Funboard 151

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Ph: Eric Bellande

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6 Cover Story

ANNO XVIII - NUMERO 151 DICEMBRE/GENNAIO 2013

REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com

La family NoveNove come ogni anno si sposta a Oahu e come potete vedere torna a casa sempre con dell’ottimo materiale fotografico. Ma questa volta per animare un po’ la situazione hanno ben pensato di far dipingere ai propri rider le proprie tavole… ed ecco una fantastica esplosione di colori fluo come nella la foto oggetto della copertina.

ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

RIDER

DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it

Cristiano Zanni

Renato Vitale Oahu, Hawaii FOTO Stephen Whitesell

ragno@hipow.com

LOCATION

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni

marcom@hipow.com

FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com

Inside

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi:Dani Bruch, Fabio Calò, Valentina Crugnola, Mattia Fabrizi, Adele Frola, Paolo Ghione, Matteo Iachino, Adam Lewis, Luigi Madeddu, Vittorio Mazzocca, Oscar, Andre Paskowski, Giovanni Passani, Sirio Passioni, Mattia Pedrani, Ruben Petrise, Kevin Pritchard, Sophia Regerberis, Nicola Spadea, Renato Vitale, Klaas Voget. immagini: Eric Bellande, Flora Bikich, Emanuela Cauli, John Carter, Adele Frola, Henning da Kiel, Valerio Pedrani, Kevin Pritchard, Sophia Regerberis, Sebastiano Ridolfi, Michael Sumereder, Michele Tagliafico, Jens Vanger, Steve Whitesel.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia s.r.l. 20090 Segrate (MI) DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano tel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - adv@jmag.it www.johnsonsmedia.com Servizio attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00. MODALITA’ DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Banca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199 CAUSALE: abbonamento FUNBOARD - NOMINATIVO E INDIRIZZO

Scrivo questo editoriale dal deserto self-service del traghetto Moby di un anonimo giorno della settimana di inizio dicembre. Anonimo per molti ma non per noi che amiamo il mare, il vento e le onde, perché rappresenta il giorno prima di una tanto attesa uscita in windsurf. Ebbene si, dopo un paio di anni torno in Sardegna per puro piacere, questa volta non è in programma nessuna gara o manifestazione, unico motivo per il quale negli ultimi tempi ho preso questo traghetto. Questa volta è diverso, questa volta mi sono solo fatto trascinare dalla corrente, da una telefonata che mi diceva: “Vento e onda in Sardegna, andiamo?”. Ho dovuto rifletterci, la chiusura di questo numero era imminente, e mi sono detto: “Ce la posso fare!”. Dopo aver finito il lavoro ed essermi assicurato che tutto fosse a posto per mandare in stampa l’ultimo numero dell’anno, ho spento il monitor e sono salito sul furgone. Un po’ di attrezzatura da windsurf, ovviamente solo da wave, qualche surf da onda, il sacco a pelo e un paio di amici, serve altro? Forse per come siamo fatti noi… non serve altro. La gente potrebbe non capirci, anche chi ci sta vicino a volte fa fatica a comprenderci, ma noi dobbiamo seguire il nostro istinto, quella voce che ci porta a macinare chilometri su chilometri per raggiungere il nostro tanto sospirato parco giochi, ovunque esso sia. Non importa se torneremo distrutti dalla stanchezza, l’importante è andare e seguire quel richiamo per soddisfare una nostra esigenza essenziale. Questo è il windsurf, ed è questa la nostra visione dello Sport che cerchiamo di trasmettere sulle pagine di questa rivista, proponendovi anche molti report con la speranza di riuscire a far viaggiare la vostra mente, i vostri sogni, e avere voglia magari di scoprire spot nuovi. Specialmente in questo numero, con cui vogliamo congedarci da un 2012 non facile, ma con cui vogliamo ringraziare tutti voi lettori che da 18 anni ci seguite con passione e che fate impennare le visualizzazioni giornaliere sul nostro sito funboardmag.com. Questo è il momento dell’anno in cui si tirano le somme e non possiamo che essere entusiasti dell’affetto che ci dimostrate tramite i social network, il nostro sito e seguendo questa rivista. Gran parte del merito va anche a tutti i nostri collaboratori, italiani e internazionali, ai fotografi, e a tutti quelli che credono nel nostro progetto e che ci aiutano ad andare avanti fornendoci gli stimoli necessari per offrirvi un prodotto unico e innovativo. E l’energia più importante la ricaviamo anche da quello che amiamo fare, dal windsurf! Auguro Buon Natale a tutti i lettori. Felice Anno Nuovo e che la vostra prossima uscita in windsurf sia il più presto possibile… Have fun!

Fabio Calò ITA-720

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della società Johnsons Media srl che pubblica anche i periodici KiteMagazineStance (kite), Suptime (stand up paddle), Surf Latino (surf), 6:00 AM (skateboard), En3 snowboardmag, Snowmap (snowboard), Soul rider (sci freeride) 4Skiers (sci freestyle freeride) e gli annuari Surfing (windsurf, surf, kitesurf) e Snowb (snowboard).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.





Sommario

RIDER Antoine Albeau | LOCATION Maui, Hawaii | FOTO Eric Bellande

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42 AURELIO VERDI & A2 DI Fabio Calò, Ovidio Ferrari Un’intervista esclusiva ad Aurelio Verdi, colui che ha plasmato le tavole su cui Antoine Albeau ha vinto il suo 20° titolo mondiale. Un omaggio a un grande campione, a un giovane shaper, a un team affiatato e ad una grande azienda italiana.

34 REWARDED DI Andre Paskowski A più di un mese dalla pubblicazione on line del nuovo progetto video di Andre Paskowki sulla vita di Gollito è ora il momento di fare qualche riflessione.

54 SUMMER CAMP DI Renato Vitale Avete mai pensato di dipingervi la vostra tavola da wave per renderla ancora più accattivante e unica? I ragazzi NoveNove con l’aiuto di un semplice Uniposca ci fanno vedere come fare.

60 PISCO SOUR DI Kevin Pritchard Una delle onde più lunghe del pianeta incisa dagli affilati rail del campione Kevin Pritchard, che insieme alla sua ragazza Resi, sciatrice professionista, sono andati ad esplorare le coste peruviane.

66 NORVEGIA DI Klaas Voget A causa di uno sciopero delle compagnie aeree è saltata la prima possibile chiamata del Red Bull Storm Chase, ma Klaas Voget non ha perso l’occasione per surfare qualche onda bella spessa.

72 ISLANDA CON THOMAS E JULES DI Sophia Regerbis Un emozionante viaggio con due top rider francesi, Thomas Traversa e Jules Denel, alla scoperta di nuovi incantevoli spot nella fredda Islanda di fine estate. Wave, un po’ di freestyle e tanta avventura!

80 FAQ: La sezione di Funboard dedicata a chi vuole surfare meglio e divertirsi di più. In questo numero: - Shaka vs BackSide Wave 360 - Kono - Insegnare ad insegnare parte 2 - Board Bag

92 SPOT GUIDE Vittorio Mazzocca ci porta a conoscere Alimini, uno dei biù affascinanti spot della nostra penisola.



Ecstasy, cibo per la mente! 12


RIDER Ricardo Campello | MOVE Backloop Off the Lip | LOCATION Hookipa, Maui | FOTO John Carter 13


Ecstasy, cibo per la mente! 14


RIDER Matteo Righetti, Simone Grezzi | LOCATION Manawa Le Morne, Mauritius | FOTO Sebastiano Ridolfi by Detour SURFandSNOW.it 15


Fast news 16

Antoine Albeau con le nuove EVO V 2013.

NEIL PRYDE RS:RACING EVOV Le stimante EVO V usate da Albeau & Co saranno disponibili a partire da febbraio/marzo 2013. Per chi vuole essere fra i primi ad avere questi gioielli, consigliamo di prenotare subito le misure desiderate presso il negozio di fiducia, in quanto verranno prodotte in quantità limitata. Maggiori info su www.funboardmag.com

SALONE DI GENOVA 2012

lontano dal mezzo secolo d’età non sembra per nulla invecchiato.

Quest’anno il Salone di Genova si è presentato con una nuova immagine. La

Altra iniziativa importante sono stati i laboratori di manualità legati alla

FIV con un rilevante impegno economico e di risorse umane ha organizzato

nautica con docenti e studenti dell’Istituto nautico di Genova. Laboratori

una serie di iniziative soprattutto dedicate ai giovani con l’obiettivo di

dedicati alla scoperta del mondo nautico con gli sport, i nodi marinareschi

avvicinarli all’emozione di fare vela, windsurf e kite.

e le tecniche di lavorazione delle resine e del legno e incentivati soprattutto

Lo stand Fiv, posizionato all’entrata della fiera, allestito in modo esemplare

nelle giornate infrasettimanali del Salone con il coinvolgimento del

ha catalizzato l’interesse di tutti i visitatori che sono stati attratti

Provveditorato agli studi della Liguria e la partecipazione di numerose

soprattutto dalla piscina di circa trenta metri con cinque ventilatori in cui

scolaresche.

si svolgevano le lezioni pratiche di vela e windsurf.

In questo quadro generale di multiattività fondamentale è stato il

Il filo conduttore è stato: fare sport in fiera. A partire da qui lo sviluppo del

coordinamento di Glauco Briante, Vicepresidente FIV, che ha anche

progetto del villaggio Olimpico con la presenza della vela , del windsurf e

stimolato tutti con i numeri straordinari raggiunti quest’anno dalla FIV con

del kite.

più di 110 mila tessere e con l’altrettanto importante obiettivo per il 2013

Così con lo spazio della darsena e con la grande piscina dotata di

del raggiungimento della quota di 120 mila iscritti e la nona posizione tra le

ventilatori ci si è impegnati nel raggiungere questo obiettivo coinvolgendo i

federazioni italiane del CONI.

visitatori interessati che, venivano tesserati gratuitamente alla FIV, e poi

Voglia di cambiare aria ci sembra il nuovo motto della FIV con questo

potevano seguire lezioni teoriche e pratiche di vela con gli optimist, di

evento che ha segnato sicuramente un indirizzo da seguire e sviluppare

windsurf e di kite.

anche per la realizzazione del Salone 2013.

A supporto di tutto questo, istruttori delle varie discipline impegnati a terra con i simulatori e in acqua per le prove pratiche. In particolare per il windsurf importante è stata la presenza di nove giovani atleti del Circolo Surf Torbole e del Circolo Nautico di Loano accompagnati da Vasco Renna, Sandro Tomasi, Francesco Barrecca, Alexander Leupold e Luca Cosmo che, con le loro tavole Techno 293, nella piscina con i ventilatori hanno eseguito manovre in tutta scioltezza divertendosi e facendo divertire i numerosi visitatori. Madrina speciale per il windsurf il vecchio windsurfer che nonostante non sia


ita events 17

Dal 5 al 7 ottobre si è svolto a Diano Marina (IM) il WindFestival, gloriosa

periodo di bassa stagione. Noi stiamo già lavorando all’edizione prossima

manifestazione che ha lanciato le competizioni di Freestyle nei primi anni

e vi posso dire che Andrea Polloni ci ha scritto qualche giorno fa

2000 e che si svolgeva a Imperia, fatta rinascere dalla collaborazione tra

confermandoci che a ottobre 2013 si svolgerà il “I TROFEO TOW-IN AICW”

Andrea Ippolito e Valter Scotto.

sarà tappa unica e avrà posto nel calendario ufficiale. Ancora oggi le

Erano molte le aspettative per questa manifestazione che ereditava una

ditte ci fanno i complimenti per il WF12 e sulla carta tutti parteciperanno

pesante storia recente fatta da gare, grandi feste, pubblico, stand e il

nuovamente, anche perchè è nostro interesse mantenere i costi molto

lancio delle grandi fiere dedicate al windsurf in Italia.

bassi”.

Al nuovo Windfestival di Diano Marina non è mancato nulla di tutto questo ed è stata una manifestazione di successo. “Alla stragrande!”. Questo il commento di un raggiante Francesco Bregolin, Assessore allo Sport del Comune di Diano Marina, al termine del Windfestival 2012: “E’ stata una scommessa vinta - sottolinea Bregolin grazie al lavoro e alla professionalità di Andrea Ippolito e Walter Scotto, grazie alla disponibilità della GM e grazie alla moltitudine di appassionati che per 3 giorni hanno riportato Diano Marina in piena estate”. “Oltre ai molti appassionati locali - prosegue Bregolin - per Windfestival sono venuti a Diano Marina in tantissimi da Piemonte e Lombardia”. “Abbiamo già avuto molte richieste per l’anno prossimo - conclude Bregolin - la Federazione ci ha proposto per l’organizzazione di alcune gare, anche in notturna. Diano Marina si avvia a diventare il riferimento per il Nord-Ovest d’Italia per il surf e gli sport del vento”. Quindi un successo di pubblico, favorito anche dal bel tempo, e tanti espositori in spiaggia, come da un po’ di tempo non si vedeva. Al WindFestival c’è stato anche il tempo per organizzare qualche gara, anche in mancanza di vento: tow in session di freestyle vinta meritatamente da Marco Livraghi (Fanatic/North Sails) con una fantastica Burner. Hanno partecipato anche Valter Scotto, Gigi Madeddu, Matteo Spanu, Matteo Tedeschi, Christian Ferraro. Di contorno anche una divertente gara di SUP promossa da SurfDei dove sono state utilizzate tutte tavole uguali ed è stata vinta da Fabio Sabatelli. Andrea Ippolito e Valter Scotto commentano: “Abbiamo lavorato duramente per questa edizione 0.0 del Windfestival e ora ci sono tutti i presupposti per creare il più grande evento espositivo del nord accompagnato da esibizioni e gare e ovviamente dalla movida notturna. Intanto abbiamo ufficializzato le date del prossimo WF13 per il 4/5/6 ottobre 2013 e stanno già bollendo in pentola le prime grandi novità. Seguiteci e le saprete tutte”. Andrea Ippolito aggiunge: “Penso che aver rispolverato il WindFestival sia stata un’intuizione brillante nel momento giusto in cui l’evento della Sardegna è saltato. Nel panorama italiano in chiave 2013 ci saranno 2 main event: Diano Marina e Roma. Qui sul territorio tutti sono contenti e spingono per il WF13, forse hanno capito la potenzialità dell’evento nel

© Emanuela Cauli


New Toys 18

BLACK BOX PROJECT DURANTE IL PWA DI KLITMOLLER NON PUÒ ESSERVI PASSATA INOSSERVATA UNA TAVOLA GRIGIA CHE SEMBRAVA UNA PORTA, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, SOTTO I PIEDI DI DANI BRUCH. PECCATO CHE QUELLA “PORTA” HA PERMESSO A DANI DI OTTENERE UNO DEI PUNTEGGI PIÙ ALTI MAI OTTENUTI IN GARA NEL WAVERIDING. QUELLA COSA GRIGIA HA QUINDI INIZIATO A INCURIOSIRE UN PO’ TUTTO IL MONDO DEL WINDSURF E FUNBOARD VI PROPONE ORA UN APPROFONDIMENTO SU QUESTO PROGETTO NATO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI DANI BRUCH IN PERSONA E SACHA ALBARDA DI STARBOARD. Ciao Dani, spiegaci un po’ come ti è venuta in

dovrebbe esserci così tanta differenza nel surf e

ogni volta con una sacca contenente una trentina di

mente un’idea come la Black Box, qual era

non anche nel windsurf? Secondo me vale la pena

pinne da testare… I miei amici in spiaggia se la

l’obiettivo che volevi raggiungere?

di fare un tentativo! Mentre tornavo verso casa

ridevano e mi prendevano in giro quando mi

L’idea alla base della Black Box deriva dal surf da

dalla WA, dopo aver lavorato affianco a Scotty sui

vedevano passare con la mia “porta” sotto il

onda. Una mattinata ho usato la tavola di un mio

nuovi Kode, nel dicembre 2011, ho fatto una breve

braccio... ma alla fine ho deciso di continuare fino a

amico ed era davvero piccola, una 5.8” JS chiamata

fermata in Tailandia, per finire il mio lavoro col

trovare la regolazione perfetta. Ho utilizzato il setup

Black Box. Non avevo mai provato una tavola da surf

team di sviluppo Starboard. Ho fatto una

twin fin più distanziato ed avanzato possibile, in

così piccola in quanto, per la mia altezza e il mio

chiacchierata veloce con Tiesda e Svein, ed

modo che la tavola fosse estremamente

peso, sono abituato ad avere un po’ più di

entrambi sembravano entusiasti del concetto

manovrabile e giocosa, per poi piazzare una pinna

polistirolo sotto ai piedi per galleggiare bene... mi

inziale e mi hanno dato la conferma che avrebbero

più piccola, centrale ed arretrata (trailer fin) che

aveva però incuriosito, in quanto aveva una forma

creato il primo prototipo per me. Ero davvero

evitasse che la tavola andasse in spin-out troppo

davvero singolare... corta ma molto larga al centro,

eccitato! Dopo aver fatto qualche ricerca, online, nei

facilmente e generando la portanza e proiezione

con pochissimo volume a poppa. Mi ha davvero

cataloghi, ecc, sapevo più o meno cosa volevo. Ho

necessarie. Appena ho avuto quest’illuminazione

invogliato a provare come fosse. La sorpresa

cominciato disegnando il profilo, basandomi

non riuscivo a credere quanto fosse eccezionale

ancora più grande, poi, è stata realizzare quanto

inizialmente su un vecchio design dello Starboard

questa tavola. Ora volevo che tutti quanti la

fosse manovrabile e performante! Avevo già visto il

Fish del 2001, scegliendo poi la poppa appropriata,

provassero e mi dicessero le loro opinioni. Un

mio amico usarla con onde molli e sembrava

la prua, i rails, la linea di rocker, la forma della

sacco di miei amici, tutti di peso e livello diversi,

decollarci sopra, ma essendo un ottimo surfista

chiglia e il tipo di finiture e soprattutto le scasse

l’hanno provata con entusiasmo ed ora ero io a

pensavo fosse quasi esclusivamente una questione

per le pinne. Inizialmente ce n’erano un sacco... un

ridermela in spiaggia quando vedevo le loro facce

di tecnica e invece... ha fatto la stessa identica cosa

sacco davvero! Avevo il sentore che sarei riuscito a

esterrefatte! Quella tavola ha qualcosa di magico, e

con me, permettendomi di volare down the line per

far funzionare la mia idea, ma non sapevo

sono davvero contento di aver continuato fino in

fare delle belle curve strette e divertirmi al

minimamente se sarebbe risultata una tavola twin,

fondo. Dopo un lungo periodo di test anche da

massimo in onde che prima non avrei nemmeno

thruster, single o quad… io mi sono trovato più a

parte di altra gente, per avere anche dei pareri

considerato... mi stavo davvero divertendo un

mio agio col quad, pensando che con una poppa

esterni al mio così profondamente coinvolto ed

sacco! Questa session, quindi, mi ha fatto riflettere

così larga e due pinne così vicine ai rails, avrebbe

eccitato, ho detto a Tiesda quanto avessimo fatto

parecchio. Ho pensato a quanti giorni sia uscito in

avuto maggiore possibilità di curvare combinando

centro con questa tavola. Era passato così poco

condizioni marginali con vento leggero e onda

anche due pinne arretrate per generare potenza ed

tempo da quando avevo iniziato a lavorarci su, e

moscia, in giro per i vari spot del mondo... quelle

inerzia… sembrava perfetto in teoria... ma in pratica

inizialmente, logicamente, loro non erano convinti

condizioni in cui, quando la disperazione si fa

non funzionava proprio. Sinceramente devo

quanto me. Ho quindi deciso di fare qualche video

sentire, esci ancora più frustrato di quando sei

confessare che dopo 3 mesi di test e regolazioni,

in condizioni marginali con la 5.6 Severne S.1,

entrato, abbandonando ogni speranza di fare

soprattutto della poppa... stavo quasi per

planando a malapena ma disintegrando le onde… Si

qualcosa di decente con quelle condizioni di vento

abbandonare il tutto. L’ho testata in così tante

sa, una foto vale mille parole e... 3 giorni dopo ero

ed onda marginali... condizioni, vento a parte, uguali

condizioni diverse... vento forte, leggero, side,

seduto su un aereo verso la Tailandia per realizzare

alla mia session di surf da onda... perchè quindi

onshore, con onda formata, choppata, molle... e

nuovi prototipi!


INTERVISTA DI Adrian Jones | FOTO DI John Carter/PWA 19 Hai lavorato interamente tu sul progetto di

rider di 60kg o 100kg… il principio è lo stesso ed i

una vera e propria linea, ma solamente una misura

ricerca e sviluppo?

benefici anche!

di tavola completamente rivoluzionaria, e come tutti

Sì.

sanno, Starboard è sinonimo d’innovazione! Quali sono gli svantaggi?

Quali sono i vantaggi principali di questa

L’unico svantaggio è che appena il vento aumenta e

Perchè la pinna centrale?

tavola?

la potenza nella tavola è al massimo, specialmente

Le pinne twin, su questa tavola, sono in posizione

Questa tavola è un’assoluta gioia. È come un

per i rider più leggeri, diventa piuttosto difficile

così avanzata e distanziate tra loro, permettendo al

giocattolo. In condizioni di vento leggero, in cui è più

controllare la tavola, in quanto la poppa è così

rider di passare molto velocemente da un rail

difficile accelerare in curva, specie su onda molla,

larga che è una sensazione piuttosto strana. Però ci

all’altro ma, senza la pinna centrale più arretrata, è

questa tavola ha uno spunto eccezionale e ti

sto già lavorando per il futuro.

difficile generare la potenza e la velocità

permette di entrare a tutta velocità, facendo a pezzi

necessarie, e la tavola diventa troppo “scivolosa”...

sia onde piccole che fino a 4 metri. Essendo il vento

L’hai utilizzata in condizioni di vento piuttosto

per questo motivo la piccola pinna centrale a

così leggero, poi, non puoi far affidamento sulla

forte a Klitmoller. Qual è stata la misura più

poppa è perfetta!

potenza nella vela, ma con questa tavola, anche in

piccola di vela su cui l’hai mai usata?

condizioni onshore, riesci a prendere velocità

L’avevo già testata con vento forte, ultimamente

Chi pensi tragga maggior vantaggio da questa

immediatamente e a conservarla durante le curve,

sono uscito fino alla 4.5. A Klitmoller, durante i

tavola, i rider neofiti o gli esperti?

senza bisogno della vela. Sembra quasi di surfare

primi giorni di gara, il vento era davvero leggero.

Secondo me entrambi. I rider intermedi

solo con la tavola, proprio come se fossi in surf da

Ho usato la mia Severne S.1 5.7 e facevo fatica a

impareranno più velocemente e con meno fatica

onda. Essendo così corta, poi è ideale anche per le

planare. L’ho portata esattamente per

a far curvare la tavola, facendo waveriding anche

ultime manovre new school, girando senza intoppi

quell’eventualità, in quanto con quel vento così

con vento leggero, che è la cosa più difficile in

e mettendosi in qualsiasi posizione. È anche

onshore e rafficato e onda molle, sapevo che quella

assoluto. I rider più esperti, invece, potranno

facilissimo entrare in planata, in quanto la poppa è

tavola sarebbe stata la mia arma segreta. Con mia

essere in grado di sfruttarne la vera magia,

molto larga. Una volta che inizia ad accelerare, non

grande sorpresa, è andata così bene che mi ha

distruggendo qualsiasi onda anche in condizioni

si ferma più... è come un missile! Le curve poi

anche invogliato a provarla con vento più forte,

assolutamente ridicole.

vengono da sole, in quanto c’è parecchia V a poppa,

quindi prima delle mie batterie ho fatto un po’ di

e perdona quindi gli errori, facendo divertire il

test e ne sono rimasto davvero soddisfatto.

Perchè si chiama Black Box? L’idea iniziale mi è venuta usando una tavola da surf

rider in qualsiasi condizione. Rende il windsurf divertente e performante anche con condizioni

È stato difficile convincere Starboard a mettere

di JS Surfboards chiamata Black Box, ed ho quindi

assolutamente marginali, in cui normalmente non

in produzione una tavola wave quando ci sono

pensato di nominarla così in onore dell’ispirazione.

entreresti in acqua. Un altro vantaggio notevole e

già altre 3 linee con concetti diversi?

Spero vi piaccia!

quasi inconcepibile è che la tavola sia ideale sia per

Questa tavola non sarebbe andata a far parte di

Saluti. Dany


Web people 20

ABBIAMO INIZIATO NELLO SCORSO NUMERO A PRESENTARVI LE REALTÀ WEB ITALIANE DEDICATE AL NOSTRO MONDO DEL WINDSURF. È IL TURNO ORA DI UNO DEI PRIMI SITI WINDSURF COMPARSI SULLA RETE, NATO DALLA VOLONTÀ DI UN GRUPPO DI AMICI DI AVELLINO. Ciao Paolo, puoi presentarti ai lettori di Funboard?

Evviva la semplicità, la velocità e spazio alle foto prontamente inserite!

Anzitutto grazie per il coinvolgimento! Io

Oggi windspirit raccoglie quasi tutte le nostre uscite in windsurf con oltre 1600

sono Paolo De Angelis, nella vita sono

immagini (tutte di ottima qualità) e video che oltre a testimoniare la nostra

architetto sposato con una bimba ed

passione forniscono a tutti i rider un archivio fotografico di tutti gli spot in cui

impegnato anche politicamente come

abbiamo surfato sia italiani che esteri.

assessore all’urbanistica nel mio

Tutti possono consultare le foto e rendersi conto delle varie condizioni trovate.

Comune.

Alcuni foto report sono al limite dell’avventura come quelli in Indonesia, Cile,

Ho scoperto il windsurf, da ex sciatore,

Baja California.

nel 1999 dopo l’anno di militare a seguito

E pensare che tutto è nato nella fredda Irpinia, tra le tante difficoltà.

di un infortunio abbastanza grave sugli

Quando abbiamo cominciato a praticare questo inconsueto sport eravamo a

sci…etc…etc…

conoscenza della presenza di altri rider pionieri in città e speravamo, dentro di noi, di poterli incontrare per poter parlare, avere maggiori informazioni sugli

Parliamo ora di WINDSPIRIT?

spot, condividere quelle emozioni così difficili da trasmettere ai non praticanti.

Sono passati ben 11 anni dalla nascita di

Ricordo con immenso piacere quando Antonio “il toro” mi fermò per strada,

windspirit.it . Eravamo un gruppo di

probabilmente scorgendo qualche adesivo surfistico dietro la macchina,

ragazzi, molti dei quali alle prime armi,

mentre ero intento a telefonare ad una cabina telefonica (all’epoca si usavano

che nascendo e vivendo ad Avellino, città

ancora) chiedendomi: “Tu sei Paolo che fai Windsurf?”. Ed io: “Si sono io, tu

che con il mare non ha nulla a che fare,

dovresti essere Antonio detto il Toro, l’amico di Eliano” (ndr. Eliano Apicella è

sentivamo il bisogno di aggregarci

stato tra i precursori in città e ancora oggi con i suoi viaggi interplanetari

creando qualcosa che potesse farci

rappresenta un esempio per tutti) dopo pochi minuti eravamo seduti in un bar

condividere con maggiore intensità la

con una birra a parlare per ore di windsurf.

nostra passione.

Episodio analogo accadde con Giuseppe Iannaccone, poi con Salvatore Vitale,

In antitesi a quella malsana forma di segretezza molto spesso eletta ad icona

Dario Carpenito fino ad arrivare al Sardo Alessandro Ferro trasferitosi in

dai praticanti del surf e del windsurf derivante da una limitata visione dello

Campania per motivi di studio e tanti altri fino ad arrivare a Michele, Sandro,

sport secondo la quale dividere le emozioni con gli altri ne ridurrebbe il

Gilles, Enrico, Vladimiro, Emilio, Luca, Livio.

piacere, l’idea di creare un contenitore di immagini scattate in giro per gli spot

Capimmo, altra intuizione premonitrice, che per fare più windsurf dovevamo

ci sembrava un passo fondamentale per instaurare contatti e rapporti di

spostarci dalle nostre coste, inseguendo il vento.

amicizia, percorrendo e precorrendo con netto anticipo quello che oggi i social

Da quel giorno la macchina fotografica non ci ha più lasciati e l’orgoglio ed il

network indiscriminatamente fanno.

senso di appartenenza a quel nome “windspirit”, che sintetizza la nostra

In barba a tutte le teorie sul localismo e con il solo obiettivo di catalizzare il più

grande passione nei confronti del vento, è cresciuto sempre più.

possibile l’attenzione sul nostro amato sport, il 23 maggio 2001 windspirit

Gli avvicendamenti nel team sono stati tanti ma il massimo comun divisore ha

approdava sulla rete con un dominio tutto suo (precedentemente avevamo un

sempre anteposto la voglia di stare insieme.

dominio di terzo che faceva capo ad un provider.) Da allora, per mia scelta, poco è cambiato sia dal punto di vista grafico che a livello di piattaforma. Nel corso degli anni molteplici sono state le opportunità di crescita e di allargamento ad un portale tematico che sdoganasse le attività personali per aderire a quelle di interesse più globale, ma lo spirito che ha spinto il sottoscritto alla creazione di windspirit è solo frutto di quel forte senso di appartenenza ad un gruppo di amici con gli stessi interessi. Pertanto, seppur stuzzicati da proposte allettanti abbiamo deciso di bandire le innovazioni invasive fatte di banner pubblicitari ovunque, ma soprattutto al bando quei deleteri condizionamenti commerciali che impediscono la libertà di opinione. Paolo in azione a El Cabezo, Tenerife, Isole Canarie.


