Puglia d'oggi n. 19

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Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 25 maggio 2012 • anno III n. 19 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

BRINDISI

TARANTO

Dopo il vile attentato indagini a tutto campo. La città piange Melissa

Il sindaco-sceriffo con la pistola nella cintura dei pantaloni

ALLE PAGG 8 e 9

L’ELZEVIRO

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

La carta (igienica) di Treviso R. “Fortunata, per caso ti è arrivato un comunicato stampa dell’Ordine dei Giornalisti in cui si censura, o si dicono due parole di condanna sulle riprese fatte da Telenorba ai minorenni di Brindisi?” F. “Perbacco, nulla mi giunse, ma forse ho la mail intasata. A te?” R. “Nemmeno una riga, nemmeno con i piccioni viaggiatori”. F. “Forse i vertici dell’ordine pugliese stanno meditando su quali provvedimenti prendere contro quegli sciacalli”. R. “Ti riferisci alle telecamere fuori dalla sala operatoria, ai volti dei ragazzini senza censure, ai nomi detti in diretta prima che lo sapessero i parenti, vero?” F. “Ho sempre ammirato il tuo acume. Eppur le mie metafore sono sempre molto lievi”. R. “Io sono solo che sabato mattina ho provato vergogna per il solo fatto di poter essere accostato lontanamente a codesti sciacalli”. F. “Triste considerazione, per un ordine professionale che dovrebbe essere strategico in tali tristi momenti” R. “Ordine con la maiuscola o la minuscola?” F. “Lo scrivono con la maiuscola, ma lo pronuncio spesso con la minuscola, ahimé”. R. “Ma dimmi una cosa, ce l’hai una copia della Carta di Treviso?” F. “Certamente si, sul mio desktop. Credo che altri l’abbiano invece nel cesso di casa”. R. “In effetti, la Carta igienica di Treviso mi sembra un nome adatto”. Fortunata Dell’Orzo Roberto Mastrangelo

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VERSO LE ELEZIONI - Il primo cittadino potrebbe dimettersi ad ottobre per candidarsi alla Camera

IL COMMENTO

Governo Michele Emiliano, Ilvada tra ora giù la maschera la gente di Gianmario Mariniello

Il sindaco di Bari Michele Emiliano è tornato in campo. La brutta storia delle cozze pelose lo ha tenuto in panchina solo alcune settimane. Naturalmente non è tornato a fare il sindaco a tempo pieno, come aveva promesso dopo la doccia scozzese dell’inchiesta De Gennaro. Il suo prioritario interesse resta la scalata alla Regione, dove, però, Vendola non ha alcuna intenzione di fargli strada. Per centrare l’obiettivo Emiliano deve, quindi, impegnare molto del suo tempo e delle sue energie sui partiti, sulla politica e sul territorio regionale. A scapito di Bari, ormai abbandonata al suo destino. Intanto ha ripreso i suoi contatti, soprattutto con De Magistris, per costruire una lista civica nazionale. A pag 7

La situazione italiana è seria, e i dati ISTAT sono drammatici: i membri del governo escano dal Palazzo e vadano nelle aziende a confrontarsi con lavoratori e con gli imprenditori per capire, insieme, il Paese reale. Solo così potranno comprendere la gravità della crisi, la rabbia della gente e ritrovare il coraggio di fare le riforme vere che servono all’Italia. “Fare riforme vere”: dovrebbe essere la ragione sociale di questo Governo. Per il galleggiamento ci hanno pensato già i Governi Prodi e Berlusconi degli ultimi anni. Coraggio, presidente Mario Monti, stia di più tra la gente e non deluda i tanti italiani che hanno avuto e hanno ancora fiducia in Lei.

REGIONE PUGLIA - Il Governo impone 50 Consiglieri. A Via Capruzzi fanno finta di non sentire

Una legge che nasce zoppa

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FOGGIA - Dopo l’attentato al Carabiniere la scelta è su Cerignola

Festa Provinciale della Polizia

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CERIGNOLA - Futuro e Libertà è pronta per una nuova stagione

L’antipolitica non esiste

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BARI - Palazzine inagibili, il Comune cerca una alternativa urgente

Giustizia: uffici verso lo stop?

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il corsivo L’idea (geniale?) del neosindaco grillino di Parma, di coniare una moneta locale denominata “luigino” sta facendo proseliti in Puglia. I geniali creativi di Proforma stanno già allestendo le lastre per il Nichiuzzo (che sarebbe quotato intorno ai dieci Godellini o ai cento Amatori). Il sindaco di Bari ha scartato il “michelino”, troppo simile al nichelino. Le banconete “emiliane”, d’altro canto, somiglierebbero troppo alle tagliatelle. Si pensa ad un concorso di idee.

di Enrico Ciccarelli


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In primo piano

venerdì 25 maggio 2012

LA SITUAZIONE ITALIANA - Verrà fortemente ridotto lo stock dei debiti dello Stato nei confronti delle imprese

La crescita è servita... Per capire se stiamo meglio o peggio rispetto ad un anno fa ricordiamoci che la risposta alla crisi era l’articolo 41

di Enrico Ciccarelli Chissà se riusciremo mai ad abituarci al Governo Monti, cioè ad un Esecutivo che non dice bugie, che dice quel che fa e fa quel che dice, e soprattutto non cerca di prenderci per il naso facendo finta che la situazione sia tutta rose e fiori. Una cosa intollerabile per la storia recente del nostro Paese, che ha una preoccupante attitudine alla memoria corta. Lungamente pressato da ogni parte perché facesse “qualcosa per la crescita”, il Governo Monti ha tirato fuori alcuni provvedimenti che magari non concedono molto alla retorica, ma minacciano di essere enormemente efficaci. Il primo prevede di ridurre fortemente lo stock dei debiti dello Stato nei

confronti delle imprese. Stiamo parlando di settanta miliardi di euro, di cui verrebbero messi in circolo dai venti ai trenta entro la fine dell’anno. Non male come misura anticiclica, vero? Tanto più se, come sembra, il Governo userà la sua moral suasion nei confronti delle banche, che per continuare ad ingrassarsi con il differenziale dei tassi di interesse dati alla Bce (1%) e richiesti per i titoli di Stato (non meno del 5%) dovranno tenere i cordoni della borsa meno stretti riguardo alle imprese. Ma noi siamo entusiasti soprattutto degli altri due provvedimenti: con il primo viene anticipata l’entrata in vigore della direttiva europea che obbliga privati ed enti pubblici a pagare entro 30/60 giorni le proprie obbliga-

bari citta’ metropolitana

zioni; con il secondo si copernicana che avrebconsente la compensa- be cambiato il mondo e zione fra crediti vantati avrebbe segnato le maverso lo Stato e debiti fi- gnifiche sorti e progresscali. sive della nostra intraDue provvedimenti di presa era… la riscrittura enorme importanza con- dell’art. 41 della Costitucreta, ma anche di formi- zione! dabile valenza simbolica. Si sa, quando il saggio Uno Stato che finalmen- indica la luna, lo sciocco te si assume le proprie guarda il dito. responsabilità, assume E così, mentre legioni i propri obblighi con la di investitori italiani ed stessa severità richiesta a esteri attendevano che coloro che sono verso di Berlusconi e il Divo Giulio lui obbligati, che rinuncia Tremonti scendessero dal alla dilazione del debito Sinai con l’articolo 41 decome strumento di cassa. bitamente riscritto, borQuasi un Pase e mercati ese europeo, Siamo en- guardavano praticamente. tusiasti dei cinicamente Certo, queste due provve- ai nostri indiottime cose dimenti con ci macroecorischiano di cui si anticipa la diretti- nomici, a un essere vanifi- va sull’obbligo dei pa- mercato del cate da alza- gamento dei debiti de- lavoro non te di ingegno gli enti entro 60 giorni a b b a s t a n z a come quella e sulla comfluido, a un dei controlli pensazione rapporto de“a campione” fiscale bito-Pil che dell’Agenzia peggiorava delle Entrate, costanteche pretende memte e ad che tu esibisca lo scontri- altre piccole meschinino della farmacia che hai tà quotidiane. Ecco, per detratto nel 2009. capire se siamo meglio o Ma non si arriva di col- peggio, ricordiamoci che po in Scandinavia. Perché la risposta alla crisi era diciamo che abbiamo un l’art.41. problema di memoria Crisi che peraltro, secorta? condo il premier, era inPerché fino all’anno ventata dai giornali cripscorso di questi tempi la tocomunisti. misura da prendere per Meditate, gente, medila crescita, la rivoluzione tate... si diceva un tempo.

bocciato il codice etico antimafia

Oggi l’inaugurazione del circolo Fli di Bari

Chi vuole davvero la mafia fuori dai partiti?

Giovedì e venerdì l’on. Granata sarà in Puglia per congratularsi con i primi eletti di Fli nelle amministrazioni comunali di Puglia. Questa mattina il vicepresidente della commissione antimafia Sava, accompagnato dall’on. Carmine Patarino, dove incontrerà in Municipio l’avv. Dario Iaia, primo sindaco di Fli eletto in Puglia. Ieri sera, a Torremaggiore, accompagnato dal Coordinatore provinciale di Foggia, ha incontrato il candidato di Fli Nino Monteleone, arrivato al ballottaggio, e i consiglieri comunali eletti a Rignano. A Bari, infine, incontrerà i consiglieri comunali eletti nei comuni del barese e parteciperà all’inaugurazione del circolo Bari Città metropolitana.

“E’ vergognoso che sia stato bocciato l’emendamento attraverso il quale volevamo rendere obbligatorio il Codice Etico antimafia, prevedendo il blocco dell’erogazione del finanziamento pubblico a quei partiti che portano in Parlamento corrotti e mafiosi. Pd, Pdl e Udc hanno votato contro, la Lega si e’ astenuta: hanno gettato la maschera e perso il diritto definitivamente di parlare di questione morale”. Lo dichiara il vice coordinatore di Fli, Fabio Granata. Gli fa eco Italo Bocchino con un secco commento su twitter: “I partiti che difendono politici condannati non meritano soldi pubblici. Basta difendere l’indifendibile”.

Puglia d’oggi

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il commento - i partiti

Bene dimezzare, ma bisogna riformare di Enrico Ciccarelli

Palazzo Chigi, sede del Governo italiano

A proposito del finanziamento pubblico ai partiti, è comprensibile che un’opinione pubblica esulcerata veda il bicchiere mezzo vuoto anziché mezzo pieno. Il più importante segnale di resipiscenza dato fino a questo momento dal sistema politico, cioè il dimezzamento dei cosiddetti rimborsi elettorali, si traduce così in insoddisfazione perché non si è arrivati alla cancellazione. Noi continuiamo ad avere forti perplessità sul fatto che alla democrazia serva una politica squattrinata, e ci conforta in questo la circostanza che i maggiori Paesi europei prevedono forme più o meno ampie di finanziamento dei partiti. Certo, di questi tempi e sull’onda degli scandali margheritini e leghisti, sarebbe stato meglio cancellare le ultime due tranches che i partiti devono ancora percepire, ma la sostanza del problema è altrove. Il punto, a nostro avviso, non è affamare le forze politiche, rendendole ancora più succubi dei gruppi di pressione e dei grandi interessi di quanto non avvenga già ora: il punto è esige-

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re, in cambio di questi soldi, comportamenti e logiche diverse. In mancanza di bilanci certificati, personalità giuridica, statuti autenticamente democratici e trasparenti, non un solo centesimo di soldi pubblici deve essere versato. Ci sfugge sinceramente il motivo per cui un appaltatore che si sia aggiudicato una gara pubblica debba essere sottoposto ad una serie di controlli, che addirittura si estendono alle eventuali opere cedute in subappalto, mentre una forza politica debba essere legibus soluta. Questo potrebbe essere considerato lesivo dei principi costituzionali, ma solo se si volesse considerare un obbligo quello che in realtà è un onere: nessuno impedisce, ad esempio al Mago Otelma, di formare il Partito del Divino, che per statuto preveda che gli incarichi sono affidati insindacabilmente dallo stesso Otelma su ispirazione diretta di AmonRa. Ma questo partito il Divino Otelma se lo fa con i soldi suoi. Se vuole i nostri, deve avere modalità trasparenti di iscrizione, partecipazione e quant’altro.

