Funboard 131

Page 1

PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€

BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf

Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano


IN PERFORMANCE WE TRUST!


135 Fin 2009 NO FIN DELIVERED NO FIN DELIVERED NO FIN DELIVERED NO FIN DELIVERED NO FIN DELIVERED NO FIN DELIVERED

10 102

112

Size cms cms cms cms cms cms

Slalom/Race PRO

235x54 240x59 235x65 X-Fire Ltd V2 112 112 lts 235x69.5 X-Fire Ltd V2 122 120 lts 230x77 X-Fire Ltd V2 135 135 lts 230x85

90

Volume

X-Fire Ltd V2 80 80 lts X-Fire Ltd V2 90 90 lts X-Fire Ltd V2 102 102 lts

80

Model

12 122

V.2

www.robertoriccidesigns.com 路 info@robertoriccidesigns.com



ANNO XVI - NUMERO 131 GIUGNO 2010

Che scatto! Il nostro fotografo di fiducia Fiore ha documentato questa edizione del Capo del Capo da un punto di vista diverso, poetico, cercando di carpire la reale natura di questo spot estremo. Il rider in cover è il “Capo” del Capo 2010. Buona lettura…

DIRETTORE RESPONSABILE Cristiano Zanni • cristiano@jmag.it REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

RIDER

ragno@hipow.com

Andrea Rosati | FotoFiore/Canon

PLACE

Capo Mannu, Sardegna

FOTO DI

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com IN REDAZIONE Marco Melloni

marcom@hipow.com

FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Nayra Alonso, Marco Begalli, Dany Bruch, Max Brunetti, Fabio Calò, John Carter, Valentina Crugnola, Andrea Mariotti, Mattia Pedrani, Beppe Pizza, Francesco Prati, Matt Pritchard, Kevin Pritchard, Axel Reese, Valter Scotto, John Skye, Nicola Spadea. immagini: Cataldo Albano, Diego Boari, John Carter, Paolo De Angelis, FotoFiore, Maxime Houyvet, Francesca LaCroce, Alberto Meloni, Matthias Moser, Kevin Pritchard, Axel Reese, Matteo Righetti, Ronny, Giovanni Salis, Jean Souville.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com

Essere sul pezzo comporta fatica e una presenza costante un po’ ovunque. Questo mese ho avuto il piacere di partecipare a diversi eventi/manifestazioni sparsi fra tutti i week-end di maggio, nello specifico al Capo del Capo, Shaka Bump&Jump, Supando la Mole e EFPT Sardinia. Fortunatamente nel mese di giugno ci saranno tanti altri appuntamenti importanti ma tutti qui al Lago di Garda, dovremmo quindi riuscire a ritrovarci puntualmente in edicola con il numero di luglio. Spostandoci in continuazione vi possiamo proporre tanti articoli esclusivi, vissuti direttamente in prima persona per raccontarvi il nostro punto di vista e la nostra esperienza. In questo numero troverete il report del Capo del Capo e della Shaka Bump&Jump 2010, non ci siamo soffermati solamente sul lato tecnico della gara ma abbiamo cercato di trasmettervi le emozioni e il vero spirito di questi eventi, sperando sia di vostro gradimento. Sul prossimo numero invece vi racconteremo cosa è successo nel migliore evento di sempre della storia dell’EFPT, sempre dal nostro punto di vista. Ma l’evento più importante di questo mese appena finito è stato l’arrivo a Torbole di Robby Naish per l’inaugurazione del nuovo Quiksilver Store. Non avevo mai avuto l’occasione di incontrare lo Zio, la leggenda del nostro amato sport, e vi posso dire che ne sono rimasto affascinato. Lui è il windsurf, lui è lo sport, lui è la promozione del nostro sport. Senza fare una piega ha firmato autografi per due ore filate con una tale dedizione da rendere ogni suo poster un’opera d’arte, poi è passato direttamente alle interviste per altre due ore. Come sempre noi eravamo lì, abbiamo parlato con lui per un’oretta e la nostra intervista a Robby Naish la potrete leggere sul nuovo numero di SupTime in uscita a luglio!!! Stay tuned…

Fabio I-720

SERVIZI GENERALI Luisa Pagano • luisap@hipow.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA A&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano. DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTERO Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano tel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - adv@jmag.it www.johnsonsmedia.com Servizio attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00. MODALITA' DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milano Banca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199

© Francesca LaCroce

>ECCETERA PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00 ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

STAMPA Alfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), SupTime (stand up paddle).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

3


4



6


7






BREAKING NEWS SURFSEGNANA KITESEGNANA Il SurfSegnana (Torbole sul Lago di Garda) dopo aver concluso con successo le prime due stagioni del KiteSegnana ripropone anche per quest’anno corsi e noleggi per gli amanti di questo sport. Anche per il 2010 le attrezzature utilizzate saranno le ali RRD Passion e Obsession e le tavole RRD Placedo e Poison, che si sono dimostrate perfette per le esigenze dei neo-kiter e di quelli più esperti che hanno potuto imparare con facilità a volare sulle acque del Lago di Garda o migliorare la loro tecnica. La formula ideata dal SurfSegnana per il kite è stata azzeccata in pieno, grazie alle lezioni “land” a Torbole presso la sede principale e al successivo trasferimento a Navene dei corsisti con gli shuttlebus, messi a disposizione dalla Volkswagen, e alle lezioni al 100% in acqua, con il supporto della nuovissima barca KiteSegnana. Visti i numeri delle stagioni passate il SurfSegnana ha deciso di ampliare ancora di più i servizi per il kite per la nuova stagione! LEZIONI DI FREESTYLE CON FABIO CALO’ Fabio Calò continua la sua collaborazione con il SurfSegnana. Fabio metterà a disposizione tutta la sua esperienza per lezioni individuali e di gruppo per coloro che vogliono progredire imparando manovre nuove. Se sapete già planare potrete prenotare la vostra lezione e richiedere un programma specifico in base a cosa volete imparare o migliorare. Se il vostro desiderio è imparare i primi salti o le prime manovre freestyle, Fabio vi seguirà passo dopo passo con l'ausilio anche delle riprese video. Nessun problema se il vostro livello è ancora più alto: Fabio vi svelerà i trucchi per manovre come lo Speed Loop, il Ponch, oppure delle mitiche switch stance move. SURFSEGNANA & VOLVO FOR LIFE Continua anche per quest'anno l'ormai consolidata partnership tra SurfSegnana e Volvo Italia. Lo slogan “Volvo for life” della famosa casa automobilistica svedese è decisamente azzeccato per una realtà dinamica e ricca di costanti iniziative come il SurfSegnana! E per abbinare l'emozione delle vostre uscite sul lago ad un test drive Volvo basterà contattare la Segreteria SurfSegnana e prenotare una prova. Inoltre per tutti i possessori della Volvo Card è previsto uno sconto del 10% sui corsi, noleggi, rimessaggio, etc... Contattate la segreteria SurfSegnana per ogni informazione su queste iniziative o per saperne di più sui convenientissimi pacchetti tutto compreso “Blue Week” e “Week End” a partire rispettivamente da soli 299 Euro e 169 Euro. INFO: SurfSegnana – Foci del Sarca – 38069 Torbole sul Garda (TN). Tel. 0464-505963. Web: www.surfsegnana.it - e-mail: info@surfsegnana.it

FONDAZIONE SERENIT Y IN MEMORIA DI LUCA CARLETTO E MATTEO BARZOI Corsi gratuiti di windsurf per ragazzi e genitori di Malcesine. Malcesine è uno dei più bei posti al mondo per la pratica del windsurf, a tutti i livelli. Per far conoscere e provare questo sport meraviglioso, e ricordare Luca e Matteo, che di questo sport erano grandi appassionati, la Fondazione Serenità ha pensato di dare la possibilità a tutti i ragazzi al di sopra dei 12 anni ed ai loro genitori, residenti a Malcesine e comuni limitrofi, di partecipare ad un corso di windsurf gratuito. Per il corso di windsurf la scuola fornirà tutta l’attrezzatura necessaria: tavole, vele, mute, salvagente, etc. I corsi si terranno presso il Nany Aqua Center di Navene e, in caso di necessità, presso la scuola Europa Surf and Sail presso la Fraglia Vela di Navene. Il programma prevede un modulo base di 3 ore durante il quale si svolgeranno degli esercizi per acquisire confidenza con l’attrezzatura e verranno impostate le prime basi e i primi concetti sulla conduzione. Per chi volesse continuare, si procede al modulo successivo di 6 ore, per il completamento dell’apprendimento della tecnica e il raggiungimento della indipendenza nella navigazione. Non è necessaria nessuna preparazione specifica. Nonostante l’obbligo di indossare il salvagente, e necessaria un minimo di dimestichezza con il nuoto. Per chi sa già andare ma non possiede la propria attrezzatura ed ha voglia di praticare il windsurf, è invece disponibile un contributo di 150 euro per l’affitto stagionale dell’attrezzatura presso uno dei centri convenzionati: Nany Aqua Center e Europa Surf and Sail. Fast interview a Marco Carletto: “ Perchè questi corsi gratuiti? Ragazzi in acqua, vogliamo vedere… Ragazzi, e magari i loro genitori, a godersi il nostro vento, il lago in tutti i suoi colori. Ragazzi che stanno in spiaggia, e giocano, e si godono tutte le bellezze di questo posto in cui viviamo. Ragazzi che si godono in pieno la loro età, all’aria aperta, in buona compagnia, senza menate. Questo è il motivo per cui abbiamo pensato questa cosa. Luca e Matteo si chiedevano perché così pochi loro coetanei praticano gli sport dell’acqua, pur vivendo nella parte più bella del lago di Garda. Forse è la preoccupazione che sia difficile, oppure che costi troppo. Vogliamo scardinare queste idee con i nostri corsi. Ragazzi e genitori di Malcesine e dei paesi vicini potranno seguire dei corsi di windsurf gratuiti, potranno provare il SUP se c’è piatta, capiranno quanto sono belli e facili i nostri sport, almeno all’inizio… Se sanno già andare, o vogliono continuare affittando l’attrezzatura, riceveranno comunque un contributo. Ci sembra un buon modo di ricordare i nostri ragazzi che avevano capito bene queste cose e che se la sono goduta fino in fondo. I posti sono il Nany Aqua Center di Navene, ritrovo della banda, ed Europa Surf and Sail, presso la Fraglia Vela di Malcesine. Buon vento!”. 12



HOT NEWS SUN+FUN, SUPER OFFERTE E SCONTI La sun+fun è il più grande organizzatore di viaggi sportivi in Europa. Ha la sua sede a Monaco di Baviera ma lavorando in vari paesi può sempre garantire l´offerta migliore per i suoi clienti. In certi periodi in Germania non si vendono molti viaggi ai Caraibi, quindi con partenza da Monaco si trovano delle vere e proprie offerte. E ancora, a metà agosto in Svizzera ricomincia la scuola e finiscono le vacanze: i pacchetti con partenza da Zurigo dal ca. 12 agosto in poi hanno dei prezzi convenienti, non più in alta stagione. CABARETE – SPOT DA SOGNO PER IL WINDSURF E KITE Una delle offerte migliori, la più gettonata da anni, con un risparmio di circa 1000 Euro a coppia rispetto ai prezzi praticati in Italia ad agosto, è Cabarete (Santo Domingo) con partenza da Monaco di Baviera ogni domenica! I soggiorni di 2 settimane vengono offerti a partire da circa 1.500 Euro per persona, prezzo comprensivo di volo da Monaco, transfer, assistenza e sistemazione nel bellissimo complesso Viva Wyndham Tangerine****, 4 stelle, in spiaggia con formula All-Inclusive. Il trasporto della tavola costa 50 Euro a/r. La notte prima della partenza viene offerta la prenotazione di una camera in un airport-hotel (115 Euro camera) che include 2 settimane di parcheggio gratis e uno shuttle-service all’aeroporto. Cabarete, il top spot dei Caraibi, un posto molto divertente. Il resort Viva Wnydham Tangerine**** si trova a pochi passi dai centri windsurf e kite. CRISI IN GRECIA La crisi in Grecia ci ha interessati durante le ultime settimane. Non si è ancora risolta, ma con gli aiuti promessi dalla EU, la Grecia fa passi in avanti. Purtroppo a causa delle brutte notizie le prenotazioni sono diminuite e questo ha spinto alcuni albergatori ad abbassare i prezzi in determinati periodi. Per una località vicino a Prasonisi (Rodi) è arrivata un’offerta interessante dal bellissimo Atrium Palace Thalasso Spa***** (5 stelle): 25 % di sconto per tutta la stagione estiva (a luglio tariffa a notte 65 Euro per persona invece di 90 Euro e ad agosto a 85 Euro invece di 115 Euro!). Per ulteriori informazioni contact: sun+fun, e-mail: info@vacanzewindsurf.com; tel. Italia: 0365.918700. Web: www.vacanzewindsurf.com

ANDREA MARIOTTI SUL SIPARIO DI SURFING Ci teniamo a fare una precisazione in merito ad uno dei "sipari" (doppia pagina di apertura delle varie sezioni) del catalogo annuario Surfing 2010. Il rider che vedete in foto e di cui non abbiamo scritto il nome è Andrea Mariotti. Ci scusiamo con il diretto interessato.

RAIMONDO GASPERINI SEMPRE SULLA CRESTA DELL’ONDA Ancora una volta Raimondo Gasperini ha dato la sua zampata. Raimondo è stato invitato alla prima tappa stagionale PWA Freestyle di Podersdorf (Austria), dopo il successo ottenuto l’anno scorso in occasione della sperimentazione di un format rivolto al freestyle classico, valevano solo le manovre cronologicamente nate prima dello Spock, in cui si classificò al secondo posto. Anche quest’anno Ray era in quel lago austriaco pronto a competere con ragazzini 20 anni più giovani di lui. Come potrete leggere più avanti nel report della gara di Mattia Pedrani, il vento si è presentato sul campo gara solo al mattino presto dell’ultimo giorno e Raimondo è riuscito a 42 anni a superare un turno del tabellone single del PWA Podersdorf 2010. Nel secondo turno ha incontrato un formidabile Taty Frans, vincitore poi dell’evento, a cui ha dovuto inchinarsi ma non senza una dignitosa lotta. A Raimondo quindi vanno i nostri complimenti unendoci al commento ufficiale del PWA dove vengono elogiate le sue doti di combattente nato.

14

MATTEO TODESCH (ITA-630) CON HOT SAILS MAUI Il giovane Roveretano Matteo Todeschi 17anni, assiduo frequentatore del Lago di Garda collaborerà per la stagione 2010 con la veleria storica delle Hawai. Per le prossime gare l'atleta del Circolo Surf Torbole Freestyle Team userà la Bolt, la nuova vela nata in casa Hot, concepita per un utilizzo freestyle-wave, la vela è costruita completamente in X-PLY ultra resistente e leggerissima nella manovra. Matteo tiene a ringraziare per la fiducia Raffa responsabile per l'Italia di Side On-Hot Sail Maui.

CAPO MANNU A 360° A Capo Mannu, non solo surf-kite.windsurf: case vacanza, escursioni in mare sulla stupenda Isola di Mal di Ventre, Day Tour e/o Boat&Breakfast sul magnifico due alberi Fokuko, escursioni in Mountain Bike, in Fuoristrada. Photoshooting surf-kitesurf-windsurf-mare/terra. Internet Point – Hot Spot Wireless. Per maggiori info: Giangi 329.6120372, capomannu@photodream.it, www.capomannu.it, www.photodream.it. Capo Mannu-Sardinia-Italy


IT’S MY BOARDSHORT!

Personalizza i tuoi boardshort Quiksilver su myboardshort.com Quiksilver lancia in esclusiva il suo primo sito dedicato alla personalizzazione dei boardshort: myboardshort.com Nel lontano 1969, nel piccolo surf shop di Pearl Street a Torquay, i surfer sceglievano il tessuto e lo stile dei loro short che venivano assemblati e cuciti a mano la sera stessa per essere riconsegnati l’indomani. Oggi, su myboardshort.com, Quiksilver fa rivivere questa tradizione riadattandola ai giorni nostri e permette agli “apprendisti designer” di creare il proprio capo personalizzato e griffato con il brand “My Boardshort”. Le creazioni personalizzate, realizzate in Diamond Dobby DLX, il materiale più innovativo e performante della gamma Quiksilver, saranno confezionate a mano nei laboratori di Quiksilver Europe a St Jean De Luz e saranno consegnate direttamente a casa vostra entro un mese. I boardshort sono completamente personalizzabili: potrete scegliere tra chiusura a bottone o a laccio, 3 diverse lunghezze, svariate taglie e una serie di 10 colori e 3 stampe per la vostra creazione. Selezionate la posizione della cintura e della tasca, aggiungete uno dei due loghi e infine aggiungete un ultimo tocco personale firmando il vostro capo. Le combinazioni possibili sono infinite… Sbizzarritevi a inventare la vostra!

CIRCOLO SURF TORBOLE FREEST YLE TEAM Il 18 maggio è nato il Circolo Surf Torbole FreeStyle Team. Un gruppo di giovani noti nel campo agonistico del FreeStyle che messi insieme potranno aumentare il loro entusiasmo per questo sport e soprattutto invogliare altri giovani ad avvicinarsi. Fanno parte di questo gruppo Mattia Pedrani, Mattia Fabrizi, Pietro Albano, Filippo Bestetti, Marco Vinante e altri giovani rider che iniziano a farsi notare sulle acque del Lago di Garda. In bocca al lupo per una stagione agonistica ricca di successi al nuovo Freestyle Team del Circolo Surf Torbole.

O’NEILL HYPERFREAK O’Neill introduce il suo nuovo boardshort, il più tecnologicamente innovativo mai prodotto prima. S-Seam: un boardshort super soft e stretch. Super Strong: costruito con l’esclusiva tecnologia water repellent è anche a prova di “lava rocks”. Super Light: è il boardshort water resistant più leggero sul mercato. Super Stretch: estremamente confortevole per non essere di impedimento a qualunque tipo di movimento del surfer. Per info: www.oneill.com

FAST INTERVIEW ALESSANDRO GIOVINI I-196 by Fabio Ferrari Pocoleri Ho conosciuto Alessandro Giovini circa 20 anni fa, sul campo di regata di una prova del CNF a Torvaianica (Roma) e da quel giorno è nata una forte amicizia. Alessandro è una delle poche persone che, pur vivendo di solo windsurf ed avendo avuto ottimi risultati sui campi di regata, non ha mai avuto importanti sponsor, però è la persona che più incarna la filosofia del windsurfista. Posso raccontarvi Alessandro, anzi, Mocassino, con un piccolo aneddoto. Stavamo andando, con la mia macchina “stracarica” di attrezzatura, verso Bari per una prova del Campionato Italiano, quando Alessandro mi chiede: “Fabio, che data è oggi?” Ed io: “oggi è il XXXX!”. A quel punto Alessandro, appena preoccupato, mi fa: “C…zo, ma oggi mi dovevo sposare!!!”. Ecco, questo è Giovini, l’uomo al quale porti la vela o la tavola a riparare, ma non saprai mai quando la rivedrai (però tornano nuove e perfette), ma che è pronto ad aiutare chiunque ed in qualsiasi occasione, anche il peggior nemico. Una persona particolare, sempre con il sorriso stampato sulla labbra. Atleta, velaio, ripara tavole ed ora sta portando a termine un nuovo progetto: un laboratorio per pinne custom per fomula e slalom. Ciao Alessandro, quanti anni sono che pratichi windsurf? Ho iniziato nel 1980, direi che sono 30. Come hai iniziato? Ero in vacanza a Vieste e dalla spiaggia osservavo con curiosità queste strane barchette dalle quali tutti facevano dei grossi tuffi e poca navigazione e meditavo sull’inutilità di questo sport, poi mi hanno fatto provare e da li è iniziata l'avventura. Alessandro, tu vivi e lavori con il ws, raccontaci come sei riuscito ad ottenere questo e come è la tua vita? Ho iniziato facendo il maestro di windsurf a Vieste, poi ho aperto una scuola tutta mia nel 82 sempre a Vieste, dove sono rimasto fino al 98. Poi mio figlio iniziava a crescere e questo tipo di vita non si adattava più alla famiglia. Ceduta la scuola, mi

sono stabilizzato a Roma, dove ho aperto un centro di riparazione di vele e tavole, successivamente ho ampliato l'attività con un centro di riparazioni per sci e snowboard. La mia vita è impostata in maniera molto rilassante, prima si surfa e poi se c'è il tempo si lavora. Parlaci del tuo nuovo progetto, le pinne Shark Custom Fins? È un nuovo progetto che sta prendendo corpo proprio in questi mesi, e che mira a realizzare delle pinne custom, dedicate al Formula e allo Slalom, che abbiano delle caratteristiche d'eccellenza, con la possibilità di personalizzarne sia la flessibilità che il twist, utlizzando oltre al carbonio altri tessuti innovativi. Dai primi test sembrano andare veramente bene. Prova a dare un consiglio per coloro che vogliono iniziare a gareggiare. Non preoccupatevi, per iniziare non serve spendere un capitale, è sufficiente fare pochi acquisti ma ben mirati, rivolgendosi prevalentemente al mercato dell’usato. Il passo successivo è quello di confrontarsi in regate zonali, che sono semplici ed abbordabili a tutti. 15


FIFTEEN MILES 2010 JUNIOR SURF CAMP 2010 Anche quest’anno si svolgono a Torbole, dal 13 giugno al 31 luglio presso il Vasco Renna Professional Surf Center, le ormai tradizionali settimane di surf camp per bambini dai 7 ai 14 anni. I Surf Camp di Vasco sono stati infatti i primi camp dedicati ai bambini e i primi partecipanti sono ormai ultra ventenni e in gran parte surfisti accaniti e molto bravi. Quindi, sulla scorta di questa quasi ventennale esperienza, si replicano le settimane di surf camp targate 2010. Il programma dei camp prevede intense giornate sulla tavola e grande divertimento per tutti i partecipanti. I giovani surfisti lasciano genitori a casa e soggiornano tutti insieme a Villa Emma che, in questi anni, è ormai diventata la foresteria della scuola di surf. Il camp prevede lezioni sia per principianti che per livelli più avanzati. Durante le lezioni vengono utilizzati materiali ridotti nelle dimensioni e nel peso perfettamente adatti all’età ed alla muscolatura dei giovani surfisti e gli istruttori svolgono un programma specificamente pensato e adatto all’età degli allievi. Il programma dei camp prevede anche l’organizzazione di una bellissima regata finale con distribuzione di diplomi e premi per tutti. Il team di Vasco vi aspetta quindi a Torbole per una vacanza indimenticabile. Per Info: Vasco Renna Professional Surf Center, Parco Pavese, 1-38069 Torbole sul Garda (Trento) Tel. 0464/505993 - Fax 0464/506254 e-mail: info@vascorenna.com

Il Windsurfing Club - Golfo di Manfredonia, in appresso WSC, ha organizzato un evento denominato “ Fifteen Miles 2010”. All’evento possono partecipare windsurf, kitesurf, catamarani e barche a vela, esso consiste in una long distance open di 15 miglia circa (andata e ritorno) con partenza e arrivo al WSC - Siponto, strambata acque antistanti il lido African Beach - Ippocampo. La data prevista è sabato 3 luglio, con eventuale recupero in caso di assenza del vento, domenica 4 luglio. Tale manifestazione nasce con il chiaro intento che nel tempo possa diventare una classica del medio e basso Adriatico. Per realizzare questo comune desiderio, abbiamo bisogno di appassionati della vela in genere, che con la loro partecipazione diano vita a questa magnifica festa del mare. L’evento è stato presentato alla stampa sabato 15 maggio, nel corso di una conferenza tenutasi presso il ristorante la Conchiglia.



