, appartenente al mondo della Ricerca o dellÊIndustria, interessata a implementare un rapporto di partnership con il vostro gruppo di ricerca? T_M  75


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METROLOGIA „ANNO ZERO‰

Cosa serve ai fornitori del settore per resistere saldamente sullÊottovolante di mercati in continuo cambiamento: Gian Luca Marengo, AD di HBK Italy

In questa rubrica abbiamo il piacere di ospitare testimonianze di aziende utenti del settore manifatturiero, che attestano come alla metrologia sia stata finalmente assegnata dal mercato una posizione primaria nella classifica dei possibili ambiti nei quali è opportuno investire, se si persegue l’innovazione competitiva. La pandemia di Covid 19 ha stravolto ogni possibile scenario ma, dopo un 2020 all’insegna dell’incertezza, il 2021 si è rivelato un anno “d’oro” per molte realtà che hanno saputo cogliere l’occasione per evolvere profondamente la propria organizzazione e la propria offerta. Ora però è opportuno sentire anche l’altra “campana”, quella dei fornitori del segmento Test & Measurements, e ci siamo rivolti a Gian Luca Marengo, Amministratore Delegato di HBK Italy srl per offrire una testimonianza dal campo sullo stato dell’arte di un ambito che, alla luce di quanto sopra esposto, può avere un impatto sempre più rilevante sui risultati competitivi del nostro comparto manifatturiero. HBK Italy srl è la filiale italiana di un player mondiale del Test & Measurement, nato nel 2020 dalla fusione tra la danese Bruel & Kjaer, specializzata nelle misure di acustica e vibrazioni, e la tedesca multinazionale HBM, diventando così ancora più forte ed estesa, quantitativamente e qualitativamente.

Ci eravamo lasciati due anni fa, in un momento di grande difficoltà ma anche di speranze e opportunità, dove tutti erano impegnati a trovare rapidamente soluzioni efficaci per continuare a lavorare anche in regime di lockdown e distanziamento. Cos’è successo in questi anni? (G.L. Marengo) È successo che le misure imposte dall’emergenza sanitaria hanno spinto noi e i nostri clienti a ricercare soluzioni efficienti che ci consentissero di avere, in modo efficace, sicuro e T_M  78

veloce, quel confronto tecnico con il cliente necessario per analizzare l’applicazione e valutare le possibili soluzioni, proseguendo poi i contatti nelle varie fasi del progetto, fino alla trattativa finale. Le conference call, consentendo il contatto visivo con l’interlocutore, aiutano a stabilire o rafforzare quel rapporto di fiducia, fondamentale soprattutto quando si propongono e si valutano soluzioni tecnologicamente avanzate in ambienti complessi, che coinvolgono diverse persone, come avviene nel caso dell’industria, degli studi d’ingegneria e degli istituti di ricerca, nostri principali mercati di riferimento. L’uso standardizzato e diffuso di piattaforme come Teams, Webex, ecc. ha sicuramente contribuito a trasmettere in modo più completo le nostre competenze ai clienti e ha aiutato noi fornitori a capire meglio le loro sfide tecnologiche, consentendo di gestire performance e risultati in un anno complicato com’è stato il 2020. Per il nostro gruppo il 2020 è stato un anno di grandi cambiamenti, anche perché è avvenuta la fusione tra HBM e Bruel & Kjaer. HBK Italy è stata costituita nel luglio 2020 e siamo subito partiti col piede sull’acceleratore, dato che il 2021 è stato quello con le performance migliori in Italia e nel mondo dalla nascita delle due aziende che hanno oltre settant’anni di storia ciascuna. In Italia la crescita ha riguardato un po’ tutte le Business Unit di HBK: Sensoristica (accelerometri, celle di carico, estensimetri, torsiometri, trasduttori di forza, ecc.), Sistemi di acquisizione dati e analizzatori software. Non è una sorpresa che la strumentazione per l’’Electric Power Testing, legato al tema dell’elettrificazione, nel 2021 abbia raddoppiato i sistemi venduti rispetto alla media degli anni precedenti, mentre il fatto che i servizi d’ingegneria continuino a crescere testimonia il fatto che la competenza paga. Quali i principali motivi di questa forte crescita…? (G.L. Marengo) Il percorso che ha portato l’Italia a rappresentare uno dei principali mercati al mondo per HBK è iniziato

già alcuni anni fa. Sicuramente le vendite del 2021 hanno beneficiato di una spinta in più, quella di un clima economico molto favorevole, come in Italia non si vedeva da decenni. I risultati però sono fatti dalle persone, e questa fusione è partita subito bene perché i due team, pur con background diversi, hanno trovato il modo giusto di collaborare e fare sinergia fin dall’inizio. L’azienda, dal canto suo, è stata in grado di leggere il contesto e non cedere alle facili tentazioni di razionalizzazione che molte fusioni portano con sé. Sono molto orgoglioso della professionalità di cui hanno dato prova i miei colleghi in un momento delicato, della credibilità che ci è stata attestata dalla casa madre, ma soprattutto della fiducia dei clienti, sia di coloro con cui collaboriamo da tempo sia i molti nuovi, che ci contattano per la prima volta. Nello specifico penso che i prodotti e le soluzioni di misurazione e analisi di HBK rappresentino il mix ideale tra affidabilità e innovazione (come, ad esempio,il sistema eDrive per l’electric power testing), competenza tecnica verticale ai massimi livelli (ad esempio, le nostre soluzioni di Engineering Service, sia nel campo dell’analisi sperimentale delle sollecitazioni sia in campo NVH). Sono anche convinto che l’impegno profuso da tutto il nostro team per costruire con il cliente un rapporto basato sulla fiducia sia importante, a dimostrazione che i rapporti di business spesso seguono i rapporti tra le persone. L’assenza improvvisa di un tradizionale contatto “fisico” con il singolo cliente e il repentino passaggio agli strumenti informatici (virtual meeting, videoriunioni, webinar) hanno provocato iniziali resistenze da parte, soprattutto, dei meno giovani fra i nostri commerciali e tecnici. È stato mio compito, naturalmente, aiutarli a “digerire” il cambiamento, senza imposizioni ma invitando ciascuno a sperimentare direttamente i nuovi metodi di lavoro e a misurarne (tanto per restare in un campo familiare) pregi e difetti, elaborando le specifiche valutazioni. Così sono emersi, a fronte di azioni non più praticabili (come l’appuntamento in presenza), vantaggi ugualmente rilevanti, a partire dall’azzeramento dei tempi di trasferimento per recarsi presso la sede del cliente e alla conseguente disponibilità di un monte ore sostanzioso, da dedi-


N. 01 ; 2022 care ad esempio alla formazione specifica, sia sui nuovi strumenti e metodi di lavoro sia a un maggiore approfondimento tecnico riguardo ai prodotti e servizi, oppure alle sinergie fra commerciali, massimizzando le competenze particolari dei singoli al servizio anche degli altri colleghi, con l’obiettivo (puntualmente raggiunto) di un aumento complessivo degli ordini derivante in gran parte dalla migliore aderenza delle offerte alle specifiche esigenze del cliente. E una parte del merito va anche al “HBM SHOP”, il portale d’acquisto online (ospitato nel sito web www.hbkworld.com), ulteriore strumento a disposizione del cliente.

In sostanza, ci sta dicendo che la pandemia vi ha aiutato a vendere di più e meglio…? (G.L. Marengo) Proprio così, e personalmente i lockdown mi hanno concesso il tempo necessario ad analizzare le possibili soluzioni adottabili per guadagnare efficienza nella vendita e nelle attività correlate nel nuovo contesto ma anche nel prossimo futuro. Il ritmo lavorativo preCovid, fatto di incontri e riunioni interne e con i clienti, tragitti e viaggi, occupava una fetta considerevole della mia giornata lavorativa. Il settore della vendita di strumentazione di misura è stato coinvolto in un processo di profonda trasformazione della relazione che sta portando a una digitalizzazione del contatto. Le vendite non avevano mai preso seriamente in considerazione il remote selling quale canale principale di relazioni con il cliente: ora l’emergenza sanitaria ha obbligato anche i più riluttanti a un cambio di passo. Naturalmente il rapporto fisico, l’incontro tra le persone rimane un passo fondamentale della relazione, ma anche nel caso di progetti complessi una pre-analisi da remoto è molto utile, fa risparmiare tempo a cliente e fornitore. Perché il remote selling abbia successo è necessaria una fase preparatoria più dettagliata e la relazione digitale non ammette tutti i tempi e modi concessi a un incontro fisico. Abbiamo quindi ripensato l’assetto delle vendite,studiando le esigenze dei clienti: sales engineer che si relazionano con i clienti prevalentemente da remoto (ma, quando necessario, li visitano) e altri sales engineer con una funzione più consulenziale, che cerca

d’intercettare nuove esigenze e soddisfarle, con il supporto di colleghi dotati di forte componente tecnica e applicativa. Per ovviare il più possibile alla riduzione delle opportunità di contatto fisico anche fra colleghi, ho pensato di organizzare una serie di occasioni di confronto e scambio, come avvenuto recentemente con una due giorni sul Lago Maggiore, rivelatasi un ottimo momento non solo di rigenerazione dei singoli, ma anche utile per far emergere valori e potenzialità del team e favorire ogni possibile sinergia fra le persone. Riguardo alla componente di servizio alla clientela, aumentata notevolmente in questo periodo (aspetto rivelatosi molto positivo per tante aziende prettamente manifatturiere), va sottolineato che si è tradotta in una vera e propria leva per fidelizzare ancor più il cliente, offrendogli funzionalità aggiuntive che difficilmente potrebbe acquisire autonomamente, con personale dedicato e tecnologie aggiuntive.

Insomma, ha dovuto assumere un ruolo, per certi versi, anche simile a quello dello psicologo…? (G.L. Marengo) Non esageriamo, anche se una certa opera di persuasione è stata opportuna per facilitare la trasformazione del nostro team, esaltando lo spirito di squadra. E ne valeva proprio la pena, perché il risultato è stato ampiamente raggiunto, ormai da parecchi mesi, sortendo non solo un sensibile aumento di fatturato, ma anche lo sviluppo e il consolidamento di un ottimo e proficuo spirito di squadra e clima aziendale e, in generale, contribuendo ad aumentare la qualità del servizio fornito al cliente e, conseguentemente, il suo livello di fidelizzazione. Mi piace sottolineare che l’incremento del fatturato è stato ottenuto senza aumentare il numero di dipendenti, ma semplicemente ottimizzando la collaborazione fra tutti noi, insieme alla singola competenza e professionalità. Neppure il numero dei nostri clienti attivi è aumentato in misura rilevante, mentre è cresciuto notevolmente il volume medio degli acquisti effettuati da ciascuno di essi. Ora che abbiamo appreso i risultati ottenuti (fermo restando che un po’ di merito personale le debba essere

riconosciuto…), vediamo come affrontare il 2022, totalmente diverso, ancora più complesso e difficile da affrontare. Per non farci mancare nulla, proprio in questi giorni è in atto l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ed esistono elevati rischi che possa verificarsi un conflitto di portata mondiale. Intanto schizzano in alto i costi energetici, dei componenti e delle materie prime… (G.L. Marengo) Proprio qualche giorno fa, all’inizio del conflitto, ci ha scritto il nostro presidente globale, Ben Bryson, ufficializzando la cessazione di tutte le relazioni commerciali di HBK con i clienti russi, bielorussi e ucraini, condannando fermamente la guerra in tutte le sue forme e sottolineando il rilevante impatto che tale conflitto avrà su una realtà che dà lavoro a parecchi dipendenti provenienti dall’Est Europeo, che stanno vivendo con angoscia e sofferenze gli sviluppi di questa guerra fratricida. Tornando all’andamento economico, dopo due mesi in linea con il trend di crescita che ha caratterizzato tutto i 2021, il 2022 è una nuova incognita, anche per effetto dei costi energetici e della carenza di materie prime e componenti, che spesso causa ritardi nelle consegne e difficoltà di approvvigionamento. In questi casi non resta che “serrare i ranghi”, restando sempre molto vicini al cliente, offrendogli qualsiasi possibile soluzione alternativa (proponendogli magari altri tipi di prodotti con caratteristiche compatibili a quelli che scarseggiano) e premendo sulla produzione interna, per velocizzare le consegne. Probabilmente saranno necessari aumenti di prezzo, il più possibile limitati ma indispensabili, dei nostri prodotti e servizi, per far fronte alla levitazione dei costi generali. Ma la differenza sarà fatta, ancora una volta, dalle persone e dalla capacità di soddisfare puntualmente e totalmente le esigenze del cliente. Ricordiamo che l’economia è promettente, e fino a poche settimane fa, anche sana: occorre non perdere fiducia ed essere pronti e reattivi nel momento in cui i conflitti si saneranno e il lavoro riprenderà a pieno regime, premiando come sempre coloro che sanno cogliere le opportunità, cercando soluzioni dove altri vedono solo problemi…! T_M  79


Gli esper ti in esperti gr andezze ffisiche isiche grandezze dei pr odotti prodotti A luglio 2020 è avvenuta avvenuta la fusione tra tra HBM, Hottinger Baldwin Messtechnik e Brüel & Kjær, Kjær, leader mondiali di esperienza ed eccellenza, che ha dato dato origine a Hottinger, Hottinger, Brüel & Kjær Italy, Italy, HBK Italy. Italy. Oggi HBK è un’unica un’unica società con un’offerta un’offerta che va va dal mondo fisico dei sensori e dei sistemi di acquisizione per attività di test e misur misura a al mondo digitale della simulazione, dei software software di modellazione e di analisi. Le soluzioni HBK har hardware dware e software software consentono consentono ai clienti di ridurre ridurre il time-to-market time-to-market dei loro loro prodotti, prodotti, essere essere leader nell’inno nell’innovazione vazione e raggiungere raggiungere una posizione privilegiata in un mercato mercato globale estremamente estremamente competitivo. competitivo.


ader m ondiali di I le leader mondiali esper ienza ed ec cellenza esperienza eccellenza ffinalmente inalmente insiem e insieme 1942 Fondazione di Brüel & Kjær in Danimarca 1950 Fondazione di Hottinger Baldwin Messtechnik (HBM) in Germania 2000 Acquisizione di HBM e Brüel & Kjær da parte di Spectris Plc. 2018 Fusione di HBM e Brüel & Kjær in HBK – Hottinger Hottinger,, Brüel & Kjær

Il 1° gennaio 2019 è avvenuta la fusione tra Hottinger Baldwin Messtechnik e and Brüel & Kjær Sound & Vibration Measurement A/S che ha dato origine a HBK – Hottinger Hottinger,, Brüel & Kjær.

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N. 01 ; 2022 QUANDO LÊIMPRESA FAMILIARE INVESTE IN METROLOGIA⁄

Goriziane spa: specialisti nellÊimpiantistica meccanica con il gusto dÊinnovare

Questa nuovo caso applicativo di successo ci porta al Nord Est del nostro Paese, terra popolata di PMI, di aziende familiari che riescono a mantenere queste specificità e peculiarità nonostante la crescita registrata negli ultimi decenni, nei nuovi mercati internazionali man mano individuati e conquistati. Siamo nel Friuli Venezia Giulia, a Villesse (GO), dove ha sede la Goriziane spa: un’azienda familiare, appunto, presente dal 1948 nel mercato dell’impiantistica meccanica e caratterizzata da una struttura aziendale fortemente ispirata all’innovazione continua, ma anche dalla passione di tutti i membri della famiglia Zanin, che ricoprono la maggior parte dei ruoli chiave dell’organigramma aziendale e svolgono egregiamente il lavoro avviato 70 anni fa dal fondatore. Grazie alla disponibilità di Lorenzo Pierobon (Project Manager – Goriziane spa), cerchiamo di conoscere più in dettaglio questa media azienda, ben posizionata ai vertici del proprio settore d’attività nonostante la contenuta dimensione.

Partiamo, come sempre, da una rapida scheda aziendale, utile per consentirci di entrare nel vivo della nostra visita⁄?

(L. Pierobon) Goriziane nasce espressamente per manutenere, riparare e revisionare veicoli militari, grazie al know-how posseduto dal fondatore e ulteriormente sviluppato negli anni successivi, che consente alla società friulana di estendere notevolmente la propria clientela, soprattutto ai settori Oil&Gas, navale e industriale. Negli anni ’90, l’attività si amplia alla progettazione e produzione di attrezzature per oleodotti per l’industria Oil&Gas, diventando ben presto uno dei fornitori più importanti in quest’ambito a livello mondiale. Goriziane è oggi una società di medie dimensioni, che opera nel settore della manutenzione, riparazione e revisione, nonché nell’ingegneria e costruzione per molti segmenti industriali, ovvero petrolio e gas, difesa, navale, logistica industriale, eolico, ecc. Il Gruppo comprende, oltre alla holding, due divisioni consolidate (Manutenzione, Riparazione e Revisione; Engineering & Construction) e una terza più recente (Green-G Electric Vehicles), dà lavoro a circa 130 dipendenti e fattura annualmente intorno ai 30 milioni di euro, e per quanto riguarda Engineering & Construction il fatturato deriva interamente dal mercato estero, in buona parte da clienti del settore Oil&Gas, soprattutto del Far East e del Middle East. Negli anni il nostro lavoro si è sempre più orientato al “problem solving”, cioè alla ricerca di soluzioni in grado di aiu-

tare i clienti ad agevolare il proprio lavoro, abbattendo i tempi morti, velocizzando i processi e al tempo stesso aumentandone la sicurezza, la precisione e l’affidabilità. Mi riferisco totalmente a progetti che nascono su precise richieste ed esigenze dei clienti, al cui servizio cerchiamo di mettere in campo tutto il nostro know-how, puntando sempre al raggiungimento del top di gamma. Una mission piuttosto ambiziosa, che sicuramente richiede un grande impegno organizzativo, oltre che adeguate motivazioni a livello collettivo e individuale⁄? (L. Pierobon) In questo siamo certamente facilitati proprio dalla connotazione “familiare” della nostra azienda, che rende più semplice e quasi automatica la concessione al personale di ampie libertà d’azione, a fronte però di altrettanto estese assunzioni di responsabilità. Abbiamo peraltro un personale piuttosto giovane, ambizioso e motivato a crescere, e la direzione è piuttosto attenta a valorizzare le persone, insieme al team nel suo complesso, dando quindi spazio alle idee del singolo dipendente, che in questo modo si sente realmente protagonista del successo aziendale. Grazie a questa strategia, orientata non soltanto al cambiamento e all’innovazione competitiva ma anche all’inserimento di una massiccia componente di servizio nell’offerta rivolta ai clienti, siamo riusciti a seguire passo dopo passo (in alcuni casi anticipandolo) il mutamento in atto nel nostro settore, dove in passato si pensava soprattutto a costruire, mentre ora le forniture prevedono svariate verifiche e certificazioni esterne e gli Enti e i committenti richiedono controlli, misure, report di T_M  83


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adeguatezza qualitativa e affidabilità del manufatto lungo tutto il suo ciclo di vita, ecc. Ecco spiegata immediatamente la nostra particolare attenzione nei confronti della metrologia che, come si vede, rappresenta un passaggio evolutivo naturale nel nostro processo di sviluppo organizzativo.

Vogliamo entrare un poÊ più nel merito di questo cambiamento⁄? (L. Pierobon) Le misure rappresentano uno strumento fondamentale per la nostra attività, considerando che i dati acquisiti non servono soltanto a documentare e attestare la conformità del nostro prodotto, ma possono essere utilizzati anche per altre importanti funzioni: nello specifico i dati provenienti dalla misurazione di un tubo possono essere sfruttati anche per posizionarlo correttamente con elevata precisone per la realizzazione di strutture reticolari per l’industria offshore. Si tratta di un’operazione apparentemente banale, ma in realtà, oltre che fondamentale (dev’essere estremamente precisa, sicura e possibilmente rapida), piuttosto complessa, se si prova a immaginare che le operazioni di posizionamento dei tubi, ad esempio, di qualche metro di diametro e senza particolari riferimenti, la cui superficie tagliata è un’ellisse nello spazio, ecco che il processo di posizionamento risulta complesso… Bene, il dato ottenuto ora non serve più solo per verificare le corrette dimensioni del manufatto ma anche per posizionarlo con la massima precisione, quindi lo strumento di misura viene utilizzaT_M  84

to non soltanto per misurare: scusandomi per l’eccessiva semplificazione, per capirci meglio, è un po’ come usare un righello con incorporata una penna con una scala millimetrica, oltre a misurare, lo si può usare anche per scrivere. Una sorta di “ottimizzazione”, dunque, che stiamo cercando di estendere ulteriormente alla fase di saldatura dei tubi: pensate a un robot di saldatura che possa effettuare, grazie ai dati di misurazione acquisiti, questa operazione con estrema precisione, tra l’altro minimizzando il personale presente nell’area di lavoro durante le attività così da ridurre i relativi rischi a livello di sicurezza e salute sul lavoro…! Non stiamo assolutamente descrivendo un ordinario progetto di riduzione dei posti di lavoro, quanto piuttosto di riqualificazione dei lavoratori, che diventano essenziali nel monitoraggio e controllo dell’operato dei robot, quindi passerebbero da un lavoro manuale e altamente rischioso a un altro compito maggiormente qualificato e specifico riducendo al minimo le attività a limitato valore aggiunto.… Per inquadrare meglio la vostra „vocazione‰ metrologica, come siete attrezzati a livello di strumenti e soluzioni disponibili⁄? (L. Pierobon) Abbiamo un discreto “parco metrologico” (gestito da personale espressamente formato e dedicato alla Qualità) che utilizziamo per i controlli e le misure di cui parlavamo poc’anzi: a partire dai laser tracker (con si-

stemi di rilevamento, palline riflettenti, ecc.) ai calibri di vario genere, spessimetri, inclinometri, termoscanner, manometri, sistemi di misurazione delle pressioni idrauliche, ecc. Buona parte dei controlli viene richiesta ai nostri fornitori al quale aggiungiamo i controlli da parte dei nostri tecnici per il controllo finale, ma è di futura realizzazione un laboratorio metrologico vero e proprio, vista l’emergente necessità di effettuare misure accurate a campione, in particolare per soddisfare le particolari esigenze della componentistica per il veicolo elettrico, nostro recente settore di sbocco. Per chiarire ai lettori come approcciamo alla metrologia e con quali obiettivi, ecco un esempio di caso applicativo, che abbiamo presentato nello scorso autunno a Bologna, all’edizione 2021 di HxGN Live Smart Manufacturing Italy 2021, mostra convegno sulla Fabbrica Intelligente organizzata da Hexagon Manufacturing Intelligence, dal titolo: „Energie rinnovabili: Sistema GFIT per la misura, lÊassemblaggio e la verifica di strutture reticolari per impianti eolici offshore”. Il caso in questione nasce dall’impianto realizzato per conto di un cliente che deve assemblare i jacket (le strutture reticolari in cima alle quali vengono montate le turbine) per l’impiego off-shore negli impianti eolici. La produzione delle strutture metalliche per il settore petrolifero è sostanzialmente invariata da decenni, ma i campi eolici off-shore sono in forte crescita e necessitano di sistemi innovativi, precisi e green, capaci di aumentarne significativamente la produttività. Le strutture reticolari impiegate off-shore


N. 01 ; 2022 sono composte da una “gamba” (leg), serie di profili cilindrici saldati assieme, sulla quale vengono saldati altri tronconi di tubo più piccoli (stub). La giunzione tra due stub posti su due differenti leg è garantita da una sezione di tubo di uguale diametro (brace) che aumenta la rigidità dell’intera struttura. Con il metodo tradizionale è possibile eseguire una misura di controllo soltanto post-saldatura, generando costi di riparazione in caso di errori di posizionamento. Impiegando il G-FIT-Fabrication Innovation Technology (ved. breve filmato), nel quale è integrato il Sistema Laser Tracker Hexagon, è invece possibile monitorare costantemente il posizionamento del tubo ed eventualmente correggerlo in tempo reale. Il sistema Hexagon comprende: AT960-SR (utilizzato per misurare gli STUB OFF-Line), Leica Absolute Tracker AT403 (utilizzato per misurare le LEG OFF-Line), ATS600 (impie-

gato per misurare STUB e LEG ON-Line in un processo MMCMove Measure Correct), Spatial Analyzer® Ultimate (programma in grado di eseguire l’analisi dei dati rilevati con AT960-SR e AT403 e ATS600 ed elaborarli, fornire le coordinate per i movimenti di SMART POSITIONER e SMART HOLDER e report dimensionali in tempo reale). Il controllo del G-FIT può avvenire in modo automatico, tramite pannello di controllo, o manuale (tramite radiocomando). I risultati ottenuti grazie a questa applicazione sono molteplici: maggiore sicurezza durante le operazioni; maggiore produttività; riduzione di personale coinvolto durante le operazioni di movimentazione e dei mezzi di sollevamento; impiego esclusivo di macchine elettriche, con basse emissioni di CO2; elevata precisione e ripetibilità; sistema modulare e facile da spedire. In estrema sintesi, ecco i principali vantaggi ottenuti (di assoluto rilievo): Riduzione tempo posizionamento Stub >70%; Stub posizionati quotidianamente >250%; Riduzione tempo di costruzione jacket >70%; Riduzione delle risorse coinvolte >80%. Risultati concreti e tangibili, che senzÊaltro evidenziano il vostro approccio di successo alla metrologia, sicuramente ricco di aspetti che potrebbero essere utili a tanti lettori di TUTTO_ MISURE, decisori e responsabili

di imprese manifatturiere di ogni settore. Ci vuole presentare, in sintesi, le vostre „regole dÊoro‰ per investire al meglio in ambito di misure e controlli? (L. Pierobon) Da quello che ho raccontato finora, emerge sicuramente l’importanza della progressività e gradualità degli investimenti, che devono essere valutati con estrema attenzione, in funzione del soddisfacimento di precisi obiettivi. Nel nostro caso, ribadisco che il nostro business si fonda moltissimo sulla capacità d’individuare problemi che comportino costi in termini di tempo e denaro a carico dei clienti, proponendo soluzioni innovative, efficaci e sostenibili: un ambito nel quale l’utilità fondamentale degli strumenti di misura appare immediatamente evidente, ma i processi di scelta e investimento, critici e costosi soprattutto per le PMI, devono essere strutturati con la massima attenzione e, possibilmente, con il coinvolgimento delle direzioni, favorendo così la velocità di metabolizzazione della metrologia nel DNA aziendale. In questo contesto diventano ovviamente imprescindibili i “giusti” fornitori, in grado di recepire le nostre specifiche necessità e trasformarle in proposte concrete di soluzioni ottimali, a portata sia delle nostre capacità d’investimento sia del livello intellettuale e tecnico delle nostre risorse umane. Parlo di fornitori/partner, come Divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon nel caso-studio di successo precedentemente esposto, con cui instaurare un rapporto sinergico di alto livello, indipendentemente dal valore economico dei nostri investimenti aziendali, soprattutto in una prima fase del nostro approccio alla metrologia. Parlare con i fornitori, oggi più che mai, è comunque una regola d’oro da rispettare sempre, perché la necessità di vendere e, ancor prima, di acquisire nuovi clienti è prioritaria e qualora il fornitore non disponesse della soluzione più adatta per soddisfare la vostra esigenza, si darebbe certaT_M  85


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mente molto da fare per reperirla sul mercato…! E poi, una volta intrapreso un rapporto reciprocamente soddisfacente, non si può che trarne guadagni da entrambe le parti.

che descrivevo all’inizio a proposito delle modalità di posizionamento dei tubi, riuscire a realizzare una soluzione metrologica che, oltre a gestirne al meglio la misurazione e il monitoraggio, ne supporti anche il posizionamento e, infine, la saldatura, costituisce un esempio ideale d’innovazione e ritorno competitivo: sicuramente sufficiente a convincere anche l’imprenditore più scettico a investire in ambito metrologico. In conclusione, sottolineo come le tecnologie metrologiche presenti a oggi sul mercato possono fornire molto di più rispetto alla semplice misura e, con una visione proiettata nel futuro, non vi sono limiti per quello che può essere fatto.

