6:00AM Skateboard Culture Magazine

Page 1

GIUGNO / LUGLIO 2011 / ITALY € 4.50 davide cattaneo / fs ollie / ph.beatrice sugliani

Anno X bimestrale / Swiss chf 10.00 / Canton Ticino chf 10.50 / E € 7.00 / AT € 7.50 / D € 9.50 Poste Italiane Spa sped. in abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n°46) art. 1 comma 1 / DCB Milano








DIRETTORE RESPONSABILE CRISTIANO ZANNI / c r i s t i a n o z @ h i p o w. c o m CAPO REDATTORE ALESSANDRO REDAELLI / a l e r @ 6 a m . i t ART DIRECTOR MATTEO DI NISIO / m a t t e o d @ 6 a m . i t IN REDAZIONE JACOPO ATZORI / j a c o p o @ 6 a m . i t FOTOGRAFI SENIOR CRISTIAN ‘OSDE’ BENZONI, ENRICO RIZZATO & FEDERICO ROMANELLO TESTATA w w w. l u c a b a r c e l l o n a . c o m HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO TESTI / DANIELE ‘MARZO’ MARZOCCHI & ANDREW ZOLIN IMMAGINI / ERIC ANTOINE, GIULIANO BERARDUCCI, LUCA CARTA, MARCELLO ‘NELLO’ GUARDIGLI, ANDRE LUCAT, DANIELE ‘MARZO’ MARZOCCHI, MARCO MICCOLI, BEA SUGLIANI & FEDERICO TOGNOLI

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media - Via Valparaiso 4 - 20144 Milano Tel +39 02 43990087 Fax +39 02 48022901 info@hipow.com - www.johnsonsmedia.it AMMINISTRATORE DELEGATO Cristiano Zanni - cristianoz@hipow.com SERVIZI GENERALI Luisa Pagano - luisap@hipow.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA A&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTERO Johnsons International News Italia - Via Valparaiso 4 - 20144 Milano SERVIZI ABBONAMENTI E ARRETRATI Johnsons Media - Via Valparaiso 4 - 20144 Milano Tel +39 02 43990087 Fax +39 02 48022901 adv@jmag.it

EVERYTHING YOU NEED TO KNOW ON www.skateon.it

Dovrà essere pesente la seguente dicitura: MODALITÀ DI PAGAMENTO Bonifico Bancario intestato a: JOHNSONS MEDIA Via Valparaiso 4 - 20144 Milano BANCA INTESA COORDINATE BANCARIE: IT 67 O 03069 09529 072402650199 / e-mail: adv@jmag.it

6:00AM è una testata della casa editrice Johnsons Media che pubblica anche gli annuari: Surfing (surf, windsurf, kite), Snowb (snowboard) e le riviste Funboard (windsurf), Surf Latino (surf), Sup Time (stand up paddle), Kite Magazine Stance (kite), 4Skiers (sci freestyle), Entry (snowboard), Girland (girlie action sport). Registrzione tribunale di Milano n°661 del 23/11/2001. Periodicità bimestrale: febbraio/marzo, aprile/maggio, giugno/luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio. Codice ISSN 1593-7011. Registrzione ROC n.11243. Stampa Alfaprint - via Bellini, 24 - Busto Arsizio (VA). Prezzo di una copia Italia: 4,50 euro. Abbonamento annuale Italia (6 numeri): 18,00 euro. Tutti i diritti 6:00AM sono riservati e appartengono a Johnsons Media. Nessuna parte di 6:00AM può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui, nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute in questa rivista. Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. L. 27.02.2004, n° 46), Art. 1 comma 1, DC B Milano.


MJ-6 OUT NOW!

MORE INFO AT LAKAI.COM

LAKAI LIMITED FOOTWEAR : THE SHOES WE SKATE

JOHNSON / FOSTER / CAPALDI / MARIANO / CARROLL / HOWARD / WELSH / BIEBEL / LENOCE / FERNANDEZ / ALVAREZ / ESPINOZA / TERSHY / HAWK / GILLET / BRADY / JENSEN / ad 146 / lakai.com + crailtap.com




CON TEN TS

LUCA CRESTANI SMITH GRIND photo Osde, Milano

10 | CONTENTS | 6:00AM skateboard culture magazine

12 | WAITING ROOM

42 | NEIGHBORHOODS | DAVIDE FRASSINE

16 | FACILITIES | WOOD

43 | REPORT

22 | ARTIST ITW | EMIL KOZAK

44 | INSIDER | MARCO MORIGI

28 | BEHIND | FEDERICO BORCHI

46 | DEAR GEORGE | A ‘BLIND’ OVERVIEW

30 | SCENE SUPPORT | GABRIELE FILIPPINI

54 | KICK OFF TOUR | F.I.H.P. IN MALAGA

31 | SUBSCRIBE

66 | NIKE SB | WHERE THE F**K IS DONEDDU

32 | SCENE SUPPORT | EDO MAULE

78 | VANS / O.T.W. CLASSIC

34 | SOUND | BROKEN DOLLS

82 | PLANT A TREE | PIERRE ANDRÉ SENIZERGUES

36 | WORLDWIDE CONNECTION | MAURO CARUSO

84 | TRINITY | WAILING WALL

38 | OUR THING | ANEEMA

86 | FOCAL PLANE

39 | REPORT

94 | DISPLAY

40 | REPORT

96 | SNAPSHOT


2/$)3,;

SIMONECHIOLERIO HIPPIE JUMP

GUARDA LA NUOVA COLLEZIONE SU IUTER.COM IUTER È PRODOTTO E DISTRIBUITO DA YOUTH SRL, VIALE RANZONI 15/A, 20149 MILANO +39.02.31809944 FAX +39.0233104087 - INFO@IUTER.COM

TEL


Waiting room WORD • alessandro redaelli PHOTO • beatrice sugliani

12 • waiting room

È DIFFICILE MANTENERE L’ENTUSIASMO DEI BAMBINI CON IL PASSARE DEGLI ANNI. TRASFORMARE LA PROPRIA PASSIONE IN UN LAVORO HA UN’INFINITÀ DI LATI POSITIVI, MA IL RISCHIO CHE IL FATTORE STRESS PRENDA PIEDE E INASPRISCA LA DOLCEZZA DEL PROPRIO ‘PALLINO’ È SEMPRE DIETRO L’ANGOLO. ESATTAMENTE COME GLI ECCESSI DI AMORE E DEDIZIONE VERSO CIÒ CHE SI FA POSSONO SNATURARE IL SIGNIFICATO DELLA PASSIONE STESSA...

Abbiamo aperto le porte del nostro giornale a tutti coloro che avessero qualcosa di buono da dire o da mostrare. Abbiamo portato i rider negli spot, mostrato facce nuove, organizzato tour, passato notti intere davanti ai monitor nel tentativo di trasformare 6:00AM in quello che è oggi: LA RIVISTA ITALIANA DI SKATEBOARD. 6:00AM è unica per definizione, perché la definizione di ‘rivista’ è molto chiara: attualità, approfondimento e novità. Questi sono i tratti fondamentali di un magazine e se vi serve una conferma il vocabolario della lingua italiana ne da una definizione precisa.

Ma lo skateboarding è, e resta, il nostro chiodo fisso al di là dei rischi del nostro mestiere. Spingiamo 6:00AM senza limiti dalla mattina alla sera: senza preconcetti o ‘snobismi’ di nessun genere. In questi ultimi due anni abbiamo pubblicato e supportato fotografi nuovi ed altri che non si vedevano pubblicati da parecchio tempo.

Tutte queste caratteristiche sono in ogni numero di 6:00AM che porti la firma del nostro team. Novantasei fottute pagine bimestrali piene di contenuti attuali e materiale fotografico sempre valido ed al meglio delle possibilità. Speriamo che nessuno si maldisponga se sosteniamo di fare qualcosa che nessun altro fa.

Nè migliore, nè sicuramente peggiore, ma semplicemente diverso. Spinti dall’intento di fondere un alto livello grafico e fotografico con gli elementi classici delle riviste di skateboard, documentiamo la scena italiana vivendola dall’interno giorno per giorno, un trick alla volta. Ed abbiamo la certezza che nessuno più di noi conosce il significato del concetto ‘for skateboarder by skateboarder’ e se avete voglia di fare un giro a Milano per una bella session siamo pronti a dimostrarvelo. Ringraziamo tutti coloro che ci scrivono ogni giorno un fiume di mail entusiaste e che ci seguono nel web e sui social. Una nuova grande stagione di skateboard sta per cominciare e noi siamo pronti a viverla con l’entusiasmo e la spregiudicatezza che ci caratterizzano. La grandezza di ogni skateboarder è la fantasia: la capacita di osservare gli oggetti del mondo e scoprirli strumenti di gioco, proprio come ognuno di noi faceva quando era bambino.


FUNNEL SRL - T: +39 05 58 82 72 72

DARRELL S TA N T O N SWITCH HEELFLIP - CALIFORNIA PHOTO BY ELEMENT ADVOCATE: BRIAN GABERMAN

ELEMENTEUROPE.COM DARRELL RIDES FEATHERLIGHT HELIUM ELEMENT BOARDS SCAN TO SEE THE FULL LINE GET FREE APP AT: HTTP://GETTAG.MOBI

MAKE IT COUNT




FACILITIES PRODUCT | 2011

ELEMENT 7.75 mark appleyard welcome elementskateboards.com

ELEMENT 8.875 barbee ascension pool elementskateboards.com

ELEMENT 8.0 lifted levi elementskateboards.com

PLAN B 8.0 torey pudwill planbskateboards.com

PLAN B 8.25 pat dufffy planbskateboards.com

PLAN B 8.0 p. j. ladd planbskateboards.com

JART 7.5 orlando acosta jartskateboards.com

JART 7.6 eero anttila jartskateboards.com

JART 7.75 ivan rivado jartskateboards.com

JART 8.0 bastien salabanzi jartskateboards.com

BLIND 8.0 rear - end rudy reissue blast-distribution.it

BLIND 8.6 high guy reissue blast-distribution.it

ALMOST 7.75 simply rubbish haslam blast-distribution.it

CLICHÉ 7.6 lucas puig emblem blast-distribution.it

CLICHÉ 7.75 banana cruiser blast-distribution.it

DARKSTAR 7.875 adam dyet blast-distribution.it

ENJOI 7.75 louie barletta blast-distribution.it

ENJOI 8.0 cairo foster blast-distribution.it

16 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine







ARTIST ITW

EMIL KOZAK | GRAPHIC DESIGNER BY DAY, ARTIST AT NIGHT Qual è il tuo soggetto preferito da dipingere? Tutto ciò che riguarda la cultura occidentale e l’umana condizione. Cosa fa di un dipinto un’opera d’arte? Tutto si riduce al contesto. Di questi tempi tutto può essere considerato arte... dipende solo dal contesto. Qual è il lavoro che preferisci fra tutti quelli che hai realizzato finora? The Kindergarten Legends. Sono idee che avevo da quando ero all’asilo. Ricordo che eravamo abituati a raccontare delle storie su dei bambini ai quali crescevano alberi nelle loro pance, perché avevamo ingerito i semi di una mela. Noi ci credevamo... Amo la surreale immaginazione che hanno i bambini!

Incontriamo Emil Kozak, artista danese che deve la sua ispirazione grafica alla passione per lo skateboard e per l’arte. Il suo stile fresco e positivo racchiude spesso messaggi profondi ed i suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo, oltre che apparire su numerosi magazines e libri d’arte. Ha prodotto grafiche per marchi come Vans, Element, Graniph, Eastpak, Burton, Nike, Microsoft, Salomon, Hurley, ESPN - X Games, Lab Skateboards, Uniqlo, ed in questi giorni sta portando avanti una collaborazione con Braun CruZer. Nome / Emil Kozak Occupazione / Artist Data di nascita / 30 ottobre 1980 Luogo di nascita / Maribo, Danimarca Dove vivi / Barcellona Musica / Sonic Youth, Descendents, Pink Floyd, Johnny Cash, Harvey Danger, Elliot Smith e molto altro... Come ti descriveresti in una sola frase? Graphic designer di giorno, artista di notte. Come sei arrivato all’arte? È stato un processo lento di realizzazione, nel quale ho capito che la mia voce principale in qualche modo è visiva. Come descrivi la tua arte a qualcuno che non l’ha mai vista prima? Naive, audace, positiva e semplice. Amo la semplicità. Mi piace parlare in modo chiaro e preciso di certe tematiche… Ed è semplice farlo. Per quanto tempo sei stato uno skater? Ho iniziato a skateare quando avevo più o meno sette anni, con una piccola tavola arancione che usavo per giocare nella sala dei miei genitori.

