Il re è già nudo

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Indice Introduzione___________________________________________5 Se il buongiorno________________________________________7 Due Pesi e due misure___________________________________9 Liti tempestose________________________________________11 Carnevale: Burla(s)macco alla maggioranza._________________13 Come un coriandolo. Elettorale.___________________________15 Coriandolo vacante.____________________________________17 Non mi faccio influenzare, diceva._________________________19 Chi nomino?__________________________________________21 Viareggio capoluogo della Versilia. Ma dove? ________________23 Casa Betti: si prega di non fare rumore.____________________25 L’hacker del Betti______________________________________27 Non va bene. Non va Betti.______________________________29 Imbarazzo a Corte: il manuale delle scuse__________________31 Una gaffe tira l’altra.___________________________________33 La Viareggio di Betti non è una città per ciclisti.______________35 Viareggio, tutto per il fai da te.___________________________37 Alcune persone fanno promesse per il gusto di romperle_______39 Bella scoperta. _______________________________________45 Never-ending story - La storia infinita._____________________47 Pagine bianche._______________________________________49 Ringraziamenti._______________________________________52 3


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Se vi steste chiedendo il perché del titolo… allora questo libro è per voi! Vi accompagneremo attraverso questo breve ma esaustivo riassunto, supportato da articoli di giornale, frasi raccolte da Facebook e fotografie, alla scoperta dei primi sconcertanti mesi della nuova Amministrazione Comunale di Viareggio. In verità non pensavamo possibile scrivere un libro dopo appena cento giorni, ma i nostri novelli amministratori ci hanno confermato così velocemente di non rappresentare (né presentare) la soluzione ai problemi della città che non è stato affatto difficile pensare ad un titolo e riempire le pagine. Non tutte, e non per caso. Abbiamo volutamente lasciato le ultime vuote, nell’amara consapevolezza che questo libro sia tristemente destinato a rinnovarsi costantemente di altri capitoli. Avrete così l’opportunità di sostituirci nel ruolo degli autori e di aggiornare l’opera quotidianamente. Per questo vi segnaliamo l’indirizzo e-mail tantegaffedafarciunlibro@gmail.com, affinché possiate inviarci i vostri capitoli aggiuntivi, le vostre segnalazioni o dei graditi suggerimenti. Potrete così contribuire attivamente al prossimo libro, pubblicamente oppure in via anonima, chiedendoci di omettere la vostra firma. Realizzando una sorta di diario di bordo, monitoreremo la rotta nella speranza che la nave Viareggio possa ritrovare presto un Capitano di Lungo Corso. Buona lettura.

Giovane Italia Viareggio 5


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SE IL BUONGIORNO… Se il buongiorno si vede dal mattino… a Viareggio si prevedono cinque anni particolarmente difficili. Ricorderete tutti la prima, emozionata (ma tutt’altro che emozionante), intervista che il neo Sindaco Leonardo Betti rilasciò all’ingresso del Municipio il giorno della vittoria al ballottaggio, il 10 giugno scorso. Intervistato a caldo dal giornalista Massimo Mazzolini in diretta su Rete Versilia, il Sindaco glissò apertamente su una banale domanda sulla trasparenza amministrativa, sostenendo che quanto stesse affermando il conduttore non fosse nel suo programma elettorale. Ma Mazzolini invece, con tanto di programma in mano, fece immediatamente notare il contrario: “Sì che c’è, eccolo qui!”. Betti sbiancò, imbarazzo malcelato in studio, sorrisi di circostanza a casa ed avanti fiduciosi con le domande successive… Ecco, proprio da qui, da questo primo inaspettato scivolone televisivo ha inizio la nostra storia, o meglio quella del Sindaco e del nostro libro.

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La tabella contenuta nella Relazione di Fine Mandato del Commissario Prefettizio (pg.32), dalla quale si evince la diminuzione del debito da 127 milioni a 75.

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DUE PESI E DUE MISURE: l’equazione perfetta della sinistra. Impossibile non ricordare la promessa del Presidente Silvio Berlusconi di abolire l’IMU sulla prima casa fatta durante la campagna elettorale delle scorse Politiche e recentemente mantenuta nonostante la coabitazione con le sinistre nel Governo Letta. Una promessa sulla quale immancabilmente gli antagonisti politici del Cavaliere ironizzarono senza ritegno e senza fantasia. Quegli stessi avversari che proprio in quei giorni su Viareggio si proposero all’elettorato con la boutade datata 9 gennaio 2013 a firma Leonardo Betti, che, alla vigilia delle primarie del centrosinistra, prometteva volentieri di abbassare al minimo l’aliquota IMU sulla prima casa, risanando contemporaneamente il buco di decine di milioni di euro che grava da tempo sul Comune di Viareggio. Una contraddizione singolare. A livello nazionale si riteneva sbagliato e addirittura dannoso all’inverosimile intervenire su una tassa (indegna) sulle proprietà immobiliari, perché la situazione finanziaria del Paese “non lo permetteva”. Ma nei Comuni (chiamati al voto, s’intende) invece tutto è concesso, malgrado i rapporti di difficoltà fossero – e siano tutt’ora in molti casi drammaticamente simili. Eppure, di chi sia la colpa della similitudine debitoria nel nostro Comune è presto ricordato. In questo passaggio non vorremmo sembrare noi quelli che ripiegano banalmente sul classico scaricabarile, il gioco più antico della politica dal quale ci smarcheremmo volentieri, se non fosse per la doverosa necessità di riportare fedelmente i fatti. Bisogna tornare al 1994 per ricordare un bilancio comunale saldamente in attivo, ovvero all’ultima Giunta viareggina del cosiddetto Pentapartito, con Assessore alle Finanze Giovanni Santini, oggi Coordinatore provinciale del Popolo della Libertà e pronto testimone di quei numeri. 9


Poi, dal 1994 al 2008, hanno governato la città Costa e Marcucci, Sindaci di sinistra eletti con coalizioni il cui locomotore politico era il medesimo che ha portato alla vittoria Leonardo Betti lo scorso 10 giugno. Dal bilancio in attivo del 1994 al debito-choc di 127 milioni di euro del 2008, riesce onestamente scomodo tirare in ballo il malcapitato Luca Lunardini, il quale, ad onor del vero, ha lasciato il Comune di Viareggio nel 2012 con un debito strutturale di 75 milioni di euro, come certificato dalla relazione di fine mandato del Commissario Prefettizio Domenico Mannino a metà maggio 2013. Un netto -40% in 4 anni al quale dovrebbe essere attribuito un plauso, benché le aiuole fossero più gialle che verdi. Ma si sa, la botte piena e la moglie ubriaca non possono rappresentare un’ambizione reale quando bene si amministra, checché ne dicessero gli animatori dell’opposizione di allora, i quali oggi compongono l’opaca Amministrazione Betti. Siano questi impegnati in Giunta, in Consiglio o in cabina di regia.

