Cronache dalle Periferie dell'Impero

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Antonella Selva


Testi e disegni: Antonella Selva Lettering dei titoli: Salaheddin Boukhbiza Pubblicazione a cura di Lorenzo Cimmino Il Girovago è un progetto di Ed. Nuova S1 www.ilgirovago.com info@ilgirovago.com Š 2018 - Tutti i diritti riservati Edizioni Nuova S1 Via Adolfo Albertazzi, 6/5 - 40137, Bologna info@nuovas1.it - www.nuovas1.it Numero IBSN: 9788885743021 Prima edizione: Aprile 2018


Introduzione

di Antonella Selva

La prendo da lontano (ma sarò breve): questo che avete tra le mani vuole essere un fumetto gramsciano (?!) ohibò, esiste? Nel senso che le storie raccontate, benché indubbiamente siano storie di lotte, non hanno a che fare con il prendere il potere, che non è qui all’ordine del giorno (e forse non lo è mai). Anzi, sono storie che del potere se ne fregano proprio. Sono storie di periferie che assumono con orgoglio la propria marginalità e da lì partono per costruire un contropotere basato sulle centralità scelte da loro. Sono storie di resistenze, dunque, ma resistenze che non cercano lo scontro fatale con la Morte nera inviata dall’Impero – il cui destino è comunque segnato per la putrescenza stessa che porta in seno – bensì si dedicano a costruire mondi alternativi, e certamente più felici. Essendo l’Impero ormai globalizzato, globalizzate sono anche le sue periferie, dunque è facile trovare la stessa marginalizzazione sotto casa così come in capo al mondo. Quest’idea mi ha guidato, idealmente, ma anche fisicamente, in un viaggio partito da una remota isola delle Ebridi interne, in Scozia, alla Calabria (periferica per definizione, anche se assolutamente centrale nel nomadismo del moderno bracciantato agricolo), al più marginale tra i villaggi del sud-est desertico del Marocco. Questo viaggio alla ricerca di semi di futuro mi ha messo in contatto con una quantità di persone splendide che rendono questo mondo un posto migliore ma, avendo limiti di spazio, rivolgerò un ringraziamento pubblico almeno a quelle che più direttamente hanno influito sulla genesi di questo libro. Roger Hutchinson – è uno scrittore e giornalista inglese che ha scelto di vivere proprio sull’isoletta di Raasay, arcipelago di Skye, in Scozia. È l’autore del libro Calum’s road (Birlinn, Edimburgo, 2008) in cui, con una prosa piacevole e avvincente come un romanzo, innestata su una ricerca storica minuziosa, ricostruisce la vicenda di Calum MacLeod e della sua strada. È la sua specialità: scavare a fondo intorno a microstorie locali fino a estrarne un significato profondo e universale. È stato così cortese da ricevermi a casa sua, da perfetta sconosciuta, e intrattenermi con una dotta lezione sulla storia agraria della Scozia e così simpatico da accettare di recitare una parte nel fumetto! Andrew McCracken – è mio cugino (ok, mi avete scoperto: ho una famiglia transnazionale che si estende dal Marocco alla Scozia). È solo a causa sua se la singolare storia di Calum ha salpato dalle algide acque del nord Atlantico per far rotta verso il Mediterraneo, e da qui poi entrare in risonanza addirittura con il versante desertico dell’Anti Atlante. Come ha fatto? Mi ha regalato il libro di Roger.