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In primo piano

venerdì 25 maggio 2012

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POLITICA - Dopo il voto Sandro Bondi si dimette da coordinatore del Partito, ma Alfano e Berlusconi lo trattengono

Pdl in pieno caos dopo la batosta

Silvio Berlusconi e Angelino Alfano

La colpa delle sconfitte è sempre di qualcun altro (in questo caso la Lega che ha scelto di andare da sola, venendo anch’essa sonoramente sconfitta), il partito è solido e la novità tanto sventolata da Alfano negli ultimi giorni della campagna elettorale è che... non c’è nessuna novità. Il Pdl è davvero nel caos dopo la sconfitta alle amministrative. Accuse incrociate, veleni e riunioni. Tali da provocare nella mattinata di mercoledì scorso le dimissioni di Sandro Bondi da coordinatore del partito (poi respinte da Alfano e Berlusconi). “Dopo aver letto tutto ciò che si è detto anche oggi sul Pdl e sulle persone che, come me, in questi anni hanno avuto

responsabilità nella gestione del partito, intendo rassegnare le mie dimissioni da coordinatore” annuncia in una nota. Mi dimetto “non perché reputi di avere delle colpe particolari, anzi sono persuaso di avere svolto il mio impegno con assoluta trasparenza, ma soprattutto per sottrarmi ad attacchi e denigrazioni personali che fanno parte della peggiore politica”. Dimissioni respinte però da Silvio Berlusconi, al termine di un vertice a Palazzo Grazioli convocato per fare il punto della situazione e correre ai ripari, prima della partenza dell’ex premier per Bruxelles. ‘’Io e Alfano respingiamo le dimissioni da coordinatore del Pdl di Bondi’’, annuncia il Cava-

liere uscendo da Palazzo Grazioli. Ma sul possibile azzeramento dei vertici del Pdl, Berlusconi taglia corto. ‘’Ho risposto alla domanda sulle dimissioni di Bondi, non intendo fare altre dichiarazioni’’. Parla, invece, Alfano. ‘’C’è un tentativo chiaro di delegittimare il Pdl e di farlo apparire come un partito che non c’è. Noi invece ci siamo’’, dice il segretario riferendosi a eventuali volontà di azzeramento dei vertici da parte di Silvio Berlusconi. Secondo Alfano è “tutta un’operazione di ricostruzione mediatica’’, un tentativo di “avvelenamento di pozzi che non avrà assolutamente esito. Noi - continua- abbiamo subito una battuta d’arresto ma qualcuno cerca di spacciarla per scomparsa. Noi continueremo ad essere in campo. Certo non sta vivendo un momento felice nessun partito’’. Per il segretario del Pdl l’invito del direttore di ‘Libero’ ad azzerare i vertici del Pdl “è la rispettabile opinione di un rispettabile giornalista. Lui faccia il suo mestiere, noi facciamo il nostro’’. Alfano assicura: “Noi abbiamo certamente in campo una fase di rinnovamento alla quale procederemo, ma non è nella logica di ghigliottina che ragiona un

partito serio’’. Da Bruxelles, poi, Berlusconi dà voce ai suoi dubbi su un eventuale impegno nella nuova formazione politica in preparazione. “Scendere in campo? Questo me lo domando anche io”. Di certo, precisa Berlusconi, “escludo una mia ricandidatura a premier”. “Stiamo definendo nei particolari”, aggiunge, la nuova proposta politica annunciata dal segretario del Pdl Alfano che sarà pronta “tra qualche giorno, probabilmente molto presto”.Non fornisce però molti dettagli sul nuovo progetto politico a cui sta lavorando. “Noi vogliamo cercare di costruire un Ppe italiano, una formazione, una federazione per l’Italia in cui si raccolgano tutti gli italiani che non si riconoscono nella

sinistra”. Al momento nel Pdl “stiamo ragionando su cosa fare per affrontare la situazione” così come si e’ delineata dopo le ultime elezioni amministrative che però “conoscevamo già, non ci ha colto di sorpresa”. Secondo Berlusconi infatti, “l’errore fondamentale è che i nostri alleati

Sandro Bondi

confindustria

Servono tagli veri per ridurre la pressione fiscale

domani a bari

Generazione Futuro celebra il suo congresso regionale Continua la stagione dei congressi di Generazione Futuro. Nel prossimo fine settimana tocca alla Puglia. L’appuntamento è per sabato prossimo, 26 mag-

gio, dalle 11 presso Villa Romanazzi Carducci a Bari, con la partecipazione tra gli altri del Coordinatore Nazionale Gianmario Mariniello.

abbiano voluto andare da soli” e quindi il Pdl si è ritrovato a “correre da solo”. Ma, ha ricordato il leader del Pdl, “sappiamo bene che i moderati sono la maggioranza del Paese, e quindi vince la sinistra dove sanno stare insieme al momento delle elezioni”, anche se poi, una volta chiuse le urne, “litigano tutto il tempo”.

Giorgio Squinzi, neo-presidente di Confindustria

Tagliare la spesa pubblica per ridurre la presione fiscale definita una “zavorra intollerabile che si aggiunge ad altre zavorre che penalizzano le imprese italiane”. E’ quanto chiede a chiare lettere dal palco dell’assemblea annuale il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi per il quale “la bassa crescita dell’Italia è determinata soprattutto dalla difficoltà di fare impresa”. “Occorre dare concreta prospettiva di riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro. Nel 2011 il total tax rate, inclusivo di tutte le tasse e i prelievi, compresi gli oneri sociali, gravanti su una piccola impresatipo, era pari, in Italia, al

68,5%, contro il 52,8% in Svezia, il 46,7% in Germania, il 37,3% nel Regno Unito”. Per questo che, prosegue Squinzi, “diciamo che i proventi della lotta all’evasione, che è sacrosanta, devono essere utilizzati per ridure la pressione fiscale su chi produce ricchezza ossia sul lavoro e sull’impresa. Per questo diciamo a no a nuovi balzelli o a tasse fantasiose che creerebbero solo incertezza e sfiducia. Per questo diciamo che occorre privatizzare, oltre che liberalizzare, e valorizzare il patrimonio pubblico con l’obiettivo della riduzione del debito”. Quello che il presidente di Confindustria chiede è “un impegno serio, determinato, con-

tinuo per ridurre la spesa pubblica”. “Non possiamo accontentarci di una spending review che sia solo una bella analisi dei tagli possibili, servono tagli veri. Gli italiani stanno sopportando grandi scarifici non capiscono perché l’azienda Stato non possa risparmiare come risparmia l’impresa nella quale lavorano, come stanno risparmiando nelle loro famiglie”, ha detto raccogliendo un lungo applauso della platea dell’auditorium. Per Squinzi se “fare l’imprenditore in Italia non è mai stato un mestiere facile, oggi è diventata una sfida temeraria. Le imprese italiane, specie quelle che lavorano prevalentemente per il mercato interno, sono precipitate in una crisi senza precedenti. Manca domanda e manca liquidità. L’accesso al credito bancario è diventato problematico. Lo Stato paga con ritardi sempre più ampi che non sono più tollerabili. Non sono degni di un Paese civile’’.


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Regione Puglia

venerdì 25 maggio 2012

LA RIFORMA - L’Ufficio di Presidenza si da tre settimane di tempo per predisporre la bozza di modifica della legge elettorale

Una legge che nasce zoppa La manovra del Governo nazionale ha previsto 50 consiglieri regionali per la Regione Puglia, ma in Via capruzzi nessuno sembra essersene accorto di Roberto Mastrangelo Orecchie da mercante. Nonostante l’esplicito riferimento normativo del Governo nazionale, che ha previsto per la Regione Puglia un tetto nel numero dei Consiglieri regionali pari a 50, a Bari nessuno sembra essersene accorto. Nell’ultima manovra economica e finanziaria, infatti, il Governo Monti ha previsto il taglio di 20 Consiglieri regionali pugliesi, cosa che avrebbe comportato un risparmio pari a circa 25 milioni di euro per legislatura. Mica briciole. Sarebbe stato utile, anche sulla scorta delle tante numerose proposte di legge presentate in Via Capruzzi, che l’assise regionale partisse da qui. Invece è stata fatta una scelta, tanto per cambia-

La Presidenza della Regione Puglia

re, di compromesso, che tenga in adeguato conto le esigenze di rappresentanza (o di poltrone?) dei partiti più piccoli, che in Puglia fa la differenza (basta guardare la composizione del Consiglio Regionale per rendersene conto). Ma quando ricordiamo ai Consiglieri regionali in carica che il numero è, e

deve essere, di 50 non per un nostro capriccio, ma per una ben precisa legge statale, le spallucce sono di ordinanza. E’, tuttavia, indispensabile dare un segnale ai cittadini anche in linea con quanto previsto dalla manovra del Governo nazionale e in questo senso speriamo che quanto pri-

ma la Commissione prevista, metta un punto fermo in modo tale che anche in Puglia si possa procedere all’adeguamento europeo delle indennità e delle spese di funzionamento della politica. Ma anche di questo in Via Capruzzi non si parla e le bocche sono ben cucite. Quasi che le domanda: “avete intenzione di adeguare le vostre indennità?” o “intendete effettuare dei tagli sul funzionamento degli organi e degli uffici regionali?” siano argomenti tabù. Tant’è. Di queste cose non si parla e non si rilasciano dichiarazioni, se non le solite e scondite “stiamo lavorando”, “sicuramente dobbiamo tagliare”. Cosa? Quanto? Come? Chi? Boh... nessuno lo sa. Stanno studiando e valutando.

Onofrio Introna e l’intero Ufficio di Presidenza si è dato tre settimane di tempo per predisporre una bozza di modifica della legge elettorale regionale. Entro il 15 giugno, infatti, ci sarà la bozza della legge che possa prevedere l’adeguamento alla modifica statutaria che ha recentemente ridotto da 70 a 60 il numero dei Consiglieri, a valere dal 2015, e il superamento delle eccezioni di costituzionalità sollevate nella sentenza della Consulta che ha bloccato il premio di maggioranza. Verranno anche studiati gli effetti della diminuzione dei componenti dell’Assemblea consiliare rispetto alla popolazione residente, simulando la ripartizione dei seggi nelle sei circoscrizioni elettorali per verificare le eventuali

la proposta condivisa dai capigruppo dei partiti più piccoli in consiglio regionale

Eleggere anche il vicepresidente come garanzia di continuità? Elezione diretta non solo per il Presidente della Giunta, ma anche per il suo Vice. Per evitare che, in caso di dimissioni o impedimento, la legislatura possa terminare. Si sta pensando anche a questa soluzione per la Regione Puglia. “Per recuperare il rapporto di fiducia tra elettori ed eletti attraverso il rispetto degli impegni presi in campagna eletto-

rale” come riferisce il presidente del Gruppo Udc Salvatore Negro. La proposta di legge, di cui Salvatore Negro è il primo firmatario, condivisa dai capigruppo di Ppdt, Mep, I Pugliesi, Psi, Idv, prevede, tra l’altro, l’elezione diretta del vice presidente della Regione con funzioni vicarie in caso di dimissioni volontarie, rimozione, impedimento permanente

o morte del Presidente al fine di determinare le condizioni istituzionali per la continuità della legislatura all’eventuale verificarsi di tali circostanze. “Occorre stabilire dei giusti contrappesi allo strapotere che hanno i Presidenti di Regione – ha sottolineato il capogruppo Udc – Paradossalmente in questi anni il sistema dell’elezione diretta non

ha assicurato quella stabilità e governabilità per cui è nata e ha rappresentato il fallimento della politica filo-presidenzialista. Ne è un esempio la Puglia dove, per due anni, la presenza di un presidente che se pur legittimamente ambisce a ruoli nazionali, ha determinato nel Consiglio regionale un continuo stato di precarietà”. “Al contrario – ha continuato il presidente Negro – la proposta di elezione diretta del vicepresidente assicura continuità in caso di dimissioni o impedimento qualsiasi del presidente riequilibrando

in tal modo i poteri tra Capo del governo regionale, giunta e consiglio, e contribuisce anche al recupero di una dignità e di un’etica della politica che vuole il rispetto di quell’elettorato che scegliendo il presidente e i consiglieri regionali pretende l’attuazione del programma ad essi collegato. Auspichiamo – ha concluso – che tale proposta possa aprire un dibattito più ampio e che possa trovare posto nelle riforme istituzionali che la maggioranza di Governo più volte ha annunciato”.

ricadute a danno di qualche parte del territorio rispetto a quelle più densamente popolate. È il mandato affidato da tutti i presidenti dei gruppi consiliari all’organo regionale che assiste il presidente nella gestione dell’attività consiliare. “Sono gli impegni che l’intero Consiglio aveva assunto all’avvio della legislatura e che abbiamo confermato dopo la recente approvazione della riduzione a 60, in seconda e definitiva lettura”, osserva il presidente Onofrio Introna, che con l’Ufficio di Presidenza aveva assunto l’iniziativa di convocare la Conferenza dei capigruppo. “C’è la necessità infatti – fa notare – di completare il processo di autoriforma che tutti i gruppi consiliari concordano di portare avanti in tempi brevi”. “L’Ufficio di Presidenza – sottolinea il presidente Introna – lavorerà in tempi sufficientemente ristretti alle modifiche necessarie e l’attività legislativa continuerà a tutti i livelli, impegnando la commissione affari istituzionali e coinvolgendo ogni consigliere, per definire una legge elettorale che consegni alla prossima legislatura un quadro normativo chiaro e avanzato, nel rispetto del diritto di tribuna delle forze minori, dell’equilibrio della rappresentanza tra i territori e della parità di genere”. Il tutto, però, in disaccordo con la legge nazionale. Una riforma che nasce zoppa.


