P&P Panificazione&Pasticceria 164 Settembre/Ottobre 2022

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2023

BIMESTRALE ITALIANO DI INFORMAZIONE PROFESSIONALE TECNICA ED ECONOMICA
2022
6.00/ Contiene IP 164
SETTEMBRE/OTTOBRE
Euro
Nuova Fiera
RITROVARSI
LEVANTE PROF
Bari, 12 -15 marzo
del Levante

Nel nostro menu’...

L’arrivo dell’autunno per il settore agroalimentare è quasi come la fine dell’anno: il periodo delle feste è vicino, e peer molte aziende rappresenta uno dei momenti più importanti dell’anno.

È in queste settimane che si fanno progetti e che si guarda ‘a consuntivo’ ai mesi passati, ed è anche quello che facciamo in questo numero di P&P. Prima di tutto, però, complimenti e congratulazioni al Maestro Nico Carlucci, che è salito sul podio del campionato mondiale di panettone, del quale ci occuperemo ampiamente nel prossimo numero. Nelle pagine di questo numero, come detto, trovate progetti: Levante Prof cresce, e si avvicina. Marzo è dietro l’angolo e tanto che vogliate esporre, quanto che vogliate visitare il Salone, è il momento di muoversi, prima di essere troppo impegnati con la stagione delle feste.

E trovate consuntivi: dall’inflazione (purtroppo), al mercato del frumento tenero, dalle scelte online dei consumatori allea forme più ‘green’ di packaging che si possano scegliere. Anche se non sono consuntivi, abbiamo anche aggiunto un paio di ricette molto creative, in occasione del World Pasta Day: forse non adatte peer i vostri clienti, ma che certamente potete provare assieme a familiari ed amici.

Allontanandoci un po' dai nostri contenuti più tradizionali, siamo andati a riprendere una indagine svolta in rete e che è dedicata a un tema molto attuale nel mondo ‘food’ - come riconoscere una cosa autentica italiana. Ecco, l’indagine che pubblichiamo non si occupa solo di food, ma è divertente andare a scoprire quali siano gli ‘indizi’ secondo cui qualcuno, o qualcosa ci sembra ‘veramente’ italiano.

Buona lettura!

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2 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022
/ SOMMARIO 3 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 Nel nostro menù 2 Editoriale 5 Indice aziende 80 sommario ATTUALITÀ Quanto è vicino Marzo 7 Taste Tomorrow 11 L'inflazione "vola" ai massimi dal 1984 15 Export record per il cibo italiano 18 Volatilità senza tregua per i mercati Agrifood 19 Lo stress, fonte di comportamenti alimentari scorretti 21 Tornatore per Grana Padano 23 Pnrr, digitalizzazione e sfida delle competenze 25 I brand devono adeguarsi ai consumatori 27 L'aceto balsamico entra nell'Inpai 32 PANE Pane, cibo 'iconico' da sempre 33 Pane alla zucca 35 Ricetta del Maestro Nico Carlucci Gustoricco 37 #PoweredByYeast 38 Ritorna Pizza Bit Competition 39 Il Premio Innovazione di Smau 40 Panini morbidi 41 Ricetta del Maestro Nico Carlucci Il pane protagonista 43 È arrivato Superprotein 44 PASTICCERIA Il torrone artigianale di Fabio Tuccillo 46 Tiramisù World Cup 2022 47 Focaccia dolce 57 Ricetta del Maestro Nico Carlucci Castelbuono capitale dell'alta pasticceria 51 Un ponte... squisito fra Sicilia e Indonesia 53 Sigep 2023 all'orizzonte 55 Romana dessert 57 Ricetta del Maestro Nico Carlucci PASTA Sgambaro verso il climate positive nel 2030 59 Pasta... a colazione 62 Pasta a pressione 63 63 ENOGASTRONOMIA Boom per il mercato degli imballaggi riciclabili 65 La pizza romana di Settembrini al 25 68 FoodArt: lo Chef del futuro 69 L'expertise di Martino Rossi a servizio dell'Ho.Ro.Ca. 70 Panna nella Carbonara, vade retro! 71 Pubblici esercizi protagonisti a Cosmofood 75 Il Chrismas Pudding 76 Cibo: gli italiani ridiventano spreconi 78 La mortadella 4.0 di Felsineo 79 47 25 41 7 65

Sono emozioni (forti)

ERA ORA!

Anche noi (torniamo) al lavoro

ERA ORA!

Avevo fiducia che saremmo cresciuti, grazie allo stimolo del nostro pubblico, esigente professionale; non mi aspettavo, e per questo ho iniziato dalle emozioni, di vedere la crescita trasformarsi nella carica che ha riem-

Sono emozioni (forti)

perché alla mia età, carissimi lettori, dicono che emozionarsi non faccia bene - si consiglia, per quanto di astenersi. In più con tutta l’esperienza acin una vita ad organizzare fiere, ci si potrebbe aspettare di averne viste abbastanza da non sorprendersi più.

Finalmente qualcosa di positivo comincia a profilarsi all’orizzonte: il cambio di guida del Governo comincia da subito a dare segnali di ritorno ad una crescita che non poteva esistere se fosse proseguita la vecchia gestione.

Anche noi (torniamo) al lavoro

La borsa ha avuto un riscontro in più e dalle nazioni europee e mondiali sono giunte conferme di buona accettazione del nuovo corso.

Ora si promette una grande riforma fiscale e in parallelo, con la discussione sui miniBot, un altro modo per mettere sulle spalle dei cittadini del debito pubblico: io sarò all’antica, ma se lo Stato mi deve degli Euro, cortesemente vorrei gli Euro,

parando per la prossima edizione di Levante Prof di Marzo 2023 tutta una serie di iniziative mirate a far crescere l’interesse di Aziende Espositrici e dei visitatori professionali per far si che la più importante manifestazione del mezzogiorno cresca nella considerazione di partecipanti e delle istituzioni elevando il livello di internazionalità che da sempre ci contraddistingue.

Sono emozioni (forti)

I numeri sono stati certamente positivi, con la crescita forte sia dei metri quadri impegnati, sia dei visitatori che hanno varcato i cancelli di Levante Prof, ma emozionano di meno: per me passare quattro giorni un po' con tutti voi, quelli che ho avuto il piacere di ringraziare personalmente e quelli ai quali va il mio ringraziamento - e quello di tutto il mio team - grazie a queste

Ora dobbiamo tutti consapevolmente attivarci per collaborare fattivamente alla normale seppur lenta fase di ricrescita che segue il lungo periodo di negatività.

Possibile che non ci sia sufficiente professionalità per permettere di organizzare eventi in sicurezza, visto il progressivo arrivo delle vaccinazioni e le sempre migliori conoscenze che abbiamo del virus? È possibile che il governo non possa lavorare con il settore per mettere a punto un quadro di massima che consenta di riprendere il lavoro?

Avevo fiducia che saremmo cresciuti, grazie allo stimolo del nostro pubblico, esigente professionale; non mi aspettavo, e per questo ho iniziato dalle emozioni, di vedere la crescita trasformarsi nella carica che ha riem-

all’ordine del giorno dei due vicepremier. siamo rimasti in questo limbo anche dopo elezioni europee, che secondo alcuni avrebconsentito di risolvere ogni incertezza, ma ancora una volta l’impressione non è esattamenquella.

Prof 2019 invece mi ha emozionato: grazie visitatori, agli espositori, a maestri, esperti e ospiti, insieme abbiamo creato un’atmosfera che ha fatto quattro giorni un’edizione in cui tutti hanno stimoli e le occasioni che cercavano. corridoi pieni di visitatori provenienti da tutta centromeridionale e con una nutrita presenza internazionale, Levante Prof ha superato le attese, dimostrando come il mondo professionale che ruota all’agroalimentare e all’ospitalità di qualità conessere trainante per l’economia italiana, e in trasformazione per rispondere alle richieste pubblico trasformandole in occasioni di crescita.

Avevo fiducia che saremmo cresciuti, grazie allo stimolo del nostro pubblico, esigente professionale; non mi aspettavo, e per questo ho iniziato dalle emozioni, di vedere la crescita trasformarsi nella carica che ha riempito i padiglioni di Levante Prof. I numeri sono stati certamente positivi, con la crescita forte sia dei metri quadri impegnati, sia dei visitatori che hanno varcato i cancelli di Levante Prof, ma emozionano di meno: per me passare quattro giorni un po' con tutti voi, quelli che ho avuto il piacere di ringraziare personalmente e quelli ai quali va il mio ringraziamento - e quello di tutto il mio team - grazie a queste righe, è stato davvero bello.

Crediamo in quello che stiamo facendo e ci auguriamo che in molti condividano il nostro modo di essere e di partecipare alla auspicata ripresa. Con l’augurio di sempre

Ora si promette una grande riforma fiscale e in parallelo, con la discussione sui miniBot, un altro modo per mettere sulle spalle dei cittadini del debito pubblico: io sarò all’antica, ma se lo Stato mi deve degli Euro, cortesemente vorrei gli Euro, nella mia semplicità.

Possibile che non ci sia sufficiente professionalità per permettere di organizzare eventi in sicurezza, visto il progressivo arrivo delle vaccinazioni e le sempre migliori conoscenze che abbiamo del virus? È possibile che il governo non possa lavorare con il settore per mettere a punto un quadro di massima che consenta di riprendere il lavoro?

Da parte nostra ci impegneremo per far si che il settore di nostra pertinenza tramite la rivista e le manifestazioni fieristiche che organizziamo possa tornare ad essere trainante per l’economia legata al turismo e alla accoglienza; per questo stiamo pre-

emozionarsi non faccia bene - si consiglia, per quanto possibile, di astenersi. In più con tutta l’esperienza accumulata in una vita ad organizzare fiere, ci si potrebbe anche aspettare di averne viste abbastanza da non sorprendersi più.

evidentemente composto di irresponsabili, o dilettanti allo sbaraglio?

Questo è un settore particolarissimo che richiede programmazione, coordinamento, pianificazione - non si può ricominciare da un giorno all’altro, senza qualche maggiore certezza. E non si può continua a non lavorare in attesa … di cosa?

Vedremo cosa succederà andando avanti nella discussione e vedremo anche se e come il Governo saprà in qualche modo continuare in quella politica di abbassamento dei costi per le imprese che è assolutamente necessaria per far

Perché teatri e cinema aperti, e invece il nostro settore ancora fermo?

internazionale, Levante Prof ha superato le attese,

le elezioni europee, che secondo alcuni avreb

Levante Prof 2019 invece mi ha emozionato: grazie ai visitatori, agli espositori, a maestri, esperti e ospiti, tutti insieme abbiamo creato un’atmosfera che ha fatto di questi quattro giorni un’edizione in cui tutti hanno trovato gli stimoli e le occasioni che cercavano. Con i corridoi pieni di visitatori provenienti da tutta l’Italia centromeridionale e con una nutrita presenza internazionale, Levante Prof ha superato le attese,

Stiamo parlando di aziende che complessivamente generano un volume di affari di 65,5 miliardi per un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi e che danno lavoro a oltre 570.000 persone, la maggior parte donne.

Buon lavoro a Tutti!

I numeri sono stati certamente positivi, con la crescita forte sia dei metri quadri impegnati, sia dei visitatori che hanno varcato i cancelli di Levante Prof, ma emozionano di meno: per me passare quattro giorni un po' con tutti voi, quelli che ho avuto il piacere di ringraziare personalmente e quelli ai quali va il mio ringraziamento - e quello di tutto il mio team - grazie a queste

all’ordine del giorno dei due vicepremier. Così siamo rimasti in questo limbo anche dopo le elezioni europee, che secondo alcuni avreb

Avevo fiducia che saremmo cresciuti, grazie allo stimolo del nostro pubblico, esigente professionale; non mi aspettavo, e per questo ho iniziato dalle emozioni, di vedere la crescita trasformarsi nella carica che ha riempito i padiglioni di Levante Prof. I numeri sono stati certamente positivi, con la crescita forte sia dei metri quadri impegnati, sia dei visitatori che hanno varcato i cancelli di Levante Prof, ma emozionano di meno: per me passare quattro giorni un po' con tutti voi, quelli che ho avuto il piacere di ringraziare personalmente e quelli ai quali va il mio ringraziamento - e quello di tutto il mio team - grazie a queste righe, è stato davvero bello.

Ora si promette una grande riforma fiscale e in parallelo, con la discussione sui miniBot, un altro modo per mettere sulle spalle dei cittadini del debito pubblico: io sarò all’antica, ma se lo Stato mi deve degli Euro, cortesemente vorrei gli Euro,

Questo è un settore particolarissimo che richiede programmazione, coordinamento, pianificazione - non si può ricominciare da un giorno all’altro, senza qualche maggiore certezza. E non si può continua a non lavorare in attesa … di cosa?

L’appuntamento è al prossimo Levante Prof, nel 2021, per fare ancora meglio, e presto sarà ora di cominciare a pensare a cosa possiamo fare ancora meglio di qui a due anni - ma non preoccupatevi, potremmo anche

L’appuntamento è al prossimo Levante Prof, nel 2021, per fare ancora meglio, e presto sarà ora di cominciare a pensare a cosa possiamo fare ancora meglio di qui a due anni - ma non preoccupatevi, potremmo anche riservarvi qualche altra sorpresa nel frattempo. Quello che non vi sorprenderà è invece che, chiudendo queste righe, io voglia di nuovo ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile un Levante Prof 2019 così: grazie ai visitatori, grazie agli espositori, grazie a tutti quelli che ci hanno scelto per il proprio ‘business’.

Vedremo cosa succederà andando avanti nella discussione e vedremo anche se e come il Governo saprà in qualche modo continuare in quella politica di abbassamento dei costi per le imprese che è assolutamente necessaria per far

Vedremo cosa succederà andando avanti nella discussione e vedremo anche se e come il Governo saprà in qualche modo continuare in quella politica di abbassamento dei costi per le imprese che è assolutamente necessaria per far riprendere l’economia. Insomma, come dicevo all’inizio, ci sono molte cose a cui guardare, e speriamo che l’estate dimostri di portare soluzioni, non soltanto discussioni.

A margine: se proprio non ci si vuole far lavorare, potrebbe il governo pensare a forme di ammortizzatori che abbiano un vero impatto positivo sulle aziende, magari con criteri di accesso che non considerino i codici Ateco e anche il superamento del limite di 5 milioni di euro di fatturato?

Ora si promette una grande riforma fiscale e in parallelo, con la discussione sui miniBot, un altro modo per mettere sulle spalle dei cittadini del debito pubblico: io sarò all’antica, ma se lo Stato mi deve degli Euro, cortesemente vorrei gli Euro, nella mia semplicità.

Insomma, come dicevo all’inizio, ci sono molte cose a cui guardare, e speriamo che l’estate dimostri di portare soluzioni, non soltanto discussioni.

A margine: se proprio non ci si vuole far lavorare, potrebbe il governo pensare a forme di ammortizzatori che abbiano un vero impatto positivo sulle aziende, magari con criteri di accesso che non considerino i codici Ateco e anche il superamento del limite di 5 milioni di euro di fatturato?

Vedremo cosa succederà andando avanti nella discussione e vedremo anche se e come il Governo saprà in qualche modo continuare in quella politica di abbassamento dei costi per le imprese che è assolutamente necessaria per far

L’appuntamento è al prossimo Levante Prof, nel 2021, per fare ancora meglio, e presto sarà ora di cominciare a pensare a cosa possiamo fare ancora meglio di qui a due anni - ma non preoccupatevi, potremmo anche riservarvi qualche altra sorpresa nel frattempo. Quello che non vi sorprenderà è invece che, chiudendo queste righe, io voglia di nuovo ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile un Levante Prof 2019 così: grazie ai visitatori, grazie agli espositori, grazie a tutti quelli che ci hanno scelto per il proprio ‘business’.

Buon Lavoro a Tutti!

L’appuntamento è al prossimo Levante Prof, nel 2021, per fare ancora meglio, e presto sarà ora di cominciare a pensare a cosa possiamo fare ancora meglio di qui a due anni - ma non preoccupatevi, potremmo anche -

dendo queste righe, io voglia di nuovo ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile un Levante Prof 2019

Buon Lavoro a Tutti!

Insomma, come dicevo all’inizio, ci sono molte cose a cui guardare, e speriamo che l’estate dimostri di portare soluzioni, non soltanto discus-

Insomma, come dicevo all’inizio, ci sono molte cose a cui guardare, e speriamo che l’estate dimostri di portare soluzioni, non soltanto discus-

tutti quelli che ci hanno scelto per il proprio ‘business’.

dendo queste righe, io voglia di nuovo ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile un Levante Prof 2019 così: grazie ai visitatori, grazie agli espositori, grazie a tutti quelli che ci hanno scelto per il proprio ‘business’.

/ TRA NOI 2 5 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 / TRA NOI 2 / ATTUALITÀ 5 GENNAIO/FEBBRAIO 2021 / TRA NOI 2 / ATTUALITÀ 5 MARZO/APRILE 2020 TRA NOI 2 ATTUALITÀ
TRA NOI 2 ATTUALITÀ 5
MARZO/APRILE 2020 5 MARZO/APRILE 2019
emozioni (forti)
/ ATTUALITÀ 5 GENNAIO/FEBBRAIO 2021 / TRA NOI 2 TRA NOI 2 / ATTUALITÀ 5 MARZO/APRILE 2020 / TRA NOI 2 ATTUALITÀ 5 MAGGIO/GIUGNO 2019
TRA NOI 2 ATTUALITÀ 5 MARZO/APRILE 2019
5 MARZO/APRILE 2020 ATTUALITÀ 5
TRA NOI 2 5 MARZO/APRILE 2019

Quanto è vicino marzo

Si avvicina velocemente l’ottava edizione di Levante Prof, il salone internazionale che a marzo per l’ottava volta richiama nei padiglioni della Nuova Fiera del Levante di Bari il meglio dell’industria dell'ospitalità grazie alla formula ormai consolidata, che nell’edizione 2023 dedica ampia attenzione al settore vini e agroalimentare.

alimentare, sottolinea il Presidente, nasce anche dalle solide radici pugliesi di Levante Prof. “Il tessuto produttivo della Puglia (e dell’intera Italia centromeridionale) vanta”, sottolinea Amendola, “centinaia di prodotti alimentari inseriti nel patrimonio culturale nazionale, e i suoi vini sono famosi a livello globale: motivo di vanto, certo, ma anche occasione per consentire ad esempio al ristoratore di differenziare la sua proposta con qualcosa di veramente unico”. Questa seconda edizione dopo la pandemia oltre alle nuove filiere ospita nei propri spazi espositivi moltialtfri settori settori specializzati, come l’alimentazione bio, i prodotti e le diete stile vegano, i prodotti ‘free’, da quelli senza glutine o senza lattosio a quelli con ingredienti ancora più raffinati.

Levante Prof conferma edizione dopo edizione di rappresentare una concreta occasione

L’organizzazione dell’ottavo Levante Prof (Bari, 13 - 15 marzo 2023) guarda con fiducia all’inaugurazione del salone che tra pochi mesi radunerà nei padiglioni della Nuova Fiera del Levante il meglio che il mercato dei prodotti e delle tecnologie dedicate alle maggiori filiere delle Pmi e dell’artigianato alimentari, dalla pasticceria alla gelateria, dalla panificazione alla ristorazione, le soluzioni dedicate alla preparazione di pizza e pasta fresca, le ultime novità del confezionamento, bomboniere, birra. A questi, il Salone internazionale di Bari nel 2023 apre le porte alle filiere eno-agroalimentari.

“Ci sono nuove filiere produttive che ‘bussano’ alle porte di Levante Prof e non potevamo non fare uno sforzo ulteriore per farle entrare”, spiega il Presidente Ezio Amendola (che è anche l’editore di P&P). “L’obiettivo del nostro lavoro è continuare nel nostro lavoro di offrire ai nostri visitatori, grazie alle aziende che scelgono di partecipare, la vetrina fedele e apprezzata del meglio che questi settori offrono nell’Italia centromeridionale. Essendo un salone internazionale, poi, anche nel 2023 Levante guarda a quei Paesi da cui provengono i nostri numerosi visitatori internazionali, in particolare i Balcani”. L’apertura alla partecipazione dei settori dell’eno-agro-

/ ATTUALITÀ 7 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

per i visitatori di incontrare le più recenti proposte del made in Italy più autentico, e i suoi spazi vedono un vivace scambio di opportunità e business tra visitatori ed espositori.

