IMC Maggio 2012

Page 1

MENSILE - ANNO 23 N. 5 - Maggio 2012 - € 5,00

MAGGIO 2012

ANNO 23 NUMERO 5 € 5,00



L’Andaluso è un cavallo dalla struttura mesomorfa. E’ ben proporzionato e il suo fisico è armonioso, le sue caratteristiche sono forza e resistenza unite ad agilità ed eleganza. Foto di Bob Langrish Direttore Responsabile Gaetano Manti Assistente direttore Beatrice Nicole Feltri (bnfeltri@ilmiocastello.it) In redazione Franco Faggiani (ffaggiani@ilmiocastello.it) Valeria Marianelli (vmarianelli@ilmiocastello.it) Valentina Mazzone (vmazzone@ilmiocastello.it) Elena Pecora (epecora@ilmiocastello.it) Impaginazione, produzione e prestampa Claudia Boara coordinamento grafico (cboara@ilmiocastello.it) Camilla Casalino (ccasalino@ilmiocastello.it) Renata Messina (rmessina@ilmiocastello.it) Pubblicità IL MIO CASTELLO S.p.A. Tel. 02.27086250 Traffico pubblicità Mara Metta (mmetta@ilmiocastello.it) Nicoletta Pappalettera (npappalettera@ilmiocastello.it) Agenti servizi pubblicitari Zona Lombardia - Emilia Romagna Roberto Polgatti (rpolgatti@ilmiocastello.it) Cell. 320.7175121 Zona Triveneto Francesca Forrer (forrer@interfree.it) Tel. e Fax 045.7551558 - Cell. 348.3034471 Pubblicità extrasettore Media Place srl -Via Cardello 14 - 00184 Roma Ernesto Alessandrini (ernesto.alessandrini@mediaplaceadv.com) Cell. 335.6501005 Filippo Alessandrini (filippo.alessandrini@mediaplaceadv.com) Cell. 335.6282317 Hanno collaborato a questo numero: Beatrice Ancarani Fotografie: Paolo Biroldi, Bob Langrish, Eugenia Mola di Larissè, Dana Russo, Stefano Secchi La rivista Il Mio Cavallo è titolare esclusiva dei diritti delle riviste Your Horse e Horse Deal pubblicate in Inghilterra da Bauer Consumer Media Ltd. Media House, Lynchwood, Peterborough, PE2 6EA, UK Editore Il Mio Castello S.p.A. Sede amministrativa Il Mio Castello S.p.A. Via Feltre 28/6 - 20132 Milano - Tel. 02.270861 - Fax 02.21711398 Redazione Il Mio Castello Cavalli S.r.l. Via Feltre, 28/6 - 20132 Milano Tel. 02.270861- Fax 02.87365927 Tutti i diritti riservati Il Mio Castello Cavalli S.r.l. Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano il 24/09/1990 al N. 591 Sped. Abb. Post. 45% - Art.2 - comma 20/b legge 662/96 Filiale di Milano Una copia € 5,00 - Non si effettua servizio arretrati Canoni di abbonamento ITALIA annuale 12 numeri € 45,00 ESTERO (via superficie) annuale 12 numeri € 90,00

GESTIONE OPERATIVA ABBONAMENTI Il Mio Castello S.p.A. - Via Feltre, 28/6 - 20132 Milano L’abbonamento partirà dal primo numero raggiungibile. Per il rinnovo attendere l’avviso di scadenza.

Per abbonarsi: www.ilmiocavallo.it

SERVIZIO ABBONAMENTI:

02.27086222 - abbonamenti@ilmiocastello.it attivo il martedì e il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 12.00

• Le copie in abbonamento vengono consegnate direttamente agli uffici postali decentrati. CCP n. 37965241 intestato ‘IL MIO CAVALLO’ Stampa: Mediagraf Spa, Noventa Padovana (PD)

• Distributore esclusivo per l’Italia: Parrini & C. S.p.a. Via di Santa Cornelia 9 - 00060 Formello (RM) - Tel. 06.33455.1 Viale Forlanini 23, Milano - Tel. 0275417.1

Sommario Il Mio Cavallo - n. 5 - maggio 2012

Rubriche Calendario del mese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Agenda del mese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Cosa vuol dire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66 L’esperto risponde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116 Andiamoci anche noi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120 Vendo e compro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124 Aziende informano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128

Monta Inglese TECNICA DELLA MONTA INGLESE Se il cavallo si ribella. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . TECNICA Fermo e tranquillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . SÌ E NO TECNICA Come affrontare una salita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IMBOCCATURE INGLESI Di filetti ce n’è tanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

18 22 26 32

Monta Western TRADIZIONI DEL WEST La doma del puledro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 IMBOCCATURE WESTERN Port Bit, solo per esperti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

Varie MAGIA Ci sono ancora i cavalli selvaggi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 RAZZA Lavorare... con brio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 CONOSCERE IL CAVALLO Cosa dice il cavallo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 TELLINGTON TTOUCH Ginnastica per la schiena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 SPECIALITÀ DEL MESE Uno sport completo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 DA UOMO A CAVALLO L’occasione... aguzza l’ingegno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 PONY GAMES Le due tazze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84 STORIE Alle origini dell’endurance . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 ATTUALITA’ I cavalli vanno difesi sempre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 VITA DI SCUDERIA Legare il cavallo in tutta sicurezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 PRATICA DI SCUDERIA 6 mosse per... pulire gli zoccoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102 I CONSIGLI DE IL MIO CAVALLO Un prato tutto per me . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 REDAZIONE IL MIO CAVALLO

IL MIO CASTELLO CAVALLI SRL Via Feltre, 28/6 - 20132 Milano - tel. 02.270861 - fax 02.87365927


CALENDARIO DEL MESE DI…

Maggio E’ IL MESE PER † DARE I SALI MINERALI La temperatura inizia ad avvicinarsi a quella calda dell’estate. Cominciamo a dare al nostro cavallo elettroliti e sali per poter reintegrare i minerali persi con la sudorazione.

† INGRAVIDARE LA CAVALLA Se desideriamo che la nostra fattrice diventi mamma la prossima primavera, è il momento di farla ingravidare. Contattiamo quindi il veterinario perché possa visitarla e suggerirci il momento migliore per la fecondazione.

PROVERBIO DEL MESE ‘Non piede non cavallo’ Questo proverbio ha radici anglosassoni e svela una grande verità. E’ fondamentale curare la salute dei piedi del nostro cavallo, se un piede si ammala il cavallo zoppica, fatica a muoversi e soffre. Pertanto facciamo attenzione agli zoccoli e al loro benessere.


SI RINGRAZIANO PER LA COLLABORAZIONE I SEGUENTI CENTRI IPPICI Allevamento Lester Rose di Spirano (BG) - tel. 335.8223024 Club Ippico La Braida di S. Michele al Tagliamento (VE) - tel. 0431.57454 - www.labraida.com Scuderie Della Malaspina di Ornago (MB) - tel. 039.6919537 - www.scuderiemalaspina.it


AGENDA DEL MESE

Controlliamo i paddock ’primavera inoltrata, le giornate sono lunghe, calde e soleggiate, i nostri cavalli possono finalmente godersi un po’ di tepore mentre si rilassano nei pomeriggi al paddock, ma la bella stagione ha anche i suoi svantaggi. In questo periodo, infatti, arrivano gli insetti, tra i peggiori nemici dei nostri compagni a quattro zampe. Premuriamoci quindi di ‘metterli in salvo’ dal fastidioso attacco degli insetti. Procuriamoci le cuffiette da far indossare ai nostri amici quando li montiamo e procuriamoci anche la cuffietta da paddock, quella specie di zanzariera che protegge le orecchie e gli occhi del nostro cavallo. Un valido aiuto, poi, sono gli spray antimosche, che possiamo trovare in ogni negozio specializzato, da spruzzare sul corpo dei nostri amici a quattro zampe. Prestiamo attenzione nel fare questa operazione, i cavalli potrebbero spaventarsi. In tal caso, spruzziamo l’anti insetti su un panno e passiamolo sul corpo del cavallo. Occupiamoci infine di tenere ben pulita la scuderia in modo che non diventi l’habitat perfetto per mosche e insetti.

E

4

IL MIO CAVALLO 3/2012



MAGIA

CI SONO ANCORA I

Un nucleo di cavalli Chincoteague, al pascolo su un’isola davanti alle coste della Virgina, Stato degli Usa. Una volta l’anno vegono spinti a nuoto sul Continente.

6

IL MIO CAVALLO 5/2012


CAVALLI SELVAGGI?

Una panoramica, tra mille curiosità storiche e ambientali, sull’affascinante mondo dei cavalli che ancora vivono liberi nella natura. Anche se non manca il controllo dell’uomo IL MIO CAVALLO 5/2012

7


MAGIA

Ambienti davvero perfetti per i cavalli che vivono in libertà sono le steppe asiatiche, dove non ci possono essere coltivazioni agricole.

H

arar è una città murata ricca di moschee millenarie e di un centinaio di altri luoghi ‘santi’ e per questo è considerata dall’Unesco, dal 2006, Patrimonio dell’Umanità. Si trova nel cuore del nulla, quello che caratterizza l’entroterra dell’Etiopia. La città è vivace, affascinante da vedere, ma tutt’intorno, per centinaia di chilometri si susseguono vallate aride e polverose, tracce di laghi dal fondo crepato per la siccità e montagne nude dall’aspetto minaccioso. Le montagne qui si chiamano Amba (Amba Aradam, che nel nostro linguaggio popolare è diventato sinonimo di caos, baraonda, è proprio il nome di una montagna di questa parte del Corno d’Africa) e a ridosso di Harar c’è l’Amba Kondudo, che va su a tremila metri prima di trasformare la sua cima in un altopiano perfettamente orizzontale. Si arriva su con una pista di una settantina di chilometri e l’ultimo tratto, per

8

IL MIO CAVALLO 5/2012

Programmi di protezione e anche la mancanza di predatori naturali fanno crescere i branchi “selvaggi” tre o quattro ore, si fa a piedi. Ci si inerpicano - schivando grotte stracolme di pipistrelli ma vistando altre cavità ricche di incisioni rupestri - coloro che vogliono ammirare uno dei più vasti paesaggi d’Africa e coloro che vogliono studiare, o almeno osservare da vicino, gli ultimi cavalli selvaggi di queste terre antichissime, già citate nell’Iliade e nell’Odissea. Non ci si deve aspettare chissà che, non certo i branchi di mustang che scorrazzano in lungo e in largo per praterie verdi e sconfinate (avete presente il finale del film Hidalgo?). Qui c’è un plateau piatto e secco, con vegetazione scarsissima, delimitato quasi in-

teramente da canaloni e burroni, su cui sonnecchiano una dozzina di esemplari di una razza - oltretutto non ben definibile secondo i canoni - che non ha mai avuto addosso a lungo la mano dell’uomo, che pur vive non molto distante. O meglio, quasi mai: pare infatti che l’imperatore Haile Selassiè I, sovrano d’Etiopia (nato da queste parti), si spostasse per i distretti e le città da lui amministrate fin dall’età di 13 anni, in sella a un cavallo catturato nel branco, allora decisamente più popolato, che viveva su questa montagna. La riscoperta di questi misteriosi soggetti dell’Africa dell’Est è stata recente, datata 2008, per

opera di una spedizione italiana, con successivi tentativi di salvaguardia della minuscolo nucleo, sempre a rischio di estinzione totale, non sappiamo se andati a buon fine. Si dice che ogni tanto qualche contadino locale riesca a imprigionare qualcuno di questi soggetti dall’aria sorniona, ma non ce la faccia ad assoggettarlo al proprio servizio per piccoli trasporti locali, perciò dopo un po’ lo riabbandona al suo destino e l’equino così se ne torna a bru- Ü A volte i branchi sono formati da soggetti che i contadini lasciano in libertà dopo averli “sfruttati” in piccoli lavori agricoli.


IL MIO CAVALLO 5/2012

9


MAGIA

Anche l’Europa ha il suo nucleo di cavalli selvaggi. Vivono in Romania, nel Delta del Danubio, dove il fiume sfocia nel Mar Nero.

care le erbe secche dell’Amba in assoluta, beata solitudine. Situazione quasi analoga (territorio per niente facile seppur stavolta meno scosceso, ma clima ugualmente arido; dire deserto è poco), a qualche migliaio di chilometri verso sud-ovest, sempre nel continente africano, fin quasi sulle coste atlantiche della Namibia. Nei dintorni di Aus, villaggio di

10

IL MIO CAVALLO 5/2012

una manciata d’abitanti, ci sono in perenne movimento piccoli branchi di cavalli selvaggi, poco più di cento unità in tutto. Da quanto siano lì e come ci siano arrivati rimane, al solito, un mistero, mancando da sempre attenzioni e cronisti ‘storici’. Si dice che siano scampati a un naufragio di una nave lungo le rotte atlantiche, ma anche che siano eredità di soggetti abbandonati circa un secolo fa dai tedeschi che colonizzarono a lungo la Namibia dopo essersi ritirati dal vicino Sud Africa. Anche in quest’ultimo Paese, del resto,

si possono contare piccole aree abitate da cavalli ‘rinselvatichiti’. Come in un gioco di scatole cinesi, quasi nel mezzo del Sud Africa, verso ovest, si trova un altro stato indipendente, il Lesotho, appena 30mila km quadrati o poco più (Piemonte e Liguria messi insieme, tanto per capirci). Anche in Lesotho c’è una razza autoctona di cavalli di piccola taglia, in parte addomesticata, derivante anche lei da incroci in libertà tra cavalli ‘nostrani’ sfuggiti ai coloni europei finiti in Sud Africa e soggetti berberi scesi dal

nord dell’Africa. Ad Aus, in Namibia, i cavalli locali è facile vederli in circolazione, se si passa dalle loro parti. Perché il posto non è granché trafficato e perché, per ovvie opportunità, preferiscono stare sempre nei dintorni delle poche pozze d’acqua semipermanenti che si trovano in un suggestivo territorio di sabbie e rocce rosso fuoco. I cavalli selvaggi, anche se sarebbe meglio dire rinselvatichiti, oggi popolano molte aree di cui non sono per niente originari, ma dove sono stati ‘introdotti’ da chi


Circa 500 Pony della Giara, origine remota, vivono in libertà nel cuore della Sardegna

questi territori decisamente fuori mano e infidi è andato ad abitarli almeno per un po’: i pionieri d’ogni tipo. Vedi l’Australia, per esempio, dove oggi vivono, dicono le statistiche, oltre 300mila cavalli selvatici chiamati brumbies. Soggetti che da oltre due secoli si riproducono in assoluta libertà e in tutta tranquillità, essendo il Paese privo anche di predatori naturali. Al massimo c’è la volpe, che ai cavalli gli fa un baffo. La riproduzione al naturale è vista come una bella cosa ecologica, che però si trasforma in mattanza au-

torizzata (dai Governi dei singoli Stati di questo Paese-Continente), quando i branchi cominciano diventare sovraffollati e a creare problemi alla vegetazione, alle sorgenti, addirittura alle forme embrionali di riproduzione (piccole radici e pollini) e soprattutto alle vaste proprietà agricole e agli allevamenti di pecore, che costituiscono una fetta saporita della Ü La vita allo stato libero fa ritrovare al cavallo il senso del branco, sviluppa gerarchie e fissa il ruolo di ogni soggetto.

IL MIO CAVALLO 5/2012

11


MAGIA

La morfologia del cavallo che vive in libertà è determinata, nel tempo, dalla possibilità di movimento e dal tipo di alimentazione reperibile in natura.

Przewalskj, generale russo, scoprì la razza dei cavalli più antica e le diede il suo nome torta economica dell’Australia. Così, periodicamente, si fanno battute controllate di caccia ai brumbies. Con i conseguenti scontri inevitabili tra allevatori e animalisti, pro e contro di associazioni, enti, politici e simili. Cosa che succede ogni tanto, come raccontano le cronache, anche dal lato opposto dell’Oceano Pacifico. Vale a dire in America, dove i popolari mustang, protagonisti di film, saghe, racconti a non finire, hanno all’incirca la stessa origine e seguono il medesimo itinerario. Pare che in certi Stati dell’Ovest, California e Nevada soprattutto, fino alla metà del secolo scorso ne girovagassero oltre due milioni di esemplari, per arrivare poi, in tempi più vicini a noi, a poche migliaia di componenti, proprio per via degli abbattimenti più o meno ‘programmati’. Mustang deriva dalla parola spagnola mesteno (o mestegno, come dicono in Messico), che vuol dire proprio ‘non domato’. Lo spagnolo c’entra perché questi cavalli piccoli e assai rustici (anche nel carattere) hanno origine dai cavalli andalusi

12

IL MIO CAVALLO 5/2012

e lusitani scappati dalle mani dei primi conquistadores spagnoli delle Americhe, intorno al 1500. Soggetti che in seguito, nei secoli, hanno modificato carattere e attitudini e anche forma fisica per meglio adattarsi agli ambienti naturali e diventarne gran signori. Poi in parte catturati dai nativi (o indiani pellerossa, se preferite) e riaddestrati, e successivamente, in periodi tra il Settecento e l’Ottocento, ‘abbinati’ ai purosangue sbarcati da Inghilterra e Francia, dando vita ai quarter horse. In certe zone climaticamente difficili, dove l’agricoltura e soprattutto il pascolo avevano un ciclo stagionale piuttosto breve, capitava che i coloni ‘mollassero’ i loro cavalli alle prime nevicate dell’autunno per cercare di riacciuffarli - quelli che erano sopravvissuti e dunque anche più forti e di conseguenza più adatti alla riproduzione - sei o sette mesi dopo. Gran quantità di Furono alcuni esemplari di Przewalskj tenuti negli zoo e poi rimessi in riproduzione a salvare la razza dalla totale estinzione.


mustang voleva dire grandi branchi, essendo comunque il cavallo un animale gregario. Ma un’ampia aggregazione di soggetti voleva dire gerarchie, ruoli, clan, convivenze a volte forzate. In sostanza comportamenti particolari, spesso diversi da quelli di branchi con pochi esemplari come quello dei cavalli dell’Etiopia. Jaime Jackson, un americano che s’era incaponito a studiare i soggetti in assoluta libertà, nel suo The Natural Horse, libro pubblicato per la prima volta vent’anni fa, nel 1992, scrisse questo sottotitolo: “Lessons from the wild”. Per sottolineare da dove erano nate le sue osservazioni, che quattro anni dopo, nel 1996, ispirarono pure Monty Roberts, “l’uomo che sussurrava ai cavalli”, dando il via a

un filone ricco. Oggi i mustang vivono in libertà vigilata. Nel senso che ci sono parchi riservati a loro, dove nessuno li cattura. Ma dove la natura, purtroppo, non riesce a stare in equilibrio perfetto. Nel senso che anche in queste vaste aree protette mancano i predatori e, potendo contare i cavalli su chi può intervenire per prendersi cura di loro in caso di eccessiva difficoltà, le nascite dei puledri sono, diciamo così, abbondanti. Perciò periodicamente bisogna fare sfoltimenti, con metodologie diverse. Tra i soliti immancabili conflitti che vedono varie parti contrapposte. Come ormai è facile dedurre da quanto fini qui detto, cavalli selvatici, o in parte rinselvatichiti si possono trovare in tutte quelle

aree del mondo dove gli spazi naturali sono stati incisi in misura ancora contenuta dagli insediamenti umani. Vedi in certe regioni del Sud America, o nelle aree interne dell’Asia. Qui i cavalli fanno parte di un patrimonio familiare, ma spesso vivono liberi in tenute sconfinate (un volta chiedemmo a un proprietario terriero argentino quanti cavalli avesse e lui rispose: non ne ho la minima idea, centinaia, forse migliaia) oppure si spostano in un perenne nomadismo, secondo la disponibilità dei pascoli liberi, condivisi con le greggi. Come, per esempio, succede ancora in Mongolia. In quest’area è ritornato a galoppare (anche se in realtà è un soggetto che si muove con pachidermica lentezza, tanto nessuno

più lo insegue) anche il Pony della Mongolia, o Takhi, o meglio ancora il cavallo di Przewalskj, che prende il nome da un russo, ma nato in Polonia, vissuto nel 1800 che fu generale di cavalleria, ma anche naturalista ed etologo ante litteram. Il generale scoprì, in uno dei suoi numerosi viaggi esplorativi nel cuore dell’Asia, un cavallo mai visto prima, del quale si avevano solo vaghe notizie trasmesse dai racconti fantasiosi di rari viaggiatori che si erano spinti così in profondità tra steppe e montagne inospitali. Il cavallo prese il nome del suo scopritore (esiste, per la cronaca, anche una gazzella di Przewalskj) e qualche anno dopo, nel 1900, alcuni esemplari di questi soggetti rustici e robusti furono catturati, Ü

IL MIO CAVALLO 5/2012

13


MAGIA Spesso sono necessari parchi dove tenere sotto controllo i cavalli in libertà e impedire che facciano danni alle coltivazioni.

studiati e poi, per non spendere ovviamente soldi ed energie per riportarli nei luoghi d’origine, sistemati in alcuni zoo distribuiti in vari Paesi, come animali rari da attrazione. Per fortuna che andò così. Perché negli anni successivi, incrociando proprio gli esemplari sistemati nei vari zoo, venne mantenuta in vita, e addirittura ampliata, la razza. Nel frattempo, infatti, i cavalli rimasti in libertà, seppur disseminati su terreni vasti e impervi, furono letteralmente assediati e abbattuti. Perché si era sparsa la voce, accreditata anche da alcuni ‘scienziati’ occidentali, che dal muco verdastro del cavallo, ricco di clorofilla per via dell’alimentazione con erbe spontanee particolari, si potesse ricavare una sostanza medicinale idonea a curare gravi e allora diffusi malanni. Fu così che l’ultimo

14

IL MIO CAVALLO 5/2012

I Mustang e molte razze Made in Usa sono eredi dei cavalli sfuggiti ai coloni spagnoli di 500 anni fa soggetto ‘selvaggio’ fu visto nel 1969. Da lì in poi nessuna spedizione riuscì più a scorgerne uno. Oggi, grazie alle riproduzioni mirate, agli studi genetici e alla costituzione ormai trentennale di un programma di salvaguardia e protezione, l’Equus Przewalskj è tornato a pascolare libero in aree specifiche della Mongolia, come nel Parco Nazionale di Hustai (visitabile in fuoristrada e, naturalmente… a cavallo), dove si contano diversi branchi di una ventina di esemplari ciascuno.

Ce ne sono anche in Europa In scala molto minore, la situazione si è in qualche modo ripetuta in piccole zone di altri Paesi, dall’India all’Europa, da isole dell’arcipelago giapponese di nuovo all’America del Nord. Qui ci sono i pony Chincoteague (nome di stampo pellerossa), conosciuti dalle cronache per la spettacolarità dei loro raduni. I piccoli cavalli vivono infatti in libertà sull’isola Assateague, davanti alla costa della Virginia e del Mary-

land e una volta l’anno vengono ‘sospinti’ sulla terra ferma, per mercati, vendite, visite veterinarie di massa, facendo attraversare loro (andata e ritorno) a nuoto un bel tratto di mare. Uno spettacolo unico che è una vera goduria per i fotografi di mezz’America. In Europa ci sono cavalli selvaggi? Si, ma anche qui non nel senso classico del termine. Ci sono soggetti rinselvatichiti, per esempio, nel delta del Danubio, in zone facenti parte della Romania. Pare siano circa 2500 gli esempla-


ri che vivono allo stato brado alla foce paludosa del grande fiume europeo che sfocia nel Mar Nero. Anche loro con la solita spada di Damocle sulla testa: se si riproducono troppo vengono in parte abbattuti per non far danno al delicato ecosistema, che coinvolge molte altre specie animali e vegetali, e alle coltivazioni. Qualcuno, animato da ottime intenzioni ma poco senso pratico, si compra uno o due soggetti messi in vendita per pochi soldi e se li porta a casa, per salvarli dal macello, ma quando si accorge che i cavalli vissuti allo stato brado, specie se adulti, hanno un carattere assai complicato, non certo Ăœ In certi Stati americani i cavalli selvaggi che si mostrano piĂš nevrilitĂ nel branco vengono catturati e poi usati per i rodei.

IL MIO CAVALLO 5/2012

15


MAGIA I brumbies, cavalli selvaggi d’Australia, spesso combattuti dagli allevatori di pecore con le quali si contendono i pascoli.

‘da maneggio’, lo mollano in giro, dando vita a nuovi problemi. Soggetti considerabili liberi in natura possono anche essere alcuni pony inglesi, specie della New Forest, e, per restare a Nord, anche quelli islandesi, che in realtà sono di proprietà, ma vivono in spazi immensi, spesso senza mai incontrare l’uomo, potendo contare su terre prive di recinzioni anche se di appartenenze diverse. La cosa curiosa in Islanda è che la vegetazione arborea è talmente rara (un tempo non era così), che sono i boschi ad essere recintati – per essere protetti dalla voracità di pecore e cavalli - e non i pascoli. Verso sud dell’Europa sono considerati selvatici alcuni branchi di Sorraia, che per alcuni etologi

16

IL MIO CAVALLO 5/2012

Andare a cercare i cavalli selvaggi è una delle nuove fonti di attrazione per chi si dedica ai trekking a piedi è il fratello ‘terrone’ del Tarpan, a sua volta parente - oggi estinto - del Prezewalskj. Il Sorraia è piccolo, spigoloso, con zebrature agli arti e quel colore incerto del mantello che punta mediamente sul grigiastro-marrone. Vive prevalentemente in alcune aree interne del Portogallo, con qualche sconfinamento pure in Spagna. In Italia ci sono cavalli ‘selvatici’? Diciamo che esistono branchi

di cavalli, spesso ‘figli di nessuno’, che se ne stanno in libertà in alcune aree ristrette, come la val d’Aveto, in Liguria, lungo la linea montagnosa di confine con l’Emilia Romagna. Qui ci sono un centinaio di soggetti (qualcuno dice di più) liberi per boschi e vallate meravigliose. Sono per lo più locali bardigiani nati da piccoli nuclei di soggetti appartenenti a questa razza italiana lasciati liberi

dai proprietari in qualche pascolo recintato in malo modo, dal quale e sempre facile evadere e andare ad accoppiarsi altrove. Ogni tanto si fanno piani di cattura, si restituisce quel che si può ai legittimi proprietari, altri soggetti sono dati in adozione, qualcuno viene acquistato e messo in recinti più solidi per essere salvato dal macello e fare anche un po’ da richiamo turistico.


Il vero cavallo selvaggio italiano rimane comunque quello della Giara, in Sardegna, oggi rappresentato da circa 500 esemplari che vivono in assoluta libertà sull’altopiano della Giara - terreni vulcanici, ripidi versanti a difesa e altezza superire ai 500 metri - circa 4.500 ettari selvaggi per davvero distribuiti tra quattro comuni: Gesturi, Genoni, Tuili e Setzu. Nomi antichi di paesi, come antichi sono i piccoli cavalli sardi arrivati qui, presumibilmente, su navi di coloni fenici, qualche secolo a.C. Di loro si parla nei dettagli già nel 1540, quando pare ce ne fossero in giro, specie nella Sardegna Centromeridionale (dove si trova la Giara o ‘Sa Jara’) 1700 branchi. Oggi, o meglio, da diversi

anni, sono specie protetta, come lo è l’ambiente particolare in cui vivono, in un perimetro di circa 40 chilometri, un’isola nell’isola. Qui, all’ombra di querce secolari e lecci crescono oltre 350 specie vegetali, alcune rarissime. Il parco è visitabile, ci sono guide a disposizione e sentieri attrezzati. Non è dunque difficile veder sbucare tra la fitta vegetazione mediterranea le teste attente dal ciuffo ribelle di questi piccoli cavalli pimpanti, nevrili e coraggiosi. Il momento magico è quello del tramonto, quando si avvicinano silenziosamente ai ‘paulis’, stagni di montagna, per abbeverarsi e gustare le succose erbe palustri. Come fare un affascinante viaggio indietro, nel tempo e nella natura.

addio problemi articolari!

X certificato dalla ricerca scientifica USA* X l’unico con i 4 principi attivi più efficaci ed innovativi: cetilmiristoleato (Omega 5), glucosamina, msm, collagene idrolizzato


TECNICA DELLA MONTA INGLESE

Se il cavallo si ribella Un cavallo a disagio smette di rispondere agli aiuti del cavaliere sottraendosi al lavoro. Vediamo come riprenderlo

S

i dice in gergo che il cavallo si sottrae, ma a cosa esattamente? Essenzialmente il cavallo si sottrae al lavoro, manifestando il suo disagio attraverso azioni di ribellione. Queste azioni si riscontrano principalmente nel non ascoltare gli aiuti delle mani e delle gambe. Per esempio, per quanto riguarda le gambe, rifiutandosi di avanzare, oppure opponendosi alla gamba calciando, sgroppando, arretrando repentinamente o ancora avanzando con pigrizia estrema. Il cavallo, invece, si sottrae all’azione della mano, sostanzialmente non accettando l’imboccatura così che, di conseguenza, il cavaliere non riesce a mantenere il contatto con la bocca del cavallo e quest’ultimo non mantiene l’appoggio sul ferro. Quando il cavallo si sottrae al lavoro, ad ogni modo, è importante indagare sulle cause di questi comportamenti. Sicuramente un cattivo addestramento o delle azioni brusche del cavaliere possono causare la ribellione del cavallo, tuttavia è fondamentale controllare che il nostro amico non abbia dei problemi di salute che lo portano ad essere svogliato e sordo agli aiuti. I problemi più comuni capaci di causare questo genere di reazioni sono il

18

IL MIO CAVALLO 5/2012

Lavorando correttamente avremo un cavallo rilassato e brioso, pronto a lavorare insieme a noi e collaborare.

mal di schiena, dolori muscolari o problemi alla dentatura che, se trascurata e non sottoposta a regolare controllo annuale, può portare alla formazione di fastidiose punte che tagliano la parte interna della bocca del cavallo. Un altro aspetto da non sottovalutare è quello dell’idoneità della bardatura: l’arcione della sella che preme sul garrese, un sottopancia indurito, l’imbottitura dei cuscini del seggio schiacciati o irregolari, tutto questo causa un irrigidimento della muscolatura, indolenzimento e dolore. Se a Se il cavallo si sottrae al lavoro, lavoriamo sulle transizioni perché sciolga la muscolatura e ingaggi i posteriori.


La sgroppata è uno dei primi ‘sintomi’ di sottrazione al lavoro, il cavallo reagisce così all’azione sbagliata della gamba.

questi disagi aggiungiamo un’imboccatura troppo forte o rovinata oppure una testiera mal montata, magari con i montanti troppo lunghi o ancora se la capezzina o il chiudibocca sono troppo stretti, il nostro amico non ha altra soluzione che sottrarsi all’azione della mano e ribellarsi. Quando ci troviamo di fronte a un problema di questo tipo, quindi, per prima cosa contattiamo il nostro veterinario di fiducia in modo che possa constatare lo stato di salute del nostro cavallo, assicuriamoci che sia stato controllato di recente dal veterinario specializzato nella cura dei denti e, ultimo ma non per importanza, controlliamo che tutti i finimenti siano in ordine, puliti, ingrassati e adatti al nostro amico. Detto questo, vediamo quali sono le principali cause di sottrazione del cavallo legate all’addestramento e agli errori del cavaliere. Se ci strappa le redini Tra le manifestazioni di disagio più vistose nel cavallo c’è quello di tentare di strapparci le redini di mano non appena tentiamo di prenderle e stabilire un contatto con la bocca. Alla prima tensione, quindi, il cavallo butta la testa in avanti e in basso per liberarsi dal contatto. Se questa azione si protrae nel tempo, poi, un semplice disagio si trasforma in un vero e

proprio vizio. In questo caso quello che possiamo fare è utilizzare un’imboccatura dolce come un filetto snodato dal cannone col diametro piuttosto spesso e, prima di montare, possiamo girare il cavallo alla corda agganciando la lunghina alla capezza messa sopra la testiera in modo che il nostro amico possa muoversi liberamente e sciogliere la muscolatura senza il peso del cavaliere e il suo intervento. A questo punto possiamo montare e iniziare a la-

vorare al passo e al trotto leggero, ossia battendo la sella. Prendiamo un leggerissimo contatto con la bocca senza mai opporci con la forza al nostro amico ma, al contrario, stringiamo i pugni e manteniamo le mani ferme ogni qual volta il nostro cavallo tenta di strapparci le redini di mano. Facciamo molte transizioni semplici, per esempio dal trotto al passo e viceversa, utilizziamo il nostro assetto lasciando le mani ferme. Un altro consiglio è quello di fare

molte pause così da non tenere il cavallo sotto pressione troppo a lungo con continue richieste. Se il nostro amico cerca di strapparci di mano le redini, non assecondiamolo. Così il suo disturbo si potrebbe trasformare in un vizio difficile da togliere. Se si incappuccia In gergo equestre si dice che un cavallo si ‘incappuccia’ quando piega l’incollatura in modo eccessivo portando il mento al petto. Di solito il cavallo si incappuccia quando smette di avanzare e, quindi, di rispondere all’azione della gamba del cavaliere che lo invita ad andare in avanti e prendere l’appoggio sul ferro. Se il cavallo si sottrae all’appoggio sul ferro incappucciandosi, il cavaliere perde totalmente il controllo su di lui. Una delle principali cause che portano il cavallo a incappucciarsi è l’utilizzo di imboccature forti, magari dotate di barbozzale, nelle mani di un cavaliere inesperto che agisce troppo duramente sulla bocca del cavallo. Il barbozzale, ossia quella catenella che passa sotto il mento del cavallo, Ü Se il cavallo si ribella alle gambe, possiamo, al posto degli speroni, prendere un frustino da utilizzare solo se necessario.

IL MIO CAVALLO 5/2012

19


TECNICA DELLA MONTA INGLESE L’IMBOCCATURA GIUSTA

U

na delle principali cause per cui il cavallo si sottrae all’azione della mano è l’utilizzo di imboccature troppo forti o severe, specialmente se in mani poco esperte. In caso di ribellione del cavallo all’azione della mano, quindi, il primo provvedimento da prendere è quello di utilizzare un’imboccatura dolce e semplice come un filetto snodato dal cannone grosso in ferro o in gomma. Lasciamo che le imboccature più severe, come un morso, vadano nelle mani di cavalieri esperti in grado di utilizzarle al meglio.

L’uso di un filetto è la scelta migliore per evitare che il cavallo si sottragga all’azione della mano a causa di interventi bruschi.

esercita un effetto leva che induce un cavallo sensibile a sottrarsi all’azione della mano piegando l’incollatura e togliendosi al contatto. In questo caso la prima cosa da fare è utilizzare un’imboccatura più dolce, magari un semplice filetto, che esercita un’azione più moderata sulla bocca del cavallo,

in particolare sulle commessure labiali aiutandolo a tenere una posizione di collo e testa più distesa e naturale. Occupiamoci poi di far avanzare il cavallo, se manca l’impulso, ossia l’energia, il cavallo può facilmente sottrarsi alla mano e incappucciarsi. Spingiamolo quindi in avanti,

Il cavallo si sottrae al lavoro quando si ribella all’azione delle mani e delle gambe del suo cavaliere.

facciamo in modo che ingaggi il posteriore così che possa cercare naturalmente l’appoggio sul ferro. E’ fondamentale utilizzare con criterio le mani, non dobbiamo tirare o tenerle rigide e fisse, al contrario ricerchiamo un contatto morbido e costante senza utilizzare imboccature troppo severe.

Girare il cavallo alla corda prima del lavoro è un’ottima soluzione per sciogliergli i muscoli e ginnasticarlo, specialmente se tende a strapparci di mano le redini.

