In Viaggio nel Novarese - n. 4

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In Viaggio nel Novarese Percorsi turistici e curiosità


In Viaggio nel Novarese

Sommario

Redazione progetto editoriale ATL della Provincia di Novara

Presentazione 5

Grafica Full Print Srl Foto Diocesi di Novara - Ufficio Beni Culturali, Antonella Sebastiani, Paolo Migliavacca, Federico Barra, Mariano Spinelli, Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia di Romagnano Sesia, Museo Ferroviario di Suno Illustrazioni Marina Cremonini Copertina Ghemme, Colline Novaresi, Federico Barra

Itinerari d’arte nel Novarese Il Seicento nel Novarese 6 Itinerario Antonelliano 8

In bici nel Novarese BicinVigna con Antonelli - Itinerario verde

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I Musei del Novarese Suno, Museo Ferroviario 16

#ilmionovarese Le vostre foto del nostro Novarese più bello!

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Il gusto del Novarese Gnocchetti di ricotta e riso Artemide, cialda al Gorgonzola, passatina di pomodoro fresco 20 Risotto al Campari 22

I Prossimi Eventi Calici di Stelle 24 Concerto di Ferragosto 24 39° Ferragosto Grignaschese 25 Ferragosto Vicolunghese 25 Dillo alla luna 26 Estate Oleggese 2022 26 Salite guidate alla Cupola di San Gaudenzio 27 Labant - viaggio Antonelliano 27

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Presentazione Arriviamo alla quarta pubblicazione del 2022 della nostra rivista In Viaggio nel Novarese, il magazine che racconta gli itinerari, la natura, la cultura, i sapori e, attraverso una narrazione per immagini dei nostri follower e lettori, il nostro territorio. In questa edizione proseguiamo con l’accompagnarti nel Novarese, scoprendo come viverlo appieno attraverso gli eventi e le iniziative che stanno animando questa torrida estate! Il nostro ufficio è sempre aperto, da lunedì a domenica, per darti suggerimenti, idee e proposte di viaggio nel territorio; il sito è costantemente aggiornato così come i nostri profili social per fornirti tanti spunti: continua quindi a seguirci anche su Instagram e Facebook!

il nome è semplice da ricordare: @atlnovara

Buona lettura!

La Presidente Maria Rosa Fagnoni

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Itinerari d’arte nel Novarese Il Seicento nel Novarese Il Seicento Novarese rappresenta un segno stilistico forte che ha caratterizzato l’intero territorio provinciale, con un gusto suo proprio, uno stile inconfondibile che interpreta con fantasia ed estro le forme classiche, fatte di luci e ombre che costituiscono la sua originalità. Questa è la teatralità del nostro Seicento “devoto”: la meraviglia declinata secondo i dettami del Concilio di Trento. Ti invitiamo dunque in un viaggio dalle tinte forti, che ci conduce alla scoperta di piccoli grandi tesori del nostro territorio, proseguendo con Fontaneto d’Agogna, alla scoperta di due dei suoi gioielli più preziosi.

Fontaneto d’Agogna Parrocchiale di Maria Vergine Assunta Fu per volontà del Vescovo Filippo Maria Visconti che nel 1476 venne fondata a Fontaneto d’Agogna l’attuale Parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta. La chiesa, che si trova nella parte sud del paese, appare già a prima vista imponente sia per il colpo d’occhio dato dalla facciata a tre campate con cinque porte, sia per la sua struttura architettonica, originariamente a navata unica, a cui vennero aggiunte quattro secoli dopo, per opera dell’allora arciprete Martino Ielmoni, le due navate laterali. Grandiosa e imponente è la tela di Tanzio da Varallo Santissima Trinità e corte di Santi (1628-1629) in cui la coralità dei Santi è riunita per onorare un Cristo posto su di una nube, insieme alla Vergine e gli Apostoli, che si innalza in trionfo sulla moltitudine. La scena si suddivide in 4 ordini, in primo piano da sinistra a destra spiccano le figure di Giovanni Battista, San Francesco, San Carlo Borromeo e San Rocco, nel secondo ordine si riconoscono San Fabiano, San Lorenzo, Santi Cosma e Damiano, Gervasio e Protasio, nel terzo il coro delle Vergini e dei Santi e, infine, il Cristo sulla nuvola nel quarto ordine. Un gioiello conservato nella chiesa e collocato nel fondo del coro è la tavola dell’Assunta di Sperindio Cagnola, uno dei più importanti allievi e seguaci di Gaudenzio Ferrari. Chiesa dell’Annunciata La chiesa, costruita per volontà dei Visconti, ha l’aspetto attuale prettamente settecentesco. All’interno, collocata nella cappella di destra è conservata la tela Il congedo di Cristo dalla Vergine di Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (1661-1713). È un dipinto carico di pathos in 6