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„Avanti con fiducia, ma con giudizio‰, potrebbe essere la sintesi dei suoi preziosi consigli riguardo agli investimenti in metrologia. Chiudiamo con un ultimo spunto di riflessione da proporre ai lettori di T_M⁄? (L. Pierobon) Volentieri, ma prima ribadisco che oggi investire in misure, prove e controlli rappresenta un pilastro dell’innovazione competitiva, come peraltro testimoniano direttamente,

con sempre maggiore frequenza, decine e decine di aziende manifatturiere di successo, piccole, medie o grandi, che stanno godendo i frutti degli investimenti effettuati in quest’ambito nel breve-medio periodo. Gli investimenti in metrologia pagano: questa è ormai una certezza, che dobbiamo dare per scontata, con la dovuta prudenza ma con altrettanta certezza e tranquillità. Un ulteriore importante incentivo a intensificare il nostro approccio al Test & Measurements, nel nostro caso, è costituito dalla possibilità d’individuare ulteriori valori aggiunti offerti dagli investimenti in metrologia oltre a quello riguardante la specifica soluzione all’esigenza del cliente. Tornando a ciò

PEAK METROLOGY STRINGE UNA NUOVA ALLEANZA CON IDC MICROINSPECTION

Peak Metrology continua la sua crescita: l’azienda marcata Aerotech, specializzata in soluzioni per la metrologia delle superfici, ha annunciato una partnership con IDC MicroInspection, mirata a combinare le proprie capacità strumentali e hardware con la conoscenza dei processi e dei software applicativi posseduta dalla nuova partner. Gli utenti di microscopi digitali possono ora beneficiare di nuove capacità e funzioni, come volumi di misura più grandi e una maggiore automazione nell’acquisizione delle immagini, oltre a una perfetta integrazione con i microscopi digitali Keyence VHX. Guidata da RJ Hardt, ingegnere Aerotech di lunga data, Peak Metrology può attingere alla vasta esperienza di Aerotech nei sistemi di posizionamento, ma la sua attività si concentra esclusivamente sul supporto di clienti tramite soluzioni di metrologia delle superfici. “ Il mercato dei microscopi digitali è in piena espansione. Tuttavia, in settori come la produzione dei semiconduttori, i processi di precisione, l’elettronica, l’industria aerospaziale

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e le tecnologie medicali, questi strumenti mostrano i propri limiti”, sottolinea RJ Hardt. “Uno dei nostri principali obiettivi è quello di aiutare i nostri clienti a misurare parti più grandi nel miglior modo possibile. Collaborando con IDC, siamo in grado di fornire un prodotto completamente integrato. Il nostro know-how, abbinato ai software del nostro partner IDC, porta finalmente la nostra soluzione oltre il traguardo”. “Attraverso la nostra collaudata interfaccia software, aggiunge Thorleif Brandsberg, amministratore delegato di IDC MicroInspection, “possiamo non solo replicare le funzioni dei microscopi digitali, ma anche aggiungerne altre che prima non esistevano. Combinando i nostri prodotti alle soluzioni offerte da Peak Metrology, aiuteremo un numero ancora più ampio di utenti a risolvere le loro prossime sfide nell’ambito delle ispezioni di precisione”. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI ulteriori informazioni.


Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it)

Il ruolo sociale della cultura metrologica

Articolo di L. Mari (LIUC), D. Petri (Università di Trento) e A. Ferrero (Politecnico di Milano)

Qualche ipotesi

GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him! METROLOGIA GENERALE In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! Si sostiene qualche volta (l’abbiamo fatto anche in questa stessa rubrica, per esempio negli articoli “Quale ruolo per la metrologia nel mondo dei big data?”, in Tutto_Misure 4, 2017, e “La cultura metrologica tra dataismo e post-verità”, in Tutto_Misure 4, 2021) che un po’ di cultura metrologica sarebbe importante per tutti nella nostra società. Ma a cosa ci riferiamo specificamente con questa affermazione? Come si manifesta la condizione di avere una certa, o una buona, cultura metrologica? E, ancora più concretamente, cosa dovrebbe insegnare la scuola per contribuire a diffondere cultura metrologica come una componente dell’educazione alla cittadinanza attiva? Secondo il Vocabolario Treccani, una cultura è un “insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo”. Dunque una cultura si fonda sul sapere, ed eventualmente

sul saper fare, che diventa parte dell’essere di una persona. In altre parole, nella formazione della cultura di una persona un insieme di “cognizioni intellettuali” è necessario, ma diventa sufficiente solo quando, grazie a tali nozioni, la persona interpreta costruttivamente la sua esperienza e trasforma in modo consistente i dati che ne derivano in informazione significativa e conoscenza utile, che le permettono di comprendere situazioni diverse da quelle che aveva sperimentato e la abilitano all’esecuzione di azioni efficaci. La “consapevolezza di sé e del proprio mondo” pare una questione psicologica, da trattare in modo prevalentemente, o esclusivamente, soggettivo. Ma delle precondizioni di tale consapevolezza possiamo invece discutere in una prospettiva più ampia: su quali nozioni si fonda oggi una cultura metrologica che contribuisca a rendere le persone – e non solo “i tecnici” – consapevoli della complessità della società in cui viviamo e protagonisti attivi e critici del suo sviluppo? Per proporre con qualche plausibilità una risposta a questa domanda, dobbiamo innanzitutto richiamare il senso essenziale della misurazione, che non è tanto la quantificazione, come a vol-

te si sostiene, ma la produzione d’informazione giustificabile socialmente su proprietà empiriche. Che si tratti di numeri (generalmente con unità di misura) o no, l’attività del misurare gode delle seguenti caratteristiche: (1) è finalizzata a produrre informazione su proprietà empiriche, fornita nella forma di valori di tali proprietà; (2) opera con riferimenti condivisi e preventivamente accettati, materializzati in campioni di misura tarati, e garantisce la riferibilità dei risultati prodotti a tali riferimenti; (3) opera “a scatola aperta” cosicché, di principio, chiunque può accertare come il risultato si sia prodotto. Suggeriamo che queste tre caratteristiche possano ispirare la progettazione di un percorso d’introduzione alla cultura metrologica, e in accordo a esse proviamo a proporre alcuni possibili contenuti di un simile percorso.

(1) Produrre informazione su proprietà empiriche... La metrologia ha a che vedere con la possibilità di produrre informazione su entità del mondo empirico che, per quanto la nostra tecnologia diventi sofisticata, non è perfettamente e interamente sotto il nostro controllo, quanto meno perché sottoposto a leggi che non siamo noi a scegliere (si pensi, ad esempio, al secondo principio della termodinamica e alle sue conseguenze sull’impossibilità di realizzare trasformazioni energetiche a rendimento unitario). La conseguenza è che la nostra conoscenza del mondo empirico è sempre inferenziale e perciò rivedibile, e quanto più è specifica tanto meno è certa. Consapevoli di ciò, supponiamo per esempio di voler impiegare una rappresentazione probabilistica per descrivere matematicamente l’informazione che abbiamo acquisito su una certa grandezza. Se, com’è abituale T_M

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per ragioni di otrattabilità, risultato una misurazione indiffeca, la chimica la biología,scegliamo e scienze ilristici delledi scienze empiriche, sia natu- scala sono falsificabili, o almeno criticauna distribuzione con dominio nel rentemente come 0,123 m o psicosociali, come la psicologia, la rali sia psicosociali, ma anche come delle mente controllabili. continuo, scarto tipo nonmentre potrà 0,12300 m. O, ancora più ovviamensociologiailosuo l’economia. Infatti, scienze formali. essere questa situazione ciò che zero; è studiato da una scienzacorrinatu- te, si pensi a quante volte troviamo 2. La metrologia sponderebbe, infatti, adalle una istituzioni quantità scritti percentuali con varie cifre come BANCHI DINAMOMETRICI rale esiste a prescindere 1. Lavalori metrologia scienza psicosociale d’informazione infinita. In più, se dalla decimali, nonostante siano calcolati da LaAVANZATI umane, tanto che possiamo legittima- come scienza naturale scienza della misurazione opera distribuzione trarre un inter- insiemi di meno di 100 elementi.opera come una scienza psicosociale nelmente pensarevorremo che l’universo sarebbe La scienza della misurazione Il produttore vallo fiducia,anche allora se al l’uomo ridursi delaltriuna termini, unnaturale po’ di cultura metro- l’ambito della misurabilità potutodiesistere non In come scienza in particolare di proprietà USA Mark-10, l’ampiezza dell’intervallo (e, quindi, logica insegna a comunicare informafosse mai apparso, le cose studiate da quando sviluppa modelli matematici per psicosociali (per esempio il grado di specializzato all’aumentare della specificità facendo una scienza psicosociale, comedell’ini siste- zione, caratterizzare un attenzione certo effetto adievitare trasdu- capacità di leggere – nello “reading comsviluppo formazione riportata) il livel- che alla sia erroneamente attrimi economici, sistemi diminuirà sociali, il denaro zione dastessa impiegare come principio di prehension ability” in inglese – chedadidi strumenti laboratorio lo di fiducia, e con ciò la nostra certez- buito un grado certezza non corrio una certa competenza, non potrebbemisurazione perdiuna grandezza fisica pende dal contesto sociale e, primaper anla misura di ai for-siza sull’informazione riportata. Natu- spondente a quello cui l’informaro esistere se non esistessero gli uomini. (per esempio, l’effettocon termoelettrico per cora, dalle convenzioni relative za e coppia, ha ralmente vale anche il viceversa: ac- zione è stata generata.mediante termo- stemi di scrittura), ma anche misurare temperature in particolanciato una contentandoci d’informazione poco coppie) oppure quando identifica il tipo lare quando stabilisce nuo e poi va giustifica famiglia ... mediante riferimenti specifica, allargando l’inter- (2) di banchi prova di una certa proprietà fisica (per esem- la struttura di un sistema metrologico QUALCHEdunque RISPOSTA dinamometrici vallo di fiducia, potremo esserne più condivisi... pio la temperatura come grandezza a (per esempio nella definizione di scale ad alto contemetrologia ha aleche vedere con le e unità di misura e, poi, certi. Insomma, che la distanza tra La intervalli attraverso scale termometrinella taratura Introdotte queste distinzioni, possiamo nuto tecnoloscientifiche, termodinamica tecnologiche e di campioni e strumenti Milano e Torino sia 127,573487 è condizioni che e la temperatura di per misura: procedere a proporre una rispostakm alla gico ognisi chea rendono un’informazione specifica, come grandezza rapporti).possibile Infatti, le tratta di attività i cui risultati sono an nostra domanda. piuttosto L’ipotesi che sugge- organizzative esigenza di mi - campioni misura tarati, ma anche piuttosto incerta, asia partire ipotesi alla base della di costruzione dei ch’essi falsificabili, masura soloe budget. condizioriamo è che la metrologia una disseminare I banchi dinacon ciò garantire, entro dei un tipi certo dalla considerazione che in talcarattecaso è emodelli scienza complessa, con aspetti o dell’identificazione di natamente a convenzioni). mometrici per la definizione stessa della grandezza grado di certezza, la riferibilità dei prove di trazioin esame a richiedere un chiarimento risultati di misura a riferimenti condivie compres8 m/s), la Essendo la velocità della luce c una costante ne (3*10 accettati. Se ac (quale coppia di punti è stata scelta per si e preventivamentedistanza sione la Series F, d si può ricavare, semplicemente, applicando formudistribuiti inPhoItadi(nmisura misurarne la distanza in millimetri?); cettiamo che gli strumenti la: d=ct/2n = indice di rifrazione del mezzo). Hamamatsu NEWS lia da srl,componenti sono progettatonics sviluppa e produce daLUCHSINGER oltre venti anni per in termiche sia maggiore di 100 km e minore debbano essere caratterizzati ti eseguire test fino asia 6,7sorgenti, kN. Sonoquali disLiDAR. Il nostro portfolio prodotti include diHAMAMATSU: 150 km è un’informazione poco ni funzionali (cosa devono fare) e non ponibili sensori di forza con diverse diodi impulsati, fotosensori ad alta sensibilità, utilizzasolo strutturali (come lolaser fanno), ne sia corto, specifica, ma praticamente certa. e un’ampia varietà dimediante sistemi di bili per il rilevamento acapacità medio e lungo raggio COMPONENTI PER LIDAR fissaggio. che un dispositivo Un po’ di cultura metrologica insegna, concludiamo perciò tecniche rotazionali e a aggancio scansioneeoppure “Flash”. I telai della Seriesmenzionare F assicuranofotodiodi un’ecceconsiderato uno strumento dunque, a innovazioni trattare l’informazione sul può essere Tra le famiglie di fotosensori possiamo Le recenti tecnologiche introdotte nella realizzazionale rigidità e resistenza. La comPIN al Silicio, APD al Silicio, SiPM e InGaAs APD. Tali componenti zione diempirico dispositiviin per la misura almeno di distanzadi hanno resosolo possibimisura dopo essere stato tara- pensazione della flessione garantisce mondo accordo, disponibili come elemento singolo o come array, oppure le il rilascio di sofisticati strumenti misura in ambito industria-insono È nuovamente gioco qui la relaimplicitamente, alla logica dei di test di to. una precisioneintegrati. di posizionamento pari le, in particolare nel settore automotive. Tra i metodi di misura con amplificatori di trans-impedenza ipotesi, riconoscendo che le ipotesi zione tra mondo empirico e informa0,05 mmsempre con qualsiasi caricocon e intempi qualpiù elevate, più utilizzati, il LiDAR (Light Detection And Ranging) è ricono- La necessità di misurareadistanze siasi posizione. I motori passo-passo e le zione: un trasduttore è un dispositivo (nulle) non sono verificabili, e a riconodi risposta sempre più rapidi, e di miniaturizzare tali dispositivi sciuto come quello più performante dal punto di vista della risounità di controllo azionano vite a ha indirizzato sviluppi di Hamamatsu nella ricerca una di soluziorealizza un fisico:gliper scere chespaziale quandoe si riportano di chetemporale. luzione della velocitàvalori della risposta Gra-processo di di sfere una guida lineare per ni innovative, portandoricircolo al rilascio unaeserie di nuovi prodotti zie a queste fondamentali caratteristiche, riesce a ricostruire nel caso di una termocopgrandezze empiriche è sempre oppor- siesempio, un funzionamento fluido equali: silenzioso, che rispettassero queste richieste del mercato, tra i in 3D l’ambiente che ci circonda in maniera dinamica e puntuasi genera una tuno riportare anche un’indicazione pia, il processo con –cui di velocità sotto Sensori MPPC (Multisenza Pixelvariazione Photon Counting) dellacarico. serie le, come richiesto in applicazioni quali l’assistenza alla guida di base del banco spettrale può essere differenza di potenziale in unaLamiglior (dunque una meta-informazione) sulla che offrono efficienza nelrimossa NIR, un autoveicoli (ADAS – Advanced Driver Assistance Systems) e nei S13720,elettrico per o 6 e tempi funzione di una temperatura. qualità presunta di tale informazione, guadagno diÈ10solo diospitare risposta estensioni dell’ordinedella dellecolonna centinaia veicoli a guida autonoma (AGV – Automated Guided Vehicle). configurazioni di montaggio alternatidi picosecondi; è stata tarata ve. tipicamente nella forma di un “grado di quando la termocoppia La maggior parte dei componenti Ibridi a singolo canale o multielemento (16 canali) – Sensori solo uno stato certezza” dei valori riportati (è plausibi- che produce non più elettronici è alloggiata in unattiva involucro che, integrando nello stesso package sia la parte sia il di potenziale) ma autonomo le, per ragioni storiche, a partire dalla fisico (una differenzaFront-End, sul retro edel migliorano la rispostaposto in frequenza la banco, figura di di facile accesso e sostituibile al bisogno. (un tradizionale enfasi sugli errori di misu- anche un’entità d’informazione rumore del componente; Gli slot acon T integrati colonna – InGaAs APDsenso, G14858-0020AA rumore dilungo buio la ridotto (20 In questo ra, che questa qualità viene espressa valore di temperatura). ospitano nA), bassadicapacità velocitàcomponenti (0.9 GHz); aggiuntivi, come oggettie alta negativamente, come incertezza). Le la differenza tra grandezze Diodi Laser Impulsati l’hub della USB. serie L11854 con emissione a 905 e valori di granconseguenze più ovvie riguardano (sistemi, processi, …)–nm, Il software IntelliMESUR® è una asoluche possono raggiungere potenze di picco superiori 100 zione per ambienti Windows. È possibie siundovrebbe l’importanza d’imparare a ragionare dezza è determinante W con duty ratio dello 0,1%; le utilizzare il software il tablet di disponibili con gli ordini di grandezza, le cifre davvero evitare l’ipersemplificazione – MEMS Micromirror, in versione 1Dtramite e 2D; tali dispoda 10,1” laser integrato nel banco dinamositivi possono indirizzare il fascio nello spazio con frequencoincidenti: il metrico significative e gli arrotondamenti, e a considerarle come entità o tramite il proprio tablet ze dell’ordine del kHz e deflessioni dell’ordine dei 30°. ® o PC ha prodotto riconoscere le differenze tra proprietà fatto che una misurazione Windows. permette Con IntelliMESUR , puoi L’integrazione di tali componenti la realizzazione di temperatura di un di effettuare empiriche e proprietà matematiche. come risultato che la strumenti creare ed eseguire un’ampia di in grado misure di distanzagamma da pochi standard o multi-step. a un certo250 valoPer esempio, a proposito del concetto certo oggetto sia uguale metri a oltre metritest e permettendo risoluzioni di qualche centimetro. di temperatura, porta a concludiIl funzionamento cifre significative che ès’insegna del LiDAR basato sullare misura del tempo t non CLICCA QUI per approfondire. necessario a un impulso laser per percorreredere il viaggio andatatemperatura e quel che diquella (poco) a scuola, dal fatto matematico RICHIEDI QUI maggiori informazioni Per ulteriori informazioni scrivete a info@hamamatsu.it e ritorno tra la sorgente e il bersaglio selezionato (Time Of che 0,123 m sia uguale a 0,12300 m, valore siano la stessaocosa. sulla strumentazione Mark-10. visitate il sito www.hamamatsu.com. Flight o TOF). non segue affatto che si possa riportare Questa consapevolezza è diventata T T_M _M  88 84


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METROLOGIA METROLOGIA GENERALE GENERALE

ancora piùmetrologia importante oggi, in una risultati opera “a scatola aperta” cosicché, di ciò dererisultati misurabili anche non anche 3.metrologia La di misura, agrandezze meno dell’incertezanche strategiche, rimangono 3. La di misura, a meno dell’incertezstrategiche, rimangono con con ciò situazione in cui molte persone sono principio, chiunque può accertare come fisiche (per esempio, la qualità percepicome scienza formale. Come accade tipicamente i impregiudicate. Un esempio è particocome scienza formale. za? za? Come accade tipicamente per per i impregiudicate. Un esempio è particodiventate misuratori-senza-saperlo, si sialarmente prodotto ilsignificativo risultato.e rilevante, ta ditemi prodotti o servizi, la soddisfazione Infine, la scienza misurazione di carattere filosofico, la risposta e rilevante, Infine, la scienza delladella misurazione temi di carattere filosofico, la risposta larmente significativo a a grazie all’uso sistematico dei vari senUn di dell’ambito cultura metrologica insegna, di perDa le quali necessario opera come una scienza formale in clienti, non è…) univoca. Dalato, unè lato, infatti, la po’ proposito dell’ambito stesso della opera come una scienza formale in non è univoca. un infatti, la proposito stesso della misu-misusori particolare montati a bordo dei loro dunque, che quali l’impiego appropriato di costruire riferimenti da condividere quando stabilisce le modamisurazione essere intesa come razione: condizioni necesparticolare quando stabilisce le smartmodamisurazione può può essere intesa come une un razione: quali condizioni sonosono necesphone che, per ragioni di user friendlisistemi tecnologici (come sono gli struaccettare. Non è certamente operaziolità di valutazione qualità dei proprocesso di rappresentazione simboliperché proprietà sia misuralità di valutazione delladella qualità dei proprocesso di rappresentazione simbolisariesarie perché una una proprietà sia misuraness, rimangono “scatole chiuse”, menti di misura) è una condizione effine maformalizzato spesso si è ancora cessi, degli strumenti, dei risultati di semplice, e null’altro, formalizzato inlonqueste bile? cessi, degli strumenti, e deie risultati di ca eca null’altro, in queste bile? dando con (per ciò per scontato che tali cacePersone pere organizzazioni acquisire dati diverse e produrre tani dall’avere anche solo lacosì consapemisura esempio in riferimento ai relazioni dal segno “=”, i valoe organizzazioni diverse misura (per esempio in riferimento ai relazioni dal segno “=”, così che iche valoPersone han-hansensori tarati. Certo ildell’incertezza successo ri informazione affidabilità è volezza necessità diconsiderati disporne, e no criteri di propagazione di della grandezza entità no sostenuto nelcui passato e sostengono criteri disiano propagazione dell’incertezza di ri grandezza sonosono considerati entità sostenuto nellapassato e sostengono sociale degli strumenti tecnologici socialmente controllabile, attraverso questo rende più problematica la prodi misura). linguistiche, introdotte appunto posizioni diverse, dall’accezione di misura). linguistiche, introdotte appunto per per oggioggi posizioni diverse, dall’accezione passa anche dalla possibilità di usarli rappresentare la- condivisione delle modalità con cui i duzione d’informazione giustificabile rappresentare le grandezze più specifica, secondo cui solo propriele grandezze deglidegli og- og più specifica, secondo cui solo proprieappropriatamente appunto “a scatola getti, valori sono stati attribuiti al socialmente su proprietà empiriche. getti, e perciò semplicemente analotà aottenuti rapporti e continue sono misurabili e perciò semplicemente analotà a rapporti e continue sono misurabili chiusa”, e questoDOMANDA è garantito in parti- ghe ghe Ciò spiega lenon ritrosie UN’ULTERIORE DOMANDA a nomi adottati d’identiper costoro il conteggio non èadunUN’ULTERIORE a nomi adottati con con scopiscopi d’identi–misurando. per– costoro il conteggio è duncolare dalla loro qualità costruttiva. ficazione, (3) ... e operando considerare misurazioni i processi in né ficazione, benché struttura, forma di misurazione, benché con con una una struttura, que que mai mai una una forma di misurazione, né Insomma, i sensori degli smartphone „a scatola aperta‰ devedeve cui itantomeno valori sono attribuiti direttamente Secondo questa prospettiva, possiache la rappresentazione conserla valutazione Secondo questa prospettiva, possiache la rappresentazione consertantomeno lo è lo laèvalutazione delledelle La ha a che vedere con la proprietà sonomo sufficientemente stabili, che perche la vare da esseri umani e spiega concludere innanzitutto la metrologia vare condizione formalizzata proprietà ordinali e l’importanza classificatorie mo concludere innanzitutto la (una(una condizione formalizzata ordinali e classificatorie – – progettazione, la costruzione, prequalità dell’informazione che ciscientifica si a- matematicamente delleall’accezione strategiepiù finalizzate a ridurre la metrologia è una disciplina matematicamente in termini di morfipiù generica, secondo metrologia è una disciplina scientifica in termini dilamorfiall’accezione generica, secondo parazione inclusa), la ècaratspetta debbano produrre, da as- smi). soggettività eposti ad aumentare traspamultiforme, si sviluppa in accordo smi). In(taratura questa prospettiva in gioco cui non posti vincoli struttura multiforme, che che si sviluppa in poter accordo In questa prospettiva è in gioco cui non sonosono vincoli sullalasulla struttura terizzazione del comportamento, e l’u - algebrica sumere di non doverli ritarare renza di tali attribuzioni: questionari a molteplici criteri dimai accettazione, e non la verità – chiedersi se una rapprealgebrica delle proprietà misurabili a molteplici criteri di accettazione, e non la verità – chiedersi se una rappredelle proprietà misurabili ee e so disentazione strumenti grado d’interagire durante l’intera vita in Tutcui Tutprocedure standardizzate, di bilanciando verità esistema consistenza. èinvera non ha molto senso – quindi la misurazione sipercorsi applica anche bilanciando verità e del consistenza. sentazione è vera non ha molto senso – quindi la misurazione si applica anche consolo grandezze oggettie el’adeguatezdie produrre sonotavia, inseriti. questa facilità di uso,essa addestramento perclassificatorie. i valutatori, …, tutti è inMa teressante notare come ma solo la di consistenza l’adeguatezalle proprietà tavia, è interessante notare come essa ma la consistenza alle proprietà classificatorie. valori di grandezze come risultato. che nasconde la relazione con il mon finalizzati a dotare il valutatore-strusiapegnata im pegnata anche ad affrontare za della rappresentazione. Dall’altro, È dubbio abbia senso cercare sia im anche ad affrontare za della rappresentazione. Dall’altro, È dubbio che che abbia senso cercare Che misurazione debba essere do empirico virtualizzandola, di si mento di misura protesi “oggettivizquestioni sulla definizione dei concetti siuna può adottare anche una visione qualcosa come il vero significato questioni sulla definizione deirischia concetti può adottare anche una visione filo- filoqualcosa come il di vero significato di undi un realizzata conpiù taliesigente, strumenti è una farciche perdere la consapevolezza sulla zanti”. Questa caratteristica della impiega e fondamenti sui fondamenti della soficamente più esigente, diconstampo termine come “misurazione” (è almeno che impiega e sui della soficamente di stampo termine come “misurazione” (è almeno dizione critica, perché didiconnecessità di quello che c’è “dentro la realistico, misurazione giustifica il si ruolo misurazione, ossia questioni inevitarealistico, in relazioni cui consente relazioni questo dal Cratilo di Platone che si èfondacominciamisurazione, ossia questioni inevitain cui di questo dal Cratilo di Platone che è cominciatrollare il grado diinterpretate oggettività dei dati scatola”. zionale le è riconosciuto in attività bilmente filosofiche. In particolare: genere sono come asserache riconoscere l’attribuzione bilmente filosofiche. In particolare: genere sono interpretate come asserto a to riconoscere che che l’attribuzione dei dei acquisiti nella trasduzione: quanto Un po’ dicosa cultura sociali come la alle scienza, tecnologia, che sono le entità si misurazioni di uguaglianza: un fatto empirisignificati parole è largamente che cosa sono le metrologica entità che che si insegna misurazioni di uguaglianza: è unèfatto empirisignificati alle parole èlalargamente meno l’indicazione strumento dunque che,relazione per c’è poter ilacommercio, la la protezione della no? c’èconsiderare tra entità come la massa deldello corpo auguale sia uguale convenzionale): la diversità disaluinterpreno? che che relazione tra entità come co secolase massa del corpo a sia a convenzionale): diversità di interpredipende grandezze diverse da affidabile di (le valori a 1,234 te e cosìsolo via.solo metrola massa la temperatura (le entità 1,234 – altri in altri termini, la e dell’ambiente, tazioni è plausibilmente il risultato la massa el’attribuzione la etemperatura entità kgda –kgin termini, che che la tazioni è plausibilmente ilLarisultato quella d’interesse “grangrandezze e realizzare quindi una mi - massa logia il dubbio parte che la bozza del VIM4 chiama “granmassa del corpo auguale sia uguale a 1,234 di ammette un’appartenenza a come diverse tradizioche la bozza del VIM4 chiama “grandel corpo a(le siacosiddette a 1,234 di un’appartenenza a diverse tradiziodezze d’influenza”) più surazione (è questo suo scopo, se fondante della propriaocultura ecoerenlo dezze generali”) ed entità come la èkg è vero o falso – eè se è ivero èproperché e contesti disciplinari, o alla dezze generali”) edil entità come la- kg vero o falso – etanto se vero èdati perché ni e ni contesti disciplinari, alla coerendotti cioè appunto condo il Vocabolario Internazionale di la quantifica incertezza massa un certo oggetto la tempelasono massa a emassa la massa èrife1,234 za norme con come norme esistenti, odi al misura, ruolo sociamassa di undicerto oggetto e la etempemassa dioggettivi, a di e la che che è 1,234 za con esistenti, o al ruolo sociariti all’oggetto di cui s’intende misurare Metrologia, sono necessari ac- volte sulla dialla tutta l’informazione di-ogni ratura un certo oggetto (chiamate volte la massa convenzionalmente lebase attribuito alla misurazione. In ratura di undiVIM), certo oggetto (chiamate la massa convenzionalmente scel-scelle attribuito misurazione. In ogni una proprietà. strumencordi preliminari e un’infrastruttura sponibile: il dato puntuale, fornito “grandezze individuali” stessa ta come il Naturalmente kilogrammo la stessa caso, perfino decisioni relative ai- fon“grandezze individuali” nellanella stessa ta come il kilogrammo sonosono la stessa caso, perfino decisioni relative ai dal fontiledi massa. misura poco sofisticati garantisco- damenti efficace e che di cui ci sicosa fida: proprio ciòche di massa. l’indicazione dello strumento, ma ancos’è bozza)? che significa damenti metrologia come bozza)? cosa significa che le delladella metrologia come cos’è una limitata oggettività, madunque il punto cui la metrologia scientifica, e Ino che misurabile (non meno l’informagrandezze di due oggetti sono uguali? I valori di grandezza oimportante) cos’è grandezza grandezze di due oggetti sonoprima, uguali? valori di grandezza sonosono dunque enti- entimisurabile o cos’è una una grandezza (le (le non è che la misurazione prola metrologia poi, si occupano. zione, proveniente dalla catena di rifeche cosa un valore di grandezza? le linguistiche, tà linguistiche, o sono essi granproprietà ordinali sono da classificare che cosa è unèlegale, valore di grandezza? le tà o sono essi debba stessistessi granproprietà ordinali sono da classificare durre informazione pienamente og Spiegare come funziona il sistema ribilità e dal modello del misurando. grandezze di oggetti hanno un valore dezze individuali, identificate in rifericome grandezze? per qualcuno ovviagrandezze di oggetti hanno un valore dezze individuali, identificate in rifericome grandezze? per qualcuno ovviagettiva concetto di “cattiva misuradellaproprio riferibilità (dalle decosa - mento (o metrologica valor “vero”)? che mento a una scala? Non immagimente sì, qualcuno per qualcuno ovviamente proprio (o valor “vero”)? che cosa a(iluna scala? Non parepare immagimente sì, per ovviamente no) no) Un punto di equilibrio zione” nonesperimento è contraddittorio: finizioni delle unità allegrandezza key comparisignifica la di un nabile un esperimento in una grado di disnon possono essere oggetto significa che che la grandezza di un nabile un in grado dicattidisnon possono essere che che oggetto di di In questo modo la cultura metrologica va è comunque una misusonsoggetto coordinate dal taratura è uguale unalla certo valore di misurazione criminare tra questo genere di alternaaccordo sociale. oggetto è uguale a BIPM, unacerto valore di criminare tra questo genere di alternaaccordo sociale. aiuta superare i limitièdella visione razione), ma che il grado oggettività dei campioni lavoro) non scala? è dunque tive: grandezza in una tive: soluzione a di questo problema In asintesi, la metrologia è una discipligrandezza in di una certacerta scala? una una soluzione a questo problema In sintesi, la metrologia una disciplidataista, riconoscendo che ièdati sono di unsembra risultato di misura èadi principio solorimanendo una questione di nozioni: filosoè anfiloso- sembra Pur rimanendo dichiaratamente quindi ancorata a considerana complessa anche perché un genePur dichiaratamente quindi ancorata considerana complessa anche perché unègenenecessari non sufficienti, senza accertabile da chiunque. Ad’essere questo proche,fica, soprattutto, unadomanda dimostrazione quest’ultima è così zioni filosofiche sul modo d’essere di ma conoscenza molteplice: fica, quest’ultima domanda non non è così zioni filosofiche sul modo dei dei re dire conoscenza molteplice: è con (1)è (1) ciò cadere relativismo dell’ideoloposito, e posto che si possono ottenere scienza, che lontana la nostra funziona anche dasocietà questioni operative e merita valori. scienza, in questo in parte lontana da questioni operative e merita valori. e nel in equesto è in èparte (1.1)(1.1) gia della post-verità, riconoscendo che valori di grandezze anche grazie basi scientifiche, tecnologiun alle cenno qui, dato che ben esemplifica Infine, proprio il VIM, la evolusua evoluscienza naturale, in parte scienun cenno qui, dato che ben esemplifica Infine, proprio il VIM, con con lachiedendo sua scienza naturale, in parte (1.2)(1.2) scienle teorie sul mondo devono l’opinione diinpersone, è ancora utileancora chiarire chegrande e organizzative di posizioni cui è dotata la grande diversità di siposizioni si zione, in evidenza un’alza psicosociale, eparte in parte (1.3) scienla diversità di che che sie zione, mettemette evidenza un’alza psicosociale, e in empirico (1.3) scienpassare il vaglio delle conferme speriquale la differenza essenziale tra che possono ha progressivamente migliorato assumere a proposito dei fontrasia dimensione metrologia: un’imza formale, è anche disciplina possono assumere a proposito dei fontra dimensione delladella metrologia: un’imza formale, ma èma anche una una disciplina mentali (è un all’articolo una presa misurazione e un’opinione: bennel damenti corso del tempo. Se il valore di presa della misurazione. internazionale multiculturale che implica (2) posizioni filosofiche damenti della misurazione. internazionale multiculturale che che che implica (2)riferimento posizioni filosofiche e e “La cultura metrologica tra dataismo e ché plausibilmente il grado di fiducia 0,123 m è attribuito alla stessa lunghezCome devono essere dunque interprerichiede un sistema di concetti un les(3) chiarificazioni concettuali. Poiché Come devono essere dunque interprerichiede un sistema di concetti e uneles(3) chiarificazioni concettuali. Poiché post-verità”, nu associabile alle sia di solito ognuno za atate Milano ecome a New relazioni comeYork (mmm… a sico sico (in breve: un sistema terminologiognuno dipubblicato questi ambiti ha criteri tate relazioni (in breve: un misure sistema terminologidi questi ambiti ha sul criteri di- di mero scorsopropri dipropri questa rubrica). migliore di quello delle opinioni, non New York forse dopo averlo convertito co) co) condivisi, per garantire i suoi accettazione (dalla corrisponcondivisi, per garantire che che i suoi accettazione (dalla corrisponmassa del a = 1,234 massa del corpo a = 1,234 kg kg c’è nulla di necessario in ciò, ed è certo La nostra società ha bisogno di mediain un’altra unità di corpo misura…), è perché risultati siano interpretati ovunque - denza osservazioni al consenso risultati siano interpretati ovunque nel- nel denza alle alle osservazioni e al econsenso tori,sociale), persone che sanno “stare indiversità mezè- è possibile chemodo. il (buon) parere di un e- sociale), questa infrastruttura è attiva e di buo- lo oppure lo stesso riconoscere questa oppure stesso modo. riconoscere questa diversità zo” indispensabile tra oppostiper estremismi: un sperto siaconcetti migliore disono una (cattiva) na qualità. Certo, e termini sono condizioper contribuire in di modo Certo, concetti e termini condizioindispensabile contribuire in po’ modo temperatura del corpo b = 23,45 temperatura del corpo b =importante 23,45 °C °Cmisurazione. Piuttosto, la differenza sta metrologia sarebbe utilmente parte Ciò diventa ancora più dai riferimenti scientifici e filosofici appropriato sviluppo metronati nati dai riferimenti scientifici e filosofici appropriato allo allo sviluppo delladella metrodellalogia. cultura di ognuno di noi. proprio nel fattoma chealcune la alcune misurazione che informazione oggi si cerca diportano ren-i della e quindi i della disciplina, ma decisioni, econsiderando quindi che che informazione portano disciplina, decisioni, logia. T_M _M T 89 85 _M T 85


