DM oggetti Design Magazine N.9

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GENNAIO FEBBRAIO MARZO 2013 ANNO III NUMERO 09 | Á 3,00

AUX Aud$ 9,00 - AUT Á 6,00 - BE Á 5,50 - CANADA Cad$ 10,00 - F Á 8,00 - D Á 7,00 - LUX 5,50 - NL Á 6,50 - PTE CONT. Á 5,00 - UK £ 4,50 - CZECH REP. CZK 150,00 - E Á 5,00 - USA $ 9,00 - CH CHF 7,50 - CH CT CHF 7,00- RC CHINA - HONG KONG

KRISTIINA LASSUS MOSTREMUSEI L’ARCHITETTURA DEL MONDO. TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO> MUSEO DELL’ACROPOLI. ATENE> CANTIERE DEL ’900. INTESA SANPAOLO MILANO> DESIGNER KRISTIINA LASSUS. STILE E MISURA> SAN PATRIGNANO. LA 3a VITA DEL LEGNO> FONDAZIONE BISAZZA. VICENZA CARDESIGN SMART ELECTRIC DRIVE> ABB UNITÀ DI RICARICA TOPGOURMET KITCHEN DESIGN JOHNSONS INTERNATIONAL NEWS ITALIA WWW.OGGETTIDESIGNMAGAZINE.IT


Calici Collezione 2013 design Carlo e Giovanni Moretti

Dal 1990 la Carlo Moretti progetta ogni anno sei o più “Calici da Collezione”, diversi per decoro ma costanti per dimensione. Sono creazioni uniche che caratterizzano un modo di sentire dei fratelli Carlo e Giovanni che, compenetrandosi totalmente in questi progetti, hanno cercato di trasferire ad altri le proprie emozioni. Nel 2013, i “Calici da Collezione” si distinguono dagli altri per la loro inusuale ideazione. Rappresentano la sintesi di due creatività, che si sono intrecciate sia pure in due momenti diversi. Sui “Calici da Collezione” in cristallo di Murano, ideati da Carlo Moretti nel 1995 e nel 2003, con gambo di fogge diverse, di grande purezza e linearità, Giovanni Moretti ha apportato oggi interventi di molature e l’applicazione di foglie d’oro con decori diversi. Un incontro che riporta insieme i due fratelli che, dal 1958 al 2008, hanno lavorato fianco a fianco in una stretta e feconda collaborazione. Giovanni Moretti

Calici da Collezione in Cristallo di Murano con l’applicazione di foglie d’oro con decori diversi - bolli, riquadri, nastri, stelle e triangoli - soffiati a bocca e rifiniti a mano libera. Firmati e datati. Glasses in Murano Crystal, with freehand application of golden leaves with different designs - stamps, frames, ribbons, stars and triangles -, mouthblown and hand-finished. Signed and dated. 13.2013.7.8.9.10.11.12 | h. 272 mm | ⦰ 72 mm


Since 1990, Carlo Moretti designs every year six or more “Calici da Collezione”, different for decorations but constant in size. They are unique creations characterizing a feeling of the two brothers, Carlo and Giovanni, who tried to transfer to others their emotions, fully penetrating in these projects. The 2013 “Calici da Collezione” stands out from others for their unusual design. Represent the synthesis of two creativites, which are intertwined albeit at two different times. On the “Calici da Collezione”, made of Murano Crystal, designed by Carlo Moretti in 1995 and in 2003, with a stem of different styles, high-purity and linearity, Giovanni Moretti has made grindings and the application of golden leaves with different designs today. A meeting that links again together the two brothers who, from 1958 to 2008, worked side by side in a close and fruitful collaboration.

Calici da Collezione in Cristallo di Murano con molature eseguite a mano libera di spirali, bolli, riquadri, anelli e virgole, soffiati a bocca e rifiniti a mano libera. Firmati e datati Glasses in Murano Crystal, with freehand application of grinding - spirals, stamps, frames, rings and commas -, mouth-blown and hand-finished. Signed and dated. 13.2013. 13-14-15-16-17-18 | h. 272 mm | ⦰ 72 mm

carlo moretti

Giovanni Moretti



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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI NUOVO MUSEO DELL’ ACROPOLI ATENE

ACROPOLIS MUSEUM In queste pagine: statue delle “Cariatidi” provenienti dal portico sud dell’Erechtheion, edificio di ordine ionico che sorgeva sulla rocca dell’Acropoli. L’area attorno all’Erechtheion era considerata tra gli spazi più sacri dell’intero complesso cultuale. Il progetto del Museo è di Bernard Tschumi Architects (2009) in collaborazione con lo studio associato Michael Photiadis di Atene. 22

Museo dell’Acropoli Atene IL CUORE DELLA CULTURA GRECA ANTICA NEL MUSEO FIRMATO DA BERNARD TSCHUMI. UNO STRAORDINARIO COMPENDIO DI ARTE E STORIA, UN PONTE TRA ANTICHITÀ E SPIRITO CONTEMPORANEO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO COURTESY OF BERNARD TSCHUMI ARCHITECTS

MUSEI & MOSTRE

CHRISTIAN RICHTERS NIKOS DANIILIDIS PETER MAUSS/ESTO 23

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54 78

Teshima Art Museum Progetto di Ryue Nishizawa e Kazuyo Sejima di SANAA Museo dell’Acropoli Atene Progetto di Bernard Tschumi e Michael Photiadis L’Architettura del Mondo Triennale Design Museum Milano Cantiere del ‘900 Gallerie d’Italia Milano Polo Museale di INTESA SANPAOLO Altagamma. Eccellenze italiane Triennale Design Museum Milano Vivere alla Ponti 1935/anni ‘50 Riedizione di arredi e mostra di Molteni&C.

DESIGN<DESIGNERS 32 34

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LIXIL Corporation Tokyo La schiuma tecnologica di Kenya Hara France Design. Aides à Projet 16 Prototipi finanziati dal VIA Istituzione francese per la valorizzazione del design Gino Sarfatti. Il design della luce Triennale Design Museum Milano

Sommario Gennaio Febbraio Marzo 2013 N. 09 4


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David Trubridge è distribuito da B.Morone Via Soresina 7, 20144 Milano


DESIGN<DESIGNERS 59 68

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80 OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGN<DESIGNERS

Kristiina Lassus. Stile e Misura Kristiina Lassus Studio Milano San Patrignano. Progetto Barrique La 3a vita del legno. Oggetti realizzati dalla Falegnameria di San Patrignano Fondazione Bisazza. Vicenza Collezione permanente e mostre di opere e installazioni di design e architettura contemporanea Giovanni Raspini. Accademia di Brera La mostra Argenterie Fantastik

IN CASA

“ARGENTERIE FANTASTIK” ACCADEMIA DI BRERA

88 94 98 100

Alessi Home Lladrò L’ Arte della Luce L’Oca Nera Lighting Collection L’Oca Nera Home Collection

in queste pagine: la struttura architettonica della mostra “Argenterie Fantastik”che ha proposto una selezione di 51 oggetti e gioielli, icone della produzione dell’architetto Giovanni Raspini, realizzate sia in argento 925 sia nella nuova lega bronzobianco.

Giovanni Raspini Accademia di Brera UN SUCCESSO PER “ARGENTERIE FANTASTIK”, LA PRIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA-EVENTO DELLE OPERE DELL’ARCHITETTO GIOVANNI RASPINI SVOLTASI NELLA SALA HAYEZ ALL’ACCADEMIA DI BRERA

IN TAVOLA

Dal cuore della Toscana alla capitale della moda, il mondo nuovo di Argenterie Fantastik di Giovanni Raspini: un attraente viaggio animalier nell’oceano della fantasia e della creatività

TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO GIOVANNI RASPINI 80

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La Manifattura di Herend Wedgwood Table Decor Moser Unique Collection Palais Royal Gâteaux Modigliani Artisti al Lavoro

CASSINA CONTEMPORANEI In queste pagine: sistema di sedute “Miloe”, proposto in due profondità di 94 oppure 115 cm, design Piero Lissoni (2012). I cuscini aggiuntivi, di forma rettangolare o quadrata con imbottitura in piuma, permettono di interpretare il proprio stile in libertà. La struttura interna è costituita da un telaio con cinghiatura elastica e poliuretano espanso, privo di CFC. Imbottitura in ovatta di poliestere o in piuma con inserto in poliuretano. Rivestimento sfoderabile o in pelle.

Miloe, disegnata da Piero Lissoni, è un sistema di sedute versatile composto di divani a due posti, elementi imbottiti, modulari e componibili, che si aggregano a formare differenti configurazioni 86

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InCasa È LA SEZIONE DEDICATA ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO COLLEZIONI DI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO PER LA CASA REALIZZATI IN MATERIALI DIVERSI 87

Sommario

Gennaio Febbraio Marzo 2013 N. 09


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Cappellini Showroom Milano PROSEGUENDO IL PERCORSO DEGLI INTERNI MONOCROMATICI DI GIULIO CAPPELLINI - BLU LOS ANGELES E ORA ANCHE BRUXELLES, ROSSO NEW YORK E PORPORA PARIGI - È IL GIALLO IL COLORE DOMINANTE DEI RINNOVATI SPAZI SITUATI NELLA CENTRALISSIMA VIA SANTA CECILIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO CAPPELLINI 126

SHOWROOM CAPPELLINI MILANO In queste pagine: a sinistra, in primo piano, libreria “Bookshelf” (1970), cassettiera “Dinah” (edizione 2012), seduta “Sofa with arms” (1982), design Shiro Kuramata, e, alla parete, pannello con riproduzioni di disegni originali esposti in occasione della mostra “Homage to Shiro”. Qui sopra, cassettiera “Revolving Cabinet” (1970), design Shiro Kuramata. 127

KITCHEN DESIGN 117 118 122 122

Boffi Cucina Aprile Valcucine Demode Meccanica (2) Moneta Monetavera by Moneta La Cucina Alessi by Valcucine Alessi Dressed di Marcel Wanders Dada Hi-Line 6 WMF Perfect Pro

CONCEPT SORE 126 132 136

Cappellini Showroom Milano Via Santa Cecilia Lladrò Boutique New York 500 Madison Avenue Limentani Roma Via Po al Portico dell’Ottavia

SMART CAR 140 144

ABB Unità di Ricarica Elettrica Design Group Italia Smart Electric Drive Mercedes Benz

BY SHOP 146 160

SOMMARIO Indirizzi Aziende

Sommario

Gennaio Febbraio Marzo 2013 N. 09 10


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Foto Archivio Waterford Crystal

Trimestrale 09 Gennaio Febbraio Marzo 2013 REDAZIONE Direttore Responsabile Stefania Bosco di Camastra s.bosco@johnsons.it Responsabile Relazioni Esterne Fabio Romeo f.romeo@johnsons.it Redazione Ombretta Bertini o.bertini@johnsons.it Rossella Crippa r.crippa@johnsons.it Grafica Editoriale Laura Scarani Maria Laura Braghetto redazione@johnsons.it Collaboratori in Redazione Pubbliche Relazioni Stefania Balzarotti s.balzarotti@johnsons.it Peppa Buzzi Mariella Orlando Paolo Lanzillotto Design Francesco Massoni Trend Tessuti Nena Mazza n.mazza@johnsons.it Fotografi Marzia Malli, Arianna Battistessa Foto Archivio Aziende

EDITORE Johnsons International News Italia srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano Tel 02 4398 2263 Fax 02 4391 6430 Presidente e Amministratore Delegato Achille Palma Vice Presidente Tiziano Magni Produzione Gionata Caimi Distributore Esclusivo Edicola Italia Press - Di Distribuzione Stampa e Multimedia srl 20090 Segrate (MI) Distributore Esclusivo Estero Johnsons International News Italia srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano Stampa Speedgraph srl Olginate (Lecco) Servizio Abbonamenti Johnsons International News Italia srl Via Valparaiso, 4 20144 Milano francesca.canale@johnsons.it Logo Testata Glocal Design, Biella

La rivista è sfogliabile sul sito

www.oggettidesignmagazine.it Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 662 del 21/12/2010. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P.-D.L. 353/2003(conv. 27/02/2004 L .n.46) art. 1, comma 1, LO/MI.

Calice in cristallo “Clarendon” di Waterford Crystal. www.waterford.com www.bmorone.it

Ai sensi degli Art.7 e 10 del decreto Legislativo 196/2003 Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati da Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso 4, 20144 Milano, Titolare del trattamento, e che le finalità del trattamento dei Vostri dati sono l’invio del presente periodico e/o di eventuali proposte di abbonamento, e/o l’elaborazione a fini statistici e/o la trasmissione di iniziative editoriali e/o commerciali di Johnsons International News Italia S.r.l.. I Vostri dati saranno trattati con le finalità sopra esposte dalle seguenti categorie di incaricati: addetti all’Ufficio Abbonamenti e Diffusione, addetti al confezionamento e alla spedizione, addetti alle attività di Marketing, addetti alle attività di redazione. Vi ricordiamo che in ogni momento avete diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei Vostri dati inviando una richiesta scritta a Johnsons International News Italia S.r.l. - Responsabile Trattamento Dati -, Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio, sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta da parte di Johnsons International News Italia S.r.l., Via Valparaiso 4, 20144 Milano. Iva assolta dall’editore Art. 74 Dpr 633/72 e successive modifiche I comma lettera C. Esente da bollo Art. 6 II comma Dpr 642/72.

www.johnsons.it 12


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GENNAIO FEBBRAIO MARZO 2013 ANNO III NUMERO 09 | Á 3,00

AUX Aud$ 9,00 - AUT Á 6,00 - BE Á 5,50 - CANADA Cad$ 10,00 - F Á 8,00 - D Á 7,00 - LUX 5,50 - NL Á 6,50 - PTE CONT. Á 5,00 - UK £ 4,50 - CZECH REP. CZK 150,00 - E Á 5,00 - USA $ 9,00 - CH CHF 7,50 - CH CT CHF 7,00- RC CHINA - HONG KONG

OGGETTI DESIGN MAGAZINE TENDENZE

KRISTIINA LASSUS MOSTREMUSEI L’ARCHITETTURA DEL MONDO. TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO> MUSEO DELL’ACROPOLI. ATENE> CANTIERE DEL ’900. INTESA SANPAOLO MILANO> DESIGNER KRISTIINA LASSUS. STILE E MISURA> SAN PATRIGNANO. LA 3a VITA DEL LEGNO> FONDAZIONE BISAZZA. VICENZA CARDESIGN SMART ELECTRIC DRIVE> ABB UNITÀ DI RICARICA TOPGOURMET KITCHEN DESIGN JOHNSONS INTERNATIONAL NEWS ITALIA WWW.OGGETTIDESIGNMAGAZINE.IT

290:;005( 3(::<: Tappeto Otane (2009) della collezione Rugs by Kristiina Lassus Foto Marco Pirovano

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un nuovo anno di imprevisti e cambiamenti si apre davanti a noi facendoci intravedere un’altra stagione commerciale difficilissima, con una crisi globale ancora in atto che mette in seria difficoltà ogni tipo di pianificazione a lungo termine. Ma pur nella perdita di punti di riferimento, un concetto si è consolidato: i mercati sono cambiati radicalmente, il mondo dei consumi non è e non sarà più quello di prima e non si tornerà più alle modalità produttive del recente passato. La nuova via si può risintetizzare in quattro parole: more quality, less products - più qualità, meno prodotti. Sembra un concetto semplice, già detto e scontato, ma di fatto non lo è. È necessario infatti comprenderlo a fondo e ricominciare a dare più valore ai prodotti - stando attenti a far sì che questo valore sia chiaro e ben comprensibile - e alla loro distribuzione, così come al cambiamento sociale del consumatore finale. Ma cosa intendiamo per dare valore? Ricercare una qualità più profonda - basata su design, ricerca e sapienza artigianale - prodotti con storia, tradizione, know how specifico, competenza. Fare attenzione al dettaglio, all’elevata funzionalità e performance dei prodotti, alla produzione artigianale e all’utilizzo di materiali naturali, più rassicuranti e integrati con l’ambiente. Qualità oggi non può più prescindere da sostenibilità, rispetto dei contenuti ecologici e di salvaguardia dell’ambiente. Tutti questi aspetti vanno riconsiderati con attenzione, serietà, convinzione, riposizionando il prodotto in una fascia di qualità più alta e più leggibile, che arrivi direttamente a quell’utenza che cerca cose concrete, solide, efficaci, che risolvano i problemi, durino nel tempo e appaghino un gusto estetico contemporaneo. In periodi di crisi e in un panorama dove l’esuberanza di prodotto sarà sempre più letta come spreco, ciò che serve è qualcosa che dia sicurezza, che ritorni a un autentico “value for money”, concetto non nuovo ma decisamente annacquato da anni di iper-produzione. Nulla dovrà essere dato per scontato. Tutti gli oggetti che vogliamo vendere dovranno trasferire certezze, garanzie, qualità certa e ben comunicata, con un uso corretto e evoluto di un marketing avanzato, da utilizzare in tutti gli step della filiera, dalla ricerca di prodotto al punto vendita. www.oggettidesignmagazine.it 16

>Qualità

<prodotti VALUE For Money

Sostenibilità

ECO DESIGN Sapienza

Artigianale

GARANZIA


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Foto Alvise Silenzi Claudia Zorzi RitrAtelier


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI

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dagiato su un verde declivio affacciato sull’oceano, circondato da colline terrazzate coltivate a riso, l’edificio non tradisce a tutta prima la propria natura di museo di architettura e arte contemporanea. Il “Teshima Art Museum” si presenta infatti come una struttura unica in cemento bianco priva di pilastri, 40x60 metri di lunghezza dalla forma misteriosa che ricorda una goccia d’acqua, un ciottolo, una conchiglia in grado di fondersi a meraviglia con l’ambiente circostante, quello dell’Isola di Teshima nel Mare interno di Seto, nella Prefettura di Kagawa, in Giappone. Il progetto architettonico è firmato dal co-fondatore Ryue Nishizawa insieme a Kazuyo Sejima, dello Studio Sejima e Nishizawa e Associati (SANAA), entrambi insigniti, per quest’opera, del Premio Pritzker 2010, il più importante premio internazionale per l’Architettura, paragonabile per importanza al Premio Nobel. Il lusso tutto zen del vuoto-pieno richiama la filosofia del Tao e un minimalismo metafisico capace di incontrare le forme ondulate della natura circostante, grazie anche alle due aperture sugli alti soffitti, che lasciano entrare sole, aria ed elementi, generando una bellezza al di là delle parole che lascia il visitatore spiazzato, eppure stranamente a proprio

agio. Il Teshima Art Museum è stato inaugurato il 17 ottobre 2010 con l’esposizione di un’unica opera, “Matrix”: un’installazione permanente firmata dallo scultore Rei Nato, incentrata sul tema dell’acqua in conformità alla concezione di fondo del disegno architettonico, che riproduce una goccia d’acqua. L’opera, il cui titolo è legato al simbolo della figura materna, matrice della vita, è costituita dalla presenza di umidità sottoforma di miriadi di gocce, che risalgono in superficie direttamente dal terreno. La disposizione casuale di queste gocce crea una sorta di danza scintillante che percorre l’intera pavimentazione, guidata dal vento che entra dalle due grandi aperture ovali sul soffitto dell’edificio. In un mondo circondato da oggetti, un “Museo quasi vuoto” incarna l’espressione massima dell’aspirazione alla purezza, una purezza già perduta ben prima dell’avvento dell’epoca postmoderna. Uno spazio organico e dinamico in cui muoversi con movimenti inediti. “Il nostro obiettivo” ha spiegato Ryue Nishizawa “è quello di generare una fusione di ambiente, arte e architettura, sperando che questi tre elementi possano lavorare di comune accordo come se fossero un’unica entità”. www.benesse-artsite.jp/en/teshima-artmuseum/index.html

Teshima Art Museum

UN’ISOLA NEL MAR DEL GIAPPONE. UN “MUSEO VUOTO” CON UN’UNICA INSTALLAZIONE. UN EDIFICIO CHE SEMBRA UNA GOCCIA D’ACQUA E CHE LASCIA ENTRARE ARIA E CIELO. PREMIO PRITZKER 2010 TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO KEN’ICHI SUZUKI NOBORU MORIKAWA

TESHIMA ART MUSEUM In questa pagina: esterni e interni del “Museo di Arte Contemporanea” di Teshima, sull’omonima isola giapponese. Nel 2010 la costruzione ha vinto il Pritzker, il più importante premio internazionale di architettura.

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Moser è distribuito in Italia da B.Morone Via Soresina 7 20144 Milano www.moser-glass.com www.bmorone.it


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI NUOVO MUSEO DELL’ ACROPOLI ATENE

ACROPOLIS MUSEUM In queste pagine: statue delle “Cariatidi” provenienti dal portico sud dell’Erechtheion, edificio di ordine ionico che sorgeva sulla rocca dell’Acropoli. L’area attorno all’Erechtheion era considerata tra gli spazi più sacri dell’intero complesso cultuale. Il progetto del Museo è di Bernard Tschumi Architects (2009) in collaborazione con lo studio associato Michael Photiadis di Atene. 22


Museo dell’Acropoli Atene IL CUORE DELLA CULTURA GRECA ANTICA NEL MUSEO FIRMATO DA BERNARD TSCHUMI. UNO STRAORDINARIO COMPENDIO DI ARTE E STORIA, UN PONTE TRA ANTICHITÀ E SPIRITO CONTEMPORANEO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO COURTESY OF BERNARD TSCHUMI ARCHITECTS CHRISTIAN RICHTERS NIKOS DANIILIDIS PETER MAUSS/ESTO 23


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI NUOVO MUSEO DELL’ ACROPOLI ATENE

MUSEO DELL’ACROPOLI In questa pagina: in alto a sinistra, la “Kore di Antenor”, statua votiva attica arcaica, e, a destra, la “Galleria Arcaica”, che ospita statue risalenti al VII secolo a.C. In basso, scorcio della “Galleria del Partenone” con le sue 92 metope.

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MUSEO DELL’ACROPOLI In questa pagina: la “Galleria del Partenone”, nella quale sono esposte le 92 metope, elementi del fregio del “Partenone” che raffigurano simbolicamente le vittorie degli Ateniesi contro i Persiani sottoforma di scontri tra gli dèi e i giganti.

Il Museo dell’Acropoli ha tre livelli orientati secondo la griglia della città e i percorsi antichi. L’ultimo è ruotato di 23 gradi per adattarsi all’asse del Partenone. Ha una vista a 360 gradi sull’Acropoli e sulla città

I

n principio era l’Acropoli, il complesso di templi più famoso al mondo, simbolo del potere e della cultura attica. Il primo progetto di costruire un Museo che abbracciasse questo imponente patrimonio storico e artistico risale al 1863, ma non fu prima del 1976, grazie al primo ministro Kostantinos Karamanlis, che il “Museo dell’Acropoli” fu concepito compiutamente. Nonostante dovesse passare ancora qualche decennio prima dell’effettiva realizzazione, fu proprio Karamanlis a scegliere il sito della costruzione, definendo l’insieme delle strutture che avrebbero riunito le sculture del Partenone. La competizione internazionale per scegliere l’autore del Museo fu indetta nel 1989 dall’allora ministro della Cultura Melina Mercouri, che tra gli altri obiettivi si era posta quello di recuperare i celebri “Marmi di Elgin”, collezione di sculture e frammenti architettonici firmati da Fidia e dalla sua scuola, un tempo parte del Partenone e raccolti all’inizio dell’Ottocento da Lord Elgin, ambasciatore inglese presso l’Impero Ottomano. Molto ammirati dal poeta romantico John Keats, gli Elgin Marbles erano finiti

dritti al British Museum, suscitando non poche polemiche (la questione, a tutt’oggi, non è ancora risolta). I risultati della gara del 1989 furono annullati in seguito alla scoperta di un vasto insediamento urbano di età cristiana arcaica sul sito prescelto, nella zona di Makriyanni, scoperta oggi integrata nell’area del Nuovo Museo. Nel 2000, finalmente, la gara d’appalto fu vinta dall’architetto di Losanna Bernard Tschumi in collaborazione con l’architetto locale Michael Photiadis di Atene. Oggi il Nuovo Museo dell’Acropoli conta un’area totale di 25.000 mq, con uno spazio espositivo di 14.000 mq, dieci volte più grande del nucleo originario. Una struttura ariosa, ipermoderna, collocata sull’area storica di Makriyanni, a 300 metri dell’Acropoli. Il nuovo museo riunisce tutte le parti del fregio del Partenone appartenenti al governo greco e quelle in corso di restituzione. La collezione permenante del Museo comprende diversi percorsi, ognuno dei quali ricostruisce un segmento dell’Acropoli: la Galleria della Salita, la Galleria Arcaica, la Galleria del Partenone, i Propilei, l’Athena Nike, l’Erechtheion. 25


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI NUOVO MUSEO DELL’ ACROPOLI ATENE

MUSEO DELL’ACROPOLI In questa pagina: sopra, le due statue della “Nike” nella Galleria della Salita. Qui a sinistra e a destra, due scorci dell’esterno del Nuovo Museo dell’Acropoli. L’edificio, firmato da Bernard Tschumi e Michael Photiadis, si sviluppa su uno spazio espositivo di 14.000 mq, 10 volte più grande del nucleo originario, su un’area totale di 25.000 mq situata nell’area storica di Makriyanni a 300 m dall’Acropoli.

