Sommelier Toscana n. 28

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n.28 - APRIL 2015 - anno x

N.28

Wine tasting

The top ten wines of northern Siena, Firenze, Prato and Pistoia area Interview

Sergio Zingarelli Giovanni Busi Federico Giuntini Letizia Cesani Fabrizio Pratesi Top Ten Preview

Brunello di Montalcino Chianti Classico Chianti Nobile di Montepulciano Vernaccia di San Gimignano


La famiglia Fuselli Vignaioli per passione dal 1954 a Bolgheri‌

Ritiro Immediato Gestione documenti Imballaggio su misura

IMBOTTIGLIATO ALL’ORIGINE

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Contents

Toscana Sommelier | April 2015 | N. 28 11 Editorial Eccellenze in primo piano

Focus on excellent wines

12 Wine people Marco Casamonti. All’unisono

In unison

14 Wine people Dario Cecchini. Panzano nel cuore

Panzano in my heart

16 Wine people Antonella D’Isanto. Identità e territorio

Identity and territory

18 Expo 2015 Tutti pronti per Expo Milano

Ready for Expo Milano

18

23 Wine event Siena Wine Festival by AIS Toscana 24 Wine territory Viaggio in Toscana A voyage in Tuscany 26 Interview Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico 27 Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti 28 Federico Giuntini, presidente del Consorzio Chianti Rufina 29 Letizia Cesani, presidente del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano 30 Fabrizio Pratesi, presidente del Consorzio Vini di Carmignano 32 Wine territory

Provincia nord di Siena e provincia di Firenze Northern Siena and Firenze areas 42 Wine territory

Province di Prato e Pistoia Prato and Pistoia areas

14

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102 At the President’s Tecnica e convivialità Technique and conviviality 110 Donne del vino 50 sfumature di rosa 50 shades of pink top ten WINE TASTING

50 Northern Siena area

54 Firenze area

56 Prato and Pistoia areas TOP TEN PREVIEW 60 Brunello di Montalcino, Annata 2010, Riserve 2007, 2009

32

64 Chianti Classico, Annate 2012, 2013 Riserve 2010,2011,2012, Gran Selezione 2010, 2011



Contents

70 Chianti, Annate 2012, 2013, Riserva 2011 72 Vino Nobile di Montepulciano, Annata 2012, Riserva 2011 74 Vernaccia di San Gimignano, Annata 2014, Riserva 2011 WINE TASTING 76 Fattoria le Pupille La signora del Morellino The Lady of Morellino 82 L’Apparita Obiettivo eccellenza

Objective excellence

88 Mantellassi Il valore delle radici

76

The value of roots

94 Badia di Morrona Moderna tradizione

Modern tradition 98 Cavalierino Sapori in quota

High flavours WINE WORLD

80 Podere 414 Un sorso di Maremma

One step after another

86 Vini di Maremma Una sfida in Maremma

A challenge in Maremma 92 Monteverro La svolta “italiana”

The “Italian” turning point 104 Usiglian del Vescovo Magie di un colle di sabbia

The magic of a sandy hill

106 Monteraponi All’ombra della torre di Monteraponi

In the shadow of the Monteraponi tower

94

108 Diegale Questione di famiglia

106

A family question 112 Capannelle Vestito di nuovo

Dressed anew

rinnovo quota associativa AIS 2015

108

E’ possibile rinnovare l’adesione all’AIS nei seguenti modi: Internet, sul sito www.sommelier.it; c/c postale n. 58623208 intestato a Associazione Italiana Sommeliers, Viale Monza n. 9, 20125 Milano, causale ‘Quota AIS 2015’; Bonifico bancario, Banca Prossima Gruppo Intesa - Conto intestato a: Associazione Italiana Sommeliers – codice IBAN IT61X0335901600100000070370. La quota associativa è di 80 euro e comprende l’abbonamento annuo alla rivista ufficiale AIS e alla guida “Vitae” edizione 2015.


Vineyards in the Chianti Classico

Presidente - Osvaldo Baroncelli Direttore Responsabile - Marzia Morganti Tempestini Condirettore - Matteo Parigi Bini Direttore Editoriale - Osvaldo Baroncelli Vicedirettori - Teresa Favi, Francesca Lombardi Direttore Marketing - Riccardo Berti Direttore Commerciale - Alex Vittorio Lana Rivista realizzata da: Gruppo Editoriale S.r.l.

Gruppo Editoriale

Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini Via Piero della Francesca, 2 – 59100 Prato - Tel. 0574 730203 Iscrizione al Registro degli Organi di Comunicazione (ROC): 18374 www.gruppoeditoriale.com - redazione@gruppoeditoriale.com Responsabili delle degustazioni: Massimo Castellani, Cristiano Cini, Luigi Pizzolato, Leonardo Taddei Hanno partecipato alle degustazioni: Pamela Bicchi, Paolo Bini, Emiliano Bogani, Fiorella Chimenti, Anacleto Lissandrin Barbara Massai, Pietro Palma, Luca Radicchi In redazione: Matteo Grazzini, Alessandra Lucarelli, Sabrina Bozzoni Hanno collaborato: Paolo Bini, Massimo Castellani, Bruno Caverni, Fiorella Chimenti, Luigi Pizzolato Luca Radicchi, Leonardo Taddei, Michela Tassi Grafica: Martina Alessi, Alessandro Becheri Traduzioni: Tessa Conticelli, NTL Traduzioni, Costanza Nutini Foto: Lorenzo Cotrozzi, Linda Frosini, Dario Garofalo, Martina Melchionno, Tiziano Taddei, New Press Photo Pubblicità: Gianni Consorti, Alessandra Nardelli Editore: Associazione Italiana Sommelier - AIS Toscana Registrazione Tribunale di Prato n.15 del 29/10/2003 DELEGAZIONI presidente regionale

Osvaldo Baroncelli - presidente@aistoscana.it vice-presidente regionale Luigi Pizzolato - delegato.elsa@aistoscana.it revisori contabili regionali

Oreste Franco Belli - franco@studiotofani.it Francesca Brazzini - francesca.brazzini@studiobrazzini.it Giovanni Luchetti - g.lucchetti@tin.it vice-presidente nazionale Roberto Bellini - champagne.robertobellini@gmail.com membro di giunta nazionale

Cristiano Cini - cristianocini0@gmail.com consigliere regionale

Cristiano Cini - cristianocini0@gmail.com responsabile regionale concorsi

Simona Bizzarri- simo.bizzarri@gmail.com CONSIGLIERI REGIONALI APUANA Lorenzo Chiappini - delegato.apuana@aistoscana.it AREZZO Massimo Rossi - delegato.arezzo@aistoscana.it FIRENZE Massimo Castellani - delegato.firenze@aistoscana.it GROSSETO Antonio Stelli - delegato.grosseto@aistoscana.it LIVORNO Paola Rastelli - delegato.livorno@aistoscana.it ISOLA D’ELBA Antonio Arrighi - delegato.elba@aistoscana.it LUCCA Leonardo Taddei - delegato.lucca@aistoscana.it PISA Guido Ferrini- delegato.pisa@aistoscana.it PISTOIA Roberto Bellini - delegato.pistoia@aistoscana.it PRATO Bruno Caverni - delegato.prato@aistoscana.it SIENA Marcello Vagini - delegato.siena@aistoscana.it VAL D’ELSA Luigi Pizzolato - delegato.elsa@aistoscana.it VERSILIA Andrea Balzani - delegato.versilia@aistoscana.it Segreteria Regionale: Francesco Ruchin - ass.toscana@aistoscana.it Stampa: Tipografia Baroni & Gori - Prato


Tenuta di Vignole S.s. Via Case Sparse, 14 50022 Panzano in Chianti www.nistri.it


Casa Vinicola F.lli Nistri S.a.s

www.nistri.it


EDITORIAL

text Osvaldo Baroncelli*

Eccellenze in primo piano

Pronti per Vinitaly e aspttando Expo 2015, il nostro sguardo puntuale e capillare sulla Toscana del vino Ready for Vinitaly and preparing for Expo 2015, our punctual and capillary look at Tuscan wines E’ tempo di Vinitaly. Quest’anno il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, giunto alla 49° edizione, assume connotati ancora più significativi per il comparto, perché rappresenta l’ultimo appuntamento enologico di rilievo prima del taglio del nastro di Expo Milano 2015. Un appuntamento quello con Expo, a cui naturalmente non mancheranno le eccellenze enologiche made in Tuscany, protagoniste insieme alla Regione Toscana di un suggestivo Fuori Salone che prenderà per mano il pubblico e lo condurrà a conoscere i migliori vini di questa nostra terra, culla di prestigiose denominazioni e di piacevoli outsider tutti da scoprire. Un viaggio che per certi aspetti ricalca quello da noi compiuto in queste pagine negli ultimi mesi attraverso i territori vitivinicoli della regione, in un itinerario affascinante che, grazie al prezioso e costante contributo dei delegati AIS Toscana, è riuscito a portarci non solo tra le realtà produttive di spicco ma anche in quelle straordinarie realtà di nicchia note a pochi ma di grande spessore enologico. Dai vini della Costa all’entroterra del Brunello di Montalcino e il Nobile di Montepulciano, la Val d’Orcia e i vini dell’aretino, il viaggio si avvicina al compimento con un itinerario che attraversa le zone del Chianti Classico, del Chianti Rufina, del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, prima di giungere sulle colline del Carmignano, in provincia di Prato - dove nasce un grande vino da Sangiovese oltre alla prima Doc in Toscana con blend Cabernet/Sangiovese - e fino alla provincia di Pistoia, culla di esigue ma particolari esperienze produttive oggetto di attenzione per intenditori. Dalla più blasonata alla meno conosciuta, la Toscana del Vino si presenta dunque compatta all’appuntamento con Vinitaly e ancora di più a quello con l’Expo, dove il viaggio continuerà e sarà ancora più emozionante. A raccontarlo saranno produttori, enologi, ma soprattutto sommelier, questa figura professionale che negli anni ha assunto un ruolo sempre più centrale nella promozione e nella comunicazione del vino e dei territori di riferimento. A tutti un augurio di Buon Viaggio tra le eccellenze enologiche della nostra Toscana.

It’s Vinitaly Time. This year’s International Wine and Spirits Exhibition, currently in its 49th edition, is now even more significant for the sector, because it is the last major wine event before the official opening of Expo Milano 2015. The Expo is an appointment at which, of course, the excellent Tuscan wines will participate, protagonists together with the Tuscan Region in a charming fringe event that takes the audience by the hand and leads them on a journey to discover the best wines of our land, the cradle of prestigious denominations and of pleasant outsiders. A journey that, in some ways, mirrors the one we have taken in these pages in recent months through the wine areas of the region, in a fascinating itinerary that, thanks to the valuable and ongoing contribution of the AIS Toscana delegates, brings us not only to the prominent production companies but also in those extraordinary niche companies that produce great wine but are known to few. From the coastal wines to the inland Brunello di Montalcino and Nobile di Montepulciano, Val d’Orcia and the wines of the Arezzo area, the journey is coming to an end with an itinerary that crosses the Chianti Classico, Chianti Rufina, Chianti and Vernaccia di San Gimignano areas, before reaching the hills of Carmignano, in the province of Prato - where a great Sangiovese wine comes from as well as the first DOC in Tuscany with a Cabernet/Sangiovese blend - and up to the province of Pistoia, cradle of scarce but particular production companies that are of interest to connoisseurs. From the most noble to the less known, the Tuscan wines will present a united front at Vinitaly and even more so at the Expo, where the journey will continue and will be even more exciting. The journey will be recounted by producers, winemakers and, above all, sommeliers, this professional role that over the years has taken on an increasingly central position in the promotion and communication of wines and territories. We wish everyone a good journey through the excellent wines of our Tuscany. *presidente AIS Toscana

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wine people text Francesca Lombardi

All’unisono

Marco Casamonti, un architetto che sa cos’è il Chianti An architect who knows about Chianti Cos’è è per lei il terroir? Per me terroir è sinonimo di un progetto che trae ricchezza dalla terra stessa. Anzi di un progetto che si deve pensare all’unisono ciò che lo circonda in perfetta armonia esso. In cosa risiede l’identità del Chianti Classico ? E’ un luogo assolutamente naturale e secolarizzato allo stesso tempo: l’intervento dell’uomo è visibile ma sempre discreto. Lo si nota negli uliveti, nelle balze in pietra bianca in contrasto con il verde del prato, nelle piccole case coloniche… Un paesaggio naturale e artificiale, nell’insieme sublime. Chi è stato il suo Virgilio nel mondo vitivinicolo? Piero Antinori, senza dubbio. Un uomo straordinario per lungimiranza, semplice e nello stesso istante sofisticato come nessuno. Che sa conciliare in ogni cosa che fa tradizione e innovazione. Cantina Antinori: come ha ricreato l’armonia tra contenitore e contenuto? Non pensando mai alla cantina come a un edificio, con i parametri classici di facciata, mura perimetrali, tetto… Usare altri principi per progettarla: l’andamento sinuoso delle colline, i colori della terra, i riferimenti materici che questi luoghi hanno nel loro dna. L’abbinamento perfetto tra un Chianti e un piatto toscano? Con la nostra carne, ambedue hanno un’origine agreste. Come dire naturale all’ennesima potenza. What does terroir mean to you? To me, it symbolizes a project whose richness Is to be found in the territory itself. A project that actually has to be looked at as part of what is around it, in perfect harmony. Where does the identity of the territory lie? This territory is entirely natural and a secularized at the same time: the intervention of the man is visible, yet never drastic. It is seen in the olive groves, in the white stone terraces which contrast with the green grass, in the small farmhouses.. A natural but also artificial landscape, on the whole sublime. Who has been your Virgil In the wine and vine sector? Piero Antinori, without any doubt. An extraordinary man for his broad vision, simple yet sophisticated at the same time like no other. Able to comvine tradition and innovation in everything he does. Cantina Antinori: how did you manage to create harmony between the outside and the inside? Marco Casamonti, si laurea nel 1990 e nel 1988, fonda lo stuAlwayss avoiding to think of the cellar as a building with classic external dio Archea, oggi Archea Associati. Il progetto della Cantina Antinori è solo uno dei grandi progetti dello studio terminati elements like: façade, outside walls, roof..Focusing on other elements in designing it: the winding paths of the hills, the colors of the land, the truerecentemente Graduated in 1990, in 1988 Marco Casamonti founded, the Ar- to-life characteristics that this region has in its DNA. chea associated office, now Archea Associati. The project of Can- The perfect match between a Chianti wine and a Tuscan dish? tina Antinori is just one of the great projects recently concluded With Tuscan meat: it too belongs to our rural tradition. The most natural by the Associates Office. combination of all.

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wine people text Marzia Morganti Tempestini

Panzano nel cuore

Dario Cecchini, il macellaio-poeta racconta il suo mondo The butcher-poet, describes his world Lei rappresenta l’emblema del macellaio in Toscana, qual è oggi la sua funzione? Oggi occorre rendere responsabile il cliente e spiegare che dell’animale si mangia tutto. E’ ancora un mestiere da tramandare? E’ fondamentale che venga tramandato. Uccidere animali per nutrirsi è un’azione forte , il macellaio è l’unico che può formare dei carnivori responsabili. Gli artigiani sono il Rinascimento e la Toscana è la culla di questa figura, dove l’uomo è al centro della natura. Per l’artigiano la cosa più difficile non è apprendere, ma quando formi delle persone. E’ regalare l’arte. Panzano è un esempio virtuoso di promozione del territorio, come ci siete riusciti? Con pazienza e buona volontà. Panzano in Chianti, con il Comune di Greve, è divenuto il primo distretto biologico d’Italia. Nulla viene da sé e il risultato è arrivato perché abbiamo fatto squadra. Il suo abbinamento preferito con un Chianti Classico? La bistecca, la costata, carne e vino, sempre! ho fondato una repubblica gastronomica che si ispira all’antico motto del Chianti: mangia bevi e ama forte! Una cosa imperdibile nel territorio, oltre alla sua macelleria? Un bel tramonto su una collina con un bel bicchiere di vino in mano a guardare i boschi del Chianti che fanno da cornice alle nostre vigne. E poi guardare la faccia della gente. Questo è un ottimo posto per trascorrerci la vita, ma anche per consumarla nel senso positivo del termine. You represent the emblem of the butchers’ craftsmanship in Tuscany, what role do they play today? Today, we have to assign responsibility to customers, explaining to them that we should eat all animal products. Do we still need to hand down this craftsmanship? We do have to hand it down. Killing animals to eat them is a strong act, butchers are the only ones who can help people become responsible carnivorous. Artisans symbolize the Renaissance, and Tuscany, where, nature surround human beings, is the cradle of artisans. Your favorite match for a Chianti Classico? A steak, an entrecote, meat and wine, always! I have founded a culinary republic inspires to the old motto of Chianti: eat, drink and love strongly. Something people shouldn’t miss over the territory, beside your butcher shop? A beautiful sunset on a hill with a good wine glass in your hand, watching the woods of the Chianti region that surround our vineyards. And then to look at people’s faces. This is a perfect place to spend our life, and to live it in the positive sense of the term as well.

Dario Cecchini, il macellaio di Panzano in Chianti divenuto famoso in tutto il mondo. Vende la carne declamando Dante, e ha fatto del suo mestiere un’arte dell’eccellenza e della comunicazione sapiente. Dario Cecchini, the Panzano in Chianti butcher, famous worldwide. He sells meat while reciting Dante, and has made his craft into an art of excellence and of knowledgeable communication.

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Rosato di Pinot Nero

Pinot Nero 2010

Marchesi Pancrazi - Villa di Bagnolo Via Montalese 156 59013 Bagnolo (Prato) – Italy info@pancrazi.it

Pinot Nero Villa Baragazza


wine people text Marzia Morganti Tempestini

Identità e territorio

Antonella D’Isanto. Produttrice con dolci ‘note di testa’ Producer with sweet ‘top notes’ Quanto ha influito il terrorir per creare l’identità dei suoi vini? I nostri sono vini di territorio. Al catasto la mappa dei vigneti si chiama Balzini. Infatti la configurazione morfologica dei nostri vigneti è proprio a balze. Chi è stato il suo maestro di vita nel mondo del vino ? Vincenzo, mio marito, che è il fondatore dell’azienda. È lui che ha delineato il “suo vino ideale”: elegante, pulito, piacevole da bere. Filosofia alla quale io mi attengo rigorosamente per tutta la gamma dei vini. Una destinazione imperdibile nel territorio della sua azienda. Semifonte, la città perduta. Ogni tanto amo sognare come sarebbe stata la nostra storia se otto secoli fa Firenze non l’avesse rasa al suolo e trucidato tutti gli abitanti di questa fiera città. Vino e comunicazione come giocano questa partita i produttori toscani ? Il vino è un tratto distintivo della nostra identità culturale e la Toscana ne è ricca. Negli ultimi 30 anni i produttori l’hanno capito ed hanno investito in comunicazione e marketing. Neopresidente dell’Associazione Donne del Vino della Toscana, il suo sogno per questo gruppo si donne? Consolidare i rapporti, arricchire l’aggregazione per essere le custodi del nostro terroir. How much has the terroir influenced you in the creation of the identity of I Balzini’s wines? Our wines have a territorial identity. Our area of the vineyards appears as ‘Balzini’(hill cliffs) in the land register, word that reminds to the morphological structure of the vineyards. Who has been your mentor in this wine adventure? Vincenzo, my husband and founder of the company. He was the one who talked about “the ideal wine”, which had to be elegant, clean, enjoyable to drink. A philosophy I scrupulously apply to the whole range of our wine. A not-to-miss destination over the territory of your company. Semifonte, the lost city: sometimes I love wondering how our history would have been if Florence hadn’t razed it and slaughtered all the inhabitants of thus proud city eight centuries ago. Wine and communication. How do Tuscan wine producers deal with this latter? Wine is a distinctive characteristic of our cultural identity, and Tuscany has a plenty of wines to offer. Over the last thirty years, wine producers have realized this and invested in marketing and communication. You are the new President of the Association Women of Wine of Tuscany, what do you wish for this group of women? More consolidated relationships and a better integration, so that we can become the guardians of our territory

Antonella D’Isanto, esperta di risorse umane, produttrice di vino a I Balzini a Barberino Val D’Elsa, neo-presidente dell’Associazione Donne del Vino della Toscana. Antonella D’Isanto, Expert in Human Resources, Wine Producer at I Balzini in Barberino Val D’Elsa and New President of the ‘Donne del Vino’ Assotiacion, for the Tuscan area.

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Vi aspettiamo al Vinitaly dal 22 al 25 Marzo al Padiglione Toscana 9 stand E8 Via Cegoli, 47 - 59016 Poggio a Caiano (PO) - tel. +39 055 8705401 - fax +39 055 8705833 email: info@piaggia.com - www.piaggia.com



Tutti pronti per Expo Milano La Toscana tra i protagonisti della nuova Esposizione Universale Tuscany as one of the protagonists of the upcoming Universal Exhibition Text Alessandra Lucarelli


Focus

Una veduta aerea del sito espositivo di Expo Milano 2015 An aerial view of the Expo Milano 2015 exhibition site

Grande attesa per Expo Milano 2015, la nuova Esposizione Universale che porterà i riflettori di tutto il mondo puntati sull’Italia per sei mesi, dal 1 maggio a fine ottobre. E se il tema è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, è ben evidente che la Toscana ha molte carte da giocare in termini di nutrizione. La produzione di eccellenze nel mondo dell’enogastronomia è uno dei settori più importanti del sistema produttivo regionale, intorno al quale si muovono da sempre grandi numeri e una visibilità internazionale. Un’eccellenza, fiore all’occhiello della nostra regione, a conferma della quale sono stati sostenuti dalla Regione Toscana 32 progetti nei settori di Agrifood, Acquacoltura e della Nutraceutica, realizzati con le risorse provenienti da tre bandi pubblici e avviati quest’anno, che saranno terminati nella primavera del 2016 e saranno portati dalla Toscana ad Expo Milano come biglietto da visita per la promozione dei prodotti agroalimentari regionali. Ma in che modo la Toscana sarà presente ad Expo Milano? Innanzitutto, uno spazio espositivo di circa 300 mq nell’area del Padiglione Italia sarà occupato per quattro settimane, dal 1 al 28 maggio 2015, mentre per tutta la durata dell’evento sarà disponibile un ufficio per attività di rappresentanza istituzionale e relazioni internazionali. Inoltre, con Fuori Expo della Regione Toscana, dal 1° maggio al 31 ottobre, in programma ci saranno oltre 30 appuntamenti tra eventi promozionali, incontri B2B, mostre, convegni, conferenze, show cooking e wine bar: un progetto integrato di valorizzazione e promozione delle eccellenze toscane che unisce spazi espositivi e contenuti culturali, turistici, scientifici, economici. Gli appuntamenti e le conferenze si terranno nella suggestiva cornice dei Chiostri dell’Umanitaria, a pochi passi dal Duomo, nel cuore della città. Se la missione è rappresentare al meglio il buon vivere toscano, il vino non

Great expectations for Expo Milano 2015, the upcoming Universal Exposition that will make Italy the focus of the entire world’s attention for six months, from 1 May to the end of October. The theme is Feeding the Planet, Energy for Life and so Tuscany obviously has many cards to play in terms of food. The excellent food and wine produce constitutes one of the most important sectors of production at regional level, given the large number involved and the international visibility. Excelletn products that are the pride of our region. To confirm this, the Tuscan Region has launched 32 projects in the areas of Agrifood, Aquaculture and Nutraceuticals, created with resources from three public tenders and launched this year. These projects will be completed in the spring of 2016 and will be brought to Expo Milano by Tuscany to promote the regional food products. But how will Tuscany present itself at Expo Milano? Firstly, with an exhibition space of 300 square metres in the Italian Pavilion that will be occupied for four weeks, from 1 to 28 May 2015, while, for the duration of the event, an institutional representation and international relations office will be available. Moreover, the programme of the Tuscan Region’s external Expo events, from May 1 to October 31, will include over 30 events including promotional events, B2B meetings, exhibitions, conferences, lectures, show cooking and wine bars: an integrated project to enhance and promote Tuscany’s produce, combining exhibition spaces with cultural, tourist, scientific and economic content. Appointments and conferences will be held in the picturesque setting of the Chiostri dell’Umanitaria, just a stone’s throw from the Cathedral, in the heart of the city. If the mission is

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Tuscan food and wine delicacies and a picture of Palazzo Italia at Expo Milano


focus

Una suggestina immagine dei vigneti toscani An evocative picture of Tuscan vineyards

può che giocare un ruolo da protagonista: il 2014 è stato un anno molto positivo che ha visto tornare la produzione ai livelli record del 2009, raggiungendo i 2,8 milioni di ettolitri di cui il 95% destinati a vini Dop e Igp, e ha registrato segnali positivi anche per l’export, con una crescita nei primi nove mesi del 2014 dell’1,8% (dati emersi in occasione di Buy Wine e Anteprime 2015, ndr). ‘La Toscana - ha detto l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori - è un vero e proprio gioiello enologico conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, possiede una straordinaria ricchezza di vini, dalle differenti caratteristiche, e molteplici denominazioni di origine. La storia del vino toscano si perde nei secoli e la Toscana rappresenta un unicum di qualità e tradizione enologica impareggiabile a livello mondiale. Ogni nostro vino è un perfetto ambasciatore del ‘buon vivere toscano’, che significa grande qualità agroalimentare, deliziosa gastronomia, perfetto legame con il territorio, una storia millenaria e l’esaltazione della bellezza, dell’arte della cultura’. Interessante l’iniziativa messa a punto, in occasione di Expo 2015, dal Consorzio Vino Chianti Classico, unico Consorzio vitivinicolo premiato dalle rigide commissioni di valutazioni del MIPAAF: le cinque aree tematiche della manifestazione - Storia e alimentazione, Art&Food, Children Park, Future Food District, Parco delle biodiversità - che riprendono il fil rouge Nutrire il pianeta, energia per la vita, saranno declinate nel cuore del territorio del Gallo Nero grazie a Gallo Nero Expo a Radda in Chianti. Il Consorzio del Chianti Classico abbraccia così l’Esposizione Universale attraverso una serie di iniziative che, richiamando l’evento di Milano, metteranno in luce uno dei territori più conosciuti al mondo per la qualità delle sue eccellenze enologiche, oltre che paesaggistiche.

to best represent the Tuscan way of life, wine must play a leading role: 2014 was a very successful year with production back up to the record levels of 2009, reaching 2.8 million hectolitres of which 95% were PDO and PGI wines, and showed positive signs for exports, with a growth of 1.8% in the first nine months of 2014 (data obtained at Buy Wine and Previews 2015, ed.). “Tuscany,” said the Agriculture and Forests Councillor for the Tuscan Region, Gianni Salvadori, “is a real oenological jewel known and appreciated throughout the world. There is an extraordinary wealth of wines with different characteristics, and many PDOs. The history of Tuscan wine goes back centuries and Tuscany has a unique, quality wine tradition that is unmatched worldwide. Each of our wines is a perfect ambassador for the ‘good Tuscan way of life’, which means great quality food, a delicious cuisine, a perfect connection with the land, a long history and the exaltation of beauty, art and culture.” Another interesting initiative that has been developed for Expo 2015 is that of the Chianti Classico Wine Consortium, the only wine Consortium that has been praised by the strict MIPAAF assessment committees: the five themes of the event - History and Power, Art&Food, Children Park, Future Food District, Biodiversity Park - which reflect the common theme of Feeding the Planet, Energy for Life, will be held in the heart of the territory of the Gallo Nero (Black Rooster) thanks to the Gallo Nero Expo in Radda in Chianti. In this way the Chianti Classico Wine Consortium will embrace the Universal Exhibition through a series of initiatives that, recalling the event in Milan, will highlight one of the most famous areas in the world for the quality of its excellent wines, as well as its landscapes.

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WINE EVENT text Michela Tassi

La location esclusiva del “Siena Wine Festival”, il grande cortile del Palazzo Comunale da cui escono i cavalli che prendono parte allo storico Palio The exclusive location of “Siena Wine Festival, the big entrance on the Municipal Building’s courtyard, from where the horses that take part to the Palio race

Siena Wine Festival by Ais Toscana

Nella città del Palio due appuntamenti ciclistici d’eccezione e un tasting di eccellenze enologiche In the city of Il Palio, two special cycling events and a wine tasting of top quality wines Una selezione di produttori della provincia di Siena, storie da degustare e raccontare: Piazza del Campo si è vestita a festa per la prima edizione del Siena Wine Festival, un esclusivo tasting di eccellenze enologiche organizzato da AIS Toscana in collaborazione con la delegazione senese, il Comune di Siena e l’ASD Ciclosport Poggibonsi e che ha avuto come location esclusiva l’Entrone, il grande cortile del Palazzo Comunale da cui escono i cavalli delle dieci Contrade che prendono parte allo storico Palio. Un evento profumato di tradizione - quella che caratterizza da secoli la produzione dei migliori vini del territorio – e una occasione imperdibile per gli enoappassionati che hanno degustato i vini più famosi delle colline senesi assieme ai produttori, che con la loro passione e la loro esperienza hanno contribuito alla diffusione nel mondo della grande fama dei vini senesi. Ma il Siena Wine Festival ha fatto anche da cornice all’arrivo, proprio in Piazza del Campo, di due importanti eventi ciclistici: la competizione di ciclismo professionistico Le Strade Bianche, e la Gran Fondo Strade Bianche che rientra nel 1° Tuscany Bike Challenge, un circuito di manifestazioni realizzato in collaborazione con Vetrina Toscana in cui bicicletta, territorio, sport e tradizioni enogastronomiche si fondono in un unico evento. Quello di domenica 8 marzo sarà il primo di una serie di eventi che porteranno il progetto Tuscany Bike Challenge in giro per il Granducato fino a giugno, con tappe “enogastronomiche” anche all’Isola d’Elba, in Versilia, Pisa, Montecatini e Tirrenia.

