Touring 12-01/2023-2024

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NE TCS SEZIO 8 TICINO O PAGINA 6 E TCS TICIN

70 SIDENT 24 PAGINA RI DEL PRE NTO A L 2 0 E M A GLI AUGU T N U PP FFROAD: A VIAGGIO O GINA 72 PA ATALIZIE N E T R E F F O

Groenlandia a piedi g a i a i o i imi i

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DECARBONIZZAZIONE Idrogeno verde dal lago di Schiffenen | TEST JEEP AVENGER Elettrica versatile per la città e la campagna | AUTOCARRI TCS gni anno trasportati 0 mila veicoli dei soci


A PROVA DI AVVENTURA


Daniel üchel, vicedirettore dell’ fficio federale dell’energia FE è convinto che gli obiettivi della decarbonizzazione p. 10 siano realizzabili entro il 20 0. Nella nostra intervista si sofferma sulla necessità di sviluppare nuove tecnologie e compensare le emissioni tuttora inevitabili. Il reportage sulla centrale di produzione di idrogeno verde di Groupe E sul lago di Schiffenen è un esempio di come sostituire i combustibili fossili con alternative a zero emissioni. Come la g p. 40 del nostro test. L’Auto dell’Anno 2023 ha belle prestazioni, spazio per le famiglie e spirito ecologico. o a mmi i p. 26 poi il servizio offerto dal garage Autonova di Pa erne. n team di professioniste assicura che le clienti si sentano accolte e perfettamente a loro agio, dallo sho room all’officina.

Copertina: Angela Wälti, foto Geertje Marquardt

Felix Maurhofer, caporedattore

Emanuel Freudiger

Benvenuti

p.

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Potenziamento delle autostrade e riduzione dei limiti di velocità sono sull’agenda dell’USTRA; il direttore Jürg Röthlisberger ce ne parla. TCS Sezione Ticino 68

La lettera del presidente TCS Ticino

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In ricordo di Roberto Morandi

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Il resoconto del 1° Viaggio off-road

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TCS – Audit delle strade scolastiche

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Offerte natalizie

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A teatro con il Gruppo TCS Locarnese e Valli

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Offerta controlli tecnici

L’edizione in cifre

Nel 2022 il consumo di elettricità è stato di 57 miliardi di kWh, l’1,9% in meno rispetto al 2021. Pagina 17

dicembre 2023 / gennaio 2024

L’anno scorso gli importatori di auto hanno versato sanzioni sul CO2 per 20,2 milioni di franchi. Pagina 33

Con un peso di appena 419 grammi i ramponi prodotti da Blue Ice sono i più leggeri in commercio. Pagina 49

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la sTATISTIca

Mercato della bici in calo Continua il trend registrato già nel 2022; la domanda risente del rialzo dei tassi e della situazione politica.

600 000 ∞

Fonte: Ufficio svizzero biciclette e e-bike (USBE)

Qua e là

N. di veicoli venduti

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2017

2018 ∞ bici

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∞ totale

Pizzicando nella mobilità

? a) Zurigo b) Bruxelles c) Monaco d) Oslo

Risposta corretta: d) Secondo uno studio della Alpen Air, Oslo risulta l’aeroporto dove si paga di più. Fra i costi esaminati, i parcheggi lunga durata, trasporti pubblici, taxi, caffè e hamburger, Airport-Lounge, albergo in aeroporto. Bruxelles e Monaco sono al secondo e terzo posto, Zurigo al settimo.

dicembre 2023 / gennaio 2024

GettyImages

la domanda

Nuova Protezione giuridica privata TCS State traslocando? Con la nuova TCS Protezione giuridica privata al vostro fianco potete stare tran uilli al momento di riconsegnare il vecchio appartamento. In caso di contestazioni da parte del locatore, potete coinvolgere un giurista del TCS con videochiamata per farvi assistere dal vivo. uesta non è che una delle novità comprese nella TCS Protezione giuridica privata migliorata, ottenibile nelle varianti Standard e Plus. La Protezione Plus offre fra l’altro la verifica legale e per iscritto di documenti uali contratti matrimoniali o certificati di lavoro. Tutelatevi al meglio contro eventuali controversie nel privato ed approfittate dello sconto di lancio del 20 . tcs.ch/privata

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La cifra

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gli utenti di monopattini elettrici rimasti seriamente feriti sulle strade svizzere nel primo semestre 2023 secondo statistiche dell’USTRA (+16% rispetto ad un anno prima). Il 90% degli incidenti è imputabile al conducente, la causa più frequente essendo l’alcol. Con l’87%, v’è una netta predominanza maschile fra gli infortunati gravi di questa categoria.

In pillole Ricerca intelligente per quesiti legali

Lacci riflettenti per rendersi visibili

Camping, tre club ed un’unica piattaforma

La Porsche Macan prende il largo

«Lex4you», la piattaforma di prima informazione giuridica gratuita del TCS, si arricchisce di una nuova funzione: «lex4youGPT» è un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale che risponde a domande di carattere giuridico filtrando gli oltre 2000 articoli e contenuti curati da «lex4you» e TCS Job Assistance.

Nel periodo buio dell’anno torna il rischio di sfuggire all’attenzione degli automobilisti. La campagna di MADE VISIBLE «Reflective December» mira a sensibilizzare gli utenti della strada al pericolo. Per tutto il mese la Patrouille TCS distribuisce ai soci soccorsi dei lacci riflettenti da utilizzare per essere visti nella circolazione.

Tre fra i maggiori club della mobilità europei, ADAC (D), ANWB (NL) e TCS, uniscono le forze sulla piattaforma congiunta «PiNCAMP». Il sito permette di prenotare online in oltre 3000 strutture. Con 27 milioni di soci «PiNCAMP» figura fra i portali Camping a più vasta portata, capace di raggiungere un grande bacino di utenza.

Assieme alla società amatoriale Frauscher, Porsche ha sviluppato un motoscafo tutto sprint a propulsione elettrica. Lo yacht 850 Fantom Air offre posto a 9 persone ed è dotato della tecnologia propulsiva della Macan full electric. Con una velocità di 41 km/h e un’autonomia di 45 chilometri, ha un costo base da 561 700 euro.

lex4you.ch/gpt

madevisible.swiss

pincamp.ch

frauscherxporsche.com

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Visto per voi

Fabian Hugo

Osservazioni e riflessioni sulla mobilità in generale da parte di Illustres. Questa volta: Occorrono nuovi segnali per le ruote motorizzate?

Con Opel giochi alla grande

La nostra rivista sempre più letta Mentre da tempo la stampa cartacea registra una crescente disaffezione, Touring va controtendenza: nello scorso semestre il numero di lettori della nostra pubblicazione è aumentato di ben il per cento. La tiratura rispecchia a sua volta uesto sviluppo positivo, e passa da finora 1 10 224 a 1 111 44 copie da uesta edizione. dicembre 2023 / gennaio 2024

L’ultimo eroFest svoltosi in ottobre a erna ha attirato oltre 20mila visitatori. Non poteva certo mancare all’appello la TCS eSports League ith pel per la gioia degli appassionati di Roc et League e Fortnite. Fra le novità, il nuovo furgoncino pel con il brand TCS adibito a postazione di gioco. il concorso eat the Pro , che ha offerto l’opportunità, colta da più di 00 amatori, di sfidare i migliori gamer. La TCS eSports League ith pel è stata fondata uattro anni fa uale impegno del TCS nel mondo degli sport elettronici. tcsesportsleague.ch

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Top 5

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I più grandi comprensori sciistici in Svizzera

Les Portes du Soleil

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Les 4 Vallées

A cavallo fra Francia e Svizzera, il più vasto comprensorio sciistico a livello internazionale offre piste per tutti gli sport invernali, servite da 208 impianti di risalita.

La più grande area sciistica interamente situata in Svizzera collega Verbier, La Tzoumaz, Nendaz, Veysonnaz e Thyon. Ha 107 piste blu, 202 rosse e 103 nere.

Chilometri di piste: 600

Chilometri di piste: 410

Punto più alto: 2254 m

Punto più alto: 3330 m

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Matterhorn

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Silvretta Arena

Circondati dallo splendido panorama delle Alpi, nel Matterhorn Ski Paradise si possono ammirare il maestoso Cervino ed altre cime che superano i 4000 metri.

La regione sciistica dispone di impianti transfrontalieri tra Samnaun (GR) e l’austriaca Ischgl. Vanta il più grande snowpark interconnesso delle Alpi.

Chilometri di piste: 360

Chilometri di piste: 239

Punto più alto: 3883 m

Punto più alto: 2872 m

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Arosa-Lenzerheide

È il più grande comprensorio sciistico dei Grigioni. Oltre a piste ben curate, ampi spazi incontaminati e ripidi pendii attendono freerider e scialpinisti provetti. Chilometri di piste: 221 Punto più alto: 2865 m

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Mobilità, geografia ed opere ingegneristiche: qui puoi scoprire fatti interessanti sulla Svizzera, presentati in forma di hit parade.

Ultimo saluto a Etienne Membrez È con grande rammarico che dobbiamo comunicare la scomparsa di Etienne Membrez. L’ex direttore generale del TCS si è spento il 23 ottobre 2023 all’età di 91 anni. Figura di spicco nella storia del nostro Club, è stato l’artefice di progetti ed innovazioni più attuali che mai.

Fonti: arosalenzerheide.swiss, ischgl.com, matterhornparadise.ch, portesdusoleil.com, verbier4vallees.ch Foto: Valais Wallis Promotion – David Carlier, Pascal Gertschen.ch, Zermatt Bergbahnen, Andrea Badrutt, Coira, Urban Engel Perspectiva

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Giurassiano di nascita, Etienne Membrez è entrato al servizio del TCS negli anni Sessanta in ualità di giurista. a rapidamente fatto carriera, salendo i gradini fino ad accedere ai vertici nel 1 7 . a svolto la funzione di direttore generale affidatagli fino al 1 7, l’anno successivo al centenario del TCS. Personalità carismatica e lungimirante, Etienne Membrez ha saputo anticipare i tempi, segnando profondamente la storia della nostra organizzazione. In particolare ha sviluppato e lanciato servizi, prodotti e partenariato che continuano ad essere ancora oggi fra le colonne portanti del club. È anche grazie al suo operato che possiamo assumere un ruolo preminente sia a livello nazionale che internazionale. Nel 1 4 Etienne Membrez ha avuto l’opportunità e la soddisfazione di accogliere il nostro milionesimo socio nella sua veste di direttore generale. Più che una coincidenza è stata la meritata ricompensa per il suo impegno e incessante devozione al Club che tanto gli stava a cuore. Etienne Membrez è venuto a mancare alla fine dello scorso mese, a distanza di appena due mesi dalla scomparsa della consorte Rita. Ci lascia un’eredità straordinaria che onoreremo e di cui continueremo a far tesoro. Ne serberemo un ricordo indelebile in seno alla nostra organizzazione. Peter Goetschi, presidente centrale TCS

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RAPPORTO PUBBLICITARIO

Prorogare l’ipoteca è facile Quale ipoteca è la più adatta a me? Qual è il modo migliore per fare un confronto? Dove posso ricevere una consulenza indipendente? Non è facile trovare il giusto fornitore di ipoteche tra tanti. Perché il viaggio non finisce con il fornitore. Le condizioni interessanti sono importanti ma è ancora più importante prestare particolare attenzione alle condizioni dell’immobile, alla situazione previdenziale o agli aspetti fiscali, oltre che al semplice tasso d’interesse. La migliore soluzione finanziaria complessiva può essere trovata solo con un’analisi globale.

4 consigli per scegliere la giusta ipoteca 1. Confrontare e risparmiare Spesso è più conveniente prorogare l’ipoteca con un fornitore conosciuto senza troppi sforzi. Le consigliamo: si prenda il tempo necessario per richiedere diverse offerte. Il potenziale di risparmio è enorme. 2. Prendere la decisione giusta e risparmiare Nella vasta scelta di ipoteche a disposizione non è sempre semplice decidere quale sia la migliore per lei. Propende per un’ipoteca Saron con maggiore flessibilità ma con maggiori oscillazioni dei tassi d’interesse? O preferisce un’ipoteca a tasso fisso? Qual è la durata migliore? È imminente una vendita o un ammortamento? Allora sarà limitato a dipendere da un’ipoteca a tasso fisso. Faccia un piano a lungo termine e includa tutti questi punti. 3. Investire e risparmiare Deve ristrutturare il suo immobile nei prossimi anni? Oppure il suo impianto di riscaldamento deve essere sostituito?

Adottando misure di risparmio energetico nella sua abitazione di proprietà potrà avere diritto a un’ipoteca verde. A seconda del fornitore, ciò è associato a una riduzione del tasso d’interesse fino a 80 punti base. Con una nuova pompa di calore, ad esempio, non solo dà un contributo all’ambiente, ma può anche ridurre i costi di riscaldamento e aumentare il valore del suo immobile. A ciò si aggiunge un effetto fiscale: gli interessi ipotecari possono essere dedotti dal reddito imponibile. Con un debito ipotecario maggiore aumentano le detrazioni. 4. Ammortamento e risparmio Dove ha depositato il suo denaro? Attualmente il rendimento della banca è scarso. Ma la sua ipoteca costa molto di più con gli attuali tassi d’interesse? Se non ha bisogno di denaro a lungo termine, può valere la pena ammortizzare l’ipoteca. Con un’ipoteca più bassa si pagano meno interessi ed è possibile risparmiare.

La situazione generale è decisiva Il potenziale di risparmio è notevole. Per questo motivo è importante considerare la situazione generale nella scelta della sua ipoteca o del suo prestatore di ipoteca. Molte piattaforme digitali guardano al tasso d’interesse delle ipoteche in maniera isolata quando si tratta di rinnovare le ipoteche e trovano un finanziamento favorevole ma raramente la migliore soluzione finanziaria complessiva. Prima di prorogare la sua ipoteca dovrebbe sempre tenere conto della sua situazione previdenziale, dello stato dell’immobile e degli aspetti fiscali, in modo da realizzare il massimo potenziale di risparmio possibile. Gli esperti di MoneyPark consigliano i clienti su ipoteche e immobili, online e in oltre 20 sedi in tutta la Svizzera. Insieme a Helvetia Assicurazioni, offriamo anche una consulenza completa su questioni assicurative e previdenziali. moneypark.ch

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Il lago di Schiffenen contiene 50 milioni di m³ d’acqua.

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Lago di Schiffenen

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Diga di Schiffenen

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Paratoia

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Prese d’acqua

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Centrale idroelettrica

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Sottostazione

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Canale di scarico (Sarine)

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Centrale di produzione d’idrogeno

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Bacino di dissipazione

Nient’altro che acqua

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Il tema della decarbonizzazione è presente in uasi tutte le discussioni relative all’energia. In Svizzera si stanno sviluppando numerosi progetti, alcuni dei uali legati all’impiego dell’idrogeno verde. Visitiamo una nuova centrale di produzione, situata in riva ad un lago nel Canton Friburgo. Testo

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Foto Jo Bersier

Nel 1992, Véronique Sanson cantava: «Rien que de l’eau, de l’eau de pluie, de l’eau de làhaut». Quindi… solo acqua, acqua piovana, da lassù. Nessuno sa se le parole della famosa cantante francese abbiano ispirato gli ingegneri di Groupe E a lanciarsi in un nuovo progetto di decarbonizzazione. Tra le città friburghesi di Düdingen e Morat, la strada segue le curve di una vasta distesa acquatica: il lago di Schiffenen. Da una parte 50 milioni di metri cubi d’acqua, dall’altra un muro di cemento, o piuttosto una diga-volta costruita nel 1963 con delle dimensioni rispettabili: 47 metri d’altezza per 417 metri di lunghezza. Cifre che posizionano quest’opera tra quelle che presentano uno dei coefficienti di ardidicembre 2023 / gennaio 2024

tezza, ossia il rapporto tra lunghezza e altezza, più elevati al mondo. Ci dirigiamo ai piedi del muro di calcestruzzo per una presentazione dettagliata di una nuova infrastruttura che va ad aggiungersi alla funzione originaria del manufatto, ovvero la produzione d’elettricità. Groupe E, fornitore d’energia friburghese che sfrutta la diga, ha inaugurato alcune settimane fa una nuova stazione di produzione d’idrogeno verde, vale a dire senza emissioni di CO2. Verde com’era il semplice prato poco più di un anno fa e che ormai ha fatto posto a tutta l’installazione che permette la produzione di questo idrogeno. Ecco in poche parole il procedimento. Dapprima la versione semplificata: acqua + elettricità = idrogeno + ossigeno. Poi la versione concreta e completa. Il sistema di elettrolisi utilizza dell’elettricità prodotta grazie all’acqua del lago equivalente a due megawatt (ossia 16 gigawat› 11


Le due turbine affondano fino a 22 metri sotto la superficie.

tora di energia se l’impianto gira a pieno carico per 000 ore all’anno o, più semplicemente, l’elettricità utilizzata da 4000 economie domestiche in un anno . L’ac ua viene usata da una doppia turbina Francis per produrre elettricità. uest’elettricità alimenta il macchinario che separa l’ossigeno e l’idrogeno dall’ac ua, la uale non proviene però dal lago di Schiffenen, ma dalla rete dei vicini villaggi. Per farci un’idea dell’enormità della struttura e della forza contenuta da tonnellate di cemento, ci spostiamo verso la sala macchine, annessa al gigante grigio. Nel capannone ecco due modeste turbine aplan. solo apparentemente modeste, dato che uesti mostri di metallo, simili ad eliche di nave sovradimensionate, sprofondano fino a 22 metri nel sottosuolo della centrale, per convertire il prezioso li uido in corrente. Gli arredi retrò-futuristi sono degni del film 2001: dissea nello spazio . D’ora in poi la sala sarà telecomandata.

La sala di comando evoca il film «2001: Odissea nello spazio .

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Laurent Ducrest (a sinistra) e Alain Sapin (a destra) presentano la nuova struttura con entusiasmo palpabile.

Le nostre due guide del giorno, Alain Sapin e Laurent Ducrest, rispettivamente direttore energia elettrica e responsabile sfruttamento termico e ambiente in seno a Groupe E, arrivano e ci accompagnano verso i due container che servono a tre cose: trattare l’ac ua per demineralizzarla, elettrolizzarla per estrarre l’idrogeno e poi pulire uest’ultimo per raggiungere una purezza del , . La prima tappa è dun ue realizzata, per un massimo di 4 0 chili al giorno, in ognuna delle due installazioni. Per le successive fasi di produzione i responsabili ci invitano a spostarci verso un altro container. uesto serve a comprimere l’idrogeno, facendolo passare da 30 a 00 bar 1 bar corrisponde approssimativamente alla pressione atmosferica , in modo da ottenere più idrogeno in meno spazio. touring


Un bocchettone viene inserito nell’erogatore…

Non si salva il mondo Ovviamente l’energia contenuta nell’idrogeno prodotto subisce una perdita durante il processo di creazione. Laurent Ducrest spiega il meccanismo: «Con 60 kWh d’elettricità otteniamo 1 chilo d’idrogeno, che a sua volta contiene 33 kWh d’energia. Ciò corrisponde ad una resa pari al 60% circa». La storia è un po’ diversa quando si cita la pista della ritrasformazione dell’idrogeno in elettricità, dopo lo stoccaggio, come precisato da Alain Sapin: «Se dovessimo riconvertire l’idrogeno compresso in elettricità, otterremmo un rendimento tra il 25% e il 30% al massimo. Ciò migliorerà con il tempo, come nel caso dei motori termici che, ai loro inizi, avevano un’efficienza catastrofica. Per numerose applicazioni che non possono essere direttamente elettrificate, non è il rendimento a essere decisivo, bensì altri fattori come l’autonomia o il carico utile, ad esempio per i mezzi pesanti». Groupe E prevede di produrre 300 tonnellate d’idrogeno all’anno, sufficienti ad alimentare 50 camion durante lo stesso periodo. Laurent Ducrest filosofeggia: «È poco e molto al tempo stesso. Ad essere sinceri, con questa installazione non è che si salvi il mondo, ma permette comunque di ridurre le emissioni di CO2 di 3100 tonnellate all’anno». L’elettrolisi, come spiegato in precedenza, produce anche dell’ossigeno. A Schiffenen, la molecola potrebbe avere un futuro, an-

L’idrogeno subisce una compressione da 30 a 500 bar.

dicembre 2023 / gennaio 2024

ch’esso ecologico. «Le utilizzazioni industriali non sono ancora d’attualità per il nostro sito e, per ora, tutto l’ossigeno ritorna nell’aria. Avremmo l’idea d’immetterlo direttamente nella Sarine, a valle della diga, poiché i corsi d’acqua mancano appunto d’ossigeno», precisa Alain Sapin. Una delle soluzioni Dopo l’estrazione e la compressione, è il momento dello stoccaggio. Per far questo, Groupe E utilizza nove lunghe bombole bianche, poste dietro a 6 stazioni di ricarica. Così tanto idrogeno, sotto alta pressione e nello stesso luogo, può spaventare vista la sua infiammabilità, come tutti gli altri combustibili e carburanti. Alain Sapin si affretta a rassicurarci: «Abbiamo predisposto diversi sistemi di sicurezza già utilizzati oggi nelle applicazioni dell’idrogeno, tra i quali uno che permette di espellere nell’aria molto rapidamente tutto l’idrogeno presente nell’infrastruttura, a una velocità di 60 km/h». La molecola prodotta nel sito di Schiffenen, ricordiamo che si tratta di 300 tonnellate all’anno, sarà acquistata soprattutto da Carbagas, come indicato da Alain Sapin. Inoltre, un altro partner locale ha mostrato un grande interesse: i Trasporti pubblici friburghesi (TPF), che si lanceranno in una sperimentazione dal 2024. «Verranno messi in circolazione due bus, ognuno dei quali utilizzerà 30 kg d’idrogeno al giorno. L’interesse dell’idrogeno è di aumentare l’autonomia dei bus. Saranno ibridi, potendo funzionare con l’elettricità e con l’idrogeno. Facciamo delle simulazioni su ogni linea › 13


… e l’altro direttamente nel serbatoio del veicolo.

