Relazione sc 2014 allegati

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Allegato “1” – Scheda di rilevazione per Obiettivo Tematico (Format) OBIETTIVO TEMATICO

(Es. 5)

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Esempio: CLIMA E RISCHI AMBIENTALI (PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI)

LINEE STRATEGICHE: La “Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio” è il riferimento per la attuazione delle politiche europee, che individuano la necessità di partire dalla valutazione delle cause che hanno accentuato la fragilità del nostro territorio, dovuta alla sua naturale vulnerabilità, e agli effetti prodotti dai cambiamenti climatici i principali elementi su cui produrre le azioni di tutela ambientali.

Note per la compilazione: La scheda di rilevazione va compilata in ogni sua parte in maniera sintetica. Per ogni azione è necessario compilare una scheda.

DESCRIZIONE AZIONE

RISULTATI ATTESI

Descrivere l’intervento/azione che si prevede di realizzare.

Indicare “Risultati/Obiettivi Specifici” e gli “Indicatori” in coerenza con le tabelle contenute nell’ultima versione – 9 dicembre 2013 – della bozza di Accordo di Partenariato;

1 Programmazione FESR 2014-2020


MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DELLA AZIONE

AREA GEOGRAFICA D’INTERVENTO

COSTO STIMATO DELLA AZIONE

STRUMENTI DI ATTUAZIONE

SOGGETTO ATTUATORE

Esplicitare le ragioni della proposta, in coerenza con quanto previsto dall’ AdP e dai documenti programmatici;

Indicare l’area del territorio regionale interessata dall’intervento;

Specificare la dimensione finanziaria dell’intervento ed eventuale ipotesi di integrazione con altri fondi;

Definire quali sono i possibili strumenti di attuazione della azione (Sviluppo Locale Partecipativo - CLLD - ITI, Aree Urbane, Aree interne, Cooperazione territoriale - Incentivazioni e Regimi di Aiuto, Strumenti di Ingegneria Finanziaria, Voucher, Pre-Commercial Procurement, etc.)

Specificare il responsabile dell’attuazione degli interventi;

2 Programmazione FESR 2014-2020


DESTINATARI/ BENEFICIARI

Indicare quali sono i soggetti destinatari degli interventi;

TEMPI DI AVVIO

Indicare le fasi previste per la preparazione, attuazione e conclusione delle azioni;

DIPARTIMENTO/ UFFICIO

(Specificare il Dipartimento e/o gli Uffici dell’Amministrazione Regionale che hanno contribuito a compilare la scheda)

RIFERIMENTI E RECAPITI

(Indicare i nominativi delle persone dell’Amministrazione da contattare in merito alle informazioni inserite nella scheda compresivi dei recapiti telefonici e dei relativi indirizzi e-mail)

3 Programmazione FESR 2014-2020


ALLEGATO “2”

VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Regione Basilicata Dipartimento Attività Produttive, Politiche dell’Impresa e del Lavoro, Innovazione Tecnologica

FEBBRAIO 2014


VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

PREMESSA Nell’ambito della politica di coesione dell’Unione Europea e del programma per la ricerca e Innovazione Horizon 2020 per il periodo 2014-2020 la Commissione Europea ha indicato i fondi strutturali come strumenti alla base dell’innovazione regionale ed ha posto, come condizione indispensabile per l’utilizzo degli stessi che la Specializzazione Intelligente per tutte le regioni d’Europa diventi un requisito preliminare per il supporto degli investimenti in due obiettivi politici chiave:

• Rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione (Obiettivo R&I) • Miglioramento dell’accesso comunicazione (TIC).

alle

tecnologie

dell’informazione

e

della

Inoltre dovrà essere messa al centro la scoperta imprenditoriale, intesa come quel processo che spinge le imprese, i centri di ricerca e le università a collaborare per identificare le aree più promettenti di un territorio. La Strategia di Specializzazione Intelligente vuole sottolineare come sia più sensato concentrare le risorse dell’UE su poche aree su cui si può veramente eccellere, piuttosto che distribuirle a macchia di leopardo tra numerosi ambiti, evitando così di duplicare gli investimenti dove è possibile una collaborazione interregionale e transazionale. Diventa quindi elemento chiave della strategia l’identificazione dei punti di forza per ciascuna regione e la comprensione dei possibili vantaggi derivanti dalla collaborazione con altre regioni. Pertanto le operazioni di sostegno e investimento non devono essere frammentate e i fondi comunitari devono essere destinati a un numero limitato di priorità, in particolare a quelle con potenziale di sviluppo più alto. Le strategie di specializzazione intelligente richiedono spesso cambiamenti strutturali nello sviluppo economico di una regione e possono assumere diverse forme, quali la transizione da un settore esistente ad uno nuovo, la modernizzazione di un’industria già presente, la diversificazione grazie alla scoperta di sinergie tra un’attività già presente ed una nuova o l’utilizzo di R&I in settori a bassa crescita per renderli più attraenti, come nel caso dello sviluppo di applicazioni IT per la gestione del patrimonio storico e archeologico.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

LE POLITICHE DI RICERCA E INNOVAZIONE La Regione Basilicata ha già al suo attivo una politica di ricerca e Innovazione che sostiene la cooperazione tra i soggetti interessati e promuove la collaborazione e la partecipazione del tessuto imprenditoriale con l’obiettivo di accrescere la competitività del sistema produttivo locale. Gli interventi a favore della ricerca e dell’innovazione hanno trovato nel FESR 20072013 la loro principale fonte di finanziamento. La Legge Regionale N. 1/2009 per lo Sviluppo e la Competitività del Sistema Produttivo Lucano stabilisce che: “la Regione Basilicata persegue lo sviluppo del sistema produttivo regionale e la crescita competitiva del medesimo sostenendo la ricerca e l’innovazione”; la Strategia Regionale per la Ricerca, l’Innovazione e la Società dell’Informazione (SRI), approvata con DCR N. 571/2009, individua gli ambiti prioritari attorno ai quali sviluppare la SRI sfruttando le potenzialità già esistenti sul territorio (agro-biotecnologie, osservazione della terra, mobilità sostenibile, energia). Questi due strumenti hanno assunto, nell’ambito della programmazione generale della Regione Basilicata, una fortissima rilevanza. Molte sono state, infatti, le azioni messe in campo dalla Regione nel settore della ricerca e dell’innovazione: dallo sviluppo del progetto Basilicata Innovazione, alla realizzazione del Campus di ricerca per l’Innovazione del manufacturing a Melfi, agli incentivi alle imprese per investimenti in innovazione di prodotto, processo e servizi, per la nascita di imprese start up e spin off, per investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, per la creazione di incubatori di impresa e reti di impresa, nonché per i premi all’innovazione Il Progetto “SMART Basilicata” candidato dal partenariato costituito dal Consorzio TerN, dal CNR-IMAA, dell’ENEA, dall’Università degli della Basilicata e dall’ENEL sull’Avviso pubblico “Smart Cities e Communities” emanato nell’anno 2012 dal MIUR e sostenuto dalla Regione, ha ottenuto il punteggio più alto nella valutazione tecnico-scientifico tra tutti i progetti presentati. Sempre nel corso del 2012 la Regione Basilicata ha aderito all’avviso del MIUR per lo sviluppo dei Cluster Tecnologici Nazionali partecipando a quelli della Chimica Verde e dell’Agrifood. La Regione Basilicata, inoltre, è stata tra le regioni fondatrici della Rete NEREUS (Network of European Region Using Space Technologies), network delle regioni europee per la promozione delle tecnologie spaziali con riferimento al programma GMES (Global Monitoring of Environment and Security).

