Funboard 122

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PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€

BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf

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ANNO XV - NUMERO 122 MAGGIO 2009

Thomas Traversa è uno dei più forti waver francesi, da anni in cima alle classifiche mondiali. Inizialmente si è anche dedicato al freestyle ottenendo ottimi risultati, ma ora concentra tutte le sue energie solo tra le onde. È molto giovane ma ha già surfato tutti i migliori break del pianeta, il suo fisico esile, il più leggero del PWA, non si addice alla sua disciplina, ma quando entra nelle onde Thomas non passa inosservato!

DIRETTORE RESPONSABILE • cristiano@jmag.it

Cristiano Zanni

REDATTORE CAPO Fabio Calò • fabio@hipow.com ART DIRECTOR Gianpaolo Ragno

ragno@hipow.com RIDER

GRAFICA E DTP Carlo Alfieri • carloa@hipow.com

MOVE

Thomas Traversa | Shove It |

PLACE

Maui, Hawaii Darrell Wong

FOTO DI

IN REDAZIONE Michele Ivaldi • thechamp@hipow.com Marco Melloni • marcom@hipow.com Katiuscia de Letteriis • adv@jmag.it FOTOGRAFO SENIOR Raffaello Bastiani

raffaellob@hipow.com

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Antoine Albeau, Fabrice Beaux, Anders Bringdal, Fabio Calò, Valentina Crugnola, Sylvain Demercastel, Nicole Grun, Normen Gunzlein, Dario Oliviero, Mattia Pedrani, Matt Pritchard, Andrea Rosati, Carlo Rotelli, Kauli Seadi, Nicola Spadea, Simone Vellekoop. immagini: John Carter, Sylvain Demercastel, Remi Duffour, FotoFiore, Alberto Guglielmi, Jacqueline Herrmann, Thorsten Indra, Sebastien Joffard, Sjaak van der Linden, Giordano Masala, Liz Metcalfe, Valerio Pedrani, Photodingo.com, Axel Reese, Kerstin Reiger, Darrell Wong, Simone Vellekoop.

Anno nuovo, nuovo circuito di freestyle. Nemmeno un anno fa in questa sede elogiavo la tanto attesa nascita di un unico Campionato italiano Freestyle, ora siamo tornati ad avere due circuiti, dei quali solo uno riconosciuto dalla FIV e valido per l'assegnazione il titolo di Campione Italiano. Gli atleti che non sono tanti, partecipano ad entrambi i campionati, questo, potrebbe anche essere un bene, più gare ci sono, più ci si allena e più il livello si alza, ma dal punto di vista economico è

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srl via Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087 fax +39.02.48022901 - info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it

penalizzante, anziché unire le risorse perseguendo un unico obiettivo, le si disperde, creando inoltre divisioni e schieramenti fra gli addetti ai lavori e confusione fra gli appassionati. Questo è ciò che accade in Italia… E in Europa? La tappa del Tour Europeo di Freestyle di Podesdorf,

AMMINISTRATORE DELEGATO

appena conclusa, ha dimostrato che l'idea inizialmente criticata dell'event organize Gerhard

Cristiano Zanni • cristianoz@hipow.com

Polak, di proporre una gara di “freestyle classic”, (per farla breve valevano tutte le manovre

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classiche e non gli switch), sembra abbia avuto un buon successo. L'idea di fondo di Gerhard, che

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per aumentare la diffusione del nostro sport. Per fare ciò vorrebbe creare un circuito wave e uno

personalmente condivido, è quella di avvicinare il più possibile gli spettatori agli eventi di windsurf, speed in posti selezionati ed estremi, lontani dalla folla, per decretare un “super” campione delle

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rispettive discipline. Mentre il freestyle e lo slalom li vorrebbe avvicinare molto di più alle aree urbane, per garantire un maggior afflusso di pubblico, con il rischio però di non trovare le giuste condizioni di vento. Da qui l'idea di creare un nuovo format per il freestyle, tale da poter competere

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anche con le brezze leggere. Il primo esperimento, grazie ad Eolo è andato bene… Almeno la gara questa voltà c'è stata. Intanto un ragazzone over 40 ha ottenuto un sorprendente podio proprio a

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Podesdorf, Raimondo Gasperini, che nel primo tabellone single è arrivato secondo, perdendo poi una sola posizione nel double. Quindi complimenti a Raimondo per questo risultato, ma attendiamo il prossimo numero per sentire l'opinione di qualche rider e per indagare a fondo su questa nuova proposta. Questi cambiamenti faranno bene al windsurf? Sono proprio curioso di vedere cosa ci attende per il futuro!

Fabio I-720

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PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/ novembre, dicembre/gennaio

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ISSN 1124-0261 registrazione Tribunale di Milano n.5 del 14.01.1995 ROC - Registro Operatori di Comunicazione - 1234

Funboard è una testata della casa editrice JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite) Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle) 6:00AM (skateboard), GirLand (femminile), e MainSail (vela).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

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Yannick Anton a Fuerteventura.

YANNICK IS COME BACK Dopo un paio di anni di inattività per infortunio, il talento francese Yannick Anton ritorna alle competizioni; nuova vita, nuovo home spot e nuovi progetti. Yannick ci ha detto: “ Sono arrivato a Fuerteventura da 8 mesi! Dopo il mio pellegrinaggio da Varese a Nizza ho iniziato la mia riabilitazione in Costa Azzurra, e poi ho scelto dove andare a vivere. Ora sono a Fuerteventura e sono felice! Ho tutto quello che mi serve per vivere immerso nella natura vicino al mare e alle onde. Sulla North Shore di Fuerte posso fare waveriding quasi ogni giorno, potendo scegliere tra 20 spot diversi. Ho anche iniziato un nuovo lavoro, molto interessante, proseguendo nei miei progetti sto lavorando sulle tavole custom trifins, perfette per fare delle curve più creative sulle onde. Contemporaneamente a questo faccio anche dei lavori con le fibre e le resine che mi permettono di sostenere i miei progetti nel windsurf. Ho appena partecipato al Fuerteventura Wave Classic, e per me è andata benissimo, in quanto il mio ginocchio non ha ceduto nemmeno dopo i wipe out più devastanti. Sto riacquistando fiducia dopo l'infortunio e continuandomi ad allenarmi in triathlon sono sicuro che il prossimo inverno sarò di nuovo al 100%!”. Per contattare Yannick e per surfare la North Shore di Fuerte: www.7th-wavefuerteventura.com

GIRL CAMP SURF SEGNANA Per tutte le surfiste il SurfSegnana Center organizza dal 18 al 21 giugno il GirlCamp by SurfSegnana espressamente dedicato alle ragazze di qualunque livello, dalle totali principianti alle surfiste più avanzate. Il GirlCamp sarà un punto di incontro per imparare e progredire in gruppo confrontandosi sulle problematiche comuni che le ragazze devo affrontare per poter fare windsurf. I corsi saranno seguiti dagli istruttori professionali del SurfSegnana e ci saranno degli interventi mirati di alcune ragazze surfiste del Lago di Garda. Preziosa sarà anche la collaborazione dell'atleta wave-freestyle Fabio Calò (ITA-720) che parteciperà alle lezioni come special guest per le ragazze dei livelli più avanzati. Alle lezione teoriche e pratiche in acqua verranno affiancate delle session di stretching, e di videoclinic dove le ragazze potranno imparare analizzando gli errori dalle proprie riprese utilizzando la nuova sala video del SurfSegnana. In oltre sono previsti per la sera dei momenti di incontro. Il costo a persona per il GirlCamp by SurfSegnana è di euro 349,00 e comprende: • 3 notti presso Villa Maria con buffet di prima colazione e piscina, capuccino per il pomeriggio e tisane per la buona notte; • 4 lezioni di windsurf, una lezione al giorno di circa 3 ore; • 4 giorni di noleggio materiale windsurf, da utilizzare anche prima e dopo le ore di lezione; • 4 giorni di noleggio bike.

JUNIOR CAMP SURF SEGNANA Il SurfSegnana, dopo i successi delle edizioni precedenti ripropone anche quest'anno lo Special Camp “FUNonBOARD” per i giovani surfisti. Una settimana di vacanza full immersion espressamente dedicata agli under 14. Il pacchetto comprende: • 6 pernottamenti in Hotel *** con trattamento mezza pensione (colazione e cena incluse) più pranzo al sacco; • 5 lezioni di windsurf con attrezzatura inclusa, per un totale di 15 ore; • 7 giorni di noleggio bike; • presenza di animatori-istruttori 24 ore su 24; • gita a Gardaland. Il costo per una settimana di sano divertimento è di euro 629,00. Periodi: dal 27/06/2009 al 03/07/2009 e dal 04/07/2009 al 10/07/2009. 14

YANNICK ANTON (F8) IN BREVE • Nato il 03/07/1981 a Nizza • Inizia a fare windsurf a 9 anni • Carriera professionistica: 1997 primo sponsor, Island Feeling (shaper di Cannes); dal 2000 al 2003 entra nel team internazionale Bic Sport, prima con Tabou e poi con Tiga e Space Dog, come tester e sviluppo delle tavole di serie e custom per le gare. • 2003 prima rottura del ginocchio durante il PWA di Pozo e prima operazione. • 2004 ritorno alle gare. • 2006 Indoor di Londra PWA: Yannick esegue il primo doppio Forward in piscina della storia del PWA. • 2007 seconda rottura del ginocchio e altra operazione. • Fine 2008 ritorna tra le onde di Fuerteventura come appassionato di wavesailing dopo quasi 2 anni di pausa. • 2009 Yannick naviga con il materiale del 7th Wave Center Fuerteventura e tavole custom.

DOMANI PLANO ANCHE IO... FORSE, EDIZIONE 2009 iParassiti.com - Asd in collaborazione con SurfSegnana organizzano DOMANI PLANO ANCH'IO, ...FORSE 2009. Si tratta di 6 ore dedicate a chi non è mai salito sul windsurf o ai principianti che vogliono migliorare la loro tecnica per arrivare presto alla loro prima planata. Siamo alla terza edizione del corso che si propone come mission quella di avvinare sempre più persone alla pratica del nostro nobile sport. "Domani plano anch'io, ...forse 2009" si terrà sabato 6 e domenica 7 giugno, presso il Center SurfSegnana alle foci del Sarca (Torbole). Le lezioni si svolgeranno al mattino (inizio ore 9.00), mentre per il sabato sera è stata organizzata una serata di festa con buffet e aperitivi, tutto accompagnato da ottima musica. Il corso è riservato ai soci de iParassiti.com - Asd; ecco un altro buon motivo per tesserarti! Per garantire un buon rapporto allievi/insegnanti, l'iscrizione è a numero chiuso, quindi affrettatevi!!! Per info e prenotazioni: info@iparassiti.com; www.iParassiti.com La segreteria del SurfSegnana è sempre a vostra disposizione, per qualsiasi informazione e preventivi su misura: tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail info@surfsegnana.it; web www.surfsegnana.it


WINDJERITEAM MISSION 2009

CIRCUITO ITALIANO WINDSURF FREEST YLE 2009

La mission del 2008 dei ragazzi brasiliani al secolo Edvan (BRA 250), Chico (BRA 83) e Sassà (BRA 64) è stato un grandissimo successo anche soprattutto per l'eccellente lavoro eseguito dal coach Raimondo Gasperini. Ma quest'anno il team si allarga ed accoglie a braccia aperte il simpaticissimo e talentuoso Andrè Paskowski (G 2). Il 17 aprile sono atterrati in Italia simultaneamente i brasiliani Edvan, Chico, Sassà ed il coach per il 2009 Andrè Paskowki. A supporto del viaggio il van, già presente lo scorso anno, sarà ancor meglio allestito per il trasporto dei materiali e delle persone; la sua veste grafica un po' rinnovata ed arricchito di flag per meglio identificare il team. I ragazzi guidati dal “Pasko” sono partiti il 18 aprile alla volta della Sardegna per una prima sessione di allenamenti per tornare poi a fine mese in vista del primo evento, Podersdorf. Il gruppo arriverà a Podersdorf qualche giorno prima per meglio capire il terreno di gara, ovviamente questa è stata una richiesta del coach, che ritiene importantissimo motivare i ragazzi sull'evento e su come affrontare l'insidioso lago austriaco. Successivamente il primo evento di contorno e training; infatti i ragazzi partiranno alla volta dell'Egitto (Dahab) per un fotoshooting, supportati dallo “shore team” al secolo Luca, ideatore della mission e Franco, responsabile ufficio stampa. L'evento di Dahab avverrà in compagnia di Gollito (V 01) e Brawzinho (BRA 105) al fine di potersi misurare e confrontare con dei valentissimi rider … in questo caso i migliori del mondo. Di ritorno da Dahab il 20 maggio i ragazzi proseguiranno per l'evento di Fehrmarn (Germania), dove saranno presenti e si esibiranno sempre in compagnia del coach. Velocemente li vedremo nella tappa del tour in Sardegna dalla fine di maggio al 2 giugno. A seguire continueranno la mission alla volta della Grecia, ove saranno presenti e parteciperanno a tutte le gare in programma nella nazione Ellenica. Quindi li potrete seguire sia a Milos Beach che al club Vass e da qui prontamente li vedrete presenti in Turchia ad Alacati. Terminate le gare nelle terre di Anchise ed Enea i ragazzi si proietteranno verso le canarie dove concluderanno la mission con la presenza agli eventi di Lanzarote, Gran Canaria e Fuerteventura. Aggiornamenti in tempo reale di quello che avviene sui campi di gara e durante gli allenamenti su www.windjeriteam.com. Il più sentito ringraziamento va alla Pousada Windjeri di Jericoacoara (www.windjeri.it) che ha fortemente voluto la mission, oltre ai sponsor che sosterranno i ragazzi: RRD, Tecnolimits ed Alpinestars.

È online il nuovo website www.windsurfnation.eu dedicato al neonato Circuito Italiano Windsurf Freestyle, che nel 2009 raccoglie tre dei contest di freestyle di maggior successo degli ultimi anni: il Memorial Dario Bonetti sul Lago d'Iseo; il Detour Freestyle Contest sul Lago di Garda e le Finals di Coluccia. Questo nuovo progetto dedicato al freestyle nasce dalla passione di atleti e windsurfisti appassionati che hanno voglia di mettersi in gioco per far giocare gli altri a fare le gare. La prima tappa al Lago d'Iseo è carica di significati, a cominciare dall'amico windsurfista scomparso a cui da otto stagioni viene dedicata con passione questa gara organizzata da Beppe e dallo staff AWT Associazione Windsurf Toline. In aggiunta, non solo sarà la prima gara dell'anno, ma varrà anche come gara di selezione per l'unica tappa italiana del circuito EFPT, il Toshiba Freestyle Grand Prix che si svolgerà a Coluccia dal 30 maggio al 2 giugno. Nelle acque di Iseo verranno infatti assegnati 8 dei 32 posti disponibili per il contest internazionale. Tutte le info sul circuito sono già disponibili su: www.windsurfnation.eu Calendario CIWF 2009 25-26 aprile 2009, Lago d'Iseo: VIII Memorial Dario Bonetti 11-12 luglio 2009, Lago di Garda: Detour Freestyle Contest 30 ottobre-1 novembre, Sardegna: Coluccia Finals

SURF ALPIDIA CON SURFSEGNANA Sei tornato da qualche giorno di surf in un luogo splendido, che hai scoperto per caso, uno spot dove il vento è forte e il paesaggio è mozzafiato, un luogo che pensavi non esistesse. Vorresti poter fare vedere ai tuoi amici questo luogo e magari mostrare loro le foto che hai scattato e la sua esatta posizione. A quanti surfer non è ancora successo qualcosa di simile? Al ritorno dalle vacanze tutti ti chiedono di vedere le tue fotografie ma non sai come fare per mostrargliele. La risposta è surf.alpidia.com il portale sociale dedicato interamente al mondo del windsurf e della tavola, con la caratteristica possibilità di posizionare sulla mappa le proprie immagini e condividerle con i propri amici su Facebook e altri portali di social network. La comunità è indipendente: ognuno può creare nuovi contenuti, caricare nuove foto o video e votare altri utenti. Le creazioni più votate finiscono in homepage dopo alcuni minuti! Quest'anno surf.alpidia.com collabora con i centri surf Marco Segnana, con i quali in occasione dei 30 anni di attività vuole lanciare un concorso che potrà portarti a fare surf sulle acque del Lago di Garda! Il primo premio è una settimana intera in un albergo del Garda Trentino con un corso presso il centro surf Segnana. Visita le pagine di surf.alpidia e scopri le possibilità che ti vuole offrire. Surf.alpidia.com: niente luoghi comuni. Iscriviti ed inserisci i tuoi report surfistici, forse sarai tu il fortunato vincitore del concorso! www.surf.alpidia.com


X-RAY TALENT FACTORY 2009 Dopo il successo delle precedenti edizioni l'X-Ray Talent Factory, con il patrocinio del Comune di Olbia e dell'Assessorato Sport, Ambiente e delle Politiche Giovanili, torna sulla spiaggia di Murta Maria (Olbia) in Sardegna per un nuovo esaltante evento. Dal 15 al 19 giugno Raimondo Gasperini e la mitica rampa Red Bull, parte integrante del progetto che punta a portare più giovani possibili ad "invadere" le spiagge italiane, sbarcheranno presso il centro surf Marina Maria, in assoluto tra le location migliori per le presenza costante del vento termico e dell'acqua piatta, con l'intento di scovare i campioni del futuro. La novità assoluta per l'edizione del 2009 è però rappresentata dall'introduzione della tappa unica dell'Italian Freestyle Junior Cup, valida per la categoria juniores maschile, e del Campionato Nazionale Assoluto Femminile che si disputerà dal 19 al 21 giugno. In palio per i vincitori oltre al materiale tecnico garantito dagli sponsor un biglietto aereo offerto dall'Air Italy per il Brasile nella mecca del freestyle: Jericoacoara! Sette giorni di full immersion quindi nello spettacolare mondo di vulkan, spock, flaka, speed loop e di tutto ciò che è radicale. Dalle tecniche di base del freestyle alle manovre più complesse sotto l'attenta osservazioni dei migliori interpreti del panorama italiano. A partire proprio da Raimondo Gasperini, pluricampione italiano e vice campione europeo nel 2003, e dal resto del suo team formato dal laziale Nicola Spadea, dal "local" di Olbia Gabriele Varrucciu, da Andrea Mariotti, terzo italiano nella classifica wave e dalla campionessa italiana femminile Annamaria Zollet. Per le iscrizioni e tutte le informazioni scrivi a: xray.la@tiscali.it, simonepierini83@gmail.com. I requisiti minimi per poter partecipare all'X-Ray Talent Factory: avere un'età compresa tra i 12 ed i 23 anni ed essere in grado di eseguire correttamente water start, power jibe, chop-hop, helicopter tack. Red Bull, oltre alla possibilità di effettuare una extreme session sulla rampa, fornirà quotidianamente un supporto energetico a tutti i partecipanti all'evento. Chi non dovesse avere a disposizione attrezzatura propria, potrà contare su quella messa a disposizione dall'XRay Talent Factory con le migliori marche del settore, previa prenotazione della stessa tramite il modulo d'iscrizione. A fine corso, ciascuno dei partecipanti riceverà una valutazione che terrà in considerazione lo stile, la tecnica e la varietà di manovre apprese. Sulla base del livello del partecipante e dei progressi ottenuti dall'inizio del camp, verranno assegnati due titoli a tappa ed al migliore di questi, segnalato dall'organizzatore Raimondo Gasperini, ci sarà la grande occasione di ricevere la sponsorizzazione dai migliori marchi del campo.

ANDREA BALDINI CON CHALLENGER Il Principe Andrea Baldini entra a far parte del team internazionale Challenger e con le velocissime nuove Aero+ affronterà tutte le gare di coppa del mondo di speed dalla Francia alla Namibia per poi sublimarsi con il famigerato Master of Speed nel canale di Saintes Maries de la Mer dove il windsurf cercherà a tutti i costi di riprendersi il primato mondiale di velocità. Nella sua gara di esordio appena conclusasi a Gruissan il Principe si è piazzato al 15° posto su 70 agguerritissimi speed sailor da tutto il mondo, tra cui il mitico Anders Bringdal, responsabile della ricerca e sviluppo della nuova Aero+, che con un ottimo secondo posto ha voluto confermare (se ce ne fosse stato il bisogno) che nel 2009 ci sarà da vedersela con lui per conquistare il titolo mondiale. Per info: info@challengersails.com; web: www.challengersails.com

NOVITA' IN LIGURIA Novità in Liguria per l'atleta Christian Ferraro che utilizzerà tavole RRD, vele Challenger Sails e boma AL360; continua invece la collaborazione ormai consolidata con Surfactivity di Albenga. Da quest'anno inoltre Christian propone passeggiate accompagnate in mountain bike alla portata di tutti per scoprire le bellezze dell'entroterra ligure, ed un'innovativa scuola di windsurf che si sposterà di volta in volta sugli spot del ponente alla ricerca della condizione ideale per soddisfare le esigenze di ogni suo allievo con corsi privati di max 2 partecipanti Per contattare Christian potete utilizzare la sua pagina web www.mtbwindsurfliguria.com


SHAKA SURF SHOP Dopo un lunghissimo e nevosissimo inverno sta finalmente per arrivare l'estate. Siamo ormai a maggio e già da un mese l'addormentata Torbole è tornata a vivere e ad essere popolata come da tradizione da personalità, personaggi originali e particolari che si possono incontrare in giro per strada o nei negozi più alla moda... via Matteotti 22, Shaka, non uno dei tanti ma il board shop di riferimento dove anche quest'anno potrete trovare la cortesia e la professionalità di Mikel ed il suo team, in oltre tutti i materiali di ultima generazione e le novità più fresche in fatto di abbigliamento street surf e skate.

