"Le Dinamiche Occupazionali in Città Metropolitana di Milano nell'anno del covid-19"

Page 25

AVVIAMENTI “NORMALI” – UN ARCIPELAGO DISOMOGENEO Nel 2020 l’attività normativa del Governo ha avuto un impatto determinate sul mercato del lavoro, e di conseguenza anche sugli strumenti a disposizione del ricercatore nel tentativo di interpretare i fenomeni in atto nell’economia. A questo proposito si richiamano, tra le altre, due misure contenute nel “Decreto Cura Italia”, convertito dal Parlamento nella legge n. 27/2020: 

Il divieto di apertura di nuove procedure di licenziamento collettivo e la sospensione di quelle pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020. La legge dispone anche che il datore di lavoro, a prescindere dal numero dei dipendenti in forza, non possa effettuare alcun licenziamento per giustificato motivo oggettivo; La possibilità di prorogare e rinnovare contratti a tempo determinato anche a scopo di somministrazione nel periodo in cui l’azienda ha in atto una sospensione del lavoro o una riduzione dell'orario in regime di cassa integrazione guadagni.

Questi due provvedimenti, fintanto che resteranno vigenti, sottraggono valore conoscitivo sia alla analisi dell’andamento delle cessazioni sia dei rapporti di lavoro con contratti a termine. Il blocco dei licenziamenti economici, che solitamente si riscontrano attraverso le interruzioni dei rapporti a tempo indeterminato, toglie significato all’analisi delle cessazioni, infatti il 58,4%delle 116.482 cessazioni di rapporti a tempo indeterminato comunicate nel 2020 risultano essere motivate da dimissioni volontarie. Analogamente, il conteggio sia degli avviamenti sia delle cessazioni dei contratti a tempo determinato nel 2020 risulta snaturato dalla normativa, rispetto alle reali esigenze del mercato, poiché la normativa ha incoraggiato le imprese, attraverso la cassa integrazione, a mantenere la forza lavoro impiegata all’inizio della pandemia rinnovando i contratti in scadenza. Pertanto, al fine di valutare l’effettivo bisogno di personale da parte delle imprese in relazione alle dinamiche economiche, è opportuno focalizzare l’analisi sui soli nuovi rapporti a tempo indeterminato attivati, unici avviamenti effettivamente motivate da bisogni produttivi delle imprese. A questo fine si è proceduto a disgiungere le principali forme contrattuali tra loro differenti presentate congiuntamente nella curva etichetta avviamenti “normali”, nella Figura 11. La curva della Figura 13 presenta separatamente le due componenti contrattuali principali i contratti “indeterminati” che include tutte le forme contrattuali che non prevedono una data di termine presunto all’atto dell’avviamento (i contratti a tempo indeterminato, apprendistato e domestico) ed i contratti a tempo “determinato” di durata superiore a tre giorni. La lettura del nuovo grafico consente di riscontrare come il numero dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sia cresciuto fino a metà febbraio, mentre i contratti a termine hanno iniziato l’anno già in calo. Circostanza non trascurabile considerando che il mercato del lavoro fosse già in diminuzione nel 2019, inoltre accomuna in positivo forme contrattuali poste ai due estremi del continuum “stabilità VS flessibilità”, poiché sia i contratti indeterminati sia quelli brevissimi hanno iniziato l’anno in crescita. Al contrario la curva che riposta i valori settimanali dei contratti a termine prosegue nel primo mese del 2020 il trend calante precedente. Nella settimana dell’11 febbraio si è registrato il picco annuale di nuovi avviamenti a tempo indeterminato. Nel prosieguo dell’anno il trend di questa forma contrattuale rimane, sebbene su livelli inferiori a gennaio, in sostanziale stabilità. Il secondo semestre parte in maniera molto positiva per i contratti a tempo indeterminato fino a raggiunge ad ottobre una media di tremila trecento avviamenti alla settimana, valore che non si discosta molto da quello registrato ad inizio anno. Da agosto, grazie al ritrovato clima di fiducia, il loro numero cresce di settimana in settimana e supera largamente a fine settembre quello di inizio anno. Chiaramente, le imprese milanesi avevano puntato su un progressivo ritorno alla normalità, fino al momento in cui si è abbattuta la doccia fredda della ripresa dei contagi con la conseguente introduzione della regolamentazione delle zone di rischio differenziato.

25


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.