Tante anche le occasioni di scoprire e apprendere nuove tecniche di lavorazione e trasformazione di materie prime e ingredienti, o imparare a utilizzare impianti e macchinari grazie ai laboratori delle aziende espositrici, ma anche al programma dei laboratori e seminari compresi nel programma ufficiale, i cui dettagli verranno resi noti a ridosso dell’inaugurazione di Levante Prof 2023. Il programma di Levante Prof oltre ai forum di approfondimento e incontri tecnici con specialisti internazionali, per offrire ai visitatori importanti momenti di aggiornamento, comprende anche come in ogni edizione gare, concorsi, momenti di approfondimento professionale dal vivo che durante i quattro giorni di fiera verranno dedicati a numerosi temi, dal pane alla pizza, dal bar al gelato. Gli artigiani protagonisti di numerosi settori hanno l’occasione di mettere tempo e coraggio sfidandosi in una serie di competizioni all’ultimo … morso, mentre decine di Maestri delle diverse professioni metteranno le proprie competenze a disposizione dei visitatori di Levante Prof 2023. Grande attesa, in questo contesto, per il concorso di gelateria Trofeo PuntoIT, una sfida appassionante che torna ad ogni edizione e vedrà molti dei migliori gelatieri italiani confrontarsi su un tema fornito da Punto IT, rivista di riferimento della gelateria italiana. “Abbiamo guardato alla nostra settima edizione, seppure

/ ATTUALITÀ 8 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

rinviata più volte come l’occasione per gli imprenditori del settore ho.re.ca. italiano di ripartire al più presto, se non altro per ridurre al massimo i danni causati dai lockdown e dimostrare che il covid è alle spalle”, conclude il Presidente Amendola. “Quest’anno purtroppo l’incertezza causata dalle vicende ucraine complica un po' il panorama, ma l’economia italiana anche grazie al chiarimento del clima politico dimostra ottimismo e volontà di continuare a crescere come nel corso di questo 2022. Sono sicuro e lo vedo nel lavoro organizzativo quotidiano, che anche l’ottava edizione di Levante Prof confermerà la fiducia che i visitatori hanno sempre accordato alla nostra manifestazione. Lo dico fin d’ora: buona fiera a tutti!”

/ ATTUALITÀ 9 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022
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Taste Tomorrow

I consumatori nel tempo modificano i propri gusti, ma anche come come si mettono ‘in contatto con’ il cibo che desiderano. Le tendenze emerse dalla ricerca “Taste Tomorrow” di Puratos che ha coinvolto 44 Paesi, Italia compresa, facendo da bussola per il settore panificazione, pasticceria e cioccolato.

Un compito non facile quello del rapporto “Taste Tomorrow” 2022 di Puratos, che ha coinvolto 17.500 consumatori in 44 Paesi: fare da bussola per l'innovazione nei settori di punta della multinazionale belga, ovvero panificazione, pasticceria e cioccolato.

Il rapporto conferma l’esplosione degli acquisti online di generi alimentari, raddoppiati negli ultimi dodici mesi: il 32% dei consumatori acquista il cioccolato online, il 29% utilizza il web per reperire i prodotti da pasticceria e il 23% quelli da panificazione e la metà degli acquisti online include la consegna a domicilio. Allo stesso tempo, però, l’81% degli italiani sostiene di non volere che i negozi scompaiano e il 40% ammetta di puntare ad acquistare tutto ciò di cui ha bisogno da un solo store online, mentre il 26% vorrebbe invece punti di vendita con un maggior numero di casse self.

Il pane, stando alla ricerca, viene acquistato in prevalenza al supermercato, seguono i panifici e il negozio di alimentari e lo stesso avviene per la pasticceria, dove la gdo viene prima, seppur di poco, della pasticceria artigiana: in entrambi i casi è la politica di prezzo a muovere il consumatore verso determinate scelte. Anche per

il cioccolato le vendite vedono avanti la grande distribuzione organizzata, seguita dai negozi di alimentari, le pasticcerie e infine le cioccolaterie, che restano veri e propri negozi di nicchia.

La ricerca mette in evidenza anche i maggiori fattori ed ostacoli che portano i consumatori a preferire una modalità di acquisto tradizionale e non online. Tra i temi sollevati nel rapporto Tastes for Tomorrow, la volontà di non rinunciare al contatto personale (predominante nei settori cioccolato e pasticceria), la freschezza (primo indicatore invece nel comparto panificazione), la qualità e i tempi di consegna e, infine, sebbene in forma minore, anche le politiche di prezzo.

Un approccio complessivo che, a livello organolettico, resta comunque all'insegna del gusto definito “tradizionale”: per gli intervistati (87% di essi) è fondamentale che il prodotto da forno o da pasticceria abbia un sapore conosciuto, benché ci sia voglia di provare anche nuove sfide. Il 62% delle persone cerca infatti nuovi gusti o combinazioni non convenzionali, come gli impasti con le verdure per i dolci, mentre il 57% si spinge alla ricerca di fragranze esotiche o comunque provenienti

/ ATTUALITÀ 11 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

da altre parti del pianeta.

I consumatori italiani intervistati da Puratos sono anche appassionati di pane fatto in casa: il 29% degli intervistati in Italia dichiara di preparare il pane in casa e il 13% vorrebbe riuscire a farlo più spesso. Lo stesso vale per chi cucina torte: il 65% dichiara di farlo e il 12% di voler dedicarsi ancora di più a questa attività.

Il lievito madre è stato il terzo argomento più discusso sui social media nel 2020: il 52% delle persone è a conoscenza del suo impiego nella panificazione. Anche alla passione per il lievito madre s’inserisce nella tendenza alla ricerca da parte dei consumatori di un'alimentazione sempre più salutare: il 68% del campione italiano nell’indagine Puratos rivela di cercare un pane adatto alle proprie esigenze nutrizionali, il 72% punta a individuare un'alimentazione adeguata al proprio stile di vita, infine il 71% apprezzerebbe l'acquisto di prodotti di pasticceria idonei per il proprio fabbisogno, personalizzati. In questo filone si colloca anche la crescente propensione all'acquisto di alimenti a base vegetale: lo fa il 64% degli intervistati, tre su cinque con l'obiettivo di avere meno impatto sull'ambiente e per motivi di salute.

Il consumatore diventa anche sempre più attento all'etichetta: due su tre vogliono essere informati sulla provenienza degli alimenti e sul luogo di produzione, il 95% degli intervistati nella ricerca di Puratos legge quanto riportato sul packaging. Il fattore local appare sempre più determinante: tre intervistati su quattro valutano questo aspetto come imprescindibile per la cura del pianeta, tre su cinque vedono anche una correlazione col benessere per la persona. Il 78% dichiara di essere interessato ai prodotti alimentari definiti a “spreco zero”. Caratteristiche del prodotto attualmente considerate generalmente di tendenza sono la non eccessiva elaborazione, l'essere naturale e possibilmente biologico. L'utilizzo, sempre più richiesto, di basi vegetali, da questo punto di vista, è conseguenza di tali propensioni al consumo.

Fonte: Puratos

/ ATTUALITÀ 12 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

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L’inflazione “vola” ai massimi dal 1984

L’aumento su base annua è dell’11,9%, con i prezzi dei beni energetici che salgono addirittura del 73,2%. A livello congiunturale la crescita è del 3,5%. Confcommercio: “uno shock per la nostra economia, si profila un prolungamento della recessione”.

Livelli analoghi non si registravano da quasi trent’anni. Basti questo per dire l’eccezionalità dei dati preliminari Istat sull’inflazione ad ottobre, aumentata del 3,5% su base mensile e addirittura dell'11,9% su base annua, ben due punti percentuali in più rispetto a settembre, con i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) che passano da +10,9% a +12,7%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto che salgono da +8,4% a +8,9%.

La forte accelerazione rispetto al dato dello stesso mese dello scorso anno si deve soprattutto ai beni energetici (da +44,5% di settembre a +73,2%), sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%) che non regolamentati (da +41,2% a +79,5%), e in misura minore ai beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), e degli altri beni (da +4% a +4,5%). Rallentano invece i prezzi dei servizi ricreativi,

culturali e per la cura della persona (da +5,7% a +5,1%). In forte crescita i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%). Fonte: Istat

L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8% per l'indice generale e a +3,7% per la componente di fondo, mentre l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta del 4% su base mensile e del 12,8% su base annua. La “inflazione di fondo" infine, quella al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.

“La netta accelerazione registrata ad ottobre dall’inflazione, superiore alle nostre stime (9,8%), rappresenta indubbiamente uno shock per il nostro sistema. In un solo mese si è infatti,registrata una variazione dei prezzi (+3,5%) analoga a quella rilevata complessivamente tra il 2017 ed il 2021”, commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio.

“In questo contesto le famiglie hanno sempre maggiori difficoltà a mantenere l’attuale mix di consumi, essendo costrette a spostare una quota sempre più rilevante del proprio reddito, in riduzione in termini reali, verso le spese di base (energia, alimentazione, eccetera)”.

Fonte: Confcommercio.

/ ATTUALITÀ 15 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Export record per il cibo italiano

Se il trend di crescita sarà mantenuto l’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 miliardi nel 2022 segnando un vero e proprio record storico anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo produzione e consumi a livello globale.

L’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi otto mesi del 2022 evidenzia un balzo del 20% per l’export agroalimentare italiano che, nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi, si avvia a superare i 60 miliardi di euro. La Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare in aumento a gennaio-agosto del 14%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 20% mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 20%. Risultati positivi – precisa la Coldiretti – anche nel Regno Unito con un +19% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue.

Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+31%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 24% e in Russia con un –11% fra sanzioni e guerra. A trainare il Made in Italy nel mondo – sostiene la Coldiretti – ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito

dall’ortofrutta fresca.

“Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. “Ma è importante”, conclude Prandini, “lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.

Fonte: Coldiretti

/ ATTUALITÀ 18 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Volatilità senza tregua per i mercati agrifood

Non si arresta la schizofrenia dei mercati agrifood, la cui volatilità senza precedenti continua ad essere alimentata da conflitti militari, condizioni climatiche avverse, caro-energia, rafforzamento del dollaro. Areté presenta le previsioni per il 2023: ancora un anno di tensioni e volatilità, ci vorrà ancora tempo per ricostituire le scorte.

Continua a crescere l’attenzione per Commodity Agricole, evento annuale organizzato da Unione Italiana Food ed Areté – The Agri-food Intelligence Company. Da 12 anni riferimento per gli addetti della filiera, l’evento fa segnare un boom di oltre 400 iscrizioni.

Per i mercati agroindustriali, il 2022 è l’anno della tempesta perfetta, dopo un 2021 già caratterizzato da importanti fenomeni di volatilità. “L’anno scorso la parola d’ordine era spillover/contagio”, commenta in apertura

Mauro Bruni, Presidente di Areté, “per la capacità dei mercati di influenzarsi vicendevolmente al rialzo, ma quest’anno la parola che più si sente è differenziazione, per commodity, per gruppi di commodity e, in taluni casi, per aree geografiche”.

Non c’è tregua quindi per chi opera sui mercati agrifood e, precisa Bruni, “i mercati faranno fatica anche nel 2023 a ricostituire livelli adeguati di scorte, condizione che aiuterebbe a contenere la volatilità di prezzo”.

Cereali (mais, frumento tenero, frumento duro, riso) Continua l’erosione delle scorte esacerbata da: emergenze climatiche (gravi siccità, alternate a piovosità eccessiva), conflitto Russia-Ucraina, esplosione dei costi produttivi e svalutazione dell’Euro. Il concretizzarsi di una recessione potrebbe innescare una contrazione dei prezzi, ma prezzi che rimarrebbero comunque ostaggio della volatilità per gli scarsi livelli delle scorte. Semi ed oli vegetali (palma, soia, girasole, oliva, colza, cocco)

Emergenze climatiche, per lo più legate a gravi episodi di siccità hanno causato significative riduzioni delle produzioni. Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina che ha causato una scarsità immediata sul mercato dell’olio di girasole ha esteso le tensioni di prezzo a tutto il comparto per effetto sostituzione. Gli aumenti hanno superato anche il +300% per alcuni oli vegetali, in primis palma e girasole, sostenuti anche dalla scarsità di manodopera in importanti Paesi produttori, legata alle restrizioni anti-covid.

Aumenti solo in parte cancellati dal -60% degli ultimi mesi, in un contesto di continuo nervosismo dei prezzi,

/ ATTUALITÀ 19 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

pronti a ripartire alle prime difficoltà di approvvigionamento.

Complice il forte legame con i mercati energetici, queste materie prime potrebbero vedere cali repentini in concomitanza con una recessione economica. Ma anche in questo caso sarebbe necessario fare gli opportuni distinguo all’interno del comparto, a cominciare dall’olio di oliva che, proprio nei mesi di calo generalizzato del comparto oli vegetali, ha fatto segnare aumenti di prezzo superiori al 20%.

Coloniali (zucchero, caffè, cacao)

Dinamiche di mercato disomogenee: gli stock bassi su zucchero e caffè supportano le quotazioni; sul cacao stock elevati hanno invece fatto da cuscinetto ai prezzi.

Per lo zucchero continua lo stato di tensione dei prezzi in Europa ed in Italia, nonostante i mercati internazionali siano più favorevoli ad un contenimento dei prezzi. Le quotazioni in Italia si confermano ai massimi storici, ed il potenziale ribassista dello zucchero è vanificato dal persistere di condizioni esogene che ne impediscono la discesa dei prezzi, a cominciare dall’elevato prezzo del gas in Europa.

Sul caffè le gravi difficoltà produttive che nel 2021/22 avevano spinto i prezzi di oltre il 180%, sembrano superate. Tuttavia, il mercato stenta a ricostituire livelli di scorte adeguati, restando ancora ostaggio della volatilità.

I generali trend di calo dei prezzi sono, e saranno ancora, interrotti da bruschi trend di prezzo rialzisti.

Per il cacao invece si moltiplicano gli spunti rialzisti, nonostante il buon livello di scorte abbia tenuto a bada

il mercato diversamente da quanto visto per le altre materie prime, in un contesto di fortissima esposizione alle fluttuazioni valutarie della sterlina.

Prodotti di origine animale (latte e derivati, uova)

Prezzi in tensione per l’effetto trasmissione di mangimi ed energia. In questo contesto i produttori aumentano le macellazioni, calano le rese, calano le rimonte, determinando una generale minore produzione, aggravata da fenomeni di aviaria e meteo avversi.

Frutta secca (nocciole, mandorle, pistacchi, uva passa, anacardi, arachidi)

Il trend generalizzato di prezzi bassi per la frutta secca è stato frutto di un mix di fattori endogeni, come le generali scorte elevate che hanno contenuto gli effetti delle minori produzioni dovute a fattori climatici, e di fattori esogeni, come la fortissima svalutazione della Lira Turca che ha causato un trend di ribasso per molte referenze. Tuttavia anche per la frutta secca vale il tema della diversificazione fra materie prime, mercati ed aree geografiche. E’ il caso della nocciola italiana o dei pistacchi iraniani che, risentendo in misura maggiore dei deludenti raccolti, hanno raggiunto massimi storici di prezzo.

Legumi

Dopo i raccolti disastrosi del 2021, il 2022 ha fatto segnare miglioramenti produttivi che tuttavia faticano a togliere volatilità dai mercati, dove permangono forti diversificazioni per varietà/aree/mercati.

Fonte: Areté

/ ATTUALITÀ 20 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Lo s tress, f onte di comportament i alimentari scorretti

La maggior parte degli italiani indica nel pranzo il pasto principale della giornata (62%), seguito dalla cena (24%) e dalla prima colazione (14%). Tra le problematiche a cui si dichiarano particolarmente sensibili e attenti attraverso l’alimentazione, il sovrappeso (51%), le malattie cardiovascolari (33%), il diabete (26%) e la ritenzione idrica (18%).

I più si danno a “pasticci” di ogni genere (33%), il 27% si sfoga aumentando abbondantemente la quantità di cibo ingerito, uno su cinque (21%), all’opposto, reagisce con una perdita d’appetito, un 3% arriva ad assumere alcolici. Totale: sono ben otto su dieci gli italiani che di fronte allo stress faticano a controllarsi nelle scelte alimentari e ne subiscono in modo significativo gli effetti. Una condizione che ha le carte in regola per diventare sempre più frequente in vite moderne quanto mai piene d’ansia e di tensioni.

Lo rileva l’ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua in collaborazione con Slow Food.

Comportamenti alimentari come questi spesso non restano senza conseguenze e finiscono per incidere sullo

stato generale di benessere, provocando sensazioni di gonfiore (riferite dal 34% dei connazionali), bruciore o acidità (27%) o anche senso di nausea e pesantezza (12%).

Ma, naturalmente, non c’è solo questo nel rapporto degli italiani con la tavola. I connazionali riconoscono l’importanza dell’alimentazione come fattore centrale per la salute e come forma di prevenzione. Anzi: per più di uno su cinque (21%) il cibo, prima ancora che un piacere o una necessità, è un modo di restare in forma, e quasi uno su due (47%) cerca con costanza di seguire una dieta di buona qualità anche tra gli impegni di lavoro o comunque quando si trova fuori casa, resistendo alle tentazioni della fretta o della pura gola.

Anche perché la maggior parte degli italiani indica nel pranzo il pasto principale della giornata (62%), seguito dalla cena (24%) e dalla prima colazione (14%). Tra le problematiche a cui si dichiarano particolarmente sensibili e attenti attraverso l’alimentazione, il sovrappeso (51%), le malattie cardiovascolari (33%), il diabete (26%) e la ritenzione idrica (18%).

“L’alimentazione è una componente centrale nella gestione della salute, da accompagnare a uno stile di vita attivo e a controlli medici periodici”, commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand del Gruppo Reale. “Riteniamo sia molto importante favorire una sempre maggiore diffusione di una cultura dell’alimentazione, fondata su conoscenze e

/ ATTUALITÀ 21 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

informazioni che permettano di adottare comportamenti virtuosi e adeguati. Per questo, da anni collaboriamo con Slow Food con iniziative di sensibilizzazione ad alto impatto territoriale. Come Reale Mutua inoltre siamo da sempre vicini al tema salute con soluzioni assicurative d’avanguardia che ne permettono la cura e la tutela a costi contenuti, rivolte sia ai singoli sia alle imprese attraverso pacchetti di welfare”.

“Slow Food si impegna ogni giorno a diffondere i principi di un'alimentazione attenta, basata sulla conoscenza e il piacere del convivio”, commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. “Anche grazie al supporto di partner come Reale Mutua, diffondiamo un approccio diverso, che non considera il cibo come una commodity o semplice nutrimento per il corpo, e che resiste a un modello di sviluppo basato sul consumo e la velocità. Quello che proponiamo è un modo diverso di vivere, produrre e mangiare, in armonia con la terra, basato sul rispetto per il lavoro che c'è dietro i cibi di qualità e sulla cura della salute: la nostra e quella del pianeta perché sono, non solo strettamente interconnesse, ma addirittura la stessa cosa: un unico benessere (One Welfare) che riguarda tutto il vivente”.

Reale Mutua e Slow Food da anni collaborano sul tema della relazione tra cibo e salute, promuovendo l'approccio One Health, che mette al centro la relazione fondamentale tra la salute degli animali, delle persone, delle piante e dell'ambiente. A Terra Madre Salone del Gusto - a Torino dal 22 al 26 settembre - RealeMutua e Slow Food hanno approfondito questi temi insieme a ricercatori ed esperti del movimento dai cinque continenti, proponendo al pubblico strumenti pratici per orientarsi nelle proprie scelte di acquisto.

Fondata a Torino nel 1828, la Società Reale Mutua di Assicurazioni è la più importante Compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua. È capofila di Reale Group, un Gruppo internazionale nel quale operano oltre 3.800 dipendenti per tutelare oltre 4,7 milioni di clienti in campo assicurativo, bancario e dei servizi.

*Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, genere ed area geografica.

Fonte: Ufficio Stampa Reale Group

/ ATTUALITÀ 22 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Tornatore per Grana Padano

Al via la nuova campagna del formaggio DOP più consumato al mondo: “Grana Padano: un’emozione italiana”. Lo spot è firmato da Giuseppe Tornatore sulle note musicali di “Gabriel’s Oboe” di Ennio Morricone

“Se i luoghi dove lavoriamo, i prodotti che realizziamo, i cibi che mangiamo, la loro qualità e il modo in cui lo facciamo, ci rappresentano, allora il Grana Padano è la denominazione di origine protetta che caratterizza la nostra identità e che ogni giorno rafforza i valori in cui crediamo. Oggi più che mai questo formaggio è un simbolo nazionale e il suo gusto ineguagliabile è il custode di tradizioni, di culture e di stili di vita che hanno fatto innamorare il mondo.”