A selection of wine producers from the province of Siena, stories ready to be narrated and tasted: a festive atmosphere has swept through Piazza del Campo for the first edition of Siena Wine Festival, a special wine tasting of the top wines organized by AIS Toscana in collaboration with the Delegation of Siena and the ASD Ciclosport Poggibonsi and held in the exclusive location of the Entrone, the big entrance on the Municipal Building’s courtyard, from where the horses of the ten Contrades that take part to the Palio race come out. An event linked to tradition –the one which has been characterizing the production of the region’s top wines for centuries- and an notto-miss event for those wine enthusiasts who have tasted the most famous wines from the hills around Siena together with the producers, whose passion and experience have contributed to make these wines famous all over the world. But the Siena Wine Festival has also be the setting of two important cycling events, with the finish line in Piazza del Campo: the professional cycling race Le Strade Bianche and the Gran Fondo Strade Bianche, which is part of the first Tuscany Bike Challenge, a circuit of events organized in collaboration with Vetrina Toscana, an event dedicated to cycling, territory, sport and wine and food traditions at the same time. The one scheduled to take place on Sunday the 8th of March will be the first of a series of events that will make this project tour through the whole Tuscany, with some “food and wine events” also on the island of Elba, in the Versilia, in Pisa, Montecatini and Tirrenia.

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Above, panorama of the Carmignano xxx area At bottom, vineyards xxxx in Panzano in Chianti xx


wine territory text Teresa Favi

Viaggio in Toscana

Il nostro viaggio nei territori del vino in Toscana approda nel Chianti, Chianti Classico, Vernaccia e Carmignano Our journey in the Tuscan wine-making regions, trough Chianti, Chianti Classico, Vernaccia and Carmignano areas Ecco un’altra tappa del nostro viaggio nei territori vitivinicoli della Toscana. Un itinerario affascinate che grazie al contributo e alle conoscenze capillari e radicate dei delegati di AIS Toscana è andato ben oltre la cultura manualistica, rivelandosi piuttosto un punto sulla viticoltura regionale. Ne sono emerse le realtà produttive di spicco, chi per tradizione chi per spinta innovativa, promettenti start up e straordinarie realtà di nicchia note a pochi. Partiti due numeri fa con il rinascimento della fascia Costiera e il suo entroterra, sullo scarso numero è stata la volta dei grandi territori del Brunello di Montalcino e del Nobile Montepulciano, senza dimenticare la Val d’Orcia e il multiforme ma sorprendente universo dei vini della provincia di Arezzo. Approdiamo adesso, nella zona vitivinicola più suggestiva della regione, quella del Chianti Classico. Un panorama mutevole di vigneti e colline punteggiate di castelli, abbazie, ville padronali, pievi romaniche ed edifici rurali tra Firenze e Siena. Tutto intorno, una denominazione, il Chianti, ben più estesa dove c’è dentro Impruneta e Montespertoli, l’Empolese e la Val d’Elsa con Montelupo Fiorentino e Certaldo, fino a Pontassieve e Pelago. Territori tanto diversi, e vini, con caratteristiche altrettanto differenti. Perché gli enologi, gli agronomi e anche i più semplici contadini sanno e insegnano che l’uva principe del Chianti, il Sangiovese, è quanto di più mutevole e capriccioso nei risultati: soggetta a variazione di umore per altitudine, composizione del terreno, esposizione, probabilmente anche per minime variazioni di latitudine. Tra Siena e Pisa, all’ombra delle famose case-torri della medievale San Gimignano, si produce il solo bianco DOCG della Toscana, la Vernaccia di San Gimignano. Dal Chianti al Carmignano, in provincia di Prato, un altro grande vino da Sangiovese, e uno dei più antichi d’Italia, la prima Doc in Toscana a usare il blend Cabernet – Sangiovese, alla provincia di Pistoia dove i sentieri di eccellenza non sono mai stati numerosi, e che adesso regala esigue ma particolari esperienze produttive di sicuro interesse per chi non ama fermarsi ai grandi nomi e alle altisonanti etichette.

In this issue, our journey continues through the Tuscan wine territories. A fascinating itinerary which, thanks to the extensive, deeply-rooted knowledge and collaboration from the delegations of AIS Tuscany, has gone well beyond merely superficial notions to become, rather, an assessment of regional viticulture revealing prominent production realities, some renowned for their tradition, others for their innovative drive, as well as promising start-ups and extraordinary niche realities known only to a select few. Starting two issues ago with the rebirth of the Coast and its hinterland, the brief Issue No. 27 presented the great Brunello di Montalcino and Nobile di Montepulciano territories, without overlooking the Val d’Orcia and the multiform but amazing world of wines in the province of Arezzo. Now, we come to the most fascinating winegrowing zone of the region, that of the Chianti Classico between Florence and Siena. All around, the territory of the Chianti denomination, much more extensive and encompassing Impruneta and Montespertoli, the Empolese area and Val d’Elsa with Montelupo Fiorentino and Certaldo, up to Pontassieve and Pelago. Very different territories and wines with equally different characteristics. Because winemakers, agronomists and even the simplest farmers know and teach that the major grape of Chianti, the Sangiovese, is one of the most unpredictable and capricious in its results: subject to changes in its “mood” due to altitude, soil composition, exposure, probably even to the smallest variations of latitude. Between Siena and Pisa, in the shadow of the famous tower houses of medieval San Gimignano, Tuscany’s only DOCG white wine is produced, that is, Vernaccia di San Gimignano. Leaving the Chianti area and moving towards the province of Prato, we find Carmignano, another great wine made from Sangiovese, one of the oldest in Italy, and the first DOC in Tuscany to use the Cabernet – Sangiovese blend. Our journey ends in the province of Pistoia, where the paths of excellence have never been more than a few, and that now hosts small but particular production experiences that will surely appeal to those who care little for big names and high-sounding labels.

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interview text Marzia Morganti Tempestini

Je suis Gallo Nero

Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico Quali sono gli elementi che hanno reso famoso il Chianti Classico nella storia e nel mondo? La grande piacevolezza, la sua eleganza e la versatilità negli abbinamenti con vari tipi di cucina. Il buon rapporto qualità - prezzo, il suo territorio di produzione, e infine il suo marchio, il Gallo Nero. Quant’è fondamentale il territorio per la qualità del Chianti Classico e quanto l’opera dell’uomo? Il territorio ha sicuramente un ruolo fondamentale. L’opera dell’uomo è altrettanto importante, per la salvaguardia e conservazione del territorio, e con le diverse pratiche di cantina. Tradizione e innovazione come convivono nel suo territorio? Ben venga l’innovazione, necessaria per far crescere la qualità e a conservare la tradizione. La Selezione cosa rappresenta? La tipologia Gran Selezione va a collocarsi in cima alla piramide qualitativa della DOCG, con il Chianti Classico Riserva e il Chianti Classico Annata: una top edition che declina con eleganza la migliore espressione dei vigneti aziendali. Expo è una grande occasione, quali progetti? Prevediamo una presenza nel Padiglione dedicato al Vino ma anche ad eventi a Milano fuori Expo. Infine un fil rouge che unisce Milano al Chianti, con iniziative che verranno realizzate nel nostro Convento di Santa Maria al Prato, a Radda in Chianti.

What are the elements that have made Chianti Classico famous? Its great enjoyability, elegance and versatility in pairing with many different dishes. The good quality-price ratio, the region where it is produced and its Black Cock brand. How much does the territory count in the quality of Chianti Classico and how much people’s work? The territory surely plays a primary role. The work of those who work the land is really important as well in the protection and preservation of the territory and in carrying on the various processes in the cellar. How is tradition combined with innovation over the territory of your Consortium? You can’t have innovation without tradition and vice versa. But if innovation helps to improve quality without losing sight of tradition, then so be it. What does the Selezione represent? The variety Gran Selezione reaches the top of the DOCG quality pile, with the Chianti Classico Riserva and the Chianti Classico Annata: a top edition that elegantly presents the best expressions of the company’s vineyards. Expo is a great occasion, what projects do you have? We are planning the presentation, inside the Pavilion dedicated to wine, as well as other event in Milan outside Expo. Finally, other theme events that link Milan to Chianti, with initiative that will take place in our Monastery of Santa maria al Prato in Radda in Chianti.

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interview text Marzia Morganti Tempestini

Grandi sul mercato

Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti Quali sono gli elementi che hanno reso famoso il Chianti? La Denominazione e la dimensione del Chianti che ti permette di avere una quantità sugli scaffali su tutti i mercati del mondo, ne vengono prodotte 100 milioni di bottiglie. Poi perché la gente arrivando in Toscana si è innamorata del territorio del vino Chianti, che offre tante cose da tutti punti di vista artistico, paesaggistico e culinario. Qual è l’ingrediente indispensabile per produrre un ottimo Chianti? Il vigneto. Si produce un buon Chianti se si porta a casa una buona uva. Tradizione e Innovazione come convivono nel suo territorio? Devono convivere in maniera sinergica, non si può avere innovazione se non si pensa alla tradizione, tenendo presente il mercato e coniugare le due cose.. Uno degli ultimi obiettivi raggiunti? La modifica del Disciplinare con l’imbottigliamento in zona per avere il controllo dell’intera filiera che per una denominazione così ampia è molto importante. Expo è una grande occasione, quali progetti? Stiamo lavorando con la Regione Toscana per presentare la Toscana del vino unita, è un palcoscenico dove dobbiamo presentare le nostre produzioni, le nostre aziende e il territorio del vino Chianti. Le annate migliori degli ultimi dieci anni? Il 2012, 2010, 2007 sono state annate molto belle.

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What are the elements that have made Chianti wine famous? The designation and the bottle seizes of Chianti wine make it possible to place a certain quantity of it on all the world’s markets, 100 billions bottles are actually being produced. And also because people who come to Tuscany get in love with the Chianti wine area, which offers a lot from an artistic, landscape and culinary point of view. What is the crucial ingredient in creating a very good Chianti wine? The vineyards. You can produce a good Chianti only if you use good grapes. How are tradition and innovation combined over you territory? We can’t be innovative without thinking of tradition. One of the latest targets you have achieved? Changes in regulations now allow for packaging in the area with a control of the whole production chain, thing that is really important for such a broad designation. Expo is a great occasion, what projects do you have? We are collaborating with the Tuscan region to introduced us as a unified ‘Tuscany of wine’, it is a platform where to showcase our products, our companies and the territory of the Chianti wine. The best years over the last decade? 2012, 2010 and 2007 have been very good years.


interview text Marzia Morganti Tempestini

Vocati al vino da secoli

Federico Giuntini, presidente del Consorzio Chianti Rufina Il Chianti Rufina è un territorio vocato al vino da secoli, quali sono gli elementi che lo hanno reso famoso? Il microclima è l’elemento che caratteristica la nostra zona, la vicinanza degli Appennini e del fiume Sieve favoriscono all’uva maturazione molto lente mantenendo tutti gli aromi della frutta e rende i vini longevi e di grande bevibilità. Qual è l’ingrediente indispensabile per produrre un ottimo Chianti Rufina? Non dare spazio alle mode cosa che non è mai stata fatta alla Rufina. L’ingrediente indispensabile di un ottimo Chianti Rufina? Un grande vigneto, cura del vigneto, un intervento in cantina minimo e un seguire il percorso di affinamento del vino in modo naturale possibile, senza dare spazio alle mode cosa che non è mai stata fatta alla Rufina. Terroir, vitigno, uomo, quale dei tre influisce in modo determinante sulla qualità di un vino? Vanno tutti e tre di pari passo non puoi fare un grande vino se il territorio non è vocato. Expo è una grande occasione, quali progetti? Ci saremo, è una grande occasione che cercheremo di utilizzare al meglio per creare visibilità sulla nostra denominazione e sul territorio. Le annate migliori degli ultimi dieci anni? 2004, 2006, 2009.

Chianti Rufina has been a suitable territory for wine production for centuries, what are the elements that have made it famous? The micro climate is what characterizes our territory, while the fact that it is located next to the Apennines and the Sieve river allows for a slow maturation of the grapes, the preservation of the aromas of the fruit and the wines’ longevity and drinkability. An equilibrium between the many producers, historic and new, big and small: is it possible? Today, we are on the same side to make Chianti Rufina on of the greatest Italian wines. What is the crucial ingredient in creating a good Chianti Rufina wine? A great vineyard, as little intervention as possible in the cellar, without following the latest trends in the sector, which never happens at Rufina. Terroir, grape varieties, human beings: which one influences the quality of a wine most? All of them are on the same level, you can’t make a great wine if you don’t have a suitable territory . Expo is a great occasion, what projects do you have? We will be there, it is a great occasion and we will try to make the best of it to give our designation and this territory more visibility. The best years over the last decade? 2004, 2006 and 2009.

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interview text Teresa Favi

La prima doc italiana

Letizia Cesani, presidente del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano Presidente, qual è la caratteristica che ha determinato la fama della Vernaccia di San Gimignano? Nel Medioevo e nel Rinascimento era considerato il vino bianco più pregiato dell’epoca. Nessun altro vino italiano può vantare una storia certa come la nostra denominazione. In epoca moderna, siamo stati la prima Doc in Italia nel 1966, ma credo che oggi la sua fama sia più legata alla sua riconoscibilità, qualità e incredibile versatilità negli abbinamenti. L’ingrediente indispensabile per produrre un’ottima Vernaccia? Il rispetto del vitigno e del territorio. Uno degli ultimi obiettivi raggiunti? Per quanto riguarda la Vernaccia di San Gimignano, i riconoscimenti che in Italia e all’estero stiamo raccogliendo. Come Consorzio, avere ottenuto l’Erga Omnes, che ci dà più forza nella promozione della Denominazione sui mercati mondiali. Expo è una grande occasione, quali progetti? La Vernaccia di San Gimignano sarà presente nel Padiglione Vino all’interno dello spazio della Regione Toscana, sotto il brand Tuscany Taste. Ma il nostro obiettivo è quello di accogliere sul territorio i visitatori con eventi e degustazioni perchè conoscano direttamente cosa c’è dietro i nostri vini. Le annate migliori degli ultimi anni? Consiglio la 2008, 2010, 2012.

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President, what feature has made the Vernaccia di San Gimignano famous? In the Middle Ages and the Renaissance, it was considered the finest white wine of the era. No other Italian wine can claim such a long history as our label. In modern times, we were the first DOC in Italy in 1966, but I think that its reputation is now more linked to its being recognisable, of good quality and incredibly versatile. What is the essential ingredient for producing an excellent Vernaccia? The respect for the vine and the land. One of the latest achievements? As far as the Vernaccia di San Gimignano is concerned, the achievements are the accolades that we are receiving both in Italy and abroad. As a Consortium, we received the Erga Omnes, which gives us more power to promote the label in the world markets. Expo is a great opportunity, what are your plans? The Vernaccia di San Gimignano will be present in the Wine Pavilion within the Tuscan Region’s area, under the brand Tuscany Taste. But our goal is to welcome visitors to the region with events and tastings so that they can experience first hand what is behind our wines. The best vintages of recent years? I recommend 2008, 2010 and 2012.


interview text Teresa Favi

Una storia particolare

Fabrizio Pratesi, presidente del Consorzio Vini di Carmignano President, what elements have contributed the most in making the area of Carmignano famous? Two above all: the announcement made on the 23rd September 1716 by Cosimo III dei Medici to officially recognize the high quality of the of Carmignano, which laid the basis for the current DOCG designations, and a use of the Cabernet grapes in Carmignano that dates back to the 16th century, which makes therefore the DOCG designation of Carmignano seen as the ‘father’ Supertuscan wines. The use of both Sangiovese and Cabernet grapes in Carmignano is not fashion, but tradition. What is the crucial ingredient in creating a good Carmignano wine? Being a vine grower with an immense passion for vineyards and a great care in the cellar. How is the combination tradition and innovation over your territory? Very good indeed, our idea of a wine in which Sangiovese is combined with Cabernet and sometimes with Merlot makes Carmignano wine a wine that reflects tradition and embraces innovation. One of the last goals you have achieved? To have the luck and the privilege of making wine in Carmignano and representing, as President of the Consortium, a group of friends and producers who believe in the territory and give value to it every day, with passion and total commitment, and these wine are a proof of this. The best years over the last period? 2013, I think it is worth great consideration.

Presidente, qual è la caratteristica che ha determinato, in modo essenziale, la fama della Carmignano? Due su tutte, il bando mediceo datato 23 settembre 1716 con il quale Cosimo III dei Medici riconosceva alla zona di Carmignano la pregiata qualità dei vini prodotti, dando origine al concetto delle attuali DOCG. Poi la storicità delle uve di Cabernet piantate a Carmignano fin dal XVI secolo, consacrando la DOCG del Carmignano come padre degli attuali Supertuscan. Mischiare le uve di Sangiovese con quelle del Cabernet a Carmignano è una tradizione e non moda. L’ingrediente indispensabile per produrre un ottimo Carmignano? Essere Vignaniolo con immensa passione per la vigna e grande attenzione in cantina. Tradizione e Innovazione come convivono nel suo territorio? Convivono benissimo, il nostro concetto di vino con il Sangiovese che si sposa con il Cabernet e a volte con il Merlot rendono il Carmignano un vino che rispecchia la tradizione e sposa l’innovazione Uno degli ultimi obiettivi raggiunti? Avere la fortuna e il privilegio di produrre vino a Carmignano e rappresentare come Presidente del Consorzio un gruppo di amici produttori che credono nel territorio e lo valorizzano tutti i giorni con passione e dedizione. Le annate migliori degli ultimi anni? Consiglio di tenere in grande considerazione la 2013.

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grafica OPV grosseto

GUIDA VINI D’ITALIA GAMBERO ROSSO



Nella culla della tradizione The cradle of tradition Tour enoico nel Chianti e nel Chianti Classico fino a San Gimignano Wine tour in the Chianti and Chianti Classico regions as far as San Gimignano

Text Massimo Castellani (delegato AIS Firenze), Luigi Pizzolato (delegato AIS Val d’Elsa)


wine territory

Northern Siena and Firenze areas

Chianti e Chianti Classico

Quando si parla dei territori del vino delle province di Firenze e del nord di Siena dobbiamo far prevalere la tradizione vitivinicola alla geografia politica. Il perché sta in una parola: Chianti, il più fortunato lembo di Toscana posto a cavallo tra Siena e Firenze. Nel Settecento un bando del granduca Cosimo II definì i limiti di quello che ancora oggi è il Chianti Classico, quei 700 chilometri quadrati divisi tra le province di Firenze e Siena, e che comprendono i territori interi di quattro Comuni (Castellina, Gaiole, Radda e Greve) e in parte le superfici di altri cinque (Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, Barberino Val d’Elsa e, in Val di Pesa, Tavarnelle e San Casciano). Ma sarebbe ingiusto trascurare tutte le altre denominazioni del Chianti, prodotte in un’area ben più estesa di quella del Chianti Classico, e in grado di offrire vini di qualità. Se andiamo oltre l’area denominata Classico, il vino Chianti ha in totale 8 denominazioni (come Colli Fiorentini e Chianti Rufina, le due più importanti) che vanno a estendere ulteriormente il territorio del Chianti. Questi sono anche i territori dove ha avuto inizio, alla fine dell’Ottocento, la moderna viticoltura italiana con Vittorio degli Albizzi – un fiorentino che aveva studiato i vigneti in Francia e ne aveva trasferito i principi di coltivazione nella sua fattoria di Pomino – e che ebbe in Bettino Ricasoli al Castello di Brolio, per il Chianti (e negli stessi anni a Montalcino in Clemente Biondi-Santi per l’antenato del Brunello), l’esponente di spicco della nuova visione della vitivinicoltura. E ancora, questi sono i territori dove a partire dagli anni ’60 del Novecento, si invera nel processo produttivo toscano – sempre sull’onda di echi francofoni - lo scarto definitivo tra qualità e quantità con Piero Antinori e il suo rivoluzionario Tignanello.

Provincia Nord di Siena

RADDA, GAIOLE E CASTELLINA IN CHIANTI (Chianti Classico Senese) Le perle dei questa zona sono Radda, Gaiole e Castellina, capitale a tutti gli effetti, questa zona perché fu il centro della Lega del Chianti. Siamo sui monti più alti del Chianti, dove l’altitudine, l’escursione termica (temperature molto basse in inverno, al di sotto dei 4-5 gradi, ed estati siccitose e roventi) e il suolo costituito prevalentemente da macigno (il noto macigno del Chianti composto da rocce di arenaria), danno vini molto fini, freschi con un’acidità

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Chianti and Chianti Classico

When it comes to wine made in the provinces of Florence and northern Siena, tradition takes precedence over political geography. The reason lies in one word: Chianti, that most fortunate patch of Tuscany nestled between Siena and Florence. In the 1700s, Grand Duke Cosimo II defined the boundaries of the area still known today as Chianti Classico, some 700 square kilometres spread out over the provinces of Florence and Siena, including the interior territories of the four municipalities Castellina, Gaiole, Radda and Greve, and portions of an additional five: Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, Barberino Val d’Elsa, and, in the Val di Pesa, Tavarnelle and San Casciano. Yet not to be overlooked are all the other denominations of Chianti produced in areas extending well beyond the Chianti Classico region and offering quality wines. Outside the traditional Classico area, production of an additional 8 denominations of Chianti (such as Colli Fiorentini and Chianti Rufina, the two most important), extend the boundaries of the Chianti territory even farther. These are also the lands where, at the end of the 1800s, modern Italian viticulture started with Florentine Vittorio degli Albizzi— who brought the principles of cultivation learned while studying vineyards in France back to his estate in Pomino—as well as Bettino Ricasoli at the Brolio Castle, who was to become the leading exponent of a new vision of wine-making (during the same period in which Clemente Biondi-Santi was cultivating the ancestor of Brunello di Montalcino). Moreover, it is here that the Tuscan production process came about in the 1960s, again on the heels of French methods, coming to define the distinction between quality and quantity, with Piero Antinori and his revolutionary Tignanello.

Northern province of Siena

RADDA, GAIOLE AND CASTELLINA IN CHIANTI (Sienese Chianti Classico) The pearls of this zone are Radda, Gaiole and Castellina, the area capital to all effects given its former position as centre of the Chianti League. We are in the highest mountains of the Chianti, where the altitude, temperature range (falling below 4-5 degrees Celsius in winter, and dry and hot in summer), and land comprised


Above, a cluster of Sangiovese grapes; bottom right, the Monsanto Cellar; left, vineyards in Fontodi. Preceding page: a view of San Leonino, Castellina in Chianti (ph. Tiziano Taddei)


Clockwise from top: vineyards and gardens at Brolio Castle; a contemporary art installation at Ama Castle; vineyards in San Leonino; San Gimignano; wine caveau at the Capannelle cellars in Gaiole


wine territory

Northern Siena and Firenze areas

Vineyards around the Brolio Castle in Gaiole in Chianti

sostenuta ma molto profumati con un buon rapporto qualitàprezzo. Questa è anche la zona in cui il territorio è rimasto più intatto di tutto la Toscana, forse anche perché il più impervio. Tra le aziende storiche sono da menzionare alcuni pilastri della viticoltura italiana come Castello di Brolio che svetta a Gaiole in Chianti con il suo maniero risalente all’alto medioevo, Castello di Ama e San Giusto a Rentennano sempre a Gaiole, Montevertine a Radda in Chianti. Poco dopo Castellina, a Fonterutoli, un altro luogo d’incanto, feudo dei Mazzei dal 1400 l’azienda omonima proprietà ancora oggi della stessa schiatta, gioielli della viticoltura italiana per tradizione, sapienza, qualità e capacità di evolversi, che naturalmente rimbalzano sulle bocche degli intenditori di tutto il mondo. In questi territori vocati al Sangiovese, da alcuni anni un gran numero di aziende si sono votate a studi approfonditi che hanno sortito alla fine esiti sorprendenti: non stupirà, quindi, se nelle zone più alte, fresche e nei terreni calcarei del Chianti senese, così come del Chianti Fiorentino, si allevino ottime qualità di Pinot, Merlot e Cabernet Sauvignon. In questi territori i vitigni francesi, perdono le loro caratteristiche erbacee e prendono le caratteristiche toscane, si dice infatti che toscaneggiano, diventando vini più strutturati, potenti ma profumatissimi. E’ il caso di Podere Monastero a Castellina in Chianti dove Alessandro Cellai (fra l’altro direttore di Castellare di Castellina) fa un ottimo Pinot nero in purezza, La Pineta, che sembra un vino borgognone. Un altro grande Pinot nero è quello prodotto da Colle Bereto a Radda. Sono due grandi Merlot in purezza, L’Apparita di Castello di Ama e La Ricolma di San Giusto a Rentennano,

primarily of the noted Chianti boulder rock and sandstone, all render these wines notably pure and fresh, with an elevated yet very fragrant acidity, at a good quality-to-cost ratio. Here in this part of Tuscany, the land has remained unspoilt, perhaps because it is also the most arduous. Among the historical wineries, a few pillars of Italian wine-making must be mentioned, such as Castello di Brolio in Gaiole in Chianti, an estate dating to the high-medieval period, Castello di Ama and San Giusto a Rentennano, also in Gaiole, and Montevertine in Radda in Chianti. Not far from Castellina, in Fonterutoli, is the enchanting Mazzei estate, dating to the 1400s and today a winery still operating under the Mazzei name to produce wines considered the jewels of Italian wine-making—in terms of tradition, knowledge, quality and capacity to evolve—and which are highly appreciated by wine experts. In these lands dedicated to Sangiovese, a number of wineries have for some years been conducting extensive studies, with amazing results: it is not surprising, then, that in this high, cool, calcareous land around the Sienese Chianti and Florentine Chianti, some of the best quality Pinots, Merlots, and Cabernet Sauvignons are produced. Here the French varietals lose their herbaceous characteristics and take on those of the Tuscany—they are said, in fact, to turn Tuscan—becoming better-structured wines, powerful yet highly fragrant. Such is the case with Podere Monastero in Castellina in Chianti, where Alessandro Cellai (who is also the director of Castellare di Castellina) makes an excellent 100% Pinot Nero, La Pineta, similar to a Burgundy. Another great Pinot Nero is produced by Colle Bereto in Radda, while two top 100% Merlots are found

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wine territory

Northern Siena and Firenze areas

in L’Apparita from Castello di Ama, and La Ricolma from San Giusto a Rentennano. SAN GIMIGNANO South of the Sienese Chianti Classico region is San Gimignano, with its 14 towers dominating the Val d’Elsa area, in whose shadows the tuffaceous land is dedicated to the production of white wines going back at least to the mid-13th century. Here, Vernaccia of San Gimignano was born, from grapes of the same name, now used almost entirely at 100% given the trend towards single varieties. Pale yellow in colour, with floral and dried fruit aromas, this wine is characteristically defined by its mineral taste, derived from the tuffaceous lands that render Vernaccia so agreeable. It can be aged up to 15 years, in particular the Reserves. The wineries of note here are Fattoria di Cusona, of the ancient Guicciardini Strozzi lineage—a history dating back to the year 994!—as well as Cesani, Montenidoli, a great defender of tradition, and Panizzi, an innovator. Along with Vernaccia, today San Gimignano is also producing excellent IGT reds, structured, well-coloured wines with decided tannins, the best among these being Falchini and Podere del Paradiso.

SAN GIMIGNANO Scendendo più a sud della zona del Chianti Classico senese sorge San Gimignano con le sue 14 torri che dominano la Val d’Elsa all’ombra delle quali i terreni tufacei sono vocati alla produzione di vini bianchi risale almeno dalla metà del XIII secolo. E’ qui che nasce la Vernaccia di San Gimignano da uve del vitigno omonimo, oggi impiegate prevalentemente al 100% data la tendenza monovarietale. Colore giallo paglierino, sensazioni al naso floreali e fruttate di frutta secca, la caratteristica più tipica è la sua salinità in bocca derivante dai terreni tufacei che conferisce una grande piacevolezza al vino. Ha una capacità di invecchiamento fino a 15 anni, soprattutto le riserve. Le aziende di riferimento sono quella della Fattoria di Cusona della antica schiatta dei Guicciardini Strozzi perché ne rappresenta la storia (esiste dal 994!), Cesani, Montenidoli fautrice della tradizione e Panizzi un innovatore. Va detto però che accanto alla Vernaccia, oggi San Gimignano regala anche grandi rossi Igt, vini strutturati, con tannino deciso e anche ben colorati, tra i migliori segnaliamo quelli di Falchini e Podere del Paradiso.

