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La valutazione della competenza nei laboratori di prova e taratura - di Michele Lanna

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METROLOGIA...

PER TUTTI

Rubrica a cura di Michele Lanna

La valutazione della competenza nei laboratori di prova e taratura

Applicazioni nella conservazione e restauro

PREMESSA

“Il dubbio cresce con la conoscenza” (Goethe)

METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione!

trollo delle caratteristiche qualitative dei prodotti realizzati, ma anche del - la progettazione di nuovi prodotti e nella validazione delle scelte su materiali e prodotti. È fuor di dubbio che la metrologia abbia acquisito una trasversalità sempre più ampia, con ricadute significative in settori nuovi, quali quello del restauro e conservazione delle opere d’arte e dei nostri tesori artistici, ma anche nel vasto settore della sanità e della farmacologia al servizio della salute.

RESTAURO, CONSERVAZIONE E METROLOGIA

Affrontiamo qui l’importanza delle applicazioni metrologiche nel restauro e conservazione, molto importante per la nostra economia nazionale, in quanto contribuisce in modo significativo a incrementare i flussi turistici e il nostro PIL: l’entità del nostro patrimonio artistico ci vede al primo posto nel mondo per insediamenti che risalgono anche a qualche millennio fa. Questo diffuso e amplissimo patrimonio abbisogna di manutenzione e cura,

Di competenza ho già trattato in un precedente scritto su Tutto Misure mettendone in evidenza l’importanza strategica nei laboratori di prova e taratura. Il tema è stato anche dibattuto in specifici convegni e seminari. In particolare, nell’ultimo numero di Tutto_Mi - sure l’importanza del tema è stata sottolineata da autorevoli esperti che, con la loro testimonianza, han no di - mostrato come esso sia alla ribalta. Vogliamo riprendere qui il tema, iniziando a esplorare il nuovo e ampliato interesse per la metrologia che si è affacciato in settori merceologici fino a ieri esenti dalla “positiva contaminazione” di questa scienza. Nei prossimi articoli intendiamo trattare applicazioni diverse in settori merceologici, quale dimostrazione del fatto che ormai è difficile confinare la metrologia negli ambiti tradizionali nei quali si è sviluppata e ha espresso potenzialità, con applicazioni significative: intendo parlare del set tore industriale, non solo nel conperché

possa continuare a testimoniare anche ai posteri la nostra millenaria civiltà. Il Ministero per i beni e le attività culturali ha creato già nel 2008 l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), specializzato nel campo del restauro e della conservazione delle opere d’arte e del patrimonio culturale. Presso l’ISCR opera la Scuola di Alta Formazione, denominata SAF, a cui compete la formazione dei futuri restauratori, secondo quanto riportato nel “Co - dice dei beni culturali e del paesaggio”. È il SAF che è preposto alla creazione delle competenze nel vasto settore del restauro, dove operano sia strutture pubbliche come l’ISCR, sia strutture private. Al suo interno convivono storici dell’arte, architetti, ar - cheologi, fisici ed esperti nei controlli ambientali, chimici, biologi, restauratori delle diverse tipologie di materiali costitutivi dei manufatti d’interesse storico e culturale (dipinti, tessuti, ope - re d’arte su carta, metalli, ceramiche, pietre, cuoio, legno, ecc.). L’elemento che emerge è l’interdisciplinarietà di questa scienza che ri chiede competenze su materiali e loro caratteristiche fisico-chimiche, su tecniche costruttive dei manufatti da sottoporre a restauro, su caratteristiche tec niche dei materiali usati per il re stauro. Cesare Brandi è stato l’antesignano di questa scienza, strutturata fin dal 1956 in una serie interconnessa di discipline. Il lavoro svolto ha permesso di effettuare importanti restauri in diverse città italiane e in siti significativi per la presenza di opere d’arte. L’adozione di tecniche non distruttive per il restauro, accompagnate da tecniche di controllo e monitoraggio già ampiamente diffuse nell’industria, quali