20

IL MIO CAVALLO 5/2012

Se alza la testa Un altro tipico atteggiamento di sottrazione si ha quando il cavallo si punta con forza sull’imboccatura, stringe la mandibola e i denti e porta la punta del naso in alto e in avanti. In questo caso la cosa peggiore da fare è reagire con forza e tentare di contrastarlo tirando o appendendoci in bocca. Il cavallo è comunque molto più forte di noi e, inoltre, potremmo fargli del male in bocca. La soluzione, in questo caso, è nel tipo di lavoro da svolgere. Non per-


Qualche ora di relax al paddock aiuta il nostro cavallo a tranquillizzarsi e ad essere maggiormente disposto a collaborare con il cavaliere durante il lavoro.

corriamo lunghi tratti alla stessa andatura, al contrario facciamo tante transizioni sia discendenti che ascendenti, in modo che il nostro amico sciolga la muscolatura e sia portato a ingaggiare i posteriori diventando, di conseguenza, più morbido in bocca. Lavoriamo molto sui circoli sia a destra che a sinistra. In circolo il cavallo è

portato a flettere il suo corpo e, di conseguenza, l’incollatura, arrivando così a cedere e diventando più malleabile e agli ordini. Se non accetta la gamba Tra i principali motivi di ‘disaccordo’ tra cavallo e cavaliere, c’è la sottrazione al lavoro della

Il cavallo si definisce incappucciato quando porta il mento al petto.

gamba. Solitamente questo gesto di ribellione da parte del cavallo si manifesta con sgroppate, calci o la totale mancanza di voglia di avanzare. Questi comportamenti nascono da un uso smodato ed errato della gamba da parte del cavaliere che continua a picchiettare sul costato del cavallo senza ragioni precise o usa gli speroni in modo sconsiderato. In questi casi la miglior cura è quella di regalare al nostro amico un po’ di relax specialmente mentale in modo che possa ‘disintossicarsi’ dai brutti ricordi. Anziché montarlo, quindi, giriamolo alla corda oppure regaliamogli diverse ore di svago al paddock. Quando riprendiamo il lavoro, facciamolo con garbo e progressione. Montiamo per sessioni brevi, magari di venti minuti l’una per le prime volte e non facciamo richieste eccessive, chiediamogli semplicemente di muoversi a tutte e tre le andature sia a destra che a sinistra. Evitiamo di usare gli speroni, piuttosto possiamo munirci di un frustino da utilizzare con cautela intervenendo, se necessario, con amichevoli colpetti sul collo o dietro alla nostra gamba, nella regione delle cinghie. Con un po’ di pazienza il nostro amico riprenderà a lavorare con attenzione e riprenderà ad ascoltare le nostre richieste.


TECNICA

Fermo e tranquillo

Insegnare al cavallo a stare fermo mentre saliamo richiede calma e intelligenza. Per rendere l’operazione più facile utilizziamo uno sgabello Utilizzando uno sgabello o una scaletta non rischiamo di sbilanciare il cavallo o di spostargli la sella sulla schiena.

N

on sempre i cavalli stanno fermi e tranquilli quando cerchiamo di salire. I puledri non sanno cosa li aspetta e magari sono spaventati. I cavalli adulti magari hanno paura del cavaliere o semplicemente non hanno voglia di lavorare. La prima cosa da fare quando un cavallo rifiuta il lavoro e, in questo caso rifiuta addirittura di farci salire in sella, tuttavia, è

controllare la sua salute. Spesso scambiamo per svogliatezza il tentativo dei cavalli di farci capire che hanno dei dolori da qualche parte. La prima cosa da fare è quindi chiamare un veterinario che faccia un check-up della salute del nostro amico, toccandolo I puledri spesso si spaventano le prime volte che vedono uno sgabello: procediamo con calma e pazienza.

ATTENZIONE AI PIEDI

P

er il cavallo il momento di salire non deve essere causa di ansia. Sta a noi fare di tutto perché per lui diventi un’operazione assolutamente normale. Quando infiliamo il piede della staffa, dobbiamo stare attenti a non toccarlo nella zona delle cinghie altrimenti gli chiederemo involontariamente di muoversi. Per evitarlo basta rivolgere la punta del piede verso il muso del cavallo e cioè parallelo al suo costato e il gioco è fatto.

22

IL MIO CAVALLO 5/2012


1

2

3

Per insegnare al cavallo a stare fermo chiediamo aiuto a un amico che lo tenga dolcemente. Prendiamo le redini in mano senza tirare (1). Mettiamo il piede nella staffa (2) e scavalliamo lentamente con la gamba (3).

ovunque per vedere se ha reazioni dovute al dolore. Non dimentichiamo, inoltre, di fargli vedere i denti e le mucose della bocca del cavallo. Un cavallo che ha il mal di denti o le gengive infiammate farà di tutto per non dover lavorare con qualcosa in bocca.

Non ripetiamo la stessa cosa troppe volte altrimenti il cavallo avrà le sue buone ragioni per volersene andare

Pazienza prima di tutto Una volta che abbiamo escluso qualunque problema fisico cerchiamo di capire se il cavallo si sottrae perché ha paura o per giocare e prenderci in giro. In ogni caso non dobbiamo mai e poi mai usare le maniere forti perché, anche se al momento magari otterremo un risultato, sulla lunga distanza non riusciremo certo a costruire un rapporto vero con lui. Il fine di chi ama i cavalli non dev’essere mai quello di avere un servo che faccia quel che gli diciamo per paura di essere maltrattato, ma un amico che si diverte insieme a noi.

Un passo alla volta La prima cosa da fare, ovviamente, è abituare il nostro amico ad avvicinarsi allo sgabello e a stare fermo. Vediamo innanzitutto se si avvicina o se si ferma o indietreggia perché ha paura. Parliamo al nostro cavallo con voce calma per tranquillizzarlo e conduciamolo vicino allo sgabello. Appena si avvicina e sta fermo dove gli chiediamo di stare facciamogli una bella carezza per ricompensarlo e magari diciamogli “bravo”. Non teniamolo fermo troppo a lungo perché lo metteremo in ansia. Puttosto ricominciamo da capo. Usiamo un comando vocale, sempre lo stesso, cosicché in poco tempo il cavallo lo associ allo stare fermo per farci salire. Finché non impara, saliamo sempre nello stesso posto della scuderia: il nostro amico collegherà così il luogo all’esercizio.

Lo sgabello Per salire in sella senza infastidire o sbilanciare il cavallo la maniera migliore è quella di usare un appoggio, come uno sgabello o una scaletta che ci fanno da scalino e diminuiscono la distanza fra noi e la schiena del nostro amico. Per il cavallo è molto più piacevole perché non si sente tutto il nostro peso che lo sbilancia da una parte e la sella che gli si sposta sulla schiena, magari grattandogli il garrese. Per noi è decisamente meno faticoso che salire utilizzando la staffa e non dobbiamo aggrapparci alla sella per issarci!

Rassicuriamolo E’ fondamentale rimanere sereni. Sentendo la nostra serenità il cavallo si rilassa a sua volta. Per insegnargli a stare fermo dobbia- Ü Anche per noi cavalieri salire utilizzando uno sgabello è decisamente più comodo e richiede meno sforzi.

IL MIO CAVALLO 5/2012

23


TECNICA Uno scalino rotondo è la scelta più sicura perché non ha spigoli dove il cavallo può andare a sbattere se si sposta.

vallo si muove,dovremo continuamente salire e scendere dallo sgabello per riportarlo dov’era. Lontani dalle pareti, invece, possiamo far girare il cavallo intorno allo sgabello rimanendo dove siamo. Se il cavallo cerca di mettersi perpendicolare a noi per impedirci di salire possiamo farlo avanzare fino all’angolo dello sgabello e salire da lì. Meglio ancora se lo sgabello è rotondo: non ha spigoli ed è meno pericoloso se il cavallo ci inciampa muovendosi.

mo avere molta pazienza e non lasciarci prendere dall’ansia o peggio, dal nervosismo. Non dimentichiamo mai che per il cavallo ‘la miglior difesa è la fuga’ e se ha paura o non ha chiaro cosa gli succede intorno cercherà di scappare. Sta a noi rassicurarlo. Se non ci sentiamo sicuri non vergogniamoci di chiedere aiuto a un amico più esperto. Un’altra perso-

na che tiene fermo e tranquillo il cavallo da terra è utile nel caso in cui questo scatti improvvisamente, si giri perpendicolare a noi o addirittura tenti di alzarsi in piedi. I cavalli hanno grande memoria e se si spaventano ci mettono molto tempo per vincere il ricordo della paura. Gesti lenti, voce calma, carezze mentre il nostro amico tiene il cavallo fermo e parallelo

allo sgabello lo faranno abituare a questa operazione finché per lui diventerà automatico e l’aiuto di un’altra persona non servirà più. Aggiriamo l’ostacolo La cosa migliore è posizionare lo sgabello lontano dai muri o dal bordo del maneggio dove potrebbe andare a sbattere se si sposta. Inoltre vicino alle pareti se il ca-

IL TUO CAVALLO, LA NOSTRA ATTENZIONE... VALORE NUTRIZIONALE ELEVATO ALTA DIGERIBILITÀ PRATICO GIÀ IN COMODE FETTE GRANDE APPETIBILITÀ NESSUNO SPRECO

PRIVO DI POLVERE ANALLERGICO SOSTEGNO PER LA PERFORMANCE ATLETICA DEL CAVALLO MAGGIOR CONTROLLO DELLA DIETA

Redini morbide Un errore comune, dovuto all’ansia, è quello di tenere le redini troppo tirate per impedire al cavallo di muoversi. Così facendo però gli mettiamo soltanto una grande agitazione addosso e lui cercherà di scappare ancora di più. Al contrario, più gli permettiamo di ‘commettere i suoi errori’ e di studiare la situazione più opportunità abbiamo di correggerlo e fargli capire cosa vogliamo da lui. Una stretta più blanda sulle redini equivale a meno tensione in bocca e quindi una situazione più piacevole e rilassante per il cavallo. Quando il cavallo si rilassa mettiamo un piede nella staffa, diamoci la spinta e scavalliamo con l’altra gamba. Se sta fermo scendiamo subito, come forma di ricompensa. Ripetiamo poi l’operazione. Basta provare per qualche giorno, senza insistere troppo per non spaventarlo o annoiarlo, e il gioco è fatto.

Per il benessere del cavallo un foraggio semisecco che conserva le caratteristiche dell’erba d’origine. Fornisce il giusto apporto di energia, proteine e fibra; come l’erba è privo di polvere, digeribile e appetibile. Unico nella prevenzione e nel controllo di alcuni disturbi che affliggono molti dei nostri cavalli (disturbi e allergie dell’apparato respiratorio, disturbi digestivi), impareggiabile nella gestione alimentare del cavallo sano. EASYLAGE è particolarmente indicato per: Cavalli con • PROBLEMI RESPIRATORI • PROBLEMI DI DIGESTIONE • PROBLEMI MUSCOLARI RICORRENTI Cavalli • INAPPETENTI • NERVOSI • ANZIANI Cavalli che faticano a trovare la condizione ottimale



sì e no tecnica

Come affrontare una salita Per affrontare una salita servono un po’ di forza fisica, per stare in equilibrio e una piccola variazione di assetto. Oltre che la calma assoluta

Quando siamo in passeggiata è del tutto normale trovarsi nella situazione di affrontare una salita più o meno ripida e in pendenza.

U

n prato o un sentiero in salita (con relativa e fortunatamente immancabile discesa) costituiscono per il cavallo e per il cavaliere una eccellente palestra naturale. Il primo rinforzerà i muscoli, il secondo l’assetto. Entrambi acquisteranno sicurezza. Quella che è utile poi per affrontare con molti meno rischi un trekking in luoghi anche poco conosciuti o per superare piccoli ostacoli naturali. Cosa e come Ü

26

IL MIO CAVALLO 5/2012

SE TROVIAMO UN OSTACOLO IN SALITA

P

uò capitare, in una salita che credevamo ‘pulita’, di trovare un ostacolo imprevisto che non possiamo proprio aggirare, come quando magari ci troviamo su un sentiero che risale un bosco. Di solito si tratta di piccoli rami caduti o di tronchetti buttati giù dal vento. Non ci resta che affrontarli, lasciando l’iniziativa al cavallo, iniziativa però controllata. Vale a dire: bisogna dare un impulso graduale all’andatura, mantenere

il contatto, leggero ma costante, con le redini e il costato, usando correttamente mani e gambe (per far sentire che ‘ci siamo’) e stare sollevati dalla sella con il peso tutto sulle staffe. Ricordiamoci che il cavallo fa decisamente più fatica a saltare un ostacolino di venti centimetri in salita che un ostacolo della stessa misura in discesa. Mentre il cavaliere si sente più sicuro a saltare in su che in giù. Il cavallo in realtà, partendo

da un punto più in basso rispetto a quello dove si trova l’ostacolo, deve raddoppiare il suo impegno fisico; quindi cerchiamo di dargli noia il meno possibile, stando leggeri, sollevati, con il busto lievemente inclinato in avanti ma senza ovviamente buttare le gambe indietro, perché questo ci farebbe scivolare inevitabilmente in avanti o ricadere pesantemente sulla sella, vanificando lo sforzo del nostro compagno.


POSIZIONE SÌ E NO

Il cavaliere è nella posizione giusta per affrontare la salita. Sollevato dalla sella, peso sulle staffe e sguardo avanti.

Nell’affrontare una salita è sbagliatissimo stare seduti in sella e gravare con il peso del nostro corpo sulla schiena del cavallo.

Concentrazione e calma sono gli ingredienti migliori quando andiamo in passeggiata. Prestiamo attenzione ma rilassiamoci insieme al cavallo.

Quando siamo in salita evitiamo di pesare troppo sulla schiena del nostro cavallo Teniamo le redini ben in mano in modo da creare un contatto con la bocca del cavallo senza però tirare e aggrapparci.

QUANDO SIAMO IN COMPAGNIA

E’

facile percorrere un tratto che richiede impegno e concentrazione in compagnia di un altro binomio, meglio se ben collaudato, che possa fare anche da esempio e infondere sicurezza. In questo caso ricordiamoci di mantenere le distanze di sicurezza, due metri tra la testa del nostro cavallo e la coda di quello che ci precede, di mantenere una andatura regolare, che non ci consenta di restare troppo indietro (il cavallo, in quanto animale gregario, si metterebbe poi a correre per raggiungere il compagno) o di proseguire a elastico, tipo tira e molla. Se chi fa da capofila decide di fermarsi lo deve fare solo dove i cavalli abbiano uno spazio sufficiente per mettersi di traverso rispetto al sentiero o al pendio, per sistemarsi il più in piano possibile e respirare meglio. La ripartenza va annunciata per tempo, a voce, dal primo cavaliere, così che chi segue si preparati e non si faccia prendere di sorpresa. Ci si rimette in linea quando l’ha già fatto il cavallo che ci precede.

Il cavaliere è troppo rigido in sella, in questo modo non può ‘sentire’ il suo cavallo nè, di conseguenza, controllarlo.

IL MIO CAVALLO 5/2012

27


sì e no tecnica IN SALITA AL GALOPPO

SE DOBBIAMO RISALIRE UN ARGINE

C

Affrontiamo una salita breve e ripida come un argine ad un’andatura sostenuta. La cosa migliore è galoppare sull’inforcatura sostenendo il nostro cavallo senza però infastidirlo.

apita spesso nei luoghi di pianura di dover affrontare un argine, quel terrapieno corto ma ripido che di solito costeggia la riva dei canali artificiali, dei navigli, dei fiumi. Sono salite brevi, impegnative e intense, che conviene fare ad andatura decisa, per impedire che il cavallo si fermi a metà cacciandosi e cacciandoci in guai seri. Quindi trotto sostenuto o piccolo galoppo sempre controllabile. Se in questa azione il cavallo dovesse rallentare fino a fermarsi l’unica cosa da fare e fargli fare una volta mentre è ancora in movimento, anche se su terreno fortemente inclinato, e tornare indietro. Perché se si fermasse del tutto, arti anteriori in alto e arti inferiori molto più in basso, noi perderemmo facilmente l’assetto e lui rischierebbe di ribaltarsi, con tutte le serissime conseguenze del caso. Dunque su dritti al piccolo galoppo dopo aver però fatto alcune considerazioni sul terreno e sul punto di arrivo. • Percorriamo, dove possibile, una linea erbosa, dove il terreno è meno franoso e gli zoccoli fanno maggiore presa.

Per affrontare una salita al galoppo nel migliore dei modi evitiamo di stare seduti in sella. Rischiamo così di pesare eccessivamente sulla schiena del cavallo che fatica a proseguire.

fare quando ci si trova davanti una salita è comunque sempre opportuno e spesso necessario, impararlo bene e in fretta. Perché, per la conformazione che hanno i nostri territori, trovarci davanti un tratto anche ripido da risalire stando in sella, è cosa del tutto normale. Anche in quelle poche aree ‘che più pianeggianti di così non si può’ c’è sempre un dosso da superare, un argine di un fiume su cui fare uno scatto andando su dritti. Ci sono salite e salite, questo è ovvio, ma dalla loro conformazione e pendenza dipende E’ sempre bene affrontare una passeggiata o un trekking in compagnia di almeno un altro binomio, mai in solitudine.

28

IL MIO CAVALLO 5/2012

• Consideriamo cosa c’è dall’altra parte: una discesa ripida, un viottolo, un prato per un tratto pianeggiante? • Assicuriamoci, per quanto possibile, che sul dosso non ci sia nessuno. Di solito gli argini sono percorsi da stradine frequentate da ciclisti o passeggiatori silenziosi. Attenzione a non causare incidenti dalle conseguenze anche gravi. • Non partiamo mai da fermi, come degli indiani al momento dell’attacco alla carovana, ma facciamo fare al cavallo un paio di giri in piano, di una decina di metri di raggio, prima di dirigerlo verso la ripida salitella. • Se abbiamo un cavallo che ha qualche tendenza a scappare e a scartare, o è ancora sensibile agli imprevisti, dovremmo non affrontare un ostacolo simile e cercare di aggirarlo. Se proprio non ne possiamo fare a meno, scendiamo di sella e, tenendo per le redini allungate, assolutamente senza strattonarlo, saliamo a piedi accanto a lui, cercando di stare ovviamente al suo… passo.

In passeggiata è bene farci accompagnare da un binomio esperto e collaudato


L

a prima regola da osservare nell’affrontare una salita è non gravare con il peso sulla schiena del cavallo, che, al contrario, va ‘alleggerita’ il più possibile. Anche se nella scuderia dove ospitiamo il nostro cavallo non ci sono salite a portata di mano, possiamo imparare anche in piano a procedere, al passo o al trotto, in linea retta e pure in cerchio, stando ben sollevati sulle staffe, evitando il contatto con la paletta. All’inizio non sarà facile, il piede scapperà avanti o indietro (la panca della staffa deve stare nella parte più larga del piede) ma con un po’ d’esercizio si migliorerà a vista d’occhio, anche aiutandoci a tenerci su, le prime volte, con due dita appoggiate alla sella o afferrando un ciuffo vicino della criniera. Senza mai perdere però il contatto con la bocca del cavallo attraverso la giusta tensio-

la scelta del modo migliore per affrontarle. In linea generale, al passo lento quelle lunghe e non particolarmente inclinate, e con un passo sostenuto, deciso, quelle più corte ma anche più ripide. In questo caso infatti il cavallo va maggiormente sostenuto, per impedire che rallenti, che addirittura si fermi con gli arti posizionati su piani diversi e tenti di mettersi di traverso per ritrovare il giusto assetto. Cambiano dunque la velocità e varia anche la nostra posizione in sella che deve essere adeguata all’inclinazione. Mantenendo sempre elasticità e leggerezza, per non appesantire il cavallo e per non sembrare rigidi come tavole da surf o al contrario, disuniti come un polipo che si agita in tutte le direzioni. Rilassati ma concentrati. Entrambi Vediamo, in questa occasione, come si affronta una salita di media indicazione, dove la visibilità sia buona. L’andatura ideale è il passo, durante il quale il cavallo non deve però distrarsi, rallentare, fermarsi (a meno che non ci siano spiazzetti laterali). Dunque concentrazione massima e contatto con il cavallo, che deve sentire la nostra presenza in sella, il nostro contatto, per non andar su a ciondoloni e con le redini abbandonate sul collo. Si può salire anche al trotto, ma solo se questa salita

ne delle redini. Si possono anche fare esercizi di ginnastica a terra per rinforzare i quadricipiti, che sono i muscoli più voluminosi del nostro corpo, quelli sul davanti della coscia e che sono i più sollecitati quando la situazione ci chiede di stare sollevati e in giusto assetto sulle staffe. Uno di questi esercizi, facile e molto redditizio, consiste nel divaricare le gambe e piegare le ginocchia abbassando il bacino, stando con il busto eretto e lo sguardo in avanti, come se volessimo sederci su una invisibile sedia. Iniziate a fare su e giù, lentamente, 20 piegamenti per un paio di volte, aumentando gradatamente la durata e le ripetizioni. Questo tre volte alla settimana. In un paio di mesi vi verranno muscoli delle gambe da affrontare anche una discesa libera con gli sci.

non troppo impegnativa è breve e il cavallo sia ‘in fiato’, cioè ben allenato, oltre che di buona indole. Quel che conta nella salita è alleggerire l’azione, non pesare sulla groppa e le ‘ruote motrici’ posteriori. Per fare questo basta alzarsi sulle staffe e mantenere una posizione corretta: spalle aperte, sguardo dritto, busto lievemente inclinato in avanti, piedi che poggiano sulle staffe, tenute una decina di centimetri indietro rispetto al sottopancia, natiche sollevate dalla sella. Se ci sente un po’ insicuri una volta che ci siamo alzati, possiamo anche tenerci in equilibrio afferrando un ciuffo di criniera (ma senza abbandonare le redini o lasciandole troppo lasche), tanto il cavallo non ne soffrirà minimamente e nemmeno la nostra dignità di cavalieri. Davvero da non fare è ‘aggrapparsi’ alle redini, perché questo avrebbe effetto negativo sulla bocca del cavallo, che tenderebbe così ad alzare la testa, a fermarsi, a girare. Una posizione fluida, rilassata, sollevata, ci permette di intervenire il meno possibile e di assecondare in modo armonico il movimento naturale del cavallo. L’importante è scaricare il peso sulle staffe e non sulla paletta, non fare azioni brusche sulle redini e tener d’occhio lo stato del terreno dove c stiamo muovendo, per evitare sassi appuntiti, radici, rametti sporgenti.

Natural cocco LA LETTIERA IN COCCO

UMIDITÀ MASSIMA 20%

Offriamo un accurato servizio pre e post vendita. Garantiamo il nostro standard tutto l’anno, senza periodi morti o cali di qualità.

Maggiori informazioni e modalità d’uso sul nostro sito: www.eliabonanni.it - info: 392.5445462 - eliabonanni@libero.it

PI.ENNE. COSTRUZIONI IN FERRO

INFERRIATE - PORTONI RINGHIERE - PICCOLI PREFABBRICATI IN FERRO e BOX CAVALLI

PRENOTA LA TUA SCUDERIA ENTRO IL 30 APRILE E AVRAI UNO SCONTO DEL 10% ES: SCUDERIA DI 10 BOX CON CORRIDOIO CENTRALE, FINESTRA APRIBILE INSERITA SUL POSTERIORE DI OGNI BOX E PROLUNGAMENTO DELLA TETTOIA SU UN LATO D’INGRESSO DI 3 METRI AL COSTO DI 21.950 EURO INVECE DI 24.390 EURO

VISITA IL SITO www.pienneadria.it

CONTATTACI PER SAPERNE DI PIÙ! LA PROMOZIONE È VALIDA SU TUTTI GLI ARTICOLI DA NOI PRODOTTI

PI.ENNE. SNC

S.S. 443 Adria - Rovigo 34, 45011 Adria (RO) Tel. e fax: 0426.900273 Cell. 349.3621672 - Cell. 349.4096508

Copyright Il Mio Castello

L’ESERCIZIO DA FARE A CASA


LA VERA GENTE DI CAVALLI HA FINALMENTE UN SITO DOVE SI INCONTRANO AMICI E AMICHE CON LA STESSA PASSIONE

Conoscersi. Scambiare esperienze ed emozioni. Fare amicizie speciali. Vivere nella più grande comunità di cavalieri. Lo puoi fare solo entrando nel club per gente di cavalli. www.ilmiocavallo.it


ENTRA ANCHE TU NEL GRANDE CLUB. E’ GRATIS E TI FARA’ VIVERE ESPERIENZE MAGNIFICHE

Gli esperti delle due riviste sono pronti ad accogliervi nel grande club che unisce tutti gli amici del cavallo. Basta entrare nel sito www.ilmiocavallo.it per iscriversi gratis e iniziare subito a parlare con migliaia di amici legati dalla stessa passione

www.ilmiocavallo.it


IMBOCCATURE INGLESI

Di filetti ce n’é tanti... I filetti sono tantissimi e diversi per forma, spessore, azione. Ecco un piccolo vademecum per orientarsi al momento dell’acquisto

La famiglia dei filetti è la più vasta tra quelle delle imboccature. Per la loro azione i filetti possono essere utilizzati a tutti i livelli.

F

ra le scelte più importanti e delicate che ogni neo-proprietario di cavallo si trova ad affrontare c’è quella dell’imboccatura, ovvero ciò che il cavallo porta in bocca durante il lavoro. E’ una scelta che richiede consapevolezza e informazione e va fatta con la testa e sotto consiglio di persone davvero esperte. Il rischio è quello di ledere per sempre il cavallo nel corpo e nella mente. Fra le imboccature la famiglia più grande è quella dei filetti che sono

32

IL MIO CAVALLO 5/2012

anche i più diffusi e sono gli unici utilizzati a tutti i livelli. Anche se con ogni imboccatura vale sempre la regola di avere mani morbide e sensibili, la meccanica con cui è costruito e agisce il filetto ci protegge dal commettere errori troppo grossi e fare danni che possono rivelarsi irrimediabili. Morsi, elevatori e hackamore devono invece essere lasciati solo ai veri professionisti che ne conoscono alla perfezione meccanica e impiego e sono consapevoli degli effetti di una mano ‘sbagliata’.

Azione diretta Ciò che differenzia il filetto dagli altri gruppi di imboccature è che agisce semplicemente sulla bocca mentre il morso agisce anche sulla nuca e sul mento e l’hackamore sulla nuca e sul naso. L’azione del filetto si dice diretta: ogni movimento che facciamo con le mani si riflette direttamente su diversi punti della bocca del cavallo. I punti di azione sono le commessure labiali (il punto di incontro fra le labbra), la lingua, le barre (lo spazio privo di denti

nelle arcate dentarie), il palato inferiore e in alcuni casi anche quello superiore. Quello dei filetti è un mare magnum: sono tantissimi e si distinguono in base alla forma del cannone, al suo spessore e alla forma degli anelli. Ogni filetto ha una funzione e se alcuni sono praticamente universali, altri hanno impieghi più specifici. Rigido e snodato Il cannone, e cioè la parte che va nella bocca del cavallo, può essere rigido o snodato. Nel primo ca-


Filetto con cannone rigido

so è costituito da un pezzo unico che può essere dritto, leggermente curvo, o con un ponte e cioè un’ansa convessa nel mezzo che lascia più spazio di movimento alla lingua. Il cannone rigido agisce soprattutto premendo sulla lingua, sulle commessure labiali e sul palato inferiore. Il secondo è formato da due pezzi con uno snodo nel mezzo. Il filetto snodato agisce soprattutto sulle barre, lasciando più spazio alla lingua e al palato inferiore. Essendo snodato al centro, infatti, è più mobile e il cavallo riesce ad adattarselo meglio nella bocca. Con questo tipo di cannone però c’è il rischio, se non si hanno mani consapevoli, di creare il cosiddetto effetto schiaccianoci. E’ essenziale, quando utilizziamo questo tipo di filetto, tenere le mani larghe: fra una e l’altra ci deve essere almeno lo spazio della bocca del cavallo. Se avviciniamo troppo le mani fra loro il filetto si chiude eccessivamente sullo snodo e la lingua si schiaccia fra i due bracci del cannone. Può addirittura succedere che lo snodo del filetto arrivi a toccare il palato superiore, sensazione veramente spiacevole per il cavallo. Una buona distanza fra le mani è fondamentale soprattutto con i puledri: dobbiamo fargli capire che il filetto non è uno strumento di tortura e quindi è nostro dovere stare attentissimi a non fargli del male in bocca. Scegliere fra il

filetto rigido e quello snodato sta alla nostra sensibilità. Proviamoli entrambi: sarà il nostro cavallo a dirci quale gli piace di più. A due snodi Un terzo modello è il cannone a due snodi. E’ costituito da tre pezzi. In quest’ultimo caso nel centro del cannone, fra i due snodi, può esserci un pendaglio, una pallina o una piastrina che servono principalmente a far giocare i cavalli che in questo modo producono saliva rilassando la mandibola e quindi il collo. La saliva permette, inoltre, di far scorrere meglio il cannone sulle mucose della bocca per cui per il cavallo diventa più piacevole indossarlo. Il filetto a due snodi è anche per ovviare al problema dell’effetto schiaccianoci perché l’elemento centrale impedisce allo snodo di stringersi eccessivamente. La superficie La maggior parte dei filetti ha il cannone liscio che permette al materiale di cui sono fatti di scorrere nella bocca. Ci sono però altre opzioni: alcuni hanno inserti in altri materiali, principalmente il rame, che aiuta il cavallo a salivare. In altri il cannone è costituito da una serie di palline che creano un maggiore attrito, visto che la superficie non è liscia e quindi intensificano l’azione delle nostre mani. Ci sono poi quelli a sezione

Filetto ‘da puledro’

Filetto con cannone snodato

Filetto con cannone a due snodi

quadrata che hanno quindi quattro angoli, ma l’azione è smussata dal fatto che sono prodotti in gomma morbida. Alla lista vanno aggiunti anche i cosiddetti filetti a respiro e cioè con il cannone rigido e molto grosso che presenta una serie di buchi su tutta la superficie: anche in questo caso, visto che la superficie non è liscia c’è un attrito maggiore e dunque l’azione delle nostre mani è più forte. Infine citiamo i torciglioni e cioè cannoni in cui l’acciaio viene attorcigliato su se stesso in fase di fusione. Il risultato è che questi cannoni hanno molti angoli e sono quindi estremamente severi. Il loro utilizzo è riservato esclusivamente ai cavalieri molto esperti, in casi eccezionali, per risolvere un problema, e solo per brevissimi periodi. Lo spessore L’effetto del cannone nella bocca del cavallo - e questo ovviamente vale anche per i morsi - dipende anche dal suo spessore.

Quelli più grossi sono più gentili, quelli più sottili più forti. Questo dipende dalla superficie su cui agiscono. Se il peso delle nostre mani si distribuisce su di un’area più ampia, infatti, l’azione si diluisce. Se invece il punto di pressione è più limitato tutto il peso delle nostra mani si concentra in quel punto. Per capire questo meccanismo proviamo a premere con un polpastrello sul palmo della nostra mano: sentiremo una pressione molto leggera. Proviamo poi a premere con la punta del dito sulla stessa area. Sentiremo una pressione molto più forte. Ogni cavallo ci ringrazierà per avere scelto un filetto di un certo spessore, ma soprattutto i puledri che devono ancora abituarsi all’idea di avere un oggetto estraneo in bocca. Questo è talmente importante che esiste addirittura una categoria di filetti, particolarmente spessi, dedicati ai cavalli giovani che si chiamano Ü appunto ‘filetti da puledro’.

Filetto sottile

Lo spessore del cannone influisce sull’azione dell’imboccatura: con un cannone largo l’azione delle nostre mani si diluisce su un’area ampia, con uno sottile invece la pressione si concentra su punti precisi e diventa quindi più forte.

IL MIO CAVALLO 5/2012 33


IMBOCCATURE INGLESI I MODELLI Filetto ad anelli

Filetto a D FILETTO A RESPIRO

Filetto a oliva

TORCIGLIONE

NÉ CARNE NÉ PESCE

O

ltre a questi filetti semplici ci sono tantissime varianti dalla meccanica più complessa e che hanno azioni e dunque forme particolari. Fra di essi c’è ad esempio, il Baucher che tiene il filetto leggermente sollevato nella bocca e quindi alleggerisce lievemente la pressione sulla lingua, i filetti a cucchiaio, che sono filetti ad aste con la sola metà inferiore dell’asta, i filetti a doppio anello che sono più costrittivi perché creano pressione ai lati del muso... Ci sono infine gli ‘ibridi’, quelle imboccature che che si situano fra i filetti e i morsi. All’azione diretta nella bocca aggiungono un effetto leva più o meno significativo e cioè quel meccanismo per cui il cavallo è indotto ad abbassare la testa alleggerendo il contatto sulle nostre mani e diventando quindi più controllabile. Fra questi ci sono il Kimberwick, il Pessoa (nella foto), il Pelham e l’elevatore, quest’ultimo riservato esclusivamente a mani esperte.

Filetto ad aste

Gli anelli L’altra grande distinzione è la forma degli anelli che sono inseriti alle due estremità del cannone e che servono a collegare l’imboccatura alle redini e ai montanti della testiera. Gli anelli possono avere varie forme e possono essere scorrevoli o fissi. Gli anelli scorrevoli, che sono rotondi, si chiamano così perché possono ruotare nelle estremità del cannone. Gli anelli fissi invece non ruotano e hanno varie forme: possono essere a D e ad oliva. I primi si muovono di più e quindi danno più libertà al cavallo che se li adatta in bocca come meglio crede.

34

IL MIO CAVALLO 5/2012

I secondi si muovono meno ma il fatto di essere fissi aiuta il cavallo a trovare più facilmente un appoggio. Questi ultimi sono i più usati nelle scuole per proteggere i cavalli dalle mani dei principianti che pasticciano con le loro bocche per mancanza di esperienza. Ci sono poi i filetti ad aste che si collegano al cannone tramite due piccoli anelli da cui escono due aste verticali che si posizionano ai due lati della bocca e che incanalano il movimento del cavallo e, in girata, appoggiandosi a un lato o all’altro della bocca del cavallo, lo aiutano a capire in che direzione vogliamo che vada.


I MATERIALI Rame

Plastica

Nathe in gomma semirigida

Il filetto ad aste crea un corridoio fra le nostre mani e la sua bocca e ci aiuta a fargli capire in quale direzione vogliamo che vada.

Se un cavallo apprezza il filetto che porta, mastica, produce saliva e rilassa il suo corpo Ma che sapore ha? I filetti non solo hanno diverse forme e spessori, ma sono anche realizzati in materiali diversi. Un tempo erano di ferro, ma il ferro arrugginisce e può portare infezioni o anche il tetano in caso di piccole ferite. Per fortuna è stato quasi eliminato. Il materiale che lo ha sostituito è l’acciaio: più resistente, più igienico e molto più robusto. Fra i metalli molto in voga c’è poi il rame che è molto gradito ai cavalli. La sensazione che produce in bocca è quella che sentiamo se mettiamo la punta della lingua su un polo di una pila. E’ una minima scossa che fa

un po’ l’effetto delle caramelle frizzanti! Il suo sapore piacevole porta il cavallo a masticare rilassando la mandibola e sciogliendo il collo e la schiena. La reazione chimica che si produce, inoltre, fa aumentare la salivazione cosicché il filetto scorre meglio in bocca. Di ultima generazione è infine il titanio: leggerissimo, sempre fresco in bocca per la sua composizione chimica, virtualmente eterno e assolutamente anallergico. Ci sono poi i filetti in gomma e in plastica. Quelli in gomma -neri o marroni - sono più o meno morbidi a seconda della mescola usata. I modelli in gomma

Titanio

Gomma morbida

azzurra, i cosiddetti ‘ciucci’ sono morbidissimi. In gomma sono anche i cannoni brevettati Nathe. Sono estremamente robusti e più o meno flessibili a seconda della mescola usata e hanno moltissima memoria: la gomma torna cioè senza fatica alla forma originaria. La gomma e la plastica con cui si realizzano i cannoni è assolutamente atossica e anallergica e an-

che i cavalli più sensibili la gradiscono. Anche i cannoni in plastica sono molto graditi ai cavalli: sono infatti un giusto compromesso di rigidità e morbidezza. Fra questi ci sono i modelli aromatizzati ai gusti di frutta e verdura: c’è quello alla mela, alla carota, alla fragola... per convincere anche i cavalli più restii a farsi mettere il filetto e a masticare durante il lavoro. IL MIO CAVALLO 5/2012

35


Curiosità e notizie Che cavallo per questo regno!