Pochi secondi bastano a fare il pieno di un veicolo pesante.

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L’idrogeno viene stoccato in nove bombole.

Limeco ha messo in funzione la prima centrale Power-to-Gas della Svizzera a Dietikon (ZH) nell’aprile 2022. Il funzionamento differisce un po’ da quella situata a Schiffenen. Qui l’elettricità prodotta nell’impianto d’incenerimento dei rifiuti domestici, che appartiene a Limeco, viene pure trasformata in idrogeno, ma in seguito la molecola viene miscelata al gas proveniente dall’impianto di depurazione delle acque reflue per ottenere metano rinnovabile. Quest’ultimo viene poi immesso nella rete del gas. L’impianto di Limeco produce 18 000 MWh di gas rinnovabile sintetico all’anno e permette così di risparmiare fino a 5000 tonnellate di CO₂ (circa 2000 economie domestiche). Se l’azienda, che ha investito 14 milioni di franchi nella realizzazione della centrale, ritiene da un lato che le conoscenze acquisite finora non permettono ancora di stilare un bilancio definitivo, dall’altro si dichiara «sorpresa positivamente dal processo centrale dell’impianto». Gabriela Kofel, responsabile della comunicazione dell’azienda precisa: «Limeco e i suoi partner mostrano che esiste una tecnologia che consente di trasformare l’energia elettrica eccedente in metano, che può essere immagazzinato in maniera stagionale per colmare i deficit di elettricità invernali. Ma l’incognita è piuttosto un’altra: quanto possono venire a costarci la sicurezza dell’approvvigionamento e la decarbonizzazione?». Limeco non esclude di utilizzare l’idrogeno prodotto come carburante in una tappa di sviluppo successiva, se la domanda è sufficiente. powertogas.ch

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Foto: Jean-Christophe Bott, Keystone, Powertogas

per definire la miglior tecnologia da mettere in atto per decarbonizzare la nostra flotta», riassume Jérôme Gachet, responsabile della comunicazione per i TPF. Anche Nafissa Hannesen, direttrice dell’Associazione dei produttori di H2, condivide questo entusiasmo per l’idrogeno: «L’idrogeno non è la soluzione, ma una di quelle che saranno necessarie per la decarbonizzazione in Svizzera. A lungo termine, la maggior parte dell’idrogeno sarà importata da altri paesi in cui i prezzi dell’energia solare (o eolica) saranno molto bassi. Al più tardi a partire da questo momento sarà il prezzo ad essere determinante, e non il rendimento». Nafissa Hannesen precisa che attualmente sono tre le centrali sfruttate: Niedergösgen (SO), Kubel (SG) e ora anche Schiffenen. Aggiunge che le centrali di Gruyère Hydrogen Power a Bulle e di Axpo a Reichenau si trovano in via di realizzazione. Sapendo che l’Associazione dei produttori di H2 conta attualmente 17 membri, e che viene richiesto d’aver una centrale o un progetto di centrale per farne parte, sembrerebbe che il futuro per questo tipo di tecnologia sia piuttosto radioso. Per chiudere il cerchio, indovinate quale sostanza esce dal tubo di scappamento di un veicolo che funziona a idrogeno. Acqua, nient’altro che acqua.

Tonnellate di CO₂ in meno


«Bisogna restare aperti, anche al nucleare» Daniel Büchel è vicedirettore dell’Ufficio federale dell’energia dal 2011. Anche se giudica la situazione poco confortevole, ritiene che la decarbonizzazione sia possibile entro il 2050, a patto di non stare a temporeggiare né impuntarsi su posizioni preconcette. Intervista Jérôme Burgener Foto Pia Neuenschwander

Quali sono le grandi tappe fissate per la decarbonizzazione entro il 2050?

Daniel Büchel: Gli studi che abbiamo condotto permettono questa constatazione: è fattibile. Ma non sarà semplice. Si sa che, se vogliamo arrivare a zero emissioni nel 2050, bisognerà passare attraverso alcune compensazioni. Concretamente, esistono degli ambiti nei quali non abbiamo ancora delle soluzioni e per i quali ci saranno quindi sempre delle emissioni, ma che si possono compensare. Cito l’esempio delle foreste, con le soluzioni di cattura e stoccaggio del diossido di carbonio (CCS), che consistono nel captare il CO2 per poi iniettarlo nel suolo. È però importante ribadire la necessità di privilegiare queste opzioni per certi settori dell’industria che non possono fare a meno del gas e del petrolio. È fondamentale lasciare tali possibilità di stoccaggio per questo tipo di imprese. Ciò significa poi che nella mobilità si deve fare tutto il possibile per favorire l’elettrificazione. È chiaro che anche qui non abbiamo ancora una soluzione adeguata per tutti i comparti e che ci vorranno delle compensazioni, ad esempio nel traffico aereo nonché per determinati trasporti pesanti.

Daniel Büchel Il vicedirettore dell’Ufficio federale dell’energia (UFE) è anche responsabile del programma SvizzeraEnergia, uno strumento di politica energetica.

dicembre 2023 / gennaio 2024

Quali sono le sfide?

Per la produzione sostenibile di energia non si può sempre criticare e sottolineare tutti i casi in cui non può funzionare. Occorre trovare dei siti e soluzioni che producano durante tutto l’anno. È impossibile puntare tutto sul solare poiché conosciamo la problematica legata all’inverno. Abbiamo in effetti bisogno anche di una produzione durante il periodo invernale, sia con le eoliche sia con l’idroelettrico. O addirittura, a medio o lungo termine, con dei nuovi impianti nucleari. Non possiamo continuare come abbiamo fatto negli ultimi 20 anni, facendo una lista di tutto ciò che non volevamo. Non siamo in una situazione confortevole, quindi bisogna attivarsi. In passato ci sono stati dei momenti nei quali ci › 15


siamo dati da fare e abbiamo costruito delle grandi installazioni idroelettriche. Sono del parere che dobbiamo ritrovare questo spirito pionieristico. In merito all’efficienza, questa è pure importante per la mobilità. Non basta optare per un veicolo elettrico. Se questo è troppo pesante ha bisogno di più energia, dunque di più elettricità. Di conseguenza va prestata attenzione anche al peso del veicolo. La ferrovia ha più di 200 anni. È passata dal carbone all’elettrico, sono state create delle infrastrutture che in seguito sono evolute per adattarsi al cambiamento. Come sarà la strada del futuro? È difficile rispondere. Penso che ci saranno delle strade, ma la discussione si sposterà piuttosto sul loro uso: avremo delle strade specifiche per le bici-

«Il pompaggio-turbinaggio consente l’accumulo interstagionale di energia e funziona bene» clette e altre riservate alle vetture? C’è una certa tendenza ad andare in questa direzione, poiché è chiaro che sono necessarie delle piste ciclabili rapide per incoraggiare le persone ad utilizzare la bicicletta, senza doversi fermare continuamente, soprattutto in città. D’altra parte abbiamo però uno spazio limitato. Ciò significa che non si possono costruire delle strade specifiche per ogni tipo d’utente della strada. La discussione deve concentrarsi su questa problematica. Bisogna anche menzionare le nuove vie, quelle dedicate ad esempio ai droni che aiuteranno ad alleggerire il trasporto merci. Con lo sviluppo della guida autonoma si dovrà pure prevedere una digitalizzazione della rete viaria. Forse questo modo di spostarsi sarà possibile solo su alcuni tratti, in primis le autostrade, e sarà riservato ai veicoli tecnologicamente più avanzati. Sappiamo che il traffico è più scorrevole e che le colonne sono meno numerose quando i veicoli sono automatizzati e che non è più l’uomo a condurli. È ipotizzabile che in un futuro le strade non saranno davvero più le stesse, soprattutto quelle a lunga percorrenza. Da parte sua constata una buona adattabilità da parte degli attori interessati direttamente dal problema energetico? Penso che sia il caso in settori come l’industria o l’economia. Le imprese sono curiose e consapevoli che bisogna fare qualcosa riguardo ai problemi climatici. Quindi propongono dei progetti, tentano nuove cose. È invece più difficile in politica dove si tende 16

ad adottare una posizione e ci si limita a commentare. Non è molto costruttivo, ma in politica ciò fa parte delle regole del gioco. Non si vogliono necessariamente trovare delle soluzioni, ma dire semplicemente «avevamo ragione». Si parla di soluzioni per immagazzinare il surplus di produzione energetica per poi riutilizzarlo più tardi. Come giudica queste possibilità?

Ciò dipende dal tipo di tecnologia in questione e dal tempo di stoccaggio dell’energia. Ci sono già delle soluzioni abbastanza efficienti, ad esempio le nostre dighe. Il pompaggio-turbinaggio consente lo stoccaggio interstagionale di energia e funziona bene. Con questo metodo non si perde quasi energia. La nostra sfida è trovare le migliori soluzioni per utilizzare, in inverno, l’energia prodotta in estate. Ci sono anche alcune soluzioni con l’idrogeno, ma in questo caso si sa che c’è una notevole dispersione. Bisogna valorizzare queste soluzioni, sebbene non rappresentino una priorità. I progetti come Limeco o la produzione d’idrogeno alla diga di Schiffenen sono validi. Costituiscono una buona via da percorrere perché è necessario acquisire maggiori conoscenze sull’idrogeno. Bisogna poter aumentare l’efficienza dell’idrogeno e ciò è possibile solo con questo tipo di progetti. La ricerca è importante per andar più lontano ed è probabile che il rendimento aumenterà del 10% in dieci anni perché si troveranno delle nuove soluzioni. Lo abbiamo visto in precedenza con il pompaggio-turbinaggio: oggi è una soluzione efficace, ma inizialmente non avevamo le macchine e le installazioni per essere così performanti. Sarà il futuro a mostrare se ed in quale misura l’idrogeno rientrerà fra le soluzioni. Ripeto ancora una volta, non è perché un certo tipo d’idee esiste che ora bisogna puntare il tutto e per tutto su queste. Nella fattispecie quali sono i progetti di decarbonizzazione che, a suo parere, vanno nella direzione sbagliata?

Ci sono delle persone che hanno un progetto, che può pure essere una buona idea, ma che pensano che sia LA soluzione per tutto. Lo trovo poco costruttivo. È la stessa cosa col nucleare. Forse è una soluzione. Ma sostenere che sia l’unica opzione, pensare che tutto sarà risolto tra 20 o 30 anni e aspettare fino a quel momento, senza far niente, è un grave errore. Non bisogna mettere tutte le uova nello stesso paniere, ma piuttosto sperimentare più cose contemporaneamente. Secondo me il pericolo non è tanto che certi progetti siano sbagliati, ma che alcune cerchie si focalizzino unicamente su quelli, credendo d’aver trovato la panacea. Attualmente vengono sviluppate diverse possibilità e bisogna restare aperti, anche al nucleare. touring


Occorre agire sulle «rinnovabili»

Fonte: ADAC, UFE, Bundesnetzagentur, DFAE, Electrosuisse, H2Energy, McKinsey, VSE/AES

La Svizzera figura fra i pionieri dell’idrogeno verde e anche l’e-mobilità prende piede. Nella produzione di energia non fossile l’idroelettrico continua a fare la parte del leone. Siamo peraltro in ampio ritardo sull’estero nell’eolico e solare.

57 79 miliardi di kWh, il consumo di energia elettrica in Svizzera nel 2022, dell’1,9% inferiore all’anno precedente. Il calo, pari a 1,1 miliardi di chilowattora, corrisponde suppergiù al consumo annuo di 220 000 economie domestiche.

per cento dell’elettricità consumata in Svizzera nel 2022 era coperto da fonti rinnovabili: il 65% da centrali idroelettriche e quasi il 14% dal fotovoltaico, eolico, biomassa e piccoli impianti idroelettrici (+2% rispetto all’anno precedente). Quasi il 20 per cento proveniva da centrali nucleari e il 2% da vettori fossili.

12 12110 le colonnine di ricarica pubbliche per autovetture elettriche attualmente disponibili in Svizzera. A settembre 2023 se ne contavano 6486 in Austria, 5530 in Italia e 10 185 in Francia, mentre in Germania ce n’erano 53 978 (numero ad agosto 2023).

0,1

per cento, quasi 50 Mt di CO₂ e (megatonnellate di CO₂ equivalente) all’anno, questa la quota della Svizzera alle emissioni globali. Quale piazza economica e finanziaria internazionale contribuisce però a gigatonnellate di gas serra attraverso l’importazione di merci, investimenti e attività all’estero delle società multinazionali qui domiciliate.

810000

terajoule di energia, il consumo medio annuo della Svizzera negli ultimi cinque anni. Per l’approvvigionamento dipendiamo per il 70% circa da energia importata.

3 siti di produzione di idrogeno verde, 16 stazioni di rifornimento H2 e la prima flotta di veicoli commerciali pesanti a celle a combustibile: la Svizzera è all’avanguardia sul piano mondiale nello sviluppo di un ecosistema basato sull’idrogeno.


Idee innovative La Svizzera propone numerose soluzioni per un futuro low carbon. Eccone quattro.

Riscaldamento intelligente

All’inizio dell’anno, chimici del Politecnico federale di Losanna (EPFL) hanno presentato una foglia solare artificiale in grado di raccogliere l’acqua contenuta nell’atmosfera e convertirla in idrogeno. Ispirandosi alla fotosintesi naturale, il prof. Kevin Sivula e il suo team hanno sviluppato un prototipo che combina la tecnologia a semiconduttori e un inedito elettrodo, a diffusione di gas, che ha due caratteristiche fondamentali: trasparenza e porosità. Come le piante sfrutta la luce del giorno per produrre energia green. Il team non ha ancora studiato formalmente l’efficienza di conversione nella sua dimostrazione. Con i materiali attuali, l’efficienza massima teorica per la conversione solare-idrogeno è del 12%. jb

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Ricarica bidirezionale La cooperativa di car sharing Mobility è capofila di un progetto che vede coinvolte diverse società, fra cui sun2wheel, partner del TCS: «V2X Suisse» è un grande test pilota per verificare come le auto elettriche possano essere usate per stoccare energia e contribuire alla stabilizzazione della rete. L’idea alla base è che da ferme – normalmente lo sono per molte ore al giorno – possono essere collegate come una specie di powerbank ricaricabile via cavo e restituire alla griglia l’elettricità in eccesso. Per la sperimentazione sono state messe a disposizione 50 auto a ricarica bidirezionale. Con questa tecnologia per lo scambio di energia, in futuro i circa 3000 veicoli della flotta Mobility potrebbero fornire fino a 60 megawatt. fm

I riscaldamenti sono responsabili di un notevole spreco di energia nelle case. Occorre porre rimedio, si sono detti quattro diplomati della Scuola di Ingegneria e Architettura di Friburgo (HEIAFR). Detto fatto. Hanno avviato la start-up Yord e sviluppato un ottimizzatore per gli impianti di riscaldamento. La centralina intelligente analizza i dati raccolti dai sensori di temperatura, luminosità, umidità e concentrazione di CO2 per valutare il comportamento termico dell’edificio. Grazie a questo profilo e alle previsioni meteo è possibile anticipare il bisogno di calore ed utilizzare soltanto la giusta quantità di energia per riscaldare. Il sistema permetterebbe un risparmio di energia del 40% secondo i progettisti della giovane impresa friburghese. pst

Batteria a gravità La Energy Vault, società con sede in Ticino, ma fondata in California nel 2017, ha messo in pratica un metodo tanto semplice quanto ingegnoso che consente di accumulare l’energia prodotta da fonti rinnovabili come il fotovoltaico ed eolico. A tal fine una gru a sei bracci robotizzati utilizza l’energia eccedente per sollevare dei grossi blocchi di calcestruzzo ed impilarli come dei lego. Quando la rete ha bisogno di energia questi «mattoni» vengono calati trasformando l’energia cinetica in energia elettrica. Lo stesso principio dei sistemi di pompaggio d’acqua. Dopo aver testato la prima torre gravitazionale da 5 MW ad Arbedo-Castione, la società sta attualmente realizzando un impianto da 25 MW in Cina. Dei progetti simili seguirebbero negli USA, in Cina ed Europa. dno

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Idrogeno dall’aria


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Emanuel Freudiger

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È mattina presto e già il primo veicolo in panne viene caricato e fissato sul semirimorchio.

In viaggio con il colosso del TCS Quattro veicoli su cinque possono continuare il loro viaggio dopo l’intervento del Soccorso stradale del TCS. Quelli che non sono in condizioni di farlo, non vengono abbandonati al loro destino. Autisti come Patrik Aebi ci pensano a portarli dove il socio lo desidera, rapidamente e in tutta sicurezza. Testo Dominic Graf Foto Emanuel Freudiger

L’autocarro non si è ancora spostato di tre metri che Patrik Aebi frena bruscamente. Un rumore che non rientra nel solito sferragliare del colosso in movimento fa aggrottare le sopracciglia all’autista. Scende sotto la pioggia in questa mattina ancora buia e controlla il semirimorchio e le due auto che vi ha caricato con precisione chirurgica e fissate con pochi abili gesti. «È tutto a posto», ci tranquillizza mentre risale in cabina di guida. «Il rumore probabilmente 20

proveniva dalle lattine delle bibite nel frigorifero», dice sorridendo il 34enne di Soletta e aggiunge, con tono nuovamente serio: «La sicurezza è fondamentale nel mio lavoro. Per questo preferisco verificare due volte se ho il minimo dubbio». Poi allunga la mano sopra la testa, apre il piccolo frigorifero sopra di lui ed estrae una bevanda energetica. Così ora l’autista esperto è finalmente pronto a partire e l’autoarticolato lungo 16 metri e pesante 28 tonnellate esce

dalla base di Oensingen (SO) per attraversare la Svizzera. 50 000 trasporti di veicoli Da dieci anni Patrik Aebi assicura che i veicoli in panne che non possono essere riparati sul posto dal pattugliatore del TCS siano ricondotti al domicilio dei soci o al garage di loro scelta. Ogni anno percorre circa 100 000 chilometri al servizio del più grande club della mobilità in Svizzera: in totale, ciò equivale ad un touring


milione di chilometri o ben 2 circumnavigazioni del globo. La flotta per il trasporto veicoli del TCS è composta da ben dodici camion nove fanno capo a ensingen e tre a Crissier VD e da 32 veicoli per trasporti regionali. Movimentiamo in media 0 000 veicoli all’anno, di cui 4 00 a livello internazionale spiega Stefan ilchenmann, responsabile delle operazioni di soccorso e trasporto del TCS. I proprietari di solito non sono consapevoli di come i veicoli avariati arrivino alle officine dove poi li ritirano appena riparati. È possibile trasportare praticamente tutto ciò che ha le ruote: automobili, veicoli commerciali e speciali, oldtimer, moto, scooter, biciclette e biciclette elettriche, nonché rimorchi. Sul semirimorchio c’è spazio per un massimo di cin ue veicoli. Se tra essi capita una Smart, può bastare anche per sei. Ma la maggior parte sono grandi S V. Logicamente, possiamo caricarne di meno e dobbiamo effettuare un numero maggiore di viaggi , dice Patri , facendo trasparire un certo scetticismo circa l’utilità e i benefici che i conducenti possano trarre da veicoli di tali dimensioni. In definitiva, però, non importa cosa ci sia esattamente sul suo rimorchio. Che sia grande o piccolo,

vecchio o nuovo, economico o costoso, tratto ogni veicolo affidatomi come se fosse il mio ed eseguo i lavori con la massima attenzione e rapidità possibile . Sicurezza e comfort per gli autisti del TCS Patri sembra aver trovato la sua vocazione con il lavoro al TCS. Dopo un apprendistato come meccanico di automobili, durante il servizio militare ha ottenuto la patente di guida per camion, che ha dato una svolta decisiva alla sua vita professionale: Da uel momento in poi per me è stato chiaro che volevo lavorare come camionista. Il TCS ha avuto fiducia in me permettendomi di cambiar carriera . n decennio dopo, Patri è ancora saldamente seduto alla guida del suo camion ed è uno degli autisti più efficienti e affidabili del club. Sono molto orgoglioso di lavorare per il TCS. ui posso coltivare la mia passione e allo stesso tempo fare ualcosa di molto utile per gli altri. Cosa si può desiderare di più? . Da un anno a uesta parte, si mette al volante con piacere ancora maggiore. Guida infatti un autocarro nuovo fiammante, un Volvo FM da 430 CV, sei cilindri e con motore da 13 litri. Il coc pit

ultramoderno è dotato di tutti i sistemi avanzati di assistenza alla guida, oltre che di telecamera frontale, sedili ventilati, volante in pelle e, s , anche di un piccolo frigorifero. Per Patri Aebi è come guidare su un divano. E soprattutto, l’ac uisizione conferma che il TCS attribuisce grande importanza alla sicurezza e al comfort degli autisti al proprio servizio. Dopo tutto, trascorro fino a dieci ore al giorno nel mio ufficio mobile. Ragione per cui la sedia da scrivania deve essere comoda e l’infrastruttura aggiornata , ci spiega con un sorriso sulle labbra. L’itinerario di oggi lo porta da ensingen a ürenlingen, nel Canton Argovia, uindi a Schlieren, in periferia di urigo, poi fin nella Svizzera orientale e uindi alla volta di Soletta. Ci accorgiamo con stupore che l’uomo guida il grande automezzo come se fosse al volante di una piccola utilitaria, con calma e sicurezza, in autostrada, sulle strade di campagna e attraverso le strette rotonde in città. È vero che i soci in panne con ogni probabilità non si accorgeranno del lavoro di Patri , eppure è rassicurante sapere che il nostro veicolo finisce in mani cos professionali. Senza dimenticare le buone orecchie che captano il minimo rumore insolito, anche se magari si tratta solamente del tintinnio delle lattine che ballano nel frigorifero di bordo.