1° RADUNO GPS RALLY TORBOLE Cosa c'è di meglio di un raduno per tutti gli amanti dello speed o solo per chi vuole provare l'ebbrezza della velocità! E allora eccolo il 1° Raduno GPS Rally! E quale cornice migliore di Torbole del Garda culla indiscussa di questa disciplina. Il 20 e 21 giugno presso la Conca D'Oro saranno 2 giorni di puro divertimento sia in acqua che fuori, in acqua ci si potrà divertire confrontandosi in varie prove dove sarà vincente la massima velocità raggiunta sui 10 secondi e la divertentissima prova per Team dove conterà la somma di tutte le velocità registrate e la distanza massima percorsa dal Team; sicuramente da non perdere domenica la Pussy Of The Lake, evento nel evento riservato alle ragazze. Mentre fuori dall'acqua nella giornata di sabato per tutti i partecipanti non potrà mancare un pasta party accompagnato da ottima musica il tutto grazie alla proverbiale cortesia dei gestori del Conca D'Oro inoltre domenica ci sarà una estrazione di premi offerti dagli sponsor: Gioielleria Santoni, Dikom, TecnoLimits, Non Solo Mute, N-Joy, Surf Planet, Shaka, Detour, Trabo fra tutti i partecipanti e le premiazioni dei vincitori delle singole prove. Visto il numero limitato di 54 partecipanti chi fosse interessato può confermare la propria iscrizione tramite e-mail o sms: 3920851818. Per informazioni: billy@torbolewind.com ivan@gps-lariospeed.it; www.torbolewind.com

JUNIOR SURF CAMP 2009 BY VASCO RENNA Anche quest'anno si svolgono a Torbole, nel mese di giugno e luglio presso il Vasco Renna Professional Surf Center, le ormai tradizionali settimane di surf camp per bambini dagli 8 ai 14 anni. I Surf Camp di Vasco sono stati infatti i primi camp dedicati ai bambini e i primi partecipanti sono ormai ultra ventenni e in gran parte surfisti accaniti e molto bravi. Il programma dei camp prevede intense giornate sulla tavola e grande divertimento per tutti i giovani allievi che condividono le giornate con gli istruttori del Vasco Renna Surf Center che li seguono sia nelle ore di surf che durante tutta la giornata. I giovani surfisti lasciano i genitori a casa e soggiornano tutti insieme in Hotel a Torbole. Il camp prevede lezioni sia per principianti che per livelli più avanzati. Durante le lezioni vengono utilizzati materiali ridotti nelle dimensioni e nel peso perfettamente adatti all'età ed alla muscolatura dei piccoli surfisti e gli istruttori svolgono un programma specificamente pensato per l'età dei giovani allievi. Il programma dei camp prevede anche l'organizzazione di una bellissima regata finale con distribuzione di diplomi e premi per tutti. Il team di Vasco vi aspetta quindi a Torbole tutti i giovani surfisti per una vacanza surf indimenticabile. Per Info: Vasco Renna Professional Surf Center, Parco Pavese, 1- 38069 Torbole sul Garda (Trento) Tel. 0464/505993 - Fax 0464/506254 e-mail: info@vascorenna.com 17


PWB PORTONOVO Decimo anno per il PWB di Portonovo che si affaccia alla nuova stagione ricca di novità. Ancora più vasto il parco delle attrezzature, fra le migliori sul mercato, Starboard e Goya a disposizione per la scuola ed il noleggio. Nuovi arrivi anche per gli istruttori, il PWB è cresciuto molto dai primi anni e offre oggi un ottimo servizio completo per la pratica dei nostri sport di vento e onda e che trova proprio nella splendida baia del Conero le condizioni tra le più favorevoli in Adriatico, dalla primavera fino all'autunno inoltrato. Il centro, molto attrezzato ed organizzato, è coordinato dall'esperienza di Carlo “Nut” Rotelli che con i suoi abili collaboratori promuove il windsurf a 360 gradi, dai corsi gratuiti per bambini fino a 12 anni, ai corsi avanzati per i più esperti che vogliono migliorare la propria tecnica. Ambiente piacevole in un contesto naturalistico di rara bellezza. Il vento predominante è lo scirocco che qui grazie al monte raggiunge facilmente i venti nodi e regala ottime giornate ventose con l'arrivo delle perturbazioni atlantiche. A Portonovo è possibile allenarsi tra le boe in slalom con vento forte, anche fino a tarda sera con l'ostro, partecipare a regate slalom, eventi speciali come il tandem day o la regata dei PWkid, o semplicemente uscire per provare manovre con il freestyle-wave. A volte se si è fortunati con le mareggiate si possono surfare ottimi spot nella zona e praticare il SUP. Anche per le tavole con il remo sono previsti sia il noleggio che la partecipazione a corsi dedicati. Il centro è operativo da maggio ad ottobre, info news su www.pwb.it - info@pwb.it; tel 333.2028111 - tel. 333.5268997.

SPONSOR UFFICIALE DEL VASCO RENNA PROFESSIONAL SURF CENTER

Vento, sole… la surf mania corre sulle onde del Garda con un nuovo alleato in Coast to Coast. Coast to Coast, brand nel settore moda mare uomo e bambino che fa capo al Gruppo Calzedonia, sarà sponsor ufficiale del Vasco Renna Professional Surf Center di Torbole, rinomato centro di wind surf e sport acquatici sul Lago di Garda, per tutta l'estate 2009. Tutto il team del Vasco Renna Professional Surf Center vestirà i costumi e l'abbigliamento Coast to Coast, realizzati in tessuti tecnici ad altissima traspirabilità e ad asciugatura ultrarapida disponibili in tantissimi colori e fantasie.

PORTO POLLO WINDSURF GRAND SLAM

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La stagione agonistica delle discipline artistiche Freestyle e Wave Performance è ai nastri di partenza. Anche nel 2009 l’attività viene promossa nell’ambito della partnership operativa con AIWS che opera in qualità di event organizer in esclusiva per i tre campionati nazionali Freestyle Open, Freestyle Juniores e Wave Performance. Questa serie di eventi designeranno i vari campioni nazionali, che potranno fregiarsi dell’unico titolo ufficiale riconosciuto dall’AICW, organismo di classe approvato dalla FIV per seguire anche il settore artistico. Ricordiamo che la partecipazione a tutte le manifestazioni implica l’obbligo del tesseramento FIV 2009 con indicazione della visita medica e della relativa scadenza e il tesseramento AICW 2009. La prima regata della stagione è rappresentata dal Porto Pollo Windsurf Grand Slam, un evento che prevede la possibile chiamata sia della regata inaugurale del Campionato Nazionale Open Freestyle sia della tappa iniziale del Campionato Nazionale Wave Performance. Il waiting period previsto terminerà a fine maggio, le regate sono chiamate su quattro giornate da venerdì a lunedì per agevolare la partecipazione. Per info: www.aiws.it

MONDIALI JUNIORES FREEST YLE PORTO POLLO Dal 22 al 27 giugno Porto Pollo ospiterà la seconda edizione dei Mondiali Juniores Freestyle, l'unico campionato internazionale riconosciuto da ISAF e IWA per le promesse delle specialità artistiche. È un grande onore per l'Italia poter ospitare questo evento, che si inserisce in una consolidata tradizione di attenzione verso le future generazioni. Grazie all'impegno profuso da AIWS e dal suo Presidente Riccardo Genazzani, insieme al comune di Palau ed il consorzio Operatori Turistici di Palau, è proprio il settore juniores del Freestyle ad avere conosciuto una promettente primavera, con i primi titoli nazionali ufficiali assegnati nel 2008 e un crescente numero di giovanissimi nelle varie categorie impegnati a dare il loro meglio con le loro evoluzioni sull'acqua. Il Mondiale, al quale sono attesi ragazzi di diverse nazioni europee (si preannunciano Belgio, Olanda, Russia, Francia e altre) e probabilmente qualche caraibico, sarà un banco di prova nella speranza di poter creare uno spazio continentale per un'attività più articolata a favore di questa spettacolare disciplina. A seguire alcune note da leggere con attenzione per tutti i ragazzi che intendono prendere parte a questo evento. Tesseramenti: sono obbligatori il tesseramento FIV 2009 compreso di visita medica e relativa scadenza (certificato agonistico o di sana e robusta costituzione da portare al circolo FIV presso il quale ci si tessera) e il tesseramento AICW 2009 (valgono tutte le tessere, compresa quella “socio artistico”). Preiscrizione presso IWA: anche se è sempre possibile pagare sul posto versando un mora di 25 euro, è vivamente consigliato di effettuare entro il 31 maggio il pagamento tramite il sito dell'IWA www.internationalwindsurfing.com cliccando sulla colonna a sinistra “Competition” e successivamente “Register on line”. Sul sito www.aiws.it Riccardo Genazzani provvederà a inserire tempestivamente tutte le notizie. Last but not least, non dimenticate che fine giugno a Porto Pollo è già tempo di vacanza, e quindi prenotate sin da ora con la massima celerità le strutture per soggiornare.



PGRECO DROPS

NEIL PRYDE 3D WAIST X-OVER

Le tavole scuola sono da sempre una categoria di tavole esclusivamente pensate per i principianti ed hanno un range di utilizzo limitatissimo. Per offrire alle scuole, ai circoli ed ai privati una nuova alternativa ai tavoloni, Drops e FWI si sono uniti in un comune progetto realizzando una tavola adatta all'apprendimento ma anche capace di permettere l'organizzazione di regate. La tavola è lunga 314cm, ed è dotata di deriva in fibbra, molto rigida e leggera, e un grande pad offre un grande grip ed una comodità pari a quella delle tradizionali tavole scuola ma con il vantaggio di poter essere estremamente competitiva in una regata. Le caratteristiche del nuovo Pgreco permettono di evolversi sulla stessa tavola su cui si è imparato. Utilizzare la tavola per freeride adatta ad ogni livello ed età, inoltre genererà una monoclasse che permetterà di regatare ad armi pari in tutti i centri che l'avranno adottata come tavola scuola. Una tavola assolutamente innovativa che guarda al mercato delle scuole offrendo nuove prospettive. Per info: Drops Board; tel.: +39.075.841542; fax: +39.075.841477; www.drops.net

Il trapezio di Neil Pryde ideale per il wave e il freestyle, chiusura rapida, perfetta vestibilità, design semplice ed elegante, ultra leggero e con un prezzo competitivo. Disponibile nei colori nero/argento, nero/verde e nero/rosso.

NEIL PRYDE SEAT HARNESS Studiato appositamente per un utilizzo racing, chiusura rapida, vestibilità avvolgente, peso ridotto e con un prezzo competitivo. Disponibile nei colori nero/argento, nero/verde e nero/rosso. • importatore: Wurz, tel: 0471.962233 • website: www.neilpryde.com


99 - ST YLE PRO

FANATIC - SKATE

Finalmente con l'arrivo della primavera e con l'avvio della stagione dei venti termici sia sui laghi che lungo le coste diamo il via alla stagione del freestyling. Pertanto anche in casa 99 Custom Boards, a seguito di un lungo periodo di test e progettazione sono pronti a proporre alla propria clientela una gamma di tavole Freestyle di ampi litraggi (da 80/90 fino a 110 litri) che rispecchi la loro proposta destinata alle competizioni freestyle… e non solo. Perché custom board non è solo una realtà nel wave ma è soprattutto una garanzia di eccellenza nei materiali e tecnologia che producono doti di performance e leggerezza che sono essenziali specialmente in una disciplina così tecnica come il freestyle. Il peso della tavola così ridotto è il risultato ottenuto dalla costruzione Superlight (full Carbon/Vectran) che unitamente al posizionamento del tessuto traversale rispetto l'asse longitudinale della tavole ne conferisce resistenza e rigidità assoluta. Tale costruzione produce un beneficio di rigidità e risposta nei materiali per un immediato spunto in planata e aiuta a manovrare la tavola facilitando lo stacco dall'acqua, caratteristica primaria per un utilizzo freestyle. Alla dote di peso inferiore, (rispetto ad un prodotto di serie) che solo le tavole custom possono proporre, si unisce il nuovo design della Style Pro 99 con uno shape innovativo e unico. Distribuito da ACME srl; www.99customboards.com; info@99customboards.com; info/sales tel: 338.2824999; factory: 0574.870224.

Il Campione del Mondo Freestyle 2008 Gollito Estredo ha continuato a spingere verso nuovi orizzonti i suoi prototipi Fanatic Skate, usando tavole custom shapate da Sebastian Wenzel con l'ausilio del programma CAD per catalogare le varie modifiche per arrivare alla produzione di una tavola di serie perfetta. Con l'approvazione finale del Campione Europeo Freestyle 2006/7 Andre Paskowski, Fanatic presenta per il 2009 due nuovi Skate, completamente rivisti nelle misure. Questi due nuovi shape, dedicati al freestyle e proposti nella versione normale e in quella Team Edition più leggera, garantiscono performance ad alto livello per coloro che necessitano di una tavola al top, ma possono anche essere comodamente usate dai principianti del freestyle. Rails più sottili e arrotondati nella zona delle strap garantiscono un'eccellente fluidità nelle manovre unita ad un migliore bilanciamento dei pesi della tavola. La versione Team Edition è più leggera grazie all'utilizzo del Carbon Kevlar sulla coperta, una delle tavole di serie più leggere mai prodotte. • programma di utilizzo: freestyle • designer: Sebastain Wenzel • importatore: White Reef, tel: 0547.22756 • website: www.fanatic.com SKATE 98 misure: 235 cm x 63 cm x 98 lt pinna: SKATE G10 FIN 25cm sail range: da 4.5 a 7.5 SKATE 108 misure: 237 cm x 66 cm x 108 lt pinna: SKATE G10 FIN 27cm sail range: da 5.0 a 7.5


Come promesso vi riproponiamo l'esposimetro con la classifica parziale dei rider italiani più fotografati in questa prima parte dell'anno. Il sistema di conteggio dei punti lo potete trovare sul numero 119 di Funboard di dicembre-gennaio, dove avevamo proposto una prima classifica dimostrativa ma senza alcun valore per quella ufficiale del 2009. Abbiamo tabulato le riviste FUNBOARD, WINDSURF ITALIA e WIND NEWS con i numeri usciti nelle edicole da gennaio ad aprile 2009. I punti accumulati dai rider in questa classifica parziale saranno sommati alle prossime tabulazioni per poi arrivare a dicembre con la classifica finale dei rider più fotografati del 2009. Dopo la nostra dimostrazione dell'esposimetro italiano è venuto fuori un gran polverone, abbiamo ricevuto diversi commenti negativi, alcuni hanno pensato che non sapevamo più cosa fare, altri ci hanno anche consigliato di fare più windsurf per evitare di pensare a queste cose, e gli amici di Wind News si sono sentiti chiamati in causa perché i “loro” rider erano entrati nella classifica… Noi abbiamo deciso di continuare comunque per la nostra strada, con questa classifica che magari per alcuni non avrà valore, mentre per altri, come atleti e aziende,

servirà ad avere un quadro complessivo dei rider più attivi sulle riviste di settore. Gli amici di Wind News, per non sollevare altre polemiche, non faranno più parte della classifica, e tutte e 3 le riviste tabulate continueranno ad avere lo stesso valore per la somma dei punti. In questa classifica provvisoria della prima parte dell'anno il rider più fotografato è stato Mattia Pedrani, grazie alla sua costante presenza sulle varie riviste e alla cover del numero di Funboard dicembre-genniao, con relativo articolo e sequenze. A pochi punti di distanza troviamo Francisco Porcella, con una presenza importante su tutte e 3 le riviste per i suoi successi in ambito internazionale di quest'inverno. In terza posizione troviamo Fabio Calò, che pur essendo il capo redattore di questa rivista è sempre un atleta, spesso in viaggio per dei report fotografici, e grazie ai suoi recenti viaggi a Gran Canaria, in Madagascar e a Boa Vista ha ottenuto per ora il gradino più basso del podio, seguito a breve distanza da Andrea Rosati (cover di Funboard di aprile). Uno dei nomi più importanti della top ten dimostrativa di dicembre, il Campione Italiano Slalom 2008 Alberto Menegatti, è sceso invece in ultima posizione, dovrà darsi da fare per recuperare i punti persi.

MATTIA PEDRANI 13,05 FRANCISCO PORCELLA 11,70 FABIO CALO' 7,85 RAIMONDO GASPERINI 6,80 ANDREA ROSATI 6,05 NICOLA SPADEA 5,70 ROBERT HOFFMAN 4,00 JOHN BENAMATI 3,60 VALENTINA CRUGNOLA 3,40 MASSIMO MANNUCCI 3,30 CESARE CANTAGALLI 3,10 VALTER SCOTTO 3,10 VITTORIO MAZZOCCA 3,00 ANDREA MARIOTTI 2,95 MARCO REVEL 2,50 EZIO PAPALIA 2,40 ANDREA CUCCHI 2,40 GIANNI VALDAMBRINI 1,80 PIETRO ALBANO 1,70 IVAN ZECCA 1,55 GIANMARIO PISCHEDDA 1,50 ALESSIO ANGELI 1,40 ROBERTO RICCI 1,30 CARLO ROTELLI 1,00 GRETA BENVENUTI 1,00 NICCOLO' VIOLATI 0,80 GIGI LE CARRO' 0,65 MASSIMO RE 0,65 ANDREA IACOROSSI 0,50 GABRIELE VARRUCCIU 0,30 FILIPPO BESTETTI 0,25 PATRIC DIETHELM 0,25 ALBERTO MENEGATTI 0,25 DARIO TROIANI 0,25



© Kerstin Reiger

Dario Oliviero, l’ideatore del rivoluzionario iDO. 24


I disegni originari dello studio dei prototipi dell’iDO.

Ciao Dario, ti puoi presentare ai lettori di Funboard? Ai lettori di Funboard Italia mi presento come uno di loro, ovvero come una persona impegnata nella vita di tutti i giorni, tra i mille rivoli di pensieri quotidiani e le mille ambizioni e desideri custoditi nel cuore che cercano di trovare spazio ogni giorno nel futuro e nel presente. Sono un ragazzo della provincia di Napoli che a 16 anni ha incontrato uno splendido windsurf in una giornata di mare. Come tutti noi, sono rimasto profondamente innamorato di questo sport ed avendo iniziato la pratica presso il Circolo Nautico di Torre del Greco, dove esisteva la squadra agonistica, ho iniziato da subito a gareggiare. Le prime gare le ho fatte nella classe windsurfer e poi successivamente sono passato al mistral. La mia carriera agonistica è stata piena di promesse, ma non sono mai riuscito ad arrivare al Top come avrei desiderato. Sono stati per anni nei primi 10 in Italia nella classe Mistral, ma a parte qualche sprazzo dove sono riuscito ad arrivare al podio in alcune manifestazioni nazionali, non credo di essere mai riuscito ad esprimere in fondo le mie capacità agonistiche. Ho scelto di diventare ingegnere meccanico e dopo circa 6 anni di studio ho conseguito la Laurea e successivamente il dottorato di ricerca. La mia passione è sempre stata il mare vissuto su un windsurf. Come tutti noi, appena il vento si rendeva visibile, scappavo sempre in acqua. La passione del windsurf è stata l'anima della mia

vita, le esperienze in mare mi hanno formato e dato carattere. Il fatto però di vivere il windsurf solo in parte nella mia quotidianità mi ha sempre spinto a cercare un modo per trasformare la mia passione nel mio lavoro. In ogni occasione mi portavo sempre dietro il mio bel windsurf, come un gioiello da custodire e vivere per rimanere sempre incantati. Questo desiderio di vivere sempre di più il mare è stato per me come una molla interna che caricava sempre più energia, e ogni occasione persa a mare, rendeva tale molla sempre più carica. Una sera sono stato al concerto di Sergio Cammariere con degli amici, e durante tale concerto quella molla è esplosa, come una carica positiva ha liberato la sua energia. Guardavo il pianista suonare e tutti erano impazziti per lui, tra me e me dicevo, guarda il mondo come è strano, lui ama quello che fa e lo conoscono tutti, io posso anche diventare il campione del mondo del windsurf, amando quello che faccio, ma nessuno saprà mai chi sono. Perché accade questo mi sono detto, perché tutti capiscono la musica, tutti capiscono cosa succede, ma il mio sport chi lo capisce…? È troppo difficile da imparare perché la vela cade sempre in acqua. In quel momento ho capito che dovevo realizzare qualcosa che rendesse facile l'accesso del windsurf a tutti, e quindi un sistema che non facesse cadere la vela in acqua. Da qui è nato il concetto dell'iDO.

Che cos'è l'iDO? L'iDO è un accessorio che si monta sulla tavola e che collega in modo nuovo la tavola alla vela. Una volta in uso non fa cadere la vela in acqua. Essa rimane in piedi nonostante i diversi errori che il principiante può commettere e quindi permette a tutti di provare le emozioni del windsurf alla prima lezione. Grazie all' iDO provi da subito le emozioni positive del windsurf, saltando tutta la fase di sollevamento della vela dall'acqua che ha scoraggiato per anni tantissime persone. Tutte le persone che l'hanno provato tornano a terra sorridenti, felici, non più dolori alla schiena e alle mani e soprattutto non più tante persone a ridere vedendo un principiante cimentarsi con un windsurf. Come funziona? iDO è costituito da una piastra di alluminio che viene ancorata alla tavola mediante due viti fissate nel track e con due viti laterali che vengono fissate in appositi inserti presenti sulla tavola. Su tale piastra, che serve per distribuire il carico della vela su un'ampia superficie, è ancorato tutto il sistema. Esso è un giunto sferico dove l'angolo di libero movimento è limitato da una corona circolare che scarica tutte le sollecitazioni agenti e riduce lo stress sulla sfera. Per arrivare a questo design definitivo siamo passati attraverso diverse soluzioni ed ognuna di esse aveva dei problemi che sono stai risolti in maniera definitiva mediante il design finale proposto. Al 25


Taty Franz, utilizza l’iDO e naviga con e senza le mani sul boma!

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sistema che si fissa sulla tavola, viene collegata la prolunga che prevede anche la possibilità di essere adottata con i sistemi standard a doppio pin. Inoltre alla base della piastra vi è un foro che serve per far evacuare la sabbia che eventualmente potrebbe entrare nel giunto.

riferimento (per esempio, se si progetta una tavola si dispone di un modello di riferimento, da cui prendere ispirazione e informazioni tecniche), per tale ragione è servito molto tempo per realizzare diversi prototipi fino ad arrivare ad un concept ottimale che è servito a validare l'idea.

Quando e perchè hai iniziato lo sviluppo dell'iDO? In pratica da quando ho avuto l'idea, fino ad oggi sono passati circa tre anni. Il problema principale per una persona come me che ha iniziato da zero è quello di disporre di risorse per investire e mettere nel progetto. Per questo motivo ho continuato a lavorare come facevo ogni giorno (in Italia sono un designer ed insegno a scuola e, qualche volta, all'Università degli Studi di Napoli) per avere risorse da investire nel progetto durante il tempo libero. Ho iniziato lo sviluppo di iDO perché ho sempre cercato nel mio lavoro idee nuove, concetti nuovi e prodotti che nessuno ha mai sviluppato. Prima dell'iDO ho fatto altri brevetti tra cui un sistema per canne da pesca venduto per un po' di tempo dalla Daiwa Italia ed un antifurto per moto venduto dalla Bullock e sponsorizzato da Capirossi denominato Block Bike. Quindi la mia passione sono sempre state le invenzioni ed i brevetti, per questa ragione quando ho maturato l'idea dell'iDO, ho spinto con tutte le mie energie per realizzarla. Il problema principale in merito alla progettazione è stato quello di non avere nessuno punto di

E perchè proprio con Starboard? Cercavo un partner commerciale forte ed ho mirato all'azienda di windsurf che avesse il volume di affari maggiore. Per tale ragione mi sono rivolto alla Starboard Ho inviato una e-mail a Svein Rasmussen, che ogni giorno combatte con 1.000 problemi diversi, e ho ricevuto la sua risposta il giorno dopo! Questo lascia capire come alcune persone sono molto aperte ad accettare il dialogo e lo scambio anche quando devono fronteggiare diversi problemi. Quando sono arrivato in Thailandia ho incontrato tutto il team e la risposta è stata eccellente, tutti sono rimasti impressionati positivamente dell'idea. Il caso ha voluto che arrivassi lì in tempo per il meeting dei distributori che si tiene una volta l'anno. Ho presentato il prototipo e c'è stata una enorme risposta. Dopo questi eventi positivi abbiamo iniziato a lavorare con tutta la squadra, e dopo molti mesi di test e di sviluppo il prodotto finale era pronto. Una delle principali problematiche del windsurf è la difficoltà iniziale dei principianti ad imparare a gestire la vela e a non farla cadere. Molti aspiranti

windsurfer ci rinunciano per questi motivi senza mai arrivare ad assaporare la planata, momento cruciale da cui poi è difficile tornare indietro. Pensi che l'iDO potrà semplificare l'apprendimento e quindi permettere una diffusione maggiore del nostro sport? Questo è il mio sogno ed è il sogno di tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Ad oggi abbiamo fatto numerosissimi test con principianti supportati da svariati centri in giro per il mondo e lo slogan che molti hanno proposto è imparare a fare windsurf in 60 secondi. Si può affermare con tutta certezza che oggi con l'iDO è possibile andare in surf in 60 secondi. Questa opinione non viene fuori dall'immaginazione, ma dalla constatazione diretta di come il principiante sale sulla tavola e riesce ad andare immediatamente. L'iDO è nato da un sogno, dalla necessità di comunicare l'amore e le emozioni che questo sport da a tutto il mondo, ed adesso crediamo che sia possibile. Come vedi l'utilizzo dell'iDO nelle scuole di windsurf? Credo che l'iDO introduce una enorme rivoluzione nel modo di insegnare. Fondamentalmente quanto insegnato per decenni viene in parte a cadere. Le prime lezioni fatte sulla tecnica per sollevare la vela dall'acqua dovranno essere spostate più in avanti, ovvero quando il principiante ha preso dimestichezza con la vela e la tavola. Direi dopo 4-5


Test di resistenza simulati al calcolatore.

lezioni si può insegnare a sollevare la vela dall'acqua. In quel momento potrà essere fatto con maggiore padronanza e con maggior convinzione poiché la passione è già in circolo nel cuore. L'iDO permette al principiante da subito di navigare, questo significa che l'istruttore per non perderlo lo deve seguire, un po' come avviene per le barche a vela. Se si hanno diversi principianti si possono realizzare lezioni di gruppo legando le tavole fra loro. In questo modo tutti possono imitare quello cha fa l'istruttore e sentirsi fortemente motivati dalla presenza del gruppo. Con l'utilizzo dell'iDO anche bambini molto piccoli potranno giocare con il windsurf, pensi che il limite di età per imparare il windsurf si abbasserà? Per i bambini il windsurf si trasforma in puro divertimento, poiché la vela non cade in acqua possono andare anche in 3-4 e navigare senza problemi. Inoltre possono utilizzare anche vele più grandi poiché non necessitano più della forza per sollevare la vela dall'acqua. L'unica cosa da fare attenzione quando si utilizza l'iDO con i bambini è quello di utilizzare un leash poiché la tavola potrebbe lentamente allontanarsi nel caso in cui cadono in acqua. Ovviamente la vela ha una leggera portanza, quindi con un leash, come avviene nel surf da onda, si garantisce la sicurezza.

