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BIOGRAFIA DI CRISTINA TRIVULZIO DI BELGIOJOSO

3 Giuseppe Molteni (Affori 1800 - Milano 1867)

“RITRATTO DI ALBERTO VISCONTI D'ARAGONA” 1834 circa

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Olio su tela, 135 x 117 cm con cornice Collezione privata Alberto Visconti d'Aragona (Milano 17.09.1814 Oleggio Castello 08.08.1895), unico figlio maschio nato dal matrimonio fra Vittoria Gherardini e Alessandro Visconti d'Aragona, condivise gli ideali patriottici fortemente diffusi in famiglia, che lo legarono particolarmente alla sorella Cristina. Il padre Alessandro partecipò ai moti del 1821 e fu arrestato. In seguito, negli anni Trenta, anche Alberto venne coinvolto nei moti carbonari e arrestato dagli Austriaci: condannato a morte e all'esproprio dei beni. La sentenza poi fu commutata nella reclusione in carcere. Una parte dei suoi beni passarono alla sorella Virginia, per evitare che fossero confiscati. Alberto seguì gli interessi paterni anche per il suo spirito progressista, soprattutto per quanto riguarda l'impulso alle nuove vie di comunicazione, come le ferrovie. A riprova di questo suo interesse, un ritratto di Antonio Bignoli (Milano 1812-1886) lo rappresenta nel 1846 a Milano, sull'angolo di una via cittadina, sotto una bacheca al cui interno è affisso l'orario del treno Milano-Monza, la linea ferroviaria a cui suo padre aveva dato impulso. L'opera del Bignoli, in collezione privata, è stata esposta nel 2012 alla mostra “Trasperenze. L'acquerello tra Romanticismo e Belle Epoque”, Pinacoteca Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio). Nel 1848 sposò la nobildonna cremonese Luigia Monticelli Obizzi (detta Gigia), ma non ebbe figli, quindi rimase l'unico erede maschio della famiglia Visconti d'Aragona. Molte lettere testimoniano l'affettuoso rapporto tra Cristina, il fratello Alberto e la cognata Gigia, negli ultimi anni di vita di Cristina (dal 1861 al 1871), ai quali si rivolge sempre firmandosi “tua sorella Cristina”. In queste lettere, conservate presso la Biblioteca Braidense di Milano, Cristina non accenna a questioni politiche o culturali, ma solo a quelle famigliari. Si intuisce che Gigia la ricambia con pari affetto e attenzione: nel 1888 scrisse delle Notizie su La principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, che fanno capire quanto le fosse legata e quanto fosse importante per lei raccontarne l'esperienza dal suo punto di vista. Nel dipinto Alberto è ritratto di tre quarti, con un elegante abito nero da cui spicca una camicia bianca. La posizione delle braccia conserte indica un atteggiamento di sicurezza e determinazione, forte delle proprie posizioni politiche. È l'immagine di un giovane romantico, ritratto all'età di circa vent'anni. Lo sfondo rappresenta un paesaggio collinare dominato da un castello sulla destra, presumibilmente una proprietà della famiglia, come il castello di Invorio e di Massino, quello di Castelletto Ticino, di Cassano Magnago, di Oleggio. Visse per lungo tempo nel castello di Oleggio, che poi lasciò in eredità alla sorella Virginia. L'opera inedita, per la prima volta esposta al pubblico, è attribuita da tradizione familiare a Giuseppe Molteni, come il ritratto del padre Alessandro, qui esposto in mostra (opera n. 2). Il Molteni aveva già lavorato su committenza della madre di Alberto, Vittoria Gherardini, per la realizzazione del suo celebre ritratto esposto a Brera nel 1832 e a quello di Virginia del 1835. E’quindi facile supporre che nello stesso periodo abbia realizzato anche il ritratto in oggetto e quello del padre Alessandro. Alberto è presente in mostra anche in altre opere di piccolo formato, realizzate dalla pittrice Ernesta Bisi Legnani, che lo raffigurano in più giovane età (schede n. 15 - 18 - 19 e 21). Il dipinto va verosimilmente identificato con il “Ritratto maschile con fondo di paese, olio, mezza figura grande al vero”, commissione della marchesa Vittoria Visconti d’Aragona Gherardini, presentato a Brera da Giuseppe Molteni nel 1834 (Mazzocca 2000, p. 231).

