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MANIGLIA BUMP. DESIGN BRIAN SIRONI FOR FRASCIO

MADE EXPO. LE NOVITÀ MATERIAL & TREND

PROJECT & NEWS

SPECIALE MADE EXPO



DDN DA OGGI È ANCHE BLOG ddnblog.it

# nddbloggers


DESIGN ARTE ARCHITETTURA FASHION CITY INVADERS ON THE AIR 5 EDITORIALE 6 PROGETTO COVER 10 MADE EXPO 14 TENDENZE 18 EVENTI 38 PROJECT Direttore editoriale / Managing director FRANCESCA RUSSO

49 SHOWROOM

Direttore responsabile / Editor in chief CARLO LUDOVICO RUSSO

56 ARTE

Redazione / Editorial CLAUDIO MOLTANI Progetto grafico / Graphic design STEFANO CARDINI + CHIARA DIANA Consulenza grafica / Graphic consultant STEFANO CARDINI Realizzazione grafica / Graphic designer FABIO RICCOBONO, ANTONIETTA SCUOTRI Collaboratori / Contributors PAOLA MOLTENI Stampa / Printer COLOR ART VIA INDUSTRIALE 24/26, 25050 RODENGO SAIANO (BS) Casa editrice / Publisher DESIGN DIFFUSION WORLD SRL VIA LUCANO 3 20135 MILANO T. +39 02 5456102 F. +39 02 54121243 WWW.DESIGNDIFFUSION.COM WWW.DESIGNDIFFUSION.TV Pubblicità / Advertising DDA DESIGN DIFFUSION ADVERTISING SRL VIA LUCANO 3 20135 MILANO T. +39 02 5456102 F. +39 02 54121243 Ufficio traffico / Traffic department DANIELA D’AVANZO D.DAVANZO@DDADVERTISING.IT É VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE / ALL RIGHT RESERVED TESTI, DISEGNI E MATERIALE FOTOGRAFICO NON SI RESTITUISCONO / TEXT, DRAWINGS AND PHOTOGRAPHS WILL NOT BE RETURNED


Gaber_DDN_free-made_marzo 17.pdf

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14/02/2017

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Stilly Acoustic System Design Studio Eurolinea

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SOLIDI PER TRADIZIONE.

ad: nerodecò pensare kreativo

3d: claudio pedini.it

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editoriale LA PRIMAVERA DI MILANO

Proprio così è stato definito, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile, il periodo di tempo che va da marzo a maggio e che riguarda la città di Milano. Una Milano sfavillante, con un +20% di turisti internazionali sul dato relativo all’Expo, una Milano che, nel periodo indicato, vedrà una situazione di rassegne fieristiche che definire eccezionali è dir poco: MADE Expo, Tuttofood, Miart, Salone e relativa Design Week, cui si aggiungono le fiere cosiddette “minori” (ma che sarebbe meglio chiamare settoriali), che spaziano dal cioccolato al giardinaggio fino alla profumeria. Ed ecco la “primavera di Milano”, che seguiamo (e vivremo) anche con le nostre riviste; si parte da questo numero di DDN Free ovviamente molto centrato sui materiali, sulle tecnologie, sui prodotti di riferimento per una fiera come il MADE. E poi si proseguirà, un mesetto dopo, con la Design Week, dove tutte (ma proprio tutte) le nostre riviste presenteranno le prime indicazioni (di prodotto, di tendenza) relative, in particolare, ai settori dell’illuminazione e dell’ufficio, che quest’anno saranno, insieme all’arredamento, i protagonisti del Salone. A presto, e buona lettura

TXT > Claudio Moltani

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HO FATTO BUMP

UNA MANIGLIA TECNICA, ERGONOMICA, FRUTTO DI UN RAPPORTO DURATURO E PROFICUO FRA IL DESIGNER, BRIAN SIRONI, E L’AZIENDA, FRASCIO. MA COME NASCE, SI SVILUPPA E CONTINUERÀ LA COLLABORAZIONE ARTISTICA E PRODUTTIVA FRA LA CREATIVITÀ E LA PRODUZIONE? E’ LO STESSO BRIAN A RACCONTARCELO… Brian Sironi si laurea in Disegno Industriale al Politecnico di Milano e prosegue il suo percorso formativo nel cuore della Brianza, a contatto con varie professionalità del sistema-design. La sua formazione è infatti per metà artigianale e per metà accademica e abbina radicamento territoriale a esperienze internazionali. I suoi progetti si caratterizzano dallo studio delle forme pure e dalla ricerca tipologica. E’ uno dei più giovani designer di sempre ad aver vinto il Compasso d’Oro ADI, grazie alla lampada Elica per Martinelli Luce nel 2011. Progetta, tra gli altri, per Antonio Lupi, Bitossi Ceramiche e Albed. foto © Benvenuto Saba

8 PROGETTO COVER

TXT > Claudio Moltani

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Quando un giovane designer esce fresco di laurea dall’università non è facile trovare da subito qualcuno pronto a credere in lui, che si tratti di un’azienda, un’agenzia o uno studio. Non è neanche facile capire quale percorso sia meglio intraprendere, ma sicuramente il sogno di tutti è iniziare una collaborazione con un’azienda per progettare e sviluppare insieme dei prodotti, un percorso completo dove finalmente si può applicare quanto appreso nell’ambiente sperimentale dell’università. A me è capitata l’opportunità di poter intraprendere questo percorso con Frascio: è stata la prima azienda con la quale mi sono interfacciato, grazie


Brian Sironi firma per Frascio una nuova serie di maniglie caratterizzate da un approccio ergonomico e da linee pulite

La collezione Bump di Frascio: una maniglia molto leggera, senza spigoli, con profili arrotondati

ad un progetto di ricerca del Politecnico di Milano - DAC Design for Arts & Crafts - che aveva l’obiettivo di favorire l’incontro di giovani designer e piccole/medie imprese del territorio. A ciascuna azienda veniva ‘assegnato’ un designer: io sono stato affiancato a Frascio e da questa occasione è iniziata la nostra collaborazione, che dura tuttora. Il primo progetto che abbiamo sviluppato insieme aveva un alto grado di innovazione, si trattava di un prodotto dal carattere prettamente sperimentale, che mi ha permesso di capire come lavorava una piccola/media impresa e con quali figure professionali e reparti aziendali relazionarmi. In seguito a questo primo progetto, la collaborazione è continuata con la progettazione di quattro maniglie che sono state messe in produzione e presentate al Cersaie del 2007. Questo ha significato per me mettere finalmente in pratica quanto appreso nei banchi dell’università e confrontarmi con tutto il processo: dall’ideazione del concept, alla verifica di fattibilità con l’ufficio tecnico, al prototipo, sino alla messa in produzione, che per un giovane designer significava instaurare una vera e propria relazione professionale con un’azienda. Sono passati 10 anni dal primo Cersaie insieme e la mia collaborazione con Frascio continua, tra cambi societari e varie vicissitudini, e nonostante tutto abbiamo progettato e messo in produzione nove maniglie, alcune delle quali diventate i best seller dell’azienda, cercando di mantenere lo spirito sperimentale che ci animava sin dall’inizio. Proprio in questo decimo anno di collaborazione, lanceremo al MADE EXPO una nuova maniglia, che abbiamo chiamato ‘Bump’, che in inglese significa protuberanza. Infatti l’idea fondante di questo prodotto è aggiungere materiale (e quindi creare delle protuberanze) solo laddove sia realmente necessario, ossia sul gambo e sull’impugnatura. Questo significa aver creato due tipi di ‘protuberanze’: una protuberanza ‘tecnica’ che serve da rinforzo in prossimità del quadro e una ‘ergonomica’, che serve

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appunto ad agevolare la presa. Tale soluzione ha permesso un notevole risparmio di materiale: la maniglia è leggera, senza spigoli vivi e dai profili arrotondati, ha una linea pulita e contemporanea che le permette di poter essere integrata in diversi ambienti. Anche questo prodotto si porta dietro almeno in parte quello spirito sperimentale che ha caratterizzato la mia collaborazione con Frascio sin dagli esordi, sperando di continuare a perseguire l’obiettivo di sviluppare progetti che vadano oltre lo styling e che cerchino di innescare piccole innovazioni tecnologiche o di prodotto.

Maniglia Inner disegnata per Frascio nel 2009

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Termoarredo BIT per Antonio Lupi


Lampada Elica per Martinelli Luce vincitrice del Compasso d’Oro nel 2011

Lampada Precaria in marmo Budri

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EVENTI

Txt > a cura della redazione

MADE EXPO SI FA IN QUATTRO MADE expo (8-11 marzo, Rho Fiera) è la fiera internazionale del progetto e delle costruzioni più visitata in Italia e nel bacino del Mediterraneo. Un grande evento multispecializzato e di respiro internazionale, con oltre 1.400 espositori, ideato e concepito come cantiere di idee e business integrato. È un appuntamento fondamentale per decine di migliaia di visitatori professionali molto diversi tra loro, attratti dall’esperienza di una fiera vivace e da un’offerta merceologica completa. Giunta alla sua ottava edizione conferma il suo ruolo di osservatorio privilegiato sul panorama dell’architettura e dell’edilizia. Anche questa edizione sarà dunque centro di attrazione per gli operatori di tutto il mondo e – contemporaneamente – darà vita a un format innovativo mirato all’accompagnamento delle aziende nei Paesi emergenti e sui mercati esteri prioritari. Data la forza della fiera ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha scelto MADE expo come una delle manifestazioni internazionali fondamentali

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per far crescere il giro di affari delle aziende italiane confermandone inoltre il ruolo di manifestazione guida nella trasformazione del mondo delle costruzioni. Una delle mission di MADE expo è quella di offrire reali opportunità di business agli espositori, come nel caso dell’accordo con Arexpo (la società che ha il compito di sviluppare l’intero sito di Expo 2015 trasformandolo in un parco scientifico e tecnologico di eccellenza globale) che punta a valorizzare gli investimenti già fatti sull’area da qui alla realizzazione del masterplan. Particolare attenzione viene data anche alle generazioni future come nel caso di Carousel for Life, il progetto che FederlegnoArredo ha deciso di lanciare a MADE expo generato da una ricerca condotta sull’architettura per l’infanzia, finalizzato a orientare una nuova visione che definisca criteri qualitativi di progettualità e produzione, affermando i bambini al centro del mondo. Ma vediamo nedl dettaglio il palinsesto di MADE expo, in grado di offrire una visione multi-specializzata sui materiali, sistemi costruttivi, serramenti, involucro, finiture e superfici, grazie a 4 Saloni specializzati, rappresentativi e integrati:

Saranno presenti a MADE Expo oltre 1.400 espositori


MADE COSTRUZIONI MATERIALI (PADIGLIONI 6-10) Soluzioni costruttive e tecnologie innovative, materiali performanti, attrezzature più all’avanguardia per un’edilizia sostenibile e sicura saranno motivo di sicuro interesse per le imprese, gli ingegneri, geometri e tutte le altre categorie tecnico professionali, insieme al fitto programma di eventi e convegni di taglio tecnico normativo. Di scena sistemi costruttivi e strutture in legno, laterizio, calcestruzzo e acciaio, materiali, manufatti, prodotti performanti nei settori dell’impermeabilizzazione, dell’isolamento, della protezione, del risanamento e del rinforzo strutturale, del colore e delle pitture, sistemi di misura, prova e controllo, soluzioni per il cantiere e per la sicurezza.

MADE INVOLUCRO E SERRAMENTI (PADIGLIONI 1-2-3-4) Rappresenta tutta la filiera in tema di serramenti, tende, sistemi di oscuramento, protezione, involucro edilizio e coperture. Serramentisti, installatori, distributori, rivenditori, architetti, progettisti, costruttori possono confrontarsi con l’intera filiera produttiva, che parte dalle macchine per la lavorazione dei serramenti in tutti i materiali (legno, alluminio, pvc) per arrivare ai prodotti finiti più innovativi.

