Monitoraggio dei corpi idrici sotterranei - Anni 2016-2018

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ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

Monitoraggio Corpi Idrici Sotterranei

Risultati 2016 - 2018 Rete di Monitoraggio acque sotterranee D. Lgs 152/06 e D.Lgs 30/09 e DM 260/10

Report ARPAT


ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

Monitoraggio Corpi Idrici Sotterranei

Risultati 2016 - 2018 Rete di Monitoraggio acque sotterranee D. Lgs 152/06 e D.Lgs 30/09 e DM 260/10

Firenze, dicembre 2019


ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

Monitoraggio Corpi Idrici Sotterranei - Risultati 2016 - 2018 Rete di Monitoraggio acque sotterranee DLgs 152/06 e DLgs 30/09 e DM 260/10

A cura di Stefano Menichetti, ARPAT - Direzione tecnica Collaboratori

Gli operatori dei Dipartimenti e delle Aree Vaste di ARPAT che hanno assicurato i sopralluoghi, i prelievi, le misure in campo, le analisi di laboratorio e il supporto conoscitivo.

Firenze, dicembre 2019

Editing e copertina: ARPAT, Settore comunicazione, informazione e documentazione


SINTESI..............................................................................................................................................................................5 1 INTRODUZIONE............................................................................................................................................................9 2 PROGRAMMA DI MONITORAGGIO CHIMICO......................................................................................................10 3 VALORI DI FONDO NATURALE...............................................................................................................................12 4 TENDENZE ALL’AUMENTO E PUNTI D’INVERSIONE.......................................................................................15 5 STATO CHIMICO TRIENNIO 2016-2018...................................................................................................................23

5.1 Stato chimico SCARSO..........................................................................................................27 Corpi Idrici A RISCHIO.............................................................................................................27 TCE+PCE in incremento critico e nitrati in inversione nella conoide pratese...............29 Ferro in incremento critico e nitrati in inversione nella falda profonda della Chiana....33 Conduttività in incremento nella pianura del Cornia......................................................37 Corpi Idrici NON A RISCHIO...................................................................................................39 Triclorometano in incremento critico nella falda profonda di Pisa................................41 Manganese in incremento critico nella falda profonda di Cerbaie e Bientina................43 Ammonio in incremento critico nelle alluvioni d’Era....................................................45 Nitrati in inversione nelle vulcaniti di Pitigliano............................................................46 Conduttività in inversione nella pianura di Follonica.....................................................47 Arsenico nel carbonatico di Gavorrano..........................................................................48 5.2 Stato chimico BUONO scarso localmente..............................................................................49 Corpi Idrici A RISCHIO.............................................................................................................49 Cloruri in inversione nel costiero tra Cecina e San Vincenzo........................................51 Cromo esavalente in incremento nel costiero tra Fine e Cecina.....................................53 Ferro in inversione nel costiero apuo-versiliese.............................................................55 Corpi idrici NON A RISCHIO...................................................................................................57 Ammonio in incremento critico nella falda di Pisa........................................................59 Manganese in incremento critico nella falda di Mortaiolo.............................................61 Manganese in incremento nella Valdinievole.................................................................63 5.3 Stato chimico BUONO fondo naturale..................................................................65 Ferro in incremento nella falda profonda di Mortaiolo..................................................67 5.4 Stato chimico BUONO...........................................................................................................69 Corpi Idrici A RISCHIO.............................................................................................................69 Corpi Idrici NON A RISCHIO...................................................................................................69 6 MONITORAGGIO AMBIENTALE E INQUINAMENTO DIFFUSO........................................................................70 7 CONCLUSIONI.............................................................................................................................................................72 8 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................................................76

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SINTESI ARPAT ha realizzato nel triennio 2016-2018 il programma di monitoraggio chimico dei corpi idrici sotterranei secondo le normative regionali, nazionali ed europee con l’esame di 65 corpi idrici e 435 stazioni di monitoraggio. Il monitoraggio di sorveglianza di cadenza triennale ha riguardato 235 stazioni di corpi idrici non a rischio. Il monitoraggio operativo di frequenza annuale ha riguardato 146 stazioni di corpi idrici a rischio e 54 stazioni di corpi idrici non a rischio con situazioni locali di stato scarso. La percentuale di realizzazione del programma calcolato su di una base di due prelievi annui per stazione, è superiore al 100% , includendovi monitoraggi di indagine con frequenze superiori da bimestrali a quadrimestrali su corpi idrici quali l’Amiata, il Costiero tra Cecina e San Vincenzo ed il Metamorfico Apuano. Per motivi di indisponibilità delle stazioni di monitoraggio sono, tuttavia, mancati, nello specifico, i campionamenti e le conseguenti classificazioni di questo primo triennio per i corpi idrici del Gottero e di Pian d’Alma. Le classificazioni del triennio 2016-2018 assegnano lo stato scarso da fondo naturale secondo i valori di fondo attribuiti ai diversi corpi idrici da ARPAT (2013, 2015) ed adottati dalla Regione Toscana con DGRT 1185 del 09/12/2015. Coerentemente con l’approccio indicato dalla Direttiva 2014/80/UE e ripreso dal DMATTM 6/7/2016, in aggiunta ai Valori di Fondo della DGRT 1185/17, cui è stato riconosciuto un livello generale di confidenza medio M, sono stati attribuiti ulteriori Valori di Fondo con livello di confidenza basso (B) e molto basso (BB), basandosi su indicazioni di letteratura e similarità con risultati statistici di riferimento per il medesimo tipo di falda acquifera. È stata applicata la procedura indicata dalle recenti “Linee Guida per la valutazione delle tendenze ascendenti e d’inversione degli inquinanti nelle acque sotterranee” di CNR-SNPA (2017) indicata dal DMATTM 6 luglio 2016, elaborazione che ha riguardato corpi idrici e parametri qualificati come “a rischio” in ragione di almeno un superamento del 75% dei VS/SQA, nel periodo 20102018 che comprende il triennio attuale ed il sessennio precedente. Sono stati così estratti dati relativi a 322 stazioni, 48 corpi idrici e 40 parametri, poi elaborati tramite una routine in R Nel complesso sono state eseguite 2095 distinte analisi delle tendenze e riscontrate 203 stazioni in incremento statisticamente significativo, il 10%, e soltanto 68, il 3%, in incremento ambientalmente 5


significativo. Le verifiche sulle tendenze d’inversione a scala di corpo idrico sono state 271 ed i casi di inversione 15, il 5%. Valutando nel complesso, per ciascun parametro, la percentuale di corpi idrici classificati in incremento

ambientalmente significativo piuttosto che in inversione, scaturisce un quadro di

generale miglioramento. Le concentrazioni dei nitrati, di prevalente origine agricole, appaiono in deciso miglioramento con poco meno della metà dei corpi idrici analizzati in inversione. Tra i parametri indicatori di stress quantitativi la conduttività ha importanti percentuali di corpi idrici in inversione, circa 1/4, seguita da boro e cloruri e quindi da arsenico e ferro che pure hanno percentuali di corpi idrici in incremento. Situazioni negative, anche se in minori percentuali, si rivelano, invece, per quanto riguarda ammonio, manganese e, sopratutto, composti organoalogenati come triclorometano e tce + pce, dove si registrano soli incrementi. Per la classificazione del triennio 2016-2018 sono state elaborate le medie del triennio per le 435 stazioni dei 65 corpi idrici. La distribuzione percentuale degli stati chimici, al confronto con la situazione del triennio 20132015 mostra una diminuzione di corpi idrici in stato buono dal 23% al 18% ed in stato buono fondo naturale, dal 23% al 11%. È aumentata la percentuale di corpi idrici in stato buono scarso locale, dal 36% al 40%, così come al percentuale assoluta dello stato scarso che si incrementa dal 18% al 31 %. Nell’ambito di un confronto temporale esteso, ottenuto dal ricalcolo omogeneo delle classificazioni per un periodo di 14 anni, 2002-2018 e raffrontato all’indicatore della precipitazione media cumulata annua sul territorio regionale, si riscontra il peggioramento progressivo per il triennio più recente 2016-2018, con una evidente correlazione tra periodi con forti precipitazioni e incrementi dello stato scarso. La prevalenza, nella ricarica, del trasferimento di inquinanti dalla superficie rispetto alla diluizione denuncia, pertanto, ancora una evidente vulnerabilità. Nel dettaglio, si confermano tra gli stati scarsi dei corpi idrici a rischio varie situazioni riconducibili a contaminazioni antropiche di tipo urbano e/o industriale (Firenze 11AR011, Prato 11AR012), contaminazioni antropiche di tipo agricolo (falda profonda Chiana 11AR030-1) ed alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da stress quantitativi (falda profonda Chiana

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11AR030-1 , Santa Croce 11AR024, Valdelsa 11AR060, Piana del Cornia 32CT020, Pianure Elbane 32CT090). Particolarmente critica appare la situazione della zona di Prato con un stato generale del corpo idrico in incremento ambientalmente significativo per TCE+PCE e della falda profonda della Valdichiana per incremento in ferro. Di rilievo anche l’incremento statisticamente significativo della conduttività nella Pianura del Cornia. Positive le diffuse inversioni dei nitrati in molti di questi corpi idrici idrici. Tra gli stati scarsi emersi in corpi idrici non a rischio si riscontrano sopratutto contaminazioni diffuse di origine agricola come fitofarmaci e nitrati e, più generalmente, alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da uno stato di stress quantitativo. Tendenze di rilievo sono rappresentate dagli incrementi ambientalmente significativi di triclorometano nella falda profonda della zona di Pisa, situazione da meglio approfondire, di manganese nella falda profonda del Bientina e dell’ammonio nell’Era. Positiva, anche qui, l'inversione dei nitrati attestatasi nelle vulcaniti di Pitigliano e della conduttività nella pianura di Follonica.

Nei corpi idrici a rischio in stato buono con situazioni locali di stazioni in stato scarso le contaminazioni sono di varia origine, in massima parte di origine agricola con presenza di nitrati e pesticidi. Non mancano contaminazioni da organoalogenati e alterazioni del fondo naturale da stress quantitativi. Tra le tendenze di rilievo sono emersi gli incrementi statisticamente significativi del cromo esavalente nel costiero tra Fine e Cecina, situazione che vista la pericolosità del contaminante per quanto legato al fondo naturale, da tenere sotto controllo. Positiva inversione dei cloruri nel costiero tra Cecina e San Vincenzo e del ferro nel costiero apuo-versiliese. Tra i numerosi corpi idrici non a rischio ancora buoni con situazioni locali di stato scarso si riscontrano contaminazioni di tipo urbano e/o con occorrenza di organoalogenati, cloruro di vinile in particolare nella Pianura di Pistoia oltre a TCE+PCE idrocarburi, agricole con nitrati e pesticidi 7


(glifosate, ampa) e piĂš in generale alterazioni antropiche del fondo naturale piĂš spesso originate da stress quantitativo ma in alcuni casi derivate anche da mutate condizioni redox per contaminazioni di sostanze organiche consumatrici di ossigeno come gli stessi organoalogenati. Tendenze di rilievo sono rappresentate dall’incremento ambientalmente significativo dell’ammonio nella falda di Pisa e del manganese nella falda di Mortaiolo del Valdarno inferiore. Tra i corpi idrici con stato buono fondo naturale un incremento statisticamente significativo in ferro è ancora riportato per la falda profonda della zona di Mortaiolo.

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1

INTRODUZIONE

Il rapporto presenta le classificazioni dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei significativi della Toscana per il primo triennio 2016-2018 del piano di monitoraggio sessennale 2016-2021 come da DGRT 100/2010 e DGRT 847/2013, secondo la legislazione nazionale (DLgs 152/06, DLgs 30/2009, DLgs 260/2010) e comunitaria (WFD 2000/60, GWD 2006/118). Il programma di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei prevede per tutti i corpi idrici un monitoraggio di sorveglianza che si esegue ogni tre anni con estesa ricerca di potenziali inquinanti. Per i corpi idrici classificati a rischio del non raggiungimento del buono stato chimico nel 2021, è prevista in aggiunta l’esecuzione di un monitoraggio operativo di frequenza annuale, benché limitato ai parametri critici. Il rapporto fornisce le percentuali di realizzazione del programma assegnato ad ARPAT e le classificazioni su base triennale 2016-2018 oltre ad un’analisi completa delle tendenze all’aumento e punti d’inversione dei contaminanti. Per quanto riguarda l’attribuzione dello stato di buono fondo naturale le classificazioni del triennio 2016-2018 si basano su valori soglia indicati da due studi ARPAT (2013, 2015b) già adottati con DGRT 1185/2015 dalla Regione Toscana e raccolti nella documentazione del Piano di Gestione. L’applicazione di valori di fondo definiti precedentemente corrisponde, solo in parte, agli indirizzi riportati nella Linea Guida 155/2017 (ISPRA et alii, 2017a). È stata, invece, applicata integralmente la metodologia per lo studio delle tendenze indicata dalla Linea Guida 161/2017 (ISPRA et alii, 2017b) prevista dal DMATTM 6/7/16. Il data set complessivo è come sempre consultabile e scaricabile su web tramite la banca dati ARPAT “Monitoraggio Ambientale delle Acque Sotterranee - MAT”1.

