Ecoscienza 3/2021

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ECOSCIENZA Numero 3 • Anno 2021

IL FUTURO LO FACCIAMO INSIEME Stefano Bonaccini • Presidente Regione Emilia-Romagna

Siamo in una fase storica di profondi cambiamenti, di decisioni straordinarie, assunte a livello europeo e nazionale, procrastinate per anni e che oggi ci

consegnano nuove opportunità per intraprendere il cammino della resilienza trasformativa, per progredire e non lasciare indietro nessuno come, peraltro, siamo abituati a fare in questa terra. L’Unione europea ha reagito con misure eccezionali, inedite per natura e per portata, così come il nostro Paese, varando il green deal e il programma Next generation Eu, un impegno di 230 miliardi (con il Fondo complementare) per il nostro Paese, che hanno trovato priorità di utilizzo e attuazione nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). A queste risorse, che l’intero sistema regionale è pronto a utilizzare, si affiancheranno quelle della programmazione settennale dei fondi europei, per le quali abbiamo definito le priorità di intervento nel Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027 e nella nuova Strategia regionale di specializzazione intelligente di ricerca e innovazione 2021-2027. Con la Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile siamo orgogliosi di fare la nostra parte nel concorrere al Piano d’azione globale dell’Onu nel raggiungimento dei 169 target entro il 2030, misurando a nostra volta le scelte, monitorando e rendicontando i risultati con trasparenza alla comunità regionale. Il concetto di misurare le policy con indicatori comparabili a scala globale e locale è una prassi che ha sempre accompagnato le nostre politiche, già introdotta nel Documento di economia e finanza regionale, che completiamo con gli indicatori di benchmark nazionali per l’Agenda 2030, consapevoli che la cornice metodologica e statistica nazionale non sempre riesce a cogliere le peculiarità della nostra regione, ma con l’ambizione che anche il nostro cammino aiuti a definire un sistema di rilevazione statistico ancor più puntuale, con un set di rilevazioni ulteriori, omogenee e diffuse e nell’intero Paese. Condividere i risultati e poterli confrontare consente di valutare gli avanzamenti comuni e di dare un’anima

ai numeri, di migliorare le policy dando la possibilità a tutti di fare la propria parte per vivere in un mondo migliore. Il posizionamento dell’EmiliaRomagna rispetto ai 17 goal conferma la grande storia della nostra regione, indubbiamente fra le più avanzate d’Europa in materia di salute, educazione, occupazione, innovazione e inclusione sociale, crescita ed export. Proprio la nostra storia ci permette di raggiungere nuove mete e di porre le basi per un futuro ecosostenibile. Gli impegni assunti nel Patto per il lavoro e il clima per accelerare la transizione ecologica sono sfidanti, ma vanno nella direzione giusta indicando nell’emergenza climatica il banco di prova di questa generazione, la sfida del nostro tempo. La Strategia Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile della Regione EmiliaRomagna si sta realizzando d’intesa con il Governo e con la collaborazione preziosa di Asvis, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, della rete degli atenei regionali riuniti in Emilia-Lab, di Art-Er e Arpae, di tutte le Direzioni regionali, con un ruolo significativo del Servizio statistica regionale e della struttura del Gabinetto che sta coordinando un’efficace cabina di regia tecnica integrata e a livello politico dell’intera Giunta regionale coordinata dalla vicepresidente.

EDITORIALE

C

on la Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, di prossima adozione, assumiamo i 17 obiettivi dell’Agenda delle Nazioni nnite per la crescita sostenibile dell’intero pianeta. Per la Regione significa assumere un nuovo paradigma di sviluppo fondato sulla sostenibilità, nelle sue componenti inscindibili – ambientale, sociale, economica e istituzionale – e nei principi di universalità, integrazione, partecipazione e inclusione sociale; significa, ancor più, fare la nostra parte insieme alle comunità per l’attuazione del Piano di azione globale dell’Onu su scala regionale. In Emilia-Romagna l’obiettivo è indubbiamente volto a ridurre le fratture economiche, sociali, ambientali e territoriali e raggiungere la piena parità di genere. Abbiamo assunto questa priorità nel programma di mandato 2020-2025, consapevoli che l’emergenza Covid-19 ha segnato punti di rottura su tutti i fronti della sostenibilità, indicando una volta di più i fattori di fragilità su cui poggia la nostra capacità di creare ricchezza, di distribuirla in modo razionale ed equo, di preservare e rinnovare le risorse a cui attingiamo per vivere. La pandemia ha enfatizzato il bisogno di ridefinire il nostro modello di sviluppo e il nostro contratto sociale. Con il Patto per il lavoro e per il clima abbiamo indicato, insieme ai firmatari, i problemi e le possibili soluzioni, gli impegni e le responsabilità condivise affinché “uscirne migliori” non resti uno slogan, ma la reazione possibile e necessaria dell’intero sistema dell’Emilia-Romagna, intesa come regione della sostenibilità. Abbiamo posto il Patto per il lavoro e per il clima e il Programma di mandato 20202025 alla base della Strategia regionale Agenda 2030 nel principio della piena collaborazione che l’Onu ritiene indispensabile, affinché tutta la società ne diventi attiva protagonista.

Con l’approvazione della Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile proseguirà il cammino, vogliamo estendere la condivisione ai cittadini, monitorarla e migliorarla con periodicità, rendicontarla con puntualità nonché costruire le modalità per renderla viva e radicata in ogni comune della regione, piccolo e grande, convinti che “il futuro lo facciamo insieme”, dalla scala locale a quella globale.

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