Provincia di Firenze

SAN CASCIANO E GREVE (Chianti Classico Fiorentino) In questi territori il carattere del Sangiovese si distingue per l’eleganza e i profumi fruttati. Capofila storico della tradizione vitivinicola dell’areale è Antinori, azienda che non ha certo bisogno di presentazioni - recentemente autrice di una innovativa cantina a Bargino (San Casciano Val di Pesa) la cui fama ha fatto il giro del mondo -, che ha scelto da un lato di mantenersi legata alla tradizione con il Chianti Classico e il Chianti Classico Riserva, ma non si deve dimenticare che sempre a San Casciano, dall’intuizione di Piero Antinori di sposare il Cabernet Sauvignon al Sangiovese, sono nati i capolavori assoluti che si chiamano Tignanello e Solaia. A San Casciano nascono anche i vini della fattoria Le Corti dei Principi Corsini, di Castello di Gabbiano e di Castello di Vicchiomaggio (che firma anche FSM, uno dei migliori Merlot in purezza d’Italia). Villa Calcinaia dei Conti Capponi a Greve, e naturalmente Castello da Verrazzano. Sul versante di San Casciano che fa parte invece dell’areale del Chianti Colli Fiorentini, vale la pena ricordare i vini di Castelvecchio. A Greve, Lamole di Lamole (Azienda Santa Margherita, Gruppo Marzotto) rappresenta una piccola perla della Toscana perché i suoi vigneti raggiungono le altezze maggiori del Sangiovese dove si è sviluppato un biotipo locale detto appunto Lamole. PANZANO (Chianti Classico Fiorentino) A pochi chilometri da Greve, Panzano, la Conca d’Oro, ha una storia a sé. E’ il limite che divide il Chianti Classico del Nord da quello meridionale, dove il Sangiovese raggiunge una delle punte più alte del Chianti Classico per coniugare colore, potenza olfattiva e gustativa. Sono adagiate nella Conca d’Oro le vigne di Fontodi e del suo leggendario Flaccianello, come quelle della Fattoria La

Province of Florence

SAN CASCIANO AND GREVE (Florentine Chianti Classico) In this region, Sangiovese is characterised by a distinct elegance with fruity aromas. The historical wine-making leader here is Antinori, a name in wine with no need for introductions—recently their innovative cellar in Bargino (San Casciano Val di Pesa) has drawn world-wide attention—who has chosen to preserve tradition with Chianti Classico and Chianti Classico Reserve, while also creating absolute masterpieces through combinations of Cabernet Sauvignon and Sangiovese, Tignanello and Solaia, under the vision of Piero Antinori. In San Casciano, additional wines are produced at the Le Corti dei Principi Corsini farm, at Castello di Gabbiano, at Castello di Vicchiomaggio (makers of FSM, one of the best 100% Merlots in Italy), Villa Calcinaia dei Conti Capponi in Greve and, naturally, at Castello da Verrazzano. On the slopes of San Casciano, these instead part of the Florentine Chianti hills region, Castelvecchio wines must be noted. In Greve, Lamole di Lamole (Santa Margherita Winery, Marzotto Group) is a small Tuscan jewel whose vineyards reach the highest peaks of the Sangiovese lands, and where a local biotype named Lamole has been created. PANZANO (Florentine Chianti Classico) A few kilometres from Greve is Panzano, the area known as “la Conca d’Oro” or “Golden Bowl” with a history all its own. This is dividing line between the northern Chianti Classico region and the southern, where Sangiovese reaches one of the highest peaks of the Chianti Classico, in a harmony of colour and potent flavour and aroma. Extending over the Conca d’Oro are the vineyards of Fontodi and its legendary Flaccianello, such as those of the La

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Clockwise from top: harvest in Tignanello; Marchesi de’ Frescobaldi vineyards in Pomino; Antinori Cellar in Bargino; vineyards in Tignanello; vineyards in Panzano


wine territory

A view of the hills around Vinci

Massa, del Castello dei Rampolla, Montefili, Villa Cafaggio, Molino di Grace. E’ un caso, Panzano, nel mondo del vino, perché vi ha attecchito e si è diffusa la religione del biologico a macchia d’olio e, sulla scia di questa tensione sperimentale, tra passato remoto e futuro prossimo, tra i fenomeni più interessanti di questo momento c’è quello di alcune aziende che stanno sperimentando la fermentazione in anfora, una tecnica di vinificazione che farà parlare molto di sé. BARBERINO VAL D’ELSA (Chianti Classico Fiorentino) Nell’area di Barberino Val d’Elsa i grandi interpreti del cavallo di razza Chianti Classico sono Isole e Olena dove Paolo De Marchi, viticultore di fine intelletto, produce un grande Sangiovese come il Cepparello, e Castello di Monsanto con un Chianti Classico “base” e due Riserve (Castello di Monsanto e Il Poggio). Mentre Vincenzo D’Isanto dell’azienda I Balzini, per interpretare al meglio terreni che mal si adattavano al Chianti ha scelto di utilizzare il Cabernet insieme al Sangiovese. Un modernista e internazionalista dunque, che si è legato però a una tradizione enologica di ferro, infatti l’enologo che ha creato l’azienda insieme a lui è stato Giulio Gambelli, uno dei più grandi esperti di Sangiovese nel Chianti Classico. VAL DI SIENA, RUFINA, POMINO (Chianti Rufina) Il Chianti Rufina è una piccola zona, tra le più alte, che si snoda su tre valli, la valle centrale della Sieve, e le due valli laterali dell’Arno, quella di Molin del Piano e il versante di Pelago che si affaccia sull’Arno. Qui abbiamo un Sangiovese di maggior freschezza e acidità, più instabile e nervoso ma che permette nelle grandi vendemmie di avere una estrema longevità giocata più sull’eleganza della freschezza che sulla forza del tannino. Qualità che ha dato un

Massa Farm, Castello dei Rampolla, Montefili, Villa Cafaggio, and Molino di Grace. Panzano is an exceptional case in the wine world, since it is here that a belief in organic production took root and spread like wildfire; and in the wake of this experimental pull between the distant past and the near future, among the most interesting phenomena happening currently are some wineries experimenting with amphora fermentation, an ancient winemaking technique using ceramic urns, sure to catch on. BARBERINO VAL D’ELSA (Florentine Chianti Classico) In the Barberino Val d’Elsa area, the great interpreters of true Chianti Classico are Isole and Olena, where Paolo De Marchi, a winemaker of fine intellect, produces excellent Sangiovese such as Cepparello, and Castello di Monsanto with a “base” Chianti Classico and two Reserves (Castello di Monsanto and Il Poggio). While Vincenzo D’Isanto of the I Balzini winery, in order to best work the lands ill-suited to Chianti, decided to use Cabernet together with Sangiovese. A modernist and internationalist, he remains nonetheless connected to a rock-solid wine tradition: in fact, he created his business alongside oenologist Giulio Gambelli, one of the top experts of Sangiovese in the Chianti Classico. VAL DI SIENA, RUFINA, POMINO (Chianti Rufina) Chianti Rufina is a small production area, one of the highest, which winds through three valleys: the central Sieve valley, and the two lateral valleys of the River Arno, Molin del Piano and the Pelago slope overlooking the Arno. Here the less stable environment nonetheless results in a Sangiovese of notable freshness, acidity, and extreme longevity, wines in which traits of fresh elegance win out over strong tannins—a quality that has given a new face to Chianti

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wine territory

Northern Siena and Firenze areas

volto nuovo al Chianti Rufina per decenni relegato all’immaginario del vino da fiasco. Le due aziende storiche del Chianti Rufina sono Selvapiana e naturalmente Frescobaldi che nel territorio produce da sempre grandi Riserve, quelle di Nipozzano, Mormoreto, Montesodi ed è il punto di riferimento dell’area. Altre aziende che stanno emergendo sono Castello del Trebbio, Villa Bossi dei Marchesi Gondi, I Veroni a Pontassieve fino ad aziende più piccole come Il Pozzo sempre a Pontassieve, e Travignoli nel versante di Pelago. VINCI, FUCECCHIO, MONTESPERTOLI, EMPOLI, SCANDICCI, IMPRUNETA, BAGNO A RIPOLI (Chianti Colli Fiorentini) Questo è invece un areale vasto e molto variegato, che si estende su tutta l’area collinare orientale e a sud di Firenze. Partendo dal versante più a ovest, troviamo i territori di Vinci dove il Sangiovese è più morbido. Si è passati a una produzione di vini interessanti, grazie ad esperienze come quella del Castello di Poppiano dei Guicciardini e Poggio Capponi a Montespertoli, Fattoria di Montellori a Fucecchio senza dimenticare l’importanza delle Cantine Leonardo da Vinci, un colosso della produzione locale. Nell’areale di Scandicci ci sono piccole realtà che meritano di essere ricordate come quella di Roberto Moretti che fa biodinamico. Verso Bagno a Ripoli, cioè sulla sponda opposta alla Val di Sieve, vale la pena ricordare l’esperienza di nicchia della Fattoria di Petreto che produce Semillon e Sauvignon muffati, Pourriture Noble, a due passi da Firenze riecheggiando in riva all’Arno l’esperienza del Sautern francese. Sempre in questa zona altre realtà da menzionare sono La Fattoria Le Sorgenti che lavora più sugli Igt che sui vini in denominazione, La Fattoria di Lilliano i cui vini giocano più sulla morbidezza e sulla struttura. A Impruneta, la Fattoria di Bagnolo e l’Azienda Agricola Lanciola. MUGELLO In anni recenti l’altopiano a Nord di Firenze ha scoperto una sua vocazione viticola grazie all’intuizione venuta nel 1998 al Podere Fortuna di impiantare nella vigna un tempo appartenuta a Lorenzo de’ Medici, e dunque Vigna Cafaggiolo, il Pinot nero. Una produzione che rappresenta la punta più alta di interpretazione di questo territorio pedemontano, e oggi dal Mugello al Casentino, dalla Lucchesia alla Garfagnana, insomma nei territori preappenninici, la coltivazione del Pinot Nero rappresenta l’ultima frontiera viticola della Toscana.

Rufina, for decades relegated in the popular imagination to the status of a flask wine. The two historic wineries in Chianti Rufina are Selvapiana and, naturally, Frescobaldi, producers of excellent Reserves such as Nipozzano, Mormoreto, Montesodi from the very beginning—the point of reference in this region. Other producers currently emerging are Castello del Trebbio, Villa Bossi of the Marchesi Gondi, I Veroni in Pontassieve, as well as smaller wineries like Il Pozzo (also in Pontassieve) and Travignoli, located on the slopes of Pelago. VINCI, FUCECCHIO, MONTESPERTOLI, EMPOLI, SCANDICCI, IMPRUNETA, BAGNO A RIPOLI (Florentine Chianti Colli) This, on the other hand, is a vast and highly diverse zone that extends throughout the entire hilly area to the east and south of Florence. Starting with the most westward slope are the territories of Vinci, where the Sangiovese is mellower. Production of remarkable wines began here thanks to the experience of wineries such as Castello di Poppiano dei Guicciardini and Poggio Capponi in Montespertoli, Fattoria di Montellori in Fucecchio, and, of course, the important Cantine Leonardo da Vinci, a giant in local production. In the area around Scandicci, smaller enterprises such as the biodynamic production of Roberto Moretti merit mention. Towards Bagno a Ripoli, on the opposite bank of the Val di Sieve, niche producer Fattoria di Petreto makes noble rot wines Semillon and Sauvignon, and Pourriture Noble, recalling the French Sauternes. Other wine makers worth mentioning in this area are La Fattoria Le Sorgenti, producing more IGT than DOC wines, and La Fattoria di Lilliano, whose wines tend to be mellow and structured. In Impruneta, the Fattoria di Bagnolo and the Azienda Agricola Lanciola. MUGELLO In recent years, this hilly area to the north of Florence has discovered its very own viticulture, thanks to an idea that came about in 1998 at Podere Fortuna: to cultivate Pinot Nero in the vineyards once forming part of Lorenzo de’ Medici’s estate at Cafaggiolo. A production that interprets and embodies the pinnacle of this foothill region, now extending from the Mugello to the Casentino, from the plains of Lucca to the Garfagnana—in short, throughout the entire low Apennine areas—this cultivation of Pinot Nero represents the final frontier in Tuscan wine-making.

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Lontano dai riflettori Far from the spotlight Dall’areale di Carmignano in provincia di Prato ai territori della provincia di Pistoia From the Carmignano area in the province of Prato to the lands around Pistoia

Text Bruno Caverni (delegato AIS Prato) e Marzia Morganti Tempestini


On the preceding page: vineyards sasasasa at the Piaggiasasasasa Estate; on this page: at the Capezzana Estate sasasa in the Carmignano area


Wine Territory Prato and Pistoia areas

Non esiste una sola Toscana del vino: una parte di essa si identifica nelle etichette più note al pubblico, nei Grandi Cru delle blasonate anteprime e dei marchi storici che si presentano da soli, ma c’è anche un’altra Toscana, forse più riservata e lontana dai riflettori, che dal punto di vista enologico ha invece molto da dire. E’ quella che attraversa le due provincie di Prato e Pistoia, partendo dalle dolci colline del Carmignano da cui si può ammirare la piana dominata dai campanili di Prato, Firenze e Pistoia fino ad arrivare alla Valdinievole e al pesciatino.

There is not just one Tuscany that produces wine: part of it can be identified in the labels best known to the public, in the Grand Cru wines of the aristocratic previews and historic brands that are presented by themselves, but there is also another Tuscany, perhaps more reserved and out of the spotlight, which in terms of wine, has a lot to say. It is the Tuscany that crosses the two provinces of Prato and Pistoia, starting in the rolling hills of Carmignano, where you can admire the plain dominated by the towers of Prato, Florence and Pistoia all the way to the Valdinievole and Pescia.

Provincia di Prato

Province of Prato

Nell’area del Carmignano, la coltivazione della vite ha una storia molto antica, addirittura una testimonianza scritta colloca la coltivazione della vite in questa zona già nell’804: il territorio in questione era quello di Capezzana, dove l’omonima azienda è oggi sapientemente condotta dalla nobile famiglia Contini Bonacossi. Quasi mille anni dopo, Carmignano si conferma territorio di eccellenza rientrando nel bando di tutela emesso nel 1716 da Cosimo III° dei Medici e oggi come ieri, si distingue per una produzione improntata più alla qualità che alla quantità: appena 200 ettari tutti iscritti alla DOCG e appena 15 aziende produttrici. Il vitigno principe è il Sangiovese, capace di donare al vino note di freschezza, longevità ed eleganza, ma c’è spazio anche per il Cabernet (piuttosto Sauvignon che Franc) a cui sono legati profumo e struttura. Si narra che il primo impianto di Cabernet in quest’area fosse stato importato dalla Francia ai tempi di Caterina de’ Medici e collocato nei pressi della Villa Medicea di Artimino dove oggi opera l’omonima azienda. La combinazione di questi eccellenti vitigni, ha portato al Carmignano gloria e molti riconoscimenti, come quelli tributati all’azienda Piaggia della famiglia Vannucci, presente da anni nelle maggiori guide, o ancora Fattoria Ambra, Pratesi, Castelvecchio, Podere Allocco e Podere il Sassolo, per finire con la Fattoria di Bacchereto a conduzione Biodinamica. La ridotta estensione territoriale e il limitato numero di produttori, fanno del Carmignano DOCG un vino di nicchia che, pur trovando più denominazioni a lui riferite - gli si aggiunge il Barco Reale DOC e il Rosato di Carmignano Vin Ruspo DOC - si caratterizza per il mantenimento in tutte e tre le tipologie del medesimo uvaggio: almeno il 50% Sangiovese e 10-20% Cabernet franc e/o Cabernet sauvignon, a cui si possono aggiungere piccole quantità di Canaiolo nero e altri vitigni a bacca nera come Merlot e Syrah. Ci sono poi uve a bacca bianca, come Trebbiano e Malvasia, che sono fondamentali per il Vin Santo di Carmignano DOC, vero e proprio oro liquido dal profumo

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In the area of ​​Carmignano, the vine has been cultivated since ancient times. A written testimony actually places vine cultivation in this area already as early as 804: the territory in question was Capezzana, where today the eponymous the estate is now expertly run by the noble family Contini Bonacossi. Nearly a thousand years later, Carmignano was confirmed as a territory of excellence, and was included in the protection notice issued in 1716 by Cosimo III de’ Medici. Today as yesterday, it is distinguished by a wine production that places more emphasis on quality than quantity. There are only 200 hectares, all awarded with the DOCG appellation and just 15 winery estates. The main grape is Sangiovese, capable of giving notes of freshness, longevity and elegance to the wine, but there is also room for Cabernet (Sauvignon rather than Franc) which provides aroma and structure. It is said that the first Cabernet plant in this area was imported from France at the time of Catherine de’ Medici and placed near the Villa Medici at Artimino where the winery of the same name operates today. The combination of these excellent wines brought glory and many awards to Carmignano, such as those on the Piaggia estate run by the Vannucci family, noted in the major guides for years, or the Fattoria Ambra, Pratesi, Castelvecchio, Podere Allocco and Podere il Sassolo, to finish with Fattoria di Bacchereto with its Biodynamic management. The reduced space and the limited number of producers make Carmignano DOCG wine a niche wine, and although its appellations are many - the DOCG also includes Barco Reale DOC and Rosato di Carmignano Vin Ruspo DOC – it is characterized by the same blend in all three types: at least 50% Sangiovese and 10-20% Cabernet Franc and/or Cabernet sauvignon, to which may be added small quantities of Canaiolo and other red grapes such as Merlot and Syrah. Then there are the white grapes, such as Trebbiano and Malvasia, which are essential for the Vin Santo di Carmignano DOC, true liquid gold with its captivating bouquet. Despite the hills of Carmignano being


wine territory Prato and Pistoia areas

Sant’Alessandro, the Ghiaie della Furba vineyard at the Capezzana Estate

accattivante. Nonostante le colline carmignanesi rappresentino la realtà più importante per l’enologia pratese, c’è del buono da segnalare anche a Montemurlo, dove ha sede l’azienda vitivinicola del Marchese Pancrazi che produce vini equilibrati e longevi a base di Pinot Nero.

the most important area for wine production in Prato, there are good things to report about Montemurlo, where the Marchese Pancrazi winery is located, a producer of balanced and lasting wines made with Pinot Noir.

Provincia di Pistoia

Province of Pistoia

Che la si raggiunga percorrendo il Montalbano o attraversando i paesaggi del montemurlese verso Montale o Quarrata, Pistoia rappresenta l’altra faccia della Toscana enologica da scoprire. Il fulcro della viticoltura pistoiese è sempre stato più concentrato oltre il Serravalle e la Valdinievole, patria di grandi Trebbiano - soprattutto in versione brusca - e dell’ancora non disperso Buriano di Pescia o uva burianese, nonchè di Valleriana da cui sono nati eccellenti vini bianchi, succosi e potenti. Il boom vitivinicolo in Toscana dopo il 1980, non ha raggiunto il territorio pistoiese, tuttavia qualcosa s’è mosso negli ultimi anni, in particolare nel cuore storico del Pistoiese, da Serravalle verso Prato e Poggio a Caiano. Le migliori espressioni di questa viticoltura d’antan porta i nomi di Poggiola a Serravalle Pistoiese, con un recuperato vin santo, l’Avvizzito e la nuova realise di Merlot, Cabernet Sangiovese e canaiolo dal dialettale nome di Ciuo Nero. Molto interessante anche la produzione di Giuliano Tiberi a Casalguidi, nonché quella dell’Azienda Agricola Marini Giuseppe di cui è particolarmente noto il Vin Santo, o ancora i rossi di Santomato della Fattoria Casalbosco, il Montabano interpretato dalla Fattoria Betti di Quarrata, e altre micro realtà che abitano il lamporecchiese. C’è della verve enoica in divenire, lo testimonia il progetto Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, con il progetto “Vini dell’Alta Toscana”, dedicato alle piccole aziende vitivinicole delle provincie di Pistoia, Lucca e Massa Carrara.

The Province of Pistoia is reached by going through Montalbano or the Montemurlese areas toward Montale or Quarrata. Pistoia is the other face of Tuscan wine production to discover. The focus of viticulture in Pistoia has always been more concentrated on not just Serravalle and Valdinievole, home to great Trebbiano wines - especially in the tart or brusco version - and the not yet lost Buriano di Pescia or Buriano grape, but also Valleriana from which excellent white wines are made, juicy and powerful. The wine boom in Tuscany after 1980 did not reach the territory of Pistoia, however something has shifted in recent years, particularly in the historic heart of Pistoia, from Serravalle toward Prato and Poggio a Caiano. The best expression of this viticulture of yesteryear bears the names of Poggiola a Serravalle Pistoiese, with a recovered vin santo, Avvizzito and merlot, cabernet sangiovese and canaiolo blended into the wine with a dialect name of Ciuo Nero. Also worth noting is Giuliano Tiberi’s winery in Casalguidi, as well as the Azienda Agricola Marini Giuseppe, particularly know for Vin Santo, or the Santomato reds from the Fattoria Casalbosco, the Montabano made by the Fattoria Betti in Quarrata, and other micro-estates currently inhabiting the Lamporecchio area. There is a verve to wine in the making, as demonstrated by the Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucca project, with “Wines of High Tuscany”, dedicated to small wineries in the provinces of Pistoia, Lucca and Massa Carrara.

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Vineyards and classic landscapes around the Carmignano DOCG wine-producing area

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I migliori 10 Top 10 Tre selezioni di dieci grandi vini rossi e una selezione di cinque bianchi, annate in commercio, raccontano il meglio della produzione vitivinicola dei territori della provincia a nord di Siena, e delle province di Firenze, Prato e Pistoia Three selections of ten great red wines and one selection of five whites, released vintages, represent the best of the wine production from the northern Siena and Florence, Prato and Pistoia areas

wine tasting by AIS Toscana commission - ph. Martina Melchionno


top ten

Areas highly suited to Sangiovese, but considerable success is also achieved with Pinot, Merlot and Cabernet Sauvignon

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I SODI DI SAN NICCOLO’ Toscana Igt 2010 CASTELLARE DI CASTELLINA Sangiovese 85% Malvasia Nera 15% Rubino compatto. Elegantissimo ed etereo nella sua veste floreale di rosa rossa e giaggiolo, spunti di liquirizia, pepe verde, tabacco e affreschi minerali. L’intreccio fresco sapido stimola regala un assaggio vivo dall’espansione tannica perfetta. Solid ruby-red colored. Very elegant and ethereal on the nose with floral aromas of red rose and iris, hints of licorice, green pepper, tobacco and mineral notes. Fresh and savoury on the palate with the tannins building up perfectly. COLTASSALA Chianti Classico Riserva 2010 CASTELLO DI VOLPAIA Rubino dai cenni granati. Si liberano profumi di elegantissimo spessore, anice stellato, pepe rosa, cannella, un tocco di glicine, bosco e ruggine in chiusura. Assaggio sottile su scie di liquirizia fresca e picchi sapidi, corpo tannico maturo e integrato. Ruby-red with garnet hues. Very elegant and intense aromas of star anise, pink pepper, cinnamon, a touch of wisteria, ending on

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underwood and rust. Subtle on the palate with notes of fresh licorice and savoury highs, ripe and well-integrated tannic body. PERCARLO Toscana Igt 2010 FATTORIA SAN GIUSTO A RENTENNANO Sangiovese 100% Rubino compatto dai vaghi cenni granati. Frutti intensi di more, prugne e scorze di agrumi dolci in un continuo fondersi a spezie dolci ed echi balsamici. L’assaggio vibra di fragranze fruttate in un proseguimento sapido misurato e volto tannico finissimo. Solid ruby-red with garnet-red hues. Intense fruity aromas of blackberry, plum and sweet citrus fruit rind blending with sweet spices and balsamic hints. Fruit-driven flavours on the palate, well-balanced savouriness and very fine tannins. LE PERGOLE TORTE Toscana Igt 2010 Montevertine Sangiovese 100% Rubino luminoso. Il bouquet declina su fragranze fruttate vivaci di frutti di bosco, lampone, ribes

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dolce, visciole. Sul fondo echi mentolati, spezie sobrie e un tocco floreale di rosa appassita. In bocca è austero dalla freschezza vibrante e tannino maturo. Bright ruby-red colored. The bouquet offers bouncy and fruity aromas of soft fruit, raspberry, sweet redcurrant, sour cherry. In the background, mentholated notes, delicate spices and a floral touch of wilted rose. Austere on the palate, with vibrant freshness and ripe tannins. LA PINETA Toscana Igt 2013 PODERE MONASTERO Pinot Nero 100% Rubino profondo dal vago purpureo. Naso di grande pregio olfattivo, violette, fresie, lamponi, cassis. Cenni speziati ne arricchiscono il bouquet. L’assaggio conferma un’eleganza rara dove freschezza, toni sapidi e veste tannica vivono in armonica simbiosi. Intense ruby-red with deep-red nuances. A fine bouquet of violet, freesia, raspberry, blackcurrant, enriched by spicy hints. Rare elegance on the palate, with the freshness, savouriness ad tannins living in perfect harmony.

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Red wines from the northern Siena area

Territori vocati al Sangiovese ma dove si allevano anche ottime qualità di Pinot, Merlot e Cabernet Sauvignon

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L’APPARITA Toscana Igt 2010 CASTELLO DI AMA Merlot 100% Rubino compatto. Mirtilli e more in confettura, spezie dure, liquirizia, pepe, tabacco, terra bagnata, sottobosco ed echi mentolati. Austero e infinito, un assaggio che ricorda la salsedine in un rincorrersi di frutto nero. Declina morbido con tannino fine. Solid ruby-red colored. The nose offers blueberry and blackberry preserve, hard spices, licorice, pepper, tobacco, damp soil, underwood and mentholated hints. Austere and endless on the palate, underlying sea salt and black fruit notes. It finishes softly with fine tannins. CASTELLO DI MELETO Chianti Classico Gran Selezione 2010 - CASTELLO DI MELETO Rubino concentrato. Profumi dalle fragranze fruttate dolci, ciliegia, more, mirtilli che ben si sposano a essenze speziate e un fondo di erbe aromatiche. Piacevolezza e bevibilità rendono il sorso appagante, fresco, dai tannini maturi e svolti. Deep ruby-red colored. Sweet fruity aromas

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of cherry, blackberry and blueberry blending with spicy fragrances against a background of aromatic herbs. Fulfilling, fresh and enjoyable on the palate, ripe and well-developed tannins. LUENZO Toscana Igt 2010 AZIENDA AGRICOLA VINCENZO CESANI Sangiovese 95% Colorino 5% Granato lucente. Essenze profonde di frutti rossi e neri, ciliegie sotto spirito, tabacco, pepe. Ricordi mentolati e quasi ferrose. Al palato spiega sensazioni fresche con accenti minerali vigorosi, corpo strutturato dalla trama tannica ancora audace. Bright garnet-red colored. Intense aromas of red and black fruit, cherry in alcohol, tobacco, pepper. Mentholated and nearly metallic hints. Fresh sensations on the palate with vigorous mineral notes, well-structured body and still bold tannins. MIX 36 Toscana Igt 2010 CASTELLO DI FONTERUTOLI Sangiovese 100% Rubino. Essenze aristocratiche di rosa e glicine,

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emergono in successione spezie dure, liquirizia, noce moscata, grafite, macchia mediterranea. Bocca gioiosa dall’apporto acido ben misurato, un sangiovese di razza con un corpo tannico di coerente tipicità. Ruby-red colored. Aristocratic aromas of rose and wisteria, followed by hard spices, licorice, nutmeg, graphite, Mediterranean scrub. Bouncy on the palate with well-balanced acidity, a first-class Sangiovese wine with a tannic body expressive of the terroir. SERGIO ZINGARELLI Chianti Classico Gran Selezione 2010 - ROCCA DELLE MACIE Rubino compatto. Profumi nitidi di frutti rossi protagonisti di un bouquet intenso, ciliegie, lamponi e confettura di prugna. Ombreggiano spezie caute e calde su un finale floreale. Sorso ben fruttato e giustamente sapido in un contesto tannico godibile. Solid ruby-red colored. An intense bouquet of clear red fruit aromas, cherry, raspberry and plum preserve. Hints of delicate and warm spices ending on floral notes. A fruit-driven and savoury palate, enjoyable tannins.

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Podere Allocco Fattoria Ambra Fattoria di Artimino Tenuta di Capezzana Tenuta La Borriana Azienda Agr. Pratesi Castelvecchio Colline San Biagio Podere Il Sassolo Tenuta Le Farnete Azienda Piaggia

www.consorziovinicarmignano.it


White wines from the northern Siena and Florence area

Flowery and savoury wines, softened by delicate fruity notes

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VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 2012 Vigna Santa Margherita

PANIZZI Paglierino vivace. Sfoggia profumi esuberanti di pesca gialla ben matura, sorbe, fiori di ciliegio e nocciole tostate. Sobrio il connubio con spezie dolci, vaniglia, polvere di cipria. Onde sapide e gessose coinvolgono il palato in un abbraccio estremo. Bright golden yellow. Exuberant aromas of ripe yellow peach, sorb apple, cherry blossom and roasted almonds. Underlying notes of sweet spices, vanilla, face powder. Savoury and chalky waves ripple across the palate in a passionate embrace. VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 2012 Vigna Cellori - LUCII LIBANIO (Vino biologico) Paglierino dai cenni verdolini. Accarezza un profumo delicato di pera, pesca bianca, fiori dolci di tiglio. L’assaggio riconferma la sobrietà dei profumi, fresco d’impatto accelera poi su picchi sapidi che coinvolgono un finale persistente e minerale. Bright golden yellow. Exuberant aromas of ripe yellow peach, sorb apple, cherry

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blossom and roasted almonds. Underlying notes of sweet spices, vanilla, face powder. Savoury and chalky waves ripple across the palate in a passionate embrace. CUSONA 1933 Vernaccia Di San Gimignano 2012 95 GUICCIARDINI STROZZI Paglierino scarico molto luminoso. Il profilo olfattivo dispiega delicato su sensazioni di agrume giallo, ribes bianco, verbena e caramella d’orzo. La vena fresca rianima un sorso agrumato, tocchi sapidi precisi sul finale leggermente ammandorlato. Very bright pale straw yellow. The nose offers delicate sensations of yellow citrus fruit, whitecurrant, verbena and barley candy. Freshness on the palate with citrus fruit flavours, a touch of savouriness on the slightly almond-flavoured finish. COLLI DELLA TOSCANA CENTRALE Igt Trebbiano 2013 AZIENDA AGRARIA MONTERAPONI Trebbiano 100% Giallo oro intenso. Il timbro aromatico evoca frutti macerati molto maturi, mela renette, pesca gialla, rosmarino, erbe di campo e fiori di ginestra.

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L’assaggio blocca su percezioni fresche e astringenti, quasi tanniche, ingentilite da un frutto delicato. Intense golden yellow. The nose offers very ripe macerated fruit aromas, rennet, yellow peach, rosemary, wild herbs and Spanish broom. Fresh and astringent, nearly tannic, sensations on the palate, softened by delicate fruity flavours. L’ANIMA Toscana Igt Bianco 2012 LIVERNANO Chardonnay 60% Sauvignon Blanc 35% Gewurztraminer 5% Paglierino luminoso. Bouquet di frutti tropicali polposi, ananas, scorze di pompelmo, lime, erbe aromatiche, accenni tostati di frutto secco. Il suo ingresso è accattivante, dal frutto masticabile, respiri mielati emergono sul finale di media persistenza. Bright straw yellow. A bouquet of tropical fleshy fruit, pineapple, grapefruit rind, lime, aromatic herbs, roasted hints of dried fruit. Captivating entry on the palate, chewy fruit flavors, honeyed notes standing out on the finish of medium persistence.