I.PARASSITI.COM: CAMPAGNA TESSERAMENTO 2010 Sei un windsurfista o un aspirante tale? Sole, vento, acqua e natura non mancano mai nei tuoi fine settimana? Avversi le formalità? Non ti fai problemi, ma piuttosto tendi a farne agli altri con la tua presenza? Sete e appetito ti accompagnano sempre? Ogni scusa è buona per far festa con gli amici? Se ti riconosci in una o più di queste caratteristiche, allora dentro di te si nasconde un potenziale Parassita. Associati a iParassiti.com, la A.S.D. nata nel 2007 per opera di un gruppo di amici accomunati dalla innata passione per il windsurf, visto non solo come gesto tecnico, ma anche e soprattutto come strumento di aggregazione, come occasione di condivisione e di divertimento. Tante sono le iniziative che i Parassiti hanno in programma in questo 2010 per promuovere e diffondere il proprio spirito. Fiore all’occhiello dell’associazione è il Risponditore. Si tratta di un servizio che informa in tempo reale sulle condizioni meteo di Torbole e Malcesine, i due spot principali dell’alto Garda, consentendo ai surfisti di valutare se valga la pena mettersi in auto per venire al lago e quindi di risparmiare km inutili e frustranti alzatacce. E’ inoltre in fase di avanzata sperimentazione un servizio di wind alert, che provvederà a inviarci un messaggio di segnalazione ogni volta che il vento raggiungerà la soglia di “planabilità”. Per “contagiare” un numero sempre maggiore di persone e far scoprire loro l’incredibile bellezza del nostro sport, saranno organizzate ben due sessioni della “Domani plano anch’io…forse”, una due giorni di avviamento al windsurf in cui gli aspiranti futuri planatori riceveranno i principi fondamentali della tecnica di base e potranno prendere confidenza in acqua con tavole e vele. Il tutto in un clima di festa, caratterizzato da musica, aperitivi e cene in compagnia. Numerose saranno come sempre le iniziative, spesso spontanee e non programmate, di ritrovo negli spot e fuori. Viaggi/uscite di gruppo, aperitivi, pizzate, feste diventeranno anche quest’anno occasioni, spesso “memorabili” di svago, divertimento e socializzazione. L’evento clou sarà naturalmente il Parassiti Party, che si terrà a luglio nel quale, nell’ambito di una grande festa, verranno premiati gli associati che più si sono distinti nel corso dell’anno per passione e partecipazione alla vita dell’Associazione e per numero di uscite in windsurf. iParassiti.com ha inoltre sottoscritto numerose convenzioni con esercizi commerciali nell’alto Garda, che danno diritto agli associati di conseguire rilevanti sconti in diversi ristoranti, bar, pizzerie, negozi di settore e non.Come vedi, le buone ragioni non mancano: diventa Parassita anche tu! Iscriviti all’associazione facendone richiesta online sul sito www.iparassiti.com: la tessera 2010 ti verrà spedita gratuitamente a casa. Oppure puoi richiederla direttamente a qualche componente del CdA, che riconoscerai in giro per il lago dalla zecca presente su un capo d’abbigliamento che indossa.


ASSOCIAZIONE WINDSURF SA BARRA, SANT'ANTIOCO L'Associazione Windsurfing Club Sa Barra, di Sant'Antioco e l'Hotel Stella del Sud sono orgogliosi di annunciare una nuovo progetto per poter finalmente visitare i fantastici spot del sud-ovest Sardegna. Grazie, infatti, alla collaborazione tra L'Hotel Stella del Sud e il "windsurf Club Sa Barra" avrete l'occasione con pacchetti a prezzi fantastici, di poter passare i vostri weekend o periodi più lunghi a seconda delle vostre esigenze in un piccolo paradiso ancora quasi sconosciuto del mediterraneo. Il progetto IS infatti sarà il punto di riferimento per l'Isola di Sant'Antioco a cui appoggiarvi per poter sfruttare al meglio le giornate ventose in tutta comodità. IS offre pacchetti adatti a tutte le tasche e con qualità prezzo davvero eccellente, studiati per chi pratica il nostro sport; dove troverete tutti i confort dall'accoglienza all'aeroporto, al soggiorno direttamente su una delle spiagge più belle dell'Isola nella bellissima struttura dell'Hotel Stella del Sud in località Spiaggia Grande, alla possibilità di spostarsi con i nostri mezzi nei vari spot del Sulcis. Il WCSB, grazie all'esperienza di Gigi Madeddu, che vi farà da cicerone negli spot più belli dell'isola dove potrete praticare tutte le discipline dal principiante all’avanzato, al freeride, passando poi dal freestyle più estremo al wave in spot ancora secret, farete il vostro sport preferito in condizioni davvero mozzafiato. Su richiesta sarà possibile organizzare dei windsurf trip a Chia, Porto Pino e in qualsiasi altro spot del sud-ovest per testare le vere condizioni che la bellissima Sardegna può offrire. Inoltre sarà possibile in loco organizzare escursioni di trekking e mountain bike nei bellissimi percorsi che la nostra costa offre, improntando il vostro periodo di permanenza tra sport e relax. Scegliere IS per le vostre vacanze è il modo giusto per scoprire la Sardegna segreta in tutta qualità, sicurezza e comodità. Per qualsiasi informazione,offerte o richieste potete visitare il sito: www.isolasantantioco.com. Cliccando potrete in un attimo entrare nell'atmosfera e nei profumi di una parte di Sardegna ancora incontaminata.

BORANUCLEARE Per festeggiare il 13° compleanno, Boranucleare si rinnova sia graficamente, sia con nuovi e molteplici servizi. Da oggi oltre alle notizie, reports, informazioni utili , grafici anemometrici, e previsioni meteo, il servizio di ricerca prodotti a prezzi concorrenziali BNOUTLET, il mercatino dell'usato e il BN forum, nasce "BN SOCIAL". BN Social ti permette di creare una tua sezione privata dentro al sito, di condividere con amici le tue parole, di creare album e caricare le tue foto, di taggare gli amici dentro alle foto e di rimanere sempre aggiornato su cosa fanno i tuoi amici windsurfisti. Se hai dei video, c'è posto anche per loro: in maniera facile e veloce, potrai inserirli nelle tue pagine. E se non ti bastasse.... puoi crearti il tuo BLOG PERSONALE in cui scrivere tutto ciò che ti piace (manlevando i gestori da ogni responsabilità e quindi in tutta libertà): benvenuto "BN BLOG". Entra nel portale e inserisci i tuoi dettagli, coinvolgi i tuoi amici, renditi riconoscibile a chi ti cerca online. Ogni articolo che scriverai, potrà essere pubblicizzato sui siti di Social Bookmarking come facebook, delicious, digg, live, digg, twitter, per dire ai tuoi amici dove leggere i tuoi report e le tue avventure. Potrai creare dei gruppi di amici che condividono con te il tuo spot preferito, o il marchio di vele che ritieni migliore... tutto questo e altro solo su BORANUCLEARE!


LONG RIDER CUP 2010 Dopo l'avvincente sfida della scorsa stagione ritorna a grande richiesta la gara con i Long Rider RRD, il 4 luglio 2010 si replica, presso il windsurf center Kia Orana situato nel Parco dei Renai a Signa, appena fuori Firenze. Il format è molto semplice, i concorrenti verranno divisi in batterie ed utlizzeranno esclusivamente i materiali messi a disposizione dal centro, la tavola è unica e la vela sarà scelta a piacere. Sponsor della manifestazione i sempre presenti e e pronti alla promozione sportiva, DaKine, Billabong, RRD, Point-7, la radio RDF ed il mitico Maranghi. Premi ad estrazione e trofeo per i vincitori... riuscirà Paolino a mantenere la leadership e riportare a casa il Trofeo? Fatevi avanti la sfida è iniziata. Vi ricordiamo che il windsurf center Kia Orana vi aspetta tutti i giorni a Firenze con materiali RRD, Point-7, Loftsails per corsi e noleggi sia windsurf che SUP, per i più picccoli corsi speciali con l'IDO. Per informazioni www.kiaorana.it o telefonate al 347-3541068

ROBERT HOFMANN E ENERME+ Enerme+ è un’azienda italiana, che si è posta l’obbiettivo di mettere sul mercato un prodotto semplice da usare e che possa migliorare il benessere quotidiano delle persone. Funziona creando una sintonizzazione verso energie benefiche che, per motivi noti a tutti, l’uomo di oggi ha sempre meno a disposizione a causa di: cibi meno naturali, forme di inquinamento atmosferiche ed elettromagnetiche, ritmi di vita sempre più stressanti. Questa sintonizzazione crea disponibilità di energie benefiche e produce una vasta serie di effetti sia immediati, come il miglioramento dell’equilibrio, che si verifica immediatamente con prove chinesiologiche, sia a lungo termine, migliorando la qualità della vita di tutti i giorni. Enerme+ Energy Booster, è in grado di ottimizzare l’equilibrio, la flessibilità corporea-muscolare, la capacità di recupero e aumenta la concentrazione e la forza. Ogni persona nell’arco di un mese, una volta indossato regolarmente, potrà vedere inoltre una serie di benefici, che non possono essere uguali per tutti. Funziona anche usandolo in acqua, ad esempio per tutti gli sportivi che praticano sport acquatici. In foto Robert con bracciali 24h e collana Plus: www.enerme.com. Per info Robert Hofmann: e-mail: robhofma@tin.it; cell: 338.6000805



WINDADVENTURES WAVEXTREME Windadventures Wavextreme è un evento di windsurf che apre una nuova frontiera ad iniziative già proposte in ambito internazionale; competere, divertirsi, ma soprattutto vivere il mare nel modo più radicale possibile. L’evento si propone con due contest paralleli, uno wave open singolo, valevole come tappa ufficiale del campionato italiano aicw-windsurfnation, regolato dalle leggi di regata aicw, e l’altro contest a squadre, sul modello già proposto da riders di livello internazionale, che stà riscuotendo un enorme consenso in tutto il globo. Queste iniziative formidabili, sono la chiave di svolta, un modo per poter vivere la competizione come un sano motivo per crescere, dentro e fuori dall’acqua. Poter esprimere l’audacia di ogni singolo surfer, per se stesso e per la squadra, dimostra che anche il windsurf è aggregazione ed amicizia, oltre che adrenalina pura. Inoltre, feste ed eventi differenti, coloreranno la manifestazione, motivo in più per conoscersi e condividere questa nostra unica e devastante passione. Info e iscrizioni sul sito www.windadventures.it, www.windsurfnation.eu


Pronti via, la stagione di coppa del mondo slalom 2010 è partita. Dal 15 al 21 maggio la lontana Corea ha ospitato i migliori surfisti del mondo. Dopo le prime giornate sotto l’acqua ad aspettare il vento, la situazione è cambiata e fortunatamente si è dato inizio alle gare. Ottavi di finale, quarti di finale, semifinali e finali e non c’e da stupirsi se il gigante francese Antoine Albeau è riuscito ad aggiudicarsi quasi tutte le heat, comprese le finali! L’unico che sembrava tenergli testa era Bjorn Dunkerbeck che si è rivelato molto veloce in questo inizio di stagione. Ma la vera rivelazione è il nostro Alberto Menegatti, che dopo un 4° nella prima finale si va a posizionare intorno al 7° posto nei primi giorni per poi finire la tappa in 11° posizione. Grande risultato per lui, vicinissimo alla top10. Ma sentiamo direttamente un commento fresco di Alberto poco dopo la gara: “Sono in viaggio di ritorno dalla Corea, e devo dire che sono molto soddisfatto di come siano andate le cose, anche se fino all’ultimo ho sperato ed ambito ad arrivare nei Top10, cosa che quest’anno la vedo molto più fattibile e raggiungibile rispetto agli anni precedenti. Peccato per la partenza anticipata nell'ultima finale che mi ha bloccato in 11° posizione a pari punti con il 10° e a solo 1,5 punti dal Alberto Menegatti nono. Comunque un grande passo avanti rispetto agli anni scorsi. Quest’anno sono riuscito ad arrivare molto più preparato, pronto ad ogni condizione, e trimmato alla perfezione dalla vela più grande alla più piccola e sicuramente mi ha permesso di concentrarmi maggiormente sulla gara, invece che come al solito agli assetti del materiale. Dal primo giorno ho visto che ero molto veloce e che la strambata non era più un mio punto debole, anzi. Ora dovrò concentrarmi meglio sulle partenze in vista della prossima tappa in Costa Brava, Spagna, dove arriverò più carico che mai.” Funboard seguirà le prossime tappe di Alberto con nuovi resoconti e commenti direttamente dai campi di gara.


© Cataldo Albano

60 regatanti. FW e Slalom. 11 prove. 1 vincitore: Marco Begalli. Si torna a regatare nelle acque del lago di Garda per quanto riguarda FW e Slalom in occasione della XV edizione del Trofeo Neirotti. La novità di quest’anno è stata la presenza di due regate, la Coppa Italia FW e il campionato zonale Slalom. Tanti regatanti e tanti campioni, peccato per l’assenza dei big come Menegatti (che sfrecciava in acqua a velocità improponibili con Williams Ross e Arnon Dagan in vista del pwa in Corea) e di Cucchi in trasferta in Russia (fanno surf anche la a quanto pare). Ma lo show non è mancato, e con un discreto vento, nonostante le pessime previsioni, si sono portate a termine 6 prove in FW e 5 in Slalom. Dominatore assoluto si è rivelato Marco Begalli che tranne in 3 prove è riuscito a tagliare sempre per primo il traguardo sia in FW che slalom (un passo davanti agli altri come velocità). Nello slalom arriva secondo l’austriaco Poltestein davanti al giovane Reuscher. Mentre in FW il secondo gradino del podio va a Fauster seguito da Poltestein. Grande presenza di giovani e successo anche per la neonata categoria Free12, vinta da Bronzetti seguito dai giovanissimi Slijk e Mantovani, arrivati rispettivamente 23° e 24°.


Almanarre, Hyeres-France, 10 – 15 April 2010: Sabato 10 aprile 133 competitors tra cui 10 girls, 32 junior, 38 youth, 53 master, provenienti da 18 paesi, si sono trovati a l’Almanarre, mitica spiaggia di Hyeres, per disputare i campionati del mondo. Gli italiani Marco Begalli, Andrea Carcano, Thomas Fauster, Luigi Romano e Greta Marchegger sono pronti e carichi per l’evento. Visto l’alto numero dei concorrenti e delle relative attrezzature (si possono stazzare due tavole e quattro vele ciascuno) la lunga e bianca spiaggia dell’Almanarre in breve tempo si dipinge come per magia di mille colori che scintillano sotto i primi raggi del sole e gli atleti aspettano la prima bava di vento per poter trimmare al meglio le nuove attrezzature. Purtroppo a causa del vento leggero si possono testare solo vele e tavole grosse e la giornata trascorre in modo fin troppo tranquillo. Poi gli atleti italiani si salutano e ognuno si prepara a trascorrere la serata e la nottata: chi in albergo, chi in appartamento e chi come Carcano e Begalli in furgone. Day One Racing: I primi raggi del sole entrano dai finestrini e i due amici si svegliano presto anche perché le previsioni promettono grandi cose… con un vento da sud-est che dovrebbe aumentare nel corso della giornata a 25 nodi. Dopo il primo briefing delle 10, gli atleti e gli organizzatori sono in stand by per una prima possibile heat alle ore 11. I Master sono i primi ad entrare in acqua in tarda mattinata ma il vento è instabile, oscillante tra i 12 e 22 nodi, ponendo così problemi agli organizzatori per impostare un percorso corretto. Ore 14:00 il vento è ben consolidato e soffia tra i 20 e i 30 nodi, con raffiche a volte di 35. Ore 15:00 il vento è forte, costante a 30 nodi. I risultati parziali: nei Masters vedono Pierre Moretti primo davanti a Marco Begalli, Gerald Pelleau, Andy Abenroth dalla Spagna e Markus Poltenstein dall'Austria. Day two racing: Anche se la condizione di vento permette il via alle regate e il Comitato vorrebbe far effettuare il massimo di gare possibile con l’inizio previsto per le ore 11:00, prima della semifinali i concorrenti vengono inviati a terra ad aspettare. Dopo un paio di ore con Marco Begalli secondo dietro il francese Moretti il comitato di regata decide di gettare la spugna… Day three racing: Al primo briefing il vento è leggero ma le previsioni sono molto ottimiste per il giorno. Purtroppo anche con l’alzarsi della temperatura i nodi

rimangono a 5/8 e i concorrenti sono in stand-by. Un'ora e mezzo più tardi un paio di partecipanti testano le condizioni del vento da sud-est e si vedono le prime planate, ma non in modo constante. Finalmente alle 14:00 qualcosa si muove a Hyeres. I 12 nodi sull'acqua consentono che l’intelligenza venga abbassata, la prima partenza possibile avviene intorno alle 15:00. . . ! Giusto il tempo per avere i giovani in acqua e il vento cala ancora, dopo aver atteso 30 minuti, il comitato di regata invia gli atleti sulla spiaggia. Day four racing: Il mattino è tranquillo, ma il vento di ponente si sta alzando lentamente. Sulla spiaggia c’è grande ottimismo ed eccitazione e tutti preparano le loro attrezzature. Poco dopo mezzogiorno il percorso è stabilito con un arrivo di grande effetto in spiaggia! La giornata dopo numerose heat si è conclusa con risultati significativi per tutte le categorie e soprattutto per il nostro atleta Marco Begalli che si porta alla testa della classifica. Un mercoledì da leoni! Day five racing: Comitato di regata e concorrenti si sono abituati alla calma della mattina, e aspettano il vento che entra all’ora di pranzo per un finale di campionato fantastico! Il nostro Marco Begalli, vincitore del round di oggi, si assicura la posizione in cima alla classifica Masters, con Pierre Moretti dalla Francia secondo e Markus Poltenste in terza posizione. Grande rimonta anche per Thomas Fauster che si classifica al quinto posto, a metà classifica si posiziona Carcano Andrea, mentre per Luigi Romano e Marco Begalli Greta Marchegger purtroppo le cose non sono andate molto bene a causa di problemi di salute. Complimenti comunque a tutti e un grande applauso a Begalli il cui motto è giustamente: “dateje er gass!!!”.


TABOU QUAD 2011 Da Curve Team: “Cutting Edge Technology!” Il Design della tavola è stato ispirato dal setup utilzzato dal surfista Martin Potter, che all'inizio degli anni '90, ha piazzato 4 pinne sotto la sua tavola da surf da onda per aver maggior portanza e velocità durante le curve. Fabien Vollenwaider (shaper Tabou) ha studiato la maniera ideale per riadattare questo concetto su una tavola da windsurf. Le linee di Rocker devono essere ridisegnate e riadattate per poter portare correttamente le 4 pinne. Questo concetto innovativo e rivoluzionario è alla base della realizzazione della nuova Da Curve Team Edition! Fabien dice: "Ho sempre voluto prendere una tavola da surf e metterci sopra una vela - questo è praticamente il caso della nuova Da Curve 4 pinne. Ho dovuto sistemare un sacco di cose per far funzionare il tutto come volevamo ma dopo molti prototipi e fatica del team, ci siamo finalmente riusciti!". Dettagli: il concetto di Quad implica transizioni naturali da rail a rail, bottom turns molto più stretti e velocità da buttare! La tavola risulta più compatta e più facile da posizionare anche nella sezione critica dell'onda ed i concavi profondi garantiscono una presa in curva senza precedenti. La linea veloce di rocker line, assieme alla portanza delle 4 pinne, assicura un'ottima capacità di risalita. La tavola poi può anche essere utilizzata come twin fin, togliendo le pinne anteriore e mettendo solo pinne posteriori più grosse (non incluse) dandoti una sensazione di massima manovrabilità anche con onde piccole. Costruzione: Flexlight CK (Coperta in Carbon/Kevlar ). Chiglia in doppio sandwich resinato e singolo sandwich C/K sulla coperta. Costruzione molto reattiva! Thomas Traversa dice: “Devo essere in grado di piazzare la mia tavola ovunque voglia andare a colpire... adesso ho ancora più velocità e controllo. Posso fare cutback e tail slide con precisione chirurgica! Dico alla tavola cosa fare e lei esegue con uno stile molto radicale e fluido!!!”

DaCurve 2011 79lt

DaCurve 2011 74lt



DROPS CONCRETE WAVE: Per questa primavera estate, la Drops ha voluto riservare agli incalliti del wave, tre nuovi modelli: i Trifins Concrete wave. La linea segue il nuovo corso inaugurato dalla casa italiana, che ricerca nella leggerezza, e nel comfort in navigazione, le caratteristiche fondamentali di queste nuove tavole, senza ovviamente dimenticare la robustezza. La prima sensazione che i Concrete regalano è quella di facilità di utilizzo in tutte le situazioni: che si voglia piegare radicalmente un’onda, o cercare velocità per spiccare un salto su una cresta, i Concrete rispondono sempre con docilità e prontezza, senza mai dare dei segnali di nervosismo. L’assetto Trifin garantisce un’eccellente tenuta nei cambi di direzione più stretti, sia fra le onde corte e ripide europee che in quelle veloci e potenti oceaniche. Ugualmente la velocità, fondamentale per una corretta esecuzione delle manovre e dei salti, è sempre elevata grazie anche alla facilità con cui i Concrete entrano in planata. La possibilità poi di poter utilizzare le tavole anche in versione Single fin, rende, i Concrete, polivalenti ed appetitibili anche per i waver classici o ancora poco esperti nell’utilizzo di tavole con più pinne ed in condizioni di mare e vento prettamente europee. Per info: DROPS BOARDS. Phone: +39-075-841542. Fax: +39-075-4656281. Mobile: +39-335-7871397. www.drops.net KRANZ 100:Dopo un certo periodo di assenza dal mondo del Formula, Drops rientra alla grande con la sua nuova tavola Kranz 100, destinata all’ambiente delle regate di flotta per il biennio 2010/2011. La tavola è stata sviluppata in Sardegna con la collaborazione di Mauro Covre, regatante ed esperto conoscitore della disciplina. L’obbiettivo dello shaper e del tester fin da subito è stato quello di realizzare una tavola da regata che fosse immediata nel suo utilizzo e che non richiedesse particolare cura nel trovare il giusto assetto. Salendoci sopra per la prima volta infatti ci si stupisce di come la tavola parta subito in planata senza richiedere uno sforzo esasperato di pumping da parte del surfista. Tutto ciò si traduce, nel confronto con gli avversari, in metri preziosi che si recuperano ad ogni virata ed ad ogni strambata. La seconda caratteristica è la comodità, sia di bolina che di

poppa infatti si riesce subito a trovare una posizione naturale e non forzata, che consente di poter stare in acqua a regatare a lungo e con poco sforzo, cosa assai temuta su questo genere di tavole. Un’altra piacevole sensazione che il Kranz 100 lascia a chi ci sale sopra è quello di scivolamento e di velocità. Quando ci si butta al lasco o di poppa, grazie anche alla innovativa posizione delle 2 chickens straps, sia con 6 nodi, come anche con vento forte sui 30 nodi, la tavola non tende mai ad andare all’orza e a diventare dura sulle gambe, ma consente sempre una conduzione in pieno controllo, come se fosse uno slalom. Di bolina poi, grazie anche al bordo lungo fino sotto le straps di poppa, riesce a mantenere uno strettissimo angolo di risalita del vento, senza mai avere la prua che si alza o che si imbizzarrisce col vento forte. Insomma che la si usi con una 12 o con una 9, il Kranz 100 è la scelta vincente full carbon Made in Italy. KRANZ SLALOM:Drops nel 2010 ha completato e rinnovato la sua gamma slalom. I due modelli esistenti, il 75 e lo 85 sono stati infatti rivisti nella costruzione, passata ora al carbonio. I vantaggi sono ovviamente di robustezza e rigidità. Quest’ultima, in una tavola slalom, vuol dire aumentarne la “velocità”. La linea Kranz, che in tedesco significa corona reale, si arrichisce così di due nuovi gioielli destinati al vento medio e forte: il 64 e il 68. Idealmente per chi volesse coprire ogni range di vento, dagli 11 ai 30 nodi, le tavole andrebbero abbinate, per i windsurfisti più pesanti, l’85 (130 litri) nel vento leggero e medio e il 68 (106 litri) nel vento medio /forte; mentre per i surfisti più leggeri l’accoppiata vincente è sicuramente il 75 (120 litri), nel leggero/medio e il 64 (96 litri) nel vento medio/forte. Tutte e 4 le tavole sono state sviluppate in Sardegna da Mario Vinti con la collaborazione di Mauro Covre, esperto regatante di slalom , e testate col duro maestrale di Porto Pollo dove hanno dato prova di punte di velocità misurate col gps, davvero considerevoli. Ad una velocità media e di punta davvero elevate, i Kranz abbinano un controllo ed una comodità di utilizzo davvero strabilianti, candidandosì così come tavole non solo per appassionati di gare slalom, ma per tutti i surfisti che nella velocità hanno il loro divertimento.