MADE INTERNI E FINITURE (PADIGLIONI 5-7) Alcune realizzazioni della passata edizione di MADE Expo

Soluzioni ad alta qualità e prodotti innovativi in tema di pavimenti, rivestimenti, porte, maniglie e accessori, controsoffittature, partizioni interne, pareti attrezzate, scale e finiture. Un incontro sinergico tra design, tecnologia e ricerca per tutti gli addetti ai lavori: progettisti, interior designer, contractor e distributori rivenditori nazionali e internazionali.

MADE SOFTWARE TECNOLOGIE E SERVIZI (PADIGLIONE 10) Le ultime novità in ambito software, dalla progettazione e calcolo strutturale alla progettazione architettonica ed ingegneristica, e del BIM. E poi stampanti 3D, realtà aumentata ed altre tecnologie e servizi innovativi funzionali a progettare, costruire e gestire edifici ed ambienti.


ANTEPRIME MADE EXPO KE PROTEZIONI SOLARI

KE Protezioni Solari lancia la nuova pergola a lamelle KEDRY PRIME con struttura in alluminio, in grado di riparare dai raggi solari, dal vento, dall’umidità e – grazie ad una attenta progettazione degli elementi mobili - anche con elevata efficacia in caso di pioggia. Facilmente installabile e grazie alla sua modularità, KEDRY PRIME è adattabile ad ogni spazio: la struttura è dotata di un tetto a lamelle, per un’estetica più pulita e un minor ingombro in altezza e di un kit luci a led integrato nel perimetro, che rendono il prodotto altamente personalizzabile ed in grado di rispondere alle esigenze più diverse. La struttura può essere chiusa con molteplici tipologie di vetrate, progettate per dare protezione dagli agenti atmosferici. Grazie al sistema Vertika Prime, inoltre, può essere integrata con tende a caduta laterali e frontali. La varietà di scelta dei tessuti (trasparenti, filtranti ed oscuranti) permette di avere il livello di schermatura desiderato; una volta chiusa la Vertika Gennius scompare completamente all’interno della struttura. Ma non è tutto. La struttura può essere arricchita internamente anche con delle tende ornamentali a drappo. Il massimo comfort è garantito inoltre da una perfetta automazione: app per smartphone e tablet, ne consentono una perfetta gestione anche da remoto, permettendo di definire tempo e modalità di apertura e chiusura della tenda.

FERREROLEGNO La linea Scenario il sistema di pareti scorrevoli firmato FerreroLegno, abbinabili anche a pannelli fissi, è disponibile in quattro differenti versioni. VISIO - è la soluzione tutto vetro con sistema di scorrimento a parete e a soffitto. Disponibile in 13 finiture - extrachiari, trasparenti e riflettenti - il cristallo temperato è di altissima qualità e spesso 8 mm. Nella foto, il sistema di porte scorrevoli in vetro Scenario, qui proposto nel modello Visio con quattro ante scorrevoli e nella versione con scorrimento a soffitto, con Cristallo trasparente extrachiaro.


ELEKTA BY GRUPPO GANI

OKNOPLAST

Elekta by Gruppo Gani, brand specializzato nella produzione di resine all’acqua di altissima qualità, presenta in occasione del Made 2017 la collezione Pastellone 2.0, una linea che reinventa il concetto del rivestire e punta tutta la sua forza sull’assoluta naturalità del prodotto. Pastellone 2.0, ispirata alla principale materia utilizzata dall’edilizia e dall’architettura - il cemento – si unisce a 30 differenti terre naturali, ricavate da cave a cielo aperto o da grotte, che ne determinano le tonalità. Pastellone 2.0 è un rivestimento in polvere a base di sabbie alluvionali, minerali, cemento bianco e terre naturali, caratterizzato da colori palpabili e texture morbide e delicate, unite a leggeri rilievi arrotondati. In soli 2 mm di spessore, racchiude il cuore della tecnologia e della ricerca, mantenendo l’effetto minimale grazie alla sua naturale formulazione. Rapida nella posa e inodore, è ideale su superfici nuove e per ristrutturazioni, direttamente applicabile a qualsiasi rivestimento interno ed esterno. Con solo l’aggiunta di acqua o, per i pavimenti, di una piccola aggiunta di legante si ottiene un impasto cremoso spatolabile per più di 3 ore, garantendo così notevoli benefici per i resinatori. Inoltre, è applicabile in verticale e orizzontale, su pareti e pavimenti, dal bagno alla cucina, dalla zona giorno agli uffici, dalle scale alle superfici interne ed esterne e sempre con performance elevate.

Forte di un reparto R&D in continua espansione, Oknoplast ha lavorato a una grande novità. Si tratta di lineaNATURA, la nuova gamma di rivestimenti in vero legno, che oltre a cambiare il modo di concepire i serramenti in PVC, regala agli ambienti domestici un’allure completamente nuova. Grazie a lineaNATURA, infatti, sarà possibile coniugare le caratteristiche del PVC - impermeabilità all’aria e all’acqua, assenza di manutenzione ed eccellenti valori di isolamento sia termico che acustico – al calore e all’eleganza del vero legno. La finestra è rivestita all’interno in legno proveniente da piantagioni rinnovabili, per creare spazi abitativi più confortevoli e accoglienti. Una scelta del Gruppo in linea con la cultura del brand che da sempre ha un approccio green orientato ad una produzione ecosostenibile. Come avviene per tutti i prodotti a marchio Oknoplast, anche lineaNATURA può essere personalizzata: sono disponibili otto diverse varianti legno – dallo stile più classico a quello più moderno – in linea con i più attuali trend nel mondo dell’arredo.

GARDESA Gardesa amplia la propria gamma con una linea di porte di sicurezza innovative che coniugano design e tecnologia di ultima generazione: TURIN. Le porte della nuova collezione saranno disponibili sia in versione meccanica con serratura a cilindro di tipo europeo di massima sicurezza, sia in versione elettronica con tastiera touch by Gardesa. La prestazione acustica e termica di tutta la gamma TURIN garantisce elevati standard di sicurezza ma anche ottime performance termiche (<1.4) e acustiche (>41 dB). Continua poi la collaborazione con Andrea Castrignano che personalizzerà con il proprio coloratissimo stile la linea TURIN in classe 5 grazie all’eclettico pannello Doptical, ai due pannelli pantografati Slipping e Sway.


TENDENZE

Una nuova tipologia, la porta d’ingresso, arricchisce la collezione Shade, disegnata da Giuseppe Bavuso per Erco. Per l’interno è possibile la massima personalizzazione grazie ad un’ampia scelta di pannelli di rivestimento (in essenza, Corian, vetro e gres porcellanato); l’esterno è anch’esso personalizzabile in gres porcellanato o materiali che non necessitano di manutenzione. L’installazione può essere raso muro interno nella versione più essenziale mentre esternamente è possibile la finitura con o senza il monoestruso in alluminio di finitura. Anche le dimensioni offrono la massima versatilità: mono anta, doppia anta e un’anta e ½ fino a H 270 cm oltre alla possibilità di ampliarla con sopraluci fissi. Come tutte le proposte Erco, Shade garantisce un alto livello di sicurezza: cerniere a scomparsa, una dotazione standard di punti di chiusura anti-effrazione in acciaio, un allestimento che integra segnalatori di intrusione e cilindro di sicurezza antitrapano e antistrappo. I rinforzi in acciaio, fino a 3 mm di spessore, garantiscono maggiore stabilità e sicurezza sia nell’anta che nel telaio e la porta vanta la certificazione antieffrazione in Classe RC3.

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Txt > a cura della redazione

ARRIVA LA PORTA D’INGRESSO PER ERCO


MANDELLI1953, L’ARTE DI APRIRE E CHIUDERE SI RAFFORZA, PER MANDELLI1953 UN NUOVO CORSO, ORIGINATO DALL’INSIEME DI SFORZI ED INVESTIMENTI, DI PASSIONE ED ENERGIA, DI VOLONTÀ E DI SPIRITO INNOVATIVO CHE HANNO CARATTERIZZATO LA VITA DELL’AZIENDA NEGLI ULTIMI ANNI. IN QUESTO CONTESTO, NASCONO I DUE NUOVI MODELLI, TWEE E ZEIT, INTERPRETATE RISPETTIVAMENTE DA MASSIMO CAVANA E MARCO PIVA Il concetto che dà vita a Twee si basa su una domanda apparentemente semplice: perché avere piani complanari e legati da regole formali comuni? L’idea iniziale porta alla distorsione dei vari piani, creando pieghe nette al centro della maniglia. Ne scaturiscono intersezioni di piani che hanno perso ogni tipo di complanarità. Prende forma una maniglia irregolare e diversa in ogni sua vista. Oltre ad un forte carattere formale, questa maniglia ha una impugnatura ergonomica, che va in contrapposizione con la sua immagine spigolosa e sfaccettata. Twee è proposta nelle finiture oro lucido o satinato e cromo lucido o satinato.

La ricerca sul volume della maniglia mira a conferire una nuova “sostanziale” importanza a questo strumento, mentre al contempo, un importante studio è stato effettuato per garantire l’ergonomia e il massimo comfort all’utilizzatore. Zeit, che nasce da una forma scolpita, è prodotta attraverso un processo altamente industrializzato di fusione dell’ottone, viene in seguito rifinita sapientemente a mano da artigiani esperti in modo da esaltarne l’aspetto volumetrico ed il gioco di luci ed ombre che la rendono ogni volta unica ed irripetibile. Zeit è proposta nelle finiture cromo lucido, cromo satinato, oro lucido ed oro satinato.

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TENDENZE

Txt > a cura della redazione

FINSTRAL Finstral ha sviluppato una nuova linea di infissi in alluminio FIN-Project, combinata con un materiale ecosostenibile dalla estetica naturale: ForRes. ForRes è costituito da bucce di riso, un naturale prodotto di scarto della agricoltura e da residui di PVC, che risultano dalla lavorazione dei profili che vengono impiegati per produrre i serramenti. La qualità di finestre e porte FIN-Project deriva dalla combinazione modulare di diversi materiali riciclabili: le straordinarie capacità isolanti dei profili

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pluricamera in PVC, con cui viene realizzato il corpo centrale del serramento, la resistenza dell’alluminio, impiegato per il rivestimento esterno, e ForRes, utilizzato per il lato interno, la cui verosimiglianza all’effetto visivo del legno risulta molto gradevole anche al tatto. Il risultato di questa particolare combinazione è un serramento innovativo, in grado di assicurare costi energetici davvero ridotti che può essere completamente riciclato alla fine del suo ciclo di vita.


NEWS AZIENDE

Txt > a cura della redazione

UN GESTO NELL’ARIA Si chiama Shodo¯ e letteralmente significa “via della scrittura”. Il termine arriva dall’Estremo Oriente, ed è intimamente legato al mondo della pittura. Si impara attraverso un lungo lavoro di ricerca e pratica costante. Una frase. Un segno elegante che si staglia senza mai staccare il pennello su una superficie bianca di un foglio di carta di riso. La padronanza del gesto, la continuità del ritmo, il controllo della forza impressa al pennello non consente errori o ritocchi. É un gesto sicuro, spontaneo dove però nulla è lasciato al caso. La perfezione tecnica e la suggestione di quest’arte ispira Eclisse che ha scelto il nome Shodo¯ per battezzare un’idea di prodotto completamente nuova e rivoluzionaria. Eclisse presenta l’esclusivo sistema integrato con stipiti, coprifili e cornici filomuro che si applica senza alcuna interruzione. Non solo la bellezza ma insieme ad essa la funzione. La grazia di una linea che definisce i volumi. Shodo¯ non è solo un battiscopa e cornice a zero spessore, ma è un segno di forza calligrafica, continuo, privo di tagli.

Shodo¯ (patent pending) è una linea di soluzioni per porte scorrevoli e a battente che si caratterizzano per avere stipiti, cornici coprifilo e battiscopa a filomuro. Con Shodo¯ le finiture diventano un unico segno calligrafico, un tratto a zero spessore e privo di interruzioni. Shodo¯ comprende: - Shodo¯ scorrevole, controtelaio per porta a scomparsa con stipiti e cornici filomuro in versione per anta singola o doppia - Shodo¯ battente, telaio per porta a battente con stipiti e cornici filomuro, - Shodo¯ battiscopa, profilo per battiscopa filomuro.