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

ELEMENTI PER L’ELABORAZIONE DELLA STRATEGIA PER LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE (RIS3) Finanza, ricerca e sistema produttivo sono i fattori che anche nella nostra regione dovranno sempre più fortemente interagire per fornire un rinnovato impulso allo sviluppo di nuove ed avanzate tecnologie. In Basilicata l’offerta di innovazione è assicurata quasi per intero da enti e strutture scientifiche di natura pubblica orientate a fare ricerca generalizzata. Il mercato di riferimento per questi enti e strutture è rappresentato da risorse pubbliche e non già dalla domanda delle imprese chiamate quotidianamente a vincere le sfide produttive e tecnologiche imposte dal mercato globale. L’apparato produttivo lucano è costituito da una fitta costellazione di micro, piccole e solo in alcuni casi medie imprese, spesso destrutturate, con una cultura industriale approssimativa e con un debolissimo posizionamento sul mercato il cui raggio d’ azione spesso è soltanto locale. La domanda dunque è pressoché inesistente e, in ogni caso, più che di una vera e propria domanda, si tratta di un fabbisogno inespresso e insoddisfatto, mancando molto spesso nei contesti locali interessati le competenze in grado di interpretarla e di orientare di conseguenza i soggetti imprenditoriali nelle loro scelte. In questa realtà, la capacità di tradurre il sapere scientifico in innovazione, riveste senz’altro un ruolo chiave per il rafforzamento del sistema economico e sociale della Basilicata sia in termini di potenziamento del tessuto produttivo, sia in termini di valorizzazione del capitale umano e di crescita occupazionale. Dunque, la strategia regionale di ricerca e innovazione nella visione della Regione Basilicata dovrà essere finalizzata a concentrare le risorse per il sostegno e la promozione della ricerca e innovazione verso quei settori produttivi/ ambiti tecnologici più promettenti per il futuro del sistema produttivo regionale, evitando scelte utopiche non basate sull’evidenza della realtà regionale. Nell’ambito di tale contesto, la strategia deve individuare non solo i settori su cui puntare, ma soprattutto trovare nuove modalità di intervento, nuove forme di indirizzo, nuove politiche di spesa, conferendo particolare attenzione alla dimensione territoriale e alla sua qualità e attrattività. Gli interventi da una parte, dovranno sostenere il sistema delle imprese già operanti nel contesto regionale e, dall’altra, dovranno assicurare la creazione di partenariati attraverso la programmazione negoziata.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

I primi, da attuare attraverso procedure di evidenza pubblica, strumenti di ingegneria finanziaria e voucher garantiscono tempestività e flessibilità di azione, sin dall’avvio della programmazione 2014-2020. La programmazione negoziata (da realizzare attraverso Accordi di Programma e progetti strategici territoriali) richiede, come è noto, tempi più lunghi ai fini della creazione delle più adeguate sinergie tra i soggetti coinvolti e della programmazione degli interventi. La strategia RIS3 della Regione Basilicata dovrà, inoltre, dedicare ampio spazio anche allo sviluppo del Piano Digitale della Basilicata –L’Agenda Digitale va inquadrata come una spinta politica all’innovazione finalizzata non solo alla creazione di un’Amministrazione più efficiente che offra servizi evoluti a cittadini e imprese, ma anche a rappresentare una leva di competitività e di rilancio all’occupazione. Essa è una componente trasversale agli strumenti di programmazione regionale dei Fondi, rivolta a rafforzare il coordinamento orizzontale fra obiettivi tematici. La Regione, con l’adozione dell’Agenda Digitale, intende promuovere l’introduzione di misure volte a sostenere la diffusione di servizi di e- Goverment, l’utilizzo dell’e-Procurement e la diffusione dell’eCommerce e mettere in rete il sistema lucano, minacciato dall’eccessiva frammentazione dei centri abitati che caratterizza il territorio regionale.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

SISTEMI AGEVOLATIVI, ANALISI DELLE CRITICITA’

A partire dall’anno 2010, la Regione ha messo in campo numerose azioni di sostegno alle imprese, utilizzando principalmente risorse finanziarie provenienti dalla programmazione comunitaria PO FESR e FSE 2007-2013, dal PO Val D’Agri, dal Programma Speciale Senisese, dalle risorse residue di cui alla Delibere CIPE N. 120/99 (Accordo di Programma Val Basento) e n. 138/2000 (Accordo PIA Treviso) e risorse finanziarie proprie, allo scopo di perseguire le seguenti finalità: - innalzare la capacità delle imprese di accedere al credito e migliorare il proprio equilibrio patrimoniale; - sostenere i processi di innovazione produttiva promuovere programmi di investimento industriale di grande rilevanza economica al fine di rafforzare e rilanciare la struttura produttiva regionale, favorire l’attrazione di investimenti e rilanciare i siti produttivi dismessi salvaguardandone i livelli occupazionali. Principali bandi varati per il sostegno alla realizzazione di investimenti privati di rilevanti dimensioni. Avviso Pubblico “Val d’Agri” (D.G.R. 16 giugno 2009, n.1137) con l’obiettivo di promuovere programmi di investimento da realizzarsi nell’area industriale di Viggiano (PZ) e nelle aree produttive dei comuni del comprensorio della Val d’Agri. L’avviso prevede una dotazione finanziaria complessiva di 30 Meuro riveniente dalle royalties per le estrazioni petrolifere. Sono pervenute 17 manifestazioni d’interesse per la realizzazione di piani di sviluppo industriali. Sono stati sottoscritti due contratti di insediamento industriale. Avviso Pubblico “Val Basento - Matera” (D.G.R. 16 giugno 2009, n.1136) con l’obiettivo di promuovere programmi di investimento da realizzare nelle aree industriali della Val Basento, Jesce, La Martella e nelle aree produttive della città di Matera. L’Avviso prevede una dotazione finanziaria complessiva di 50 Meuro derivanti dalle economie del Bando Val Basento (Delibera CIPE 120/1999) e del Bando P.I.A. Regione Basilicata-Treviso (Delibera CIPE 138/2000). Sono pervenute 42 manifestazioni d’interesse per la realizzazione di piani di sviluppo industriali. Ad oggi nove sono i contratti sottoscritti nell’area industriale della Val Basento e cinque nell’area industriale di Matera, altri sette sono in attesa di sottoscrizione.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Avviso Pubblico “Manifestazioni d’interesse finalizzate alla realizzazione di Piani di Sviluppo Industriale sul territorio della Regione Basilicata” (D.G.R. 7 gennaio 2010, n.6) relativo alla realizzazione di piani di sviluppo industriale su tutto il territorio regionale. L’Avviso prevede una dotazione finanziaria complessiva di 40 Meuro riveniente per 10 Meuro dal Programma Speciale del Senisese e 30Meuro dal FEASR oltre a risorse rinvenienti dal programma ex PAR- FAS (Delibera CIPE n. 88/2012) e da altre che dovessero rendersi disponibili. Sono pervenute 56 manifestazioni d’interesse. Tre sono i contratti sottoscritti ’Avviso Pubblico “Manifestazioni d’interesse finalizzate alla salvaguardia dei livelli occupazionali del sito produttivo inattivo “Ex Cutolo e Figli” nel comune di Atella (D.G.R. n. 1333/2013) con l’obbligo di assunzione di almeno il 50% delle unità lavorative già impegnate nelle attività del sito, con una dotazione finanziaria complessiva di 10 Meuro riveniente dalla Delibera CIPE n. 88/2012. E’ pervenuta un'unica manifestazione di interesse attualmente in fase istruttoria. ’Avviso Pubblico “Manifestazioni d’interesse finalizzate alla realizzazione di Piani di Reindustrializzazione di siti produttivi inattivo “Ex Lucana Calzature srl” nel comune di Maratea (D.G.R. n. 273/2013) con l’obbligo di assunzione di almeno il 50% delle unità lavorative già impegnate nelle attività del sito, prevede una dotazione finanziaria complessiva di 10 Meuro riveniente dalla Delibera CIPE n. 88/2012. Sono pervenute quattro manifestazioni di interesse. La fase istruttoria è stata conclusa e con DGR N. 50/2014 è stata approvata la graduatoria. ’Avviso Pubblico “Manifestazioni d’interesse finalizzate alla realizzazione di Piani di Reindustrializzazione di siti produttivi inattivo “Ex Mecom srl” nel comune di Senise (D.G.R. n. 272/2013) con l’obbligo di assunzione di almeno il 50% delle unità lavorative già impegnate nelle attività del sito, prevede una dotazione finanziaria complessiva di 10 Meuro riveniente dalla Delibera CIPE n. 88/2012. Sono pervenute quattro manifestazioni di interesse. E’ in corso la valutazione istruttoria. Avviso Pubblico “Manifestazioni d’interesse finalizzate alla realizzazione di Piani di Reindustrializzazione di siti produttivi inattivo “Lucana Metalli srl” nel comune di Melfi (D.G.R. n.274/2013 con l’obbligo di assunzione di almeno il 50% delle unità lavorative già impegnate nelle attività del sito, prevede una dotazione finanziaria complessiva di 10 Meuro riveniente dalla Delibera CIPE n. 88/2012. Sono pervenute due manifestazioni di interesse. La fase istruttoria è conclusa; con DGR N. 902/2013 è stata approvata la graduatoria. Riepilogando, ad oggi diciotto sono i contratti già sottoscritti per investimenti industriali, undici quelli in attesa di sottoscrizione, per un investimento complessivo di circa 320 Meuro per un impegno finanziario a carico della Regione di circa 139 Meuro e un incremento occupazionale previsto di 1298 unità una volta conclusi gli investimenti.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Grande interesse è stato rivolto dal sistema imprenditoriale ai Contratti di Sviluppo Nazionali, introdotti dall'art. 43 del DL 112/2008 convertito con modificazioni dalla Legge n. 133/2008. L’importo complessivo degli investimenti ammissibili, in osservanza del D.M. del 24/09/2010 (disciplinare di attuazione dei Contratti di Sviluppo) non può essere inferiore a: -