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LITI TEMPESTOSE. E venne, dopo il giorno del trionfo, quello assai meno trionfale delle prime decisioni (squisitamente) politiche: l’elezione degli organi istituzionali. Uno dei ruoli più prestigiosi ed ambiti per i vincitori, è indubbiamente quello del Presidente del Consiglio Comunale, teoricamente nobile poiché garante delle parti e al tempo stesso ben remunerato, nonostante non si abbiano responsabilità amministrative dirette. Come dire, governi ma nessuno te ne chiederà conto. Un affare. Non a caso proprio l’elezione del Presidente del Consiglio ha creato le prime difficoltà in una maggioranza già evidentemente compatta per soli fini elettorali. Al pronti via la lotta intestina alla coalizione, addirittura all’interno del maggioritario Partito Democratico, si registra subito e formalmente. E proprio nel corso del primo, frequentatissimo Consiglio Comunale quando, denunciando un mancato dibattito interno in merito alla scelta del Presidente del Consiglio, un paio di consiglieri democratici decidono di votare diversamente dal resto della maggioranza. Un malcontento diffuso che ancora oggi non si arresta e che sta davvero facendo sudare freddo Generazione Democratica, la corrente che sul ticket BettiRomanini aveva puntato fin da principio. Tuttavia il primo step, seppur barcollando e senza il sostegno unanime dei suoi, il Sindaco riesce a superarlo, accontentando l’amica Chiara Romanini che, battendo più volte i piedi per terra, aveva fatto intendere di non accettare alcuna soluzione alternativa. O lei o lei. E lei è stata. Per buona pace di chi aveva chiesto un dibattito interno nel Partito (non sempre) Democratico.

Ma è solo la prima delle numerose crepe che già sfigurano la “solida” facciata di cartongesso di un’alleanza generatasi in funzione delle urne. E chi se lo sarebbe mai aspettato da una quanto mai eterogenea coalizione di governo che va dagli amanti della movida di Viva Viareggio Viva agli 11


ecologisti vendoliani, dai democrats (neo)renziani fino ai circoli sociali per gli inquilini sfrattati, ritrovatisi per altro sfrattati loro stessi dal proprio partito (Rifondazione Comunista). Proprio un Invincibile Armada, che abbraccia perfino gli ambientalisti che ostacolano senza appello la realizzazione dell’Asse di Penetrazione a sud dello Stadio dei Pini. Un tema sensibile per residenti e lavoratori della Darsena, che nella settimana del ballottaggio ha fatto tremare Betti, visibilmente impacciato dagli alleati ed incerto con gli elettori sul da farsi. Accerchiato dai suoi partiti con posizioni tutte diverse e al tempo stesso dai residenti che invece avevano fin da subito chiarito la propria posizione, il Sindaco – in odore di vittoria elettorale - decise di prendere tempo, promettendo che si sarebbe tornati sul tema subito dopo il voto e che si sarebbe trovata una soluzione condivisa. Ma ad oggi, a distanza di mesi, ancora non ha riunito nessuno. Tuttavia il fine giustifica i mezzi e Leonardo Betti, seppur sostenuto dal Diavolo e dall’Acqua Santa, è diventato Sindaco e adesso tocca a lui gestire la palla. Ma i piedi non sembrano essere dei migliori ed il pallone rotola distante fin dal primo “controllo”.

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CARNEVALE: BURLA(S)MACCO ALLA MAGGIORANZA. E alla fine ci si è messo pure Burlamacco a mettere alla prova la maggioranza, causandole il secondo testacoda in pochi giri. Il Sindaco, in evidente affanno, palesa le sue difficoltà nel non sapere come sostituire il pidiellino Alessandro Santini alla presidenza della Fondazione Carnevale, dimessosi dalla carica esattamente il giorno dell’elezione di Betti (come tutti gli esponenti nominati dall’ex Sindaco Lunardini) in perfetto gentlemen’s agreement. Un incarico di notevole visibilità mediatica viene così lasciato in mano al concorrente politico per ulteriori tre mesi e proprio nel periodo del Carnevale Estivo. Una situazione che scatena immediatamente i pruriti dei compagni di maggioranza che non tardano a far intendere al Sindaco, senza timidezza alcuna, di essere fedeli a tempo determinato, accompagnando il messaggio con una richiesta a firma Pci: “Il segretario Gualtiero Lami sia il nuovo Presidente del Carnevale”. Con le voci di una precocissima crisi di giunta all’orizzonte, il Sindaco ci prova per davvero, ma niente da fare: i carristi dicono no e Betti fa spallucce. E per giustificare agli alleati l’impossibilità di accontentare la cortese richiesta, pensa di puntare in alto e tira così in ballo il nome di Dalia Gaberscik (figlia di Giorgio Gaber). Il Sindaco punta per settimane e settimane su quel nome di così alto profilo e fascino, ma l’erede del Signor G declina senza ripensamenti. Il “nostro” Leo però non demorde e tirato per la giacca continua la ricerca del colpo da novanta, che giustifichi la lunga gestazione. Ed ecco che spunta… Mimmo D’Alessandro! La voce gira, i giornali online e la stampa locale fanno il nome del noto promoter musicale, viareggino di adozione, padre ed organizzatore di indubbio

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successo del Summer Festival di Lucca. Ma Betti questa volta non vorrebbe essere smentito ed allora frena: “Non gli ho chiesto di occuparsi del Carnevale”. Ma poi - non può proprio farne a meno - aggiunge: “Abbiamo parlato del Summer Festival”. Detto fatto. Mimmo D’Alessandro replica: “Ho incontrato il Sindaco ma non guiderò il Carnevale né intendo minimamente spostare il Summer Festival da Lucca a Viareggio”. Il no al Pci, il niet della Gaber e il gran rifiuto di D’Alessandro: tre passi e tre ciaffate, come si dice da queste parti, che avrebbero steso anche Muhammad Ali. Ma poi, sollevato sottobraccio, tra le voci maliziose di chi iniziava ad immaginare Alessandro Santini Presidente per altri mesi, magari fino al Carnevale invernale, il Sindaco individua in Stefano Pasquinucci un nome senza gloria né infamia che possa bonariamente accontentare i più. Ma non prima di scivolare nell’ennesima gaffe. Il primo cittadino annuncia ai giornalisti il nome del nuovo Presidente del Carnevale, poi convoca la conferenza stampa e solo dopo si ricorda che forse sarebbe opportuno avvisare anche qualcun altro: il Presidente in carica, raggiungendolo con una telefonata dell’ultimo secondo quando tutto è già apparso sui giornali.