22 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Attraverso tutta la mia precoce adolescenza sono stato ossessionato dallo skateboard ed ho passato un sacco di anni studiando magazine, video, skateando le strade della mia città. Ma quello che più mi ha preso è stata la creatività: strappo allo stile, i colori, la musica e i segni visivi balzavano nella mia mente. Da lì sono arrivate le influenze che ho avuto nella mia vita e nel mio modo di pensare. Perchè vivi a Barcellona? Raccontaci del tuo studio, dell’arte, della scena board... Provengo da una piccola isola nel sud della Danimarca. Da una città chiamata Maribo. Mi sono trasferito in Spagna un po’ più di cinque anni fa. La mia ragazza è di Valencia e volevamo vivere assieme in un posto che potesse essere a metà strada delle nostre città natali. Abbiamo quindi deciso Barcellona per ragioni pratiche. L’aeroporto, la sua locazione centrale ed il fatto che abbiamo molti amici che vivono a Barcellona. Al di sopra di tutto, la scena artistica è stimolante qui... stanno succedendo un sacco di cose! Ottimi graffiti ed ottimi spot per lo skateboard. Con il mio studio mi concentro sul senso dell’arte, sullo sviluppo e sull’identità di un marchio, su graphic design, illustrazione e comunicazione per una vasta gamma di clienti. Lo studio è stato istituito nel 2003 ed ha lavorato con i marchi più influenti nel mondo dell’arte e della cultura, della moda e dello spettacolo. Di solito i clienti cercano me perché sono alla ricerca di qualcosa di visivamente forte, design danese creato a Barcellona! Perfetto inizio e perfetta fine di giornata? Surf all’alba e una birra al tramonto... Quanto tempo impieghi per lavorare un pezzo della tua arte? Una vita più circa trenta ore… più o meno...

Da dove trai ispirazione? Skateboard, Alicia, città, natura, frasi fuori da ogni contesto, loghi, tipografia, mio fratello, ping pong, surf, chitarre, calligrafia, fotografia, libri, dipinti, scarabocchi, animali, bambini, cultura pop e praticamente tutto quello che ci sta in mezzo... Chi sono le persone e gli artisti che più ammiri? Sono affascinato dalle persone creative che hanno avuto una lunga vita creativa. Persone come Milton Glaser, Man Ray, David Lynch, Herb Lubalin e molte molte altre ancora... Quali sono le ultime tre cose che hai comprato? Il libro ‘Niagara’ di Alec Soth, una fotocamera Olympus ‘point and shoot’ degli anni ’80 a soli tre euro ed una torcia. Cosa fai nel tuo tempo libero? Passo il tempo con i miei amici e la mia famiglia. Mi piace anche surfare e leggere libri rilassandomi in spiaggia... Di cosa sei più orgoglioso? Di lavorare per conto mio ed avere il controllo sul mio percorso. Che progetti hai per il futuro prossimo? Sono nel bel mezzo di un lavoro per un marchio di surf. Esploriamo il fenomeno del localismo ma da una differente angolazione: invece che vedere i surfisti local, il focus è che è Madre Natura ad essere la proprietaria di una determinata zona. Squali, acqua, balene etc… Gli umani non sono al centro dell’universo. Il progetto è chiamato ‘Locals Only. Recentemente ho fatto una collaborazione anche con Braun CruZer per una linea dei suoi prodotti. In un primo momento potrebbe sembrare strano che io collabori con i ragazzi di Braun ma in realtà è stata una fresca e bella combo. Come il mio lavoro, anche il loro ruota attorno allo stile. E poi anche io cerco di esprimere me stesso attraverso il mio aspetto! ©Emir Kozak ©Ulrich Grill / Zooom www.braun.com/cruZer


Shave your style. “La vita è la tua tela.” Emil Kozak, 29, Artista

Effettua la scansione per vedere l’esclusivo video di rasatura, stile e rifinitura di Emil. www.braun.com/cruZer

cruZer



N.D.I. - TEL +39.0464.514098 - NITRO@NITRO.IT




BEHIND

FAKIE MANNY FAKIE FIVE - O FEDERICO BORCHI | WORD & PHOTO MARZO

Il trick che non ti aspetti... È un afosissimo pomeriggio di fine agosto, non c’è nessuno in giro e noi ci ritroviamo sul tardi a skatare il backyard spot di Ghigo: un muretto con angolare e flat in discesa al lato di un magazzino.

È così che inizia a provare questo trick inconsueto e io, vedendo che la faccenda si fa interessante, lascio perdere la mia tavola e prendo al volo la macchina fotografica per imbastire la sequence.

La session è molto rilassata, giusto qualche trick con gli amici dato che il calore si fa sentire. Ghigo, nonostante tutto, si prende bene, inizia ad ingranare dei manual trick e pensa bene di concludere con un grind.

Dopo qualche tentativo e svariate bestemmie il trick è chiuso: non male per quello che sembrava solo un pomeriggio di polleggio...

28 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine


Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 29


SCENE SUPPORT

GABRIELE FILIPPINI | FS BLUNTSLIDE | PHOTO FEDERICO TOGNOLI Cosa ti spinge a continuare a skateare? La soddisfazione nel chiudere nuovi trick, scoprire nuovi spot o semplicemente il fatto di sentirmi libero da ogni problema mentre skateo. Quali sono i terreni che preferisci skateare? Mi diverto ovunque, dai muretti alle mini, o in qualsiasi posto ci sia qualcosa di skateabile. Da che tipologia di skateboarding sei ispirato? Anche se ho iniziato a skateare in una pool preferisco lo street, è molto più creativo... Dove sei nato e dove vivi? Sono nato e vivo a Brescia. Quanti anni hai e da quanto skatei? Ho diciannove anni e skateo da sette, più o meno... Hai imparato prima ad ollare o a limonare? Direi ad ollare! Ahahah!

30 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Raccontaci una tua giornata tipo... Vediamo... sveglia alle 06:30, ‘scuola’, torno a casa mi rilasso un attimo. Se c’è il sole esco a skateare, dopo cena partita quotidiana di ‘Call of duty’ e la sera ci si trova a casa di qualche amico se non ho altri impegni. Cosa faresti per migliorare la scena italiana? Bè, la scena italiana si sta sviluppando molto, ci sono tantissimi ragazzini che iniziano a skateare ed in ogni città trovi gente che skatea. Penso che il tempo basti per far prendere sempre più in considerazione questo sport.

Sei soddisfatto di vivere in italia o speri di trasferirti altrove? Non penso di trasferirmi l’Italia, è piena di spot e di gente simpatica, anche se ogni tanto qualche viaggetto all’estero è d’obbligo per cambiare un po’ aria.

Quando provi un trick nuovo e non lo chiudi, ti ostini o lasci perdere? Mi ostino fino a quando sto in piedi e se lo lascio perdere è solo per provarlo il giorno dopo.

Mollerai tutto per la discoteca? Certo! Finisco la scuola, vendo la tavola e mi do solo alla disco!

Dove ti vedi e a fare cosa, tra vent’anni? Ahahah! Non ne ho proprio idea, meglio non pensarci per ora.


Mattia Turco / bs kickflip / photo Osde

SUBSCRIBE! 6 numeri = 18 euri

Di seguito le modalità per abbonarsi alla rivista. Bonifico bancario intestato a: JOHNSONS MEDIASRLBANCAINTESA- COORD. BANCARIE: IT67 O 03069 09529 0724 0265 0199 importo: 18,00€ (6 numeri) causale: 6:00AM - NOMINATIVO, INDIRIZZO ed eventuale RECAPITO TELEFONICO.


SCENE SUPPORT

EDO MAULE | TAILSLIDE TO FIVE - O | PHOTO OSDE

Dove sei nato e dove vivi? Sono nato a Torino e vivo a Pino Torinese, a dieci minuti di macchina da Torino... Quanti anni hai e da quanto skatei? Ho 17 anni, di cui quasi otto passati sulla tavola... Hai imparato prima ad ollare o a limonare? Ho imparato a limonare mentre ollavo! Ahahah! Cosa ti spinge a continuare a skateare? Imparare trick nuovi, conoscere nuova gente e spingermi oltre il mio limite! Quali sono i terreni che preferisci skateare? Per me non c’è un terreno in particolare perche lo skateboarding è tutto... All round! Però preferisco lo street...

32 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Da che tipologia di skateboarding sei ispirato? El Santo attitude!

weekend... Invece in settimana vado a scuola e mi dedico allo studio.

Sei soddisfatto di vivere in Italia o speri di trasferirti altrove? Mi piace l’Italia però non vedo l’ora di girare e conoscere nuove realtà, se un giorno avrò l’opportunita di trasferimi la colglierò al volo!

Cosa faresti per migliorare la scena italiana? Io più che dare il massimo sul mio skateboard non posso fare granchè avendo 17 anni, anche se sto notando che la realtà torinese e italiana sta migliorando grazie a gente piu grande e con piu experience che aiuta la scena skate...

Mollerai tutto per la discoteca? Ahahah!!! Raccontaci una tua giornata tipo. Mi alzo, faccio colazione e due chiamate per organizzare la giornata, in genere se ho tempo do un’occhiata a Facebook e alla e-mail, poi vado a skateare con ‘la cricca’ e dopo aver skateato aperitivo da Fabio palombino... dopo movida, specialmente nel

Quando provi un trick nuovo e non lo chiudi, insisti o lasci perdere? Fino alla fine! Dove ti vedi e a fare cosa, tra vent’anni? Non lo so, non mi pongo il problema, vivo il presente e il mio interesse ora come ora e quello di skateare fino in fondo! Torino rappresent!



SOUND

ROCK & ROLL | BROKEN DOLLS

Introducimi i Brokendolls... Siamo cinque teste di cazzo patentate a cui piace bere, scopare e fare del fottutissimo rock & roll. Ahahah! A parte gli scherzi... (è la verità). Comunque... la band nasce nel 2007, siamo io Ros (voce e spogliarelli), Nino (chitarra), Jordy (basso), Dot (chitarra) e Nico (batteria). Partiamo con il dire che il rock & roll è l’unica salvezza che abbiamo in questa deserta bassa veronese, è il nostro unico sfogo per evadere da tutta questa utopia e monotonia che vive qui, abbiamo all’attivo due album: il primo ‘No ice in my drink’ è stato campione di vendite nel 2009 per la nostra etichetta ‘Tornado Ride Records’ , il secondo appena uscito lo abbiamo registrato in Svezia e lo stiamo promuovendo in questo periodo sempre per Tornado Ride Records’ e NIicotine Records, intitolato ‘2.59’, il tasso alcolico del nostro bassista quando gli venne ritirata la patente circa un anno fa... direi che nn è facile da battere! Dopo più di 150 live in tutta Italia e un po’ di giretti per l’Europa posso dire che il fegato ci funziona ancora bene... o quasi... Eheheh! È nato prima il Conkster o i Brokendolls? È nato prima il Conkster già da vecchia data... era il 1994, un bel po’ di anni, eravamo tutti più belli, più magri e avevamo tanto fiato par skateare... adesso son cambiate tante cose, siamo più vecchi, più brutti e con dei tatuaggi orribili (ma che noi adoriamo) e il fiato non esiste più ormai... Ahahah! Però il Conkster è la cosa che ci tiene ancora uniti tantissimo, è il nostro covo, il nostro piccolo paese dei balocchi dove nessuno viene a romperci il cazzo e spero che questa alchimia duri ancora per tanti anni! Sempre se reggeranno i fegati! Ahahah! C’è qualcosa del vostro essere skateboarder che ha influenzato la vostra parte di vita da musicisti? E qualcosa che partendo dalla sfera musicale ha influenzato il vostro essere skateboarder?