Con queste parole, Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, commenta la campagna di comunicazione internazionale on air da ottobre. Per la prima volta, in linea con le nuove strategie di marketing del Consorzio, la comunicazione è trasversale su tutti i mezzi: tv, radio, stampa e digital, in Italia e nei paesi della “Golden area europea”: Francia, Germania, Spagna, Belgio, Svizzera e Regno Unito.

A dare un valore esclusivo alla campagna è lo spot, girato nei luoghi storici dell’abbazia cistercense di Chiaravalle, dove i monaci nel Medioevo misero a punto la ricetta,

e nelle terre dove è prodotto e stagiona oggi il Grana Padano. Due i premi Oscar coinvolti nella realizzazione: la regia è di Giuseppe Tornatore sulle note musicali del brano “Gabriel’s Oboe” di Ennio Morricone.

“Abbiamo fortemente voluto che fosse affidata a due portabandiera dei valori italiani, icone mondiali dell’arte cinematografica, la rappresentazione visiva e sonora del Grana Padano”, è il commento di Stefano Berni, direttore generale del Consorzio. “Personaggi incomparabili, maestri per genio, professionalità e fama, in grado di restituire al pubblico che ci sceglie, le emozioni che sono racchiuse nel gusto unico, italiano, del nostro formaggio.” “La campagna”, continua Berni, “è anche l’occasione per mostrare in Italia e all’estero il restyling del logo Grana Padano che andrà a contraddistinguere le prossime confezioni e che era immutato dal 1954. Sarà un logo più moderno, adeguato agli stili di comunicazione, con la quale viene sottolineata, anche mediante il lettering appositamente progettato, l’unicità del nostro formaggio.”

/ ATTUALITÀ 23 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Il progetto creativo, messo a punto dall’Agenzia Adv Service Plan Italia, ha l’obiettivo di evolvere il posizionamento di Grana Padano da Dop più consumato al mondo a Brand Globale. L’importante pianificazione mezzi, nazionale ed internazionale, è stata messa a punto dal

media planner Wavemaker. “Vedendo la campagna di comunicazione”, conclude il presidente Renato Zaghini, “ho apprezzato lo stile “classico” su cui si basa la narrazione in perfetta armonia con i valori fondanti della cultura italiana che altrimenti rischiano di disperdersi. Ho apprezzato il concetto della condivisione di questi valori che evocano i luoghi dove nasce Grana Padano, la maestria dei casari, le tradizioni, la cultura, l’allegria della tavola, il benessere, la passione per la cucina, la pazienza e la generosità delle nostre genti. “L’idea creativa centrale di questa pubblicità”, conclude anche il direttore Stefano Berni, “espressa con l’abbraccio, uno dei gesti umani emotivamente più potenti che esistano, di cui il mondo intero ha un grande bisogno, specialmente in questo momento storico, ha, a mio avviso, centrato in pieno l’obiettivo che ricercavamo, ovvero quello di raccontare il significato di un formaggio, dal sapore unico, che rappresenta per tutti noi un’emozione italiana.”

/ ATTUALITÀ 24 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Pnrr, digitalizzazione e sfida delle competenze

Il punto sulle imprese operanti nel settore Food & Hospitality nell’indagine di Qonto: oltre il 70% ha investito o ha intenzione di investire nella digitalizzazione del proprio progetto di impresa grazie ai fondi del Pnrr nel 2022. Per il 64% circa, il digitale avrà un ruolo fondamentale o molto importante.

Qonto, la soluzione finanziaria aziendale leader in Europa, che a luglio 2022 ha lanciato la terza edizione del proprio Osservatorio sulle Pmi italiane e sulla loro digitalizzazione, ha tracciato un quadro generale sulle imprese del settore Food & Hospitality, indagando in particolare il loro comportamento nei confronti degli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il loro stato di digitalizzazione, il tema della formazione e le competenze maggiormente richieste.

Lo studio è stato condotto su un campione di oltre 1.000 Pmi attive in tutto il territorio italiano e operanti in diversi settori, incluso quello Food & Hospitality. Dall’analisi dei dati emerge una chiara tendenza del settore alla digitalizzazione, facilitata dalle risorse messe a disposizione dal Pnrr. Oltre il 70% delle piccole e medie imprese nel settore Food & Hospitality intervistate ha dichiarato di avere già fatto ricorso o aver intenzione di far ricorso agli incentivi previsti dal Pnrr (di queste, il 52% circa ne sta già facendo uso). La percentuale, secondo quanto rilevato, è in linea con la media di tutti i settori presi in esame.

Tra gli interventi coperti dalle agevolazioni, i più richiesti e scelti da oltre la metà delle PMI del settore sottoposte all’indagine spiccano il credito d’imposta, per oltre il 45% degli intervistati e la formazione, per oltre il 37% degli intervistati.

La decisione di accedere ai finanziamenti nel settore

Food & Hospitality è stata particolarmente influenzata dai recenti avvenimenti economici e geopolitici: lo dichiara il 76% delle imprese che aderiranno al Pnrr entro la fine del 2022 (valore più alto rispetto alla media di tutti i settori, che si attesta attorno al 67% circa). Per oltre il 64% delle imprese di questo settore, gli interventi previsti grazie ai fondi Pnrr avranno principalmente effetti nel lungo periodo.

Tra gli stanziamenti previsti, il 91% circa tra le Pmi

/ ATTUALITÀ 25 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

italiane del settore che stanno già sfruttando o approfitteranno dei fondi messi in campo dal Pnrr, ha deciso di investire nella digitalizzazione del proprio progetto di impresa.

Sul totale delle aziende, la percentuale di quelle che scelgono di aderire al Pnrr per innovarsi digitalmente a giugno 2022 (64%) è in linea con quanto rilevato a dicembre 20211.

Per il 64% circa delle Pmi del settore Food & Hospitality che stanno utilizzando o hanno intenzione di utilizzare le risorse del Pnrr, il digitale (e più nello specifico l’implementazione di nuovi strumenti digitali o il loro aggiornamento) avrà un ruolo fondamentale o molto importante rispetto alla tipologia di intervento che si prevede di realizzare utilizzando gli incentivi del Pnrr.

L’indagine svolta rivela che cybersecurity e disaster recovery sono temi sempre più attuali anche per le PMI italiane del settore Food & Hospitality: per quasi il 60% degli intervistati sono previsti investimenti in questo campo nei prossimi 2 anni.

Fondata nel 2017 da Steve Anavi e Alexandre Prot, Qonto conta oltre 250.000 clienti business in quattro

mercati (Francia, Italia, Germania e Spagna) e un team di 700 talenti a Parigi, Milano, Berlino e Barcellona. Dalla sua fondazione, Qonto ha raccolto un totale di 622 milioni di euro da Valar, Alven, European Investment Bank, Tencent, DST Global, Tiger Global, TCV, Alkeon, Eurazeo, KKR, Insight Partners, Exor Seeds e Gaingels per sostenere le sue ambizioni di crescita globale. Qonto è stata inserita dal governo francese nell'indice Next40, che riunisce le 40 scale-up più promettenti in Francia con il potenziale per diventare un leader globale.

1) Dati dell’Osservatorio Qonto & Pronto Pro condotto a dicembre 2021 attraverso un questionario somministrato alla customer base di ProntoPro e a un panel di imprese individuato dalla piattaforma CINT.

/ ATTUALITÀ 26 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

I brand devono adeguarsi ai consumatori

L'indagine Current and Future Shopping Trends fornisce ai retailer una visione dei fattori chiave che determinano il modo in cui i consumatori acquistano dai brand, mentre i risultati mostrano che il Metaverso, le criptovalute e gli NFT sono pronti a rivoluzionare il commercio.

BigCommerce, piattaforma ecommerce in rapida crescita, ha pubblicato il Global Consumer Report: Current and Future Shopping Trends, un'indagine sui consumatori progettata per fornire ai merchant di Stati Uniti, UK, Australia, Italia e Francia una visione delle tendenze attuali ed emergenti che influenzano il modo in cui i consumatori acquistano dai brand. Il Metaverso, le criptovalute e gli NFT sono pronti a rivoluzionare il commercio, mentre le esperienze di acquisto personalizzate e gli incentivi, come le spedizioni gratuite e gli sconti, sono fattori chiave per gli acquisti. Moda & abbigliamento sono di gran lunga le categorie più popolari per chi acquista online.

Tra i dati principali rilevati dall’indagine:

1) Oltre la metà dei consumatori fa acquisti online almeno una volta alla settimana (55%), con la categoria “moda e abbigliamento” in cima alla tipologia di articoli più acquistati. Per quanto riguarda gli incentivi all’acquisto, il preferito è principalmente la spedizione gratuita.

2) I consumatori che utilizzano la formula "Buy now, Pay later" (Bnpl) lo fanno in quanto aiuta a far rientrare gli acquisti nel proprio budget.

3) I consumatori desiderano esperienze di acquisto e pubblicità personalizzate e sono tendenzialmente disposti a condividere con i brand dati personali quali email, nome o genere.

4) L’onestà e la trasparenza sono i valori più importanti per i consumatori, ma la garanzia di salari equi e benefit per i dipendenti sono al secondo posto.

5) La maggior parte dei consumatori (84%) considera la sostenibilità del brand importante al momento di prendere una decisione d'acquisto.

6) Quasi la metà (46%) dei consumatori è disposta a fare acquisti nel Metaverso, e di questi il 51% è interessato ad acquistare sia beni virtuali che fisici.

“L’innovazione messa in campo da BigCommerce offre ai nostri merchant un vantaggio competitivo per superare la concorrenza e prosperare nella nuova era dell'ecommerce", ha dichiarato Lisa Eggerton, chief marketing officer at BigCommerce. "Questi risultati di-

/ ATTUALITÀ 27 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

mostrano che i progressi tecnologici stanno ridisegnando il percorso dell'acquirente e offrono ai brand nuovi e migliori modi per coinvolgere i loro clienti".

I consumatori fanno acquisti online almeno una volta alla settimana, la moda e l'abbigliamento sono al primo posto. Il report ha rivelato che molti consumatori fanno acquisti online più volte alla settimana, con il 55% degli intervistati che ha dichiarato di fare acquisti online almeno una volta alla settimana, se non di più. Naturalmente questo dato non dovrebbe sorprendere più di tanto, se si considera che le persone fanno acquisti su Google più di un miliardo di volte al giorno. Per quanto riguarda i prodotti che i consumatori acquistano online, il report mostra come la moda e l'abbigliamento siano di gran lunga le categorie più popolari (80%), con l'elettronica al secondo posto (56%) e l'intrattenimento al terzo (55%).

I consumatori utilizzano sempre più spesso i pagamenti posticipati e/o rateizzati (Bnpl) quando disponibile. Quando è stato chiesto ai consumatori quali metodi di pagamento utilizzino per gli acquisti online, il 16% ha dichiarato di usare il Bnpl e la maggior parte di quanti ne hanno usufruito si trova negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. In Italia a usarlo è il 5%.

La ragione principale della scelta del Bnpl è quella di aiutare i consumatori a rientrare nel proprio budget. In-

fatti, tra coloro che utilizzano il Bnpl, il 34% sarebbe più propenso a completare un acquisto se il Bnpl fosse un'opzione, mentre il 49% troverebbe più comodo completare un acquisto se il Bnpl fosse un'opzione. In dettaglio, tra coloro che utilizzano il Bnpl in Italia, il 32% sarebbe più propenso a completare un acquisto se il Bnpl fosse un'opzione, mentre il 41% troverebbe più comodo completare un acquisto se il Bnpl fosse un'opzione.

Esperienze di acquisto personalizzate, trasparenza e onestà sono fondamentali. Scavando più a fondo nelle motivazioni degli acquirenti, l'indagine ha cercato di capire come la personalizzazione influisca sulla decisione di acquisto e quali informazioni i consumatori siano disposti a condividere per ottenere un'esperienza di acquisto personalizzata. In Italia, il 38% degli intervistati è disposto a condividere i propri dati a seconda delle informazioni richieste, mentre il 29% afferma che dipende dal brand e il 23% non è disposto a farlo in genere. Tra coloro che sono disposti a condividere informazioni personali in cambio di un'esperienza d'acquisto personalizzata, i consumatori italiani e francesi sono i più propensi. Al contrario, gli acquirenti di Stati Uniti, Regno Unito e Australia sono più attenti al brand con cui condividono le informazioni.

I consumatori classificano l'onestà e la trasparenza come

/ ATTUALITÀ 28 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

i valori più importanti, seguiti a ruota da salari equi e benefit per i dipendenti. Tuttavia, si tratta di un’attenzione che coinvolge principalmente i consumatori statunitensi, britannici e australiani ed è più attenuata tra i consumatori francesi e italiani.

Metaverso, criptovalute e NFT sono pronti a rivoluzionare il commercio. Per quanto riguarda gli acquisti nel Metaverso, i consumatori si dividono equamente tra propensi (46%) e non propensi (52%). Tuttavia, una piccola percentuale (2%) ha già fatto acquisti nel Metaverso. I consumatori australiani (52%) sono i più disposti a fare acquisti sul Metaverso, mentre quelli francesi sono i meno propensi (35%).

A differenza del Metaverso, la maggior parte dei consumatori dichiara di non avere una buona conoscenza degli NFT, con il 26% che afferma di non sapere nemmeno cosa siano. E questo dato rimane relativamente costante in ogni Paese.

Riguardo ai metodi di pagamento utilizzati per gli acquisti online, il 5% dei consumatori ha dichiarato di utilizzare le criptovalute, in maggioranza negli Stati Uniti e in Italia. E anche se la maggior parte delle persone non utilizza ancora le criptovalute, il 66% di chi le utilizza le predilige come metodo di pagamento.

"Il nostro obiettivo nel condividere i dati del Global Consumer Report è quello di aiutare i brand in tutto il mon-

do a comprendere meglio i comportamenti di acquisto dei consumatori. I brand devono mettere i consumatori al centro di tutto ciò che fanno o rischiano di perdere quote di mercato", ha concluso Lisa Eggerton. BigCommerce ha incaricato ProfitWell di condurre un'indagine sui consumatori nel marzo 2022. I partecipanti sono stati 4.222 in totale tra Stati Uniti (1.698), Regno Unito (685), Italia (687), Francia (627) e Australia (527). I requisiti per partecipare erano avere almeno 18 anni e fare acquisti online almeno una volta all'anno. BigCommerce ha inoltre collaborato con Google per fornire ulteriori dati a corredo della ricerca sulle tendenze che influenzano il modo in cui i consumatori fanno acquisti. Tutti i dati citati in questo report provengono dall'indagine sui consumatori di BigCommerce, se non diversamente indicato. Allo stesso modo, il report evidenzia dati aggregati, se non diversamente indicato. BigCommerce (Nasdaq: BIGC) è una piattaforma di commercio elettronico aperta e leader nel settore del software-as-a-service (SaaS) che consente alle aziende di tutte le dimensioni di creare, innovare e far crescere le proprie attività online. BigCommerce offre alle aziende sofisticate funzionalità, personalizzazioni e prestazioni di livello aziendale con semplicità e facilità d'uso.

Fonte: Seigradi

/ ATTUALITÀ 29 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

L’aceto balsamico entra nell’Inpai

Il Balsamico iscritto nell’Inventario nazionale del patrimonio agroalimentare. Giuseppe Ambrosio, Consigliere Mipaaf: “Adempimento importante e necessario: è il primo passo ufficiale per la candidatura al riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità”.

Era il 2019 quando nel corso del 53esimo Palio di San Giovanni il Gran Maestro della Consorteria del Balsamico Tradizionale di Spilamberto Maurizio Fini propose l’idea - lanciando un appello all’intero territorio, alle istituzioni e a tutte le realtà interessate - per lavorare insieme a un obiettivo che pareva ambizioso: il riconoscimento da parte dell’Unesco della tradizione e della cultura legate al Balsamico. Da allora si è sviluppato un percorso verso la presentazione della candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. L’importante passo compiuto ora in questo percorso è l’iscrizione della “Tradizione del Balsamico” nell’Inventario Nazionale del Patrimonio Agroalimentare Italiano – (Inpai). Si tratta di una tappa fondamentale per ottenere il parere favorevole della Commissione nazionale Unesco.

“La proposta di quella che è di fatto un’eccellenza italiana è stata presentata in prima battuta alla Commissione Nazionale italiana Unesco, che è un organismo

del Ministero degli Esteri. Un’accelerazione è arrivata in questi giorni con il gruppo di lavoro Unesco del ministero che ha espresso all'unanimità parere favorevole all'iscrizione della tradizione del Balsamico nell'inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano (Inpai)”, spiega Giuseppe Ambrosio, Consigliere ministeriale presso il Mipaaf. “Nel caso del Balsamico anche se il prodotto di riferimento è qualcosa di materiale l’elemento di cui si chiede il riconoscimento è un elemento immateriale, e cioè la tradizione secolare del Balsamico, che affonda le radici nella cultura delle genti emiliane”.

L’Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del paese: vanta attualmente il primato tra le regioni italiane per numero di prodotti riconosciuti con la qualifica di Dop e Igp: in totale sono 44 (19 Dop e 25 Igp) le produzioni agroalimentari già in possesso della certificazione europea, a cui vanno aggiunti tutti i vini (30 le Dop e Igp riguardanti produzioni vitivinicole).

“E’ in questo quadro di eccellenze agroalimentari che è nata la cultura del balsamico: dall’amore, dalla pazienza e dalla competenza dei maestri acetai, di generazione in generazione”, sottolinea Alessio Mammi, Assessore regionale all’Agricoltura. “La cultura del balsamico riveste un significato profondo per i territori dell'Emilia centrale e nel suo tramandarsi nel corso dei secoli è diventata corredo sociale e identitario delle nostre terre”.

/ ATTUALITÀ 32 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Pane, cibo ‘iconico’ da sempre

Camminando per la magnifica Galleria Sabauda di Torino si ha proprio l’impressione di fare una passeggiata nella storia. Ovunque lo sguardo si soffermi, ecco un capolavoro pronto a sorprenderlo. Non a caso è una delle eccellenze che il nostro Paese può vantare. Ma spesso trascuriamo ddi vedere … il pane.

Passeggiando tra le varie ricchissime sale della Galleria

Sabauda a Torino, a un certo punto ci si trova di fronte a una bellissima opera di un artista emiliano, il Guercino, raffigurante Santa Francesca Romana e l’angelo. Quello che però colpisce subito non è né la Santa, nella sua solenne apparizione al centro della tela, solitamente identificata come una donna di mezza età con un lungo velo bianco, sapientemente illuminato dalla luce e in netto contrasto con il nero della veste, né il consueto angelo, raffigurato in un dolcissimo ritratto, con le mani incrociate sul petto. Ciò su cui l’occhio si posa per primo è il cesto di vimini, appoggiato su un gradino in basso a sinistra, stracolmo di pagnotte. A guardarlo dal vero sembra di poterne quasi percepire il profumo. Quell’inconfondibile profumo di farina, di legna, quel profumo sprigionato dal pane caldo che sentiamo oggi e che probabilmente è lo stesso di allora.

Soffermarsi a pensare che proprio il pane e il suo aroma possano essere una delle pochissime cose che hanno attraversato i secoli rimanendo le stesse, che gli uomini di altre epoche abbiano sentito lo stesso sapore e lo stesso odore che sentiamo noi oggi, è qualcosa che ha dell’incredibile.

Certamente le farine, le lavorazioni, le lievitazioni, ma anche le possibilità e i gusti sono indiscutibilmente cambiati. Nonostante questo però è pur sempre e da sempre necessità dell’uomo quella di sfamarsi, e in questa necessità da migliaia di anni rientra il pane.

Ed è su questo pensiero che gli artisti di tutte le epoche si sono ritrovati di fronte a una piccola grande sfida: quella di raffigurare un alimento così simbolico, ma così povero dal punto di vista cromatico. Nel corso dei secoli i significati attribuiti al pane sono cambiati esponenzialmente, anche se il suo ruolo da protagonista non è quasi mai venuto meno. Pare che già due secoli prima di Cristo il lavoro del

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fornaio avesse iniziato a prendere il posto della panificazione casalinga, tanto che a Pompei vi era un magnifico affresco (oggi conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli) raffigurante proprio uno spaccato di quotidianità nell’antica modernissima Pompei, e cioè la vendita di pane nella bottega del fornaio.

Come quasi sempre succede nell’arte, però, è grazie all’influenza delle sacre scritture che il pane assume nuovi significati e lo ritroviamo protagonista ad esempio nelle varie raffigurazioni dell’Ultima Cena. L’archetipo che noi, uomini di oggi, abbiamo in mente è senza dubbio il grandioso Cenacolo di Leonardo da Vinci.

