Speleologia n. 52 - giugno 2005

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Spulciando in biblioteca GROTTE Bollettino del Gruppo Speleologico Piemontese E’ ormai da quattro numeri che non si presentavano le imprese del GSP su Speleologia. Il Gruppo piemontese è rimasto ormai l’unico in Italia capace di vergare articoli su articoli sul suo bollettino interno, con un fuoco di inchiostro sempre di eccellente qualità e stile proteiforme. Peccato che, mai, mai e poi mai scrivano su Speleologia… Scelti per voi dal numero 140 al 142:

forse in Val Corsaglia, forse a sud di Mondovì in provincia di Cuneo, sicuramente Piemonte. Per farla breve, nell’articolo si dà conto (!?) delle esplorazioni all’Abisso Luna d’Ottobre che è una delle cavità che si sta cercando di collegare alla grotta sorgente della Mottera. Un’ipotetica giunzione regalerebbe un bestione di 15 Km con 700 metri di dislivello. Credo. Per maggiori informazioni sulla Mottera in questa rivista si veda il n. 15/1986 pag. 12-15.

Grotte n. 140 M. Marovino: “Notte Giorno Notte, un anno, un campo, in Margua” Sì, si può leggere di grotte, capendo cos’è la speleologia senza sbadigliare alla seconda riga. Un esempio è questo breve, bellissimo, articolo che segue alle pagine del diario di campo del 2003 al Colle dei Signori. Onirici e assieme corporei questi pensieri dipinti attorno alle nuove esplorazioni a F5, dove il GSP e altri gruppi da tempo, sono alla ricerca della via del Lupo (verso le sorgenti del sistema di PB e Labassa). Da zona F, un’ipotetica via di giunzione con i sottostanti complessi allargherebbe l’intero sistema a dismisura verso Ovest. Ma qui tutto questo ha ben poca importanza.

T. Fighiera: “L’abisso O-freddo” Didascalico quel tanto che basta a far capire dove siamo e di cosa si sta parlando. Ancora Marguareis, zona O, cuore recondito e misterioso del massiccio carsico piemontese. La sfida degli esploratori è lanciata, non solo ovviamente a collegare le cavità limitrofe a O-freddo (Complesso di O3, Cuore di Pietra e altre) ma anche e soprattutto a capire dove questa parte di Marguareis drena le sue acque, se verso Nord in direzione della Conca delle Carsene e al relativo sistema o verso Sud, per unirsi al grande collettore di Labassa o… in tutte e due le direzioni. Sì, perché il Marguareis ci ha abituati anche a questo: si ricorderà infatti che le acque del “mitico” Gaché alimentano PB verso Sud e contemporaneamente il Pis dell’Ellero a Nord. L’articolo di T. Fighiera rivolta come un calzino questo difficile rompicapo, analizzando e descrivendo la cavità sotto ogni aspetto: idrologia, descrizione cronologica delle esplorazioni recenti e prospettive future. Neofiti con velleità esplorative, leggete!

M. Sciandra: “Sognando la luna…” Dov’è la colletta degli Stanti? E il “5000” che promette su uno stretto meandro? E la Mottera?... qui forse forse ci siamo; ma Luna d’Ottobre? E la sorgente del Borello? Chiaro, a un bollettino interno cosa si vuole chiedere? E’ a principale, se non esclusivo, consumo dei soci, dove tutti sanno, forse, che Luna, Borello e compagnia si trovano

Grotte n. 141 A cura di N. Milanese: “50 anni di Gruppo” Si riportano i dati numerici delle persone passate per il Gruppo, dalla sua fondazione ad oggi, con la suddivisione per sesso e anni di frequentazione. Sarà pure un articolo noioso, come paventa il curatore in chiusura, eppure lo provochiamo proponen-

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dogliene uno ben più esteso, su scala nazionale. Sarebbe infatti molto interessante ampliarlo (con dati statistici su età, corsi e periodo medio di permanenza nei gruppi) ed estenderlo a tutti i gruppi attivi almeno dalla metà degli anni ’60 in poi. Perché? Perché certo darà un contributo per capire se speleologi e speleologhe si estingueranno definitivamente e forse per comprendere con quali parole e modi nuovi – ancora affatto compresi – dovremo rivolgerci ai giovani, motivarli a far qualcosa in più che frequentare serate in gruppo. G. Badino, R. Pozzo: “Patagonia …sul ghiacciaio Grey” Rapporto di una prespedizione in cerca di mulinelli glaciali e altri buchi nell’acqua su uno dei più importanti ghiacciai patagonici, del quale nell’occasione si sono perlustrati circa 5 km di sviluppo. I risultati, per quanto apprezzabili, rimandano comunque alla necessità di estendere le ricerche nei restanti 25 km non visti, dove gli Autori ipotizzano situazioni interessanti per la formazione e lo sviluppo di cavità in ghiaccio. L’articolo, fra il divertito e l’aneddotico, offre tra le righe numerosi spunti e suggerimenti per quanti vorrebbero cimentarsi in spedizioni extra regionali. A. Gobetti: “Riflessioni sull’Ombra del tempo” Backstage di penna sul film, omonimo dell’ultimo libro di Andrea in cui, ancora una volta, si magnificano le leggende del Marguareis sotterraneo. L’Autore traccia il percorso di realizzazione dell’opera, dall’idea al progetto, dai soggetti coinvolti alle difficoltà incontrate. Come sempre storie di umani più che di imprese. Grotte 142 A. Eusebio “Considerazioni speleosub e non solo in Val Tanaro” Ancora una volta dal GSP un proclama per migliorare sempre di più la qualità dell’azione speleologica. Questa volta si parla di speleosubacquea: qui l’Autore redige un vero e proprio manifesto di esortazione a


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