34 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Diciamo che lo skateboard può averci dato tante lezioni sopratutto di vita, per esempio anche andare in tour, io e Cris eravamo già stati in tour in skate quindi era già più facile partire con un cazzo di furgone e stare sempre assieme, macinare chilometri e affrontare situazioni belle e brutte, perchè si sà la vita on the road non è facile... ma ti può insegnare tante cose, altro che i libri! Eheheh! Poi anche un sacco di contatti per suonare, tutta la gente che beccavi ai contest e amicizie varie servono anche magari per beccare qualche data quando ne hai bisogno! La musica invece è sempre la cosa che abbiamo nelle orecchie quando skateiamo e senza di lei certe magie non riescono... credo di non dover aggiungerer altro su questo punto! I brokendolls sono in giro da un tot di tempo. Cosa vuol dire avere una band nel 2011? Come riuscite ad essere attuali? Alla fine non siamo una band che gira da tanto ma abbiamo fatto tanto in poco tempo, e questa è una cosa di cui vado fiero... e molto, vuol dire che c’è stato un grande impegno da parte di tutti e cinque, senza poi tralasciare tutta la gente che ci ha supportato e sopportato nel bene e nel male... Eheheh... Comunque nel 2011 non si può inventare niente di nuovo nella musica, noi cerchiamo di fare quello che ci piace e quello che ci viene bene, non stiamo tanto lì a fasciarci la testa per cercare di fare chissà che cosa, facciamo quello che sappiamo fare alla nostra maniera, semplice e diretta, senza tanti sè e tanti ma, per ora il risultato è stato veramente buono: dobbiamo solo continuare per la nostra strada senza fare stronzate! Nuove persone da tenere d’occhio sia a livello skateistico che musicale? Minchia domanda da un milione di dollari! Potrei scrivere per due giorni di nuove band e di nuovi skater, solo una cosa posso dire: ragazzi, in Italia ci sono

band e skater che danno la paga in tutto il mondo secondo me, quindi cerchiamo di supportare ciò che il nostro paese offre, più che altro supportiamo la scena, non dobbiamo tirarci merda solo per invidia, l’invidia è peggio della droga a volte, ti rovina da dentro! Noi per fortuna quella parola non la conosciamo, ci facciamo i cazzi nostri, rispettiamo tutti e ci facciamo rispettare sopratutto al bancone del bar!!! Senza nulla togliere agli altri componenti del gruppo, sappiamo che il Ross ha un certo appeal con le donne: ce lo spieghi Ross? Ecco sapevo che arrivava questa cazzo di domanda prima o dopo, infatti devo rispondere senza far cazzate... le potrei prendere tipo appena esco di casa questa sera o al prossimo live... Eheheh... Cmq si sa, chi è sul palco ha più possibilità di cuccare di chi sta di fronte, ma anche qui c’è sempre una bella differenza, questa è una dote... O ce l’hai o non ce l’hai... Per fortuna mio papà ha fatto un bel lavoro quella sera e me ne ha data da vendere! E come dice il sommo poeta del liscio romagnolo (Gianni Drudi, per gli ignoranti quello che cantava fiki fiki), cè chi cucca e chi no! Quali le cose da fare sempre e quali quelle da non fare mai prima di un live? Ognuno ha i suoi riti prima del live show, si dovrebbe bere poco, mangiare almeno tre ore prima e star in relax per dare il 110% sul palco, per dirti io che sono il peggio del peggio cerco sempre di rispettare queste regole... il problema è dopo lo show, mi potresti trovare ubriaco sotto un tavolo o a correre nudo per il locale, se c’è una cosa che odio sono i musicisti che dicono: “...Io se non bevo non riesco a fare un bello show”... Cazzate e cazzate, se una cosa l’hai dentro, l’alcol e le droghe non servono, qui stiamo parlando di attitudine e di passione, quindi parlo per tutti quelli che la pensano così... Andate a fare in culo: il rock è dentro di voi!



WORLDWIDE CONNECTION CHAT WITH | MAURO CARUSO | OREGON

Oregon: impressioni, emozioni e usi e costumi di quello stato... l’Oregon è uno stato veramente figo e tanto diverso dal resto degli USA. Uno di quei posti che non centra nulla con l’idea classica che uno ha degli states: tanto verde, poche macchine in giro, zero metropolitane, zero metropoli e così via! La gente lì è super tranquilla, molto gentile e disponibile! Tanto ma tanto verde e tanto rispetto per la natura. Portland è bellissima tra l’altro, una miriade di concrete park e tanto ma tanto skateboarding! La gente e’ molto rilassata... Diciamo che manca quella vita frenetica delle big metropoli come LA o NY... La costa è favolosa, ed è pieno di laghi e di fiumi. Pro relationship: storie ed avventure vissute con quella che potremmo definire la tua crew americana... Penso che le avventure che mi sono capitate in giro negli States sono fin troppe! Lì il feeling è troppo diverso, molto più real... Vivevamo lo skateboarding al 100%, dalla mattina alla mattina dopo e così via, skateate alle cinque del mattino, session notturne con generatore etc... Ogni volta che penso a quella crew in due secondi la mia mente si riempie di mille ricordi: ne ho veramente troppe da raccontare... per citarne qualcuna mi ricordo che un giorno eravamo a skateare questo mezzo canale sotto un ponte, un po’ nella periferia di Portland. Ad un certo punto vediamo arrivare in lontananza un tipo in bici che andava abbastanza veloce quando per sbaglio sbatte contro uno dei miei amici cadendo con lui a terra... Il tipo aveva un giaccone e un borsone... Mega incazzato e impaurito si alza di fretta, prende la bici e senza dire nulla, sale su e continua ancora più veloce...

36 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Noi eravamo lì senza parole tutti straniti! La session continua, si filma, si ride e così via quando arriva una volante, una mezz’oretta dopo: si ferma, noi super convinti che erano lì per cacciarci e i tipi ci chiedono invece tutti nervosi se avevamo visto un tipo in bici con un borsone etc... noi gli diciamo subito del tipo e chiediamo cosa fosse successo... era stata rapinata una banca e il tipo era il ladro con tutti i soldi dentro il borsone! Siamo rimasti lì senza crederci!!! Hai avuto esperienze nelle famigerate bowl di quello stato? Sì sì hai voglia! Anche se giravo con una crew abbastanza street skating, capitava spesso che andavamo a farci un giro tra le mille bowl che ci sono lì! Burnside è assurda! Il park storico sotto il ponte: hardcore sia la bowl che i tossici del posto! Ahahah! Cosa c’è di veramente fastidioso nello stile e nell’attitude degli skater americani? Non saprei esattamente risponderti a questa domanda perché ho avuto la fortuna di beccare una crew di ragazzi fin troppo in gamba... Veramente affiatati tra di loro e troppo determinati: buttavano giù banger dopo banger, ma tutto sempre con felicità e divertimento, super simpatici e mega easy. È anche vero che ero in Oregon e lì la gente in generale è troppo diversa, ad esempio mi dicevano tutti che in California gli skater sono un bel po’ stronzi o c’è tanta gente che se la tira... ho anche conosciuto un bel po’ di skater che potevano veramente essere qualcuno, ma sempre sfatti dalle mille feste, dall’alcol o dalle droghe varie... Lì ci vanno giù abbastanza pesantemente!

Cosa ti ha dato l’esperienza americana come skater e come persona? Tanto, tanto, tanto! Ho vissuto quell’anno in maniera molto profonda e dopo quella volta sono sempre tornato ogni anno, l’ultima volta per tre mesi... ti cambia sicuramente il modo di vedere tante cose: per quanto mi riguarda mi ha aperto gli occhi su cosa sia veramente lo skateboarding! Se oggi sono qua con questa testa è sicuramente grazie all’esperienza vissuta negli States! Sei uno degli skateboarder italiani che ha maggiore possibilità di viaggiare: descrivici la rotta del tuo skate tour ideale intorno al globo... Tour globale? Quello sì che sarebbe una bomba di tour! Chiaramente visiterei tutti e cinque i continenti passando per i vari stati che non ho ancora visitato, in Europa come i paesi scandinavi, passare in Africa, Asia e quindi in Cina che ha mille spot, poi Giappone e Australia! Ci sono veramente tanti posti da visitare e skateare... un anno in giro per il mondo... ciao! È vero che negli States se non chiudi il trick non te la danno? Ahahah chiaro! È questo il secret del perché in America spaccano tutti il culo! O fai i banger o zero patata... Eheheh... Qual è il posto che ti piacerebbe più visitare con la tua tavoletta? C’è ancora un bel po’ di posti che sicuramente vorrei visitare prima o poi... Per adesso penso che in cima alla lista ci sia l’Australia! Troppo una bomba... Lì vorrei proprio andarci... Saluti e baci!


Julien Benoliel-Alex Giraud-Oliver Gordon

enjoys the Knodel Bowl (proudly supported by Minoiastore)

Skateboard-Snowboard-Kitesurf-Wakeboard-Wakeskate-Surfboard-Longboard OnLineShop - MinoiaStore.com

via Leonardo Da Vinci, Brescia - tel. + 3 9 . 0 3 0 . 3 3 8 5 2 1 5


OUR THING

ITALIAN RECIPE | ANEEMA | WORD ELIA LIQUORI | PHOTO LUCA CARTA

Quali sono state le fondamentali tappe fino ad ora, di questo vostro ‘viaggio’? Più che delle tappe li consideriamo dei privilegi... Aver conosciuto e cresciuto skater dal primo giorno in cui abbiamo realizzato il primo skatepark, a Reggio Emilia nel 1995, è stato decisamente il punto di partenza di questo viaggio. Lo sviluppo di un brand, delle sue collezioni, il team e il marketing centrato sullo skateboarding ci hanno portato fino all’apertura di Unity Store nel 2004, il nostro skateshop di supporto ad Aneema. Com’è nata l’idea ti mettere in piedi una company? Forse nello stesso modo in cui è nata l’dea per molte altre company: passione, volontà, sacrificio, coraggio imprenditoriale e tanta voglia di costruire un nostro mercato attraverso le nostre idee. Quali sono state le principali difficoltà iniziali? Il sistema, gli investimenti e i rapporti personali. Giornate, mesi, anni di notti insonni e sempre in movimento...

38 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Pensi che all’estero sarebbe andata diversamente? Potrebbe anche essere... ma ad oggi pensiamo che sia stato il posto migliore per farsi conoscere. D’ora in poi la cosa può solo crescere all’estero. Ma il supporto delle conoscenze, del background e degli amici che abbiamo avuto a casa nostra è inestimabile. Di chi è la mente creativa della company ed a cosa si ispira? La mente creativa della company è di Elia. Il logo, per esempio, si ispira ad un gioco che faceva sempre con la tavola in equilibrio sul piede... Cosa volete trasmettere attraverso la vostra immagine? Una filosofia di vita: enjoy the balance. “Divertiti trovando il tuo equilibrio”, equilibro dato dal logo stesso. Simboleggia la felicità che la tavola da ad ognuno di noi ma può essere interpretato per ogni passione... dalla musica, ai viaggi o al cibo...

Come pensate sia meglio promuovere il proprio marchio e attraverso quali canali? Prima perdevamo tutto il tempo a creare collezioni col meccanismo delle grandi multinazionali, anticipando di un anno le idee, i campionari, per gli agenti e la rete vendita sulla penisola italiana. Ora crediamo sia più idoneo alle nostre dimensioni concentrarsi sul team, il lifestyle e la vita reale trasmettendo quello che è realmente la nostra entità, uscendo senza tempistiche obbligate da fiere ecc... con collezioni e collaborazioni nate volta per volta a seconda dei nostri contatti. Meno vendite, più soddisfazione e più tempo per divertirsi con gli amici! Che tipo di importanza e di supporto date al vostro team? È la nostra priorità dopo l’apertura del negozio. Thomas Donelli, il nostro Team Manager, sta curando tutto il team meticolosamente... ed i risultati si vedono! Che progetti per il futuro prossimo e lontano? Questo è un segreto che presto sveleremo...


REPORT

NEWS & REVIEWS

TRIPLE SIX SKATEPARK

AGRISKATECAMP Il numero scorso vi abbiamo presentato il campo estivo organizzato dalla Marianna Skatepark ASD e da Marco Morigi in un agriturismo romagnolo... vi è venuta l’acquolina in bocca? Ok, allora siamo qui per annunciarvi che il divertimento al campo di quest’estate sarà supportato anche da noi di 6:00AM! Siamo appunto diventati media partner dell’Agri Skate Camp, saremo vicini a tutti i ragazzi fino ai diciott’anni che vorranno aderire al camp e avranno l’opportunità di skateare nei migliori concrete park e di tuttarsi nel mare di Rimini. Griglieremo costine per voi, gireremo nella mini dell’uliveto, trascorrendo insieme questa vacanza dedicata allo skateboarding ed alla scoperta del mare e della natura del centro Italia! Sia che tu voglia imparare i primi passi in skate seguito da ‘saggi maestri’ o che tu voglia migliorare il tuo livello sfruttando i bellissimi park dell’Emilia Romagna, l’Agri Skate Camp è la meta che fa per te: dai un occhio al blog per informarti meglio! www.agriskatecamp.blgospot.com

Conoscete lo skatepark Triple Six, in provincia di Cesena, uno dei più belli dell’Emilia Romagna? Saprete dunque che è rimasto chiuso per ristrutturazione fino a qualche settimana fa... Ora è nuovamente aperto al pubblico dopo una bella manutenzione e ricolorazione! L’IronTown Skateboarding e il TripleSix Skatepark annunciano sul sito il rinnovo della sponsorship ottenuta da DC (grazie a California Sports) e dallo skateshop SoulShop di Torre Pedrera. Non è comune trovare uno skatepark così validamente seguito e curato, se correte sul sito www.t6park.com potete sbirciare tra le foto scattate da poco... Si prospettano nuovi eventi (Ad Maiora 3.0) e belle skateate nel ‘nuovo’ T6 Skatepark, e se non lo conoscete ancora è il momento di fare un bel viaggetto dalle queste parti!

NIKE THE CHOSEN Da nike ci giunge notizia di un concorso interessante che offre la possibilità di partecipare ad video contest con respiro internazionale. In pratica si tratta di realizzare un clip che al di là dell’aspetto tecnico esprima al meglio lo stile e la creatività vostro e della vostra crew. Dal due giugno al ventinove luglio i video più belli verranno guardati, condivisi e giudicati e la crew italiana vincitrice parteciperà alla finale internazionale di ‘The Chosen’ durante gli US Open ad Huntington Beach, in California. Non vi resta altro da fare che seguire dettagliatamente le informazioni che troverete su nike.com/justdoit e sperare che ‘The Chosen’ sia proprio il vostro video! Good luck!