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EVENTI

Txt > Claudio Moltani

OIKOS OCCUPA (MONOCROMATICAMENTE) MILANO

Le diverse location del progetto White in the City di Oikos

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E LO FA CON L’INIZIATIVA-PROGETTO WHITE IN THE CITY, APPOSITAMENTE IMMAGINATA PER LA PROSSIMA DESIGN WEEK. DI CHE COSA SI TRATTA? VEDIAMOLO SUBITO…


vivere, all’abitare, al contemplare, per delineare una dimensione del bianco che informi – trasformando l’ambiente quotidiano in luogo del benessere. I progetti saranno di scala differente, dalle installazioni architettoniche dei grandi protagonisti del design agli oggetti di uso quotidiano, dagli ambienti ai piccoli accessori per la persona in un perfetto equilibrio tra arte e design. L’obiettivo di White in the city è creare una nuova consapevolezza che permetta di scegliere il bianco non solo per emozione o retaggio storico ma, anche, attraverso una scelta ragionata. Il bianco assumerà di volta in volta, nelle diverse location coinvolte, un aspetto immateriale o tangibile. Nato dalla creatività di Claudio Balestri e di tutto il team Oikos, White in the City coinvolgerà, nelle diverse location, architetti e designer, giovani o già affermati, che saranno chiamati a re/interpretare il “principe dei colori” con la loro visione, con i loro prodotti, con la loro personalità. White in the city è un progetto (l’art director è Giulio Cappellini) che coinvolgerà alcune delle più prestigiose location di Milano in occasione del prossimo Fuori Salone: Accademia di Belle Arti di Brera, Pinacoteca di Brera, Palazzo Cusani, l’ex chiesa di San Carpoforo e l’orto in città nel loft di Class Editori Space. Ognuna con una diversa declinazione e interpretazione ma legate in un unico itinerario che racconterà il Bianco nelle sue mille sfaccettature cromatiche e simboliche. Il colore bianco è storicamente simbolo di benessere, sostenibilità e tranquillità; non un punto di partenza ma un punto di arrivo che coinvolge tutte le discipline di progetto, dall’architettura alle arti visive, dal design al fashion. In questo progetto si analizzeranno tutte le aree socio-culturali legate all’essere, al

Accademia e Pinacoteca di Brera, Palazzo Cusani, ex Chiesa di San Carpoforo e Orto in città, ecco i siti che saranno coinvolti nell’evento Oikos

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White in the city Main sponsor:

Palazzo Cusani:

Oikos il colore del benessere

5+1AA Alfonso Femia-Gianluca Peluffo, Alberto Apostoli, Studio Asia, Caberlon Caroppi Italian Touch Architects, Raffaella Laezza Underarchitecture, Studio Mamo, Jasper Morrison, Studio Rotella, Studio Svetti

Art Director: Giulio Cappellini curatore Pinacoteca di Brera

Stefano Boeri Architetti, David Chipperfield Architects, Studio Libeskind, Aires Mateus Associados , Studio Marco Piva, Patricia Altri architetti stanno definendo la loro Urquiola, Zaha Hadid Architects partecipazione.

Il progetto si snoda lungo le piĂš prestigiose location di Brera progetto di Shoda lungo le piĂš prestigio

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EVENTI

Txt > a cura della redazione

Qui a fianco, Chronotopic System

IL SALONE È PRONTO!

PRESENTATA A MILANO LA 56° EDIZIONE DEL SALONE DEL MOBILE.5 LE MANIFESTAZIONI CHE SI SVOLGERANNO IN CONTEMPORANEA DA MARTEDÌ 4 A DOMENICA 9 APRILE PRESSO IL QUARTIERE FIERA MILANO A RHO CON APERTURA AGLI OPERATORI TUTTI I GIORNI E NELLE GIORNATE DI SABATO E DOMENICA ANCHE AL PUBBLICO: SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE, SALONE INTERNAZIONALE DEL COMPLEMENTO D’ARREDO, EUROLUCE, WORKPLACE3.0 E SALONESATELLITE Particolarmente interessante risulterà essere l’iniziativa space&interiors. Dopo il successo della prima edizione, che ha visto la partecipazione di oltre 8.000 visitatori professionali (di cui il 30% esteri), ritorna infatti space&interiors, l’unico evento connesso stabilmente con il Salone del Mobile.Milano e dedicato alle finiture per l’architettura. Presso The Mall Porta Nuova, nel Brera Design District di Milano, superfici, pavimenti, porte, maniglie, colore e decorazione, serramenti, rivestimenti, finiture e architettura d’interni verranno presentati in un allestimento suggestivo. Il nuovo allestimento, a cura dello studio Migliore+Servetto Architects, animerà l’area offerta da The Mall, nel cuore di Porta Nuova, innovativa location alla base della Diamond Tower. Se il Salone del Mobile.Milano si concentra sugli oggetti finiti, space&interiors approfondirà tutto quello che costituisce il mondo degli interni, delle finiture e dei serramenti di qualità. L’intero spazio espositivo è concepito come un vero e proprio racconto sul mondo delle finiture che si compone nell’alternanza e interazione tra aree diverse. Il visitatore, muovendosi lungo una suggestiva promenade, si confronterà infatti con tre realtà differenti connesse tra loro all’interno dello stesso spazio: una strettamente commerciale di esposizione e conoscenza del prodotto (con stand allestiti secondo il progetto di exhibition design integrato), un’area molto dinamica di accoglienza destinata a incontri più ravvicinati di business e, infine, un’altra più immersiva che ospita un’installazione dinamica per focalizzare l’attenzione su qualità e caratteristiche dei singoli prodotti. La mostra “Absolute lightness”, concepita da Migliore+Servetto Architects, mette in evidenza il tema della leggerezza, attraverso cui leggere le differenti proposte di aziende e prodotti in esposizione. Per quanto riguarda Workplace3.0, questo occuperà un’area espositiva di 10.000 metri quadrati suddivisa in due padiglioni (22-24) e ospiterà 92 aziende espositrici che presenteranno soluzioni in linea con le nuove modalità di lavoro e le nuove esigenze progettuali per “abitare” gli spazi professionali. In quest’ambito, verrà realizzata la rassegna-evento A Joyful Sense at Work, curata da Cristiana Cutrona e preannunciata nel 2016, che darà forma e vita alle nuove teorie della progettazione del prodotto ufficio e degli ambienti di lavoro. Workplace3.0 si propone come insostituibile think tank per conoscere e comprendere i

A destra, The Water Cooler

RESET-03_@UNStudio_ Scap

futuri e necessari cambiamenti degli spazi lavorativi. Senza adagiarsi sulle opinioni più diffuse, rimettendo sempre in discussione ogni dato acquisito. Non una semplice rassegna ma il punto di partenza per stimolanti idee di sviluppo in grado di rispondere al cambiamento e alle esigenze del mercato. In mostra le proposte migliori per progetti di fornitura, aree di accoglienza e di lavoro.

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INTERVISTA

Txt > Claudio Moltani

OIKOS. OVVERO IL COLORE DEL BENESSERE

IL BIANCO, IL GIALLO… OIKOS LANCIA LA SUA PRIMAVERA CROMATICA E, DAL MADE AL FUORI SALONE, DIPINGERÀ, METAFORICAMENTE (MA ANCHE CONCRETAMENTE) NUMEROSE E PRESTIGIOSE LOCATION MILANESI. NE PARLIAMO CON LA DINAMICA E CREATIVA VICKY SYRIOPOULOU, CHE CI PARLA DEL BIANCO, DEL GIALLO, DELLE DONNE E… OIKOS E MADE, UN APPUNTAMENTO DA ONORARE... PERCHÉ IL GIALLO? È UNA PROVOCAZIONE (PANTONE DICE CHE IL COLORE TREND 2017 È IL GREENERY)? UN’ANTEPRIMA DEL BIANCO SALONE? Non è assolutamente una provocazione. Il giallo è il colore del sole, dell’allegria, della socializzazione, della felicità e della mente: caldo, tonico, dinamico come la nostra azienda.Non vuole nemmeno essere un’ennesima proposta trend a fini commerciali. COME SARÀ LA SPAZIO MADE? Sarà un esplosione di benessere. Un mese fa alla conferenza stampa di White in the city abbiamo presentato “Oikos Il colore del Benessere”. Un progetto che ci ha portato a esplorare l’infinita varietà del colore e della materia creando miscele inedite di materiali e texture. In questo importante lavoro di ricerca e analisi abbiamo verificato che un colore prevaleva sempre su tutti: il bianco, perfetta sintesi di tutti i colori. Sarà proprio il bianco a fare da cornice al Giallo, il colore che il nostro Presidente ha scelto simbolicamente per celebrare la ricorrenza della Festa delle donne. L’apertura della fiera sarà l’8 marzo, che è appunto la Festa della Donna e, come sappiamo, nel 1946 l’U.D.I (Unione Donne Italiane) scelse la mimosa come fiore per simboleggiare questa ricorrenza. OIKOS vuole omaggiare con questa sua scelta la donna, e portare un forte riconoscimento della sua importanza. Anche come padrona della casa: Oikos in greco significa casa. Giallo è inoltre il colore

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del sole e il sole è luce. Senza sole e luce non c’è salute. Il sole e la luce sono strettamente legati al nostro benessere. Il sole è giallo e la luce è bianca. Per non parlare delle discipline olistiche orientali, che vedono il giallo sia come colore del plesso solare (intestino e organi digerenti) sia come colore della mente e dell’intelletto. Bianco e giallo: l’abbinamento perfetto per il benessere che presentiamo a questo MADE. Quale abbinamento migliore per avviare il progetto Benessere?

Vicky Syriopoulou; nelle altre due immagini, il Museo Pascali di Polignano Mare


QUALI PRODOTTI? Al Made 2017 presenteremo una serie di texture che uniscono pigmenti, matericità e luce creando effetti inediti. Sarà interessante scoprire come lo stesso pigmento muta quando la materia si modifica per dare vita a finiture decorative e tinte piatte che uniscono l’estetica alle altissime prestazioni tecniche. Inoltre non c’è Formaldeide nei nostri prodotti, e questa è un’altra importante ragione e forte motivazione del nostro progetto “Oikos il colore del benessere” che non inquina l’aria negli ambienti in cui viviamo. Il Made è anche la fiera dedicata all’edilizia, al recupero architettonico, delle nostre periferie. Oikos presenta importanti novità nella linea dei prodotti da esterno, dove il giallo nelle sue più svariate sfumature è il colore insieme al bianco che hanno fatto la storia di tante facciate. QUALI ASPETTATIVE? Una fiera porta sempre nuovi contatti, nuove opportunità. Noi con il nostro stand, ampio e luminoso, la nostra presentazione di Bianco abbinato al giallo, il nostro progetto Il colore del benessere, ci aspettiamo una riconferma della nostra leadership. Durante tutta la fiera i nostri maestri decoratori renderanno omaggio alla grande artigianalità italiana con esibizioni che mostreranno la semplicità con cui si può lavorare utilizzando i prodotti Oikos; più di 187 decorazioni diverse che garantiranno sempre il benessere dell’ ambiente nel quale saranno utilizzate. IL MADE è inoltre anche un momento di incontro per i rivenditori che giungeranno da ogni parte d’Italia, e abbiamo deciso di dedicare loro il cuore del nostro stand. Saranno accolti in uno spazio riservato e dedicato in cui gli verranno mostrate le nostre proposte per le loro rivendite, e spiegato come comunicare i vantaggi di utilizzare il colore del benessere Oikos.

