Monitoraggio ambientale dei corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione, anno 2022

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Monitoraggio ambientale corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione

Anno 2022

inizio nuovo triennio

ARPAT Report ARPAT
Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

Monitoraggio ambientale corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione

Anno 2022 inizio nuovo triennio Firenze,

ARPAT
Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
maggio 2023

Monitoraggio ambientale corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione

Anno 2022 - inizio nuovo triennio

A cura di: ARPAT – SITA , Settore Indirizzo tecnico delle attività

Autrice: Susanna Cavalieri, ARPAT-SITA

con il contributo di ARPAT: SIRA, Settori Laboratorio, Dipartimenti, Settore Mare

Questa pubblicazione ha come essenziale riferimento i due Report a cura di Annamaria Nocita, dell’Università degli Studi di Firenze:

Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell‘integrazione del piano di tutela delle acque – II Fase - LAGHI e

Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II Fase - NISECI

Editing e copertina: ARPAT, Settore Comunicazione, informazione e documentazione

Foto di copertina: ARPAT

Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

Via del Ponte alle Mosse 211 - 50144 Firenze - tel. 055 32061 www.arpat.toscana.it

Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
ARPAT
Indice generale Sintesi 4 Glossario...............................................................................................................................................5 1 - Introduzione e metodologia.............................................................................................................6 2 - Campionamento e profili di analisi.................................................................................................9 3 - Difficoltà di campionamento...........................................................................................................9 4 - Presenza specie esotiche 11 5 - Indici sperimentali IQM - BIOTA - NISECI.................................................................................13 6 - Fiumi - STATO ECOLOGICO e CHIMICO.................................................................................18 6 - 1 MACROINVERTEBRATI.........................................................................................................27 6 - 2 MACROFITE.............................................................................................................................29 6 - 3 DIATOMEE 31 6 - 4 Livello inquinamento da macrodescrittori (LIM-eco)...............................................................33 6 - 5 sostanze pericolose tabella 1-B D.Lgs 152/06 36 7 - Laghi.............................................................................................................................................40 8 - Acque di transizione......................................................................................................................42 3

Con il 2022 inizia il nuovo ciclo triennale di monitoraggio su acque superficiali interne.

La programmazione delle attività e il set di parametri da ricercare sulle stazioni di monitoraggio seguono i criteri dettati dalla Direttiva europea 2000/60/CE (WFD), dal decreto di recepimento, il D.Lgs. 152/06 e successivi decreti nazionali e delibere regionali di attuazione, e tengono conto delle linee guida del Sistema Nazionale delle Agenzie di Protezione Ambientale, SNPA.

Viene monitorata la matrice acqua, alla quale si aggiungono i sedimenti nelle acque di transizione e il biota, ovvero la ricerca di sostanze pericolose in organismi che occupano l’apice della catena alimentare in ecosistemi fluviali.

La Direttiva europea sulle acque considera come ciclo completo di monitoraggio un sessennio ma, come nella maggior parte delle regioni italiane, anche in Toscana è stato deciso di suddividere tale periodo in trienni. Il monitoraggio sulle circa 250 stazioni dislocate in fiumi, torrenti, laghi e foci, viene dunque suddiviso in tre anni, all’interno dei quali si cerca di distribuire uniformemente sia i punti da controllare sul territorio sia il set di parametri da ricercare nel rispetto dei criteri, sufficientemente stringenti, dettati dalla linea guida SNPA per l’individuazione di pressioni e impatti sugli ecosistemi fluviali, lacustri e di transizione.

Quanto sopra descritto spiega perché i risultati del 2022 e del 2023 sono provvisori: il quadro definitivo della qualità ecologica e chimica della toscana si otterrà a fine 2024, quando verrà elaborato il set completo di dati che ammonterà a varie decine di migliaia di analisi, sia chimiche che biologiche.

Sintesi
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Glossario

Sigla Significato

WISE

Water Information System for Europe

LW Lake water - laghi

RW River water - fiumi

TW

Transitional water - acque di transizione

Stato Ecologico deriva dal peggior risultato tra gli indici: MB,MF,D,LimEco e Tab 1B

Stato Chimico deriva dal confronto con lo SQA e CMA dei parametri ricercati soglie chimiche

SQA Standard Qualità Ambientale

CMA

Concentrazione Massima Ammissibile

LOQ Limite di quantificazione Indicatori

MB Macroinvertebrati

MF Macrofite

D Diatomee

LimEco Livello inquinamento da macrodescrittori per lo stato ecologico (ossigeno e nutrienti)

Tab. 1A parametri tabella 1/A dell’Allegato 1 Parte Terza del D.Lgs 152/06

Tab. 1B parametri tabella 1/B dell’Allegato 1 Parte Terza del D.Lgs 152/06

E Stato ecologico elevato

B Stato ecologico e chimico buono

SU Stato ecologico sufficiente

SC Stato ecologico scarso

C Stato ecologico cattivo

NB Stato ecologico e chimico non buono

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- Introduzione e metodologia

In attesa della revisione del Piano di Tutela delle Acque (il piano più recente risale al 2005), gli aggiornamenti derivanti dalle attività di monitoraggio sulle acque sono recepiti nei Piani di Gestione redatti dall’Autorità di Distretto Appennino settentrionale.

In questa relazione sono riportati i risultati derivanti dall’elaborazione dei dati analitici eseguiti nel corso del 2022.

La programmazione delle attività, in campo e in laboratorio, da effettuarsi nel periodo 2022-2024

è realizzata tenendo conto dei punti e dei criteri contenuti nella Delibera di Giunta della Regione Toscana DGRT 847/13.

Tale delibera necessita di una profonda revisione in quanto, a quasi dieci anni dalla sua emanazione, le condizioni degli habitat fluviali, lacustri e di transizione stanno cambiando fortemente, rendendo sempre più difficoltoso campionare negli stessi punti.

Il cambiamento del territorio è da attribuire a cause naturali, oltre che a motivi più direttamente riconducibili ad effetti antropici, quali il cambiamento del clima e gli sconvolgimenti dell’assetto geomorfologico nella maggior parte dei torrenti e fiumi della regione.

Ciò comporta la necessità, per chi esegue i campionamenti, di spostarsi sul territorio per ricercare punti di accesso all’alveo che risultino in sicurezza e al contempo rappresentativi dell’habitat da studiare. A tali difficoltà, negli ultimi anni, si sta aggiungendo il problema delle frequenti secche dovute ovviamente a condizioni meteo più drastiche.

Alla luce di quanto premesso, è quanto mai auspicabile che l’amministrazione regionale proceda prima possibile alla revisione della delibera, sostituendo e integrando i punti di monitoraggio più idonei alle attività di campionamento chimico e biologico.

Brevemente, si riportano i criteri di programmazione e la descrizione dei due tipi di monitoraggio previsti dalla normativa europea e nazionale.

Nell’ambito del triennio, il criterio per individuare punti in monitoraggio operativo o di sorveglianza è dato dai risultati delle pressioni e dalla classificazione, per cui :

• corpi idrici a rischio: è previsto il monitoraggio operativo annuale analizzando i soli parametri critici, ovvero quelli che hanno determinato lo scadimento a non buono dello stato chimico;

• corpi idrici non a rischio: è previsto il monitoraggio di sorveglianza fatto una sola volta nel triennio, quindi stratificato su tre anni, analizzando tutti i parametri di tab. 1A e tab. 1B del D.Lgs 152/06, Allegato 1 parte III , ad eccezione di quei parametri risultati sempre assenti o comunque inferiori al limite di quantificazione richiesto, e per i quali è ritenuta sufficiente un’unica verifica sessennale.

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Tipologia corpo idrico Stazioni di monitoraggio sessennio 2022-2027 (operativi + sorveglianza)

RW - fiumi e torrenti 225

LW - laghi e invasi 26

TW - acque di transizione 9 (+3 corpi idrici tipizzati fiumi ma con caratteristiche di transizione)

Ogni punto di campionamento ha uno specifico profilo analitico, i cui singoli risultati analitici sono consultabili sul sito ARPAT alla voce Banche dati. Si tratta della Banca-dati-rete MAS http://www.arpat.toscana.it/datiemappe/banche-dati/banca-dati-mas-acque-superficiali-in-toscana

I criteri per l’elaborazione dei dati processati nell’anno/triennio sono quelli previsti nel D.Lgs. 152/06 integrato dalla quota ancora valida del DM 260/2010 e dagli aggiornamenti apportati dal D.Lgs. 172/15.

Lo stato ECOLOGICO, declinato in 5 classi di qualità (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo), deriva dalla combinazione di cinque indicatori, scegliendo il peggiore dei risultati tra quelli monitorati, riportati in elenco:

• macroinvertebrati;

• macrofite;

• diatomee bentoniche;

• fauna ittica – questo indice è ancora in fase sperimentale per cui si ritiene opportuno non inserirne i risultati nel calcolo dello stato ecologico ma mantenerlo a sé stante. Si fa presente che insieme a questo report è pubblicato lo studio integrale del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze condotto nel 20221;

• LimEco, livello di inquinamento da macrodescrittori (ossigeno in saturazione, azoto ammoniacale, nitrico e fosforo totale);

• concentrazione media delle sostanze pericolose di cui alla Tab. 1/B Allegato 1 Parte III del D.Lgs 152/06. L’indicatore derivante dal confronto del valore di concentrazione media del periodo in esame di ogni sostanza analizzata, con il relativo standard di qualità ambientale, prevede soltanto tre stati di qualità: elevato, buono e sufficiente.

1 Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell‘integrazione del piano di tutela delle acque – II fase - laghi

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La Direttiva 2000/60/UE prevede la determinazione degli elementi idromorfologici a sostegno degli elementi biologici per la classificazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua, attraverso l’applicazione dell’indice di qualità morfologica IQM

In Agenzia l'applicazione di tale indice avviene con tempi più lenti rispetto all’espletamento delle altre procedure di monitoraggio.

Lo stato CHIMICO deriva dall’analisi delle sostanze pericolose di cui alla Tab. 1/A Allegato 1 Parte III del D.Lgs 152/06; i criteri introdotti dal D.Lgs 172/15, prevedono la ricerca di sostanze pericolose sia in acqua che nel biota - specie ittica rappresentativa del tratto fluviale in esame.

Dall’interpretazione della norma lo stato chimico deriverebbe dal risultato peggiore tra analisi effettuate sulla matrice acqua e sul biota. L’Agenzia però preferisce mantenere separate le due classificazioni, in attesa di chiarire molti interrogativi sull’interpretazione del campionamento del biota, in ragione di criticità quali le immissioni volontarie o accidentali di pesci alloctoni nei corsi d’acqua, la ricerca delle sostanze pericolose sul pesce intero o su alcuni tessuti e altre problematiche simili.

Il dato è pubblicato ma con classificazioni distinte non integrate.

Lo stato chimico prevede due classi: buono e non buono. Un punto di monitoraggio ha uno stato chimico non buono quando la media di un solo parametro supera lo SQA – Standard di Qualità

Ambientale – o valore limite riportato nella normativa. Per alcuni parametri, per esempio il mercurio, non esiste un SQA ma una CMA - Concentrazione Massima Ammissibile - per cui il punto di monitoraggio, in stato chimico, diventa non buono quando un solo campione, nel periodo analizzato, supera la concentrazione CMA.

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2 - Campionamento e profili di analisi

Il profilo o protocollo analitico dei punti di campionamento è diverso per i punti in monitoraggio operativo o di sorveglianza: se si tratta di monitoraggio operativo, il protocollo di analisi rispecchia la tipologia prevalente di pressione, e quindi richiede i parametri chimici (quelli biologici sono sempre stratificati sul triennio) più sensibili a misurare il livello di pressione. Nei punti in monitoraggio di sorveglianza, non a rischio, il protocollo di campionamento prevede di effettuare il set completo di parametri chimici e biologici nel triennio o, laddove le pressioni sono davvero minime, nei sei anni di vigore del Piano di Gestione.

Annualmente il numero di campioni per la determinazione di sostanze pericolose varia da 6 a 4; per i nutrienti è 4, per i parametri biologici varia da 3 a 2, e per i macroinvertebrati prevede il doppio campione in pool (pozza con scorrimento dell’acqua molto lento) e riffle (correntino, tratto di fiume in cui l’ acqua scorre veloce) laddove sono facilmente distinguibili, altrimenti in due siti generici ma rappresentativi della diversità di habitat fluviale.

Per quanto riguarda i metodi, sia di campionamento che di analisi, chimici e biologici, ARPAT applica le metodologie pubblicate da ISPRA. Per informazioni di dettaglio si rimanda alle pubblicazioni specifiche e alla consultazione delle banche dati sul sito dell'Agenzia, dove si può selezionare la voce "metodo".

3 - Difficoltà di campionamento

Per alcuni punti di monitoraggio è stato possibile effettuare il campionamento solo cercando, nell’ambito del tratto interessato, altri punti di accesso in sicurezza con caratteristiche ambientali simili e comunque compatibili con il punto originario, nel quale non si era potuto campionare a causa delle condizioni ambientali descritte nell’Introduzione.

Nel territorio compreso nell’Area Vasta Sud di ARPAT, a causa dell’estensione territoriale e del ridotto numero di operatori impegnati nel campo del biomonitoraggio, si è dovuto diminuire la frequenza di campionamento delle macrofite effettuando un solo campione per le stazioni situate nelle province di Arezzo e Siena.

Sono sempre più frequenti casi di torrenti in secca sia nel periodo estivo che in quello autunnale e primaverile; di seguito si riporta un elenco di situazioni critiche che hanno determinato la mancanza di campionamento su alcuni corpi idrici.

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Data codice nome corpo idrico note

08/02/2022

MAS-048 Bruna monte

campione macroinvertebrati non considerato in quanto in presenza di acqua proveniente da gallerie minerarie sin dal tratto iniziale, poco a valle del Lago dell’Accesa. Tali acque vi recapitano un deposito limoso di colore arancione

secca a agosto MAS-070 Cecina zona costiera

secca a agosto MAS-072 Pavone zona costiera

secca a agosto MAS-081 Massera zona costiera

secca a settembre MAS-137 Era monte zona costiera

29/04/2022

09/01/2022

costa

MAS-138 Era valle impossibile posizione substrati artificiali per difficoltà accesso

MAS-507 Garfalo no campione e diatomee per mancanza substrato adatto

MAS-507 Garfalo zona costiera

costa MAS-537 Era mediso zona costiera

19/08/2022

25/02/2022

24/03/2022

19/05/2022

MAS-538 Roglio non accessibile

MAS-541 Fosso Reale accesso reso impossibile per modifiche assetto idromorfologico con argini ripidi e sponde scoscese

MAS-838 Scesta secca

MAS-838 Scesta secca

secca a agosto MAS-868 Trpossa zona costiera

secca a aprile,giugno,agosto

MAS-918 Le Botra zona costiera

secca a luglio MAS-955 Sterza valle zona costiera

secca a agosto MAS-983 Sellate monte zona costiera

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4 - Presenza specie esotiche

Si riporta un elenco, per quanto non esaustivo, della presenza di specie esotiche appartenenti ai gruppi di macroinvertebrati e macrofite, rinvenute durante le attività di campionamento nel corso del 2022. L’elenco è ancora in via di completamento in attesa della messa a punto di una rendicontazione più strutturata.

codice nome corpo idrico data

specie esotiche macroinvertebrato specie esotiche macrofita MAS-032 Ombrone senese valle 03/06/2022 Physella x 02/09/2022 physella acuta x MAS-045 Torrente Gretano 01/02/2022 Acanthodrilidae x 03/11/2022 Potamopyrgus antipodarum x MAS-080 Milia valle 23/06/2022 Physella acuta x MAS-081 torrente Massera 23/03/2022 Physella acuta x MAS-091 fiume Fiora monte 07/03/2022 Potamopyrgus antipodarum x MAS-101 Arno casentinese valle 10/08/2022 Potamopyrgus antipodarum x MAS-108 Arno fiorentino valle 15/09/2022 Sinotaia, Phisella spp.,Prokambarus clarkji, x MAS-118 Torrente Stura 04/03/2022 Tateidae x 26/05/2022 Tateidae x MAS-120 fiume Sieve medio 03/03/2022 Physella acuta, Branchiura sowerbyi x MAS-125 torrente Bisenzio medio 10/03/2022 Physella acuta,Corbicula fluminea, Girardia tigrina x 10/03/2022 Corbicula fluminea, Girardia tigrina x 14/09/2022 Sinotaia quadrata, Physella acuta e Corbicula fluminea x MAS-126 torrente Bisenzio valle 12/04/2022 Sinotaia quadrata , Corbicula fluminea , Girardia tigrina x 06/09/2022 Corbicula fluminea sp.e Sinotaia quadrata x MAS-137 torrente Era monte 12/05/2022 Sinotaia quadrata x MAS-140 torrente Pescia di Collodi valle 28/02/2022 Procambarus clarckii: x 16/08/2022 Procambarus , Physella acuta x MAS-142 torrente Nievole valle 22/02/2022 Procambarus clarckii, Physella acuta x MAS-2005 torrente Fossa 19/01/2022 Physella acuta, Potamopyrgus antipodarum x MAS-2014 torrente Follonica 24/10/2022 Physella acuta x MAS-2015 torrente Fossa 27/10/2022 Procambarus clarkii x MAS-456 torrente Sovata 18/01/2022 Procambarus clarkii x 18/01/2022 Porcambarus clarkii, Physella acuta x MAS-503 Arno anconella 23/09/2022 Procambarus clarkii x MAS-507 torrente Garfalo 09/02/2002 Procambarus clarkii , Physella acuta x 11
campione specie

codice nome corpo idrico data

specie specie esotiche macroinvertebrato specie esotiche macrofita

campione
MAS-514 torrente Parce 23/09/2022 potamopyrgus antipodarum e Physella acuta x MAS-532 torrente Rosia 15/04/2022 potamopyrgus x MAS-535 torrente Marina 09/03/2022 Tateidae x 23/08/2022 Potamopyrgus antipodarum,Haitia acuta, Girardia tigrina x MAS-545 torrente Carsia 17/02/2022 Potamopyrgus x MAS-552 Torrente Bisenzio monte 19/09/2020 Giardia Tigrina x 14/07/2022 Potamopyrgus antipodarum ,Girardia tigrina x MAS-856 torrente Cerfone 05/10/2022 Brachyura sowerbyin e Potamopyrgus antipodarum x MAS-864 torrente Vivo 24/02/2022 Potamopyrgu x 07/11/2022 Potamopyrgus antipodarum x MAS-954 torrente Solano 28/04/2022 Potamopyrgus antipodarum x MAS-976 torrente La Gonna 14/06/2022 potamopyrgus x MAS-017 fiume Magra valle 29/08/2022 Arundo donax, Xanthium italicum x MAS-078 fiume Cornia medio 23/05/2022 Arundo donax, Helianthus tuberosus x MAS-125 torrente Bisenzio medio 21/06/2022 Arundo donax; Cyperus eragrostis; Cyperus glomeratus x 14/09/2022 Ludwigia peploides; Arundo donax; Cyperus eragrostis; Cyperus glomeratus x MAS-126 torrente Bisenzio valle 08/06/2022 Arundo donax; Cyperus eragrostis x 06/09/2022 Arundo donax x MAS-140 torrente Pescia di Collodi valle 31/05/2022 Cyperus eragrostis, Bidens frondosa e Paspalum paspaloides x 20/09/2022 Cyperus eragrostis, Bidens frondosa, Paspalum paspaloide x MAS-535 torrente Marina valle 08/06/2022 Cyperus eragrostis, Paspalum paspaloides x 23/09/2022 Cyperus eragrostis, Bidens frondosa, Paspalum paspaloides x MAS-545 torrente Carsia 08/08/2022 Arundo donax copertura x MAS-832 torrente Turrite Cava valle 18/07/2022 Bidens sp. x 12

5 - Indici sperimentali IQM - BIOTA - NISECI

Nel corso del 2022 l’indice IQM - Indice di Qualità Idromorfologica - è stato applicato su due corpi idrici con risultato di qualità scadente, con i valori indicati nella tabella sottostante.

Per quanto riguarda il biota in Agenzia viene prelevato, con metodo elettrostorditore, un individuo di circa 250 grammi di peso di una specie considerata caratteristica del tratto fluviale studiato. Le determinazioni eseguite in laboratorio sul pesce intero, non su specifici tessuti, sono le seguenti:

• PFOS acido perfluottansolfonico

• DDT

• Dicofol

• EsaclorobutadieneàEsaclòorobenzene

• mercurio

• polibromo difenileteri.

Come si può osservare nella tabella sottostante, tutti i campioni di biota risultano classificati non buono, a causa del superamento della concentrazione ammessa dalla normativa ambientale vigente, di mercurio e difenileteri. Si precisa che al momento non è stato normalizzato il dato restituito dal laboratorio, ovvero non è stato corretto secondo lo stato trofico per pesce.

AR MONTERCHI TORRENTE CERFONE MAS-856 11-LUG-22 0,46 scadente FI SCARPERIA E SAN PIERO FIUME SIEVE MEDIO MAS-120 15-MAR-22 0,43 scadente
Provincia Comune Nome Corpo Idrico Nome Stazione Id Data Valore Alfanum giudizio
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Campionamenti su biota e analisi del contenuto del pesce intero per studio bioaccumulo anno 2022

Bacino Sottobacino Codice nome corpo idrico pesce stato biota superi

Bacino Toscana Costa Cecina MAS-072 Torrente Pavone Cavedano non buono mercurio dfenileteri

Bacino Arno Arno-asta principale MAS-100 Arno sorgenti salmo truta non buono mercurio dfenileteri

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt MAS-128 Ombrone pistoiese monte salmo spp non buono mercurio dfenileteri

Bacino Arno Arno-Era MAS-955 Torrente Sterza valle Cavedano non buono mercurio dfenileteri

Bacino Serchio Serchio MAS-974 Torrente Fegana trota sp non buono mercurio dfenileteri

Bacini interregionali

Lamone-Reno MAS-094 Fiume Reno valle trota sp non buono mercurio dfenileteri

Bacini interregionali Lamone-Reno MAS-096 fiume Santerno valle Leuciscus cephalus non buono mercurio dfenileteri

Bacino Arno Arno-Sieve MAS-119 Fiume Sieve monte Cavedano non buono mercurio dfenileteri

Bacino Arno Arno-Usciana MAS-139 Torrente Pescia di Collodi salmo truta non buono mercurio dfenileteri

Bacini interregionali Aulella-Magra MAS-2018 Fiume Magra monte trota fario non buono mercurio dfenileteri

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt MAS-842

Bacino Ombrone Gretano MAS-888

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt MAS-991

Bacino Arno Arno-Usciana MAS-141

Torrente Bure di Santomoro cavedano non buono mercurio dfenileteri

Torrente Lanzo Leuciscius non buono mercurio dfenileteri

Torrente Vincio di Brandeglio trota fario non buono mercurio dfenileteri

Torrente Nievole salmo spp non buono mercurio dfenileteri

Per quanto riguarda l’applicazione dell’indice NISECI – Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche - nei fiumi, nel 2022 si sono conclusi i lavori nell’ambito della collaborazione tra Regione Toscana, ARPAT e Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Biologia.

Di seguito si riporta la sintesi dei risultati ottenuti nei fiumi e laghi campionati rimandando alla lettura delle due pubblicazioni a cura dell’Università1, parte integrante della presente relazione, nelle quali sono dettagliate le attività svolte e commentati i risultati ottenuti.

1 Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II fase – Laghi, e Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II fase - NISECI 14

Indice Niseci applicato ai fiumi, in ordine di data di campionamento

codice nome corpo idrico data campione Niseci valore Niseci qualità (*)

Su specifica richiesta della Regione Toscana, sempre nell’ambito della convenzione con l'Università di Firenze, è stato applicato l’indice di studio della comunità ittica nei laghi. Si tratta di un indice la cui attuazione è altamente invasiva sulla popolazione ittica, per l’uso di una serie di reti a maglia molto fitta; comporta inoltre un impegno di tempo notevole, per la necessità di due giorni di tempo per perfezionare il campionamento che prevede due fasi, quella con le reti e quella con elettrostorditore da imbarcazione.

L’indice al momento non è cogente nella Direttiva acque per i laghi, quindi i risultati hanno un interesse puramente conoscitivo, e non è espresso in forma numerica. Per informazioni di dettaglio si rimanda alla specifica pubblicazione curata dalla ittiologa Annamaria Nocita2. di seguito si riportano soltanto informazioni di sintesi in merito ai risultati.

(*)Moderato è equivalente a sufficiente

2 Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II fase - NISECI

MAS-091 Fiume Fiora 05/04/2022 0,62 buono MAS-054 fiume Albegna 05/04/2022 0,44 moderato MAS-530 fiume Pecora 05/05/2022 0,45 moderato MAS-078 fiume Cornia 05/05/2022 0,39 scadente MAS-128 torrente Ombrone pistoiese 24/05/2022 0,31 scadente MAS-141 torrente Nievole 24/05/2022 -0,33 cattivo MAS-2018 torrente Civasola Magra 01/06/2022 0,62 buono MAS-019 torrente Gordana 01/06/2022 0,55 moderato MAS-071 torrente Pavone 07/06/2022 0,58 moderato MAS-955 torrente Sterza 07/06/2022 0,15 cattivo MAS-974 torrente Fegana 22/06/2022 0,26 scadente MAS-970 torrente Corsonna 22/06/2022 Inapplicabile MAS-100 fiume Arno casentinese 05/07/2022 -0,05 cattivo MAS-119 fiume Sieve 05/07/2022 0,56 moderato MAS-094 fiume Reno 26/07/2022 0,37 scadente MAS-096 fiume Santerno 14/09/2022 0,74 buono MAS-139 canale del Capannone 21/09/2022 0,62 buono MAS-842 torrente Bure di San Moro 22/09/2022 0,85 elevato MAS-991 torrente Vincio Brandeglio 22/09/2022 0,56 moderato MAS-888 torrente Lanzo 26/10/2022 0,71 buono
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Studio della comunità ittica in laghi e invasi

codice nome corpo idrico data campione tipo lago sintesi

MAS-122 Lago di Bilancino 27 e 28 aprile 2022

Invaso monomittico caldo, il periodo di isotermia si verifica nei mesi di gennaio e di febbraio

La maggior parte delle specie ittiche presenti è alloctona per il distretto Tosco-Laziale e risulta essere in grado di riprodursi

Complessivamente sono stati catturati 306 individui per un totale di 79, 86 kg, appartenenti a 11 specie biologiche

MAS-114 Lago di Montepulciano 19 e 20 maggio 2022

rientra nella Riserva Naturale Lago di Montepulciano, ZSC-ZPS IT5190009, rappresenta una delle ultime testimonianze dell’esteso sistema di paludi presente in Val di Chiana prima delle opere di bonifica iniziate nell’epoca rinascimentale. Il lago presenta una elevata concentrazione salina probabilmente dovuta all’apporto di acque ricche di carbonati di calcio e solfati dagli immissari. La trasparenza è inferiore al metro e in estate si possono avere periodi di anossia.

La totalità delle specie ittiche catturate è alloctona per il distretto Tosco Laziale ; Il Lago di Montepulciano appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento.

Complessivamente sono stati catturati 828 individui per un totale di circa 88 kg, appartenenti a 9 specie biologiche

MAS-115 Lago di Chiusi 14 e 15 giugno 2022

ridotta profondità (max. 5 m) Come il lago di Montepulciano, anche il lago di Chiusi ha origine tettonica.

La totalità delle specie ittiche catturate nel lago di Chiusi è alloctona per il distretto Tosco-Laziale. Il Lago di Chiusi appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento. La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute è risultata alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia.

Complessivamente sono stati catturati 577 individui per un totale di circa 44,8 kg, appartenenti a 11 specie biologiche

MAS-650 Lago di Massaciuccoli 11 e 12 ottobre 2022

rientra nel perimetro del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Si tratta di uno specchio d’acqua costiero avente superficie di circa 7 km2 , circondato da un'area palustre in discreto stato di conservazione.

É caratterizzato da una profondità naturale ridotta, inferiore ai 3 m

Lo scadimento generale delle condizioni ambientali ha determinato la scomparsa di specie considerate indicatrici di una buona qualità dell’acqua e dell’ecosistema, La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute è risultata alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia.

complessivamente 268 esemplari appartenenti a 10 specie ittiche diverse, per una biomassa complessiva di circa 10 kg

La caratterizzazione della fauna ittica del Lago di Montedoglio è stata realizzata dallo Studio Naturalistico Hyla S.r.l. di Tuoro sul Trasimeno (PG), su incarico dell’Ente Acque Umbre-Toscane di Arezzo che ha accordato l’uso dei dati contenuti nel report

sbarramento del fiume Tevere

Complessivamente sono stati catturati 825 individui per un totale di circa 57,4 kg, appartenenti a 11 specie biologiche . Le specie alloctone sono la quasi totalità, e comprendono

MAS-063 Lago di Montedoglio dati concessi da Ente Acque Umbro toscano
16

Studio della comunità ittica in laghi e invasi

codice nome corpo idrico data campione tipo lago sintesi

“Caratterizzazione ittiofaunistica del Lago di Montedoglio (AR) Campionamenti esplorativi (Maggio 2021) ed integrativi (Settembre 2021) all’Università degli Studi di Firenze.

sia specie esotiche sia transfaunate

17

Ricordando che si tratta di un dato parziale, si riporta la distribuzione percentuale delle classi di stato ecologico e chimico risultante dal monitoraggio del 2022.

Lo stato ecologico viene definito laddove sono disponibili contemporaneamente almeno due bioindicatori e il livello trofico, nonché la determinazione dei parametri di tabella 1B richiesti dall’analisi delle pressioni su quello specifico punto.

Al momento sono assenti le due classi estreme di giudizio, elevato e cattivo. L’indice determinante nel giudizio complessivo è spesso la struttura della comunità di macroinvertebrati. Tra le sostanze pericolose che danno giudizio sufficiente risultano: AMPA, glifosato, imidacloprid e, in sporadici punti, superamenti per arsenico, cromo totale, azossitrobina, clortoluron, boscalid.

- Fiumi
6
- STATO ECOLOGICO e CHIMICO
18

La distribuzione risulta quasi equivalente (59 stazioni vs 46) con il 56% di punti in stato chimico buono contro il 44 % non buono. Le sostanze che determinano lo scadimento chimico sono:

• PFOS acido perfluottansolfonico

• benzo [a] pirene

• mercurio

• nichel

• piombo

ma anche

• tributilstagno, cibutrina, fluorantene, con concentrazioni medie superiori ai valori limiti in una sola stazione di monitoraggio.

Stato Ecologico anno 2022

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato ecologico

Bacini interregionali Aulella-Magra Verde Pontremoli MS MAS-015 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Medio Aulla MS MAS-016 sufficiente

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Valle Aulla MS MAS-017 sufficiente

Bacino Toscana Nord Versilia Frigido-Secco Massa MS MAS-025 buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Senese Asciano SI MAS-031 sufficiente

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Senese Buonconvento SI MAS-032 sufficiente

Bacino Ombrone Merse Merse Monticiano SI MAS-040 sufficiente

Bacino Ombrone Merse Farma Monticiano SI MAS-042 sufficiente

Bacino Ombrone Gretano Gretano Civitella Paganico GR MAS-045 sufficiente

Bacino Ombrone Bruna Bruna Monte Gavorrano GR MAS-048 sufficiente

Bacino Ombrone Bruna Bruna Medio Gavorrano GR MAS-049 scarso

Bacini interregionali Tevere Singerna Caprese Michelangelo AR MAS-062 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Monte Radicondoli SI MAS-068 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Pavone Pomarance PI MAS-072 sufficiente

Bacino Toscana Costa Cornia Cornia Medio Suvereto LI MAS-078 buono

Bacino Toscana Costa Cornia Milia Valle MONTEROTONDO MARITTIMO GR MAS-080 buono

Bacino Toscana Cornia Massera Valle Monteverdi Marittimo PI MAS-081 sufficiente

19

Stato Ecologico anno 2022

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato ecologico

Costa

Bacini interregionali Fiora Fiora Semproniano GR MAS-091 sufficiente

Bacini interregionali Lamone-Reno Santerno Valle Firenzuola FI MAS-096 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Casentinese Bibbiena Stazione AR MAS-101 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Superiore Figliane Valdarno FI MAS-106 scarso

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Inferiore Capraia e Limite Capraia e Limite FI MAS-108 scarso

Bacino Arno Arno-Sieve Stura Barberino di Mugello FI MAS-118 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Monte Bilancino Barberino di Mugello FI MAS-119 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Medio San Piero a Sieve FI MAS-120 buono

Bacino Arno Arno-Greve Greve Valle Firenze FI MAS-123 scarso

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Medio Prato PO MAS-125 scarso

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Valle Signa FI MAS-126 scarso

Bacino Arno Arno-Era Era Monte Volterra PI MAS-137 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Pescia Di Collodi Ponte Buggianese PT MAS-140 scarso

Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Monte Marliala PT MAS-141 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Valle Monsummano Terme PT MAS-142 sufficiente

Bacino Ombrone Bruna Follonica Roccastrada GR MAS-2014 scarso

Bacino Ombrone Bruna Fossa Roccastrada GR MAS-2015 scarso

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Monte Pontremoli MS MAS-2018 sufficiente

Bacino Ombrone Orcia Tuoma Montalcino SI MAS-2020 sufficiente

Bacini interregionali Tevere Stridolone Sorano GR MAS-2021 sufficiente

Bacino Serchio Serchio Limestre S. Marcello Pistoiese PT MAS-2023 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Fosso Bolgheri Castagneto Carducci LI MAS-2025 sufficiente

Bacino Ombrone Bruna Sovata Gavorrano GR MAS-456 scarso

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Fiorentino Firenze FI MAS-503 scarso

Bacino Arno Arno-Sieve Elsa(2) Vicchio FI MAS-504 buono

Bacino Arno Arno-Era Garfalo Palaia PI MAS-507 buono

Bacino Arno Arno-Chiana Parce Montepulciano SI MAS-514 scarso

Bacino Arno Arno-Chiana Ambra Bucine AR MAS-521 scarso

Bacino Ombrone Merse Rosia Sovicille SI MAS-532 sufficiente

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Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato ecologico

Bacino Arno Arno-Bisenzio Marina Valle Calenzano FI MAS-535 sufficiente

Bacino Arno Arno-Greve Greve Monte Greve in Chianti FI MAS-536 sufficiente

Bacino Arno Arno-Era Era Medio Peccioli PI MAS-537 sufficiente

Bacino Ombrone Bruna Carsia Gavorrano GR MAS-545 sufficiente

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Monte Vernio PO MAS-552 sufficiente

Bacini interregionali Aulella-Magra Aulella Monte Casola in Lunigiana MS MAS-811 buono

Bacino Serchio Serchio Turrite Cava Valle Gallicano LU MAS-832 sufficiente

Bacino Serchio Serchio Pedogna Borgo a Mozzano LU MAS-834 buono

Bacini interregionali Tevere Cerfone Monterchi AR MAS-856 sufficiente

Bacino Ombrone Orcia Vivo Seggiano GR MAS-864 sufficiente

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Chiusella Rapolano Terme SI MAS-914 sufficiente

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Fosso Scheggiola Castelnuovo Berardenga SI MAS-938 sufficiente

Bacino Toscana Nord Versilia Carrione Monte Carrara MS MAS-942 scarso

Bacino Arno Arno-Sieve Carza San Piero a Sieve FI MAS-943 sufficiente

Bacino Arno Arno-Casentino Solano Castel San Niccolò AR MAS-954 buono

Bacino Serchio Serchio Acquabianca Valle Piazza al Serchio LU MAS-964 sufficiente

Bacino Serchio Serchio Corsonna Barga LU MAS-970 sufficiente

Bacino Ombrone Merse Lagonna Monticiano SI MAS-976 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Sellate – monte Volterra PI MAS-983 sufficiente

Bacino Serchio Serchio Sestaione Abetone PT MAS-984 buono

L’Agenzia ha ritenuto e condiviso con la Regione Toscana di calcolare lo stato chimico tenendo separate le due matrici acqua e biota. Di seguito si riportano gli stati chimici risultati nel 2022 dall’analisi delle sostanze pericolose elencate in Tab. 1A del D.Lgs 152/06, Allegato 1 parte III.

Per definire uno stato chimico “non buono” è sufficiente che un solo parametro riporti una concentrazione media annua maggiore dello standard di qualità previsto dalla suddetta normativa, oppure che un singolo campione superi la CMA, ovvero la Concentrazione Massima Ammissibile, riportata nello stesso Allegato.