1

http://www.arpat.toscana.it/datiemappe/banche-dati/monitoraggio-ambientale-acque-sotterranee

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2

PROGRAMMA DI MONITORAGGIO CHIMICO

Il programma di monitoraggio chimico dei corpi idrici sotterranei secondo la DGRT 100/2010 ha previsto nel triennio 2016-2018 l’esame di 65 corpi idrici, 17 dei quali a rischio e 48 non a rischio secondo le indicazioni del piano di gestione, per un totale di 435 stazioni di monitoraggio. Il solo monitoraggio di sorveglianza di cadenza triennale ha riguardato 235 stazioni di corpi idrici non a rischio. Il monitoraggio operativo di frequenza annuale ha riguardato 146 stazioni di corpi idrici a rischio e 54 stazioni di corpi idrici non a rischio nel complesso ma rappresentanti situazioni locali di stato scarso. Il campionamento annuale corrisponde a due prelievi, in periodo di morbida nei mesi di aprile e maggio del primo semestre ed in periodo di magra nei mesi di settembre-ottobre del secondo semestre.

Rischio

Monitoraggio sorveglianza non a rischio operativo a rischio operativo totali

Corpi Idrici

Stazioni 235 54 146 435

48 17 65

Campioni 769 296 930 1.995

Analisi 51.852 21.887 80.647 154.386

Tabella 1: Programma di monitoraggio 2016-2018

La figura 1 rappresenta le differenze tra le due modalitĂ di monitoraggio con un maggior numero di stazioni, campioni ed analisi dedicate ai monitoraggi operativi. 100% 90% 80% 70% 60%

a rischio operativo non a rischio operativo non a rischio sorveglianza

50% 40% 30% 20% 10% 0% Corpi Idrici Stazioni

Campioni

Analisi

Figura 1: Programma di monitoraggio 2016-2018

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La percentuale di realizzazione del programma, in termini di numero di campioni prelevati, è stata del 116% dal momento che frequenze di monitoraggio superiori hanno riguardato alcuni corpi idrici sottoposti a monitoraggio di indagine e rappresentati da: •

AMIATA2 con frequenze trimestrali per lo studio dei trend di arsenico;

COSTIERO TRA CECINA E SAN VINCENZO 3 con frequenze da bimestrali a quadrimestrali per il monitoraggio del pennacchio di contaminazione da composti organoalogenati;

METAMORFICO APUANO4 con frequenze trimestrali dal 2018 per il Progetto Cave.

Tuttavia, per motivi di indisponibilità delle stazioni di monitoraggio sono mancati, nello specifico, campionamenti e le conseguenti classificazioni intermedie di questo primo triennio per i corpi idrici del Gottero e di Pian d’Alma.

2

ARPAT pubblica annualmente un report sul monitoraggio delle sorgenti amiatine

http://www.arpat.toscana.it/documentazione/catalogo-pubblicazioni-arpat/acquifero-del-monte-amiata-monitoraggioarpat-anni-2003-2015 3

ARPAT pubblica in una sezione dedicata i risultati nell’ambito del monitoraggio del sito contaminato da composti

organoalogenati di Poggio Gagliardo http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/acqua/acque-sotterranee/inquinamento-falda-cecina/inquinamento-faldaacquifera-cecina-li 4

ARPAT pubblica in una sezione dedicata i risultati dei monitoraggi per il Progetto Cave

http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/sistemi-produttivi/attivita-estrattiva/progetto-speciale-2017-2018/progettospeciale-cave-il-monitoraggio-delle-acque-superficiali-e-sotterranee

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3

VALORI DI FONDO NATURALE

Secondo quanto indicato dal Dlgs 30/2009 le classificazioni dello stato chimico derivano dal confronto della media dei valori osservati nel periodo sulla singola stazione con gli Standard di Qualità Ambientale (SQA) o Valore Soglia (VS) di cui al DMATTM 6/7/16 tenuto conto di possibili livelli di fondo naturale per le sostanze inorganiche. Per le captazioni ad uso idropotabile sono inoltre considerate, sempre ai fini della determinazione dello stato chimico, le Concentrazioni Massime Ammissibili (CMA) di cui al DLgs 31/2001. La presenza nelle acque toscane di tenori elevati di sostanze indesiderate di origine naturale è ben nota ed ARPAT, già nel 2013, ha realizzato un primo studio sulla determinazione dei valori di fondo naturale nei corpi idrici sotterranei della Toscana per alcune sostanze pericolose rappresentate dai metalli Cd, Hg, Ni, Pb, Cr (CrVI e Crtot), Sb, Se oltre ad As e B (ARPAT, 2013 5). Nel 2015 il quadro delle sostanze con fondo naturale è stato completato con ulteriore appendice dedicata allo studio per la definizione dei valori di fondo nelle acque sotterranee della Toscana di SO 4, Cl, NH4, Mn, Fe, F, Al, Na, ARPAT (2015)6. La Regione Toscana ha adottato con DGRT 1185 del 09/12/2015 i valori soglia indicati dai due studi, che sono stati raccolti nella documentazione del Piano di Gestione. Le classificazioni del triennio 2016-2018 assegnano lo stato scarso da fondo naturale secondo i valori di fondo attribuiti ai diversi corpi idrici e riportati in tabella 2. I principi generali per la determinazione e l’applicazione dei valori di fondo sono stati indicati dal DMATTM 6/7/16, quale recepimento della Direttiva 2014/80/UE. Nel 2107 è seguita la pubblicazione delle specifiche Linee Guida MLG 155/2017 (ISPRA et alii, 2017a). Il DMATTM 6/7/2016 introduce all’art 1 c.2 il concetto di possibile “stima” dei valori di fondo indicando, in ultima analisi, come “.. in caso di dati di monitoraggio delle acque sotterranee insufficienti e di scarse informazioni in materia di trasferimenti e processi geochimici, dovrebbero essere raccolti ulteriori dati e informazioni. Nel contempo si dovrebbe procedere a una stima dei livelli di fondo, se del caso basandosi su risultati statistici di riferimento per il medesimo tipo di 5

ARPAT (2013) - Elaborazione dati disponibili relativi al progetto GEOBASI su determinazione dei valori di fondo di

sostanze pericolose nelle acque sotterranee con particolare riferimento a metalli pesanti e boro ed agli acquiferi destinati all’estrazione di acqua potabile. DGRT 1185/2015. 6

ARPAT (2015) - Studio per la definizione dei valori di fondo nelle acque sotterranee della Toscana SO4 , Cl, NH4 ,

Mn, Fe, F, Al, Na (DLgs 30/2009 DLgs 31/2001). DGRT 1185/2015.

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falda acquifera in altri settori per cui sussistono dati di monitoraggio sufficienti “. Il concetto è ripreso anche nella Linea Guida che associa ai VFN, comunque determinati, un livello di confidenza (A alto, M medio, B basso, BB molto basso) dato dalle dimensioni del campione statistico su cui è stata basata la determinazione in relazione alle caratteristiche dimensionali e tipologiche del CIS o sua porzione. Coerentemente con tale approccio, in aggiunta ai valori di fondo indicati dai due studi specifici ripresi in DGRT 1185/17, cui si può riconoscere, considerata l’impostazione metodologica dei due studi, un livello generale di confidenza medio M7, ulteriori valori di fondo già notati nel precedente report del triennio 2013-20158 con livello di confidenza basso (B) indicati in grassetto sono attribuiti al momento basandosi su indicazioni di letteratura e similarità con risultati statistici di riferimento per il medesimo tipo di falda acquifera. Sebbene non ancora oggetto di una puntuale definizione del fondo naturale, infine, è stata presa in

conto anche la possibile

origine

naturale degli

alometani

(triclorometano,

dibromoclorometano, bromodiclorometano) sostanze più volte riscontrate con concentrazioni limitate ma eccedenti il VS di 0,15 g/L anche in situazioni remote che portano ragionevolmente ad escludere contributi antropici. In accordo a Biancardi et alii, 2009 si è riconosciuto, seppure con un livello di confidenza molto basso (BB) un possibile valore di fondo di 0,7 g/L.

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DMATTM 6/7/2017 at1 c.2 … b) in caso di dati di monitoraggio limitati, dovrebbero essere raccolti ulteriori dati.

Nel contempo si dovrebbe procedere a una determinazione dei livelli di fondo basandosi su tali dati di monitoraggio limitati, se del caso mediante un approccio semplificato che prevede l'uso di un sottoinsieme di campioni per i quali gli indicatori non evidenziano nessuna influenza risultante dall'attività' umana . Se disponibili, dovrebbero essere tenute in considerazione anche le informazioni sui trasferimenti e i processi geochimici; 8

Monitoraggio corpi idrici sotterranei - Risultati 2013-2015 http://www.arpat.toscana.it/documentazione/report/acque-

sotterranee-monitoraggio-ufficiale/monitoraggio-corpi-idrici-sotterranei-risultati-2013-2015

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ERA

11AR090

PESA

32CT050

PIANURE COSTIERE ELBANE CARBONATICO DI POGGIO COMUNE CARBONATICO DELLA VAL DI LIMA E SINISTRA SERCHIO CARBONATICO DEL CETONA CARBONATICO DELL'ARGENTARIO E ORBETELLO CARBONATICO AREA DI CAPALBIO CARBONATICO AREA NORD DI GROSSETO CARBONATICO DEI MONTI DELL'UCCELLINA CARBONATICO DI GAVORRANO

31OM030 31OM040 31OM050 31OM060 32CT060 32CT070 99MM011 99MM013 99MM014 99MM030 99MM041 99MM042 99MM910 11AR011 11AR012 11AR013 11AR020 11AR020-1 11AR023 11AR023-1 11AR024 11AR024-1 11AR025 11AR026 depressioni quaternarie

11AR027 11AR028

32CT010 32CT020 32CT021

TERRAZZO DI SAN VINCENZO

32CT030

COSTIERO TRA FINE E CECINA

32CT040

PIANURA DI FOLLONICA

33TN010

99MM941

VERSILIA E RIVIERA APUANA ARENARIE DI AVANFOSSA DELLA TOSCANA NORD-ORIENTALE - ZONA DORSALE APPENNINICA ARENARIE DI AVANFOSSA DELLA TOSCANA NORD-ORIENTALE - ZONA MONTE ALBANO MACIGNO DELLA TOSCANA SUDOCCIDENTALE FLISCH D'OTTONE

99MM920

OFIOLITICO DI GABBRO

23FI010

VULCANITI DI PITIGLIANO

99MM020

AMIATA

99MM931 99MM932 99MM940

BROMODICLOROMETANO - µg/ L

TRICLOROMETANO - µg/L

DIBROMOCLOROMETANO - µg/ L

SOLFATO - mg/L

IONE AMMONIO - µg/L NH4

CLORURO - mg/L

BORO - µg/L

SELENIO - µg/L

ANTIMONIO - µg/L

PIOMBO - µg/L

SODIO - mg/L

NICHEL - µg/L

MANGANESE - mg/L

MERCURIO - µg/L

FERRO - mg/L

CROMO VI - µg/L

CROMO TOTALE - µg/L

CADMIO - µg/L

ARSENICO - µg/L

FLUORURO - µg/L

566

600 600 1775 0,7 0,7 0,7

3754 22696

0,7 0,7 0,7

466 1775 0,7 0,7 0,7

1,87 52

0,52

3754 1,98

34,6

466

600

466

1775 0,7 0,7 0,7 600 0,7 0,7 0,7

466

600

3754

1,87

0,7 0,7 0,7

0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7

600 600 52 20

3754 133

1,98 0,52

124

52

310

0,52

1,98

9,013

1,98

5,45

0,339

5,45

1,98

1,977

1,98

5,45

1,98

1,977

0,339

5,45

1,98

5,45

1,98

5,45

1,98 1,98

0,52

1,98

1775 0,7 0,7 0,7 466

1775

52,2

0,7 0,7 0,7

240 28,5

22696

240

28,5

3754

466

3754

466

566

0,7 0,7 0,7

566

0,7 0,7 0,7

4853

0,7 0,7 0,7

566

0,7 0,7 0,7

4853

600 600

0,7 0,7 0,7

2144 240

566

0,072 52 20

1775 0,7 0,7 0,7

3754

240 1,98

52

31OM020

362 10,5

PIANURA DELL'ALBEGNA COSTIERO TRA FIUME CECINA E S. VINCENZO PIANURA DEL CORNIA

31OM010

vulcaniti

1,87

20

12SE011

466 22696

0,7 0,7 0,7

0,7 0,7 0,7

VAL DI CHIANA - FALDA PROFONDA VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E CASENTINO - ZONA VALDARNO SUPERIORE VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E CASENTINO - ZONA AREZZO VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E CASENTINO - ZONA CASENTINO SIEVE PIANURA DI LUCCA - ZONA FREATICA E DEL SERCHIO PIANURA DI GROSSETO