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COME UN CORIANDOLO. ELETTORALE. La nomina del Presidente della Fondazione Carnevale è stata una formalità, sebbene in salita e più difficile del dovuto. Ma le priorità per il futuro di Burlamacco sono altre, come ad esempio la promessa elettorale della Senatrice Manuela Granaiola: un Disegno di Legge per far ottenere al nostro Carnevale un finanziamento di 1,5 milioni di euro. Il Ddl è stato annunciato a dicembre 2012 (alla vigilia delle primarie del Pd per le elezioni Politiche), presentato in Senato il 15 marzo ed al quale il 13 maggio ha volentieri aggiunto la sua firma anche il senatore lucchese Andrea Marcucci, il tutto in piena corsa elettorale: tappe che formano un’occasione d’oro per delle puntuali vetrine mediatiche da dicembre (vigilia delle primarie) a febbraio (elezioni politiche) e da marzo a maggio (a ridosso delle Amministrative per sostenere l’amico Betti). Ma ovviamente non ci è voluto molto per smascherare l’evidente spot elettorale. Ed è proprio la Giovane Italia ai primi di settembre a far notare alla città ed ai diretti interessati che dopo sei mesi il disegno di legge non ha ancora iniziato il suo esame nemmeno in una delle commissioni del Senato: “Considerato che il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray è in quota Pd; considerato che il ddl dovrà essere discusso ed approvato dalla 7ª Commissione (Cultura) del Senato il cui presidente è proprio il Senatore lucchese Andrea Marcucci (Pd), considerato che dovrà ricevere i pareri delle commissioni 1ª (Affari costituzionali), 3ª (Affari esteri), 5ª (Bilancio) e che il testo dovrà poi essere sottoposto alla discussione delle due aule del Parlamento, forse - se l'interessamento non fosse stato solo finalizzato alla campagna elettorale sarebbe giunto il momento di avviare davvero la discussione” è quanto abbiamo scritto il 3 settembre alla Senatrice Granaiola e agli organi di informazione.

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La Senatrice ha voluto poi risponderci convocando una riunione a Viareggio con il Sindaco, il Sen. Marcucci, l’Assessore alla cultura ed il neo-Presidente della Fondazione, dalla quale è emerso soltanto un rinnovato (quanto scontato) impegno da parte dei proponenti accompagnato da una discutibile dichiarazione: “L’attuale situazione economico-finanziaria del Paese non permette l’attenzione che il progetto meriterebbe”. Di fatto una gaffe, anzi, un clamoroso autogol. Dal momento che la situazione dei conti pubblici di marzo non può certo essere considerata dissimile da quella di oggi, la Senatrice ammette indirettamente di aver presentato un Disegno di Legge nella consapevolezza che si sarebbe successivamente impantanato. Noi questa iniziativa la definiamo uno spot. Ma nell’interesse del nostro Carnevale ci auguriamo comunque di essere nel torto.

Gli articoli di Tirreno e Nazione. 16


CORIANDOLO VACANTE. Nel frattempo, per restare in zona Carnevale, l’Amministrazione si preoccupa di tutt’altro. Come ad esempio l’inatteso tentativo di trasferire a sorpresa la sede della Fondazione Carnevale da Palazzo delle Muse a luogo da definirsi, probabilmente la Cittadella. Curiosa davvero la variatio di motivazioni presentate. Prima perché il palazzo non sarebbe più sicuro, nonostante i 15 anni di lavori ed i 5 milioni di euro spesi, poi perché la Giunta vorrebbe allargare il Museo Gamc (ma come? Il Palazzo non era inagibile al primo piano? I visitatori del Museo non rischierebbero per la loro sicurezza?). Alla fine sarà una storia destinata a proseguire a lungo, malgrado il parere negativo sull’operazione di trasferimento della Fondazione Carnevale alla Cittadella espresso dai due ex-Presidenti di appartenenze politiche opposte (Tofanelli/centrosinistra e Santini/centrodestra) che fanno 1 a 1. Anzi, 2 a 0 e nuovo passo falso di Betti & Co. in classifica a tre mesi dall’avvio del campionato.

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NON MI FACCIO INFLUENZARE, DICEVA. Uno slogan tanto ripetuto da poter sembrare vero. Appunto, sembrare. In campagna elettorale Betti lo ha ripetuto fino allo sfinimento che si sarebbe smarcato dalle “vecchie logiche di partito” e che non si sarebbe fatto “influenzare da nessuno” nella scelta delle figure da inserire nella sua macchina di governo della città. E se qualche malizioso credeva di venire smentito una volta che il candidato fosse stato eletto, si sbagliava. La sconfessione arriva addirittura un mese prima della vittoria, in piena campagna elettorale. È il 6 maggio quando l’Assessore Regionale al Turismo Cristina Scaletti sponsorizza all’improvviso e a mezzo stampa Alessandro Augier, candidato nella lista pasionaria Viva Viareggio Viva, definendolo “una garanzia, un valore aggiunto per Betti e per il turismo”. Alessandro Augier, lontano dall’essere eletto con appena 28 preferenze, è oggi l’Assessore al turismo della Giunta Betti. Se non ti ci mette la città, ti ci mette la Regione.