STARBOARD ATOM - SURFARE SENZA STRAPS Starboard introduce l’Atom 99, una tavola da freeride iper manovrabile. È un freeride disegnato e pensato per un unico scopo: portare tutta la libertà e lo stile nel freeriding. Usalo senza straps per una totale espressione di libertà, potendo curvare come in surf da onda usando il tallone o le punte, oppure andando in switch o usalo con le straps per controllarlo alla vecchia maniera. Molto magro con un rocker molto veloce e integrato al sistema di V a spirale per migliorare la conduzione in curva, l’Atom 99, gira, plana e risponde come nessun altro freeride che sia mai esistito. Disponibile nella versione Wood e Wood Carbon. ATOM 99 238cm x 68cm x 99lt Best Sail 5.0-8.5 È arrivata in redazione una e-mail da un nostro lettore, Alfredo Di Fulvio, dove descrive le sue sensazioni dopo aver provato L'Atom di Starboard e abbiamo deciso di pubblicarne un estratto: " Finalmente riesco a provare l’Atom: questo nuovo concetto di shape per un 99 litri, largo come un 120L e compensato dallo spessore ridotto, concepito per l’uso in modalità NO-straps, mi aveva intrigato alla grande anche perchè sono ormai quasi 2 anni che vado in SUP, oltre che naturalmente in paddling, anche in modalità sailing con vele da 4.2 a max 5.3. Se col SUP potevo supporre con sufficiente sicurezza che non ci sarebbe stato nessun problema a navigare in questo modo, la cosa non era così certa con uno shortboard da 99L, lungo 238 cm seppur largo 68. Non potevo d’altraparte pensare che una casa come Starboard (attenzione Sven Rasmussen che ho incontrato come avversario in tante regate internazionali, era uno dei più forti al mondo in II DIV.) potesse mettere sul

mercato, seppure per il momento in una unica misura, una tavola così innovativa senza aver fatto tutti i test del caso. Per tutti questi motivi ero molto eccitato domenica 16 maggio scorso al Castello di Rezzonico, lago di Como: vento da nord 25-30 nodi, Atom wood, NO-straps e vela 4.2. Pronti via, la prima impressione è di un perfetto bilanciamento in acqua (io sono 178cm per 70kg), e di una grande stabilità. Col primo bordo mi accorgo dell’incredibile grip che il grosso pad integrale a doppio strato e densità produce; poi cerco posizioni e assetti e qui entra in gioco il primo dei vantaggi no-streaps e cioè la totale libertà di mettere i piedi dove si vuole a seconda del tuo modo di navigare o di ciò che vuoi fare. Prima di accingermi alla prima strambata provo la sensibilità della tavola ai miei comandi, e qui veramente rimango di stucco: in poche parole gira solo col pensiero! La strambata è un gioco da ragazzi! Per questa prima uscita “shortboard strapless” con vento medio-forte mi sono limitato a mettere a punto queste basi ( ah, dimenticavo, la virata con 68 di larghezza.....per un 99L è una libidine! ) per un paio d’orette. Ora non vedo l’ora di ritornare in acqua con l’Atom per iniziare a pensare a qualcosa di strano; sono della prima generazione e non so fare nulla a livello di manovre moderne, però... alla fine chissà che nel prossimo futuro non possa anche nascere una categoria strapless nel mondo del freestyle e waveriding, pensate i mostri sacri cosa potrebbero cavarne fuori!!!



L’ARRIVO IN WEST OZ Uno dei momenti memorabili del mio viaggio in West Oz è stato ricevere una proposta da Ben Severne per la realizzazione di una mia vela… è una cosa che non avevo mai fatto prima, in quanto di solito i rider utilizzano le vele realizzate indipendentemente dal designer della veleria. Abbiamo parlato un sacco di volte riguardo nuovi concetti ed io mi son divertito un po’ a disegnare qualche vela, ma non avrei mai pensato di poter veramente riuscire a portare la mia vela dalla carta alla macchina da cucire... wow, che opportunità! Non ci ho pensato due volte, ho impacchettato tutto il mio materiale a casa di Scotty e sono partito per Perth per qualche giorno... Ho preso tutta la roba, perchè io e Peter Volwater avevamo pensato di fermarci a Gnarloo per qualche giorno, se le previsioni fossero state adeguate... il timing sarebbe perfetto quindi, per partire direttamente da Perth verso Gnarloo, per provare la mia nuova vela. Andiamo! Sono arrivato a Perth martedì sera per riposarmi ed essere pronto al 100% per iniziare il progetto il mercoledì, in quanto ci sarebbero volute ben due settimane prima che la vela fosse pronta per la prova… timing perfetto per partire per Gnarloo il venerdì… tutto calcolato! Appena sono arrivato alla veleria, mi sono seduto di fianco a Ben per realizzare il design della vela. Il mio schizzo era sinceramente abbastanza schifoso, ma era abbastanza dettagliato per capire che la 5.0 che avevo disegnato era corta, non più di 400cm d’albero e solo 4 stecche, leggera e come una via di mezzo tra la SWAT ed una S1. Queste erano le mie richieste principali. Ben ha subito cominciato a mettere tutti i dati nel suo computer… non avevo idea di cosa stesse facendo, ma dopo un paio di minuti, la vela che avevo sul mio foglio era ora sul suo schermo… dopo poco ha cominciato a sistemarla, regolando il profilo esterno, la lunghezza del boma, la posizione delle stecche, come e dove distribuire la superficie in modo da rispettare la metratura ed il design dei vari pannelli, confrontandoli con quelli di vele già esistenti, per poi modificarli e riadattarli alla mia vela. Volevo che la potenza fosse consona al design accattivante della vela, in modo da rendere la vela un po’ più “pimp”.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA Siamo pronti! È ora di passare dalla teoria alla pratica. Il primo passo era quello di scegliere i materiali… leggeri ma resistenti… Ben quindi mi ha consigliato il suo materiale preferito, super leggero e resistente, per i pannelli superiori, monofilm con rinforzi di Kevlar per la finestra ed il pannello principale, in modo da avere abbastanza visibilità mentre fai waveriding e finire il tutto con i materiali più resistenti per la base della vela. Dopo la selezione, abbiamo cominciato a tagliare ogni singolo pannello. Per fare ciò, bisognava inanzitutto stendere i materiali ed appoggiarli piatti sul tavolo in modo che il Plotter potesse tracciare le linee di taglio sul quadrato di materiale ancora vergine… potrebbe sembrare un lavoro facilissimo, ma osservando da vicino, ci sono


sempre dei piccoli angoli o pieghe che possono poi influenzare il risultato… ci sono un sacco di variazioni minime di angoli che conferiscono diverse caratteristiche ad ogni singolo pannello... non sembrerebbe a vedere la vela finita ma c’è davvero un sacco di lavoro dietro al prodotto finale che si vede! Ok, le linee sui pannelli sono state tracciate, ed ora bisogna ritagliarli. Utilizzando forbici in metallo davvero affilate e pesanti, cominci piano piano a tagliare, massimo 2 cm ogni volta, seguendo alla perfezione le linee tracciate dal Plotter. È proprio qui che ci si accorge che anche le linee più dritte non lo sono per niente… e ci vuole un sacco per controllarle tutte! Quando tagli i primi pannelli sei davvero euforico ed iper motivato… ma hai idea di quanti pannelli compongano ogni singola vela? Ogni piccolo rinforzo, come per esempio l’occhiello di bugna, è composto da un sacco di piccoli pannelli sovrapposti, che vengono poi incollati e cuciti assieme… quindi li devi ritagliare tutti! Finalmente, dopo un paio d’ore, riesci a passare alla fase successiva. Ogni pannello verrà poi steso su un grosso tavolo, in modo da poter cominciare ad incollarli assieme, usando il nastro biadesivo, e trovando il corrispondente di tutti i vari pannelli di rinforzo… che divertimento! Non avendo mai veramente pensato al processo di realizzazione di una vela, sono davvero rimasto sbigottito di vedere quanto lavoro ci fosse dietro; è davvero interessantissimo. Innanzitutto c’è da fare un sacco di lavoro manuale e bisogna fare davvero attenzione ai minimi dettagli, che spesso non si notano nemmeno nella vela finita... spettacolare!

LA CUCITURA Adesso c’è la parte più tecnica e delicata… la cucitura! Ogni pannello, ogni singola area che è stata incollata assieme, ogni bordo, ecc ecc… ora dev’essere cucito, di solito anche due volte… provate quindi ad immaginare quanto altro lavoro sia rimasto da fare. Io sono riuscito a cucire personalmente le parti più semplici, consigliandovi però di non guardare troppo da vicino, era quasi impossibile per me tracciare una riga veramente dritta... he he... aggiungi poi un po’di screzi con la macchina da cucire, cercando di non far uscire il filo dall’ago e si capisce già che ho fatto un sacco di fatica per completare questa parte del lavoro. È incredibile quanto tutto sembri facile quando ci pensa Ben... È davvero un maestro! Alla fine quindi Ben ha fatto quasi tutto il lavoro critico, finendo e sistemando tutti quei pezzi che non avevo nemmeno immaginato esistessero in una vela e quindi ho cominciato a pensare un po’ più al mio lavoro: “Ehh, Ben? Cosa ne dici di mettere la stella Severne in penna e più grossa?”.”Penso sia bella da vedere, no?” OK, facciamolo! Ben torna al suo computer e calcola la misura corretta, poi prende il tessuto bianco per incollare e lo mette sotto il Plotter. “Ecco fatto Dany, taglialo ed incollalo su... Oh sì! Che figata!”. Abbiamo poi deciso di chiudere qui la giornata in ufficio in quanto eravamo già in veleria da 8 ore con 30°C... era ora di andare a fare un po’ di slalom al fiume!

LA TASCA DELL’ALBERO... CHE LAVORO! Il giorno seguente l’entusiasmo era alle stelle, avendo finito la vela e vedendo che le previsioni per Gnarloo continuavano a migliorare... Andiamo! Il passo successivo era scontato, non restava altro che cucire la vela assieme. Prima però dovevamo incollare ogni singolo pannello, sulla linea esatta che era stata tracciata dal Plotter ed è questo step che definisce il design della vela… quindi bisognava esser precisi al millimetro. Si comincia dalla parte alta, si incollano due pannelli assieme e poi si cuciono, per poi continuare così verso il basso finchè la vela intera è cucita. Contemporaneamente devi posizionare le tasche delle stecche, in modo che le cuciture risultino ancora più forti ed efficaci e tengano insieme l’intera vela. Una volta cucite, sembra che la vela sia quasi finita. Il problema è che, sul tavolo, a causa di tutti i vari pannelli di forma diversa che avevamo cucito assieme, non c’era assolutamente modo di posizionare la vela in modo che fosse piatta… era una superficie ondulata da cima a fondo. La tasca dell’albero, questa componente si merita un paragrafo solo per lei, non avrei mai pensato che finire una vela fosse così frustrante. Arrivi al punto in cui la vela è praticamente pronta, ti mancano solo le stecche, la tasca dell’albero e poi via… sì,come no… con calma… riuscire a mettere la tasca d’albero correttamente è stata un’impresa spaventosa. Non solo bisogna ritornare al primissimo step in cui riprendere in mano le forbici che ti hanno scavato le dita e tagliare una linea infinita lungo tutto la tasca dell’albero… no, devi anche cucire la tasca su sé stessa, 33


rinforzare l’interno della parte alta in cui l’albero sventa maggiormente, mettere altri rinforzi quà e là in modo che poi si riesca ad incollarlo alla vela, in quanto il materiale della tasca, da solo, non attacca e poi finalmente incollare il tutto alla vela che dev’essere già posta sotto tensione in modo che la curva dell’albero venga rispettata, prima da una mura, poi dall’altra... quando poi vai per girarla, il maledetto nastro cede e devi rifare tutto da capo... bisogna poi cucire il tutto... uffa... quanto lavoro e nervoso per la tasca d’albero… incredibile! Quasi pronta, la vela sembra davvero spettacolare! Non vedo l’ora di completare il processo di realizzazione… ancora gli ultimi passi!

QUASI PRONTI PER ANDARE IN ACQUA Gli ultimi steps di finitura della vela erano infilare le stecche, tagliarle a misura ed infilare le viti di regolazione, poi fare l’occhiello di bugna, quello del caricabasso, allineare il tutto, pesare la vela finita e poi armarla per la primissima volta! Era come fosse Natale, quella vela luccicante e nuova di zecca che pesa solo 2.430kg... l’intero rig armato pesa 5.855kg... un sogno divenuto realtà. Avrei potuto starmene ore ad accarezzarla, pannello a pannello, che spettacolo!!! Tornando al mondo reale, dovevo ancora scrivere le misure consigliate per armare la vela e soprattutto darle un nome… ma quello è venuto da solo… improvvisamente m’è venuta l’illuminazione ed ho trovato il nome perfetto per questa vela che è basata su una SWAT ma con una variazione che ricorda la S1 o la Blade... la MUTANT. Adesso era finalmente il momento di spaccare un po’ di lip in acqua!

LA PROVA IN ACQUA Sono arrivato Gnaraloo verso mezzanotte, dopo “solo” 18 ore di guida… non avrei mai pensato di riuscire a guidare così a lungo… pazzesco, ma ne è valsa la pena! Il giorno successivo c’è stato vento perfetto per la mia nuova 5.0, onde, sole e caldo… spettacolo! Non vedevo l’ora di entrare in acqua ed ho armato la mia nuova 5.0 fiammeggiante e sono uscito. Nel frattempo, mentre camminavo in spiaggia ho pensato: “Meglio se vado tranquillo per un po’ per abituarmi alla vela”… ovviamente, dopo un’ora in acqua in cui mi sono divertito come un pazzo, dopo aver capito meglio lo spot ed essendo euforico per quanto bella fosse la mia vela, sono entrato un po’ troppo aggressivo in una sezione pesante di un’onda di 4 metri. L’acqua m’è stata risucchiata da sotto la tavola, facendomi andare la poppa in spin out sul lip e l’onda mi ha letteralmente tubato in testa... uuuuppss... non volevo guardare… ma non mi serviva nemmeno guardare, eh sì… purtroppo la vela era stracciata in due... NOOO!!! Appena l’ho vista mi stava venendo da piangere dal nervoso… ma poi l’ho riportata a riva sperando di poterla aggiustare in qualche modo. Ho guardato più da vicino e, avendo assistito ad ogni passo della costruzione, sono riuscito a trovare un modo per ricostruirla. Dopo un paio di giorni di wavesailing non stop, quando lo swell è calato quasi completamente, abbiamo deciso di tornare alla base… il mio unico obiettivo era di passare in veleria, sperando che Ben avesse potuto riparare la mia piccolina e fortunatamente così è stato! In tutta onestà, appena finita la vela, avevamo pensato che il pannello centrale potesse essere un po’ più rinforzato e che se si fosse rotta, il punto d’inizio sarebbe stato esattamente nel punto in cui è avvenuta l’effettiva rottura... non ci restava altro che fare un nuovo pannello centrale. A questo punto abbiamo dovuto disfare le cuciture della stecca superiore ed inferiore al pannello, gettare i pezzi rotti nel cestino e poi metterci sul Computer, poi Plotter, forbici, nastro, macchina da cucire ed un paio d’ore di pazienza da parte di Ben, che ha dovuto completamente ricostruire il pannello primario, molto più rinforzato e perfino con due strisce di carbonio che ne attraversano il centro e poi rimettere tutto insieme… adesso sembra ancora più spettacolare!

IL TEST FINALE Improvvisamente sono tornato ad essere euforico e tutto quello che volevo era tornare a casa a Tenerife, per fare gli ultimi test e provarla nello spot che conosco come le mie tasche, potendomi concentrare al 100% sul funzionamento della vela… 34

il vento però ha giocato a nascondino appena sono tornato… a dir il vero saranno ormai 3 mesi che non c’è vento ad El Medano... cosa a dir poco strana… quindi ho deciso di provarla sulla costa nord di Tenerife, terrorizzato di disintegrarla un’altra volta, in quanto le condizioni erano veramente pesanti, ma fortunatamente è sopravvissuta. Ho solo rotto la stecca di penna dopo un enorme wipeout su un’onda di oltre un albero. Ho fatto surf per 3 ore dopo l’accaduto ma non era proprio il massimo, fortunatamente era un danno minimo. Nonostante tutto però, la vela era comunque incredibilmente reattiva. Finalmente poi sono anche riuscito a provarla nel mio home spot di El Cabezo ed è perfino meglio di quanto pensassi... tricks come Taka, Goiter, Backside 360º, Frontside 360º, carvate pazzesche off the top e salti, risultano davvero fluidi e facili. La combinazione di potenza, controllo e leggerezza, la spinta che da, grazie anche al taglio molto alto del pannello inferiore, lascia un sacco di spazio per muovere liberamente le braccia, con notevoli vantaggi anche in generale… Sono innamorato! Il prossimo passo ora è vedere come verrà realizzata in tessuto in produzione… chissà, magari sarà uguale o magari perfino meglio?! Non finisce qui…



CHALLENGER WORK IN PROGRESS CON VALTER SCOTTO

Valter Scotto può entrare di diritto nel Real Power, a 40 anni suonati continua a fare windsurf e a saltare sempre più alto con la stessa passione di 20 anni fa. Da più di 10 anni vive a Tenerife dove può appagare il suo fabbisogno di adrenalina e dove, collaborando a stretto contatto con alcuni brand rigorosamente made in Italy, fa da punto di riferimento per i test dei loro materiali wave, come per MaverX, AL360, 99 Custom Boards e più recentemente anche Challenger Sails. INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò FOTO DI Diego Boari

Valter Scotto al Cabezo, il suo home spot.

Ciao Valter e bentornato sulle pagine di Funboard! So che continui a darti da fare con le aziende di settore e recentemente sei anche entrato nel team Challenger. Complimenti! Praticamente ora sei 100% made in Italy per quanto riguarda l’attrezzatura, con gli alberi MaverX, i boma Al360, tavole 99 Custom Boards e finalmente anche con una veleria italiana. Puro caso o il made in Italy ha una marcia in più? Ormai mi conoscete da molti anni e non è un caso il mio passaggio da Simmer a Challenger. Con le grandi aziende sei un numero, con la Challenger ho un contatto diretto con Claudio Badiali (sail designer), qualsiasi sensazione viene captata e messa in pratica. Con MaverX e AL360 oramai sono la bellezza di 5 anni che collaboriamo e la cosa che mi dà più stimoli è il fatto di non essere un atleta ma un tester. Inoltre il posto in cui vivo da 11 anni (Tenerife) mi dà la possibilità di testare al massimo i materiali e portarli al limite. La stessa cosa è successa con 99Custom Boards, se non si rompono qui è difficile che si rompano in giro per il mondo. So che lavori a stretto contatto con Claudio Badiali per lo sviluppo della linea wave. Raccontaci come è nata questa nuova collaborazione? Conosci Francesco Cominardi? Il boss di AL360, l’estate scorsa era in vacanza qui, cominciò a parlarmi di una possibile collaborazione ad un nuovo progetto (Challenger) invitandomi a raggiungerlo a San Teodoro in Sardegna per l’E-Vento e parlare con lui e Claudio. Così dopo esserci seduti a tavolino abbiamo discusso, ho spiegato loro il mio modo di vivere il windsurf e le mie aspettative sui materiali, loro mi hanno ascoltato, cosa per me molto importante ed è iniziata la collaborazione. Mi piace molto lavorare per Claudio, si parla, si discute, si trovano soluzioni insieme e inoltre c’è stima reciproca. 36

Come state procedendo con i test, qual’è il tuo ruolo in Challenger? I test stanno procedendo molto bene e sono molto soddisfatto dei prototipi, ma sto parlando solo della linea wave FreeG, Bash e K.Onda. Principalmente mi occupo delle misure più piccole, abbiamo sviluppato tutte le vele dalla 4,7 in giù. La cosa che mi ha impressionato maggiormente di Challenger è stata la robustezza, le ho maltrattate in giornate con vento fino a 45 nodi per vedere fin dove arrivavano e devo dire che ne sono molto soddisfatto. Vivi a Tenerife e posso immaginare quante uscite wave fai ogni anno… pensi sia uno dei motivi per cui diverse aziende ti utilizzano come “crash tester” dei loro materiali? O ci sono altri motivi, per esempio dovuti alla tua enorme esperienza nel settore? Molte di più di quelle che pensate amici, molte di più. Mi hanno scelto credo per tutte e due le cose, il forte vento aiuta molto e poi l’esperienza maturata negli anni fa certamente la sua parte, inoltre credo anche per l’amore verso questo sport che mi porta a crederci e a cercare sempre di viverlo al meglio, cercando sempre delle nuove sensazioni, migliorando i materiali, rendendoli più potenti e più affidabili. Se hai fiducia in ciò che hai tra le mani riesci a vivere le tue emozioni al top. Descrivici dal tuo punto di vista le caratteristiche delle nuove vele wave di Challenger? Ho cercato di spiegare a Claudio che volevo fare una vela che racchiudesse 3 cose: centralità, potenza e senso di leggerezza, non dovuta al materiale leggero ma ad un bilanciamento perfetto. Navigando a El Medano serve una vela perfettamente neutra perchè sotto raffica sei sempre al limite della catapulta e


con materiali non adatti non è più un divertimento navigare ma una sofferenza. Devo dire che i prototipi si avvicinano molto a quello che ho chiesto a Claudio, penso che sia un ottimo velaio, sa captare subito l’imput dato trasformandolo in qualcosa di concreto.

Valter Scotto a 42 anni si contorge per un Push Loop Table Top!!!

Come reputi la tua attrezzatura 100% italiana in base alle condizioni in cui esci. Alberi, boma, tavole e vele ti soddisfano in pieno? Si, senza ombra di dubbio. Come ho già detto sono tanti anni che collaboro sia con AL360 che con MaverX, e il materiale è perfetto. In più con MaverX abbiamo sviluppato totalmente qui alle Canarie sia lo Stilo150 che il 200 con ottimi risultati. Il negozio Cabezo (surf shop di El Medano) ha puntato su queste due marche come top brand per il negozio grazie alla loro affidabilità. Con Challenger abbiamo fatto una vela esclusivamente per il Cabezo a 4 stecche chiamata Cabezo Limited Edition. Inoltre sto navigando con le tavole 99Custom Boards con cui mi sono trovato subito bene con ottimi risultati nei campionati spagnoli, sono molto robuste ed affidabili. Devo dire che Gianni Valdambrini (shaper 99) sa fare molto bene il suo lavoro. Parliamo un po’ del futuro, le maggiori aziende stanno facendo i loro photoshooting a Maui con le attrezzature 2011 (anzi al momento dell’uscita di questo numero saranno già tutti terminati), puoi darci qualche anteprima delle vele del prossimo anno di Challenger, ovviamente rimanendo solo nel settore wave? I photoshooting a Maui hanno un prezzo, tutto ha un prezzo, il costo di tutto ciò fa si che la vela costi di più, costi che poi ovviamente sarà il windsurfista a pagare. Noi ci siamo limitati a fare i nostri test qui a Tenerife, che secondo me non ha niente da invidiare a Maui, sto parlando di condizioni. I soldi risparmiati saranno convertiti per migliorare i materiali per rendere le vele ancora più robuste, efficaci e competitive, facendo risparmiare anche qualche euro agli acquirenti, che di questi tempi non guasta. Le vele del 2011 saranno strepitose, vi prometto che appena avremo le foto definitive ve le invierò. Noi usciremo un po’ più avanti rispetto agli altri, inoltre non trovo giusto che nonostante la stagione non sia ancora iniziata e i negozi abbiano ancora tutte le vele in casa, le grandi aziende escano già con le novità, in questo modo si distrugge il mercato. Invece per quanto riguarda il futuro di Valter Scotto, so che stai organizzando diverse cose, puoi svelarci qualche particolare in più? Si sto aspettando la conferma del mondiale qui in casa, che ne dite a 42 anni suonati sarebbe un bel traguardo?!? Poi ho in mente un paio di collaborazioni con scuole liguri, vogliamo organizzare degli stage, concentrando il lavoro per migliorare i vari livelli specifici e la possibilità di farli su previsione. Valter Scotto ci tiene a ringraziare il surf shop Cabezo di El Medano con il quale da anni collabora con ottimi risultati. Cabezo è molto legato ai prodotti made in Italy essendo il distributore per le Canarie dei marchi MaverX, Challenger e AL360. Questo dimostra ancora una volta l’ottima qualità dei materiali italiani che vengono messi a dura prova dai local delle Canarie.