11AR050

240

600 600

600

11AR030-1

11AR043

3754 1,98

VAL DI CHIANA

11AR042

ofioliti

CARBONATICO DELL'ELBA ORIENTALE CARBONATICO NON METAMORFICO DELLE ALPI APUANE CARBONATICO METAMORFICO DELLE ALPI APUANE CARBONATICO DI S. MARIA DEL GIUDICE E DEI MONTI PISANI MONTAGNOLA SENESE E PIANA DI ROSIA CARBONATICO DELLE COLLINE METALLIFERE - ZONA VALPIANA, POGGIO ROCCHINO CARBONATICO DELLE COLLINE METALLIFERE - ZONA LE CORNATE, BOCCHEGGIANO, MONTEMURLO CARBONATICO DEL CALCARE DI ROSIGNANO PIANA DI FIRENZE, PRATO, PISTOIA ZONA FIRENZE PIANA FIRENZE, PRATO, PISTOIA ZONA PRATO PIANA FIRENZE, PRATO, PISTOIA ZONA PISTOIA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA PISA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA PISA - FALDA PROFONDA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA LAVAIANO MORTAIOLO VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA LAVAIANO - 1081 MORTAIOLO - FALDA PROFONDA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA S. CROCE VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA S. CROCE FALDA PROFONDA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA EMPOLI VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA VAL DI NIEVOLE, FUCECCHIO CERBAIE E FALDA PROFONDA DEL BIENTINA PIANURA DI LUCCA - ZONA DI BIENTINA

12370

20

11AR030

11AR041

arenarie

CECINA

32CT090 11AR110

13TE020

1,98 1,977 1,87 1,98 0,52 0,339

ELSA

11AR070

12SE030

carbonatici

ALLUMINIO - µg/L

CORPO IDRICO

COMPLESSO IDROGEOLOGICO

11AR060 alluvioni intravallive

0,7 0,7 0,7

466 466 466

1087 2144

600 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7

1,98 5,45 77,6 21,8

1,98

466 362 124 25,2

52,2 3754 3754

466 466

0,52

1,98

3754

1,977

1,98 0,339 1,98 0,072 1,98

3754 22696

14,9 1,977 20

3754 52,2

0,7 0,7 0,7 2862

1775 1775 566

600

0,7 0,7 0,7

600

466 22696 22696

2144 2144

600 600

0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7

0,52

0,339 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7

14,9 20 52

2862 133

1,977

0,072

Tabella 2: Valori di Fondo Naturale attribuiti ai corpi idrici nel triennio 16-18 con associati livelli di confidenza: M medio, B basso, BB molto basso (corsivo)

14


4

TENDENZE ALL’AUMENTO E PUNTI D’INVERSIONE

Il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale con IRSA-CNR ha reso disponibile nel 2017 una Linea Guida (LG) per la valutazione delle tendenze ascendenti e d’inversione degli inquinanti nelle acque sotterranee, così come richiesto dal DMATTM 6 luglio 2016. La metodologia proposta è riportata nella figura 2. La Linea Guida

per aumento significativo dal punto di vista statistico intende una tendenza

positiva dei valori di concentrazione, calcolata con un metodo statistico riconosciuto, che risulti significativa almeno al 90% suggerendo, anche in presenza di un dataset limitato, la procedura basata sul metodo di Mann-Kendall per il calcolo della significatività statistica della tendenza ascendente e sul metodo di Sen per la stima della pendenza lineare. Per significatività ambientale dell’aumento, inoltre, intende una crescita dei valori nel tempo con un tasso tale da mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi ambientali per il corpo idrico sotterraneo in esame. La procedura prevede dunque l’estrapolazione al 2021 e 2027 degli esiti dell’analisi dei trend. Il criterio per la definizione di trend alla scala del corpo idrico si conforma, infine, alla stessa soglia di significatività del 20% dell’estensione del corpo idrico (volume/area di competenza delle stazioni o semplicemente 1/n), già indicata per la definizione dello stato chimico.

15


Figura 2: CNR SNPA - MLG 161/17 Schema della procedura per la valutazione delle tendenze ascendenti e d’inversione dei trend inquinanti per i CIS definiti a rischio

Riguardo alla definizione di inversione di tendenza a livello di stazione, la LG fornisce una sola indicazione generale di utilizzo del test di Pettitt per il riconoscimento di punti di cambiamento. Secondo la LG la verifica d’inversione andrebbe limitata alle sole stazioni già riconosciute in incremento statisticamente significativo ma, è stato osservato, le situazioni possono risultare molto più varie, in esempio: •

un trend generalmente stazionario potrebbe, infatti, al suo interno, rilevare una inversione simmetrica con circa eguale durata delle due sezioni;

un trend in decremento, se invece instauratosi da molti anni, potrebbe, invece, comunque rilevare un inizio in incremento e dunque, anche qui qualificare propriamente una inversione.

In precedenti report9 di ARPAT nell’applicazione ancora preliminare della LG e limitata a 9

ARPAT (2018) Monitoraggio corpi idrici sotterranei - Risultati 2013-2015

http://www.arpat.toscana.it/documentazione/report/acque-sotterranee-monitoraggio-ufficiale/monitoraggio-corpi-idricisotterranei-risultati-2013-2015 ARPAT (2019) Annuario dei Dati Ambientali 2019 http://www.arpat.toscana.it/documentazione/catalogopubblicazioni-arpat/annuario-dei-dati-ambientali-2019

16


contaminanti di spicco come nitrati, composti organo alogenati e conduttività, la scelta era stata quella di qualificare come inversione l’esistenza di un punto di cambiamento all’interno di trend decrescenti. Nel presente report ci si è proposti una rivalutazione e generale approfondimento della modalità di riconoscimento dell’inversione adottando le seguenti scelte: •

verifica d’inversione su tutte le stazioni e parametri con almeno 14 anni di dati, indipendentemente dalle tendenze accertate (ascendenti, discendenti e stazionarie);

utilizzo del test di Pettitt , dove significativo, per la separazione della serie completa nelle due sezioni pre e post;

ripetizione sulle due sezioni distinte dei test di Mann Kendall e della retta di Theil Sen, da cui si identificano come inversioni di tendenza i casi in cui: ◦ si ottiene una riduzione della tendenza, in altre parole una differenza negativa tra le pendenze (considerate nulle, stazionarie, nei casi di non significatività del test di Mann Kendall) tra la sezione post e sezione pre. ◦ in assenza di trend sia nella sezione pre sia nella sezione post (differenza pari a 0) la mediana della sezione post è comunque inferiore alla mediana della sezione pre.

L’applicazione della procedura è stata assistita da una routine in R. I dati estratti hanno riguardato corpi idrici e parametri qualificati come “a rischio” in ragione di almeno un superamento del 75% dei VS/SQA dal 2010. Le stazioni dovevano inoltre disporre, come richiesto dalla LG : •

di almeno di 8 dati annuali ;

di dati recenti riferiti al triennio 16-18.

I dati estratti sono stati trattati in ragione dei numerosi ND (non determinati < LQ) anche come medie annuali, con LQ max che per omogeneità è stato sostituito ad altri LQ nel caso di serie con LQ variabile, così come indicato nelle LG. Sono state inoltre escluse dall’elaborazione dei trend e indicate come “stazionarie” le serie con una percentuale di medie annue < LQ superiore al 75%. Il dataset estratto consiste in 25636 righe relative alle stesse medie annue per parametro e singola stazione utilizzate per le classificazioni annuali e riguarda 48 corpi idrici, 322 stazioni e 40 parametri . 17


Le analisi delle tendenze ascendenti su singola stazione sono state 2095, in 203 casi, il 10%, si sono ottenuti incrementi statisticamente significativi ed in 68, il 3%, incrementi ambientalmente significativi di cui sopra. Le analisi delle tendenze d’inversione su singole stazioni che, come indicato prima, disponevano come unico requisito di 14 anni di dati, sono state 1317, con 155 casi d’inversione accertati e pari al 12%. A livello di corpo idrico le verifiche complessive delle tendenze ascendenti sono state 296 con copertura data dalla percentuale di stazioni valutate sul totale delle stazioni del corpo idrico che è risultata varia. In generale il 71% delle valutazioni ha realizzato percentuali di copertura superiore al 50%. Gli incrementi statisticamente significativi dei corpi idrici sono stati in totale 43, il 16%, mentre gli ambientalmente significativi 10, pari al 6%. Le verifiche sulle tendenze d’inversione a scala di corpo idrico sono state 271 ed i casi di inversione generale 15, il 5%. Nelle tabelle 3 e 4 seguenti sono riportati i 10 casi di corpi idrici in incremento ambientalmente significativo ed i 15 casi in inversione.

parametro

corpo idrico

CERBAIE E FALDA PROFONDA DEL BIENTINA PIANA FIRENZE, PRATO, mat/OLC0XTET Pce + tce 11AR012 PISTOIA - ZONA PRATO CARBONATICO DI S. MARIA mat/OLC0X03S triclorometano 99MM014 DEL GIUDICE E DEI MONTI PISANI VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA mat/OLC0X03S triclorometano 11AR020-1 ZONA PISA - FALDA PROFONDA VALDARNO INFERIORE E mat/INN0N3H ammonio 11AR020 PIANA COSTIERA PISANA ZONA PISA mat/INN0N3H ammonio 11AR070 ERA CERBAIE E FALDA PROFONDA mat/IMFE00 ferro 11AR027 DEL BIENTINA CARBONATICO DI mat/IMAS00 arsenico 32CT060 GAVORRANO VAL DI CHIANA - FALDA mat/IMFE00 ferro 11AR030-1 PROFONDA VALDARNO INFERIORE E mat/IMMN00 manganese 11AR023 PIANA COSTIERA PISANA ZONA LAVAIANO - MORTAIOLO mat/IMMN00

manganese

11AR027

Tabella 3: Corpi idrici in incremento ambientalmente significativo

18

% stazioni valutate

% stazioni % stazioni in incremento in incremento ambientalmente significativo

100%

60%

50%

88%

50%

50%

100%

50%

50%

100%

50%

38%

67%

50%

33%

67%

33%

33%

100%

30%

30%

100%

25%

25%

78%

33%

22%

56%

33%

22%


parametro

corpo idrico

mat/INN05O

nitrati

mat/INN05O

nitrati

mat/INN05O mat/INN05O mat/PCOND20 mat/INN05O

nitrati nitrati conduttività nitrati

mat/INN05O

nitrati

mat/PCOND20

conduttività

mat/IMAS00 mat/INBO00

arsenico boro

mat/INCLN10

cloruri

mat/IMAS00

arsenico

mat/INS06O

solfati

mat/IMFE00

ferro

mat/IMFE00 mat/PCOND20

ferro conduttività

mat/INN05O

nitrati

PIANA FIRENZE, PRATO, PISTOIA - ZONA PRATO PIANA FIRENZE, PRATO, 11AR011 PISTOIA - ZONA FIRENZE 11AR060 ELSA 23FI010 VULCANITI DI PITIGLIANO 32CT040 PIANURA DI FOLLONICA 32CT040 PIANURA DI FOLLONICA VAL DI CHIANA - FALDA 11AR030-1 PROFONDA COSTIERO TRA FIUME CECINA 32CT010 E S. VINCENZO 32CT020 PIANURA DEL CORNIA 32CT020 PIANURA DEL CORNIA PIANA FIRENZE, PRATO, 32CT010 PISTOIA - ZONA FIRENZE CARBONATICO DI 32CT060 GAVORRANO PIANA FIRENZE, PRATO, 11AR011 PISTOIA - ZONA FIRENZE CARBONATICO NON 99MM011 METAMORFICO DELLE ALPI APUANE 33TN010 VERSILIA E RIVIERA APUANA 33TN010 VERSILIA E RIVIERA APUANA VALDARNO SUPERIORE, AREZZO CASENTINO – ZONA 11AR041 VALDARNO SUPERIORE 11AR012

% stazioni valutate

% stazioni in inversione

% stazioni in incremento residuo

88%

63%

0%

100%

50%

0%

63% 100% 100% 100%

50% 40% 40% 40%

13% 20% 20% 0%

89%

33%

11%

100%

32%

5%

90% 90%

30% 30%

0% 0%

100%

27%

14%

100%

25%

25%

100%

25%

17%

100%

23%

15%

64% 82%

23% 23%

0% 5%

100%

22%

22%

Tabella 4: Corpi idrici in inversione

Nella tabella 5 e successiva figura 3 sono rappresentati, in sintesi per ciascun parametro, le proporzioni di corpi idrici risultati in incremento ambientalmente significativo piuttosto che in inversione.