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CHI NOMINO? Che si sarebbe trattato del rituale valzer di poltrone potevamo temerlo, ma che si sarebbe trasformato in un fiacco e logorante lento quello no. Eccoci così al rebus (non ancora risolto) delle nomine nelle Società Partecipate e nelle Fondazioni del Comune di Viareggio, che ha attanagliato in questi primi mesi i pensieri del Sindaco, tanto impegnato a proclamare di smarcarsi dalle vecchie logiche della politica da dimenticarsi di pensare sul serio a quali persone di fiducia affidare le diramazioni dell’Amministrazione comunale. E così, dopo 100 giorni (e a distanza di sette mesi dalla vittoria alle primarie) il Sindaco non aveva ancora pronta la sua squadra. Interminabili riflessioni che sapevano più d’attesa di suggerimenti se non di vere e proprie sportellate all’interno del centrosinistra viareggino e versiliese. E infatti, trascorsi i fatidici 100 dì, mancavano ancora all’appello le scelte su Mover, Asp e Pucciniano. Il Sindaco, pur non avendo le idee chiare, è riuscito comunque ad entrare nella storia: infatti quest’anno il Festival Puccini ha chiuso per la prima volta un’edizione della stagione lirica senza presentare contemporaneamente il programma dell’anno successivo. E lo ha fatto senza Presidente, perché il dimissionario Giuseppe Ferrazza non è stato sostituito in tempo da chi si era fatto conoscere in Città come quello che “voleva ripartire”, ma che in verità appare piuttosto immobile. Quanto a Mover, il Sindaco si era ripromesso di liquidare il socio privato nei primi cento giorni, invece i cento giorni sono trascorsi e di cambiamenti in merito non si è nemmeno parlato.

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VIAREGGIO CAPOLUOGO DELLA VERSILIA. MA DOVE? “Basta con l’isolamento. Viareggio deve essere guida della Versilia” amava ripetere l’allora candidato Sindaco Betti. Ed in attesa che si completi il quadro delle nomine del primo cittadino, ci “piace” rivolgere per questo lo sguardo al circuito più ampio della Versilia, quello tanto ambito dal neo Sindaco per l’Unione dei Comuni, dove ci sta portando con entusiasmo (esclusivamente suo) e tangibile autorevolezza. Tant’è che la Presidenza di Gaia se l’è aggiudicata senza fatica il Comune di Forte dei Marmi con la nomina di Clorinda Martinengo, braccio destro del sindaco Umberto Buratti (PD), e Viareggio non ha ottenuto nemmeno un referente nell’intero Consiglio di Amministrazione. Uno zero tondo tondo. Ma nulla di grave: una presenza nella Gaia Spa (il cui Cda è da tempo gestito dal centrosinistra che governa la maggior parte del territorio coinvolto) non era affatto prioritaria. In fondo ci deve solo 10 milioni di euro. Quanto al peso di Viareggio in Versilia sicuramente ci sarà tempo. Ma sì. Ci sarà tempo per Betti per recuperare il ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci e della Società della Salute che l’ex-sindaco Luca Lunardini aveva mantenuto fino in fondo, garantendo a Viareggio un ruolo guida nelle scelte comprensoriali malgrado i governi di centro-destra fossero da ultimo in minoranza. L’unione (non quella dei Comuni) farà anche la forza, ma il monocolore politico, evidentemente, no. Almeno per Viareggio.

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CASA BETTI: SI PREGA NON FARE RUMORE. C’è da dire però, che il Sindaco riesce a farsi apprezzare in casa. Ma in casa per davvero, dentro e intorno le mura domestiche, da familiari e vicini, grazie all’ordinanza con la quale ha vietato il transito alle biciclette in Via Fratti. Una scelta impopolare fin dal primo istante, giunta senza alcun confronto democratico e sulla quale ha fatto intendere di non voler tornare indietro, rendendosi indisponibile a qualsiasi dialogo al riguardo. Basta ricordare il pittoresco episodio della sera del 16 agosto quando decine e decine di cittadini, organizzandosi autonomamente, si sono ritrovati in bicicletta davanti alla casa del Sindaco, in Via Fratti. E lui, infastidito, ha deciso di protestare contro la protesta: “Rispetto tutto tranne la mancanza di rispetto” disse, con un gioco di parole da far invidia a Dante. Evidentemente a disagio nei panni dell’interrogato, di lì a poche ore il sindaco confesserà di essersi sottoposto proprio nei giorni della protesta - ad un’operazione chirurgica ai testicoli perché “me le hanno fatte girare”, come da lui stesso dichiarato sul proprio profilo Facebook. E’ l’ennesima gaffe? A voi la scelta, ma è facile convincersi che se una dichiarazione simile fosse appartenuta a Silvio Berlusconi, gli stessi personaggi che si sono precipitati ad apportare il proprio sostegno al Sindaco in rete, avrebbero tuonato con roboanti frasi moralizzatrici. Ma d’altro canto, ce lo insegna la storia, quando il Re è nudo, gli scudieri se ne vedono bene dal farglielo notare. Il tormentone indesiderato dell’estate viareggina sembrava non avere fine né soluzione istituzionale, finché l’associazione BiciAmici attraverso una raccolta firme ed un ricorso presentato al Ministero competente ha ottenuto la sospensione dell’ordinanza. Cittadini 1 Betti 0.

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Il commento che il Sindaco Betti (o l’hacker?!) ha scritto sulla pagina della consigliera comunale d’opposizione Rossella Martina.

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L’HACKER DEL BETTI. “Rispetto tutto tranne la mancanza di rispetto”. Così ebbe dunque a dire spontaneamente Betti Alighieri in difesa dell’attacco sferrato dai ciclisti inviperiti di Viareggio a due mesi dal suo insediamento. Un’affermazione per altro di dubbia credibilità se pronunciata dalla medesima persona che di lì a pochi giorni, esattamente alle 22.35 di lunedì 26 agosto scriveva: “Sicuramente non il Mazzolini…Comunque, come dice Totò: ma mi faccia il piacere!! Ahah!! Per fortuna avete perso! Sennò potevate proporre anche il Monciatti al Pucciniano!”. Come smentire se stessi, pubblicamente e in dieci giorni. E il tutto semplicemente in risposta ad un’esponente dell’opposizione che, dopo mesi di imbarazzante attesa per la nomina del nuovo presidente della Fondazione Carnevale, proponeva il noto volto televisivo di Rete Versilia Massimo Mazzolini come preferenza personale alla guida di Palazzo delle Muse. Ma, ai tempi dei Sindaci social e super smart, chi di Facebook ferisce di Facebook perisce. E così tutto è finito spiattellato in rete nel giro di niente, con ovvia indignazione dei più e con buona pace dei suoi sostenitori, ancora troppo ottimisti per non minimizzare. Ma se il Sindaco davvero non rispetta la mancanza di rispetto, evidentemente non ha rispetto nemmeno di se stesso. Al punto da rendersi pubblicamente ridicolo l’indomani. Travolto dall’onda virtuale di ironia, imbarazzo e sdegno, il sindaco – evidentemente mal consigliato – per uscire dall’impasse di immagine si affida ad una scusa talmente banale da essere considerata inutilizzabile anche tra gli amici al bar. Ma si sa, the show must go on. E così il primo cittadino, imperterrito e incurante della voce popolare (e questa non è una novità), vuole comunque affidarsi all’abc delle scuse: 27


“Non sono stato io, è stato un hacker!” E giù risate. Virtuali e non. Il Manuale delle Scuse classifica l’hacker al terzo posto dopo “è stato il gatto” e “c’era traffico”. La reazione mista di sarcasmo, sorpresa e precoce rassegnazione della città è nota e si riassume in un episodio. Il giorno seguente nasce su Facebook la pagina fan “L’hacker del Betti”: centinaia di “mi piace” in poche ore e da allora ogni giorno si sprecano gli sfottò all’indirizzo del primo cittadino.