Slalom technique

TESTO E FOTO DI Matteo Iachino 21

E DOPO QUALCHE MESE DI STOP, TORNIAMO CON LA RUBRICA SULLO SLALOM VISTO CHE È LA DISCIPLINA PIÙ IN VOGA AL MOMENTO. RICORDIAMOCI CHE CHIUNQUE PLANI AVANTI E INDIETRO CON QUALSIASI TIPO DI ATTREZZATURA, CONFRONTANDO LA PROPRIA VELOCITÀ CON I SUOI COMPAGNI DI USCITE, È UNO SLALOMARO. NON SERVE FARE CHISSÀ QUALI CAMPIONATI O GARE DI ALTO LIVELLO PER FARE SLALOM O DIVERTIRSI, BASTA UN BEL GRUPPO DI AMICI E UN PAIO DI BOETTE (MAGARI QUELLE DEI PESCATORI) E CI SI PUÒ DIVERTIRE TRA UN INGAGGIO E UN INTERNO BOA. Abbiamo già visto durante gli scorsi numeri gran parte del trimmaggio

accelerare. Se invece esageriamo a cazzare il caricabasso abbiamo appunto il

dell’attrezzatura, che nello slalom è uno dei fattori più importanti. Abbiamo poi

risultato opposto. La vela diventa troppo nervosa quindi molto instabile e la

anche visto un po’ di tattica nelle gare di slalom, dalla partenza alle strambate,

sentiamo leggerissima rispetto a quando è poco cazzata. Utilizzate sempre i

analizzando tutto punto per punto.

dati riportati sulla grafica delle vele riguardanti la lunghezza dell’albero e della

In questi giorni però ho pensato che spesso, stando in spiaggia, si imparano

prolunga ma state attenti perchè da prolunga a prolunga purtroppo i cm

cose sbagliate o per lo meno fuorvianti. Si sentono di frequente discorsi

cambiano e magari a noi servono 2-3 cm di prolunga in più o in meno di quel

riguardanti la regolazione del caricabasso delle vele, che siano esse da slalom

che c’è scritto sulla vela in questione. Come negli scorsi articoli ho già detto

o meno, e della regolazione della bugna. Il parere più diffuso in spiaggia è

per la posizione del piede d’albero e del boma, segnatevi con un pennarello la

sicuramente il fatto che, quando una vela diventa ingestibile perchè troppo

misura della prolunga che utilizzate quando avete trovato la misura giusta, in

potente, la si deve cazzare sia dalla base che dalla bugna per poter continuare

modo da andare sempre con la vela armata al meglio. A questo punto a

la nostra uscita senza problemi. Effettivamente in parte questo è vero ma il

seconda che il vento sia un pelo più leggero o un pelo più forte del solito

risultato che otteniamo non è sempre ottimale. Ogni vela, sia essa una vela

potremo cazzare la vela un centimetro in meno o un centimetro in più dal

freeride, freestyle, wave o slalom, ha un suo range di utilizzo, che dipende dalla

caricabasso. Se esageriamo a cazzare non avremo una vela così facile come

sua misura e dal rider che la utilizza. Quando cazziamo la vela dal caricabasso

pensiamo. Ci ritroveremo in acqua con un cavallo imbizzarrito tra le mani e

l’albero si piega e la vela prende il suo profilo mano a mano che tiriamo. Avrete

anche sotto i piedi! Si perchè il fatto che la balumina si accartocci fa si che

notato tutti che appena infiliamo l’albero nella tasca e facciamo fare i soliti giri

mentre navighiamo la vela si apra molto, fin quasi a sbattere sotto raffica

alla scotta nelle carrucole della prolunga, la vela ha una “pancia” molto

(penso che a molti di voi sia già capitato di sentire la penna sbattere). Questo,

profonda, spesso abbiamo quasi paura che il ferzo centrale si rovini grattando

sommato al fatto di avere una vela piatta, ormai quasi senza pancia e profilo,

per terra. Poi mano a mano che tiriamo il caricabasso, invece, gradualmente

alleggerisce troppo la tavola, non la schiaccia più sull’acqua, anzi la solleva

l’albero si flette e la vela si “appiattisce”. E qui siamo al punto importante,

ottenendo esattamente l’effetto opposto di quello da noi desiderato visto che

tirando il caricabasso la vela si appiattisce sempre di più (nelle vele prive di

già l’avevamo cazzata di più perchè avevamo problemi di controllo. Quindi

camber diventa piatta del tutto). Al contempo, il fatto che l’albero si fletta, fa si

ricordatevi dopo qualche uscita di test di segnarvi la misura della prolunga

che la balumina (la parte di vela che c’è tra la bugna e la penna) perda

sulla vela e di utilizzare sempre quella con minime variazioni.

progressivamente tensione, fino ad “accartocciarsi” quasi. La nostra vela da

Un altro aspetto molto importante è di usare la prolunga cazzando la vela quasi

slalom, ma anche una vela no cam, va cazzata un tot dal caricabasso. Se la si

fino in fondo. Non mettete 4 cm in più del dovuto per lasciare poi una spanna

cazza di meno del dovuto avremo una vela molto “grassa” con una pancia

tra le carrucole della prolunga e quelle del caricabasso della vela. Le due

profonda e la balumina chiusa (si usa questo termine per dire che la balumina

carrucole devono essere quasi in battuta l’una sull’altra così da avere la vela

è tesa). Surfare con una vela del genere è molto faticoso perchè il vento entra

molto vicina alla tavola. Questo rende tutta l’attrezzatura più compatta, agevola

nella vela ma fatica ad uscire appunto a causa della balumina chiusa e non è

il controllo e aiuta molto a chiudere la vela sulla tavola quando si è in planata, il

gestibile quando siamo colpiti da raffiche di vento belle forti. Si ha la

cosiddetto “close the gap”.

sensazione di una vela pesantissima, molto stabile, poco reattiva e che fatica ad

Balumina aperta, vela cazzata di caricabasso.

Alla prossima!

Balumina chiusa, vela lasca di caricabasso.


EFPT events

TESTO DI Mattia Fabrizi | FOTO DI courtesy EFPT

22

LA TAPPA EPFT A SIX FOURS LES PLAGES, FRANCIA, DAL 27/10 AL 31/10/2012, ORGANIZZATA IN MODO ECCELLENTE DA MONSIEUR FRÉDÉRIC BOSSON E DAI SUOI COLLABORATORI, HA SODDISFATTO AMPIAMENTE LE ASPETTATIVE DEI RIDER, ANCHE SE LE CONDIZIONI DI TROPPO VENTO HANNO PERMESSO LO SVOLGIMENTO DI UN SOLO DOUBLE ELIMINATION, MA IL LIVELLO MOSTRATO IN ACQUA È STATO VERAMENTE SUPERLATIVO. Mattia Fabrizi

turno, solo Livraghi sfortunatamente si è dovuto

polizia non ci permette di entrare in acqua causa

scontrare proprio contro Matteo Romeo e la sua

possibili incidenti che si potrebbero verificare per il

gara finisce li, mentre Mattia Fabrizi nonostante una

vento troppo forte (circa 60/70 nodi). Nel pomeriggio

buona heat contro un indiavolato Davy Scheffer deve

premiazioni delle gare EFPT, tow-in e un premio

cedergli il passo perdendo un posto in classifica

speciale dedicato alla memoria di Vincent Melloue

finendo 5°, con Beholz al 4° posto, Scheffer al 3°,

giovane rider francese tragicamente scomparso

Tonky al 2° e Dieter al 1°. Pure nel double la nostra

all’inizio del 2012, quest’anno il trofeo è stata

heat preferita rimane quella tra Dieter e Tonky

consegnato dagli organizzatori a Julien Mass come

anche se entrambi hanno decisamente sofferto delle

atleta francese che si prodiga per promuovere il

condizioni super radicali facendo “pesanti cadute”

windsurf in Francia e nel mondo.

Un bel vento da nord, sui 35/40 nodi con punte

soprattutto Tonky, che hanno consegnato la vittoria

anche di 45/50, ha permesso ai 36 freestyler iscritti,

giustamente nella mani di Dieter. Lo stesso vale per

TOM HARTMANN – EFPT RACE DIRECTOR

tra cui noi italiani Francesco Capuzzo, Marco

la Super finale tra Dieter e Tonky, il vento veramente

L’evento EFPT a Six Fours è stato il più grande per

Livraghi, Matteo Romeo, Jacopo Testa e Mattia

fortissimo non da’ modo ai due contendenti di

numero di partecipanti degli ultimi 3 anni. 36 rider

Fabrizi, ad alcune stelle di prima grandezza del

esprimere al meglio il loro valore. Vince la super

da 12 nazioni differenti hanno dimostrato il grande

windsurf mondiale, come Tonky Frans proveniente

finale un ottimo Dieter Van Der Eyken a cui va

interesse internazionale per questo evento e penso

da Bonaire, al belga Dieter Van Der Eyken,

l’applauso di tutti gli atleti, degli organizzatori e del

che nessuno sia andato via dalla Francia scontento.

all’olandese Davy Scheffer, nonchè ai padroni di casa

pubblico presente che ci ha seguito con grande

Prima di tutto abbiamo avuto due giorni di vento

del Team France Antony Ruenes, Julian Mas e Adrian

entusiasmo e ci ha supportato calorosamente

forte, dove tutti i rider hanno potuto mostrare le

Bosson, di usare vele dalla 3.6 alla 4.0 durante tutti i

nonostante la pioggia e la temperatura rigidissima.

loro power move garantendo un ottimo spettacolo

giorni gara. Il primo giorno sembra sia tutto

Durante la notte il vento va man mano calando e la

per il pubblico, per i giudici, e tutti hanno potuto

normale con un vento rafficato da terra sui 30 nodi,

mattina scompare del tutto... quindi per rilassarci…

seguire la gara grazie al live streaming. Dall’altra

con choppi e onde che fanno ribollire l’acqua, dopo

iniziamo con le eliminazioni per la gara tow-in che si

parte siamo stati sorpresi dall’ospitalità della gente

la formalità delle iscrizioni e lo skipper meeting il

terrà il giorno successivo vento permettendo, dopo

e dal loro coinvolgimento nell’evento. Non vedo l’ora

race director Tom Hartmann da inizio alla

due sessioni di prove approderanno in finale i 10

di ritornare qui l’anno prossimo.

competizione alle ore 12:30 circa. Già dalle prime

rider che si sono esibiti, trainati dal gommone, in

batterie si è capito che il livello in acqua era

manovre di rilievo. Eolo nel quarto giorno di regata

CLASSIFICA FINALE EFE

piuttosto alto ed hanno cominciato a fioccare

ci abbandona completamente e quindi si riprendono

Classifica completa su www.funboardmag.com

manovre da urlo, anche se a nostro parere la heat

le prove di selezione per il tow-in, alle ore 14.00 si

1 Van Der Eyken Dieter (Belgium)

con il livello più alto e più tirata è stata

passa alla gara vera e propria che viene vinta a

2 Frans Tonky

(Bonaire)

probabilmente quella tra Tonki Frans e Dieter Van

sorpresa da Antoine Albert della Nuova Caledonia

3 Scheffers Davy

(Nederlands)

Der Eyken, questi due ragazzi hanno volato per tutti i

dopo aver eseguito nella prima manche una switch

RISULTATI TOW IN SESSION

7 minuti concessi dai giudici, fronteggiandosi in un

kono e nella seconda una perfetta Skopu, secondo

Classifica completa su www.funboardmag.com

scontro spettacolare ed equilibrato. Purtroppo per

posto per Julien Mas con due Burner/Funnel ed al

1 Albert Antoine

(France)

noi italiani solo Mattia Fabrizi riesce ad arrivare ad

terzo posto si accomoda il giovanissimo francese

2 Mas Julien

(France)

un ottimo 4 posto dietro ad un Adrian Beholz in

Romain Pinocheau con due bellissime doppie Funnel,

3 Pinocheau Romain

(France)

grande spolvero terzo, a Dieter secondo e Tonky al

onore al merito considerando che da soli 2 anni

CLASSIFICA FINALE EFPT 2012 (4 EVENTI)

primo posto. Il giorno successivo dalle ore 11.00 tutti

Romain si sta dedicando al freestyle, un buon

Classifica completa su www.efpt.net

pronti per il double, mentre le condizioni stanno

quarto posto per il nostro Mattia Fabrizi con una

01 Scheffers Davy

diventando sempre più difficili con vento sopra i

Burner ed una Burner/Funnel ben eseguite. Verso

02 Van der Eyken Dieter B35

40/50 nodi e onde da wave, sarà veramente

sera il vento ricomincia a soffiare fortissimo e il race

02 Beholz Adrian

G-888

difficoltoso guadagnare posizioni, ma per quanto ci

director inizia a compilare il tabellone per un

04 Gavriel Adam

ISR111

riguarda riusciamo a passare quasi tutti il primo

secondo singole, purtroppo la mattina successiva la

05 Zan Andraz

SLO 49

H-311



Kid events 24

IL TOUR 2012 DEI RAGAZZINI DEL FREESTYLE È TERMINATO PER QUEST’ANNO CON LA BELLISSIMA TAPPA DI PREMANTURA, IN CROAZIA, DOVE OLTRE AL WINDSURF I GIOVANI ATLETI HANNO POTUTO GODERE IN PIENO E APPREZZARE LA CULTURA LOCALE IMMERGENDOSI NELLE ATTIVITÀ SPORTIVE E NON DELLA ZONA. SU FUNBOARDMAG.COM VI ABBIAMO GIÀ RACCONTATO GIORNO PER GIORNO COSA È AVVENUTO IN QUESTI DUE EVENTI E ABBIAMO SEGUITO CON PARTICOLARE ATTENZIONE I NOSTRI PORTACOLORI CHE SI SONO BEN DISTINTI ANCHE IN CROAZIA: GIOVANNI PASSANI, RICCARDO MARCA E NICOLÒ TAGLIAFICO. IL TOUR MANAGER EFPKT, RUBEN PETRISE CI RIASSUME IN QUESTE PAGINE IL TOUR 2012. IFCA Freestyle Pro kids, Youth and Junior World Championship 2012 Marsiglia. © Sosh Freestyle Cup

Evento 1: World Championship IFCA Freestyle 2012

divisioni d’età. È stata una giornata molto piena e

Evento 2: European Champions IFCA Freestyle 2012

tutti i rider ed anche gli organizzatori erano

Categorie: Youth Under20, Juniors Under17, Pro

esausti, a parte i vincitori che erano ancora in

Kids Under15

estasi per l’ottima performance anche in quelle

Circa 30 partecipanti

condizioni così difficili e marginali. L’evento

10 Nazioni

comunque si è rivelato un vero successo, con

10 giornate di competizione in totale

tantissima action di ogni tipo di sport, con attività

3 giorni di vento dalla mattina alla sera

divertenti, interviste e altri giochi.

3 eliminazioni valide

La delusione maggiore è stata la mancanza di

9 titoli ufficiali assegnati in totale

vento ed è un vero peccato che non sia emersa la vera potenza del vento qui a Marsiglia.

EVENTO 1 - 20-24 giugno

Sono stati anche assegnati dei premi speciali

Quest’anno a dir la verità abbiamo fatto più fatica a

IFCA Freestyle Pro kids, Youth e Junior World

all’unica ragazzina freestyler, la giovane olandese

trovare degli organizzatori per riuscire a fare un

Chapionship 2012 a Marsiglia, Francia in

Maaike Huvermann, assieme al giovanissimo

intero tour per i ragazzini dell’European Freestyle

concomitanza con la Sosh Freestyle Cup

waverider francese Loick Lesauvage e al giovane

Pro Kids Tour. La mancanza di supporto e

presentata da SONY. Organizzata dai fratelli

freestyler Oscar Etmon di Curacao per essere i più

l’insicurezza degli organizzatori ci ha permesso solo

Moussilmani.

giovani dell’intera flotta.

di fare due eventi principali validi per il titolo

La Sosh Freestyle Cup è un evento “caldo” di 5

Ringraziamenti al pro windsurfer Sylvain

ufficiale IFCA Freestyle per i giovani rider.

giorni nel bel mezzo dell’estate, in cui i giovani

Moussilmani ed alla sua crew per aver

rider si sfidano sia in acqua che fuori, non solo

organizzato un evento così ben riuscito, che è già

per i giovani windsurfisti ma anche per giovani

stato riconfermato dalla IFCA per il 2013. Anche

skateboarder che si contendono un titolo

l’anno prossimo l’evento si svolgerà d’estate ma

mondiale di skate proprio nella stessa location

dal 26 al 30 giugno, sempre a Marsiglia, Francia.

dell’evento di windsurf, assieme anche ai rider di

Tutti i rider di qualsiasi livello sono i benvenuti in

BMX, Kiter, surf da onda e dimostrazione e gara di

questo grosso evento dedicato ai giovani

SUP, per poi chiudere in bellezza con lancio di

windsurfisti. www.soshfreestylecup.com

IFCA Freestyle Pro kids, Youth and Junior European Championship, Premantura Croatia. © Bojan Sirola

paracadutisti al tramonto, per poi passare alla

marginali hanno messo a dura prova le capacità e

RISULTATI DELL’IFCA FREESTYLE PRO KIDS, YOUTH E JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP 2012 MARSIGLIA, FRANCIA YOUTHS U 20:

le manovre da vento leggero dei rider, che hanno

1 Nick van Ingen NED 122

dovuto darsi da fare per compensare alla

2 Rafael de Windt CUR 45

mancanza di condizioni. Sono state infatti fatte

3 Antoine Albert NC 21

numerose supersession in cui i giovani freestyler

JUNIORS U 17:

hanno potuto dare spettacolo davanti alle folle,

1 Steven Max ARU 888

senza avere la pressione del risultato. Si è poi

2 Jonathan Jagen ISR-02

conclusa con trick oldschool girando vela e tavola,

3 Mattijs Lasore BEL 160

facendo ottima promozione per FreeGun, Makani

PROKIDS U15:

fins e Sosh. Finalmente il vento è aumentato

1 Michiel de Cooman B 161

durante il terzo giorno di gara e siamo riusciti a

2 Mattijs Lasore BEL 160

completare una single elimination per tutte le

3 Steven Max ARU 888

vita notturna con un incredibile lineup di Djs che infuocano la notte nel rider village. Le condizioni


TESTO DI Ruben Petrisie 25

EVENTO 2: 29 ottobre - 4 novembre

Huvermann e anche a un giovane rider croato che è

Campionato Europeo IFCA Freestyle Pro kids, Youth

stato il più giovane partecipante e il piccolo rider

e Junior, svoltosi a Premantura, in Croazia.

più conosciuto della zona. Grazie all’organizzazione

Organizzato dall’ente turistico pubblico di Kamenjak.

dell’ente del turismo e del comune di Kamenjak e

Un evento di 5 giorni pieno di azione ed attività,

agli organizzatori che sono riusciti a programmare

assieme a programmi educativi, che hanno tenuto

un evento così educativo, interessante e pieno di

molto impegnati e indaffarati tutti i rider che erano

azione. Molto probabilmente questa tappa si

venuti alla finale in Croazia. Qualche giorno prima

ripresenterà anche l’anno prossimo nel calendario

dell’evento, la fortissima Bora assieme ad una

IFCA 2013, quindi consiglio ai giovani freestyler di

pioggia incessante ha portato condizioni veramente

seguire le novità sul sito ufficiale www.efpkids-

impegnative, ma fortunatamente già dal primo

tour.com.

Riccardo Marca. © Michele Tagliafico

giorno di gara le condizioni atmosferiche sono

a fare una gita guidata organizzata nel parco

RISULTATI IFCA FREESTYLE PRO KIDS, YOUTH AND JUNIOR EUROPEAN CHMAPIONSHIP, PREMANTURA CROAZIA YOUTHS U 20:

naturale di Kamenjak. Il secondo giorno è iniziato

1. Yentel Caers BEL-16

con vento esplosivo, con tutti i ragazzini iperattivi

2. Rafael De Windt CUR-45

che saltellavano da una parte all’altra del campo di

3. Passani Giovanni ITA-139

regata, facendo manovre notevoli e completando

4. Paul Simmerl AUT

migliorate ed è uscito il sole, anche a causa del cambiamento della direzione del vento da Bora ad Hugo. È stata quindi la giornata perfetta per andare

un’intera single elimination sia della divisione Pro

5. Riccardo Marca ITA-988

Kids che Junior. La single elimination degli Youth è

6. Maaike Huvermann NED-108

stata portata avanti fino ai quarti di finale che sono

JUNIORS U 17:

stati fatti quando stava per tramontare il sole,

1. Steven Max ARU-888

rendendo impossibile la continuazione delle ultime

2. Konstya Smirnov RUS-1

batterie. Durante i due giorni successivi, c’è stata

3. Jonatan Yagen ISR-02

un sacco di azione sia di giorno che di notte tra cui

4. Riccardo Marca ITA-988

interviste radio, cavalcate a cavallo, sparatorie con

5. Nicolo Tagliafico ITA-102

pistole da paintball, Sup, kayak, karaoke e cene con

6. Mats Moyson BEL-159

ricette tipiche dell’Istria. Il vento è tornato durante

7. Mattijs Lasore BEL-160

l’ultimo giorno di gara, permettendo di completare

8. Maaike Huvermann NED-108

la single della divisione rimasta, ottenendo così

PROKIDS U15:

risultati ufficiali per i titoli IFCA European Freestyle

1. Steven Max ARU-888

Championships 2012. Dopo aver quindi completato

2. Konstya Smirnov RUS-1

la single degli Youth, si è optato per iniziare la

3. Mattijs Lasore BEL-160

double elimination di tutte e tre le categorie. La

4. David Schiebel AUT-19

cerimonia di premiazione si è svolta subito dopo la

5. Jonatan Yagen ISR-02

proclamazione in spiaggia dei nuovi campioni

6. Mats Moyson BEL-159

Europei, tra cui anche un premio speciale per

7. Nicolo Tagliafico ITA-102

l’unica ragazza in gara, l’olandese Maaike

8. Tvrtko Ljutic CRO

Da sinistra: Riccardo, Giovanni e Nicolò.

Giovanni Passani. © Michele Tagliafico

Nicolò Tagliafico. © Michele Tagliafico


People 26

GIOVANNI INTERVIEW QUESTO MESE FUNBOARD VI PRESENTA IL DICIASETTENNE ROMANO GIOVANNI PASSANI, DETTO “PASSAGGI”. RECENTEMENTE HA PARTECIPATO AL CAMPIONATO EUROPEO IFCA FREESTYLE IN CROAZIA CLASSIFICANDOSI AL TERZO POSTO NELLA SUA CATEGORIA E RAPPRESENTA UNA DELLE NUOVE GIOVANI PROMESSE DEL WINDSURF.

PASSANI Ciao Giovanni, presentati ai lettori di Funboard:

per diventare forti bisogna fare tante uscite, e io ne

chi sei, da dove arrivi e come hai iniziato a fare

ho fatte 90 in tutto l’anno (con 2 mesi a Sa Barra)...

windsurf? Ciao sono Giovanni Passani (I-139), ho 17 anni e

Quali sono le persone che fino a questo

vengo da Trevignano Romano, un paese che si

momento ti hanno aiutato di più?

affaccia sul Lago Di Bracciano, ho cominciato a fare

Le persone che mi hanno aiutato di più sono: Cris

windsurf 7 anni fa, grazie a mio padre, surfista

Daos che mi ha messo per la prima volta su un

anche lui, che mi ha spinto a provare per la prima

windsurf, Giovanni Bocchi che mi ha fatto

volta questo sport!

innamorare di questo sport, portandomi in tutti gli spot d’Italia, facendomi divertire e trattandomi come

Giovanni con il suo maestro Raimondo Gasperini.

Sei una delle giovani promesse uscite dalla

un figlio! Raimondo Gasperini che mi ha aiutato a

accademy XRay Talent Factory. Come giudichi

migliorare, e mi ha fatto partecipare a molti eventi,

questa esperienza? Ora sei anche diventato

facendomi crescere come atleta! Per ultimi ma non

istruttore?

ultimi Marco Seripa e Fabio Ferrari, il primo è il

L’XRay Talent Factory è stato per me un trampolino

proprietario del negozio Liquid Dreams, che mi

di lancio, infatti prima dell’XRay nessuno sapeva il

sponsorizza con il materiale Mystic, e il secondo mi

mio nome e le mie capacità nel freestyle, ma dopo

sta dando un grossa mano con i miei nuovi materiali!

l’XRay ho iniziato a vedere il mio nome sulle riviste, ricevendo le prime soddisfazioni, come gli aiuti

Fin da subito ti sei dedicato al freestyle?

ricevuti da Starboard-Severne per la stagione 2012.

Hai intenzione di dedicarti anche ad altre

Essere un istruttore dell’XRay T.F. mi ha reso molto

discipline come il wave o lo slalom?

fiero, e ringrazio Raimondo Gasperini, tutto è nato

Il freestyle è la disciplina che preferisco, ma faccio

quando lo aiutavo a fare lezione alla scuola Naloo

anche molto wave, anche se non partecipo alle

Surf, a lui è piaciuto come insegnavo e mi ha dato

gare, amo molto surfare con poco vento e onda

questa opportunità, che sono stato felice di

grande, in entrambe le mura, sono uscito in posti

cogliere!

molto belli come Cala Pischina e Capo Mannu, e mi sono molto divertito, lo slalom non mi attira molto,

Cosa ti piace del windsurf?

forse lo farò quando sarò un po’ più grande... forse!

Amo il windsurf perchè è uno sport dinamico e molto creativo, dinamico perchè la condizione

So che hai un soprannome particolare

dell’acqua e del vento è sempre differente e

“passaggi”, è vero?

bisogna sapersi adattare, e creativo perchè ognuno

Si è vero! Mattia Fabrizi lo ha inventato mentre

ha il proprio stile e ogni stile è differente da gli

cazzeggiavamo ad una festa... ma a dire la verità,

altri, e poi ti permette di stare a contatto con la

non so come è nato, ora è il mio soprannome e tutti

natura al 100%, e ti insegna che noi non siamo

mi chiamano così!

nulla difronte lei... Quando hai iniziato a partecipare alle gare? Qual è l’ostacolo più difficile da superare per

Quali hai fatto e che obiettivi vuoi raggiungere?

un ragazzo della tua età per poter fare

La mi prima gara è stata lo “Stintino Contest”, una

windsurf?

gara molto divertente anche se poco conosciuta,

L’ostacolo più grande per me è quello di riuscire a

ma almeno abbiamo gareggiato con il vento e ci

combinare lo studio con il windsurf, infatti i giorni

siamo divertiti! Poi ho vinto l’XRay, così ho deciso di

di vento qui a Roma sono veramente pochi (5/6 al

iniziare la mia “carriera” di atleta, quest’anno ho

mese) e spesso capitano durante i giorni

deciso di partecipare a gare importanti, e dopo due

scolastici... e questo è un grande ostacolo perchè

mesi di allenamento a Sa Barra dal mio amico Gigi


INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò | FOTO DI Michele Tagliafico

Madeddu, sono andato al Campionato Italiano AICW,

Che materiale stai utilizzando al momento?

Chi sono i tuoi idoli?

ma il vento non si è fatto vedere... così verso metà

Per la stagione 2013 userò F2, Hot Sails Maui,

I miei idoli sono principalmente 2: il primo è Steven

settembre mi sembrava di aver “buttato” l’estate, e

Makani Fins, Mystic, sono passato a F2 e Hot grazie

Van Broeckhoven perchè è l’unico europeo che è

ho deciso di andare a fare l’Europeo ProKids IFCA,

a Fabio Ferrari che mi ha presentato a Davide

riuscito a vincere un PWA di freestyle, e poi amo il

ho partecipato alla categoria Under20 e sono

Raffaelli che è molto gentile! La tavola (F2 Rodeo 96

suo stile e la sua umiltà. Il secondo è naturalmente

arrivato 3°! Il mio obbiettivo non è quello di

lt) è perfetta, ancora devo trovare un difetto,

Robby Naish, e non credo che ci sia bisogno di

diventare uno dei rider più forti del mondo, ma

mentre le vele (Hot Sails Maui Freestyle Pro)

presentazioni...

quello di allenarmi seriamente sia in acqua che

ancora non sono arrivate, ma ho provato quelle di

fuori, per poter crescere come atleta, e poi

Marco Vinante e mi sono subito innamorato! Non

Chi sono i tuoi compagni di uscite in

vedremo dove arriverò!

vedo l’ora di averle!

windsurf?

