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Care lettrici, cari lettori,

un anno complicato, questo 2023. La guerra in Ucraina sembra lontanissima anche solo da un cessate il fuoco. I cieli non aprono le loro cataratte e già in primavera la siccità incombe. Una siccità che invita tutti a conservare l'acqua. Gli esperti di clima vedono nero mentre l’Europa e la comunità internazionale sono ancora divise sull’adozione di misure urgenti e su un reale cambiamento di rotta. Sempre più persone fuggono da fame, miseria, persecuzioni e guerre. Una fuga che spesso finisce in fondo al Mediterraneo. La solidarietà rimane troppo spesso una parola vuota. Chi si trova nell'oscurità a causa della propria situazione personale, della malattia e della disperazione, ha invece bisogno di un raggio di luce. Ha bisogno di speranza. Ha bisogno di calore umano e di incoraggiamento. L'Alto Adige non è un'isola felice, anche se a volte lo sembra. Chi deve affrontare la malattia qui ha però la fortuna non solo di poter contare sulla competen- za, sull'empatia e su un sistema di servizi capillare ma anche su un sostegno a livello umano, qualcosa che va molto oltre la semplice assistenza medica. L'Alto Adige è una piccola provincia con grandi obiettivi. Il nuovo Servizio per l'Innovazione, Ricerca e Insegnamento dovrebbe catapultarci in alto. Servizi sempre migliori, personale (giovane) qualificato e motivato, progetti di ricerca e la possibilità di inserire pazienti altoatesini in diversi Clinical Trials, aprono nuovi orizzonti per il trattamento del cancro. Per alcune centinaia di altoatesini portatori di una mutazione che aumenta fino all'70% il loro rischio personale di contrarre un tumore, il tempo della lotta individuale è finito. Fino ad oggi i portatori di mutazioni BRCA1 e BRCA2 hanno dovuto arrangiarsi da soli, persino farsi carico di tutte le spese. All'inizio dell'anno la giunta provinciale ha finalmente deciso non solo di garantire la copertura dei costi (una risonanza magnetica non è cosa da poco!),