19


3 2 1 3 2 1 6 4 6 2 2

0 0 0 0 0 1 2 2 2 2 1

6 3 1 1 1 1 2 0 0 0 0

23% 14% 17% 43% 22% 8% 19% 17% 26% 13% 29%

0% 0% 0% 0% 0% 8% 6% 9% 9% 13% 14%

% ci in inversione

% ci in incremento

n_ci_inv_sig

n_ci_tr_amb_sig

n_ci_tr_inc_sig

13 13 5 6 9 13 30 20 23 16 7

% ci in incremento amb sig

13 14 6 7 9 13 31 23 23 16 7

n_ci_inv

n_ci_tr

sostanza

nitrati conduttività boro cloruri solfati arsenico ferro manganese ammonio tcm tce pce

46% 23% 20% 17% 11% 8% 7% 0% 0% 0% 0%

Tabella 5: Sintesi per corpo idrico degli esiti dell'analisi dei trend, numeri e percentuali dei corpi idrici analizzati: n_ci_tr - numero corpi idrici valutati per l’analisi delle tendenze , n_ci_inv numero corpi idrici valutati per inversione, n_ci_inc _sig

numero corpi idrici in incremento

significativo n_ci_inc_amb_sig numero corpi idrici in incremento ambientalmente significativo, n_ci_inv numero corpi idrici in inversione % … c.s. in percentuale sulle stazioni analizzate

Il quadro che ne scaturisce appare nel complesso positivo. Le concentrazioni dei nitrati, nella generalità dei casi derivati da origine agricole, sono in deciso miglioramento con poco meno della metà dei corpi idrici analizzati (6 su 13), si ricorda relativi a situazioni di rischio, in inversione. Seguono conduttività con poco meno di un quarto (3 su 13) e boro con un quinto (1 su 5) dei corpi idrici indagati risultati in inversione, quindi cloruri con uno su sei, e infine arsenico e ferro con minori proporzioni. Si tratta per conduttività boro e cloruri di probabili contributi di origine naturale derivati da corpi idrici marginalmente connessi quali il sistema termale e il mare Una diminuzione di queste sostanze caratteristiche, con inversione di tendenza nel periodo analizzato, potrebbe spiegarsi con maggiori ricariche recenti o con una attenuazione dello stress quantitativo. Parametri anche questi indicatori di stress quantitativi oltre che di variazioni delle condizioni redox quali manganese sopratutto, ammonio e gli stessi ferro ed arsenico risultano, viceversa, in incremento. In alcuni casi sembrano associarsi a incrementi di sostanze organiche di origine antropica,

20


consumatrici di ossigeno, quali tce e pce e, in parte tcm.

nitrati

conduttivitĂ

boro

cloruri

solfati

arsenico

% ci in incremento amb sig % ci in inversione

ferro

ammonio

manganese

tcm

tce pce 0% 5% 10%15%20%25%30%35%40%45%50% Figura 3: Risultati in sintesi dell'analisi dei trend, percentuali di corpi idrici in incremento ambientalmente significativo ed inversione

21


% sta in inversione

% sta in incremento amb sig

% sta in incremento

n_sta_inv_sig

n_sta_tr_amb_sig

n_sta_tr_inc_sig

n_sta_inv

n_sta_tr

parametro_nome

parametro mat/IMAL00

ALLUMINIO - µg/L

21

11

3

0

1

14%

0%

9%

mat/IMAS00

ARSENICO - µg/L

112

53

3

2

6

3%

2%

11%

34

6

6

2

2

18%

6%

33%

1

1

0

0

0

0%

0%

0%

172

129

27

11

15

16%

6%

12%

mat/IMCR60

CROMO VI - µg/L

mat/IMCU00

RAME - µg/L

mat/IMFE00

FERRO - mg/L

mat/IMHG00

MERCURIO - µg/L

mat/IMMN00

MANGANESE - mg/L

62

12

3

1

1

5%

2%

8%

129

96

22

11

11

17%

9%

11%

mat/IMNA00

SODIO - mg/L

77

40

22

2

8

29%

3%

20%

mat/IMNI00

NICHEL - µg/L

92

52

7

1

4

8%

1%

8%

mat/IMPB00

PIOMBO - µg/L

75

39

4

1

2

5%

1%

5%

mat/IMSB00

ANTIMONIO - µg/L

5

3

0

0

1

0%

0%

33%

mat/IMSE00

SELENIO - µg/L

1

0

1

0

1

100%

0%

0%

mat/INBO00

BORO - µg/L

29

14

3

0

4

10%

0%

29%

mat/INCLN10

CLORURO - mg/L

45

39

12

1

7

27%

2%

18%

mat/INF0N10

FLUORURO - µg/L

33

8

6

1

2

18%

3%

25%

mat/INN03O

NITRITO - µg/L NO2

50

41

0

0

1

0%

0%

2%

mat/INN05O

NITRATI - mg/L NO3

83

66

13

5

29

16%

6%

44%

184

151

23

11

7

13%

6%

5%

59

43

9

2

7

15%

3%

16%

mat/INN0N3H

IONE AMMONIO - µg/L NH4

mat/INS06O

SOLFATO - mg/L

mat/OLC0X03S

TRICLOROMETANO - µg/L

114

64

9

4

1

8%

4%

2%

mat/OLC0X06S

1,2-DICLOROETANO - µg/L

4

4

0

0

1

0%

0%

25%

mat/OLC0X31Y

CLORURO DI VINILE - µg/L

36

32

2

2

1

6%

6%

3%

mat/OLC0X33S

1,2-DICLOROETILENE - µg/L

32

29

0

0

1

0%

0%

3%

mat/OLC0XTET

TETRACLOROETILENE - TRICLOROETILENE SOMMA - µg/L

81

56

9

7

3

11%

9%

5%

mat/OLCXX22S

DIBROMOCLOROMETANO - µg/L

98

58

2

1

1

2%

1%

2%

mat/OLCXX23S

BROMODICLOROMETANO - µg/L

70

36

2

0

1

3%

0%

3%

mat/ORGIDR

IDROCARBURI TOTALI - µg/L N-Esano

75

65

0

0

1

0%

0%

2%

mat/PCOND20

CONDUTTIVITA' (A 20°C) - µS/cm a 20°C

99

72

14

3

18

14%

3%

25%

mat/WA0160E00C0N

atrazina - µg/L

14

7

0

0

1

0%

0%

14%

mat/WA0180E00C0N

atrazina, deisopropil- - µg/L

24

9

0

0

1

0%

0%

11%

mat/WA0710E00C0N

clortoluron - µg/L

11

11

0

0

1

0%

0%

9%

mat/WA2050E00C0N

oxadiazon - µg/L

5

4

0

0

1

0%

0%

25%

mat/WA20600B000N

oxadixil - µg/L

7

5

0

0

1

0%

0%

20%

mat/WA2100E00C0N

oxyfluorfen - µg/L

27

9

0

0

1

0%

0%

11%

mat/WA2140E0A00N

pendimetalin - µg/L

27

8

0

0

1

0%

0%

13%

mat/WA2720E00C0N

terbutilazina, desetil- - µg/L

33

6

0

0

1

0%

0%

17%

mat/WA2950E0000N

trifluralin - µg/L

1

0

0

0

1

0%

0%

0%

mat/WC06200B0C00

ESACLOROBUTADIENE - µg/L

18

10

0

0

1

0%

0%

10%

mat/WPTOT

PESTICIDI TOTALI - µg/L

53

26

1

0

4

2%

0%

15%

mat/WX06300B000N

kresoxim-metil - µg/L

2

2

0

0

1

0%

0%

50%

Tabella 6: Dettaglio degli esiti dell'analisi dei trend, numeri e percentuali delle stazioni elaborate: n_sta_tr - numero stazioni valutate per l’analisi delle tendenze , n_sta_inc - numero stazioni valutate per in incremento, n_sta_inv numero stazioni valutate per inversione, n_sta_inc _sig

numero stazioni in incremento significativo

n_sta_inc_amb_sig numero stazioni in incremento ambientalmente significativo, n_sta_inv numero stazioni in inversione %… c.s. in percentuale sulle stazioni analizzate

22


5

STATO CHIMICO TRIENNIO 2016-2018

Per la classificazione del primo triennio 2016-2018 sono state elaborate le medie sul periodo dei parametri normati come da DLgs 30/2009 e DMATTM 6/7/16 per tutte le 435 stazioni dei 65 corpi idrici. Occorre osservare che nelle Linee Guida specifiche di ISPRA (2014) è indicata una diversa metodologia per la definizione, su periodi, dello stato chimico del corpo idrico che è data da uno “stato prevalente” nelle diverse annualità. Tuttavia, considerato quanto indicato dallo stesso allegato 3 al D.Lgs 30/2009, punto A.2.1, relativamente a “la conformità del valore soglia e dello standard di qualità ambientale deve essere calcolata attraverso la media dei risultati del monitoraggio, riferita al ciclo specifico di monitoraggio, ottenuti in ciascun punto del corpo idrico …” e, sopratutto, in analogia a quanto realizzato anche per il trienni precedenti è ancora confermato il calcolo del valore medio su singola stazione anche per il triennio 2016-2018. La distribuzione percentuale degli stati chimici denuncia variazioni in negativo rispetto alla situazione del triennio precedente 2013-2015 come mostrato nel confronto delle figure 4 e 5. La percentuale di corpi idrici complessivamente in stato buono scende, infatti, dall’82% al 69%, così come si riduce la percentuale dei buoni con fondo naturale, dal 23% al 11%. Il superamento delle soglie per i valori di fondo naturale, spesso associate a distinti trend di incremento per probabili stress quantitativi, ha determinato, infatti, ulteriori attribuzioni di stato scarso. Aumenta, infatti, la percentuale di corpi idrici in stato scarso locale, dal 36% al 40%, ma, sopratutto, si incrementano i corpi idrici in generale stato scarso dal 18% al 31 %. Notevoli differenze si registrano, come atteso, tra corpi idrici a rischio e non a rischio. Va osservato che il nuovo Piano di Gestione ha incrementato il numero di corpi idrici considerati non a rischio, in virtù di classificazioni di stato buono del precedente triennio. Per i buoni in stato di scarso locale è stato comunque previsto sulle stesse stazioni risultate in stato scarso il monitoraggio di tipo operativo. Si osserva, in ogni caso, come le percentuali di corpi idrici a rischio in stato scarso rappresentino una percentuale quasi doppia 47% rispetto ai corrispondenti non a rischio 25%.

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100% 90%

3% 18%

13% 31%

80% 70% 60%

36%

42%

50% 57%

40% 30%

23% 42%

20% 10%

SCARSO BUONO scarso localmente BUONO fondo naturale BUONO

23%

6% 6%

0% Totali

non a rischio

a rischio

Figura 4: Statistiche classificazioni per classe di rischio triennio 2013-2015

100% 90% 80%

31%

25% 47%

70% 60% 50%

SCARSO BUONO scarso localmente BUONO fondo naturale BUONO

40% 40%

40% 30% 20% 10%

11%

41%

15%

18%

21%

totali

non a rischio

12%

0% a rischio

Figura 5: Statistiche classificazioni per classe di rischio triennio 2016-2018

Ai fini di un confronto temporale esteso, nella figura 6 sono state ricalcolate in modo omogeneo le

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classificazioni per l’intero periodo 2002-2018, riportando come raffronto anche l’indicatore della precipitazione media cumulata annua sul territorio regionale elaborata dal Servizio Idrologico Regionale. Si conferma, anche da questo diagramma, il peggioramento progressivo per il triennio più recente 2016-2018. Il diagramma sembra indicare come ad un generale e relativo incremento degli afflussi diminuiscono in determinati anni gli stati buoni o comunque con fondo naturale, mentre incrementano gli stati scarsi, sia locali sia, sopratutto, generali. Secondo quanto già osservato in precedenti report, l’incremento della ricarica sembra così corrispondere, piuttosto che ad un positivo effetto di diluizione, ad un maggiore trasferimento di inquinanti dalla superficie. In altre parole le acque sotterranee toscane denunciano vulnerabilità da fonti di contaminazione presumibilmente presenti alla superficie.