Oltre il windsurf cosa fai anche?

Dal tuo punto di vista come vedi il mondo del

con Federico Nesi, che è il mio migliore amico,

Oltre al windsurf mi alleno quasi tutti i giorni in

windsurf professionistico?

ed è molto forte, lo conoscerete meglio sui

palestra e in bicicletta con mio fratello, per cercare

Personalmente, il mondo del windsurf

prossimi numeri di Funboard! Mentre quando

di essere fisicamente al top, massimizzando il

professionistico mi attira molto, perchè, soprattutto

sono a Sa Barra, mi alleno con tutti gli amici che

profitto in acqua nelle rare uscite, e quindi

nella mia zona il livello è molto basso, e quindi mi

passano l’estate li: Matteo Romeo, Riccardo

trasformando il punto debole delle poche in un

piace l’idea di relazionarmi e scontrarmi con gente

Marca, Nicolò Tagliafico e ovviamente Gigi (ndr:

punto di forza...

che parla la mia stessa lingua...

Madeddu)!

Quando sono a Roma mi alleno principalmente

Giovanni durante la gara EFPKT in Croazia, Premantura.


People 28

INTERVISTA RACCOLTA DA Massimiliano Brunetti

PAOLO INTERVIEW SURFISTA ACCANITO E ALLENATORE FIV PAOLO GHIONE È UNO DEI PERSONAGGI CHIAVE DELLA FIV, L'ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA LA VELA E IL WINDSURF NONCHÈ L'ALLENATORE DI ALESSANDRA SENSINI, OLTRE AD ESSERE UN MIO GRANDE AMICO AL QUALE DEVO GRANDE RICONOSCENZA PER ESSERMI STATO VICINO NEGLI ANNI PIÙ INCASINATI DELLA MIA VITA, E PER AVERMI TRASFERITO DEI GRANDI VALORI NON SOLO SPORTIVI MA ANCHE UMANI CHE MI HANNO AIUTATO A CONCLUDERE QUALCOSA DI BUONO NELLA VITA, E A GODERMI AL MASSIMO IL NOSTRO SPORT. HO VOLUTO ORGANIZZARE QUESTA INTERVISTA PERCHE PENSO SIA UNA PERSONA MOLTO BELLA CHE HA DATO E DARÀ MOLTO AL MONDO DEL WINDSURF.

GHIONE Ciao Paolo, grazie per la tua disponibilità,

sempre, quindi lo consiglierei solo a chi ha

vorrei iniziare con qualche informazione di

veramente una passione ed energie fuori dal

carattere generale.

comune per lo sport in generale e possiede un

Età: 45 anni

elevato livello di motivazione intrinseca.

Home spot: Bordighera Anni di windsurf: 30!

Essendo stato un atleta avrai sicuramente uno

Quanti anni svolti dentro al mondo delle

spirito competitivo, non ti è mai venuta voglia

competizioni: 27!

di lasciare il gommone a riva e di partecipare a

Discipline praticate: tutte eccetto FS

qualche prova?

Disciplina preferita: Wave

No.

Potresti raccontare ai lettori di Funboard cosa

Non fremevi un po’ nelle giornate ventose?

ti ha spinto verso le classi federali in vesti di

Moltissimo, due bordi con gli amici mi mancano

allenatore? E quando hai iniziato?

ormai da anni!

La spinta, l’inizio: le mie opportunità negate, i miei sogni infranti, che si sono trasformati in energia con

Sei sempre stato soddisfatto del tuo lavoro? No

l’obiettivo di avviare quanti più giovani possibili al

cambieresti qualcosa del passato?

Windsurf quello Funboard! I costi proibitivi di allora

Non sempre, le cose che vorrei cambiare sono

e forse di oggi mi hanno fatto virare verso la FIV che

parte di processi troppo grandi: lo sport nelle

sosteneva e incentivava format monotipo che se pur

scuole, le risorse che il governo dedica ai giovani, il

costosi prevedevano budget sostenibili, un altro

rapporto scuola-sport, i format olimpici e le relative

obiettivo di ieri, ma attualissimo anche oggi era

classi, l’RS:X è stato fin da subito un trucco, la

quello di fare “sistema”, allargare le competenze

tavola test del 2004 pesava 12 kg, doveva costare

della base per far aiutare nel percorso di crescita il

completa 2800 euro ed essere monotipo. È uscita in

maggior numero di giovani possibili. La mia attività

serie a 18,5 kg e ora costa più di 4000 euro!

di coach con i ragazzi è iniziata nel 1996.

Auspico che la recente lezione etica che la classe RS:X ha ricevuto nell’estenuate rapporto con Isaf

Che passi hai dovuto fare per diventare

(leggi esclusione temporanea dell’RS:X dallo status

allenatore federale?

olimpico) inneschi tra tutti i dirigenti che stanno

Tanti, lavorare sodo da 100 a 250 giorni all’anno di

intorno al mondo del windsurf una profonda

gommone, studiare tanto, pensare molto, cercare

riflessione che riporti al centro del tavolo l’atleta e

di prendere da me stesso sempre qualcosa di più

lo sport.

di meglio, se ti serve una parola direi: impegnativo. Ho avuto la fortuna di seguire l’intero processo

Ora arriviamo al punto che più interessa tutti i

formativo: sono partito dai bimbi portandoli ai

lettori: l'avventura olimpica, come è iniziata?

primi eventi, passando per tutte le categorie fino

È iniziata nel 2006 quando Alessandra è tornata

all’elite mondiale, questo aspetto della mia vita

in surf dopo la pausa post Londra.

professionale oggi mi aiuta molto nel mio lavoro.

Essere affiancati a un atleta come Alessandra è sicuramente molto impegnativo e nel contempo

Consiglieresti di intraprendere questa strada a

prestigioso, la preparazione di un atleta di

qualche giovane?

questo calibro è seguita da un team di persone

Per una fase della vita direi di si tra il liceo e

oppure solo dall'allenatore ?

l’università, come professione stabile chi vuole

Certo che si, in primis ritengo di essere stato

orientarsi ad un attività del genere deve essere

fortunato ad incontrare nel mio percorso un

pronto a sacrificarsi molto, essere giudicato

“Atleta” del calibro di Alessandra. La Sensini lavora


da tempo seguita da un team di esperti: un guru con grandi competenze relative a molte discipline olimpiche e con molte sfide per le medaglie alle spalle, due preparatori atletici, un mental coach, un fisioterapista, un medico dello sport, più vari esperti di settore quali: un velaio, uno shaper, un metereologo, giudice di gara, uno stratega. Team questo costruito in tanti anni dopo variegate esperienze e grazie anche all’importantissimo apporto concettuale ed economico che la FIV ha messo in campo. Come hai vissuto questa esperienza? Benissimo quella della Cina, maluccio quella di Londra. Ci sono stati problemi? Se si, di che tipo? In questi ultimi due anni abbiamo affrontato innumerevoli problemi, ma a marzo a Cadiz sembravamo aver ritrovato le dinamiche giuste (terza al mondiale con 5 primi di seguito). Quanto riconquistato a Cadiz si è dissolto nell’ultimo mese di lavoro prima dei Giochi: un infortunio banale evidenziatosi durante un trattamento fisioterapico (lesione superficiale del quadricipite) ci ha tenuti fermi per 10/12 giorni a – 20 giorni da Londra. Inutile negare che il periodo di inattività ci ha fatto sorgere dubbi e pensieri, sia la mia testa che quella di Alessandra sono diventate pesanti, a volte confuse. Un'altra fase chiave, quella relativa all’assegnazione del materiale (tutta l’attrezzatura) a Weymouth: la tavola avuta dagli organizzatori con la quale Alessandra nei primi bordi si è sentita performante aveva la scassa pinna larga, quindi la pinna entrava per un cm… Nei giorni successivi di test un eccessivo spin-out la confondeva, non ce stato modo di poter intervenire e riparare il problema (mille palle regolamentari) alla fine Alessandra ha deciso la sera prima della 1° prova di cambiare tavola. Visto ora forse un grave errore, ma comunque sfiderei ogni regatante di livello che parte per giocarsi un olimpiade a regatare con una pinna che entra un cm nella scassa! Torniamo ai fatti: il giorno successivo era il primo di gara, prima prova subito ocs…! Da qui in poi tutto in salita, i fatti sono noti. Onore ad Alessandra che non ha mollato mai, ma il feeling, le energie mentali erano a quel punto seriamente compromesse. Come era composto il programma di allenamento? Difficile descriverlo in tre righe, un programma articolato, evoluzione di un metodo affinato intorno ad Alessandra in 6 olimpiadi. Sarai sempre presente in F.I.V negli anni futuri? Solo se potrò occuparmi esclusivamente di settori giovanili. Con molta probabilità non allenerò più ma sono molto fiero di tutti i fantastici ragazzi che ho incontrato in questi anni che ora sono realizzati o che si stanno realizzando tramite lo sport, sono anni difficili questi per tanti motivi, e le grandi lezioni che lo sport ci ha insegnato ci aiutano ad avere una visone del mondo non sempre negativa, anzi ad essere propositivi anche in momenti difficili, e questo per me forse vale più di una medaglia. Hai qualche consiglio per i giovani regatanti? Ne ho moltissimi. Fammi contattare… Le condizioni iniziali per iniziare il “percorso” prevedono un buon livello di autostima, grande creatività, desideri, motivazioni elevate e sogni.


People 30

WHO IS

ADAM

LEWIS?

WHO IS ADAM LEWIS? QUESTO ERA IL TITOLO DEL VIDEO CHE È USCITO QUESTO INVERNO. ADAM È UNA DELLE NEW ENTRY TRA I TOP WAVERIDER DEL TOUR PWA DI COPPA DEL MONDO, CHE ORA CI SPIEGHERÀ QUALCOSA IN PIÙ SULLA SUA STORIA E SU COME SIA RIUSCITO A CLASSIFICARSI 9° ALL'EVENTO WAVE DI TENERIFE. ADAM LEWIS NAZIONALITÀ: Inglese ETÀ: 24 SPONSOR: Point-7, Patrik, ION, The Official Test Centre

Come si nota dal tuo numero velico, hai origini

Come riesci a suddividere le tue giornate tra

inglesi ma vivi qui a Tenerife ormai da svariati

lavoro al centro e allenamento personale, e

anni. Ti senti un po’ canario?

test del tuo materiale?

Hahaha, forse un pochino. Sono una persona

In questo momento sono davvero concentrato sul

abbastanza tranquilla se è questo che intendi. È

testare le vele e allenarmi nel miglior modo

ormai da 5/6 anni che son qui a Tenerife. Sono

possibile per tutti gli eventi. Anche fare solo

comunque un vero inglese, e adoro ovviamente le

queste due cose è già abbastanza complicato.

cene a base di arrosto e Fish and Chips. Adoro il

Cerco di aiutare al centro il più possibile. Dany

windsurf ed era davvero difficile allenarmi quanto

Bruch ed io, infatti, facciamo un po’ di lezioni

volessi, quindi ho deciso di trasferirmi qui,

private e camp proprio con l’aiuto dell’OTC.

abbandonando la mia Inghilterra natia.

Abbiamo appena completato la prima sessione ed è stato un vero successo, con un sacco

Come sei arrivato a Tenerife? E perchè? Avevi

d’iscritti che hanno imparato senza problemi a

già in mente di gareggiare a livello mondiale

fare il Forward Loop, migliorando anche

prima di prendere la decisione di trasferirti?

notevolmente il loro livello nel waveriding. È stato

Mi hanno offerto un lavoro all’Official Test Centre

davvero divertente e sicuramente ne faremo

del Medano, a Tenerife. Penso sia uno dei centri più

tantissime altre ancora, quindi informatevi se

specializzati e orientati alla performance in

avete intenzione di migliorare veramente il

assoluto e quindi ho preso quest’opportunità al

vostro livello in windsurf!

volo ed ho iniziato a lavorare con loro. È iniziato tutto da lì. Sono arrivato sullo spot quando avevo

Quest’anno sei riuscito ad arrivare tra i primi

solo 18 anni ed a malapena sapevo fare il Forward,

10 in un evento di coppa del mondo PWA. Era il

quindi, all’epoca, potevo solamente sognare di

primo della tua stagione?

competere in una gara di coppa del mondo. Qui

In un certo senso sì. Questo è il stato il mio

però le condizioni sono così consistenti, sia come

primo anno in tour, mentre gli anni scorsi ho

frequenza che come qualità, che è difficile non

solo partecipato a qualche evento qui in zona.

migliorare, e infatti lo standard di quasi tutti i rider

Una volta che cominci a gareggiare a tempo

locali è veramente alto, e continua a salire uscendo

pieno è difficile tornare indietro. Sei sempre

insieme e spingendosi a vicenda.

concentrato sul capire cosa avresti potuto fare


TESTO E FOTO DI courtesy Point-7 31 meglio in una batteria ed è molto frustrante per

tensione superficiale per aumentarne il range di

una vela orientata alla pura performance, con

me finchè riesco a fare meglio la prossima volta

vento e la reattività generale della vela.

un’altissima tensione superficiale che la rende iper reattiva. Resta un po’ più piatta, quindi più

che sono in gara. È una specie di lotta continua, ma mi spinge a progredire e ad essere sempre

Avete testato tutte le misure?

neutra e spinge un po’ meno, facilitando i trick

motivato.

Sì!

nelle onde ed anche in freestyle. Lo shape è

Cosa pensi di Tenerife come location per

Pensi che si possa realizzare anche qualcosa

arretrata, ideale per aver maggiore controllo nei

allenarti per il PWA?

più grande della 5.1 in futuro?

salti. La Swag invece… bhè la Swag per il

Penso che sia la location perfetta, in quanto abbiamo

Forse, ma per ora la 5.1 è probabilmente la misura

momento è qualcosa di davvero speciale, che ti

un ottimo mix tra salti e surfate, e in inverno poi si

più grande che mi possa servire. Solo 4 anni fa

fa divertire sia sulle onde ed è anche

può uscire sia mure a destra che mure a sinistra,

tutte le vele erano a 5 stecche, quindi non resta che

eccezionalmente manovrabile in qualsiasi

anche con onde enormi più su al nord.

vedere un po’ come evolverà la situazione!

condizione, eccezionale in condizioni down the

davvero compatto e la potenza è leggermente più

line, con buona potenza ed anche ottima velocità. Qual è il tuo obiettivo per quest’anno? Cosa

Qual è stata la prima impressione quando hai

È una vela davvero fantastica, che copre un

farai per puntare sempre più in alto?

avuto la vela tra le mani?

enorme range di vento, e la facilità d’utilizzo è a

Quest’anno vorrei ottenere più risultati nella top 10,

Wow, è leggerissima!

dir poco incredibile. Se la tua priorità è il

puntando a consolidare una decima posizione

waveriding, allora non ti puoi lasciar scappare

overall a fine stagione. Sarebbe anche bello riuscire

Pensi che sarà soprattutto una questione di

a testare le vele a fondo e dare un po’ di feedback

moda o pensi che ci siano dei vantaggi effettivi

per aiutare nello sviluppo.

che ti permettono anche di performare meglio

Grazie Adam e congratulazioni per essere

questa vela!

in gara?

entrato a far parte dell’elite del wave

Cosa fai per Point-7?

In questo momento io utilizzo una vela che è un

mondiale.

Sono incaricato della ricerca e sviluppo per le vele

mix tra la Salt e la Swag nelle

wave.

batterie di PWA e mi sembra che i risultati siano buoni!

Point-7 ha appena presentato la Swag a 3 stecche. Da dove è partita l’idea?

Va bene anche per i freestyler?

Abbiamo iniziato pensando come avremmo potuto

Penso che un freestyler preferisca

ottenere la vela più leggera in assoluto, più

la Salt ma stiamo anche

manovrabile e divertente, senza però

sviluppando una vela dedicata al

compromettere l’integrità e la resistenza dei

freestyle al 100%, quindi non

materiali. Naturalmente, quindi, abbiamo pensato di

perdete di vista blog, riviste, siti e

eliminare una stecca e semplificare l’outline della

articoli, sarà uno spettacolo!

vela, e questo si è rivelato essere l’approccio giusto. Adesso la nuova 4.7 pesa circa 2.2 Kg, che è molto

Se dovessi fare una distinzione

meno rispetto a qualsiasi altra vela in commercio

per categoria, come divideresti e

della stessa misura.

catalogheresti le Sado, Salt e Swag?

Chi ha messo giù le prime idee per il progetto?

È un po’ complicato definire chi

Com’è stato poi implementato?

debba usare quale vela, è più una

Point-7 è davvero fortunata ad aver un designer ed

questione di quale tipologia di vela

un team veramente motivati e sia io che Andrea

preferisce il rider. Le nostre vele a

abbiamo una profonda passione per la ricerca e lo

5 stecche sono le Sado, che

sviluppo di nuovi materiali e concetti. Penso che

offrono potenza e ottima velocità,

l’unico modo efficace per sviluppare una vela sia di

dando il meglio in condizioni molto

testarle in più condizioni possibili, una alla volta.

varie, prettamente di bump and

Abbiamo quindi iniziato dalla 5.0 e da subito è

jump o anche indicata per i rider

apparsa leggerissima ma non aveva un range

più pesanti che vogliono più spinta

ottimale ed era abbastanza gonfia. Abbiamo quindi

e potenza per distruggere le onde.

cominciato a lavorare sulla stabilità e sulla

La nostra 4 stecche è la Salt ed è


People 32

PARA INTERVISTA CHI FREQUENTA IL LAGO DI GARDA SI È SICURAMENTE IMBATTUTO NEI PARASSITI, STORICO GRUPPO DI AMICI WINDSURFISTI GRAVITANTI PREVALENTEMENTE NELL’AREA DELLA EAST COAST, DIVENUTO NEGLI ANNI ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA. IPARASSITI SONO NOTI PER LA LORO TRAVOLGENTE E CONTAGIOSA VITALITÀ COSÌ COME PER LA VENA DI SANA FOLLIA CHE LI CONTRADDISTINGUE E CHE LI PORTA AD ORGANIZZARE, SPESSO ANCHE IN MANIERA ESTEMPORANEA, MOLTISSIMI EVENTI ED OCCASIONI DI RITROVO E CONDIVISIONE NEGLI SPOT IN CUI SI RITROVANO, SIA IN ACQUA CHE FUORI. PER RENDERVI CONTO PERSONALMENTE DI QUESTA REALTÀ VISITATE IL LORO SITO WWW.IPARASSITI.COM E TROVERETE AMPIA DOCUMENTAZIONE DELLE LORO MOLTEPLICI ATTIVITÀ. LEADER CARISMATICO DEL GRUPPO, NONCHÉ PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE È OSCAR BERTAGNOLI, IN ARTE OSCARE.

OSCARE riuscendo a fare tutto e bene. Lo vedi arrivare al

Qual è stata la tua prima tavola?

parcheggione, lo saluti, scambi due parole con lui

Dopo aver consumato per bene quelle che

e mentre ancora tu pensi di conversare

noleggiavo da Segnana in Porfina decisi di

amabilmente, lui è già sul prato ad armare il rig.

acquistare una Drops. Era una Slash 98, mi

Lo incroci in acqua ed è scattante, reattivo, le sue

sentivo un campione solo al pensiero di riuscire

manovre rapide e pulite. Fai due bordi, esci e lo

a planare!

trovi già dietro il portellone del suo Multivan a riporre l’attrezzatura. Quando hai finito e risali

Il windsurf in una parola per te è... ?

verso Torbole, lo incroci già con la famiglia al

Non ho dubbi: adrenalina.

seguito in passeggiata per le viuzze. Mi verrebbe da chiamarlo Flash… “Imprenditore” di natura, si

Soul surfer, freestyler o waverider?

nota subito che è un grande comunicatore:

Nonostante l’età e la mia limitata possibilità di

sorriso sempre presente, riesce in ogni situazione

progredire mi sento freestyler. Quello che mi piace

a trovare la parola giusta per tutti. Gioviale e di

di questo sport è proprio la possibilità di

grande compagnia, ha un forte senso dell’ironia e

identificare degli obiettivi in base al proprio livello

una sagacità che gli consentono all’occorrenza di

per poi poter provare a raggiungerli coltivando la

dipingere una persona o una situazione con

propria passione.

pennellate veloci e ironiche, sempre azzeccate, che rendono molto bene il concetto suscitando il

In quali luoghi sei stato per fare windsurf?

sorriso e l’ilarità generali. Anche in acqua,

In Italia direi ovunque. Fuori dai nostri confini:

dovreste vederlo con quanta caparbietà prova e

Egitto, Canarie, Francia, Capo Verde e Irlanda.

Ho conosciuto Oscare nel 2004. Per me, che vivo

riprova le manovre, con quanta testardaggine si

sulle sponde di quel ramo del lago di Como che

lancia alla ricerca del movimento giusto, fino alla

In quale di questi vorresti surfare per sempre?

volge a mezzogiorno, si trattava del primo

chiusura della stessa. È questa determinazione,

Canarie perchè si trovano tutte le possibili

incontro dal vivo con iParassiti, dopo qualche

mescolata a un vivido spirito competitivo, che gli

condizione e volendo è possibile praticare tutte le

tempo di frequentazione sul web attraverso il loro

ha consentito di mettere nella sua bisaccia

discipline.

forum. Avevamo organizzato una trasferta in

manovre quali la vulkan, lo spock e la flaka, in

Francia e lui mi aveva “imposto” espressamente di

pochissimo tempo rispetto a quello dedicato a

In quale posto sogni di andare a surfare ma

far parte della loro comitiva e quindi di fare il

provarle.

che non hai mai visto?

viaggio insieme sui loro mezzi, evitandomi così di

Andiamo quindi a cercare di scoprire qualcosa di

Cavoli sono tantissimi! Maui, Sud Africa, Brasile,

“spararmi” più di 500 km in solitaria. Il gesto, che

più di questo personaggio che è un simbolo nel

Mauritius sono quelli che vorrei riuscire a provare

denotava classe e signorilità, mi aveva colpito e

panorama windsurfistico gardesano.

prima della pensione, meglio che mi dia una

aveva preluso al calore dell’accoglienza che lui e il

mossa!

suo gruppo mi avrebbero da lì a poco riservato.

OSCAR... IL WINDSURFISTA

Quando incontri Oscare, ti trovi davanti un uomo

Quando e come hai cominciato a praticare

Il tuo spot preferito sotto casa?

dall’aspetto vispo, con quegli occhi chiari sempre

surf?

Parkeggione di Malcesine sul lago di Garda. È qui

accesi e quel suo modo di muoversi a scatti

È facilissimo identificare la mia data di inizio ....

che ho fatto i miei piccoli e lenti progressi con il

repentini che è specchio del suo animo. Se

coincide con l’estate successiva alla nascita della

windsurf condividendo gioie e passioni con i tanti

dovessi sintetizzarlo con un’espressione lo

mia prima figlia Gaia. Era il 2001 e alla veneranda

amici che popolano questo spot meraviglioso.

definirei la quintessenza dell’efficienza. In periodi

età di trentacinque anni decisi di raccogliere la

come quelli di oggi in cui il tempo è una risorsa

sfida di un gruppo di cari amici che erano

Cosa non deve mai mancare nella tua auto

scarsa, lui fa dell’efficienza il valore chiave per

probabilmente convinti che io non ci sarei mai

surfistica, a tavola, in valigia...

gestire e risolvere ogni situazione. La mente

riuscito. La nascita dell’altra mia figlia Sofia

In macchina la lycra de iParassiti, a tavola un

sempre all’erta e reattiva, sfrutta al meglio e al

identifica invece l’anno della mia prima vera

Rosso Buono e in valigia infradito e macchina

massimo ogni istante che ha a disposizione,

planata: 2003.

fotografica.


TESTO DI ZioRicky | FOTO DI Jens Wanger 33

OSCAR... L’UOMO

OSCAR... IL PARASSITA

Essere Parassita significa…?

Tre parole per definirti…

Come sei entrato a far parte de iParassiti?

Significa trasmettere la passione per il windsurf

Sorridente, intraprendente e un po’ incosciente.

Azzarola i casi della vita... Ho iniziato a frequentare

visto come sport da vivere per condividere

un manipolo di amici capitanati da Baroz, Bartali,

emozioni. Quindi non solo acqua, ma quotidianità.

Cosa pensi gli altri dicano di te?

Rissa e RayBB. Iniziai a farlo perchè tra questi c’era

Proprio come fecero con me i Senatori a vita nel

Domanda difficile ma ci provo: probabilmente che

anche un cugino di mia moglie che si occupava di

2001! È questa la nostra mission e fieri la portiamo

sono un chiacchierone e che continuo a dire

edilizia e io in quel periodo dovevo ristrutturare

avanti con un gruppo affiatassimo e sopratutto

fesserie, ma che in fin dei conti sono una persona

casa. Non sapevo ancora che tra loro si

numerosissimo di adepti e simpatizzanti.

con cui si può condividere molto.

chiamassero Parassiti (fin dalle scuole superiori), in quel momento per me erano dei giovani

Come è nata l’idea di trasformare un gruppo di

Cosa ti colpisce di più di una persona?

intraprendenti con uno studio tecnico e mi venne

amici in un’Associazione Sportiva?

Sicuramente l’educazione.

spontaneo appoggiarmi a loro, che avevano tutti su

Siamo sempre stati ambiziosi.... “buoni a nulla, ma

per giù la mia età. Durante quell’anno e mezzo in

capaci di tutto” è il nostro motto. Proprio per

Cosa ti fa arrabbiare di più di una persona?

cantiere ebbi modo di conoscerli bene, e già dopo

portare avanti progetti più ambiziosi non potevamo

La mancanza di rispetto per gli altri.

pochi mesi mi invitarono ad una pizzata. Accettai di

andare avanti facendo “le collette”, si è reso quindi

buon grado senza nemmeno immaginare che per

necessario diventare una Associazione Sportiva

La tua qualità migliore?

tutta la sera questi potessero parlare solo di

Dilettantistica. Grazie a questo abbiamo potuto

Credo sia la determinazione con cui perseguo i miei

windsurf. Dopo qualche mese scattò pure il primo

iniziare a pianificare la nostra attività creando un

scopi.

invito per passare una giornata in Porfina (spiaggia

vero e proprio sistema di servizi riservati ai

di Riva del Garda) dove questi sfrecciavano in

frequentatori del Lago di Garda. Anemometri,

Il tuo difetto peggiore?

acqua mentre io stavo li a far compagnia alle

webcam e sopratutto un sistema di risponditori

Sono un po’ permaloso. Lo ammetto pubblicamente,

donne seduto sul frigo da campeggio. “Dai prova,

dove, chiamando, si può sapere se vale la pena

adesso so che un po’ di amici si scateneranno...

dai prova anche tu !” e io rifiutavo sempre. Un bel

mettersi in viaggio per raggiungere gli spot sono

Visto che da 40 anni mi dicono di non negarlo!

giorno venni costretto da Bartali, che noleggiò a

diventati servizi irrinunciabili per gli associati.

mia insaputa l’attrezzatura per me e di fatto mi La tua aspirazione più grande?

costrinse a provare. Finita quella prova vivendo la

Come giudichi il bilancio di questi primi anni di

Gustarmi la vita con la mia splendida famigliola

situazione come una sfida decisi di fare lo

vita della ASD?

continuando il più a lungo possibile a coltivare le

stagionale da Segnana. Mi fecero un prezzo

Abbiamo fatto e stiamo pianificando molto di più di

mie passioni.

speciale perchè eravamo a metà luglio, ma non

quello che avremmo potuto augurarci. Sono fiero

considerarono che da quel giorno fino alla chiusura

della nostra attività e felice di far parte di un team

Il tuo rimpianto più grande?

delle scuola io andai tutti i giorni! E adesso eccomi

che non ha mai perso le spirito delle sue radici.

Dal punto di vista windsurfistico è sicuramente non

a distanza di quasi dodici anni ancora con loro a

aver iniziato prima a praticare questo splendido

praticare windsurf. Spero che non si offendano se

Ne hai ben donde, Presidente…

sport.

adesso affermo che l’allievo ha superato i maestri !

ZioRicky

Come riesci a conciliare windsurf, lavoro e famiglia? È tutto merito del Peler! Io esco prevalentemente con questo vento. Forse non tutti sanno che soffia presto al mattino; mi è quindi possibile fare le mie due ore in acqua prima di tornare dalla family oppure prima di andare al lavoro. Non va dimenticata poi la grande pazienza delle mie 3 donne (Rossella, Gaia e Sofia) che da sempre mi appoggiano quando vado a prender vento... Cosa pensi appena sveglio? Nei momenti sereni (non dal punto di vista meteorologico) il primo pensiero è: ci sarà vento?