I

l prossimo giugno a Londra, davanti a Buckingham Palace, ci sarà un’imponente sfilata per celebrare i 60 anni di regno della Regina Elisabetta II. Com’è noto, quando si tratta di celebrazioni, i

reali inglesi amano fare le cose in grande per questo è stato scelto come “porta tamburi” Digger, un Clydesdale di otto anni che misura al garrese1.92 cm e pesa 920 kg. Digger è stato al soldo dell’esercito

G

li allevatori e i veterinari sanno bene che il colostro, ossia il primo latte prodotto da una fattrice, è di importanza fondamentale per un puledro appena nato. A differenza degli esseri umani, infatti, le fattrici non passano gli anticorpi al nuovo nato attraverso la placenta e di conseguenza il colostro, ricco di anticorpi, svolge un ruolo fondamentale nel fornire le adeguate difese immunitarie contro batteri e virus presenti nell’ambiente. Si è sempre pensato al colostro soprattutto in termini di anticorpi, ma gli scienziati della Cornell University di New York hanno recentemente verificato l’aumento di un gruppo di proteine circolanti, le citochine, dopo la somministrazione del latte materno. Le citochine sono essenziali per la lotta contro le infezioni nei cavalli adulti poiché esercitano una funzione di risposta immunitaria in presenza di un contagio. Gli anticorpi e le citochine sono due sistemi di protezione indipendenti gli uni dalle altre e, quindi, difendono l’organismo del cavallo a livelli differenti.

© Il Mio Castello

Il portatore di tamburi Digger. Foto da internet.

inglese fino al 2008, anno in cui è stato trasferito nelle scuderie di un’associazione che si è presa cura di lui. Ha dovuto subire un intervento alle gambe posteriori per problemi alle articolazioni dovuti proprio alle sue dimensioni “gigantesche”. Dopo mesi di riabilitazione Digger, nel 2010, ha ricevuto la chiamata reale, è stato trasferito in una caserma della Household Cavalry, dove ha iniziato un programma di formazione per diventare un portatore di tamburi per Sua Maestà. I tamburi della banda reale che Digger dovrà portare sulla groppa sono pesantissimi e, per essere all’altezza del compito, l’animale mangia 25 kg di cibo al giorno! Certo la sua mole incute un po’ di paura, ma i suoi padroni giurano che sia docile e ben educato insomma, un vero gigante buono alla corte della Regina!

L’IMPORTANZA DEL COLOSTRO PER I FOAL

HANDY SRL - Horse Equipments Via Martin Luther King 6 - 35010 Curtarolo (PD) Per informazioni: tel. 049 2136271 info@handysrl.com - www.handysrl.com OSTACOLI - GIOSTRE - TONDINI - TAPIS ROULANT - RECINZIONI

…A GALOPPO CON LA CRISI …FINANZIAMENTI A TASSO ZERO PER GIOSTRE, TONDINI E TAPIS… in collaborazione con ESEMPIO FINANZIAMENTO: importo totale del credito € 15.000 in 30 rate mensili pari a € 500,00 spese di istruttoria € 0,00 con prima rata dopo un mese dall’erogazione. Importo totale dovuto dal consumatore € 15.044,84. TAN FISSO 0,00% - TAEG 0,23% Messaggio pubblicitario con finalità promozionale valido dal 07/3/2012 al 31/12/2012 Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai documenti denominati “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” disponibili presso i punti vendita convenzionati. L’ Importo Finanziato varia da un minimo di € 2.000,00 ad un massimo di € 20.000,00 con prima rata a un mese. Tan fisso massimo 0,00% Taeg massimo 2,29% . Nel TAEG sono comprese eventuali spese di istruttoria nonché spese d’incasso rata tramite bollettino postale pari a € 0,82. In caso di spese di incasso rata tramite RID su c/c di banche del Gruppo Montepaschi sono pari a € 0,19 e a € 0,35 per le altre banche. Inoltre nel TAEG è inserita l’ imposta di bollo pari a € 14,62. Altri costi accessori sono: € 1,81 per imposta di bollo relativa a comunicazioni periodiche e € 1,00 per spese di invio comunicazioni di legge. Tassi e importo totale dovuto dal consumatore, indicati nel presente messaggio pubblicitario, non sono comprensivi di costi relativi ad assicurazioni facoltative. Eventuali servizi accessori al contratto di credito (es. polizza assicurativa) potranno essere acquistati con la sottoscrizione di contratti specifici. Pessa Studio srl con Handy Srl opera sulla base di un accordo di convenzionamento stipulato, non in esclusiva, con Consum.it S.p.A.. Pessa Studio srl con Handy Srl può proporre ai propri clienti prodotti finanziari finalizzati all’acquisto di propri beni e servizi, salvo approvazione di Consum.it S.p.A.



Curiosità e notizie

Una soluzione per il sovraffollamento

L

a World Horse Welfare, un’associazione che si occupa di cavalli trascurati, ha deciso di affrontare il problema di sovraffollamento tra i pony della regione inglese del Dartmoor. Il progetto è stato portato avanti da Keith Meldrum, veterinario dell’associazione, in collaborazione con l’azienda farmaceutica Pfizer e la Dartmoor Hill Pony Association e consiste nel fornire a un gruppo di 20 fattrici un’iniezione contraccettiva. Nella tarda primavera di quest’anno un gruppo di questi pony semi-selvatici verranno condotti in un recinto in cui saranno microchippati, in modo da poter essere rintracciabili a distanza, e verrà loro som-

ACCUSE DI MALTRATTAMENTO PER UN CAVALIERE DELLA SARTIGLIA

I

ministrata un’iniezione. Trascorse quattro settimane gliene sarà somministrata un’altra. Dopo un periodo di sei mesi le cavalle saranno sottoposte a test per vedere se l’iniezione inibisce effettivamente l’ovulazione. Se le cavalle risponderanno in modo positivo, dopo i primi sei mesi del progetto riceveranno un’ulteriore iniezione che durerà fino alla primavera del 2013. Meldrum ha dichiarato: “Un progetto di questo tipo non è mai stato effettuato prima in Gran Bretagna e sono lieto di farne parte. Speriamo che, se avrà successo, questa possa diventare una soluzione a lungo termine al problema del sovraffollamento in questa regione”.

La Sartiglia è un’antica giostra equestre. Si corre ogni domenica e martedì di carnevale a Oristano.

l cavaliere Marco Serra è stato deferito dalla Commissione di Giustizia e Disciplina della Fondazione Sa Sartiglia e dal Consiglio Direttivo dell’Associazione Cavalieri Sa Sartiglia per maltrattamento di animale. Nel corso dell’edizione del 2012 della Sartiglia avrebbe percosso il proprio cavallo durante l’esibizione colpendolo con calci sui reni. Al momento non è stata presa nessuna disposizione nei confronti del sartigliante che ora dovrà spiegare l’accaduto. È la prima volta che viene segnalato un atto simile nella storia della giostra oristanese, segno di una rinnovata attenzione nei confronti del benessere dei cavalli. Questa presunta violenza è l’unica nota negativa dell’ultima edizione della Sartiglia che ha riscosso, come ogni anno, un grande successo.

Tante iniziative con Horseyes I Dartmoor sono un’antica razza inglese di pony. Nel corso dei secoli sono stati utilizzati dai minatori locali come animali da lavoro.

EQUITURISMO IN MAREMMA

A

Magliano, immersa nel Parco Naturale della Maremma si trova la Tenuta Agricola Uccellina, un circolo ippico che propone un progetto variegato di sviluppo del turismo equestre. Un calendario 2012 fitto di eventi volti a valorizzare il suggestivo e incontaminato territorio maremmano, ricco di bellezze naturali e archeologiche: dal trekking, alla monta da lavoro con la rievocazione dell’antica tradizione dei butteri dello sbrancamento del bestiame. Grande attenzione anche per i più piccoli: i bambini, infatti, potranno vivere la magnifica esperienza del battesimo della sella, un primo approccio al cavallo ludico e didattico. Quello del circolo ippico l’Uccellina è un programma di sviluppo che guarda al futuro, volto alla promozione e al rilancio del territorio toscano. Per informazioni: info@circoloippicouccellina.it

38

IL MIO CAVALLO 5/2012

L

a Horseyes, agenzia italiana specializzata nel settore equestre, promuove una serie di iniziative per coloro che amano il settore equestre. Da marzo a settembre organizza nei fine settimana diversi tipi di corsi, dal modo di migliorare le proprie abilità a cavallo a come essere dei buoni leader nel rapporto uomocavallo. È possibile partecipare anche ad attività come lo yoga a cavallo, ma anche a semplici pas-

seggiate in campagna. Sono previste attività anche per i più piccoli: sarà allestito un laboratorio didattico all’aperto dove i bambini potranno giocare, fare passeggiate con i pony, ma anche imparare le basi di come prendersi cura di loro. Una vasta gamma di offerte formative di un team che basa tutta la sua attività su una filosofia di rispetto e comunicazione col cavallo. Per informazioni: www.horseyes.com.

L’agenzia Horseyes da marzo a settembre organizza una serie di corsi per lo sviluppo della relazione tra uomo e cavallo. Foto da internet.



TRADIZIONI DEL WEST

La doma del puledro

Ranch Academy segue i principi di comunicazione naturale insegnati da Ray Hunt e Buck Brannaman. In questa foto Drew Mischianti utilizza un rope (lazo) per avvicinarsi per la prima volta a un puledro.

B

ill Dorrance, Maestro e grande uomo di cavalli, diceva: “Se non si ha a disposizione molto tempo è meglio evitare di mettersi a domare un puledro. Il tempo è il primo strumento fondamentale di un uomo di cavalli…”. Domare i puledri, infatti, è un’arte nell’arte, spesso sottovalutata: il primo capitolo della vita di un cavallo insieme a un uomo. Se l’esperienza è positiva, avremo un soggetto brillante, fiducioso e desideroso di collaborare e lavorare con noi. Diversamente, se il primo approccio è avvenuto tramite violenza, insicurezza, sottomissione e stress, l’insieme di queste cose lascerà un segno indelebile e negativo nel futuro prossimo del nostro amico. Secondo questo presupposto, noi di Ranch Academy seguiamo una filosofia centrata sulla comunicazione naturale minimizzando stress e pressione

40

IL MIO CAVALLO 5/2012

Educare un puledro è una missione che solo i cavalieri più esperti e dotati di buon senso possono condurre con successo in modo da iniziare le fasi fondamentali del rapporto tra uomo e cavallo con grande chiarezza e totale rispetto reciproco. Questo percorso inizia dalle prime ore di vita che sono fondamentali per il futuro psicofisico di un puledro. Noi poniamo molta attenzione a non ‘pasticciare’ troppo il nuovo nato, lasciando che il suo istinto si esprima in maniera naturale, cercando quel contatto atavico con la madre che è comune a tutti i mammiferi. Ci discostiamo, infatti, da teorie troppo invasive che prevedono l’intervento dell’uomo già in situazioni immediatamente post-parto. In poche parole, nelle prime ore lo lasciamo in pace.

La prima settimana Ovviamente nella prima settimana di vita cerchiamo di introdurre un rapporto progressivo tra noi e il nuovo arrivato, procedendo per gradi e facendo molta attenzione a non invadere la sua sfera emotiva naturale che in questa fase della sua vita è, a nostro modo di vedere, sacra e inviolabile. Lavoriamo invece molto sulla madre, in modo che si fidi di noi e ci conceda di entrare nei suoi spazi che, istintivamente, difende. La chiave per conquistare la fiducia e l’affetto del puledro è infatti proprio lei. Se la madre si fida di noi, lo farà immediatamente anche il figlio. Attraverso una

serie di manipolazioni tattili e un contatto con il ‘rope’ (il lazo, che è il nostro strumento principale di comunicazione) arriviamo con grande naturalezza e senza alcun trauma a condurre il nostro giovane amico accanto a noi, ma non gli presentiamo la capezza se non dopo il primo mese di vita. Con questo atteggiamento riusciamo sempre a non avere alcun problema con il puledro ma la chiave, lo ripetiamo, è il grande rapporto di fiducia e rispetto che instauriamo con la fattrice. Tra i due e i sei mesi Nel periodo che va dai due ai sei mesi dovremmo iniziare a condurre il puledro con la capezza e considerare che circa ogni cinque/sei settimane sarà necessario pareggiargli i piedi. Per questo è fondamentale lavorare sulla cessione alla pressione dei piedi, in modo da permettere un buon con-


trollo degli interventi di pareggio. Ognuna di queste sessioni deve essere piacevole per il puledro e non rappresentare un momento di stress. I primi sei mesi di vita di un puledro sono importantissimi per il suo futuro e si deve assolutamente evitare ogni tipo di trauma o incidente. Noi aspettiamo sempre che i nostri puledri abbiano compiuto due anni o due anni e mezzo prima di iniziare a montarli. Nel frattempo, lavoriamo con loro, presentandogli flessioni laterali, indietreggiamento, flessione verticale e cessione alla pressione attraverso il ‘rilascio’ della pressione stessa, come se fossero un gioco. Occorrono tempismo e conoscenza piuttosto che tecnica e metodo. Se si applicano tecniche e metodi con cieca fede negli stessi e non si valutano le differenze psicofisiche dei vari puledri si rischia di fare danni, anche gravi. L’importante Ü

Drew Mischianti in sella a un puledro di tre anni. E molto importante esporre il nostro giovane amico a occasioni e situazioni molto varie che lo possano far crescere fisicamente e mentalmente in modo sano e naturale, evitando momenti di stress e confusione. Tecnica, conoscenza e tempo sono fondamentali.

La doma è il primo capitolo della vita di un cavallo insieme a un uomo. L’esperienza deve essere positiva IL MIO CAVALLO 5/2012 41


TRADIZIONI DEL WEST

Le prime fasi di comunicazione con i puledri vengono declinate secondo atteggiamenti e tecniche che prevedono la presenza di un cavallo più esperto per facilitare il raggiungimento dei tre fondamentali ‘strumenti’ di cui abbiamo bisogno: rispetto, fiducia e armonia.

Il lavoro in campagna è assolutamente necessario nel processo educativo di qualsiasi puledro, indipendentemente dalla disciplina che lo vedrà protagonista. Da Caprilli a Oliveira, da Dorrance a Brannaman, tutti i grandi maestri hanno evidenziato l’importanza di questo elemento nella vita di un giovane cavallo.

42

IL MIO CAVALLO 5/2012


I cavalli sono animali sensibili ed estremamente intelligenti. Pazienza, tempismo e tatto equestre sono necessari per comunicare con loro. La forza, la violenza e la sottomissione non conducono mai a risultati ottimali e sono, obiettivamente, sbagliati e improponibili.

Prima di pensare di mettere la sella a un puledro si devono conquistare le sue parti emotive. Fiducia è la parola chiave per raggiungere qualsiasi obiettivo.

infatti è l’atteggiamento, non il metodo. Ogni cavallo è diverso dall’altro e ne vanno rispettati pregi e difetti, concedendo ad ognuno il tempo necessario per poter assimilare con tranquillità le nuove informazioni che si presentano ogni giorno nel corso del processo educativo. Troppo spesso ci si sofferma sulla parte fisica della ‘doma’ del puledro, ignorando invece l’aspetto psicologico ed emotivo che è fondamentale e necessario per il buon esito della stessa. La prima volta con la sella Una volta che il puledro è morbido e fiducioso, cede alle pressioni a terra, si lascia condurre alla capezza senza resistere e comunque il suo atteggiamento è sereno e rilassato, si può iniziare a presentargli la sella. Precedentemente avremo già creato una zona di fiducia nell’area delle cinghie e sulla schiena del puledro in modo Ü IL MIO CAVALLO 5/2012

43


TRADIZIONI DEL WEST

Drew abitua gradualmente un puledro alla futura presentazione del filetto utilizzando una corda, abituando il cavallo a essere toccato in bocca. Questa tecnica facilita anche le future operazioni mediche.

Parte integrante del programma di Ranch Academy nell’educazione del puledro è montare in libertà, senza filetto, per rendere ancor più solide e comprensibili le richieste fatte con le gambe e il nostro assetto.

L’educazione di ogni puledro va portata avanti con cognizione di causa e buon senso 44

IL MIO CAVALLO 5/2012


RANCH ACADEMY

R

anch Academy è una vera e propria accademia di studio delle tradizioni e delle tecniche della Ranch Horsemanship, h Horsemanship basate sui principi dell’Alta Scuola Californiana. La missione di Ranch Academy è quella di divulgare e diffondere il cavallo da lavoro (Ranch Horse) e la cultura dei Buckaroo e dei working cowboys attraverso stage, incontri, clinics, campus e viaggi. Fondata da Natalia Estrada e Drew Mischianti, Ranch Academy collabora con il famoso horseman Buck Brannaman seguendo con lui un programma tra gli Stati Uniti e l’Europa. Le tecniche tradizionali sviluppate nei ranch americani dalle antiche origini spagnole trovano oggi grande popolarità nella disciplina del ranch roping, insegnata e proposta da Ranch Academy come attività principale per diffondere in modo professionale un’equitazione legata in modo diretto al mito e alla leggenda della Frontiera Americana. Se vogliamo avere ulteriori informazioni possiamo visitare il sito internet www.ranch-academy.com.

“Bisogna saper ascoltare per poter chiedere e bisogna saper dare per poter ricevere” Ci ha spiegato Buck Brannaman nel corso degli anni. I cavalli non devono essere i nostri schiavi bensì i nostri compagni.

Drew Mischianti e Natalia Estrada

tale che si possa poi sellare senza che reagisca con atteggiamenti di difesa. Generalmente per noi sellare un puledro rappresenta un momento che non prevede alcun tipo di tensione, in quanto nei mesi precedenti abbiamo lavorato bene e con attenzione per conquistarci la simpatia e la collaborazione del nostro giovane amico. In ogni caso, prima di presentargli la sella avremo già montato il puledro a pelo per abituarlo al nostro peso, iniziando a comunicargli le direzioni in modo molto più diretto e naturale. A tre anni Verso il terzo anno d’età il puledro inizia ad essere pronto per sostenere fisicamente un lavoro leggero ma continuativo. Crediamo molto nel montare il puledro con la capezza e non essere pre- Ü Fin da giovanissimi i nostri puledri vengono abituati, giocando, alle situazioni che dovranno affrontare. Questo approccio evita traumi e incomprensioni.

IL MIO CAVALLO 5/2012

45


TRADIZIONI DEL WEST cipitosi nell’impiego del filetto. Una volta che il cavallo risponde bene alle direzioni con la capezza introdurremo il filetto, con grande attenzione alla bocca delicata del nostro giovane amico. Alterniamo anche lunghi periodi di sessioni ‘bridless’, ovvero senza imboccatura, per lavorare bene sulla comunicazione attraverso le gambe e il nostro assetto, concentrandoci sulla posizione corretta da tenere in sella. Concediamo inoltre alcune settimane di riposo ai nostri puledri, in modo che possano sviluppare naturalmente tendini, ossa e muscoli e affrontare il futuro senza lesioni pregresse. Spesso selliamo un cavallo esperto, generalmente uno dei nostri castroni da lavoro, per condurre il puledro sottomano in campagna , presentandogli gli ostacoli naturali con progressione. La guida di un cavallo più anziano ed esperto sarà fondamentale per costruire in lui una solida fiducia nelle proprie capacità ed eviterà a noi di trovarci a risolvere problemi che, invece in questo modo si concludono con naturale immediatezza. Competenza, tempismo e buon senso Naturalmente l’educazione di un puledro deve essere portata avanti da cavalieri esperti e dotati di buon senso. I requisiti necessari sono competenza, tempismo e capacità di ‘sentire’ il cavallo. Sono doti naturali enfatizzate dallo studio e rifinite con l’esperienza. La ‘doma’ fai da te non porta mai a buoni risultati e spesso si traduce in situazioni pericolose per il

Ranch Academy organizza ciclicamente, presso la splendida Tenuta dell’Argento sui monti della Tolfa (Roma), Corsi Puledri “Educazione e comunicazione”, per approfondire l’argomento doma e addestramento che purtroppo vengono trattati troppo spesso con estrema superficialità.

La filosofia di Ranch Academy si basa sulla comunicazione naturale fin dalle prime ore di vita del puledro binomio. E’ un dovere e una missione per noi concedere al cavallo il tempo necessario per poter comprendere le nostre richieste. Ogni cavallo è diverso dall’altro ed è nostro compito essere in grado di gestire la sua intelligenza

emotiva, lavorando insieme con assoluta collaborazione reciproca. A volte questo richiede tempo; altre volte è molto più rapido del ‘sistema tradizionale’ basato su forza e intimidazione. Lavorando con competenza, seguendo le li-

Buck Brannaman in una sessione di doma dei puledri con un gruppo di studenti. Buck sarà ospite di Ranch Academy per un clinic, in esclusiva europea, a Dicembre 2012. Per informazioni: www.ranch-academy.com.

46

IL MIO CAVALLO 5/2012

nee guida che ci hanno insegnato i grandi maestri come Brannaman, Hunt e Dorrance siamo arrivati a capire che l’unica strada per comunicare ed educare i cavalli è quella naturale e priva di alcuna violenza. Soprattutto nel mondo delle competizioni ad alto livello, questa filosofia rende esemplare il suo risultato. Cavalieri come Michel Robert, per esempio, seguono questo atteggiamento naturale nella preparazione di giovani cavalli destinati al salto ostacoli oppure lo stesso Buck Brannaman lavora con molti dei suoi studenti che vivono all’interno del circuito delle gare di equitazione americana e… vincono, riportando in scuderia cavalli sereni e felici. La via dell’Equitare del futuro è unicamente questa: la ricerca dell’Armonia.

Si ringraziano Drew Mischianti per il testo e Natalia Estrada per le fotografie



ECOPLUS È UN PRODUTTORE ITALIANO DI PAVIMENTAZIONI PER CENTRI IPPICI

IL TUO CAVALLO CAMMINA SU PAVIMENTAZIONE ECOPLUS

Pavimentazione per scuderie

Risparmio lettiera

Campi di utilizzo C delle piastre: d • nei box quale pavimentazione • nei box a protezione pareti verticali • nei corridoi • nei camminamenti • nelle zone lavaggio, mascalcia, veterinario • nelle giostre • nei van Caratteristiche C della pavimentazione: d • antiscivolo • ad elevata resistenza • di grandi dimensioni • confortevole

Dimensioni delle piastre: cm 100 x 100 cm 100 x 200 cm 100 x 350 cm 100 x 400 cm 125 x 200 cm 125 x 400

Pavimentazione per corridoio

ECOPLUS Milano Tel. + 39 02 55213741 Fax + 39 02 5395305 www.ecoplusitaly.com info@ecoplusitaly.com

© Il Mio Castello

Giostra


Curiosità e notizie

L’aeroporto di Stansted recluta i Suffolk Punch

L

a notizia arriva dall’Inghilterra: l’aeroporto di Stansted (Londra) ha reclutato alcuni Suffolk Punch per lavorare nell’antico bosco, Eastend Wood, che si trova alla fine di una delle sue piste. Questi esemplari, che provengono da un allevamento di cavalli da tiro dell’Essex, vengono impiegati per portar via il legno di circa 35 alberi rimossi per permettere l’espansione dell’aeroporto. I Suffolk Punch non sono nuovi a questo tipo di attività. Infatti, per diversi secoli, questo robusto cavallo è stato utilizzato per il trasporto cittadino e il traino di carri di birra. Ma questa pratica sembrava ormai superata da

molto tempo. È il responsabile dello sviluppo dell’aeroporto, il dottor Andy Jefferson a spiegare il perché della scelta bizzarra di usare i cavalli come manodopera: “Eravamo riluttanti ad usare dei moderni macchinari che avrebbero potuto danneggiare l’habitat e la fauna selvatica della foresta”. Jefferson si dichiara molto soddisfatto di questa decisione e pensa già ad un impiego futuro di questi animali, che saranno parte attiva nella gestione e nella salvaguardia di questa area. Un bel progetto che combina modernità e sostenibilità con un aiuto, da parte di questi cavalli, che evoca usanze del passato.

I Suffolk Punch, originari dell’omonima contea inglese, sono cavalli da tiro molto robusti e longevi.

OLIMPIADI 2012 IN STREAMING

Macchine e impianti di depolverazione ed imballaggio di trucioli di legno, paglia sfibrata, fibra di lino, lolla di riso, ecc… per la produzione di balle di varie dimensioni per lettiere

Progettiamo impianti personalizzati

I

l canale radiotelevisivo NBC ha stretto un accordo con il sito web Youtube: quest’ultimo metterà a diposizione del network statunitense la sua tecnologia di visualizzazione video per trasmettere in diretta tutti gli eventi delle Olimpiadi di Londra 2012. Sul sito www.NBCOlimpics.com si potranno vedere in streaming tutte le gare e le interviste ai protagonisti delle discipline presenti ai Giochi, comprese quelle di sport che spesso vengono trascurati dalle emittenti televisive. Tuttavia la NBC ha un contratto di esclusiva solamente per il territorio statunitense e probabilmente i suoi contenuti saranno disponibili solo per gli USA. La speranza è che questo servizio venga fornito anche da un’emittente televisiva italiana così che sia possibile seguire, ovunque ci si trovi, con computer, tablet o telefonino, le imprese olimpiche degli azzurri dell’equitazione.

PRODUZIONE BRICCHETTATRICI, MACINATORI IMPIANTISTICA ED ECOLOGIA 25131 Italy - Via del Mella 57/59 Brescia (Località Fornaci) Tel. +39.030.2680503 +39.030.2680515 FAX +39.030.2680890

www.por-srl.it - por@por-srl.it




IMBOCCATURE WESTERN

Port Bit, solo per esperti Un’imboccatura molto utile ma solo se usata da mani davvero esperte, il correctional port bit. Vediamo com’è fatto e come agisce

E

siste una famiglia di imboccature, tra quelle utilizzate per la monta western, denominate ‘correctional bit’ ossia imboccature correttive. Si tratta di morsi caratterizzati da elevata mobilità delle parti che lo compongono. Sono morsi molto severi da usare unicamente per correggere atteggiamenti errati del cavallo. Vanno utilizzati per periodi di tempo molto brevi ed è necessario che vadano in mano solo a professionisti. In caso contrario questo tipo di imboccatura può causare danni seri al cavallo, fargli molto male in bocca e portarlo, in breve tempo, a ribellarsi agli aiuti di mano del cavaliere. Imboccature di questo tipo possono essere utili solo se usate correttamente. Non prendiamo iniziative, consultiamo un esperto prima di farne uso.

I trainer e i cavalieri professionisti nell’addestramento del puledro cambiano imboccatura molto spesso

Il Correctional Port Bit nel dettaglio Tra i morsi correttivi uno dei più noti ed efficaci è senza dubbio quello chiamato Port. Questo morso è caratterizzato da un ponte alto e stretto nel mezzo del cannone. Il ponte è snodato e i due perni che ne formano lo snodo agiscono in modo severo sulla lingua creando una pressione ai lati e non permettendo alla lingua un passaggio completo. Il ponte è molto arcuato e preme su un solo punto del palato creando, di conseguenza, un’azione forte e coercitiva. Ciò che rende questo morso davvero molto severo, quindi da utilizzare con molta cautela è il cannone snodato ai lati del ponte che muovendosi autonomamente può creare sulla lingua un effetto

forbici, stringendo cioè sulla lingua e agendo in modo autonomo sulle barre. Palato, lingua e barre (la parte delle bocca del cavallo priva di denti), i punti di pressione all’interno della bocca del cavallo, sono interessati dall’azione di questo particolare morso e sono interessati in maniera molto severa. E’ fondamentale sottolineare che questo morso non può essere utilizzato da cavalieri con poca esperienza che non sanno esattamente come utilizzarlo, può essere usato solo in casi estremi ossia per correggere un difetto nell’addestramento del cavallo ma esclusivamente per un periodo di tempo davvero breve. Per il suo effetto coercitivo questo morso fornisce risultati immediati e per

52

IL MIO CAVALLO 5/2012

Il port bit è un morso correzionale, è molto severo e va usato per periodi brevi e solo da mani molto esperte.

CORRECTIONAL PORT BIT

C

ome tutti i morsi correzionali, il port bit è un’imboccatura coercitiva che, come dice il nome stesso, va usata solo per correggere e non per insegnare. Formato da un ponte snodato piuttosto alto e e un cannone sottile, agisce su palato, lingua e bocca del cavallo.


questo è erroneamente utilizzato da cavalieri inesperti alla ricerca di scorciatoie. In questo modo, però, non solo faremo soffrire i nostri cavalli, ma non potremo nemmeno ottenere i risultati sperati. In breve tempo i cavalli, costretti ad avere in bocca un morso troppo forte, si ribelleranno alle azioni del cavaliere e diverrà veramente difficoltoso effettuare qualunque tipo di manovra, a partire dalle più semplici. L’origine di questo correctional bit va ricercata nel morso hannoverano, utilizzato nelle antiche cavallerie europee.Questo tipo di morso era l’unico a garantire il controllo sul cavallo lanciato al galoppo sfrenato verso le linee nemiche. Attenzione: da usare con cautela I correctional in generale e, i conseguenza anche i port bit, vanno usati solo per correggere, non per insegnare. La loro funzione deve essere limitata alla correzione di comportamenti particolarmente scorretti del cavallo durante il suo addestramen-

Nelle mani sbagliate un correctional bit può causare danni anche molto gravi alla bocca del cavallo to. Durante l’addestramento del puledro i trainer esperti, a partire dai maestri americani, tendono a cambiare l’imboccatura davvero molto spesso, magari per tempi brevissimi, a seconda delle difficoltà che man mano si presentano con il proseguire del lavoro. Può capitare che il cavallo lavori in modo svogliato, rifiutando il lavoro e sottraendosi alle richieste del

cavaliere. In questo caso l’addestratore può scegliere di usare un correctional bit in modo da portare il cavallo a quello che in gergo si chiama punto di sollievo ossia quel momento in cui l’imboccatura smette di agire concedendo un momento di relax al cavallo. In questo senso l’imboccatura correttiva può avere un senso, quello cioè di correggere un atteggia-

NO ALL’IMPROVVISAZIONE

L

a prima regola da seguire quando decidiamo di imparare a montare a cavallo è quella di imparare a rispettare il nostro amico a quattro zampe. Solo con il lavoro, il sacrificio e la tecnica è possibile creare un binomio perfetto. Molti cavalieri cercano delle scorciatoie, come l’utilizzo di morsi quali il correctional port bit, per ottenere tutti i risultati subito. Questa strategia, oltre ad essere crudele nei confronti dei cavalli, è, a lungo termine, controproducente.

mento errato e portare il cavallo a trovare il giusto modo di svolgere una manovra. L’addestratore può ripetere la manovra un paio di volte con il port bit per poi subito sostituirla con un morso più dolce con cui sia possibile insegnare al cavallo senza coercizione. Facciamo quindi uso di questi morsi con molta cautela e solo se siamo in grado di farlo, non pretendiamo di usare un morso quale il port bit per condurre il nostro cavallo, al contrario approfittiamo della loro particolare comunicatività per intervenire in modo puntuale e corretto sull’addestramento del nostro puledro. Con un uso corretto e molta pazienza, riusciremo ad addestrare un cavallo fiducioso, collaborativo e pronto a rispondere alle nostre richieste.


RAZZA

L

a Francia è una delle terre di cavalli per antonomasia: i suoi enormi e fertili pascoli permettono di allevare in grandi numeri, con grande qualità e con una diversificazione enorme. Oltralpe, infatti, si allevano cavalli da corsa, da trotto, da sella e da tiro. Le razze francesi da tiro sono tantissime, ma una sola è conosciuta anche dai profani: il Percheron, famoso per essere sì un potentissimo e instancabile lavoratore, ma anche per un’eleganza, un brio e una grazia che in genere non si riscontrano nei soggetti pesanti. I dubbi sulle origini Come accade per tutte le razze con una storia lunga secoli anche per il Percheron le origini sono ancora oggi causa di dibattito. La teoria che più affonda nell’antichità sostiene che il Percheron ha molte affinità con un altro cavallo da tiro francese, il Boulonnais. Quest’ultimo, forse il più elegante dei cavalli da tiro di Francia, avrebbe infatti influenzato il Percheron quando entrambi furono portati in Bretagna come rinforzo per le truppe di Cesare. Secondo altre fonti i pesanti cavalli della provincia di La Perche furono incrociati con Purosangue Arabi portati dai Musulmani nell’VIII secolo. Altri studi sostengono che gli antenati del Percheron sono i cavalli da battaglia dei Mori, sempre di stampo orientale, catturati dopo la battaglia di Poitiers nel 732 d.C. da guerrieri di La Perche. Si racconta poi che il Conte di Perche riportò dalle Crociate in Terra Santa cavalli orientali. Infine alcune fonti riportano che il Conte di Rotrou abbia importato in Francia cavalli spagnoli che provenivano dalla Castiglia alla fine dell’XI secolo. Un dato di fatto è comunque l’influenza dell’Arabo. Ancora oggi nei tratti del Percheron, soprattutto per quanto riguarda la forma elegante della testa, si ritrovano le caratteristiche dei cavalli mediorentali. Quale che sia la vera storia di questi cavalli ciò che veramente ha fatto la differenza è la terra ricca e fertile che ha permesso loro di svilupparsi forti e sani. Ü Il Percheron è grigio per antonomasia. Questo mantello è il più diffuso e in Francia è l’unico accettato assieme al morello.

54

IL MIO CAVALLO 5/2012

LAVORARE... CON BRIO


Il Percheron è un perfetto cavallo da tiro e da lavoro, ma con quel pizzico di pepe in piÚ

IL MIO CAVALLO 5/2012

55


RAZZA

Per le doti di grande lavoratore, cavallo robusto e frugale e compagno di vita fedele, il Percheron divenne famoso e richiesto un po’ ovunque.

La florida Perche La razza prende il suo nome dal luogo che gli ha fatto da culla, Le Perche, oggi conosciuto come Valle del fiume Huisne, una piccola provincia che si estende su un’area di 85 x 106 km a sudovest di Parigi e che confina a nord-est con la Normandia e ad est con la regione della Beauce, nota come ‘il granaio di Francia’. La Perche, con i suoi morbidi pendii, è uno di quei luoghi benedetti dal Cielo, fertile, ben irrigato e perfetto per l’allevamento degli animali. Ed è proprio a questa attività che le regione è stata consacrata sin dal Medioevo. Sin dalla notte dei tempi la gente della Perche ha allevato cavalli vivendo ogni giorno a stretto

56

IL MIO CAVALLO 5/2012

Il record delle importazioni in America è del 1906 quando negli USA arrivarono 13.200 Percheron contatto con loro. Alvin Sanders, autore di Una Storia del Cavallo Percheron del 1917 descrive così il rapporto fra uomini e cavalli in questa regione: “I loro cavalli sono parte della loro cultura, tenuti in grande considerazione e abituati a essere trattati con affetto dall’intera famiglia. La loro docilità, che deriva dalla loro stretta relazione con gli esseri umani, è ormai un tratto del carattere.”

L’influenza dell’Arabo Nella seconda metà del 1700 stalloni di Purosangue Arabo vennero messi a disposizione degli allevatori di Percheron per produrre cavalli più leggeri per l’esercito. Questa pratica iniziò nel 1760 all’Haras - e cioè il centro allevatoriale - di Le Pin. Tra il 1789 e i primi anni dell’800 il Percheron rischiò l’estinzione. L’allevamento dei cavalli, in-

fatti, venne soppresso durante la Rivoluzione Francese e negli anni immediatamente successivi. Jean le Blanc, stallone fondatore della razza, nacque nel 1823: tutti i Percheron ancora oggi portano il suo sangue nelle vene. Fu in que- Ü Nell’800 il Percheron è stato esportato in numeri tali, specie negli USA, da fare la fortuna della terra in cui è nato, La Perche.