RIDING FOR INVICTA? Nasce dalla partnership con Iuter l’idea di Invicta di affacciarsi nel mondo dello skateboard. La storica azienda italiana, famigerata per la produzione di zaini, ha deciso di fare sul serio... Ha arruolando due rider del capoluogo lombardo e si è imposta di seguirli nelle avventure del prossimo anno. Loro sono Jacopo Carozzi e Federico Peroni, ci auguriamo che per loro possa essere una buona occasione, non capita spesso di essere spinti dalla combinazione di due aziende: una ‘core’ e l’atra decisamente più ‘meinstream’. Suona davvero bene!!!

Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 39


REPORT

NEWS & REVIEWS

OFFICIAL BRIGHT TRADESHOW PARTNER Dopo diversi anni di report e trasferte in terra germanica alla volta della più grande fiera dello skateboarding europeo, sembra che gli organizzatori di Bright Tradeshow abbiano deciso di cercare collaborazione anche qui giù in Italia... A quanto pare il lavoro da noi fatto in questi due anni di nuova gestione ha portato i suoi frutti e ha fatto sì che i responsabili del Bright abbiano apprezzato il giornale ancora di più. Siamo quindi orgogliosi di annunciare che 6:00AM sarà partner ufficiale per l’Italia nel settore print. L’obiettivo è quello di avere uno spazio nostro all’interno dell’esposizione e di distribuire nel ‘gift pack’ consegnato ai visitatori, una copia del giornale. Questo è il nostro invito ufficiale a partecipare in prima persona alla manifestazione, l’appuntamento è dunque a Berlino, per il prossimo sei,sette e otto Luglio. Non mancate!

SKULLCANDY TEAM UPDATE Dai ragazzi di Woodmorning Distribution, ci arrivano un po’ di news potenti riguardo al team ufficiale italiano di Skullcandy. Pare che ci siano stati un paio di avvicinamenti al team già ben assortito (Galli, Lambertucci, Schirinzi, Cesario, Cattaneo e Piermattei): il primo si chiama Luca Doneddu e viene dalla Sardegna, dovreste saperlo tutti. Mentre il secondo è il buon Alex Cageggi, il local più aggressivo che il litorale genovese abbia mai ospitato. Ambedue svolgeranno la funzione di ‘promoter’ per il primo anno, in attesa dei primi risultati. Oltre a questo, sappiamo che Skullcandy ha deciso di seguire il team da molto vicino organizzando un prossimo tour con una serie di demo che vedrà come protagonista tutto il team. Team che sarà molto probabilmente sottoposto ad una sorta di contest interno, che vedrà un grosso premio di fine anno per il vincitore. Insomma, a quanto pare Skullcandy ha deciso di diventare leader tra gli sponsor ‘extra settore’ che popolano il mondo dello skateboard italiano. A sinistra: Alex Cageggi, flip over.

40 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine



NEIGHBORHOODS

DAVIDE FRASSINE | BRESCIA | PORTRAIT ALESSANDRO REDAELLI

Ciao Lerri raccontaci: da quanto tempo vivi a Brescia e da quanto la skatei? Ciao Matte! Vivo a Brescia da ventitre anni, anche se negli ultimi quattro sono stato un po’ latitante per via dell’università! Ci skateo da quando ho iniziato, circa 10 anni fa! Il primo anno l’ho passato in una vecchia bowl super marcia non distante da casa, ma da quando ho conosciuto altri skater cerco sempre di girare il più possibile! Quali sono i lati positivi e negativi del tipico bresciano medio? I lati negativi sono che siamo un po’ chiusi, ma per fortuna basta avere la cocaina per avere tanti amici... Ahahah! Pensi che la tua città abbia abbastanza spot da dare in pasto agli skateboarder? Dipende da cosa si cerca, la mia città è piena di ‘spot’ da skateare, tutti sul grezzo andante, ma basta montare delle 54 mm e tutto si semplifica! Per gli skater meno avventurosi propongo due bowl in cemento con raggi fantasiosi, in alternativa abbiamo il Railway Skatepark con una piccola area street e una bowl enorme (anch’essa con raggi ambigui), per dessert, consiglierei la Knodel bowl, l’ideale in caso di pioggia o per delle session serali, accompagnata da un paio di bicchieri di birra chiara (o Knodel Wine per i più audaci) e un sottofondo rock & roll!

42 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Andate sempre alla ricerca di nuovi spot o siete piuttosto abitudinari? In inverno sono io il capo degli abitudinari! Me ne sto in Knodel al caldo, la botte piena e la moglie ubriaca... Odio skateare al freddo, mi faccio sempre male! D’estate però cambio, nei weekend tra contest e fotografie sono sempre in giro, durante la settimana cerco sempre di raccattare qualcuno per delle missioni streettose! Impresa non così semplice in realtà, la comodità e la sicurezzza del flat liscio dello skatepark impigrisce le persone. La scena è compatta o disgregata nei diversi spot? La scena... che io sappia anche in questo caso varia a seconda delle stagioni. In inverno qualcuno skatea in knodel con me e gli altri non so... credo che aspettino le giornate soleggiate per skateare allo skatepark di Castrezzato (Creedence!) o al Railway, quando il sole non c’è in tanti si spostano verso il lago di Garda, all’Italpark, che è al chiuso! Cosa faresti come prima cosa per migliorare la scena bresciana? Migliorerò la rete dei trasporti pubblici, meno criminalità e più verde per i cittadini! Vota Lerri!

Raccontaci di un evento che ti lega particolarmente a questa città. Le dieci giornate di Brescia! Nel marzo del 1849 la popolazione bresciana si ribellò all’oppressione austriaca e gli insorti resistettero all’occupazione per dieci giorni. Brescia fu la città a resistere più a lungo, per questo è chiamata la Leonessa d’Italia, alla faccia di quei fighetti milanesi che resistettero solo cinque giorni... Pfui! In futuro ti vedrai sempre e comunque a Brescia? Probabilmente sì, anche se vorrei dire no. Spero almeno di continuare a girare come ho fatto fin’ora! Indicaci tre posti sagaci per: skateare, mangiare e fare bordello... Per skateare Knodel bowl e Creedence skatepark, gli street spot non sono molto sagaci in realtà, però sono versatili. Per mangiare: Knodel bowl, casa di Wise, dei Marciones o casa dello zio Gianni. E bordello Knodel bowl, qualsiasi strada percorsa in bici con Wise e Sorga, le birre nello zaino e dei pennarelli in mano, Disco Violentami (degrado vero, disagio e abusi). Grazie e a presto! Grazie! Ciao ciao!


REPORT

NEWS & REVIEWS

MAIL TO SIX Skate a vita!!! “Ciao caro e sacro 6:00AM, mi presento sono Francesco Carannante, detto Mr Trash, ideatore del marchio ‘Trash Board Clothes’, marchio autogestito, nonchè sono vicepresidente dell’associazione ‘Taranto Skateboard’. La nostra associazione, composta da un team di skater e non solo, utilizza il guadagno della produzione dei suoi abiti per la realizzazione di strutture per skatepark... Ad oggi, quelle che abbiamo sono state purtroppo smantellate dal nostro caro e fottutissimo comune... Noi però non ci arrendiamo.

Vorremmo pubblicare un articolo sulla vostra sacra rivista, per spiegare chi siamo, cosa facciamo e cosa cazzo sta succedendo qui da noi. MI piacerebbe dire che abbiamo anche vinto un concorso regionale che ha come premio lo stanziamento di un budget per la realizzazione di un progetto proposto... che ovviamente avrebbe dovuto essere uno skatepark, per l’esattezza il ‘Wave Park’. Il comune che aveva promesso uno spazio per realizzare il nostro progetto, non si sta interessando ne dell’assegnazione di un posto idoneo, ne tantomeno della realizzazione e delle scadenze del bando.

Speriamo di aver attirato l’attenzione di qualche sponsor che magari potrebbe aiutarci nei nostri scopi: l’affitto di un capannone dove collocare le strutture visto che il comune, come ho detto, non ci vuole aiutare. Noi vogliamo uno skatepark, e vogliamo far conoscere i local di Taranto e delle città della Puglia che hanno i coglioni sotto. Con rispetto, Taranto skate.” kekkosk8@libero.it

Dimenticavo: veniamo da Taranto, skateamo da molti anni e da circa diciannove anni portiamo avanti la causa degli skateboarder.

NEW RIDER FOR VANS Dai ragazzi di Woodmorning Distribution, ci arrivano un po’ di news potenti riguardo al team ufficiale italiano di Skullcandy. Pare che ci siano stati un paio di avvicinamenti al team già ben assortito (Galli, Lambertucci, Schirinzi, Cesario, Cattaneo e Piermattei): il primo si chiama Luca Doneddu e viene dalla Sardegna, dovreste saperlo tutti. Mentre il secondo è il buon Alex Cageggi, il local più aggressivo che il litorale genovese abbia mai ospitato. Ambedue svolgeranno la funzione di ‘promoter’ per il primo anno, in attesa dei primi risultati. Oltre a questo, sappiamo che Skullcandy ha deciso di seguire il team da molto vicino organizzando un prossimo tour con una serie di demo che vedrà come protagonista tutto il team. Team che sarà molto probabilmente sottoposto ad una sorta di contest interno, che vedrà un grosso premio di fine anno per il vincitore. Insomma, a quanto pare Skullcandy ha deciso di diventare leader tra gli sponsor ‘extra settore’ che popolano il mondo dello skateboard italiano.

5 BLOGS TO FOLLOW...

fairskateboarding.wordpress.com

theelephantproject.blogspot.com

chefskateboards.blogspot.com

flaneurslife.blogspot.com

zuckaskateboarding.wordpress.com

Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 43


INSIDER

MARCO MORIGI | SKATEBOARDING CHIEF | PHOTO MARCO MICCOLI

Ciao Marco, presentati ai giovani lettori di 6:00am che non ti conoscono. Classe 1977, skateo dal lontano giugno 1989. Agli albori le tavole erano pesanti, i nose corti ed i tail giganti, non esistevano gli iPod ne tanto meno internet, ci si vestiva in modo strano e si skateava realmente in mezzo alla strada e in posti che oggi neanche verrebbero inseriti su Skatemap ma la magia, la fotta, la voglia di spingere ed imparare nuove manovre sulla tavoletta, quella, come allora, per fortuna è rimasta e continua ad alimentare il mio legame con i sette strati di acero canadese. Diplomato Geometra ed abile disegnatore cad ho sempre avuto un’attitudine al fai da te ed al bricolage. Girovagando per skateare, negli anni sono sempre stato attento ad ogni superficie raidabile quindi street spot e skatepark, alle loro dimensioni, posizionamenti ma anche metodi costruttivi e materiali impiegati. Delle mie esperienze sulla tavoletta sicuramente le più concrete sono quelle legate alla realizzazione di skatepark. Dal 1996 al 2010 ho avuto in gestione l’ex campo da tennis presso la Taverna Bukowski di Marina di Ravenna e anno dopo anno vi ho progettato, realizzato, ampliato, modificato e gestito l’Oasi Skatepark con rampe in ferro-legno organizzando eventi di rilevante importanza come tappe del Campionato Italiano di Skateboard o del più rinomato Slam Trick. Nel periodo 1999-2003 ho richiesto, progettato e seguito i lavori dello skatepark pubblico di cemento sito presso la Polisportiva Ponte Nuovo a Ravenna.

44 // 6:00AM Skateboard Culture Magazine

Nel periodo 2002-2003 ho realizzato i progetti esecutivi e redatto il calcolo statico del Marianna HC Vert di Mezzano (RA), la rampa verticale in ferro-legno più grande d’Europa per gli ‘allenamenti’ del padrone di casa Giorgio Zattoni. Nel periodo 2007-2008 incarico di assistenza alla progettone di skatepark in cemento presso il Parco Ippodromo di Cesena inaugurato in data 28 novembre 2008. Nel periodo 20082009 incarico di assistenza alla progettazione e direzione lavori per conto dello Studio Silva di Bologna per realizzazione di skatepark in cemento per il Comune di Cremona... purtroppo a causa di una petizione di quartiere, a scavi iniziati, è stato eliminato dal progetto lo skatepark che verrà costruito in altra zona e periodo da definirsi. Nel periodo 20082009 incarico di assistenza alla progettazione e direzione lavori per il Comune di Faenza per realizzazione di skatepark in cemento presso campo ex tamburello a Faenza inaugurato in data 13 giugno 2009. Nell’ottobre 2010 sono stato nominato Componente della Commissione Tecnica Skateboard della F.I.H.P. (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio). Nel periodo 2011 è in corso d’opera l’incarico di assistenza alla progettazione e direzione lavori per conto dello Studio Pucci Associati e Confraternità Misericordia per realizzazione di skatepark in cemento a Lido di Camaiore LU (lo skatepark verrà inaugurato il 4-5 giugno 2011). Da oltre 15 anni mi diletto ad organizzare eventi di skateboard di ogni tipo, anche a spasso per l’Italia.