30 milioni di euro per programmi di sviluppo industriale;

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7,5 milioni di euro, per programmi che riguardino esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;

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22,5 milioni di euro per programmi di sviluppo turistico;

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30 milioni di euro per programmi di sviluppo commerciale.

Dalla Basilicata sono pervenute ad Invitalia (soggetto a cui è affidata l’istruttoria delle istanze), 10 Programmi di Sviluppo interessanti il territorio regionale di cui 5 riguardanti il settore turistico, 2 il settore commerciale, 2 quello industriale e 1 il settore agricolo, per un investimento complessivo di circa 270 Meuro e una richiesta di cofinanziamento di circa 135 Meuro. Ad oggi la disponibilità finanziaria assicurata dallo Stato per i Contratti di Sviluppo Nazionali della Basilicata è pari a 45 Meuro. Le soglie minime degli investimenti ammissibili per i Contratti di Sviluppo Nazionali sono molto alte e scoraggiano gli investimenti. Tale circostanza ha indotto la Regione a introdurre nel proprio ordinamento con L.R. N. 20/2012 i Contratti di Sviluppo a Regia Regionale, le cui direttive attuative approvate dal Consiglio regionale nella seduta del 12 marzo 2013 e finalizzate a disciplinare i bandi che di volta in volta saranno emanati, prevedono investimenti minimi e contributi massimi rispettivamente di 4 Meuro per l’industria e il turismo e investimenti minimi e contributi massimi rispettivamente di 2 Meuro per il commercio e l’artigianato. (Le risorse finanziarie potrebbero essere recuperate dalla rimodulazione degli interventi di cui alla - Delibera CIPE n. 88/2012 (ex PAR FAS) e dal nuovo programma operativo PO FESR 2014-2020 ). Tra gli strumenti di ingegneria finanziaria varati per favorire l’accesso al credito, la nascita e lo sviluppo di imprese (Fondo di Garanzia per gli Investimenti (importo 35 Meuro), Fondo di Garanzia per il Circolante (importo 10 Meuro), Integrazione Fondo Rischi dei Confidi (5,8 Meuro), Fondo Regionale di Venture Capital (importo 8 Meuro), Fondo per Microcredito (15 meuro) (entrati a regime a partire dall’anno 2012 ad eccezione del Fondo di Venture Capital, operativo dal 2013), il Fondo di Garanzia per gli Investimenti e il Fondo Regionale di Venture Capital sono i due strumenti che ad oggi non hanno registrato interesse da parte del sistema imprenditoriale.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Alle misure per il Credito alle PMI, si aggiunge il varo dei seguenti bandi regionali:  Bando per lo sviluppo e l’innovazione delle PMI (Bando Click Day) (50 Meuro32 meuro Risorse FESR, 12 Meuro risorse Val D’agri);  Bando per l’innovazione di prodotto, processo, servizi delle PMI (Bando Innovazione) (10,2 Meuro);  Bando per il risparmio energetico degli edifici pubblici dei comuni (7,9 Meuro)  Bando per la creazione di imprese Start Up e Spin Off in settori innovativi e dell’ITC (5,050 Meuro);  Bandi Piot Aiuti alle imprese operanti nel settore turistico (Pacchetti integrati di offerta turistica) (11 bandi emanati per una dotazione finanziaria impegnata di circa 36 Meuro);  Bando per il sostegno all’Internazionalizzazione del PMI (2,8 Meuro);  Bando “Aiuti agli investimenti in Ricerca e Sviluppo per le PMI in Basilicata” (3 Meuro);  Bando “Aiuti agli investimenti in Ricerca e Sviluppo per le PMI con sede operativa nella città di Potenza” (1,8 Meuro);