TCS societariato Non solo il miglior soccorso stradale

Patrik Aebi (34) nel suo regno – l’ultramoderna cabina di guida del Volvo FM 430.

gni giorno il TCS svolge circa mille interventi di dépannage. Che si rimanga a piedi per un guasto all’auto, alla moto o alla bicicletta, i soci possono contare su un’assistenza rapida e competente, 24/7. Ciò vale anche nei casi, eccezionali, in cui non sia possibile proseguire il viaggio e il veicolo debba essere trasportato in un’officina per la riparazione. Ma il soccorso stradale è soltanto uno dei numerosi servizi prestati dal Club. Scoprite ora i molteplici vantaggi della vostra adesione al TCS tcs.ch/societariato

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«Cemento e asfalto da soli non bastano» Jürg Röthlisberger, direttore dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) spiega perché nelle ore di punta viaggeremo un po’ più lentamente in autostrada, ma arriveremo a destinazione prima. Intervista Dino Nodari

Foto Emanuel Freudiger

Di recente ha annunciato che probabilmente in futuro in determinati orari si circolerà in autostrada unicamente a 80 km/h. Perché questo provvedimento sarà necessario?

Jürg Röthlisberger: Perché lentamente stiamo esaurendo gli strumenti a disposizione. Oggi sulle nostre autostrade si registrano all’incirca 40 000 ore di colonne e la tendenza è in aumento ormai da anni. Certamente il potenziamento è un punto importante, ma il cemento e l’asfalto da soli non bastano. Dobbiamo anche utilizzare in modo efficiente quello che già abbiamo. In questo contesto, lo strumento della gestione del traffico ha dato buona prova e intendiamo utilizzarlo laddove necessario. Infatti, a causa delle molte ore di ingorghi i comuni lungo le autostrade soffrono del traffico di aggiramento. A medio e lungo termine, anche la guida automatizzata può avere effetti decongestionanti, ma a breve termine abbiamo pochi strumenti per combattere gli ingorghi e, naturalmente, sappiamo anche che i mezzi a nostra disposizione sono piuttosto limitati nella loro efficacia. E a lungo termine come si possono combattere gli ingorghi?

C’è urgente bisogno di un potenziamento mirato. La realizzazione della carreggiata a sei corsie tra Luterbach e Härkingen è pronta a partire. Questo tratto è un punto di elevata criticità tra Härkingen e Wiggertal. Con i progetti di potenziamento si riduce il numero degli ingorghi e le piccole località saranno risparmiate dal travaso di traffico, ciò che è proprio il compito delle autostrade. Un altro esempio positivo è l’ampliamento della galleria del Gubrist in direzione Berna, che ha migliorato massicciamente la situazione dei comuni. Il potenziamento delle autostrade è dunque necessario?

Il direttore USTRA vuole utilizzare le strade con più efficienza.

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Assolutamente sì e per tre motivi: da un lato vogliamo che non ci sia più il traffico di aggiramento, che per i comuni non solo è fastidioso, ma anche pericoloso. Da qui nasce il secondo motivo: la sicurezza. I comuni lungo l’autostrada si lamentano che il traffico di aggiramento intralcia il trasporto degli scolari e i mezzi pubblici. Circa un terzo dei trasporti pubblici, infatti, si svolge su strada. Il terzo motivo a favore di ampliamenti touring


mirati è molto importante per noi dell’USTRA. In quanto gestori della rete ci occupiamo della manutenzione delle infrastrutture e per far questo ci vogliono delle capacità supplementari. I lavori di manutenzione delle autostrade si svolgono spesso di notte.

Sull’Altopiano e nei grossi centri urbani effettuiamo la maggior parte dei lavori di manutenzione di notte, un’operazione che si è rivelata molto efficace. Ora però i lavori notturni stanno toccando il limite. Le finestre temporali notturne diventano sempre più piccole a causa del traffico in aumento. Ad esempio, oggi tra Ginevra e il Lago di Costanza abbiamo una finestra di cinque-sette ore di lavoro netto, che però si riduce ogni anno di circa quindici minuti. Questo aspetto e i limiti di rumorosità più severi fanno sì che il lavoro notturno sia molto costoso e talvolta non possa essere svolto affatto. E adesso si aggiunge un nuovo ostacolo: le imprese faticano sempre di più a trovare quadri disposti a lavorare di notte. Queste tendenze hanno portato anche all’invenzione del cosiddetto «Astra Bridge» (v. riquadro sulla prossima pagina). Tuttavia, è probabile che vengano lanciati dei referendum contro i sei progetti della fase di potenziamento 2023. Cosa significherebbero per questi progetti?

Con il massiccio sì del popolo al FOSTRA (Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato) nel 2017, e quindi anche al ventaglio di progetti di potenziamento che ora saranno man mano redicembre 2023 / gennaio 2024

«Acqua, strada e rotaia sono modi di trasporto e non importa come vi si circoli» alizzati, nonché con l’approvazione nel 2023 dei progetti di potenziamento concreti da parte di governo e parlamento, la legittimazione democratica è garantita nel modo più assoluto. Per noi ciò significa che i progetti attualmente pianificati andranno avanti. Un voto popolare contrario sarebbe una cesura e avrebbe un impatto molto forte sui progetti. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo il compito di proseguire. Spesso si sente dire che investire nelle strade non è una politica orientata al futuro…

È una visione che francamente giudico retrograda. Due dei megatrend dei nostri tempi – la digitalizzazione/automazione da un lato e la decarbonizzazione/elettrificazione dall’altro – riguardano la mobilità e soprattutto la sua sostenibilità e sicurezza. Al momento, questi megatrend stanno imponendosi con forza e sulla loro scia si stanno sviluppando anche inedite forme di mobilità. Queste ultime, così come i nuovi veicoli, hanno un grosso potenziale. In tale contesto c’è da chiedersi: vogliamo continuare ancora a pensare in bianco e nero, dividendo il trasporto in buono e cattivo? Non è questa la nostra visione, noi vogliamo aprirci alla nuova gamma di › 23


Lex4you

colori e non cadere nelle vecchie trappole mentali.

Responsabilità del pedone

A quali trappole mentali si riferisce?

Ad esempio di pianificare strade che sono adatte al traffico di oggi. È una stupidaggine. Si tratta di pianificare per il traffico di domani E ciò porterà a contesti più sostenibili e sicuri di uelli odierni. n altro esempio è la confusione tra modi di trasporto e forme di mobilità. Acua, strada e rotaia sono modi di trasporto e non importa come vi si circoli. Traffico individuale e traffico lento, trasporti pubblici e anche le future forme miste, come i minibus autonomi e automatizzati, sono invece delle forme di mobilità e non si possono più suddividere in buone e cattive e si svolgono tutte sulla strada. A che punto siamo realmente in Svizzera con la guida automatizzata?

ui la Svizzera è all’avanguardia. La legge sulla circolazione stradale è stata adattata alle potenzialità dei livelli di automazione 3 e 4 guida ad automazione condizionata e ad alta automazione n.d.r. . Il Parlamento l’ha approvata uesta primavera; attualmente l’ordinanza sulla guida automatizzata si trova in consultazione. Prevediamo di poter raccomandare i livelli di automazione veicoli 3 e 4 a partire dalla primavera 202 , nel senso che in autostrada, ad esempio nelle ore di punta, i conducenti possano utilizzare la funzione autopilota.

Migliorie all’Astra Bridge Sopra si circola, sotto si lavora: con questa idea seducente, l’Astra Bridge è stato impiegato per la prima volta nel 2022. Il ponte ausiliario mobile è stato presentato come una novità mondiale, ma al primo utilizzo aveva causato il malumore degli automobilisti. I camionisti, in particolare, si erano lamentati che le rampe erano troppo ripide e non potevano essere percorse alla velocità indicata di 60 km/h. Anche il Canton Soletta si era mostrato poco entusiasta, poiché la formazione di code davanti al ponte provocava traffico di aggiramento sulle strade cantonali e comunali. «Nel frattempo abbiamo testato il ponte con ogni possibile tipo di veicolo e lo abbiamo migliorato», spiega il direttore dell’USTRA Röthlisberger. Tra le migliorie apportate vi è l’allunga24

«C’è urgente bisogno di un potenziamento mirato» Jürg Röthlisberger, direttore Ufficio federale delle strade

mento delle rampe e l’adattamento dell’angolo di inclinazione, che consentirà ai camion di percorrere il ponte più velocemente. Il ponte mobile dovrebbe tornare in servizio la prossima primavera, probabilmente ancora sull’A1 nei pressi di Luterbach (SO), ma nella direzione opposta.

Chi si immette nella carreggiata repentinamente rischia di essere investito e rimanere ferito, talora in modo serio. na domanda di risarcimento portata davanti al giudice ha peraltro poche chance per il pedone distratto. In via di principio gli utenti della strada possono fare affidamento sul fatto che gli adulti rispettino le regole di comune prudenza. Se la persona cammina sul marciapiede, l’automobilista non deve aspettarsi che entri d’improvviso sulla sua corsia. Non deve frenare preventivamente, e dare per scontato che il pedone controlli prima di attraversare. Lo stesso vale per i conducenti di tram. In caso d’incidente per colpa grave del pedone, l’azienda dei tp è esonerata ai sensi del diritto ferroviario. Come nel caso di un uomo che, guardando il suo cellulare, era finito sui binari venendo investito dal tram che sopraggiungeva. In seguito ha preteso un’indennità per torto morale alla città di urigo, richiesta che il Tribunale federale ha respinto in sede di ricorso. In presenza di bambini i conducenti devono essere particolarmente vigili. I piccoli possono comportarsi in modo imprevedibile e saltare sulla carreggiata senza fare attenzione al traffico. Vera Beutler Dr. iur., responsabile Info-Center «Diritto & Assicurazioni» lex4you.ch

Invenzione svizzera L’Astra Bridge tornerà in servizio.

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Elettrica. E ricca di fantastici dettagli. L’Audi Q4 e-tron.

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Un garage al femminile A Pa erne, il garage Autonova propone un servizio al 100 femminile. uesta nuova offerta dovrebbe attirare la clientela che talvolta si sente a disagio nei garage, ancora oggi un bastione maschile. a a

envenuta al garage Autonova. Se de sidera beneficiare del nostro nuovo servizio al 100 femminile: prema 1 . È il messaggio che sorprende coloro che chiamano il garage situato a Pa erne VD . In altre parole, le clienti possono scegliere di essere guidate e ricevere consigli da un team di sole donne, dall’accoglienza alla vendita, passando dal negozio, l’assistenza clienti e l’officina. L’idea nasce da Rachel Fasel, segretaria di direzione e responsabile mar eting presso Autonova da 13 anni. La sua esperienza in uesto settore l’ha convinta che ci fosse una reale domanda in materia: Rispondendo fre uentemente alle telefonate, ho notato che le clienti che venivano da sole in garage erano molto rare. Spesso le donne preferiscono farsi accompagnate, dal padre, dal fratello, dal partner o da un amico . Dopo uesta constatazione, Rachel Fasel fa delle ricerche e ne parla con persone che conosce. sserva diversi atteggiamenti: enché certe donne non nutrano interesse per la meccanica e preferiscano essere consigliate da un parente, altre non hanno problemi in tal senso e s’interessano. Purtroppo, si sentono guardate dall’alto in basso e sono vittime del pregiudizio secondo il uale una donna non è competente in materia . È pur vero che il settore automobilistico resta di dominio prevalentemente maschile, anche se si sta pian piano aprendo. uesto servizio risponde uindi a diverse attese. Se da un lato mira anzitutto a migliorare l’esperienza della clientela femminile, dall’altro vuole anche promuovere una mentalità più moderna, infrangendo alcuni pre26

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Il team tutto al femminile del garage Autonova a Payerne: da sinistra Rachel, Cristina, Malika, Olivia, Yuba e Luana.

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giudizi. Malika Renout lavora al garage Autonova ed è una delle componenti del nuovo servizio introdotto nel mese di novembre. Con il suo AFC di meccanica per automobili, ottenuto brillantemente, anche quest’appassionata di Porsche ha dovuto fare i conti con alcuni luoghi comuni riguardanti il posto delle donne in ambito automobilistico: «Durante uno stage svolto in un altro garage prima dell’apprendistato, il padrone mi aveva sì accolta, ma mi aveva anche fatto capire chiaramente che non si trattava di un mestiere per donne». E puntualizza: «Se una donna si lancia in questo percorso, malgrado gli ostacoli, vuol dire che è davvero motivata, mi creda!». Questo aneddoto non sorprende Rachel Fasel e gliene rievoca molti altri. Si

Malika Renout si sente assolutamente al suo posto in un garage.

ricorda ad esempio di un cliente che aveva indirizzato verso la sua collega Malika Renout e che aveva esclamato: «Mi ha capito male, voglio parlare con un vero meccanico». O di quell’acquirente che aveva preferito aspettare che un consulente di vendita si liberasse, piuttosto che farsi assistere da una collega già disponibile. «Talvolta ho l’impressione che viviamo nell’epoca dei Cro-Magnon», conclude la nostra interlocutrice. Non si è mai serviti meglio che da sé stessi Tra i pionieri di questo genere d’iniziative va citato il garage Girls Auto Clinic Repair Center a Filadelfia, lanciato nel 2017 da Patrice Banks. Ingegnere di formazione, l’americana moltiplica le brutte esperienze come cliente nei garage in cui si reca: fatture eccessive, preventivi gonfiati, l’impressione d’esser presa per un’idiota e calendari di cattivo gusto. Il solo pensiero di passare in garage diventa un peso. Si forma in meccanica, scrive delle guide e finisce per aprire un centro automobilistico gestito unicamente da professioniste, affinché le clienti si sentano a proprio agio. Una decisione azzeccata, che soddisfa un bisogno, fino ad allora trascurato dal mercato. «Perché sì, le donne hanno un potere d’acquisto», ricorda l’imprenditrice. La sua idea ha d’altronde ispirato altri concessionari e garage negli Stati Uniti dicembre 2023 / gennaio 2024

e in Europa. Patrice Banks ha pure denunciato la sovrafatturazione di cui sono vittime le donne per le riparazioni. È uno dei motivi che l’ha spinta a creare la sua struttura al 100% femminile. Un’inchiesta realizzata dal quotidiano belga DHnet ha del resto confermato recentemente che la fatturazione variava davvero a seconda del sesso. I giornalisti hanno inviato a turno una donna e un uomo in un garage per lo stesso lavoro. Il risultato? La fattura della conducente era del 5% più alta rispetto a quella del conducente. Per verificare se fosse un caso isolato, gli investigatori hanno domandato un preventivo per un cambio della frizione a un centinaio di garage nelle Fiandre. Anche qui è stata notata una differenza del 5%. Un’altra inchiesta, stavolta inglese, è giunta alla stessa conclusione. A Payerne, il team composto da Rachel, Cristina, Malika, Olivia, Yuba e Luana, spera dunque di contribuire a far evolvere le mentalità. Malika si augura che il suo esempio faccia breccia: «Vedere delle donne competenti, attive in questo ambiente maschile, incoraggerà le ragazze che esitano a lanciarsi su questa strada». Un aiuto per aumentare la quota rosa in questo settore sarebbe infatti gradito dato che, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), le meccaniche di automobili in Svizzera sarebbero circa 1000, mentre i loro omologhi maschi sono quasi 25 000.

Rachel Fasel ha lanciato a Payerne il progetto di garage al 100% femminile.

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ILITÀ 2023 B O M ’E L L O TCS DE BAROMETR

Nessun rimpianto La stragrande maggioranza dei proprietari di un’auto elettrica è soddisfatta della decisione presa.