Bibliografia: Inedito

4 Giuseppe Molteni (Affori 1800 - Milano 1867)

“RITRATTO DI VIRGINIA VISCONTI D'ARAGONA DAL POZZO D'ANNONE” 1835

Olio su tela, 196 x 155 cm con cornice Collezione privata Virginia Visconti d'Aragona (Milano 15.11.1818 –Alessandria 29.09.1888), terza figlia nata dal secondo matrimonio della madre Vittoria Gherardini con Alessandro Visconti d'Aragona, appare in diverse altre opere presenti in mostra, anche in più giovane età, ritratta da Ernesta Bisi Legnani (opera n. 14) e Michele Bisi (opera n. 20). In particolare, nel tableau con i ritratti di casa Visconti d'Aragona – Dal Pozzo D'Annone (opera n. 21), il suo ritratto è collocato in posizione centrale, il che fa presupporre un ruolo importante nella famiglia, riconosciuto sicuramente anche da Cristina che intrattenne con la sorella un rapporto duraturo e affettuoso, nonostante le lunghe separazioni.

Virginia sposò Bonifazio Dal Pozzo d'Annone a Milano nel 1835, aitante nobiluomo biondo dal quale ebbe quattro figli e di cui rimase innamorata tutta la vita. Donna pia e religiosa, capace amministratrice, Virginia si occupò del patrimonio familiare. Molti anni dopo, nel 1859, il salotto di Virginia e della sorella Giulia, sposata con il sindaco di Torino, marchese Emanuele Luserna di Rorà, ospitò incontri tra Cristina e Cavour, con il quale la patriota aveva scambiato una corrispondenza assidua, preoccupata per le sorti della Lombardia alle soglie dell'Unità d'Italia.

In questo dipinto realizzato da Giuseppe Molteni ed esposto a Brera nel 1835, Virginia è ritratta all'età di circa diciassette anni, all'epoca del suo matrimonio. È raffigurata in un interno (o nell'appartamento milanese di sua madre Vittoria Gherardini o nel castello di Oleggio) caratterizzato dalla presenza di chinoiseries, come la statuetta sul cassettone e il paravento del XVIII secolo alle sue spalle. Il paravento appare anche in uno degli interni milanesi dipinti da Luigi Bisi, presente in mostra (opera n. 23). Virginia sfoggia un'eleganza alla moda, che richiama lo stile troubadour, con un ampio abito blu che lascia le spalle scoperte, lunghi guanti bianchi e pelliccia di ermellino. La mano destra regge un libro e il braccio mostra preziosi braccialetti di oro e pietre blu. I boccoli neri incorniciano il viso ovale dai lineamenti armoniosi e sulla sua carnagione chiara risaltano gli occhi scuri.

Bibliografia: Mazzocca 2000, pag.232; Pizzini 2009, pag 42

5 Giuseppe Molteni (Affori 1800 - Milano 1867)

“RITRATTO DI BONIFAZIO DAL POZZO D'ANNONE” 1835

Olio su tela, 195 x 156 cm con cornice Collezione privata Bonifazio Dal Pozzo d'Annone (Retorto Predosa 05.12.1813 - Alessandria 06.03.1894), figlio di Claudio e Maria Teresa Guasco di Solero, storica famiglia piemontese, sposò Virginia Visconti d'Aragona a Milano nel 1835, anno in cui venne esposto a Brera il suo ritratto realizzato da Giuseppe Molteni. Bonifazio è raffigurato come un bel giovane biondo poco più che ventenne, con l’uniforme dell'ordine dei Cavalieri di Malta. Lo sfondo si apre su un paesaggio lacustre, visibile da una delle proprietà di famiglia.

È probabile che il Molteni ricevette l'incarico di realizzare i ritratti di Bonifazio Dal Pozzo d'Annone e della consorte Virginia Visconti d'Aragona proprio in occasione del matrimonio, su committenza di Vittoria Gherardini Visconti d'Aragona, che già si era rivolta al pittore in precedenza per altre opere, come il suo stesso ritratto esposto in mostra (opera n. 1) e presentato a Brera nel 1832.

Bonifazio abbracciò le idee patriottiche che si respiravano nella famiglia della moglie, a partire dalla cognata Cristina. Incoraggiò molti lombardi ad aderire all'esercito piemontese. Amico e sostenitore di Cavour e di Massimo d'Azeglio, si batté con la convinzione che il Piemonte dovesse scacciare gli Austriaci dal Lombardo-Veneto.

Bibliografia: Mazzocca 2000, p. 232, Pizzini 2009, p.42; Pizzini 2010, p.36