Stato Ecologico anno 2022
21

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato chimico parametri critici Chimico

Bacino Serchio Serchio Serchio Medio Inferiore Lucca LU MAS-004 non buono nichel

Bacino Serchio Serchio Lima Borgo a Mozzano LU MAS-011 buono

Bacino Toscana Nord Versilia Canale Burlamacca Viareggio LU MAS-014 non buono cibutrina, tributilstagno

Bacini interregionali Aulella-Magra Verde Pontremoli MS MAS-015 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Medio Aulla MS MAS-016 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Valle Aulla MS MAS-017 non buono nichel

Bacino Toscana Nord Versilia Frigido-Secco Massa MS MAS-025 buono

Bacino Toscana Nord Versilia Serra(2) Seravezza LU MAS-027 buono

Bacino Toscana Nord Versilia Vezza Seravezza LU MAS-028 buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Senese Asciano SI MAS-031 buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Senese Buonconvento SI MAS-032 buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Grossetano valle Grosseto GR MAS-036 buono

Bacino Ombrone Merse Merse Monticiano SI MAS-040 buono

Bacino Ombrone Merse Farma Monticiano SI MAS-042 buono

Bacino Ombrone Gretano Gretano Civitella Paganico GR MAS-045 buono

Bacino Ombrone Bruna Bruna Monte Gavorrano GR MAS-048 non buono cadmio, nichel

Bacino Ombrone Bruna Bruna Medio Gavorrano GR MAS-049 non buono cadmio, nichel, mercurio

Bacini interregionali Tevere Singerna Caprese Michelangelo AR MAS-062 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Monte Radicondoli SI MAS-068 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Medio Pomarance PI MAS-070 non buono mercurio

Bacino Toscana Costa Cecina Pavone Pomarance PI MAS-072 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Botro S Marta Volterra PI MAS-074 non buono

PFOS; benzo(a)pirene, fluorantene, mercurio, nichel

Bacino Toscana Costa Cecina Botro Grande Montecatini Val di Cecina PI MAS-075 non buono nichel

Bacino Toscana Costa Cornia Cornia Medio Suvereto LI MAS-078 non buono nichel

Bacino Toscana Costa Cornia Milia Valle MONTEROTOND O MARITTIMO GR MAS-080 non buono mercurio

Bacino Toscana Costa Cornia Massera Valle Monteverdi Marittimo PI MAS-081 non buono piombo

Stato chimico anno 2022 matrice ACQUA
22

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato chimico parametri critici Chimico

Bacino Toscana Costa Fine Fine Valle Rosignano Marittimo LI MAS-086 non buono nichel

Bacini interregionali Fiora Fiora Semproniano GR MAS-091 non buono mercurio

Bacini interregionali Lamone-Reno Santerno Valle Firenzuola FI MAS-096 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Sorgenti Stia AR MAS-100 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Casentinese Bibbiena Stazione AR MAS-101 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Superiore Figliane Valdarno FI MAS-106 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Inferiore Fucecchio Fucecchio FI MAS-109 non buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Pisano Calcinaia PI MAS-110 non buono

Bacino Arno Arno-Chiana Foenna Valle Torrita di Siena SI MAS-116 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Stura Barberino di Mugello FI MAS-118 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Monte Bilancino Barberino di Mugello FI MAS-119 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Medio San Piero a Sieve FI MAS-120 buono

Bacino Arno Arno-Greve Greve Valle Firenze FI MAS-123 non buono

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Medio Prato PO MAS-125 non buono

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Valle Signa FI MAS-126 non buono

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Monte Pistoia PT MAS-128 buono

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Medio Quarrata PT MAS-129 non buono

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Valle Carmignano PO MAS-130 non buono

Bacino Arno Arno-Elsa Elsa valle inferiore San Miniato PI MAS-135 non buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), benzo [a] pirene, mercurio, nichel, piombo

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), mercurio

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), mercurio

Bacino Arno Arno-Era Era Monte Volterra PI MAS-137 non buono benzo [a] pirene

Bacino Arno Arno-Era Era Valle Pontedera PI MAS-138 buono

Stato chimico anno 2022 matrice ACQUA
23

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato chimico parametri critici Chimico

Bacino Arno Arno-Usciana Pescia Di Collodi Ponte Buggianese PT MAS-140 non buono

Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Monte Marliala PT MAS-141 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Valle Monsummano Terme PT MAS-142 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Usciana-Del Terzo Santa Maria a Monte PI MAS-144 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Usciana-Del Terzo Calcinaia PI MAS-145 non buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

Bacino Arno Arno-Usciana Emissario Bientina Calcinaia PI MAS-148 non buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), benzo [a] pirene, mercurio, nichel, piombo

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), benzo [a] pirene

Bacino Arno Arno-Bientina Tora Collesalvetti LI MAS-150 non buono nichel

Bacino Arno Arno-Bientina Fossa Chiara Pisa PI MAS-2005 non buono

Bacino Arno Arno-Chiana Esse Castiglion Fiorentino AR MAS-2007 buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), mercurio, nichel

Bacino Ombrone Bruna Follonica Roccastrada GR MAS-2014 non buono mercurio

Bacino Ombrone Bruna Fossa Roccastrada GR MAS-2015 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Monte Pontremoli MS MAS-2018 non buono nichel

Bacino Ombrone Orcia Tuoma Montalcino SI MAS-2020 buono

Bacini interregionali Tevere Stridolone Sorano GR MAS-2021 buono

Bacino Serchio Serchio Limestre S. Marcello Pistoiese PT MAS-2023 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Fosso Bolgheri Castagneto Carducci LI MAS-2025 non buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), nichel

Bacino Ombrone Bruna Sovata Gavorrano GR MAS-456 non buono nichel

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Fiorentino Firenze FI MAS-503 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Elsa(2) Vicchio FI MAS-504 buono

Bacino Arno Arno-Era Garfalo Palaia PI MAS-507 non buono mercurio

Bacino Arno Arno-Elsa Scolmatore-Rio Pietroso Gambassi Terme FI MAS-509 buono

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Brana Pistoia PT MAS-512 non buono acido perfluorottansolfon

Stato chimico anno 2022 matrice ACQUA
24

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato chimico parametri critici Chimico ico e suoi derivati (pfos)

Bacino Arno Arno-Chiana Parce Montepulciano SI MAS-514 non buono

Bacino Arno Arno-Pesa Orme Empoli FI MAS-518 non buono

Bacino Arno Arno-Chiana Ambra Bucine AR MAS-521 buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos), mercurio

Bacino Toscana Costa Fine Savalano Rosignano Marittimo LI MAS-526 non buono nichel

Bacino Ombrone Merse Rosia Sovicille SI MAS-532 buono

Bacino Arno Arno-Bisenzio Marina Valle Calenzano FI MAS-535 buono

Bacino Arno Arno-Greve Greve Monte Greve in Chianti FI MAS-536 buono

Bacino Arno Arno-Era Era Medio Peccioli PI MAS-537 buono

Bacino Arno Arno-Era Roglio Palaia PI MAS-538 non buono mercurio, nichel, piombo

Bacino Ombrone Bruna Carsia Gavorrano GR MAS-545 non buono mercurio

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Monte Vernio PO MAS-552 buono

Bacino Arno Arno-Egola Egola Monte Montaione PI MAS-553 non buono mercurio

Bacini interregionali Aulella-Magra Aulella Monte Casola in Lunigiana MS MAS-811 non buono nichel

Bacino Serchio Serchio Turrite Cava Valle Gallicano LU MAS-832 buono

Bacino Serchio Serchio Pedogna Borgo a Mozzano LU MAS-834 non buono piombo

Bacino Serchio Serchio Scesta Bagni di Lucca LU MAS-838 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Botena Vicchio FI MAS-854 buono

Bacini interregionali Tevere Cerfone Monterchi AR MAS-856 buono

Bacino Ombrone Orcia Vivo Seggiano GR MAS-864 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Trossa Valle Pomarance PI MAS-868 non buono mercurio, nichel, piombo

Bacino Arno Arno-Elsa Elsa Medio superiore Siena SI MAS-874 buono

Bacino Ombrone Merse Fosso Serpenna Sovicille SI MAS-882 non buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Chiusella Rapolano Terme SI MAS-914 buono

acido perfluorottansolfon ico e suoi derivati (pfos)

Bacino Toscana Costa Cecina Lebotra Riparbella PI MAS-918 non buono nichel

Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Fosso Scheggiola Castelnuovo Berardenga SI MAS-938 buono

Stato chimico anno 2022 matrice ACQUA
25

Stato chimico anno 2022 matrice ACQUA

Bacino Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Stato chimico parametri critici Chimico

Bacino Toscana Nord Versilia Carrione Monte Carrara MS MAS-942 non buono benzo [a] pirene

Bacino Arno Arno-Sieve Carza San Piero a Sieve FI MAS-943 buono

Bacino Arno Arno-Casentino Solano Castel San Niccolò AR MAS-954 buono

Bacino Arno Arno-Era Sterza(2) Valle Chianni PI MAS-955 non buono mercurio

Bacino Serchio Serchio Acquabianca Valle Piazza al Serchio LU MAS-964 buono

Bacino Serchio Serchio Corsonna Barga LU MAS-970 buono

Bacino Serchio Serchio Fegana Coreglia Antelminelli LU MAS-974 buono

Bacino Ombrone Merse Lagonna Monticiano SI MAS-976 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Sellate – monte Volterra PI MAS-983 buono

Bacino Serchio Serchio Sestaione Abetone PT MAS-984 buono

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Vincio Brandeglio Pistoia PT MAS-991 buono

26
A seguire i risultati e relativo giudizio di qualità dei singoli indici che compongono lo stato ecologico.

Biondicatore – comunità di macroinvertebrati fluviali Prov.

6 - 1 MACROINVERTEBRATI
Stazione Id Bacino sottobacino Corpo Idrico Nome Media Valore giudizio qualità PO MAS-125 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO MEDIO 0,38 scarso PO MAS-552 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO MONTE 0,7 sufficiente FI MAS-126 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO VALLE 0,31 scarso FI MAS-535 Arno Bisenzio TORRENTE MARINA VALLE 0,66 sufficiente AR MAS-101 Arno Casentino FIUME ARNO CASENTINESE VALLE 0,73 buono AR MAS-954 Arno Casentino TORRENTE SOLANO 0,98 elevato AR MAS-521 Arno Chiana TORRENTE AMBRA 0,44 scarso SI MAS-514 Arno Chiana TORRENTE PARCE 0,48 scarso PI MAS-537 Arno Era FIUME ERA MEDIO 0,58 sufficiente PI MAS-137 Arno Era FIUME ERA MONTE 0,73 buono/sufficiente PI MAS-507 Arno Era TORRENTE GARFALO 0,8 buono FI MAS-503 Arno Fiorentino FIUME ARNO FIORENTINO MONTE 0,24 scarso/cattivo FI MAS-536 Arno Greve FIUME GREVE MONTE 0,49 sufficiente/scarso FI MAS-123 Arno Greve FIUME GREVE VALLE 0,24 scarso/cattivo FI MAS-120 Arno Sieve FIUME SIEVE MEDIO 0,85 buono FI MAS-119 Arno Sieve FIUME SIEVE MONTE BILANCINO 0,94 buono FI MAS-943 Arno Sieve TORRENTE CARZA 0,81 buono FI MAS-504 Arno Sieve TORRENTE ELSA (2) 0,8 buono FI MAS-118 Arno Sieve TORRENTE STURA 0,91 elevato PT MAS-140 Arno Usciana CANALE DEL CAPANNONE-FIUME PESCIA DI COLLODI VALLE 0,41 scarso PT MAS-141 Arno Usciana TORRENTE NIEVOLE MONTE 0,9 buono PT MAS-142 Arno Usciana TORRENTE NIEVOLE VALLE 0,61 sufficiente FI MAS-108 Arno Valdarno inferiore FIUME ARNO FIORENTINO VALLE 0,32 scarso FI MAS-106 Arno Valdarno superiore FIUME ARNO VALDARNO SUPERIORE 0,29 scarso MS MAS-016 Interregionale AulellaMagra FIUME MAGRA MEDIO 0,52 sufficiente MS MAS-2018 Interregionale AulellaMagra FIUME MAGRA MONTE 0,66 sufficiente MS MAS-017 Interregionale AulellaMagra FIUME MAGRA VALLE 0,57 sufficiente MS MAS-811 Interregionale AulellaMagra TORRENTE AULELLA MONTE 1 elevato MS MAS-015 Interregionale AulellaMagra TORRENTE VERDE 0,88 buono GR MAS-091 Interregionale Fiora FIUME FIORA MONTE 0,65 sufficiente FI MAS-096 Interregionale Lamone Reno FIUME SANTERNO VALLE 0,81 buono AR MAS-856 Interregionale Tevere TORRENTE CERFONE 0,57 sufficiente AR MAS-062 Interregionale Tevere TORRENTE SINGERNA 0,86 buono GR MAS-2021 Interregionale Tevere TORRENTE STRIDOLONE 0,52 sufficiente GR MAS-049 Ombrone Bruna FIUME BRUNA MEDIO 0,53 sufficiente GR MAS-048 Ombrone Bruna FIUME BRUNA MONTE 0,5 sufficiente 27

Biondicatore – comunità di macroinvertebrati fluviali

Prov. Stazione Id Bacino sottobacino Corpo Idrico Nome Media Valore giudizio qualità GR MAS-545 Ombrone Bruna TORRENTE CARSIA 0,65 sufficiente GR MAS-2014 Ombrone Bruna TORRENTE FOLLONICA 0,36 scarso GR MAS-2015 Ombrone Bruna TORRENTE FOSSA 0,46 scarso GR MAS-456 Ombrone Bruna TORRENTE SOVATA 0,38 scarso GR MAS-045 Ombrone Gretano TORRENTE GRETANO 0,53 sufficiente GR MAS-040 Ombrone Merse FIUME MERSE MONTE 0,62 sufficiente SI MAS-042 Ombrone Merse TORRENTE FARMA 0,51 sufficiente SI MAS-976 Ombrone Merse TORRENTE LA GONNA 0,9 buono SI MAS-532 Ombrone Merse TORRENTE ROSIA 0,76 buono SI MAS-032 Ombrone Ombrone senese FIUME OMBRONE SENESE VALLE 0,49 sufficiente SI MAS-938 Ombrone Oombrone grossetano FOSSO SCHEGGIOLA 0,71 sufficiente GR MAS-864 Ombrone Orcia TORRENTE VIVO 0,84 buono LU MAS-964 Serchio Serchio TORRENTE ACQUA BIANCA VALLE 0,84 buono LU MAS-970 Serchio Serchio TORRENTE CORSONNA 0,84 buono PT MAS-2023 Serchio Serchio TORRENTE LIMESTRE 0,91 buono LU MAS-834 Serchio Serchio TORRENTE PEDOGNA 0,94 buono PT MAS-984 Serchio Serchio TORRENTE SESTAIONE 0,95 buono LU MAS-832 Serchio Serchio TORRENTE TURRITE CAVA VALLE 0,73 sufficiente SI MAS-068 Toscana Costa Cecina FIUME CECINA MONTE 0,8 buono LI MAS-2025 Toscana Costa Cecina FOSSO DI BOLGHERI 0,67 sufficiente PI MAS-072 Toscana Costa Cecina TORRENTE PAVONE 0,7 sufficiente PI MAS-983 Toscana Costa Cecina TORRENTE SELLATE 0,49 sufficiente/scarso LI MAS-078 Toscana Costa Cornia FIUME CORNIA MEDIO 0,71 buono PI MAS-081 Toscana Costa Cornia TORRENTE MASSERA VALLE 0,61 sufficiente GR MAS-080 Toscana Costa Cornia TORRENTE MILIA VALLE 0,91 buono MS MAS-025 Toscana Nord Versilia FIUME FRIGIDO-CANALE SECCO (3)-CANALE DEGLI ALBERGHI MON 0,86 buono MS MAS-942 Toscana Nord Versilia TORRENTE CARRIONE_MO 0,47 scarso 28

Biondicatore struttura comunità macrofite acquatiche fluviali

Provincia Stazione Id Bacino sottobacino Corpo Idrico Nome Media Valore giudizio qualità

PO MAS-125 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO MEDIO 0,79 sufficiente

PO MAS-552 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO MONTE 0,88 buono

FI MAS-126 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO VALLE 0,57 scarso

FI MAS-535 Arno Bisenzio TORRENTE MARINA VALLE 0,77 sufficiente

AR MAS-954 Arno Casentino TORRENTE SOLANO 1,01 elevato

AR MAS-521 Arno Chiana TORRENTE AMBRA 0,69 sufficiente

SI MAS-514 Arno Chiana TORRENTE PARCE 0,95 elevato

PI MAS-537 Arno Era FIUME ERA MEDIO 0,82 buono

PI MAS-138 Arno Era FIUME ERA VALLE 0,45 cattivo

FI MAS-503 Arno Fiorentio FIUME ARNO FIORENTINO MONTE 0,73 sufficiente

FI MAS-123 Arno Greve FIUME GREVE VALLE 0,7 sufficiente

FI MAS-120 Arno Sieve FIUME SIEVE MEDIO 0,9 elevato/ buono

Interregionale Aulella-Magra FIUME MAGRA MONTE 0,8 buono/ sufficiente

MS MAS-017 Interregionale Aulella-Magra FIUME MAGRA VALLE 0,96 elevato

MS MAS-811 Interregionale Aulella-Magra TORRENTE AULELLA MONTE 1,02 elevato

MS MAS-015 Interregionale Aulella-Magra TORRENTE VERDE 1 elevato

FI MAS-096 Interregionale Lamone Reno FIUME SANTERNO VALLE 0,92 elevato

AR MAS-856

6 - 2 MACROFITE
FI MAS-119 Arno Sieve FIUME SIEVE MONTE BILANCINO 0,89 buono FI MAS-943 Arno Sieve TORRENTE CARZA 0,75 sufficiente FI MAS-504 Arno Sieve TORRENTE ELSA (2) 0,96 elevato FI MAS-118 Arno Sieve TORRENTE STURA 0,94 elevato PT MAS-140 Arno Usciana CANALE DEL CAPANNONE-FIUME PESCIA DI COLLODI VALLE 0,72 sufficiente PT MAS-141 Arno Usciana TORRENTE NIEVOLE MONTE 1,17 elevato PT MAS-142 Arno Usciana TORRENTE NIEVOLE VALLE 0,9 elevato/ buono FI MAS-108 Arno Valdarno inferiore FIUME ARNO FIORENTINO VALLE 0,59 scarso FI MAS-106 Arno Valdarno superiore FIUME ARNO VALDARNO SUPERIORE 0,64 scarso MS MAS-016 Interregionale Aulella-Magra FIUME MAGRA MEDIO 0,88 buono MS MAS-2018
Interregionale Tevere TORRENTE CERFONE 0,82 buono AR MAS-062 Interregionale Tevere TORRENTE SINGERNA 0,92 elevato GR MAS-2021 Interregionale Tevere TORRENTE STRIDOLONE 0,89 buono GR MAS-049 Ombrone Bruna FIUME BRUNA MEDIO 0,62 scarso GR MAS-048 Ombrone Bruna FIUME BRUNA MONTE 0,85 buono GR MAS-545 Ombrone Bruna TORRENTE CARSIA 0,72 sufficiente GR MAS-2014 Ombrone Bruna TORRENTE FOLLONICA 0,78 sufficiente GR MAS-2015 Ombrone Bruna TORRENTE FOSSA 0,75 sufficiente GR MAS-456 Ombrone Bruna TORRENTE SOVATA 0,78 sufficiente GR MAS-045 Ombrone Gretano TORRENTE GRETANO 0,93 elevato 29

Biondicatore struttura comunità macrofite acquatiche fluviali

Provincia Stazione Id Bacino sottobacino Corpo Idrico Nome Media Valore giudizio qualità

SI MAS-042 Ombrone Merse TORRENTE FARMA 1 elevato

SI MAS-976 Ombrone Merse TORRENTE LA GONNA 0,93 elevato

Si MAS-532 Ombrone Merse TORRENTE ROSIA 0,85 buono

SI MAS-031 Ombrone Ombrone senese FIUME OMBRONE SENESE MONTE 0,89 buono

SI MAS-914 Ombrone Ombrone senese TORRENTE CHIUSELLA 0,76 sufficiente

GR MAS-864 Ombrone Orcia TORRENTE VIVO 0,84 buono

LU MAS-964 Serchio Serchio TORRENTE ACQUA BIANCA VALLE 0,71 sufficiente

LU MAS-970 Serchio Serchio TORRENTE CORSONNA 0,68 sufficiente

PT MAS-2023 Serchio Serchio TORRENTE LIMESTRE 0,9 elevato/ buono

LU MAS-834 Serchio Serchio TORRENTE PEDOGNA 0,95 elevato

LU MAS-832 Serchio Serchio TORRENTE TURRITE CAVA VALLE 0,68 sufficiente

SI MAS-068 Toscana costa Cecina FIUME CECINA MONTE 1,02 elevato

LI MAS-2025 Toscana costa Cecina FOSSO DI BOLGHERI 0,96 elevato

PI MAS-072 Toscana costa Cecina TORRENTE PAVONE 0,78 sufficiente

PI MAS-983 Toscana costa Cecina TORRENTE SELLATE 0,93 elevato

LI MAS-078 Toscana costa Cornia FIUME CORNIA MEDIO 1 elevato

PI MAS-081 Toscana costa Cornia TORRENTE MASSERA VALLE 0,87 buono

GR MAS-080 Toscana costa Cornia TORRENTE MILIA VALLE 0,97 elevato

MS MAS-942 Toscana nord Versilia TORRENTE CARRIONE_MO 0,94 elevato

30

6 - 3 DIATOMEE

Bioindicatore struttura comunità diatomee bentoniche

Provincia Stazione Id bacino sottobacino Corpo Idrico Nome Media Valore giudizio qualità PO MAS-125 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO MEDIO 0,7 buono PO MAS-552 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO MONTE 1,03 elevato FI MAS-126 Arno Bisenzio FIUME BISENZIO VALLE 0,64 buono FI MAS-535 Arno Bisenzio TORRENTE MARINA VALLE 0,94 elevato AR MAS-101 Arno Casentinese FIUME ARNO CASENTINESE VALLE 0,87 elevato AR MAS-954 Arno Casentinese TORRENTE SOLANO 1,06 elevato AR MAS-521 Arno Chiana TORRENTE AMBRA 0,64 sufficiente SI MAS-514 Arno Chiana TORRENTE PARCE 0,61 sufficiente PI MAS-537 Arno Era FIUME ERA MEDIO 0,9 elevato PI MAS-137 Arno Era FIUME ERA MONTE 0,75 buono FI MAS-503 Arno Fiorentino FIUME ARNO FIORENTINO MONTE 0,9 elevato FI MAS-536 Arno Greve FIUME GREVE MONTE 0,89 elevato FI MAS-123 Arno Greve FIUME GREVE VALLE 0,85 elevato FI MAS-120 Arno Sieve FIUME SIEVE MEDIO 1,23 elevato FI MAS-119 Arno Sieve FIUME SIEVE MONTE BILANCINO 0,81 elevato FI MAS-943 Arno Sieve TORRENTE CARZA 1,12 elevato FI MAS-504 Arno Sieve TORRENTE ELSA (2) 0,86 buono FI MAS-118 Arno Sieve TORRENTE STURA 1,09 elevato PT MAS-140 Arno Usciana CANALE DEL CAPANNONE-FIUME PESCIA DI COLLODI VALLE 0,66 buono PT MAS-141 Arno Usciana TORRENTE NIEVOLE MONTE 0,92 elevato PT MAS-142 Arno Usciana TORRENTE NIEVOLE VALLE 0,75 buono FI MAS-108 Arno valdarno inferiore FIUME ARNO FIORENTINO VALLE 0,91 elevato FI MAS-106 Arno Valdarno superiore FIUME ARNO VALDARNO SUPERIORE 0,93 elevato MS MAS-2018 Interregionali Aulella/Magra FIUME MAGRA MONTE 0,85 elevato MS MAS-811 Interregionali Aulella/Magra TORRENTE AULELLA MONTE 0,97 elevato MS MAS-015 Interregionali Aulella/Magra TORRENTE VERDE 0,95 elevato FI MAS-096 Interregionali Lamone Reno FIUME SANTERNO VALLE 1,02 elevato AR MAS-856 Interregionali Tevere TORRENTE CERFONE 1,22 elevato AR MAS-062 Interregionali Tevere TORRENTE SINGERNA 0,95 elevato GR MAS-2021 Interregionali Tevere TORRENTE STRIDOLONE 0,92 elevato MS MAS-016 Interregionali Aulella/Magra FIUME MAGRA MEDIO 0,94 elevato MS MAS-017 Interregionali Aulella/Magra FIUME MAGRA VALLE 0,92 elevato GR MAS-049 Ombrone Bruna FIUME BRUNA MEDIO 1,77 elevato GR MAS-048 Ombrone Bruna FIUME BRUNA MONTE 1,08 elevato GR MAS-545 Ombrone Bruna TORRENTE CARSIA 1,15 elevato GR MAS-2014 Ombrone Bruna TORRENTE FOLLONICA 0,45 scarso 31

Provincia Stazione Id bacino sottobacino Corpo Idrico Nome Media Valore giudizio qualità

GR MAS-2015 Ombrone Bruna TORRENTE FOSSA 0,8 buono

GR MAS-456 Ombrone Bruna TORRENTE SOVATA 0,74 buono

GR MAS-045 Ombrone Gretano TORRENTE GRETANO 0,85 elevato

GR MAS-040 Ombrone Merse FIUME MERSE MONTE 1,83 elevato

SI MAS-042 Ombrone Merse TORRENTE FARMA 1,11 elevato

SI MAS-532 Ombrone Merse TORRENTE ROSIA 1,26 elevato

SI MAS-938 Ombrone Ombrone grossetano FOSSO SCHEGGIOLA 1,06 elevato

SI MAS-031 Ombrone Ombrone senese FIUME OMBRONE SENESE MONTE 0,67 buono

SI MAS-032 Ombrone Ombrone senese FIUME OMBRONE SENESE VALLE 0,68 buono

GR MAS-864 Ombrone Orcia TORRENTE VIVO 0,84 buono

LU MAS-964 Serchio Serchio TORRENTE ACQUA BIANCA VALLE 0,94 elevato

LU MAS-970 Serchio Serchio TORRENTE CORSONNA

Bioindicatore struttura comunità diatomee bentoniche
1 elevato PT MAS-2023 Serchio Serchio TORRENTE LIMESTRE 0,8 elevato/buono LU MAS-834 Serchio Serchio TORRENTE PEDOGNA 1,23 elevato LU MAS-832 Serchio Serchio TORRENTE TURRITE CAVA VALLE 1,02 elevato SI MAS-068 Toscana costa Cecina FIUME CECINA MONTE 1,13 elevato LI MAS-2025 toscana costa Cecina FOSSO DI BOLGHERI 0,88 elevato PI MAS-072 Toscana costa Cecina TORRENTE PAVONE 0,92 elevato PI MAS-983 toscana costa Cecina TORRENTE SELLATE 1,15 elevato LI MAS-078 Toscana costa Cornia FIUME CORNIA MEDIO 1,8 elevato PI MAS-081 Toscana costa Cornia TORRENTE MASSERA VALLE 1,15 elevato GR MAS-080 Toscana costa Cornia TORRENTE MILIA VALLE 1,26 elevato MS MAS-025 Toscana nord Versilia FIUME FRIGIDO-CANALE SECCO (3)CANALE DEGLI ALBERGHI MON 0,8 elevato/buono MS MAS-942 Toscana nord Versilia TORRENTE CARRIONE_MO 0,89 elevato 32

- 4 Livello inquinamento da macrodescrittori (LIM-eco)

Livello inquinamento da macrodescrittori: saturazione di ossigeno, fosforo totale, azoto ammoniacale, azoto nitrico

6
Provincia Codice bacino Sottobacino Corpo idrico nome valore limEco Giudizio qualità MS MAS-015 Bacini interregionali Aulella-Magra Verde 0,96 elevato MS MAS-016 Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Medio 0,94 elevato MS MAS-017 Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Valle 1 elevato MS MAS-025 Bacino Toscana Nord Versilia Frigido-Secco 1 elevato SI MAS-031 Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Senese 0,39 sufficiente SI MAS-032 Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Ombrone Senese 0,44 sufficiente SI MAS-040 Bacino Ombrone Merse Merse 0,69 elevato SI MAS-042 Bacino Ombrone Merse Farma 0,68 elevato GR MAS-045 Bacino Ombrone Gretano Gretano 0,68 elevato GR MAS-048 Bacino Ombrone Bruna Bruna Monte 0,6 buono GR MAS-049 Bacino Ombrone Bruna Bruna Medio 0,66 buono AR MAS-062 Bacini interregionali Tevere Singerna 0,82 elevato SI MAS-068 Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Monte 0,67 elevato PI MAS-072 Bacino Toscana Costa Cecina Pavone 0,69 elevato GR MAS-080 Bacino Toscana Costa Cornia Milia Valle 0,76 elevato PI MAS-081 Bacino Toscana Costa Cornia Massera Valle 1 elevato GR MAS-091 Bacini interregionali Fiora Fiora 0,84 elevato FI MAS-096 Bacini interregionali Lamone-Reno Santerno Valle 0,96 elevato AR MAS-100 Bacino Arno Arno-asta principale Arno Sorgenti 0,69 elevato AR MAS-101 Bacino Arno Arno-asta principale Arno Casentinese 0,61 buono FI MAS-106 Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Superiore 0,5 buono SI MAS-116 Bacino Arno Arno-Chiana Foenna Valle 0,41 sufficiente FI MAS-118 Bacino Arno Arno-Sieve Stura 0,9 elevato FI MAS-119 Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Monte Bilancino 0,86 elevato 33

Provincia

Livello inquinamento da macrodescrittori: saturazione di ossigeno, fosforo totale, azoto ammoniacale, azoto nitrico

buono

FI MAS-503 Bacino Arno Arno-asta principale Arno Fiorentino 0,55 buono

FI MAS-504 Bacino Arno Arno-Sieve Elsa(2) 0,79 elevato

PI MAS-507 Bacino Arno Arno-Era Garfalo 0,81 elevato

PT MAS-512 Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Brana 0,32 scarso

SI MAS-514 Bacino Arno Arno-Chiana Parce 0,44 sufficiente

AR MAS-521 Bacino Arno Arno-Chiana Ambra 0,59 buono

SI MAS-532 Bacino Ombrone Merse Rosia 0,52 buono

FI MAS-535 Bacino Arno Arno-Bisenzio Marina Valle 0,88 elevato

FI MAS-536 Bacino Arno Arno-Greve Greve Monte 0,81 elevato

PI MAS-537 Bacino Arno Arno-Era Era Medio 0,75 elevato

PI MAS-538 Bacino Arno Arno-Era Roglio 0,44 sufficiente

GR MAS-545 Bacino Ombrone Bruna Carsia 0,59 buono

PO MAS-552 Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Monte 0,89 elevato

MS MAS-811 Bacini interregionali Aulella-Magra Aulella Monte 1 elevato

Codice bacino Sottobacino Corpo idrico nome valore limEco Giudizio qualità FI MAS-120 Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Medio 0,82 elevato FI MAS-123 Bacino Arno Arno-Greve Greve Valle 0,33 sufficiente PO MAS-125 Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Medio 0,5 buono FI MAS-126 Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Valle 0,39 sufficiente PT MAS-129 Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Medio 0,16 cattivo PO MAS-130 Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Valle 0,08 cattivo PT MAS-140 Bacino Arno Arno-Usciana Pescia Di Collodi 0,57 buono PT MAS-141 Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Monte 0,73 elevato PT MAS-142 Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Valle 0,6 buono PI MAS-144 Bacino Arno Arno-Usciana Usciana-Del Terzo 0,25 scarso GR MAS-2014 Bacino Ombrone Bruna Follonica 0,2 scarso GR MAS-2015 Bacino Ombrone Bruna Fossa 0,54 buono MS MAS-2018 Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Monte 0,81 elevato GR MAS-2021 Bacini interregionali Tevere Stridolone 0,8 elevato PT MAS-2023 Bacino Serchio Serchio Limestre 0,68 elevato GR MAS-456 Bacino Ombrone Bruna Sovata 0,6
34

Livello inquinamento da

macrodescrittori: saturazione di ossigeno, fosforo totale, azoto ammoniacale, azoto nitrico Provincia

Codice bacino Sottobacino Corpo idrico nome valore limEco Giudizio qualità LU MAS-832 Bacino Serchio Serchio Turrite Cava Valle 0,88 elevato LU MAS-834 Bacino Serchio Serchio Pedogna 0,81 elevato FI MAS-849 Bacini interregionali Lamone-Reno Rovigo 1 elevato FI MAS-850 Bacini interregionali Lamone-Reno Diaterna Valle 1 elevato FI MAS-854 Bacino Arno Arno-Sieve Botena 0,59 buono AR MAS-856 Bacini interregionali Tevere Cerfone 0,91 elevato GR MAS-864 Bacino Ombrone Orcia Vivo 0,76 elevato SI MAS-882 Bacino Ombrone Merse Fosso Serpenna 0,19 scarso SI MAS-914 Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Chiusella 1 elevato SI MAS-938 Bacino Ombrone Ombrone_Ombrone Fosso Scheggiola 0,88 elevato MS MAS-942 Bacino Toscana Nord Versilia Carrione Monte 0,88 elevato FI MAS-943 Bacino Arno Arno-Sieve Carza 0,91 elevato AR MAS-954 Bacino Arno Arno-Casentino Solano 0,86 elevato LU MAS-964 Bacino Serchio Serchio Acquabianca Valle 0,73 elevato LU MAS-974 Bacino Serchio Serchio Fegana 0,88 elevato SI MAS-976 Bacino Ombrone Merse Lagonna 0,56 buono PI MAS-983 Bacino Toscana Costa Cecina Sellate – monte 0,88 elevato 35

intestazione di bacino a inizio pagina

- 5 sostanze pericolose tabella 1-B D.Lgs 152/06

Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Sostanze Tab. 1B parametri critici Tab. 1B

Bacini interregionali Aulella-Magra Aulella Monte Casola in Lunigiana MS MAS-811 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Medio Aulla MS MAS-016 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Monte Pontremoli MS MAS-2018 sufficiente azossistrobina

Bacini interregionali Aulella-Magra Magra Valle Aulla MS MAS-017 buono

Bacini interregionali Aulella-Magra Verde Pontremoli MS MAS-015 buono

Bacini interregionali Fiora Fiora Semproniano GR MAS-091 buono

Bacini interregionali Lamone-Reno Limentra Di Sambuca Pistoia PT MAS-095 elevato

Bacini interregionali Lamone-Reno Reno Valle Pistoia PT MAS-094 buono

Bacini interregionali Lamone-Reno Santerno Valle Firenzuola FI MAS-096 buono

Bacini interregionali Lamone-Reno Senio Monte Palazzuolo sul Senio FI MAS-098 elevato

Bacini interregionali Tevere Cerfone Monterchi AR MAS-856 buono

Bacini interregionali Tevere Singerna Caprese Michelangelo AR MAS-062 buono

Bacini interregionali Tevere Stridolone Sorano GR MAS-2021 buono

Bacini interregionali Tevere Tevere Monte Pieve S. Stefano AR MAS-060 buono

Bacino Arno Arno Chiesimone reggello FI MAS-2024 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Casentinese Bibbiena Stazione AR MAS-101 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Fiorentino Firenze FI MAS-503 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Pisano Calcinaia PI MAS-110 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Inferiore Fucecchio Fucecchio FI MAS-109 buono

Bacino Arno Arno-asta principale Arno Valdarno Superiore Figliane Valdarno FI MAS-106 buono

Bacino Arno Arno-Bientina Fossa Chiara Pisa PI MAS-2005 sufficiente clortoluron

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Medio Prato PO MAS-125 sufficiente ampa

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Monte Vernio PO MAS-552 sufficiente cromo totale

Bacino Arno Arno-Bisenzio Bisenzio Valle Signa FI MAS-126 buono

Bacino Arno Arno-Bisenzio Marina Valle Calenzano FI MAS-535 buono

Bacino Arno Arno-Casentino Solano Castel San Niccolò AR MAS-954 buono

Bacino Arno Arno-Chiana Ambra Bucine AR MAS-521 sufficiente ampa

Bacino Arno Arno-Chiana Esse Castiglion Fiorentino AR MAS-2007 sufficiente ampa

Bacino Arno Arno-Chiana Foenna Valle Torrita di Siena SI MAS-116 sufficiente ampa

6
Inquinamento da sostanze pericolose e prioritarie facenti parti dello stato ecologico tra cui il set completo di fitofarmaci
36

intestazione di bacino a inizio pagina

Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Sostanze Tab. 1B parametri critici Tab. 1B

Bacino Arno Arno-Chiana Parce Montepulciano SI MAS-514 sufficiente ampa

Bacino Arno Arno-Egola Egola Monte Montaione PI MAS-553 buono

Bacino Arno Arno-Elsa Elsa Medio superiore Siena SI MAS-874 buono

Bacino Arno Arno-Elsa Elsa valle inferiore San Miniato PI MAS-135 sufficiente ampa

Bacino Arno Arno-Era Era Medio Peccioli PI MAS-537 buono

Bacino Arno Arno-Era Era Monte Volterra PI MAS-137 buono

Bacino Arno Arno-Era Era Valle Pontedera PI MAS-138 buono

Bacino Arno Arno-Era Garfalo Palaia PI MAS-507 buono

Bacino Arno Arno-Era Roglio Palaia PI MAS-538 buono

Bacino Arno Arno-Greve Greve Monte Greve in Chianti FI MAS-536 buono

Bacino Arno Arno-Greve Greve Valle Firenze FI MAS-123 sufficiente imidacloprid

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Brana Pistoia PT MAS-512 sufficiente ampa, glifosato,imida cloprid

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Medio Quarrata PT MAS-129 sufficiente ampa, glifosato

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Monte Pistoia PT MAS-128 buono

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Ombrone_Pt Valle Carmignano PO MAS-130 sufficiente ampa, glifosato

Bacino Arno Arno-Ombrone Pt Vincio Brandeglio Pistoia PT MAS-991 buono

Bacino Arno Arno-Pesa Orme Empoli FI MAS-518 buono

Bacino Arno Arno-Pesa Pesa Monte Tavarnelle val di Pesa FI MAS-131 elevato

Bacino Arno Arno-Sieve Botena Vicchio FI MAS-854 elevato

Bacino Arno Arno-Sieve Carza San Piero a Sieve FI MAS-943 elevato

Bacino Arno Arno-Sieve Elsa(2) Vicchio FI MAS-504 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Medio San Piero a Sieve FI MAS-120 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Sieve Monte Bilancino Barberino di Mugello FI MAS-119 buono

Bacino Arno Arno-Sieve Stura Barberino di Mugello FI MAS-118 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Cessana Mazza e Cozzile PT MAS-510A buono

Bacino Arno Arno-Usciana Emissario Bientina Calcinaia PI MAS-148 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Monte Marliala PT MAS-141 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Nievole Valle Monsummano Terme PT MAS-142 buono

Bacino Arno Arno-Usciana Pescia Di Collodi Ponte Buggianese PT MAS-140 sufficiente ampa

Bacino Arno Arno-Usciana Usciana-Del Terzo Santa Maria a Monte PI MAS-144 sufficiente Ampa,glifosat o

Bacino Arno Arno-Usciana Usciana-Del Terzo Calcinaia PI MAS-145 sufficiente cromo totale

Bacino Ombrone Arbia Piana Gaiole in Chianti SI MAS-921 buono

Inquinamento da sostanze pericolose e prioritarie facenti parti dello stato ecologico tra cui il set completo di fitofarmaci
37

intestazione di bacino a inizio pagina

Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Sostanze Tab. 1B parametri critici Tab. 1B

Bacino Ombrone Bruna Bruna Medio Gavorrano GR MAS-049 buono

Bacino Ombrone Bruna Bruna Monte Gavorrano GR MAS-048 buono

Bacino Ombrone Bruna Follonica Roccastrada GR MAS-2014 sufficiente ampa, glifosato

Bacino Ombrone Bruna Fossa Roccastrada GR MAS-2015 sufficiente ampa

Bacino Ombrone Bruna Sovata Gavorrano GR MAS-456 sufficiente ampa

Bacino Ombrone Gretano Gretano Civitella Paganico GR MAS-045 buono

Bacino Ombrone Merse Farma Monticiano SI MAS-042 buono

Bacino Ombrone Merse Fosso Serpenna Sovicille SI MAS-882 sufficiente ampa,glifosato , imidacloprid

Bacino Ombrone Merse Lagonna Monticiano SI MAS-976 buono

Bacino Ombrone Merse Merse Monticiano SI MAS-040 buono

Bacino Ombrone Merse Rosia Sovicille SI MAS-532 sufficiente ampa

Bacino Ombrone Ombrone_Ombro ne Chiusella Rapolano Terme SI MAS-914 buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombro ne Fosso Scheggiola Castelnuovo Berardenga SI MAS-938 buono

Bacino Ombrone Ombrone_Ombro ne Ombrone Senese Asciano SI MAS-031 sufficiente ampa

Bacino Ombrone Ombrone_Ombro ne Ombrone Senese Buonconvento SI MAS-032 sufficiente ampa

Bacino Ombrone Orcia Tuoma Montalcino SI MAS-2020 buono

Bacino Ombrone Orcia Vivo Seggiano GR MAS-864 sufficiente ampa

Bacino Serchio Serchio Acquabianca Valle Piazza al Serchio LU MAS-964 buono

Bacino Serchio Serchio Corsonna Barga LU MAS-970 buono

Bacino Serchio Serchio Fegana Coreglia Antelminelli LU MAS-974 buono

Bacino Serchio Serchio Limestre S. Marcello Pistoiese PT MAS-2023 buono

Bacino Serchio Serchio Pedogna Borgo a Mozzano LU MAS-834 buono

Bacino Serchio Serchio Scesta Bagni di Lucca LU MAS-838 buono

Bacino Serchio Serchio Serchio Medio Inferiore Lucca LU MAS-004 buono

Bacino Serchio Serchio Sestaione Abetone PT MAS-984 buono

Bacino Serchio Serchio Turrite Cava Valle Gallicano LU MAS-832 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Botro Grande Montecatini Val di Cecina PI MAS-075 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Botro S Marta Volterra PI MAS-074 sufficiente arsenico

Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Medio Pomarance PI MAS-070 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Monte Radicondoli SI MAS-068 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Cecina Valle Cecina LI MAS-071 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Fosso Bolgheri Castagneto Carducci LI MAS-2025 sufficiente imidacloprid,c arbendazim, boscalid

Inquinamento da sostanze pericolose e prioritarie facenti parti dello stato ecologico tra cui il set completo di fitofarmaci
38

intestazione di bacino a inizio pagina

Sottobacino Corpo idrico Comune Prov. Codice Sostanze Tab. 1B parametri critici Tab. 1B

Bacino Toscana Costa Cecina Lebotra Riparbella PI MAS-918 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Pavone Pomarance PI MAS-072 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Sellate – monte Volterra PI MAS-983 buono

Bacino Toscana Costa Cecina Trossa Valle Pomarance PI MAS-868 buono

Bacino Toscana Costa Cornia Cornia foce Piombino LI MAS-079 buono

Bacino Toscana Costa Cornia Cornia Medio Suvereto LI MAS-078 buono

Bacino Toscana Costa Cornia Massera Valle Monteverdi Marittimo PI MAS-081 buono

Bacino Toscana Costa Cornia Milia Valle Monterotondo Marittmo GR MAS-080 buono

Bacino Toscana Costa Fine Fine Valle Rosignano Marittimo LI MAS-086 buono

Bacino Toscana Costa Fine Savalano Rosignano Marittimo LI MAS-526 buono

Bacino Toscana Nord Versilia Canale Burlamacca Viareggio LU MAS-014 buono

Bacino Toscana Nord Versilia Carrione Monte Carrara MS MAS-942 buono

Bacino Toscana Nord Versilia Frigido-Secco Massa MS MAS-025 buono

Inquinamento da sostanze pericolose e prioritarie facenti parti dello stato ecologico tra cui il set completo di fitofarmaci
39

Per quanto riguarda lo stato ecologico, in accordo con la Regione Toscana, anche in questo triennio verrà eseguito un solo indice biologico, il fitoplancton, solo su specchi d’acqua di estensione relativamente grande, indicatore che deve essere campionato utilizzando un mezzo nautico per effettuare i prelievi lungo la colonna d'acqua in centro lago.