Movie 34

REWARDED DI ANDRE PASKOWSKI

UNO DEI VIDEO PIÙ CLICCATI DELL’ULTIMO PERIODO È REWARDED DI ANDRE PASKOWSKI IN CUI SI RACCONTA LA VERA STORIA DI GOLLITO, 4X CAMPIONE DEL MONDO DI FREESTYLE. ANDRE HA SCELTO CORAGGIOSAMENTE DI PUBBLICARE IL SUO MOVIE SOLO ON LINE SEGUENDO IL SUO ISTINTO E VOLENDO RENDERE OMAGGIO AL SUO MIGLIORE AMICO. DIETRO ALLA PERFEZIONE DELLE IMMAGINI TRASPARE TUTTA LA DEDIZIONE DI ANDRE, DEL SUO AMORE VERSO IL WINDSURF E LA VITA, E DELLA VOGLIA DI FAR CONOSCERE AL MONDO UN ALTRO ASPETTO, INEDITO, DELLA PERSONALITÀ DI QUESTO GIOVANE RAGAZZO VENEZUELANO. ABBIAMO FATTO AD ANDRE ALCUNE DOMANDE PER CAPIRE UN PO’ MEGLIO QUESTO NUOVO CAPITOLO DELLA STORIA DEL WINDSURF.

Ciao Andre, funboardmag.com, come tutto il

avremmo fallito e ci saremmo dovuti concentrare

Qual è stata la reazione del popolo

mondo web del windsurf, ha seguito con

su YouTube già dal primo momento.

windsurfista? Qual è invece quella dal punto di

entusiasmo il lancio del tuo movie, preceduto

Al di là del discorso delle visualizzazioni, però, il

vista delle aziende del windsurf?

prima dal trailer, poi dal toccante Magic

feedback che abbiamo ricevuto sulla storia, le

Sinceramente non ho ricevuto quasi alcun feedback

Moments, per poi arrivare a Rewarded,

manovre e le riprese è stato molto positivo.

dalle aziende. Sicuramente per Fanatic è un’ottima

visualizzabile online dal 23 ottobre. A più di un

Penso quindi che alla fine siamo riusciti a

promozione. L’unico gesto concreto, oltre alle poche

mese dalla messa online, quante visualizzazioni

raggiungere il nostro obiettivo primario, puntando

parole, è stato il gesto di Ben Severne, che ha

ha avuto? Ne sei soddisfatto?

più sulla qualità che sulla quantità. Alla fine, per

versato 100 Dollari di donazione. È stato davvero un

Abbiamo avuto circa 70.000 visualizzazioni.

quanto mi riguarda, il feedback positivo ha un

bel gesto. Non è uno dei miei sponsor ma sembra

Sinceramente me ne aspettavo di più. Può anche

impatto maggiore rispetto ai puri numeri. Io

aver capito che questo film non è fatto per

essere stata colpa mia per alcuni dettagli.

personalmente sono convinto che Rewarded sia il

supportare un atleta in particolare, ma per

Inizialmente abbiamo uploadato il video su Vimeo.

nostro progetto meglio riuscito finora per una serie

spingere l’intero mondo windsurfistico e dargli

Questo significa che il film ottiene molte

di motivazioni: abbiamo fatto parlare una persona,

qualcosa di cui essere orgoglioso, facendo un

visualizzazioni nel primo periodo, quando è ancora

descrivendo in profondità la sua personalità ed il

lavoro notevole. Grazie Ben per esser stato uno dei

“caldo”, ma poi dopo un po’ finisce nell’oblio,

suo background, presentando al mondo intero

pochi a capirlo.

mentre YouTube è una soluzione migliore sul lungo

aspetti di Gollito finora sconosciuti e abbiamo

termine in quanto comunque propone sempre i

ottenuto esattamente questo. Sono quindi

Sei ancora soddisfatto della tua decisione di

contenuti più visualizzati, indipendentemente dalla

soddisfatto di esserci riuscito e aver

aver rilasciato REWARDED gratuitamente

data di pubblicazione. Nel caso in cui il nostro

conseguentemente acquisito nuove capacità,

online?

obiettivo fosse stato il record di visualizzazioni,

migliorando sotto vari aspetti.

No. Sono sincero. Avrei dovuto dar ascolto ai miei


INTERVISTA DI Fabio Calò | FOTO DI Michael Sumereder 35

amici che mi avevano dissuaso a regalare le mie

Sul vostro sito ufficiale c’è il link che permette

Gollito fosse pienamente soddisfatto di ogni singola

fatiche gratuitamente. È veramente dura. Il

alla gente di fare una donazione. Che risultati

ripresa e trick. Mi ricorderò sempre quando

problema però è che se avessi voluto

hai avuto sotto quell’aspetto?

l’abbiamo guardato insieme e lui l’ha visto per la

guadagnare qualcosa per coprire le spese, avrei

Abbiamo ottenuto qualche donazione e sono

prima volta. Inizialmente era seduto di fianco a me

anche dovuto fare molto più lavoro. Innanzitutto

davvero contento che la gente riesca a percepire e

sul divano, poi però, facendo finta di niente, si è

bisogna versare i copyright per la musica, poi

apprezzare il lavoro che c’è dietro ad un progetto

seduto davanti a me, sul tappeto. Si era commosso

pagare la produzione dei DVD e anche la

del genere. Ringrazio di cuore chiunque abbia fatto

e non voleva che io lo vedessi. Ma io lo avevo capito,

distribuzione digitale su iTunes e altre

una donazione, anche minima, e spero che questi

e per me non poteva esserci una conferma più forte

piattaforme. Nel mio stato di salute attuale,

soldi possano essere investiti in progetti futuri.

e positiva.

quindi, ho deciso di optare per la scelta meno

Grazie anche a voi di Funboard per aver contribuito!

problematica, essendo però quasi sicuro che

Qual è il passo successivo? Gira voce che

avremmo fatto numeri grossi online. Ho anche

Cosa pensa Gollito della situazione?

saresti dovuto essere in Brasile da inizio

dovuto contare che però ho investito circa 10.000

Penso che Gollito sia stato pienamente soddisfatto

novembre ma sei nuovamente ad Amburgo. Ci

Euro per le riprese, materiale e trasferte per

del risultato. Lui non è il tipo di persona che ti

puoi dire qualcosa?

Rewarded e, sempre nella mia situazione attuale,

ringrazia 1000 volte. Lo dice solo un paio di volte, ma

Purtroppo la mia salute è peggiorata molto e sono

non è un lusso che mi possa ancora permettere.

quando lo dice è sincero al 100%. A volte mi sono

dovuto tornare urgentemente a casa dal Brasile. A

Purtroppo è davvero costoso continuare a fare

chiesto se ne fosse veramente rimasto soddisfatto o

questo punto, purtroppo, faccio davvero fatica a

avanti e indietro dall’ospedale... e non ho più

lo dicesse anche per compiacermi. Questo pensiero

pensare alla mia prossima mossa. Probabilmente

grandi fondi per poter investire così tanto in un

infatti mi ha seguito durante tutto il processo di

tornerò assieme ai miei genitori in Brasile dopo

progetto.

ripresa, editing e produzione, assicurandomi che

che avrò fatto quest’altra sessione di


36 chemioterapia. Continuerò comunque a pensare a nuovi progetti e appena sarà possibile, sarò il primo a farli! Per Rewarded hai usato qualcosa di speciale in termini di videocamere? Qualche novità? Nuove tecniche magari? Sì. Abbiamo acquistato la nuova Sony Fs700 e ci siamo fatti noi stessi un Waterhousing stagno per le riprese dall’acqua. Questa telecamera permette di riprendere ad altissimi framerate, risultando in rallentatori dettagliatissimi e quasi completamente congelati, proprio nel bel mezzo dell’azione grazie alla custodia stagna. Sinceramente sono convinto che questo sia il futuro per ogni video di azione, specialmente nel mondo del windsurf. Lo Slow Motion è in circolazione da parecchio tempo. Principalmente però, finora, era sempre tramite interpolazione software, cioè generato al computer. Con questa nuova telecamera, però, le riprese sono accuratissime e 100% reali, non ricreata da un software. Questa è la prima e vera introduzione

Puoi dirci e spiegarci chi e come ti ha aiutato

anche Victor si è mostrato fortemente interessato,

dello Slow Motion nel mondo del windsurf.

con Rewarded?

e magari potrei lavorare con lui e fare un progetto

Sebastian. Ha fatto tutto l’editing e le riprese a

simile. Sarebbe interessante. L’aspetto finanziario

Le tecniche di ripresa ed editing sono le stesse

Tarifa. Manu Grafenauer, ha filmato a Fuerte. Io, ho

però non va trascurato, purtroppo, quindi

sia per fare un dvd che per un film online?

filmato in tutte e 3 le destinazioni, facendo

dobbiamo vedere come e se riusciamo ad

Abbiamo deciso di usare materiale più

approvare la musica, controllando l’editing e il

organizzarci.

all’avanguardia e costoso per Rewarded di quanto

risultato finale, essendo anche il responsabile della

avessimo mai fatto anche con gli altri progetti in

promozione e della messa online, avendo anche

Vuoi aggiungere qualcosa?

DVD finora realizzati. Abbiamo fatto un investimento

organizzato 3 prime al Cinema.

Sono convinto che la maggior parte dei miei fan e

maggiore e le macchine erano le più sofisticate che abbiamo mai usato.

supporter sia in Italia. Mi sento davvero a mio agio Continuerai a lavorare con Gollito su un nuovo

ogni volta che ci vengo. Ho conosciuto quasi tutti i

progetto o pensi di fare anche qualcosa con

rider italiani in Brasile e spesso mi sento tranquillo

Quante ore di filmati hai fatto per Rewarded?

qualche altro rider?

ed apprezzato sia al Garda che in Sardegna. Il cibo

Quanti GB di video sul tuo Mac? Quante

Gollito è il mio migliore amico. Sicuramente in un

e lo stile di vita mi piacciono tantissimo e vorrei

ore/giorni di lavoro?

modo o nell’altro continueremo a lavorare. Volevo

quindi ringraziarvi tutti!

Avendo usato un sacco di materiale video al

però anche descrivere altri rider. Recentemente

rallentatore, più pesante, e nuove macchine a qualità superiore, abbiamo dovuto lavorare con volumi di dati notevoli. Abbiamo usato 1 drive principale da 4TB (4000 GygaByte), Drive ed altri 4 drives più piccoli da 1TB ciascuno. C’è un sacco di rendering, transformazioni e organizzazione necessari ancora prima di pensare d’iniziare con l’editing. Abbiamo filmato in Venezuela, Fuerte e Tarifa. Circa 10 giorni in ogni location. A Fuerte un po’ di più e in Venezuela un po’ meno. Siamo riusciti a sfruttare bene ogni giorno e fortunatamente abbiamo ottenuto dei filmati soddisfacenti, che rispecchiassero la nostra visione iniziale.

Andre



World events

38

AWT MAUI MAKANI CLASSIC 2012

OGNI ANNO CHE PASSA IO E ANDREA PARLIAMO SEMPRE DI DOVE POTER TRASCORRERE LE NOSTRE VACANZE OVVIAMENTE IN POSTI DOVE VENTO MA SOPRATUTTO ONDE NON POSSONO MANCARE ED INESORABILMENTE DICIAMO SEMPRE DI VOLER CERCARE NUOVE DESTINAZIONI MA, DOPO AVER CONOSCIUTO L'ISOLA HAWAIANA, NON RIUSCIAMO MAI A CAMBIARE... ECCOCI QUA DI NUOVO IN PARTENZA CON DESTINAZIONE MAUI PER TRASCORRERE LA NOSTRA VACANZA NELLA MITICA MECCA DEL WINDSURF! Bernd Roediger, il giovanissimo vincitore della Maui Makani Classic 2012

Andrea Franchini

Quest’anno la Maui Makani Classic, tappa del

piena di rig montati, sulla collina sembrava che

circuito americano di wave ormai conosciuta da

avessero dato la prima del film di 007…

tutti, è stata spettacolare e unica sia per le

Tutti che aspettavano ad esultare per la manovra

condizioni esagerate sia a livello di emozioni

più radicale o il wipe-out più spettacolare,

personali.

mareggiata da nord-ovest, canale chiuso, set di

Andrea Franchini racconta: “Tra tutti i ricordi,

onde da “one to double mast”, adrenalina da

quello che più di tutti mi è rimasto impresso è

vendere… Questo è il vero Hawaian mood!

stata la decisione di Adele di partecipare anche

Andrea: “Durante la single elimination ho cercato

lei a questo grande evento! Le condizioni dei

di dare il massimo anche se mi sono accorto di

primi due giorni durante la single elimination

aver surfato in modo conservativo per le

della categoria pro sono state a dir poco

condizioni proibitive che si sono presentate…

imbarazzanti… ho avuto un flashback quando da

insomma di uscire indenni dalle famose rocce di

piccolo vedevo i video dell’Aloha Classic ad

Ho’okipa senza spaccare nulla ma soprattutto di

Hookipa e mi sono trovato nelle medesime

non ritrovarsi a nuotare senza attrezzatura in

condizioni a gareggiare contro i “grandi” del

mezzo a quei set a dir poco mastodontici!”.

windsurf!”.

Mentre nella double elimination ho tirato fuori la

Parcheggio di Ho’okipa full, macchine accostate

grinta e mi sono fatto strada passando 2 heat

sulla strada principale fino a Lanes, spiaggia

molto difficili. Ho cercato di fare svariati bottom-


TESTO E FOTO DI Adele Frola 39 Francisco Porcella ottiene un ottimo 9째 posto nonostante ultimamente non si sia molto allenato in windsurf.

Jason Polakow, verticale e senza paura su un lip bello pesante.


40 La caratteristica e emozionante cerimonia di apertura in spiaggia a Hookipa.

turn sull’onda e sono riuscito a chiudere due aerial seppur non enormi come quelli che si sono visti durante le heat ma puliti e precisi che mi hanno permesso di avanzare nella graduatoria fino all’ultima heat, dove purtroppo, mi sono fermato ma con grande soddisfazione ed orgoglio classificandomi al 22esimo posto. Me la sono giocata fino all’ultimo minuto ma al suono della sirena bandiera rossa alzata gli altri 3 sfidanti hanno chiuso tutti un Wave360!”. Complimenti a Francisco Porcella che con le sue entrate super radicali e aerial mozzafiato sui set di onde più grosse ha meritato un bel nono posto e primo degli italiani. Le giornate a seguire sono state intense e anche le pro-women lasciano tutti a bocca aperta;

Kevin Pritchard con la sua zampata da Campione si classifica 2°.

seppur con difficili condizioni hanno fatto valere la loro grinta e tenacia! A seguire si sono sfidati heat dopo heat la categoria youth dove si sono viste alcune “promesse”, figli d’arte del waveriding, sfoderare già in tenera età lo stile trapiantato nel dna. Anche nella categoria amateur e master si sono visti campioni della vecchia guardia ma il nostro amico Giampaolo Cammarota oramai diventato hawaiano a tutti gli effetti si è aggiudicato il gradino più alto con delle belle surfate ed è entrato nella storia del windsurf poichè è stato il primo italiano a vincere un contest ad Ho’okipa… come direbbero qui… Good Job man! Hanno partecipato ben 117 atleti di 24 nazioni diverse; tra queste ovviamente c’è stato un bel gruppetto di italiani, compresa la sottoscritta alla sua prima esperienza di waveriding, che si

Marcilio Browne, dopo un single deludente, risale nel double con una performance impeccabile e ottiene il 3° posto.

sono fatti valere e mi sembra doveroso nominarli: Ferdinando Loffreda, Federico Infantino, Roberto Festa, Andrea Della Rosa, Lele Allemand. Non sono mancati ovviamente i party, la cerimonia di apertura con il caratteristico canto e ballo hawaiano e la grande premiazione; tutto questo ha reso l’atmosfera ancora più sensazionale. Quello che, però, verrà ricordato come il miglior contest di Ho’okipa nella storia del winsurf sarà la perfetta combinazione di tre componenti: 12 piedi hawaiani di North Swell, 20 nodi di vento e un mix dei più grandi rider della vecchia e nuova generazione che si sono sfidati l’un con l’altro! Aloha Adele



People 42

TOSCANO, VIVE E LAVORA A GROSSETO PER UNO DEI PIÙ IMPORTANTI BRAND AL MONDO DI WINDSURF, È GIOVANE E CON I SUOI 35 ANNI È L’ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA I RIDER E LE SCELTE AZIENDALI; FUNBOARD VI PRESENTA AURELIO VERDI, LO SHAPER DALLE CUI SAPIENTI MANI ESCONO TUTTE LE TAVOLE RRD DEGLI ULTIMI ANNI. AURELIO È UN RAGAZZO GENUINO, FRESCO E SEMPRE ATTENTO A RINNOVARSI ASCOLTANDO IL MONDO CHE LO CIRCONDA. LA SUA GAVETTA È STATA LUNGA, HA LAVORATO AL FIANCO DEI PIÙ GRANDI SHAPER IN CIRCOLAZIONE, HA PRESO DELLE DECISIONI RISCHIOSE CHE LO HANNO PORTATO LONTANO PER POI RITORNARE DA DOVE ERA PARTITO, MA OGNI COSA GLI È SERVITA PER FARE ESPERIENZA E PER PORTARLO DOVE È ADESSO. MA LA STORIA DI AURELIO NON SI PUÒ SCINDERE DA QUELLA DI SUO FRATELLO GEMELLO ATTILIO, CHE INTEGRA E AMPLIA LA SUA VITA E CREANO UNA DELLE COPPIE PIÙ CARISMATICHE DEL NOSTRO SPORT: I GEMELLI VERDI!

Per questa intervista ho voluto incontrare Aurelio proprio nel suo mondo, nel

veniva a Castiglione della Pescaia a fare windsurf e per me era molto

laboratorio shaping room all’interno della Roberto Ricci Designs a Grosseto.

affascinante vederla. Carolina dava una mano alla scuola locale di windsurf e

Era un caldissimo giorno estivo e il lavoro attorno a noi continuava, stava anche

mio fratello ed io eravamo affascinati dalla sua bellezza e ci siamo iscritti al

per arrivare Finian Maynard ed era il giorno in cui sarebbe iniziato il

corso base, correva l’anno 1996 e io avevo 18 anni. Noi all’epoca facevamo i

Campionato Italiano Slalom a Marina di Grosseto. Durante l’intervista abbiamo

camerieri e ci siamo immersi in questo nuovo sport appassionandoci fin da

scherzato più volte sul pronostico di chi avrebbe vinto il titolo PWA di Slalom a

subito. Con Carolina i rapporti poi sono continuati anche dopo il corso e

fine anno, e ogni volta che sognava di vedere una sua tavola sotto i piedi di

abbiamo iniziato a uscire in mare insieme. Ho quindi poi conosciuto Roberto

Antoine Albeau vincere il titolo gli si illuminavano gli occhi, e anche un po’ di

Ricci grazie a lei. A quel tempo io lavoravo solo d’estate e d’inverno non facevo

commozione traspariva dal suo sguardo. La sua massima aspirazione era poter

nulla. Roberto da parte sua aveva sempre bisogno di una mano per il suo

vedere A2 alzare la Coppa a Sylt… e ora che pubblichiamo questa intervista a

lavoro. Aveva un container a Grosseto dove c’era la casa dei suoi genitori e

verdetto avvenuto possiamo solo che fare i complimenti ad Aurelio, ad Albeau e

dove è nata la RRD. Quando ho conosciuto Roberto era già al quarto anno di

a tutto il team RRD per uno dei suoi più grandi successi, la vittoria del titolo

produzione e aveva appena organizzato un meeting a Marina di Grosseto e

mondiale di Slalom! Conosciamo meglio il ragazzo dalle cui mani sono nate le

dove arrivarono personaggi come Anders Bringdall, Josh Angulo e Robby

tavole campioni del mondo!

Seger. Ho iniziato così a dare una mano a Roberto e ho iniziato fin da subito e vedere i laboratori, a conoscere che ci lavorava e quel mondo mi ha

Ciao Aurelio, come hai iniziato a fare windsurf?

affascinato. Per me che venivo dalla quotidianità grossetana mi sembrava

Ho conosciuto il windsurf grazie alla ragazza di Roberto Ricci di allora, che

surreale vedere che vicino a dove abitavo io si costruivano tavole da windsurf.


INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò | FOTO DI courtesy RRD 43

Nella primavera del 1999, Roberto poi mi ha chiesto se volevo ufficialmente

Roberto era al tuo fianco in questa fase?

dare una mano in laboratorio. In quel periodo avevo cambiato lavoro e facevo

Si Roberto era il supervisore di tutto e coordinatore del lavoro. A quei tempi

l’assicuratore riuscendo a trovare molti spazi per andare in mare nelle

ancora si facevano le tavole disegnando con la stecca della vela sulla carta, poi

giornate ventose. Ho deciso quindi di immergermi in questa nuova avventura

ritagliavamo il pane di polistirolo con l’archetto e rifinivamo il tutto a mano.

anche se non sapevo dove mi avrebbe portato. Valerio Cortonesi già faceva le

Lavoravamo ancora come agli arbori, come era nato il windsurf. E con Roberto

tavole per Roberto e iniziai con i piccoli lavori da laboratorio come spazzare

abbiamo disegnato tutte le curve delle tavole per 5-6 anni completamente

per terra o mettere le scasse, senza avere esperienza nel settore. A fine anno,

insieme. Io praticamente mi limitavo a proseguire il lavoro che era già stato

Valerio insieme a Gabriele che gestiva la parte marketing, aprirono un

fatto in precedenza e continuavo a fare esperienza anche perché all’epoca non

negozio e quindi mi fu chiesto una cosa inaspettata: di proseguire il lavoro

sapevo dove e cosa modificare per migliorare la tavola, e quindi apprendevo

che aveva fatto Valerio fino ad allora. Ero molto perplesso in quanto non avevo

ogni informazione da Roberto come se fosse stata la Bibbia per me. Oggi sono

esperienza ed ero impaurito. Non dovevo solo più imparare da altri ma dovevo

quello che sono grazie alla base che è riuscito a darmi Roberto.

mettere in partica quello che sapevo fare pur continuando a imparare e stando dietro ai tempi della produzione. Facevo anche molto windsurf e

Durante questa tua prima fase di attività in RRD dal 1999 al 2005 hai

continuavo a progredire, ritagliando poi spazi di lavoro anche di notte. Le due

collaborato anche con altri shaper?

attività andavano avanti di pari passo, più imparavo a fare le tavole e più

Si, ho avuto la fortuna nel 2003-2004 di poter collaborare con Keith Teboul

miglioravo nel windsurf. Andavo anche in giro, mi facevo conoscere e vedevo

per la linea wave, ho avuto così modo di poter vedere come lavorava lui e di

come lavoravano gli altri. E così è stato fino al 2005.

fare i miei primi viaggi a Maui per vedere come si muoveva il mondo del


44

Aurelio lavora sui cut out dei nuovi X-Fire.

windsurf dall’altra parte dell’Oceano. In quegli stessi anni è arrivato anche

passato anche lui prima di me, a livello lavorativo invece c’era qualche

in azienda come collaboratore esterno Gianni Valdambrini, che si occupava

problema in più perché ha dovuto cercare un’altra persona. Gianni

di shapare qualche linea di tavole. Anche grazie a lui ho avuto la possibilità

Valdambrini fu la persona scelta per sostituirmi. Entrò in azienda per

di imparare cose nuove, di vedere nuovi utensili e un nuovo modo di

lavorare su tutte le linee di tavole e nello stesso momento arrivò anche la

lavorare. Anche se devo ammettere che nei 5-6 anni di apprendistato che

nuova macchina CNC per shapare le tavole. A quel punto, con la mia

mi ero imposto, la mia meta erano sempre state le Hawaii, il mio sogno era

assenza, iniziò un nuovo step del livello di produzione del laboratorio RRD.

quello di fare lo shaper a Maui. Non volevo vivere in Italia e volevo trasferirmi nel più bel posto per fare windsurf, quindi Maui, continuando la

E tu invece hai preso un volo per le Hawaii…?

mia attività di shaper.

Si, ma da solo. Mio fratello Attilio invece è rimasto qui in Italia perché il piano originario era che lui si sarebbe dovuto occupare della distribuzione in

A proposito di questo tuo sogno, cosa è successo?

Europa delle tavole Angulo. Avrebbe quindi venduto le tavole che avrei fatto io

Come ho detto prima avevo già conosciuto diversi anni prima Josh Angulo,

da Maui, era quindi una grossa soddisfazione per entrambi e volevamo

in quanto era integrato come rider e tester in azienda. Con lui avevo già

provarci per vedere dove questa nuova esperienza ci avrebbe portato. Attilio

instaurato una buona amicizia, quando veniva a Grosseto ero sempre io

fin da subito ha partecipato a qualche manifestazione europea esponendo le

che lo portavo in giro. Nel 2004 Josh vinse il Campionato del Mondo Wave e

tavole che già erano in produzione fino a quel momento. Mentre io sono

in una e-mail informativa di congratulazioni gli ho chiesto se gli serviva una

andato a Maui nei primi mesi del 2005 con Ed Angulo, il padre di Josh, e

mano per il suo marchio di tavole che stava per lanciare. In questo modo è

insieme a lui abbiamo messo su un laboratorio a Maui, ad Haiku dentro la

nata l’anno successivo, nel 2005, la mia collaborazione con Angulo e ho

Cannery. Abbiamo costruito da zero tutto quello che ci serviva, abbiamo

smesso di lavorare per RRD. Ho spiegato a Roberto le mie motivazioni di

comprato i macchinari e dopo di che ho iniziato a shapare le prime tavole

vita piuttosto che di lavoro, ben consapevole che a Grosseto avevo trovato

che Josh voleva testare nelle condizioni europee.

una famiglia e un punto di riferimento. Roberto dal punto di vista personale

Poco dopo però, nel luglio dello stesso anno, sono andato alle Canarie per il

ha capito la mia motivazione di voler andare alle Hawaii anche perché c’era

PWA e per portare le mie tavole a Josh e qui ho avuto i primi scontri con lui


45 in quanto non mi supportava economicamente come da accordi

Hai 35 anni e sei tra gli shaper più giovani che lavorano per i grandi

precedentemente presi. Dopo di che siamo tornati insieme a Maui e io ho

marchi. È un vantaggio?

finito la produzione delle tavole come da programma. Josh mi ha poi

Assolutamente si perché i tempi cambiano e spesso i giovani ascoltano e

chiamato e senza tanti giri di parola mi ha detto che la nostra collaborazione

rispecchiano meglio le richieste del mercato, il progresso. Secondo me ci vuole

era terminata perché non aveva più bisogno del mio aiuto. E così è finita in

un giovane per ascoltare le richieste dei giovani che saranno il futuro del

questo modo piuttosto spiacevole la mia avventura Hawaiiana.

nostro Sport. Riesco in questo modo a vivere, per esempio nelle fiere o alle

Per altri impegni personali ho poi deciso di non rimanere a Maui nella

manifestazioni, e integrarmi con loro per trarre energia dalle loro emozioni.

speranza di trovare prima o poi un altro lavoro, ma di tornare in Italia. Qual è un punto di forza del tuo lavoro? Una volta tornato in Italia come sono andate le cose?

Un punto di forza del mio lavoro arriva anche da mio fratello che mi ha sempre

I primi sei mesi sono stati piuttosto brutti e tristi, non avevo nemmeno più la

dato una mano a livello di tester, di promozione, e poi lui gestisce tutta la parte

voglia di fare windsurf e avevo perso le motivazioni. Ero tornato a fare il

organizzativa degli eventi RRD ed è per me il mio punto di riferimento. Quando

cameriere, ed è stato quello il momento in cui ho capito che nella vita

andiamo in giro lui organizza le tavole che faccio io e diventiamo una accoppiata

possiamo cascare ma anche riprenderci. Roberto vedendomi in giro anche a

vincente. Mio fratello mi da la forza e gli stimoli per fare al meglio il mio lavoro.

fare diversi lavori mi ha chiesto se volevo tornare nella sua azienda come

Anche l’ambiante all’interno dell’azienda mi stimola molto in quanto è

“tuttofare” perché aveva sempre bisogno di persone che sapessero fare e

estremamente positivo e stimolante. A volte sono io il più stressato mentre quelli

conoscessero bene l’azienda. Alla fine del 2005 quindi sono tornato in RRD.

che mi stanno intorno hanno sempre da darmi un consiglio o una buona parola.

Nel frattempo Attilio aveva aperto un ristorante perché l’attività di

E tutto ciò mi ha fatto crescere molto anche a livello personale. Una cosa in cui

rappresentanza e distribuzione delle tavole Angulo era terminata nel

credo molto e che cerco di trasmettere quando sono fuori, è la familiarità

momento del mio ritorno da Maui.

dell’azienda, e non solo la professionalità. La forza del mio lavoro è quindi l’amicizia all’interno del gruppo e la passione e il cuore con cui facciamo le cose.