Completano il percorso i reperti del “Santuario di Artemide Brauronia”, statue votive del periodo classico ed ellenico e sculture votive di età romana. Il primo colpo d’occhio per chi entra al Museo è lo splendida galleria ascendente dal pavimento in vetro che presenta reperti provenienti dalla Galleria della Salita e dai suoi templi. Vasi dal santuario di Ninfa, un bassorilievo di Telemaco, maschere teatrali e parti del tesoro di Afrodite introducono il visitatore a un universo arcaico in cui ogni pezzo emana un’aura misteriosa e noumenica. Attraverso una scala monumentale in vetro si accede alle sculture dell’”Hekatompedon”, il primo grande tempio dedicato ad Atena che si incontrava salendo all’Acropoli. Inizia così il tour del primo piano, dove troviamo reperti archeologici e modelli in scala dell’Acropoli nel periodo miceneo, quando era sede del sovrano locale. Il passaggio da fortezza a importante centro religioso è sottolineato dalle sculture del frontone dell’Hekatompedon, che presentano una scena di lotta tra un toro e un leone. 26

Seguono le sculture votive delle famose “Korai”, statue di giovani fanciulle, e dei cavalieri “Ippeis”, testimonianza dell’età arcaica. La sezione “Arcaica” prosegue fino al secondo piano, dove si trovano il Ristorante del Museo e una serie di terrazze panoramiche. Segue la “Galleria del Partenone”, con una spettacolare struttura in cemento che ospita i fregi (92 metope, montate nell’ordine originale tra le colonne perimetrali della Galleria) dell’edificio nella loro interezza. Scendendo nuovamente al primo piano, il visitatore incontra l’ultima Galleria, in cui, per la prima volta, è possibile ammirare il soffitto a cassettoni dei “Propilei”, le sculture dalla balaustra del tempio di “Athena Nike”, e infine le Cariatidi o “Kores” dell’Herechtheion. Definito da alcuni “un gioiello”, da altri “una costruzione decontestualizzata”, il Nuovo Museo dell’Acropoli conferma l’affermazione di Oscar Wilde secondo cui “...la diversità di opinioni intorno a un’opera d’arte dimostra che l’opera è nuova, complessa e vitale”. www.theacropolismuseum.gr


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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO

L’architettura del Mondo Milano UN VIAGGIO ATTRAVERSO INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ CON PROGETTI, REPORT E VIDEO CHE ILLUSTRANO LE MUTAZIONI AMBIENTALI, STORICHE E CULTURALI DELLA SOCIETÀ MODERNA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO FABRIZIO MARCHESI E ARCHIVIO FONDAZIONE LA TRIENNALE DI MILANO 28


TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO In queste pagine: panoramiche della mostra “L’architettura del Mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi” curata da Alberto Ferlenga, architetto e docente di progettazione allo IUAV di Venezia, in calendario fino al 10 febbraio 2013.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MOSTRE TRIENNALE DESIGN MUSEUM MILANO

L’ARCHITETTURA DEL MONDO In questa pagina: sopra, la prima sala espositiva con grandi tavoli in cemento per consultare i progetti e, qui sotto, il progetto di Zaha Hadid per la stazione ferroviaria ad Alta Velocità Napoli-Afragola.

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L’ARCHITETTURA DEL MONDO In questa pagina: sopra e in alto, l’ingresso della mostra e la sala video dedicata ai grandi progetti delle muraglie verdi, delle torri solari a corrente ascensionale, delle imponenti dighe australiane e brasiliane. Qui a destra, la presentazione di 45 report riguardanti altrettante città del mondo e i diversi ambienti espositivi con fotografie, disegni originali e masterplan che illustrano i progetti realizzati da giovani architetti e ricercatori

Dal Novecento fino ai giorni nostri, la mostra si apre con la sezione storica dedicata ai progetti di Le Corbusier per Algeri, di Saarinen per la stazione di Helsinki o di Poelzig per la diga di Klingerberg

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ono più di 6.000 i chilometri di tracciati ferroviari dismessi nel nostro Paese. Linee facilmente riconvertibili, che potrebbero trasformarsi in piste ciclabili e percorsi turistici e panoramici, collegati con il territorio circostante e le eccellenze locali. Tema difficile e controverso, le infrastrutture in Italia e nel mondo sono al centro della mostra “L’architettura del Mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi”, alla Triennale di Milano fino al 10 febbraio. A cura di Alberto Ferlenga, architetto e docente di progettazione allo IUAV di Venezia, il progetto espositivo affronta i nodi del rapporto fra architettura, ingegneria e territorio, con un’analisi del ruolo della committenza e del cambiamento di sensibilità nei confronti dell’ambiente, un richiamo alle infrastrutture obsolete del passato, oggi opportunità per una nuova progettazione, una riflessione sul consenso delle popolazioni coinvolte. ”Non possiamo trascurare il fatto”, puntualizza Claudio De Albertis, presidente della Triennale, “che le autostrade italiane potrebbero diventare, attraverso parziali interventi di permeabilizzazione e scambio digitale e fisico con i territori che attraversano, molto utili al sistema turistico e culturale del Paese”. Dal Novecento fino ai giorni nostri, la rassegna si apre con una sezione storica e alcune citazioni dei maestri, come i disegni di Le Corbusier

per Algeri o Chandigarh, quelli di Saarinen per la stazione di Helsinki o di Poelzig per la diga di Klingerberg, oltre a casi che, ancora oggi, possono rappresentare un esempio per la capacità di creare spazio pubblico e valore ambientale, come la metropolitana di Mosca, la sistemazione del lungo fiume di Lubiana di Plecnik o il progetto architettonico di Rino Tami per l’inserimento ambientale dell’autostrada del Ticino. Una sezione apposita riguarda poi la grande ingegneria italiana tra gli anni ’50 e ’70, per proseguire con opere più recenti, italiane e internazionali, suddivise per temi e spesso ancora in corso di realizzazione. Scenario radicalmente diverso per la quarta ed ultima sezione, dove oggetto d’attenzione diventano invece le colossali opere a difesa delle sabbie o del vento, destinate all’approvvigionamento idrico ed energetico per una circolazione globale di uomini e merci. Interventi già da tempo in atto in Africa, Cina e Sud America, a Bering come a Panama, e che hanno i loro precedenti nel secolo scorso, in operazioni storiche come quelle prefigurate dall’Alantropa di Sörgel negli anni ’20, che prevedeva l’abbassamento del livello del Mediterraneo fino a -200 metri a scopo abitativo, industriale e agricolo, o le azioni intraprese nella Russia di Stalin e nell’America del New Deal. www.triennale.org 31


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LIXIL CORPORATION In questa pagina: vedute dell’installazione “Un nuovo desiderio - Alla scoperta della beatitudine”, design Kenja Hara. La vasca è dotata di un particolare dispositivo in grado di creare una “schiuma vellutata” che mantiene l’acqua a temperatura costante, per un nuovo modo di vivere il bagno, tra relax e cultura nipponica.

LIXIL Corporation Tokyo UN CONCETTO INNOVATIVO DI ORIGINE GIAPPONESE CHE INTRODUCE UN NUOVO MODO DI INTENDERE IL BAGNO. GRAZIE A UNA SCHIUMA CREMOSA SPECIALE CHE INVITA A SOGNARE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO LIXIL CORPORATION

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l rituale del bagno come luogo del ritrovarsi, anima e corpo: dalla cultura giapponese arriva un concept tutto da scoprire, portato alla ribalta da “LIXIL Corporation”, azienda leader a livello mondiale nella produzione di materiali e componenti per la casa con sede a Tokyo. Durante la sua prima partecipazione al Salone del Mobile, LIXIL ottenne subito un enorme successo proponendo un nuovo concept di vasca da bagno in grado di comunicare l’ultimissima tecnologia con cui è possibile creare una schiuma cremosa per una nuova esperienza di bagno in stile giapponese. Nel 2012, LIXIL si è spinta ancora più in là, con un’ installazione che utilizza una schiuma ancora più innovativa generata da un particolare sistema di controllo dell’acqua. Creata dal designer Kenya Hara, l’installazione porta il nome di “Un nuovo desiderio – Alla

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scoperta della beatitudine”.La schiuma è creata per mezzo di un apposito dispositivo, che mescola l’aria con l’acqua calda in cui è contenuto uno speciale agente schiumogeno già usato negli alimenti e nei cosmetici. La schiuma non contiene sostanze detergenti ed è stata studiata per non stimolare troppo la cute, permettendo così di prolungare il bagno più a lungo. Nel nuovo ambiente bagno creato dalla tecnologia “bagno di schiuma” LIXIL, la schiuma, come una coperta, impedisce all’acqua calda di raffreddarsi, evitando al tempo stesso la fuoruscita del vapore. Queste esclusive caratteristiche permettono di installare la vasca in qualsiasi ambiente e di sperimentare un nuovo tipo di relax attraverso l’immersione nel bagno, da sempre un fulcro della cultura giapponese, che trova nell’acqua uno dei suoi motivi fondamentali. www.lobal.lixil.co.jp



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ell’ambito di “France Design” (svoltosi in via Tortona a Milano & Uros Petrevski: un sistema interattivo di moduli luminosi dotati durante il Salone del Mobile), l’esposizione “VIA Design di un indirizzo IP che permette di modificare l’intensità e il colore 2012” ha presentato 16 prototipi fra tavoli, armadi, panche, della luce da uno smartphone, un tablet o un computer. Ricorrente lampade e divani finanziati dal VIA, l’istituzione francese per la creazione di mobili ibridi aventi diverse funzioni, come la lampada la valorizzazione e promozione della creatività d’oltralpe nell’ambito “Uno” di Anaïs Triolaire & Loïc Lobet, che propone varie configurazioni del design di prodotto. Suddivisa in nove “Aides à Projet” (borse di di illuminazione associate a uno specchio e un portaoggetti. Tutti gli ricerca a supporto del progetto) e nella nuova sezione dedicata al “Aides à Projet 2012” sono sottoposti alla dichiarazione dell’impatto “Programma Ameublement”, con oggetti del quotidiano selezionati ambientale: un’anteprima che anticipa la nuova regolamentazione, per il loro carattere innovativo dal punto di vista dei materiali, in vigore dal 2013, obbligando produttori e distributori a segnalare delle tecniche sperimentali, dei processi produttivi, dell’approccio l’impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti e dei relativi ecosostenibile. Diverse le tendenze forti evidenziate, come l’uso di imballaggi. Nuova iniziativa riservata all’arredamento, il “Programma materiali tradizionali quali il legno e la pelle, sottoposti a procedimenti Ameublement” arricchisce invece il dialogo con gli architetti di sofisticati per la produzione della panca “Judo” di Jean Couvreur, interni, i designer e gli stilisti, ragionando in termini di “linee che si apre e si chiude in un unico gesto, della seduta “Keïko” di decorative” destinate all’ambiente domestico e di lavoro. Autrice Grégoire de Lafforest, che può variare nella forma e nelle dimensioni, del progetto “Parades”, Mathilde Bretillot si interroga sulla presenza o ancora della lampada in cuoio “Arche” di Renaud Thiry, che si avvale e l’interrelazione degli arredi nello spazio a partire dalla gestualità dei di una particolare tecnica produttiva denominata “sandwich”. Da corpi. La designer presenta un teatrino di oggetti mobile e mutevole, notare anche l’uso delle tecnologie informatiche e di comunicazione riunendo sotto un anello di luce una coppia di lounge chairs, una sedia impiegate ad esempio nel lampadario “Waelice” di Jean-Louis Frechin giallo sole, un tavolino minerale e una culla verde acqua. www.via.fr

France Design Aides à Projet LA MOSTRA “VIA DESIGN 2012” PROMUOVE I 16 PROTOTIPI FINANZIATI DAL “VIA”, L’ISTITUZIONE FRANCESE PER LA VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DELLA CREATIVITÀ NEL DESIGN DEL PRODOTTO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO VIA DESIGN 2012 MARIE FLORES BAPTISTE HELLER

FRANCE DESING In questa pagina: sopra, armadio Silex”, design Jean-François Bellemère, lampadario “Tournicoti-Tournicota”, design Laurent Bloedt, e canapé “Couette”, design Caroline Ziegler e Pierre Brichet. Qui a destra, installazione “Parades”, design Mathilde Bretillot, e, sotto, da sinistra, Jean-François Bellemère, Laurent Bloedt, Pierre Brichet, Caroline Ziegler e Mathilde Bretillot. Gli “Aides à Projet” e il “Programma Ameublement” fanno parte dell’offerta di borse di studio e ricerca VIA denominate “Aides à la Création”.

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UBIFRANCE DESIGN FRANCESE “UBIFRANCE, Servizi Commerciali dell’Ambasciata di Francia, è membro della rete diplomatica francese ed è presente con 76 uffici in 63 paesi. La nostra missione consiste nell’accompagnare le aziende francesi sui mercati internazionali puntando sulla selezione e la valorizzazione delle PME più innovative e dinamiche. L’azione di UBIFRANCE in Italia nel campo della Decorazione e del Design si concretizza attraverso diverse iniziative: da una parte assistiamo le imprese francesi del settore a sviluppare nuovi contatti con agenti/intermediari e punti vendita multimarca attraverso l’organizzazione d’incontri d’affari, visite guidate e missioni individuali, dall’altra siamo presenti in alcune delle più importanti manifestazioni nazionali insieme a partner istituzionali francesi come le Camere di Commercio e le Federazioni di settore. Dal 2011, per esempio, in collaborazione con la Camera di Commercio di Parigi realizziamo il progetto French Designers @ Cosmit, un momento di contatto tra giovani designer francesi e produttori italiani del settore in occasione del Salone del Mobile di Milano. Nel 2012 poi, abbiamo sostenuto e promosso il padiglione d’oltralpe del Fuori Salone “French Design” organizzato dal VIA, Ente di promozione del design francese, che ha raccolto un grande successo. A complemento di queste attività ormai consolidate, vorremmo ora valorizzare al meglio l’eccezionale vetrina rappresentata dal salone Maison & Objets per avvicinare ancora di più le creazioni delle aziende francesi al trade italiano.” Da un’intervista a Clara Storelli, Business Developer per il settore del Mobile, della Casa e del Tempo libero di UBIFRANCE ITALIA.

UBIFRANCE ITALIA Palazzo delle Stelline Corso Magenta, 63 20123 Milano Tel. 02 485471 Int. 02 48547336 www.ubifrance.com/it


Lampe à poser “Miss F 600” e “Miss F 450” M. Hervé Langlais

LELABO design MANULATEX France ZA du Mille 49123 CHAMPTOCE-SUR-LOIRE Tel. 0033(0)2 41 39 80 08 Fax 0033(0)2 41 39 99 11 info@lelabo-design.com STORIA E PRESENTAZIONE DELL’AZIENDA Fondata nel 1979, la società Manulatex è specializzata negli equipaggiamenti di protezioni individuali. Dopo circa trent’anni, questa società a carattere familiare si è sviluppata grazie al suo savoir-faire unico in termini di fabbricazione di cotta di maglia e d’assemblaggio di piastre metalliche. Nel 2007, Manulatex acquista un atelier de création denominato “LELABO design”, creato nel 2006 da tre designers dell’illuminazione. Manulatex decide allora di sfruttare il marchio “LELABO design” valorizzandolo per la sua attività legata alla decorazione e all’arredamento d’interni. STILE E ISPIRAZIONE DELLA PRODUZIONE Verso la metà degli anni ‘80, l’alchimia di un incontro con Paco Rabanne sviluppa una nuova applicazione per la cotta di maglia. Influenzato dal fascino dell’ alta qualità della cotta di maglia Manulatex, Paco Rabanne commissiona a Sophie Jaunault la realizzazione d’un prototipo di robe-bustier, un abito senza spalline, in questo materiale. Realizzato in meno di 15 giorni, l’abito è presentato durante il défilé del creatore. Il suo successo è immediato. LELABO design oggi crea o rivisita dei classici a base di cotta di maglia o di placche metalliche, donando così uno stile molto contemporaneo sia alle collezioni di mobili sia a quelle d’oggettistica. La poltrona “AA” o “Paulistano”, paraventi, tavolini bassi, parafuoco, ecc. divengono così veri pezzi artistici.

LELABO design Maison&Objet Spazio Scène d’Intérieur dal 18 al 22 gennaio 2013 Hall 7 Stand D 39 www.lelabo-design.com


SPAZIO CRAFT MAISON&OBJET Maison&Objet ospita di nuovo presso il Padiglione 4, dal 18 al 22 gennaio 2013, lo “Spazio Craft” diventato ormai una tappa obbligatoria per i visitatori del salone: qui si possono scoprire le ultime tendenze, le novità e le più recenti innovazioni selezionate da “Ateliers d’Art de France” in ambito artistico quali le decorazione da tavola, le lavorazioni tessili, le creazioni d’accessori di moda, i bijoux, gli elementi d’illuminazione e arredamento. Ateliers d’Art de France è l’organizzazione professionale francese dei mestieri d’arte che raggruppa più di 5.400 artigiani, artisti e produttori presenti in tutto il paese. La sua vocazione: valorizzare, rappresentare, difendere il settore dell’artigianato d’arte e contribuire allo sviluppo economico degli artigiani in Francia e all’estero. Co-proprietario del salone Maison&Objet, “Ateliers d’Art de France” è presente in tutti i padiglioni della manifestazione con più di 200 associati, le cui capacità artistiche trovano particolare visibilità nello “Spazio Craft” a loro dedicato presso il Padiglione 4. Craft rappresenta quindi la quintessenza dell’artigianato francese: 150 espositori che in uno spazio di 1.000m², in un contesto sobrio e raffinato, mostrano l’eccellenza del loro savoir-faire. Lo “Spazio Craft” è dunque il posto ideale dove scoprire pezzi unici, serie limitate dalle forme e dai materiali originali ed esclusivi. Ad ogni edizione, il cuore dello Spazio Craft è dedicato all’esposizione delle realizzazioni di sei giovani laureati al concorso annuale «Jeunes Créateurs d’Ateliers d’Art de France», selezionati secondo criteri di qualità, innovazione e competenze tecniche.

www.ateliersdart.com


“ Clochettes” Mme Joëlle Fèvre, Spazio Craft Gennaio 2013 - Copyright Photoproevent


ATELIERS D’ART DE FRANCE


TALENTS OPÉRA 1bis, Rue Scribe 75009 Paris Tel. 0033(0)1 40 17 98 38 talents.opera@ateliersdart.com “Talents Opéra” è un concept store unico nel suo genere diventato un punto di riferimento nel panorama parigino della Decorazione e dell’Artigianato d’Arte. Creato da “Ateliers d’Art de France”, espone nel centralissimo quartiere dell’Opéra le creazioni di oltre 150 artigiani associati: ceramisti, soffiatori di vetro, creatori di mobili, artisti del bronzo o del legno, designers di bijoux, scultori , ecc. Il negozio “Talents Opéra” propone in un ambiente raffinato e luminoso di 160m² una selezione di pezzi unici e di serie limitate firmate, tutti “Made in France”: oggetti decorativi e d’uso comune per la decorazione, la decorazione della tavola, i mobili, l’illuminazione, gli accessori moda e i bijoux. Durante tutto l’anno, questo spazio espone inoltre monografie d’artisti contemporanei e offre anche un servizio dedicato alla realizzazione di pezzi unici su misura. Il concept store Talents Opéra partecipa agli imperdibili eventi della città di Parigi quali i “Designer’s Days” (edizioni 2011 e 2012) e “Paris Design Week” (edizione 2012), con l’obiettivo di promuovere e sostenere la creazione contemporanea. Aperto agli operatori e al pubblico, il concept store assicura alla propria clientela una spedizione in tutto il mondo (servizio Tax Free disponibile).

www.boutiquestalents.com

TALENTS OPÉRA

“Temps libre, le fauteuil nomade” Mme Virginie Lobrot Copyright Photoproevent


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI GALLERIE D’ITALIA INTESA SANPAOLO

Cantiere del ’900 Milano INAUGURATO IL NUOVO POLO MUSEALE INTESA SANPAOLO AFFACCIATO SU PIAZZA DELLA SCALA, CON DIPINTI, SCULTURE E INSTALLAZIONI CHE RIPERCORRONO LA STORIA DELL’ARTE ITALIANA DEL ’900 TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO INTESA SANPAOLO E FONDAZIONE CARIPLO 42


GALLERIE DI PIAZZA SCALA A MILANO POLO MUSEALE DI INTESA SANPAOLO In queste pagine: scultura in ferro-cemento “Senza titolo”, Mauro Staccioli (1989), collocata nell’atrio d’ingresso. Risultato di oltre 250 fusioni societarie, le “Collezioni d’Arte Intesa Sanpaolo” sono oggetto di un ventennale programma di restauro, che ha portato alla creazione di una rete di poli museali e culturali oggi riuniti sotto il nome di “Gallerie d’Italia”: Gallerie di Piazza Scala a Milano, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli.

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI GALLERIE D’ITALIA INTESA SANPAOLO

Curato da Francesco Tedeschi, l’allestimento presenta 189 opere esemplificative dei maggiori artisti italiani dell’ultimo secolo da Balla a Boccioni, Carrà, Sironi, De Chirico, Fontana, Guttuso e Paladino

CANTIERE DEL ’900 In questa pagina: qui a sinistra, “Concetto spaziale: la Luna a Venezia”, Lucio Fontana (1961) e “Lucio Fontana, lo Spazialismo e il Movimento Nucleare”, nella sala 4. In alto, “La memoria dell’immagine e la sua rimozione”, nella sala 1. 44


CANTIERE DEL ’900 In questa pagina: qui a fianco, bookstore e ingresso di Palazzo Beltrami, ex sede della Banca. In alto, “L’ora italiana”, Emilio Isgrò (1986), realizzata in memoria della strage alla stazione di Bologna (2 agosto 1980) e collocata in un ambiente separato chiuso da una tenda, con condizioni variabili di luce e un rumore di fondo ossessivo e crescente. Nei tondi che compongono l’opera affiorano immagini di vita quotidiana colte nelle strade della città e parzialmente cancellate dal colore bianco.

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torica sede della Banca Commerciale Italiana, Palazzo Beltrami a Milano ospita la nuova sezione delle “Gallerie di Piazza Scala”, polo museale e culturale di Intesa Sanpaolo concepito per valorizzare e condividere con la collettività il prestigioso patrimonio storico, artistico e architettonico del Gruppo. Prolungamento del percorso espositivo “Da Canova a Boccioni”, inaugurato lo scorso anno nelle sale dell’adiacente Palazzo Anguissola, il “Cantiere del ’900”, curato da Francesco Tedeschi, presenta 189 opere del secondo dopoguerra italiano scelte fra le oltre 3.000 presenti nell’attuale collezione. Da un progetto di risistemazione di Michele De Lucchi, abile nell’integrare i diversi edifici in una coerente operazione architettonica che rintraccia l’evoluzione della società milanese dall’Ottocento realista al Novecento sperimentale, il nuovo spazio espositivo prende il nome da un luogo, il cantiere appunto, in continua trasformazione, solitamente deputato alla ricerca delle testimonianze di un tempo trascorso e di un dialogo possibile fra passato e contemporaneità. Sotto splendide vetrate liberty, dove ancora sono conservati gli antichi sportelli in legno intarsiato della banca, spiccano i dipinti e le sculture degli artisti e delle correnti più rappresentative dal 1950 al 1980/90, fra i nomi altisonanti di Boccioni, Fontana, Balla, Carrà, De Chirico, Sironi, Mafai, Guttuso, Spadini e tutti

quei protagonisti, non primari, che hanno tuttavia animato Triennali, Quadriennali e Biennali di Venezia. Ambientazione aulica e autoritaria, gli ex saloni della banca si rivelano come corti porticate, dispiegate nelle 12 sezioni dell’allestimento che rimandano ai principali movimenti e tecniche espressive, dallo Spazialismo al Movimento Nucleare promosso a Milano da Enrico Baj e Sergio Dangelo, dalla Poesia Visiva al Movimento Arte Concreta con opere di Dorfles, Munari e Soldati, fino all’Informale, all’Arte Programmata e Cinetica, all’Arte Povera e alla Transavanguardia. Senza dimenticare la cosiddetta Pop Art italiana, fiorita negli anni ’60 sulla scia delle principali correnti europee e americane: la nascita di un nuovo canone estetico seriale dove le figure e i volti sono duplicati e moltiplicati, elevati a status di icone di matrice warholiana. Rincorrendo le peculiarità dell’arte italiana del Novecento, la mostra offre poi due interessanti approfondimenti monografici: il primo dedicato al “Colore come forma plastica”, punto di convergenza fra i valori di superficie e quelli di volume, eredità di una tradizione di cromatismo e spazio che risale a Kandinskij e Matisse, il secondo dedicato invece a quell’installazione del 1986 di Emilio Isgrò intitolata “L’ora italiana”, ispirata alla strage di Bologna e fra le più forti espressioni degli ultimi decenni della partecipazione dell’arte ai valori civili. www.gallerieditalia.com 45




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GINO SARFATTI In questa pagina: sopra, lampada da terra “Mod 1094” (1966), applique “Mod 131”(1939 ca), lampadario “Mod 2097” (1958), lampade da tavolo “Mod 573” (1956) e “Mod 604” (1969). Qui a destra, lampade a parete “Mod 237” (1960) e lampadario “Mod 2095” (1958).

