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Cosa può fare l’innovazione tecnologica per la sicurezza sul lavoro?

di Giacomo Capodivento

La sicurezza sui luoghi di lavoro è un obiettivo fondamentale per la Commissione europea, che ha elaborato una vera e proprio strategia in materia per gli anni 2021-2027. Il Covid ha portato alla ribalta il tema della sicurezza per il funzionamento della nostra società. Sulla scia di quanto accade in Europa, anche in Italia si sta ponendo attenzione al contributo che la tecnologia può dare per la tutela dei luoghi di lavoro e delle persone.

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La centralità delle risorse e della ricerca

Oltre a fornire i numeri relativi a incidenti e morti sul lavoro, annualmente l’INAIL emette bandi di finanziamento a fon-

La ricerca tecnologica può contribuire ad arginare i rischi sul lavoro attraverso: la robotica, l’esoscheletrica, la sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, l’utilizzo di materiali innovativi per l’abbigliamento di lavoro e di dispositivi per la visione immersiva o per la realtà aumentata do perduto per il miglioramento della Sicurezza Sul Lavoro (SSL): i bandi ISI. Dal 2010 a oggi, sono stati stanziati circa 2,8 miliardi di euro per oltre 36mila progetti per il miglioramento delle misure di sicurezza. Si parla di circa 274 milioni di euro, nel 2021, per valorizzare gli interventi che consentono alle aziende di ridurre i rischi legati agli infortuni sul lavoro. Nello stesso anno, le imprese hanno inoltrato circa 26mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione, documentati con interventi effettuati nel 2020.

Nel 2021 le aziende hanno presentato circa 26mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione, documentati con interventi effettuati nel 2020, con una diminuzione complessiva del premio per le imprese virtuose di circa 150 mi- lioni di euro. A settembre è stata anche disposta la riduzione del 7,38% dell’importo del premio dovuto per il 2021 per le circa 328mila aziende artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2019-2020.

Sempre in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, l’INAIL aveva già stretto collaborazioni con diverse università per la ricerca e la progettazione di nuove soluzioni. Un esempio è il progetto Smartgrid, studiato per implementare i dispositivi di sicurezza attraverso il ricorso alla tecnologia RFID (RadioFrequency IDentification), per evitare la collisione tra macchinari. La stipula di protocolli di intesa tra INAIL e imprese volti a prevenire morti e infortuni sul lavoro rientra anche negli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel quale è presente un’intera se-

Bisogna elaborare un quadro etico per la digitalizzazione, codici di condotta e una governance digitale appropriata zione dedicata alla SSL.

L’innovazione è (e sarà) uno strumento fondamentale per ridurre gli infortuni sul lavoro

Oltre a puntare sulla stesura di programmi straordinari di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il PNRR prevede la realizzazione di progetti di ricerca per la sperimentazione di soluzioni tecnologiche innovative volte a rendere più sicuri i luoghi di lavoro. La ricerca tecnologica può contribuire ad arginare i rischi sul lavoro attraverso la robotica, l’esoscheletrica, cioè la progettazione di dispositivi indossabili che riducano i carichi del sistema muscolare, la sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, l’utilizzo di materiali innovativi per l’abbigliamento di lavoro e di dispositivi per la visione immersiva o per la realtà aumentata.

Per il triennio 2020-2023, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha elaborato un progetto di ricerca sulle sfide e possibilità offerte dall’innovazione tecnologica per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro e al contempo suggerisce alcuni accorgimenti per prevenire effetti collaterali dovuti al suo impiego.

Innanzitutto bisogna elaborare un quadro etico per la digitalizzazione, codici di condotta e una governance digitale appropriata, poi è necessario adottare un approccio che integri i fattori umani e la progettazione incentrata sul lavoratore. È inoltre doveroso coinvolgere i lavoratori nella progettazione e nell’attuazione di tutte le strategie di digitalizzazione, favorendo anche la collaborazione tra mondo accademico, industria e parti sociali. Infine, occorre formulare un quadro normativo per chiarire gli obblighi e le responsabilità relative ai nuovi ambienti lavorativi ed un sistema di istruzione e formazione adattato per i lavoratori.

Un esempio pratico di applicazione è costituito dall’adozione dei Real-Time Locating Systems (RTLS) o sistemi di localizzazione in tempo reale. Basati sulla tecnologia ultra-wide band, queste tecnologie sono in grado di monitorare in presa diretta, con un’accuratezza di circa 30 cm, la posizione e i movimenti di persone, veicoli, macchinari o attrezzature. In questo modo si migliorano l’efficienza e la produttività attraverso un’unica infrastruttura tecnologica che allo stesso tempo migliora la sicurezza sui luoghi di lavoro.