Regione Puglia

venerdì 25 maggio 2012

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TARANTO- Dopo le polemiche degli scorsi giorni e la lettera di Nichi Vendola, la marcia indietro del neo-confermato Sindaco

E Stefàno rinunciò alla pistola di Roberto Mastrangelo Non vogliamo banalizzare la situazione, e nemmeno buttarla nel ridicolo. Le motivazioni per cui il neoconfermato sindaco Ippazio Stefano aveva con se un’arma infilata nella cintura dei pantaloni è seria e merita rispetto. Soprattutto dopo le minacce di morte ricevute nelle scorse settimane. Non possiamo però non riflettere, almeno per un attimo, provando a capovolgere la situazione. Cosa avrebbero detto se a farsi immortalare con la pistola fosse stato il suo concorrente al ballottaggio, figlio di quel Giancarlo Cito noto a tutti come il “sindaco-sceriffo”? Con ogni probabilità da Sel, Pd e compagnia cantando si sarebbero levate unanimi grida di allarme di attentato alla democrazia ed alle istituzioni, richieste di dimissioni immediate al ritmo di “fascista fascista”. Alla fine, oltre alle pres-

sioni mediatiche di queste ore, sembra essere stata la lettera di Nichi Vendola a convincere Stefano a rinunciare alla pistola. Una lettera bonaria e pacata come non mai. “Rinuncio alla pistola”: il rieletto sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, esponente di Sel, lo ha scritto in una lettera inviata stamani al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ieri lo aveva invitato a “deporre quella stupida cosa inanimata, di buttar via quella pistola, perché tu possa sentirti

pienamente protetto solo dal nostro affetto e dalla nostra stima”. Sicuramente affetto e stima possono difendere da una pallottola, secondo la poesia vendoliana. Stefano ha ricordato che durante la campagna elettorale ha ricevuto una lettera di minacce nella quale c’era scritto “ritirati dalla competizione elettorale”. “Io ho vinto - ha concluso - quindi chi mi ha scritto quella lettera ormai si sarà convinto che dovrà accettarmi come sindaco

per altri cinque anni”. Le polemiche erano scoppiate per una foto pubblicata su un quotidiano locale che ritrae con una pistola nella cintura dei pantaloni il sindaco rieletto alla guida di una coalizione di centrosinistra. “Ma il sindaco sceriffo non l’avevamo già avuto?”, avevano subito commentato tanti tarantini critici. Negli anni Novanta fu Giancarlo Cito, padre di Mario a guadagnarsi l’appellativo di sindacosceriffo perché girava per la città capeggiando le pattuglie di vigili urbani, che - tra i primi sindaci in Italia - dotò di sfollagente. “Non sono le armi che ci proteggeranno, è il disarmo che ci proietterà in una nuova epoca: quella in cui potremo uscire dalla infinita preistoria delle piccole e grandi guerre”, “Caro Ezio, credo di aver capito il tuo stato d’animo e la tua scelta, impulsiva e solitaria. Hai

BARI- Ieri mattina l’occupazione simbolica dell’Ordine dei Medici del capoluogo

pensato che dovevi cavartela da te, non recare disturbo alle istituzioni. Ma in questo caso, scusami la sincerità, la tua generosità è un errore - continuava Vendola -. Perché trasmetti un messaggio negativo, legato all’immagine del farsi giustizia da sè, del trasferire su ogni singolo individuo un compito e un potere che devono appartenere allo Stato. Taranto ha la forza e le risorse morali per vincere anche quella sorta di inquinamento acustico prodotto dalle urla scom-

poste dei violenti, dei boss, dei populisti a buon mercato. La tua mitezza ti difende e ci difende dalle parole che sibilano come proiettili”, aveva concluso il leader di Sel. La pistola, dunque, non ci sarà più nella cintura del sindaco di Taranto. E se ci sono le minacce e i rischi, come ci sono, ricorra alle scorte. Le forze dell’ordine esistono per questo. Non vogliamo nemmeno pensare all’ipotesi di potersi fare giustizia da soli.

in commissione

I medici-corsisti in agitazione

Scarichi industriali, ora c’è l’unanimità

Nella mattinata di ieri i medici iscritti al Corso di Formazione in Medicina Generale della Provincia di Bari nell’ambito delle iniziative conseguenti lo stato di agitazione, indetto dal settore formazione della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), hanno occupazione simbolicamente dell’Ordine dei Medici di Bari. L’occupazione dell’Ordine ad opera dei 127 medici in formazione in Medicina Generale rientra nei 100 giorni di protesta indetti dalla FIMMG Formazione. In un’epoca in cui la Medicina di Famiglia e l’Assistenza Primaria costituiscono uno dei pilastri fondamentali del Sistema Sanitario Nazionale, il Corso di Formazione in Medicina Generale rappresenta lo strumento per formare adeguatamente i futuri professionisti del settore. Purtroppo, ad esso si associano criticità che creano disparità di trattamento tra medici che frequentano altri corsi di formazione specialistica determinando disequità e ingiustizie. I medici di formazio-

Unanimità in V commissione per la proposta di legge sulla tutela della salute, dell’ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree ad elevato rischio ambientale (Taranto, Statte e Brindisi). Il provvedimento è stata approvato con cinque emendamenti, di cui quattro a firma di Alfredo Cervellera (Sel) e di Rocco Palese (Pdl) ed uno proposto da Patrizio Mazza (IdV) il quale prevede che la valutazione di danno sanitario (VDS) dovrà essere predisposta anche sulla base delle mappe epidemiologiche a carattere ambientale. La proposta di legge si prefigge le regolamentazione di scarichi ed emissioni di industrie soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) nonché di quelli che scaricano in mare reflui di processo. La pdl introduce per la prima volta la valutazione del danno sanitario (DVS) che dovrà essere redatta annualmente dall’Ares insieme ad Arpa e ASL di

ne in medicina generale della Puglia propongono, in particolare, l’immediata detassazione della borsa di studio, al pari di quanto avviene per la borsa dei medici specializzandi e dei dottorandi; l’adozione di un contratto di Formazione Specialistica di Medicina Generale, che comporterebbe un’equiparazione economica e fiscale alla condizione dei colleghi specializzandi, oltre a

determinare il riconoscimento di diritti fondamentali, quali la tutela della maternità e dalla malattia, il diritto alle ferie; la revisione delle attuali incompatibilità con la frequenza del Corso, prevedendo la possibilità di esercitare la libera professione. “Sarà l’occasione propizia, questa volta, per ridare dignità al Corso di Formazione in Medicina Generale?”, è quanto

si chiede il dott. Giovanni Sportelli – Segretario Provinciale della Fimmg Bari. “La ricerca di condizioni economicamente vantaggiose per i corsisti consente a questi ultimi di svolgere con serenità un corso di formazione importante per la loro qualifica professionale in quanto saranno loro i nostri futuri medici di famiglia a cui affideremo la presa in carico della nostra salute”.

accordi commerciali e scambi tecnologici e culturali

Puglia e Argentina sempre più vicine Puglia e Argentina, l’amicizia di sempre si è già concretizzata in un accordo e vuole diventare una strategia di sviluppo reciproco, nell’incontro tra le capacità di una regione tecnologicamente avanzata del Sud e la necessità di valorizzare i prodotti del grande Paese del Sudamerica. Risorse argentine, eccellenze pugliesi, talenti comuni: è il programma di lavoro sul quale il pre-

sidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, ha proposto di puntare e sul quale si è soffermato ricevendo la delegazione istituzionale ed economica italo-argentina, in Puglia per una serie di convegni. “Gli interscambi – ha detto - possono compiere un salto di qualità, nel quadro di una collaborazione che offra opportunità alle nostre imprese e alle produzioni argenti-

ne, facendo leva sulla ricerca universitaria, sulle professionalità nei campi della meccatronica e delle nanotecnologie ed estendendo l’attenzione alle energie rinnovabili”. Ben vengano anche intese legislative, come quella proposta dall’on. Graciela Rolandi, della Camera dei deputati della provincia di Buenos Aires, che ha consegnato ad Introna un proposta dl legge per creare un corridoio Puglia-Buenos Aires sulla base della convenzione firmata tre anni fa dai presidenti Horacio Gonzalez e Pietro Pepe.

competenza. In presenza di criticità gli stabilimenti dovranno ridurre i valori di emissione in atmosfera degli inquinanti individuati. Il primo firmatario della pdl Alfredo Cervellera ha ringraziato la struttura tecnica per l’impegno profuso. A lui si sono associati anche Michele Losappio (SEL), Giovanni Brigante (LPpV), Antonio Decaro (PD), Francesco Laddomada (LPpV) e Franco Pastore (Gruppo misto – PSI). Fuori del coro Patrizio Mazza. “Sono favorevole alla pdl come atto politico - ha detto -. Sul piano tecnico no perché la legge non tiene conto del fattore cumulativo, ragione per cui i dati epidemiologici aumenteranno”.


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Bari

venerdì 25 maggio 2012

UFFICI GIUDIZIARI - L’Inail proprietaria della struttura aveva già inserito da tempo numerosi sensori per monitorare le condizioni

Il palazzaccio fuori norma: verso la paralisi degli uffici? la scheda dell’immobile

Niente è più stabile della provvisorietà

E’ di proprietà dell’INAIL, e ogni anno il comune sborsa quasi tre milioni di euro per l’affitto. Viene costruito a partire dal 1994 dalla CMC dei Fratelli Mininni: il luogo è destinato, dal piano regolatore a “servizi per la residenza”, ma poi il Comune lo affitta nel 1998 per tre miliardi di lire all’anno, per metterci provvisoriamente la Procura. La zona è quotidianamente ipertrafficata per la vicinanza del cimitero, mentre di lunedì il mercato rionale rende quasi impossibile il trasferimento dei detenuti dalle celle alle aule. In quel momento era sindaco il “forzista” Simeone Di Cagno Abbrescia. Ovvio che quella provvisorietà del 1998 dura ancora oggi, le lire sono diventate euro e le condizioni del palazzo sono sempre più fatiscenti. Sin da subito, emergono i guai che l’affliggono anche oggi: il palazzo sprofonda nel terreno, si aprono crepe nei muri e nei soffitti, le fogne non tengono e così le tubature interne che convogliano le acque nere. La qualità dei materiali è tutta al risparmio: dai vetri che non isolano dal caldo o dal freddo, ai contro-soffitti bassi oltre ogni norma. Topi e scarafaggi iniziano a popolare i locali e non se ne andranno mai più. Ma il Comune continua a sborsare l’affitto, incurante della difforme destinazione d’uso dell’immobile, entrato ormai nel giro della speculazione finanziaria. I costruttori prima lo offrono all’Inail per 27 miliardi (assicuran-

do che si tratta d un ottimo investimento, da cui si rientra dopo appena nove anni), ma ottengono un rifiuto. Immediatamente dopo spunta un compratore pronta cassa, una società immobiliare di Roma, che lo compra per i 27 miliardi richiesti, più IVA. Non basta: la stessa società lo rivende per 45 miliardi all’Inail, che stavolta accetta, nonostante il prezzo sia pressoché raddoppiato. Non senza aver ottenuto, dal Comune di Bari, un veloce cambio di destinazione d’uso, che non avrà fortuna. Verrà infatti bocciato dalla Corte dei Conti e dalla Magistratura ordinaria, che ordinerà la confisca dell’immobile. E’ una speculazione su cui sono ancora accesi i fari della magistratura, visto che i fondi utilizzati per l’acquisto sono quelli destinati alla riabilitazione dei lavoratori. Qualcosa che lascia indignati, soprattutto le vittime cui quei fondi erano destinati, fra i quali numerosi ex dipendenti della Eternit e della Fibronit, minati dall’asbestosi o peggio dal mesotelioma pleurico. La situazione oggi è questa: l’edificio è stato “sanato” con una delibera comunale che lo ha destinato a servizi sovra comunali. In questo modo la confisca è caduta e la Procura può continuare più serenamente a stare lì, topi e scarafaggi a parte, in attesa di un trasloco definitivo. Intanto l’affitto continuerà a “scorrere”, nella casse dell’Inail, fin quando gli uffici migreranno. Verso dove? F.D.O.