cui la Madonna sofferente, quasi in procinto di svenire, viene sorretta delicatamente dalle pie donne al suo fianco. L’uso della luce che sottolinea il patimento nei visi delle figure e infine lo scorcio classico di colonne romane che si intravede dalla finestra spalancata dietro alla scena, creano un evidente rimando già dal primo sguardo, con la gestualità e il linguaggio teatrale tipici della tragedia. Elemento proprio del teatro barocco era infatti l’uso di sfondi classici nella messa in scena delle tragedie. Nell’altare di sinistra spicca la splendida tela del pittore valsesiano Giuseppe Mazzola (1748-1838), raffigurante il Sogno di San Giuseppe.


Itinerari d’arte nel Novarese

Itinerario Antonelliano Antonelli architetto in vigna

Alessandro Antonelli non fu solo il progettista di grandi monumenti civili e religiosi, ma si narra che abbia dato un contributo importante anche per l’agricoltura delle nostre colline, attraverso la progettazione di un nuovo sistema di coltivazione della vite. È una tecnina particolare la sua, conosciuta come maggiorina, visibile ancora oggi nei vecchi impianti delle Colline Novaresi. Infatti i vigneti di Maggiora, come ci ricorda M.G. Virgili nel suo trattato “Vite e vino nella nostra terra”, erano… retti a pali verticali, sotto la spinta del vento, non 8

sempre reggevano il peso del carico e, talvolta, crollavano trascinando nella loro rovina i grappoli quasi maturi. Fu l’architetto Antonelli, il geniale costruttore di miracoli di statica muraria […] a trovare una soluzione pratica: egli per primo, sfidando il sarcasmo dei viticoltori locali, studiò la “campanatura” dei pali di sostegno, ossia mise i pali stessi obliqui in modo che la loro inclinazione compensasse la forza traente dei tralci, ottenendo così una situazione di equilibrio.


In bici nel Novarese BicinVigna con Antonelli - Itinerario verde

In bici nel Novarese

Cosa vedi sul percorso

Un itinerario cicloturistico che ha come punti di partenza e di arrivo Villa Caccia a Romagnano Sesia, si snoda nelle Colline Novaresi raggiungendo Ghemme in un percorso che passa accanto al fiume Sesia, attraversa il borgo, toccandone i principali punti di interesse storico-artistico e sale verso la parte collinare in direzione Cavaglio d’Agogna, per proseguire poi fino a Fontaneto d’Agogna. Il rientro è previsto percorrendo la stessa strada. Questo percorso ha lo scopo di far conoscere il territorio delle Colline Novaresi e le sue eccellenze enogastronomiche a ciclisti e non, amanti della vita all’aria aperta, con la possibilità di muoversi in un percorso di media difficoltà e di ampliare le proprie conoscenze naturalistiche e storiche di questa parte di territorio. DESCRIZIONE DEL PERCORSO Lunghezza

41 km

Punto di partenza

Romagnano Sesia - Villa Caccia

Punto di Arrivo

Romagnano Sesia - Villa Caccia

Tempo di percorrenza

Da 3 a 4,5 ore

Grado di difficoltà

Medio

Dislivello

390 metri

L’itinerario è ideato dal Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia di Romagnano Sesia in collaborazione con l’Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara e il Comune di Romagnano Sesia, col patrocinio dell’Ente Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore e dei Comuni interessati dall’itinerario.