Studio Lanna & Associati – Roma info@studiolanna.it

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specifici per le attività di restauro. Ma cosa c’entra la metrologia con il complesso mondo del restauro e della conservazione di opere d’arte? Il nesso è stretto, almeno per due aspetti che intendiamo inquadrare. Il primo è dettato dalla necessità di effettuare controlli attestanti la validità e l’efficacia di un restauro, in modo da acquisire certezze sul buon lavoro effettuato e sulla irreversibilità degli interventi messi in atto. Il secondo è significato dalla possibilità di poter adottare tutte le tecniche di controllo già messe a punto in altri ambiti (industriali e non), coniugandole con le tecniche tipiche della metrologia. Quindi la nuova figura che emerge dall’unione di tecniche e strumenti diversi di certo amplia il ruolo degli addetti al restauro, ma crea anche figure professionali che possono utilizzare le competenze acquisite per applicazioni diverse spendibili sul mercato del lavoro. L’Italia è al primo posto nel mondo per entità del patrimonio monumentale e artistico, con una secolare stratificazione di opere d’arte, dovute alla no - stra straordinaria e millenaria civiltà. Da alcuni anni (qualche decennio) stanno operando nel nostro Paese so - cietà private che si affiancano a quelle istituzionalmente preposte alla conservazione e restauro del nostro patrimonio artistico, che propongono soluzioni di restauro e controllo della qualità delle attività di restauro, supportate da una tecnologia che sta facendo passi da gigante nel settore dei materiali,

delle tecniche conservative, dei controlli su tutti i materiali utilizzati in questo poliedrico e variegato universo del restauro. È nostro scopo quello di descrivere co - me la metrologia possa essere utile per gestire efficacemente applicazioni nelle quali si debba esprimere un’elevata competenza metrologica, coniugata con la conoscenza di tecniche di trattamento materiali, di consolidamento strutturale, di restauro, che com porta studi e ricerche specifiche in sistemi di conservazione.

DOMANDE IN CERCA DI RISPOSTA

magnetoscopia, tecniche per indagare sulla struttura dei materiali, ecc. La creazione di queste competenze, non solo a disposizione del pubblico, di cui ISCR fa parte, ma anche di strutture private parallele, ha permesso di effettuare significativi restauri e in particolare è stato uno strumento utilissimo in occasione di terremoti e disastri ambientali, che (purtroppo) così frequentemente si verificano sul nostro territorio. Alcuni esempi di rilevanti restauri effettuati testimoniano l’importanza e la significatività delle com - petenze create: Assisi (prima e dopo il terremoto), il Cenacolo di Leonardo a Milano, la struttura bronzea del Marc’Aurelio a Roma, i reperti subacquei, i Guerrieri di Riace, le pitture murali di Tarquinia e Pompei, la Torre di Pisa. Tutto ciò è stato possibile grazie a specializzazioni sempre più spinte dei tecnici che, in virtù del progresso della scienza, hanno potuto realizzare sofisticate opere di restauro. Le ricadute sulle competenze del personale, come si diceva, sono state significative creando figure professionali nuove che, da un lato, valorizzano le competenze di base del personale e, dall’altro, le arricchiscono di contenuti nuovi, basandosi sulla convinzione che più il sapere richiesto per esprimere competenza è complesso più c’è bisogno di elevata interconnessione tra discipline diverse. Il chimico o il fisico devono, ad esempio, saper declinare il loro sapere di base in una serie di approfondimenti,

Le domande alle quali vogliamo ri - spondere sono diverse:

1. Come si costruisce la competenza metrologica nel settore della conservazione e re - stauro? La risposta a questa domanda è data dai percorsi formativi predisposti dall’ISCR, che mettono a disposizione per i partecipanti percorsi diversi, quali: a) Materiali lapidei e derivati; superfici decorate dell’architettura; b) Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti; c) Materiali e manufatti tessili e in pelle; d) Materiali e manufatti ceramici, vitrei e organici. Materiali e manufatti in metallo e leghe; e) Materiale librario e archivistico. Manufatti cartacei e pergamenacei. Materiale fotografico, cinematografico e digitale; f) Strumenti musicali. Strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici. Questi sono i percorsi formativi predisposti dall’ISCR ai quali si accede con laurea o diploma, previa selezione e concorso di ammissione. Le competenze acquisibili – come si può vedere – coprono un vasto spettro di tematiche, che ci riportano a discipline specifiche utili per intraprendere il lavoro del restauratore.