Gli uffici giudiziari di Bari di via Nazariantz

di Fortunata Dell’Orzo Il palazzaccio di via Nazariantz continua ad essere un sorvegliato speciale: l’INAIL che della struttura è il proprietario aveva già inserito numerosi sensori per monitorare le condizioni di umidità dei vari ambienti anche se chiunque lavori o passi anche solo un paio di volte di là, magari in un giorno di pioggia, sa benissimo quello che succede (piove dai soffitti), per non parlare della regolare

tracimazione delle foglie nel seminterrato e al primo piano, visto che non sono dimensionate per un’utenza così numerose. Quella del palazzo di via Nazariantz è una storia che andrebbe riscritta tutta come un romanzo giallo, visto che già occupa diverse centinaia di articoli e servizi televisivi: la storia di un’incredibile speculazione edilizia fatta a spese di un ente previdenziale (che però era consapevole di quanto faceva) che poi è

diventata una beffa per magistrati, avvocati e forse dell’ordine, costretti a vivere fra topi e liquami. Entro la fine di maggio dovrebbe essere completata la ricerca di mercato, voluta dal Comune, per reperire immobili da affittare per potervi trasferire sia la Procura sia i giudici di Pace, attualmente al San Paolo, ma molto scontenti della sede che occupano sin dall’inizio della loro esistenza. I proprietari di immobili interessati ad offrire i

loro palazzi in affitto devono far pervenire la domanda, corredata da una serie di schede tecniche entro il trenta di maggio. La decisione del Comune ha fatto pensare ad un aggravarsi della situazione complessiva dell’immobile e anche ad un eventuale e precipitoso sgombero che, in mancanza di alternative, porterebbe ad una vera e propria paralisi dell’amministrazione della Giustizia a Bari, con conseguenze francamente inimmaginabili e moleste.

oggi un convegno all’università di bari

Europa in tempo di crisi: rilanciare o rinunciare? Oggi venerdì 25 maggio presso l’Università degli Studi di Bari, nell’aula Aldo Moro, alle ore 15.00 si terrà l’incontro sul tema: “Europa: Rinunciare o Rilanciare? Una nuova integrazione per superare la crisi”. Il convegno sarà il primo di una serie di tavole rotonde organizzate dall’associazione Universitaria “New Team l’Università degli Studenti”, in collaborazione con l’associazione “Studio 80” e con il movimento “Generazione Futuro”. L’obiettivo prefissato dai ragazzi di Giurisprudenza e Scienze Politiche è quello di affrontare tre macrotemi fondamentali per le giovani generazioni e, soprattutto, inscindibili tra loro: Europa, Università e Lavoro. “Il primo di questi ap-

puntamenti sarà focalizzato sull’attuale crisi europea, - ci spiega Luca Langella rappresentante degli studenti nel consiglio di Facoltà di Scienze Politiche – una crisi economica ma che colpisce anche il modello Unione Europea. L’idea

è di capire se nella fase politico-economica attuale sarebbe utile un rilancio dell’Europa oppure l’abbandono della stessa con un ritorno al modello protezionistico”. “Per capire questo – continua Langella – ci siamo affidati all’Onorevole Salvatore Tatarella (eurodeputato Fli, ndr) e all’Onorevole Enzo Lavarra (pres. Naz. Forum Pd agricoltura alimen-

tazione, ndr). Inoltre interverranno i proff. Capriati, docente di Politica Economica, e Garofalo, docente di Diritto dell’Unione Europea”. Langella poi ci spiega che l’idea è quella di far parlare i tecnici, spiegando le due soluzioni prospettate (rilancio o rinuncia) e soprattutto chiarire le idee alla platea. Andrea Dammacco

EUROPA

RINUNCIARE O RILANCIARE? Una nuova integrazione per superare la crisi

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VENERDÌ

MAGGIO ORE 15.00

INTRODUCE Luca LANGELLA

Prof. Luciano GAROFALO

Rappresentante degli studenti nel consiglio di Facoltà delle Scienze Politiche

On. Salvatore TATARELLA

Ordinario di Diritto dell’ Unione Europea

Eurodeputato FLI - PPE

Dott. Enzo LAVARRA

Presidente Nazionale Forum PD Agricoltura Alimentazione

AULA ALDO MORO

Prof. Michele CAPRIATI

Docente di Politica Economica Facoltà di Scienze - Giornalista esperto economia

FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

saluti di Maurizio LOPEZ

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI

Coordinatore Provinciale Generazione Futuro

EUROPA MEDITERRANEO


Bari

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LA SITUAZIONE POLITICA IN CITTA’ - Il primo cittadino dica agli elettori fino a quando ha intenzione di fare il Sindaco di Bari

Emiliano, giù la maschera Il prioritario interesse del sindaco è la scalata alla Regione o al Parlamento, per farlo dovrà ben presto dimettersi, ma i cittadini hanno il diritto di saperlo di Salvatore Tatarella Michele Emiliano è tornato in campo. La brutta storia delle cozze pelose lo ha tenuto in panchina solo alcune settimane. Naturalmente non è tornato a fare il sindaco a tempo pieno, come aveva promesso dopo la doccia scozzese dell’inchiesta

maggio barese

nulla contro Emiliano, al quale non in una occasione soltanto ho manifestato simpatia e attenzione e, quindi, non intendo, anche perchè non potrei, ostacolare le sue personali ambizioni politiche. Faccia quello che crede, ma butti giù la maschera. Ora. Nonostante tutto, credo ancora che la politica debba essere una cosa seria. Soprattutto oggi, con una crisi sociale, civile ed economica, che non sarà breve. Una politica seria richiede innanzitutto sincerità e Michele Emiliano deve dire oggi e pubblicamente cosa intende fare. Non a me, che sono poca cosa, ma ai cittadini baresi, che lo hanno eletto sindaco e verso i quali ha qualche dovere, sino

alla primavera del 2014. Ha detto che vuole candidarsi alla Regione, ma non basta. Deve dire anche sino a quando farà il sindaco di Bari. Se si candiderà anche alle politiche, dovrà dimettersi entro l’anno, ovvero solo fra qualche mese. I cittadini baresi hanno diritto di saperlo. I quali, la prossima volta, dovranno chiedere preliminarmente a chiunque vorrà cimentarsi con il difficile e rischioso compito di guidare questa città, di giurare di fare solo il sindaco e a tempo pieno. Senza usare la carica e l’istituzione come trampolino per costruire la propria carriera politica. Come hanno fatto Emiliano, Vendola e Schittulli.

a bari il vicepresidente della commissione antimafia

La festa del cinema dedicata ai ragazzi Nell’ambito degli appuntamenti del Maggio barese al via da oggila 1^ edizione della Festa del cinema per ragazzi. Una occasione per assistere a quattro film mai proiettati a Bari in precedenza, scelti dagli organizzatori della rassegna, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, fra i titoli vincitori di diversi festival internazionali di cinema ragazzi. I film saranno

De Gennaro. Il suo prioritario interesse resta la scalata alla Regione, dove, però, Vendola non ha alcuna intenzione di fargli strada. Per centrare l’obiettivo Emiliano deve, quindi, impegnare molto del suo tempo e delle sue energie sui partiti, sulla politica e sul territorio regionale. A scapito di Bari, ormai abbandonata al suo destino. Con un’ulteriore distrazione. Emiliano ha anche aspirazioni nazionali. Ha ripreso i suoi contatti, soprattutto con De Magistris, per costruire una lista civica nazionale. Questo lascia presagire che Michele Emiliano si possa candidare anche alle politiche, dimettendosi da Sindaco già fra qualche mese. Personalmente non ho

proiettati in lingua originale, con sottotitoli in italiano, nei giorni 25, 26, 28 e 29 maggio presso il Cinema Armenise alle ore 9,30. Si inizia con il film indiano “Nanhé Jaisalmer il sogno diventa realtà” di Samir Karmik. Sabato 26 maggio sarà la volta del film americano “Qualcosa di straordinario” di Ken Kwapis, storia realmente accaduta di tre balene grigie californiane

che durante la migrazione annuale restano intrappolate sotto il ghiaccio del Circolo Polare Artico. Lunedì 28 sarà presentato il cartone animato francese “Un gatto a Parigi”, di Jean Loup Felicioli Martedì 29 maggio, infine, ultimo appuntamento in rassegna con “EEP!”, delicatissimo film belga di Ellen Smith. Le proiezioni sono gratuite e aperte a chiunque voglia partecipare, prenotando alla segreteria della coop. soc. Il Nuovo Fantarca 338.7746218 nuovofantarca@virgilio.it www. nuovofantarca.it

Criminalità organizzata, Granata oggi pomeriggio incontra Laudati

www.ilvelino.it

Il Vice Presidente della Commissione Antimafia, on. Fabio Granata, alle ore 13 al Palazzo di Giustizia, incontrerà il Procuratore della Repubblica Antonio Laudati. La visita si colloca in un quadro di iniziative conoscitive sui livelli di infiltrazione malavitosa in Puglia e, in particolare, nella città e nel circondario di Bari. Prima di Laudati, l’on. Granata incontrerà a Foggia anche il Procuratore

della Repubblica di Foggia, dott. Vincenzo Russo e, in Prefettura, il Prefetto, il Questore, il Comandante dei Carabinieri e il Comandante della Guardia di Finanza di Foggia. La visita a Foggia fa seguito al grave attentato dinamitardo commesso a Cerignola ai danni di un militare dell’Arma. L’on. Granata sarà accompagnato dall’on. Salvatore Tatarella e dai dirigenti locali di Fli.


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Speciale

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BRINDISI- Il vile attentato di sabato scorso è costato la vita alla sedicenne Melissa Bassi e ferito in maniera grave altre 5 studentesse

Un boato fuori dalla scuola in un giorno come tanti altri di Andrea Dammacco E’ una mattina come tante a Brindisi. E’ sabato mattina. E’ il 19 maggio, ma è un puro caso. Potrebbe essere qualunque altro giorno. Sono le 7.45, l’ora dell’arrivo a scuola, due ragazze scendono da un autobus proveniente da Mesagne, le ultime chiacchiere prima di varcare il cancello dell’istituto intitolato a Francesca Morvillo Falcone, in via Galanti, non lontano dal tribunale. Ad un certo punto l’inferno.

Due esplosioni ravvicinate, poi solo urla disperate. Il terrore coglie chi assiste al triste spettacolo: i feriti sono a terra, ustionati e in mezzo ai detriti e agli oggetti bruciati. Vent’anni dopo la morte dell’eroe-magistrato di Palermo, un ordigno, piazzato da non si ancora chi (la magistratura sta indagando alacremente), spezza la giovane vita di Melissa Bassi, 16 anni. Gravemente ustionata e priva di un arto, è deceduta in ospedale, dove la sua amica Veronica Capodieci lotta per la vita. Altre

Le prime ispezioni dei Vigili del Fuoco sul luogo dell’attentato

tre ragazze hanno ustioni su tutto il corpo e sono in prognosi riservata, mentre un’altra non desta preoccupazione.

L’ordigno era composto da tre bombole di gas collocate su un muretto vicino a un cancello secondario della scuola. Il

Investigatori al lavoro all’esterno dell’Istituto Brindisino luogo dell’attentato che è costato la vita alla giovane Melissa Bassi

timer, trovato nei pressi della scuola, era bloccato, secondo indiscrezioni, sulle 7.55. L’esplosione è avvenuta però intorno alle 7.45, ovvero dieci minuti prima. Minuti fondamentali perché se la bomba fosse esplosa a ridosso dell’orario di inizio delle lezioni alle 8 sarebbe stata una strage. Sul luogo dell’attentato è ben visibile la macchia nera causata dall’esplosione sulla parete di recinzione della scuola. I detriti sono volati anche a decine di metri di distanza. Il fondo di una bombola di gas è volato a circa 50 metri di distanza sfiorando una Fiat Punto che stava transitando vicino alla scuola, mentre un pezzo di insegna di un esercizio commerciale è stato trovato a 250 metri di distanza. Gli inquirenti, al momento, stanno seguen-

do qualsiasi pista. Non escludono nulla. Il primo pensiero è andato verso la pista della criminalità organizzata, ma questo suscita diverse perplessità negli inquirenti, dato che la stessa mafia non è solita a questo tipo di “manifestazioni”. Intanto continuano le audizioni di testimoni e persone informate sui fatti e le altre attività di indagine, ad esempio quella sulla provenienza delle tre bombole di gas introdotte in un cassonetto dei rifiuti e usate per l’attentato. L’impressione è che dopo l’accelerata iniziale, grazie al reperimento del video ripreso da una telecamera di un chioschetto vicino alla scuola e al sospetto su una persona, poi accantonato, si stia ricominciando da capo. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Gli inquirenti si rifugiano però in uno stretto riserbo. L’intera Brindisi, intanto, è scesa in piazza, l’intolleranza è palpabile. Ma con questo gesto, la città e la nazione intera hanno mostrato compattezza e unità. Di fronte a determinati gesti l’orgoglio della popolazione riesce ad essere mostrato nella sua interezza e nella sua integrità.