Gino Sarfatti Il design della luce ALLA TRIENNALE DI MILANO UNA RETROSPETTIVA DEDICATA ALL’OPERA DI GINO SARFATTI, CHE HA ESPLORATO NUOVI TERRITORI DELL’ILLUMINAZIONE CONIUGANDO IL RUOLO DI DESIGNER E IMPRENDITORE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO TRIENNALE DESIGN MUSEUM

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i è chiusa la prima grande mostra antologica dedicata a Gino propugnando un’idea di “luce fatta ad arte”, dove per quest’ultima Sarfatti, a cura di Marco Romanelli e Sandra Severo Sarfatti. si intende “la capacità di mettere la tecnica industriale al servizio In occasione del centenario dalla nascita, Triennale Design dell’uomo contemporaneo”. Fra i principali prestatori della mostra, Museum con Flos ha voluto celebrare l’opera pioneristica del l’Archivio storico Flos ha messo a disposizione un consistente corpus maestro attraverso una selezione di 230 pezzi che ne raccontano di opere che comprende lampade a parete e da tavolo, a sospensione la straordinaria carica innovativa nel campo dell’illuminazione. e da terra, piccole appliques e lampadari maestosi acquisiti a partire “Visionario pratico, intellettuale concreto, figura eccezionale di uomo dal 1973, quando Sarfatti chiude la sua esperienza imprenditoriale e che ha saputo cavalcare una propria idea di libertà”, secondo la cede a Flos tutti i diritti del suo ingegno e del suo design. Oggetti definizione di Piero Gandini, presidente di Flos, Sarfatti ha ideato eleganti capaci di rendere la luce mobile, liberandola dalle costrizioni nel corso della sua carriera oltre 650 apparecchi luminosi, sviluppati delle case borghesi, oggetti in cui la luce è tesa, inclinata e messa in dalla fine degli anni ’30 ai primi anni ’70. Figura di spicco del movimento. Come le lampade da tavolo dal movimento di rotazione design italiano, con studi in ingegneria aeronavale, nel 1939 fonda spaziale, con scorrimenti simili a quelli delle apparecchiature l’azienda Arteluce con l’amico Maurizio Tempestini, cui collaborano scientifiche, lampade che trasformano ripiani in scrivanie sfruttandoli personalità del calibro di Zanuso, Frattini, Mari, Gregotti, Munari. come basi d’appoggio, cubi che diffondono luce in tre direzioni Seguono la guerra e l’esilio svizzero, quindi il nuovo stabilimento e diverse o paralumi che ricordano il cappello di un’elegante signora. le forniture per i transatlantici Biancamano e Andrea Doria. Con un Un successo culminato con il Compasso d’Oro del 1955 per la ampio riscontro nell’ambito del collezionismo internazionale, come “1055/S”, forse la prima lampada commercializzata in scatola, con dimostra il grande numero di pezzi provenienti da collezioni private, un kit di montaggio ad altissima componibilità e indirizzabilità. fra cui la collezione di Clémence e Didier Krzentowski e quella della In occasione della mostra milanese, anche un catalogo edito da Galerie Kreo di Parigi, Sarfatti ha indagato il rapporto tra luce e Corraini con testi di Silvana Annicchiarico, Pierluigi Cerri, Manolo spazio, sperimentazione e produzione, poesia e progetto industriale, De Giorgi, Piero Gandini e Roberto Sarfatti. www.triennale.org 48





Foto Camilla Pasini

ELLEFFE Design srl Via Nuova 140/142 28883 Gravellona Toce Tel. 0323 344810 info@lfdesignitalia.it www.lfdesignitalia.it


www.lfdesignitalia.it


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ALTAGAMMA In questa pagina: in alto, “Driade” e“Ferragamo. Qui sopra, “Karlell”, la fabbrica “Alessi”ed elicottero “Agusta”. Qui a sinistra, immagini di tutte le aziende di Altagamma in mostra, e, a destra, collier “Buccellati” e palazzo“Rubelli” a Venezia

Altagamma Eccellenze italiane LE IMPRESE ITALIANE DI ECCELLENZA E 10 FOTOGRAFI DI FAMA ALLA TRIENNALE DI MILANO: UN LIBRO E UNA MOSTRA FOTOGRAFICA CURATA DA CRISTINA MOROZZI PER LA FONDAZIONE ALTAGAMMA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO FONDAZIONE ALTAGAMMA TRIENNALE DESIGN MUSEUM

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ondazione Altagamma riunisce le aziende dell’eccellenza italiana i cui marchi sono famosi a livello internazionale, con una mission precisa: promuovere l’industria italiana di eccellenza e la cultura che la sostiene. Più di 70 marchi che operano nella fascia più alta del mercato italiano ed internazionale, nei settori moda, design, velocità, ospitalità, profumeria, gioielleria, alimentazione e benessere. Aziende che si distinguono per innovazione, qualità, servizio e prestigio ed esprimono la cultura e lo stile italiani nella gestione d’impresa e nel prodotto. In occasione del 20°anniversario dalla sua creazione nel 1992, la Fondazione ha da poco presentato presso la Triennale di Milano la mostra “Altagamma – Italian Contemporary Excellence”, un progetto fotografico che racconta, attraverso il linguaggio delle immagini, i valori che hanno permesso l’affermazione nel mondo dell’alto di gamma italiano e delle imprese che lo rappresentano. “Altagamma – Italian Contemporary Excellence” è una raccolta di istantanee realizzate da una nuova generazione di reporter 54

al cui sguardo incondizionato e non didascalico è stato affidato il compito di restituire un punto di vista inedito sull’eccellenza delle aziende che ne fanno parte. L’arte del saper fare e pensare, il senso del bello, il legame con il territorio, la cultura, la capacità di eccellere nel mondo, i talenti, l’artigianalità e la tecnologia, l’innovazione e la creatività, lo stile, l’arte di vivere: la sfida di Altagamma è quella di rappresentare i valori, propri del made in Italy, che ne hanno decretato il successo. Il progetto, curato da Cristina Morozzi, prevede due sviluppi paralleli, uno dei quali è costituito dalla mostra stessa, con una selezione di 65 immagini, in una prima tappa alla Triennale; e, in seconda battuta, la pubblicazione di un volume fotografico, edito da Rizzoli International e nelle librerie dalla fine di ottobre, realizzato con i reporter di Contrasto Lorenzo Cicconi Massi, Daniele Dainelli, Niccolò Degiorgis, Simona Ghizzoni, Martino Lombezzi, Alex Majoli, Paolo Pellegrin, Lorenzo Pesce, Marta Sarlo, Massimo Siragusa. www.triennale.it www.altagamma.it



100% Italia


Collezione“Pesci Innamorati” e “Mare Nostrum” di Modigliani

info@modigliani.it www.modigliani.it Tel. 06 6781715


OGGETTI DESIGN MAGAZINE DESIGNERS

www.tomas-alonso.com

Spagnolo di nascita ma cittadino del mondo, Tomas Alonso studia al Royal College of Art di Londra e si forma professionalmente fra Stati Uniti, Australia e Italia, acquisendo una visione pragmatica che si riflette nella sua cifra stilistica, definita per la semplicità “alla Castiglioni”. Caratterizzato da un’estrema sintesi morfologica, il suo metodo si concentra sulla “funzionalità” come valore assoluto, producendo oggetti facilmente comprensibili e dotati di un’immediatezza espressiva che si rivela universale e transgenerazionale. Co-fondatore nel 2006 dello studio OKAY, Alonso è autore della “No. 7 (nube) chair”, vincitrice del First prize in the Promosedia International Design Competition 2008 e di “Frame Table”, ideale successore del tavolo a cavalletto.

www.raw-edges.com

Yael Mer e Shay Alkalay, entrambi nati a Tel Aviv nel 1976, frequentano l’Accademia di Arte e Design di Gerusalemme e il Royal College of Art di Londra, città dove nel 2007 fondano lo studio Raw–Edges. Il loro obiettivo è divertire, proponendo un design giocoso e accattivante, attraverso la sperimentazione e l’accostamento di materiali e colori, combinati in un ordine apparentemente casuale al fine di esaltarne i contrasti. Privi di richiami simbolici e grandi ideali, i loro oggetti insinuano con tonalità e forme semplici un senso di nostalgia e curiosità, come la mensola scrivania “DeskBox” per Arco, un progetto salva spazio con proporzioni e volumi di grande rigore, o la cassettiera “Stack” per Established & Sons, icona copiatissima che stravolge l’arredo convenzionale.

www.fannydora.com

Diplomata all’ECAL di Losanna, Fanny Dora vive e lavora a Parigi, dove affascinata dalla natura e i suoi sistemi, ne mette in discussione l’ordine e la struttura, attraverso oggetti capaci di prendere possesso degli ambienti domestici in cui vivono. Suo il progetto “Daedaleas” ispirato al fenomeno di proliferazione di una particolare specie di funghi parassiti: una famiglia di scaffali da parete in legno e acciaio specchiato che grazie a intersezioni e riflessi danno l’illusione di emergere dai muri, in un compendio di funzionalità ed estetismo scultoreo. Disegnata invece per la cattedrale di Losanna, la sedia “Mademoiselle” riposa su una struttura in frassino laminato con imbottitura in poliuretano espanso, al fine di rendere la seduta comoda e leggera.

www.benjaminhubert.co.uk

Enfant prodige nato in Inghilterra nel 1984, dopo gli studi in Industrial Design and Technology Benjamin Hubert apre a Londra il suo studio, che si trasforma ben presto in una fucina di idee dove emerge una miriade di oggetti contraddistinti da una spiccata impronta personale, innovativi ma sempre in stretto contatto con la realtà produttiva e di utilizzo. Sono cose “familiari” , legate ai materiali e alle sensazioni tattili che essi procurano, basate su linee essenziali e giocate sul concetto di “decontestualizzazione”, evidente nella nuova linea di lampade “Tenda”, concepita come una costruzione multiplayer di materiali tessili, o la poltrona “Juliet”, vincitrice del contest per il centenario di Poltrona Frau, che si ispira alla rinascimentale “manica alla Giulietta”.

www.studiomakkinkbey.nl

Supportato da un team di progettazione con professionisti di diversa formazione, lo studio Makkink&Bey di Rotterdam è guidato dall’architetto Rianne Makkink e dal designer Jurgen Bey e opera in molti settori delle arti applicate, dall’urbanistica all’architettura, dall’architettura del paesaggio al design di prodotto. La strategia adottata consiste in una ri-appropriazione del contesto d’intervento, attraverso movimenti di zoom in e out che consentono di cambiare rapidamente scala creando un’interazione fruttuosa fra il dominio architettonico e quello di prodotto. Il risultato è “SideSeat”, indagine su temi quali la conservazione e la trasmissione del sapere, confluita in una postazione di lavoro flessibile capace di creare privacy anche in uno spazio pubblico. 58


KRISTIINA LASSUS STUDIO L’architetto finlandese Kristiina Lassus al lavoro nel suo studio di progettazione fondato nel 2003 a Milano, specializzato in art direction, design, sviluppo prodotto, visual communication e architettura d’interni. Laureata all’Università di Arti Industriali di Helsinki, ha conseguito due Master, l’uno in Arts in Design Leadership e l’altro in Architettura d’Interni e Furniture Design, collabora con aziende del livello di Artek, Poltronova, Zanotta e Alessi. Nel 2007 ha registrato il suo brand di tappeti realizzati in Nepal “Rugs Kristiina Lassus” e nel 2011 ha avviato “DFM Design Finland Milano”.

Design<Designers È LA SEZIONE DEDICATA AGLI INCONTRI CON GLI ARCHITETTI, I DESIGNERS, GLI ARTIGIANI, GLI ARTISTI E LE ACCADEMIE PROTAGONISTI DEL DESIGN CONTEMPORANEO INTERNAZIONALE 59


FOTO DI MARCO PIROVANO FOTO DI RIITTA SOURANDER

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KRISTIINA LASSUS In queste pagine: l’ingresso dello “Studio Design Gallery” di Kristiina Lassus a Milano. Da sinistra, i tappeti “Konko” (2007), “Otane” (2009), “Kuuma” (2007), “Oma” (2007) e “Laama” (2007) del brand “Rugs Kristiina Lassus”, annodati a mano in Nepal e in India.

Kristiina Lassus Stile e Misura DAI GHIACCI DI HELSINKI AL DUOMO DI MILANO, UNA DESIGNER CHE UNISCE DUE MONDI NELLA PASSIONE PER IL BELLO. DAGLI OGGETTI DI OGNI GIORNO ALLE ORIGINALI COLLEZIONI DI TAPPETI A CURA DI OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO STUDIO KRISTIINA LASSUS 61


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KRISTIINA LASSUS In queste pagine: sopra, da sinistra, tappeti “Onoko” (2007), “Otane” (2009), “Okoa” (2009), “Kuru” (2007) e “Oyo” (2007). Qui a destra, i tappeti “Ksoo” (2007), “Kaye” (2007), “Yako” (2007), “Ksoo” (2007) , “Onoko” (2007), “Konko” (2007), e attrezzi per lavorare a mano i tappeti realizzati in Nepal da artigiani tibetani.

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esigner, architetto, creative director. Finlandese di nascita, italiana d’adozione, Kristiina Lassus rappresenta un perfetto connubio tra design finlandese e cultura italiana, radici scandinave e vocazione internazionale. Con una laurea all’Università di Arti Industriali di Helsinki, un Master of Arts in Design Leadership, un secondo Master in Architettura di Interni e Furniture Design, più una specializzazione in Product Development alla Helsinki University of Technology, Kristiina Lassus ha lavorato come Design Coordinator per la storica azienda finlandese Artek e, una volta in Italia, per Poltronova, Zanotta e Alessi, dove è rimasta per sei anni in qualità di Design Manager. Nel 2003 ha fondato lo Studio Kristiina Lassus con sede a Milano, a due passi dalla Stazione Centrale, che fornisce servizi di consulenza in art direction, design e sviluppo di prodotto, visual communication e architettura di interni. Stilisticamente, Kristiina Lassus è affascinata da tutto ciò che è semplice, puro e originale. Una raffinatezza concettuale che 62

ritroviamo negli oggetti da lei disegnati, che comprendono mobili, lampade, oggettistica e tessile, dai mobili per Zanotta e Poltronova alle creazioni per Alessi. E naturalmente nella sua collezione di tappeti, realizzati in Nepal con tecniche artigianali in cui la freschezza della lavorazione si accompagna a disegni sobri, rilassanti ed essenziali, per un design mai gridato che si fonde con armonia al vivere quotidiano. Kristiina Lassus è vincitrice di numerosi premi internazionali, tra cui il Red Dot Award (2008 e 2010), il Green Good Design (2011), il Design Plus (2000, 2011) e la selezione per l’ADI Design Index (2000). Tanti progetti e mille idee che si rincorrono in una mente sempre in fermento, capace di vivere il design a 360°. Come si è svolto il Suo percorso professionale? La mia esperienza professionale è un insieme di progettazione, creative management, autoproduzione, commercio, attività di PR e di rappresentanza. Fin dal primo anno di università, nel tempo libero, ho lavorato per aziende di architettura d’interni


accumulando così esperienza concreta parallelamente al mio percorso universitario. Dopo otto anni di studi ho ottenuto una specializzazione multipla che mi ha dato la possibilità di lavorare in ruoli diversi. Terminata l’università ho fondato il primo studio di design a Helsinki e ho cominciato a progettare per le aziende italiane, tra cui Alessi, Poltronova e Zanotta. In seguito ho collaborato per Artek Oy Ab, in Finlandia (storica compagnia fondata nel 1935 da Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl, ndr) come design coordinator. Il 1998 è stato un anno di svolta, con il mio trasferimento in Italia e l’avvio della mia collaborazione con Alessi, sicuramente una delle esperienze più significative della mia vita professionale. Nel 2003, dopo dieci anni come design manager, ho sentito il bisogno di lasciare il ruolo in Alessi per dedicarmi pienamente al lavoro creativo e indipendente e, nello stesso anno, ho fondato Kristiina Lassus Studio a Milano. Oggi continuo a collaborare con Alessi come designer esterno. Nel 2007 ho registrato il mio

proprio marchio, introducendo sul mercato la prima collezione autoprodotta: Rugs Kristiina Lassus, tappeti artigianali annodati a mano in Nepal. Dal 2010 – dopo un periodo intensivo dedicato quasi esclusivamente ai tappeti e al design – ho ripreso a fare consulenza part time (in art direction, brand development, lecturing, surveys and analysis) e, nel 2011, ho riavviato DFM (Design Finland Milano), progetto export del design e del know-how finlandesi. Quest’anno vorrei tornare a dedicarmi maggiormente al design. Come mai ha scelto proprio l’Italia? L’Italia è un paese magnifico sotto molti punti di vista. Tra i vostri punti di forza c’è la consapevole e passionale ricerca della bellezza e della qualità per stimolare e soddisfare tutti i sensi. Apprezzo molto anche il vostro individualismo, la spontaneità, l’autoironia e la libera espressione, la capacità di sorprendere e scuotere, di rinascere. È una piattaforma fertile per qualsiasi lavoro creativo, ci fate sentire benvenuti. 63


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Purezza di linee e funzionalità sono la cifra stilistica di Kristiina Lassus, per oggetti e complementi di arredo dalla personalità discreta, capaci di incarnare pienamente il più autentico spirito del design

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Quali architetti e designer sono stati importanti per la Sua millenaria, ho viaggiato attraverso il subcontinente indiano con formazione? lo scopo di individuare le diverse opportunità di collaborazione Sono numerosi. Il fatto di crescere circondata da oggetti, con le realtà artigianali del luogo, che si contrapponevano alla ambienti e abbigliamento degli anni ‘50-‘70 del Finnish mia esperienza nel design industriale. In realtà l’idea dei tappeti Design - Aalto, Armi Ratia, Vuokko, Wirkkala, Frank, Sarpaneva, risale al periodo in cui lavoravo per Artek: all’interno dell’azienda, Hopea, giusto per nominarne alcuni - ha avuto un impatto in qualità di design coordinator, mi occupavo anche della scelta dei molto significativo sul mio modo di pensare l’ ambiente e il complementi di importazione. Mi ero resa conto che, nella gamma di prodotto. Naturalmente i personaggi con cui ho collaborato tappeti proposti, mancava un articolo che si accompagnasse sia ai da vicino hanno influito maggiormente sulla mia opera. Tra i prodotti vintage di Alvar Aalto sia a quelli contemporanei importati singoli maestri con i quali ho avuto occasione di lavorare, voglio dall’Italia. Volevo creare una collezione che potesse abbinarsi a ricordare innanzitutto Antti Nurmesniemi, uno dei protagonisti case nuove o d’epoca, urbane o provinciali. Ho voluto quindi offrire della storia del design finlandese, conosciuto anche come un’alternativa di alta qualità ad alcuni generi di tappeti fra i più curatore delle mostra di Finnish Design alla Triennale di Milano conosciuti e utilizzati, traendo ispirazione dalle tecniche antiche ma negli anni ‘50. L’entusiasmo di Antti e di sua moglie Vuokko offrendone al tempo stesso un mood più contemporaneo. Ho scelto un per l’Italia e gli italiani ha rappresentato il primo stimolo per il linguaggio che abbraccia mondi diversi, non solo quello scandinavo mio successivo coinvolgimento professionale in Italia. Un altro o italiano, ma anche Paesi più lontani. Per me è importante che personaggio molto importante per il mio sviluppo professionale ogni tappeto abbia una decorazione pacata, armoniosa, che si è stato Alberto Alessi. Ci siamo conosciuti a Helsinki durante un amalgami equilibratamente con l’arredamento circostante. Un workshop da lui tenuto mentre seguivo la specializzazione in tappeto che abbia uno spirito antico, ma dallo stile contemporaneo. Design Leadership. Come giovane design manager sono rimasta In che modo si realizzano questi disegni? profondamente colpita dal suo modo di pensare il design e di Annodati con 100 nodi per pollice quadrato (80 su richiesta), a lavorare con i creativi. Negli anni successivi ho avuto occasione pelo raso, sono realizzati con tecniche artigianali e tradizionali di seguire altri suoi discorsi in vari seminari di design e a un che richiedono tempi di lavorazione piuttosto lunghi, pari a certo punto ho iniziato a progettare i miei primi prodotti per tre o quattro mesi per ogni pezzo. I materiali utilizzati sono la sua azienda. Dopo la mia esperienza in Artek mi è stata principalmente lana filata a mano, lino naturale e seta. Il decoro offerta l’opportunità di lavorare per Alberto Alessi nel ruolo di è studiato sull’intera superficie del tappeto, che adatto di volta

KRISTIINA LASSUS In queste pagine: nella pagina a sinistra, tavolo “Puro” di Zanotta (1995), prototipo di seduta “Chair B” (1994), sedia “Clea” di Zanotta (1998) e piastrelle per bagno “Traces” di Alessi, progettate insieme con Christoph Radl (2004). Qui a destra, ingresso dello “Studio Design Gallery” di Kristiina Lassus a Milano e seduta “Sosta” di Poltronova (1997).

responsabile (team leader) sviluppo prodotti, possibilità che rispecchiava perfettamente il know-how che avevo acquisito e che soddisfaceva profondamente il mio desiderio di crescita professionale. Durante il primo anno ho svolto il ruolo di Project Manager e, in seguito, di Design Manager per progetti di licensing. Un compito di mediazione tra design, produzione e marketing. Quali oggetti preferisce disegnare e a che cosa sta lavorando adesso? Essendo architetto d’interni, ho approfondito due delle materie primarie del mio corso universitario: quella di base come architetto di interni, appunto, e quella di “furniture designer”. È per me particolarmente naturale progettare tutto ciò che ha che fare con l’arredamento: mobili, lampade, tessuti, oggettistica. Nel 2007 ho fondato un marchio a mio nome per produrre una collezione di complementi di arredo. La prima linea di quell’anno è stata una serie artigianale di tappeti annodati a mano e prodotti in India e Nepal. Come è nata l’idea per questa collezione? Nel 2004, poco dopo aver lasciato il mio ruolo di manager in Alessi, sono andata in India per le vacanze. Affascinata da questa cultura

in volta alle misure richieste dal cliente, e nasce ispirandosi alle diverse tradizioni e culture, all’amore per le trame, per i colori e per la natura. Ogni fase della lavorazione manuale dà un risultato completamente diverso da un oggetto prodotto in serie, conferendo al tappeto delle piccole irregolarità, molto apprezzate, che si tramutano in un vero e proprio timbro del “fatto a mano”. Di recente è nato Design Finland Milano, progetto curato da Kristiina Lassus che vuole promuovere il miglior design finlandese contemporaneo, coinvolgendo creativi internazionali come Harri Koskinen, Johanna Gullichsen, Sauli Suomela, Arni Aromaa, Esa Vesmanen, Tapio Anttila e Saas Instruments. Com’è nato DFM? Ha avuto un buon riscontro da questa iniziativa? DFM nasce per offrire un servizio di consulenza ad aziende e designer finlandesi desiderosi di trovare nuovi canali per la realizzazione delle loro idee. Il riscontro è stato ottimo, c’è una grande considerazione reciproca tra Italia e Finlandia nel settore del design. Gli italiani amano il design finlandese, conosciuto fin dagli anni ’50, anche se forse domina ancora una visione troppo legata al quel periodo, che sarebbe ora di rinnovare. 65


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KRISTIINA LASSUS In questa pagina: sopra, vassoio “Tau” (2006) di Alessi. Sotto, da sinistra, ciotole “Strawbowl” (2000) e asciugapiatti e tovagliolo della serie “Outline” (2005) di Alessi, progettata con Christoph Radl.

Un linguaggio semplice ed immediato per oggetti quotidiani dall’indiscutibile grazia. Una funzionalità autentica, modellata sulle vere esigenze del vivere contemporaneo. Nel rispetto della natura

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Noi finlandesi, da parte nostra, rispettiamo molto il know-how italiano, la capacità di realizzare progetti qualitativamente alti, la mentalità di apertura alle novità e al problem-solving. La Finlandia ha altissime potenzialità, ma minori possibilità di esprimerle perché i produttori sono relativamente pochi e il mercato è piccolo, limitato al Nord Europa. In Italia le opportunità sono numerose, ma considerando il momento storico che stiamo vivendo non è comunque facile proporre e realizzare tutti i prodotti che si progettano. Helsinki e Milano: due capitali del design a confronto. Milano non è una città facile per uno straniero o per chi arrivi “da fuori”, perché avendo sofferto particolarmente durante le due guerre non possiede più un centro unico e accogliente. È una città del business, della finanza, della moda. E naturalmente è il centro del design per eccellenza, anche se l’attività culturale passa in secondo piano rispetto a quella tipicamente commerciale e finanziaria. Sembra strano che una città come Milano non presenti una maggiore gamma di attività culturali, come esposizioni, musei sulla moda e il design, spettacoli, ricerca, seminari e scambi di attività internazionali. L’esempio della Triennale è straordinario, ma da una città di tale importanza ci si aspetterebbe un’offerta molto più ampia e ricca. Lo stesso vale per Helsinki, a eccezione di quest’anno, in cui è stata World Design Capital e ha ospitato numerose mostre di design, iniziative culturali e artistiche. Il nostro attuale sindaco, Jussi Pajunen, si è dedicato molto a questo progetto, e ha come obiettivo quello di rendere Helsinki più stimolante e accogliente per chi la vive e chi la visita. Di quale altro progetto si sta occupando attualmente? Oltre alle consuete attività di progettazione, produzione e consulenza sono coinvolta nella promozione del design finlandese

e anche in alcune iniziative e progetti in fase embrionale. Come deve comportarsi il design per far fronte alla crisi? Credo che per certi versi la crisi sia un’opportunità di “digiuno”, di purificazione. Per superarla dobbiamo innanzitutto pensare a come non aggravarla con selezioni di articoli poco responsabili o prodotti non ecologici. In questo momento servono prodotti senza fronzoli, essenziali, durevoli. Non possiamo evitare di usare prodotti dal ciclo vitale breve, ma bisognerebbe saper fare delle scelte ecologicamente ed eticamente consapevoli. In Finlandia, come nel resto del Nord Europa, l’ecologia è sempre stata importante; noto con grande piacere che sempre più aziende anche in Italia si stanno muovendo in questa direzione. Purtroppo non è sempre facile stabilire quale delle alternative sia la più ecologica. Sarebbe necessario creare un database da cui poter recuperare tutte le informazioni sui materiali e sui processi alternativi ed eco-sostenibili, destinato ai designer, ai produttori e al consumatore. Come si vive il design ogni giorno? Siamo circondati da oggetti progettati per migliorare la nostra vita in diversi modi: attraverso l’estetica, la funzione, l’ergonomia, l’economia produttiva e logistica, il rispetto ambientale. Un oggetto di design è spesso anche qualcosa di molto ordinario, anonimo, che condivide il nostro spazio svolgendo la sua funzione senza che la sua presenza venga particolarmente notata. Se non fosse designer e manager, che cosa sarebbe potuta diventare? Avrei voluto fare l’architetto di giardini o del paesaggio, ma in Finlandia sarebbe stata una professione piuttosto complicata, vista la brevità della bella stagione. Adoro la natura e le piante, e lo stare a contatto con la terra mi trasmette equilibrio e felicità. www.kristiinalassus.com

KRISTIINA LASSUS In questa pagina: a sinistra, caraffe termiche “Adagio” di A di Alessi (2010), e, qui a destra, insalatiera “Iota” (2006) con posate “Tibidabo”(2006) di Alessi. Sotto, da sinistra, sottopentola “Tundra” (1995) e serie di posate da servizio “Tibidabo” (2006/2007) di Alessi. Qui sotto, sevizio tè e caffè “401” di A di Alessi.