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2. Quali sono le discipline da pa trimonializzare, quali archetipi per la costruzione della com - petenza metrologica? Le discipline che formano la base per la creazione di competenze sono, ad esempio, per i materiali e manufatti ceramici: – Storia della scienza e delle tecniche (manufatti ceramici) (teoria); – Restauro dei manufatti ceramici (1 laboratorio e 2 teoria); – Restauro dei manufatti ceramici 3 cantiere; – Chimica generale e inorganica; – Mineralogia; – Botanica ambientale; – Fisica ambientale applicata ai beni culturali; – Disegno; – Archeologia classica; – Museologia e critica artistica e del restauro; – Storia della scienza e delle tecniche (manufatti in metalli e leghe (restauro dei manufatti in materiali organici); – Restauro dei manufatti in metalli e leghe; – Chimica dell’ambiente e dei beni culturali; – Fisica ambientale applicata ai beni culturali; – Botanica ambientale applicata; – Topografia e cartografia; – Storia dell’arte moderna; – Museologia e critica artistica del restauro.

Il superamento di un esame, al termine del percorso di studi, consente di essere abilitati alla professione di restauratore. È un titolo riconosciuto in tutt’Italia, quindi spendibile anche in strutture private che si occupano di restauro e conservazione di monumenti. In molte di queste tematiche si trattano le tecniche di controllo e accertamento delle caratteristiche fisiche o chimiche dei materiali. Per far ciò le conoscenze metrologiche di base possono costituire un utile punto di riferimento per l’efficacia degli stessi controlli.

3. Come coniugare efficacemente la competenza strettamente metrologica con le conoscenze

di base di materiali, tecnologie del restauro e conservazione? Basta sfogliare nel dettaglio i contenuti di questo e di altri percorsi formativi per rendersi conto della trasversalità delle tematiche trattate e della presenza di contenuti chimici e fisici che ci riportano a precise tecniche di controllo. L’importanza della trasversalità del sapere è ormai acclarata in tutti gli ambiti di studio, di sapere, di ricerca e non soltanto in quello strettamente scientifico. Il lavoro del restauratore è un lavoro complesso, reso tale da una serie d’imprescindibili

competenze di base, coniugate con esperienze specifiche in tecniche di restauro, conoscenza dei materiali e loro impatto sul processo di conservazione/restauro, ma anche conoscenza di procedimenti che abbisognano di verifiche sulla loro efficacia e conformità a protocolli di trattamento delle opere d’arte oggetto di restauro.

4. Dove acquisire queste competenze e attraverso quali specifici percorsi formativi? Abbiamo prima introdotto i percorsi messi a punto dall’ISCR per creare competenze specifiche in tutti gli ambiti dell’attività di restauro. Essi

rappresentano un punto di riferimento per l’Italia e costituiscono certamente un ottimo punto di partenza. Grazie alla presenza di autorevoli competenze, espressione del mondo universitario e non solo, ci poniamo ai primi posti in Europa e forse nel mondo per la creazione e l’adozione di tecniche specifiche.

5. È possibile costruire un iter curriculare per la competenza metrologica? Specifici iter curriculari sono significati dai programmi formativi dell’ISCR, ma anche da specifici corsi di studio di alcune facoltà (architettura, storia dell’arte, lettere), che forniscono a studenti universitari un abecedario per la competenza, utile viatico per svolgere una professione ad alto valore aggiunto per le conoscenze richieste.

6. Esistono norme specifiche per il controllo della qualità di un restauro o per la sua conservazione? Sì. Sono stati predisposti diversi protocolli da soggetti diversi (pubblici e privati), quindi sia università e istituti di ricerca e studio, sia strutture squisitamente private. Le norme della serie UNI EN 1504 “Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo – Definizioni, requisiti, controllo di qualità e valutazione della conformità” definisce le procedure e le caratteristiche dei prodotti da utilizzare per la riparazione, manutenzione e protezione delle strutture in calcestruzzo. La norma specifica i requisiti per l'identificazione, la prestazione, inclusi gli aspetti di durabilità, la sicurezza e la valutazione della conformità dei prodotti e sistemi da utilizzare per la protezioe della superficie di calcestruzzo. Altro documento (o meglio serie di documenti) basilari è costituito dalle “Carte del Restauro” che, a partire di quella di Atene del 1931 si sono svi-