Il tuo posto come shaper in RRD però ora era di qualcun altro? Si, sono tornato in laboratorio e magazzino come aiutante, mentre Gianni

Mi avevi detto che tuo fratello Attilio aveva aperto un ristorante, mentre

continuava a fare le tavole e Francesco Pizzocchero si occupava della

ora siete tornati a lavorare insieme. Cosa è successo?

verniciatura, un ragazzo di Brescia che era stato assunto da RRD per fare le

Per il ristorante le cose non sono andate come sperava, e avendo un socio ha

finiture alle tavole e dare una mano nella produzione. Poi in quegli anni le

preferito abbandonare quella attività per permettere a chi rimaneva di

collezioni delle tavole continuavano ad aumentare sempre di più ed era

guadagnare un po’ di più. Anche se un po’ demoralizzato è quindi tornato a fare

necessario dare una mano in laboratorio e quindi ho iniziato nuovamente a

l’istruttore di windsurf e aveva preso a Follonica una spiaggia da gestire ed è

occuparmi di tavole. Ma questa volta avevo un background più ampio grazie

tornata in lui la passione per lo sport che aveva dall’inizio. Come tutti i lavori

alle mie esperienze fatta tra le Hawaii e le Canarie. Avevo visto delle cose nuove

stagionale nell’inverno non aveva cose da fare e quindi è ricominciata anche la

e ho provato a metterle subito in pratica. È nata così una grande amicizia con

sua presenza in RRD. Sa fare windsurf, conosce tutti i materiali che vengono

Gianni, e mi permise di iniziare a carteggiare le sue tavole in quanto aveva

prodotti qui dentro e quindi la sua figura si è resa indispensabile in azienda. Ha

molta fiducia nelle mie capacità e nell’esperienze che avevo fatto.

iniziato così a lavorare in magazzino e organizzare tutti gli eventi avendo la capacità di gestire sia le persone che i materiali. È diventato così una pedina

E dopo…?

molto importante per questa azienda. In più essendo il mio fratello gemello,

Gianni per motivi di logistica abitando a Prato non era disponibile tutti i giorni a

essendo alti uguali e avendo lo stesso peso, il mio tester per eccellenza è lui!

lavorare qui a Grosseto. Alla fine è stato così costretto a mollare la presa e per mia fortuna sono stato richiamato a prendere il suo posto, era il giugno del

Come si svolge una tua classica giornata lavorativa?

2007. Grazie all’aiuto di Gianni avevo già capito come funzionava la macchina

Abito a Grosseto dove poco tempo fa ho comprato il mio primo appartamento

CNC, conoscevo il programma per fare i disegni perché da solo a casa avevo

dove ho portato un po’ del mio mestiere… come un fantastico pavimento in

provato a capire come funzionava e così ho iniziato fin da subito a produrre

carbonio! Generalmente mi alzo alle 7:30, poi un’abbondante colazione al bar e

tavole a pieno regime mettendo in pratica tutto quello che avevo imparato fino

alle 8:30 sono già al lavoro anche se dovrei iniziare alle 9. Per prima cosa

a quel momento. Ci ritroviamo oggi nel 2012 con tanti anni di lavoro alle spalle

controllo le e-mail e cerco di rispondere alle urgenze. Poi inizio ad organizzare il

in cui ho lavorato anche con tanti rider di livello mondiale come Finian

lavoro del laboratorio con la collaborazione di Nicol Carmellini, un ragazzo che

Maynard, Antoine Albeau, ho lavorato con Alex Mussolini, ora con John Skye,

lavora presso di noi da due anni, è il mio collaboratore di fiducia e in lui rivedo i

Andrea Rosati. Da tutte queste persone ho ricevuto dei fondamentali feedback,

miei inizi. Molte volte delego alcune cose a lui per avere il tempo di andare a

anche passionali, e sono loro che mi danno la motivazione a creare l’oggetto al

meeting oppure test in acqua o per avere il tempo di sviluppare quello che sto

meglio delle mie capacità che poi loro utilizzeranno. Far contenti i clienti è una

facendo. Una volta che ho finito di organizzare il lavoro di Nicol, ad esclusione

cosa che mi piace molto, ma rendere felici i rider grazie alle mie tavole è la

della carteggiatura che devo fare solo io e controllare decine di volte, la

cosa che più mi da soddisfazione.

mattinata è già finita e vado a pranzare da mia mamma. Dopo un’oretta ritorno


46

Aurelio prova le sue tavole a Sunset, Sudafrica.

in azienda e inizio a laminare e mettere la resina che ha poi bisogno di 8 ore di

Quanti prototipi fai in un anno?

catalizzazione. Il processo lavorativo non è assolutamente standard ma si

Una media di 75 tavole, ma forse anche di più!

modifica molto in base alle cose da fare. Anche perché abbiamo da sviluppare non solo tavole da windsurf, ma anche i SUP, i surf e i kite!

Quali sono le tue tempistiche di produzione? Le tempistiche e deadline di produzione delle varie tavole sono imposte

Quindi qui nel laboratorio di Grosseto create i prototipi che poi andrete

dall’entrata del modello sul mercato. Dobbiamo anche sempre tenere bene in

a provare sia in Italia che in giro per il mondo grazie alla collaborazione

considerazione il carico lavorativo di Cobra. Per esempio in giugno dobbiamo

dei vostri tester. E una volta che avete individuato la tavola definitiva

mandare in produzione gli slalom per averli nei negozi in novembre!

cosa succede? Semplicemente prendiamo la tavola selezionata e la spediamo a Cobra e la

In passato hai anche lavorato direttamente in Cobra?

mandiamo in produzione.

Si, nel 2007 grazie alla collaborazione di Roberto e di Paolo Cecchetti, responsabile ricerca e sviluppo di Cobra, ho lavorato per un mese intero in

Fate dei prototipi per ogni modello e misura di tavola?

quella azienda come consulente. Infatti erano passati dalla produzione in

Certamente, e quando si ricomincia un nuovo progetto da zero come abbiamo

stampo alla produzione custom, ovvero facendo qualche finitura a mano, e

fatto con la nuova linea Wave Cult V5, sperimentando nuovi concetti, allora

avevano bisogno di una persona che già faceva le tavole da tanto tempo che gli

capita di dover fare diversi prototipi per ogni misura prima di arrivare alla

desse degli input e feedback per questo nuovo tipo di lavorazione. Questo è

tavola con le caratteristiche che ci piacciono per essere prodotta in serie.

stato un altro step fondamentale e importante della mia vita. Lì ho conosciuto

Quando si tratta invece di uno sviluppo attingendo al nostro know how, come

molte persone che lavoravano non più solo sugli shape, ma si parlava di

abbiamo fatto per Fire Move e Freestyle Wave, allora con un paio di prototipi

costruzione, di materiali compositi e processi produttivi.

per ogni misura si raggiunge l’obiettivo desiderato. Lo slalom è un discorso a parte, perché per ogni misura vengono fatti e testati contemporaneamente

RRD fornisce direttamente a Cobra i materiali per costruire le proprie

diversi prototipi, che spesso subiscono modifiche della zona di poppa sul

tavole?

campo, per cui si tratta di un lavoro di sviluppo che continua quasi senza sosta

La Cobra è un’azienda che come proprio core business ha il composito e quindi

per tutto l’anno! Avrai capito che dietro allo sviluppo della nostra gamma c’è un

ha al suo interno ingegneri che sono in continua ricerca di nuovi materiali

immenso lavoro e per produrre in serie tavole innovative e performanti è

sempre più performanti. Proprio Paolo Cecchetti è uno di questi precursori che

importante il lavoro e la passione di tutti!

cerca sempre di trovare una soluzione innovativa. Tutte le volte che in Cobra sviluppano una nuova tecnologia di produzione la propongono a un brand

RRD ha una collazione immensa di tavole. Come riuscite a fare tutto?

piuttosto che ad un altro a seconda della filosofia del brand. E in questo caso

Il segreto è la passione! Roberto continua a tirare fuori nuove idee come un

magari danno al Brand prescelto un’esclusiva sulla tecnologia per una stagione

vulcano in eruzione, e io mi diverto a tramutare le sue idee in uno shape che

oppure due. In alternativa se fossimo noi di RRD ad entrare in possesso di un

oltre ad essere innovativo possa rendere felice chiunque dal primo momento

nuovo materiale o di una nuova tecnologia innovativa, non dovremmo fare altro

che appoggia il piede sulla nostra tavola! E poi magari anziché lavorare 8 ore al

che proporlo a Cobra, e loro ce lo produrrebbero garantendoci l’esclusiva per

giorno ne lavoro anche 10 o di più al giorno! E quando arriva Finian a Grosseto

quella specifica tipologia di produzione. Per quanto riguarda le tavole prodotte

non esistono più ferie né sabato o domenica di riposo, perché ogni attimo

con tecnologie non innovative, Cobra ci fornisce un elenco di materiali con cui è

diventa fondamentale per mettere a punto qualcosa di nuovo!

possibile realizzare le tavole di serie e noi dobbiamo solo scegliere da


47 quell’elenco come vogliamo “vestire” la nostra tavola. Alla fine quindi è sempre

Mi stai dicendo che Finian ha più voce in capitolo rispetto Antoine sulle

l’azienda che decide, come deve essere costruita la tavola e non è mai Cobra

tavole slalom?

che impone qualche cosa. Per i prototipi che facciamo qui a Grosseto cerco di

Si, perché Finian è già diversi anni che sta dietro al progetto X-Fire ed è un

usare del materiale molto simile a quello che viene usato in Cobra,

atleta molto tecnico, lavora molto e per esempio quando viene qui in laboratorio

comprandolo dagli stessi produttori, per non avere variazioni di performance.

si mette la tuta e carteggia insieme a me. Questa caratteristica di Finian lo rende un rider fondamentale per sviluppare la gamma delle tavole slalom con

Come è cambiato negli anni il tuo rapporto con Roberto Ricci?

le tempistiche idonee ad andare in produzione nei tempi stabiliti. Inoltre Finian è

Per me Roberto è sempre il mio capo, è colui che paga il mio stipendio alla fine

concentrato al 100% sullo sviluppo delle tavole slalom, mentre Antoine spazia

del mese e quindi ho sempre ben in mente il suo ruolo. La cosa che adesso è

dal wave al SUP. Secondo me Antoine ha dimostrato di essere un ragazzo molto

un po’ cambiata è che ora, grazie all’esperienza acquisita, Roberto mi da la

intelligente e maturo, perché si è subito reso conto che avere un rider tecnico e

possibilità di decidere più da solo i vari cambiamenti o le tavole che vorrei

competente come Finian che sgobba sullo sviluppo della gamma slalom gli

portare in produzione. La cosa fondamentale è comunque tenerlo sempre

permette di potersi concentrare meglio su altri progetti: viaggiare, partecipare

informato su tutto e molte volte abbiamo dialoghi con scambi di opinioni per

ad eventi, allenarsi, vincere titoli, stabilire nuovi record, etc etc… E quindi

arrivare al massimo dai nostri prodotti. Insomma si dedica molto a mandare

Antoine si è ben guardato dal volersi imporre sul lavoro di sviluppo delle tavole

avanti il business dell’azienda ma è sempre coinvolto sulle decisioni dei vari

slalom, testa accuratamente tutti i prototipi che vengono prodotti, fornisce a me

modelli di tavole. Anche se collaboro molto bene con i rider che abbiamo, la

e a Finian i suoi feedback, ma lascia a noi onore e onere di prendere le

presenza di Roberto per me è sempre molto importante per avere il suo ok

decisioni finali su cosa produrre in serie. Un vero professionista, insomma.

definitivo e per renderlo a conoscenza di quello che succede in laboratorio, la trasparenza è una cosa fondamentale per me.

Anche John Skye è un vostro rider coinvolto nello sviluppo delle tavole? Si, John è un ottimo rider e professionista. Si occupa della linea wave e grazie ai

Una cosa che non ti piace del tuo lavoro?

suoi feedback siamo arrivati ad avere delle tavole di serie, i Wave Cult, “amazing”

È il sending (carteggiare) del Hot Coat, ovvero della parte finale della tavola

come dice lui. Io stesso, dopo il nostro glorioso Twinzer, grazie a queste nuove

prima della verniciatura. Si crea questa polvere bianca molto fine che passa

tavole mi è rinata la gioia di fare wave. Mi piacerebbe vedere John ai vertici delle

ovunque e anche dalle maschere!

classifiche perché ha tutte le carte in regola per poterlo essere.

La cosa che ti piace di più?

E come atleti nel freestyle?

Vedere la fresa che lavora ed esce la tavola, mi immagino già la tavola finita e

In Italia siamo coperti molto bene, mi manca invece un po’ il top rider

la vedo disegnare curve in acqua.

internazionale che mi possa anche aiutare nel mio lavoro. Per esempio mi piacerebbe avere nel nostro team o Kiri Thode o Tonky Frans che potrebbero

Da appassionato windsurfista, quale disciplina preferisci: wave, freestyle

tranquillamente lottare per il titolo mondiale!

o slalom? Wave.

So che hai anche un ottimo rapporto con Tine Slabe? Si, Tine grazie alla sua esuberanza è stata la persona che più di ogni altra mi

E invece come shaper?

ha introdotto nel modo delle gare e fatto conoscere gli atleti. È una persona

Tutto. Qualunque tavola mi da soddisfazione una volta che è finita. Anche un

che quando vado fuori vorrei sempre accanto a me, è sempre positiva e

FreestyleWave che tecnicamente è la tavola un po’ più semplice da fare, una

sorridente e conosce tutti. Anche se nello slalom gli manca l’esperienza per

volta che è pronta non vedo l’ora che sia testata e approvata. La soddisfazione

portare a casa grandi risultati vorrei che Tine fosse sempre nel nostro team e

più grande che ho è quando un cliente è felice di una tavola che ho fatto io,

inoltre è uno dei pochi che in acqua riesce a lavorare bene con Finian.

qualunque essa sia. Un saluto a tutti i lettori di FUNBOARD! Come è lavorare con Antoine Albeau? Ho conosciuto Antoine già due anni fa a Fuerte grazie a Julien Quentel che è un nostro rider e uno dei suoi migliori amici. Lavorandoci poi insieme ho notato caratteristiche in lui completamente differenti da quelle per esempio di Finian Maynard. Antoine è giocherellone, è comunque una persona di conoscenza e di rispetto. Pretende molto da me e sto cercando di accontentarlo. Tutti i suoi feedback sono stati trasferiti sulle tavole 2013. Comunque, visto che il progetto X-Fire è in carico a Finian Maynard ormai da diversi anni, Antoine mi sta aiutando molto anche per il SUP e per le tavole da wave grosse essendo lui un ottimo wave rider.


People 48

ANTOINE ALBEAU AL SUO PRIMO ANNO IN RRD È IL NUOVO CAMPIONE DEL MONDO SLALOM E CONQUISTA IL 20° TITOLO DELLA SUA ESALTANTE CARRIERA. DOPO AVER CONOSCIUTO MEGLIO NELLE PAGINE PRECEDENTI LO SHAPER DEGLI X-FIRE SU CUI ANTOINE HA COMPIUTO L’IMPRESA, ABBIAMO CHIESTO DIRETTAMENTE AD A2 DI RACCONTARCI IL SUO INCREDIBILE ANNO, CONCLUSO ANCHE CON IL RECORD DEL MONDO DI VELOCITÀ DURANTE L’EVENTO IN NAMIBIA CON UN FORMIDABILE 52.05 NODI E SUPERANDO LA BARRIERA COME VELOCITÀ MASSIMA DEI 100 KM/H!!!

Ciao Antoine, quest’anno tutti gli appassionati sono stati testimoni di una stagione incredibile, che ti ha portato a raccogliere risultati a dir poco straordinari, fra i quali vale la pena ricordare il tuo ventesimo titolo mondiale, che rappresenta il primo titolo per il tuo nuovo sponsor RRD, e un nuovo incredibile record del mondo di velocità a Luderiz (Namibia). Al termine di una stagione così lunga e appassionante, forse varrebbe la pena fermarsi un attimo ed analizzare passo dopo passo le tappe della tua marcia trionfale. La prima svolta della stagione è stato il tuo trip a Grosseto i primi giorni di gennaio per andare a firmare il contratto col tuo nuovo board sponsor RRD. Puoi raccontarci qualcosa delle motivazioni che stavano alla base di questa tua scelta e le tue sensazioni dopo questo primo contatto con lo staff della factory grossetana? La ragione principale che mi ha portato subito all’inizio dell’anno a Grosseto è stata quella di cercare nuovi stimoli con cui affrontare un nuovo triennio da professionista. La vita del professionista è molto appagante, ma se si vogliono raccogliere


TESTO DI Ovidio Ferrari | FOTO DI Eric Bellande/RRD, John Carter/PWA 49

Antoine a Maui, Hawaii.


50

Uno dei momenti chiave della stagione 2012 di A2, Turchia!

risultati e titoli, ogni tanto è necessario affrontare qualche cambiamento.

spettacolare che ha permesso di disputare 6 impegnative prove di long

Venivo da un triennio estremamente positivo con JP, durante i quali avevo

distance nel corso di tre giorni di competizione, e che mi ha messo a confronto

raccolto 2 titoli Mondiali Slalom e 2 titoli Mondiali Formula Windsurfing, ma

con alcuni dei ragazzi più veloci del circuito professionistico. Ho vinto la gara,

sentivo che passando ad RRD avrei potuto trovare una motivazione extra per

ma ci sono stati un paio di momenti di grossa difficoltà che mi hanno dato

affrontare una nuova sfida. Inoltre non nascondo che avendo Julien Quentel

informazioni e motivazioni molto importanti per affrontare la stagione

come amico e sparring partner di allenamento da qualche anno, sapevo

agonistica. La prima volta è stata quando mi sono presentato sulla linea di

benissimo che mi sarei trovato sotto ai piedi delle tavole all’altezza della

partenza con l’X-Fire 129 e la 9.5 ed il vento è improvvisamente aumentato fino

situazione. Il viaggio a Grosseto è stata un’esperienza molto positiva, mi ha fatto

a 20 nodi. Tutti gli altri avevano tavole e vele da vento medio, per cui pensavo

incontrare e conoscere i ragazzi della RRD, ho apprezzato lo spirito con cui

che non sarei riuscito a tenere il loro passo, invece ho scoperto che anche con

affrontano le cose un po’ come se fossero una grande famiglia e ho potuto fare

una tavola così grossa riuscivo ad essere veloce come loro e anzi, ho

un primo test dell’X-Fire 129 V4, che mi ha fatto capire che con vento leggero le

addirittura vinto la prova! Il secondo momento è stato quando in un’altra prova

nuove tavole mi avrebbero dato un grosso vantaggio rispetto all’anno

stavo utilizzando la 8.6 e il 114 e il vento è calato a 12/14 nodi, condizioni che

precedente. Sulla via di ritorno poi sono riuscito a testare anche il 98 e sono

per il mio peso con quest’attrezzatura rappresentano un grossissimo limite,

rimasto impressionato dalla velocità e dal controllo estremo che riusciva ad

specie con avversari come Taty Frans che in queste condizioni in genere si

esprimere anche in condizioni di vento nucleare!

esaltano. Invece con mia grande sorpresa sono rimasto estremamente competitivo e sono riuscito addirittura a vincere anche questa prova. Davvero

Il secondo momento chiave è stato il tuo viaggio ai Caraibi per andare ad

un segnale molto incoraggiante per quanto riguarda range di vento e

allenarti assieme a Julien Quentel e partecipare al primo evento

prestazioni di cui erano capaci i miei nuovi giocattoli da gara!

dell’anno. Puoi raccontarci come è andata? Beh, passare qualche giorno a casa di Julien ad allenarsi e trimmarsi è sempre

Come hai completato la tua preparazione in vista della stagione PWA?

un piacere, ma la cosa più interessante del viaggio per quanto mi riguarda è

Beh, visto che la prima tappa in Vietnam prevista per l’inizio dell’anno era

stata la partecipazione alla St. Barth Fun Cup. Si è trattato di un evento

saltata, io e Julien abbiamo fatto un salto a Maui per andare ad allenarci col


51 vento forte e portare avanti lo sviluppo delle nuove Pryde per il 2013, e poi ci

portato a casa un ottimo secondo posto finale, vincendo la prima finale della

siamo concessi un paio di settimane di puro piacere a Tahiti dove abbiamo

sua carriera!

potuto perfezionare la nostra preparazione col vento leggero, ma soprattutto caricare le batterie in vista di una stagione che si riprometteva di essere molto

La tappa di Fuerte ha rappresentato la prima vittoria di una tappa PWA

impegnativa. Nemmeno il tempo di appendere al chiodo qualche foto di Tahiti,

con tavole di serie RRD, ma il mattatore della tappa è stato Finian

che ero già a Leucate per partecipare al Mondial du Vent e affrontare una bella

Maynard. Inoltre Bjorn è ritornato in testa alla classifica Overall, avendo

sfida di puro speed con kiter del calibro di Rob Douglas (detentore del record

potuto scartare il risultato peggiore. È stato difficile mantenere fiducia e

di velocità assoluto) e Anders Brigdal che è diventato un grande interprete

concentrazione al livello giusto al termine di questa tappa?

della specialità. Sono finito terzo, ma ho potuto ingaggiare spesso bei duelli coi

Guarda, la tappa di Fuerteventura di quest’anno è stata abbastanza particolare.

kiter per la vittoria di ogni singola prova, che mi hanno fatto ben capire che il

Ho iniziato la prova mettendo a segno un secondo e un primo posto, per cui ero

windsurf ha ancora un potenziale di velocità molto interessante.

super confidente che avrei portato l’evento a casa, poi però nella finale del terzo tabellone ho fatto una partenza troppo conservativa, sono arrivato sesto

E poi dopo Leucate, finalmente il PWA e di nuovo l’Italia?

in strambata e sono riuscito pure a cadere! E nella semifinale del quarto

Sì, dopo Leucate è arrivato il momento di affrontare il primo evento PWA della

tabellone sono nuovamente stato squalificato per partenza anticipata. Ero

stagione e sono ritornato in Italia. Viste le previsioni meteo in tutta Europa ci

esattamente sulla linea di partenza nel momento in cui è suonata la tromba,

saremmo aspettati una tappa ventosissima, invece la tappa è stata un’attesa

peccato che nel dubbio abbiano deciso di squalificarmi, ma ci può stare.

estenuante fino al penultimo giorno di gara, quando abbiamo dovuto rischiare

In genere a Fuerteventura si arrivano a disputare fino a 10 tabelloni nel corso

il tutto nell’unico tabellone che siamo riusciti a completare. Batteria dopo

dell’evento, ma quest’anno ci siamo fermati a quattro, per cui non ho avuto la

batteria sono sempre riuscito ad essere abbastanza veloce da potermi

minima possibilità di scartare i miei errori. Per cui il terzo posto finale ci stava,

qualificare per la finale facendo più che altro attenzione a non urtare contro

così come il fatto che sul gradino più alto del podio ci fosse Finian. È lui l’atleta

qualcuno dei tanti oggetti che galleggiavano nel campo di gara, che hanno

che ha sviluppato questa gamma di tavole, per cui il fatto che sia stato lui a

messo fuori gioco parecchi top rider. Purtroppo Bjorn è riuscito a dare la

portare a casa la prima vittoria ha avuto un valore simbolico molto forte. Per

zampata che gli ha permesso di aggiudicarsi l’unica finale disputata e quindi

mia fortuna io non sono abituato a fare troppi calcoli e ho sempre saputo di

l’evento, ma il mio terzo posto mi ha comunque dato fiducia e motivazione per

avere il potenziale per poter vincere tutte le prove, per cui anche dopo Fuerte

le altre tappe. Altra cosa molto positiva di questo evento è stato l’incontro con

non ho fatto altro che rimanere concentrato e pensare solamente a fare del

Roberto Ricci, che è venuto a Reggio a trovarci e a pianificare assieme al team

mio meglio nelle restanti tappe della stagione.

il lavoro di sviluppo delle tavole della serie V5. Antoine vola verso la conquista del suo 20° titolo personale!

Anche la seconda tappa PWA in Korea ti ha riservato qualche sorpresa, giusto? Sì, quella in Korea è stata una bella tappa, con 5 tabelloni disputati e un bel range di condizioni. Io ero perfettamente a mio agio con l’attrezzatura e mi sentivo davvero molto veloce, ma le squalifiche per partenza anticipata (di cui una davvero dubbia) hanno pregiudicato il mio risultato finale, ma nonostante mi sia classificato al 4° posto in questa tappa sono tornato a casa che ero leader della classifica Overall. In Costa Brava invece sei ritornato sul podio, e sei ritornato a casa sempre in testa alla classifica Overall, ma non è andato tutto secondo i piani, giusto? Beh, in fin dei conti il 3° posto in Costa Brava ci stava. Certo, come tutti quanti anche a me sarebbe piaciuto ritornare a casa col risultato massimo, ma nel corso dell’evento ho fatto 3 errori che mi sono costati cari. Oggi se vuoi vincere un evento non puoi più permetterti di fare errori. Invece io prima sono caduto in strambata durante una finale perdendo qualche punto prezioso, poi ho fatto una partenza anticipata in un’altra finale gettando alle ortiche altri punti, e per finire mi sono auto eliminato nella semifinale dell’ultimo tabellone, cadendo da solo in strambata, mentre ero solo al comando! L’evento ha avuto anche le sue note positive, io sono ritornato a casa mantenendo la mia leadership nel Tour, ho vinto la mia prima finale vincenti della stagione e anche Julien Quentel ha


52

La bella vittoria in Turchia è stata una sorta di rinascita. Come hai affrontato questo evento? La tappa in Turchia per me è stata la dimostrazione che ho sempre avuto tutte le carte in regola per vincere ogni tappa. Rispetto alle tappe precedenti non ho cambiato assolutamente niente della mia attrezzatura o regolazioni o della mia velocità, semplicemente questa volta non ho fatto errori, non ho fatto partenze anticipate, non sono caduto in strambata, nessuno mi ha steso in strambata, e alla fine non ho solo vinto la tappa, ma addirittura l’ho dominata! E dopo la Turchia arriviamo a Sylt. Puoi raccontarci qualche highlight di questo evento? Il momento più emozionante è stato la domenica mattina. Eravamo tutti pronti per entrare in acqua per l’ultima giornata di gara, io avevo già preparato tutta l’attrezzatura assieme a Julien Bontemps (Oro Olimpico RSX a Pechino, ndr) che per l’occasione mi faceva da caddy, mi stavo infilando la muta quando ho visto Micah Buzianis alzare le braccia al cielo. Sul momento non ho ben capito quel gesto, ma poi mi ha spiegato che era appena stato a parlare col race director che gli aveva detto che le condizioni non permettevano di mettere in acqua il campo di gara, pertanto l’evento era stato terminato e lui aveva appena saputo di aver conquistato la terza posizione Overall! Lì per lì non gli avevo creduto anche perché il vento continuava a soffiare fra i 15 e i 20 nodi, anche se il mare in effetti era davvero grosso. Onestamente mi sarebbe piaciuto andare in acqua a giocarmi un altro paio di tabelloni, ma a conti fatti poteva anche bastare così, avevamo comunque fatto un paio di tabelloni con vento leggero e condizioni impegnative e li avevo vinti tutti e due, aggiudicandomi così vittoria di tappa e ventesimo titolo mondiale! Più ci ripenso e più mi rendo conto che questo è stato il titolo più difficile che io abbia mai conquistato in tutta la mia carriera. Ho dovuto combattere tutto l’anno non solo contro Bjorn ma contro tanti rider che in ogni tappa hanno lottato per la conquista della vittoria. Certo se avessi fatto qualche errore in meno tutto sarebbe filato molto più liscio, ma alla fine è andata bene anche così! Ho portato a casa le ultime due tappe, che mi hanno permesso di conquistare un altro titolo! Ripensando a tutta la stagione, secondo te qual è stata la cosa che ti ha permesso di conquistare questo titolo? Senza dubbio la mia vittoria in Turchia è stato il momento che ha dato la svolta

Quali sono le tue impressioni sul canale in Namibia?

a tutta la stagione!!