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Attraverso il “Progetto Barrique. La 3a vita del legno” la comunità di San Patrignano valorizza le botti di vino dismesse facendone il materiale d’elezione per la creazione di nuovi oggetti design

SAN PATRIGNANO In queste pagine: sopra, i ragazzi ospiti della comunità di San Patrignano al lavoro per smontare le doghe delle barrique. A lato, momenti della lavorazione presso i laboratori di falegnameria, decorazioni e fabbri situati nelle sedi di San Patrignano di Rimini, Trento e Botticella. Nella pagina a destra, la prima fase del distacco delle doghe dal corpo della barrique pronta per essere riciclata per nuovi oggetti di design ecologico. 68


San Patrignano La 3ª vita del legno 30 ARCHITETTI DI FAMA INTERNAZIONALE PER UNA COLLEZIONE DI OGGETTI REALIZZATA DAI RAGAZZI DELLA FALEGNAMERIA DI SAN PATRIGNANO CON IL LEGNO DI AUTENTICHE BARRIQUE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO SAN PATRIGNANO 69


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Design Giuliano Cappelletti

Design Alessandro Mendini

Design Luca Scacchetti

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Design Aldo Citterio

Design Alberto Meda

Design Carlo Colombo


SAN PATRIGNANO PROGETTO BARRIQUE

Design Paolo Nava

Design Erasmo Figini

Design Angela Missoni

Design Mixchele De Lucchi

In queste pagine: Maurizio e Davide Riva, storici mobilieri ecologici di Cantù, con il sostegno di Federvini, FederlegnoArredo e Cosmit, hanno coinvolto 30 fra i migliori designer e architetti di fama internazionale nella progettazione di oggetti di alto design realizzati dai ragazzi della comunità di San Patrignano per il “Progetto Barrique. La 3a via del Legno” dedicato al recupero del legno delle barrique. Elenco degli architetti coinvolti: Alessandro Mendini, Claudio Bellini, Riccardo Arbizzoni, Mario Botta, Giuliano Cappelletti, Luisa Castiglioni, Pierluigi Cerri, Aldo Cibic, Antonio Citterio, Carlo Colombo, Valerio Cometti, Michele De Lucchi, Terry Dwan, Erasmo Figini, Elio Fiorucci, Giuseppe Leida, Alberto Meda, Paolo Pininfarina, Paolo Nava, Gualtiero Marchesi, Angela Missoni, Franco e Matteo Origoni, Alessandro Pedron, Karim Rashid, Maurizio e Davide Riva, Alejandro Ruiz, Marc Sadler, Luca Scacchetti, Aldo Spinelli, Matteo Thun, San Patrignano.

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er fare il vino ci vuole il legno, per fare design – anche. racchiude la memoria del lavorio alchemico degli elementi che Con il nuovo progetto “Barrique. La terza via del legno” la hanno modellato il legno – pioggia, sole, il vino stesso – ma anche comunità di San Patrignano presenta una serie di oggetti delle mani che hanno lavorato le doghe e prima ancora delle in legno di alto design disegnati da 30 architetti di fama menti che hanno saputo immaginare una diversa destinazione internazionale, realizzati riutilizzando il legno delle barrique in per questi legni altrimenti destinati a sparire. “Il progetto di cui invecchia il vino prodotto dall’attività vinicola della comunità. San Patrignano rappresenta quasi un indennizzo per questo Le 600.000 bottiglie prodotte ogni anno trovano la propria abbandono spesso inflitto alle botti” spiega Lamberto Vallarino culla proprio nelle barrique, botti in legno di rovere francese Gancia, presidente di Federvini, che insieme a FederlegnoArredo e stagionato all’aperto, la cui vita media si aggira intorno ai tre Cosmit sostiene il progetto. “Che trenta uomini d’arte e di progetto anni, corrispondenti quindi a tre vendemmie, dopo le quali il abbiamo affermato altrettante ipotesi di rinascita per le botti di legno è destinato a essere distrutto. Grazie a questo progetto il San Patrignano è una svolta nella storia dei contenitori in legno per legno viene riciclato e acquista una nuova vita. Gli oggetti ideati le bevande alcoliche. A Federvini piace questo racconto delle botti dagli architetti sono stati realizzati da circa 200 ragazzi della di San Patrignano, perché evoca molte parole del suo vocabolario: comunità all’interno dei laboratori delle sedi di San Patrignano la cura delle materie prime, la regola d’arte, la creazione di nuove di Rimini, Trento e Botticella, e successivamente presentati al opere che esaltano il bello e la creatività, la sostenibilità e non Salone del Mobile di Milano 2012. Colpiscono subito per la ricca ultima l’educazione”. Non solo. “Attraverso un lavoro nobile matericità, per le linee essenziali, la solidità del legno stagionato e autentico come quello del falegname si possono scoprire e anzi vissuto. Dall’altalena pop di Angela Missoni al tavolo di De riscoprire valori autentici e assoluti, gli unici che possono dare Lucchi, dallo sgabello di Mendini alle sedutine di Rashid, dalla un senso alla nostra vita e renderci più forti e consapevoli”, panca di Cibic alla lampada di Pininfarina alla magnifica sdraio commenta il presidente del Cosmit, Carlo Guglielmi. Una di Sadler. Pensare che il legno di questi oggetti è stato utilizzato “terza via del legno” che racchiude riscatto personale, design per l’affinamento del vino conferisce una particolare sprezzatura ecologico e recupero del lavoro artigianale in un circolo virtuoso a queste opere, una grazia apparentemente priva di sforzo che cui auguriamo grande successo. www.sanpatrignano.org 71


OGGETTI DESIGN MAGAZINE MUSEI FONDAZIONE BISAZZA

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FONDAZIONE BISAZZA In queste pagine: l’ingresso della Fondazione Bisazza, della quale Piero e Rossella Bisazza ne sono rispettivamente Presidente e Vicepresidente, situata a Montecchio Maggiore, alle porte di Vicenza, e inaugurata nel mese di giugno 2012. Il progetto della Fondazione, organizzazione privata non profit e aperta al pubblico, nasce dalla grande attenzione e sensibilità verso la cultura del design e dell’architettura che da sempre animano lo spirito imprenditoriale di Bisazza.

Fondazione Bisazza Vicenza INAUGURATA LA FONDAZIONE BISAZZA PER IL DESIGN E L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA, CON UNA MOSTRA DEDICATA A JOHN PAWSON E UNA COLLEZIONE PERMANENTE DI OGGETTI, ARREDI E INSTALLAZIONI REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON I MIGLIORI PROGETTISTI INTERNAZIONALI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO FONDAZIONE BISAZZA 73


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FONDAZIONE BISAZZA In queste pagine: sopra, volto “Godot”, design Fabio Novembre (2003) e “Il Cavaliere di Dürer”, design Alessandro Mendini (2011). Sotto, paravento “By Side”, design Patricia Urquiola (2006), realizzato in questa versione extra large con Martino Berghinz. Nella pagina a destra, opere “Bagnanti Intelligenti” e “Divano a mare”, design Sandro Chia (2002/2003), struttura composta da due grossi pesci rossi che fungono da seduta e schienale, e opera “Buon Viaggio e Buona Fortuna”, design Mimmo Paladino (2006).

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una stagione ricca di eventi quella di Vicenza e la sua provincia, gioiello architettonico riconosciuto dall’UNESCO, decantata da Goethe nel suo “Viaggio in Italia” e patria putativa di quell’Andrea Palladio che, qualche secolo più tardi, il grande Salvador Dalì avrebbe definito “il più perfetto realizzatore di compiutezze umane”. Forse l’architetto occidentale più copiato al mondo, autore del celebre trattato che definì i canoni classici degli ordini architettonici, inventore di uno stile che trovava nell’armonia dei volumi, nella compattezza delle forme e nell’estetica della villa di campagna la sua identità riconoscibile e riproducibile. Meta privilegiata da un turismo colto e internazionale, la provincia vicentina ha conosciuto negli anni anche un’importante tradizione manifatturiera, la stessa all’interno della quale

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mosaico decorativo nel mondo del design e dell’arte. Opera di mecenatismo contemporaneo, scaturita dall’attenzione e la sensibilità verso la cultura del design e dell’architettura, la neonata “Fondazione Bisazza” rappresenta un contributo di presenza e riconoscenza al territorio “in un periodo in cui è dovere degli imprenditori promuovere e sostenere l’arte”, ha dichiarato Rossella Bisazza, vicepresidente della Fondazione, in accordo con il fratello e presidente Piero. Un’iniziativa interamente privata che si è sviluppata sugli oltre 6.000 metri quadri di spazio industriale riservato in passato alla produzione, oggi riadattato dall’architetto Carlo Dal Bianco e sede della collezione permanente che raccoglie le opere commissionate in oltre vent’anni. Sono le installazioni presentate nei vari Salone del Mobile e London Design Festival, a lungo raccolte

Gli spazi della Fondazione sono articolati su un’area di 6000 mq in passato riservata alla produzione industriale, recuperata e adibita all’esposizione con un progetto dell’architetto Carlo Dal Bianco possiamo rintracciare la storia di Bisazza, azienda di Alte di in esposizione privata e ora visibili anche al pubblico. Opere Montecchio fondata nel 1956 da Renato Bisazza con l’obiettivo di artisti e designer tra cui Tord Boontje, Aldo Cibic, Sandro di riportare in vita le qualità estetiche dei nobili e antichi Chia, Jaime Hayon, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, mosaici. Ingegnere di formazione, apprendista in un piccolo Mimmo Paladino, Andrée Putman, Ettore Sottsass, Studio Job, laboratorio di Treviso dove si realizzano mosaici in vetro, Renato Patricia Urquiola e Marcel Wanders. Con l’intento di interagire Bisazza intuisce la possibilità di riconvertirne la produzione su e dialogare con altre fondazioni e musei di design creando un scala industriale e, cavalcando l’energia del boom, fonda la sua network per la presentazione di progetti inediti, la Fondazione azienda e disegna macchinari speciali per una produzione a dispone inoltre di un’area di oltre 1.000 metri quadri dedicata ciclo continuo. Particolarmente apprezzato per la sua resistenza ad accogliere mostre itineranti e installazioni di progettisti agli agenti atmosferici, il mosaico in vetro è richiesto in grandi internazionali, non legate necessariamente al mosaico. Di qui quantità per il rivestimento esterno degli edifici e negli anni ’60 la scelta di presentare già per l’inaugurazione l’esposizione iniziano le prime grandi commesse in Italia, Francia e persino “John Pawson – Plain Space”, in collaborazione con il Design a Hong Kong. Fino alla svolta decisiva degli anni ’80, quando Museum di Londra e dedicata alla carriera dell’archi-designer Alessandro Mendini, fresco direttore artistico, amplia la gamma inglese, caratterizzato da un approccio minimalista che appare dei colori e crea nuove miscele, ma soprattutto introduce il quanto di più lontano dalla natura intrinsecamente decorativa 75


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FONDAZIONE BISAZZA In questa pagina: sopra, serie “Mobili da Uomo” e “Nuovi Mobili da Uomo”, design Alessandro Mendini (1997/2008), otto sculture per rappresentare ciò che non può mancare nel guardaroba maschile. A fianco, l’installazione “Pixel Ballet”, design Jaime Hayon (2007), ambientazione onirico-pop fatta di specchi, vasi giocattolo e un maggiordomo gigante. Sotto, l’installazione “Bisazza Motel”, design Marcel Wanders (2004), formata dall’automobile “Ante-Lope”, due suites e l’alta torre, cui si aggiungono i coffee tables della serie “One Morning they woke up...”e, a destra, “Silver Ware”, design Studio Job (2007), con oggetti per la tavola e la casa fuori scala.

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Per ogni mostra temporanea promossa e ospitata, la Fondazione Bisazza commissiona agli artisti coinvolti una nuova opera appositamente ideata per gli spazi espositivi di Montecchio

FONDAZIONE BISAZZA In questa pagina: sopra, John Pawson e due immagini della sua installazione “site-specific “1:1” (One to One)” realizzata in occasione della mostra “John Pawson - Plain Space”. Proveniente dal Design Museum di Londra, dove ha riscontrato un grande successo di pubblico, critica e stampa, la mostra è stata presentata in occasione dell’inaugurazione della “Fondazione Bisazza” avvenuta nel mese di giugno 2012. Qui a sinistra, in alto, ritratto di Arik Levy e la sua opera “Rock Chamber”, monumentale scultura rivestita di tessere musive nere a simboleggiare un meteorite carbonizzato, protagonista della mostra “Experimental Growth” dedicata al designer israeliano, che si è chiusa lo scorso mese dicembre, e, qui a fianco, patio interno della sede della Fondazione Bisazza con il volto “Godot” (2003), opera in collezione permanente di Fabio Novembre.

di Bisazza, se non fosse per un condiviso senso del rigore, amore per l’eleganza e gusto per la classicità. Accade così che l’incontro con una tradizione antichissima finisce per diventare fonte di riflessioni, e concrete “messe in opera”, del tutto nuove e sorprendenti. Come nel caso dell’installazione sitespecific “1:1”, in cui è tutta la palette di colori bianchi ad essere indagata: un’ennesima diversa interpretazione del tema del mosaico, forse legata all’attuale periodo di cambiamento e alla sempre più praticata “ricerca dell’essenziale”, lo stesso principio adottato dalla Fondazione per disegnare i grandi ambienti espositivi, con aree vuote attorno agli oggetti per lasciare al pensiero la libertà di vagare. Forma ovale rivestita da

migliaia di piccole tessere in vetro le cui sfumature evolvono dal bianco opale a varie tonalità di grigio, l’architettura neutra di Pawson suggerisce uno spazio mentale dove fermarsi a meditare, illuminati da un fascio di luce che penetra da una fessura nel soffitto. Priva di testi di accompagnamento o riferimenti visivi, l’opera affonda le sue radici nella tradizione di utilizzare tessere in gradazione cromatica per creare un effetto di luci e ombre, modificando radicalmente il modo di percepire lo spazio tridimensionale ed enfatizzando tutta la maestria di Bisazza nell’applicazione del mosaico in vetro. Alla mostra di Pawson è quindi seguita una seconda esposizione dedicata al designer israeliano Arik Levy. www.fondazionebisazza.it 77


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Vivere alla Ponti 1935/anni ’50 MOLTENI&C, CON LO STUDIO CERRI&ASSOCIATI, RINNOVA L’ATTENZIONE PER I MAESTRI DELL’ARCHITETTURA DEL ’900 CON UNA MOSTRA DEDICATA ALLA RIEDIZIONE DI ARREDI DISEGNATI DA GIO PONTI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MOLTENI & C. E RUBELLI

N

el 1957, all’età di 66 anni e in pieno fervore per la deve nutrire l’anima e i suoi sogni sul piano dell’incanto – progettazione del grattacielo Pirelli, Gio Ponti pubblica immaginazione, magicità, fantasia, poesia”. Con una visione un libretto di appunti, pensieri e aforismi dal titolo domestica assolutamente attuale, capace di fare dell’abitare una “Amate l’architettura”, fulgido esempio di scrittura limpida esperienza di ordine e di spazio, il maestro immagina pontiana e sperimentazione tipografica, realizzato con l’utilizzo oggetti senza peso e senza aggettivi, mobili e architetture dalle di inserti fotografici e carta di diversi colori. Un susseguirsi di linee agili e contemporanee, stanze senza porte in cui regnano piccoli brani dove l’architettura, simile a un cristallo, si scompone quadri e libri, pavimenti a righe e giochi lignei. E poi la luce, una in molteplici sfaccettature luminose: “L’architettura come luce morbida e naturale, che invade e permea tutti gli ambienti. professione deve servire la società futura sul piano funzionale, Presentata a Milano presso l’Ordine degli Architetti durante la tecnico, produttivo, economico”, scrive Ponti, “deve servire la settimana del design, quindi a Roma, a Venezia in occasione felicità e le esigenze degli uomini sul piano della loro vita – della Biennale, e poi a Londra, Palermo e fino al 17 febbraio aria, sole, salute, assistenza, lavoro; deve nutrire l’intelletto sul 2013 all’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, la mostra itinerante piano dell’intelligenza e dello stile – unità, ordine, essenzialità; “Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di

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VIVERE ALLA PONTI In queste pagine: da sinistra, immagine apparsa sulla rivista “Domus” (1940), jacquard di seta “Alchimia”, velluto “Punteggiato” (1934) e tessili “Punteggiato”, “Rattoppato” e “Reticolo” delle collezioni di tessuti Rubelli 2012 realizzati in omaggio al maestro. Sotto, da sinistra, particolare velluto “Punteggiato” (1934), “Vetri damask” (1940), bozzetto “Vetri” (1940), modello “Rattoppato” per la XIX Biennale del 1934, poltrona disegnata per la casa di via Dezza a Milano con rivestimenti “Rattoppato” e “Punteggiato” e, qui sotto, interno della casa disegnata e abitata da Gio Ponti e la sua famiglia in via Dezza a Milano.

“Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro”, è curata da Francesca Molteni e Franco Raggi con Salvatore Licitra/Gio Ponti Archives

vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro” è un omaggio al design domestico di Ponti, alla sua ossessione per il dettaglio e la ricerca dei legami tra l’architettura e le arti, un racconto insieme intimo e professionale accompagnato da lettere, foto d’archivio e documenti video che rievocano l’uomo e l’architetto, dentro le case milanesi della famiglia Ponti ma anche nello Studio, tra i tecnigrafi, i redattori di Domus e gli amici come Bruno Munari. Frammenti di vita intima che ci aiutano a ricostruire la figura del genio, ma anche i primi progetti per l’ambiente di lavoro, tra le scrivanie di Palazzo Montecatini a Milano, nei più noti uffici Pirelli o in compagnia delle “signorine anni ’50” della società VembiBurroughs. Curata da Francesca Molteni e Franco Raggi, la mostra è un progetto di Molteni&C., in collaborazione con Salvatore Licitra/

Gio Ponti Archives, attuato in occasione della riedizione di alcune collezioni di arredi di Gio Ponti da parte della Molteni&C. stessa, e realizzate sotto la direzione artistica dello Studio Cerri&Associati, grazie all’accordo in esclusiva stipulato con gli eredi Ponti, che comprende arredi disegnati dal maestro fra il 1935 (sedia per il primo Palazzo Montecatini) e gli anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano). Prodotta in edizione limitata, anche la sedia per la casa di via Dezza rivestita con i velluti “Punteggiato” e “Rattoppato”, ideati da Ponti per Rubelli ed esposti alla Biennale del 1934. Appartenenti alla collezione Rubelli di velluti e damaschi disegnati dal maestro per il marchio veneziano, sono presentati accanto agli schizzi e alle messe in carta originali. www.molteni.it 79


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Giovanni Raspini Accademia di Brera UN SUCCESSO PER “ARGENTERIE FANTASTIK”, LA PRIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA-EVENTO DELLE OPERE DELL’ARCHITETTO GIOVANNI RASPINI SVOLTASI NELLA SALA HAYEZ ALL’ACCADEMIA DI BRERA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO GIOVANNI RASPINI 80


“ARGENTERIE FANTASTIK” ACCADEMIA DI BRERA in queste pagine: la struttura architettonica della mostra “Argenterie Fantastik”che ha proposto una selezione di 51 oggetti e gioielli, icone della produzione dell’architetto Giovanni Raspini, realizzate sia in argento 925 sia nella nuova lega bronzobianco.

Dal cuore della Toscana alla capitale della moda, il mondo nuovo di Argenterie Fantastik di Giovanni Raspini: un attraente viaggio animalier nell’oceano della fantasia e della creatività 81


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La mostra “Argenterie Fantastik” ha concluso da poco la sua prima edizione presso l’Accademia di Brera a Milano. In attesa di ripetere il successo in altre location internazionali

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ACCADEMIA DI BRERA GIOVANNI RASPINI In queste pagine: panoramiche dell’allestimento della mostra “Argenterie Fantastik”, tenutasi presso la sala Hayez dell’Accademia di Brera a Milano, con le collezioni e i disegni di gioielli realizzati dagli studenti dell’Accademia per il bando del “Concorso Design Animalier” indetto dall’Argenteria Giovanni Raspini.

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naugurata quest’autunno a Milano Accademia di Brera, la mostra “Argenterie Fantastik” ha riscosso un tale successo da indurre Giovanni Raspini a progettare nuove tappe, di base ancora da definire, ma già previste presso nuove prestigiose collocazioni museali a New York, a Mosca e a Pechino. Dedicata alla creatività e alla fantasia dell’argentiere toscano, la mostra comprende 51 pezzi all’insegna della contemporaneità: oggetti realizzati in argento o nella nuova lega bronzobianco, creazioni per la casa e gioielli animalier, alcuni dei quali realizzati appositamente per la mostra. Per la sua prima edizione “Argenterie Fantastik” si è avvalsa di un’ambientazione dalla forte eco storica come l’Accademia di Brera di Milano, dove i mondi della moda, dell’imprenditoria e della stampa si sono dati appuntamento per un vernissage che, come spesso capita a Milano, città della moda per eccellenza, si è trasformato in un affollatissimo evento mondano. Nel corso della serata si è riunita la Giuria del “Concorso Design Animalier”, il bando indetto da Giovanni Raspini per promuovere concretamente i giovani stilisti orafi che frequentano l’Accademia di Brera. Insieme alle borse di studio, i progetti vincenti hanno ricevuto in premio la messa in produzione della loro creazione con la possibilità di seguire le prime fasi della lavorazione direttamente in azienda. Presieduta dal professor Gastone Mariani, direttore dell’Accademia, e dal

professor Filippo De Filippi, direttore del Dipartimento Design, la giuria ha assegnato il primo premio - una borsa di studio di mille euro - a Michele Bolzoni per il progetto “Rhino Ceros”. Il secondo premio ex-aequo di cinquecento euro è andato ad Annamaria Morfoniou per il progetto Anello “Psari” e ad Alexandra Cernogaci per il progetto “The Octopus”. Intanto la notte milanese conferiva alla sala Hayez, la stessa che ospitò lo studio del pittore romantico Francesco Hayez, autore del celebre “Bacio” (1859), un’intimità antica garantita da uno spiritus loci senza pari. Le opere di Giovanni Raspini, esaltate da un’illuminazione semplice ed efficace, sono emerse dall’oscurità come reliquie viventi di una nuova arca. Da questa preziosa esperienza è nato il libro “Argenterie Fantastik - Racconti e cinquantuno opere di Giovanni Raspini”, nato dall’incontro “alchemico” fra il famoso argentiere e lo scrittore Francesco Maria Rossi. Ambedue toscani, ambedue personaggi fuori dagli schemi, Giovanni Raspini e Francesco Maria Rossi hanno unito i propri talenti per dar vita a un’opera dedicata alla bellezza, all’amore e alla creazione artistica, cioè a quella dimensione immaginifica che l’artista sa cogliere dalle pieghe del mondo reale. Cinquantun opere fantasmagoriche in argento e bronzobianco realizzate da Giovanni Raspini, cinque racconti di Francesco Maria Rossi incentrati su altrettante creazioni animalier dell’orafo toscano, con la puntuale 83


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GIOVANNI RASPINI In queste pagine: il cortile della Pinacoteca di Brera, sede dell’omonima Accademia, che ha ospitato la mostra “Argenterie Fantastik”. L’allestimento dei 51 pezzi in mostra nella sala Hayez e momenti del vernissage con Giovanni Raspini che illustra i disegni realizzati dagli studenti dell’Accademia selezionati dalla Giuria per partecipare al bando del “Concorso Design Animalier” promosso da Giovanni Raspini.

Nel libro “Argenterie Fantastik” l’opera di Giovanni Raspini è presentata per immagini e attraverso i racconti di Francesco Maria Rossi. Con la prefazione dello storico e scrittore Franco Cardini prefazione dello storico e scrittore Franco Cardini, in cui si legge: “Argenti originali e straordinari, perfino inquietanti. L’incontro con il coccodrillo che nell’impero romano era il simbolo dell’Africa assoggettata, con il rospo incoronato che rinvia alla vecchia fiaba, con i pendenti a forma di tartaruga marina... mi ha rinviato immediatamente a un triangolo magico i cui tre vertici sono il Libro Rosso di Carl Gustav Jung, le Wunderkammern rinascimentali e le immagini di Salvador Dalì. Oggetti che parlano: ma quel che dicono dipende da ciascuno di noi, dai suoi sogni, dai suoi incubi, dalle sue paure e dalle sue voglie più intime e riposte. Oggetti che ti affascinano e quasi ti fanno paura.” Sì, perchè, come ricordano gli autori, “...il candelabro “Torre di Babele”, il

secchio champagne “Coccodrilli”, la collana “Pappagallo”, la cornice “Jungle”, il piatto “Piggy Family” sono solo alcuni degli oggetti e gioielli creati e raccontati col piacere di stupire e stupirsi ogni giorno sempre di più. Quasi un’arca di Noè contemporanea dalla cui stiva sciamano fuori leopardi, coccodrilli, testuggini. E rinoceronti, topi, lumache, teschi di pirati senza tesoro”. Dice Pablo Neruda che “è molto utile, in certe ore del giorno e della notte, osservare profondamente gli oggetti in riposo”. Giovanni Raspini e Francesco Maria Rossi sanno che gli oggetti hanno una vita sociale, una storia e una biografia: raccontarla aiuta tutti noi a capire meglio chi siamo. Il libro, edito da Edizioni Polistampa Firenze, sarà distribuito nelle migliori librerie. www.raspini.it 85


CASSINA CONTEMPORANEI In queste pagine: sistema di sedute “Miloe”, proposto in due profondità di 94 oppure 115 cm, design Piero Lissoni (2012). I cuscini aggiuntivi, di forma rettangolare o quadrata con imbottitura in piuma, permettono di interpretare il proprio stile in libertà. La struttura interna è costituita da un telaio con cinghiatura elastica e poliuretano espanso, privo di CFC. Imbottitura in ovatta di poliestere o in piuma con inserto in poliuretano. Rivestimento sfoderabile o in pelle.

Miloe, disegnata da Piero Lissoni, è un sistema di sedute versatile composto di divani a due posti, elementi imbottiti, modulari e componibili, che si aggregano a formare differenti configurazioni 86


InCasa È LA SEZIONE DEDICATA ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO COLLEZIONI DI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO PER LA CASA REALIZZATI IN MATERIALI DIVERSI 87


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Il contenitore “CrissCross” di Eero Arnio è un complemento d’arredo versatile che può essere utilizzato come portariviste, come centrotavola importante o come oggetto puramente ornamentale 88


ALESSI In queste pagine: nella pagina a sinistra, contenitore multiuso “CrissCross” in alluminio anodizzato, design Eero Arnio (2013). In questa pagina, tavolino portatile “Pick-Up”, in zama cromata e resina termoplastica, design Jakob Wagner (2013) e posacenere “Spirale”, design Achille Castiglioni 1986 (1970). Foto ambientate Santi Caleca.

Alessi Home ESPLORARE I NUOVI STILI DELL’ABITARE CONTEMPORANEO, GIOCARE CON GLI OGGETTI TRASFORMANDO LE LORO FUNZIONI, RIPENSARE L’ILLUMINAZIONE COME VEICOLO DI UNA NUOVA SENSIBILITÀ: L’ENCICOPLEDIA ALESSI E LE SUE INFINITE ALCHIMIE NELLE NOVITÀ 2013 TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO SANTI CALECA / RICCARDO BIANCHI / ELENA DATRINO / ALESSANDRO MILANI 89


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ALESSI In questa pagina: lampada da tavolo “La Stanza dello Scirocco”, design Mario Trimarchi (2012). Foto ambientata Santi Caleca. Qui a fianco, le due versioni della lampada, una in acciaio colorato con resina epossidica bianco, l’altra in acciaio inossidabile. Still Life Riccardo Bianchi.