Nel 2022, come accennato al capitolo 6, sono stati fatti campionamenti per lo studio della comunità ittica in quattro laghi, i cui risultati sono dettagliati nella pubblicazione integrale curata dell’Università di Firenze1 .

Per quanto riguarda i laghi più estesi, cioè quelli di Montepulciano e Chiusi, che non hanno ancora raggiunto lo stato buono (biologico e chimico), il monitoraggio viene ripreso negli anni successivi in ragione della stratificazione triennale delle attività di monitoraggio.

Laghi e invasi monitorati nel 2022

Codice Comune Pr. Nome corpo idrico Stato Chimico 2022 parametri critici Tab. 1A

LTL stato trofico laghi (*)

Sostanze pericolose Tab. 1B compreso pesticidi

MAS-063 ANGHIARI AR INVASO DI MONTEDOGLIO buono sufficiente buono

parametri critici Tab.1B

MAS-103 LATERINA PERGINE VALDARNO AR INVASO PENNA buono sufficiente sufficiente ampa

MAS-104 TERRANUOVA BRACCIOLINI AR INVASO LEVANE buono sufficiente sufficiente ampa

MAS-122 BARBERINO DI MUGELLO FI BILANCINO - INTERNO INVASO buono sufficiente buono

MAS-621 MONTEMURLO PO MONTACHELLO BAGNOLO buono sufficiente buono

MAS-650 MASSAROSA LU MASSACIUCCOLI - CENTRO LAGO Non buono

benzo [a] pirene, di(2etilesil) ftalato, nichel, piombo sufficiente buono

MAS-087 SANTA LUCE PI LAGO S. LUCE - INTERNO INVASO Non buono nichel sufficiente buono

MAS-602 BARBERINO TAVARNELLE FI LAGO BARBERINO DIGA MIGLIORINI buono buono elevato

MAS-603 RAPOLANO TERME SI LAGO DEL CALCIONEINTERNO INVASO buono sufficiente buono

MAS-608 SAN CASCIANO IN VAL DI PESA FI LAGO FABBRICA 1 buono sufficiente elevato

MAS-609 BARBERINO TAVARNELLE FI LAGO CHIOSTRINI buono sufficiente elevato

1 Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II fase - laghi

7 - Laghi
40

Codice Comune Pr. Nome corpo idrico Stato Chimico 2022 parametri critici Tab. 1A

LTL stato trofico laghi (*)

Sostanze pericolose Tab. 1B compreso pesticidi

MAS-615 PISTOIA PT BACINO DELLA GIUDEA buono sufficiente buono

MAS-616 QUARRATA PT BACINO DUE FORRE buono sufficiente elevato

MAS-617 QUARRATA PT BACINO FALCHERETO Non buono mercurio sufficiente elevato

parametri critici Tab.1B

(*) sufficiente attribuito con 2 soli parametri e per Massaciuccoli derogato per scarsa trasparenza da cause naturali, il metodo del P tot non ha LOQ adatto alla classe elevato per cui in caso di totalità di dati espressi <LOQ attribuito massimo punteggio. Tutti risultano in stato trofico sufficiente ma da considerare un dato con bassa confidenza in ragione della scarsità di parametri analizzati su ogni punto

Si evidenzia una situazione abbastanza buona per quanto riguarda la qualità chimica, con scadimento a Massaciuccoli e Falchereto, mentre lo stato trofico risulta in qualità sufficiente pressoché su tutti i corpi idrici lacustri

Laghi e invasi monitorati nel
2022
41

- Acque di transizione

I 12 punti di campionamento in acque di transizione comprendono le foci dei principiali fiumi della regione soggetti ad intrusione salina e le lagune costiere con caratteristiche tipiche delle zone umide; alcune zone rientrano infatti nella convenzione di Ramsar1

Si tratta di ecotoni2, in cui gli indici biologici applicati sono quelli mutuati dal monitoraggio marino, e non fluviale. Le zone interne quali il lago di Burano, la Diaccia Botrona, la laguna di Orbetello, hanno comunque caratteristiche di zone umide, per cui il biomonitoraggio è difficilmente applicabile, non essendo perfettamente adattabili allo scopo né i bioindicatori delle acque marine né quelli delle acque fluviali.

I dati analitici relativi alle acque di transizione - TW - sono consultabili nella banca dati MAR3 insieme a quelli delle acque marino costiere, ad eccezione del Canale Burlamacca e Emissario di San Rosso, che sono stati tipizzati come corpi idrici interni, per quanto di fatto abbiano valori di salinità riconducibili alle acque di transizione. Nei punti di monitoraggio di acque di transizione, di conseguenza, si dispone di un profilo parziale di parametri e lo stato ecologico è determinato con un numero inferiore di indici

Classificazione provvisoria acque di transizione anno 2022 indicatori dello stato ecologico su matrice acqua

Corpo idrico Comune Prov. Codice stato trofico sostanze pericolose Tab. 1B

Fiume Arno foce Pisa PI MAS-111 sufficiente buono

Fiume Serchio foce San Giuliano Terme PI MAS-007 sufficiente buono

Superi sostanze pericolose Tab. 1B

Fiume Ombrone foce Grosseto GR MAS-037 sufficiente non buono ampa, glifosato

Fiume Cornia foce Piombino LI MAS-079 no dati buono

Emissario San Rocco Grosseto GR MAS-548 no dati non buono ampa, arsenico Lo stato trofico sufficiente è un dato a bassa a confidenza, in quanto deriva dalla combinazione di due soli parametri azoto totale e fosforo totale.

1 Convenzione per le zone umide, di importanza internazionale. Atto firmato a Ramsar, in Iran, il 2 febbraio

1971

2 in ecologia: spazio intermedio tra due ecosistemi limitrofi (in questo caso acque dolci e acque salate)

3 https://www.arpat.toscana.it/datiemappe/banche-dati/banca-dati-mar-acque-marino-costiere-della-toscana 42

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Classificazione provvisoria acque di transizione anno 2022 indicatori dello stato chimico su matrice acqua e sedimenti

Corpo idrico Comune Prov. Codice sedimenti Parametri critici sedimenti Stato chimico 2022 matrice acqua Parametri critici acqua

Fiume Arno foce Pisa PI MAS-111 non buono PFOS, nichel, piombo

Fiume Serchio foce San Giuliano Terme PI MAS-007 non buono Mercurio, benzo[a]oirene

Fiume Ombrone foce Grosseto GR MAS-037 buono non buono IPA, piombo

Fiume Cornia foce Piombino LI MAS-079 non buono nichel

Emissario San Rocco Grosseto GR MAS-548 non buono tributilstagno, DDD;DDE;DDT non buono nichel

Lo Stato chimico è scadente su tutti i corpi idrici di transizione controllati, soprattutto sulla matrice acqua, e in alcuni casi anche per i controlli sui sedimenti.

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Conclusioni

Il 2022 ha aperto il nuovo ciclo di monitoraggio, solo in parte effettuato con criteri nuovi, intendendo con ciò quelli mutuati dall'aggiornamento dell'analisi di pressioni e impatti su ogni corpo idrico. Il resto dei criteri, a partire dalla posizione dei punti di monitoraggio, è rimasto invariato.

I risultati del 2022 che potrebbero sembrare migliori a prima vista rispetto al triennio precedente, soprattutto quelli riguardanti lo stato ecologico, in cui sono assenti le due classi estreme, non devono trarre in inganno: da una parte, infatti, i dati sono parziali, relativi cioè a circa un terzo delle attività che l’Agenzia svolgerà entro il 2024 e, dall’altra parte, è opportuna una riflessione sulle condizioni ambientali generali dei corsi d’acqua della Toscana, non sempre esattamente restituite da bioindicatori e parametri chimici previsti dalla normativa di settore. Tali corsi sono infatti sempre più sottoposti a pressioni antropiche, a derivazioni di vario tipo, a regimazioni anche in funzione della difesa idraulica; molti soffrono anche di mancanza di acqua per diversi mesi l’anno, conseguenza inevitabile del cambiamento climatico.

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ARPAT, via del Ponte alle Mosse, 211 - 50144 Firenze Tel. 055.32061 - Fax 055.3206324 urp@arpat.toscana.it Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana ARPAT

CARATTERIZZAZIONE, CLASSIFICAZIONE E TUTELA

DELLA FAUNA ITTICA DELLA TOSCANA AI FINI

DELL‘INTEGRAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE

ACQUE – II Fase NISECI

Relazione finale

Novembre 2022

Responsabile scientifico

Prof. Alberto Ugolini

Dipartimento di Biologia Animale

Responsabile tecnico

Dott. Annamaria Nocita

Sistema Museale di Ateneo, Sede La Specola

Assegnatari di Borsa di Ricerca

Dott. Thomas Busatto

Dott. Andrea Vannini

Dott. Alessandro Russo

Dipartimento di Biologia Animale

Tirocinante

Noemi Bernardi, Studentessa in Scienze Naturali

Dipartimento di Biologia Animale

Il presente studio è stato finanziato in base all’Accordo tra Regione Toscana e Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze

“Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II fase “, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e dell’art. 6 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.

1
2 INDICE INTRODUZIONE............................................................................................................................................. 4 MATERIALI E METODI 5 AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEGLI OPERATORI ARPAT AL METODO NISECI 5 IDENTIFICAZIONE DELLE ZONE NO FISH 6 L’APPLICAZIONE DELL’INDICE NISECI ALLE POPOLAZIONI ITTICHE PRESENTI IN TOSCANA.................................................................................................................................................... 8 LE COMUNITÀ ATTESE E LE SPECIE ITTICHE PRESENTI IN TOSCANA..................................... 10 NOTE METODOLOGICHE PER IL MONITORAGGIO 22 RISULTATI 25 RILEVAMENTO COMUNITÀ ITTICHE: STAZIONI E CALENDARIO 25 STAZIONE 1 FIUME FIORA MONTE: PONTE SULLA SP CELLENA-SELVENA 26 STAZIONE 2 FIUME ALBEGNA MONTE: ROCCHETTE DI FAZIO.............................................. 29 STAZIONE 3 FIUME PECORA: CURA NUOVA ............................................................................... 31 STAZIONE 4 TORRENTE CORNIA: FORNI...................................................................................... 34 STAZIONE 5 TORRENTE OMBRONE PISTOIESE: PROMBIALLA 36 STAZIONE 6 TORRENTE NIEVOLE: FORRABUIA 39 STAZIONE 7 TORRENTE CIVASOLA-MAGRA: MOLINELLO 42 STAZIONE 8 TORRENTE GORDANA: PONTREMOLI.................................................................... 44 STAZIONE 9 TORRENTE PAVONE: SAN DALMAZIO................................................................... 46 STAZIONE 10 TORRENTE STERZA: LAJATICO.............................................................................. 48 STAZIONE 11 TORRENTE FEGANA: BOCCA DI FEGANA 50 STAZIONE 12 TORRENTE CORSONNA: PONTE DI CATAGNANA 52 STAZIONE 13 FIUME ARNO: MOLIN DI BUCCHIO 54 STAZIONE 14 TORRENTE SIEVE: FRASSINETO 57 STAZIONE 15 FIUME RENO: PRACCHIA......................................................................................... 60 STAZIONE 16 FIUME SANTERNO: MORADUCCIO........................................................................ 62 STAZIONE 17 CANALE DEL CAPANNONE: COLLODI.................................................................. 65 STAZIONE 18 TORRENTE BURE DI SAN MORO: CANDEGLIA 68 STAZIONE 19 TORRENTE VINCIO BRANDEGLIO: VIA NUOVA DI CAMPIGLIO 71 STAZIONE 20 TORRENTE LANZO: PAGANICO 74 SINTESI APPLICAZIONE NISECI NEL 2022......................................................................................... 78 CARATTERIZZAZIONE DEL MICROBIOTA INTESTINALE ............................................................. 79
3 CONCLUSIONI.............................................................................................................................................. 81 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO............................................................................................................ 83 RINGRAZIAMENTI ...................................................................................................................................... 84 ALLEGATO 1: CLASSIFICAZIONE, TAGLIA E DENSITÀ OTTIMALE PER SINGOLA SPECIE 85

INTRODUZIONE

La Regione Toscana (RT), per l’assolvimento delle competenze in materia di monitoraggio dei corpi idrici e dell’aggiornamento del quadro conoscitivo del Piano di Tutela delle Acque, avendo la necessità di conoscere la struttura delle comunità ittiche presenti nei corpi idrici superficiali interni di cui alla delibera di GRT n. 939/2012, con particolare riferimento ai corpi idrici in stato di “buono” nei Piani di Gestione della Acque 2015-2021, e la classificazione in base al metodo NISECI.

Alcontempoil Dipartimentodibiologiadell’UniversitàdegliStudidi Firenze(DB),nell’ambitodelle proprie attività di studio e ricerca sull'ecologia degli ambienti acquatici e sulla conservazione della fauna ittica anche tramite attività di monitoraggio delle popolazioni ittiche, nonché dei criteri e delle modalità di gestione delle singole, ha la necessità di aggiornare il proprio database relativo alle comunità ittiche. DB è inoltre interessato a sperimentare le nuove tecniche di classificazione delle acque basate sull’analisi della fauna ittica presente in corsi d’acqua della Toscana individuati in accordo con la Regione Toscana e con la collaborazione di ARPAT.

Le attività che l’accordo di collaborazione scientifica tra RT e DB ha previsto di realizzare sono:

a) l’aggiornamento professionale degli operatori coinvolti nell’ attuazione del nuovo metodo ISPRA

NISECI e al monitoraggio dellafaunaitticanei laghi siain relazione agli aspetti del campionamento in campo che della procedura di classificazione dello stato della comunità ittica;

b) individuazione delle aree NO FISH secondo le quali nell’ambito del processo di affinamento della zonazione ittica, possono essere individuate zone in cui per motivi;

c) applicazione del nuovo indice dello stato ecologico NISECI come risultato della revisione e dell’aggiornamento dell’indice già individuato dal DM 260/2010, contribuendo a evidenziarne punti di forza ed eventuali prospettive di miglioramento e capacità di descrizione dello stato ecologico del fiume

Le attività sono state svolte attraverso il coinvolgimento di ARPAT e del personale del Sistema Museale di Ateneo come definito d’intesa tra le parti.

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MATERIALI E METODI

Aggiornamento professionale degli operatori ARPAT al Metodo NISECI

Il 16 novembre 2021 è stata organizzata una giornata di formazione online per il personale ARPAT, per un totale di 3 ore a cui hanno partecipato fra gli altri 22 dipendenti ARPAT, e 3 uditori facenti parte del personale della Regione Toscana.

Durante il corso sono state esposte le principali problematiche riguardanti il riconoscimento degli esemplari di Pesci durante il lavoro di campo, e sono state considerate le problematiche relative alla classificazione attuale delle specie tendendo conto del quadro sistematico considerevolmente mutato a causa degli approfondimenti in campo tassonomico

È stata illustrata l’applicazione del metodo NISECI nei 25 corsi d’acqua monitorati nel 2020, considerando le differenti casistiche in termini di ampiezza e conformazione dell’alveo e le problematiche emerse nella logistica, la raccolta dati sul campo e le possibili soluzioni. È stato poi mostrato il foglio di calcolo appositamente costruito per l’uso dell’indice, considerando il peso delle diverse metriche in funzione dei dati a disposizione e i necessari accorgimenti volti ad evitare errori di compilazione ed elaborazione.

L’aggiornamento del personale ARPAT nel corso di questa lezione ha permesso la maturazione di creditiformativiECMnellamisuradi4.5credititotaliperglioperatori chehannoconclusoilpercorso formativo

La formazione è poi proseguita nel corso delle uscite con particolare riguardo alla misurazione degli esemplari e il riconoscimento delle diverse specie, soprattutto quando sono rappresentate da stadi giovanili, alle misure adottate per prevenire morie nelle popolazioni campionate e nell’utilizzo dell’elettrostorditore per gli operatori abilitati.

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Identificazione delle zone NO FISH

Inbasealleconsiderazioniemersenella“Lineaguidaperlapropostadi comunitàittichediriferimento di dettaglio per l'applicazione dell'indice NISECI” (Balzamo et al., 2021), secondo le quali nell’ambito del processo di affinamento della zonazione ittica, possono essere individuate zone in cui per motivi di tipo morfologico, ecologico ed idrologico la comunità ittica naturale attesa è nulla. In tali aree non è prevista la possibilità di classificare lo stato ecologico tramite NISECI fino a quando non verranno formalizzate specifiche modalità di applicazione dell’indice per questi contesti.

Sono quindi stati identificati 50 tratti appartenenti ad altrettanti corsi d’acqua di 12 bacini idrografici toscani dove le condizioni ambientali non sostengono popolazioni ittiche naturali adeguate e stabili, dette zone NO FISH. Tali tratti sono da considerarsi non idonei per l’applicazione senza distorsioni dell’indice NISECI ai fini della determinazione dello stato ecologico.

Sempre in base alle medesime Linee Guida, i criteri da utilizzare per la loro individuazione sono: Pendenza, corsi d’acqua caratterizzati da pendenza elevata (su tratti prolungati e/o prevalenti) possono essere considerati come zone prive di comunità ittiche naturali in quanto risulta difficile se non impossibile la formazione di popolamenti ittici auto-sostenibili. A titolo indicativo può essere indicata la pendenza superiore al 15%.

Influsso glaciale, nei corsi d’acqua a influsso glaciale forte può determinarsi l’impossibilità di una colonizzazione stabile da parte di popolazioni ittiche. L’influsso glaciale sul corso d’acqua può essere definito sulla base delle caratteristiche del ghiacciaio da cui origina (dimensione, caratteristiche di fusione), distanza da esso, presenza di effetti di diluizione da parte di affluenti con origine diversa.

Altitudine, costituisce un fattore limitante per la formazione di popolazioni ittiche stabili, deve quindi essere verificata al di sopra di una quota limite la presenza o meno di riproduzione naturale. Tale quota limite può essere rappresentata dall’altitudine al di sopra della quale la probabilità di osservare riproduzione naturale è inferiore al 50%. Tutti i corsi d’acqua al di sopra di tale quota possono essere definite zone prive di comunità ittiche naturali.

Ostacoli naturali invalicabili, la presenza di condizioni morfologiche naturali tali da impedire la colonizzazione da parte della fauna ittica (cascate, peculiarità morfologiche, scorrimenti in subalveo) possono determinare la totale assenza di comunità ittiche naturali.

I tratti non idonei sono stati così classificati soprattutto grazie alla collaborazione di ARPAT con il Settore Attività Faunistico Venatoria e Pesca della Regione Toscana, che hanno trasmesso le proprie osservazioni effettuate nel corso del monitoraggio delle acque superficiali, oltre che rilevazioni puntuali dei diversi Uffici Territoriali e della Polizia Provinciale di Massa Carrara interpellata in proposito.

Si considera che la situazione delle zone non idonee alla fauna ittica a causa della discontinuità del deflusso sia in rapida evoluzione, e che il database delle zone NO FISH debba essere necessariamente implementato di anno in anno, con particolare attenzione soprattutto al reticolo idrografico

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appartenente alle aree della Provincia di Grosseto e di Siena delle quali sono pervenute poche informazioni, e per tutti quei tratti la cui non idoneità è da imputare a cause diverse dalla discontinuità del deflusso. I dati raccolti sono stati trasmessi in file ods e shp.

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L’applicazione dell’indice NISECI alle popolazioni ittiche presenti in Toscana

Il Nuovo Indice di Stato Ecologico per la Comunità Ittica NISECI, che nella sua ultima formulazione (Macchio et al., 2017)è stato adattato alle richieste della WFD (EU Water Framework DirectiveDirective 2000/60/EC of the European Parliament and of the Council establishing a framework for theCommunity actionin thefield ofwaterpolicy)edèstato individuatodalla normativaitalianacome metodo ufficiale per la fauna ittica fluviale (D.M. 260/2010), è nato come ISECI (Zerunian, 2004; 2009) ovvero come un indice mirato a valutare la comunità ittica non solo per le funzioni ecosistemiche da essa svolte, ma anche dal punto di vista della naturalità, della coerenza ecologica e biogeografica.

Nel NISECI, il principale tra i criteri per la valutazione dello stato ecologico di un determinato corso d’acqua,èlacompletezzaecoerenzadellacomposizionein specieitticheautoctoneatteseinrelazione al quadro biozoogeografico ed ecologico, e la condizione biologica delle popolazioni presenti, quantificata positivamente per le specie indigene attese e negativamente per le aliene, in termini di abbondanza e struttura di popolazione tali da garantire la capacità di autoriprodursi ed avere normali dinamiche ecologico-evolutive. In riferimento a ciò, il manuale ISPRA descrive 9 Aree Zoogeografiche ecologiche, con le rispettive comunità ittiche di riferimento a livello nazionale, individuate basandosi sulla nomenclatura utilizzata da Zerunian (2004).

I criteri sopra descritti si collegano con le richieste della WFD, ribadite nelle relative norme di recepimento dell’Allegato 1 al decreto legislativo, le quali prevedono che, per la definizione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali, debba essere considerato l’EQB “fauna ittica”, valutandone composizione, abbondanza e struttura di età (Macchio et al., 2017).

Tuttavia, è da tenere in debita considerazione che la nomenclatura della fauna ittica italiana, e più in generale europea, è stata molto modificata negli ultimi due decenni (Kottelatt & Freyhof, 2007), anche grazie a studi di genetica sulle popolazioni di pesci situati sui due versanti dell’Appennino, e quindi nei due principali distretti ittiogeografici dell’Italia, consentendo alcune distinzioni di genere e specie che non compaiono nel lavoro sopra citato (Zerunian 2004).

Nel 2022 sono quindi state avviate le attività di campionamento ed elaborazione NISECI, in base a quanto previsto dall’art. 5 dell’accordo “Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – fase 2”, e dal Tavolo di coordinamento del 3 febbraio 2022. Il pianoha previsto l’applicazionedell’IndiceNISECIsu 20 corsi d’acqua, ed è stato preceduto dalle lezioni frontali (16 novembre 2021) in aula. L’attività di campionamento ha coinvolto gli operatori ARPAT di Area Vasta Costa, Centro e Sud e Settore Mare, oltre che della Direzione e Dipartimento, completando quindi sul campo l’attività formativa

Come evidenziato nella prima fase di questo Accordo (2019-2021), in assenza del previsto software dedicato all’elaborazione dell’Indice NISECI che avrebbe dovuto essere fornito da ISPRA, è stato organizzato un foglio di calcolo in grado di confrontare la comunità ittica di riferimento per l’area di

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studio con quella realmente rilevata nel corso del monitoraggio. Tali comunità di riferimento erano già state indicate con apposito elaborato nel corso del 2019 e successivamente modificate a seguito di approfondimenti. Il sopracitato foglio di calcolo viene allegato al presente report.

In considerazione delle peculiari caratteristiche previste dall’indice in termini di guadabilità, continuità fluviale e accessibilità con le attrezzature necessarie al campionamento, in alcuni casi si è reso necessario spostare la stazione di monitoraggio rispetto al punto MAS normalmente utilizzato dagli operatori, al fine di rendere applicabile il metodo NISECI a tratto di fiume considerato.

Nel corso del campionamento gli operatori ARPAT sono stati istruiti all’applicazione del protocollo di campionamento (APAT 2040 Protocollo di Campionamento e Analisi Della Fauna Ittica dei Sistemi lotici guadabili), al riconoscimento delle specie ittiche, al rilevamento dei dati biometrici, all’utilizzo delle attrezzature sia in termini di sicurezza sia di efficacia.

In parallelo al lavoro sul campo è stata portata avanti la fase di inserimento dati e l’elaborazione è stata ultimata appena terminata la preparazione del foglio di calcolo.

È opportuno precisare che nell’esposizione dei risultati per ogni stazione ricorre la tabella “Specie rilevate” all’interno della qualevengono esposti il nomedella specie ittica, l’abbondanza ela struttura rilevata a mezzo di campionamento, ma queste ultime non descrivono la popolazione nel senso che normalmente viene dato a questi termini, ma si riferisce alla metrica x2delmetodo “Condizione biologica delle popolazioni” (Manuale NISECI, 2017), e sono così definite:

Struttura (x2ai): submetrica relativa alla struttura di popolazione in classi di età, può assumere per ciascuna specie tre diversi valori corrispondenti ad altrettanti livelli di giudizio.

Abbondanza (x2bi): submetrica relativa alla consistenza demografica, può assumere per ciascuna specie tre diversi valori corrispondenti ad altrettanti livelli di giudizio.

La Struttura e l’Abbondanza, nel senso sopra esposto, assumono rispettivamente valori da 0 a 1, e nello specifico: per la prima delle due submetriche è 0 per popolazioni destrutturate, 0,5 se mediamente strutturata, 1 se ben strutturata; per la seconda è 0 quando la popolazione è scarsa, 0,5 se intermedia, 1 se pari a quanto atteso.

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Le Comunità attese e le specie ittiche presenti in Toscana

Nel “Nuovo indice dello stato ecologico delle comunità ittiche - NISECI”, il principale tra i criteri per la valutazione dello stato ecologico di un determinato corso d’acqua è la naturalità della comunità ittica, intesa come completezza della composizione in specie indigene attese in relazione al quadro zoogeografico ed ecologico, e la condizione biologica delle popolazioni presenti, quantificata positivamente per le specie indigene attese e negativamente per le aliene, in termini di abbondanza e struttura di popolazione tali da garantire la capacità di autoriprodursi ed avere normali dinamiche ecologico-evolutive. Tali criteri si collegano con le richieste della Direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60/CE, ribadite nelle relative norme di recepimento a scala nazionale (D.Lgs 152/06 e s.m.i.), le quali prevedono che per la definizione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali debba essere considerato l’Elemento di Qualità Biologica “fauna ittica”, valutandone composizione, abbondanza e struttura di età (ISPRA, 2017).

L’Allegato 1 del Manuale 159 del 2017 di ISPRA descrive 9 Aree Zoogeografiche-ecologiche, con le rispettive comunità ittiche di riferimento a livello nazionale, individuate basandosi sulla nomenclatura utilizzata da Zerunian (2004): in riferimento a ciò vengono riferite le comunità ittiche presenti sul territorio toscano distinte nelle varie Aree Zoogeografiche-ecologiche di appartenenza. Nel medesimo allegato vengono menzionate, oltre a quelle sottoelencate, anche la “Zona dei salmonidi della regione delle isole”, la “Zona dei ciprinidi a deposizione litofila della regione delle isole” e la “Zona dei ciprinidi a deposizione fitofila della regione delle isole” che non sono state valutate ai fini del presente report in quanto si considera di interesse per la fauna ittica d’acqua dolce solo il reticolo delle acque interne della penisola. Nel caso che ISPRA metta a disposizione un software dedicato per l’applicazione dell’Indice NISECI, e che questo abbia già impostata la Comunità attesa senza possibilità di modifica alcuna, potrà essere necessario ricondurre le nuove entità sistematiche, eventualmente riconosciute in definite aree della Toscana, a taxa più generici (Complesso tassonomico) che l’indice considera all’interno della comunità attesa per poter effettuare il confronto tra atteso e riscontrato che risponde appunto al primo criterio dell’Indice. Inoltre, vi è sicuramente qualche differenza tra la lista delle specie considerate autoctone nel Manuale e le tabelle sottostanti, con particolare riferimento a Cyprinuscarpio (la comune Carpa) che viene riportata come facente parte delle comunità di riferimento sia della Regione Padana che di quella Italico Peninsulare ma che appartiene senza alcun dubbio alla fauna alloctona dell’intero territorio nazionale.

L’inclusione nelle comunità di riferimento è probabilmente da ricondurre al fatto che si tratta di una specie introdotta da svariati secoli e molto diffusa sul territorio: il suo inserimento tra le specie alloctone determinerebbe un declassamento diffuso dei corsi d’acqua esaminati.

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Affinché il confronto tra popolazioni campionate nel corso di questa campagna di monitoraggio e le comunità prese a riferimento fosse coerente, sono state elaborate delle liste ad hoc, considerando l’esperienza pregressa di circa un ventennio e i dati raccolti sul campo oppure rilevati da bibliografia che sono stati condensati nel database DILETTA, le comunità di riferimento locali sono state indicate in tabelle che parzialmente si discostano da quelle indicate nel Manuale NISECI. Anche le submetriche relative alla densità e taglia delle popolazioni sono state confrontate con le esperienze pregresse di monitoraggio e con la letteratura grigia, prevalentemente carte ittiche redatte su base provinciale. Tali dati sono esposti in dettaglio nell’Allegato 1 del presente report.

Al fine di rendere il lavoro futuro degli operatori ARPAT più spedito nell’individuazione delle comunità di riferimento, è stato tenuto conto del DM 16-6-2008 n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni) per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,

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Figura 1. Distretti ittiogeografici da Zerunian (2003 e 2004)

recante: «Norme in materia ambientale», predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 4, dello stesso decreto.” che individua in modo inequivocabile le idroecoregioni con indici numerici, denominazioni (10-Appennino settentrionalee11-Toscana rispettivamenteperlanostraRegione)econfini regionali.

La Regione Toscana ha proceduto alla tipizzazione dei propri corsi d’acqua e la Giunta Regionale ha deliberato in merito il 25/05/2009 (Delibera n. 416) con atto avente come oggetto “Tipizzazione dei corpi idrici superficiali della toscana. Attuazione delle disposizioni di cui allegato 3, punto 1, alla parte III del D. Lgs 152/2006, come modificato dal decreto ministeriale, 16 giugno 2008, n. 131”.

Il numero della idroecoregione è stato abbinato alla zona zoogeografica, e considerando la tipizzazione già determinata a livello regionale, la scelta della comunità di riferimento si presta ad essere effettuata con un minore rischio di errore.

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Figura 2. Idroecoregioni

In sintesi, il codice riferito a ciascuna delle Zone, ognuna delle quali ha una propria comunità di riferimento, è la combinazione dell’area ecologica (Salmonidi, Ciprinidi litofili e Ciprinidi fitofili), del Distretto ittiogeografico (Regione Padana e Regione Italico Peninsulare, e della Idroecoregione (10 - Appennino Settentrionale, 11 – Toscana). Ad esempio, CLRP 10 significa: Zona a Ciprinidi Litofili – Regione Padana - Idroecoregione 10

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Comunità attese nelle Aree Zoogeografiche-ecologiche della Toscana

SRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Scazzone s

SRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico

Trota mediterranea distretto padano (Regione Padana) s

10 - Appennino

Adriatico Anguilla n

CLRP 10 - Appennino

Adriatico Barbo (Regione Padana) s

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Cavedano n

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Cobite mascherato (Regione Padana) n

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Ghiozzo padano (Regione Padana) s

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Gobione (Regione Padana) n CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Lasca (Regione Padana) n

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Pigo (Regione Padana) n

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Sanguinerola n

CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Vairone s

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Specie
Tabella 1. Zona dei salmonidi della regione padana
Zona
attese Specie di maggior importanza (s/n) CLRP
settentrionale/Versante
settentrionale/Versante
Specie
Tabella 2. Zona dei ciprinidi a deposizione litofila della regione padana
Zona
attese Specie di maggior importanza (s/n)

CFRP 10 - Appennino

Adriatico

CFRP 10 - Appennino

CFRP 10 - Appennino

(Regione Padana)

CFRP 10 - Appennino

CFRP 10 - Appennino

CFRP 10 - Appennino

CFRP 10 - Appennino

CFRP 10 - Appennino

Adriatico

CFRP 10 - Appennino

Adriatico

CFRP 10 - Appennino

Adriatico

CFRP 10 - Appennino

Adriatico

reale (Regione Padana)

padana (Regione Padana)

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Specie attese Specie di maggior importanza (s/n)
Zona
settentrionale/Versante
Alborella
n
settentrionale/Versante
n
Adriatico Anguilla
settentrionale/Versante
Cavedano n
Adriatico
settentrionale/Versante
Cobite
n
CFRP 10 - Appennino
Adriatico
comune
settentrionale/Versante
Ghiozzo
s
Adriatico
padano (Regione Padana)
settentrionale/Versante
Gobione
n
Adriatico
(Regione Padana)
settentrionale/Versante
Luccio
n
Adriatico
italico
settentrionale/Versante
Muggine
n
Adriatico
calamita
settentrionale/Versante
Persico
s
settentrionale/Versante
Scardola
n
settentrionale/Versante
Tinca n
settentrionale/Versante
Triotto
(Regione Padana) s
Tabella 3. Zona dei ciprinidi a deposizione fitofila della regione padana

Zona Specie attese Specie di maggior importanza (s/n)

SRIP 11 - Toscana/ Toscana Scazzone s

SRIP 11 - Toscana/ Toscana

Trota mediterranea distretto italico peninsulare (Regione Italicopeninsulare) s

Zona Specie attese Specie di maggior importanza (s/n)

SRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Scazzone s

SRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico

Trota mediterranea distretto italico peninsulare (Regione Italicopeninsulare) s

Zona Specie attese Specie di maggior importanza (s/n)

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Anguilla n

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana

Barbo tiberino (Regione Italicopeninsulare) s

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Cavedano n

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana

Cavedano etrusco (Regione Italicopeninsulare) s

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Ghiozzo di ruscello (Regione Italicopeninsulare) s

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Rovella (Regione Italicopeninsulare) s

CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Vairone s

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Tabella 4. Zona dei salmonidi della regione italico-peninsulare Tabella 5. Zona dei salmonidi della regione italico-peninsulare Tabella 6. Zona dei ciprinidi a deposizione litofila della regione italico-peninsulare

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Anguilla n

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Cavedano n

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Cavedano etrusco (Regione Italicopeninsulare) s

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Cheppia (Alosa Agone) n

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Ghiozzo di ruscello (Regione Italicopeninsulare) s

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Luccio italico s

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Muggine calamita n

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Scardola tirrenica (Regione Italicopeninsulare) s

CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Tinca s

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ZONA Specie attese Specie di maggior importanza (s/n)
Tabella 7. Zona dei ciprinidi a deposizione fitofila della regione italico-peninsulare

In coerenza con lo stato di avanzamento degli studi di genetica, alcune specie di pesci vengono considerate autoctone per entrambi i Distretti ittiogeografici, ma essendo il versante padano della Toscana situato in area appenninica o subappenninica, fatta eccezione per Cottusgobio e Tincatinca, le altre specie sono presenti solo nel versante tirrenico, nell’area prossima al litorale, in acque di transizione tra quelle interne ed il mare.