Come è noto questi ultimi anni sono stati contrassegnati da una crisi economica di notevole proporzione che come effetto più significativo ha prodotto una riduzione forte e persistente dei flussi di reddito delle imprese, un’accresciuta difficoltà di incasso da parte dei soggetti pubblici e privati oltre a ritardi, lungaggini e spesso vere e proprie impossibilità a recuperare finanziamenti dalle banche. La stretta creditizia non solo ha influenzato le scelte di investimento e di crescita degli imprenditori ma, molto spesso nella nostra regione è stata la principale causa che ha determinato addirittura la chiusura delle aziende. La difficoltà/impossibilità di accesso al credito da parte delle imprese in condizioni finanziare meno solide, molto spesso ha minato l’equilibrio di bilancio, fino a determinarne il fallimento. Per quelle con più elevate prospettive di crescita ha pregiudicato la possibilità di fare investimenti e, in senso generale, di intraprendere percorsi di sviluppo. Nella nostra regione, caratterizzata dalla mancanza di investimenti e di crescita, si è verificata sia il trend negativo degli investimenti e sia una accentuata mortalità delle imprese.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Sono sopravvissute solo le imprese che sono riuscite ad ottenere dalle banche i finanziamenti richiesti, nonostante il peggioramento delle condizioni di accesso al credito (innalzamento dei costi di finanziamento o delle entità delle garanzie richieste o del livello dei costi accessori) Nella fase più acuta della crisi (anni 2011-2012), la contrazione del credito ha segnalato la presenza di un pesante irrigidimento dell’offerta da parte delle banche, solo in parte riconducibile al peggioramento delle condizioni finanziarie delle imprese. Questo generale irrigidimento ha influenzato i comportamenti degli Istituti di Credito verso al propria clientela anche in Basilicata. Relativamente agli strumenti messi in campo negli scorsi anni dalla Regione riconducibili essenzialmente a: misure agevolative per investimenti industriali e aiuti alle PMI e misure per l’accesso al credito delle imprese, si osserva che negli anni della crisi (dal 2010 ai tempi attuali) è sicuramente peggiorata la qualità della domanda di finanziamento da parte delle imprese lucane. Il fabbisogno ha riguardato più le esigenze di capitale circolante che quelle per investimenti. Questi ultimi sono stati veramente molto limitati al punto che il Fondo di Garanzia Regionale per gli Investimenti, almeno in due occasioni, è stato depotenziato nel tempo, a favore del Fondo di Garanzia per il Circolante e il Fondo per l’integrazione dei Fondi Rischi dei Consorzi Fidi che, invece, hanno registrato buone performance. Per quanto concerne, invece, le misure agevolative per le imprese, si è registrato come la stretta creditizia ancora in atto, abbia prodotto in molti casi allungamenti dei tempi di realizzazione degli interventi ed in alcune situazioni addirittura la rinuncia a beneficiare delle provvidenze. Sulla scorta delle descritte risultanze, per il futuro e in particolare nell’ambito della Programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020, è opportuno destinare più risorse per il Fondo di Garanzia per il Circolante, per il Microcredito, per il Venture Capital, nonché istituire un Fondo di Rotazione regionale che consenta di abbattere di diversi punti percentuale i tassi di interesse sui prestiti. E’ opportuno, inoltre, sostenere il varo di una o più piattaforme di crowdfunding per sostenere progetti innovativi. Per quanto riguarda il Fondo di Garanzia Regionale per gli Investimenti per il futuro è utile non riproporlo preferendo, eventualmente, cofinanziare il Fondo di Garanzia Nazionale, più appetibile per le imprese. Per le agevolazioni attraverso i bandi, è opportuno continuare a promuovere le iniziative innovative, l’internazionalizzazione, la nascita di imprese start up e spin off, gli investimenti in ricerca e innovazione nonché, i Contratti di Sviluppo regionali attraverso le procedure negoziate per gli investimenti industriali più rilevanti.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

LE SCELTE DELLA BASILICATA- AREE DI SPECIALIZZAZIONE Gli ambiti dell’innovazione sui quali la Regione intende concentrare la propria strategia sono i seguenti (sono state tralasciate l’innovazione scientifica ed istituzionale):

- Innovazione industriale. Attraverso la RIS3, la Regione deve proseguire nelle politiche di sostegno alla creazione di start up e filiere produttive (cluster e reti di imprese) e di ambiti tecnologici da sviluppare ove maggiore appare il potenziale competitivo regionale (automovit, chimica verde, agrifood, Industria culturale e creativa, Energia e Ambiente) senza tralasciare quei settori emergenti che potrebbero sviluppare il loro potenziale innovativo. Potranno, se del caso, essere valutate aggregazioni attorno ad ulteriori piattaforme tecnologiche e di ricerca se in presenza di una concreta domanda da parte delle imprese.

- Innovazione sociale La RIS3 deve favorire l’innovazione e la qualità dei servizi da offrire alla società civile, nell’ambito dei diversi aspetti del welfare (socio assistenziale, sanitario, familiare).

- Ecosistema innovativo e crescita digitale Elementi trasversali rispetto alle due aree precedenti, che puntano alla realizzazione di un ambiente favorevole allo sviluppo di una specializzazione regionale

(sburocratizzazione,

ambiente

attrattività del territorio).

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digitale,

internazionalizzazione,


VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

INNOVAZIONE INDUSTRIALE Le aree di specializzazione industriale su cui la strategia di specializzazione della Basilicata potrebbe investire in via prioritaria sono: Chimica verde, Energia e Ambiente collegati tra l’altro al settore della sensoristica, Industria culturale e creativa e Agrifood a loro volta collegati al settore del turismo. Le suddette aree sono state definite sulla base di una pluralità di fattori oggettivi e soggettivi, comprendenti: -

Campi di ricerca e sviluppo sperimentale del sistema della ricerca in Basilicata;

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Politiche nazionali dei cluster tecnologici nazionali e delle Smart Cities & Communities e partecipazione della Basilicata ai relativi bandi;

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Esiti dei tavoli di confronto in cui sono stati coinvolti l’Università, Metapontum Agrobios, il CNR, l’Enea e i rappresentanti del sistema imprenditoriale;

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Mappatura delle aree di specializzazione regionale realizzata da Invitalia sulla base della partecipazione della Basilicata ai bandi ricerca nazionale.

Nello specifico sulla base degli avvisi pubblicati dal MIUR per lo sviluppo e potenziamento di Cluster Tecnologici Nazionali, si è registrato un riconoscimento a favore della regione nei settori della chimica verde e dell’Agrifood. Inoltre, a livello internazionale, la Regione ha un ruolo emergente nel settore delle tecnologie spaziali e di osservazione della terra nell’ambito della rete Nereus. Considerato, inoltre, che gli impianti e la forza lavoro del settore dell’automotive e dell’indotto nell’area industriale di Melfi sono una risorsa economica e tecnologica ormai vitale per la nostra regione, la Strategia di specializzazione dovrà prevedere investimenti in ricerca industriale e sviluppo precompetitivo finalizzati non solo ad elevare la qualità produttiva del settore in chiave innovativa (fabbriche intelligenti) ma anche in grado di rendere il distretto dell’indotto dell’automotive meno dipendente dalla Fiat ed in grado di reggere difronte alla minaccia di chiusura, diversificandone la produzione. Con riferimento al distretto del mobile imbottito murgiano, la possibilità di affiancare alla produzione anche l’innovazione dei materiali e del design attraverso la creazione di un centro innovativo del design industriale che ricomprenda laboratori di ricerca, di prototipazione rapida e sperimentazione progettuale può consentire alle imprese che operano nel settore di innovare ed ampliare il proprio portafoglio prodotti, recuperando competitività e quote di mercato.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Si riportano di seguito alcune schede riferite ad idee e possibili azioni da inserire nei nuovi programmi di interesse nazionale e comunitario in scadenza nei prossimi mesi, finalizzate a promuovere lo sviluppo locale attraverso la crescita dell’economia e del progresso, puntando concretamente e molto di più rispetto al passato, sulla creazione di un asse di collegamento strategico tra ricerca scientifica e innovazione industriale locale.