2022 eventi in breve

Segnalazione di manifestazioni ed eventi d`interesse

AVVISO AI LETTORI Dopo due anni dall’inizio della pandemia di Covid 19, le misure adottate dai singoli Paesi sono estremamente variabili e, naturalmente, ciò condiziona ancora pesantemente lo svolgimento degli eventi e il loro formato, sempre in bilico tra versione “in persona” e versione “virtuale”, fino al possibile rinvio/annullamento. Preghiamo quindi i lettori interessati a un singolo evento di considerare sempre le nostre informazioni come puramente indicative e approfondirle in sicurezza presso il sito ufficiale della stessa manifestazione

2022 6-8 aprile

Torino

A&T Automation & Testing - 16a edizione

SITO WEB

16-19 maggio

Ottawa, Canada

IEEE International Instrumentation & Measurement Technology Conference

SITO WEB

24-26 maggio

Split, Croazia

IEEE International Conference on Smart Grid Synchronized Measurements and Analytics – SGSMA

25-27 maggio

Cosenza

IEEE International Workshop On Metrology For Living Environment

SITO WEB

7-9 giugno

Trento

IEEE International Workshop On Metrology for Industry 4.0 and IoT

SITO WEB

14-16 giugno

Palermo

IEEE MELECON 2022 The 21st IEEE Mediterranean Electrotechnical Conference

SITO WEB

22-24 giugno

Sorrento

SPEEDAM 2022

SITO WEB

22-24 giugno

Giardini Naxos

IEEE MEMEA 2022 - International Symposium on Medical Measurements and Applications

SITO WEB

27-29 giugno

Pisa

IEEE International Workshop On Metrology for AeroSpace

SITO WEB

4-6 luglio

Modena

IEEE 2022 International Workshop On Metrology For Automotive SITO WEB

28-31 agosto

National Harbor, MD, USA

IEEE AUTOTESTCON

SITO WEB

12-14 settembre Brescia

IMEKO TC-4 International Symposium

SITO WEB

15-17 settembre Brescia

VI Forum delle Misure

SITO WEB

3-5 ottobre

Messina

2022 IEEE International Workshop On Metrology For The Sea

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11-13 ottobre

Dubrovnik (Cavtat), Croazia

IMEKO TC3, TC5, TC16, TC22 conference

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Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA

Metrologia e Contratti Parte 23 – Story Points: cosa misurano?

METROLOGY AND CONTRACTS PART 23: STORY POINTS: WHAT DO THEY MEASURE?

Twenty-third paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) is about Story Points, a concept mostly used in agile projects. But what do they really measure?

RIASSUNTO

Ventitreesimo articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol.1, 2016), relativo agli Story Points, concetto principalmente usato nei progetti agili. Ma cosa misurano veramente? Ventitreesimo appuntamento della nostra rubrica, parlando stavolta di Story Points (SP), una misura tipicamente usata nei progetti agili. Se ne parla diffusamente da molti anni e i team Agile/DevOps spesso ne fanno uso per le attività di stima. Ma cosa sono e cosa misurano veramente? Vediamo meglio di cosa si tratta....

con buona frequenza (spesso giornaliera). E per poter effettuare una pianificazione è necessario ovviamente effettuare delle stime. E per “minimizzare” un’attività ritenuta spesso timeconsuming, invece di usare tecniche

come descritto in [4]. In breve: (1) si analizzano tutte le US, usando delle carte-gioco come quelle per giocare a Poker con una progressione che ricorda la serie di Fibonacci (Fig. 2); (2) si ordinano le US in ordine crescente/ decrescente di “effort” che il team stima; (3) la US più piccola convenzionalmente varrà 1 SP (con un dato effort in ore o giorni-persona) e alle altre US sarà assegnato in proporzione un numero crescente di SP (e quindi di effort). Da qui la valutazione del team di pianificare un dato numero di US all’interno di un’iterazione (Sprint, nel linguaggio della tecnica Scrum [5], una delle più adottate negli anni) compatibile con l’effort massimo esprimibile dall’allocazione di un dato numero di FTE (Full Time Equivalent). Un esempio: avendo 5 FTE full time (8 ore giornaliere ciascuno), con una iterazione/Sprint

STORY POINTS (SP): COSA SONO E A COSA SERVONO

Tornando all’inizio degli anni ’90, con la diffusione di XP (eXtreme Programming) [2] e degli approcci Agili, di natura partecipativa, gli utenti sono stati coinvolti fin dall’inizio del ciclo di vita di un progetto software, attraverso la formulazione delle cosiddette “User Stories” (US) [3], denominate così proprio perché esprimevano il loro punto di vista in modo semplice e discorsivo, come indicato in Fig. 1: La filosofia stessa degli approcci Agili è quella di proporre un ciclo di vita iterativo-incrementale, cercando di focalizzarsi sulla consegna dei deliverable on-time, on-quality, on-cost, con una revisione periodica delle priorità d’implementazione delle “storie” che il team misto cliente/fornitore discute

Figura 1 – User Story: un possibile template

quantitative si è iniziato su base locale (il singolo team) a effettuare stime consensuate dal gruppo di lavoro, basate sulla tecnica del “Planning Poker”,

Presidente GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org

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N. 01 2022 da 2 settimane, l’effort massimo pianificabile in un Gantt sarà di 400 ore). Come discusso in un precedente articolo, è opportuno giocare al “gioco del 15” e non del 16 (o 17), allocando pertanto attività per un numero di ore inferiore al massimo, gestendo in tal modo possibili rischi che richiedano spostamenti o modifiche nella pianificazione di una data iterazione/Sprint. STORY POINTS (SP): MA COSA MISURANO? ANALIZZIAMO CON EAM⁄

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Figura 2 – Planning Poker: un possibile set di carte-gioco

BRUNO ROLLE NUOVO GENERAL MANAGER DELLA DIVISIONE MANUFACTURING INTELLIGENCE DI HEXAGON Tre Business Unit della divisione si riuniscono in una singola entità, fornitore leader in Italia per la Fabbrica Intelligente Dal 1° Marzo scorso le tre Business Unit Design & Engineering (Software CAE e di simulazione), Production Software (Software CAD/CAM) e Metrology (Sensori, Sistemi e Software per il controllo dimensionale e di processo) hanno costituito una realtà congiunta, per fornire al mercato soluzioni per migliorare l’efficienza e la produttività attraverso tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti industriali, dalla progettazione alla produzione, alla metrologia e al controllo di processo. Prima nazione europea a intraprendere questo percorso di aggregazione

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Gli agilisti amano definire gli SP come un’unità di misura (“sizing unit”), ma lo stesso Mike Cohn descrive gli SP come l’effort (non un “size”) che debba considerare l’ammontare di lavoro da effettuare, la complessità di tale lavoro e il rischio/ incertezza che questi task comportano [6]. Ancora, una UoM (Unit of Measure) deve potersi riferire (come suggerito anche dall’analisi EAM – EntitàAttributo-Misura) [6] a un solo attributo/caratteristica e non di più. Pertanto, se gli SP fossero (e non lo sono) una UoM, a quale attributo si riferirebbero? Rolle, già Direttore Generale della Business Unit Metrologia. “La visione strategica di Hexagon, che negli ultimi anni ha esteso il suo portafoglio di soluzioni per l’industria dai sistemi per il controllo dimensionale ai software d’ingegneria, simulazione, produzione e controllo di processo, prevede un nuovo approccio al mercato” dichiara Bruno Rolle. “Negli ultimi tre anni abbiamo iniziato a presentare ai clienti italiani non solo prodotti specifici di ciascuna delle nostre Business Unit, analizzando in modo trasversale le esigenze d’ingegneria, produzione e qualità del cliente per proporre soluzioni integrate e integrabili, in grado di migliorare l’efficienza del sistema produttivo e accompagnare i nostri utilizzatori lungo il percorso della digitalizzazione e dell’utilizzo dei dati tipico dell’Industria 4.0. Il dimostrato interesse dei nostri clienti per questo nuovo modo di affrontare il rapporto di collaborazione con Hexagon e le opportunità che ha già generato hanno spinto la Direzione Europea del Gruppo ad affidare all’Italia l’incarico di sviluppare per prima il modello di questa nuova organizzazione”.

delle Business Unit appartenenti alla Divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon, l’Italia svilupperà un nuovo modello operativo e organizzativo. La Direzione Generale del nuovo raggruppamento è stata affidata a Bruno CLICCA QUI per approfondire.


N. 01 ; 2022 Figura 3 – Analisi EAM (Entità-Attributo-Misura): un esempio

Altro limite intrinseco nella formulazione di una tipica US (e conseguentemente della sua stima in SP) è legato allo ‘scope’: una tipica US descrive (e quindi stima) solo un FUR (Functional User Requirement) e non anche i NFR (Non-Functional Requirements) e i requisiti organizzativi/progettuali, come indicato nello schema ABC [7], comportando delle tendenziali sottostime dell’effort stimato e, conseguentemente, potenziali ritardi nella consegna dei deliverable pianificati. Possibile soluzione: ridefinire la definizione di una US in US2 (2nd generation User Stories) [8], ampliandone l’ambito a tutti i tre possibili tipi di requisiti utente (A_Funzionale; B_Non-Funzionale; C_Organizzativo/Progettuale), e associare a ciascun tipo di requisito una UoM appropriata. Nell’ordine una fsu (Functional Sizing Unit) come i Function Point IFPUG o COSMIC o altro standard riconosciuto dall’ISO, una nfsu (Non-Functional Sizing Unit) come IFPUG SNAP (da poco standard ISO/IEEE/IEC 32430:2021) mentre non esiste ancora una UoM “standard” per i requisiti di tipo C (a titolo di esempio, una possibile proposta è data dalle PSU – Project Size Unit). Come avrebbe detto Totò, “è la somma (degli effort) che fa il totale (reale da considerare in una stima per un dato progetto)”. Ancora, ulteriore limite nell’uso di SP è che non stimolano la raccolta di dati storici in una organizzazione essendo derivati in modo “veloce”, ma anche “locale”: la stima di un gruppo associata a un SP non corrisponde a quella di un altro team. Di fatto si ricorre a stime esperienziali

che non necessariamente aiutano una organizzazione a ridurre nel tempo il cosiddetto “cono dell’incertezza”: ogni stima parte da zero e l’organizzazione non imparerebbe mai dal proprio passato. Anche uno dei nuovi principi-guida di ITIL4, come recentemente discusso in un precedente articolo, raccomanda di riusare quanto già disponibile per minimizzare i tempi e i costi del nuovo progetto, inclusi i dati storici. Da questo punto di vista, l’applicazione sempre più diffusa dello standard ISO/IEC/IEEE 15939 [9] può e potrà aiutare a migliorare le proprie pratiche di gestione. ALCUNE CONCLUSIONI ...

Steve McConnell si riferiva ai processi di stima come, spesso, di una pratica da “Black Art”, destrutturata, basata eccessivamente sull’esperienza e poco su tecniche di sizing e benchmark, utili a ridurre gli errori di stima e quindi a massimizzare l’efficacia ed efficienza nei progetti di un’organizzazione. Ogni strumento (anche di dimensionamento e stima) può essere usato in modo da portare vantaggi o svantaggi: spetta a ogni gruppo di lavoro comprendere cosa e come usare tali tecniche. E non è necessariamente vero che l’applicazione di tecniche di misurazione in un progetto agile porti a un aumento di effort e costi non sostenibile e non giustificabile: spesso, come indicato anche in approcci Agile/ DevOps, il tema da affrontare a monte è di natura culturale (la “C” nei valori CALMS), non tecnica.

Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze (trend) il più possibile oggettive, utili a prendere decisioni consapevoli che tengano in debito conto anche i rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto. “Learn from yesterday, live for today, hope for tomorrow. The important thing is not to stop questioning”. (Albert Einstein)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016. [2] –, ExtremeProgramming: A gentle introduction, 1996. [3] Cohn M., User Stories Applied for Agile Software Development, Addison-Wesley, 2009. [4] Grenning J., Planning Poker or How To Avoid Analysis Paralysis while Release Planning, 2002. [5] Schwaber K., Agile Project Management with Scrum, Microsoft Press, 2004. [6] Cohn M., What are Story Points? [6] Buglione L., Ebert C., “Estimation”, Encyclopedia of Software Engineering, Taylor & Francis Publisher, June 2012, ISBN: 978-1-4200-5977-9. [7] Buglione L., The Next Frontier: Measuring and Evaluating the Non-Functional Productivity, MetricViews, IFPUG, Aug 2012. [8] Buglione L., L4A - Lean for (being) Agile - Some thoughts and tips for a progressive path to higher maturity & capability levels, ISMA11, IFPUG conference, Sao Paulo (Brazil), Nov 18 2015. [9] ISO/IEC/IEEE, 15939:2017 Systems and software engineering – Measurement process. [10] McConnell S., Software Estimation: Demystifying the Black Art, Microsoft Press, 2006. T_M  93


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s TORSIOMETRO A FLANGIA: ROTATIVO, SENZA CONTATTO, SUPER PRECISO Il sensore di coppia a flangia rotativo burster mod. 8670 è costituito dal sensore (rotore), il ricevitore (statore) e l’elettronica di valutazione. La coppia viene rilevata dalla torsione del rotore tramite il principio estensimetrico e trasmessa, completamente senza contatto, via tecnologia radio. Omettendo il cuscinetto, il sensore è esente da manutenzione, i segnali sono digitalizzati direttamente sull’albero e resi disponibili dall’elettronica di valutazione come segnale in tensione, frequenza o CAN. Il senso di rotazione può essere rilevato dal segno della tensione di uscita: in senso orario corrisponde alla tensione di uscita positiva, in senso antiorario a quella negativa. Lo schema dei fori corrisponde allo standard DIN ed è compatibile con impianti già esistenti. Alcune caratteristiche Range di misura da 0...100 Nm a 0...5.000 Nm; Errore di non linearità ≤ 0.05 % F.S.;

Connessione a flangia DIN hole pattern; Uscita 0 ... ±10 V; In opzione, uscita in frequenza oppure CAN. Applicazioni: Costruzione di banchi prova; Monitoraggio qualità di motori elettrici e gearboxes; Ricerca e Sviluppo; Ingegnerizzazione di impianti. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI ulteriori informazioni.

TERMOCAMERE CON CONNESSIONE DIRETTA AL CLOUD, IDEALI PER L’INDUSTRIA 4.0 All’interno dell’ampia gamma di termocamere proposte da Teledyne FLIR, le serie T5xx/T8xx ed Exx si distinguono per le funzionalità avanzate e la possibilità di connettersi direttamente al Cloud. Le termocamere di queste due serie sono i prodotti ideali per l’Industria 4.0, per una gestione più semplice e flessibile del processo produttivo. Le serie FLIR T5xx™T8xx™ sono termocamere ergonomiche ad alta risoluzione, che diagnosticano facilmente e comodamente problemi e potenziali guasti nei sistemi elettrici o meccanici, anche in aree difficili da raggiungere. Con ottica orientabile a 180° e luminoso display touch screen da 4'', esse integrano strumenti di misura avanzati come il 1-Touch Level/Span, oltre all’autofocus laser assistito, che garantisce una messa a fuoco perfetta per le più accurate letture di temperatura e la registrazione della temperatura senza contatto, perfette per il monitoraggio delle condizioni. La serie FLIR Exx offre una gamma di termocamere portatili, complete di tutte le funzionalità e adatte a qualsiasi budget, ideali per i professionisti impegnati nel campo della manutenzione predittiva,

nelle ispezioni elettriche e nelle ispezioni degli edifici; aumentano l’efficienza sul lavoro e aiutano a identificare potenziali problemi e guasti prima che si trasformino in costose riparazioni. Tutte le termocamere della serie Exx offrono le funzioni necessarie per individuare i punti caldi, ispezionare circuiti elettrici e sistemi meccanici, rilevare i primi segni di problemi di costruzione e prevenire i problemi prima che possano degenerare. La serie Exx offre immagini termiche fino a 640×480 pixel. Le serie FLIR Exx e T5xx/T8xx, correttamente utilizzate, sono conformi ai requisiti della legge n. 232/2016, e successivi aggiornamenti 205/2017, 145/2018, e beneficiano del credito d’imposta sugli investimenti per strumentazione tecnologicamente avanzata. CLICCA QUI per maggiori informazioni su FLIR T5xx/T8xx. CLICCA QUI per maggiori informazioni su FLIR Exx.

NUOVA SERIE DI CELLE DI CARICO A BOTTONE CON CONNETTORE La serie di celle di carico a bottone LBB di Futek (distribuita in Italia dalla società milanese DSPM Industria srl), ampiamente utilizzata in applicazioni di controllo di processo, si arricchisce della nuova gamma di celle LBB400, che utilizzano il connettore affiancandole alle unità con uscita cavo. Lo scopo è quello di offrire una maggiore flessibilità nell’integrazione del sensore di forza, offrendo al contempo la possibilità di sostituire il cavo in caso di danneggiamento dello stesso. La cella di carico offre dimensioni compatte (diametro 31,2 mm, altezza 9,9 mm) con montaggio mediante 3 viti. Realizzata in acciaio 17-4 PH, garantisce elevata robustezza e resistenza alle abrasioni. L’elevata rigidezza permette di raggiungere frequenze proprie comprese tra i 14 e 45 kHz, rendendola adatta a misure fortemente dinamiche. Il connettore garantisce un grado di protezione IP67. T_M  94

Applicazioni principali: testing, controllo di processo di punzonatura, crimpatura, industria elettronica e medicale.

Caratteristiche principali Range di misura da 400 N a 220 kN; Alimentazione 18 Vdc max; Uscita elettrica estensimetrica 2 mV a ponte completo; Fissaggio meccanico mediante 3 viti; CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI ulteriori informazioni.


Rubrica a cura dellÊAvv. Veronica Scotti (www.avvocatoscotti.com)

Nuove norme, vecchie abitudini

La direttiva del MISE sulle verificazioni periodiche

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D. Lgs 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs. 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! La Direttiva del Ministro dello Sviluppo Economico, recante l’adozione (ai sensi dell’art. 3, comma 4 del Decreto n. 93 del Ministro dello Sviluppo Economico 21 aprile 2017) di schede tecniche per la verificazione periodica di strumenti di misura in servizio utilizzati per funzioni di misura legali, oltre che censurabile sotto il profilo tecnico per gli errori ivi contenuti, come già ben illustrato nell’articolo a firma del Prof. Ferrero su questo stesso numero della rivista, pone anche questioni di natura giuridica con riguardo allo strumento normativo utilizzato. Come noto, il diritto si fonda su un sistema di fonti normative, organizzate in forma gerarchica secondo una sorta di schema piramidale, che impone il rispetto rigoroso di specifici limiti volti a evitare conflitti tra le norme. In specie, la regola generale stabilisce che una norma di rango inferiore non possa derogare o prevedere disposizioni in conflitto con una norma gerarchicamente superiore. Applicando rigorosamente un simile principio, le norme di rango inferiore, subordinate a quelle superiori, possono solo disci-

Al riguardo è stata delineata, mediante Legge 400/1988, la disciplina dell’esercizio dell’attività normativa da parte del Governo (inclusi quindi i Ministeri), che deve svolgersi nel rispetto delle condizioni previste in tale legge. In particolare, per quanto concerne i decreti ministeriali, la norma prevede che possono essere emanati solo nelle materie di competenza del Ministro o di autorità sottordinate al Ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere, devono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione e sono sottoposti a successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Alla luce di tali previsioni, risulta evidente che l’intenzione del legislatore è quella di ricondurre entro stretti limiti l’attività normativa dell’esecutivo, al fine di evitare che si verifichino conflitti di competenze e potenziali situazioni di offuscamento della certezza del diritto, principio irrinunciabile per ciascun ordinamento contemporaneo. Tuttavia, nonostante il perimetro dell’attività normativa del Governo sia ben delimitato, è frequente imbattersi in provvedimenti che, sebbene rivestano la forma di regolamenti/decreti ministeriali (e quindi subordinati alla legge), si pongono nella sostanza quali atti normativi veri e propri poiché contenenti previsioni che sarebbe più appropriato inserire in atti legislativi in ragione della loro tipologia (ad esempio, tra gli altri, normative destinate a prevedere illeciti amministrativi). Si assiste, infatti, a una progressiva appropriazione da parte dell’esecutivo di un potere normativo, normalmente riservato all’istituzione parlamentare,

plinare materie ove sussista un vuoto normativo (e non siano stati posti limiti, tipo riserve di legge o simili, alla regolamentazione di tali aspetti), oppure possono porsi come integrazione o attuazione di disposizioni già definite in fonti normative superiori, ma non sufficientemente dettagliate. Nel nostro ordinamento, le fonti del diritto alle quali sono riconosciute forza ed efficacia normativa, sono: 1. Costituzione; 2. Leggi nazionali e norme europee; 3. Leggi regionali; 4. Regolamenti; 5. Usi e consuetudini. Mentre le prime tre voci rappresentano la piena manifestazione della potestà legislativa, i regolamenti si situano in una posizione mediana tra le vere e proprie fonti normative e i provvedimenti amministrativi, costituenti la tipica espressione dell’esercizio del potere esecutivo che, nell’attività normativa, si deve rigorosamente attenere a principi e limiti definiti dal legislatore, Avvocato – Foro di Milano a pena di nullità insanabile del provve- Professore a contratto al Politecnico di Milano dimento adottato. veronica.scotti@gmail.com T_M

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N. 01 2022

che ha da tempo rinunciato all’esercizio di tale potere in nome di una (non propriamente effettiva) semplificazione. Nella materia in esame, la normativa originaria, da cui discende il potere del Ministero di regolamentare alcuni aspetti, è costituita (tra le altre) dai decreti legislativi di recepimento di direttive comunitarie, volti a regolare l’immissione in commercio e la messa in servizio di strumenti di misura, i quali definiscono i contenuti e gli obiettivi che i successivi decreti ministeriali (che si pongono quali attuazioni del decreto legislativo stesso) dovranno soddisfare. Come noto, il DM 93/2017 è decreto attuativo dei decreti legislativi 22/2007 e 517/1992, in quanto volto a disciplinare i controlli metrologici successivi sugli strumenti di misura, come stabilito dall’art 19 D.Lgs. 22/2007 e dall’art. 10 D.Lgs. 517/1992, prevedendone tempistiche e specifiche modalità di esecuzione. Con riguardo proprio ai metodi previsti dal DM 93/2017, per espressa ammissione dello stesso regolamento, sono state previste specifiche di verifica (metodologie, tipi di strumenti da utilizzare per le verificazioni) per un numero limitato di strumenti di misura, mediante l’inserimento di apposite schede nell’allegato III. Recentemente è stata quindi pubblicata la direttiva di cui sopra, con l’intento di ampliare il novero delle procedure di verificazione periodica mediante l’introduzione di nuove schede e, in specie: – Scheda G: Sistemi per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua, del tipo sistemi di misurazione di gas liquefatti per autotrazione (distributori di GPL); – Scheda H: Misuratori massici di gas metano per autotrazione (Gas Naturale Compresso – CNG); – Scheda I: Strumenti per pesare a funzionamento automatico, del tipo selezionatrici ponderali. Sotto il profilo strettamente giuridico la direttiva, non menzionata tra gli atti normativi del Governo nella legge 400/1988, costituente atto di natura amministrativa che dovrebbe presentare un contenuto d’indirizzo e specificazione di elementi disciplinati altrove T_M  96

(in atti normativi), non è un adeguato strumento per la regolamentazione delle verificazioni periodiche degli strumenti di misura. Infatti tale materia è, per espressa previsione di legge, demandata a decreti ministeriali e non ad altri strumenti normativi o regolamentari di altra natura. Ciò risulta chiaramente confermato dal fatto che: – ai sensi della Legge 77/1997, le modifiche e le integrazioni alla disciplina della verificazione periodica dei pesi e delle misure sono adottate con decreto del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato; – il decreto legislativo 517/1992 prevede che il Ministro dello sviluppo economico stabilisca con propri decreti: a) gli adeguamenti a nuove tecnologie del settore delle modalità, delle apparecchiature di prova da utilizzare e dei criteri da seguire nella verificazione periodica degli strumenti. Stante il tenore di tali norme, che individuano nel decreto ministeriale l’unico tipo di atto regolamentare da utilizzare per l’introduzione di modifiche e aggiornamenti in materia di verificazione periodica degli strumenti, risulta evidente che la scelta della direttiva, quale provvedimento per la disciplina della tematica in oggetto, non appare in linea con le previsioni legislative, con conseguenti profili d’illegittimità. Tale constatazione, che si fonda sulla sola inderogabile gerarchia delle fonti del diritto e di per sé sola basterebbe ad affermare l’inapplicabilità delle disposizioni contenute nella direttiva, trova ulteriore conforto nel contenuto stesso di tale provvedimento, alla luce delle condivisibili censure illustrate dal Prof. Ferrero nell’articolo già citato, che evidenziano una completa illogicità delle scelte adottate da cui deriva la legittima disapplicazione della direttiva stessa. Non si può, infatti, dimenticare che gli atti amministrativi (quali i DM e, a maggior ragione, le direttive ministeriali) non sono assoggettati a un controllo superiore circa la loro validità, come avviene invece per le norme di legge, che in caso di dubbio sono sottoposte al vaglio della Corte Costituzionale; bensì gli atti amministrativi possono essere disapplicati dal

giudice direttamente in sede di contenzioso (nel caso specifico), qualora se ne riscontri l’irragionevolezza o l’illogicità o la violazione di una disposizione di legge. Pertanto, le previsioni contenute nella direttiva (così come quelle contenute nel Decreto Ministeriale 93/2017), qualora fossero ritenute illogiche da parte del giudice cui è demandata la decisione di un contenzioso sorto in ordine a tale disciplina, potrebbero essere facilmente disattese, ma solamente nella fattispecie oggetto di causa, poiché l’atto continuerebbe comunque a conservare la propria efficacia verso tutti gli altri soggetti dell’ordinamento. Si ricorda in proposito che, per la rimozione completa di un atto regolamentare (DM, DPCM, DPR, direttive ministeriali e simili), è necessaria una pronuncia del TAR in primo grado e del Consiglio di Stato in secondo grado. Considerati, pertanto, sia i vizi formali di questa direttiva (che si porrebbe come meramente attuativa del decreto ministeriale 93/2017 mentre in realtà lo modifica surrettiziamente anche nei contenuti) sia i contenuti tecnici (illogici e idonei a consentire un’applicazione strumentale e poco oggettiva), il provvedimento emanato dal Ministro non solo non garantisce una corretta gestione delle verificazioni periodiche, ma addirittura sembra frustrare lo scopo delle norme di metrologia legale, rischiando di generare disparità di trattamento degli utenti finali, da un lato, e di dare luogo a ipotesi di concorrenza sleale e distorsioni del mercato, dall’altro.


Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Paolo Carbone e Nicola Paone (alessandro.ferrero@polimi.it)

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE e GMMT

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure. IL GMEE ˚ ISCRITTO AL RUNTS

Dall’inizio di quest’anno il GMEE è diventata un’Associazione di Promozione Sociale (APS) e ha chiesto e ottenuto l’iscrizione al Registro Unico Nazione del Terzo Settore (RUNTS). Si conferma così e si rafforza la missione che il GMEE si è dato, fin dalla sua costituzione come Gruppo Informale del CNR e, successivamente, in Associazione, di “promuovere il progresso della scienza e della tecnologia delle misure, favorendo e tutelando la ricerca e lo studio, con specifico riguardo alla metrologia e alla strumentazione di misura per l’industria, la qualità, l’informazione, la salute, la sicurezza e l’ambiente”, come si

legge nello Statuto dell’Associazione. Statuto che è stato modificato per poter iscrivere il GMEE al RUNTS e approvato dall’Assemblea dei Soci convocata in seduta straordinaria il 15 gennaio di quest’anno. L’iscrizione al RUNTS e l’acquisizione di personalità giuridica permetteranno al GMEE di perseguire con sempre maggiore efficacia il proprio scopo sociale, offrendo ai propri Soci migliori opportunità di azione nella promozione della cultura delle misure.

LA GIORNATA DELLA MISURAZIONE 2022

„Metrologia per il pianeta: green economy, green metrology‰ è il tema di quest’anno della Giornata della Misurazione. Essa è quindi tutta dedicata alle misure e alle tecnologie per la preservazione dell’ambiente e la transizione

ecologica, e torna a svolgersi in presenza, nella Sala Neve dell’Oval Lingotto di Torino, venerdì 8 aprile alle ore 10.00. La quattro relazioni della Giornata vogliono stimolare, come sempre, la riflessione sul senso e l’importanza del “misurare”, mediante il lavoro e le considerazioni di persone provenienti da ambiti diversi, che comprendono la ricerca accademica, i laboratori metrologici e le aziende. La Giornata è organizzata da Nicola Giaquinto e Carlo Carobbi, come evento delle associazioni GMEE e GMMT all’interno della Fiera A&T (qui iscrizione online). La partecipazione è completamente gratuita ed è attesa la stessa numerosa e stimolante partecipazione delle scorse edizioni, visto anche il tema, di particolare interesse e attualità.

Il programma dellÊevento Questo il programma della Giornata T_M

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N. 01 2022 formità dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici (Ing. Lorenzo Spinelli, Elettra S.r.l.) 11.20-11.50 Coffee Break 11.50-12.15 Misure e tecnologie innovative per l’agricoltura di precisione (Dott.ssa Eleonora Caronia, SPS S.r.l.) 12.20-12.45 Refrigerazione magnetocalorica ed elettrocalorica – Materiali e metodi di misura (Vittorio Basso, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) 12.50-13.00 Conclusioni

t

10.00-10.15 Introduzione alla Giornata e presentazione dei relatori 10.20-10.45 Il degrado delle prestazioni di generatori fotovoltaici misurato con un sistema di monitoraggio riferibile (Prof. Alessio Carullo e Prof. Filippo Spertino, Politecnico di Torino) 10.50-11.15 Prove secondo EN 61851-1 ed EN 61851-211 – Quadro esteso ma non completo di prove per la con-

SE LA MONTAGNA NON VIENE A MAOMETTO… Cogo Bilance porta i propri servizi a casa dei clienti: aperta a Firenze una sede mobile Fedele all’imperativo categorico che impone anche ai fornitori del settore Test & Measurements una sempre più puntuale assistenza e supporto alla clientela, Cogo Bilance ha recentemente inaugurato un nuovo punto di assistenza a Firenze. La particolarità della nuova sede sta nel fatto che è “mobile”, contenuta in un vero e proprio carro officina, per intenderci! La nuova sede, in grado di offrire servizi pre e post vendita, verifiche periodiche e tarature, rappresenta un ennesimo tassello innovativo della propria offerta per questa società, leader consolidato nell’ambito della pesatura. La sede fiorentina di Cogo Bilance è coordinata da Simone Bacci: tel. 3783032511 e-mail: simonebacci@cogobilance.it. I servizi di Cogo Bilance Verifica Periodica: Cogo Bilance è abilitata, tramite il proprio Laboratorio CB, alla Verifica Periodica delle bilance non automatiche da 1 g a 150.000 kg, obbligatoria per Legge a cadenza triennale o in caso di riparaT_M  98

zione e dei campioni di massa fino a 2.000 kg. Verifica Prima: Cogo Bilance può eseguire la Verifica Prima sui propri prodotti con rilascio del Certificato di Conformità. Manutenzioni: ordinarie e straordinarie, meccaniche ed elettroniche, sia su impianti di propria produzione sia su impianti di pesatura di ogni marca e tipo. Un fornito magazzino ricambi e l’esistenza di centri di assistenza autorizzati permettono di intervenire in tempi rapidi ed economici. Tarature: anche sotto accreditamento, mediante il Laboratorio accreditato LAT, di bilance aventi portata da 1 g a 200.000 kg. Tali controlli sono eseguiti con masse campione tarate e riferibili a campioni di massa e pesi primari. Software: laboratorio interno per la creazione e manutenzione di software di pesatura e gestionali standard e personalizzati. Smontaggio e Rimontaggio: Cogo Bilance esegue il servizio di smontaggio e rimontaggio degli impianti curando anche il trasporto, il collaudo e la taratura nel nuovo sito d’installazione.


Rubrica a cura di Annarita Lazzari Articolo di Jean-Michel Pou

Perché la Smart Metrology non è più un’opzione THE PAGE OF SMART METROLOGY

Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in companies and in laboratories. Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes.

RIASSUNTO

Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. Oggi la Rubrica ospita un articolo di Jean Michel Pou: Presidente e Fondatore di Deltamu. VENIAMO DA UN MONDO IN CUI NON ESISTONO INCERTEZZE DI MISURA!

Quel mondo, dal 1837, è il mondo della Metrologia Legale che, agendo nel contesto delle transazioni commerciali, ha portato alla totale fiducia nei risultati delle misurazioni che vengono utilizzate per stabilire il prezzo di una compravendita. Mentre alla vigilia della Rivoluzione francese i nostri antenati chiedevano, letteralmente, “un peso e una misura”, oggi quella misura sembra, agli occhi di tutti, giusta. Ognuno di noi utilizza risultati di misurazioni su base giornaliera, senza preoccuparsi dell’inevitabile incertezza associata. Ciò non rappresenta un problema per gli scambi commerciali, ma sembra che neanche nel mondo industriale venga considerato come tale. Mentre è facile comprendere che le incertezze di misura possono essere trascurate per le misurazioni commerciali, è più sorprendente constatarlo

siate malati quando in realtà lo siete. Di conseguenza non subirete alcun trattamento che avrebbe potuto migliorare il vostro stato di salute o, addirittura, salvarvi la vita. Lo stesso vale per una parte critica di un motore aeronautico, che può essere considerata conforme quando non lo è … e voi siete sull’aereo! Contrariamente a quanto visto sopra, nel caso delle transazioni commerciali, ci possono essere decisioni industriali per le quali “qualcuno muore”! Questa situazione consente di comprendere appieno il significato dell’espressione “rischio cliente”. Per il “rischio fornitore”, anche se il concetto è attraente in quanto induce una nozione di “condivisione del rischio”, le cose sono più sottili. Tornando all’esempio dell’analisi medica, il “rischio del fornitore” equivarrebbe a dichiarare un paziente malato quando effettivamente non lo è. Quest’ultimo, perfettamente sano, potrebbe quindi essere sottoposto, a causa di un errore nella misurazione, a un trattamento chemioterapico completamente inutile. Possiamo davvero parlare di “rischio fornitore” quando è il paziente (cioè il cliente) a subirne le conseguenze? Inoltre, non si ha la stessa situazione in tutti gli altri casi? Quando uno strumento viene dichiarato erroneamente non conforme a seguito di un’operazione di verifica, è davvero il fornitore (ovvero il laboratorio che ha dichiarato la non conformità) o il cliente a subire realmente le conseguenze di questo errore? Tutti coloro i quali hanno dovuto gestire uno studio d’impatto o sostituire urgentemente un dispositivo ritenuto non

quando i risultati di misura vengono utilizzati per decisioni industriali. Nel caso di transazioni commerciali, l’errore di misurazione può giocare a favore o contro l’acquirente (e, analogamente, a favore o contro il venditore). Ci si può ritrovare con un po‘ più, o un po’ meno benzina nel serbatoio o pomodori nel carrello, ma con conseguenze trascurabili finché il divario tra realtà e misurazione è ragionevole … non è mai morto nessuno! Nelle decisioni industriali, d’altra parte, la posta in gioco può essere ben diversa. Ancora una volta, l’errore di misurazione non favorisce nessuno: può indurre a credere che un’entità sia conforme quando non lo è nella realtà (rischio del cliente) o, analogamente, che un’entità dichiarata non conforme lo sia invece nella realtà (rischio del fornitore). Immaginate per un momento di essere personalmente coinvolti, ad esempio Direttore tecnico-commerciale – nel caso di un’analisi medica. L’errore Deltamu Italia srl di misurazione può suggerire che non alazzari@deltamu.com T_M

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Figura 1 – Il ruolo delle incertezze di misura secondo la norma ISO 14253-1

conforme, sanno bene di aver pagato loro stessi in prima persona (non il loro fornitore) un prezzo a volte elevato per questo errore di valutazione. Inoltre è possibile dimostrare che questi due rischi non evolvono simmetricamente: guadagnare l’1% su uno di essi può causare la perdita del 10% o più sull’altro. Se si arriva a capire che entrambi i rischi finiscono per penalizzare il cliente finale, ci si può poi interrogare sulle strategie oggi impiegate per arrivare a ridurre il più possibile il “rischio cliente”. Queste strategie portano a un’esplosione del “rischio fornitore”, che finisce per colpire comunque il cliente finale. Non si può fare di meglio? La Smart Metrology ha un ruolo da svolgere in questa necessaria “ottimizzazione del rischio”? In un momento in cui, finalmente, ci rendiamo conto che le risorse non sono infinite e la concorrenza è diventata internazionale, non è forse il momento di cambiare le nostre pratiche per passare infine al “giusto necessario”?

rantire che le caratteristiche o “entità” prodotte rispettino le loro specifiche? Secondo questa norma, è sufficiente “sottrarre” l’incertezza di misura U dai limiti di tolleranza al fine di definire una zona, nota come “zona di conformità”, che garantisce che qualsiasi entità il cui valore misurato apparirà all’interno di questa zona, verrà dichiarata “conforme”. Intorno ai limiti Tinf e Tsup, in un intervallo di larghezza ± U, la norma definisce due aree di dubbio e raccomanda, per una migliore decisione, di misurare nuovamente l’entità usando un processo di misurazione che esprima un’incertezza più piccola. Infine un valore misurato oltre le aree precedenti porta a dichiarare la non conformità dell’entità. Nella pratica corrente, la dichiarazione di conformità segue piuttosto l’approccio descritto nella Fig. 2. Dato che l’incertezza di misura non è

generalmente considerata nella pratica attuale, senza che questo comporti disastri, possiamo tranquillamente dedurre che le tolleranze espresse abbiano già le proprietà della “Zona di conformità” descritta nella norma UNI EN ISO 14253-1. Peraltro non si tratta di una considerazione sorprendente. Le tolleranze attuali sono state determinate realizzando entità funzionalmente conformi, iterativamente nella fase di sviluppo da valori misurati considerati come “giusti per raggiunto consenso”. Da questo punto di vista, tenere conto dell’incertezza di misura diventa una favolosa opportunità per tendere a un’espressione più razionale del bisogno funzionale. Inoltre si apre un significativo potenziale di miglioramento della produttività industriale, se si saprà mettere in discussione questa “fede” nelle misure “giuste”. Infatti, specifiche più ampie, che si limitino al “giusto necessario”, consentono di ottenere non solo minori costi di produzione ma anche una migliore gestione dei consumi, in termini sia di energia sia di materie prime, indispensabili per sperare in un futuro migliore “sostenibile”. Nel libro bianco “Objectif Smart Tolerancing”, scaricabile qui gratuitamente, sono decifrate le attuali pratiche sulla definizione delle tolleranze e se ne propone una possibile evoluzione. Attualmente, l’approccio più diffuso è quello detto del “caso peggiore”. È un approccio costoso perché non tiene conto degli effetti casuali che influenzano tutte le produzioni. Sulla sua base, infatti, sarebbe necessario considerare che il peggiore dei tappi debba essere assemblato con la peggiore

LÊAPPARENTE INUTILIT¤ DELLE INCERTEZZE DI MISURA ⁄

In linea con lo spirito della “ISO 9001”, la norma UNI EN ISO 14253-1 mirava a risolvere il problema di come tener conto delle incertezze di misura, problema la cui soluzione condiziona la più ampia tematica della “qualità” delle produzioni industriali: come gaT_M  100

Figura 2 – Pratica osservata


N. 01 ; 2022 delle penne, mentre sarebbe più efficiente garantire un tasso accettabile di coppie “Tappo/Penna” funzionali. Questa pratica del “caso peggiore” è così restrittiva che si può evitare di considerare le incertezze di misura. Esse sono incluse, in un certo senso, nei limiti di sicurezza con cui si producono gli oggetti, ma il più delle volte senza essere realmente gestite e tenute in debito conto. Esiste quindi ampio spazio per modificare questo stato delle cose, purché si sia disposti a mettere in discussione il proprio modo di pensare. Altri approcci, già maturi, consentono di ottimizzare la definizione delle tolleranze, ottimizzando così anche i costi di produzione. Per questo occorre essere in grado di “modificare i propri algoritmi” e questa non è l’ultima delle difficoltà da superare. In effetti, in conclusione, questo libro bianco evidenzia come: “questi metodi, tolleranza inerziale o ‘Process Tolerancing’, si sono dimostrati efficaci. Chiedono solo di essere impiegati su larga scala al fine di migliorare la competitività delle imprese industriali. Il loro utilizzo non dipende da investimenti pesanti e rischiosi o da complicati strumenti IT da implementare. L’ostacolo al loro uso è ampiamente identificato: anche la resistenza al cambiamento è giustificata dal classico ‘abbiamo sempre fatto così, il cambiamento è troppo rischioso’!” e potremmo aggiungere che richiede un po’ di coraggio manageriale! Le incertezze di misurazione non riguardano solo commercianti o produttori. Nel mondo della ricerca, ad esempio, hanno potenzialmente un impatto, da cui è indispensabile proteggersi. Ne ho discusso, assieme a Laurent Leblond, nel libro “Smart Metrology, dalla metrologia degli strumenti alla metrologia delle decisioni” citando Georges Charpak, Premio Nobel per la fisica: Nel suo libro “Diventare maghi, diventare scienziati”, di cui Henri Broch è coautore, Georges Charpak scrive: “… Tuttavia, bisogna ricordare che l’incertezza su un dato è importante quanto il dato stesso, poiché decide sull’affidabilità che si può attribuire a quest’ulti-

mo e, di conseguenza, sull’affidabilità da attribuire alla teoria sulla base di questo risultato … “. Sfidando i suoi colleghi in questo modo, Georges Charpak sottolinea che questa esigenza di affidabilità dei dati non è necessariamente al centro delle preoccupazioni dei ricercatori. Pertanto, speriamo che Max Planck si sia sbagliato quando scrisse: “una nuova teoria non trionfa mai, sono i suoi avversari che finiscono per morire”. Le opportunità per un cambiamento salvifico esistono, ovviamente, ma il percorso per arrivarvi è probabilmente ancora molto (troppo?) lungo … INTELLIGENZA ARTIFICIALE: UNA DISRUPZIONE CHE CAMBIA IL MONDO

nuove possibilità. L’intelligenza artificiale, che si traduce in numerosi algoritmi di calcolo, consente un approccio completamente diverso. Talvolta parliamo di tecniche ingenue o agnostiche. Questi algoritmi basati sui fatti non impongono altre ipotesi che avere dati e questo unico requisito schiude una vera opportunità per la metrologia. Infatti questi dati forniscono una rappresentazione corretta della realtà solo se le misurazioni sono affidabili. Questi dati non vengono utilizzati solo per prendere una decisione contingente (conformità, rettifica, …) ma rappresentano anche un capitale, che si accumula nel tempo per essere utilizzato dall’azienda per comprendere e agire.

AFFIDABILIT¤ DEI RISULTATI DELLA MISURAZIONE, Il mondo in cui viviamo è descritto da- UN IMPERATIVO CATEGORICO

gli anglosassoni, pensiamo a pieno titolo, come “guidato dall’opinione” (opinion driven). È questo modo di pensare che porta a esigere, per usare l’esempio delle penne di cui sopra, che il peggiore dei tappi debba essere in grado di accoppiarsi con la peggiore delle penne. È un’opinione su cui si basano i nostri ragionamenti, requisiti e pratiche. Allo stesso modo, un piano di esperimenti che cerchi di modellare il comportamento di un fenomeno in relazione a fattori d’ingresso dipende dalle opinioni. Lo sperimentatore pensa (crede?) che il fenomeno d’interesse sia influenzato dall’uno o dall’altro fattore e, quindi, costruisce gli esperimenti su questa convinzione. Tuttavia non vi è alcuna garanzia che non abbia dimenticato uno o più fattori d’influenza. In tal caso, il modello non rappresenterà la realtà. Quante situazioni disfunzionali sono causate da convinzioni incomplete? Nessuno probabilmente può rispondere a questa domanda, ma tutti i produttori, d’altra parte, devono affrontare problemi che non possono risolvere. Non v’è dubbio alcuno che queste situazioni esistano! I Big Data, la possibilità di archiviazione dei dati, il cloud e la potenza di elaborazione dei computer hanno aperto

Nel luglio 2017, la rivista Science & Vie titolava “Une nouvelle intelligence est née” (È nata una nuova intelligenza) e dedicava un intero dossier all’intelligenza artificiale e alla potenza dei suoi algoritmi. Vi si trova un esempio che spiega come un algoritmo abbia imparato a “riconoscere” la presenza di un leone su una foto (non dimentichiamo che, se vista da un computer, un’immagine è solo un’enorme raccolta di pixel!), non attraverso il colore dell’animale o la forma della sua criniera, come sarebbe normale per un essere umano, ma da una peculiarità dei suoi occhi. L’algoritmo è stato in grado di scoprire questa “firma” sfruttando una libreria fotografica, in cui alcune foto mostravano leoni e altre no. Questo esempio è particolarmente interessante per due motivi: da un lato, mostra la capacità degli algoritmi di trovare elementi differenzianti che non ci appaiono naturalmente (quanti “segnali deboli” sono ancora nascosti nei processi di produzione industriale e creano problemi incidendo negativamente sulle prestazioni aziendali, a causa di resi o variazioni nella vita attesa?); dall’altro, evidenzia la necessità di misurazioni molto più affidabili T_M  101


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s ANTICIPAZIONI SULLE NOVITÀ DI HBK AD A&T 2022 Soluzioni innovative di testing e misure per ogni tipo di utenza HBK – Hottinger Bruel & Kjær parteciperà come espositore di spicco anche alla 16a edizione di A&T – Automation & Testing, in programma a Torino il 6-8 aprile 2022, e presso il proprio stand presenterà ai visitatori una vasta gamma di novità, frutto delle conoscenze specialistiche possedute dai due partner, ciascuno leader nel proprio ambito. HBK, com’è noto, è il prodotto della fusione, a livello mondiale, tra le società HBM Hottinger Baldwin Messtechnik GmbH e Bruel & Kjær Sound & Vibration Measurement A/S, facenti parte del gruppo Spectris plc. HBK nasce dalla visione strategica di offrire ai clienti soluzioni che integrino in modo organico le misure sperimentali con il mondo della simulazione. Attraverso una vastissima gamma di sensori, strumenti, software e servizi d’ingegneria in grado di aiutare la clientela a a trasformare i dati in informazioni, facilitando l’assunzione delle decisioni volte a ottimizzare il ciclo di vita dei prodotti. Ecco un breve “assaggio” di ciò che sarà possibile trovare presso la postazione HBK ad A&T 2022. Sistemi di prova eDrive: i misuratori e gli analizzatori di potenza di questa serie, utilizzati per testare macchine elettriche azionate da inverter, sono entrambi dotati di funzionalità accurate di valutazione della potenza in grado di fornire risultati affidabili anche nelle variazioni dinamiche del carico, in cui i misuratori di potenza convenzionali falliscono. Con una frequenza di campionamento sufficiente per coprire tutte le attuali tecnologie d’inverter, possono essere espansi con più canali, frequenze di campionamento più elevate o altri ingressi per soddisfare ogni esigenza in futuro. QuantumX - sistema di acquisizione dati universale e distribuibile: è lo strumento perfetto per tutte le esigenze di prova e misura. Per un’affidabile acquisizione di grandezze fisiche e tecnologie dei sensori diverse, QuantumX è la scelta migliore. Ha la capacità unica di acquisire qualunque segnale e informazione dei sensori. Trasduttori acustici: microfoni di misura, preamplificatori, sorgenti sonore e altri trasduttori acustici, noti da anni per le prestazioni senza precedenti, misurazioni estremamente accurate e risultati di test rigorosi. Misurazione e analisi delle batterie per l’eMobility: le batterie ad alta tensione (HV) usate nei veicoli moderni richiedono una vasta gamma di test, che includono misure di sicurezza speciali nella gestione di tensioni elettriche pericolose e il litio come elemento principale del processo elettro-chimico. Nell’ambito del test, HBK

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copre la maggior parte delle variabili di misura: tensione e corrente elettrica per l’analisi di prestazioni ed efficienza; forza, deformazione, pressione e peso per la durabilità meccanica e l’analisi degli imballaggi: temperatura, flusso e pressione per l’analisi della durabilità termica. Sistemi di acquisizione dati – Hardware DAQ: dai sistemi di base pronti all’uso con un basso numero di canali fino ai grandi sistemi di acquisizione dati LAN-XI con oltre 1.000 canali. Altamente scalabili e modulari, offrendo ampia potenza e flessibilità anche per le applicazioni più difficili. MGCplus: il tuttofare per le applicazioni automatizzate: per la taratura, il materiale o i test di fa tica, questo sistema di acquisizione dati è usato in qualunque tipo di applicazione. Acquisisce dati su sollecitazioni, forza, spostamento, coppia, tensione, corrente, temperatura e molti altri parametri. Vista la sua versatilità, MGCplus è uno dei sistemi di acquisizione dati più diffusi al mondo. Offre una comprovata compatibilità anche lungo tutta la catena di misura, dal sensore al software. Fonometri - misuratori del li v ello di rumore: strumenti progettati per la precisione di misura di classe 1, la facilità d’uso e la flessibilità, senza precedenti. Questi fonometri di ultima generazione possono essere gestiti direttamente tramite smartphone e, con l’aggiunta di specifiche applicazioni a e spansione di funzionalità, è possibile personalizzarli in funzione di qualsiasi attività di misurazione. Sono passati più di 60 anni da quando Brüel & Kjær ha inventato il primo fo nometro portatile al mondo e oggi è ancora leader in questo settore. Ma non è tutto, perché l’offerta innovativa di questo colosso del Test & Measurements è estremamente articolata e completa e copre tutta la catena di misura, e non solo. Sarà presente allo stand anche Prenscia, società specializzata nello sviluppo di software tecnologici e servizi d’ingegneria per determinare affidabilità, durata e prestazioni di componenti e strutture. CLICCA QUI per ulteriori informazioni. RICHIEDI QUI appuntamento a Torino, presso lo stand HBK.


N. 01 ; 2022 rispetto a quelle attuali (se la foto è sfocata, come si possono “vedere” gli occhi?). I big data e l’intelligenza artificiale consentiranno un migliore controllo dei fenomeni complessi, difficili da comprendere con gli strumenti tradizionali. Tuttavia questi nuovi strumenti pongono nuovi problemi, tra i quali l’affidabilità dei dati non è certo quello meno importante. Il metrologo è diventato “smart e ha quindi un ruolo essenziale da svolgere in questo nuovo mondo, che non consentirà un cambiamento graduale. Non si tratta di passare dal “caso peggiore” alla definizione della tolleranza su base statistica. È un vero sconvolgimento nel modo di pensare, passando da “opinion driven” a “fact driven”. I pionieri dei Big Data li hanno riassunti in tre caratteristiche: le 3 “V”, che stanno per Volume, Varietà e Velocità. Sicuramente non c’è voluto molto per rendersi conto che i loro algoritmi ne richiedono una quarta per funzionare: Veridicità! Dato che gli algoritmi sono agnostici, essi possono solo “credere a ciò che viene loro detto” … Possono cercare segnali deboli in una moltitudine di informazioni, ma non sono in grado, e non è il loro ruolo, di correggere i dati di cui dispongono. Il motto: “Garbage in, garbage out” assume qui il suo pieno significato. Se mandi non importa quale dato in ingresso, non si otterrà nulla di buono in uscita. Il metrologo, che finora si è occupato principalmente della gestione degli strumenti di misura, deve raccogliere la sfida delle misurazioni affidabili, che gli impongono un nuovo ruolo: essere garante della veridicità dei dati misurati dalla sua azienda.