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Punto di partenza dell’itinerario è Villa Caccia, sede del Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia a Romagnano Sesia. L’edificio, progettato da Alessandro Antonelli come residenza di campagna dei Conti Caccia di Romentino, si adagia sul Monte Cucco ed è circondata da un notevole parco, ricco di essenze e specie arboree insolite e rare. Il Museo custodisce attrezzi, macchinari e oggetti della vita sociale e privata di un tempo, a ricordo delle attività diffuse in quest’area del Novarese, ai margini con la Valsesia. Tanti gli oggetti curiosi e oggi andati in disuso, ma preziosi per il loro compito di tramandare alle future generazioni abitudini e costumi di un tempo. Interessante la sezione dedicata al Venerdì Santo, la tradizionale rievocazione storica che ha luogo dal 1729 ogni due anni, tra le vie e le piazze del borgo che diventa un teatro a cielo aperto, in cui gli attori sono gli stessi abitanti di Romagnano. La Passione di Gesù rivive così negli stessi giorni della Pasqua creando un pathos ancor maggiore. A Romagnano meritano una sosta anche la Chiesa della Madonna del Popolo, ricca di affreschi ad opera di Tarquinio Grassi, artista locale, che realizzò le decorazioni della Cupola, dell’abside, del pulpito e dell’organo, oltre a


cinque tavole ad olio; l’Abbazia di San Silasno, oggi visibile nelle sue forme del XIX secolo dopo una ricostruzione avvenuta in seguito ad un incendio che danneggiò la sua struttura ben più antica. Il suo interno conserva un sarcofago del V secolo che custodiva le spoglie del patrono, ora utilizzato come altare, e un cippo votivo del II-III secolo, trasformato in ambone. In sacrestia inoltre

sono presenti due tele attribuite a Bernardino Lanino. Fa parte del nucleo abbaziale anche la cosiddetta Cantina dei Santi, un edificio composto da due locali a doppio portico che preserva uno dei cicli di affreschi più controversi e preziosi del nostro territorio, raffiguranti la vita e le gesta di Re Davide, risalenti al XV secolo. Non è ancora chiara la destinazione d’uso che ha avuto nel corso del tempo né è noto l’autore delle pitture, anche se negli ultimi anni si è riscontrata una corrispondenza con altre opere del pittore Bartulonus da Novara. Lasciandoci alle spalle il centro di Romagnano seguiamo il corso del fiume Sesia e la direzione sud, passando accanto all’Oratorio di San Martino di Breclema, documentato

dall’XI secolo, ma sicuramente sorto su un edificio più antico forse di epoca carolingia. Percorrendo la strada lungo la Roggia Mora, una delle principali arterie d’acqua del Novarese, si arriva Ghemme, che ad Alessandro Antonelli ha dato i natali. Il borgo è conosciuto per la sua attività vitivinicola, già praticata fin dai romani, poi perfezionata dai monaci cluniacensi, che in Ghemme possedevano anche delle vigne, e giunta sino ai giorni nostri con risultati sempre più eccellenti. Tanti i produttori che qui allevano tra gli altri, nebbiolo, vespolina, uva rara, vitigni autoctoni che concorrono alla creazione del celebre Ghemme DOCG e dei diversi vini DOC delle Colline Novaresi. Una sosta è d’obbligo per visitare il Castello-Ricetto, una fortificazione sorta in centro durante l’epoca delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, allo scopo di proteggere popolazione e scorte alimentari. Ogni famiglia infatti ne possedeva una porzione verticale, costituita da una cantina al piano strada, a testimonianza che la viticoltura in Ghemme fosse già una cosa seria, l’abitazione al primo piano e un magazzino nel sottotetto. L’area occupata dal Ricetto era di circa 12mila metri quadrati ed era dotato di tutte quelle misure difensive necessarie, come il ponte levatoio, le mura e un fossato pieno delle acque della Roggia Canturina. Alcune case ancora oggi mostrano la loro struttura originaria e alcune preziose decorazioni in cotto, che si son ben conservate, anche se alcune modifiche si sono rese indispensabili nel corso dei secoli, dati i mutati bisogni. Poco distante da lì incontriamo l’Oratorio di San Fabiano, costruito sul limitare dell’antica proprietà degli Abati di Cluny; al suo interno un interessante affresco quattrocentesco

raffigurante una Crocifissione. In Piazza Antonelli sorge la chiesa settecentesca di Santa Maria Assunta, il cui interno è riccamente decorato da stucchi e pitture barocchi e custodisce lo Scurolo della Beata Panacea, una struttura maestosa a pianta rotonda progettato da Alessandro Antonelli per accogliere le spoglie di Panacea, patrona di Ghemme, pastorella originaria della Valesia martirizzata dalla matrigna. Ogni anno, il primo venerdì di maggio si

svolge la tradizionale processione che da Quarona arriva a Ghemme a celebrare la giovane martire. Accanto alle celebrazioni religiose, si svolge tra le mura del ricetto nello stesso periodo, la consueta festa che celebra i vini del nostro territorio con degustazioni, serate a tema e animazioni per tutte le età. Saliamo dunque a prendere la strada che porta verso le vigne in collina e seguiamo le indicazioni per Cavaglio d’Agogna, toccato dall’itinerario solo marginalmente; 12