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ALESSI In questa pagina: tavolino rotondo “Op-la” che si trasforma in vassoio, design Jasper Morrison (1998). All’originario colore bianco si affiancano le due versioni in azzurro e grigio scuro. Foto Alessandro Milani.

La capacità dell’oggetto di trasformarsi con nuove funzioni, di comunicare un’emozione o chiamare in vita un ricordo, è esplorata nei progetti di Mario Trimarchi, Jakob Wagner e Jasper Morrison

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empre all’avanguardia nel cogliere umori, esigenze e stimoli del vivere contemporaneo, Alessi si conferma ancora una volta come motore trainante della progettualità made in Italy, avvalendosi di eccellenze in tutti i rami della creatività. Il finlandese Eero Aarnio, pioniere nell’utilizzo delle materie plastiche nell’industrial design, firma oggi per Alessi oggetti per la casa e la cucina anche in altri materiali, come l’alluminio anodizzato, utilizzato per il nuovo contenitore “CrissCross”, un piccolo complemento d’arredo di grandi dimensioni, leggero e capiente. Originariamente concepito in legno e pensato per essere prodotto artigianalmente, “CrissCross”, pur modificando il materiale, ha mantenuto il carattere artigianale: buona parte della lavorazione implica passaggi manuali, come la disposizione delle fasce rivettate al bordo superiore che creano il caratteristico reticolo ortogonale. Provvisto di feltrini antigraffio, “CrissCross” è disponibile in due versioni colore, alluminio e nero. Con il danese Jakob Wagner si aggiunge un nuovo autore al catalogo Alessi, che ha voluto cimentarsi con il progetto di un tavolino portatile, facilmente trasportabile nei diversi ambienti della casa,

che svolge anche la funzione di portariviste: è l’accattivante “Pick-Up”, espressione della ricerca di forme essenziali con il suo piano rotondo fissato a una struttura portante in zama cromata. Nel suo centro si trova un ampio incavo ergonomico che permette una presa agevole, mentre il contenitore portariviste, dalla superficie esterna finemente ondulata, è in materiale termoplastico in due versioni di colore con finitura opaca: trasparente e grigio traslucido. Fedele al rigore minimalista che caratterizza il linguaggio espressivo di Jasper Morrison, Alessi propone due nuovi colori - azzurro e grigio scuro - per il tavolino rotondo “Op-la” (1998), progettato per trasformarsi velocemente in un comodo vassoio, un complemento originale che mette in atto due diverse funzionalità. L’Enciclopedia Alessi si è recentemente arricchita di una serie di progetti illuminotecnici che coinvolgono nuove modalità di pensare la luce, che diventa un modo per trasformare poeticamente l’ambiente. Mario Trimarchi illumina l’inverno con “La Stanza dello Scirocco”, poetica lampada da tavolo disponibile in due versioni: con tessere in acciaio inossidabile lucido, o in acciaio verniciato bianco. 91


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ALESSI In questa pagina: qui in foto, lampada in rattan a tripla accensione “Amanita”, design Fratelli Campana (2012). Foto Santi Caleca. 92


ALESSI In questa pagina: lampade “I love animals” in tessuto elastico decorato, con struttura in acciaio, design Pier Paolo Pitacco (2012). Foto Santi Caleca.

Con questi progetti di lampade Alessi inaugura nuove tipologie, con l’intento di evocare atmosfere luminose e creare trasformazioni poetiche dello spazio oltre che pura funzionalità illuminotecnica Un’evocazione dei giochi d’ombra di lunghe estati all’aperto, si irradia attraverso tutto l’oggetto creando un’atmosfera attraverso le sfaccettate superfici d’acciaio che producono una morbida e calda. Pier Paolo Pitacco firma invece “I love luce vibrante, o, nella versione bianca, un’atmosfera chiara e animals”, collezione di tre lampade - “Cillina”, “Cillirose” e omogenea dalle ombre nette. Oltre a Mario Trimarchi con “La “Cillioptical” - giocosamente definite “da compagnia”, a forma Stanza dello Scirocco” troviamo i Fratelli Fernando e Humberto di passerotto di grandi dimensioni, realizzate con un telaio in Campana con “Amanita”, una straordinaria lampada da tavolo acciaio verniciato bianco e rivestito di tessuto elasticizzato. in rattan intrecciato a mano in una forma, risultato di una Nell’intenzione di Pier Paolo Pitacco la struttura costruttiva lunga ricerca che i Fratelli hanno condotto sul vimini, che della lampada aderisce alla realtà in modo simbolico: il ricorda l’elegante portamento a ombrello dell’omonimo fungo. telaio rappresenta lo scheletro, il tessuto rappresenta il Le proprietà elastiche del vimini consentono a questo materiale piumaggio. Il corpo illuminante con LED a colori variabili di essere modellato in forme organiche, che attraverso il offre la possibilità di impostare una sequenza automatica design sono in grado di ridonare all’artigianato un’aura di o manuale di cinque varianti di colore, per modificare la contemporaneità. “Amanita” è dotata di due lampadine, una luce in base al momento della giornata, al proprio umore o nella base e una nella parte superiore che possono essere all’attività svolta. L’autore si è inoltre divertito a progettare comandate separatamente permettendo la scelta fra tre anche un piccolo “guardaroba” con tre opzioni di decoro: il diverse combinazioni luminose. Risultato? La luce soffusa design non è mai stato più personalizzabile. www.alessi.com 93


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LLADRÒ In queste pagine: lampada “Scienza” e, nella pagina a destra, lampada “Cavallo”. 94


Lladrò L’Arte della Luce LE CLASSICHE FIGURE DELL’UNIVERSO LLADRÒ SI FONDONO ALLA LUCE NELLA NUOVA COLLEZIONE PER UN’ORIGINALE INTERPRETAZIONE DELLA PORCELLANA CHE ARREDA TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO LLADRÒ 95


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LLADRÒ In queste pagine: da sinistra a destra, della collezione “Murales”, lampade “Maternità” e “Paternità”, lampade “Ballerina” e “Angelo Bello”, base in porcellana.

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ncora una volta Lladrò gioca con gli archetipi, proponendo alcune figure classiche in porcellana, autentici emblemi della sua produzione, sottoforma di splendide lampade. Oggetti d’arte che diventano elementi di arredo, che nella loro perfetta atemporalità incarnano una bellezza ideale. La nuova collezione comprende i “Murales”, che rappresentano la maternità e la paternità attraverso figure dalle proporzioni squisite che, simili a reminiscenze michelangiolesche, sembrano scaturire dal blocco di porcellana grezza che costituisce lo stelo delle lampade; la pensosa figura della “Scienza”, intenta a ponderare le equazioni incise sulla base della lampada, che nella plastica torsione del corpo ricorda i busti di Auguste Rodin; la delicata perfezione di “Angelo Bello”, che azzera ogni polemica sul sesso degli angeli rendendo al massimo la natura spirituale

del soggetto. La statua della “Ballerina” anima la lampada che porta il suo nome con un gioco di sapienti volumi attraverso la disposizione a ventaglio dell’ampio tutù, mentre la figura barocca del “Cavallo”, ispirato ai celebri stalloni lusitani, si staglia contro il rigoroso design della lampada creando un raffinato contrasto di linee curve e rette. Le tre “Cicogne”, simbolo di buona fortuna, adornano infine un’elegante paralume plissettato di ispirazione Liberty. Ancora una volta l’expertise di Lladrò nella lavorazione della porcellana si unisce alla capacità di rappresentare i sentimenti più profondi e le forze più affascinanti della natura, aggiungendo significato a un’inedita poetica della luce. La nuova collezione di lampade, insieme a tutte le novità, sarà presentata ai clienti Lladrò in Sicilia, Campagna e Puglia nel corso di un road show nel mese di febbraio. www.lladro.com

La nuova collezione Lladrò vede un inedito connubio tra le più emblematiche figure in porcellana del celebre marchio valenciano e lampade dal design semplice e rigoroso, per arredare attraverso la luce

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L’Oca Nera Lighting Collection UNA RAFFINATA VARIETÀ DI FOGGE, COLORI E MATERIALI PER LA LIGHTING COLLECTION 2013 DE L’OCA NERA, ESPRESSIONE DI UNO SPIRITO COSMOPOLITA E IN CONTINUA EVOLUZIONE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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L’OCA NERA In queste pagine: In queste pagine: lampada MOOD, personalizzabile grazie al corpo che diventa contenitore. In vetro trasparente con bordo in silver plated, fa parte della “Lighting Collection 2013”, composta da 46 lampade con paralumi disponibili in varie finiture e nuances.

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spirazione internazionale che richiama le meraviglie moltiplicando così le fonti di luce. Declinati in tutte le nuance della natura e dell’uomo per la nuova collezione lampade del bianco, dall’ottico all’avorio e al seta, i paralumi sono 2013 firmata L’Oca Nera. Dal minimal chic metropolitano inoltre disponibili in grigio perla, tabacco e nero, espressione fino alle terre d’Africa, le 46 lampade abbandonano di una varierà cromatica e materica dove costruire, comporre e le geometrie più classiche per sperimentare intriganti personalizzare diventa sempre più importante. La ricca proposta composizioni di volumi e materia: dal silver plated delle finiture de L’Oca Nera “Lighting Collection 2013” permette infatti di per enfatizzare la lucentezza dei cristalli, al vetro soffiato a selezionare la lampada che meglio si accompagna al proprio mano per giocare con il colore e l’effetto vedo-non-vedo, fino gusto, un’opportunità che raggiunge il clou con la lampada all’ecopelle arricchita da stampe a rilievo craquelé, texture “Mood”, modello concepito per essere personalizzato a piacere, 3D e pattern naturali. Esito sorprendente poi con la “double grazie al corpo lampada che si trasforma in contenitore e vetrina lamp” pensata per illuminare il corpo della lampada dall’interno, dove sperimentare la propria creatività. www.locanera.it 99


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uovi capitoli si aggiungono nel 2013 al racconto quotidiano de L’Oca Nera, il cui catalogo “Home Collection” si arricchisce, fra le altre, delle linee “Eleganti Armonie” e “Suggestioni d’Interni”. Disegnata per una casa tutta da vivere, caratterizzata da atmosfere morbide e avvolgenti, la collezione “Eleganti Armonie” presenta complementi d’arredo che si distinguono per le qualità visive e tattili del legno, con le essenze sbiancate delle cornici modulari alle pareti, i toni neutri e la luce soffusa delle lampade da tavolo e da terra che creano un mood particolarmente rilassante e gradevole. Ma se il living è un terreno fertile per coltivare le proprie passioni e rigenerarsi, la collezione “Suggestioni

d’Interni” propone la magia di voliere metalliche dal gusto retrò, comodi pouf ricoperti da maxi-bouquet di rose, zucche decor in porcellana e portacandele in resina e vetro, cui si aggiunge una miriade di scrigni satin e ramage per custodire i ricordi più cari. Azienda fondata a Montecassiano nel 1991, L’Oca Nera è animata da uno spirito cosmopolita, sempre attuale e in continua evoluzione. Filo conduttore delle sue collezioni è infatti il focus sul dettaglio ricercato, lavorato con passione artigianale per creare oggetti e microarchitetture d’arredo capaci di resistere al tempo, in quanto raffinate espressioni di un lusso discreto e misurato, portatrici di un’armonia di valori, stati d’animo e passioni. www.locanera.it

L’Oca Nera Home Collection NUOVI OGGETTI E COMPLEMENTI D’ARREDO ARRICCHISCONO IL CATALOGO HOME COLLECTION DE L’OCA NERA E PROPONGONO MODERNI SCENARI DOMESTICI ISPIRATI AL CALORE DEL LEGNO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO L’OCA NERA

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L’OCA NERA In queste pagine: qui sopra, “Cornici modulari” bianche e lampada da tavolo con paralume grigio. Sotto, “Zucche decor” in porcellana, “Portacandele” in resina e vetro e “Scrigni” e “Cornici” satin e ramage. Nella pagina a sinistra, “Voliere metalliche” e “Pouf” maxi bouquet di rose.

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ORREFORS BY KARL LAGERFELD In questa pagina: calici e bicchieri della collezione “Orrefors by Karl Lagerfeld” in cristallo trasparente, nero e bianco latte, firmata dal celebre stilista francese per la storica manifattura svedese. Ogni pezzo della collezione è siglato con il monogramma “KL” e comprende flûtes e coppe da champagne, calici da vino, acqua, liquore e bicchieri, completati dai sottobicchieri.

InTavola IN TAVOLA È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA ALLE TENDENZE E ALLE NOVITÀ NEL SETTORE DEI COMPLEMENTI PER LA TAVOLA 103


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HEREND In questa pagina: piatti dei servizi tavola “Apponyi” (2012) decoro fascia nera e turchese, con decorazione platino, e ““Apponyi Bleu” decoro “Fleurs des Indes”. Il tessuto è della Maison Pierre Frey. 104


HEREND In questa pagina: il nuovo servizio tavola in porcellana dipinta a mano “Ecaille Carpe”, design Polka designstudio (2013)

La Manifattura di Herend CON CIRCA 16.000 FORME E 4.000 DECORI IN ARCHIVIO, HEREND RINNOVA L’ORIGINALITÀ DELLA SUA MATRICE ARTISTICA AFFIDANDO ALLO STUDIO VIENNESE POLKA IL DESIGN DEL SUO NUOVO SERVIZIO TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO HEREND E B.MORONE

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ltamente specializzata nella creazione di forme e decori grazie alle richieste da parte della sua ampia gamma di clienti sia dall’Europa sia dall’intero mondo, Herend ha sviluppato sin dalla sua fondazione un’enorme varietà di collezioni (la cui descrizione tecnologica così come la copia di tutti i decori è conservata negli archivi storici) ulteriormente aumentata oggi dalla modernizzazione di antiche forme. L’attuale disponibilità di forme di Herend è infatti di circa 16.000 pezzi, con più di 4.000 decori, costantemente aggiornati. Erede delle caratteristiche stilistiche della cultura europea, che ha enfaticamente ben rappresentato nei suoi decori, Herend è testimone di una perfetta combinazione di leggerezza Mediterranea, sofisticatezza francese, rigore tedesco e stile Asburgo (Biedermeier). Le collezioni riflettono infatti le caratteristiche stilistiche dei diversi periodi d’arte, dal Barocco al Rococò, dall’Impero all’Art Nouveau. I decori in stile persiano o cinese formano un altro numeroso gruppo,

che evidenzia tratti manifatturieri non caratteristici ad altri marchi. Ricordiamo che tutta la porcellana di Herend è dipinta a mano (dallo stesso pittore, dall’inizio alla fine) e che la grande maggioranza dei pittori di Herend studia alla scuola della manifattura stessa. Seguendo il corsi di tre anni, i pittori si specializzano in diversi stili e motivi, ognuno a seconda del proprio talento. Nota dunque per la qualità della sua porcellana e l’infinita varietà di lavorazioni, Herend assegna oggi un ruolo di primo piano anche al design contemporaneo affidando al noto studio viennese”POLKA” lo sviluppo del servizio “Ecaille Carpe”(2013), che, insieme alla nuova edizione di “Apponyi” nel 2012, originariamente creato per il Conte Albert Apponyi nel 1930, è un perfetto esempio di riuscita sintesi di tradizione e modernità, capace di riaffermare la matrice culturale legata all’ “originalità” propria della manifattura ungherese. Herend è distribuita in italia da B.Morone di Milano. www.bmorone.it ww.herend.com 105


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WEDGWOOD In queste pagine: servizio da té e alzata dolci della collezione “Harlequin Collection Cuckoo” in fine bone china. 106


Wedgwood Table Decor SIMBOLO DELL’ “ENGLISH STYLE” PER ECCELLENZA, WEDGWOOD SI ATTESTA AI VERTICI DELLA FINE BONE CHINA, TRA ROMANTICI DECORI RIATTUALIZZATI E COLLEZIONI DI PURO DESIGN TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO WEDGWOOD 107


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WEDGWOOD VERA WANG In queste pagine: In alto, flûtes e set da torta della “With Love Collection”, design Vera Wang. Qui a destra, candelieri, tealight holders e flûtes della “Love Knots Collection”, design Vera Wang. Famosa per le sue collezioni di haute couture di vestiti da sposa, Vera Wang, già fashion editor per Vogue e design director di Ralph Lauren, collabora con Wedgwood nella creazione di linee per la tavola e complementi per la casa dallo spirito elegante e innovativo. 108


WEDGWOOD JASPER CONRAN In questa pagina: elementi del servizio tavola “Pin Stripe”, design Jasper Conran.

Grazie al bel design anglosassone di Jasper Conran e all’affascinante fashion style della newyorchese Vera Wang, Wedgwood si allinea alle tendenze contemporanee con proposte sempre vincenti

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a storica manifattura inglese Wedgwood si attesta ai vertici newyorchese Vera Wang firma “With Love Collection”, ispirata mondiali della produzione di fine bone china per l’infinita alle proprie collezioni di gioielli e realizzata in fine bone china, expertise tecnica, un patrimonio culturale gelosamente con complementi in argento e cristallo. Sempre di Vera Wang la conservato attraverso i secoli e la capacità di rinnovarsi “Love Knots Collection”, con la tipica segnatura dei nodi d’amore, attraverso forme e decori che non temono di recuperare tutta la rappresenta in tavola la perfetta continuità con le collezioni da vera essenza della classicità del passato, presentando al tempo sposa della stilista, che si rivolge qui a un pubblico giovane e stesso collezioni firmate da designer del livello di Jasper Conran raffinato. Le linee sobrie e pulite del rinomato designer inglese e da stiliste famose come Vera Wang. Se il rituale del tè vive Jasper Conran hanno fornito l’ispirazione per il servizio tavola “Pin un momento di rinascita internazionale, giocando un ruolo Stripe”, in grado di creare interessanti contrasti in abbinamento importante nelle pratiche sociali a ogni livello, Wedgwood ne all’iconica “White Collection” dello stesso Conran. Con la sua ricca intercetta l’intrinseco glamour con la multiforme “Harlequin tradizione di artigianalità e innovazione, dopo più di 250 anni Collection”, già protagonista di uno straordinario successo, Wedgwood si conferma un incontrastato trendsetter in grado grazie alla riuscita rielaborazione contemporanea di celebri di cogliere lo spirito del tempo e capace di coniugare design decori storici. La linea “Harlequin Cuckoo” ci immerge in una classico e tendenze contemporanee attraverso la realizzazione dimensione atemporale e fiorita, in cui la bone china bordata di innumerevoli decori che perpetuano un’idea di bellezza in oro e la prevalenza di rosa e azzurro pastello si uniscono multiforme e sempre attuale. In Italia Wedgwood è distribuita da per dare vita a un insieme di sofisticata semplicità. La stilista B. Morone di Milano. www.wedgwood.co.uk www.bmorone.it 109


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MOSER In queste pagine: in alto, flûtes champagne “Lady Hamilton” nelle sei versioni di colore, design 1934, e, in basso, tumbler whisky “Cubism Set”, design Rony Plesl (2009). A destra, drinking set “Royal” in cristallo senza piombo, soffiato e molato a mano, design 1907.

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Moser Unique Collection DA OLTRE 150 ANNI I CALICI MOSER UNISCONO LA BELLEZZA DEL DISEGNO ALL’INFINITA PERIZIA DELLA LAVORAZIONE ARTIGIANALE PER DARE VITA A UNA SERIE DI COLLEZIONI UNICHE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MOSER

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n’aristocratica allure circonda la produzione di Moser, luxury brand fondato a Karlovy Vary, nell’odierna Repubblica Ceca, nel 1857, che nel corso del tempo ha fornito le tavole reali di tutto il mondo, da Buckingham Palace alle corti di Spagna e Norvegia. Come il servizio “Royal”, commissionato nel 1907 per la regina Alessandra, moglie di Edoardo VII d’Inghilterra. Soffiato e molato a mano, questo splendido drinking set è disponibile anche nella versione con orlo in oro o in platino. Con le flûtes del servizio “Lady Hamilton”, creato nel 1934 e autentico simbolo del marchio nel mondo, si compie l’incontro tra semplicità e complessità. Prediletto dallo Shah Reza Pahlavi e dal re del Marocco, “Lady

Hamilton” è disponibile in versione trasparente oppure colorata, semplice o con bordo decorato a mano in oro o platino. Nel 2009 nasce il servizio “Cubism” firmato da Rony Plesl, che celebra le superfici spezzate del cubismo boemo attraverso le sfaccettature irregolari dei tumblers e degli altri elementi del set, ottenute attraverso la molatura a mano. Dal 2011 Moser ha presentato il nuovo marchio “Fresh From Moser”, esclusiva collezione di complementi per l’home interior e la tavola che trae ispirazione dall’inventiva di artisti di fama mondiale per la creazione di vasi, candelieri e drinking set di sofisticata contemporaneità. Moser è distribuito in esclusiva in Italia da B. Morone di Milano. www.bmorone.it www.moser-glass.com 111


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

PALAIS ROYAL In queste pagine: dalla collezione “Gâteaux”, alzate in ceramica bianca e scatole componibili in ceramica dipinta a mano nelle versioni azzurro, bianco, verde chiaro e rosa. 112


Palais Royal Gâteaux UNA NUOVA COLLEZIONE DI SCATOLE COMPONIBILI IN CERAMICA DIPINTA A MANO ISPIRATE ALL’UNIVERSO DELLA PASTICCERIA ARTISTICA E DECLINATE IN ROMANTICI COLORI PASTELLO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO PIULUCE.COM - TORINO

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i ispira all’universo della pasticceria artistica la nuova collezione “Gâteaux” di Palais Royal, che propone scatole componibili declinate nei colori pastello azzurro, verde chiaro e rosa, oltre che nella versione bianco latte, bianco e oro, nei toni caldi del rosso, del giallo e dell’arancio, senza dimenticare la versione raffigurante leggiadre figure danzanti. Oggetti d’arredo eleganti, scenografici e originali, le scatole sono realizzate in ceramica dipinta a mano, garanzia di qualità e cura del dettaglio. Ideale per arricchire gli ambienti domestici e apparecchiare la tavola delle feste, la proposta di Palais Royal vuole essere anche un romantico elemento di decoro per occasioni speciali quali nozze, anniversari, nascite e compleanni. Grazie alle diverse dimensioni disponibili, molteplici sono infatti le applicazioni d’uso, da contenitori per confetti, caramelle e cioccolatini a “scatole

sorpresa” per regali tutti da gustare. All’insegna dell’unicità e della ricercatezza, la linea “Gâteaux” comprende inoltre una serie di complementi per accompagnare i momenti più piacevoli della giornata: alzate torta, tazze da tè e caffè, vassoi, piatti torta e piatti dolce, forchettine e palette per dolci, scatoline segnaposto e piccole zuccheriere che ricordano prelibate leccornie. Tutto l’occorrente per una mise en place impeccabile, evocazione di atmosfere conviviali e gioiose, dalla colazione sino al tè del pomeriggio, senza dimenticare il dessert che segue ogni pasto preparato con cura. Un immaginario fatto di sogni di zucchero, cioccolato, applicazioni di pasta di rose ed elaborati di marzapane. Palais Royal è un marchio di Lamart, azienda di Moncalieri presente da oltre 40 anni nel segmento degli articoli da regalo e complementi tavola in porcellana e ceramica. www.lamart.it 113


OGGETTI DESIGN MAGAZINE IN TAVOLA

Modigliani Artisti al Lavoro SI ISPIRA AL PRINCIPALE STRUMENTO DI LAVORO DELL’ARTISTA IL NUOVO SERVIZIO PER LA TAVOLA FIRMATO MODIGLIANI, ARRICCHITO DA UN VASTO ASSORTIMENTO DI CALICI E POSATE COORDINATE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MODIGLIANI

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MODIGLIANI In queste pagine: a sinistra, il servizio tavola “Artisti al Lavoro”. In questa pagina, da sinistra, la collezione tavola “Sogno Toscano” con posate “Colonna”, bicchieri e calici “Tivoli Unicolor”, e la collezione tavola “Fiesole” con posate “Via Veneto”, bicchieri “Tivoli Gocce”, lampada e cestini della collezione “Intrecci”.

Emblema dei valori del territorio, della cultura e della tradizione, Modigliani spazia dai colori più classici a proposte fortemente innovative, rimanendo fedele al migliore design Made in Italy

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orprendente la capacità di spaziare dai decori più collezioni funzionali e dal notevole impatto visivo. Tra i classici classici, sia pure rivisitati nelle forme e negli smalti, a del brand, da segnalare la collezione “Sogno Toscano”, che proposte fortemente innovative come la linea “Intrecci”, è l’immagine di Modigliani e tutt’oggi tra le più vendute, in una delle ultime nate in casa Modigliani. Un lungo filo ceramica decorata a mano con ampie pennellate che mettono di ceramica rigorosamente intrecciato a mano, che dà vita a un in risalto la luce e i colori tipici delle dolci colline toscane, ricco assortimento di lampadari, portavasi, fruttiere e cestini richiamando elementi naturali e paesaggi che continuano a disponibili anche in miniature. Nuovo anche il servizio tavola incantare visitatori da ogni dove. Tonalità squillanti e forme “Artisti al Lavoro”, divertente cromoterapia che lascia mano rustiche infine per la collezione “Fiesole”, ideale per atmosfere libera ai decoratori e sperimenta uno smalto inedito capace conviviali e piatti all’insegna della migliore tradizione culinaria di esaltare il colore e renderlo estremamente vivido e brillante. italiana. Vasto poi l’assortimento dei calici “Tivoli Gocce” e Il risultato è una citazione ironica del principale strumento “Tivoli Unicolor”, disponibili in moderne combinazioni colore, di lavoro dell’artista, il pennello, immagine che vuole essere come la linea di posate “Via Veneto” dall’elegante impugnatura, una sintesi efficace di manualità e creatività, artigianato e con un’ampia scelta di pezzi dalla pala lasagne alle posate per il arte. Protagonista dal 1983 del design italiano per la tavola, pesce, dal coltello panettone allo spalmaburro. Sinonimo di alto Modigliani ha così saputo rinnovarsi di stagione in stagione, artigianato e design, le ceramiche, i vetri e le posate Modigliani anticipando e assecondando lo spirito del tempo attraverso sono tutti interamente Made in Italy. www.modigliani.it 115



BOFFI il nuovo sistema di cucina “Aprile”, design Piero Lissoni (2012). “Aprile” sperimenta i nuovi piani in Corian® bianco e in acciaio inox supersottile, oltre a nuove ante in massello a doghe trattate a olio, di differente larghezza e spessore. I piani in DuPontTM Corian® bianco con funzioni effetto vasca sono attrezzati con lavaggio e botola pattumiera e, posteriormente, con vaschette di contenimento per oggetti vari, prese elettriche ed elemento portacoltelli in legno.