Puoi raccontarci qualche novità, qualcosa che sta avvenendo nello skateboarding romagnolo? Ecco una carrellata sulla scena romagnola suddivisa per zone/città... Cesenate: la nascita del Jurassic Skatepark (2008) ha dato un gran incentivo alla scena skate e numerosi giovani hanno iniziato i primi approcci con la tavoletta, raccoglieremo nei prossimi anni i frutti, magari salterà fuori un nuovo Cardone! Per ora lo skatepark, almeno nei week-end, risulta impraticabile per la quantità di utenti che lo frequentano. A Gambettola i ragazzi del Triplesix continuano a gestire il park in maniera esemplare ed è in programma il prossimo contest Ad Maiora per il 28 maggio 2011. Nella prima periferia di Cesena è stata realizzata una bella minirampa indoor privata con accesso per pochi intimi. Per questa estate (2011) è in progetto un camp estivo con sede presso un’agriturismo nelle colline sopra a Cesena, ne sentirete parlare! Forlivese: situazione purtroppo stabile da parecchi anni, lo skatepark di via Dragoni è ancora in vita grazie ai lavori dei local. Riminese: Incredibilmente nella più prestigiosa zona della riviera romagnola non esiste ancora uno skatepark pubblico degno della località turistica ma per fortuna è stato messo a nuovo da pochi giorni il Chronik Skatepark di Riccione per mano di Nicola ‘Perez’ Protti e altri local. Nel riminese mancano le strutture ma crescono ugualmente nuovi talenti, come gli skaters del ‘Riviera Hood’. Ravennate: la situazione è pressochè stagnate, anzi, in declino: dopo la chiusura e lo smantellamento dell’Oasi Skatepark finito per buona parte a Mogliato Veneto, per cause di forza maggiore si è deciso che


anche il Marianna Skatepark di Conventello (lo skatepark de fratelli Zattoni) verrà chiuso e smantellato nell’estate del 2011. In ogni modo non ci si perde d’animo ed è in atto una campagna di ‘cementificazione’ che prevede lavori D.I.Y. con l’obbiettivo di ampliare il Ponte Nuovo Skatepark e plasmare nuove strutture a Mezzano, nella piastra di fianco all’Half-Pipe e nel giardino di casa di qualche local ravennate... purtroppo non nel mio! Lo Slam Trick è fermo al 2008 e, nonostante quello che possiamo leggere sulla home page del sito SlamTrick, difficilmente potrà esistere una nuova edizione dell’evento fortemente caratterizzata dal posizionamento e dalla location dello skatepark… anche se spero di sbagliarmi! Sempre a Ravenna perdiamo le strutture ma non l’animo e sono attivi più che mai i corsi della Skateboard School da maggio a settembre 2011 per giovani, ragazze e anche adulti. Infine Marco Miccoli ha inaugurato il 7 maggio una mostra veramente interessante di tavole: ‘Concrete, Skateboard Art Exhibition’ presso una sala nel centro città. All’inaugurazione è stata letteralmente presa d’assalto e potrete visitarla fino al 22 maggio in Vicolo degli Ariani a Ravenna. Cervese: la cricca del Flame Shop di Davide Baldi non si arrende e persevera nella richiesta di un novo skatepark nella città. Dopo le vicende apparse negli anni sui quotidiani riguardanti l’ex Sombrero Skatepark in definitiva incendiato e smantellato, l’Assessore Donati promette bene aprendo uno spiraglio di possibilità per la nascita di un futuro skatepark nella località … aspettiamo fiduciosi! Faentino: dopo la nascita dell’Oami Skateplaza (2009) ha aperto i battenti a Faenza un nuovo Skateshop, il ‘Dogo’ gestito da un vero skater, il Filo, che non potrà che incentivare la scena locale. Tutto sommato in Romagna non siamo messi male a skatepark ma non bisogna mai accontentarsi, quando avremo tanti park quanti campi da calcio allora potremo ritenerci soddisfatti! Tu hai partecipato in prima persona alle ultime riunioni federazionali (FIHP). Come vedi il futuro dello skateboard italiano in relazione a questi eventi? La Federazione è venuta incontro alle nostre esigenze come non è mai accaduto nel passato ed al momento sembra che tutto proceda come si è sempre sperato dovesse procedere! Siamo quindi ai blocchi di partenza e il cammino da percorrere è lungo ma vedo per lo skateboarding italiano un futuro più organizzato e con buone opportunità. Il nostro obbiettivo è quello di valorizzare e mettere in correlazione le distinte associazioni e realtà della scena italiana che spesso agiscono ognuna per proprio conto. In definitiva pollice alto per il futuro dello skateboarding nostrano in ambito federativo ‘sceso in strada’. Up and Down dello skateboard attuale: cosa ti piace e cosa ti fa schifo del modo di skateare dei giovani e giovanissimi? Mi piace la tecnica e la velocità di apprendimento delle nuove leve e soprattutto vedere tanti novelli skater che sanno muoversi su più terreni. Non amo l’attitudine che spesso percepisco, le continue lamentele, l’essere insoddisfatti di qualsiasi cosa

(materiali, skatepark, eventi, spot) ed il pensiero fisso di apparire o di essere sponsorizzati, infine disprezzo vedere valorizzata una persona per il solo modo con cui si muove sulla tavoletta. Top five skaters of all times? Ogni epoca passata o presente ha un mio eroe sulla tavoletta, quasi tutti i giorni spuntano videopart di gente mai sentita con uno stile, una tecnica ed un bagaglio di trick da fare invidia ai più rinomati pro skater. Ad oggi non ho skaters preferiti, vanno e vengono comunque mi piacciono quelli stilosi al punto che a guardarli sembra tutto facile, mi piace chi ha uno skateboarding veloce, mi piace soprattutto chi ti fa venire voglia di uscire a skateare. Andando indietro negli anni posso citare alcuni skaters che mi ricordo in modo particolare legati ad una precisa videopart che ha segnato sicuramente la mia mente nell’epoca in cui sono uscite: Danny Way in PlanB Questionable (1992), Tom Penny in Etnies High Five (1995), Donny Barley in Eastern Exposure 3: Underachievers (1996), Jamie Thomas in Toy Machine Welcome To Hell (1996) e Andrew Reynolds in Birdhouse The End (1998). Interessi al di fuori dello Skateboarding? Oltre alla famiglia ed il lavoro temo di essere completamente assorto dallo skateboarding al punto che, riflettendoci... non ho altri interessi?!? Insomma per lo skateboarding faccio così tante cose da non sentire l’esigenza di inventarmi altri interessi o passatempi... Parlaci di come vedi gli skatepark del mondo... Troppi i park che non ho toccato con le ruote, ma senza dubbio mi fanno impazzire le nuove skateplaza, quelle inserite in un contesto urbano, quelle dove c’è una evidente collaborazione tra skaters ed architetti, dove c’è una ricerca dei materiali e delle forme particolari, talvolta opere d’arte skateabili. Giusto per citarne alcune: Plaza at the Forks di Winnipeg in Canada e il White’s Grounds Skate Park di Londra. Ultimamente ho subito l’influenza degli skateparkini DIY per merito del buon Pontus Alv e mi è rimasto in testo uno skatepark di cemento fatto a ‘strutturine’ simili a quelle dei park DIY del Pontus, ma realizzate a regola d’arte, come Sibbarp Skatepark a Malmö, in Svezia. Poi vabbè, ai park con superfici di 10.000mq dove troviamo qualsiasi tipo di struttura skateabile non ci sputo sopra, inutile citarne alcuni, sono park da sogno! Tu sei uno dei punti di riferimento per la costruzione degli skatepark in Italia. Cosa mi dici del fatto che non si sia ancora imparato ad evitare la costruzione di obbrobri? Spesso sono banali i dettagli che fanno la differenza tra uno skatepark funzionale, ben concepito e correttamente realizzato e obbrobri inutilizzabili. Questi dettagli sono superabili semplicemente coinvolgendo nell’iter burocratico e nel processo di progettazione e realizzazione skaters esperti in materia di skateboard ramps e materiali. Purtroppo, nel 2011, nascono ancora skatepark improponibili per mano di virtuosi Architetti o Ingegneri che, visti un paio di park su

Google, pensano di essere in grado di realizzare skatepark e talvolta ci si accorge di questi scempi solo a cantiere aperto ed in fase avanzata di costruzione. Per fortuna la nascita di qualche concrete park decente in Italia fa si che i Comuni prendano esempio dal vicino di casa e vengano coinvolte e contattate le persone giuste inoltre diversi skaters di esperienza stanno cominciando a collaborare con ditte edili per la realizzazione di concrete skatepark e questo è senza dubbio positivo. Che fine ha fatto l’Oasi Skatepark? Il 18 aprile 2011 una gru ha caricato su tre bilici da 13mt la maggior parte delle strutture che avevo ‘sezionato’ l’anno passato, rimaste in deposito presso la stessa piastra che le ha viste attive per 14 anni. Dopo mesi passati a lanciare annunci di messa in vendita e decine di richieste giunte da tutta Italia il cerchio si è chiuso su Mogliano Veneto dove ho preso accordi con il buon Milo Pinzon che si è dimostrato super motivato a portare a casa le mie strutture ad integrazione dell’esistente Wave Park. Milo, Marco Altan, Ivan Calza e gli altri ‘fioi’ di Mogliano si stanno adoperando per rimontare le rampe dell’Oasi e risistemare il loro park che, viste le dimensioni della piastra, la mole di strutture che hanno messo insieme e soprattutto il loro entusiasmo sarà una bombaaaa! Tornando al ‘traslocone’ è avvenuto tutto in un giorno, il 18 aprile, quando abbiamo lavorato io, mio padre e Sebastiano Zattoni non stop dalle 7:00 di mattina alle 21:00 caricando 4 bilici, 3 dei quali sono andati a Mogliano ed un bilico a Mezzano (dove è rimasto il pezzo di bowl ancora in vendita) oltre ad un cassone del camion gru pieno zeppo di assi, pannelli e rimasugli vari. In definitiva la piastra della Taverna Bukowski di Marina di Ravenna è vuota e... pronta per un Game of Skate? Non aggiungo altro sulle strutture altrimenti mi viene da piangere! Dopo più di vent’anni di skateboarding, quale pensi sia il valore più importante che ti ha lasciato quest’esperienza? Stimoli e motivazioni continue nel mio caso non solo nel provare e nel portare a casa i trick ma per tutto quello che è di contorno all’andare sullo skateboard. L’altro valore fondamentale sono le potenzialità di socializzazione che naturalmente caratterizzano la nostra attività. Trasmetti il tuo ‘messaggio’ agli skateboarder italiani... Non lamentatevi del vostro spot o del vostro skatepark, se non è valido rimboccatevi le mani e trovate il modo di renderlo migliore, la soddisfazione di skateare strutture ed incontrare amici in una situazione che si è creati è unica. Saluti e baci? Anto, Nico e chi è arrivato in fondo alla lettura di questo testo...

Skateboard Culture Magazine 6:00AM // 45


A ‘blind’ overview word / alessandro redaelli photo / courtesy blind 46 • A blind overview


tj rogers 360° flip A blind overview • 47


48 • A blind overview


envenuti all’ora di storia dello skateboard, prendete posto ed aprite il libro alla pagina quarantasei. L’argomento di oggi è: Blind Skateboards. Il suo nome è Steve Rocco, lo hanno soprannominato ‘the man who sould the world’ perchè il suo lavoro e le sue idee hanno cambiato radicalmente il modo di vedere lo skateboard. Non dovete sentirvi troppo sprovvedduti se non conoscete la sua storia nei dettagli, ma é comunque meglio che diate una ripassata, ed anche alla svelta...