37


Nadia ha superato la sua paura del Forward e ora li gira ad altezze considerevoli.

Nadia dove sei cresciuta? Sono cresciuta in Svizzera, dove, con i miei genitori, ci siamo trasferiti ben quattro volte. Con il biberon ho imparato a spostare i mobili di camera mia e da quel momento ho viaggiato in più di venti paesi. Così la mia passione per gli spostamenti è cresciuta con me. Come sei venuta in contatto con il windsurf? È stato in Svizzera? Durante la mia adolescenza ho trascorso più tempo in campagna, in fattoria divertendomi con i cavalli e gli animali che c’erano. Quando ci spostammo vicino al lago, sempre in svizzera, il regalo di compleanno dei miei fu una settimana di corso di windsurf! La sensazione fu completamente diversa da quella precedente che ho avuto a cavallo. In quel caso avevo bisogno di molta pazienza e sensibilità, mentre in windsurf mi 38

sono dovuta concentrare su forza, resistenza, ordinazione e potenza. Da quando il maestro ha cominciato a dirmi che avevo talento, nonostante i miei lunghissimi bordi sotto vento, tra il windsurf e me è nata una sorta di amicizia. Nonostante l’estate in svizzera non sia molto lunga la mia voglia di imparare non si è fermata con l’arrivo del freddo e del ghiaccio… così ho superato sopravvivendo al primo inverno di windsurf! Hai mai provato ad essere una professionista del windsurf? Nel 1995, appena laureata, sono stata sponsorizzata da NeilPryde, AHD, La Bise Noir, e vestiti Sunshine; ho avuto l’opportunità di competere nel circuito Funboard a Perth in Australia. Ho partecipato a qualche gara, ma ciò che più amo è praticare windsurf per divertimento. Mi piace andare in spiaggia quando lo desidero, condividendo la passione con gli amici e concentrarmi su altre cose per il lavoro. Le tue scelte lavorative hanno qualcosa a che vedere con il windsurf? In qualità di Personal Trainer e Masso Terapeuta, (www.mauitouch.com), lavoro con molti tipi diversi di persone. Il mio concetto base è di vivere ciò che tendo ad insegnare. Quando si lavora con atleti il meglio è avere conoscenze personali riguardo svariate attività, il windsurf è molto speciale da questo punto di vista, e mi ha aiutata sicuramente ad allargare i miei orizzonti anche in campo lavorativo. Dal momento in cui ho cominciato ad ingranare con il lavoro, il desiderio di mettermi in proprio, per poter dedicare il tempo opportuno al windsurf, è cresciuto sempre più. Ho sempre desiderato poter essere d’aiuto agli altri. Non mi è mai bastato lavorare solo per soldi oppure diventare famosa esclusivamente “per la fama”. L’educazione è per me un argomento che non smetto di conoscere, al momento sto studiando Psicologia a Maui. Si in quest’ottica il windsurf ha sicuramente influenzato molte mie


Nadia Pfister ad Hookipa.

decisioni. Al momento sto anche per pubblicare il mio primo libro “La brava Ragazza”, memoria, e intendo dare conferenze più avanti. Il windsurf è stato e sarà sempre parte della mia vita! Spero tanto che possa ispirare altre vite come è avvenuto con la mia. Come sei arrivata al wave sailing? Ricordo quando ancora uscivo solo su acqua piatta, quando gli amici si esaltavano per un po’ di onde a Kanaha, io restavo sulla spiaggia in bikini a guardarli. Quando poi sono passata ad una tavola più piccola, sono stata “infettata” dal virus delle onde. Ho sempre temuto Hookipa, almeno sino a tre anni fa. La prima volta è avvenuta durante il periodo estivo, dove fuori c’erano solo piccoli chop, mi ricordo di aver chiamato il mio amico Olaf (un bravo sailor) ed avergli detto che “fuori c’erano onde enormi”! Era il mio punto di vista… entrambi poi guardammo bene e forse i set più alti arrivavano al boma. Nei primi tentativi ad Hookipa ho preso bei frulloni nello shore break, e il guarda spiagge è intervenuto più volte dicendomi che avrei fatto meglio a smettere! Ma non ho mai voluto arrendermi, ed ora mi sento a mio agio anche in questo spot! Da alcune tue foto sembra tu non abbia paura di niente! È veramente così, l’altezza non ti spaventa? I Front Loop sono stati uno dei miei obiettivi. Sono finita un paio di volte in ospedale e mi ci sono voluti più di dieci anni per imparare. Quando giro i Front ho gli occhi chiusi, non so se questo aiuta, gli ho tenuti aperti solo quando avevo sotto Frank Berthuot, il fotografo. Ora sto lavorando al perfezionamento del salto e il prossimo obiettivo è il doppio Forward! Pensi ci sia un qualche metodo per “imparare” a non avere paura di saltare? Sono molti i metodi per fronteggiare la paura! La paura è una sana e normale funzione psicologica e sarebbe sbagliato provare a “circuirla”. Ho provato tranquillizzanti, ipnosi e alcool, per vincere il terrore del Front Loop, ma questo non è corretto. Ma è sbagliato: questo salto è una manovra che non può apprendersi così facilmente. Puoi allenarti per un po’ ma ad un certo punto c’è qualcosa che deve scattare su comando. Paura può essere trasformata in alcuni livelli di “rispetto” e quest’atteggiamento deve essere sempre presente per la natura. Ho provato a trasformare la paura, ma non c’è un singolo metodo, ce ne sono tanti ed ognuno deve trovare il proprio. Penso davvero che “il personal training” sia uno strumento validissimo e che sfidare se stessi sia anche sempre possibile. 39


Per favore raccontaci qualcosa in più circa il tuo “Maui Touch” Project? Maui Touch è divenuto il nome del mio business e web site. Maui è stato un luogo significativo per la mia crescita personale, esperienze ed educazione. Il mio obiettivo è riuscire a stabilirmi a Maui, continuando ad avere pazienti internazionali. Intendo lavorare singolarmente ma anche con gruppi di persone. Continuerò a scrivere libri e a dipingere. Molti progetti ancora! Quale significato hanno per te le onde? Il Wave Sailing è davvero speciale ed è il piacere assoluto. Ogni onda non è mai uguale a se stessa. Ognuna ha un picco ed un “basso” proprio come la vita umana. La forza dell’onda arriva dalle bolle una accanto all’altra, e la chiave per poter giocare con queste forze è il timing. Di recente ho cominciato a dipingere onde, olio su tela, stracci e specchi, ed il sentimento più forte che sento quando cavalco un’onda o la dipingo o semplicemente la guardo è libertà pura.

Qualche consiglio per aspiranti wavers? Quale il primo passo per entrare in confidenza con le onde? Importante è avere un materiale che ti possa consentire di fare progressi e soprattutto con cui tu ti senti a tuo agio. Non necessariamente deve essere nuovo e costoso, anzi, ma se non hai confidenza con il tuo materiale mai potrai avere un buon feeling di libertà con le onde! Navigare tra le onde può essere una sfida e riservare sorprese inaspettate, ma in cambio si impara veramente ad essere più forti. Quando impari a leggere le onde, avere i giusti tempi, e sfruttare la corrente invece che “combatterla” il piacere arriva automaticamente! Il Wave sailing comincia dalla confidenza che hai in te stesso e dall’ispirazione al miglioramento. Prendi i “frulloni” necessari, e accetta quando le cose non vanno come ti aspettavi, celebra i successi e rispetta sempre il mare. Credimi ogni volta che andrai in mare avrai sempre appreso qualcosa! Qualche sogno nel cassetto? Ho sempre avuto grandi sogni e ho sempre cercato di seguirli da vicino! Qualcuno necessita più tempo, altri sono già ben manifesti. Apprezzo così tanto poter essere a Maui, studiare e fare windsurf e mountainbike, anche avere buone amicizie. Adoro anche viaggiare e sono grata per i miei clienti e la posizione che occupo in Svizzera. Il mio sogno più prossimo è quello di stabilirmi qui a Maui.

Sino ad ora qual è lo spot migliore in cui sei uscita? Mi sono piaciuti tutti i posti che ho visitato. Ognuno di loro mi ha offerto la possibilità di navigare. Australia, Caraibi, Africa, Canarie, Europa e ora Maui. Al momento “Maui NoKaOi” (che significa “Maui è il meglio”) e il mio spot preferito è Hookipa. Penso questo perché l’acqua è calda, c’è il sole, le onde sono potenti, c’è rispetto e divertimento tra la gente in mare ed inoltre, la costa Nord è un luogo ottimale per me per vivere. Di cosa non potresti fare a meno? Amore, compassione, perdono. Tra i professionisti che conosci o quelli che hai incontrato a Maui, qualcuno in particolare ha significato molto per te? Non basterebbe una pagina! Onestamente ci sono così tanti professionisti e non a Maui che significano molto per me. Da due anni navigo per il Goya/Quatro Team e Francisco e Lalo Goya, (Emanuel, Marines, Alejandro Goya), Pascal Broenimann, Jason Diffin, Keith Taboul, Maxim, e tutti quelli che lavorano duro per migliorare il materiale, contano moltissimo per me e sono veri amici. Levi e Luke Siver, Kai Lenny (e famiglia) e Dean Christener (con famiglia) sono sempre incoraggianti e di grande aiuto quando termino a rocce. Ancora Elena Pompai, Junko Nagoshi, Anne-Marie Reichmann, Noriko Hubbs e Regina sono alcune delle ragazze che tengo citare perchè spesso in acqua ad Hookipa. Grazie a tutti voi amici di Maui! Qualche rimpianto riguardo le tue decisioni di vita? Non sempre tutto è andato liscio come previsto, ma tutto sommato non c’è qualcosa che veramente rimpiango! C’è sempre un motivo per cui le cose succedono in un certo modo; io cerco di non guardare indietro ma di essere grata per ciò che ho avuto. Qual è il più grande ostacolo incontrato ad oggi? Questo potrai presto leggerlo nel mio libro.

Surf o windsurfing: windsurfing. Freestyle o wave: wave. Mure a sinistra o mure a destra: vento da destra. Tavola e vela preferite: vela Goya Guru (misura preferita: 4.2), Quatro board 58 litri Quad con pinne custum. Cibo preferito: fresco e casereccio possibilmente con amici Un must per il tuo ragazzo: single al momento, ma mi piacerebbe avere al mio fianco qualcuno con cui poter condividere la passione per lo sport, la natura e l’avventura. Qualcuno che accetti e apprezzi completamente il modo in cui sono fatta sentendosi totalmente se stesso. Musica preferita: dipende dall’umore, ma in generale anni ‘80. Libro preferito: molti. Film preferito: storie vere, documentari, National Geographic, non sono fan di fantascienza. Lingua preferita: parlo svizzero, tedesco, francese, inglese, ma mi piacerebbe parlare più lingue. Rider preferito: così tanti pro e non che mi ispirano ogni giorno! Hobby: Windsurf, SUP, bike, rowing, canoa, tennis, hiking, cavallo, snowboard, pittura, trascorrere tempo con amici, meditazione…



Innanzitutto, come diavolo hanno fatto una pro skier ed un pro windsurfer ad incontrarsi? Vuoi la verità o la storia che racconto a tutti… he he no dai, mi ero fatta male nel dicembre 2007 e volevo allontanarmi un po’ dalle piste da sci e snow ed ho quindi deciso di venire a visitare Maui e mi sono immediatamente innamorata del posto. Stavo in una casa bellissima dal mio amico Rich ed ho conosciuto Kevin e poi non sono più andata via! Com’è viaggiare con Kevin? Andate mai assieme da qualche parte? È davvero divertente e bello viaggiare con Kevin perchè sappiamo entrambi cosa fare. Io sono quasi sempre in viaggio, ed anche lui. Ci capiamo senza problemi e rispettiamo gli impegni sportivi altrui, il che rende tutto molto più semplice. Rido sempre un sacco perché ogni volta che deve partire Kevin impazzisce per il troppo materiale e perde i biglietti o il passaporto almeno un milione di volte. Io mi siedo tranquilla e me la rido di gusto sotto i baffi, è davvero divertente vedere quanto stordito possa essere un campione del mondo! Kevin ha viaggiato con me dall’Oceano alle montagne. Riempie le borse di giacche pesanti e moon boots! Ha sempre freddo! Come se la cava Kevin quando gli tocca far la parte del “ragazzo della pro sciatrice” e starsene seduto in montagna ad aspettarti? Kevin mi fa davvero ridere un sacco, è molto coraggioso ed impara velocemente. È davvero un bravo snowboarder per quanto poco tempo abbia passato sulla neve. È partito in quarta. È sempre bello sciare assieme e tutti i miei compagni di team lo adorano. Sono tutti dei gran fans di windsurf, anche se non lo vogliono far sapere, quindi sono davvero contenti di vedere un campione del mondo scorrazzare sulle loro montagne. A volte si arrabbia perché io mi devo allenare sul ghiaccio e lui fa davvero fatica in snowboard e, raramente, va in panico!

Resi Stiegler

Come sono a confronto il circuito mondiale PWA e quello FIS? Bhè il tour FIS è molto organizzato e professionale. Non so bene come sia organizzato il PWA ma chiunque lo stia gestendo sembra sia davvero bravo a far il suo lavoro! Resi in una SUP session a Maui.

42


Com’è Kevin su un paio di sci? Scia meglio di quanto tu faccia windsurf? È divertente, inizialmente pensavo fosse solo in grado di fare snowboard, ma quest’anno ha deciso di imparare anche a sciare. Mi sono fatta male quindi deve ancora imparare la tecnica corretta, ma mi diverto un sacco a guardarlo rotolare lungo la pista. Cercherò di farvi avere un video! Kevin, avendo vinto così tanti titoli mondiali, per caso ti da delle dritte su come fare altrettanto? Lui è davvero bravo a rilassarsi e concentrarsi. Io sono sempre iperattiva e lui mi aiuta a tranquillizzarmi e concentrarmi meglio. È davvero un ottimo compagno di squadra ed amico e quando ho bisogno di qualcosa basta che chieda a lui qualche consiglio ed evito di dare testate per terra. Ha anche imparato come prendersi cura di qualcuno. Era a due metri da me quando mi sono rotta la gamba e mi è stato vicino per tutto il tempo e sono consapevole che per lui a volte sia molto difficile ma è molto forte e mi spinge a migliorarmi! Kevin è un uomo duro o un romanticone? Bhè è stato un romanticone il primo anno ma ora che lo stadio della luna di miele è finito, è diventato un duro…! Voi ragazzi viaggiate un sacco, come riuscite ad avere una relazione di questo tipo, nonostante la distanza? Penso che la distanza a volte giovi alla coppia. Siamo entrambi giovani e ci divertiamo un sacco a viaggiare assieme, fare nuove avventure assieme ed esplorare il mondo e riuscire anche a fare un po’ di cose per i fatti nostri quando siamo separati, è il massimo. Devi essere soddisfatto della tua vita per poter funzionare correttamente in una coppia. Puoi dirci qualcosa d’imbarazzante su Kevin? Vogliamo i dettagli più sporchi. Non so se per lui sia imbarazzante o sia motivo d’orgoglio, ma in bagno fa sempre un rumore assurdo! Quando sarete entrambi in pensione, dove andrete a vivere? Bhè, io vorrei vivere sia a Maui, che a Jackson (dove Kevin vuole costruire un campo

Kevin con la sua ragazza Resi.

da motocross) e poi una casa in Nuova Zelanda, una in Italia ed una a Cabo Verde, vivremo un po’ ovunque! Ci conviene scegliere spots diversi in modo da poter praticare entrambi i nostri amati sport. Grazie per l’attenzione e che cupido sia con voi!


MAGGIO 2010

Ciao Italia! Spero stiate tutti bene e siate finalmente pronti per la stagione estiva. Ho sentito che il ghiaccio si sta sciogliendo e il vento sta ricominciando a pompare, quindi buone nuove. Se non avete ancora avuto la possibilità di vedere il nuovo video della ShadowBox, del contest di salto più alto, dovete subito cercarlo su Google e guardarvelo a tutto schermo… è stato davvero impressionante vedere Levi Siver chiudere un Back Loop di 17 metri, sa esattamente cosa deve fare. Kauli Seadi era in ottima forma ma non è riuscito a portare a casa il risultato. Boujmaa è volato a circa 20 metri e poi ha mollato tutto, dovete assolutamente guardare il video, è impressionante!

TESTO DI Matt Pritchard Fortunatamente a marzo il vento è tornato e le condizioni hanno cominciato a spingere a pieno regime. Era come se a Maui qualcuno avesse premuto un bottone per fare esplodere condizioni da urlo. Sono durate tutto il mese e devo dire che sono state fra le migliori che abbia visto da anni. Sono stato in acqua davvero un sacco, principalmente a Kanaha e Sprecks, cercando di non spingere troppo prima di togliere tutto il metallo che avevo nella gamba! Ho passato un sacco di tempo di qualità in acqua, anche ad insegnare a persone speciali e ci siamo divertiti davvero un sacco. Azione senza tregua.

stendendo le gambe e facendo così fermare la tavola. Le nostre session teoriche permettono di visualizzare gli errori assieme agli allievi, grazie alle riprese video, in modo da mostrargli come poter cambiar assetto e mantenere la velocità. San Carlos è forse uno dei posti più indicati al mondo per imparare a fare wave sailing e quando funziona bene, è davvero uno spettacolo. Se non sei mai uscito con le onde, non ti preoccupare, un sacco di “matricole” vengono e si divertono. Il mio amico Jim Haynes ha 75 anni e ogni volta che vieni passa ore in acqua, sta imparando a prendere le onde più grosse e sorride sempre, questo è ciò che conta!

In aprile, quando quasi tutti i pro vengono a Maui per i photoshoot, io avevo pianificato di passare un po’ di tempo in uno dei miei spot preferiti in assoluto, Punta San Carlos, per i miei Wave Camps annuali! Siamo partiti tutti assieme il 15 aprile atterrando a Santa Barbara, dove siamo rimasti per un paio di giorni. Il mio braccio destro, Kevin McGillivray, è venuto a prendermi alle 5 di mattina e ci siamo fiondati verso il confine come ai vecchi La radiografia tempi, quando guidavamo senza pausa per 8 ore a testa della gamba di Matt Pritchard. lungo le strade deserte… adesso però la storia è cambiata… siamo saltati sul nostro piccolo aereo privato e dopo meno di un’ora e mezza, eravamo già in acqua! Viziati. Si, ma adesso ce lo possiamo permettere. Questo è lo stile SoloSports, mettilo tra le cose da fare e vieni a farti un giro per questa magica esperienza windsurfistica. Altre info qui: www.solosports.net , è anche possibile prenotare. Il nostro prossimo camp sarà dal 2 al 9 ottobre.

Dopo tutto il divertimento a Baja, sono tornato a Santa Barbara per una settimana di relax e per passare un po’ di tempo con la mia famiglia. Poi sono volato a San Francisco per l’ultima operazione... Questa volta dovevo farmi togliere tutto il metallo (16 viti e una piastra) dalla caviglia sinistra. Qui sotto potete vedere di cosa parlo. Sono riuscito a stare un po’ in acqua ma non ero proprio a mio agio. Ero abbastanza dolorante ma non ho detto niente a nessuno, in ogni caso non mi avrebbero ascoltato… ah ah. Il medico che m’aveva riempito di metallo, ora ha tolto tutto. Mi hanno fatto l’anestesia più bella in assoluto, mi sono addormentato senza nemmeno accorgermi e mi sono svegliato senza sentire quasi nemmeno dolore. Hanno dovuto riaprirmi tagliando la stessa cicatrice, scavare sotto il tessuto muscolare ed arrivare all’osso. Non era proprio una passeggiata ma è andato tutto alla perfezione e mi sono sentito in forma già dopo una settimana dall’operazione. Ora devo usare le stampelle per due settimane e una volta che la cicatrice si sarà rimarginata mi toglieranno le graffette, poi potrò ricominciare con un po’ di riabilitazione aggressiva! Adoro la riabilitazione... una volta finito spero di non dovervi più raccontare di chirurgie e sale operatorie… direi che ne abbiamo già parlato fin troppo!

Mi sto davvero divertendo un sacco ad insegnare il windsurf. È da un po’ ormai che non gareggio più ma l’arte e la passione dell’insegnamento, il far progredire la gente che condivide la tua stessa malattia per lo sport, danno davvero una grande soddisfazione. Mi ricorda un po’ la sensazione che provavo quando vincevo le gare, sebbene possa sembrare strano. Questo particolare Camp di aprile poi, vedeva rider dalla Nuova Zelanda, Australia, San Francisco, alcuni della costa orientale, ragazzi del Gorge, un paio di centro-occidentali e per finire qualche pazzo canadese, 19 persone in totale… ci siamo davvero divertiti un sacco! Il primo e l’ultimo giorno sono stati i migliori della vacanza, il che fa sempre piacere. Abbiamo beccato un solo giorno senza vento, che ha concesso a tutti un po’di meritato riposo. Io ho utilizzato la mia 5.0 in ogni session, a volte sottoinvelato, a volte pieno. La novità più forte e spettacolare per gli allievi è l’Headzone helmet; ti mandiamo in acqua con un casco in testa che ti permetta di sentire alla perfezione ogni mia parola, ti posso guidare passo passo e prendere un’onda con te e seguirti lungo tutta la surfata, dicendoti esattamente cosa fare, dal pompare per partire al disintegrare il lip! La dote migliore del casco è che io posso parlare con te ma non viceversa… Posso sedermi sulla collina e avvertirti se arriva un set, ti posso dire di aspettare e di entrare sulla sezione più cattiva e tu non puoi neanche insultarmi quando ti prendo in giro perché stai nuotando dietro al tuo materiale… davvero un sacco di risate. In quasi ogni Wave Camp, notiamo un denominatore comune che è davvero il problema principale di chiunque voglia cominciare a fare wave sailing, la mancanza di velocità. Tanti hanno la volontà di buttarsi avanti sul rail e fare una curva pennellata a tutta velocità ma, spesso e volentieri, tendono a stare troppo a poppa, 44

Mentre vi scrivo, sono seduto in aereo a 12000 metri, mentre faccio un ripassino sul mio portatile e controllo gli impegni che mi aspettano. Ora di maggio sarò sempre più forte e in forma, a giugno andrò a Pistol River come giudice per supportare la scena windsurfistica USA. L’anno prossimo, voglio gareggiare … Un’ultima chicca per voi ragazzi che pensate di venire a Maui e magari imparare un paio di cosette… controllate le Aloha Windsurfing Clinics, la mia amica Shawna ed io le terremo a periodi regolari, quindi controllate le date disponibili e prenotatevi per fare una delle esperienze windsurfistiche più indimenticabili della vostra vita! Alloggio, noleggio e tutto il resto sono già organizzati… non dovete far altro che portarvi un trapezio… dai venite! Potete scrivere una e-mail direttamente a me oppure a Shawna, shawnacropas@gmail.com Ecco qui sotto le date per gli stage: Fate un salto qui e venite a divertirvi! Seconda settimana: 26 Giugno – 3 Luglio Terza settimana: 04 Settembre – 11 Settembre Quarta settimana: 16 Ottobre – 23 Ottobre Quinta settimana: 13 Novembre – 20 Novembre Ciaoooooooo Italia. Ci vediamo a Maui!!!