In alto, l’Hotel Grande di Chioggia; qui sopra lo studio Libeskind e, sotto, un appartamento di Roma


TENDENZE

Txt > Claudio Moltani

DESIGN DI SUPERFICIE LA SCELTA DI APRIRSI CON FORZA AL MONDO DEL DESIGN È PER ALPI UN RITORNO ALLE ORIGINI: LA STESSA PASSIONE CHE HA TRACCIATO LA STORIA DEL MARCHIO GIÀ A PARTIRE DAGLI ’80 QUANDO, GRAZIE ALL’INTUIZIONE DI VITTORIO ALPI, OGGI ALLA GUIDA DELL’AZIENDA, FURONO AVVIATE PRESTIGIOSE COLLABORAZIONI CON NOMI DI SPICCO DEL DESIGN ITALIANO QUALI, TRA GLI ALTRI, ALDO CIBIC, DINO GAVINA, PIERLUIGI GHIANDA, UGO LA PIETRA, ANGELO MANGIAROTTI, ALESSANDRO MENDINI, ETTORE SOTTSASS

DESIGNER COLLECTION BY FRONT Il delicato tocco creativo delle Front si esprime negli inediti Drapery Wood e Grid Wood. Perfetta interpretazione della poetica del duo svedese, il tranciato bicolore Drapery Wood, affiancando quadrati di misura identica forma un pattern dall’illusorio effetto ottico di movimento. Come sottende già il nome, infatti, le Front hanno creato un nuovo legno che, ingannando lo sguardo attraverso questo dinamico effetto di profondità, ricorda un drappo. Grid Wood, ispirato ad un antico pattern dalla struttura reticolare, grazie all’utilizzo di quattro legni di colori differenti uniti l’uno all’altro attraverso la tradizionale tecnica dell’intarsio, crea invece l’illusione di una superficie irregolare dalle diverse profondità.

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DESIGNER COLLECTION BY PIERO LISSONI Due le proposte firmate dal nuovo art director: Xilo 2.0, la nuova collezione di tranciati che trae la sua forza dalla perfetta intensità della natura, per cui Lissoni ha selezionato con la leggerezza tipica del suo linguaggio creativo una calibrata scala cromatica di 4 colori in sequenza, dal chiaro allo scuro. La seconda, Tarsie è una reinterpretazione di tre motivi geometrici della tradizione lignea riprodotti, come una stampa ad effetto intarsio, sulle stesse varianti di Xilo 2.0: Tarsie 1, dal motivo spinato, abbina in un gioco solo apparentemente irregolare le diverse cromie della collezione; Tarsie 2 si distingue per il delicato motivo a losanghe bicolore; Tarsie 3, classico decoro a correre ispirato nell’estetica al parquet industriale che mixa le diverse tonalità di Xilo 2.0.

DESIGNER COLLECTION BY FRATELLI CAMPANA Le incredibili espressioni dell’Amazzonia hanno ispirato i Fratelli Campana per le texture dei nuovi tranciati ALPI Piaçava e ALPI Pirarucu. Il primo è ispirato alla Piaçava, nome indigeno di una palma da cocco endemica dell’Amazzonia che raggiunge i 15 metri di altezza, le cui fibre particolarmente resistenti vengono utilizzate per la costruzione dei tetti delle capanne. Da qui il particolare motivo della texture filamentosa del nuovo ALPI Piaçava. Pirarucu è invece uno dei pesci d’acqua dolce più grandi al mondo, anch’esso tipico del Rio delle Amazzoni. Il nome, sempre dall’indigeno tupi, significa “pesce (pirá) rosso (arucu)”, in riferimento alla colorazione delle scaglie, prevalentemente argentee ma rossastre sulla coda. Appartenente alla famiglia delle lingue ossee, che risalgono a oltre 100 milioni di anni fa, può essere considerato un fossile vivente e si caratterizza per la particolare conformazione della pelle, utilizzata nell’artigianato locale, che i designer hanno riprodotto nell’omonimo legno ALPI.

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TENDENZE

Txt > a cura della redazione

SCENARIO IMMAGINA GLI SCENARI PROSEGUE, CON SCENARIO BY FENIX®, IL DESIDERIO DI ESPLORARE NUOVI TERRITORI, ATTRAVERSO UNA NUOVA COLLABORAZIONE CON IL DUO CREATIVO LA TIGRE, LUISA MILANI E WALTER MOLTENI

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Le proposte di Fenix per i vari ambienti


Scenario è un progetto di styling in grado di sintetizzare e interpretare i diversi ambiti di applicazione di FENIX®,, esaltandone il valore estetico e le sue caratteristiche tecniche all’avanguardia. Per questa edizione, La Tigre ha studiato e realizzato una serie di set evocativi dove superfici e fondali in FENIX®, dominano la scena interagendo con oggetti semplici e riconoscibili, secondo una logica di abbinamento e contrasti con i colori del materiale. “ FENIX®, prende forma creando ambientazioni tridimensionali, quasi architettoniche, dove gli oggetti, giocando con gli spazi, perdono la loro dimensione reale. I set ultra minimali riecheggiano il mondo reale e le diverse destinazioni d’uso del materiale, ricreando scene simboliche e poco usuali in cui la superficie rimane la vera protagonista,” spiegano i designer de La Tigre Il progetto racconta in sei scatti, realizzati dal fotografo Matteo Cremonini, gli ambiti di applicazione: Office, Retail, Restaurant, Design Furniture, Hospitality, Health Care. Office rappresenta uno scenario lavorativo di grande impatto: risme di fogli colorati che si confondono con le superfici di FENIX®, e creano un gioco di tagli netti e spessori, angoli e linee curve. Le sue prestazioni tecnologiche all’avanguardia lo rendono il materiale ideale per l’ambiente di lavoro. Nel mondo del Retail FENIX®, è perfetto per creare scenari, quinte e piani d’appoggio dalle superfici opache e vellutate. Colori delicati ispirati alla natura per ambienti ricercati e funzionali. La sua resistenza ai graffi e agli agenti chimici aggressivi e la riparabilità termica rendono la sua superficie altamente qualificata per questo settore. Uno “scenario surreale” viene evocato per rappresentare Restaurant, ambito in cui FENIX®, esprime al meglio le sue proprietà igieniche e di idoneità a contatto con il cibo, persino quando

si rompono tragicamente tutte le uova. Non solo in cucina ma anche negli spazi dedicati al pubblico, nel settore della ristorazione è un materiale elegante e anti-impronta con cui realizzare anche tavoli e sedute. In un immaginario ispirato a Le Corbusier, FENIX®, è il “foglio” bianco che tutti i progettisti desiderano per realizzare complementi di arredo. Il mondo del Design Furniture ha a disposizione un materiale facilmente lavorabile, che può essere curvato e inciso a pantografo o a laser. Schiuma e sapone si prestano perfettamente al contatto con FENIX®, Le sue proprietà di impermeabilità, igienicità e antibattericità consentono a questo speciale materiale di essere indicato anche per ambienti che necessitano di un’adeguata pulizia, come nel settore dell’Healthcare.

FENIX NTM® è un materiale innovativo - nanotech, super opaco e soft touch - di Arpa Industriale creato per l’interior design. Adatto ad applicazioni sia verticali sia orizzontali, coniuga raffinate soluzioni estetiche con prestazioni tecnologiche all’avanguardia. La parte esteriore di FENIX NTM è ottenuta con l’ausilio di nanotecnologie ed è caratterizzata da una superficie trattata con resine acriliche di nuova generazione, indurite e fissate attraverso il processo di Electron Beam Curing, che dotano questo nuovo materiale di proprietà fuori dal comune. Aprendo una strada inedita nel mondo dell’interior design.

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EVENTI

Txt > Claudio Moltani

OLTRE DUEMILA ESPOSITORI, PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO, DISTRIBUITI SU 17 PADIGLIONI (E, NELL’EDIZIONE DEL 2019, SI AGGIUNGERANNO ALTRI DUE NUOVI PADIGLIONI DEL QUARTIERE FIERISTICO DI MONACO DI BAVIERA), 250.000 VISITATORI. QUESTI, IN SINTESI, GLI STRAORDINARI NUMERI DI QUESTA FIERA CHE RACCHIUDE SETTORI MERCEOLOGICI QUALI CERAMICHE, LATERIZI, IMPIANTI PER PRODUZIONE DI ENERGIA, PIETRE NATURALI E NEW SURFACE, PAVIMENTAZIONI, PRODOTTI CHIMICI PER L’EDILIZIA, FACCIATE CONTINUE, PROTEZIONE SOLARE, PORTE, FINESTRE, SERRATURE… IN QUESTE PAGINE, UNA PICCOLA MA SIGNIFICATIVA PRESENTAZIONE. LA PROSSIMA EDIZIONE DI BAU AVRÀ LUOGO DAL 14 AL 19 GENNAIO 2019 PRESSO IL CENTRO FIERISTICO DI MONACO DI BAVIERA. L’AREA ESPOSITIVA SI ESTENDERÀ A 200.000 MQ

BAU, DI TUTTO, DI PIÙ

COSENTINO

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A tre anni dal suo lancio, la superficie ultra compatta Dekton® si è ormai affermata a livello internazionale grazie sia alle sue specifiche tecniche che alla capacità di intercettare anche le esigenze più fashion nel settore dei rivestimenti interni, top cucina e bagno in particolare. Al BAU, Cosentino la nuova finitura X Gloss, caratterizzata da un superbo effetto cristallino e da un campo di utilizzo che spazia dall’interior all’outdoor, facciate continue comprese.


CASALGRANDE PADANA Le nuove collezioni comprendono la linea Pietre di Paragone, una gamma di gres porcellanato che trae ispirazione dalla pietra naturale, e, in particolare, da pietre tradizionalmente utilizzate nel settore delle costruzioni. Fra le new entry, si segnalano le texture dell’Onsernone, un granito svizzero, i segni della pietra Grè del lago d’Iseo, e del sofisticato e vellutato Vals, pietra Solnhofen, della Germania, caratterizzata dalla presenza di numerosi reperti fossili.

LAMINAM

PROGRESS PROFILES Proshower è una canalina di raccolta acqua, con altezza a filo pavimento di soli 85 mm, realizzata in acciaio, in 5 diverse lunghezze e corredata da 6 diverse griglie di finitura. Grazie all’elettrolucidatura e la conseguente passivazione Proshower è inattaccabile da qualsiasi tipo di corrosione; inoltre, il suo basso spessore e la grande varietà di design delle sue griglie, la rendono una soluzione ideale sia dal punto di vista tecnico che estetico. Questa canalina è modulare: si può montare in sequenza ottenendo qualsiasi misura; inoltre la sua pendenza interna fa defluire l’acqua verso lo scarico evitando così ristagni maleodoranti e garantendo una facile pulizia del sifone.

Fra le novità dell’azienda le lastre in 1620x3240x12mm e le nuove finiture della collezione Cava, nella variante Nero Greco e Greco Nero lucidato. Grazie alla leggerezza ed alle proprietà di questo materiale, i prodotti Laminam si dimostrano soluzioni privilegiate per piani orizzontali d’ogni tipo, sia per l’ambiente cucina che per il bagno. Facili da pulire, intrinsecamente igienici, resistenti a muffe e funghi, al calore, all’usura ed ai graffi, oltre che ai normali detergenti utilizzati per la pulizia; inoltre, i colori non sono soggetti a sbiadire, tutte caratteristiche che rendono queste lastre ideali anche per l’utilizzo esterno.

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MANITAL Manital ha studiato insieme ai designer Mario Mazzer e Giovanni Crosera, la nuova maniglia Spring. Un progetto lineare e pulito, frutto del gioco di sovrapposizioni tra il quadrato della rosetta e il rettangolo dell’impugnatura, ingentilita dagli angoli smussati. Oltre alle classiche finiture, Spring è disponibile anche in bianco, per dare luce all’ambiente e abbinarsi ad arredi contemporanei, e nero, colore da sempre simbolo di eleganza.

ANTOLINI

FONTANOT

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Fontanot ha portato il suo Made in Italy, la sua creatività e il suo know how al BAU, presentando il suo prodotto realizzato nel contesto del Master in Interior Design allo IED di Milano. Gli studenti, provenienti da diverse parti del mondo, hanno partecipato alla realizzazione di questo modello chiamato The impossible Staircase, disegnato da Natasya Handajuwana. L’idea dietro questo innovativo prodotto era quella di combinare differenti aspetti che attraggono l’essere umano. Il concetto di fluttuare e sognare in modo artistico è stato ottenuto creando una differente prospettiva e dando, allo stesso tempo, quel senso di rifugio e connessione.