IL MIO CAVALLO 5/2012

57


RAZZA LA CARTA D’IDENTITA’ DEL PERCHERON ORECCHIE puntate in avanti, attente, mobili e piuttosto lunghe

TESTA profilo diritto o camuso, fronte larga e occhi grandi

LINEA DORSOLOMBARE breve e a volte insellata (specie nelle femmine)

NASO piatto, con narici ampie e aperte

GROPPA ampia, arrotondata e quasi sempre doppia CODA molto fluente e attaccata bassa

Passeggiate

Soma

Tiro

Show

GANASCE robuste e prominenti COLLO mediamente lungo, muscoloso, ben attaccato. Criniera abbondante

SPALLE ben arretrate e inclinate

TORACE largo e ampio con costole marcate

LE PERCHE AVAMBRACCI di media lunghezza e ben inseriti nelle spalle

PASTORALI corti. Con gli arti formano angoli aperti

sto periodo che il Percheron raggiunse le sue dimensioni moderne trasformandosi da leggero cavallo da carozza a cavallo da tiro. Il primo stud-book venne aperto nel 1893. I cavalli iscritti al registro sono marchiati sul collo con le lettere SP, iniziali della Société Hippique Percheronne. Nel 1910 i soggetti iscritti in Francia erano circa 32.000. Dall’anno successivo la registrazione nel Libro Genealogico è permessa solo ai puledri figli di entrambi i genitori iscritti in razza. Grigio è bello Tradizionalmente il Percheron è grigio. Antichi dipinti e disegni che risalgono al Medioevo ritraggono, infatti, i cavalieri francesi in sella a destrieri grigi o bianchi dal fisico possente. I loro cavalli da guerra erano forti e robusti, per poter portare il cavaliere con la sua pesante armatura, ma per nulla grossolani. Finita l’era del cavallo da guerra quei soggetti dal colore grigio e dalla notevole

58

IL MIO CAVALLO 5/2012

STINCHI corti e robusti

GARRETTI larghi con articolazioni spesse e robuste. Tendini solidi e resistenti

PIEDI grandi e robusti di solito con unghia nera

ALTRE CARATTERISTICHE • TIPO Brachimorfo, muscoloso, ma elegante e armonico nelle forme. • ALTEZZA E PESO In Francia vanno dai 155 ai 185 cm al garrese, con un peso tra i 500 e i 1.200 kg. Negli USA arrivano a un massimo di 180 cm, ma c’è un ridotto gruppo in cui sono raccolti gli ‘estremi’: i piccoli (dai 152 cm) e i giganti (fino ai 193 cm). Il peso dei Percheron americani è attorno agli 860 kg. • MANTELLO In Europa sono accettati sono i grigi e i morelli, negli USA anche i sauri, bai e roani. Il bianco su muso e gambe è diffuso, ma troppo non è apprezzato.

robustezza, condita di eleganza, continuarono a essere richiesti come cavalli da tiro per trainare le pesanti diligenze in tutto il Paese. Per assolvere a questo compito serviva un cavallo che potesse

• GARRESE A differenza delle altre razze da tiro che di solito hanno il garrese praticamente piatto, quello del Percheron è piuttosto rilevato. • CARATTERE Fiero e dotato di un’intelligenza pronta. E’ un gran lavoratore ed è gentile e facile da gestire. • TERRITORIO IDEALE Si adatta facilmente alle più diverse condizioni climatiche e può quindi allevato con successo ovunque. • ANDATURE Ampie e attive con ottima spinta dei posteriori. Il Percheron ha un ottimo equilibrio naturale.

trottare a un ritmo tra gli 11 e 16 km all’ora giorno dopo giorno. Nell’800 questi cavalli erano famosi per riuscire a percorrere al trotto fino a 60 km al giorno. I mantelli grigi o bianchi erano

quelli preferiti perché di notte si vedevano meglio sulle strade buie scongiurando il pericolo di scontri con altri mezzi di trasporto. Alla testa dell’omnibus Quando più tardi la ferrovia rimpiazzò le diligenze il Percheron venne ‘riciclato’ ancora una volta. Le città crescevano rapidamente e il mezzo di trasporto pubblico per eccellenza divenne l’omnibus, l’autobus dell’epoca. Nel 1905 la sola compagnia degli omnibus di Parigi aveva 13.800 dipendenti Percheron! Migliaia di cavalli vennero assoldati a Parigi e nelle grandi città francesi per assolvere a questo importante compito. I cavalli adatti al ruolo dovevano essere particolarmente forti. Gli allevatori della Perche variarono leggermente la direzione del loro allevamento irrobustendo e appe- Ü Non solo forte, ma anche agggraziato nelle forme e di facile gestione, il Percheron è stato spesso usato come ‘miglioratore’.


IL MIO CAVALLO 5/2012

59


RAZZA Incrociati con razze più leggere i Percheron si sono rivelati ottimi cavalli da sella contribuendo ancora alla loro diffusione.

santendo la razza quanto bastava. In quello stesso periodo il cavallo, più veloce e quindi più produttivo, stava sostituendo i buoi in agricoltura. Il ‘granaio di Francia’ aveva quindi bisogno di un cavallo più grande e più forte per lavorare la terra. Lo sviluppo del commercio inoltre necessitava di veloci spostamenti di merci dai porti alle stazioni ferroviarie. A tutte queste richieste gli allevatori della Perche risposero producendo cavalli adatti di volta in volta ad assolvere ai diversi compiti. Dal destriero da guerra, al cavallo da diligenza o da carrozza o per il tiro delle merci gli allevatori della Perche modellarono il loro amato cavallo a seconda delle necessità e delle richieste del mercato, anche al di là dell’oceano. Tra il 1880 e il 1920 gli allevatori francesi esportarono i loro cavalli un po’ in tutto il mondo comprese America, Australia e Sud Africa. Viaggio in America Dall’altra parte dell’Atlantico, una giovane repubblica piena di entusiasmo stava anch’essa vivendo le stesse trasformazioni: dalle diligenze alla ferrovia, dall’agricoltura all’industria, dalla vela al vapore. Gli Stati Uniti erano virtualmente senza cavalli, pesantemente decimati durante la Guerra Civile (1861-1865). Si stava facendo il lontano West, le sue città crescevano e con esse - esattamente come succedeva in Europa - la necessità di un cavallo adatto ai trasporti cittadini, fossero essi di uomini o di merci. L’Europa Occidentale era l’unica in grado a fornire gli USA di questi cavalli. Compratori arrivarono regolarmente per acquistare soggetti robusti, instancabili e dal carattere placido. All’inizio gli acquirenti si rivolsero agli allevamenti in Normandia. Il ventennio 1870-1890 fu quello dell’esportazione su larga scala. Migliaia di cavalli da tiro, specialmente stalloni, partiti soprattutto dalla Francia e dall’Inghilterra attraversarono l’oceano alla volta del Nuovo Mondo. Man mano che questo commercio si sviluppava gli importatori si avventurarono

60

IL MIO CAVALLO 5/2012

nell’entroterra francese e scoprirono la piccola provincia di LePerche che nascondeva cavalli da tiro di qualità superiore! L’era cavalli di razza pura era iniziata e libri genealogici venivano aperti ai due lati dell’Atlantico. Nell’inverno del 1875-76 a Chicago, nell’Illinois, nacque l’Associazione Nazionale di Importatori e Allevatori di Cavalli Normanni. Già con il secondo volume del libro genealogico il nome della razza venne cambiato in Percheron-Normanno e poco dopo semplicemente in Percheron.

Questo cavallone divenne il preferito degli Americani per il tiro e il lavoro, in purezza, ma anche incrociato con le fattrici locali. Negli anni 80 del secolo vennero importanti 5.000 stalloni e 2.500 fattrici dalla Francia e soprattutto da Le Perche. Il numero superò quello dei cavalli importati dalla Gran Bretagna e dal resto dell’Europa continentale. Quei giorni di gloria che portarono milioni di dollari nella piccola Le Perche durarono fino al crollo finanziario americano del 1893. Tra il 1894 e il 1898 praticamente non ci fu-

rono nuovi arrivi. L’allevamento giunse a un punto morto perché la gente era senza soldi o, se ne aveva, aveva anche troppa paura per investirli. Fra le migliaia e migliaia di imprese che andarono in bancarotta ci fu anche l’Associazione. Ma questo durò poco. La ripresa fu veloce come veloce era stato il crollo. Dal 1898 le importazioni ripresero a un ritmo di circa 700 cavalli all’anno fino al 1905. Nel 1906 raggiunsero il record con l’arrivo negli USA di 13.000 stalloni e 200 femmine. E le cose andarono avanti in questo


INFORMAZIONI

E

cco alcune delle associazioni dedicate al Percheron più importanti del mondo:

Société Hippique Percheronne de France Tel: 0033.02.37520043 shpf@wanadoo.fr www.percheron-france.org British Percheron Horse Society Tel: 0044.01725.511047 secretary@percheron.org.uk www.percheron.org.uk Percheron Horse Association of America Tel: 001.740.6943602 percheron@percheronhorse.org www.percheronhorse.org

stanzialmente al tramonto. Inoltre, dopo lo scoppio delle ostilità sui Percheron francesi fu messo un embargo che rimase attivo fino alla fine della guerra.

Nella I Guerra Mondiale il Percheron militò nell’Esercito inglese assolvendo al meglio molti compiti modo per diversi anni con 10.000 soggetti importati ogni anno. Nel 1905 gli allevatori americani del Percheron si riunirono, sempre a Chicago, per formare, sulle vestigia di quella vecchia, una nuova associazione dedicata a questo

cavallo, la Percheron Society of America che nel 1934 cambiò nome e si trasformò in Percheron Horse Association of America, nome che porta ancora oggi. Le grandi importazioni di Percheron in America finirono per sempre

con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il ruolo del cavallo da tiro fu messo in discussione dalla meccanizzazione: fu spesso sostituito dai camion nelle città e dai trattori nelle fattorie. Nelle città in particolare il suo ruolo era so-

Un Percheron in ogni fattoria Gli Americani però amavano il Percheron: stime dell’epoca raccontano che oltre il 70% dei cavalli da tiro presenti in America, negli anni 30 appartenevano a questa razza. Ogni fattoria ne possedeva alcuni e la maggior parte dei contadini rimasero fedeli al cavallo che era senza dubbio la forza lavoro più ‘a basso consumo’. La sua popolarità rispetto ad altri cavalli era data dalla sua: “forza, energia, vivacità, robustezza e resistenza”. Fu a causa dell’amore profondo degli americani per il Percheron che l’embargo ebbe un effetto inaspettato: non potendo più importare negli USA si iniziò ad allevare su larga scala e durante l’ultima parte della guerra molti Percheron vennero esportati dagli USA con l’Europa come destinazione. Dagli USA all’Inghilterra Moltissimi Percheron, arrivarono in Inghilterra principalmente dagli allevamenti americani, invece che dalla vicina Francia, facendo quindi un giro lunghissimo. In Inghilterra vennero impiegati principalmente nel trasporto urbano. A carriera finita venivano poi venduti agli agricoltori. Durante la Prima Guerra Mondiale Ü IL MIO CAVALLO 5/2012

61


RAZZA

Toelettati con cura e bardati con lucidi finimenti i Percheron sono protagonisti di molte manifestazioni dedicate ai cavalli in tutto il mondo.

inoltre molti Percheron vennero acquistati invece direttamente in Francia dalle truppe britanniche. I primi 400 soggetti puri arrivarono sul suolo inglese proprio in seguito alle necessità dell’esercito. A differenza di molte altre razze da tiro i Percheron hanno poco pelo a coprire i nodelli e questo rendeva più facile tenere curate e pulite le loro gambe anche dopo giornate immersi nel fango. Il loro trotto veloce li rendeva più versatili dei veicoli a motore e il loro carattere calmo permetteva di impegnarli in prima linea in mezzo al frastuono delle armi. L’esercito teneva in grande considerazione i suoi cavalli, spesso molto più che i suoi uomini, e la forte costituzione di questi soggetti permetteva loro di sopportare facilmente le privazioni e le fatiche della guerra. Anche nel caso dei cavalli da guerra, una volta rimpatriati, venivano venduti agli agricoltori. Nel 1918 in Inghilterra nacque la British Percheron Horse Society, attiva ancora oggi nella protezione e diffusione di questa razza. In Europa e negli USA, nei parchi di divertimento come Disneyland, i Percheron sono alla testa della versione moderna degli omnibus.

62

IL MIO CAVALLO 5/2012

Gli Amish, con il loro rifiuto della modernità, furono fondamentali per salvare i Percheron dall’estinzione


Dallo sguardo vivace e il galoppo energico di questo cavallo traspaiono il carattere allegro e la vitalità del Percheron.

Anni duri Poi arrivò la Grande Depressione degli anni ‘30 e il cavallo da tiro tornò in auge. I cereali, specialmente il mais, costavano poco. La benzina invece non era certo gratuita. Le importazioni quindi lentamente ripresero, ma in quegli stessi anni anche il trattore si stava sviluppando ed era stato messo su ruote, migliorando quindi grandemente la sua maneggevolezza e velocità. Con la Seconda Guerra Mondiale la situazione per i cavalli da lavoro peggiorò. La meccanizzazione era ormai diffusa e, a guerra finita, i giovani tornati dal fronte erano ormai abituati ai motori. Iniziò così la più grande ‘liquidazione’ di cavalli di tutta la storia, una liquidazione che andò avanti durante tutti gli anni 50. Nel 1954 in America si toccò il minimo storico di soggetti iscritti al Libro Genealogico: erano solo 54 in tutto il Paese. Salvi per passione Questo periodo negativo continuò fino agli anni 70, ma il Percheron non sparì mai dal suolo americano: fu un gruppo di appas- Ü

IL MIO CAVALLO 5/2012

63


RAZZA In Inghilterra i Percheron trainano i carri pubblicitari delle aziende nelle strade cittadine e nelle manifestazioni equestri.

Un destino ingrato Ta gli anni tra il 1970 e il 1990 non avendo più mercato nel lavoro il Percheron divenne un cavallo da carne. Si producevano quindi soggetti più grossi e pesanti possibile. Nel 1989 in occasione del World Percheron Congress, gli allevatori francesi si resero conto che, se volevano trovare una collocazione diversa dai banchi del macellaio per i loro cavalli, avrebbero dovuto alleggerirli un po’ e trasformarli in cavalli adatti al turismo equestre. Nel 1993 i francesi iniziarono così a importare stalloni più leggeri, piccoli ed eleganti dagli USA per strappare i loro amati cavalli a un destino davvero triste.

Oggi i Percheron sono impiegati con successo nel turismo equestre, sia attaccati a carrozza che montati sionati non convinti che il tempo dei cavalli da tiro fosse finito a tenere in vita il loro amato cavallo lavoratore. In questa battaglia furono aiutati dalle comunità Amish che, rifiutando i motori nel loro stile di vita, continuarono a impiegare questi cavalli come mezzo di trasporto e di lavoro. La determinazione e la pazienza di queste persone vennero ricompensate. Gli americani un po’ alla volta riscoprirono l’utilità dei cavalli da tiro non solo

64

IL MIO CAVALLO 5/2012

nel normale lavoro dei campi, ma anche nei boschi, dove erano utili per spostare qualche albero senza distruggere il resto della foresta e come cavallo da sella per il turismo equestre. Impiegato in tanti diversi settori di nicchia il Percheron si ricavò un nuovo spazio. La storia del Percheron ne ha fatto un cavallo estremamente versatile e capace di svilupparsi in ogni clima. Questa sua capacità di adattarsi è forse ciò che lo ha salvato dalla scomparsa. Il Percheron

svolgeva, infatti con successo tanti diversi mestieri e tutti in maniera estremamente professionale con serenità ed entusiasmo e per questo venne richiesto sempre di più di anno in anno. I numeri ricominciarono a crescere in maniera esponenziale: oggi ogni anno negli Stati Uniti vengono registrati circa 2.500 nuovi Percheron! La Societe Hippique Percheronne de France tra il 2007 e il 2010 ha registrato circa 800 nuovi soggetti all’anno.

Il Percheron oggi Oggi questo cavallo in Francia è impiegato ancora in larga misura come cavallo da tiro e purtroppo ancora come soggetto da carne. Per fortuna però viene impiegato in molti altri settori che assicurano non solo la sopravvivenza alla razza, ma che salvano anche la vita a molti di questi robusti cavalli dal carattere gentile e allegro. I Percheron sono alla testa di carri e carrozze e slitte e vengono impegnati nelle parate. Il team più famoso in Europa si trova a Disneyland a Parigi dove i Percheron costituiscono circa il 30 per cento dei cavalli che tirano i tram dei turisti per le vie dell’immenso parco. In Gran Bretagna vengono impiegati anche nel mondo della pubblicità per trainare carri e carrozze che reclamizzano prodotti nelle strade delle città, ma anche per lavori forestali e di fattoria. Incrociati con cavalli più leggeri vengono inoltre utilizzati per produrre hunter pesanti - i rinomati cavalli da caccia del Regno Unito - con un carattere particolarmente facile. Sia incrociati che puri i Percheron vengono spesso addestrati a sella dove hanno dimostrato di avere qualità da vendere, dando prova ancora oggi di quella versatilità che li rende speciali e gli ha permesso di attraversare, impegnandosi in mille mestieri, i periodi più difficili della storia degli ultimi secoli.


Foto di Bob Langrish

• Pensione Cavalli in box e paddock • Allevamento e vendita cavalli • Doma con metodo naturale • Addestramento cavalli disciplina western • Scuola di equitazione di base e perfezionamento • Preparazione agonistica e corsi istruttori • Passeggiate con cavalli • Rieducazione di cavalli con problemi • Trasporto cavalli

CENTRO AFFILIATO ENGEA Per saperne di più, vieni a trovarci! Siamo aperti dal martedì alla domenica WILD HORSE Via Dei Morti, 4/a 41012 Budrione di Carpi (Mo) Tel: 339 3275115 Fax: 059 8671067 info@wildhorse.it - www.wildhorse.it


sì e novuol tecnica cosa dire MAGGENGO

TRANSIZIONI

CAMARGUE

Sono così chiamati i cambiamenti di andatura e di velocità del cavallo. Possono essere ‘ascendenti’, quando il cavallo passa da un’andatura più lenta a una più veloce (passo-trotto, passo-galoppo, trotto-galoppo), o ‘discendenti’, quando passa da una più veloce a una più lenta (galoppo-trotto, galoppo-passo, trotto-passo).

MARTINGALA

E’ il fieno di primo taglio, quello di maggio (da qui il nome ‘maggengo’), considerato il migliore per l’alimentazione del cavallo dal punto di vista nutrizionale e qualitativo. E’ caratterizzato da steli di lunghezza maggiore e una percentuale di leguminose più bassa rispetto ai tagli successivi.

STECCARE forchetta collare camarra

Significa usare la stecca, cioè quell’attrezzo a uno o due manici, di alluminio o gomma, che serve a rimuovere dal corpo del cavallo il sudore o l’acqua in eccesso accumulata dopo il lavaggio. La stecca si utilizza passandola dall’alto verso il basso (nel senso del pelo) cominciando dal collo e procedendo poi sulla schiena, sul petto, sul costato e sulla groppa, evitando di passarla sulle parti più spigolose e delicate del cavallo, come la testa, il garrese e gli arti dal ginocchio e dal garretto in giù.

E’ un finimento che serve a impedire al cavallo di alzare troppo la testa e ad evitare che la sella scivoli indietro. E’ formato da tre elementi: il collare, che si posiziona intorno al collo del cavallo, la forchetta, cioè la striscia di cuoio a forma di Y con due anelli alle due estremità superiori che si infilano nelle redini, e la camarra, la cinghia provvista di passante con fibbia in cui si infila il sottopancia. La martingala può essere ‘fissa’ se la forchetta viene fissata alla capezzina, o ‘da caccia’ se il collare è dotato di due cinghiette da attaccare ai due anellini anteriori della sella (le gambre). In questo caso funge anche da pettorale.

E’ un’antichissima razza di cavalli che vive allo stato selvatico nelle paludi del Delta del Rodano, nella regione da cui prende il nome e che si trova nel sud della Francia. Si tratta di cavalli piccoli di statura (non oltre i 150 cm al garrese) ma molto forti, resistenti, rustici e dal carattere tranquillo ma energico. Il loro mantello è tipicamente grigio, cosa che permette loro di proteggersi meglio dai raggi del sole. Per la loro affidabilità sono eccezionali nel lavoro col bestiame ma sono molto impiegati anche nel turismo equestre e nelle più disparate discipline sportive.

STAFFATURA E’ la lunghezza della staffe del cavaliere in sella e varia in base alla disciplina praticata. E’, ad esempio, lunga nel dressage, dove per avere il massimo controllo del cavallo il cavaliere deve montare seduto e inforcato profondamente nella sella; è corta nel salto ostacoli, per alleggerire il cavallo e agevolarlo nei salti; e infine cortissima nelle corse al galoppo, dove il fantino è in piedi sulle staffe per lasciare al cavallo la massima libertà di movimento.

LA PAGLIA CORTA È UNA LETTIERA IDEALE

www.caravaggi.com - info@caravaggi.com

3 ASSORBE MEGLIO DELLA PAGLIA LUNGA 3 GLI ANIMALI GIACCIONO SUL MORBIDO E SULL’ASCIUTTO 3 MIGLIORE COMFORT MIGLIORE PRESTAZIONE

3 ARIA E LIQUAME PIÙ PULITI NEI BOX 3 MOLTO MENO LETAME 3 FACILITA LA RIMOZIONE DELLO STERCO E FISSA L’AZOTO SENZA INACIDIRE IL TERRENO

CARAVAGGI s.r.l. Via Monte Adamello 20 - 25037 Pontoglio (BS) Tel. +39 030 7470464 - Fax +39 030 7470004


<EKI8 ;8 GIFK8>FE@JK8 E<C DFE;F ;<CCË<HL@K8Q@FE< Crea la tua figura di cavaliere e tieniti sempre aggiornato sulle novità e sulle opportunità che il settore ti offre. Ȉ Ȉ Ȉ Ȉ Ȉ

Ǣ Ǣ Ǣ Ǣ Ǥ

Entra gratuitamente nel Gestionale Amministrativo, collegati e compila i quattro dati richiesti, ti sarà fornito l’accesso dalla porta principale. www.sportnazionale.it / Nuovo Gestionale, Registrati Qui / Registrazione Gratuita

www.sportnazionale.eu tel. 041.2621679 info@sportnazionale.it


CONOSCERE IL CAVALLO

Cosa dice il cavallo? Stiamo per acquistare il nostro primo cavallo? Impariamo a conoscerlo per accoglierlo al meglio nella nostra vita

P

ossedere un cavallo è il sogno della vita dei veri appassionati di questo splendido animale. Ma al tempo stesso possedere un cavallo e prendersi cura di lui come si deve non è affatto una cosa semplice. Se ci improvvisiamo proprietari senza la dovuta preparazione andiamo incontro a problemi di gestione del cavallo che si ripercuotono poi sul suo E’ di primaria importanza garantire al cavallo lo spazio necessario per vivere bene, sia in scuderia che all’aperto.

benessere. Perciò, se pensiamo di acquistare un cavallo, non dobbiamo arrivare impreparati a questo straordinario evento che condizionerà, positivamente, la nostra vita. Ma per realizzare al meglio questo bellissimo sogno, dobbiamo prima di tutto affrontare la realtà e tenere conto di tutti gli aspetti che questa importante scelta di vita comporta. Primo fra tutti, dobbiamo imparare a conoscere il cavallo e la sua natura per poterci rapportare a lui nel modo Scegliamo il cavallo giusto per noi in base alla disciplina che vogliamo praticare, alla nostra età e all’esperienza che abbiamo.

68

IL MIO CAVALLO 3/2012


Il cavallo è in grado di regalarci emozioni forti e momenti di intensa gioia da condividere con i nostri amici.

corretto. E’ necessario quindi capire cosa ci sta dicendo nel momento in cui entriamo in contatto con lui e proviamo a relazionarci. E’ fondamentale, infatti, instaurare sin dall’inizio un rapporto di reciproca fiducia. Ecco alcuni consigli utili tratti dal libro di Roberta Ravello ‘Cavallo sì, cavallo no’, una vera a propria guida per chi vuole entrare in possesso di un cavallo in modo responsabile.

Azioni e reazioni Sui cavalli ci sono molti malintesi. C’è chi risponde con timore alle bravate di un cavallo e con rabbia alle sue paure. Il cavallo avrebbe bisogno di reazioni opposte. Quando ha paura va rassicurato con dolcezza e quando fa il prepotente va redarguito con fermezza, ma senza violenza ingiustificata. Va tenuto presente che il cavallo non

ALCUNE INDICAZIONI... …per decifrare il linguaggio del cavallo e capire cosa ci sta per dire, per agire di conseguenza nel modo migliore. •Se abbassa le orecchie rivolgendole all’indietro significa che è arrabbiato. • Se ha le orecchie diritte è attento o sereno. • Se ha un orecchio dritto e l’altro che si muove, significa che ci sta ascoltando. • Se ha i muscoli del corpo tesi, significa che è agitato. • Se muove la testa e trotta in cerchio c’è qualcosa che lo innervosisce. • Se sta fermo con la testa alta e

le orecchie dritte, sta ascoltando un rumore che lo ha incuriosito o spaventato. • Se ha la testa bassa significa che si sta rilassando. • Se fa il gesto di leccare e masticare con la bocca significa che ci riconosce come dominanti e ha intenzione di obbedirci. • Se non ci guarda vuol dire che non ci teme. • Se ci segue significa che ci rispetta. • Se raspa significa che è impaziente. • Se sgroppa ha bisogno di sfogo fisico. • Se ci mordicchia vuol dire che ci vuole bene.

comunica verbalmente. Il suo è un linguaggio che si esprime con la gestualità del corpo. Meglio dunque poche parole ma sincere, rinforzate da atteggiamenti, non verbali, coerenti. Parlare con i sensi Nel cavallo a parlare sono le orecchie, il naso, gli occhi, la bocca, la coda e le posture del corpo. I cavalli sono animali socievoli che in branco comunicano incessantemente tra di loro, lasciando intendere di cosa hanno bisogno e cosa non gradiscono. A differenza nostra, usano molto anche l’olfatto per decifrare le intenzioni del prossimo. I messaggi chimici che noi inviamo ai cavalli potranno essere per noi impercettibili ma per loro sono determinanti. Se abbiamo paura glielo dirà il nostro odore delle ascelle. Se ci sentiamo a disagio con loro lo manifesterà il nostro alito. E via dicendo. Con i cavalli è impossibile mentire. Loro danno poco credito alle parole, decifrano il nostro corpo e i nostri atti in modo preciso. E hanno una memoria formidabile. Un buon punto di partenza per imparare il linguaggio equino è

osservarli senza interferire mentre interagiscono nei recinti (certamente osservare dei branchi bradi sarebbe ancora più significativo, ma non è una esperienza quotidianamente alla portata di tutti. Possiamo allora accontentarci di osservare i cavalli domestici). Tratto da ‘Cavallo sì, cavallo no’ di Roberta Ravello www.robertaravello.com info@robertaravello.com www.horse-angels.it

IL MIO CAVALLO 5/2012

69


TELLINGTON TTOUCH

Ginnastica per la schiena

Il TTouch aiuta il cavallo a riscaldare il suo corpo in modo appropriato prima di iniziare il lavoro e allo stesso tempo lo aiuta a concentrarsi.

I

n equitazione è oramai noto quanto sia importante il riscaldamento muscolare all’inizio dell’attività fisica: mettere in moto i muscoli permette di preparare il fisico all’esercizio che proporremmo al cavallo, sia esso una semplice passeggiata, una ripresa di dressage, una lezione in campagna o un percorso di salto ostacoli. Durante la fase di riscaldamento l’organismo si prepara a quello che sarà l’allenamento vero e proprio, richiamando sangue ai muscoli, ‘lubrificando’ le articolazioni e rendendo più elastici muscoli e tendini. Un buon riscaldamento riduce il rischio di contratture mu-

70

IL MIO CAVALLO 5/2012

Il riscaldamento è estremamente importante. Vediamo come sfruttare al meglio questi minuti fondamentali scolari, accumuli di acido lattico e patologie muscolo-scheletriche, facendo inoltre aumentare la resistenza del cavallo agli sforzi. La maggior parte delle persone ritiene che la fase di riscaldamento inizi una volta saliti in sella o comunque con il cavallo in movimento a mano o alla longia. Il Tellington TTouch, Metodo di addestramento e riabilitazione dei

cavalli ideato da Linda Tellington Jones più di tre decadi fa ed ora diffuso tra i professionisti e gli appassionati di tutto il mondo, ci propone invece un lavoro sul corpo dell’animale in grado di prepararne l’organismo all’attività fisica prima di sellarlo, rendendolo così pronto a collaborare con noi e a soddisfare le nostre richieste. Vediamo in che modo.

Il TTouch nel riscaldamento Il primo passo è quello di lavorare per alcuni minuti la schiena del cavallo per prepararla a portare la sella e il nostro peso. La schiena del cavallo non è costruita per portare pesi: più riusciamo a prevenire contratture e patologie articolari in questa zona, più il movimento risulta essere fluido e libero. Iniziamo a fare dei Circoli Collegati lungo delle linee immaginarie parallele al terreno che vanno dal garrese verso i posteriori: in questo modo iniziamo a ‘risvegliare’ questa regione del corpo del cavallo stimolando anche i recettori nervosi qui presenti e responsabi-


Con il Sollevamento della Schiena il cavallo libera le articolazioni intervertebrali, porta il posteriore sotto la massa del corpo e l’impulso ne beneficia.

li della consapevolezza del corpo. Teniamo presente che più un essere vivente è consapevole del proprio corpo, più riuscirà ad organizzare un movimento ottimale e coordinato, producendo performance all’altezza delle sue possibilità e restando sano e longevo. Solleviamo la sua schiena Dopo aver eseguito questo lavoro su entrambi i lati, possiamo iniziare chiedendo i Sollevamenti della Schiena. Questo è un esercizio insostituibile nel Metodo Tellington e dovrebbe rientrare nelle pratiche quotidiane di ciascun cavaliere. Quando il cavallo impara a sollevare la schiena contraendo i muscoli addominali senza doversi preoccupare di sorreggere il peso del cavaliere, sarà più facilmente in grado di eseguire lo stesso movimento anche durante il lavoro montato, obiettivo a cui si tende in ogni disciplina equestre. Nel momento in cui il cavallo solleva il dorso, libera le articolazioni intervertebrali, il posteriore avanza e viene portato sotto la massa del corpo con aumento della spinta e dell’impulso. Posizioniamo quindi le nostre mani sulla porzione ventrale del torace lungo la linea mediana proprio nella regione dove passerebbe il sottopancia.

Con il TTouch della Lingua di Mucca riusciamo a connettere il ventre al dorso e a rilassare insieme i muscoli della schiena e dell’addome.

Le prime volte abituiamo il cavallo ad essere toccato in questa zona facendo alcuni circoli base utilizzando tutto il palmo della mano. Una volta verificato che non è infastidito da questa manualità, utilizziamo le punte delle nostre dita e applichiamo una leggera pressione chiedendo al cavallo di contrarre le fasce addominali sollevando quindi la linea

dorsale della schiena. Aumentiamo leggermente la pressione se non otteniamo nessun movimento, ricordandoci comunque di incrementare sempre le richieste in modo graduale per evitare che il nostro amico reagisca tendendo la muscolatura. Accontentiamoci le prime volte di movimenti minimi: man mano che tanto noi che il cavallo acquisiremo sicurezza

e manualità nell’eseguire questo TTouch l’escursione della linea dorsale della schiena aumenterà in modo rilevante. La lingua di mucca Dopo avergli chiesto alcune volte di sollevare la schiena, effettuiamo su entrambi i fianchi del cavallo il TTouch della Lingua di Mucca. Questo tocco dal Ü IL MIO CAVALLO 5/2012

71


TELLINGTON TTOUCH

Lo Zig-Zag attiva le strutture muscolari e ossee e le prepara a sopportare il peso della sella e del cavaliere.

nome buffo è un ottimo ausilio per connettere il ventre al dorso del cavallo e per rilassare allo stesso tempo sia i muscoli della schiena che quelli dell’addome. Partendo con la mano piatta e il palmo appoggiato alla cute, sempre dalla linea mediana nella regione delle cinghie effettuiamo

dei movimenti liscianti e ritmici facendo scorrere la nostra mano piatta dal ventre alla colonna vertebrale del cavallo. Dopo ogni lisciamento spostiamoci di una decina di centimetri verso i posteriori in modo da ripetere l’operazione 5 o 6 volte su ciascun lato del corpo.

Lo zig-zag Prima di iniziare con l’insellaggio vero e proprio effettuiamo il TTouch chiamato Zig-Zag lungo tutta la schiena fino alla groppa e poi giù sulle cosce: questa sarà una vera e propria attivazione che preparerà le strutture muscolari e ossee a sopportare il peso della

sella e del cavaliere. Ricordiamoci di fare alcuni Zig-Zag anche dopo aver lavorato, una volta tolta la sella. Riattiveremo in questo modo la circolazione sanguigna in quei punti in cui inevitabilmente la pressione della sella e del cavaliere l’hanno rallentata. Per effettuare questo TTouch,

Il riscaldamento inizia da terra con i TTouch sul corpo che mettono in moto l’organismo

Il Sollevamento dell’Addome si esegue anche con l’aiuto del sottopancia per abituare il cavallo alla pressione della cinghia.

72

IL MIO CAVALLO 5/2012

Il Sollevamento della Schiena con la sella rende il cavallo consapevole delle sue possibilità di movimento anche quando è sellato.


Ottimo esercizio per riscaldare la schiena, il Labirinto aiuta i cavalli a flettere il costato e tranquillizza i soggetti ‘carichi’ a inizio lavoro.

partiamo dalla regione del garrese e spostiamoci verso i posteriori seguendo un vero zig-zag, allontanando e avvicinando la mano alla colonna vertebrale aprendo e chiudendo alternatamene il palmo. Ripetiamo questo movimento alcune volte per parte. Solleviamo l’addome Una volta posizionata correttamente la sella, fissiamo il sottopancia da un lato ed eseguiamo con lo stesso delle trazioni dal lato opposto, avvicinando le fibbie alle cinghie senza però fissarle. Teniamo in trazione alcuni secondi e poi rilasciamo gradatamente. Ripetiamo alcune volte lo stesso movimento prima di allacciare il sottopancia. Questo TTouch, chiamato Sollevamento dell’Addome, viene qui eseguito con l’aiuto del sottopancia ed è utile per abituare il cavallo alla pressione esercitata da questa cinghia. Induce inoltre un rilassamento a livello dei muscoli addominali, sempre sotto pressione a causa del peso degli organi contenuti in addome. Dopo il Sollevamento dell’Addome richiediamo un paio di volte nuovamente il Sollevamento della Schiena con la sella sempre sul dorso: daremo così al cavallo la possibilità di alzare la linea dorsale anche in questa circostanza rendendolo consapevole delle proprie possibilità di movimento.

Sciolti e in forma in pochi minuti L’insieme di queste azioni preparatorie non richiede più di 5/7 minuti, soprattutto una volta acquisita un pochino di manualità. Questi semplici tocchi ci consentiranno di accorciare notevolmente la fase di riscaldamento,

ottenendo allo stesso tempo un cavallo molto più disponibile, morbido, rilassato e attento alle nostre richieste. E’ inoltre un ottimo modo per testare quotidianamente il corpo del nostro compagno per evidenziare eventuali possibili rigidità o zone dolenti e intervenire di conseguenza.