Un primo concept del magico meccanismo. 27


iDO permetterà ai principianti di imparare a navigare in brevissimo tempo, si dovranno rivedere le basi della teoria dell’insegnamento.

Soprattutto per i principianti uno dei vantaggi del windsurf, per esempio rispetto al kite, è che se ti trovi in difficoltà basta mettere la vela in acqua e ci si ferma immediatamente. Questo sarà ancora possibile con l'iDO? Con l'iDO la vela possiede sempre una certa portanza, pertanto un certo movimento avviene sempre. Se si vuole fermare la tavola bisogna far cadere la vela in acqua scendendo dalla tavola. Ovvero si rimane sempre aggrappati alla tavola rimanendo in acqua. Diciamo che la tavola si ferma sempre ma con una differente tecnica. Quali sono i limiti dell'iDO? iDO è un prodotto e come tutti i prodotti ha alcuni limiti. Di solito si cerca la perfezione, ma il nostro mondo non è perfetto, cerchiamo l'amore perfetto, ma esiste l'amore, così come è. Tutte le tavole esprimono ottime prestazioni in un certo range oltre al quale risulta non ottimale il loro utilizzo. iDO è uno strumento per i principianti che mostra le migliori prestazioni quando viene utilizzato con tavole da principianti e con vela molto grandi. Se si utilizza una piccola tavola con una grande vela, iDO probabilmente non aiuterà il processo di apprendimento. Quando il principiante cade dalla tavola possono accadere due situazioni. Nella prima, la vela sotto il suo peso cade in acqua e fa capovolgere la tavola. In questo caso il principiante si appoggia al bordo e risale sulla tavola. Nel secondo caso la vela rimane in piedi e pertanto il principiante, per non perderla, deve essere collegato alla tavola mediante un leash. 28

Quali materiali hai utilizzato per l'imbottitura esterna? L'imbottitura esterna è una protezione per impedire che il surfista metta le mani in una zona molto pericolosa. Per realizzarla sono state spese molte risorse. Essa è realizzata in un materiale molto flessibile, simile a quello per le scarpe da ginnastica, è un mix tra un materiale chiamato EVA e gomma. Quanto pesa l'iDO? L'iDO pesa intorno a 1,3 kg. È pericoloso per i piedi del surfista? Assolutamente no, quando è fissato correttamente. È facile da posizionare? Si, sono solo 2+2 viti da avvitare. Due sono centrali e due laterali, proprio per dare una maggiore superficie per scaricare le enormi leve generate dalla vela. Si può rompere? Per realizzare iDO sono stati utilizzati i migliori materiali plastici sviluppati presso i laboratori della Dupont. Certamente può essere rotto se si vuole, come tutti gli oggetti. L'iDO è stato progettato per resistere a sollecitazioni enormi, a carichi di rottura paragonabili a 4.000kg, di sforzo nominale. Certo se lo si vuole rompere si può, poiché bilancia una enorme leva generata dalla vela. Esistono pezzi di ricambio? iDO è stato progettato per essere smontato

integralmente in caso di necessità, proprio per dare l'opportunità di cambiare solo qualche piccolo pezzo e non tutto il sistema. Pertanto quando qualche parte dovrà essere sostituita si potrà disassemblare l'iDO e cambiare la parte che si necessita. Quanto costerà? Per il costo si è cercato di essere il più contenuti possibili, e la stessa Starboard, che desidera fortemente l'espansione del nostro sport, ha esplicitamente chiesto a tutta la catena di distribuzione di avere margini contenuti. Il prezzo di vendita nel negozio sarà di 159 euro. E da quando verrà distribuito? Può essere ordinato presso il distributore Starboard in Italia che potrà avere le prime disponibilità da metà giugno, pertanto chi lo desidera può già ordinarlo per averlo in consegna quanto prima. Vuoi aggiungere qualche cosa? Desidero ringraziare Funboard Italia per la grande professionalità e passione con cui porta avanti questo lavoro da anni per la promozione del nostro sport, per aver dato uno spazio così importante ad un'innovazione che speriamo e crediamo possa cambiare il mondo del windsurf. Un forte grazie a tutti quelli che credono nelle loro idee e rischiano ogni giorno per creare un mondo migliore. Grazie a voi tutti ragazzi che con la vostra passione fate soffiare un vento di novità nelle vite di chi ci vive accanto.


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APRILE 2009 Aprile è il mese dei photoshooting, tutte le aziende portano a Maui le loro nuove attrezzature e i loro top team rider per fare le foto del catalogo dell'anno successivo; peccato però che i contratti vengono rinnovati solo a dicembre, con la possibilità quindi di trovare atleti sul catalogo di una azienda ma che corrono poi per un'altra. Come per esempio sui cataloghi Starboard 2009 ci sono un sacco di belle foto di Antoine Albeau, ma nel 2009 lui è entrato nel team JP… Ad ogni modo quest'anno gli sforzi delle aziende non sono stati premiati dal tempo, che ha messo a dura prova la buona riuscita dei photoshooting. Il nostro corrispondente da Maui, ancora convalescente, ci aggiorna su quello che è successo alle Hawaii in questo periodo. TESTO DI Matt Pritchard Maui is gone! Quando piove, viene giù di brutto… per gli ultimi tre mesi, le condizioni atmosferiche qui a Maui sono state terribili. Ha piovuto quasi senza tregua sulla North Shore e sebbene il vento ci fosse, le onde, la luce e tutto il resto che di solito rende Maui uno degli stage fotografici migliori al mondo, sono scomparsi improvvisamente senza lasciare traccia. Il periodo dei photoshooting è appena finito ed un sacco di gente è frustrata per i risultati scarsi. Le condizioni sono state davvero terribili. Tutti i marchi più importanti erano quaggiù per fare delle foto d'action stupende con luce e condizioni mozzafiato, in modo da sfoggiare i nuovi materiali del 2010! Se si dovessero sommare tutti i soldi spesi in questo mese a Maui da tutte le varie marche, scommetto che è un bel gruzzolo! Tutti gli atleti sono stati pagati per andarci, più l'alloggio, le spese di spedizione di tavole e vele fino a Maui, ed,

in alcuni casi, i team manager vengono per supervisionare il lavoro… tutti ovviamente devono avere casa, macchina… è incredibile! E poi, dopo tutto questo, le condizioni fanno schifo per un mese intero… è la beffa oltre al danno! Direi che i più fortunati in quanto a condizioni sono stati i ragazzi della Starboard. Neil Pryde ha anche beccato dei giorni belli. I più sfigati sono stati quelli di RRD che, sebbene avessero scelto il momento perfetto, non hanno ricevuto le tavole in tempo a causa di problemi in dogana. Gaastra/Tabou con il loro team ha beccato condizioni normali, niente di speciale ma almeno sono riusciti a fare qualcosa. I ragazzi della JP sono stati quelli a cui è andata peggio, una volta che il tuo boss è sull'isola, sicuramente il vento muore; infatti i ragazzi hanno perfino dovuto farsi un paio di giorni di foto in acqua piatta sulla South Shore a Kihei, pur di portare a casa qualcosa! Non ho visto nessuno dei

ragazzi della North in città, Bjorn è venuto per un paio di giorni. Antoine Albeau è stato qui, in attesa di condizioni buone, che però non sono mai arrivate. Il tempo passa ed il primo evento di Slalom del PWA è quasi pronto. Sarà molto interessante vedere chi riuscirà ad uscirne vincitore. Già so che i ragazzoni si daranno battaglia senza esclusione di colpi. Il vento in Austria può essere molto rafficato e ci sarà una buona dose di fortuna coinvolta nel processo. I ragazzi pesanti dovranno concentrarsi sul mantenere la velocità in curva, altrimenti i rider più leggeri se li mangeranno alla prima boa. Penso che ragazzi come Ross Williams, Arnon Dagan, Gonzalo Costa Hovel, ed altri rider alti e magri siano molto avvantaggiati. I grossi tre, Antoine, Bjorn e Kevin dovranno darsi molto da fare, a dir poco! Da quando mi sono rotto entrambe le gambe, altri ragazzi mi hanno raggiunto per farmi compagnia


Matt Pritchard in Table Top One Hand ad Hookipa, speriamo di rivederlo presto in acqua dopo il suo incidente in motocross!

qui dietro alle quinte, Micah si è nuovamente rotto il piede facendo wavesailing ad Hookipa, niente di eccessivamente serio, ma per un mesetto sarà fuori dall'acqua. Non si sa ancora se riuscirà a rimettersi in tempo per l'Austria, in caso ci fosse, potrebbe far davvero bene. Polakow è caduto dalla sua bicicletta da corsa durante un suo allenamento, scivolando a tutta velocità sul pavimento bagnato. Sangue ovunque ed una mini chirurgia per togliere terriccio e sporco da una delle sue nocche! Ouch… Sta bene, ma dovrà starsene fuori dall'acqua un paio di settimane aspettando che si rimargini. Questo è tutto per ora da Maui! Vi terrò informati… e ciccate su www.pritchardwindsurfing.com per seguire Kevin nel tour, sarà una stagione impegnativa! Ciao Italia Matt Pritchard


VIII MEMORIAL DARIO BONETTI, LAGO D'ISEO - I TAPPA CIRCUITO ITALIANO WINDSURF FREESTYLE

L'assenza del Peler in questo ultimo periodo è stata, in circostanze del tutto eccezionali, una possibilità tutto sommato positiva per potermi preparare correttamente per la prima tappa del neocircuito italiano CIWF (Circuito Italiano Windsurf Freestyle), il 25-26 aprile al Lago d'Iseo..

TESTO DI Mattia Pedrani • FOTO DI FotoFiore/Canon Marco Vinante in Chachoo davanti alla sempre ottima organizzazione del Lago d’Iseo.

L'Ora svogliata e rafficata, al Pier, è stata perfetta per prendere un po' la mano con la mia Simmer XD 6.4 ed il Kode 112 della Starboard. Avete capito bene... in queste condizioni così marginali, il Flare 106 è troppo piccolo per i miei 92kg e quindi ho dovuto usare quest'arma “segreta”. Dopo aver segato la pinna TuttleBox di questo freemove/freeride da 34 cm di serie a 21cm, ho cominciato a fare qualche manovra classica, con un particolare occhio di riguardo per la mia manovra assassina: la Shaka One Hand. Dopo due uscite da non più di mezz'ora, era ora di Mattia Pedrani, il vincitore della super session.

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mettersi in strada per raggiungere il lago limitrofo. Fortunatamente i lavori sulla gardesana occidentale sono quasi ultimati e le gallerie nuove sono davvero immense. Finalmente non ci sarà più bisogno di pregare che non arrivi un autobus o camion sulla corsia opposta... o di doversi fare tutta la strada a 40km/h per una comitiva di tedeschi ammaliati dal paesaggio del 464... Torniamo a noi... L'Ora sul Lago D'Iseo era ancora più pigra e svogliata ed infatti non ha permesso lo svolgimento della gara ufficiale. La tappa ormai storica del Memorial Dario Bonetti ha avuto comunque una buona riuscita grazie ad una provvidenziale Super Session di 40 minuti, chiamata puntualmente dal Race Director, Mirko Braghieri. Le condizioni leggere e rafficate non hanno fermato gli atleti che hanno chiuso manovre fluide e pulite, planando a malapena. Funnel, Bob, Clock, Shaka, Chachoo switch... tutte chiuse a pochi centimetri dagli spettatori, posti direttamente sopra la pista ciclabile che costeggia il lago, nei pressi di Toline/Pisogne. La raffica rinforzava proprio in prossimità delle rocce ed una quindicina di atleti affamati d'action in 20 metri quadri sono stati la ricetta per un disastro, oltre che per uno show esplosivo. Filippo Bestetti deve aver scambiato Fabio Vinante per uno spettatore, perchè gli si è fermato praticamente sopra! Io penso di aver planato circa 5 volte in 40 minuti e dopo aver chiuso una Chachoo Switch Cana Brava e qualche altra manovra classica, sono finalmente riuscito a sguinzagliare la mia sicaria personale: la Shaka ad una mano. Non ero per nulla tranquillo però.

Il livello generale sta veramente crescendo a vista d'occhio e l'acqua ribolliva, scaldata da Funnel One Hand Diablo, Gozada, Eslider, Switch Chachoo... La Clock di Filippo Bestetti ha dato ai giudici l'ardua sentenza. Alla fine hanno comunque preferito la mia Shaka One Hand, che sinceramente è stata una sorpresa anche per me, dato che non le avevo mai fatte con così poco vento. Il Kode si è rivelato davvero un'ottima alternativa ed è ideale per i ragazzi pesanti che magari vogliono mixare un po' di freeride con qualche trick di freestyle... basta occuparsi della pinna! Dopo la fine della supersession il vento è aumentato un pochino e si è disputata qualche batteria ma, dopo averla cancellata più volte, la heat tra Roberto Dall'Oglio e Fabio Vinante non è stata convalidata e quindi non si è concluso nemmeno il primo round. È comunque bello vedere un livello così alto anche in condizioni così marginali, e che l'età media è sempre più bassa! Non vedo l'ora di partecipare alla prossima tappa qui nel mio giardino, Malcesine, il 21 e 22 luglio!! Un ringraziamento particolare a tutti i ragazzi dell'organizzazione e di Detour! Classifica della super session e report completo della gara su www.windsurfnation.eu Filippo Bestetti, il secondo classificato della super session.



Alice Cappuzzo trikkeggia.

Normalmente non amo parlare di eventi che sono già stati più volte pubblicizzati. In questo caso però credo che valga la pena segnalare alle giovani atlete l'esistenza di un'iniziativa all'insegna del divertimento e dello sport puro. Credo che apprendere trucchi od accorgimenti base possa sempre tornare utile ed inoltre, in compagnia, si possono superare velocemente alcuni scogli e possono nascere molteplici occasioni di confronto. Mi sto riferendo alla nuova edizione dello X-Ray Talent Factory, evento sportivo, organizzato (come indica il nome stesso), dal più che noto Raimondo Gasperini, durante cui lo scorso anno è stata eccezionalmente messa a disposizione una rampa per salti appositamente progettata e costruita (ottimo strumento per poter imparare le rotazioni anche su acqua piatta!!!). Inoltre ad affiancare quest'iniziativa, un progetto più specifico rivolto alle atlete donne. Energia, performance e tanto divertimento sono stati alcuni degli ingredienti che, insieme alle indispensabili atlete, hanno dato vita alla scorsa edizione dell'X-Ray Girls Special!!! In tre diversi ventosi scenari della nostra splendida nazione, si sono riunite ragazze super motivate ed appassionate per apprendere sia manovre di Freestyle che piccoli “trucchi” utili per i debutti tra le onde. Un evento stupendo, perfetto per tutte le giovani appassionate desiderose di imparare velocemente. La fortuna infatti di avere a disposizione l'esperienza dell'ideatore ed organizzatore dell'evento, Raimondo Gasperini, è davvero elemento non da poco! A ciò si aggiunge la partecipazione di altri giovani campioni, come Anna Maria Zollet e Nicola Spadea. Svolgendosi durante i mesi estivi, l'evento offre davvero la possibilità di poter trascorrere molte ore in acqua imparando tantissimo ed in compagnia! Per questo, se avete passato gli esami, e state riflettendo su come trascorrere le meritate vacanze pensate che questo camp può sicuramente essere uno dei passi verso la vostra vita di waver!!! A presto! Alla scorsa edizione hanno partecipato otto giovani sportive: Alice Cappuzzo, Emanuela Rinaudo, Jasmine Fishnaller, Valentina Cocco, Adriana Attardi, Marta Malavezzi ed Eleni Chiarapini.

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Eleni affronta le onde sotto lo sguardo attento di Raimondo. Jasmin, Best Chik, Duck Jibe in Sardegna davanti alla rampa Red Bull.



ANDERS BRINGDAL Il made in Italy è sempre più in cima alla lista delle scelte dei grandi campioni. È il turno ora di Anders Bringdal che entra nel team di Challenger Sails per collaborare allo sviluppo della linea race della veleria di Senigallia. Anders è uno degli atleti più veloci al mondo, anni fa era un pericoloso rivale di Bjorn Dunkerbeck per la conquista del titolo Overall. Dopo alcuni anni di lontananza dalle competizioni ha deciso ora di tornare a gareggiare nello slalom con il suo marchio di tavole AB+ e le sue nuove vele Challenger Sails. INTERVISTA RACCOLTA DA Fabio Calò • FOTO DI photodingo.com

Quando e perchè hai cominciato a collaborare con Challenger Sails? Abbiamo iniziato a lavorare insieme sul design della nuova Aero+ a metà Agosto dello scorso anno. Qual è il tuo ruolo in Challenger Sails? Sono il capo tester e sviluppatore. Questo significa che do le direttive per realizzare la vela in modo che il prodotto finale funzioni correttamente. Come ti trovi a lavorare nel team con Claudio (Badiali) e Cesare (Cantagalli)? Conosco Cesare già da svariati anni ormai ed è bello essere nuovamente in squadra assieme, e Claudio, non è solo un ragazzo fantastico, ma soprattutto un sail designer d'eccezione. Ho collaborato con la maggior parte dei sail designer più conosciuti e

nessuno è mai stato così veloce a realizzare una vela che fosse così performante e precisa come la nuova Aero+, specialmente in così poco tempo. Abbiamo un ottimo rapporto lavorativo, e fate attenzione perchè tra poco cominceremo a pieno regime!!! Cosa ne pensi dello stabilimento della Challenger Sails? Challenger e Neil Pryde sono i soli marchi che hanno una vera e propria azienda per il testing, ed una separata per la produzione. Ciò aiuta un sacco a velocizzare il tutto. L'azienda italiana si occupa della realizzazione e del testing dei prototipi, coprendo la parte creativa per il design della grafica, per poi passare la produzione in Sri Lanka. Questo metodo è molto veloce ed ottimo per il controllo e la qualità del prodotto finale.

Ti piace il nostro stile italiano? Ho comprato la mia Ferrari quando avevo 25 anni e tu mi chiedi se apprezzo lo stile italiano?!?! Lo adoro, cerco di integrare la funzionalità al look italiano, e di riportare il tutto anche nel nostro mondo, capito quello che intendo? Ci descrivi la nuova Aero+ di Challenger? Abbiamo cominciato da carta bianca, l'obiettivo era quello di avere una vela leggera con un sacco di potenza che l'avrebbe resa molto facile da gestire, lasciando il rider libero di divertirsi, senza dover pensare al corretto funzionamento del materiale. Molta potenza, molto controllo, facile utilizzo e facile da armare! Queste sono le caratteristiche principali delle vela che avremo in acqua. Essendo una vela da race, e volendola con molta potenza e controllo, abbiamo optato per una vela con una tasca d'albero molto ampia. L'unico piccolo problema è cercare di non lasciarla troppo in acqua altrimenti si riempie la tasca e non è più così facile ritirarla fuori!!! Quali sono i tuoi obiettivi per il 2009? Sarò super impegnato, ci sono un sacco di cose da fare. Cercherò di passare più tempo possibile in acqua. Sono appena tornato dal Mondial du Vent dove abbiamo disputato una Long Distance tra 5 windsurfisti e 5 kitesurfer, ed ho chiuso la gara 100m dietro ad Antoine Albeau in seconda posizione. Ero con la mia tavola da 123lt e l'Aero+ 9.3, quindi, anche se sono arrivato secondo, questo mi da molta soddisfazione e positività sul livello di qualità delle nuove vele race di Challenger. Personalmente amo pensare di essere un ragazzo molto veloce e chiudere dietro l'attuale campione del mondo, dopo essermi ritirato per 9 anni, non è male! Eravamo entrambi molto avanti ai 3 fratelli Moussilimani con le loro nuove North. I kiter hanno chiuso tutti ultimi...

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IL “RAMPIN FORWARD” Come già detto nelle precedenti rubriche la RedBull rampin è posizionata di lasco, andatura ideale per l'esecuzione del Forward. Inoltre, a differenza di un'onda, ha una forma e struttura stabile nel tempo, sottolineo questo particolare perché uno dei grandi ostacoli da superare nell'esecuzione del Forward è trovare la condizione giusta per provarlo, la giusta altezza, la giusta intensità del vento, la giusta direzione di questo che, nella maggior parte delle uscite italiane ed europee è molto variabile. Problema che non si incontra in “condizione perfette” quali possono essere quelle di Jericoacora davanti la Pousada Windjeri o quelle simulate dalla rampa! Quindi la raffica troppo forte, l'onda troppo alta o ancora la direzione del vento troppo di bolina o di lasco non saranno più un problema una volta entrati nella rampa, la quale è lì ferma sempre alla stessa altezza e posizionata sempre con lo stesso angolo rispetto al vento!

impatti possibili con l'attrezzatura a differenza della vecchia rotazione verticale. Ormai in fase di salto, il nostro Forward per essere innescato necessita di una forte rotazione del busto e della testa verso la bugna, che insieme al movimento del poggiare ci darà l'input per ruotare sottovento. Con le gambe invece dobbiamo richiamare la tavola a noi, specialmente con la gamba di poppa. Da questo momento in poi la rotazione continuerà quasi automaticamente, o meglio, solo se si mantiene la posizione acquisita all'inizio. • Foto 7-8: L'atterraggio avviene come quello di un salto normale, bisogna aprire leggermente la vela e distendere la gamba di poppa per ammortizzare l'impatto della tavola con l'acqua. Una volta effettuato l'atterraggio con la tavola, se la vela è stata portata in avanti verso prua ad inizio rotazione, riprenderà vento e ci tirerà su come in una partenza dall'acqua.

ERRORI IL FORWARD • Guardare in avanti senza ruotare il busto e la testa verso la bugna, fattori • Foto 1-2: La manovra inizia nel momento in cui la tavola si accinge ad uscire dalla necessari ad innescare la rotazione. rampa, bisogna infatti iniziare a poggiare con la vela, portando l'albero verso prua • Arrivare troppo lenti al momento dello stacco non avendo così abbastanza leggermente sopravvento. Come recita la teoria: poggiare stendendo il braccio di prua e tirando quello di poppa. • Foto da 3 a 6: La miglior rotazione da eseguire è quella più orizzontale possibile, come quella di uno Speed Loop, poiché è la più veloce e la più sicura ed evita tutti gli 38

velocità per dare inizio alla rotazione.

CONSIGLI • Allargare l'impugnatura sul boma.