Lo stand Antolini al BAU, su progetto di Alessandro La Spada sviluppava un racconto declinato in diversi effetti materici, dove superfici e linee orizzontali evidenziavano i volumi mettendo in risalto la preziosità dei diversi toni, in un gioco monocromatico sull’azzurro, bianco, avorio e beige. La superficie del pavimento in Taj Mahal, in finitura lether, diventa simile ad un lago specchiante, un piano su cui gli elementi emergono, quasi fluttuando, al centro dello spazio. Le pareti in Taj Mahal, in finitura polished, contengono linee orizzontali che, come strati naturali nella roccia, creano un forte contrasto materico grazie all’impatto cromatico e di texture della Quartzite Cielo, in finiture Stratos, polished e hydrosoft.


MAPEI L’azienda ha presentato i prodotti e i sistemi per piastrelle e pietre naturali, resilienti, tessili e parquet, materiali da costruzione, additivi per calcestruzzi e sigillanti per coperture. I visitatori hanno inoltre potuto scoprire anche le novità su primers, sigillanti, prodotti per la protezione delle superfici, malte adesive e fugature.

ECLISSE A BAU 2017 ECLISSE ha presentato una selezione della gamma di controtelai per porte scorrevoli con stipiti: ECLISSE Unico, il modello più versatile della gamma, ideale per le ristrutturazioni e le nuove costruzioni e ECLISSE Luce, sistema studiato per permettere il passaggio di cablaggi elettrici e avere vicino al foro porta punti luce ed interruttori. Presente inoltre ECLISSE Syntesis Collection, linea di soluzioni dedicata al minimalismo: dai sistemi per porte scorrevoli privi di finiture esterne, porte a battente filo muro, vani tecnici e battiscopa filo muro. Un insieme di prodotti che si caratterizza per integrarsi perfettamente nella parete, senza interruzioni, e dare la massima libertà creativa in fase di progettazione. Tutti i dettagli tecnici sono studiati per facilitare la posa e ottenere un risultato finale impeccabile in modo tale che tutte le finiture risultino perfettamente integrate nella parete.

FAKRO

LAPITEC Una nuova finitura, legata nel nome e nel mood a un evocativo orizzonte metropolitano. Si chiama, infatti, Urban la nuova collezione di lastre in pietra sinterizzata a tutta massa: un omaggio a quattro città iconiche. Brooklyn è un’interpretazione inedita dei colori e delle sfumature delle leghe di ferro: un risultato suggestivo e materico, che ricorda l’autentico corten grazie a una resa opaca sulla superficie.

Tesa a progettare e produrre soluzioni costantemente all’avanguardia in termini di design, confort, innovazione tecnologica ed efficienza energetica, FAKRO ha partecipato alla fiera BAU esponendo all’interno del proprio stand (su una superficie di ben 150 m2) gli highlights del proprio percorso produttivo e, in particolare, le più recenti ed evolute proposte in tema di finestre da tetto, finestre per tetti piatti, scale retrattili ed accessori. I visitatori hanno qui dunque potuto conoscere la finestra per tetti piatti Modello F, premiata con il Red Dot Design Award, vale a dire uno dei più prestigiosi premi in ambito design, nonché la finestra calpestabile per tetti piatti DXW, serramento su cui è possibile camminare liberamente e in totale sicurezza grazie alla sua costruzione rinforzata. Tra le novità, sono state inoltre presentate anche la finestra a doppia apertura FPP-V preSelect2, che consente l’apertura dell’anta fino a formare un angolo di 45° e le finestre verticali INNOVIEW.

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CONTRACT

Txt > a cura della redazione

MILANO GUARDA DALL’ALTO

NELLA PRESTIGIOSA CORNICE MILANESE DI CITYLIFE, UNO DEI MAGGIORI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA D’EUROPA, SPICCA LA PENTHOUSE ONE-11 INTERAMENTE PROGETTATA E REALIZZATA DA MILANO CONTRACT DISTRICT ALL’INTERNO DELLE CELEBRI RESIDENZE DISEGNATE DA ZAHA HADID. REALIZZATA GRAZIE AL COINVOLGIMENTO DI TUTTI I MAIN PARTNER DI MCD, TRA I MIGLIORI BRAND DI INTERIOR E HOME DESIGN, LA PENTHOUSE È ESPRESSIONE DELL’ENORME POTENZIALE DI MILANO CONTRACT DISTRICT, SPECIALIZZATO IN INTERVENTI SARTORIALI MIRATI ALLA SODDISFAZIONE DI CLIENTI SEMPRE PIÙ ESIGENTI. NATO GRAZIE AD UN’IDEA DI LORENZO PASCUCCI, DALLA SUA INAUGURAZIONE DURANTE IL SALONE DEL MOBILE 2016 AD OGGI, OLTRE ALLA COLLABORAZIONE CON CITYLIFE, MCD HA SIGLATO PARTNERSHIP CON I PRINCIPALI DEVELOPERS PER UN TOTALE DI OLTRE 340 UNITÀ RESIDENZIALI DI PREGIO IN CONSEGNA NEI PROSSIMI 24/30 MESI

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Il progetto si è mosso all’interno delle condizioni al contorno, definendo una strategia di intervento mirata, supportata dalla capacità organizzativa di City Life e Milano Contract District. Una sfida che il team della project division di Milano Contract District, in coordinamento con le maestranze e le forniture di tutti i brand partner, ha saputo vincere, grazie anche ad una committenza esigente ma collaborativa e altamente professionale rappresentata dall’Arch. Mariagrazia Pozzi. Si accede all’appartamento attraverso un ingresso strombato, una sorta di “varco”, che introietta nell’alveo sociale dell’abitazione: il living. I differenti materiali che delimitano questo ambito iniziale (lastre di Statuario magnum oversize di Rex a pavimento; rovere termotrattato sulla parete del vano tecnico e ripostiglio Wall & Door di Lualdi; lastra di vetro grigio bordata con ferro crudo di Fontanot), unitamente alla geometria dello spazio, evidenziano questa sensazione di trascinamento verso l’interno. Sin dall’inizio si stabilisce una connessione visiva con gli spazi di socializzazione della casa: da una parte, il taglio feritoia che seziona e conferisce spessore al muro sul soggiorno, dall’altra la lunga parete con finitura grigio cemento (elicotterato a base di calce Oikos). Quest’ultima è interrotta da sole due aperture e dilavata, lungo tutta la sua estensione, da un taglio continuo di luce (Moon Line di Flos), che accompagna lo sguardo sino all’ingresso della cucina. Qui ci si imbatte nella grande anta laccata lucida color amaranto (Compass di Lualdi), vero e proprio elemento dinamico dello spazio, capace di integrare o separare le connessioni funzionali e visive tra gli ambienti. L’arrivo in cucina coincide col cambio di pavimentazione: ritroviamo, infatti, lo Statuario di Rex dell’ingresso che, ora, si espande a vena continua sin sopra le pareti. In questo luogo, alla lussuosa matericità dello Statuario si contrappongono superfici opache, grezze e ruvide con le quali il progetto identifica la cucina Icon di Ernestomeda, raffigurata in una composizione ad isola lineare, lungo la quale si esplica il rito della preparazione e del consumo del cibo. Uno degli elementi più qualificanti di questo ambiente, è la visuale che attraversa liberamente il paesaggio antistante stabilendo, con esso, una relazione diretta. Il progetto implementa questa condizione, collocando lungo la cortina finestrata, una plastica consolle in Corian Glacier White di CTC realizzata a disegno, ideale per una colazione con vista. La lunga cortina muraria che separa la zona giorno dalla notte, viene infranta in soli due punti, il primo dei quali immette, attraverso aperture impercettibili raso muro (Wall & Door laccato opaco di Lualdi), allo spogliatoio/disimpegno del bagno di cortesia e della camera matrimoniale. Quest’ultima definisce un volume fluente, organizzato su tre ambiti distinti, ma connessi tra loro da sistemi di aperture scorrevoli a tutta altezza (Drive laccato lucido di Lualdi): lo spogliatoio, la camera, il servizio igienico (quest’ultimo, dotato

Vedute esterne delle residenze

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sia di vasca free standing - Cono di Gessi - sia di box doccia - Stilla e CTC-). Anche in questo ambito, il gioco delle superfici, dei materiali e della luce diventa identitario: il pavimento in legno di rovere Natural Genius di Listone Giordano, risvolta sulla parete del letto e della vasca dilatando il volume; i grandi formati magnum oversize in grès di Florim (Industrial Steel), cingono la doccia rendendola plastica; le superfici opache e granulose delle pitture Biamax di Oikos, introducono sofisticati effetti cromatici; le texture in rovere termotrattato e laccato opaco degli arredi di Lema (Naica e Text), distinguono le pareti attrezzate; le riflessioni degli specchi e le trasparenze dei vetri (Torsellini Vetro), amplificano le sensazioni percettive; le sorgenti luminose di Flos, si integrano nell’architettura realizzando al contempo scenari funzionali e suggestivi. Nello studio delle distribuzioni funzionali operato dal progetto, tutti gli ambiti della zona notte sono filtrati, ri-

Gli interni della Penthouse One-11

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spetto a quelli della zona giorno, da spazi tampone, garantendo ai primi un necessario grado d’intimità e isolamento, come nel caso delle camere singole, alle quali vi si accede attraverso uno spazio attrezzato da armadi in rovere termotrattato (Naica di Lema). Il volume dedicato ai figli è un unico spazio ripartito da un setto murario ribassato con finitura a smalto opaco blu notte di Oikos il quale, nella zona ingressospogliatoio-servizio igienico, implementa l’armadio con anta battente laccata opaca (Ellevi di Lema) e, nella zona dei letti singoli e delle scrivanie, intesta i grandi pannelli scorrevoli laccati lucidi di Lualdi. La scelta di Slide Natural Genius di Listone Giordano come superficie aggregante di tutto lo


spazio abitativo, nasce dalla volontà di trasformare il classico parquet in un sistema di arredo a pavimento con ampie “risalite” sulle pareti verticali. Sostituire le forme rettangolari delle comuni plance di legno in rombi, trapezi e triangoli, conferisce alla tradizionale superficie statica del pavimento sensazioni dinamiche insospettabili, come se anch’esso fosse mosso dalla forza centripeta che induce un movimento circolare ai singoli pezzi che lo compongono. L’accesso al piano attico avviene attraverso una scala in linea aperta sul soggiorno. La ridefinizione operata da Fontanot del collegamento verticale esistente, rientra negli interventi più qualificanti di questo lavoro. Lo sbarco al livello superiore è enfatizzato dalla visione esterna della grande terrazza alla quale vi si accede attraverso uno spazio aperto sul volume a doppia altezza del soggiorno. Questo è dotato di una cucina minima (One 80 di Ernestomeda), occultata all’interno della parete divisoria che, attraverso i pannelli scorrevoli di Lema, introduce alla camera principale di questo piano, all’interno della quale, separata da superfici vitree satinate fisse e scorrevoli (Shoin di Lualdi), ritroviamo una grande e luminosa stanza da bagno (sanitari e rubinetterie Gessi; Mobili Karol; piatto doccia CTC Design; box doccia Stilla).

