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Spulciando in biblioteca

MONTAGNE 360°

Club Alpino Italiano Nel 1865, a un paio d’anni dalla sua fondazione, il CAI, inizialmente Club Alpino di Torino, dava alla luce il primo numero di quella rivista che oggi, nel 2012, prende il nome di “Montagne360°”. Un secolo e mezzo di vita – senza alterne vicende – se non nei leggeri cambiamenti di nome: Bullettino, poi Bollettino, quindi Rivista, La Rivista, Rivista mensile, eccetera, variazioni di intestazione che trovano il sommo godimento nel… malcapitato bibliotecario! Solo una parentesi nella sua lunga storia con “Le Alpi” denominazione acquista in quel triste ventennio che impose poi anche il nome di Centro Alpinistico al posto dell’”anglicistico” Club. Per tracciare l’evoluzione storica di una rivista così prestigiosa e longeva, non basterebbe una tesi di lau

rea, ci limitiamo quindi a ricordare che La Rivista del CAI, affiancata all’altra testata “Lo Scarpone”, è stata da sempre l’espressione delle attività, in Italia e nel mondo, dei soci del blasonato Sodalizio, nonché puntuale informazione culturale sulla montagna. La Rivista ha inoltre garantito il costate confronto, pubblico, su tutte le problematiche legate all’uso delle “terre alte” e quindi alla loro fragile integrità. Lo sterminato patrimonio documentario sulla montagna conservato nelle decine di migliaia di pagine di questa rivista ha pochi eguali al mondo, se non ovviamente, nelle pubblicazioni omologhe degli altri importanti sodalizi alpini europei. Oggi però M360 ha un ambizione che travalica la “normale” narrazione di e sulla montagna. Dal 2012, la rivista ufficiale del CAI, che dal 2009 è diretta da Luca Calzolari, è ritornata men

sile, presentandosi con una nuova veste grafica e una rinforzato staff di redazione. A ottobre, in concomitanza dell’avvio dei festeggiamenti del 150° di fondazione del CAI, Montagne360 è sbarcata in edicola per presentarsi ad un pubblico ancor più vasto. Con 360° è preteso un pensiero olistico sulle montagne, ambienti in cui le attività “outdoor” si intrecciano quotidianamente ad ogni argomento d’attualità: le nuove condizioni climatiche globali, l’antropologia culturale, l’ingegneria ambientale, i disastri ecologici, le ricchezze artistiche, le politiche industriali... Con M360 in edicola il CAI si apre ancora di più al mondo esterno e ai tanti appassionati della montagna, attraverso il dialogo e il confronto costate con le molte voci amanti della natura.

Michele Sivelli