Marco Vinante, I° posto al Lago d’Iseo.

Innovazione: parola chiave nel windsurf… e parola chiave per noi dell’A.W.T. Dopo aver “portato in giuria” l’anno scorso Matteo Guazzoni e Gigi Le Carrò Colombo, quest’anno abbiamo testato un altro esperimento. Cercare ogni volta di interpretare le circostanze per provare cose nuove, ma sempre evidenziando nei partecipanti la correttezza, la sportività, al fine di veicolare la positività che contraddistingue da sempre il nostro sport e che contraddistingueva il nostro amico Dario: questo è il motore che ci muove e ci spinge ogni anno ad organizzare questo memorial. Quest’anno abbiamo poi adattato alla nostra manifestazione, una formula già proposta anni fa da Tristan Boford (il cui nome è una garanzia di “innovazione”), nella TROPICAL ENERGY CHALLENGE: gli atleti partecipanti si sono “uniti ai giudici” nella valutazione dei loro avversari. Probabilmente detta così la cosa sembra di difficile attuazione, ma vi garantisco che nella pratica è molto semplice…e il fatto che quasi tutte le heat siano state caratterizzate da giudizi unanimi, sottolinea che la formula è vincente! Ma passiamo ora all’azione vera e propria… ben immortalata da Aldo Albano nelle sue fotografie! Sabato 24 il parterre di gara è ok gli atleti iscritti, anche se pochi, sono indiscutibilmente di alto livello (presenti atleti che prendono spesso parte a competizioni internazionali). Il tabellone prevede una single con confronto testa a testa e già dalle prime heats si nota che non sarà una gara scontata: Mattia Fabrizi durante un momento di blackout viene eliminato da Pietro Albano che sforna invece manovre come un consumato atleta, nonostante la giovane età. Altro eliminato eccellente Filippo Bestetti che comunque se la gioca alla grande contro un Marco Vinante in formissima che vince con due manovre di scarto 10 a 8. Un’altra heat vede Roby Smart contro un altro giovanissimo: Matteo Romeo; Roby preciso e in forma come sempre supera il turno con una manovra di scarto. Passa poi d’ufficio Mattia Pedrani, in batteria contro il nostro local Maurizio Ghidini. Al secondo turno Pietro Albano deve fare i conti con Marco Vinante, che passa sciorinando 8 manovre contro le quattro di Albano. Mattia Pedrani e Roby Dall’Oglio, mettono invece a segno lo stesso numero di manovre, ma Mattia ne sforna alcune di livello superiore, passando in finale. Eolo poi, per la giornata di sabato, dà forfait. Il secondo giorno, mentre un timido sole si affaccia, sfortunatamente il vento non ha la stessa intensità del giorno prima. Gigi Le Carrò Colombo, reduce da un’operazione al ginocchio che lo immobilizza da quasi un anno, si unisce alla giuria che,

approfittando dei rari momenti in cui il vento fa capolino a raffiche, manda in acqua per la finalina del terzo e quarto posto, Roby Smart contro Pietro Albano. Pietro, oltre a realizzare un numero maggiore di manovre, mette a segno moves più difficili, aggiudicandosi quindi il terzo posto, lasciando a Roby la quarta piazza. Si passa così alla finale che vede Mattia Pedrani contro Marco Vinante; sfortunatamente, questa heat è caratterizzata da deboli ed altalenanti raffiche di vento che penalizzano moltissimo il fortissimo Mattia Pedrani, non impedendo però ad un Marco Vinante davvero in super forma di realizzare grubby, eslider, shaka, chachoo switch, flaka, bob one hand e funnel consacrandosi così vincitore indiscusso della manifestazione. Di nuovo in acqua poi per una super session, con in premio un boma Hawaian. Anche in questo caso Marco Vinante on fire, con un eslider one hand si aggiudica il premio, in una gara appassionata in cui spiccano (grazie anche al loro peso, visto lo scarso vento) Mattia Fabrizi (grubby diablo) e Jacopo Testa che sbaglia per poco una chachoo. La classifica finale risulta quindi: 1° Marco Vinante (Starboard/Severne) 2° Mattia Pedrani (Starboard/Simmer) 3° Pietro Albano (Naish) 4° Robi Dall’Oglio (RRD/Simmer) 5° Filippo Bestetti, Matteo Romeo, Mattia Fabrizi 8° Jacopo e Matteo Testa, Demetrio Genazzani

Mattia Fabrizi

Un grazie caloroso alla famiglia Bonetti, a Stefano Frulla (CF), a Enrico Bergamelli (Gruberg), a Maurizio Ghidini, AL360, Sportime (Underwave), Link Distribution (Starboard/Simmer ), Alfredo (Bar Francese) e Detour, che ci hanno permesso di distribuire agli atleti un montepremi del valore totale di 2500 euro… e come sempre un enorme grazie a tutti i volontari A.W.T., senza l’aiuto dei quali la riuscita di questo evento non sarebbe possibile!


Al Prà è uno spot leggendario per i windsurfisti del lago di Garda, soprattutto per quelli posseduti da una passione così forte da farli alzare molto prima dell'alba per navigare col Peler in quelle che per molti sono le migliori condizioni della zona. Come è accaduto anche venerdì 7 maggio, il primo giorno della Windsurfer Garda Lake Classic, tappa di apertura del Campionato Nazionale AICW Freestyle Open. Tutti sveglia all'alba perché alle 6.30 di mattina sono iniziate le operazioni di registrazione, che si è conclusa al 20esimo iscritto. All'appello hanno risposto tutti i migliori atleti italiani: tra gli altri il campione italiano in carica Stefanino Lorioli, il campione 2008 Mattia Pedrani, e i giovani emergenti come Mattia Fabrizi e Vittorio Mazzocca Gamba. Un particolare bentornato va a Filippo Bestetti, uno dei migliori freestyler della nuova generazione, che lo scorso anno è stato vittima di un grave incidente motociclistico che l'ha messo a terra per tutta la stagione: rivedere il Best sul tabellone è un piacere. A proposito di tabellone, il meno contento oggi è sicuramente Fabrizi: forte di un secondo posto nel seeding che gli avrebbe dovuto garantire avversari più morbidi, Mattia dovrà scontrarsi col vincente della più dura batteria del primo turno: Bestetti contro Franciosi; alla faccia del tabellone comodo! Come succede nella migliore (o peggiore) delle tradizioni del nostro sport, tutto era pronto per una grande apertura di stagione, tranne il vento: il mal tempo che sta affliggendo l'Italia da ormai molte settimane è il peggior nemico della macchina del vento gardesana. Così niente Peler la mattina e solo un'illusione di Ora al pomeriggio. Tutto è stato quindi rimandato alle prossime due giornate di competizione, e anche se le previsioni non sono molto promettenti, l'umore è alto e le speranze per un bel contest integre. L'appuntamento è ancora fissato alle 6.30, quando il race director Mirko Braghieri dichiarerà aperta la nuova giornata di gare. Due ulteriori giorni di attesa non sono bastati a portare a conclusione la prima tappa del Campionato Nazionale AICW Freestyle Open. Nonostante l'ottima

organizzazione di Windsurfer Garda Lake e la calda ospitalità del Comune di Tignale, il Peler ha dato buca: la peggior sequenza di maltempo del mese di maggio a memoria di freestyler gardesano si è sadicamente accanita sui migliori atleti italiani della specialità lasciandoli spettatori di un lago a specchio. I meglio informati dicono che c'è stato comunque di che divertirsi con un po' di tow-windsurf e una sessione pomeridiana ai Maiali - come testimoniano le immagini della gallery - e un paio di serate piuttosto "intense", delle quali fortunatamente non c'è documentazione fotografica. "Vorrei fare le più sincere congratulazioni per l'ottima organizzazione messa a punto da Windsurfer Garda Lake in collaborazione con il Comune di Tignale che ha dimostrato di apprezzare e rispettare il lavoro svolto dagli organizzatori locali - ha commentato Andrea Polloni, presidente di Windsurf Nation - La manifestazione ha contribuito decisamente a consolidare il salto di qualità rispetto alle scorse edizioni: evidentemente il lavoro portato avanti dal 2009 sta producendo i giusti frutti. La serietà e l'operosità messe in campo hanno senza dubbio sopperito alla mancanza del vento e dimostrano la validità di un progetto sportivo che si evolve con l’organizzazione del Campionato Nazionale. Il vento ancora una volta non ci ha dato soddisfazione, ma chi la dura la vince! Non pioverà in eterno. Sono fiducioso che con queste premesse torneremo qui il prossimo anno per un evento ancora più bello e finalmente ventoso." Al race director Mirko Braghieri non è rimasto altro che dare appuntamento alla prossima tappa del Campionato Nazionale AICW Freestyle Open, organizzato dal tour organizer Windsurf Nation, che si svolgerà a Talamone il 24 e 25 luglio. Per gli juniores invece l'appuntamento sarà 3 settimane prima, per la tappa inaugurale del Campionato Nazionale AICW Freestyle Juniores, prevista a Olbia dal 2 al 4 luglio.

Mattia Fabrizi in Shaka alla baia dei maiali.

47


Lo spot della Franqui si trova ai piedi delle rupi calcaree di Cap Leucate, nei pressi di un antico villaggio di pescatori. Quest’area è incredibilmente ventosa, i venti di tramontana accelerano grazie a una serie di “effetti venturi” creati dalle montagne e colline che circondano questa zona del sud della Francia. Con i venti da nord/nordovest il vento soffia side off mura a sinistra, con onde lunghe di piccole dimensioni, lungo tutta la baia. Con il sud-est il vento soffia side on mure a destra con mare molto choppato e frangenti sparsi, il vento è molto più rafficato specialmente a La Franqui, a causa di un promontorio a strapiombo sul mare che ne pregiudica il passaggio. Il piccolo paesino di La Franqui è un posto molto tranquillo, mecca di tutti gli appassionati di attività en plein air.

COME ARRIVARE:

● Gli aeroporti più vicini sono: Perpignan, Montpellier, Girona, Toulouse. ● Con il treno si può raggiungere la stazione di Narbonne, Perpignan e Leucate-La Franqui. ● Dall’Italia si può arrivare a Barcellona in nave per poi attraversare il confine in auto, raggiungendo in sole due ore e quindici lo spot, la strada è facile e scorrevole, a parte l’uscita da Barcellona dove si può trovare un po’ di traffico. ● Le indicazioni stradali sono facilmente reperibili con Google Maps.

DOVE ALLOGGIARE: Tra Leucate (5 min dallo spot), Port Leucate (10 min dallo spot) e La Franqui ci sono molte case in affitto, residence e alcuni alberghi. ● Alberghi: Hotel de la Plage, La Franqui, Leukos, www.leukos.fr. A Leucate La Franqui c’è un solo albergo, Hotel de la Plage, per il resto sono tutti bed&breakfast e appartamenti. ● Durante le due settimane di gare del Mondial du Vent è praticamente impossibile trovare un posto letto vicino lo spot se non si è già prenotato prima.

COSA MANGIARE: A La Franqui ci sono molti ristorantini, pizzerie e kebab ma c’è anche un piccolo alimentari e una macelleria nel caso si avesse bisogno di fare la spesa.

ATTREZZATURA CONSIGLIATA: L’intensità del vento è variabile, comunque con una tavola freestyle e un range di vele dalla 5.3 in giù si esce sempre, basti pensare che i local come vela più grande hanno la 4.8.

MONDIAL DU VENT Dal 16 al 18 aprile si è svolto a Leucate, in Francia, il Mondial du Vent, una splendida manifestazione dedicata a tutte le attività en plain air, specialmente quelle legate al vento come: windsurf, kitesurf, dirt windsurf, dirt kitesurf, aquilonismo sportivo e non, chars a voile ovvero dei mezzi a tre route muniti di vela, velocissimi. È stato in questo splendido contesto che si è svolta la prima tappa del campionato europeo, con rider provenienti da tutta Europa e nomi blasonanti, come Steven van Broeckhoven campione europeo in carica, Thomas Traversa, Antony Ruenes, l’olandese Davy Scheffers e l’israeliano Yarden Meir. Day 1 Il primo giorno di gara solo una leggera brezza ha accompagnato il trascorrere del tempo al Mondial du Vent, ma ciò non ha impedito che la manifestazione andasse avanti attraendo migliaia di visitatori. Il lungomare era completamente occupato da stand e di fronte a questi si potevano seguire i vari spettacoli di biker professionisti con le loro bmx o era possibile provare gli skateboard elettrici o ancora saltare sui tappeti elastici. Sulla spiaggia invece innumerevoli erano gli aquiloni in volo, i gonfiabili, e altre attività come il surf meccanico o il simulatore di kite. Più vicino la riva era invece allestita la torre giuria e la zona riservata agli atleti. Day 2 Anche durante il secondo giorno le condizioni di vento non sono state ottimali per lo svolgersi della gara freestyle, quindi oltre al resto sono state organizzate una gara di Sup alla quale ha partecipato anche il Campione del mondo Antoine Albeau e una


super session di town in windsurf, in cui i rider venivano tirati da un gommone per poi eseguire la manovra vicino la riva davanti una gremita folla. Il primo a provare è stato il campione europeo Steven van Broeckhoven, che ha eseguito un gran Ponch solo grazie alla velocità del motoscafo, non sono stati da meno Nicola Spadea e Dieter Van der Eyken con due Flaka perfette, tanti altri rider si sono cimentati ma nessuno è riuscito a completare la propria manovra. Nel frattempo anche i partecipanti alla gara di slalom, a cui ha preso parte grandi nomi del windsurf come Anders Bringdal, Antoine Albeau, Cyril Moussilmani, Juilien Quentel, sono entrati in acqua per iniziare la competizione, ma le condizioni erano troppo marginali anche per loro. Si è conclusa così anche la seconda giornata del Mondial du vent. Day 3 Le previsioni annunciavano vento da sud-est per domenica 18 aprile, la giornata conclusiva della manifestazione e già durante la notte qualche albero iniziava a muoversi, infatti al mattino un vento teso dal mare soffiava su Leucate. Lo Skipper’s meeting era alle ore 9:00, ma il vento ha iniziato a soffiare con intensità sufficiente solo verso le 12:00, in pochi minuti tutti i rider erano in acqua a scaldarsi e subito è iniziato il primo elimination round. Bosson (Fanatic/North Sails), Pluess (Tabou/Vandal), Spadea (Starboard/Gun Sails/MaverX), Schönthal (Fanatic/North Sails), Mas (Starboard/Gun Sails), Verschooten (North Sails), Jansen (North Sails), Caers Yentel (F2), Caers Rolien (F2), Westbroek (JP / Neil Pryde), Genkel (RRD/RRD), Stauffacher (Naish/Naish) e Van der Borgt (Vandal) hanno mostrato ai giudici le proprie capacità passando il turno. L’età degli atleti sembrava contare poco, ciascuno di loro ha dimostrato un livello altissimo. Ma i soliti “big name” veterani del top delle classifiche non hanno reso la vita facile agli altri. Dieter van der Eyken (Starboard/Severne), Davy Scheffers (Gaastra/Tabou), Thomas Traversa (Gaastra/Tabou) e Steven van Broeckhoven (F2/Gaastra) hanno passato il turno. Ciononostante due ragazzi: Nicola Spadea (Starboard/Gun Sails/MaverX) e Adrian Beholz (F2) si sono fatti strada inseguendoli fino alla semifinale, in cui Spadea ha incontrato Van der Eyken e Beholz ha incontrato Van Broeckoven. Il vento intanto, aumentato da 4.7/5.0 ha permesso alla folla di seguire un final round emozionante. L’aria ha cominciato a scaldarsi e i rider hanno sfoderato le loro manovre migliori: il belga campione europeo ha chiuso perfettamente Kono normali a due metri dall’acqua, Spadea ha sparato un Air Chachoo, Behloz si è dato da fare con Switch Kono e Ponch mentre l’altro belga ha continuato a roteare senza fine. Sono stati i due ragazzi belgi ad avanzare per andarsi a sfidare nella finale winner, mentre l’italiano contro il tedesco se l’è vista nella finale looser. Steven Van Broechoven si è aggiudicato il gradino più alto del podio nel single elimination, con una prestazione come sempre impeccabile, seguito dal suo connazionale Van der Eyken, Adrian Beholz e Nicola Spadea. Dopo solo mezz’ora è iniziato il double elimination, in tanti erano rimasti dietro e avevano voglia di dimostrare le proprie capacità. Il double è andato avanti scremando la classifica ma il vento verso le 17:30 ha iniziato a fare i capricci ruotando da terra, costringendo i rider a planare troppo al largo. Data la situazione il race director Tom Hartmann ha deciso di concludere dando appuntamento alle 18:00 al palco principale per la premiazione, condotta dal mitico Robert Hoffman, speacker internazionale di tutta la gara. Si è conclusa così la prima tappa del campionato europeo, Mondial du Vent, in Francia.

I° classificato, Steven Van Broeckhoven.

Nicola Spadea in piena forma inizia alla grande la stagione con un 4° posto alla prima tappa dell’EFPT.

La premiazione dei primi 4 con il nostro Nicola Spadea.

49


Steven van Broeckhoven nella sua incredibile Culo no wind trainato dal Jet Ski.

Dal 30 aprile al 5 maggio 2010, l’èlite mondiale del freestyle s’è riunita sulle spiagge sabbiose del piccolo lago paludoso di Neusedlier per la prima tappa del Tour PWA 2010. La location è nota agli aficionados del tour per la costanza ed intensità degli Alisei oceanici locali, che garantiscono ogni giorno almeno 5 ore di vento sui 25 nodi… La costanza e la frequenza del vento che, essendo di perturbazione, è spesso rafficato ed imprevedibile viene però compensata dall’atmosfera di festa e dall’organizzazione impeccabile della manifestazione. Questo evento, eguito a ruota da Sylt, è l’unico in cui durante la presentazione dei riders ci si sente delle vere e proprie RockStar. Durante il weekend ci sono migliaia di spettatori seminudi accalcati in spiaggia a pochissimi centimetri dall’action che non manca mai. Come si suol dire, la necessità è madre dell’invenzione. Fino all’ultimo giorno del waiting period, infatti, il picco massimo di vento è stato sui 9 nodi… Dove però non arriva madre natura, interviene il Jet Ski. Grazie all’organizzazione da panico, s’è organizzata una session di tow Freestyle, dove i riders venivano tirati da un jetski, tenendo un bilancino da wake, per poi sparare i loro trick a pochi centimetri dalla folla in delirio… e che tricks! Steven van Broeckhoven(B-72), aka “Brokko”, ha ancora una volta fatto spettacolo col suo stile esplosivo, chiudendo Airflake vertiginose e riuscendo perfino (sto ancora cercando di capire come) a chiudere una Culo perfetta senza una bava di vento. Acqua lucida. Ovviamente la vittoria di questa Towin Sesh è andata a B-72, seguito a

50

ruota da Taty Frans, aka “Pizzeria”, con una doppia Flaka one hand. Sorpresa, sorpresa…proprio quando si stavano per perdere tutte le speranze e dopo cinque giorni di piatta lancinante, l’ultimo giorno, dopo un veloce skippers’ meeting alle ore 05.30 del mattino, si da il via alla competizione ufficiale. I 48 riders cominciano a tricckeggiare nelle acque melmose, sfruttando al meglio i 14-16 nodi di NW, rigorosamente, sotto la pioggia. Tanto per cambiare io ho armato la mia fidata 6,4, ormai l’unica vela che utilizzo nelle competizioni quest’anno… sono però riuscito a disputare una buona batteria ed ho battuto Ian Mouro Mattia Pedrani inizia la stagione del PWA con un solido 9° posto.

che ha fatto solo 2 delle 6 manovre che venivano conteggiate in 7 minuti di batteria. Ora mi dovevo battere contro la mia solita nemesi al PWA… Gollito. Un nono posto per cominciare la stagione 2010, non male direi. Tonky Frans sembrava un po’ meno motivato del solito e, sebbene abbia chiuso le sue Culo spaventose, non ha potuto nulla contro la brutalità del suo fratellino Taty, veramente a palla, la cui prima manovra in batteria è stata una Culo Diablo. Taty ha poi rincarato la dose facendo una Burner, una Chachoo ed un Ponch into Flaka pompando. Taty poi ha anche schiacciato l’altro suo compagno d’uscite, Kiri Thode, andando in finale contro... Gollito? No! Steven!! Il belga infatti è riuscito ad eliminare il campione del mondo, chiudendo, come sempre, Culo, Kono e Burner perfette, mentre il 3 volte campione del mondo faticava a planare con la 5.9 ed il 110… Gollo s’è dovuto quindi accontentare di vincere la finale “perdenti” contro Kiri, finendo in terza posizione, anche se le batterie più importanti sono state abbastanza deludenti a causa dell’irreversibile deterioramento delle condizioni. Sono state valutate infatti solo 4 manovre, 2 per mura, in 12 minuti ed è strano vedere gente di questo livello combattere a suon di Eslider, Chachoo switch, Cana Brava e Lollypop. Kiri, mezz’ora prima, aveva chiuso una Culo into Spock Diablo, ma durante la batteria faceva fatica a planare… Kiri… fatica a planare…= 8 nodi. Dopo qualche pompata è riuscito a fare una Chachoo, una Grubby ed un Eslider, ma i giudici hanno preferito l’esplosività di Gollito (?!?!?). La finale vincenti invece, disputata stranamente prima della finale 3-4, è iniziata con una Culo perfetta di Taty, mentre quella di Steven, che era perfino meglio, era ancora durante la transizione, quindi non valida. Dopo poco entrambi hanno cominciato a pompare come forsennati, chiudendo un Ponch a testa ed una Flaka. I giudici hanno deciso di annullare la batteria per mancanza di vento, ma i riders (cosa mai vista prima), si sono rifiutati di entrare nuovamente in acqua per il re-sail e quindi è stata nuovamente convalidata. Il verdetto finale non è stato una sorpresa, ma assolutamente meritato. Primo Taty, secondo Steven, terzo Kiri e quarto Gollito.



La Defi Wind è un grande evento che deve il proprio successo alla semplicità della formula e al fatto che per 7 anni consecutivi ha permesso a centinaia di appassionati di vivere una delle esperienze sportive più entusiasmanti: misurarsi su un semplice percorso al traverso fra due boe poste a 10 km di distanza l’una dall’altra, mettendo alla prova le proprie qualità tecniche e fisiche, e potendosi misurare oltre che con gli elementi della natura anche con se stessi e centinaia di persone con cui si condivide la stessa smisurata passione per il windsurf. E questa passione sembra aumentare di anno in anno e contagiare altri appassionati che, messe momentaneamente da parte vicissitudini di lavoro e famiglia, vengono a riunirsi sulla spiaggia di un paesello francese quasi ai confini della Spagna, spesso e volentieri spazzato da forti raffiche di Tramontana. Cresce il numero degli iscritti e cresce anche il numero dei nostri connazionali presenti all’evento. Quest’anno i colori della nostra bandiera sono stati difesi dal team Ricci con i vari Robert Hofmann, Malte Reuscher e il sottoscritto Max Brunetti venuti ad affiancare i compagni del team International Julien Quentel e Tine Slabe. Inoltre dal 52

Belpaese sono arrivati anche il ligure Eugenio Patrone, Ugo Saligari (amatore), Luca Ghilione e Massimo Ravasio (boss Tecno Limits). Da sottolineare anche la presenza di Andrea Cucchi (capitano\proprietario della veleria italiana Point-7) che grazie alle superbe prestazioni proprie e del francese Toselli ha dimostrato di aver lavorato molto e bene allo sviluppo delle sue vele questo inverno a Tenerife. A livello internazionale purtroppo mancavano molti dei nomi più importanti, in quanto praticamente tutti i professionisti che partecipano alla Coppa del Mondo erano impegnati in Corea per la tappa PWA. Fra questi anche il campionissimo Antoine Albeau che aveva vinto tutte le precedenti edizioni della DEFI a cui aveva partecipato. Comunque lo spettacolo non è mancato grazie alle eccezionali condizioni meteo e al grande livello tecnico delle nuove leve.