Numerosi sono i brand intervenuti nel progetto di interior

Il progetto della residenza è di Milano Contract District

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TECNOLOGIA

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COSA C’È DIETRO IL DESIGN? DIETRO OGNI ASPETTO ESTETICO C’È, O DOVREBBE ESSERCI, UN LUNGO LAVORO DI INGEGNERIZZAZIONE E, FORSE SOPRATTUTTO, DI PROVE, TEST E CERTIFICAZIONI ATTINENTI LA FUNZIONALITÀ, E LA SICUREZZA, DEL PRODOTTO Il CATAS, con sedi a San Giovanni al Natisone in provincia di Udine e Lissone (Monza-Brianza), è nato nel 1969 nel distretto conosciuto in tutto il mondo come la patria della sedia e dei componenti per l’arredo, il triangolo fra Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo in terra friulana. L’istituto è stato fondato dalla Camera di Commercio di Udine per rispondere principalmente all’esigenza delle aziende locali di svilupparsi sui nuovi mercati esteri, di adeguarsi alle norme nazionali e straniere, nonché di essere aggiornate sull’impiego di materiali innovativi. Attualmente, CATAS è diventato una società a responsabilità limitata con la missione, come specificato nello statuto, di promuovere lo sviluppo tecnologico delle imprese del settore legno-arredo. Oggi il CATAS è una società per azioni i cui soci sono la Camera di Commercio di Udine, la Federlegno Arredo Eventi, la Banca di Cividale, Confindustria Udine, la Confindustria Monza e Brianza, l’Aial-Associazione italiana artigiani del legno, il Cna-Confederazione nazionale dell’artigianato di Como, l’Associazione piccole e medie industrie di Udine e Confartigianato Udine. CATAS spa è considerato oggi il più grande istituto italiano ed europeo nel settore del legno e dell’arredo. E’ un centro di ricerca supportato da un gruppo di lavoro altamente qualificato e specializzato, che può contare sulle competenze di circa 50 dipendenti, tra i quali laureati in chimica, fisica, ingegneria e matematica. I cinque reparti (materiali, superfici, prodotti finiti, chimico-biologico, e fuoco) coprono un vasto campo di prove e ricerche che vengono commissionate sia sui materiali che sui prodotti finiti. Per ogni singolo materiale e

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I NUMERI DI CATAS Oltre 40mila prove effettuate ogni anno. Oltre 1.200 clienti abbonati. Circa 2.000 clienti che si rivolgono annualmente al CATAS il 40% dei quali è straniero. Più di 100 produzioni certificate con il marchio CATAS Quality Award. 30 e più eventi formativi organizzati ogni anno.

prodotto CATAS è in grado di comprovare l’effettiva rispondenza a specifiche stabilite dal cliente, oltre che la conformità ai requisiti previsti da leggi o norme tramite la verifica delle prestazioni, della sicurezza e della durata dei prodotti. Da alcuni anni è anche attivo un ufficio tecnico in grado di eseguire simulazioni virtuali delle prove meccaniche. In questo modo, la sicurezza e le prestazioni di un nuovo prodotto possono essere valutate ancor prima della sua realizzazione, tramite modellizzazioni e simulazioni eseguite al computer e grazie l’impiego di particolari software dedicati. Questi sistemi consentono anche di ipotizzare delle modifiche al prodotto per migliorarlo, avendo così la fondata sicurezza che il prodotto finito – al termine del processo di ideazione, progettazione e re-


Qui sopra, il Laboratorio mobili

Prove di misurazione e controllo, anche con l’ausilio di robot

alizzazione – supererà i test richiesti dal mercato. CATAS rilascia una certificazione di prodotto – con il proprio marchio CATAS Quality Award (CQA) – verificando la conformità di un’intera produzione alle norme e alle specifiche tecniche riconosciute a livello internazionale. Questo marchio viene applicato alle materie prime (pannelli derivati dal legno con limitato rilascio di formaldeide, adesivi, cicli di verniciatura del legno per esterno e interno), ai semilavorati (profili in legno lamellare, pannelli nobilitati) e ai prodotti finiti (sedie, tavoli, letti, materassi, eccetera). Per poter essere certificato, un prodotto deve essere sottoposto e deve rispondere positivamente ai continui controlli interni (prove effettuate direttamente dall’azienda produttrice) e alle ispezioni e alle prove condotte periodicamente dal CATAS.

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PROJECT

Txt > a cura della redazione

NASCE LA CASA CUBO LO STUDIO ROMANO SCHIATTARELLA ASSOCIATI FIRMA UN PROGETTO ALL’INSEGNA DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE: LA “CUBE HOUSE” NEL VILLAGGIO OLIMPICO DI ROMA

Progetto: Cube House – Abitazione sperimentale Luogo: Roma, Villaggio Olimpico Committente: Privato Design: Andrea Schiattarella, Carla Maresca (Schiattarella Associati)

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Si tratta di un’abitazione sperimentale inserita nel contesto dello storico quartiere capitolino, costruito in occasione delle Olimpiadi del 1960 dagli architetti Moretti, Libera, Cafiero, Monaco e Luccichenti, e attualmente in fase di riqualificazione, grazie anche alle opere di Zaha Adid e Renzo Piano che ne hanno fortemente contrassegnato l’identità. All’interno di un quadrato di 49 mq (7x7m) , lo studio romano ha sperimentato una abitazione composta da un unico open space con un cubo centrale che divide e distribuisce le varie aree funzionali senza soluzione di continuità: soggiorno, letto, cucina e bagno. Alcuni pannelli scorrevoli che fuoriescono dal volume centrale permettono, all’occorrenza, di suddividere l’open space e di definire singoli ambienti, anche per assicurare la dovuta privacy quando necessario. All’interno del cubo è disposta una capiente cabina armadio, mentre l›esterno è progettato per integrare le funzioni delle diverse zone: un frigorifero

e forno a colonna sul lato cucina, un WC e bidet nicchia sul lato bagno, contenitori e scaffalature sul lato soggiorno. Il minimalismo degli arredi restanti, posti all’esterno, reso possibile dalla quantità di volumi e capienze ricavati all’interno del cubo centrale, ha favorito la creazione di spazi liberi, corrispondenti ad altrettanti vuoti funzionali, utili a facilitare l’ingresso della luce nelle parti abitate. Anche le lastre di vetro disposte su alcune sezioni strategiche dell’unità contribuiscono a creare un luminoso gioco di trasparenze. Suggestivo è il contrasto cromatico tra il parquet nero e il bianco del cubo e degli arredi. Il rivestimento del volume centrale è in pannelli OSB, rifiniti in laccato bianco e cerati, nobilitando così un semplice ed economico materiale ecologico normalmente utilizzato per le barriere dei cantieri.

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PROJECT

Txt > Claudio Moltani

NOBILE E RASSICURANTE, IL LEGNO SECONDO CADORIN

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Una ristrutturazione che l’architetto Giorgio Gualdrini ha curato in ogni dettaglio, inserendo, anche per questo, i listoni di parquet Cadorin in tutti gli ambienti, cucina e bagno compresi. La casa, degli anni ’60, è inserita nel contesto della quattrocentesca cinta muraria di Faenza e, in particolare nella scelta delle finiture, si è cercato di soddisfare le esigenze dei committenti che volevano ambienti molto caldi e accoglienti. Ecco il perché della scelta del parquet Noce Americano, della collezione Listoni Pregiati di Cadorin, che si caratterizza per il suo essere matericamente caldo e rassicurante e, contemporaneamente, perfetto per essere inserito anche in ambienti moderni. Una verniciatura superficiale cristallizza le sue peculiarità estetiche, assicurando anche resistenza e durata nel tempo. Da evidenziare infine che questi listoni sono di produzione totalmente italiana, con l’intero ciclo produttivo che avviene nelle stabilimenti aziendali di Possagno, e sono disponibili in tre strati, dove lo strato superiore è in plancia di legno massiccio nobile, di spessore di 4,5/5 mm, mentre l’inserto centrale è formato da listelli massicci di abete trasversale e quello inferiore in larice.

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PROJECT

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LA SCALA E L’INFINITO

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La new entry del Diamond Exchange, quartiere israeliano in forte crescita, è il geometrico e unico grattacielo Amot Atrium, firmato dal noto architetto Moshe Zur. Collocato alle porte di Ramat Gan, il distretto del business, nel centro di Tel Aviv, il grattacielo offre ai visitatori che entrano in città una facciata dinamica e riccamente decorata. Con i suoi 158 metri d’altezza e 38 piani di uffici commerciali, il grattacielo di vetro è stato insignito della certificazione LEED Platino – la più importante del suo genere in Israele. Posizionata nell’ingresso del grattacielo c’è la straordinaria scala scultorea in tulipwood americano. Il nome dell’edificio deriva dal suo impressionante atrio, progettato da Oded Halaf, a cui venne un’idea visionaria: costruire una scala dalla forma del tornado, una scultura capace di conferire movimento e ulteriore fascino all’atrio ortogonale vetrato, disposto sui 4 piani. Halaf, inoltre, voleva che la scala fosse libera da sostegni visibili, un compito complesso e apparentemente impossibile, che doveva essere assegnato a un esperto con un giusto mix di conoscenza, esperienza e straordinaria creatività. Data

la complessità, Halaf ha commissionato il progetto a Tomer Gelfand, un maestro artigiano specializzato nel fornire soluzioni architettoniche a problemi di ingegneria. In 18 mesi, dal momento in cui Halaf ha presentato a Gelfand la sua bozza di schizzo della scala, quest’ultimo è riuscito a eseguire, supervisionare e concludere tutte le fasi della sua realizzazione, trasformando il sogno di Halaf in realtà. D’accordo con quanto richiesto da Gelfand, la struttura della scala si compone di due parti intrecciate: lo scheletro della scala in metallo e l’involucro scultoreo in legno. Insieme, queste parti si elevano nella forma di un tornado che parte dall’area dalla reception al piano terra fino al primo piano mezzanino, quattordici metri più in alto. La reception è stata immaginata come il punto di partenza della scultura lignea a spirale, ed è fatta dello stesso legno tulipwood delle ringhiere della scala. Per fare questo, Gelfand ha ideato un sistema di profili continui in legno che appaiono fluidi e flessibili, ma sono estremamente rigidi e stabili. Gelfand ha iniziato eseguendo una scansione MRI (risonanza magnetica) allo sche-


letro, tagliando la struttura verticalmente e generando delle sezioni lungo l’intero profilo in legno. Il numero risultante di sezioni trasversali, ciascuna con requisito radiale differente, ha prodotto un apparente numero infinito di archi. In modo da poterli gestire, Gelfand li ha ridotti in ‘archi-maestri’ – ottenuti dal calcolo della tolleranza d’inclinazione media del profilo in legno, cosa che determina il raggio e l’angolo dell’’arco-maestro’. Il passo successivo è stato quello di creare dei profili radiali dal materiale stesso: un totale di 9.000 metri lineari di tulipwood è stato tagliato con una macchina a controllo numerico per creare il blocco di archi maestro, ciascuno codificato e segnato per entrare con precisione nello schema generale. Dato che nessun pezzo singolo era intercambiabile, ogni misurazione doveva esser presa in anticipo per assicurare il successo dell’installazione finale. Per esempio, ogni punto di connessione tra i moduli è stato completato con un raggio opposto; insieme, queste formano un’onda sinuosa, così da creare una transizione continua senza interruzioni. Il tulipwood americano è stato selezionato per il progetto da Halaf e da Gelfand, dato che rispondeva

Le immagini della struttura all’interno dell’Amot Atrium

pienamente ai requisiti di colore. Fattore addizionale è stato il costo, la prestazione e la lavorabilità del materiale. Nel progetto sono stati impiegati un totale di 120 metri cubi di tulipwood, messi a disposizione da fornitori locali. D’accordo con Gelfand, il

tulipwood appena tagliato mostrava una varietà di colori che avrebbero ostacolato la qualità senza interruzioni della struttura. In modo da unificare il design, è stata scelta una palette di 12 tonalità di tulipwood, poi applicata ai moduli.