Anche questa però, come tutte le precedenti e le successive raffigurazioni dell’Ultima Cena, è frutto dell’immaginazione degli artisti perché i quattro evangelisti (in

realtà tutti tranne Giovanni) non descrivono l’ambiente in cui la cena si svolge. La narrazione si concentra sulla figura del traditore di Gesù, già presente, e sul vino e sul pane, simboli niente meno del sangue e del corpo di Cristo. Ritornando alla Santa di Torino, si noterà quindi con maggior consapevolezza che anche il canestro con i pani in primo piano è portatore di grandissimi significati, in questo caso perché evoca uno dei più famosi miracoli compiuti dalla Santa, di chiaro segno cristologico, ovvero quello della moltiplicazione del pane. E, a costante ricordo di questo episodio, il cesto ricolmo di pane è proprio tra gli attributi con cui Santa Francesca Romana è sempre raffigurata, insieme all’angelo e al libro aperto che tiene in mano.

Sembra incredibile come un semplice pezzo di pane possa racchiudere in sé molto più di acqua e farina, e rappresenti l’ingegno dell’uomo, la casualità delle scoperte, i tentativi, i fallimenti, lo studio, la tecnica, la capacità di saper creare, osservare. Il pane rappresenta l’unione, ma anche la condivisione, lo spezzare il pane e condividerlo non è più solo un simbolo cristiano ma è un simbolo di umanità, di salvezza in senso lato.

Ecco che, ritrovandosi davanti alla tela del Guercino conservata nella Galleria Sabauda, si riuscirà a respirare un profumo di pane e di vita, scaturito dallo spaccato di realismo che l’artista ci regala con il bellissimo cesto, spesso soprannominato non a caso paniere, straboccante di pani. Allungando una mano sembra quasi di poterli afferrare, non solo per il loro realismo, ma anche per la loro posizione al bordo del quadro. Diversi tra loro, lisci, più grandi, più piccoli, lievitati, invitanti. È tramite questi meravigliosi pani che scopriamo la Santa, ed è tramite la Santa e il suo miracolo che riscopriamo la grandezza, la potenza e l’importanza del pane.

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Pane alla zucca

Panini Farcitoni

Questa ricetta è pensata per l’avvicinarsi dell’autunno con i suoi profumi e con i suoi frutti di stagione. Ci sono infatti ingredienti che ci fanno compagnia non solo in autunno ma anche nei primi freddi invernali, come la zucca. In questo caso la utilizzo in un lievitato: un morbido e profumato pane alla zucca. Semplice e delicato, con un sapore neutro che si sposa sia con il dolce che con il salato, questo pane sarà il re della vostra tavola. Potete porlo al centro, circondato da salumi, formaggi e confetture: ciascuno potrà scegliere il proprio abbinamento, e farcire il proprio spicchio come preferisce. Ma si può tranquillamente gustare da solo, perché il pane alla zucca è così buono che può anche non aver bisogno di altro. Preparato appositamente per assomigliare il più possibile ad una vera e propria zucca, è l’ideale per una festa di Halloween.

Ho aggiunto all’impasto la polpa di zucca precedentemente cotta al vapore o in padella e avvolgendolo con lo spago da cucina attorno al panetto ho formare 8 spicchi che con la lievitazione prenderanno la forma di zucca.

Ingredienti

Impasto

Farina tipo 0 kg 2

Ingredienti

Lievito di birra fresco compresso g 50

Procedimento

Alcune ore prima della preparazione della ricetta tritare in un cutter da cucina 30 g di carote, 30 g di prezzomolo e 900 g di Philadelphia. Inserire il composto ottenuto in una tasca da pasticcere e riporre in frigo a 4°C circa. Rompere 2 uova in un boccale graduato. Inserire in impastatrice a spirale la farina, il lievito di birra, lo zucchero e il malto e lasciare mescolare e ossigenare gli ingredienti per 2 minuti a velocità moderata. Di seguito inse rire 500 g di acqua e il latte, lasciando amalgamare. Inserire lo strutto lasciandolo assorbire dalla pasta, di seguito l'olio lasciandolo ugualmente assorbire dall'impasto. Impastare in totale circa 10 minuti a velocità moderata o in prima velocità. Innescare la seconda velocità inserendo il sale e gli ultimi 100 g di acqua restanti. Lasciare lavorare la pasta per

Zucchero semolato g 40

Ingredienti

Malto ad alto potere diastatico g 20

Acqua g 600

Farina 0 kg 1

Latte intero g 500

Strutto g 100

Lievito di birra secco g 8

Olio di oliva g 100

Sale marino fino g 40

Zucchero semolato g 10

Philadelphia g 900

Tritato di carote g 30

Zucca cotta e frullata g 150

Tritato di prezzemolo g 30

2 Uova

Curcuma in polvere g 5

Latte g 500

Olio d’oliva g 30

4 minuti totali.

Sale marino fino g 25

Per decorare

Lasciare riposare l'impasto per circa 20 minuti su tavolo da lavoro precedentemente infarinato, coprendo con telo in cotone. Spezzare in pezzi da 100 g circa e lasciare riposare sul banco da lavoro coperti con telo in cotone per una decina di minuti.

Latte

Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare.

Semi di zucca

Rametti di rosmarino

Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita.

Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.

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Procedimento:

Cominciate pulendo la zucca privandola dei semi e dei filamenti interni e tagliatela a spicchi eliminando anche la buccia. Ponete sul fuoco una pentola con acqua e profumate con il rosmarino. Adagiate nel cestello per la cottura a vapore gli spicchi di zucca e chiudere con il coperchio. Cuocete la zucca: ci vorranno circa 30 minuti, dovrà risultare morbida e soda. Passate la polpa cotta con un minipimer o con uno schiacciapatate in modo da ottenerne una purea.

In planetaria con gancio uniamo alla farina, il lievito di birra, la curcuma, lo zucchero mescolando per qualche minuto a velocità moderata, poi aggiungiamo la zucca.

Continuare inserendo 450 grammi di latte poco per volta, di seguito l’olio e lasciare assorbire fino a creare un impasto omogeneo e liscio. Questa operazione dovrebbe durare circa 10 minuti in 1° velocità o a velocità moderata. Innescare la 2° velocità o aumentare la velocità inserendo il sale e gli ultimi 50 grammi di latte per circa 5 minuti o sino al formare un impasto incordato, liscio e corposo.

Riporre in un recipiente precedentemente infarinato

e lasciare lievitare per 3 ore circa o comunque fino al raddoppio del volume iniziale a temperatura ambiente. Riprendiamo l’impasto, disponiamolo sul banco da lavoro infarinato e possiamo realizzare un pane "formato famiglia", oppure dividerlo per ottenere piccoli panini del peso desiderato.

Nel primo caso, giriamola al contrario e con lo spago da cucina dividiamola in 8 spicchi così da ricreare la classica forma della zucca.

Rigiriamo invece le pagnottine dal lato giusto, trasferiamole su una teglia e lasciamo lievitare ancora per 30 minuti. Trascorso questo tempo, spennelliamo le pagnottine con il latte e decoriamolo con i semi di zucca. Cuocere a 180°C in forno preriscaldato e ventilato per circa 30-35 minuti, oppure in forno statico a 190°C per lo stesso tempo sempre con forno preriscaldato. Una volta cotto, lasciamolo intiepidire leggermente su una gratella e poi togliamo lo spago.

Il pane, si sa, è buono fresco: se possibile, consumatelo in giornata. Conservarlo in un sacchetto di carta per massimo 3 giorni. Potete anche congelare il pane alla zucca, intero o già tagliato in comodi spicchi.

Gustoricco

Lesaffre Italia, azienda che produce e commercializza lievito fresco, lievito madre e ingredienti per la panificazione artigianale, industriale e domestica, presenta Gustoricco, il nuovo mix completo della linea Inventis per pani ricchi di semi e ad alto valore nutrizionale.

Gustoricco è un prodotto unico, fonte di proteine, ricco di acidi grassi insaturi e con un alto contenuto di fibre e vitamina E. È il benessere buono da mangiare, grazie alla presenza di semi di girasole, potenti antiossidanti naturali, semi di lino, che aiutano a controllare il colesterolo e il buon funzionamento del sistema circolatorio e germe di grano, ricco di aminoacidi, Omega 3 e 6 e altre sostanze nutritive importanti per la salute.

Un mix ricco di benessere, gusti e consistenze, che permette di realizzare golosi pani e altri prodotti da forno, come focaccine e barrette energetiche, in modo facile e veloce e con la sola aggiunta di acqua e lievito.

Il nuovo Gustoricco fa parte della gamma Salute e Benessere di Inventis, i mix per panificazione di facile utilizzo, alta qualità e affidabilità, che ottimizzano i tempi del panificatore, permettendogli di diversificare e qualificare la propria offerta con proposte sempre nuove, gustose e originali. Oltre a Gustoricco, fanno parte della linea Salute e Benessere di Inventis i Mix Gustosano, a base di farina di frumento di tipo 1 e fiocchi d’avena, ricco di semi di lino e girasole e Il Proteico, con farina di soia, lino e farine germinate, che offrono numerosi benefici nutrizionali.

Per il lancio di Gustoricco è stato sviluppato lo speciale Kit Gustoricco, a disposizione dei panificatori, composto da espositore, folder, fascetta e sacchetto per il pane, per promuovere il nuovo mix e i suoi benefici all’interno del punto vendita.

Gustoricco Inventis è disponibile in sacchi da 15 kg e si conserva in luogo fresco e asciutto (25°C max) per 12 mesi dalla data di produzione. I semi di girasole sono potenti antiossidanti naturali, grazie

alla presenza di vitamina E, che limita l’ossidazione dei radicali liberi e del colesterolo cattivo. Contengono inoltre una buona quantità di selenio e acidi grassi essenziali Omega 6 e Omega 9.

Il germe di grano è un vero e proprio alleato della salute, grazie alle sostanze nutritive di cui è ricco: aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B, tocoferoli, Omega 3, Omega 6. Inoltre è un potente antiossidante naturale grazie alla presenza di vitamina E.

I semi di lino, ricchi di acidi grassi insaturi come Omega 3 e acido linoleico, contribuiscono al controllo del colesterolo e al buon funzionamento del sistema circolatorio, riducendo i trigliceridi nel sangue. Sono inoltre molto ricchi di fibra e hanno un’ottima azione antinfiammatoria

Fonte: Lesaffre

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#PoweredByYeast

Da 170 anni attore globale di riferimento nel campo della fermentazione, Lesaffre presenta il sito tuttosullievito.it, completamente rinnovato nei contenuti e nella grafica. Tuttosullievito è il sito di carattere didattico e formativo, attraverso il quale Lesaffre si propone di far conoscere all’opinione pubblica i tanti benefici e impieghi del lievito.

Nutrire in modo sano 9 miliardi di persone da qui al 2050, salvaguardando nello stesso tempo le risorse del pianeta, è un obiettivo fondamentale quanto ambizioso, che il lievito e il processo di fermentazione più in generale possono contribuire a raggiungere.

Eppure, nonostante il suo ruolo chiave, il lievito, microrganismo di origine naturale, rimane sconosciuto al grande pubblico. Infatti, secondo uno studio condotto da Lesaffre solo il 17% degli intervistati ha saputo darne una definizione esaustiva.

Da qui la volontà di Lesaffre di promuovere una corretta informazione sul lievito, con la proposta, attraverso tuttosullievito.it, di contenuti sempre aggiornati, disponibili in 4 lingue e con un approccio formativo, diretto e divertente. Cos'è il lievito? Come si usa? Dove si trova?

Quali sono i suoi benefici per la salute? Tuttosullievito.it risponde a queste e a molte altre domande con articoli ed approfondimenti. Ad arricchire ulteriormente il sito anche tante ricette facili da preparare.

Leitmotiv del sito è l'hashtag #PoweredByYeast, utilizzato da Lesaffre per sottolineare la passione che spinge i team del gruppo a scoprire e divulgare i super poteri e i benefici che il lievito apporta alla produzione di molti prodotti fermentati, in particolare in termini di consisten-

za, gusto e composizione nutritiva.

"Integrato nella composizione di molti alimenti e anche nella produzione di biocarburanti, il lievito è onnipresente nella nostra quotidianità. Eppure, "soffre" di una scarsa conoscenza da parte dell'utilizzatore, nonostante sia uno dei prodotti più promettenti del futuro, specialmente in merito alla sfida del cibo del domani. Con oltre 170 anni di esperienza in questo campo, Lesaffre ha il compito di sensibilizzare l'opinione pubblica sul lievito, sui suoi benefici e sul suo ruolo decisivo nel processo di fermentazione", dichiara Thomas Lesaffre, direttore marketing di Lesaffre.

"Il potenziale del lievito è incredibile, soprattutto nel campo della salute umana. In Gnosis di Lesaffre, utilizziamo la sua eccezionale composizione nutrizionale per migliorare la salute e il benessere dell’uomo. Rendere i benefici del lievito e le sue numerose applicazioni noti a un vasto pubblico è stato il motore trainante che ha condotto a questo sito di carattere didattico e formativo", afferma Philippe Caillat, direttore marketing presso Gnosis di Lesaffre, il dipartimento di Lesaffre dedicato alla salute umana.

Fonte: Ufficio stampa Lesaffre Italia

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Ritorna Pizza Bit Competition

Parte la gara per diventare Pizza Ambassador 2024 di Molino Dallagiovanna: iscrizioni aperte fino al 30 novembre sul sito del Molino. Sull’onda del successo della prima edizione da poco conclusasi, Pizza Bit Competition, la gara che Molino Dallagiovanna ha ideato per i pizzaioli professionisti, riparte con l’apertura delle iscrizioni per partecipare all’edizione 2023.

Al termine delle gare regionali la competizione si sposterà sulle spiagge di tre località turistiche (1 del Nord, 1 del Centro e 1 del Sud) dove tra giugno e luglio 2023 si disputeranno le 3 semifinali. Per conoscere il nome del vincitore bisognerà attendere fino agli inizi di settembre quando i 9 finalisti si sfideranno presso la sede di Molino Dallagiovanna.

Ci sarà tempo fino al 30 novembre 2022 per richiedere di partecipare alla gara che assegnerà il titolo di “Dallagiovanna Pizza Ambassador 2024”, volto ufficiale del Molino per il settore pizza in Italia e nel mondo in occasione di fiere ed eventi.

Per iscriversi occorre accedere al sito di Molino Dallagiovanna nella sezione dedicata all’iniziativa, in cui è presente anche il regolamento, e compilare l’apposito modulo che prevede un test tecnico e personale. Attraverso la valutazione del test verranno selezionati i 135 pizzaioli che, da gennaio a maggio 2023, si sfideranno nelle 9 gare regionali distribuite equamente su tutto il territorio nazionale.

In ogni tappa regionale i 15 pizzaioli ammessi si cimenteranno nella realizzazione della Pizza Classica al Piatto che sottoporranno alla valutazione di una giuria tecnica composta da esperti del settore, blogger e giornalisti tra cui rappresentanti del Gambero Rosso. In ogni appuntamento supereranno il turno i tre pizzaioli che, oltre a presentare delle pizze tecnicamente corrette, dimostreranno di avere anche ottime capacità comunicative. La scheda fornita ai giurati prevede, infatti, che i candidati siano valutati in base a ricetta dell’impasto, presentazione del piatto finale, assaggio e professionalità del candidato.

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Il Premio Innovazione di Smau

Alimentare ed esg: Morato Pane sceglie la piattaforma della startup innovativa Esgeo, che insegna a pmi e big corporate ad usare l’intelligenza artificiale per essere più sensibili alle tematiche ambientali, sociali e gestionali, per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e si aggiudica il "Premio Innovazione 2022".

sviluppata da ESGeo, in grado di elaborare variabili complesse tra cui il settore di appartenenza, l’area geografica e il numero dei dipendenti, e gestirle nel tempo confrontandole con le metriche del mercato, ha consentito a Morato Pane, holding company del Gruppo specializzato nel mercato della panificazione che vanta oltre 300 milioni di euro di fatturato con 15 siti di produzione tra Italia e Spagna, di creare report sofisticati sulla sostenibilità, definire budget, monitorare risultati aggregati anche per business unit o singolo manager e valutare, attraverso le metriche di impatto, il ritorno degli investimenti con l’obiettivo di fare un bilancio delle attività e individuare le aree di miglioramento, per perseguire modelli di consumo e di produzione sostenibili e adottare misure che contribuiscano a salvaguardare l’ambiente e combattere il cambiamento climatico.

“Siamo orgogliosi di annunciare che siamo stati premiati da Smau con il Premio Innovazione 2022 per il nostro progetto di digitalizzazione nel campo della sostenibilità”, fa sapere Marco Cersosimo, Cfo del gruppo. “Questo riconoscimento per noi è un traguardo importante che premia il nostro impegno e che conferma la nostra volontà nel continuare ad investire sull’innovazione e sulle nuove tecnologie”.

Grazie alla collaborazione con la startup innovativa tutta italiana ESGeo, nata dall’intuizione del manager Fabrizio Fiocchi con il Gruppo Techedge, che già supporta oltre 60 partner tra cui grandi gruppi bancari da Illimity a Mediolanum, big corporate come Prysmian o la stessa Techedge, ma anche colossi come Ferrovie dello Stato e PMI, Morato Pane digitalizza la raccolta dei dati ESG (Environmental, Social, Governance), migliora i processi di reporting e si aggiudica il Premio Innovazione 2022 indetto da Smau per il progetto di digitalizzazione nel campo della sostenibilità. Una partnership che, grazie alla tecnologia sofisticata

“Utilizzare la tecnologia e l’innovazione digitale come mezzo abilitante per raggiungere il benessere delle persone e lo sviluppo sostenibile della società è una priorità per un numero sempre crescente di aziende che aiutiamo”, aggiunge Fabrizio Fiocchi, Ceo di ESGeo.

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Panini Morbidi

Panini Farcitoni

(Ricetta del Maestro Nico Carlucci)

I panini morbidi sono dei soffici e profumati bocconcini lievitati con all’interno dell’impasto anche latte, oltre a burro e uova, per intenderci i classici panini da buffet. Grazie al loro gusto neutro, sono perfetti da soli al naturale o farciti con ingredienti dolce o salata: come nutella, marmellata, affettati, salume, formaggio oppure anche per realizzare dei veri e propri sandwich con maionese e hamburger. Si tratta di una preparazione facile, che non comporta nessuna difficoltà. Il segreto è semplicemente aspettare le varie lievitazioni, questo è quello che renderà i panini al latte morbidissimi per giorni.

Ingredienti

Impasto

Farina tipo 0 kg 2

Lievito di birra fresco compresso g 50

Zucchero semolato g 40

Ingredienti

Malto ad alto potere diastatico g 20

Acqua g 600

Procedimento

Alcune ore prima della preparazione della ricetta tritare in un cutter da cucina 30 g di carote, 30 g di prezzomolo e 900 g di Philadelphia. Inserire il composto ottenuto in una tasca da pasticcere e riporre in frigo a 4°C circa.

Rompere 2 uova in un boccale graduato. Inserire in impastatrice a spirale la farina, il lievito di birra, lo zucchero e il malto e lasciare mescolare e ossigenare gli ingredienti per 2 minuti a velocità moderata. Di seguito inserire 500 g di acqua e il latte, lasciando amalgamare. Inserire lo strutto lasciandolo assorbire dalla pasta, di seguito l'olio lasciandolo ugualmente assorbire dall'impasto. Impastare in totale circa 10 minuti a velocità moderata o in prima velocità. Innescare la seconda velocità inserendo il sale e gli ultimi 100 g di acqua restanti. Lasciare lavorare la pasta per

Farina tipo 00 W 260 kg 1

Latte intero g 500

Strutto g 100

Malto in polvere g 10

Olio di oliva g 100

Sale marino fino g 40

Lievito di birra fresco compresso g 25

Philadelphia g 900

Tritato di carote g 30

Tritato di prezzemolo g 30

2 Uova

Latte fresco g 200

Acqua g 270

Uova medie g 50

4 minuti totali.

Burro g 50

Sale marino fino g 25

Lasciare riposare l'impasto per circa 20 minuti su tavolo da lavoro precedentemente infarinato, coprendo con telo in cotone. Spezzare in pezzi da 100 g circa e lasciare riposare sul banco da lavoro coperti con telo in cotone per una decina di minuti.

* 1 Tuorlo (g 15 circa) e g 40 latte intero

Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare.

Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita.

Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.