ORDINE PETROMYZONTIFORMES

Famiglia Petromyzontidae

Petromyzon marinus Linnaeus, 1758 Lampreda di mare

ORDINE ANGUILLIFORMES

Famiglia Anguillidae

Anguilla anguilla (Linnaeus, 1758) Anguilla

ORDINE CLUPEIFORMES

Famiglia Clupeidae

Alosa fallax (Lacépède, 1803) Alosa o Cheppia

Famiglia Engraulidae

Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758) Acciuga

ORDINE CYPRINIFORMES

Famiglia Cyprinidae

Tinca tinca (Linnaeus, 1758) Tinca

ORDINE ATHERINIFORMES

Famiglia Atherinidae

Atherina boyeri Risso, 1810 Latterino o Crognolo

ORDINE CYPRINODONTIFORMES

Famiglia Cyprinodontidae

Aphanius fasciatus (Valenciennes, 1821) Nono

ORDINE MUGILIFORMES

Famiglia Mugulidae

Chelon ramada (Risso, 1827) Muggine calamita

Mugil cephalus Linnaeus, 1758 Cefalo o Muggine

Chelon auratus (Risso, 1810) Muggine dorato

ORDER PERCIFORMES

Famiglia Moronidae

Dicentrarchus labrax (Linnaeus, 1758) Spigola o Branzino

ORDINE SCORPAENIFORMES

Famiglia Cottidae

Cottus gobio Linnaeus, 1758 Scazzone

ORDINE BLENNIIFORMES

Famiglia Blennidae

Salaria fluviatilis (Asso, 1801) Salaria o Cagnetta

Lespeciediversedaquellecontenuteinquestatabellasonotipichedi unosolodeidueversanti,quello padano oppure quello tirrenico della regione, e quindi ogni ritrovamento delle specie autoctone sul

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Nome scientifico Nome comune
Tabella 8. Specie autoctone di entrambi i versanti appenninici

versante opposto viene considerato come riferito a specie alloctona (fenomeno della “transfaunazione”, ovvero traslocazione di una specie autoctona italiana ma di distretto ittiogeografico diverso da quello del ritrovamento). A titolo di esempio il Barbo padano e il Barbo canino sono entrambi presenti sul versante tirrenico toscano (=Distretto ittiogeografico tosco-laziale della Toscana anche denominato Regione Italico-Peninsulare), pur essendo autoctoni del Distretto ittiogeografico padano o Regione Padana, e quindi la loro presenza durante un campionamento di un corso d’acqua sul versante tirrenico è da riferirsi a taxa alloctoni (o specie aliene).

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Oltre che le specie tranfaunate, sono state oggetto di introduzione anche quelle provenienti da altri Paesi.

Nelle acque interne della Toscana sono state trovate le seguenti entità esotiche:

Nome scientifico

ORDINE CYPRINIFORMES

Famiglia Cyprinidae

ORDINE ESOCIFORMES

Famiglia Esocidae

ORDINE SALMONIFORMES

Nome comune

Abramis brama (Linnaeus, 1758) Abramide

Barbus barbus (Linnaeus, 1758) Barbo europeo

Blicca bjoerkna (Linnaeus, 1758) Blicca

Carassius auratus (Linnaeus, 1758) Carassio dorato

Carassius carassius (Linnaeus, 1758) Carassio comune

Cyprinus carpio Linnaeus, 1758 Carpa

Leuciscus leuciscus (Linnaeus, 1758) Cavedano europeo

Luciobarbus graellsii (Steindachner, 1866) Barbo spagnolo

Pachychilon pictum (Heckel&Kner, 1858) Leucisco d'Albania

Pseudorasbora parva ((Tem.&Schl., 1846) Pseudorasbora

Rhodeus sericeus (Pallas, 1776) Rodeo amaro

Scardinius erythrophtalmus (L., 1758) Scardolaeuropea

Rutilus rutilus (Linnaeus, 1758) Rutilo

Esox lucius Linnaeus, 1758 Luccio

Famiglia Salmonidae

ORDINE CICHLIFORMES

Famiglia Cichlidae

Salmo truttaLinnaeus, 1758 Trota di ceppo atlantico atlantico)

Oncorhynchus mykiss(Walbaum, 1792) Trota iridea

Salvelinus fontinalis (Mitchill, 1814) Salmerino di fonte

Amatitlania nigrofasciata (Günther 1867) Ciclidezebrato

Oreochromis niloticus (Linnaeus 1758) Tilapia

ORDINE CYPRINODONTIFORMES

Famiglia Poecilidae

ORDINE SILURIFORMES

Famiglia Ictaluridae

Famiglia Siluridae

Gambusia holbrooki Girard, 1859 Gambusia

Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) Pesce gatto

Ictalurus punctatus (Rafinesque, 1818) Pesce gatto punteggiato

Silurus glanis Linnaeus, 1758 Siluro d'Europa

Famiglia Loricariidae

Famiglia Clariidae

ORDER CENTRARCHIFORMES

Pterygoplichthys pardalis (Castelnau 1855) Pleco comune

Clarias gariepinus (Burchell, 1822) Clarias

Famiglia Centrarchidae

Lepomis gibbosus (Linnaeus, 1758) Persico sole

Micropterus salmoides Lacépède, 1802 Persico trota

ORDER PERCIFORMES

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Famiglia Percidae

La lista delle specie esotiche viene riportata ai fini del calcolo della terza metrica “x3” del NISECI: “Presenza di specie aliene o ibridi, struttura delle relative popolazioni e rapporto numerico rispetto alle specie indigene”.

AdeccezionedelSilurochesecondol’Allegato3delManuale159/2017 ISPRAèconsiderata“Specie a nocività elevata”, tutte le altre specie elencate ricadono nella categoria “Specie a nocività media” o “Specieanocivitàmoderata”: appartenenti aquest’ultimacategoriasono consideratelamaggiorparte delle specie transfaunate sopra descritte.

Un discorso a parte è necessario per la Trota: le popolazioni presenti sul territorio sono quasi sicuramente il frutto di immissioni che per diversi anni sono state praticate a scopo alieutico e il grado di ibridazione con le entità autoctone non è conosciuto perché non vi sono dati disponibili risultanti da analisi genetiche effettuate sui Salmonidi presenti nei corsi d’acqua della Toscana, oppure sono piuttosto datati e sicuramente indirizzati a popolazioni molto localizzate. Poiché l’inserimento nel corso delle elaborazioni di specie alloctone, quali potrebbero essere considerate le Trote provenienti da areali diversi da quelli di origine come il Distretto Italico Peninsulare e il Distretto Padano, ad esempio Trote di ceppo atlantico, avrebbe abbattuto il valore del NISECI senza peraltro avere come solida giustificazione dati esaustivi di riferimento della reale alloctonia delle diverse popolazioni che vivono nei corsi d’acqua toscani, è stato considerato corretto inserire come appartenenti a “Trote di ceppo mediterraneo” del corrispondente Distretto i Salmonidi rinvenuti nel corso del monitoraggio, conferendo in questo modo alle popolazioni toscane un livello di autoctonia precauzionale almeno fino a quando non verrà chiarito il loro reale livello di ibridazione con le popolazioni autoctone o la loro totale alloctonia nell’areale geografico di riferimento.

Il medesimo criterio è stato adottato per la Scardola, che nella maggior parte delle carte ittiche compare ancora con il nome scientifico Scardinius erythrophthalmus, ormai attribuito a un taxon completamente estraneo al territorio nazionale. Le popolazioni di questa specie rinvenute nelle acque interne sono state attribuite in via precauzionale alla specie di Scardola autoctona dell’area, in attesa che vengano compiute delle analisi più approfondite su base genetica che consentano una determinazione più accurata.

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Sander lucioperca (Linnaeus, 1758) Sandra o Lucioperca Perca fluviatilisLinnaeus, 1758 Persico reale Tabella 9. Specie alloctone di entrambi i versanti appenninici

Note metodologiche per il monitoraggio

Laraccoltadativieneeseguitasullabasedicampionamentieffettuatisecondomodalitàstandardizzate (ISPRA, 2014). In particolare, il protocollo seguito è il 2040 “Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici guadabili”.

Ai fini del citato protocollo, si intendono guadabili i corsi d’acqua in cui gli operatori possono accedere in sicurezza a tutte le porzioni dell’area individuata come “stazione” nel periodo previsto per il campionamento.

È quindi che il presente protocollo sia applicabile nei corsi d’acqua con profondità media delle acque non superiore ai 70 cm.

A seconda poi della larghezza del corso d’acqua, la lunghezza del tratto da campionare può avere dimensioni diverse:

Stazione:porzionedicorpoidricoincuivieneeffettuatoilcampionamentoittico,secondole modalità definite nel presente protocollo. Ogni stazione è suddivisa in due tratti consecutivi, il primo dei quali viene campionato con approccio quantitativo ed il secondo con approccio qualitativo.

Tratto: porzione di una stazione di campionamento in corrispondenza della quale si adotta uno specifico approccio di campionamento (quantitativo o qualitativo). Il tratto può avere una lunghezza minima di 50 o di100 metri (a seconda che la larghezza dell’alveo attivo sia inferiore o uguale a 5m oppure superiore); la lunghezza complessiva deve comunque essere sempre un multiplo di 25m. Ciascun tratto viene suddiviso in incrementi di 25m.

Incremento: porzione del tratto di lunghezza pari a 25 m. All’incremento vengono riferiti tutti i dati rilevati, sia di tipo biologico sia stazionali.

Il campionamento viene effettuato esclusivamente tramite elettro-pesca, utilizzando un elettrostorditore in grado di emettere sia corrente continua (DC) che corrente continua pulsata (PDC).

Una stazione è composta di due tratti, uno qualitativo e uno quantitativo:

1. Nel tratto quantitativo il campionamento deve garantire un livello di efficienza tale da rappresentare la completa comunità ittica presente nel tratto. A tale scopo devono essere eseguite almeno 2 passate. Qualora nella seconda passata il numero di pesci complessivamente catturato non sia inferiore della metà rispetto al numero di pesci catturati con la precedente, si procede ad un’ulteriore passata con le medesime modalità. Tale proceduravaripetutafino aquandoin unapassatailnumerodi esemplaricatturati siainferiore alla metà di quelli prelevati nella passata precedente. Nel caso in cui alla prima passata non venga catturato alcun esemplare (comunità pressoché inesistente), può non essere eseguita la seconda passata. La squadra che opera in alveo deve essere costituita da un numero adeguato di operatori in funzione della dimensione del corpo idrico campionato e delle caratteristiche della comunità attesa. Nella maggior parte delle situazioni si reputa idonea una squadra costituita da almeno 4 operatori (1 deputato all’uso dell’elettrostorditore, 2 muniti di guadino, 1 adibito al trasporto dei pesci alle vasche di stabulazione, al periodico controllo delle condizioni degli stessi ed alla registrazione dei dati stazionali). Solo nel caso in cui la comunità attesa sia estremamente semplificata (non più di due specie), può essere evitata la suddivisione del tratto in incrementi. Il protocollo considera necessario che a tutti gli esemplari vengano rilevati peso e lunghezza totale.

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2. Il tratto qualitativo deve essere campionato con una singola passata. Qualora, considerando anche gli incrementi del precedente tratto quantitativo, non vengano contattate specie nuove per 4 incrementi consecutivi, il campionamento qualitativo può essere interrotto. Ad esempio: se dopo il primo incremento del tratto quantitativo non vengono incontrate più specie nuove, si può concludere il campionamento una volta effettuato il primo incremento del tratto qualitativo (evitando così, di effettuare i rimanenti 3).

I dati così rilevati sono inseriti nel foglio di calcolo appositamente costruito (come già rilevato, ISPRA al momento non ha ancora distribuito il software dedicato).

La formulazione multimetrica dell’indice, il cui valore varia, così come quello di tutte le metriche e sub metriche costitutive, tra 0 e 1, è data dalla combinazione di:

x1 = metrica “presenza/assenza di specie indigene”

x2 = metrica “condizione biologica delle popolazioni di specie autoctone”

x3 = metrica “presenza di specie aliene o ibridi, struttura delle relative popolazioni e rapporto numerico rispetto alle specie indigene”

Per quanto riguarda la metrica X1, alcune delle submetriche sono in relazione al numero delle specie autoctone attese (Tab. 1, Tab. 2, Tab. 3, Tab. 4, Tab 5, Tab. 6 e Tab 7):

• Zona dei salmonidi della regione padana

• Zona dei ciprinidi a deposizione litofila della regione padana

• Zona dei ciprinidi a deposizione fitofila della regione padana

• Zona dei salmonidi della regione italico-peninsulare

• Zona dei ciprinidi a deposizione litofila della regione italico-peninsulare

• Zona dei ciprinidi a deposizione fitofila della regione italico-peninsulare

Peril corretto riferimento del corsod’acquanellaZonacodificata(Es. CFRIP 11 -Toscana/ Toscana), si è tenuto conto, oltre che dell’appartenenza al versante tirrenico oppure adriatico, anche della Tipizzazione dei corsid’acquaresadisponibileda ARPAT: i corsiconsiderati in questafaseoperativa ricadono tutti nella zona 10 oppure 11.

Poichéi valori di stato ecologico, ai sensi dellanormativaeuropea,devonoessereespressi sottoforma di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ovvero il rapporto tra lo stato della comunità ittica osservata e quello della corrispondente comunità di riferimento, sono stati calcolati i valori soglia di NISECI in modo da definire intervalli RQE di uguale ampiezza per ciascuna delle 5 classi previste. La relazione tra NISECI e ������������������ è stata ottenuta tramite simulazione di 21 000 casi, nel corso della quale le 3metriche dell’indice sono state fatte variare da 0 a 1 per incrementi di 0.1:

������������������ = (������������������ + 1.1283)⁄1.0603

Infine, si ottiene lo stato ecologico con valori che sono diversi per l’area alpina e per quella mediterranea

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In base a quanto esposto nel capitolo Idel ManualeNISECI“Nell’ambito del processo di affinamento della zonazione ittica, possono essere individuate zone in cui la comunità ittica naturale attesa è nulla (ad esempio: presenza di ostacoli naturali insormontabili, altitudine, pendenza e condizioni di glacialità) oppure è costituita da una singola specie. In tali aree non è attualmente prevista la possibilità di classificare lo stato ecologico tramite la versione corrente di NISECI”. Quindi per le stazioni monitorate nell’anno 2022, nei tratti dove la comunità è monospecifica, vengono riportati i risultati del campionamento in termini di specie catturate, ma viene omesso il risultato ������������������ Anche in questo ultimo caso è stato comunque ultimato il campionamento con il metodo delle due passate, in quanto i dati biometrici vanno a integrare il database relativo alla fauna ittica in possesso della Regione Toscana.

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RISULTATI

Rilevamento comunità ittiche: stazioni e calendario

25
ID CODICE RETE DI MONITORAGGIO DENOMINAZIONE CORSO D’ACQUA DATA ANNO 2022 1_2022 MAS-091 FIUME FIORA 05-apr 2_2022 (MAS-054) FIUME ALBEGNA 05-apr 4_2022 MAS - 530 FIUME PECORA 05-mag 3_2022 MAS - 078 FIUME CORNIA 05-mag 5_2022 MAS-128 TORRENTE OMBRONE PISTOIESE 24-mag 6_2022 MAS - 141 TORRENTE NIEVOLE 24-mag 7_2022 (MAS 2018) TORRENTE CIVASOLA-MAGRA 01-giu 8_2022 MAS 019 TORRENTE GORDANA 01-giu 9_2022 MAS 072 TORRENTE PAVONE 07-giu 10_2022 MAS 955 TORRENTE STERZA 07-giu 11_2022 MAS 974 TORRENTE FEGANA 22-giu 12_2022 (MAS 970) TORRENTE CORSONNA 22-giu 13_2022 MAS 100 FIUME ARNO CASENTINESE 05-lug 14_2022 (MAS 119) FIUME SIEVE 05-lug 15_2022 MAS 094 FIUME RENO 26-lug 16_2022 MAS 096 FIUME SANTERNO 14-set 17_2022 MAS 139 CANALE DEL CAPANNONE 21-set 18_2022 (MAS 842) TORRENTE BURE DI SAN MORO 22-set 19_2022 (MAS 991) TORRENTE VINCIO BRANDEGLIO 22-set 20_2022 (MAS 888) TORRENTE LANZO 26-ott (le MAS NISECI tra parentesi non ricadono esattamente nel punto normalmente utilizzato per gli altri tipi di analisi eseguite da ARPAT)

Stazione 1 Fiume Fiora Monte: Ponte sulla SP Cellena-Selvena

MAS-091

NISECI 01_2022

Fiora Monte

Ponte sulla SP Cellena-Selvena

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 10 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

26
Denominazione
Località
Corso Fiume
Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Barbo tiberino 0,5 0,5 Vairone 1 1 Rovella 0 0,5 Cavedano 0 0 Lasca 0 0
MAS
ID
Fiora
Tabella
10. Specie rilevate
27
Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/Toscana Data 05/04/2022 Area Campionamento mq 716 Metrica x1 0,56 Metrica x2 0,45 Metrica x3 0,88 NISECI 0,337 RQENISECI 0,619 Stato ecologico Buono
Corso d’acqua Fiume Fiora Monte
28

Stazione 2 Fiume Albegna Monte: Rocchette di Fazio

MAS (MAS-054)

NISECI 02_2022

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 11 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

29
Denominazione s Fiume Albegna Monte Località Rocchette di Fazio Corso Fiume Albegna Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Barbo tiberino 0 0 Vairone 0 1 Rovella 0 0 Cavedano 0 0 Lasca 0 0 Anguilla 0 0
ID
Tabella 11. Specie rilevate
30
Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 05/04/2022 Area Campionamento mq 1520 Metrica x1 0,67 Metrica x2 0,18 Metrica x3 0,88 NISECI 0,217 RQENISECI 0,439 Stato ecologico Moderato
Corso d’acqua Fiume Albegna Monte

Stazione 3 Fiume Pecora: Cura Nuova

MAS MAS_530

NISECI 03_2022

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 12 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

31
ID
Denominazione
Pecora
Località Cura Nuova Corso Fiume Pecora Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Anguilla 1 0 Barbo tiberino 0,5 0 Cavedano 1 0
Fiume
Monte
Tabella 12. Specie rilevate
32
Fiume
Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 05/05/2022 Area Campionamento mq 115 Metrica x1 0,39 Metrica x2 0,33 Metrica x3 1,00 NISECI 0,224 RQENISECI 0,451 Stato ecologico Moderato
Corso d’acqua
Pecora
33

Stazione 4 Torrente Cornia: Forni MAS MAS_078

NISECI 04_2022

Tabella 13. Specie rilevate

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 13 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

34
Denominazione Cornia Medio Località Forni Corso Torrente Cornia Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Anguilla 0,5 0 Barbo tiberino 0 0,5 Cavedano 0 0,5 Alborella 0 0 Lasca 0 0
ID
35
Comunità di Rifermento CFRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 05/05/2022 Area Campionamento mq 860 Metrica x1 0,39 Metrica x2 0,27 Metrica x3 0,88 NISECI 0,195 RQENISECI 0,393 Stato ecologico Scadente
Corso d’acqua Fiume Cornia

Stazione 5 Torrente Ombrone Pistoiese: Prombialla

MAS MAS_128

ID NISECI 05_2022

Denominazione Torrente Ombrone Pistoiese Monte

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 14 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

36
Corso Torrente Ombrone Pistoiese Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Ghiozzo di ruscello 1 0 Scazzone 0 0
Località Prombialla
Tabella 14. Specie rilevate
37
Corso d’acqua Torrente Ombrone Pistoiese
Data 24/05/2022 Area Campionamento mq 195 Metrica x1 0,17 Metrica x2 0,40 Metrica x3 1,00 NISECI 0,157 RQENISECI 0,307 Stato ecologico Scadente
Comunità di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico
38

Stazione 6 Torrente Nievole: Forrabuia

MAS MAS-141

ID NISECI 06_2022

Denominazione Torrente Nievole Monte Località Forrabuia

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 15 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

39
Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 0 0 Trota mediterranea 0 0
Corso Torrente Nievole
Tabella 15. Specie rilevate
40 Corso d’acqua Torrente Nievole Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 24/05/2020 Area Campionamento mq 188 Metrica x1 0,11 Metrica x2 0,00 Metrica x3 1,00 NISECI 0,033 RQENISECI -0,329 Stato ecologico Cattivo
41

Stazione 7 Torrente Civasola-Magra: Molinello

MAS (MAS-2018)

ID NISECI 07_2022

Denominazione Magra Monte

Località Molinello Corso Torrente Civasola

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 16 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

42
Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 0,5 Trota mediterranea 1 1 Barbo tiberino 1 1
Tabella 16. Specie rilevate
43
di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 01/06/2022 Area Campionamento mq 248 Metrica x1 0,28 Metrica x2 0,85 Metrica x3 1,00 NISECI 0,334 RQENISECI 0,615 Stato ecologico Buono
Corso
d’acqua Torrente Civasola Comunità

Stazione 8 Torrente Gordana: Pontremoli

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 17 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

44
MAS MAS-019 ID NISECI 08_2022 Denominazione Torrente Moriccio-Gordana Località Pontremoli Corso Torrente Gordana Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 0,5 Trota mediterranea 0 0 Anguilla 1 0 Ghiozzo di ruscello 0 0 Barbo tiberino 0 0,5 Cavedano 0 0
Tabella 17. Specie rilevate
45
di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 01/06/2022 Area Campionamento mq 560 Metrica x1 0,67 Metrica x2 0,28 Metrica x3 1,00 NISECI 0,284 RQENISECI 0,548 Stato ecologico Moderato
Fiume Torrente Gordana Comunità

Stazione 9 Torrente Pavone: San Dalmazio

MAS MAS-072 ID NISECI 09_2022

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 18 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

46
Denominazione Torrente Pavone Località San Dalmazio Corso Torrente Pavone Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 0 Anguilla 1 0 Barbo tiberino 1 0,5 Cavedano 0,5 0
Tabella 18. Specie rilevate
47 Fiume Torrente Pavone Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 07/06/2022 Area Campionamento mq 250 Metrica x1 0,50 Metrica x2 0,43 Metrica x3 1,00 NISECI 0,306 RQENISECI 0,579 Stato ecologico Moderato

Stazione 10 Torrente Sterza: Lajatico

MAS MAS-955

ID NISECI 10_2022

Denominazione Torrente Sterza Valle Località Lajatico Corso Torrente Sterza

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 19 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

48
Specie rilevate Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Ghiozzo di ruscello 0,5 0 Cavedano 0 0
Tabella 19. Specie rilevate
49
Torrente
Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 07/06/2022 Area Campionamento mq 221 Metrica x1 0,28 Metrica x2 0,10 Metrica x3 1,00 NISECI 0,107 RQENISECI 0,147 Stato ecologico Cattivo
Corso d’acqua
Sterza

Stazione 11 Torrente Fegana: Bocca di Fegana

MAS-974

NISECI 11_2020

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 20 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

50
MAS
ID
Denominazione Torrente Fegana Località Bocca di Fegana Corso Torrente Fegana Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Ghiozzo di ruscello 0 0 Cavedano etrusco 0 0 Vairone 1 0 Trota mediterranea 1 0,5
Tabella 20. Specie rilevate
51
Torrente
Comunità di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 22/06/2022 Area Campionamento mq 216 Metrica x1 0,44 Metrica x2 0,13 Metrica x3 1,00 NISECI 0,151 RQENISECI 0,289 Stato ecologico Scadente
Corso d’acqua
Fegana

Stazione 12 Torrente Corsonna: Ponte di Catagnana

MAS (MAS-970)

ID NISECI 12_2022

Denominazione Torrente Corsonna

Località Ponte di Catagnana

Corso Torrente Corsonna

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 21 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

Poiché è stata rilevata una sola specie, l’Indice NISECI risulta inapplicabile (Capitolo I)

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

52
Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Trota mediterranea 1 0,5
Tabella 21 Specie rilevate

Comunità di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico

Data 22/06/2022

Area Campionamento mq 225 Metrica x1

Metrica x2

Metrica x3

RQENISECI

Stato ecologico Inapplicabile

53
Corso d’acqua Torrente Corsonna
-
-
-
-
NISECI
-

Stazione 13 Fiume Arno: Molin di Bucchio

MAS-100

NISECI 13_2022

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 22 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

54
MAS
ID
Denominazione Arno Casentinese Monte Località Molin di Bucchio Corso Fiume Arno Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Trota mediterranea distretto italico peninsulare 1 0,5 Vairone 0 0 Ghiozzo di ruscello 0 0 Barbo tiberino 0 0 Salmerino di fonte 1 0 Trota iridea 0 0
Tabella 22. Specie rilevate
55
Fiume Arno
di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 05/07/2022 Area Campionamento mq 550 Metrica x1 0,44 Metrica x2 0,00 Metrica x3 0,88 NISECI 0,066 RQENISECI -0,050 Stato ecologico Cattivo
Fiume
Comunità
56

Stazione 14 Torrente Sieve: Frassineto

MAS (MAS 119)

ID NISECI 14_2022

Denominazione Fiume Sieve monte Bilancino

Località Frassineto Corso Fiume Sieve

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 23 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

57
Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 1 Ghiozzo di ruscello 1 0
Tabella 19. Specie rilevate
58
Torrente
Comunità di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 05/07/2022 Area Campionamento mq 142 Metrica x1 0,28 Metrica x2 0,70 Metrica x3 1,00 NISECI 0,292 RQENISECI 0,560 Stato ecologico Moderato
Corso d’acqua
Sieve
59

Stazione 15 Fiume Reno: Pracchia

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 20 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Appennino settentrionale Versante Adriatico

60
MAS
ID NISECI
Denominazione Reno Valle Località Pracchia Corso Fiume Reno Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 0,5 Ghiozzo padano 0 0 Trota mediterranea 1 0 Scazzone 0,5 0,5
MAS-094
15_2022
Tabella 20. Specie rilevate
61
Comunità di Rifermento CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Data 26/07/2022 Area Campionamento mq 536 Metrica x1 0,26 Metrica x2 0,35 Metrica x3 1,00 NISECI 0,183 RQENISECI 0,369 Stato ecologico Scadente
Corso d’acqua Fiume Reno

Stazione 16 Fiume Santerno: Moraduccio

MAS-096

NISECI 16_2022

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 25 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamento ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Appennino settentrionale Versante Adriatico

62
MAS
ID
Denominazione Santerno Valle Località Moraduccio Corso Fiume Santerno Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 0,5 1 Ghiozzo padano 0 1 Cavedano 0 1 Gobione 0 0,5 Lasca 0 1 Barbo 0,5 0,5
Tabella 25. Specie rilevate
63 Corso d’acqua Fiume Santerno Comunità di Rifermento CLRP 10 - Appennino settentrionale/Versante Adriatico Data 14/09/2022 Area Campionamento mq 1350 Metrica x1 0,65 Metrica x2 0,57 Metrica x3 1,00 NISECI 0,452 RQENISECI 0,739 Stato ecologico Buono
64

Stazione 17 Canale del Capannone: Collodi

MAS MAS-139

ID NISECI 17_2022

Denominazione Pescia Collodi Monte

Località Collodi

Corso Canale del Capannone

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 26 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

65
Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 0,5 Trota mediterranea 1 0,5 Barbo tiberino 1 1
Tabella 21. Specie rilevate
66 Fiume Canale del Capannone Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 21/09/2022 Metrica x1 0,28 Metrica x2 0,85 Metrica x3 1,00 NISECI 0,334 RQENISECI 0,615 Stato ecologico Buono
67

Stazione 18 Torrente Bure di San Moro: Candeglia

MAS (MAS-842)

NISECI 18_2022

Bure di San Moro

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 27 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico Peninsulare

68
ID
Denominazione
Località Candeglia Corso Torrente Bure di San Moro Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 1 Cavedano etrusco 1 0 Barbo tiberino 1 1 Cavedano 1 0,5 Ghiozzo di ruscello 0,5 0 Rovella 0,5 0
Tabella 22. Specie rilevate
69 Fiume Torrente Bure di San Moro Comunità di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 22/09/2022 Area Campionamento mq 148 Metrica x1 0,89 Metrica x2 0,58 Metrica x3 1,00 NISECI 0,585 RQENISECI 0,845 Stato ecologico Elevato
70

Stazione 19 Torrente Vincio Brandeglio: via Nuova di Campiglio

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 28 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata

Appennino Settentrionale/Versante tirrenico

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MAS MAS-991 ID NISECI 19_2022 Denominazione Vincio Brandeglio Località via Nuova di Campiglio Corso Torrente Vincio Brandeglio Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 1 1 Barbo padano 1 0 Barbo tiberino 0 0 Ghiozzo di ruscello 1 0 Trota mediterranea 0 0 Ghiozzo padano 1 1 Scazzone 0 0
Tabella 23. Specie rilevate
72
Comunità di Rifermento CLRIP 10 - Appennino settentrionale/Versante Tirrenico Data 22/09/2022 Area Campionamento mq 155 Metrica x1 0,44 Metrica x2 0,47 Metrica x3 0,63 NISECI 0,290 RQENISECI 0,557 Stato ecologico Moderato
Corso d’acqua
Torrente Vincio Brandeglio
73

Stazione 20 Torrente Lanzo: Paganico

Applicazione del metodo NISECI: nella Tabella 29 sono riportate le specie rilevate con il calcolo degli indicatori di abbondanza e struttura di popolazione usati nel metodo.

La stazione di campionamenti ricade all’interno della Zona zoogeografico-ecologica denominata Italico peninsulare

74
MAS MAS-888 ID NISECI 20_2022 Denominazione Lanzo Località Paganico Corso Torrente Lanzo Specie Abbondanza (x2bi) Struttura (x2ai) Vairone 0 0,5 Lasca 1 0 Anguilla 0,5 0 Ghiozzo di ruscello 0,5 0 Ghiozzo padano 0 1 Rovella 1 1 Cavedano etrusco 1 0.5 Alborella 0 0 Barbo di Graells 0 0
Tabella 24. Specie rilevate
75
76 Corso d’acqua Torrente Lanzo Comunità di Rifermento CLRIP 11 - Toscana/ Toscana Data 26/10/2022 Area Campionamento mq 162 Metrica x1 0,72 Metrica x2 0,48 Metrica x3 0,75 NISECI 0,421 RQENISECI 0,710 Stato ecologico Buono
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Sintesi applicazione NISECI nel 2022

Tabella 25: RQE e Stato ecologico delle stazioni NISECI 2020 (le MAS NISECI tra parentesi non ricadono esattamente nel punto normalmente utilizzato per gli altri tipi di analisi)

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CODICE RETE DI MONITORAGGIO DENOMINAZIONE CORSO D’ACQUA RQENISECI Stato ecologico NISECI 01_2022 Fiume Fiora 0,619 Buono 02_2022 Fiume Albegna 0,439 Moderato 03_2022 Fiume Pecora 0,451 Moderato 04_2022 Fiume Cornia 0,393 Scadente 05_2022 Torrente Ombrone Pistoiese 0,307 Scadente 06_2022 Torrente Nievole -0,329 Cattivo 07_2022 Torrente Civasola 0,615 Buono 08_2022 Torrente Gordana 0,548 Moderato 09_2022 Torrente Pavone 0,579 Moderato 10_2022 Torrente Sterza 0,147 Cattivo 11_2020 Torrente Fegana 0,260 Scadente 12_2022 Torrente Corsonna - Inapplicabile 13_2022 Fiume Arno Casentinese -0,050 Cattivo 14_2022 Fiume Sieve 0,560 Moderato 15_2022 Fiume Reno 0,369 Scadente 16_2022 Fiume Santerno 0,739 Buono 17_2022 Canale del Capannone 0,615 Buono 18_2022 Torrente Bure di San Moro 0,845 Elevato 19_2022 Torrente Vincio Brandeglio 0,557 Moderato 20_2022 Torrente Lanzo 0,710 Buono

Caratterizzazione del microbiota intestinale

Come è noto il microbiota intestinale influenza e rispecchia anche lo stato di salute e il tipo di alimentazione di un organismo, quindi, è stato ritenuto opportuno in via preliminare avviare l’indagine che riguarda due specie di pesci di acqua dolce viventi in sintopia ma caratterizzate da abitudinialimentaridifferenti(Salmotrutta complexe Telestesmuticellus),prelevatedacorsid’acqua della Toscana nell’ambito di campionamenti per il Progetto NISECI da esemplari morti accidentalmente. La finalità è quella di individuare potenziali associazioni di specifici profili microbici (sia batterici che fungini), per specie, dieta e ambiente. Per la caratterizzazione del microbiota intestinale verrà usato un approccio di sequenziamento metagenomico targeted, previa estrazione del DNA genomico dai campioni intestinali e amplificazione dei marcatori molecolari 16S e ITS.

Previaconsultazionedellabibliografiain merito, è stato approntato unadeguato disegnosperimentale (consistente nella comparazione dei dati metagenomici relativi alle due specie nello stesso sito di campionamentoedellastessaspeciein diversi siti di campionamento), provveduto al campionamento degli individui ottenuti tramite catture operate durante le uscite previste dal progetto NISECI.

Sono stati prelevati in media8individui di ciascunaspecie daogni sito di campionamento(sepresenti entrambe). Una volta proceduto al campionamento degli individui, questi sono stati trasportati presso il laboratorio di microbiologia del Dipartimento di Biologia (Via Madonna del Piano 6, Sesto Fiorentino). In questa sede, in condizioni di totale sterilità, sono stati estratti gli intestini dagli individui e conservati in apposito fissativo (RNA Later, Thermo-Fisher Scientific) a -20° C. Sono state effettuate serie di prove di estrazione del DNA batterico e fungino dagli intestini, in modo da evitare l’estrazione di un’eccessiva quantità di DNA appartenente all’ospite, che potrebbe portare a problematiche in fase di amplificazione dei marcatori molecolari oggetto di studio. È stata quindi eseguita l’amplificazione mediante PCR (Polymerase Chain Reaction), delle regioni ITS1-ITS4 (fungina) e 16S V3-V4 (batterica), sia per valutare l’effettiva riuscita dell’amplificazione, sia in vista della successiva indagine metagenomica.

Inoltre, sono state eseguite prove di estrazione del DNA genomico dagli intestini delle due specie e di amplificazione dei marcatori molecolari 16S e ITS, utilizzando protocolli individuati in letteratura scientifica e ritenuti sufficientemente adeguati alle caratteristiche del disegno sperimentale. Il primo approccio tentato è stato ripreso dal lavoro di Nikouli e collaboratori (Nikouli et al., 2021), che prevede l’estrazione del DNA genomico direttamente da un campione di tessuto intestinale del peso di 0,25 mg. L’utilizzo di questo protocollo ha permesso di ottenere estratti genomici con alte concentrazioni di DNA, ma che, a seguito di amplificazione dei marcatori 16S e ITS mediante PCR e successiva corsa elettroforetica su gel di agarosio, in molti casi non hanno fornito risultati positivi. È stato ipotizzato che questo potesse essere dovuto ad una eccessiva concentrazione di DNA appartenente all’ospite, portando all’inibizione dell’amplificazione del DNA batterico.

È stato quindi deciso di utilizzare un metodo che non implicasse l’estrazione direttamente dal tessuto intestinale, seguendo il protocollo di Han e collaboratori (Han et al., 2019), apportando opportune

79

modifiche. Il protocollo prevede il trasferimento dei campioni intestinali conservati in RNA Later in un tubo da centrifuga da 50 mL, contenente 15 mL di PBS (Phosphate Buffered Saline), agitazione in vortex tre volte per 20 secondi ciascuna alla velocità di 158g. Successivamente i tubi sono stati centrifugati alla velocità di 110g per 10 minuti alla temperatura di 4° C. È stato quindi prelevato e trasferito il supernatante in un nuovo tubo da centrifuga, e successivamente è stato centrifugato alla velocità di 2739g per 10 min. Il precipitato batterico conseguentemente formatosi è stato risospeso in 1,5 mL di PBS. Si è proceduto all’estrazione con Kit DNeasy Powersoil Pro Kit, utilizzando 0,5 mL della sospensione batterica.

Sono quindi state eseguite prove di amplificazione PCR per il marcatore 16S V3-V4 sugli estratti di DNA genomico ottenuti con il metodo soprariportato, utilizzando il seguente protocollo.

Dalla successiva migrazione dei campioni e visualizzazione del gel di agarosio al trans-illuminatore UV, questo metodo sembra essere molto più promettente rispetto a quelli provati in precedenza.

Attualmentesonoincorsoulterioriprovealfinedi validareilmetododiestrazioneedi amplificazione del marcatore molecolare batterico 16S (V3-V4), per poi procedere a valutare la resa del metodo sull’amplificazione del marcatore fungino ITS (ITS1-ITS4)

80

CONCLUSIONI

Su 20 stazioni monitorate, il metodo NISECI è risultato inapplicabile solo sul Torrente Corsonna, il cui campionamento ha evidenziato l’esistenza di una comunità ittica monospecifica, composta esclusivamente di trote.

Il solo corso d’acqua risultato in Stato ecologico NISECI Elevato è il Torrente Bure di San Moro, mentre sono in Stato ecologico Buono il Fiume Fiora, Torrente Civasola, il Fiume Santerno, il Canale del Capannone, il Torrente Lanzo

La maggior parte dei corsi d’acqua presenta uno Stato ecologico NISECI Moderato: il Fiume Albegna,ilFiumePecora,ilTorrenteGordana,ilTorrentePavone,ilFiumeSieveeilTorrenteVincio Brandeglio.

Lo Stato Ecologico NISECI Scadente è stato attribuito a: il Fiume Cornia, il Torrente Ombrone Pistoiese, il Torrente Fegana, il Fiume Reno.

In tre casi lo Stato Ecologico è risultato cattivo: il Torrente Nievole, il Torrente Sterza, il Fiume Arno.