Il canale è estremamente veloce ed è molto facile perché permette quasi a chiunque di riuscire a immettersi sul run, ma allo stesso tempo è anche molto

Qual è stato il momento peggiore?

difficile, perché è stretto e può riservarti qualche spiacevole sorpresa. Il giorno

Penso sia stato a Fuerte, perché durante l’evento volavo, ma sono riuscito a

che ho fatto il mio primo record a 51,75 nodi infatti ho imparato a mie spese

sprecare tutto con due partenze anticipate!

che quando si viaggia a queste velocità, cadere è un attimo e fa davvero male! Infatti dopo il mio primo run da record ne stavo facendo un altro forse

Al termine di una stagione tanto lunga che ti ha portato alla conquista del

migliore, ma sono passato troppo vicino al bordo che con l’alta marea non era

tuo ventesimo titolo mondiale in venti anni di carriera, come mai hai deciso

più così ben evidente. Ho taccato qualcosa di duro con la pinna e sono partito

di andare in Namibia per provare a fare un nuovo record di velocità?

in una catapulta che mi ha spezzato l’albero in tre parti e fatto esplodere la

Beh, quella della velocità è una passione che coltivo da sempre. Ero il detentore

tasca d’albero. Quando sono caduto stavo andando così forte che ho pensato di

dell’attuale record di velocità in windsurf registrato nel 2008, e mi sembrava

essere caduto direttamente sulla spiaggia! E invece poi ho realizzato di essere

giusto giocarmi le mie chance di mantenere il mio primato. Così sono venuto a

caduto in acqua, ma che l’acqua a quelle velocità diventa dura come cemento!

Luderitz con l’obiettivo di far meglio dei miei 49.09 nodi. Non pensavo fosse

Si corre il rischio di farsi davvero male se si aumentano ancora le velocità

possibile, e invece mi sono ritrovato ad abbattere la barriera dei 50 nodi e

attuali! Dopo quella caduta ne ho presa un’altra che sicuramente è stata la più

addirittura quella dei 52, portando il nuovo record a 52.05!

grossa caduta di tutta la mia vita! Comunque per fortuna in pochi giorni sono


53

riuscito a farmi passare il mal di schiena e ad essere abbastanza in forma per mettere a segno il record da 52,05 nodi. Che attrezzatura hai utilizzato per mettere a egno il record? Ho utilizzato la mia Neil Pryde Evo V 5.4 e un custom RRD da 40 cm, con pinne MXR e Gazoil, Ma ho vele e tavole più piccole da usare e spero davvero di avere una giornata con vento a 45-50 nodi per vedere come vanno. Comunque, quando si viaggia a queste velocità la cosa più difficile da fare è quella di mantenere la propria traiettoria senza finire sul bordo del canale! Cosa ti rende più orgoglioso: la conquista del ventesimo titolo o il nuovo record a 52.05 nodi? Ovviamente entrambe le cose! Il titolo slalom perché in assoluto è stato quello in cui ho dovuto faticare di più e l’ho conquistato dopo la battaglia più dura che io abbia mai fatto contro Bjorn, e il record perché quello di segnare un nuovo record di velocità è da sempre uno dei miei obiettivi!


Endless summer 54

GoPro montata sull’albero, tavola colorata con le sue mani, l’Avv.Vitale in vacanza!


TESTO DI Renato Vitale | FOTO DI Stephen Whitesell 55

IL GRUPPO VACANZE ESTIVE NOVENOVE SI È TROVATO ANCORA UNA VOLTA A OAHU EQUIPAGGIATI CON TUTTI I LORO NUOVI GIOCATTOLI FIAMMANTI! ONDE DA SOGNO, VENTO, ADRENALINA E UNA MODA RISCOPERTA PER RENDERE UNICA LA NOSTRA AMATA TAVOLA WAVE. RENATO VITALE CI RACCONTA COME È ANDATA.


56

Il dentista Ziko ama passare le sezioni in aria!


57 Ogni estate vorrei trovare un motivo valido per non

Il dentista radicale Marco Gallio, in arte Zico, ed il

capeggia ovviamente il gruppo, dissacrate

andare in questa solita e scontata Honolulu. Mai

sottoscritto si presentano, ribelli e noncuranti del

sull’antisdrucciolo con scarabocchi di pennarelli fluo

piatto, sempre onde che non puoi fare il “bagnetto”

grigiume della crisi economica nazionale e globale,

Uniposca… Sacrilegio! Ma dai l’hai rovinata! Queste le

in pace, e quel vento sempre teso che, monotono,

in spiaggia a Diamond Head con un look tutto nuovo:

prime esclamazioni dei compagni di surfate… antichi!

soffia sempre dalla stessa direzione; e la

pantaloncini e magliette supercolorate e, novità delle

Si, direttamente sopra l’antisdrucciolo! Lo scorso

temperatura? Sempre 25 gradi, mai che puoi

novità, quad aggressivi fluorescenti, il tutto

inverno per evitare di deprimermi a guardare, la

indossare qualcosa di pesante, la felpa devo

tassativamente brandizzato Novenove; e la novità?

sera, i vari orrendi notiziari televisivi, iniziai a dare

portarla solo per il viaggio in aereo! Forse ho

Sono diventati gay? Le nostre amate tavole, shapate

sfogo alla mia vena artistica, semmai ne abbia una,

trovato: siamo rimasti solo noi italiani a navigare tra

dalla sapiente mano di Gianni Valdambrini, che

colorando e disegnando con i pennarelli Uniposca

le onde di Diamond Head e Toes… non regge vero? Quando parlo della vacanza surftrip estiva ad Oahu mi brillano gli occhi e mi sale qualcosa

Lo stile inconfondibile di Andrea DeCesaris.

probabilmente simile ad un saudade brasiliano. Come me tutta la combriccola Novenove ha lo stesso problema. Perché non andare ad Oahu anche quest’estate?

AGOSTO 2012 - Ci ritroviamo al lookout di Diamond Head, noi, i soliti del Novenove Summer Camp, con la passione per il windsurf sempre più grande, problemi reali aumentati per la crisi in Italia, mogli, fidanzate, figli, traumi, ernie, tendiniti… tavole nuove, una miriade di pinnette di misure sempre più piccole, GoPro obbligatoria, pantaloncini e magliette uguali a quelle dei propri bambini, pennarelli Uniposca sparsi qua e là nella sacca delle prolunghe… che bel quadretto! Molti di noi sono dei professionisti, ma non di windsurf, bensì dentisti, avvocati, imprenditori, marketing manager, commercialisti… soprattutto liberi professionisti! Persone comuni che però vivono una passione enorme praticandola non come vorrebbero e non con le condizioni che sognano ogni giorno della loro vita da quando fanno windsurf. Ed Oahu corrisponde al loro sogno di vacanza e di condizioni di waveriding, a cui, almeno durante l’estate, non possono rinunciare. E allora monotoni si, ma felici come bambini per almeno un mese ad Honolulu! Questa volta non voglio soffermarmi sulla descrizione delle condizioni né degli spot che molti di voi avranno letto e riletto negli anni su questa rivista: vorrei soffermarmi invece sugli oggetti che ci siamo portati quest’estate alle Hawaii, oggetti che descrivono esattamente come siamo cambiati tutti tecnicamente mantenendo però una vena bambinesca nel look fuori e dentro l’acqua… meglio ancora, il vero cambiamento di personalità è proprio quello di essere riusciti, negli anni e nonostante i cambi di vita e l’arrivo di responsabilità multiple, a non cambiare. Monotonia allora? Assolutamente no!

Gianni Valdambrini testa l’affidabilità dei bordi delle sue tavole.


58

I giocattoli pronti prima della discesa di Diamond Head.


59

Nuovi angoli visivi con la GoPro montata sulla schiena. All’avvocato piace il nose down.

Renato e i suoi pennarelli all’opera.

Hawaii, incarica

Novenove Summer Camp: Andrea De Cesaris il pilota,

addirittura i suoi

Zico il dentista, Gianni Valdambrini the man,

piccoli nipotini

Boscarino lo stylist, Baikal il collante del summer

di sbizzarrirsi con

camp, Sebastiano Sorisio il maestro di tennis, Luca

i pennarelli

Gianni l’imprenditore, Franco Peroni il

liberamente sul

supermanager, Fabio Scoppa il professore… Sono

suo fido quad 83

effettivamente migliorati tutti, ognuno con il proprio

sopra la mia quad Novenove 69litri, nuova di pacca,

litri. Ed è proprio arrivati ad Honolulu che ci

stile ovviamente, ma tecnicamente le tavole multifin

ma che tutta bianca non la sentivo mia… il windsurf

rendiamo conto che molti surfisti da onda erano

è evidente che gli hanno dato un grande aiuto.

e la vita devono essere colorati! Testata in Italia mi

stati ispirati come il sottoscritto, notando tante

Impatti verticali con lip, cut back carvati e aerial ci

sembrava che effettivamente anche dopo una decina

surfboard colorate homemade. Effettivamente già

fanno sentire quasi dei veri waverider durante il

di uscite in acqua il colore rimaneva ben fissato

più di dieci anni fa avevo avuto quest’idea durante

Summer Camp, e questa sensazione, reale invece, ci

sulla tavola, presentando delle scoloriture solo in

un photoshooting, scarseggiavo di adesivi degli

è regalata dal mix esplosivo di passione, scelta dei

alcuni punti, tipo intorno alla scassa dell’albero dove

sponsor e delle grafiche delle tavole di serie da

materiali giusti, le condizioni costanti e ideali di Oahu

metto i piedi per la virata. E comunque anche le

applicare su quelle custom: disegnai grafiche e loghi

ed ora anche da quel pizzico di espressione del

scoloriture erano carine donandole un tocco vintage.

degli sponsor direttamente sulla tavola utilizzando i

proprio estro: la mia prossima tavola sarà un trifin

L’effetto sorprendentemente cool è proprio quello

pennarelli indelebili… Così possiamo dedicare più

rigorosamente bianco da “uniposcare” senza pietà!

del pennarello, in netta controtendenza alla

attenzione ai nostri giocattoli e renderli totalmente

Scrivo quest’articolo seduto sul Frecciarossa Roma-

precisione delle grafiche prestampate applicate

nostri, dando sfogo a tutta la nostra creatività o

Milano, dal finestrino la realtà esterna è grigia,

sotto l’antisdrucciolo, alle quali siamo

scoprire se almeno ne abbiamo una…Vele

nebbiosa e senza colori, alternata al buio improvviso

tradizionalmente tutti abituati. Mi ingegno e trovo dal

coloratissime 4battens, tavole fluo a 3 o 4 pinne,

e rumoroso delle gallerie. Apro il Macbook e guardo

ferramenta uno spray fissante risolvendo anche il

tshirts and shorts Novenove, GoPro montate in

le foto da pubblicare, onde cristalline e schiuma

problema della scoloritura. Preso in giro ovviamente

penna d’albero o sulla bugna, (io addirittura ne

accecante, tavole, vele, magliette, tutto

da tutti, inizialmente, non mi davo per vinto, convinto

avevo una applicata ad un’asta di ferro rivettata al

rigorosamente fluo e moves in action che mi agitano

della ficata di tavola bellissima che mi trovavo sotto i

trapezio), questo ormai il nostro equipaggio tipo.

le endorfine ormai a riposo… mi brillano gli occhi e

piedi, finché anche Zico, prima della partenza per le

Osservo con occhio critico e tecnico il gruppo del

mi sale il saudade hawaiano.


Windsurf trip 60


TESTO E FOTO DI Resi Stiegler, Kevin Pritchard 61

PISCO SOUR

KEVIN PRITCHARD INSIEME ALLA SUA COMPAGNA RESI STIEGLER, SCIATRICE PROFESSIONISTA, SONO ANDATI IN PERÙ PER PARTECIPARE ANCHE ALLA PACASMAYO CLASSIC SCOPRENDO UNO SPOT DI LIVELLO MONDIALE IMMERSO IN UNA CULTURA E TRADIZIONE UNICA COME QUELLA PERUVIANA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI UNA DELLE ONDE PIÙ LUNGHE DEL PIANETA, SPAZZOLATA DA UN SOLIDO TERMICO POMERIDIANO. RESI, ALLA SUA PRIMA ESPERIENZA MURE A SINISTRA, CI RACCONTA COME È ANDATA.


62

Mr. Kevin Pritchard.

PACASMAYO - Siamo arrivati all’aeroporto di Lima

subito ripulito dalla polvere, durante i 3 MINUTI di

profondo, legato direttamente alle radici della

(Perù) alle 2:30 del mattino, per iniziare la nostra

surfata, che non si possono fare da nessun’altra

cultura peruviana, che è davvero squisita. Il

avventura peruviana. Ci aspettavano 12 ore di

parte al mondo. Pacasmayo è semplicemente una

leggendario pointbreak pullula sempre di svariati

macchina verso nord, diretti a Pacasmayo, nella

meraviglia naturale. Lo spot si trova in una piccola

watermen che praticano diversi sport, sia il surf la

nebbia della notte. 10 borse, una bottiglia di Pisco e

provincia peruviana, situata nella zona

mattina, oppure i SUP a mezzogiorno, per poi

5 persone strette come sardine in un mini van.

nordoccidentale della costa del Perù. La Pacasmayo

passare al windsurf nel pomeriggio quando

Eravamo tutti pronti per l’avventura della nostra

Classic è un evento che si svolge ormai da 5 anni, e

aumenta il termico. Questo posto è veramente la

vita. Da giugno a settembre la costa rocciosa di

si percepisce ancora il clima famigliare e

gemma nascosta del Sud America. El Faro è il posto

Pacasmayo viene flagellata da un solido swell che si

profondamente legato alla terra. Tutti i local sono

perfetto per chiunque. I surfisti da onda possono

srotola perfettamente lungo i 4 km e mezzo di

amichevoli e ti accolgono a braccia aperte. Mi sono

svegliarsi presto la mattina e entrare in acqua alle

questo pointbreak infinito. Appena si arriva in zona

sentito veramente il benvenuto, e alla fine abbiamo

prime luci dell’alba. Mentre coloro che prediligono

ci si trova davanti una enorme fabbrica di cemento

stretto una forte amicizia con i nostri padroni di

fare festa la sera possono svegliarsi verso

con dietro una piccola cittadina coperta di polvere

casa. Probabilmente è stato il windsurf a creare un

mezzogiorno e godere a pieno del vento che inizia a

e sporcizia. Appena entri in acqua, però, vieni

legame così forte, ma c’era anche qualcosa di più

soffiare verso l’una del pomeriggio, per poi avere

Una delle onde più lunghe del pianeta, è possibile surfarla anche per 3 minuti.


63

delle epiche session fino al tramonto.

dello stile. Mentre il contest di longboard sta per

ho l’acquolina in bocca pensando a tutte le curve

terminare, una leggera brezza comincia ad

che potrò disegnare su un’onda del genere. Mentre

LA GARA - Alle 7:30 di mattina, l’Head Judge urla

increspare il lineup, sollevando la nebbia marina.

guardo distratto le rocce, mi visualizzo sul picco a

all’altoparlante “PACASMAYO CLASSIC!!!”. Jaime R

Ecco che subito tutti i rider cominciano a rivolgere

distruggere le onde come Camille Juban, e poi

continua la sua presentazione dell’ottavo giorno di

lo sguardo verso il point, e tutti s’immaginano di

entro in acqua. Fa piuttosto freddo ma la

competizione della Longboard Classic. La divisione

disintegrare quel picco perfetto, eccitati come un

ricompensa ne vale pienamente la pena. Ogni onda

dei long board sarebbe iniziata alle 8:30 di mattina.

bambino la mattina di Natale.

che rompe sulle rocce rappresenta un ostacolo per arrivare poi sul picco, ma una volta che ci arrivi è

Lo swell ha un periodo enorme e le onde sono barre infinite e pennellate che si srotolano per

LA PRIMA VOLTA DI RESI - “3 sacche?”. “No. 5 sacche

tutto quello che puoi mai desiderare.

kilometri, tubando dal point fino a fine baia. I

signora”. “Si”. Salgo sul mototaxi con tutto il mio

Faccio quindi la mia prima strambata sul picco di

migliori rider del Sud America sono qui per

materiale, solo per farmi portare fino all’inizio del

Pacasmayo per prendere la prima onda infinita.

affrontare rivali di livello mondiale in uno spot

point, 3 km sopravento! Le onde sono sui 4 metri. È

Metto i piedi nelle strap e allargo la mano

assolutamente eccezionale. Lo spettacolo è notevole

la mia prima volta col vento da sinistra. Il vento è

posteriore verso il terminale del boma. Guardo poi

e tutti fanno lunghissimi nose ride, con il massimo

leggero, le onde sono perfettamente pulite e lisce e

down the line e resto assolutamente sbalordito


64

Camille Juban

dalla lunghezza della parete che mi si presenta

che tutti noi avevamo sognato; rallentava sul

PERÙ - Il Perù offre una cultura millenaria senza

davanti. Questa, come anticipato, è la mia prima

picco, aspettava la sezione critica per poi

inizio ne fine, un’anima sconfinata. Si percepisce

uscita mure a sinistra, ed ecco che sento il vento

entrarci a tutta velocità con furia assassina e

come il formicolio sulle dita di mani e piedi per il

riempire la mia vela e ogni singola goccia che

timing impeccabile. L’intero rail mordeva sotto la

freddo, quando si viene faccia a faccia con questa

sollevo col mio rail mentre carvo a tutta velocità

pressione delle punte delle dita nel bottom turn,

cultura nata tra le Ande. Oltre alle onde sulla costa

alla base di questa bellezza del Pacifico. Ad una

e il rilascio di potenza esplosiva a contatto col lip

peruviana, l’atmosfera generale è veramente

curva ne segue un’altra. Poi un’altra ancora, e

nel top turn era il sogno di qualsiasi rider

surreale e profonda. Andare a Cusco a 4000 e passa

un’altra ancora... E ognuna, diventa sempre più

professionista. Il contest è stato completato dopo

metri d’altezza è un’esperienza mistica, arrivando poi

verticale, mentre aumento il mio livello sulla stessa

un’unica eliminazione, mentre tutti si studiavano

all’emblematica città Inca di Machu Picchu. Qui non

onda, che continua a rompere perfettamente. Ogni

mano a mano, per comprendere cosa fosse

può non venirti la pelle d’oca. Alcuni dicono che una

entrata fa aumentare la mia consapevolezza, ed è

veramente possibile su quell’onda da sogno.

foto valga 1000 parole, bhè, questo paesaggio ne vale

come se fosse una nuova esperienza. È un po’ come

Vedere pro rider del calibro di Camille Juban e

almeno 10 milioni. È assolutamente incredibile.

scrivere con la mano sinistra, eppure ci sono dei

Francisco Goya fare a pezzi queste barre infinite

Non mi dimenticherò mai il Peru: un’onda senza

momenti in cui realizzi che il ritmo ed i movimenti

ha ispirato tutti i presenti.

frontiere, una montagna senza cima, una cultura

sono memorizzati nel tuo corpo. L’esperienza mi fa

Glu ultimi giorni di gara sono stati un sogno e

basata sull’amicizia e l’accoglienza. Il viaggio di una

andare in estasi. La Pacasmayo Classic sarà un

tutti i rider tra cui Tatiana Howard dalle Hawaii,

vita. Vento costante con le onde più lunghe che abbia

avvenimento senza precedenti. Rider da 16 diversi

Tom Juban dalla Francia, Tato Molina dall’Urugai,

mai surfato in vita mia. Pacasmayo mi ha lasciato un

paesi, tutti con la stessa passione e capacità di fare

Alex Vargus dal Cile, e l’hawaiiano Kevin

segno nell’anima, e una visione nelle mente sia mia

a pezzi onde perfette.

Pritchard hanno migliorato il loro livello di 10

che di chiunque altro ci sia mai stato. Tutti hanno un

volte rispetto alle loro entrate sul picco dei primi

proprio destino ma non tutti sono così fortunati da

giorni!

poterlo seguire e vederlo realizzare.

I PRO - Camille Juban mi ha fatto vedere quello



Extreme sessions 66

Klaas Voget in un solitario spot norvegese.


TESTO DI Klaas Voget | FOTO DI Henning da Kiel 67

KLAAS VOGET È ATTIVAMENTE COINVOLTO NELL’ENTOURAGE DELL’ORGANIZZAZIONE DEL RED BULL STORM CHASE, A LUI SPETTA IL MONITORAGGIO DELLE PREVISIONI PLANETARIE E LA SCELTA DI PROCEDERE CON IL SEMAFORO VERDE! A CAUSA DI UN INASPETTATO SCIOPERO È SFUMATA LA PRIMA POSSIBILE CHIAMATA IN TASMANIA DI QUESTA SINGOLARE GARA CON I MIGLIORI RIDER IN CIRCOLAZIONE DI CUI NEI NUMERI SCORSI VI ABBIAMO GIÀ RACCONTATO. KLAAS HA QUINDI DECISO DI DISTRARSI UN PO’ ASPETTANDO LA PROSSIMA CHIAMATA DEL RBSC ANDANDO A VISITARE ALCUNI SPOT NORVEGESI, E LA MAREGGIATA A CUI È ANDATO IN CONTRO ERA PROPRIO QUELLA DI CUI AVEVA BISOGNO.

Non avrei dovuto esserci, ma adesso, riguardando le foto di questo breve viaggio, devo dire che è stata un’ottima ricompensa che mi ha aiutato a dimenticare la delusione che ho dovuto sopportare solo due giorni prima. Era l’ultima settimana di agosto, ed ero ad Amburgo a fare gli ultimi preparativi per la prima missione della Red Bull Storm Chase. Avevo già prenotato e organizzato tutti i voli, e le previsioni per la Tasmania erano assolutamente folli e tutti quanti non vedevano l’ora di aprire le danze. Proprio nel momento in cui stavamo per comunicare a tutti la notizia ufficiale e attivarci, è iniziato lo sciopero del personale di volo della Lufthansa, svuotando l’aeroporto di Francoforte e facendo cancellare una marea di voli, e distruggendo rovinosamente i nostri piani. Non avevamo tempo a sufficienza per poterci riorganizzare e siamo quindi stati costretti, a malincuore, a cancellare la missione per la Tasmania. Adesso, quindi, avevo il weekend libero per fare altro e ho cominciato a guardare un po’ le previsioni della zona danese, notando l’arrivo di una bassa pressione a Klitmøller, con forti venti nordoccidentali e soprattutto il periodo delle onde che mi ha davvero incuriosito. Ho controllato poi le mappe marine e ho avuto la conferma che le boe segnalavano onde di 5 metri con 11 secondi di periodo nella zona attorno a Stavanger. Una gigantesca tempesta tra la Norvegia e l’Islanda stava producendo onde enormi e le spingeva proprio verso il Mare del Nord. Ero già stato in Norvegia svariate volte ed ero consapevole dell’abbondanza di pointbreak tra Egersund e Stavanger, però la mia attenzione era puntata su un altro posto in particolare, che era da un po’ che volevo controllare. Ne avevo sentito parlare molto bene da alcuni local e sapevo che Lista riesce a reggere swell anche molto grossi e, dopo aver controllato i possibili spot per la Tasmania tutta la settimana, volevo provare sensazioni forti per riprendermi e lasciar andare la frustrazione. L’indomani alle 5:30 è suonata la mia sveglia e alle 6:45 sono passato a prendere il mio amico e fotografo Henning da Kiel, che si trova sulla strada per il traghetto da Hirtshals in Danimarca, che avevamo prenotato per le 12:15. Quello stesso pomeriggio mi sono ritrovato a remare verso il picco di un bel pointbreak assieme ad un mio amico norvegese, che mi aveva consigliato di andare a controllare quando le onde nella zona di Lista non


68

KV: “Ho controllato le mappe marine e ho avuto la conferma che le boe segnalavano onde di 5 metri con 11 secondi di periodo nella zona attorno a Stavanger”.

superavano i 2-3 metri. Appena diventa più grosso,

quindi deciso di andare a riposare per svegliarci

massicce. Improvvisamente mi sono sentito un po’

comincia ad essere meno ordinato e la destra pulita

presto l’indomani. Durante la notte sono arrivati in

solo là fuori alle 6 e qualcosa di mattino, senza

poi si unisce ad una sinistra terrificante, che

zona un po’ di local da Oslo, che si trova a circa 6

sapere da dove partire a surfare, se ci fossero

esplode proprio sulle rocce di un molo del porto.

ore di macchina, e ci hanno raggiunto direttamente

rocce o anche solo dove uscire dall’onda per evitare

Quella sera, però, non era grosso ma era molto

in acqua alle prime luci dell’alba verso le 6:15.

che la successiva ti rompesse addosso. La

pulito e divertente ed io volevo solo entrare un po’ in

Henning continuava a spronarmi per entrare in

prospettiva di finire spiaccicato sul molo del porto

acqua a divertirmi prima di andare a letto. Sebbene

acqua immediatamente, in modo da riuscire a fare

poco sottovento non è proprio allettante. Non mi

fosse appena più di 2 metri, si riusciva a sentire la

un po’ di foto con quella luce soffusa e surreale,

sono poi sorpreso quando il local che aveva detto

potenza dell’onda quando tubava sopra al point di

quindi ho deciso di armare direttamente la 4.2. Uno

che mi avrebbe raggiunto se n’è stato in spiaggia a

roccia. Cadendo al takeoff, infatti, quasi sicuramente

dei local mi ha detto che mi avrebbe raggiunto e

filmare un po’ per poi andarsene in un altro spot. Ed

si finiva immediatamente sulla roccia asciutta, che

siamo riusciti a passare tra le rocce per arrivare

eccomi quindi tutto solo in un posto mai visto prima,

fortunatamente era composta da enormi macigni

alla piccola spiaggia per entrare in acqua. Sullo spot

con onde ben oltre l’albero, e perfino a stomaco

levigati e coperti di alghe. Ho subito intuito perchè il

ci siamo resi conto che le onde fossero molto più

vuoto! Il sole che inizialmente aveva illuminato lo

mio amico ha detto che bisogna venirci solo quando

grosse di quello che sembravano. Ho aspettato che

spot di una luce perfetta e surreale è stato poi

è piuttosto piccolo. Dietro l’angolo c’era anche un

arrivasse un cleanup set, in modo da poter poi

coperto da una spessa coltre di nubi appena ho

altro spot piuttosto giocoso e interessante, che

uscire senza sorprese, arrivando al lineup dove mi

preso la mia prima onda. Il vento era abbastanza

avrebbe poi giocato un ruolo importante, e abbiamo

sono subito reso conto che le onde erano belle

side onshore ma stranamente le onde erano


69

comunque piuttosto pulite e si alzavano appena

abbiamo incontrato nei vari spot nella zona di

permettendomi finalmente di arrivare alla massima

colpivano il dente di roccia. Ne ho prese un po’ ma

Stavanger. Ero già uscito a Kvassheim e anche a uno

velocità sul lip. Dopo circa un’ora in acqua da solo

non ho mai avuto vento a sufficienza per

spot chiamato Point Perfect di buona qualità,

con onde di 5 metri ed un bel po’ di surfate

posizionarmi profondo quanto volessi e per andare

durante i miei viaggi precedenti e mi stavo

aggressive, eravamo finalmente più sereni, e

a prendere la sezione critica. Dopo circa un’ora in

chiedendo se questo fantomatico secret spot

abbiamo deciso di spostarci verso Stavanger per

acqua sono rientrato dalla piccola spiaggetta per

potesse essere meglio, ma nessuno ci ha veramente

controllare altri spot. Dopo aver guidato per due ore

una pausa. Henning non era proprio contento della

risposto. Una volta giunti sul posto le onde erano di

in un paesaggio stupendo che ricordava il “Signore

mia performance. Era convinto che avessi esitato

un albero e sembravano davvero divertenti ma lo

degli anelli”, abbiamo guardato la mappa della costa

troppo e perso tempo ad armare mentre c’era

sfondo per le foto era piuttosto povero. Abbiamo

che con i sui 25.000 km di costa Atlantica pullulava

quella bellissima luce che è andata a tutti gli effetti

quindi deciso di rimetterci in strada verso

di ottimi spot wave (80.000 km considerando anche

sprecata. L’atmosfera si è però rasserenata appena

Kvassheim, dove siamo arrivati due ore dopo, accolti

tutte le isole!) che si dilungano per 2650 km di

ci siamo presi un caffè e mangiato una brioche,

da un sole splendente. Henning voleva a tutti i costi

confine sul mare. Il problema però è proprio questo.

mentre facevamo colazione assieme ad altri local di

una foto dal molo del porto, che non era riuscito a

La costa infatti è estremamente frastagliata ed

Oslo che erano appena arrivati sul posto.

fare la mattina. Alla fine mi ha quindi convinto a

irregolare, e ci sono tantissimi Fiordi alti anche

Ci hanno quindi svelato la loro ultima scoperta e ci

rientrare nello stesso spot in cui ero uscito qualche

centinaia di metri, a strapiombo nell’Oceano, senza

hanno invitato ad andare a dare un’occhiata.

ora prima. Ero ancora da solo in acqua ma la

la minima possibilità di scendere, nè tantomeno

Abbiamo chiesto a ognuno degli 8 windsurfisti che

direzione del vento era cambiata più offshore,

vento per fare windsurf. Una delle poche eccezioni è

Klaas aspetta un cleanup set prima di entrare per non avere brutte sorprese, che sembrano invece essere arrivate (foto a destra).


KV: “Improvvisamente mi sono sentito un po' solo là fuori alle 6 e qualcosa di mattino, senza sapere da dove partire a surfare”.