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38 / PANE LUGLIO/AGOSTO 2020

Procedimento

Tagliare il burro in pezzi, miscelare tuorlo e latte, foderare le teglie con carta da forno. Iniziare l’impasto inserendo in planetaria con gancio la farina, il malto e il lievito di birra. Lasciare miscelare e ossigenare le polveri in 1° velocità o a velocità moderata per 2 minuti circa. Proseguire inserendo il latte e lasciare impastare, di seguito l’uovo e il burro lasciandoli assorbire dall’impasto. Questo procedimento dovrebbe durare in tutto 10 minuti circa in 1° velocità o a velocità moderata. Innescare la 2° velocità, inserire il sale e l’acqua fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo. Questo procedimento dovrebbe durare circa 5 minuti. Mettere l’impasto in un recipiente capiente, coprire con pellicola alimentare non a contatto e lasciare lievitare a temperatura ambiente (o in cella di lievitazione a 26°C con il 75% u.r.) sino al raddoppio del volume iniziale, circa 30 minuti. Una volta lievitato versare sul banco da lavoro precedentemente infarinato e tagliare del peso desiderato (50 grammi circa), pirlare e deporre nelle teglie da infornamento precedentemente foderate con carta da forno.

Coprire con telo in cotone e telo in plastica alimentare

e lasciare lievitare sino al raddoppio del volume iniziale (o in cella di lievitazione a 26°C con il 75% u.r.), circa un’ora e mezzo.

Con un pennello in silicone spennellare dolcemente i nostri panini senza far perdere la lievitazione acquisita con il mix di tuorlo e latte e di seguito decorare con zucchero a velo

42 / PANE SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Il pane protagonista

Il pane rappresenta il simbolo universale non solo del nutrimento, ma anche della comunità umana che condivide quello stesso nutrimento. La giornata mondiale del pane costituisce così l’occasione per evidenziare la centralità di un cibo che, attraverso i secoli, ha unito, e mai diviso, popoli, culture e religioni.

La farina o la semola, siano esse di grano tenero, di grano duro o di altri cereali, costituiscono il principale ingrediente del pane ed è opportuno ricordare che l’industria molitoria italiana detiene un’assoluta leadership europea nella produzione di sfarinati ottenuti dalla selezione e dalla trasformazione delle migliori varietà di frumento.

“La produzione, da parte dei nostri molini, di farine e semole destinate alla sola panificazione, sia essa artigianale o industriale, ammonta annualmente in circa 2.400.000 tonnellate, alle quali aggiungere circa 250.000 tonnellate destinate ai prodotti sostitutivi del pane”, evidenzia Andrea Valente, Presidente Italmopa, “un quantitativo, complessivamente in costante riduzione non solo per la giusta attenzione alla riduzione dello spreco alimentare ma anche, e purtroppo, per campagne che, irresponsabilmente, e ignorando le indicazioni scientifiche contenute nelle “Linee guida per una sana alimentazione” del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), hanno convinto molti consuma-

tori ad eliminare o a ridurre drasticamente i carboidrati in generale ed il pane in particolare dalle loro diete alimentari. È invece opportuno ricordare che il pane è un alimento particolarmente saziante, ricco di importanti proprietà nutrizionali indispensabili al nostro fabbisogno quotidiano. Ed è per questo che riteniamo che il pane debba continuare a rimanere un assoluto protagonista del nostro modello alimentare”. “Nel corso dell’ultimo anno” completa Alexander Rieper, Presidente della sezione Molini a frumento tenero Italmopa, “l’aumento generalizzato e senza precedenti dei costi di produzione, relativi, in particolare, alle materie prime agricole ed energetiche e alla logistica, si è purtroppo abbattuta anche sulla filiera pane, nonostante gli immani sforzi profusi da parte degli attori della filiera. Il settore molitorio, in particolare, ha sinora assorbito gran parte dei rialzi, conscio della rilevanza dei prodotti farine e semole per la produzione di prodotti di base dell’alimentazione quotidiana degli italiani - ed in particolare dei ceti sociali più esposti – quali, appunto il pane. Ma è evidente che la situazione è insostenibile e mette a rischio l’esistenza stessa del comparto molitorio, peraltro già caratterizzato da margini di redditività tra i più bassi dell’intero comparto alimentare.”

Fonte: Italmopa

43 / PANE SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

È arrivato Superprotein

Per i professionisti della ristorazione arriva il nuovo preparato Superprotein alimentazione dedicata® di Molino Spadoni nel formato da 5 kg. Perfetto per rendere l’offerta di panificati salati e pizza davvero distintiva arricchendo il menù o il banco con prodotti proteici, ideali per un pubblico attento alla forma fisica e al benessere.

ideale per realizzare pane e pizza scelti da chi ha a cuore il tono della massa muscolare, ma in generale da un pubblico contemporaneo, sperimentatore e attento alle tendenze salutistiche del momento.

Il sacco da 5 Kg permette di non rimanere mai senza un prodotto in grado di rendere l’offerta di un locale davvero distinta. Nel back pack sono presenti tre ricette per ottenere una pizza al piatto ben alveolata, un pane realizzato con la biga oppure squisiti panini, in modo che il professionista possa utilizzare Superprotein al meglio, scegliendo lunghe lievitazioni oppure preparazioni più rapide.

Con la garanzia di una resa costante e ottimale, derivante da cento anni di esperienza nel settore molitorio, Molino Spadoni offre, inoltre, supporto tecnico, sia teorico sia pratico, con demo e giornate di formazione per istruire il professionista nell’uso di questo preparato, così da poterlo usare al meglio in cucina e in laboratorio. Sempre sul pack, è presente anche il QR Code che riporta a un approfondimento in cui sono presenti le ricette in cinque lingue, accortezza che permetterà, anche alla clientela estera, di comprendere al meglio le indicazioni di preparazione.

Arriva l’innovativo preparato professionale per pane e pizza Superprotein della linea salutistico-funzionale

Alimentazione Dedicata® Molino Spadoni, disponibile nel maxi formato da 5 Kg. Una novità pensata appositamente per il food service, ideale per i professionisti che desiderano realizzare pane e pizza proteici, adatti ad atleti e sportivi, ma anche per tutti coloro che, per mantenere il proprio benessere fisico, sono attenti al profilo nutrizionale ricercando la presenza di proteine vegetali di qualità, oltre che cibi fonte di fibre, importantissime per il benessere intestinale. Tutto questo, ovviamente, senza rinunciare al gusto.

Superprotein fa davvero la differenza: questa miscela vanta ben 30 grammi di proteine di origine vegetale per 100 di prodotto, è a base di farina di grano tenero tipo 1 arricchita con semi di lino e semi di girasole, ed è

44 / PANE SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Il torrone artigianale di Fabio Tuccillo

Nata nel 2014, la Panetteria Tuccillo si è evoluta nel corso degli anni, associando alla produzione di pane e panini, anche la pasticceria e gli altri prodotti da forno, che oggi la rendono riconoscibile come Bakery per un vasto pubblico, sia di clienti privati che Ho.re.ca.

Le origini del torrone sembrano perdersi nella notte dei tempi, fondendo storia e tradizione artigianale. Sin dall’epoca dei romani, quando il torrone era chiamato “Cupedia”, si hanno tracce di questa dolce bontà, che arriva ai giorni nostri nelle forme e nelle varianti più disparate, da gustare in occasione di feste e ricorrenze particolari, ma non solo. Non è un dolce italiano, si pensa sia originario del Medio Oriente, ma è ormai entrato di diritto nella nostra cultura gastronomica, nelle sue tantissime versioni.

Tra queste, legata alla festa dei defunti, è il torrone cremoso, una delizia tipica partenopea. Un torrone morbido, nella sua versione tradizionale ripieno di nocciole intere e ricoperto da un denso guscio di cioccolato, che si presenta solitamente con una forma a cassetta, che viene poi tagliata a fette.

Il Bakery Chef Fabio Tuccillo è uno degli appassionati di questa lunga tradizione artigianale e trae ispirazione dal classico torrone per la realizzazione delle sue originali creazioni, che partendo dalle origini ci si fondono con innovazione e creatività.

Cioccolato fondente, al latte, al gianduia con nocciole IGP, cioccolato al pistacchio con pistacchi interi, cioccolato bianco con biscotti e pralinato alle mandorle: sono solo alcuni dei gusti che Fabio Tuccillo propone, per accontentare i palati più golosi. Un’esplosione di sapori, un mood delicato ed avvolgente, che caratterizza anche tutte le novità 2022.

Tra queste, il torrone al Cioccolato al Caramello, ricoperto di cioccolato bianco e cuore di morbido caramello salato filante, che rende omaggio alla salsa dolce più famosa della pasticceria; quello al Cioccolato al Lampone, con interno di cioccolato bianco, fresco e dal sapore intenso, che seduce per la sua nota leggermente acidula, nocciole IGP e ciliegia ed infine quello al Cioccolato alla fragola, con inserto croccante e “scoppiettante” e nocciole IGP, che conquisterà anche i più piccini. Sono tantissime le varianti proposte dal Bakery Chef, tutte realizzate con ingredienti di qualità e nel rispetto della preparazione originale; ottime come dessert di fine pasto o anche come merenda pomeridiana, sicuramente un dolce momento di gusto e condivisione.

46 / PASTICCERIA SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Tiramisù World Cup 2022

Sono la giovanissima Marina Summa di Cerano (NO) e Giuseppe Salvador di Martellago (VE) i Campioni 2022: Giuseppe Salvador ha vinto per la versione originale del celebre dessert italiano, mentre Marina Summa ha trionfato nella categoria “creativa”

siciliano, scorza d’arancia candita e pistacchi. “Dedico la vittoria a me stessa”, ha detto la giovane vincitrice. “Sono un’appassionata, cannolo siciliano e tiramisù sono i miei dolci preferiti”.Sempre per la ricetta creativa, secondo posto per Silvia Vian con la sua sciroppo di menta, pasta di pistacchio, After Eight; a lei anche il Premio de “La Cucina Italiana", consegnato dalla giornalista Laura Forti. Terza piazza per Francesca Gaiotto di Treviso con un Tiramisù creato con gorgonzola, noci e fichi. “Volevamo far crescere la TWC e ci siamo riusciti”, ha commentato a fine rassegna Francesco Redi, organizzatore dell’evento. “Ringrazio i partner, il pubblico e tutti coloro che sono venuti a trovarci in queste giornate. E’ stata una grande festa per Treviso”.

A incoronare i Campioni di quest’anno, la presidente di Giuria, Laura Forti de “La Cucina Italiana”, la storica rivista gastronomica attiva dal 1929, media partner dell’intera rassegna, che ha assegnato anche il Premio Speciale per il Miglior Tiramisù 2022.

Ecco i Campioni 2022 della Tiramisù World Cup, la “sfida più golosa dell’anno”. Giuseppe Salvador ha trionfato per la ricetta originale (uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao): classe 1972, socio di una azienda di pavimenti, dopo sei anni di partecipazione alla TWC, ha voluto dedicare la vittoria all’amico Marco Zago, scomparso prematuramente: “Tutto quello che verrà da questa vincita andrà all’associazione “La speranza di Marco” che abbiamo fondato per lui. Servirà per acquistare defibrillatori e strumenti salva-vita”. Salvador ha superato in finale Cristina Malizia di Bologna e Alessandra Vendemmiati di Venezia.

La più giovane concorrente in gara, Marina Summa (di soli 18 anni), studentessa di Cerano (Novara), ha conquistato tutti con la sua ricetta fatta di cialde di cannolo

I vincitori della TWC 2022 vedranno ora le loro ricette pubblicate sulla testata per il numero di novembre, oltre a ricevere copertura digital a sito e social. “Il tiramisù è una delle ricette che meglio rappresenta la nostra Italia nel mondo e la Tiramisù World Cup ne riassume i valori e le potenzialità. Andiamo così ad aggiungere un altro tassello al progetto di candidatura della cucina italiana di casa come patrimonio dell’umanità Unesco, promosso dalla nostra testata dal 2020”, ha affermato Maddalena Fossati, direttrice de La Cucina Italiana.

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Hanno vinto il premio per il Tiramisù più bello “Beautydrop” le finaliste Cristina Malizia e Francesca Gaiotto.

Quest’anno è stato possibile degustare i Tiramisù “più buoni del mondo”, ad opera dei Campioni delle precedenti edizioni della TWC, presso la Loggia dei Cavalieri: il pubblico ha avuto l’occasione di incontrare e dialogare con chi ha prodotto le ricette che hanno vinto in passato, accompagnando il tutto con un calice di ottimo vino. Fra le migliaia di Tiramisù assaggiati, quello originale a forma di cuore e il celebre “cannella&zenzero". Dall’azienda Moralberti le ricette al “pistacchio&lamponi” e con l’innovativa “fragola&prosecco”.

Sono partner storici scelti dalla TWC 2022 i savoiardi Vicenzovo di Matilde Vicenzi, il caffè Hausbrandt, il mascarpone della Lattebusche, le uova Amadori, lo zucchero di Italia Zuccheri, il cacao Campagnoli & Rodriguez ed anche la Dolcefreddo Moralberti.

La Tiramisù World Cup ha scelto di brindare ai propri appassionati con la cantina La Marca Spumanti e Vini.

Fonte: Ufficio stampa TWC

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Focaccia dolce

La focaccia dolce è la merenda perfetta per ogni bambino e per ogni adulto. Un impasto soffice e arioso, la crosticina sopra zuccherosa e leggermente caramellata dona quel sapore inconfondibile della merenda delle nostre nonne. La focaccia dolce è una preparazione lievitata facile da preparare con ingredienti semplici e facili da reperire, un dolce molto semplice, morbido e goloso. Una vera delizia, da mangiare così com'è o accompagnata da una buona confettura o da crema alla nocciola, possiamo sia spalmare la crema sopra, sia tagliare a metà il quadrato di focaccia e farcirla all’interno. Un lievitato dolce che anni fa non mancava mai nelle panetterie, ed era la merenda preferita di tanti bambini, sempre presente negli zaini della scuola. Volendo aggiungere a questa ricetta base della frutta secca o disidratata o qualche goccia di cioccolato, la focaccia dolce si arricchisce di ulteriori sapori e diventa perfetta per un brunch o per il pic-nic. Due varianti interessanti sono ad esempio la Focaccia dolce al tè, con uvetta e gherigli di noci, o la Focaccia dolce con pere e cioccolato.

Ingredienti:

Farina Manitoba kg 2,050

Zucchero semolato g 250

Acqua g 450

Latte g 450

Lievito di birra fresco compresso g 50

5 Uova

5 Bacche di Vaniglia

5 Arance

Burro g 250

Sale marino fino g 35

*Acqua per lievitazione e farcitura con zucchero g 300

* Olio per oliare mastello e teglie da infornamento g 50

* Q.b. Zucchero semolato per la farcitura

* Q.b. Farina per spolvero

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Ingredienti

tritare in un prezzomolo e 900 g una tasca da

di birra, ossigenare gli seguito inseamalgamare. Inserire seguito l'olio Impastare prima

sale e gli pasta per

Ingredienti

Impasto

Farina tipo 0 kg 2

Lievito di birra fresco compresso g 50

Zucchero semolato g 40

Malto ad alto potere diastatico g 20

Acqua g 600

Latte intero g 500

Strutto g 100

Olio di oliva g 100

Sale marino fino g 40

Philadelphia g 900

Tritato di carote g 30

Tritato di prezzemolo g 30

2 Uova

Procedimento

4 minuti totali.

Lasciare riposare l'impasto per circa 20 minuti su tavolo da lavoro precedentemente infarinato, coprendo con telo in cotone. Spezzare in pezzi da 100 g circa e lasciare riposare sul banco da lavoro coperti con telo in cotone per una decina di minuti.

Grattugiare la scorza delle arance e con l’ausilio di un coltellino ricavare l’interno delle bacche di vaniglia.

Tagliare il burro a pezzi. Iniziare l’impasto inserendo in planetaria o in impastatrice la farina, lo zucchero, il lievito di birra e lasciare miscelare e ossigenare le polveri per qualche minuto in 1° velocità.

Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare.

Inserire l’acqua e di seguito il latte lasciando assorbire, in fine le uova; lasciare impastare per 10 minuti in 1° velocità o a velocità moderata.

Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita.

Innescare la 2° velocità o aumentare la velocità e inserire i semi delle bacche di vaniglia, le zeste di arancia, il burro e in fine il sale e lasciare impastare per 5 minuti fino a formare un impasto liscio, incordato e omogeneo.

Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.

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Farcitoni

Castelbuono capitale dell’alta pasticceria

Grande successo per l’evento “L’Arte pasticcera oltre i confini dello spazio”, ideato dal Maestro Nicola Fiasconaro. Ospite della serata l’Astronauta Luca Parmitano, primo italiano ad aver effettuato attività extra-veicolare e ad aver coperto il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale durante la Expedition 61.

La Luna è da sempre la musa ispiratrice dei più grandi artisti e l’arte pasticcera non fa certo eccezione. E proprio per celebrare il corpo celeste più amato della Via Lattea ed il talento creativo dei migliori pasticceri italiani, il Maestro Nicola Fiasconaro – che aveva già varcato i confini dello spazio nel 2007 con una selezione di dolci a base di panettone e pasta di mandorle a bordo del Discovery Shuttle della Nasa - ha ideato l’evento “L’Arte pasticcera oltre i confini dello Spazio”. Guest Star della serata l’astronauta Luca Parmitano, primo italiano ad aver effettuato attività extra-veicolare e ad aver comandato la Stazione Spaziale Internazionale durante la Expedition 61.

È stata una serata speciale, che ha visto fra i suoi ospiti d’eccezione Alessandro Dalmasso, il Coach torinese della squadra italiana alla Coupe du Monde de la Pâtisserie 2021 di Lione, con i vincitori Andrea Restuccia, Massimo Pica e Lorenzo Puca, e Giuseppe Amato, il miglior Pasticcere del Mondo 2021. Nel corso dell’evento i pasticceri si sono cimentati in creazioni dolciarie

ispirate alla Luna e sono stati poi premiati con un’opera del Maestro Pippo Madè, artista contemporaneo di fama internazionale.

A presenziare all’evento, con un trionfo di specialità dolciarie, i pasticceri del territorio e l’associazione Duciezio composta da pasticceri siciliani,. A rendere omaggio all’astronauta Luca Parmitano l’associazione Culturale Promomadonie di Castelbuono con i suoi infioratori ha realizzato due tappeti floreali presso la Tenuta Fiasconaro, rappresentanti la Sicilia vista dallo spazio e l’astronauta siciliano.

“E’ stato un onore celebrare il talento di alcuni dei migliori artisti italiani dell’alta pasticceria in un‘occasione così speciale, che ha reso omaggio alla luna nella sua valenza legata al sogno e alla capacità di guardare oltre per superare i confini della creatività, proprio come fanno i migliori pasticceri”, ha commentato con soddisfazione il Maestro Nicola Fiasconaro.

La serata si è svolta il 18 agosto sullo sfondo della suggestiva cornice del Chiostro di San Francesco, a

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Castelbuono (PA), con grande successo di pubblico. Sapori, profumi e alchimie della Sicilia sono la suggestiva cornice della storia e della tradizione dell’azienda dolciaria Fiasconaro, nata nel 1953 a Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Oggi l'azienda, giunta alla terza generazione di Pasticcieri è un'eccellenza del made in Italy, con un fatturato di oltre 32 milioni di euro, un organico di 180 lavoratorifra stagionali e dipendenti, ed una presenza in 60 Paesi con una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e con un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. Fiasconaro è totalmente made in Sicily e anche il suo indotto segue la territorialità. Il panettone e la colomba Fiasconaro rappresentano il core-business dell’azienda, ma è in continua crescita anche l’incidenza della linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici. I suoi dolci sono stati serviti sulle tavole di tre Papi, del Presidente della Repubblica cinese, dagli astronauti dello Shuttle, nelle corti regali di tutta Europa.

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Un ponte … squisito tra Sicilia e Indonesia

Accordo fra Modica e Indonesia: nasce la prima filiera del cioccolato Igp. Un progetto di cooperazione internazionale per valorizzare le Indicazioni Geografiche promosso dal Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica Igp, l’associazione indonesiana Kakao Berau GI, con la collaborazione di Csqa e Qualivita.

Si è tenuto a Modica l’incontro per gettare le basi della prima filiera europea di cioccolato Igp che utilizzi come materia prima un cacao a Indicazione Geografica. Protagonisti dell’ambizioso progetto di cooperazione internazionale il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica Igp e l’organizzazione indonesiana Kakao Berau GI Association. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Arise+ Indonesia, un programma di sostegno europeo al commercio nel quadro di cooperazione UEIndonesia.