GIOVEDÌ 13\05\10 Questa volta non c’erano dubbi che la gara finalmente si sarebbe disputata e le previsioni di vento forte per tutto il fine settimana mi hanno fatto passare ore insonni. Il vento da nord era atteso con intensità di 25\30 kts per giovedì, fino ad


arrivare a 40 per la domenica. E quando a Gruissan le previsioni danno vento da nord, in realtà l’intensità è sempre maggiore di quella annunciata! Quindi, giovedì mattina sveglia alle 7:00, colazione e poi subito a fare il check-in di ingresso al palazzo dello sport di Gruissan, per ritirare lycra e razzi segnaletici di ordinanza e fare foto di rito con lycra ufficiale. Alle 10:00 eravamo già in acqua a provare i materiali e a fare le ultime regolazioni e, pur essendo una manifestazione amatoriale, sia in acqua che a terra l’atmosfera sembrava quella di un grande evento di Coppa del Mondo, con centinaia di partecipanti pronti a dare battaglia sul lunghissimo percorso sferzato da violente raffiche di vento da terra. Ore 12:00 tutti fuori dall'acqua per riposare, mangiare e assistere allo skippers meeting fissato per le 13:00 durante il quale il mitico organizzatore della Defi, Philippe Bru, ricorda a tutti i 1000 iscritti assiepati davanti al palco lo spirito e le regole della manifestazione. Prima di tutto la sicurezza, un imponente numero di volontari è sempre pronto ad intervenire e soccorrere chi fosse in difficoltà lungo i 10 km del percorso, ma con la Tramontana che soffia forte da terra non si scherza,

per cui è obbligatorio indossare la muta, razzi segnaletici ed aiutare chi si trova in difficoltà. La partenza come al solito verrà lanciata dal gommone dell’organizzazione che sfila lungo il lunghissimo allineamento di partenza e poi ci sono 10 km di bordo al traverso per giocarsi le proprie ciance, pertanto è fortemente sconsigliato di tentare di anticipare la partenza, onde evitare di venire travolti dal gommone lanciato a tutta manetta, oppure rallentati dall’onda della scia. Le procedure di partenza sono fissate per le 15:00 e il percorso è composto da due boe distanziate 5 miglia marine una dall'altra e il circuito và girato per due volte per una distanza complessiva di 20 miglia (vale a dire circa 40 km!). Alle 15:00 il gommone nero di Mr. Bru detto Le Bur parte come un razzo e dalla boa di partenza posizionata sottovento scorre sopravento fino alla barca giuria lungo la linea immaginaria di circa un 1 miglio, aprendo la strada ai concorrenti. Partire in questa maniera in mezzo a 1000 persone è abbastanza complicato, dal momento che nonostante il vento forte tutte le vele in acqua creano grande turbolenze e buchi di vento ed è un attimo ritrovarsi piantati senza planata, mentre centinaia di persone ti sfilano. Per fortuna poi lungo il percorso il vento si pulisce e si comincia a pestare sull’acceleratore, liberi dagli 53


scarti di vento, per cercare di arrivare alla prima boa in buona posizione. Il vento è bello teso e le raffiche superano i 35 nodi, mentre i migliori rider si lanciano a oltre 30 nodi di velocità lungo i 10 km del tracciato. Già dalla partenza si capisce che saranno i francesi a contendersi la vittoria e il nostro Julien Quentel battaglia a lungo per le posizioni di vertice, ma alla fine si deve accontentare della terza posizione, mentre in seconda posizione si piazza l’esperto francese Bieuzy Mauffret e al primo posto arriva il ventunenne Pierre Mortefon, che dal punto di vista fisico ricorda vagamente Albeau da giovane! Il primo degli stranieri è Anders Bringdal che si piazza in quinta posizione, mentre il primo degli italiani è il mitico Cucchi che chiude la prima prova in decima posizione. Anche il nostro sloveno Tine Slabe dimostra di avere un grande passo sulla lunga distanza e si piazza in 19° posizione, mentre il nostro giovane e grintoso Malte Reuscher, nonostante una catapulta devastante degna di real tv chiude la prima prova e la prima giornata al 35° posto! Posizioni più o meno decorose per gli altri componenti del team RRD: infatti io e Robert rimaniamo intruppati in mezzo al gruppo in partenza e chiudiamo la giornata rispettivamente al 124° e 113° posto.

VENERDI’ 14/05/2010 La giornata si è rivelata decisamente impegnativa, e disputiamo 2 prove, sempre sulla distanza dei 40 km e vento sui 30-35 nodi. In gara se ne sono viste delle belle e il protagonista della giornata è lo svedese Anders Brindal, che per tutta la seconda prova si è alternato nelle posizioni di vertice con Mortefon e Quentel, ha sfiorato la vittoria ma è stato preceduto sul filo di lana da Mortefon, mentre nella terza prova con le sue italianissime vele Challenger ha letteralmente volato sull'acqua dando circa mezzo miglio di distacco al secondo classificato, il francese Pascal Toselli, anche lui motorizzato con vele italiane Point-7. Grande performance anche per il nostro sloveno Tine Slabe, anche lui motorizzato Challenger, che ha fatto scivolare le sue RRD in nona posizione nella seconda prova, per poi piazzare una zampata al 6°posto nella terza prova, permettendosi addirittura di superare il bravissimo Julien Quentel sul filo di lana! E bravissimo è stato anche l’italiano Andrea Cucchi che nella 54

seconda prova si è dovuto ritirare, ma poi si è piazzato al 12° posto nella terza difficilissima prova (vorrei sottolineare che in acqua eravamo in mille, e credo che quest'anno al campionato italiano ci sarà una bella sfida per il titolo). In ottima forma anche gli altri italiani, in particolare il giovane Malte piazzatosi al 17° posto (forza Malte!). Come tutti i giorni la giornata si conclude con un'ottima birra offerta dall'organizzazione a seguire, doccia, cena e per chi ha le forze la proiezione di alcuni filmati di windsurf nell'anfiteatro situato nella parte nuova di Gruissan.

SABATO 15/05/10 Sveglia alle sette e skippers meeting alle nove, e anche oggi il vento… non manca… purtroppo!!! Dopo circa 120 kilometri percorsi in due giorni, con vento sempre più forte alternato a raffiche micidiali, sto iniziando a valutare seriamente di ritirarmi dalla lotta accampando una scusa più o meno plausibile, ma per il momento prevale ancora il lato duro di me stesso, e voglio comunque provare ad arrivare fino in fondo, dal momento che per impegni lavorativi questo è il mio ultimo giorno di Defi, quindi vale la pena tirare fuori le palle e giocare il tutto per tutto! Arrivati in spiaggia capiamo subito che la giornata sarà oltremodo impegnativa. Le bandiere garriscono sferzate da potenti raffiche di Tramontana e la sabbia trasportata dal vento forma dune che qua e là vanno a ricoprire ogni cosa. Puntuali come orologi svizzeri, alle 09:00 gli organizzatori danno il via allo skippers meeting spiegando tutte le varianti della giornata e dando informazioni utili sul vento che varia dai 38 nodi in partenza ai 45 nodi alla boa in fondo al percorso! Alle 10:00 parte il count down per la partenza. Alle 11:00 si parte con la prima prova di giornata, quarta prova di questa Defi 2010! In acqua si vede entrare di tutto, dall’attrezzatura speed a quella wave, e ogni genere di vele, marche e modelli. La fatica accumulata nelle precedenti giornate di gara comincia a farsi sentire e anche io ho cominciato ad accusare crampi ovunque, soprattutto ai piedi, ma stringendo un po’ i denti sono comunque riuscito a portare a termine anche questa manche. Il mitico Bringdal con tutta la sua classe e il suo


seguito dal solito Mortefon. Julien Quentel questa volta era trimmato meglio ed ha lottato fino all’ultimo metro per salire sul gradino più basso del podio, ma si è dovuto accontentare della quarta posizione, mentre il grande Tine Slabe continua a dimostrare di avere un passo supersonico e si piazza al sesto posto, risalendo la classifica overall e reclamando un posto nei top 10! Mitico!

LAST BUT NOT LEAST! Il terzo giorno della Defi è stato anche il mio ultimo giorno di gara, perché sono dovuto rientrare per impegni di lavoro. Sinceramente ero un po’ dispiaciuto di dover mollare così il colpo e non poter disputare l’ultima prova in programma l’ultimo giorno di gara, dal momento che le previsioni davano ventone anche per domenica. Devo però ammettere che sono anche stato fortunato, perché in realtà le condizioni di gara l’ultimo giorno erano talmente proibitive che solo i primi 50 del ranking sono stati ammessi a partecipare alla prova! In queste condizioni a dir poco disumane, a tagliare il traguardo per primo è stato ancora una volta Pascal Toselli, rider francese motorizzato Point-7, mentre al secondo posto è arrivato un enorme Tine Slabe che ha dimostrato di avere attributi, passo e preparazione atletica mondiale! Al terzo posto si è classificato il solidissimo Mortefon, che ha così messo le mani sulla vittoria overall della Defi, anche perché Anders questa volta si è fermato addirittura in 52° posizione! Questo piazzamento lo fa fatto scivolare dalla lotta per la vittoria alla quinta posizione, ed è stato superato anche da Julien Quentel, che in queste condizioni epiche ha strappato un onorevole 7° posto. Da segnalare la 14° posizione strappata da Malte Reusher, mentre Andrea Cucchi è arrivato 19°. Bisogna sottolineare che Andrea e Malte sono stati gli unici due italiani ammessi a disputare l’ultima prova! Quello della Defi Wind come tutti gli anni si è rivelato uno splendido spettacolo ed è stato in grado di dispensare condizioni ed emozioni a dir poco straordinarie, pertanto colgo l'occasione per invitare tutti i freeriders italiani all'edizione del 2011, che sarà l’undicesima edizione e per la quale saranno ammessi a partecipare ben 1111 partecipanti! Un suggerimento: allenatevi!

DEFI WIND 2010 classifica finale

peso che supera comodamente i 100 kg continua a volare col ventone, ma il giovane Monterfon in odore di impresa non molla e strappa un quarto posto che gli permette di restare in lizza per la vittoria finale. Julien Quentel è sceso in acqua utilizzando per la prima volta l’X-Fire 80 e la vela race 5.1 e purtroppo quando il tuo percorso di gara è lungo 24 chilometri se la tua attrezzatura è regolata male, alla fine dovrai pagare un conto salato, e infatti all’arrivo è solo 24°, ma si rifarà. Lo sloveno Tine Slabe, invece, dall’alto dei suoi quasi due metri d’altezza snocciola un’altra prestazione spettacolare e infila un 7° posto. Il più bravo degli italiani rimane sempre il mitico Cucchi, seguito dal giovane compagno di team Malte Reuscher che si accaparra un’ottima 30° posizione. Hofmann si piazza intorno alla settantesima posizione, mentre io continuo a pascolare intorno alla 130° posizione. RACE 2: Nel pomeriggio si torna in acqua intorno alle 15:00. Inutile dire che il vento non era affatto calato, anzi, gli anemometri adesso segnano 45 nodi costanti su tutto il campo di gara con raffiche fino a 50 nodi! E a metà bordo le raffiche salivano fino a 56\57 nodi!!! Tutte le mie perplessità sulle attuali condizioni meteo si tramutano in scagozzo (!) dopo aver visto Anders che per la prima volta armava una 5.3 slalom!!! Incredibile, ma vero, questa è stata la prova che in assoluto mi ha regalato le soddisfazioni maggiori, oltre al fatto che è stato il mio miglior piazzamento (76°)!!! Viste le proibitive condizioni meteo, il race director durante lo skippers meeting si è raccomandato che scendesse in acqua solo chi si sentiva preparato fisicamente e tecnicamente ad affrontare queste condizioni e quindi forse questa volta in acqua non eravamo in mille, ma eravamo lo stesso in alcune centinaia là fuori a stringere i denti e a sopportare e oltrepassare i dolori del fisico ormai provato dai tanti chilometri percorsi, per arrivare alla fine. Sulla linea del traguardo, si respirava tanta complicità\condivisione tra tutti noi e una bella sensazione che non ho mai provato nelle altre competizioni a cui ho partecipato, e questa cosa rimarrà sicuramente un ricordo indelebile! Per quanto riguarda la lotta al vertice, Anders nonostante abbia usato la 5.3 è scoppiato ed è arrivato “solo” 19°, mentre a salire in cattedra è stato il francese Pascal Toselli, che ha tagliato il traguardo per primo,

POSIZIONE 1 2 3 4 5 6 13 20 64 87 103 168 188 323

N° 14 916 112 421 10 794 731 795 7 792 950 991 225 766

NOME e COGNOME PIERRE MORTEFON PASCAL TOSELLI BIEUZY MAUFFRET JULIEN QUENTEL ANDERS BRINGDAL TINE SLABE ANDREA CUCCHI MALTE REUSCHER MASSIMO MASSERINI ROBERT HOFMANN MAX BRUNETTI LUCA GHIGLIONE HUGO SALIGARI EUGENIO PATRONE

Max Brunetti, il nostro inviato speciale a questa decima edizione della Defi Wind.

55


56


57


FLASH BACK Mercoledì 12 maggio al mattino presto faccio il solito check quotidiano delle previsioni e un veloce primo download della posta elettronica. Non credo ai miei occhi, ricevo l’e-mail tanto aspettata da Sergio Cantagalli, quella del “semaforo giallo” per la gara wave più attesa dell’anno, il Capo del Capo, previsto per le giornate di domenica e lunedì 16 e 17 maggio. Ma le sorprese non sono ancora finite, controllando bene le previsioni mi accorgo di una buona possibilità di libeccio in Liguria e nord della Sardegna per giovedì e venerdì e poi Ovest/Nord-Ovest fino a mercoledì su tutta l’isola. Wow! Che previsione… era da tempo che non si vedeva una settimana del genere. Per fortuna, sentendo aria di onde, ero riuscito ad organizzarmi nei giorni precedenti e avevo già pianificato di prendermi una “vacanza” con l’intento di rincasare quando quest’epica perturbazione fosse finita. Dopo quasi 8 mesi senza windsurf e soprattutto senza onde era proprio ciò di cui avevo bisogno. Chiudo tutti i miei contatti scrivendo: “Torno quando finisce il vento!”. Con il furgone carico di tutto il materiale windsurf in mio possesso, tavole wave e freestyle, vele dalla 3.7 alla 5.7 alberi e boma, parto da Riva del Garda con destinazione… ehm: “Vado diretto in Sardegna dove il vento lo danno solo a Porto Pollo e sicuramente mi tocca manovrare nel piatto, oppure rischio un po’ di più e vado a Imperia e magari ho la fortuna di fare due curve sulle onde con il libeccio previsto?”. Scelgo di andare a Imperia giovedì e venerdì per togliermi un po’ di ruggine mure a dritta tra le onde, per poi prendere il traghetto da Genova per Porto Torres venerdì sera, pronto per l’inizio del vento, quello serio, da sabato! Giusto per la cronaca a Imperia ho navigato due giorni su due, anche se le condizioni non erano proprio quelle che mi aspettavo, ma non importa, finalmente ero al mare!

SABATO 15 MAGGIO: Come tutti i rider invitati a questo evento sbarco sul suolo sardo sabato mattina, il programma della giornata prevede di ricongiungermi con la restante parte del mio team partito da Livorno, composto dall’ormai ufficiale caddy/tuttofare/grande amico/supporto morale Manuel Poli e dal mio fotografo preferito Fiore, chiamato appositamente per documentare la gara attraverso i suoi 58


scatti unici. Noi abbiamo puntato i nostri furgoni verso una prima session di riscaldamento a Funtana Meiga, mentre altri hanno optato per Chia. Dopo un bel po’ di ore in acqua con la 4.2 nell’acquapark di Funtana era ora di andare a piazzare qualche bella curva al Capo, anche perché per la sera davano la rotazione del vento un po’ più da nord, la direzione giusta per questo spot. Arriviamo a Capo Mannu alle 16.00 e ci buttiamo subito in acqua con la 5.0 bella piena. Le emozioni che si possono vivere in questo posto sono incredibili, a parte l’incazzatura per aver rigato tutta la fiancata del furgone grazie alla stretta strada piena di arbusti che porta allo spot… ad ogni modo, al Capo ti basta prendere anche una sola onda buona per ripagarsi tutta la giornata e le fatiche. L’onda è liscia, potente, perfetta e il paesaggio attorno è mozzafiato. Penso che sia uno dei posti al mondo a trasmettermi maggiore energia e positività, l’altro è Cape Point in Sud Africa, e per certi aspetti i due posti si assomigliano un po’. Finita la session facciamo una veloce doccia in albergo per poi andare a cena, dove finalmente posso incontrare e salutare gli organizzatori della gara, capitanati da Sergio Cantagalli. Terminata la cena partecipiamo al breve skipper’s meeting per ricevere le indicazioni per l’indomani, the day 1.

DOMENICA 16 MAGGIO: Tutti i rider partecipano puntuali allo skipper’s meeting a Putzu Idu per poi spostarsi sullo spot. Le regole dettate dai giudici sono chiare, vincerà non solo chi surferà meglio ma il rider che prenderà i maggiori rischi nelle sezioni critiche e prenderà le onde più grandi andando il più verticale possibile, le onde dell’inside non verranno calcolate. Arrivati sullo spot ci rendiamo conto che il vento è forte e le onde ci sono. I primi windsurfisti entrano in acqua ma si capisce subito che la direzione è ancora troppo da mare e quindi non permetterebbe delle surfate radicali. Nessun problema, largo ai kite che in queste condizioni si possono esaltare. Terminata la gara di kite il vento è ancora troppo da mare e Sergio Cantagalli decide coraggiosamente di rimandare la sfida tra i migliori wave rider d’Italia al giorno successivo, scelta difficile ma in perfetta linea con lo spirito della gara: una gara per top rider solo in condizioni top! Quindi ci spostiamo nuovamente tutti a Funtana Meiga per un tramonto sardo a suon di salti e surfate. 59


THE DAY: LUNEDI’ 17 MAGGIO Arrivo sullo spot alle 8:00 del mattino, il vento è leggero e le onde sembrano essere piccole ad una prima veloce ed assonnata occhiata. Invece mentre armo le mie vele per la gara ecco che il vento si distende e i primi set “importanti” iniziano ad entrare nella baia. Incredibile, ecco il vero Capo Mannu, vento da 5.0 e set puliti da un albero che con regolarità entrano nell’inside. Uno spettacolo della natura! Solo l’esperienza e la professionalità di Sergio Cantagalli potevano rischiare di non chiamare la gara domenica pomeriggio, con vento e onde assicurate anche se un po’ on shore, per

60

aspettare il giorno dopo, sperando in condizioni top (la previsione non è una certezza). La scelta non poteva essere più azzeccata, finalmente i 16 rider di questa edizione 2010 possono sfidarsi nelle migliori condizioni possibili di Capo Mannu e per la prima volta senza kite! Il programma prevede due batterie da 8 atleti ciascuna, per heat da 45 minuti, passano i migliori 4 che accedono alla finale a 8 della durata prevista di 1 ora. I primi 45 minuti di heat assicurano la finale a un sempre più talentuoso Gabriele Serra, il cagliaritano viene premiato per la scelta e il tempismo delle sue onde. Anche l’esperto Andrea Rosati non può mancare all’appello, pochi i


suoi interventi in questa prima fase di gara, ma qualità e tattica sono sufficienti. Con loro anche il local oristanese, veterano del Capo Francesco Cotza e Nicola Campus di Olbia. Andrea Mariotti purtroppo si vede sfuggire la finale posizionandosi 5° con l’amaro in bocca. Effettivamente Andrea ha preso e surfato molte onde più dei suoi diretti concorrenti, dimostrando anche su queste mura una buona padronanza. Forse è stato penalizzato dalla prima regola del Capo: vince chi si assume i maggiori rischi. Archiviata la prima heat si passa alla seconda, la mia, quella che per un’estrazione “sfortunata” ha visto scontrarsi quasi tutti i migliori rider sulla carta. Accedono alla finale con una performance a dir poco strabiliante il local Matteo Spanu, che conosce lo spot come le sue tasche e pennella geometricamente i muri d’acqua. Con lui anche il milanese Federico La Croce dà il massimo, con il suo stile radicale e deciso, osa e viene premiato. Un altro cagliaritano in finale, Emanuel Argiolas, anch’esso attento conoscitore delle insidie del Mannu, non si fa sorprendere ma sorprende! Passa alle finali anche il Campione Italiano Wave in carica Gianmario Pischedda, nonostante il brutto wipe out del giorno precedente e i punti doloranti sopra l’orecchio. Per quanto riguarda la mia performance posso dire di aver preso poche onde buone, ma a 10 minuti dalla fine della heat mi è bastato essere al momento giusto nel posto giusto, partire down the line e spararmi un mega Aerial nella sezione critica di un’onda di buona misura, per passare da un probabile ultimo posto ad un, per me molto soddisfacente 5°, ad un soffio dalla finale. Non c’è niente di più vero, in questo posto ti basta una sola onda ma buona e ti si stampa il sorriso in faccia per una settimana intera! Inspiegabilmente è rimasto fuori dalla finale un super in forma Renato Vitale. Personalmente l’ho visto surfare bene e addirittura osare più del solito, con Aerial ed entrate sotto le sezioni critiche. Ciò nonostante è arrivato 7° e sinceramente non riesco proprio spiegarmi perchè.

THE FINAL Sono le 11:25, il sole è ormai alto e il cielo terso. La marea è in crescita e con essa la qualità dell’onda. È tempo di finali! Il race director Sergio Cantagalli opta per un nuovo format proponendo 60 minuti di gara per dare ancor più varietà e scelta d’onda ai finalisti. I rider danno il meglio di loro stessi, i wipe out giganteschi si sprecano e molti finiscono sulle rocce. Gabriele Serra è il più sfortunato, perdete il rig intero lasciandolo incastrato nelle rocce del Capo. Tre colpi di tromba e la bandiera rossa issata sul pennone danno termine alla finale del NSA Capo del Capo 2010. Combattutissima sino all’ultimo secondo, i giudici espongono il seguente verdetto: l'ottava posizione va a Nicola Campus, sicuramente affaticato da un iniziale “wipe out” che ha visto la sua attrezzatura triturata tra le affilate rocce del Capo. Francesco Cotza 7° porta a casa un valido risultato personale. Al 6° posto Gabriele Serra, anch’egli reduce da un impatto con le rocce della scogliera, lascia il materiale parcheggiato sugli scogli mentre viene assistito dal rescue team, vistosamente zoppicante se la cava con qualche graffio e una vela in meno. A sorpresa, con una performance singhiozzante si è piazzato in 5a posizione l’oristanese Matteo Spanu, il talento di Matteo è indiscusso, ma anche quest anno cadono le sue speranze di portare “a casa” l’ambito titolo. A conferma che i rider sardi sono sicuramente

61


un’icona del windsurf nazionale, Gianmario Pischedda è arrivato 4°, anche lui ha collezionato qualche punto di sutura oltre al rispetto per le entrate sulla parte più verticale dell’onda. In terza e meritatissima posizione Federico LaCroce ha festeggiato nel migliore dei modi il suo compleanno. Ancora un sardo tra i leader, Emanuel Argiolas, assiduo frequentatore di questo spot, finalmente scrive il suo nome tra le leggende del Capo con un meritato 2° posto sul podio. Il vero Capo del Capo 2010 è però il romano Andrea Rosati. Con una pluriennale esperienza in coppa del mondo e un profilo da wave rider riconosciuto, è indubbiamente l'atleta nazionale più completo nelle varie discipline del windsurf. Il suo Aerial nella finale, in cui è rimasto in aria per una paio di secondi, rimarrà indelebile nella memoria di tutti. Bravo Andrea! Oggi sei anche il “Capo” del Capo! Si ringraziano tutti i rider che hanno preso parte all'evento, prezioso il supporto tecnico dei giudici di gara, del team O'No? Il Surf Shop di Oristano, la KiteFamily ASD di Oristano e il team di Eolo Windsurfing di TorreGrande. Un ringraziamento particolare va a Graziano Lai, maestro-coordinatore e grande compagno in questa esperienza surfistica. L’evento è stato reso possibile grazie al supporto di NISSAN e del progetto NSA (Nissan Sport Adventure) legato al mondo del water-boarding. Un grazie va anche al Sistema Turistico Locale, STL, della Provincia di Oristano.

