8 - Notizie dalla Commissione

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 8, maggio 2013

SCIENZA & INNOVAZIONE

Silicon Valley, reportage di un’esperienza di Stefano TAZZI Sabato 27 aprile 2013 - decido di scrivere di getto queste righe su una poltrona dell’International Airport of San Francisco, in attesa della partenza del volo per l’Italia al termine di una breve ma intensa full immersion nella cultura della Silicon Valley grazie al programma Mind The Bridge Startup School dove ho rappresentato FindYourItaly, startup vincitrice di una borsa di studio del programma di incubazione trimestrale presso il Polo Tecnologico di Pavia. La Silicon Valley è una striscia di terra a sud di San Francisco, sede delle principali aziende da dove è partita e continua a rinnovarsi la rivoluzione digitale globale: dopo HP negli anni quaranta si sono susseguite a varie ondate Intel, Xerox, Apple, 3Com, Adobe, Cisco, Oracle, Yahoo!, Google, eBay, LinkedIn, Facebook, ecc. Occupandomi di tecnologie informatiche da oltre quindici anni, venticinque se ci metto anche i periodi di studio, quest’area è per me qualcosa di ben noto da tempo. Posso però affermare che, solo dopo aver respirato il clima e aver fatto un bagno di cultura locale, ci si può rendere conto che una simile concentrazione di aziende globali che si rinnovano continuamente e da cui nascono altre aziende globali possa esistere per un semplice motivo: hanno creduto fortemente che ciò poteva accadere! La fiducia nel futuro e l’ottimismo lì sono Pagina 16

grandi. Lo si percepisce per strada e negli uffici, dove la gente è serena e tranquilla, accogliente come forse in poche altre aree del mondo. Questa fiducia si trasforma in apertura mentale, trasparenza, propensione alla condivisione del sapere, propensione al rischio (se mi va male oggi, domani mi andrà meglio; fallire non è negativo; meglio provare e fallire che non tentare affatto) e in tanti altri aspetti positivi e costruttivi. Il risultato di questo mix è un ecosistema che offre investimenti in capitale di rischio ad ogni livello, dal contributo iniziale di qualche decina di migliaia di dollari, all’angel che investe qualche centinaia di migliaia di dollari, sino ai

venture capital per qualche milione di dollari. Terminano la catena sia le grosse aziende prima citate, sia altre aziende meno note, tutte comunque caratterizzate dalla disponibilità e dalla capacità di compiere azioni di acquisto o incorporazione di aziende innovative che - partendo dal basso - hanno moltiplicato il proprio valore garantendo un adeguato ritorno a tutti gli investitori della filiera. Tutto ciò comporta che, in Silicon Valley rispetto a qualsiasi altra parte del mondo, per chi ha un’idea è relativamente più facile realizzare la propria startup, cercare i fondi per farla crescere rapidamente e quindi venderla oppure erigersi al ruolo di big passando per la quota-

Mind the Bridge Startup School Graduation - April 2013: da sinistra, Nicolò Bompieri (Newspot), Lorenzo Lanzieri, Andrea Facchi, Paolo Raineri (My Agonism), Giovanni Miceli (City Glance), Nicolò Briante (Newspot), Enrico Vecchio, Carlo Banfi, Dino Ricceri (City Glance), Stefano Tazzi (Find Your Italy), Filippo Cannillo, Massimo Pegoraro (Shop The Mall).


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