Uno dei commenti satirici che potete trovare sulla pagina fan di facebook “L’hacker del Betti”.

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NON VA BENE. NON VA BETTI. Tra lo sdegno dei più seri e l’ironia di chi preferisce ridere per non piangere, il Sindaco assume regolarmente atteggiamenti discutibili, senza rispondere a chi domanda, se non attaccando l’interlocutore e senza mai entrare nel merito dei temi posti. Il tutto con quel pizzico di arroganza che ricorda più un bambino maleducato e lagnoso che un Sindaco. Modi distanti dalle peculiarità sobrie e rassicuranti che dovrebbero caratterizzare una guida. Se sui risultati dell’ex-sindaco Luca Lunardini l’opinione pubblica ha voluto dividersi, la vox populi è invece rimasta compatta nell’attribuirgli indubbiamente qualità umane, signorilità, correttezza e pazienza. Un confronto che Betti ha già perso in partenza. Non a caso - vale la pena ricordarlo - dopo i primi 100 giorni Lunardini aveva riunito il Consiglio Comunale sette volte. Assemblee durante le quali si parlò subito di bilancio, dei nomi di chi era stato scelto per gli incarichi nelle Partecipate e nelle Fondazioni, del regolamento per le concessioni del mercato, del piano della sosta e tanto altro. Ma nel medesimo lasso di tempo dei fatidici primi 100 giorni, con Betti si è ancora fermi a meno della metà dei consigli (3) e non si è ancora affrontato alcun tema rilevante. Il primo consiglio si è svolto per l’insediamento, il secondo per la composizione delle commissioni e poi all’odg solo mozioni ed interrogazioni dell’opposizione. Il blocco delle attività è stato anche più volte oggetto di comunicati e conferenze stampa dei componenti la minoranza. Ma nulla da fare. Si torna a riunire i consiglieri solo a fine settembre per i termini di legge che impongono la discussione degli equilibri di Bilancio. Un’Amministrazione talmente immobile da essere sottoposta al pagamento dell’Imu.

Era uno degli slogan elettorali di Betti…ma è mutato col tempo. 29


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IMBARAZZO A CORTE: IL MANUALE DELLE SCUSE I ritardi e le inefficienze non piacciono a nessuno e mai è successo che abbiano unito le falangi di una coalizione piuttosto che averne acuito le distanze. E così nell’Era Betti per resistere non resta che andare a risfogliare il vecchio Manuale delle Scuse, tornato tristemente di moda. Succede anche quando, per ragioni bizzarre e con 24 ore di preavviso, viene annullato il quarto consiglio comunale dell’Era Betti, che si sarebbe dovuto tenere il 17 settembre, a “soli” 46 giorni dall’ultimo. Alle cronache passeranno le dichiarazioni del Capogruppo PD Andrea Strambi durante la conferenza dei capigruppo: “Con meno Consigli si risparmia il gettone. Ne convocheremo un altro tra una settimana”. Ma i consiglieri d’opposizione non ci stanno, dopo oltre un mese e mezzo vogliono essere riuniti in assemblea per parlare finalmente di Viareggio. E quindi assecondano, non senza perplessità, l’insolita volontà di contenere le spese espressa dalla maggioranza: “Va bene, rinunciamo al gettone” dicono tutti i capigruppo di minoranza. Zero scuse. Il capogruppo del PD Strambi però non vuole proprio sentirci. La maggioranza è ancora troppo divisa su alcuni dei temi cruciali che andrebbero al voto (leggi mozione per il divieto alle bici in via Fratti e il futuro dell’ex-caserma dei Carabinieri in via Mazzini). Meglio rinviare e stuccare nel frattempo le crepe della maggioranza. Ed è qui che il capogruppo democratico inciampa: “Rinunciate al gettone? I consiglieri del Pd no”. Betti dovrebbe regalare una copia del Manuale delle Scuse anche al suo Capogruppo. O meglio, a tutti i suoi consiglieri. Infatti chi, dopo la scusa dell’hacker e la pessima trovata del gettone di presenza, credeva di averle sentite tutte si sbagliava (ovviamente). Una manciata di ore ed il 17 settembre siamo costretti dal consigliere comunale di Sel 31


Geronimo Madrigali a riprendere in mano il buon vecchio Manuale. Ricorderete il podio delle scuse, oltre “all’hacker” ed “al gatto”, c’era “il traffico”! E ad onorare il repertorio ci pensa puntuale questo consigliere. All’indomani dell’annullamento della Commissione Attività Produttive, saltata per il mancato numero legale a causa dell’assenza di due componenti della maggioranza, è infatti l’esponente vendoliano a dover dare spiegazioni: “Una consigliera è rimasta coinvolta in un tamponamento ed un altro consigliere è rimasto bloccato nel traffico cittadino”. Inviateci i vostri commenti, noi li abbiamo finiti.

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UNA GAFFE TIRA L’ALTRA. Malgrado la drammatica situazione economica e sociale di Viareggio, c’è da dire che questa Giunta ha il merito di saper (involontariamente?) sdrammatizzare. E un sorriso – seppur di compassione – riesce sempre a strapparlo. Uno degli episodi più esilaranti dei primi 100 giorni è certamente legato alla passeggiata della Sig. Gloria, fermata e multata da un vigile per strada. Un momento che meriterebbe di essere raccontato con cura ma, dovendone raccontare altri, lo riassumeremo in due domande, giusto per immaginare insieme la scena:

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“Chi è la Sig.ra Gloria?” “E’ il vice Sindaco di Viareggio” “E perché è stata multata?” “Perché era in bicicletta…in Via Fratti!!!”