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top ten

Longstanding traditions but also experimental and innovative approaches

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Solaia Toscana IGT 2011 Antinori Cabernet Sauvignon 75%, Sangiovese 20%, Cabernet Franc 5% Fitto manto rubino; eleganza sontuosa: mirtillo, iris con dosate essenze di sandalo e cioccolato bianco, poi è carruba, finissimo mentolato e mora selvatica; gusto estremamente appagante, struttura perfetta, coerente e masticabile dai tannini didascalici; interminabile Thick ruby-red colored. Sumptuous elegance on the nose: blueberry, iris with hints of sandalwood and white chocolate followed by carob, a delicate mentholated note and blackberry. Extremely gratifying on the palate, perfectly structured, consistent and chewy, didactic tannins. Endless. Flaccianello della Pieve Colli Toscana Centrale IGT 2011 Fontodi
 Sangiovese 100% Porpora intenso, sprigiona amarena seguita da cacao, viola pansé e note canforate per poi virare su gelatina di more e tabacco biondo; assaggio entusiasmante di grande spessore con tannini monumentali e sapori dalla persistenza inesauribile

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Intense purple-red. The nose offers sour black cherry, followed by cocoa, violet and camphorated notes developing into blackberry jelly and brightleaf tobacco. Thrilling on the palate, full-bodied with monumental tannins and inexhaustibly persistent flavours. Il Poggio Chianti Classico Ris. DOCG 2009 Castello di Monsanto
 Sangiovese 90%, Canaiolo 7%, Colorino 3% Veste splendente, ricchezza di marasca e violetta con rotondità tostate e piacevoli pungenze di chiodi di garofano e ferro; suadente, polpa che pare infinita con vivace freschezza e tannini un po’ da smussare su un finale di caffè Brilliant appearance. Rich on the nose with marasca cherry and violet aromas, round roasted notes and pleasant pungent hints of clove and iron. Smooth and endlessly fleshy on the palate, with lively freshness, tannins need to be softened a bit, coffee on the finish. I Balzini White Label Colli della Toscana Centrale IGP 2011 - I Balzini Sangiovese 50%, Cabernet Sauvignon 50% Purpureo e consistente; intriganti e complesse

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essenze esotiche speziate che si adagiano su fragola matura e caramella, fiori rossi con mineralità e rosmarino; grande equilibrio, vellutato al sorso con ammiccanti tannini setosi che arricchiscono un lunghissimo frutto Deep red-colored and thick. Enticing and complex on the nose with exotic and spicy aromas against a background of ripe strawberry and candy, red flowers with mineral notes and rosemary. Very well-balanced and velvety on the palate with silky tannins that enrich the very long fruit-driven flavours. Ripa delle More Toscana IGT 2011 Castello Vicchiomaggio
 Sangiovese 60%, Cabernet 30%, Merlot 10% Rubino carico; naso ammaliante di peonia, piccoli frutti a bacca rossa, mirto e anice stellato; energico, piacevolmente fruttato e avvolgente, struttura ben bilanciata con fitti e promettenti tannini che sostengono un lungo e caldo finale Intense ruby-red. Enticing on the nose with aromas of peony, red soft fruit, myrtle and star anise. Vigorous, pleasantly fruity and mouth-filling on the palate, well-balanced structure with dense and promising tannins which support the long

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Red wines from the Florence area

tradizioni di ferro ma anche slanci sperimentali e innovativi

and warm finish. Mormoreto Toscana IGT 2011 Marchesi de’ Frescobaldi
 Cabernet Sauvignon 64%, Cabernet Franc 26%, Petit Verdot 5%, Merlot 5% Tinta impenetrabile; apertura di cioccolato e mirtillo, glicine appassito, caffè in grani, eucalipto e legno di cedro; succoso e di mole vigorosa, dai tannini turgidi che bilanciano la nota pseudocalorica; persistente con tocchi chinati Impenetrable color. It opens on the nose with chocolate and blueberry, wilted wisteria, coffee beans, eucalyptus and cedarwood. Juicy and powerful on the palate, with turgid tannins which counterbalance the sensation of warmth. Persistent with cinchona notes. Cepparello Toscana IGT 2011 ISOLE E OLENA
- Sangiovese 100% Carminio profondo, percezioni di ribes nero, viva natura floreale su distinguibili note di cannella, macchia mediterranea e scorza d’arancia; avvio freschissimo con scalpitanti tannini che dominano le morbidezze ed un seducente ritornofruttato; di grande prospettiva Deep carmine-red. The nose offers aromas

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of blackcurrant, flowers and clear notes of cinnamon, Mediterranean scrub and orange rind. Very fresh attack on the palate with restless tannins which dominate the soft components and an enticing fruity aftertaste. Very promising. Vigneto Bucerchiale Chianti Rufina Ris. DOCG Fattoria Selvapiana
 Sangiovese 100% Rubino limpido, espressività fruttata di amarena con mammola, essenze orientali e ricordi balsamici; all’assaggio è ancora giovane con tannino da amalgamare che tocca di rabarbaro l’ottima percezione fruttata dal finale di erbe aromatiche Clear ruby-red colored. Expressive on the nose with fruity aromas of sour black cherry, alongside violet, Oriental essences and balsamic hints. Still youthful on the palate, with tannins to be integrated, a touch of rhubarb and aromatic herbs on the finish. Riserva Ducale Oro Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2010 - Ruffino Sangiovese 80%, Cabernet Sauvignon 10%, Merlot 10% Densa tessitura cromatica; spinta decisa e va-

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riegata di visciole in confettura, alloro, chiodo di garofano per poi rientrare su petali scuri, cannella e felce; gagliardo, saporito, di ottima corrispondenza gustativa con tannini un po’ da equilibrare Thick appearance. A pronounced and variegated nose of sour cherry preserve, bay leaf, clove, followed by dark petals, cinnamon and fern. Bouncy and tasty on the palate, excellent nosepalate consistency with tannins not fully wellbalanced yet. SELEZIONE 1465 Toscana IGT 2010 Podere Fortuna
 Pinot Nero 100% Trama trasparente dalle finissime percezioni di cassis e fragoline mature, petali di rosa, eucalipto e ginepro con note di sottobosco; coerente, freschezza in primo piano e vivaci tannini di splendida fattura; struttura slanciata e buona persistenza Transparent appearance. A delicate bouquet of blackcurrant and ripe strawberry, rose petals, eucalyptus and juniper with underwood notes. Consistent and fresh on the palate, with wellcrafted and lively tannins. Slim structure and good persistence.

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top ten

Niche products, some of which unknown to the common wine drinker, with a great balance between quality and price

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Piaggia DOCG Carmignano Riserva 2011 Piaggia 14,5% - Sangiovese 70%, Cabernet 20%, Merlot 10% Rubino. Eleganza e intensità di frutto, speziatura dolce e toni boisé, mineralità e soffi balsamici, caramella mou, carne e sottobosco. Connubio di potenza e raffinatezza, progressione gustativa eccellente e tannini magistrali. Finale lunghissimo. Ruby-red colored. Elegant and intense fruity aromas, sweet spices and wood notes, mineral and balsamic hints, toffee candy, meat and underwood. A marriage of strength and elegance, excellent progression of flavours and extraordinary tannins. Very long finish. Trefiano DOCG Carmignano Riserva 2008 Tenuta di Capezzana 14% - Sangiovese, Cabernet e Canaiolo Rubino. Al naso piccoli frutti rossi e neri maturi, balsamicità mentolata, fieno, foglia di the, spezie dolci e note minerali. Intenso e composto, in equilibrio tra spinta alcolica e tannini saldi ed eleganti. Persistente nel finale. Ruby-red colored. The nose offers ripe red and black soft fruit, mentholated balsamic notes,

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hay, tea leaf, sweet spices and mineral notes. Intense and composed on the palate, wellbalanced between the alcoholic kick and firm and elegant tannins. Persistent on the finish Il Circo Rosso DOCG Carmignano Riserva 2011 Pratesi 14,5% - Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 20%, Merlot 10% Rubino compatto. Vigoroso nella componente fruttata, crème de cassis e mora di rovo, rosa macerata, vaniglia, chiodi di garofano e spezie dolci, tabacco da pipa e legno di sandalo. Sorso fruttatissimo e avvolgente, caldo senza risultare stucchevole, lunga persistenza. Thick ruby-red colored. Intense fruity aromas on the nose: crème de cassis and wild blackberry, macerated rose, vanilla, cloves and sweet spices, pipe tobacco and sandalwood. Very fruity and mouth-filling on the palate, warm without overdoing it, long persistence. Elzana DOCG Carmignano Riserva 2011 Fattoria Ambra 14,5% - Sangiovese 90%, Cabernet 10% Rubino trasparente. Bouquet di piccoli frutti rossi

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ben maturi, iris e violetta appassiti, pepe nero e cardamomo, spezie nobili, legno di cedro e note carnose ed ematiche. In bocca è altrettanto elegante, sul filo dell’equilibrio, aggraziato e persistente. Transparent ruby-red colored. A bouquet of very ripe red soft fruit, wilted iris and violet, black pepper and cardamom, fine spices, cedarwood and meaty and blood-like notes. Equally elegant on the palate, precariously balanced, graceful and persistent. Terre a Mano DOCG Carmignano 2009 Fattoria di Bacchereto 14,5% - Sangiovese 75%, Canaiolo Nero 10%, Cabernet Sauvignon 15% Rubino dal bordo granato. Inizialmente velato, rivela un esuberante fruttato sotto spirito, note eteree, mallo di noce e ginger, anice, china e sottobosco. Struttura decisa, ben sostenuta dalla componente fresco-sapida, ottimi tannini. Originale e grintoso, per puristi. Ruby-red and garnet at the rim. Though initially veiled, the nose delivers exuberant fruit in alcohol, ethereal notes, nut husk and ginger, anise, cinchona and underwood. A firm structure, well-supported by the fresh-savoury component, excellent tannins. Original and bold, for purists.

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Red wines from the Prato and Pistoia area

Produzioni di nicchia, alcune ancora da scoprire, con un ottimo rapporto qualitàprezzo

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Pinot Nero Villa di Bagnolo Vigna Baragazza IGT Rosso Toscano 2007 Marchesi Pancrazi 14% - Pinot Nero 100% Rubino con lievi cenni granato. Ricca espressione fruttata di amarena sotto spirito, poi prugna, boero, spezie dolci e tabacco. Il carattere varietale del vitigno è sovrastato dalla pienezza e dalla calda struttura donate dell’annata generosa. Finale convincente e fruttato. Ruby-red with slight garnet hues. Rich and expressive on the nose with aromas of sour black cherry in alcohol, plum, chocolate-covered cherry, sweet spices and tobacco. The grape variety’s character is dominated by the fullness and warm structure given by this generous vintage. Convincing and fruity finish. Carmignano Riserva DOCG Carmignano Riserva 2011 Tenuta le Farnete 13,5% - Sangiovese e Cabernet Sauvignon Rubino intenso. Prugna e amarena in confettura, speziatura scura di china e corteccia, tostatura quasi fumé, note piraziniche che rimandano al peperone, infine tabacco biondo e arancia sanguinella. Fresco

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e corrispondente, chiude con discreta PAI. Intense ruby-red colored. The nose offers plum and sour black cherry preserve, dark spices, cinchona and bark, and roasted, nearly smoked, notes evocative of red pepper, ending on brightleaf tobacco and blood orange. Fresh and consistent on the palate, good intense aromatic persistence on the finish. Prunideo IGT Rosso Toscano 2012 Azienda Agricola Betti 14,5% - Sangiovese 90%, Cabernet 10% Rubino vivace. Piccoli frutti rossi in confettura, ribes, scorza di agrumi e ginger, liquirizia, lavanda e mineralità ematica. Buona corrispondenza ai profumi in bocca. Sorso gustoso e piacevole, buona persistenza. Bright ruby-red colored. Soft fruit preserve, redcurrant, citrus fruit rind and ginger, licorice and blood-like and mineral notes on the nose. Good nose-palate consistency. Tasty and pleasant on the palate, good persistence. Carmignano DOCG Carmignano 2012 Podere Allocco 14% - Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah

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Giovanile rubino. Fragranza ed intensità di frutto, ciliegia e piccoli frutti di bosco, piacevoli note di violetta ed elicriso, lieve speziatura dolce. Sorso gradevolmente teso e vivace, apparentemente snello e pienamente coerente. PAI adeguata. Youthful ruby-red. Fragrant and intensely fruity on the nose, cherry and soft fruit, pleasant notes of violet and helichrysum, delicate sweet spices. Pleasantly nervous and lively on the palate, seemingly subtle and absolutely consistent. Satisfactory intense aromatic persistence. Fuorcivitas IGT Rosso Toscano 2011 Fattoria Casalbosco 14,5% - Cabernet Sauvignon 100% Rubino pieno. Apertura fruttata di ribes nero e mora in confettura, speziatura dolce e boisé ancora in fase di integrazione, pot pourrì di fiori appassiti, cedro e lieve balsamicità. Struttura intensa, ma anche fresca e vitale. Buona persistenza. Solid ruby-red colored. It opens on the nose with fruity aromas of blackcurrant and blackberry preserve, sweet spices and wood not completely integrated yet, potpourri of wilted flowers, citron and slight balsamic notes. Intense structure, but also fresh and lively. Good persistence.

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ANTEPRIME 2015 TOP TEN PREVIEW In anteprima, per voi, una selezione delle migliori 10 etichette degustate a Benvenuto Brunello, Chianti Classico Collection, e Anteprima del Chianti, del Vino Nobile di Montepulciano e della Vernaccia di San Gimignano Exclusively for you, a selection of the ten best labels tasted at Benvenuto Brunello, Chianti Classico Collection, and Anteprima of Chianti, Vino Nobile di Montepulciano and Vernaccia di San Gimignano

wine tasting by AIS Toscana commission - ph. Martina Melchionno


top ten PREVIEW

Wines of great structure, having the potential to age beautifully for many years

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Madonna delle Grazie Brunello di Montalcino DOCG 2010 Il Marroneto Granato trasparente, profumi polposi e caratteristici di frutta e fiori macerati, humus e piacevolissima terrositá. In bocca esplode in un crescendo di potenza ed eleganza, dal carattere tipicamente ilcinese con i suoi tannini decisi ma elegantissimi, freschezza e persistenza lunghissima dove ritornano prepotenti le note di grafite e favolosa mineralità. Transparent garnet red-colored. Fleshy aromas of macerated fruit and flowers, soil and very pleasant earthy notes. It bursts on the palate in a crescendo of strength and elegance, terroir-expressive with pronounced but very elegant tannins, freshness and very long persistence with marked graphite and fabulous mineral notes coming back. Vigna Loreto Brunello di Montalcino DOCG 2010 Mastrojanni Rosso rubino luminoso, profumi sottili ed eleganti di piccola frutta rossa e nera che via via lasciano il posto a note speziata, al cuoio e al tabacco su un fondo di liquirizia. La bocca rispecchia la grande annata con una acidità prorompente e suadente di tannini setosi ed eleganti e dalla lunga persistenza gustativa.

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Bright ruby red-colored. Subtle and elegant aromas of red and black soft fruit evolving into spicy notes, leather, tobacco against a background of licorice. Acidity bursting on the palate, with smooth, silky and elegant tannins and highly persistent flavours. Altero Brunello di Montalcino DOCG 2010 Poggio Antico Di un rosso rubino deciso, aromi succosi di frutta rossa, mirtillo e mora selvatica dal timbro di spezie dolci e chiodi di garofano. Al gusto rispecchia le note olfattive, rivelando la sua intensa struttura, tannini decisi e ben integrati nella trama fruttata e dalla freschezza decisa. Ottima la persistenza che regala ancora le note fruttate di ritorno gusto-olfattivo. Intense ruby red colored. Juicy aromas of red fruit, blueberry and blackberry, sweet spices and cloves. Nose-palate consistency, intensely-structured, pronounced, well-integrated and fruit-driven tannins with great freshness. Excellent persistence with the fruity notes coming back. Il Poggione Brunello di Montalcino DOCG 2010 Rosso rubino profondo, profumi intensi e complessi dal tocco floreale e fruttato croccante di bacche rosse e nere, more di gelso, spaziatura elegante con note di

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scatola di sigari e fondi di caffè. In bocca rivela tutta la sua carnosità, splendido l› equilibrio dove l›acidità sposa la vivacità del tannino e che si rivelano in una profonda progressione di bocca. Finale elegantissimo dove l›insieme dei sapori spingono in sequenza la grande persistenza gustativa. Deep ruby red-colored. Intense and complex aromas, fruity and floral-like, crunchy red and blackcurrant, mulberry, elegant spices with notes of cigar box and coffee grounds. Fleshy on the palate, wonderfully well-balanced with acidity and lively tannins coming together and building up on the palate. Very elegant on the finish and great persistence of flavours. Capanna Brunello di Montalcino DOCG 2010 Rubino fitto e concentrato, così come al naso dove la fragranza dei piccoli frutti rossi e neri in gelatina si evidenziano sulle note di prugna, sottobosco e foglia di thé. La bocca si gioca tutta sull›equilibrio, entra sottile per poi evidenziarsi su tannini fitti e piacevolmente asciuganti. Finale caldo e lievemente astringente. Deep and thick ruby-red. The nose offers aromas of red and black soft fruit jelly and notes of plum, underwood and tea leaves. Well-balanced on the palate, subtle entry with dense and pleasantly drying out

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Brunello di Montalcino annata 2010

Vini di grande stoffa, che avranno potenzialità di invecchiamento lunghissime

tannins. Warm and slightly astringent on the finish. Filo di Seta Brunello di Montalcino DOCG 2010 Castello Romitorio Rubino profondo, naso particolare dove le note speziate e tostate predominano su quelle fruttate a bacca nera, di legno di cedro, cioccolato e cannella su un finale di china. La spinta acida gustativa e’ evidente ed i tannini, austeri, si susseguono in bella progressione. Ottima la persistenza e dal piacevole ritorno delle note tostate. Deep ruby red-colored. An uncommon nose with the spicy and roasted notes dominating the fruity aromas of blackcurrant, cedarwood, chocolate and cinnamon ending on cinchona. Marked acidity on the palate and austere tannins building up nicely. Excellent persistence with pleasant roasted notes coming back. Fuligni Brunello di Montalcino DOCG 2010 Rosso rubino compatto, profumi sottili e timidi allo schiudersi ma dove compaiono in sequenza, note di ciliegia marasca, spezie dolci, effluvi balsamici e piacevoli note di carne. In bocca e’ pulito, equilibrato, dai tannini già perfettamente integrati nella trama composta del corpo. Finale dalla buona persistenza

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gustativa con un ritorno dolce di liquirizia. Thick ruby red-colored. Subtle and shy entry on the nose with notes of marasca cherry, sweet spices, balsamic scents and pleasant meaty notes. Clean and well-balanced on the palate, with perfectly integrated tannins. Good flavour persistence with a sweet note of licorice coming back on the finish. Podere le Ripi Brunello di Montalcino DOCG 2010 Rosso rubino concentrato, naso delicato di lampone, ribes rossi e fragola matura che si aprono su note dolci di caramella mou e dalla decisa balsamicitá mentolata. Al palato si rivela aprendosi alla sua decisa freschezza e giovanile tannicitá che esprimono tutta la sua esuberante gioventù e dove le note balsamiche ingentiliscono la sua ruspante autenticità. Deep ruby red-colored. A delicate bouquet of raspberry, redcurrant and ripe strawberry opening up to sweet toffee candy and pronounced mentholated balsamic notes. Fresh on the palate, youthful and exuberant tannins, with the balsamic notes softening the wine’s unsophisticated genuineness. Poggio Doria Brunello di Montalcino DOCG 2010 Tenute Silvio Nardi Rubino granato, aromi eleganti dal bouquet florea-

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le che dominano sulle note fruttate e si intrecciano a effluvi minerali e speziati. La trama gustativa denota la sua gioventù; freschezza decisa, tannini eleganti ed in perfetta sincronia, molto tipologico nello stile e nell›annata. Buona la persistenza gustativa. Garnet ruby-red colored. Elegant floral aromas which dominate the fruity notes and blend with mineral and spicy scents. It shows its young age on the palate, marked freshness, elegant and harmonious tannins, very typical style and vintage. Good persistence of flavours. Cerbaia Brunello di Montalcino DOCG 2010 Rubino granato, profumi decisi e intensi di note terziarie, confetture di frutta nera e matura, note animali e sanguigne. In bocca la sua austerità e› palpabile, trama tannica nervosa ma integrata nella freschezza gustativa. Buona la persistenza con un ritorno deciso di note tostate. Garnet ruby-red colored. Clear and intense tertiary aromas, black and ripe fruit preserve, animal and blood-like notes. Very austere on the palate, nervous tannic texture but well-integrated with the freshness. Good persistence with roasted notes coming back very clearly.

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top ten PREVIEW

Pleasant surprises from Reserve 2009, a much more uniform vintage, but clearly warmer and readier to drink. Topquality wines

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Poggio al Vento Brunello di Montalcino DOCG Riseva 2007 - Col D’Orcia Rosso rubino intenso dai riflessi granati. Profumi intensi e persistenti e dalla elegante complessità: piccoli frutti a bacca nera, more in confettura e decisa, calda speziatura rinfrescata dagli effluvi balsamici di menta ed eucalipto. L›assaggio e› caldo e potente, ingentilito da tannini eleganti su una freschezza gustativa decisa e dove le note speziate ritornano nel lungo finale gustativo. Intense ruby-red with garnet hues. Intense, persistent and elegantly complex aromas of black soft fruit, blackberry preserve and warm and pronounced spicy notes refreshed by balsamic and eucalyptus scents. Warm and powerful on the palate, softened by the elegant tannins and marked freshness with the spicy notes coming back on the long finish. Le Due Sorelle Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - Tenuta la Fuga Rosso rubino deciso, aromi eleganti di frutta rossa matura, lamponi e piccoli frutti di bosco ma con un timbro minerale di grafite e goudron. La bocca é fresca e piacevolmente tannica, pieno

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ed ancora croccante, bella persistenza dove riemergono le note calde e minerali. Intense ruby red-colored. Elegant aromas of ripe red fruit, raspberry and soft fruit, but with a mineral note of graphite and tar. Fresh and pleasantly tannic on the palate, full and still crisp, a lovely persistence with the warm and mineral notes coming back. Le Chiuse di Sotto Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - Gianni Brunelli Profondo rubino, rosa rossa e frutta matura di ribes e mirtillo, dove fanno capolino note minerali e balsamiche. All’assaggio i tannini sono esuberanti e piacevolmente prosciuganti, nella calda bocca sapida e minerale. Deep ruby red-colored. The nose offers red rose and ripe redcurrant and blueberry aromas, with mineral and balsamic notes peeking through. Exuberant and pleasantly drying out tannins on the warm, savoury and mineral palate. Poggio alle Mura Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - Gianni Brunelli Rosso rubino profondo e compatto. Il naso risulta ancora in evoluzione, piccoli frutti di bo-

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sco in gelatina si alternano a note dolci di spezie orientali e caramello. La bocca e’ decisa con tannini fitti ed importanti, dalla buona freschezza e giusta persistenza con un ritorno di bocca di sottobosco. Deep ruby-red and thick colored. The nose is still evolving, with soft fruit jelly alternating with sweet Oriental spicy and caramel notes. Firm on the palate, with dense and pronounced tannins, good freshness and enough persistence with soft fruit notes coming back. Ugolaia Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - Lisini Rubino granato intenso, naso floreale e fruttato di ribes e di agrumi, arancia sanguinella su tocchi di cuoio. Al gusto entra sottile ed elegante su tannini setosi che si inseriscono nella buona freschezza e calda gustosità. Buono il finale di bocca e dal ritorno tostato e fragrante. Intense ruby-garnet red. Floral and fruity on the nose with aromas of redcurrant and citrus fruit, blood orange and a touch of leather. Subtle and elegant entry on the palate, with silky tannins well-integrated with the lovely freshness and warm tastiness. Enjoyable finish with roasted

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Brunello di Montalcino Riserve 2007, 2009

dalla Riserva 2009 buone sorprese, da un’annata sicuramente più uniforme, ma certamente più calda e pronta Vini di gran livello

and fragrant aftertaste. Ferrero Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - Ferrero Rubino dai riflessi granati, naso intenso e piacevolmente floreale di rosa appassita, frutta rossa matura, funghi champignon su un finale affumicato. La bocca e’ calda dalla fitta trama tannica e dalla esuberante freschezza. Bella persistenza con un ritorno maturo di frutta rossa. Ruby red-colored with garnet hues. Intense and pleasantly floral on the nose with aromas of wilted rose, ripe red fruit, champignon mushroom ending on a smoked note. Warm on the palate, with dense tannins and exuberant freshness. Nice persistence with ripe red fruit notes coming back. Le Chiuse Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - Le Chiuse Rosso rubino intenso, naso intrigante di fiori rossi e frutti neri maturi su un fondo minerale e di tabacco. La bocca e’ austera ed ancora in fase evolutiva dove i tannini, nervosi, si ergono sulla freschezza gustativa. Buona la persistenza dal ritorno fruttato e speziato.

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Intense ruby red-colored. Enticing on the nose with aromas of red flowers and ripe black fruit against a background of mineral and tobacco notes. Austere and still evolving on the palate, with nervous tannins rising above the freshness of flavours. Good persistence with fruity and spicy notes coming back. Terre Nere Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 TERRE NERE Rosso rubino tendente al granato, aromi fruttati e dolcemente speziati con note intense dal mélange di frutti rossi, vaniglia e chicchi di caffè. Al gusto mostra già un discreto equilibrio, con i tannini e la freschezza gustativa in lenta ma potente progressione. Buona la persistenza gustativa. Ruby-red verging on garnet. Fruity and sweet spicy aromas with intense notes of red fruit, vanilla and coffee beans. Reasonably well-balanced on the palate, with the tannins and freshness building up slowly but powerfully. Good persistence of flavours. Capanne Ricci Brunello di Montalcino DOCG

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Riserva 2009 - CAPANNE RICCI Rosso rubino carico. Profumi floreali e frutta rossa di fragola in confettura. Note speziate e piacevoli soffi balsamici di canfora. La parte gustativa rivela un buon tannino ed una piacevole freschezza e dove le note tostate ritornano sul finale di bocca. Intense ruby red-colored. Floral and red fruit aromas of strawberry preserve. Spicy notes and pleasant balsamic hints of camphor. The palate delivers good tannins and a pleasant freshness, with roasted notes coming back on the finish. Caparzo - Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2009 - CAPARZO Rosso rubino trasparente, profumi delicati di frutta croccante su un fondo di torrefazione e note dolci di cipria. Ingresso di bocca timido ed elegante, dove i tannini emergono sul finale dolce e persistente. Transparent ruby red-colored. Delicate aromas of crunchy fruit against a background of roasted and sweet face powder notes. Shy and elegant entry on the palate, with the tannins standing out on the sweet and persistent finish.

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top ten PREVIEW

Vintage 2013, fresh and subtle, greatly elegant and juicy

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BADIA A COLTIBUONO Chianti Classico Docg ZONA CASTELNUOVO BERARDENGA 2013 Affascina la trasparenza del manto rubino. Elegante al naso con fragranti frutti e fiori rossi, foglia di the, ricordi terrosi e balsamici. Al gusto è ugualmente fresco ed equilibrato con costante corrispondenza tipologica, tannino godibile nel suo carattere giovanile. Sa di agrumi e liquirizia. Delightfully transparent and ruby-red colored. Elegant on the nose with aromas of red fruit and flowers, tea leaves, earthy and balsamic notes. Equally fresh and well-balanced on the palate, with nose-palate consistency, young and enjoyable tannins. Citrus fruit and licorice flavours. ROCCA DI MONTEGROSSI Chianti Classico Docg 2013 ROCCA DI MONTEGROSSI Rubino profondo. All’olfatto mora e amarena fragranti sono accompagnate dalla freschezza del mirto ed una caratteristica mineralità soggiacente. Dimostra potenza e struttura che si distendono dinamicamente fino ad una chiusura sapida amplificata da persistenti note balsamiche e fruttate. Deep ruby-red. The nose offers fragrant

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blackberry and sour black cherry, accompanied by the freshness of myrtle and underlying mineral notes. Strength and structure on the palate, developing dynamically into a savoury finish enhanced by persistent balsamic and fruity notes. TERRE DI PRENZANO Chianti Classico Docg 2012 VIGNAMAGGIO Ammaliante tonalità rubino. Le percezioni al naso sono ben ordinate con lampone e ciliegia maturi emergenti sopra accenni di fiori, tabacco, liquirizia e ruggine. Il gusto è calibrato nelle varie componenti. Ha intensità fruttata e freschezza che accompagna la beva con chiusura balsamica. Charming ruby-red colored. Clear aromas of ripe raspberry and cherry on the nose, rising above hints of flowers, tobacco, licorice and rust. The various constituents are well-balanced on the palate. Fruity intensity and freshness leading to the balsamic finish. ISOLE E OLENA Chianti Classico Docg 2013 ISOLE E OLENA Sfumature luminose di tonalità rubino. Esordio floreale che introduce piccoli frutti neri maturi

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accompagnati da richiami più terrosi e minerali. Decisamente fresco in ingresso con sviluppo successivo del tannino di apprezzabile fattura che si unisce al sapore della ciliegia croccante. Bright and ruby-red nuances. Floral attack on the nose, followed by ripe black soft fruit and accompanied by earthy and mineral hints. Definitely fresh entry on the palate with the wellcrafted tannins developing nicely into a crunchy cherry flavor. PANZANELLO Chianti Classico Docg 2012 PANZANELLO Il colore è molto fitto e luminoso. Traccia minerale protagonista del quadro olfattivo su sfumature di spezie scure, ciliegia macerata ed eucalipto. Esuberante impatto al palato con potenza del frutto e sapidità che precede il tannino nel percorso gustativo. Buon allungo con note mentolate. Very bright and thick appearance. The nose has a mineral character with hints of dark spices, macerated cherry and eucalyptus. Exuberant attack on the palate with powerful fruity flavors and savouriness preceding the tannins. Enjoyable mentholated finish.