Cadute, schianti, botti! Ogni windsurfista si ricorda sicuramente alcune delle cadute peggiori della sua vita che non si sono semplicemente concluse con un piccolo bagno nell'acqua. Io personalmente ne ricordo un bel po'. Dopo un sacco d'infortuni, tra cui legamenti rotti ed ossa frantumate, chi meglio di me è consapevole che le cadute possono anche fare molto male. Sicuramente io ne sono un esempio estremo in quanto, essendo un freestyler professionista, devo imparare e provare manovre estremamente difficili e pericolose che spesso sono ad alta velocità e con i piedi al contrario in switch stance! Sebbene il windsurf sia uno sport estremo nettamente meno pericoloso se comparato ad altri sport come snowboard o skateboard, è risaputo che la difficoltà e pericolosità delle manovre è aumentata vertiginosamente negli ultimi 10 anni. La ragione di ciò è lampante. Il materiale e le tecniche didattiche sono migliorate un sacco. Questo significa che i principianti imparano molto più velocemente ed in men che non si dica planano e vanno ad alta velocità sull'acqua. Il problema è che un sacco di questi principianti sono in grado di planare ma non sanno come reagire o evitare una caduta! Il punto è che la primissima reazione al pericolo di caduta è il momento che influenza l'andamento e la gravità dello schianto stesso, il fisico non ha tempo di comprendere cosa stia succedendo e come reagire, e per questo che è fondamentale reagire correttamente quando si perde il controllo del proprio materiale da windsurf. Molti di voi si staranno chiedendo: “Come faccio a somatizzare la reazione a qualcosa che normalmente cerco di evitare con tutte 42

le mie forze?”. L'unica soluzione è allenarsi, proprio come ci si allena per le manovre nuove o le parti importanti di una strambata, ci si può allenare a cadere nel modo giusto, in modo da limitare i danni. Basta trovarsi uno spazio libero e con acqua profonda e buttarsi… sembra strano allenarsi a cadere, ma questo è l'unico modo per abituarsi all'idea! Se doveste seguire alcuni dei miei consigli vi potreste evitare dei momenti molto dolorosi, in modo da poter stare in acqua a divertirvi più a lungo… CADUTE SGANCIATI DAL TRAPEZIO: In caso si perda il controllo mentre si va dritto o in salto, è molto importante cercare di sbarazzarsi del materiale in quanto ci si potrebbe cadere sopra. Ciò significa che dovete cercare di spingerlo il più lontano possibile al momento della caduta. Vi conviene anche stare sott'acqua per qualche istante, in modo che tutto il materiale sia in acqua, evitando che la vela o l'albero vi colpiscano. CADUTE AGGANCIATI DAL TRAPEZIO: La regola più importante quando state cadendo e siete ancora agganciati al trapezio, indipendentemente da quello che succede, è di non mollare mai il boma! Se il boma vi scappa dalle mani, e venite tirati in avanti dalla vela, siete fregati, perché non si ha la minima idea di dove si andrà a cadere. Se riuscite a tenere il boma, invece, non vi succederà nulla, cadrete abbastanza dolcemente sopra o sotto la vela ma in una posizione in cui è veramente facile sganciarsi, anche sotto l'acqua.


CADUTA DURANTE UNA ROTAZIONE: Se doveste perdere il controllo durante una rotazione, come un Forward, è fondamentale liberarsi e lanciare via il materiale, in modo da non caderci sopra. Questo vuol dire: uscire dalle strap il più velocemente possibile e poi lanciare il

materiale lontano in modo che venga spinto via dal vento. Quando provate i Forward, vi aiuterà tenere le strap un pochino più larghe in modo che possiate uscirne più velocemente in caso ne aveste bisogno.

CADUTA IN CATAPULTA: Venire tirati in avanti dalla vela per una raffica non è assolutamente piacevole, il problema è che ci potreste cadere sopra e farvi male. Se siete sganciati come me in questa sequenza, vi conviene spingervi via dal

materiale. Appena siete in acqua, cercate di incrociare le braccia sopra alla testa, stando anche sott'acqua qualche secondo, in modo da evitare di prendersi il materiale in testa. 43


CADUTA IN SALTO: Stessa storia! Cercate di uscire dalle strap il più velocemente possibile e spingete via il materiale dal vostro corpo!

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CADUTA VERSO LA DIREZIONE DEL VENTO: In caso cadiate ancora agganciati al trapezio, cadendo in acqua di schiena e di bolina, con la vela sopra di voi, è importante che teniate le mani sul boma. In questo modo siete sicuri di potervi sganciare velocemente dal trapezio,

anche sott'acqua. Così facendo, i principianti specialmente, potranno abituarsi a non perdere la calma qualora gli dovesse capitare di doversi sganciare sott'acqua.

SCHIANTO IN ACQUA BASSA: Lasciatevi cadere in acqua sulla schiena, cercando di stendere gambe e braccia parallele all'acqua, in modo da fermarvi appena sotto il pelo dell'acqua. Ancora

più importante è evitare di colpire il fondo, restando piatti col corpo a livello dell'acqua.



Antoine Albeau (con prototipo JP 2010) e Micah Buzianis (con tavola di serie JP 2009) in una tranquilla giornata di test a Cape Town con 40 nodi.

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IL REGNO DEI KITESURFER

Antoine Albeau in assetto perfetto da vento forte.

Abbiamo incontrato Antoine Albeau mentre stava testando i prototipi per il suo nuovo sponsor di tavole, JP. È arrivato appositamente a Cape Town assieme al suo compagno di Team, Micah Buzianis, direttamente dagli Stati Uniti, per provare le tavole nuove per la primissima volta. La mia domanda è abbastanza schietta: “Non trovi fastidioso che il tuo record appena guadagnato sia stato già battuto da un branco di kiter?”, chiedo curioso. Albeau alza le spalle e dice ”C'est la vie”, molto saggiamente. Tuttavia si percepisce chiaramente che non gli va giù. Sicuramente il windsurfista più veloce al mondo non è contento che un gruppo di kitesurfer, rivali per eccellenza, siano stati proclamati i più veloci sull'acqua, battendo il record precedente di un windsurfista. Il nuovo detentore del record di velocità su percorso rettilineo è, da ottobre 2008, il kiter e compatriota, Alexandre Caizergues. Antoine lo conosce bene ed ha perfino programmato di fare uno stunt insieme. Non sappiamo ancora bene in cosa consista questo stunt e lui ancora non ce lo può dire, ma sicuramente sarà qualcosa di spettacolare.

100 KM ALL'ORA “Ma non ti vuoi prendere una rivincita?” gli ho chiesto. “Finalmente i windsurfisti hanno questo ambito record nelle loro mani e dopo neanche 6 mesi lo perdi per colpa di un kiter…”. Il campione del mondo di Slalom mi guarda infastidito e mi dice: “Ascolta, io faccio slalom e mi concentro su quello. Fare dei record in speed è divertente ma ci vuole davvero un sacco di lavoro ed allenamento. E deve necessariamente essere sponsorizzato. Per l'ultimo tentativo nel canale di Saintes Maries, tutti i partecipanti hanno dovuto sborsare 5000 euro a persona. I soldi servono per preparare il canale. Gli operai hanno lavorato per mesi, scavando e ripulendo il percorso per lo speed. E poi bisogna anche aspettare le condizioni ideali. La gente che mantiene il canale deve essere pagata, anche se non fa vento ovviamente. Nessuno vuole pagare una cifra del genere di tasca propria ed è quindi necessario che vi siano degli sponsor. Con la crisi che c'è in questo momento, non penso ci sia un nuovo sponsor pronto ad investire in quest'opera. E poi i kitesurfer continuano imperterriti coi loro tentativi. Non hanno bisogno di un percorso specifico, grazie alle loro pinne più corte. I kiter possono cercare di battere il record in qualsiasi momento ed ovunque al mondo. Proprio mentre parliamo ci sono un paio di kitesurfer in Namibia, che lavorano a tempo pieno per poter battere il record. Il mio obiettivo è, però, di sfondare la barriera dei 50 nodi. Spero di poter fare un tentativo quest'anno. Eh sì, non vedo l'ora di oltrepassare la barriera dei 100km all'ora! Questa è in cima alla mia lista delle priorità!”.

sponsor di vele, Neil Pryde, hanno lo stesso proprietario, cioè Neil Pryde Limited. Antoine confessa che JP effettivamente si era già interessata a lui molto prima che entrasse nel loro team. Ma non era ancora pronto al cambiamento. ”È il momento giusto adesso?” gli ho chiesto. I suoi pungenti occhi chiari mi hanno fissato. Antoine ha risposto: “Avevo i miei dubbi. Sono stato già campione del mondo di slalom per 3 volte e squadra che vince, non si cambia. Ma ora ho preso questa decisione e sono contento del risultato. Ora possiamo lavorare contemporaneamente sullo sviluppo di tavole e vele. Possiamo trimmare tavole e vele assieme. Conosco da anni il mio amico e compagno di team, Micah Buzianis, e abbiamo già trascorso tanto tempo insieme a Maui, per testare le vele Neil Pryde. Siamo molto amici. Quando sono a Maui sto nell'appartamento che

affitta lui ed andiamo spesso anche in palestra o in bicicletta e mangiamo sempre insieme. Abbiamo seguito gli stessi ritmi anche qui in Africa. Siamo un team davvero forte ed affiatato e facciamo tutto insieme, divertendoci!”.

NASO IN SU Antoine Albeau, Micah Buzianis e lo shaper JP, Werner Gnigler, sono insieme in spiaggia. I prototipi del 2010 sono in bella vista ovunque. Gli eroi dello slalom stanno armando le loro vele. Il vento è aumentato da 30 nodi sotto qualche raffica occasionale, a più di 35 nodi costanti che volano nell'aria. Non ci sono problemi per Micah Buzianis, 90kg e per il pesante Antoine Albeau, 98kg. Lo shaper Werner Gnigler si gode la scena. In questi giorni tempestosi le sue tavole verranno messe a dura prova. Dopo pochi minuti, i due giganti entrano in acqua e volano a più di 70km orari. È davvero una

Micah e Antoine lavorano sui piccoli dettagli del prototipo 2010 che potranno fare la differenza per vincere.

UN NUOVO SPONSOR Antoine è fedele ai suoi sponsor, infatti non gli piace cambiarli. Ha gareggiato usando tavole Starboard per gli ultimi 4 anni ed ha ottenuto tutti i suoi successi con loro, ed ora ha appena cambiato sponsor di tavola. È passato a JP Australia ad inizio anno come sapete. Questa mossa non è così strana. JP ed il suo 47


Una perfetta squadra al lavoro: stessa vela, stessa corporatura e due soli bordi di prova per volta. Poi Antoine e Micah si scambiano le tavole e con differenti trim rifanno altri due bordi, fino a quando non trovano l’assetto perfetto. Nella foto Micah ha ora il prototipo JP 2010 mentre Albeau ha lo slalom di serie JP 2009.

spettacolo guardarli con Table Mountain sullo sfondo. Si vede chiaramente che Antoine sta appoggiando tutto il suo peso sul piede posteriore e sulla poppa. A volte quasi tutta la tavola si solleva dall'acqua e solo la pinna rimane in acqua. Si potrebbe pensare che un rider avrebbe qualche problema a questo punto, ma non lui. Antoine, a tutta velocità, sembra un aliscafo, e non hai mai problemi di spin out o mancanza di controllo nonostante l'acqua choppata della costa africana. Micah invece utilizza un'altra tecnica. Distribuisce il peso più uniformemente sulla tavola, per poi chiudere la vela e volare via. Dopo un bordo di prova, tornano in spiaggia e si scambiano le tavole. Durante le prove,

tengono sempre le loro vele. Micah propone di mettere una vela più piccola. Antoine alza le spalle, come se per lui non facesse differenza. Ma se lo vuole Micah... Parlano un po' dei “cut out” sia sulla chiglia che sulla poppa. Senza parlare oltre, Micah prende un taglierino e rimuove un pezzo di scanalatura con precisione estrema. “Penso che la tavola sarà molto più morbida e libera così”, ci spiega dopo la sua operazione sulla tavola.

CONSIGLIO UN TEAM BRILLANTE

È sorprendente ed inaspettato quanto lavoro questo team di R&D faccia all'aperto e sotto gli occhi di tutti. Non testano quasi mai in segreto. Fabio Calò e Andrea Rosati ascoltano i consigli i Antoine mentre Micah trimma la vela di Rosati. Poi improvvisamente, il proprietario del Surf Club locale, arriva in spiaggia per chiedere una clinic con i due campioni di slalom. La gente che vi parteciperà, potrà imparare e perfino fare domande ai loro eroi. Tra una prova e l'altra, Antoine e Micah, rispondono alle domande dei loro ammiratori e si fanno perfino fare delle foto insieme ai windsurfisti amatoriali. Nessuno di loro però si azzarda a pensare di prendere il materiale slalom dal centro per andare a farsi un giro con i professionisti… sanno benissimo di non avere neanche una minima possibilità. Mi chiedo però

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come mai il “team d'oro” non si scriva nulla delle impressioni avute dopo una prova. Se dovessi chiederne il perché ad Antoine, quasi sicuramente risponderebbe: “ Perché dovrei scriverlo? Ho tutto nella mia testa.” Se invece dovessi far la stessa domanda allo shaper, Werner Gnigler, anche lui mi direbbe che l'intero team fa volentieri a meno di scartoffie, “va benissimo così perchè fanno un lavoro eccezionale!” mi spiega.

Andrea Rosati arriva in spiaggia insieme a Fabio Calò, entrambi forti waver italiani, venuti a vedere cosa stanno combinando i due pro dello slalom, Fabio è particolarmente interessato per fare uno scoop sulla sua rivista. Andrea invece vuole farsi qualche bordo assieme ai super slalomari. Lo slalom è una disciplina meno praticata da Andrea, rispetto al wave, e vuole essere comunque al massimo livello. Antoine e Micah li salutano con entusiasmo. Parlano delle regolazioni delle nuove vele RS:X della Neil Pryde. Parlano un po' con Rosati del materiale e con calma armano le altre vele. Rosati però sembra preoccupato. Non aveva realizzato quanto forte fosse effettivamente il vento e quindi non ha una vela più piccola con se. I tre entrano in acqua nonostante un forte vento da più di 40 nodi e un chop molto impegnativo. Albeau arriva in spiaggia sempre per primo, ma dopo poco devono smettere perché il vento oggi è veramente troppo violento. Un vero peccato per tutti gli spettatori in spiaggia.

PRIMO IN BOA Ho ancora parecchie domande che mi solleticano. Micah ed Antoine sono rivali. Come fanno quindi ad essere così amici e perfino compagni di team se poi devono gareggiare l'uno contro l'altro? Faccio questa domanda al simpatico americano, Micah, che si sta ancora riprendendo dalla rottura della caviglia dello scorso


anno. Micah sorride. “Si”, dice, “ma non vale solo per Antoine, ma anche per Dunkerbeck, Kevin Pritchard, Ross Williams, Finian Maynard e perfino per il novellino Andrea Rosati, tutti rider da tenere in considerazione. Un minimo errore e sei fuori. Gli slalomisti sono molto più indaffarati nel lavoro individuale. Il materiale deve essere in ordine perfetto. Si deve partire con precisione. Non hai tempo per preoccuparti di cosa gli altri stiano facendo…”. Antoine non ha molto da dire a riguardo: ”Cerco di essere sempre primo, in modo da non dovermi preoccupare di quello che fanno gli altri”. Poi aggiunge: “Sarebbe perfetto se io e Micah, parlando come Team, dovessimo chiudere in prima e seconda posizione nella classifica mondiale. Una dominazione costante degli eventi come team. Questo è quello su cui stiamo lavorando!”.

“Il windsurfista più veloce sulla terra, il francese Antoine Albeau, è già una leggenda del windsurf grazie ai suoi undici titoli mondiali, ma sembra che lui stesso non se ne renda conto…”

RAGAZZO SERIO Antoine attacca la vela alla tavola. Il piede d'albero è posto esattamente al centro, come concordato con Micah. Antoine tira su la vela e si mette in posizione, ancora in spiaggia, per vedere se la vela è armata correttamente. Nel frattempo i flash delle macchine dei surfisti in spiaggia sono rivolti su di lui. Guardo attonito le enormi braccia di Antoine, che una volta presa la vela, non la molla più. È una visione davvero impressionante e mi chiedo di cosa sia effettivamente capace quest'uomo. Nato sulla costa francese in un villaggetto, La Rochelle, ed ha trascorso tutta la sua vita in acqua. Per il suo sesto compleanno ha ricevuto in regalo un Windsurfer di suo padre, e la forma smagliante dei suoi bicipiti lascia presagire che sia sempre stato la fuori a far windsurf. Ed è così fanatico e frenetico… anche ora, trent'anni dopo, salta fuori dalla sua sedia appena la prima raffica di vento increspa l'acqua. Non vuole perdere neanche un minuto se c'è vento la fuori. Il francese è così appassionato, e non è solo uno pro di successo ma è anche un ottimo rider nelle onde ed è perfino stato campione del mondo PWA Freestyle nel 2001. Probabilmente sarebbe diventato un campione in qualsiasi sport avesse scelto. Antoine è la versione francese di Naish e Dunkerbeck messi insieme. Non sembra sappia di essere già una leggenda. Quando gli chiedo se può camminare tranquillamente in strada in Francia lui mi risponde sorpreso: “Certamente, non sono mica un famoso giocatore di tennis o pilota di formula uno, con i windsurfisti non funziona in quella maniera…”. Mi chiedo se non si sottovaluti troppo. Sono anche convinto che, se lo volesse, potrebbe anche ottenere un sacco di copertura mediatica in più e quindi gli ho chiesto se gli avessero proposto di fare uno spot televisivo. Lui mi ha risposto: “Sono molto serio riguardo al mio sport e quindi voglio partecipare solo in trasmissioni televisive serie, come programmi sportivi. Ovviamente mi piace molto lavorare per produrre materiale video per i vari DVD. Non so se il nostro sponsor farà un film con tutti gli atleti, ma dovrebbero perché sarebbe davvero divertente…”

tuttavia spero che ci siano ancora delle gare di speed anche quest'anno. Finora un solo evento è stato confermato. Voglio promuovere lo slalom per i giovani. La maggior parte dei giovani escono tra le onde con le loro tavole wave ma non hanno idea di quanto sia divertente fare slalom. A Leucate ci sarà un enorme evento di slalom per i giovani rider. Ho partecipato anch'io nell'organizzazione. Inoltre cercherò di fare più gare su lunga distanza. Ho fatto la traversata della manica lo scorso anno, assieme all'inglese Guy Cribb per una buona causa. È stata un'iniziativa molto bella. È stata anche molto impegnativa però! Abbiamo sfidato il mare tra Cherbourg e Poole. Nessun windsurfer l'aveva mai fatto prima. Io stesso organizzerò una gara di long distance in Francia e spero che possa diventare una nuova disciplina a tutti gli effetti. Inoltre sì… il mio hobby è giocherellare con la tavola wave quando c'è onda grossa e mi diverto molto anche con il Sup. È davvero un bello sport da praticare sull'acqua”. Poi Micah lo chiama ed escono. Dopo un minuto la pinna di Antoine esplode da sola fuori dalla scassa della sua tavola. Me la rido sotto i baffi. Gli ho chiesto se utilizza anche altre tecniche e lui mi ha detto che usa lo stesso assetto sia per le tavole da slalom che per le tavole da speed, come fanno tutti gli altri e non ha nessun segreto.

I punti di forza del gigante francese devono essere discussi con calma quando vedo che Micah e Werner scuotono le loro teste. Antoine se ne sta tranquillo con la pinna in mano e la tavola senza pinna nell'altra… ed alza le spalle…”La storia continuerà sicuramente” è l'unica conclusione plausibile…

Werner Gnigler ascolta le impressioni a caldo di Albeau e Buzianis dei suoi prototipi 2010.

PIANI FUTURI Sparo l'ultima domanda veloce ad Antoine prima che voli via per la sua prossima prova. La domanda è semplice. ”Quali sono i tuoi piani per quest'anno?”. Antoine: “Fare più windsurf possibile, non solo allenandomi in slalom ma anche giocherellando con le onde. Le gare di slalom sono la mia priorità principale, 49


50 Š Jacqueline Herrmann


ANDREA ROSATI 1) Semplicemente è uno dei migliori posti al mondo che in classifica “overall” li batte tutti! Prima di tutto il nostro inverno corrisponde alla loro estate. Poi posso programmare l'allenamento indipendentemente dalle giornate di vento in quanto “lui” c'è sempre! Le onde purtroppo non sono sempre presenti ma facendo parecchi km si riesce sempre a trovare lo spot giusto. Dal punto di vista turistico offre tantissime possibilità per non parlare poi delle serate e della rumba che si scatena nei vari locali di Cape Town…. 2) Sono atterrato in “terra santa” per la prima volta il 1 gennaio 1997 in un viaggio con mia madre, grazie a Pietro Pacitto che ai tempi era un assiduo frequentatore del posto. Pensate che chiesi a mia madre di lasciarmi lì in quanto non sarei più voluto tornare a casa… di certo è stato al di sopra di qualunque aspettativa! 3) Certamente. È normale che quando hai vicino atleti più forti il tuo livello sale progressivamente. È un bene che ci siano atleti più forti altrimenti il livello non salirebbe mai. 4) Diciamo che dipende molto dai giorni. Alle volte ti senti più ispirato o semplicemente le condizioni si adattano più al tuo stile. Personalmente adoro farmi tutti i tramonti specialmente ad Haakgat in quanto le condizioni migliorano sempre rispetto alla giornata, vento più da terra e onda più liscia, e poi rimangono solo 3 o 4 persone al massimo e quindi le onde più belle sono tutte tue!!! In genere non mi importa molto di essere il più bravo in acqua ma cerco di spingere il mio limite al massimo o oltre il massimo… Solo così sono sicuro di aver dato tutto e posso tornare a casa contento. 5) Sicuramente in Sud Africa si può migliorare tantissimo. Inoltre si impara a gestire il vento forte e le condizioni toste di chop che spesso si trovano. La cosa bella è che tutti possono progredire, dal neofita del wave al pro, in quanto esistono diversi spot con diverse condizioni di onda e vento. Una vera palestra. Basta scegliere la lezione che si vuole fare… 6) Quest'anno mi sono concentrato più sulla surfata che non sui salti. L'anno scorso ho sofferto molto in quanto venivo da un brutto infortunio e quindi non me la sono goduta molto. Quest'anno invece ho potuto spingere di più e sono molto soddisfatto, soprattutto nel modo in cui sono riuscito ad adattarmi alle nuove tavole twinzer. Una volta capito il meccanismo si riescono a fare delle surfate veramente radicali e nel pocket dell'onda regalando sensazioni da brivido. 7) Ad Haakgat durante un entrata un po' troppo in ritardo su una bella misura d'onda, sono rimasto incastrato nelle strap mentre la schiuma mi girava da tutte le parti… Per fortuna solo una grossa lavatrice e niente più! 8) Se le condizioni sono belle (vento da terra e onde grandi) non ne perdo una… anche se devo fare 200km… Direi che in un mese mediamente esco 20-25 giorni. 9) Dipende molto dagli anni e da come le mareggiate invernali cambino i sand banks. Quest'anno senza dubbio lo spot of the year è stato Yzerfontain… Poi metterei Haakgat che con i suoi tramonti ci ha regalato giornate indimenticabili, Elands Bay per la qualità delle onde, Cape Point e Scarbrough per la velocità e ripidità dell'onda. Quando il vento gira a NW impossibile non citare Withsand o Platboom. 10) Vento da 4.5 Fly sottoinvelato e tavola 74 twinzer. Onde di un albero o logo high rigorosamente off shore!!! 11) Godo come non mai!!! Sensazioni di curve così strette alla base dell'onda e carvate al top ti fanno credere di essere il Michelangelo del mare!!!

Andrea Rosati a Platboom mure a dritta con il vento da nord-ovest.

Andrea Rosati, forse il miglior wave rider del Sud Africa, in Aerial Tweaked. 51


Fabio Calò in Bottom a Cape Point in una giornata con onde over mast.

12) 4.5 The Fly e Twinzer 74Lt. 13) Bottom to Cut verticale sparato con Aerial Tweacked. Goyter davanti all'onda. 14) Tornare a fare dei risultati buoni in slalom in coppa del mondo e riconquistare il titolo wave. 15) Prima di tutto dipende dalla sera prima… Scherzi a parte sveglia con ricca colazione e controllo di tutte le previsioni nel raggio di 200km. Web cam centraline e sms. Pianifico la giornata in base allo spot in cui si deve andare e mi organizzo. Spesso si deve andare alle 8.00 di mattina presto al capo oppure il vento è furioso e

Fabio Calò in stallo prima di girare il Forward, sullo sfondo le caratteristiche navi che aspettano per entrare nel porto di Cape Town.