B

Credo che uno skateboarder che non conosca precisamente la storia di Rocco e delle sue company, sia uno skateboarder cieco. Sia cioè incapace di distinguere con esattezza l’anticonformismo e il potenziale creativo che sta dietro ad ogni gesto proprio dello skateboarding. Il primo concetto che dovete sempre tenere in mente quando parlate di Rocco è l’innovazione: Rocco cambiò drasticamente il panorama dello skateboard mondiale creando le primissime ‘skateboarders owned company’, cioè le company gestite direttamente dagli skateboarder.

sx / kevin romar sw bluntslide sotto / sewa kroetkov nollie shove crooks

Il panorama di fine anni ’80 vedeva il mercato della nosra disciplina dominato dalle cosi dette ‘big 5’, cioè da alcune company che definirei macroscopiche: mi riferisco principalmente a Powell & Peralta, Santa Cruz, Vision e Sims. Questi gruppi commerciali sono quelli che meglio seppero sfruttare il boom degli 80’ diventando presto i leader indi-

scussi del mercato mondiale. È un fatto quello che il mercato del decennio a cavallo tra gli ’80 ed i ’90 fu indiscutibilmente il più florido nella storia dello skate. In tutto il mondo le prime aziende ad essersi davvero arricchite col mercato dell’acero ed dell’uretano, lo hanno fatto proprio in quel periodo. Quindi, in un momento in cui lo skateboarding stava effettivamente producendo dei valori monetari, Rocco decise che era giunto il momento in cui gli skateboarder cominciassero a guadagnare i soldi che meritavano, che smettessero di regalare il proprio talento e i propri trick a delle macroaziende che erano esterne al ‘bracere ardente’ della scena di quei giorni. La Genialità di Rocco esplose con World Industries, che fu la prima delle sue company a sfondare sul mercato rendendolo celebre... Fu Mark Gonzales invece ad essere suo socio non che co-fondatore di Blind

A blind overview • 49


Skateboards. Non fu un grosso sforzo per i due quello di inventare il nome per la loro company, dato che Mark aveva appena abbandonato la celeberrima Vision... La pagina pubblicitaria (riportata qui sotto) con la quale Mark Gonzales presentava la nuova serie di grafiche ed il nuovo team, è rimasta come una delle pietre miliari nella storia dello skateboarding, il simbolo della nascita dello skateboard business indipendente, nonchè il manifesto della nascità dello street skateboarding che oggi tutti conosciamo. Di Seguito potete trovare la traduzione del messaggio autografo che Mark Gonzales mandò a George Powell usando la pagina pubblicitaria come fosse carta da lettere...

50 • A blind overview

“Dopo aver visto tutte le ultime pagine pubblicitarie (specialmente le tue) che si prendono gioco delle nuove e piccole company, ho capito quanto sono stupido ad averne una... Coso, hai proprio rogione, le piccole company sono out! In ogni caso, ho parlato con Rudy (Johnson) e Jason (Lee) e siamo tutti daccordo nel voler proseguire e cercare di diventare grandi come voi ragazzi. Qui c’è una foto con le nuove grafiche e il logo. Spero che siano ok. Se c’è qualcos’altro che stiamo facendo di sbagliato fai un’altra pubblicità e lo sistemeremo. Mark Gonzales P.S. Pensi che mi debba suicidare?” Da allora, fino a quando Rocco iniziò a dover ridimensionare il suo impero, Blind Skateboards come tutte le sue altre company significò innovazione, provocazione ed eccessi.


felipe ortiz / crookie gap in & out

A blind overview • 51


52 • A blind overview


Aveva girato per anni con il marchio Sims ed era da sempre uno skateboarder estremamente radicale... A distanza di vent’anni esatti dall’uscita di ‘Video Days’, la più celebre opera video, Blind Skateboards sotto la guida di Dwindle Distribution lancia ‘This is not a test’, il nuovo video. Hanno attraversato l’ultimo decennio facendo contare solamente due produzioni: la prima ‘What if’ risalente al 2005 e la seconda “The Blind video” risalente alla meta del 2009. Nonostante fossero due produzioni di massimo livello tecnico, la difficoltà nel rappresentare la vera essenza della company era palese. Qualcuno nell’ambiente incominciò a dire che Blind aveva perso la sua anima e si era ridotta ad essere una company per ragazzini.

Furono proprio i rider come Jason lee e Il Gonz a ‘settare’ quello che sarebbe stato lo standard per tutti gli skateboarder degli anni a venire... Alcool e droga non mancavano mai, street session ai limiti del vandalismo, arresti, alberghi eleganti e shopping sfrenato. A quanto pare era tutto concesso agli skateboarder che risiedevano ‘alla corte di Rocco’. Del resto chi meglio di lui poteva capire le esigenze degli skater?

A mio avviso queste critiche erano motivate dall’impossibilità di sostituire il team originale di allora con qualcosa di altrettanto sconvolgente per i nostri giorni. Ma questo ritengo che sia un problema più globale che strettamente inerente allo skateboard. Voglio dire che niente di quello che si sta vivendo nel presente ha il fascino e l’epicità di ciò che è gia diventato un mito... Ad oggi il team è assolutamente completo ed aggressivo, la produzione video è davvero di livello ed il team manager, ovvero il buon vecchio Bill Weiss, promettono di dare battaglia nel tentativo di riportare la company ai vecchi splendori.

Non sarà un lavoro semplice, lo ripeto, perchè su blind esisterà sempre un’aspettativa fortissima, soprattutto fra coloro che hanno vissuto l’epoca di Rocco e del Gonz. Ma credo comunque che il team saprà far parlare di se nella maniera migliore. Per chi come me ha vissuto quel periodo con tutta l’itensità possibile di un giovane italiano, resta sempre un senso di amarezza dopo aver letto, scritto e parlato di un argomento del genere. Rivedere la videopart del Gonz o di Jason Lee di allora ti induce a pensare che lo skateboard abbia cambiato sapore. Che lo skateboard abbia perso il fascino della scoperta, il gusto del far qualcosa di diverso. Troppo internet, troppo di ‘tutto e subito’, troppi spot, troppe tavole ed in generale troppa ‘noia’. Sono questi i momenti in cui penso che in fondo vedere due ragazzini che si sfidano a suon di trick perfetti dentro ad un capannone gestito da due invasati religiosi forse sia qualcosa di diverso da quello che avevo in mente io, quando scalpitavo sul divano guardando Video Days, Love Child e altri video di quell’epoca. Supplicando solo di ricevere il permesso di uscire e di poter skateare il marciapiede sconnesso, sotto casa mia...

sx / bill weiss / wallride fakie sotto / morgan smith / bigspin flip

A blind overview • 53


kick off tour f.i.h.p. in malaga word andrew zolin photo beatrice sugliani


Questo articolo di Malaga sta diventando più impegnativo del previsto... voglio dire, cosa potrei raccontarvi di quei cinque giorni passati in terra spagnola? Un romano, un toscano, due veneti... no dai, così non ci siamo, sembra una di quelle barzellette orribili... Il fatto è che ognuno dei presenti non sapeva bene perché fossimo a Malaga né, a dire il vero, nessuno prima di un veloce check su google, sapeva dove fosse di preciso Malaga...

Montagner è partito convinto di andare in viaggio su di un isola, Picozza da buon romano nega tutto quello che è al di fuori di Roma, io pensavo di andare vicino a Barcellona e anche Simone e la Bea hanno confessato la loro ignoranza geografica precedente a questo viaggio.

kick off tour - 55


56 - kick off tour


kick off tour f.i.h.p. in malaga

Il gruppo era formato da questi personaggi più Brian Londono, che ci ha raggiunto direttamente da Barcellona, dove tuttora vive... I riders sono stati scelti in base ai risultati ottenuti durante il Campionato Italiano di Skateboard 2010. La verità è che il Kick Off Tour è stato organizzato per presentare agli skater ed alla scena italiana ciò che la neonata Italian Skateboarding Commission si pone di fare... una sorta di presentazione skateistica insomma. Ufficialmente eravamo la nazionale italiana di skateboard in trasferta, ma praticamente si trattava di uno skateboard tour in piena regola... Due giorni prima di partire decido di informarmi un pochino su Malaga, chiedo aiuto ad internet che subito mi mostra immagini sul luogo della mia destinazione. Mare, porto, palme, spot... Sembra una tranquilla città spagnola.

jacopo picozza / bs ollie

kick off tour - 57


58 - kick off tour


kick off tour f.i.h.p. in malaga

A Malaga il primo giorno lo passi andando a recuperare le macchine al noleggio e se non hai la carta di credito non noleggi un bel nulla! Fortunatamente ci sono dei rent car outlaw che non la richiedono e ti prestano delle Fiat Panda belle rodate. A Malaga le Panda consumano meno che in Italia, ma sgommano di più soprattutto in partenza, cambiano le marce senza la frizione e si spengono semplicemente frenando. A Malaga le multe per il parcheggio sul carico e scarico sono moooolto più salate, anche se non si capisce bene la cifra riportata... A Malaga se entri in un baretto a caso per mangiare delle tapas ti ritrovi in un tipico locale olandese, con camerieri olandesi, che parlano olandese, con cibo olandese. A Malaga gli spots che vedi nei vari video non sono così perfetti e facili da skateare come può sembrare e se non hai un local che ti porta in giro devi arrangiarti da solo ed il miglior modo per trovare lo spot è quello del tuo skatespot intuito...

jacopo picozza / ollie

kick off tour - 59


kick off tour f.i.h.p. in malaga

A Malaga è nato Pablo Picasso ritenuto il miglior artista da Andy Warhol; è nato pure Antonio Banderas... maccheccefrega! In provincia di Malaga è nato anche Miguel Berrocal, artista meno noto dei primi due, ma che ha abitato a cento metri dietro casa mia per un bel periodo, prima di lasciarci le penne! Strana coincidenza...

fabio montagner / bs tailslide

60 - kick off tour


kick off tour - 61


Per gli spostamenti meglio non seguire ciò che dice il tuo navigatore o rischi di metterci il doppio del tempo necessario. Spegnilo e riponilo nel baule. A Malaga, anzi no, a Torremolinos tutti conoscono la Taverna De Tito Juan, dove puoi trovare oltre che delle pietanze locali un bel rail blu da skateare, alcuni bankoni mattonellati e un doubleset liscio liscio. Just Ask!

kick off tour f.i.h.p. in malaga

sx / jacopo picozza / crookie nollie flip dx / jacopo picozza / flip in

62 - kick off tour


kick off tour - 63


64 - kick off tour


kick off tour f.i.h.p. in malaga

A Malaga Fabio Montagner ha fatto dei bei tricks, Jacopo Picozza ha spaccato, Brian Londono ha skateato, Beatrice Sugliani ha fotografato il tutto, Andrea Zolin ha filmato e Simone Verona ha diretto il tutto. Non vi rimane che guardarvi le foto ed il video di questo primo Kick Off Tour.

brian londono / bs flip

kick off tour - 65


66 路 6:00AM & NIKE SB joint


6:00AM & NIKE SB joint 路 67


68 路 6:00AM & NIKE SB joint


- Scena 1 DONEDDU “You can’t stop me” S. DONATO / GIORNO Lui è in uno spazio aperto, per la precisione una piazza della periferia sud est milanese. La manovra la conosce bene, ma lo spot è avverso. Buchi, flat sconnesso ed una guardia giurata pronta ad aprire il fuoco al prossimo tentativo rubato... Sono capitati lì per caso, a causa di un avaria dei loro potenti mezzi. Come dei veri ‘drugstore cowboys’ hanno saputo trasformare le avversità in vantaggi, i cambiamenti in idee. Il colpo è perfettamente riuscito! I trick sono chiusi e nella piazza vige il silenzio. Il silenzio dopo i grandi eventi. La quiete dopo la tempesta. O’ CARUSO: “Hey Crest, la prima giornata sembra essere andata al meglio... il traffico non ci ha fregato e adesso siamo in tempo per andare a festeggiare e a sperperare il cash del bottino.” IL TATUATO: “Ovvio, sempre che Doneddu si decida a raggiungerci. Meglio sparire da qui.” O’CARUSO: “A proposito: ma... dove cazzo è Doneddu?”

6:00AM & NIKE SB joint · 69


70 路 6:00AM & NIKE SB joint


- Scena 2 IL TATUATO / CREPUSCOLO

IL TATUATO:

“Don’t know who I am”

“La mia memoria è a brandelli, ma so di essere già stato qui, ricordo di aver usato uno di questi pali per fare qualcosa... ma ho troppi vuoti e non riesco a focalizzare meglio...”

Pochi avevano dubbi sul ruolo che avrebbe avuto... Lui si trova in una piazza del centro. Non sa più chi è, ricorda solo che il posto che lo circonda non gli è nuovo! La sua presenza e la sua esperienza sono un peso che nessuno della banda si sarebbe mai immaginato di sottovalutare.

O’CARUSO: “Ma Crest che dici, qui hai fatto due trick uno in fila all’altro, non ricordi? Siamo stati qui ieri, con lo straniero e Doneddu...”

O’CARUSO:

IL TATUATO:

“Hey Crest hai ancora problemi con i tuoi ricordi?”

“Certo ora capisco tutto... solo non ricordo... WTF is Doneddu?”

6:00AM & NIKE SB joint · 71


- Scena 3 O’ CARUSO / NOTTE “Can I show you my skills?” Lui è nei pressi di un monumento milanese: è assorto e contempla. Tutti conoscevano le sue doti di artista e calligrafo giù a Motta S. Anastasia, il piccolo paese della Trinacria da cui proveniva.

72 · 6:00AM & NIKE SB joint

La sua fama lo anticipava di paese in paese ed i suoi occhi blu facevano gelare il sangue delle signorine. Non sa nemmeno lui come è capitato in questa banda, lui che voleva essere un artista, lui che amava la perfezione, lui che non si scomponeva mai nemmeno se lo avesse ‘taliato’ il demonio in persona. Ma il denaro e la fama sono un desiderio comune anche ai più grandi. Lo ‘sw flip’ era il suo ‘terzo concerto’, tanto da farlo diventare pazzo... Lui voleva la perfezione e con questo si era guadagnato il soprannome di ‘pianista’.