le reazioni

Brindisi al di là della banalità e delle troppe parole dette dalle Istituzioni di Andrea Dammacco L’attentato a una scuola fa orrore. Ma un orrore cui fa seguito lo sconforto e la noia per le reazioni del governo e della classe politica intessuta delle solite, vibranti frasi fatte di cordoglio e di condanna che nascondono il sostanziale disinteresse verso l’ascesa criminale nel Paese. Non dimentichiamo che molte delle reazioni vengono proprio da quelli che si apprestano a dare un colpo mortale alle intercettazioni per salvare la casta e nel contempo disarmare le forze dell’ordine e la magistratura, indebolendo o togliendo un’arma imprescindibile nella lotta alle mafie. Tanto ci sarebbe da dire sulle reazioni che la politica ha avuto nei giorni successivi al dramma Brindisino. Ad esempio le dichiarazioni del ministro dell’Interno così prudenti intorno alla matrice

criminale, che non si ferma nemmeno davanti alla vita di ragazzini innocenti, che sfregia i nomi di chi l’ha combattuta. Tutto, il nome della scuola, Morvillo Falcone, la vicinanza con l’anniversario della strage di Capaci, l’arrivo a Brindisi

della carovana contro le mafie, denuncia una direzione. Magari qualcosa di nato ai margini delle cosche, magari è il tragico e infame correlato di una lotta tra clan che ormai si sentono padroni. C’è anche il tentativo di

vendere anche questa orribile vicenda come un fatto di terrorismo. Tanto più che l’8 maggio scorso dal ministro Cancellieri era andata un delegazione di politici pugliesi, per segnalare l’allarme criminalità nel brindisino, dopo la bomba fatta esplodere nell’auto del presidente dell’Associazione antiracket di Mesagne e una serie di altri episodi ” dimostrativi”. Ma il ministro era troppo im-

pegnato a cercare nei No Tav la madre di tutti i terrorismi per dar retta a queste preoccupazioni e ora dice che l’attentato “non è tipico”, come se in una situazione così degradata ci fossero tipicità. E ancora le parole del presidente Napolitano che si tiene sul vago, preoccupato di mettere tutto il carico di orrore nell’indistinto contenitore della paura, e che ci invita ”alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva”. E risparmiamoci la liturgia di tutte le dichiarazioni che fanno rimanere senza parole. Per fortuna fiaccolate e manifestazioni sono state organizzate spontaneamente in tutto il Paese. Il grido della gente si fa sentire: “Fuori i politici dal palco, non vogliamo collusi, non vogliamo ascoltarvi. Le scuole non si toccano”: urla la gremitissima piazza della Vittoria a Brindisi dove si è svolta la manifestazione contro la mafia. Le persone si ribellano e capiscono che ormai devono farsi Stato: quello che c’è ormai o è svanito o è stato svenduto.


Speciale

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GLI SCENARI - Una Nazione tormentata e smarrita. Con i più giovani la mobilitazione di una generazione invisibile e periclitante

L’Italia si deve svegliare anche nel nome della povera Melissa

di Fortunata Dell’Orzo La tragica e ingiusta morte, a sedici anni, fa di una ragazzina un formidabile catalizzatore. E l’Italia si sveglia. Il 19 maggio, un sabato come tanti altri in questo sud falcidiato dalla crisi e dall’indifferenza di massa, dal Cervino a Capo Passero, un paese intero si è ritrovato a scendere in piazza, composto e partecipe, senza che fosse nemmeno necessario organizzare e mobilitare. Sembrava un atto dovuto, una pulsione indifferibile a marcare una presenza e sottolineare una protesta, sia pur mediata dalla commozione e anche dall’angoscia. Gli italiani si sono ritrovati tutti (anche coloro che non erano fisicamente in piazza, anche quelli che mai scenderebbero in piazza) a marcare il loro profondo dissenso, la loro indignata ma contenuta

ira non tanto e non solo verso l’ancora nebuloso assassino (o assassini) quanto verso un fatto, in quanto tale: la morte violenta e barbara di una creatura non ancora sedicenne, una piccola e bellissima stella: subito ribattezzata angelo, fiore, “una di noi” ecc. La coralità della partecipazione, che nei giorni successivi non solo non si è affievolita ma molto rafforzata (basti pensare alle decine di striscioni e cartelli intitolati a Melissa durante la manifestazione per i vent’anni di Capaci a Palermo), sembra viaggiare su binari analitici indipendenti da quello che gli inquirenti pensano di questa tentata strage di Brindisi. Alle persone, specie ai ragazzi, sembra assolutamente naturale, in questo caso, mettere insieme mafia con terrorismo: il buon senso suggerisce loro scenari tragici

e di epoche non molto lontane, in cui una risibile minoranza di delinquenti ha messo a ferro e fuoco il paese intero, sino a usare il tritolo a tonnellate per sbarazzarsi degli incomodi e dei dissidenti. Chiunque sia stato, quali che saranno gli scenari ed i contesti in cui è maturata la bomba di Brindisi, i fatti parlano di un’esplosione che squarcia la vita e il futuro davanti a una scuola, il luogo più sicuro al mondo dopo casa nostra. E’ un atto di guerra e come tale la gente lo sta vivendo ed elaborando, a vent’anni da quel terribile e duplice atto di guerra che travolse Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (e tutti quelli che caddero con loro). Chiunque abbia ucciso Melissa e quasi ucciso altre cinque ragazze a Brindisi, nel cuore e nella mente di chi è sceso in piazza e continua a mobilitarsi nel suo nome, è comunque un mafioso terrorista, perché quella è la ratio dell’agire: uccidere per terrorizzare una comunità. Persino il nostro capo dello stato l’ha chiamata per nome. Persino il Papa e chiunque l’abbia commemorata dall’alto di una istituzione. Ma questo è accaduto perché prima quel nome dolcissimo che evoca lo splendore della natura e l’operosità delle api, era divenuto familia-

Il manifesto ideato dagli studenti della scuola Morvillo-Falcone di Brindisi

i giovani

Nei nostri zaini impegno e legalità di Francesco La Salvia

re a tutti gli sgomenti suoi conterranei prima, all’intero paese subito dopo. Melissa è l’Italia che potrebbe essere, il lungo ponte gettato verso il futuro e reciso da un’esplosione spaventosa. La sua morte ha come messo allo specchio, in tutte le sue generazioni, una nazione tormentata e smarrita. Ha fatto scattare nei giovani e giovanissimi il meccanismo dell’identificazione e della mobilitazione contro i nemici più subdoli e spietati, quelli che vendono morte, armi e carne umana e che si nutrono del silenzio e della paura di noi tutti. Ha dato anche ad una generazione invisibile e periclitante, la luce invincibile ed eroica dei testimoni del proprio tempo. I ragazzi e le ragazze, con Melissa, hanno preso quella luce per affermare la loro esistenza, che tutto sembra voler negare e rimuovere. Dimostrando molta più saggezza e sapienza di tanti commentatori, il popolo italiano ha assunto Melissa a sua eponima per una rinascita.

“Nei nostri zaini impegno e legalità”. Non un’espressione a caso, ma l’urlo di centinaia di giovani in marcia per la legalità. L’attentato di Brindisi ha scosso le coscienze di tutti. Cortei spontanei sparsi per il territorio, da Roma a Brindisi, da Foggia a Lucera: non si assiste a scene di questo genere ogni giorno. Come se l’attentato alla scuola Falcone avesse risvegliato l’orgoglio di una generazione rassegnata e impaurita: migliaia di giovani sfilano in corteo contro le mafie e ogni altra forma di illegalità nelle piazze d’Italia. non si rassegnano all’idea che qualcuno, un pazzo o un terrorista, abbia attaccato la scuola: lì dove i giovani imparano le regole della democrazia, del rispetto e della legalità, lì dove nasce la cultura. “la mafia teme più un maestro di scuola che cento poliziotti” esclamava un giudice palermitano, il giudice Caponnetto. Hanno sfilato in corteo per la legalità e non solo. “Dietro il sussulto dei giovani si nasconde il disagio sociale” si esprimono così una schiera di giornalisti e psicologi ai quali è difficile non dare ragione. Quello che sfila è il ritratto di generazioni

di giovani già colpite dalla crisi: zero posti di lavoro, disoccupazione quasi certa e un mondo al rovescio rispetto a come qualcuno lo aveva raccontato loro. E allora come se non si aspettasse altro, come se da tempo avessero desiderato uscire allo scoperto per sfogare una rabbia e un sentimento di frustrazione ormai divenuto insostenibile. “Forse un mondo onesto non esisterà, ma chi ci impedisce di sognare?” recita uno striscione dei giovani in corteo per le vie principali di Foggia. una generazione che non sogna più, che avanti a sé non scorge nessuna luce di futuro. Una generazione che sa indignarsi per poi subito dopo rassegnarsi, costretta a vivere alla giornata. Le cronache nere surclassano le cronache rosa: non è questo il regalo che un figlio si aspetta da un padre. Eppure è l’Italia che i genitori hanno consegnato ai figli. Manca “l’arte di inseguire un sogno”, di immaginare un futuro per le prossime generazioni. Manca la politica. Non preoccupa tanto la crisi economica, quanto più la crisi di valori e di coscienze che assilla le nuove generazioni.


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Territorio

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SAVA - Entro domenica sera la nuova Giunta. Primo compito sarà approfondire la situazione amministrativa del Comune

Dopo il successo elettorale, Iaia al lavoro per la squadra di Francesco Fischetti Volto disteso, ma evidentemente stanco, incontriamo il giovane sindaco di Sava (Ta), Dario Iaia. Primo sindaco di Futuro e Libertà in Puglia, ha deciso di rimandare ogni festeggiamento per la sua elezione per rispettare il lutto che ha colpito la famiglia della giovane Melissa, vittima di un vile attentato sabato scorso a Brindisi. Avvocato, qual’ è il suo commento dopo il risul-

tato delle elezioni? “Ovviamente sono contento del risultato ottenuto. Il 35% del primo turno quando in corsa per la carica di sindaco eravamo in sei ed il 70% del ballottaggio, sono percentuali di cui essere più che soddisfatti. Mi sembra doveroso ringraziare quindi tutti i candidati consiglieri e tutti gli amici che mi sono stati al fianco in questi mesi di campagna elettorale incoraggiandomi e sostenendomi lealmente”.

anci - i comuni sul piede di guerra

In pericolo il patto di stabilità interno La Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), in considerazione dei gravi fatti che hanno colpito la comunità nazionale in questi ultimi giorni, con senso di responsabilità e con l’obiettivo di testimoniare il sentire comune di tutti i livelli istituzionali del Paese, ha deciso di rimandare al 31 maggio prossimo la manifestazione già programmata e annunciata per il 24 maggio a Venezia. L’ANCI, e i sindaci dei comuni pugliesi si mobiliteranno il prossimo giovedì a Venezia per ribadire la protesta e le proposte concrete su IMU e patto di stabilità interno. Con l’iniziativa di Venezia i sindaci diventano animatori di un movimento che mira a coinvolgere tutta la società civile. Cittadini, sindacati, imprese, insieme ai comuni, per un’alleanza che pone al centro dell’attenzione il superamento della crisi e il rilancio economico del Paese. “Abbiamo lanciato -dicono dall’Anci Puglia- anche in Puglia la campagna di informazione e comunicazione sull’IMU, che proseguirà fino alla manifestazione del 24 maggio a Venezia, per chiarire ai cittadini contribuenti le difficoltà dei comuni dovute ai vincoli del Patto di stabilità e all’introduzione dell’IMU”. “Dobbiamo spiegare il disagio che

viviamo nelle nostre comunità e le gravi situazioni dei nostri bilanci”. Per i comuni, questa del Governo Monti è una manovra a saldo negativo. Da stime IFEL risulta infatti che subiranno un ulteriore taglio di oltre 2,5 miliardi di euro, circa il 27% della vecchia ICI su seconda casa. Ecco perché dobbiamo dire chiaramente che l’IMU è di fatto una tassa patrimoniale reale statale, che serve solo a risanare i conti dello Stato centrale, con i sindaci ridotti al ruolo di gabellieri per conto del Governo. Il risultato sarà: più imposte per i cittadini e meno autonomia per i comuni. I comuni nell’ultimo decennio risultano essere il settore più efficiente e con meno sprechi della P.A.. Per questo i sindaci chiedono al Governo chiarezza e trasparenza, e al Parlamento la immediata approvazione della Carta delle autonomie, per poter svolgere il proprio ruolo costituzionale con regole, risorse e funzioni certe, per essere protagonisti, insieme alle proprie comunità, della ripresa economica del Paese. E in questo senso, oggi più che mai, è indispensabile da parte del Governo, sciogliere i comuni dai vincoli del patto di stabilità interno”. “Se non si cambiano le regole -dice l’Anci- i comuni saranno costretti a considerare seriamente la possibilità di violare il patto”.