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aspetto il pomeriggio per la session ad Yzerfontain. Poi la sera, dopo il tramontino rigorosamente in acqua, si va al Wakame per una grande abbuffata di sushi accompagnata da champagne e poi al Jade… Magari proprio di giovedì!!! 16) Amo tutto il contesto, la natura, le belle ragazze con le quali visiti le spiagge incontaminate, i paesaggi, il vento e le onde, il buon vino, il mangiar bene, il fatto che qualunque cosa sia accessibile visto il cambio favorevole con l'euro. Di contro odio il razzismo da parte di alcuni bianchi, odio il vento nucleare, che a sua volta spiatta sempre il mare, odio i sud africani che non si fanno gli affari loro soprattutto quando sono alla guida.


Fabio Calò in Aerial a Sunset, sullo sfondo i lavori di costruzione del nuovo stadio per i prossimi mondiali di calcio.

Andrea Mariotti a Sunset.

FABIO CALÒ 1) Ci sono andato al prima volta con il mio amico Matteo Guazzoni nel 2005 e da allora non ne posso più fare a meno, anche se nel 2006 e 2007 non ho potuto andarci. 2) Assolutamente si, ti dico solo che nel 2005 con il Guazza siamo stati a Cape Town 35 giorni, di cui 33 passati in acqua con 32 uscite serali… 3) Penso proprio di si, ogni giorno osservo cosa fanno i top rider, come entrano nelle sezioni più critiche, il loro tempismo e soprattutto cerco di imparare da loro la tecnica giusta per i salti, quelli alti! 4) Ho uno spirito molto competitivo e da molti anni faccio gare, anche se in gara non riesco mai a dare il meglio di me stesso, quindi entro in acqua per allenarmi e per progredire, ad ogni uscita devo imparare qualche cosa di nuovo, altrimenti non sono soddisfatto. Questo dipende anche molto dalle condizioni, se non ci sono e non mi permettono di migliorare generalmente esco poco soddisfatto dall'acqua, e quest'anno mi è capitato spesso. 5) Il Sud Africa è un posto di qualità mondiale, l'onda è veloce e potente, non puoi sbagliare. Non sei in posti tipo l'Oman oppure Jeri dove puoi fare delle buone entrate anche ad occhi chiusi. In Sud Africa non si scherza, e se vuoi avere un certo livello devi prenderti i tuoi rischi e farti tante nuotate, solo in questo modo puoi migliorare. Non dimentichiamoci inoltre che puoi prendere decine e decine di onde al giorno, e su ognuna di quelle puoi modificare il tuo assetto e capire come e dove migliorare; la quantità se unita alla qualità serve molto. Vi garantisco che quando tornerete a casa sarete pronti per qualunque condizione! 6) Purtroppo le condizioni non sono state al top, il vento c'è stato ma le onde molto meno. Quindi penso di essere un po' migliorato solo nel timing e sulla verticalità, grazie anche al twinzer. Sono invece soddisfatto del livello raggiunto nei Forward esitati. 7) Una caduta stupida ma che poteva trasformarsi in tragedia: in un Forwardino su una schiumetta di 10 cm ho tolto la mano per farlo completamente one hand, ma il vento mi ha mollato a metà rotazione e sono caduto in acqua a peso morto e il gancio del trapezio si è incastrato sul boma, io ero sott'acqua senza fiato e non riuscivo a liberarmi. Poi ci sono riuscito, ma ho passato 10 secondi di terrore!

8) Almeno 5 a settimana. Anche se non c'è onda entro ugualmente in acqua. Ma niente freestyle per me in Sud Africa. 9) Cape Point, Haakgat quando è enorme e con il vento forte, e poi Withsand per fare due salti seri. 10) Sinceramente le condizioni di puro waveriding dopo un po' mi annoiano, al momento ho il bisogno esistenziale di saltare, e il più in alto possibile. Quindi la mia condizione preferita è vento side con buone onde, dove posso sia surfare che saltare, e ci deve essere parecchia aria, meglio se da 4.5. Oppure se voglio saltare veramente alto le condizioni che preferisco sono quando il vento è da 3.3 e io sono fuori con la mia 3.7. 11) Adrenalina che pompa per la voglia di trovare l'onda più grossa della giornata e farci la tua migliore entrata; soddisfazione per essere dove sei e per cosa stai facendo; ammirazione per il contorno paesaggistico, e un pensiero va anche sempre a lui… the Great White… 12) 4.7 e 5.0 Severne Blade e Starboard Evil Twin 74 twinzer. 13) Dire una bugia se dicessi un Cut Back bello verticale. Ma al momento mi piace saltare e la mia manovra preferita è il Forward super esitato e più alto possibile. Vorrei chiudere bene il doppio Forward mure a sinistra. 14) Top 3 nel circuito wave, anche se i vari volponi sono difficili da superare in gara, ma piuttosto di fare un Backlooppino alto 1 metro e atterrato di poppa, lo faccio alto e lo sbaglio! 15) Sveglia presto e super colazione, poi lavoro sul mio portatile fino alle 11.30. Se il vento è già forte vado a Sunset verso le 12.00 per la prima session. Alle 14.00 torno a casa e mangio un piatto di pasta. Se riesco mi rilasso e continuo a lavorare un po'. Verso le 16.00 giro di telefonate per sapere dove è meglio andare e poi mi dirigo verso lo spot prescelto per la seconda session pomeridiana. Generalmente esco dall'acqua al tramonto, verso le 20.00, poi birretta al Blue Peter come aperitivo mentre si torna a casa. Doccia, un po' di stretching, e poi rigorosamente a cena fuori. Dopo di che se la serata merita si va in città a divertirsi se no si rimane in casa con gli amici. Adoro il Sud Africa!!! 16) È caldo quando da noi fa freddo, è economico, la gente è stupenda, ci sono anche un sacco di belle ragazze e soprattutto fare windsurf in Sud Africa è fantastico. Odio prendere l'aereo per tornare a casa.

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Andrea Mariotti in Aerial One Hand a Sunset.

ANDREA MARIOTTI 1) Per tre motivi: vera vacanza di relax, condizioni favorevoli per il windsurf tutti i giorni, divertimenti serali. 2) Sembra banale dirlo ma non potrò mai dimenticare la prima volta, quando dall'aereo in fase di atterraggio ho visto Cape Town incastonata nella Table Mountain, il mare, il vento e le onde. È stato amore a prima vista. 3) Sicuramente ha contribuito molto. 4) Personalmente no, molto più semplicemente è la voglia di provare sempre nuove

Andrea Mariotti se la gode con i suoi nuovi twinzer.

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sensazioni e quindi spingere i propri limiti al massimo, così facendo si progredisce. 5) Si, perchè è l'unico posto al mondo dove le condizioni non sono sempre uguali e quindi ci si allena in condizioni differenti tra loro. Questo fatto è importantissimo per migliorare perchè si diventa polivalenti. 6) Utilizzando il Twin JP la mia surfata è nettamente più verticale e radicale. 7) Ad Haakgat,un botto da paura con un albero d'onda. Pensavo di aver distrutto tutto, invece il materiale è arrivato dritto a rocce intatto… un miracolo. Un grazie ad


Robert Sand a Cape Point, uno spot unico con una location incantevole.

Robert Sand, uno dei migliori saltatori del Sud Africa.

© Jacqueline Herrmann

Andreino Rosati per averlo recuperato. 8) Non saprei dire, non sono uno di quelli che tiene il conto dell'uscite nel calendario. Penso quasi tutti i giorni. 9) Cape Point, Elands Bay, Haakgat, sono i migliori per qualità e dimensioni delle onde. 10) Ad Haakgat, con la 4.2 Zone, il mio JP 76 twin ed un albero d'onda… che goduria. 11) Credetemi, sono indescrivibili le sensazioni ed i colori mentre si surfa in questo meraviglioso paese. 12) JP twin 76 e 4.7 Zone in questa stagione. 13) Aerieal distorti sono i miei preferiti. Il Goiter dentro l'onda è quella che mi piacerebbe chiudere. 14) Ho registrato nella mia testa tutte le cose negative che quest'anno mi hanno fatto perdere le gare, spero quindi di vincere il titolo italiano wave. 15) Facendola breve, mi alzo la mattina abbastanza tardi e faccio una colazione abbondante, poi verifico subito su internet se nella giornata ci sono onde e vento. Se la previsione è positiva vado a fare windsurf fino al tramonto, se è negativa faccio un po' di pesi in giardino o vado in bici. La cena è sempre abbondante, in casa o fuori in compagnia con amici. 16) Penso come ho detto molte volte in precedenza di amare questo paese. Amo lo stile di vita, il cibo e naturalmente le condizioni favorevoli per il windsurf. Al contrario c'è una cosa che veramente odio, il viaggio con tutti i borsoni pesanti pieni zeppi di materiale. Il Sud Africa è troppo lontano dal nostro paese e quindi il viaggio mi uccide, anche perchè abito in Sardegna e quindi ho uno scalo in più degli altri. Ma questo è un sacrificio che faccio e farò sempre volentieri per arrivare nella magica Cape Town… Go South.

ROBERT SAND 1) È da 10 anni che vengo in Sud Africa. È più semplice arrivarci rispetto a Maui, c'è solo 1 ora di fuso orario, è abbastanza economico e ci sono spesso onde e vento quando da noi sarebbe pieno inverno. 2) È stato meglio di quanto mi aspettassi, ma l'acqua era anche molto più fredda di quello che pensavo. 3) Si, è importante avere qualcuno che ti possa spingere a navigare meglio, surfare con persone più brave di te ti spinge a migliorare. 4) Penso che diventare il migliore è una motivazione molto importante; imparare nuovi trick, saltare più alto, e rideare meglio e più veloce sono tutte cose che ti fanno stare bene. 5) Penso di si, principalmente perché puoi allenarti in condizioni abbastanza simili giorno dopo giorno. In questo modo, avendo condizioni costanti, puoi 55


Andrea Rosati a Scarborough, uno spot che quando lavora può regalare uscite indimenticabili.

Fabio Calò a Sunset, generalmente lo spot della prima session della giornata.

capire molto bene il tuo materiale e concentrarti solo su sailing. 6) Ho provato ad allenarmi molto sul mio waveriding quest'anno. Avevo il mio set di tavole nuove twin fin e ho dovuto abituarmi ad usarle. Mi sono allenato molto anche sul Tweacked Pushloop, non è ancora perfetto ma sto migliorando… 7) La mia caduta peggiore è stata a Crayfish Factory, ero un po' in ritardo su un'onda di due alberi, il lip mi ha strappato il materiale dalle mani e lo ha completamente distrutto e portato sul kelp, ho dovuto nuotare per 45 minuti. 8) Faccio windsurf 20-25 giorni al mese da novembre a marzo. 9) Il mio spot preferito è Cape Point, ma non ha lavorato molto bene quest'anno, le onde non erano così lisce. Scarborough Point è perfetto ma solo per il waveriding. Sunset è uno spot molto buono per saltare. 10) Le mie condizioni preferite sono con 2-3 metri d'onda con la mia 4.2. Mi piace anche molto quando le onde sono enormi e posso usare la mia 4.7 o 5.0 11) Le emozioni più forti le provi a Cape Point, il posto è pazzesco, l'acqua e super trasparente, sei nel mezzo di un National Park e le onde sono superbe! 12) La mia 4.2 e il Da Curve 67 13) La mia manovra preferita è il Backloop One Hand molto alto. 56

14) L'anno scorso ho finito il Campionato Danese solo in 4° posizione, spero quindi di ritornare ad essere il Campione Danese di Wave. Non sono sicuro a quanti eventi PWA riuscirò a partecipare ma mi piacerebbe essere nei top10. 15) Normalmente mi alzo intorno alle 8.00, faccio colazione e vado a controllare le condizioni in spiaggia, se le previsioni non sono buone per il windsurf vado a fare surf da onda, oppure corro o vado in palestra. Ogni giorno devo lavorare anche per il mio marchio Plasma, parlare con i designer, con la produzione e con i negozi. Se invece le condizioni sono buone generalmente vado a Sunset per la prima session, quando poi il vento diventa troppo forte per questo posto torno a casa per il pranzo e poi vado a Melkbos o Big Bay o qualche altro posto simile a questi. Ovviamente quando Cape Point o Scarborough dovrebbero funzionare ci vado direttamente. Alla sera generalmente mi rilasso con i miei amici davanti ad un bbq o con del buon cibo italiano, il migliore del mondo! 16) Adoro il fatto di avere tante alternative per le cose da fare all'aperto, il lifestyle che puoi avere unito allo sport è unico a Cape Town. Non vorrei dire che odio qualche cosa del Sud Africa, ma l'acqua fredda è proprio fastidiosa, specialmente quando fai surf da onda.


Fabio in Hi Jump a Cape Point, over 50 knots.

© Jacqueline Herrmann

Andrea Mariotti modella lo spray a Sunset.

Andrea Rosati in Aerial a Elands Bay, il migliore spot per il waveriding del Sud Africa.

CAPE TOWN IN PILLOLE • Cape Town offre svariati spot, per tutti i livelli e gusti, dal laghetto per i principianti e freestyler incalliti a spot con onde di qualità mondiale come Cape Point, Haakgat e Elands Bay. Ci sono anche spot per avvicinarsi alle onde come Big Bay. • Quasi 14 Rand per 1 Euro, il cambio è molto favorevole per gli europei e la vita costa poco. Prezzo medio per una cena completa, 150 Rand (Primi Piatti a Table View); 140 Rand al giorno a testa per un appartamento (a Table View); 110 Rand al giorno per noleggio macchina (modello Chico da Cheapy Rent a Car). • Gli amanti della vita notturna avranno l'imbarazzo della scelta nei locali di Cape Town, nessun problema se si fa tardi, generalmente la prima session di windsurf si fa verso le 12.00 • Molti diversivi per le giornate no wind o per le ragazze: enormi centri commerciali, escursioni di tutti i tipi, safari, shark cage diving etc… • Da Table View i principali spot sono raggiungibili in 10 minuti. • Ottima meta per le vacanze di Natale e per coloro che hanno la possibilità di avere dei giorni di vacanza tra gennaio e febbraio, quando da noi è pieno inverno, Cape Town è nel pieno dell'estate e il Cape Doctor difficilmente non si presenta.

• 1 sola ora di fuso orario! • Diverse compagnie aeree volano su Cape Town, secondo noi una delle migliori soluzioni è il volo diretto di Air Berlin da Monaco, in 10 ore e senza scali siete in Sud Africa. Acquistate su internet sul sito www.airberlin.it la “Top Bonus Service Card”, costa 40 euro, vale 1 anno e avete 30 kg per il bagaglio e 40 kg per l'attrezzatura sportiva, e sono accumulabili, quindi eventualmente anche fino a 70 kg per la vostra sacca, e se avete la ragazza con soli 40 euro in più i vostri kg a disposizione diventano 140!!!! • Attrezzatura consigliata: un wave piccolo sui 70 litri e uno sugli 80 litri. Vele dalla 3.7 alla 5.0 o 5.3. Se proprio non resistete portatevi anche il freestyle, se avete voglia di andare nel laghetto di Table View o a Langeban. • Per info e per prenotarvi la vostra vacanza su misura a Cape Town contattate Sheree, e si occuperà di trovarvi la soluzione che desiderate per alloggio, macchina ed escursioni varie. Sheree Smit e-mail: actionsportsafrica@hotmail.com, sheree@capetownguru.com; web: www.capetownguru.com; tel: +27.845543262 57


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del windsurf del Sud Brasile, con le sue spiagge infinite, onde perfette e le balene che allevano i loro piccoli e li fanno giocare allegramente tra le onde a poche centinaia di metri di distanza dalla spiaggia. Sei anni fa, Kauli ha deciso di realizzare il suo sogno ed ha costruito una casa nel mezzo della vegetazione tropicale, un edificio stupendo di legno e vetro, con una vista mozzafiato proprio sulla spiaggia. Costruita appositamente per i windsurfisti, come dice giustamente Kauli. Non è quasi mai solo a casa sua, gli piace essere circondato dai suoi amici. Pochi minuti fa anche Marcilio Browne, freestyler di altissimo livello e Konan Lang, talento del waveriding, hanno lasciato la residenza, ma altri ragazzi resteranno qui ancora per qualche giorno. Prima del completamento della sua casa, Kauli era un pendolare di Ibiraquera, e per onde e vento, passava quotidianamente dalle 2 alle 4 ore in macchina, a seconda del traffico sulla BR-101, l'autostrada principale che connette il Brasile da nord a sud. Ora invece è sempre qui, proprio sullo spot, almeno per i 4 mesi che trascorre a casa. Durante i mesi restanti, Kauli se ne va in giro per il mondo, testando il suo nuovo materiale a Maui o partecipando alle varie gare di coppa del mondo in Irlanda, Portogallo, le Canarie o Sylt dove arriva sempre più spesso sul podio.

Kauli Seadi sta percorrendo una lunga strada, e con obiettivi precisi.

KAULI, IL GUERRIERO In 25 anni (20.12.1982) ha raggiunto più traguardi di molta altra gente in una vita intera: 3 volte campione del mondo in wave, una volta in superX, due volte vicecampione del mondo di freestyle, una linea firmata di vele e tavole, e una casa meravigliosa proprio su uno dei migliori spot del Brasile Meridionale. Con i suoi salti maestosi ed incoscienti ed il suo stile giocoso ma radicale, che ricorda quello del surf da onda, Kauli ha, per mano sua, spinto il waveriding ad una nuova dimensione e non è un'ispirazione solo per la gente che ha appena iniziato, ma anche per i veterani windsurfisti professionisti - un ambasciatore dello sport. Vive il suo sogno, un sogno di vento, onde, e divertimento con i suoi amici. Il sogno del windsurf. Quando Kauli esce dall'acqua, è quasi l'imbrunire e fa freddo. C'è una luce magica nei suoi occhi 60

marroni. ”Da quando sono diventato campione del mondo, la gente pensa che io esca solo in condizioni perfette e faccio sempre e solo manovre pazzesche” dice. “A volte però mi capita di volere uscire ed andare a fare qualche bordo, a volte invece di saltare in continuazione”. ”Qui a casa mia mi diverto sempre un sacco!”. Casa, per Kauli non si tratta di Florianópolis, la città sull'isola di Santa Catarina con i suoi 400.000 abitanti, le sue bellissime spiagge per il surf da onda e la vita notturna vibrante. Questo è il posto in cui è cresciuto da piccolo e dove abitano tuttora i suoi genitori. La sua vera casa però è un piccolo villaggio di pescatori in mezzo al nulla, a circa 80km a sud di Florianópolis: Ibiraquera. Già quando Kauli aveva appena iniziato a fare windsurf, a dodici anni, aveva già sognato di trasferirsi in questo luogo un giorno, nella mecca

Inizialmente non sembrava che Kauli sarebbe diventato famoso con il windsurf, che in Brasile viene considerato uno sport da ricchi. Viveva in una piccola casa a 5 metri di distanza dalla laguna Conçeicão con sua sorella minore Kátia ed i suoi genitori, Ricardo e Claudia, insegnante ed esperta di feng shui. Suo padre, istruttore di tennis, ha però indirizzato Kauli verso il suo sport. Il figlio si è piazzato primo e secondo nei campionati regionali, un inizio carriera come quello di Gustavo Kuerten di Florianópolis, che sembrava ormai il suo destino. Tutto è cambiato radicalmente quando, a dodici anni, Kauli è salito su una tavola da windsurf per la prima volta, rimanendone assolutamente estasiato. “Ho appeso la racchetta in camera ed ho detto a mio papà che da quel momento in poi avrei fatto solamente windsurf”. “Per lui è stato un duro colpo, gli ci saranno voluti almeno un paio d'anni per accettare la mia decisione”, ricorda Kauli. Nonostante ciò la sua famiglia, lo ha supportato ed incoraggiato ad intraprendere questa nuova strada. Dopo poco tempo è stato sponsorizzato da un surf shop locale e da una scuola di windsurf, che erano davvero necessarie per sgravare il peso economico che la nuova passione di Kauli stava portando ai suoi genitori. Grazie al suo immenso talento, il brasiliano ha vinto svariate competizioni locali, prima di attirare l'attenzione della Mormaii, leader brasiliano di mute da surf da onda. Da quando Kauli ha 13 anni, Mormaii è sempre stato uno dei suoi sponsor principali. Durante un clinic


Back Loop a Ibiraquera.

di addestramento al campo Mormaii, Kauli ha appreso la disciplina e le regole che sono state le fondamenta del suo attuale successo. Per tre anni si è spesso alzato alle 5 di mattina, andando in bicicletta alle sue lezioni di nuoto, poi faceva yoga per un paio d'ore e poi è stato affiancato da un esperto per seguire una dieta corretta. Ancora oggi, gli amici di Kauli restano impressionati dalla sua serietà e disciplina. Passa fino a 6 ore in acqua al giorno, per poi fare pilates ed allenamento mentale, mangiando cibo integrale per prepararsi perfettamente alle richieste di uno sport a livello professionistico. E con la disciplina di una guardia giurata, trasforma tutti i suoi sogni in realtà.

KAULI, IL SOGNATORE Kauli ha molti sogni. Uno di questi è fatto di cemento e gli ha portato un sacco di notte insonni per svariate settimane: il Club Kauli Seadi. La prima cosa che fa la mattina è alzarsi ed andare in un negozio di bricolage e fai da te o direttamente al cantiere di costruzione, un terreno umido di sabbia e fango, con un grande edificio quadrato di colore verde proprio nel mezzo di tutto. Tra dieci giorni i campionati nazionali di Santa Catarina si svolgeranno proprio qui e Kauli ha deciso di sfruttare l'opportunità per inaugurare il suo centro di windsurf. È un obiettivo ambizioso che si sovrappone anche ad un photoshooting professionale per una serie di video didattici. Finalmente il vento comincia anche ad entrare ma non ancora abbastanza forte perchè Kauli ci faccia vedere una delle sue ultime creazioni assassine: il Push Loop into Forward. Ma altri salti possono

essere chiusi tranquillamente. Il fotografo Thorsten Indra si è già appostato in spiaggia per catturare alcune sequenze dei salti di Kauli per i suoi sponsor, ma lui non arriva. Sta ancora parlando d'affari con il capocantiere e tiene il suo occhio d'aquila ben puntato sullo stato dei lavori della costruzione della tettoia. Ci vuole un sacco di tempo prima che il brasiliano si allontani controvoglia dal suo sogno. Una volta che lo fa però, l'azione è a dir poco mozzafiato: Push Loop, Front Loop, Air Chachoo. Dopo mezz'ora in acqua si sta divertendo così tanto che sembra dimenticarsi di dover saltare e comincia a surfare

le onde. Dopo poco, a causa del tempo limitato con la luce ideale, la pazienza di Thorsten si esaurisce, e richiama Kauli in spiaggia per spiegargli senza mezzi termini che c'è sempre un momento per divertirsi ed uno per lavorare, ed adesso è il momento di lavorare. Il campione del mondo è leggermente alterato ma segue il consiglio e chiude tutte le manovre che Thorsten aveva sulla sua lista. Ad un certo punto però, i pad cominciano a scollarsi dalla tavola e, Kauli esce, tirandola in spiaggia furioso e dicendo parolacce, una delle poche volte che gli capita.

La casa di Kauli è immersa nella giungla.

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Kauli in Bottom a Ypua, laguna Santa Catarina.