Però noi l’avevamo premesso che non c’era stata una discussione partecipata prima della decisione del Sindaco…

Un episodio spassoso al tempo stesso imbarazzante che l’Amministrazione spera non si ripeta. E per questo si adopera fin da subito posizionando sei vigili urbani (sì, sei!) a controllare l’ingresso della strada con tanto di auto della Polizia Municipale parcheggiata nel mezzo, evidentemente per ricordare anche ad altri esponenti della maggioranza la “loro” ordinanza. Le battute si sprecano fin dal primo mattino e considerato il numero di forze impegnate in un unico punto della città viene da pensare che servano per poter contenere un eventuale ciclista violento. Ma, ironia a parte, in tutto questo non ci sarebbe niente di grave se contemporaneamente il medesimo impegno venisse profuso anche in altre aree della città. Pensiamo ad esempio alla Passeggiata dove - mercato abusivo quotidiano a parte - si permette di pedalare

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serenamente in mezzo a quello che sarebbe il “salotto buono” della città, nonostante la pista ciclabile di fianco.

I 6 vigili con l’auto parcheggiata in mezzo a via Fratti.

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LA VIAREGGIO DI BETTI NON È UNA CITTÀ PER CICLISTI. Iniziato il percorso amministrativo con la chiusura alle bici di Via Fratti, la nuova Amministrazione ha voluto proseguire il proprio cammino perdendo la “FirenzeViareggio”, la gara ciclistica di rilievo regionale che la nostra città ospitava da ben 65 edizioni, prestandole da sempre il nome. Mai addio fu più doloroso e beffardo, e dal vago sapore di riaccesa rivalsa campanilistica, se non quello della consegna della gara al “compagno” di Partito Alessandro Del Dotto, Sindaco di Camaiore, città che si è aggiudicata senza fatica l’arrivo della corsa a due ruote. Inutile il poco convincente “braccio di ferro” inscenato dal nostro Sindaco all’indomani del coro di proteste di albergatori e commercianti abituati al tutto esaurito nel giorno della gara. Un tentativo maldestro di recuperare in extremis una concessione a favore dei vicini camaioresi evidentemente non gradita ai viareggini. E così la gara cambia nome, diventando “Firenze-Mare”, ed il traguardo si trasferisce dal nostro lungomare a quello di Lido di Camaiore. Che dire, speriamo che l’Unione dei Comuni rappresenti davvero un vantaggio come millanta il Sindaco, perché dai suoi primi confronti con gli altri colleghi (tra l’altro dello stesso Partito) la sua Viareggio non appare particolarmente autorevole. Si dirà poi che le cause siano da ricercarsi nella mancata volontà degli organizzatori di impegnarsi nel pagamento del preventivo presentato dalla Polizia Municipale di Viareggio, salvo omettere che i vigili sarebbero stati comunque impegnati con la chiusura al traffico del percorso, il quale passava in ogni caso da Viareggio (Largo Risorgimento, cavalcavia ferroviario, Via Regia, Via Foscolo e l’intero viale a mare). Le spese - si evince da un comunicato sindacale - alla fine saranno a carico del Comune. Cornuti e mazziati.

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Ma le due ruote ormai – avrete capito - rappresentano il vero file rouge dei primi centro giorni della Giunta Betti. Basta attendere pochi giorni per vedere ancora una volta il Sindaco inciampare, o meglio, cadere di bici. A Torre del Lago la notte del 29 agosto vengono rubate 13 mountain bike ad un gruppo di turisti tedeschi, i quali, un po’ spaventati e un po’ indignati, decidono immediatamente di “scappare” verso altri lidi. La fuga dalla riviera in pieno agosto delle famiglie tedesche, battuta persino dalle agenzie di stampa nazionali, diviene così un’occasione prelibata per politici in cerca di qualche titolone da spiaggia. Detto fatto, il Sindaco si erge sorprendentemente a paladino della “bici”, coinvolgendo addirittura il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. «Gliele ricompriamo noi!» dichiarano entusiasti a meno di 24 ore dalla notizia, più trainati dall’opportunità di apparire sulle cronache nazionali italiane e tedesche che dal buon senso. Tant’è che, il tempo di far girare la voce in città, e si diffonde il malumore anche tra gli altri ciclisti viareggini e non, “appiedati” negli anni da medesimi, purtroppo non infrequenti, episodi. La rabbia non si nasconde sui social network e lo sdegno misto ad amara ironia pervade la commentatissima pagina Facebook “istituzionale” del sindaco Betti. “Mi hanno rubato la bicicletta più di una volta, vengo in vacanza a Viareggio da anni e nessuno si è mai preoccupato di cercarle o addirittura ricomprarmele. Esistono dunque derubati di classe A e derubati di classe B?”, “Con quali denari saranno comprate le bici?”, “A quale rivenditore si rivolgeranno il Sindaco ed il Presidente della Regione?”, “La restituzione delle biciclette rubate sarà regolata attraverso una legge regionale?”. Ironia toscana, buon senso comune. Ovviamente i due tacciono, ma soprattutto non comprano alcunché. D’altronde il titolo sui giornali era già stato conquistato e l’obiettivo raggiunto. 36


VIAREGGIO, TUTTO PER IL FAI DA TE. Se questa Amministrazione voleva sorprendere sicuramente ce la sta facendo. Se poi volesse farlo positivamente allora dobbiamo ritrattare. Tant’è che gli esponenti della Giunta in questi primi 100 giorni si sono fatti notare per alcuni inviti infelici. L’Assessore Giorgio Fruzza, appena insediato, ha invitato tutti i cittadini a pulirsi davanti casa. Un altro ha invitato i genitori ad imbiancare le aule delle scuole dei propri figli. Il Sindaco ha invitato due volte i cittadini a pulire la pineta, con tanto di iniziativa pubblica domenicale “Puliamo la Pineta” in pieno luglio, al grido di “dedica un’ora del tuo tempo libero alla città”. Ed infine, durante un temporale estivo e in piena allerta meteo, è ancora il primo cittadino ad invitare viareggini e torrelaghesi a pulire i tombini per evitare possibili allagamenti. Insomma, il nuovo motto è “Paghi un servizio, ma non pretendere che te lo facciano. Anzi, nel frattempo fattelo da te”. E grazie.