Un risultato del tutto inatteso o eravate preparati? “La certezza di un’affermazione simile non c’era ovviamente anche perché i miei avversari erano tutti all’altezza del compito per cui ci siamo messi in gioco. La consapevolezza di essere sulla strada giusta, però maturava giorno dopo giorno, comizio dopo comizio, incontro dopo incontro. Tanta gente spontaneamente ci manifestava per le strade cittadine la propria stima e la propri intenzione di sostenerci. La campagna elettorale poi è stata gestita in maniera concreta, senza improvvisazioni, attraverso lo studio costante ed accurato delle problematiche del territorio e degli atti amministrativi”. E la sua squadra di governo? A che punto siamo? “In queste ore sto incontrando tutti i gruppi che mi hanno sostenuto. La fase di consultazione sta scorrendo quindi senza troppi impedimenti, infatti sto riscontrando unanimità su tutte le decisioni”. “Spero di potermi presentare - conferma il Sindaco - domenica sera alla cittadinanza durante il comizio di ringraziamento con la giunta pronta, per poter assicurare massima efficienza ed operatività già da lunedì prossimo. Posso già anticipare che in giunta (5 componenti) ci sarà sicuramente una donna”. Ora ci sarà l’insediamento. E dopo? Quali sono i provvedimenti

più urgenti che intendete adottare? “Sono al lavoro già da mercoledì circondato dai miei consiglieri. Credo che inizialmente sia necessario rendersi conto della situazione amministrativa del comune di Sava. Incontrerò quindi i dirigenti ed i funzionari del Comune ai quali ho richiesto una relazione dettagliata, in particolar modo nel settore economico-finanziario e dei lavori pubblici. Contestualmente mi attiverò, così come ho detto in campagna elettorale, per rendere fruibili alla cittadinanza due strutture già completate, ma chiuse, destinate alle fasce più deboli della comunità: diversamente abili ed anziani”. Quali invece i settori su cui puntare per lo svi-

luppo della comunità e dell’economia savese? “Sava è un paese a vocazione prettamente agricola, quindi bisognerà puntare alla qualificazione ed alla specializzazione del comparto. Contestualmente è necessario completare le infrastrutture a servizio della zona artigianale per rendere ai nostri imprenditori ed investitori tutti i servizi minimi necessari ad un’impresa del terzo millennio: telefono, adsl e gas. Ultimo in elenco, ma non per importanza, è la valorizzazione del patrimonio culturale ed architettonico del paese, la valorizzazione ed apertura del museo delle scienze e la realizzazioni di punti di aggregazione culturale, quale potrebbe essere una biblioteca”. Ha qualche messag-

gio per l’opposizione comunale? “Innanzitutto vorrei complimentarmi con tutti i miei avversari per lo stile con cui hanno condotto la campagna elettorale. Si sono utilizzati anche toni alti, ma si è rimasti sempre nell’ambito del confronto politico. A coloro i quali siederanno tra i banchi dell’opposizione, ma anche ai partiti che in consiglio non hanno rappresentanza, chiedo la massima collaborazione per il raggiungimento di risultati indirizzati alla crescita della comunità savese. Sono consapevole che un’opposizione leale e “politica” sarà anche utile al mio percorso amministrativo, perché stimolo a cercare di fare sempre di più e sempre meglio”.

il ballottaggio in provincia di foggia

“Ora noi saremo controllori molto attenti e responsabili” Ottimo successo di Futuro e LIbertà e del suo candidato sindaco Lino Monteleone nell’unico ballottaggio in Provincia di Foggia (si votava anche a Rignano Garganico ma per un pareggio al primo turno). A Monteleone non è riuscita la rimonta, ma il risultato può senz’altro dirsi più che positivo, concluso con l’ingresso dello stesso nel prossimo Consiglio comunale. Fabrizio Tatarella, coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia, ha rilasciato la seguente dichiarazione a commento del voto

di ballottaggio in Capitanata. “I cittadini di Torremaggiore hanno confermato la grande fiducia che ripongono in Lino Monteleone, che ha ulteriormente arricchito il suo risultato rispetto a quello del primo turno, già ampiamente superiore a quello delle liste a cui era collegato, fra le quali quella espressione del nostro movimento.” “Meno di mille voti” prosegue Tatarella “hanno impedito a Monteleone di cogliere un successo pieno che lui e Torremaggiore avrebbero meritato. Ora sarà un

controllore attento del sindaco Di Iorio, interpretando un’opposizione ferma e responsabile, guidata dall’esclusivo interesse dei cittadini”. Il coordinatore provinciale è voluto tornare anche sul risultato di Rignano. “Il successo arriso a Rignano al candidato sindaco da noi sostenuto con l’elezione di due nostri esponenti in Consiglio” conclude Tatarella “ci permette di salutare con soddisfazione questo voto amministrativo, che ha confermato il crescente radicamento territoriale di Futuro e Libertà e la sua capacità di collegarsi ai fermenti civici che crescono in Puglia come nel resto d’Italia”.


Territorio

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MARGHERITA DI SAVOIA - La lettera aperta alla cittadinanza del capogruppo di Futuro e Libertà in Comune

Una città dimenticata! Nella quasi indifferenza dei cittadini i gravi problemi vengono accantonati da una amministrazione che punta esclusivamente ai propri personali interessi di Dino Di Benedetto * Margherita vive il peggior periodo della sua storia: disoccupazione giovanile drammatica, povertà che avanza, disordine ed illegalità dilaganti . Cosa fa l’Amministrazione civica di fronte a tale devastante situazione? Per dirla in parole semplici: se ne sbatte. I suoi componenti si sbranano, si ricattano a vicenda, si azzuffano sulla gestione del potere spicciolo e misero, compiono giri di valzer, si lasciano, si riprendono, fondano movimenti con facilità disarmante al solo fine di acquisire maggiore forza contrattuale o, semplicemente, per ricattare meglio, denunciano malaffare e prepotenze per poi rimangiarsi tutto nel momento in cui gli si assicura la c.d. pagnotta . E cosa fa, invece, il sindaco Carlucci: se ne sbatte ancora di più. Dedica qualche ora la settimana alla gestione delle cose che le interessano, ignorando le più elementari norme che dovrebbero presiedere alla gestione della cosa pubblica; non ha mai partecipato alle sedute consiliari dell’Unione dei Comuni, non partecipa quasi mai alle sedute di Giunta comunale e durante le sue scarse apparizioni in Consiglio comunale dà l’impressione di essere lì per caso, forse per ignoranza dei temi in discussione o, peggio, per indifferenza ai gravi problemi della città che dovrebbe

il forum alla provincia di bari

Turismo, serve una strategia integrata

amministrare. Non interviene quasi mai in Consiglio Comunale e quando lo fa, lo fa per il tramite di qualche fedelissimo assessore “tuttofare”. Ma possibile che persone dotate di buon senso, che pur sono presenti in consiglio, possano sopportare spettacoli così indecenti? Possibile che possano avallare una gestione della cosa pubblica connotata da un così scarso senso etico e da un altrettanto basso profilo morale? Non si discute dei problemi della città, del turismo, della tutela dell’ambiente,della salute dei cittadini, del decoro urbano, della gestione oculata delle risorse pubbliche, di gestione del territorio e delle sue risorse, di una politica fiscale equa. I nostri amministratori immaginano che lo sviluppo possa essere affidato alla cementificazione della costa, a piani urbanistici che favoriscono la speculazione edilizia, ad appalti di lavori pubblici

gonfiati da perizie di variante illegittime, all’utilizzo privato di beni pubblici, alla permanenza di un monopolio termale, alla violazione delle convenzioni urbanistiche, all’assunzione clientelare di personale stagionale, alla appropriazione indebita di suolo pubblico. Così prospera il malgoverno, il malaffare, il clientelismo, il familismo immorale, la delinquenza, la povertà, la diseguaglianza. Il tutto, occorre aggiungerlo, con la colpevole indifferenza dei cittadini e, soprattutto, di quelli che si limitano a chiacchierare davanti ai Bar o tramite qualche social network in modo qualunquistico e consolatorio: tanto sono tutti uguali. No, non sono tutti uguali! Ci sono ancora coloro che sentono forte la passione politica e l’amore per la propria città che vedono giorno dopo giorno sprofondare nella melma, che si indignano di fronte al degrado della città, che sono pronti a dare il loro

switch-off digitale

la carenza di servizi informativi, di infrastrutture e di concertazione tra gli attori del settore). Al Forum (che si riunirà con cadenza annuale per valutare i risultati conseguiti e formulare nuove proposte: il prossimo si terrà dal 18 al 21 ottobre 2013) hanno partecipato il vice-presidente della Provincia di Bari, Nuccio Altieri e l’assessore al Marketing Territoriale e al Turismo del Comune di Bari Gianluca Paparesta, unanimi nell’elogiare lo sforzo per implementare lo sviluppo del settore puntando sulla varietà dell’offerta pugliese (turismo religioso, balneare, enogastronomico, culturale). Francesco Caizzi, presidente Federalberghi Bari/BAT ha così commentato. “Dall’analisi dei circa 100 alberghi associati, in questi primi quattro mesi dell’anno hanno registrato un calo di fatturato che va dal 12 al 40%. Situazione che si ripercuote sugli occupati. Per questo chiediamo una regolamentazione che sia più equa possibile per chi fa turismo. Purtroppo il sistema non esiste, ci sono solo localismi politici-territoriali che non hanno capito che il turismo è una filiera”.

l’iniziativa della direzione marittima - guardia costiera

Giorni di passaggio per la tv in Puglia Entro il cinque giugno tutte le province pugliesi passeranno al segnale televisivo digitale. “La Puglia ha messo in campo tutte le forze necessarie per creare minor disagio possibile ai cittadini e per rendere lo ‘switch-off’ un’opportunità di crescita della nostra comunità”, così il presidente del Consiglio regionale sottolinea l’intensa collaborazione avvenuta tra la Regione

contributo per risollevarne le sorti, per riportarla agli splendori di quando Margherita era la cittadina di riferimento del basso Tavoliere . Affinchè i cittadini seri e capaci si impegnino in politica occorre fare piazza pulita dei maneggioni incapaci, dei trasformisti, dei familisti, degli speculatori senza né arte né parte che pensano di tirare a campare con la politica; occorre, ancor prima, mandare a casa un sindaco incapace ed assente che ha incoraggiato e tollerato i fenomeni di malcostume e di malgoverno sopra accennati. La gente di buona volontà si faccia avanti, manifesti la disponibilità ad impegnarsi nella gestione della cosa pubblica con discontinuità con il passato ! Le meritorie associazioni politico-culturali presenti sul territorio si riuniscano per dar vita ad un movimento di rinnovamento generazionale, politico ed amministrativo! * Capogruppo di FLI Comune di Margherita

Soddisfare le proposte per i palati più diversi e sfruttare la ricchezza ambientale e culturale della regione evitando conflittualità tra territori. Puntare ad uno standard omogeneo di offerta turistica. E’ quanto emerso durante il Forum ‘Dalla A alla Puglia. Le politiche del turismo per la Puglia’ che si è tenuto nella sala consiliare della Provincia di Bari. Molte le proposte per dare impulso allo sviluppo del turismo pugliese degli esperti del settore, partendo innanzitutto dai dati: nel 2011 la nostra regione ha superato 3 milioni di arrivi e 13 milioni di presenze, dando lavoro a più di 49mila unità solo negli alberghi e nei ristoranti. Un turismo che però pecca di eccessiva stagionalità. Secondo l’Istat, per le vacanze di quattro o più notti nel periodo luglio settembre, la Puglia è al secondo posto in Italia, preceduta solo dall’Emilia-Romagna. Dagli stakeholders del turismo pubblico e privato arriva allora la richiesta di una strategia integrata che ne amplifichi le possibilità abbattendone i punti di debolezza (la mancanza di formazione degli operatori turistici,

e il Corecom perché il segnale raggiunga tutte le famiglie. Sono stati stipulati due protocolli d’intesa con le associazioni di categoria e quella dei consumatori per rendere meno traumatico possibile il passaggio al digitale terrestre. Molto importante l’accordo stipulato con l’associazione di categoria degli antennisti che ha permesso la pubblicazione di un tariffario, dall’in-

stallazione del decoder all’eventuale sostituzione dell’antenna, così da garantire la massima trasparenza agli utenti. Il presidente del Corecom, Felice Blasi, ha definito quest’operazione “un processo di modernizzazione dell’informazione, non solo un adeguamento alla normativa europea”. L’introduzione della tv digitale migliorerà la qualità dell’immagine e renderà possibile la visione di più programmi, ricordiamo che in ogni caso è necessario risintonizzare il proprio decoder.

Mare Sicuro, la campagna nelle scuole della Puglia In vista della stagione estiva, la Direzione Marittima - Guardia Costiera di Bari, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, ha organizzato una campagna di sensibilizzazione sui principi di educazione civica marittima, con particolare riferimento alla sicurezza in mare e alla tutela dell’ambiente. Ufficiali e sottufficiali della Guardia Costiera hanno tenuto, presso nu-

merose scuole primarie e secondarie della regione, mirate conferenze sul “corretto uso del mare” con il coinvolgimento di oltre 4.500 studenti di età compresa tra i 6 e i 18 anni. Nel corso degli incontri sono stati mostrati filmati relativi ad attività di soccorso e sono state illustrate le cosiddette “ordinanze balneari” che contengono le norme di comportamento da tene-

re in mare ed in spiaggia. L’iniziativa si colloca nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro”. “Lo scopo - spiega l’Ammiraglio de Tullio, Direttore Marittimo e Comandante della Capitaneria di Porto di Bari - è quello di diffondere una cultura del mare per evitare comportamenti “pericolosi” ed “imprudenti” posti in essere da bagnanti e diportisti, con l’inosservanza delle più elementari norme di sicurezza, spesso causa di incidenti anche gravi, e rendere il mare un luogo sicuro per tutti”.