ALE: “Minchia Mauro, ma quanti ne vuoi chiudere ancora?” O’CARUSO: “M’pare chiudo questo e andiamo, blocca Doneddu, prima che sparisca come sempre!”

6:00AM & NIKE SB joint · 73


74 路 6:00AM & NIKE SB joint


- Scena 4 LO STRANIERO

La sfortuna ha voluto che il suo mezzo si fosse spezzato al primo tentativo...

“Give me back my money” MAXIME: DIPARTIMENTO UNIVERSITARIO BICOCCA / GIORNO Lui è un esperto pilota da rapine, un fascinoso ed aggressivo francese di mezz’altezza... È appena atterrato in Italia spinto a muoversi dall’appetito di facili guadagni. Ha in testa il sentore di esser stato ‘ingannato’... del resto sono stati i marsigliesi a mandarlo qui. Ma lui sapeva benissimo che di un marsigliese ci si può fidare solo quando è morto.

“Maledetti marsigliesi... Dovevano saperlo che in Italia avrei patito le pene dell’inferno.” “Hey Ale, dammi la tua fottuta tavola!” OSDE: “Signori leviamo le tende... Maxime l’ha chiuso!” ALE: “Dov’è, è sparito ancora?!?”

Lui ha in testa di fare uno ‘spacco’, una rapina ad uno ‘stair set’... Ha saputo che in parecchi hanno già rapinato quell’hubba, anche in fs flip, tanto che ‘la madama’ ha rinforzato la sicurezza con degli skatestopper antirapina.

6:00AM & NIKE SB joint · 75


76 路 6:00AM & NIKE SB joint


OUTRO “Let’s stay toghether” Certi di non avervi fatto un torto privandovi del solito noioso testo che racconta le avventure dei favolosi skateboarder e le peripezie di viaggio... Noi di 6:00AM abbiamo deciso di farvi vivere questo ‘incontro’ con alcuni dei rappresentanti del team Nike in maniera cinematografica, nel tentativo di farvi partecipare ‘al film’ che abbiamo vissuto in quei giorni. Ora forse devo cambiare tranquillanti, ma la mission milanese di quei giorni l’ho vissuta proprio come un film d’azione.

Una fottuta avventura nel tentativo di metterlo in quel posto al traffico, alla distanza fra gli spot, allo smog e a tutti gli altri fattori che rendono Milano, per così dire, difficile da skateare. Ogni giorno è stato completamente diverso dal precedente ed ogni evento aveva il sapore di una scena da cinema. L’unica costante era una domanda che attanagliava il gruppo alla fine di ogni session: “WHERE THE FUCK IS DONEDDU?”

6:00AM & NIKE SB joint · 77


fernando bramsmark frontside nose grind

C’è un’infinità di argomenti di cui si potrebbe dibattere, in merito all’evento primaverile di Varazze: skateboard, mare, sole, belle ragazze e musica dal vivo, saggiamente conditi da un clima sereno, in stile surf anni ’60 e da un contest di miniramp di altissimo livello internazionale. Guardando la foto qui sopra il primo ‘strillo’ che mi rimbomba nella testa è: “Ragazzi, a Varazze Jeff Grosso stava così!”.

P

arlarvi del contest è la cosa più divertente di tutte. Se mi chiedessero di usare un solo aggettivo per descriverlo userei la parola ‘stellare’. Il livello di skateboarding messo in mostra dai rider provenienti da mezzo mondo è stato semplicemente incredibile. Già dalle qualifiche si era capito che tecnica e confidenza con le transizioni non sarebbero mancate in questo week end. Risulta davvero difficile parlare di questo o quell’altro rider, piuttosto che di qualche trick in particolare, perchè in questa tre giorni di manovre se ne sono viste davvero troppe, ma è invece fondamentale cercare di trasmettere lo stato d’animo e la voglia di skateare...

78 > VANS O.T.W. CLASSIC

Questo dovrebbe già essere una garanzia sulla qualità del contest, almeno per tutti gli skateboarder che mi leggono. Perchè L’OTW Spring Classic di Vans quest’anno ha messo in mostra la sua vera natura: un evento che strizza l’occhio al grande pubblico, ma sa conservare ‘intimità’ e livello tecnico che si addicono ad un contest internazionale con ‘le palle’. Noi tutti ci auguriamo che l’OTW sia diventata una tradizione nei nostri calendari...

No scusate! ‘La fotta’: perché questa è la parola giusta per descriverla, con la quale tutti i rider hanno distrutto la minirampa. Questa gente ha davvero voglia di skateare a qualunque costo. Ho provato in prima persona ad avvicinarmi alla rampa per cercare di rubare un paio di session nei momenti buchi e vi assicuro che era quasi impossibile. La rampa era costantemente assediata da un numero non definito di skateboarder, che per la maggior parte erano iscritti o invitati alla gara. Questo anche alle nove e mezza della domenica mattina; tanto da far nascere una domanda nella mente di noi addetti ai lavori: “Ma loro non dovrebbero essere le ‘star’, nel letto

in albergo almeno fino alla mezza consumate dalla nottata di eccessi?” Così non è... “Adoro l’odore della rampa bruciata alla mattina” scherzava Ross McGouran citando il famoso film Apocalypse Now e facendo riferimento ai trenta gradi ed al sole cocente che picchiavano sulla rampa alle nove di mattina. Vi assicuro che i complimenti non sono una “sviolinata”, Vans ha fatto davvero un bel lavoro quest’anno: bel clima, tante buone idee tra cui anche quella di aggiungere una componente street al contest ed un formato di gara eccezionale. Di seguito la classifica dei premi distribuiti tra i finalisti!


VANS O.T.W. SPRING CLASSIC > VARAZZE word & photo alessandro redaelli

VANS O.T.W. CLASSIC > 79


• The Unlucky Friend - Kris Vile: l’inglese che stava per chiudere qualsiasi trick.

• The Surgeon + The Toe Mixer - Trevor Johnson: master switch skating.

• The Easy Rider - John Magnusson: inarrestabile.

• The Air Freshener - David Sanchez: lo spagnolo che ha sfruttato tutta la rampa.

• The Bingo Winner - Dani Leon: il giovane spagnolo che ha skateato bene un po’ ovunque.

• The Line Executor - Julien Benoliel: linee senza senso.

• The Condor - Diego Doural: lo spagnolo che ha fatto l’air più alto. • The Smooth Operator - Josh Young: l’inglese che ha skateato tutto con uno stile immane.

80 > VANS O.T.W. CLASSIC

• The Punisher + The Good Ol’Boy - Greg Nowik: ha chiuso tutto più best trick old school.

• The Innovator - Ross McGouran: inovazione e creatività allo stato puro. • The Wheelchair Master - Peggiore caduta lo scontro frontale Jake Collins e Sam Beckett.

• The Cruising Gentlemen - Lo svedese Fernando Bramsmark: sorriso in faccia e trick alla prima. • The Tsunami - Daan Vanderlinden: il piccolo olandese che stravince nel rapporto età / abilità.

sopra > julien benoliel > fakie ollie nosegrind dx > diego doural > stalefish



PLANT A TREE Pierre André Senizergues Itw Word & Portrait Alessandro redaelli

era pessima, così Etnies si spostò negli US. Era molto difficile, gli skateshop stavano chiudendo, era quel "brutto periodo" dello skateboarding. Ma resistemmo. Infatti quando, nel 1994, lo skateboarding riprese piede, fu un boom per Etnies, vista l’assenza di concorrenza... Quindi tutti compravano Etnies: Vans era in bancarotta, Ariwalk lasciò lo skateboarding per il fashion, eccetera. Gli skateshop compravano Etnies, e sponsorizzavamo gli skater più bravi. Noi avevamo continuato perchè io amavo lo skateboarding, era la mia passione e non potevo rinunciarci. E hai cominciato a disegnare e produrre scarpe tutto da solo? Sì, ho cominciato a fare tutto da solo, e ho imparato tutto questo con le mie forze. Ora, grazie a tutto quello che ho imparato sulle skate shoes, siamo riusciti a diffonderci in oltre settanta paesi, sponsorizzando più di cento riders, e qualche centiniaio in più contando anche ÉS ed Emerica. Un altro passo importante l’abbiamo fatto nel 2000, entrando più nell’ottica pro-ambientale, progetto che ho molto a cuore. Penso che gli skater italiani non conoscano bene la tua storia: facci una piccola introduzione come skateboarder e come proprietario di una Shoe Company... Sì, la mia storia comincia nei sobborghi di Parigi, quando avevo quindici anni ho cominciato a skateare: non ero molto bravo, ma mi chiamavano Banzai, ero piuttosto pericoloso, ahahah! Skateavamo giù dalle colline finchè le ruote non si scioglievano... sai, avevamo le rotelle di plastica, prima che arrivasse l’uretano. Ci divertivamo molto e scendevamo senza cognizione, come pazzi, qualcosa come 50 km all’ora, era molto rischioso ahahah! Mi ricordo un mio amico finito all’ospedale perchè siamo finiti addosso ad una casa! Comunque beh, era l’inizio dello skateboarding e provavamo tutto, downhill, big jumps, scalinate, slalom, tutto quello relativo allo skateboarding... Era il ‘78, cominciavo a rimanere affascinato dalle competizioni, iniziai a viaggiare un po’ in tutta Europa e incontravo tanti skater... Nel 1985 sono andato in California per skateare con gli americani: nei giornali vedevo sempre cemento perfetto, cielo blu ed era come un sogno... Così ho preso un biglietto per andarci e non avendo più soldi vivevo per le strade di Venice Beach o dormendo in una macchina. Skateando per Venice Beach ho incontrato Steve Rocco, il team manager di Sims, che mi chiese se volevo essere nel suo team: per me era il meglio, quello che volevo di più.

82 • Pierre André Senizergues Itw

Che tipo di skateboarding facevi in quegli anni? Ho cominciato a fare freestyle contest un po’ ovunque e sono stato pro skateboarder per un po’ d’anni... Sì, facevo freestyle, ero pro per quello, e lo street skating stava cominciando proprio allora, quindi imparavamo anche quelle nuove tecniche. In quegli anni spuntò Gonz, che lanciava questo nuovo stile per le strade: Gonz era in Vision ed anche io, quindi skateavamo tutti insieme. Fatto sta che avevo problemi con le scarpe, si distruggevano sempre, le riempivo di colla e le fasciavo di nastro adesivo tutto il tempo e continuavo a pensare a scarpe che potessero funzionare, che stessero insieme e facessero sentire lo skateboard sotto i piedi. Allora, dopo poco tempo, nel 1988 a Parigi, cominciai a girare per una company di scarpe non proprio da skate, Ethnique, che erano molto fashion e incentrate sull’estetica. Ho cominciato a skateare per loro e a disegnare scarpe per loro e ho capito che non avrei mai potuto continuare a lavorare perchè non c’era mercato in Europa: sarei dovuto essere negli States per lavorare al meglio... Quindi questa fu la nascita di Etnies? Sì, nel frattempo il nome è cambiato in Etnies per ragioni di marchi registrati. Ma il concetto è rimasto lo stesso, quello di una tribù, di skaters che si divertivano insieme, personalità differenti, caratteri differenti ma la stessa passione, lo skateboarding, che univa. Nel 1989 la situazione

Hai detto che ti sei dovuto trasferire da Parigi negli Stati Uniti per via delle molteplici differenze del mercato tra le due situazioni: al giorno d’oggi è ancora così? Anche se oggi è diverso, il centro delle operazioni resta sempre il mercato statunitense: ma questo non significa che in Europa non si possa spingere la scena nella stessa maniera. Noi motiviamo e supportiamo tutta la scena europea allo stesso modo, spingendo tutti i rider che vogliono mettersi in luce anche oltreoceano. Certo, nessuno ti può capire bene come noi: in Italia abbiamo una situazione pessima a livello di supporto, sia su piccola sia su larga scala, è molto difficile spingere lo skateboarding... Sì, per questo penso che bisogna appoggiarsi ad un’economia già avviata da altre parti: per noi è successo con l’US che ha acceso il tutto, poi dopo pochi anni siamo stati in grado di spingere la scena europea e aprire il mercato qui molto di più. Eventi in tutta Europa e altri elementi per creare una scena europea, che è la chiave dell’identità di ‘comunità’ che supportiamo continuamente. Per esempio con il campionato europeo, che è un ottimo pretesto per incontrarsi, un buon fulcro per la scena. Pensi che gli americani siano più interessati alla scena europea ora?