62



64


65


Mikel S Conca lijk, propri etario d’Oro , d fiocch i. Allo insieme al el negozio Shaka suo t tutti i skipp ea er quasi di Tor 40 rid ’s meetin m hanno gara g anche bole e ges er inv come d i v enerd t itati, p le altr spons ì mat questa vo ore dello S rov e, c or lta or tina 2 haka dover , vitto e a hi ha la fo enienti da gan 1 Su m r 7 naz l e del ioni d aggio si s izzato un e rf Centerrider loggio gra tuna di pa iverse ono p rtecip tuito, v è que . Invit resen ento con a llo di un po DAY 1 i ati? E tati p dare ’ di g rvi riceve, s s untua i g i, que ft e n petta razie Vener l s c i o a t o n a g l o li no dì ma pa per d tt ue gio ga nemm sforzi di M n è una la pr ima g ina al Sha ike e eno l rni di k deg ’i ior a sc festa! porta re a c nata ci s Surf Cente E cos rizione! U li i ì a n r s sa il r è stat ico esclu siv isulta posterà a durante lo o. to. Pe skipp gareg giuria amente d r e avant giare la gio r’s m c ia ee rn da Naish apitanata , sono da An lla Conca ata di saba vanti al P ting viene d’Oro i drea : over t o 2 2 mag er, per a spiegato c P all im a Tor ve he gi press agan con b la col ole. I crite o invece la re la certe per ion, v arietà labor z r j u za di i m d iq ps az mano vre e ione di Fla uest anno ession sar spett acola vio, Andre valutati d à a rità. a Rig hi e R lla andy

66


Tutt il ven o chiaro, s to! i pa picco le co Che timing rte. Ore 13 m .30 ar !I e la 5 invog riv lia .3 o a ragazzi p lanan a al Pier l ddirit dall’a ti dalle ott a o con tura ffievo ime p la 5.0 lirs reme le 5.7 barca e do sopra sse d po so come anche invela i delle r e li 1 ll’a af Ro ti s possi bile! Q a volte è u fiche. Ma rrivo repe by Smart e qualcun 0 minuti a nche n o me n pro e uindi q t Matti i u n l e a o sta n bl vela g aF on è di un’Ora p 4.7 del “B tte vele pi rande ema, qui b come abrizi ese a ù r u n i isog , pin mav na ana gu Po ed es nch, Misty e nei prim na lunga, na arrivar gara di f erile… ma ”, forse e a pa eg tavola reest p i1 F yle d oi delusi lla v Quelli uono poch lip, Forwar 0 minuti ove e di ga oluminosa sull’onda d e Ai i salti più le ss ra r Flak e salt . ggeri class a. I rid una seri e via a tutt are p ere ifica, invec e i a ù e d e come r più v esten pesan i salti chi elocità al alto ua un in riescono a usi al lasco ti fan aspet d ave Shaka nti di salt la p . n o un p ta r i la g s o’ fati erfezione ara te to ma m e la propu Cian ( urf shop, p c o l a r s lto c mina ione nd a plan er po ons giusta is e are pizzat r: una loc ation postarsi t ci si da ap istente J e a tutt s i p utti in a notev i al M o p c r u o t n p a tame o Tes no av si o oby e to an ta Winds le immers eme per c a nell ena s alle 18.00 . Dopo d ti in Bar p ue o ulla te ’atmo per u er un re sfe na rra po’ di divert ra unica d zza panor peritivo a amica el Lag l iment o di G o. arda) di Villa . Dopo la

67


DAY 2

Sabat o2 attorn 2 maggio è stat o all’e a p Torbo le. Do ico ritorno una giorna po il ta s fatich ul lag so e del o di R particolare giorn lito skippe o copio per To bby N o pr r’s ne ais rb l’onda arriva la b ima, ma n meeting de h, per l’in ole, un po arca e on pe ’ augur l mat è mig r t azione tutte le cos lio tu in molto q eg del Qu legge re (grazie tti gli atleti uelle in ac o gli atleti ro a q s iksilve iravano c all’on da più e rafficat lle indicazio ono già so ua, per qu ercano di r Store pra o. A ell ni rip rip e rius di cendo ida del gio d ogni mo di andare vento alla e serali. All rendersi d C più ve do c’è rn q semb loce d onca per in e 13.30 com alle ra av uasi semp o precede abbas iM iz ere nte i s re e t Marze alti so anza vento ike al cap iare la gara da ddu, M preso be a planare it n . Oggi p a o s n e no) m irko B egna prece e le m r a n p c la h nar ep a il pu de ra is Claud nte (ndr: m ghieri e Ro ure e chiu nti su pun iù alti. Nico e con la 5 vento è t .7 io Ma b la i. e e d m A e gra r e S t n o p che Pom rab un ade rze fatica z mentr ddu, di una ile il tentativ permaier Ponch mo il sardo G a è in gior ie nata abriele lto alt confe e il rid super o qua rm o si er can V A adese ir Cana Br riuscito, e ano l’ottim e in plana arruccio ava!!! a c t del PW a i p . m r Claud esta anca ). T A Phil io Soltis om Hartma va proprio zione del g iorno yal ch n p n o co, de per la iude q l to su ualch e Pon a mole fa u scano ch e F orwar n po’ di d ma non

68


esalta .P gara p urtroppo uno d er il v ei en che q uest a to troppo vincitori de legge nno v dall’in ro, co ll’anno sco a un fo sì com r l’arriv rtunio di se po’ con il e il se so, Mattia fre od tte e firm ello Zio. M mbre. Dop no a mano condo clas Pedrani, n sifica on rie oa r. ar tirato to sc Alle 2 e autograf Robby Nais ltre due o re di s a causa de dell’edizion e ad entra 0 tutt i e po h f a il i a ce l suo co do e 2009 re in a s lt Fabriz u i o è a in p na in o i! Conca o scappa a gresso in ra di torna ncora parz , Fabio Calò Jacop Il secondo C r , ia c a e onca le aus spe in spia cla o alle 1 ggia e recupero aspet Testa e Ga ssificato è ttando le p a dei suoi 8 , in d alt tat izia a br Nicola re fare le aspettare Spade miazioni… ri impegni. dall’o ive e ci ha iele Varru ttima foto d ccio. e a p il m e v r e in me An ntre i or i rito lo sta terzi a citore di q ff di S ganizzazion sso di pa che quest uest’a ssare pari m haka. anno e e so con ta nno è Uno due f pra nt M antas il vento de erito sono Ora p i rider este dei valori a ttutto da u tiche i giova attia l Gard er i lo n r g a i g g e s nissim iunti d a non iorna trepit addir cal de barca te iq os i ittura h l Ga all un pa uesta ediz o ospitalit di gara r a tradito “artific ’orizzonte rda si rito le e io à io s n d e d e e i r s i t n è e a i iali”… r aspet posizioner a alla norm sponenti d stato l’inte ider da pa li anche tando e a r r la pro nno nel pu alità, ma s l PWA( Solt nazionalità te di tutto tat nt is ssima d edizio o giusto pe e pur cert yal e Pedra ell’evento, i che r cont ne de ni). q lla Sh inuar uand aka B e ump& a divertirs o vedranno Jump i su qu la ! elle on de

69


Š Raffaello Gardelli

70


Daniel Aeberli durante la Shaka Bump&Jump sul Lago di Garda con una nuova F2 Rodeo 2011. © FotoFiore/Canon

Ciao Danny, iniziamo con le domande classiche, quando hai cominciato a far windsurf, dove e perchè? Ho cominciato a far windsurf 21 anni fa quando avevo solamente sette anni! Mio papà mi ha insegnato al Lago di Garda, dove trascorrevamo ogni anno le nostre vacanze estive. Non riesco davvero a credere che sia già passato tutto questo tempo e che lo faccia da così tanto. Ora sono perfino più motivato di prima, adoro il windsurf! Quando sei diventato un windsurfer professionista? A dir la verità non l’avevo pianificato, ho sempre seguito con interesse tutte le riviste e i video per vedere i professionisti gareggiare nel PWA ad Aruba o alle Canarie… ma a quel tempo non sapevo se sarei diventato o meno un pro. Poi piano piano ho cominciato a fare slalom e racing al lago di Silvaplana a fine anni ’90. Eravamo un gruppetto di amici che facevano

garette scorrazzando per il lago, ci divertivamo un sacco. Continuo tuttora a gareggiare in Svizzera con gli stessi amici di un tempo… ovviamente vinco sempre, ah ah, come no! La prima volta che ci siamo incontrati è stata durante un evento EFPT qualche anno fa. Eri anche un ottimo freestyler. Raccontaci qualcosa della tua esperienza in Freestyle all’EFPT e nel PWA? Sì, piano piano ho cominciato a fare anche freestyle ed ero anche piuttosto portato, sono stato uno dei primi in Europa a chiudere la Flaka in gara, mi sono sentito un re quando sono riuscito a vincere la batteria grazie a questa nuova manovra… sììììììì! Gareggiare nel tour EFPT è stato davvero bello, ci siamo sempre divertiti un sacco a scorrazzare in giro per l’Europa, ad imparare manovre nuove, fare feste da urlo… bello! Il livello dei rider attuali però è talmente impressionante che a me

sembra ormai di far parte della vecchia scuola… se volete posso ancora farvi qualche trick di cinque o sei anni fa, eh eh! Quando e perchè hai deciso di smettere di gareggiare in freestyle? Perchè invece hai deciso di concentrarti sulle gare Slalom? Sinceramente i criteri di giudizio mi hanno fatto passare la voglia, c’erano sempre più problemi relativi al numero di manovre e alle relative difficoltà ed era tutto troppo soggettivo. Io lo facevo principalmente per lo spirito ma questa piega ha prosciugato la mia motivazione. D’altra parte non ho mai smesso di far racing, mi sono impegnato sempre più nello slalom e ho iniziato ad apprezzare davvero questa disciplina, adoro provare materiale nuovo. Avevo anche il parco giochi perfetto proprio sotto casa e così ho potuto perfezionare le mie capacità di creazione e sviluppo. 71


Daniel nel suo home spot svizzero: lago Urner. © Dajana Lindau

Quando e perchè hai cominciato a lavorare in F2 con Patrick Diethelm? Tantissimo tempo fa, quando avevo solo 16 anni, incontrai Patrick ad una gara in Svizzera. Eravamo entrambi rider F2 e lui stava già testando dei nuovi prototipi. Dopo poco tempo cominciò a shaparsi le sue prime tavole e prototipi da provare, a solo mezz’ora di macchina da casa dei miei genitori. Andavo sempre a scuola in bici e, nei pomeriggi liberi, andavo da lui ad aiutare e guardare un po’. Nessuno dei due immaginava che avremmo lavorato fianco a fianco. Una volta finito il mio stage da lui, Patrick ricevette un’offerta da F2 per realizzare un intero range di tavole e mi chiese di aiutarlo a costruire e testare… Così iniziò la mia carriera. Raccontaci qualcosa del tuo lavoro con Patrick in F2? Abbiamo trascorso degli anni davvero intensi, viaggiando come pazzi, sempre di fretta per arrivare

da qualche parte e riuscire a fare le cose meglio della concorrenza, le sue capacità di shaping sono incredibili e sono convinto che abbiamo realizzato delle grandi innovazioni e ottime tavole, come per esempio le Air Pipes, le primissime tavole da formula larghe 100cm, la linea SX e le Chilli da Freestyle. Riconosco di aver imparato un sacco da lui, a volte anche lui da me… eravamo davvero un’ottima squadra. Lo storico marchio F2 negli ultimi anni ha subito grossi stravolgimenti a causa di una problematica situazione finanziaria. Cosa non ha funzionato in F2? Un sacco di cose, troppe per poterle elencare, è stato davvero un peccato per tutti. Vendita… bancarotta… rinascita… cambi nel personale… e così via. Penso però che il 2010 possa essere considerato l’anno della rinascita, ora la nostra situazione sembra molto più solida.

Choco Fins, dicci qualcosa di questo tuo progetto? Choco Fins, che storia divertente. Qui in F2 non siamo mai riusciti ad avere le pinne che volevamo, abbiamo sempre dovuto cambiarle o farcele noi. Ad un certo punto ho avuto l’idea di realizzare le mie pinne e metterle sotto le tavole, quest’idea ha funzionato così bene che siamo addirittura riusciti a creare una nuova azienda! L’azienda è nata ufficialmente nel 2008 e da quel momento siamo stati in continua crescita a livello mondiale, incredibile! Oggi il marchio offre un range di quasi 100 modelli ed è presente in 15 paesi, il tutto con sole 5 persone che ci lavorano dietro. Certo, abbiamo il Team Pro migliore al mondo, cosa ci può essere di meglio che sviluppare pinne per ragazzi come Gollito, Tonky e Kiri? È fantastico come funzioni il tutto, ho investito tutta la mia passione e tanto tempo in Choco Fins, ed è solo l’inizio, vedrete che sorprese riserverà il futuro! Lo shaper e l’atleta...

72


Slalom sessions all’Almanarre, Hyeres (Francia). © Matthias Moser

Ora sei tu il boss di F2? Per favore spiegaci com’è la situazione e il tuo nuovo lavoro? Sei anche shaper? Sì, sembra strano anche solo dirlo, da quando ero bambino ho sempre voluto surfare sul famoso F2 Axxis 272 o entrare un giorno a fare parte del Team International F2… ora posso dire di aver realizzato il mio sogno! Adoro il mio lavoro ed è la cosa migliore che mi sia mai capitata, richiede un sacco di tempo e spostamenti per il globo ma è davvero un piacere farlo. Sulle mie spalle ovviamente c’è davvero un sacco di lavoro ma io sono concentrato al 100% e voglio solo il meglio per il marchio. Dobbiamo riuscire a riemergere dal baratro e arrivare fino alla cima. Ora sono anche diventato lo shaper ufficiale di F2, inizialmente non è stato facile, Patrick era già un grande professionista e non ero sicuro di poter essere all’altezza. Tuttavia credo che le prime tavole che ho realizzato nel 2010 siano azzeccate e ci portino nella giusta direzione.

Sembra che la Rodeo (ndr: tavola da freestyle) piaccia davvero, la mia bambina… anche le tavole da freeride, wave e slalom funzionano davvero alla grande. Mi sembra che abbiamo fatto un ottimo lavoro anche per il range 2011, grazie alla forza del mio Team, che è più che mai competitivo. Quali sono state le principali problematiche di F2? È difficile dirlo, durante tutti i cambiamenti un sacco di cose sono andate storte, ritardi nelle spedizioni, problemi nell’ufficio principale, problemi economici… un mix pericoloso. Se poi pensiamo anche che il mercato è quello che è, risulta davvero difficile vendere il proprio prodotto. Qual è la nuova strategia di marketing e business per F2 ora che sei direttamente coinvolto in prima persona?

Oggi abbiamo un nuovo organico molto più compatto ed organizzato con circa 1/3 dei dipendenti del 2008. Ci conosciamo tutti molto bene e grazie alle nuove tecnologie di comunicazione come Skype, possiamo tenerci in contatto anche quando siamo in giro per il mondo. La strategia è semplice: tecnologia all’avanguardia, shape migliori e freschi, gente contenta, un team giovane e molto motivato e prezzi contenuti. È ora di giocare duro! Raccontaci qualcosa del team F2, hai dei ragazzi fortissimi come Tonky e il nuovo talento Steven Van Broeckhoven, davvero un team notevole? Sì hai proprio ragione, i miei team rider sono davvero importanti sia per me che per F2, cerco di aiutarli in ogni modo cosicché siano il più soddisfatti possibile riguardo le nuove tavole e i nuovi materiali utilizzati. Posso considerare il loro feedback e le loro sensazioni

73


per migliorare ulteriormente la prossima generazione di tavole. Sono davvero fortunato anche a praticare quasi tutte le discipline del windsurf, in questo modo riesco a capire con maggiore facilità e immediatezza gli aspetti positivi e negativi delle tavole che realizzo! Quali discipline (wave, freestyle, slalom, formula…) preferisci? E quale shape ti risulta più facile da realizzare? E infine, sei lo shaper per tutti i modelli di F2? Dipende molto dal luogo in cui mi trovo. Difficile da dire, certe tavole a volte risultano semplicemente più facili di altre, di solito per tutti i range di tavole, c’è sempre una misura che è migliore delle altre, questa è la vera sfida. In generale però nutro la stessa passione e dedizione sia nel realizzare tavole da freeride che da principianti o da slalom. Eh sì, tutte le tavole del range 2011 saranno mie creazioni. Choco Fins, il marchio di pinne di Daniel Aeberli.

74

Lasciamo per un attimo il tuo business e torniamo alla tua attività di atleta. Recentemente sei ritornato con North Sails. Perchè hai lasciato Severne? 10 anni con North Sails, 2 anni con Severne ed ora sono nuovamente North. Sinceramente Severne è davvero un ottimo marchio e ci sono davvero delle ottime menti dietro, è stato un enorme piacere lavorare fianco a fianco al team di R&D. Il problema però è che il loro team sta diventando davvero immenso e c’era un sacco di gente che stava cominciando ad avere idee contrastanti sulla realizzazione delle nuove vele, quindi ho sentito la necessità di cambiare aria. North per me è il massimo in quanto ho sempre collaborato molto da vicino e quindi posso contribuire direttamente sullo sviluppo delle vele, credo inoltre che abbiano fatto un enorme passo avanti dal 2009 al 2010…

Da poco sei anche diventato un nuovo Team Rider per MaverX. Cosa ne pensi di questo marchio italiano di alberi? Pensi che la tecnologia avanzata di questi alberi possa migliorare la performance anche delle tue nuove North Sails? Ora sono consapevole che in Italia non c’è solo la pizza migliore. Ah ah. MaverX fa paura, lavorano benissimo, è questo il goal della mia vita. Voglio essere circondato da persone serie e motivate che non si fanno problemi ad impegnarsi completamente per il futuro del windsurf. Questo è MaverX, gli dico che questo o quell’altro possono migliorare il rendimento e tac… ecco sfornato un nuovo albero da provare. È uno spettacolo! Quali modelli di alberi MaverX utilizzi? Quali sono le qualità principali? Di solito utilizzo gli Stilo 300 RDM, per il racing i


Daytona e alcuni Fireball 200. In generale comunque mi trovo benissimo con qualsiasi albero MaverX, finora sono davvero il meglio che abbia mai utilizzato, anche sulle mie vele. Passiamo ora alla tua vita. Dove vivi adesso, dov’è la tua azienda e a quali eventi/gare intendi partecipare? Come suddividi il tuo anno (viaggi di lavoro, shaping, windsurf… etc.)? Vivo un po’ dappertutto. In inverno trascorro un po’ di mesi sulla West Coast australiana, provando nuove tavole e pinne. Già che sono giù, faccio 5-7 visite in Cobra a Bangkok per shapare i prototipi ed approvare le pre-serie da mandare in produzione e le nuove pinne. La mia compagnia Choco Fins ha base a Zurigo/Svizzera, dove c’è un piccolo ufficio e un magazzino, più un altro magazzino in Germania da dove partono le spedizioni per l’Europa. L’ufficio

internazionale di F2 invece è ad Hof/Germania, a tre ore di macchina da Monaco. Ho anche una bella stanza a casa di amici in un posto vicino a Zurigo e la mia bellissima ragazza abita a Monaco, adoro anche andare al Lago di Garda quando ho un po’ di tempo libero. Cerco anche di fare quante più gare possibili in racing e slalom, inoltre visito tutti i surf festival in giro per il mondo, per parlare coi vari importatori. Totale nel 2009: 52 voli, 26000Km col mio van in Europa e 15000Km con la macchina in Australia… per ora posso far a meno di un mio appartamento! Sei soddisfatto delle tue decisioni passate o hai qualche rimorso? Penso che tutto succeda per una ragione, sono davvero contento di come la mia vita stia andando in questo momento, nessun rimpianto.

Progetti per il futuro? Facile, penso di aver già scelto la mia via, mettere tutte le mie energie in F2 e ovviamente anche le mie compagnie personali e i miei sponsor. Finché la notte vado a dormire col sorriso sulla faccia, allora va tutto bene. Il tuo sogno? Penso che la mia vita sia un sogno da vivere giorno per giorno… Freestyle, slalom e wave... Daniel se la cava alla grande in ogni disciplina!

75


76


77


Siamo arrivati a Funchal, dopo aver preso il traghetto notturno da Gran Canaria, senza sapere quasi nulla dell’isola. Sinceramente non sapevamo neppure dove avremmo alloggiato. Fortunatamente la nostra guida locale ci stava aspettando al porto per indicarci la giusta via. La parte più strepitosa del nostro viaggio comunque sono state le nuove conoscenze. Gli abitanti del posto sono esattamente l’opposto dei local gelosi, condividono la loro conoscenza delle onde locali con chiunque metta piede sull’isola. Appena scesi dal

traghetto, abbiamo incontrato il 4 volte rappresentante olimpico portoghese, Joao Rodriguez. Ci aveva cordialmente trovato una sistemazione proprio sullo spot migliore dell’isola e ci avrebbe portato in giro nei migliori spot. La rete stradale è un sistema di ponti e gallerie che tagliano all’interno o passano tra le montagne e le altissime scogliere. Come si sia arrivati a stabilirsi nell’entroterra dell’isola, rimane a tutt’oggi un mistero. Il tragitto che noi abbiamo percorso in 30 minuti di

John Skye in timing perfetto sul lip.

78

autostrada, ci sarebbe costato giornate intere se avessimo dovuto prendere le piccole strade secondarie. Il paesaggio è a dir poco spettacolare. Le montagne imponenti sono spesso tagliate in due da profonde vallate e fiumi che scorrono veloci. Moltissime cascate emergono dalle pareti rocciose, gettandosi nel vuoto verso valle, tornando all’Oceano. Arroccati sui pendii delle montagne, sorgono i villaggi che si estendono fino alle vallate, a volte sono praticamente sull’orlo del precipizio, in equilibrio precario. Camille Juban ha deciso di unirsi a me e Nayra in questo viaggio. A soli 19 anni, Camille è uno dei migliori wave rider emersi da un bel po’ di anni a questa parte. Grazie alle sue capacità in surf da onda e avendo passato un sacco di ore a surfare onde perfettamente lisce, il suo stile potente e fluido è davvero spettacolare. Togligli il boma dalle mani e dagli la sua tavola da surf e lo spettacolo sarà altrettanto interessante. Questi ragazzi fanno paura nelle onde, con la vela e senza! Il primo giorno del nostro viaggio si è alla fine rivelato il migliore. Ovviamente non avevamo ancora idea di come sarebbe andata la settimana, ma il primo giorno ci ha offerto onde e vento proprio fuori dalla nostra porta. Dopo aver chiamato la nostra guida locale, ci siamo diretti verso il villaggio vicino dove siamo stati accolti da venti side-shore e onde divertenti dai 2 ai 3 metri. È stato proprio in quel momento che abbiamo cominciato a capire come girassero le cose sull’isola.


John Skye ha messo a dura prova i suoi materiali negli spot hard core di Madeira.

Le onde e le montagne a picco sul mare della bellissima isola di Madeira.