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Foggia

venerdì 25 maggio 2012

Vengono da Foggia, non da Bari. E renderanno i prossimi due anni un autentico percorso di guerra

Ecco tutte le scelte che penalizzano il Gino Lisa provincia

Studiando in rete, ecco il progetto ITE “Blaise Pascal” di Foggia (capofila del progetto), IS “Notarangelo Rosati” di Foggia, ITEeT “Vittorio Emanuele III” di Lucera, ITE “Giuseppe Toniolo” di Manfredonia, ITT “Augusto Righi” di Cerignola, IISS “Luigi di Maggio” di San Giovanni Rotondo, IISS “Federico II” di Apricena ed il Liceo “Virgilio” di Vico del Gargano. Sono le otto scuole di Capitanata protagoniste del progetto “My fog”, promosso dalla Provincia di FoggiaL’accordo di rete ha lo scopo di essere punto di riferimento per l’intero territorio provinciale riguardo allo sviluppo delle tecnologie avanzate nelle istituzioni scolastiche; promuovere e coordinare attività e iniziative finalizzate allo sviluppo delle tecnologie per le scuole; ideare e realizzare progetti comuni che impieghino labo-

ratori ed infrastrutture tecnologiche innovative; essere punto di riferimento per l’intero territorio provinciale riguardo allo sviluppo ed applicazione delle tecnologie innovative nelle istituzioni scolastiche. La Provincia di Foggia fornirà per la durata del progetto le risorse infrastrutturali I costi associati al potenziamento dell’infrastruttura relativa al progetto, stimati in maggiori canoni per un importo non superiore ai 45mila euro annui oltre Iva, possono essere coperti integralmente dalle riduzioni delle spese di telefonia dell’Ente.

di Claudio Aquilano Prosegue non senza fatica la Conferenza dei servizi dedicata all’allungamento della pista dell’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia. S i tratta dell’ultima chiamata per lo scalo aeroportuale foggiano, che con le attuali capienze non è in grado di attrarre velivoli capaci di mantenersi sul mercato con un contributo pubblico accettabile. Il progetto prevede di allungare la pista di atterraggio fino a 2000 metri complessivi, di cui però sarebbero utilizzabili solo 1800, a

causa dell’esistenza di alcuni manufatti (il celebre comignolo di una falegnameria sarebbe solo uno di essi) che limitano il cono di atterraggio. Anche con questa portata ridotta, però, la pista potrebbe ospitare agevolmente voli di una certa capienza, fino a 160 posti, e questo permetterebbe un notevole sviluppo non solo e non tanto dei voli di linea quanto del prezioso mercato dei charter, vitale per il turismo garganico (che rappresenta tuttora oltre il 50% dell’offerta ricettiva pugliese). Sui “nemici dell’aeroporto”

in citta’

Da lunedì inizia la lotta alla sosta selvaggia con il nuovo strumento dello street control Gli automobilisti lo temono, gli amministratori pensano possa essere uno strumento per migliorare le abitudini dei cittadini. Da lunedì prossimo. completato il periodo di sperimentazione ed addestramento, la Polizia municipale di Foggia inizierà ad operare con effettiva attività di prevenzione e repressione della sosta selvaggia mediante l’impiego del sistema “street control”, costituito da una telecamera collegata ad un dispositivo computerizzato portatile che consente l’acquisizione, su supporto digitale, della targa dell’autovettura in sosta irregolare, co-

stantemente gestito e controllato dagli operatori di polizia municipale a bordo di autopattuglia. Sarà un inizio “soft”, in quanto il sistema, per i primi tempi sarà prevalentemente utilizzato per il contrasto della sosta in doppia fila, autentica piaga del traffico cittadino, per poi estendersi gradualmente, anche ad altre tipologie di infrazioni. Le vie interessate sono Viale XXIV Maggio, Via della Repubblica, Via Conte Appiano, Via Torelli, Via Lanza / Piazza Giordano, Via Matteotti, Corso Giannone, Via Marchese de Rosa, Corso Roma e le relative traverse.

si sono spesi nelle piazze, sui giornali ed in rete, fiumi di parole. La vulgata classica li individua nella Regione Puglia e nei perfidi baresi, preoccupati di tutelare gli interessi del “Karol Woityla” di Palese. Che la Regione tenda a guardare con una certa condiscendenza a tutto quanto si muove e vive di là dall’Ofanto è un dato acquisito; ma in questo caso l’accusa è mal riposta. In realtà, come dimostra il caso di Brindisi, la crescita del sistema aeroportuale non avviene in condizioni di ottimo paretiano, ma in modo complessivo: non è vero, cioè, che se un aeroporto acquisisce nuovi passeggeri, debba farlo a scapito di qualcun altro. Perché, cifre alla mano, l’aumento dell’offerta volativa genera un parallelo incremento della domanda. Ma allora chi è che non ha voluto o non vuole che Foggia voli? I foggiani, naturalmente: e non ci riferiamo solo a quegli imprenditori edili che legittimamente difendono il loro interesse a costruire su suoli che, se la pista venisse allungata, dovrebbero essere tenuti liberi da costruzioni, o su suoli che verrebbero ad essere attigui all’aeroporto, con conseguente disagio per i residenti in termini di rumorosità. Parliamo delle amministrazioni comunali foggiane, dalle più antiche alle più recenti. Il nuovo Ospedale, ad esempio, venne eretto in una zona che limitava di fatto le possibilità dell’aeroporto. Quando quella decisione venne presa, peraltro, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul futuro dello scalo, né il trasporto aereo aveva l’attuale rilevanza. Più gravi le responsabilità delle amministrazioni recenti, in particolare della Giunta Ciliberti, che ha disseminato anche lì quell’oggetto misterioso che si chiama “housing sociale”. Sono queste le scelte che hanno penalizzato in modo forse irreversibile il “Gino Lisa”, e che renderanno i due anni previsti per la realizzazione dell’opera un autentico percorso di guerra. E non è detto che alla fine si tratti di una guerra vinta.

IL COMMENTO

E’ questa la nostra festa di Fabrizio Tatarella

È giusto ed importante celebrare a Cerignola la Festa della Polizia. Un atto emblematico che rassicura e rincuora quei cittadini onesti che hanno sfilato in piazza contro la criminalità mafiosa e non. Ove fosse necessario, è una scelta che cancella il logoro cliché di una città votata all’Antistato, omertosa quando non tacitamente convinta dell’ineluttabilità del fenomeno mafioso. A Cerignola come in tutto il Sud sono spesso labili i confini tra criminalità organizzata e devianza aspecifica, tra mafia e vandalismo, bullismo ed altre condotte antisociali, tra mafia e disagio sociale. Ma è altrettanto netta e marcata la presenza di una società civile sana, vaccinata dal fenomeno mafioso grazie ai potenti anticorpi dell’associazionismo e della partecipazione. Anche lo Stato, dopo decenni di inerzia, negli ultimi vent’anni ha fatto la sua parte: i successi della magistratura e delle forze dell’ordine, per i quali la Festa della Polizia fornisce un’occasione di pubblica riconoscenza, sono stati anche i successi dei cittadini, di un Comune che ebbe il coraggio di costituirsi parte civile contro i clan, delle donne e degli uomini di Cerignola. È stato per me un onore, cittadino fra i tanti, poter condividere con tante altre persone oneste questo momento tutt’altro che retorico. Ad maiora.


Cerignola

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Se il Pdl a livello nazionale nei sondaggi è al 15% a Cerignola è sicuramente sotto il 10%. E’ giunta l’ora di cambiare

L’antipolitica non esiste, Fli è pronta per una nuova fase ricambio generazionale

Una nuova classe dirigente per la città

Ricambio generazionale non deve essere una parola usata da questa classe politica come salvagente, oppure in campagna elettorale, e poi messa da parte un attimo dopo. Ricambio generazionale deve essere il punto di partenza per il rilancio della nostra società. Negli Ultimi anni, dopo quelli indimenticabili di Tatarella, Cerignola non ha avuto, tranne rare eccezioni, una classe dirigente alla sua altezza. Abbiamo assistito inermi alla nostra discesa. Da diversi, troppi anni, non c’è stata alcuna selezione dei nostri amministratori. Nessuna preparazione. Nessuno studio che permettesse di ricoprire ruoli così importanti e delicati. Basta “prendere” qualche centinaio di voti, di natura palese-

mente clientelare, per avanzare pretese, incarichi, poltrone. Era inevitabile portare la città in queste condizioni. Ora la situazione è realmente complicata. Per tirarci fuori da questo pantano è necessario un cambio generazionale. Ragazzi competenti, che hanno voglia di lavorare per la propria città, stimolati dal prendere in mano il proprio futuro. Non bisogna essere fautori del rinnovamento coatto, sempre e comunque. E’ sbagliato. Non sempre il “nuovo” è più competente del “vecchio”. In questo caso, però, è evidente, palese, lampante. Se non all’attuale classe politica, a chi possiamo addossare le colpe di questo disastro? Troppi anni di negligenza, nepotismo, clientelismo, incompetenze. E’ arrivato il momento di voltare pagina. Non bisogna più aspettare. Dobbiamo punire chi ha tradito per anni la nostra fiducia. Ripartiamo dai giovani. Carlo Dercole

di Enzo Pece

to 5 stelle di Beppe Grillo. Già. Proprio un comico a riSi parla tanto di antipolitica. E’ sbagliato. Si sollevare la difficile situadovrebbe parlare di anti- zione italiana. Mah! Ci vuole Il nuovo. Il ripartito. Mi spiego. Gli sconten- cambio è necessario. Ma ti ci sono sempre stati e la politica è essenziale. I partiti anche. Questo quasempre ci saranno. Quindici anni fa la Lega, dro esiste a livello naziosoprattutto al nord, era nale, ma anche a livello l’antipolitica per eccellen- cerignolano. Ed allora, za. Ma ha fatvisto che il to politica da Ci vuole il ricambio è sempre. Altro nuovo. Il ri- n e c e s s a r i o, che antipolicambio è ne- d o b b i a m o tica. cessario. Ma cercare di Poi, però, il partito la politica è essenziale. I “stanare” alche gridava partiti anche. Questo qua- cuni cittadini, “Roma ladro- dro esiste a livello naziona- quelli capana” ha fatto la le, come a livello cerigno- ci ed onesti, fine ingloriosa lano. Diamo dalle loro che sappia- tutti il nostro aziende, dai contributo mo. loro uffici e Era il nuodalle loro favo. La seguimiglie. vano in tanti. Ognuno Ma si è rivelata più “la- deve, soprattutto in quedrona” dei partiti di Roma. sto periodo, dare il suo Oggi l’antipolitica è rap- piccolo contributo avvicipresentata dal Movimen- nandosi proprio alla poli-

tica. Come? Cercando di partecipare e collaborare alla vita pubblica. Impegnandosi nel sociale, nell’associazionismo, nel volontariato e, perché no, nei partiti. Del resto è la Costituzione che lo prevede. Non se ne potrà fare a meno. Quando, poi, lo spazio viene lasciato libero questo sarà immediatamente occupato da altri. Quelli meno capaci, meno onesti, meno preparati. E se proprio non sapete in quale partito occupare spazio scegliete quello con gli ideali migliori,

quello con più entusiasmo o quello con più giovani. A questo punto avrete già scelto. In tanti sono delusi dal Pdl a Cerignola, non solo come partito inesistente, ma dall’incapacità dell’Amministrazione Giannatempo. Se il Pdl nei sondaggi a livello nazionale è intorno al 15%, a Cerignola è sicuramente sotto il 10%. E’ giunta l’ora di cambiare, di svoltare anche a Cerignola, noi di FLI siamo pronti per un nuovo percorso con tutti quelli che amano Cerignola. Sempre. Non solo in campagna elettorale.

mi per... metta!

Il Sindaco pastaio e l’eterno rodaggio Mi per…..Metta, Giannatempo. Ma che pasta è mai questa? Dopo l’ennesimo rimpasto, con le mani ancora sporche di pasta appiccicosa, molle, sfilacciata e puzzolente, ha annunciato “urbi et orbi”: “Dopo la fase di rodaggio e dopo questi aggiustamenti,questa amministrazione non ha più scuse”. Fase di rodaggio? Due anni, il Gianna, li chiama fase di rodaggio! Aggiustamenti? Questa guerra all’ultimo strapuntino,con vario spargimento di sangue e spennamento di piume del povero “Pokemon”, Gianna li chiama “aggiustamenti”! E questi erano i primi due anni: i migliori,se il detto “frusc d’scopa nov” ha un senso. Figuriamoci i prossimi due. La qualità è la stessa: “liv tign e mitt rugn”. Puntare su un noto assenteista per un rilancio della “presenza” amministrativa, mi pare più che tragico, ridicolo. Certo qualche bambolina e qualche mercatino in meno, faranno bene,ma continuerà lo stillicidio dei “soldi al pallone”, dei dirigenti, chi troppo piegato, chi troppo distratto, chi troppo amico degli amici; degli inetti incapaci, dei miserevoli compromessi e dei tanti sospetti. Due anni per questo impasto maleodorante e peggio operante. Ma se quello è il pastaio,questa è la pasta! Poveri noi. Franco Metta


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venerdì 25 maggio 2012

Un numero, una firma per sostenere la vita 97241280151

Il codice fiscale Intervita... un numero non è mai contato così tanto.