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“ALCUNE PERSONE FANNO PROMESSE PIACERE DI ROMPERLE” (William Hazlitt)

PER

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In campagna elettorale, tra primarie del centrosinistra ed elezioni amministrative, il neo Sindaco si è contraddistinto per diverse promesse. Potremmo iniziare citando tutti i dieci impegni assunti per i primi cento giorni ma riteniamo più efficace e corretto che una verifica in tal senso sia affidata ad altrettante Interrogazioni da parte dei Consiglieri comunali, magari in un Consiglio straordinario. Ma ci sono macroscopiche contraddizioni tra quanto annunciato e quanto poi realmente fatto che non possono essere certo tralasciate né lasciate insabbiate tra le mura dell’aula consiliare.

L’8 gennaio 2013 l’allora candidato alle Primarie Leonardo Betti proponeva che la Patrimonio Srl, definita da lui “la vera e propria cassa del Comune”, venisse gestita dall’Assessore al Bilancio. Proposta che si è auto-bocciato da Sindaco sei mesi dopo, nominando come guida della società Gianluca Ruglioni e come Assessore al bilancio Alessandro Caprili. Evidentemente Betti non fa ciò che pensa o non pensa ciò che dice, in entrambi i casi più che una gaffe pare un dramma. Nella stessa intervista, in linea con quanto affermato precedentemente, definiva “necessaria una drastica riduzione delle consulenze esterne, che devono rappresentare l’eccezione e non la regola”. Detto, fatto. Insediatosi il 24 giugno, il 22 luglio Betti nomina Potito Iascone consulente esterno per la Polizia Municipale, per la quale sono già previste le competenze dirette di un Assessore delegato ed un Comandante, entrambi ben remunerati. Ma come aveva a dire uno slogan pubblicitario di un noto gelato “Two is meglio che one”. E questa volta ad occuparsi dei vigili saranno in tre più il Sindaco: “Four is meglio che one”, alla faccia della riduzione. 39


Il Sindaco Betti sulla Marina di Torre del Lago abbracciato a Regina Satariano, quando tutto sembrava andare bene. Nella foto sono presenti anche gli Assessori al Turismo della Regione (Scaletti) e del Comune (Augier).

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Non è andata meglio a chi si aspettava da questa sinistra contemporaneamente omofila, ambientalista ma anche imprenditoriale, un colpo di mano sulla questione Parco e Marine. Un’altra delle promesse più ripetute nei mesi di campagna elettorale è stata infatti la volontà di intervenire sul Parco Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli affinché la Marina di Torre del Lago potesse tornare ad esprimersi nel massimo delle sue potenzialità turistiche e ricettive. E tutto sembrava partito per il meglio la sera di sabato 6 luglio per il lancio della Gay Parade, primo dei dodici grandi eventi estivi volti al rilancio della Marina, con il Sindaco Leonardo Betti in persona a salutare la folla dai carri, circondato e divertito dai colori e dall’euforia del mondo LGBT. L’Assessore al turismo Alessandro Augier si era spinto anche più in là a favore del turismo friendly, esprimendo sui giornali la sua volontà irriducibile e convinta affinché «Viareggio diventi il laboratorio dei diritti civili». Ma l’idillio tra gli imprenditori dei locali gay e la giunta di centrosinistra ha vita breve. Il tempo di sospendere le autorizzazioni necessarie per realizzare i 10 eventi successivi. Tempo due settimane infatti e arriva lo stop alla deroga sui rumori concessa dall'Ente Parco. Niente più musica, come invece deciso dagli uffici comunali. E chi – tra gli imprenditori - si aspettava un aspro braccio di ferro tra Ente Parco (guidato anch’esso dal centrosinistra) e Comune (guidato dal centrosinistra e dagli strenui difensori della movida) si è dovuto amaramente ricredere. A pesare come un macigno le parole tuonanti di Regina Satariano, presidente del Consorzio Friendly Versilia, che dopo un mese di assoluto immobilismo della Giunta Betti e dopo la cancellazione forzata degli eventi (già finanziati dai privati) ha accusato senza mezzi termini il Partito Democratico di avere “una latente cultura omofobica che non ha ancora fatto i conti con l’omosessualità. Un vecchio retaggio togliattiano di odio per i gay che fa sì che a parole si dicano aperti ai diritti LGBT ma poi nei fatti, con la 41


complicità di apparati, norme, trappole burocratiche e ostilità varie, impediscono all’impresa gay, ma non solo, di produrre lavoro, ricchezza e benessere”. Un’accusa rilevante, soprattutto se arrivata da chi si pensava giocasse in casa, considerati gli abbracci che Betti in campagna elettorale aveva regalato nelle varie manifestazioni elettorali sulla Marina, fino ad inserire il numero uno degli imprenditori della Marina di Torre del Lago nel suo staff, ma deludendo evidentemente le attese. E dire che le relazioni della giunta Betti con il Parco erano partite così bene. Ricorderete l’insolito weekend fuori porta di metà giugno, quando la Giunta come primissimo atto post-elezione scelse di dare un segnale di apertura (simbolico s’intende, perché tale è rimasto) con una minivacanza a San Rossore. “Ognuno paga per sé”, tenne a precisare il Sindaco, ma poi, di cosa riuscirono ad ottenere da quella due giorni di ritiro “per fare spogliatoio” è rimasto un mistero. Resta un dato di fatto:il Parco li ha uniti, il Parco li ha divisi. Ma non basta. E qui arriviamo alla promessa disattesa che più ha indignato la città. Il 17 maggio Leonardo Betti sottoscrive una carta di intenti proposta ai candidati Sindaci da Libera, l’Associazione di Don Ciotti contro le mafie, che vincolava il futuro Sindaco di Viareggio ad una politica centrata sui concetti di trasparenza, lotta alla mafia, correttezza nella gestione amministrativa. Documento subito sottoscritto dal candidato sindaco Betti che però una volta eletto ha deciso evidentemente di non onorare, ignorando prima il passaggio sui condannati e poi quello sulla massoneria. Infatti, giorno dopo giorno il neo Sindaco snocciola le varie nomine pubbliche, nelle Società, nelle Fondazioni, in Giunta e nel suo Staff ed attira così l’attenzione dell’opposizione che prima nota dei condannati e poi, sbirciando l’elenco