Penso di sì, ormai molti di loro per esempio si trasferiscono per intere stagioni a Barcellona, o viaggiano di più in Europa. Penso che comunque ci sia molta difficoltà ancora ad essere un Pro Skater che vive in Europa rispetto all’esserlo negli US visto che molte company sono lì, c’è più mercato ed eventi. Ci sono skater (come Willow) che si trasferiscono, ed è una bella cosa perchè anche se ci si sposta si è come un ponte che spinge la scena europea da lontano, attirando anche le televisioni e i media. Lo skateboarding si diffonde ogni anno in più paesi, ci sono più skater, più posti dove skateare e skatepark. Volevo parlare dei media: in un’intervista di qualche anno fa, Ray Barbee mi disse che secondo lui i media possono trarre dallo skateboarding quello che vogliono, ma devono darci qualcosa di vantaggioso in cambio, come più sostenimento, più soldi e pubblicità intelligente per lo skateboarding. Pensi sia giusto? O pensi che i media siano una cosa positiva per l’immagine dello skateboarding, senza alcun dubbio? Certo, dipende di che ‘mainstream’ parliamo. Se può portare ad esempio all’aumento del mercato delle scarpe, non ci vedo niente di negativo. Oggi giorno per esempio per Etnies il 90% del mercato è orientato verso i non-skateboarder, e quindi vogliamo mantenere anche l’intersse di questa grande fetta! Ma negli interessi di tutti c’è quello di sostenere lo skateboarding, per avere un livello più alto e skater più bravi, che serve anche a chi sfrutta il nostro mondo come mera trovata commerciale. Ok, torniamo al tuo ‘progetto ambientale’... di che si tratta? Da dieci anni sto cercando di far cambiare proprio la cultura della mia company, che è sempre stata solo dedicata all’aspetto sportivo, supportando i ragazzi con le migliori scarpe che riuscivamo a concepire, aiutandoci tutti come una grande famiglia, vivendo lo skateboarding come dev’essere vissuto, ma c’era qualcosa che non mi dava pace, come se mancasse un nonsochè: volevo fare qualcosa di più, sentivo di averne bisogno. E ho capito che la cosa che più conviveva con lo skateboarding era l’ambiente, ci abbiamo a che fare in continuazione quando skateiamo: se prendiamo fiato durante una skateata in cttà, per esempio, è tutto inquinamento. Poi sponsorizzavamo anche snowboarder e surfer, e quei mondi sono molto legati anch’essi a tutto ciò che la natura pò offrirgli. E quindi avevo in mente di fare qualcosa, di salvare i nostri ‘terreni di gioco’. Abbiamo capito che la maggior parte della produzione delle

nostre scarpe avveniva in Cina, quindi per dare un’impronta ecologica al nostro lavoro dovevamo orientarci al processo che avveniva in Cina, dalla manifattura e dal packaging. Quindi abbiamo cominciato a riciclare le scatole, a togliere la colla a base di petrolio nociva per l’ambiente dalle scarpe, e a sostituirla con colle a base d’acqua che funzionano alla perfezione ugualmente. Immagino che riciclare il packaging sia molto dispendioso come processo?

anche che possiamo relazionarci alla grande anche col mondo degli interni: nel senso che il legno degli skateboard è un legno fantastico! Conosco molti designer che usano le tavole vecchie, riciclando o lasciandole integre, per fare mobili o creazioni artistiche. Io gestisco il sito www.skatestudyhouse.com, dove vendiamo tanti oggetti di design fatti con le tavole. È molto interessante, fateci un salto! E il messaggio che vogliamo dare è che si possono fare da soli oggetti molto interessanti, anche tu puoi creare molto coi tuoi vecchi skate.

Sì è molto costoso, ma riusciamo a sopportare questi costi. Vogliamo inquinare di meno e la fabbricazione di scatole è una parte molto importante in questo processo. Abbiamo deciso anche di sostituire le location dove venivano prodotte le scarpe: abbiamo pensato che visto che l’energia a carbone usata nelle nostre fabbriche cinesi è molto inquinante, avremmo potuto spostarci in zone adatte ad usare energie più pulite, rinnovabili, come quelle idriche. Quindi abbiamo scoperto che nella Cina occidentale hanno molta più energia idroelettrica e abbiamo deciso di spostarci su quel lato del paese. Abbiamo calcolato l’anno scorso di aver ridotto le emissioni nocive del 40% e continuiamo a migliorare. L’obbiettivo è non avere più emissioni, ovviamente... Sostanzialmente quindi guardiamo al futuro, un futuro molto distante poichè i risultati che vogliamo ottenere sono riscontrabili nel benessere dell’ambiente nei decenni. Però vogliamo tenere d’occhio anche il futuro più prossimo, con il controllo degli sprechi e dei rifiuti.

Ok tornando al ‘piantare alberi’, hai detto che degli skater hanno partecipato a una qualche iniziativa...

Già, anche noi di 6:00AM abbiamo cercato di passare alla carta riciclata, ma abbiamo incontrato costi di produzione decisamente preoccupanti!

Beh immagino che lo skateboard abbia influito molto sulla tua persona, che skateare ti abbia reso un uomo differente...

Certo, spesso è così. Anche Etnies ha sempre cercato di usare carta riciclata, e all’inizio l’abbiamo trovata molto costosa. Ma andando avanti nella ricerca siamo riusciti a trovare carta più economica, io penso che dipenda da quanto si scavi a fondo. Una cosa che abbiamo ridotto fin da subito è stato l’uso di carta alla metà, semplicemente facendo in modo che le nostre stampanti stampassero su entrambi i lati delle carte. Abbiamo sempre osservato ogni dettaglio del processo di fabbricazione e creazione delle scarpe, cercato di evitare gli sprechi in tutte le fasi di produzione. Pensi che lo skateboarding sia uno strumento di educazione in questo senso? Certo, penso che molti di noi siano un potenziale esempio per tanti ragazzi. Infatti i nostri progetti coinvolgono sempre i nostri Pro, esempio il viaggio di Ryan Sheckler e Kyle Leeper in Costa Rica per skateare e piantare alberi. Penso

Sì, in pratica sai che il concetto di Etnies è quello di tribù, ragazzi diversi uniti dalla stessa passione. Volevamo unire stavolta più tribù, tante culture su larga scala e ci siamo riusciti con queste tribù di nativi d’America in Costa Rica. Questo popolo viveva fino al 1968 intorno, sopra e in simbiosi coi propri alberi. Morirono per i loro alberi, perchè dei nicaraguensi che commerciavano legname arrivarono muniti di fucili e armi da fuoco, abbattendo facilmente gli indigeni che combattevano con archi e frecce. Abbiamo scelto di aiutare a ripopolare la zona piantando alberi, e questo piccolo gesto è stato vissuto in un’atmosfera molto amichevole ed entusiasta. Visto che dagli alberi traiamo la materia prima per lo skateboarding è come se avessimo partecipato ad un grande ciclo.

Sì, sicuramente. Tu skater, hai solo una tavola e quattro ruote e con questo devi girare il mondo. Cominci a sviluppare la creatività, imparando trick, skateando le architetture, connettendoti col mondo fisicamente e mentalmente, incontrando persone vicine e lontane, condividendo e creando una cultura intorno a tutto ciò. Penso che sia favoloso e che sia prezioso per ‘imparare’ ad essere umili. Queste sono le chiavi che ci rendono ‘migliori’ come persone. Sono molto colpito dal tuo progetto: è un nuovo significato per continuare a skateare giorno dopo giorno... È una cosa molto positiva, e tu come tutti noi, lo senti perchè contribuisci. E questo progetto ambientale nasce perchè, si sa, nel mondo ci sono tante tribù, tante culture a sè stanti, ma viviamo tutti sullo stesso pianeta! È diritto e responsabilità di tutti prendersi cura del pianeta. Non puoi dire: “A me non interessa dell’ambiente”, perchè ci vivi dentro!

Pierre André Senizergues Itw • 83


trinity {wailing wall} 27-01-2007 / 29-05-2011 wo r d : a l e s s a n d ro r e da e l l i d x : i g o r fa r d i n / f l i p t r a n s f e r b ac k l i p photo / giuliano berarducci

In ambito giornalistico per ‘coccodrillo’ si intende un articolo scritto in anticipo su un personaggio pubblico vivente, ripercorrendone la vita e la carriera, pronto da dare alle stampe poche ore dopo la morte dello stesso. Molti di questi ‘coccodrilli’ sono custoditi in tutte le redazioni di giornali e tv italiane per celebrare artisti, uomini politici, campioni dello sport, da tirar fuori appena dopo la dipartita. Ebbene, noi l’articolo coccodrillo per il Trinity Skatepark non lo avevamo preparato sperando di non doverlo pubblicare mai...

H

o vissuto, lavorato ed ovviamente skateato per anni dentro al Trinity... È stata spesso la mia seconda casa. Vaffanculo alla Milano che rompe i coglioni, alla Milano che teme il cambiamento, alla Milano che non da spazio ai giovani, alla Milano che ‘mamma ma che rumore’, alla Milano che specula e trascura le esigenze delle minoranze. Esiste un altro tipo di articolo che prende il nome di ‘gallo’ oppure ‘oca’: questo articolo si usa per gli eventi positivi come le nascite o le inaugurazioni di varia natura. Noi l’articolo ‘oca’ per il prossimo skatepark lo abbiamo già scritto. Certi che ogni inverno che Milano passerà senza un indoor park, sarà stato un inverno di troppo. Grazie Angelo.

84 • trinity r.i.p.

“Se ci crederete sposterete i monti (Cit.). Al Trinity è passata una montagna di gente. L’effetto, il vero valore della struttura, per me è stato la nascita di tante amicizie accomunate dalla passione per lo skateboard. Mi rifarei tutto lo sbattimento.” Angelo Magni

“You don’t know what you got till it’s gone. Non sai quello che hai fino a che non lo perdi...” Luca Basilico

“Un tassello portante dello skateboarding italico se ne va. Sono sicuro che non sia un addio ma solo un arrivederci. Grazie.” Davde Castagna


trinity r.i.p. • 85


ENIZ FAZLIOV OLLIE TRANFER OAKLAND ERIC ANTOINE

fo 86 FOCAL PLANE

ca

l


p

la

ne FOCAL PLANE 87


MATTIA FANCELLU SW BOARD 270 OUT MILANO GIULIANO BERARDUCCI

88 FOCAL PLANE


FOCAL PLANE 89


PASCAL LENISTON K GRIND MELBOURNE MARCELLO GUARDIGLI

90 FOCAL PLANE


FOCAL PLANE 91


DAVIDE FRASSINE FS FLIP CALIFORNIA FEDRICO ROMANELLO

92 FOCAL PLANE


FOCAL PLANE 93


DISPLAY

photo Enrico Rizzato

sunglasses / SPY / kubrik / spyoptic.com t-shirt / BASTARD / born to grill / bastard.it jacket / NIKESB / p-rod / nikeskateboarding.com headphones / SKULLCANDY / agent / woodmorning.eu shirt / IUTER / king / iuter.com

94 display

jeans / QUIKSILVER / sequel / quiksilver.it t-shirt / ETNIES / staduim script / bluedistribution.it short / BASTARD X WARRIORS / warriorsskateboards.com t-shirt / IUTER / iuterman II / iuter.com fitted cap / IUTER / true bordello / iuter.com


shirt / ETNIES / buck woven bobby worrest / bluedistribution.it chino pant / ETNIES / devine calloway / bluedistribution.it t-shirt / ALTAMONT / normal fit / bluedistribution.it boardshort / MATIX / gusto beer me / frescodist.com

t-shirt / EMERICA / wild in the street / bluedistribution.it pant / EMERICA / skelter superslim pant / bluedistribution.it sunglasses / SPY / kubrik / spyoptic.com headphones / SKULLCANDY / icon soft / woodmorning.eu

display 95


SNAPSHOT SKATEBOARDERS RANDOM PICS SOPRA

La foto è stata fatta a Skatelab, lo skatepark al coperto a Simi Valley: è la collezione di un privato che possiede tavole dai primi anni ’60 ai giorni nostri... Per la gente più ‘old’ è figo rivedere le tavole che usava da giovane, per i più giovani è un bel pezzo di storia dello skate lì a disposizione per vedere come sono cambiate le tavole, i truck e le ruote negli anni! Comunque sia è una cosa che merita di essere vista, e dopo una bella skateta nel park è d’obbligo! Stefano Pedro Sedioli

A DESTRA

Il posto era super traditional e stava lì da una vita, i tipi che ci lavorano erano belli vecchi e comunque non i veri proprietari, ma i figli o ’na cosa del genere... Il posto era anche abbastanza piccolo. Era uno di quei fast food... Non un frachising pero’, era uno posto di Lake Oswego, il paesino dove abitavamo: si chiamava Giant Burger ed era famoso appunto per i burgers e i milk shakes! Classico posto con tutte le bandierine... Dentro facevano le scommesse coi vari clienti e cazzate del genere! Dentro il panino c’era un po’ di tutto, tre o quattro hamburger, bacon fino alla morte, formaggio, lattuga, pomodori, ketchup e cipolle... Forse uova... Ma non mi ricordo! Ahahah! Mauro Caruso

96 / snapshot / random pics




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.