La finalità dell’indice è di evidenziare l’aspetto conservazionistico e naturalistico, mettendo in risalto situazioni dove ancora la fauna ittica è quella “originaria” ovvero “attesa” nella definizione usata dall’indice stesso che intende così fare riferimento alla completezza della composizione in specie indigene attese (metrica x1 relativa alla presenza /assenza di specie indigene) in relazione al quadro zoogeografico ed ecologico. Tuttavia, il numero delle specie originarie è piuttosto basso in quest’area e distribuito in modo frammentato in relazione al tipo di orografia e al carattere torrentizio dei nostri corsi d’acqua, e quindi l’Indice NISECI rischia di sottovalutare situazioni di pregio che sono sicuramente presenti ma che non vengono affatto valorizzate dal metodo. Nel caso di comunità monospecifiche la logica dell’Indice NISECI di considerare la ricchezza in specie della comunità ittica come aumento del valore, si scontra con la realtà di molti corsi d’acqua appenninici che spesso, quando non vi sono state immissioni di trote, sono costituite da popolazioni di soli Vaironi oppure unicamente di Scazzoni, ma non per questo non rappresentano una realtà naturalistica di pregio: un esempio è il Torrente Corsonna

Il protocollo da applicare sul campo è piuttosto complesso (vedi Note metodologiche), lungo e oneroso, e obbliga al rilievo di misure dettagliate, alle doppie passate di campionamento, con la raccolta di tutti i dati individuali sui pesci ma la metrica x2 che riassume lo stato delle popolazioni non tiene in debito conto tali dati, considerando solo tre valori da 0 a 1 sia per l’Abbondanza sia per la Struttura all’interno della metrica x2 che considera la Condizione biologica delle popolazioni. Sempre in relazione alla medesima metrica, è stato necessario riconsiderare le classi di taglia di riferimento, al fine di rendere il calcolo più corretto: in base all’esperienza maturata e ai dati di taglia dedotti dal database DILETTA, le popolazioni sono di solito costituite da individui di taglia mediamente più piccola di quanto riferito sul manuale dell’Indice. Sempre secondo quest’ultimo la strutturadi popolazionein classi di etàvienevalutatamediantel’utilizzo el’integrazionedi duecriteri (Manuale Niseci, pag. 13), ciascuno dei quali esprime un giudizio articolato su tre valori: per quanto

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riguarda il primo, le classi di età in relazione alla classe di taglia, sono state fornite anche in questo caso misure più aderenti al contesto territoriale (Allegato 1) ma restano comunque troppo generiche per una regione come la Toscana all’interno della quale vi sono corsi d’acqua molto diversificati in termini di produttività, con comunità ittiche che rispecchiano quindi realtà diverse anche in termini di crescita. A puro titolo di esempio si consideri la maggior parte dei corsi planiziali con scarsa vegetazione riparia dove la produttività è naturalmente più bassa e dove quindi sia le classi di taglia sia l’abbondanza di individui sono piuttosto basse: il confronto con quanto “mediamente” rispecchiano le tabelle di riferimento porta all’abbattimento dell’Indice, e a una riduzione dello Stato ecologico corrispondente anche in condizioni qualitative complessivamente soddisfacenti.

Per quanto riguarda la metrica x3 relativa ai Livelli di nocività delle specie aliene, la lista di riferimento presenta molte lacune, dovute al fatto che si riferisce a una pubblicazione del 2004, ma soprattutto sottovaluta il ruolo ecologico negativo di Ictalurus punctatus, Lepomis gibbosus e Pseudorasbora parva, queste ultime due inserite anche nel Regolamento UE 1143/2014, entrato in vigore in Italia con il Decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 203, che introduce una serie di disposizioni sulle specie esotiche invasive. Le tre specie sopracitate dovrebbero trovarsi a pieno titolo tra quelle a nocività elevata, considerando l’impatto che hanno sulle specie autoctone, e più in generale su tutto l’ambiente acquatico.

È auspicabile un altro incontro con il personale ARPAT al fine di proporre le soluzioni alle difficoltà sorte in certi contesti ambientali, alla determinazione delle forme giovanili e all’utilizzo del foglio di calcolo elaborato appositamente dal nostro gruppo di lavoro per la prima applicazione dell’indice NISECI in Toscana nel 2020, in attesa che venga reso disponibile il software dedicato da parte di ISPRA.

82

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

• Balzamo S., Macchio S., Rossi G. L., De Bonis S., 2021. Linea guida per la proposta di comunità ittiche di riferimento di dettaglio per l'applicazione dell'indice NISECI. Technical Report, 24 pp.

• Han, Z., Sun, J., Lv, A., & Wang, A. (2019). Biases from different DNA extraction methods in intestine microbiome research based on 16S rDNA sequencing: a case in the koi carp, Cyprinus carpio var. Koi. MicrobiologyOpen, 8(1). https://doi.org/10.1002/mbo3.626

• Kottelatt M., Freyhof J., 2007. Handbook of Freshwater Fishes of Europe. Kottelat, Cornol&Freyhof, Berlin. 646 pp.

• Macchio S., Rossi G. L., Rossi G., De Bonis S., Balzamo S., Martone C., 2017. Nuovo indice dello stato ecologico delle comunità ittiche (NISECI). ISPRA, 20 pp.

• Nikouli, E., Meziti, A., Smeti, E., Antonopoulou, E., Mente, E., & Kormas, K. A. (2021). Gut Microbiota of Five Sympatrically Farmed Marine Fish Species in the Aegean Sea. Microbial Ecology, 81(2), 460–470. https://doi.org/10.1007/s00248-020-01580-z

• Zerunian S., 2004 - Pesci delle acque interne d’Italia. Quaderni Conservazione della Natura 20, Ministero dell’Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica, pp 257.

• Zerunian A., Goltara A., Schipani I., Boz B., 2009. Adeguamento dell'Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE. Biologia Ambientale 23(2): 1- 16

• NISECI, 2017 Nuovo indice dello stato ecologico delle comunità ittiche. 20 pp

• ISPRA, 2014. Metodi Biologici per le acque superficiali interne. Pagg 135 e seguenti

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RINGRAZIAMENTI

La scrivente (AN) intende ringraziare Marco Masi, dirigente presso la Regione Toscana, insieme a Roberto Calzolai per la rinnovata fiducia e per aver reso realizzabile l’estensione dell’applicazione dell’Indice ad altri 20 corsi d’acqua e la caratterizzazione delle popolazioni ittiche in 4 bacini lacustri in collaborazione con ARPAT.

Si ringraziano i dirigenti, il personale tecnico e amministrativo ARPAT per la professionalità e disponibilità mostrata nell’organizzazione della formazione e delle successive fasi di campo.

La collaborazione tra il Dipartimento di biologia e il Sistema Museale di Ateneo è stata possibile grazie al Presidente Marco Benvenuti, alla Direttrice Lucilla Conigliello e alla Responsabile di Sede Annamaria Nistri che in base a un accordo formale hanno reso realizzabile la partecipazione del proprio personale al progetto, e ai quali va il nostro personale riconoscimento.

E infine, ma non ultimo, uno speciale ringraziamento a Alberto Ugolini, responsabile scientifico del presente accordo, a Thomas Busatto, Andrea Vannini e Alessandro Russo, borsisti presso il Dipartimento di biologia, che hanno collaborato sia alle fasi di campo sia all’elaborazione dei dati, che mi hanno accompagnata lungo tutto il percorso e senza i quali questo studio non sarebbe stato possibile.

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Allegato 1: Classificazione, taglia e densità ottimale per singola specie

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NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Abramide Abramis brama 2 3 0,20 Acerina Gymnocephalus cernuus 2 1 0,00 Alborella (Regione Italicopeninsulare) Alburnus alburnus alborella (Regione Italicopeninsulare) 2 1 0,40 Alborella (Regione Padana) Alburnus alburnus alborella - 1 0,40 Alborella meridionale Alburnus albidus - 1 0,40 altre specie aliene altre specie aliene non elencate 3 4 0,00 Anguilla Anguilla anguilla - 4 0,05 Anguilla americana Anguilla rostrata 3 4 0,00 Aspio Aspius aspius 1 3 0,00 Barbo (Regione Italicopeninsulare) Barbus plebejus 3 3 0,10 Barbo (Regione Padana) Barbus plebejus - 3 0,10 Barbo canino (Regione Italicopeninsulare) Barbus meridionalis caninus (Regione Italicopeninsulare) 3 2 0,10 Barbo canino (Regione Padana) Barbus meridionalis caninus - 2 0,10 Barbo di Graells Barbus graellsii 2 3 0,00 Barbo europeo Barbus barbus 2 3 0,10 Barbo spagnolo Luciobarbus bocagei 2 3 0,10
86 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Barbo tiberino (Regione Italicopeninsulare) Barbus tyberinus - 2 0,10 Barbo tiberino (Regione Padana) Barbus tyberinus 3 2 0,10 Bavosa pavone Salaria pavo - 1 0,05 Blicca Blicca bjoerkna 2 2 0,20 Boga Boops boops - 2 0,00 Bottatrice Lota lota - 3 0,00 Cagnetta Salaria fluviatilis - 1 0,01 Carassio comune Carassius carassius 2 3 0,20 Carassio dorato Carassius auratus 2 3 0,20 Carpa Cyprinus carp - 3 0,10 Carpa argentata Hypophthalmichthys molitrix 2 4 0,00 Carpa erbivora Ctenopharyngodon idellus 2 4 0,00 Carpa macrocefala Hypophthalmichthys nobilis 2 4 0,00 Carpione del Fibreno Salmo fibreni - 3 0,00 Carpione del Garda Salmo carpio - 3 0,00 Cavedano Squalius squalus - 3 0,20 Cavedano etrusco (Regione Italicopeninsulare) Squalius lucumonis - 2 0,10 Cavedano etrusco (Regione Padana) Squalius lucumonis 3 2 0,10 Cefalo Mugil cephalus - 3 0,05
87 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Cheppia (Alosa Agone) Alosa fallax - 3 0,05 Ciclide zebrato Amatitlania nigrofasciata 2 1 0,10 Cobite barbatello (Regione italicopeninsulare) Barbatula barbatula 3 1 0,05 Cobite barbatello (Regione padana) Barbatula barbatula - 1 0,05 Cobite comune Cobitis taenia bilineata - 1 0,05 Cobite di stagno orientale Misgurnus anguillicaudatus 2 2 0,05 Cobite mascherato (Regione Italicopeninsulare) Sabanejewia larvata (Regione Italicopeninsulare) 3 1 0,05 Cobite mascherato (Regione Padana) Sabanejewia larvata - 1 0,05 Coregone lavaret Coregonus lavaretus 3 3 0,05 Coregone nasello Coregonus oxyrhynchus 3 3 0,05 Gambusia Gambusia holbrooki 2 1 0,40 Ghiozzetto cenerino Pomatoschistus canestrini - 1 0,40 Ghiozzetto del Tortonese Pomatoschistus tortonesei - 1 0,40 Ghiozzetto di laguna (Regione Italicopeninsulare) Knipowitschia panizzae 3 1 0,40 Ghiozzetto di laguna (Regione Padana) Knipowitschia panizzae - 1 0,40 Ghiozzetto marmoreggiato Pomatoschistus marmoratus - 1 0,40
88 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Ghiozzetto minuto Pomatoschistus minutus elongatus - 1 0,40 Ghiozzo di ruscello (Regione Italicopeninsulare) Padogobius nigricans - 2 0,40 Ghiozzo di ruscello (Regione Padana) Padogobius nigricans 3 1 0,40 Ghiozzo Gò Zosterisessor ophiocephalus - 2 0,40 Ghiozzo nero Gobius niger jozo - 1 0,40 Ghiozzo padano (Regione Italicopeninsulare) Padogobius martensii (Regione Italicopeninsulare) 2 1 0,40 Ghiozzo padano (Regione Padana) Padogobius martensii - 1 0,40 Gobione (Regione Italicopeninsulare) Romanogobius gobio (Regione Italicopeninsulare) 2 1 0,20 Gobione (Regione Padana) Romanogobius gobio - 1 0,20 ibrido Barbus ibrido Barbus 3 3 0,01 ibrido Esox ibrido Esox 3 4 0,01 ibrido Rutilus ibrido Rutilus 3 2 0,01 ibrido Salmo ibrido Salmo 3 3 0,01 ibrido Thymallus ibrido Thymallus 3 3 0,01 Lampreda di fiume Lampetra fluviatilis - 2 0,01 Lampreda di mare Petromyzon marinus - 4 0,01 Lampreda di ruscello Lampetra planeri - 2 0,01
89 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Lampreda padana Lampetra zanandreai - 2 0,01 Lasca (Regione Italicopeninsulare) Chondrostoma genei (Regione Italicopeninsulare) 2 2 0,20 Lasca (Regione Padana) Chondrostoma genei - 2 0,20 Latterino Atherina boyeri - 1 0,20 Latterino (Aterina) di lago Atherina boyeri - 1 0,20 Luccio Esox lucius - 4 0,01 Luccio italico Esox cisalpinus - 4 0,01 Lucioperca Sander lucioperca 2 3 0,01 Moranec Pachychilon pictum 2 1 0,20 Muggine calamita Liza ramada - 3 0,20 Muggine dorato Liza aurata - 3 0,20 Muggine labbrone Chelon labrosus - 3 0,01 Muggine musino Liza saliens - 3 0,01 Naso Chondrostoma nasus 2 3 0,01 Nono Aphanius fasciatus - 1 0,20 Orata Sparus auratus - 3 0,01 Panzarolo Knipowitschia punctatissima - 1 0,01 Passera di mare Platichthys flesus italicus - 3 0,01 Persico reale (Regione Italicopeninsulare) Perca fluviatilis (Regione Italico-peninsulare e Isole) 2 3 0,10
90 NOME
NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Persico reale (Regione Padana) Perca fluviatilis - 3 0,10 Persico sole Lepomis gibbosus 2 2 0,40 Persico trota Micropterus salmoides 2 3 0,10 Pesce ago Syngnathus acus - 2 0,01 Pesce ago di rio Syngnathus abaster - 2 0,01 Pesce gatto africano Clarias gariepinus 2 3 0,01 Pesce gatto nebuloso Ameiurus nebulosus 2 2 0,01 Pesce gatto nero Ameiurus melas 2 3 0,01 Pesce gatto punteggiato Ictalurus punctatus 2 3 0,10 Pesce re Odonthestes bonariensis 3 1 0,20 Pigo (Regione Italicopeninsulare) Rutilus pigus (Regione Italico-peninsulare) 3 3 0,20 Pigo (Regione Padana) Rutilius pigus - 3 0,20 Pseudorasbora Pseudorasbora parva 2 1 0,40 Rodeo Rhodeus sericeus 2 1 0,40 Rovella (Regione Padana) Rutilus rubilio (Regione Padana e Regione delle Isole) 3 1 0,20 Rovella (Regione Italicopeninsulare) Rutilius rubilio - 1 0,20 Rutilo Rutilus rutilus 2 2 0,40 Salmerino Salvelinus alpinus - 3 0,01 Salmerino di fonte Salvelinus fontinalis 2 2 0,01
COMUNE
91 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Salmone argentato Oncorhynchus kisutch 2 3 0,01 Sanguinerola Phoxinus phoxinus - 1 0,20 Savetta (Regione Italicopeninsulare) Chondrostoma soetta (Regione Italicopeninsulare) 3 3 0,01 Savetta (Regione Padana) Chondrostoma soetta - 3 0,01 Scardola Scardinius erythrophthalmus 3 3 0,20 Scardola padana (Regione Italicopeninsulare) Scardinius hesperidicus 3 3 0,20 Scardola padana (Regione Padana) Scardinius hesperidicus - 3 0,20 Scardola tirrenica (Regione Italicopeninsulare) Scardinius scardafa - 2 0,20 Scardola tirrenica (Regione Padana) Scardinius scardafa 3 2 0,20 Scazzone Cottus gobio - 2 0,20 Siluro Silurus glanis 1 4 0,01 Spigola Branzino Dicentrarchus labrax - 3 0,01 Spinarello Gasterosteus aculeatus - 1 0,01 Storione Acipenser sturio - 4 0,01 Storione bianco Acipenser transmontanus 3 4 0,01 Storione cobice Acipenser naccarii - 4 0,01 Storione ladano Huso huso - 4 0,01
92 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 Temolo (Regione Italicopeninsulare) Thymallus thymallus (Regione Italicopeninsulare) 3 3 0,10 Temolo (Regione Padana) Thymallus thymallus - 3 0,10 Temolo ceppo atlantico Thymallus thymallus (ceppo alloctono) 2 3 0,10 Tilapia del nilo Oreochromis niloticus 3 2 0,10 Tinca Tinca tinca - 3 0,01 Triotto (Regione Italicopeninsulare) Rutilus erythrophthalmus (Regione Italicopeninsulare) 2 2 0,20 Triotto (Regione Padana) Rutilius erythrophthalmus - 1 0,20 Trota di lago Salmo (trutta) lacustris - 3 0,20 Trota fario Ceppo Atlantico Salmo trutta 2 3 0,20 Trota iridea Oncorhynchus mykiss 2 2 0,20 Trota marmorata (Regione Italicopeninsulare) Salmo marmoratus 3 4 0,10 Trota marmorata (Regione Padana) Salmo marmoratus - 4 0,10 Trota mediterranea distretto italico peninsulare (Regione Italicopeninsulare) Salmo cettii - 3 0,20 Trota mediterranea distretto italico Salmo cettii 3 3 0,20
93 NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO Autoctono (-)/ Alieno(Nocività 1-2-3) Taglia Densità ottimale ind/m2 peninsulare (Regione Padana) Trota mediterranea distretto padano (Regione Italicopeninsulare) Salmo cenerinus 3 2 0,20 Trota mediterranea distretto padano (Regione Padana) Salmo cenerinus - 2 0,20 Vairone Telestes muticellus - 1 0,40

CARATTERIZZAZIONE, CLASSIFICAZIONE E TUTELA

DELLA FAUNA ITTICA DELLA TOSCANA AI FINI

DELL‘INTEGRAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE – II Fase

Laghi

Relazione finale

Novembre 2022

Responsabile scientifico

Prof. Alberto Ugolini

Dipartimento di Biologia Animale

Responsabile tecnico

Dott. Annamaria Nocita

Sistema Museale di Ateneo, Sede La Specola

Assegnatari di Borsa di Ricerca

Dott. Thomas Busatto

Dott. Andrea Vannini

Dott. Alessandro Russo

Dipartimento di Biologia Animale

Tirocinante

Noemi Bernardi, Studentessa in Scienze Naturali Dipartimento di Biologia Animale

Il presente studio è stato finanziato in base all’Accordo tra Regione Toscana e Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze “Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque – II fase “, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e dell’art. 6 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.

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2 SOMMARIO INTRODUZIONE 4 MATERIALI E METODI 5 LAGO DI BILANCINO 7 EXECUTIVE SUMMARY 8 INQUADRAMENTO GENERALE 9 INQUADRAMENTOAMBIENTALE 14 METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO 19 RISULTATI 23 CONSIDERAZIONI 36 CONFRONTO CATTURE MONITORAGGIO 2008/09 – 2022 (NUMERO DI INDIVIDUI E PESO) 38 LAGO DI MONTEPULCIANO 43 EXECUTIVE SUMMARY 44 INQUADRAMENTO GENERALE 45 INQUADRAMENTOAMBIENTALE 47 METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO 49 RISULTATI 53 CONSIDERAZIONI 62 LAGO DI CHIUSI 65 EXECUTIVE SUMMARY 66 INQUADRAMENTO GENERALE 67 INQUADRAMENTOAMBIENTALE 69 METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO 73 RISULTATI 76 CONSIDERAZIONI 86 LAGO DI MASSACIUCCOLI 89 EXECUTIVE SUMMARY 90 INQUADRAMENTO GENERALE 91 INQUADRAMENTOAMBIENTALE 94 METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO ITTICO 97 RISULTATI 100 CONSIDERAZIONI 110 LAGO DI MONTEDOGLIO 112 EXECUTIVE SUMMARY 114 INQUADRAMENTO GENERALE 115
3 INQUADRAMENTOAMBIENTALE 115 METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO 117 RISULTATI 118 CONCLUSIONI FINALI 123

INTRODUZIONE

La caratterizzazione del popolamento ittico e il suo stato ecologico sono obiettivi previsti dalla Direttiva Quadro sulle acque dell’Unione Europea (2000/60/CE). Per il campionamento della fauna ittica dei laghi viene seguito il “Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani” (2014), modificato come descritto in dettaglio nel capitolo Materiali e Metodi.

Il presente report raccoglie e illustra i risultati della campagna di monitoraggio della fauna ittica effettuata nel 2022 nei Laghi di Bilancino, Montepulciano, Chiusi e Massaciuccoli della Regione Toscana come previsto dall’accordo “CARATTERIZZAZIONE, CLASSIFICAZIONE E TUTELA

DELLA FAUNA ITTICA DELLA TOSCANA AI FINI DELL‘INTEGRAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE – II Fase“. Tale accordo prevedeva anche le indagini sul Lago di Montedoglio (AR), calendarizzate per maggio. Da contatti preliminari con l’Ente Acque UmbreToscane di Arezzo (EAUT) che gestisce l’invaso è emerso che nel 2021 la caratterizzazione della fauna ittica era già stata effettuata a seguito di una campagna di campionamenti costituita di varie sessioni, sia primaverili sia tardo estive, con la produzione di un report. L’EAUT ha ritenuto di dover considerare non utile una nuova campagna di analisi, e tuttavia ha gentilmente concesso l’uso a scopi scientifici dei dati contenuti nel report prodotto con PEC del 9 giugno 2021.

Il monitoraggio dei laghi è stato realizzato in collaborazione con ARPAT, sia per quanto riguarda l’organizzazione della logistica e del disegno di campionamento sia per una fattiva e determinante presenza sul campo nelle operazioni di cattura e riconoscimento delle specie ittiche. Particolare cura è stata data da parte del personale del Dipartimento di Biologia e del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze alla formazione del personale ARPAT al fine di procedere verso un graduale percorso di autonomia dell’Agenzia nel campo del monitoraggio della fauna ittica delle acque interne.

A partire da aprile 2022 il Dipartimento di Biologia ha inoltre messo a disposizione due borse di studio per altrettanti biologi con specifiche competenze nel campo del monitoraggio ambientale, al fine di affiancare il personale strutturato e formare figure in grado di gestire la raccolta e l’elaborazione dati relativi alle comunità ittiche, con particolare riferimento agli indici biotici.

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MATERIALI E METODI

Il monitoraggio è stato effettuato mediante l’ausilio di imbarcazioni, utilizzando metodi standardizzati che prevedono l’impiego di reti multimaglia da imbrocco e elettropesca.

Per il Lago di Bilancino (Barberino di Mugello, Firenze, Toscana), il Lago di Montepulciano (Montepulciano, Siena, Toscana) e il Lago di Chiusi (Chiusi, Siena, Toscana) sono stati effettuati campionamenti utilizzando due differenti metodologie:

• Elettropesca da imbarcazione lungo la zona riparia e successiva raccolta degli esemplari con retini immanicati. Le sessioni di elettropesca sono in numero diverso per ogni lago, lungo la linea costiera del lago, cercando di coprire tutta la variabilità di habitat in esso presente. Lo strumento usato per l’elettropesca è elettrico, a corrente continua e a impulsi, potenza 1.200 Watt, di proprietà di ARPAT

• Reti multimaglia ad imbrocco posizionate sul fondo e in superficie; ogni rete (10 in totale) è costituita da 6 pezze di 10 m ciascuna con maglie di 8, 14, 19, 25, 35 e 55 mm di lato; l’altezza delle reti è 1,5 metri. Le dimensioni della maglia 8 in realtà si assestano tra 8 e 9 cm di larghezza. Le reti sono state collocate lungo la superficie del lago, cercando di coprire tutta la variabilità di habitat in esso presente.

• La metodologia prevede l’utilizzo di reti multimaglia a imbrocco da fondo e pelagiche con orientamento casuale rispetto alla riva e a profondità stratificate da 1,5 metri alla massima profondità del lago; il tempo di posa delle reti deve essere di 12 ore con un range accettabile da 10.5 a 13.5 ore. Le reti multimaglia da fondo sono calate a stretto contatto con il fondo lacustre: nella sessione di campionamento 2022 sono state impiegate reti composte da 6 differenti pannelli, con maglia variabile da 8 a 55 mm.

• Il materiale del panno è nylon incolore (poliammide) montato su una corda galleggiante (densità in acqua di 6 g/m) e corda piombata (densità in acqua di 22 g/m) rivestita di materiale plastico.

• Tutte le reti hanno il medesimo ordine di sequenza dei pannelli come riportato nelle tabelle a seguire

Per il Lago di Massaciuccoli (Province di Lucca e Pisa, Toscana), è stata usata unicamente la metodologia a reti multimaglia ad imbrocco, data l’elevata conducibilità dell’acqua che non ha permesso l’uso dell’elettropesca, come discusso più avanti nel capitolo dedicato a questo bacino lacustre.

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Numero pannello Dimensione maglia (mm) Diametro filato (mm) 1 8 0,15 2 14 0,15 3 19 0,18 4 25 0,20 5 35 0,20 6 55 0,25
Tab.1. Dimensioni delle maglie e filati delle reti

• Ciascun pannello deve essere alto 1,5 metri e lungo 2,5 metri: vengono montati in sequenza con corda galleggiante e corda piombata, in modo tale che ciascuna rete sia lunga complessivamente 30 metri. Le reti multimaglia pelagiche sono analoghe a quelle di fondo; sono sostenute alla profondità voluta da galleggianti collegati ai capi della rete da una cima.

• Il protocollo di campionamento prevede poi la valutazione in numero e peso di tutte le specie catturate e una serie di valutazioni di carattere biologico finalizzate a definire vari aspetti quali la struttura demografica delle popolazioni, i modelli di crescita, il comportamento riproduttivo, la posizione trofica, ecc.

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Fig. 1. Reti e maglie utilizzate nel monitoraggio

LAGO DI BILANCINO

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EXECUTIVE SUMMARY

Per il lago di Bilancino (Barberino di Mugello, Firenze, Toscana) la campagna di pesca si è svolta nei giorni 27 e 28 aprile 2022; il 27 aprile è stata condotta l'elettropesca e nel tardo pomeriggio sono state calate le reti, mentre il 28 aprile sono state recuperate. Con la sessione di elettropesca sono stati catturati complessivamente 84 esemplari appartenenti a 6 specie ittiche diverse. Con la sessione di pesca con rete sono stati catturati complessivamente 222 esemplari appartenenti a 8 specie ittiche diverse, per una biomassa complessiva di 79,86 kg.

La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere il Persico reale (Perca fluviatilis), seguita dalla Scardola (Scardinius sp.). Pseudorasbora (Pseudorasbora parva) e Carpa (Cyprinus carpio) sono risultate essere le specie meno frequenti nelle catture.

Da notare che Trota fario (Salmo trutta), Pesce gatto (Ameiurus melas), Anguilla (Anguilla anguilla), Tinca (Tinca tinca) e Siluro europeo (Silurus glanis) seppure segnalati nell’invaso da fonti attendibili, non sono mai stati catturati. La loro presenza può quindi considerarsi limitatissima in termini di biomassa, oppure le specie possono essere completamente estinte dall’invaso a causa di condizioni ambientali non idonee.

La maggior parte delle specie ittiche presenti nell’invaso di Bilancino è alloctona per il distretto Tosco-Laziale e risulta essere in grado di riprodursi (presenza di esemplari adulti accanto a giovani e giovanissimi nelle catture)

Immissioni a scopo di ripopolamento, come è stato fatto per la Tinca negli ultimi anni, non sembrano né necessarie, né destinate al successo.

L’esatta struttura di età e di taglia delle popolazioni non è ricostruibile per ogni specie catturata, a causa dell’elevata selettività delle reti impiegate e anche poiché per alcune specie è risultato disponibile un esiguo numero di individui.

I dati raccolti inducono comunque a considerare che alcune specie, per esempio Persico reale (Perca fluviatilis), Persico sole (Lepomis gibbosus), Alborella (Alburnus alborella), Cavedano italico (Squalius squalus), Luccio (Esox lucius) e Lucioperca (Sander lucioperca) abbiano una popolazione strutturata su numerose classi d’età, in grado di autosostenersi. Altre specie negli ultimi anni sembrano invece in declino, per scarsità o assenza di riproduzione, in particolare Carassio (Carassius carassius), Carpa (Cyprinus carpio) e Persico trota (Micropterus salmoides; quest’ultimo non catturato durante i campionamenti): queste sono però tutte specie alloctone, per cui la loro riduzione costituisce un fatto positivo.

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INQUADRAMENTO GENERALE

L’invaso di Bilancino è un bacino di origine artificiale generatosi a seguito della realizzazione dell’omonima diga. I lavori di costruzione furono avviati nel 1991 e conclusi nel 1996. La diga è stata poi ufficialmente inaugurata nel 1999. L’invaso risulta in esercizio effettivo dagli inizi del 2002, con il rilascio del certificato di collaudo. Si tratta di una essenziale riserva idrica per la città di Firenze nonché uno dei due maggiori laghi artificiali a scopo idropotabile della Regione Toscana, assieme all’invaso della diga di Montedoglio sul fiume Tevere.

Le caratteristiche tecniche, soggette a leggere variazioni determinate dal livello delle acque sono riassunte nella seguente tabella:

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Altezza della diga (L.584/94) 42,1 m Lunghezza dello sbarramento 72 m Superficie d’invaso 5 km2 Volume d'invaso 84 milioni m3 Profondità massima 30 m Quota del coronamento 260 m s.l.m. Quota della riva 252 m s.l.m. Lunghezza dell’invaso 1500 m Larghezza centrale dell’invaso 600 m Sviluppo della riva > 10 km
Tab. 2. Caratteristiche dell’invaso di Bilancino

L'alimentazione dell'invaso è garantita principalmente da 6 torrenti che si immettono dal lato ovest e dal lato nord. La tabella seguente riporta per ciascun immissario sia l'orientamento che la portata. Le acque vengono rilasciate a favore dell’Arno, attraverso il fiume Sieve regimentato.

Affluenti Orientamento Portata (m3/s)

Sieve 270° - 120° 116,5

Lora 250° 64,1

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Fig. 2. Invaso di Bilancino, immagine da Google Earth
Stura 230° 82,3 Calecchia 10° 44,5 Sorcella 40° 64,2 Tavaiano 40° 50,9
Tab. 3. Affluenti dell’invaso di Bilancino

Nel Piano Strutturale Intercomunale del Mugello viene riportato che l’invaso di Bilancino giace su depositi olocenici alluvionali recenti e attuali, in parte terrazzati, costituiti da limi argillosi, sabbie e ghiaie. Il territorio circostante è geologicamente caratterizzato da:

1) Depositi continentali rusciniani e villafranchiani costituiti da argille limoso sabbiose, ciottolami e conglomerati, sabbie argilloso-limose, limi sabbiosi;

2) Unità di M. Morello, S. Fiora, Cassio, Antola, ovvero unità tettoniche del Dominio Ligure esterno;

3) Unità di M. Cervarola, marne di Vicchio e di Villore.

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Fig. 3. Invaso di Bilancino, carta degli immissari e degli emissari. Fonte: CTR Regione Toscana modificata
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Fig. 4. Invaso di Bilancino, carta geologica riportata nel Piano Strutturale Intercomunale Mugello.
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INQUADRAMENTOAMBIENTALE

Da analisi condotte da ARPAT (2009) è dimostrata l'esistenza di un termoclino localizzato tra i 5 e 15 metri di profondità, al di sotto del quale la temperatura è costante tutto l’anno intorno a 7-8 °C. La fascia superficiale (profondità < 5 metri) è affetta da ampie escursioni termiche: la temperatura invernale si aggira intorno ai 7°C mentre quella estiva può raggiungere anche i 27-28°C in estate.

Lo studio e il monitoraggio delle acque dell’invaso di Bilancino condotto da ARPAT nel periodo 2004-2006 ha prodotto i seguenti risultati per i principali parametri chimico-fisici dell’acqua:

- L’invaso è classificabile come “monomittico caldo” (si verifica un unico evento di rimescolamento completo delle acque e temperatura minima superiore o uguale a 4°C). Il periodo di isotermia si verifica nei mesi di gennaio e di febbraio.

- Durante il periodo di massimo rimescolamento, nei mesi invernali, prevalendo una condizione di isotermia e quindi piena circolazione, si ha un contenuto di ossigeno analogo ad ogni profondità e attestato su concentrazioni piuttosto elevate. Con l’avanzare della stratificazione termica, a partire dal mese di marzo e sempre più nei mesi successivi, gli strati profondi vengono progressivamente esclusi dalla libera comunicazione con la superficie. Le massime concentrazioni di ossigeno si registrano nei mesi estivi (giugno, luglio e agosto) negli strati più profondi dell’epilimnio o nei più superficiali del metalimnio. Verso la tarda estate o l’inizio dell’autunno, quando le acque sono stratificate, a profondità superiore ai 13 m circa si rileva una percentuale di saturazione pari allo 0. Questi fenomeni di anossia sul fondo sono da collegare a decomposizione della sostanza organica presente.

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Fig. 5. Invaso di Bilancino, andamento della temperatura. Elaborazioni ARPAT 2005.

- I valori pH presentano differenze tra epilimnio e ipolimnio, con pH intorno ad 8 in superficie e intorno a 7.3 in profondità. La differenza è dovuta alla maggiore presenza di alghe planctoniche negli strati superficiali. Negli strati profondi i valori minimi si individuano nei periodi in cui il lago è stratificato (agosto-ottobre) e vi è quindi la maggiore produzione di composti riducenti. In condizioni di omeotermia (mesi invernali) si rilevano valori leggermente più elevati negli strati profondi che in quelli superficiali.

- I valori di alcalinità, a causa principalmente dell’aumento dell’attività fotosintetica degli organismi, tendono ad essere minimi in superficie e a crescere invece con la profondità. Il range di valori oscilla tra 200 mg/L in superficie (valore minimo) e 304 mg/L in profondità (valore massimo). Nei periodi di rimescolamento i valori di alcalinità sono comparabili alle varie profondità.

- I valori medi della conducibilità elettrica sono compresi tra i 350 e 400 μS/cm a 20°C.

- La concentrazione dei composti azotati (in particolare nitrati, NO3) lungo la colonna d'acqua è correlata agli eventi di pioggia, come frequenza e intensità delle precipitazioni. L'acqua piovana, infatti, dilava i suoli del bacino imbrifero solubilizzando i nitrati, trasportati poi dagli immissari fino all'invaso di Bilancino. Per questo motivo la concentrazione di nitrati è solitamente più alta nei mesi invernali, quando anche le precipitazioni tendono ad essere più frequenti ed intense.

Nei periodi estivi, autunnali e tardo autunnali le concentrazioni di azoto nitrico sono generalmente inferiori ai limiti di rilevabilità strumentali, mentre sono apprezzabili nel periodo invernale e primaverile. L’azoto ammoniacale determinato in superficie, al centro invaso e nelle stazioni situate all’immissione dei principali tributari, è risultato sempre al di sotto dei limiti di rilevabilità strumentali, mentre in profondità nella stazione di centro invaso si rilevano degli incrementi a 0,3 mg/L nel periodo di ottobre-novembre. Nel periodo di stratificazione termica i nitrati in superficie sono a livelli minimi a causa del consumo da parte delle alghe e del mancato apporto dagli strati sottostanti mentre aumenta l’ammoniaca (NH3) in profondità a causa delle condizioni di anossia.

- La trasparenza (disco Secchi) oscilla su valori piuttosto bassi compresi tra 0 e 3 m.

- Secondo la classificazione OECD è possibile evidenziare una condizione complessiva di

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Fig. 6. Invaso di Bilancino, andamento della concentrazione di ossigeno. Elaborazioni ARPAT 2005.

mesotrofia.

La fauna ittica dalle catture 2022 risulta composta dalle seguenti specie:

• Abramide (Abramis brama)

• Alborella (Alburnus alburnus)

• Carpa comune (Cyprinus carpio)

• Cavedano (Squalius squalus.)

• Luccio (Esox lucius)

• Lucioperca (Sander lucioperca)

• Persico reale (Perca fluviatilis)

• Persico sole (Lepomis gibbosus)

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• Pesce gatto punteggiato (Ictalurus punctatus)

• Pseudorasbora (Pseudorasbora parva)

• Scardola (Scardinius sp.)

Dal 2017 la pesca nell’Invaso di Bilancino è assoggettata a regolamentazione che definisce una “Zona a Regolamento Specifico” estesa a tutta la superficie dell’invaso, nella quale vige un disciplinare di gestione approvato dalla Regione Toscana e concordato con il Comune di Barberino di Mugello.

La normativa di riferimento è la Legge Regionale Toscana 7/2005 “Gestione delle risorse della pesca nelle acque interne”, e la L. R. l.r. 59/2017 “Disposizioni in materia di gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca nelle acque interne. Modifiche alla l.r. 7/2005”, nonché i rispettivi regolamenti di attuazione della suddetta legge DPGR 54/R del 22/07/2005.

La Regione Toscana, al fine di facilitare la fruizione del lago per i pescatori sportivi ha realizzato una mappa del lago indicando, lungo gli argini le zone aperte all’attività di pesca e quelle in cui per varie ragioni (balneazione, protezione o altro) essa è vietata.

Sin dal momento della realizzazione dell’invaso gli enti pubblici preposti hanno effettuato numerose immissioni di materiale ittico ad integrazione delle popolazioni che potevano colonizzare l'invaso in modo naturale, spostandosi dagli immissari.

Nel periodo 1988- 2001 sono state eseguite semine di avannotti e individui giovanili di Anguilla (Anguilla anguilla), Barbo (Barbus sp.), Cavedano (Squalius sp.), Luccio (Esox lucius), Tinca (Tinca tinca) e Vairone (Telestes muticellus), con i quantitativi rappresentati nella seguente tabella. Nel 2004-2006 le immissioni hanno riguardato esclusivamente avannotti di Luccio e Tinca.

In merito al materiale genetico utilizzato per il ripopolamento, si tratta probabilmente di materiale di origine europea, quindi geneticamente non autoctono dell'Italia centrale.

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Alle immissioni ufficiali si sommano probabili immissioni irregolari effettuate da privati, poiché nell'invaso è presente anche il Persico reale (Perca fluviatilis), che non risulta essere mai stato introdotto ufficialmente. Inoltre, nel corso degli anni si sono succedute diverse segnalazioni di Siluro europeo (Silurus glanis), presenza comunque non confermata dai campionamenti 2022.

L'immissione della Tinca (Tinca tinca) sembra essere stata fallimentare, poiché ad oggi non risultano essere presenti in Bilancino popolazioni stabili di questa specie. Probabilmente l'invaso non fornisce le condizioni ambientali necessarie alla specie per sopravvivere e per riprodursi con successo.