Per usare queste incertezze, la ISO/IEC Guide 98-4:2012 (Uncertainty of measurement – Part 4: Role of measurement uncertainty in conformity assessment) apre un campo molto utile in metrologia: l’approccio bayesiano. La nozione di a priori, utilizzata in questo approccio per stimare i rischi legati alla dichiarazione di conformità, può avere anche molte altre applicazioni. Il rischio di dichiarare “conforme” un’entità in realtà “non conforme”, si riduceva, nella rappresentazione classica, alla parte che supera la zona di tolleranza (vedi Fig. 3). Questa rappresentazione è, però, chiaramente incompleta. In effetti, il rischio del cliente esiste solo se l’entità è veramente non conforme. È quindi ovvio che la probabilità che l’entità non sia conforme dev’essere presa in considerazione nel calcolo del rischio. Quest’ultima è infatti la realizzazione simultanea di due eventi: misurare conforme (di probabilità P1) un’entità in realtà non conforme (di probabilità P2). La probabilità P1 può essere calcolata a partire dall’incertezza di misura. La probabilità P2 è invece calcolata da una conoscenza a priori sulla produzione dell’entità. Questo approccio, che combina l’osservazione (misurazione) e l’a priori sul misurando, è chiamato bayesiano. Si tratta quindi di dedurre, dal corpo della conoscenza (misura, incertezza di misura e a priori), la situazione più probabile. In un altro articolo (disponibile qui, in lingua francese) ho spiegato come utilizzare tutte le informazioni disponi-

bili per ottenere un valore più affidabile rispetto al valore misurato. Molto schematicamente: 1. considerare l’equazione di base del metrologo (Vmisurato = V Vero + misurazione); 2. dedurre che esiste una moltitudine di combinazioni (Vero, misurazione) per lo stesso valore misurato; 3. calcolare la probabilità di ciascuno di essi (P1xP2), note l’incertezza a priori e la misurazione; 4. trovare la combinazione più probabile e dedurre il valore vero più probabile che si cela dietro il valore misurato. Questa post-elaborazione del valore misurato richiede la conoscenza a priori dei processi aziendali e dell’incertezza di misura. È un modo originale di utilizzare l’incertezza di misura a fini prestazionali, di cui il metrologo intelligente deve cogliere il valore. La competenza di questo futuro metrologo, che consisterà nella valutazione dei rischi e dei valori più probabili, sarà molto più gratificante ed essenziale per la sua attività rispetto alla gestione delle tarature periodiche, spesso inutili ed essenzialmente svolte per soddisfare gli audit. MONITORAGGIO DINAMICO: FINE DI INUTILI TARATURE PERIODICHE

La strategia storica delle “tarature periodiche a calendario” non garantisce l’affidabilità delle misurazioni. Questa pratica rileva i problemi solo a

INFERENZA BAYESIANA: UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA IN METROLOGIA

Mentre le incertezze di misura dovrebbero essere al centro delle preoccupazioni dei metrologi, dobbiamo ammettere che non prestiamo molta attenzione a loro nella pratica. Quindi a cosa serve valutarle, se poi non le si impiega?

Figura 3 - Rappresentazione tradizionale del valore misurato, incertezza associata e rischio del cliente

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posteriori, mentre quegli stessi problemi devono essere rilevati dinamicamente. In una logica di gestione del rischio, è indispensabile sapere da quando i dati non sono più affidabili, perché perdere la conoscenza dei processi a causa della mancanza di affidabilità dei dati espone al rischio di pagare un prezzo elevato a fronte di una concorrenza più agile. Per superare le tarature periodiche, anche le informazioni a priori sono molto utili. Quando sappiamo in anticipo cosa dovremmo trovare, possiamo sempre assicurarci che i risultati siano coerenti con la conoscenza a priori disponibile. Se questa coerenza viene messa in discussione, significa che il processo cambia (informazione essenziale per la soddisfazione del cliente) o che il processo di misurazione deriva (informazione essenziale per sapere se tarare o meno i dispositivi di misura coinvolti nel processo). La statistica mette a disposizione molteplici test per sapere se un dato campione (le misurazioni del giorno, della settimana, dell’ora a seconda delle frequenze di campionamento) appartiene o meno, con un dato livello di confidenza, a una popolazione madre nota (a priori). Questi test sono ciò di cui il metrologo ha bisogno per rilevare un’anomalia su uno strumento di misura, non appena questa si verifica. Può quindi prendere le misure necessarie. Le a priori sono quindi informazioni essenziali per la gestione del rischio e la loro conoscenza consente di rilevare anomalie “in diretta”. Pertanto, diventa possibile uscire dal mondo delle tarature/verifiche cieche, per entrare in quello delle periodicità condizionali. CONCLUSIONE

Tutti i metrologi sanno che le misurazioni sono sbagliate, ma devono sapere (e far sapere) che anche la maggior parte delle tolleranze sono sbagliate, vale a dire, senza una reale relazione con il bisogno funzionale. A far le spese di questo mondo di “errori” sono l’economia e lo sviluppo sostenibile. Questo “eccesso di requisiti” ha conseguenze negative sull’organizzazione T_M  104

industriale, attuale e futura. Tutti i nostri schemi di pensiero provengono da un’epoca in cui il mondo era pensato senza limiti e in cui il principio “chi può fare di più può fare il minimo” regnava sovrano. Da allora, i confini si sono aperti, la concorrenza è diventata globale e una coscienza ecologica ha progressivamente preso piede: fare “troppo” significa renderlo “troppo costoso” economicamente e “di grande impatto” per le nostre risorse comuni. Ora più che mai è il momento di ascoltare la saggezza degli anziani: “Tratta bene la terra: non ti è stata data dai tuoi genitori, ti è stata prestata dai tuoi figli”. Questo principio, ripreso in seguito da Antoine de Saint Exupéry, ci invita semplicemente a considerare le generazioni future nelle nostre scelte e nelle nostre pratiche. L’evoluzione tecnologica, che i Big Data oggi rappresentano, impone un rinnovamento della metrologia: la Smart Metrology. Quest’ultima può contribuire alla razionalizzazione delle nostre strategie e delle nostre decisioni per tendere al “giusto”. Essendo la situazione critica, la Smart Metrology non è quindi più un’opzione …

Jean-Michel Pou esercita la sua attività professionale da oltre 25 anni nel sostenere e valorizzare la funzione Metrologia all’interno delle aziende o dei laboratori di misura, prove e controlli. Dopo un’esperienza di circa 10 anni in un laboratorio di taratura, passando da tecnico a responsabile dell’accreditamento, poi Direttore generale, egli ha creato l’azienda Deltamu per essere proattivo con la comunità scientifica e tecnica e per fornire benefici alle rigide aziende e laboratori francesi e internazionali. Ha costruito una competenza interna a Deltamu e una rete di partner per soddisfare ogni tipo di richiesta concernente l’ottimizzazione della funzione metrologia e l’efficienza delle decisioni associate ai risultati di misura. Jean-Michel POU è membro del comitato X07b (Métrologie) di normalizzazione di AFNOR. È un conferenziere internazionale e ha messo a disposizione le sue competenze presso CAFMET (Congrès africain de métrologie) di cui Deltamu era un partner sponsor nel marzo 2016 a Dakar (Sénégal). Jean-Michel Pou è Presidente, e uno dei fondatori, del cluster “Auvergne Efficience industrielle”.

DAL SENSORE ALL’ACQUISIZIONE DATI CON UN SOLO COMPONENTE Effettuare misure di forza e coppia, visualizzare gli andamenti in tempo reale e acquisirne i dati è molto semplice con il modulo USB220. Pensato per potersi interfacciare con l’intera serie di sensori di forza di FUTEK Advanced Sensor Technology, il modulo si occupa di alimentare il sensore, effettuarne l’amplificazione e il filtraggio, digitalizzare il segnale e trasmetterlo a una porta su un PC. Mediante il software SENSIT è possibile gestire i criteri di acquisizione, la visualizzazione, la memorizzazione dei dati, gli allarmi e le analisi statistiche delle misure. Adatto sia per applicazioni di testing sia come unità portatile per la taratura e verifica dei parametri di processo su macchine automatiche. Caratteristiche: Risoluzione 24 bit; Frequenza di campionamento fino a 5 kHz; Taratura del sensore memorizzata su memoria interna; Segnali in ingresso: fino a 400 mV/V; Connettore lato sensore: Hirose LX40-12P. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI ulteriori informazioni.


Metrologia in sanità: i controlli nelle sale operatorie. Esperienza di un’azienda italiana Rubrica a cura di Michele Lanna

I know of no more encouraging fact than the unquestionable ability of man to elevate his life by a conscious endeavor (Henry David Thoreau) METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA

In questo momento la sanità italiana è alla ribalta: la crisi pandemica, che ha colpito non solo l’Italia ma tutto il mondo, ha messo a dura prova le strutture ospedaliere, chiamate a un super lavoro che dura ormai da circa due anni, sottoponendo a duro stress sia il personale (medici e personale sanitario) sia le strutture e le apparecchiature che consentono l’erogazione delle terapie. Al lavoro ordinario, fatto di ricoveri di pazienti che richiedono cure per le patologie più disparate, si è aggiunto in maniera stabile (sperando che si esaurisca presto!) tutto il super lavoro per curare ed erogare prestazioni ai pazienti malati di Covid 19, che quotidianamente richiedono cure e prestazioni. Per il momento le strutture stanno reggendo all’impatto, violento e su vasta scala, dei ricoveri e delle terapie intensive richieste dalla popolazione di tutte le età (dai bambini, ricoverati negli ospedali o reparti pediatrici, agli anziani ultraottantenni). È questo il momento in cui le regioni, già attrezzate per la cura dei pazienti e che spesso esprimono elevati livelli prestazionali, stanno pensando a migliorarli ulteriormente (vale la pena ricordare i buoni livelli di prestazione dei

chiature e strutture di sale operatorie. Ci troviamo in un contesto ad alta tecnologia e con un’organizzazione ampiamente inquadrata in un ambito normativo (cogente e volontario) che certamente facilita l’adozione di disciplinari necessari ad assicurare alti standard di prestazione, in sicurezza e con l’affidabilità richiesta. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Prima di parlare di norme (cogenti o volontarie) bisogna considerare le tipologie di apparecchiature da dover monitorare/manutenere, spesso moderne e innovative. Dobbiamo necessariamente limitarci a elencare apparecchiature, non potendo in un breve articolo illustrare le caratteristiche di tutte quelle usate nelle strutture ospedaliere e dei protocolli seguiti per mantenerle ai livelli di affidabilità richiesti dalla normativa applicabile. Il sottoscritto non ne avrebbe le competenze! Ormai si è orientati, da un punto di vista progettuale, verso sale operatorie non generiche, nelle quali si possono eseguire tutti i tipi di interventi chirurgici, bensì specializzate per tipologia: cardiochirurgia, neurochirurgia, ecc. Ci si ritrova spesso dinanzi a un concentrato tecnologico che richiede, anche da parte dei chirurghi e medici, una preparazione e una competenza specifica nell’uso di apparecchiature e strumenti sofisticati, ma ancor più una competenza da parte di chi deve preparare, manutenere, settare apparecchiature complesse. Circoscriveremo la nostra attenzione alle seguenti apparecchiature e al quadro normativo di supporto per la loro gestione efficace:

nostri ospedali, riconosciuti dall’OMS). Ma, senza voler parlare delle azioni messe in atto in questo eccezionale momento, è d’obbligo parlare delle azioni di pianificazione, controllo e monitoraggio delle strutture sanitarie (in particolare le sale operatorie e i reparti di terapia intensiva), dove il concentrato delle tecnologie indispensabili per far fronte a patologie da curare sempre più complesse, richiede conoscenze, competenze del personale sanitario e assistenza/manutenzione per la loro corretta funzionalità. Già in un altro articolo (pubblicato sul n. 4 del 2019 di Tutto_Misure, prima dell’inizio di questa pandemia) qualificati medici del reparto di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore dell’ospedale Campus Biomedico di Roma ci avevano testimoniato la loro qualificata e ottima organizzazione (peraltro sperimentata anche dal sottoscritto, in occasione di un intervento chirurgico), non solo a livello strumentale ma anche di competenze del personale che opera in queste strutture. In questo articolo vogliamo raccogliere il punto di vista di un’azienda (una delle numerose qualificate realtà presenti in Italia) preposta alla manuten- Studio Lanna & Associati – Roma zione e al monitoraggio di apparec- info@studiolanna.it T_M

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1. Ambienti di lavoro, camere bianche e ambiente associato controllato – Campi di prova: gas anestetici (protossido di azoto, sevorano, isofluorano, desfluorano, anidride carbonica) – Il metodo di prova è in accordo alla EU RO-01 del 2019, mentre la tecnica di prova è la spettrometria fotoacustica a infrarossi; 2. Camere bianche e ambiente associato controllato – In particolare: contaminazione particellare, gradiente di pressione, recovery test, volumi d’aria immessi ed estratti, ricambi d’aria, in accordo alle norme della serie ISO/UNI 14644; 3. Emissione flussi convogliati (escluso combustioni): umidità, portata, velocità in accordo alla norma UNI EN ISO 16911. Questo è solo un campione di possibili tipologie di prove che possono essere assicurate. La vasta gamma di apparecchiature usate richiede, da parte dei sanitari, una preparazione specifica e, da parte di chi effettua manutenzioni, controlli e monitoraggi puntuali, una ancora più approfondita conoscenza di normative e disciplinari, spesso articolati e complessi. Solo il loro corretto utilizzo assicura il livello di efficacia per il raggiungimento degli obiettivi di cura, utilizzando tecnologie sempre più sofisticate e complesse. Parallelamente ai produttori di apparecchiature, si sono affacciati sul mercato aziende specifiche in grado di effettuare prove e test sulle apparecchiature installate, al fine di assicurarne e mantenerne l’affidabilità necessaria all’utilizzo. In questo breve scritto abbiamo posto alcune domande a una piccola azienda in rapida crescita: la Euromedical Service srl di Marano (NA), che sta operando efficacemente in molte strutture sanitarie italiane per l’esecuzione di delicati controlli, manutenzioni e monitoraggi sulle apparecchiature installate in sale operatorie. Abbiamo rivolto alcune domande a Giacomo Caniglia, titolare della società campana. Può presentarci brevemente la società? (G. Caniglia) La Euromedical Service, nata alcuni anni fa dalla volontà di raggruppare diverse esperienze nelT_M  106

l’erogazione dei servizi a elevato valore aggiunto in ambito sanitario, si propone come partner di molte strutture sanitarie, garantendo elevate prestazioni nella gestione e nella messa a punto di apparecchiature utilizzate in ambito ospedaliero, installate in sale operatorie, coordinando tutte le attività al fine di soddisfare le esigenze dei propri clienti, intesi come medici e personale sanitario, ma anche del cliente finale, cioè il paziente che deve fruire in sicurezza dei servizi erogati. Offriamo alle strutture gestite soluzioni modulari e flessibili dei servizi d’Ingegneria Clinica e Risk Management, finalizzate alla gestione complessiva del ciclo di vita delle tecnologie nell’ambito delle strutture ospedaliere, sia pubbliche sia private. Tra le tipologie di prove che Euromedical Service effettua, ha citato le prove per le strutture ospedaliere. Può descrivere in dettaglio quali tipologie di prove effettuate? (G. Caniglia) Mi riferisco a Verifiche, Consulenze e Progettazioni di nostra competenza, nello specifico: – Verifiche di impianti elettrici secondo le norme 64-8/7 V2 e CEI 11-8; – Misure degli inquinanti aerodispersi in ambiente lavorativo; – Verifica del Microclima estivo e invernale e ricambi d’aria negli ambienti condizionati; – Misure del gradiente pressorio negli ambienti critici; – Misure d’illuminazione nei posti di lavoro; – Misure fonometriche; – Emissioni in atmosfera e rendimento dell’impianto di riscaldamento; – Verifiche di apparecchiature elettromedicali; – Gestione e manutenzione di apparecchiature elettromedicali; – Gestione della sicurezza, risk management, corsi d’informazione e formazione (figura del R.S.P.P.); – Gestione del risk management nelle strutture sanitarie; – Contaminazione Ambientale nei luoghi di lavoro e determinazione indice qualità ambientale; – Indagini per la prevenzione del ri-

schio legionellosi; – Impianti gas Medicali: esami cromatografici (purezza gas); – Gestione e manutenzione impianto di condizionamento; – Gestione e manutenzione impianto gas medicali; – Gestione e manutenzione impianto elettrico; – Progettazione, direzione e supervisione lavori; – Misure di emissione gas radon. Le misure e verifiche in campo, consegnate al Cliente, sono corredate da Relazione Tecnica a firma di un Professionista iscritto all’albo, che curerà la tenuta dei Registri e fornirà prestazioni di carattere tecnico, tecnico-amministrativo e procedurale, svolgendo il ruolo di vero e proprio Ufficio Tecnico per la parte “consulenza” sulle tematiche sviluppate senza ulteriori aggravi economici. A questa attività specialistica di Laboratorio, vista la decisa impronta tecnica della nostra Struttura, si affianca tutta l’attività puramente ingegneristica per risolvere ogni problema tecnico che dovesse sorgere; attraverso uno Studio di Progettazione per tutte le materie sopra elencate. Le prove che effettuate sono in linea con la rigida normativa cogente, vigente in Italia nella Sanità, ancora più importante nellÊattuale contesto, reso turbolento dalla pandemia. Può darci qualche informazione di carattere generale sulla normativa che siete tenuti ad applicare nella vostra attività di prova? (G. Caniglia) L’attività di verifica e controllo è disciplinata dalle vigenti leggi e nel rispetto, in particolare, di: – D.P.R. n. 37/1997 D.G.R.C. n. 7301/01 (requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio attività sanitarie); – D.M. 10.03.1998 (sicurezza antincendio); – D.P.R. n. 37/1998 (controllo periodico presidi antincendio); – D.P.R. n. 412 del 26.08.1993 (gestione impianti termici); – D.P.R. n. 551 del 21.12.1999 (modifiche al 412/93);


N. 01 ; 2022 – Legge n. 10 del 09.01.1991 (risparmio energetico); – DPR 203 del 24.05.88 (inquinamento aria); – Circolare Ministeriale nr. 5 del 14.03.89 (gas anestetici); – D. to Leg.vo n. 46 del 24.02.97 (dispositivi medici); – D. to Leg.vo n. 81 del 09.04.2008 (Testo Unico Sicurezza); – D.P.R. n. 303 del 19.03.1956 (igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro); – D. to Leg.vo n. 152 del 11.05.1999 (testo unico sulle acque); – D. to Leg.vo n. 258 del 18.08.2000 (modifiche al 152/1999); – Decreto del Consiglio Superiore della Sanità sessione XLII del 19.10.94; – D. to Leg.vo n. 277 del 15.08.1991 (rumore); – D.P.C.M. 14.11.1997 (rumore); – Norme CEI 64-8 (impianti elettrici); – Norme CEI 60601 (elettromedicali); – DGR n. 1688/2005 “Implementazione e sviluppo nelle Aziende Sanitarie di strumenti per la gestione del rischio clinico”. Per poter operare nel settore sanitario di quali qualifiche specifiche avete bisogno e da chi dovete essere autorizzati per lÊesecuzione delle prove? (G. Caniglia) Il nostro personale non deve solo possedere idoneo titolo di studio (laurea in ingegneria biomedicale, ingegneri ambientali, biologi) per abbracciare la vasta gamma di tematiche oggetto del nostro lavoro, ma deve anche possedere una qualifica basata su un addestramento specifico, riconosciuto dalle strutture nostre clienti e dal Ministero della Salute, in accordo alle più avanzate norme in materia. In tal senso tutto il nostro personale possiede competenza nelle normative cogenti e volontarie applicabili. L’autorizzazione a poter operare presso ogni struttura sanitaria cliente è concessa dal Direttore Sanitario della struttura (ospedale o clinica) e dal servizio d’Ingegneria Clinica della struttura. Quali protocolli dovete seguire per lÊeffettuazione di detti con-

trolli? Avete messo a punto specifiche procedure? (G. Caniglia) I protocolli sono stabiliti dalla normativa cogente (le normative di riferimento sono state prima elencate). Ovviamente per ogni misura interna è stata messa a punto la procedura di esecuzione. Quali specifiche apparecchiature dovete usare per lÊeffettuazione delle prove? (G. Caniglia) Le apparecchiature utilizzate sono elencate in Tab. 1, insieme alle verifiche a cui sono destinate. Il personale che esegue le prove nelle strutture sanitarie ha una specifica competenza e, in caso affermativo, come lÊha acquisita? ˚ previsto un aggiornamento periodico delle competenze del personale che assicuri il mantenimento di livelli adeguati a soddisfare sempre i requisiti normativi e come sono valutate le competenze del personale? (G. Caniglia) Le verifiche citate nella risposta alla precedente domanda sono effettuate da ingegneri iscritti all’Albo. In organico abbiamo un Ingegnere civile-ambientale, con esperienza decennale, e un Ingegnere biomedico. L’aggiornamento avviene mediante idoneo up-grading delle competenze, sulla base delle normati-

ve applicabili e mediante corsi di formazione, che negli ultimi anni sono stati tenuti da remoto, grazie all’iscrizione a varie associazioni ed enti di formazione. La garanzia dell’efficacia del lavoro svolto dalla nostra Società è data dallo studio, conoscenza e apprendimento di normative in continua evoluzione e in linea con il progredire delle tecniche utilizzate. In tal senso, l’aggiornamento continuo è l’unica arma per assicurare il rispetto di disciplinari che richiedono al nostro personale di poter monitorare e controllare adeguatamente le apparecchiature che ci vengono affidate, dal cui corretto funzionamento dipende a volte la vita del paziente. È difficile definire una frequenza di aggiornamento delle competenze, che dev’essere correlata all’evoluzione tecnologica delle apparecchiature e all’integrazione con le atre strumentazioni usate.

Può descrivere brevemente un iter di prova in una struttura ospedaliera? (G. Caniglia) Parleremo del test di verifica della classe di contaminazione particellare, che ha lo scopo di verificare se l’area di lavoro a contaminazione controllata segue i requisiti normativi previsti dalla EU GMP Annex 1 del 2008. Questo test dev’essere eseguito (conformemente a quanto riportato nella UNI EN ISO 14644-1 e nell’EU GMP AnTabella 1 – Apparecchiature utilizzate per le verifiche nex 1:2008) dopo che le velocità e i volumi d’aria siano stati verificati, così come l’integrità dei filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air filter), sistema di filtrazione ad elevata efficienza di fluidi (liquidi e gas) usato nelle sale operatorie e dopo che siano state eseguite le operazioni di pulizia. T_M  107


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Prima della prova, si verifica che tutte le parti della camera bianca che contribuiscono alla sua integrità operativa siano in corretto stato operativo e funzionanti, in conformità alle sue specifiche di prestazione. Successivamente si passa al calcolo del numero minimo dei punti di campionamento che, in accordo alla norma UNI EN ISO 14644:2016 “Camere bianche e ambienti controllati associati” – Parte I Classificazione della pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare”, tiene conto dell’area della camera. Dopo si passa alla suddivisione dell’area in tante “sotto aree”, di numero pari al valore calcolato in precedenza. All’interno di queste si determina il punto centrale, dove viene posizionata la sonda contatore di particelle. In base al numero medio di particelle che viene rilevato per quella camera bianca (media spazio-temporale), quest’ultima viene classificata secondo la Tab. 2, tratta dalla suddetta norma UNI. Tutte le concentrazioni sono da intendersi come cumulative; ad esempio, per la classe 5 le 10.200 particelle a 0,3 µm includono tutte le particelle di dimensioni uguali o maggiori di queste dimensioni.

e le strutture sanitarie in generale sono dominate da una complessità crescente, con l’utilizzo di apparecchiature sofisticate che, per il loro uso, richiedono al personale utente addestramenti mirati e supporti di tecnici (es: ingegneri, informatici) atti a preparare, predisporre e rendere operative le apparecchiature utilizzate. Inoltre l’evoluzione tecnologica, imposta anche da accelerazioni impresse nella cura e nel trattamento di patologie spesso complesse, richiede nuove e più complesse apparecchiature, capaci di fornire validi supporti a tutti coloro che, con il proprio ausilio, assicurano efficacia nell’attuazione del percorso di cura. Abbiamo, inoltre, l’ulteriore conferma del fatto che anche nella sanità la metrologia è fortemente presente e, con l’aumentare del livello tecnologico delle apparecchiature utilizzate per le cure, si crea la necessità di sviluppare competenza nel personale sanitario e in coloro i quali preparano, monitorano, manutengono strumenti sempre più complessi. Va inoltre detto che l’ausilio di tecnici specialisti, ai quali si accennava esemplificativamente prima, diventa determinante per il pieno successo delle terapie adottate. Infine, anche nel settore sanitario (sebbene non in maniera diretta per le strutture CONCLUSIONI ospedaliere, ma per coloro che predispongono e rendono operative le Questa breve testimonianza ci porta a apparecchiature da usare) l’accreditatrarre alcune conclusioni. Innanzitutto, mento di prove in accordo alla norma si constata sempre più che gli ospedali ISO/IEC 17025 sta diventando semTabella 2 – Classificazione delle camere bianche secondo UNI EN ISO 14644:2016

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pre più un’opportunità e una necessità, imposta anche dai capitolati di gara degli Assessorati regionali della Sanità e dalle ASL. L’ampliamento del raggio della competenza consente di perfezionare le procedure e le prassi operative adottate in questo delicato e vitale settore. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] UNI CEI EN ISO/IEC 17025: 2018 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura”. [2] UNI EN ISO 14644-1:2016 “Camere bianche ed ambienti controllati associati”. [3] CEI 60601 – Norme per la sicurezza dei prodotti medicali. [4] DGR n° 1688/2005 “Implementazione e sviluppo nelle aziende sanitarie di strumenti per la gestione del rischio clinico”. [5] Ambienti di lavoro, Camere bianche ed ambiente associato controllato – Gas anestetici: protossido d’azoto, Sevorano, Isofluorano, Desfluorano, Anidride Carbonica – UNI 12464-1:2021 “Luce e illuminazione dei posti di lavoro – Parte I – Posti di lavoro in interni”. [6] Temperatura dell’aria, temperatura media radiante, temperatura operativa, temperatura globotermometrica, asimmetria radiante, umidità relativa dell’aria, velocità dell’aria – UNI EN ISO 7726: 2002 “Ergonomia degli ambienti termici – Strumenti per la misurazione delle grandezze fisiche”. [7] Emissioni, flussi convogliati – Umidità – UNI EN 14790:2017 “Emissione da sorgente fissa – Determinazione del vapore acqueo nei condotti – Metodo di riferimento normalizzato. [8] UNI EN ISO 16911-1:2013 “Portata, velocità Emissioni da sorgente fissa – Determinazione manuale ed automatica della velocità e della portata di flussi in condotti – Parte 2: Sistemi di misurazione automatici. [9] XVI Convegno Nazionale AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici) – Aprile 2016 – Manuale per la sicurezza in sala operatoria – Raccomandazioni e check list – Ottobre 2009.