70

appunto la zona costiera di Lista tra Egersund e

a meno che siano su una delle moltissime

venuti. La session serale di quel giorno è stata una

Stavanger, dove le colline digradano dolcemente

piattaforme in mezzo al mare. Ci siamo portati la

delle mie migliori uscite in una delle onde migliori

nell’oceano, creando tantissimi pointbreak di roccia

cena e il cibo da casa in quanto qui una cena fuori

di tutto il Mar del Nord. Il vento era girato nella

ed anche spiagge di sabbia bianca. I Fiordi in questa

può facilmente costare 100¤ per due persone, senza

direzione perfetta e l’onda era leggermente calata

zona si prolungano anche per km nell’entroterra e

cocktails. L’alcool subisce una pesante tassazione in

ma era ancora più pulita e potente rispetto a quella

quando non se ne vedono più, quasi sicuramente

Norvegia e portarsi una bottiglia di rum da casa è la

mattina. Ne ho surfate un’infinità finché il sole è

c’è un lago poco distante. È davvero difficile trovare

soluzione più veloce per farti molti nuovi amici.

tramontato all’orizzonte, tutto solo in un posto

un pezzo di terra che non sia su un fiordo, un lago o

Point Perfect sembra essere lo spot prediletto dei

che finalmente avevo cominciato a capire. La

da cui non si veda il mare. Sembra comunque che i

local di Stavanger. C’erano set di 3 metri che

mattina seguente alle 8:00 avevamo già

norvegesi siano da tutt’altra parte. Abbiamo visto

entravano nella baia quanto siamo arrivati noi.

impacchettato tutto e sul traghetto per tornare in

pochissime case ma quelle che abbiamo visto

Abbiamo controllato Kvassheim, ma sembrava

Danimarca tutto sembrava quasi surreale, come

avevano tutte una vista mozzafiato su fiordi o laghi,

ancora piuttosto piccolo e non c’era nessun

se non fosse mai successo. O se fossero successe

e molte di esse avevano anche un proprio molo e il

windsurfista fuori. Il vento sembrava troppo da

troppe cose contemporaneamente. Mi stavo

rimessaggio per la barca. Il paese conta poco meno

terra, e abbiamo visto due surfisti uscire

preparando mentalmente per affrontare

di 5 milioni di abitanti ed è in cima alla lista per

dall’acqua. Uno di loro ha visto il mio materiale e mi

condizioni davvero proibitive dall’altra parte del

benessere e condizioni di vita. I pronipoti dei

ha chiesto da dove venissi. Quando gli ho risposto

mondo fino a pochi giorni prima di questo

Vichinghi devono la loro prosperità all’oro nero che

che venivamo da Lista ho sentito un commento che

viaggio, per poi finire per surfare condizioni

giace in fondo al loro Mar del Nord. Stavanger è la

avrei voluto sentire due ore prima, prima di farci

inaspettate a poche ore da casa mia. Non penso

capitale petrolifera della Norvegia e infatti qui c’è la

tutta la strada per venire qui: “Lista? Pesante!”. Io e

sarà il mio ultimo viaggio qui in Norvegia e

sede centrale della Statoil, la compagnia petrolifera

Henning ci siamo guardati per un secondo e senza

sicuramente ci tornerò più spesso per esplorare

più grossa. Molti dei 25.000 impiegati vivono in zona,

esitare siamo ripartiti per tornare da dove eravamo

questo piccolo paradiso proprio dietro a casa. Klaas in wave 360°, uno dei suoi cavalli di battaglia!


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Windsurfari 72


TESTO E FOTO DI Sophia Regerbis | RIDER Thomas Traversa e Jules Denel 73

I DUE FORTISSIMI RIDER FRANCESI, THOMAS TRAVERSA, VINCITORE DELLA TAPPA PWA DI KLITMOLLER, E JULES DENEL, IL GIOVANE ASTRO NASCENTE TRANSALPINO, ACCOMPAGNATI DA SOPHIA REGERBIS, HANNO SCELTO UN’INSOLITA DESTINAZIONE PER ANDARE A PRENDERE UN PO’ DI FRESCO VERSO LA FINE DELL’ESTATE. SENZA SAPERE DOVE ANDARE E QUALI CONDIZIONI AVREBBERO TROVATO SI SONO DIRETTI VERSO LA FREDDA E INESPLORATA ISLANDA, TROVANDO PERÒ DEGLI OTTIMI SPOT WAVE!


74

Thomas in uno spot decisamente side off!

THOMAS: Mi sveglio alle 9 di mattina, perchè il

hanno portato ad enormi cambiamenti dal punto di

islandese.

telefono squilla. È Jules. Dopo qualche difficoltà nel

vista economico e politico, risanando finalmente

Non siamo sicuri di avere compreso appieno la

collegare, sono riuscito a rispondere e a

l’enorme debito pubblico: sembra che abbiano

situazione e come siano andati i fatti, ma in questo

sbiascicare un “ça va ?”, trascinandomi fuori dal

mandato gli esponenti delle maggiori banche in

momento di follia politica penso sia il momento

mio sacco a pelo per poi infilarmi le scarpe. Di

tribunali per farli accordare con il governo per

giusto per andare in esplorazione e farci anche un

fianco a me c’è la mia ragazza Sophia, che dormiva

risanare il debito, lasciando tutti i creditori

po’ di surf. Strano. Dopo aver fatto una veloce

nel posto del passeggero. Ha la testa sommersa

internazionali a piedi con i loro mutui irrisolti,

ricerca, dell’Islanda sapevamo che: fa freddo e c’è il

dalla giacca ma presumo che là sotto stia ancora

eliminando qualsiasi responsabilità della gente

ghiaccio anche d’inverno; ci sono paesaggi

dormendo, in quanto anche l’altra

spettacolari; hanno rivoluzionato la

estremità del suo sacco a pelo non

loro economia per sopravvivere alle

si muove minimamente. È la fine di

crisi e ci sono riusciti, ma sembra

agosto e fa già piuttosto freddo...

che a nessuno importi; hanno

nel sud dell’Islanda. Jules sarebbe

ancora la loro moneta; ci sono i

dovuto essere qui con noi ma invece

fiordi; la cantante Bjork è nata lì, ci

ci chiama ancora dalla Francia.

sono un sacco di geyser e magari

Torniamo alla primavera 2012,

ancora qualche Vichingo in

quando Jules mi ha proposto un

circolazione? È su a nord nel bel

viaggetto interessante. Eravamo

mezzo dell’Oceano Atlantico, quindi

entrambi in Francia e l’unica cosa a

dovrebbero esserci vento e onde in

cui pensavamo era la politica:

abbondanza. È un’isola vulcanica

dovevamo infatti eleggere un nuovo

(come ce l’ha ricordato il famoso

presidente e anche il parlamento il

vulcano che ho sputato tonnellate di

mese successivo, e tutti parlavano

fumo qualche anno fa, mandando in

solo di questo. Recessione, debito,

tilt il traffico aereo transatlantico)

banche, l’Europa... in una parola di

quindi dovrebbero esserci un bel

economia in generale e di come il

po’ di reef sparsi lungo la lunga

nostro futuro ne risenta. Jules

costa; e ci sono perfino le piscine

aveva letto qualcosa sull’Islanda e di

termali!

come ci sia stata una rivoluzione silenziosa negli ultimi anni, che

Controllando le statistiche, l’estate è abbastanza temperata e appena si


digita “surf Islanda” su Google si ha la conferma

il materiale da windsurf e da campeggio e siamo

riuscito a raggiungerci, avendo trovato un suo

che ci sono un’infinità di belle onde con nessuno

saliti sull’aereo. Jules non è riuscito a raggiungerci

amico che lo avrebbe coperto in negozio, e che

intorno. Abbiamo anche scoperto che il top rider

perchè aveva appena aperto il suo negozio di

aveva prenotato un volo poco costoso per quella

inglese Steve Thorp ci era già stato col suo

windsurf a Wissant, nel suo homespot, e non è

notte stessa. È consapevole che stanno arrivando le

materiale da windsurf, e aveva surfato in buone

riuscito a liberarsi in tempo per raggiungerci.

onde e dal telefono traspare la sua eccitazione

condizioni, facendo un piccolo ma interessante

Mentre scendo dalla macchina col telefono in

quando mi chiede: “Allora, com’è il posto? La

resoconto sul suo blog con tanto di foto... Avevamo

mano, davanti mi si presenta il primo scorcio

situazione? Adesso dove siete, come sono le

già materiale più che sufficiente per decidere di

d’Islanda, mentre Jules mi dice che sarebbe

condizioni?”. Ho iniziato rispondendo tranquillo,

partire: anche nel caso fossimo stati

dicendogli che il posto fosse

sfortunati e non avessimo trovato

davvero bello, fresco e che non

buone condizioni, almeno avremmo

pioveva, per poi svelargli quello che

avuto una bellissima isola da

voleva sentire, e cioè che ci fosse

esplorare. Se per caso anche il

già vento. Gli ho quindi ricordato di

tempo non fosse stato dei migliori,

portarsi un ottimo sacco a pelo, in

poi, avremmo potuto andare un po’

quanto era davvero importante.

in esplorazione nelle vecchie

La prima notte, seppure breve,

cittadelle o andare a nuotare nella

l’abbiamo trascorsa in macchina,

laguna azzurra o addirittura andare

ma il nostro piano per le sere

a fare un giro per Reykjavik a

successive sarebbe stato di

chiedere un po’ nei bar riguardo a

dormire nella tenda che avevamo

questa fantomatica rivoluzione,

comprato. Non è che pensiamo che

facendo anche un po’ di festa...

sia più avventuroso rispetto a

Le buone previsioni che stavamo

dormire in una stanza d’albergo,

aspettando si sono finalmente

ma solo perchè le camere sono

materializzate e io e Sophia

costose da far schifo (minimo

abbiamo subito prenotato il biglietto

100¤/notte ), e anche le macchine

per andarci due giorni dopo,

non sono proprio a buon mercato

atterrando a Reykjavik. Abbiamo

(minimo 60¤/al giorno). Abbiamo

noleggiato una macchina, messo

quindi deciso di lasciar perdere gli

vestiti invernali in valigia, preparato

alberghi e tenerci i soldi in tasca,


76

Thomas scalda i motori in una session freestyle.

Il timing perfetto di Jules Denel.


77 anche perchè non avevamo altra scelta, e avevamo

macchina, arrampicandomi lungo la collina.

letto che l’Islanda è talmente deserta che puoi

Sophia poi mi ha detto di aver sentito quasi tutti

accamparti più o meno dove vuoi.

i turisti dire “Questo tipo è pazzo” in quasi tutte

Per il primo giorno in Islanda io e Sophia abbiamo

le lingue conosciute e mi ha chiesto com’è

deciso di puntare verso sud, dove il forte vento

andata la session. Sinceramente mi son sentito

orientale previsto dovrebbe entrare perfettamente

abbastanza stupido... ed infreddolito!

sideshore. Dopo soli 2 km ci fermiamo per strada

Mentre tornavamo verso Reykjavik continuavo a

alla vista di un autostoppista solitario che se ne sta

cercare di dimenticare quella strana session.

lì col pollice alzato... in bermuda! Anche lui era

Sophia guida, col riscaldamento acceso e il sole

diretto a sud, la nostra macchina non è proprio

che piano piano tramonta proprio davanti a noi.

piena e quindi decidiamo di dargli un passaggio,

Le distese di roccia lavica che attraversiamo

sperando che possa dare qualche indicazione utile

danno vita ad un paesaggio quasi lunare e

a me e a Sophia che teneva la mappa in mano per

tranquillo, mentre la luce si affievolisce sempre

orientarsi meglio.

più. Stasera sono contento che mi raggiunga

Ci lasciamo alle spalle la secca zona vulcanica

anche Jules, sono sicuro che questo posto gli

mentre il paesaggio diventa sempre più verde man

piacerà parecchio e io sono contento di avere un

mano che ci avviciniamo alla nostra destinazione.

compagno di uscite per i prossimi giorni… Quella

Il tempo è davvero bello, come tutta la zona

notte, ci siamo poi accampati vicino al villaggio

intorno a Vik: larghe spiagge nere, fiumi, cavalli che

di pescatori di Grindavik, a circa mezz’ora

corrono liberi e pecore che brucano l’erba sui

dall’aeroporto.

pendii verdi, con qualche fattoria sparsa qua e là... I ghiacciai poi sembrano proprio a pochi passi,

JULES: “Biglietto aereo prenotato all’ultimo

creando delle cascate mozzafiato, oltre ogni

momento, ed eccoci finalmente qui in Islanda per

immaginazione. Il paradiso di ogni turista!

fare windsurf, dormire in tenda e fare un po’ di

Vicino a Vik, c’è una spiaggia chiamata Dyrolahey. È

video e foto, godendoci appieno questo viaggio

rinomata per essere piena di pinguini, e ci

che premette di essere davvero eccitante”.

andiamo solamente per guardare un mucchio di

“Al mio arrivo, Thomas mi racconta le sensazioni

turisti fare foto dalla collina... c’è anche onda, e un

del suo primo giorno in giro con Sophia. Penso

sacco di foche che nuotano, uccelli che si lanciano

che la ragione primaria che ci ha spinto a venire

da un enorme burrone ma dei pinguini non c’è

in Islanda sia stata la ricerca di posti semplici e

traccia. Il vento però è fortissimo, e allora decido di

bellissimi, che sono rimasti nascosti al mondo

provare con la mia 4.0 per poi costeggiare il fiume

circostante”.

per un kilometro per arrivare in mare. Proprio

“Abbiamo deciso di fare una spedizione tra amici,

mentre sto per tuffarmi nell’acqua gelida e

consultando le carte per trovare i possibili spot

marrone, mi rendo conto di quanto sia

migliori, dormendo sotto le stelle, surfando le

effettivamente grosso e cattivo lo shorebreak.

onde e fermandoci ogni tanto in qualche pub

Sinceramente sono piuttosto a disagio e dopo circa

locale per avere uno scorcio della cultura locale”.

un’ora di sopravvivenza me ne torno di corsa alla

“Inizialmente ho sentito molto il freddo

Jump Session, mentre Jules vola in un Backy One Hand, Thomas prende la rincorsa per volare alto.


78

Thomas e Jules si danno il cambio in uno spot decisamente poco affollato.

pungente ma poi la bellezza del paesaggio ci ha

JULES: “Abbiamo deciso di non portare le nostre

session di freestyle l’indomani. Abbiamo fatto un po’

distratto e ne siamo rimasti esterrefatti. Cascate

tavole da surf da onda in modo da passare il tempo

di festa a Reykjavik, 2 volte, per poi dormire un po’

ovunque, fonti termali e arcobaleni l’uno più bello

restante ad esplorare il magnifico paesaggio

nella macchina. Siamo andati a nuotare a Blue

dell’altro. Il contrasto mozzafiato tra le montagne e

dell’entroterra. Davanti ai nostri occhi si è aperto

lagoon, abbiamo visto i geyser, siamo andati in

l’Oceano, i ghiacciai giganteschi, i geyser che

uno dei paesi più belli che abbiamo mai avuto la

avanscoperta verso spot che però non funzionavano

sparano vapore fino a 50 metri nel cielo, i burroni,

fortuna di esplorare! Lungo le spiagge infinite sulla

ed abbiamo perfino fatto un po’ di bodysurfing. Ci

il sole, il vento sideoff, gli uccelli ed il silenzio più

costiera meridionale punteggiata di reef, ci siamo

siamo fatti amico un rider locale sullo spot per poi

calmo”.

veramente sorpresi che non ci fosse nessuno in

berci delle birre tutti insieme dopo aver surfato,

acqua. Nessun surfista ne windsurfista ad

sorseggiando zuppa di aragosta, però poi la nostra

THOMAS: “Grindavik è la zona più rinomata per il

approfittare di tutto quel ben di Dio! Noi ovviamente

tenda s’è rotta nel bel mezzo della notte a causa di

surf da onda, ed è abbastanza vicina a Reykjavik

abbiamo fatto delle session in solitaria davvero

una tempesta...” “Alla fine non abbiamo sentito una

con un sacco di reef vulcanici esposti

eccezionali, solo io ed il mio amico Thomas...”

singola canzone di Bjork, e non abbiamo neanche

diversamente a vento ed onde. Se poi si aggiunge

“Dopo solo due giorni in strada mi sembrava di

parlato di politica. Siamo anche andati a fare un

anche un campeggio con docce calde, un tipico

esserci già stato per 4 o 5: c’erano paesaggi

giro verso il nord dell’isola, ma non abbiamo visto i

caffè al porto, alcuni punti wifi per internet per

mozzafiato ovunque guardassi, con altrettanti spot

fiordi ma l’acqua era meno fredda e abbiam

controllare le previsioni, la situazione diventa

deserti da surfare. Questo veloce viaggio in Islanda

surfato più a lungo. Abbiamo poi scoperto lo spot

davvero interessante. È infatti qui che abbiamo

ha veramente sorpassato le nostre aspettative.

migliore della costa meridionale durante l’ultimo

surfato per la maggior parte del tempo dopo che

Potrei star qui a parlare per ore ma penso che le

giorno, quando il vento ormai era solo un ricordo,

è arrivato Jules, surfando insieme vari tipi di

foto rendano molto meglio l’idea!”.

così avremmo avuto un’altra opportunità di tornare

condizioni: sole, pioggia, vento onshore, side

in Islanda, per continuare a surfare negli spot quasi

shore, con onda grossa, piccola e perfino mure a

THOMAS: “Una volta tornati al sud abbiamo passato

completamente deserti di questa isola

destra ed a sinistra...”

la notte su una spiaggia per poi fare una piccola

meravigliosa!”.


Distributore Italiano: Pandora srl - info@pandorasrl.net


Faq Sommario 80

WAVE VS FREESTYLE

PAG. 82

DI Mattia Pedrani L’ultimo capitolo del nostro freestyler teacher sulla comparazione delle manovre eseguite su acqua piatta o tra le onde. Questa volta sono di scena la Shaka e il Back Side Wave 360, ma attenzione a non staccare le pinne dall’acqua!

FREESTYLE

PAG. 86

DI Nicola Spadea Le manovre in cui i rider staccano, o meglio decollano, dall’acqua utilizzando la spinta controvento della vela sono ormai una routine in qualunque session freestyle. Nicola ci spiega come eseguire una di queste spettacolari manovre della nuova generazione.

WORKING PEOPLE

PAG. 88

DI Sirio Passioni Anche voi avete pensato di poter diventare istruttori di windsurf? Per prima cosa dovete partecipare ad un corso VDWS e poi potete seguire le importanti indicazioni del nostro collaboratore per rendere la figura dell’istruttore seria e professionale e sempre con un occhio di riguardo alla sicurezza.

DIDATTICA

PAG. 90

DI Gigi Madeddu Il forte local di Sa Barra ci spiega alcune cose fondamentali da sapere per riuscire a fare una sacca da viaggio impacchettando tutto il nostro materiale in modo sicuro e risparmiando peso, aspetto fondamentale a causa delle sempre più rigide regole delle compagnie aeree.



Faq Wave VS Freestyle 82

NELLE PUNTATE PRECEDENTI VI AVEVO SVELATO COME IL FREESTYLE S'ISPIRASSE AL WAVE, PER POI PERFEZIONARE I TRICK E RITORNARE AL WAVE, PORTANDOLO A NUOVI LIVELLI. IN QUESTO EPISODIO CONCLUSIVO, PERÒ È L'ESATTO OPPOSTO. QUESTA VOLTA, INFATTI, È IL WAVE CHE PLAGIA SPUDORATAMENTE IL FREESTYLE, FATTA ECCEZIONE PER UN PICCOLO DETTAGLIO, CHE È ORMAI L'UNICA DISTINZIONE TRA SHAKA E BACKSIDE WAVE 360.

SHAKA

BACK SIDE WAVE 360°

SHAKA - UNA DELLE PRIME COMBO NEW SCHOOL

DESCRIZIONE DELLA SHAKA

Nel 2004, a Gran Canaria, Ricardo Campello, tanto per cambiare, ha ancora una

Essendo la Shaka una combinazione tra una manovra aerea, lo Shove It, e una

volta portato il freestyle moderno a nuovi livelli di radicalità e creatività,

manovra slashata, la Flaka, il timing e la velocità allo stacco sono davvero due

chiudendo per la prima volta in una batteria la Shaka. Il trick era così

fattori discriminanti.

innovativo, che inizialmente non si sapeva nemmeno come chiamarlo, e tutti

Per imparare questo trick, infatti, risulta più facile iniziare in uno spot con onda

cominciarono a identificarlo con “Monkey Flip”, ricordando il nomignolo di

piccola, possibilmente sideshore, in modo da staccare lo Shove It più

Ricardo, cioè Mokey Boy (personalmente mi sembra offensivo ma non mi

facilmente rispetto per esempio al lago dove si tende istintivamente a bolinare

riguarda...). Man mano che il trick ha cominciato a prendere piede, si è poi

per prendere il choppo, perdendo troppa velocità.

capito che fosse una combinazione aerea tra uno Shove It e una Flaka, da cui

Bisogna quindi andare al traverso a tutta velocità, individuando un piccolo e

poi è nato, per comodità, il portmanteau Shaka. Ancora oggi, è uno dei trick più

ripido chop davanti a noi, leggermente sopravento, in modo da assicurarsi di

quotati nelle batterie di coppa del mondo, ed è diventato ormai così diffuso che

staccare in maniera repentina. Il trick inizia proprio come uno Shove It,

moltissimi freestyler la chiudono tranquillamente.

cazzando la bugna verso poppa e stendendo il braccio anteriore, buttando tutta


TESTO E RIDER Mattia Pedrani | FOTO DI Valerio Pedrani | LOCATION Malcesine, Lago di Garda (seq. Freestyle); Oman (seq. Wave) 83

MATTIA PEDRANI I-00 Freestyler e waver dalle indiscusse capacità tecniche, i suoi video lo dimostrano chiaramente. Campione Italiano Freestyle 2008 e appassionato di Rap, le sue canzoni fanno da colonna sonora ai sui cliccatissimi video. Trasferitosi al Lago di Garda ormai da alcuni anni è un assiduo frequentatore di Malcesine e del Pier, anche quando le temperature sarebbero più appropriate ad uscite sulla neve con lo snowboard. I suoi sponsor sono: Starboard, Simmer Sails, AL360, PierWindsurf, Windcatcher, Circolo Surf Torbole, Residence VerdeBlu.

il peso sui talloni in modo che la tavola straorzi nel vento, mentre il fisico si

resta ora che rimanere centrale col peso e continuare a girare testa e spalle

proietta in avanti. Il consiglio principale che do sempre è quello di pensare ad

sottovento per completare la rotazione di 360°. Una volta capita la dinamica

una sorta di “sgambetto”, in cui il busto viene proiettato in avanti, mentre le

dello stacco, la seconda parte del trick è veramente banale.

gambe restano indietro, come se la tavola fosse più lenta della vela. Questo movimento genera proiezione in avanti ed è proprio questa spinta che ti

BS WAVE 360 - WAVE ULTIMA GENERAZIONE

permette d’innescare la rotazione aerea di 180°, che ti permetterà poi di

A dire il vero, i primi tentativi di backside wave 360 si potevano trovare all’inizio

atterrare in Flaka e slashare i restanti 180° della rotazione complessiva. Gira

del 2000, nel video Ho’okipa Chronicles, nella sezione di Bjorn Dunkerbeck.

spalle e testa sopravento, scalciando la tavola sottovento e continuando a

Allora, la Shaka non esisteva ancora, ma sembrava che l’unico a fare il trick,

tenere il braccio anteriore steso, distribuendo il peso sopra alla vela e

saltuariamente, fosse appunto Bjorn.

appendendoti nel boma. Una volta completata la rotazione aerea, ti ritroverai

Quando sono stato a Maui nel 2005, ho visto di persona anche Levi Siver e Josh

controvento e la prua avrà toccato l’acqua per prima, innescando la seconda

Angulo eseguire alla perfezione lo stesso trick, surfando in backside e restando

parte della rotazione che è in tutto e per tutto identica ad una Flaka. Non ti

in sospensione sul lip, per poi girare sul tubo che faceva partire in spinout le


84

SHAKA

BACK SIDE WAVE 360°

pinne e scendendo con il lip alla base dell’onda. Kevin Pritchard ha poi

ma hanno delle differenze notevoli che sono meno marcate per trick come

cominciato a chiudere il trick a sua volta nel 2007 circa, però con uno stile

Flaka/Taka e Goyter/Ponch.

diverso, cioè appoggiandosi alla schiuma dopo aver effettuato un cutback

Ovviamente, il bswave360 è chiuso solo se Ddavanti all’onda. Appena la tavola

sull’onda, come una sorta di Taka in due tempi.

completa la rotazione, cerca di sbilanciare il peso in avanti, in modo che la vela

Per anni, solo questa manciata di rider è stata in grado di eseguire il trick in

riprenda potenza, riuscendo a restare davanti al lip. La condizione ideale per

questo modo, senza venir contaminato dalla Shaka. Sul lip, senza staccare,

impararlo è col vento sideshore, in quanto più il vento è da terra, più tende a

infatti, l’unico modo per fare un vero bs wave360 è di aspettare la sezione

spingerti dietro l’onda nel momento di sospensione sul lip.

perfetta e, con timing perfetto, posizionarsi nel punto giusto per far sì che sia il tubo dell’onda ad innescare la rotazione, facendo partire le pinne in spinout.

SHAKA VS BSWAVE360 / CONCLUSIONE Essendo ormai quasi tutte le tappe di Wave PWA tenute in condizioni

DESCRIZIONE DEL BS WAVE 360

onshore, in cui spesso il campo di regata viene anche utilizzato per il

La chiusura di un vero BsWave 360 dipende per un buon 80% dalla mix tra

freestyle, la linea di demarcazione tra Shaka e BsWave360 sta diventando

scelta dell’onda ideale e timing impeccabile. La condizione ideale per eseguire

sempre meno marcata ed è personalmente la cosa che mi da più fastidio in

questo trick è vento leggero side/sideoff, con onda piccola ma tubante che ti

assoluto. L’unica effettiva e netta differenza tra i due trick è appunto il fatto

permetta di restare in sospensione sul lip.

di staccare o meno.

Cazza la vela col braccio posteriore, stendendo poi quello anteriore e

Sapendole fare entrambe, posso confermare che, se non rubato, il BsWave360 è

spostando il peso sui talloni in modo che la vela si abbassi e la tavola risalga

molto più difficile di una Shaka perchè richiede altre doti, tra cui il timing ed il

verso il lip, surfando in backside. Stendi entrambe le braccia, tenendo la vela

posizionamento sull’onda, e perfino alcune caratteristiche discriminanti

bassissima e puntando l’albero verso la base dell’onda, restando ancora

dell’onda stessa. Non tutte le condizioni sono adatte e spesso, chi prova a fare il

appoggiato sui talloni. Questa parte è uguale alla preparazione dello stacco

BsWave360 in condizioni non appropriate, ruba. Top rider di coppa del mondo

della Shaka, ma lo stacco effettivo non c’è! Al suo posto, infatti, c’è la rotazione

wave, a Pozo, fingono di chiudere questo trick in scioltezza, solo perchè

in sospensione sul lip che sta tubando. Il posizionamento sul lip, infatti, è il vero

staccano Shake purosangue scendendo parallelamente all’onda in condizioni

problema di questo trick. Bisogna infatti riuscire a trovare una sezione molto

onshore. Ricordate quindi, se vedete le pinne, quasi sempre è una Shaka che

ripida e tubante, anche se piccola, in modo che la prua resti in sospensione e

tenta d’imitare un BsWave360. Inizialmente i giudici, essendo in una gara wave,

per un secondo le pinne perdano completamente aderenza, senza che però la

le conteggiavano come BsWave360, sparando punteggi astronomici, e favorendo

tavola sia mai tutta in aria, cioè non staccandosi mai dal lip. Il momento in cui

così la diffusione di questo espediente per superare le batterie, danneggiando

la tavola comincia a ruotare è spesso surreale e sembra scorrere al

quasi irrimediabilmente l’integrità del trick. Fortunatamente, negli ultimi 2 anni,

rallentatore. Spingi quindi le pinne sopravento, mentre continui a girare testa e

notando che l’esecuzione era in tutto e per tutto identica da una gara di

spalle nel vento, e l’albero continuerà a puntare sopravento, facendo poi

freestyle, ad una wave, hanno cominciato ad essere più esigenti, pretendendo

riempire la vela al contrario e facendo partire definitivamente la tavola in

che il trick sia eseguito in surfata, sul lip.

spinout. A questo punto, se hai scelto la sezione giusta, ti ritroverai a scendere

Personalmente impazzisco ogni volta che vedo qualcuno staccare una Shaka

l’onda assieme al lip tubante, pinne in avanti, come se stessi chiudendo una

alla base dell’onda e solo perchè sfiora mezzo metro di schiuma onshore che si

Taka. La scelta della sezione, inoltre, comporta un ulteriore rischio, e spesso mi

ritrova alle spalle (sopravento peraltro), allora ha chiuso un BsWave360. Come

è capitato che il lip, tubando, mi rompesse tra la balumina e la tavola,

se io contassi come BsWave360 una Shaka davanti all’onda dello Speedy...

tranciando di netto il gommino del piede d’albero, come in Oman quest’anno...