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nazionale degli aderenti alla Massoneria in Italia, scopre più di un “fratello”. “Per ricoprire qualunque incarico di giunta e nelle altre nomine di sua competenza rispetteranno integralmente quanto previsto dall’art. 18 della Costituzione, con particolare riferimento alle associazioni segrete e forniranno tutta la documentazione relativa alla loro adesione alle associazioni di cui al primo capoverso dello stesso articolo in modo da rivelare eventuali conflitti d'interesse” recita un passaggio del documento sottoscritto dal Sindaco, il quale però commette due gaffe: la prima negando che ci siano Massoni (mentendo) e la seconda non facendo rilasciare alcun documento in cui dichiarino l’appartenenza alle Logge. Probabilmente perché non ci sono Massoni, pensarono i più ingenui, ma così non è e la lettera che viene successivamente scritta per conto di uno degli interessati sa davvero di autogol: “Attualmente non sono iscritto ad alcuna Loggia massonica”. Ma, come noto, Massoni lo si è per sempre o non lo si è affatto. Al massimo si può essere definiti “in sonno”, ovvero inattivi, ma si resta pur sempre Massoni. Quindi perché dire “attualmente”? Perché celare il nome della Loggia? Gaffe e bugie.

Simbolo massonico (Grande Oriente d’Italia).

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Lo slogan usato da Leonardo Betti in campagna elettorale.

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BELLA SCOPERTA Nella vita non si smette mai di imparare. Lo sanno bene i nostri amministratori che proprio quest’anno hanno appreso che ogni settembre anche a Viareggio…ricomincia la scuola! Una situazione grottesca quella che ha dato il bentornato sui banchi ai bambini viareggini e torrelaghesi, ma soprattutto alle loro famiglie che si sono ritrovate alla prima campanella, il 9 settembre, senza il consueto servizio scuolabus. Facile intuire il disagio recato ai genitori, specie quelli che lavorano, e fin troppo comodo condividere la loro indignazione e la loro amarezza per il disservizio del Comune di Viareggio. Lascia l’amaro in bocca soprattutto la risposta degli uffici comunali per il clamoroso stop del servizio. Gli scuolabus sono rimasti fermi in garage perché non ancora sottoposti alla regolare revisione. Imbarazzante il tentativo dell’assessore Dal Pino di giustificare una simile mancanza: “In cassa non c’è un euro, è un problema persino reperire i 300 euro per le revisioni”. Salvo poi garantire il ripristino del servizio – previa revisione – dal 26 settembre. Ovvero 3 settimane dopo la prima campanella. Non male. La domanda a questo punto sorge spontanea. Se davvero non c’è un euro, dove e come sono state trovate le risorse per rimediare così “rapidamente”? Non sarà che forse bastava predisporre prima la revisione dei mezzi scolastici? Betti nei suoi slogan elettorali diceva “è ora di ripartire”. Evidentemente intendeva a piedi.

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NEVER-ENDING STORY - La storia infinita E alla fine, tra una gaffe e l’altra, arrivò il centesimo giorno dell’Amministrazione Betti. Ma nel frattempo le gaffe del Sindaco proseguono senza tregua, potremmo stare qui ancora per molto a raccontarvi le esilaranti (per non dire desolanti) vicende che hanno animato anche gli ultimi giorni di settembre. Potremmo raccontare la lite furibonda scoppiata a mezzo stampa nel centrosinistra per il futuro dell’ex Caserma dei Carabinieri di via Mazzini. Quello stabile di proprietà della Provincia che il Presidente Stefano Baccelli (Pd) vuole vendere, scatenando le ire di SEL prontamente intervenuta per ammonire Betti e ricordare ai componenti la coalizione che la vendita e “la speculazione edilizia” non rientrano negli impegni presi in campagna elettorale (è l’ennesima spaccatura…). Oppure potremmo citare l’imbarazzante caso precipitato sulla testa della Segretaria Generale del Comune Rosa Priore, prima confermata nel suo ruolo dal Sindaco il 19 luglio (facendole di fatto interrompere i colloqui di lavoro) e poi revocata a sorpresa mesi dopo (il 24 settembre) senza dare spiegazioni, né a lei né alla totalità dei consiglieri di opposizione che chiedevano in coro una giustificazione credibile ad un simile trattamento (per la cronaca, giustificazioni non ne sono state date, men che meno credibili). Poi c’è anche la grottesca decisione del Sindaco di sperimentare alla spiaggia libera della Lecciona un nuovo servizio di sorveglianza e di salvataggio in mare…dal 28 di settembre! Moto d’acqua, quad, defibrillatori: un’improvvisa efficienza che lascia l’amaro in bocca a chi per tutta l’estate aveva chiesto una spiaggia libera sicura. O in Municipio non hanno ancora appeso i calendari 2013 oppure il Sindaco

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conferma di avere evidentemente un occhio di riguardo per i turisti tedeschi, unici eroici bagnanti d’autunno. Oppure quando venerdì 4 ottobre, nell’Aula Consiliare del Comune di Viareggio, si riunisce il Comitato dell'Ordine e la Sicurezza Pubblica inerente al territorio versiliese con la presenza del Sottosegretario dell’Interno Domenico Manzione, il Prefetto di Lucca Cagliostro, il Sindaco di Lucca Tambellini, il Presidente della Provincia Baccelli e tutti i Sindaci della Versilia, tutti tranne il nostro che se ne era appena andato in vacanza… E ci fermiamo qua, consapevoli che non mancherebbe altro materiale per proseguire questo libro destinato a diventare una never-ending story, una storia senza fine. Ma cento giorni avevamo detto e cento rimangono. Manteniamo le promesse. Almeno noi. Ci piacerebbe tuttavia lasciarvi con una frase positiva, di speranza e di fiducia per il futuro della nostra città, ma ci tornano in mente solo queste parole: “Un’Amministrazione carente, ingiustificabile e totalmente disinteressata ci sta facendo scivolare nell’abbandono totale”. Ma non lo diciamo noi, se lo dicono da soli…

Il Tirreno 31/09/2013

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Ecco le pagine bianche per i VOSTRI prossimi capitoli. Buon lavoro (e buona fortuna).

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fine.

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Si ringraziano TUTTI i ragazzi della GIOVANE ITALIA

in particolare

ANDREA ANDREA FEDERICO GIACOMO GIULIA LISA LORENZO LORENZO MARCO MARIO RODOLFO SEAN

e naturalmente

LEONARDO BETTI il vero autore di questo libro.

Viareggio, 2013 Tipografia Petrucci Via Pucci, 143 - Viareggio (Lu) Giovane Italia Viareggio

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