Come sempre infatti, il malumore di Kauli dura ben poco. Durante la serata, intrattiene tutti facendo battute e raccontando barzellette. Seduto di fronte al suo computer, si mette a fare un'imitazione del fotografo Thorsten Indra: “Sai una cosa, fratello, Thorsten Indra mi ha detto che c'è un momento per divertirsi ed uno per lavorare. Ed adesso è il momento di lavorare, fratello. Ho imparato la lezione, fratello.” I suoi occhi furbetti luccicano dietro agli occhiali moderni e Thorsten scoppia a ridere. Ecco un altro aspetto della personalità di questo venticinquenne, che spesso sembra troppo maturo per la sua età. Kauli è poco più che un bambino quando lascia la sua famiglia per la prima volta per avventurarsi in giro per il mondo, per fare windsurf. A soli 16 anni ha informato i suoi genitori che sarebbe volato a Maui per poter finalmente iniziare la sua carriera da professionista. Ricardo e Claudia hanno esitato, chiedendo a loro figlio se non avrebbe preferito continuare con la scuola per andare all'università. Grazie alla persuasività di Kauli, ed il fatto che la sua dedizione lo avesse fatto avanzare di un anno a scuola, e che avesse voti ottimi, lo hanno finalmente lasciato andare. Mormaii ha pagato il viaggio, che poi si è rivelato un immenso successo per il giovane talento: non solo ha conquistato il cuore di una ragazza locale dell'isola vicina di Kauai, ma ha anche ottenuto Naish come suo primo sponsor. L'unico fallimento totale è stato il tentativo del brasiliano di tenere la casa in ordine: “Mi sono dimenticato il bucato nella lavatrice e ce l'ho lasciato per giorni, poi quando me ne sono 62

ricordato, l'ho piegato in qualche modo e messo nei cassetti, ancora bagnato”, ammette Kauli. Nè lui né il suo compagno di stanza avevano mai cucinato prima e quindi, all'inizio, anche solo far bollire l'acqua per un piatto di spaghetti, era quasi un compito insormontabile. “Mettevamo sempre il sugo freddo sopra agli spaghetti ed abbiamo mangiato pasta per 4 mesi, non sapendo cucinare nient'altro!”. Ma chissenefrega di questi aspetti irrilevanti, quando hai Hookipa proprio fuori dalla tua porta? Kauli non va ancora d'accordo con le semplici faccende domestiche, piuttosto lascia che i suoi amici cucinino ed una donna delle pulizie gli faccia il bucato e gli tenga in ordine la casa. Se lo può permettere. Grazie a questo suo inizio a Maui nel 1999, la sua carriera è diventata perfetta in pochissimo tempo: dopo soli due anni, ha ottenuto la sua prima vittoria in coppa del mondo PWA di freestyle a Fuerteventura, campione del mondo 2003 nella nuova disciplina di superX, vice campione del mondo in freestyle nel 2005 e campione del mondo wave 2007 e 2008 . In Brasile, Kauli è ormai un uomo molto conosciuto e facoltoso. Ad Ibiraquera ha acquistato un sacco di terra, parte della laguna ed un appezzamento su una collina da cui si ha una vista mozzafiato del villaggio. Kauli vuole costruire un residence per tutti coloro che in estate vogliono scappare da Florianópolis, per godersi la calma di Ibiraquera. Vicino alla città ha comprato una fattoria, vicino al suo posto preferito per fare parapendio, con una fonte termale e numerosi alberi da frutto. Kauli, l'imprenditore. “Cerco d'investire i miei soldi in maniera intelligente. Ora

può essere ancora facile farne”, dice il giovane uomo d'affari. “So anche che la mia carriera windsurfistica non durerà per sempre”. “Così facendo potrò continuare a fare quello che amo anche in futuro: avere tempo per pensare a nuovi progetti, far surf e windsurf e rigenerarmi con l'energia dell'oceano. Vivere il mio sogno.” La sera, Kauli si siede sul tetto del suo centro in costruzione assieme a Lars, il futuro manager del club di windsurf, e gli illustra la sua visione, che va ben oltre il piacere personale. Kauli vuole spingere al massimo lo sport a cui deve così tanto, rendendolo accessibile a tutti. Vuole restituire Il motocross, un’altra grande passione di Kauli.


qualcosa alla comunità di Ibiraquera - mantenendo un ambiente rilassato ed amichevole, come ci spiega lui.“Attraverso il windsurf ed i viaggi, ho imparato e capito un sacco di cose importanti, io la considero e la chiamo la mia scuola di vita”, dice Kauli. Anche i ragazzini meno privilegiati e figli di pescatori poveri delle zone di Barra da Lagoa di Florianópolis, dov'è cresciuto lui, devono avere la possibilità di poter iscriversi a questa scuola di vita. Quale maniera migliore per maturare se non attraverso lo sport? È proprio per questa ragione che ha fondato l'Isituo Kauli Seadi, un'azienda familiare no profit! A Florianópolis, suo padre, Ricardo, cresce ed allena giovani e provetti tennisti, mentre ad Ibiraquera, Kauli fornisce il materiale ai ragazzini per introdurli al windsurf. Lars gli insegna la teoria mentre sua madre Claudia e la sorella Kátia aiutano con l'organizzazione di eventi divertenti. Kauli è particolarmente orgoglioso dei gemelli che partecipano a questo progetto. Vede un enorme potenziale in loro, forse lo stesso che ha portato a Kauli una carriera così brillante. Con l'aiuto dello sport, vuole mostrare ai ragazzini che le opportunità vanno sfruttate, per aprirsi delle porte. Impareranno positivamente dalle loro esperienze, acquisendo la confidenza di cui hanno bisogno per inseguire i loro sogni. Ed imparare ad essere responsabili. Kauli è arrabbiato. Dopo scuola, i ragazzini sono passati da casa di Lars e si sono presi tavole e vele e sono andati a far windsurf. ”Questa però non è l'idea del progetto!” dice Kauli scrollando la testa. ”Non possono fare sempre come vogliono. Non possiamo dargli il materiale per tutta la loro vita”. Se vogliono continuare a far windsurf anche dopo le loro lezioni, allora devono fare qualcosa per meritarselo, come per esempio aiutare al centro. A volte bisogna esser duri con i ragazzini. Altrimenti non apprezzano quello che tu stai facendo per loro”, conclude Kauli mentre si sorseggia il “chimarrão”, tradizionale bevanda brasiliana, un infuso di foglie di mate tritate ed acqua bollente, da condividere con gli amici. Soprapensiero poi, passa la scodella fumante a Lars. La luna piena si staglia sopra all'oceano, ed è tutto così tranquillo che si sente anche quando le balene emergono per respirare. Kauli ammutolisce ma non riesce a smettere di pensare. Non riesce a rilassarsi, ci sono troppi progetti che affollano la sua mente. Troppi sogni da realizzare. Kauli non riesce a rilassarsi neanche a livello fisico. Il suo fisico è abituato a dare performance pesanti ed ha bisogno di adrenalina. Sempre. Non è importante se l'ormone dello stress venga rilasciato facendo windsurf, motocross, parapendio, kite o surf da onda. Un nuovo giorno. Niente vento. Kauli è comunque agitato e di fretta. Trangugia la sua colazione a base di frutta e muesli ed immediatamente comincia ad affrontare i suoi serrati appuntamenti della giornata. Oggi è prevista una session di surf da onda a Silveira, la

Pipeline di Santa Catarina. Le onde sono oltre 2 metri su questa spiaggia magnifica, attorniata da ville enormi con giardini lussureggianti. Tutti quelli che vedano Kauli far surf da onda si chiedono immediatamente perché non abbia optato per il

secondo sport nazionale brasiliano e sia diventato un pro windsurfista. Quando esce dall'acqua con la tavola sotto braccio, ci spiega subito la ragione principale: “Incredibile… si stanno picchiando in acqua per una precedenza e prendono tutto così

Un po’ del suo tempo Kauli lo possa anche davanti al monitor, ma non gli piace molto.

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Kauli si allena sempre, anche in condizioni “scarse”, trovando dentro di se la forza per migliorare costantemente.

seriamente…”. Kauli scuote la testa. In un'ora intera ha preso solo tre onde, con la spinta del vento è più facile prenderne molte di più ed è molto meno stressante. Al ritorno verso casa, Kauli si ferma dal suo sponsor, Mormaii, nella cittadina costiera di Garopaba, e viene immediatamente richiesta la sua presenza per il photoshooting di una nuova linea di mute. In un attimo, il professionista fotogenico cambia da una posa all'altra: in un secondo passa da un sorriso ammiccante alla camera coi capelli al vento, ad un latino caliente. Con le labbra semiaperte ed uno

sguardo intenso nei suoi profondi occhi marroni, avrebbe buone possibilità anche in una gara di supermodelli. Non c'è solo la macchina fotografica della Mormaii puntata su di lui, ma anche quella del suo amico cinematografo, Martin, che ha già avuto diversa esperienze lavorative con Kauli. “Va abbastanza bene”, risponde Kauli riguardo alla domande se gli piacesse stare sotto i riflettori. Martine lo contraddice subito: “Abbastanza bene!? Lo adora!”. Kauli è molto professionale anche per quanto riguarda il suo materiale. Si diverte molto a

sviluppare parecchi prototipi, ed essere coinvolto nei vari processi di ricerca e sviluppo. Fino a poco tempo fa, ha misurato tutte e venti le sue twinzer, con differenze minori di mezzo millimetro! Gli ci sono volute quattro ore per portare a termine questo compito ed aveva ancora un sacco di misurazioni da effettuare. Ivan Floater ha shapato tutte le tavole di Kauli qui ad Ibiraquera per svariati anni ormai e sa bene che: “Kauli vuole sempre capire tutto. Per lui è meglio lavorare con molti shaper diversi in modo da poter imparare il più possibile.” È esattamente

Panoramica del Kauli Seadi Beach Club.

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Aerial a Ypua.

quello che Kauli ha fatto. Ha imparato moltissimo guardando i vari shaper dei suoi vecchi sponsor Naish, AHD e Quatro, ed ora sa esattamente come dev'essere la sua tavola ideale. Questa sua idea ha potuto finalmente concretizzarsi grazie allo shaper della Jp, Werner Gnigler, che ha trasformato le sue richieste in realtà. “Werner mi impedirà di shapare personalmente le mie tavole”, dice il campione del mondo, ridendo. Ma tra qualche anno, è esattamente quello che vorrà fare. Già da bambino, Kauli adorava costruire modellini di case e di barchette in miniatura. Trasformare le sue idee in

realtà, è una delle attività preferite di Kauli. Basta vedere il suo centro. Kauli è ansioso. Oggi è il gran giorno, i campionati di windsurf di Santa Catarina si svolgeranno nel suo centro. Dev'esser tutto perfetto. Già alle nove di mattina, Kauli gira con il suo fuoristrada sulla proprietà, porta cibo e prepara le bandiere e gli altoparlanti. Appena arrivano gli amici di Kauli, da tutti gli angoli della ragione, gli si presenta una visione che era inimmaginabile solo dieci giorni prima. La distesa deserta di fango è stata sostituita da un giardino lussureggiante, al centro ci sono dieci twinzer

nuovi di zecca ed il doppio di tavole wave del 2006 per i potenziali allievi, con bagni e docce di acqua calda pronte all'utilizzo. Ci sono facce sorridenti ovunque, sono tutti qui, amici, familiari, ed anche la fidanzata di Kauli, Emanuela, studente ventitreenne di psicologia. Oggi non passa molto tempo col suo compagno, che è sempre circondato dagli amici. La stupenda moretta se la prende con calma, ne è abituata.“Non importa dove siamo, Kauli parla sempre con tutti, ricchi o poveri, importanti o no. È per questo che tutti gli vogliono bene”, dice Emanuela. Ed è anche per questo che è

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Goyter a Ibiraquera, Kauli è uno specialista della manovra, e riesce ad eseguirla perfettamente anche nelle condizioni off-shore di Ponta Preta.

sempre al centro dell'attenzione: ”Non potrebbe vivere senza!”, dice la sua ragazza con un sorriso. Come se le divinità del vento volessero fare un regalo a Kauli per il suo duro lavoro, il vento comincia ad entrare ed onde di tre metri si srotolano lungo la spiaggia. Come una pantera, Kauli incide curve profonde e Cut Back radicali sulla faccia dell'onda. I suoi genitori si godono l'azione dal tetto del centro ed alzano le mani in aria, incitandolo, ogni volta che il figlio stacca un Aerial dal lip. I suoi amici si giudicano a vicenda ed è presto evidente che Kauli è il vincitore dell'evento, bella novità… Durante la sera, il centro viene inaugurato con un enorme barbeque in stile brasiliano per cui sono stati sacrificati sette maiali, tredici polli ed una piccola mandria di mucche. Dopo il festino, le ragazze decidono che era ora di fare una session di danza tradizionale. Il beat della musica del carnevale risuona nell'edificio ed i fianchi delle ragazze si agitano sinuosamente, coi ragazzi che battano le mani e le incitano a far vedere mosse brasiliane ancora più trasgressive. Kauli è seduto su una poltrona con i piedi all'aria e controlla l'azione su quella pista da ballo improvvisata. Finalmente riesce a rilassarsi un po'. Se lo si guarda bene negli occhi però, si vede già il suo prossimo progetto. Il prossimo titolo di campione del mondo. Un'agenzia di viaggi. O magari un altro centro di windsurf vicino alla laguna di Florianópolis. “Ho così tanti sogni, spero solo di poterli realizzare tutti” ha detto Kauli qualche giorno fa. Tutti sanno che il sognatore non ha un'ombra di dubbio a riguardo. 66



John Carter nel suo ufficio.

3. DAVE WHITE (tequila suicide)

1. ANDY LAUFER Questo leggendario animale festaiolo tedesco è arrivato giusto prima della sua heat durante un evento in Brasile dritto dritto dal nightclub ed è uscito tranquillamente ancora in jeans e con un sigaretta in bocca. Ancora ubriaco marcio, in qualche maniera è perfino riuscito ad avanzare al round successivo!

Le sue leggendarie Tequila Suicides (tirare il sale col naso, spremersi limone negli occhi e trangugiarsi la tequila alla goccia) hanno causato un sacco di vittime e calamità nelle feste durante gli anni.

4. BEN PROFFITT Ovunque, sempre e comunque… trovi Ben Proffitt sempre alla festa più vicina. Da quanto abbiamo visto sul suo sito, ha un feticcio per vestiti strani con parrucche stravaganti…

2. PETER VOLWATER Lo chiamano “carne fresca”. Rinomato per essersi presentato ad una batteria di freestyle a Pozo, direttamente dalla tenda della festa! Altamente carico, la sua energia incendia le feste del tour ed è anche un discreto casanova! 68

5. CHRIS MURRAY Setti notti di fila al pub su sette giorni di competizione a Tiree quest'anno. Tanto di cappello al giovane Chris Murray che è andato giù pesante sia in acqua che fuori.


6. SEMPRE PARLANDO DI TRAVERSATE. Dobbiamo ricordare anche quella pazzesca di Guy Cribb ed Antoine Albeau che sono andati in windsurf da Cherbourg a Poole quest'autunno… Complimenti ragazzi… un sacco di pubblicità per lo sport e per voi … in oltre tutto il ricavato è andato in beneficienza alla fondazione Ellan Mcarthur!

7. TENTATIVO DI TRIPLO FORWARD DI RICARDO CAMPELLO.

Bjorn Dunkerbeck e Robby Naish.

Dobbiamo congratularci con Ricardo per il suo pazzesco tentativo di triplo Forward a Gran Canaria la scorsa estate .Se l'avesse chiuso, sarebbe costato al suo boss, Martin Brandner , una ricompensa di $10.000. Il perfetto doppio Forward esitato di Campello a 10 metri d'altezza di cinque minuti prima, non era da meno però!

8. FRED HAY WOOD. Chiedete a Mark Angulo… Fred ha fatto delle cose speciali ai suoi tempi!

9. KEVIN PRITCHARD GUADAGNA IL TITOLO MONDIALE OVERALL. Dopo 13 anni di dominazione windsurfistica da parte di Bjorn, il trono è stato finalmente rubato da Pritchard e dagli sforzi combinati del Team (Barry Spanier, Scott Fenton, Matt e Kevin Pritchard)! È stato un momento storico per Pritchard, ed è sicuro che se ci fosse stato ancora un titolo Overall, avrebbe vinto da quel momento in poi!

1. ANTOINE ALBEAU… 49.09 NODI. Albeau è entrato nei libri di storia del windsurf, lo scorso inverno, per aver fatto un run sensazionale da 49.09 nel canale. Una giornata spettacolare per Albeau ed una disastrosa per Finian Maynard, precedente detentore del record!

10. NIK DEMPSEY E BRYONY SHAW. Dempsey ha preso il bronzo nel 2004, mentre Bryony ne ha portato a casa un altro la scorsa estate dalla Cina … Entrambe imprese incredibili! Teniamo le dita incrociate per un possibile oro a Weymouth nel 2012.

2. PRIMA SESSION A JAWS. Tanto di cappello a Mark Angulo, Josh Angulo, Mike Waltze, Kai Katchadourian e Dave Kalama che hanno rischiato la loro vita, buttandosi in acqua dalle rocce per uscire senza supporto di jet ski, per surfarsi i mostri di 2 alberi a Jaws per la primissima volta durante i primi anni 90. Questa session ha aperto la porta per una nuova dimensione del windsurf su onde mostruose!

3. LA VITTORIA DI JOSH ANGULO SU KAULI SEADI ALLA PRIMA TAPPA DI PWA A CAPO VERDE. Nessuna vittoria di PWA avrebbe potuto significare di più per Angulo, il cui ritorno nella double elimination, lo ha portato alla vittoria della tappa di coppa del mondo di Capo Verde 2007. Onde epiche di un albero e mezzo hanno reso questa tappa uno degli eventi più indimenticabili della storia del PWA ed il fatto che Angulo sia riuscito a trionfare in questa sua terra adottiva, ha reso il tutto ancora più speciale.

4. BJORN DUNKERBECK: 13 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO OVERALL PWA. Più 37 titoli mondiali fino ad oggi! Non c'è niente da dire vedendo queste cifre. Magari ora non è più il suo momento, ma questo uomo da solo ha dominato e vinto più di molti altri windsurfisti messi insieme in tutto il mondo. Congratulazioni Bjorn, noi tutti ti rispettiamo.

5. LA TRAVERSATA DELL'ATLANTICO.

La svedese Nina Tjenberg.

Team da tutto il mondo hanno fatto la traversata dell'Atlantico. Ma Micah Buzianis, Anders Bringdal e Robert Terriitehau sono stati tra i primi coraggiosi che hanno completato quest'impresa pionieristica.

6. KEVIN MEVISSEN

bevuto un po' troppo…

Animale olandese, sempre in mezzo al casino. Usando sue parole, gli piace sempre andare “a pieno regime!”.

9. JOSH STONE

7. VIDAR JENSEN Questo essere volante norvegese ha gusto per lo sballo, specialmente durante la notte di chiusura di tutti gli eventi di wave di Gran Canaria. Il problema è che non riesce a gestire bene il suo tasso alcolico ed è stato visto venir trascinato di peso da bar a bar dai suoi amici.

Al momento in pensione, Josh Stone quando era al top, aveva la reputazione di uno dei più incredibili party animal del tour. La sua capacità di dipingere l'intera città di rosso era la prova della sua immagine radicale e controcorrente. Tu lo dici, lui l'ha fatto… sempre orgoglioso e casinaro, Stone era sempre immerso tra la folla, facendo manovre anche sulla pista da ballo o litigando con la security.

10. CORKY KIRKHAM 8. BJORN DUNKERBECK L'omone delle Canarie. Ora non fa più festa tanto spesso, ma quando era in giornata poteva berseli tutti. Occhio a non guardarlo fisso negli occhi quando ha

Possiede un suo bar a Fuerteventura e sa come fare dei cocktails devastanti. Attenzione ai suoi giochetti sporchi, come l'aggiunta di tequila nella birra ogni volta che ti giri. 69


4. BJORN DUNKERBECK Ovviamente è pieno di soldi. Red Bull è lo sponsor più facoltoso ed influente del momento ed i campioni del mondo non si trovano in svendita. Nei giorni d'oro, era anche una pedina fondamentale per l'agenzia di viaggi Peter Stuyvesant Travel, poi i team F2 e Neil Pryde, ed in quel periodo i soldi cadevano dal cielo!

5. JASON POLAKOW Ha venduto il suo marchio personale di tavole, JP, proprio quando stava per esplodere. Pozza è anche uno dei rider principali sia dell team Neil Pryde che Red Bull. Ha una casa gigantesca a Torquay, in Australia, ed un'altra casa lussuosa proprio di fianco al campo da golf di Sprekelsville, a Maui. Sicuramente Polakow è stato uno di quelli che hanno guadagnato di più durante la sua brillante e lunghissima carriera.

6. NIK BAKER Una solida macchina per soldi da diversi anni. Anche lui, ai suoi tempi, ha firmato contratti molto ricchi con Silk Cut, Sega, Red Bull, Fanatic, Art, Gaastra ed ora lavora per Mistral e North sullo sviluppo ed aspetto di mercato per entrambi i marchi. È anche conosciuto per aver svariate proprietà in giro e vicino a casa sua sulla costa meridionale inglese. Baker è stato molto furbo con i suoi soldi, investendo sul mattone e continuando a guadagnare durante la sua illustre carriera.

7. JOSH STONE Già in pensione con i soldoni in banca… Stone sapeva proprio come far soldi. È riuscito ad accaparrarsi un ottimo contratto con la marca d'abbigliamento svizzera, Jet Set. È stata una delle maggiori personalità per NeilPryde durante la sua intera carriera. Ha cominciato con F2 e poi è passato a JP con Jason Polakow. È ora pesantemente nel giro del mattone e sembra possieda metà di Paia, a Maui.

8. KEVIN PRITCHARD Un'altra massiccia macchina da soldi. Pritchard possiede una casa immensa a Maui e tutti i giocattoli per divertirsi sia dentro che fuori dall'acqua o ovunque voglia.

9. KAULI SEADI Ha firmato un accordo molto redditizio con JP e Neil Pryde alla fine del 2006 ed immediatamente si è accaparrato un titolo mondiale wave. Sicuramente questo brasiliano prorompente diventerà uno dei rider più pagati al mondo dei giorni nostri.

10. ANTOINE ALBEAU

Jason Polakow, uno dei più fuori di testa di tutti i tempi.

L'omone della Francia ha continuato ad ammassare premi gara e montepremi per le tappe e titoli mondiali negli ultimi tre anni. Probabilmente percepisce anche un salario importante da Pryde, Jp e Quiksilver. JP e Starboard si sono fatti guerra per averlo nei rispettivi team per il 2009. Questo significa una sola cosa per Antoine… più soldi!

1. ROBBY NAISH L'unico ed inimitabile… Possiede la sua compagnia di windsurf personale… Grossi titoli azionari di Quiksilver, un sacco di macchine mozzafiato ed un sacco di proprietà sparse per gli stati uniti. Ancora sponsorizzato da Quiksilver, Naish e Red Bull. Questo tipo è ricco da far schifo… credeteci… basta guardare la sua casa a Maui!

2. ANDERS BRINGDAL Chiunque abbia avuto la possibilità di vederlo andare in giro con la sua Ferrari in Western Australia, capisce che ha fatto dei bei soldoni. Se non fosse stato per Bjorn, Anders sarebbe diventato campione del mondo un sacco di volte. E anche così è riuscito a fare un sacco di grano durante gli anni d'oro della sua carriera.

3. ROBERT TERRITAHAU Ha varie case sia a Maui che a Tahiti, sfreccia sull'acqua a bordo di barche enormi e, ai suoi tempi, era uno dei windsurfisti più pagati al mondo. Il pazzo tahitiano ha sicuramente guadagnato molto bene nei suoi anni d'oro. 70

Antoine Albeau, il più veloce di tutti.


1. THE WINDSURFING MOVIE Levi Siver ha impostato un nuovo livello nella storia della cinematografia windsurfistica. Angoli stupendi, riprese mozzafiato, ed alcuni dei rider migliori al mondo.

1. AERIAL SCOTT CARVILL A JAWS

2. JASON POLAKOW: ABOUT TIME

Con molto coraggio Carvill ha deciso di staccare un gigantesco Aerial a Jaws, aggiudicandosi la prima posizione tra le manovre radicali. Un pazzo!