IL CIRCOLO BASE

I

l circolo-e-un-quarto è il marchio e il fondamento del TTouch. L’intento di questo lavoro è di attivare la funzione delle cellule, migliorando la comunicazione tra esse e stimolando il potenziale dell’organismo. Visualizziamo un quadrante di un orologio sulla cute del cavallo, mettiamo le dita sul punto corrispondente alle ore 6 e muoviamo la pelle eseguendo un circolo completo continuando poi per un altro quarto fino a ore 9. Il TTouch può essere eseguito ovunque sull’animale: terminato un circolo base spostiamo la mano con breve movimento rettilineo di connessione fino al punto in cui cominceremo

Esercizi da terra Prima di montare possiamo effettuare insieme al nostro cavallo alcuni degli Esercizi a Terra per un Alto Apprendimento, scegliendone un paio che agiscano migliorando la concentrazione, la coordinazione, la fluidità dei movimenti e l’equilibrio. Inizia- Ü

LABIRINTO E STELLA

il TTouch successivo. Stiamo così facendo i cosiddetti Circoli Collegati. Ogni circolo è di per sé completo, non serve quindi lavorare in ogni sessione l’intero corpo per ottenere benefici.

12 9

P

er costruire il Labirinto ci servono sei barriere lunghe tre metri e mezzo. Fra di esse deve esserci un corridoio di circa un metro e venti. Per cavalli molto grandi o particolarmente rigidi che fanno fatica a flettersi negli angoli, possiamo aumentare la larghezza dei corridoi. Per la Stella abbiamo bisogno di 4 barriere e di un fulcro ottenuto con degli pneumatici, una balla di fieno o truciolo, una base per cavalletti o con qualsiasi altra cosa permetta di appoggiare un’estremità dei pali. Le barriere possono essere tutte appoggiate al fulcro oppure alcune possono essere lasciate a terra; possiamo variare anche la distanza tra loro, in modo che le falcate per superarle non siano tutte uguali.

3 6 LABIRINTO

IL MIO CAVALLO 5/2012

73


TELLINGTON TTOUCH

Con la Stella il cavallo si coordina, aumenta il movimento di anche, schiena e gambe e impara a variare l’ampiezza delle falcate.

COS’È IL TTOUCH?

I

l TTouch è un insieme di movimenti circolari o liscianti eseguiti sulla pelle dell’animale. Si può eseguire sia prima che dopo avere lavorato il cavallo, ma anche mentre siamo in sella. Non è un massaggio, dato che non va ad agire sulle strutture muscolari profonde, ma è una vera e propria attivazione cellulare. Numerosi studi scientifici, eseguiti tanto sugli esseri umani che sugli animali, hanno evidenziato un aumento dell’attività propria di ogni singola cellula nei soggetti sottoposti a sedute anche di pochi minuti di TTouch. Questa maggior attività, inizialmente localizzata nel punto in cui viene effettuato il tocco circolare, si propaga poi anche in punti molto lontani del corpo, grazie alla comunicazione che esiste fra tutte le cellule degli organismi viventi. L’aumento della funzionalità cellulare si traduce in un aumento dell’energia della cellula e della sua capacità di funzionare correttamente. Il risultato è quindi un miglioramento dell’attività degli organi e degli apparati e un netto incremento della circolazione sanguigna. Questi ultimi eventi sono auspicabili e rappresentano il fine dello stretching e del riscaldamento pre-attività fisica.

mo così dal Labirinto. Questo esercizio va affrontato al passo attivo ma lento, effettuando un alt al centro di ogni corridoio. Il cavallo deve rimanere in equilibrio nelle curve in entrambe le direzioni con il posteriore che segue l’anteriore disegnando un arco uguale: le impronte dei posteriori dovranno calpestare quelle degli anteriori. Oltre ad essere un ottimo esercizio di riscaldamento per la schiena e per una morbida e simmetrica flessione del costato, il Labirinto aiuta a far concentrare il cavallo, cosa molto importante nei sogget-

74

IL MIO CAVALLO 5/2012

ti che tendono ad essere un po’ ‘carichi’, reattivi e che sgroppano ad inizio lavoro. Affrontiamo poi la Stella: questo esercizio, apparentemente semplice, è un’ottima ginnastica per il cavallo di tutte le discipline equestri. Passando le barriere seguendo una traiettoria curva, l’animale deve flettersi e alzare i piedi contemporaneamente, stimolando e aumentando il movimento di anche, schiena e spalle. Oltre a ciò, fa aumentare la consapevolezza che l’animale ha del proprio corpo, migliorandone la capacità di accorciare o allun-

TELLINGTON TTOUH CAVALLI ITALIA

A

nche nel nostro Paese come nel resto del Mondo il Tellington TTouch è oramai diffuso, grazie all’impegno dei due veterinari ippiatri Massimo Da Re e Silvia Torresani nell’ organizzare corsi in tutta Italia. Anche per il 2012 il calendario è fitto di appuntamenti, come il Corso Intensivo in 3 moduli di Roma o il Corso Lungo di settembre con Linda Tellington-Jones in persona. Per informazioni potete contattare Silvia e Massimo Da Re ai numeri 335.7267675 (Silvia) 335.6640379 (Massimo), scrivendo loro una email a tellingtonttouchtraining@gmail.com o visitando il sito www.tellingtonttouchtraining.it sul quale si può anche ordinare l’ultimo libro di Linda tradotto in italiano “Il Metodo Tellington TTouch: l’esclusivo libro sul comportamento e l’addestramento del cavallo”.

gare l’ampiezza delle falcate. Per ripetere gli esercizi un paio di volte ciascuno alle due mani impiegheremo circa cinque minuti. In sella Siamo ora pronti per salire: ricordiamoci di non stringere troppo il sottopancia, per evitare di comprimere eccessivamente il torace limitando al cavallo così la possibilità di respirare. Grazie all’uso degli esercizi e dei tocchi proposti il nostro soggetto sarà pronto fisicamente e mentalmente all’attività fisica di

allenamento e addestramento e collaborerà con noi più volentieri. il Metodo Tellington è infatti un’insieme di tecniche innovative, alla portata di tutti e sicure, che consente di stabilire con il proprio cavallo una relazione basata sulla conoscenza, il rispetto e la fiducia. Non abbiate paura di sperimentare e divertitevi insieme con i vostri cavalli!

Si ringrazia la Dottoressa Silvia Da Re per la gentile collaborazione



SPECIALITA’ DEL MESE

Uno sport completo

Solamente cavalli ben allenati e dal cuore grande possono superare senza problemi una prova impegnativa quanto emozionante come il cross.

G

li inglesi, che lo hanno inventato, lo chiamano ‘three-day event’ che letteralmente significa evento in tre giorni poiché questo tipo di concorso, nella sua formula classica si svolge su tre giorni. Il primo giorno è dedicato alla ripresa di dressage, il secondo al cross country mentre il terzo al salto ostacoli. Ad oggi, però, esistono formule più contratte di questo evento, specialmente nei concorsi nazionali, e le tre prove possono svolgersi in una sola giornata, one-day, oppure in due, two-day. In quest’ultimo caso il dressage e il salto ostacoli si svolgono il primo giorno mentre il cross country il secondo. Le gare si dividono in diverse categorie a seconda della difficoltà, quelle nazionali sono suddivise in sette

76

IL MIO CAVALLO 5/2012

Il completo è una delle discipline olimpiche dell’equitazione. Prevede una prova di dressage, una di salto e il cross country, adrenalina pura! categorie, dall’invito al completo, una palestra per cavalli e cavalieri, alla categoria 6, decisamente più impegnativa. Le gare internazionali, invece, si differenziano per numero di stelle, da una a quattro con difficoltà crescenti. Il completo, com’era Ad oggi le gare di completo più classiche, quelle che si svolgono su tre giornate, prevedono la formula classica di una prova al giorno aprendo col dressage e chiudendo col salto ostacoli, ma non è sempre stato così. Sino a

non molti anni fa, per la precisione sino alle Olimpiadi di Atene del 2004, il completo era un concorso davvero articolato. La prova di fondo, quella che oggi si riassume unicamente nel cross country, si divideva addirittura in quattro fasi ossia una prima marcia, fase A, al trotto, su strade e sentieri, lo steeple, fase B, un percorso di siepi, in pista, da affrontare a gran velocità, la seconda marcia (fase C), più lunga della prima ma da affrontare comunque al trotto su strade e sentieri e infine, fase D, il cross country, simile a come lo

vediamo oggi. La ‘rivoluzione di Atene’, oltre ad aver abolito le prime tre fasi di fondo, ha cambiato intrinsecamente il cross country riducendone lunghezza e velocità ma, contemporaneamente, aumentando le difficoltà tecniche legate agli ostacoli. Le ragioni che hanno portato a questi cambiamenti sono molteplici e spaziano da motivazioni economiche, riducendo le prove infatti, è stato possibile abbattere i costi organizzativi oltre che le spese dei concorrenti, a motivazioni di carattere tecnico e ambientale. Riducendo le prove, i cross si sono incentrati maggiormente sulla tecnica piuttosto che sulla resistenza minimizzando i rischi per i cavalli e, nello stesso tempo, è diventato più semplice reperire location adatte e ridotte negli spazi. Ü


Gli ostacoli del cross sono spettacolari da vedere, cavalli e cavalieri devono essere coraggiosi e sereni per affrontarli al meglio.

IL MIO CAVALLO 5/2012

77


SPECIALITA’ DEL MESE CIRCUITI AL TOP

N

el mondo del completo esistono eventi davvero al top. Oltre ai Campionati Europei e Mondiali e le Olimpiadi, infatti, ci sono dei circuiti stellari a cui riescono a partecipare soltano i migliori tra i binomi del mondo. Si tratta di spettacoli unici che ogni appassionato aspetta con ansia anno dopo anno. Questi circuiti sono formati da una serie di concorsi completi internazionali a quattro stelle, il massimo. Il primo di questi circuiti è l’HSBC FEI Classic e si articola in cinque tappe, Badminton e Burghley, in Inghilterra, Lumühlen, in Germania, Pau, in Francia e la tappa statunitense che si svolge in Kentu-

Il cavallo ideale Una cosa è certa, il completo non è una disciplina per tutti. Cavalli e cavalieri devono avere alcuni requisiti senza i quali potrebbero rischiare, entrambi, di farsi del male. I cavalli da completo ricordano molto quelli da corsa, molti anzi provengono proprio da quel mondo, sono insanguati, longilinei, agili, veloci, forti e re-

cky. L’ambitissimo premio di questo circuito va al cavaliere meglio piazzato al termine delle cinque tappe. Il secondo ambito trofeo, invece, è quello denominato Grand Slam of Eventing e comprende i prestigiosi concorsi di Badminton, Burgley e del Kentucky. Sarà il cavaliere in grado di vincere tutte e tre le tappe a portare a casa il titolo, si tratta di un’impresa epica poiché il livello tecnico è altissimo e la prova di cross country di questi concorsi è davvero mozzafiato. Unica capace di aggiudicarsi il Grand Slam è stata una fuoriclasse senza tempo, la britannica Pippa Funnel, dopo di lei nessuno mai!

sistenti. Queste le caratteristiche fisiche ma, altrettanto basilari in questa disciplina, sono le caratteristiche caratteriali dei cavalli da completo. Ciò che maggiormente serve loro è una grande positività interiore, unita a curiosità e coraggio che permetta loro di saltare ostacoli di qualunque tipo, nella prova di cross, ma servono anche equilibrio per affrontare nel mi- Ü

Pippa Funnel è l’unica ad aver vinto il Grand Slam of Eventing.

Il Carabiniere Scelto Susanna Bordone è uno dei portabandiera dei colori azzurri del completo nel mondo.

78

IL MIO CAVALLO 5/2012


La siepe è un ostacolo del cross country, può essere semplice oppure, come in questo caso, appoggiata a una palizzata.

GLI OSTACOLI DEL CROSS

G

li ostacoli che animano un cross country sono davvero molti e molto differenti tra loro, ecco i più classici, quelli che non mancano mai. Angolo: come dice il nome stesso si tratta di un ostacolo fatto ad angolo, solitamente è pieno e a fronte stretto e va saltato in modo perpendicolare alla sua bisettrice. Banchina: un ostacolo pieno costituito da una combinazione che si salta in ‘dentro-fuori’ ossia un talus a salire e un drop a scendere. Catasta: formato da tronchi o grossi rami è anch’esso un ostacolo pieno. Drop: salto verso il basso, è un salto a scendere di moderata entità. Formato da un tronco, una palizzata o una siepe, trova nel dislivello dopo l’ostacolo la sua difficoltà. Fosso: nudo o delimitato da un piccolo tronco. Fronte stretto: ostacolo facilmente scartabile proprio a causa del fronte molto stretto, caratteristica che lo denomina. Gradoni: ostacolo composto da due o anche tre talus in sequenza. Si può affrontare a scendere o a salire saltandolo in dentro-fuori o con un tempo di galoppo tra l’uno e l’altro. Irish bank: è formato da un grosso terrapieno preceduto e seguito da un fosso. Per saltarlo il cavallo appoggia i piedi sul terrapieno. Laghetto: un elemento immancabile in un cross country. Nel laghetto possono esserci un solo salto o più salti in combinazione da affrontare a scendere o a salire. Open ditch: un fosso seguito da una siepe o una palizzata. Siepe: semplice oppure appoggiata su una palizzata. Talus: grosso gradino da affrontare a scendere o a salire. Tavolo dei giganti: grosso tavolone di legno con una panca davanti, è pieno e invitante. Tombarello: è formato da tre elementi, il tronco d’ingresso seguito dalla discesa, un fosso, una salita e ancora un tronco. Trakehner: è un tronco sospeso su un fosso, può avere davanti un piccolo tronco che indichi la battuta. Triplice: formato da tre tronchi ad altezza crescente, è un ostacolo grosso e invitante da superare con un unico salto. Tronco in cresta: tronco appoggiato a terra o sospeso in cima a una collinetta. Il cavallo affronta la battuta in salita e la ricezione in discesa.

IL MIO CAVALLO 5/2012

79


SPECIALITA’ DEL MESE Il dressage è la prima delle tre prove di un concorso completo. Il binomio deve dimostrare precisione e regolarità.

gliore dei modi la prova di addestramento e la precisione necessaria per il salto ostacoli. Durante la prova di cross, la preferita di ogni completista, si evince la reale sintonia che si crea tra cavallo e cavaliere, ci vuole infatti un feeling unico per avventurarsi tra boschi e colline e superare ostacoli che, a vedersi, sembrano insormontabili. Ogni piccola esitazione da parte del cavaliere è percepita dal cavallo che potrebbe rifiutarsi di saltare, intimorirsi o, addirittura, farsi del male. Insomma, solo un binomio coraggioso può dirsi confacente a questa meravigliosa e adrenalinica disciplina.

Coraggio, agilità e un cuore grande sono le caratteristiche peculiari di un ottimo cavallo da completo 80

IL MIO CAVALLO 5/2012

Il cross country Il cross country, insomma, è la prova clou del competo, quella che genera la vera adrenalina, quella che può intimorire di primo acchito ma che, una volta provata lascia addosso una sensazione davvero unica. Una delle grandi difficoltà di questa prova sta nel fatto che il cavallo non sa che genere di ostacolo andrà a saltare prima di trovarcisi d’innanzi. Certo, un cavallo da completo, agile, indomito, coraggioso, è allenato e predisposto a saltare qualsiasi tipo di ostacolo ma è il suo cavaliere, la sua guida che deve fornirgli tutti gli strumenti adatti a superare gli ostacoli nel migliore dei modi. Fiducia, sangue freddo e una tecnica sopraffina sono gli ingredienti per portare a termine un cross country, il cavaliere deve essere preciso e studiare con attenzione le traiettorie e le distanze da tenere. Per questo è senza dubbio fondamentale la ricognizione del percorso. In questa fase il concorrente può studiare nel dettaglio la strada da fare, gli ostacoli da saltare, valutare se è meglio la via diretta oppure l’alternativa. Sempre durante la ricognizione il cavaliere ha l’opportunità di trovare punti di riferimento così come di valutare la condizione del terreno. Insomma, lo studio sistematico del percorso da affrontare è necessario per portare a termine il cross country nel migliore dei modi, è un momento da non sottovalutare.


Il cross country la prova in cui si evidenzia maggiormente il feeling tra cavallo e cavaliere.

La bardatura Come dice il nome stesso, i cavalli e i cavalieri che praticano questa disciplina, hanno bisogno di una bardatura davvero completa. Serve infatti tutto l’occorrente per affrontare un rettangolo, quindi sella da dressage e briglia per il cavallo e cilindro e frac d’ordinanza per il cavaliere. La divisa da dressagista viene abbandonata il giorno seguente per la prova di cross country che vede i cavalli muniti di sella da cross, ossia dotata di un solo quartiere per garantire maggior stabilità, testiera, martingala e protezioni particolarmente imbottite. Il sopraccapo della testiera viene fissato alla criniera tramite una treccia per evitare che possa sfilarsi in caso di caduta, le fibbie vengono fissate con del nastro adesivo perché non si rompano mentre il binomio è lanciato al galoppo. Per fissare ulteriormente la sella, nel caso

in cui il sottopancia si dovesse rompere, i completisti utilizzano la sassinga, una cinghia elastica che si fa passare sopra la sella. Non solo i cavalli hanno bisogno di protezione, anche i cavalieri, riposti cilindro e frac, indossano un casco protettivo, più spesso e imbottitito di un normale cap, la tartaruga, ossia il corpetto protettivo, e legata al braccio oppure alla tartaruga stessa, una scheda con tutti i dati clinici utili al pronto intervento in caso di incidente. Ma non è ancora finita, i concorrenti di questa disciplina, il terzo ed ultimo giorno di gara, hanno da affrontare il percorso di salto ostacoli, quindi testiera, sella da salto e protezioni meno imbottite per i cavalli mentre i cavalieri indossano giacca, cravatta e cap regolamentare. Insomma, chi decide di dedicarsi a questa disciplina deve essere un cavaliere completo sotto tutti gli aspetti!


DA UOMO A CAVALLO

L’occasione... aguzza l’ingegno

Anche se li conosciamo a fondo, a volte i nostri cavalli riescono a stupirci e a farci restare senza parole davanti alla loro intelligenza.

D

i storie di cavalli che dimostrano ‘intelligenza’ se ne sentono moltissime, ma nonostante ciò ci si chiede ancora se il cavallo sia intelligente. Naturalmente, l’intelligenza animale è misurata con parametri strettamente umani. Talvolta però quando si dà spazio al cavallo e gli si permette di esprimersi apertamente si possono avere delle sorprese gradite, che superano ogni nostra attesa. Tornare in scuderia dopo un’uscita con un cavallo è sempre un momento piacevole. Gli altri cavalli che erano rimasti in scuderia accolgono calorosamente il binomio, il cavallo ritorna al suo ‘branco’ e il cavaliere gradisce i

82

IL MIO CAVALLO 5/2012

Cosa pensereste, se trovaste il vostro cavallo con l’aria soddisfatta e il barattolo degli zuccherini vuoto tra gli zoccoli? nitriti di ‘benvenuto’. “Una mattina, mentre rientravo con un altro cavallo - racconta Alessandra Deerink - Downtown Rosalie non si affacciò come fa solitamente alla porta del box quando mi sente arrivare. Non vedendola, mi affacciai io alla sua porta e la trovai intensamente concentrata a leccare il barattolo degli zuccherini, che mi ero dimenticata di spostare dallo scaffale vicino

al suo box. Era un normalissimo contenitore di plastica di forma quadrangolare con un coperchio a vite, che giaceva sul pavimento del box vicino al suo coperchio, entrambi intatti, mentre il suo contenuto era scomparso. Di fronte alla scena scoppiai a ridere e disturbai momentaneamente la concentrazione di Rosalie, ma la situazione era stata per lei così intensamente piacevole

che ritornò immediatamente a leccare il barattolo senza badare a me. Mi aveva visto molto spesso aprirlo svitando il coperchio ed estrarre gli ambiti zuccherini, ma sapevo benissimo che se le avessi chiesto di rifarlo non sarebbe stata in grado di eseguire l’azione. Dopotutto, aprire un contenitore con un coperchio a vite è assai difficile per qualsiasi animale che non ha le mani. Il barattolo aveva, però, una forma quadrangolare che lei avrebbe potuto trattenere tra gli zoccoli mentre con il muso avrebbe potuto girare il coperchio fino a riuscire nell’intento di aprirlo. Forse Rosalie è un cavallo fuori dal normale o io avevo le allucinazioni perchè il barattolo era inte-


ALESSANDRA E HUMAN TO HORSE

A

lessandra Deerinck, attraverso Da Uomo a Cavallo (www.humantohorse.com) si propone l’obiettivo di insegnare a comunicare e interagire con i cavalli in modo tale che loro partecipino liberamente all’azione. Il suo approccio si basa sul lavoro in libertà e sullo studio del comportamento applicato alle relazioni sociali inter specie. Conquistarsi il ruolo di leader agli occhi del cavallo è una cosa che va fatta sempre senza forza, sia a terra sia in sella. Invece che affidarsi tradizionalmente alla comunicazione basata su risposte condizionate che il cavallo apprende attraverso l’addestramento, essere umano ed equino imparano a interagire spontaneamente e in modo non casuale. Con questo approccio la comunicazione fluisce liberamente ed è possibile imparare o affinare la pratica dell’equitazione indipendentemente dalla disciplina che si sceglie. Per informazioni sulle attività e i corsi possiamo scrivere a humantohorse@me.com.

PROSSIMI EVENTI • Dal 29 giugno al 1° luglio 2012 Corso estivo a Nidodelfalcone Per informazioni e iscrizioni: Tel. 0763.835764 info@nidodelfalcone.com www.nidodelfalcone.com

• Dal 7 settembre 2012 Corso on-line Introduzione al lavoro in libertà Per informazioni e iscrizioni: Tel. 001.760.8964424 humantohorse@me.com www.humantohorse.com

Osservare il cavallo mentre agisce in libertà ci dà informazioni fondamentali che possiamo usare per approfondire il rapporto con lui.

UN LIBRO DA NON PERDERE

U

n libro estremamente utile per compendere la natura e il comportamento sociale dei cavalli: Nuda Libertà, edito nel nostro Paese da Ed. Equitare. Il libro è stato scritto da Carolyn Resnick, ideatrice del Metodo che porta il suo nome e spiega come relazionarsi con il cavallo in libertà. Il libro tratta anche dei rituali che i cavalli usano per comunicare tra loro e del loro utilizzo come codice per la comunicazione tra essere umano ed equino. Per saperne di più sul Carolyn Resnick Method consultiamo il sito internet www.carolynresnickblog.com.

Pur non avendo il pollice opponibile Rosalie si è messa d’impegno ed è riuscita ad aprire la scatola degli zuccherini che voleva intensamente.

ro, ma vuoto. Riflettendo, conclusi che c’era una spiegazione molto più semplice. Le circostanze avevano fatto in modo che lei fosse stata lasciata per un periodo di tempo sufficiente, in presenza di qualche cosa che conosceva e desiderava fortemente raggiungere,

Quando vogliono fortemente qualcosa i cavalli riescono a stupirci per l’iniziativa che dimostrano

ma soprattutto libera di scegliere il corso delle sue azioni. Provando e riprovando era riuscita ad aprire il coperchio a vite e a raggiungere il contenuto del barattolo. La chiave di tutto era proprio nel carattere del contenuto, che Rosalie desiderava fortemente mangiare, perché lo aveva assaggiato tante volte e nel fatto che mi aveva visto tante volte tirarlo fuori dal barattolo. Più complicata era la spiegazione del fatto che lei non fosse in grado di riprodurre l’azione che aveva appena compiuto. Anche se aveva raggiunto il suo obiettivo, il passo successivo di costruire una memoria, prima recente e poi a lungo termine di ciò che era accaduto, e di essere in grado di rifarlo richiedeva grande pazienza o un buon addestramento. Ancora una volta mi resi conto del potere che si acquista quando è possibile dare libera scelta al cavallo”.

Si ringrazia Alessandra Deerinck per il testo

IL MIO CAVALLO 5/2012

83


PONY GAMES

Le due tazze Quello dei pony games è un mondo divertente e sportivo. I giochi sono molti, ecco quello delle due tazze, uno dei più vivaci

I

l mondo dei cavalli è davvero ampio, gli appassionati che animano questo universo sono di di tutti i tipi, i fan dell’equitazione inglese, quelli della monta western, dei cavalli spagnoli... Insomma un popolo variegato e diversificato ma unito tutto da un solo grande amore, quello per i cavalli. Ma il mondo dell’equitazione è popolato da un folto, rumoroso e divertente comparto che non va certo sottovalutato, quello dei pony, i cavalli a misura di bambino che con pazienza e vivacità accompagnano i più piccoli tra i cavalieri a muovere i primi passi nell’universo equestre. Le attività che i bambini e i pony possono svolgere insieme sono molteplici, tra le più popolari, istruttive e divertenti, senza dubbio, ci sono i pony games, veri e propri giochi di abilità da svolgere insieme ai pony.

I pony games I pony games sono dei giochi in linea, il che significa che si sviluppano sulla linea longitudinale del campo, il confronto tra i vari partecipanti al gioco è diretto, poiché partono simultaneamente. E’ possibile che i giochi siano di sola andata (linea di partenza da un lato del campo e linea di arrivo dall’altro) oppure di andata e ritorno (linea di partenza e linea di arrivo sono le stesse). I giochi si suddividono in varie categorie: giochi di velocità, di precisione, i cosiddetti a piedi/a cavallo e i giochi a coppie. Lo scopo dei pony games è quello di avvicinare i più piccoli ai cavalli in modo sano, insegnando loro a occuparsi dei Lo scopo del gioco delle due tazze è quello di sviluppare contemporaneamente volocità e precisione nei giovani cavalieri.

ERRORI COMUNI: COSA FARE SE CADE IL BICCHIERE

T

ra i più comuni errori riscontrabili in questo gioco, c’è la caduta del bicchiere. Basta un attimo di disattenzione da parte del cavaliere che il bicchiere è a terra. A questo punto il cavaliere è tenuto a scendere da cavallo, risalire e posizionare il bicchiere correttamente.

1


Essendo quello delle due tazze un gioco di velocità, più il cavaliere è veloce nel percorso, maggiore è la sua possibilità di vittoria.

nostri amici a quattro zampe con rispetto. Grazie ai pony i giovani cavalieri imparano divertendosi. Si tratta di giochi studiati ad hoc perché i cavalieri in erba possano sviluppare il senso dell’equitazione senza stress e con sano e genuino divertimento. Tra i giochi di velocità uno dei più noti nel mondo dei pony games è quello delle due tazze, un esercizio che richiede certo rapidità ma anche una buona dose di precisione. Le due tazze Il gioco delle due tazze prevede l’impegno di due bambini in sella al loro pony. Si tratta di un gioco di sola andata, la linea di partenza cioè, è dal lato opposto rispetto a quella di arrivo. Il primo cavaliere si trova dietro la linea di partenza mentre il secondo aspetta dietro la linea di fondo. Al via il primo cavaliere parte, prende la tazza posata sul primo paletto e la posa sul secondo. Poi prende la tazza posata sul terzo paletto e la posa sul quarto, quindi va a tagliare la linea di fondo. Il secondo cavaliere parte a sua volta verso la linea di arrivo e sposta le tazze nella stessa maniera dal primo paletto al secondo e dal terzo al quarto. L’equipaggiamento per questo

2

tipo di gioco è semplice, per ogni corsia sono installati quattro paletti lungo una linea retta per la lunghezza del campo e due tazze posizionate sul primo e sul terzo paletto e poi... Si parte! Errori comuni Quando il cavaliere prende una tazza, se questa cade, può scendere per recuperarla, ma dovrà obbligatoriamente rimontare in sella prima di metterla sul paletto. Al contrario, quando il cavaliere appoggia una tazza, se questa

cade, potrà rimetterla sul paletto restando a terra. Questo gioco non prevede lo slalom tra un paletto e l’altro, ma non sarà considerato errore se un cavaliere effettua un passaggio tra le porte (paletti). In questa modalità le due tazze sono un gioco in cui la squadra è composta da due cavalieri, ma è possibile, mantenendo le stesse regole, giocare con quattro cavalieri, in questo caso il terzo cavaliere farà le stesse cose del primo e il quarto le stesse del secondo, un gioco di squadra a tutti gli effetti.

3

Il gioco individuale Il gioco delle due tazze è davvero versatile, è infatti possibile parteciparvi a coppie, in una squadra composta da quattro elementi o, ancora, a livello individuale. Anche in questo caso ci sono quattro paletti posizionati in linea retta con le tazze appoggiate sul primo e sul terzo paletto, in aggiunta, però, vi è un quinto paletto posizionato oltre la linea di fondo che, in questa variante del gioco si trasforma nella linea di ritorno. Il cavaliere va al paletto numero uno e sposta la tazza sul paletto numero due, poi sposta la tazza dal terzo al quarto paletto, gira intorno al quinto paletto e, tornando, rimette le tazze nei posti di partenza ossia sul primo e sul terzo paletto. Nel caso in cui il cavaliere sbagliasse la prima tazza e avesse già spostato la seconda dovrà rimettere la seconda in posizione iniziale, correggere la prima e solo allora potrà continuare il gioco. Se nella variante a coppie o a squadre il gioco delle due tazze risulta un gioco di sola andata, quindi, nella variante individuale, le due tazze si trasforma in un gioco di andata e ritorno. Tante varianti per un solo gioco capace di sviluppare insieme velocità e precisione. E ora… buon divertimento!

Ringraziamo la Scuola di Formazione SEF-Italia per il testo e le fotografie

IL MIO CAVALLO 5/2012

85


come si…

…pulisce il muso Il muso è un punto molto delicato del corpo del nostro cavallo, va tenuto pulito e curato, vediamo come

Per pulire il muso del nostro cavallo utilizziamo una brusca dalle setole morbide e spazzoliamo in direzione del pelo.

Possiamo lavare il muso del cavallo con una spugna morbida imbevuta d’acqua. Prestiamo attenzione a zone delicate quali gli occhi o le narici.

Impariamo a prenderci cura del nostro cavallo con le dovute cautele e utilizzando gli strumenti giusti

P

rendersi cura di un cavallo è un compito molto piacevole ma, allo stesso tempo, molto impegnativo. I nostri cavalli hanno tante esigenze e vanno trattati come meritano, con amore e rispetto. Tra le tante cose da considerare, ricordiamoci di pulire sempre con attenzione tutto il corpo del nostro amico a quattro zampe, senza dimenticare nulla. Non usiamo la striglia per pulire il muso. E’ troppo rigida e possiamo far male al nostro cavallo.

86

IL MIO CAVALLO 5/2012

Una parte molto delicata da trattare con cura è il muso del nostro amico. Ogni giorno siamo tenuti a lavare e pulire con cura il muso, così come tutto il resto del corpo del cavallo. Usiamo una spugna morbida imbevuta di acqua, premurandoci che non sia troppo fredda, posizioniamoci al lato sinistro del nostro cavallo e, con delicatezza, laviamogli il muso partendo dalla fronte e prestando attenzione a non fargli andare l’acqua negli occhi. Proseguiamo poi per tutta la lunghezza del muso, sino al naso, in modo da pulire, sempre con delicatezza, le narici

e le labbra, ponendo particolare attenzione alle commessure labiali. Quando puliamo il muso del nostro cavallo con una spazzola facciamo attenzione ad utilizzare quella giusta ossia una brusca dalle setole morbide e spazzoliamo nel senso del pelo, facendo sempre attenzione a non urtare i suoi occhi che sono molto delicati. Per rifinire il nostro lavoro, possiamo passare sul muso del nostro amico un panno per rimuovere tutti i residui di polvere. In ogni caso, per pulire il muso non utilizziamo la striglia in quanto senza dubbio gli faremmo male.


ON LINE TROVI IL SITO INTERNET DI CHI ALLEVA CAVALLI SPORTIVI WWW.ALLEVARECAVALLI.IT


STORIE

Alle origini dell’endurance In California quest’anno si correrà la sessantesima edizione della Tevis Cup, oltre 160 km tra montagne e foreste. Una gara mito per tutti i praticanti delle lunghe distanze. Ecco gli aspetti più curiosi della sua storia

xxxxxxx

88

IL MIO CAVALLO 5/2012


W

endell Robie, Bill Patrick, Nick Mansfield, Pat Sewell, Dick Higfill. Cinque nomi che non dicono niente ai cavalieri di oggi, tranne forse a qualche cultore della vecchia guardia dell’endurance. Perché il quintetto sopra citato fu quello che, poco dopo la metà del secolo scorso, “inventò” quella che qualche anno dopo si sarebbe chiamata (e tutt’ora si chiama) Tevis Cup, la “madre” di tutte le gare di endurance del mondo. La inventarono, come fanno sempre gli americani, in maniera assai pragmatica. Si trovarono in cinque amici appassionati di cavalli e di tradizioni pionieristiche (in questo caso quella dei leggendari Pony Express), fissarono sulla carta una distanza tonda tonda cento miglia, pari a poco più di 160 km - in un territorio selvaggio e si avventurarono a percorrerlo senza soste. In un solo giorno. Era il 1955. Wendell fu il vincitore, in sella a Bandos, uno stallone arabo quindicenne. Il binomio vinse anche l’anno successivo, quando il numero degli avventurosi era salito a venti, tra i quali anche la prima donna, Ina Robinson. Una seconda vittoria, quella di Robie, che vanta ancora oggi un record, ovvero l’aver portato al successo il cavallo più vecchio, 16 anni. Nessun soggetto più avanti con gli anni ha ancora vinto. Wendell ci aveva preso gusto: arrivò primo anche nei due anni successivi, vale a dire nel 1957 e nel 1958, con un altro cavallo arabo sotto la sella, dal nome curioso: Molla. Figlio di Bandos. Quest’anno, esattamente il 4 agosto 2012, si disputerà la sessantesima edizione di questa gara assolutamente mitica. Stesso tracciato e stessa distanza dell’originale, 160 km dal Lago Tahoe ad Auburn, in California. Per farvi capire dov’è la zona: per arrivare alla riva del grande lago, ovvero al punto di partenza, attraversando fitte foreste e costeggiando cime di circa 2000 metri d’altezza, bisogna guidare l’auto per circa quattro ore da San Francisco, in direzione nord ovest. Ü

L’alba vede già i binomi impegnati sui tratti più difficili del percorso, lungo 160 chilometri e da portare a termine in un giorno.

IL MIO CAVALLO 5/2012

89


STORIE

La massima attenzione è posta nell’organizzazione delle visite veterinarie, perché la salvaguardia della salute del cavallo è sempre al primo posto.

Possono partecipare alla Tevis Cup 250 cavalieri e le date di iscrizione sono già state fissate fino al 2020

Una foto storica, con i 5 cavalieri organizzatori della corsa, nel 1955. Altre bardature e altro abbigliamento.

90

IL MIO CAVALLO 5/2012

Sfogliando la lista delle varie edizioni disputate notiamo che solo nel 2008 la Tevis Cup non fu disputata. Annullata dai rangers del territorio per gli incendi incombenti su alcune delle foreste in cui i partecipanti si sarebbero dovuti inoltrare. Il tracciato serpeggia in un ambiente selvaggissimo. Ci si trova da soli ad affrontare lunghi attraversamenti di foreste, a guadare fiumi, ad attraversare valloni impervi, a inerpicarsi su creste ripide e pietrose. Una di queste, tra le più spettacolari ma anche più infide per gli arti del cavallo (in cima non c’è sentiero, si sale su dritti su scoscesi pendii di roccia scivolosa e crepata) si chiama Coguar Rock, Roccia del Coguaro, che altri non è che il Puma, un gattone selvatico che vive in Nord America. Insomma il puma c’è davvero, oltre ad altri animali di taglia (orsi compresi) che vivono in assoluta libertà. Alla partenza, oltre alla road map - la cartina del tracciato con tutte le indicazioni sui rifornimenti, i punti d’assistenza umana e veterinaria e altro - con gran disinvoltura ti segnalano anche i posti dove Ü


L’ambiente attraversato è decisamente affascinante, con foreste da attraversare e montagne da “scalare”.