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ARCHITETTURA INDUSTRIALE

Txt > Paola Molteni Project > Barthélémy Griño Architectes Sas avec Ludovic Masson, Paris Ph > © Arnaud Schelstraete

IL TEMPIO DEL SAPER FARE

Client: Manifattura Berluti s.r.l., Ferrare Mechanical engineering / Economist: Tekne S.p.a., Milan Structural engineering: Rfr, Paris General contractor: Carron Cav. Angelo S.p.a., San Zenone degli Ezzelini

È UNO STABILIMENTO, MA NON SEMBRA. LA MANIFATTURA BERLUTI, MARCHIO DI CALZATURE DEL POLO FRANCESE DEL LUSSO LVMH (ACRONIMO DI LOUIS VUITTON MOËT HENNESSY) SI ERGE RAFFINATO NELLA PIANURA, A SUD DI FERRARA Tra i frutteti e il fiume Po, nella piatta pianura emiliana, lo studio parigino Barthélémy Griño Architectes ha progettato una manifattura dal disegno pulito e minimale. Un tempio del lusso di 7890 metri quadrati, dove tutto, dal contenitore al contenuto, mostra grande attenzione al dettaglio. L’edificio è paragonato a una macro scatola di scarpe in legno e vetro che da una parte si vuole allontanare dallo stereotipo comune della fabbrica e dei luoghi di produzione, caratterizzati da camini, tubi, ciminiere o macchine esterne, dall’altra punta alla smaterializzazione grazie alle facciate in vetro e al rivestimento in listelli di cedro rosso. Naturalmente, data la produzione

interna, la progettazione ha tenuto conto della necessità di ventilazione e aspirazione e anche di criteri antisismici dati i rischi della zona. ‘Il saper fare’, l’artigianalità, la cura dei gesti che caratterizzano la produzione interna di calzature di lusso si riflettono perfettamente nei dettagli dell’involucro architettonico. Il materiale dominante del grande solido a pianta rettangolare è il legno, voluto per la sua capacità di trasformarsi e di impreziosirsi con il passare del tempo. Viene usato come rivestimento che si alterna al vetro nella facciata principale con pannelli apribili che movimentano la superficie e offrono ventilazione naturale. Oppure come brise-soleil nelle facciate


laterali che si aprono al paesaggio, attraverso l’alternarsi ritmico dei listelli dalle sezioni irregolari di cedro rosso che partono da terra e arrivano al tetto o che formano una tettoia in corrispondenza di una vetrata. Cuore dell’edificio è l’atrio che collega e distribuisce gli spazi, con una volta vetrata per illuminare l’esposizione di prodotti e un intreccio di travi curve di legno di pino che creano giochi di luci e ombre. Attenzione al prodotto, al progetto di architettura, ma anche all’ambiente grazie all’uso di materiali naturali come il legno, grazie alla presenza di facciate cinetiche e di un sistema di ventilazione nella zona produzione e di pannelli solari e fotovoltaici.

Il dettaglio delle trave di legno incurvate, una delle caratteristiche dell’edificio

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L’edificio viene paragonato a una grande scatola di scarpe in legno e vetro. La manifattura Berluti si estende su 7.890 metri quadrati nella pianura padana

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Cuore dell’edificio è l’atrio che collega e distribuisce gli spazi, con una volta vetrata per illuminare l’esposizione di prodotti e un intreccio di travi curve di legno di pino che creano giochi di luci e ombre


I progettisti hanno puntato alla smaterializzazione dell’edificio grazie alle facciate in vetro e al rivestimento in listelli di cedro rosso

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PROJECT

Txt > Claudio Moltani

CON VISTA SULLE LANGHE

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Opere Edili: Impresa Edile ADRIANO Giovanni – Rodello Opere in Ferro: Marzero sas – Corneliano d’Alba Camini e Stufe: Toppino Camini snc – Alba Illuminazione: Ambiente Luce srl – Alba Serramenti: Navello Spa – Monchiero Photography: Tino Gerbaldo - Bra

Le Langhe, Patrimonio dell’umanità UNESCO, fanno da scenario a un intervento di ristrutturazione e riqualificazione energetica con cui l’architetto Fabio Borello di Alba ha unito un edificio ottocentesco a una costruzione del 1940. Il progetto finale ha riportato allo charme originario gli antichi muri in pietra dando vita allo stesso tempo a un complesso all’avanguardia in termini di risparmio energetico. Fra i protagonisti dell’intervento i serramenti Navello Seta 2.0 e Omero. Interamente realizzate su misura dall’azienda di Dogliani, le finestre hanno infatti apportato al progetto oltre alle qualità estetiche e salutari del legno anche le più avanzate tecnologie in termini di prestazioni energetiche. Nell’edificio ottocentesco 16 battenti in rovere mordenzato noce di Navello Seta 2.0, con la sua linea classica e le vetrocamere termoisolanti; nell’edificio più moderno 11 battenti della linea Omero in frassino laccato grigio scuro. Di questi 8 con veneziana interno vetro motorizzata e 8 con zanzariera orizzontale. Lo stile più contemporaneo di questi serramenti permette l’inserimento di vetrocamere di ultima generazione, assicurando il massimo isolamento e una regolazione termica particolarmente flessibile e naturale per ogni stagione.


SHOWROOM

Txt > Claudio Moltani

IL GRUPPO COSENTINO, AZIENDA SPAGNOLA LEADER NELLA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI SUPERFICI INNOVATIVE PER IL MONDO DELL’ARCHITETTURA E DEL DESIGN, È SBARCATO IN NUOVA ZELANDA, RAFFORZANDO COSÌ LA SUA PRESENZA IN OCEANIA, MERCATO IN CUI ENTRÒ GIÀ NEL 2011

L’AUSTRALIA È VICINA Con un investimento pari a 1.3 milioni di euro, il Gruppo ha inaugurato un nuovo Cosentino Center ad Auckland, riaffermando così la sua volontà di diversificazione geografica e di controllo della propria rete distributiva, offrendo ai propri consumatori un servizio ancora più completo ed efficace. La struttura vanta una superficie di 2.000 mq divisa tra magazzino ed uffici che, con una capacità di stoccaggio di oltre 2.300 lastre, risponderà alle esigenze dell’intero mercato neozelandese. Il Cosentino Center di Auckland, operativo già da alcune settimane, è situato ad East Tamaki, il principale polo industriale della città che ospita oltre 2.000 centri di produzione e distribuzione. L’ingresso del Gruppo Cosentino nel mercato della Nuova Zelanda si completerà con l’apertura di due nuovi Center in Australia, rispettivamente a Melbourne (North) e a Perth, e di una piattaforma logistica ad Adelaide

IL FAR EAST DI FERREROLEGNO FerreroLegno consolida la sua rete distributiva nel Far East confermando un trend del momento che vede il mercato cinese apprezzare molto la produzione del nostro Paese. I prodotti del brand conquistano, così, la città di Shanghai e approdano all’interno dell’esclusivo Luxury Mall CIMEN nella showroom Fuyicasa che promuove un concept volto a valorizzare l’essenza dell’italianità. Fuyicasa vanta una superfice di 330 mq dedicati a prestigiosi brand del settore dei serramenti e dell’arredo e si rivolge ad architetti, progettisti e consumatori finali. All’interno di questo spazio sono esposti numerosi modelli di porte FerreroLegno che ben rappresentano la gamma integrata di prodotti personalizzabili in finiture, dimensioni e sistemi di apertura. Un’offerta completa che spazia da proposte essenziali e contemporanee a classiche e ricercate, in grado di assecondare lo stile personale e le esigenze della maggior parte dei clienti in termini di funzionalità ed estetica. Tra queste EXIT, porte raso muro disponibili in finitura grezza, laccate lucido poliestere e legno natural touch, e SCENARIO, collezione modulare di pareti scorrevoli dal forte impatto scenico, che permette di separare o creare continuità visiva tra gli ambienti della casa.


SHOWROOM

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MATERIAL CONNEXION INAUGURA A BILBAO

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Si è tenuta, presso l’Eduicufui Ensanche di Bilbao, l’inaugurazione ufficiale di Material ConneXion Bilbao, prima sede in territorio iberico e terza in Europa. La scelta dei Paesi Baschi, come ha dichiarato durante la conferenza Rodrigo Rodriquez, Presidente di Material ConneXion Italia e di Material ConneXion Bilbao, è dovuta al solido rapporto tra il territorio basco e l’innovazione, come dimostra la presenza di tre Parchi Tecnologici e di grandi entità orientate all’innovazione, quali Mondragon

e Tecnalia, e come è confermato dalla percentuale del PIL investita in Ricerca, quasi doppia rispetto alla Spagna. Rodrigo Rodriquez è intervenuto sottolineando l’obiettivo di Material ConneXion: quello di “operare come cerniera proattiva tra produttori di materiali e processi innovativi, con particolare attenzione alla eco-sostenibilità, e gli utilizzatori: architetti, designer, aziende piccole e medie imprese”. La nuova sede di Material ConneXion Bilbao, situata nel cuore della capitale basca, fornisce

servizi su tutto il territorio, fungendo da importante network di ricerca e consulenza sui materiali innovativi e sostenibili. Con una “Materioteca” composta da oltre 600 materiali e una library online che riunisce oltre 7.000 referenze, Material ConneXion Bilbao promuove la creazione di contatti tra i produttori di materiali e i potenziali utilizzatori, supportandoli nella ricerca di soluzioni materiche per i loro progetti e offrendo alle aziende produttrici, strumenti di visibilità unici e non convenzionali.


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SHOWROOM

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DALL’ARTE ALLA CONTEMPORANEITÀ

designer quali Marco Zanuso, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Sergio Asti, Emilio Scanavino, Mimmo Rotella, Gino Marotta, Achille e Pier Giacomo Castiglioni e del Gruppo Dam. La CEDIT di oggi e del prossimo futuro recupera e rilancia l’attitudine a collaborare con alcuni tra i nomi di maggior interesse della creatività contemporanea, dando vita a una serie di collezioni ceramiche ideate da autori italiani protagonisti di percorsi – di progetto e di pensiero – distinti e definiti da un taglio stilistico originale. Queste nuove proposte ceramiche, rigorosamente Made in Italy, sono il prezioso esito di un intenso dialogo tra artigianato e tecnologia, che si definisce anche attraverso un’espressività poetica di grande impatto; queste inedite interpretazioni materiche rinnovano l’idea di spazio architettonico, definendo raffinate visioni del luogo, del tempo e del vivere.

Ceramiche d’Italia ha inaugurato in Foro Buonaparte 14 a Milano il primo spazio monomarca dedicato alle nuove collezioni. Tre ampie vetrine affiancano in questo modo il Flagship Store di Florim Ceramiche, che lo scorso aprile ha scelto proprio il capoluogo lombardo come palcoscenico per l’anteprima di lancio del marchio sulla scena internazionale. Strutturato su due livelli per una superficie complessiva di oltre 200 M2, il nuovo show room, dedicato ai professionisti, è stato realizzato in continuità stilistica con quello di Fiorano Modenese, entrambi definiti da un progetto architettonico firmato dallo studio torinese BRH+. Il piano strada è dedicato ad accogliere specifiche installazio-

Con il progetto Euridice, Giorgio Griffa prosegue il suo viaggio nei territori dell’utilizzo significativo del segno, esperienza intima e unica per interagire con l’intelligenza della materia ed esplorare le sue trame. La serie realizzata per CEDIT è strettamente connessa alla maniera pittorica e alla “grafia” distintiva che l’artista ha sviluppato nel corso della sua lunga carriera.

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ni che si alterneranno nel tempo, attraverso le quali si rappresenteranno in chiave inedita i diversi contenuti delle ricerche CEDIT. Al piano interrato l’esposizione delle lastre ceramiche appartenenti alle distinte collezioni è resa secondo un’originale proposta ambientale dal forte carattere espressivo, organizzata in una sequenza di spazi dotati di contributi multimediali che possono essere fedelmente replicati in differenti contesti. Questa apertura rende ancor più visibile e concreta l’importanza che Florim annette al rilancio del marchio Cedit, un brand nato dalla volontà di esplorare nuove modalità espressive utili a caratterizzare la cultura dell’abitare, che ha associato il suo nome a


Marco Casamonti/ Archea Associati firma per CEDIT la collezione Metamorfosi, un intervento nato dalla volontà di fissare la bellezza dei processi ossidativi dei metalli in un preciso momento, testimoniando e rendendo percepibile sul piano delle superfici ceramiche di nuova progettazione la meravigliosa progressione delle alterazioni naturali messe in atto dal tempo. I differenti cromatismi dei metalli, variabili in virtù delle specifiche cangianze e dei distinti riflessi propri di ciascuna famiglia, sono “fermati” su grandi lastre di ceramica dove, la superficie generosa, resistente e indeformabile è sottoposta alla sfida di bloccare il processo di ossidazione nell’attimo unico e perfetto di suo massimo splendore.