KitchenDesign È LA SEZIONE DEDICATA AI MIGLIORI PRODUTTORI DI CUCINE, DI ELETTRODOMESTICI, DI PENTOLE, COMPLEMENTI CUCINA D’AVANGUARDIA E NOVITÀ TECNOLOGICHE 117


OGGETTI DESIGN MAGAZINE KITCHEN DESIGN

Valcucine Demode Meccanica (2) IL SISTEMA “MECCANICA DEMODE ENGINEERED BY VALCUNINE” È STATO CONCEPITO PER GIOCARE SULL’ASSENZA DI MATERIA, SUI VUOTI, CON L’UTILIZZO DI SOLI RIPIANI E CESTONI. ATTRAVERSO LA MASSIMA DEMATERIALIZZAZIONE SI OTTIENE COSÌ UN ARREDAMENTO LEGGERO E MODERNO 118


VALCUCINE MONETA In queste pagine: sistema “Meccanica demode engineered by Valcucine”. Pentole “Monetavera by Moneta”, in Ceramica_01®, il primo rivestimento in ceramica lanciato da Moneta in Italia nel 2008. www.moneta.it

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l sistema “Meccanica” firmato “demode engineered by Valcucine” presenta ante dall’intelaiatura leggera e dal design innovativo, in cui i singoli elementi strutturali si uniscono tra loro attraverso giunzioni meccaniche. Grazie alla sola presenza di sistemi meccanici di giunzione è escluso l’uso di colle e le emissioni di formaldeide sono quindi ridotte a zero. Meccanica è progettata per essere riutilizzabile al 90% e riciclabile al 100%. Tutti i telai del sistema sono in ferro, materiale 100% riciclabile e alla fine del ciclo di vita possono quindi “rientrare” per essere adoperati come nuovi dopo un adeguato processo di sabbiatura e riverniciatura. www.valcucine.it 119


OGGETTI DESIGN MAGAZINE KITCHEN DESIGN

La Cucina Alessi by Valcucine REALIZZATO IN CORIAN GLACIER WHITE, È UN INNOVATIVO PROGETTO CONTRACT, FIRMATO DALL’ARCHITETTO WIEL ARETS, PER IL VINCENTE BINOMIO ALESSI E VALCUCINE. DUE REALTÀ ITALIANE CHE HANNO FATTO DELL’ECCELLENZA E DELLA RICERCA UN LORO COSTANTE IMPEGNO COMUNE 120


LA CUCINA ALESSI BY VALCUCINE ALESSI In queste pagine: cucina in Corian Glacier White, design Wiel Arets (2012), per il contract. Bistecchiera “Dressed”, design Marcel Wanders (2012), in alluminio con rivestimento antiaderente nero con decoro coniato. Foto courtesy by Marcel Wanders.

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er questo avanguardistico progetto, concepito espressamente per il mondo del contract, Wiel Arets ha ideato un monoblocco in “Corian Glacier White”, con spigoli e angoli raggiati, caratterizzato dalla totale assenza di giunzioni a vista, perfettamente levigato. Tre le tipologie proposte: una versione a isola, una versione a isola ampliata con ulteriori due colonne e una versione a muro, che possono essere personalizzate per adattarsi alle esigenze richieste nelle diverse forniture del settore contract. Un progetto che ha potuto concretizzarsi grazie a quel saper fare tutto italiano, che riesce ad abbinare una profonda pratica artigianale alle nuove capacità tecnologiche. Alessi e Valcucine ne sono chiara testimonianza. “La Cucina Alessi by Valcucine” è completata da un rubinetto, disegnato da Wiel Arets, e prodotto dalla finlandese Oras. www.valcucine.com www.alessi.com 121


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Dada Hi-Line 6 PIÙ SPAZIO E MEGLIO ORGANIZZATO: LA NUOVA CUCINA “HI-LINE 6” DI DADA, È PROGETTATA SU MISURA PER VIVERE LA CUCINA IN MODO LIBERO. OFFRENDO MOLTE, INASPETTATE E DIVERSIFICATE FUNZIONI 122


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DADA WMF In queste pagine: cucina “HI-LINE 6” di Dada, design Ferruccio Laviani (2012). Pentola a pressione “WMF Perfect Pro”, design Mets & Kindler (2012), in acciaio Cromargan, manico amovibile e dispositivo “All-In-One” per scegliere il piano di cottura. www.wmf.it

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ll’origine del disegno c’è uno studio attento e preciso da parte di Dada, azienda del Gruppo Molteni, del rapporto uomocucina-ambiente. Piani di lavoro più alti, per un maggiore comfort, più spazio all’interno dei contenitori, mensole di spessore minimo - solo 12 mm - e cappe integrate. I moduli di “Hi-Line 6” si possono comporre in modo flessibile e funzionale. Il progetto, concepito da Ferruccio Laviani, prevede un nuovo sistema di mensole a muro e piani di lavoro in essenza per variare le composizioni, aggiungere spazi di lavoro e vivere la cucina in modo informale. Sarebbe d’accordo Charles Eames: ‘’I dettagli non sono dettagli. I dettagli sono il progetto”. www.dadaweb.it 123


OGGETTI DESIGN MAGAZINE NEWS CONCEPT STORE A CURA DI PEPPA BUZZI

Bulgari Milano e Roma

L’ispirazione nasce dal desiderio di creare una condizione espositiva di grande effetto scenografico, in grado di raccontare gli aspetti estetici e le tecniche costruttive delle opere di Bulgari in un affascinante contesto di forme, luci e colori, ricco di riferimenti alla storia dell’arte orafa e del design italiano. Nel progetto di Marco Piva per Bulgari, gli elementi espositivi accennano a forme morbide e plastiche, con particolare riferimento artistico alle figure di Modigliani, ai colli e ai visi di donne di sublime bellezza, raccontate attraverso la lucentezza immacolata della ceramica e del metallo, che descrive i supporti filiformi dei piani e delle sorgenti di luce. Il concept allestitivo è ora visibile nelle oltre mille vetrine del brand. www.bulgari.com

Bossi Tokyo

Grazie all’accordo con la nota firma di asciugamani nipponica Hotman Co. Ltd, Bossi – leader italiano nella produzione di biancheria per la casa, rafforza la distribuzione del proprio brand con nuovi corner oltreoceano, all’interno di 16 grandi magazzini “Isetan” del Gruppo Isetan Mitsukoshi Holdings, prestigiosi department stores che ospitano solo gli hip premium brands internazionali e attraggono ogni anno milioni di visitatori. L’internazionalizzazione del marchio è una risposta al forte desiderio di penetrare il mercato in modo sempre più capillare e costruttivo, ma anche un’azione concreta in grado di affrontare l’attuale contesto economico attraverso l’innovazione e nuove proposte creative. www.bossi.it

Fabriano Verona

Disegnato da Dario Scodeller, il nuovo spazio di Verona nasce con l’idea di essere un luogo dove si può scrivere, disegnare, toccare la carta e provare i colori, dove ogni elemento espositivo è studiato per proporre ed esaltare la varietà della collezione di oggetti Fabriano Boutique. Grandi vassoi per gli oggetti più minuti, un lungo attaccapanni per appendere borse, cartelle e valigette, casellari e contenitori bianchi si alternano tra tavoli in legno che recuperano dettagli degli antichi strumenti di lavoro delle officine di stampa. Immagini della lavorazione della carta richiamano una sapienza produttiva riproposta nella qualità del prodotto. www.fabriano.com

Fatto Ad Arte Milano

Nel cuore di Milano, la galleria propone un’attività di valorizzazione delle diverse aree di produzione omogenea, attraverso opere progettate da diversi designer e realizzate dai migliori laboratori artigianali d’Italia in vari materiali, dalla ceramica di Caltagirone alla pietra leccese, dal mosaico di Spilimbergo al vetro di Murano, dal marmo di Carrara alla migliore ebanisteria brianzola, esplorando tutti i territori produttivi che fanno ricca la nostra penisola. La galleria propone inoltre abiti, gioielli e accessori, con un’attenta ricerca al design, ai materiali e alla qualità dei tessuti provenienti da autoproduzioni di piccola serie. www.fattoadarte.com

Appartamento Lago Treviso

Prosegue il progetto di una rete nazionale di Appartamenti Lago con l’apertura dell’Appartamento Lago di Treviso, una grande casa a patio progettata in funzione dei flussi e delle attività dei suoi abitanti. Con la supervisione della nota azienda padovana di arredamento, un’abitazione privata si trasforma così in uno spazio di fruizione culturale che è anche vetrina per i prodotti del marchio. Su progetto degli architetti Stefano Gaiardo e Nadia Minetti, la villa è concepita come l’incastro di più “scatole”: un grande volume sopraelevato e aperto verso sud funge da contenitore per una scatola più piccola, che ospita gli spazi abitativi principali, mentre un terzo volume abbraccia e collega i precedenti. www.lago.it 124


SAWAYA&MORONI In questa pagina: “eL” Chandelier è un progetto comune di Sawaya&Moroni e Zumtobel Mastepieces. Progettato dall’architetto Daniel Libeskind con il figlio astrofisico Noam (2012), “eL” Chandelier è una vera e propria smart grid d’illuminazione, attrezzata con 1.680 moduli a LED, ognuno con incorporato un proprio microcontrollore, che dota ogni Led d’intelligenza propria, quindi di capacità di controllo individuale. È possibile costruire una versione personalizzata di “eL” Chandelier in qualsiasi dimensione a partire da un’altezza di 150 cm. “el” Chandelier è posizionato nella hall d’ingresso dello Showroom Sawaya&Moroni in via Manzoni a Milano.

Concept Store È LA SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA AI MIGLIORI E INNOVATIVI PUNTI VENDITA NEL SETTORE DEL COMPLEMENTO D’ARREDO PER LA CASA E LA TAVOLA 125


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

Cappellini Showroom Milano PROSEGUENDO IL PERCORSO DEGLI INTERNI MONOCROMATICI DI GIULIO CAPPELLINI - BLU LOS ANGELES E ORA ANCHE BRUXELLES, ROSSO NEW YORK E PORPORA PARIGI - È IL GIALLO IL COLORE DOMINANTE DEI RINNOVATI SPAZI SITUATI NELLA CENTRALISSIMA VIA SANTA CECILIA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO CAPPELLINI 126


SHOWROOM CAPPELLINI MILANO In queste pagine: a sinistra, in primo piano, libreria “Bookshelf” (1970), cassettiera “Dinah” (edizione 2012), seduta “Sofa with arms” (1982), design Shiro Kuramata, e, alla parete, pannello con riproduzioni di disegni originali esposti in occasione della mostra “Homage to Shiro”. Qui sopra, cassettiera “Revolving Cabinet” (1970), design Shiro Kuramata. 127


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splorazione, avanguardia, sperimentazione. La libertà di abitare secondo il proprio pensiero, di costruirsi il proprio caos ragionato, di mixare prodotti pensati da menti diverse. La creatività concettuale, rigorosa e flessibile di Giulio Cappellini ben si evince dalla ristrutturazione del suo showroom milanese, situato nella centralissima via Santa Cecilia. Proseguendo il percorso degli interni monocromatici – blu Los Angeles e ora anche Bruxelles, rosso New York, porpora Parigi – la tinta predominante del monomarca meneghino è il giallo, da sempre presente nella palette colori Cappellini: un colore profondamente legato alla storia della città, dai tram ai vecchi taxi, dal risotto allo zafferano agli edifici storici. Ripensati con un taglio più essenziale e contemporaneo che vuole dialogare con il mondo dei progettisti, gli interni si muovono fra volumi eterogenei con affaccio sulle vie adiacenti, mentre una scala a chiocciola conduce al piano inferiore dove trova posto la ricostruzione di alcuni ambienti domestici. Un contenitore sobrio ed elegante, pensato per esaltare oggetti e arredi e con un’esposizione che si rinnova tre/quattro volte l’anno, senza contare l’aggiunta costante di nuovi pezzi. Quasi un museo a ingresso libero con alcune delle più importanti

icone del design contemporaneo: da Alessandro Mendini ai Fratelli Bouroullec, da Rodolfo Dordoni a Jasper Morrison, da Piero Lissoni a Tom Dixon, Nendo, Marcel Wanders, Doshi & Levien, per citare solo alcuni nomi. E poi la grande poesia e leggerezza di Shiro Kuramata, architetto al quale Cappellini è stato molto legato, creatore di prodotti utili ma soprattutto belli e capaci di far sognare: un altro importante salto culturale per il marchio, che proprio grazie alla collaborazione con Kuramata è passato da azienda produttrice di mobili a punto di riferimento nell’evoluzione del design contemporaneo. Esposte in una emozionante installazione “Homage to Shiro” proprio per l’inaugurazione del rinnovato showroom nel 2011, le opere del grande designer giapponese campeggiano tutt’ora nello spazio milanese: la libreria “Bookshelf”, il mobile contenitore “Homage to Mondrian”, e poi le cassettiere “Revolving Cabinet”, “Pyramid” e “Dinah”, ricercatissima alle aste di modernariato, raccontano visioni surreali e minimaliste degli oggetti quotidiani, una sfida allo spazio e alla gravità nella quale le forme solide perdono consistenza sino a diventare fluide, una soluzione innovativa che fonde l’antica storia delle arti decorative giapponesi con l’essenzialità e la purezza formale del design industriale moderno.

Lo Showroom Cappellini propone soluzioni abitative per un consumatore pluriculturale che ama mixare oggetti differenti per origine, zona geografica e periodo storico, con attenzione alla sostenibilità

CAPPELLINI MILANO In queste pagine: vetrate dello Showroom Cappellini a Milano, con ingresso in via Santa Cecilia e vetrine affacciate anche in via San Damiano. Nella pagina a sinistra, seduta “Bird”, design Tom Dixon (1991), e mobile “Homage to Mondrian”, design Shiro Kuramata (1975/2009), un mobile contenitore montato su ruote in gomma con ante e cassetti, ispirato alle opere grafiche di Piet Mondrian, realizzato in laccato opaco in due abbinamenti fissi dei tipici colori dell’artista: nero, bianco, blu, rosso e giallo. 129


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONCEPT STORE

CAPPELLINI SHOWROOM MILANO In questa pagina: in alto, divano “Cuba” design Rodolfo Dordoni (2012), tavolo “Patchwork Oval Hemisphere”, design Raphael Navot (2011), e tavolino “Stick”, design Jasper Morrison (2005). Qui sopra, da sinistra, cassettiera “Pyramid” (1968), seduta “Sofa with arms”(1982) e mobile “Solaris”(1977), design Shiro Kuramata. 130


CAPPELLINI In questa pagina: in primo piano, tavolino “Cannot”, design Michela Catalano e Ilaria Marelli (1999), sullo sfondo, lampada da terra in cotone bianco, design Marcel Wanders (1998), e poltrona “Proust geometrica” design Alessandro Mendini (2009).

Nel cuore di Milano, uno spazio monocromatico su due livelli per scoprire il meglio del catalogo Cappellini, portatore di una solida eredità culturale contaminata dal lavoro di designer internazionali Figura geniale sempre al di sopra delle mode, Giulio Cappellini artigianale, l’azienda si è affacciata al nuovo millennio legata si è rivelato essere un formidabile talent scout, collaborando indissolubilmente al mondo dell’immagine, della sperimentazione per primo con giovani designer poi diventati celebri a livello e della ricerca di modelli che lascino all’utente finale la gioia di internazionale, eletto dalla rivista “Time” come uno dei maggiori un’interpretazione personale. La libertà di costruire il proprio trend setter nei settori della moda e del design. Caratterizzato da habitat domestico attraverso suggestioni, ricordi e rimandi, un atteggiamento aperto e curioso che lo ha portato a esplorare curando ogni minimo dettaglio sempre con un filo di ironia. culture, materiali e soluzioni tecniche molto diverse fra loro, Attento osservatore di come si muove il pensiero del design alle Cappellini è stato allievo di Gio Ponti e protagonista degli anni diverse latitudini, Cappellini arreda da oltre 60 anni le case più che hanno visto l’affermarsi del design e del primato italiano in belle, soddisfacendo le richieste e i desideri più diversi senza questo settore, attraverso progetti universalmente riconosciuti e imporre uno stile vincolante, ma proponendosi piuttosto quale portatori di una cultura trasversale, oggi entrati a far parte delle “argilla da plasmare”. Soluzioni abitative per un consumatore collezioni dei maggiori musei d’arte e design al mondo oltre che pluriculturale che ama mixare oggetti differenti per origine, zona nell’immaginario collettivo. Dai primi approcci alla creatività geografica, periodo storico di produzione, con un’attenzione internazionale, passati attraverso la commercializzazione di particolare alla sostenibilità dei prodotti. Perché non c’è design prodotti di qualità, alla presentazione di designer di estrazione se non c’è innovazione, nelle forme come nelle tecnologie, nei e carattere diverso, Cappellini ha dato vita nel corso degli anni a materiali come nei processi produttivi: la sfida del futuro senza collezioni eterogenee, che convivono tuttavia con grande armonia dimenticare la memoria e la storia, tenendo fede alle proprie e facilità sotto lo stesso marchio. Nata nel 1946 con approccio radici e alla propria educazione culturale. www.cappellini.it 131


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LLADRÒ BOUTIQUE NEW YORK In queste pagine: un colpo d’occhio degli interni del nuovo Lladrò flagship store a New York al 500 di Madison Avenue. In primo piano sono visibili alcuni pezzi della collezione in porcellana “High Porcelain”.

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Lladrò Boutique New York APERTO NEL CUORE DI MANHATTAN, IL NUOVO FLAGSHIP STORE LLADRÒ OFFRE UNO STRAORDINARIO COMPENDIO DELLE CREAZIONI DEL BRAND. CON LO STILE UNICO DI JAIME HAYON TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO LLADRÒ 133


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LLADRÒ NEW YORK In questa pagina: due scorci del nuovo flagship store Lladrò a New York. Sopra, al centro, è visibile l’importante “Guardian Lioness”, della collezione “High Porcelain”.

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LLADRÒ BOUTIQUE NEW YORK In questa pagina: panoramiche della vetrina principale e dell’entrata della nuova Boutique Lladrò al 500 di Madison Avenue.

Fondata dai fratelli Juan, José e Vicente Lladrò, l’azienda celebra i suoi 60 anni di anniversario con l’apertura della Boutique di New York alla quale seguiranno Dubai, Istanbul e Sud Est asiatico.

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n allestimento fresco e moderno caratterizza la nuova Boutique Lladrò, da poco inaugurata al 500 di Madison Avenue, nel cuore di Manhattan. Un autentico santuario contemporaneo che mette in mostra le collezioni più innovative di Lladrò oltre a quelle classiche del brand. L’estetica del negozio fornisce la cornice perfetta per mostrare le diverse creazioni della produzione Lladrò, dai prodotti di design e arredamento alle classiche collezioni di statuine storiche e figurative sino alle nuove collezioni di lampade. La Boutique risponde alla visione creativa globale della famiglia Lladrò, da sempre una costante nell’evoluzione del marchio. Lo stile originale dello store, in cui predominano il bianco e le linee curve, è stato pensato in collaborazione con il designer spagnolo Jaime Hayon, art director da tempo del compartimento design del marchio valenciano e che rappresenta una delle punte di diamante del giovane design internazionale. Il New York Times riporta che Rosa Lladró, attuale Presidente della Compagnia e figlia di uno dei tre fratelli LLadrò, che fondarono l’azienda nel 1953, avrebbe detto, commentando gli interni: “Il bianco è il colore dominante, ma in realtà contiene

diverse sfumature di bianco. Di fatto, lungi dall’essere asettico, è caldo e piacevole.” Il nuovo flagship store celebra, tra l’altro, i primi 60 anni dalla fondazione di Lladrò, che cadono appunto nel 2013, ma anche 25 anni di presenza a New York, dopo il primo negozio fondato sulla 57a Strada nel 1988. Questa apertura rappresenta l’inizio di una nuova generazione di Boutique Lladrò, tutte situate nei migliori shopping district delle principali città del mondo. Una vetrina privilegiata in cui la location gioca un ruolo fondamentale, trovandosi lo store nei pressi dei grandi uffici, degli hotel di lusso e del Rockfeller Center affacciato sulla Quinta Strada. Più di dieci nuovi punti vendita apriranno prossimamente nelle più importanti città del mondo, tra cui Dubai e Istanbul, e nel Myanmar. L’uso di antiche tecniche artigianali in luogo di logiche industriali, l’invenzione di colori sempre più brillanti e raffinati, l’orientamento verso un design sempre più sofisticato a partire dagli anni ‘80 fanno di questo marchio un modello di azienda a conduzione tuttora famigliare che tuttavia ha saputo espandersi esponenzialmente, dotando di un carattere preciso e contemporaneo un materiale, la porcellana, ricco di storia e di cultura come pochi altri. www.lladro.com 135


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LIMENTANI ROMA In queste pagine: panoramica del piano terra del nuovo store Limentani recentemente inaugurato a Roma in Via Po, nel quartiere Pinciano. 136


Limentani Roma PUNTO DI RIFERIMENTO DI STILE DA PIÙ DI UN SECOLO, LEONE LIMENTANI APRE A ROMA UN SECONDO PUNTO VENDITA IN VIA PO: UN GRANDE EVENTO CHE CELEBRA PARIMENTI DESIGN E SAVOIR VIVRE TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO LIMENTANI 137


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Alessi, Cristal Sèvres, Baccarat, Venini, Herend, Lalique, Zanetto, Moser, Meissen, KPM, Wedgwood, Waterford, Rosenthal, Scholtès, Samsonite, L’Oca Nera, sono solo alcuni dei brand presenti da Limentani

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LIMENTANI ROMA In queste pagine: a sinistra, la galleria e la zona dedicata ai servizi tavola. Sopra, vedute del reparto dei brand tavola. Qui a fianco, i titolari Bruno e Andrea Limentani, e Bruno Limentani con Alessia Marcuzzi madrina dell’inaugurazione.

Nel nuovo showroom Limentani i clienti possono esprimere il proprio stile sperimentando l’accostamento di prodotti di una ampia gamma di top brand nella “casa già arredata” al secondo piano

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olla delle grandi occasioni e Alessia Marcuzzi come madrina per l’opening del nuovo store di Leone Limentani, storica azienda romana che ha da poco inaugurato il nuovo punto vendita in Via Po a Roma: uno spazio di 500 mq che presenta un modo innovativo di vivere la casa all’insegna del design e della praticità. Dal 1820 Leone Limentani è un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la tavola e la cucina, che conta 1.000 mq di esposizione presso la sede storica al Portico d’Ottavia, in cui scegliere tra il meglio della tradizione storica e il design internazionale. Sul sito, trovate il lungo elenco dei top brand presenti nel punto vendita. Seguendo la storica vocazione per un’eleganza sempre unita all’innovazione, lo store punta su una nuova concezione dell’acquisto, inteso come esperienza totale in cui il cliente è invitato a creare personalmente il look del proprio ambiente secondo un concept che mette al centro la libertà di sperimentazione attraverso una straordinaria offerta di marchi di alta gamma, dalle porcellane di Herend alle lampade di Fontanarte. Il nuovo showroom è articolato su due piani. Al primo livello incontriamo una galleria illuminata da sei lampadari in cristallo firmati Baccarat e Cristallerie Saint-

Louis, pezzi emblematici che “raramente vengono esposti tutti insieme”, come riferiscono i cugini Andrea e Bruno Limentani, che tuttavia hanno deciso di esporli per rendere tangibile la loro bellezza, che va decisamente assaporata dal vivo. Dopo aver attraversato la galleria, si giunge a un grande salone dalle vetrate monotematiche, ognuna dedicata a uno specifico complemento per la tavola. Al secondo livello ci si trova immersi negli spazi raffinati e accoglienti di una “casa già arredata”, dall’ingresso completo di console e specchiera, alla sala da pranzo con divani e quadri d’autore e infine alla camera da letto. Un discorso a parte merita la sala dedicata alla cucina, in cui Limentani ha voluto creare uno spazio interamente dedicato a Scholtès, marchio di elettrodomestici di alta gamma presente qui con alcuni prodotti della collezione “S3”: la cappa isola, il forno “Big Capacity” per cuocere su quattro livelli, la cantina vino e il frigorifero a cassettoni. La cucina è dotata di ogni strumento del mestiere, dal taglia ostriche al sottopentola, dal bicchiere scanalato alla flûte in cristallo. Qui, da gennaio 2013, rinomati chef terranno degustazioni, corsi di cucina e di cake design, dedicati sia agli appassionati gourmet sia a chi sente il richiamo della cucina come forma d’arte. www.limentani.com 139


OGGETTI DESIGN MAGAZINE SMART CAR

ABB UNITÀ DI RICARICA In queste pagine: nuova stazione di ricarica in corrente alternata destinata all’utilizzo nel settore pubblico, realizzata con doppio isolamento, un’anima in metallo e un rivestimento esterno in materiale plastico antivandalico (IK10 e IP44). La torretta è dotata di un sistema di segnalazione a LED a indicarne lo stato: disponibile, in ricarica, ricarica ultimata, fuori servizio. Il design della piattaforma è di Design Group Italia. 140


SMARTCar SEZIONE DELLA RIVISTA DEDICATA ALLE UNITÀ DI RICARICA E AUTO ELETTRICHE DI ULTIMA GENERAZIONE, COMPLETAMENTE ECOCOMPATIBILI, A ZERO EMISSIONI DI CO2 141


OGGETTI DESIGN MAGAZINE SMART CAR

ABB UNITÀ DI RICARICA In questa pagina: qui a fianco, da sinistra, unità di ricarica per auto elettriche destinate agli spazi pubblici con luce verde (ricarica disponibile), luce blu (ricarica in corso) e luce rossa (fuori servizio), “Modulo doppio a piena altezza”, utile in un grande parcheggio per richiamare l’attenzione sull’area dedicata alla ricarica e fornire informazioni generali, e “Modulo doppio”, indicato nei parcheggi dove può contemporaneamente essere utilizzato da due posti auto. Qui a sinistra, unità di ricarica per auto elettriche destinata ad uso privato, da installare nel box di casa, in ufficio e nei parcheggi custoditi, concepita per le applicazioni in cui è richiesta un’erogazione di corrente alternata ordinaria.