IL MIO CAVALLO 5/2012

91


STORIE

Il famigerato tratto finale del Cougar Rock, dove si sale per ripide rocce. Solo cavalli più forti vanno su con il cavaliere in sella.

potresti fare incontri ravvicinati con questi animali che ti potrebbero pure immaginare come un appetitoso pasto. A noi non pare vero ma, statistiche alla mano, negli Usa il puma (peso medio 60 kg, chiamato anche leone di mon-

92

IL MIO CAVALLO 5/2012

tagna pur se somiglia di più a una leonessa) ha fino ad oggi attaccato l’uomo almeno quattro volte l’anno. Quindi… La gara si disputa dal 1955 ma il nome di Tevis Cup l’ha preso nel 1959, quando Nick Mansfield, vincitore della lunga marcia in sella al purosangue Buffalo Bill (per restare in tema del caro, vecchio West), si vide assegnare una particolare coppa messa in pa-

lio da Will Tevis, un importante uomo d’affari di San Francisco, diventato presto benefattore della corsa, che aveva così voluto celebrare la figura del nonno, Lloyd Tevis, vissuto dal 1824 al 1899, nel pieno dell’America delle grandi conquiste. Lloyd Tevis era stato amico fin dalla gioventù di un certo James Ben Ali Hagging. I due avevano pure sposato due sorelle, diventando così paren-

ti tra loro. Nel 1964 anche Luis Hagging, nipote del suddetto Ben Alì, varò una coppa in onore del nonno. Da assegnare al cavallo che, tagliato il traguardo tra i primi dieci, sarebbe stato poi valutato da una severa commissione veterinaria come il soggetto nelle migliori condizioni fisiche. Quella che si sarebbe poi chiamata la Best Condition. Insomma, un premio prestigioso.


Anche se non mancano i raggruppamenti nelle fasi iniziali, gran parte del tragitto viene percorso in assoluta solitudine.

Il dominio dell’arabo Indiscusso re della Tevis Cup è il cavallo arabo. In 59 edizioni fin qui disputate ha sempre vinto lui. In purezza, prevalentemente, oppure incrociato con altri soggetti nevrili e resistenti ma sempre con un’alta concentrazione di sangue arabo. Gli unici due vincitori “d’altro genere” si sono visti solo all’inizio: nel 1959, quando vinse il già citato Nick Mansfield sul Ü IL MIO CAVALLO 5/2012

93


STORIE

purosangue Buffalo Bill e l’anno dopo, nel 1960, quando primeggiò un certo Ernie Sanchez su Marko B, un mustang, il cavallo selvaggio americano per eccellenza. Il fatto che i primi quattro vincitori a quattro gambe della grande corsa selvaggia furono cavalli arabi incentivò notevolmente la selezione di fattrici e stalloni di questa razza. Capaci di dare soggetti da avviare a questa disciplina che stava diventando sempre più popolare e affollata. Lo stallone Bandos, quello che vinse le prime due edizioni, padre già di Molla, il soggetto che primeggiò nelle due edizioni successive, fu padre, per esempio, di altri cinque sogget-

94

IL MIO CAVALLO 5/2012

Meno della metà dei partenti arrivano di solito al traguardo. Gli altri sono fermati dai severi controlli veterinari ti che vinsero poi la Tevis Cup. Insomma, per Robie Wendell il proprietario-allevatore-cavaliere, organizzare quella corsa e vincerla fu davvero un ottimo affare. Il cavallo più vecchio un assoluto, mai vincitore ma in grado di portare a termine la corsa, fu comunque un Quarter Horse, Hace’s Wild, che montato da Moire

Donald nel 1980 tagliò il traguardo con ben 26 anni sule spalle, anzi nei garretti. A proposito di longevità, il cavaliere più anziano a chiudere la gara fino ad oggi è stato un certo Jim Steere, che nel 2005 superò felicemente la linea d’arrivo in bella compagnia dei suoi 80 anni. Insomma la Tevis Cup è stata e rimane un campio-

nario davvero vasto di appassionata e tenace umanità: giovanissimi, anziani, hippy, cowboy veri o presunti, personaggi stravaganti. Ci furono soprattutto molte donne, spesso vincitrici, e intere famiglie. Nel 1979, per dire, presero il via i McCrary al gran completo: i due genitori e i loro quattro figli. Poi ci fu chi si accontentò di una


Lungo il tracciato ci sono diversi punti di assistenza e numerosi controlli veterinari, ma i binomi esperti sanno cavarsela da soli.

LA CURIOSITÀ

K

ilian Jornet Bourgada, nato sui Pirenei nel 1987, è considerato il più grande runner del mondo del momento, nonostante la giovane età. E’ anche il vincitore dell’ultima edizione - giugno 2011 - della Western States Endurance Run, la gara di corsa a piedi che si disputa sulle stesse 100 miglia della Tevis Cup, da compiere, anche queste, in un solo giorno. L’atleta catalano, specialista delle corse il montagna (abita vicino a Chamonix e si allena andando su e giù dal Monte Bianco, fino in vetta, in 4 ore, quando un alpinista ci mette un paio di giorni) ha chiuso la 160 km dello scorso anno con il tempo di 15 ore e 34 minuti. Per fare un paragone, il vincitore della Tevis Cup 2010, John Crandell in sella a Heraldic, per coprire la stessa distanza e sullo stesso tracciato ha impiegato 15 ore (non abbiamo preso in considerazione l’edizione 2011 della corsa equestre perché è stata accorciata a causa del maltempo). L’idea di organizzare una gara a piedi sullo stesso difficile percorso e sulla medesima distanza venne in mente a un gruppo di estimatori del trail pedestre quando, nel 1974, videro un cavaliere della Tevis Cup, Gordon Ainsleigh, percorrere tutto l’itinerario correndo a piedi accanto al cavallo (Gordon conosceva bene il percorso per aver gareggiato già nel 1971 e nel 1972, però in sella). Nonostante la micidiale sfacchinata, il cavaliere-runner arrivò alla fine in buone condizioni. E il cavallo ancora meglio.

Kilian Jornet Bourgada, in allenamento per affrontare gli impervi sentieri della Western States.

sola esperienza e chi invece si fece “drogare” dalla Tevis, vantando a fine carriera anche più di una ventina di partecipazioni. Dicevamo delle donne, dotate di una caparbietà sovrumana, arricchite da un comprovato miglior feeling con il cavallo e favorite da una maggiore leggerezza in sella, che sulle lunghe distanze gioca a favore. Nel 1984 e nel 1988 vinse una giovane veterinaria Becky Hart, in entrambe le occasioni in sella all’arabo Grand Sultan. Il binomio vinse poi anche titoli mondiali e numerose altre gare internazionali davvero importanti. La citiamo perché in quegli anni l’amazzone americana venne

invitata in Italia, a fare uno stage di endurance, da Pietro Moneta, specialista milanese tutt’ora in prima fila nelle gare equestri che contano sulle lunghe distanze. I due si erano conosciuti in occasione dell’edizione 1987 della gara americana, alla quale anche Moneta e un altro gruppetto di avventurosi italiani avevano partecipato, noleggiando i cavalli sul posto, per ovvi motivi di costi. Per la cronaca Moneta aveva montato un cavallo dal nome emblematico: Pianissimo. Del resto mai noleggiare a uno straniero un cavallo veloce! Lo stage della Hart si tenne nell’allevamento Gaughof, in

Alto Adige, dove già la famiglia Selva allevava purosangue arabi all’ombra delle Dolomiti. Fu un’esperienza entusiasmante, perché consigli ed esperienze della Hart, successivamente diventata un personaggio importante nell’endurance mondiale, furono utili a molti dei futuri grandi cavalieri italiani allora alle prime armi. La gara del prossimo 4 agosto (fa caldo in quel periodo ma in compenso i fiumi da guadare hanno una portata d’acqua minore) vede già l’elenco degli iscritti al completo. Tutti americani tranne un paio di canadesi e un giapponese. Il numero massimo degli iscritti

ammessi è di 250 binomi, fissato nel 1989. Così tutti possono essere assistiti nel modo più adeguato. Di più non sarebbe possibile. C’è gente per la quale la Tevis Cup è la gara della vita, lavora sodo un anno intero solo per poter partecipare a questa competizione il cui unico premio tangibile per chi arriva in fondo è una semplice fibbia con inciso un cavaliere al galoppo, il pony express. Simbolo di un’epopea avventurosa.

Si ringraziano gli organizzatori della Tevis Cup per le foto fornite

IL MIO CAVALLO 5/2012

95


ATTUALITÀ

I cavalli vanno difesi sempre CRISTIANA MUSCARDINI

Redditometro, corse clandestine, ippodromi che rischiano di chiudere; cosa ne sarà dei nostri cavalli? L’Onorevole Muscardini ci racconta il suo punto di vista

L

aureata in filosofia, è stata dirigente nazionale del Movimento Sociale Italiano (dal 1972), Consigliere Comunale di Milano tra il 1980 e il 1990 di Varese nel 1991, deputata alla Camera e componente dell’esecutivo politico di Alleanza Nazionale. Nel 2005 viene nominata coordinatrice della regione Lombardia di Alleanza Nazionale dal presidente Gianfranco Fini. Attualmente è deputata del Parlamento Europeo, rieletta per la quinta volta nel 2009 per la lista del Popolo della Libertà nella circoscrizione nord-ovest e si iscrive al Gruppo del Partito Popolare Europeo. È membro della Conferenza dei Presidenti; della Commissione per il Commercio Internazionale; della Commissione per i Diritti della Donna e l’Uguaglianza di Genere; della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza Alimentare; della Delegazione alle commissioni di cooperazione parlamentare UE-Kazakistan, UE-Kirghizistan e UE-Uzbekistan e per le relazioni con il Tagikistan, il Turkmenistan e la Mongolia; della Delegazione all’Assemblea parlamentare Euromediterranea; della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE. Nel 2010 è nominata coordinatrice per la regione Lombardia per Generazione Italia e aderisce al movimento politico di Futuro e Libertà di Gianfranco Fini.

96

IL MIO CAVALLO 5/2012

Bisogna unirsi per combattere il maltrattamento nei confronti dei cavalli e battersi per il loro diritto alla vita.

L

’onorevole Cristiana Muscardini, Vicepresidente della Commissione Commercio Internazionale ed Eurodeputato, è da sempre attenta alle questioni riguardanti la salute e il benessere degli animali. Le questioni sono molte e, tra queste, le corse clandestine, in costante aumento e, anche se ha a che fare più che altro con “il benessere” dei cavalieri e dei proprietari, il redditometro, uno strumento voluto dall’Agenzia delle Entrate per valutare la reale capacità di reddito dei contribuenti in relazione a

quella da loro dichiarata, e che ha introdotto il possesso di un cavallo proprio tra gli indici di reddito. L’onorevole Muscardini ci ha raccontato idee, riflessioni e proposte in merito a queste attuali questioni. E’ il redditometro il primo tema affrontato. “E’ fondamentale che i cavalli, intesi come animali di affezione e non come fonte di reddito, vengano esclusi dagli indici di valutazione che compongono il redditometro. La nostra è una società telematica, siamo sempre collegati l’uno con l’altro ma, contemporaneamente

è la società della solitudine. Le persone si sentono sole e gli animali fanno compagnia, non solo i cani e i gatti ma anche i cavalli e gli asini. Specie questi ultimi che in alcune loro accezioni rischiano addirittura l’estinzione, sono una compagnia enorme per le persone che se ne occupano e si prendono con gioia cura di loro. Sono molte le persone appassionate e sensibili al benessere degli animali che scelgono di salvare i cavalli, specie quelli scartati dalle corse o a fine carriera, da morte certa, dal macello. Li prendono con sé, se ne


E’ necessario salvaguardare gli ippodromi italiani, patrimonio culturale e storico del nostro Paese nonché ambiente protetto per i cavalli che sono tenuti sotto stretto controllo e non lasciati allo sbando.

prendono cura, cercano loro una nuova casa, insomma li adottano. Si tratta di gente normale che con sacrificio mantiene i cavalli adottati. Magari queste persone si occupano di diversi cavalli, ma non si tratta certo di milionari. Però possono essere sottoposti ad accertamenti. E’ compito della società civile aiutare chi decide di allevare senza scopo di lucro. Colpire queste persone può portarle a non avere più la possibilità di occuparsi dei cavalli e quale sarà l’orrenda fine di questi ultimi?”. Un’altra annosa questione che molto sta a cuore all’onorevole Muscardini e che è purtroppo at-

tualissima, riguarda le corse clandestine, sempre più frequenti nel nostro Paese. “Negli ultimi anni c’è stata un’escalation per quanto riguarda le corse clandestine. Si tratta di una vera e propria tragedia dalle mille sfaccettature. Sono corse illegali, collegate a organizzazioni criminali. I cavalli sono maltrattati, costretti a prove assurde, su terreni tutt’altro che consoni, come l’asfalto delle strade. Non è tutto: questi cavalli vengono picchiati, maltrattati e dopati. Sono fuori da ogni controllo e, una volta sfruttati, vengono macellati. Il che ci collega ad un’altra problematica. Purtrop-

RECINZIONI A &B

Largo Catania 16 15121 Alessandria

po nel nostro Paese non è illegale mangiare la carne di cavallo. E’ necessario che vi siano dunque tutte le norme igieniche legate al commercio di questo alimento. Troppe volte accade che finisca sulla nostra tavola, nostra in senso generico, la carne contaminata da sostanze illegali, proveniente proprio da questi cavalli sfruttati nelle corse clandestine. Combattere le corse clandestine è un impegno di civiltà. Il Ministero della Salute, così come il Sistema di Sicurezza, hanno il dovere di debellare queste corse clandestine che altro non fanno che maltrattare indifesi cavalli e arricchire le tasche di organizzazioni criminali.

Bisogna dunque combattere le corse illegali e al tempo stesso rilanciare e salvaguardare gli ippodromi, patrimonio culturale italiano che vanta una tradizione più che centenaria e che non deve assolutamente andare perduta. Con la chiusura degli ippodromi non solo perderemo un pezzo di storia ma anche tanti cavalli - che fine faranno? - e al tempo stesso moltissimi posti di lavoro. Senza contare le aree verdi che stanno intorno agli ippodromi”. Attenzione e sensibilità, l’onorevole Muscardini è dalla parte degli animali per salvaguardarne salute e benessere oltre che per il loro sacrosanto diritto alla vita.

OSTACOLI DRESSAGE BARRIERE IN PLASTICA INDISTRUTTIBILE

per info: 339.5386053


VITA DI SCUDERIA

Legare il cavallo in tutta sicurezza

Per sellare il nostro cavallo e prenderci cura di lui è molto comodo portarlo fuori dal box e, usando due lunghine, legarlo nel corridoio della scuderia.

Perché il cavallo non si muova quando lavoriamo intorno a lui leghiamolo con due lunghine a due anelli fissati su pareti opposte

S

ono molte le occasioni in cui, anche nella routine di scuderia, il cavallo deve essere legato fuori dal box. Perché è il momento di pulire la sua ‘stanza’, perché dobbiamo spazzolarlo, sellarlo, fargli una medicazione oppure fare in modo che il maniscalco, al momento della ferratura, possa lavorare in tutta tranquillità. Ci sono diversi modi e luoghi per legare il cavallo, in base allo

98

IL MIO CAVALLO 5/2012

spazio di cui disponiamo e anche al carattere del nostro compagno a quattro gambe. Nella stagione fredda, in un giorno di pioggia, e naturalmente se le misure della nostra piccola scuderia ce lo consentono, se dunque c’è un corridoio ampio, possiamo legare il caIl cosiddetto ‘nodo da scuderia’ non solo è facile da fare ma è altrettanto semplice da sciogliere in caso di ‘fuga’ del cavallo.


ATTENZIONE A:

I

n certe scuderie di campagna a volte si trovano, al posto degli anelli a cui legare le lunghine, delle catene già fissate al muro munite di moschettoni. Retaggio, molto spesso di una presenza passata dei potenti cavalli da tiro. In caso di necessità usiamole solo con cavalli di collaudata buona indole, che non siano facili agli spaventi ma ai colpi di scena. Oltre al nodo della lunghina facile da sciogliere c’è un altro sistema pratico per fare in modo che il cavallo si liberi in caso di pericolo. Basta passare 7/8 centimetri di corda molto sottile, che si possa spaccare a una tensione non proprio eccessiva, dentro gli anelli laterali della capezza e annodarla a sua volta ad anello. A questo anello di corda potremo fissare direttamente il gancio della lunghina. In caso di strattone violento questo piccolo anello di corda si spezzerà liberando la testa del nostro cavallo.

Questo anello di corda si può utilizzare anche da un lato solo, impedendo così al cavallo che dovesse rompere tutte e due gli anelli di scappar letteralmente via, cacciandosi magari nei guai o andando a far danni altrove. Abbiamo visto utilizzare, in caso di emergenza, al posto delle lunghine, anche delle sottili corde di recupero, specie quelle che vengono normalmente utilizzate per le balle di fieno. Ma attenzione, c’è cordino e cordino. Quello di nylon, per esempio, è decisamente da evitare, perché resiste a pressioni molto forti e non si spezza neanche con la fiamma ossidrica, quindi creerebbe situazione di grande pericolo. Il cordino di iuta invece si rompe più facilmente. Ad ogni modo, nel caso estremo di dover utilizzare un cordino simile per un legaccio d’emergenza, teniamo sempre in tasca il coltellino svizzero così da poter scongiurare ogni pericolo per il cavallo e per noi.

Mai, ripetiamo, mai, legare il cavallo ai due venti (ma nemmeno in altri modi) fissando l’estremità delle lunghine direttamente agli anelli dell’imboccatura. Se proprio non vogliamo o possiamo togliere la testiera, infiliamoci sopra la capezza e leghiamo in un secondo tempo a questa le lunghine. Il cavallo va legato in un posto tranquillo, senza altri soggetti troppo vicini, e con tutto lo spazio intorno per poterci muovere agevolmente. Quindi niente corridoi stretti o box troppo a ridosso e nemmeno, nel modo più assoluto, macchinari in movimento.

Quando leghiamo più di un cavallo ai due venti assicuriamoci che ci sia tra loro la giusta distanza di sicurezza.

1

Non ci sono anelli infissi nel muro? Assicuriamo comunque le lunghine in posti solidi e stabili, a sbarre fisse o a pali ed evitiamo parti mobili come le maniglie di una porta o, peggio, i pioli di una scala o le ‘braccia’ di una carriola e posti dove si possano incastrare.

Leghiamo il cavallo con dei nodi semplici da sciogliere nel caso fosse necessario liberarlo in fretta vallo all’interno. Se invece è una bella giornata e magari la nostra struttura ha anche un piccolo portico a disposizione, è più opportuno legarlo fuori. Perché riusciamo a muoverci meglio, con maggiore sicurezza, e anche perché il cavallo si distrae un po’ osservando il mondo esterno e allenta così le sue eventuali tensioni. In entrambi i luoghi, nel corridoio interno o sotto il portico che sicuramente disporrà di colonne portanti di legno o in muratura, possiamo legare il cavallo ‘ai due venti’, tradizionale termine di origine militare, ovvero a due lati opposti della testa, con due lunghine. Ognuna delle quali è agganciata all’anello laterale della capezza ed è annodata, all’estremità opposta, a un anello infisso nella parete laterale del corridoio o nelle colonne del portico. Legare il cavallo in questa posi- Ü

IL NODO IN CINQUE MOSSE

2

3

4

5


VITA DI SCUDERIA

Non usiamo mai cordini di sicurezza in nylon poiché non si rompe facilmente perciò in caso di fuga si creerebbe una situazione pericolosa.

Possiamo legare il cordino direttamente agli anelli della capezza. Attenzione, usiamo cordini in grado di rompersi in caso di fuga.

Se ne abbiamo la possibilità leghiamo il cavallo ai due venti all’esterno così potrà rilassarsi e distrarsi zione e con la giusta tensione delle lunghine ci permette di girargli intorno senza troppi rischi. Cosa che non potremmo ovviamente fare se il cavallo fosse legato semplicemente a un solo anello nel muro, perché questo gli consentirebbe di spostarsi avanti e

indietro, rendendo così pericoloso passargli davanti, e anche di portare lateralmente la sua parte posteriore o di mettersi comunque di traverso, col pericolo reale di essere schiacciati contro la parete o altri ostacoli. Evidentemente, con la testa ‘centrata’ tra due lun-

ghine questi bruschi e pericolosi movimenti saranno decisamente meno accentuati. Tese ma non troppo Importante è la posizione delle lunghine. Non devono essere ovviamente ‘lasche’, cioè legate

In gara o durante un trekking possiamo usare i ganci del trailer come due venti usando le dovute cautele.

100

IL MIO CAVALLO 5/2012

in modo da formare un arco che raggiunge quasi il pavimento, perché questo consentirebbe un eccessivo movimento del cavallo o la possibilità che addirittura vi si impigli con gli arti e perché questo potrebbe essere molto pericoloso anche per noi nel cercare di scavalcarle quando dobbiamo passare davanti al cavallo o quando dobbiamo evitare una sua brusca reazione. Le lunghine dunque devono essere tese abbastanza per permettere al cavallo un leggero movimento avanti e indietro e non sentirsi così del tutto prigioniero e per permettere a noi di passarci sotto piegando semplicemente la schiena.“Abbastanza tese”, abbiamo detto, e non tirate come la cima dell’ancora di una barca ormeggiata. Perché il cavallo deve appunto poter fare qualche piccolo spostamento e perché se gli capitasse di scivolare, di spaventarsi per un rumore imprevisto o per l’immancabile gatto che sbuca all’improvviso, non rimanga con la testa ‘appesa’ alle corde. Situazione, questa, capace di mandare in tilt anche il più esperto dei groom. Le lunghine vanno legate agli anelli laterali delle pareti della scuderia o del portico con un semplice nodo, ribattezzato ‘nodo da scuderia’ ma utilizzato in molte altre occasioni, facile da fare e, cosa più importante, altrettanto facile da sciogliersi: basta prendere un capo pendente e tirarlo. Questo permette di liberare un cavallo spaventato o teso al punto di causare una situazione di pericolo per cavallo e cavaliere.



6

VITA DI SCUDERIA PRATICA DI SCUDER SCUDERIA

mosse per…

Il benessere del cavallo dipende fortemente dalla salute dei suoi piedi, per questo la loro pulizia quotidiana è un’operazione basilare e necessaria

…pulire gli zoccoli G

li zoccoli del nostro cavallo, soprattutto se è ferrato, come lo è la maggior parte dei cavalli che vivono in maneggio, accumulano una cospicua quantità di sporcizia sotto la suola e precisamente nell’incavo che si forma tra il ferro e il fettone. Quando il cavallo è nel box si tratta principalmente di materiale di lettiera pressato e sporco di letame, mentre quando lavora in maneggio o esce in passeggiata si parla di sabbia, terra, fango e spesso piccoli sassi.

Rimuovere quotidianamente questo materiale accumulato è necessario per permettere al piede di respirare e restare in salute. La sporcizia e l’umidità, infatti, alla lunga contribuiscono al proliferare di funghi e batteri che portano a problemi come il marcimento, mentre piccoli sassi incastrati nella parte più morbida e delicata del fettone possono provocare sobbattiture o piccole ferite. La salute del cavallo è talmente influenzata da quella degli zoccoli che nel mondo equestre esiste un famoso proverbio

che tutti, prima o poi, imparano a conoscere e cioè “no foot, non horse” (niente piede, niente cavallo). Non a caso, la pulizia degli zoccoli è la prima operazione da compiere durante il governo (o grooming) del cavallo e al ritorno in scuderia dalla nostra uscita quotidiana, nonché la prima che viene insegnata nelle scuole di equitazione. Gli zoccoli si possono pulire stando sia alla sinistra che alla destra del cavallo. Nelle immagini seguenti vediamo come farlo se rimaniamo al suo fianco sinistro.

COMINCIAMO DAGLI ANTERIORI... Posizioniamoci vicino all’anteriore, con lo sguardo rivolto ai posteriori (a). Appoggiando la nostra spalla contro la sua gamba per fargli spostare il peso sull’altro lato e darci così il piede, facciamo scorrere una mano sul tendine, partendo da sotto al ginocchio e scendendo verso il nodello (b). Se il cavallo non dovesse alzare subito lo zoccolo applichiamo una leggera pressione con le dita. La stessa pressione va poi applicata alla gamba destra per farci dare il piede (c).

1 a

b

c Con la spazzolina, che a seconda del modello del nettapiedi può essere più o meno grossa e posizionata sotto o dietro all’uncino, rifiniamo la pulizia, togliendo i più piccoli trucioli e le pagliuzze rimasti incastrati negli angoli.

2

Una volta che abbiamo sollevato lo zoccolo, teniamolo con la mano sinistra, mentre con la destra prendiamo il nettapiedi e, usandolo dalla parte dell’uncino, rimuoviamo lo sporco seguendo i due solchi della ‘V’ ai lati del fettone, partendo dall’alto e scendendo verso il basso.

102

IL MIO CAVALLO 5/2012

3


...POI PASSIAMO AI POSTERIORI Successivamente prendiamo il posteriore destro e portiamolo verso di noi passando sotto la pancia del cavallo e tenendolo per il pastorale. Puliamolo come abbiamo fatto con gli altri.

4

Mettiamoci di fianco al posteriore sinistro e con lo stesso procedimento usato per gli anteriori, cioè appoggiandoci alla coscia e facendo scorrere la mano sul tendine, chiediamogli il posteriore sinistro. Quando il cavallo lo solleva prendiamo lo zoccolo con la mano sinistra in modo che lo stinco si appoggi al nostro avambraccio e con la mano destra puliamolo come abbiamo fatto prima con gli anteriori.

IN CASO DI FANGO

5 IL TOCCO FINALE

Al ritorno da una passeggiata, soprattutto se abbiamo trovato la pioggia, gli zoccoli del nostro cavallo potrebbero essere ricoperti di terra e fango. Per pulire la parete esterna (muraglia) l’ideale è lavarli puntandovi sopra un forte getto d’acqua. Se il fango non venisse via del tutto possiamo utilizzare una spazzolina di ferro ma solo sulla parte di muraglia vicino alla punta e mai in corona. A questo punto, per completare la pulizia degli zoccoli possiamo applicare il grasso specifico. In genere si utilizza due o tre volte alla settimana per rendere l’unghia più morbida e idratata oppure prima di lavarli per renderla impermeabile. Il grasso si spalma sia sulla muraglia che sulla suola (a meno che questa non sia molle o mostri l’odore e la consistenza tipica del marcimento).

6

IL MIO CAVALLO 5/2012

103


MORFOLOGIA

DALLA TESTA …ALLA CODA Reni

Coda

Dorso Groppa

Anca Fianco

Radice della coda

Natica

Coscia

Gamba Ventre Grassella

Stinco

Pastorale 104

IL MIO CAVALLO 4/2011

Punta del garretto

Garretto

Zoccolo


Impariamo a conoscere i nomi delle varie parti del corpo del cavallo

Orecchie

Nuca

Fronte

Criniera

Fontanella Occhio Naso

Garrese Narici Costato

Gola Ganascia Collo

Barbozza Labbra

Spalla

Punta della spalla Petto

Avambraccio

Passaggio dele cinghie

Gomito

Ginocchio

Castagna

Nodello

Corona

IL MIO CAVALLO 4/2011

105


I CONSIGLI DE IL MIO CAVALLO

Un prato tutto per me

Per crescere forti e sani i puledri, fin da piccolissimi hanno bisogno di spazio in cui muoversi nella massima libertà.

I

paddock dovrebbero essere presenti in ogni scuderia. Questi spazi recintati, in erba o in terra, permettono al cavallo di muoversi liberamente, sgranchirsi e, a seconda delle misure, farsi piccole o grandi corse, sgroppare liberamente, rotolarsi quanto vuole, in una parola, divertirsi e se c’è un buon fondo in erba, anche brucare un’erba fresca e saporita. Il cavallo che passa la giornata chiuso in un box dal quale esce solo per lavorare probabilmente si abituerà a questo tipo di vita ma non sarà mai felice. Il paddock è importantissimo per il benessere fisico del cavallo, che può muoversi quanto vuole, ma forse ancor più per quello psicologico. Gli permette di distrarsi, giocare o semplicemente rilassarsi facendo piccole passeggiate curiosando in giro. I paddock inoltre forniscono momenti di aggregazione fondamentali. I cavalli sono animali sociali, da branco, e tra compagni - o vicini - di paddock si ricreano le dinamiche che

106

IL MIO CAVALLO 5/2012

Mettere quotidianamente i cavalli al paddock è fondamentale per il loro benessere psico-fisico. Vediamo come farlo in sicurezza IL TERRENO

N

el costruire i paddock per il nostro cavallo dobbiamo accertarci che il terreno sia adatto. Controlliamo che non ci siano buche in cui, magari mentre gioca o galoppa, possa mettere un piede e farsi male. Togliamo con cura i sassi: se sono grandi il cavallo può andare a sbatterci correndo o metterci male un piede sopra rischiando di procurarsi uno strappo, se sono piccoli possono procurargli una sobbattitura a livello della suola o infilarsi nel piede o tra il piede e il ferro procurandogli infiammazioni e dolori. Con l’aiuto di un amico esperto assicuriamoci che non ci siano piante nocive per la salute del nostro amico: è vero che i cavalli sanno scegliere fra ciò che gli fa bene e ciò che invece è dannoso, ma ci sono anche cavalli famelici che non mettono grande attenzione a selezionare le piante.

esistono in natura. Permettere ai cavalli di interagire fra di loro è estremamente importante: vivere secondo la loro natura li fa sentire più sicuri che nella solitudine del loro box, li tiene allegri e mantiene desta la loro

intelligenza. Un cavallo che fa una vita noiosa e senza svaghi non è mentalmente stimolato e dopo un po’ si spegne. Facciamo in modo di evitarlo: basta qualche ora al giorno all’aria aperta e faremo di lui un cavallo felice.

Le recinzioni Per permettere al nostro amico di godere della libertà senza rischiare di farsi male ovviamente dobbiamo costruire paddock sicuri e robusti. Il materiale da sempre usato per le recinzioni è il legno, che ancora oggi è molto in voga. Sebbene sia costoso e necessiti di una certa manutenzione per durare negli anni, il legno ha un fascino notevole e si inserisce come nessun altro materiale in un paesaggio naturale. Se vogliamo costruire paddock di legno possiamo far da soli oppure rivolgerci alle aziende che forniscono recinzioni già trattate e rifinite che devono solo essere montate. Nel primo caso spenderemo meno, ma con un impegno maggiore in termini di tempo e fatica. Stiamo molto attenti a scegliere i pali: devono essere di un legno robusto e di un certo diametro in modo da non spaccarsi se il cavallo vi si appoggia o tira un calcio. Visto che stanno perennemente all’aria aperta questi materiali vanno poi


trattati con sostanze che li proteggano dal marcimento. Altre soluzioni sono costituite dai recinti in metallo zincato, in alluminio oppure in plastica. Magari sono meno belle del legno da un punto di vista estetico, ma hanno il vantaggio non indifferente di non avere bisogno di alcuna manutenzione. Di solito inoltre sono più economiche e si vendono in moduli che rendono veloce e pratica l’istallazione. Ci sono infine le recinzioni elettriche, come quelle che si usano per le mucche. Se i cavalli vi si appoggiano ricevono una scossa decisa, ma allo stesso tempo assolutamente innocua che li convince a non avvicinarsi più. La recinzione elettrica è costituita da fili o fettucce più o meno larghe collegate a un elettrificatore e sostenute da paletti di plastica o di legno, a seconda del budget e delle necessità. Fili e fettucce si vendono al metro e quindi si adattano a qualunque misura e forma del paddock e sono facili e veloci da montare. Questa soluzione è quindi perfetta anche per i trekking: possiamo letteralmente portarci dietro il paddock dove far riposare il nostro cavallo nella massima libertà.

Anche i cavalli adulti hanno bisogno del paddock per distrarsi, rilassarsi e curiosare in giro vicino ai loro simili.

ATTENTI AL FILO!

L

e recinzioni elettriche sono diffusissime: costano poco, si adattano a qualunque perimetro e sono facili e veloci da montare. Inoltre sono estremamente sicure perché, se anche il cavallo ci rimane con i piedi dentro giocando o calciando al massimo si prende una bella scossa che farà da deterrente per il futuro. La scossa però è assolutamente innocua: è infatti ad alto voltaggio, ma a basso amperaggio.

Il filo è collegato a un elettrificatore, una scatola cioè che contiene circuiti elettrici e trasformatori. Dalla scatola escono due fili, uno che corrisponde al polo positivo e uno al polo negativo. Quello del polo positivo va collegato alla recinzione, l’altro alla presa a terra. Quando montiamo la recinzione dobbiamo infilare nel terreno un paletto di acciaio zincato a cui collegare la presa a terra tramite

un cavetto di rame. Tutti i paletti devono essere provvisti di isolatore che impedisce alla corrente di scaricarsi a terra rendendo inutile la recinzione. La corrente si attiva solo quando il cavallo vi si appoggia perché mette in collegamento i due poli. Per aprire e chiudere il cancello senza togliere la corrente le recinzioni sono provviste di maniglie ricoperte in plastica che isola la corrente.

Acqua Al paddock i cavalli devono avere sempre a disposizione acqua fresca e pulita, specie in estate: possiamo utilizzare dei grandi secchi oppure i beverini automatici. La prima soluzione è decisamente più economica ma meno comoda: dobbiamo sempre controllare che il cavallo ne abbia a sufficienza e che il secchio non sia rovesciato. I cavalli, infatti, trovano i modi più strani per divertirsi! Il beverino automatico, collegato alle tubature delle scuderie, è più comodo perché eroga acqua fresca solo quando il cavallo vuole bere, senza sprechi e senza il rischio che si procuri una colica bevendo troppo avidamente.

Crescere insieme al prato insegna ai cavalli a interagire fra loro e a imparare le regole della convivenza.

Fieno I puledri, le fattrici e i cavalli anziani spesso praticamente vivono al prato ed è qui che mangiano. Possiamo mettergli il fieno in terra, ma ovviamente d’inverno è sconsigliabile perché, su terreno bagnato, il fieno si bagna e marci- Ü IL MIO CAVALLO 5/2012

107


I CONSIGLI DE IL MIO CAVALLO Per crescere forti e sani i puledri hanno bisogno di stare all’aria aperta. Fornirgli dei paddock sicuri è il nostro dovere.

sce. Per ovviare a questo problema possiamo ricorrere a mangiatoie e portaballoni che tengono il fieno sollevato da terra, proteggendolo da umido e polvere e lo proteggono anche dal vento. Alcuni modelli sono dei semplici vasconi, altri sono provvisti di griglie attraverso cui il cavallo preleva il fieno un po’ alla volta. Altri modelli ancora hanno degli spazi fra le griglie larghi quanto il collo del cavallo così ognuno di loro ha il suo spazio per mangiare in tranquillità senza litigare. Mangiatoie e portaballoni ovviamente sono realizzati in modo da non avere spigoli appuntiti. Ogni angolo infatti è smussato per la sicurezza del nostro cavallo.

Economiche e veloci da montare le recinzioni elettriche si adattano a qualsiasi tipo di perimetro e misura di paddock.

Le recinzioni metalliche sono oggi molto in voga: sono virtualmente indistruttibili, modulari e hanno prezzi più contenuti del legno.