Rubrica a cura di Nicola DellÊArena

17025 Presentazione dei risultati Decima parte: Contenuto del documento finale

COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati. POSIZIONE DI ACCREDIA SULLÊETICHETTA

Per i laboratori di prova Accredia prevede la solita frase “si applica il requisito di norma”, ed è corretto che sia così. Per i laboratori di taratura Accredia, oltre alla laconica frase “si applica il requisito di norma”, aggiunge un requisito particolarmente e, a mio avviso, inutilmente lungo riguardo all’utilizzo del marchio Accredia. Riporto tutto ciò che di aggiuntivo richiede Accredia, sottolineando che esso può essere suddiviso in sei requisiti, anche se la maggior parte riguarda l’argomento “l’uso del marchio Accredia”. La prima cosa da dire è che questi sei requisiti sono previsti in un altro documento contrattualmente vincolante, il “Regolamento sull’uso del marchio Accredia RG-09”. Qualora non fossero stati previsti, avremmo dovuto riportarli nel Regolamento e non come ulteriori requisiti relativi al documento finale. La norma si occupa dei requisiti sull’intervallo di taratura, mentre Accredia tratta altri argomenti non pertinenti a tale intervallo. Il primo di questi recita: “È ammesso l’uso delle etichette con il marchio Accredia direttamente sullo strumento/ campione oggetto della taratura, a

Accredia chiede due cose: la ragione sociale e il numero di accreditamento LAT e il riferimento univoco al Certificato associato allo strumento/campione. Per semplicità basterebbe chiedere solo il riferimento al Certificato di taratura, che permetterebbe di risalire al resto. Questo per il semplice motivo che per alcuni strumenti lo spazio a disposizione è minimo. Le cose da riportare sono semplici e ovvie. Accredia chiede di riportare l’identificazione dello strumento e questo è basilare, anche per i laboratori non accreditati. I laboratori devono stabilire una sigla d’identificazione per tutti gli strumenti. Accredia chiede poi d’indicare la data della taratura. Per lo scopo a cui serve l’etichetta sarebbe stato più opportuno riportare la data della prossima scadenza. Riguardo al format non ho nulla da suggerire. Si può scegliere come si vuole: quadrato, rettangolare, circolare; su plastica o carta; grande o piccolo. La cosa più importante da rispettare è che l’etichetta sia collegata e faccia riferimento allo strumento. Il quarto requisito recita: “L’uso del marchio Accredia dev’essere conforme alle prescrizioni del Regolamento RG-09”. Aggiungo solo che è una cosa abnorme fare riferimento a un documento che è implicitamente richiamato dal requisito stesso. Tale requisito andrebbe eliminato da questo documento. Il quinto requisito afferma “Tali prescrizioni sono necessarie a garantire che la taratura sia eseguita da un’organizzazione accreditata in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018”. Questa frase è una constatazione e una dichiarazione d’intenti, piuttosto che un requisito da rispettare.

patto che tale taratura sia inclusa nello scopo di accreditamento”. Nulla da aggiungere, essendo lapalissiano che debba essere così. Ci sarebbe molto da meravigliarsi se Accredia consentisse l’impiego del marchio su attività non accreditate. Il requisito si applica e basta. Il secondo requisito impone: “Il marchio Accredia non dev’essere utilizzato/incollato sullo strumento/campione in modo indipendente dall’etichetta che lo identifica”. Cosa significa? Semplice, il marchio deve stare sull’etichetta. Espedienti, come quello di mettere l’etichetta sullo strumento tarato e il marchio su quello non tarato o addirittura fuori dallo scopo di accreditamento, possono capitare in tutte le migliori famiglie. Ma sarebbe bene non incappare in questo errore… Il terzo requisito impone: “Tale etichetta deve riportare almeno i campi di seguito elencati: 1) la ragione sociale e il numero di accreditamento del LAT; 2) l’identificazione dello strumento/campione; 3) la data della taratura; 4) il riferimento univoco al Certificato associato allo strumento/campione”. Queste informazioni sono ridondanti, rispetto a quelle da riportare sull’etichetta ed elencate, ad esempio, da Former: Responsabile Qualità - ENEA Accredia, che appaiono più che suffi- Casaccia - RETIRED cienti. ndellarena@hotmail.it T_M

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Sono frasi da lezioni o convegni e non vanno bene in un documento con il quale si trattano argomenti e requisiti da rispettare e applicare. Il sesto requisito afferma “La presenza dell’etichetta con marchio Accredia su di uno strumento/campione non implica che tale strumento/campione sia approvato da Accredia”. Anche questa frase è ovvia ed è una semplice constatazione dei fatti. Non c’è nulla da applicare. Ci sarebbe da chiedersi cosa significa “approvato da Accredia”, ma lo evito per quanto ho già scritto e dal momento che non c’è nulla di particolare da applicare. CONSIDERAZIONI GENERALI SUI REQUISITI SPECIFICI

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Analizzando i requisiti specifici si vede che quattro di essi (quasi tutti) sono uguali, e precisamente: 1) condizioni ambientali; 2) incertezza; 3) dichiarazione di conformità; 4) opinioni e interpretazioni. Mi chiedo se sia davvero

opportuno normalizzarli a parte e sot- procedura. Nella seconda parte “ove to il titolo “specifici”. necessario” ritorna il problema di chi stabilisce la necessità. La risposta è la solita: la norma, Accredia o il responCAMPIONAMENTO sabile del laboratorio. Ricordo che per rispondere a questo Il capitolo 7.8.5 è tutto dedicato ai requisito il laboratorio deve preparare requisiti specifici per il campionamen- una procedura e può seguire due strato. Il titolo è “Presentazione delle infor- de: 1) una procedura gestionale su mazioni relative al campionamento – tutto il campionamento; 2) in ogni sinrequisiti specifici”, ed è formato da un gola procedura tecnica, che abbia solo paragrafo suddiviso in sei alinee. bisogno di campionamento, riportare Il cappello introduttivo recita “ove il quello che la norma richiede sul camlaboratorio sia responsabile dell’attivi- pionamento. La procedura sarà aptà di campionamento, in aggiunta ai provata da Accredia in fase di accredirequisiti elencati al punto 7.8.2, i rap- tamento. porti emessi devono comprendere, ove La soluzione dipende dal numero di necessario per l’interpretazione dei prove a cui bisogna applicare il camrisultati, quanto segue” e continua con pionamento. Se solo una o due prove le 6 richieste. tra quelle per cui il laboratorio si accreIl cappello riporta due volte l’avverbio dita avesse necessità di un campiona“ove”, nel senso di condizione. Nella mento, converrebbe redigere la proprima parte “ove sia responsabile” è cedura tecnica di prova. Altrimenti chiaro. Il laboratorio di prova sa se ha conviene fare riferimento a un’unica bisogno di campionamento, in funzio- procedura gestionale generale. Natune del tipo di oggetto da sottoporre a ralmente il laboratorio è libero nella prova, e lo regolamenta in una sua sua scelta.

ANALIZZATORE DI POTENZA PRECISISSIMO! In occasione dell’evento A&T a Torino, dal 6 all’8 aprile 2022, Asita presenterà il nuovo PW8001 HIOKI, analizzatore di potenza con precisione di misura di altissimo livello: ±0,03% CA e ±0,05% CC, precisione a 50 kHz 0,2%. Massima precisione, massima flessibilità, elevato numero di canali di misura sono i punti di forza del nuovo analizzatore, che offre un’eccezionale precisione di misura non solo per 50/60 Hz, ma anche su un’ampia banda di frequenza, anche per CC e a 50 kHz: ciò gli consente di valutare accuratamente l’efficienza di conversione di potenza che spesso implica la misurazione di più frequenze. Lo strumento rileva accuratamente le fluttuazioni di potenza causate dalle commutazioni ad alta velocità. Prestazioni di campionamento 18 bit, 15 MHz. Resistenza al rumore (CMRR) 110 dB, 100 kHz. Un’unità PW8001 può essere equipaggiata fino a 8 canali di misura, consentendo analisi approfondite su apparecchiature con 8 punti di misura, come doppi motori e altre apparecchiature con più circuiti. Per gli ingressi di corrente si può scegliere fra un’ampia gamma di sensori amperometrici ad alta precisione ed elevata banda passante. Il PW8001 fornisce direttamente alimentazione ai sensori di corrente, impostando automaticamente il rapporto di scala appropriato: basta collegare i sensori e iniziare a effettuare misurazioni. L’analizzatore permette, inoltre, la correzione dell’errore di fase, caratteristica questa estremamente importante nelle misure di corrente in presenza di alte frequenze o basso fattore di potenza.

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Il PW8001 acquisisce automaticamente le caratteristiche di fase e le prestazioni di ciascun sensore di corrente, provvedendo alla correzione di fase con una risoluzione di 0,001°. PW8001 consente applicazioni in sicurezza anche sui sempre più presenti inverter ad alta tensione per impianti foto-voltaici; 1500 V DC CAT II / 1000 V DC CAT III. Presso lo stand E42 Asita presenta un’ampia gamma di strumenti e relativi accessori che consentono di fare misurazioni sempre più al passo con le esigenze di oggi. Con il marchio HIOKI, produttore giapponese di strumenti di misura dal 1935, Asita è in grado di proporre sempre lo strumento aggiornato ai più alti livelli di tecnologia per rispondere sempre alle nuove esigenze di misura che frequentemente si presentano ai tecnici di vari settori. Asita srl è un’azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di strumentazione elettrica ed elettronica di misura, che da oltre 40 anni distribuisce la strumentazione HIOKI in Italia. Asita è anche Centro di Taratura LAT nr. 109.

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Mario Savino

Storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) Quinta parte – Gli anni precedenti alla transizione

FIFTH PART: THE DIFFICULT TRANSITION YEARS The paper follows the first four parts of the history of GMEE (Group of Electrical and Electronic Measurements) published on Tutto_Misure. It refers to the years from 1991 to 1992 relevant to the second part of Luigino Benetazzo Presidence, with Andrea Taroni as secretary. Those years were the initial ones of the “Ruberti reform” of the Italian University and required many changes. This is the reason why also this fifth part of this story refers to Luigino Benetazzo Presidence. RIASSUNTO L’articolo è il seguito delle prime quattro parti della storia del GMEE (Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche) pubblicate su T_M. Fa riferimento agli anni che vanno dal 1991 al 1992, i secondi della presidenza del gruppo da parte di Luigino Benetazzo con Andrea Taroni come segretario. Quegli anni furono quelli iniziali della riforma Ruberti dell’Università italiana e richiesero molti cambiamenti. Questo è il motivo per cui anche la quinta parte di questa storia riguarderà la presidenza di Luigino Benetazzo. INTRODUZIONE

Come riportato nella quarta parte di questa storia, Luigino Benetazzo, è stato il terzo presidente del GMEE, con Andrea Taroni segretario. Gli anni della presidenza Benetazzo furono caratterizzati da così tante innovazioni che è stato necessario dedicarvi due puntate di questa storia. Nel seguito si racconta soprattutto dei problemi legati alle vicissitudini relative alla formazione dell’area di “Scienze e Ingegneria della Informazione”, con il passaggio del raggruppamento “Misure Elettriche ed Elettroniche” (MEE) dal settore I (industriale) all’area chiamata K (informazione). Allo scopo di chiarire le motivazioni culturali, e non solo accademiche, alla base di questa scelta è opportuno fare una precisazione. Prima della nascita del GMEE, gli insegnamenti di misure nelle Facoltà d’Ingegneria, come ricordato nelle parti precedenti di questa storia con le parole di Angelo Barbagelata, erano prevalentemente quelli di Misure Elettriche. Spesso le misure erano considerate competenze necessarie, ma

re gli orizzonti culturali del gruppo nella prospettiva di portare a compimento quel processo, tra le ragioni della sua nascita, di promozione della scienza delle misure anche in aree non strettamente elettriche. IL DIFFICILE CAMMINO VERSO LA TRANSIZIONE

Come si è visto nelle precedenti parti di questa storia, le attività del GMEE venivano concordate in seno al Consiglio Scientifico (CS) del gruppo. Era il luogo in cui si discutevano, talvolta anche animatamente, gli aspetti culturali, le linee verso cui indirizzare la ricerca e la didattica e anche aspetti più legati agli “affari correnti”, come ad esempio la ripartizione tra le varie sedi dei finanziamenti ricevuti dai progetti di ricerca comuni. Questi anni, densi di novità e trasformazioni, videro quindi un rapido susseguirsi di riunioni del CS, riunioni di cui si tenterà tra l’altro di fornire una sintesi. Il 12 aprile 1991 si tenne, nel Dipartimento di Elettronica del Politecnico di Torino, una di queste riunioni. La prima parte fu dedicata alla ripartizione dei fondi MURST PRIN 40% con le sedi di Roma, Brescia, Napoli e Firenze scelte per quell’anno, con l’assegnazione di più della metà dei fondi corrisposti dal Ministero: Bari (Savino 15 M£); Bologna (Mirri 12 M£); Brescia (Bussolati 38 M£); Firenze (Iuculano 38 M£); Milano Politecnico (Brandolini 15 M£); Napoli (Cennamo 38 M£); Padova (Benetazzo 15 M£, coordinatore); Palermo (Nuccio 15 M£); Pavia (Bossi 12 M£); Pisa (Moretti 10 M£): Roma “La Sapienza” (Zappitelli 38 M£); Torino Politecnico

ancillari ai diversi settori ingegneristici e quindi prive di quella “dignità” culturale di materia basilare, al pari per esempio dell’elettrotecnica, delle macchine e degli impianti elettrici, dell’elettronica, dei campi elettromagnetici e delle telecomunicazioni. La nascita del GMEE permise, grazie alla lungimiranza dei padri fondatori, di abbattere quelle strumentali barriere che avevano rallentato la diffusione della cultura metrologica, non solo nel settore elettronico-informatico ma anche all’interno della nostra nazione. L’unificazione con i pochi misuristi elettronici (in primis, con Luigino Benetazzo) e con i meccanici-termici in seguito, e il coinvolgimento degli Istituti Metrologici prima e dell’INRiM poi, hanno fatto sì che sempre più imprese e anche rappresentanti delle Istituzioni abbiano compreso l’importanza della cultura e delle competenze misuristiche come leva di sviluppo industriale ed elemento abilitante per competere nel mercato globale. La scelta del GMEE di entrare nella nuova area dell’Informazione, come si vedrà nelle pagine Politecnico di Bari che seguono, servì proprio ad allarga- mario.savino@poliba.it T_M

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va rafforzando nel Comitato dÊIngegneria del CUN la linea che avrebbe portato alla costituzione della cosiddetta area K, alla quale avevano chiesto di aderire non solo gli informatici di Scienze e d’Ingegneria, ma anche gli SSD nel campo dell’Ingegneria Elettronica e Informatica e anche i raggruppamenti di “Elettrotecnica”, “Sistemi Elettrici per lÊEnergia” e “Convertitori e azionamenti elettrici”. Le ragioni che questi ultimi settori adducevano a sostegno dell’inclusione nella nuova area erano di duplice natura. La prima faceva riferimento alle profonde radici culturali comuni alle due aree elettrica ed elettronica, testimoniate dall’esistenza di associazioni nazionali, quali ad esempio l’Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI), e internazionali, quali l’Institution of Electrical Engineers (IEE) nel Regno Unito (fondato nel 1889, diventato poi Institution of

Engineering and Technology IET nel 2006) e l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) negli USA. Il secondo motivo atteneva alle difficoltà che questi raggruppamenti avrebbero potuto incontrare nel permanere nell’area I (industriale), in quanto sarebbero stati fragile minoranza rispetto agli SSD di area meccanica. Di contro vi era una netta opposizione degli informatici di Scienze, che ritenevano che nell’area K potessero confluire solo quegli SSD che si interessavano della rappresentazione, dell’elaborazione automatica e della trasmissione dell’informazione. Consideravano gli SSD elettrici estranei a tale area e incompatibili con quelli d’Informatica (A051) e Cibernetica (A052), minacciando che altrimenti gli informatici di Scienze non sarebbero entrati nell’area K; questo era proprio ciò che gli informatici d’Ingegneria volevano evitare in tutti i modi possibili. Il problema fu a lungo dibattuto e, come si scriverà

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(Gorini 15 M£); Trieste (Mangiavacchi 15 M£); non furono finanziate le sedi di Salerno e Cagliari. Durante il CS Benetazzo chiese inoltre d’iniziare a pensare a possibili progetti per il nuovo PRIN 40%, in modo da decidere quello definitivo nel successivo CS. La maggior parte del CS fu dedicata al rinnovamento dei settori scientifico disciplinari (SSD) che avrebbero costituito i futuri raggruppamenti concorsuali. Infatti la legge 341 del 19 novembre 1990 prevedeva all’art. 14 che, entro due anni dalla sua entrata in vigore, gli insegnamenti universitari fossero raggruppati in SSD in base a criteri di omogeneità scientifica e didattica. Antonio Ruberti, l’allora ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, su proposta del Consiglio Nazionale Universitario (CUN), avrebbe formulato l’elenco degli SSD, inviandolo alle Facoltà interessate per acquisirne il parere. Si sta-

SIMULAZIONE MULTI-FISICA IN MOSTRA ALLA FIERA A&T 2022 Presentazione della nuova release 6.0 di Comsol Multiphysics a Torino (6-8 aprile, Oval Lingotto)

settori come l’irraggiamento termico e i modelli soggetti a un comportamento non lineare dei materiali strutturali. Con la versione 6.0 COMSOL promette di aumentare la produttività degli ingegneri, dei loro team e delle loro aziende nell’ambito della progettazione di prodotti, dello sviluppo di processi e della produzione. Alla nuova release del software è stato dedicato il COMSOL Day: Version 6.0, un evento internazionale online rivolto sia agli utenti esperti, sia a chi si avvicina per la prima volta al mondo della simulazione. Durante l’evento, che si è tenuto il 3 febbraio, i partecipanti hanno potuto scoprire tutte le novità incluse nel software e rivolgere domande direttamente ai technical product manager di COMSOL, senza muoversi dalla propria postazione.

Ad A&T 2022 COMSOL presenterà la nuova release del software di simulazione COMSOL Multiphysics®, lanciata alla fine del 2021. COMSOL Multiphysics è usato per la modellazione di sistemi multifisici in tutti i settori dell’ingegneria, della produzione e della ricerca scientifica, per comprendere, prevedere, innovare e ottimizzare progetti e processi di sviluppo dei loro prodotti. La versione 6.0, in particolare, introduce il Model Manager, un nuovo spazio di lavoro, integrato in COMSOL Multiphysics, che consente una gestione efficiente dei dati di simulazione e agevola la collaborazione tra diversi team di lavoro. Con la versione 6.0 viene introdotto anche l’Uncertainty Quantification Module. Si tratta di un nuovo prodotto aggiuntivo che utilizza metodi di progettazione probabilistica per quantificare l’incertezza nelle analisi e i margini di sicurezza predeterminati. La nuova versione introduce anche numerosi aggiornamenti alle funzionalità e agli altri prodotti già esistenti: ad esempio, apporta importanti miglioramenti ai solutori, con una Per scoprire tutte le novità della versione 6.0 di COMSOL accelerazione delle prestazioni di un fattore 10 in Multiphysics: visita la sezione dedicata sul sito web.

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N. 01 ; 2022 in seguito, costringerà il ministro Ruberti a porre la questione all’attenzione delle Facoltà d’Ingegneria nella lettera di accompagnamento all’elenco di SSD proposti dal CUN. Vi era anche un po’ di confusione a proposito degli insegnamenti “asteriscati”, ovvero presenti in più di un SSD, in quanto, in occasione della messa a concorso dell’insegnamento sarebbe stato necessario scegliere l’SSD di riferimento. Benetazzo si era informato sugli sviluppi dei lavori all’interno del CUN, sentendo sia Enrico Antonelli, presidente del Comitato d’Ingegneria e Architettura del CUN, sia Vito Svelto, altro componente del CUN. È opportuno premettere che la candidatura di Vito Svelto al CUN era stata sostenuta anche dal GMEE. Infatti in occasione delle elezioni CUN, durante la presidenza Rinaldi, il GMEE votò per la riconferma di Vito Svelto al quale i presidenti dei CdL del settore elettrico avevano contrapposto Francesco Gagliardi, professore di Impianti Elettrici all’Università di Napoli. La scelta, pur giusta, fu sofferta per molti componenti del GMEE, tra i quali chi scrive, a causa della stima e frequentazione assidua con Francesco, soprannominato “L’ingegnere filosofo”. Fu Svelto che riferì a Benetazzo di una larga convergenza nel CUN e nel CNST (Consiglio nazionale della scienza e della tecnologia) per la costituzione della nuova area K. L’assenso era stato non solo dei membri d’Ingegneria, ma anche di quelli di Matematica, come Alessandro Figà Talamanca (Roma), e di Fisica, come Bruno Preziosi (Napoli). Svelto raccontò dell’opposizione degli informatici di Scienze ai settori elettrici, per cui considerava difficile l’inclusione anche solo di “Elettrotecnica”, mentre pensava si potessero fugare le riserve, dovute alla storica valenza elettrica, su “Misure elettriche ed elettroniche” e quelle, causate dalle implicazioni matematiche ed economiche, su “Ricerca operativa”. Suggerì anche a Benetazzo d’inviare al più presto un documento in cui si manifestasse la volontà o meno di aderire alla nuova area da parte del GMEE. L’urgenza derivava dal fatto che il CUN aveva impo-

sto il termine del 6 giugno per avanzare le proposte da inviare alle Facoltà, anche se poi questo termine fu rinviato, prima a settembre di quell’anno e poi ad aprile del 1992. A ogni buon conto, a nome del GMEE, Benetazzo inviò, il 2 maggio 1991, ad Antonelli e a Svelto una lettera in cui comunicava l’unanime decisione dei componenti del GMEE di aderire alla nuova area “Scienze e Ingegneria dell’Informazione”, anche se lamentava la breve istruttoria e la mancanza di momenti di riflessione, necessari per una partecipazione condivisa dei potenziali aderenti. Nella lettera si sottolineava anche la disponibilità all’adesione a un eventuale costituendo gruppo elettronico-informatico, scelta già operata dal GMEE nell’ambito della riorganizzazione dei Gruppi CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e si evidenziava come, sempre più, i sistemi di misura fossero computerizzati, automatizzati e interconnessi con altri sistemi informativi, per cui non vi era alcun dubbio che le attività di ricerca del GMEE rientrassero culturalmente nella costituenda area K. Per rafforzare la presenza dell’SSD MEE nella nuova area fu nominata una commissione di coordinamento tra il Gruppo CNR del CCTE (Componenti, Circuiti e Tecnologie Elettroniche) e il GMEE, composta da Benetazzo, Taroni e Savino per il GMEE e Vincenzo Pozzolo del Politecnico di Torino (presidente del CCTE), Cova (MI Politecnico) e Pellegrini (PI) per il CCTE. Benetazzo insieme con Carlo Offelli avrebbe partecipato dal 16 al 17 giugno a San Felice Circeo alla riunione annuale del CCTE. In assenza del segretario Andrea Taroni, coordinatore del gruppo di lavoro GMEE sul diploma, Benetazzo riferì di due riunioni, tenutesi rispettivamente a Bologna (indetta da Marchetti per i CdL industriali, in cui c’era stato apprezzamento per il diploma in “Ingegneria della qualità” proposto dal GMEE) e a Milano (indetta da Svelto, in cui si erano riportati gli orientamenti prevalenti della commissione ministeriale del MURST sul diploma universitario, presieduta da Rodolfo Zich, allora rettore del Politecnico di Torino;

l’indicazione era relativa all’istituzione di tre tipi di diplomi, rispettivamente in Elettronica, in Telecomunicazioni e in Informatica e Automatica). Visto il notevole interesse per il dodicesimo Congresso Mondiale IMEKO, che si sarebbe tenuto quell’anno dal 5 al 10 settembre a Pechino in Cina, seguito dal 12 al 14 dello stesso mese da un Simposio del TC7 a Kyoto in Giappone, si avanzò la proposta, risultata poi difficilmente praticabile, di organizzare un viaggio comune tra tutti i potenziali partecipanti italiani (cosa che era riuscita a Zingales in occasione dell’ottavo Congresso mondiale IMEKO a Mosca nel 1979). Dal 14 al 16 maggio 1991 si svolse ad Atlanta, GA, USA, l’IMTC su “Enhancing Productivity with Instrumentation and Measurement Technologies”. È degno di nota l’incremento della presenza di articoli di italiani al congresso sul totale dei 147 lavori presentati: Bari (G. Andria, M. Savino, A. Trotta); Brescia (D. Marioli, E. Sardini, A. Taroni); Milano (M. Carminati, F. Castelli, G. D’Antona, A. Ferrero, A. Gandelli, R. Ottoboni, V. Piuri); Padova (C. Offelli, D. Petri); Trieste (A. Boscolo, C. Mangiavacchi, F. Russo). La Fig. 1 mostra alcuni dei partecipanti del GMEE, durante una pausa dei lavori.

Figura 1 – Da sinistra a destra: Arnaldo Brandolini, Dario Petri, Amerigo Trotta e Mario Savino all’IMTC di Atlanta

Il 20 maggio 1991 Vittorio Cecconi (Palermo), che aveva sostituito Zingales nel coordinamento dell’area elettrica per la ripartizione dei fondi PRIN 40%, convocò a Roma un’Assemblea dei ricercatori dell’area; all’OdG, T_M  113


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za del tutore, introdotto dalla Legge 341/90, con gli obiettivi sia di orientare e assistere gli studenti lungo tutto il corso degli studi, rendendoli attivamente partecipi del processo formativo, sia di rimuovere potenziali ostacoli che non ne permettessero una proficua frequenza dei corsi. Erano i prodromi di quel processo che, dopo qualche anno, avrebbe portato il diploma a essere apprezzato da molte aziende. L’Università si dimostrò capace di legare i contenuti del diploma alle esigenze del mondo industriale, facilitando l’accesso al lavoro da parte dei diplomati, attraverso il superamento della divaricazione tra cultura universitaria e attività produttive. Per discutere più diffusamente sui nuovi raggruppamenti, l’Assemblea, contrariata dall’orientamento che si stava delineando per gli SSD

elettrici nel Comitato consultivo d’Ingegneria del CUN, decise di riconvocarsi sempre a Roma il 21 giugno dello stesso anno per motivare le ragioni della contrarietà. LÊINCLUSIONE DI MISURE E LÊESCLUSIONE DI ELETTROTECNICA

Il successivo CS del GMEE si tenne a Como nella mattina del 13 giugno, prima della X Giornata della Misurazione (GdM), durante la quale, nel pomeriggio e nel giorno successivo, vi fu un ampio e libero dibattito inerente a due interessanti relazioni su “La determinazione dell’incertezza delle misure” (G.B. Rossi) e su “I problemi epistemologici della misurazione” (F. Barone).

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oltre alla ripartizione dei fondi 40%, erano previsti il diploma universitario e i raggruppamenti concorsuali. Per il diploma si condivise la proposta avanzata dalla commissione presieduta da Rodolfo Zich ossia, nel settore Industriale, di un diploma in Ingegneria Elettrica, con l’invito alle singole sedi a impegnarsi ad avviare l’iter perché l’attivazione potesse partire già nell’anno accademico successivo. Si ritenne auspicabile che fossero i docenti con maggiore esperienza a insegnarvi. Sulla possibilità di attivare i diplomi in sedi decentrate, si esortò a controllare la possibilità d’impiego di docenti esperti, disponibili agli spostamenti, per evitare un declassamento della didattica che avrebbe potuto comportare, come conseguenza, l’immissione nel mercato del lavoro di figure professionali poco qualificate. Si auspicò fortemente la presen-

I GUASTI DEI DISPOSITIVI ELETTRICI: UNA QUESTIONE TALVOLTA SOTTOVALUTATA La corrente elettrica ha una caratteristica molto particolare: non si vede. Questo talvolta porta a sottovalutarne gli effetti, soprattutto quando magari anche persone esperte, per lavoro, progettano e realizzano circuiti elettronici ove i valori di potenza in gioco sono mediamente molto bassi. Ebbene si può rimanere sconcertati da come anche correnti di guasto di poche centinaia di ampere, tipiche di utenze domestiche, possano avere effetti devastanti sui circuiti, creando esplosioni e fiamme. Quando poi le correnti in gioco salgono ulteriormente, come le correnti di guasto nelle reti industriali che superano i 10 kA, i fenomeni sono assolutamente distruttivi. L’analisi dei circuiti e la comprensione delle dinamiche possibili di guasto sono un requisito essenziale richiesto dalle norme per far sì che i costruttori possano immettere sul mercato prodotti sicuri. Presso INTEK si può trovare un laboratorio di corto circuito in grado di analizzare queste situazioni. Il sistema di acquisizione delle correnti, tarato presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, è garanzia di qualità e la possibilità di posizionare diversi tipi di sonde offre la possibilità ai clienti di studiare nei dettagli le

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dinamiche dei guasti. Tutto questo si può fare rimanendo protetti dietro a vetri blindati e con la certezza che, anche in caso di fallimento del test, l’infrastruttura del laboratorio, unita alla sapiente progettazione, garantisce condizioni di completa sicurezza. CLICCA QUI per approfondire.