A garantire e valorizzare il nuovo modello di filiera a Indicazione Geografica saranno rispettivamente, l’ente di certificazione Csqa, leader di settore in Italia con 71 Dop Igp controllate, e Fondazione Qualivita che ha supportato negli anni la crescita del Cioccolato di Modica Igp con progetti di valorizzazione e di innovazione come quello del Passaporto Digitale.

Il nuovo progetto procederà per step programmati tra cui il primo ha l’obiettivo di verificare le modalità, e avviare azioni specifiche, per facilitare la registrazione in Europa del Kakao Berau come primo cacao Igp al mondo.

Ottenuta la certificazione, sarà possibile avviare la realizzazione della prima filiera del cioccolato completamente Igp a partire da una materia prima unica in grado di garantire sia la qualità organolettica, sia la permanenza di quantità rilevanti di principi attivi, capaci rendere il Cioccolato di Modica Igp importante sotto l’aspetto salutistico. A tal fine sono stati processati campioni di fave di cacao indonesiano del distretto di Berau, secondo un protocollo di qualificazione elaborato dai tecnici del Consorzio, e sono stati realizzati, con la pasta amara

ottenuta, prodotti campioni di Cioccolato di Modica Igp. Il Consorzio del Cioccolato di Modica Igp e la sua filiera si propongono così, a livello internazionale, come avanguardia per l’avvio di un rapporto di collaborazione e di cooperazione allo sviluppo con uno dei Paesi, l’Indonesia, terzo fra produttori di cacao nel mondo, più attivi nell’adozione del modello delle Dop Igp europee, il più importante sistema in grado di affermare il valore del legame tra le produzioni agroalimentari di eccellenza e il territorio, le origini, le tradizioni.

Paolo De Castro, Eurodeputato S&D e relatore della Riforma IG, commenta: “La registrazione del primo cacao Igp potrebbe essere davvero importante perché per la prima volta potremo avere un Igp europea - il Cioccolato di Modica Igp - che utilizza come materia prima un cacao Igp. È uno degli obiettivi della Commissione UE e un obiettivo che sto portando avanti anche come relatore del nuovo regolamento sulle Indicazioni Geografiche, poiché in grado, da un lato di estendere il sistema delle Dop Igp fuori dall'Europa creando opportunità per tutte le produzioni europee, dall’altro di estendere un principio di legame al territorio, alle origini, alle tradizioni di prodotti straordinari del nostro settore agroalimentare”.

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Ottimista Nino Scivoletto, Direttore Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica: “Il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica, raggiunto l’obiettivo della certificazione Igp e atteso il significativo interesse da parte del consumatore che ha segnato il radDoppio della produzione dal 2019 al 2021, guardare ora al passato per progettare il futuro. Il ritorno alla tecnica settecentesca di produzione del cioccolato, partendo dalle fave di cacao, è la nuova scommessa che potrà essere vinta nella misura in cui i produttori potranno avvalersi di una materia prima, anch’essa certificata secondo i parametri

della UE, ottenuta seguendo un rigoroso protocollo di qualificazione. Stante la metodologia produttiva, strettamente ancora alla storia e al territorio, il cioccolato di Modica Igp potrà ancor più evidenziare quelle qualità peculiari che lo caratterizzano sia per gli aspetti organolettici che per quelli salutistici. Grazie al progetto Arise+ Indonesia e la collaborazione di Csqa e Qualività, avviamo oggi con il Kakao Berau un progetto di cooperazione internazionale che nel prossimo biennio darà i suoi frutti”.

Conclude Muhammad Khodim, Head of marketing for Kakao Berau

GI Association: “Cooperare con il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica Igp è per noi un valore aggiunto sotto due aspetti fondamentali per lo sviluppo della filiera. Da un lato possiamo attestarci, a livello europeo, come fornitore primario di materia prima - non producibile nel continente - di qualità sotto l’aspetto organolettico e della salute. Dall’altro avremo un vantaggio qualitativo potendo orientare le produzioni secondo le caratteristiche e gli standard di mercati più evoluti come il mercato europeo”.

Fonte: Qualivita

Sigep 2023 all’orizzonte

Le filiere artigianali del gelato, pasticceria e cioccolateria, bakery e caffè in fiera a Rimini per la 44a edizione dell’ambasciatore italiano del dolce nel mondo dal 21 al 25 gennaio. Novità di prodotto, competizione e formazione professionale: Sigep è il primo appuntamento 2023 del Food&Beverage Network di Italian Exhibition Group

I maestri italiani della gelateria artigianale. L’eleganza e la creatività della pasticceria internazionale. Il cioccolato, dalla materia prima alle lavorazioni d’eccellenza. I lievitati e tutte le varianti del pane. L’aroma del caffè, dall’espresso ai più meditativi specialty coffee. C’è un solo appuntamento in Europa che offre alla community professionale dell’Out of Home la più completa vetrina del dolce, come è creato e vissuto secondo lo stile italiano: è Sigep – The Dolce World Expo. Il salone di Italian Exhibition Group alla sua 44a edizione si terrà a Rimini dal 21 al 25 gennaio prossimi. In contemporanea, sempre a Rimini, la 7a edizione di A.B. Tech Expo, dedicata alle tecnologie e macchinari dell’arte bianca, dallo stoccaggio all’impasto e lavorazione.

Sigep, il primo appuntamento per il 2023 del Food & Beverage Network di IEG - che include Beer&Food

Attraction e BBTech Expo (19-22 febbraio a Rimini) e Cosmofood (a novembre a Vicenza), ospiterà tutte le sue storiche filiere con un layout a tutto quartiere, dove prenderà forma la collaborazione con le associazioni artigiane e industriali di settore, le associazioni nazionali e internazionali dei Maestri gelatieri e pasticcieri e, dei panificatori, dei baristi e specialisti del caffè. Business, formazione, mediaticità, proiezione sui mercati esteri rendono Sigep un vero community catalyst che parte da ingredienti e prodotti, le ultime novità per macchinari e impianti, che prestano una sempre più marcata attenzione ai temi delle sostenibilità e dell’energy saving, arredamento e attrezzature, la vetrinistica e tutto quanto occorre per avere un packaging contemporaneo all’insegna della circolarità dei materiali e della flessibilità per un marketing competitivo sempre più integrato con

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le piattaforme digitali. Prodotto e visione si intrecciano al Sigep in modo sempre più stretto per dare prospettive sull’evoluzione dei mercati internazionali per i professionisti che visiteranno la manifestazione. Dai Media specializzati, alle voci dei protagonisti delle sue filiere, Sigep ha nella “Vision Plaza” il format che porta in fiera a Rimini gli analisti specialisti dell’Out of Home delle principali macro aree globali per dare strumenti utili alla competitività internazionale ai professionisti di tutto il mondo.

Sigep, inoltre, è da oltre 40 anni, sinonimo di grandi competizioni internazionali che sono una straordinaria leva di formazione professionale e di scoperta di nuovi talenti. Nelle sei “Arene”, si alterneranno concorsi internazionali, demo con i grandi Maestri che utilizzano le novità tecnologiche più recenti e talk di formazione e cultura. Nella Dolce Arena, area degli eventi clou, si confronteranno i talenti dalla Gelato Europe Cup, che è la fase eliminatoria delle squadre del Vecchio Continente in vista della Gelato World Cup a Sigep 2024, il Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores, e il Campionato Mondiale Femminile che eleggerà la prossima Pastry Queen. Nella Gelato Arena, demo e talk. Nella Pastry Arena si svolgeranno il Campionato italiano Seniores e quello Italiano Juniores, oltre al Sigep Giovani. Nella Coffee Arena si sfideranno i migliori baristi d’Italia in

sette campionati nazionali validi per il World Coffee Championship. Mentre nella Bakery Arena torna Bread in the City, concorso internazionale di panificazione sotto la toque del Richemont Club. Spettacolo e sapore anche nella Choco Arena con demo e talk dei maestri cioccolatieri e degli esperti del cacao che ne raccontano la storia e le peculiarità.

Il ruolo sempre più internazionale di Sigep come piattaforma della community del Dolce e del modo di vivere italiano nel segmento dei consumi fuori casa, inoltre, porta alla prima edizione di Sigep China, organizzata da Italian Exhibition Group in partnership con Koelnmesse, dal 10 al 12 maggio 2023 allo Shenzhen World Exhibition e Convention Center in contemporanea con Anufood China per presidiare in modo strategico il mercato della Cina meridionale.

Italian Exhibition Group S.p.A. ha maturato negli anni, con le strutture di Rimini e Vicenza, una leadership domestica nell'organizzazione di eventi fieristici e congressuali e ha sviluppato attività estere - anche attraverso joint-ventures con organizzatori globali o locali, come ad esempio negli Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Cina, Messico, Brasile e India - che l’hanno posizionata tra i principali operatori europei del settore.

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Romana Dessert

(Ricetta del Maestro Nico Carlucci)

La “Pizza Romana in pala” è una delle ricette più utilizzate e gustate soprattutto al momento. Notoriamente si preferisce perché la si può arricchire in mille modi, con gli ingredienti che più si preferiscono per creare ogni volta combinazioni uniche e gustose. Vi propongo un'alternativa decisamente sfiziosa: la “Romana Dessert”! La base è l'impasto di una pizza romana classica ma farcita, ad esempio, con frutta fresca di stagione, o frutti di bosco o ancora crema a base di nocciola per una versione originale della classica torta alla frutta e per sorprendere i vostri clienti offrendo un prodotto nuovo e fuori dai classici schemi o se fatto in casa per stupire i vostri ospiti con un fine pasto rinfrescante e sfizioso. Un dessert innovativo che piacerà sicuramente ai bambini che non resisteranno alla tentazione di questa originale e colorata pizza.

Se invece vorrete rendere la Romana Dessert alla frutta ancora più golosa potrete farcirla con crema a base di nocciole, dischi di banana e zucchero colorato. Questa pizza potrebbe divenire la protagonista di una rivoluzione di gusti e consistenze rappresentando il giusto connubio tra pasticceria e pizza.

Farina per pizza kg 1

Malto in polvere g 10

Lievito di birra fresco compresso g 6

Acqua g 750

Olio Extra Vergine di Oliva g 30

Sale rosa dell’Himalaya g 25

* Farina per spolvero: farina di riso

*Farcitura: crema di nocciole, zucchero colorato, banana, confettura di fragole, mirtilli, melograno, pesca, fragole, ribes

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Ingredienti

Panini Farcitoni

Procedimento:

Iniziare l'impasto in planetaria con gancio inserendo la farina, il malto, il lievito e ossigenando le polveri per 2 minuti circa a bassa velocità. Di seguito inserire 650 g di acqua fredda a piccole dosi. Non appena l’impasto ha assorbito tutta l’acqua inserire l’olio a piccole dosi fino al completo assorbimento. Questa procedura dovrebbe durare circa 10 minuti in 1° velocità o a velocità moderata.

Procedimento

Alcune ore prima della preparazione della ricetta tritare in un cutter da cucina 30 g di carote, 30 g di prezzomolo e 900 g di Philadelphia. Inserire il composto ottenuto in una tasca da pasticcere e riporre in frigo a 4°C circa.

Proseguire inserendo il sale e gli ultimi 100 g di acqua innescando la 2° velocità per circa 5 minuti. Quando l'impasto risulta liscio e omogeneo deporre il composto ottenuto in un mastello precedentemente oliato e procedere puntatura di circa 45 minuti a temperatura ambiente. Di seguito riporre in frigo a temperatura controllata e costante di 4°C per circa 12 ore. Tirare fuori dal frigo e lasciare puntare a temperatura ambiente per circa 30 minuti.

Tagliare a forma rettangolari di grandezza e peso variabili (600 g circa), arrotolare strettamente e porre nei tiretti alti in plastica, precedentemente spolverati con abbondante farina di riso e procedere a una fermentazione in cella a 32°C con l'78% di umidità per ottenere una alveolatura regolare per circa 3 ore non coperti, o a temperatura ambiente coperti con telo in plastica non a contatto sino al raddoppio del volume iniziale.

Rompere 2 uova in un boccale graduato. Inserire in impastatrice a spirale la farina, il lievito di birra, lo zucchero e il malto e lasciare mescolare e ossigenare gli ingredienti per 2 minuti a velocità moderata. Di seguito inserire 500 g di acqua e il latte, lasciando amalgamare. Inserire lo strutto lasciandolo assorbire dalla pasta, di seguito l'olio lasciandolo ugualmente assorbire dall'impasto. Impastare in totale circa 10 minuti a velocità moderata o in prima velocità. Innescare la seconda velocità inserendo il sale e gli ultimi 100 g di acqua restanti. Lasciare lavorare la pasta per

4 minuti totali.

Lasciare riposare l'impasto per circa 20 minuti su tavolo da lavoro precedentemente infarinato, coprendo con telo in cotone. Spezzare in pezzi da 100 g circa e lasciare riposare sul banco da lavoro coperti con telo in cotone per una decina di minuti.

Maneggiando con cura in modo da non far perdere la lievitazione acquisita adagiare su una montagnetta di farina di mais bramata e schiacciare le strisce di pasta con i polpastrelli formando delle «celle» partendo dai bordi per poi pigiare sulla parte centrale, allungare e porre sulla pala in legno.

Cuocere a 250°C direttamente su pietra per 10-12 minuti circa con vapore e valvola chiusa fino ad avere un colore dorato. Farcire con crema di nocciole, zucchero colorato, banana oppure con confettura di fragole, mirtilli, melograno, pesca, fragole, ribes rossi.

Con l'ausilio di un mattarello schiacciare leggermente e farcire con circa 20 g di Philadelphia aromatizzato, chiudere ermeticamente sul fondo i panini e pirlare.

Riporre in teglie 60x40 foderate con carta da forno e lasciare lievitare in cella di lievitazione a 28°C con il 75% u.r. per circa 60 minuti, o a temperatura ambiente coprendo con telo in cotone e telo in plastica per circa 80 minuti o comunque fino a lievitazione acquisita.

Potete conservare le pizze in pala per 1 giorno in frigorifero in un contenitore ermetico e usare al bisogno oppure appena cotte abbattere direttamente o congelare in freezer ancora calde (non farcite).

Spennellare dolcemente con uovo e cuocere a 220°C per circa 20 minuti con abbondante vapore pre e post infornamento.

58 / PASTICCERIA SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 38 / PANE LUGLIO/AGOSTO 2020

Sgambaro verso il climate positive nel 2030

Grazie agli interventi di riforestazione e di protezione delle foreste in collaborazione con WOWnature sono stati piantati 3.630 nuovi alberi dalle Alpi alla Sicilia e protette foreste per una estensione pari a 24 ettari. Il progetto Bioclima di Regione Lombardia e la foresta di Huong Son Nature in Vietnam contribuiranno a compensare nel 2022 fino a 3.700 tonnellate di CO2.

Undicimila tonnellate di CO2 mai disperse nell’ambiente negli ultimi 4 anni, pari al quantitativo di biossido di carbonio emesso da 4.400 automobili che percorrono in un anno 11 mila chilometri. È solo uno degli straordinari risultati che Sgambaro può vantare grazie agli interventi di riforestazione e protezione delle foreste che ha intrapreso oltre 10 anni fa. Il pastificio trevigiano, conosciuto nel mondo per la sua pasta di alta qualità, vola verso l’obiettivo climate positive nel 2030: virtuoso esempio di azienda che con i suoi progetti tutela la biodiversità a beneficio delle generazioni future, contrastando la crisi climatica e migliorando la resilienza del nostro sistema territoriale e dei suoi ecosistemi. I risultati ottenuti dal 2019 arrivano proprio in occasione della FSC® Forest Week 2022, settimana internazionale della gestione forestale responsabile svoltasi dal

24 al 30 settembre e promossa dal Forest Stewardship Council®, organizzazione no-profit internazionale che promuove la gestione responsabile delle foreste in tutto il mondo. Attraverso questo evento annuale, FSC® intende sensibilizzare sull’importanza della salvaguardia delle foreste a livello globale, ecosistemi in grado tutelare la biodiversità, migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua e mitigare i cambiamenti climatici. Alcuni dei progetti sostenuti da Sgambaro sono realizzati in aree certificate secondo gli standard di buona gestione forestale FSC, dove sono stati anche verificati i cosiddetti Servizi Ecosistemici che le foreste donano all’uomo e al pianeta.

“Un ambiente migliore e più tutelato rende la nostra pasta più buona”, commenta il presidente Pierantonio Sgambaro. “In azienda ogni attività e progetto nasce

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dalla convinzione che esista un filo conduttore che lega la salvaguardia del territorio e il benessere delle persone alla qualità del grano e dei nostri prodotti. Dall’approvvigionamento dell'energia esclusivamente green ai trasporti aziendali elettrici, dalla coltivazione del grano a filiera corta solo italiano alle singole fasi produttive fino al confezionamento, che stiamo convertendo alla carta 100% riciclabile e certificata FSC, in Sgambaro regna la logica dell’economia circolare e della responsabilità ambientale”.

Dal 2019 l’azienda veneta ha contribuito all’impianto di 3.630 alberi sostenendo 10 tra progetti di creazione, protezione e miglioramento di ambienti naturali, dalle Alpi alla Sicilia per un’estensione pari a 24 ettari. Affiancata dalla società di consulenza ETIFOR dal 2011, spin-off dell’Università di Padova, Sgambaro è partner di WOWnature in un percorso di riforestazione che permette di adottare nuovi alberi nelle zone urbane, in aree soggette a desertificazione o colpite da calamità naturali. Un impegno costante e a tutto tondo quello della cura e salvaguardia del patrimonio forestale: dal Parco Nord di Milano alla Ciclovia Treviso-Vicenza, dove sono stati piantumati 1.000 alberi, dal ripristino di un’area di 4 ettari in cui si estendono le foreste di Enego tra Veneto e Trentino Alto Adige, aree certificate FSC colpite dalla tempesta Vaia nel 2018, ai progetti di riforestazione in Sicilia, che hanno previsto l’impianto e la cura di 800

alberi tra il Bosco San Lio a Siracusa e Catania. Il progetto nell’area di Bosco Limite, certificata FSC, ospita oggi più di 2.300 alberi di 15 specie diverse, selezionate per ricreare l’ambiente tipico della foresta della Pianura Padana. Sgambaro ha inoltre adottato 600 ettari di boschi, tra le provincie di Vicenza e Belluno.

Parte della carbon foot print aziendale di quest’anno verrà compensata con l’adesione al Progetto Bioclima in Lombardia, che nasce da un Bando regionale per la realizzazione di interventi di conservazione della biodiversità, di adattamento al cambiamento climatico e di valorizzazione degli ecosistemi quali foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde. Sgambaro ha anche allargato i suoi confini all’estero, approdando nella foresta di Huong Son Nature in Vietnam, dove la necessità di salvaguardia ambientale si unisce alla tutela della popolazione che abita il territorio locale, della sua cultura e sopravvivenza.

Strettamente connessa al Veneto, è l’attività legata a Blue Valley, progetto strategico che consente di acquistare crediti di carbonio grazie alla tutela del prezioso ecosistema della laguna veneziana che utilizza l’attività della pesca per compensare le emissioni di anidride carbonica. Sviluppando sistemi di CCS (Carbon Capture and Storage), si innescano dinamiche di cattura e sequestro del carbonio in ambienti umidi e salmastri (Le

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Valli da pesca della laguna di Venezia). La somma dei tre progetti previsti nel 2022 andrà a compensare ben 5.000 tonnellate di C02, oltre il 55% delle emissioni di biossido di carbonio derivanti dalla produzione aziendale.

Ogni anno lo storico pastificio veneto misura l’impatto ambientale di ogni pacco di pasta attraverso l’approccio LCA (Life Cycle Assessment): l’analisi del ciclo di vita, dal campo alla tavola, permette di quantificare l’entità di anidride carbonica rilasciata dalle filiere produttive così da poter agire di conseguenza e riconsegnare al pianeta più ossigeno di quanto venga utilizzato. Carbon footprint e attività di compensazione, infatti, si inseriscono in un ambizioso percorso di sostenibilità che farà di Sgambaro un’organizzazione climate positive, in grado di raggiungere non solo l’impatto zero, ma di generare un impatto positivo sulla salute del pianeta. Una sfida ambiziosa che si è concretizzata negli anni grazie a un vero modello di approccio green alla produzione di pasta di qualità, coinvolgendo ogni aspetto dell’attività del pastificio dalla produzione al confezionamento, dalla logistica al trasporto.