Ha rivoluzionato la disciplina e l'approccio al wave sailing con questo video. Forse non il massimo come riprese, ma l'azione era assolutamente molto più avanti del suo tempo. Tutti i rider che volevano diventare provetti waver, hanno sbavato a lungo davanti alle televisioni di tutto il mondo, cercando di carpire i segreti del suo stile devastante.

3. NAISH: RIP

2. KAULI SEADI, PUSH LOOP FORWARD Ne ha chiuso uno perfetto in gara durante la finale di coppa del mondo a Gran Canaria nel 2007. I giudici lo hanno fregato e gli hanno dato solo 11 punti ma questa manovra resta e resterà nella storia del windsurf come una delle manovre più innovative ed hardcore mai chiuse in una gara.

Robby Naish al top della sua forma alle Hawaii. Non serve dire altro. Pura azione del Re!

3. BOUJMAA GUILLOUL, BLACK SHOT 4. THE ACCIDENTAL TOURIST La visione controcorrente di Scottie Mckercher, che offre una prospettiva personale e differente del mondo del windsurf.

Boujmaa ha davvero tirato fuori il suo asso nella manica con quel video pubblicato su youtube. Forse avrebbe dovuto tenerselo come arma segreta in gara, è sicuramente iper radicale da vedere. Cercatela su google e vedete coi vostri occhi!

5. GREENIE Questo video fatto in casa è stato filmato e prodotto da Tam Mullen senza un budget hollywoodiano ed è un classico senza tempo. Filmato soprattutto in giro per l'Inghilterra, include anche delle sequenze di azione spettacolari dei due fratelli irlandesi, Timo e Finn. Controllate anche Greenie 2, in caso Tam si decidesse finalmente a pubblicarlo!

4. RICARDO CAMPELLO, TRIPLO FORWARD L'unico rider che abbia mai tentato di fare un triplo Forward Loop. Aveva 10000 ragioni per rischiare il collo, però deve essere ancora chiuso…

5. AERIAL DI JOSH STONE A NAMOTU 6. RENAISSANCE Un altro video spettacolare di Levi Siver, assieme ai suoi amici della F2 Maui Project Crew, assieme a Ponch ed Andy Wolf. Questo film è una sottoparte del Maui Project e contiene un sacco di azione spettacolare, vale la pena vederlo!

Impressionante. Questo era un Aerial tra la vita e la morte, su una sezione tubante di un albero e mezzo durante la tappa di coppa del mondo a Fiji. Stone è andato deciso e ci è riuscito. Si è parlato di questo Aerial per molti anni a venire.

7. THE SEARCH

6. MARK ANGULO, GOY TER

Bjorn Dunkerbeck, Scott Carvill e Tristan Boxford girano il globo a caccia di onde epiche. È bello vedere Dunky che si rilassa alla ricerca di onde perfette e si diverte… finchè si spara nel piede con un fucile da pesca subacquea…!

8. THE ALOHA CLASSIC 2 VIDEO

L'invenzione del goita è stata una delle maggiori innovazioni del wavesailing moderno. Tutt'ora, alcuni dei pro non sono in grado di chiuderli. Mark Angulo era anni luce avanti al suo tempo e ci congratuliamo con lui per la sua incredibile creatività ed innovazione. Ha anche inventato il Gu Screw, Wave 360 ed il ultimamente il Mutant!

Il pezzo in cui Richie Myers viene ingoiato da un'onda di due alberi in close out ad Hookipa è un momento classico della storia del windsurf. In questo video c'è anche Josh Angulo che distrugge tutto ad Hookipa, quando aveva solo 14 anni!

7. BACK LOOP IMMENSO DI JONAS CEBALLOS A POZO NEL 2005.

9. PLUG AND PLAY

È andato su, su, su e poi ancora su e su e su! Radicale al massimo. E l'ha chiuso alla perfezione!

Un classico senza tempo dalla Tonix DVD crew. Un sacco di filmati dall'acqua, riprese dall'elicottero ed azione radicale da tutto il mondo. Non si può volere di più.

8. SCOTT FENTON DOPPIO PUSH LOOP A POZO.

10. FAST FORWARD

Dopo questa manovra, Fenton tossiva sangue. Non siamo sicuri se fosse volontario o no, ma sicuramente radicale!

Uno dei primi video di Robert Masters per il Team Pryde, riprese innovative e spettacolari, con un budget massiccio. Starring: Laird Hamilton, Fred Haywood, Mark Angulo, Bjorn e Rush Randl; in questo film c'era davvero tutto. Rider che si scontrano volontariamente, video di speed dall'elicottero, onde epiche ed un sacco di azione mozzafiato.

1. AERIAL SCOTT CARVILL A JAWS

9. KEVIN PRITCHARD, AERIAL GIGANTESCO A PUNTA PRETA, CAPO VERDE, 2007 Oh… che Aerial! Pritchard ha colpito perfettamente una sezione tubante di un albero ed è volato in orbita. Questa manovra è l'essenza della radicalità. Dopo aver saltato via una sezione di 15 metri di lunghezza, sopra alla schiuma, è atterrato morbido come velluto sulla faccia dell'onda, continuandosela a surfare… eccezionale.

10. VIDAR JENSEN, DOPPIO FORWARD AD UNA MANO A GRAN CANARIA Unico rider che abbia mai visto chiudere un perfetto doppio Forward ad una mano. Vidar prova e chiude questo trick solo quando è veramente necessario, durante le finali a Gran Canaria, per dar il colpo di grazia.

Ricardo Campello, luglio 2008, Pozo - Gran Canaria, durante il suo primo tentativo di triplo Forward. 71


Le due leggende del nostro sport sulla stessa onda, Naish e Dunkerbeck.

1. ROBBY NAISH Ha tirato su il medio ai giudici ed ha preso a cazzotti la torre a Tenerife… Problemi leggendari per un rider leggendario.

2. FINIAN MAYNARD Quando Scott Carvill ha spinto Finian Maynard nella piscina a Gran Canaria. Maynard ha fatto una delle scenate infantili più devastanti mai viste! Aveva le sue nuove scarpe “Jordan Air” Baseball e quando è uscito dalla piscina era talmente furioso che alcuni hanno perfino visto il vapore che gli usciva dalle narici! Finian è anche rinomato per mostrare quello che pensa quando la competizione si fa intensa ad ogni gara di race di Coppa del Mondo!

1. HOOKIPA BEACH PARK Il parco giochi preferito a Maui. Conquistare quest'onda significa far windsurf assieme ai migliori al mondo. Qui si è svolta molte volte la famosa gara dell'Aloha Classic, uno degli eventi più prestigiosi nella storia del windsurf mondiale.

2. PUNTA PRETA, CABO VERDE 3. PETE CABRINHA Ha avuto una rissa con il direttore di gara Klaas Michael ancora negli anni ottanta e si è rifiutato di pagare la multa di $3500… Non ha mai più fatto gare da quel momento!

Se avete visto i filmati della gara di coppa del mondo PWA, saprete che stiamo facendo riferimento alle condizioni epiche del 2007. Ponta Preta al suo massimo splendore, è quindi imperativo piazzare quest'onda atlantica velocissima di oltre un albero tra i migliori spot wave al mondo.

4. ROBERT TERIITEAHAU Ha ricevuto una delle multe più salate della storia del PWA per aver cercato di pestare uno degli ufficiali di gara sulla barca a Fuerteventura… Ahia… gli è costato $2500!

5. DAIDA MORENO Si è comportata come una stupida bambina viziata dopo aver perso contro Sarah Quita a Fuerteventura. Uno spettacolo penoso!

3. ONE EYE Situata su uno dei reef di Mauritius… quest'onda è velocissima, furiosa e tubante. Il rider australiano Ricky van Der Toon si è spezzato la gamba all'atterraggio da un enorme Aerial. Molti atleti hanno detto che, quando è grosso, ci sono correnti devastanti che tirano verso l'oceano aperto… non è un posto per i deboli di cuore.

4. MARGARET RIVER 6. ROSS WILLIAMS Ha detto un po' di parole sgradevoli al Tour Manager del PWA, Richard Page, dopo una gara con vento rafficato in Turchia… Multa di ¤200!

A tre ore e mezza di macchina a sud di Perth, si trova il picco infame di Margaret River. Un reef perfetto allinea precise alcune delle migliori onde dell'Australia sud occidentale. Ricordatevi solo questo… non fregate le onde ai local!

7. RICARDO CAMPELLO

5. GNARLOO

Multato per aver fatto freesurf nella zona di gara di Slalom a Pozo… ha dovuto pagare ¤500… E pensava di aver ragione… era tutto meno che contento.

Dieci ore di macchina a nord di Perth, vi imbattete nell'allevamento di pecore di Gnarloo. È una guidata molto lunga e dovete portarvi tutte le vostre provviste ed il materiale per accamparvi, però ne vale assolutamente la pena. Nel periodo natalizio non dovrete solo preoccuparvi di aver a che fare coi local ma anche con venticinque milioni di mosche!

8. SCOTT MCKERCHER E ROBBY SEEGER Seeger ha droppato Scottie Mckercher a Namotu, Fiji, e le porte dell'inferno si sono aperte dopo la batteria. Scotty è normalmente super rilassato, ma dopo questo drop insolente e dopo aver perso la batteria, ha perso anche la testa!!

9. TIMO MULLEN Ha droppato Chris Audsley a Tiree e si è sentito un po' in colpa. Ben Proffitt si è trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, proprio dopo che Timo aveva anche appreso di aver perso la batteria… brutto posto…Timo poi si è scusato!

6. JAWS Funziona solo una manciata di volte all'anno e per poterlo surfare hai bisogno di un jet ski e palle d'acciaio. È il metro di misura per tutti gli spot con onde grosse. Un errore qui ti può uccidere, quindi non pensarci nemmeno, a meno che tu non sia un waterman con parecchia esperienza.

7. NAMOTU 10. JOSH ANGULO 72

Quando Angulo ha perso la retta via, era una minaccia. Ha tirato sabbia ad una telecamera da $50,000 all'Aloha Classic… lo si vede con le mani in pasta nel video Windsurf Movie!

Uno degli spot più rinomati di Fiji per le onde sia da windsurf che da surf da onda. Il PWA ha fatto una tappa qui negli anni novanta ed ha beccato un albero e mezzo di perfezione srotolante.


Il talento più innovativo del windsurf: Mr. Kauli Seadi a Jaws.

1. T WIN FINS È già da un po' che sono in giro ma da quando il campione del mondo, Kauli Seadi, li ha riportati sotto i riflettori con il suo stile radicale e lo shape innovativo, non c'è voluto molto prima che l'intero mondo notasse questo nuovo modo di surfare l'onda. Adesso ogni marchio ha seguito a ruota ed offre un modello twinzer nel suo range di tavole.

2. THE CAM Gaastra ha inventato il camber, che ha rivoluzionato radicalmente la velocità e stabilità delle vele da race, fino ai giorni nostri!

3. THE GO BOARD 8. THE CHILLI BOWL BAJA Devi farti un lungo viaggio per arrivare fino a Baja, ma una volta arrivato, ti trovi accampato sotto le stelle e proprio davanti ad un break da coppa del mondo. In questo spot si possono dimenticare tutte le inibizioni e concentrarsi sul puro divertimento del wave sailing.

9. TEAHUPOO È una delle onde più rinomate al mondo tra i surfisti da onda per la sua pesantezza e potenza devastante. Jason Polakow, Robert Territehau, Baptiste Gossein e pochi altri sono anche usciti in windsurf ma con risultati terrificanti. Attenzione… non pensate neanche di andarlo a vedere a meno che non abbiate una barca d'appoggio nel canale… È sullo stesso livello di Jaws, come esperienza di surfata, “gloria o morte”.

Alcuni tester di varie riviste hanno riso a crepapelle quando hanno visto per la prima volta la tavola Go per principianti. Svein Rasmussen però ha avuto l'ultima parola e questo concetto di tavola corta e larga ha completamente rivoluzionato i design delle tavole moderne.

4. NORTH CON LA SUA PROLUNGA A CICCHETTO Che idea meravigliosa. Nik Baker ne parla entusiasta. Arma un sacco di vele North per testarle e, con questa invenzione, può anche regolarle in acqua con un semplice click del cricchetto!

5. LA TAVOLA DA FORMULA Un sacco di persone sono contro il Formula Windsurfing, ma un sacco di ragazzi in posti con vento molto leggero, possono già planare e competere con 7-8 nodi di vento.

6. MORSA DELLA MANIGLIA DEL BOMA 10. THE PIPE SUMBAWA Un perfetto paesaggio indonesiano circonda quest'onda liscia come velluto che si srotola tubando perfettamente lungo una lastra di reef. Scotty Mckercher la reputa una delle sue onde preferite di tutti i tempi… e credeteci… lui ne ha viste e surfate parecchie, quindi sa bene di cosa parla..

Vi ricordate i giorni in cui dovevate legare il boma all'albero con la corda…? Mai più!

7. ALBERO IN DUE PEZZI Dove saremmo senza i due pezzi. È vero che sono davvero una noia quando si incastrano tra loro, ma immaginatevi di viaggiare in giro con un albero monopezzo. Un incubo infernale!

8. L' IPOD A volte il tuo migliore amico di viaggio è l' I-pod, garantisce ottimo sound durante i momenti di silenzio ed è perfetto per quando non si vuole sentire le cavolate di un compagno di viaggio durante una spedizione. Puoi anche caricarci sopra tutti i tuoi film e video preferiti di windsurf, per poi poter passare il tempo alla grande mentre sei fermo all'aeroporto ad aspettare!

9. GOMMINO DEL PIEDE D'ALBERO Il gommino è un componente critico sia per la funzionalità che per la manovrabilità dell'intero materiale. Sotto molti aspetti, il gommino, è ciò che distingue il windsurf da tutte le altre imbarcazioni, permettendo al rider di girare l'albero in qualsiasi modo, facendo girare il materiale senza problemi in tutte le condizioni.

10. INTERNET

Finian Maynard, meglio non farlo arrabbiare!

Ok, esula un po' dal windsurf ma immagina di dover guardare le previsioni alla televisione o perfino sul quotidiano per vedere come si stia evolvendo la petrurbazione… ed invece possiamo aver report in tempo reale, previsioni e rilevazioni, tutto grazie a Windguru!

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Laure Treboux.

Alice Arutkin.

Le gemelle pluricampionesse, Daida e Iballa Moreno.

1. JENNA DE ROSNAY

1. ROBERT TERRITEHAU

Jenna De Rosney era molto conosciuta sulla scena alla fine degli anni ottanta ed era proprio una gran sventola! John Skye ha ancora un suo poster trasandato attaccato sul muro in camera! John Carter stava pulendo il parabrezza delle macchina a noleggio del padre ed ha visto sul cruscotto una suo foto in topless mentre prendeva il sole. Deve ancora riprendersi!

Uno dei suoi passati cavalli di battaglia era quello di schiantarsi in planata contro i bordi della piscina dell'indoor a Bercy… un vero pagliaccio e la folla francese lo adorava. È anche saltato giù dal tetto di un rompighiaccio Transatlantico, windsurfato Teahupoo, ha preso il lip a Jaws, ha chiuso uno dei primissimi doppi Forward ed in generale è stato un pazzo durante la sua intera carriera!

2. RICARDO CAMPELLO 2. NINA TJENBERG Oh Nina… baciamo la terra su cui cammini… È una ragazza svedese di una bellezza stratosferica e prende 10 e lode in tutti i campi! Detto tutto!

Ogni rider che chiude un doppio Forward merita una medaglia… ma per provare un triplo, bisogna proprio esser suonati!

3. LAIRD HAMILTON 3. IBALLA E DAIDA MORENO Due gemelle identiche che sono molto carine e due grandi windsurfiste. Le possibilità sono dalla vostra parte, ma state attenti a non provocare le vivaci spagnole a meno che siate pronti a spegnere a cazzotti il loro brutto carattere.

Per i suoi pazzeschi Forward lungo il percorso di speed a Fuerteventura. Ha anche surfato praticamente ogni onda immensa conosciuta sul pianeta, con ogni tipo di giocattolo acquatico!

4. ANTOINE ALBEAU

4. OLGA RASKINA

Chiunque sia pronto a spararsi a 50 nodi lungo un canale deve avere qualche rotella fuori posto.

È una new entry della scena del freestyle femminile ed è una tentatrice russa. Con anche ottime capacità in acqua!

5. JASON PRIOR

Una delle Robby's Angels. È giovane, in forma ed indossa bikini piccolissimi! Wow!

Ripper canadese che è andato a Maui ed ha conquistato Hookipa alla vecchia maniera, quella dura. Era sempre il minchione che provava le condizioni quando le onde erano immense ed il vento leggerissimo. Ha passato più tempo sulle rocce che in acqua!

6. LAURE TREBOUX

6. JASON POLAKOW

Freestyler svizzera che fa girare la testa in acqua e fuori!

7. CAGLA CUBAT

Guardando le onde mostruose che Jason Polakow si è cavalcato in giro per il mondo, significa che o ha gonadi di acciaio fuso oppure che la parola paura non fa parte del suo vocabolario.

Partecipante turca a Miss Mondo… sembra si veda con il presidente del PWA, Jimmy Diaz… Bast***o fortunato!

7. CORKY KIRKHAM

5. ASHLEY BAXTER

Non fate casino con lui… va giù pesante... un pazzo scatenato!

8. JUST YNA SNIADY Wave rider polacca molto carina… le piacciono le moto e sa come far festa!

8. SCOTT POULTER Si è lanciato da un molo con la macchina a noleggio a Tiree negli anni ottanta.

9. ALICE ARUTKIN Ha solo 16 anni ma la ragazza francese ha fatto girare la testa a tutti la scorsa estate. È anche una racer molto talentuosa!

9. FINN MULLEN Per aver surfato con onde irlandesi di 12 metri nel bel mezzo dell'inverno! Un altro forte come un toro! Non scherzateci troppo!

10. NATHALIE SIMON 74

Campionessa nazionale francese per quattro volte, era una vera gattina ai suoi tempi. Adesso ha scuole di windsurf in tutto il mondo.

10. IAN BLACK Non sei n cima alla lista dei disastri senza essere almeno un po' pazzo…!



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Sylvain, Fabrice e Andrea.

CONDIVIDERE O NASCONDERE Sono sempre stato indeciso tra questi due approcci: condividere, a rischio che tutto vada distrutto; oppure stare in silenzio, sperando che l'Eden potesse restare la proprietà di una manciata di fortunati. Una volta che hai scoperto El Dorado, è difficile pensare di mandarci frotte di distruttori di onde, che magari non vedranno neanche la bellezza nascosta che deriva dal surfare uno spot meraviglioso per la primissima volta. Può anche essere che a volte certe privilegi vadano meritati, ed il fatto di faticare per arrivare ad un obiettivo renda la riuscita ancora più dolce. Prima di questa spedizione, mi ero fatto un'idea errata su questa zona del pianeta. Qualche servizio televisivo sulla zona ed un paio di trasmissioni sulle realtà popolari della zona, mi avevano proposto uno scenario non molto interessante per i miei gusti, sebbene questa destinazione, sulla carta, avesse tutti i requisiti per essere un'ottima destinazione per i cacciatori di spot nascosti. La prima volta che avevo sentito le parole “mare della Cina” è stato durante la tragica sparizione di Arnaud de Rosnay durante gli anni 80. I luoghi comuni avevano poi preso il sopravvento e non avevo più considerato questa parte del mondo finchè Fabrice mi ha proposto di andarci a fare una spedizione. Durante le ricerche a cui stava lavorando per trovare altre destinazioni per conto del suo progetto Blue Planet, sembrava che avesse messo le mani su una pepita d'oro, ed anche noi abbiamo avuto la stessa fortuna, avendo la possibilità di scoprire degli

spot che non erano mai stati windsurfati prima… La sfida era molto importante e quindi noi ci abbiamo pensato molto prima di accettare: bisognava tornare ancora una volta con un sacco di foto mozzafiato, sia di action che di paesaggi e lifestyle, che rappresentino l'essenza di una spedizione andata a buon fine. La nostra fame d'avventura non poteva essere soddisfatta solo surfando delle onde perfette, ma anche conoscendo profondamente l'atmosfera di un paese, i suoi profumi, e gli aspetti positivi e negativi di cui bisogna sapere comunque approfittare ed apprezzare e che, a volte diventano, col retrogusto di aneddoti ed esperienze vissute, dei ricordi indelebili che ci restano impressi in mente anche dopo la fine dell'avventura. Per la missione noi avevamo già scelto bene la nostra zona, ed i contrasti fisici, culturali, economici e climatici erano tra i più forti e marcati che abbia mai avuto la possibilità di vedere finora.

MANILA Tutto ha inizio con un'immersione quasi traumatizzante all'interno del buio più caotico di una città in sviluppo metastasico all'ultimo stadio, Manila. Attraversiamo poi una terra quasi immacolata, priva di qualsiasi struttura turistico/alberghiera, e, dopo qualche ora, ma che sembravano molte di più, di autobus, abbiamo ammirato in contemplazione le varie tecniche secolari d'agricoltura, trasmesse ormai di generazione in generazione, in modo da poter sfamare una popolazione in continua 77


Fabrice Beaux in Goyter.

crescita e che, malgrado il loro atteggiamento perplesso e disinteressato alle problematiche moderne, mantengono comunque un'aria di grazia che lascia pensare che andranno avanti immutate nonostante tutto. Non eravamo sicuri che avremmo trovato ciò che eravamo venuti a cercare e la tensione ed il dubbio, a volte, prendevamo il sopravvento, quando ero ancora a casa mia da solo. Fabrice però era convinto e tranquillo come per ogni viaggio, sicuro che la nostra scelta fosse azzeccata e che la leggendaria buona stella ci avrebbe guidato ed illuminato ancora una volta. Quello che era ormai palese è che gli abitanti non avevano mai avuto la possibilità di incrociare dei windsurfer o perfino dei kiter. Effettivamente, durante il tragitto, avevamo proposto ad Andy (kiter italiano stabilitosi nelle Filippine) di unirsi a noi, in quanto il terzo rider previsto per la missione aveva improvvisamente perso la sua motivazione che aveva manifestato con tanta foga qualche mese prima… poco male. Arricchire l'equipaggio con una persona con una visione differente ed un approccio diverso all'oceano, non poteva che essere interessante! Eravamo come in esilio in una magnifica terra straniera. Lontano da ogni forma di civilizzazione moderna, lontano da tutte le connessioni internet a pagamento. Una sorta di miscuglio, su qualche decina di km quadrati, di tutti i tipi di paesaggio che avevamo ammirato in giro per il mondo negli ultimi anni. Un pochino d'Indonesia da questa parte, tropicale e verde… delle risaie immense e senza tempo… e poi, dopo una curva, l'aridità del Cile di un paese spazzato dal vento e tartassato dalla pioggia. Le coste rocciose frastagliate che immediatamente lasciano spazio ad un'immensa e bellissima spiaggia bianca, dove le palme ed il panorama tropicale riprendono tutta la loro forza e splendore. 78

SEGNALI DI ONDE I segnali erano tutti presenti e ben in vista: una costa varia ed esposta in tutte le direzioni possibili, a ridosso di alte montagne che avrebbero incanalato il vento, accelerandolo. C'era così tanto da vedere che abbiamo immediatamente organizzato delle missioni d'esplorazione e, se la fortuna non ci avesse sorriso col vento, avremmo sicuramente avuto molto da vedere per parecchi giorni, andando alla scoperta di questo paradiso incontaminato. Trovare lo spot è stata una storia completamente diversa ed anche se, dagli altipiani, si potevano vedere dei line up perfetti, la strada per arrivarci era tutt'altro che semplice o conosciuta, lontana e senza il minimo cartello o indicazione. Fabrice aveva già esplorato questa zona ma questa volta avevamo deciso di scoprirne ancora di più, tutti insieme. Potevamo già contare sulla


Sylvain Demercastel tweakka il suo twinzer.

presenza e locazione di uno o due spot conosciuti e confermati dal nostro specialista ma sicuramente c'erano altre perle nascoste che attendevano di essere scoperte, magari poco più lontano... Cerchiamo a gesti di far capire agli abitanti quello che noi stiamo cercando ma sembra che loro ci vogliano sempre mandare sulle spiagge tranquille, popolate da bagnanti e turisti. Dopo qualche tentativo inutile, finalmente, tutto si allinea e riusciamo ad arrivare nella zona di un estuario di un fiume con una piccola spiaggetta spazzata da forte vento offshore, e che, grazie ad un banco di sabbia piazzato alla perfezione, alza un'ottima destra ripida e veloce, che rompe fino a riva con uno shorebreak delicato da gestire, ma che offre delle ottime rampe per gli Aerial di Fabrice, a pochi metri dall'obbiettivo del fotografo! Nessuno all'orizzonte. Niente parcheggio per armare, e la dolce trepidazione che s'impadronisce di ognuno

di noi quando tiriamo fuori il nostro materiale nuovo di zecca dalle sacche per la prima volta, un rituale che assume un significato nuovo e solenne quando si è gli unici in spiaggia pronti, in apprensione, a sfidare il potente e pesante shorebreak. Un nuovo spot che ha bisogno di essere domato e scoperto dall'interno, ed il modo in cui lo si cavalca la prima volta è molto diverso da quando lo si conosce già. Ci sentivamo già fortunati per avere un posto così bello e magico solo per noi e, la ciliegina sulla torta, era il costante vento forte che ci ha accompagnato per tutto il tempo, da quando siamo giunti in questo paese, giorno e notte. Non ci potevamo però accontentare di una sola scoperta, sebbene questo spot fosse entrato con prepotenza nella lista dei primi tre spot di windsurf migliori che abbia mai visto. Avevamo una tabella di marcia molto intensa ed abbiamo dovuto continuare con l'esplorazione, quindi dopo una

Alla ricerca di nuovi spot. 79


Wave 360 per Fabrice davanti ad un giovane pubblico.

settimana di ottimo waveriding in condizioni epiche, con onda calante, era ora di partire verso nuove mete. Il nostro itinerario ci stava portando in una delle zone più remote dell'isola, dove sapevamo che il vento soffiava molto forte in questo periodo dell'anno, tuttavia, stavamo per renderci conto che anche la pioggia ha una frequenza altrettanto assidua. Dopo aver guidato per otto ore, la luce è cambiata ed ora il cielo era di un colore plumbeo. Il vento era chiaramente presente ma un gruppetto di piccole isole sembravano bloccare lo swell, lasciandoci presagire l'ottimo potenziale di questa zona per il freeriding o freestyle nella laguna per poi far wave sulle isolette vicine. La pioggia è cessata per un momento, offrendoci uno dei tramonti più spettacolari dell'intero viaggio. Questo posto aveva un grosso potenziale per drogati di windsurf come noi, ma la pioggia era un problema non indifferente, specialmente per le foto. Sembrava anche che avremmo dovuto aver molto più tempo a disposizione di quello che avessimo, in modo da poter esplorare per bene il grosso potenziale delle isolette limitrofe.