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Chianti Classico Annate 2012, 2013

ANnata 2013 fresca e magra ma capace di grande eleaganza e succosità

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LA MONTANINA Chianti Classico Docg 2013 LA MONTANINA Colore vivido. Al naso evoca il profumo di una caramella di frutta, dal sapore concentrato, arricchito da piacevoli note floreali e balsamiche. Notevole equilibrio gustativo garantito dall’avvolgenza d’ingresso in simbiosi col tannino perfettamente integrato. Corrispondenza negli aromi di bocca. Bright-colored. The nose offers a pronounced aroma of fruit candy, enriched by pleasant floral and balsamic notes. Remarkable balance on the palate, provided by the mouth-filling entry and perfectly integrated tannins. Nose-palate consistency. LA VENDEMMIA Chianti Classico Docg 2012 DIEVOLE Vira su tonalità granato. Olfatto complesso con alternanza di gelatina di lamponi, rosa rossa, elicriso, chiodo di garofano, foglia di the e grafite. Potenza espressa dalla spinta alcolica e da un tannino irruente che lascia un finale sapido. Coerente nei ricordi di spezie e frutta matura. Verging on garnet red. Complex on the nose

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with an alternation of raspberry jelly, red rose, helichrysum, clove, tea leaf and graphite aromas. Strength on the palate expressed by the alcoholic kick and the impetuous tannins which lead to a savoury finish. Consistent with the spicy and ripe fruit aromas. CASTELLARE Chianti Classico Docg 2013 CASTELLARE DI CASTELLINA Rubino con nuances giovanili. Esibisce al naso profumi di arancia rossa e frutta macerata insieme a sensazioni ematiche e bacche di pepe bianco. Il sorso è lieve e fruttato, con prevalenza di componenti tanniche e sapide. Apprezzabile persistenza aromatica nel ricordo di lampone. Ruby-red with youthful nuances. It opens on the nose with red orange and macerated fruit aromas, along with blood-like and white peppercorn sensations. Delicate and fruity on the palate, with the tannic and savoury constituents standing out. Good aromatic persistence with a hint of raspberry. IL MOLINO DI GRACE Chianti Classico Docg 2012 IL MOLINO DI GRACE Compatta trama cromatica. Nitide percezioni

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di arancia sanguinella e confettura di ciliegia introducono al naso erbe balsamiche e leggere sensazioni speziate. E’ saporito al palato con tannino ben svolto dal tocco vellutato. Il percorso gustativo è dinamico e persistente. Thick and compact appearance. Clear aromas of blood orange and cherry preserve develop into balsamic herbs and delicate spicy sensations. Savoury on the palate, with well-developed tannins having a velvety touch. Flavours are dynamic and persistent. ISTINE Chianti Classico Docg 2013 ISTINE Rubino non privo di ricordi di gioventù. Ha un profilo olfattivo lineare di ribes rosso e nero croccanti, ciliegia e viola. Personalità decisa del tannino giovane, protagonista del sorso, che segue da vicino l’ingresso fresco. Notabile corrispondenza fruttata e identità territoriale. Buona persistenza. Ruby-red with youthful hints. A straightforward bouquet of crunchy red and blackcurrant, cherry and violet. The palate shows strong personality and young tannins, following the fresh entry. Fruity nose-palate consistency and expressive of terroir. Good persistence.

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top ten PREVIEW

Reserve 2012, a warmer vintage than 2013, less exuberant wines, with some outstanding exceptions

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POGGIO ALLE ROSE Chianti Classico Docg Riserva 2010 CASTELL’IN VILLA Sfumature di rosso rubino di affascinante trasparenza. Bouquet suadente ed armonioso caratterizzato da marcati tratti floreali, pennellate di frutta integra ed anice stellato. Setoso e fresco al palato con elegantissima progressione di tannini paradigmatici. Lunghissimo finale di rosa. Ruby-red and charmingly transparent nuances. A smooth and harmonious bouquet offering intense floral aromas and strokes of fruit and star anice. Silky and fresh on the palate with a truly elegant progression of paradigmatic tannins. Very long rose-flavoured finish. MONTE BERNARDI Chianti Classico Docg Riserva 2012 MONTE BERNARDI Aspetto giovanile di splendida trasparenza. Naso rigoroso con ribes e fragolina di bosco, sensazioni floreali ed erbe aromatiche per completarsi con incenso, terra bagnata e carne frollata. Ingresso sottile che si amplifica con tannino giovane già ben integrato. Persistenti ricordi di melograno. Youthful and wonderfully transparent appearan-

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ce. Rigorous on the nose with redcurrant and wild strawberry, floral sensations and aromatic herbs ending on incense, damp soil and hung meat. Lean entry on the palate, which broadens into young but well-integrated tannins. Persistent pomegranate notes. LE BARONCOLE Chianti Classico Docg Riserva 2012 FATTORIA SAN GIUSTO A RENTENNANO Rubino vivido. Compongono il ventaglio olfattivo petali di rosa, cannella, legno di sandalo, cardamomo ed accenni di torrefazione. Intensità di gusto assicurata dalla forza alcolica, a sua volta bilanciata da tannini pregiati e freschezza giovanile. Sapido e persistente di bergamotto. Bright ruby-red. The bouquet offers rose petals, cinnamon, sandalwood, cardamom and roasted hints. Intensity on the palate given by the alcoholic strength, which is counterbalanced by fine tannins and youthful freshness. Savoury and bergamot orange persistence. COLTASSALA Chianti Classico Docg Riserva 2011 CASTELLO DI VOLPAIA Rubino splendente. I profumi sono variegati con slancio di ciliegia marasca, petali macerati, mix di

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spezie sia dolci che pungenti. Al palato è fresco e dinamico. La progressione del tannino e della sapidità aumentano il volume di bocca che è appagante nei ritorni retrolfattivi coerenti di ciliegia. Bright ruby-red. Variegated aromas of marasca cherry, macerated petals, a mix of sweet and hot spices. Fresh and dynamic on the palate. The tannins and savouriness progressively build up in intensity on the palate, which offers a gratifying aftertaste consistent with cherry aromas. LE BANDITE Chianti Classico Docg Riserva 2011 LORNANO Notevole intensità cromatica. Ha potenza olfattiva caratterizzata da corteccia di china insieme a frutta e netti aspetti minerali che ricordano la carne su uno sfondo floreale e di foglia di the. Tannini scalpitanti giovanili in un sorso fresco e lineare, privo di pesantezza. Chiusura fruttata. Remarkably and intensely colored. Powerful on the nose with cinchona bark, fruity aromas and clear mineral notes evocative of meat against a floral and tea leaf background. Young and restless tannins, fresh and straightforward on the palate, with no heaviness at all. Fruity on the finish.

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Chianti Classico Riserve 2010, 2011, 2012

La Riserva 2012, proviene da un’annata più calda della 2013, da cui sono nati vini meno agili, fatte alcune raffinate eccezioni

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I FABBRI Chianti Classico Docg Riserva 2011 I FABBRI Grande riflessione della luce. Istrionico al naso con mora e cannella iniziali che lasciano il campo a un importante ricordo di grafite, poi di nuovo pepe bianco, alloro e ciliegia stramatura. Sorso snello che procede con tannini setosi. Conclusione sapida e sanguigna di notevole persistenza. It greatly reflects the light. Histrionic on the nose with blackberry and cinnamon aromas evolving into a marked graphite sensation, and then white pepper, bay leaf and overripe cherry again. Supple on the palate and silky tannins. Savoury and blood notes on the considerably persistent finish. LA MADONNINA Chianti Classico Docg Riserva 2012 LA MADONNINA Vivace il colore diluito sul bordo. Frutta e fiori su sfondo di liquirizia, con ricordi di tostatura, poi anche di terra e componente ematica. Tensione della freschezza esuberante, tannino integrato e definito a centro bocca, che non asciuga e lascia una lunga persistenza minerale ed agrumata.

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Bright colored and pale at the rim. The nose offers fruit and floral aromas against a background of licorice, with roasted, but also earthy and blood-like hints. Exuberant freshness on the palate, well-integrated and focused tannins on midpalate, which do not dry up the palate and leave a mineral and citrus fruit-flavored persistence. LE FONTI Chianti Classico Docg Riserva 2011 LE FONTI Intriganti sfumature alla vista. Sensazione di frutta concentrata, quasi in caramella, viola mammola, mentolo ed elicriso. Potente e strutturato al palato con avvolgenza iniziale dell’alcol seguita da tannini fitti che lasciano emergere in chiusura la sapidità ed ritorni aromatici di agrumi. Intriguing color nuances. Intense fruity aromas, almost candy-like, of violet, menthol and helichrysum. Powerful and structured on the palate, with the alcohol kicking in followed by dense tannins, which lead to savouriness and citrus fruit aromas coming back on the finish. RISERVA FAMIGLIA ZINGARELLI Chianti Classico Docg 2012 ROCCA DELLE MACÌE Rubino trasparente e luminoso. Frutta e spezie

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scure si alternano creando un quadro olfattivo di elegante complessità, insieme ad un aspetto floreale e terroso. Sviluppo gustativo di grande personalità; fresco e fruttato con tannini promettenti; riproposizione di liquirizia e spezie orientali. Transparent and bright ruby-red. Fruit and spices alternate on the nose, creating an elegantly complex bouquet, alongside floral and earthy sensations. It shows great personality on the palate; fresh and fruity with promising tannins; licorice and Oriental spices coming back. AGRICOLA MONTERINALDI Chianti Classico Docg Riserva 2011 CASTELLO MONTERINALDI Consistente ed evoluto sia alla vista che al naso. Mette in evidenza humus e sottobosco; a seguire mallo di noce, frutta matura e radice di liquirizia, conclude con una nota smaltata. Corrispondono in bocca tratti duri affascinanti. Struttura importante e nel finale lascia un ricordo di pot-pourri. Thick and evolved both in appearance and on the nose. Humus and underwood aromas, followed by nut husk, ripe fruit and licorice root, ending on an enamel note. Hard yet fascinating on the palate. Well-structured and potpourri notes on the finish.

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top ten PREVIEW

Vintage 2011 has brought attention to labels that mark the success of Gran Selezione as a new benchmark in the Chianti Classico production

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VIGNA DEL SORBO Chianti Classico Docg Gran Selezione 2011 - FONTODI Rubino vivace. Austero e signorile nei profumi ferrosi e balsamici che anticipano note fruttate di mora, mirtillo, susina e tamarindo per finire con la terra bagnata. Tannino magistrale al palato seppur ancora giovane con allungo impressionante da fuori classe e progressione elegantissima. Lively rub-red. Austere and elegant nose with metallic and balsamic aromas which precede fruity notes of blackberry, blueberry, plum and tamarind ending on damp soil. Masterful tannins on the palate, still very young though, with amazing aftertaste, worthy of a great wine, and very elegant progression. Castello di Brolio Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2011 - BARONE RICASOLI Riflessi estremamente luminosi. Espressione floreale e fruttata sontuosa ed elegante: la viola e i frutti di bosco emergono con franchezza da uno sfondo di spezie dolci e note balsamiche. Tannini raffinati e acidità conferiscono piacevolezza e struttura. Perfetta corrispondenza naso-bocca. Extremely bright nuances. Sumptuous and ele-

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gant floral and fruity aromas: violet and soft fruit stand out against a background of sweet spices and balsamic notes. The refined tannins and acidity lend the wine pleasantness and structure. Perfect nose-palate consistency. CELLOLE Chianti Classico Docg Gran Selezione 2011 - SAN FABIANO IN CALCINAIA Vividi toni scuri del colore. Concentrazione all’olfatto modulato su prugna, spezie dolci, pepe e legno di sandalo. E’ caldo ed avvolgente in ingresso con perfetta integrazione tannica che incrementa progressivamente il volume di bocca. Saporito e coerente nei lunghi ricordi di frutta e pepe. Bright and dark-colored. The nose offers aromas of plum, sweet spices, pepper and sandalwood. Warm and mouth-filling entry on the palate with perfectly integrated tannins that progressively build in intensity. Savoury and consistent with the fruity and peppery aromas.

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COLONIA Chianti Classico Docg Gran Selezione 2010 FELSINA Una raffinata veste rubino tenue richiama al naso

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petali di rosa e tracce di sottobosco. Il bouquet evolve ancora con piccoli frutti rossi, cannella ed infine caramella di liquirizia. Agile in bocca con uno slancio tannico che lascia dietro di sé una lunga e gradevole scia agrumata nel retrogusto. Elegant and pale ruby-red appearance. Rose petals and notes of underwood on the nose. The bouquet evolves into red soft fruit, cinnamon and licorice candy. Supple on the palate with the tannins kicking in and leaving a long and pleasant citrus fruit aftertaste Vigna del Capannino Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2011 - BIBBIANO Incantevole manto rubino trasparente. Rosa e lavanda aprono le danze a ribes rosso e note più minerali e sanguigne. Ha una struttura affascinante celata dall’impatto soffice al palato che si fa sapido in chiusura. Percorso dinamico che termina con una lunga persistenza di arancia sanguinella. Lovely transparent ruby-red appearance. The nose opens with rose and lavender aromas, followed by redcurrant and more mineral and blood-like notes. A fascinating structure hidden behind the soft attack on the palate and savoury on the finish. A dynamic evolution ending on a

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Chianti Classico Riserve 2010, 2011, 2012

L’annata 2011, ha fatto emergere etichette che segnano passi importanti per l’affermazione del Gran Selezione come vino di riferimento del Chianti Classico

long persistence of blood orange. CRESPINE Chianti Classico Docg Gran Selezione 2011 - VIGNOLE Profondo e impenetrabile alla vista. Ha intensi profumi di sciroppo di amarena, cannella, vaniglia, burro di cacao, legni balsamici e mora di rovo. Corposo e di grande spessore gustativo. I tannini densissimi si oppongono alla spinta alcolica. Propone un’intrigante noce moscata nel finale. Deep and impenetrable appearance. Intense aromas of sour black cherry syrup, cinnamon, vanilla, cocoa butter, balsamic wood and blackberry. Full-bodied and flavor-packed on the palate. The very dense tannins oppose the alcoholic kick. Intriguing nutmeg on the finish. ETICHETTA STORICA Chianti Classico Docg Gran Selezione 2010 - ORMANNI Rubino pieno luminoso. Bouquet giocato sulla finezza dei profumi di marasca, violetta, mazzetto aromatico e carne cruda. In bocca è un’alternanza di sensazioni dure grazie al contributo prezioso dell’acidità, che affianca una trama tannica di classe, conducendo ad una chiusura sapida e nitida. Bright ruby-red colored. A bouquet of elegant

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marasca cherry, violet, aromatic herb and raw meat aromas. Hard sensations alternate on the palate owing to the acidity’s precious contribution, alongside an elegant tannic backbone, leading to a savoury and clean finish. BEATRICE Chianti Classico Docg Gran Selezione 2011 - FATTORIA VITICCI Colore compatto con riflessi vivaci. Mette in mostra gelatine e confetture di frutti rossi, frutta macerata e sensazioni rinfrescanti di aneto e finocchietto selvatico. Poderosa struttura tannica e sapidità in bocca con finale fresco e corrispondente nei ritorni aromatici di ciliegia. Thick appearance with bright nuances. The nose shows aromas of red fruit jelly and preserve, macerated fruit and refreshing sensations of dill and wild fennel. A powerful tannic structure and savouriness on the palate with fresh finish and consistent with the cherry aromas. CASTELLO DI FONTERUTOLI Chianti Classico Docg Gran Selezione 2011 - CASTELLO FONTERUTOLI Aspetto cupo vivacizzato da nuances purpuree. Accattivante chiodo di garofano precede al naso le

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confetture di mirtillo e prugna. Si avvertono poi liquirizia e fiori appassiti. Gusto potente, opulento, caratterizzato da tannino importante e volume di bocca deciso. Gradevole chiusura fruttata. Dark appearance with deep red nuances. The nose opens with clove aromas, followed by blueberry and plum preserve, and ends on licorice and wilted flowers. Powerful and rich on the palate, with generous tannins and firm mouthfeel. Pleasant fruity notes on the finish. VIGNA LA PRIMA Chianti Classico Docg Gran Selezione 2011 - CASTELLO VICCHIOMAGGIO Luminoso e trasparente. Ricorda una caramella di frutta con un contorno di fiori di giaggiolo, cannella e sbuffi balsamici. Il sorso è succoso con alcol controllato da tannini ben svolti. Finezza ed eleganza le sue carte vincenti. Nel finale una nota di terra bagnata ne corrobora il carattere. Bright and transparent appearance. Fruit candy against a background of iris, cinnamon and balsamic sensations on the nose. Juicy on the palate with the alcohol kept in check by the well-developed tannins. The wine’s strength lies in its finesse and elegance. A note of damp soil on the finish fortifies the personality.

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top ten preview

The careful vineyard work in the months preceding harvest has made possible a high-quality profile for vintage 2014, the result of an uncommon growing season

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FATTORIA SELVAPIANA Chianti Rufina DOCG 2013 Rubino luminoso diluito sul bordo. Bouquet armonioso marcato da viola, ciliegia e prugna mature seguite dalla carne cruda su uno sfondo leggermente speziato. Sorso teso e fresco, governato dalla forza del tannino e dalla sapidità. Esuberanza giovanile e mineralità segnano la chiusura. Bright ruby-red, pale at the rim. A harmonious bouquet of violet, ripe cherry and plum, followed by raw meat against a slightly spicy background. Nervous and fresh on the palate, which is dominated by the tannic strength and savouriness. Youthful exuberance and minerality on the finish. FATTORIA DI POGGIOPIANO Chianti DOCG 2014 Lampi purpurei con trasparenza. Intensità e nitore al naso. Fiori, frutta e spezie ben incasellati schiudono all’anima più terrosa ed ematica del sangiovese. Il gusto è pieno e fresco al contempo, con corrispondenza negli aromi; dimostra ottima struttura tannica e finale succoso di ciliegia.

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Transparent with deep-red hues. Intense and clean nose. Flowers, fruit and spices open up to Sangiovese’s earthy and blood-like soul. The palate is full-bodied and fresh at the same time, with nose-palate consistency; excellent tannic structure and juicy cherry notes on the finish. FATTORIA POGGIO CAPPONI Chianti Montespertoli DOCG 2013 Cupo nel colore comunque luminoso. All’olfatto mora e composta di mirtilli si alternano a sensazioni di alloro, pepe e liquirizia. L’impatto iniziale al palato è morbido finché non entra in gioco la progressione interessante del tannino ancora da domare. Prugna in chiusura con un pizzico di pepe. Dark and yet bright colored. The nose offers aromas of blackberry and blueberry preserve alternating with hints of bay leaf, pepper and licorice. Soft attack on the palate, until the untamed tannins start building up. Plum and a pinch of pepper on the finish. FATTORIA VARRAMISTA Chianti DOCG 2014 Veste giovanile, fitta e compatta, di buona consistenza. Naso intenso e sincero di piccoli frutti rossi appena colti piacevolissimi con richiami

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floreali. Fresco e fruttato in ingresso con sviluppo del tannino ancora giovane a centro bocca. La sapidità allunga la beva in una scia di lampone. Youthful, compact and thick appearance. Intense and frank on the nose with aromas of freshlypicked red soft fruit with floral hints. Fresh and fruity entry on the palate with still young tannins developing on mid-palate. Savouriness extends onto the raspberry finish MARCHESI DE’ FRESCOBALDI Chianti Rufina DOCG Riserva 2012 Rubino concentrato luminoso sul bordo. Olfatto articolato con mora, uva spina, pepe bianco, cioccolato. Nonostante il ricordo del legno ancora vicino, il gusto è intenso ed avvolgente, con frutto piacevole e tannino levigato perfettamente calibrato. Coerente nella chiusura fruttata. Intense ruby-red, bright at the rim. Complex nose offering blackberry, gooseberry, white pepper and chocolate aromas. Although the memory of wood is still fresh, the palate is intense and mouth-filling with pleasant fruity flavours and perfectly balanced and polished tannins. Consistent with the fruity aromas on the finish.

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Chianti Annate 2013, 2014, Riserva 2012

Il lavoro dei tecnici i nei mesi precedenti la vendemmia ha grarantito gli standard qualitativi di un 2014 figlio di un’annata molto particolare

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TENUTA DI MORZANO Chianti Montespertoli DOCG Riserva 2012 Sfumature di rosso granato. Evoluto nel profumo di prugna in confettura e cuoio, seguito da autentiche emanazioni balsamiche e ferrose. La bocca è sapida e corrispondente con decisa saporosità del frutto. Il tannino è misurato e ben eseguito. Piacevole persistenza di arancia sanguinella. Garnet-red nuances. Evolved aromas of plum preserve and leather, followed by balsamic and metallic sensations. Savoury and fruit-driven on the palate, nose-palate consistency. Wellcrafted and well-balanced tannins. Pleasant persistence of blood orange BINDI SERGARDI Chianti Colli Senesi DOCG 2014 Notevole trasparenza e luminosità. Carattere severo nei ricordi sanguigni e minerali in primo piano sopra accenni di frutti di bosco fragranti; ottima acidità affiancata da tannini rimarchevoli che bilanciano l’alcol; il finale balsamico si protrae con ritorni di frutta rossa e cioccolato. Remarkable transparency and brightness. Rigorous entry on the nose with blood-like and

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mineral notes followed by hints of fragrant soft fruit. Excellent acidity alongside outstanding tannins which counterbalance the alcohol; long balsamic finish with red fruit and chocolate coming back. CASTELVECCHIO Chianti Colli Fiorentini DOCG 2013 Fitta trama cromatica. Profumo speziato di cannella e vaniglia, di burro di cacao e poi anche gelé di frutti rossi. In seconda battuta tracce di terra e timo. eè suadente in bocca con bell’apporto boisé, tannino integrato e piacevole freschezza. Finale di arancio con perdonabile astringenza di gioventù. Thick appearance. A spicy bouquet of cinnamon and vanilla, cocoa butter and red fruit jelly, followed by hints of soil and thyme. Smooth on the palate with a pleasant wooden influence, well-integrated tannins and pleasant freshness. Orange on the finish with a forgivable mouthpuckering sensation due to the young age. GUIDI 1929 Chianti DOCG 2014 Vivace nell’aspetto. Esordisce al naso con frutta croccante, fragola e lampone, per esibirsi anco-

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ra con profusione floreale ed un’insolita sensazione di ceralacca. Estremamente soffice in ingresso, con tannino giovanissimo a centro bocca. Resta la fragolina di bosco nel retrogusto. Lively appearance. It opens on the nose with crunchy fruit, strawberry and raspberry, developing into a profusion of flowers and an unusual sensation of sealing wax. Extremely soft attack on the palate, with very young tannins on mid-palate. An aftertaste of wild strawberry. AZIENDA AGRICOLA GIACOMO MORI Chianti DOCG Riserva 2012 Profonda tonalità rubino. Il profumo seduce con confortevoli ricordi di ciliegia e mora fresche, fiori di iris e delicate spezie dolci. Il sorso è vigoroso e fresco al contempo, di buona esecuzione, con tannino assolutamente promettente. Corrispondenza centrata degli aromi di bocca. Deep ruby-red. A seductive bouquet of comforting fresh cherry and blackberry, iris and delicate sweet spice aromas. Powerful and yet fresh on the palate, well-crafted, with very promising tannins. Nose-palate consistency.

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top ten

The excellent Vino Nobile 2012 tends to be more wellstructured as compared with vintage 2011, and bound to age beautifully

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Selezione “I Quadri” Vino Nobile di Montepulciano 2012 Bindella Rubino luminoso che fascia il cristallo; immediata eleganza e concretezza: cassis maturo con rosa rossa, silice, mirto e dosata tostatura con note di caramella mou; ingresso ricco e deciso, tannino perfettamente collocato, frutto carnoso con piena e coerente lunghezza gustolfattiva. A bright ruby-red color which embraces the glass. Immediately elegant and concrete on the nose: ripe blackcurrant and red rose, silica, myrtle, slightly roasted and toffee candy notes. Rich and firm entry on the palate, wellbalanced tannins, fleshy fruit and full and consistent nose-palate length. Boscarelli Vino Nobile di Montepulciano 2012 Boscarelli Rosso corallo semitrasparente; esordio di marasca, incenso e alloro con rinnovi di peonia e cacao in polvere; avvio gustativo sferzante, di promettenti durezze con freschezza che veicola il lungo sapore di frutta rossa e piacevole

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duraturo finale pungente. Semi-transparent coral red. It opens on the nose with marasca cherry, incense and bay leaves with notes of peony and cocoa powder. Lively entry on the palate, the freshness brings out the long red fruit flavors, pleasantly pungent on the long finish. Carpineto Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2011 - Carpineto Consistente e impenetrabile trama; aromi decisamente complessi e concentrati, inizialmente mentolati e di amarena poi liquirizia, pansé, cioccolato, mirtillo e ancora rosmarino; sorso avvolgente, energico ed esauriente, carnosità di frutto e vigoroso tannino di grandissima prospettiva. Thick and impenetrable appearance. Definitely complex and intense aromas, mentholated and sour black cherry at first, followed by licorice, pansy, chocolate, blueberry and rosemary again. Mouth-filling, powerful and gratifying on the palate, fleshy fruit flavors and vigorous tannins promising long life.

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Fattoria della Talosa Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2011 - Fattoria della Talosa Profondo rubino; profuma di fiori macerati, arancia, chicchi di caffè, poi di visciola con note balsamiche; assaggio fresco, pieno e convincente, un tannino già quasi in equilibrio che arricchisce con ricordi di rabarbaro la lunga scia sapida. Deep ruby-red. Aromas of macerated flowers, orange, coffee beans, and then sour cherry with balsamic notes. Fresh, full and convincing on the palate, tannins are close to being well-balanced, rhubard on the long and savoury finish. Dei Vino Nobile di Montepulciano 2012 - Dei Rubino mediamente intenso; piacevole miscela di frutta rossa, cannella, giaggiolo, caramella d’orzo e ciliegia sotto spirito; assaggio carico di percezioni fruttate con ritorni di erbe officinali, tannino godibile, di buona persistenza. Ruby-red color of medium intensity. A pleasant mix of red fruit, cinnamon, iris, barley candy and cherry in alcohol on the

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Vino Nobile di Montepulciano annata 2012, riserva 2011

L’ottima annata 2012, ancor più della 2011 si rispecchia un Vino Nobile ben strutturato e pronto alla sfida del tempo

nose. Rich fruity notes on the palate with officinal herbs coming back, enjoyable tannins, good persistence. Canneto Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2011 Canneto Accenni granati; fine aggregato di amarena matura, violetta, corteccia di china, chiodo di garofano e bacca di ginepro; espressivo: frutta polposa sorretta da un solido tannino da amalgamare ma di sicura longevità con finale salino. Garnet-red hues. The nose offers elegant aromas of ripe sour black cherry, violet, cinchona bark, cloves and juniper berries. The palate shows fleshy fruit flavours backed by solid tannins still to be integrated but with great ageing potential, savoury finish. Poggio alla Sala Vino Nobile di Montepulciano 2012 Gattavecchi Carminio di apprezzabile consistenza; apertura di eucalipto, caramella d’anice, mora e miele di castagno, sospiri di liquirizia e cardamomo; austero e originale, grande personalità con tannini

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da integrare, finale speziato. Fairly thick carmine-red. The nose opens with eucalyptus, anise candy, blackberry and chestnut honey, hints of licorice and cardamom. Austere and original on the palate, great personality with tannins still to be integrated, spicy on the finish. Nottola - Vino Nobile di Montepulciano 2012 - Nottola Delicata e luminosa giovane trama; apertura di violetta e bergamotto, poi tabacco, confettura di more e erbe officinali; avvio fresco, ottima proposizione fruttata dolce un po’ sottomessa alla giovane spinta tannica e lievemente calda. Delicate, bright and youthful appearance. The nose opens with aromas of violet and bergamot orange, followed by tobacco, blackberry preserve and officinal herbs. Fresh entry on the palate, excellent sweet fruity flavors which surrender a bit to the young tannic kick and are slightly warm. Poliziano Vino Nobile di Montepulciano 2012 Poliziano Limpido manto rubino; olfatto di pot-pourri, creme de cassis e cioccolato al latte, con rin-

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novi di lavanda, pino e caramello; in bocca ha sostanza, buona masticabilità fruttata con nitide sensazioni boisée, lunghezza gustativa di tutto rispetto. Clear ruby-red appearance. The nose offers aromas of potpourri, crème de cassis and milk chocolate, with notes of lavender, pine and caramel. Full-bodied on the palate, fruity flavors with clear wooden sensations, good length. Contucci Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2011 - Contucci Tessitura dalle nuances evolute, ricorda confettura di lamponi, iris, pepe rosa e timo con accenni di scorza d’arancia; al palato è vivace, la nota di amarena è prosciugata da polifenoli ancora vibranti, finale sapido lievemente caldo dai ritorni balsamici. Evolved color nuances. Aromas of raspberry preserve, iris, pink pepper and thyme with hints of orange rind. Lively on the palate, the sour cherry note is dried out by the still vibrant polyphenols, slightly warm and savoury on the finish with balsamic notes coming back.