Fra entusiasmo e diffidenza L’elettrica ha mostrato di poter garantire gli spostamenti quotidiani. Chi ne possiede già una è soddisfatto della scelta, gli altri stanno a guardare, scettici nei confronti dell’auto con la spina. La diffusione dell’infrastruttura di ricarica potrebbe però essere la chiave di svolta. I più aperti al cambiamento hanno preparato il terreno, schiudendo le porte all’introduzione dei veicoli elettrici sul mercato. Oggi in Svizzera ne sono immatricolati oltre 150mila, e le cifre aumentano. Non costituiscono quindi più una moda stravagante. Eppure, i giudizi sulle auto elettriche e ibride plug-in restano divisi e larghe fasce di popolazione si mostrano reticenti ad adottare questa nuova tecnologia propulsiva, considerandola ancora immatura. È, in sintesi, quanto emerso dall’ultimo barometro TCS dell’elettromobilità, indagine che dal 2019 analizza l’atteggiamento dei consumatori svizzeri in tema. 28

A molti manca l’esperienza diretta Chi ha compiuto il passo non lo rimpiange. Il 93% dei proprietari di un’auto elettrica è soddisfatto dell’acquisto. Due terzi si dice persino molto soddisfatto ed appena il 3% abbastanza insoddisfatto. D’altronde i timori di ritrovarsi a piedi con la batteria scarica si sono rivelati del tutto infondati e le autonomie più che sufficienti alle percorrenze quotidiane. Tuttavia, la maggior parte di coloro che frenano non dispone dell’esperienza necessaria a giudicare se e in quale misura un veicolo elettrico risponda ai loro effettivi bisogni di mobilità. La touring

iStock

Testo Dominic Graf


Grado di soddisfazione dei proprietari di un veicolo elettrico e ibrido plug-in 67%

resistenza è legata piuttosto all’idea che ci si è fatti sull’argomento leggendo giornali o navigando su internet, ascoltando gli amici o le discussioni al bar. Come nei rilevamenti precedenti, l’elevato prezzo (41%), l’infrastruttura di ricarica (34%) e l’autonomia (34%) sono i contro dell’automobile elettrica citati più frequentemente dagli intervistati. Viceversa non mancano gli argomenti portati a favore, ad esempio il bilancio CO2 positivo (47%), i minori costi di manutenzione (22%) e l’aumento dei prezzi dei carburanti (20%). Nel complesso, tuttavia, vengono elencati più svantaggi che vantaggi. Occorre peraltro interpretare con prudenza alcuni degli aspetti negativi invocati: il prezzo costituisce effettivamente un deterrente quando secondo le statistiche gli automobilisti svizzeri sborsano in media 53 000 franchi per un veicolo nuovo? E 500 chilometri di autonomia davvero non bastano per i tragitti giornalieri che in genere sono inferiori ai 40 km? Con ogni probabilità chi già guida elettrico risponderebbero negativamente a queste domande. Il divario fra le convinzioni e la realtà dei fatti ricorda un po’ il proverbiale tuffo nell’acqua fredda: il pensiero ci fa rabbrividire, eppure, una volta saltati dentro, di regola la troviamo meravigliosamente rinfrescante. Il nodo gordiano della ricarica privata domestica Nonostante la comprovata idoneità all’utilizzo quotidiano e le critiche insistenti, talora esagerate, va sottolineato che la mobilità elettrica è in piena fase di sviluppo ed offre notevoli margini di miglioramento. Considerando che i prezzi dei veicoli stanno iniziando a scendere e la loro autonomia cresce, l’infrastruttura di ricarica potrebbe diventare il fattore cruciale. Ed in particolare la possibilità di ricaricare l’auto elettrica a casa, possibilmente il maggiore atout offerto dalle autovetture a batteria. Quasi la metà dei rispondenti (45%) ha dichiarato di non poter installare una stazione di ricarica al proprio domicilio. Un criterio, questo, del tutto plausibile per desistere dall’acquisto di un’elettrica. Si tratta di una problematica che in una nazione di inquilini come la Svizzera dovrà eventualmente essere risolta a livello politico. È vero che sussiste una forte richiesta di colonnine pubbliche, ma la lacuna si è fatta meno sentita negli ultimi cinque anni. L’espansione della rete di rifornimento EV che oggi conta oltre 12 000 punti ad accesso pubblico, dovrebbe contribuire a dissipare ulteriormente queste preoccupazioni. Come dovrebbero svanire numerose altre riserve nutrite dai consumatori – a patto che la mobilità elettrica seguiti a svilupparsi e che non ci si riposi sui successi dei pionieri di ieri. I risultati del barometro TCS dell’elettromobilità si basano su un sondaggio condotto in tutta la Svizzera nell’autunno 2023 dall’istituto di ricerca demoscopica gfs.bern. Hanno partecipato 1004 abitanti dai 18 anni di età. tcs.ch/barometro-elettromobilita

26%

3% molto soddisfatto

abbastanza soddisfatto

abbastanza insoddisfatto

dicembre 2023 / gennaio 2024

4%

molto insoddisfatto

non so/nessuna risposta

Dove mancano le colonnine Strade pubbliche / in viaggio 2019

71%

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2021

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2023

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Luogo di residenza / a casa 2019

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Posto di lavoro 2019

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Parcheggi / autosili 2019 2020

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2021 TCS Helpline elettromobilità 0844 888 333

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2022 2023

40% 35% 33%

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È ora di parlare di cobalto Con l’aumento della produzione di auto elettriche e, soprattutto, della uantità di materie prime necessarie per le batterie, il cobalto è finito al centro delle critiche. Ma cos’è uesto metallo, uali problemi pone? E vi sono delle alternative? Touring lo spiega. omi i

La uantità fa la differenza. Sebbene materie prime come il litio, la grafite o il cobalto siano utilizzate praticamente in tutti i dispositivi a batteria, con l’avvento delle automobili elettriche gli accumulatori hanno assunto una nuova dimensione. A titolo di paragone: la batteria di un laptop pesa 200 o 300 grammi, mentre uella di un’auto elettrica di classe media arriva a circa 00 chilogrammi. ssia 1 00 volte di più.

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no studio del EF parte dal presupposto che entro il 2030 nelle batterie dei veicoli elettrici scorrerà oltre trenta volte più energia che in tutti gli altri apparecchi, compresi tutti i computer portatili, gli smartphone e i tablet. L’enorme uantità di materie prime necessarie a fabbricarle, e soprattutto la loro estrazione, alimentano dubbi e critiche. Il cobalto in particolare è considerato la pietra dello scandalo.

Lo zampino dei coboldi Nella tavola periodica, il cobalto fa parte dei cosiddetti elementi di transizione e non, come spesso si sostiene erroneamente, delle terre rare. Il nome risale al Medioevo e, in realtà, c’entrano anche alcune perfide credenze: i minatori tedeschi ritenevano, infatti, che uesto minerale fosse argento o rame. na volta fuso, però, rilasciava arsenico, causando avvelenamenti. Poiché i mina-

La Repubblica democratica del Congo è il primo produttore di cobalto al mondo, estratto spesso in condizioni precarie.

30

touring


di transizione. Fondamentalmente, tutti concordano sul fatto che l’unica via da seguire passa attraverso un ulteriore sviluppo tecnologico.

Il cobalto è una delle 35 materie prime considerate critiche. Queste hanno grande importanza economica, sebbene la fornitura non possa essere garantita.

Foto Keystone/AFP/Junior Kannah

tori sospettavano che fosse opera di folletti dispettosi chiamati «coboldi», che sostituivano il vero argento con quello velenoso, lo denominarono «Cobolderz», ossia metallo dei coboldi. Poi, a partire dal 1735, assunse definitivamente il nome di cobalto. Oggi questo metallo resistente e dalle alte prestazioni viene utilizzato in diversi settori: nei pneumatici, negli utensili, nei magneti, nei motori degli aerei, nella stampa 3D, come pigmento colorato o nelle protesi articolari. Tuttavia, la maggior parte del cobalto viene impiegata nelle batterie ricaricabili. Mediamente, la batteria di un’auto elettrica ne contiene circa otto chilogrammi. Lavoro minorile, rischi per la salute ed espulsioni L’UE ha classificato il cobalto come una materia prima strategica e critica. Ciò significa che è importante dal punto di vista economico, ma anche che la sua disponibilità è problematica. Il motivo risiede in gran parte nella Repubblica democratica del Congo. Quasi il 70% del cobalto mondiale, infatti, viene estratto nel Sud del paese africano, dicembre 2023 / gennaio 2024

nella cosiddetta cintura del rame-cobalto. In molte miniere, specialmente in quelle private più piccole, l’estrazione avviene in condizioni precarie. Natalie Wenger, portavoce di Amnesty International Svizzera: «Spesso le persone lavorano in condizioni disumane e vengono a malapena pagate. Molti lamentano anche problemi ai polmoni e di respirazione, causati dalla polvere prodotta dall’estrazione del cobalto». Inoltre, la crescente domanda globale di rame e cobalto sta portando a sfratti ed espropri forzati per aprire all’estrazione aree residenziali e terreni agricoli. Secondo la portavoce di Amnesty spetta ai gestori delle miniere combattere questi abusi: «Le aziende devono identificare, prevenire, affrontare ed assumere la responsabilità per le violazioni dei diritti umani nelle loro catene di approvvigionamento del cobalto». I costruttori di batterie e veicoli hanno, tuttavia, scelto altri approcci per evitare lo spinoso problema. Tesla, per esempio, non si rifornisce più di cobalto dal Congo, ma dall’Australia. Questa semplice strategia di diversione dovrebbe comunque essere una soluzione

L’elettromobilità spinge l’innovazione È dagli anni ’90 che le batterie agli ioni di litio alimentano una gran varietà di dispositivi elettronici ma è stato soltanto da quando le auto elettriche sono uscite in grosse quantità dalle catene di montaggio che il loro contenuto è stato messo in discussione seriamente. I fabbricanti di batterie hanno risposto abbastanza celermente alle crescenti critiche adottando le prime soluzioni innovative. Oggi circolano già batterie composte da molto meno cobalto o addirittura prive del metallo contestato. Non sarà che la tanto denigrata mobilità elettrica fornisca un contributo decisivo allo sviluppo tecnologico in questo campo? «In effetti, è proprio così», ci conferma il professor Corsin Battaglia dell’istituto Empa. «Stiamo già parlando della generazione 3b. Ciò significa che la grafite viene integrata con del silicio sull’elettrodo negativo e che il contenuto di cobalto scende al 10% o addirittura al di sotto». Le batterie al litio ferro fosfato (LFP) possono fare completamente a meno del cobalto. I veicoli Kyburz della Posta svizzera o la Tesla Model 3 prodotta nello stabilimento di Shanghai usano già batterie LFP. «Sono interessanti anche le batterie agli ioni di sodio, che non necessitano più di litio e grafite, anch’esse materie che presentano criticità», dichiara il prof. Battaglia, responsabile del laboratorio «Materials for Energy Conversion» dell’Empa. L’Empa conduce a sua volta ricerche intensive su nuovi sistemi di stoccaggio dell’energia. Per accelerare i lunghi processi di sviluppo, ha recentemente annunciato che in futuro utilizzerà un robot chiamato Aurora. Nell’ambito dell’iniziativa di ricerca europea «Battery2030+», Aurora si occuperà in modo completamente automatizzato della selezione dei materiali, dell’assemblaggio e dell’analisi delle celle a batteria in laboratorio, accelerando così i processi di dieci volte. Non importa con quali componenti si costruiranno le batterie in un futuro più o meno prossimo; non si potranno più tirare in ballo i coboldi. 31


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Svizzera, un paese per auto elettriche La decarbonizzazione in pieno atto nel traffico stradale passa per l’elettrificazione dei veicoli e dell’infrastruttura. Testo a i

484

g/ m, tanto il C 2 messo sulla bilancia ecologica dalla Ferrari Purosangue F1 fornitura e combustione di benzina . È uindi la più in uinante nella banca dati della ricerca auto del TCS. Ve n’è una che ne emette ancora di più sull’intero ciclo di vita: la Rolls-Ro ce Cullinan lac adge.

×2

Fonti: USTRA, UFAM, UFE, Swiss eMobility, Ricerca auto TCS

Sono fino il doppio le emissioni generate dalla produzione di un’auto elettrica rispetto ad una convenzionale. Siccome le automobili consumano l’ 0 dell’energia in marcia e soltanto il 20 per la loro costruzione, spesso le auto elettriche risultano più sostenibili già a partire da 0 000 m percorsi. Ciò vale per il mi elettrico in Svizzera e varia da un modello all’altro.

20,2

milioni di franchi, le sanzioni C 2 sulle importazioni di auto in uinanti riscosse dalla Confederazione l’anno scorso. I ricavi netti vengono attribuiti al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato F STRA .

dicembre 2023 / gennaio 2024

7

i

Illustrazione

percento delle oltre 16 000 stazioni di ricarica pubbliche in Svizzera hanno una potenza ma . superiore a 100 . n altro 7 delle colonnine disponibili ha capacità comprese tra 43 e 100 pure fast charge .

i

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10,5

La uota di veicoli con spina fra gli autofurgoni e trattori a sella leggeri VCL in circolazione l’anno scorso, uasi il doppio rispetto al 2021. A dimostrazione che anche le aziende di consegna ed artigiane stanno iniziando a dare un contributo alla decarbonizzazione.

12

volte più veicoli a propulsione alternativa sono stati venduti proporzionalmente nel 2023 rispetto al 201 , uando la loro uota alle nuove immatricolazioni era di appena il 4,2 .

4,1

veicoli elettrici a batteria EV si condividono un punto di ricarica pubblicamente accessibile nel Canton ri secondo dati dell’ FE; in Turgovia ve n’è uno per 2 veicoli. In cifre assolute urigo vanta più colonnine: uasi 1700 ad ottobre 2023.

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Festeggiare al volante Il duplice compleanno di Porsche si celebra al meglio sulla strada. n’uscita per i 7 anni di storia dell’azienda di Stoccarda, l’altra per il 60 del mitico modello 11. a i

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uest’anno Porsche ha festeggiato alla grande in occasione dei suoi due compleanni. Dal canto nostro ci regaliamo un giro tra Giura, Alpi e un pezzo di autostrada in Germania. ei percorsi che insieme ai tratti di strada meno emozionanti che li collegano dovrebbero essere affrontabili dalla nuova Porsche 11 Carrera T. Come tutte le 11, concilia la sportività con la praticità uotidiana. La T sta per Touring. Tuttavia, ha un modo tutto suo di interpretare l’idoneità alle lunghe percorrenze: le principali differenze rispetto alla Carrera di base sono la rinuncia all’insonorizzazione e l’escursione ridotta degli ammortizzatori. La 11 turistica è uindi più rumorosa e più scomoda della 11 di entrata di gamma. Il cambio manuale avvicina il conducente alla meccanica, ma lo si paga negli ingorghi. Mancano poi i sedili posteriori, il che fa risparmiare peso. Mani serrate sul volante Approfittiamo di una trasferta nel Giura per salire sullo Chasseral. ui, una 11 è difficilmente più veloce di una Golf, tanto è stretta la strada e ondulato l’asfalto. Se la metti sotto pressione, la reazione è immediata. uesta Porsche è una sportiva che non si comanda con la punta delle dita e le marce vanno innestate con la dovuta concentrazione. La fascia di giri del bo er biturbo è cos ampia da offrire una potenza elastica da 2000/min a 000/min, ma sette marce danno molto da fare. Del resto, uesto bo er di base ha 3 CV permette alla 11 di raggiungere in teoria 2 1 m/h, raramente usati, e richiede rapporti di trasmissione conseguentemente lunghi. Da menzionare che la sovralimentazione è uasi impercepibile; il turbo, in uso sulle 11 dal 1 74, risponde in modo diretto e lineare come un motore ad aspirazione naturale. Fin dalla 3 6 del 1 4 , il motore si trova nella parte posteriore, lasciando spazio ad un bagagliaio davanti. Sotto il cofano trova posto l’occorrente per un ee -end lungo. Solo gli sci devono es38

La Carrera T si incolla letteralmente all’asfalto, come si addice ad una 911.

È bassa la 911. Il pilota deve calarsi e tirarsi fuori con destrezza. Un’auto sportiva, in vari sensi!

sere messi sul tetto. Il motore bo er, ereditato dalla V , era ideale per il raffreddamento ad aria che dal 1 7 ha dovuto lasciare il posto al raffreddamento a li uido per ottenere più cavalli e gas di scarico più puliti. I numerosi chilometri percorsi nel nostro fine settimana hanno fornito ulteriori indicazioni sull’uso uotidiano e sull’immagine della marca. La sensazione, ovviamente del tutto soggettiva, è che alla gente la Porsche piace, almeno se parli con ualcuno che già ne possiede una. La speciale vernice verde pitone ci

garba, cos come le cuciture e le cinture verde lucertola. Non ci sono altre stravaganze negli interni; la 11 è un bolide per puristi, sobria e senza fronzoli. Per uanto riguarda l’uso di tutti i giorni aggiungiamo che il motore non è troppo assetato, spesso bastano litri per far 100 m. Il serbatoio da 0 litri offre un’autonomia enorme. Mille chilometri, di che far impallidire parecchie auto diesel. Gli occupanti invece s che saranno assetati, perché non ci sono portabottiglie o vani portaoggetti degni di nota. Ai diversi regimi sulle strade e tratouring


urbane il suono del motore è variato e provoca un gioioso batticuore quando pigi sull’acceleratore. In autostrada, mantenendo costanti i giri, si diffonde per contro un fastidioso rumore sordo che rintrona le orecchie.

Fa un figurone anche di notte in città.

Inchiodata all’asfalto I sedili sportivi danno un senso di sicurezza. Non importa che tipo di passeggero ti sieda accanto, apprezzerà il buon sostegno laterale; anche le curve più veloci possono essere prese senza suscitare urla di terrore. In genere, una vettura sportiva come la Porsche 911 è fra le più sicure in circolazione: l’aderenza in curva è infinita, gli spazi di frenata sono più brevi di un amen. Inoltre, la 911, alta solo 1,29 metri, è facile da lavare pure a mano. Ma non bisogna dimenticare che un’auto sportiva bassa comporta anche degli inconvenienti. Scendere dall’auto con eleganza richiede una certa dose di agilità e padronanza del corpo. Un aspetto che è comunque di stimolo a tenersi in forma per essere degni di una bella sportiva. Dopo essersi mostrata recalcitrante sulle stradine del Giura, la Carrera T è nel suo elemento sui tratti alpini ammodernati. Il telaio affronta i tornanti con entusiasmo, il 6 cilindri trasmette sufficiente potenza alle ruote e smuove allegramente le sospensioni. Tutto sommato il vero lusso sta nel trovare il tempo necessario per godersi l’asfalto indisturbati, con poco o niente traffico, anche con un’auto da 180 000 franchi.

Due giubilei nello stesso anno

Foto Porsche AG

La storia della casa automobilistica Porsche inizia ufficialmente l’8 giugno 1948, quando il prototipo n. 1 della Porsche Roadster 356 prodotto a Gmünd (A)– derivato dal Maggiolino Volkswagen – riceve l’autorizzazione generale di circolazione per l’Austria. La base tecnica della vettura sportiva scoperta, che pesava poco più di 600 kg, era costituita da un telaio a traliccio, motore centrale (tipo VW) e carrozzeria in lega leggera. Molte parti provenivano dalla Volkswagen, il cui motore fu «boostato» da 24,5 a 35 CV. L’ufficio di progettazione in Austria, fuggito da Stoccarda nel 1944, non trovava le lamiere, che vennero fornite dalla Svizzera. La n. 1 fu poi consegnata proprio in Svizzera, La prima creazione di Ferdinand e Ferry Porsche, la vettura aperta classe 1948.

dove cambiò più proprietari. L’impresa ebbe d’altronde numerosi legami con la Svizzera nei primi anni. Nel 1956, Ferry Porsche riacquistò la primogenita, rimasta di proprietà dell’azienda fino ad oggi. Porsche vendette varianti della 356 fino agli anni Sessanta, quando divenne impellente concepire un’erede. Anche allora, Porsche puntò sulla continuità: nessun cambiamento nel design e ancora un motore boxer posteriore. Nel 1963 fu presentata la 901. Ma Peugeot possedeva i diritti sul nome e pose il veto. Pragmaticamente, Porsche cambiò semplicemente una cifra. Peugeot non costruì mai una sua 901, mentre Porsche ha sfornato oltre un milione di 911 in otto generazioni. La 911 originaria venne presentata nel 1963 e venduta per dieci anni a partire dal 1964.

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JEEP AVENGER

Piccola, elettrica eppure Jeep Testo Daniel Riesen Tecnica Andrea Scuderi Foto Emanuel Freudiger

Urbana e pure a suo agio su terreni fuoristrada, con spazio a sufficienza per le piccole famiglie. Con queste doti multiple, la Jeep Avenger si è aggiudicata il titolo di auto europea del 2023. Premio meritato? 40

touring


Dentro l’abitacolo l’Avenger ha un aspetto accogliente, ben ordinato e pratico.

A proposito del nome Avenger

Modelli automobilistici Avenger, in italiano vendicatore, è stato il nome di diversi modelli di auto prima della nuova Jeep. Il produttore britannico Rootes lanciò una berlina chiamata Hillman Avenger nel 1970. Il modello ulteriormente sviluppato fu poi venduto anche come Chrysler, Talbot e Sunbeam sempre modello Avenger. Anche Dodge ebbe una Avenger nella sua gamma dal 1995 al 2014. Mini SUV con 156 CV e 361 chilometri di autonomia.

uesta eep Avenger ha un carattere vincente. La S V cittadina è stata eletta Auto europea del 2023 e ha vinto come miglior S V familiare anche nel omen’s orld Car of the ear . I giudici hanno dimostrato di saper cogliere lo spirito del momento: l’Avenger è puramente elettrica, offre una seduta rialzata e si posteggia in spazi esigui. La prima auto elettrica del marchio SA è anche la più piccola dai tempi della leggendaria ill s. Troppo piccola per gli Stati niti, è invece perfetta per il Vecchio Continente, dove l’Avenger è peraltro fabbricata sulla base tecnologica del Gruppo Stellantis. Il motore elettrico è prodotto a Trémer in Francia, la batteria da 4 h in una fabbrica CATL in Polonia, Paese dove poi è assemblata anche l’Avenger, a T ch . Piccole sorprese e squilli di tromba Il suo esterno accattivante spigoloso, robusto e allo stesso tempo piacevole ha certamente contribuito. Cos come gli interni accoglienti, con il cruscotto colorato e l’illuminazione ambientale. Piacevole, inoltre, il tocco di leggerezza che regalano i numerosi Easter egg uova di Pas ua . ueste piccole sorprese vanno dal bambino che osserva le stelle con il telescopio posto sul parabrezza alla bussola sulla griglia del paraurti anteriore fino ai numerosi riferimenti agli storici fari tondi e alla griglia della ill s. Anche le frecce contribuiscono all’intrattenimento. Suonano come l’inizio di un assolo di batteria. Per la sua inclinazione allo stile e al buon umore, è dun ue un po’ sorprendente che l’Avenger superi tutti i ›

dicembre 2023 / gennaio 2024

Con charme britannico… La serie televisiva britannica «The Avengers» fu trasmessa in italiano con il titolo «Agente Speciale». La coppia di investigatori divenne famosa negli anni Sessanta e Settanta per la loro scaltrezza e le armi tecnologiche (bombetta d’acciaio e ombrello-spada). Gli attori Patrick Macnee e Diana Rigg assursero a notorietà.