Con la collezione Matrice, BRH+ | Barbara Brondi & Marco Rainò | studiano le diverse rese di superficie del materiale ceramico, esplorandone le qualità percettive e le varianti tattili, con l’intento di comporre una collezione che guarda alla materia cemento come orizzonte di ispirazione e come soggetto da interpretare secondo codici - fisici ed estetici - inediti. Il progetto, identificato da un’ampia gamma di elementi e distinto da una decisa versatilità di reciproco abbinamento tra questi, è caratterizzato dalla possibilità di ottenere un ricco spettro di soluzioni compositive.

Il progetto TESORI, di Matteo Nunziati, è l’esito di una riflessione sul concetto di “esotismo”, affrontata attraverso lo studio di un ristretto codice di segni visivi associabili ad uno specifico pensiero culturale, anche connessa ad una fascinazione per simboli e decori del passato che si intende recuperare e attualizzare secondo un vocabolario più contemporaneo. Il titolo della collezione ideata e realizzata per CEDIT rivela l’importanza della scoperta, da sempre conseguente all’idea di viaggio.

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MILANO DESIGN WEEK

APRIL 04-09

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EVENTI

Txt > a cura della redazione

A sinistra la locandina dell’evento sostenuto da Mapei

L’ART DÉCO RUGGISCE… Con la convinzione che “il lavoro non possa mai essere separato dall’arte e dalla passione”, Mapei sostiene da anni importanti iniziative legate all’arte e alla cultura in generale e quest’anno ha scelto di sostenere un’importante mostra dedicata all’Art Déco, organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì, dopo essere già stata partner nel 2016 della mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito”. L’esposizione, che ha una declinazione prevalentemente italiana, intende mostrare quanto nel decennio 1919-1929 la produzione artistica di quegli anni fu influenzata da stile Déco: eclettico, mondano e internazionale. L’esposizione ha anche un risvolto sociale: il ricavato della vendita dei biglietti della mostra sarà devoluto dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì a Mediafriends per sostenere i progetti della Fabbrica del Sorriso, in favore della ricerca, prevenzione e cura dei tumori infantili. Mapei è da sempre coinvolta in iniziative volte a sostenere la ricerca. Supporta infatti

da anni grandi eventi culturali e importanti serate musicali dedicate alla ricerca scientifica e alla beneficenza, tra cui quelle organizzate dalla Fondazione Negri Weizmann per la ricerca contro le malattie, dalla LILT, Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, e dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana. A queste serate musicali si aggiunge la serata promossa da Andrea Bocelli a favore della Celebrity Fight Night. Recentemente Mapei ha confermato il suo impegno in attività di responsabilità sociale. Ne è un esempio il sostegno al premio Cresco Award Città Sostenibili, promosso da Fondazione Sodalitas e ANCI. L’iniziativa, volta a promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori, ha premiato i comuni più sostenibili attraverso il coinvolgimento e contributo di diverse aziende leader nel proprio settore di riferimento, tra cui anche Mapei. In tale occasione è stato selezionato il progetto forlivese “Rigenerazione dell’ex deposito delle Corriere” che è sostenuto da Mapei con prodotti e consulenza tecnica specialistica.

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DESIGN

Txt > A cura della redazione

HELLO, ROBOT. DESIGN BETWEEN HUMAN AND MACHINE

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DALL’11 FEBBRAIO AL 14 MAGGIO 2017 IL VITRA DESIGN MUSEUM PRESENTA UNA MOSTRA PANORAMICA DI AMPIO RESPIRO CHE, PRIMA NEL SUO GENERE, MIRA AD ANALIZZARE L’ATTUALE BOOM DELLA ROBOTICA. HELLO, ROBOT. DESIGN BETWEEN HUMAN AND MACHINE COMPRENDE PIÙ DI 150 OGGETTI DI DESIGN E D’ARTE, FRA CUI ROBOT DOMESTICI, INFERMIERISTICI E INDUSTRIALI, MA ANCHE VIDEOGIOCHI, INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI, NONCHÉ ESEMPI CINEMATOGRAFICI E LETTERARI


Pagina sinistra, in basso Christoph Niemann, »Robot Morph«,2016, © Christoph Niemann

La mostra Hello, Robot. si avvicina al mondo robotico in quattro passi. La prima parte della mostra riguarda l’antico entusiasmo della modernità per l’uomo artificiale ed è incentrata sulla cultura popolare e su come essa abbia influenzato la nostra percezione dei robot. La seconda parte si focalizza su quello che fu un ambito determinante per sancire il successo della robotica: sull’industria e sul mondo del lavoro. In questo ambito i robot continuano ancora oggi ad essere visti come una minaccia per i lavoratori dipendenti. La mostra vuole tuttavia illustrare il dibattito sul tema analizzandolo da diverse prospettive e presentando una gamma di oggetti comprendente sia robot classici dell’industria che un’istallazione del gruppo RobotLab. In quest’ultima un

automa produce manifesti a flusso continuo e solleva la questione su quali siano i confini fra lavoro automatizzato e creatività umana. La terza parte dell’esposizione mostra come oggi la nuova tecnologia diventi sempre più parte integrante della nostra vita quotidiana: come »amico e assistente« nei lavori domestici, nell’assistenza a malati ed anziani, come compagno digitale e addirittura nel sesso virtuale. La quarta parte tratta della continua fusione fra uomo e robotica, per esempio quando viviamo in »edifici adattivi«, ci muoviamo in una cosiddetta smart city o ci facciamo impiantare sensori intelligenti. La mostra continua nello spazio esterno presentando il Elytra Filament Pavilion . Questo baldacchino, creato secondo principi bionici, è un

esempio suggestivo del crescente influsso esercitato dalla robotica sull’architettura. I singoli moduli sono definiti da un algoritmo e poi prodotti con l’ausilio di un robot industriale. Il padiglione è stato realizzato da un gruppo dell’Università di Stoccarda di cui fa parte Achim Menges ed è stato già esposto al Victoria & Albert Museum di Londra. Hello. Robot.mette in rilievo come la diffusione della robotica sia sempre stata osservata con ambivalenza già dai primi decenni della sua diffusione. Infatti, ieri come oggi, il dibattito sull’intelligenza artificiale ha sempre oscillato fra utopia e distopia, fra la speranza in un mondo tecnologico migliore e la paura che l’essere umano venga interdetto non solo dai doveri, ma anche dai diritti. In questo contesto ci si

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pone anche la domanda sulla responsabilità dei designer. Le controversie sul giusto rapporto con la robotica si rispecchiano in 14 domande che, come un filo rosso, conducono attraverso la mostra. Queste domande invitano i visitatori a riflettere sul loro modo di rapportarsi alle nuove tecnologie trasmettendo loro l’idea che le possibilità date dalla robotica vanno di pari passo con i rischi ad essa connessi. Se infatti la robotica nel corso del tempo è diventata qualcosa di più vicino, più personale e spesso sempre più indispensabile, c’è una domanda che continua a rimanere senza risposta: essa migliora il nostro mondo? La mostra è accompagnata da un vasto programma formato da dibattiti, presentazioni cine-

matografiche, performance e workshop che mirano ad illustrare il tema da diversi punti di vista. Il layout del catalogo è stato creato da un algoritmo in collaborazione con l’agenzia Double Standards di Berlino. Key visual: Christoph Niemann. Accompagna la mostra il libro Hello, Robot. Design fra uomo e macchina, dove si mette in evidenza il fatto che già oggi conviviamo con le macchine: nell’industria civile, militare e nella vita quotidiana; nelle camerette dei bambini e nelle case di riposo per anziani; nel nostro corpo e nel cloud; quando facciamo shopping e sesso; nei videogiochi e ovviamente nei film e in letteratura. In interviste e saggi di ampio respiro, gli esperti di vari ambiti approfondiscono la questione

di come rapportarsi ad un ambiente sempre più digitale, più smart, più autonomo. Analizzando il nostro rapporto con le nuove tecnologie – un rapporto spesso ambivalente – vengono discusse questioni etiche e politiche, questioni che la robotica ci pone sia in qualità di individui sia in veste di società. Contributori: Rosi Braidotti, Douglas Coupland, Anthony Dunne & Fiona Raby (Dunne & Raby), Christoph Engemann, Paul Feigelfeld, Gesche Joost, Carlo Ratti, Amelie Klein, Carlo Ratti, RobotLab, Bruce Sterling, e molti altri. Il layout del libro è stato creato da un algoritmo in collaborazione con l’agenzia Double Standards di Berlino. Illustrazione di copertina: Christoph Niemann.

Sander Burger, »Alice Cares«, 2015, Film still © KeyDocs/Alice Cares

Francis Bitonti Studio Inc., »Molecule Shoe«, 2015 3D print, © Francis Bitonti Photo: 2017 Museum of Fine Arts, Boston

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Anouk Wipprecht, »Spider Dress 2.0«, 2015 3D printed robotic dress © Anouk Wipprecht, photo: Jason Perry


EVENTI

Txt > a cura della redazione

PREMIATA L’INNOVAZIONE CAME, GRUPPO TREVIGIANO RICONOSCIUTO IN ITALIA E NEL MONDO NEL SETTORE DELLA HOME & BUILDING AUTOMATION, DELL’URBANISTICA E DELL’ALTA SICUREZZA, HA ANNUNCIATO I VINCITORI DELLA 2° EDIZIONE DI CAME DESIGN AWARD, IL CONTEST DEDICATO A STUDENTI E NEO-LAUREATI DELLE FACOLTÀ DI ARCHITETTURA E DESIGN E DELLE SCUOLE DI DESIGN ITALIANE, VOLTO A PREMIARE IL TALENTO E PROMUOVERE LA CULTURA DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELL’ABITARE

In alto, il progetto Famulo; qui sopra, l’interfaccia Slim

“Guardian Angel”, questo il titolo del concorso promosso da Came con il contributo di Acamedy e il patrocinio dell’ADI - Associazione italiana per il Disegno Industriale - è stato vinto da 5 giovani designer under30 che hanno saputo progettare soluzioni tecnologiche capaci di intuire i bisogni e ridisegnare le frontiere dell’abitare moderno. La giuria, composta da esperti internazionali del mondo dell’architettura e del design, affiancati da manager di Came, ha valutato i lavori pervenuti da tutta Italia e selezionato i progetti vincitori, assegnando tre premi e due menzioni speciali. 1° premio a “Living Shower”, di Claudia Compagnucci e Gabriele Colasanti, un sistema doccia al servizio delle persone che nasce dalla volontà di ripensare e riprogettare le fughe delle piastrelle trasformandole in uno spazio utile ed esperienziale, in grado di venire incontro anche alle esigenze di anziani e bambini (premio: 2.000 euro). 2° premio a “Famulo – un oggetto per l’anziano”, di Michela Ciarpi, un robot- deambulatore per la terza età, dotato di touch-pad che interagisce con la domotica (premio: 1.000 euro). 3° premio a “Bill – Bamboo intelligent led lamp”, una lampada da tavolo che interagisce con la domotica, progettata da Alessandro Panaia e Camilla Crescenzo (premio: 500 euro). Le due Menzioni speciali sono state assegnate rispettivamente ai progetti “M.D.S. Mobile diabetes support” di Eduardo D’Arienzo, uno smart-device per il monitoraggio giornaliero della glicemia per persone con patologia diabetica, e “Slim” di Alessandro Leghissa, un anello bluetooth, a basso consumo energetico collegato al sistema domotico e antintrusione di Came che consente di localizzare la persona che lo porta all’interno dell’edificio. Il progetto vincitore, di Claudia Compagnucci, 28 anni di Latina, e di Gabriele Colasanti, 28 anni di Velletri (RM), laureati in Design, comunicazione visiva e multimediale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, è stato premiato per l’innovazione d’uso di un dispositivo domestico. Si tratta di un sistema doccia al servizio delle persone che nasce dalla volontà di ripensare e riprogettare le fughe delle piastrelle trasformandole in uno spazio utile ed esperienziale.

Sopra, il progetto vincitore, Living Shower; a fianco, il terzo classificato, la lampada Bill

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