CHIMICA VERDE

Inquadramento strategico Fino a pochi anni fa l’interesse per le biomasse era essenzialmente legato agli utilizzi energetici e spesso, grazie ad un incentivazione molto generosa, i processi di conversione utilizzati sono stati caratterizzati da rendimenti energetici molto bassi (inferiori 25% ) e anche dall’utilizzo di prodotti alimentari per fini energetici. Negli ultimi anni questo approccio si sta superando traguardando la bioeconomia mediante la quale si dovrà garantire l’integrazione sostenibile di: alimentazione, energia e prodotti chimici (bioplastiche, biolubrificanti, biocompositi, intermedi della chimica). Inoltre, attraverso la bioraffineria integrata nel territorio, si punta anche a rivitalizzare siti produttivi nazionali attualmente in grande difficoltà, coinvolgendo il territorio in un processo di innovazione che riporti in Italia la produzione di materie prime a costi competitivi e rilanci il comparto della chimica. Il tutto rispettando i requisiti di sostenibilità ambientale, economica e sociale ottimizzando al massimo le ricadute occupazionali. A livello Europeo, il tema della chimica verde, è sostenuto da ingenti risorse finanziarie che possono essere anche intercettate dall’Italia grazie anche al coinvolgimento di importanti aziende nazionali (Versalis, Novamont, Ghisolfi, etc.) che hanno avviato alcune iniziative uniche a livello planetario, per la produzione di biolubrificanti, bioplastiche, biocarburanti di seconda generazione, etc.. In linea con gli indirizzi europei è stato recentemente avviato anche il Cluster Tecnologico Nazionale “Chimica Verde” che vede il coinvolgimento di enti di ricerca, imprese e l’adesione della Regione Basilicata, che si pone l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo delle bioindustrie in Italia, di rilanciare la chimica italiana sotto il segno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. I soggetti aderenti al Cluster vedono, in particolare nella costruzione di Bioraffinerie di terza generazione, integrate nel territorio, volte principalmente ai prodotti innovativi ad alto valore aggiunto come i biochemicals e le bioplastiche, un’opportunità per affermare un nuovo modello socio‐economico e culturale, prima ancora che industriale, dando una corretta priorità all’uso delle biomasse, nel rispetto della biodiversità locale e delle colture alimentari e con la creazione di nuovi posti di lavoro.

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VERSO LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DELLA BASILICATA

Proposte progettuali attivabili Attraverso la chimica verde, utilizzando materie prime di origine vegetale, quali scarti o colture dedicate, non in competizione con il comparto food, è possibile rivitalizzare siti produttivi attualmente in difficoltà, ma anche avviare nuove iniziative industriali, coinvolgendo il territorio in un processo di innovazione che porta alla produzione di materie prime a costi competitivi e rilanci il comparto della chimica. Ciò è possibile seguendo diversi linee quali ad esempio: 1. estrazione di componenti “pregiate dalle piante” e successiva valorizzazione energetica dei residui lignocellulosici; 2. utilizzo dei sottoprodotti di processo o parziale spillamento di alcune correnti di processo per la produzione di biomateriali; 3. utilizzo alternativo alla produzione di biocombustibili della cellulosa, principale componente delle biomasse lignocellulosiche, per la produzione di intermedi chimici, prodotti/molecole (acido succinnico, acido lattico, butandiolo, etc.) da adoperare in materiali compositi o di intermedi chimici per alimentari i processi convenzionali. Per quanto riguarda il primo caso, si accenna ad una proposta industriale su cui sta lavorando Versalis in Basilicata che punta alla conversione di 4-5000 ettari per la coltivazione di una nuova piantagione (guayole), da cui è possibile estrarre gomma naturale in quantitativi significativi (produttività 1,0-1,5 tonnellate per ettaro) e biomasse lignocellulosiche di scarto. La gomma a livello Europeo è recentemente stata inserita tra i materiali strategici per le difficoltà di reperimento. Orientativamente questo tipo di iniziative genera un valore aggiunto nel prodotto molto maggiore rispetto al valore delle biomassa lignocellulosica. Orientativamente circa il 70-80 % del valore economico sta nella gomma e la parte complementare nella biomassa lignocellulosica, il cui valore del prodotto per ettaro generabile da queste colture è stimabile in 4-5000 euro e può prevedere la conversione di siti con colture in difficoltà e/o la valorizzazione di terreni dismessi o marginali. Dal punto di vista finanziario un’iniziativa industriale di questo tipo potrebbe prevedere investimenti stimabili dell’ordine di 200-250 M€, con occupazione diretta a regime in stabilimento di 100-120 unità oltre a quella indotta e a quella nei campi agricoli stimabile in 450-500 persone. Iniziative industriali simili possono essere pensate sulle altre linee, contribuendo complessivamente ad una riconversione industriale di alcuni siti in difficoltà e migliorando l’occupazione regionale. Tali iniziative industriali potrebbero trovare maggiore accelerazione grazie all’uso di contributi finanziari per lo sviluppo del territorio ma anche studiando degli idonei sistemi di finanziamento rurale a sostegno della produzione agricola specifica (PAC).

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Ulteriori ricadute occupazionali Il tema della chimica verde necessità di importanti attività di ricerca sia di base che di sviluppo sperimentale a supporto di iniziative industriali. La regione è provvista di centri altamente specializzati nel campo delle biotecnologie e della chimica verde, quali l’ENEA, l’Università della Basilicata ed il Centro Alsia- Metapontum Agrobios, le cui competenze verrebbero utilizzate per raggiungere importanti traguardi in un campo altamente strategico, ancora in fase di studio e sperimentazione. Le sinergie messe in campo dai ricercatori locali diverrebbero nucleo di importanti fusioni tra innovazione e piccola realtà imprenditoriale, generando ulteriore sviluppo e occupazione di alta formazione stimabile in ulteriori 60-70 ricercatori.

SVILUPPO DI SENSORISTICA AVANZATA E POTENZIAMENTO INFRASTRUTTURE DI RICERCA NEL SETTORE AMBIENTALE L’avvio di attività ad alto contenuto tecnologico per lo sviluppo di sensoristica avanzata ed il potenziamento delle Infrastrutture di Ricerca nel settore ambientale è una azione di rilevanza strategica per la Basilicata, essa consente di fornire un supporto tecnico-scientifico di livello internazionale alle sfide ambientali legate all’utilizzo sostenibile delle georisorse. La tutela dell’ambiente in un’area strategica come la Val d’Agri, ove è presente il più grande giacimento petrolifero “on-shore” d’Europa, deve basarsi sull’utilizzo delle migliori tecnologie osservative attualmente disponibili. Inoltre, la presenza sul territorio regionale di aree di elevato pregio naturalistico (es. parchi nazionali del Pollino e della Val d’AgriLagonegrese), di infrastrutture civili di interesse strategico (es. reti viarie, ponti, pipeline energetiche etc..) in zone esposte a fenomeni di dissesto idrogeologico e di siti contaminati di interesse nazionale (es. Val Basento, Tito) rendono ancora più strategico lo sviluppo di attività nel settore del controllo e del monitoraggio ambientale avanzato. Questa azione richiede una forte sinergia tra le istituzioni pubbliche, il sistema della ricerca (centri di ricerca, università) ed il sistema produttivo, in particolare delle PMI.