Nella figura seguente è riportata la mappa dello stato chimico del triennio 2016-2018..

25


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5.1 Stato chimico SCARSO Nella tabella seguente sono riassunti gli stati scarsi per i diversi corpi idrici con i relativi parametri critici. I corpi idrici in stato scarso sono in totale 20, 8 già identificati come a rischio ed i restanti 12 come non a rischio. Corpi Idrici A RISCHIO Corpo Idrico Sotterraneo PIANA DI FIRENZE, PRATO, PISTOIA 11AR011 ZONA FIRENZE PIANA FIRENZE, PRATO, PISTOIA - ZONA 11AR012 PRATO VALDARNO INFERIORE E PIANA 11AR024 COSTIERA PISANA - ZONA S. CROCE 11AR030-1 VAL DI CHIANA - FALDA PROFONDA 11AR060 ELSA 32CT020 PIANURA DEL CORNIA 32CT090 PIANURE COSTIERE ELBANE CARBONATICO DI S. MARIA DEL GIUDICE 99MM014 E DEI MONTI PISANI

Parametri triclorometano nitrati, tetracloroetilene-tricloroetilene somma manganese ferro, manganese, sodio, nitrati ferro conduttività ferro, sodio, conduttivita' mercurio

Tabella 7: Stato SCARSO corpi idrici a rischio

Per gli 8 corpi idrici a rischio le associazioni di parametri inquinanti responsabili dello stato scarso, caratterizzano contesti specifici, quali : •

contaminazioni antropiche di tipo urbano e/o industriale (11AR012) con occorrenza di composti organoalogenati e nitrati ;

contaminazioni antropiche di tipo agricolo (11AR030-1) con presenza di nitrati;

alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da uno stato di stress quantitativo con incrementi di parametri caratteristici quali ferro, manganese, cloruri, sodio, conduttività, arsenico e solfati (11AR024, 11AR030-1,11AR060, 32CT020, 32CT090)

Di natura più incerta, invece, le contaminazioni da mercurio del carbonatico di Santa Maria del Giudice 99MM014 e quella da triclorometano per il corpo idrico fiorentino 11AR011. Nel caso del carbonatico 99MM014 non si esclude, al momento, una origine naturale viste le modeste concentrazioni (0,118 e 0,08 µg/L). Per il corpo idrico fiorentino 11AR011 la presenza diffusa di triclorometano in concentrazioni 27


superiori al VS (da 1,441 a 12,571) comunque inferiori alla soglia di potabilità del DLgs 31/2001 (30 µg/L) fa sospettare, oltre al contesto fortemente urbanizzato, una probabile contaminazione da acque clorate. Le tendenze risultano in ogni modo stazionarie Nel dettaglio, in tabella 5 sono riportati gli esiti dell’analisi delle tendenze descritta al paragrafo precedente.

Corpo Idrico Sotterraneo 11AR011

PIANA DI FIRENZE, PRATO, PISTOIA - ZONA FIRENZE

11AR012

11AR060

PIANA FIRENZE, PRATO, PISTOIA - ZONA PRATO VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA S. CROCE ELSA

11AR030-1

VAL DI CHIANA - FALDA PROFONDA

11AR024

32CT020

incremento statisticamente significativo TCE + PCE

incremento ambientalmente significativo

Fe

TCE + PCE

NO3 SO4 NO3

NH4 Cl NO3 Fe conduttività Na SO4

PIANURA DEL CORNIA

inversione

NO3 As B

Tabella 8: Classificazione TENDENZE per corpi idrici a rischio

Tendenze simili sono mostrate dai vicini corpi idrici 11AR011 ed 11AR012 con incrementi di TCE+PCE ed inversioni dei nitrati. Nel caso del corpo idrico pratese la tendenza all’incremento ambientalmente significativa di TCE+PCE, parametro critico determinante lo stato scarso, si accompagna ad aumenti di ferro e manganese indicatori di un deterioramento delle condizioni redox. Anche per il corpo idrico della falda profonda della Chiana il ferro, parametro determinante lo stato scarso, è classificato in incremento ambientalmente significativo. Allo stesso tempo si riscontra un inversione in nitrati, come per l’Elsa. Nel costiero del Cornia indicatori di sfruttamento rappresentati da sodio, conduttività e solfati sono in incremento, sebbene, allo stesso tempo, si assista ad un inversione di arsenico e boro. Le tendenze relative a parametri responsabili di stati chimici scarsi sono evidenziate in grassetto nella tabella 8 e di seguito rappresentate e analizzate nel dettaglio.

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TCE+PCE in incremento critico e nitrati in inversione nella conoide pratese Nel corpo idrico zona di Prato del Valdarno Medio, rappresentante il vasto apparato di conoide del Fiume Bisenzio, è stata rilevata una tendenza “critica”, ascendente ambientalmente significativa, relativa al parametro TCE+PCE che determina lo stato scarso. Le stazioni con quella tendenza sono tre distribuite in senso ovest-est in posizione mediana nel corpo idrico e si accompagnano a due punti con con tendenza stazionaria ed uno in inversione.

Le stazioni rappresentative della tendenza critica all’aumento in TCE+PCE sono tutte nel comune di Prato (PO) e si tratta di MAT-P241 BADIE 4, MAT-P244 MACROLOTTO 9 e MATP456 LASTRUCCIA per le quali sono riportati di seguito i corrispondenti plot temporali.

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Figura 9: Tendenze ascendenti ambientalmente significative del TCE+PCE zona di Prato del Valdarno medio

La contaminazione da organoalogenati dell’acquifero pratese è stata approfondita in un report prodotto da ARPAT nel 201510. Nel rapporto si notava come per le stazioni pratesi è evidente un generale incremento dal 2009, anno che ha segnato un forte incremento della condizioni di ricarica degli acquiferi toscani con forte recupero dei livelli piezometrici. I contaminanti possono essere stati veicolati in falda dalla maggiore ricarica non escludendo una diretta presa in carico da parte della falda durante la risalita del livello piezometrico.

10

http://www.arpat.toscana.it/documentazione/catalogo-pubblicazioni-arpat/monitoraggio-della-contaminazione-da-

organo-alogenati-nella-piana-fiorentina-2015

30


Sempre per la zona pratese è indicata una tendenza all’inversione per il parametro dei nitrati. Le stazioni con quella tendenza sono cinque, quattro ancora distribuite in senso ovest-est in posizione mediana nel corpo idrico ed una in posizione apicale. Si accompagnano a due punti con con tendenza stazionaria.

Le stazioni con tendenza significativa sono qui rappresentate da nordovest ad sudest da MAT-P456 LASTRUCCIA, MAT-P255 CAPEZZANA LAVATOI, MAT-P250 CILIEGIA, MAT-P241 BADIE 4 cui si aggiunge MAT-P457 MOLINO DI FILETTOLE, sempre nel comune di Prato. Nella figura successiva sono riportati i corrispondenti plot temporali delle cinque inversioni.

31


Figura 11: Tendenze in inversione dei nitrati nella nella zona di Prato del Valdarno medio

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Ferro in incremento critico e nitrati in inversione nella falda profonda della Chiana Il corpo idrico falda profonda della Val di Chiana ha esibito una tendenza all’aumento ambientalmente significativa per il ferro ed allo stesso tempo una inversione per i nitrati. Per quanto riguarda il ferro, le due stazioni in aumento critico sono distribuite in senso nord-ovest sud-est ed occupano la porzione sudoccidentale del corpo idrico. Se ne aggiunge una terza in incremento statisticamente significativo sul lato nord orientale ed ulteriori quattro punti hanno tendenza stazionaria.

Le stazioni con tendenza all’aumento ambientalmente significativa rappresentate nei plot successivi sono MAT-P019 PROFONDO PIALLA 2 e MAT-P023 PROFONDO FOLLONICA ambedue nel comune di Foiano della Chiana (AR) cui si aggiunge MAT-P016 MANCIANO nel comune di Castiglion Fiorentino (AR)

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Figura 13: Tendenze ascendenti ambientalmente significative del ferro nella falda profonda della Valdichiana

Per quanto riguarda, invece, i nitrati la classificazione in inversione è data da tre stazioni distribuite nel corpo idrico. Si tratta, ancora, di MAT-P019 nel comune di Foiano della Chiana e MAT-P027 BADICORTE 8 nel comune di Marciano della Chiana (AR) oltre a MAT-P367 CARDETA VECCHIO nel comune di Castiglion Fiorentino (AR) . Ulteriori quattro punti hanno tendenza stazionaria ed uno ascendente.

34


35


Nelle figure successive sono riportati i plot temporali delle tre stazioni.

Figura 15: Tendenze in inversione dei nitrati nella falda profonda della Valdichiana

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Conduttività in incremento nella pianura del Cornia Per il corpo idrico della pianura costiera del Cornia è stata indicata una tendenza all’aumento statisticamente significativa per la conduttività, parametro determinante dello stato chimico scarso. La distribuzione spaziale delle tendenze rappresenta ben sei stazioni in aumento delle quali una in aumento ambientalmente significativo che occupano la posizione centrale e certamente maggiormente sfruttata del corpo idrico. Si accompagnano tre soli punti con tendenza stazionaria all’estremo nord dove l’ingresso ed il ravvenamento da parte del Cornia garantisce acque di migliore qualità ed all’estremo sud dove una delle due stazioni è comunque in stato scarso per conduttività.

Le sei stazioni sono rappresentate da MAT-P097 FRANCIANA 1 (153) già sopra lo SQA di 2500 µS/cm e MAT-P460 FRANCIANA 4, ambedue nel comune di Piombino (LI) e quindi da MATP138 ROVICCIONE 1, MAT-P329 AMATELLO, MAT-P330 MACCHIALTA 4 e MAT-P473 COLTIE 4 tutte nel comune di Campiglia Marittima (LI).

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La generalitĂ della tendenza pone con evidenza un problema di sovrasfruttamento.

Figura 17: Tendenze ascendenti della conducibilitĂ nella piana costiera del Cornia

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Corpi Idrici NON A RISCHIO Un discreto numero di 12 corpi idrici, fin qui valutati come non a rischio, in esito alle classificazioni del triennio 2016-2018 sono classificati in stato scarso.

Corpo Idrico Sotterraneo VALDARNO INFERIORE E PIANA 11AR020-1 COSTIERA PISANA - ZONA PISA - FALDA PROFONDA VALDARNO INFERIORE E PIANA 11AR025 COSTIERA PISANA - ZONA EMPOLI CERBAIE E FALDA PROFONDA DEL 11AR027 BIENTINA 11AR050 SIEVE 11AR070 ERA 23FI010 VULCANITI DI PITIGLIANO 31OM020 PIANURA DELL'ALBEGNA CARBONATICO DELL'ARGENTARIO E 31OM030 ORBETELLO 31OM040 CARBONATICO AREA DI CAPALBIO 32CT040 PIANURA DI FOLLONICA 32CT060 CARBONATICO DI GAVORRANO 99MM920 OFIOLITICO DI GABBRO

Parametri triclorometano ione ammonio manganese imidacloprid ione ammonio nitrati boro, cloruro, conduttivita' solfato ferro mercurio, conduttivita' arsenico manganese, piombo

Tabella 9: Stato SCARSO corpi idrici non a rischio

Anche in questo caso le associazioni di parametri

inquinanti responsabili dello stato scarso,

caratterizzano specifici contesti quali: •

contaminazioni antropiche di tipo agricolo, per principio attivo imidacloprid (11AR050) e nitrati (23FI010);

alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da uno stato di stress quantitativo, per incrementi di sostanze inorganiche quali ferro, manganese, cloruri, boro, mercurio, sodio, conduttività, arsenico e solfati (11AR025, 11AR027, 11AR070, 31OM020, 31OM030, 31OM040, 32CT040, 32CT060).