In bici nel Novarese

merita una menzione tuttavia la parrocchiale dedicata a San Mamante in centro paese e costruita su un precedente edificio trecentesco, di cui resta solo una parte del campanile. Al suo interno è conservata una preziosa tela di Lorenzo Peracino (1726) raffigurante il santo patrono. L’itinerario prosegue verso la sua ultima tappa: Fontaneto

d’Agogna, centro agricolo del medio novarese, celebre per la produzione, assieme alla confinante Cureggio, della Cipolla Bionda, Presidio SlowFood: di colore biondo dorato ha un tipico appiattimento orizzontale e una dimensione che le fa raggiungere i 400 grammi di peso. La sua caratteristica fondamentale è la dolcezza, che si mantiene intatta anche per lunghi mesi dopo la raccolta. Anche Fontaneto è interessato da un’architettura antonelliana: la Parrocchiale della Beata Vergine Assunta accoglie la rotonda di Sant’Alessandro, a impianto 14

circolare con cupola emisferica. Suo anche il progetto dell’altare in marmo bianco di Candoglia, poi eseguito dallo scultore novarese Stefano Bossi. All’interno della chiesa sono inoltre custodite anche le preziose tele di Sperindio Cagnola, raffigurante l’Assunzione della Vergine, e quella di Tanzio da Varallo che ritrae la Trinità adorata dai Santi. Nei pressi di piazza Castello sorge l’Oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano, ciò che resta di un’abbazia di cui rimangono i residui murari in ciottoli di fiume.

Nei dintorni di Fontaneto si trovano numerose risorgive, la cui abbondanza spiega il nome del paese. Ritorniamo dunque sui nostri passi e ripercorrendo a ritroso l’itinerario appena compiuto, ritorniamo a Romagnano Sesia. In alternativa, è possibile anche rientrare a Villa Caccia passando per la Baraggia del Piano Rosa.


I Musei del Novarese Suno

Museo Ferroviario Ospitato nella stazione ferroviaria di Suno, il museo è frutto della passione di un gruppo di ferroamatori e fermodellisti; conserva numerosi reperti che spaziano da lampade, divise, cappelli, a documenti e ambienti ricreati per rendere la visita più interattiva e partecipata. In continua evoluzione per poter migliorare e rinnovare l’esposizione con sempre nuovi cimeli, è ora disposto su due livelli: al piano terra, sono presenti numerosi modelli e diorami oltre al prestigioso plastico della fu “Gozzano-Alzo”; al piano superiore sono esposti materiali storici e diversi ambienti fruibili dagli utenti, come lo scompartimento di una carrozza di terza classe, la riproduzione di una cabina di una delle prime locomotive elettriche italiane e la scrivania di un capostazione, oltre a documenti, biglietti, divise e cappelli. Via XXV Aprile, 70 - Suno (NO) museoferroviariodisuno@gmail.com www.museoferroviariosuno.it

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#ilmionovarese

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Le vostre foto del nostro Novarese più bello!

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Il gusto del Novarese Gnocchetti di ricotta e riso Artemide, cialda al Parmigiano, passatina di pomodoro fresco Ricetta per 4 persone Ingredienti • 100 g di riso Artemide • 500 g di ricotta • 500 g di pomodori ciliegini • 200 g di Gorgonzola piccante • 150 g di farina • 2 tuorli d’uovo • Parmigiano q.b. • Olio EVO q.b. • Sale e pepe q.b.

PROCEDIMENTO Per gli gnocchi: Lessare il riso Artemide per almeno 50 minuti, frullarlo e ridurlo in poltiglia. Creare quindi un impasto miscelando la ricotta, la farina, il riso, un uovo e un po’ di parmigiano. Mescolare il tutto, stendere l’impasto con la punta delle dita per creare delle striscioline spesse circa 2 cm da tagliare poi a tocchetti. Lessare gli gnocchi in acqua leggermente salata, passarli al burro e tenerli da parte. Per la salsa di pomodoro: Cuocere i pomodori ciliegini freschi per pochissimo tempo in olio e poi frullarli. Per la cialda: In una padella antiaderente mettere una striscia di Parmigiano e farlo sciogliere finchè non avrà assunto un colore leggermente ambrato. Fare raffreddare per dargli una consistenza croccante. Nel piatto stendere dunque la crema di pomodoro, adagiarvi gli gnocchi appena spadellati e completare con la cialda di Parmigiano e cubetti di Gorgonzola piccante.