… e muscoli USA Armi, talenti straordinari e abilità nel corpo a corpo sono qualità riconosciute pure agli «Avenger», colorato e sempre diverso gruppo di supereroi dei fumetti dapprima e del cinema poi appartenenti all’universo della Marvel. Tra essi spiccano soprattutto Capitan America, il Dio del tuono Thor, il cattivo Loki, il verde Hulk e, nei film, Natasha Romanoff.

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SCHEDA TECNICA

passo 256 cm lunghezza 408 cm larghezza 180 cm bagagliaio: 355 l pneumatici: 215/55 R18 (min. 215/65 R16)

VEICOLO PROVATO Jeep Avenger: 5 porte, 5 posti, da 29 990 fr. (motore a combustione, 1,2 l, 100 CV); da 39 490 fr. (motore elettrico, 156 CV); veicolo del test: Summit 45 490 fr. (più vernice Sun Yellow: 1200 fr.) Garanzie: 3 anni rispettivamente 100 000 km in generale; 8 anni risp. 160 000 km sulla batteria di trazione; 7 anni vernice e anticorrosione; 3 anni mobilità Importatore: Astara Ital Switzerland AG, Zürcherstrasse 111, 8952 Schlieren jeep.ch SPECIFICHE Motore: motore elettrico sincrono a magneti permanenti, 115 kW (156 CV); trazione anteriore; velocità massima: 150 km/h Batteria: NMC agli ioni di litio, 54 kWh (lordi), 51 kWh (netti); caricatore incorporato: 11 kW; potenza massima di ricarica AC, misurata: 10,9 kW Peso: 1595–1650 kg a vuoto (veicolo del test: 1637 kg), dati incl. conducente di 75 kg; peso totale: 2015 kg; peso rimorchiabile: –

CARROZZERIA Spazio ben usato tramite forme squadrate. La piattaforma Stellantis per le piccole elettriche riduce la larghezza, ottima per la città. Il rivestimento con elementi in plastica colorata conferisce all’Avenger un aspetto robusto e meno sensibile ai graffi rispetto alla vernice. ABITACOLO La posizione di guida leggermente rialzata facilita l’accesso. Spazio sufficiente per la testa nella seconda fila, ma limitato per le gambe. Nel bagagliaio il volume è adeguato ad un’auto di piccole dimensioni. Ampio vano portaoggetti nella console centrale. Infotainment intuitivo, Android Auto e Apple Car Play. App per la localizzazione, il blocco e lo sblocco delle portiere, il livello della batteria e la climatizzazione. COMFORT Climatizzazione facile da gestire grazie ai tasti. Le sospensioni assorbono sia gli spigoli secchi sia le ondulazioni della strada. Silenziosa, il rumore del vento è percettibile solo a velocità autostradali. COMPORTAMENTO Il raggio di sterzata è soltanto nella media per le dimensioni dell’auto, ma nella guida risulta abbastanza agile. E si adatta anche alle strette strade laterali grazie alla sua larghezza limitata. Lo sterzo è piuttosto impercettibile in posizione neutra, ma quantomeno non reagisce ai piccoli movimenti involontari del volante. Il rollio della carrozzeria in curva è minimo a velocità legali. MOTORE / TRASMISSIONE Per una piccola elettrica l’Avenger è adeguatamente motorizzata e in modalità Sport regala persino piacere di guida. CONSUMO Il consumo è molto basso, ben al di sotto del valore ufficiale WLTP su percorso standard. Ma in autostrada, l’autonomia effettiva è inferiore a 300 km. ELETTRIFICAZIONE Le dimensioni della batteria e l’autonomia soddisfano agevolmente i requisiti di un’auto per un uso prevalentemente urbano. Nei viaggi, si sente la mancanza della pianificazione delle ricariche tramite il navigatore. La velocità di ricarica (max. 100 kW) è buona, ma niente di più.

DINAMICA DI GUIDA Accelerazione (0–100 km/h): Elasticità 60–100 km/h: Diametro di sterzata: Spazio frenata (100–0 km/h): Insonorizzazione 60 km/h: 120 km/h:

8,8 s 4,2 s 11,0 m 34,1 m 56 dB (A) 65 dB (A)

COSTI DEI SERVIZI Manutenzione km / mesi 25 000 / 24 (Ø)

ore 1,3

costi (fr.)* 299.–

Manutenzione totale per 180 000 km: 15 000 km/anno 8,2 1874.– * incl. materiale, liquidi escl.

COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

15 000 30 000

67 44

fr./mese fissi variabili 566.– 271.– 566.– 542.–

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS) TCS ASSICURAZIONE AUTO Premio annuo (fr.):

605.90

esempio di offerta per un socio TCS 36enne, domiciliato a Berna, responsabilità civile e casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km, garage coperto, premio annuo senza tasse

CONSUMO NORMALIZZATO Fabbrica (WLTP): 16,4 kWh/100 km Emissioni di CO₂: 0 g/km Media svizzera di CO₂: 129 g/km Etichetta energia (A–G): A CONSUMO DEL TEST Percorso RDE-TCS urbano: 12,1 kWh/100 km strada di campagna: 11,6 kWh/100 km autostrada: 18,8 kWh/100 km totale (netto): 14,1 kWh/100 km con perdite di ricarica: 15,8 kWh/100 km Autonomia (RDE-TCS) traffico misto:

361 km

PREZZO-PRESTAZIONI Di solito per le auto elettriche, il prezzo d’acquisto relativamente alto è compensato dai bassi costi di manutenzione. Per l’Avenger, addirittura molto bassi. 42

touring


La storia nei fari dietro: la X ricorda l’iconica tanica di benzina pure nell’era elettrica…

La concorrenza

Volvo EX30 Il bambino che guarda le stelle, una delle «uova di Pasqua» tanto amate in casa Jeep.

La EX30 è la più piccola auto del marchio. Così come l’Avenger è imparentata con la DS3, la EX30 e la Smart #1, entrambe del Gruppo Geely, si assomigliano. Ma, Volvo l’ha progettata più corta. È disponibile pure come modello a trazione posteriore (272 CV) con una batteria più grande (69 kWh). O con 428 CV. Categoria

piccola crossover

Lu/la/a

4,23 / 1,84 / 1,55 m

Volume bagagliaio

318 l

Motore

200 kW (272 CV)

Trazione

posteriore

Da 0 a 100 km/h

5,7 s

Batteria

51 kWh (lordi)

Max. potenza ricarica 134 kW Autonomia (WLTP)

344 km

Prezzo

da 36 800 fr.

Rivestimento perimetrale in plastica, per meglio proteggere la carrozzeria.

DS3 E-Tense

test in modo non spettacolare. Non si distingue in nessuna disciplina, ma nemmeno fallisce mai. Il motore ha bisogno di un po’ di tempo e di giri per ingranare, ma è piacevole fuori città grazie alla buona potenza di trazione, anche se solo in modalità Sport. na eep vuol fare pure del fuoristrada. Almeno un po’. È più alta di una classica utilitaria 20 cm di altezza da terra e offre un angolo di attacco e uscita rispettabili grazie agli sbalzi corti 20 gradi all’anteriore, 32 al posteriore . Per ora l’Avenger è un veicolo a trazione anteriore, non c’è un 4 4. a le dimensioni perfette per il suo ruolo di S V da città, ha fascino, fa tante cose bene e non sbaglia uasi nulla. L’unico neo è il prezzo. Nonostante le economie di scala della piattaforma elettrica del Gruppo, non è facile per i marchi Stellantis proporre prezzi interessanti. uasi 40 000 fr. per la versione elettrica di base sono molti per un’auto piccola. A confronto, i 30 000 per la versione a benzina, meno potente, sembrano un affare. dicembre 2023 / gennaio 2024

Piccola fuori, grande dentro Ideale in città, comportamento agile Buona visibilità, a parte il montante anteriore Abitacolo ben allestito Molto confortevole per la categoria Comandi intuitivi

Buona frenata, ma non lineare Non proprio a buon mercato Talento limitato sulle lunghe distanze

La nobile francese di Stellantis è sorella per tecnica dell’Avenger. Motore, batteria e prestazioni di guida identici. La crossover compatta di DS Automobiles ha la stessa altezza, ma è un po’ più lunga della Jeep Avenger e offre 3 cm in meno di altezza da terra. A seconda dell’equipaggiamento, costa ben oltre 50 000 franchi. Categoria

piccola crossover

Lu/la/a

4,12 / 1,79 / 1,53 m

Volume bagagliaio

350 l

Motore

115 kW (156 CV)

Trazione

anteriore

Da 0 a 100 km/h

9,0 s

Batteria

54 kWh (lordi)

Navigatore senza pianificazione delle ricariche

Max. potenza ricarica 100 kW Autonomia (WLTP)

402 km

Sedili posteriori di dimensioni ridotte

Prezzo

da 47 300 fr.

tcs.ch/ricerca-auto

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Mai senza luce Le luci ad innesto sono molto apprezzate per le bici economiche e MT , oltre che rilevanti per la sicurezza. Test TCS di nove modelli. i

Chi viaggia in bicicletta di notte, al crepuscolo o nelle gallerie senza le luci mette a repentaglio la propria sicurezza. Vedere ed essere visti è il motto imperativo. Le norme sono chiare: i faretti di una bici devono essere visibili almeno a cento metri e non devono abbagliare chi viaggia in senso contrario. na tipologia di luci è uella a innesto, che viene utilizzata soprattutto sulle biciclette più economiche, vecchie o sulle mountain bi e MT . Il TCS ha messo a confronto nove set di luci a batteria molto venduti, analizzandone vantaggi e svantaggi. Dal montaggio alla funzionalità Gli esperti del TCS hanno esaminato la facilità d’uso e le istruzioni d’impiego, la ualità con prove di caduta, impermeabilità e materiali e la funzionalità, verificando la visibilità da cento metri, l’illuminazione della carreggiata e la durata delle batterie. I fanalini sono stati valutati in base a venti parametri in totale. Nonostante alcune peculiarità dei singoli modelli, tutti sono molto consigliati per uanto riguarda l’uso. Il set Sigma Aura 3 S è il migliore, seguito

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da vicino dal nog linder Mini, entrambi facili da montare e smontare. Le istruzioni possono essere migliorate. Ad esempio, per i set Infini e D-Light sono disponibili solo in inglese. Il nog linder Mini si distingue per l’impermeabilità certificata IP 7, la resistenza alle cadute, lo scarso effetto abbagliante e la buona ualità dei supporti. All’estremo opposto della graduatoria c’è il set Sigma Aura 3 S , che risulta consigliato con riserva perché, tra le altre cose, non supera il test di caduta e abbaglia il traffico in senso inverso. Il it Sigma ottiene i voti migliori per la buona illuminazione della pista e la durata delle batterie. Per uanto riguarda la funzionalità, anche gli altri set di faretti sono molto consigliati . Ad eccezione di uelli di nog linder Mini e Frog V3 , che hanno ottenuto solo un consigliato in uesto criterio. ltre al campione è stato testato anche l’innovativo sistema Reelight SL2 0 Disc, privo di batterie. ui l’energia è generata induttivamente con magneti installati sui raggi.

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Elops ST 920 LED USB Vincitore del test. Illumina meglio di tutti i set la carreggiata e i lati della stessa. Il premontaggio del faretto anteriore è un po’ disagevole. Disponibile un solo cavo di ricarica. Prezzo: 49 fr. Acquistato da Decathlon Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆

tcs.ch/luci-bici

Altezza corretta del fascio luminoso In mancanza di istruzioni per l’impiego, la luce anteriore può essere regolata con il seguente metodo. Misurare l’altezza da terra del bordo superiore del fanalino davanti e posizionare la bici orizzontalmente di fronte a un muro a cinque metri di distanza. Trasferire l’altezza misurata sulla parete e regolare la luce in modo che l’intero cono si trovi sotto il segno ad una distanza pari alla larghezza della propria mano. Assicurarsi inoltre che sia fissata saldamente in modo che la sua posizione non cambi durante il viaggio. 44

Lezyne KTV Drive Pair Le luci hanno un design compatto e un’ottima impermeabilità. Illuminazione convincente e lunga durata. Il montaggio del faretto anteriore potrebbe essere più semplice. Prezzo: 49.90 fr. Acquistato da Bikeworld Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆

touring


Reelight SL250 Disc Sistema innovativo ad induzione. Montaggio difficoltoso. Luci ben visibili. Scarsa illuminazione della pista. Servono piuttosto ad essere visti. Prezzo: 69.90 fr. Acquistato da Veloplus Nessuna valutazione TCS

D-Light Safety Set Faretti compatti con il miglior rapporto qualità-prezzo. Durano solo 2 ore, poi si devono ricaricare. Per spegnerli è necessario scorrere tutte le modalità, cliccandole una ad una. Prezzo: 29.90 fr. Acquistato da Veloplus Valutazione TCS: molto consigliato ★★★★☆

Il vostro societariato TCS fa grandi cose Splendete al buio!

Raccomandazioni e norme Le luci accese aumentano la visibilità anche di giorno e possono prevenire gli incidenti.

Assicurarsi che la luce anteriore sia regolata correttamente in modo da non abbagliare il traffico che circola in senso contrario. Le luci lampeggianti sono consentite solo in aggiunta. Davanti e dietro deve esserne montata almeno una a raggio fisso. Se la bici o l’e-bike è dotata di indicatori di direzione, non è consentito installare altre luci lampeggianti. Per aumentare la visibilità laterale, esistono raggi, copertoni e caschi retroriflettenti. I caschi con luce integrata aumentano ulteriormente la visibilità.

dicembre 2023 / gennaio 2024

Grazie a test e indagini indipendenti, gli esperti del TCS forniscono regolarmente utili aiuti decisionali ai consumatori. Che si tratti di scegliere nuove gomme invernali o estive, seggiolini auto o le luci per biciclette più adatte. ltre a tali sforzi tesi ad aumentare la sicurezza degli utenti della strada, gli accessori e indumenti ad alta visibilità della campagna MADE VISI LE b TCS come pure i 100 000 gilet e pettorine riflettenti distribuiti ogni anno fanno s che grandi e piccoli siano ben visibili. Dal 1 0 il TCS è in servizio per una maggiore sicurezza nella mobilità. uali soci rendete possibile uesto nostro impegno costante. Grazie club.tcs.ch/il-nostro-impegno

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KAWASAKI ORA ANCHE HYBRID

La HEV-Ninja L’acronimo HEV (Hybride Electric Vehicle) debutta nel mondo delle moto sulla carenatura della nuova Kawasaki Ninja 7 Hybrid. La sport tourer di fascia media combina un motore bicilindrico parallelo da 451 cm3 e uno elettrico.

Il motore elettrico è innestato direttamente alla trasmissione come un avviamento-generatore. La potenza massima è di 69 CV e, cumulati, i due motori erogano 60,4 Nm (a un regime di 2800 giri/ min). Kawasaki promette partenze bru-

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La Ninja 7 è la prima moto «grossa» a propulsione ibrida.

cianti da 1000 cc, consumi da 250, ovvero 4 l/100 km circa, grazie, tra l’altro, al sistema automatico Start & Stop. Sulla Ninja ibrida non c’è pedale del cambio né leva della frizione. Le marce si cambiano tramite trasmissione automatica a sei rapporti, a seconda della modalità di guida, sia in modalità puramente computerizzata che manuale con levette al manubrio. L’elettrico sbriglia 12 CV (max. 9 kW). La batteria da 1,4 kWh è piccola, pesa tredici kg e consente una guida puramente elettrica, ma solo su brevi distanze e fino ad un massimo di 25 km/h. La modalità «Walk» consente inoltre di spingere comodamente la moto (in avanti e indietro) durante il parcheggio o le manovre. La posizione di guida bassa sarà apprezzata soprattutto dai piloti principianti. Secondo il produttore, la Ninja 7 Hybrid pesa 227 kg, ben 30 in più della Ninja 650. L’innovativa ibrida dovrebbe essere disponibile in Svizzera già da febbraio 2024. Stando a Kawasaki Svizzera, il prezzo non è ancora stato fissato. dan


ald

Becco d’anatra e motore boxer restano, per il resto la grande GS è quasi tutta nuova.

BMW R 1300 GS

La GS cambia pelle La GS bo er rappresenta per M Motorrad ciò che la Golf è per Vol s agen: sui mercati premium come la Svizzera è stata per anni un imbattibile bestseller. E come la Golf, nel frattempo anche la GS ha perso lo scettro del primato e

uest’anno rappresenta la numero , o la 2, a seconda di come si conta compresa la versione Adventure . Ma l’anno prossimo la corsa ricomincia, e con nuove carte per la GS. uella che una volta era la R 0 G/S e che l’ultima volta

è stata presentata come R 12 0 GS, ora sarà la nuova R 1300 GS. E il cambiamento riguarda più di una semplice sigla: cambia uasi tutto. Il motore bo er a due cilindri ha una corsa più corta, la cilindrata aumenta e con uesta la potenza, che sale a 14 CV nove in più , mentre il peso è più leggero di 12 g. Il telaio nasce da un nuovo principio di progettazione. L’altezza della sella, a 0 millimetri, è considerevole, come è tipico per le fuoristrada, ma può essere abbassata idraulicamente uando si è fermi. Le sospensioni attive e gli ammortizzatori mirano a estendere ulteriormente la gamma di utilizzo tra sport, comfort e fuoristrada. Il pacchetto di sicurezza comprende freni in materiale composito e l’avviso di collisione frontale ma non la frenata di emergenza basata sul rilevamento radar . Secondo il produttore, la grande enduro da turismo se la cava con 4, litri/100 m di benzina e accelera da 0 a 100 m/h in 3,4 s. Prezzo di partenza: 1 6 0 fr. Lancio entro fine anno. dan

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Innovare Novità e visioni dal mondo della mobilità sulla neve Testo omi i

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A metà strada fra bici reclinata e slitta, lunga quasi due metri e pesante 45 kg, permette di fare circa 45 km sulla neve con la forza dei muscoli ed assistenza elettrica.

Bruco delle piste Due pattini sterzanti davanti, azionati da manubri ergonomici sui lati, e un cingolo di gomma nella parte posteriore conferiscono all’«E-Trace» stabilità e agilità sulla neve.

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I pedali di una bici, la trazione di un gatto delle nevi e la manovrabilità di una motoslitta: con «E-Trace», la start-up francese Arosno presenta un innovativo mezzo per lo svago sulle nevi. Proprio come in e-bike, il motore elettrico da 250 watt assiste il conducente a scivolare senza sforzo sulla superficie bianca con una velocità massima di 25 chilometri all’ora. L’«E-Trace» può essere ordinato nei colori rosa o blu al prezzo non indifferente di 7990 euro. Ma d’altra parte evita il costo dello skilift, dato che il piccolo bruco è in grado di affrontare salite con pendenze fino al 30%.

touring


Scarponi da sci a misura di bambino Cerniere anziché ganci: il fabbricante di articoli sportivi Fischer ha sviluppato due scarponi da sci per bambini. I modelli ne e T o sono facili da indossare e togliere. Migliorano il comfort dei piccoli ai primi tentativi e preserva i nervi degli adulti. Fischer «One» e «Two» Oltre alla chiusura lampo e alla ghetta, un’altra differenza sta nel peso del 20% inferiore ad un normale scarpone. Prezzo: a partire da 109 franchi.

Foto Arosno, Fischer Sports, AlonzoDesign

In breve Riserva d’aria

Eco-sci da legno e rifiuti

uando si è completamente sepolti da una valanga il rischio di soffocare è molto elevato. Safebac S , prodotto in Norvegia, è il primo sistema attivo di apporto d’aria al mondo che consente di respirare sotto masse di neve. Il dispositivo è integrabile nello zaino e fornisce aria alle vittime di valanghe per un’ora e mezza attraverso due tubi flessibili.

Lo sci all-mountain Pusu Los a Spinnova sostituisce le consuete fibre di vetro e carbonio con fibre ricavate da legno e scarti di pelle, tessuti e alimenti. È il primo sci moderno realizzato interamente con cellulosa naturale senza comprometterne le prestazioni. Tuttavia, gli eco-sci finlandesi hanno il loro prezzo: 134 euro, senza attacchi.