Situazioni più particolari sono rappresentate da: •

contaminazione da triclorometano in 11AR020-1, dove concentrazioni superiori al VS (da 1,441 a 12,571) ma comunque inferiori ala soglia di potabilità del DLgs 31/2001 (30 µg/L) fa sospettare anche qui, in presenza di una contesto urbanizzato, una possibile contaminazione da acque clorate;

alterazioni in piombo e manganese per 99MM920. 39


Nella tabella seguente sono riportati gli esiti dell’analisi delle tendenze per i corpi idrici in stato scarso fin qui classificati come non a rischio. Le tendenze ascendenti confermano in generale le alterazioni del fondo naturale dovute a probabili stress quantitativi con caratteristici aumenti di manganese ed ammonio parametri qui determinanti lo stato scarso ed accompagnati da aumenti di ferro, sodio, boro. Le tendenze all’aumento più critiche e relative ai parametri determinati lo stato scarso sono qui rappresentate da triclorometano nella falda profonda di Pisa, manganese nelle Cerbaie e falda profonda del Bientina, nitrati nelle vulcaniti di Pitigliano ed ammonio nell’acquifero intravallivo dell’Era e nitrati . All’opposto per il carbonatico di Gavorrano l’arsenico responsabile dello stato scarso è positivamente classificato, per la tendenza, in inversione.

incremento statisticamente significativo

Corpo Idrico Sotterraneo

11AR027

VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA PISA - FALDA PROFONDA CERBAIE E FALDA PROFONDA DEL BIENTINA

11AR070

ERA

11AR020-1

incremento ambientalmente significativo

inversione

TCM NO3

Fe, Mn NH4

23FI010

VULCANITI DI PITIGLIANO

31OM030

CARBONATICO DELL'ARGENTARIO E ORBETELLO

NO3 Na

32CT040

PIANURA DI FOLLONICA

B

32CT060

CARBONATICO DI GAVORRANO

As

NO3, cond

Tabella 10: Classificazione TENDENZE per corpi idrici non a rischio in stato scarso

Le tendenze relative a parametri che determinano lo stato chimico, evidenziate in grassetto nella tabella, sono di seguito rappresentate e analizzate nel dettaglio.

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Triclorometano in incremento critico nella falda profonda di Pisa Il corpo idrico falda profonda del Valdarno Inferiore zona di Pisa ha denunciato una tendenza all’aumento ambientalmente significativa di triclorometano, situazione come visto da meglio approfondire e che vede la presenza di tre stazioni localizzate in una porzione ben definita nordoccidentale.

Per le tre stazioni, rappresentate da MAT-P195 POZZO MUSIGLIANO e le vicine, MAT-P196 POZZO ZAMBRA 1 e MAT-P197 POZZO ZAMBRA 5, tutte nel comune di Cascina (PI), sono riportati i corrispondenti plot temporali. L’incremento di TCM, seppur con un discreta dispersione, appare regolare ed ha determinato per le ultime due stazioni MAT-P196 e MAT-P197 il superamento del VS a partire dal 2016. Si tratta in ogni modo di concentrazioni molto modeste che, seppure improbabile visto il contesto, sono ancora compatibili con un fondo naturale entro 0,7 ¾g/L ed, in tutti i casi, al di sotto della

41


soglia di potabilità che per gli alometani, si ricorda, è fissata i 30 ¾g/L. La situazione vista la presenza del trend è tuttavia da approfondire.

Figura 19: Tendenze ascendenti ambientalmente significative del triclorometano nella falda profonda di Pisa

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Manganese in incremento critico nella falda profonda di Cerbaie e Bientina La rappresentazione del corpo idrico delle Cerbaie e falda profonda del Bientina per quanto riguarda le tendenze del manganese riportata in figura appare molto varia. Oltre alle tre stazioni che definiscono la tendenza ascendente ambientalmente significativa del corpo idrico sono presenti un’ulteriore stazione in incremento e due con inversione.

Le tre stazioni piĂš significative per le quali sono rappresentati i plot sono MAT-P192 POZZO GRUGNO 8 nel comune di Bientina (PI) e MAT-P217 POZZO PADULETTA 3, MAT-P218 POZZO SEGHERIA 3 nel comune di Santa Maria a Monte (PI) e risultano allineate in senso nord sud in posizione mediana nel corpo idrico.

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Figura 21: Tendenze ascendenti ambientalmente significative in manganese per il corpo idrico delle Cerbaie e falda profonda del Bientina

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Ammonio in incremento critico nelle alluvioni d’Era Anche il corpo idrico dell’Era è classificato in incremento ambientalmente significativo per il parametro di stato critico dell'ammonio. Si tratta di due delle quattro stazioni che sono MAT-P220 TERRAZZO (Terricciola, PI) e più a valle MAT-P318 DISTRIBUTORE LE COLOMBAIE (Ponsacco, PI).

Figura 23: Tendenze ascendenti ambientalmente significativae per l’ammonio alluvioni intravallive dell'Era

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Nitrati in inversione nelle vulcaniti di Pitigliano Il corpo idrico delle vulcaniti di Pitigliano è positivamente classificato in inversione per il parametro di stato critico dei nitrati. Si tratta di due delle quattro stazioni che sono MAT-S063 RIMPANTONI e MAT-S066 PANTALLA ambedue nel comune di Pitigliano (GR). Le due tendenze si accompagnano ad una stazione in incremento ed una stazionaria.

Figura 25: Tendenze d’inversione dei nitrati nelle vulcaniti di Pitigliano

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Conduttività in inversione nella pianura di Follonica. Il corpo idrico della pianura di Follonica è positivamente classificato in inversione per il parametro di stato critico della conduttività. Come visibile dalla mappa di figura 33 si tratta delle stazioni MAT-P461 FONTINO SAN LUIGI e MAT-P089 CARPIANO 3 collocate in posizione marginale rispettivamente nordovest e sudest.

Figura 27: Tendenze d’inversione della conduttività nella pianura di Follonica

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Arsenico nel carbonatico di Gavorrano Il carbonatico di Gavorrano, considerate le poche stazioni, presenta una situazione non ben definita con una stazione in inversione ed una in incremento ambientalmente significativo.

L’inversione riguarda la stazione MAT-P080 CASE SAN GIORGIO (Gavorrano, GR). Di rilievo un incremento ambientalmente significativo per la stazione MAT-P527 INFERNO (Gavorrano, GR). Ambedue le stazioni riguardano il settore nordorientale del corpo idrico.

Figura 29: Tendenze in arsenico nelle stazioni del corpo idrico carbonatico di Gavorrano 2CT060

48


5.2 Stato chimico BUONO scarso localmente Nelle tabelle seguenti sono riassunti i 26 stati di BUONO scarso localmente, corrispondenti cioè alle situazioni dove le stazioni in stati scarso non eccedano il 20% del corpo idrico, con indicazione dei parametri. I corpi idrici a rischio sono 7, mentre 19 i non a rischio. Corpi Idrici A RISCHIO

11AR024-1 11AR041

Corpo Idrico Sotterraneo VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA S. CROCE FALDA PROFONDA VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E CASENTINO - ZONA VALDARNO SUPERIORE

32CT010

COSTIERO TRA FIUME CECINA E S. VINCENZO

32CT021 32CT030

TERRAZZO DI SAN VINCENZO COSTIERO TRA FINE E CECINA

33TN010

VERSILIA E RIVIERA APUANA

Parametri manganese tetracloroetilene-tricloroetilene somma cromo vi, ferro, sodio, cloruro, triclorometano, tetracloroetilenetricloroetilene somma, dibromoclorometano, oxyfluorfen, pendimetalin, acido aminometilfosfonico (ampa), pesticidi totali triclorometano, trifluralin, pesticidi totali arsenico, cromo vi arsenico, cromo vi, ferro, piombo, ione ammonio, atrazina

Tabella 11: Corpi idrici a rischio in stato BUONO scarso localmente

Le associazioni dei parametri inquinanti responsabili dello stato scarso locale sono riconducibili anche qui alle seguenti condizioni: •

contaminazioni antropiche di tipo urbano e/o industriale (11AR041, 32CT010) con occorrenza di composti organoalogenati

contaminazioni antropiche di tipo agricolo (32CT010, 32CT021, 23FI010, 32CT020 ed ancora

11AR030, 32CT010, 32CT030, 99MM011) con presenza di nitrati e pesticidi

(oxyfluorfen, pendimetalin, ampa, pesticidi totali); •

alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da uno stato di stress quantitativo con incrementi di parametri caratteristici quali manganese (11AR024-1) sodio, cloruro e per 32CT010 e 32CT030 in particolare anche cromo VI.

Situazioni più particolari riguardano il corpo idrico apuo-versiliese sottoposto in passato ad una forte pressione industriale sopratutto nell’area del SIN di Massa con le contaminazioni storiche industriali da cromo VI ed atrazina cui si aggiungono contaminazioni urbane da ammonio. Alterazioni dello stato redox di varia origine, da meglio approfondire, potrebbero essere 49


responsabili anche dei valori elevati di ferro ed arsenico. Nella tabella seguente sono riportati gli esiti dell’analisi delle tendenze per i corpi idrici in stato scarso locale classificati come a rischio. Le tendenze ascendenti confermano in generale le alterazioni del fondo naturale dovute a probabili stress quantitativi con caratteristici aumenti di sodio, ammonio, ferro e cloruri. Non risultano tendenze ascendenti ambientalmente significative. Un incremento statisticamente significativo di interesse riguarda un parametro determinante lo stato chimico per il cromo esavalente nel costiero tra Fine e Cecina. Sono presenti altresì inversioni per conducibilità e cloruri. incremento statisticamente significativo

Corpo Idrico Sotterraneo 11AR024-1 11AR041 32CT010

VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA S. CROCE - FALDA PROFONDA VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E CASENTINO ZONA VALDARNO SUPERIORE COSTIERO TRA FIUME CECINA E S. VINCENZO

incremento ambientalmente significativo

inversione

NH4 Na, NO3, Al Na

32CT021

TERRAZZO DI SAN VINCENZO

Cl

32CT030

COSTIERO TRA FINE E CECINA

CrVI

33TN010

VERSILIA E RIVIERA APUANA

Cond Cl

Fe Cond

Tabella 12: Classificazione TENDENZE per corpi idrici a rischio in stato buono scarso localmente

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Cloruri in inversione nel costiero tra Cecina e San Vincenzo Il copro idrico costiero è positivamente classificato per inversione nei riguardi del parametro di stato critico dei cloruri . Le stazioni con inversione dei cloruri sono sei e rappresentate da MAT-P113 SAN VINCENZINO 5 nel comune di Cecina (LI) , MAT-P091 CAPANNE 2, MAT-P092 CASERMA EDERLE, MATP532 BADIE, e MAT-P109 246 nel comune di Bibbona (LI) e MAT-P102 DIAMBRA 3 nel comune di Castagneto Carducci (LI) .

Nelle figure successive sono riportati i plot temporali corrispondenti, si nota come le stazioni localizzate nella parte mediana del corpo idrico, nel comune di Bibbona, esibiscono andamenti simili caratterizzati da un brusco abbassamento post 2010 e ben distinti dagli andamenti di MATP113 a nord e MAT-P102.

51


Figura 31: inversioni in cloruri nelle stazioni del corpo idrico tra Cecina e San Vincenzo

52


Cromo esavalente in incremento nel costiero tra Fine e Cecina La presenza di tenori di cromo esavalente in eccesso sul valore soglia di 5 µg/L nei due acquiferi costieri del Fiume Cecina è nota da anni ed è stata oggetto di uno specifico studio condotto da ARPAT con la collaborazione di CNR IGG nel 2011 11. L’origine dell’anomalia deriva da una speciale abbondanza di formazioni ofiolitiche nel bacino del Fiume Cecina che si riscontra sia nei sedimenti di alveo che nelle sabbie costiere ed, in conclusione, negli stessi sedimenti marino costieri che ospitano i due acquiferi tra Fine e Cecina e tra Cecina e San Vincenzo. Per il costiero tra Fine e Cecina 32CT030 è stato definito un valore di fondo naturale di 14,9 µg/L.

Le tre stazioni in incremento si accompagnano ad 8 stazionarie e sono rappresentate da MAT-P117 COLLEMEZZANO 1 (13) (Cecina, LI) che eccede anche la soglia di valore di fondo, MAT-P116 VIA PO (22) (Cecina, LI) MAT-P130 TARDY (Cecina, LI). 11

Origine del cromo esavalente in Val di Cecina Valutazione integrata degli effetti ambientali e sanitari indotti dalla sua

presenza http://www.arpat.toscana.it/documentazione/report/origine-del-cromo-esavalente-in-val-di-cecina

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Figura 33: incrementi di cromo esavalente nelle stazioni del corpo idrico costiero tra Fine e Cecina (32CT030)

54


Ferro in inversione nel costiero apuo-versiliese Il costiero apuo-versiliese è classificato positivamente in inversione per il parametro di stato critico del ferro. Si tratta di cinque stazioni localizzate nel settore della Versilia e rappresentate da nord a sud da MAT-P187 CERVAIOLO nel comune di Montignoso (MS), MAT-P178 SCUOLA VIA CATENE, MAT-P173 DEL CINEMA nel comune di Forte dei Marmi (LU), MAT-P172 SAN BARTOLOMEO E MAT-P171 VIA CASTAGNO nel comune di Pietrasanta (LU). Si accompagnano a stazioni in generale stazionarietà .

