Raimondo Villano - Antiche ricette di spezieria (p.te 1)

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ANTICHE RICETTE ED ANTICHI RIMEDI


“Nei ... (Secreti) si contengono i rimedi che si possono usare in t utte le infermità che vengono

a ’

, cominciando a’ capelli,

fino alle piante dei i i” .…. “ questo libro per ’ i i à sua si chiama V I E N I M E C O”. Piero Bairo da Torino (già medico di Carlo II duca di Savoia) in Secreti medicinali, Venezia, 1561


Ricetta contraccettiva dal “Papiro di Ebers” (scoperto a Luxor nel 1873; redatto verso il 1550 a. C.)

Triturar cime di acacia; con una mistura di miele, stendere la miscela ottenuta su di una benda di lino e porla in vagina”. Oggi, si conosce che la acacia (robinia speudoacacia L.), oltre ad avere un’azione lenitiva calmante, ha un elevato potere

astringente per il contenuto in tannino (3035%), ma anche un’azione alcalinizzante che giustificherebbe l’uso specifico egizio).


Ricetta per diagnosi di gravidanza dal “Papiro di Berlino” (pubblicazione del 1909)

“Metterai dell’orzo e del grano entro due sacchetti di tela, che la donna bagnerà con la sua orina ogni giorno, per sette giorni: se l’orzo ed il grano germineranno entrambi, ella è incinta se prima il grano sarà femmina, se prima l’orzo un maschio: se non germineranno, non è incinta”1.


Amaroco di Coo (epoca romana)

Macerazione in olio d’oliva di origano, calamo, costo, anomo, mirra, cinnamomo, nardo, carpobalsamo e xilobalsamo2.


Dentifricio Damocrate “Pitico”, riportato da Galeno in De Compositione medicamentorum secundum locos, II sec. d.C.

Se vuoi preparare un dentifricio, ottimo da usare, per conservare i denti bianchissimi, e saldi e che possa rendere l’alito gradevole, e consolidare le gengive smosse e renderle toniche: fai arroventare del Corno di Cervo per quattro volte, finché non diviene bianco, un quarto di libbra, e si aggiunge del Sale, nella quantità di una libbra.


Ricette dal “De simplicium medicamentorum temperamentis et facultatibus” di Galeno3 (II secolo d.C)

Mal di testa, dovuto al Calore, soprattutto del Sole Il mal di testa dovuto al calore del Sole, si cura applicando olio di olive immature freddo; se il dolore è molto violento si applica dell’olio Rosato misto ad Aceto. Se il calore è grande, e lo squilibrio molto elevato, si applicano succhi [freddi] mescolati con Aceto, come quello di Poligono e di Sanguinaria [Polygonum aviculare e P. persicaria] o di Piantaggine o di Portulaca o di Lattuga o anche di Uva acerba o di qualunque altra materia di simile proprietà [si tratta di droghe Fredde e Secche, come i Poligoni e la Piantaggine, o Fredde e Umide,


come la Portulaca e la Lattuga, in elevata misura; il succo di Uva acerba possiede un’elevata FreddezzaSecchezza e un’altrettanto elevata Freddezza-Umidità. La maggiore o minore Freddezza dei succhi descritti, può essere impiegata a seconda della violenza del dolore. É utile far coricare il malato in una camera più fresca possibile; se ci si trova all’aperto, metterlo sotto una pergola coperta di strati di foglie di Vite, di Rovo, di Melo e altre simili piante capaci di ristabilire, almeno per un certo tempo, il raffreddamento corporeo. É anche vero che nei soggetti più Caldi e Secchi, come del resto nei più Freddi e Secchi, i dolori che si generano sono più intensi, in quelli più Umidi sono irrilevanti.


Il dolore generato dagli squilibri che si formano nella testa va curato nel solito modo, per compensare con il suo contrario la causa esterna che li provoca. Quest’ultimo è materia Calda, in grado diverso a seconda della qualità; il suo consumo eccessivo o sistematico o congiunto ad altri squilibri verso l’eccesso di Calore, come il Calore estivo, porta all’accumulazione di Calore fino a determinare uno squilibrio organico. Il mal di testa dovuto alla Freddezza si cura con vapori prodotti con droghe Calde. Se il dolore è moderato, si applicano estratti oleosi o di Aneto o di Ruta, leggermente riscaldati; se invece il dolore generato dalla Freddezza è molto violento, può giovare la radice di Cocomero asinino, cui si aggiunge un po’ di Euforbio. Oppure applicare dell’estratto oleoso di Iris o altro prodotto contenente compo-nenti leggere, dotato di virtù attenuante e dissolvente, anche mescolati tra di loro.


Questa mescolanza potrà essere regolata, mettendo materie più attive accanto ad altre meno attive, a seconda dell’intensità della Freddezza che occorre vincere. Se si soffre di mal di testa dovuto a Vapori occorre provocare l’alvo; è utile vivere in case ben ventilate, con aria chiara e pura; se il paziente è anche febbricitante, è opportuno provocare lo starnuto, attraendo la materia verso le narici, applicandovi dello Struthio o del Pepe. Eliminati i Vapori, è facile dissolvere il dolore. Si può applicare alla testa dell’Olio nel quale si è mescolato pochissimo Aceto: in questo modo si reprime il flusso eccessivo di vapori verso la testa, prima che invadano le cavità del cervello e si possano espellere.


Mal di testa dovuto alla Crudità di stomaco4 Nei casi ove la testa duole a causa dell’influenza esercitata dai cibi generanti crudità nello stomaco, la cosa migliore è bere dell’ acqua tiepida e provocare il vomito. Molti di coloro che soffrono di stomaco, quando si alzano [al mattino], iniziano ad avere mal di testa; il dolore passa immediatamente se mangiano. Quindi, appena si sente un lieve mal di testa e si vuole farlo passare immediatamente, anche se la causa è sconosciuta, conviene irrigare le varie cavità della testa con acqua tiepida e mettere nelle orecchie batuffoli di lana imbevuti di olio.


Cura della forfora Sfregare la testa con succo di: Bietola, farina di Fieno Greco, e Nitro, mescolati con sufficiente acqua.

Affezioni della gola Per le infiammazioni delle tonsille, dell’ugola e per le affezioni purulente del cavo orale si usino delle More di Gelso o di Rovo, mescolate con pari quantità di Rose essiccate, si cuociono con quanto basta di Miele e si applica.

Altra formula - succo di Mele Cotogne acerbe, cotto con uguale quantità di Miele; quando è pronto si applica sulla parte affetta.

Altra formula - si fanno cuocere delle Melagrane acerbe con la buccia in Vino passito; si filtra e si applica.

Altra formula - si pone in Mosto cotto e vi si fa cuocere sufficientemente una delle seguenti piante: o Menta Pulegio o Timo o Origano o Issopo o Nepitella; poi si filtra e si tiene in bocca [per il tempo necessario all’effetto].


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