Ci sono persone che contano, ci sono numeri che contano, ci sono bambini che contano… su di te. Dona il tuo 5x1000 a Intervita Onlus.

L’Associazione Intervita Onlus è un’Organizzazione Non Governativa di cooperazione allo sviluppo, dal 1999 opera nei paesi del Sud del mondo per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni delle aree più povere. Nella tua dichiarazione dei redditi devolvi il 5x1000 a Intervita…97241280151. Contare non è mai stato così bello!

Presenti dove manca il futuro!


Spettacoli e Cultura

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EVENTI - Il Gioco di ruolo fantasy dal vivo: teatro, simulazione, socializzazione e promozione del territorio pugliese

Guerra sì, ma solo virtuale Incantesimi e spadate nei boschi della Puglia organizzati dall’associazione Guerre del Caos

Scontri tra le avverse fazioni nella foresta Mercadante (tratto da www.guerredelcaos.it)

Christian Mastrangelo

teatro petruzzelli

Sei repliche a Bari per una “splendida” Tosca

Il commissariamento della Fondazione liricosinfonica Petruzzelli c’è ancora, il bilancio è stato miracolosamente chiuso in pareggio dopo la remise en forme non ancora ultimata di Carlo Fuortes (il commissario straordinario scelto e nominato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi), eppure il calendario del “nostro” Petruzzelli per la stagione dell’Opera 2012 continua a regalarci appuntamenti di gran pregio per i quali, nonostante la crisi, si registrano continui “tutto esaurito”; è questo un chiaro messaggio su quanto la città di Bari ami l’arte e il suo teatro. Adesso è la volta della Tosca di Giacomo Puccini, un classico intramontabile, stavolta con Michele Mirabella alla regia e il maestro Alberto Veronesi sul podio dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli. L’opera ieri ha visto la sua prima alle ore 20:30 e sono previste sei repliche serali fino al 31 maggio e una pomeridiana, fissata per il 27 maggio alle ore 18:00.

Rispettando una volontà fortemente realista, sul palcoscenico è presente un meccanismo di campane appositamente costruito sullo schema di quello originariamente voluto da Puccini nel ‘900 per il terzo atto (la maniacale attenzione del compositore era tale da spingerlo a rivolgersi ad un prelato per comprendere come riprodurre al meglio il Te Deum) e che ha di conseguenza richiesto l’impiego delle campane del Teatro dell’Opera di Roma. Tutto questo, oltre al fatto che tutti gli effetti musicali abbiano origine sulla scena, rende questa Tosca estremamente “vera”; l’intenzione di Mirabella è sempre stata questa, cioè rendere onore a Puccini realizzando scenografie e ambientazioni credibili e curate nel minimo dettaglio, per far sì che lo spettatore si senta coinvolto anche visivamente dalla storia già di per sé intensa da un punto di vista sonoro. A curare i costumi c’è Giusi Giustino, e appunto per questo, in occasione della passata conferenza stampa per confermare la Tosca, sono stati mossi sentiti ringraziamenti da parte di Fuortes a Rosanna Purchia, sovraintendente del Teatro San Carlo di Napoli, la quale ha appunto concesso in prestito i costumi realizzati per l’opera. Daniela De Sario

Impresonare un cavaliere medievale, o un orco malvagio? O un potente mago? E’ possibile anche oggi. Naturalmente con la fantasia di chi vuole mettersi in gioco ed, insieme, giocare di ruolo dal vivo. Ne abbiamo parlato con Flavia Suaria dell’associazione “Guerre del Caos” Quali obbiettivi si pone guerre del caos? “Guerre del caos si pone come obiettivo la valorizzazione del gioco di ruolo dal vivo, ovvero un gioco di pura simulazione teatrale, ambientato in un contesto fantasy e qui ogniuno di noi pensa e crea un proprio per-

sonaggio partendo dalla storia al costume e una volta creato lo relazione con l’ambienazione, ovvero una storia scritta da noi, in cui tramite le sue scelte influirà l’andamento del gioco”. “E’ un gioco di teatro, di simulazione, di socializzazione e di promozione del territorio, oltre ad essere anche motorio, attivo, insomma tantissimi pregi e quindi valorizzare il gioco di ruolo dal vivo partendo dalla campagna guerre del caos fino a promuovere anche eventi per tutta l’Italia è un nostro primo obiettivo”. Quali sono le collaborazioni che Guerre del caos ha con le realtà del territorio pugliese? “Abbiamo collaborato a un live su Sannicandro di Bari ottenendo il patrocinio del comune stesso, siamo stati sul foggia-

no, Torre di Castiglione, a Conversano, ad Accadia, a Bovino (Foggia), e sopratutto giochiamo anche nelle foreste e nei boschi. La Foresta Mercadante è la nostra meta preferita, ma puntiamo anche su tutta l’alta Murgia, Gargano, paesi molto suggestivi, molto scenografici dal punto di vista fantasy anche e il nostro obiettivo e anche il far conoscere la bellezza e il valore del nostro territorio pugliese, perchè la Puglia è bellissima, grazie anche a uno sport ludico e divertente, teatrale interattivo come il gioco di ruolo dal vivo”. Cosa ti senti di consigliare a un ragazzo che volesse avvicinarsi a questa associazione? “Innanzitutto mi congratulerei con questa persona, perchè vuol dire che vuole fare un grande passo avanti anche per quel

che riguarda la gestione di hobby nuovi, anche se il GDR dal vivo non è un hobby tanto nuovo, esiste in Puglia da già 20 anni, però è sempre bello quando un ragazzo che magari vuole mettersi in gioco, pensa al proprio personaggio, pensa alla storia, al costume, e vuole mettersi in gioco giocando appunto di ruolo dal vivo, e comunque una bella mossa, e mi sento di consigliarlo perchË contiene tanti pregi, e infine direi a questo ragazzo di avere tanta creatività per metterla a disposizione con la creatività di altri”. I vostri contatti? Il nostro sito è www. guerredelcaos.com oppure potete trovarci su facebook come “guerre del caos”. E buona guerra a tutti. Ma soltanto virtuale, naturalmente.

otranto - al castello aragonese

Le opere di Andy Warhol esposte per tutta l’estate Il Castello Aragonese di Otranto, dopo aver accolto all’interno delle sue possenti mura oltre 150mila visitatori con le mostre di Joan Mirò, Pablo Picasso e Salvador Dalì, dal 27 maggio al 30 settembre 2012 ospita le opere di Andy Warhol, il principe della pop art americana. “Andy Warhol. I want to be a machine”, a cura di Gianni Mercurio, apre la quarta stagione artistica del Castello di Otranto, contenitore culturale gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie e dalla Società Cooperativa Sistema Museo di Perugia, conere di Andy Warhol, il principe della pop art americana.“Andy Warhol. I want to be a machine”, a cura di

Gianni Summer Pop. Omaggio a Andy Warhol, è, invece, il titolo del programma degli eventi collaterali alla grande mostra. La rassegna degli eventi collaterali del Castello Aragonese di Otranto, giunta alla terza edizione, ha registrato importanti risultati non solo per i visitatori che hanno apprezzato le singole mostre e gli eventi ma anche per gli artisti, i designer e le aziende che traggono una concreta opportunità di incontro e di promozione. Summer Pop continua il percorso di marketing innovativo intrapreso nel 2009 con la nuova direzione artistica del castello, amplificando l’attrattività e l’offerta culturale della Città di Otranto e dell’intero territorio del

Salento.Mercurio, apre la quarta stagione artistica del Castello di Otranto, contenitore culturale gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie e dalla Società Cooperativa Sistema Museo di Perugia, con la direzione dell’architetto Raffaela Zizzari. La mostra, attraverso circa cinquanta opere provenienti da collezioni private italiane e prodotte da Andy Warhol con la tecnica meccanica della serigrafia, presenta i temi fondanti dell’estetica dell’artista statunitense scomparso nel 1987: mito bellezzasuccesso (Marilyn), consumismo (Campbell’s Soup), simboli tragici (Electric Chair). Inoltre, saranno esposte opere significative come la serie dei Flowers, il Vesuvio (realizzato in occasione del suo soggiorno napoletano grazie al gallerista Lucio Amelio), i simboli

del potere (Falce e Martello, Dollar Sign) e altre ancora.Summer Pop. Omaggio a Andy Warhol, è, invece, il titolo del programma degli eventi collaterali alla grande mostra. La rassegna degli eventi collaterali del Castello Aragonese di Otranto, giunta alla terza edizione, ha registrato importanti risultati non solo per i visitatori che hanno apprezzato le singole mostre e gli eventi ma anche per gli artisti, i designer e le aziende che traggono una concreta opportunità di incontro e di promozione. Summer Pop continua il percorso di marketing innovativo intrapreso nel 2009 con la nuova direzione artistica del castello, amplificando l’attrattività e l’offerta culturale della Città di Otranto e dell’intero territorio del Salento. Isabella Battista


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Cinema

venerdì 25 maggio 2012

QUELLA CASA NEL BOSCO - L’opera prima del giovane regista è il miglior film dell’anno del genere

E’ la trama il punto forte dell’horror di Goddard di Michele Falcone Bizzarro horror sanguinario, Quella casa nel bosco sorprende per curiosità e novità di scrittura. La Pellicola é firmata dal duo di amici Drew Goddard - Joss Whedon (papà di “Buffy” e fresco di felice debutto sul grande schermo con “The Avengers”) cavalca gli stereotipi piu’ succosi del genere - la combriccola di ragazzi

in gita nei boschi, l’incauta decisione di ignorare le dicerie sui pericoli di zona, il sesso, gli spinelli e poi l’assalto degli zombie condito da sangue e urla ma si spinge oltre sorprendendoci sempre. Horror marginale, atipico e sorprendente l’opera prima dell’esordiente Drew Goddard é una sorta di Truman show, un grande fratello cinematografico cinico e violento.

la scheda - quella casa nel bosco REGIA: Drew Goddard SCENEGGIATURA: Drew Goddard, Joss Whedon ATTORI: Richard Jenkins, Bradley Whitford, Chris Hemsworth, Fran Kranz, Kristen Connolly, Anna Hutchinson PRODUZIONE: Metro-Goldwyn-Mayer, Mutant Enemy DISTRIBUZIONE: M2 Pictures PAESE: USA 2012 DURATA: 105 Min

Un’operazione tanto intelligente da poter risultare, infine, dannosa anche per il suo stesso bene, ma il duo WhedonGoddard parla chiaro: ora non resta altro che il pubblico si svegli dal suo torpore e si goda questo stravagante e coraggioso horror mediatico. Girato nel 2009 e uscito solo dopo che il piano della Lionsgate di girare il film in 3D è fortunosamente fallito esce a sorpresa il miglior horror dell’anno in corso: il succo perfetto degli ultimi trenta e oltre anni di terrore, che deve lottare contro un doppiaggio italiano che rasenta il puro orrore (e qui c’è davvero poco da ridere). In questa sorprendente opera prima, di banale c’è poco: c’è però una forte idea di fondo che si viene ad approfondire e

Galleria Bari Man in Black 3

h 19:15 - 21:30

Dark Shadows h 16:00 - 18:10 - 20:30 - 22:45 Quella casa nel bosco h 16:30 - 18:35 - 20:45 - 22:40

Seven Cineplex Gioia del Colle (Ba) American Pie - Ancora Insieme h 17:00 - 19:30 - 22:00 Margin Call

Una scena del film

svelare scena dopo scena in un serrato e progressivo spettacolo di mostri e meraviglie. In effetti il punto forte del film, che strizza l’occhio a molto cinema di genere, è proprio la trama, assente nella maggioranza degli horror (moderni e non) e qui invece capace di costruire un intreccio fatto di continue svolte narrative che non tralasciano nemmeno delle gustose citazioni.

In effetti l’intera operazione è assimilabile ad un complesso mistero da risolvere, una discesa in un incubo fatto di domande che, per fortuna, nel finale ricevono risposte all’altezza delle aspettative, consacrando questo come uno dei migliori horror degli ultimi dieci anni.Non e’ un vero horror ma piu’ un film rivoluzionario nel suo genere. La “regia” e’ assolutamente folle!

h 17:00 - 19:45- 22:05

Operazione vacanze h 17:10 - 19:20 - 21:30

Città del Cinema Foggia Chronicle h 16:15 - 18:15 - 20:15 - 22:15 Il pescatore di sogni h 17:45 - 20:10 - 22:35 Quella casa nel bosco h 16:00 - 18:05 - 20:15 - 22:25


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