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top ten

Vintage 2014 wines are fresh, fragrant, elegant, with good acidity but less structure as compared to 2013

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TERUZZI E PUTHOD Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2011 - TERUZZI E PUTHOD Paglierino carico con riflessi dorati. Al naso si presenta delizioso con bouquet fruttato, speziato , floreale con riconoscimenti di pesca gialla, albicocca, zafferano, noce moscata, vaniglia e ginestra. Vino pieno, gustoso, determinato nella sua struttura e freschezza gustativa. Intense straw yellow with golden nuances. A delicious fruity, spicy and floral bouquet of yellow peach, apricot, saffron, nutmeg, vanilla and Spanish broom. Full and tasty on the palate, impressive in its structure and freshness. CESANI Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 - CESANI Colore giallo paglierino scarico. Esprime sensazioni olfattive accattivanti che spaziano dal floreale al fruttato con precisi riconoscimenti di biancospino, acacia, pesca e banana . Al gusto presenta una decisa componente acida e minerale.

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Tipicità e piacevolezza sono la sua forza. Pale straw yellow-colored. Enticing on the nose with floral and fruity aromas ranging from whitethorn and acacia to peach and banana. Marked acidity and minerality on the palate. Highly terroirexpressive and pleasant. LA LASTRA Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2013 - LA LASTRA Paglierino carico con riflessi verdolini sul bordo. Olfatto prorompente con note di fiori freschi e fragranti frutti a polpa bianca. In bocca è un susseguirsi di sensazioni fresche, piacevolissime con raffinata sapidità. Intense straw yellow with greenish hues at the rim. Notes of fresh flowers and fragrant white-fleshed fruit burst on the nose. Very pleasant fresh sensations and elegant savouriness alternate on the palate. Selvabianca Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA

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Veste chiara e brillante. Bouquet floreale e fruttato con evidenti note di fiori gialli, agrumi e sottofondo di rosmarino. Bocca fragrante e complessa con ritorno retrolfattivo delle sensazioni odorose percepite al naso. Decisa la sua struttura. Clear and bright appearance. A floral and fruity bouquet of pronounced yellow flowers, citrus fruit and underlying rosemary notes. Fragrant and complex on the palate with aromas coming back on the aftertaste. A firm structure. GUICCIARDINI STROZZI Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2012 GUICCIARDINI STROZZI Mantello paglierino con cenni dorati. Olfatto di reale tipicità con fiori gialli in evidenza, mandorla e cannella. In bocca presenta una pregevole fattura con note fumè. E’ ricco, avvolgente con finale asciutto e minerale. Straw yellow-colored with golden hues. A typical bouquet of yellow flowers, almond and cinnamon. Well-crafted on the palate with smoky notes. It is rich,

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Vernaccia di San Gimignano annata 2014, riserva 2011

l’annata 2014 Ha dato vita a vini freschi, profumati, eleganti, con una buona acidità anche se con meno struttura rispetto al 2013

mouth-filling with a dry and mineral finish. PANIZZI Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 - PANIZZI Al colore si presenta giallo paglierino tenue, delicato. Naso fruttato con note di agrumi, floreale di acacia e minerale. Il vino esprime opulenza e ricchezza con un formidabile equilibrio gustativo. Di piacevolissima beva e classica eleganza. Pale and delicate straw yellow-colored. Fruity on the nose with notes of citrus fruit, floral aromas of acacia and mineral hints. Sumptuous, rich and incredibly well-balanced on the palate. Very enjoyable and classically elegant. Il Nicchiaio Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 - POGGIO ALLORO Il vino si veste di un vibrante color giallo paglierino. Il naso è decisamente espressivo con un inseguirsi di sensazioni fruttate, speziate e floreali richiamando la tipicità. Al gusto è elegante con richiami di biancospino. Da evidenziare una

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fragrante freschezza con una nota sapida sul finale. Bright straw yellow-colored. Very expressive on the nose with typical fruity, spicy and floral sensations. Elegant on the palate with notes of whitethorn. Fragrant freshness with a savoury note on the finish. Vigna a Solatio Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 - FALCHINI Paglierino tenue. Olfatto deciso con profumi che richiamano la pasticceria, fruttato di pesca bianca e mandorla. Vino di eccellente equilibrio e sapidità in leggera evidenza. Un gran finale fresco con cenni di frutta esotica. Pale straw yellow-colored. Intense aromas of pastries, white peach and almond. Well-balanced and slightly savoury on the palate. Fresh on the finish with notes of tropical fruit. FONTALEONI Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 - FONTALEONI Colore giallo paglierino acceso. All’olfatto

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esprime tutta la sua franchezza e tipicità. Nota di mandorla prevalente sulle altre componenti olfattive fruttate e floreali. Gioca sulla freschezza e vivace bevibilità. Finale fragrante di caramella di frutta bianca. Bright straw yellow colored. Frank and typical on the nose. An almond note rising above the other fruity and floral aromas. Fresh, bouncy and enjoyable on the palate. Fragrant white fruit candy on the finish. PODERE ARCANGELO Vernaccia di San Gimignano DOCG 2014 - PODERE ARCANGELO Colore paglierino classico. Presenta un olfatto elegante con pesca ed agrumi in evidenza. Al gusto è ricco di pregevole fattura con un ottimo bilanciamento. Di sincera pulizia e vibrante freschezza. Classic straw yellow-colored. Elegant on the nose with peach and citrus fruit aromas standing out. ell-crafted and excellently balanced on the palate. Clean and vibrantly fresh.

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wine tasting text Paolo Bini - ph. Lorenzo Cotrozzi

La signora del Morellino

Una verticale memorabile di Saffredi con visita alla Fattorie Le Pupille, guidati da Elisabetta Geppetti A memorable vertical tasting of Saffredi with a visit to the Le Pupille Farm, led by Elisabetta Geppetti Il vigneto Saffredi è di circa 6 ettari e gode di una esposizione ottimale a 280 metri slm. La densità d’impianto è di 4000 ceppi per ettaro, mentre il sistema di allevamento è a cordone speronato su suoli prevalentemente limosi e con poca argilla. Queste sono alcune note tecniche importanti, ma che nulla ci dicono sulla reale dislocazione del vigneto. Siamo nella Maremma del sud, nei pressi di Pereta frazione di Magliano in una fascia regionale che pochi decenni fa veniva considerata marginale e denominata da alcuni “l’altra Toscana”, messa in ombra dalla crescente e prorompente fama di Bolgheri. La vista dal vigneto è mozzafiato e le brezze marine apparentemente distanti influenzano ogni vendemmia. Siamo nel cuore del Morellino di Scansano e il vino Saffredi della Fattoria Le Pupille rappresenta la versione più alta di Supertuscan della Maremma. Un vino che deve le sue fortune alle intuizioni di Alfredo Gentili che ha saputo costruire con Giacomo Tachis le fondamenta del vigneto nel lontano 1982. Tre anni dopo è Elisabetta Geppetti – la signora del Morellino – a prendersi carico del progetto dopo l’improvvisa scomparsa di Alfredo. Iniziano le sperimentazioni di vinificazione con il Cabernet Sauvignon e da queste esperienze prende vita nel 1985 il primo Saffredi mai commercializzato. Il pubblico si entusiasmerà con il Saffredi solamente nel 1987 con una produzione di sole 4000 bottiglie. I successi di critica e degli appassionati è in continua ascesa, ma il vino non si poserà mai su gli allori ricercando nel blend la ricetta perfetta. Fondamentali, dopo il contributo di Giacomo Tachis, saranno gli apporti tecnici di Riccardo Cotarella e di Richard Le Sommer. Anche gli uvaggi non troveranno mai “pace”, sempre messi in discussione, ricercando la perfetta combinazione tra materia prima e variabili climatiche. Il Cabernet Sauvignon rimane dominante a caratterizzare la personalità di ogni Saffredi. Si modificano i contributi del Merlot che acquisterà nel tempo sempre più importanza per chiudere con un tocco d’artista nelle piccole percentuali inizialmente di Alicante, poi Syrah e negli ultimi anni di Petit Verdot. Quest’ultimo contributo è il segno ricercato dall’enologo Luca d’Attoma, grande artefice dei vini territoriali che dal 2012 accompagna i continui successi nazionali e internazionali dei questo grande vino italiano. Ad majora.

The Saffredi vineyard covers an area of about six hectares and has an optimal exposure at 280 metres above sea level. The plant density is of 4,000 vines per hectare, while there is a spurred cordon farming system with predominantly silty soils and little clay. These are some important technical specifications, but they tell us nothing about the actual location of the vineyard. We are in the Maremma, near Pereta in the Magliano area in a regional strip that until a few decades ago was considered marginal and by some was called “the other Tuscany”, overshadowed by the growing and irrepressible reputation of Bolgheri. The view from the vineyard is breathtaking and seemingly distant sea breezes influence each vintage. We are in the heart of the Morellino di Scansano and Le Pupille Farm’s Saffredi wine is the top Maremma Super Tuscan. A wine that owes its success to Alfredo Gentili’s intuition. Along with Giacomo Tachis, he founded the vineyard in 1982. Three years later, Elisabetta Geppetti the lady of Morellino - took charge of the project after the sudden death of Alfredo. The winemaking trials started with the Cabernet Sauvignon and from these attempts the first Saffredi ever marketed was born in 1985. However, wine lovers could only enjoy the Saffredi in 1987 with a production of just 4,000 bottles. The positive reviews of the critics and fans continued to grow, but the wine did not rest on its laurels, searching for the recipe of the perfect blend. After the Giacomo Tachis’ contribution, the technical guidance of Riccardo Cotarella and Richard Le Sommer were incisive. Even the grapes never find “peace”, always questioned while looking for the perfect combination of raw materials and climatic variables. The Cabernet Sauvignon remains dominant, characterising each Saffredi. The quantity of Merlot changed over time and it became more and more important before adding, with an artist’s touch, initially, small percentages of Alicante, Syrah and then, in recent years, Petit Verdot. The latter was the addition of oenologist Luca d’Attoma, a great creator of local wines who, since 2012, has accompanied the ongoing national and international success of this great Italian wine. Ad majora.

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In these pictures, some tastings and views of the vineyards and the cellar of the Le Pupille Farm, in the Maremma. On the right above, Elisabetta Geppetti. Below, the winemaker Luca D’attoma. Here on the right, Clara, the daughter of Elisabetta Geppetti


wine tasting

2011 2002

2010 2011

2005 1998

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2007 1995

2004 1992


wine tasting by AIS Toscana commission

SAFFREDI Fattoria Le Pupille 1992 Rosso da Tavola 78% Cabernet Sauvignon, 17% Merlot, 5% Alicante Bordo aranciato luminoso nel bicchiere. Al naso goudron, tabacco da pipa, sottobosco, cenere. In bocca manifesta una sorprendente freschezza accarezzata da una velatura tannica. Finale minerale e un po’ torbato. Bright colored and orange-red at the rim. On the nose: tar, pipe tobacco, underwood, ash. Amazingly fresh on the palate, caressed by a sprinkling of tannins. Mineral and slightly peaty on the finish 1995 Rosso da Tavola 65% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 5% Alicante Color mattone acceso. Olfatto di prugna, marmellata di frutti di bosco, liquirizia, erbe aromatiche. In bocca è pieno e caldo con un tannino smussato che lo rende armonioso. Chiude persistente con ritorni sapidi. Vivid brick-red colored. The nose offers aromas of plum, soft fruit jam, licorice, aromatic herbs. The entry on the palate is full and warm with smooth tannins. Persistent on the finish with savoury notes. 1998 IGT Toscana Rosso 55% Cabernet Sauvignon, 40% Merlot, 5% Alicante Granato intenso. Arancia sanguinella, goudron, terriccio, ciliegia sottospirito. Bocca equilibrata che rende emozionante l’assaggio. Lungo finale fruttato e minerale. Intense garnet-red colored. Orange blood, tar, soil, cherry in alcohol on the nose. The balanced and thrilling palate lingers into a fruity and mineral finish. 1999 IGT Maremma Toscana 55% Cabernet Sauvignon, 40% Merlot, 5% Alicante Rubino intenso. Naso dal frutto intenso e maturo. Olive in salamoia, macchia mediterranea, alloro. In bocca morbido con cenni speziati. La freschezza e il tannino vellutato rendono l’esperienza degustativa vibrante. Lunghissimo. Intense ruby-red. Intense and ripe fruity aromas

on the nose. Pickled olives, Mediterranean scrub, bay leaf. Soft entry on the palate with spicy notes. The freshness and velvety tannins make the tasting experience vibrant. Very long. 2002 IGT Maremma Toscana 55% Cabernet Sauvignon, 40% Merlot, 5% Alicante Rosso rubino. Olfatto ricco di frutti rossi e note balsamiche. Seguono cenni di liquirizia, tabacco e note fumé. Al gusto l’inaspettata freschezza rendono piacevole la chiusura di bocca fruttata. Ruby-red colored. Intense on the nose with red fruit and balsamic notes, followed by hints of licorice, tobacco and smoked notes. On the palate and the freshness makes the fruity finish very pleasant. 2004 IGT Maremma Toscana 50% Cabernet Sauvignon, 45% Merlot, 5% Syrah Rubino. Profumo di more, kirsch, folate di lauro, eucalipto, china e scorsa di arancia. Sorso bilanciato da un tannino ben estratto e vagamente vellutato. La chiusura persistente. Ruby-red colored. Blackberry, kirsch, gusts of bay leaf, eucalyptus, cinchona and orange rind. Wellbalanced on the palate, with well-extracted and vaguely velvety tannins. Persistent finish. 2007 IGT Maremma Toscana 45% Cabernet Sauvignon, 45% Merlot, 10% Syrah Rubino intenso. Frutto maturo, note fumé, macchia mediterranea, grafite. Bocca perfetta con un tannino cesellato. Adeguata freschezza, finale balsamico. Intense ruby-red. Ripe fruit aromas, smoked notes, Mediterranean scrub and graphite on the nose. Perfect on the palate with polished tannins. Good freshness and balsamic finish. 2009 IGT Maremma Toscana 50% Cabernet Sauvignon, 45% Merlot, 5% Syrah Rubino luminosissimo. Olfatto di more, lamponi, violetta, china, note ematiche. Palato caldo, morbido, suadente trama tannica. Persistente la chiusura su toni boisé. Ruby-red. Aromas of blackberry, raspberry, violet, cinchona, blood-like notes. Warm entry on the palate, smooth tannic texture in tension with the other components. Persistent finish. 2010

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IGT Maremma Toscana 50% Cabernet Sauvignon, 47% Merlot, 8% Petit Verdot Rubino concentrato. Frutti di rovo, rose selvatiche, humus, macchia mediterranea, bacche di ginepro e caffè. Mineralità al palato. Il tannino domina la persistenza gustativa. Deep ruby-red. Evolving on the nose with aromas of blackberry, wild rose, soil, Mediterranean scrub, juniper berries and coffee. Mineral on the palate. Tannins dominate the flavor persistence. 2011 IGT Maremma Toscana 45% Cabernet Sauvignon, 47% Merlot, 8% Petit Verdot Rubino intenso. Gelatina di more, fiori macerati, china e scorsa d’arancia amara. Finale di liquirizia e grafite. Bocca con elegante freschezza che supporta una trama tannica di grande finezza e persistenza. Very intense ruby-red colored. It opens on the nose with blackberry jelly, macerated flowers, cinchona and bitter orange rind, and ends on licorice and graphite notes. Texture of great finesse and persistence. 2012 (Campione imbottigliato a dicembre 2014) IGT Maremma Toscana 60% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 10% Petit Verdot Rubino intenso. Ribes, mora, rosa canina, tabacco, incenso, terra bagnata e note ferrose. Caldo in bocca, tannino tutto da farsi ma già apprezzabile. Finale strapieno di frutto. Ruby-red appearance. Blackberry, wild rose, tobacco, incense, damp soil aromas and metallic notes. Warm on the palate with tannins not fully resolved yet but already enjoyable. Very fruity and balsamic on the finish. 2013 (Campione prelevato direttamente dalla botte) IGT Maremma Toscana 60% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 10% Petit Verdot Rubino inchiostro. Naso potente di frutto. Cenni di pepe, note ematiche e caldi riferimenti alla macchia mediterranea. Ingresso potente, caldo, fresco, sapido e tannico. Finale lungo. Ruby-red colored. On the nose intense fruity aromas. Hints of pepper, blood-like and warm Mediterranean scrub notes. Powerful, warm, fresh, savoury and tannic entry on the palate. Long and very fruity finish.


wine world text Matteo Grazzini

Un sorso di Maremma Come nasce il Morellino di Scansano Podere 414 How Morellino di Scansano Podere 414 originated

Galeotta fu, nel 1998, una passeggiata per le campagne con il padre Maurizio, nome storico della enologia toscana, alla ricerca di un luogo dove fare del buon vino. Quei passi nel verde della Toscana portarono alla semplice idea che poi ha dato vita al Podere 414, che adesso ha circa 49 ettari, 22 dei quali investiti a vigneto situati nel comune di Magliano in Toscana, alle pendici del borgo medioevale di Montiano. E’ iniziato quel giorno, passo dopo passo accanto al padre, la storia di Simone Castelli, con una laurea in Scienze agrarie alle spalle e un profondo rispetto per la terra e per le sue tradizioni che lo hanno portato a realizzare la sua idea di vino proprio in questa parte di Maremma. Oggi, a 16 anni dall’inizio di questa avventura il Morellino di Scansano Podere 414 ha un posto di rilievo nel panorama enologico toscano. In questa occasione parliamo di Morellino di Scansano Podere 414 annata 2013: unico rosso aziendale che nasce dalla combinazione di Sangiovese (85%) con altri vitigni autoctoni quali Ciliegiolo e Alicante e Colorino. Le peculiarità di questo vino sono l’utilizzo di lieviti spontanei per la fermentazione che avviene in tini di legno e cemento per un lasso di tempo che oscilla dalle due alle tre settimane; poi la maturazione si completa in tonneaux di legno da 500 litri. Grande attenzione è rivolta non solo al contenuto ma anche alla presentazione tramite lo studio di una etichetta che cambia anno per anno e che in questa occasione rappresenta uno scorcio delle colline antistanti il podere. Il vino mostra carattere spiccato e generosità in colore, aromi e corpo, il grande rispetto della materia prima e la conservazione delle metodiche tradizionali assicurano piena rispondenza territoriale: in pratica un sorso di Maremma.

The initial spark came in 1998 with a walk through the countryside with father Maurizio, a historical name in Tuscan wine, looking for a place to make good wine. That stroll through the Tuscan greenery led to the simple idea that later gave birth to Podere 414, which now has approximately 49 acres, 22 of which are covered in vineyards located in the municipality of Magliano in Tuscany, at the foot of the medieval village of Montiano. It started that day, one step after another with his father, the story of Simone Castelli, with a degree in Agricultural Sciences behind him and a deep respect for the land and its traditions that led him to realize his idea of making his own ​​wine in this part of the Maremma. Today, 16 years from the beginning of this adventure, Morellino di Scansano Podere 414 has a prominent place in Tuscan winemaking. On this occasion we are talking about Morellino di Scansano Podere 414 vintage 2013: the winemaker’s only red made with a combination of Sangiovese (85%) and other grape varieties such as Alicante and Ciliegiolo and Colorino. The peculiarities of this wine are the use of spontaneous yeasts for fermentation that takes place in wooden and cement vats for a period of time that varies from two to three weeks; then the aging is completed in 500 litre wooden barrels. Great attention is paid not only to the content but also the presentation, with a studied label that changes from year to year and that on this occasion is a glimpse of the hills in front of the farm. The wine is strong and generous in colour, aroma and body. The great respect for the raw material and the preservation of traditional methods ensure full territorial compliance: practically speaking, a sip of the Maremma.

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Top left, Simone Castelli (left) at work and some images of the vineyards and of manual labour at Podere 414. On the opposite page, a 2013 vintage label


wine tasting text Paolo Bini - ph. Dario Garofalo

Obiettivo eccellenza

La formula di Agostino Ropolo, veicolata dal settore del lusso, a L’Apparita in Maremma Agostino Ropolo’s formula, derived from the luxury sector, for the L’Apparita in Maremma Eccellenza, con margini sostenibili e in ridotta quantità, è quello che ha imparato Agostino Ropolo dalla sua lunga carriera nel settore del lusso all`interno del gruppo Lvmh. Massima che ha applicato alla sua proprietà in Maremma, L’Apparita, a 20 km da Grosseto in direzione di Siena, dove dal 2002, insieme alle figlie Ilaria e Cristina, ha dato vita ad un piccolo e curatissimo vigneto (1,5 ettari!) che produce un grande Supertuscan, il San Michele di Poggio L`Apparita, inserito fin dagli esordi nelle guide Veronelli e Luca Maroni. Si tratta di un blend di cinque vitigni: Sangiovese, Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Ha preferito eccellere con una sola etichetta e con un piccolo appezzamento, come insegna il mondo del lusso. Il vino riflette tutta l’attenzione riservata al vigneto e al lavoro in cantina, le uve sono vinificate e invecchiate per 18 mesi in botticelle e barrique di rovere francese e di Slavonia. Poi - dopo l’assemblaggio e il successivo imbottigliamento nuovamente affinate in vetro per altri 18 mesi. Nasce così un vino di ottima struttura, rotondo, completo, dai profumi e dai sapori intensi che ricordano la Maremma in cui nasce. Anche il Syrah di Poggio L’Apparita, un IGT Rosso Maremma Toscana, invecchia 18 mesi in legno e prima di essere messo in vendita si affina per ulteriori 18 mesi in bottiglia, mentre il San Michele n.3 di Poggio L’Apparita, ultimo nato dell’azienda, un DOC Maremma Toscana Rosato, un vino fresco, armonico ed equilibrato, a base di Sangiovese in purezza, vinificato in vasche di acciaio dove si affina 6 mesi prima di essere imbottigliato. Nella verticale di San Michele di Poggio L`Apparita che segue, conosceremo la sua evoluzione nelle annate 2008, 2009, 2010 e 2011.

Excellence, with sustainable margins and in small quantities, is what Agostino Ropolo learned from his long career in the luxury sector at the LVMH group. A maxim that he has applied to his property in the Maremma, L’Apparita, 20 km from Grosseto in the direction of Siena, where, since 2002, along with his daughters Ilaria and Cristina, he has launched a small and well-tended vineyard (1.5 hectares!) that produces a great Super Tuscan, the San Michele di Poggio L`Apparita, which has been included from the outset in the Veronelli and Luca Maroni guides. It is a blend of five varieties: Sangiovese, Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon and Petit Verdot. He chose to excel with a single label and a small plot, as he had learned from the world of luxury goods. The wine reflects the close attention given to the vineyard and the cellar: the grapes are vinified and aged for 18 months in French and Slavonian oak barrels and casks. Then, after being mixed and subsequently bottled, the wine is refined again in its bottle for another 18 months. The result is a wine with a good, round and full structure and aromas and intense flavours that are reminiscent of the Maremma where it was born. Even the Syrah di Poggio L’Apparita, an IGT Maremma Toscana Red is aged for 18 months in wood and is then aged for a further 18 months in the bottle before being sold, while the San Michele n.3 di Poggio L’Apparita is vinified in stainless steel tanks where it matures for 6 months before being bottled. The latter is the company’s newest product, a DOC Maremma Toscana Rosé: a fresh, harmonious and balanced wine, with a pure Sangiovese base. In the San Michele di Poggio L`Apparita vertical tasting that follows, we can discover its evolution through the 2008, 2009, 2010 and 2011 vintages.

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Some pictures of the Apparita estate in the Maremma. On the right above, Agostino Ropolo with daughters Cristina (left) and Ilaria (right)


Some external views of the Apparita, showing the care and attention to every detail


wine tasting by AIS Toscana commission

San Michele di Poggio L’Apparita Maremma Toscana IGT Sangiovese 75% - Merlot 10% - Syrah 10% - Petit Verdot 2,5% - Cabernet Sauvignon 2,5% Soc. Agricola L’Apparita 2011 Bellissimo colore rubino, vivacizzato dagli ultimi lampi porpora. Naso corrispondente che si apre a profumi di frutta matura che si fondono con spezie dolci ed un floreale di viola. Chiude con delicate note tostate. All’assaggio è saporito ed energico senza essere scontroso, con freschezza e sapidità in buona sinergia, tannino essenziale ma preciso e finale caldo, impreziosito da ritorni fruttati. Beautifully ruby-red colored with lively crimson nuances. The nose delivers aromas of ripe fruit which blend with sweet spices and floral hints of violet, ending on delicate roasted notes. Tasty and zippy on the palate without being aggressive, well-balanced freshness and savouriness, essential but precise tannins, warm on the finish enhanced by fruity notes coming back. 2010 Rubino pieno e vivace. Uscita olfattiva intensa e carica di energia, su toni di viola, visciola e

mora, che introducono una scia speziata che ricorda il pepe. Ingresso vellutato e fluido. Il contributo tannico si manifesta correttamente estratto. Freschezza e sapidità, disegnano un assaggio simmetrico, che chiude saporito, caldo e piacevole, su note fruttate. Beneficerà di una ulteriore evoluzione. Solid and lively ruby-red colored. Intense and full of energy on the nose with aromas of violet, sour cherry and blackberry leading to a trail of spicy notes evocative of pepper. Velvety and smooth entry on the palate. Well-extracted tannins. Freshness and savouriness create an impression of symmetry on the palate, which ends on a tasty, warm, pleasant and fruity finish. This wine will clearly benefit from further evolution. 2009 Rubino con accenni arancio sul bordo, luminoso. Chiaroscuro aromatico contraddistinto da pennellate tostate, seguite da incenso, ginepro, cipresso, geranio e qualche accenno animale che nel finale lasciano spazio ad un delicato fruttato. Non essendo la struttura il suo punto di forza, si fa apprezzare per la piacevole scorrevolezza, contraddistinta da un finale moderatamente

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ammandorlato. Bright ruby-red colored with orange nuances at the rim. A “chiaroscuro” bouquet of roasted notes followed by incense, juniper, cypress, geranium and a few animal hints ending on delicate fruity aromas. Structure is not exactly this wine’s strength, but the palate is pleasantly smooth and is distinguished by a slightly almond-flavoured finish. 2008 Rubino con riflessi aranciati, discreta concentrazione di colore ed apprezzabile vivezza. Il naso dapprima ruota su note dolci, dalla confettura di ciliegie alla cannella, poi vira su chiodi di garofano, violacciocche, tabacco e cuoio. Sorso succoso, tannino fine ed alcol ben integrato, disegnano un profilo di grande equilibrio e lunga chiusura su piacevoli sentori di confettura alle spezie. Deep and lively ruby-red colored with orange hues. The nose opens on sweet notes, from cherry preserve to cinnamon, developing into clove, gillyflower, tobacco and leather. Juicy on the palate, with fine tannins and well-integrated alcohol, well-balanced all in all. Long on the finish with pleasant notes of spicy preserve.


On this page, vineyards at the Cantina Sociale, the large steel wine tanks, Vermentino L’A’lle’Gro, and at centre Graziana Grassini at work in the cellar


wine world text Teresa Favi - ph. Lorenzo Cotrozzi

Una sfida in Maremma

Parla la firma autorevole dei vini della Cantina Cooperativa “I Vini di Maremma”, Graziana Grassini A talk with Graziana Grassini, leading figure behind Cantina Cooperativa’s “Maremma Wines” A lei piacciono le sfide, e questa è una delle prime che Graziana Grassini, ovvero Lady Sassicaia, l’enologa che affianca dal 2009 il marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, ha affrontato nella sua quasi trentennale carriera. Il suo incontro con la Cantina Cooperativa I Vini di Maremma, risale al 1997. Un’impresa non facile, all’epoca, per un giovane enologo, donna per giunta, che ha dovuto fare i conti con una realtà di grandi dimensioni, radicata nel territorio, punto di riferimento per lo sviluppo della vitivinicoltura nell’areale maremmano. Come è riuscita a conquistarsi la fiducia di soci e cantinieri? Con la presenza assidua, calandomi nella realtà della Cantina, senza alzare barriere. E soprattutto facendo corrispondere alle parole i fatti concreti. La fiducia arriva subito se alle parole si fanno corrispondere i fatti. Con quale filosofia opera all’interno di questa realtà che riunisce tanti e diversi vignaioli della zona? Anche se parliamo di 380 soci e di quantitativi enormi di uve raccolte a mano e a macchina, ho scelto di seguire il principio della qualità, selezionando le uve, anche se oggi la maggior parte dei soci lavora in vigna con standard qualitativi molto alti. Ho sempre considerato il buon lavoro in vigna il primo e fondamentale passo per la qualità. Qual è il ruolo e l’importanza di questa realtà vitivinicola? Sostanziale direi, per ciò che la Maremma è diventata negli ultimi 20 anni rispetto al mondo e alla cultura del vino. Questo, grazie anche ad un Presidente appassionato e lungimirante che ha saputo promuovere il territorio e familiarizzare con i grandi personaggi del vino, penso per esempio ad Antinori, a Zonin, o alla Famiglia Cecchi prima a credere ed a investire in questa zona. Quali sono i prodotti di punta della Cantina? L’A’lle’Gro Doc Maremma Toscana Rosso e Vermentino, frutto di un percorso certosino che inizia dalla selezione delle uve fino all’imbottigliamento ed espressione piena della vocazione enoica della Maremma. I vini che le hanno dato più soddisfazione di recente? Quest’anno i bianchi mi hanno dato soddisfazioni immense. Siamo riusciti a fare uscire dei bellissimi vini, già quasi tutti venduti.