Fondato da Tullio Sgambaro nel 1947, Sgambaro è uno storico pastificio veneto che produce pasta di altissima qualità, frutto del sapere trasmesso all’interno della

famiglia e delle intuizioni degli attuali membri alla guida dell’azienda. Una delle poche realtà medio-grandi del settore ad avere un mulino interno, utilizza dal 2001 esclusivamente grano duro prodotto in Italia: una scelta che da un lato assicura il controllo della filiera e, dall’altro, si traduce in un rapporto diretto e stretto con i fornitori. Sempre alla ricerca del grano perfetto, proprio la collaborazione con gli agricoltori ha portato Sgambaro alla selezione del grano duro Marco Aurelio, dopo di 15 anni di studi e prove sul campo, e all’introduzione del farro monococco per produrre pasta a livello industriale con uno dei grani più antichi e dalle elevate proprietà nutrizionali. L’azienda ha sede e produzione a Castello di Godego in provincia di Treviso.

Fonte: DAG Communication

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Pasta … a colazione

Brioche e cappuccino? No, pasta soffiata con cannella in latte di cocco e mandorle per celebrare il World Pasta Day che, ogni anno, ricorre il 25 ottobre. E’ l’inedita ricetta ideata da Valerio Braschi, il più giovane vincitore della storia di Masterchef e chef estroso del ristorante 1978 di Roma, e WMF, brand tedesco di prodotti per la cucina.

Un modo originale per esaltare la versatilità e aprire a nuovi possibili utilizzi della pasta, ingrediente principe della cucina italiana. In apparenza la ricetta si presenta come una vera e propria tazza di latte con cereali ma è realizzata con rigatoni soffiati e tagliati in piccoli cerchi e un “finto” latte di cocco e mandorle. Insomma, un piatto che lo chef ha pensato per gli amanti della pasta e per chi in cucina vuol vivere esperienze intense e ricercate. Unendo la pasta tipicamente italiana e un trend internazionale che vede sempre più spesso i nutrizionisti consigliarla per il primo pasto del giorno, Braschi ha ideato una preparazioni per sfidare anche i palati più competenti con tecniche di cucina moderne e innovative.

Ingredienti

Pasta soffiata alla cannella in latte di cocco e mandorle

Ingredienti (per 4 porzioni)

Rigatoni g 200

Cannella in stecche g 30

Chiodi di garofano 5

Anice stellato 1

Cannella in polvere g 5

Zucchero g 500

Mandorle g 300

Latte di cocco ml 500

Procedimento

Fare un infuso scaldando 1 litro di acqua e aggiungendo 400 grammi di zucchero, i chiodi di garofano, l’anice stellato e la cannella.

Raggiunti gli 80°C spegnere il fuoco e lasciar aromatizzare per circa 3 ore.

Filtrare il tutto, portarlo a 80°C e cuocerci al suo interno la pasta.

Successivamente scolare la pasta, tagliarla a piccoli cerchi ed essiccarla in essiccatore a 60°C per circa 4 ore.

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Pasta a pressione

World Pasta Day: cottura passiva in pentola a pressione, la ricetta di Giovanni Soldini. Si potrebbero risparmiare 12 miliardi di litri d’acqua ogni anno e abbattere le bollette del gas del 95% per i costi di cottura. Con “Menù Consapevole” Lagostina invita ad azzerare gli sprechi in cucina.

In occasione del World Pasta day del 25 ottobre, ecosostenibilità, tecnologia e arte culinaria si incontrano nella cucina di Giovanni Soldini, celebre velista e recordman di navigazioni estreme. Nell’attuale dibattito sulla cottura passiva della pasta, Lagostina, azienda leader nella produzione di pentolame in acciaio e pentole a pressione, e Giovanni Soldini si schierano insieme a favore della sostenibilità e della lotta ai consumi, presentando una video ricetta con il velista in versione chef. Nell’ambito del progetto “Menu Consapevole”, ideato da Lagostina, Soldini si è cimentato ai fornelli per svelare tutti i suoi trucchi per ridurre al minimo i consumi in cucina, appresi per necessità durante le lunghe navigazioni, ma, che utilizza quotidianamente per ricette amiche dell’ambiente e “taglia” bolletta, come l’utilizzo della pentola a pressione e della cottura passiva. "I nostri comportamenti sono il primo argine per regolare il nostro impatto sull’ambiente. Con gesti quotidiani e piccole attenzioni abbiamo il potere di ridurre sprechi enormi e fare la differenza. Io, per esempio, faccio tutto con la pentola a pressione: ho cominciato a usarla in

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barca perché abbatteva i consumi di acqua ed energia, riducendo anche tempi di cottura e risolvendo problemi di sicurezza a bordo. Diverse soluzioni con una mossa sola, tanto che ora non posso più rinunciarci neanche a casa”, spiega Giovanni Soldini. Una scelta consapevole e sostenuta da dati significativi. Infatti, uno studio di Lagostina sulla preparazione della pasta e l’utilizzo della pentola a pressione evidenzia un risparmio medio di acqua dell’80%, con picchi dell’88%, una riduzione dei tempi di cottura con un conseguente minor consumo delle energie utilizzate per l’accensione dei fornelli. Ad esempio, se una famiglia cucinasse la pasta 6 volte al mese, spenderebbe solo 1,50 euro di gas all’anno in pentola a pressione contro i 28 euro della cottura tradizionale, con un risparmio del 95%.

Per comprenderne la portata, basti pensare che in Italia il consumo procapite annuale di pasta è di circa 25 kg, secondo le ultime statistiche dell’IPO (International Pasta Organization): se per prepararla si utilizzasse sempre la pentola a pressione si potrebbero risparmiare ben 12 miliardi di litri d’acqua. Nel dettaglio, ciò che è emerso dai test è che per ogni 100 grammi di pasta nella pentola tradizionale si utilizza circa un litro d’acqua contro a solo 0,2 litri in pentola a pressione. Quindi, anche un utilizzo limitato di questo strumento può generare grandi risparmi. Ad esempio, nel caso una coppia scegliesse di preparare la pasta in pentola a pressione 4

volte al mese, ogni anno risparmierebbe 69 litri d’acqua, oppure, se una famiglia di 4 persone lo facesse per una volta alla settimana il consumo annuale calerebbe di ben 140 litri.

La video ricetta di Giovanni Soldini per il “Menù Consapevole”, realizzata in pentola a pressione e con anche una breve cottura passiva, mostra tutti questi vantaggi ed è consultabile sui principali social network e sul sito dell’azienda piemontese, così chi vorrà potrà replicarla e celebrare il World Pasta Day all’insegna della sostenibilità.

“Menù consapevole” è un progetto di Lagostina che ha lo scopo di promuovere, attraverso numerose attività e alla realizzazione di ricette replicabili da tutti, la possibilità di ridurre consumi ed eventuali sprechi in cucina. Lanciato ad inizio anno con un video messaggio di Antonino Cannavacciuolo, al progetto hanno già aderito numerosi volti noti e influencer, tra cui Tessa Gelisio, conduttrice e autrice televisiva, scrittrice, blogger e Presidente dell’Associazione ambientalista forPlanet Onlus, e Sonia Peronaci, imprenditrice digitale e storica fondatrice di Giallozafferano, ora volto e promotrice del sito che porta il suo nome e della sua redazione Sonia Factory.

Fonte: The NewsMaker

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Boom per il mercato degli imballaggi riciclabili

Il packaging è sempre più green: dalle alghe marine alla plastica di mais, passando per letame di mucca e stampa 3D, le innovazioni nella produzione di materiali sostenibili stanno rivoluzionando il settore degli imballaggi, impattando direttamente sulle abitudini d’acquisto dei consumatori.

La sostenibilità sta diventando un criterio sempre più importante nelle decisioni d’acquisto dei consumatori anche e soprattutto per quanto riguarda il packaging dei prodotti. Un recente rapporto di ricerca di The Business Research Company stima che quest’anno il mercato globale degli imballaggi riciclabili raggiungerà i 28,3 miliardi di dollari di valore con un tasso di crescita del +7,2% rispetto al 2021 e toccherà, nel 2026, quota 34,2 miliardi di dollari. Gli imballaggi ecologici emergono quindi come una tendenza chiave nel mercato in quanto possono essere biodegradabili, riutilizzabili, non tossici e costruiti con materiali riciclati. L'uso d’imballaggi ecocompatibili viene sempre più privilegiato proprio perché è in grado di ridurre l'impronta di carbonio e promuove uno stile di vita verde che aiuta a risparmiare energia e prevenire l'inquinamento. Basti pensare che, come riportato da Bakeryandsnacks.com, un acquirente americano su due (47%) ha dichiarato di essere disposto a pagare un costo

extra per un prodotto confezionato con un imballaggio sostenibile e sono due terzi (64%) coloro che hanno indicato la riciclabilità del packaging come elemento fondamentale nel processo di acquisto dei prodotti, percentuale che sale al 69% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni. In Germania invece, secondo un sondaggio condotto da Ipsos, il 77% dei consumatori desidera avere il minor numero possibile di imballaggi e il 63% prenderebbe in considerazione l'idea di cambiare le abitudini di acquisto, se questo criterio non fosse soddisfatto. Un trend globale che sta influenzando anche il mercato in Italia dove, secondo l’Osservatorio Immagino GS1, in un solo anno sono cresciuti del 5% i prodotti che comunicano esplicitamente sull’etichetta come gestire le confezioni dopo il consumo (il 35,9% del totale della GDO). È quanto emerge da una serie di approfondimenti condotti sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per il

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gruppo milanese Vitavigor..

Rispetto alle indicazioni sulla riciclabilità, più di 4 referenze su 10 (41,6%) vengono confezionate in packaging monomateriali con i fuoripasto salati che si confermano con il 90,8% il comparto merceologico che utilizza di più questa tipologia di confezione, davanti a pasta (84,6%), frutta e vegetali secchi (83%), i cereali e le zuppe (76,5%). Ed è proprio il bakery uno dei settori dove l’innovazione la sta facendo più da padrona. “La sfida più grande per le imprese del settore dei prodotti da forno è identificare soluzioni per il packaging che garantiscano la capacità di mantenere la freschezza del contenuto, preservando quelle che sono le caratteristiche qualitative quali fragranza e croccantezza”, sottolinea Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor, azienda italiana che sta investendo per rendere sempre più green le proprie confezioni di grissini e snack.

“Negli ultimi anni, le istanze di rispetto ambientale e sostenibilità hanno spinto la progettazione di packaging realizzati con materiali biodegradabili e compostabili, a basso impatto ambientale e riciclabili al 100% e tutte le nostre referenze della linea snack sono proposte, già da due anni, in confezioni in carta riciclabile, in linea con l’orientamento alla produzione sostenibile e al rispetto dell’ambiente. Per trovare soluzioni davvero sostenibili, tuttavia, è importante affrontare il tema della sostenibilità in modo olistico e comunicare in modo trasparente.

L'imballaggio è parte della soluzione ma migliorando

altre aree come la catena di fornitura, i costi di produzione e il processo produttivo, spesso invisibili ai consumatori, il risultato complessivo in termini di sostenibilità potrà essere ancora più forte ed efficace”.

Un settore della produzione alimentare che sembra essere in costante adattamento è quindi proprio quello degli imballaggi per prodotti da forno, segmento dominante nel settore food che, secondo un’analisi di Data Bridge Market Research, crescerà del 4,2% entro il 2028, superando i 6 miliardi di dollari di valore. Quello dell’imballaggio, come spiegato dal portale Sweets-processing. com, è uno dei temi principali su cui si concentrano i dibattiti sulla sostenibilità dei prodotti da forno e dolciari ed è un'area in cui le aziende del settore possono sicuramente contribuire alla sostenibilità: con 26 milioni di tonnellate al giorno, le bustine e gli imballaggi flessibili in plastica multistrato, utilizzati anche per gli snack e i dolciumi, offrono, ad esempio, il maggior potenziale di riduzione dei rifiuti plastici negli oceani.

Ecco, infine le 10 più curiose tendenze nel settore del green packaging riportate dalle principali testate interna-

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zionali:

Alghe marine: le alghe marine sono un ingrediente naturale e sostenibile per gli imballaggi monouso; commestibili e biodegradabili al 100%.

Imballaggi idrosolubili: realizzati in alcool polivinilico (PVOH), si dissolvono a contatto con l'acqua calda, garantendo ai prodotti protezione e sostenibilità.

Stampa in 3D: grazie a questa tecnologia, l'imballaggio può essere stampato completamente o parzialmente intorno al prodotto con la plastica, in modo da utilizzare solo il materiale necessario.

Materiali a base di cellulosa: la cromatogenia rende qualsiasi prodotto a base di cellulosa permanentemente idrofobo, proteggendo il prodotto senza sacrificare la sostenibilità.

Fibra stampata: questo metodo consente la personalizzazione con diversi materiali, inchiostri e lacche, rimanendo riciclabile e senza sprechi.

Cartone d’erba: alternativa agli imballaggi in plastica è riciclabile e compostabile al 100%, con una lavorazione delle materie prime priva di sostanze chimiche.

Packaging piantabile: la carta da seme completamente biodegradabile viene creata utilizzando carta riciclata e semi selvatici; quando l'imballaggio raggiunge la fine del suo ciclo di vita, può essere piantato per far crescere nuova vita.

Letame di mucca: partendo dal letame di mucca è possibile produrre imballaggi privi di plastica.

Carta d’ostrica: realizzata con prodotti di scarto riciclati, la carta ostrica è ottenuta da residui di scarto del processo di produzione della pelle.

Plastica di mais: completamente biodegradabile, questo materiale è stato utilizzato per produrre materiali di imballaggio come i sacchetti per alimenti, in alternativa alla plastica.

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La pizza romana di Settembrini al 25

Sottileecroccante,dalla“Capricciosa”alla“LasMarinaras”,lapizzadiMauroMeddiracchiude tutti i segreti e gli ingredienti d’eccellenza del territorio italiano. La ‘croccante’ del Maestro pizzaiolo diventa il simbolo del nuovo “Settembrini” a Roma.

alla fine degli anni‘60 e puntando tutto sulla qualità, mirando ad alzare il livello non solo all’Enoteca al Parlamento con lo chef Pierluigi Gallo ma anche sul prodotto pizza all’interno di Settembrini al 25.

La selezione di ingredienti eccellenti e lo studio del Maestro pizzaiolo Mauro Meddi hanno messo a fuoco una pizza gourmet di altissima digeribilità e che racchiude tutti i “segreti” della famosa croccante romana.

La storia di questo prodotto ha una matrice popolare a cui il pubblico romano è profondamente affezionato: il percorso di innovazione ed evoluzione degli ultimi dieci anni ha saputo trasmettere passione e mestiere anche alle generazioni successive fino ad arrivare ad oggi in cui Alessio Tagliaferri e il pizzaiolo Meddi insieme fianco a fianco si apprestano a scrivere un nuovo capitolo gastronomico.

Fonte: Roberta Antonioli PR Studio

Il quartiere Delle Vittorie, ovvero quel quadrante di Prati nei pressi di Piazza Mazzini, è da sempre reputato uno dei quartieri più floridi e storici di Roma e Settembrini, uno dei salotti più importanti e riconosciuti. Una zona di studi legali, notarili, commercialisti, studi televisivi, da sempre ben frequentata. Rilevato ad aprile 2019, dopo la pandemia e un grande lavoro di ristrutturazione, Settembrini ha riaperto le porte sotto la guida di Alessio Tagliaferri e della famiglia Achilli.

Il locale ha da sempre voluto mantenere la sua veracità e storicità in quanto punto di ritrovo per la vita di quartiere.

Il gruppo Achilli ha consolidato oggi il suo brand, creando un marchio riconoscibile grazie alla sua storia iniziata

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FoodArt: lo Chef del Futuro

Il progetto FoodArt, programma completo di formazione continua e ispirazione degli chef promosso da Unilever Food Solutions in collaborazione con Federazione Italiana Cuochi, oggi alla sua terza edizione, è ripreso dopo la pausa estiva con un ricco calendario di eventi online a partire dal 4 ottobre.

tamenti live e on demand della durata di 30 minuti in cui un rappresentante locale FIC dell’area territoriale coinvolta e il giornalista Antonio Iacona introdurranno l’argomento e presenteranno gli ospiti speciali, tutti esperti del tema individuato. Per ognuna delle aree tematiche Giuseppe Buscicchio Executive Chef di Unilever Food Solutions, da oltre 20 anni membro della Federazione Italiana Cuochi, proporrà un’originale ricetta, sempre legata al tema del corso, e al termine dell’incontro risponderà alle domande dei partecipanti.

Il programma di webinar si propone così come ulteriore concreto strumento al servizio del mondo della ristorazione professionale, fruibile in diretta nelle date programmate e sempre disponibile on demand da ogni dispositivo.

I webinars Chef del Futuro oltre che in diretta streaming, sono fruibili anche successivamente on demand.

FoodArt III: lo Chef del Futuro si sviluppa intorno a diversi temi. Esplora, infatti i nuovi bisogni dello chef che si prepara alle sfide future e fornisce soluzioni e strumenti per affrontarle con successo, anche grazie al contributo di professionisti ed esperti nelle aree individuate come cruciali per chi oggi opera nel mondo della ristorazione: Full Costing, Healthy Eating, Food Waste e Digital Capabilities.

Attorno a queste tematiche si sono svolti nella prima parte dell’anno numerosi incontri formativi, che tornano a partire da ottobre in una formula interamente digitale con webinar che affronteranno di volta in volta una tematica differente. Il format prescelto è quello di appun-

Le ricette presentate durante gli incontri formativi sono state ideate dagli Chef Giuseppe Buscicchio e Pierluca Ardito, Team Coach della Nazionale Italiana Cuochi e raccolte insieme ai contributi dei professionisti ed esperti nell’esclusivo volume FoodArt III: lo Chef del Futuro. Unilever Food Solutions è leader mondiale di prodotti alimentari per gli Chef. Opera in Italia e in altri 65 Paesi nei 5 continenti. Il suo ruolo è quello di esploratore e precursore, ma anche di garante di conoscenze ed esperienze sviluppate in tanti anni di presenza sul mercato ai massimi livelli, con un occhio sempre attento ai trend del mercato del fuori casa e all’evoluzione del gusto.

Tra i marchi Unilever Food Solutions presenti nelle cucine professionali italiane: Knorr Professional, The Vegetarian Butcher, Maizena, Carte d'Or Professional, Pfanni, Calvé, Hellmann’s.

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L’expertise di MartinoRossi al servizio dell’Ho.Re.Ca.

Dopo i riscontri estremamente positivi ricevuti in occasione della partecipazione a rassegne quali Cibus, Identità Golose e il Free From Food di Barcellona, MartinoRossi SpA presenta la linea MartinoRossi Professional dopo un restyling che ha coinvolto sia la grafica e il packaging sia, soprattutto, l’ampiezza della gamma.

MartinoRossi SpA, azienda italiana fondata agli inizi degli anni ’50, specializzata nella produzione di ingredienti e prodotti funzionali da cereali e legumi senza glutine, senza allergeni, senza OGM e da filiera controllata 100% italiana, si conferma tra le realtà più dinamiche e innovative nel panorama agroalimentare presentando la sua linea premium MartinoRossi Professional, dedicata agli operatori della Ristorazione e del canale Ho.Re.Ca., profondamente rinnovata, ampliata e potenziata.

La linea, composta già da un assortimento abbastanza completo con farine e granelle di legumi e farine di mais per polenta, è stata arricchita con nuove referenze, in linea con i nuovi e crescenti trend di mercato.

Fanno ingresso, infatti, una nuova tipologia di farina per polenta ottenuta da una varietà di mais antico, il Mais Corvino, una nuova gamma di preparati plant-based a base di legumi per prodotti alternativi alla carne quali burger, polpette e macinato per ragù e ripieni nonché una nuova gamma di miscele senza glutine per pane, pizza, focaccia e dolci.

In particolare, i mix proteici a base di legumi sostitutivi della carne sono destinati a un ruolo cardine nel rinnovato assortimento perché innovativi, versatili e pienamente allineati ai nuovi trend salutistici e di attenzione alla sostenibilità ambientale che stanno prendendo sempre più piede anche nell’offerta del mondo Ho.Re.Ca.

“I legumi sono sempre più protagonisti non solo nei consumi domestici ma anche nei menu fuoricasa”, sottolinea Manuel Sirgiovanni, direttore generale di MartinoRossi SpA. “Per questo negli ultimi anni abbiamo focalizzato la nostra innovazione su ingredienti e preparati realizzati con i nostri migliori legumi, per rispondere alle esigenze della ristorazione e dei suoi consumatori, proponendo nuovi modi d’integrare i legumi nelle proprie ricette e menù.”