108

IL MIO CAVALLO 5/2012

Capannine e paddock Per i cavalli che vivono fuori o che comunque passano al paddock la maggior parte del tempo sono disponibili capannine o addirittura box dotati di un paddock davanti, un po’ come se fossero ‘villette con giardino’. Le capannine sono strutture chiuse su tre lati e aperte sul quarto per cui i cavalli hanno la possibilità di entrare e uscire a piacimento. Possono essere in legno o in cemento. Nel primo caso sono più facili da realizzare perché non hanno bisogno di fonda-

menta, necessarie invece nel caso di strutture in cemento. Box e capannine in legno oggi sono spesso realizzate tramite moduli già pronti che possono essere assemblati velocemente a seconda delle esigenze. Una casa all’aperto permetterà al nostro cavallo di decidere dove stare e trascorrere il suo tempo libero come meglio crede: una garanzia di serenità che si rifletterà anche sul suo rapporto con noi e con un approccio più sereno al lavoro che per lui sarà solo una fra le sue diverse attività e non l’unica.


TATTINI SPA

TATTINI SPA

ARDESI EQUITAZIONE

www.tattini.it Tel. 0743.23231 - fax 0743.48779

www.tattini.it Tel. 0743.23231 - fax 0743.48779

www.aeqz.it Tel. 030.3581324 - 348.6703499

Beverino in alluminio che assicura all’acqua un livello costante tramite un raccordo in ottone e un galleggiante in plastica. E’ disponbile anche nel modello in alluminio a pressione con valvola in ottone. Entrambi i modelli sono completi di staffa che permette di fissarli ai tubi Innocenti.

Portaballoni standard semplici da utilizzare con struttura in acciaio zincato a caldo e tettoia in pvc con colori a scelta. Proteggono il fieno dagli agenti atmosferici come pioggia, umidità, polvere e vento.

Prezzo: 39 euro

Prezzo: 1.350 euro

Palla per cavalli in gomma. Viene utilizzata sia in box che al paddock per far giocare i cavalli nel loro tempo libero. E’ provvista di maniglia per permettere ai cavalli di afferrarla con i denti. E’ ottima come antistress o per il divertimento del cavallo. E’ inoltre delicatamente profumata. E’ disponibile in due allegri colori: rosso (con profumo di mela) oppure blu (con profumo di menta).

Prezzo: 32 euro

ARDESI EQUITAZIONE

AGRI-ZOO SAN MARINO

AGRI-ZOO SAN MARINO

www.aeqz.it Tel. 030.3581324 - 348.6703499

www.agri-zoo.com Tel. 00378.0549.901171

www.agri-zoo.com Tel. 00378.0549.901171

Portaballone/portafieno con tetto modello a cesta fissa. Permette ai cavalli al paddock di avere sempre a disposizione il fieno. Il tetto e il pavimento rialzato mantengono il fieno sempre asciutto e protetto da umidità, polvere e vento.

Hippo Safety Fence è una recinzione anti-infortunio, forte e duratura. Dispone di banda resistente ai raggi UV, ottima barriera visiva, manutenzione zero. E’ inoltre flessibile per la sicurezza dei cavalli. Ha un aspetto estetico piacevole, simula la recinzione in legno. E’ facile e veloce da installare. La banda si mette in tensione facilmente grazie allo speciale tensionatore - testato in laboratorio in condizioni estreme (-50°/+ 100°). Possibilità di aggiungere la componente elettrificata (isolatori codice: HSFI). Sono già abilitati per ospitare anche in un secondo tempo un filo o cordino elettrico. Bobina da 100 m.

Prezzo: da 770 euro

Prezzo: 119 euro

Carrello porta fieno per balle di fieno e paglia rettangolari. Si può agganciare al trattore per movimentare senza fatica i carichi pesanti fino alle porte della scuderia. Una volta sganciato si può spostare manualmente per portare il fieno a tutti i cavalli della scuderia in un viaggio solo. Per rendere agevole il trasporto anche a pieno carico è fornito di quattro ruote pivottanti e cioè in grado di girare in ogni direzione.

Prezzo: 800 euro

IL MIO CAVALLO 5/2012

109


I CONSIGLI DE IL MIO CAVALLO AGRI-ZOO SAN MARINO

AGRI-ZOO SAN MARINO

www.agri-zoo.com Tel. 00378.0549.901171

www.agri-zoo.com Tel. 00378.0549.901171

Elettrificatore Easy Gard by Chapron alimentazione 220 Volt Potenza 0,85 Joule linea elettrificabile 8 km. L’azienda francese Chapron produce da più di 60 anni recinti elettrici per bovini, recinti elettrici per cavalli, recinti elettrici per animali selvatici, recinti elettrici anti intrusione, diversi modelli sia a rete che a batteria per ogni tipo di situazione.

Vasca autolivellante La Gee realizzata in resina di polietilene, molto resistente agli urti ed alle alte e basse temperature. Sono disponibili nei modelli da 500 o da 1000 litri con sistema a gallegiante e tappo che ne permette una facile pulizia.

Prezzo: 104,90 euro

Prezzo: da 250 euro

Il legno è da sempre il materiale ‘principe’ con cui si costruiscono le recinzioni.

EQUITERIA SRL

NORD PIAVE 2

www.equiteria.com Tel. 0523.484053 - fax 0523.716914

www.nordpiave.it Tel. 0438.794691 Capannine per paddock delle dimensioni di 3, 6, 9 o 12 metri, chiuse su tre lati e con eventuale riparo anteriore. La struttura portante è in metallo zincato a caldo, i tamponamenti in tavole di larice, piallate, incastrate e trattate con impregnanti ad acqua, non tossici e in grado di mantenere la naturale traspirazione del legno. Proteggono e preservano da formazione di muffe e funghi, particolarmente resistenti agli agenti atmosferici. Copertura in lastre di fibrocemento NT.

Bellezza e funzionalità si coniugano armoniosamente nelle staccionate Equiteria. Disponibili in legno o in pvc, si adattano a qualsiasi contesto paesaggistico. Le staccionate in legno Massive sono impregnate in autoclave, procedimento che le rende particolarmente resistenti. La solidità è inoltre aumentata dalle filagne che passano attraverso i pali verticali. Di facile montaggio, non richiedono alcuna manutenzione. La nuova variante Safety presenta un top rail arrotondato e uniforme che racchiude e copre i vertici dei pali verticali, non lasciando alcun elemento sporgente. Le staccionate in U-PVC (miscela di resina polimerica pura ad alto

110

IL MIO CAVALLO 5/2012

peso molecolare e inibitori UV in grado di impedire al sole di danneggiare il materiale) sono caratterizzate da assi che presentano nervature doppie rinforzate lungo tutta la lunghezza e che consentono di propagare qualsiasi impatto contro la recinzione in modo uniforme, assicurando maggior solidità e durata. Non richiedono alcuna manutenzione successiva. L’U-PVC è inoltre completamente riciclabile.

Prezzo: da 16,18 m/l euro (per le staccionate in legno Massive)

Prezzo: da 23,50 m/l euro (per le staccionate in pvc)

Prezzo: su richiesta


NORD PIAVE 2

NORD PIAVE 2

www.nordpiave.it Tel. 0438.794691

www.nordpiave.it Tel. 0438.794691

Recinzioni per paddock realizzate in legno e acciaio zincato. I paletti verticali sono in metallo zincato. Le mezzane trasversali possono essere realizzate in tubolare di ferro oppure con tavole di larice di grosso spessore, piallate e trattate con impregnanti ad acqua, non tossici e in grado di mantenere la naturale traspirazione del legno. Protettivi e preservanti da formazione di muffe e funghi, sono particolarmente resistenti agli agenti atmosferici e assicurano una lunga vita alla recinzione.

Portarotoballe con struttura portante realizzata in metallo zincato a caldo, fondo in lamiera zincata forata, chiusure perimetrali in tubolare zincato, pareti laterali basculanti dotate di sistema di bloccaggio della rotoballa, porta di carico rotoballa della larghezza di circa 1.90 m, fornita di leva di chiusura, copertura realizzata in telo pvc o in alternativa con lamiera grecata zincata.

Prezzo: su richiesta

RINCO

RINCO

www.rincocarlo.com Tel. 045.7300293 - 7300599

www.rincocarlo.com Tel. 045.7300293 - 7300599

Recinzione disponibile con interasse m. 2.70 e m. 2. La staccionata è composta da tavole di larice con profilo antimorso in metallo e colonne zincate che possono, a seconda dei gusti e delle necessità, essere verniciate a piacere. Il profilo antimorso in metallo così come i tappi copricolonna si presentano di colore bianco. La staccionata è disponibile nel modello a tre tavole con un’altezza fuori terra di m. 1.50, o con due sole tavole per un’altezza fuori terra di m.1,30. Sono disponibili inoltre cancelli di m. 2 e 3 ad un’anta o di m. 4 a due ante.

Capanne paddock con metrature standard e su richiesta. Le misure standard sono: capannina m. 4x4 - capannina 6.36x4 m. (oppure 6x4) - capannina 9.54x4 m. La struttura è in ferro zincato, con possibilità di verniciatura. I pannelli sono tamponati in legno, a scelta nelle essenze di larice, legno esotico Muavé o legno esotico Iroko. Sporgenza della copertura m. 2.20 nella parte anteriore, m. 1 in quella posteriore. L’altezza della struttura sottotrave è di m. 3.30. La parte superiore del pannello è chiusa con telai in policarbonato fissi. Mangiatoia per capanna paddock da 2 m. in polipropilene (polimero ad alto impatto) antiurto colore nero con supporto in ferro zincato (prondità 25 cm - larghezza cm 38)

Prezzo: su richiesta

Prezzo: su richiesta

Prezzo: da 250 euro

I portaballoni tengono il fieno lontano da terra e lo proteggono da umido, polvere e vento.

IL MIO CAVALLO 5/2012

111



Curiosità e notizie

Natalia Estrada: “Ora penso solo ai cavalli”

O

rmai da anni gli appassionati dell’equitazione sono abituati a vedere immagini di Natalia Estrada a cavallo, più che vestita di lustrini e pailettes sugli schermi televisivi. Ma è di oggi la notizia ufficiale che la showgirl spagnola ha deciso di lasciare definitivamente il mondo dello spettacolo per dedicarsi completamente ai suoi amati cavalli. Una decisione presa senza

MUOIONO TRE CAVALLI: IL CANALE AMERICANO HBO CANCELLA LUCK

alcun rimpianto assicura Natalia che afferma: “la Tv non mi manca. Dal 2002, quando conobbi l’universo dell’equitazione, ho capito che quello non era il mio mondo. Ora non ho nemmeno la televisione e non la guardo”. Presto si trasferirà, insieme al suo compagno Drew Mischianti, in un ranch in Nevada dove si prepara alla vita dura e affascinate di una vera cowgirl.

Sospesa la serie Luck dopo la morte di tre cavalli. Foto da internet.

L

Natalia Estrada lascia il mondo dello spettacolo per dedicarsi, insieme al suo compagno Drew Mischianti, alla sua più grande passione: i cavalli.

a rete televisiva HBO ha deciso di sospendere Luck, serie americana ambientata in un ippodromo, dopo il decesso di tre cavalli durante le riprese. La serie con Dustin Hoffman è stata un grande successo di pubblico e critica. Ma la morte di tre cavalli, l’ultima delle quali causata da un groom incapace di gestire un brusco scarto del cavallo che, impennandosi, è caduto battendo la testa, ha portato alla cancellazione della serie. Una decisione inevitabile, come spiegano i due produttori dello show in un comunicato stampa: “E’ con il cuore spezzato che i produttori esecutivi David Milch e Michael Mann, in accordo con la HBO, hanno deciso di interrompere tutte le future produzioni della serie Luck. La sicurezza rimane per noi una priorità. Durante le riprese abbiamo sempre mantenuto alti i nostri standard, ma gli incidenti purtroppo accadono ed è per noi impossibile garantire che non ce ne siano altri in futuro. Accordandoci, siamo quindi arrivati a questa difficile decisione”. Contente e rassicurate sono invece le associazioni animaliste, che da tempo si battevano contro la casa di produzione perché agli animali fosse risparmiato il rischio delle scene di corsa dal vivo.

Equipe, Pariani, Pikeur,

PUBBLICIZZA QUI LA TUA SELLERIA

PER MAGGIORI INFORMAZIONI Tel. 02.27086250

Back on Track, Rambo, Cristina Sport, Veredus, Sarm Hippique, Ariat, Horseweare, Equiline, RG, TRM, FM, LAS ARTICOLI PER L’EQUITAZIONE SELLE SU MISURA RIPARAZIONI E RICAMI PERSONALIZZATI Via Archimede, 6 Alte di Montecchio Maggiore (VI) Tel 0444 492999 Fax 0444 497266 Mob 347 2403481 planethorse1@libero.it IL MIO CAVALLO 5/2012

113

GUIDA ALLE SELLERIE . GUIDA ALLE SELLERIE . GUIDA ALLE SELLERIE

GUIDA ALLE SELLERIE .

GUIDA ALLE SELLERIE .

GUIDA ALLE SELLERIE . GUIDA ALLE SELLERIE . GUIDA ALLE SELLERIE


COSA SUCCEDE NELLA FOTO…


PERCHÉ IO VALGO!

N

oi esseri umani non siamo i soli che si pavoneggiano per attirare l’attenzione di una o un potenziale partner e non siamo nemmeno i più abili! I pavoni fanno la ruota, i piccioni eseguono la danza dell’amore, le balene cantano... i cavalli non sono da meno. Anche gli stalloni, infatti, si danno un bel daffare per conquistare le signorine del branco. Eseguono dei perfetti passage per mostrare tutta la loro potenza ed eleganza, si gonfiano tutti, arcuano il collo, emettono sbuffi nitriti bassi e sonori o magari scuotono le lunghe criniere come il sauro di questa foto che sembra dire: “Scegli me pupa, il più bello sono io!”. Le giumente però non sono da meno. Per vincere le attenzioni dello stallone fanno le smorfiose: si avvicinano ancheggiando, si girano, alzano la coda e poi, in un attimo, sembrano cambiare idea e calciano, per poi tornare a essere tutte miele. E’ cosi che da sempre, con l’arrivo della primavera, si ripete l’antico gioco delle conquiste.


L’ESPERTO

RISPONDE In questo numero

In INTERNET Potete rivolgere le vostre domande all’esperto anche via Internet. L’indirizzo è:

ilmiocavallo@ilmiocastello.it Le più interessanti saranno pubblicate

COMPORTAMENTO

comportamento • Al paddock in relax

allevamento • Il tempo dello svezzamento

Al paddock per il relax

equitazione americana • Quarter Horse all’inglese

vita di scuderia • Le fasce da lavoro I cavalli hanno bisogno di distrarsi, qualche ora di relax al paddock è quello che serve per permettere ai nostri amici a quattro zampe di sfogarsi e divertirsi.

tecnica • Paura in passeggiata

veterinaria • Una strana allergia

E’ molto importante che i box abbiano le finestre in modo che i cavalli abbiano la possibilità di tirar fuori la testa e di distrarsi guardando ciò che sta loro intorno nelle lunghe ore che sono costretti a trascorrere in box.

116

IL MIO CAVALLO 5/2012

H

o un cavallo di quattro anni che vive in una scuderia non lontana da casa mia. Purtroppo ho modo di andarlo a montare solamente tre volte alla settimana e ho notato che ultimamente è sempre nervoso, non ama farsi avvicinare e nel box sta prendendo diversi vizi. Come posso aiutarlo a rilassarsi e a tornare sereno?

U

n cavallo giovane come il tuo ha tanta energia e ha bisogno di uscire regolarmente ogni giorno. Stare nel box è fonte di stress per i cavalli in generale, il discorso si amplifica all’ennesima potenza se si tratta di un cavallo giovane. La soluzione, quindi, non è semplicissima ma un ottimo consiglio è quello, se proprio

non hai la possibilità di recarti in scuderia più spesso, di portare il tuo giovane amico a quattro zampe in una scuderia in cui ci sia la possibilità di mettere il cavallo al paddock. Qualche ora all’aria aperta ogni giorno lo aiuterà a sfogare le sue energie correndo e sgroppando, ma anche di rilassarsi passeggiando e gustando un po’ di erba fresca. Quando vai a montare il tuo cavallo, poi, dedicagli molto tempo, trascorri con lui più ore

che puoi, dopo aver montato portalo a passeggiare all’aperto, portalo a mangiare un po’ d’erba e aiutalo a distrarsi. Un ultimo trucchetto per distrarre il tuo amico costretto a molte ore in box è quello di creargli un diversivo, appendi quindi alla porta del suo box un gioco di gomma, come quelli con cui si dilettano i cani, in questo modo il cavallo ha modo di distrarsi e di far passare un po’ di tempo mentre si trova in box.

Pillole di Equitazione • Con il termine testa di moro si indica un cavallo il cui

colore della testa è molto più scuro rispetto al colore del resto del corpo. • Lo ‘slow gait’ è un’andatura tipica delle razze americane

di cavalli e si tratta di un trotto molto lento e cadenzato.


L’ESPERTO

RISPONDE

ENDURANCE puledri di linee utilizzate con successo nell’endurance e nel galoppo a livello mondiale

ALLEVAMENTO IL TEMPO DELLO SVEZZAMENTO a mia fattrice è diventata mamma a marzo. Ora lei e il piccolo trascorrono tutto il tempo insieme ma mi ha detto un amico che ha già vissuto l’esperienza della nascita di un puledrino che a breve dovrò dividerli e procedere allo svezzamento. Qual è il tempo giusto per non creare traumi a mamma e puledro?

D

opo la nascita del puledro il periodo dell’allattamento dura almeno tre mesi e mezzo, sino a un massimo di sette mesi. In questo periodo il puledro vive a stretto contatto con la mamma. Stanno nel box insieme e anche al paddock il puledrino resta sempre lì vicino a lei. Durante questi mesi il piccolo impara dalla mamma tutto il necessario per poter diventare indipendente, impara qual è l’erba migliore da mangiare e quale tipo invece sia meglio non assaggiare, impara a mangiare in modo

autonomo e a riconoscere sia i pericoli che i visi amici. La separazione del puledro dalla fattrice che in gergo si chiama svezzamento, viene effettuato intorno ai sei mesi. A questo punto è fondamentale che il piccolo abbia imparato a mangiare in modo autonomo sia il fieno che il mangime. Prima dello svezzamento è altresì fondamentale che il cavallino impari a riconoscerci e a fidarsi di noi, che sappia accettare la capezza, che dobbiamo abituarlo fargli indossare sin dai primi giorni di vita, e che sia in grado di essere condotto a mano. Per insegnare al puledrino la conduzione a mano, le prime volte, portiamolo fuori dal box insieme alla mamma. Seguendola e imitandola imparerà come fare e si abituerà. Portiamo sempre pazienza quando abbiamo a che fare con un puledro. E’ fondamentale che instauri con noi un buon rapporto di fiducia e non di timore.

Nuribia, SI, 2006

ZIONE SOLO PRODU ITALIANA IRE)/ANICA ASSI (EX UN

© Il Mio Castello

L

Florena, AA, 2001 con I Love Italy, SI, 2011

• Salto ostacoli: olli: selezione l i edd utilizzo ili linee genetiche al massimo livello mondiale • Disponibili puledri e giovani cavalli avviati alla disciplina • Pagamenti personalizzati • ORSENIGO, PSA, 2007 (Caljgola x Rubis de Carrere x Veinard al Maury), stallone disponibile per monta

Nuribia, SI, 2006

www.valtenesi-horses-and-dogs.com www va

ALLEVAMENTO ITALIANO cuccioli disponibili Maltesi, Cavalier King Charles Spaniel,, Labrador e Golden Retriever,r, Shih-tzu e Pastore Tedesco. Un puledro ha bisogno di vivere a stretto contatto con la sua mamma almeno per i primi sei mesi di vita.

Altre razze visionabili b l sull sito www.valtenesi-dogs-and-horses.com PER INFO: Eldo 348.2628344 Adelaide 335.7216724


L’ESPERTO

RISPONDE EQUITAZIONE AMERICANA

Quarter Horse all’inglese

D

a anni monto con la sella americana e possiedo un bellissimo Quarter Horse. Da qualche tempo, però, mi sono molto appassionata all’equitazione inglese. Poiché sono molto affezionata al mio cavallo e non ho alcuna intenzione di cambiarlo, vorrei sapere se è possibile utilizzare la sella inglese con un Quarter Horse. Montare un Quarter Horse con una sella inglese non rappresenta certo un problema. Anzi, esistono delle gare specifiche in cui viene valutata proprio la capacità dei Quarter nell’equitazione all’inglese. Certo, se la nostra passione è l’equitazione inglese e desideriamo imparare nel migliore dei modi a montare nelle discipline specifiche di quella specialità, allora un Quarter Horse non possiamo dire che sia il cavallo ideale.

Sarebbe un po’ come acquistare un fuori strada e andare a correre sul circuito di Monza. Tuttavia se siamo affezionati al nostro amico a quattro zampe, compagno inseparabile di molte avventure, allora possiamo sicuramente adattarci e iniziare a montare all’inglese con il nostro Quarter Horse, un cavallo versatile e duttile, molto adatto a diverse discipline.

L’English Pleasure è una disciplina che si propone di sottolineare la versatilità dei cavalli americani. Cavallo e cavaliere sono vestiti all’inglese, il filetto utilizzato è snodato e la sella è quella inglese. Il cavallo viene guidato a due mani.

Pillole di Equitazione • Il mantello ubero è formato da una miscela di peli bianchi e rossi. Si tratta di un colore di manto poco diffuso.

I Quarter sono cavalli molto versatili. Perfetti per la monta western, sono in grado di essere montati anche all’inglese.

• In gergo equestre si dice che un cavallo ‘trottigna’ quando esegue un trotto molto corto, quasi sul posto. Questo atteggiamento, di solito, è sintomo di nervosismo.

VITA DI SCUDERIA LE FASCE DA LAVORO

N

ella scuderia dove mi sono trasferito ho notato che molti cavalieri utilizzano come protezioni al posto delle stinchiere, delle fasce colorate molto simili a quelle da riposo che si usano in scuderia. A cosa servono?

L

e fasce che vedi addosso ai cavalli durante il lavoro possono sembrare simili a quelle utilizzate in scuderia, ma sono in realtà estremamente diverse. Innanzitutto sono meno elastiche, più spesse e realizzate con un tessuto differente. Le fasce da riposo, quelle che si utilizzano normalmente in scuderia, sono in cotone, mentre quelle che comunemente si chiamano da lavoro, di solito sono in pile. Le fasce che si utilizzano per il lavoro sono fasce da polo e si usano al posto

118

IL MIO CAVALLO 5/2012

delle stinchiere per proteggere le gambe. Le fasce da polo, rispetto alle stinchiere hanno il vantaggio di dare un sostegno ai tendini, specialmente se si lavora su un terreno un po’ pesante. Il grande vantaggio delle stinchiere rispetto alle fasce sta nella praticità, specialmente le stinchiere moderne, dotate di chiusura a velcro, sono semplici da mettere, togliere e pulire. Mentre per quanto riguarda le fasce, è importante imparare a posizionarle sulle gambe dei cavalli nel modo più corretto perché non stringano troppo o, al contrario, non siano troppo lente con il rischio di scivolare. Se desideriamo utilizzare le fasce da lavoro, quindi, chiediamo ad un amico che già ne fa uso di insegnarci a metterle nel modo più corretto per non rischiare di fare del male al nostro cavallo.

Le fasce da polo sono la protezione ideale specialmente se lavoriamo su un terreno piuttosto duro.


L’ESPERTO

RISPONDE TECNICA

Paura in passeggiata H

o acquistato un cavallo di cinque anni di razza anglo araba per andare in passeggiata e, in futuro, effettuare qualche trekking. Purtroppo ogni volta che lo porto in passeggiata si spaventa e scarta a ogni piccolo ostacolo che troviamo di fronte a noi, e io rischio di cadere. Come posso risolvere questo problema?

I

l tuo cavallo è molto giovane e, di conseguenza, inesperto. I suoi timori in passeggiata, infatti, sono tutti figli dell’inesperienza e del trovarsi d’innanzi a situazioni nuove come quelle che può trovare durante una passeggiata. E’ fondamentale in questa fase che tu sia paziente. Cerca di incoraggiare il tuo cavallo, accarezzalo e rassicuralo parlando con voce

calma, tranquilla e contemporaneamente decisa. Inizia con passeggiate brevi, in posti sicuri e privi di ostacoli in modo che il tuo amico a quattro zampe possa abituarsi, chiedi poi ad un amico esperto che monta un cavallo più adulto e abituato del tuo di accompagnarti in passeggiata. I cavalli agiscono molto per emulazione per tanto imitando il comportamento del cavallo più esperto, il tuo giovane amico si tranquillizzerà e inizierà a capire quali sono i veri pericoli e quali invece elementi normali e da non temere. Una volta che il tuo cavallo si è tranquillizzato, puoi iniziare con passeggiate un po’ più lunghe, sempre in compagnia del cavallo più esperto e, in breve vedrai che le passeggiate che oggi sono motivo di timore e stress per entrambi, diventeranno momenti divertenti e rilassanti sia per te che per il tuo amico a quattro zampe. Non avere fretta, la calma è la miglior medicina per abituare i nostri amici cavalli.

Se montiamo un cavallo giovane è facile che in passeggiata si agiti apparentemente senza motivo a causa della sua inesperienza.

VETERINARIA UNA STRANA ALLERGIA

I

l mio cavallo ha un problema di non semplice soluzione. In seguito a diverse eruzioni cutanee il veterinario ha effettuato la biopsia su un frammento di pelle ed è risultato che è allergico a tutti gli insetti. La soluzione profilata è quella di alleviare il dolore con una cura di cortisone, ma non mi ha consigliato una cura definitiva.

I

l tuo cavallo, probabilmente, fa parte di quei soggetti ipersensibili ai quali anche la puntura o il morso di un insetto crea una reazione anomala. Come ti ha accennato il tuo veterinario non esiste una vera e propria cura, quello che puoi fare e che già stai facendo, è cercare di alleviare fastidio e dolore con una

cura specifica a base di cortisone. Una seconda soluzione è quella di cercare di ridurre al minimo gli attacchi degli insetti, utilizzando un repellente e dei prodotti specifici a base di aglio oppure puoi sminuzzare nella razione quotidiana del tuo amico uno spicchio d’aglio. Questa sostanza, a lungo andare, dovrebbe, grazie al suo cattivo odore, avere effetto repellente sugli insetti. Non esistono studi scientifici che dimostrino il potere repellente dell’aglio, ma è senza dubbio il migliore tra i rimedi naturali. Non disperare, non è detto che le reazioni del tuo amico rimangano sempre così accentuate, anzi, grazie alle cure che gli presti probabilmente con il tempo diminuiranno sensibilmente.

Pillole di Equitazione • Il cavallo rampa quando porta gli anteriori in avanti, ge-

neralmente con l’intenzione di colpire.

VISITA IL SITO WWW.EQUICOCCO.IT PER CERCARE IL PUNTO VENDITA PIÙ VICINO A TE PER INFO: equimondo@equicocco.it o tel. 333.8310827

EQUICOCCO IICOC ICOCCO C C CCO C È È:

SALUTE PER IL CAVALLO RISPARMIO NEI CONSUMI ECOCOMPATIBILE

WWW.EQUICOCCO.IT .A.S. NDO S& C. i c EQUIMaO c rdo Tu di Ricc

Modena 0827 .831 Cell. 333 uicocco.it www.eq

Distributore Piemonte Studio R - Torino - Tel. 011.888912 Distributore Sardegna La Nuova Fattoria di Paolo Bellinzas Santulussurgiu (OR) - tel. 0783.024551


IL CALENDARIO

Andiamoci anche noi...

GIUGNO

DAL 17 AL 20 MAGGIO

Dall’ 1 al 2 giugno Non Solo Cavalli San Vincenzo (LI) www.gruppoequestre.it Dall’1 al 3 giugno Storica Cavalcata Oswald von Wolkenstein Scillliar (BZ) www.haflinger.eu www.ovwritt.cpm Tel.: 0471.725047 Dal 14 al 17 giugno Marche Endurance Lifestyle Riviera del Conero www.gheusis.com Tel.: 0422.928954 Dal 15 al 17 giugno Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo Leonessa (RI) www.rassegnanazionaledelle-

Il vecchio west in Emilia V

enticinque anni di storia per il Salone del Cavallo Americano di Reggio Emilia. Ogni anno novità e conferme per un evento che è a tutti gli effetti diventato un must per i tantissimi appassionati di equitazione americana ma anche per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo equestre grazie a un’occasione divertente e coinvolgente. Per l’edizione 2012 il Salone del Cavallo Americano ci aspetta dal 17 al 20 maggio tra gare di altissimo livello e divertimento assicurato. Tra le competizioni di più ampio richiamo il Derby Irha con i più grandi campioni di reining, e i Campionati Europei di Barrel Racing e Pole Bending, solo per citare alcune tra le competizioni. E ancora una zona interamente dedicata al benessere dei cavalli, un’ampia area riservata al divertimento dei

più piccoli e per tutta la famiglia, musica e danze tipiche western, come la line dance. Novità assoluta di quest’anno il Country Music Festival, una kermesse dedicata interamente a questo affascinante genere musicale, un evento di rilevanza internazionale.

Insomma adrenalina e divertimento assicurati per un fine settimana tra cavalli e allegria. Per informazioni www.salonedelcavallo.com info@teamforyou.com Tel. 0421.280235

Il Salone del Cavallo Americano ospita l’attesisimo Derby Irha.

regioniacavallo.it info@yastan.it

DAL 31 MAGGIO AL 3 GIUGNO TREKKING AL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO

AGOSTO Dal 3 al 5 agosto Mostra Nazionale del cavallo Bardigiano

I

l Parco Nazionale del Gran Sasso è uno dei territori più belli d’Italia, poterlo visitare dal punto di vista tutto particolare che si raggiunge dalla groppa di un cavallo è davvero un privilegio. Dal 31 maggio al 3 giugno l’ASA Wild West Abruzzo, un’associazione affiliata ENGEA offre agli amanti dei cavalli e della natura questa spettacolare opportunità. Paesaggi mozzafiato, natura incontaminata, borghi e paesi meravigliosi, lunghe ore in sella ai nostri amici a quattro zampe e serate all’insegna dell’allegria e i sapori del posto. Insomma un fine settimana impedibile che permette a tutti noi di staccare dal caos e lo stress cittadino per immergerci, almeno per qualche giorno, in un’incantata atmosfera d’altri tempi.

Bardi (PR) www.bardigiano.it Tel.: 0521.680777

Per informazioni www.wildwestabruzzo.wordpress.com Giuseppe: 349.8318723 Alessandra: 347.9584195

L’1 E IL 2 GIUGNO

Non solo cavalli per l’estate toscana N

on solo cavalli, questo è il nome dello spettacolo equestre che da ormai sei anni apre l’estate Sanvincenzina. Tutto è nato dalla volontà dei componenti del Gruppo Equestre San Vincenzo di mettere in mostra le loro capacità di cavalieri e le bontà dei loro fedeli quadrupedi nel lontano 2007, quando è iniziata questa stupenda avventura. Uno spettacolo, il primo, messo in piedi con

120

IL MIO CAVALLO 5/2012

materiale raccolto, donato e con tanto sudore e sacrificio da parte degli organizzatori. Lo spettacolo, quest’anno, è in programma l’1 e il 2 giugno e si svolgerà la sera dalle 21.30 in poi, ma nel corso del giorno si terranno sempre dei giochi equestri in campo. Infatti quest’anno ci sarà la seconda edizione del palio e giochi vari quali gimkane ed altre specialità. La passione per questi splendidi ani-

mali e compagni, è il sentimento trainante di questa manifestazione e soprattutto di coloro che la realizzano, unitamente all’attaccamento al territorio, l’amore per l’equitazione e il desiderio di condividere con altri questa attività. Ampio spazio per i più piccoli a cui è dedicato il Battesimo della Sella, mentre per i più grandi e i buongustai è previsto il punto di ristoro con la tipica cucina casa-

linga toscana squisita e a prezzi contenuti. E non è ancora tutto perché, per far sì che possa essere vissuta pienamente l’atmosfera dell’evento, saranno presenti vari stand dove sarà possibile acquistare generi vari di artigianato locale e prodotti alimentari tipici della zona. Per informazioni www.gruppoequestre.it


Andiamoci anche noi... A MAGGIO

SEF-Italia per un ricco maggio S

EF-Italia è la Scuola di Formazione la cui filosofia è ‘giocando formiamo campioni’, una filosofia ottimale per chi desidera imparare tutto sul mondo equestre. SEF-Italia organizza davvero tanti eventi, corsi di for-

mazione utili a permettere a chi lo desidera di trasformare la propria passione per i cavalli in una vera e propria professione, ma anche stage con i più grandi campioni dell’equitazione per permettere ai giovani di migliorare, e vere e

proprie competizioni. Il mese di maggio è ricco di appuntamenti, prima di prenderne parte, però, consultiamo la segreteria per accertarci che non vi siano state modifiche. Per informazioni: www.sef-italia.it

DATA

LOCALITÀ

CORSO

INFORMAZIONI

4-6

Lecco

Acc. di Turismo Ambientale Sommeggiato

Gisella Cremonesi

349.8821840 - info@somarelli.it

4-6

Modena

Operatore di Volteggio

Michela Callegari

335.7070393 - andreapantano@tiscali.it

4-6

Como

Tecnico di Lavoro alla Corda di 1° Liv.

Doriano Magnani

338.8233905 - dorian.mag@tiscali.it

4-6

Firenze

Corso per Dirigente Sportivo di Base

Andrea Pantano

349.8095165 - andreapantano@tiscali.it

4-6

Novara

COACH PONY WESTERN

Michela Lomazzi

345.6501802 - ponywestern@gmail.com

4-6

Bologna

Tecnico di Cavalleria Storica di 1° Liv.

Salvo Manfredi

347.9814770 - salvomanfredi@hotmail.com

4-6

Emilia Romagna

Corso Operatore per Diversamente Abili

Magg. Claudio Agnesio

347.1166480 - equitazione@sef-italia.it

4-6

Piemonte

Istruttore di Western Performance di 3° Liv.

Tiziana Gurrisi

335.1372872 - info@ranchokcorral.it

4-6

Torino

Accompagnatore di T.E.

Salvo Manfredi

347.9814770 - salvomanfredi@hotmail.com

4-6

Salerno

Operatore di Scuderia di Base

Paola Lerma

340.2821423 - scuderia.sangiacomo@alice.it

4-6

Vicenza

Corso di Monta All’Amozzone

Anna Rosara

348.9384570 - anna.rosara@libero.it

4-6

Milano

Istruttore di Salto Ostacoli di 1° Liv.

Iuri Ripamonti

339.6403924 - info@udippoclub.it

7-8

Lecce

Stage di S.O con Juan Carlos Garçia

Veronica Borrione

334.6061956 - veronica.borrione@gmail.com

11-13

Venezia

Corso Operatore per Diversamente Abili

Magg. Claudio Agnesio

347.1166480

11-13

Lombardia

Accompagnatore di T.E.

Salvo Manfredi

347.9814770 - salvomanfredi@hotmail.com

11-13

Como

Tecnico di Lavoro alla Corda di 1° Liv.

Doriano Magnani

338.8233905 - dorian.mag@tiscali.it

11-13

Firenze

Corso per Dirigente Sportivo di Base

Piero Acquaro

347.3882936 - pieroacquaro@yahoo.it

11-13

Alessandria

Op. di Equitazione di Base (Dressage)

Paola Lerma

340.2821423 - scuderia.sangiacomo@alice.it

11-13

Milano

Istruttore di Western Performance di 1° Liv.

Loris Mondoni

347.3049782 - loris.trainer@wakinyanranch.com

11-13

Milano

Animatore Pony di 1° Liv.

Erica Bellotto

333.62.85.647 - info@amonte.it

11-13

Bergamo

Op. di Equitazione di Base (Salto Ostacoli)

Shainy Novelli

346.6435276 - novelligirls@hotmail.com

14

Verona

Clinic di Equ. Am. con Mario Sbrana

Andrea Pantano

349.8095165 - andreapantano@tiscali.it

Operatore per Diversamente Abili

Magg. Claudio Agnesio

347.1166480

18-20 Emilia Romagna 18-20 Emilia Romagna

Accompagnatore di T.E.