L'invaso di Bilancino risulta frequentato da numerose specie di avifauna, sia stanziale che migratrice, che possono avere interazioni con la fauna ittica (predazione). Si citano tra le altre Cormorano, Airone rosso, Airone bianco maggiore, Airone cenerino, Garzetta, Sgarza ciuffetto, Nitticora, Tarabuso, Tarabusino, Svasso maggiore, Tuffetto.

Risulta presente e in alcuni siti infestante la Cozza zebrata (Dreissena polymorpha), un mollusco bivalve originario del Mar Caspio e del Lago di Aral.

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Tab. 4. Immissioni ittiche dell’invaso di Bilancino

METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO

Nella sessione di campionamento 2022 sono state calate 10 reti in totale in data 28 aprile, andando a coprire tutto il range di profondità dell'invaso. Le reti sono state posizionate la sera del 27 aprile tra le 17:15 e le 19:30, e sono state salpate la mattina seguente dalle ore 7:00 fino alle ore 12:00.

Ad integrazione delle reti multimaglia ad imbrocco è stata effettuata anche l’elettropesca, in ambiente ripariale, in modo da contattare anche le specie più piccole e legate ad acque superficiali. Per la sessione di elettropesca 2022 sono stati impostati 10 punti di pesca distribuiti lungo tutta la linea di riva dell'invaso, in modo da massimizzare la copertura su tutte le differenti tipologie ambientali presenti.

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Fig. 7. Invaso di Bilancino, recupero delle reti multimaglia. 28/04/2022

Il protocollo di campionamento prevede poi la valutazione in numero e peso di tutte le specie catturate e una serie di valutazioni di carattere biologico finalizzate a definire vari aspetti quali la struttura demografica delle popolazioni, i modelli di crescita, il comportamento riproduttivo, la posizione trofica, ecc.

Nelle tabelle seguenti sono riportati i punti di campionamento.

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Fig. 8. Invaso di Bilancino, elettropesca da imbarcazione. 27/04/2022
PUNTO COORDINATE N COORDINATE E 1E 43,971007 11,279239 2E 43,97215 11,264043 3E 43,973328 11,240838 4E 43,981274 11,24161 5E 43,989235 11,246474 6E 43,981537 11,261576 7E 43,989969 11,26092 8E 43,982745 11,275656 9E 43,986122 11,283626 10E 43,99128 11,277599
PUNTO COORDINATE Inizio posa rete PROFONDITA’ inizio (m) 1R 43,9719255 11,2806345 5,4 2R 43,9901069 11,2637778 20 3R 43,9813184 11,2576262 14 4R 43,9813076 11,2469554 14 5R 43,9878122 11,2487122 8 6R 43,9788225 11,2438875 8,6 7R 43,9740005 11,2544445 9,8
Tab.5. Invaso di Bilancino, coordinate dei punti di elettropesca

Nelle immagini seguenti sono riportati su mappa satellitare i punti di campionamento.

21 8R 43,9737065 11,2671165 3,2 9R 43,9900678 11,2639093 6,8 10R 44,9912800 11,2775990 7,4
Tab. 6. Invaso di Bilancino, coordinate dei punti di pesca con reti a imbrocco Fig.9. Invaso di Bilancino, distribuzione dei punti di elettropesca lungo la riva
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Fig. 10. Invaso di Bilancino, distribuzione dei punti pesca con reti a imbrocco

RISULTATI

Complessivamente sono stati catturati 306 individui per un totale di 79, 86 kg, appartenenti a 11 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti. La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere il Persico reale (Perca fluviatilis), seguita dalla Scardola (Scardinius sp.). La Scardola non risultava segnalata per la fauna ittica dell’invaso di Bilancino nei precedenti rapporti ambientali, ad es. in quello di ARPAT del 2009. Lo stesso dicasi per il Lucioperca (Sander lucioperca), non riportato nella lista dell’ittiofauna dell’invaso. Pseudorasbora (Pseudorasbora parva) e Carpa (Cyprinus carpio) sono risultate essere le specie meno frequenti nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere il Luccio (Esox lucius) seguito da Scardola, Cavedano (Squalius squalus) e Persico reale in quest’ordine. Sebbene presente nelle catture con un numero ridotto di esemplari, il Luccio raggiunge nell’invaso di Bilancino taglie importanti (fino a 91 cm tra quelli catturati) e di conseguenza masse corporee considerevoli. Scardola, Cavedano e Persico reale raggiungono taglie decisamente inferiori ma sono abbondanti nell’invaso, andando quindi a pesare molto in termini di biomassa.

Il Luccio (Esox lucius) si riproduce autonomamente nell’invaso, come documentato dalla cattura di esemplari giovanissimi con elettropesca lungo la riva.

La lista delle specie catturate e di quelle non catturate, ma di probabile presenza, è riportata nella tabella seguente. Vengono indicati anche gli eventuali allegati di inclusione nella Direttiva 92/43/CE “Habitat” e la valutazione IUCN dello stato di conservazione1

1 EX = Extinct; EW = Extinct in the Wild; CR = Critically Endangered; EN = Endangered; VU = Vulnerable; NT = Near Threatened; LC = Least Concern; DD = Data Deficient; NE = Not Evaluated.

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NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO DIRETTIVA HABITAT IUCN globale IUCN popolazione italiana Abramide Abramis brama (L., 1758) - LC NA Alborella Alburnus alborella (L., 1758) - NE NT Carpa Cyprinus carpio L., 1758 - LC NA Cavedano Squalius squalus (Bonaparte, 1837) - LC LC Luccio Esox lucius L., 1758 - LC NA Lucioperca Sander lucioperca L., 1758 - LC NA Pesce gatto punteggiato Ictalurus punctatus (Rafinesque, 1818) - LC NA Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 - LC NA Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 - LC NA Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 - LC NA Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 - LC LC SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA: Anguilla europea Anguilla anguilla - CR CR

Tab.7. Invaso di Bilancino, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, allegato di inclusione nella Direttiva Habitat e stato di conservazione IUCN.

É stata effettuata anche una distinzione tra specie autoctone, alloctone per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, e tra specie inserite nel Regolamento UE 1143/2014 concernente “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive” (Specie aliene invasive di rilevanza unionale). I risultati sono riportati nella tabella seguente.

SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA:

Tab.8. Invaso di Bilancino, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, alloctonia per il

24 L., 1758 Carassio comune Carassius carassius L., 1758 - LC NA Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 - LC NA Siluro europeo Silurus glanis L., 1758 - LC NA Trota fario Salmo trutta L., 1758 - LC NA Vairone Telestes muticellus Bonaparte, 1837 - LC LC
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO ALLOCTONO per il distretto Tosco-Laziale ALLOCTONO per l’Italia Reg. UE 1143/2014 Abramide Abramis brama (L., 1758) X Alborella Alburnus alborella (L., 1758) X Carpa Cyprinus carpio L., 1758 X Cavedano Squalius squalus (Bonaparte, 1837) Luccio Esox lucius L., 1758 X Lucioperca Sander lucioperca L., 1758 X Pesce gatto punteggiato Ictalurus punctatus (Rafinesque, 1818) X Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 X Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 X X Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 X X Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 X
Anguilla europea Anguilla anguilla L.,
Carassio comune Carassius carassius L., 1758 X Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 X Siluro europeo Silurus glanis L., 1758 X Trota fario Salmo trutta L., 1758 X Vairone Telestes muticellus Bonaparte, 1837
1758

distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, ed eventuale inserimento nella lista delle specie aliene invasive di rilevanza unionale (Reg. UE 1143/2014).

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Tab.9. Invaso di Bilancino, numero di esemplari catturati per specie Tab.10. Invaso di Bilancino, peso di esemplari catturati per specie

Per le specie numericamente più abbondanti nelle catture, si riportano i grafici degli individui suddivisi per classi di taglia.

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Fig. 11. Invaso di Bilancino, numero di catture con le reti multimaglia e con l’elettropesca Fig.12. Invaso di Bilancino, distribuzione per classi di taglia delle catture di Lucioperca
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Fig.13. Invaso di Bilancino, distribuzione per classi di taglia delle catture di Persico reale Fig.14. Invaso di Bilancino, distribuzione per classi di taglia delle catture di Persico sole

Si riportano infine i pesi medi degli esemplari per specie e per maglia della rete o elettropesca.

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Fig.15. Invaso di Bilancino, distribuzione per classi di taglia delle catture di Scardola Fig. 16. Invaso di Bilancino, catture totali in peso con le reti multimaglia e con l’elettropesca

I grafici seguenti

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Tab. 11. Invaso di Bilancino, peso medio individui catturati sintetizzano i dati delle catture per specie, per maglia della rete e per singola rete. Fig.17. Invaso di Bilancino, biomassa delle catture per rete e per specie
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Fig.18. Invaso di Bilancino, biomassa totale delle catture per specie Fig.19. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 1
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Fig.20. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 2 Fig.21. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 3
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Fig.22. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 4 Fig.23. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 5
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Fig.24. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 6 Fig.25. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 7
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Fig.26. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 8 Fig.27. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 9
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Fig.28. Invaso di Bilancino, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 10

CONSIDERAZIONI

L’invaso di Bilancino ha origine artificiale, e il popolamento ittico in esso presente è il risultato della combinazione tra colonizzazione autonoma da parte dei pesci presenti negli immissari e di introduzioni da parte dell’uomo, non sempre legalmente autorizzate. Pertanto, non è possibile parlare, riferendosi a questo invaso, di una comunità ittica originaria di riferimento.

Delle specie catturate, soltanto una, il Cavedano (Squalius squalus), risulta autoctona per il distretto Tosco-Laziale. Tra quelle segnalate e di probabile presenza, soltanto due: Anguilla europea (Anguilla anguilla) e Vairone (Telestes muticellus). Tutte e tre sono state ufficialmente immesse dagli enti competenti, probabilmente andando a mischiarsi (soprattutto Cavedano e Vairone) con individui giunti autonomamente dai corsi d’acqua circostanti.

Per quanto concerne l’origine delle specie alloctone, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Abramide, Carassio comune, Carpa comune, Luccio, Lucioperca, Persico reale, Pseudorasbora, Siluro europeo, Trota fario), specie originarie degli Stati Uniti (Pesce gatto punteggiato, Persico sole, Persico trota), e due specie transfaunate dal distretto Padano-Veneto (Alborella, Scardola).

Le introduzioni ufficiali sono avvenute tra il 1998 e il 2007. Poiché però alcune specie attualmente presenti (Abramide, Carassio comune, Carpa comune, Lucioperca, Pseudorasbora, Siluro, Pesce gatto punteggiato, Persico sole, Persico trota, Scardola) non rientrano nella lista delle specie ufficialmente rilasciate, è molto probabile che alcune di esse siano giunte nel lago accidentalmente dai corsi d’acqua limitrofi (es. Carpa e Persico sole), mentre per altre pare certa l’introduzione illegale non regolamentata (es. Persico trota, Siluro, Lucioperca, ecc.).

Si segnala che due specie (Persico sole, Pseudorasbora) sono attualmente considerate in Europa specie aliene invasive di rilevanza unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014, che comporta anche l’urgenza di interventi di eradicazione (ove possibile) o contenimento della diffusione.

L’Anguilla europea (autoctona), specie notoriamente euriecia e tollerante condizioni ambientali non ottimali, è probabilmente ancora presente sebbene non sia stato possibile durante il campionamento effettuarne delle catture. Si tratterebbe anche dell’unica specie a priorità di conservazione (Critically Endangered) presente nel lago.

La Tinca (Tinca tinca), a suo tempo introdotta, non è stata ricatturata e in letteratura si considera non acclimatata nell’invaso di Bilancino a causa dell’assenza delle condizioni ambientali ottimali per la riproduzione (assenza di banchi di macrofite acquatiche e di elofite).

La maggior parte della biomassa ittica è rappresentata da Luccio, Cavedano e Scardola. Anche il Persico reale è risultato abbondante in termini di biomassa.

Del Luccio sono stati campionati pochi individui, ma ben ripartiti tra esemplari di grandi dimensioni (90 cm) e giovanili di pochi cm, ad indicare che la specie è ben acclimatata, stabile e riproduttiva all’interno dell’invaso

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Lo stesso si può dire a proposito del Persico reale, presente con una popolazione strutturalmente buona e con esemplari adulti anche di taglia importante (fino a 30 cm di lunghezza).

Il Lucioperca, finora mai segnalato ufficialmente, si è dimostrato acclimatato, relativamente abbondante e con una popolazione composta da individui di taglia media e grande (fino a 60 cm di lunghezza totale).

Complessivamente, quindi, la comunità ittica dell’invaso di Bilancino, sebbene di origine alloctona, si presenta ben assortita, con una popolazione stabile e riproduttiva di predatori di taglia variabile e una popolazione di varie specie di pesce foraggio a regime alimentare zoofago e detritivoro.

La maggior parte delle catture in termini di biomassa è avvenuta nelle reti R7 ed R1, collocate a una profondità rispettivamente di 9,8 m e 5,4 m. Tale profondità probabilmente risulta quella ottimale per la maggior parte delle specie presenti nell’invaso, sebbene ad es. il Lucioperca sia risultato più abbondante nell’area di collocamento della rete R4, ad una profondità intorno ai 14 m. Questo risulta in linea con le caratteristiche della specie: fotofoba, tendente ad evitare l’intensa illuminazione diurna scendendo in profondità, e ad attività principalmente crepuscolare.

A fini gestionali si auspica la messa in opera delle misure gestionali già riportate in letteratura:

• Contenimento delle specie aliene invasive di rilevanza unionale e in generale delle specie alloctone, evitandone l’introduzione e la dispersione nel territorio attraverso i corsi d’acqua.

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Fig. 29. Invaso di Bilancino, giovanissimo esemplare di Luccio catturato con elettropesca lungo la riva.

CONFRONTO CATTURE MONITORAGGIO

2008/09 – 2022 (NUMERO DI INDIVIDUI E PESO)

Specie già presenti nel 2008/2009

Il Persico reale (Perca fluviatilis) si è confermato essere una delle specie più abbondanti nell’invaso di Bilancino, sia come numero di individui nella popolazione, sia come biomassa. Rispetto al 2008 si è constatato un leggero calo delle taglie piccole nelle catture.

Il Cavedano (Squalius squalus) ha registrato un incremento sia a livello di biomassa che di numero di individui per tutte le classi di lunghezza, in particolare per quelle più grandi.

Per l’Alborella (Alburnus alborella) è stata notata una diminuzione sia a livello di biomassa che numerica, probabilmente da mettere in relazione con la maggiore distribuzione e abbondanza delle specie ittiche predatrici.

Il Pesce gatto punteggiato (Ictalurus punctatus) pare essere diminuito numericamente, ma con presenza di individui di grosse dimensioni e quindi con una biomassa totale notevole.

La popolazione del Persico sole (Lepomis gibbosus) sembra essere rimasta numerosa e stabile. Si sottolinea che la specie è stata catturata nell’invaso di Bilancino soltanto durante le sessioni di elettropesca: probabilmente questo è da mettere in relazione con la tendenza degli individui di concentrarsi lungo le sponde, in acque poco profonde e ricche di nascondigli e anfratti.

Il Luccio (Esox lucius) è presente nell’invaso sia con numerosi riproduttori che con esemplari giovanili; la popolazione sembra essere in incremento numerico e si registra un aumento degli esemplari di grossa taglia e di massa considerevole.

La Carpa comune (Cyprinus carpio) non sembra essere molto abbondante nelle acque dell’invaso, ed è stata catturata soltanto durante la sessione di elettropesca. Sono stati comunque avvistati numerosi esemplari in frega in superficie durante le attività di monitoraggio 2022.

Specie di nuova rilevazione (2022)

La Scardola (Scardinius sp.) è risultata essere la seconda specie più abbondante nelle catture, sia come numero di individui che come biomassa. Sono stati catturati sia giovanili che molti adulti.

Il Lucioperca (Sander lucioperca) risulta essere una nuova specie predatrice, inserita nell’invaso in maniera clandestina. Risulta essere ben distribuito e presente con almeno tre classi di età.

L’Abramide (Abramis brama) e la Pseudorasbora (Pseudorasbora parva) sono risultate anch’esse una novità, la cui presenza è forse da imputare ai rilasci di altre specie, nel gruppo delle quali Abramide e Pseudorasbora possono essere stati mischiati involontariamente (contaminazione biologica).

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Specie non più rilevate rispetto al 2008/2009

Il Carassio comune (Carassius carassius) costituiva nel 2008/09 una delle specie più abbondanti; nel 2022 non è stato più rilevato. Le cause della sua rarefazione o scomparsa non sono al momento note e meriterebbero ulteriori approfondimenti. Trattandosi comunque di una specie infestante e alloctona, la sua assenza non pone preoccupazioni per gli equilibri ecologici dell’invaso.

Il Cobite (Cobitis sp.) nel 2008/09 era stato catturato esclusivamente durante le sessioni di elettropesca. La sua assenza nelle catture 2022 con elettrostorditore potrebbe essere imputabile ad un difetto di campionamento. La specie, infatti, è fotofoba e predilige ambienti con fondali molli o abbondante detrito organico stratificato, nei quali infossarsi durante il giorno. Tali particolari ambienti non sono omogeneamente distribuiti lungo le sponde dell’invaso di Bilancino.

Il Persico trota (Micropterus salmoides) era già stato considerato poco abbondante nel 2008/09; nel 2022 è risultato assente tra le catture, forse a causa della competizione con le numerose altre specie predatrici presenti nell’invaso.

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Fig. 30. Invaso di Bilancino, confronto tra le catture 2008-2009-2022 (numero di individui).

Il grafico seguente mette a confronto il peso medio individuale delle specie catturate in tutte le sessioni di monitoraggio, 2008-2009 e 2022. Per quanto concerne le specie predatrici, ovvero Persico reale, Pesce gatto punteggiato, Luccio, si apprezza un sensibile aumento del peso medio. Questo indica un aumento nell’invaso di Bilancino non soltanto del numero di individui (come documentato negli elaborati precedenti), ma anche del peso (individui adulti più grandi e più sviluppati).

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Fig. 31. Invaso di Bilancino, confronto tra le catture 2008-2009-2022 (peso).

Per quanto riguarda l’origine delle specie rinvenute nelle catture dell’invaso di Bilancino, è stato effettuato un confronto tra l’anno 2022 e il biennio 2008/09. I risultati mostrano che l’invaso si presenta popolato principalmente di specie alloctone per l’Italia ed alcune transfaunate dal distretto Padano-Veneto.

Nel lago sembra persistere una sola specie autoctona, il Cavedano italico (Squalius squalus); la Tinca (Tinca tinca), segnalata nelle catture del 2008, non è stata riconfermata.

Trattandosi di un bacino di origine artificiale, la comunità ittica in esso presente è principalmente il frutto di introduzioni da parte dell’uomo, più o meno autorizzate. Vista l’importanza ambientale comunque rivestita dall’invaso di Bilancino, in linea con le raccomandazioni riportate nel precedente paragrafo, si consigliano azioni di contenimento delle specie alloctone più infestanti o di rilevanza unionale, e l’introduzione/mantenimento di popolazioni di specie autoctone per il distretto Tosco-Laziale compatibili con le tipologie di habitat presenti.

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Fig. 32. Invaso di Bilancino, confronto tra le catture 2008-2009-2022 (peso medio delle specie riconfermate).
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Fig. 33. Invaso di Bilancino, confronto tra le catture 2008-2009-2022 in base all’origine delle specie.

LAGO DI MONTEPULCIANO

Lago di Montepulciano 43

Per il Lago di Montepulciano (Montepulciano, Siena, Toscana) la campagna di pesca si è svolta nei giorni 19 e 20 maggio 2022; il 19 maggio è stata condotta l'elettropesca nel corso di tutta la giornata e nel tardo pomeriggio sono state calate le reti, mentre il 20 maggio sono state recuperate.

Con la sessione di elettropesca sono stati catturati complessivamente 14 esemplari appartenenti a 3 specie ittiche diverse. Con la sessione di pesca con rete sono stati catturati complessivamente 814 esemplari appartenenti a 8 specie ittiche diverse, per una biomassa complessiva di 88 kg.

La specie più importante è risultata essere la Carpa (Cyprinus carpio) seguita da Scardola (Scardinius sp.) e Alborella (Alburnus alborella).

La Carpa è risultata presente nel Lago di Montepulciano con esemplari di taglia medio grande, in fase riproduttiva al momento del campionamento.

I predatori sono risultati essere poco presenti nell’invaso. Mentre per il Persico reale (Perca fluviatilis) la scarsa abbondanza e distribuzione possono essere imputate a condizioni ambientali non del tutto ottimali per la specie, soprattutto in termini di profondità delle acque, la scarsità del Persico trota (Micropterus salmoides) non trova al momento una spiegazione ragionevole.

La totalità delle specie ittiche catturate nel lago di Montepulciano è alloctona per il distretto ToscoLaziale.

Lago di Montepulciano 44
EXECUTIVE SUMMARY

INQUADRAMENTO GENERALE

Il lago di Montepulciano è situato nella Valdichiana Senese, al confine tra la Toscana e l’Umbria. Si estende su una superficie complessiva di 453 ettari ed è caratterizzato da una ridotta profondità che mediamente oscilla tra 1 e 3 m (max. 5 m). Il lago ha origini tettoniche.

Il principale immissario è il Canale Maestro della Chiana, nonché l’unico emissario. Altri immissari sono il Canale di Collegamento proveniente dal Lago di Chiusi e il torrente Parce. Si tratta di un canale artificiale realizzato a partire dal 1338 dalla Repubblica di Firenze per dare inizio alla bonifica della Val Di Chiana. Il Canale Maestro raccoglie e convoglia le acque dei bacini lotici dell’intera Val di Chiana Settentrionale verso il Lago di Montepulciano e all’occorrenza nel vicino Lago di Chiusi, mentre in qualità di emissario risulta poi affluente di sinistra dell’Arno.

I principali tributari del Canale Maestro (tutti a regime prevalentemente torrentizio) sono in sinistra Parce, Salarco, Salcheto, Foenna, Esse, in destra Mucchia, Fossetta, Esse di Cortona, Montecchio Nuovo, Vingone, Castro.

Lago di Montepulciano 45
Fig. 1. Lago di Montepulciano, immagine da Google Earth

Nel Database Geologico della Regione Toscana, i sedimenti sui quali insiste il lago sono classificati come “Argille e argille sabbiose lignitifere lacustri e fluvio lacustri – Sistema della Val di Chiana”, e parzialmente come “Sabbie e Arenarie gialle”, in entrambi i

Lago di Montepulciano 46
Fig. 2. Lago di Montepulciano, carta degli immissari e degli emissari. Fonte: CTR Regione Toscana modificata Scala 1:15000 casi di origine marina pliocenica.

INQUADRAMENTOAMBIENTALE

Il Lago di Montepulciano rientra nella Riserva Naturale “Lago di Montepulciano”, ZSC-ZPS IT5190009, che rappresenta una delle ultime testimonianze dell’esteso sistema di paludi presente in Val di Chiana prima delle opere di bonifica iniziate nell’epoca rinascimentale.

Il rapporto ARPAT 2019 “Monitoraggio dei corpi idrici superficiali (fiumi, laghi, acque di transizione” ascrive il Lago alla categoria:

- “buono” per quanto concerne la concentrazione delle sostanze pericolose

- “buono” per quanto concerne lo stato ecologico

- “buono” per quanto concerne lo stato chimico

Il lago presenta una elevata concentrazione salina probabilmente dovuta all’apporto di acque ricche di carbonati di calcio e solfati dagli immissari. La trasparenza è inferiore al metro e in estate si possono avere periodi di anossia.

La bassa profondità delle acque è promotrice delle seguenti criticità ambientali:

- Assenza del termoclino con oscillazioni stagionali ampie, scarso rimescolamento e congelamento marginale

- Acque torbide, con residui organici in sospensione che si staccano dal fondo in putrefazione

- Colmatura potenziale in tempi brevi

Attorno allo specchio d’acqua è presente un canneto a Phragmites australis (Cannuccia di palude) che occupa una superficie complessiva di circa 167 ettari, sebbene larghe porzioni mostrino attualmente estesi fenomeni di “die back” con crescita a cespi singoli e marcescenza radicale. Si tratta di un fenomeno anomalo, spontaneo e irreversibile, di ritiro distruzione o scomparsa di un canneto maturo osservabile in un arco di tempo più breve di un decennio. Le probabili cause, analizzate anche nel vicino lago Trasimeno, sono un aumento del periodo di sommersione annuale e un eccessivo accumulo di sostanza organica nel sedimento di crescita del canneto.

L’associazione vegetale originaria sarebbe composta da Phragmites australis, Scirpus holoschoenus, Typha angustifolia e T. latifolia, Nuphar luteum e Nymphaea alba

Ad oggi N. alba risulta completamente scomparsa, mentre le specie di Typha molto rarefatte.

La fauna ittica risulta composta per il campionamento 2022 dalle seguenti specie:

• Alborella (Alburnus alburnus)

• Carassio comune (Carassius carassius)

• Carpa comune (Cyprinus carpio)

Lago di Montepulciano 47

• Persico reale (Perca fluviatilis)

• Persico sole (Lepomis gibbosus)

• Persico trota (Micropterus salmoides)

• Pesce gatto (Ameiurus melas)

• Pseudorasbora (Pseudorasbora parva)

• Scardola (Scardinius sp.)

Lago di Montepulciano 48

METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO

Nella sessione di campionamento 2022 sono state calate 5 reti in totale in data 19 maggio, andando a coprire tutto il range di profondità del lago. Le reti sono state posizionate la sera del 19 maggio tra le 17:15 e le 19:30, e sono state salpate la mattina seguente dalle ore 7:00 fino alle ore 12:00. Una delle reti purtroppo non è stata ritrovata al momento del recupero.

Per la sessione di elettropesca 2022 sono stati impostati 12 punti di pesca distribuiti lungo tutta la linea di riva del lago, in modo da massimizzare la copertura su tutte le differenti tipologie ambientali presenti.

Lago di Montepulciano 49
Fig. 3. Lago di Montepulciano, attività di elettropesca da imbarcazione lungo la riva. Fig. 4. Lago di Montepulciano, attività di misurazione delle biometrie degli esemplari catturati con reti da imbrocco.

Il protocollo di campionamento prevede poi la valutazione in numero e peso di tutte le specie catturate e una serie di valutazioni di carattere biologico finalizzate a definire vari aspetti quali la struttura demografica delle popolazioni, i modelli di crescita, il comportamento riproduttivo, la posizione trofica, ecc.

Nellle tabelle seguenti sono riportati i punti di campionamento.

Lago di Montepulciano 50
PUNTO COORDINATE N COORDINATE E 1E 43,095811 11,920328 2E 43,095811 11,921909 3E 43,095629 11,922487 4E 43,095597 11,923418 5E 43,097303 11,92152 6E 43,096258 11,922561 7E 43,0961862 11,922824 8E 43,096350 11,923584 9E 43,095196 11,929558 10E 43,091375 11,917788 11E 43,094902 11,917784 12E 43,087700 11,928721
PUNTO COORDINATE Inizio posa rete 1R 43,096083 11,923233 6R 43,091633 11,921217 7R 43,0913070 11,9309130 8R 43,0892110 11,9196340
Tab. 1. Lago di Montepulciano, coordinate dei punti di elettropesca Tab. 2. Lago di Montepulciano, coordinate dei punti di pesca con reti a imbrocco
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Fig. 5. Lago di Montepulciano, distribuzione dei punti di elettropesca lungo la riva Nelle immagini seguenti sono riportati su mappa satellitare i punti di campionamento.
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Fig. 6. Lago di Montepulciano, distribuzione dei punti pesca con reti a imbrocco

Complessivamente sono stati catturati 828 individui per un totale di circa 88 kg, appartenenti a 9 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti. La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere l’Alborella (Alburnus alborella), seguita dalla Scardola (Scardinius sp ) e dalla Carpa (Cyprinus carpio). Carassio comune (Carassius carassius), Persico trota (Micropterus salmoides) e Persico reale (Perca fluviatilis) sono risultate essere le specie meno frequenti nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa seguita da Scardola e Alborella. La Carpa è risultata presente nel Lago di Montepulciano con esemplari di taglia medio grande, in fase riproduttiva al momento del campionamento.

I predatori sono risultati essere poco presenti nel lago. Mentre per il Persico reale la scarsa abbondanza e distribuzione possono essere imputate a condizioni ambientali non del tutto ottimali per la specie, soprattutto in termini di profondità delle acque, la scarsità del Persico trota non trova al momento una spiegazione ragionevole.

Il Luccio (Esox lucius) è stato avvistato durante gli spostamenti con imbarcazione, ma non è stato catturato né con elettropesca né con reti; è probabile che la sua presenza nelle acque del lago sia attualmente piuttosto limitata.

La Tinca (Tinca tinca), ufficialmente segnalata come appartenente all’ittiofauna del lago, non è stata catturata. La sua attuale presenza deve essere considerata limitata, se non addirittura estinta viste le modifiche alla vegetazione acquatica e palustre del lago.

La lista delle specie catturate e di quelle non catturate, ma di probabile presenza, è riportata nella tabella seguente. Vengono indicati anche gli eventuali allegati di inclusione nella Direttiva 92/43/CE “Habitat” e la valutazione IUCN dello stato di conservazione2

Lago di Montepulciano 53 RISULTATI
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO DIRETTIVA HABITAT IUCN globale IUCN popolazione italiana Alborella Alburnus alborella (L., 1758) - NE NT Carassio comune Carassius carassius L., 1758 - LC NA Carpa Cyprinus carpio L., 1758 - LC NA Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) - LC NA Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 - LC NA Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 - LC NA Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 - LC NA Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 - LC NA Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 - LC LC SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA: Gambusia Gambusia holbrooki - LC NA 2 EX = Extinct; EW = Extinct in the Wild; CR = Critically Endangered; EN = Endangered; VU = Vulnerable; NT = Near Threatened; LC = Least Concern; DD = Data Deficient; NE = Not Evaluated.

1859

Luccio Esox lucius L., 1758

LC NA

Tinca Tinca tinca L., 1758 - LC LC

Tab.3. Lago di Montepulciano, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, allegato di inclusione nella Direttiva Habitat e stato di conservazione IUCN.

É stata effettuata anche una distinzione tra specie autoctone, alloctone per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, e tra specie inserite nel Regolamento UE 1143/2014 concernente “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive” (Specie aliene invasive di rilevanza unionale). I risultati sono riportati nella tabella seguente.

Tab.4. Lago di Montepulciano, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, alloctonia per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, ed eventuale inserimento nella lista delle specie aliene invasive di rilevanza unionale (Reg. UE 1143/2014).

Lago di Montepulciano 54
Girard,
-
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO ALLOCTONO per il distretto Tosco-Laziale ALLOCTONO per l’Italia Reg. UE 1143/2014 Alborella Alburnus alborella (L., 1758) X Carassio comune Carassius carassius L., 1758 X Carpa Cyprinus carpio L., 1758 X Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) X X Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 X Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 X X Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 X Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 X X Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 X SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA: Gambusia Gambusia holbrooki Girard, 1859 X X Luccio Esox lucius L., 1758 X Tinca Tinca tinca L., 1758
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Tab. 5. Lago di Montepulciano, numero di esemplari catturati per specie Tab.6. Lago di Montepulciano, peso di esemplari catturati per specie

Per le specie numericamente più abbondanti nelle catture, si riportano i grafici degli individui suddivisi per classi di taglia.

Lago di Montepulciano 56
Fig. 7. Lago di Montepulciano, numero di catture con le reti multimaglia e con l’elettropesca Fig.8. Lago di Montepulciano, distribuzione per classi di taglia delle catture di Alborella
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Fig.9. Lago di Montepulciano, distribuzione per classi di taglia delle catture di Carpa Fig.10. Lago di Montepulciano, distribuzione per classi di taglia delle catture di Scardola

Si riportano infine i pesi medi degli esemplari per specie e per maglia della rete o elettropesca.

I grafici seguenti sintetizzano i dati delle catture per specie, per maglia della rete e per singola rete.

Lago di Montepulciano 58
Fig. 11. Lago di Montepulciano, catture totali in peso con le reti multimaglia e con l’elettropesca Tab. 7. Lago di Montepulciano, peso medio di esemplari catturati per specie
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Fig.12. Lago di Montepulciano, biomassa delle catture per rete e per specie Fig.13. Lago di Montepulciano, biomassa totale delle catture per specie
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Fig.14. Lago di Montepulciano, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 1 Fig.15. Lago di Montepulciano, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 5
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Fig.16. Lago di Montepulciano, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 6 Fig.17. Lago di Montepulciano, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 8

Il Lago di Montepulciano appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento.

La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute durante i campionamenti 2022 è risultata infatti alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia.

Le specie catturate risultano tutte particolarmente euriecie e adattabili a condizioni ambientali anche non ottimali; l’assenza di specie stenoecie, maggiormente esigenti in termini ambientali, è indice di uno scadimento generale della qualità degli habitat.

Per quanto concerne l’origine delle specie ittiche alloctone, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Carassio comune, Carpa comune, Luccio, Pseudorasbora, Persico reale), specie originarie degli Stati Uniti (Pesce gatto comune, Persico sole, Persico trota), e due specie transfaunate dal distretto Padano-Veneto (Alborella, Scardola).

La maggior parte di esse appare essere di introduzione storica antecedente al Secondo Dopoguerra, mentre Persico sole e Persico trota sembrano essere frutto di introduzioni successive.

Si segnala che tre specie (Pesce gatto comune, Persico sole, Pseudorasbora) sono attualmente considerate in Europa specie aliene invasive di rilevanza unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014, che comporta anche l’urgenza di interventi di eradicazione (ove possibile) o contenimento della diffusione.

Tra le specie storicamente segnalate, Luccio (Esox lucius) e Tinca (Tinca tinca) risultano autoctoni ma appaiono ormai molto rari; la Tinca è probabilmente funzionalmente estinte, a causa delle mutate condizioni ecologiche del lago che ne ostacolano alimentazione e riproduzione. Sebbene infatti persista ancora una comunità relativamente abbondante di macrofite acquatiche, in particolare di Nuphar luteum, l’originale associazione vegetale risulta scomparsa, determinando la concomitante sparizione di habitat di foraggiamento e frega per le specie più esigenti.

Risulta preoccupante anche la progressiva sparizione del canneto a Phragmites australis, ambiente molto importante per i pesci lacustri, in particolare nelle fasi giovanili, quale sito di alimentazione e occultamento dai predatori.

La presenza storica della Gambusia nelle aree di minor profondità e nei canali laterali desta alcune preoccupazioni di conservazione. Si tratta di una specie alloctona invasiva di origine americana introdotta in Italia negli anni ’20 del Novecento per contrastare la diffusione delle zanzare. Attualmente la Gambusia è considerata specie aliena invasiva di rilevanza unionale e per tale motivo se ne dovrebbe contrastare l’ulteriore diffusione.

Nessuna delle specie catturate risulta a rischio di conservazione. L’Alborella risulta classificata come NT (Near Threatened) per l’Italia, ma la popolazione del Lago di Montepulciano risulta comunque alloctona e fuori contesto per il distretto Tosco-Laziale.

La maggior parte della biomassa ittica è rappresentata da Carpa (Cyprinus carpio) e Scardola (Scardinius sp.), e in misura molto minore da Alborella (Alburnus alborella).

La Scardola è presente nel lago con una popolazione ben strutturata, composta sia da individui di taglia medio-grande (riproduttivi) che da esemplari più giovani. Della Carpa sono stati catturati soprattutto individui di taglia medio grande, ma la presenza di numerosi adulti in frega nelle macchie di Nuphar luteum indica che la specie si riproduce probabilmente con successo nelle acque del Lago di Montepulciano.

Lago di Montepulciano 62 CONSIDERAZIONI

L’Alborella è presente con una biomassa minore in quanto specie di piccola taglia, ma è risultata numericamente molto abbondante.

Il Carassio (Carassius carassius), segnalato in letteratura come una delle specie maggiormente abbondanti nel lago, è risultato poco presente nelle catture. Questo potrebbe indicare una regressione numerica della specie, le cui cause sono al momento sconosciute e meritevoli di approfondimento.

La presenza abbondante della Carpa è probabilmente correlabile almeno in parte con alcune delle alterazioni ambientali del lago (torbidità, regressione delle macrofite acquatiche). Questo Ciprinide ha infatti abitudini alimentari principalmente bentoniche, perlustrando continuamente il fondo alla ricerca di detrito organico, piccoli invertebrati e materiale vegetale. In letteratura è segnalato che la continua messa in sospensione del materiale di fondo in presenza di popolazioni abbondanti di Carpa (e/o Carassio) altera la trasparenza del fondo e favorisce la solubilizzazione nella colonna d’acqua dei nutrienti.

La Carpa in particolare è in grado di consumare anche piante acquatiche, già pesantemente rarefatte in molte aree del lago e addirittura completamente scomparse in altre.

I predatori sono risultati poco presenti. Il Luccio, storicamente segnalato e probabilmente introdotto, non è stato confermato sebbene la sua presenza possa essere considerata probabile. Il degrado ambientale cui il Lago di Montepulciano è soggetto potrebbe però essere responsabile della rarefazione della specie, che caccia a vista e che predilige per la riproduzione e l’accrescimento in fase giovanile ambienti ricchi di canneti e di macrofite acquatiche.

Il Persico reale (Perca fluviatilis) è risultato anch’esso poco abbondante. Introdotto nel lago in tempi storici, attualmente è probabilmente in regressione numerica a causa dello scadimento delle condizioni ambientali: l’habitat ottimale per la specie è infatti rappresentato da acque chiare e fresche, non torbide e ricche di macrofite acquatiche e di pesce foraggio. L’assenza di un termoclino e le conseguenti ampie oscillazioni stagionali di temperatura, in particolare il surriscaldamento estivo e l’abbassamento del tenore di ossigeno disciolto, uniti alla regressione delle macrofite acquatiche indispensabili per la riproduzione, possono rappresentare nel Lago di Montepulciano un ostacolo alla persistenza della specie nel medio-lungo periodo.

Il Persico trota (Micropterus salmoides) è risultato molto scarso nelle catture (un solo esemplare catturato con elettrostorditore). Non è possibile al momento stimare se la rarità della specie nel lago sia reale, oppure frutto di uno sforzo di pesca inefficace.

Vista la scarsità di predatori ittiofagi e la concomitante abbondanza di specie di Ciprinidi alloctoni prolifiche e in grado di raggiungere grandi dimensioni, di abitudini trofiche detritivore e zooplanctofaghe, il Lago di Montepulciano si presenta in stato di degrado ecologico.