I nuovi preparati plant-based proposti da MartinoRossi si distinguono per essere senza glutine, soia e ogm, ideali perciò per qualsiasi regime alimentare, e per avere una lista di ingredienti corta: appena 4 di cui i legumi

sono i principali. Privi di conservanti e coloranti e pronti all’uso in pochi minuti, con la sola aggiunta di acqua e olio, questi mix consentono di ottenere prodotti a basso contenuto di grassi e ricchi di proteine. Infine, trattandosi di prodotti secchi, non hanno necessità di essere stoccati a basse temperature e garantiscono una shelf-life di 24 mesi.

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Panna nella carbonara, vade retro!

Trustpilot ‘indaga’ le 10 situazioni che fanno inorridire gli italiani: dal pizzaiolo che propone una pizza con l’ananas allo chef che mette la panna nella carbonara. La nuova campagna di Trustpilot “sedicente italianità” mostra dieci divertenti vignette che mettono in dubbio l’italianità di un professionista e della sua offerta.

Trustpilot – la principale piattaforma di recensioni a livello globale – ha voluto tratteggiare le 10 situazioni più divertenti che fanno inorridire gli italiani e che fanno perdere fiducia in un business. In ognuna di queste, la scarsa credibilità del professionista è messa in luce dalla sua sedicente italianità, che non trova riscontro nel prodotto o servizio che offre: un pizzaiolo che fa la pizza con l'ananas, un cameriere che propone un cappuccino a fine pasto, un personal shopper con i calzini bianchi corti, un architetto che progetta bagni senza bidet. Sono solo alcuni degli esempi messi in luce da Trustpilot, che chiede provocatoriamente "ti fideresti?". La

risposta è tendenzialmente negativa e l'unica soluzione è verificare le recensioni prima di acquistare a scatola chiusa un bene o servizio.

Con il supporto di YouGov, Trustpilot ha chiesto ad oltre 1000 consumatori italiani quale delle situazioni proposte farebbe perdere loro fiducia nell’italianità di un professionista. Al primo posto, il 59% dei rispondenti non si fiderebbe di un agente di viaggi che propone dei tour di Milano inserendo il Colosseo tra i principali punti di interesse, seguono a ruota uno chef romano che fa la carbonara con la panna (50%), un pizzaiolo che propone una pizza con l’ananas (48%) ed un architetto che progetta un bagno non inserendo il bidet tra i sanitari (41%).

La campagna “sedicente italianità” fa parte della brand campaign che la piattaforma di recensioni ha avviato nel corso di ottobre, pensata per comunicare la proposta di Trustpilot sia ai consumatori che alle aziende e per promuovere la consapevolezza del marchio sia a livello B2C che B2B in Italia. Tutti, a un certo punto della propria vita, hanno avuto un'esperienza di fiducia mal riposta nei confronti di un'azienda. Trustpilot ha l’ambizione di colmare il gap tra i consumatori e le aziende, e contribuire ad alleviare i loro problemi di fiducia. La brand campaign è in corso in ottobre e novembre, supportata da un “generatore di meme”, un sito web - disponibile sia su mobile che su desktop - che consente ai consumatori italiani di creare e condividere i propri meme legati alle esperienze che fanno vacillare la loro fiducia, che si tratti di un taglio di capelli sbagliato, di una

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ditta di traslochi che rompe i bicchieri o di un avventore che chiede la panna nella carbonara.

Eed ecco le 10 situazioni ‘sedicenti italiane’ proposte da Trustpilot:

Solo da Ciro la vera pizza all’ananas napoletana Se c’è una cosa che non va mai messa in discussione in Italia è la tradizione in cucina, per questa ragione uno dei più gravi crimini che si possano commettere è contaminare la pizza napoletana aggiungendo frutta o altri condimenti decisamente poco consoni. La pizza con l’ananas è ormai nell’immaginario uno degli elementi che più facilmente ci fa capire come il nostro interlocutore pecchi di italianità. E se tutta Italia condannerebbe una scelta così oltraggiosa, c’è un luogo che più di ogni altro potrebbe essere impietoso a riguardo: Napoli!

Un’ora di shopping con Mario, il più grande esperto di moda a Milano

Lo stile, si sa, è qualcosa di fortemente radicato nel tessuto italiano. Ed anche se le mode più recenti stanno sdoganando outfit che mai avremmo pensato di rivedere in circolazione, ci sono ancora dei vasi di Pandora che si spera di non scoperchiare mai: tra questi, gli uomini con i calzini bianchi corti. Se si professano “personal shopper”, ancora peggio.

La vera carbonara romana con panna la trovi solo da Romolo

Il segreto della vera carbonara, si sa, è quello di seguire pedissequamente la ricetta originale senza avere l’ambizione di modificarne gli ingredienti (vedi sostituire il guanciale con la pancetta). Ma ciò che preoccupa massimamente quando si parla di carbonara non ha tanto a che fare con le sostituzioni, ma con le aggiunte. Chiariamolo subito: l’idea secondo cui per creare cremosità si possa aggiungere della panna è deontologicamente sbagliata. E se anche possiamo perdonare uno studente fuori sede ancora inesperto, non possiamo che dare massima pena a qualsiasi professionista che tenti l’impresa.

Studio Architettura “Bidexit” per i tuoi bagni di design completi di doccia, lavandino e WC. Delizia degli italiani in casa, croce degli italiani all’estero. Il bidet, un sanitario indispensabile per l’igiene personale. Diventato nel tempo, secondo quanto affermato dalla Bbc, “un simbolo universale della supremazia igienica italiana”. In Italia avere il bidet in bagno è obbligatorio per legge, invece in altri paesi, per questioni economiche e di spazio, è possibile non inserirlo. Da 40 anni circa i bidet in Francia sono praticamente spariti, mentre nel nostro Paese non possiamo proprio imma-

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ginare i bagni senza questi essenziali sanitari né possiamo pensare che un professionista del settore dimentichi di pianificarne l’installazione. Trattoria “Molto Italiano”: menu tipico tutto incluso, cappuccino a fine pasto offerto.

Qual è il modo migliore di concludere un lauto pasto? Un amaro? Un caffè? Se avete pensato ad una di queste opzioni siete probabilmente italiani, se avete pensato ad un cappuccino riteniamo difficile poterlo pensare. Non che ci sia un divieto scritto, ma in realtà bere cappuccino esclusivamente in mattinata è un’abitudine ben radicata in Italia e legata all’idea che a fine pasto serva un digestivo. Se siete in un locale che lo serve come fine pasto, beh, potrebbe essere una bella trappola da turista.

Tipica Milano, scopri con noi le meraviglie della città meneghina. Tutti sanno che il Colosseo non si trova a Milano! Eppure, se pensiamo che lo scorso anno l'arena di Nimes in Francia è stata spacciata per il Colosseo, non dovremmo stupirci più di nulla. L’offerta relativa ai tour guidati per apprezzare appieno una città si fa sempre più variegata: tour a piedi, in barca, di gruppo, in segway, in bus, in minivan, a cavallo o in elicottero. Con una scelta così

ampia bisogna tenere gli occhi particolarmente aperti, il rischio è quello di farsi abbindolare da sedicenti esperti che difficilmente potranno arricchire culturalmente le nostre vacanze.

Bassi, chitarre e batterie? Basta! I veri rocker comprano il mandolino da Mimmo.

Lo stereotipo dell’italiano? Pizza, pasta e mandolino! E se effettivamente pasta e pizza sono tuttora punti cardini della nostra cultura, di mandolini nelle nostre case se ne vedono ben pochi! Eppure, nel XVII secolo a Napoli questo strumento ha effettivamente trovato fortuna risultando protagonista di composizioni raffinatissime. Certo, chi si aspetta che la prossima rock band italiana punti tutto sul mandolino potrebbe rimanere deluso!

Affrettati, “Sole di mezzanotte” sta finendo le scorte. Tra i vari stereotipi che circondano l’italianità, c’è quello secondo cui gli italiani indossano sempre gli occhiali da sole: sotto la pioggia, di notte, in pieno inverno, l’italiano-tipo non abbandona mai i propri occhiali da sole. È chiaramente un’esagerazione, eppure un che di vero forse c’è. Quindi, diffidare sempre di un venditore che ha terminato tutte le scorte di occhiali da sole, ritenendo che tanto in inverno non servano!

Gli esperti di “Easy Matrimonio” non lasciano nulla al caso … di solito.

Matrimoni in Italia e soprattutto nel sud Italia.

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Ci si potrebbe scrivere un trattato tra stereotipi, luoghi comuni e un pizzico di verità. Un wedding planner professionale deve pensare davvero ad ogni aspetto, dalla cerimonia al ricevimento e soprattutto ai dettagli. Cosa succederebbe se si bandisse il Tableau Marriage e parenti e amici fossero liberi di disporsi a loro piacimento, avanzando come un’orda di barbari per accaparrarsi il posto più prestigioso ma soprattutto evitare quella zia pronta a farti le domande più cavillose sul futuro e dirti che sei ingrassato? Ecco!

Al centro sportivo “Padel anche no” trovi lo sport più adatto per sfogare le tue frustrazioni lavorative.

In Italia sembra che ormai sia rimasto un unico sport praticabile: il padel. È una vera e propria padelmania quella che anima gli italiani negli ultimi anni e i numeri segnano un’ulteriore crescita delle strutture ricettive nel nostro paese, + 30% rispetto allo scorso anno. Dunque, ben vengano i club che offrono la

possibilità di svolgere anche altre attività, sebbene – ecco – non si tratti sempre di sport tipicamente italiani.

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Fonte: Seigradi

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Pubblici esercizi protagonisti a Cosmofood

Dal 6 al 9 novembre la Fiera di Vicenza ospita l’unico appuntamento del Triveneto, dedicato a tutta la filiera del fuoricasa. Organizzata da Italian Exhibition Group, la manifestazione è il punto di riferimento per i pubblici esercizi del Nord-Est, forte anche della partnership con Fipe-Confcommercio Veneto.

Manca davvero poco all’inaugurazione di Cosmofood, l’unico appuntamento dedicato a tutta la filiera dell’Out of home per il Triveneto, in programma dal 6 al 9 novembre alla Fiera di Vicenza. A fianco di Italian Exhibition Group, che organizza la manifestazione, saranno presenti tutti i principali attori e le associazioni di categoria del territorio, a partire dai pubblici esercizi, con FipeConfcommercio del Veneto.

Già partner del Food&Beverage Network di IEG, FipeConfcommercio interviene anche a Cosmofood, con l’organizzazione di “The Land of Venice food excellence”, la premiazione dei 47 ristoranti veneti di eccellenza, selezionati attraverso la comparazione delle tre guide gastronomiche più note e diffuse in Italia (Michelin, Gambero Rosso ed Espresso). La premiazione si tiene lunedì 7 novembre, nella Cosmofood Arena del padiglione 7 della Fiera di Vicenza. Il riconoscimento andrà alle attività con i giudizi più elevati – minimo una stella Michelin, un cappello nella guida l’Espresso e 80 punti nel Gambero Rosso – in almeno due delle tre guide. Saranno quindi

insigniti del titolo di “Veneto Food Excellence” ben 47 attività in tutta la Regione, 6 in più rispetto all’edizione 2021 del premio.

Il Veneto è la prima regione italiana nel turismo, con oltre 11 milioni di arrivi e più di 50 milioni di presenze, e la ristorazione ha un ruolo importante nella promozione culturale e turistica del territorio. Come un ruolo sempre più centrale hanno l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Va in questa direzione l’iniziativa “Start & Star”, sempre all’interno della Cosmofood Arena, lunedì 7 novembre, organizzata dal Gruppo Giovani Fipe Veneto. Alla sua seconda edizione, quest’anno l’evento darà un riconoscimento ai giovani, non solo ristoratori ma anche gestori di altri pubblici esercizi, che si sono distinti per le politiche aziendali attente all’ambiente, all’economia circolare e alla sostenibilità.

75 / ENOGASTRONOMIA SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Il Christmas Pudding della Regina Elisabetta

CometuttiidolcidellatradizioneilChristmasPuddinghasubitoneisecolivariazionidiingredienti e preparazione, ma come i nostri panettone e pandoro è un elemento imprescindibile del Natale anglosassone che coinvolgeva nella sua realizzazione anche l'amatissima Regina Elisabetta II e la sua Famiglia.

Il Christmas Pudding è un dolce che non può mancare sulle tavole natalizie inglesi ed ha origini antichissime. Già nel quattordicesimo secolo, il “Frumenti”, una sorta di porridge arricchito con prugne secche, alcool, zucchero e spezie, veniva servito come dolce nelle occasioni importanti, ma è solo nel 1600, con l’aggiunta delle uova e del pangrattato che diventa più simile all’attuale pudding e inserito nel menú delle feste. Bandito dai Puritani nel 1660, viene riabilitato dal Re Giorgio I come dolce tradizionale natalizio da servirsi a Corte.

Il Christmas Pudding ha raccolto attorno alla sua preparazione una serie di superstizioni che sono diventate vere e proprie tradizioni imprescindibili in ogni famiglia anglosassone, anche quella Reale.

Il Christmas pudding, dunque, deve essere preparato il primo giorno di Avvento da tutta la famiglia, deve contenere 13 ingredienti a simboleggiare Gesù ed i suoi 12 apostoli, deve essere mescolato con un cucchiaio di legno da ciascun membro della famiglia in senso antiorario, da Est ad Ovest, per ricordare il viaggio dei Magi e, da ultimo, all'interno dell’impasto deve essere inserita una monetina d’argento che porterà fortuna a chi la troverà.

Farina autolievitante 115 g

Albicocche secche 115 g

Prugne della California oppure datteri, uvetta a piacere 115 g

Pangrattato 115 g

Zucchero Muscovado 115 g

Burro 115 g

1 mela a pezzetti

Cannella in polvere ½ cucchiaino

Noce moscata ½ cucchiaino

Uova 2

Limone 1

Rum scuro 60 g

Latte 250 ml

* Una monetina d'argento

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Ingredienti

Procedimento

In una ciotola capiente unire la farina, la frutta secca, il burro, il pangrattato, la mela a pezzetti e lo zucchero Muscovado, mescolare con cura.

Aggiungere il succo e la scorza di limone grattugiataa, le spezie, il latte, il rum e le uova e mescolare il tutto con un cucchiaio di legno. Imburrare uno stampo da budino senza tubo e, se possibile, liscio, versarvi il composto livellandolo. Coprire con un cerchio di carta da forno a contatto e, con un foglio di carta alluminio coprire anche lo stampo realizzando delle pieghe in modo che in cottura abbia agio di espandersi e non rompersi a causa del vapore che si creerà.

Fermare con dello spago alimentare la carta di allumino e realizzare una maniglia in modo da poter maneggiare lo stampo durante la cottura. Cuocere a bagnomaria per circa 6 ore. Fare raffreddare, scoprire il pudding e con uno stecco lungo fare cinque buchi e bagnare con un poco di rum. Riporre il dolce in frigorifero e ricordarsi di bagnarlo con il rum una volta alla settimana.

Servire a temperatura ambiente dopo averlo sformato e guarnirlo, se si vuole, con ghiaccia reale.

77 / ENOGASTRONOMIA SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

Cibo: gli italiani ridiventano spreconi

Secondo le rilevazioni del “World FoodWaste Report” sono stati gettati 674,2 grammi di cibo per persona a settimana. Confcommercio: “fondamentale preservare il valore del cibo in tutta la filiera”. Il dato è curioso: sono infatti 80 grammi meno a inizio 2022, ma 75 in più rispetto al 2021.

"Per noi è fondamentale preservare il valore del cibo in tutta la filiera, con il contributo di tutti gli attori coinvolti, non ultimo il consumatore finale nel suo ambiente domestico e nel consumo fuori casa". Così il vicepresidente vicario di Confcommercio, Lino Stoppani, nel suo intervento a Roma alla presentazione dei dati del “World FoodWaste Report” dell'Osservatorio Waste Watcher International presso la sede di rappresentanza permanente della Commissione europea. Dalla ricerca, che ha coinvolto 9mila cittadini di nove Paesi (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone) emerge, tra l’altro, che l'estate ci ha resi più spreconi. Ogni italiano, infatti, ha gettato 674,2 grammi di cibo a settimana, ottanta grammi in più dell'ultima indagine a inizio 2022, ma comunque 75 grammi in meno rispetto a un anno fa. A livello nazionale , lo spreco ha un costo di 9,2 miliardi annui. In Europa

è la Francia il Paese più virtuoso con 634 grammi

settimanali, mentre la nazione meno evoluta da questo punto di vista sono gli Stati Uniti, dove ogni cittadino getta via 1.338 grammi di cibo a settimana. Stoppani ha proseguito sottolineando che l’adesione di Confcommercio all'Osservatorio Internazionale su Cibo e Sostenibilità “rientra pienamente nella mission di un'associazione che mette la responsabilità sociale delle imprese all'ordine del giorno della propria agenda” e costituisce “il fisiologico ampliamento del campo di azione della Confederazione sul problema urgente dello spreco alimentare, da tempo seguito con attenzione ai Tavoli istituzionali già operanti, come il Tavolo per la lotta agli sprechi e per l'assistenza alimentare istituito presso il Mipaaf, e oggetto di iniziative da parte del Sistema Confederale, come, per esempio, la collaborazione delle piccole e medie strutture di vendita con enti caritatevoli locali per la ridistribuzione degli alimenti".

Confcommercio "non solo ha deciso di investire nel progetto internazionale di analisi e condivisione dei dati sullo spreco alimentare, ma ritiene di poter mettere a disposizione la sua ampia rete associativa per implementare idee, progetti ed iniziative volte contrastare lo spreco alimentare lungo tutta la filiera, fino ad arrivare ai consumatori finali con i quali le imprese del sistema dialogano ogni giorno", ha concluso il vicepresidente confederale.

Fonte: Confcommercio

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La mortadella 4.0 di Felsineo

Un anno di studio e progettazione per integrare una soluzione in ottica Industria 4.0 che, grazie all’implementazione di tecnologie di ultima generazione, è in grado di garantire una concreta innovazione in termini di processo, prodotto e organizzazione del lavoro.

Felsineo S.p.A. Società Benefit ha inaugurato il nuovo impianto di macinatura, centrale nella produzione della mortadella. Si tratta di una soluzione all’avanguardia, progettata in via esclusiva per Felsineo, in grado di incrementare la produttività, garantire un significativo miglioramento dell’efficienza energetica e idrica, oltre ad una riduzione delle emissioni inquinanti.

Con un fatturato 2021 di 50 milioni di euro e un organico di 136 dipendenti, Gruppo Felsineo, da sempre attento all’innovazione, ha scelto di dotarsi di un impianto basato su tecnologie digitali, su sistemi di controllo e supervisione in linea con il piano d’impresa 4.0. L’operazione è frutto di un investimento di circa 4 milioni di euro e consente a Felsineo S.p.A. Società Benefit di conseguire un aumento di produttività che si attesta intorno ad una percentuale del 16%.

L’impianto di macinatura 4.0 presenta un nuovo sistema di carico della materia prima, con sollevatori dotati di rilevazione automatica del peso. Le informazioni sulla chiamata dalla ricetta sono consultabili dagli operatori

sui display installati nelle diverse postazioni, permettendo così la verifica del corretto approvvigionamento. La carne viene macinata a bassa velocità tramite una tecnologia a vite di spinta e un gruppo di taglio ad estrusione. Sono stati rinnovati anche i tritacarne raffinatori, in grado di lavorare la carne in maniera più rispettosa. La digitalizzazione del processo e l’implementazione di sistemi di controllo e supervisione più evoluti, ha reso necessaria una formazione specifica del personale, che ha portato con naturalità ad un approccio diverso, più votato all’attenzione verso la precisione della ricetta, il dettaglio nella tracciabilità, la riduzione degli sprechi, che rappresentano oggi, senza dubbio, una visione sostenibile del lavoro di Gruppo Felsineo lungo tutto il processo produttivo.

La gestione automatica dei dosaggi degli ingredienti rende possibile la standardizzazione dell’alta qualità di tutta la produzione, come sottolineato anche da Andrea Raimondi, Presidente di Gruppo Felsineo: “Grazie alla possibilità di inserire automaticamente i dosaggi e di tracciare, lotto per lotto, le fasi di avanzamento della lavorazione, i parametri legati alla materia prima e alle successive trasformazioni, è possibile ottenere prodotti sempre più contraddistinti dal marchio d’eccellenza qualitativa di Felsineo. Il nuovo impianto di macinatura 4.0 rappresenta un’importante svolta innovativa nel nostro processo produttivo che ci permette un grande passo in avanti nel nostro agire sostenibile”.

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the eating out experience show rimini expo centre 19 ² 22 FEBBRAIO 2023 organizzato da: con il patrocinio: in contemporanea:
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