Fatto e rifatto

Ramponi piccoli come mele

Come suggerisce il nome del produttore tedesco, Doubledec ha inventato uno sno board con una seconda tavola curva verso l’alto installata su uella principale. La struttura convessa consente una più efficace trasmissione della potenza e facilita l’avvio delle curve; contemporaneamente la pressione sulle lamine risulta migliorata.

Nello sci-alpinismo e alpinismo, vale la regola leggero è meglio . Con appena 41 grammi, i ramponi arfang della lue Ice di Chamoni F sono i più leggeri sul mercato. Altra particolarità: al posto della barra metallica, una cinghia in tessuto collega la parte anteriore alla posteriore, consentendo di ripiegarli fino alla grandezza di una mela.

dicembre 2023 / gennaio 2024

l’EsPERTo TCS

Auto elettrica di proprietà o in leasing? Se intendete cambiare la vostra automobile ogni pochi anni, nel caso di un’elettrica è sconsigliata l’opzione ac uisto. uesto è dovuto soprattutto a Tesla. Le auto elettriche vengono spesso comparate a smartphone su ruote. Infatti, il loro ciclo di rinnovamento è esattamente lo stesso. Proprio come i computer o altri dispositivi elettronici, a parità di prestazioni il prezzo scende in tempi relativamente brevi. Ad esempio, uattro anni fa una Tesla Model 3 con un’autonomia di oltre 00 chilometri costava da nuova 000 franchi; oggi ne costa solo 43 000. E siccome Tesla detiene la più cospicua uota di mercato dei veicoli elettrici, diminuiscono anche i valori di rivendita delle altre marche. Consigliamo uindi – puramente per motivi finanziari di prendere in considerazione il leasing o un abbonamento auto per non incorrere in perdite inaspettate del valore residuo. Tuttavia, se volete guidare la vostra elettrica per un periodo più lungo di uattro anni, allora conviene ac uistarla. Con le auto elettriche di ultima generazione potete prevedere una durata di almeno dodici anni e una percorrenza di oltre 2 0 000 chilometri, notabene sempre con la stessa batteria. Thomas Bollinger Capoprogetto Consulenza mobilità tcs.ch/esperto

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dicembre 2023 / gennaio 2024

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Il fascino dell’estremo Nello sport Angela Wälti ama superare i propri limiti. Questa primavera la responsabile marketing presso il TCS ha attraversato la Groenlandia con gli sci e a piedi. Un’impresa per pochi. Editing Juliane Lutz Foto Angela Wälti, Geertje Marquardt

dicembre 2023 / gennaio 2024

9–13.4.2023: Partenza e arrivo in Groenlandia. Quando sono andata a prendere il tram a Wabern (BE), non ero minimamente nervosa. Eppure avrei presto attraversato la Groenlandia. A Copenaghen ho incontrato i miei colleghi di spedizione Geertje e Martin, entrambi tedeschi. Prima di volare in Groenlandia, ci siamo concessi una colazione nell’hotel dell’aeroporto. Il buffet era grandioso, ma non sono riuscita a mangiare nulla per l’eccitazione. A causa del maltempo, siamo arrivati con 24 ore di ritardo alla Red House, il nostro alloggio a Tasiilaq, dove a gennaio avevamo già inviato il nostro equipaggiamento. A causa del ritardo ci è rimasto soltanto un giorno per preparare tutto l’occorrente per la spedizione. Il giorno successivo a mezzogiorno era prevista la trasferta in elicottero a Isortoq, il punto di partenza del tour. In poche ore abbiamo dunque fatto benzina, preso un fucile e ci siamo annunciati alla stazione di polizia. Ce l’abbiamo fatta per un pelo. Alle 13:00 siamo volati a Isortoq, a 92 metri di altitu› 53


dine. Il tempo era perfetto, così come la vista del mare ghiacciato e della banchisa. 14.4: Solo due ore di camminata, perché la sera avevamo ancora bisogno di tempo per montare il campo a 270 metri s.l.m. Ci siamo goduti la vista, ma abbiamo anche tenuto d’occhio l’orizzonte casomai ci fossero orsi polari nei paraggi. Per sicurezza abbiamo passato la notte tutti insieme, con il fucile a portata di mano, in una tenda che abbiamo protetto con una recinzione. 15.4: Il primo «vero» giorno è stato faticoso, perché con tutti i bagagli ogni salita era dura. Abbiamo fatto a turni alla guida della spedizione. Continuavo a guardare l’orologio, ma i minuti che mancavano alla prossima sosta si trascinavano all’infinito. Alla fine, i calzini erano bagnati perché gli scarponi da spedizione erano troppo caldi. Dopo 9,6 chilometri di marcia, abbiamo trascorso la notte a 670 metri di altezza. 16.4: Oggi è andata meglio e il tempo fra le tappe è passato più velocemente. Verso la fine della giornata abbiamo affrontato diverse salite, molto ripide. Nonostante le pelli di foca fossero in condizioni migliori, ho avuto difficoltà a salire, a causa del peso delle slitte, ognuno di noi trainava due pulka. Dopo aver percorso 9,8 chilometri, abbiamo piantato la tenda a 1079 metri. Poiché erano previsti forti venti per la notte, abbiamo costruito un muro di neve. Grazie ad esso, mi sono sentita al sicuro quando in seguito ci hanno travolto raffiche fino a 90 km/h.

invece facevo sempre una curva. A causa delle difficili condizioni di orientamento siamo diventati molto lenti e abbiamo percorso solo 9,5 chilometri. 19.4: Più di venti centimetri di neve nuova durante la notte e ancora white-out, oltre a temperature miti. La neve era pesante e bagnata, quindi siamo avanzati ben poco. Risultato: 10,9 chilometri. Verso le 17:00 ci siamo accampati. Tutto era bagnato e nelle tende si erano formate delle pozzanghere. Fortunatamente durante la notte ha fatto più freddo del solito. Abbiamo di nuovo costruito un muro di neve visto che davano bufera per la notte.

Il piumino sottile è sufficiente Angela, Geertje e Martin hanno spesso sudato per il clima caldo di aprile all’inizio della spedizione.

20.4: Sono uscita alle 06:00 dalla tenda e ho dovuto subito tirare le corde per fissarla bene. Il vento era ancora molto forte. Un altro giorno di riposo. Dopo colazione abbiamo costruito un secondo muro di protezione. In questo modo la neve penetrava meno attraverso le fessure. Mentre le forti raffiche di vento si rincorrevano sul ghiaccio, abbiamo passato il tempo in tenda giocando a carte. Almeno faceva più freddo, sembrava che ci fossero meno 19 gradi. 21.4–4.5: Oggi quando ci siamo alzati per la prima volta faceva freddo, circa meno 13 gradi nella tenda. Un tempo molto bello. Per la prima volta non si ve-

17.4: Quando sono uscita alle cinque e mezza, era tutto innevato, ho dovuto spazzare via la neve dall’avantenda e dalle pulka. Verso le 07:00 ho svegliato gli altri e abbiamo discusso sul da farsi, visto che la tempesta non accennava a calmarsi. Abbiamo deciso di rimanere in tenda. E trascorso così la giornata giocando a carte e a fare le parole crociate. 18.4: Oggi abbiamo viaggiato in totale white-out, i contorni del paesaggio innevato svanivano fondendosi con il cielo completamente bianco. Se si vedono solo le punte degli sci, è difficile avanzare. Quando conducevo il gruppo, avevo l’impressione di andare dritto e 54

touring


Bella accogliente L’avventuriera ha sempre fatto colazione in tenda avvolta nel suo caldo sacco a pelo.

devano le montagne. Verso mezzogiorno ha ripreso a fare caldo, tanto che il sudore mi scendeva lungo la schiena. Il tempo è rimasto buono per i giorni successivi, ma le condizioni erano a volte difficili. Più volte abbiamo faticato a causa degli zastrugi, increspature della neve che possono raggiungere i trenta centimetri. Almeno il vento si era calmato, così abbiamo potuto montare le tende senza problemi. L’unica cosa fastidiosa è che verso il 26 aprile mi è venuta la tosse. Era così forte che non riuscivo quasi a mangiare. Tre giorni dopo mi sono sentita male. Così abbiamo montato il campo già a mezzogiorno. Mediante il telefono satellitare Garmin Inreach ho consultato un medico di spedizione. Ho dormito molto e il giorno dopo mi sono sentita meglio. Un giorno un uccellino è venuto a farci visita. Non appena avevi risolto un problema ecco

dicembre 2023 / gennaio 2024

che arrivava il prossimo. Difficoltà con il combustibile. Non siamo riusciti a far funzionare i fornelli con l’eptano e abbiamo dovuto ripiegare sulla benzina pura e il gas. Polpastrelli doloranti a causa di geloni, che mi sono procurata mentre lavoravo all’aperto. Inoltre, labbra bruciate dal sole, anche se avevo rinnovato la lozione ogni ora. Come se non bastasse, mi faceva male il braccio sinistro. L’ho stabilizzato con una stecca. Probabilmente qualcosa al tendine. Il 4 maggio abbiamo raggiunto il punto più alto: 2490 metri. 5–10.5: A causa della stecca non sono riuscita a indossare il guanto. Raggiunta la cima, abbiamo iniziato la discesa. Non è stata la mia giornata, ho dovuto lottare con me stessa per avanzare. Dopo 18,4 chilometri di marcia, alle 19:30 abbiamo montato le tende. La › 55


Una visita gradita Dopo un paio di settimane, un uccellino è passato due volte al nostro campo.

tappa del giorno successivo è stata per lo più pianeggiante, ma il vento da sudest è diventato più forte. Di nuovo tosse, che mi ha tolto le forze. Ma il braccio andava meglio. Poi di nuovo white-out. Dopo sette ore ci siamo fermati per fare in tempo a costruire un muro di neve. Abbiamo percorso 17,6 chilometri. Di notte il vento ha spazzato il campo. Al mattino abbiamo dovuto scavare in profondità per trovare i chiodi da tenda. Per tutto il giorno abbiamo avuto il vento in poppa. Risultato: 18,6 chilometri. La sera ho mangiato la zuppa piccante cucinata da Martin, senza davvero gustarmela a causa delle labbra bruciate. L’8 maggio è stato memorabile perché dopo 15 chilometri di marcia mi è uscito sangue dal naso; il vento ha pennellato tutto di rosso: gli scarponi da sci, la bussola… Il giorno dopo, un altro shock: quando mi sono girata per guardarmi alle spalle, era sparito lo zaino che avevo legato alla pulka. Fortunatamente, mi guardo indietro ogni 20 minuti e dunque non poteva essere finito lontano. Infatti erano solo 400 metri. Oggi ho percorso 22,5 chilometri. Il 10 maggio la visibilità era scarsa e ci ha rallentato. Anche il vento è diventato più forte. E la tosse. Tuttavia, sono stati percorsi 21,7 chilometri. Abbiamo costruito di nuovo un muro di neve. È arrivato un uccellino per la seconda volta. È volato nella tenda e ci è rimasto un po’. 56

11.5: Ci siamo svegliati in ritardo e ci siamo presi un giorno di riposo, meritato dopo tutto il cammino fatto. Avevo le gambe di piombo. Ho dormito tutta la mattina. Più tardi, Geertje e io abbiamo controllato le scorte di cibo per ripartirle bene per gli ultimi giorni. Secondo i nostri calcoli, ci voleva un’altra settimana per raggiungere il margine ovest del ghiaccio, sempre che il tempo ci assecondi… Ci siamo coricati presto per alzarci alle 04:30. L’obiettivo: dodici tappe, dodici ore di marcia ciascuna. 12.5: Ci abbiamo messo di più a partire, perché abbiamo dovuto di nuovo liberare i picchetti dalla neve. Per colazione mi sono concessa un muesli con mousse al cioccolato, volevo qualcosa di diverso dal solito latte in polvere. Che bomba di energia. Il giorno di riposo mi ha fatto bene, persino la tosse è sparita. Mi sentivo forte come un husky sulla neve e avevo molta energia. Un aspetto negativo: verso sera, durante l’ultima tappa, ho perso di nuovo sangue dal naso. Tuttavia, sono riuscita a percorrere 27,4 chilometri. 13.5: Un altro white-out. Non ce la faccio più, voglio tornare alla vita normale, fare di nuovo la doccia… Abbiamo discusso su come procedere. Ho proposto

di camminare dodici ore al giorno per approfittare del tempo e della visibilità favorevoli. 24,8 chilometri percorsi. 14.5: È tornato il freddo, la visibilità è peggiorata drasticamente e questo ci è costato molto tempo. Ma grazie al giorno di riposo, ero davvero in piena forma, avrei potuto continuare all’infinito. Quando chiudevo la fila, a volte ascoltavo la musica per distrarmi un po’. Non siamo andati a dormire fino alla 01:00. Poiché oggi abbiamo camminato di più (30,4 km) rispetto alle normali tappe di otto, nove ore, si è fatto anche più tardi. 15.5: Sveglia di nuovo alle 04:30. Geertje ha già preparato il caffè e il tè. Io invece faccio sempre «il turno serale», sciogliendo la neve per la mattina e riempiendo le borracce di acqua calda. In questo modo la colazione è pronta rapidamente. Oggi Martin e Geertje hanno fatto un pisolino a mezzogiorno. Io non ero stanca, ma talmente affamata che ho quasi mangiato l’intera razione giornaliera. 31,6 chilometri percorsi. › touring


Attacchi degli sci ghiacciati Ogni sera Angela deve scongelarli aiutandosi anche con la fiamma del fornello ed asciugarli per poter riusare gli sci l’indomani.

Scarsa visibilità, poco prima dell’arrivo Grazie ad aree senza neve (in primo piano) i tre riescono ad orientarsi.

dicembre 2023 / gennaio 2024

16.5: La discesa è più veloce. Sono riuscita a scivolare bene sugli sci, abbiamo progredito velocemente (e abbiamo percorso ben 35 km). Anche il paesaggio è cambiato in modo impressionante. Mi sembrava sempre che ci fosse un muro davanti a noi, ma eravamo su una superficie piana. Aspettavamo con ansia il momento in cui avremmo visto le montagne della costa occidentale. Geertje ha usato il telefono satellitare per accordarsi con un’agenzia che ci venissero a prendere al Point 660, un popolare punto turistico al margine dei ghiacci. Verso le 19:00 abbiamo visto le montagne da lontano. Mancavano ancora 35 chilometri alla meta. Dovevamo raggiungerla entro le 22:00 del giorno seguente, come concordato da Geertje. 17.5: Ci siamo alzati di nuovo alle 04:30 e siamo partiti verso le 07:00. Contrariamente alle previsioni, la visibilità era scarsa, ma aree prive di neve ci hanno aiutati a orientarci nel white-out. Inoltre, il terreno era sempre in discesa. Così siamo riusciti a mantenere il ›

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ritmo. Il paesaggio si è fatto più collinoso e la visibilità è andata migliorando. Alle 16:00 abbiamo avvistato il Point 660, ma in lontananza. Poiché il terreno diventava più impegnativo e dovevamo salire e scendere da numerose colline di ghiaccio, l’ultimo tratto ha richiesto più tempo. Ad un certo punto il terreno è diventato così ripido che abbiamo dovuto togliere gli sci e legarli alle pulka. Dopo più di otto ore nel labirinto del ghiacciaio, verso le 23:15 abbiamo finalmente visto il bordo del ghiaccio. Altri 400 metri… Eravamo già in ritardo di un’ora. Probabilmente l’autista non aveva aspettato. Ma siamo stati fortunati, con un binocolo abbiamo individuato un bus e con dei fischi abbiamo attirato l’attenzione su di noi. Per raggiungerlo, abbiamo dovuto attraversare una conca ghiacciata percorsa da piccoli ruscelli. Mancavano ancora venti metri quando sono sprofondata. L’acqua mi arrivava fino alla vita e riuscivo a malapena a stare in piedi sul terreno melmoso. Così sono stata colta dal panico, avendo trascorso già 17 ore molto fati-

cose. Non riuscivo a tirarmi fuori da sola. Il ghiaccio continuava a rompersi. Son poi riuscita a uscire dall’acqua aggrappandomi allo sci che Geertje mi ha teso. Prima di salire sul bus, abbiamo dovuto attraversare una morena per ben tre ore trascinando tutta l’attrezzatura. Alle nostre spalle, 560 chilometri di ghiaccio. Quando alle 18:00 mi sono adagiata sul letto in albergo, ero stanca morta. 18.5: Mi sono svegliata verso le 11:00. Sono andata a mangiare qualcosa di «normale», ma il sapore era insipido. Il mio senso del gusto era cambiato? Ogni passo mi faceva male, eppure durante il tour tutto era andato ragionevolmente bene. Abbiamo prenotato i voli di ritorno per il giorno successivo. 19.5: Viaggio di ritorno. Finalmente! A Copenaghen abbiamo trascorso un’altra notte nell’hotel dell’aeroporto. Non vedevo l’ora di fare colazione. Siamo rimasti a tavola per quattro ore e ho mangiato con ritrovato appetito, servendomi più volte al ricco buffet.

Da sapere

Point 660

Isortoq

Nuuk

Come arrivare Ad esempio con Air Greenland da Copenaghen via Kangerlussuaq, Nuuk e Kulusuk fino a Tasiilaq. Oppure con Iceland Air da Reykjavik via Kulusuk. Volo charter in elicottero per il punto di partenza Isortoq (ad esempio con Air Greenland). Dove dormire Vari alberghi a Nuuk. The Red House (trasferimento all’hotel incluso nella prenotazione) a Tasiilaq. Consigli pratici Se organizzate da soli una traversata è obbligatorio chiedere il permesso alle autorità e stipulare un’assicurazione groenlandese per il soccorso d’emergenza. È un must portare con sé un telefono satellitare (come Garmin Inreach) e altri dispositivi per comunicare via satellite durante la spedizione. Prima del viaggio sottoporsi a visita medica e seguire una preparazione mentale nonché un adeguato allenamento fisico. L’attrezzatura per la spedizione può essere inviata in Groenlandia, ad es. con DHL, mesi prima della partenza. Traversate organizzate In Svizzera, Kobler & Partner offre spedizioni in Groenlandia a partire dal 2025, kobler-partner.ch Più informazioni visitgreenland.com

In posizione privilegiata L’hotel è situato sopra Tasiilaq con vista sul fiordo di Re Oscar incorniciato dai ghiacciai.

L’hotel è situato in una splendida posizione sopra Tasiilaq, con vista sul fiordo di Re Oscar. La Red House è apprezzata da escursionisti, alpinisti e sciatori che vogliono esplorare l’affascinante paesaggio della Groenlandia orientale. È caratterizzata da montagne frastagliate e iceberg che emergono dal mare. I membri delle spedizioni spesso trascorrono la notte alla Red House prima di avventurarsi nei ghiacci eterni. Ma non si tratta solo di un alloggio, perché il gerente Robert Pe58

roni è una leggenda. Negli anni ’80 l’altoatesino ha attraversato la calotta glaciale della Groenlandia nel suo punto più ampio. Durante questa avventura si è innamorato dell’isola ed è rimasto. La sua missione: creare prospettive per il futuro della popolazione degli Inuit. Quando ha fondato la Casa Rossa nel 1986, è stato uno dei pionieri del turismo in Groenlandia. Oggi occupa settanta persone del posto, ed è un importante datore di lavoro nella più grande città della Groenlandia orientale (circa 2000 abitanti). Gli indigeni lavorano come personale di servizio, guide e boat driver d’estate. Inoltre, fanno da mediatori culturali e avvicinano gli ospiti alla vita in Groenlandia.