N. 01 ; 2022 Piace far notare questa unità di luogo e di tempo che caratterizza il dibattito sugli aspetti fondazionali della scienza delle misure e il dibattito, di pari valenza culturale, sulle migliori strategie per dare visibilità alla disciplina. Durante il CS Benetazzo diede le informazioni relative ai Gruppi CNR, in cui stava prevalendo l’ipotesi di un unico gruppo di area elettronicoinformatica, al quale avrebbe aderito il GMEE. Per quanto atteneva ai nuovi raggruppamenti concorsuali, era stata decisiva una riunione dei presidenti dei gruppi dell’area dell’Informazione convocata da Svelto, il quale, con l’appoggio determinante di Pozzolo, aveva perorato l’accettazione del Settore scientifico disciplinare Misure Elettriche ed Elettroniche (SSD MEE) nell’area K; la proposta era stata poi accettata da tutti. Altrettanto non era avvenuto per l’Elettrotecnica, né per gli altri SSD elettrici. In quello stesso giorno, il 13 di giugno, era stata resa nota la proposta del Comitato consultivo d’Ingegneria del CUN relativa alla nuova area K, che avrebbe assunto il nome di “Scienze e Ingegneria dellÊInformazione”; avrebbe annoverato all’incirca 350 professori ordinari e 230 professori associati e in essa sarebbero confluiti i seguenti raggruppamenti: Informatica (A051); Cibernetica (A052); Sistemi di elaborazione dellÊInformazione (I250); Automatica (I240); Bioingegneria Elettronica (I261); Campi Elettromagnetici (I220); Elettronica applicata (I210); Misure Elettriche ed Elettroniche (I200); Telecomunicazioni (I230). Non sarebbe stata inclusa anche “Ricerca Operativa” (A042). Il Consiglio GMEE unanime manifestò la propria soddisfazione, ringraziando Luigino Benetazzo per l’impegno profuso nel perseguimento dell’obiettivo. Il 21 giugno 1991 si riunivano a Roma presso il Dipartimento di Energia Elettrica in via delle Sette Sale, convocati sempre da Cecconi, i ricercatori del settore elettrico che, come anticipato precedentemente, sottoponevano al Comitato consultivo d’Ingegneria del CUN la richiesta dell’inclusione dei raggruppamenti elettrici nella nuo-

va area K, la cui costituzione era condivisa. Le ragioni addotte per l’inclusione erano quelle antecedentemente indicate, basate sui forti legami culturali, attinenti in modo prevalente o significativo alla fenomenologia elettromagnetica, con la maggior parte degli SSD previsti all’interno della nuova area K. Nel caso di mancata accettazione della richiesta, si chiedeva almeno l’inclusione nella nuova area del raggruppamento di “Elettrotecnica”, che il comitato aveva inserito nell’area industriale, etichettandola I17X. A seguito di questa istanza, Antonelli promise che si sarebbe tenuta il 16 ottobre a Milano una riunione congiunta dei raggruppamenti elettrici, elettronici e informatici insieme con Svelto, riunione che poi fu rinviata all’11 dicembre a Roma, ospiti di Figà Talamanca. Ci vollero vent’anni perché le aspettative del settore elettrico fossero parzialmente soddisfatte. Per non tenere il lettore troppo a lungo nell’incertezza, si anticipa qui brevemente la conclusione, che arrivò con il rinnovo dei rappresentanti d’Ingegneria all’interno del CUN: perché la Storia la fanno le donne e gli uomini, e si dice anche che il tempo è galantuomo. Negli anni successivi al 1991 si ebbero notevoli modifiche all’organizzazione dei raggruppamenti concorsuali. Nel 2000 le denominazioni degli SSD furono modificate e “Misure Elettriche ed Elettroniche”, da K10X, divenne INGINF/07. Nel 2010 la Legge n. 240 (la cosiddetta legge Gelmini) richiese agli Atenei nuovi Statuti e nuovi assetti organizzativi. Con i Decreti Ministeriali n. 336 del 29 luglio 2011 e n. 855 del 30 ottobre 2015, i 383 SSD furono suddivisi in 14 Aree contenenti 86 Macro Settori Concorsuali (MSC), comprendenti 190 Settori Concorsuali (SC). Ebbene, nell’Area 09 “Ingegneria Industriale e dell’Informazione” fu annoverato il Macrosettore 09/E “Ingegneria Elettrica, Elettronica e Misure”, che attualmente comprende, insieme con l’Elettronica e le Misure Elettriche ed Elettroniche, dell’ex area K ora denominata INGINF, anche gli SSD dell’Elettrotecnica, dei Sistemi Elettrici per l’Energia e dei Convertitori e azionamenti elettrici

appartenenti all’area Industriale, attualmente indicata con l’acronimo ING-IND. Con la creazione dell’Area 09, unificando l’ingegneria industriale e l’ingegneria dell’informazione, si è abbattuta una prima barriera culturale del tutto anacronistica. È degna di nota anche, nell’MSC 09/E, la presenza del settore concorsuale 09/E4 comprendente i due SSD “Misure Elettriche e Elettroniche” (ING-INF/07) e “Misure Meccaniche e Termiche” (ING-IND/12). Anche questo è un primo passo verso l’aggregazione di tutti i settori che si occupano di metodologie sperimentali proprie della scienza e della tecnologia delle misurazioni nei diversi campi applicativi; aggregazione tanto auspicata sia dai componenti del GMEE sia dai partecipanti alla Giornata della Misurazione, fino dalla costituzione di tali istituzioni. LÊAVVIO DELLÊINRIM

L’attuazione del MEC (Mercato Europeo Comune, poi diventato Mercato unico dell’Unione europea) era prevista per il 31 dicembre 1992, data tassativamente indicata nell’Atto unico europeo del 1986. La sua istituzione avrebbe comportato in Europa una più facile circolazione delle merci, purché contrassegnate con il marchio CE. Questo richiedeva un efficiente sistema di certificazione di conformità alla normativa europea dei prodotti italiani e quindi Istituti Metrologici capaci di fornire un efficace servizio alle imprese. Il Ministro Ruberti si “accorse” dell’anomalia tutta italiana di avere due distinti Istituti Metrologici e avviò quello che sarà il lungo iter per arrivare alla loro unificazione. L’IEN (Istituto Elettrotecnico Nazionale) “Galileo Ferraris” era stato fondato nel 1934, con regio decreto-legge del 4 ottobre, convertito nella legge n. 762 dell’11 aprile 1935, ed era dedito alla metrologia elettrica, di tempo e frequenza, ottica e acustica e allo studio dei materiali. L’Istituto di Metrologia “Gustavo Colonnetti” (IMGC), interessato alla metrologia e alla ricerca di base sulle misure meccaniche e termiche, era nato nel 1968 nell’ambito T_M  115


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del CNR, inglobando sia l’Istituto Dinamometrico (fondato nel 1956 e diretto da Colonnetti, che in quell’anno aveva lasciato la presidenza del CNR), sia l’Istituto Termometrico (fondato nel 1957). L’IEN aveva trasferito i suoi laboratori da Corso Massimo D’Azeglio 42, sua sede storica di Torino, in Strada delle Cacce 73, zona Mirafiori Sud, sul terreno dell’ex aeroporto di Mirafiori. La nuova sede si trovava accanto a quella dell’IMGC, nel parco che negli anni Settanta del secolo scorso il Comune di Torino aveva dedicato a Gustavo Colonnetti. I due Istituti erano ubicati, quindi, uno accanto all’altro, ma separati da un lungo muro dotato solo di una piccola porticina di passaggio. Il 16 luglio 1991 fu emanato da parte del MURST il decreto di costituzione della Commissione per la promozione del coordinamento delle attività metrologiche nazionali, coordinata da Rodolfo Zich, che fu anche nominato Commissario Straordinario dell’IEN, carica che ricoprì dal 1991 fino al 1993. Bisognerà aspettare più di dieci anni perché fosse decretato, con il D.Lgs 21.1.2004, n. 38 (a norma dell’articolo 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137), lo scorporo dell’IMGC dal CNR e la sua fusione con l’IEN Galileo Ferraris nell’Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRiM). Ci vollero altri dieci anni perché nel 2014, con la nomina di Zich a Commissario Straordinario dell’INRiM, si avesse il trasferimento degli immobili dell’ex Istituto IMGC del CNR all’INRiM. IL CONGRESSO IMEKO DI PECHINO, IL WORKSHOP SULLE MISURE DI POTENZA E IL SEMINARIO DI UDINE

Dal 5 al 10 settembre 1991 si tenne il XII IMEKO World Congress, per la prima volta in Cina, a Pechino. Erano tempi di forti stravolgimenti politici, Mikhail Gorbaciov, l’ultimo segretario generale del PCUS stava per sciogliere l’Urss (il che avvenne l’8 dicembre di quell’anno); la Cina con la presidenza di Yang T_M  116

Figura 2 – Da sinistra a destra: Mikhail Gorbaciov, Yang Shangkun, Deng Xiaoping

Shangkun e l’influenza di Deng durante una pausa dei lavori. Xiaoping (pioniere della riforma Dal 10 al 12 settembre si tenne a economica cinese), in quel periodo si Como, presso Villa Olmo, il primo stava aprendo al libero mercato inter- Workshop su “Power Definitions and Measurements under non sinusoidal nazionale (si veda la Fig. 2). Sia consentita una nota spiritosa: Giu- conditions”, organizzato da Arnaldo seppe Zingales, in quell’occasione Brandolini e Gian Luigi Furioli, incoming President dell’IMEKO, du- rispettivamente presidente e segretarante la cerimonia di apertura dei la- rio del North Italy Chapter dell’IEEE vori del Congresso lamentò l’inconve- I&M Society, con la supervisione tecniniente che non gli era stata recapitata ca di Alessandro Ferrero e la segretela valigia all’aeroporto e questo non ria di Roberto Ottoboni e Alessandro gli aveva permesso di cambiare abbi- Gandelli. Alla riunione parteciparono 13 fra i gliamento. La partecipazione italiana al Congres- maggiori esperti mondiali delle reti di so fu nutrita (seconda solo a quella potenza in regime non sinusoidale e cinese) con 53 partecipanti, dei quali gli atti furono poi pubblicati sul n. 1 del 25 erano componenti del GMEE: 1993 delle European Transactions on Caciotta, Mirri, Menchetti, Trotta, Savi- Electrical Power (ETEP), interamente no, D’Apuzzo, Benetazzo, Sacerdoti, Mari, Sardini, Minoni, M. Savastano, Micheletti, Landi, Daponte, Betta, Cennamo, Zingales, Offelli, Petri, Gorini, Ferraris, Parvis, Sartori, Brandolini. Durante il Congresso vi furono due sessioni dedicate alle misure elettriche (TC4) con una relazione introduttiva di A. Fiok e J. Weiler. La Fig. 3 mostra alcuni dei Figura 3 – Da sinistra a destra: Marco Parvis, Mario Savino, partecipanti del GMEE Dario Petri, Luigino Benetazzo, Franco Ferraris, Italo Gorini, Carlo Offelli, Domenico Mirri, Maurizio Caciotta nella Piazza Rossa


N. 01 ; 2022 dedicato agli articoli presentati al Workshop. Dal 9 all’11 ottobre 1991 in piazza Garibaldi, presso il Palazzo del Torso, sede del CISM (Centro Internazionale di scienze meccaniche) a Udine, si svolse, in collaborazione con il gruppo di lavoro “Statistica per la Tecnologia e la Produzione” della Società Italiana di Statistica, il programmato Seminario sulle “Metodologie statistiche per il trattamento delle misure”, coordinato da Michele Gasparetto, che aprì i lavori con una breve introduzione, e da Gaetano Iuculano, autore anche di una relazione. Il seminario di Udine ha rappresentato la prima iniziativa comune del GMEE e dell’MMT, nel tentativo di favorire un’osmosi tra i due gruppi nel rispetto delle proprie identità. Era il primo passo verso quel progetto ambizioso di aggregare tutti i Gruppi e gli Istituti operanti nel campo delle misure per arrivare alla costituzione di un’Associazione dei Metrologi e Misuristi Italiani (AMMI). Dovranno passare quasi vent’anni prima che il GMEE e l’MMT diano seguito a questo progetto, organizzando congiuntamente la loro riunione annuale e individuando anche temi di ricerca condivisi. Quelli di Udine furono tre giorni d’intensa attività, con nove relatori invitati (“La misurazione e la misura”, S. Sartori; “Introduzione alle discipline statistico-probabilistiche”, D. Costantini; “I test statistici”, G. Zingales; “L’incertezza delle misure”, A. Giussani; “Cause dell’incertezza di misura”, G.B. Rossi; “Il concetto di stima e la sua applicazione alle misure”, G. Picci; “Analisi della varianza”, G. Iuculano; “La programmazione degli esperimenti”, R. Levi; “Problemi di calcolo nelle stime ai minimi quadrati”, G. Forlani). Vi fu una buona partecipazione, tra relatori e uditori, con un nutrito numero di cultori della materia, provenienti sia dall’Università sia dagli Enti Metrologici, oltre che dall’industria. Italo Gorini fu l’organizzatore e il moderatore di un’interessante Tavola Rotonda su “Le incertezze, il loro comportamento e le loro cause”, con la partecipazione in ordine d’intervento di D. Costantini, E. Arri, L. Gonella, S. Sartori, A. Giussani e G.B. Rossi.

LA COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE DIDATTICA PERMANENTE

Prima del Seminario si era tenuto nel pomeriggio dell’8 ottobre, sempre a Udine presso il CISM, un CS. Benetazzo presentò una dettagliata relazione sull’attività svolta nel biennio ’90-’91 e comunicò l’elezione di Zingales a presidente dell’IMEKO, invitando tutti alla piena collaborazione per l’organizzazione del Congresso Mondiale IMEKO che si sarebbe tenuto a Torino nel 1994. Il CS diede mandato a Benetazzo di sostenere, nelle riunioni ufficiali alle quali avrebbe partecipato, l’inclusione nell’area K dei settori “elettrici” che ne avessero fatto domanda. In merito ai rapporti GMEE-CCTE, Benetazzo chiese la collaborazione di Gorini e Taroni per individuare le possibili forme di collaborazione scientifica e per attivare iniziative culturali di comune interesse. Il CS di Udine assunse una particolare importanza in quanto, su sollecitazione di Gorini, fu costituita una Commissione Didattica permanente, composta da Brandolini, DÊApuzzo, Ferraris, Mirri, Savino e Taroni, con i compiti, oltre che di monitorare l’andamento dei Diplomi nelle diverse sedi del GMEE, di “proporre le ipotesi di azione ritenute più opportune, attuare quanto deciso in merito dal CS o, annualmente, dall’Assemblea nella sua riunione plenaria” (erano i prodromi di ciò che avrebbe poi dato vita al permanere di una Commissione Didattica e all’istituzione di una Commissione di Coordinamento del GMEE). La prima riunione della Commissione Didattica permanente si tenne a Bologna il 9 gennaio 1992, presieduta da Benetazzo, con la nomina di Taroni a coordinatore. Si individuarono 10 temi di discussione: 1) Area K; 2) Organizzazione del Convegno di Firenze; 3) Diplomi; 4) Insegnamenti di Misure nei CdL; 5) Nuovi ordinamenti in Ingegneria; 6) Iniziative internazionali; 7) Normativa e riferimenti metrologici; 8) Nuovi argomenti di ricerca; 9) Indirizzi per la pianificazione didattica nazionale; 10) Statistica, eventuale inserimento di un insegnamento nel settore MEE. Si trattarono solo i punti 2, 3 e 8. Per il con-

vegno di Firenze si individuarono possibili tematiche e relativi relatori. Per i Diplomi si assunse l’impegno di monitorare la situazione nelle diverse sedi. Tra i nuovi argomenti si individuò quello del “Total Quality Control”, con l’organizzazione di una Tavola Rotonda da tenersi a Padova nel mese di aprile, presso la NECSY (Network Control System S.p.A. Gruppo STET) di cui Benetazzo era stato presidente dal 1987. Una seconda riunione si tenne il 10 febbraio a Milano e una terza il 29 febbraio, prima dell’inizio del CS di Napoli. In tali riunioni si assunse l’impegno di effettuare una prima ricognizione a livello nazionale delle sedi in cui erano presenti iniziative didattiche riguardanti le misure; inoltre, per quanto riguardava i programmi dei corsi di misure di carattere generale, la commissione, pur nel rispetto della libertà d’insegnamento, decise che fosse opportuno fornire indicazioni sui contenuti minimi ritenuti necessari per ciascun insegnamento annoverato nel raggruppamento. Tra i tanti impegni di Luigino Benetazzo piace ricordare la relazione dal titolo “Lineamenti evolutivi delle misure elettroniche”, che tenne, su richiesta di Domenico Mirri, in ricordo del professore dell’Università di Bologna Gian Paolo Dore, autore con Vittorio Modoni di diversi libri di Misure Elettriche. La manifestazione si svolse a febbraio a Bologna, in occasione della presentazione del libro nel quale furono riprodotte le dispense del corso di Misure Elettroniche, tenuto da G. Paolo Dore.

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alla relazione di Taroni sull’operato della Commissione didattica e sul faticoso iter di costituzione dell’Area K, confermando sia la piena adesione del GMEE sia tutte le altre decisioni in merito, assunte nei precedenti CS. Infine, Benetazzo ricordò che a ottobre avrebbe lasciato la presidenza a Taroni ed era quindi necessario nominare il nuovo segretario del GMEE.

Udine Gorini, allora segretario dell’IMEKO TC4, il quinto Simposio su “Electrical Measuring Instruments for Low and Medium Frequencies”, organizzato da W. Wehrmann, membro austriaco del TC4. La presidenza di Adam Fiok aveva comportato una gamma più ampia di tematiche e ciò, insieme all’attrattività della sede, determinò un aumento di relazioni presentate, pari quasi a cento. INCONTRI INTERNAZIONALI Adam ampliò lo spettro di frequenza E TAVOLA ROTONDA delle tematiche di misura d’interesse PRESSO LA NECSY del TC4, integrando quelle tradizionali come le misure elettriche, magnetiche Dall’8 al 10 aprile 1992 si tenne a ed elettrostatiche. Vienna, come aveva preannunciato a Dal 12 al 14 maggio 1992 si svolse

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Il 29 febbraio 1992 si tenne un CS presso il CRIAI (Consorzio Campano di Ricerca per l’Informatica e l’Automazione Industriale) a Portici (NA), ospiti di Antonio Langella. Benetazzo riferì delle iniziative relative all’insegnamento a distanza, contemplato nella riforma Ruberti, e in particolare del Consorzio Nettuno, di cui fu eletto Zich come presidente, ma questo è un argomento che sarà trattato nelle prossime parti di questa storia. Riferì anche che Ferrero stava organizzando un Convegno ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana Per L’Automazione) su “Nuove tendenze nei sistemi integrati di misura”. Il CS diede l’adesione ufficiale del GMEE plaudendo all’iniziativa. Si passò poi

30 ANNI AI VERTICI DELLA METROLOGIA TECNICA E LEGALE Il laboratorio metrologico CIBE è da oltre 30 anni punto di riferimento in Italia e in Europa nell’ambito della metrologia tecnica e legale. Grazie all’ampia gamma di servizi e soluzioni offerte, è in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi azienda, tra cui quelle manifatturiere, chimiche e farmaceutiche, automotive e i laboratori di analisi ambientali, di prova e di taratura. Il laboratorio CIBE è specializzato nell’esecuzione di prove, tarature e certificazioni di masse, pesiere e strumenti per pesare. È centro LAT (Laboratorio Accreditato di Taratura), accreditato da Accredia per la taratura di masse e strumenti per pesare: tale accreditamento attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità del laboratorio e conferisce valore e affidabilità ai certificati rilasciati sul mercato. CIBE vanta un’ampia gamma di prodotti che si contraddistingue in tutta Europa per la qualità e la robustezza dei materiali utilizzati. I pesi campione (disponibili fino alla classe di precisione E1 e confor-

mi alla direttiva OIML R 111), realizzati completamente in acciaio INOX amagnetico, sono adatti per tutti gli usi in metrologia e nel settore industriale. Per una loro univoca identificazione, CIBE offre inoltre un innovativo servizio di marcatura laser a richiesta; in questo modo si previene anche l’eventuale confusione di masse aventi lo stesso valore nominale. La gamma include, inoltre, masse di grossa portata, realizzate in ghisa o acciaio verniciato, particolarmente indicate per la taratura di pese a ponte e impianti di alta capacità. Leader fra i laboratori italiani nell’ambito delle attività di formazione e consulenza in campo metrologico, CIBE organizza periodicamente corsi e webinar online per promuovere e divulgare il corretto aggiornamento in materia di pesatura e metrologia tecnica e legale, nel pieno rispetto delle normative vigenti. Per rimanere aggiornato sui prossimi appuntamenti, per consultare la tabella di accreditamento del laboratorio e per scoprire tutti i prodotti e servizi di CIBE, visita il sito internet www.cibelab.it.

CO2: LA VERA SOLUZIONE “VERDE” PROPOSTA DA CTS Nell’ambito della simulazione ambientale (parliamo, nello specifico, di camere climatiche), i recenti regolamenti sui gas stanno ponendo ai produttori nuove sfide progettuali, in particolare per le apparecchiature che devono lavorare a basse temperature. I problemi principali sono posti dagli impianti a “doppio stadio”, ovvero dotati di due circuiti frigoriferi che lavorano “in cascata”. Per i clienti che necessitano di eseguire test a -40 °C, ma con un buon “margine” (componenti di massa importante, e/o che emettono calore), CTS propone circuiti frigoriferi che presentano un “secondo stadio” caricato a C02. Questa soluzione permette una velocità di raffreddamento rapidissima (parliamo di una discesa “lineare”) fino a -40 °C, senza quindi il classico appiattimento della curva in prossimità del limite del campo di lavoro. La temperatura finale di esercizio di questi impianti è -48°C. È una soluzione ideale per i test in ambito Automotive.

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Alcuni vantaggi di un impianto a CO2: – ha un GWP equivalente a 1 e, per definizione, è il gas refrigerante in assoluto più ecologico; – è un gas economico e di facile reperibilità; – la componentistica (compressore, tubazioni, valvole) è in commercio da decenni e ampiamente collaudata, quindi si tratta di una soluzione tecnicamente sicura; – non è necessaria una ricerca perdite periodica; – mette al riparo da eventuali ulteriori restringimenti normativi EU (ad esempio, un possibile futuro abbassamento del livello di GWP consentito). Le soluzioni CTS sono distribuite in Italia da CRIOCLIMA srl.


N. 01 ; 2022 al Meadowlands Hilton Hotel di New York, USA, l’IMTC su “Smart People, Smart Instruments, Smart Measurements”. È degno di nota l’incremento della presenza di articoli di italiani al congresso: sul totale dei 142 presentati, il 10% fu di componenti GMEE. Agli autori di Bari, Milano, Padova e Trieste, citati nel precedente IMTC, si aggiunsero quelli delle sedi di Cassino-Salerno (A. Bernieri; G. Betta; A. Pietrosanto); BolognaFirenze (D. Mirri; G. Iuculano; A. Menchetti; F. Filicori; M.A. Catelani); Cagliari (E. Arri; F. Mocci; M. Tosi); Palermo (Nuccio); Napoli (F. Cennamo; P. Daponte; M. Savastano); Padova (L. Benetazzo; C. Narduzzi; M. Bertocco). Il pomeriggio del 9 aprile 1992 si tenne, presso l’auditorio della NECSY a Padova, la preannunciata Tavola Rotonda sui problemi attinenti alla Qualità, organizzata dalla Commissione Didattica. Dopo una breve introduzione di Benetazzo, il presidente nazionale dell’AICQ (Associazione Italiana per la Cultura della Qualità), Dr. Giovanni Mattana, tenne un’interessantissima relazione sul tema “Come misurare la Qualità oggi” sottolineando la necessità, imposta dal mercato globale, d’investire nella qualità dei prodotti e dei processi di produzione (prioritario su tutto), per esempio incentivando le imprese a migliorarla, come stava facendo negli USA George H.W. Bush (che a novembre di quell’anno perse le elezioni presidenziali, vinte da Bill Clinton); una foto dei due candidati è riportata nella Fig. 4. Alla relazione di Mattana seguì quella del responsabile della Qualità in NECSY, Ing. Bruno Pesavento, che illustrò le attività svolte nell’azienda soffermandosi sugli aspetti del Total Quality Control.

Figura 4 – Da sinistra a destra George H.W. Bush e B. Clinton

nicò l’attivazione dal primo novembre 1992 dei corsi di Diploma, i quali avrebbero avuto bisogno di risorse, in termini di persone e mezzi, non sempre disponibili. Su richiesta di Gaetano Iuculano si discusse dell’inserimento di un corso di statistica nel raggruppamento Misure e si rinviò la decisione al CS del giorno dopo. La mattina dell’11 giugno si tenne a Como un CS GMEE, prima della XI GdM in cui, nonostante i molteplici impegni, Luigino Benetazzo insieme con Mariano Cunietti relazionò su “Il rapporto fra misura, scienza e tecnica”. Durante il CS Benetazzo comunicò di aver inviato una lettera a Ruberti a sostegno della candidatura di Sergio Sartori a presidente dell’IEN Galileo Ferraris. Per la collaborazione con i misuristi meccanici si auspicò che anche il nuovo coordinatore, professore Francesco Paolo Branca dell’Università di Roma “La Sapienza” condividesse gli stessi orientamenti espressi dalla commissione “Misuristi elettrici e meccanici”, riportata nelle parti precedenti di questa storia. Per rinsaldare i legami con il CCTE Benetazzo avrebbe partecipato alla riunione annuale di quel gruppo, che si sarebbe tenuta a Taormina. Taroni riferì dei lavori della Commissione ULTIMI DUE Didattica e, in merito al corso di statiCONSIGLI SCIENTIFICI stica, si decise di riesaminare il probleDELLA PRESIDENZA BENETAZZO ma in quanto il CUN probabilmente Il 10 giugno a Como si tenne la riu- avrebbe posto il limite di 15 insegnanione della Commissione Didatti- menti per SSD, e questo avrebbe comca, convocata da Taroni, che comu- portato la necessità di riesaminare tutti

gli insegnamenti del raggruppamento I2000. Inoltre, la SIS (Società Italiana di Statistica) aveva ottenuto il beneplacito del CUN per un SSD (S.01B “Statistica per la ricerca sperimentale”) relativo alle applicazioni statistiche; questo avrebbe comportato la necessità di modificare il titolo dell’insegnamento “Metodi statistici di misura” in “Metodi statistici per le misure”, onde evitare confusioni nei concorsi. Benetazzo, dopo aver espresso apprezzamento per l’operato della Commissione Didattica, chiese di riflettere sull’opportunità, in futuro, di convertirla in “Giunta della Presidenza”. In merito alla nuova area K, il 30 aprile Ruberti aveva inviato alle Facoltà una lettera invitandole a deliberare sulla proposta CUN relativa ai nuovi Settori Scientifici Disciplinari (SSD). Alle Facoltà d’Ingegneria si chiedeva, in particolare, di esprimersi sulla possibile confluenza degli SSD di “area elettrica” nell’area K. Benetazzo ribadì la posizione favorevole del GMEE a questa proposta, posizione che avrebbe confermato in una riunione indetta da Cecconi il 26 di quel mese. Per quanto riguardava il PRIN 40%, dopo ampia discussione si decise di continuare a seguire i criteri precedentemente fissati e si stabilì di proporre, come cinque sedi alle quali assegnare 32 M£, quelle di Padova (Benetazzo), Bari (Savino), Bologna (Mirri), Palermo (Nuccio) e Salerno (DÊApuzzo), mentre a tutte le altre sarebbero andati 12 M£, che il CUN aveva T_M  119


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s PRESSE ELETTRICHE: LA GAMMA CORETEC SI AMPLIA ANCORA Coretec ha recentemente presentato le nuove Servo Presse serie MS/GS (che si affiancano alla serie CS, venduta in tutta Europa in più di 3.000 unità) che comprendono importanti migliorie nelle interfaccia utente e nelle performance. Tra le principali migliorie apportate: il Giudizio della finestra, tramite envelope e frame in tempo reale, per fermare immediatamente la pressa nel caso di anomalie nel processo; il giudizio in post judgement con funzioni di controllo dopo il piantaggio, elaborate internamente dall’evoluto controllore; Contatto Sicuro, ora disponibile anche per la serie CS e la serie GS incluso STO (Safe Torque Off) e utilizzo a ripari aperti; Collegamento con cella di carico e sensore di posizione esterni. Per quest’ultima funzionalità è possibile utilizzare con i

nuovi controllori, al posto dei sensori interni, una cella di carico e, ad esempio, una riga ottica esterni, sia per un controllo dei sensori interni sia per raggiungere un livello elevatissimo di precisione sulla posizione. La società burster Italia, da anni distributore italiano della Coretec, ha maturato una notevole esperienza con le Presse elettriche, introducendo con eccezionale successo questa nuova tecnologia sul mercato italiano, avendo tutti i requisiti di servizio pre e post vendita che da sempre l’hanno caratterizzata e fatta apprezzare dagli operatori. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI maggiori informazioni.

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striale, nella produzione di veicoli, nella stampa 3D, nei macchinari a controllo numerico e nella robotica. Il sensore è disponibile con campi di misura da 10, 25 e 50 mm, offre una linearità a partire da 2 µm e una frequenza di misura regolabile fino a 10 kHz. Il sistema ottico genera uno spot di misura di piccole dimensioni, ciò permette di rilevare i più piccoli dettagli e strutture. Il controllo intelligente dell’esposizione e i nuovi algoritmi di calcolo offrono risultati stabili anche su superfici che presentano riflessi. Per ottimizzare il segnale, è disponibile una funzione che media i valori di misura due fasi. Ciò consente un segnale uniforme su bordi e gradini. CLICCA QUI per maggiori informazioni.