La maggior parte delle catture in termini di numero di individui è avvenuta nelle reti R6 ed R8, collocate nella zona più centrale del lago, in prossimità di banchi di macrofite acquatiche o elofite. Tali aree residuali costituiscono un habitat attrattivo per i pesci (zona di caccia, di riproduzione, di foraggiamento) pertanto il dato è coerente con lo stato attuale del lago dal punto di vista degli habitat.

A fini gestionali si auspica la messa in opera delle misure gestionali già riportate in letteratura, qui presentate in ordine di priorità:

Lago di Montepulciano 63

• Riduzione degli apporti di nutrienti dai canali della bonifica mediante opere di depurazione degli scarichi, in particolare del Canale Maestro della Chiana che ad oggi convoglia acque contaminate a vario titolo della Valdichiana;

• Habitat management finalizzato alla ricostituzione delle comunità di macrofite acquatiche e di elofite;

• Biomanipolazione delle comunità ittiche alloctone, finalizzata al contenimento delle specie razzolatrici-detritivore-planctofaghe a vantaggio dei predatori, possibilmente privilegiando l’introduzione di specie realmente autoctone.

Lago di Montepulciano 64

LAGO DI CHIUSI

Lago di Chiusi 65

EXECUTIVE SUMMARY

Per il lago di Chiusi (Chiusi, Siena, Toscana) la campagna di pesca si è svolta nei giorni 14 e 15 giugno 2022; il 14 giugno è stata condotta l'elettropesca e nel tardo pomeriggio sono state calate le reti, mentre il 15 giugno sono state recuperate le reti.

Con la sessione di elettropesca sono stati catturati complessivamente 76 esemplari appartenenti a 7 specie ittiche diverse. Con la sessione di pesca con rete sono stati catturati complessivamente 501 esemplari appartenenti a 10 specie ittiche diverse, per una biomassa complessiva di 44,8 kg.

La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere la Scardola (Scardinius sp ), seguita dal Persico reale (Perca fluviatilis) che si è rivelato essere la più importante specie predatrice del lago.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa (Cyprinus carpio) seguita da Scardola e Persico reale. La Carpa è risultata presente nel Lago di Chiusi con esemplari di taglia medio grande e anche con giovanili, segno di successo riproduttivo nell’area.

Il predatore più abbondante e più importante in termini di biomassa è risultato essere il Persico reale. Sebbene non catturato direttamente, è stato avvistato anche il Luccio (Esox lucius) a conferma della presenza della specie nel lago di Chiusi, sebbene non sia possibile con i dati disponibili effettuare speculazioni circa l’abbondanza e il successo riproduttivo.

La totalità delle specie ittiche catturate nel lago di Chiusi è alloctona per il distretto Tosco-Laziale.

Lago di Chiusi 66

INQUADRAMENTO GENERALE

Il lago di Chiusi è situato nella Valdichiana Senese, al confine tra la Toscana e l’Umbria. Si estende su una superficie complessiva di 387 ettari ed è caratterizzato da una ridotta profondità (max. 5 m). É localizzato a sud-est rispetto al lago di Montepulciano, al quale è collegato da un punto di vista idraulico mediante un canale che, nei pressi di Passo alla Querce e Poggio Falcone, è dotato di una diga meccanizzata a ghigliottina munita di sfioratore. Come il lago di Montepulciano, anche il lago di Chiusi ha origine tettonica.

I principali immissari del lago sono i Torrenti Gragnano e Montelungo (Toscana), il Tresa (Umbria) e un numeroso reticolo di fossati di origine naturale e antropica, parzialmente regimati.

Nel Database Geologico della Regione Toscana, i sedimenti sui quali insiste il lago sono classificati come “Depositi continentali e costieri pliocenici e quaternari”, formati da sabbie, ciottolami e limi.

Lago di Chiusi 67
Fig. 1. Lago di Chiusi, immagine da Google Earth
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Fig. 2. Lago di Chiusi, carta degli immissari e degli emissari. Fonte: CTR Regione Toscana modificata Scala 1:10000

INQUADRAMENTOAMBIENTALE

Le acque del lago di Chiusi sono utilizzate per il servizio idrico integrato a beneficio del Comune di Chiusi, potabilizzate presso l’impianto di Pian dei Ponti.

Dalla località Sbarchino (esclusa) fino al lato nordoccidentale di Poggio Casale, il lago rientra in una oasi protetta WWF di estensione pari a circa 8 ettari. Dal 1999 il Lago di Chiusi è classificato come Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL), di estensione pari a 818 ettari.

Ai sensi della Direttiva “Habitat” 92/43/CE e della Direttiva “Uccelli” 2009/147/CE il lago fa parte del SIC/ZPS IT5190009.

La bassa profondità delle acque è promotrice delle seguenti criticità ambientali:

- Assenza del termoclino con oscillazioni stagionali ampie, scarso rimescolamento e congelamento marginale

- Acque torbide, con residui organici in sospensione che si staccano dal fondo in putrefazione

- Colmatura potenziale in tempi brevi

Il rapporto ARPAT 2019 “Monitoraggio dei corpi idrici superficiali (fiumi, laghi, acque di transizione” ascrive il Lago alla categoria:

- “Buono” per quanto concerne lo stato trofico

- “Buono” per quanto concerne la presenza di sostanze pericolose

- Stato ecologico “Buono”

- Stato chimico “Buono”

Il lago di Chiusi presenta una cintura a fragmiteto (Phragmites australis, Cannuccia di palude) di spessore inferiore ai 100 metri; storicamente conservava alcune specie botaniche legate all’acqua di grande interesse ecologico e considerate rare in Toscana, come Trapa natans, Sagittaria sagittifolia, Cirsium palustre, Spirodela polyrrhiza, Nuphar luteum, Utricularia vulgaris, Nymphoides peltata, Hydrocharis morsus-ranae, Salvinia natans, Vallisneria spiralis, riportate ad esempio in Arrigoni & Ricceri, 1981. Ad oggi alcune delle specie non sono più state riconfermate per il sito, ad indicare un deterioramento ambientale dovuto sia alla presenza di specie alloctone invasive, sia a forme di alterazione dei parametri chimico fisici di acqua e sedimenti.

In un lavoro storico (Riccardi, 1939) per il lago di Chiusi vengono elencate le seguenti specie ittiche:

• Anguilla (Anguilla anguilla)

• Alborella (Alburnus alburnus)

• Carpa comune (Cyprinus carpio)

• Cavedano (Squalius cephalus)

• Cefalo (Mugil cephalus)

• Gambusia (Gambusia sp.)

• Lasca (Protochondrostoma genei)

• Luccio (Esox lucius)

• Persico reale (Perca fluviatilis)

• Persico sole (Lepomis gibbosus)

• Scardola (Scardinius sp.)

• Tinca (Tinca tinca)

• Trota iridea (Oncorhynchus mykiss)

Lago di Chiusi 69

Indagini specifiche condotte nella metà degli anni ’90 hanno riportato una composizione diversa della fauna ittica, con alcune specie storiche scomparse ed altre di nuova apparizione, a seguito di introduzione diretta o indiretta da parte dell’uomo:

• Ameiurus melas (Pesce gatto)

• Lepomis gibbosus (Persico sole)

• Alburnus alburnus (Alborella)

• Carassius carassius (Carassio comune)

• Perca fluviatilis (Persico reale)

• Scardinius sp. (Scardola)

• Cyprinus carpio (Carpa comune)

• Esox lucius (Luccio)

• Micropterus salmoides (Persico trota)

• Anguilla anguilla (Anguilla)

• Atherina boyeri (Latterino)

Dal campionamento 2022 risultano le seguenti specie:

Alborella (Alburnus alburnus)

• Carassio comune (Carassius carassius)

Lago di Chiusi 70
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO DIRETTIVA HABITAT IUCN globale IUCN popolazione italiana Alborella Alburnus alborella (L., 1758) - NE NT Carassio comune Carassius carassius L., 1758 - LC NA Carpa Cyprinus carpio L., 1758 - LC NA Gambusia Gambusia holbrooki Girard, 1859 - LC NA Rutilo Rutilus rutilus L., 1758 - LC NA Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) - LC NA Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 - LC NA Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 - LC NA Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 - LC NA Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 - LC NA Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 - LC LC •

• Carpa comune (Cyprinus carpio)

• Gambusia (Gambusia sp.)

• Persico reale (Perca fluviatilis)

• Persico sole (Lepomis gibbosus)

• Persico trota (Micropterus salmoides)

• Pesce gatto (Ameiurus melas)

• Pseudorasbora (Pseudorasbora parva)

• Rutilo (Rutilus rutilus)

• Scardola (Scardinius sp.)

Lago di Chiusi 71
Lago di Chiusi 72

METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO

Nella sessione di campionamento 2022 sono state calate 4 reti in totale in data 14 giugno, andando a coprire tutto il range di profondità del lago. Le reti sono state posizionate la sera del 14 giugno tra le 17:15 e le 19:30, e sono state salpate la mattina seguente dalle ore 7:00 fino alle ore 12:00.

Ad integrazione delle reti multimaglia ad imbrocco è stata effettuata anche l’elettropesca, in ambiente litorale, in modo da contattare anche le specie più piccole e legate ad acque superficiali. Per la sessione di elettropesca 2022 sono stati impostati 15 punti di pesca distribuiti lungo tutta la linea di riva dell'invaso, in modo da massimizzare la copertura delle differenti tipologie ambientali presenti.

Il protocollo di campionamento prevede poi la valutazione in numero e peso di tutte le specie catturate e una serie di valutazioni di carattere biologico finalizzate a definire vari aspetti quali la struttura demografica delle popolazioni, i modelli di crescita, il comportamento riproduttivo, la posizione trofica, ecc.

Lago di Chiusi 73
Fig. 3. Lago di Chiusi, attività di elettropesca da imbarcazione lungo la riva. Fig. 4. Lago di Chiusi, attività di misurazione del pesce catturato con reti da imbrocco.

Nelle tabelle seguenti sono riportati i punti di campionamento.

Nelle immagini seguenti sono riportati su mappa satellitare i punti di campionamento.

Lago di Chiusi 74
PUNTO COORDINATE N COORDINATE E 1E 43,0537180 11,9527490 2E 43,0538750 11,9515040 3E 43,0536600 11,9509060 4E 43,053913 11,9517587 5E 43,0542080 11,9507070 6E 43,0542100 11,9507040 7E 43,0621460 11,9562500 8E 43,0626800 11,9568780 9E 43,0664300 11,9601830 10E 43,0668590 11,9598730 11E 43,0665100 11,9583700 12E 43,0514600 11,9767600 13E 43,0476910 11,9730720 14E 43,0493980 11,9689470 15E 43,0494100 11,9645470
PUNTO COORDINATE Inizio posa rete 8R 43,0498830 11.9726150 5R 43,0540260 11,9721820 7R 43.0637830 11.963200 1R 43.0591330 11.9541330
Tab. 1. Lago di Chiusi, coordinate dei punti di cattura con elettrostorditore Tab. 2. Lago di Chiusi, coordinate dei punti di cattura con set di reti
Lago di Chiusi 75
Fig. 5. Lago di Chiusi, distribuzione dei punti di elettropesca lungo la riva Fig. 6. Lago di Chiusi, distribuzione dei punti pesca con reti a imbrocco

RISULTATI

Complessivamente sono stati catturati 577 individui per un totale di circa 44,8 kg, appartenenti a 11 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti. La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere la Scardola (Scardinius sp ), seguita dal Persico reale (Perca fluviatilis) che si è rivelato essere la più importante specie predatrice del lago. Presente, abbondante e distribuita lungo le rive e nelle acque più superficiali la Gambusia (Gambusia sp.), specie ormai ubiquitaria e infestante in Toscana. Pseudorasbora (Pseudorasbora parva), Rutilo o Gardon (Rutilus rutilus), Persico trota (Micropterus salmoides) e Carassio comune (Carassius carassius) sono risultate le specie meno numerose nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa (Cyprinus carpio) seguita da Scardola e Persico reale. La Carpa è risultata presente nel Lago di Chiusi con esemplari di taglia medio grande e anche con giovanili, segno di successo riproduttivo nell’area.

Il predatore più abbondante e più importante in termini di biomassa è risultato essere il Persico reale, mentre il Persico trota (Micropterus salmoides) è stato catturato soltanto in una occasione, sebbene si trattasse di un esemplare di taglia considerevole. Anche se non catturato direttamente, è stato avvistato il Luccio (Esox lucius) a conferma della presenza della specie nel lago di Chiusi, e tuttavia con i dati disponibili non è possibile effettuare speculazioni circa l’abbondanza e il successo riproduttivo. Vista la sua assenza dalle catture con reti a imbrocco multimaglia, è probabile che il Luccio sia presente nel lago con un contingente non eccessivamente numeroso.

La lista delle specie catturate e di quelle non catturate, ma di probabile presenza, è riportata nella tabella seguente. Vengono indicati anche gli eventuali allegati di inclusione nella Direttiva 92/43/CE “Habitat” e la valutazione IUCN dello stato di conservazione3 .

Lago di Chiusi 76
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO DIRETTIVA HABITAT IUCN globale IUCN popolazione italiana Alborella Alburnus alborella (L., 1758) - NE NT Carassio comune Carassius carassius L., 1758 - LC NA Carpa Cyprinus carpio L., 1758 - LC NA Gambusia Gambusia holbrooki Girard, 1859 - LC NA Rutilo Rutilus rutilus L., 1758 - LC NA Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) - LC NA Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 - LC NA Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 - LC NA Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 - LC NA Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 - LC NA Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 - LC LC SEGNALATE
3
IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA:
EX = Extinct; EW = Extinct in the Wild; CR = Critically Endangered; EN = Endangered; VU = Vulnerable; NT = Near Threatened; LC = Least Concern; DD = Data Deficient; NE = Not Evaluated.

Tab.3. Lago di Chiusi, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, allegato di inclusione nella Direttiva Habitat e stato di conservazione IUCN.

É stata effettuata anche una distinzione tra specie autoctone, alloctone per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, e tra specie inserite nel Regolamento UE 1143/2014 concernente “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive” (Specie aliene invasive di rilevanza unionale). I risultati sono riportati nella tabella seguente.

Lago di Chiusi 77 Anguilla europea Anguilla anguilla L., 1758 - CR CR Cavedano Squalius squalus (Bonaparte, 1837) - LC LC Cefalo Mugil cephalus L., 1758 - LC LC Lasca Protochondrostoma genei L., 1758 - LC EN Latterino Atherina boyeri Risso, 1810 - LC LC Luccio Esox lucius L., 1758 - LC NA Tinca Tinca tinca L., 1758 - LC LC Trota iridea Oncorhynchus mykiss (Walbaum, 1792) - NE NA
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO ALLOCTONO per il distretto Tosco-Laziale ALLOCTONO per l’Italia Reg. UE 1143/2014 Alborella Alburnus alborella (L., 1758) X Carassio comune Carassius carassius L., 1758 X Carpa Cyprinus carpio L., 1758 X Gambusia Gambusia holbrooki Girard, 1859 X X Rutilo Rutilus rutilus L., 1758 X X Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) X X Persico reale Perca fluviatilis L., 1758 X Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 X X Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 X Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 X X Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 X SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA: Anguilla europea Anguilla anguilla L., 1758 Cavedano Squalius squalus (Bonaparte, 1837) Lasca Protochondrostoma genei L., 1758 X Latterino Atherina boyeri Risso, 1810 Luccio Esox lucius L., 1758 X Tinca Tinca tinca L., 1758 Trota iridea Oncorhynchus mykiss X X

(Walbaum, 1792)

Tab.4. Lago di Chiusi, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, alloctonia per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, ed eventuale inserimento nella lista delle specie aliene invasive di rilevanza unionale (Reg. UE 1143/2014).

Lago di Chiusi 78
.
Tab. 5. Lago di Chiusi, coordinate dei punti di cattura con set di reti Tab. 6. Lago di Chiusi, catture con le reti multimaglia e con l’elettropesca

Per le specie numericamente più abbondanti nelle catture, si riportano i grafici degli individui suddivisi per classi di taglia.

Lago di Chiusi 79
Fig. 7. Lago di Chiusi, numero di catture con le reti multimaglia e con l’elettropesca Fig.8. Lago di Chiusi, distribuzione per classi di taglia delle catture di Alborella
Lago di Chiusi 80
Fig.9. Lago di Chiusi, distribuzione per classi di taglia delle catture di Gambusia Fig.10. Lago di Chiusi, distribuzione per classi di taglia delle catture di Persico reale

Si riportano infine i pesi medi degli esemplari per specie e per maglia

rete o elettropesca.

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Fig.11. Lago di Chiusi, distribuzione per classi di taglia delle catture di Scardola Fig. 12. Lago di Chiusi, numero di catture totali in peso con le reti multimaglia e con l’elettropesca della

I

Lago di Chiusi 82
Tab. 7. Lago di Chiusi, peso medio degli esemplari catturati per specie grafici seguenti sintetizzano i dati delle catture per specie, per maglia della rete e per singola rete. Fig.13. Lago di Chiusi, biomassa delle catture per rete e per specie
Lago di Chiusi 83
Fig.14. Lago di Chiusi, biomassa totale delle catture per specie Fig.15. Lago di Chiusi, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 1
Lago di Chiusi 84
Fig.16. Lago di Chiusi, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 5 Fig.17. Lago di Chiusi, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 7
Lago di Chiusi 85
Fig.18. Lago di Chiusi, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 8

Il Lago di Chiusi appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento. La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute durante i campionamenti 2022 è risultata infatti alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia.

Quasi tutte le specie catturate risultano euriecie e adattabili a condizioni ambientali anche non ottimali; l’assenza di molte specie stenoecie, maggiormente esigenti in termini ambientali, è indice di uno scadimento generale della qualità degli habitat.

Per quanto concerne l’origine delle specie ittiche alloctone, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Carassio comune, Carpa comune, Rutilo, Persico reale, Luccio, Pseudorasbora), specie originarie degli Stati Uniti (Gambusia, Pesce gatto comune, Persico sole, Persico trota), e due specie transfaunate dal distretto Padano-Veneto (Alborella, Scardola).

La maggior parte di esse appare essere di introduzione storica antecedente al Secondo Dopoguerra, mentre Persico sole e Persico trota sembrano essere frutto di introduzioni successive.

Si segnala che quattro specie (Gambusia, Pesce gatto comune, Persico sole, Pseudorasbora) sono attualmente considerate in Europa specie aliene invasive di rilevanza unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014, che comporta anche l’urgenza di interventi di eradicazione (ove possibile) o contenimento della diffusione.

Tra le specie storicamente segnalate, l’Anguilla (Anguilla anguilla) non è stata confermata, sebbene la sua presenza possa essere ritenuta probabile. L’Anguilla, per caratteristiche morfologiche e comportamentali, non risulta catturabile con il tipo di reti utilizzato, ed è difficile da intercettare con elettrostorditore da imbarcazione, nascondendosi sovente all’interno del sedimento di fondo.

L’assenza del Cavedano (Squalius squalus), specie comune e molto adattabile, appare insolita e al momento non trova una spiegazione certa.

Il Latterino (Atherina boyeri), pur tollerando senza problemi l’acqua dolce, è specie tipicamente salmastra o addirittura marina, sicuramente introdotta dall’uomo nel lago come pesce foraggio. Probabilmente la sua attuale assenza è da imputarsi a scarso adattamento alle condizioni ambientali del lago.

La Trota iridea (Oncorhynchus mykiss), salmonide comunque legato ad acque fresche e molto ossigenate, appare del tutto incompatibile con le condizioni ambientali oggi vigenti nel Lago di Chiusi, pertanto è da considerarsi molto probabilmente estinta.

Luccio (Esox lucius) e Tinca (Tinca tinca) appaiono ormai molto rari; la Tinca è probabilmente funzionalmente estinta, a causa delle mutate condizioni ecologiche del lago che ne ostacolano alimentazione e riproduzione. Per il Luccio possono avere influito le condizioni di torbidità dell’acqua (specie che caccia a vista), mentre alla Tinca non ha giovato l’alterazione dell’originale comunità di macrofite acquatiche, un tempo molto abbondanti nel Lago di Chiusi (con presenza di specie anche rare), e ora in regressione e localmente scomparse.

La presenza della Gambusia (Gambusia sp.) desta alcune preoccupazioni di conservazione. Si tratta di una specie alloctona invasiva di origine americana introdotta in Italia negli anni ’20 del Novecento per contrastare la diffusione delle zanzare. Attualmente la Gambusia è considerata specie aliena invasiva di rilevanza unionale e per tale motivo se ne dovrebbe contrastare l’ulteriore diffusione.

Lago di Chiusi 86
CONSIDERAZIONI

Nessuna delle specie catturate risulta a rischio di conservazione. L’Alborella risulta classificata come NT (Near Threatened) per l’Italia, ma la popolazione del Lago di Chiusi risulta comunque alloctona e fuori contesto per il distretto Tosco-Laziale. L’Anguilla, probabilmente ancora presente, è invece classificata come CR (Critically Endangered).

La maggior parte della biomassa ittica è rappresentata da Carpa (Cyprinus carpio) e Scardola (Scardinius sp.); la Scardola risulta anche la specie più abbondante nelle catture.

La Scardola è presente nel lago con una popolazione ben strutturata, composta sia da individui di taglia medio-grande (riproduttivi) che da esemplari più giovani. Della Carpa sono stati catturati un minor numero di individui rispetto alla Scardola, ma molto di taglia medio grande, con punte fino a 60 cm di lunghezza totale. La cattura anche di esemplari molto giovani, di lunghezza inferiore ai 5 cm, indica che comunque anche la Carpa prospera e si riproduce nel Lago di Chiusi.

L’Alborella (Alburnus alborella) è presente con una biomassa minore in quanto specie di piccola taglia, ma è risultata numericamente mediamente abbondante.

La presenza abbondante della Carpa è probabilmente correlabile almeno in parte con alcune delle alterazioni ambientali del lago (torbidità, regressione delle macrofite acquatiche). Questo Ciprinide ha infatti abitudini alimentari principalmente bentoniche, grufolando continuamente nel fondo alla ricerca di detrito organico, piccoli invertebrati e materiale vegetale. In letteratura è segnalato che la continua sospensione del materiale di fondo in presenza di popolazioni abbondanti di Carpa (e/o Carassio) altera la trasparenza del fondo e favorisce la solubilizzazione nella colonna d’acqua dei nutrienti.

La Carpa in particolare è in grado di consumare anche piante acquatiche, già pesantemente rarefatte in molte aree del lago e addirittura completamente scomparse in altre.

Il predatore numericamente più abbondante è risultato essere il Persico reale. Il Luccio, storicamente segnalato e probabilmente anch’esso introdotto, non è stato confermato sebbene la sua presenza possa essere considerata probabile e rara.

Nonostante alcune criticità ambientali che caratterizzano il Lago di Chiusi, il Persico reale trova probabilmente ancora siti ottimali per la riproduzione e per la caccia. La popolazione appare ben strutturata, sebbene la taglia media degli esemplari sia risultata ridotta, con scarsi esemplari di lunghezza superiore ai 20 cm.

Comunque, i fattori di scadimento ambientale che affliggono il lago, quali le ampie oscillazioni stagionali di temperatura, il surriscaldamento estivo e l’abbassamento del tenore di ossigeno disciolto, uniti alla regressione delle macrofite acquatiche indispensabili per la riproduzione, possono rappresentare nel Lago di Chiusi un futuro ostacolo alla persistenza della specie nel mediolungo periodo.

Il Persico trota è risultato molto scarso nelle catture. Non è possibile al momento stimare se la rarità della specie nel lago sia reale, oppure frutto di uno sforzo di pesca troppo elevato.

La maggior parte delle catture in termini di numero di individui è avvenuta nella rete 1 per quanto riguarda il Persico reale, e nella rete 5 per quanto riguarda la Scardola.

A fini gestionali si auspica la messa in opera delle misure gestionali già riportate in letteratura, qui presentate in ordine di priorità:

• Riduzione degli apporti di nutrienti dai canali della bonifica mediante opere di depurazione degli scarichi, in particolare del reticolo di fossi e torrenti che oggi convoglia nel lago le acque di torbida e le acque di drenaggio dei terreni agricoli;

Lago di Chiusi 87

• Habitat management finalizzato alla ricostituzione delle comunità di macrofite acquatiche e di elofite;

• Biomanipolazione delle comunità ittiche alloctone, finalizzata al contenimento delle specie razzolatrici-detritivore-planctofaghe a vantaggio dei predatori, possibilmente privilegiando l’introduzione di specie realmente autoctone.

Lago di Chiusi 88

LAGO DI MASSACIUCCOLI

Lago di Massaciuccoli 89

Per il Lago di Massaciuccoli (Province di Lucca e Pisa, Toscana) la campagna di pesca si è svolta nei giorni 11 e 12 ottobre 2022. Durante la mattina dell’11 ottobre è stato effettuato un tentativo di elettropesca lungo le sponde: però a causa della elevata conducibilità elettrica delle acque del lago (oltre 3000 μS/cm, come riportato in letteratura) l’utilizzo dell’elettrostorditore non è risultato efficace. Si è quindi optato per calare due reti multimaglia nella tarda mattinata, da recuperare nel pomeriggio. Nel tardo pomeriggio sono state calate ulteriori tre reti multimaglia, recuperate il 12 ottobre.

Con la sessione di pesca con rete sono stati catturati complessivamente 268 esemplari appartenenti a 10 specie ittiche diverse, per una biomassa complessiva di circa 10 kg.

La specie più importante è risultata essere la Pseudorasbora (Pseudorasbora parva) seguita da Carpa (Cyprinus carpio) e Carassio (Carassius carassius). La Carpa è risultata presente nel Lago di Massaciuccoli con esemplari di taglia medio grande e anche con esemplari più giovani, così come il Carassio.

I predatori sono risultati essere poco presenti nell’invaso. Il Luccio (Esox lucius), un tempo segnalato come presente nelle acque di Massaciuccoli, non è stato confermato; il Persico trota (Micropterus salmoides) è risultato presente ma numericamente scarso. Alcuni studi condotti in passato ipotizzano per il Luccio una rarefazione dovuta al sempre maggiore intorbidamento del lago, dovuto a eutrofizzazione spinta, che comprometterebbe sia l’attività di caccia a vista sia il successo riproduttivo. Le medesime considerazioni sono state avanzate per il Persico trota.

La quasi totalità delle specie ittiche catturate nel lago di Massaciuccoli è alloctona per il distretto Tosco-Laziale. Si segnalano tra le specie autoctone il Latterino (Atherina boyeri), il Cefalo comune (Mugil cephalus) e il Cefalo calamita (Liza ramada)

Lago di Massaciuccoli 90
EXECUTIVE SUMMARY

INQUADRAMENTO GENERALE

Il lago di Massaciuccoli è compreso tra le province di Lucca e Pisa. Ricade quasi interamente nel territorio di Massarosa (Lucca) e rientra nel perimetro del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Si tratta di uno specchio d’acqua costiero avente superficie di circa 7 km2 , circondato da un'area palustre in discreto stato di conservazione. É caratterizzato da una profondità naturale ridotta, inferiore ai 3 m; alcune aree del lago, interessate nel corso del XX secolo da attività di estrazione di torba e sabbie silicee, raggiungono invece profondità di oltre 20 m (buche di scavo). Il lago costituisce una componente residuale dell’antico paesaggio palustre della Toscana costiera, originato dalle foci del fiume Serchio prima che interventi antropici di bonifica e regimazione idraulica iniziati fin dall’epoca romana andassero a modificare completamente le dinamiche naturali.

La ricarica di acqua dolce nel bacino è garantita dalla risalita della falda, dalle precipitazioni e dall’immissione di piccoli corsi d’acqua provenienti dalle colline retrostanti, tra i quali si segnalano il Rio Quiesa, il Canale Barra e l’insieme dei canali della bonifica della circostante pianura. Le acque del Lago di Massaciuccoli scorrono poi lentamente verso il mare tramite un canale di origine artificiale, il Canale Burlamacca, regolato da porte vinciane per limitare l’ingresso di acqua salata; un altro emissario è rappresentato dal Fosso della Bufalina, dal quale una parte delle acque è spinta artificialmente verso il mare da un sistema di pompe idrovore.

Lago di Massaciuccoli 91
Fig. 1. Lago di Massaciuccoli, immagine da Google Earth

Nel Database Geologico della Regione Toscana, i sedimenti sui quali insiste il lago sono classificati come “Sabbie, ciottolami e limi – depositi alluvionali, eolici, lacustri, palustri, lagunari e di spiaggia”, a conferma dell’azione combinata dei corsi d’acqua (trasporto di materiali) e delle variazioni del livello del mare nella modellazione del territorio costiero toscano.

Nel caso del lago di Massaciuccoli, al di sopra delle sabbie è presente uno strato di materiale torboso, tra i 2 e i 6 metri al di sotto del piano di campagna. Tale materiale è stato estratto intensivamente come combustibile a partire dal 1894; gli attuali canali Centralino, Punta Grande e il Fosso Morto sono il risultato dell’estrazione di torbe, così come la parte prospiciente il lago del Canale Burlamacca.

L’attività di estrazione di sabbie silicee viene segnalata a partire dalla fine del XVII secolo, e ha comportato la creazione di buche di escavazione entro il perimetro del lago e nella circostante area palustre, nelle quali il fondale raggiunge profondità superiori ai 20 m.

Le escavazioni, unite alle bonifiche, hanno promosso e accentuato i fenomeni di subsidenza del terreno, ha reso pensile l’intera area umida rispetto al territorio circostante, rendendo indispensabile la costante opera di manutenzione degli argini e mettendo a dura prova l’azione della bonifica meccanica nel mantenere il franco di coltivazione.

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Fig.2. Lago di Massaciuccoli, carta degli immissari e degli emissari. Fonte: CTR Regione Toscana modificata Scala 1:10000
Lago di Massaciuccoli 93
Fig.3. Lago di Massaciuccoli, mappa delle buche di escavazione. Il colore rosso indica le aree con profondità superiore ai 20 m. Fonte: Baldaccini G.N., 2018 – Zone umide, dal degrado al recupero ecologico. Il caso del lago di Massaciuccoli (Toscana Nord-Occidentale). Biologia Ambientale 32, 85-98.

INQUADRAMENTOAMBIENTALE

Il Lago di Massaciuccoli rientra nel perimetro del “Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli”, ed è compreso nella Rete Natura 2000 come ZSC-ZPS IT5120017 “Lago e Palude di Massaciuccoli”. L’attuale lago e l’adiacente zona umida sono una testimonianza residuale e alterata dall’uomo dell’antico sistema palustre caratterizzante la costa toscana, influenzato dagli apporti idrici e sedimentari dei fiumi Arno e Serchio e dall’azione modellatrice del mare.

Il rapporto ARPAT 2019 “Monitoraggio dei corpi idrici superficiali (fiumi, laghi, acque di transizione” ascrive il Lago alla categoria:

- “buono” per quanto concerne la concentrazione delle sostanze pericolose

- “sufficiente” per quanto concerne lo stato ecologico

- “non buono” per quanto concerne lo stato chimico (contaminazioni da piombo e da Benzoa-pirene)

Il lago è influenzato dall’introgressione di acqua marina proveniente dal Canale Burlamacca, che determina valori elevati della conducibilità elettrica. Tale apporto di acqua salata è stato imputato sia alla inefficacia delle barriere antintrusione, sia all’aumento dei volumi di acqua salata sul fondo delle buche di escavazione della sabbia.

La salinizzazione delle acque costringe le comunità acquatiche a adattarsi ad un ambiente salmastro tipico delle zone di transizione. In particolare, sono stati evidenziati significativi cambiamenti all’interno della comunità zooplanctonica, con scomparsa o forte riduzione delle entità stenoaline come i Cladoceri. L’instabilità delle comunità planctoniche, in particolare dei macrofiltratori, ha favorito nel tempo gli effetti del processo di eutrofizzazione (elevata torbidità, progressiva scomparsa delle macrofite acquatiche radicate).

Attualmente la trasparenza risulta essere inferiore ai 40 cm (disco Secchi).

L’articolato sistema di buche profonde e di canali derivante dalle attività estrattive si comporta come un sistema meromittico, caratterizzato da uno strato superficiale di spessore non superiore ai 3 m avente una concentrazione salina ad oggi stabilizzata intorno a 1,9 ‰ e interessato da fenomeni stagionali di rimescolamento; e da uno strato profondo molto più salato (fino a 17‰) che rimane costantemente separato da quello superficiale a causa della maggiore densità. I sistemi meromittici sono relativamente improduttivi poiché lo strato profondo isolato risulta povero di ossigeno e favorente la decomposizione anaerobica che produce fosfati, ammonio, acido solfidrico e altri composti tossici per la vita acquatica. Le acque salate profonde si comportano inoltre da serbatoio di salinità, che viene progressivamente ceduta agli strati superficiali lungo l’interfaccia.

Fin dagli anni ’70 del secolo scorso il Lago di Massaciuccoli è inoltre contraddistinto da evidenti fenomeni di eutrofizzazione. Nelle acque del lago si registra una progressiva totale scomparsa delle macrofite, determinata da elevata torbidità a sua volta correlata a un eccesso di nutrienti disciolti. In particolare, si segnala la frequente fioritura di cianoficee che producono tossine (microcistine) nocive alla vita acquatica e con rilevanza sanitaria.

Il fondale si presenta quasi esclusivamente coperto da una matrice limo argillosa ad ispessimento progressivo nel tempo.

Le cause di questi fenomeni sono da ricondurre ad apporti di sedimento e nutrienti da parte dei canali della bonifica che drenano i terreni agricoli arricchiti da fertilizzanti.

La quasi totale scomparsa della vegetazione sommersa (anche per azioni volontarie di rimozione meccanica attuate nel Secondo Dopoguerra) impedisce la rimozione biologica dei nutrienti dalla colonna d’acqua. Originariamente, l’intero specchio d’acqua del Massaciuccoli era contraddistinto dall’associazione vegetale Claudium

Phragmites

Nymphaea - Chara, attualmente in forte

Lago di Massaciuccoli 94

regressione o praticamente scomparso in molte aree.

Lo scadimento generale delle condizioni ambientali ha determinato la scomparsa di specie considerate indicatrici di una buona qualità dell’acqua e dell’ecosistema, come i crostacei Palaemonetes antennarius e Athyaephyra desmarestii, un tempo comuni e abbondanti nei bassi fondali del lago e associati alle macrofite sommerse.

Un ulteriore grave elemento di alterazione ecologica è la massiccia presenza del Gambero della Lousiana (Procambarus clarkii), specie onnivora e opportunista, introdotta per la prima volta in Toscana proprio nel Lago di Massaciuccoli negli anni ’90.

La fauna ittica risulta composta dal campionamento 2022 dalle seguenti specie (la prevalenza di esse ha regime alimentare zooplanctonico o filtratore, situazione che promuove lo sviluppo del fitoplancton e gli effetti negativi dell’eutrofizzazione):

• Carassio comune (Carassius carassius)

• Carpa comune (Cyprinus carpio)

• Cefalo comune (Mugil cephalus)

• Cefalo calamita (Liza ramada)

• Latterino (Atherina boyeri)

• Persico sole (Lepomis gibbosus)

• Persico trota (Micropterus salmoides)

Lago di Massaciuccoli 95

• Pesce gatto comune (Ameiurus melas)

• Pseudorasbora (Pseudorasbora parva)

• Scardola (Scardinius sp.)

Sono state segnalate anche specie di provenienza marina che possono occasionalmente penetrare nelle acque del lago prospicienti il Canale Burlamacca, connesso al mar Tirreno:

• Cagnetta (Salaria fluviatilis)

• Ghiozzo nero (Gobius niger)

• Muggini (Liza spp.)

• Orata (Sparus aurata)

• Pesce ago di Rio (Syngnathus abaster)

• Sardina (Sardina pilchardus)

• Sogliola (Solea solea)

• Spigola (Dicentrarchus labrax)

Lago di Massaciuccoli 96

METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO ITTICO

Nella sessione di campionamento 2022 sono state calate 2 reti in totale in data 11 ottobre e 3 in data 12 ottobre, andando a coprire tutto il range ambientale del lago. Due reti sono state posizionate nella tarda mattinata dell’11 ottobre e sono state salpate nel tardo pomeriggio (intorno alle 17).

Altre 3 reti sono state calate intorno alle 18 del 12 ottobre e salpate la mattina seguente dalle ore 7:00 fino alle ore 12:00.

Per la sessione di elettropesca 2022 del Lago di Massaciuccoli non sono stati impostati punti di campionamento poiché all’atto pratico l’elevata conducibilità elettrica delle acque del lago non ha consentito l’utilizzo efficace della strumentazione. Tale esito concorda con i risultati dei campionamenti effettuati in loco da ARPAT nel mese di febbraio 2022 hanno rivelato valori di conducibilità elettrica compresi tra 3270 e 5450 ��S/cm.

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Fig. 4. Lago di Massaciuccoli, attività di posa delle reti multimaglia da imbarcazione.

Il protocollo di campionamento prevede poi la valutazione in numero e peso di tutte le specie catturate e una serie di valutazioni di carattere biologico finalizzate a definire vari aspetti quali la struttura demografica delle popolazioni, i modelli di crescita, il comportamento riproduttivo, la posizione trofica, ecc.

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Fig.5. Lago di Massaciuccoli, recupero delle reti da imbrocco

Nella tabella seguente sono riportati i punti di campionamento:

Nelle immagini seguenti sono riportati su mappa satellitare i punti di campionamento.

Lago di Massaciuccoli 99
PUNTO COORDINATE Inizio posa rete 4R 43.845605 10.333043 6R 43.848940 10.341340 7R 43.822674 10.335502 8R 43.829954 10.349480 9R 43.821395 10.321740
Tab.1. Lago di Massaciuccoli, coordinate dei punti di pesca con reti a imbrocco Fig.6. Lago di Massaciuccoli, distribuzione dei punti di pesca con reti a imbrocco

Complessivamente sono stati catturati 268 individui per un totale di circa 10 kg, appartenenti a 10 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti. La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere la Pseudorasbora (Pseudorasbora parva), seguita dalla Carpa (Cyprinus carpio) e dal Carassio (Carassius carassius). Latterino (Atherina boyeri), Scardola (Scardinius sp ) e Pesce gatto comune (Ameiurus melas) sono risultate essere le specie meno frequenti nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa seguita da Carassio e Persico trota (Micropterus salmoides). La Carpa e il Carassio sono risultati presenti nel Lago di Massaciuccoli quali specie dominanti, con esemplari di taglia medio grande e anche giovani subadulti.

