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Non solo Dolomiti. Dalla Calabria al Friuli, le montagne italiane fuori dai radar del turismo di massa

di Giacomo Capodivento

Secondo una ricerca di Demoskopika, il mare non sarà l’unico protagonista dell’estate degli italiani. Stando all’indagine condotta, per il 2023 la regione che vedrà un aumento maggiore in ambito turistico è il Trentino-Alto Adige, luogo scelto da tantissimi viaggiatori che vogliono perdersi nella natura incontaminata delle Dolomiti. Per quest’anno, sono previsti 2,6 milioni di presenze (+15,4%) e 12,1 milioni di arrivi (+11,8%).

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I motivi principali di questa scelta sono la fuga dallo stress, l’aria pulita, la possibilità di fare sport, la cucina e il contatto con la natura. Chi sceglie la montagna vuole trascorrere delle vacanze all’insegna del benessere e del relax. Tuttavia, l’overtourism, cioè l’eccessivo affollamento di turisti, potrebbe scompaginare i piani di chi vuole trascorrere il periodo estivo lontano dallo stress, alla ricerca di un po’ di tranquillità. Il problema è reale, tant’è che già nel 2020 è stata organizzata dall’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO (AIGU) una tavola rotonda per cercare alcune soluzioni. Oltre agli accessi controllati, magari attraverso l’introduzione di tariffe, il rimedio più indicato è quello di orientare i flussi di visitatori verso itinerari meno noti. E l’Italia non è priva di alternative.

Partendo da Sud, in Calabria, il Parco Nazionale della Sila con i suoi 150.000 ettari di territorio protetto è un luogo da scoprire, ricco di itinerari suggestivi tra montagne, fiumi e paesini. La riserva naturale offre la possibilità di effettuare escursioni immerse nella natura e praticare attività sportive. All’ottava posizione tra i parchi nazionali più belli d’Italia, qui si può godere di aria buona, cibo genuino e grande accoglienza.

Sono tre i principali cammini che costellano il parco: il sentiero della Libertà da Badia Morronese (AQ) a Casoli (CH), il Cammino di Celestino che si affaccia sulle gole dell’Ofanto, da Badia di Sulmona (AQ) a Serramonacesca (PE) e il Sentiero del Parco da Popoli (PE) a Palena (CH)

Spostandosi verso il centro Italia, l’Abruzzo, con i suoi tre parchi nazionali, è una buona alternativa per gli amanti delle altezze. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, ad esempio, sono situati tre borghi caratteristici: Pescocostanzo, Roccaraso e Rivisondoli. Poste tra i 1440 e 1700m, queste località sono collegate da sentieri che è possibile percorrere sia a piedi che in bici. Adatti anche ai bambini, questi luoghi offrono una vasta gamma di servizi per gli amanti dell’aria aperta.

Adiacente al Parco Nazionale d’Abruzzo, sopra i 2000 metri, si trova il Parco della Majella. I suoi sentieri sono l’ideale per chi ama le escursioni. Sono tre i principali cammini che costellano il parco: il sentiero della Libertà lungo 60 km da Badia Morronese (AQ) a Casoli (CH), il Cammino di Celestino che si affaccia sulle gole dell’Ofanto, detto anche Sentiero dello Spirito, da Badia di Sulmona (AQ) a Serramonacesca (PE) per un totale di 73 km e il Sentiero del Parco da Popoli (PE) a Palena (CH), adatto a escursionisti più esperti ma con paesaggi meravigliosi.

Infine, coi suoi 150.000 ettari di estensione, c’è il Parco Nazionale del Gran Sasso. Il parco comprende il massiccio del Gran Sasso d’Italia e i Monti della Laga, vicini al confine

L’overtourism, cioè l’eccessivo affollamento di turisti, potrebbe essere un ostacolo per chi vuol trascorrere il periodo estivo lontano dallo stress, alla ricerca di un po’ di tranquillità, all’insegna del benessere e del relax con l’Umbria. I paesaggi modellati dai fenomeni erosivi sono caratterizzati da valli e circhi glaciali, con suggestive cascate come quella delle Volpare o di Selvagrande. Con i suoi 44 comuni e innumerevoli frazioni, immersi nella natura incontaminata, questa riserva naturalistica offre la possibilità di soggiornare per una vacanza rigenerante ad alta quota. Poco al di sotto del complesso delle Dolomiti, in Trentino vicino al lago di Garda, si trova la Valle del Chiese, attraversata dall’omonimo fiume. Nella valle sorgono tredici antichi borghi che, lontani dal turismo di massa, permettono di godere dei paesaggi tipici della montagna.

Spostandosi in Friuli-Venezia Giulia, quasi al confine con l’Austria e la Slovenia, si trova la località di Tarvisio (UD), in Val Canale. Tra i boschi della vicina Valbruna, il paesino sulla cima del Monte Lussari è circondato da paesaggi caratteristici come i laghi di Fusine, l’Orrido della Sizza, il Lago di Predil e la Foresta Millenaria.

In Piemonte, in fondo alla valle che termina alle pendici del Monte Rosa, si trova il paesino di Alagna Valsesia (VC), erede della cultura dei Walser, un popolo di montagna. Le case tradizionali in legno e pietra caratterizzano questa cittadina tra le vette. Da qui è possibile raggiungere la capanna Regina Margherita, il rifugio alpino più alto d’Europa sito sulla vetta della punta Gnifetti a quota 4554 metri.