Nelle figure seguenti sono riportati i plot temporali delle stazioni che mostrano andamenti similari e punti di inversione che si collocano tra il 2010 ed il 2014. Di particolare rilievo le inversioni di MAT-P173 e MAT-P187 che hanno conseguito il rientro dallo stato scarso.

55


Figura 35: Tendenze in inversione della conduttivitĂ nel costiero Apuo-Versiliese.

56


Corpi idrici NON A RISCHIO Numerosi stati di buono, ma con stazioni localmente in scarso, sono risultati per i corpi idrici non a rischio.

11AR013 11AR020 11AR023 11AR026 11AR028 11AR030 11AR043 11AR080 11AR090 11AR100 13TE010 31OM010 32CT050 99MM011 99MM013 99MM042 99MM931 99MM932 99MM934

Corpo Idrico Sotterraneo Parametri PIANA FIRENZE, PRATO, PISTOIA - ZONA ferro, cloruro di vinile PISTOIA VALDARNO INFERIORE E PIANA ione ammonio, idrocarburi totali COSTIERA PISANA - ZONA PISA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA - ZONA LAVAIANO manganese MORTAIOLO VALDARNO INFERIORE E PIANA manganese, cloruro di vinile, 1,2COSTIERA PISANA - ZONA VAL DI dicloroetilene, tetracloroetilene-tricloroetilene NIEVOLE, FUCECCHIO somma, dibromoclorometano ione ammonio, cloruro di vinile, 1,2PIANURA DI LUCCA - ZONA DI BIENTINA dicloroetilene arsenico, piombo, selenio, nitrati, VAL DI CHIANA triclorometano VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E manganese CASENTINO - ZONA CASENTINO dibromoclorometano, bromodiclorometano, CARBONATICO DI MONTE MORELLO esaclorobutadiene PESA ferro, manganese CARBONATICO DELLA CALVANA dibromoclorometano, esaclorobutadiene VALTIBERINA TOSCANA nitrati triclorometano, glifosate, acido PIANURA DI GROSSETO aminometilfosfonico (ampa), pesticidi totali CECINA arsenico, ferro, cloruro CARBONATICO NON METAMORFICO manganese DELLE ALPI APUANE CARBONATICO METAMORFICO DELLE manganese, piombo ALPI APUANE CARBONATICO DELLE COLLINE METALLIFERE - ZONA LE CORNATE, ferro, conduttivita' BOCCHEGGIANO, MONTEMURLO ARENARIE DI AVANFOSSA DELLA TOSCANA NORD-ORIENTALE - ZONA alluminio, ferro, mercurio, piombo DORSALE APPENNINICA ARENARIE DI AVANFOSSA DELLA TOSCANA NORD-ORIENTALE - ZONA manganese MONTE ALBANO ARENARIE DI AVANFOSSA DELLA TOSCANA NORD-ORIENTALE - ZONA ferro MONTI DEL CHIANTI

Tabella 13: Stato BUONO scarso locale corpi idrici non a rischio

Si tratta di 19 corpi idrici per i quali si riconoscono anche qui situazioni caratteristiche quali: •

contaminazioni antropiche di tipo urbano e/o industriale (11AR012, 11AR020, 11AR026) 57


con occorrenza di composti organoalogenati (cloruro di vinile sopratutto oltre a TCE+PCE e DCE) e idrocarburi •

contaminazioni antropiche di tipo agricolo (11AR030, 13TE010, 31OM010) con presenza di nitrati e pesticidi (glifosate, ampa, pesticidi totali);

alterazioni del fondo naturale generalmente originate da uno stato di stress quantitativo od altrimenti, quando associate a contaminanti organici, anche ad alterazioni dello stato redox, con incrementi di parametri caratteristici quali, sopratutto, manganese (11AR023, 11AR026, 11AR043, 99MM011, 99MM013, 99MM932) e ferro (11AR013, 32CT050, 99MM042, 99MM931, 99MM934) e in modo sporadico piombo (99MM013 e 99MM931), ammonio (11AR030), arsenico e cloruro

(32CT050), conduttività (99MM042) ed

alluminio (99MM931).

Nella tabella seguente sono riportati gli esiti dell’analisi delle tendenze per i corpi idrici in stato buono localmente scarso classificati come non a rischio. Le tendenze ascendenti confermano le alterazioni del fondo naturale con caratteristici aumenti di manganese, ferro oltre a sodio, nichel e solfati. Risulta una sola inversione per ferro.

incremento statisticamente significativo

Corpo Idrico Sotterraneo

11AR030

VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA PISA VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA LAVAIANO - MORTAIOLO VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA VAL DI NIEVOLE, FUCECCHIO VAL DI CHIANA

Na Mn

11AR100

CARBONATICO DELLA CALVANA

Fe

32CT050

CECINA CARBONATICO NON METAMORFICO DELLE ALPI APUANE CARBONATICO DELLE COLLINE METALLIFERE - ZONA LE CORNATE, BOCCHEGGIANO, MONTEMURLO

Ni

11AR020 11AR023 11AR026

99MM011 99MM042

incremento ambientalmente significativo NH4

Fe

Mn

Mn

Fe Ni, SO4

Tabella 14: Classificazione TENDENZE per corpi idrici a rischio in stato buono scarso localmente

58

inversione


Ammonio in incremento critico nella falda di Pisa Il copro idrico della zona di Pisa del Valdarno inferiore è classificato in incremento ambientalmente significativo per ammonio parametro che determina lo stato di scarso locale, con due stazioni MAT-P670 MEZZANA (San Giuliano, PI)

e MAT-P304 CALZATURIFICIO AUGUSTA

(Cascina, PI) oltre a MAT-P306 TRUCK WASH (Pisa, PI) comunque in incremento statisticamente significativo. Per questo corpo idrico è stato definito un valore di fondo naturale di 4583 µg/L che ha innalzato significativamente il VS di 500 µg/L.

Ciononostante, con tutta probabilità in risposta a stress quantitativi le stazioni hanno superato, sembra non casualmente ma secondo trend ascendenti, tale soglia come visibile nei plot temporali. Molto chiara la tendenza di MAT-P306 nel quale, dopo anni di stazionarietà, ascendente si palesa a partire dal 2009.

59

il trend


Figura 37: Tendenze ascendenti dell’ammonio nella zona di Pisa del Valdarno inferiore

60


Manganese in incremento critico nella falda di Mortaiolo La falda di Mortaiolo nel Valdarno inferiore è classificato in incremento ambientalmente significativo per manganese, parametro che determina lo stato di scarso locale, con due stazioni MAT-P122 MORTAIOLO 0 e MAT-P121 MORTAIOLO 32 nel comune di Collesalvetti (LI) oltre a MAT-P202 comunque in incremento statisticamente significativo. Si accompagnano a due situazioni di stazionarietà.

Nei plot temporali è data evidenza dei trend che a seguito di alcune iniziali oscillazioni sembra palesarsi dal 2007. Da notare che per queste stazioni destinate al consumo umano il VS, inizialmente corrispondente alla CMA del DLgs 31/2001 di 0,05 mg/L è stato comunque innalzato con un valore di fondo naturale fino ad 1,98 mg/L. Ciononostante, il probabile disequilibrio quantitativo ha determinato, nel tempo, il superamento anche di questa soglia.

61


Figura 39: Tendenze ascendenti del manganese nella zona di Mortaiolo Valdarno inferiore

62


Manganese in incremento nella Valdinievole Il corpo idrico del Valdarno inferiore zona Valdinievole e Fucecchio ha una tendenza ascendente statisticamente significativa di manganese data da tre stazioni in incremento di cui una ambientalmente

significativo.

Si

tratta

delle

vicine

MAT-P270

POZZO

PRETURA

(Monsummano, PT) e MAT-P274 POZZO CANTARELLE OVEST (Pieve a Nievole, PT) nel settore nordorientale della Nievole e MAT-P271 POZZO ARRIGONI (Pescia, PT) in quello pesciatino nordoccidentale.

La condizione generale del corpo idrico è comunque molto varia, si accompagnano infatti due inversioni e tre stazionarietà. Gli incrementi di manganese sono da attribuire in questo a caso, con tutta probabilità, ad una alterazione delle condizioni redox dovute alla presenza di organoalogenati come in MAT-P270 in passato con abbondante (> 1 mg/L) TCE oltre a PCE, DCE e CV, in MAT-P274 con tracce di TCE, CV e MAT-P271 con tracce anche qui di TCE e PCE.

63


Figura 41: Incrementi di manganese nelle stazioni del corpo idrico della Valdinievole Fucecchio 11AR026

64


5.3 Stato chimico BUONO fondo naturale Nella tabella seguente sono riportati i 7 stati di buono fondo naturale riguardanti soli corpi idrici non a rischio.

Corpo Idrico Sotterraneo VALDARNO INFERIORE E PIANA 11AR023-1 COSTIERA PISANA - ZONA LAVAIANO MORTAIOLO - FALDA PROFONDA 11AR110 CARBONATICO DI POGGIO COMUNE PIANURA DI LUCCA - ZONA FREATICA E 12SE011 DEL SERCHIO 13TE020 CARBONATICO DEL CETONA CARBONATICO AREA NORD DI 31OM050 GROSSETO CARBONATICO DEI MONTI 31OM060 DELL'UCCELLINA CARBONATICO DEL CALCARE DI 99MM910 ROSIGNANO

Parametri ferro, manganese solfato, triclorometano triclorometano, dibromoclorometano solfato solfato, triclorometano boro, cloruro, solfato, triclorometano solfato

Tabella 15: stato BUONO fondo naturale per corpi idrici non a rischio

Le sostanze di fondo naturale caratterizzanti lo stato chimico dei sette corpi idrici indicati sono rappresentate principalmente da: •

ferro e manganese messi in soluzione per le condizioni riducenti dalle falde confinate (11AR023-1);

solfato derivato dalle formazioni evaporitiche triassiche, o dal mescolamento con acque profonde del sistema idrotermale toscano (11AR0110, 13TE020, 31OM050, 31OM060 dove si associano anche cloruro e boro) od altrimenti derivato dalle evaporiti di più recente età miocenica, come nel caso di 99MM910;

alometani, seppur in attesa di approfondimenti, per processi di degradazione in aree boschive della sostanza organica fino a concentrazioni prossime a 0,7 g/L.

Nella tabella seguente sono riportati gli esiti dell’analisi delle tendenze per questi corpi idrici in stato Buono fondo naturale. Le tendenze ascendenti riguardano comunque sostanze del fondo naturale ferro, ammonio, cloruri e conducibilità, fluoruri. Un incremento statisticamente significativo di interesse riguarda un parametro determinante per il fondo naturale quale è il ferro per la falda profonda di Mortaiolo.

65


incremento statisticamente significativo

Corpo Idrico Sotterraneo

11AR110

VALDARNO INFERIORE E PIANA COSTIERA PISANA ZONA LAVAIANO - MORTAIOLO - FALDA PROFONDA CARBONATICO DI POGGIO COMUNE

Cl, Cond, F

31OM050

CARBONATICO A NORD DI GROSSETO

F

11AR023-1

incremento ambientalmente significativo

Fe, NH4

Tabella 16: Classificazione TENDENZE per corpi idrici a rischio in stato buono fondo naturale

66

inversione


Ferro in incremento nella falda profonda di Mortaiolo Lo stato di incremento statisticamente significativo in ferro, parametro di fondo naturale, per la falda profonda di Mortaiolo deriva da una delle attuali tre stazioni rappresentative del corpo idrico profondo rappresentate nella mappa.

Figura 42: Mappa delle tendenze del ferro nella falda profonda di Mortaiolo

Si tratta della stazione MAT-P118 POZZO MORTAIOLO 30 BIS nel comune di Collesalvetti (LI) che, come rappresentato nel plot, ha esibito negli anni un deciso incremento. Per quanto ancora distante dal valore di fondo naturale giĂ attribuito su base statistica in 1,9 mg/L, l’incremento della stazione può essere interpretato come un primo segnale di sovrasfruttamento.

67


Figura 43: Incremento in ferro nella falda profonda di Mortaiolo

68


5.4 Stato chimico BUONO I corpi idrici in stato buono sono risultati in conclusione dodici, due dei quali indicati come a rischio e dieci non a rischio.