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Graziana Grassini, or Lady Sassicaia as she is known, is not one to shy away from a challenge. The oenologist who since 2009 has been working alongside the Marquis Nicolò Incisa della Rocchetta, faced an important one early on in her nearly thirty-year-long career: Meeting with the Cantina Cooperativa I Vini di Maremma (“Cooperative Winery of Maremma”) in 1997. A difficult undertaking at that time, especially for a young oenologist, and a woman at that, it meant coming to terms with an important organisation, one already firmly established in the region, and considered the area benchmark for viticulture development in Maremma. How were you able to earn the trust of the partners and wine-makers? With my constant presence, by jumping right into the cellar environment, without putting up any barriers. What is your philosophy on working within a group that brings together so many different area wine-makers? I’ve indiscriminately chosen to follow the principle of quality, in selecting grapes, even though today most of the partners work in the vineyards under very high quality standards. I have always considered good work in the vineyard to be the first, fundamental step towards quality. What is the role and significance of this wine-making enterprise? I would say for that which the Maremma has become in the past 20 years, with regard to the world and culture of wine. This, thanks as well to an impassioned, forward-thinking President who has been able to promote the region and get to know the leading figures in wine. I’m thinking of, for example, Antinori, Zonin, and the Cecchi Family, the first to believe and invest in this area. What are the Cantina’s top products? L’A’LLE’GRO DOC Maremma Toscana Rosso and Vermentino, the result of a well-tended process, from the selection of fine grapes to the bottling — the highest expression of the Maremma wine-making craft. Which wines have given you the most satisfaction recently? This year the whites have been immensely satisfying. We’ve been able to release some truly wonderful wines, most of which have already been sold.


wine TASTING text Fiorella Chimenti

Il valore delle radici

Mantellassi. Un tassello importante della storia, cultura e tradizione della viticoltura in Maremma A centrepiece of the history, culture and heritage of winegrowing in Maremma Una famiglia, quella dei Mantellassi, dedita alla viticoltura - nella bassa Maremma toscana tra Scansano e Magliano - da oltre un secolo. Dai primi 4 ettari di vigneto impiantanti alla Banditaccia negli anni ’60, l’azienda, condotta oggi dai fratelli Aleanadro e Giuseppe, è passata alla coltivazione degli attuali 72 ettari, dei totali 215 di proprietà, che si estendono su terreni di natura tufacea-calcarea con una base ampelografica costituita prevalentemente da Sangiovese oltre ad Alicante, Cabernet Sauvignon, Morellino, Merlot, Canaiolo, Malvasia nera, Ciliegiolo, Vermentino e Sauvignon bianchi. Da anni, questa azienda, porta nel mondo una delle eccellenze della Maremma, un Morellino di Scansano DOCG San Giuseppe vino che riscuote grandi successi non solo in Italia ma anche nel mondo, vincitore di numerosi premi, perfetto per primi o secondi di carne. E’ un Morellino le cui uve vengono accuratamente selezionate e passate in piccole botti di rovere francese per circa sei mesi. Dopo un affinamento in bottiglia per alcuni mesi il vino assume un profumo vinoso, fine, morbido ed equilibrato oltre a una sensazione di freschezza e gradevolezza. Un altro rosso importante è Querciolaia, dal vitigno Alicante, uno dei primi impiantati nella Fattoria Mantellassi. E’ un vino di grande longevità particolarmente apprezzato per il suo bouquet composito e per il gusto caldo, austero, morbido e vellutato. Un bianco speciale è Lucumone, un vermentino 100% della maremma Toscana, dal corpo morbido e dal bouquet fruttato e persistente. Le sue uve, selezionatissime, dopo una soffice pressatura vengono poste in botti di rovere francese per la fermentazione, con un’elevazione nel legno di cinque mesi.

The Mantellassi family has been committed to winegrowing in Tuscany, in the southern Maremma area, between Scansano and Magliano, for over one century. Established in the sixties, the winery, now run by brothers Aleandro and Giuseppe, has grown from 4 to the current 215 hectares, 72 of which planted with vineyards on soils of tufaceous-calcareous origin, with grape varieties ranging from Sangiovese to Alicante, Cabernet Sauvignon, Morellino, Merlot, Canaiolo, Malvasia nera, Ciliegiolo, Vermentino and white Sauvignon. For years, the winery has been producing one of the best-known products of the Maremma area, Morellino di Scansano DOCG wine, which is very popular throughout Italy and worldwide. San Giuseppe wine, which has been awarded many prizes in the past two years, pairs wonderfully with pasta and meat-based dishes. It is a Morellino wine made with carefully selected grapes, which are aged for about six months in small French oak barrels. After a few months of bottle ageing, the wine shows aromatic intensity, finesse, softness and balance, in addition to freshness and pleasantness. Another signature wine is Querciolaia, made with Alicante grapes, from one of the first vineyards planted on the farm. It ages beautifully and features a variegated bouquet and a warm, austere, soft and velvety palate. One of the winery’s best whites is Lucumone, a 100% Vermentino wine from Tuscan Maremma, having a soft body and fruity and persistent bouquet. The grapes are carefully selected and pressed gently, fermented in French oak barrels and aged in wood for five months.

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Above, a panorama of the Mantellassi estate lands in Maremma. At bottom, Morellino grapes


Established in the 1960s, today the winery cultivates 60 vineyards 60 on their 215 hectares of land


Wine tasting by AIS Toscana commission

Area wines crafted with passion and knowhow in the vineyard and in the cellar Lucumone - Mantellassi Maremma Toscana Vermentino DOC 2014
 Vermentino 100% Ha vivace colorazione verdolino di grande luminosità; apre deciso di biancospino e camomilla, erbette di campo e pesca nettarina in maturazione, schiude poi in declinazioni odorose più dolci emettendo ananas e lievi soffi minerali; ottima freschezza in entrata di bocca, vibrante con discreta masticabilità di frutto e soddisfacente bevibilità; finale di apprezzabile persistenza con sapida scia dai ritorni gustosi di mela verde. Very bright and lively greenish yellow. It opens on the nose with pronounced aromas of whitethorn and chamomile, wild herbs and nectarine peach becoming ripe, followed by sweeter notes of pineapple and slight mineral hints. Fresh entry on the palate, vibrant and chewy flavours, satisfactory drinkability. Considerable persistence, savoury and tasty Granny Smith apple notes on the finish.

San Giuseppe - Mantellassi Morellino di Scansano DOCG 2012
 Sangiovese 100% Luminoso rubino-violaceo; avvio olfattivo intenso di violetta appena schiusa, ribes e lampone di bosco; non eccessivamente complesso presenta però una distinta eleganza con dosati inserimenti tostati di cannella e tabacco che successivamente riaprono a ciliegia matura e sensazioni di erbe aromatiche; al palato si esprime in tutta la sua giovinezza con palpitante freschezza e tannini ancora in via di evoluzione; coerente sapore fruttato, buona persistenza. Bright ruby red-purplish colored. It opens on the nose with an intense aroma of recently-opened violet, redcurrant and wild raspberry. Not very complex but remarkably elegant with well-balanced roasted notes of cinnamon and tobacco, which evolve into ripe cherry and aromatic herb sensations. Youthful on the palate, with vibrant freshness and still evolving tannins, consistent fruity flavours, good persistence.

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Querciolaia - Mantellassi Maremma Toscana Alicante IGT 2009
 Alicante 100% Rubino profondo di importante consistenza; immediato abbraccio olfattivo di mora in confettura e cacao in polvere, poi è bouquet floreale rosso, rientri di cannella e menta piperita con riproposizioni di frutta gelée, grafite e accenni vegetali; incipit gustativo fruttato e deliziosamente carnoso presto arginato dall’esuberanza fenolica ancora da integrare, la piacevole freschezza riesce bene ad equilibrare l’alcol avviando ad un gradevole finale balsamico. Deep ruby red and thick. It opens on the nose with blackberry preserve and cocoa powder, followed by a red flower bouquet, notes of cinnamon and peppermint, fruit jelly, graphite and vegetal hints. Fruity and deliciously meaty attack on the palate, held back by the phenolic exuberance, which has yet to be integrated, while the pleasant freshness counterbalances the alcohol and leads to a pleasant balsamic finish.


wine world text Teresa Favi

La svolta “italiana”

Per la prima volta a Vinitaly, Monteverro annuncia l’apertura al mercato italiano e lancia due nuove etichette For the first time at Vinitaly, Monteverro announces opening to the Italian market and launches two new labels Una sera con un amico, a Losanna, al giovane studente universitario Georg Weber (classe 1978) si aprirono le porte di un mondo nuovo, complice un calice di Bordeaux. Fu quello il primo tassello di un progetto che nell’arco di qualche anno lo ha portato nel sud della Toscana, dove nel 2003 inizia la sua straordinaria avventura vitivinicola a metà strada tra Capalbio e il mare. Ne è nata un’azienda gioiello, Monteverro, che nel 2008 ha visto la sua prima vendemmia. Dal 2011 i suoi vini hanno iniziato la loro strada nel mondo. La scelta dei vitigni riflette l’anima della proprietà: intorno a vigne tenute come giardini, crescono Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah e Grenache, per un totale di 27 ettari vitati che declinano quattro diverse etichette tra cui il rosso Monteverro da uve Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot e Petit Verdot, fuoriclasse della gamma, il più toscano Terra di Monteverro (stesso uvaggio del fratello maggiore Monteverro), uno Chardonnay in purezza e il Tinata, a base di Syrah e Grenache. Ma dopo quattro anni di vita, ecco affacciarsi una nuova e significativa svolta per quest’azienda che ha progredito speditamente di anno in anno con sbocchi commerciali orientati, finora, all’estero. A fare da spartiacque, la partecipazione a Vinitaly con un proprio stand, occasione con cui Monteverro ufficializza il suo interesse e la sua apertura al mercato italiano, fondamentale per una realtà sempre più radicata nel territorio. Una direzione rafforzata da un nuovo ingresso in azienda, quello del trentino Andreas Comploj come Direttore Commerciale e dalla nomina di Olympia Romba alla Direzione della Comunicazione. Novità queste, che sbarcano alla più importante fiera internazionale del settore accompagnate dal lancio, première per l’Italia, di due nuove etichette, il Vermentino 2014, un bianco profumato e gradevole di struttura snella e poco impegnativa, e il Verruzzo 2013, nuovo IGT Toscana rosso, intenso, giocato sulla fragranza dei frutti rossi, gran qualità e carattere. Oltre naturalmente alla presentazione dell’annata 2012 di Monteverro, Terra di Monteverro, Chardonnay e Tinata. Una vendemmia, sapientemente affrontata dall’enologo francese Matthieu Taunay, che ha conferito ai rossi una bella espressione legata al fascino e alla profondità, ed esaltato l’elegante concentrazione dello Chardonnay.

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One night with a friend, in Lausanne, the doors of a new world opened for a young university student, Georg Weber (born in 1978), thanks to a glass of Bordeaux. This was the first step in a project that over the course of a few years led him to southern Tuscany. There, in 2003, he began his extraordinary wine adventure halfway between Capalbio and the sea. The result is a winemaking jewel, Monteverro, which in 2008 saw its first harvest. Since 2011, its wines have started to make their way in the world. The choice of vines reflects the soul of the property: around vineyards kept as gardens grow Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah and Grenache, for a total of 27 hectares of vineyards that produce four different labels, including the red Monteverro made with the Cabernet Sauvignon and Franc grapes, Merlot and Petit Verdot, champion of the range, the more Tuscan Terra di Monteverro (same blend of the older Monteverro grape), one pure Chardonnay and the Tinata, made with Syrah and Grenache. But after four years of life, there comes a new and significant turning point for this winery that has quickly progressed from year to year with its main sales directed outside of Italy so far. Something of a watershed, it is participating in Vinitaly with its own stand, an occasion where Monteverro is formalizing its interest and its openness to the Italian market, crucial for a winery based in the territory. The management has been reinforced by the recent addition to the company, of the Trento-born Andreas Comploj as Head of Sales and the appointment of Olympia Romba as PR Director. These recent innovations have arrived at the most important international trade fair accompanied by the launch, a premier in Italy, of two new labels, the Vermentino 2014, a fragrant and pleasant white, lean and undemanding, and Verruzzo 2013, a new IGT Toscana red, intense, with plays on the fragrance of red fruits, great quality and character. Of course, in addition to the presentation of the 2012 vintage of Monteverro, there are Terra di Monteverro, Chardonnay and Tinata. This vintage has been expertly tackled by French oenologist Matthieu Taunay, which gave the Reds a beautiful expression of charm and depth, and exalted the elegant concentration of Chardonnay.


On the page to the left, at centre: Andreas Comploj and Olympia Romba. On this page, top left: Georg Weber. Vineyards and production at Monteverrro, Capalbio


vertical wine tasting text Paolo Bini - ph. Lorenzo Cotrozzi

Moderna tradizione

Badia di Morrona. Qualità e raffinatezza garantite dalla selezione Where quality and elegance are a matter of selection Una storia di oltre 75 anni, un nome quello della famiglia Gaslini Alberti che garantisce cura, raffinatezza, gusto e serietà; un ambiente dove la natura è protagonista assoluta e niente è lasciato al caso. Badia di Morrona è un’azienda che ha nel vino il prodotto di punta ma che produce anche olio, che offre soggiorni in un esclusivo agriturismo, che fa dell’enogastronomia un riferimento privilegiato del territorio della Valdera con la Badia di origine camaldolese perfetta per ogni tipo di evento e cerimonia. 
La qualità in vigna è assicurata da nuove generazioni di impianti con cloni, densità e sistemi di allevamento individuati in base alla tipologia dei terreni ed all’esposizione. Grande competenza e dedizione sia in ambito agronomico che enologico e decisa sterzata, soprattutto negli ultimi anni, alla ricerca dell’eccellenza vinicola con estrema attenzione alla ricchezza delle uve ed alla loro selezione già in pianta per poi lavorare, nel massimo rispetto del prodotto, all’interno della nuova cantina di recente inaugurazione. Circa 110 ettari di vigneti impiantati prevalentemente a Sangiovese ma, grazie ad un terroir davvero singolare ed all’estensione aziendale di oltre 600 ettari, anche vitigni come Cabernet, Merlot, Vermentino e Syrah trovano una collocazione realmente esemplare dando origine a vini di grande personalità. Tra le etichette, sulle quali i Gaslini Alberti hanno voluto mantenere il proprio stemma sempre a garanzia di qualità per il consumatore, spiccano i Toscana rosso IGT N’Antia e VignaAlta, il Chianti DOCG I Sodi del Paretaio, il vivacissimo IGT Vermentino 100% Felciaio e Taneto, altro rosso nato dall’unione di Syrah, Sangiovese e Merlot. La verticale di N’Antia che segue mostra come i nuovi impianti di Cabernet Sauvignon e Franc di fine anni ‘90 abbiano consentito la scelta di un blend diverso per un vino più internazionale; una scelta rivelatasi vincente e di assoluta eccellenza.

A 75-year-long history; the Gaslini Alberti family, who has built a solid reputation for care, elegance, good taste and reliability; an environment where nature has its way and nothing is left to chance. Badia di Morrona is a company whose signature product is wine but produces also olive oil, offers stays in a holiday farm and houses any kind of event and ceremony in the magnificent Camaldolese abbey. The high quality of grapes is ensured by the use of new generations of clones, and the choice of vine density and training techniques is based on soil type and the vines’ exposure to sunlight. Great skill and dedication in the vineyards, as well as in wine cellar, and commitment, especially in the past few years, to the pursuit of excellence by selecting and sorting the grapes directly on the vine and then carrying out all winemaking stages on site, in the new, recently-built cellar. About 110 hectares of vineyards planted mostly with Sangiovese grapes but, owing to the truly special terroir and a total of over 600 hectares, with other varieties as well, such as Cabernet, Merlot, Vermentino and Syrah, which give wines having a great personality. Among the labels produced, which show the Gaslini Alberti family’s coat of arms as a guarantee of quality for consumers, are: Toscana rosso IGT N’Antia and VignaAlta, Chianti DOCG I Sodi del Paretaio, the lively IGT 100% Vermentino Felciaio and Taneto, another red wine and a blend of Syrah, Sangiovese and Merlot. The vertical wine tasting of N’Antia shows how the new Cabernet Sauvignon and Franc vines, planted in the late 1990s, allowed the winery to create a different blend for a more international-style wine. This choice proved to be a successful one and gave a wine of the highest quality.

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Images of the estate and our wine tasting. Top left:Filippo Gaslini Alberti


wine tasting

1996 2008

1997 2009

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2004 2010

2007 2011


wine tasting by AIS Toscana commission

N’ANTIA
 Toscana IGT BADIA DI MORRONA 1996
 Sangiovese 50%, Merlot 50% Granato di media densità, olfatto ricchissimo ed elegante dalle note di amarena matura, pot-pourri ed un espressivo minerale che accompagna tostature di caffè, ceralacca e nobile balsamicità; l’assaggio rivela l’ottima vendemmia: è freschissimo, maggiorenne ma pienamente vitale e vibrante con tannini setosi ed entusiasmante coerenza, finale di buona lunghezza. Garnet-red of medium-density. Rich and elegant on the nose with notes of ripe sour black cherry and steady and mineral hints accompanied by roasted coffee, sealing wax and noble balsamic notes. The palate tells how good the vintage is: surprisingly fresh, of age but absolutely dynamic and vibrant, with silky tannins and exciting consistency, long finish. 1997 Sangiovese 50%, Merlot 40%, Cabernet Sauvignon 10% Rosso bruno limpido; apertura di frutta e fiori macerati con alloro, confettura di visciole e lieve goudron; l’annata calda si manifesta anche al palato con potenza di frutto e acidità un po’ smarrita, ma la forza fenolica è tanta e ne sospinge il sapore per molti secondi. Clear russet colored. It opens on the nose with aromas of macerated fruit and flowers with bay leaf, sour cherry preserve and a slight tar note. A warm vintage feel on the palate with powerful fruity flavours and a slightly muted acidity, but there is a lot of phenolic strength to keep the flavours going for many seconds. 2004
 Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 50% Rubino fitto. L’uscita del Sangiovese dal blend viene superata con un vino di grandissimo spessore: naso avvolto da mirtillo e marasca, essenza di sandalo, grafite su letto di rose rosse appassite e netti effluvi balsamici; sorso appagante, tannini rotondi innestati su un frutto polposo dal dolce e persistente finale. Thick ruby-red colored. In spite of the removal of

Sangiovese from the blend, this is a wine of great depth. The nose offers blueberry and marasca cherry aromas, sandalwood essence and graphite against a background of wilted red rose and clear balsamic scents. Gratifying on the palate, round tannins backed by fleshy fruit flavours on a sweet and persistent finish 2007
 Cabernet Franc 40%, Cabernet Sauvignon 30%, Merlot 30% Pigmentazione densa e profonda; la magica vendemmia del Cabernet Franc imprime ai sensi complessi approdi olfattivi di frutta fresca nerissima, soave eucalipto, liquirizia e aggraziate scie vegetali; l’assaggio non tradisce: opulento in corpo e frutto veramente masticabile, tannini esemplari di grandissima prospettiva, lunghissimo Thick and deep-colored. The wonderful Cabernet Franc harvest is perceivable in the complex bouquet of deep black fresh fruit, sweet eucalyptus, licorice and trails of delicate vegetal scents. The palate lives up to expectations, with its rich body and truly chewy fruit flavours, exemplary and very promising tannins, very long finish. 2008
 Cabernet Sauvignon 40%, Merlot 40%, Cabernet Franc 20% Rubino scuro leggermente stirato sull’unghia; avvia intenso e mentolato virando poi su anice stellato, confettura di visciole, accenni di peperone e rosmarino; entra morbido con propulsione tannica ben integrata, acidità leggermente sottomessa ma sapore assolutamente durevole. Dark ruby-red, slightly paler at the edge. Intense and mentholated entry on the nose, followed by star anise, sour cherry preserve, hints of pepper and rosemary. Soft entry on the palate, with wellintegrated tannins, slightly submissive acidity but very long-lasting flavor. 2009 Merlot 50%, Cabernet Sauvignon 30%, Cabernet Franc 20% Trama cupa e concentrata; non abbonda in complessità ma ha un’importante spinta olfattiva di mora matura, ginepro, viola, corteccia di china e

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sottobosco; in bocca ha fresco nerbo ma un tannino ancora da assestare e un frutto meno sostanzioso rispetto agli altri campioni; da attendere. Deeply and intensely-colored. Not very complex on the nose, but it offers clear aromas of ripe blackberry, juniper, cinchona bark and underwood. Fresh on the palate, but tannins need to settle in and the fruit is less substantial than in other samples. It needs more time. 2010 Merlot 40%, Cabernet Franc 30%, Cabernet Sauvignon 30% L’andamento stagionale è stato altalenante, non proprio da incorniciare ma il vino pare non soffrirne e, anzi, meraviglia in struttura e piacevolezza; già all’occhio è denso e intrigante poi sprigiona aromi balsamici accompagnati ad amarena, mirto e stecco di liquirizia non smarrendo mai la tipica nota vegetale giovanile che orna con lieve mineralità; all’assaggio il frutto è gradevolmente dolce con fermo intreccio di durezze che lo porteranno davvero lontano. Thick and enticing appearance. The nose offers balsamic aromas accompanied by sour black cherry, myrtle and licorice stick aromas, never losing its vegetal notes, typical of young age, and slight minerality. The fruit is pleasantly sweet on the palate, blending with hard sensations that will allow it to age beautifully. 2011
 Merlot 50%, Cabernet Franc 25%, CabernetSauvignon 25%
 
L’assaggio è condizionato dall’imbottigliamento recentissimo e attualmente svela l’annata calda e difficile; rubino profondo e aromi che devono ancora liberarsi completamente: frutta scura, cardamomo, nocciola tostata, pot-pourri; al palato ha gustosa carnosità, freschezza di avvio e tannini incisivi di buona prospettiva che lasciano un finale di erbe officinali.

Deep ruby-red colored. The aromas are not completely evolved yet: dark fruit, cardamom, roasted hazelnut, potpourri. Tasty fleshiness on the palate, fresh entry and incisive tannins having potential for ageing and leading to officinal herbs on the finish.


wine TASTING text Fiorella Chimenti

Sapori in quota

Il Nobile Cavalierino nasce con metodi biologici sul colle più alto di Montepulciano The Noble Cavalierino wine is born in the highest hill of Montepulciano Millions of years ago, the hill of Poggiano, where Cavalierino winery is located, was most likely an island, as proved by the shell fossils found in the soil. There is no doubt that, at present, this hill is an “island”, an organic island to be precise, consisting of 28 hectares of woods surrounding 9,2 hectares planted with vineyards, without any nearby crops that may cause contamination. No pesticides or chemicals are used in the vineyards. The grapes are picked by hand, the wine is fermented in steel vats, aged in oak barrels, bottled and left to mature another year before release. This wine is born at 500 meters above sea level, in the highest point of the Montepulciano area, where the past left traces of an ancient farming community, but also of neglect and decay. Fortunately, the old rural school was restored and converted into apartments, as well as the farmhouses, the cowshed and the manor, which was bombed by the Germans during World War Two. Renovation works began in 1988 and were carried out by Aurelio Busani, a Milanese entrepreneur who bought the property to convert it into a holiday farm and built an artificial lake to collect rainwater, a stable for animal-keeping and, in 2000, planted the vineyards, about 1500 olive trees, cypresses and other plants. Today, due to climate changes, the grapes reach perfect ripening in September and the winery is equipped with modern winemaking facilities, such as the fermentation tanks and electronicallycontrolled machinery. All processing stages, for a total annual production of about 85,000 bottles, are carried out on site, from bottling to labelling. The wine’s distinguishing features are softness and aromatic richness. In its relatively short history- it was released for the first time in 2006-, the wine has won many accolades already. The Vino nobile di Montepulciano, released in 2007, was awarded the honorary diploma at the Tuscan wine selection of Regione Toscana in 2011.

Forse milioni di anni fa la collina di Poggiano, dove sorge il Cavalierino, era un’isola nel mare, come testimoniano i fossili di conchiglie che si trovano nel suolo. Adesso questo poggio è sicuramente un’isola, ma biologica, grazie ai 28 ettari di bosco che circondano i 9,2 ettari di vigneti, senza colture vicine che possono contaminarli. Nei vigneti non vengono usati pesticidi e prodotti chimici ed il vino è prodotto raccogliendo l’uva manualmente e poi, dopo la fermentazione in acciaio, viene invecchiato in barrique di rovere, imbottigliato e lasciato riposare un altro anno prima della vendita. E’ questo il presente di un vino che nasce a 500 metri sul livello del mare, nel punto più alto del territorio di Montepulciano, dove il passato ha lasciato tracce di tradizione ma anche di abbandono: là dove viveva una comunità contadina infatti l’antica scuola rurale è stata trasformata in appartamenti, così come sono state recuperate le case contadine, una stalla e la villa padronale, bombardata dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. Una rinascita iniziata nel 1988 grazie ad Aurelio Busani, un imprenditore milanese che acquistò la proprietà per trasformarla in agriturismo e che pensò anche ad un lago per la raccolta delle acque piovane, alla scuderia per gli animali e, soprattutto, nel 2000, alle vigne e ai circa 1500 tra ulivi, cipressi e altre piante. Oggi, con le variazioni climatiche, l’uva raggiunge un’ottima maturazione già in settembre e l’azienda ha moderne attrezzature, come le cisterne di fermentazione e lavorazione controllate elettronicamente, mentre tutta la produzione di circa 85000 bottiglie annuali viene fatta in loco con proprie macchine, dall’imbottigliamento all’etichettatura. Le caratteristiche del vino sono la morbidezza e i profumi: introdotti sul mercato appena nel 2006 le varie hanno già ottenuto riconoscimenti importanti; per il Vino nobile di Montepulciano, introdotto nel 2007, è arrivato il diploma d’onore alla selezione vini di Toscana della Regione Toscana nel 2011.

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Above, a classic vista of the Montepulciano area. Bekow, vineyards of Cavalierino. On the opposite page at center, Aurelio Busani


Above, view of the organic farm’s rows where the Nobile di Montepulciano Cavalierino is born. At bottom, steel tanks at the Cavalierino cellar


Wine tasting by AIS Toscana commission

CAVALIERINO VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG 2011 Granato trasparente. Inizialmente austero, apre su frutti rossi in confettura, ciliegie, more di gelso, spezie dure di tabacco, noce moscata, pepe, accenni di grafite e terra bagnata. Chiude un’essenza di violetta e un filo balsamico. Austero anche l’approccio gustativo con una scia fresca in progressione. Echi minerali segnano un corpo sostenuto da un alcol percettibile con volta tannica da ammorbidire. Transparent garnet red. Austere entry on the nose with red fruit preserve, cherry, mulberry, hard spicy notes of tobacco, nutmeg, pepper, hints of graphite and damp soil, ending on violet essence and a balsamic touch. Austere also on the palate with the freshness building up. Mineral hints on the body supported by perceivable alcohol and tannins that have yet to be softened 2009 Rubino vivace dai vaghi lembi granati. Al naso si liberano immediate fragranze fruttate intense,

amarene sotto spirito, composta di prugne, tocchi floreali di viola mammola e iris. Spolveri speziati di cannella e liquirizia alternano accenni ferrosi sul finale. In bocca gioisce di freschezza e frutta succosa, corpo fermo sotto l’azione alcolica che poco acquieta un profilo tannico ancora audace. Lively ruby red lightening to garnet at the edge. Immediately and intensely fruity on the nose with aromas of sour black cherry in alcohol, plum compote, floral touches of violet and iris. Spicy notes of cinnamon and licorice alternate with metallic hints on the finish. Freshness and juicy fruit flavours on the palate, body dominated by the alcoholic component with still bold tannins. 2008 Veste granato molto luminoso. Bouquet austero dal chiaro timbro speziato, evoluto. Chiodi di garofano, pepe, liquirizia, sottobosco, cuoio, confettura di prugna e rabarbaro, solitario accenno minerale e mentolato. L’impatto gustativo è in espansione e trae dall’elemento fresco una discreta vitalità. Scie sapide e balsamiche accompagnano un finale persistente dal corpo tannico ancora energico.

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Very bright garnet red-colored. An austere bouquet of clear and evolved spicy notes: cloves, pepper, licorice, underwood, leather, plum and rhubarb preserve, solitary mineral and mentholated hints. Evolving on the palate, with lively freshness. Savoury and balsamic notes on the persistent finish showing a still lively tannic body. 2007 Granato trasparente. Nitide brezze floreali disegnano una cornice aromatica di pregio, rose rosse e fresie si fondono con spezie dure, note di grafite, liquirizia e ricordi mentolati. Confetture di rabarbaro e ribes ne addolciscono la chiusura. E’ un sorso avvolgente, quasi morbido dalle percezioni fruttate e balsamiche. Una freschezza delicata segue il finale persistente dalla forza tannica coerente. Transparent garnet red-colored. Clear floral notes of red rose and freesia blend with hard spices, graphite notes, licorice and mentholated hints, ending on soft rhubarb and redcurrant notes. Mouth-filling on the palate, nearly soft, with fruity and balsamic sensations. A delicate freshness followed by a long finish with consistent tannic strength.


At the President’s text Massimo Castellani

From left Luigi Pizzolato (Delegato AIS Val d’Elsa), Bruno Caverni (Delegato AIS Prato), Osvaldo Baroncelli (Presidente AIS Toscana), Massimo Castellani (Delegato AIS Firenze)

Tecnica e convivialità

Una degustazione di sei grandi Barolo complice il piacere della condivisione e dell’amicizia A tasting of six great Barolo wines to pair with the pleasures of friendship L’amicizia e la convivialità associativa può passare anche attraverso una degustazione tecnica di sei grandissimi Barolo? Certamente sì. E’ quanto abbiamo condiviso grazie a Giorgio Rinaldi (membro della Giunta Nazionale AIS e delegato di Como) a casa del Presidente AIS Toscana Osvaldo Baroncelli, insieme a Luigi Pizzolato e Bruno Caverni (rispettivamente delegato AIS Val d’Elsa e delegato AIS Prato). L’occasione, una verticale di Barolo Monprivato Giuseppe Mascarello, vendemmie 2009, 2004, 2000, 1999, 1996 e 1990. La vigna Monprivato è cru di Castiglione Falletto di 6,13 ha di Nebbiolo, dei due biotipi Lampia e Michet. Il vigneto è di eccezionale valore qualitativo e fa parte di una lunga fascia collinare del cuneese che scende da Castiglione Falletto verso ovest, a un’altitudine intorno i 280 metri slm. L’esposizione è uniforme e ottima: tutta a sud-ovest. Il terreno è formato dalle cosiddette arenarie di Diano d’Alba, infatti si alternano strati di arenarie grigio-giallastre a banchi di sabbie grigio-brune e marne argillo-sabbiose. Il Barolo qui è eccellente, denotando un’ottima forza che si coniuga su un carattere di grande eleganza gustativa e olfattiva. La fama di questa vigna era stata sempre nota nella zona, come documentavano gli antichi archivi catastali del 1666. Anche Renato Ratti nella sua “carta del Barolo” classificava Monprivato nella prima categoria, come vigneto di elevate caratteristiche qualitative. Il produttore che si è identificato con questa vigna è stata la famiglia Mascarello, che ne aveva riportato il nome in etichetta fin dal 1970, creandone il suo monopole. I Mascarello si occupano di viticoltura da oltre 150 anni, dapprima come massari della marchesa Falletti Colbert e poi dal 1881 Giuseppe per conto proprio. Oggi guida l’azienda il pronipote Mauro Mascarello con l’apporto tecnico di Donato Lanati. Parlando del vino, questo ha una fermentazione di circa 25 giorni a cappello sommerso in serbatoi di acciaio per poi essere successivamente affinato in botti di media capacità di rovere di Slavonia per circa 38 mesi. L’imbottigliamento è dopo quattro anni dalla vendemmia.