Foto The Red House, carta Keystone

La leggendaria Red House

the-red-house.com

touring


È tempo di Rock 65 anni di rivoluzione Rock ‚n‘ Roll

Preziosa cassa placcata in oro con la firma di ELVIS

Diametro della cassa: 4,5 cm (misurato senza corona) Cinturino in pelle: 2,2 cm di larghezza Lunghezza regolabile per una circonferenza del polso di circa 17-22 cm

Garanzia di reso valida 120 giorni Prezzo: Fr. 199.80 o 3 rate mensili di Fr. 66.60 (+ Fr. 11.90 spedizione e servizio) Numero del prodotto: 522-FAN38.01

Ogni orologio è unico - grazie al numero di emissione individuale

ELVIS™ and ELVIS PRESLEY™ are trademarks of ABG EPE IP LLC. Rights of Publicity and Persona Rights: Elvis Presley Enterprises, LLC © 2022 ABG EPE IP LLC elvis.com

Raffinato orologio da collezione che rende omaggio a ElvisTM Il singolo di Elvis Presley „Heartbreak Hotel“ fu pubblicato 65 anni fa. La canzone che parla di un amore infranto ha cambiato il mondo del Rock ‚n‘ Roll e ha reso Elvis una superstar. Celebri insieme a noi la straordinaria carriera del Re del Rock ‚n‘ Roll con questo prezioso orologio da collezione placcato in oro e realizzato in acciaio inossidabile di ottima qualità. Il quadrante presenta l‘inconfondibile silhouette di Elvis™. I due piccoli quadranti al centro, con indicazione delle 24 ore, sono disegnati come dischi singoli d‘oro, con lancette a forma di chitarra. La firma originale di Elvis™ è incisa sotto. L‘indice delle ore esterno è disegnato elegantemente a forma di pentagramma con linee e chiavi di violino. Il numero di emissione personale è inciso sul retro. Questo rende ogni orologio davvero unico. Il cinturino in pelle nera completa il look rock-elegante di questo straordinario orologio da polso.

In esclusiva per The Bradford Exchange L‘orologio è un‘esclusiva di The Bradford Exchange e non è disponibile nei negozi. Renda omaggio uno dei più grandi artisti del suo tempo e ordini oggi stesso l‘esclusivo orologio da polso „Elvis, icona del Rock“!

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L‘offerta è limitata - prenoti oggi stesso!

NUMERO DI RIFERIMENTO PERSONALE: 70998 Per spedizione prima di Natale ordini al più tardi entro il 11 dicembre 2023

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Cuore di ghiaccio La Groenlandia affascina con grandi fiordi ed iceberg immersi nel silenzio. Territorio autonomo della Danimarca, ha una natura selvaggia ed una storia avvincente.

Point 660 Kangerlussuaq

La calotta glaciale si estende sull’ 0 della Groenlandia. Difficile immaginarsela verde, come suggerisce il nome; ma 2, milioni di anni fa, perlomeno nella parte meridionale era ricoperta di vegetazione. Meta turistica ancora per pochi, l’isola nell’estremo nord ha molto da offrire, soprattutto lungo le coste abitate: stazioni radar abbandonate, testimonianze dei coloni norreni, ma anche tradizioni indigene uali la scultura tenute vive dai discendenti degli Inuit, popolo giunto dall’Asia nel 13 secolo. E, naturalmente, dovun ue cani da traino. Non esistendo strade che colleghino le località, né tantomeno ferrovie, la slitta è un mezzo di trasporto semplice uanto indispensabile. jl

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iorno 2

DYE-2 sta ione radar

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Nuuk

NUUK

La capitale (circa 19 500 abitanti) della Groenlandia, situata alla foce del fiordo Godthåb, è un attraente mix di modernità e tradizione. Offre un’architettura nordica con le tipiche case colorate, musei che raccontano la storia e cultura locale ed ottimi ristoranti dove assaggiare le specialità culinarie come il bue muschiato o il granchio delle nevi. Dal porto ci si potrà imbarcare per un tour imperdibile della costa occidentale e vedere da vicino gli iceberg e la fauna artica. Chi volesse godersi un panorama non meno spettacolare dall’alto potrà scalare i monti Quassussuaq e Ukkusissaq a ridosso della città.

Illustrazioni L’atelier cartographik, foto Rebecca Gustafsson/ Visit Greenland (1), All Mauritius Images (2)

visitgreenland.com

60

touring


Giorno 28 Giorno 21 Punto più alto del percorso

Giorno 14

La linea tratteggiata indica il percorso lungo 560 chilometri compiuto da Angela Wälti e i suoi compagni. Per la traversata dei ghiacciai ci sono voluti 34 giorni. Il diario della spedizione a pagina 53 e seguenti.

Chiesa di Qassiarsuk 2

dicembre 2023 / gennaio 2024

Giorno 7

3 3

Isortoq

2

Tasiilaq

Le prime civiltà giunsero da queste parti circa 4500 anni fa. L’insediamento attuale venne fondato come stazione commerciale danese nel 1894. Tasiilaq fu parzialmente distrutta da una tempesta nel 1970, e si pensò persino di non ricostruirla. Oggi è la più grande città (2000 abitanti) della Groenlandia orientale e fra le più visitate. Si trova sull’isola Ammassalik sulla costa est ed è considerata la porta d’accesso ad ogni tipo di avventura nella natura, dalle battute di caccia alle escursioni in kayak o slitta. Vi vivono ed operano scultori rinomati.

Igaliku e Qassiarsuk

Igaliku, sulla costa meridionale, è nota per le rovine di Garðar, sede vescovile della Groenlandia vichinga nel Medioevo. D’estate si possono ammirare i resti della cattedrale fra i prati. Da qui s’irradiano alcuni fra i più bei sentieri di trekking. D’interesse storico poi Qassiarsuk, sulla punta del fiordo di Tunulliarfik. Il villaggio di allevatori sorge dove verso la fine del 10° secolo il conquistatore Erik il Rosso aveva fondato Brattahlíð e costruito la prima chiesa sull’isola. Entrambi i siti fanno parte del paesaggio agricolo subartico Kujataa, patrimonio UNESCO. 61


Scoprire

Incanto invernale

salute

Escursioni oltre confine che allietano lo spirito In forma tutto l’inverno Con il freddo occorre seguire alcuni accorgimenti per restare in forma. Il dott. Roman Gähwiler spiega cosa tenere a mente. Cosa manca di più all’organismo in inverno?

Crociere dell’Avvento sul Lago di Costanza

Trottando fra i vigneti innevati

Da Bregenz le navi addobbate a festa portano i passeggeri ai tradizionali mercatini di Natale di Lindau e Costanza, il più grande del lago. Cullati dalle onde vivranno atmosfere magiche sulle note intonate dal vivo dall’orchestra di fiati.

Anche chi non ama l’inverno si lascerà contagiare dall’allegria regalata da un’uscita in carrozzone nell’Heilbronnerland. Con degustazioni di vin brulé e liquori provenienti dal centro della regione vinicola del Württemberg.

vorarlberg-lines.at

heilbronnerland.de/weinwinter

Roman Gähwiler: A meno di essere sulle piste da sci, sono soprattutto sole ed esercizio fisico a scarseggiare in inverno. I raggi del sole permettono alla pelle di trasformare la vitamina D, che tra l’altro è di fondamentale importanza per la salute delle ossa. A causa delle fredde temperature esterne, a volte ci manca la motivazione per muoverci all’aperto con conseguente impigrimento del sistema cardiovascolare e di quello immunitario.

Per le persone in forma può essere molto salutare e rilassante a livello muscolare, a patto di aver tenuto d’occhio l’equilibrio dei liquidi durante il giorno e di non entrare in sauna completamente disidratati. Agli sportivi che assumono farmaci per la regolazione della pressione sanguigna, alcuni antidepressivi (soprattutto preparati a base di litio) o diuretici, sconsiglio la sauna nei giorni in cui si è fisicamente esausti.

Fiaccolata con i lama al tramonto

Nel castello di Babbo Natale

Il Liechtenstein invita a suggestive camminate al calar della notte accompagnati da questi animali simpatici, per poi gustare una fonduta sotto il cielo stellato. Diversi percorsi, da Malbun, Steg o Triesenweg. tourismus.li

Il castello di Menthon-Saint-Bernard si erge imponente sul Lago di Annecy. I visitatori, grandi e piccoli in trepidante attesa, vi troveranno un mercatino, spettacoli musicali, atelier creativo e persino una foresta incantata. chateauduperenoel.com

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Se ci si prende l’influenza: è saggio continuare l’attività fisica o si deve prima fare un recupero completo?

In caso di febbre o di infezione acuta simile all’influenza lo sport è decisamente sconsigliato, perché potrebbe prolungare il tempo di guarigione o danneggiare gli organi, provocando ad esempio la miocardite. Per leggere l’intervista completa: tcs.ch/inverno-in-forma

touring

Foto: Vorarlberg Lines, Tourismusgemeinschaft Heilbronner Land, Melle Rouge, Liechtenstein Marketing

Fare una sauna dopo l’allenamento sportivo è benefico?


“Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità”

APOLLO 11 Orologio da polso

Nel 1961, il presidente John F. Kennedy fissò l’ambizioso obiettivo di far atterrare una navicella spaziale con equipaggio sulla superficie della luna. Quando l’equipaggio della missione Apollo 11 mise piede sulla luna il 20 luglio 1969, la fantascienza divenne realtà. Con le parole: “Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità”, Neil Armstrong inviò un messaggio di saluto ai milioni di persone in attesa sulla terra.

Sul fondello è inciso l’emblema ufficiale delle missioni spaziali Apollo Il quadrante mostra il prezioso modulo lunare placcato in argento Le lancette fosforescenti garantiscono una facile lettura dell’ora di giorno e di notte

Diametro della cassa: 4,5 cm (corona inclusa). Circonferenza bracciale: 21 cm (chiusura inclusa)

L‘offerta è limitata - prenoti oggi stesso! NUMERO DI RIFERIMENTO PERSONALE: 70997

Design unico con funzioni di cronometro e con cassa in acciaio inossidabile Questo resistente orologio da polso in acciaio inossidabile, sapientemente lavorato a mano e con bracciale abbinato, presenta il modulo lunare, accenti argentati sul quadrante ricco di particolari e un’immagine della luna a ore dodici. L’orologio è dotato di un movimento al quarzo di alta qualità con funzioni di cronometro e datario. Le lancette e gli indici luminosi facilitano la lettura dell’ora sia di giorno che di notte! L’emblema ufficiale delle missioni spaziali Apollo è inciso sul retro della cassa con la “A” di Apollo affiancata dalla terra e dalla luna. La famosa citazione “Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità” incornicia l’emblema Apollo, mentre la numerazione individuale rende ogni orologio davvero unico.

Per spedizione prima di Natale ordini al più tardi entro il 11 dicembre 2023

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„Apollo 11“ / 526-EAS10.01

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Questo nuovo, esclusivo orologio da polso rievoca l’intrepida missione Apollo 11 e la nuova era dell’esplorazione spaziale. Un evento che si è impresso nella memoria collettiva come pochi altri. L’orologio da polso da uomo “APOLLO 11” è di un design disponibile solo presso The Bradford Exchange.


Codice postale

Sopra la Lötschental Benedikt Jaggy verifica una delle 12 antenne di brillamento per il distacco artificiale di valanghe.

3917 Testo e foto Felix Maurhofer

Nella mezzastagione la guida alpina Benedikt Jaggy di Kippel ha tutto il tempo per dedicarsi al suo lavoro di falegname. Ma con l’arrivo di nevicate abbondanti, le cose cambiano. Allora il responsabile del servizio di sicurezza regionale è impegnatissimo. Originario della zona, conosce bene la Lötschental, soprattutto i 73 canali valanghivi che possono costituire un grosso pericolo per gli abitanti della valle. Il suo è un ruolo esposto è di grande responsabilità. Gli tocca decidere se evacuare gli abitanti e chiudere le strade al traffico. Il padre di tre figli deve alzarsi presto per controllare i dati delle stazioni nivometriche e il bollettino delle valanghe. «Usiamo anche un sistema di rilevamento agli infrasuoni che ci fornisce informazioni sui movimenti del manto nevoso», spiega il 42enne. Ciò ne consente un monitoraggio costante ed un’individuazione precoce dei pendii a rischio di valanghe. Giornate intense d’inverno Già verso le sei del mattino Jaggy sale in funivia sulla Lauchernalp a quota 3000 metri per farsi un’idea della situazione. Se del caso attiva una carica di prova tramite uno dei 12 impianti automatici e mette in sicurezza l’area sciistica con i pattugliatori delle piste. Ciò gli permette di accertare meglio il livello di criticità. In caso di rischio elevato organizza la chiusura delle strade della valle assieme al servizio cantonieri. Solo allora può procedere con l’operazione di brillamento con innesco manuale o a distanza. L’obiettivo: evitare di sganciare valanghe di grosse dimensioni grazie ad esplosioni mirate. Se la valle è chiusa per elevato pericolo di valanghe, il suo telefono non smette di suonare. Talora risponde anche ad un centinaio di chiamate al giorno, per lo più di turisti che vogliono sapere quando sarà possibile arrivare o partire. Finora gli è successo una sola volta di dover disporre un’evacuazione. Nel 2018, dieci persone hanno dovuto lasciare le loro case vicino a Blatten. Ma le minacce naturali non sono in agguato solo nei mesi freddi. D’estate sono le piogge persistenti a porre una sfida da non sottovalutare. Possono provocare colate detritiche come quella che nell’agosto del 2023 ha sepolto la strada fra Blatten e Wiler, bloccandola per diversi giorni. loetschental.ch

64 dicembre 2023 / gennaio 2024

touring


Forum touring impressum Rivista del Touring Club Svizzero Editore Touring Club Svizzero Casella postale 820 1214 Vernier (GE) Caporedattore Felix Maurhofer (fm) Vice caporedattore Dino Nodari (dno) Redazione Jérôme Burgener (jb) Dominic Graf (dg) Juliane Lutz (jl) Philippe Rawyler (pra) Daniel Riesen (dan) Pascale Stehlin (pst) Art Director Alban Seeger Concetto grafico Michele Iseppi Responsabile foto Emanuel Freudiger (ef) Layout Sara Bönzli Stephan Kneubühl Andreas Waber Mathias Wyssenbach (mw)

quiz dei lettori Leggere attentamente la rivista per rispondere alla domanda del nostro quiz.

Dove si trovava la sede vescovile fulcro della religione cristiana nella Groenlandia vichinga?

A B C

A Tasiilaq sull’isola di Ammassalik

Corrispondenza TCS – Redazione Touring Poststrasse 1 3072 Ostermundigen Tel +41 58 827 35 00 touring@tcs.ch Tiratura Edizione italiana: 69 118 Totale: 1 111 449 Edizione/Marketing Cumi Karagülle Pubblicità Roger Müller, responsabile vendite Cédric Martin Vanessa Ukoh, +41 76 536 81 99 anzeigen@tcs.ch Abbonamento compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 10 volte l’anno. Modifica indirizzo con il numero di socio: TCS, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Produzione Swissprinters SA Brühlstrasse 5 4800 Zofingen

A Garðar, l’odierna Igaliku

tcsreisen.ch, tcsvoyages.ch Possono partecipare tutti i lettori e le lettrici di «Touring» domiciliati in Svizzera e nel Liechtenstein, eccetto i dipendenti del TCS e i loro famigliari. I vincitori e le vincitrici saranno estratti a sorte e informati personalmente. In merito al quiz non viene tenuta corrispondenza. Sono escluse le vie legali.

Lettere dei lettori 80 km/h in autostrada Qua e là, In pillole, Touring 11/2023

Il limite di 0 m/h per migliorare il flusso di traffico in caso di code non sembra cos male in teoria, ma in pratica nel test di sei mesi a asilea ha mostrato i suoi limiti. Mentre alcuni guidavano ostinatamente a 0, chi circolava sulla corsia centrale ostruiva il traffico a 70 e cos gli autocarri con tachimetri calibrati perdevano la pazienza e sorpassavano. ps uando il test è terminato e si poteva circolare almeno a 100 m/h, si è tornati alla normalità. Spero che l’ STRA riconosca la differenza tra teoria e pratica R. Affolter @ «Touring»: senza plastica!

Finalmente la rivista è arrivata SEN A l’involucro trasparente. A uanto pare, è stato possibile stampare l’indirizzo del destinatario sul retro della rivista. ravi n passo nella giusta direzione. M. Rindlisbacher @

dicembre 2023 / gennaio 2024

Presso Nuuk ai piedi del Quassussuaq

Premio: 1 buono di TCS Viaggi del valore di 100 franchi

Correttorato Michela Ferrari (I) Tania Folly (F) Susanne Troxler (T) Traduzioni Grazia Annen (I) Philippe Rawyler (F)

Partecipazione gratuita entro il 21.1.2024 su touring.ch/quiz-lettori

o appena pescato dalla cassetta delle lettere il nuovo Touring portato oggi dal postino e devo farvi un complimento. A sorpresa avete fatto l’invio senza l’inutile pellicola di plastica Che bello Rispetta perfettamente la nuova immagine del club e il suo grande coinvolgimento a favore della mobilità elettrica. D. Hunn @

top-fuel non è uasi veloce come l’automobile elettrica creata dagli Atenei di urigo e Lucerna, ma molto più veloce. Infatti, mentre la piccola e-auto da corsa ha un’accelerazione da 0 a 100 m/h di 0, 6 secondi, i potenti dragster V con motore a combustione segnano tempi inferiori a 0, secondi. Dopo 0, secondi raggiungono già 160 m/h. Redazione Touring

Errata corrige Test Toyota, Touring 11/2023

Grazie ETI!

Contrariamente a uanto scritto nell’ultimo numero, la To ota Prius rientra nella categoria di efficienza energetica A. Ce ne scusiamo.

Grazie al vostro aiuto privo di burocrazia in sole 24 ore ci avete organizzato il rimpatrio dalla Namibia. Super

Redazione Touring

Siamo rientrati sani e salvi da Rodi in Svizzera, e in uesta sede ci preme ringraziarvi ancora una volta del vostro grande impegno.

Qua e là, La domanda, Touring 11/2023

La risposta a uale è la più veloce nello 0 100 m/h? è stata imprecisa. n dragster

*nomi noti alla redazione

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring. touring.ch

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a mia

ima a o

Dal Ticino alla Sicilia Classe ’4 , nel 1 63, terminati gli studi e parallelamente al mio primo impiego di lavoro, ottengo la sospirata licenza di guida che mi permette, dopo un paio di anni, di ac uistare un già vetusto V Maggiolino ed essere indipendente sia per necessità private che per la professione che mi obbligava a visite nei vari cantieri sparsi nel cantone, circolando ai tempi solo su strade cantonali. Nel 1 6 il Maggiolino mi ha accompagnato pure al matrimonio a Castagnola e nel ’6 decidiamo, non senza una certa incoscienza e spirito di avventura, di intraprendere un lungo viaggio di circa 1 00 m dal Ticino sino alla Magna Grecia e in particolare la Sicilia. Nella parte più a sud della penisola, le autostrade erano inesistenti e si percorreva, se possibile uelle statali e panoramiche, costeggiando il mare. na prima sosta a Paestum, per visitare le rovine e via la Calabria, raggiungendo, 66

dopo 1300 m circa, la punta dello stivale e il traghetto che da Villa San Giovanni ci avrebbe traghettati sull’isola. Allora i soldini erano pochi e non ero in grado di far fronte alle spese per la sostituzione dei pneumatici invernali, ma, nonostante ciò, si parte con il caldo torrido di ferragosto e senza l’impianto per rinfrescare l’abitacolo, privilegio per pochi. La meta era Cefalù, villaggio di mare e di pescatori. Da Messina inizia il nostro tour dell’isola che ci ha portati fin sul vulcano Etna e a Catania poi Enna, Taormina con l’anfiteatro e spingendoci fino ad Agrigento con le meraviglie della Valle dei Templi per poi risa-

lire fino a Palermo, attraversando la Valle del elice, territorio che l’anno prima aveva subito un altro gravissimo terremoto che aveva lasciato solo macerie, una vera desolazione, per contro abbiamo potuto avere contatti personali con la gente del posto, creando solidi legami ancora vivi oggi. Via di nuovo con il traghetto che ci porta a Napoli e senza soste fino in Ticino, dopo aver percorso ben 4000 m, ripromettendoci di ritornare. Cosa fatta nel ’ 1, con i figli, con l’amara constatazione che alcuni amici abitavano ancora purtroppo nei prefabbricati. Alberto Gadoni

aggio i o ia go iaggio i 1 00 m i o a a ag a ia o i i i ia Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch

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Montaggio Touring / Illustrazioni: iStock/mikimad/RobertoGennaro/tupungato

Avventura indimenticabile, il nostro tour in Sicilia, nella foto il Maggiolino davanti al Duomo di Cefalù con i suoi meravigliosi mosaici.


#12/1 | Dic 2023 / Gen 2024

TICINO Bollettino della Sezione Ticino

La Sezione Ticino del TCS augura a tutti voi delle serene Festività. Arrivederci al 2024! Il messaggio di fine anno del presidente della Sezione Ticino del TCS, Fabio Stampanoni, a pagina 68.