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Il ruolo della ricerca sarà fondamentale nella formazione di giovani ricercatori e nel potenziare le Infrastrutture di Ricerca. Le Infrastrutture di Ricerca (IR) non sono solo da considerarsi come centri di eccellenza, ma come reali motori di sviluppo e innovazione. Le IR debbono essere aperte al sistema delle imprese ed essere funzionali alle vocazioni dei territori (vedasi documento HIT2020 del MIUR e Accordi Partenariato Fondi Strutturali 2014-2020). In Basilicata sono già presenti IR di livello europeo, come CIAO (CNR-IMAA Atmospheric Observatory) che è una delle 5 stazioni europee della rete GRUAN (GCOS Reference Upper-Air Network) promossa dall’organizzazione mondiale per la meteorologia (WMO) ed il coordinatore del Progetto FP7 ACTRIS (Aerosol, Clouds, and Trace gases Research InfraStructure network). Il sistema produttivo ed in particolare le PMI dovranno sviluppare progetti innovativi per la realizzazione di strumentazione innovativa ad elevata tecnologia, sarà fondamentale potenziare il rapporto con il sistema della ricerca e favorire processi di internazionalizzazione. In una visione di medio periodo questa azione potrà garantire un aumento di competitività ed anche una apertura di nuovi mercati. I principali interventi previsti riguarderanno: • Sviluppo ed integrazione di tecnologie osservative nel settore ambientale (es. Lidar, radiometria ottica, sistemi di radiosondaggio); • Progettazione, sviluppo e realizzazione di grandi apparecchiature, strumentazione innovativa e reti di sensori per misure sistematiche nel settore ambientale (es. sensori in fibra ottica, sistemi optoelettronici, radar, MEMS, websensors and web-services per la gestioni di reti di sensori, sensori per droni etc..); • Progettazione, sviluppo e realizzazione di strumentazione e sensori per lo studio di fenomeni di diffusione di inquinati in suoli e falde (es. sensori chimico-fisici, biosensori, strumenti per spettroscopia, strumentazione geochimica e geofisica etc..) • Sviluppo di progetti di ricerca industriale in collaborazione tra il sistema della ricerca ed il sistema delle PMI; • Sviluppo di progetti per la valorizzazione delle risorse umane ed in particolare iniziative per favorire l’attrazione di giovani ricercatori e la mobilità accademiaindustria; • Potenziamento delle Infrastrutture di Ricerca per misure sistematiche di parametri ambientali; • Attività per taratura e calibrazione di apparati strumentali nel settore ambientale secondo metodi e tecnologie standard in ambito internazionale.

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MOBILE IMBOTTITO NELL’AREA MURGIANA, CENTRO DI DESIGN INDUSTRIALE La filiera lucana e pugliese del mobile imbottito ha rappresentato per oltre un ventennio una realtà economica di rilievo del Mezzogiorno, nata da processi di gemmazione ed imitazione imprenditoriale, perlopiù stimolati dalla presenza di imprese leader (Natuzzi, Nicoletti e Calia), e caratterizzata, per la collocazione geografica interregionale, unica in Italia, in un’area denominata Murgia, a cavallo tra le Regioni Basilicata e Puglia. La realtà “istituzionale” è rappresentata dagli atti formali che hanno riconosciuto, a livello interregionale, l’esistenza di un numero significativo di aziende specializzate nel settore, pari a oltre 500 tra imprese dirette e indotte, con oltre 15.000 addetti (di cui circa 50 in Basilicata con quasi 5.000 addetti) e collegate tra loro da un sistema di relazioni tendenzialmente stabile e strutturato, tanto da poter parlare di Distretto. La Regione Basilicata ha riconosciuto l’area compresa tra i comuni di Matera e Montescaglioso quale Distretto del Mobile Imbottito con la Legge Regionale n.1/2001. Nello specifico, i Comuni afferenti al distretto sono: Ferrandina, Matera, Montescaglioso e Pisticci (tutti in provincia di Matera). A partire dall’anno 2002 il settore ha subito una notevole contrazione di commesse a causa della forte concorrenza delle produzioni realizzate a bassissimi costi dai paesi emergenti (Cina, India). Per far fronte alla crisi del comparto è stato avviato un tavolo di confronto tra il MISE, le due Regioni coinvolte e le organizzazioni imprenditoriali e datoriali che ha portato alla sottoscrizione, in data 8 febbraio 2013 tra il MISE, le Regioni Puglia e Basilicata dell’Accordo di Programma del Distretto del mobile imbottito della Murgia (Distretto) finalizzato alla salvaguardia e consolidamento delle imprese operanti nel settore del mobile imbottito, all’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali, anche attraverso la riconversione industriale dell’area ed al sostegno al reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva. L’Accordo ha una dotazione finanziaria complessiva di 101 milioni di Euro, da destinare alla promozione di programmi di investimenti produttivi e di ricerca e sviluppo sperimentale, così articolata: 40 Meuro risorse nazionali; 40 Meuro risorse della Regione Puglia e 21 Meuro della Regione Basilicata. Gli strumenti attuativi già varati prevedono finanziamenti ai contratti di sviluppo a carattere interregionale con priorità per i settori della logistica e dell’alimentare, incentivi all’innovazione e alla ricerca per l’imprese esistenti nell’area con priorità per quelle del settore del mobile imbottito e, nello specifico, per la Basilicata incentivi per la diversificazione e riconversione produttiva dell’area e la ricollocazione dei lavoratori esclusi.

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Tra le iniziative da candidare è prevista la creazione di un centro innovativo di design industriale in cui sviluppare sinergicamente tra sistema della ricerca e delle imprese veri e propri laboratori di ricerca, prototipazione rapida e sperimentazione progettuale delle attività di design nel campo dell’arredamento (e non solo) che si orienti anche ai mercati esteri e agli scenari produttivi contemporanei.

POLO DELL’AUTOMOTIVE Il polo dell’Automotive, principalmente concentrato nell’area industriale di Melfi coinvolge, oltre allo stabilimento SATA con i suoi 5.125 addetti, ulteriori 23 imprese dell’indotto che danno occupazione a oltre 4.000 persone. Il destino del polo comprendente l’indotto, che riguarda sostanzialmente la componentistica, la meccanica, l’elettronica, le parti di ricambio e i servizi di manutenzione, è di fatto legato all’andamento delle vendite FIAT. Oggi registriamo un forte condizionamento della crisi anche sul mercato dell’automotive. A rischio non sono soltanto i posti di lavoro diretti ma anche quelli di quanti sono occupati nell’indotto. Occorre, pertanto sviluppare politiche che rendano il polo meno dipendente dalla FIAT ed in grado di reggere di fronte alla minaccia di chiusura, diversificando le attività dell’indotto:  utilizzando le competenze automobilistiche locali per diversificare il proprio mercato in realtà nuove (attraverso spin-off, mobilità della forza lavoro, collaborazione in attività di ricerca, etc.), soprattutto con altre attività economiche nella regione e fuori regione;  riconvertendo le competenze per riutilizzarle nell’economia locale, a favore di committenti diversi da Fiat;  aiutando i fornitori locali a ristrutturare le proprie attività e a diversificarsi indipendentemente dalla FIAT.

Gli strumenti per attuare tali politiche potranno essere individuati dalla Regione attraverso appositi bandi e contratti di sviluppo regionali per il sostegno alle imprese.

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Fig. 1 Area industriale di Melfi. Imprese dell’indotto del Polo dell’Auto

INDUSTRIA TURISTICA-CULTURALE-ENOGASTRONOMICA Il Turismo, strettamente collegato alla valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali, è riconosciuto come settore economico strategico, maggiormente in grado di creare reddito, occupazione, e impiego per i giovani. La strategia e le azioni da mettere in campo dovranno essere orientate principalmente verso il rafforzamento del trinomio Turismo-Culturaenogastronomia riconoscendo nella valorizzazione dei Beni culturali, tutelati, recuperati ed indirizzati ad un utilizzo produttivo compatibile e sostenibile, ben comunicati attraverso tecnologie innovative, e alla valorizzazione del prodotti tipici locali i principali fattori competitivi per lo sviluppo locale sostenibile.