Can friendship and its attendant conviviality be transmitted through a tasting of six wonderful Barolo wines? Of course. And this is precisely what happened thanks to Giorgio Rinaldi (member of the National Board AIS and its delegate for Como) at the home of President Osvaldo Baroncelli, with Luigi Pizzolato and Bruno Caverni during a vertical tasting of Barolo Monprivato Giuseppe Mascarello, from the 2009, 2004, 2000, 1999, 1996 and 1990 harvests. The Monprivato vineyard is the cru of Castiglione Falletto, with 6,13 hectares of Nebbiolo of two biotypes, Lampia and Michet. This exceptional vineyard is part of the long range of Cuneo hills, extending westward from Castiglione Falletto, at an altitude of around 280 metres above sea level. The wholly southwest exposition is constant and ideal. The land is composed of the so-called Diano d’Alba sandstone, with alternating layers of grey-yellow sandstone, grey-brown shoals, and marls of clay and sand. The Barolo here is excellent: prodigious strength combined with elegant gustatory and olfactory quality. Long-renowned in these parts, the vineyard is included in the land registry archives dating from 1666. Even Renato Ratti in his “Map of Barolo Crus” classified Monprivato in the first category, as a vineyard possessing the highest qualitative traits. The producers most associated with this vineyard are the Mascarello family, who have established a monopoly in producing under this label since 1970. With over 150 years of experience in viticulture, the Mascarello started out as estate workers for the Marchesa Falletti Colbert; since 1881, Giuseppe Mascarello independently. Today the business is led by grandson Mauro Mascarello, with the technical input from Donato Lanati. The wines spend a 25 day period in steel-tank submerged cap fermentation, and are then finished in medium-sized Slavonia oak casks for around 38 months. It is bottled four years from its harvest.

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At the President’s

Monprivato Barolo Docg - 100% Nebbiolo Mascarello Giuseppe e Figlio 1990 Splendida veste granato. Al naso note di tartufo e sottobosco, sottofondo di fiori rossi, ciliegia sotto spirito, spunti terrosi, sbuffi balsamici e spezie dolci. Poi la liquirizia, che caratterizzerà i vini di questa verticale. In bocca fresco, alcool e sapidità definite. Tannino da grande Barolo; austero, complesso e nobile. Finale lunghissimo. 95/100 Splendid garnet colour, with a truffle and undergrowth bouquet and undertones of red flowers, distilled cherries, traces of earth, balsamic whiffs and sweet spices. Followed by liquorice, which will characterise the wines in this vertical tasting. Fresh in the mouth, with well-defined alcohol and flavour. Great Barolo tannin; austere, complex, and noble, with a very long finish. 95/100 1996 Granato con riflessi aranciati. All’olfatto spezie scure, sottobosco, confettura di ciliegia marasca, rosa appassita, china, ecaulipto. Liquirizia. Bocca calda, tannini un po’ aggressivi e austeri, buona sapidità. Lunghissimo finale. 96/100 Garnet with orange glints. Aromas of dark spices,

undergrowth, sour cherry jam, dried rose, quina, and eucalyptus. Liquorice. Warm in the mouth, with slightly aggressive and austere tannins, and good flavour. Very long finish. 96/100 1999 Granato. Al naso fiori di campo, frutti a bacca rossa, spezie dolci, cipria e legno di cedro. In bocc,a buona dinamicità data da freschezza, sapidità e tannini ben presenti. Finale lunghissimo. 96/100 Garnet. Aromas of wildflowers, red berries, sweet spices, powder, and cedar wood. Dynamic freshness and flavour in the mouth, well-defined tannins. Very long finish. 96/100 2000 Granato con riflessi aranciati, il vino risente l’annata calda; profumi caldi, terra asciutta, ciliegia sotto spirito, pout pourri di violette, spezie scure, note marine, poi la liquirizia arriva. Bocca calda con alcool in evidenza e un tannino non molto polimerizzato. Finale sapido e lungo. 93/100 Garnet with orange glints. This wine recalls a warm vintage: warm perfumes, dry land, distilled cherry, potpourri of violets, dark spices, and sea notes. Then liquorice. Warm in the mouth with accentuated alcohol and slightly polymerised tannins. Long, sapid finish 93/100

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2004 Granato scuro. All’olfatto note fruttate di ciliegia poi cassis e mirtillo, bouquet di rose, sottobosco, china e note mentolate. La liquirizia appare. Bocca piena, strutturata e calda; tannino austero ma pulito e lineare. Finale sapido. Vino ancora in fase di evoluzione. 94/100 Dark garnet red. Fruity notes of cherry followed by black currant and blueberry, a bouquet of roses, undergrowth, quina and menthol notes. Then liquorice follows. Full-bodied, structured and warm; austere but clean and linear tannins; sapid finish. A wine still evolving. 94/100 2009 Rubino con riflessi granati. Il profumo esordisce con ribes rosso, sottobosco e ginseng. Poi spezie dolci, fiori rossi e sprazzi di arancia sanguinella. Buona bevibilitá, freschezza e sapidità. Tannino ancora vibrante ma ben polimerizzato.Vino work in progress 95/100 Ruby red with glints of garnet. The aroma begins with red currants, undergrowth, and ginseng, followed by sweet species, red flowers, and bursts of blood orange. Highly drinkable, fresh and flavourful. Vibrant but well polymerised tannins. A work-inprogress. 95/100


Vineyards and castle of the Usiglian del Vescovo estate. At left: more vineyards, the complete line of wines, a detail of the new cellars


wine world text Matteo Grazzini

Magie di un colle di sabbia

Usiglian del Vescovo. Microclima ideale e terreno unico sulle colline della Valdera An ideal micro-climate and a unique soil on the Valdera hills Il nome, Usiglian del Vescovo, richiama il possedimento dell’alto prelato pisano nel secolo XI, quando Palaia era invece di competenza del Vescovo di Lucca: storie di campanile che adesso, a distanza di mille anni e con Usigliano ancora piccolo e spopolato borgo contadino sulle colline della Valdera in prossimità della costa tirrenica, testimoniano la tradizione rurale della zona. La tenuta occupa una superficie di circa 160 ettari con 22 ettari di vigneti, in fase di espansione, e 15 di uliveti con 3.000 piante ed ha al centro proprio la villa di Usigliano, residenza padronale a cui faceva riferimento l’insieme dei poderi e dei casali che adesso danno il nome ad alcuni dei vigneti. Usiglian del Vescovo arriva da un profondo intervento di rinnovamento che ha comportato tra l’altro la costruzione di una nuova cantina, con reparti di vinificazione, stoccaggio, affinamento in bottiglia a temperatura controllata e linea d’imbottigliamento, costruiti con le più moderne tecniche. E’ stata ristrutturata anche la cantina storica e sono stati completamente rinnovati i vigneti, che si estendono con eleganza su profili di origine pliocenica corrispondenti all’innalzamento di una piana costiera ed alluvionale ricca in fossili marini: da qui la composizione del suolo che varia dal sabbioso-limoso al medio impasto conferendo una caratteristica unica ai vini rispetto per esempio ai più tannici bolgheresi. L’esposizione garantisce un microclima favorevole alla viticoltura, con piovosità regolare, una ventilazione costante e con estati calde mitigate dalle escursioni termiche notturne. I vigneti sono esposti prevalente a sud, sud-ovest e comprendono, oltre al Sangiovese, anche Merlot, Cabernet Savignon, Syrah, Petit Verdot, Chardonnay e Viognier. Una volta raccolta e spremuta l’uva, il vino riposa in una cantina di invecchiamento ricavata dall’originario feudo medievale, che ospita fusti di piccola e grande capacità. Tra le etichette MilleEottantatre, IGT rosso in bottiglie numerate ed esclusive, Il Barbiglione, una selezione delle migliori uve di cantina, blend a base prevalentemente Syrah, e Il Grullaio, rosso ricavato da un blend di Cabernet Savignon e Merlot.

The name Usiglian del Vescovo reminds to the feud owned by the bishop of Pisa during the 11th century, while the bishop of Lucca was In possession of the feud of Palaia: small-town stories that now, one thousand years later, reveal, in the way Usigliano has remained a small rural village on the Valdera hills next to the Tyrrhenian coast, the rural tradition of the territory. The estate covers a total area of about 160 hectares with 22 hectares of vineyard, whose expansion is actually taking place, and 15 of olive grove with 3,000 olive trees. In the middle of it, the Villa of Usigliano, once the manor house that managed all the lands and farmhouses after which some vineyards have later been named. Usiglian del Vescovo is the result of a deep restoration work that also led to the creation of a new wine cellar, with rooms for wine-making, storage, bottle refining through a process of controlled temperature and bottling, all built according to the most ancient procedures. The historical cellar has been restored as well, and there has been a complete renovation of the vineyards, which elegantly stretch out on hills of Pliocene origin, created by the raising of a coastal, alluvial plain rich in marine fossils: here the soil’s composition varies from a sandy-loam to an average texture, and this is what makes these wines special and different from others like for example the more tannic Bolgheri ones. The exposure ensures a microclimate favorable to viticulture, with normal precipitation, constant air circulation and warm Summers with changes in the temperature range at night. Most of the vineyards are positioned facing the south or south-west, while the main varieties, beside Sangiovese, areMerlot, Cabernet Savignon, Syrah, Petit Verdot, Chardonnay e Viognier. Once the grapes are harvested and pressed, the wine is left to mature in the ageing cellar that used to belong to the original medieval estate, where small and mediums barrels are placed. Among the many labels, MilleEottantatre, an IGT red wine in a limited edition of unique bottles, Il Barbiglione, a selection of the estate’s best grapes in a blend of mainly Syrah grapes, and the red Il Grullaio, a blend of Cabernet Sauvignon and Merlot.

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wine world text Teresa Favi

A charming glimpse of the old village and surrounding Chianti landscape

All’ombra della torre di Monteraponi Monteraponi. Processi naturali e rigorosamente bio nel cuore del Chianti storico Natural and strictly organic winemaking in the heart of the historic Chianti country

Nel cuore del Chianti storico, tra Castellina e Radda, c’è Monteraponi, un antico borgo medievale già appartenuto al Gran Conte Ugo, di dantesca memoria, Marchese e governatore di Toscana sulla fine del X secolo. La famiglia Braganti nel 1974 decide di acquistare il Borgo in stato di semi abbandono, cominciando un lento lavoro di recupero degli edifici, adibendoli a cantine e appartamenti per l’agriturismo esaltandone le caratteristiche storiche. La vendemmia a Monteraponi avviene verso ottobre, le uve vengono raccolte a mano e diraspate dolcemente con una macchina francese appositamente costruita per il Pinot nero, che come il Sangiovese, ha una buccia molto delicata. Il tavolo di cernita, dopo la diraspatura, garantisce una ulteriore selezione dei migliori chicchi. Le fermentazioni avvengono in vasche di cemento vetrificate ed in vasche troncoconiche a base ellittica di Nomblot di cemento naturale, sono spontanee senza l’aggiunta di lieviti selezionati ed il controllo artificiale della temperatura. Finita la fermentazione malolattica, anch’essa naturale, non indotta, i vini vengono trasferiti nella cantina delle botti per l’affinamento in legno, per il quale vengono utilizzate solo grandi botti di rovere francese da 25-30 Hl. Tra i vini prodotti il famoso Chianti Classico Riserva docg Baron’Ugo. Monteraponi è un’azienda focalizzata sulla produzione di un Chianti classico tradizionale, grazie a Michele Braganti, che innamorato del paesaggio, ne ha voluto ripristinare le glorie.

Situated in the heart of historic Chianti, between Castellina and Radda, is Monteraponi, a medieval village that once belonged to the Great Count Ugo. He was mentioned in Dante, and was a Marquis and governor of Tuscany at the end of the tenth century. In 1974, the Braganti family decided to buy the Borgo, in a state of neglect, and slowly restored the buildings, making them into in cellars and tourist apartments for farm holidays, enhancing the historic features. In Monteraponi, the harvesting is done around October. The grapes are harvested by hand and gently de-stemmed with a French machine specially built for Pinot noir, which, being a Sangiovese, has a very delicate skin. The sorting table, after the stripping, ensures a further selection of the best grapes. The fermentation is done in vitrified cement tanks and frustoconical tanks with an elliptical base by Nomblot in natural cement. The fermentation is spontaneous without the addition of selected yeasts or artificial control of the temperature. Once the malolactic fermentation, also natural, not induced, is completed, the wines are transferred to the barrel cellar for aging in wood. For this, only large French oak barrels holding of 25-30 Hl in size are used. One of the wines produced here is the famous Chianti Classico Riserva DOCG Baron’Ugo. The Monteraponi winery focusses on producing a traditional Chianti Classico, thanks to Michele Braganti, who, in love with the landscape, wanted to bring back its glories.

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Monteraponi, the vineyards, and some of the manual work


wine world text Matteo Grazzini

Questione di famiglia

Diegale. Due generazioni con dedica ai nipoti. E non solo… Two generations, a homage to the nephews and much more Diegale è un’azienda agricola giovane e dinamica con circa 40 ettari di terreni di cui 16 vitati sulle colline di Civitella Marittima, a metà strada tra Siena e Grosseto, in una terra vocata alla coltivazione della vite per la sua particolare esposizione e composizione, ovvero la DOCG del Montecucco. I filari, distribuiti tra 120 e 280 metri sul livello del mare, guardano da Casal di Pari a Campagnatico, Monte Antico, Montalcino e l’Amiata: uno sguardo a 360 gradi sull’eccellenza vinicola toscana supportato da un clima mite e influenzato dalle correnti d’aria della vallata, che risente degli sbalzi termici che si formano tra l’entroterra ed il mare e che quindi presenta un’escursione termica ottimale. Due generazioni al lavoro (Alessandro e Paola con i figli Gabriele e Sara) per produrre vino nel rispetto della natura e della genuinità e con la prospettiva di una terza generazione, i nipoti Diego e Alessandro, che all’azienda hanno dato, nel vero senso della parola, l’identità, formata dall’unione dei loro nomi. Ed anche i nomi delle vigne arrivano dalle sensazioni, dalla vegetazione o dalle condizioni climatiche: così ci sono Primo sole, Maremma lumaca, La sughera, Campa cavallo, Punta vento e Quercia grande, tutte battezzate dai proprietari dell’azienda nei loro primi giorni a Civitella, nel 2008. Da questa passione sono nati vini come il Cialibò (altro nome in omaggio, stavolta ai due cani di Alessandro e Paola), rosé da bacca rossa con fermentazione di 18/20 ore su bucce con uvaggio Grenache 100%, lo Chaver, bianco IGT 2013 frutto della combinazione tra Chardonnay e Vermentino, equamente divisi, il Diegale, rosso IGT 2013 con uvaggio Pinot Noir 100% e il Rossoscuro composto da un blend di Sangiovese 55%, Cabernet Franc 15%, Syrah 15% e Grenache 15%, entrambi in uscita a maggio/giugno 2015. E c’è grande attesa anche per la bollicina metodo classico composta da Chardonnay 70% e Pinot Noir 30% vendemmia 2013, sboccatura parziale del lotto che uscirà prima di Natale 2015.

Diegale is a young and dynamic estate with 40 hectares of land –of which 16 planted with vines- on the hills of Civitella Marittima, halfway between Siena and Grosseto, in a territory devoted, because of the particular exposure and composition of the soil, to the cultivation of wine grapes, the Montecucco DOCG area. The rows of vines are located between 120 and 280 meters above the sea level facing Casal di Pari in Campagnatico, Monte Antico, Montalcino and Mount Amiata: a 360-degree view of a DOCG Tuscan wine region exposed to a mild climate and to the airstreams of the valley, which is influenced by the land-sea thermal contrasts that create an ideal temperature range. Two generations at work (Gabriele and Sara with their parents Alessandro and Paola) to make wine in the respect of nature, granting for genuineness and in prospect of a third generation owners’ nephews Diego and Alessandro, who have literally shaped the identity of the estate, whose name is made up of their names’ contraction. While the vineyards’ names are related to feelings, vegetation or climate conditions: Primo sole, Maremma Lumaca, La Sughera, Campa Cavallo, Punta Vento and Quercia Grande are the names chosen by the estate’s owners during their first days in Civitella in 2008 This passion led to the creation of wines like the Cialibò (a name taken this time from Alessandro and Paola’s dogs), a rosé wine from red grape skins, fermented 18 to 20 hours with grape skins, 100% Grenache grapes; the Chaver IGT 2013 white wine, 50% Chardonnay and 50% Vermentino; the Diegale IGT 2013 red wine, 100% Pinot Noir grapes and the Rossoscuro, a blend of 55% Sangiovese, 15% Cabernet Franc, 15% Syrah and 15% Grenache –these latter will be released this May/June 2015. And there is also a great expectation about the 2013 Classic Method sparkling wine made of 70% Chardonnay and 30% Pinot Noir, partial disgorging of the bottles that will be released before Christmas 2015.

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On the page to the left, at centre: Alessandro Passerotti and Paola Seri, body and soul of Diegale. Paola also designs the estate image, from its logo to the website


Alessia Bernardeschi CEO Project Manage -Wintrade

Claudia Del Duca Winemaker - Podere Marcampo

Laura Marzari Winemaker - Agrilandia

Olympia Romba PR Director - Monteverro

50 sfumature di rosa Antonella d’Isanto, neoeletta Presidente delle Donne del Vino della Toscana, presenta la sua squadra Antonlla d’Isanto, new elected President of Donne del Vino (Women of Wine) assotiacion of Tuscany, introduces her team

Paola Furini Matta - Winemaker Castello di Vicchiomaggio

Antonella D’Isanto, Winemaker dell’azienda I Balzini, President of Donne del Vino - Toscany

“Donne e vino, un connubio sempre più felice e la Toscana ha donne produttrici, enologhe, sommelier, ristoratrici, giornaliste. Ognuna con la propria personalità, con la propria ‘sfumatura di rosa’ è impegnata ogni giorno nel dare un contributo importante alla crescita del settore vitivinicolo della nostra Regione. Un universo rosa ricco di talento e passione, creatività, intuizione e sensibilità femminile, motore di uno sviluppo nella Toscana del vino che non ha uguali”.

Patrizia Chiari Winemaker - Casal di Pari

Beatrice Contini Bocacossi Winemaker - Tenuta di Capezzana

Natascia Santandrea owner ristorante La Tenda Rossa

“Women and wine, an ever-more winning combination, and in Tuscany there are female wine producers, enologists, sommeliers, restaurateurs, journalists. Every woman with her own personality, her own ‘shade of pink’, does her best every day to give an important contribution to the growth of the wine and vine sector in Tuscany. A ‘pink’ world rich of talent and passion, creativity, intuition and female sensitivity, the driving force of an unprecedented development of the wine sector in Tuscany”.

Diana Lenzi - Winemaker and Chef - Fattoria di Petroio

Donatella Cinelli Colombini Winemaker - Casato Primedonne Vice-presidente nazionale Donne del Vino

Annabella Pascale Winemaker - Castello di Artimino

Francesca Colombini Winemaker - Fattoria dei Barbi


Paola Rastelli Sommelier AIS - delegato Livorno

Gabriella Spalletti - Winemaker Azienda Agricola Colognole

Maria Antonietta Corsi Winemaker - Castello di Querceto

Irene Sanesi Winemaker - Fattoria Valacchi

Maria Caterina Dei Winemaker - Azienda Agr. Dei

Maria Elena Zonin Winemaker - Fattoria il Palagio

Marzia Morganti Tempestini Editor in Chief - Sommelier Toscana

Maria Luisa Sbernadori Produttrice - Palazzo Vecchio

Pamela Bicchi Sommelier AIS

Marta Da Ponte A Quarto Sommelier AIS

Tiziana Frescobaldi - Winemaker Marchesi de’ Frescobaldi

Maria Giulia Frova Produttrice - Tenuta il Corno

Renza Maria Iacopi Winemaker - Giardini Ripa di Versilia

Theresia Baijens - Winemaker Società Agricola Scopone

Antonella Manuli Winemaker - Olis Sociatà Agricola

Elizabeth Koenig -Hospitality Project Director - Castello Banfi


WINE WORLD text Teresa Favi - ph. Linda Frosini

Vestito di nuovo...

Capannelle lancia un segnale forte di presenza sul mercato, e alla notorietà aggiunge il rinnovamento dell’immagine Capannelle heralds its strong market presence, adding a renewed image to its reputation L’etichetta, oggi, è il primo baluardo, utilizzato dalle cantine per comunicare al mercato la propria identità e i valori della casa. Nulla deve essere lasciato al caso, nessun compromesso con la sufficienza e l’improvvisazione, in uno scenario competitivo, qual è quello del vino, dove l’immagine di quello che le cantine sono e fanno viene subito percepita, decodificata ed esaltata dall’habitus della bottiglia, ancor prima di assaggiare e apprezzare sentori e sapori. L’efficacia comunicativa di una etichetta è funzione di come espressioni, eventuali immagini e armonie cromatiche si fondono tra loro per catturare l’attenzione del cliente finale, aiutandolo a comprendere meglio il prodotto che ha davanti e a rassicurarlo in caso di eventuale scelta. Cambiarla, significa avere coraggio da vendere e niente è mai stato più vero quando, in vetta alla cima più alta di Gaiole in Chianti, davanti ad un parterre rigoroso, una delle aziende gioiello del Chianti Classico dopo quarant’anni suonati di vita e di immutata immagine, ha aperto il sipario sulle nuove etichette dei suoi quattro principi Chianti Classico Riserva, Solare, 50&50 e Chardonnay. Stiamo parlando di Capannelle, da alcuni anni nelle mani di James B. Sherwood, imprenditore di successo con il pallino e l’amore per i vini del Chianti, tra i cui molti meriti, l’aver avuto la lungimiranza di rispettare e continuare quanto intrapreso dal suo predecessore e fondatore dell’azienda, Raffaele Rossetti, contribuendo a sostenere un territorio eletto, al di sopra delle tendenze momentanee e delle mode, con idee e stili propri. Tra gli esempi più significativi, quello di fare una cantina di grande immagine a partire dal famoso Caveau dei vini in tempi in cui non era così scontato investire sulla qualità. Stesso discorso per il vino di punta, il 50&50 frutto della fusione di intenti con il Merlot di Avignonesi. Un’operazione nata in amicizia e sana spensieratezza, che invece ha regalato uno dei vini più costanti degli ultimi decenni, senza togliere niente al Solare che si sta dimostrando straordinario. Sulla stessa stregua, dall’incontro tra Sherwood e il grande disegnatore Massimo Vignelli (autore leggendario di loghi come Benetton, Ducati, American Airlines e Bloomingdale) è nata alcuni anni fa l’idea di mettere mano all’immagine dei suoi vini. Un progetto con incubazione lunga, che dopo la scomparsa di Vignelli è stata portata a termine da Mauro Sarri, il suo più stretto collaboratore. I principi:

The right label is a wine-maker’s first line of defence to communicate identity and values to the market. Nothing should be left to chance. There can be no skimping, no compromising when it comes to invention in an arena as competitive as the wine world, a world in which the image of what a producer is and does can be immediately discerned and decodified based solely on a bottle’s habitus. Even before the first taste, before a wine’s scents and flavours can be appreciated, the communicative effectiveness of the label can capture the customer’s attention—with its blending of expressions, images, and colour harmonies—helping them to better understand the product before them, and reassuring the customer of their choice. Altering a label takes courage, and perhaps no greater demonstration of this has ever taken place than at a recent event, atop a high peak in Gaiole in Chianti, where an esteemed Chianti Classico producer—after forty years with an unchanged image— boldly unveiled before an exacting audience new labels for its four signature wines: Chianti Classico Reserve, Solare, 50&50, and Chardonnay. We are talking about Capannelle, overseen for some time by James B. Sherwood, successful entrepreneur with a passion for Chianti wines, whose many merits include possessing the vision to respect and carry on his predecessor, founder Raffaele Rossetti’s, work; and contributing support to this exceptional region by going beyond short-lived trends with solid ideas, and style. An important example is the creation of a cantina with a remarkable image, starting with the famous Caveau wines, at a time when investing in quality was not exactly a given. The same is true for the top wine 50&50, an Avignonesi Merlot blend, an undertaking born of friendship and a healthy light-heartedness, yet which ultimately turned out one of the most solid wines in recent decades, without taking away from Solare, a wine proving to be extraordinary. In like fashion, Sherwood’s collaboration some years ago with noted designer Massimo Vignelli (legendary logo creator for Benetton, Ducati, American Airlines, and Bloomingdales), resulted in the idea to get involved with the image of his wines. This was a project long in the works, which after the passing of Vignelli was concluded by Mauro Sarri, his closest collaborator, guided by principles of pure simplicity and impeccable execution. The transformed label is striking, no longer round but rectangular, with a white background;

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Moments captured at the presentation of the new labels. At the centre, Manuele Verdelli, Capannelle’s Sales Manager; at left, Italo-American Manuele Sarri, creator of the new design


wine world

Manuele Verdelli, presenta la squadra che ha firmato il menu esclusivo della cena, giocato sul binomio tradizione-innovazione, che ha concluso l’evento Manuele Verdelli introduces the team responsible for the evening’s exclusive dinner menu, a fusion of tradition and innovation, which concluded the event

semplicità assoluta ed esecuzione impeccabile. Spicca evidente il cambiamento nella forma, non più stondata ma rettangolare, il fondo bianco, l’annata protagonista su tutto (primo ed unico esempio forse nel mondo di logo in costante mutazione), i colori - puri e diretti - a calcare l’identità di ogni vino. Tra i presenti all’evento - molti sono il braccio armato della rete vendita italiana - fioccano pareri, riflessioni, idee che aiutano a comprendere il mercato attuale sempre più diversificato e sollecitato da una varietà crescente di prodotti. “E’ necessario che la bottiglia attraverso l’etichetta colpisca l’occhio, per esempio i francesi fanno etichette esteticamente discutibili ma sono ai primi posti nelle vendite mondiali” commenta il rappresentate di Perugia. Gli fa eco Giovanna Paparone, rappresentate per Capannelle a Venezia: “si va sempre più nella direzione in cui oggi vale quasi più il vestito del contenuto”. E’ vero del resto che il vino è emozione, e se la memoria viaggia sull’onda dell’emozione, il design è un valore aggiunto. Per Maria Sole Ceschelli Felluga, agente di Treviso, infatti “il mercato è così sollecitato che la qualità e la reputazione di un vino possono non bastare oggi, e allora un’etichetta riconoscibile può rivelarsi un aiuto essenziale anche per veicolare un vino di qualità, già molto noto”. Della stessa idea Paolo Baratta, rappresentante per la Versilia che aggiunge “l’etichetta azzeccata amplia l’orizzonte della clientela standard, gli affezionati per intenderci, dà la possibilità a quel vino di farsi conoscere anche dal cliente meno esperto o più giovane” dice Tiziano Peri di Arezzo e conclude Lino Borraccino di Siena “se c’è si accentua il brand, altrimenti può addirittura crearlo sempre che nella bottiglia ci sia qualità”. Se la fortuna aiuta gli audaci, Capannelle può continuare il suo lavoro con la consueta determinazione.

the vintage becomes the central focus (this is perhaps the first and only example of a logo in constant mutation); and the pure and straight-forward colours emphasise each wine’s individual identity. Attendees included several top representatives from Italian sales networks, who offered a flood of opinions, reflections, and ideas on today’s increasingly diversified wine market, one fuelled as well by a mounting variety of products. “It’s important that the bottle label catches the eye. For example, the French make aesthetically debatable labels, but they take first place in world sales,” remarked the representative from Perugia. An opinion echoed by Giovanna Paparone, Capannelle’s Venice representative: “These days we are moving increasingly towards a tendency to place more worth on the package than its content”. What’s more, if there is any truth to the saying that wine is emotion, and if memory travels on the waves of such emotion, then design becomes an added value. For Maria Sole Ceschelli Felluga, an agent from Treviso, in fact, “The market is so vigorous right now that quality and reputation of a wine are not always enough, so a recognisable label can prove essential in conveying a wine’s quality, even one already well-known”. From the same idea, Paolo Baratta, representative for Versilia, adds that the right label broadens the standard client base, even of winelovers and aficionados. “And it can introduce a wine to non-expert or younger clients,” added Tiziano Peri from Arezzo, while Lino Borraccino from Siena concluded by saying, “The label accentuates the brand, or even creates it, as long as what’s in the bottle is of quality”. If fortune favours the bold, then Capannelle will surely carry on with its trademark determination.

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n.28 - APRIL 2015 - anno x

N.28

Wine tasting

The top ten wines of northern Siena, Firenze, Prato and Pistoia area Interview

Sergio Zingarelli Giovanni Busi Federico Giuntini Letizia Cesani Fabrizio Pratesi Top Ten Preview

Brunello di Montalcino Chianti Classico Chianti Nobile di Montepulciano Vernaccia di San Gimignano


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