Riassumendo la rotazione è simile, ma l’impostazione iniziale è totalmente

Shaka e BsWave360, quindi, si assomigliano come posizione e come rotazione

diversa, quindi, non rubate!


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Faq Freestyle 86

LA KONO FA PARTE DI QUEL REPERTORIO DI MANOVRE DEFINITE “POWER MOVE”, CHE COMPRENDE TUTTI I TRICK DI ULTIMA GENERAZIONE COME: BURNER, SKOPU, CULO E TUTTE LE ALTRE ROTAZIONI IN CUI LA FASE AEREA COSTITUISCE L’ASPETTO PREDOMINANTE. SOLO QUALCHE ANNO FA SI PENSAVA CHE IL FREESTYLE FOSSE GIUNTO AL TOP CON L’ESECUZIONE DI MANOVRE TRIPLE O QUADRUPLE QUANDO IL PLURICAMPIONE DEL MONDO GOLLITO ESTREDO PRESENTÒ LA SUA NUOVA MANOVRA: UN FUNNEL INTO PONCH, LA BURNER! CHISSÀ SE GOLLITO AVEVA IMMAGINATO CHE DA QUEL MOVIMENTO SCOPERTO PER SOLLEVARSI COSÌ TANTO DALL’ACQUA PIATTA SAREBBERO NATE COSÌ TANTE MANOVRE E COSÌ SPETTACOLARI, ROMPENDO PER L’ENNESIMA VOLTA LE FRONTIERE DEL WINDSURF E RENDENDOLO ANCOR PIÙ SPETTACOLARE E COINVOLGENTE.

Know how necessario: saper eseguire il passaggio sottovela con un ottimo

FOTO 4-6: FASE DI SPINTA

controllo.

Una volta controvento l’esecuzione della manovra è molto istintiva, da questa posizione la vela tende a spingerci contro e mandarci indietro, se impariamo

FOTO 1-3: DUCKING

a controllare questo evento possiamo trasformarlo in un efficacissimo

Il passaggio sottovela può essere considerato una delle fasi clou della

metodo per staccarci dall’acqua. Generalizzando il movimento da compiere

manovra, se cerchiamo di capire di cosa si tratta possiamo definirlo come

consiste nello spingere la vela verso l’alto cercando di far impennare la

una duck jibe con i piedi nelle strap in andatura di traverso. Il nostro

tavola, poco a poco sarete in grado di individuare il momento migliore per

obiettivo deve essere quello di riuscire a concludere il ducking

innescare la manovra e di capire quale sarà il miglior angolo di rotazione.

conservando la velocità iniziale, trovandoci esattamente nella posizione in cui eravamo pochi istanti prima ma con la vela sopravvento a noi pronta a

FOTO 7-10: FASE AEREA

sbalzarci in aria. Se riusciamo a far passare la vela nel vento siamo in

Si vola! C’è poco da dire per quanto riguarda la fase aerea, rannicchiatevi

grado di effettuare il ducking senza perturbare minimamente la nostra

cercando di prendere quanto più vento possibile come in normale salto

andatura ed avere la giusta potenza per aspettarci una buona fase aerea.

affinché questo duri il più possibile e godetevi il momento!


TESTO DI Nicola Spadea | FOTO DI Olimpiopress | RIDER Nicola Spadea 87

NICOLA SPADEA ITA-44 Waterman nell’animo, segue le onde e il vento in giro per il mondo. Surf, sup e kite sono i suoi hobby ma il windsurf è la sua più grande passione che negli ultimi anni si è trasformata in professione. Laureato in Scienze Motorie e al termine della Specializzazione in attività motorie preventive e adattate, Nicola conduce nel periodo estivo assieme al fratello e un gruppo di talenti formiani le due scuole windsurf “Klaton Beach” ed “il Veliero” situate sul lungomare di Vindicio. Nel 2012 ha partecipato all’intero circuito PWA ed ha vinto il “Roma Event One Freestyle” ed il “Frassanito Wave Contest”. I suoi sponsor sono: Gun Sails, Underwave, Maverx, Gasfins, Starboard, Windsurf school ita-44.

FOTO 11-12: ATTERRAGGIO

FOTO 13-14: FLIP DELLA VELA

L’atterraggio avviene sulle stesse mura dalle quali siamo partiti, alla

Se la rotazione viene conclusa in velocità la vela tende ad aprirsi

fine della fase aerea ci ritroviamo bugna avanti ed è così che ci

automaticamente, quindi bisogna cercare di assecondare il movimento e

avviciniamo all’impatto con l’acqua.

strambare la vela per impugnare il boma sulle nuove mura ed aver

Come nell’atterraggio da un salto cerchiamo di ammortizzare l’impatto

atterrato un manovrone!

e di renderlo il più fluido possibile flettendo le gambe e facendoci sostenere dalla vela

TIPS

A questo punto la manovra può essere considerata conclusa anche se

Senza dubbio lo sviluppo dei materiali ha aiutato molto all’approccio di

un esecuzione da manuale comporterebbe il cambio di mura della vela

queste manovre, gli shape delle tavole più corte e veloci con una poppa

dovuto all’estrema velocità mantenuta nella rotazione e all’altezza del

pronunciata per aumentare la capacità di stacco dall’acqua ad ogni minimo

salto.

input ed i rig sempre più leggeri e maneggevoli sono i fattori che insieme a tanto allenamento e un po’ di talento coadiuvano alla buona esecuzione di una power move.


Working people 88

Il secondo capitolo del nostro collaboratore e istruttore windsurf VDWS, Sirio Passioni. Questa volta vediamo come far eseguire al nostro allievo i primi metri con la sua tavola a vela, passo dopo passo le regole da seguire per la prima lezione. CAPITOLO 2 - CORSO BASE (adulti e bambini da 8 anni circa)

3) Infine si controlla se c’è qualcuno davanti a noi e se tutto va bene si afferra il

LA PRIMA LEZIONE: PARTENZA E VIRATA

boma con la mano posteriore (di poppa) mantenendo l’anteriore sull’albero. Le

Questa è senza dubbio la lezione più importante, la prima, quella che lascerà il

braccia avranno la larghezza delle spalle e si può chiudere la vela piano piano

segno, positivo o negativo che sia, nella testa dell’allievo.

con un angolo tra vela e tavola non maggiore di 45 gradi in caso contrario la

In riferimento all’apprendimento a gradini, esposto nel numero

vela non andrà. Il braccio anteriore andrà disteso verso prua e quello

precedentemente, la prima lezione prevede quindi:

posteriore flesso. La schiena dritta o leggermente indietro e lo sguardo a prua!

∞ conoscenza dei nomi delle varie parti del materiale

∞ Ancora più importante della partenza si spiegherà la virata o giro di 180°.

∞ riconoscere il vento

Questa manovra è la più importante da imparare all’inizio perchè se non si

∞ trasportare tavola e vela rispetto al vento

vira… non si torna, ecco perché sarà la prima ad essere provata in acqua dagli

∞ sicurezza in acqua e fuori

allievi, inoltre è un ottimo esercizio per far prendere confidenza con la tavola.

∞ virata elementare o giro di 180 gradi della tavola

L’aiuto di un simulatore che simula il movimento della tavola sarebbe l’ideale

∞ partenza e posizione del corpo

ma in assenza di quello una vecchia tavola con una corda in prua ci permetterà

∞ conoscenza dei propri limiti.

di simularle il tutto con un po’ più di sforzo. 1) Dalla posizione di andatura si ritorna alla posizione di base, ma la mano di

FASE 1 - TEORIA A TERRA

poppa rimane sul boma mentre la mano di prua sul’albero, i piedi al centro e

∞ Dopo le adeguate presentazioni con i nuovi allievi, si comincia mostrando loro

le gambe flesse. Ci tengo a far notare la funzione di questa azione, la mano sul

tavola e vela. I vari nomi senza omettere nessuna delle parti che nomineremo

boma permette una miglior esecuzione dell’intera manovra anche con vento

durante la lezione (poppa, prua, boma, cima di recupero, etc…) ma anche senza

forte, altri tipi di virata con mani sulla cima di recupero o solo sull’albero non

esagerare con nomi di cose per loro al momento inutili (balumina, centro di

hanno dato gli stessi benefici in tutte le condizioni di mare e vento come in

deriva, etc…).

questo caso.

∞ Si procede mostrando come riconoscere da che parte arriva il vento (una

2) Ora si abbassa la vela con la bugna quasi a toccare l’acqua, l’allievo con le

bandiera è l’ideale) e infine come portare la vela facendo notare cosa accade

gambe flesse e, solo in questo caso con la schiena piegata, una volta

se la si trasporta nella maniera scorretta (quindi sempre albero al vento!!!).

individuata la poppa spingerà la vela verso di essa girando con i piedi intorno

∞ Si arriva al simulatore e si comincia a mostrare come salire sulla tavola:

all’albero cercando di avere i piedi sempre paralleli alla vela, attendendo il

1) Posizionare tavola e vela a “T” (90 GRADI).

movimento della tavola e non anticipandolo. Più la vela sarà bassa migliore

2) Rispettare sempre la sequenza rispetto al vento (vento, allievo, tavola, vela) e

sarà la virata in quanto il baricentro velico sarà nel punto ottimale per far

salire al centro della tavola con le ginocchia prima e i piedi poi a cavallo del

ruotare la tavola.

piede dell’albero.

3) Quando la vela ritorna nella posizione a “T” con la prua nelle nuove mura la

3) Prendere la cima di recupero (che non dovrà essere tesa come una

virata sarà terminata e l’allievo tornerà in posizione di base.

baionetta altrimenti il recupero sarà più fastidioso…) e, con la schiena dritta e

Si conclude parlano di sicurezza, il salvagente obbligatorio per tutti nessuno

le gambe ancora piegate, recuperare la vela dall’acqua per poi alzarsi in piedi.

escluso. Infine si simula cosa fare se la vela cade al contrario in acqua e si

4) Posizione di base o partenza: le mani entrambe sotto il boma sull’albero con

avverte l’allievo di non mollare mai la vela quando cade, ma se succede, dovrà

le braccia distese, le gambe leggermente flesse e i piedi ovviamente a cavallo

mettere entrambe le mani sopra la testa quando risale dall’acqua per non

del piede dell’albero, tavola e vela fanno un angolo di 90 gradi, far notare che in

prenderla in testa.

questa posizione la vela indica la direzione in cui va il vento. ∞ Dopo la posizione di base è il momento mostrare come regolare il boma e

FASE 2 - PRATICA!

come partire. Dalla posizione di base ci si orienta, si individua la poppa e si

Ora è il momento della verità… Il massimo sarebbe ricercare un punto con

eseguono 3 movimenti:

acqua abbastanza piatta, ma in assenza di questo dovremo spendere solo più

1) Ci si sposta con un passo verso la poppa e i piedi che fanno una “L” con il

tempo per l’equilibrio. A seconda del tipo di lezione che andiamo a fare, del

piede anteriore (di prua) che punta verso il piede dell’albero. Larghezza delle

tempo rimasto e delle persone che abbiamo davanti (delle quali ci saremo già

gambe come quella delle spalle.

fatti un’idea dopo il simulatore), decideremo quante tavole utilizzare,

2) Si porta l’albero verticale e ben dritto davanti al naso girando il busto verso

generalmente per la prima lezione una tavola e vela ogni due o tre persone è

la prua.

l’ideale. La scelta di tavola e vela (criterio descritto nel capitolo precedente) va


TESTO E FOTO DI Sirio Passioni 89 sempre comunicata all’allievo facendo notare le motivazioni in modo tale che

l’allievo) e curando che l’attrezzatura venga riportata nel modo corretto e al

cominci a capire cosa è meglio per lui. Controllare che il trasporto prima di

suo posto. Saluti finali e fissare se ci sarà la prossima lezione.

tavola e poi di vela sia corretto, il montaggio del piede e della vela nel piede sia sicuro.Mostriamo dove è meglio entrare e perché e infine come portare

PROBLEMI COMUNI

l’attrezzatura in acqua e fuori dall’acqua.

∞ L’allievo non riesce a partire, è fermo contro vento. Farlo ripartire dalla posizione di base facendo fare tutti i movimenti con calma

FASE 3 - PRATICA IN ACQUA

badando che prima di chiudere la vela, tavola e vela siano a 90 gradi e far

La prima cosa da fare è lavorare con l’equilibrio e la tranquillità dell’allievo, se

distendere il braccio dell’ albero verso la prua.

di fronte a noi c è una persona molto timorosa e magari poco sportiva allora

Oppure controllare che, se quanto detto sopra è corretto, la posizione delle

sarà fondamentale spendere più tempo con giochi di equilibrio sulla tavola

gambe, se la gamba dietro è distesa il peso è tutto arretrato e il risultato è che

magari anche senza vela. Spesso accade che l’allievo che sale per la prima

la tavola orza contro vento.

volta sulla tavola reagisca concentrando tutta la sua attenzione sull’equilibrio

∞ Nella virata la tavola non gira. Fare abbassare la vela vicino all’acqua e

dimenticandosi tutto ciò che abbiamo spiegato precedentemente, questo black

badare che l’allievo giri intorno all’albero solo quando la vela comincia a

out dura qualche secondo, è importante avere pazienza e non bombardare

toccargli la gamba. È utile suggerire all’allievo di avere sempre i piedi paralleli

l’allievo di informazioni in questo momento. Preso confidenza il passo

alla vela mentre gira. Se è un bambino fare attenzione che la pinna della tavola

successivo sarà la virata, almeno 8-10 volte così da esser sicuri che quando

base non sia troppo lunga e di conseguenza la forza della vela non è

partirà saprà virare e l’obiettivo è raggiunto. A virata effettuata è il momento di

abbastanza forte da contrastare la resistenza della pinna. Tagliare la pinna o

farlo partire; se il vento è da terra consiglio di utilizzare una corda intorno ai 10

prendere una tavola scuola più piccola.

mt di lunghezza legata in modo tale da non creare fastidio all’allievo. In ogni

ATTENZINE! Con vento forte la virata risulterà molto più lunga e difficile,

caso spiegare all’allievo che l’indipendenza in acqua è una delle cose più

consiglio in queste condizioni di provarla con l’allievo più e più volte a terra.

importanti guardando quindi sempre dove si trova e capendo che quando è

∞ L’allievo non riesce a stare in piedi sulla tavola.

troppo lontano è tempo di tornare a nuoto e riprovare. Rendere l’allievo

Controllare che la tavola sia abbastanza grande per lui, altrimenti assecondarlo

indipendente facendoli imparare i propri limiti è un metodo di insegnamento

nei movimenti tenendogli la tavola senza vela, farlo giocare e prendere

molto professionale e siamo sicuri che ovunque andrà non metterà a rischio se

confidenza ricordandoci che il corpo umano si abitua a tutto. Ci vorrà solo più

stesso e… anche la nostra reputazione… Concluderemo la nostra lezione con le

tempo e pazienza ma mai scoraggiarlo!

considerazioni finali su quello che si è visto accennando quello che si vedrà

Nel prossimo capitolo vedremo la seconda lezione del corso principianti. Grazie

nella prossima, ovvero che si imparerà a direzionare la tavola, (ingolosendo

e buon vento!

Posizione a “T”.

Posizione base.

Posizione di inizio virata.

Posizione dei piedi durante la virata.

Posizione di andatura.

Esercizi di equilibrio.

Posizione di andatura dopo la virata.


Faq Didattica 90

INVERNO. TEMPO DI SOGNI PER NOI WINDSURFISTI, DI CONDIZIONI EPICHE, DI CALDO TROPICALE. TEMPO DI PREPARARE LE VALIGIE E SVERNARE PER SEGUIRE IL VENTO. MA COME TUTTI SAPPIAMO, NOI RIDER ADDICTED, VOGLIAMO SEMPRE AVERE CON NOI IL NOSTRO MATERIALE. LE NOSTRE ATTREZZATURE SONO COME I VESTITI: NON POSSIAMO PARTIRE SENZA. DA QUALCHE ANNO A QUESTA PARTE VIAGGIARE IN AEREO È DIVENTATO PIÙ SEMPLICE E ECONOMICO. MA LA NOSTRA SACCA, COME DA REGOLAMENTO DELLE COMPAGNIE AEREE, È SOTTOPOSTA A TANTISSIME RESTRIZIONI… Mentre ogni anno il peso del trasporto sale, il peso e le dimensioni a nostra

In caso di lunghi periodi, però, ogni windsurfista vuole portare con se tutto il

disposizione scendono ritrovandoci a dover fare i salti mortali pur di avere

necessario e anche qualche pezzo di ricambio in caso di rotture.

tutto il materiale necessario alla nostra vacanza da sogno. Prima di preparare la sacca, perciò, dobbiamo essere informati e certi su peso

Qui interviene l’esperienza nel preparare il nostro saccone.

e dimensioni del nostro bagaglio sportivo, costo dello stesso, costo

Due soluzioni:

dell’eccedenza del peso e di un eventuale collo in più. Per la maggior parte

A) Presentarsi in aeroporto e avere la possibilità economica di pagare qualsiasi

delle compagnie aeree il peso varia dai 20 ai 32 kg. Con 20 kg portiamo

cifra richiesta (non tutti possono farlo, ma è una soluzione plausibile).

praticamente l’essenziale, con 32 kg siamo più tranquilli e abbiamo un po’ di

B) Preparare la sacca con qualche accorgimento per risparmiare peso e

materiale in più.

cercare di stare entro i limiti imposti dal nostro extra baggage.

Il peso così ridotto ci porta a 2 soluzioni. La prima è controllare lo spot dove andremo a fare le vacanze, informarci su condizioni meteo, materiale più

Per preparare una sacca viaggio bisogna stare attenti a tanti particolari. La

utilizzato ecc. Così con poco peso possiamo portare 2 vele, 1 albero, 1 boma e 1

sacca classica doppia o tripla imbottita ha un peso rilevante (circa 6 kg) ecco

tavola, rimanendo tranquillamente entro i 20 kg. In caso di brevi periodi di

perché bisogna valutare se usarla o no.

ferie, valutare le previsioni meteo e decidere all’ultimo prima della partenza

Personalmente ho delle sacche per tavola da freeride larghe, leggerissime, in

(ovviamente avendo un riferimento reale della previsione) e portare il

cui metto tutto il mio materiale. Così facendo però la sacca ha meno rinforzi,

necessario in base a condizione meteo che troveremo sullo spot.

quindi il materiale deve essere imballato bene per proteggerlo al meglio.

Gigi in Ponch One Hand a Sao Miguel do Gostoso (Brasile).


TESTO DI Luigi Madeddu | FOTO DI Simone Pierini 91

LUIGI MADEDDU - SAR 3 È un freestyler incallito, quasi maniacale nello studio delle manovre. Sempre tra i primi in Italia in tutte le competizioni, nel sud della Sardegna è divenuto ormai un guru. Il suo spot, Sa Barra, offre condizioni perfette per la disciplina più tecnica del windsurf. La sua passione sfrenata per questo sport lo ha portato ad aprirsi una scuola, il Windsurf Club Sa Barra, per fare del suo sogno la sua vita. I suoi sponsor sono North Sails, Fanatic, Gas Fins, Arbeke, Fausat.it e www.windsurf-santantioco.com

Ecco cosa faccio solitamente. Faccio asciugare perfettamente tutto il materiale

andate nel panico. Valutate il prezzo al kg oppure l’eventuale possibilità di

per risparmiare peso. Smonto le strap dalla tavola, la pinna, tolgo le sacche

imbarcare un altro collo. In questo caso togliete le vele dalla sacca e fatele

alle vele e agli alberi, tolgo le cime del trapezio. Insomma preparo tutto il

imballare con il celofan che protegge le valige. Pagate un secondo collo e

materiale senza accessoristica. Imballo la tavola con carta mille bolle e

potreste risparmiare. In ogni caso è questione di fortuna. Siate furbi, gentili e

polistirolo a prua e poppa per proteggere meglio le prati più soggette alle

accomodanti al check-in. Cercate di non creare momenti di tensione e vedrete

botte. Imballo tutto con del nastro da pacchi e lo metto nella sacca freeride. Il

che tutto andrà bene. Ora che siete sul vostro volo, godetevi le vostre ferie e

nostro “sarcofago” sarà più leggero ma comunque resistente per affrontare i

lasciate il freddo alle spalle! Buona vacanza.

“lanciatori di bagagli” degli aeroporti. L’accesoristica, compresa anche la muta, viene messa in una valigia con i vestiti, in caso preferisco comprare qualcosa

PS: togliete la valvola alla tavola prima di fare la sacca per evitare brutte

da vestire in loco (anche come ricordo) piuttosto che pagare un extra. In caso

sorprese e ricordate di portarla con voi... io la metto nel portafogli con le

di problemi in aeroporto per qualche kg in più rispetto al peso consentito, non

monete!

Il materiale necessario per una vacanza!

È sempre meglio non risparmiare sull’imballaggio della tavola.

ACTUNG! Ricordatevi di scrivere sempre il vostro indirizzo, sarà fondamentale nel caso la vostra sacca andasse persa.

Le vele, senza sacche, posizionate all’esterno proteggono la tavola e gli alberi, mentre il boma crea una sorta di supporto rigido.

Siete pronti a partire!


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ALLA PROPOSTA DA PARTE DI RRD DI ANDARE PRESSO UN VILLAGGIO VACANZE AD ALIMINI, PER UNA SETTIMANA SPECIALE CON STAGE E ESIBIZIONE DI FREESTYLE ORGANIZZATA DA VILLAGGI BRAVO, MI È SUBITO VENUTA ALLA MENTE QUELLA LUNGA SPIAGGIA BIANCA DOVE ANDAVO CON I MIEI GENITORI PRIMA ANCORA DI PRATICARE IL WINDSURF. L’IDEA DI POTER FINALMENTE USCIRE IN QUEL POSTO, DOVE MI ERO SEMPRE DOVUTO ACCONTENTARE DI GUARDARE DALLA RIVA I MIEI CHE SFRECCIAVANO SULLE ONDE, MI HA SUBITO ENTUSIASMATO, ANCHE PERCHÉ UNO DEI RICORDI PIÙ CHIARI ERA L’ENORME QUANTITÀ DI VENTO E LA BELLEZZA DEL MARE. DURANTE IL VIAGGIO MI SONO LASCIATO PRENDERE DALL’IMMAGINAZIONE, PENSANDO ALLE USCITE CHE AVREI FATTO, NEI GIORNI SEGUENTI, TRA LE GRANDI ONDE BLU DI CUI MI RICORDAVO. PER FORTUNA NON SONO STATO DELUSO, E HO RISCOPERTO UNO SPOT ECCEZIONALE IN CUI TORNERÒ SICURAMENTE.


TESTO DI Vittorio Mazzocca | FOTO DI courtesy Villaggi Bravo 93

Le condizioni erano ideali per fare tutte le moderne manovre di freestyle o per un’uscita freeride/freemove molto divertente e dinamica, con grossi chop, acqua azzurra e vento costante. Lo spot si è però presto trasformato, con mia grande sorpresa, anche in una palestra perfetta per il wave e per il jumping, con onde facili ma divertenti, e una condizione non troppo difficile o impegnativa. Ciò che più mi ha sorpreso di questo spot è stata la presenza costante del vento nell’arco di tutta la giornata, la varietà delle condizioni,

LO SPOT

adatte davvero a tutte le discipline, e la bellezza generale del posto, sia a terra

Osservando le previsioni, nelle settimana precedenti alla mia partenza, ho

che in acqua. Tutte queste caratteristiche, unite al poco affollamento, hanno

notato che il vento era stato presente quasi tutti i giorni, e il mio entusiasmo è

contribuito a tenermi sulla tavola dalla mattina alla sera, costringendomi poi a

aumentato quando mi sono accorto che una forte tramontana, il vento migliore

trascinarmi a letto subito dopo cena. Durante la mia permanenza ho sempre

per Alimini, era prevista per la mia settimana di soggiorno. La previsione era

avuto la possibilità di uscire con la tramontana, e quindi mure a sinistra, che è

molto forte, tanto che ho deciso di portare l’attrezzatura wave oltre a i miei due

il vento migliore in questo spot, tuttavia mi è stato detto che anche lo scirocco

soliti twintip. La decisione si è poi rivelata molto azzeccata! Il vento è stato

può regalare ottime uscite, con condizioni molto simili ma con mure opposte. Il

infatti sin da subito davvero forte, e l’unica vela che ho utilizzato è stata la 4.2.

giorno della mia partenza, infatti, ho lasciato, controvoglia Alimini mentre

Vittorio in Kono.


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Alimini è anche uno spot wave con solide condizioni!

soffiava un forte scirocco, un po’ triste ma consapevole che al più presto sarei tornato in questo fantastico spot.

PERCHÈ ANDARE AD ALIMINI Tra i motivi per cui consiglio di andare ad Alimini, oltre alla grande intensità e costanza del vento, vi è anche la presenza, poco distante dallo spot, della città di Otranto, uno dei borghi più belli d’Italia, molto interessante sia dal punto di vista storico che mondano e davvero molto curato sotto ogni aspetto. Per quanto riguarda il windsurf è inoltre possibile scegliere se uscire a punta Frassanito, più consigliato per gli amanti delle onde, o dalla lunga spiaggia bianca di Alimini, più adatta a uscite freeride e più comoda anche per passare una giornata al mare. Un altro notevole vantaggio di questo spot, rispetto ad esempio alla Sardegna, è la possibilità di raggiungerlo in macchina, utilizzando una strada scorrevole e senza problemi, che rende esenti dal pagamento di biglietti per aereo o nave e liberi di partire e tornare con meno vincoli, permettendo quindi anche una partenza su previsione all’ultimo momento. Nel caso in cui poi il vento dovesse, sfortunatamente, abbandonarvi non avrete problemi, a differenza di tanti altri spot, a trascorrere piacevolmente le vostre giornate in modo alternativo, essendo il mare bellissimo e la zona del Salento molto interessante sia culturalmente che paesaggisticamente. Un ulteriore vantaggio di cui tener conto, inoltre, è il clima, molto mite rispetto ad altre regioni italiane, che permette di fare windsurf in tranquillità durante tutto l’anno. È come se l’estate durasse un mese in più che nel resto d’Italia.

INFO Dove alloggiare: Io ho alloggiato presso il Bravo Village Alimini, situato in Spiaggia con fine sabbia bianca.


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fondo alla lunga spiaggia di Alimini, vicino Frassanito. Il villaggio è dotato di una base nautica molto carina e ben organizzata, che offre la possibilità di rimessaggio e lezioni ed è raggiungibile a piedi dalle camere e accessibile anche per chi non sta trascorrendo la sua vacanza nel villaggio. Si tratta di un posto ideale per chi vuole trascorrere una settimana di windsurf senza dover caricare tutto in macchina la mattina per andare sullo spot. Sulla stessa via che conduce al Bravo Village c’è poi un agriturismo chiamato “Il Contadino”, molto bello e incastonato nella macchia mediterranea, che ha a disposizione numerosi bungalow. C’è inoltre la possibilità di alloggiare al Campeggio Internazionale Frassanito, situato a 50 metri dalla spiaggia e ideale per uscire nell’omonimo spot. In ogni caso tutta la zona di Otranto offre numerose soluzioni per quanto riguarda l’alloggio, se cercherete su Internet troverete subito la soluzione a tutte le vostre esigenze. COME ARRIVARE In auto: Arrivando da nord: percorrere fino a Bari l’autostrada A14, proseguire verso sud lungo la superstrada Bari-Lecce. Raggiunta la città di Lecce proseguire in direzione Maglie, Otranto. A circa 2 km troverete lo svincolo per la località Alimini. In aereo: In aereo potrete raggiungere il Salento facendo scalo a Brindisi; qui potrete scegliere di attendere l’autobus che collega l’aeroporto con il centro di Lecce o noleggiare un’auto. Quando andare: Il vento è presente durante tutta l’estate, tuttavia il momento migliore per andare ad Alimini è inizio settembre, quando fa ancora caldo e l’intensità e la frequenza del vento sono davvero molto elevate.

La caratteristica città di Otranto.


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riscoperta di Tenerife, ma non

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articoli esclusivi,

wave con condizioni Hawaiiane spettacolari dall’elicottero che solo dal punto di vista del

manovra dopo manovra con

approfondimenti, didattica, la

e spazzolato quasi sempre da

una rubrica Wave Special che

rubrica per le ragazze Onde e

sarà molto utile per tutti noi.

Curve, i gossip più hot da Maui

mai vista, con foto uniche e seguono l’azione di Fede

un forte termico pomeridiano! LaCroce, Tom Hartmann e Una nuova meta di cui si

Klaas Voget.

windsurf!

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