CONTINUARE A CERCARE Dopo aver guardato velocemente le previsioni, ci siamo resi conto che avremmo dovuto passare altro tempo alla guida. Abbiamo tenuto d'occhio le previsioni per una mareggiata da circa una settimana e finalmente sembrava che avrebbe impattato la costa nelle 24 ore successive. Abbiamo deciso di alzarci prestissimo la mattina seguente, per poi guidare 8 ore e tornare in uno spot che Fabrice sapeva sarebbe funzionato alla grande con la mareggiata massiccia. Le tante ora di guida fanno parte del viaggio e ci danno la possibilità di meditare e pensare esattamente di cosa abbiamo bisogno e cosa stiamo facendo, perché lo stiamo facendo e quale sarebbe il modo migliore per raccontare la nostra esperienza. È proprio in questi momenti 80

che ci immergiamo completamente nella cultura locale, assorbendo colori e profumi, guidando attraverso città, campagne, stradine di montagna e zone costiere, fermandoci in semplici aree di servizio per parlare coi venditori di legumi e mangiare del cibo locale. Avevamo scoperto un gioiello prezioso; il potenziale che questa regione offre a livello di spot di windsurf è davvero infinito. La mareggiata che avevamo inseguito era in orario, ed anche noi. Lo spot era stato scelto alla perfezione, e sebbene sentissi ancora l'agitazione della primissima volta, lo spot sembrava più gestibile di quanto pensavamo, considerando che l'oceano ci stava regalando set più grossi di un albero. La luce del sole però, era molto debole e fioca a causa della pesante copertura nuvolosa, e non era il massimo neanche per i filmati, ma questa poteva essere la nostra unica possibilità di surfare onde grosse,


Sylvain alza lo spray.

quindi non c'era assolutamente tempo da perdere. Siamo rimasti in acqua finchè il sole se n'è andato quel giorno. Abbiamo cominciato la session sotto un bellissimo arcobaleno ed abbiamo concluso con un altro tramonto multicolore spettacolare. Le onde erano grosse e perfette ed il vento soffiava costante sui venti nodi. È stata una delle session più belle ed eccitanti della mia vita, il tipo di giornata per cui vale la pena girare il mondo. Durante i giorni seguenti, lo swell è scaduto notevolmente, ma era l'opportunità perfetta per controllare alcuni potenziali spot che avevamo visto in precedenza. Spot che erano impraticabili con onde grosse stanno ora diventando delle palestre perfette sia per saltare che per fare freeride. Abbiamo quindi trascorso i nostri ultimi giorni giocherellando in varie arene di spot wave, lagune smeraldo con simpatici beach break e piccole onde sui reef corallini ideali per

saltare. La squadra era stanca e provata ma allo stesso tempo al massimo della forma e completamente a suo agio coi ritmi di vita locali. I nostri materiali avevano subito danni marginali nei vari e potenti shorebreak locali ma niente di serio. Eravamo in perfetta armonia con i ritmi e l'ambiente circostante, mentre ci godevamo questo incredibile parco giochi e le sue svariate condizioni acquatiche che variavano ogni giorno.

MORALE DELLA FAVOLA Tutte le cose belle purtroppo finiscono. Era ora di tornare alla grande città, transizione obbligata per tornare nel nostro mondo occidentale e per immergerci nuovamente nelle nostre routine quotidiane. Siamo stati molto fortunati ad avere trovato quello che stavamo cercando, surfando onde bellissime in spot ancora vergini ed incontaminati. Andy ha fatto kite sia con vento sideshore che onshore, perfino negli estuari dei fiumi e quindi anche lui può dire di essere stato uno dei primi ad aver surfato questi magnifici spot per wavesailing. Abbiamo fatto wave in 6 spot differenti, alcuni con vento leggero, altri con 30 nodi, su lunghe spiagge bianche, o su tagliente roccia lavica, o in acqua turchese sotto un cielo azzurro e a volte anche sotto l'incessante pioggia monsonica… quasi ogni giorno del nostro viaggio a dir la verità! Avevamo trovato posti migliori in questa maniera anzichè seguendo le vecchie strade già percorse, e questa è la prova che c'è sempre qualcosa da scoprire. Abbiamo avuto il raro privilegio di godere appieno di questo paradiso del waveriding, solo per noi, in un'era in cui le informazioni di viaggio volano alla velocità della luce e le masse affollano ogni location ricercata, lasciando pochissime alternative ai sognatori ed agli avventurosi. Potremmo tenerci questi spot 81


Vento e onde non sono mancate in questa nuova missione di Fabrice (in Aerial) e Sylvain, ma anche tanta pioggia, che ha complicato il report fotografico.

tutti per noi? Inutile! Su un pianeta popolato da quasi 7 miliardi di persone, quanto ci vorrà prima che ci venga qualcun'altro? Indicare con precisione millimetrica ogni spot da noi scoperto e spiegare come arrivarci e come evitarsi ogni piccolo mal di testa e disguido lungo la strada? Assolutamente no! Una pepita d'oro deve essere una ricompensata e deve essere guadagnata. Anche se lasciassimo qualche traccia per facilitare leggermente i rider dopo di noi, dovranno comunque prendersi dei rischi e fare le loro ricerche prima di poterci andare ed imparare che strade prendere ed abituarsi al clima radicale che c'è in questa regione. Chi lo sa? Forse ci troveremo laggiù, e poi potremmo condividere la gioia di un segreto comune, come tra compagni di avventura, e saremmo tutti più forti e ci verrà aperta la porta per la terra promessa, che è destinata a diventare molto più conosciuta.

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Special thanks to: • Mike ed Alma Oida, proprietari del Kapaluan Vista Resort a Pagudpud. E-mail: kapuluan_ vista_ resort@yahoo.com; web-site: www.tjhawaii.com/kvr • Il nostro autista, Alfredo V. Poserio col suo van! E-mail: pentium_ 072002@yahoo.com • Il nostro hotel a Manila: The Manila Pavilion. Web-site: www.manilapavilion.com.ph • Ringraziamenti speciali anche al Dipartimento del Turismo Filippino, Katherine, Verna e Maritess che ci hanno aiutato ad organizzare la nostra esplorazione. • La nostra crew logistica Filippina: Fele, Manny, George, e tutti gli altri rider filippini che ci hanno accompagnato nel viaggio ed il loro PWA (Philippines Windsurfing Association).




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L'AERIAL A FARFALLA L'Aerial off the lip, o salto giù dall'onda all'italiana, è la massima espressione del waveriding. Una vera surfata non è completa se in mezzo o alla fine non viene eseguita una manovra aerea tipo Aerial, Aerial 360, Goyter, insomma è quel boost di adrenalina in più che ti fa sentire il Polakow della situazione. Tra i vari Aerial quello più tecnico è quello che si esegue tra un Cut Back e un altro, magari entrando molto

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IL BOTTOM verticale sull'onda e quindi automaticamente estremizzando il movimento facendolo diventare tweacked; tuttavia quello che prediligo di più è il famoso Aerial a “farfalla”! Lo chiamiamo in gergo proprio così in quanto una volta che si è sputati via dall'onda si galleggia in aria come una farfalla e la tavola fluttua nel vuoto un po' come le ali di questo leggero animale.

È importantissimo prendere tantissima velocità, lasciando perdere il wave riding, quindi dirigendosi direttamente verso il picco che ci verrà in contro, come in questo caso, ed è fondamentale concentrarsi per riuscire a colpire la parte d'onda che si chiuderà con la massima violenza e con il giusto angolo di attacco della nostra tavola rispetto all'onda, in modo da avere un vero e proprio calcio


IL VOLO alle nostre spalle che ci farà volare alto come una farfalla. Nella sequenza si può notare come la curva del Bottom Turn è molto larga, quasi dritta, proprio per non perdere velocità e lo sguardo è rivolto giù sottovento verso la parte dell'onda che colpirà la mia carena. Un attimo prima di entrare nella sezione critica mi cala un po' il vento e la vela mi si avvicina molto al corpo, ma non ci sono problemi, un timing

perfetto svilupperà tutta la potenza dell'onda in altezza e lunghezza del nostro Aerial. Fondamentale è mettere la tavola in una posizione parallela alla cresta del lip o con la prua verso la spiaggia un attimo prima di essere colpiti dall'onda in modo tale da non finire dietro e poi dobbiamo offrire sempre la carena al labbro dell'onda per poter prendere al meglio il nostro schiaffo che ci farà volare.

È fatta, il timing perfetto, la prua rivolta verso la spiaggia e la giusta velocità non ci potranno far altro che volare come una farfalla, ed infatti eseguo l'Aerial alla perfezione con lancio in aria ed atterraggio nella parte piatta davanti all'onda ben distante dalla schiuma, a confermare la grande spinta che mi ha dato l'onda!

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INTRO Durante tutta la manovra, dallo stacco alla chiusura, bisogna lasciare che il braccio anteriore penzoli con scioltezza, controllando il rig solo con la mano posteriore. Questa manovra sembra un mix tra una Duck Tack ed una Spock bugna in avanti. In questi ultimi due anni è stata anche creata una variazione ancora più estrema, la Kulo, in cui la rotazione che segue il passaggio della vela è completamente aerea. Per ora concentriamoci sulle manovre “base”. Si fa per dire…

HOW TO DO

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Vai al traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vele ma preferibilmente non sovrainvelati. Per eseguire correttamente una Bob One Hand è fondamentale saper far il passaggio della Duck Tack ad occhi chiusi, in modo da potersi trovare sottovento alla vela con i piedi nelle strap ancora in posizione normale.

Lasca leggermente fino ad arrivare a circa 45° tra traverso e lasco e sbilanciati leggermente in avanti, in modo che la tavola mantenga una buona velocità. Cazza la vela col braccio posteriore, spingendo l'albero in avanti e leggermente sopravento con quello anteriore, in modo che l'albero si abbassi leggermente verso l'acqua. Mollate la mano anteriore e, fancedola passare sopra a quella posteriore, andate a prendere la fine del terminale del boma in modo da avere un controllo maggiore sulla vela al momento del passaggio. Continuate a spingere la vela in avanti col braccio posteriore, per poi lasciarlo andare e tirare il rig verso poppa e sottovento con la mano anteriore che era andata a prendere la bugna. Così facendo, la vela non scenderà troppo e galleggierà magicamente sopravento a voi per qualche secondo, prima di tornarvi in mano (o in faccia o nell'acqua sopravento, a seconda di come l'avete lanciata…). Una volta che vedete che la vela sta tornando su, portate il braccio

anteriore verso poppa e cominciate a flettere le ginocchia per prepararsi allo stacco. Mettete la mano posteriore proprio sopra alle cimette del trapezio, in modo che sia sul baricentro di spinta della vela e che si possa sfruttarne la potenza per staccare. Assecondate il movimento e la spinta della vela con il braccio posteriore, spingendo l'albero verso prua e girando testa e spalle verso poppa, usando il braccio posteriore come perno. La parte cruciale è proprio il passaggio che, se effettuato correttamente, vi garantisce abbastanza potenza da completare l'intera rotazione senza batter ciglio. Cercate ora di saltare in avanti e rannicchiare la gamba posteriore, in modo che la prua tocchi per prima e faccia da perno. Tenete il peso il più centrale possibile, in modo che la tavola possa slashare liberamente e girare come per una normale Spock. Continuate a seguire la rotazione con le spalle ed a tenere la testa girata sottovento, lasciando la mano anteriore rigorosamente a spasso.


Una volta che la rotazione di 540 gradi sta per terminare, spostati leggermente all'interno della curva. Completata la manovra, puoi finalmente rimettere anche la mano anteriore sul boma.

STEP BY STEP Foto 1-2: Vai leggermente al lasco ed inizia a spingere l'albero verso prua e sopravento come per una Duck Tack, restando però coi piedi normali e nelle strap. Sbilanciati in avanti e cerca di far tutto velocemente. Molla la mano anteriore e vai a prendere la bugna, continuando a spingere in avanti con quella posteriore. Foto 3-4: Questa fase è davvero critica ed è fondamentale mantenere una buona velocità. Tira la bugna dietro alla tua testa verso poppa e sottovento, in modo da poter riafferrare il boma sottovento alla vela con la mano posteriore. Resta centrale col peso ed abbassati leggermente per prepararti allo stacco. Comincia a portare il braccio anteriore verso poppa.

Foto 5: Questa foto è vitale per lo stacco. Metti la mano posteriore sopra le cime del trapezio e distendi il braccio anteriore verso poppa e spingi l'albero verso prua con quello posteriore. Stendi le gambe in modo da far staccare la tavola e sbilanciati leggermente verso poppa. Foto 6-7: Se sei riuscito a fare il passaggio correttamente ed hai ancora velocità, la potenza nella vela ti aiuterà sia nello stacco che nella rotazione della fase aerea, dove sei ancora sottovento alla vela. Gira la testa ed il braccio anteriore verso poppa, rannicchiando la gamba posteriore e stendendo quella anteriore, in modo che la prua faccia da perno. Resta centrale col peso e continua a tenere la testa girata verso poppa. Foto 8-12: Se hai fatto tutto correttamente, avrai ancora abbastanza velocità per completare la seconda parte della manovra senza intoppi, come se fosse una normale Spock One Hand 540. Resta centrale col peso

e tieni il braccio anteriore disteso, in modo da usarlo per bilanciarti e contrastare la vela. Quando la bugna passa nel vento infatti, la vela ti strattonerà sottovento ed è quindi necessario sbilanciarsi leggermente all'interno della curva. Foto 13-14: Ora la manovra è praticamente finita ed ora, e solo ora, potete rimettere anche il braccio anteriore sul boma per poter completare questa super manovra!

DRITTE ED ERRORI Per questa manovra è importante trovare le condizioni di acqua giuste, possibilmente con vento non troppo forte. Se c'è l'acqua choppata è difficile riuscire a far girare la tavola senza intoppi e risulta difficile gestire il materiale con una mano sola. Non staccate troppo al lasco altrimenti non avrete abbastanza potenza nella vela per completare la rotazione one hand e ricordatevi di staccare ancora con buona velocità.

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L'OCCASIONE DEL PHOTOSHOOTING Ancora una volta Sardegna, quella del vento forte e dell'acqua limpida, delle piante di mirto piegate dal maestrale, quella del golfo a nord ovest, dell'Asinara e della spiaggia de La Pelosa. In questa occasione sono qui con il Team Royal Kiteboarding per il loro photoshooting, che hanno scelto il talento di Alberto Guglielmi/Mazma e la bellezza di questo posto per scattare le foto. Facciamo base al centro del nostro inossidabile amico Robby Tavazzi. Anche se questo è un kite-photoshoot dell'azienda con cui collaboro, mi sono portato la mia attrezzatura slalom oltre che un sup e un wave grande, non si sa mai, anche se poi di onde,

Carlo Rotelli, il “Nut”.

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Stintino, il paradiso del cruising.

Sup in relax nel mare sardo.

come annunciavano le previsioni, non se ne vedranno per questo giro. Ne approfitto quindi per allenarmi in slalom e andare in giro per questo selvaggio ed incontaminato spot che sto per scoprire. La meta è “il mare di fuori”, nel canale davanti all'isola dell'Asinara, una volta carcere e ora parco marino in cui è vietato sbarcare senza un permesso.

IL CRUISING

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In questo reportage, per questa volta, non parliamo di manovre estreme sulle onde o condizioni speciali, ma vorrei evidenziare un altro lato molto puro e sempre affascinante del nostro sport, il cruising, ovvero il

windsurf inteso come mezzo per navigare veloci sul mare, raggiungere isole, attraversare canali ed esplorare baie e spiagge isolate raggiungibili solo via mare. In questo angolo della Sardegna, nei miei bordi senza meta risalgo il vento per poi lanciarmi in laschi senza limiti dove alla massima velocità l'unica cosa che sento è la voce della natura... l'unico rumore che mi avvolge è il vento assieme agli schizzi dell'acqua sulla tavola. Se ti concentri bene puoi percepire la luce diversa che illumina quest'isola e queste rocce che chissà quante mareggiate hanno visto frangersi contro; questo angolo remoto di un'isola nell'isola, fatto di tanta acqua pura che cambia colore ad ogni


bordo, di piante di mirto piegate dal vento, di piccole calette isolate, di resti di una torretta in una piccola spiaggia sperduta che diventerà un'ottima postazione per scattare. Partendo proprio dal WCS di Robby si raggiunge in meno di mezz'ora l'incontaminato canale; planando su queste acque non puoi fare a meno di notare la loro limpidezza che fa impallidire anche l'isola dei Caraibi con la miglior reputazione in termini di trasparenza. Qui non è solo l'acqua ad essere trasparente... tutto è limpido e pieno di luce! Riesco a vedere la mia ombra che corre sulla sabbia bianchissima del fondo... l'acqua è cosi “sharp” e piena di riflessi che sembra di planare sospesi! Il mare è

Il Nut con il suo motard tra le curve sarde.

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Bordi infiniti seguiti da lunghe scie bianche, nessun rumore, solo quello del vento, pace assoluta per un divertimento puro.

spianato dall'isola sopravento del canale e la tavola è tutta fuori dall'acqua, navigo solo sulla pinna, con una 7.7 a 4 camber tirata a chiodo e un I-Sonic da 111 litri, e mi sembra che non ci siano limiti alla velocità che riesco a raggiungere in questa baia. Decido dove andare, tengo l'assetto e ci arrivo in un attimo. Il windsurf è sempre uno dei mezzi più veloci in mare!

LA F1 DEL WINDSURF

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Sento la pinna sotto stress dalla pressione e dalla velocità. Immagino i rails della tavola scaldarsi per assurdo come le gomme slick sull'asfalto perfetto. Esco facile dalle strambate quasi alla stessa velocità con cui entro grazie all'acqua liscia che "tiene" come una pista da moto GP. Non ci sono boe ne cordoli ma mi diverto a disegnare curve mentre mi volto per vedere la scia bianca che rimane sulla superficie del mare blu come quelle in cielo dei jet. La tavola rimane stabile e non sbatte, siamo in un potenziale circuito di F1 del windsurf, disciplina slalom. Velocià massima e giù a piegare! La mia tavola è un jet sul mare. Mentre mi avvicino al bordo dell'Asinara vedo dei cavalli liberi al pascolo, nessuno sull'isola e penso tra me e me che qui una gara non avrebbe precedenti in termini di bellezza e condizioni, ma un pubblico di cavalli apprezzerebbe??? Voto 10 penso, mentre taglio il traguardo immaginario davanti ai box dell'isola! Robby mi ha detto che c'è un punto in cui il “mare di fuori” incontra un piccolo reef che alza onde perfette per saltare, ma oggi è il primo giorno di maestrale, il vento è solo sui venti nodi e le rampe sono piccolissime... non c'è abbastanza mare questa volta... peccato! Arrivano anche Robby con un amico e Simo Vannucci con il suo nuovo kite Royal, e ci troviamo tutti a sfrecciare a “gas aperto” in questo splendido canale naturale che sembra fatto apposta per correre a vela sull'acqua. Il silenzio mi avvolge, ogni tanto incrocio un amico che sorride, a volte un gabbiano che mi plana vicino, il sole è caldo ed il vento teso, è bello essere qui, è bello essere ancora una volta nell'isola...

LE ALTERNATIVE Io e Simone abbiamo portato anche le nostre super motard per fare delle curve sulle strade e stradine sterrate nei posti invitanti e deserti che ci sono qui intorno. È un ottimo mezzo per vedere posti nuovi, ma non è la stessa cosa del windsurf... almeno finchè non saranno pronte, finalmente, le moto elettriche! Stasera ci aspetta una grigliata tutti insieme, i problemi per oggi restano lontani, il windsurf è anche questo! Adoro questo sport per la libertà che sa offrirti quando sei la fuori spinto solo dal vento insieme a qualche amico. Arrivederci Asinara torneremo presto nel tuo mare di fuori!

INFO UTILI • Come arrivare: L'aeroporto di Alghero dista 40 km oppure dal porto di Porto Torres con navi che arrivano da Genova, Corsica, Spagna. Se sbarcate ad Olbia bisogna guidare verso la Costa Smeralda direzione Palau, poi S. Teresa, Isola Rossa direzione Porto Torres. Viaggio affascinante per la bellezza del panorama! Consigliato almeno una volta e si incontrano lungo la strada gli spot da onda più rinomati dell'isola. • Dove dormire: Hotel Roccaruglia sulla spiaggia della Pelosa; albergo Silvestrino nel centro del paese; campeggio zona saline vicino al secondo centro WCS con Kite zone, snack bar e spiaggia attrezzata. • Scuole e indirizzi utili: WCS: località l'Approdo strada La Pelosa, Stintino (SS). Tel: 079.527006; e-mail info@windsurfingcenter.it. Il centro è gestito da Roberto tavazzi, posto ideale per imparare e migliorare in winsurf. • Venti: Il vento migliore è il levante, che fa anche onda; tutti gli altri venti dai quadranti occidentali creano condizione di acqua piatta ideale per freestyle e slalom. Il colore del mare è meraviglioso e l'acqua è come quella di una piscina.

Carlo Rotelli sfreccia a tutta velocità.



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