ABB Unità di Ricarica Elettrica LEADER NELLE TECNOLOGIE PER L’ENERGIA E L’AUTOMAZIONE, ABB COINVOLGE DESIGN GROUP ITALIA NELL’IDEAZIONE DELLA NUOVA PIATTAFORMA DI RICARICA AD USO PUBBLICO E PRIVATO TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ABB

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on il crescente interesse verso soluzioni di mobilità alternative dal basso impatto ambientale, ABB, leader mondiale nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, coinvolge Design Group Italia nella progettazione della nuova piattaforma di ricarica in corrente alternata ad uso pubblico e privato. Una sfida in un settore che da oggi al 2015 assorbirà investimenti intorno al miliardo di dollari, tanto che, secondo la Banca Mondiale, entro il 2020 il 10% dei nuovi veicoli saranno plug-in. Ma per promuovere la diffusione dei veicoli elettrici serve in primo luogo un capillare sistema di punti di ricarica pubblici e privati, che consenta agli automobilisti di “rifornirsi” con regolarità nel corso della giornata. “E il ruolo del design in questi frangenti è cruciale”, spiega Chris Miller, responsabile di progetto in Design Group Italia, “perché è al design che è delegata la funzione di creare un dispositivo immediatamente riconoscibile, con un’interfaccia facile all’uso e capace di trasmettere un’idea di funzionalità e sicurezza. Il dispositivo è stato inoltre studiato affinché fosse personalizzabile in maniera radicale, in virtù del fatto che ABB lo mette a disposizione di un paniere di potenziali acquirenti estremamente diversi tra loro”. Obiettivo di ABB è infatti quello di lavorare con i gestori delle infrastrutture, le aziende elettriche, i comuni e naturalmente le 142

case automobilistiche, senza dimenticare gli acquirenti privati, che vanno dai piccoli autotrasportatori alle compagnie di taxi e alle famiglie. Pensata con la forma della torretta, la stazione di ricarica destinata all’utilizzo nel settore pubblico è realizzata con doppio isolamento, un’anima in metallo e un rivestimento esterno in materiale plastico antivandalico (IK10 e IP44). La torretta è inoltre dotata di un sistema di segnalazione a LED a indicarne lo stato: disponibile, in ricarica, ricarica ultimata, fuori servizio, mentre il design esterno è totalmente personalizzabile sia nella colorazione, sia nella dotazione di marchi e loghi. Spostando lo scenario di riferimento dal mondo dei prodotti per la distribuzione e gestione della bassa tensione a quello degli elettrodomestici di casa, la stazione di ricarica ad uso privato è concepita per le applicazioni in cui è richiesta un’erogazione di corrente alternata ordinaria per la ricarica della propria automobile: nel box di casa, in ufficio, nei parcheggi custoditi di condomini e centri commerciali. Gli elementi estetici appartenenti al progetto della torretta sono così rielaborati e ridistribuiti, creando l’asimmetria della finestra frontale coordinata con “lo spoiler” laterale per la protezione dell’elemento di ricarica, utile a focalizzare l’attenzione dell’utilizzatore sulle sole parti in cui è prevista un’interazione: area di controllo e area di erogazione. www.abb.it


CON PIÙ DI 500 CHILOMETRI DI AUTONOMIA SARÀ FACILE ELETTRIZZARSI. NUOVA CHEVROLET VOLT. GENERA NUOVE OPPORTUNITÀ.

Chevrolet presenta Volt, la rivoluzionaria auto elettrica ad autonomia estesa in grado di percorrere oltre 500 km senza mai fermarsi. Un’auto sorprendente in tutto, innovativa grazie alla tecnologia all’avanguardia del sistema di propulsione elettrica Voltec, e divertente da guidare grazie a performance di guida elettrizzanti. Scoprila nelle concessionarie Volt.

www.chevrolet.it | Call Center Clienti 800.011.943 Immagine inserita a scopo illustrativo. Consumi (ciclo combinato l/100km): 1,2. Emissioni CO 2 (g/km): 27.


OGGETTI DESIGN MAGAZINE SMART CAR

SMART ED In questa pagina: la nuova Smart ForTwo Electric Drive, garanzia di un elevato piacere di guida a zero emissioni di CO2. Il potente motore elettrico da 55 kW (75 CV) e la batteria agli ioni di litio con una capacità di 17,6 kWh sono i componenti centrali dell’altrettanto efficiente concetto propulsivo.

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SMART ELECTRIC DRIVE Un’auto con la quale potete sempre restare connessi mediante smartphone, tablet o PC. Grazie al portale web “Vehicle Homepage di Smart” si possono infatti comandare facilmente molte funzioni relative alla Smart ForTwo Electric Drive: già prima di partire potete ad esempio avere informazioni sullo stato di carica e sull’autonomia della batteria. Oppure, mentre siete in viaggio, potete farvi indicare la stazione di ricarica pubblica più vicina. Pianificando l’ora della partenza e i tempi per la ricarica, potete infine attivare la pre-climatizzazione dell’abitacolo mentre la vettura si sta caricando: in estate l’abitacolo viene rinfrescato a 24°C, mentre in inverno viene riscaldato a 18°C.

Smart Electric Drive PENSATA PER LE NECESSITÀ DELLA MOBILITÀ URBANA LA NUOVA SMART ELECTRIC DRIVE È UN CONNUBIO PERFETTO DI DINAMICA E COMFORT DI GUIDA GARANTITI DALLA TRAZIONE ELETTRICA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO SMART

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isponibile sul mercato dal 2012, la nuova generazione della city-car per eccellenza si presenta agile e grintosa, grazie al motore da 55 kW che permette di affrontare un’andatura veloce e manovre di sorpasso repentine con estrema disinvoltura. Con una velocità massima di oltre 120 km/h, la biposto Smart Electric Drive alimentata a batteria non ha nulla da invidiare alla vecchia auto con motore a combustione. La batteria fornisce infatti un’autonomia di 140 Km a zero emissioni locali e può essere ricaricata nei sistemi di alimentazione in un tempo massimo di 8 ore tramite presa domestica o stazione di ricarica. Per chi avesse necessità di ricaricarla in fretta, Smart offre il caricatore di bordo da 22 kW, da collegare alla Wallbox installata nella propria abitazione o azienda, per ottenere un ciclo completo in un’ora soltanto. Accattivante anche nell’estetica, la nuova Smart Electric Drive prevede una mascherina del radiatore più grande con logo electric-drive integrato, luci diurne a LED e una coda rielaborata, per conferire al modello maggiore dinamicità. La dotazione di serie comprende poi alzacristalli elettrici, retrovisori esterni regolabili elettricamente, volante e pomello del cambio in pelle, impianto

radio, servosterzo, cerchi in lega e copertura del vano bagagli. Incluso nel computer di bordo, un computer di viaggio mostra l’autonomia di marcia residua e lo stato di carica della batteria, mentre il climatizzatore automatico con filtro antipolline e la preclimatizzazione consentono di rinfrescare o riscaldare la vettura per l’orario di partenza programmato, operazione che può essere avviata comodamente anche tramite Internet o uno smartphone. È prevista inoltre un’integrazione con iPhone®, per disporre delle principali funzioni utilizzate durante la guida come telefonare tramite kit vivavoce, ascoltare la propria playlist musicale o utilizzare un sistema di navigazione. Se lo stato e la configurazione di carica possono essere controllate e gestite comodamente dal PC di casa o con un qualsiasi smartphone, tramite una cartina interattiva in 3D è possibile visualizzare tutte le mete e le stazioni di carica pubbliche raggiungibili con l’autonomia residua. Infine, ogni Smart Electric Drive sarà equipaggiata con la “on-boardunit”, un’avveniristica unità che comunica con la colonnina di ricarica Enel mentre l’auto fa il pieno di energia, raccogliendo preziose informazioni sull’utilizzo della stessa. www.smart.com 145


OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE AMBIENTE FRANCOFORTE

AMBIENTE 2013 MESSE FRANKFURT In questa pagina: da sinistra, Detlef Braun, Member of the Executive Board di Messe Frankfurt, Stephan Kurzawski, Senior Vice President Membro dell’Extended Board of Management di Messe Frankfurt Exhibition GmbH, Nicolette Naumann, Vice President Ambiente/Tendence, e Wolfgang Marzin, President and Chief Executive Officer (CEO). Qui a fianco, da sinistra, Thomas Kastl e Sabine Scharrer e Yvonne Engelmann, Directors di Ambiente, e la Torhaus della Fiera di Francoforte, che con i suoi 3,4 milioni di visitatori annuali e un fatturato di 500 milioni di euro, è un global player dell’industria fieristica e il numero uno del settore in Germania.

Volete e es essere re all’avanguardia? all’av avanguardia anguardia dia? ia? La ďŹ era dei benii d di consumo co onsumo onsu sum umo mo m o piĂš piĂš importan tante del mondo mon vi apre en u uove prosp ettive ive – con co on esp on e es sp sp spos po osi ossitori ri importante nuove prospettive espositori provenie rovenienti da ogn ogni gn parte del mon ndo, le idee di famosi famos f mo mos osi des desi esig esi es e sig s gner e signer provenienti mondo, designer le visionii di giovan anii creativi. an creativi. Cog creativ Coglie Cogliete gli impulsii aavveniristici Cogliet avve vvenir enirris isst istici stici tic ti tici iccii di d giovani presentazi zion oni specia eciali, eventi ecia nti t ep premiaz ioni: lasc sciatev iate tevvi vi iis spira iirar raaare re presentazioni speciali, premiazioni: lasciatevi ispirare dalle nuov ve tendenze. nuove info@italy.messefrankfurt.com T l. +3 Tel. +39 +39 0 2-880 77 7 81 81 02-880

Ambiente Fiera di Francoforte

15 5 – 19 1 2. 19. 2. 201 2013 13

www.ambiente.messefrankfurt.com www www.a ambiente.m iente.messefra essefrankfurt. nkfurt..com com

UNA FIERA LEADER A LIVELLO MONDIALE, PIATTAFORMA DELLE TENDENZE NEI BENI DI COMSUMO, VETRINA IDEALE PER IL DESIGN DI DOMANI. Ăˆ “AMBIENTEâ€?, TRA LIVING, DINING E GIFT TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT

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esse Frankfurt organizza piĂš di 90 fiere specializzate 140.000 visitatori da 158 Paesi del mondo, l’edizione 2012 di in tutto il mondo nei settori beni di consumo, tessile, “Ambienteâ€? ha registrato un notevole successo che in tempo di automotive , architecture, home technology & security, crisi sembra preludere a una decisa evoluzione. Per l’edizione comunicazione e tempo libero. Tre milioni di visitatori 2013 sono previste tra macroaree di interesse: il Living, con e oltre 61.000 espositori fanno della Fiera di Francoforte un 1.100 aziende internazionali di mobili, complementi d’arredo ente fieristico di grande portata, leader a livello mondiale tra e oggettistica per la casa; il Dining, la piĂš grande esposizione gli organizzatori di fiere. La Messe Frankfurt vanta origini che mondiale per la tavola apparecchiata, la cucina e gli articoli risalgono all’epoca medievale, ai tempi del Sacro Romano Impero: casalinghi, con circa 2.200 aziende internazionali; infine il Giving, la prima menzione è del 1150. Neanche un secolo dopo Federico il mondo del regalo che conta ad “Ambienteâ€? oltre un migliaio II, il piĂš grande fra gli imperatori tedeschi, concedeva alla cittĂ di aziende da ogni parte del mondo di articoli da regalo, gioielli, di Francoforte il privilegio ufficiale di tenere una fiera annuale in articoli di cartoleria e artigianato artistico. Gli stili dell’abitare autunno. Oggi il calendario delle esposizioni è vastissimo e, con sono divisi in quattro tendenze principali che tengono conto il consueto appuntamento di febbraio, “Ambienteâ€? è tra le punte dei cambiamenti e delle nuove necessitĂ del vivere quotidiano di diamante della programmazione di Messe Frankfurt. Compiuta (Trend Blossom Field, Trend Classic Ground, Trend Contrasting vetrina del settore beni di consumo, Fiera internazionale dedicata Atmosphere, Trend Eccentric Domain, vedi box a pag. 149), dal al mondo della tavola, del regalo e del complemento, “Ambienteâ€? classico al glamour, dal giovane al tecnologico, optando spesso per può contare sull’ampia esperienza settoriale di Messe Frankfurt, un armonico blend di tendenze un tempo contrastanti ma oggi di che copre l’intera filiera dei singoli comparti industriali e un decisa attualitĂ . Il design si declina in tre aree - Dining, Loft e management consolidato, con un portfolio che comprende oltre Carat - con una nuova area espositiva interamente dedicata al 100 marchi fieristici. Con 4.530 espositori da 88 Paesi e circa mercato degli orologi. www.ambiente.messefrankfurt.com 148

GGETTI DESIGN MAGAZINE OCCHIELLO OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE FIER FIERA ERA A MILANO M

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MESSE FRANKFURT AMBIENTE 2013 Fiera di Francoforte 15-19 Febbraio 2013

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MESSE FRANKFURT FIMI Forum Internazionalizzazione Made in Italy In collaborazione con il Gruppo 24 Ore

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Proposte 2013 Villa Erba Cernobbio 7-9 Maggio 2013

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B.Morone Milano Accordo raggiunto con KPS Capital Partners, LP per la distribuzione in Italia dei brand Wedgwood e Waterford Crystal

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Macef Milano 24-27 Gennaio 2013 Macef Brasil 27-29 Maggio 2013 Macef Russia 29-31 Maggio 2013

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Abitare il Tempo 100% Project Fiera di Verona 13-15 Ottobre 2013

nel mondo worldwide

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MILANO SAN PAOLO MOSCA

MACEF MILANO 24-27 GENNAIO 2013

MACEF BRASIL 27-29 MAGGIO 2013

MACEF RUSSIA 29-31 MAGGIO 2013

Polo fieristico Rho Pero - Milano Partner Fiera Milano e FieraDigitale

Centro de Convençþes Frei Caneca - San Paolo Partner CIPA

MosExpo Exhibition Center - Mosca Partner RESTEC e Fiera Milano OOO

Dal 1968 Macef è il Salone internazionale della casa, sinonimo di eccellenza e fucina di idee a supporto degli operatori e del mercato, tra le piĂš attese del calendario fieristico con due appuntamenti annuali a Fiera Milano. PerchĂŠ Macef Milano: • è la cittĂ da sempre centro nevralgico dell’economia nazionale e del made in Italy • il trend fieristico cresce nonostante la crisi, con un totale di circa 170.000 visitatori italiani e internazionali nelle edizioni 2012 • in quasi 50 anni di storia Macef Milano ha attraversato e accompagnato la vita degli italiani e le loro abitudini nell’abitare, tastando la salute dell’economia internazionale Focus on: Tavola&Cucina L’Opera Italiana, Bijoux, Festivity

Macef Brasil è organizzata da Fiera Milano in collaborazione con Cipa FM Publicaçþes e Eventos Ltda, affermato player fieristico brasiliano che, dal gennaio 2011, fa parte del gruppo Fiera Milano. PerchĂŠ Macef Brasile: • è il Paese che, tra gli emergenti, apprezza maggiormente i marchi made in Italy • il commercio al dettaglio di articoli per la casa ha visto una crescita pari al 20,7% dal 2006 al 2011 • con circa 190 milioni di abitanti (50 milioni con un potere d’acquisto pari alla classe media europea), il Brasile è il Paese piĂš popoloso dell’America Latina Focus on: Accessorio moderno Design autoprodotto e industriale

Macef Russia è organizzata da Fiera Milano in collaborazione con Restec Group, operatore fieristico di primissimo piano nel mercato russo con una grande esperienza organizzativa e una forte reputazione a livello locale. PerchĂŠ Macef Russia: • il segmento di mercato relativo al settore tavola è dominato dalle importazioni europee • il mercato degli articoli da regalo si sta continuamente sviluppando, grazie anche alla crescente ricchezza della popolazione • con una popolazione di 142 milioni di abitanti, la Russia occupa il settimo posto nella lista dei Paesi con il maggior numero dei “milionari piĂš ricchiâ€? Focus on: Produzione artigianale Design classico e tradizionale

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INFO: macefbrasil@ďŹ eramilano.it macefrussia@ďŹ eramilano.it tel.: +39 02.4997.6266/6866/7514

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OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE PROPOSTE 2013

WORLD W OR ORLD D PREVIE PRE PREVIEW REV R V EW OF FURNISHING FABRICS AND CURTAINS PROPOSTE VILLA ERBA In questa pagina: immagini degli stand durante “Proposte 2012�. Qui a fianco, ingresso di Villa Erba e veduta del concerto eseguito dai Wiener Virtuosen, musicisti dei Wiener Philharmoniker. Qui sotto, la struttura del polo fieristico di Villa Erba, progettato da Mario Bellini, e visitatori nel foyer della Fiera.

VILLA ERBA CERNOBBIO (COMO) ITALY SPECIALIZED EXHIBITION ENTRANCE BY INVITATION ONLY PROPOSTE SRL L VIALE SARCA 223 20126 MILANO ITALY PHONE +39 02 6434054 WWW.PROPOSTEFAIR.IT

Proposte 2013 Villa Erba Cernobbio NEL POLO FIERISTICO DI VILLA ERBA A CERNOBBIO, PROPOSTE, ANTEPRIMA MONDIALE DEL TESSUTO D’ARREDO E DEL TENDAGGIO, PRESENTA UN’EDIZIONE DEDICATA AL TEMA DELL’INNOVAZIONE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO PROPOSTE

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7|8|9 MAY 2013

milkadv.it

n programma a Villa Erba di Cernobbio nelle giornate del 7, 8 e di stranieri in aumento, dal 61% del 2011 al 64,5% del 2012, e un 9 maggio 2013, la XXI edizione dell’esclusivo evento fieristico esito finale positivo sia a livello nazionale che internazionale, con “Proposte. Anteprima Mondiale del Tessuto d’Arredamento e soddisfazione degli espositori che hanno sostenuto molti sforzi del Tendaggioâ€?, organizzato da Proposte srl - Presidente per competere sul mercato globale e per individuare nuovi utilizzi Mauro Cavelli, Vice-Presidente Piercarlo Viganò e Direttore del tessuto e del tendaggio nei settori residenziale, contract Fiera Massimo Mosiello - e promosso da Ascontex Promozioni e e outdoor. Se la Germania, con un aumento del 6,4%, rimane Consorzio Promozione Tendaggio Italiano, sarĂ dedicata al tema il primo Paese per provenienza dei visitatori, seguono la Gran “Always on the moveâ€? (Sempre in movimento). L’idea è quella di Bretagna con un +3,2% e gli Stati Uniti con un +14,5%. Hanno un rinnovamento continuo, basato sulla capacitĂ di restare al inoltre registrato un segno percentuale positivo Cina, Giappone, passo con i tempi e non arretrarsi di fronte alle difficoltĂ . Presenti Taiwan, India, Russia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi. in Fiera solo i migliori industriali europei del tessile d’arredo - Anche le tendenze stilistiche piĂš significative, selezionate dal selezionati per alta qualificazione delle loro aziende e dei prodotti, team di Proposte per design, struttura e colore per l’edizione correttezza professionale, ricerca e sperimentazione creativa e 2012, hanno anticipato il quadro innovativo proposto per il 2013: tecnologica - che riceveranno solo i clienti da loro invitati in un â€?ispirazioneâ€? che spazia dall’etnico alle fibre naturali, “materialiâ€? salone fieristico dedicato esclusivamente al lavoro e ai contatti sostenibili, naturali e fatti a mano, e infine “stampatiâ€? divisi fra internazionali. Fra i dati piĂš significativi dell’ edizione 2012, i 104 citazioni floreali e animali esotici, superfici materiche, motivi espositori che hanno accolto 6.363 visitatori, con una percentuale geometrici, combinazioni orientaleggianti. www.proposte.it

OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE ABITARE IL TEMPO VERONA

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eeting della distribuzione per le soluzioni d’interni, sviluppo per linee interne e affrontando con coraggio quello per Abitare il Tempo 100% Project - in calendario nel linee esterne, relazionandosi a viso aperto con gli altri attori 2013 alla Fiera di Verona dal 13 al 15 ottobre - è del mercato e raccogliendone le sfide. L’industria italiana del stata ideata per supportare e accompagnare le aziende mobile attraversa del resto una crisi strutturale che passerĂ solo verso un diverso e piĂš competitivo modello di approccio al se le aziende saranno disposte a cambiare il proprio modello mercato. La manifestazione propone infatti sin dalla sua prima di business ricercando processi efficienti ed efficaci orientati a edizione, messa a punto dall’architetto Giulio Cappellini, art “servireâ€? un cliente globale sempre piĂš esigente ed informato. director dell’evento, una formula di relazione e aggregazione Dai dati dell’edizione 2012, Abitare il Tempo 100% Project assolutamente innovativa fatta di reti fra le imprese e rapporti conferma la sua crescita sia nel numero degli espositori (+75% personalizzati, sostenibile e aperta al mercato globale. Un sull’edizione 2011) e degli spazi (da 2 a 4 padiglioni), sia sul laboratorio dove produttori, progettisti e distributori provano fronte dei visitatori professionali che sono stati 15.000 in soli a dialogare e costruire intese dalle quali potrĂ nascere il mercato tre giorni di manifestazione, il 50% in piĂš rispetto al 2011, di domani. Un momento partecipativo governato da pochi ma di cui oltre il 12% di provenienza estera. I risultati positivi imprescindibili requisiti: sostenibilitĂ dell’impegno economico dell’edizione 2012 sono il frutto di una formula rinnovata delle aziende espositrici, dimensioni contenute, equilibrio fra che piace a professionisti e distributori, nonchĂŠ di un’intensa contenuti informativi ed esposizione di collezioni ricercate di attivitĂ organizzativa che è stata svolta per assicurare alla fiera alto profilo. Con un approccio innovativo, l’intento è infatti la visita dei piĂš importanti compratori, rivenditori e architetti quello di “aggredireâ€? il mercato partendo non dal prodotto, provenienti dalle zone piĂš significative per l’esportazione del bensĂŹ dalla propria storia, competenza e potenzialitĂ . La storia Made in Italy, come Far East (India), Medio Oriente, Est europeo di aziende che guardano al futuro superando le dinamiche di e America, soprattutto Brasile e Canada. www.abitareiltempo.it

Abitare il Tempo Fiera di Verona HA CONSOLIDATO IL SUCCESSO DELLA PRIMA, LA SECONDA EDIZIONE DI ABITARE IL TEMPO 100% PROJECT, RIVOLTA ALLA RICERCA DI NUOVI EQUILIBRI FRA PRODOTTO, PREZZO E FORMULA DISTRIBUTIVA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ABITARE IL TEMPO 100% PROJECT VERONA FIERE

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ABITARE IL TEMPO In questa pagina: dall’alto a sinistra, in senso orario, evento “Il Design è Servitoâ€?, mostra “Poltrona Frauâ€?, due immagini dello spazio “Future Tastingâ€?, mostra “Pallucco - Il Design contemporaneoâ€?, spazio “Contractâ€?, mostra “Wellness Ritualâ€? e l’allestimento di Giulio Cappellini “Homage to Shiroâ€?.

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Sommario



OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE AMBIENTE MESSE FRANKFURT

AMBIENTE 2013 MESSE FRANKFURT In questa pagina: da sinistra, Wolfgang Marzin, Presidente e Chief Executive Officer di Messe Frankfurt, Detlef Braun, Membro dell’Executive Board di Messe Frankfurt, Stephan Kurzawski, Senior Vice Presidente Membro dell’Extended Board di Management di Messe Frankfurt Exhibition GmbH e Nicolette Naumann, Vice Presidente Fiere Ambiente/ Tendence. Qui a fianco, da sinistra, Thomas Kastl, Direttore settore Dining, Sabine Scharrer, Direttore settore Living, e Yvonne Engelmann, Direttore settore Giving, e la Torhaus della Fiera di Francoforte, che con 3,4 milioni di visitatori annuali è diventata un Top player dell’industria fieristica internazionale e il numero uno del settore in Germania.

Ambiente Fiera di Francoforte UNA FIERA LEADER A LIVELLO MONDIALE, PIATTAFORMA UNICA DELLE TENDENZE NEI BENI DI CONSUMO, VETRINA IDEALE PER IL DESIGN DI DOMANI. È “AMBIENTE”, TRA LIVING, DINING E GIFT TESTO OMBRETTA BERTINI FOTO ARCHIVIO AMBIENTE MESSE FRANKFURT

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esse Frankfurt organizza più di 100 fiere specializzate del mondo e 330.000 mq lordi occupati (dati edizione 2012), in tutto il mondo nei settori beni di consumo, tessile, “Ambiente” registra sempre un notevole successo nonostante automotive, architecture, home technology & security, il tempo di crisi. Per l’edizione 2013 sono sempre previste comunicazione e tempo libero. Tre milioni di visitatori le 3 macroaree di interesse: “Living”, con 1.100 aziende e oltre 69.000 espositori fanno della Fiera di Francoforte un internazionali di mobili, complementi d’arredo e oggettistica ente fieristico di grande portata, leader a livello mondiale per la casa, “Dining”, la più grande esposizione mondiale per tra gli organizzatori di fiere. La Messe Frankfurt vanta origini la tavola apparecchiata, la cucina e gli articoli casalinghi, con che risalgono all’epoca medievale, ai tempi del Sacro Romano circa 2.200 aziende internazionali e “Giving”, il mondo del Impero: la prima menzione è del 1150. Neanche un secolo dopo regalo che conta ad “Ambiente” oltre un migliaio di aziende da Federico II, il più grande fra gli imperatori tedeschi, concedeva ogni parte del mondo di articoli da regalo, gioielli, articoli di alla città di Francoforte il privilegio ufficiale di tenere una cartoleria e artigianato artistico. Gli stili dell’abitare, ricercati fiera annuale in autunno. Oggi il calendario delle esposizioni dall’ufficio stile tedesco bora.herke.palmisano, sono divisi in è vastissimo e, con il consueto appuntamento di febbraio, 4 tendenze principali che tengono conto dei cambiamenti e “Ambiente” è tra le punte di diamante della programmazione di delle nuove necessità del vivere quotidiano (Trend Blossom Messe Frankfurt. Compiuta vetrina del settore beni di consumo, Field, Trend Classic Ground, Trend Contrasting Atmosphere, Trend Fiera internazionale dedicata al mondo della tavola, del regalo e Eccentric Domain, vedi box a pag. 149), dal classico al glamour, del complemento, “Ambiente” può contare sull’ampia esperienza dal giovane al tecnologico, optando spesso per un armonico settoriale di Messe Frankfurt, che copre l’intera filiera dei singoli blend di tendenze un tempo contrastanti, ma oggi di decisa comparti industriali e un management consolidato, con un attualità. Il design si declina in tre aree - Dining, Loft e portfolio che comprende oltre 100 marchi fieristici. Con 4.530 Carat - con una nuova area espositiva interamente dedicata al espositori da 88 Paesi e circa 140.000 visitatori da 158 Paesi mercato degli orologi. www.ambiente.messefrankfurt.com 148


TREND CONTRASTING SPHERE

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MESSE FRANKFURT AMBIENTE TRENDS 2013/2014 BORA.HERKE.PALMISANO Trend Blossom Field Poesia e praticità insieme: pattern floreali, forme giocose, funzionalità. Tessuti casa dai pattern grafici, righe, reticoli, cromature, colori saturi o pastello. Trend Classic Ground Elegante lifestyle urbano, alto design tradizionale, ambienti confortevoli. Tendenza dominante: arancio e blu chiaro. Trend Contrasting Sphere Contrasto fra superfici porose e brillanti. Materiali naturali lavorati artigianalmente accanto a processi high-tech per un mood futuristico ma famigliare. Trend Eccentric Domain Stravaganza, glamour e decadenza. Tra l’antico e il surreale, forme decorative, pattern inusuali, effetti di superficie, cromie rosa, giada e prugna.