L’onda era divertente, sempre che non si sbagliasse, in quel caso le conseguenze sarebbero state abbastanza gravi. Sopravento era ancora accettabile, in quanto saresti stato solamente buttato su un reef affilatissimo di rocce vulcaniche ricoperte di cozze. Sottovento invece la situazione era molto più critica a causa delle inferriate semisommerse poste per fermare i carriarmati in caso di sbarco. Mentre stavamo armando, è arrivata la nostra seconda guida, un local leggendario conosciuto come Sapo. Lavora come park ranger, ma da quello che abbiamo visto non sembra poi così tanto occupato. Era in acqua ogni santo giorno, a fare surf, windsurf o sup e durante il tempo libero ci ha portato in giro per l’isola alla ricerca dello spot perfetto, che si è rivelato poi essere uno dei tanti bar dove servono ‘Poncha’. Il ‘Poncha’ è un drink locale a base di Rum. Penso che ci sia anche del succo di frutta nel mix, ma il rum è sicuramente l’ingrediente principale. È davvero buono e di solito non ci si ferma mai al primo, quindi spesso si raddoppia e al terzo si finisce per andare a casa con la vista sfocata! Tornando al windsurf, se non altro la partenza in questo spot non era problematica. Siamo usciti senza problemi e siamo risaliti sopravento sulle onde. Qui la situazione era davvero critica. Le onde rompevano massimo a 5 metri dalle rocce asciutte. Io e Nayra stavamo cercando di sopravvivere andando con calma, quando ho visto Camille chiudere un perfetto wave 360. ‘Bastardo’ ho pensato e subito mi sono redarguito mentalmente. All’onda successiva sono entrato a testa 79


bassa, cadendo, ed in men che non si dica mi sono ritrovato a nuotare per salvarmi la vita, mentre la corrente mi trascinava davanti ai bunker di cemento e le inferriate anticarrarmato, le onde sembravano volermici impalare sopra. In qualche modo sono fortunatamente riuscito a trovare un pezzetto di roccia meno aggressivo e mi ci sono fiondato per uscire da quella situazione davvero critica. Il povero Sapo non è stato così fortunato. Ha perso tutto il suo materiale e ha dovuto tornare a nuoto dal porto, con la roba che s’è

80

infilzata sulle barriere anti-sbarco. Un osservatore locale s’è improvvisato bagnino e dopo essere rimasto in boxer s’è buttato in acqua al salvataggio. Ora che siamo riusciti a riportare il suo materiale all’asciutto, il boma e la prolunga erano le uniche cose quasi intatte. Il resto del materiale era irriconoscibile. Vedendo che il vento continuava a pompare, abbiamo deciso di cambiare spot. Ci avevano assicurato che era uno spot facile e che occorreva prestare solo un po’ d’attenzione. A questo punto cominciavamo a chiederci dove fossimo finiti. L’entrata in acqua consisteva nel lanciarsi dall’estremità di una parete coperta di alghe, aspettando una pausa tra i set, buttandosi a testa bassa nello shorebreak di 2metri. Armando lentamente, di proposito, ho lasciato che Camille entrasse per primo, assieme ad un altro local, David. David ci ha fatto vedere la tecnica, è saltato in acqua tranquillamente, partendo subito senza batter ciglio. Poi è stato il turno di Camille che sebbene abbia calcolato perfettamente il timing, s’è ritrovato a frullare nello shorebreak, facendosi lentamente trascinare verso una parete davvero brutta. Nonostante abbia tentato il tutto per tutto per uscire, l’Oceano non ne ha voluto sapere ed ha sbattuto lui e il suo materiale sulle rocce, disintegrando la poppa della sua tavola ma lasciandolo fortunatamente illeso. Ora toccava a me ma dopo aver visto la fine di Camille mi sentivo come un agnello a Pasqua. Ho aspettato pazientemente per 15 minuti prima di fare la mia mossa. Mi sono buttato dalla parete ma prima che potessi partire dall’acqua un’onda di due metri ha

preso il materiale e me l’ha ributtato in spiaggia. L’ho preso come un segno, così abbiamo deciso di andare a sorseggiare un po’ di quell’intruglio alla Poncha! In quel momento non ci siamo resi conto di quanto eravamo stati fortunati a trovare buone condizioni già il primo giorno. Abbiamo trascorso il resto della settimana a girare senza fine attorno all’isola alla ricerca di vento e onde, che non mancavano affatto, ma spesso non c’era neanche un posto da cui buttarsi in acqua. Abbiamo fatto più di 1000km nei primi 6 giorni, senza concludere assolutamente nulla. Abbiamo perfino noleggiato una barca per girare attorno all’isola alla ricerca di uno spot in cui poter entrare. Il vento girava di 180 gradi, rimbalzando sulle scogliere e creando perfino dei piccoli tornadi sulle pareti dei burroni. Le onde erano buone ma ancora una volta, ogni errore sarebbe costato molto caro, la perdita di tutto il materiale! Alla fine ci siamo arresi. Il morale era veramente a terra a questo punto e sebbene ci fossimo fermati a provare svariati Poncha bar, la tensione nel gruppo stava aumentando. Verso la fine della prima settimana, e dopo circa 3 Ponchas, abbiamo deciso di smettere di preoccuparci di rincorrere il vento e di goderci la vacanza. Il paesaggio era assolutamente mozzafiato con onde bellissime da surfare, quindi era ora di approfittarne! Il giorno successivo il nostro fotografo è andato in un piccolo e pittoresco villaggio per fare un po’ di belle foto alla cattedrale e al mercato del pesce locale. Noi invece ce ne siamo rimasti comodamente a casa a guardare il vento aumentare proprio fuori dalla nostra


Camille Juban entra nella bolla per un Wave 360 da manuale.

I ragazzi hanno trovato dei wave spot difficili, e ne hanno pagato le conseguenze.

finestra! Abbiamo chiamato immediatamente il fotografo e dopo 30 minuti di trepidazione, ci siamo diretti nuovamente allo spot che avevamo surfato il primo giorno. Il vento era più leggero ma, ora che sapevamo quanto fosse raro trovare le condizioni adatte, siamo entrati in acqua senza perdere un istante. Questa volta senza inibizioni. Nayra ha fatto delle belle carvate sulle pareti sopravento, nella sezione più critica e pesante. Camille ha continuato ad umiliarci con Aerial e Cutback spettacolari. Io non ero al suo livello ma ho comunque fatto dei buoni Aerial e ho anche chiuso un po’ di manovre che mi hanno permesso di divertirmi molto più della prima volta. Verso la fine della session, la marea è cresciuta e l’Oceano ci ha risputati a riva. Nayra l’ha scampata liscia, Camille ha fatto qualche altro graffio sulla sua poppa appena riparata mentre a me è andata peggio di tutti. La prua della mia tavola è stata disintegrata contro una roccia appuntita, mentre i miei piedi si laceravano sulle cozze. A fine giornata eravamo comunque tutti contenti per essere riusciti ad uscire e quindi siamo andati a festeggiare ad uno dei numerosi Poncha bar! Quella si sarebbe rivelata l’ultima session del viaggio ma ovviamente per il resto del tempo non ce ne siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo fatto alcune delle migliori uscite in surf da onda e SUP in assoluto. Tutti gli spot erano abbastanza hardcore ed il posto non è per i deboli di cuore ma se vuoi spingere i tuoi limiti al livello successivo e sfidare te stesso, questo è il posto che fa per te! 81


Nayra Alonso, non si è fatta intimorire dallo shorebreak e ha surfato alla grande.

NOTA 1 Sebbene le condizioni di wavesailing passono essere solo definite hardcore, Madeira offre anche un sacco di bellissimi spot per il freeride. Se avessimo voluto far windsurf in acqua piatta, o anche del bump e jump, penso che saremmo usciti tutti i giorni. Ci hanno anche detto che durante l’estate è ancora più costante e i venti soffiano sui 20 nodi quasi ogni giorno, offrendo ottime condizioni sulla costa occidentale dell’isola. Se cercate una vacanza con

Camille, classe e stile anche nel surf.

82

NOTA 2 qualcosa in più del “solo” windsurf, Madeira offre un sacco di possibilità interessanti. Godetevi alcuni dei migliori sentieri in Europa, che passano anche da un tunnel sotterraneo di 2 km, alla scoperta di cascate nascoste. I villaggi di pescatori incastonati alla base delle scogliere offrono ottimi piatti di pesce e Poncha da paura. La capitale di Funchal ha una ricca cultura che risale a secoli fa ed è il posto dove conoscere la bellissima gente di Madeira.

Sebbene siamo arrivati dalle Canarie in traghetto, ci sono anche un sacco di altre opzioni di viaggio. Ci sono tanti voli economici da tutte le principali città europee. Se invece preferite portarvi la vostra macchina o furgone, potete optare per il traghetto da Cadiz che, una volta a settimana, arriva alla capitale, Funchal.

NOTA 3 Da quando abbiamo scritto quest’articolo, Madeira è stata colpita da una delle tempeste peggiori nella storia dell’isola. Quasi 50 persone sono morte a causa delle veloci inondazioni e frane. David (che ci ha fatto vedere dove andare il primo giorno) ha perso la sua macchina e ha subito pesanti danni alla casa. Sapo s’è ritrovato bloccato al centro dell’isola per quasi una settimana intera. Apparentemente stava tornando da una session di surf da onda (sebbene noi sospettiamo che fosse in un bar di Poncha) nel nord dell’isola, quando la strada è stata completamente bloccata da una frana. Ha fatto inversione ma si è trovato bloccato anche dalla parte opposta. Fortunatamente è riuscito ad arrampicarsi lungo le colline relativamente al sicuro e, sebbene abbia quasi perso il suo van, è sopravvissuto e ha passato quasi tutto il suo tempo ad aiutare gli abitanti locali a risistemarsi. Come potete immaginare, questo episodio è stato spaventosamente eccezionale, un evento che capita una volta ogni 50 anni, quindi non lasciatevi intimorire e visitate quest’isola meravigliosa.



84



HOW TO DO Vai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vela ma preferibilmente non sovrainvelati. Per questo trick, specialmente le prime volte, è necessario avere una vela piccola e vento sostenuto, in modo che la rotazione sia più veloce e che risulti più facile staccare. Poggia leggermente ed esegui lo stesso movimento di una Duck Jybe, girando la vela bugna avanti. Una volta che la vela ha ripreso potenza, con le mani belle larghe sul boma, continua ad andare al traverso-lasco a tutta velocità e cerca un ripido choppino leggermente sopravento alla tua posizione. Buttati bruscamente sui talloni come uno Shove-it per far in modo che la tavola orzi sulla faccia del chop. Quando senti che stai per staccare, butta l’albero sottovento e verso poppa, girando testa e spalle sottovento. Scalcia la tavola sottovento ed una volta che sei nella fase discendente della rotazione, continua a spingere sul braccio anteriore, la bugna, in modo che la vela vi spinga nuovamente in posizione eretta come per l’atterraggio di uno Shove-it. Ora non vi resta che restare centrali col peso e potete o girare la vela e ripartire come una Spock, oppure tenere il boma e ripartire come una Spock 540. Una volta acquisita dimestichezza col Misty Flip, lo si può anche combinare con altri tricks come la Spock, o una Kono normale o addirittura una Culo… ma qui siamo proprio nel mondo delle favole. Un ottimo primo passo in ogni caso!!!

STEP BY STEP Foto 1: Sparati a manetta al lasco bugna in avanti e cerca un ripido chop appena sopravento a te. Tieni il fisico leggermente sbilanciato in avanti e preparati a 86

staccare flettendo le ginocchia. Foto 2-3: Questa fase è davvero delicata ed è cruciale per la corretta riuscita del trick. Orza bruscamente buttandoti sui talloni e, contemporaneamente, spingi l’albero sottovento e verso poppa. Gira testa e busto verso poppa, per poi stendere le gambe e sfruttare la spinta creata dall’orzata brusca, come per uno Shoveit. In questo momento sarai quasi completamente a testa in giù, quindi cerca di non allarmarti e continua a spingere sul braccio di bugna, quindi anteriore, per far sì che la vela non si abbassi troppo sull’acqua e che la potenza contraria sostenga il tuo peso in rotazione. La velocità di rotazione in questa manovra è davvero vitale, specialmente con vento leggero. Continua a guardare verso poppa e scalcia la tavola sottovento per farle completare la rotazione aerea di 360 gradi. Foto 4-6: Ora non ti resta che gestire l’atterraggio e la parte finale della rotazione che può essere di 360 o 540 gradi, come per una Spock. Cerca di ammortizzare l’impatto flettendo le ginocchia, perché questa fare può essere, specialmente le prime volte, abbastanza brusca e traumatica. Rimani centrale col peso ed aspetta che la vela riprenda potenza per chiudere la manovra correttamente.

DRITTE ED ERRORI La difficoltà maggiore è riuscire ad avere abbastanza spinta per riuscire a staccare e completare la fase aerea senza intoppi. Gira la vela al lasco a tutta velocità e non aspettare troppo a staccare in quanto è molto facile perdere potenza bugna avanti, specialmente in condizioni marginali. Ricorda di girare testa e spalle e flettere le ginocchia all’atterraggio.



Come posso arrivare in posizione “clew-first”? Girando la vela di 180º: Antxon Otaegui: “Per mettersi bugna avanti: una volta che stai planando con buona velocità al traverso, lasca leggermente in modo che la potenza nella parte anteriore della vela venga neutralizzata, evitando che ti sbalzi in avanti quando poi girerai la vela. Molla il boma con la mano anteriore e vai a prendere la bugna sulle stesse mure, contemporaneamente comincia a portare la mano posteriore dall’altra parte della vela, oltre la bugna, per andare ad afferrare il boma sulle nuove mure. Importante: continua a dirigerti un po’ più al lasco, così il passaggio risulterà molto più facile da gestire in termini di equilibrio e velocità.” Senza girare la vela dopo aver concluso una strambata. (Strambare senza cambiare mure della vela): Antxon: “Togli il piede posteriore dalle strap e spingi sul bordo della tavola, né troppo né troppo poco, in modo che la tavola cominci a girare. Contemporaneamente, sbilancia il tuo corpo leggermente in avanti in modo da mantenere una buona velocità, muovendo il busto vicino al boma e piegando le ginocchia (la distribuzione del peso è fondamentale). Ci sarà un momento nella strambata in cui non sembra esserci più potenza nella vela, questo è il momento perfetto per cambiare i piedi e continuare a planare bugna in avanti. È più facile comunque continuare ad andare un po’ più al lasco, ricorda.” Più larga è la tavola e più piccola la vela, più facile sarà imparare la tecnica della bugna-avanti. Si può anche imparare con vento leggero, abituandosi alla rotazione della vela. Livello avanzato / manovre da esperti: Nose tack bugna-avanti: Antxon: “Non è necessario planare per potersi mettere clew first. Una volta girata la vela, manda l’albero verso poppa finché la prua della tavola è

88

esattamente controvento, poi fai passare nuovamente l’albero nel vento, cercando di non fare prendere potenza alla vela controvento. Metti il piede anteriore appena davanti al piede d’albero e quello posteriore appena dietro. Spingi un po’ con la mano più vicina alla bugna in modo da prendere vento sulle altre mure e poi salta con entrambi i piedi attorno all’albero per atterrare dall’altra parte della tavola (ricorda che quando il vento spinge la vela bugna avanti, riesce a tirarti in avanti con molta potenza).” Spock bugna-avanti: Antxon: “Non fare questa manovra quando sei sovrainvelato. Plana bugna in avanti a tutta velocità con le mani abbastanza larghe sul boma e cerca un piccolo chop per staccare (non cercare di staccare troppo alto, in quanto più stacchi, meno slashi), appena senti che la pinna è fuori dall’acqua, porta il peso in avanti, avvicinando le mani tra loro e gira testa e spalle verso poppa (tutto allo stesso momento, quindi è meglio se ti eserciti in spiaggia prima). Appena la prua della tavola tocca l’acqua, tieni il peso leggermente sbilanciato a prua e non spingere la bugna nel vento, in quanto così facendo fermeresti la rotazione all’istante. Rimani col peso in avanti e stendi la gamba posteriore verso poppa e sottovento, finchè la prua della tavola punta nella direzione iniziale al momento dello stacco. Solo allora, gira la vela.” Spock switch bugna-avanti (Clew First Puneta): Antxon: “Vai con i piedi al contrario e bugna avanti e cerca di andare meno al lasco possibile. Tieni le mani belle larghe sul boma. Quando ti senti a tuo agio e in equilibrio fletti le gambe per staccare ma non spingere troppo su quella posteriore, in modo da non perdere troppa velocità. Subito dopo aver staccato, avvicina le mani in modo che il vento spinga la bugna sottovento, basta che ti sbilanci leggermente verso prua, e partirai in slashata in un istante. Continua a scivolare sottovento finché ti ritrovi nella posizione iniziale.”


89


90


Benvenuti alla Ciaccia, uno dei migliori wave spot della sardegna per saltare.

Andrea Mariotti slide sulle onde di casa.

One Hand Cut Back per Andrea Mariotti.

Come ogni anno in estate puntuali come un orologio svizzero arrivano le perturbazioni atlantiche da ponente. In particolare sono colpiti da onde e vento gli spot della ormai famosa North Shore Sarda. E quindi con immensa gioia i surfisti locali ed i turisti del continente in vacanza possono apprezzare le famigerate condizioni wave di questi spot. Dunque essendo io un sardaccio doc ed in particolare un local della Ciaccia (spot ormai reso famoso per il video della gara wave di qualche anno fa, il RedBull

Farwest), mi è stato chiesto dal carissimo amico, non che capo redattore di Funboard, il dott. Fabio Calò, di raccogliere un po’ di materiale fotografico, ma soprattutto di descrivervi uno fra i più belli spot wave in terra sarda. Quindi, ora vi parlo un po’ della spiaggia chiamata “La Ciaccia”. Situata dopo Castelsardo, ci si arriva dalla strada costiera Platamona-Sorso verso lo scorrimento veloce in direzione Santa Teresa, poi si gira a sinistra attraversando la frazione La Muddizza e subito dopo 91


Nelle giornate “medie” la Ciaccia è uno spot wave molto sicuro dove poter osare senza il rischio di venire triturati sulle rocce.

si trova l’indicazione della spiaggia. Per me ribadisco è uno degli spot wave fra i più belli della nella north shore sarda sia per le condizioni che per il paesaggio, infatti è di eccezionale bellezza, per le sue colline e i costoni a picco sul mare, che creano un effetto fantastico quando al tramonto il sole sbatte su questi roccioni infuocandoli con i suoi raggi ed ovviamente per le belle condizioni wave di questo spot, una palestra per surfisti di tutti i livelli, sia per saltare che per surfare, senza particolari insidie poiché le rocce affioranti sono abbastanza tonde, anche se ricche di ricci. Il suo fondale contiene due reef, formati da tavolati di roccia quasi piana, il primo, tutto sulla sinistra, poco profondo e piccolo, mentre il secondo si distende per diversi metri su tutto lo spot ed è molto

più profondo del primo. A causa della diversa profondità, questi reef generano quindi delle onde tra loro differenti: nel primo, poco profondo, le onde crescono subito molto verticali e potenti anche con previsioni di poca onda, per questo ritengo che sia il primo posto del nord Sardegna che genera onde di un certo livello, anche se, purtroppo, è molto corta; nel secondo, invece, l’onda è solitamente tondeggiante ma con previsioni di altezza d’onda rilevante diventa estremamente radicale, soprattutto in scaduta, molto potente e verticale e si distende su tutto lo spot, mentre nel primo reef diventa close-out, e quindi impraticabile con le forti mareggiate. Si tratta di uno spot con vento perfettamente side rispetto alle onde con il ponente, leggermente side-

Una panoramica dello spot: a sinistra il primo reef, in centro il reef principale, a destra la spiaggia sottovento.

92

off quando è un po’ da libeccio (ma il libeccio non entra benissimo per via delle colline dietro lo spot molto alte, quindi generalmente è rafficato). Ma vi anticipo ora come esclusiva per Funboard, che esiste un secret spot di recente scoperta, che lavora perfettamente con il sud ovest e quindi side off, con onde paragonabili per me solo al mini capo. Fantastico! Vi prometto che sarà uno dei prossimi spot guide, devo solo produrre un po’ di buon materiale fotografico. È infine cross-on-shore con il maestrale, ovviamente tutto mure a sinistra. Si esce con frequenza in tutte le stagioni, è necessario comunque che ci siano le perturbazioni da ovest; è sufficiente un vento da forza 4 in su per iniziare a fare una buona uscita. Ora come commento personale posso dire che è uno


Grazie alla direzione il più delle volte perfettamente side alla Ciccia si posso alternare session di waveriding a quelle di salti. Ottima palestra wave!!!

spot completo come pochi perché si salta molto bene, soprattutto nella prima secca a sinistra il primo giorno della perturbazione, e si surfano onde di ottima qualità nelle giornate successive ed in scaduta, come potete vedere dalle foto. Per finire, vi assicuro che ogni uscita alla Ciaccia mi regala e vi regalerà sempre delle grandi emozioni e bei ricordi. Che altro aggiungere, ci vedremo alla Ciaccia... Vi aspetto.

INFO UTILI Spot fornito di: parcheggi, bar, albergo, campeggio, market. Sono tutti vicinissimi allo spot, ma come consiglio da vero local vi dico che non bisogna andare tanto lontani per mangiare e dormire, c’è la “Locanda del Mare” situata direttamente sullo spot.

Credetemi si mangia dell’ottimo pesce fresco ed è anche pizzeria e bar. È un nostro classico dopo la surfata andarci per festeggiare l’uscita…

ALTRI SPOT VICINI: MARRITZA Un altro spot molto frequentato da noi della North Shore è Marritza. Situato qualche chilometro prima della Ciaccia, sulla strada costiera Platamona–Sorso direzione Castelsardo, a ridosso appunto della punta prima di Castelsardo .Uno spot d’acqua piatta che si adatta perfettamente alle esigenze del freerider o del freestyler radicale. Molto bello quindi con il sudovest e l’est–nordest ed il grecale termico d’estate, ovviamente sempre acqua piatta o al massimo un po’ di choppo quando il vento è molto forte. Di rado,

93


Il timing perfetto di Andrea Mariotti sulle onde di uno spot che conosce alla perfezione!

con il grecale di perturbazione, Marritza si trasforma in uno spot wave di straordinaria bellezza con direzione side off mure a dritta e barre fra i due ed i tre metri. Info utili: non esiste nessuna struttura nei pressi dello spot, nella strada solo un distributore di benzina con il bar. PLATAMONA Proseguendo la litoranea Sorso–Platamona in direzione Porto Torres, troviamo la spiaggia denominata appunto Platamona, situata all’inizio del Golfo dell’Asinara nei pressi di Porto Torres. Spot adatto sia al freeride con la termica estiva da nord ovest che ai neofiti del wave con le perturbazioni invernali, poichè generalmente non c’è molta onda. A volte però con il ponente o il maestrale forte questo spot lavora bene trasformandosi in maniera radicale: onde grandi e vento forte sia side che on mure a sinistra, con un beachbreak veramente distruttivo. Info utili: spot fornito di parcheggi, bar, ristoranti, albergo, lidi e campeggio. STINTINO Infine l’ultimo spot della North Shore è Stintino, la punta estrema del Golfo dell’Asinara situato dopo Porto Torres, ci si arriva dalla strada Porto TorresStintino. Conosciuto per il suo mare dai colori caraibici e per i paesaggi fantastici. Freeride e freestyle sono le discipline più adatte alle condizioni di questo spot, inoltre si possono fare lunghi bordi fino a raggiungere la bellissima isola dell’Asinara, da non perdere ve lo garantisco! Stintino è esposto 94

a tutti i venti, ma con il levante forte si creano rampe tipo quelle di Gran Canaria ideali per i salti. Info utili: spot fornito di parcheggi, bar, ristoranti, scuole surf ed alberghi. SURF SHOP • Windsurf Millennium: surf shop a Sassari in via Turati 6, di Andrea Mariotti, negozio di abbigliamento, windsurf e surf. Telefono 079.210782; e-mail windsurf.mariotti@libero.it • AE Surf Point: Valledoria in corso Europa 90, di Antonio Egris ed è anche scuola kite. Telefono 079.582501. • Per scuola windsurf-kite e noleggio la più vicina si trova a Stintino: il Windsurfing Center di Roberto Tavazzi e Giampaolo Unali. Per info vento ed altre informazioni telefonare al 338.7029776 o O79.210782. E-mail: windsurf.mariotti@libero.it Non solo mure a sinistra, ma con il grecale si può anche surfare mure a dritta a Marritza.






Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.