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Sistema culturale Azione1: Saranno attivati interventi infrastrutturali per la tutela e la valorizzazione di beni culturali di rilevanza strategica, anche a partire da recuperi statici e di adeguamento alle normative antisismiche, restauri e recuperi secondo tecniche di bioedilizia (castelli, musei, aree archeologiche, itinerari storici, borghi e centri storici, contesti urbani e rurali, habitat rupestri), da attivarsi attraverso Progetti integrati urbani (in particolar modo a sostegno della candidatura di Matera a capitale Europea della Cultura 2019) e territoriali ed Accordi quadro con il Ministero dei Beni Culturali, purchè collegati a piani di gestione sostenibile per il successivo mantenimento. Azione 2: Attraverso programmi annuali di intervento saranno inoltre finanziati servizi innovativi (es. prenotazione on line, realtà virtuale, allestimenti tecnologicamente avanzati ecc.) di fruizione dei beni culturali materiali e immateriali, attivando in particolar modo start up giovanili di industria creativa, nonché piani annuali per il marketing e la comunicazione e promozione delle risorse culturali secondo i nuovi paradigmi della comunicazione digitale (Internet, social network, realtà virtuale, ecc) da attivarsi attraverso l’Azienda di promozione Turistica.

Enogastronomia In stretta connessione con la programmazione regionale FEASR, come pure attivando progetti a valere su bandi europei, saranno attivate azioni immateriali di valorizzazione delle risorse enogastronomiche a partire dai prodotti tipici regionali certificati, accompagnamento al mercato delle imprese produttrici e sostegno ad aggregazioni di imprese per la commercializzazione in Italia ed all’estero, in un’ottica di stretta integrazione con le imprese della filiera turistica.

Reti di impresa Emanazione di avvisi pubblici per il sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese nella promozione e commercializzazione di prodotti turistici, recuperando modelli di successo sperimentati (come evoluzione di sistemi turistici locali-PIOT) o favorendo modelli innovativi. Attraverso una opportuna integrazione di fondi (FSE) dovranno essere avviate azioni di miglioramento delle competenze professionali di tutti gli attori della filiera turistica, sul tema dell’innalzamento della qualità dell’accoglienza e dei servizi, sul web marketing, in relazione alle diverse tipologie di servizi ed alle sempre più numerose nicchie di mercato (turismo enogastronomico, culturale, sportivo, balneare, religioso, escursionistico ecc); definizione di nuove figure professionali innovative nel turismo (destination manager, quality manager, revenue manager ecc.).

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Evoluzione dei sistemi turistici e dei PIOT Avvalendosi della esperienza maturata attraverso la procedura PIOT attivata con la passata programmazione, sarà perseguita una maggiore concentrazione delle risorse finanziarie su pochi territori dotati di attrattori di elevato pregio e qualità intrinseca, per conseguire più elevati standard qualitativi in termini di strutturazione e di organizzazione del complessivo sistema dell’offerta. La strategia e le azioni da attivare si caratterizzeranno per essere finalizzate, in generale, ad incidere sui due fattori determinanti della competitività: innovazione e qualità. Azione 1: Saranno attivati programmi a gestione pubblica di interventi materiali e immateriali finalizzati al miglioramento delle condizioni e degli standard di qualità della offerta turistica, con particolare attenzione allo sviluppo di servizi innovativi per la fruizione del sistema turistico. Azione 2: Nell’ambito di programmi volti al sostegno della competitività del sistema produttivo, specifiche dotazioni finanziarie saranno riservate alle imprese turistiche per la qualificazione della offerta (interventi di qualificazione e adeguamento a standard nazionali) e innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa. Sarà incentivata la creazione di servizi, in particolare proposti da start up turistiche (portali per la commercializzazione di prodotti turistici, servizi per la comunicazione e promozione digitale, sistemi informativi innovativi, app. di servizi informativi al turista ecc) . Sviluppo occupazionale: Considerando sia le unità lavorative direttamente coinvolte nella realizzazione degli interventi infrastrutturali (addetti imprese restauro beni culturali coinvolte) che nella gestione a fini produttivi dei “contenitori” recuperati e valorizzati (nuovi addetti alla gestione di servizi di fruizione dei beni culturali, nuovi addetti tecnologie innovative della comunicazione, nuove figure professionali innovative) sia nella crescita delle attività indotte, si possono ipotizzare un migliaio di unità lavorative impiegate.

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CRESCITA DIGITALE (AGENDA DIGITALE IN BASILICATA) La Regione Basilicata - impegnata già dal 1996 nello sviluppo del Piano d'Azione Regionale per la Società dell'Informazione e della Conoscenza (Piano strategico BASITEL) - i cui risultati hanno posto le basi per la realizzazione degli obiettivi strategici previsti nel programma operativo PO FESR Basilicata 2007-20013 - è da tempo orientata a mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese del territorio strumenti tecnologici che rendano più semplice e facile l'accesso ad una pluralità di servizi. A riguardo sono state avviate dalla Regione Basilicata, anche in collaborazione con gli attori del territorio e anche più recentemente, con fondi regionali o nell'ambito della programmazione PO FESR 2007-2013, una complessa serie di attività progettuali volte a promuovere l'attuazione del Codice dell'Amministrazione Digitale attraverso la digitalizzazione dell'attività amministrativa, il superamento del digital divide, la cooperazione applicativa, la circolarità del dato, la conservazione digitale a norma, il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche. La recente e rapida evoluzione dell'azione di governo nazionale rende necessario, anche a livello locale, un rilancio della programmazione in un’ottica strategica e non adattativa e richiede in materia di Società dell'informazione la definizione di una strategia regionale digitale di ampio respiro in materia di Società dell'Informazione, che costituisca le fondamenta dell'Agenda Digitale in Basilicata nella visione strategica del periodo 2014-2020 L'Agenda digitale in Basilicata sarà orientata al raggiungimento dei seguenti obiettivi generali: - inquadrare a sistema tutti i principali progetti, infrastrutture, assets ed azioni localmente già realizzate o in corso di realizzazione, anche in ottica di riuso o successivi interventi di adeguamento e potenziamento; stimolare l'avvio di nuove progettualità fortemente innovative ed in linea con i nuovi obiettivi europei dell'economia digitale, attraverso la progettazione di nuovi servizi regionali avanzati in tema di cloud computing, social network, web semantico, open data; - promuovere il coordinamento dei contributi regionali alla cabina di regia nazionale; - rendere possibile la definizione di un nuovo piano regionale per l'eGovernment e lo sviluppo dell'ICT in Basilicata ; - mobilitare tutti gli attori locali coinvolti (pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca), ricrei condizioni favorevoli di accesso al finanziamento comunitario e nazionale ed abiliti forme di partecipazione pubblico-privata allo sviluppo dei progetti o all'ottenimento di benefici dai risultati raggiunti.

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Tra i servizi regionali avanzati in tema di cloud computing, social network, web semantico, open data, dovranno essere sviluppati in primis i progetti relativi alla realizzazione del fascicolo sanitario digitale (il cui progetto è in avanzato stato di attuazione), alla scuola digitale, alla fatturazione elettronica, all’identità digitale, alla circolarità anagrafica (il cui progetto è in fase di realizzazione), all’anagrafe degli immobili, alla riorganizzare del processo di procurement –to-pay per rendere la gestione della spesa dell’amministrazione regionale trasparente e funzionale e consentire la riduzione dei tempi di pagamento.