Corpi Idrici A RISCHIO Per i due corpi idrici della alta e media valle del Serchio e del Carbonatico dell’Elba orientale, sottoposti a monitoraggio operativo, è risultato in definitiva uno stato chimico buono. Nessun esito dall’analisi delle tendenze. 12SE020 32CT070

Corpo Idrico Sotterraneo ALTA E MEDIA VALLE DEL SERCHIO CARBONATICO DELL'ELBA ORIENTALE

Corpi Idrici NON A RISCHIO Nella tabella che segue sono elencati i 10 rimanenti corpi idrici non a rischio risultati in stato buono. L’analisi delle tendenze non ha dato anche qui alcun esito.

11AR042

Corpo Idrico Sotterraneo VALDARNO SUPERIORE, AREZZO E CASENTINO - ZONA AREZZO

12SE030

CARBONATICO DELLA VAL DI LIMA E SINISTRA SERCHIO

21MA010

MAGRA

32CT910

CARBONATICO DEI MONTI DI CAMPIGLIA

99MM030

MONTAGNOLA SENESE E PIANA DI ROSIA

99MM041

CARBONATICO DELLE COLLINE METALLIFERE - ZONA VALPIANA, POGGIO ROCCHINO

99MM933

ARENARIE DI AVANFOSSA DELLA TOSCANA NORDORIENTALE - ZONA MONTI D'OLTRE SERCHIO

99MM940

MACIGNO DELLA TOSCANA SUD-OCCIDENTALE

99MM941

FLISCH D'OTTONE

99MM942

VERRUCANO DEI MONTI PISANI

69


6

MONITORAGGIO AMBIENTALE E INQUINAMENTO DIFFUSO

La normativa vigente (D.lgs 152/06 — parte IV — Titolo V) fornisce ai fini della disciplina sulle bonifiche dei siti contaminati, una definizione di "sito" che comprendere le acque sotterranee (art. 240, comma 1, D.lgs 152/06). Come noto, i processi di risanamento prevedono procedimenti differenziati in relazione alla natura "giuridica" della fonte di inquinamento ed in particolare: •

procedimenti amministrativi ex art. 242 Dlgs 152/2006 nelle situazioni di inquinamento da fonte "puntuale" antropica, più o meno estesa, con obbligo di risanamento a carico dei soggetti inquinatori, pubblici o privati. Per l'omessa bonifica sono

previste esplicite

sanzioni penali. •

la redazione di piani regionali ex art. 239, comma 3, D.lgs 152/06 nei casi di inquinamento diffuso12, antropico o naturale, imputabili alla collettività indifferenziata

ARPAT, attraverso l'attività di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei, viene a conoscenza di situazioni di qualità delle acque di falda "non conformi” alla Tabella 2 dell’allegato 5 alla parte IV titolo V del DLgs 152/2006 “Concentrazioni soglia di contaminazione nelle acque sotterranee”. Le sostanze concorrenti alla definizione dello stato chimico per le quali sono definite concentrazioni soglia di contaminazione per la normativa delle bonifiche sono 48 a cui si aggiungono due ulteriori corrispondenze13 date dalle sommatorie IPA e composti organoalogenati. Per la gestione di questi casi di non conformità ARPAT fin dal 2007 si è dotata di una specifica circolare con Determinazione del Direttore Tecnico n° 1 del 19/1/2007 relativa a “Gestione delle informazioni e procedure operative in materia di inquinamento diffuso” che disciplina le distinte modalità di accertamento e comunicazione agli enti competenti. Ulteriori indicazioni procedurali derivano da una successiva Circolare del Direttore Tecnico n° 1/2015 relativa a “ Siti contaminati - indirizzi per le attività iniziali di tutela della salute”. 12

In tema di inquinamento diffuso il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale ha prodotto nel 2017 una linea guida

specifica http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/pubblicazioni-del-sistema-agenziale/criteri-per-laelaborazione-di-piani-di-gestione-dell2019inquinamento-diffuso 13

Nel monitoraggio una soglia di 10 µg/L è attribuita alla sommatoria TCE+PCE mentre nelle bonifiche la stessa soglia

è riferita da più generale sommatoria organoalogenati nelle bonifiche, mentre per quanto riguarda gli IPA nella bonifiche è indicata una ulteriore soglia di 0,1 µg/L per la sommatoria delle sostanze, comunque determinate e normate singolarmente nel monitoraggio, benzo(b)fluorantene, benzo(k)fluorantene, benzo(ghi)perilebne e indeno(1,2,3-c,d) pirene.

70


Sulla base delle indicazioni contenute nelle suddette circolari, è in atto la ricognizione complessiva delle situazioni di non conformità emerse, per la verifica dell’avvio dei procedimenti necessari e dell’attuazione delle eventuali misure di prevenzione.

71


7

CONCLUSIONI

Il programma di monitoraggio chimico dei corpi idrici sotterranei secondo la DGRT 100/2010 ha previsto nel triennio 2016-2018 l’esame di 65 corpi idrici, 17 dei quali a rischio e 48 non a rischio, per 435 stazioni di monitoraggio. Il solo monitoraggio di sorveglianza di cadenza triennale ha riguardato 235 stazioni di corpi idrici non a rischio. Il monitoraggio operativo di frequenza annuale ha riguardato 146 stazioni di corpi idrici a rischio e 54 stazioni di corpi idrici non a rischio con situazioni locali di stato scarso. La percentuale di realizzazione del programma calcolato su di una base di due prelievi annui per stazione, è superiore al 100% , includendovi monitoraggi di indagine con frequenze superiori da bimestrali a quadrimestrali su corpi idrici quali l’Amiata, il Costiero tra Cecina e San Vincenzo ed il Metamorfico Apuano. Sono tuttavia mancati, nello specifico e per indisponibilità delle stazioni di monitoraggio, i campionamenti e le conseguenti classificazioni di questo primo triennio per i corpi idrici del Gottero e di Pian d’Alma. Le classificazioni del triennio 2016-2018 assegnano lo stato scarso da fondo naturale secondo i valori di fondo attribuiti ai diversi corpi idrici da ARPAT (2013, 2015) ed adottati dalla Regione Toscana con DGRT 1185 del 09/12/2015. Coerentemente con l’approccio indicato dalla Direttiva 2014/80/UE e ripreso dal DMATTM 6/7/2016, in aggiunta ai Valori di Fondo della DGRT 1185/17, cui è stato riconosciuto un livello generale di confidenza medio M, sono stati attribuiti ulteriori Valori di Fondo con livello di confidenza basso (B) e molto basso (BB), basandosi su indicazioni di letteratura e similarità con risultati statistici di riferimento per il medesimo tipo di falda acquifera. È stata applicata la procedura indicata dalle recenti “Linee Guida per la valutazione delle tendenze ascendenti e d’inversione degli inquinanti nelle acque sotterranee” di CNR-SNPA (2017) indicata dal DMATTM 6 luglio 2016, elaborazione che ha riguardato corpi idrici e parametri qualificati come “a rischio” in ragione di almeno un superamento del 75% dei VS/SQA, nel periodo 20102018 che comprende il triennio attuale ed il sessennio precedente. Sono stati così estratti dati relativi a 322 stazioni, 48 corpi idrici e 40 parametri, poi elaborati tramite una routine in R Nel complesso sono state eseguite 2095 distinte analisi delle tendenze e riscontrate 203 stazioni in incremento statisticamente significativo, il 10%, e soltanto 68, il 3%, in incremento 72


ambientalmente significativo. Le verifiche sulle tendenze d’inversione a scala di corpo idrico sono state 271 ed i casi di inversione 15, il 5%. Valutando nel complesso, per ciascun parametro, la percentuale di corpi idrici classificati in incremento ambientalmente significativo piuttosto che in inversione, scaturisce un quadro di generale miglioramento. Le concentrazioni dei nitrati, di prevalente origine agricole, appaiono in deciso miglioramento con poco meno della metà dei corpi idrici analizzati in inversione. Tra i parametri indicatori di stress quantitativi la conduttività ha importanti percentuali di corpi idrici in inversione, circa 1/4, seguita da boro e cloruri e quindi da arsenico e ferro che pure hanno percentuali di corpi idrici in incremento. Situazioni negative, anche se in minori percentuali, si rivelano, invece, per quanto riguarda ammonio, manganese e, sopratutto, composti organoalogenati come triclorometano e tce + pce, dove si registrano soli incrementi. Per la classificazione del triennio 2016-2018 sono state elaborate le medie del triennio per le 435 stazioni dei 65 corpi idrici. La distribuzione percentuale degli stati chimici, al confronto con la situazione del triennio 20132015 mostra una diminuzione di corpi idrici in stato buono dal 23% al 18% ed in stato buono fondo naturale, dal 23% al 11%. È aumentata la percentuale di corpi idrici in stato buono scarso localmente, dal 36% al 40%, così come al percentuale assoluta dello stato scarso che si incrementa dal 18% al 31 %. Nell’ambito di un confronto temporale esteso, ottenuto dal ricalcolo omogeneo delle classificazioni per un periodo di 14 anni, 2002-2018 e raffrontato all’indicatore della precipitazione media cumulata annua sul territorio regionale, si riscontra il peggioramento progressivo per il triennio più recente 2016-2018, con una evidente correlazione tra periodi con forti precipitazioni e incrementi dello stato scarso. La prevalenza, nella ricarica, del trasferimento di inquinanti dalla superficie rispetto alla diluizione denuncia, pertanto, ancora una evidente vulnerabilità. Nel dettaglio, si confermano tra gli stati scarsi dei corpi idrici a rischio varie situazioni riconducibili a contaminazioni antropiche di tipo urbano e/o industriale (Firenze 11AR011, Prato 11AR012), contaminazioni antropiche di tipo agricolo (falda profonda Chiana 11AR030-1) ed alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da stress quantitativi (falda profonda Chiana 11AR030-1 , Santa Croce 11AR024, Valdelsa 11AR060, Piana del Cornia 73


32CT020, Pianure Elbane 32CT090). Particolarmente critica appare la situazione della zona di Prato con un stato generale del corpo idrico in incremento ambientalmente significativo per TCE+PCE e della falda profonda della Valdichiana per incremento in ferro. Di rilievo anche l’incremento statisticamente significativo della conduttività nella Pianura del Cornia. Positive le diffuse inversioni dei nitrati in molti di questi corpi idrici idrici. Tra gli stati scarsi emersi in corpi idrici non a rischio si riscontrano sopratutto contaminazioni diffuse di origine agricola come fitofarmaci e nitrati e, più generalmente, alterazioni antropiche del fondo naturale possibilmente originate da uno stato di stress quantitativo. Tendenze di rilievo sono rappresentate dagli incrementi ambientalmente significativi di triclorometano nella falda profonda della zona di Pisa, situazione da meglio approfondire, di manganese nella falda profonda del Bientina e dell’ammonio nell’Era. Positiva, anche qui, l'inversione dei nitrati attestatasi nelle vulcaniti di Pitigliano e della conduttività nella pianura di Follonica.

Nei corpi idrici a rischio in stato buono con situazioni locali di stazioni in stato scarso le contaminazioni sono di varia origine, in massima parte di origine agricola con presenza di nitrati e pesticidi. Non mancano contaminazioni da organoalogenati e alterazioni del fondo naturale da stress quantitativi. Tra le tendenze di rilievo sono emersi gli incrementi statisticamente significativi del cromo esavalente nel costiero tra Fine e Cecina, situazione che vista la pericolosità del contaminante per quanto legato al fondo naturale, da tenere sotto controllo. Positiva inversione dei cloruri nel costiero tra Cecina e San Vincenzo e del ferro nel costiero apuo-versiliese. Tra i numerosi corpi idrici non a rischio ancora buoni con situazioni locali di stato scarso si riscontrano contaminazioni di tipo urbano e/o con occorrenza di organoalogenati, cloruro di vinile in particolare nella Pianura di Pistoia oltre a TCE+PCE idrocarburi, agricole con nitrati e pesticidi (glifosate, ampa) e più in generale alterazioni antropiche del fondo naturale più spesso originate da 74


stress quantitativo ma in alcuni casi derivate anche da mutate condizioni redox per contaminazioni di sostanze organiche consumatrici di ossigeno come gli stessi organoalogenati. Tendenze di rilievo sono rappresentate dall’incremento ambientalmente significativo dell’ammonio nella falda di Pisa e del manganese nella falda di Mortaiolo del Valdarno inferiore. Tra i corpi idrici con stato buono fondo naturale un incremento statisticamente significativo in ferro è ancora riportato per la falda profonda della zona di Mortaiolo.

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BIBLIOGRAFIA

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Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana via N. Porpora 22, 50144 Firenze – tel. 05532061 www.arpat.toscana.it


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