Salvo Manfredi

347.9814770 - salvomanfredi@hotmail.com

Moglia (MN)

Corso per Tecnici di 2° Livello E.D.A.

C.I. La Rocchetta

Magg. Claudio Agnesio 347.1166480

18-20

Modena

Corso per Dirigente Sportivo di Base

Andrea Pantano

349.8095165 - andreapantano@tiscali.it

18-20

Alessandria

Operatore di Scuderia di Base

Paola Lerma

340.2821423 - scuderia.sangiacomo@alice.it

18-20

Brescia

Istruttore Western Performance di 1° Livello

Loris Mondoni

347.3049782 - loris.trainer@wakinyanranch.com

18-20

Milano

Istruttore di Dressage di 1° Liv.

Mario Messina

334.3214899 - mario.messina@agenziaassigest.it

18-20

18-20

Novara

Animatore Pony di 1° Liv.

Erica Bellotto

333.62.85.647 - info@amonte.it

25-27

Alessandria

Op. di Equitazione di Base (Dressage)

Paola Lerma

340.2821423 - scuderia.sangiacomo@alice.it

25-27

lazio

Animatore Pony di 1° Liv.

Alessandra Di Stefano

349.1503529 - lucaalessandri@virgilio.it

25-27

Torino

Accompagnatore di T.E.

S. Manfredi

347.9814770 - salvomanfredi@hotmail.com

25-27

Como

Op. di Equitazione di Base (Salto Ostacoli)

Doriano Magnani

338.8233905 - dorian.mag@tiscali.it

25-27

Modena

Istruttore di Western Performance di 1° Liv.

Tiziana Gurrisi

335.1372872 - info@ranchokcorral.it

25-27

Vicenza

Corso per Dirigente Sportivo di Base

Piero Acquaro

347.3882936 - pieroacquaro@yahoo.it

Op. di Equitazione di Base (Salto Ostacoli)

Scuderia del Borgo

0544.271763 - andreapantano@tiscali.it

Animatore Pony di 1° Liv.

Erica Bellotto

333.62.85.647 - info@amonte.it

Corso Operatore per Diversamente Abili

Magg. Claudio Agnesio

347.1166480

Operatore di Scuderia di Base

Paola Lerma

340.2821423 - scuderia.sangiacomo@alice.it

25-27 Emilia Romagna 25-27

Veneto

25-27 Emilia Romagna 25-27

Alessandria

IL MIO CAVALLO 5/2012

121


Andiamoci anche noi... DALL’1 AL 3 GIUGNO

IL 2 E IL 3 GIUGNO

UNA CAVALCATA TRA I MONTI

A cavallo sulle vie della storia

D

all’1 al 3 giugno si terrà la Cavalcata intitolata al poeta e cantore lirico medievale Oswald von Wolkenstein.La giostra equestre che ogni anno attira migliaia di spettatori nei paesi altoatesini di Castelrotto, Siusi e Fié allo Sciliar quest’anno festeggerà i 30 anni dalla fondazione con spettacoli unici che faranno rivivere la storia di questa festa medievale. Nel corso dei primi due giorni si succederanno celebrazioni e intrattenimenti di vario genere, mentre la domenica avrà inizio la gara vera e propria: 36 squadre composte da 4 cavalieri in abiti tradizionali si cimenteranno in 4 tornei distinti ossia il passaggio degli anelli, il labirinto, il galoppo con ostacoli e infine il percorso fra le porte. Solo la squadra più veloce conquisterà la vittoria e l’ambito premio, lo stendardo del menestrello. Un evento da non perdere che racchiude storia, sport, tradizione, cultura e folclore nella favolosa cornice delle Dolomiti, parimonio italiano.

La Cavalcata è dedicata a Oswald Von Wolkenstein, poeta vissuto ai piedi dello Scillar.

Per informazioni www.haflinger.eu www.ovwritt.com Tel. 0471.725047

IL 9 E IL 10 GIUGNO

TTouch, un corso di tocchi S

ilvia e Massimo Da Re, veterinari e ippiatri, referenti italiani del Metodo Tellington TTouch nonché fraterni amici di Linda Tellington Jones, ideatrice del metodo, sono lieti di presentare due corsi dedicati proprio al rivoluzionario metodo dell’arzilla canadese. A ospitare il corso sono i prestigiosi impianti romani del Quarto Reggimento Carabinieri a Cavallo. Sono previsti ben due corsi intensivi, il primo il 9 e il 10 giugno incentrato sul tema equilibrio e coordinazione, il secondo, il 7 e l’8 luglio, basato sulla gioia di montare. Il Metodo Tellington TTouch, figlio di anni e anni di esperienza e studio, è basato sui ‘tocchi’ ossia su pressioni da effettuare sui punti giusti del cavallo per sciogliere in lui ogni tipo di tensione. La comunicazione tra cavallo e cavaliere, basata sulla fiducia e il rispetto è alla base di questo Metodo che sempre più sta trovando seguaci sia tra amatori che professionisti del mondo

122

IL MIO CAVALLO 5/2012

equestre. Un appuntamento impedibile è quello di settembre, il corso ‘lungo’ di Linda in persona, in programma dal 4 al 9. Per informazioni www.tellingtonttouchtraining.it

C

i sono colline, nella nostra bella Italia, che hanno fatto la storia. Sentieri, boschi e radure hanno nascosto Partigiani che hanno organizzato la Resistenza, alla fine della Seconda Guerra Mondiale per rendere il nostro un Paese libero. Il 2 e il 3 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, Il Gruppo Attacchi VDA organizza una gita di due giorni a cavallo proprio sui sentieri della Resistenza. Si parte da Polinago (MO), sede del Gruppo, alla volta dell’Appennino Modenese che ha nascosto tanti Partigiani, per ammirare quei paesaggi che hanno trasformato la guerra in un simbolo di pace, per non dimenticare e per farlo divertendosi, immersi nella natura e in compagnia dei nostri migliori amici a quattro zampe, compagni di tante avventure insieme a noi.

Il Gruppo Attacchi VDA organizza una gita a cavallo sui sentieri della Resistenza.

DAL 14 AL 17 GIUGNO MARCHE ENDURANCE LIFESTYLE

S

aranno le Marche a ospitare, dal 14 al 17 di giugno, l’edizione del 2012 dell’Endurance Lifestyle, una quattro giorni dedicata allo sport e al turismo. Ad accogliere la manifestazione sarà la Riviera del Conero, teatro ideale di uno degli sport equestri più suggestivi quanto più duri: l’endurance. Sarà proprio questa disciplina, protagonista dell’evento, a collegare i vari eventi sportivi e non, in favore di una valorizzazione del territorio marchigiano. Una promozione turistica che mira ad attrarre tutti quei paesi emergenti come Russia, Cina e mondo arabo, principali attori dello sviluppo economico mondiale. Proprio negli Emirati Arabi l’endurance è molto amato, definito lo “sport degli sceicchi”, è uno degli sport più praticati e diffusi, infatti, persino l’Emiro di Dubai partecipa spesso a questa gara di resistenza. Al margine della maratona equestre, ci saranno numerosi incontri economici ed enogastronomici per un avvicinamento culturale tra Italia e mondo arabo all’insegna della comune passione per il mondo dei cavalli.

Per informazioni www.gheusis.com Tel. 0422.928954

Massimo Da Re e Linda Tellington Jones alle prese con una dimostrazione del Metodo.

Per informazioni www.gruppoattacchivda.it gruppoatacchivda@libero.it Tiziano: 348.2312390 Piera: 348.8126595

L’endurance è uno sport duro quanto affascinante che sempre più sta prendendo piede nel nostro Paese.


Andiamoci anche noi... DAL 15 AL 17 GIUGNO

DAL 30 GIUGNO ALL’1 LUGLIO

Rassegna delle Regioni a cavallo

I Purosangue Arabi a Berlino

L

a Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo è ormai uno spettacolo imperdibile. Come ogni anno ad ospitare la Rassegna è la città storica di Leonessa, in provincia di Rieti. Per l’edizione 2012 lo spettacolo è previsto dal 15 al 17 giugno. Archiviato ormai lo straordinario successo dell’opera equestre. ‘Echi di libertà - il Risorgimento delle Regioni italiane’, andato in scena per la concomitanza tra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e i dieci anni della rassegna e commentato dai numerosi giornalisti presenti con toni entusiastici, nel 2012 si tornerà alla veste consueta della gara tra rappresentative regionali. L’XI edizione, infatti, proporrà nuovi racconti sugli aspetti culturali, folkloristici, le tradizioni, le storie di fantasia popolare e la vita di personaggi celebri delle regioni italiane che ne fanno un esempio di teatro equestre amatissimo dal pubblico che ogni anno affolla il bellissimo borgo laziale. Per informazioni www.rassegnanazionaleregioniacavallo.it info@yastan.it I Purosangue Arabi, cavalli per eccellenza, sono in scena a Berlino.

U

La Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo porta ogni anno a Leonessa un gran numero di appassionati.

n evento davvero impedibile per i tantissimi amanti del Purosangue Arabo, il cavallo per eccellenza. Dal 30 giugno al primo luglio la splendida capitale tedesca, Berlino, ospita per la prima volta un evento internazionale interamente dedicato ai cavalli del deserto. La prima edizione della Berlin Cup apre le porte a un evento davvero unico. Il primo giorno, il 30 giugno, è dedicato all’International Breeders Championship Berlin ossia al campionato internazionale in

cui sfileranno i più eleganti e belli tra i rappresentanti di questa razza magica, accompagnati da esperti Handler. Il giorno seguente, invece, è dedicato all’International Egyptian Arabian Horse Show, ossia a quei rappresentanti della razza originari della purissima linea egiziana. Belli, eleganti, quasi arroganti, questi i re del deserto, i cavalli doc. Per informazioni heike.hain@t-online.de Tel: +49.0.38451.70884

DAL 3 AL 5 AGOSTO

La grande mostra dei Bardigiani U

na tradizione che dura ormai da 35 anni quella della Mostra Nazionale di Bardi. Dal 1977, infatti, la cittadina in provincia di Parma ospita il più atteso degli eventi dedicati alla razza equina orgoglio di quelle verdi terre, il cavallo Bardigiano. Come sempre, anche nel 2012 l’evento è in programma per il primo fine settimana di agosto e, precisamente, dal 3 al 5. E’ sulle rive del fiume Ceno che i cavalli vengono alloggiati comodamente in un’area attrezzata dal venerdì pomeriggio sino alla domenica, al termine della Mostra. Nel corso

delle tre giornate, si svolgono le valutazioni morfologiche: gli allevatori sottopongono ad una Giuria di Esperti di razza i loro soggetti, divisi in categorie secondo il sesso e l’età. Per ogni categoria, i Giudici stilano una graduatoria, fino ad arrivare, alla proclamazione del Campione e della Campionessa assoluti. Per informazioni www.bardigiano.it cavallobardigiano@apa.pr.it Tel.: 0521.680777

Il Bardigiano è tra i cavalli italiani per eccellenza.

IL MIO CAVALLO 5/2012

123


Vendo e compro COME FARE LA VOSTRA INSERZIONE

TUTTI GLI ANNUNCI

ANNUNCI VAN:

AD ECCEZIONE DEI

Gli annunci relativi alla vendita di van sono a pagamento. Il costo per ogni annuncio è di 120 euro (Iva compresa). Il pagamento va effettuato tramite bonifico bancario a:

VAN SONO GRATUITI

IL MIO CASTELLO S.p.A. -

IBAN:

IT23K0306909451100000101129

Gli annunci verranno pubblicati solo al ricevimento di copia del pagamento insieme al tagliando dell'inserzione e ai dati per la fatturazione (Nome, Cognome o Ragione Sociale, Telefono, Codice Fiscale o Partita Iva). Seguirà fattura

E RISERVATI AI PRIVATI • Ritagliate o fotocopiate il tagliando per le inserzioni, compilatelo in stampatello e inviatelo alla nostra segreteria di redazione via fax al numero: 02.87365927

oppure per posta all’indirizzo:

IL MIO CAVALLO

Tagliando per le inserzioni (da ritagliare e mandare via fax o per posta)

Testo .................................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... Prezzo Euro (obbligatorio) ................................................................................................................................................... Località .............................................................................................................................................................................. Telefono (obbligatorio) ........................................................................................................................................................ e-mail ................................................................................................................................................................................

Barrate la rubrica sulla quale volete l’inserzione: ❏ OFFRO - VENDO ❏ CERCO - COMPRO

❏ Cavalli ❏ Attrezzature

❏ Van (a pagamento) ❏ Trailer

❏ Varie

IL MIO CASTELLO CAVALLI S.r.l. Piccoli annunci Via Feltre, 28/6 20132 Milano (MI)

• E' possibile allegare una fotografia. • Scrivete in modo chiaro specialmente i numeri di telefono che, spesso, sono illeggibili. • Solo gli annunci inviati con il tagliando verranno pubblicati. • Non possono essere pubblicati due annunci della stessa persona. • Gli annunci saranno pubblicati sul primo numero raggiungibile.

CAVALLI VENDO Vendo puledro quarab nato a maggio nel 2011, genitori importanti madre Puro sangue arabo - padre quarter horse, con passaporto Apa. Vendo per mancanza di tempo. Nessun documento di razza. Prezzo 1.300 euro. Telefonare al numero 349.4101906, zona Carsoli (Aq)

Vendo pony femmina del 2001. Baia scura, altezza 1.45 metri. Ottima saltatrice, brava e coraggiosa anche in campagna e con ottimo lavoro in piano. Pronta per categorie Brevetti. Non adatta ai principianti. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 347.6582087, zona Viterbo

Vendo cavalla di razza Puro Sangue Arabo, nata nel 2005 (padre Kharej El Gaug, madre Klarion). Iscritta Anica, ottima per trekking e passeggiate, con carattere molto buono. Prezzo 2.800 euro trattabili. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero di cellulare 366.9596655, zona Pistoia

Vendo puledra di 1 anno razza appaloosa, color sauro con coperta, figlia di Slayer, con documenti. Inoltre, una puledra quarter horse linea reining, color baio, di 2 anni, con documenti. Prezzo appaloosa 2.500 euro e quarter 3.000. Per informazioni telefonare al numero 333.7189232, zona Bassano del Grappa

Vendo puledro frisone olandese di 20 mesi, molto bello e primo premio certificato pieno. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 347.2467745, zona Padova

Vendo murgesi maschi e femmine discendenza Ulisse, linea elegante, ottima indole. Prezzo a partire da 1.000 euro. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 338.3868350, zona Ussita (Mc)

Vendo Pura Razza Española, nome Furtivo LVII, anni 4, mantello tordo, linea Oriol, Ottimo per passeggiate e lavoro in piano. Prezzo 10.000 euro. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 335.7799777, zona Nave (Bs)

Vendo cavalla frisona con sella portoghese, ottima genealogia. Carattere docile a sella, ottima per attacchi (vedi foto). Adatta per principianti e no. Disponibile per prova. Prezzo 4.500 euro. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 339.4404029, zona Varese

124

IL MIO CAVALLO 5/2012


Vendo e compro CAVALLO DEL MESE Vendo puledra Sella italiana nata nel 2010, rara genetica tedesca per dressage, prestigiosa linea olimpionica per salto, di De Niro x Ahorn Z. Nel pedigree: Almè Z, Heureka Z, Ramiro. Sana.

Vendo, per esubero, 3 puledre appaloosa di grande genealogia, di mantello leopard, con documenti in regola, microchip e vaccinazioni sanitarie, molto belle. Genitori visibili. Prezzo di 2.500 euro, 3.500 e 4.500. Tel. 0544.446386 ore pasti - 338.7111844, zona Marina Romea (Ra)

Vendo castrone lipizzano L. Neapolitano, proviene dal Cra, nato 2005, ottimo pedigree, 2 anni d’addestramento. Predisposizione: attacchi, sella, scuola. Cavallo 'di testa', ottima salute. Si chiede buon trattamento. Prezzo 6.500 euro trattabili. Tel. 348.7421030, zona Vicenza - Mantova

Vendo murgesi certificati puledri di uno e due anni, inoltre fattrici rassegnate anche domate. Linee graziose e statura media. Prezzi di 600 euro circa. Telefonare al numero 339.7148829, zona Pitigliano (Gr)

Vendo appaloosa leopard castrone, ottima doma, perfetto in passeggiata. Prezzo 3.500 euro. Telefono n. 333.3017870, zona Toscana

Prezzo: trattativa privata Telefono: 339.4240370 E-mail: fidesfeletto@teletu.it Zona: Friuli

Vendo puledra quarab di 6 anni, monta americana, fisicamente sana, con documenti Apa in regola. Telefono n. 333.9505634, zona Pescara

Vendo Pre di linea Cardenas, anni 10, grigio, lavoro in piano, ha vinto cat. F dressagge. Buon passage e piaffe. Cambi di galoppo 2 tempi. Prezzo 2.000 euro trattabili. Telefono n. 346.2404435, zona Imola (Bo)

RED FOX BOX

Vendo cavalla brava da passeggiate, ottima per principianti e bambini. Prezzo 1.200 euro trattabili. Telefono n. 349.6632924, zona Padova

Vendita cavalli razza Gypsy Horse con documenti, ottime genealogie, sia puledri che adulti. Prezzi a partire da 2.800 euro. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 339.6088789 oppure 340.2967544, zona Ferrara

Vendo haflinger castrone nato nel 2000, con documenti, addestrato sella e attacchi, adatto a principianti. Prezzo 3.000 euro. Telefono n. 338.1717271, zona Asti Vendo appaloosa (High Point) stallone domato, molto docile. Altri paint tutti certificati. Prezzo 4.000 euro trattabili. Telefonare al numero 335.6606726, zona Sarzana

Vendo stalloncino di un anno con ottimo certificato di lavoro. Prezzo 4.000 euro. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 335.6060231, zona Trento

© Il Mio Castello

Vendo cavallo razza frisone, di anni 9, maschio, molto docile, con doma spagnola. Soggetto sano. Disponibile per qualsiasi prova. Prezzo 15.000 euro trattabili. Telefono n. 347.0466757, zona Alessandria

Box tutti in ferro zincato a caldo, porta con doppia apertura, finestra apribile, sportellino per mangiatoia. Case in legno e club house, scuderie con corridoio centrale. Su richiesta calcoli strutturali, come previsto dalle leggi in vigore. Tondini coperti e scoperti Ø 17 mt. Giostre 4 cavalli. Si eseguono preventivi a richiesta.


Vendo e compro Vendo castrone tolfetano di anni 6, sbrigliato, molto elegante e instancabile. Patente. No principianti. Ottimo da campagna. Prezzo 5.500 euro. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 338.8448224, zona Cascina (Pisa)

Vendo, causa esubero, 5 cavalli trottatori, età compresa 3/7 anni. Bella morfologia, domati, affidabili, allenati quotidianamente. Documenti in regola e microchip. Prezzo 500 euro cadauno. Telefono n. 388.4437316, zona Provincia di Roma

Scuderia composta da 6 box mt 3 x 3 cad., corsia centrale mt 3 x 9. Tubolare 80 x 80 zincato a caldo. Tamponatura in abete 35mm. Tettoia coibentata. Ogni box e internamente rinforzato da pannelli/fence e munito di porta scorrevole. Prezzo 16.000 euro. Tel. 331.2434166, zona Bologna

Vendo Puricella Pistoiese originale, sanissima, ruote diametro mt 1,10, gomma piena, balestrata, assale a olio e finimento con sella alla toscana. Per cavallo grande. Prezzo 4.000 euro trattabili. Per ricevere informazioni telefonare al numero 0586.887888 ore serali, zona Livorno

Vendo set completo di finimenti per attacco singolo in cuoio, sempre ingrassati. Usati poche volte, pari al nuovo. Spese spedizioni incluse. Prezzo 150 euro. Telefono n. 335.7710519, zona Piemonte

Box e pascoli per cavalli, fattrici con puledri, cavalli sportivi e non, anziani, affitto dal 1 ottobre 2012; a disposizione campo ostacoli e dressage. Tenuta privata con box in corte. Prezzo 380 euro. Telefonare al numero 0041.794730328, zona Pianura Novarese (No)

Vendo Psa puledra nata il 22 luglio 2009, no documenti Anica; microchip - cogging - vaccinazioni in regola. Molto brava, abilitata al maniscalco. Genitori visibili. Prezzo interessante. Telefono n. 349.10330.90, zona Trentino Alto Adige

Vendo cavalla maremmana nata nel 2003, allevamento di Castel Porziano; secondo posto in Italia rassega fattrici. Bella, sana e di ottima indole, adatta anche per principianti. Prezzo 6.000 euro. Telefono n. 334.3010845, zona Roma Vendo stallone di 4 anni, 75% appaloosa e 25% argentino, con mantello leopard e stella bianca in fronte, alto 1,70 cm, ottimo carattere, con microchip. Utilizzato unicamente come riproduttore. Vendo anche puledro maschio di 1 anno, incrocio argentino x paint, di colore baio. Prezzo stallone 1.600 euro e puledro 450 euro. Telefonare al numero 320.6940988, zona Potenza Vendo puledro razza sella italiano iscritto Unire, Quintender x madre salernitana (Zero delle Fiocche x Firebyrd), ottimi movimenti, andatura elastica, proporzionato e socievole. Prezzo 5.000 euro trattabili. Per informazioni telefonare al n. 328.6173778, zona Salerno

Vendo Psa saura balzana a quattro, lista in fronte, di anni 9, adatta per endurance e passeggiate. Prezzo 4.000 euro. Per informazioni telefonare al numero 338.3848280, zona Monastero di Vasco (Cuneo) Cerco cavallo/a (preferibilmente haflinger) adatta per passeggiate, di carattere dolce e affettuoso, monta inglese. Offro uno spazio molto ampio, dove poter accudire il cavallo. Prezzo massimo 800 euro. Telefono n. 075.690156 ore serali o pomeridiane, zona Umbria (Pg) ATTREZZATURE VENDO Vendo sella salto ostacoli Gianetti, misura 17”, colore marrone, in ottime condizioni. Vendo completa di staffe, staffili, coprisella e sottopancia. Tutto a 550 euro trattabili. Telefonare al numero 345.1664360 oppure e-mail carlotta.bonalumi@ gmail.com, zona Milano Vendo sella da trekking marca Daslo. Prezzo 400 euro. Per ricevere informazioni telefonare al numero 348.7263418, zona Montecchia di Crosara (Vr)

Vendo sella Podium endurance mod. professionale, kg 2,4, buone condizioni. Prezzo 430 euro. Per informazioni telefonare al n. 338.2511851, zona Milano Nord - Ovest Cerco portafieno (porta balloni per ovini caprini), con o senza tettoia. Prezzo 300/400 euro. Telefono n. 349.2688641, zona Gaggiano (Mi)

LF 3000 2 o 3 cavalli con o senza living

Via Postumia 29 - PONZANO VENETO (TV) Tel. 0422.440709 - Fax 0422.967055 www.bertuolatrailer.com - info@bertuolatrailer.com

Vendo van Ford, patente B, dell’anno 2003, 60.000 km, per trasporto per 2/3 cavalli. super accessoriato, BELLISSIMO! Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 335.5923703, zona Milano

Vendo carrozza Wagonette moderna 8 posti, 4 freni a disco, gomme piene, stanghe e timone, usata sei volte. Prezzo 3.600 euro. Per informazioni telefonare al n. 368.7084141 Sella alla Buttera col pallino, completa. Ottime condizioni. Prezzo 2.000 euro. Telefono n. 347.5152233 Giuseppe, zona Montecanini Vc (Pi)

Box autoportante mt 3 x 3 costituito da pratici e robusti tubolari diametro 40mm zincati a caldo. Rivestimento in Pvc alta densità. Struttura completamente smontabile e facilmente trasportabile. Non ha bisogno di Permessi! Possibilità di spedizione in tutta Italia a 150 euro circa. Prezzo della struttura mt 3 x 3 1.200 euro. Telefono n. 345.7607487, zona Ferrara I5-12-AN8 TC 1 RANCH

VAN VENDO

Vendo Oakley Supremacy originale! 4 cv., grande living full optional, su motrice Iveco Eurocargo New Model 120e28 km. 45.000, sosp. pneumatiche, clima, cabina ribaltabile, telecamera, cassone e motorino con sollevamento idraulico, guida sinistra. Occasione, omologato veicolo uso speciale. Tel. 347.3430463 (ore ufficio)


Vendo e compro VAN DEL MESE Vendo van Theault Morpheo per il trasporto di due cavalli, più spazio living, richiesta la patente B, su motrice Renault Master 150 DCI, cambio automatico, anno 2010. 12.000 chilometri, con sospensioni pneumatiche, navigatore, radio con cd, telecamera, full optional. Prezzo: tratt.riservata Telefono: 337.428185 (ore ufficio)

Offro pensione cavalli, box, paddock, maneggio, tondino, club house, a gestione famigliare. Istruttore Fise e con bellissime passeggiate. Prezzo 250 euro. Telefonare al n. 338.2532696, zona Alessandria Affittasi maneggio attrezzato con campo salto ostacoli in sabbia regolamentare, campo in erba per pascolo e passeggio, scuderia, 2 box in legno, tondino, fienile, club house, ampio parcheggio. 1.500 euro tratt. Tel. 335.6870514, zona Velletri (Rm) Pensione in box singoli con ampi paddock. Rettangolo 40x20 e tondino in sabbia. Situato in aperta campagna, con infinite possibilità per chi ama i trekking. Prezzo a partire da 100 euro mensili. Tel. 333.9985284 - 339.1180287, zona Arezzo Offro pensione cavalli anziani, fattrici, puledri, box, capannine e ampi paddock. Zona collinare prov. di Reggio Emilia, vicino Castelli Canossa - Rossena. Ideale per passeggiate. Rettangolo sabbia. Sosta trekking. Prezzo da 200 ai 260 euro mensili. Tel. 338.4454665 - 0522.877165 Elena

Vendo trailer per due cavalli mod. Mada Gran Champion, usato poco, in ottime condizioni. Prezzo 4.000 euro trattabili. Telefono n. 340.5386316, zona Vicinanze Piemonte Vendo van ISUZU euro 3 del 1999, per trasporto 3 cavalli con living per 4 persone. super accessoriato. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al 335.5923703, zona Milano Vendo Iveco New Model Eurocargo 140e28 mod. '09 km.20.000, euro 5, sosp. pneumatiche, cabina rib., clima, cd, navigatore, gancio traino, interno in pelle, con furgonatura 5 cv, più grande living con pop out, grande bagno, full optional, in perfette condizioni, come nuovo, om. veicolo uso speciale. Tel. 347.3430463 (ore ufficio)

VARIE Normandia, vendesi proprietà su 13 ha. 18 box con abbeveratoi automatici; campo in sabbia; paddock con capannine; casa principale di 180 mq; casa secondaria di 100 mq. Garage, entrate indipendenti. Per maggiori informazioni telefonare al numero 0033619651969. Prezzo 700.000 euro, zona Lisors- Francia Offro pensione cavalli in ampi box o paddock con capannine. Ambiente familiare. Splendide passeggiate con accompagnatore. Novità gare di gimkana. Prezzo 200 euro mensili. Telefono n. 348.8401334 Lamberto, zona Villafranca di Verona 35enne con patente C/E, carta tachi grafica, attestato per trasporto animali vivi, cerca lavoro settore trasporto cavalli o allevamenti/maneggi. Tel. 347.5746687, Opera (Mi) Cuccioli di setter irlandesi privato vende. Genitori visibili. Muniti di libretto sanitario. Prezzo 400 euro. Telefono n. 338.9177255 Giuliano, zona Calamandrana (At)

Vendo capre di razza girgentana, dalle lunghe corna a spirale, per parchi zoologici e aspiranti allevatori. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero di cellulare 329.4137115

Abecom Srl cerca giornalista/ conduttrice Tv, bella presenza, tra i 25 e 40 anni, amante del mondo dell’equitazione, per collaborazioni televisive. Motivata e disponibile anche per trasferte lavorative in tutto il Nord Italia. Inviare Cv con foto presso sestarete@sestarete.tv.it. Tel. 011.3972030, zona Grugnasco Stagione di monta 2012. Disponibile stallone approvato Aicqa - Anica - Unire. Richiedi il filmato su Dvd. Tel. 0558.456269 - barraq@tin.it, oppure www.barraq.it, zona Mugello (Fi

Azienda agricola situata a soli 10 minuti da Milano offre pensione per fattrici, cavalli a riposo e anziani, puledri, in box di scuderia ristrutturata a nuovo. Ampi paddock in erba da utilizzare per singolo/gruppo con capannina, spazi per passeggiate in tenuta di proprietà privata. Personale presente 24 h su 24. Prezzo 250 euro mensili. Telefono n. 338.4422385, zona San Giuliano Milanese Vendo cascina con abitativi, stalle, box per 7 cavalli, campo da lavoro. Libera 4 lati, con 130.000 mq ca. proprio terreno recintato per pascoli. Zona Alta Langa (Cn) con strada alberata privata. Prezzo 620.000 euro. Telefonare al numero 345.7008464, zona Mondovì Piccola scuderia offre lezioni di equitazione monta inglese e/o passeggiate, in cambio di aiuto (pulizia box) 3 volte settimana. No agonismo. Per ricevere maggiori informazioni telefonare al numero 340.4006343, zona Rivarolo Canavese (To)

Oakley

Rimorchi ifor williams per 1, 1/2, - 2 - 3 - 4 cavalli van iveco daily patente b con cassone ifor williams 2 cavalli van oakley nuovi e usati “Assistenza in tutta Italia” Concessionaria esclusiva per l’Italia crespi giancarlo & C. Livorno e Roverbella (Mn) Telefoni e Fax 0586.503821 / 501267 - Cell. 337.715307 e-mail:crespiiforwilliams@tiscali.it crespioakley@tiscali.it www.iwt-italia.it - www.oakleyitalia.it


Le aziende informano Nel rispetto dell’ambiente

L

a storica azienda Nord Piave produce una gamma completa di attrezzature per l’equitazione e si intreccia nella realtà attuale particolarmente attenta alle tematiche ambientali. I suoi prodotti si integrano alle nuove tecnologie di produzione di corrente elettrica pulita. I prefabbricati Nord Piave quali scuderie, box, maneggi e club house vantano strutture particolarmente resistenti e quindi idonee all’installazione dei pannelli fotovoltaici sia da appoggio che integrati. In risposta alle esigenze di un miglior impatto ambientale è stato messo a punto un sistema innovativo di copertura integrato realizzato accoppiando la resistenza della struttura al comfort tecnico e al raffinato gusto estetico del legno. Grazie alle ben note caratteristiche di resistenza e di grande proprietà isolante il legno è garanzia di benessere in ogni stagione ed in qualsiasi zona climatica. Consultiamo il sito internet di Nord Piave www.nordpiave.it o contattiamo il numero 0438.794691.

Alimentazione naturale

I

l cavallo atleta è spesso soggetto a stress fisici e psichici che possono comprometterne benessere e prestazioni. L’alimentazione ha un ruolo fondamentale sulle sue condizioni. Una dieta basata esclusivamente su alimenti secchi, per esempio, può alla lunga compromettere la funzionalità digestiva del cavallo, che in natura si nutre sostanzialmente di erba. Un piano alimentare basato su un foraggio fibroso e umido come Easylage costituisce un ritorno a un’alimentazione naturale. Oltre a essere estremamente digeribile Easylage è privo di polvere e per questo è particolarmente indicato nel controllo e nella prevenzione dei disturbi respiratori. E’ disponibile nei due tipi Ryegrass e Meadow Grass. Il primo è un foraggio monofita ottenuto da prati di Loietto Italico, adatto a tutti i cavalli, ma in particolare a quelli che hanno bisogno di un foraggio di qualità costante; la sua purezza in termini di composizione lo rende adeguato nei casi di allergie e/o intolleranze alimentari. Easylage Meadow Grass è un foraggio di prato polifita costituito da una miscela selezionata di graminacee e, in misura minore, leguminose; più proteico del Ryegrass, è adatto a tutti i cavalli. I foraggi Easylage hanno un valore nutrizionale elevato e sono digeribili e appetibili, facili da utilizzare e movimentare grazie alle confezioni da 20 kg pre-tagliate in comode fette. Per informazioni sui foraggi Easylage consultiamo il sito www.easylage.com o contattiamo l’azienda ai numeri 041.907858 o 340.0559880 e 339.5438103.

Ferri Made in Italy

L

a Blacksmith ha presentato in un congresso a Pesaro il suo innovativo ferro in alluminio. Pensato per l’endurance, questo ferro ben si adatta anche ad altre esigenze ortopediche e sportive. Caratterizzato da un rullaggio multi-direzionale che riduce le tensioni e le pressioni sulle strutture anatomiche in tutte le direzioni di marcia, vanta uno spessore costante da quarto a quarto di 10 mm che garantisce una durata doppia rispetto ai tradizionali ferri rullanti multi-direzionali. Il piano superiore inclinato da quarto a quarto, caratteristica innovativa e inconsueta fino ad oggi, fornisce maggiore stabilità alla ferratura, quasi a sostituire la funzione delle barbette. Se la svasatura sul piano superiore interno evita le pressioni sulla suola, l’innovativo sistema Air-Heel riduce le pressioni sui talloni, riduce il trauma d’atterraggio e abbassa il rischio di sferratura. Questa tecnologia consente inoltre maggior durata del ferro e fornisce al cavallo la possibilità di assumere posizioni antalgiche in completa autonomia. La binda costante infine, consente una maggior protezione della suola del piede del cavallo. Per quanto riguarda le caratteristiche tecnico/pratiche, questi ferri presentano una stampatura profonda che permette la conservazione e l’integrità della testa dei chiodi nel tempo, contribuendo anch’essa alla solidità della ferratura. La sagomatura destra/sinistra, la misurazione delle taglie con metodologia europea e l’inserimento delle mezze misure, consentono un perfetto adattamento e una perfetta calzabilità del ferro. Per informazioni contattiamo il 035.4820791 o consultiamo il www.blacksmithitalia.it.

128

IL MIO CAVALLO 5/2012

Muscoli da campione

S

t Hippolyt, leader europeo per gli alimenti naturali, da sempre impegnata per garantire il massimo benessere ai cavalli, ha messo a punto un prodotto innovativo per sviluppare una muscolatura ben formata ed efficiente. Gold Medal è un foraggio concentrato che contiene fonti aggiuntive di proteine e amminoacidi, ad alta bio-disponibilità, che valorizzano la proteina complessiva, mentre specifici enzimi servono per formare e collegare la miofibrilla alle fibre di tessuto connettivo stabilizzante. Le sostanze grasse contenute in questo prodotto contribuiscono alla formazione degli ormoni coinvolti, mentre la flessibilità della muscolatura trae vantaggio dagli acidi grassi dell’olio di lino pressato a freddo. Come in tutti i prodotti St Hippolyt non vi sono aggiunte chimiche né conservanti. I risultati sono visibili in poco tempo ed il cavallo trae vantaggio e benessere da questa preziosa formula anche quando è sottoposto a un lavoro intensivo di allenamento e gara. Per saperne di più possiamo consultare il sito www.st-hippolytit.it allo 0125.76508 oppure al 333.8907950 o al 331.5752139.

Per gli sportivi

B

omber unisex adulto e bambino con maniche a contrasto (tranne il colore blu classico, che mantiene le maniche tono su tono), zip bicolore abb i n at a a i proli in maglia con doppio contrasto su collo, polsini e vita. Realizzato in nylon idrorepellente con fodera a rete, fornito di zip interna per l’eventuale applicazione del ricamo personalizzato e di due tasche anteriori zippate con patta antivento. E’ disponibile nei colori: blu tinta unita, ecrù con maniche nocciola, nero con maniche grigie solo versione adulto. Le misure per adulto sono: XS - S - M - L - XL - XXL, quelle da bambino: 6 - 8 - 10 - 12 anni. Per avere maggiori dettagli su questo e altri prodotti dell’azienda Tattini consultiamoil sito www.tattini.it o telefoniamo allo 0743.23231.




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.