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luppate fino al 2000 (Carta italiana del Restauro 1932; Carta di Venezia 1964; Carta italiana del Restauro 1972; Carta di Amsterdam 1975; Carta di Washington 1987; Carta di Cracovia 2000). Lo scopo di queste “Carte” è quello di dettare – da parte della Conferenza Internazionale degli Architetti – una serie di punti, con principi chiari, quali: – Curare il proprio patrimonio architettonico; – Uniformare le legislazioni, così da non far prevalere l’interesse privato su quello pubblico; – Ampliare lo studio dell’arte, così da insegnare alle popolazioni l’amore e il rispetto per il proprio patrimonio architettonico”. Queste “Carte” prendono in considerazione prevalentemente tecniche di restauro, approvando l’uso del ce - mento armato, ma attraverso un “impiego giudizioso”.

CONCLUSIONI

Abbiamo voluto aprire qui una piccola “finestra” sul vasto mondo del re - stauro, cercando (tra le tante sfaccettature

che questa scienza ci offre) di cogliere l’importanza della metrologia anche in un settore che si pensa essere così lontano dal mondo industriale e quindi avulso dall’utilizzo di tecniche di controllo qualità, che si avvalgono di controlli sui materiali utilizzati per il restauro e sui processi relativi. In un prossimo articolo intendiamo approfondire questo tema, anche at - traverso interviste ad autorevoli esperti di arte del restauro, che daranno il loro contributo alla dimostrazione dell’importanza

dei controlli anche di laboratorio di materiali e procedimenti di restauro. La disciplina, per la sua strategicità e importanza nel nostro contesto artistico ma anche produttivo, merita ben altra importanza, potendo prefigurarsi come un ancor più importante volano di sviluppo occupazionale e produttivo.

BIBLIOGRAFIA

[1] Protezione e riparazione del calcestruzzo in accordo alla norma europea UNI EN 1504 – MAPEI. [2] Dipartimento del Territorio “Piano controllo Qualità” – Divisione delle Costruzioni – Area del Supporto e del Coordinamento – Bellinzona – Maggio 2017. [3] ISCR – Istituto Superiore di Conservazione e Restauro – Percorso didattico per diventare restauratore. [4] G. Carbonara – Trattato di Restauro Architettonico – Edizione Illustrata – UTET 2003. [5] UNI CEI EN ISO/IEC 17025: 2018 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura”.

NEWS

TRASDUTTORE DI PRESSIONE ULTRAPRECISO

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Il modello STJE dell’americana Honeywell Sensotec è, a detta del costruttore, “il più preciso trasduttore di pressione disponibile per applicazioni in - dustriali”. Lo strumento è disponibile in versione per misure di pressione relativa o assoluta, con campi di misura da 70 kPa f.s. (700 mbar) a 50 MPa f.s. (500 bar), con caratteristiche di precisione di 0,05% del fon do scala, effetto di temperatura sullo span e sullo zero di 0,0015%/°C. La banda passante del trasduttore è 3 kHz. Il sensore, composto da veri strain gauge collegati a ponte intero di 350 ohms, è sigillato ermeticamente, co -

struito in acciaio inox per consentire di operare in condizioni industriali severe. Il trasduttore ha un doppio rivestimento per un elevato isolamento termico e il brevetto del principio di misura “true gage SENSO- TEC” utilizza un se condo diaframma saldato che sigilla ermeticamente il circuito strain gauge, mentre permette al trasduttore il riferimento della pressione at - mosferica. Con lo stesso principio di misura ma con una precisione di 0,1%, è disponibile la versione TJE, con campi di misura da 7 kPa f.s. (70 mbar) a 400 MPa f.s. (4000 bar). Gli strumenti sono forniti normalmente con compensazione di temperatura fino a 70° C, ma possono essere compensati su richiesta fino a 160° C. Sono infine disponibili su richiesta vari amplificatori incorporati con uscita

in tensione 0-5 V, 0-10 V o corrente 4-20 mA. Nel catalogo Honeywell Sensotec sono disponibili trasduttori e trasmettitori di pressione di alta qualità, gage assoluti per il vuoto, barometrici e differenziali, per le più svariate applicazioni.

Per ulteriori informazioni: www.burster.it.

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