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Peppe Pugliese, Nino Quaranta, Michele Trungadi – a loro un calorosissimo grazie in rappresentanza di tutto il gruppo di SOS Rosarno. Innanzitutto per la straordinaria amicizia con cui mi hanno ospitato nelle loro case nelle due occasioni in cui sono calata in Calabria per seguire le tracce della loro storia, ma anche per tutto il tempo e la pazienza che mi hanno dedicato pur essendo loro persone mooolto più impegnate dei CEO di grandi multinazionali! A Michele e Nino devo una menzione speciale per le loro foto e a Nino anche per avermi inviato la sua preziosa tesi di laurea sulla piana di Gioia Tauro che mi ha permesso di capire più in prospettiva la vicenda. Voglio poi ricordare Angela Gullì, moglie di Nino, oltre che per l’affettuosa ospitalità, per la pazienza di leggere e commentare le mie bozze, e Lamine Bodian, altro membro storico del gruppo, per aver accettato di recitare la parte del narratore. Senza dimenticare Arturo Lavorato, che mi ha svelato la parte romana della storia e mi ha messo in contatto con il c.s.o.a Ex Snia, cruciale nello sviluppo degli eventi. Associazione Bab al Khadire di Foum Zguid (Tata, Marocco) – un grazie a tutti i membri per avermi accolto, insieme a mio marito, nel loro ostello che vi consiglio assolutamente di visitare, per essersi allegramente messi in gioco e per la fiducia accordatami nel raccontarsi, loro che sono taciturni uomini del deserto! Asmaa Kherrati – giovane e iperdinamica cittadina del mondo nata in Marocco, cresciuta in Calabria, laureata a Bologna e ora impegnata in progetti di sviluppo, per le bellissime foto di Smira e per aver accettato di recitare la parte della narratrice (ho scelto lei perché si trovava lì in un momento topico della storia come tirocinante universitaria con la nostra associazione Sopra i ponti). Alessandro Parente – fotografo e reporter del primo festival dell’henné (qui il suo reportage http://nomads.indivia.net/2013/02/08/foum-zguid/ - anche se non sono del tutto d’accordo con le sue conclusioni, avendo seguito da vicino tutta l’organizzazione) per aver concesso a Sopra i ponti l’utilizzo delle sue splendide foto. Mimmo Perrotta – sociologo dalla rara capacità di tenere insieme teoria e pratica, ricerca e militanza, per la postfazione. Lorenzo Cimmino – attento e partecipe curatore di questo libro per la consueta pazienza e disponibilità, ma soprattutto per la capacità di buttare sempre il cuore oltre l’ostacolo.

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Parte 1, La notte

LA PI Ù PICCOLA FRA LE PICCOLE LA PI Ù NEGLETTA TRA LE NEGLETTE (R. HUTCHINSON)

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CALUM... OH, LUI NON CERCAVA FAMA E ONORI (CHE TROVÂ)...

N É MEDAGLIE O RICONOSCIMENTI (CHE EBBE), N É CITAZIONI SULLE GUIDE TURISTICHE (CHE PUNTUALMENTE LO CITANO)

LUI CERTO SI SAREBBE STUPITO DELL’ATTENZIONE DEL MONDO ARTISTICO... E, A DIRLA TUTTA, NON VOLEVA NEMMENO LA PATENTE!

8 - Raasay. Parte 1, La notte

E NEANCHE TRIBUTI SU RIVISTE E GIORNALI (CHE GLI FECERO)

LUI VOLEVA SOLTANTO...

UNA STRADA


1965

BAH, MEGLIO RIENTRARE LEXIE, COMINCIA A PIOVERE...

Raasay. Parte 1, La notte -

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GLI ULTIMI UMANI...

E COS Ä È QUESTA LA FINE DEL NORTH END DI RAASAY?

10 - Raasay. Parte 1, La notte


IL COTTAGE DELLO ZIO... RICORDO LE VEGLIE QUANDO LUI TORN Â DALLA PRIMA GUERRA EH RAGAZZI, VOI NON C’ERAVATE AI TEMPI DELLE CLEARANCES*

QUANDO MIO NONNO ARRIVÂ QUI LA TERRA ERA COS Ä POCA CHE NON SAREBBERO SOPRAVVISSUTI SENZA IL MARE! GIÀ, COS Ä CI HANNO MANDATO AL FRONTE: PER SFOLTIRCI!

MA BASTA TRISTEZZE. VEDIAMO UN PO’: IL PI Ù VELOCE DI VOI RAGAZZI A FARE QUESTO NODO È UN VERO MARINAIO

*Clearances: processo di espulsione dei contadini dalle campagne scozzesi durante la seconda metà del sec XIX

Raasay. Parte 1, La notte -

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Smira. Parte 1, La notte

<<La libertà è una pratica quotidiana>> Scritta su un muro di Tunisi, maggio 2011, tratta da I muri di Tunisi - segni di rivolta di Luce Lacquaniti (Ed. Exorma, Roma 2015). 57


BEH, SE PARLIAMO DI ISOLAMENTO, FOUM ZGUID NON È SECONDA A NESSUNO

CHI NE HA MAI SENTITO PARLARE?