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Il gusto del Novarese Risotto al Campari Ricetta per 2 persone Ingredienti • 160 g di riso Razza77 • 30 g di cipolla • Olio EVO q.b. • Burro q.b. • 1 arancia (buccia e succo) • ½ bicchiere di Campari • Brodo vegetale • Zafferano • Zucchero

PROCEDIMENTO In una pentola bassa e antiaderente versare il Campari e lo zucchero e cuocere per 5 minuti a fuoco medio fino ad ottenere un caramello. Fare rosolare le cipolle in poco olio; non appena saranno dorate, aggiungere il riso Razza77 e farlo tostare per circa 3 minuti, quindi sfumare con un goccio di Campari e iniziare ad aggiungere gradualmente qualche mestolo di brodo vegetale. A circa metà cottura aggiungere lo zafferano, il succo e la buccia d’arancia grattugiata. Continuare ad aggiungere il brodo e mescolare fino a fine cottura. Versare il risotto in una pirofila e mantecare con Parmigiano e burro freddo. Una volta impiattato guarnire con il caramello al Campari. N.B. Il Razza77 consente la mantecatura priva di burro grazie al suo elevato rilascio di amido durante la cottura che permette di raggiungere un’ottima onda senza l’ausilio del grasso.

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I prossimi Eventi

Calici di Stelle Colline Novaresi 6 agosto 2022 A Sizzano, Ghemme, Maggiora e Boca serata dedicata ai vini delle Colline Novaresi e ai prodotti tipici del territorio

39° Ferragosto Grignaschese

www.cittadelvino.it

Grignasco Dal 12 al 16 agosto 2022

Concerto di Ferragosto

Spettacoli, animazioni per bambini, degustazioni e musica

Novara - Quadriportico di Palazzo Natta 15 agosto 2022

www.comune.grignasco.no.it

Tradizionale concerto di Ferragosto con il Duo Hélios (flauto e chitarra) www.turismonovara.it

Ferragosto Vicolunghese Vicolungo Dal 12 al 16 agosto 2022 Serate a tema con menù speciali e musica dal vivo LA PANISCIA

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FRITTO DI GAMBERI E CALAMARI, PATATINE E DOLCE

LA PANISCIA

ABBIAMO SOLO 300 POSTI A SEDERE, TI CONSIGLIAMO DI PRENOTARE!

EVENTO A CIELO APERTO SENZA TENDONE! IN CASO DI PIOGGIA POSSIBILITÀ DI ASPORTO

MUSICA O SPETTACOLO DAL VIVO OGNI SERA

OLTRE AI PIATTI SPECIALI, TUTTE LE SERE MENÙ ALLA CARTA

www.turismonovara.it


I prossimi Eventi

Salite guidate alla Cupola di San Gaudenzio Novara Cupola di San Gaudenzio Nel mese di agosto salite guidate ogni giovedì e venerdì alle 21.00; sabato e domenica turni di salita alle 9.30, 11.30, 16.30 e 18.30. Info e prenotazioni: tel. 0174.330976 booking@kalata.it www.kalata.it

Dillo alla luna Fino al 4 settembre 2022 Novara - Cortile del Broletto

Labant - viaggio Antonelliano

Musica e spettacoli a ingresso gratuito

Provincia di Novara 5 agosto e 9 settembre

www.comune.novara.it

Laboratori dedicati alla figura di Alessandro Antonelli www.casabossinovara.com/laboratori-antonelliani/

Estate Oleggese 2022 Oleggio Musica, spettacoli, animazioni, sport, serate a tema www.comune.oleggio.no.it 26

È possibile consultare tutti gli eventi sul sito internet www.turismonovara.it e iscriversi alla newsletter per essere sempre aggiornati sulle iniziative del Novarese www.turismonovara.it/it/newsletteriscrizione


Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Novara Piazza Martiri della Libertà, 3 - interno Castello - Novara tel. +39 0321 394059 - info@turismonovara.it - www.turismonovara.it @atlnovara Progetto: In Viaggio nel Novarese


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