N. 01 ; 2022 fissato come livello minimo di finanziamento. Per quanto atteneva alla nomina del nuovo segretario, si nominò un comitato istruttorio composto da Benetazzo, Rinaldi e Taroni, con il mandato di portare delle proposte all’Assemblea GMEE che si sarebbe tenuta a Firenze. Il pomeriggio del 30 settembre a Firenze, presso la Facoltà d’Ingegneria, si tenne una riunione della Commissione Didattica. Taroni relazionò sui Diplomi, informando che in Italia ne erano stati preannunciati 406 con 102 diverse tipologie, di cui 11 nelle Facoltà d’Ingegneria. Auspicò che i test per le ammissioni fossero svolti in contemporanea nelle diverse sedi, per evitare migrazioni di studenti. Dichiarò che non tutti i componenti del GMEE avevano inviato i programmi degli insegnamenti da loro impartiti, per cui risultava difficile sia avviare un’azione di coordinamento sia definire contenuti minimi da proporre. Sempre a Firenze, dall’1 al 3 ottobre 1992 nella Sala Convegni del Monte dei Paschi di Siena, si tenne la XII riunione annuale del GMEE. Quell’anno si decise di dedicare la riunione alla memoria del Prof. Giorgio Savastano (scomparso il 7 febbraio 1990), eminente misurista e primo presidente del GMEE, organizzando un Convegno Scientifico sulla “STRUMENTAZIONE PER LA DIAGNOSTICA INDUSTRIALE”, che si svolse dall’1 al 2 di quel mese e risultò di grande interesse scientifico. Gaetano Iuculano coordinò il Comitato organizzatore formato, tra gli altri docenti della sede di Firenze, da Antonio Zanini e Marcantonio Catelani. Benetazzo aprì i lavori salutando i componenti del Comitato d’onore e, in particolare, la consorte Anna di Giorgio Savastano, ringraziandola per la partecipazione. La relazione celebrativa fu tenuta dal collega Nello Polese (eletto sindaco di Napoli nel 1990), allievo e amico molto legato a Savastano. Il suo intervento fu molto apprezzato per la pacatezza e perché Polese, senza enfasi, aveva tracciato un quadro estrema-

mente veritiero dell’amico scomparso. Seguirono le relazioni invitate: S. Leschiutta (Politecnico di Torino) “I primi cento anni delle misure elettriche”; I. Gorini (Politecnico di Torino) “Il ruolo dell’intelligenza nella strumentazione di misura in ambito industriale”; M. Rinaldi (Università di Bologna) “Misure sui sistemi elettrici in regime sinusoidale e deformato”; A. Brandolini (Politecnico di Milano) “Strumenti numerici per misure di potenza ed energia”; V. Pozzolo (Politecnico di Torino) “Caratterizzazione di sistemi e componenti ai fini della compatibilità elettromagnetica”; A. Langella (Università di Napoli) “Architetture parallele per l’elaborazione numerica dei segnali di misura”; G. Boux (Hewlett Packard) “L’integrazione di sistemi automatici di misura: strategie e applicazioni; L. Dekker (Faculty of Applied Physics, The Netherlands); “Measurements for applied sciences in Europe”; G. Parodi (Università di Genova) e U. Pisani (Politecnico di Torino) “Approccio multimediale alla didattica sperimentale nelle misure elettroniche”. Il mattino del 3 ottobre si concluse la riunione annuale con un CS, tenuto congiuntamente all’Assemblea dei ricercatori GMEE. Benetazzo lesse la relazione sull’attività della sua presidenza, ringraziando Andrea Taroni per l’impegno profuso nella conduzione della Commissione didattica, Carlo Offelli per il supporto operativo e Claudio Narduzzi per la collaborazione nella gestione del PRIN 40%. Riassunse quanto era stato fatto sia per aderire all’area K sia per affermare l’importanza delle misure nei Corsi di Diploma in Ingegneria. Sottolineò lo sviluppo dato a ricerche sulla strumentazione numerica nei suoi vari aspetti, sia d’interfaccia verso il mondo fisico, sia di trasformazione del segnale, sia di elaborazione dell’informazione. Era stato, a suo avviso, questo orientamento a consentire l’accettazione del GMEE nell’area di Scienze e Ingegneria dell’Informazione. Accennò anche alla riorganizzazione in corso del CNR e ai successi internazionali conseguiti dai ricercatori del GMEE. Ricordò le scelte operate in ambito

PRIN 40% e la necessità di meglio definire una politica per i Corsi di Dottorato di Ricerca, da considerarsi anche come canale privilegiato di accesso alla docenza. Dopo l’approvazione all’unanimità della relazione da parte dell’Assemblea, Taroni riferì sui lavori della Commissione Didattica, sulla raccolta, ancora incompleta, dei programmi d’insegnamento e sulle difficoltà incontrate nella definizione dei contenuti minimi, corso per corso. La parte finale della riunione fu dedicata alla nomina del presidente e del segretario. Come da prassi ormai consolidata, Andrea Taroni fu nominato presidente dall’Assemblea per unanime acclamazione. Benetazzo ri portò le motivazioni che avevano portato il comitato istruttorio, nominato in precedenza dal CS, a proporre Mario Savino come segretario del GMEE per il triennio 1993-95. L’Assemblea approvò all’unanimità. CONCLUSIONI

Si sono sintetizzati gli ultimi anni della presidenza di Luigino Benetazzo, che consentirono un notevole sviluppo del GMEE in termini sia organizzativi sia scientifici e permisero al GMEE di entrare a far parte dell’area di Scienze e Ingegneria dell’Informazione. RINGRAZIAMENTI

L’autore ringrazia i colleghi Alessandro Ferrero, Michele Gasparetto, Domenico Mirri, Dario Petri, Nello Polese per le informazioni fornitegli su alcuni avvenimenti del periodo in esame. Precisa, inoltre, che la responsabilità di quanto scritto è soltanto la sua.

medica.

Mario Savino è professore in quiescenza e ha un contratto di consulenza scientifica presso il Politecnico di Bari. Si occupa di misure elettriche ed elettroniche applicate alla diagnostica T_M  121


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caratterizzati da sofisticati sistemi di acquisizione dati, che producono report completi di tutti i parametri di test (pressione, temperatura, portata, frequenza degli impulsi, ecc); risulta pertanto comodo per l’utente andare a verificare il momento in cui si è verificata l’eventuale rottura del componente. I banchi possono lavorare con aria, acqua, diesel, olio, glicoli, idrogeno e tante altre sostanze. Nel caso di medium potenzialmente infiammabili o esplosivi, viene effettuata un’analisi dei rischi, che porta alla realizzazione di sistemi in linea con le normative ATEX. È possibile, infine, combinare prove in pressione con prove termo-climatiche, grazie alla collaborazione con CTS. Alcune delle soluzioni proposte: – Banco prova scoppio (tubi, componenti idraulici, industria della plastica); – Banco prova con pressione pulsata; – Banco prova per componenti plastici; – Banco prova ad alta pressione (4.000/6.000 bar); – Banco prova per resistenza al colpo d’ariete; – Autofrettage. CLICCA QUI per approfondire. RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciale.


Gabriele Cattaneo

Analisi di un’antica collezione di strumenti scientifici Gli strumenti del Collegio Rotondi

ANALYSIS OF AN ANCIENT COLLECTION OF SCIENTIFIC INSTRUMENTS The article, based on a Physics BSc thesis, analyzes the collection of historical scientific instruments situated in the scientific laboratory of Collegio Rotondi, an Italian school in Gorla Minore (VA). This article describes how the instruments have been studied and some important results. In particular, the article describes some instruments for measurements of electromagnetic quantities. RIASSUNTO L’articolo, basato su una tesi di Laurea triennale in Fisica, analizza una collezione di antichi strumenti scientifici custodita all’interno del laboratorio scientifico del Collegio Rotondi di Gorla Minore (VA). Saranno illustrati i metodi utilizzati per lo studio e alcuni risultati dell’opera di recupero degli antichi strumenti, con particolare attenzione per alcuni strumenti utilizzati per misure riguardanti grandezze elettromagnetiche. Gli antichi strumenti scientifici costituiscono un importante patrimonio culturale e testimoniano in maniera chiara i continui progressi dell’uomo nell’ambito della scienza e della tecnologia. L’Italia dispone di vaste collezioni di tali strumenti, molte delle quali sono state analizzate in numerosi cataloghi presenti anche online. Buona parte di queste preziose collezioni sono custodite all’interno dei Gabinetti scientifici di antichi edifici scolastici. In tale contesto gli strumenti scientifici, oltre all’importante valore storico e culturale, possono risultare molto utili per studi riguardanti la didattica delle discipline scientifiche. In questo filone di ricerca s’inserisce a pieno titolo l’interessante collezione strumentale del Collegio Rotondi di Gorla Minore (VA), che verrà analizzata in questo articolo ed è stata argomento anche della mia tesi di Laurea triennale in Fisica [1]. Il Collegio fu fondato nel 1599, grazie a un lascito testamentario di Giovanni Andrea Terzaghi, e per questa ragione può vantare diverse collezioni d’interesse storico, che costituiscono un importante patrimonio per il territorio.

METODI DELLÊANALISI

una fotografia, una sigla alfanumerica indicante l’ambito di appartenenza e un numero identificativo dello strumento. Sono state anche riportate le misure principali dell’apparecchio e una breve descrizione dello stesso. Il numero totale di strumenti presenti nel Gabinetto è di 233, ma è necessario specificare che in tale numero sono considerati anche diversi frammenti per i quali, in alcuni casi, non è stato possibile risalire all’apparecchio originale. Per questa ragione nell’inventario è stata aggiunta una sezione relativa ai frammenti che necessitano di ulteriori approfondimenti. Per quanto riguarda alcuni strumenti, occorre sottolineare come siano stati ritrovati completi, ma purtroppo rotti e inutilizzabili. È il caso, ad esempio, del Tubo di Newton, ritrovato addirittura insieme a una piccola sferetta e a un frammento cartaceo, necessari per svolgere l’esperimento, ma con il tubo di vetro irrimediabilmente danneggiato, rendendo così impossibile la creazione del vuoto e, di conseguenza, lo svolgimento dell’esperienza. Per il riconoscimento degli strumenti è stato operato un confronto con le collezioni già studiate e classificate; come accennato in precedenza, le ricerche sugli antichi strumenti scientifici scolastici rappresentano un campo di studi abbastanza diffuso ed è possibile reperire cataloghi di strumenti, sia italiani sia esteri. Per esempio, si possono citare le interessanti collezioni scolastiche del Liceo Sarpi di Bergamo [2], del Liceo Foscarini di Venezia [3], dell’Istituto Montani di Fermo [4], oppure l’associazione ASEISTE [5], che raccoglie al proprio interno moltissime collezioni provenienti dalle scuole e dalle università francesi ed è in continua espansione, contando oltre 7.000 schede di

All’interno dell’attuale “Laboratorio di Chimica-Fisica” della scuola è situato un ampio scaffale, contenente strumenti scientifici risalenti al XIX secolo e alla prima metà del XX secolo. Non è pervenuta alcuna testimonianza circa l’acquisto dei suddetti strumenti né un inventario dell’epoca, anche se si può notare come su diversi strumenti siano presenti numeri riportati su targhette identificative adesive. Dal diverso aspetto delle suddette targhette è possibile ipotizzare la presenza di almeno due inventari di cui, però, non si ha altra notizia. Per la valorizzazione della collezione è stato prodotto un catalogo di tutti gli strumenti presenti dividendoli in base al relativo ambito, come è stato fatto anche per altre importanti collezioni scolastiche. In questo modo si sono ottenute le seguenti sezioni: – Meccanica, – Meccanica dei Fluidi e Termologia, – Acustica, – Ottica, – Elettromagnetismo, – Fisica Moderna. Ogni strumento è stato classificato per Università di Milano mezzo di una scheda, in cui compaiono gabriele.cattaneo1@studenti.unimi.it T_M

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strumenti. Considerevoli sono anche le raccolte di strumenti scientifici scolastici presenti in Portogallo [6], Irlanda [7] e Grecia [8]. D’altra parte, l’elenco delle collezioni di strumenti di cui ora si è a conoscenza non può assolutamente dirsi esaustivo; anzi, è probabile l’esistenza di diverse collezioni che non sono ancora state esaminate. A prova di ciò si sottolinea come la collezione strumentale del Collegio Rotondi non fosse mai stata analizzata fino a oggi. RISULTATI DI PARTICOLARE INTERESSE

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Negli studi effettuati sono emersi alcuni strumenti decisamente interessanti, tra cui un antico tubo radiogeno.

SERIE VX3000 – MISURA OTTICA FLASH

Elevata precisione e semplicità

Le macchine di misura FLASH della serie VX, distribuite dalla RUPAC srl di Milano, sono tutte equipaggiate con doppia lente telecentrica che garantisce un’elevata profondità di campo e un’ampia visione in 2D. L’operatore può creare programmi personalizzati, anche importati da disegni CAD, che permettono di eseguire misurazioni automatiche su pezzi non allineati premendo un solo pulsante. I risultati vengono visualizzati a video, con chiare indicazioni OK e NO in base alle tolleranze impostate. Con la funzione rapida PRINT è possibile creare un report istantaneo in formato PDF. Tutti i modelli sono equipaggiati con sorgenti di luce a LED multiple con regolazione di posizione motorizzata, che garantiscono innumerevoli strategie di illuminazione, ottimizzando la visione di qualsiasi tipo di particolare. Accessori Cod. 7203001 Luce episcopica coassiale Cod. 7203002 Sonda ottica per misure di profondità Cod. 7203003 Sonda laser per misure 3D Cod. 7200001 Modulo di input tramite pedale

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Figura 1 – Il tubo radiogeno della collezione

Modello VX 3030 VX 3100 VX 3200 VX 3300 VX 3500

Campo di misura 20 x 120 x 35 100 x 200 x 35 200 x 200 x 75 300 x 200 x 75 500 x 400 x 200

Sonda ottica – – OPZIONALE OPZIONALE OPZIONALE

Sonda laser – – – – OPZIONALE

misure espresse in mm

Cod. 7200002 Supporto a V con doppia scanalatura da 3 mm e da 6 mm Cod. 7200003 Morsa con simmetria centrale per componenti assiali Cod. 7209900 Modulo software per importazione CAD e GD&T Cod. 7209901 Modulo software Q-DAS Cod. 1603998 Supporto scrivania con superficie antigraffio 105x80 mm. Potente innovativo software di misura Il programma di misura VisionX Pro permette di acquisire e visualizzare rapidamente elementi geometrici tramite analisi di immagine. Sono già presenti molteplici strategie di acquisizione, come riconoscimento automatico di filetti, ingranaggi e molle con quotatura automatica per velocizzare il processo di misura. Illuminazione e movimentazione tavola gestite tramite software. Importazione avanzata di file CAD con lettura automatica di quote nominali e tolleranze. Controllo statistico SPC delle singole quote in tempo reale. Esportazione di report grafici personalizzabili in PDF o Excel. CLICCA QUI per ulteriori informazioni. RICHIEDI QUI documentazione tecnico-commerciale.


N. 01 ; 2022 Tale ritrovamento è insolito per una collezione scolastica, dato che il suo utilizzo, a causa della fisica trattata, è di solito riservato all’ambito universitario. Non è stato possibile, purtroppo, determinare se tale strumento fosse utilizzato per la didattica oppure fosse posseduto da un professore della scuola. Tale apparecchio non è l’unico strumento di Fisica Moderna appartenente al Gabinetto; sono stati ritrovati, per esempio, anche alcuni tubi di Geissler, un tubo a raggi catodici, un tubo a vuoto di Crookes e uno strumento, dotato di piccole pale, in grado di mostrare come i raggi catodici possano esercitare pressione. Tali ritrovamenti mostrano interesse nei confronti di una branca d’avanguardia della Fisica dell’epoca. Altri interessanti strumenti riguardano l’elettromagnetismo e tra questi si può citare la bilancia a torsione di Coulomb. Tale strumento, costruito dal noto costruttore di strumenti di fisica Carlo DellÊAcqua (tra i fondatori del Tecnomasio Italiano), consente di effettuare misurazioni con lo scopo di ricavare la relazione tra la forza elettrostatica tra due cariche e la distanza tra di esse. In particolare, tali misurazioni venivano effettuate caricando una piccola sfera conduttrice posta all’estremità di una sbarretta sostenuta da un filo. Ponendo la sfera appena citata a contatto con un’ulteriore sferetta metallica si osservava una repulsione elettrostatica generata dal fatto che le sfere disponevano di carica dello stesso segno. Era possibile misurare, tramite una scala graduata posta alla base dello strumento, l’angolo di equilibrio ottenuto tra momento della forza di Coulomb e momento torcente del filo. Le misure potevano essere ripetute variando la carica presente, ottenendo empiricamente la relazione per la Forza di Coulomb. Altri strumenti da segnalare sono i due galvanometri della collezione. Tali strumenti sono costituiti da una base circolare in legno, sulla quale è posta una campana in vetro. Sulla sommità della campana un elemento metallico sostiene un filo, dotato di un ago magnetico. Sotto all’ago si notano una

sere stato prodotto dalle Officine Galileo, con numero d’inventario 184062. L’Amperometro di Kohlrausch è costituito da una base rettangolare, sulla quale è posta, sostenuta da due cilindri metallici, una scala avente valori da 0,5 A fino a 2 A e un’altra con valori da 2,5 A fino a 10 A. Sulla base è appoggiato in verticale un solenoide, all’interno del quale fluiva la corrente elettrica da misurare che produceva un campo magnetico. Tale campo magnetico era in grado di muovere un elemento in ferro dolce, posto in prossimità del solenoide, che provocava a sua volta una rotazione dell’ago posto

Figura 2 – La bilancia a torsione di Coulomb ritrovata nel laboratorio

bobina e una scala graduata. I galvanometri del Gabinetto consentivano di apprezzare l’intensità di corrente misurando l’angolo di rotazione, attraverso la scala graduata, dell’ago magnetico. L’angolo di rotazione dipendeva, infatti, dal campo magnetico generato dal passaggio della corrente d’interesse nella bobina. La rotazione dell’ago terminava quando veniva raggiunto l’equilibrio con il momento torcente del filo. Come si può notare dall’immagine Figura 3 – Uno dei galvanometri ritrovati (Fig. 4), la scala graduata arriva fino al valore di 90° per poi regredire nuovamente a 0°. Un comportamento analogo è presente anche nella scala della bilancia a torsione di Coulomb. Nel Gabinetto sono stati trovati anche alcuni voltmetri e amperometri. Sicuramente tra tali strumenti quello che desta più curiosità è l’Amperometro di Kohlrausch, struFigura 4 – Scala graduata del galvanometro mento che risulta esT_M  125


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Figura 5 – L’Amperometro di Kohlrausch della collezione

sulla scala numerata. In questo modo era possibile effettuare la misura dell’intensità di corrente. Come si nota dalla posizione dell’ago nell’immagine (Fig. 6), l’apparecchio non risulta attualmente utilizzabile per compiere misure. Sull’apparecchio si possono osservare due scale: ciò è dovuto alla presenza di uno shunt in grado di deviare parte della corrente in ingresso, rendendo possibile la misura di correnti di più alta intensità. Questo fatto non è insolito negli amperometri di Kohlrausch [9]. Oltre al lavoro di catalogazione degli strumenti, sono state eseguite ricerche con lo scopo di fornire il contesto

didattico della collezione. Per questa ragione è stato esaminato l’archivio scolastico, che contiene una grande quantità di documenti, risalenti fino all’inizio del XIX secolo, ed è ancora in buona parte inesplorato. Dall’analisi, anche se parziale, del suddetto archivio è stato possibile ricavare interessanti informazioni riguardanti la didattica, potendo anche risalire ai libri di testo utilizzati nell’istituto per l’insegnamento della Fisica. In particolare, al volume utilizzato nell’anno scolastico 1908-1909, ovvero “Elementi di Fisica” del Prof. Antonio Roiti, ritrovato all’interno dell’antica biblioteca scolastica. Sono stati ritrovati anche programmi scolastici di Fisica degli anni ’40 e ‘50 per diverse classi liceali e un verbale di una riunione del 1930 in cui i docenti dell’ambito scientifico discutevano sul coordinamento dei programmi. Tali informazioni permettono d’inserire la collezione dell’istituto all’interno del percorso di formazione scientifica a cui apparteneva, collegandola anche con le persone che hanno contribuito al suo sviluppo nel corso degli anni. A questi appartiene sicuramente il professor Giovanni Poidimani, docente di Fisica, la cui presenza è attestata nella scuola dal 1946 al 1957, che curò l’esposizione degli strumenti del Gabinetto avvenuta nell’anno scolastico 1948-1949 volta a raccogliere fondi per l’acquisto di nuovo materiale scientifico. Tale mostra risulta anche l’unica esposizione della collezione di cui è giunta notizia. PROSPETTIVE FUTURE

Figura 6 – Dettaglio Amperometro di Kohlrausch: solenoide e ago per indicare il valore di corrente T_M  126

Il lavoro svolto è sicuramente il primo fondamentale passo per il recupero della collezione. La presenza di un catalogo il più possibile accurato è assolutamente necessaria, per conoscere con precisione gli strumenti di misura oggetto di studio e per poter proseguire con la valorizzazione degli strumenti della collezione. In prospettiva futura, si potrebbe utilmente valutare lo sviluppo di un sito web oppure di un’esposizione per il pubblico, con lo sco-

po di rendere partecipe dell’interessante collezione storico-scientifica sia il personale interno all’istituto sia coloro che non ne fanno parte. Si potrebbe, inoltre, considerare la possibilità di recuperare alcuni strumenti per la didattica, anche solo per mostrare agli studenti alcuni apparecchi che compaiono spesso sui libri di testo, ma raramente gli alunni hanno la possibilità di osservare e utilizzare per compiere misure. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Cattaneo G. (2020): “La strumentazione del Gabinetto Scientifico del Collegio Rotondi di Gorla Minore”. Relatore Leonardo Gariboldi, correlatore Massimo Lazzaroni. Università degli Studi di Milano, Corso di laurea in Fisica. [2] URL: http://www.museo virtualesarpi.it/home.html. [3] URL: http://museo.liceo foscarini.it/virtuale/index.html. [4] URL: https://www.istituto montani.edu.it/museovirtuale. [5] URL: http://aseiste.org. [6] URL: http://baudafisica.web.ua.pt/ default.aspx. [7] Mollan C. Irish National Inventory of Historic Scientific Instruments. Samton Limited, 1995. [8] URL: http://www.hasi.gr/ instruments. [9] URL: https://www.liceo classicomanzoni.edu.it/ iniziative-progetti-liceomanzoni/progetti-scienzatecnologia-salute/collezioneantichi-strumenti-fisica/elettromagnetismo/amperometro.

Gabriele Cattaneo ha conseguito la Laurea Triennale in Fisica presso l’Università degli Studi di Milano dove è attualmente studente del percorso magistrale nella suddetta facoltà.


N. 01 ; 2022 I WEBINAR METROLOGICI DI CIBE Il laboratorio metrologico CIBE di Legnano (MI), da anni punto di riferimento in materia di metrologia tecnica e legale, anche nel 2022 organizzerà corsi di formazione a distanza, proponendo un ricco calendario di incontri. I temi trattati sono tutti di forte interesse e attualità, volti a chiarire alcuni concetti legati al mondo della pesatura e degli strumenti per pesare. Ecco i prossimi appuntamenti del 2022: 29 marzo – La taratura di bilance (4 h); 21 giugno – Certificati di taratura e regole decisionali (2 h); 21 luglio– Come calcolare l’incertezza d’uso di una bilancia (4 h); 20 settembre – La gestione del processo di produzione dei preimballaggi (1 h); 19 ottobre – Taratura masse di lavoro (2 h); 13 dicembre – Carte di controllo e loro utilizzo nella metrologia di massa (2 h).

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evento decisamente positivo – commenta Roberto Mazzetto (Director of Sales and Marketing di QFP) - Creaform rappresenta una realtà con tassi di crescita strabilianti e il successo ottenuto è una conferma degli ottimi prodotti che ha sviluppato, siamo orgogliosi di farne parte! Il nostro expertise d’integratore e di solution provider è ciò che maggiormente ci contraddistingue da altre realtà del settore e condividere questi plus con un’azienda che punta su questo è quello che cercavamo, per contribuire a far crescere in modo sano e strutturato i nostri clienti, i nostri partner e ovviamente, noi”. “La partnership con QFP è per noi una mossa strategica – commenta Filippo Quaglia (Italy Sales Manager di Creaform) - che ci darà la possibilità di sviluppare insieme il mercato del controllo dimensionale automatizzato, potendo soddisfare tutte le esigenze dei clienti. La sinergia tra Creaform e QFP, inoltre, permetterà di coprire ancora meglio il territorio italiano dando più visibilità al nostro portfolio prodotti, considerando la presenza di due distributori ufficiali, oltre alla vendita diretta. La combinazione tra vendita diretta e indiretta ci permetterà di coprire l’intero territorio nazionale, sfruttando appieno le reciproche competenze in termini di metrologia e reverse engineering eseguita con scanner 3D.

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La Redazione di Tutto_Misure (info@tuttomisure.it)

We have read for you T U T T O _ M I S U R E Anno XXIV - n. 1 - Marzo 2022 ISSN: 2038-6974

Direttore responsabile: Alessandro Ferrero

Vice Direttori: Alfredo Cigada, Paolo Carbone

Comitato di Redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Rosalba Mugno, Claudio Narduzzi, Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini, Gaetano Vacca, Emanuele Zappa, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino

Redazioni per: Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Paolo Carbone, Nicola Paone Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Paolo Carbone); GMMT (Nicola Paone); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Gianbartolo Picotto, Luca Callegaro); ISPRA (Maria Belli)

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Misure per l’additive manufacturing La verifica dei contatori elettrici La storia del GMEE

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SALTO DI SCALA. GRANDEZZE, MISURE, BIOGRAFIE DELLE IMMAGINI di Ruggero Pierantoni 320 pp. - Bollati Boringhieri, 2012 ISBN-13: 9788833923369 Prezzo 39,00 € Qui maggiori informazioni

I lettori ci perdoneranno se questa volta non proponiamo un libro recentissimo e se ci allontaniamo un po’ dal campo puramente tecnico, ma una piccola digressione al di fuori del tecnico in senso stretto, quasi un divertissement sulle misure, può aiutarci a meglio affrontare gli eventi a cui stiamo assistendo. L’autore parte da una stampa, che raffigura ingegneri francesi impegnati in riti di misurazione, appollaiati sulla sommità di una monumentale testa di sfinge dal profilo africano, durante la campagna d’Egitto. Quella stampa, riprodotta in copertina, illustra una delle operazioni meno scontate che si possono compiere con un manufatto artistico: stabilirne le dimensioni. Sembrerebbe un gesto prosaicamente quantitativo, invece schiude un mondo, anzi mette in comunicazione mondi diversi che l’autore esplora muovendosi tra scienza e arte con estro da acrobata e curiosità leonardesca, non lasciandosi sfuggire le meraviglie del misurare. Che si accosti un righello a un affresco dissepolto o si immerga una statua in una vasca piena d’acqua per calcolare (alla maniera di Vasari) il volume del marmo scolpito, prendere le misure significa varcare la soglia dell’opera, lasciare che le sue ragioni dimensionali parlino di qualcosa che va oltre il misurabile: pensiero spaziale, artifici retorici, astuzia esecutiva, strategie di visione, relazioni tra grandezza effettiva e proporzioni evocate, distanze fisiche tramutate in senso del tempo. Attraverso funambolici salti di scala (evocati dalla scala sulla quale si sono inerpicati gli ingegneri mostrati in copertina), dal minuscolo al colossale, dalle superfici planari al tutto tondo, l’autore riesce a portare alla luce il nondetto delle immagini, raccontando la materialità e l’epica infinita della loro creazione. Un altro, forse imprevisto risultato dell’arte del misurare!

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO A&T Automation & Testing pp. 42-43 Aerotech pp. 44-86 Asita pp. 52-110 Ateq pp. 50-60 Aviatronik pp. 3-6-30 Burster pp. 40-94-120 Cibe pp. 34-118-127 Cogo Bilance pp. 16-98 Comsol pp. 20-112 Creaform pp. 70-127 Crioclima pp. 48-49-118-122 DSPM Industria pp. 64-94-104 HBK Italy pp. 78-80-81-102 Hexagon Metrology pp. 14-15-92-122-127

IC&M IMTS Intek IQC Labcert LTTS Luchsinger PCB Piezotronics Physik Instrumente Polyworks Europa QFP Service Rupac Tamburini Teledyne FLIR

p. 58 pp. 82-122 pp. 10-114 pp. 76-77 pp. 62-63 pp. 68-69 pp. 22-88-120 pp. 18-26-56-120 pp. 28-46 pp. 8-9 p. 127 pp. 2-4-124 pp. 32-33-41 p. 94


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