CHE POI VISTA DA QUI FOUM ZGUID È UNA METROPOLI: ALMENO C’ È QUALCHE NEGOZIO, UNA STRADA, LA POSTA..

QUI DOVE? VI CHIEDERETE

SMIRA. UN VILLAGGIO CHE NON SI TROVA SULLA CARTA GEOGRAFICA, MA OSTINATAMENTE CONVINTO DELLA PROPRIA CENTRALITÀ.

58 - Smira. Parte 1, La notte


BENE, FINALMENTE A CASA

BENVENUTI IN MEZZO AL NULLA

Smira. Parte 1, La notte -

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SALAM ALEIKUM UFFA, QU I NO N CAMB IERÀ MAI NU LLA

UA ALEIKUM SALAM. COM’ È LA CITTÀ?

60 - Smira. Parte 1, La notte


EH?

AALI, IBRAH IM!

S AR R O N O I VAT

O SO NI VATI ! AR R

I!

FIGLI MIEI, CI VUOLE L’AID PER RIVEDERVI AL BLED*

L’AID AL KABIR, PRINCIPALE FESTIVITÀ ISLAMICA, È UNA DELLE POCHE OCCASIONI IN CUI IL VILLAGGIO TORNA A RIEMPIRSI DI VITA

* Bled: paese Smira. Parte 1, La notte -

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Rosarno. Parte 1, La notte

TUTTI A DIRE DELLA RABBIA DEL FIUME IN PIENA

E NESSUNO DELLA VIOLENZA DEGLI ARGINI CHE LO COSTRINGONO (B. BRECHT)

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S Ä, QUESTO È IL CENTRO DI TUTTO

L’ALFA E L’OMEGA

DA QUI È COMINCIATA LA FINE DI QUESTA TERRA

E QUI FINISCE IL FRUTTO CHE QUESTA TERRA PRODUCE

PERCH É ROSARNO VUOL DIRE AGRUMI

MA GLI AGRUMI CRESCONO FORSE SUGLI SCAFFALI?

PER PORTARCELI, PRIMA BISOGNA RACCOGLIERLI

IL FAMIGERATO..

E CHI LI RACCOGLIE?

QUALCUNO CHE NON C’ È

CIO È, C’ È MA NON SI VEDE O NON SI VUOL VEDERE IL RACCOGLITORE INVISIBILE

108 - Rosarno. Parte 3, La notte

UOMO NERO!


GENNAIO 2010


GRANDE IRRESPONSABILITÀ DICHIARARE IN TV CHE UNA DONNA INCINTA SAREBBE STATA FERITA

QUANDO IN REALTÀ NON SE N’ È TROVATA TRACCIA Giuseppe Pugliese Osservatorio Migranti Yamadou bracciante stagionale

LO STATO HA DEPORTATO I BRACCIANTI AFRICANI (IN GRAN PARTE REGOLARI) ANZICH É PROTEGGERLI È STATA PROPRIO UNA CACCIA ALL’UOMO

Don Pino De Masi Ass. Libera - Calabria

110 - Rosarno. Parte 3, La notte

MA, ONESTAMENTE, CREDO CHE NON FOSSE POSSIBILE FARE ALTRO


LA SITUAZIONE A ROSARNO È ANCORA MOLTO TESA

ALL’INDOMANI DELLA RIVOLTA DEGLI EXTRA COMUNITARI GIUNTI COME OGNI ANNO..

NESSU NO CI DIFEND E

LI ABBIAMO SEMPRE ACCOLTI

D O V’ È LO STATO ?

NON SIAMO RAZZISTI, MA.. SECONDO IL MINISTRO MARONI SAREBBE LA CONSEGUENZA DI UN ECCESSO DI ACCOGLIENZA

AD D EGR

TI SO LI! LASCIA

O!

A I PAG E CH

N I? I DAN

LE AUTORITÀ RESPINGONO LE ACCUSE QUI A ROSARNO SI È SEMPRE FATTO IL POSSIBILE..

ACQUA CON LE AUTOBOTTI..

Rosarno. Parte 1, La notte -

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