LO SCENARIO REGIONALE IN TERMINI DI DIGITAL DIVIDE In Basilicata, ad eccezione delle città di Potenza e Matera, i restanti 129 Comuni lucani risultano essere totalmente “aree bianche”, ovvero per le quali nessun operatore di telecomunicazione ha dichiarato interesse a intervenire (cosiddetta situazione di “fallimento di mercato”). In base ai dati del MISE , con riferimento alla popolazione residente in Basilicata (576.000 abitanti), il 77,7% della popolazione risulta coperto da banda larga da rete fissa in tecnologia ADSL; a questa va sommata una ulteriore quota pari al 12,7% di copertura solo da connessione wireless. Il restante 9,6% della popolazione residente è in digital divide, ossia popolazione residente che non risulta coperta da servizi a banda larga da rete fissa (per indisponibilità assoluta di ADSL o per disponibilità di velocità inferiori a 2Mbps) e non risulta coperta da servizi a banda larga da rete mobile (da operatori in grado di fornire servizi di terza generazione o operatori WiMax).

PROGETTI IN ITINERE Progetto “Banda Larga” attuato dalla Regione Basilicata Il progetto relativo al completamento della banda larga su tutto il territorio regionale il cui appalto è stato aggiudicato alla società FASTWEB ha la finalità di contribuire a superare quasi del tutto la situazione di digital divide regionale in coerenza con il “Piano nazionale banda larga” del maggio 2012 e prevede la diffusione di servizi di connettività avanzata sul territorio regionale con particolare riguardo alle aree di 41 Comuni, di cui: 28 Comuni con risorse del FESR e 13 comuni con risorse del FEASR.

Progetto sulla Circolarità Anagrafica In Basilicata (BAS- Anag) L’erogazione di servizi attraverso sistemi informativi presuppone la disponibilità di molte informazioni, necessariamente validate, e quindi di banche dati certificanti l’identità; tra queste assumono un rilevo assoluto quelle della anagrafe dei cittadini e dell’anagrafe delle imprese, di cui sono titolari, rispettivamente: il Ministero dell’Interno e la società Infocamere srl.

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In quest’ottica la Regione Basilicata, già da diversi anni, si è dotata di un collegamento con la banca dati delle imprese, ma, per garantire il corretto funzionamento dei servizi della Pubblica Amministrazione (compensazione sanitaria tra le regioni; certificazione dell’identità per partecipare ai bandi pubblico, per accedere a servizi tributari o a servizi per il lavoro, etc), è di primaria importanza l’avvio del progetto per la realizzazione della Circolarità Anagrafica Regionale. Il progetto Bas An, approvato con DGR n. 1557/2009 (importo 1,7 Meuro a valere sul PO FESR 2007-2013 ) ha due finalità: 1.

potenziare l’infrastruttura tecnologica delle amministrazioni comunali per il collegamento al sistema INA– Indice Nazionale delle Anagrafi – del Ministero dell’Interno;

2.

consentire l’accesso da parte della Regione Basilicata e degli enti territoriali della Basilicata ai dati anagrafici certificati dal Ministero dell’Interno.

I Soggetti coinvolti sono: Il Ministero dell’Interno, che ha la titolarità sui temi di “Ordinamento delle anagrafi e della popolazione residente”; la Regione Basilicata, che realizza le infrastrutture tecnologiche abilitanti al funzionamento della Circolarità Anagrafica Regionale sul Sistema Pubblico di Connettività; le Amministrazioni Comunali, che allineano la propria anagrafe e consultano il sistema INA/SAIA attraverso l’uso di procedure informatiche; l’ANUSCA Associazione Nazionale degli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe. Gli Accordi sottoscritti sono i seguenti: 1.

Protocollo d’Intesa tra Regione Basilicata e Ministero dell’Interno per il popolamento dell’INA/SAIA attraverso il Sistema Pubblico di Connettività e definizione dell’Accordo di Servizio per l’aggiornamento delle banche dati di interesse regionale (firmato il 9/11/2009);

2.

Convenzione tra Regione Basilicata e ANUSCA (Associazione Nazionale degli Ufficiali di Stato Civile ed Anagrafe) per la realizzazione del progetto BAS-ANAG (firmata il 9/11/2009);

3.

Convenzione tra Regione Basilicata e Amministrazioni comunali per l’adeguamento del software di popolamento dell’INA/SAIA e per la definizione degli accordi di servizio.

Attualmente il progetto BAS-ANAg è in stand by in attesa dell’espletamento della gara per la realizzazione del Data Center Regionale (termine per la presentazione delle offerte il 16/02/2014): i lavori in appalto consistono nella realizzazione di interventi edili, manutenzione ed integrazione degli impianti elettrici, di rete, di condizionamento e di sicurezza per il consolidamento del Nuovo Data Center della Regione Basilicata, sito al piano terreno della sede di Via V. Verrastro, 4 – Potenza e della sede secondaria per i servizi di Disaster Recovery e Business Continuity presso l’Ospedale Madonna delle Grazie a Matera.

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Il Fascicolo Sanitario Elettronico in Basilicata – Il Progetto LUMIR LUMIR è il progetto di informatizzazione e messa in rete degli operatori della sanità nella Regione Basilicata. Attraverso LUMIR si intendono integrare gli strumenti di informatica sanitaria mettendoli a disposizione dei medici e degli altri operatori per velocizzare, migliorare e raffinare il percorso terapeutico e di tutela della salute dei pazienti. Il Progetto LUMIR, coerentemente con gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale 2003 – 2005 persegue due obiettivi strategici: 1.

Supportare l’efficienza delle cure primarie attraverso l’integrazione in rete dei professionisti medici e pediatri in forma singola o associata al fine di agevolare i processi di continuità della cura;

2.

Supportare l’integrazione dei servizi sanitari e sociali nell’ambito del territorio al fine di agevolare i processi di integrazione tra presidi, distretti e professionisti.

La Regione Basilicata ha fissato il 15/11/2013 quale data di partenza del Fascicolo Sanitario Elettronico per i cittadini della sua regione, sul portale della Regione Basilicata è stato già predisposto un apposito spazio. La prima fase del progetto prevede che i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera scelta raccolgano il consenso all’apertura del fascicolo da parte dei loro pazienti. Ogni medico dovrà esporre l’informativa sul consenso al trattamento dei dati nel proprio studio medico e reclutare almeno 15 pazienti al mese facendogli firmare il modello del consenso al trattamento dei dati personali , conservandolo fino alla successiva trasmissione agli uffici competenti dell’ASP. Successivamente dovrà accedere al sito http://lumir.sanita.basilicata.it/lumirweb/ e registrare l’avvenuta raccolta del consenso come specificato dal manuale di utilizzo del LuMiRWeb. Per ogni eventualità è stato predisposto un numero verde per l’helpDesk 800292020. Il Medico, attraverso il software di gestione del suo studio medico, dovrà inviare periodicamente al fascicolo sanitario elettronico i dati relativi alle prescrizioni fatte ai suoi pazienti. I software attualmente compatibili con il fascicolo sono: Basmed, Profim, Phronesis, Venere, FPF, CCBASIC e Infanthia. A partire dal 15/11/2013 un primo gruppo di 24 medici ha iniziato con la raccolta del consenso. Attualmente 216 medici hanno accettato di partecipare al progetto.

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