AMBIENTE 2013 SETTORI MERCEOLOGICI DINING. Tavola, cucina e casalinghi 2.200 Aziende Tutto per la tavola apparecchiata - servizi, piatti, bicchieri, posate, vetri, ceramiche e cristalli. Articoli casalinghi: pentole, piccoli elettrodomestici, accessori per la pulizia.

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TREND ECCENTRIC DOMAIN

MESSE FRANKFURT Con un fatturato di 500 milioni di Euro nel 2012, 1.800 collaboratori, 69.000 espositori, Messe Frankfurt è il più grande ente fieristico tedesco. Il Gruppo Messe Frankfurt vanta una rete mondiale di 28 società affiliate e circa 50 Sales Partner internazionali, grazie alla quale è presente in oltre 150 Paesi. In più di 30 poli fieristici del mondo si svolgono manifestazioni “Made by Messe Frankfurt”. Nel 2012 ha organizzato un totale di oltre 100 fiere ed esposizioni nel mondo. La Società fieristica è in mano pubblica: la Città di Francoforte detiene il 60% e il Land Assia il 40%. www.messefrankfurt.com 149


OGGETTI DESIGN MAGAZINE CONVEGNI MESSE FRANKFURT E GRUPPO 24 ORE

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i è tenuta lo scorso 20 novembre presso la sede milanese del Sole 24 Ore la prima edizione del FIMI Forum Internazionalizzazione Made in Italy, evento di settore che raggruppa le testimonianze dei principali protagonisti del sistema fieristico, imprese e associazioni di settore, organizzato da Messe Frankfurt in collaborazione con Il Gruppo 24 Ore. Nell’attuale contesto di recessione e crisi economica, l’accesso ai mercati chiave per la promozione del Made in Italy diventa elemento strategico per l’internazionalizzazione del settore industriale italiano. • Come rilanciare il Sistema Italia e conquistare i mercati internazionali? • Quali sono le esperienze delle imprese italiane verso i mercati esteri? • In che misura la Fiera di Francoforte si presenta come business partner e piattaforma internazionale fieristica chiave per le nostre imprese? Questi i temi affrontati dal convegno introdotto da Detlef Braun, Membro dell’ Executive Board di Messe Frankfurt, e da Donald Wich, AD Messe Frankfurt Italia. Di grande interesse i

all’estero continuativa ed organizzata. Opinione condivisa anche da Giuliano Busetto, Presidente ANIE AssoAutomazione, che ha sottolineato la necessità di valorizzare al meglio le nostre eccellenze, spesso sconosciute anche in patria, eppure protagoniste di primati mondiali, a cominciare proprio dalla moda, il design e le nuove tecnologie. Nonostante infatti la frenata dell’economia globale, la meccanica rimane non a caso la punta di diamante del Made in Italy, con un surplus commerciale di ben 31 miliardi di euro nei primi otto mesi del 2012 e la quota di vendite oltreconfine che in alcuni casi supera l’80% del totale. Quale allora la ricetta per un’internazionalizzazione capace di assicurare crescita e produttività a un’industria italiana in cerca di nuovi scenari di mercato? L’apertura, ad esempio, di uffici all’estero gestiti da personale locale e l’organizzazione di missioni B2B e presenze fieristiche di alto livello, per creare un circuito virtuoso capace di attrarre gli operatori stranieri in Italia. Molte poi le leve a disposizione dell’export, a partire dalla nuova ICE di Pier Paolo Celeste, Direttore del Dipartimento Servizi alle Imprese, quindi le associazioni di categoria, le

FIMI Messe Frankfurt e Gruppo 24 Ore PERFORMANCE E SFIDE DELL’EXPORT ITALIANO. LA CRESCITA DEL COMPARTO FIERISTICO INTERNAZIONALE E LA RICETTA DI MESSE FRANKFURT. QUESTI I TEMI AFFRONTATI DAL FORUM FIMI TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO MESSE FRANKFURT ITALIA SPS REAL TIME

Keynote speech di Detlef Braun Membro Executive Board Messe Frankfurt

Donald Wich AD Messe Frankfurt Italia

case history di alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle associazioni di categoria, che hanno animato le due tavole rotonde dedicate ai temi “Le imprese italiane verso i mercati esteri. Esperienze e successi” e “Strategie per l’internazionalizzazione fra incertezze, opportunità e nuovi scenari di mercato”. Fra i nomi presenti dell’imprenditoria italiana, anche due illustri figure di aziende leader nella produzione di strumenti di cottura come Angelo Ballarini, AD di Ballarini, e Andrea Barazzoni, AD di Barazzoni e nuovo Presidente Fiac. In relazione alla filiera tessile, Alberto Paccanelli, AD di Martinelli Ginetto e Presidente Euratex, ha ribadito ancora una volta come la globalizzazione non rappresenti una minaccia ma semmai un’opportunità, a patto però di saper “fare squadra” e garantire una presenza 150

Aldo Bonomi Istituto di Ricerca Aaster

Camere di Commercio, Confindustria e anche i desk ad hoc delle grandi banche, che si stanno attrezzando con tutta una serie di servizi aggiuntivi di tipo consulenziale, dallo scouting dei mercati internazionali alla pianificazione e realizzazione dell’investimento, fino alla gestione finanziaria delle consociate. Fra i maggiori strumenti di politica industriale e internazionalizzazione, il comparto fieristico rappresenta spesso la vera chiave di volta per fare incontrare bisogni, di massa o di nicchia, con chi è in grado di soddisfarli ma vive dall’altra parte del pianeta. Società leader di organizzazione di fiere ed eventi nel mondo, Messe Frankfurt ha deciso di puntare su alcuni filoni strategici nel settore dei beni di consumo: tessile, automotive, architecture, home technology & security, comunicazione e tempo libero.


Da sinistra, Pier Paolo Celeste ICE, Detlef Braun Messe Frankfurt, Laura La Posta Il Sole 24 Ore, Donald Wich Messe Frankfurt Italia e Aldo Bonomi Istituto Ricerca Aaster

Da sinistra, Alberto Paccanelli, Angelo Ballarini AD Ballarini, Laura La Posta, Ennio Franceschetti Presidente Gefran,Bruno Vianello Presidente Texa e Alberto Jelmini AD TG Vestor

Una strategia che si sta rivelando vincente, con un aumento nel 2012 del 7% di fatturato, che oggi sfiora i 500 milioni di euro. Partendo da alcune considerazioni emerse da un incontro a Bolzano tra la Confindustria italiana e la controparte tedesca, Aldo Bonomi, Direttore dell’Istituto di ricerca Aaster, è intervenuto al FIMI definendo per l’appunto “cruciale” l’incontro tra il nostro capitalismo manifatturiero, secondo in Europa, e le “reti lunghe” che possono traghettarlo all’estero nei Paesi più lontani, a partire dalle fiere di carattere internazionale che, soprattutto per le Pmi, rappresentano l’unico modo per far conoscere il proprio marchio a un consistente numero di potenziali buyer. “Il capitalismo italiano”, ha continuato Bonomi, “molto forte nel territorio e costituito da 6 milioni di realtà molecolari e 5 o 6 mila multinazionali tascabili, ha bisogno di relazionarsi con il capitalismo europeo, forte e sistematico, e soprattutto con quello tedesco. Solo così si può costituire una rete di potenza”. Indispensabile dunque il lavoro propedeutico di matchmaking, cioè l’incontro tra esigenze di domanda e potenzialità dell’offerta, perché il successo delle esposizioni va di pari passo con la capacità di spostare il baricentro del business e portare i prodotti giusti laddove esiste un effettivo mercato in grado di assorbirli, senza dimenticare però che riproporre un salone di successo in Europa a Shanghai o New Delhi non può prescindere dalla necessità di adattarsi a quel Paese e alle convenzioni di business e culturali dei buyers locali. Per consultare/scaricare tutti gli atti del convegno FIMI: http:// st.formazione.ilsole24ore.com/a/fimi2012/programma. htm - www.messefrankfurtitalia.it www.sps-italia.net

I Paesi con più alta concentrazione di manifatturiero possono uscire prima dalla crisi, per questo l’Italia ha potenzialmente qualche chance in più, a condizione di sviluppare ulteriormente il business nei mercati esteri. A questo proposito già oggi il 20% dell’export italiano passa dalle Fiere Secondo da sinistra, Giuliano Busetto Presidente ANIE Asso Automazione e, quarto da sinistra, Andrea Barazzoni AD di Barazzoni e Michele Tronconi Presidente Sistema Moda Italia

Gli oltre 300 partecipanti presenti al Forum FIMI

DATI ISTAT Dai dati Istat circa la performance delle imprese manifatturiere italiane sui mercati esteri, un’impresa esportatrice su due (il 49,8%) ha incrementato, nel corso del primo semestre 2012, le vendite dei propri prodotti all’estero rispetto allo stesso periodo del 2011. Inoltre, la presenza di imprese in espansione è maggiore (53,2%) tra le unità che esportano nei Paesi extra-Ue e minore (44,8%) tra quelle orientate ai mercati Ue: la dinamica delle esportazioni in valore è infatti nettamente diversa tra i mercati Ue (-1,1%) e quelli extra-Ue (+5,2%). Da un punto di vista dimensionale, occorre poi rilevare che la frequenza delle unità in crescita è pari al 48,7% per le microimprese (1-9 addetti), al 49,9% per le piccole imprese (10-49 addetti), al 51,4% per le medie (50-249 addetti) e al 48,9% per le grandi. Con i migliori risultati in termini di crescita nei settori ad alta tecnologia (+3,8%), seguiti dalla manifattura tradizionale (+2,2%) e dai comparti ad elevate economie di scala (+1,7%). 151


OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE PROPOSTE 2013

PROPOSTE VILLA ERBA In questa pagina: sopra, immagini degli stand durante “Proposte 2012”. Qui a fianco, ingresso di Villa Erba e veduta del concerto eseguito dai Wiener Virtuosen, musicisti dei Wiener Philharmoniker. Qui sotto, la struttura del polo fieristico di Villa Erba, progettato da Mario Bellini, e visitatori nel foyer della Fiera.

Proposte 2013 Villa Erba Cernobbio NEL POLO FIERISTICO DI VILLA ERBA A CERNOBBIO, PROPOSTE, ANTEPRIMA MONDIALE DEL TESSUTO D’ARREDO E DEL TENDAGGIO, PRESENTA UN’EDIZIONE DEDICATA AL TEMA DELL’INNOVAZIONE TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO PROPOSTE

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n programma a Villa Erba di Cernobbio nelle giornate del 7, 8 e di stranieri in aumento, dal 61% del 2011 al 64,5% del 2012, e un 9 maggio 2013, la XXI edizione dell’esclusivo evento fieristico esito finale positivo sia a livello nazionale che internazionale, con “Proposte. Anteprima Mondiale del Tessuto d’Arredamento e soddisfazione degli espositori che hanno sostenuto molti sforzi del Tendaggio”. Organizzato da Proposte srl - Presidente per competere sul mercato globale e per individuare nuovi utilizzi Mauro Cavelli, Vice-Presidente Piercarlo Viganò e Direttore del tessuto e del tendaggio nei settori residenziale, contract e Fiera Massimo Mosiello - e promosso da Ascontex Promozioni e outdoor. Alla Germania, con un aumento del 6,4%, che rimane Consorzio Promozione Tendaggio Italiano, sarà dedicato al tema il primo Paese per provenienza dei visitatori, seguono la Gran “Always on the move” (Sempre in movimento). L’idea è quella di un Bretagna con un +3,2% e gli Stati Uniti con un +14,5%. Hanno rinnovamento continuo, basato sulla capacità di restare al passo inoltre registrato un segno percentuale positivo Cina, Giappone, con i tempi e di non arretrarsi di fronte alle difficoltà. Presenti Taiwan, India, Russia, Svezia, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi. in Fiera solo i migliori industriali europei del tessile d’arredo - Anche le tendenze stilistiche più significative, selezionate dal selezionati per alta qualificazione delle loro aziende e dei prodotti, team di Proposte per design, struttura e colore per l’edizione correttezza professionale, ricerca e sperimentazione creativa e 2012, hanno anticipato il quadro innovativo proposto per il 2013: tecnologica - che riceveranno solo i clienti da loro invitati in un ”ispirazione” che spazia dall’etnico alle fibre naturali, “materiali” salone fieristico dedicato esclusivamente al lavoro e ai contatti sostenibili, naturali e fatti a mano, e infine “stampati” divisi fra internazionali. Fra i dati più significativi dell’ edizione 2012, i 104 citazioni floreali e animali esotici, superfici materiche, motivi espositori che hanno accolto 6.363 visitatori, con una percentuale geometrici, combinazioni orientaleggianti. www.proposte.it 152


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7|8|9 MAY 2013


OGGETTI DESIGN MAGAZINE DISTRIBUZIONE B.MORONE MILANO

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mportante novità del settore è il nuovo assetto distributivo della B.Morone Srl di Milano, che consolida il suo ruolo di protagonista nella distribuzione di marchi d’alta gamma nel settore living grazie all’integrazione, nella propria struttura societaria, dei brand Wedgwood e Waterford Crystal, marchi già distribuiti da WWRD Italia, divisione operativa italiana del gruppo WWRD United Kingdom Ltd, a sua volta divisione operativa inglese della holding americana WWRD Holdings Ltd, di proprietà della KPS Capital Partners, LP, importante holding americana che controlla fondi di private equity con $ 2,6 miliardi di asset in gestione. Con l’obiettivo di continuare a garantire ai propri clienti fedeltà, esclusività e qualità, B.Morone, azienda impegnata sin dal 1968 nella distribuzione di marchi di alta gamma nei settori dell’art de la table, della manifattura e dei complementi d’arredo, riconferma e incrementa dunque la propria leadership sul mercato italiano con l’integrazione, dal 7 gennaio

Magni e Rob Verhoeven, si è affiancata dal mese di gennaio 2013 quella di Lorenzo Ravetta, già Country Manager di WWRD Italia, che ha assunto il ruolo di Direttore Commerciale per l’Italia di tutti i marchi presenti nel portfolio B.Morone. In conclusione, a partire dal 7 gennaio 2013, il portfolio dei brand B.Morone è composto da Agraria San Francisco, Carlo Moretti, Cutipol, David Trubridge, Halcyon Days, Manifattura di Herend, Lobmeyr, Mono, Moser, Pott, R.Haviland&C.Parlon, Val Saint Lambert, Waterford Crystal, Wedgwood e Zanetto. L’ufficio Stampa del nuovo assetto del gruppo B.Morone viene affidato allo studio NoW! Communication Projects di Iaia Michi, già responsabile comunicazione dell’ex divisione WWRD Italia, e prevede un progetto strategico globale di ampliamento anche sui Social Network delle attività di promozione di tutti i marchi distribuiti in Italia, con l’obiettivo di rendere più immediata al cliente finale la conoscenza dell’eccellenza e qualità dei brand,

Accordo raggiunto fra la holding americana KPS Capital Partners, LP e B.Morone di Milano per la distribuzione in Italia dei brand Wedgwood e Waterford Crystal a partire dal 7 gennaio 2013

GRUPPO B.MORONE MILANO Alla guida del nuovo Gruppo B.Morone di Milano i titolari, Alessandra Magni e il marito Rob Verhoeven, e Lorenzo Ravetta, nuovo Direttore Commerciale di B.Morone per tutti i marchi presenti nel portfolio della società, che sono Agraria San Francisco, Carlo Moretti, Cutipol, David Trubridge, Halcyon Days, Manifattura di Herend, Lobmeyr, Mono, Moser, Pott, R.Haviland&C.Parlon, Val Saint Lambert, Waterford Crystal, Wedgwood e Zanetto. www.bmorone.it

B.Morone +Wedgwood e Waterford Crystal GRAZIE ALL’ACCORDO CON KPS CAPITAL PARTNERS, LP, B.MORONE INTEGRA NELLA PROPRIA STRUTTURA SOCIETARIA LA DISTRIBUZIONE IN ITALIA DI WEDGWOOD E WATERFORD CRYSTAL TESTO NOW! COMMUNICATION PROJECTS FOTO ARCHIVIO WEDGWOOD E RITRATELIER ALVISE SILENZI CLAUDIA ZORZI

2013, dei brand Wedgwood e Waterford Crystal, di proprietà dunque della nota holding americana KPS Capital Partners, LP, leader mondiale nella distribuzione di luxury brand nel settore living, presente con i suoi prodotti nei migliori department store e nei più qualificati negozi di oltre 80 Paesi nel mondo. Nonostante il momento di forte contrazione economica, il gruppo B.Morone, con lungimiranza e determinazione, dà vita a una forte e strategica sinergia finalizzata a offrire una fra le più ampie ed esaustive proposte di marchi di alta gamma del settore, in grado di garantire sia autorevolezza ed efficacia sul mercato italiano sia un servizio al cliente flessibile e puntuale, quest’ultimo grazie alla unificazione e riorganizzazione delle rispettive forze vendita. Accanto alla professionale e innovativa gestione dei titolari del nuovo gruppo B.Morone srl, Alessandra 154

caratteristiche determinanti per incrementare quella percezione di “valore aggiunto” indispensabile oggi per la vendita e per la fidelizzazione degli utenti contemporanei. La sede del gruppo resta sempre nella storica residenza B.Morone in Milano, in via Soresina 7. Ma per l’occasione, showroom, reparti e uffici sono stati rinnovati per essere messi in grado di accogliere anche le collezioni dei nuovi brand rappresentati in Italia, Wedgwood e Waterford Crystal, che, grazie al loro riconosciuto prestigio internazionale, contribuiscono a riconfermare B.Morone come uno dei maggiori e più qualificati protagonisti della distribuzione in Italia del living d’alta gamma. Durante il prossimo Macef, B.Morone invita i propri clienti a visionare le nuove collezioni di tutti i loro brand distribuiti presso la propria sede milanese. www.bmorone.it


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GGETTI DESIGN MAGAZINE OCCHIELLO OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE

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NEL MONDO

MILANO SAN PAOLO MOSCA

MACEF MILANO 24-27 GENNAIO 2013

MACEF BRASIL 27-29 MAGGIO 2013

MACEF RUSSIA 29-31 MAGGIO 2013

Polo fieristico Rho Pero - Milano Partner Fiera Milano e FieraDigitale

Centro de Convenções Frei Caneca - San Paolo Partner CIPA

MosExpo Exhibition Center - Mosca Partner RESTEC e Fiera Milano OOO

Dal 1968 Macef è il Salone internazionale della casa, sinonimo di eccellenza e fucina di idee a supporto degli operatori e del mercato, tra le più attese del calendario fieristico con due appuntamenti annuali a Fiera Milano. Perché Macef Milano: • è la città da sempre centro nevralgico dell’economia nazionale e del made in Italy • il trend fieristico cresce nonostante la crisi, con un totale di circa 170.000 visitatori italiani e internazionali nelle edizioni 2012 • in quasi 50 anni di storia Macef Milano ha attraversato e accompagnato la vita degli italiani e le loro abitudini nell’abitare, tastando la salute dell’economia internazionale Focus on: Tavola&Cucina L’Opera Italiana, Bijoux, Festivity

Macef Brasil è organizzata da Fiera Milano in collaborazione con Cipa FM Publicações e Eventos Ltda, affermato player fieristico brasiliano che, dal gennaio 2011, fa parte del gruppo Fiera Milano. Perché Macef Brasile: • è il Paese che, tra gli emergenti, apprezza maggiormente i marchi made in Italy • il commercio al dettaglio di articoli per la casa ha visto una crescita pari al 20,7% dal 2006 al 2011 • con circa 190 milioni di abitanti (50 milioni con un potere d’acquisto pari alla classe media europea), il Brasile è il Paese più popoloso dell’America Latina Focus on: Accessorio moderno Design autoprodotto e industriale

Macef Russia è organizzata da Fiera Milano in collaborazione con Restec Group, operatore fieristico di primissimo piano nel mercato russo con una grande esperienza organizzativa e una forte reputazione a livello locale. Perché Macef Russia: • il segmento di mercato relativo al settore tavola è dominato dalle importazioni europee • il mercato degli articoli da regalo si sta continuamente sviluppando, grazie anche alla crescente ricchezza della popolazione • con una popolazione di 142 milioni di abitanti, la Russia occupa il settimo posto nella lista dei Paesi con il maggior numero dei “milionari più ricchi” Focus on: Produzione artigianale Design classico e tradizionale

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nel mondo worldwide

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MILANO

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MILAN

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24-27 Gennaio 2013 24th-27th January 2013

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27-29 Maggio 2013 27th-29th May 2013

29-31 Maggio 2013


OGGETTI DESIGN MAGAZINE FIERE ABITARE IL TEMPO 100% PROJECT

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eeting della distribuzione per le soluzioni d’interni, sviluppo per linee interne e affrontando con coraggio quello per Abitare il Tempo 100% Project - in calendario nel linee esterne, relazionandosi a viso aperto con gli altri attori 2013 alla Fiera di Verona dal 13 al 15 ottobre - è del mercato e raccogliendone le sfide. L’industria italiana del stata ideata per supportare e accompagnare le aziende mobile attraversa del resto una crisi strutturale che passerà solo verso un diverso e più competitivo modello di approccio al se le aziende saranno disposte a cambiare il proprio modello mercato. La manifestazione propone infatti sin dalla sua prima di business ricercando processi efficienti ed efficaci orientati a edizione, messa a punto dall’architetto Giulio Cappellini, art “servire” un cliente globale sempre più esigente ed informato. director dell’evento, una formula di relazione e aggregazione Dai dati dell’edizione 2012, Abitare il Tempo 100% Project assolutamente innovativa fatta di reti fra le imprese e rapporti conferma la sua crescita sia nel numero degli espositori (+75% personalizzati, sostenibile e aperta al mercato globale. Un sull’edizione 2011) e degli spazi (da 2 a 4 padiglioni), sia sul laboratorio dove produttori, progettisti e distributori provano fronte dei visitatori professionali che sono stati 15.000 in soli a dialogare e costruire intese dalle quali potrà nascere il mercato tre giorni di manifestazione, il 50% in più rispetto al 2011, di domani. Un momento partecipativo governato da pochi ma di cui oltre il 12% di provenienza estera. I risultati positivi imprescindibili requisiti: sostenibilità dell’impegno economico dell’edizione 2012 sono il frutto di una formula rinnovata delle aziende espositrici, dimensioni contenute, equilibrio fra che piace a professionisti e distributori, nonché di un’intensa contenuti informativi ed esposizione di collezioni ricercate di attività organizzativa che è stata svolta per assicurare alla fiera alto profilo. Con un approccio innovativo, l’intento è infatti la visita dei più importanti compratori, rivenditori e architetti quello di “aggredire” il mercato partendo non dal prodotto, provenienti dalle zone più significative per l’esportazione del bensì dalla propria storia, competenza e potenzialità. La storia Made in Italy, come Far East (India), Medio Oriente, Est europeo di aziende che guardano al futuro superando le dinamiche di e America, soprattutto Brasile e Canada. www.abitareiltempo.it

Abitare il Tempo Fiera di Verona HA CONSOLIDATO IL SUCCESSO DELLA PRIMA, LA SECONDA EDIZIONE DI ABITARE IL TEMPO 100% PROJECT, RIVOLTA ALLA RICERCA DI NUOVI EQUILIBRI FRA PRODOTTO, PREZZO E FORMULA DISTRIBUTIVA TESTO ROSSELLA CRIPPA FOTO ARCHIVIO ABITARE IL TEMPO 100% PROJECT VERONA FIERE

ABITARE IL TEMPO In questa pagina: dall’alto a sinistra, in senso orario, evento “Il Design è Servito”, mostra “Poltrona Frau”, due immagini dello spazio “Future Tasting”, mostra “Pallucco - Il Design contemporaneo”, spazio “Contract”, mostra “Wellness Ritual” e l’allestimento di Giulio Cappellini “Homage to Shiro”.

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VISITATORI: +50% ESPOSITORI: +75% FIDUCIA: +100% CRESCE IL VOSTRO CONSENSO, CRESCE INSIEME A VOI L A FIDUCIA NEL FUTURO. 241 espositori, oltre 15 mila visitatori di cui il 12 per cento esteri: Abitare il Tempo 100% Project mette il segno “più” rispetto all’edizione precedente. Un segnale forte e chiaro di quanto il nostro mercato abbia bisogno di nutrirsi

di idee, di informazioni, di esperienze da condividere. Un grazie di cuore a tutti voi e appuntamento al 13-14-15 ottobre 2013: per mettere un segno “più” anche sul futuro del nostro settore. Giulio Cappellini

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Borla Bohemia srl Viale Cirene, 4 20135 Milano Tel. 02 54001010 Rappresentante generale per l’Italia Crystalex www.borla.net

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Carlo Moretti srl Fondamenta Manin, 3 30141 Murano (Venezia) Tel. 041 736588 www.carlomoretti.com

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