I predatori sono risultati essere poco presenti nel lago. Il Luccio (Esox lucius), storicamente presente, viene oggi considerato quasi estinto funzionalmente, a causa della forte eutrofizzazione che compromette l’attività di caccia a vista e della scomparsa delle macrofite acquatiche, indispensabili per l’accrescimento dei giovanili. Il Persico trota, introdotto successivamente, è una specie più adattabile che si nutre anche di gamberi (Procambarus clarkii), per cui può aver trovato un ambiente relativamente idoneo alla sua sopravvivenza e riproduzione.

La Tinca (Tinca tinca), ufficialmente segnalata come appartenente all’ittiofauna del lago, non è stata catturata. La sua attuale presenza deve essere considerata limitata, se non addirittura estinta viste le modifiche alla vegetazione acquatica e palustre del lago.

L’assenza dell’Anguilla (Anguilla anguilla) nelle catture è legata alla capacità di questa specie di evadere dalle reti, oltre al mancato utilizzo dell’elettropesca come mezzo di cattura.

Si segnala infine la presenza di Cefali (generi Mugil e Liza), sia esemplari adulti di buona taglia che giovani. Questi pesci hanno abitudini alimentari filtratrici e sono considerati indicatori di uno scadimento della qualità ambientale, dato in linea con l’attuale livello di eutrofizzazione del lago.

La lista delle specie catturate e di quelle non catturate, ma di probabile presenza, è riportata nella tabella seguente. Vengono indicati anche gli eventuali allegati di inclusione nella Direttiva 92/43/CE “Habitat” e la valutazione IUCN dello stato di conservazione.

Per quanto concerne il Siluro europeo (Silurus glanis), sebbene questo non sia stato catturato durante i campionamenti presentati nella presente relazione, vi sono recenti report che ne confermano la presenza nel Lago di Massaciuccoli, frutto di probabile introduzione umana irregolare.

Lago di Massaciuccoli 100 RISULTATI
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO DIRETTIVA HABITAT IUCN globale IUCN popolazione italiana Carassio comune Carassius carassius L., 1758 - LC NA Carpa Cyprinus carpio L., 1758 - LC NA Cefalo calamita Chelon ramada (Risso, 1827) - LC LC Cefalo comune Mugil cephalus L., 1758 - LC LC Latterino Atherina boyeri Risso, 1810 - LC LC Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) - LC NA

SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA:

Tab.2. Lago di Massaciuccoli, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, allegato di inclusione nella Direttiva Habitat e stato di conservazione IUCN.

É stata effettuata anche una distinzione tra specie autoctone, alloctone per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, e tra specie inserite nel Regolamento UE 1143/2014 concernente “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive” (Specie aliene invasive di rilevanza unionale). I risultati sono riportati nella tabella seguente.

Lago di Massaciuccoli 101 Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 - LC NA Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 - LC NA Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 - LC NA Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 - LC LC
Anguilla europea Anguilla anguilla L., 1758 - CR CR Gambusia Gambusia holbrooki Girard, 1859 - LC NA Luccio Esox lucius L., 1758 - LC NA Siluro europeo Silurus glanis L., 1758 - LC NA Spigola Dicentrarchus labrax (L., 1758) - LC LC Tinca Tinca tinca L., 1758 - LC LC Triotto Rutilus aula Bonaparte, 1841 - LC LC
NOME COMUNE NOME SCIENTIFICO ALLOCTONO per il distretto Tosco-Laziale ALLOCTONO per l’Italia Reg. UE 1143/2014 Carassio comune Carassius carassius L., 1758 X Carpa Cyprinus carpio L., 1758 X Cefalo calamita Chelon ramada (Risso, 1827) Cefalo comune Mugil cephalus L., 1758 Latterino Atherina boyeri Risso, 1810 Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820) X X Persico sole Lepomis gibbosus L., 1758 X X Persico trota Micropterus salmoides Lacepede, 1802 X Pseudorasbora Pseudorasbora parva Temminck & Schlegels, 1825 X X Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845 X SEGNALATE IN LETTERATURA E DI PROBABILE PRESENZA: Anguilla europea Anguilla anguilla L., 1758 Gambusia Gambusia holbrooki Girard, 1859 X X Luccio Esox lucius L., 1758 X Siluro europeo Silurus glanis L., 1758 X

Spigola Dicentrarchus labrax (L., 1758)

Tinca Tinca tinca L., 1758

Triotto Rutilus aula Bonaparte, 1841 X

Tab.3. Lago di Massaciuccoli, specie catturate, specie di probabile presenza ma non catturate, alloctonia per il distretto Tosco-Laziale e/o per l’Italia, ed eventuale inserimento nella lista delle specie aliene invasive di rilevanza unionale (Reg. UE 1143/2014).

Lago di Massaciuccoli 102
Tab.4. Lago di Massaciuccoli, numero di esemplari catturati per specie Tab.5. Lago di Massaciuccoli, peso di esemplari catturati per specie

Per le specie numericamente più abbondanti nelle catture, si riportano i grafici degli individui suddivisi per classi di taglia.

Lago di Massaciuccoli 103
Fig.7. Lago di Massaciuccoli, numero di catture con le reti multimaglia Fig.8. Lago di Massaciuccoli, distribuzione per classi di taglia delle catture di Carassio
Lago di Massaciuccoli 104
Fig.9. Lago di Massaciuccoli, distribuzione per classi di taglia delle catture di Carpa Fig.10. Lago di Massaciuccoli, distribuzione per classi di taglia delle catture di Pseudorasbora

Carassio

Carpa

Cefalo calamita

Cefalo comune

Persico sole

Persico trota

catture totali in peso

Si riportano anche i pesi medi degli esemplari per specie e per maglia della rete.

Lago di Massaciuccoli 105
Fig.11. Lago di Massaciuccoli, numero di catture totali in peso con le reti multimaglia

I grafici seguenti sintetizzano i dati delle catture per specie, per maglia della rete e per singola rete.

Lago di Massaciuccoli 106
Tab.6. Lago di Massaciuccoli, peso medio di esemplari catturati per specie Fig.12. Lago di Massaciuccoli, biomassa delle catture per rete e per specie Fig.13. Lago di Massaciuccoli, biomassa totale delle catture per specie
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Fig.14. Lago di Massaciuccoli, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 4 Fig.15. Lago di Massaciuccoli, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 6
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Fig.16. Lago di Massaciuccoli, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 7 Fig.17. Lago di Massaciuccoli, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 8
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Fig.18. Lago di Massaciuccoli, numero di individui catturati per specie per maglia della rete 9

Il Lago di Massaciuccoli appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento.

La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute durante i campionamenti 2022 è risultata infatti alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia. Fanno eccezione 3 specie eurialine che possono spostarsi da un bacino all’altro sfruttando anche le acque marine costiere: il Latterino, il Cefalo comune e il Cefalo calamita. Adulti e giovani di queste 3 specie probabilmente si spostano dal mare al lago e viceversa sfruttando il Canale Burlamacca.

La presenza di cefali, pesci particolarmente eurieci e filtratori, indica condizioni ecologiche di degrado ed eutrofizzazione, con abbondanza di sedimenti organici in sospensione e di fitoplancton, quali sono quelle effettivamente vigenti nel Lago di Massaciuccoli come osservato durante i campionamenti e come confermato dalle attività di monitoraggio svolte regolarmente da ARPAT.

Per quanto concerne l’origine delle specie di acqua dolce, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Carassio comune, Carpa comune, Luccio, Pseudorasbora), specie originarie degli Stati Uniti (Pesce gatto comune, Persico sole, Persico trota), e una sola specie transfaunata dal distretto Padano-Veneto (Scardola).

La maggior parte di esse appare essere di introduzione storica antecedente al Secondo Dopoguerra, mentre Persico sole e Persico trota sembrano essere frutto di introduzioni successive.

Si segnala che tre specie (Pesce gatto comune, Persico sole, Pseudorasbora) sono attualmente considerate in Europa specie aliene invasive di rilevanza unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014, che comporta anche l’urgenza di interventi di eradicazione (ove possibile) o contenimento della diffusione.

Tra le specie storicamente segnalate, Luccio e Tinca appaiono ormai molto rare e probabilmente funzionalmente estinte, a causa delle mutate condizioni ecologiche del lago che ne ostacolano alimentazione e riproduzione. In particolare, la progressiva scomparsa delle macrofite acquatiche comporta la concomitante sparizione dell’ambiente di sviluppo e crescita dei giovanili di entrambe le specie. Allo stato attuale probabilmente nel Lago di Massaciuccoli sopravvivono solo individui adulti di età avanzata, con ridotte o nulle possibilità di future riproduzioni.

L’Anguilla europea (autoctona), specie notoriamente euriecia e tollerante condizioni ambientali non ottimali, è probabilmente ancora presente sebbene non sia stato possibile durante il campionamento effettuarne delle catture. Si tratterebbe anche dell’unica specie a priorità di conservazione (Critically Endangered) presente nel lago.

Nei canali e nei chiari circostanti il lago sono stati avvistati numerosissimi individui di Gambusia, specie alloctona invasiva di origine americana introdotta in Italia negli anni ’20 del Novecento per contrastare la diffusione delle zanzare. Attualmente la Gambusia è considerata specie aliena invasiva di rilevanza unionale e per tale motivo se ne dovrebbe contrastare l’ulteriore diffusione.

Le recenti segnalazioni di introduzione e acclimatazione del Siluro europeo meriterebbero ulteriori ricerche e approfondimenti per stimare l’abbondanza e l’efficienza riproduttiva della popolazione, nonché l’impatto sulla comunità acquatica del lago.

La maggior parte della biomassa ittica è rappresentata da Carassio e Carpa. Questi due Ciprinidi sono presenti nel lago con una popolazione ben strutturata, composta sia da grandi individui adulti che da esemplari giovani. Entrambi hanno abitudini alimentari principalmente bentoniche,

Lago di Montedoglio 110 CONSIDERAZIONI

grufolando continuamente nel fondo alla ricerca di detrito organico, piccoli invertebrati e materiale vegetale. In letteratura è segnalato che la continua sospensione del materiale di fondo in presenza di popolazioni abbondanti di queste due specie altera la trasparenza del fondo e favorisce la solubilizzazione nella colonna d’acqua dei nutrienti, di fatto contribuendo ai processi di eutrofizzazione e alle fioriture planctoniche.

La Carpa in particolare è in grado di consumare anche piante acquatiche, già pesantemente rarefatte in molte aree del lago e addirittura completamente scomparse in altre.

Altre specie catturate (es. Pseudorasbora, Persico sole, Scardola) si nutrono soprattutto di invertebrati e zooplancton e possono quindi modificare la comunità dei consumatori del fitoplancton, favorendo in questo modo anch’esse la torbidità dell’acqua e le fioriture algali.

I predatori sono risultati poco presenti, e rappresentati essenzialmente da una specie (Persico trota) che oltre al pesce consuma anche gamberi (Procambarus clarkii). Sebbene questa ultima caratteristica possa essere ritenuta positiva, essendo il Gambero della Lousiana una minaccia alla biodiversità del Lago di Massaciuccoli, probabilmente il Persico trota non è in grado di tenere sotto controllo la proliferazione delle specie ittiche detritivore e zooplanctofaghe; pertanto, viene a mancare un contributo naturale al contenimento delle specie alloctone corresponsabili delle fioriture fitoplanctoniche e dell’eutrofizzazione.

La maggior parte delle catture in termini di numero di individui è avvenuta nelle reti R7 ed R8, situate alla maggiore distanza dal Canale Burlamacca e quindi meno influenzate dall’introgressione di acqua salata dal mare, e alla massima distanza dalle ex aree di escavazione di sabbie silicee e torbe, ove l’habitat appare pesantemente compromesso. Probabilmente, quindi, la fauna ittica di acqua dolce si concentra nelle zone più a sud, ove la vegetazione acquatica residuale e le condizioni chimico fisiche dell’acqua appaiono più idonee.

A fini gestionali si auspica la messa in opera delle misure gestionali già riportate in letteratura, qui presentate in ordine di priorità:

1. Riduzione degli apporti di nutrienti dai canali della bonifica mediante opere di depurazione degli scarichi;

2. Riduzione delle introgressioni di acqua marina con idonee barriere;

3. Habitat management finalizzato alla ricostituzione delle comunità di macrofite acquatiche;

4. Biomanipolazione delle comunità ittiche alloctone, finalizzata al contenimento delle specie razzolatrici-detritivore-planctofaghe a vantaggio dei predatori, possibilmente privilegiando l’introduzione di specie realmente autoctone.

Lago di Montedoglio 111
Lago di Montedoglio 112 LAGO DI MONTEDOGLIO

La caratterizzazione della fauna ittica del Lago di Montedoglio è stata realizzata dallo Studio Naturalistico Hyla S.r.l. di Tuoro sul Trasimeno (PG), su incarico dell’Ente Acque Umbre-Toscane di Arezzo che ha accordato l’uso dei dati contenuti nel report “Caratterizzazione ittiofaunistica del Lago di Montedoglio (AR) Campionamenti esplorativi (Maggio 2021) ed integrativi (Settembre 2021) all’Università degli Studi di Firenze. Se ne propone un sunto ai fini dell’Accordo “Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della toscana ai fini dell‘integrazione del piano di tutela delle acque – II fase”

Lago di Montedoglio 113

Il campionamento con le reti multimaglia è stato effettuato con reti composte da 5 pezze a maglie diversificate lunghe ognuna 50 m per complessivi 250 m di lunghezza. Le maglie utilizzate sono, in ordine, da riva verso il centro lago: 10, 20, 30, 40, 50 mm. L’utilizzo di reti a maglia diversificata (da 10 a 50 mm di lato) permette di campionare le varie taglie dimensionali presenti, ad esclusione delle fasi larvali o giovanili di dimensioni troppo contenute. Il posizionamento delle cordate di rete è stato effettuato considerando il fatto che esemplari di taglia maggiore tendono a stazionare nelle zone più profonde, per cui le reti con la maglia più grande sono state posizionate più distanti da riva. Le attività sono state comunque limitate ad una fascia perilacuale di 0-300 m. Il campionamento preliminare con reti è stato effettuato in data 20/05/2021 e 21/05/2021, mentre quello integrativo è stato effettuato in data 15/09/2021 - 17/09/2021 lasciando le reti in pesca. Due reti sono state lasciate in pesca nel periodo notturno per verificare se vi fosse maggiore motilità della fauna ittica nelle ore serali e all’alba rispetto a quanto osservato nelle ore di luce.

Tutti gli animali catturati sono stati misurati, pesati, fotografati e quindi rilasciati nella stessa località di cattura, assicurando in questo modo l’assenza di mortalità diretta da cattura. Sono state usate 7 set di reti, posizionate studiando la batimetria lacustre, ma anche in relazione alle situazioni logistiche locali. Le reti sono state posizionate soprattutto in aree aperte cercando di coprire le tre diramazioni presenti nel lago.

Il campionamento mediante elettropesca è stato effettuato su 8 tratti di lago per una lunghezza complessiva campionata di circa 3150 metri, indagando tratti con differenti tipologie ambientali del fondale nei pressi della riva.

Lago di Montedoglio 114
EXECUTIVE SUMMARY

INQUADRAMENTO GENERALE

Il fiume Tevere è il più grande fiume appenninico, nonché il terzo in ordine di lunghezza in Italia. Presenta lunghezza complessiva di circa 405 km con un bacino idrografico pari a 17.375 km2. Il corso d’acqua origina a 1.268 m s.l.m. presso il monte Fumaiolo in località Verghereto.

Lo sbarramento che dà origine al Lago di Montedoglio è originato dal Fiume Tevere e posizionato a valle della confluenza dei Torrenti Singerna e Tignana: il bacino risultante presenta una superficie di circa 7.7 km2. Il fiume è interrotto dalla omonima diga a circa 30 km a valle rispetto alla sorgente, e questa è stata realizzata tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Novanta per far fronte alle esigenze di acqua a scopo irriguo e potabile dell’alta val Tiberina e della parte superiore del bacino dell’Arno. Inoltre, il bacino è stato realizzato con lo scopo di incrementare e migliorare la produzione agricola in zone soggette a forti eventi siccitosi estivi, servendo tramite condotte le province di Arezzo, Perugia, Siena e Terni.

INQUADRAMENTOAMBIENTALE

La costruzione dello sbarramento inizia nel 1971, in seguito a vari studi condotti da esperti dell’Ente Autonomo per la Bonifica, l’Irrigazione e la Valorizzazione Fondiaria (oggi denominato "Ente Acque Umbre-Toscane”) mirati ad incrementare e valorizzare la produzione agricola nei terreni di pianura e di dolce collina appartenenti ai bacini superiori del Tevere e dell’Arno nelle Province di Arezzo, Perugia, Siena e Terni.

Il bacino si estende all’interno dei territori comunali di Anghiari, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano e rappresenta il più grande bacino artificiale a destinazione irrigua della regione appenninica.

La capacità massima dell’invaso è calcolata intorno ai 142 milioni di m3, mentre attualmente il volume massimo trattenuto è minore. Tale limitazione volumetrica è imposta dalla compattazione ancora incompleta del substrato dovuta alla costruzione relativamente recente dello sbarramento. La direttiva 2000/60 CE impone il rilascio di un quantitativo volumetrico di acqua dalle opere di captazione o derivazione tale da garantire la naturale integrità ecologica a valle dello sbarramento stesso (deflusso minimo vitale o DMV). Per il lago di Montedoglio il rilascio di DMV è definito a 2400 l/s (2.4 m3/s).

Lago di Montedoglio 115
Lago di Montedoglio 116
Fig. 1. Lago di Montedoglio, batimetrie

METODOLOGIADI CAMPIONAMENTO ITTICO

Per le necessarie valutazioni sulla comunità ittica residente nel Lago di Montedoglio sono stati utilizzati due metodi differenti di campionamento, al fine di ottenere una stima il più possibile adeguata e dettagliata della situazione presente: reti multimaglia ed elettropesca. Con le prime sono stati effettuati campionamenti esplorativi con set di reti più lunghe ma con ridotto numero di maglie (maggio 2021) e campionamenti con un numero elevato di maglie, ma di lunghezza più ridotta (settembre 2021). I campionamenti con elettrostorditore sono stati realizzati da imbarcazione, sia su tratti di riva (maggio 2021) che seguendo le specifiche del Point Sample Protocol (settembre 2021).

Lago di Montedoglio 117
Figura 2. Cartina con posizione dei punti indagati tramite elettrostorditore Figura 3. Cartina con posizione dei punti indagati tramite reti

Complessivamente sono stati catturati 825 individui per un totale di circa 57,4 kg, appartenenti a 11 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti.

La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere il Persico reale (Perca fluviatilis) che si è rivelato essere la più importante specie predatrice del lago, seguito dal Rutilo o Gardon (Rutilus rutilus), e dal Lucioperca (Sander lucioperca).

A livello di biomassa, la specie più importante è risultato essere il Persico reale, seguito da Rutilo, Lucioperca e Abramide

Il predatore più abbondante e più importante in termini di biomassa è quindi il Persico reale. Sono stati catturati anche due Lucci di discrete dimensioni (in totale 10 kg circa).

Le specie alloctone sono la quasi totalità, e comprendono sia specie esotiche sia transfaunate.

Lago di Montedoglio 118 RISULTATI
Tab. 1. Lago di Montedoglio, numero degli esemplari catturati per specie
Lago di Montedoglio 119
Tab. 2. Lago di Montedoglio, peso degli esemplari catturati per specie Fig. 4. Lago di Montedoglio, numero di catture con le reti multimaglia e con l’elettropesca

Nome comune

Nome scientifico

Abramide Abramis brama (Linnaeus, 1758)

Carpa Cyprinus carpio Linnaeus, 1758

Cavedano Squalius squalus (Bonaparte, 1837)

Cobite comune Cobitis bilineata Canestrini, 1865

Luccio Esox lucius Linnaeus, 1758

Lucioperca Sander lucioperca (Linnaeus, 1758)

Persico reale Perca fluviatilis Linnaeus, 1758

Persico sole Lepomis gibbosus (Linnaeus, 1758)

Rutilo Rutilus rutilus (Linnaeus, 1758)

Scardola Scardinius hesperidicus Bonaparte, 1845

SEGNALATE e di probabile presenza

Alborella Alburnus arborella (Bonaparte, 1841)

Carassio Carassius auratus (Linnaeus, 1758)

Persico trota Micropterus salmoides (Lacepède, 1802)

Pesce gatto comune Ameiurus melas (Rafinesque, 1820)

Pesce gatto punteggiato Ictalurus punctatus (Rafinesque, 1818)

Savetta Chondrostoma soetta Bonaparte, 1840

Siluro Silurus glanis Linnaeus, 1758

Tinca Tinca tinca (Linnaeus, 1758)

Triotto Leucos aula (Bonaparte, 1841)

Lago di Montedoglio 120
Fig. 5. Lago di Montedoglio, numero di catture in peso con le reti multimaglia e con l’elettropesca Tab. 3. Lago di Montedoglio, specie catturate e segnalate

Principali specie presenti

• Abramide (Abramis brama)

• Alborella (Alburnus alburnus)

• Carpa (Cyprinus carpio)

• Cavedano (Squalius cephalus)

• Luccio (Esox lucius)

• Persico reale (Perca fluviatilis)

• Persico sole (Lepomis gibbosus)

• Pesce gatto comune (Ameiurus melas)

• Pesce gatto punteggiato (Ictalurus punctatus)

• Rutilo o Gardon (Rutilus rutilus)

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Lago di Montedoglio 122
• Savetta (Chondrostoma soetta) • Scardola (Scardinius sp.) • Tinca (Tinca tinca)

CONCLUSIONI FINALI

La finalità del presente studio è la caratterizzazione del popolamento ittico e del suo stato ecologico, obiettivi previsti dalla Direttiva Quadro sulle acque dell’Unione Europea (2000/60/CE).

Il report raccoglie e illustra i risultati della campagna di monitoraggio della fauna ittica eseguita tra aprile e ottobre 2022 nei Laghi di Bilancino, Montepulciano, Chiusi e Massaciuccoli della Regione Toscana

Originariamente l’accordo “CARATTERIZZAZIONE, CLASSIFICAZIONE E TUTELA DELLA FAUNA ITTICA DELLA TOSCANA AI FINI DELL‘INTEGRAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE – II Fase“ prevedeva che le indagini fossero eseguite anche sul Lago di Montedoglio (AR), ma dall’Ente Acque Umbre-Toscane di Arezzo (EAUT), che gestisce l’invaso, è emerso che la caratterizzazione della fauna ittica era già stata effettuata nel 2021 a seguito di una campagna di campionamenti costituita di varie sessioni, sia primaverili sia tardo estive, con la produzione di un report. L’EAUT ha ritenuto di dover considerare non utile una nuova campagna di analisi, e tuttavia ha gentilmente concesso l’uso a scopi scientifici dei dati contenuti nel report prodotto con PEC del 9 giugno 2021, dei quali è stata esposta in questa sede una sintesi.

Il Lago di Bilancino ha origine artificiale, e il popolamento ittico in esso presente è il risultato della combinazione tra colonizzazione autonoma da parte dei pesci presenti negli immissari e di introduzioni da parte dell’uomo, non sempre legalmente autorizzate. Pertanto, non è possibile parlare, riferendosi a questo invaso, di una comunità ittica originaria di riferimento. Con la sessione di elettropesca sono stati catturati complessivamente 84 esemplari appartenenti a 6 specie ittiche diverse. Con la sessione di pesca con rete sono stati catturati 222 esemplari appartenenti a 8 specie ittiche diverse, per una biomassa totale di 79,86 kg.

Delle specie catturate, soltanto una, il Cavedano, risulta autoctona per il distretto Tosco-Laziale. Tra quelle segnalate e di probabile presenza, soltanto due: Anguilla europea e Vairone. Tutte e tre sono state ufficialmente immesse dagli enti competenti, probabilmente andando a mischiarsi (soprattutto Cavedano e Vairone) con individui giunti autonomamente dai corsi d’acqua circostanti. Per quanto concerne l’origine delle specie alloctone, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Abramide, Carassio comune, Carpa comune, Luccio, Lucioperca, Persico reale, Pseudorasbora, Siluro europeo, Trota fario), specie originarie degli Stati Uniti (Pesce gatto punteggiato, Persico sole, Persico trota), e due specie transfaunate dal distretto Padano-Veneto (Alborella, Scardola).

La comunità ittica del Lago di Bilancino, sebbene di origine alloctona, si presenta tuttavia ben strutturata, con una popolazione stabile e riproduttiva di predatori di taglia variabile e una popolazione di varie specie di pesce foraggio a regime alimentare zoofago e detritivoro.

Il lago è stato oggetto di monitoraggio nel corso del 2008-2009, Per quanto riguarda l’origine delle specie rinvenute nelle catture del Lago di Bilancino, è stato effettuato un confronto tra l’anno 2022 e il biennio 2008/09. I risultati mostrano che il lago si presenta popolato principalmente di specie alloctone per l’Italia ed alcune transfaunate dal distretto Padano-Veneto.

Nel lago sembra persistere una sola specie autoctona, il Cavedano italico (Squalius squalus); la Tinca (Tinca tinca), segnalata nelle catture del 2008, non è stata riconfermata.

Il Lago di Montepulciano rientra nella Riserva Naturale “Lago di Montepulciano”, ZSC-ZPS

IT5190009, che rappresenta una delle ultime testimonianze dell’esteso sistema di paludi presente in Val di Chiana prima delle opere di bonifica iniziate nell’epoca rinascimentale.

123

In totale sono stati catturati 828 individui per un totale di circa 88 kg, appartenenti a 9 specie biologiche. La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere l’Alborella (Alburnus alborella), seguita dalla Scardola (Scardinius sp.) e dalla Carpa (Cyprinus carpio). Carassio comune (Carassius carassius), Persico trota (Micropterus salmoides) e Persico reale (Perca fluviatilis) sono risultate essere le specie meno frequenti nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa seguita da Scardola e Alborella. La Carpa è risultata presente nel Lago di Montepulciano con esemplari di taglia medio grande, in fase riproduttiva al momento del campionamento.

I predatori sono risultati essere poco presenti nel lago. Mentre per il Persico reale la scarsa abbondanza e distribuzione possono essere imputate a condizioni ambientali non del tutto ottimali per la specie, soprattutto in termini di profondità delle acque, la scarsità del Persico trota non trova al momento una spiegazione ragionevole.

Il Lago di Montepulciano appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento.

La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute durante i campionamenti 2022 è risultata infatti alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia.

Le specie catturate risultano tutte particolarmente euriecie e adattabili a condizioni ambientali anche non ottimali; l’assenza di specie stenoecie, maggiormente esigenti in termini ambientali, è indice di uno scadimento generale della qualità degli habitat.

Per quanto concerne l’origine delle specie ittiche alloctone, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Carassio comune, Carpa comune, Luccio, Pseudorasbora, Persico reale), specie originarie degli Stati Uniti (Pesce gatto comune, Persico sole, Persico trota), e due specie transfaunate dal distretto Padano-Veneto (Alborella, Scardola).

La maggior parte di esse appare essere di introduzione storica antecedente al Secondo Dopoguerra, mentre Persico sole e Persico trota sembrano essere frutto di introduzioni successive.

Si segnala che tre specie (Pesce gatto comune, Persico sole, Pseudorasbora) sono attualmente considerate in Europa specie aliene invasive di rilevanza unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014, che comporta anche l’urgenza di interventi di eradicazione (ove possibile) o contenimento della diffusione.

Il lago di Chiusi è situato nella Valdichiana Senese, al confine tra la Toscana e l’Umbria. Si estende su una superficie complessiva di 387 ettari ed è caratterizzato da una ridotta profondità (max. 5 m).

É localizzato a sud-est rispetto al lago di Montepulciano, al quale è collegato da un punto di vista idraulico mediante un canale che, nei pressi di Passo alla Querce e Poggio Falcone, è dotato di una diga meccanizzata a ghigliottina munita di sfioratore.

124

Complessivamente sono stati catturati 577 individui per un totale di circa 44,8 kg, appartenenti a 11 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti.

La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere la Scardola (Scardinius sp.), seguita dal Persico reale (Perca fluviatilis) che si è rivelato essere la più importante specie predatrice del lago. Presente, abbondante e distribuita lungo le rive e nelle acque più superficiali la Gambusia (Gambusia sp.), specie ormai ubiquitaria e infestante in Toscana.

Pseudorasbora (Pseudorasbora parva), Rutilo o Gardon (Rutilus rutilus), Persico trota (Micropterus salmoides) e Carassio comune (Carassius carassius) sono risultate le specie meno numerose nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa (Cyprinus carpio) seguita da Scardola e Persico reale. La Carpa è risultata presente nel Lago di Chiusi con esemplari di taglia medio grande e anche con giovanili, segno di successo riproduttivo nell’area.

Il Lago di Chiusi appare pesantemente alterato, dal punto di vista della comunità ittica, rispetto ad un originale stato di riferimento.

La totalità delle specie di acqua dolce in esso rinvenute durante i campionamenti 2022 è risultata infatti alloctona per il distretto Tosco-Laziale, e in molti casi anche dell’intera Italia.

Quasi tutte le specie catturate risultano euriecie e adattabili a condizioni ambientali anche non ottimali; l’assenza di molte specie stenoecie, maggiormente esigenti in termini ambientali, è indice di uno scadimento generale della qualità degli habitat.

Per quanto concerne l’origine delle specie ittiche alloctone, sono presenti specie originarie dell’Europa orientale e dell’Asia temperata (Carassio comune, Carpa comune, Rutilo, Persico reale, Luccio, Pseudorasbora), specie originarie degli Stati Uniti (Gambusia, Pesce gatto comune, Persico sole, Persico trota), e due specie transfaunate dal distretto Padano-Veneto (Alborella, Scardola). La maggior parte di esse appare essere di introduzione storica antecedente al Secondo Dopoguerra, mentre Persico sole e Persico trota sembrano essere frutto di introduzioni successive.

Si segnala che quattro specie (Gambusia, Pesce gatto comune, Persico sole, Pseudorasbora) sono attualmente considerate in Europa specie aliene invasive di rilevanza unionale ai sensi del Reg. UE 1143/2014, che comporta anche l’urgenza di interventi di eradicazione (ove possibile) o contenimento della diffusione.

Il lago di Massaciuccoli è compreso tra le province di Lucca e Pisa. Ricade quasi interamente nel territorio di Massarosa (Lucca) e rientra nel perimetro del Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Si tratta di uno specchio d’acqua costiero avente superficie di circa 7 km2 , circondato da un'area palustre in discreto stato di conservazione. É caratterizzato da una profondità naturale ridotta, inferiore ai 3 m; alcune aree del lago, interessate nel corso del XX secolo da attività di estrazione di torba e sabbie silicee, raggiungono invece profondità di oltre 20 m.

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Complessivamente sono stati catturati 268 individui per un totale di circa 10 kg, appartenenti a 10 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti.

La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere la Pseudorasbora (Pseudorasbora parva), seguita dalla Carpa (Cyprinus carpio) e dal Carassio (Carassius carassius). Latterino (Atherina boyeri), Scardola (Scardinius sp.) e Pesce gatto comune (Ameiurus melas) sono risultate essere le specie meno frequenti nelle catture.

A livello di biomassa, la specie più importante è risultata essere la Carpa seguita da Carassio e Persico trota. La Carpa e il Carassio sono risultati presenti nel Lago di Massaciuccoli quali specie dominanti, con esemplari di taglia medio grande e anche giovani subadulti.

I predatori sono risultati essere poco presenti nel lago. Il Luccio, storicamente presente, viene oggi considerato quasi estinto funzionalmente, a causa della forte eutrofizzazione che compromette l’attività di caccia a vista e della scomparsa delle macrofite acquatiche, indispensabili per l’accrescimento dei giovanili. Il Persico trota, introdotto successivamente, è una specie più adattabile che si nutre anche di gamberi (Procambarus clarkii), per cui può aver trovato un ambiente relativamente idoneo alla sua sopravvivenza e riproduzione.

La Tinca, ufficialmente segnalata come appartenente all’ittiofauna del lago, non è stata catturata. La sua attuale presenza deve essere considerata limitata, se non addirittura estinta viste le modifiche alla vegetazione acquatica e palustre del lago.

L’assenza dell’Anguilla nelle catture è legata alla capacità di questa specie di evadere dalle reti, oltre al mancato utilizzo dell’elettropesca come mezzo di cattura.

Si segnala infine la presenza di Cefali (generi Mugil e Liza), sia esemplari adulti di buona taglia che giovani. Questi pesci hanno abitudini alimentari filtratrici e sono considerati indicatori di uno scadimento della qualità ambientale, dato in linea con l’attuale livello di eutrofizzazione del lago. La lista delle specie catturate e di quelle non catturate, ma di probabile presenza, è riportata nella tabella seguente. Vengono indicati anche gli eventuali allegati di inclusione nella Direttiva 92/43/CE “Habitat” e la valutazione IUCN dello stato di conservazione.

Per quanto concerne il Siluro europeo (Silurus glanis), sebbene questo non sia stato catturato durante i campionamenti presentati nella presente relazione, vi sono recenti report che ne confermano la presenza nel Lago di Massaciuccoli, frutto di probabile introduzione umana irregolare.

Il lago di Montedoglio è l’invaso più esteso della Toscana, di origine artificiale. É situato sotto i centri abitati di Baldignano e Madonnuccia e nasce grazie allo sbarramento del fiume Tevere.

Il fiume Tevere è il più grande fiume appenninico, nonché il terzo in ordine di lunghezza in Italia. Presenta lunghezza complessiva di circa 405 km con un bacino idrografico pari a 17.375 km2. Il corso d’acqua origina a 1.268 m s.l.m. presso il monte Fumaiolo in località Verghereto.

Lo sbarramento che dà origine al Lago di Montedoglio è originato dal Fiume Tevere e posizionato a valle della confluenza dei Torrenti Singerna e Tignana: il bacino risultante presenta una superficie di circa 7.7 km2. Il fiume è interrotto dalla omonima diga a circa 30 km a valle rispetto alla sorgente, e questa è stata realizzata tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Novanta per far fronte alle esigenze di acqua a scopo irriguo e potabile dell’alta val Tiberina e della parte superiore del bacino dell’Arno. Inoltre, il bacino è stato realizzato con lo scopo di incrementare e migliorare la produzione agricola in zone soggette a forti eventi siccitosi estivi, servendo tramite condotte le province di Arezzo, Perugia, Siena e Terni.

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Complessivamente sono stati catturati 825 individui per un totale di circa 57,4 kg, appartenenti a 11 specie biologiche. Le specie e i dati relativi sono riportati nelle tabelle e nei grafici seguenti.

La specie più abbondante in termini di esemplari catturati è risultata essere il Persico reale (Perca fluviatilis) che si è rivelato essere la più importante specie predatrice del lago, seguito dal Rutilo o Gardon (Rutilus rutilus), e dal Lucioperca (Sander lucioperca).

A livello di biomassa, la specie più importante è risultato essere il Persico reale, seguito da Rutilo, Lucioperca e Abramide

Il predatore più abbondante e più importante in termini di biomassa è quindi il Persico reale. Sono stati catturati anche due Lucci di discrete dimensioni (in totale 10 kg circa). Le specie alloctone sono la quasi totalità, e comprendono sia specie esotiche sia transfaunate.

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BIBLIOGRAFIADI RIFERIMENTO

• AA.VV., 1999. Laghi di Chiusi e Montepulciano. In: Carta Ittica della Provincia di Siena, pp. 114-130.

• Alessio G., Bianucci P., Duchi A., 1995. I popolamenti ittici del lago di Massaciuccoli (Toscana) e prospettive di biomanipolazione. In Tomei P.E., Guazzi E., 1995. Il Bacino del Massaciuccoli, IV. Pp. 79-90.

• ARPAT, 2020. Monitoraggio ambientale dei corpi idrici superficiali: fiumi, laghi, acque di transizione. Risultati parziali primo anno triennio 2019-2021.72 pp.

• ARPAT (a cura di), 2009. Fauna ittica del lago di Bilancino – Progetto FILB. Versione 18, 127 pp.

• Arrigoni P.V., Ricceri C., 1981. La vegetazione dei laghi di Chiusi e di Montepulciano (Siena). Atti Soc. Tosc. Sci. Nat. Mem. Ser.B, 88, 285-299.

• Baldaccini G.N., 2018. Zone umide: dal degrado al recupero ecologico. Il caso del lago di Massaciuccoli (Toscana Nord-Occidentale). Biologia ambientale 32, 85-98.

• Studio Naturalistico Hyla, 2021. Caratterizzazione ittiofaunistica del lago di Montedoglio (AR), campionamenti esplorativi (maggio 2021) e integrativi (settembre 2021). 44 pp.

• ARRIGONI P. V., RICCERI C. (1981) - La vegetazione dei laghi di Chiusi e di Montepul· ciano (Siena). Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., ser. B, 88, 285-299.

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RINGRAZIAMENTI

La scrivente (AN) intende ringraziare Marco Masi, dirigente presso la Regione Toscana, insieme a Roberto Calzolai per la rinnovata fiducia e per aver reso realizzabile l’estensione dell’applicazione dell’Indice a altri 20 corsi d’acqua e la caratterizzazione delle popolazioni ittiche in 4 bacini lacustri in collaborazione con ARPAT.

Si ringraziano i dirigenti, il personale tecnico e amministrativo ARPAT per la professionalità e disponibilità mostrata nell’organizzazione della formazione e delle successive fasi di campo.

La collaborazione tra il Dipartimento di biologia e il Sistema Museale di Ateneo è stata possibile grazie al Presidente Marco Benvenuti, alla Direttrice Lucilla Conigliello e alla Responsabile di Sede Annamaria Nistri che in base a un accordo formale hanno reso realizzabile la partecipazione del proprio personale al progetto, e ai quali va il nostro personale riconoscimento.

E infine, ma non ultimo, uno speciale ringraziamento a Alberto Ugolini, responsabile scientifico del presente accordo, a Thomas Busatto, Andrea Vannini e Alessandro Russo, borsisti presso il Dipartimento di biologia, che hanno collaborato sia alle fasi di campo sia all’elaborazione dei dati, che mi hanno accompagnata lungo tutto il percorso e senza i quali questo studio non sarebbe stato possibile.

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