SEZIONE TICINO

Tanti auguri di Buone Feste e arrivederci al 2024! Attraverso le parole del suo presidente, Fabio Stampanoni, la Sezione Ticino del TCS vuole trasmettere un caloroso ringraziamento a tutti i suoi Soci per la rinnovata fiducia dimostrata nel corso di quest’anno. In questo periodo di festività, la Sezione estende a ciascuno di voi i migliori auguri per un periodo natalizio sereno e un anno nuovo di successi personali e professionali. Care Socie, Cari Soci, è con estrema gratitudine che mi rivolgo a Voi, in questo periodo che precede le Festività, per esprimere il mio sincero ringraziamento a nome della nostra Sezione. Sono onorato di avere l’opportunità di rappresentarVi, in seguito alla mia rinnovata nomina per il prossimo triennio, per affrontare insieme le sfide che ci attendono in qualità di Club di riferimento nell’ambito della mobilità. L’augurio è di continuare a incontrarVi numerosi, da Chiasso ad Airolo, in occasione degli eventi e delle attività che verranno organizzate nel corso del prossimo anno. Il 2023 è stato un anno di grandi cambiamenti e di crescita, ma anche ricco di sentimenti ed emozioni contrastanti. Dallo scorso 1° gennaio, l’ingegne-

re Filippo Tadini ha assunto il ruolo di direttore della Sezione, lavorando con il personale di Rivera e di Scruengo su numerosi nuovi progetti e proseguendo con grande impegno il lavoro svolto da Roberto Morandi nei suoi 25 anni di carriera in seno al TCS. Ed è proprio all’ex direttore Roberto Morandi che rivolgiamo i nostri pensieri. A seguito della sua prematura scomparsa nel mese di ottobre, esprimiamo alla sua famiglia e ai suoi cari, la nostra vicinanza e riconoscenza. Mi è gradita l’occasione di questo breve saluto per ripercorrere brevemente alcune delle novità che hanno contraddistinto l’anno che sta per volgere al termine. Mi preme infatti ricordare, partendo dalla struttura che ci ospita, che, nel mese di aprile, si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e ampliamento del Centro TCS di Rivera, ora dotato di spazi più accoglienti, moderni e di una rinnovata pista. Spostandoci dalla pista ai controlli proposti nel Centro tecnico, merita di essere menzionata con piacere l’introduzione della manutenzione dell’aria condizionata, un servizio che consente di 2022: In ricordo di Roberto Morandi (sulla destra), uno scatto con il presidente, Fabio Stampanoni, alla cena di Natale del personale TCS Ticino a Scruengo.

verificare l’ermeticità dell’impianto AC, individuare eventuali perdite di gas e di procedere al riempimento. Passando dalle quattro alle due ruote non motorizzate, sono stati offerti, grazie alla collaborazione di ben 47 istituti scolastici, 2’500 controlli di sicurezza gratuiti alle biciclette degli allievi delle scuole elementari distribuite sul territorio cantonale. Nell’ambito della sicurezza e del perfezionamento delle guida, è stato presentato il nuovo Corso Moto Pista, che va ad arricchire l’offerta dei corsi per motociclisti, passati da uno a quattro, dal 2019 a oggi. In conclusione, dalla strada allo sterrato, la Sezione ha organizzato il suo primo viaggio offroad in Toscana, Umbria e Marche, percorrendo suggestivi e panoramici itinerari. Il 2024 ci attende con numerosi progetti che non vediamo l’ora di presentarVi. Nel frattempo, a nome di tutti i collaboratori della Sezione e al Comitato, formulo a Voi ed alle Vostre famiglie i più sinceri auguri di serene Festività e un arrivederci al 2024!

Avv. Fabio Stampanoni Presidente TCS Sezione Ticino

Punto di contatto TCS SEZIONE TICINO Impressum Bollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino Tiratura 84 000 copie Edizioni 10 volte all’anno Redazione Marco Colandrea Layout Sara Bönzli (TCS) Inserzioni TCS Sezione Ticino, CP 581, 6802 Rivera, sezioneTI@tcs.ch Stampa Swissprinters AG, Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen

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via alla Chiesa 10, 6802 Rivera Societariato e prodotti TCS, corsi e scuola guida, collaudi e controlli tecnici. Per il viaggio: ViaCard, Bollo ecologico (D e F), Telepass (I, F, E, P), Patente internazionale, Vignetta autostradale per CH e Austria, info e pagamenti Pedemontana Telefono 091 935 91 35 sezioneTI@tcs.ch, www.tcs-ticino.ch


SEZIONE TICINO

Ciao Robi,

Vogliamo ricordarti così, sempre con il sorriso! Il tuo team TCS di Rivera.

te ivera duran e TCS di R go (Quinto). al n so er p el en Un selfie d 2022, Scru Natale del la cena di

La pizzoccher at con lo chef Ro a del personale bi, TCS Rivera , 2022.

obi e denti per R Sorrisi a 32 allera, 2020. G Francesco

Il personale TC S di Rivera co n Robi, reduce dal podio otte un sorridente nuto in una sfi virtuale alla M da atrix VR Aren a, 2023.

La squadra vincitrice dell’escape room organizzata alla giornata del personale del 2019, a Giubiasco.

Perché il mon do va sempre osservato an da un’altra pr ch ospettiva. Fest a del personal e TCS nazionale e a Thun, 2015 .

io ttoria del Fagg personale, Fa ro, 2020. Giornata del so n caccia al te a Sonvico, co

In ricordo di Roberto Morandi, direttore TCS Sezione Ticino dal 2011 al 2022. Dic 2023 / Gen 2024 |

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Sentieri sterrati panoramici

I veicoli 4x4 della compagine ticinese.

Tra sterrati e panorami: il resoconto completo del primo viaggio off-road di TCS Ticino A un anno dal lancio del Corso ffroad, la Sezione Ticino ha intrapreso un’emozionante nuova avventura, organizzando il suo primo viaggio in fuoristrada dal 1 al 22 ottobre 2023. uesto articolo offre uno sguardo approfondito su uesto viaggio in 4 4 che ha esplorato le suggestive regioni italiane di Toscana, mbria e Marche. n anno fa, la Sezione Ticino accoglieva i primi sei partecipanti al Corso ffroad, segnando l’inizio di un entusiasmante percorso nel mondo del fuoristrada. In breve tempo, il corso ha attirato oltre 30 appassionati delle ruote tassellate, un successo notevole per un’attività che si rivolge a una nicchia. L’euforia travolgente dei partecipanti, ha portato la responsabile corsi arbara Fantini e l’istruttore Lenn Roggero, a organizzare un viaggio su misura, costruito sulla base delle richieste e dei suggerimenti di chi aveva già partecipato al corso. Lo spirito di gruppo è stato cos forte che, rispetto al programma iniziale, la partenza è stata addirittura anticipata di un giorno, estendendo la durata dell’avventura. Il viaggio, originariamente pianificato su uattro giorni e poi esteso a cin ue, ha offerto due diverse esperienze di pernottamento: in hotel con mezza pensione o, per gli avventurieri, in tenda sempre in mezza pensione. 70

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na settimana prima della partenza, i partecipanti si sono ritrovati al Centro TCS per conoscersi, discutere i dettagli del programma e sottoporre i propri veicoli a un controllo pre-viaggio. Partiti il 1 ottobre dal Centro TCS di Rivera, i viaggiatori hanno raggiunto la Toscana dopo circa sei ore e mezza prima di raggiungere il punto di ritrovo: l’hotel. L’appuntamento con la guida locale, Adriano, era fissato ogni giorno alle ore :30 in un’area di servizio, luogo congeniale per controllare la pressione degli pneumatici e fare rifornimento di carburante. I giri panoramici con vista sulla cittadina di Cortona, sul Lago Trasimeno, la Città di Castello e rbino, hanno deliziato i sette partecipanti con percorsi molto variegati e con diversi gradi di di coltà: dalle tradizionali strade bianche toscane ai suoi sentieri più rocciosi, fino ad arrivare a uelli più impervi e argillosi in mbria. Le ore al volante sono state estremamente appaganti e molto

Uno dei molti percorsi di strade bianche.

Indicazioni per affrontare il percorso sterrato.

impegnative, chi è partito con l’accompagnatore è capitato si alternasse alla guida con il proprio compagno o compagna di viaggio. Ma anche per chi è partito in solitaria, ciò che è sempre emerso, è lo spirito di coesione e a atamento creatosi all’interno del gruppo; l’aiuto reciproco non è mai mancato come in un team della Da ar. Nessuno si è mai tirato indietro dal taglio o dallo spostamento di rami e tronchi che ostruivano il passaggio ai veicoli. Il fre uente incontro di cacciatori sui sentieri boschivi è stato piuttosto sorprendente, cos come la loro spiccata cordialità. uesta avventura è stata inoltre occasione per piacevoli scoperte culinarie ed esperienze gastronomiche locali. Per chi fosse interessato, la Sezione ha già pianificato una nuova data per replicare il viaggio: 08–11 maggio 2024.

Per informazioni e iscrizioni, consultare tcs-ticino.ch.


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Comunicato stampa Città di Bellinzona Viabilità scolastica al Palasio di Giubiasco: la sicurezza è buona, problematico il fenomeno dei “genitori-taxi” La sicurezza dei bambini sulle strade è un tema attuale e ricorrente, e da anni le autorità pubbliche collaborano con i vari enti attivi nel campo per implementare soluzioni sempre più efficaci. Il Touring Club Svizzero (TCS), che si occupa anche di ricerca, formazione e sviluppo di campagne mirate in questo ambito, ha effettuato in collaborazione con la Città di Bellinzona un’analisi-test della situazione in prossimità delle Scuole comunali del Palasio nel quartiere di Giubiasco. Lo scopo era di individuare eventuali carenze in termini di standard di sicurezza, sia dell’infrastruttura stradale, sia per quanto riguarda il comportamento delle persone.

La conclusione è stata che la sicurezza stradale dei bambini nei pressi delle Scuole comunali al Palasio risulta essere buona. Nonostante la molteplicità di utenti diversi (pedoni, biciclette, automobilisti) sia tale da renderne complessa la gestione, non sono infatti emerse situazioni di pericolo che richiedano interventi da parte delle autorità oltre quanto già fatto anche in questi ultimi mesi e l’infrastruttura ispezionata all’interno del perimetro soddisfa gli standard di legge.

nuovamente di prediligere l’accompagnamento a piedi (anche collettivo, con preziose iniziative quali il cosiddetto Pedibus) o di sfruttare le possibilità di posteggio scendi e vivi predisposte a una certa distanza dalla scuola, il TCS raccomanda di sfruttare il margine di miglioramento ancora possibile con ulteriori misure fiancheggiatrici, tra cui l’introduzione di una Zona 20 nell’area circostante la scuola in questione, che è quindi ora in via di valutazione da parte dei preposti servizi della Città. IL MUNICIPIO

Il fenomeno dei genitori-taxi Per contro, come già riconosciuto anche nel Piano della mobilità scolastica

Per ulteriori eventuali informazioni ai media • Simone Gianini, Vicesindaco, Capodicastero Territorio e mobilità, 091 912 20 00 • Filippo Tadini, Direttore TCS Sezione Ticino, 079 608 98 00 Fonte: TCS – Audit delle strade scolastiche Comune di Bellinzona – TI, Quartieri località Giubiasco.

La sicurezza è buona L’ispezione è stata eseguita da tecnici specializzati e si è basata sulla raccolta di dati empirici a seguito di osservazioni puntuali, rilevamento delle velocità, conteggio del numero di veicoli in circolazione e verifica dell’infrastruttura.

comunale, che cerca con misure preventive e deterrenti di scoraggiarne il fenomeno, lo studio ha ancora rilevato come problematico l’eccessivo accompagnamento degli allievi con l’automobile sin davanti all’Istituto scolastico da parte dei genitori. Oltre a raccomandare

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Guida ai regali: Natale 2023 con un tocco di mobilità nello shop di Rivera Le Festività sono alle porte, e con esse il momento di scegliere i regali giusti per i nostri cari. uest’anno, nel nostro Centro, abbiamo pensato di rendere la vostra ricerca un po’ più semplice:

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Se siete incerti su cosa regalare ai vostri cari, vi suggeriamo l’acquisto di un buono valore. La grande novità è che ora potete regalare anche un pranzo o una cena di coppia alla Locanda-Villaggio Vacanza TCS di Scruengo, oltre ai tradizionali corsi di perfezionamento e controllo tecnici. Volete approfittare di un ulteriore sconto? Passate a trovarci e ricevete un buono sconto di 20.– franchi utilizzabile su tutti i corsi TCS Ticino, fino a esaurimento scorte.

soste Offerta zo .20 prez 7 0 1 F CH to s al p o Soci TCS 215.– F H C di Noleggio mensile CHF 39.– per Soci TCS, CHF 49.– per non soci. Noleggio annuale CHF 105.– per Soci TCS, CHF 137.– per non soci. Acquisto seggiolino usato e igienizzato a CHF 107.20, al posto di 215.–

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Eventi dei Gruppi locali del TCS

«Una figlia da maritare» con I Comediant da Minüs Il Gruppo Locarnese e Valli ha il piacere di invitare tutti i Soci TCS, domenica 4 febbraio 2024 alle ore 17:00, presso l’oratorio di Minusio, per la commedia dialettale brillante in due atti de I Comediant da Minüs. L’iscrizione è gratuita ma è obbligatoria l’iscrizione. Iscrizioni:

La trama della commedia brillante «Una figlia da maritare»:

La prenotazione è obbligatoria entro il 29.01.2024, comunicando il nominativo, il numero di telefono, l’indirizzo e il numero di Socio a sezioneTI@tcs.ch. Eventuali informazioni possono essere richieste allo 091 935 91 35. Le iscrizioni saranno prese in considerazione in ne ordine cronologico di Iscrizio a it u t a entrata, fino ad r g i t esaurimento posti. p e r tu t

Cosa spinge Fiorenza Farloni, virtuosa e contesissima figlia di Michele e Livia, a scegliere per marito Emiliano, goffo ed imbranato figlio della vedova Persigatti? La madre di Emiliano, Maria, non può che compiacersi della scelta, non scorgendo le ben evidenti magagne di bellezza e comprendonio del figlio. Ma alcuni segnali non possono lasciarla perplessa, in particolare la nascita del nipote, troppo prematura e senza alcuna somiglianza tra padre e figlio. Neppure pare un matrimonio di interesse, poiché

i S o ci TC

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la bella Fiorenza aveva a disposizione ben altri pretendenti, altrettanto facoltosi ed assai più attraenti e perspicaci. La vedova Persigatti decide, discretamente di indagare ipotizzando che dietro la strana scelta della giovane si celi in realtà un segreto inconfessabile. L’indagine coinvolge alcuni spassosi e balzani personaggi: la dottoressa Pioda, sempre nelle nuvole; Don Sergio, prete manesco e severissimo; Toni il contadino, dalle scarpe grosse e il cervello fino; Vittoria, la comare ed il galante Cavalier Giorgio.

Visita al cantiere della nuova centrale idroelettrica del Ritom Il resoconto dell’evento organizzato dal Gruppo TCS del Luganese

Sabato 13 maggio e 16 settembre 2023, i Delegati del Gruppo del Luganese hanno avuto la possibilità di visitare il cantiere del nuovo impianto idroelettrico del Ritom. L’interessante visita è stata guidata dai progettisti del Consorzio

Ritom Ticino e dai responsabili della direzione lavori. Al termine della visita ci siamo recati al Villaggio TCS di Scruengo per gustare un’ottima cena/pranzo in compagnia. È stata anche l’occasione per visitare la “nostra” Locanda-Villaggio di

vacanza TCS, che di recente è stata parzialmente rinnovata. Il comitato del Gruppo del Luganese ringrazia i partecipanti e invita tutti i soci ad aderire ai prossimi eventi in programma. Dic 2023 / Gen 2024 |

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SEZIONE TICINO

I nostri controlli in un colpo d’occhio! Al centro tecnico TCS di Rivera effettuiamo controlli tecnici che permettono di gestire meglio la manutenzione della propria auto ed evitare costosi interventi che possono, a volte, rivelarsi anche

inutili. La garanzia sta per scadere e vuole conoscere lo stato dell’auto? Ha ricevuto la convocazione al collaudo e vuole sapere lo stato della sua auto? Con quali costi? Sta valutando l’acquisto di un’auto

e desidera sapere se si tratta di una vera occasione? Ecco che un controllo, con la consulenza e l’esperienza di esperti, permette di avere una risposta chiara in merito.

Standard (60 min.) Controllo della fanaleria, freni, e ammortizzatori, organi direzionali, motore (accensione, alimentazione, livelli). Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS 80 fr.

Test garanzia (100 min.) Controllo della parti coperte dalla Garanzia prima che questa scada. Prezzo: 240 fr./Prezzo Socio TCS: 120 fr.

TCS Caravan Gas Control Verificare l’idoneità e sicurezza degli impianti a gas liquido presenti in camper, roulotte e tende a veranda. Il controllo, da effettuarsi ogni 3 anni per legge, è inoltre richiesto come prerogativa di accesso in alcuni campeggi nazionali ed europei. Prezzo: 160 fr./Prezzo Socio TCS 120 fr.

Pre-collaudo auto (40 min.) Si valuta tutto lo stato dell’auto che deve essere presentata al collaudo ufficiale. È rilasciata una lista di interventi necessari da presentare al proprio garagista di fiducia. Prezzo: 120 fr. / Prezzo Socio TCS: 60 fr. Se durante il precollaudo l’auto risulta già a norma, si potrà usufruire del Pacchetto SOLO PER SOCI TCS: l’auto viene collaudata subito ricevendo uno sconto sulla tariffa del controllo TCS. Sconto: 30 fr. sul pre-collaudo Pre-collaudo furgoni e camper (50 min.) Si valuta lo stato del furgone o del camper che deve essere presentato al collaudo ufficiale. Per i Camper non è incluso il controllo circuito gas della zona abitata.. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr. Test occasione (100 min.) Controllo della fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali, motore (accensione, alimentazione, livelli), verifica carrozzeria (incidentata) Prezzo: 240 fr. / Prezzo Socio TCS: 120 fr. Potenza motore auto (80 min.) Controllo della potenza del motore di automobili Prezzo: 240 fr. / Prezzo Socio TCS: 120 fr.

Sicurezza (30 min.) Controllo fanaleria, freni, ammortizzatori, organi direzionali. Prezzo: 100 fr. / Prezzo Socio TCS: 50 fr. Tachimetro (50 min.) Controllo per la coerenza della velocità indicata. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr. Controllo specifico (10 minuti) Controlli dedicati alla ricerca di specifici difetti secondo il tempo (per ogni 10 min.). Prezzo: 30 fr. / Prezzo Socio TCS: 15 fr. Check-up vacanze (60 min.) Partire senza problemi! Un controllo per evitare delle «panne» che possono rovinare le vacanze. Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr. Vendita auto Vendiamo la sua auto senza preoccupazioni e senza sforzo in maniera professionale e neutrale al prezzo corrente di mercato. Ci contatti per maggiori informazioni oppure tcs.ch/vendita-auto Velocità 100km/h roulotte e rimorchi (30 min.) Omologazione per la Germania che permette di viaggiare a 100 km/h in autostrada trainando una roulotte o un rimorchio. Prezzo: 220 fr./Prezzo Socio TCS: 150 fr.

Potenza motore moto (50 min.) Controllo della potenza del motore per motociclette Prezzo: 160 fr. / Prezzo Socio TCS: 80 fr.

Luogo e orari Centro tecnico TCS Via alla Chiesa 10, 6802 Rivera Orari d’apertura: lun–ven 07.30–17.00 sab 08.00–12.00

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Appuntamenti Telefono 091 935 91 35 Internet: tcs-ticino.ch e-mail: sezioneTI@tcs.ch

Manutenzione impianto aria condizionata (90 min.) Novità Servizio che consente di verificare l’ermeticità dell’impianto dell’aria condizionata individuando eventuali perdite di gas e di effettuare il riempimento. Prezzo: 180 fr./Prezzo Socio TCS: 130 fr. Pulizia iniettori (90 minuti) Trattamento di pulizia al motore, rimuove i residui nocivi e carboniosi lasciati dai carburanti di derivazione fossile. Anche la vostra auto merita una vacanza! Prezzo: 380 fr./Prezzo Socio TCS: 300 fr. Pulizia FAP (720 min.) Il servizio curativo di pulizia al FAP per veicoli Diesel, in caso di anomalia al motore, potrebbe farvi risparmiare molto denaro. Passate per un controllo. Prezzo: 580 fr./Prezzo Socio TCS: 465 fr.

*Per effettuare la potenza del motore si consigliano pneumatici di controllo forniti dal garagista. È sconsigliato effettuarla con pneumatici invernali, da corsa, nuovi o rigommati. Inoltre la potenza motore sarà spinta fino alla velocità massima indicata dagli pneumatici.


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